pui *% hi Le < " ubi Ù t 1) Va FLORA MARCIHIGIANA ì p È Lei ì A = = ; r n de n i» a) "I Pa ae. n Ù ® Ò @ ì LUIGI PAOLUCCI FLORA MARCHGIAN! OSSIA REVISIONE SISTEMATICA E DESCRITTIVA DELLE PIANTE FANEROGAME SPONTANEE FINORA RACCOLTE NELLA REGIONE DELLE MARCHE OLTRE QUELLE PIU ESTESAMENTE COLTIVATE E CHE TALORA INSELVATICHISCONO AD USO SPECIALMENTE DEGLI AGRICOLTORI, PERITI-AGRONOMI, FARMACISTI, MEDICI, VETERINARI ECO. con atlante di 468 incisioni. Candide lector, bene volum laboris mei judicem te exopto ....... velimque memineris nihil in naturali historia adagio illo solemnius: « non omnia possumus omnes ». A. BERTOLONI, Amoen. italicae. Ich habe mit allen Kriften danach gestrebt, das Werk zu einem brauchbaren zu machen; aber es kann, nach Lage der Verhiltnisse, nicht fehlerfrei sein und ich bin mir dessen selbst bewusst. G. WINTER, Die Pilze Deutschlands, Sd Tae Pori NOCH PESARO PREMIATO STAB. TIPO-LIT. FEDERICI 1890 PROPRIETÀ LETTERARIA E ARTISTICA © i ” î î : A i gui tip $ “aaa ETA Mint. anta dA: it Libri x Toy; i lol ST 6 i du a Mi; NI at "ni N otla ; 3 tue i ; : “i Ù n il tal A do DI ll CA La NS Ol) roeoecerrrororooroororoeooeoooeoeoeoeo ee. @,0 PREFAZIONE L'opera che oggi affido alla critica è più specialmente adattata per coloro che, non abbastanza innoltrati nella Sistematica botanica, sentono spesso, per varie ragioni professionali, il bisogno di cono- scere quelle specie vegetali che direttamente loro interessano. E a me preme anzitutto siffatta dichiarazione onde il pubblico, ed in ispecie quello scientifico, non mi addebiti forse una colpa troppo grave, per avere fatto a meno dei riscontri bibliografici, coi quali attualmente è costume di ampliare i lavori di tal genere, per avere trascurate spesso le suddivisioni sistematiche istituite dalla famiglia al genere, cd ommesse sovente quelle disquisizioni con cui si dà conto della valutazione dei caratteri specifici e del grado di affinità che lega più o meno fra loro le forme vegetali. Riconosco che un corredo scientifico di tale natura sarebbe stato, anche per la nostra Flora, indispensabile alle esigenze dei dotti in fitografia; ma io non offro che un censimento delle piante marchi- giane, e l’offro senza pretesa d’innovazioni e di critiche. Ma con tutto ciò è ben vero che le mie proprie osservazioni mi condussero talora a scostarmi dai più; però in tali casi, come in altri ove lo credetti opportuno, non tralasciai di spiegare i miei criteri con ap- posite note giustificative. Nell’intendimento di portare un contributo alla distribuzione geografica delle piante italiane, io mi era dunque prefisso già da VIII qualche anno di pubblicare un semplice catalogo delle piante Mar- chigiane (1) corredato soltanto della parte escursoria, sembrandomi superflua specialmente per i botanici, la compilazione di una Flora descrittiva di una singola Regione d’Italia, dopo i lavori generali sulla botanica italiana dettati fino da mezzo secolo nella preziosa e monumentale Flora Italica del sommo Antonio Bertoloni, ripetuti in seguito ed ampliati dagli illustri Parlatore, Cesati, Passerini, Gi- belli, Arcangeli, Caruel e altri, oltre alle attente revisioni di molte piante italiane, fatte in reputatissime opere di stranieri (Koch, De- candolle, Palisot de Beauvois, Reichenbach, Grenier, Godron, Gillet, Magne, Boissier, Nyman ece.). Ma io ho creduto dare al mio lavoro il valore di una Flora speciale onde, conosciuta la ubicazione di una pianta nella nostra Regione, il suo carattere di specie sociale o spo- radica o dominante, l’epoca della sua fioritura, si potesse pure pron- tamente determinarla con un libro di facile uso, senza dover ricorrere alle Flore Italiane che presentano spesso gravi difficoltà di ricerca per chi non sia famigliare colla organografia e morfologia vegetale. Ho speranza inoltre che questo mio libro, per quanto disadorno e imperfetto, valga in qualche modo ad accrescere l’amore verso studi sommamente utili e dilettevoli nella ridentissima Regione delle Marche, priva fin quì di una Flora ad essa speciale, come ebbero già tante altre Regioni italiane per opera di Allioni, Re, Biroli, Moris, Comolli, Garovaglio, De-Notaris, Pollini, Naccari, Viviani, Cocconi, Caruel, Puccinelli, Savi, Mauri, Sebastiani, Tenore, Gussone, Pirotta, Lojacono ece. x Non mancarono è vero nella Regione Marchigiana studiosi e raccoglitori di Piante. Abbiamo fra i primi lo Spadoni che pubbli- cava nel 1826-28 la descrizione degli alberi spontanei e coltivati nelle Marche col titolo di Xz/ologia Picena, ma dove si ha piuttosto cura della parte industriale che di quella scientifica; G. Brignoli che insieme ad A. Bodei dava in luce nel 1813 un elenco di piante del dipartimento del Metauro; il Prof. A. Reali che stampava nel (1) Noto qui le mie precedenti pubblicazioni sulla Flora delle Marche: 1879 — Primo elenco delle piante più caratteristiche dei Monti Sibillini. — Ancona, tip. del Commercio. 1884 — Introduzione alla Flora Marchigiana — Estratto dall'annuario del R. Istituto Tec- nico di Ancona. . 1887 — Piante spontanee più rare nelle Marche — Estratto dalla Malpighia, anno I, fasc, IV. IX 1877: Alberi ed Arbusti dell’ Apennino Camerte; e più recente- mente: il P. Prof. N. Piccinini con un elenco di specie del M. Ca- tria,-il P. Prof. A. Serpieri con altro elenco di piante di Urbino, il Sig. A. Scagnetti di Pesaro con un catalogo generico di piante pesaresi, il March. R. Ricci con erborizzazioni sui M. Sibillini. E da siffatte pubblicazioni come dalle analoghe raccolte esa- minate, ho tratto non lievi vantaggi, vuoi per l'accertamento di specie dubbie, vuoi per l'aggiunta di specie sfuggite nelle mie escursioni, e ne rendo qui pubblicamente il merito a chi spetta. Però sem- brami giusto il riflettere che i suddetti lavori, ristretti a territori molto limitati, mancanti della sinonimia o della parte descrittiva, restano insufficenti a dare una concreta idea della Flora Marchigiana. Fra i passati raccoglitori di piante marchigiane che fornirono materiali di studio agli erbarii del Bertoloni e del Parlatore e che si vedranno ove occorra citati nel corso dell’ opera, ricordo anzi tutti l’infaticabile Orsini di Ascoli che fu il più ardito e valente esploratore delle nostre montagne; quindi Lavinio Spada compagno di ricerche all’ Orsini, Narducci, illustrazione dell’ Ateneo Macera- tese, Petrucci, Fr. Maurizio da Brescia, Marzialetti, Utili, Gennari, Marcantoni, Gasparrini, Azzaroli, Ottaviani, Salvatori, Barbieri. Ebbi valoroso aiuto di esemplari di piante e di importanti no- tizie dai compianti: Prof. N. Piccinini di Pergola, Prof. Serpieri e Federici di Urbino, Sig. A. Scagnetti di Pesaro, oltrechè dal Prof. D. Matteucci, dal March. R. Ricci di Civitanova, ai quali sono lie- tissimo esprimere anche adesso i più vivi sentimenti della mia gratitudine. i Debbo poi ricordare con speciale riconoscenza il Sig. Cesare Grilli di Jesi, che per più anni mi fornì utili e talora preziosi ma- teriali di studio sulle piante dell’agro jesino e dell’ Apennino, da lui rintracciate con raro amore. Il concetto fondamentale che mi ha guidato in tutto il corso dell’opera fu la massima semplicità del linguaggio e la più discreta economia della parte descrittiva, compatibili colla necessaria chia- rezza. Allorchè pertanto mi fu possibile, ho sempre sostituito alle parole dottrinali termini volgari del comune linguaggio italiano, e nella compilazione delle chiavi analitiche come delle diagnosi di fa- miglie, di generi e di specie ho preferito, senza però traseurarne il valore, l'apprezzamento di caratteri facilmente indagabili e ricono» x scibili, escludendo gli altri di esame difficile, quando la sufficienza delle diagnosi stesse me lo concedeva. So per prova quanto sia di sconforto a chi principia lo studio delle specie vegetali, il conven- zionale e conciso linguaggio della scienza e la minuta ricerca, alla quale non si riesce se non si possiede una tecnica lungamente spe- rimentata. Valga tale mio intendimento a perdonarmi talvolta un po’ di sacrificio che ho fatto dell’assoluto rigore scientifico, come an- che ad accettare qualche ripartizione artificiale dei gruppi di una famiglia o di un genere in luogo della suddivisione naturale, allor- chè ho creduto appunto preferire (p. e. nelle Orchidacee, nelle Eufor- biacce, nelle Composte, nelle Ombrellifere ecc.) a caratteri comuni di alta importanza morfologica, altri caratteri comuni d’ importanza minore, ma di più facile riconoscimento e sufficientemente stabili. Di tali ripartizioni artificiali ho profittato quando potevasi nella cerchia delle piante marchigiane, non dimenticando che le ripartizioni stesse riuscirebbero in molti casi impossibili, se si volessero appli- care ad una Flora più vasta o più ricca della nostra. Il metodo naturale che ho scelto per le divisioni fondamentali è informato ai principî del moderno evoluzionismo, conservando la ripartizione Decandolleana per le suddivisioni della genealogia dico- tiledone. Nella descrizione di ogni famiglia ho trattato prima degli or- gani di nutrizione e quindi di quelli riproduttivi, dando la necessaria spiegazione dei termini tecnici inevitabili nella definizione dei generi e delle specie di quella data famiglia. Allorchè in una famiglia naturale sì comprendono generi con caratteri morfologici molto disparati, ho creduto lasciare nella descri- zione della famiglia i caratteri comuni, servendomi degli altri nelle diagnosi dei generi. Onde non lasciare insufficienti le descrizioni, ho dovuto ampliare per lo più la frase specifica in ragione del numero delle specie comprese in un dato genere e della semplicità di certe piante. Se il genere possiede una sola specie sono indicati per questa i soli caratteri di minore importanza, come le dimensioni, i colori, ec. Per evitare le false interpretazioni e fornire anche dei dati di controllo, ho ripetuto talvolta qualche carattere generico nelle defi- nizioni delle specie e ho fatto precedere queste da una breve frase che ricorda l’ Abito del genere, dove si riassumono i caratteri sin- XI tetici del genere stesso, mentre nella precedente diagnosi di questo sì tenne conto dei più importanti caratteri analitici. Però racco- mando al principiante che voglia determinare con certezza una spe- cie, di non procedere saltuariamente abusando di tali ripetizioni, ma d’innoltrarsi pazientemente con ordine progressivo dalla chiave ana- litica delle classi a quella delle famiglie senza trascurare la speciale descrizione di queste, nè le diagnosi generiche da cui si va alla frase dell’ adito del genere e di quì per esclusione alla specie. Accanto al nome specifico scelto per ogni specie e unito al nome di chi lo istitu), ho ereduto necessaria la citazione dell’ Opera ove quella specie mi parve meglio descritta. E ho aggiunta la sino- nimia, scegliendo i sinonimi meglio accertati delle Flore Italiane 0 delle straniere più usate, preferibilmente se essi ricordano qualche spiccata caratteristica della specie. Per la parte descrittiva ho scelto a preferenza gli esemplari autentici delle mie raccolte, controllate e corrette per aiuto benevolo dei miei illustri Maestri F. Parlatore, G. Cocconi, G. Passerini, P. Bubani, ricorrendo anche a campioni freschi, ogni volta lo ere- detti necessario. Nelle diagnosi delle specie ho anche approssimativamente va- lutato in misura decimale, le dimensioni della pianta. Però avver- tasi che i dati di queste rappresentano la media più comune, senza escludere che in esemplari singolarmente pingui o viceversa ra- chitici, le misure date possano essere di qualche po’ sorpassate o non raggiunte. È noto come alcuni botanici tedeschi e francesi abbiano in que- sti ultimi anni moltiplicato in maniera grandissima il numero delle specie e delle varietà, valutando caratteri di infima importanza, come se questi avessero sufficiente fissità per istituire le suddette varietà e specie. Lo studio di tali forme variabili di cui ho preso nota in molti casi e delle quali spero trattare in altro mio lavoro, eredo abbia somma importanza nelle ricerche riguardanti la evolu- zione naturale delle piante; ma io ritengo pure che volendo regi- strarle tutte anche in una Flora regionale, si tolga non poco alla semplicità e all'applicazione pratica del libro. Anzi se non avessi temuto di osare con un’ innovazione troppo ardita, a me sarebbe piaciuto eliminare piuttosto che accrescere le specie, compilando frasi diagnostiche a guisa di schemi che comprendessero varie specie lin» XII neane e notando per queste'il solo punto differenziale più importante. Avrei in altro modo istituito nuovi greges in senso inverso di quanto hanno fatto e stanno facendo i botanici della scuola analitica. Riguardo alla ubicazione delle specie, parvemi ozioso indicare le singole località ove da altri e da me furono raccolte quelle comuni a tutta la nostra regione o ad una larga zona di essa. Per le specie meno comuni ho invece registrato i luoghi ove si rinvennero, con accanto entro parentesi il nome del raccoglitore, apponendo in questo il (!) ogni qualvolta la pianta fu da me esaminata. Talvolta ommisi, anche per specie non comuni, qualche località finitima ad altra da me indicata. Mi parve infine corredo assai vantaggioso per la utilità di que- sta mia pubblicazione l'aggiunta delle figure che ho riunite in ta- vole, e che o in una parte caratteristica o nella intera pianta, rap- presentano uno o parecchi o molti generi e specie in quasi tutte le famiglie. Tali figure, superflue ai provetti della scienza, saranno parti- colarmente utili ai principianti, ai quali caldamente raccomando nella ricerca delle specie, l’ esclusivo uso di esemplari completi, cioè coi fiori e coi frutti, essendo assolutamente basato sui caratteri di questi ogni tramite di sicura determinazione. Per quanta cura io abbia messa nelle determinazioni e nei loro controlli, ricorrendo sempre ai provetti della scienza nei casi dubbi, per quanta vigilanza abbia adoperata nella compilazione delle diagnosi, io non credo certo che il mio lavoro possa essere scevro da mende. Ma io l’ offro tal quale co’ miei limitati criteri e coì miei poveri mezzi ho potuto farlo, siccome una guida agli studiosi della Botanica nelle Marche e quale un primo fondamento per le ricerche avvenire. Chiunque pertanto, ove sia incorso in errore, vorrà correggermi o vorrà aggiungere nuovi materiali a quelli da me raccolti in oltre 20 anni, recherà sempre il più gradito conforto alle fatiche che io ho durate. Ancona, 1890. L. PAOLUCCI. — ini XIM INTRODUZIONE La Regione Marchigiana nella quale crescono e furono raccolte le piante descritte in questa Flora, è di una irregolare forma quadrilatera, inclinata nei punti cardinali in modo d'avere l'angolo superiore destro volto a N, l'angolo inferiore volto a S, e per confini naturali: a NE il mare Adriatico nelle 4 provincie di Pesaro-Urbino, Ancona, Ma- cerata, Ascoli-Piceno che formano l’intiera Regione; a SE il fiume Tronto che separa la Provincia di Ascoli-Piceno dall’Abruzzo; a SO la catena apennina dai Monti di Carpegna ai Monti Sibillini nelle 4 provincie; a NO il fiume Conca che divide la provincia di Pesaro dalle Romagne. Affinchè sia noto in qualche modo il complesso delle cause naturali deter- minanti i caratteri della nostra vegetazione spontanea, credo adesso necessario dare della Regione Marchigiana pochi cenni relativi alla ZQrografia, alla Oro- grafia, alla Litologia, alla Climatologia, alle Zone botaniche. I. Idrografia. Sebbene siano fra noi numerosi i corsi d’acqua, pure essendo la più gran parte del suolo accidentato dai colli e dalle montagne, poche sono le zone na- turalmente irrigate e sempre ristrette ai bacini fluviali. Procedendo dal N al S ecco i fiumi e i principali torrenti che scorrono sul terreno delle Marche. 1. Conca — Esso limita la Regione Marchigiana al NO. Ha un corso di circa 65 chilom., scaturisce presso il Monte Boagine al N del gruppo apennino di Carpegna, scorre in una valle piuttosto ristretta nella direzione SO-NE e sbocca poco sopra a Pesaro, diviso mercè una serie di contrafforti apennini dal f. Foglia. Non ha affluenti considerevoli e perciò nell’ estate porta un corso d’acque assai scarso. Poche sono le ghiaje che trasporta nel suo letto. 2. Foglia — È un limitato corso d’ acqua di circa 70 chilometri che scorre nella provincia di Pesaro. Scaturisce dall’ Apennino fra il gruppo del Monte Nerone e quello di Carpegna, ad O di Belforte, ha un cammino assai tortuoso in una valle angusta finchè scorre nei colli subapennini, indi piglia una via più diritta in valle abbastanza ampia che lo conduce al mare al N di Fano. Pos- siede in principio la direzione S-N fino al S di Valle Avellana, cammina quindi per breve tratto da O-E, per prendere in fine la normale agli apennini SO-NE, È piuttosto scarso di colme ghiajose. XIV Fra i suoi affluenti di destra ricorderemo il f. Apsa che ha varie radici al N di Urbino; fra quelli di sinistra il #. 7imaggio, il t. Matiro presso le scavurigini. Bagna le terre di Belforte, Pian di Meleto, Sasso Corvaro, Mon- davio, Montecchio. 3, Metauro — È il corso d’acqua più importante della provincia di Pesaro e Urbino, che intieramente traversa con un tragitto di circa 90 chilom. prima serpeggiante in direzione SE, indi prendendo la normale SO-NE nell'ampia e ricca vaile che lo conduce presso Fano a SE della città. Scaturisce dagli Apennini di Mercatello al S del Foglia; bagna le terre di S. Angelo in Vado, Urbania, Fermignano, Fossombrone; raccoglie a destra le acque del Candigliano, del Burano, del Tarugo, a sinistra quelle di Ao Puto, Rio Maggiore e di altri inferiori torrenti. Abbenchè il Metauro abbia un tramite considerevole, è assai scarsa la quantità di detriti rocciosi da esso depositati nell'ampia e ultima parte del SUO corso. Quasi come ultimo affluente sinistro del Metauro potrebbe considerarsi an- che il piccolo fiume Arzz/Za, che sbocca subito al N di Fano, dopo un breve corso 0-E dai colli di Monte Ciccardo e Monte Gaudio al Mare. 4. Cesano — Separa al N la provincia di Pesaro-Urbino da quella di An- cona nella normale direzione SO-NE. Si origina a Monte Acuto nel gruppo del Monte Catria, scorrendo prima sulla terra di Frontone tra i contrafforti apennini che gli concedono indi più ampio corso sul territorio di Pergola, dopo cui il Cesano si allarga nella valle del proprio nome, bagnando le terre di San Lorenzo in Campo, Mondavio, Monteporzio e versandosi in mare poco al N di Senigallia dopo un percorso di circa 60 chilom. Riceve alla Pergola come aftluente di destra il f. Cesara, oltre alcuni al- tri brevi e temporanei; dal lato sinistro accoglie principalmente le acque di It. Freddo e di R. Maggio. Il suo letto si fa ampiamente ghiajoso presso Monte Porzio, e così prose- gue fino al mare. 5. Misa — È un corso d’acqua di circa 45 chilom., con scarso trasporto di ghia)e, che scorre nella Provincia di Ancona dopo un breve tragitto che prin- cipia nei colli subapennini di Arcevia e si porta al mare in Senigallia nella normale SO-NE, bagnando le terre di Castelleone, Barbara, Montenovo, Co- rinaldo, Ripe. 3 Accoglie a destra principalmente le acque del #. Nevola che parte dai colli subapennini fra Arcevia e Serra S. Quirico e scorre quindi nella valle di Moa- talboddo. A sinistra non riceve che brevi e scarsi torrentelli. 6. Esino — È il maggior corso d’acqua della Provincia di Ancona per- correndo quasi 90 chilom. e uno dei più considerevoli per abbondanza d’ acque della intera Regione. Si origina dal Monte Scafaggio a SO di Esanatolia, scorre dal S al N nei territori di Matelica, Serra S. Quirico ove piega, uscendo dalle gole apennine, nella normale NE; fra le terre di Poggio S. Marcello e Castelbellino il suo corso si apre in una larga e ubertosa valle; abbondanti divengono le ghiaje del suo letto presso Jesi, donde si versa nell’ Adriatico a Falconara, a circa 12 Chilom. da Ancona. La potenza dei fiumi minori e dei torrenti che raccoglie l’ Esino ci dà ra- gione della considerevole quantità di acqua che sempre conduce, abbondante in xv proporzione del suo tramite, e giustifica le piene che epesso sì notano nella stagione delle pioggie. Nell'Esino si versano infatti dal lato destro l’ Esinante e il Cesola, oltre molti altri torrentelli; dal lato sinistro il /. Giano che uscendo da Monte Maggio e traversando il bacino fabrianese raggiunge l’ Esino presso Albacina, il f. Sentino che vi entra presso Pierosara, dopo avere attraversato in molti giri tortuosi una vasta zona fra le gole degli Apennini di Genga, Sassoferrato, Monte Forcello, Scheggia, fino allo spartiacque dell’ Umbria, e avere raccolto a Sassoferrato la Marena che scende da Monte Cielo, il Sanguzrone dal Monte della Strega. 7. Mosone — È per importanza il 2° corso d’acqua dopo l’ Esino, della Provincia di Ancona, che in parte separa da quella di Macerata. Ha un corso di circa 70 chilom. dal S al N, descrivendo una curva a convessità superiore. Il suo letto si fa ampio ed abbondanti cominciano ad essere le ghiaje dopo la confluenza col #. Fiumicello al S di Osimo, d’onde continua fino alla vicina foce fra Numana e il porto di Recanati. Il Mosone si origina a Monte Brunito nel gruppo di Sanvicino, bagna le terre di Cingoli, Staffolo, Filottrano, Osimo, Loreto, accoglie a destra Fiumicello che scorre a S di Filottrano, a sinistra il f Aspio che partendo dai colli di Agugliano e Gallignano presso Ancona, piega a S E, per raggiungere il Mosone presso la foce. 8. Potenza — È uno dei più lunghi e poderosi corsi d’acqua della provin- cia di Macerata e della intera regione. Ha un decorso di circa 95 chilom. in principio per breve tratto fra le gole dei munti in direzione S-N, quindi nella normale SO-NE, entrando nell’ ampia e bellissima valle del suo nome che si estende da S. Severino a Porto-Recanati presso cui il Potenza si scarica in mare. All’altezza di Treja cominciano nel suo letto le colmate di ghiaja che sì mantengono abbondanti fino quasi alla foce. Il Potenza scaturisce dai Monti di Nocera e particolarmente dal Monte Burella nello spartiacque dell’ Umbria. Riceve a destra il Io Sepolero che lo raggiuuge fra le balze di Pioraco, ed altri minori torrentelli; accoglie a sini- stra le acque del #. S. Lazzaro, del Catignano, del Rudiele, del Menocchia. Bagna le terre di Pioraco, Castelraimondo, S. Severino, Treja, Monte Milone, Macerata, Monte Cassiano, Monte Lupone, Potenza Picena. Va soggetto in tempo di pioggie a piene impetuose. 9. Chienti — Il Chienti, che ha un decorso presso che uguale al Potenza, non la cede per mole a questo suo vicino. Scaturisce dal Monte Femma nello spartiacque umbro al NO di Visso, scorre tortuoso per lungo tratto fra gli Apennini in direzione quasi S-N, indi volge presso Tolentino alla normale SO-NE entrando nella valle del proprio nome che lo conduce a bagnare le terre di Pausula, Macerata, Morrovalle, Monte Gramaro, Civitanova, presso il cui porto si versa nell’ Adriatico con va- rie bocche fra una vasta colmata ghiajosa che risale il letto del fiume fino alle adiacenze di Tolentino. Considerevoli sono i fiumi minori tributari del Chienti, che ne rendono talora minacciose le piene. Ricorderò a destra il Fiastrone uscente dalle gole di Fiastra e Acqua Canina, e che dopo tortuosi giri raggiunge il Chienti a Bel- forte; il Fiastra che bagnando i territorii di Sanginesio, Urbisaglia, Petriolo XVI vi confluisce sotto Macerata; il Cremona e il Lete Morto che vi sbocca presso la foce dopo un corso piuttosto lungo che principia nei Monti di S. Angelo in Pontano. A sinistra il Chienti riceve numerosi torrenti, ma di poca importanza. 10. Tenna — Scorre il Tenna per circa 77 chilom. prima fra gli Apen- nini nella Provincia di Ascoli, poi in quella di Macerata quasi in direzione normale SO-NE, entrando a Castel Clementino in una valle piuttosto ristretta, per quanto amena e ubertosa. Si origina il Tenna nelle aspre gole fra il Sibilla e Pizzo di Berro nel maestoso gruppo dei Monti Sibillini; scorre prima tortuoso fra i pittoreschi e boscosi contrafforti di Montefortino, Amandola, Monsammartino, bagna quindi entrando a valle le terre di Castel Clementino, Grottazzolina, Mogliano, Fermo, Monturano, S. Elpidio e si versa in mare presso il porto di quest’ ultimo paese in abbondante letto ghiajoso che risale oltre Torre S. Patrizio. Accoglie a destra le acque del #. Cosandro e del Verimastro nella zona apennina; a sinistra riceve l’ Ambro che vi sbocca sotto Montefortino, il 7’ex- nacola che si origina dal Monte Regnolo nel Sarnanese, e vi si unisce presso Penna S. Giovanni, oltre il f. Satizo e altri di minor importanza. 11. Lete vivo — Meglio che un fiume si direbbe un grosso torrente della Provineia di Ascoli che ingrandisce nelle piene invernali, scorrendo per circa 38 chilom. Si origina nel piccolo gruppo montuoso di Santa Vittoria e dopo un breve corso quasi parallelo al Tenna, si versa in mare poco al S di quest’ ultimo. 12. Aso — È un piccolo fiume che traversa nella normale SO-N E la Pro- vincia di Ascoli-Piceno in valle ristretta ma con un corso di circa 70 chilom. La scarsezza delle sue acque devesi più che alla esiguità della sorgente, alla mancanza di considerevoli tributari. Prende origine nel versante marchigiano del Monte Vettore dal piecolo Lago di Pilato, cammina per breve tratto nella direzione SE fra le gole dei Monti Sibillini, indi seguendo la normale SO-NE trascorre nelle terre di Monte Monaco, Comunanza, Monte Falcone, Ortezzano, Monterubbiano, Pedaso ove si versa nell’ Adriatico. 13. Tesino — È quasi un torrente lungo circa 40 chilom. che scorre dai + Monti di Force al mare ove si versa presso Grottamare. 14. Tronto — È l’ultimo fiume a S della Regione Marchigiana, il quale . concorre nella parte inferiore a dividere la Provincia di Ascoli-Piceno dagli Abruzzi. Ha un corso di circa 90 chilom. e conduce considerevole mole d’ acqua, che stretta in principio fra gli Apennini, entra poi presso Ascoli in ampia e ubertosa vallata nella direzione normale e fra abbondanti letti di ghiaja fino al mare ove si versa in un largo delta a S di S. Benedetto. Il Tronto prende origine nei Monti di Amatrice in Abruzzo, si dirige prima da S a N fino a Guisciano ove entra nelle Marche, traversando le terre di Ar- quata, Acquasanta, Ascoli, Monte S. Polo, Monte Prandone. Raccoglie a destra le acque del #. Castellano che esce da Pizzo di Sivo, di R. Marîno; a sinistra quelle dei £. F/uvione, Chiaro, Bretta, Chifente. Riassumendo dunque il fin qui detto sulla idrografia, notiamo che il corso più lungo dei fiumi marchigiani è rappresentato dal Potenza e dal Chienti, il più breve dal Misa, se si considera il Tesino quale un torrente. E le valli flu- viali più ampie sono occupate dal Metauro, dall’ Esino, dal Chienti. Nella Regione non mancano sorgenti minerali di varia natura. Dalla sta- tistica del Regno pubblicata nel 1868 risulta che nelle Marche esistono 108 sor- Ca XVII genti così ripartite nelle quattro provincie: 30 in quella di Ancona, fra cui ri- cordiamo /e acque salsoiodiche ferruginose dell’Aspio e le so/forose di Senigal- lia; 9 in quella di Ascoli-Piceno, delle quali sono rinomatissime le so/furee termali di Acquasanta ed altre presso, Amandola; 26 nella prov. di Macerata, di cui 11 solfuree, 2 ferruginose, 13 saline; 33 nella prov. di Pesaro, che ne comprendono 10 solfuree, 7 ferruginose, 16 saline. Littorale Marchigiano — Il littorale marchigiano segue regolare e senza anfrattuosità di seni, di golfi, la direzione NO-SE della Penisola, eccezione fatta di Ancona ove sporge per poco a gomito verso il N. Da Pesaro al Tronto esso misura la distesa di circa 150 chilometri rappresentati dovunque da spiagge arenose che divengono ghiaiose presso le foci dei fiumi. Soltanto presso Pesaro avanzano i colli fin presso le acque cve terminano più e meno dirupati; da An- cona al Monte Conero il lido si fa roccioso e profondo, alzandosi quivi alcune serie di colline e il Conero stesso tagliati a picco sul mare. Scarse e sempre più scacciate dai progressi dell'Agricoltura sono le acque dolci e salmastre che impaludano quà e là presso Pesaro, a Case Bruciate a Falconara, a Portonovo, a Porto Recanati, a Porto Civitanova, al Tronto. II. Orografia. Gli Apennini centrali d’Italia scendendo più o meno regolarmente nella direzione geografica della penisola dividono a SO la Regione marchigiana dalla vasta provincia dell’ Umbria. Sebbene la intera catena dei nostri monti appaia continua da chi ne guarda lo stupendo panorama dai più alti colli di Ancona, pure non mi sembra difficile, seguendo anche l’uso comune tenuto nel linguaggio dei nostri paesi di montagna, dividere detta catena nei seguenti gruppi naturali, cominciando dal N: ]. Gruppo di Carpegna 7. Gruppo di Camerino 23 » del Nerone 8. » di Sarnano sd » del Furlo 9. » di Visso 4. » del Catria 10. » dei Monti Sibillini Di » del Sanvieino 1 » d’Ascoli 0. » di Fabriano 12. » del Conero. 1. Gruppo di Carpegna — I monti di Carpegna sorgono nell’ estremo an- golo NO della Regione e nei sistemi montuosi italiani entrerebbero a far parte piuttosto dell’ Umbria, nè furono da me, se non incidentalmente, compresi entro i limiti apennini della Flora Marchigiana che si arrestano al gruppo di Monte Nerone. ‘Tuttavia ricorderò fra essi: Monte Carpegna — metri s. m. 1407 » S. Antonio — » 1170 » Maggiore — » 1350 » Simoncello — » 1218 tutti di facile accesso. | 2. Gruppo del Nerone — Il gruppo del Nerone sorge dietro alla catena secondaria del Furlo, nella provincia di Pesaro e Urbino. Ha per centro: Monte Nerone — metri s. m. 1527 di forma conica schiacciata, diviso in due vette, l'una a S in dolei declivi (Trogolone) ricoperta da estesi boschi di faggi e da pascoli, l’altra a N ardi- tamente conica e rocciosa che è la vera cima della montagna. * XVIII Assai facile è l’ascensione del Nerone, potendosi fare uso anche della ca- valcatura fino al Trogolone. Fra le cime minori del gruppo ricorderò: Serritesta, Montiego, Metola, Vicino e M. Soffio presso Urbino. 3. Gruppo del Furlo — È un antemurale dell’Apennino centrale e sta- rebbe in linea secondaria al gruppo del Nerone, come il gruppo del Sanvicino risponde a quello del Catria. Una valle strettissima ove scorre spumoso il Candigliano e la strada co- struita fino dall'epoca romana con un breve tratto traforato nella roccia (passo del Furlo) divide come una profonda spaccatura dalle pareti verticali, la mag- giore altezza in due vette principali che sono; Monte Pietracuta — metri s. m. 880 » Paganuccio — » 976 Altre cime minori del gruppo sono: M. del Colle, M. Bello, M. del Sasso, M. Dontco. 4. Gruppo del Catria — Si erge a SE del Monte Nerone fra le provincie di Ancona e Pesaro-Urbino. Può ritenersi per centro del gruppo il Monte Catria — metri s. m. 1702 quasi a O di Sassoferrato, vero gibbo, come Dante stesso lo chiamò, a vertice tondeggiante, diviso per una vallicella dalla minore e conica punta a NO di- stinta col nome di Monte Acuto. A SSE di Monte Catria si erge il bel cono di Monte Cucco — metri s. m. 1566 e assai più vicino il frastagliato Monte della Strega — metri s. m. 1274 e d’attorno le minori cime di Monte Petrano, Fenestra, Petri, Forcello, Fosia, M. Cielo, ecc. Il Catria può ascendersi quasi tutto a cavallo; non così il Cucco sebbene non presenti alcun pericolo. Presso la cima del Cucco in un ripido pendio a NE si apre una caverna naturale, ove si discende (m. 20) mediante una corda fissa nella bocca dell’an- tro, che poi s' inoltra in lunghi e irregolari cunicoli. 5. Gruppo di Sanvicino — Il Sanvicino (o Suavicino come altri vogliono) visto dai colli littoranei e staccato dalla più lontana catena centrale, appare in forma di cono troncato obliquamente in profilo trapezoidale e assai elevato accanto ai monti minori che lo circondano. Invece ha figura decisamente conica se guardato dall’ opposto lato fabrianese. Il Sanvicino — metri s. m. 1483 sì erge a SE di Serra S. Quirico fra la provincia di Ancona e quella di Ma- cerata. È nudo e roccioso in tutta la parte superiore, ricoperto di boschi e di pascoli nelle chine inferiori, fino alle quali può ascendersi in cavalcatura, spe- cialmente dal versante S, da cui senza difficoltà si raggiunge la vetta. Nel gruppo del Sanvicino possono comprendersi i seguenti più bassi: la la ossa, il Ginguno ove trovasi la profonda e maestora caverna di Frasassi, il Monte della Sporta, il Monte Nero presso Cingoli, il Rewvellone, il Castel- letto, il Buzzo, il Cimaglia, il Monte Brunito, \ Argentara, il Monte del Pa- lazzo, il Valloparo, il Monte Termine. 6. Gruppo di Fabriano — Si chiamano comunemente monti di Fabriano XIX gli Apennini che s' innalzano a S di questa città, sebbene dovrebbero a maggior titolo dirsi di Matelica, rimanendo più vicino a questa che alla stessa Fabriano. La cima maggiore del gruppo è Monte Gemmo — metri s. m. 1255 il cui vertice prende il nome di Pizzo torto. Ad O di Monte Gemmo si eleva Monte Scafaggio, e al N verso Fabriano la /oscedona, e Monte Maggio, oltre le adiacenti cime di minor conto. Si erge Monte Gemmo in agiato cono ricco di parti boschive e di pingui pascoli e di assai facile ascesa. 7. Gruppo di Camerino — A Sc a SE dei Monti di Matelica sorgono quelli che fanno corona a Camerino, quali a O, quali a E. La vetta maggiore situata nello spartiacque umbro è Monte Pennino — metri s. m. 1572. Le altre cime da riferirsi al gruppo stesso sono il Monte Letegge — metri s. m. 996 presso S. Severino, il Monte Fano e il Monte Fiegni più al S, il Signano, il Mermenoni, il Monte Primo presso Pioraco, il Monte Igno. 8. Gruppo di Sarnano — I monti di Sarnano si erigono ad anfiteatro a O di questa città, ricoperti di pascoli e di larghe zone boschive fino alle vette. Primeggia fra essi il Monte Regnolo a S del quale si schierano Pizzo di Meta, Monte Birro (o Monte della Mandola), Castelmanardo, Monte Pescolla, Monte dei tre vescovi e Monte Fibbia al di là di Bolognola: tutti di facile accesso. 9. Gruppo di Visso — Sebbene il gruppo di Visso faccia parte più propria- mente del sistema apennino umbro, mi è necessario ricordarlo, essendo in con- tiguità dei Monti Sibillini nei quali è più ampiamente rappresentata la Flora alpina delle Marche. Le sue principali cime sono: Monte Rotondo — metri s. m. 2103 » Femma — » 1573 oltre il dirupato Monte Bove e il Monte Cardosa. 10. Gruppo dei Monti Sibillini — Il maestoso gruppo dei Monti Sibillini s'innalza nell'estremo angolo SO della Regione marchigiana, fra questa, l'Abruzzo e l'Umbria. L'altezza delle sue cime, tra cui restano spesso campi di neve per tutta l'estate, la grandiosità delle balze e degli spaccati rocciosi, il frastaglio delle gole e delle creste, la vetustà dei boschi che in qualche angolo ancora ne ricoprono i fianchi, danno a questo insigne gruppo montuoso il primato fra l’in- tera catena degli Apennini italiani, dopo i colossi del Gran Sasso e della Majella. Procedendo dal N al S vi si ergono: Monte Regina o Priora —- metri s. m. 2333 che sovrasta le due adiacenti e minori aguglie di Monte Pizzo e Pizzo di Berro, fra la gola dell’ Ambro e quella del Tenna; Monte Sibilla — metri s. m. 2218 famoso per la leggendaria grotta delle fate situata presso la cima, fra la gola del Tenna e quella dell’ Aso; Monte Vettore - Cima O — metri s. m. 2448 adiacente a Balzo o Sasso Borghese, e al Monte Petrara - Cima E — metri s. m. 2477. Il solo Monte Vettore (o Betorre come i paesani lo chiamano) presenta fra i Sibillini qualche difficoltà nell’ascensione, che può effettuarsi tanto dal versante umbro per Castelluccio, quanto dal versante marchigiano per Monte Monaco. xXx 11. Gruppo di Ascoli — Sebbene sia improprio il nome di gruppo dato alle tre montagne che qui intendo ricordare, rese classiche nella Flora Marchigiana per le raccolte fattevi dall’Orsini, pure ho creduto con un titolo solo, sia pure convenzionale, riunirle, trovandosi tutte adiacenti al bacino del fiume Tronto. Fra esse si erge a N di Ascoli il Monte dell’ Ascensione — metri s. m. 1099 a S il Monte dei Fiori — metri s. m. 1692 ? e a SO il Monte Acuto presso Acquasanta. 12. Gruppo del Conero — Circa 10 chilometri a SE di Ancona si erge dall’ Adriatico il Monte Conero — metri s. m. 572. Totalmente staccato dagli Apennini e che meriterebbe il nome di gruppo, sol- tanto considerato quale residuo di altre adiacenze montuose, corrose e distrutte dal mare nei tempi geologici del cretaceo, a cui il Conero si riferisce. Esso è tagliato quasi a picco nel versante settentrionale ove resta ancora la zona boschiva; scende al contrario in adagiato declive al S, sensibilmente spoglio di macchie e sterile anche di pascoli. Come umili contrafforti lo contor- nano i colli di Massignano, del Poggio e, più a NO, del Trave. III. Litologia. Non credo sia esatto, come tanti hanno detto e ripetuto, che la vegeta- zione spontanea d’un paese, le specie di piante caratteristiche, la loro spora- dicità o il loro socialismo, si trovino in rapporto colla geologia di quel paese: avrebbesi dovuto dire secondo me, che esiste un rapporto, anzi una dependenza strettissima fra la Flora di una regione e la sua natura litologica, cioè 1’ insieme delle caratteristiche fisico-chimiche del suolo in cui le piante possono allignare. Non è pertanto còmpito mio il trattare qui anche brevemente di geologia, scienza oggi a preferenza cronologica e paleontologica. Ricorderò che tutte le formazioui rocciose delle Marche sono di origine se- dimentaria, quali appartenenti a roccie semplici (calcari, gessi), quali alla classe delle roccie aggregate (conglomerati, arenarie, sabbie, ghiaie, argille, marne). Non risalgono oltre il 7rzas; seguono quindi l’ oo/zte, il neocomiano, il cretaceo per i terreni mesozoici; a questi succedono scendendo dall’ Apennino l’eocere (calcare nummulitico), il m2/ocene (marne, gessi, arenarie), il pliocene (sabbie, argille), il glaczale (detriti subapennini), i sedimenti attuali. Ora giova una generale considerazione del resto assai facile, ma che credo di capitale importanza nella geografia botanica: vale a dire che il terriccio vegetale, il quale permette nel globo lo sviluppo delle fanerogame, trae molte volte gli elementi minerali e lo stato d'aggregazione da un terreno recente di trasporto, mentre altre volte acquista le stesse condizioni fisiche e chimiche sulla roccia in posto, denudata per forza degli agenti atmosferici o anche tel- lurici. Da qui la divisione delle piante in quelle che crescono in una data for- mazione rocciosa più o meno antica, e in quelle che nascono sul detrito attuale di una o «li parecchie formazioni. Per quanto riguarda la regione delle Marche dirò che le piante strettamente littoranee cioè finitime o adiacenti al mare, nascono generalmente sulle arene XXI e sulle ghiaie calcaree trasportate dai fiumi; quasi accidentalmente e in piccole zone sulle argille. Se dal mare e’ interniamo nelle vallate dei fiumi, troveremo quasi dovun- il terreno ghiaioso d’alluvione o le argille o le sabbie gialle plioceniche che re- stano anche quà e là scoperte sul pendio delle adiacenti colline. Se dal mare ci addentriamo nella estesa zona dei colli, fino ai contrafforti subapennini, ci appaiono dovunque i terreni terziari ora calcarei, ora silicei, ora argillosi secondo il caso. In certe località, cioè nei colli di Pietralaeroce, del Trave, di Varano, di Camerano presso Ancona, in quelli del Senigzailiese e di Fabriano, emerge più o meno denudata la formazione del gesso, In altre, come nella serie di colline littoranee da Ancona al Trave il Calcare marroso miocenico. In altre, come nei colli di Pesaro, di Camerino, di Ascoli, l’arenaria o molassa. Passando dai terreni cenozoici che arrivano fino al piede degli Apennini, ai terreni mesozoici di cui è costituita la intera massa di questi ultimi, entriamo nel dominio delle rocce calcaree, che costituiscono i detriti (ravarri), le chine e le balze montuose, su cui allignano piante speciali. Le principali specie di cal- cari raccolti sui nostri Apennini sono le seguenti : Calcare pietra còrniola 0 cornea, a massa cristalloide bianco-sudicia du- rissima (es. Sanvicino). Calcare bianco comune o pietra da calce (es. Monte Conero, Genga, Arquata). Calcare bianco a nuclei di silice (es. Monte Conero). Calcare palombino bianco giallastro (es. Arcevia). Calcare rosato (es. Sanvicino, Rossa, Pierosara, Furlo, Sarnano). Calcare violaceo (es. Serra S. Quirico, Bolognola). Calcare litografico (es. Monte Catria, Monte Birro). Fra i calcari di acqua dolce rammentiamo i travertini della valle del Tronto, gli alabastri di Fabriano, Matelica, Pierosara IV. Climatologia. Il clima della Regione marchigiana è assai diverso se si mettono in con- fronto dati raccolti nella zona littorale con quelli della zona montuosa. Presso il mare e nei colli può dirsi in generale mite, come lo attestano ivi le colture della vite e dell'olivo, sebbene talvolta rapidamente turbato dai venti del N. Nella zona subapennina e apennina è naturalmente più temperato, ma più costante. Servendomi delle Osservazioni Meteorologiche fatte nell’ Osservatorio del R. Istituto Tecnico di Ancona dal Prof F. De-Bosis (1) ho dedotto per la zona littoranea la temperatura media annuale 15°, 7 che credo debba abbassarsi di ciren un grado per la zona dei colli. Le medie delle singole stagioni meteorologiche risultano come segue: inverno 6°, 8 primavera 14° 4 estate 25° 0 autunno 16°, 8 (1) F. De Bosis. — Meteorologia Anconitana. Quindicennio 1863-77. Ancona, tip. del Commercio. XXII Fra le temperature medie dei massimi, si ottenne in inverno LEA primavera 16°, 8 estate D70NA autunno 18°, 7 Fra le temperature medie dei minimi in inverno DONO primavera 12°, 1 estate 22000) autunno 14°, 9 La media annuale dell’acqua caduta risulta di mill. 741, 5 così ripartita nelle medie delle 4 stagioni inverno mm. 181, l primavera » 155,5 estate >», 139,8 autunno » 265, 6 Fra i venti che più dominano nel littorale viene primo SE dalla prima- vera dall’autunno; NO e O durante l’ inverno. I dati meteorologici per la zona subapennina mi vennero gentilmente for- niti dal sig. prof. Serpieri dell’ Osservatorio di Urbino (metri s. m. 451), rias- sunti come segue: Temperatura media annuale 12°, 5 media delle temperature per le 4 stagioni inverno TIA primavera 12°, 2 estate O) autunno 13°, 1 media delle temperature massime in inverno 79,6 primavera 15°, 6 estate 260, 0 autunno 15°, 8 media delle temperature minime in inverno SIR: primavera 8°, 8 estate 108 autunno 10°, 5 media annuale dell’acqua caduta mill. 1031, 0 ripartita nelle seguenti medie delle singole stagioni inverno mm. 210, 2 primavera —» 258, 2 estate POZZI autunno » 339, 6 i venti dominanti sono SO e NE. I dati meteorologici della zona apennina propriamente detta ci mancano, non esistendo alcun osservatorio almeno all’ altezza media di vegetazione del faggio. La stazione meteorologica più vicina alle nostre nontagne e più elevata è quella di Camerino (metri s. m. 662). xxili Debbo alla cortesia del sig. Prof. Berti i seguenti riassunti di quell’ osser- vatorio meteorologico : temperatura media annuale 11° 8 media delle temperature per le stagioni di inverno ASSE primavera 11°, 0 estate 20°, 0 autunno 129,2 media annuale dell’acqua caduta mill. 732, 3 ripartita come segue nelle varie stagioni inverno 147 primavera 176, 6 estate 167, 2 autunno 242, 8 il vento dominante a Camerino è SO. Dai dati meteorologici marchigiani che ho esposti, si nota anzitutto come sia sensibile l'abbassamento della temperatura allorchè si ascende dalle spiaggie verso l’Apennino, scemando essa dalla media annuale di 15°, 7 (Ancona) a 12° 5 (Urbino) fino a 11°, 8 (Camerino). Principalmente per CÈ ragione l’ epoca della fioritura primaverile nella zona subapennina è ritardata di circa 15 giorni in paragone della zona littorale. In questa reca spesso rapidi abbassamenti ter- mometrici l'improvviso irrompere di venti di NO, N, e NE che se perdurano estendono il loro potere raffreddante in tutta la Regione. E da ciò parmi debba dipendere la mancanza nella Flora nostra di molte piante che s' incontrano sul- l'opposto versante e littorale mediterraneo. L'autunno è per la intera Regione marchigiana l’ epoca delle maggiori piog- gie che nelle montagne si tramutano di solito nel decembre in nevi, le quali rimangono in generale fino al maggio sulle più alte cime dei monti Sibillini, dove appunto cresce il maggior numero di specie propriamente alpine. In estate tanto nel littorale che nel colle che sulje più alte montagne, tra- scorrono spesso lunghi periodi di siccità che arrestano gran parte della vegeta- zione erbacea annuale, danneggiando anche talvolta quella perenne. Ma se il principio d'autunno si fa piovoso e si mantiene mite ]a temperatura, osservasi abbondante la fioritura delle specie autunnali fino al novembre, e quà e là ri- destasi pure in poca parte quella primaverile. V. Zone Botaniche. Se si considera che tutta la Regione marchigiana sta compresa tra due li- nee irregolarmente parallele, nella direzione NO-SE, rappresentate l’una dalla catena degli apennini, l’altra dalla costa adriatica; se si tiene conto della serie trasversale di colline che intersecano la regione stessa nella normale SO-NE mentre scendono dagli apennini al mare e fiancheggiano i maggiori corsi d’acqua; se si ricorda che tali colline elevate a guisa di contrafforti presso la catena centrale, decrescono progressivamente via via che si avvicinano alle coste, a me sembra avere subordinato alle condizioni naturali del paese delle Marche la di- visione di questo in 4 zone botaniche che ho chiamato e ricordato sempre nella Flora coi nomi seguenti : XXIV 1. zona littorale 2. zona dei colli 3. zona subapennina 4. zona apennina. Per quanto esista nelle Marche come altrove un grande numero di specie comuni alla Regione intera, e molte altre specie invadenti da una zona nell’al- tra, tanto che non possano sempre stabilirsi dei limiti netti e precisi fra zona botanica e zona, pure vi ha sempre un considerevole numero di specie carat- teristiche, per giustificare la istituzione di tali zone: specie che ripetono il loro accantonamento nella zona in cui crescono, principalmente dalle condizioni fisico- chimiche del suolo, dalla esposizione di questo e dall’altitudine. Pigliando a base pertanto quei dati che sono di capitale importanza nella distribuzione geografica delle piante in un limitato paese, troviamo per la re- gione marchigiana che l'ordine di successione delle suddette zone corrisponde più v meno regolarmente: 1° alla serie geologica dei terreni che si sviluppano in senso longitudinale dalle coste ai più alti apennini: 2° alle varie altezze dal livello del mare le quali mentre in generale sono insensibili presso il littorale, aumentano progressivamente risalendo la normale che termina nella catena apennina. Se si volesse scegliere un qualche tipo specifico della vegetazione arborea per caratterizzare ciascuna delle zone botaniche sopraindicate, potrebbe chia- marsi la zona littorale sona del Tamaricio, quella dei colli zona dell’ Olmo, quella subapennina sona del Castagno, quella apennina zona del Faggio. La zona littorale trovasi generalmente a livello del mare o quasi. Le col- line della zona dei colli misurano un’altezza media di 250 metri s. m. I con- trafforti della zona subapennina ascendono alla media di 700 metri s. m. fra una minima di metri 501 (Urbino) e una massima di metri 976 (m. Paganuccio). La media altezza della zona apennina è di metri s. m. 1600, oscillante fra il minimo di metri 976 e il massimo di metri 2477 (punta E del Monte Vettore). La zona littorale segue tutta la estensione delle coste da Pesaro alla foce del Tronto: accanto al mare è costruita da un lembo di terreno o arenoso o ghiaioso o palustre, più spesso sterile e incolto. Nell’ interno della regione la zona littorale finisce coi primi declivi dei colli prospicienti all’ Adriatico o s'in- terna alquanto nelle vallate fluviali. In due punti, cioè presso Pesaro e da An- cona al Monte Conero sono comprese nella linea littorale le chine dirupate di quelle colline finitime al mare. La zona dei colli è la più vasta, estendendosi dalla littorale anzidetta fino agii alti colli subapennini; e vi appartiene pure la maggiore estensione delle valli ove scorrono i fiumi, nelle cui ghiaie s’ incontrano spesso alcune specie della zona subapennina e anche apennina trasportatevi cogli straripamenti al- alluvionali (es. Digitalis lutea, Calamintha alpina, Anchusa Barrelieri, Cen- taurea alba, ecc.) La zona subapennina fa seguito in tutta la lunghezza della Regione alla zona dei colli, allorchè questi perdendo il dolce declivo si elevano a chine ri- pide, talvolta anche dirupate, quasi barriera dei prossimi Apennini. È più o meno larga secondo la mole delle montagne adiacenti, comprende le vallate flu- viali strette e tortuose e si estende talvolta in queste fino ai piedi dei mag- giori apennini. I terreni coltivati occupano ancora una gran parte di questa zona, ma sono xXxv spesso intersecati da porzioni sodive o da boschi cedui. Vi appartengono per la maggior parte i territori di quei paesi che noi diciamo volgarmente di monta- gna, p. e., Cagli, Arcevia, Cingoli, Sarnano, Amandola, Arquata, ecc. La sona apennina circoserive, come dicemmo, l’intero confine delle Mar- che nella direzione NO-SE comprendendo tutti gli Apennini dalla Carpegna al Vettore, divisi nei gruppi che abbiamo già indicati. Essa potrebbe invero dividersi alla sua volta in due sottozone o piani, l’uno inferiore che comprende la parte occupata più spesso dai boschi e che sale a circa 1500 metri s. m.; l’altra superiore culminante, che sarebbe la parte sco- perta con cui terminano tutte le montagne maggiori. L'essenza dei boschi dell'alta zona apennina è rappresentata dal:faggio, che predomina in modo da permettere la vicinanza di poche altre piante legnose. Se però passiamo alla rassegna delle piante apennine erbacee, ci troviamo in faccia a un numero assai grande di specie che danno l'abito caratteristico alla vegetazione delle nostre montagne. Le condizioni assai svariate che s’ in- contrano lassù nel suolo, il fertile Xumus delle vallicelle torbose accanto al- l’arida nudità dello scoglio, l’ombra fitta e umida del bosco vicina all'aperto pascolo, la tiepida insenatura esposta a mezzodì presso la china sbattuta dai venti freddi del settentrione, sono fra tante altre, le principali cause che ren- dono assai molteplice la varietà delle forme vegetali di una flora alpina, mentre si stabilisce una relativa omogeneità di specie nella pianura. È questo un or- dine di fatti che ritengo di grandissima importanza nello studio della geografia botanica e degli agenti naturali tellurici e atmosferici che produssero e man- tengono l'evoluzione nel regno vegetale. La maggior parte delle nostre piante apennine sono comuni al resto della catena italiana e non raramente anche alle Alpi e ad altre montagne d’ Europa. Le piante finora scoperte nella Regione marchigiana e ad essa peculiari sono: Anthoranthum sommierianum R. Ricci, Fritillaria Orsiniana Parl., Crocus Orsini Parl., Heracleum Orsinii Guss., Satureja hirtella mih., Senecio neglectus mih., Eringium creticum Link. Onopordon giganteum mih., Centau- rea Grilliù mih., Calendula marginata Willd. Calendula atrata mih., Ken- trophyllum intermedium mih., Narcissus Cocconii mih., Lolium lepturoides Boiss. Però riflettendo al gran numero di nuove forme vegetali trovate dal Te- nore e da altri nel gruppo della Majella, è da ritenere che anche nell’elevato e vasto gruppo dei Monti Sibillini non manchino specie o varietà finora sfug- gite alle nostre indagini. Chiave analitica per la determinazione delle divisioni fondamentali l. Piante con fiori apparenti in cui distinguonsi fiori ermafroditi con gli organi sessuali maschili e femminei (stami e pistilli), ovvero soltanto gli uni o gli altri (fiori wrnisessuali) — FANEROGAME 2. Nora — Le altre piante senza fiori apparenti, con minuti e speciali elementi riproduttori (spore/, si comprendono nella grande sezione delle crittogame (Felci, Equiseti, Muschi, Licheni, Funghi, Alghe) e non vengono descritte nel presente volume. 2. Fiori sempre unisessuali; i femminei senza ovario cioè cogli ovuli nudi entro squame legnose o carnose; endosperma sviluppantesi prima della fecondazione; piante arboree, generalmente sempre verdi, resinose, con foglie aghiformi o lineari o squamose Manti aero d LORL ol Sfipite L= GIMNOSPERME. Fiori ermafroditi o unisessuali, con ovario, entro cui è rinchiuso il seme; endosperma sviluppantesi dopo la fecondazione; piante er- bacee o arboree, ma in tale ultimo caso colle foglie generalmente membranose espanse, mai aghiformi Stipite II - ANGIOSPERME 3. 3. Fiori spesso con 3-6 stami, più raramente 2-1 per aborto, ovvero 1-4 in poche piante delle acque stagnanti, ovvero molti stami in fiori maschili che stanno riuniti in uno stesso asse più in alto dei fiori femminei. Corolla glumacea (es. Grano, Panico) o fornita di tepali che comprendono i sepali e i petali fusi insieme (es. Giglio, Nar- ciso, Iride) in numero di 3-6; mai il calice e la corolla distinti nello stesso fiore (1); foglie quasi sempre senza nervature reticolate, sempre semplici e intere (eccettuato il solo Arum Dracunculus L. che le ha palmate), più spesso lineari, più raramente lanceolate, ovate, saettiformi; caule senza corteccia distinta e coll’interno non disposto a strati circolari concentrici; radice formata di un fascio di fibre, mai a fittone, talora ingrossate e carnose (tuberi), tal altra sor- montate da un bulbo (cipolla); embrione munito di un solo co- tiledone . . . . . . +. . Genealogia I. - Monocotiledoni. Raramente 3-6 stami (in tal caso sono sempre negativi alcuni o tutti gli altri caratteri indicati per le monocotiledoni), per lo più in numero maggiore, ovvero 1-2-4-5; fiori più spesso con calice e corolla di 4-5 pezzi liberi o saldati, più raramente senza corolla o senza ca- lice, ovvero anche mancanti del calice e della corolla; foglie sem- plici o composte, intere o suddivise nel lembo, colle nervature ge- (1) Vedi per eccezione la famiglia delle Alismacee. neralmente reticolato; caule con corteccia e coll’interno disposto a strati circolari concentrici; radice formata di un solo fittone sem- plice o ramificato, ovvero di un fascio di fibre se il caule è rac- corciato o sotterraneo; embrione munito di 2 cotiledoni O RSI Genealogia QIIR-BD'icoritcdo nigi 4. Fiori per lo più erbacei con un solo inviluppo (Tav. XIV, fig. 140) rappresentato per lo più dal calice, ovvero sprovvisti di calice e corollan(I)l > atea 0, ah ha 7 2 Monaolazidee: Fiori colorati, generalmente con 2 inviluppi fiorali cioè con calice e con corolla (accidentalmente uno di tali inviluppi abortisce, ed è Quadi mollo): =. ST e e ORA 9. Calice libero, gamosepalo, cioè di un pezzo solo fatto a campana 0 a tubo più o meno suddiviso nel bordo o profondamente spartito; corolla gamopetala, cioè coi petali più o meno saldati insieme, p0r- tante gli stami (Tav. XIX, fig. 193) e inserita sotto l’ovario, in modo che questo si trova libero nel centro del fiore (2). Corollifiore. Calice coi sepali più o meno saldati fra loro alla base, talvolta abor- tivo; corolla gamopetala oppure dialipetala cioè coi petali distinti, sempre inserita insieme agli stami sul calice 0 in un disco ad esso aderente (Tav. XXXII, fig. 340), talvolta intorno alla base dell’ovario dimodo che questo è libero, tal altra sul piano superiore dell’ovario stesso, per cui questo rimane incluso nel calice, completamente sotto allaeorolla. (3): ei nei tit Sean a Caloiiore: Calice dialisepalo (0 più raramente gamosepalo) cioè coi suoi ele- menti totalmente distinti; corolla dialipetala inserita come gli stami nel ricettacolo sotto l’ovario (Tav. XLII, fig. 439) e indipendente dalicalices(4).- dd Zap attuata la) ae (Gi Falamifiore: (1) Vedi per eccezione i generi Myréophyllum, Crozophora. (2) Vedi per eccezione i generi Frawînus, Samolus, Plumbago. (3) Vedi per eccezione i generi Pistacia, A/chemilla, Poterium, Ambrosia, Loranthus, Viscum, Ceratonia. (4) Vedi per eccezione i generi Polygala, Fumaria, Corydalis, Senebiera, Cardamine, Alsine, Sagina, Anemone, Thalictrum, Clematis, la sotto amiglia delle Paronichice e la famiglia delle Malcacee Srierte I. - GIMNOSPERME FAMIGLIA I. - CONIFERE Le conifere sono alberi o arbusti sempre verdi (eccetto il Larice) col legno tenace, ricco di sostanze resinose come tutto il resto della pianta, colla corteccia spesso rossigna e caduca. Hanno le foglie ora in forma di squame dure, ora filiformi in fascetti, ora lineari in due serie opposte, talvolta pungenti. I fiori delle conifere sono poco apparenti, unisessuali, riuniti in in- fiorescenze maschili (amenti) e femminee (strobili), per lo più nella stessa pianta che perciò è monoica, raramente in piante separate cioè doiche, come nel gen. Tawus, Juniperus. Gli amenti sono o piccoli e rac- *eorciati o allungati, formati di brattee che portano nelle loro ascelle gli stami. Gli strobili sono ora solitari, ora aggruppati, o terminali o ascel- lari, costituiti anche essi di brattee entro le ascelle delle quali stanno gli ovuli. Gli strobili maturi divengono frutti duri, o conici (pinocchie) o globulosi (galboli, coccole), contenenti semi a guscio legnoso, ovvero si tramutano in bacche polpose. Gen. f. PINUS — Alberi di alto fusto colle foglie lineari o ad ago: frutti a pinocchia conica legnosa. Gen. 2. CUPRESSUS — Alberi di alto fusto colle foglie squamiformi ; frutti arrotondati a coccole quasi legnose. Gen. 3. JUNIPERUS — Arbusti colle foglie brevi rigide e pungenti: frutti a ga/bolo (impropriamente bacca), polposo, globuloso. Gen. 4. TAXUS — Alberi colle foglie in due file opposte (distiche); frutti a bacca molle, aperta nell’apice a guisa di tazzetta. Gen. 1. — PINUS L. Abito. — Grandi alberi sempre verdi (eccetto il Larice) coi rami disposti a palchi orizzontali ovvero ad ombrello e i frutti legnosi, l. P. Pinea L. Bert. Flora Ital. X. p. 265. Chioma dei rami ad ombrella; foglie riunite da una guaina basilare a due o a tre, Innghe 12-20 cent. larghe circa un milli- metro, scabrosette nei margini, un po’ pungenti; pinocchie grosse, ottuse; semi grandi. Viene quà e là coltivato qualche individuo del Pino da pi- nocchie in tutta la regione. Fiorisce in marzo e aprile. 2. P. Pinaster Soland. Bert. Flor. Ital. X. p. 260. Sinonimia — P. sylvestris var. ( L. P. Laricio Sant. P. ma- ritima DC. Chioma dei rami quasi piramidale; foglie a due a due lunghe come sopra, larghe circa 2 mill. appena scabrosette nei margini, un po’ pungenti; pinocchie grosse, acuminate; semi piccoli. Coltivato specialmente nelle parti meridionali della nostra regione e già introdotto forse in principio del secolo dal littorale abruzzese. Fiorisce in aprile. Si distingue col nome di Pino ma- rittimo. 3. P. Larix L. Bert. Flor. Ital. X. p. 268. Sin. — Abies Larix Lnk. Larix europaea DC. Chioma dei rami piramidale; foglie solitarie fascicolate, di- suguali, caduche in inverno, molli, lineari; pinocchie piccole, ovoidi. Venne da poco introdotto il Larice come pianta da silvicoltura nel Camerinese (Reali). Fiorisce in aprile e maggio. 4. P. Picea Dur. Parl. Flor. It. IV. p. 62. Sin. — P. Abies L. Abies excelsa DC. Chioma dei rami piramidale; foglie solitarie, corte, totalmente verdi, distribuite in ogni senso nei rami; pinocchie mediocri, bi- slungo-cilindriche, pendenti. Coltivasi quà e là 1° Abete nei giardini e nei parchi; pare ne vivesse molti anni fa qualche individuo a M. Acuto nell’ Ascolano (Spadoni). Fiorisce dal marzo al giugno. 5. P. Abies Dur. Parl. Flor. Ital. IV. p 66. Sin. — P. pectinata Link. P. Picea L. Abies pectinata DC. Chioma dei rami piramidale; foglie solitarie, corte, rigate di bianco inferiormente, dirette in due lati dei rami; pinocchie mediocri, cilindrico-bislunghe, erette. Si coltiva come la specie prec. ma cresce anche spontanea in qualche rara località dell’Apennino: nell’ Ascolano, ove oltre mezzo secolo fa vivevano estese abetaie (Spad.), nel Camerinese (Reali), a Lamole e sopra Pennabilli nella prov. di Pesaro (Scagnetti!). Fio- risce in aprile e maggio. ut Gen. 2. — CUPRESSUS L. Abito. — Albero sempreverde col fogliame di colore oscuro e i rami affastellati attorno al tronco in forma di cono, C. sempervirens L. Bert. Flor. Ital. X. p. 275. Sin. — C. pyramidalis Targ. C. fastigiata DC. C. conoidea Spad. Foglie a squame disposte in 4 file sui rametti; coccole più o meno ovali o rotonde, prima verdi, indi cenericcie, colle squame a scudo. Si alleva il comune Cipresso nei viali, nei cimiteri e in qualche giardino. Non mi è mai occorso inselvatichito. Fiorisce in aprile. Gen. 3. — JUNIPERUS L. (Tav. LX, fig. 102). Abito, — Arbusti o frutici in cespuglio sempreverde, assai ramoso, colle foglie generalmente pungenti e i frutti polposi, resinoso-aromatici. 1. J. Oxycedrus L. sp. pl. Parl. Flor. Ital. IV. p. 80. Sin. — J. rufescens Link. Pianta dioica, colle foglie a 3 a 3, munite di due solchi bian- chicci superiormente, senza glandole sul dorso; frutti rossigni nitidi. Cresce il Ginepro nei luoghi incolti boschivi dal litiorale alla zona dei colli e subapennina. Al M. Conero, al Trave, a Pietrala- croce presso Ancona dove è comune, a Camerino (Reali), nell’alto Pesarese (Scagnetti!), a Fossombrone, Sanseverino, Serra Petrona, Valcimarra, Amandola, Comunanza, Montalto, Ascoli ecc. (Spad.). Fiorisce in aprile. 2. J. communis L. Bert. Flor. Ital. X. p. 378, (fig. 102). Sin. — J. montana Ait. J. alpina Clus. J. communis var. al- pina Parl. Pianta dioica, colle foglie a 3 a 3, munite di un solco bianco- glauco superiormente, senza glandole nel dorso; frutti nero-violacei, pruinosi. Var. — J. nana Willd. Rami sdraiati in terra e contorti sulle roccie. Nei luoghi incolti, sassosi e fra le macchie della zona subapen- nina e apennina. Sul Sibilla (Marzialetti), sul Vettore (Sanguinetti), nel Pesarese (Scagn.!), sui M.' di Sarnano, in quelli di Sassoferrato, alla Genga ecc. ove lho raccolta. Ho raccolta la var. nei luoghi rocciosi a M.° Bove e al Farnio ove abbonda, al M., Piore, al Sibilla. Fiorisce in primavera. 6 3. J. Sabina L. Bert. Flor. It. X. p. 387. Sin. — Sabina sterile Dur. Pianta monoica, fetida, colle foglie a 3 a 3, saldate in parte col ramo, munite di una glandola nel dorso, quelle dei rametti, squa- miformi; frutti piccoli, pendenti, turchinicci, pruinosi. Nei luoghi aspri degli apennini, rara. Sulle rupi del M.° Vettore (Spad. Orsini), a S. Genuna donde me l’ha comunicata il sig. R. Ricci, presso Castelmonardo (Marz.), a Fiastra (Reali). Fiorisce in giugno. Si distingue con nome di Sabina. Gen. 4. — TAXUS L. (Tav. XI, fig. 103). Abito. — Albero sempre verde di colore oscuro colla chioma larga, patente, ramosa, coi frutti piccoli. rac- chiusi in una polpa molle fatta a cupola, T. baccata IL. Bert. Flor. Ital. X. p. 388. Sin. — T. polyploca Spad. Foglie lineari, mucronate, disposte in due file sui rametti che spesso sono pendenti; frutti di color rosso-corallo opaco. Nei boschi della zona apennina, piuttosto rara. AM." Acuto (Ors.), a M. Volubrio (Marz.) sul Sibilla (Marcantoni), all’ Acqua- santa (Spad.!) all’ Avellana e M. Nerone (Scagn.!), a Camerino (Reali!), al Catria (Piccinini!), presso Cingoli e al Sanvicino ove l'ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. — Chiamasi volgar- mente Tasso. | “i Svirire Il. - ANGIOSPERME GeneaLoGIA I. — MONOCOTILEDONI Le monocotiledoni dei nostri paesi sono piante erbacee sparse as- sai abbondantemente dovunque nei campi, nei prati, nei luoghi incolti, lungo le strade, nelle acque, dal livello del mare alle maggiori altezze sui monti, e ciò sebbene comprendano un numero di generi e di specie assai più ristretto delle dicotiledoni; ma in esse alla mancanza di mol- teplicità nelle forme supplisce sovente l'abbondanza degli individui. E difatti sono spesso piante sociali. Così il tappeto verde dei prati, dei luoghi acquastrinosi, dei limiti, che si scorge anche in inverno, ha per fondamento una vegetazione di monocotiledoni. La loro radice è composta, cioè formata di filamenti che si staccano ciascuno dal colletto della pianta; spesso tali filamenti partono dalla base di una gemma sotterranea a squame carnose, detta bulbo o cipolla, ovvero divengono carnosi assumendo la forma di tuberi. Il fusto quando è apparente, è più spesso semplice senza ramificazioni, talora midolloso, talora vuoto (fistoloso). Talvolta il peduncolo che porta uno o più fiori (scapo) s' erge direttamente dal terreno (es. Tulipano). Le foglie sono spesso lineari, fatte a fettuccia, sempre intere nel bordo, per lo più ab- braccianti il fusto. I fiori sono ora erbacei e poco apparenti (es. le gramigne, i giunchi), ovvero vivamente colorati (es. i Gigli, i Tulipani, le Giunchiglie). Però non portano mai distinti nello stesso fiore gli elementi del calice (sepali) da quelli della corolla (petali), come si 0s- serva in un fiore dicotiledone completo (vedi per eccezione la famiglia delle Alismacee). Tali fiori sono alle volte isolati, ma nel maggior nu- mero dei casì disposti a spica, a grappolo, a pannocchia, a ombrello. I frutti per lo più sono aridi, contenuti entro semplici pagliette d’ onde facilmente cadono, oppure in forma di capsula o più raramente di bacca polposa. Senza tener conto delle graminacee domestiche, dai semi delle quali sì ricavano le diverse farine, ricorderò che molte monocotiledoni sono preziose come piante da foraggio, altre si adoperano nell’arte dell’ im- pagliatore (Scirpi), altre forniscono sostanze medicinali (Scilla, Colchico, Zafferano), altre sono commestibili (Asparagi, Agli, Cipolle), altre si al- levano come piante ornamentali per la bellezza o il grato odore dei fiori (Gigli, Narcissi, Giunchiglie ). Chiave analitica per la determinazione delle famiglie monocotiledoni ]. Fiori glumacei cioè cogli elementi esterni (perigonio ) trasformati in pagliette aride membranose (glume, glumette) più o meno concave, riunite in una spighetta e inserite attorno al seme in due serie opposte cioè in senso bilaterale, ovvero regolarmente embriciate. 2. Fiori non glumacei o anche quasi glumacei, ma allora col perigonio disposto in uno stesso piano attorno all’ovario in senso raggiato. 3. 2. Guaina delle foglie fessa in tutta la sua lunghezza; antere smargi- nate o bifide alle 2 estremità; per lo più 2 glume; piante general- mente terrestri Ubic. — Dovunque nei prati, nei limiti, nei boschi, raramente nei luoghi acquatrinosi, dalle spiaggie Adriatiche ai più alti Apennini . . . . . +. Graminacee. - II. Guaina delle foglie non fessa; antere smarginate o bifide soltanto nell’ estremità inferiore; una gluma; piante generalmente dei luoghi inondati Ubic. — Per lo più nei luoghi assai umidi o inondati, dalla zona littorale ai più alti APERIRE SN I RAC pera Cee pII 3. Fiori nudi cioè senza perigonio o con perigonio di 4 pezzi, spesso uisessu ali Ar eee AO Fiori con perigonio di 6 pezzi liberi o più o meno saldati, disposti simmetricamente in senso raggiato o di forma molto anomala — (si comprende qui per eccezione anche il gen. Paris, che ha il pe- RISONTO SUIVISOIN SINPezzi) i Volte il RA a tt N 4. Piante dei luoghi freschi ma non acquatiche; infiorescenza fornita di spata; frutti a bacca Ubic. — Nelle siepi, nei siti ombrosi, nei boschi, dalla zona littorale a una media al- tezza ISU GIURA Pen ii SR a A races nale Piante acquatiche, sommerse o galleggianti . . . . .... 9 5. Fiori sempre unisessuali monoici, disposti in spiche dense o globose, con setole o squame mescolate rispettivamente a fiori femminei 0 maschili Ubic. — Nelle acque stagnanti o di lentissimo corso dalla zona littorale a quella SID a PELI AVA RT MO E e TT RI ACRO AVE Fiori unisessuali o ermafroditi, mai mescolati a setole o squame . 13. 6. Pezzi del perigonio (tepali) tutti di aspetto erbaceo cioè sepaloidei Ubic. — Per lo più nelle acque stagnanti o di lento corso, meno comunemente nei boschi ombrosi e nelle siepi, assai raramente nei pascoli, dalla zona littorale ai PIUMALLIRRA P'EDTIDI SMS NON O AG IUICA CON OVAIE 9 Pezzi del perigonio per lo più assai apparenti e colorati cioè petaloidei. 7. 7. Ovario supero cioè libero nell'interno del fiore (eccetto il gen. Tamus delle asparagacee che ha l’ovario infero) . . . .. ... 8 Ovario infero cioè situato totalmente sotto la corolla . . . . . 11 8. Piante generalmente fornite di cipolla, (si comprendono quì i 4 ge- neri apennini: Asphodeline, Asphodelus, Phalangium, Veratrum, sebbene abbiano le radici tuberose) . . ........ 9 Piante sfornite di cipolla colle radici fibrose o carnose . . . 10 9. Fiori che spuntano dopo le foglie Ubic. — Nei campi coltivati, nelle siepi, nei pascoli, nei boschi dalla zona littorale ai pitaluA pen ini o i na a e e Gigliaceo.= VII Fiori che spuntano prima delle foglie (si comprende qui anche il gen. Veratrum, sebbene spunti i fiori dopo le foglie; vedi la sua diagnosi) Ubic. — Piante dei prati naturali di tutta la regione o dei boschi di faggi negli Apen- DDL Lifte a a pai ari ag Colchicaces. -.X. 10. Piante non acquatiche Ubic. — Nei boschi e nelle siepi dalla zona littorale a una media altezza negli Apen- IENA e rn a ani ife ROTTE: fe 1A Sharagaoeg:=. VII: Piante acquatiche Ubic. — Nelle acque stagnanti o di lento corso, specialmente della zona littoranea e delticolli ae EMA lIsmaceo, III ll. Corolla di 6 pezzi liberi o più o meno saldati, disposti regolarmente in simmetria o poco irregolarmente sopra l’ovario . . . 12 Corolla di 6 pezzi disposti in simmetria bilaterale lungo un asse lon- gitudinale e formanti un fiore di figura molto irregolare, con una specie di cappuccio superiormente e una lamina (/abello ) rivolta in giù Ubic. — Nei prati, nei limiti erbosi, nelle radure dei boschi, dalla zona littorale ai più alt Apeoniorie dettate ea ea do, e Orchidaceae 12. Fiori con 6 stami Ubic. — Nei campi coltivati, nei prati, nei pascoli, più raramente nei siti boschivi, dalla zona littorale agli Apennini. . +. +... . + + + + Amarillidacee. - IX. Fiori con 3 stami Ubic. — Nei campi coltivati, nelle siepi, nei luoghi boschivi, raramente nei luoghi pa- ]udasiaiat are n SR 0 a ridaones= ZI: 13. Piante delle acque marine, fino alla profondità di circa 30 metri Ubic. — Presso la costa adriatica, specialmente nei porti e nei canali. Zosteracee. - XV. Piante delle acque stagnanti o di lento corso. . . . .. . 14 10 14. Pianticelle assai piccole senza caule distinto, colle radici galleggianti alla superficie dell’acqua Ubic. — Nelle vasche, nei laghetti, nei ruscelli di lentissimo corso della zona littorale erdertcolliz eat ale e e Le mNACER IV Piante mediocri o grandi con caule e foglie distinte, colle radici non galleggianti Ubic. — Nei luoghi inondati di acqua salmastra, nei laghetti, nelle acque dolci di lento corso dal littorale ai più alti Apennini . . . . . +. + . Potamacee. - XIV. BaMiGIIA Il. — GRAMINACEE (Tav. I, IL, DIL IVeV, fig. 1 a 44). Le graminacee dei nostri paesi sono piante erbacee colle radici fi- brose, fascicolate o striscianti, a culmo semplice, per lo più vuoto nel- l'interno, munito di nodi ove si attaccano le foglie. Queste sono lineari, piane o filiformi, spesso pelose o scabre, unite al caule per mezzo di una guaina scorrente e fessa, la quale generalmente porta all’estremità ove parte la foglia un’ appendice membranosa più o meno sporgente (linguetta) che si scorge facilmente staccando un po’ la foglia dal culmo. I fiori delle graminacee, più spesso ermafroditi che unisessuali, sono sempre erbacei (glumnacei ), disposti in spiche, in racemi, in pannocchie strette o sparpagliate, in capolini ecc. Ora sono solitari, ora riuniti 2 0 più insieme: tanto nel primo caso che nel secondo formano la spighretta che porta sempre esternamente un involucro fatto quasi sempre di 2 pezzi opposti o loppe o pule (glwme). Tali glume sono opposte e una è inserita un po’ più in basso (glwna inferiore ) dell’altra (gluma su- periore ). Entro le glume si trovano tante paia di altri pezzi secondari (glumetta inferiore e superiore) quanti sono i fiori che compongono la spighetta. Taluno di questi elementi può talora abortire. Tanto le glume quanto le glumette inferiori, sono sovente guarnite di reste che par- tono dal loro apice o dal dorso o dalla base. (1) Entro le glumette esi- stono in fine 2-3 squame piccolissime (palee), trasparenti, difficilmente visibili nel fiore secco. Per ogni fiore gli stami sono comunemente 3, (1) Si noti dai principianti che se la spighetta è costituita di un solo fiore, le glume per lo più lo rico- prono interamente; se invece la spighetta consta di più fiori, come evidentemente scorgesi nei generi Serrafalcus, Glyceria, Agropyrum ece. (vedi le figure di tali generi), le 2 g/ume si trovano alla base della spighetta e si addossano sulle prime 2 glumette inferiori, a cui fauno seguito le seconde, le terze ecc. fino all'apics della spighetta. Quindi le glumette inferiori sono quelle che si scorgono all'esterno, mentre le glu- mette superiori sono addossate contro le prime internamente, più sottili e visibili soltanto se si aprono gli elementi delle spighette con appositi tagli. ll raramente 1-2, rarissimamente 4-6. L’ovario è per lo più fornito di 2 stimmi pelosi, di forma diversa, che sporgono ora all’ apice ora verso la base delle glumette. Il frutto è un grano arido (cariosside), nudo, più 0 meno ricco di albume farinoso. I Spighette formate da un solo fiore ermafrodito senza verun fiore maschile o neutro dentro le glume. Sl. Stimmi che escono dall’ apice del fiore. a) Glume mancanti o ridotte a 2 piccoli denti. Gen. 65. NARDUS — Spiche filiformi formate di spighette sessili uni- laterali; un solo stimma. b) Glume lunghe presso a poco quanto le elumette. Gen. 2. PHALARIS — Infiorescenza per lo più a tirso spiciforme tur- gido; glume uguali, colla carena alata superiormente. Gen. 4. CRYPSIS — Infiorescenza agglomerata in capolino avvolto da due guaine esterne acute; glume compresse, disuguali. Gen. 5. PHLEUM — Infiorescenza a tirso spiciforme cilindrico, piutto- sto sottile; glume uguali colla carena non alata, come troncate, fornite di un breve spuntone all’ apice, ovvero fatte a barchetta. Gen. 6. ALOPECURUS — Infiorescenza a tirso spiciforme attenuato agli apici; glume uguali, aderenti alla base; una sola glumetta aristata sul dorso. $2. Stimmi che escono dalla metà o dalla base del fiore. a) Glume lunghe presso a poco come le glumette o anche più. Gen. 9. MILIUM — Infiorescenza a pannocchia espansa; glume-turgide arrotondate ottuse, lunghe quanto le glumette o più; glumetta in- feriore senza resta, simile alle glume. Gen. 23. CALAMAGROSTIS — Infiorescenza a pannocchia piuttosto fitta; 2 glume più lunghe delle glumette; glumetta inferiore rive- stita di villi sericei, con una breve resta dorsale, bifida all’ apice. 12 Gen. 24. DEYEUXIA — Infiorescenza a pannocchia ramosa, stretta; glumetta inferiore villosa alla base, d’onde si stacca una resta più lunga della glumetta stessa. Gen. 25. AMMOPHILA — Infiorescenza spiciforme, lunga, cilindroidea; glumetta inferiore acuminata senza resta, ma con un brevissimo mu- crone sotto l’ apice, e munita di villi sericei alla base. Gen. 26. AGROSTIS — Infiorescenza a pannocchia espansa, coi rami filiformi, verticillati; 2 glume carenate acute; glumetta inferiore troncata, talvolta carenata sul dorso, con un ciuffetto di peli al- la base. ; Gen. 27. SPOROBOLUS — Infiorescenza a pannocchia piccola, ovale, contratta; gluma inferiore più breve del fiore; glumetta inferiore intera, senza resta. Gen. 28. GASTRIDIUM — Infiorescenza a tirso eretto, gracile, spici- forme; glume molto più lunghe delle glumette e ventricose al terzo inferiore; glumetta inferiore munita ordinariamente di una resta dorsale un po’ contorta. Gen. 29. POLYPOGON — Infiorescenza a tirso spiciforme ovoideo; glu- me più lunghe delle glumette, cigliate, aristate e non strozzate; glumetta inferiore con una resta quasi apicale. Gen. 30. LAGURUS — Infiorescenza a spica ovata densa. guarnita di abbondanti morbidi villi sericei; glumetta inferiore munita di una resta dorsale contorta. Gen. 314. STIPA — Infiorescenza a pannocchia di pochi o molti fiori stipitati; glumetta inferiore pelosa, cilindroidea, chiusa superior- mente, munita di una resta lunga o lunghissima, filiforme, piumosa o semplicemente scabra. Gen. 32. PIPTATHERUM — Infiorescenza a pannocchia espansa, coi rami filiformi verticillati; glumetta inferiore con una resta quasi apicale, caduca. Gen. 64. LEPTURUS — Infiorescenza a spica acuminata, colle spighette sessili, completamente incassate nella rachide prima e dopo la fio- ritura; una sola gluma; glumetta inferiore senza resta. b) Glume più brevi delle glumette o anche nulle. Gen. 4. LEERSIA — Infiorescenza a pannocchia ramosa espansa, av- volta in parte dalla guaina della foglia superiore; spighette com- presse, cigliate nei margini delle valve; glume nulle. Gen. 14. CYNODON — Infiorescenza a spiche digitate, cioè in ombrella all'apice dello stelo e formate di spighette sessili alterne; glume più brevi delle glumette. HI. Spighette formate di un solo fiore ermafrodito, accompagnato entro le stesse glume da uno o due fiori maschili o da glumette di fiori neutri. (7/2) — Ambedue le glume lunghe presso a poco come le glumette. Gen. 8. ANTHOXANTHUM — Infiorescenza a pannocchia spiciforme ; fiore ermafrodito con 2 stami, accompagnato da 2 glumette di fiori abortivi, pelose, munite di resta apicale. Gen. 19. IMPERATA — Infiorescenza a pannocchia cilindrica colle spi- ghette a 2 a 2, una sessile, l’altra pedicellata; glume rivestite di lunghi villi sericei sul dorso. Gen. 40. HOLCUS — Infiorescenza a pannocchia ovata; fiore erma- frodito inferiore accompagnato da un fiore superiore maschile con 3 stami e aristato nel dorso. $2. Ambedue le glume più brevi delle glumette o almeno una più breve che talora può anche mancare. Gen. 10. TRAGUS — Infiorescenza spiciforme; gluma superiore che ri- cuopre le glumette e guarnita di setole robuste uncinate; gluma inferiore piccolissima. Gen. 11. SETARIA — Infiorescenza spiciforme; spighette in gruppi più o meno verticillati, accompagnate da setole libere. Gen. 12. PANICUM — Infiorescenza a pannocchia ramosa densa o for- mata di spiche unilaterali; gluma superiore che ricuopre le glu- mette, nuda, accompagnata talora da setole. Gen. 13. DIGITARIA — Infiorescenza a spiche lineari digitate verso la cima del culmo; spighette unilaterali a 2 a 2, una sessile, l'altra peduncolata. Gen. 38. ARRHENATHERUM — Infiorescenza a pannocchia bislunga, espansa; spighette di 2 fiori, di cui uno ermafrodito pedicellato, superiore, e l’altro maschile sessile inferiore colla glumetta infe- riore aristata nel dorso; glume 2 più brevi delle glumette. 14 III. Spighette formate di 2 o più fiori ermafroditi entro le stesse glume accompagnati o no da fiori maschili o da glumette di fiori abortiti. (1). I. UN Spighette sessili 0 quasi, attaccate a denti alterni della rachide e formanti una spica semplice. Gen. 15. DINEBA — Infiorescenza di molte spiche lineari disposte a racemo, patenti e anche reflesse; spighette di 2-5 fiori, alterne in 2 serie, colle glume lesiniformi, più lunghe dei fiori e disposte da un solo lato. Gen. 56. LOLIUM — Spighette di 3-5 molti fiori, addossate alla rachi- de col dorso delle glumette interne; una sola gluma esterna; 1 al- tra rappr. da un incavo della rachide; glumette inermi o con una breve resta all'apice. Gen. DT. CATAPODIUM — Spighette di 5-11 fiori, addossate alla ra- chide col bordo interno delle glume e delle glumette, sessili o quasi colle glume coriacee, quasi uguali, carenate, ovate, e le glu- mette inferiori più o meno ottuse, senza reste. Gen. 58. GAUDINIA — Infiorescenza a spica gracile; spighette di 4-7 fiori, addossate alla rachide col bordo interno delle glume e delle glumette; glume molto disuguali; fiori divaricati nella spighetta e facilmente caduchi; glumetta inferiore con una resta dorsale gi- nocchiata. Gen. 59. BRACHYPODIUM — Spighette di 6-16 fiori, addossate alla rachide come nel genere precedente, brevissimamente pedicellate, colle glumette inferiori più o meno aristate; glume poco disuguali. Gen. 60. AGROPYRUM — Spighette di 5-10 fiori addossate alla ra- chide come nel gen. precedente, non pedicellate, colle glume quasi uguali lanceolate, e le glumette inferiori brevemente aristate all’a- pice 0 mucronate. ; Gen. 61. SECALE — Spighette di 2-3 fiori, addossate alla rachide come nel gen. precedente, non pedicellate, colle glume più brevi delle glumette, fatte a lesina; glumette inferiori munite di lunga resta. Gen. 62. TRITICUM — Spighette di 3-5 fiori, addossate in incavature della rachide come nel gen. precedente, non pedicellate, colle glume uguali, coriacee, larghe; le glumette inferiori bidentate o munite di lunghe reste, quelle superiori cigliate nelle nervature laterali. (1) Si comprende in questa sezione anche Arundo Piiniana Turr. sebbene abbia per aborto le spighette con un solo fiore ermatrodito. (NPI Spighette disposte in pannocchia espansa o anche stretta e spiciforme, ma giammai in denti alterni di una ruchide semplice. hl a) Glumetta inferiore per lo più munita di una resta attorcigliata che parte dal dorso, raramente sfornita di resta; glume lun- ghe quanto i fiori 0 poco più brevi. * Glumetta inferiore munita di resta dorsale per lo più attorcigliata. Gen. 33. AIRA — Infiorescenza in pannocchia espansa coi rami capil- lari; spighette con 2 fiori ermafroditi, sessili, ricoperti dalle glume. Gen. 34. DESCHAMPSIA — Infiorescenza simile al gen. precedente; spighette con 2 fiori ermafroditi, di cui Vl inferiore sessile e il su- periore peduncolato; resta della glumetta inferiore spesso non at- torcigliata. Gen. 35. DANTHONIA — Infiorescenza a pannocchia piuttosto densa, spiciforme; spighette con 4-5 fiori ermafroditi; glumetta inferiore cigliata alla base e nei margini, concava, fornita (nella nostra spe- cie) di lunga resta attorcigliata; semi lisci. Gen. 86. VENTENATA — Infiorescenza a pannocchia espansa, ramosa, coi rametti semi-verticillati; spighette con 2-3 fiori non ricoperti dalla gluma inferiore; glumetta del fiore inferiore senza resta, in- tera all’apice; le glumette inferiori degli altri fiori prolungate in 2 punte lesiniformi e con resta dorsale robusta. Gen. 37. AVENA — Infiorescenza a pannocchia ramosa, più spesso espansa, raramente densa, quasi spiciforme; spighette con 2-8 fiori ermafroditi, ricoperti dalle glume; resta delle glumette inferiori lunga, ginocchiata e non schiacciata; semi pelosi. | Gen. 89. TRISETUM — Infiorescenza a pannocchia addensata o espansa; spighette con 2-6 fiori ermafroditi, non ricoperti dalla gluma infe- riore; tutte le gelumette inferiori bifide, munite di reste attorcigliate ma diritte. "* Glumetta inferiore senza resta. Gen. 41. MELICA — Infiorescenza in pannocchia densa ovvero espansa; spighette senza alcuna resta, con 1-3 fiori accompagnati da un ru- dimento fiorale in forma di imbuto superiore; glume disuguali av- volgenti i fiori. b) Glumette inferiori ora senza resta, ora munite di resta, che però è sempre un prolungamento dell’apice; glume quasi sem- pre più brevi dell’ intera spighetta. Gen. 7. SESLERIA — Infiorescenza a pannocchia spiciforme; spighette 16 (nelle nostre specie) di 2-3 fiori; glume mucronate lunghe quasi come le glumette; glumetta inferiore con 3-5 denti, di cui quello di mezzo è il più lungo. Gen. 8. ECHINARIA — Infiorescenza agglomerata in piccoli capolini; spighette di 2-4 fiori; glume e glumette fornite di 2-6-7 reste di- ritte e forti, in forma di mucroni quasi spinescenti. Gen. 20 ARUNDO — Infiorescenza a pannocchia grande, più o meno espansa; spighette per lo più di 2-3 fiori o anche di uno solo (A. Pliniana); glume acute, quasi uguali, lunghe circa quanto la spighetta; glumetta inferiore guarnita di lunghi peli sericei alla base, bifida all’apice e con breve resta fra i 2 denti. Gen. 21. PHRAGMITES — Infiorescenza simile al gen. precedente; spi- ghette di 3-6 fiori, compreso quello inferiore che ha i soli stami; glume acute, disuguali, molto più brevi della spighetta: glumette in- feriori guarnite di peli sericei alla base, intere all’apice, quasi aristate. Gen. 22. AMPELODESMOS — Infiorescenza a pannocchia grande, espan- sa, pendente, coi rami verticillati da una parte; spighette grosse, compresse, con 2-3 fiori; glume lunghe la metà del fiore, mucro- nate come le glumette inferiori che hanno due piccoli denti all’apice e sono guarnite di peli sericei alla base. Gen. 42. CYNOSURUS — Infiorescenza a racemo denso, spiciforme, ci- lindroideo od ovato; spighette con 2-5 fiori, accompagnate da spi- ghette sterili formate di pagliette disposte a pettine; glume lineari- lanceolate quasi uguali. Gen. 43. GLYCERIA — Infiorescenza a pannocchia espansa, gracile, coì rami semi-verticillati; spighette bislungo-cilindriche senza nes- suna resta, con 5-15 fiori; glume e glumette ottuse, nervose. Gen. 44. SCLEROCHLOA — Infiorescenza in piccola pannocchia ra- mosa, rigida, coi fiori rivolti da una sola parte; spighette piccole, compresse, con 5-11 fiori senza nessuna resta, ma colle glume per lo più acute. Gen. 45. POA — Infiorescenza a pannocchia espansa, coi rami semi- verticillati, per lo più capillari; spighette senz’ alcuna resta, piccole, compresse, con 3-8 fiori; glume piuttosto ottuse, poco difformi, ca- renate; glumette guarnite di lana verso la base o almeno pelose nelle nervature. Gen. 46. ERAGROSTIS — Infiorescenza a pannocchia espansa, coi rami semi-verticillati o solitari; spighette senz’ alcuna resta, schiacciate, lineari 0 bislunge, con 420 fiori e anche più, regolarmente embri- ciati; glume e glumette ottuse, persistenti anche dopo la caduta dei semi. Gen. 47. BRIZA — Infiorescenza a pannocchia espansa, a rami capillari, colle spighette piuttosto grandi, larghe, pendenti, ovate 0 romboi- dali-turgide, con 5-15 fiori, regolarmente embriciati, senz’ alcuna resta: glume concave, quasi arrotondate. 17 (ren. AS. DACTYLIS — Infiorescenza a gruppi densi irregolari di mol- tissime spighette, sparsi in pannocchia o allineati a spica lobata, unilaterale; spighette piccole, stipate, compresse, con 3-5 fiori; glume e glumette mucronate. Gen. 49. AELUROPUS — Infiorescenza spiciforme, a gruppetti alterni, regolari, di spighette quasi sessili; spighette piccole, compresse, con 5-10 fiori embriciati; glume disuguali, ottuse (nella nostra sp.), più brevi della spighetta; glumetta inferiore carenata, mucronata. (ren. 50. KOELERIA — Infiorescenza a pannocchia densa, spiciforme o lobata; spighette compresse, piccole, con 2-3 fiori; glume disu- guali, carenate, acute, oltrepassanti la metà della spighetta; glu- metta inferiore mucronata o brevemente aristata. Gen. 51. MOLINIA — Infiorescenza a pannocchia espansa coi rami solitari, alterni; spighette lanceolate con 2-5 fiori; glume acute, assai brevi; glu- metta inferiore intera, ovata, acuta, con breve resta all'apice o senza. Gen. 52. FESTUCA — Infiorescenza a pannocchia ordinariamente ra- mosa, ora addensata, ora espansa, eretta o pendente, coi rami spesso verticillati; spighette con 2-15 fiori, lanceolate: glume brevi, care- nate, acute, poco disuguali; glumetta inferiore concava, acuta 0 brevemente aristata, intera all’apice o bidentata. Gen. 53. VULPIA — Infiorescenza a pannocchia per lo più gracile, piuttosto densa o anche spiciforme, talora pendente, spesso coi fiori volti da una sola parte; spighette con 3-5 fiori, sostenute da pe- duncoli ingrossati a clava; una delle glume è piccolissima o anche mancante; glumette inferiori fusiformi, con lunga resta setolosa, di- varicate nella fioritura. Gen. 54. BROMUS — Infiorescenza a pannocchia per lo più espansa o anche pendente; spighette grandi, compresse, spesso allargate in alto, con 3-20 fiori; glume acute, assai più brevi del fiore, disu- guali, con 1-3 nervature; glumetta inferiore bidentata, bislunga, munita di una resta generalmente più lunga di essa. Gen. 55. SERRAFALCUS — Infiorescenza a pannocchia espansa o ad- densata o anche pendente; spighette grandi, un po’ rigonfie, ri- strette verso l'apice, con 3-20 fiori; glume acute, assai più brevi del fiore, poco disuguali, con 3-9 nervature; glumetta inferiore ovoi- dea, ventricosa, munita di una resta generalmente uguale alla sua lunghezza o anche più breve. i IV. Spighette a fiori ermafroditi mescolate ad altre maschili nella stessa infiorescenza ovvero infiorescenze maschili (soli stami) nella cima della pianta separate da altre femmince (fruttifere) più basse. Gen. 16. ANDROPOGON — Infiorescenza a spiche lineari, digitate o racemose; spighette riunite a 2-2, una sessile ermafrodita, ari- DI - stata, l’altra peduncolata maschile o abortiva, non aristata, pelose alla base. Gen. 17. CHRYSOPOGON — Infiorescenza a pannocchia espansa coi rami capillari verticillati; spighette riunite a 3-3, quella di mezzo sessile ermafrodita, con peli dorati alla base, le altre 2- maschili, pedicellate. Gen. 18. SORGHUM — Infiorescenza a pannocchia più o meno ramosa e dilatata; spighette riunite a 2-2 come sopra, nude alla base, una inferiore talvolta aristata; glume coriacee. Gen. 65. HORDEUM -— Infiorescenza a spica fornita di lunghe reste; spighette a 3-3, aggruppate sulla rachide, quella di mezzo erma- frodita, le 2 laterali maschili o abortive. Nora — Nell' Hordeum vulgare L. le spighette sono per eccezione, tutte fertili, Gen. 66. ZEA — Fiori maschili riuniti in pannocchia ramosa, all’ apice della pianta; fiori femminei riuniti in torsolo conico ascellare, av- volto dalle elume. Gen. 1. — LEERSIA SoLanp. Abito, — Pianta mediocre, scabra, a radice strisciante, col fusto radicante alla base, colle foglie larghe, piane, fornite d'un nervo bianchiccio di sotto, colla pannocchia sparsa, di molte spighette com- presse, ottuse. L. Oryzoides Soland. Parl. Flor. Ital. I. p. 94. Sin. — Phalaris oryzoides L. Homolocenchrus oryzoides Poll. Asprella oryzoides Lmk. Oryza clandestina Al. Br. Culmi prostrati inferiormente; foglie lineari, scabrosissime nei margini, colla linguetta breve, troncata. Frequente secondo quanto mi ha comunicato Scagnetti ovunque vicino a Pesaro. Fiorisce in agosto e settembre, Perenne. Gen. 2. — PHALARIS Par. pe B. (Miavi fig: 19): Abito, — Piante mediocri a radice talora ingrossata e come bulbosa, a culmi solitari o in cespuglietti, eretti, talvolta nodosi in basso, colle foglie lineari strette, colle spighette mediocri, compresse, di color verde-glauco, talvolta frammisto di violetto, stipate in spiche dense, grosse, ovate o bislunghe. l. Ph. brachystachys Lnk. Parl. Flor. It. I. p. 68. (fig. 1). Pannocchia breve, ovata, bianco-verdognola; glume acute, alate superiormente, coll’ala intera, con due fiori abortivi piccolissimi alla base, che possono anche mancare. Fra i campi, presso le siepi, lungo le strade di campagna, piut- 19 tosto comune in tutta la zona littorale, con minore frequenza in quella delle colline. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. Var. — Ph. vivipara Mihi pl. exic. Molti dei fiori tramutati in gemme foglifere. Nei luoghi erbosi presso Ancona, ma raramente. 2. Ph. minor Retz. Bert. Flor. It. I. p. 342. Sin. — Ph. aquatica Wild. Pannocchia bislungo-ovata, bianco-verdognola; glume acute, alate, coll’ala un po’ lacera; un solo fiore abortivo piccolissimo alla base di quello ermafrodito; pianta glaucescente. Cresce insieme alla sp. precedente, ma meno frequente; al Cardeto, a Montagnolo, alle Torrette, presso Ancona, nelle quali località l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 3. Ph. paradoxa L. Bert. Flor. It. I. p. 343. Pannocchia cilindroidea o più ingrossata in alto, verdognola, av- volta inferiormente dalla guaina della foglia fiorale dilatata: glume aristate, alate in alto, con l'ala lacero-dentata; due piccoli fiori abortivi. Quà e là fra le erbe da foraggio, fra i seminati, nei limiti, in tutta la zona litorale e dei colli. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 4. Ph. coerulescens Desf. Parl. Flor. It. I. p. 73. Sin. — Ph. variegata Spr. Ph. aquatica Ucria. Pannocchia bislunga, bianco-verdognola, spesso tinta e spruz- zata di violaceo; glume mucronate coll’ala lacera-denticolata; nes- sun fiore abortivo; radice bulbosa. Fra le erbe da foraggio, nei campi coltivati, nei siti freschi, piuttosto rara. L’ ho raccolta presso Ancora, a Sirolo, nei dintorni di Jesi. Fiorisce in giugno. Perenne. 5. Ph. nodosa L. Bert. Flor. It. I. p. 339. Sin. — Ph. bulbosa Ten. Pannocchia cilindrica lunga: glume acute, completamente alate coll’ala angusta, non lacera; un solo fiore abortivo piccolissimo ; radice bulbosa. Fra i campi, rara. L'ho raccolta in contrada del 7’orrone presso Ancona. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 6. Ph. truncata Guss. Parl. Flor. It. I. p. 71. Pannocchia cilindrico-bislunga; glume ottusette con ala intera che termina, quasi troncata, prima dell’apice della gluma; due fiori abortivi piccolissimi; radice fibrosa. L’ho raccolta nei colli del Trave presso Ancona. Fiorisce in maggio e spesso di nuovo in agosto e settembre. Perenne. Gen. 3. — ANTHOXANTHUM |. (Mac Big): Abito. — Piante mediocri o piccole, con radice spesso odorosa, coi fusti sovente cespitosi e piegati nella parte inferiore, colle foglie lineari anguste, colle spighette piccole, bislunghe, a riflessi più o meno dorati nell’essiccamento, riunite come in spiche, talvolta povere. 1. A. odoratum L. Bert. Flor. It. I. p. 234. (fig. 2). Pannocchia ovato-bislunga: resta maggiore lunga quanto le glume o appena di più. Var. — A. villosum Dum. Glume guarnite di ciglia. Comune nei prati e nei luoghi erbosi, nelle radure delle mac- chie, in tutta la reg. fino alla base degli Apennini. La var. nei prati presso Ancona, ove l’ ho raccolta insieme alla specie. Fiorisce dall'aprile al giugno secondo l'esposizione e l’ altitudine. Perenne. 2. A. Sommierianum R. Ricci, Nuovo Giorn. Bot. It. Vol. XIII p. 135. Sin. — A. aristatum var. Sommierianum Arcang. Comp. Flor. It. p. 759. Pianta più piccola della precedente; pannocchia ovata contratta ; resta maggiore evidentemente più lunga della glume. Forma propria per ora degli Apennini Marchigiani; fu primie- ramente raccolta sui M.' Sibillini dal sig. R. Ricci che me V ha in- viata; l’ ebbi più tardi dal Sanzicino (Grilli!). Fiorisce in luglio. Perenne. Nota — Ho dato a questa forma il valore di specie, poichè manca nella Flora nostra l'A. aristatum Boiss. cui essa deve riferirsi, secondo anche ritiene il prof. Arcangeli, come semplice varietà. Gen. 4. — CRYPSIS Air. Abito — Pianta assai niccola coi fusti sdraiati e in cespuglietti, colle foglie lineari, assai anguste, colle spighette piccole, prima verdi, indi paglierine, riunite (nella nostra specie) in capolino denso. C. aculeata Ait. Bert. Flor. It. I. p. 363. Sin. — Schoenus aculeatus Linn. Agrostis aculeata Scop. He- leochloa diandra Host. Culmi ramosi, prostrati, compressi; capolini sessili avvolti dalle ultime due foglie orizzontali, pungenti. Negli stagni essiccati presso Pesaro d'onde mi fu comunicata da Scagnetti. Fiorisce da luglio a settembre. Annua. Gen. 5. — FHLEUM L. (Tav. I, fig. 3-4). Abito, — Piante di media statura col fusto eretto, talora nodoso in basso e anche bulboso, colle foglie strette e lineari, colle spighette piccole, compresse, di color verde-glauco, di rado porporescenti, riunite come in spiche strette e allungate, compatte. 1. Ph. pratense L. Bert. Flor. It. I. p. 347. (fig. 3-4). Sin. — Ph. Bertolonii DC. Ph. bulboswn Host. ’annocchia a spica cilindrica; glume troncate, cigliate sulla carena, con un breve spuntone laterale all’apice; radice spesso bulbosa. Nei prati e campi, dalla zona litorale agli Apennini, ma non do- vunque. Al Trave, in Piazza d'Armi presso Ancona e al M. Conero ove lho raccolta, a Jesi (Grilli!), a Pesaro ove è rarissima (Scagn.!), al M. dei Fiori nell’ Ascolano (Orsini). Fiorisce in maggio e giu- gno. Perenne. 2. Ph. alpinum Lg. Bert. Flor. It. I. p. 350. Sin. — Ph. commutatum Gaud. Pannocchia a spica bislunga od ovale; glume troncate, cigliato- ispide nelle carene, colle reste lunghe circa quanto esse. Cresce nei pascoli dei più elevati Apennini. Non è rara nelle chine del M. Vettore, del Sibilla, del Priore, del Farnio e di M. Birro ove lho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 3. Ph. asperum Jacq. Bert. Flor. It. I. p. 355. Sin. — Ph. viride All Chilochloa aspera P. de B. Pannocchia a spica cilindrica; glume cuneato-ovate a rovescio, troncate trasversalmente, scabre, munite di un piccolo spuntone al- l’apice. Novero questa specie sulla fede dell’ illustre Brignoli che la comprese nel catalogo da lui redatto delle piante di Urbino. Fio- risce in maggio e giugno. Annua. 4. Ph. tenue Schrad. Bert. Flor. It. I. p. 361. Sin. — Phalaris subulata Sav. Phalaris bulbosa L. Pannocchia gracile a spica cilindroidea; glume curvate nel dorso, acute, munite di piccolissimo spuntone all’ apice, nude nella carena. Quà e là nei prati, nei luoghi incolti, raramente. Presso Ur- bino (Brign.), accanto alla stazione di Ancona, ove 1° ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 5. Ph. Michetii A. Bert. Flor. It. I. p. 358. Sin. — Ph. phalarideum Vill. Ph. ambiguum Ten. Pannocchia gracile a spica cilindrica, assottigliata in alto; glu- me acute, munite di una breve resta, molto cigliate nella carena. ww w Nei luoghi aridi della zona subapennina e apennina. Ad A/ba- cina ove l'ho raccolta, nel Pesarese (Scagn.!), sul M. Catria (Piccinini!), a M. Birro (Utili). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. Gen. 6. — ALOPECURUS L. (Ha RIRfA ROTAIA) Abito. — Piante mediocri, a fusti eretti, talvolta radicanti, colle foglie lineari, piane, munite di guaine lunghe e anche rigonfie, colle spighette mediocri o piccole, di color verde-pallido, talora sfumato di violaceo, riunite come in spiche generalmente strette e allungate. 1. A. agrestis L. Bert. Flor. It. I. p. 370. (fig. 6). Pannocchia a spica gracile, cilindrica, attenuata agli apici ; glume acute, saldate insieme fino alla metà, col nervo mediano alato su- periormente; culmo scabrosetto. Nei prati, assai comune in tutta la regione. L'ho raccolta nei dintorni di Ancona, di Osimo, Loreto ecc., presso il M. Catria (Picc.!), nel Camerinese (Ottaviani), al Porto d’ Ascoli (Ors.). Fiorisce in aprile e maggio. Annua. 2. A. pratensis L. Bert. Flor. It. I. p. 360. (fig. 9, 5°). Pannocchia a spica cilindrica, piuttosto grossa; glume lanceo- late, acute, pubescenti, saldate soltanto alla base. Nei prati della zona dei colli settentrionali, rara. Presso Urbino (Feder.!) e Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. 3. A. geniculatus L. Bert. Flor. Ital. I. p. 373. Sin. — A. fulvus Smith. Pannocchia a spica gracile, cilindrica, non attenuata; glume ottuse, saldate insieme in basso, molto cigliate; radice fibrosa. Nei fossi e nei luoghi acquastrinosi, dai colli agli Apennini, piut- tosto rara. Presso Urbino (Brign.), sui M.' Sibillini (Ors.). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 4, A. bulbosus L. Bert. Flor. It. I. p. 372. Pannocchia a spica gracile, cilindrica, non attenuata; glume acute, libere; radice bulbosa. Nei prati umidi e inondati, rara. L'ho raccolta nei prati della Baraccola e al passo di Varano presso Ancona. Fiorisce in giu- gno. Perenne. 5. A. utriculatus Pers. Bert. Flor. It. I. p. 375. (fig. 9). Sin. — Phalaris utriculata L. Pannocchia a spica ovata che esce dalla guaina rigonfia del- 23 l'ultima foglia; glume acuminate, saldate insieme e dilatate fino alla metà. Quà e là nei prati della zona litorale e delle colline. Ai prati della Ranocchia presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. Gen. 7. — SESLERIA Scop. Abito. — Piante a culmo breve o mediocre, con foglie lineari sottili, formanti dei cespuglietti, colle spi- ghette piccole, compresse, variegate di verde-pallido e di ceruleo, disposte come in spiche, tal- volta povere. 1. S. fenuifolia Schr. Parl. Flor. It. I. p. 310. Sin. — S. juncifolia Suffr. S. coerulea var. f Bert. Pannocchia spiciforme bislunga, di pochi fiori; glume sub- eguali alle gtumette; foglie sottilissime, coi margini arricciati e non scabri. Nei prati degli Apennini. Sul M. Catria (Picc.!), sul M. Priore (Narducci), sul Veltore (Marz.), sul Sanvicino ove 1 ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 2. S. coerulea Ard. Parl. Flor. It. I. p. 312. Sin. — Cynosurus coeruleus L. Pannocchia a spica ovale bislunga; glume più brevi delle glu- mette; foglie lineari piane, scabre nei margini. Presso le cime degli Apennmi, rara. Sul M. Catria (Picc.!) Fio- risce in giugno e luglio. Perenne. Gen. 8. — ECHINARIA lrsr. (Tav. I, fig. 7). Abito. — Pianticella a culmo più o meno cespuglioso, a foglie assai brevi, pelosette, colle spighette stipate in un piccolo capolino pungente. E. capitata Desf. Bert. Flor. It. I. p. 510. Sin. — Cenchrus capitatus L. Sesleria echinata Lmh. Panica- strella capitata Moench. Infiorescenza in capolini ‘globosi; 1-2 spuntoni nelle glume; 5 spine nella glumetta inferiore. Quà e là raramente nei luoghi aridi della zona subapennina e apennina. Sul Vettore, sul Priore (Ors.), sul M. Conero ove l'ho raccolta. Fiorisce in maggio. Annua. 24 Gen. 9. — MILIUM L. Abito. — Piante a culmi mediocri, ascendenti, colle foglie piane o attorcigliate nei margini, colle spighette assai piccole, verdi o variegate di porporino, disposte in pannocchia ramosa, 1. M. effusum L. Bert. Flor. It. I. p. 383. Sin. — Agrostis effusa DO. Pannocchia espansa, colle spighette acute, senza resta; culmo liscio; foglie lanceolato-lineari. Nei boschi degli Apennini. Sul M. Catria (Picc.!), a Valle Ca- netra (Ottaviani), sul M. dei fiori (Ors.), sul Sibilla e sui M.' di Sarnano. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 2. M. vernate M. B. Parl. Flor. It. I p. 159. Sin. — M. scabrum R. et Sch. Agrostis vernalis Poir. Pannocchia contratta, colle spighette ottuse, senza resta; culmo ruvido; foglie strettamente lineari. Nei boschi Apennini, ma più raramente della specie precedente. Sui M.' di Sarnano (Nard.), sul M. Priore (Gennari). Fiorisce in maggio e giugno. Annua. Gen. 10. — TRAGUS Hats. (Lav. I, fig. 8). Abito, — Pianticella in cespuglietto ascendente, a culmo radicante spesso sfumato di rossigno come le spi- ghette che sono piccole, ovoidi, guarnite di uncini, disposte come im spica alluvgata. T. racemosus Hall. Parl. Flor. It. 1. p. 129. Sin. — Cenchrus racemosus L. Lappago racemosa Wild. Racemo cilindroideo, rado, rigido; foglie cigliate nei margini. Nei luoghi arenosi presso il mare. Nel Pesarese (Scagn.!), a Fal- conara ove l ho raccolta, a Cupramarittima (Passerini), al Porto d’Ascoli (Ors.). Fiorisce in agosto e settembre. Annua. Gen. 11. — SETARIA P. EB. (Tav. II, fig. 10). Abito, — Piante mediocri în cespuglio più o meno sdraiato, con foglie piane, talora larghette, con pannoc- chie spiciformi, verdi o bionde, somiglianti al panico domestico. 1. S. verticillata P. de B. Parl. Flor. It. I. p. 110. Sin. — Panicum verticillatum L. Pannocchia a spica cilindrica, lunga, colle spighette semiverti- cillate, involucrate da due setole assai scabre dal basso all’ alto. Comune nei luoghi erbosi, lungo le strade, negli orti e talvolta sociale, in tutta la zona littorale e dei colli. Dovunque presso An- cona. Fiorisce da giugno a novembre, Annua. nz era] 2. 8. viridis P. de B. Parl. Flor. It. I p. 111. Sin. — Panicum viride L. Pannocchia a spica cilindroidea, densa, colle spighette sparse; involucro generalmente di più setole scabre dall’alto al basso. Comune fra i campi dopo le messi, nei luoghi incolti, presso i muri, lungo le strade. Fiorisce in luglio e agosto. Annua. Si di- stingue col nome volgare di Panicarella. 3. S. glauca P. de B. Parl. Flor. It. I. p. 112. (fig. 10). Sin. — Panicum glaucum L. Pannocchia spiciforme cilindrica colle spighette sparse; invo- lucro di molte setole bionde dorate; glumetta inferiore rugosa tra- sversalmente. Presso le spiagge e nei colli adiacenti, raramente verso l’ Apen- nino. A Falconara, a Porto Recanati, a Porto S. Giorgio ove | ho raccolta, presso Urbino (Feder.!), nell’ Ascolano (Ors.). Fiorisce in maggio e in settembre. Annua. 4. S. italica P. de B. Parl. Flor. It. I. p. 113. Pannocchia spiciforme fascicolata, pendente all’ apice, collo stelo tomentoso; involucro di due setole molto lunghe. Viene comunemente coltivato il Panico per alimentarne gli uc- celletti e cresce talvolta quà e là nei campi, uscito dalla coltivazione. Fiorisce in maggio. Annua. Gen. 12. — PANICUM L. (D'aoeLIe fig: 410). Abito. — Piante mediocri o grandi fino anche ad un metro, con foglie lineari, piane, pelose o liscie, col culmo semplice o multiplo dalla radice, talvolta in cespuglio, colle spighette mediocri, tur.ide, di color verde pallido, talora sfumate di violaceo, riunite in racemi densi, grossi, allungati. l. P. miliaceum L. Parl. Flor. It. I. p. 122. Sin. — P. Milium Pers. Pannocchia a racemo denso, pendente: spighette lisce colle glume nervose; foglie pelose. Si coltiva col noto nome di Miglio, ma assai più raramente del Panico. Fiorisce in maggio. Annua. 2. P. Crus-Galli L. Bert. Flor. It. I. p. 423. (fig. 11). Sin. — Echinochloa Crus-Galli P.de B. Oplismenus Crus-Galli Kunth. Pannocchia a racemo composto, eretto, unilaterale; spighette coi pedicelli accompagnati da setole; foglie pelose, nude nell’ in- terno della base. 20) Nei luoghi acquastrinosi, lungo i fossi, più specialmente vicino al mare. A Pesaro (Scagn.!), e nei moli di Ancona ove l ho rae- colta. Fiorisce dall’ agosto all’ ottobre. Annua. 3. P. Eruciforme Sibth. Bert. Flor. It. I. p. 427. Sin. — Echinochloa eruciformis Reich. Pannocchia spiciforme, composta, eretta; spiche alterne, avvi- cinate alla rachide, volte da una parte; pedicelli pelosi; foglie pe- lose, con un ciuffo di peli nell’ interno della base. Nei campi dopo le messi, rara. Presso Loreto e Macerata (Nard.). Fiorisce in agosto e settembre. Annua. Gen. 13. — DIGITARIA Scop. (Tav. II, fig. 42). Abito. — Piante mediocri in cespuglio più o meno sdraiato, con foglie lineari, ora pelose, ora liscie, con spighe filiformi, molto lunghe, quasi digitate o gemine, formate di spighette piccole, accoppiate, una delle quali pedicellata, di color verde pallido, talvolta porporescenti. l. D. sanguinatis Scop. Bert. Flor. It. I. p. 414. (fig. 12). Sin. — Panicum sanguinale L. Dactylon sangvinale Vill. Pa- spal sanguinale DC. Spighe per lo più 4-5, raramente in numero maggiore ; spighette lanceolate colla gluma inferiore piccolissima, la superiore più breve del fiore. Comune nei luoghi erbosi incolti, lungo le vie, presso le vec- chie mura, in tutta la zona littorale e dei colli. Ovunque nei din- torni di Ancona. Fiorisce dal giugno all’ ottobre. Annua. 2. D. glabra Roem. et Sch. Bert. Flor. It. I. p. 417. Sin. — D. unifusa Pers. Panicum glabrum Gaud. Spighe 2-3; spighette ovate colla gluma inferiore quasi man- cante, la superiore lunga quanto il fiore. Nei luoghi incolti della zona dei colli, rara. Presso Macerata (Nard.). Fiorisce in luglio e agosto. Annua. Gen. 14. — CYNODON Ricu. (Tav. II, fig. 13). Abito. — Pianta piccola, colla radice molto strisciante, a culmo ramoso, munito di foglie corte, pelose inferiormente, alterne in due serie opposte, colla infiorescenza più o meno porporina, in spiche lineari ad ombrella, colle spighette assai piccole, sessili, in 2 file. C. Dachylon Pers. Bert. Flor. It. I. p. 412. Sin. — Panicum Dactylon L. Digitaria Dactylon Scop. Pa- spalum Dactylon DC. 5; R9, Spighette barbate alla base; glume ovato-lanceolate, scabre nella carena. Fra i rottami, lungo le vie, negli orti, nei campi, in tutta la la regione fino al piè degli Apennini.. Dovunque in Ancona e nei dintorni. Fiorisce dal giugno all’ ottobre. Perenne. Si distingue col nome volgare di Sangwinella, perchè sì crede che intromessa sulle narici ecciti l’ epistassi. Gen. 15. — DINEBA DElIL. Abito, — Pianta mediocre a culmo sdraiato o eretto, munito di foglie lineari, scabre nei margini, con spi- che lineari in racemo molto lungo, talora porporescente, formato di spighette unilaterali. D. Arabica P. de B. Bert. Flor. It. I. p. 579. Sin. — Cynosurus retroflexus Vahl. Leptochloa arabica Kunth. Dactylis paspaloides Willd. Glume divergenti all’ apice, prolungate in uno spuntone lesini- forme. Fu primo in Italia l Orsini a raccogliere questa rara specie nel Porto d’Ascoli. Fiorisce in estate. Annua. Gen. 16. — ANDROPOGON |. Abito — Piante mediocri a culmo spesso multiplo, in cespuglio, colle foglie lineari strette, scabrose nei margini, coi fiori in spiche lineari sottili, fascicolate o a coppie, porporescenti, colla rachide barbata. l. A. Ischaemum L. Parl. Flor. It. I. p. 139. Sin. — A. angustifolium Sibth. Spiche 5-10 digitato-fascicolate; resta del fiore ermafrodito lunga 2-3 volte più di esso; foglie pelose. Raramente, nei luoghi incolti e nei limiti della zona dei colli. Nel Camerinese (Ott.), presso Urbino (Feder.! Brign.), a Pesaro (Scagn.!), a Montoro presso Castelfidardo e al Trave, ove l’ ho rac- colta. Fiorisce in estate. Perenne. 2. A. pubescens Vis. Parl. Flor. It. I. p. 142. Sin. — A. giganteum Ten. Spighe gemine all'apice di ogni peduncolo che è peloso ; resta del fiore ermafrodito lunga 5-6 volte più di esso; foglie glauche. È stata raccolta soltanto dal Prof. Gennari nelle colline aride e sassose presso Mucerata. Fiorisce in estate. Perenne. Gen. 17. — CHRYSOPOGON Trix. Abito. — Pianta alta a culmi solitari, con foglie lineari pelose, scabre nei margini, colla infiorescenza prima giallognola, poi rosseggiante, in pannocchia lungamente ramosa, colle spighette guarnite di peli dorati alla loro base. C. GryUus Trin. Parl. Flor. It. I. p. 146. Sin. — Andropogon Gryllus L. Pollinia Gryllus Spreng. 28 Pannocchia sparsa, coi rami capillari, verticillati; spighette a 3-3, quella ermafrodita di mezzo con lunga resta attorcigliata o gi- nocchiata. Nei luoghi incolti settentrionali, assai rara. Alla Pieve di Ba- gno (Feder.!), a Santagata Feltria (Trionfi!). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. ; Gen. 18. — SORGHUM Prrs. (Tav. IL fig. 14). Abito. — Piante alte talora fino a 2 metri se coltivate, a culmo midolloso, con foglie lineari, larghe, più o meno scabre nei margini, coi fiori mediocri, ovoidali, porporescenti a maturità o anche di color rosso scuro, per lo più sparpagliati in pannocchie grandi, ramose. 1. S. halepense Pers. Bert. Flor. It. I. p. 473, (fig. 14). Sin. — Holcus halepensis L. Andropogon arundinaceum Scop. A. halepensis Sibth. adice strisciante; pannocchia gracile, dilatata; spighetta su- periore porporina, la inferiore lucente. Tra i campi coltivati, nelle vigne, in tutta la zona littorale e dei colli. Ovunque nei dintorni di Ancona, lungo il fiume Foglia (Feder.!). Fiorisce in agosto e settembre. Annua. 2. S. vulgare Pers. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 49 Sin. — Holcus Sorghwm L. Radice non strisciante; pannocchia densa, ovata, eretta. Si coltiva comunemente col nome di Melica per foraggio, pei semi con cui si alimenta il pollame e per farne scope. 3. S. saccharatum Pers. Ces. P. e G. Comp. Flor. It. p. 49. Sin. — Holcus saccharatus L. Radice non strisciante; pannocchia fascicolata, sparsa, pendente. Si coltiva insieme alla specie precedente e per gli stessi usi. Gen. 19. — IMPERATA Cir. Abito. — Pianta mediocre a culmo semplice, colle foglie lineari, attorcigliate nei margini quando invec- chiano, colle spiche dense, cilindriche, pelosissime, bianco-sericee, ove risaltano gli stimmi di co- lor rossigno-scuro. I. cylindrica P. de B. Parl. Flor. It. I. p. 137. Sin. — Lagurus cylindricus L. Saccharum cylindricum Lmk. Spighette gemine, una sessile, l’altra peduncolata, senza resta. Nelle arene marittime assai rara. Al Porto d’ Ascoli (Ors.), a San Benedetto (Marz.), a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in estate. Perenne. 1238] Gon. 20. — ARUNDO |. (Tav. II, fig. 13). Abito. — Piante mediocri o molto alte, fino a parecchi metri, con foglie larghe, lanceolato-lineari, sca- brose nei margini, colle pannocchie assai lunghe, violacee o giallognole, formate di spighette piccole, bislunghe }. A. Donax L. Bert. Flor. It. I. p. 732. (fig. 15). Sin. — Donaa arumdinacea P. de B. Radice nodosa, contorta; pianta alta anche più metri; pannoc- chia ramosissima, a tirso, violacea; spighette per lo più con 3 fiori. Si coltiva la Canna assai estesamente in tutta la regione, per- chè viene molto adoperata come sostegno nella coltura delle viti. Fiorisce in agosto e settembre, ma non tutti gli anni. Perenne. 2. A. Pliniana Turr. Beri. I. p. 734. Sin. — A. collina Ten. Pianta assai più gracile della precedente; pannocchia ramosa, stretta, gialliccia; spighette generalmente con un solo fiore. Fra le siepi nei dintorni di Ancona presso il colle di S. Ste- fano e nelle rupi marittime del Cardeto, di Pietralacroce, del Trave, ove | ho raccolta. Fiorisce in agosto, settembre e ottobre. Perenne. Gen. 21. — PHRAGMITES Trix. (Tav. II, fig. 16). Abito. — Pianta somigliante a una piccola canna, colla infiorescenza più o meno ricca, di colore spesso violaceo. Ph. communis Trin. Parl. Flor. It. I. p. 220. Sin. — Arundo Phragmites L. Pannocchia piramidale coi rami semi-verticillati; spighette per lo più di 4-5 fiori; glumetta inferiore acutissima. Nei luoghi pantanosi, lungo i fiumi, presso le spiagge, nella zona littorale e dei colli. A_Casebruciate, a Chiaravalle ove V ho raccolta presso Ancona, a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in agosto e settembre. Perenne. Si distingue come i 4 seguenti generi col nome collettivo di Cannucciaia. Gen. 22. — AMPELODESMOS Lixk. Abito. — Pianta alta fino a un metro e anche più, a culmi eretti, tenaci, in cespuglio, colle foglie assai lunghe e attorcigliate nei margini invecchiando, colla pannocchia grande, gialla e pendente a maturità, formata di spighette grandi, compresso-turgide. A. tenax Lnk. Parl. Flor. It. I. p. 464. Sin. — Arundo Ampelodesmos Cyr. A. tenax Vahl. Donax Ampelodesmos Presl. 30 Spighette grandi, compresse, volte da una parte; fusto midolloso. Nei cumuli ghiaiosi presso il mare e in qualche prossima al- tura. Vicino alle acque a Portonovo, più scarsamente fra le mac- chie del M. Conero presso Ancona, ove 1’ ho raccolta, a Porto d’Ascoli (Ors.). Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. Gen. 23. — CALAMAGROSTIS Apans. Abito. — Somiglia nell'aspetto generale a una piccola canna, coi culmi eretti, solitari o multipli, vuoti internamente, colle foglie lunghe, lanceolate-lineari, scabre. C. Epigejos Roth. Parl, Flor. It. I. p. 206. Sin. — Arundo Epigejos L. A. Calamagrostis All. Pannocchia eretta, densa; peli più lunghi del fiore; glumetta inferiore inclusa nelle glume e aristata sul dorso. Nei luoghi freschi e selvatici della zona dei colli, rara. Nella Prov, di Pesaro e Urbino (Brign.). Fiorisce in maggio. Perenne. Gen. 24. — DEYEUXIA P. pe B. Abito. — Pianta mediocre o alta fino a un metro, a culmo eretto o ascendente, spesso multiplo, con foglie lanceolato-lineari, scabre, lunghe, colle spighette piccole, tinte di paglierino o violaceo, riunite in pannocchia ricca, bislunga. D. varia Kunth. Parl. Flor. It. I. p. 211. Sin. — Arundo varia Schr. A. Agrostis Scop. A. montana Gaud. A. acutiflora Pollin. Calamagrostis montana DC. Pannocchia stretta prima e dopo la fioritura; glume più lunghe del fiore, acute; arista dorsale della glumetta inferiore ginocchiata; peli della glumetta inferiore assai densi e piumosi. È stata raccolta a M. Acuto (Ors.) Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. Gen. 25. — AMMOPHILA Hosr. Abito. — Pianta glauca, a culmo eretto, in cespuglio, con' foglie lineari strette, attorcigliate, colla pannoc- chia stretta e densa, pallida, formata di spighette piuttosto grandi, A. arundinacea Host. Bert. Flor. It. I. p. 753. Sin. — A. arenaria Lnk. Arundo arenaria L. Calamagrostis are- naria Roth. Psamma littoralis P. de B. Psamma arenaria R. et Sch. Pannocchia a spica cilindroidea acuta; spighette colle glume acute, molto più lunghe dei peli sericei che cingono la glumetta inferiore; foglie acutissime all’apice. Lungo le spiagge arenose del littorale. Presso Pesaro (Scagn.! Brign.), a Senigallia (Matteucci!), a Casebruciate ove 1° ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Gen. 26. — AGROSTIS KuvxrH. (Tav EBAigH7148). Abito. — Piante piccole o mediocri, a culmi in cespuglietto, non raramente striscianti, colle foglie lineari, piane o capillari, colle pannocchie più o meno piramidali o bislunghe, composte di spighette pic- colissime, verdi o porporescenti. l. A. alba L. Parl. Flor. It. I. p. 180. (fig. 17). Sin. — A. vulgaris Bert. A. stolonifera Savi. Pannocchia stretta, lanceolata, coi rami aspri al tatto, che si aprono nella fioritura; glume acute, scabre nella carena; due glu- mette disuguali: foglie con linguetta bislunga. Var. — A. maritima Lmk. Pannocchia densa: foglie glauche e culmo molto giacente alla base. Nei luoghi incolti, lungo le vie, nei limiti, presso i boschi, in tutta la regione. La var. presso Ancona nelle colline del Trave, ove l ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 2. A. stolonifera L. Parl. Flor. It. I. p. 179. Sin. — A. verticillata Vill. Pannocchia compatta, talora interrotta alla base, coi rami sca- bri, semiverticillati; glume ottusette, pubescenti; due glumette uguali; linguetta delle foglie troncata, breve. Quà e là nei pantani, nei fossi della zona littorale e dei colli. In Ascoli (Ors.), presso Urbino (Fed.! Brign.), a Falconara presso Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 3. A. vulgaris With. Parl. Flor. It. I. p. 183. (fig. 18). Sin. -- A. hispida Willd. Pannocchia bislunga, molto espansa durante la fioritura, coi rami lisci; glume acute, quasi liscie; glumetta inferiore molto più lunga della superiore; linguetta troncata, breve. Nei luoghi boschivi o erbosi o umidi, in tutta la regione. At- torno alla Fortezza, a Falconara, a Montagnolo ove lho raccolta, presso Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 4, A. canina L. Bert. Flor. It. I. p. 396. Sin. — A. rubra AU. Agraulus caninus P. de B. Trichodiwn caninum Schr. Pannocchia espansa coi rami scabri; glume acute disuguali; una sola glumetta aristata nel dorso; linguetta bislunga; culmo strisciante. Nei luoghi umidi della zona subapennina e apennina, rara. Al piano di Castelluccio (Ors.), nell Urbinate (Brign.). Fiorisce in estate. Perenne. Gen. 27. — SPOROBOLUS R.Br. Abito, — Pianta mediocre con radice strisciante a culmi in cespuglio, compressi, guarniti di foglie lineari brevi, attorcigliate nei margini, pelose superiormente, coi fiori piccoli, senza resta, riuniti in pan- nocchia densa, di color verde pallido. S. pungens Kunth. Parl. Flor. It. I. p. 195. Sin. — Agrostis pungens Schr. Vilfa pungens P. de B. Pannocchia breve, ovato-lanceolata, coi rami alterni; glume lisce poco disuguali: glumette uguali: linguette delle foglie sostituite da un ciuffetto di peli. Nelle arene marittime delle parti meridionali, piuttosto rara. A Grottamare (Ors.), a Porto S. Giorgio (Gennari). Fiorisce in estate. Perenne. Gen. 28. — GASTRIDIUM P. pe B.. Abito. — Pianta assai piccola a culmo semplice o in cespuglietto, colle foglie lineari strette, scabre nei margini, colle spighette piccolissime, compresse, turgide verso la base, lucide, riunite in pan- nocchia ricca, allungata. *. Tendigerum Gaud. Parl. Flor. It. I p. 175. Sin. — G. Australe P. de B. Miliuim lendigermm L. Agrostis panicea Savi. A. lendigera DC. Pannocchia spiciforme che si apre nella fioritura; glume acute, scabre nella carena; glumetta inferiore pelosa, munita ordinaria- mente di lunga resta. Quà e là nei luoghi erbosi incolti di collina, rara. Al Trave presso Ancona ove 1’ ho raccolta, a Ciarciano ed altrove presso Pesaro, d’onde me l ha comunicata Scagnetti. Fiorisee da maggio a luglio. Annua. Gen. 29. — POLYPOGON Drsr. Abito. — Pianta mediocre, deì luoghi marittimi, a culmo semplice o in cespuglietto, con foglie lineari piane, scabrose specialmente nei margini, colle spighette assai piccole, bislunghe, di color verde-pal- lido, riunite in infiorescenza molle, a guisa di pennacchio. P. monspeliense Desf. Bert. Flor. It. I. p. 378. Sin. — Alopecurus monspeliensis L. Phlewm crinitum Schr. Agrostis panicea Willd. Infiorescenza spiciforme densa, bislunga e talora lobata; glume pubescenti, scabre, cigliate nei margini, con lunga resta non asso- lutamente apicale; glumetta inferiore pure aristata. L'ho raccolta accanto al mare a Portonovo e nei colli del Trave, in Piazza d’ Armi presso Ancona e mi fu comunicata da Scagnetti, raccolta nel litorale di Pesaro. Fiorisce in estate. Annua. Gen. 30. — LAGURUS L. (Tav. II, fig. 19). Abito, — Pianta piccola, molto pelosa, a culmo semplice, con foglie lineari piane e talora quasi lanceolate, con pannocchia mollissima, candida o lionata, formata di spighette piccole, bislunghe. L. ovatus L. Bert. Flor. It. I. p. 728. Glume strettissime più lunghe delle glumette; elumetta inferiore bifida all’apice, con resta dorsale molto lunga. Non rara nelle sabbie marine del littorale e talvolta in terreni sabbiosi dei colli. A Pesaro (Scagn.!), al Porto S. Elpidio, a Civita- nova, a Falconara, presso Offagna, nelle quali località 1’ ho raccolta. Fiorisce da maggio ad agosto. Annua. Gen. 31. — STIPA L. Abito. — Piante mediocri a culmo in cespuglio, con foglie lineari assai strette, spesso attorcigliate nei margini, un po' scabre, coi fiori piuttosto grandi, acuminati, di color verde-pallido o giallo dorato, distribuiti in pannocchia ramosa, scarsa, ovvero ricca ed espansa nella fecondazione. 1. S. pennata I. Bert. Flor. It. I. p. 685. Pannocchia espansa con pochi fiori; glumetta esterna munita di una resta lunghissima e piumosa nei due terzi superiori, artico- lata alla base; foglie glauche. Nei luoghi aridi degli Apennini, rara. Sul M. Catria (Picc.!). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 2. S. Calamagrostis Whl. Arc. Comp. Flor. It. p. 772. Sin. — Agrostis Calamagrostis L. Arundo speciosa Willd. La- siagrostis Calamagrostis Lnk. Pannocchia bislunga, assai ramosa, con molti fiori; glumetta esterna peloso-argentina sul dorso, munita di resta lunga appena 2-3 volte più di essa, scabra, non articolata. Presso il Fiume Foglia nel Pesarese d'onde mi fu comunicata da Scagnetti. Fiorisce da giugno ad agosto. Perenne. Gen. 32. — PIPTATHERUM P. pe B. Abito, — Pianta mediocre o alta, a railice stalonifera, a culmo eretto con foglie lineari, piane in gioventù, indi attorcigliate nei margini, colla pannocchia molto espansa, a rami lunghi, spesso senza spi- ghette nei verticilli inferiori, coi fiori molto piccoli, verdognoli o rosseggianti. P. multiflorum P. de B. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 57. Sin. — Milium multiflorun Cav. Agrostis imiliacea L. Glume acuminate disuguali; glumette uguali, più brevi delle glume; la inferiore munita di una resta più lunga di essa. 3 34 Nelle siepi e nei luoghi sassosi del littorale e dei colli. Alla valle di Miano, al Trave, a Pietralacroce ecc. presso Ancona ove lho raccolta, nel Jesino d’onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in mag- gio e giugno. Perenne. Gen. 33. — AIRA L. (Tav. II, fig. 20). Abito. — Piante piccole a culmi delicatissimi con foglie lineari strette o filiformi, colla infiorescenza ramosa, capillare, rada, formata di numerose spighette piccolissime, nitide, spesso rosseggianti. 1. A. capilltaris Host. Parl. Flor. It. I. p. 253. (fig. 20). Sin. — A. elegans Gaud. Pannocchia espansa, ramosa, ovale; spighette distanti, sopra pedicelli assai più lunghi di esse; glume erose all’apice; un solo fiore della spighetta fornito di resta. Quà e là sociale nelle radure delle macchie e nei siti erbosi aridi di tutta la regione fino agli Apennini. Nel Camerinese (Ottav.), a Monte Cassiano, sul M. Catria (Picc.!), nella selva di Castelfidardo e al Cardeto presso Ancona ove l'ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. [SO] . A. carygophyUea L. Bert. Flor. It. I. p, 455. Sin. — A. canescens Host. Pannocchia espansa, ramosa, bislunga; spighette ravvicinate, sopra pedicelli poco più lunghi di esse; glume acute; tutti i fiori delle spighette forniti di resta. Sui pascoli apennini. Nell’ Ascolaro (Ors.), nel Pesarese (Scagn.!), a M. Regnolo presso Sarnano ove l’ ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Annua. Gen. 34. — DESCHAMPSIA P. pe B. Abito, — Piante mediocri, a culmo cespuglioso, colle foglie lineari, piane o capillari, più o meno scabro- sette o anche liscie, colle spighette piccole, verdi o dorate o porporescenti, nitide, riunite in pan- nocchie ricche, ramose. l. D. caespitosa P. de B. Parl. Flor. It. I. p. 241. Sin. — Aira caespitosa L. Pannocchia ampia, bislunga; glumetta inferiore come troncata, munita verso la base di una resta diritta; foglie piane colla lin- guetta bislunga. Nei pascoli della zona apennina, rara. Sui M.' di Urbino (Brign.), a Valle Canetra e sul M. Vettore (Ors.), sul M. Birro presso Sar- nano ove l’ ho raccolta. Fiorisce in estate. Perenne. 2. D. flexuosa Trin. Ces. Pass. e G. Comp. Flor. It. p. 60. Sin. — Avenella flexuosa Parl. Aira flexuosa L. Pannocchia patente nella fioritura; glumetta inferiore come tron- cata, munita verso la base di una resta contorta; foglie capillari, colla linguetta mozza. Nei pascoli degli Apennini meridionali. A M. Vettore, Valle Ca- netra (Ors.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. Gen. 35. — DANTHONIA DC. Abito. — Pianta mediocre, a culmi ascendenti in cespuglio, colle foglie lineari, strette, scabre nei margini, colle spighette grandi, rigonfie, per lo più solitarie nei rametti della pannocchia che è assai stretta, bislunga, povera. D. provincialis DC. Bert. Flor. It. I. p. 726. Sin. — D.Calycina Reich. Avena striata Host. A. spicata Bellard. Pannocchia di pochi fiori; glume più lunghe delle glumette ; glu- metta inferiore bifida, fornita di lunga resta contorta; linguette liscie. Alla selva di Ciarciano presso Pesaro, d’onde mi fu comunicata da Scagnetti. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Gen. 36. — VENTENATA Part. Abito. — Pianta piccola o mediocre, a culmi in cespuglietto ascendente, colle foglie lineari strette, brevi, scabre nei margini e nella faccia inferiore, colle spighette lanceolate, compresse, tinte di verde pallido e argentino o anche rosseggianti, riunite in pannocchia piramidale. V. avenacea Koel. Parl. Flor. It. I. p. 272. Sin. — Avena tenax Moench. Trisetum tenue R. et Sch. Pannocchia a rami semi-verticillati; glume disuguali, munite di nervi scabri; tutte le glumette inferiori, meno quella del fiore più basso che è intera, sono bifide e con una resta dorsale contorta. AI Piano di Castelluccio sui M.' Sibillini (Ors.) e sul Vettore d'onde me l’ha comunicata R. Ricci. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. Gen. 37. — AVENA LI. Abito. — Piante per lo più alte, a culmi più o meno in cespuglio, eretti e nodosi, colle foglie lineari piane ‘ o convolute nei margini o capillari, colla pannocchia composta, a spighette mediocri o assai grandi, pendenti o erette, verdi-pallide o variate di argenteo e di porporino, * Glume con 1-3 nervi. l. A. Scheuchzeri AI. Parl. Flor. It. I. p. 282. Sin. — A. versicolor Vill. Spighette piccole, erette, riunite in pannocchia ovale contratta; foglie ottuse, liscie nei margini. Sulla parte scoperta dei più alti Apennini. Sul M. dei Fiori (Ors.), sul Sibilla, sul Priore (Sang.). Fiorisce il luglio. Perenne. 36 2. A. pratensis L. Parl. Flor. It. I. p. 283. Spighette erette, riunite in pannocchia bislunga e stretta; foglie acute, scabre nei margini. Nei pascoli apennini, rara. Sul M. Catria (Picc.!), sul Sanvicino d’onde l’ ebbi da Grilli. Fiorisce in giugno. Perenne. "* Glume con molti nervi. 3. A. sterilis Bert. Flor. It. I..p. 692. Spighette pendenti in pannocchia unilaterale; fiori superiori lisci e senza resta. Quà e là fra i campi, rara. Nei dintorni di Urbino (Feder.! Brign.). Fiorisce in maggio. Annua. 4. ‘A. fatua L. Parl. Flor. It. I. p. 290. Spighette pendenti in pannocchia sparsa; tutti i fiori aristati e colle glumette irsute nella metà inferiore; glumetta inferiore ap- pena bifida all'apice. 1 Comune nei prati, nei campi e nei limiti erbosi, spesso in- sieme colla specie seguente. Dovunque nei dintorni di Ancona. Fio- risce in maggio. Annua. 5. A. barbata Brot. Parl. Flor. It. I. p. 291. Sin. — A. hirsuta Roth. Spighette pendenti in pannocchia unilaterale ; tutti i fiori ari- stati e colle glumette molto irsute nella metà inferiore; glumetta inferiore profondamente bifida all’apice. Comunissima nelle greppe, nei prati, nei limiti dei campi e spesso sociale, specialmente nella zona littorale. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 6. A. sativa L. Arc. Comp. Flor. It. p. 778. Spighette assai grandi, pendenti, in pannocchia sparsa; glu- mette liscie o quasi. Si coltiva fra noi I’ Avena più per foraggio fresco che per rac- coglierne la biada. Fiorisce in maggio. Annua. Gen. 38. — ARRHENATHERUM P. pe B. Abito. — Pianta mediocre o alta, a culmi eretti, coi nodi inferiori avvicinati, colle foglie lineari piane, scabre nei margini e nella faccia superiore, colle spighette lanceolate, verdi o violacee, riunite in pannocchia molto lunga. A. elatius Mert. et Koch. Parl. Flor. It. I. p. 293. Sin. — A. Avenaceum P. de B. Holcus avenaceus Scop. Avena elatior L. LO 37 Pannocchia coì rami semi-verticillati, disuguali, brevi; glume disuguali, la inferiore almeno più breve delle glumette; resta del fiore sessile lunga il doppio della gluma superiore. Nei pascoli degli Apennini meridionali. A Balzo Borghese sui M.' Sibillini (Petrucci), a Castelluccio (Ors.). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. Gen. 39. — TRISETUM Pers. (Tav. II, fig. 21). Abito. — Piante piccole o medio 2. O. comosum Parl. Flor. It. II. p. 439. Sin. — 0. garganicum Ten. O. saratile Vis. Racemo corimboso di molti fiori portati da peduncoli sube- guali alle brattee e appressati dopo la fioritura; tepali bianchi con una linea verde esterna; bulbo senza bulbilli. Nei siti erbosi e nei pascoli della zona apennina. Sul. M. Vettore a Forca di Presto, sui M. Sibillini (Parl.!), a Montefortino, al M. dei Fiori (Marz., Ors.). Fiorisce in marzo e aprile. Perenne. 3. O. tenuifoltiwm Guss. Parl. Flor. It. II. p. 442. Sin. — 0. collinum Bert. in part. Corimbo di pochi fiori piuttosto grandi, portati da peduncoli più lunghi delle brattee e sempre eretto-patenti; tepali bianchi con una linea verde esterna; bulbo senza bulbilli. Nei luoghi erbosi presso il M. Catria (Picc.!). Fiorisce in mag- gio e giugno. Perenne. 4. O. Pyrenaicum L. Bert. Flor. It. IV. p. 101. Sin. — 0. sulphurewn R. et Sch. Scapo alto 4-8 decim.; fiori in racemo allungato piuttosto denso, coi peduncoli poco più lunghi delle brattee che sono lanceolate; tepali di color verde gialliccio; bulbo senza bulbilli. Nei luoghi erbosi e nei prati della zona apennina e subapen- nina. Sul M. Catria (Picc.!), presso Urbino sotto le case nuove (Feder.!), nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in giugno. Perenne.® o. 0. narbonense L. Bert. Flor. It. IV. p. 102. Sin. — 0. lactewm Vill. . Scapo alto 3-6 decim.; fiori in racemo allungato piuttosto lasso, so coi peduncoli più lunghi delle brattee che sono ovate, appuntate; tepali bianchi con una linea verde esternamente; bulbo senza bulbilli. Fra i campi, nei limiti, presso le siepi, nei luoghi boschivi del littorale e dei colli. A_Pesaro (Scagn.!), a Pietralacroce, al Trave, ai Prati ecc. dove |’ ho raccolta presso Ancona. Fiorisce in mag- gio e giugno, Perenne. Gen. 6. — SCILLA I. (Tav. VII, fig. 65). Abito, — Piante piccole a scapo breve portante un racemo di piccoli fiori aperti o a campanella, di colore violetto o celeste, più spesso sprovvisti che muniti di brattee; foglie lanceolato-lineari o filiformi; cipolla ovata. 1. S. bifolia L. Bert. Flor. It. IV. p. 110. (fig. 69). Racemo di pochi fiori color celeste vivace, muniti di brattee pic- colissime, caduche; 2-3 foglie larghette, lanceolato-lineari, scanalate. Nei luoghi boschivi e nei pascoli della zona apennina. Sul M. dei Fiori (Ors.), a S. Leonardo, Capo di Tenna, M. Corona (Marz.), nei M.' di Fiastra (Ottav.), a M. Birro (Nard.), a Castelmonardo (Marz.), sul M. Catria (Picc.!), sul M. Cucco ove lho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 2. S. autumnalis L. Bert. Flor. It. IV. p. 114. Sin. — Anthericwn autumnale Scop. xacemo di molti (15-22) fiori color violetto pallido con una linea più viva nella carena di ogni tepalo, senza brattee; 6-7 foglie lineari strette, quasi filiformi, non contemporanee ai fiori. È stata raccolta a Caraceppo nell’ Ascolano (Ors.). Fiorisce da luglio in ottobre. Perenne. 3. S. campanulata Ait. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 134. Sin. — S. patula Bert. Endymion campanulatum Part. Racemo di molti fiori violetti come i loro peduncoli e le brattee che sono accoppiate; foglie lineari larghette, scanalate. Nei luoghi selvatici e nei prati della zona subapennina e apen- nina, rara. Presso alla Fortezza in Ascoli (Ors.), nei M. di Ur- bino (Brign.). Fiorisce in marzo e aprile. Perenne. Gen. 7. — HYACINTHUS L. ( Tav. VII, fig. 66). Abito. — Pianta mediocre, con foglie larghette, flaccide e succolente, coi fiori odorosi di color celeste allo stato selvatico o anche bianchi e carnicini per la coltivazione. H. orientalis L. Bert. Flor. lt. IV. p. 157. Racemo di pochi fiori prima eretti poi pendenti, muniti di brat- tee brevissime. (02) dla Coltivasi comunemente nei giardini col nome di Breltagna ed esce quà e là dalla coltivazione, crescendo spontanea e anche ab- bondante fra le biade, accanto ai fossi. Alle Tavernelle, in Canale, ai Prati presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in marzo € aprile. Perenne. Gen. 8. — BELLEVALIA LArEeyrR. (Tav. VII, fig. 67 Abito. — Piante mediocri, succolente, a foglie lineari o lanceolate, lunghe, flaccide, con fiori inodori, piut- tosto piccoli, bianchicci, eretti, riuniti in racemo stretto; cipolla ovata. I. B. romana Reich. Parl. Flor. It. Il. p. 486. (fig. 67). Sin. Hyacinthus romanus L. Scapo alto 3-4 decim., colla estremità e coi peduncoli di color violetto; fiori eretti di color bianco sudicio sfumato di violetto alla base, colle antere azzurre; foglie lineari. Comunissima nei prati, nelle siepi, nei campi coltivati, fra le biade ove riesce sovente infesta, in tutta la regione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in marzo e aprile. Perenne. Si distingue col nome volgare di Cipollaccio. 2. B. dubia R. et Sch. Parl. Flor. It. II. p. 489. Sin. — Hyacinthus dubius Guss. Scapo alto 2-4 decim.; peduncoli verdi sfumati appena di vio- letto come l’ estremità dello scapo; fiori patenti e curvati a matu- rità, prima di colore azzurrognolo, poi violacei inferiormente; antere violette scurissime: foglie lineari-lanceolate, larghe. Cresce fra i grani insieme alla specie prec. nei dintorni del Trave presso Ancona ove l’ ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. Gen. 9. — MUSCARI L. (Dav. VIII, fig. 9001): Abito. — Piantè piccole o appena mediocri, succolente, a foglie lineari filiformi, flaccide, con fiori piccoli, a racemo lasso o denso, sterile all'apice, di colore azzurro-violaceo o azzurro cupo, inodori o fra- granti; cipolla ovata. 1. M. comosum Mill. Bert. Flor. It. IV. p. 161. (fig. 75). Sin. — Hyacinthus comosus L. Leopoldia comosa Parl. Bel- levalia comosa Kunth. Scapo alto 3-6 decim.; racemo assai lungo, coi fiori brunicci all’ esterno, distanti, portati da lunghi peduncoli; fiori sterili con peduncoli lunghissimi formanti un pennacchio azzurro-violaceo: fo- glie lineari larghe. 85 Nei campi coltivati, nei siti erbosi, in tutta la regione. Dovunque nei dintorni di Ancona. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. 2. M. botryoides Mill. Bert. Flor. It. IV. p. 164. (fig. 77). Sin. — Hyacinthus botryoides L. Botryanthus vulgaris Kunth. Scapo alto 1-2 decim.; racemo coi fiori avvicinati ma non sti- pati, di colore violetto con 6 denticini bianchi, quasi globosi, leg- germente odorosi; foglie lineari-lanceolate, larghette, lunghe circa quanto lo scapo. Fra le biade, nei luoghi erbosi, lungo le strade di campagna, quà e là in tutta la regione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in febbraio e marzo. Perenne. 3. M. racemosum Mill. Bert. Flor. It. IV. p. 105. Sin. — Hyacinthus racemosus L. Botryanthus odorus Kunth. Scapo alto 1-3 decim.; racemo corto, coi fiori stipati, di colore azzurro-violaceo molto scuro con 6 denticini bianchi, ovato-allungati, di grato odore garofanato; foglie lineari giunchiformi, più lunghe dello scapo. Nelle stesse località della specie preced. A_ Urbino e Pesaro (Brign., Scagn.!), Jesi (Grilli!), Ancona ove I° ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. Gen. 10. — ALLIUM |. (Tav. VIZI, fig. 76). Abito. — Piante mediocri o grandi, raramente piccole, per lo più con odore proprio agliaceo, a foglie suc- colente, lineari o lanceolate o cilindriche, larghe o strette, che cingono in basso o anche un po’ in alto lo scapo. Questo è per lo più lungo, cilindrico o triangolare, coll'ombrella dei fiori ora densa ora lassa. I fiori sono piccoli, a stella o a campanella, di vario colore; il bulbo è ovato, con o senza bulbilli. * Foglie piane, fiori candidi. I. A. ursinum L. Bert. Flor. It. IV. p. 65. Scapo mediocre triangolare; ombrella di molti fiori, coi pedun- coli subeguali, eretti; tepali lanceolati assai più lunghi degli stami; foglie larghe, lanceolato-ellittiche, picciolate. Nei luoghi boschivi ombrosi della zona apennina, rara. Sul M. Sibilla, a M. Regnolo (Marz.), sul M. Catria (Pice.!), sul M. San- vicino ove l'ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 2. A, triquetrum L. Bert. Flor. It. IV. p. 57. Scapo gracile triangolare; ombrella di pochi fiori, coi peduncoli disuguali, pendenti da una parte; tepali bislungo-lineari lunghi il doppio degli stami: cipolla con bulbilli. SO Cito questa specie sulla fede di Orsini che la raccolse presso la Grotta del M. Sibilla. Fiorisce in aprile. Perenne. 3. A. pendulinum Ten. Bert. Flor. It. IV. p. 58. Scapo assai gracile, alto 5-15 centim., triangolare; ombrella di pochi fiori eretto-patenti, coi peduncoli disuguali; tepali lanceolato- ellittici, lunghi il doppio degli stami; cipolla solitaria. Nei siti boschivi dei colli e deglivApennini. Presso Ancona nella selva di Castelfidardo ove l ho raccolta, nell’ Ascolano, nel Mace- ratese (Ors., Genn., Marz.), e nel Camerinese (Ottav.). Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. 4, A. neapolitanum Cyr. Bert. Flor. It. IV. p. 59. Sin. — A. album Sant. A. lacteum Sibth. Scapo alto 5-10 decim., con due angoli acuti; ombrella di molti fiori coi peduncoli subeguali, eretto-divaricati: tepali ellittici, ottusi, lunghi un po’ più del doppio degli stami. Quà e là nei luoghi erbosi della zona littorale e dei colli. Nel Maceratese (Utili), a Pesaro (Scagn.!), presso Ancona ove abbonda a S. Margherita, sotto la Fortezza, a Montedago ecc. Fiorisce in marzo e aprile. Perenne. 5. A. Chamaemoty L. Bert. Flor. It. IV. p. 46. Scapo brevissimo; ombrella di pochi fiori o anche di un solo fiore; peduncoli subeguali che sorgono quasi dal terreno; tepali lanceolati acuti, lunghi quasi quanto gli stami; foglie con lunghe ciglia nel margini. Nei luoghi erbosi, assai rara. Presso Pesaro (Scagn.!), in Ascoli all’ Ossercanza, ai prati dell’ Annunziata (Ors.). Fiorisce in gen- naio e febbraio. Perenne. ** Foglie piane, fiori colorati 0 bianco-sudici. 6. A. nigrum L. Bert. Flor. It. IV. p. 6l. Sin. — A. magicum Targ. Tozz. Scapo alto 6-12 decim., robusto, cilindrico; ombrella assai grande di molti fiori, quasi globosa, coi peduncoli disuguali; tepali lanceo- lati, di colore violetto-roseo con una linea verdastra nella faccia esterna, più lunghi degli stami che sono semplici; foglie assai lar- ghe, scabrosette nei margini. Nei campi coltivati, nelle siepi, in tutta la zona littorale e dei colli, comune. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in maggio. Perenne. 7. A. roscum L. Bert. Flor. It. IV. p. 53. Sin. — A. Ulyricum Jacq. . 87 Scapo alto 3-5 decim., cilindrico: ombrella di molti o pochi fiori coi peduncoli subeguali, eretto-patenti; tepali ottusi, di colore roseo, talora pallidissimo, più lunghi degli stami che sono semplici; foglie lineari scanalate. Var. — A. bulbilliferum Caruel. (A. carneum Bert.) Fiori tramutati in gran parte in bulbilli. Nei campi, nei luoghi erbosi, accanto alle siepi, comune in tutta la zona littorale e dei colli, insieme alla varietà. Dovunque nei din- torni di Ancona. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. Si distingue come le altre specie col nome volgare di Aglio selvatico. 8. A. ochroleucum W. et Kit. Parl. Flor. It. IL p. 540. Sin. — A. ambiguum DC. Scapo alto 2-5 decim.; ombrella di molti fiori, subglobosa, densa, coi peduncoli brevi; tepali giallognoli, bislunghi ottusi, più brevi degli stami che sono semplici; foglie lineari, carenate. Nei siti rocciosi dei più alti Apennini. Sul M. Vettore (Ors.), sul M. Regnolo (Genn.). Fiorisce in agosto e settembre. Perenne. 9. A. pulchellum Don. Parl. Flor. It. II. p. 997. Sin. — A. montanum Bert. A. paniculatwm All: Scapo alto 2-4 decim., cilindrico; ombrella di molti fiori coi peduncoli capillari, disuguali, sovente rosso-violacei, quelli esterni pendenti; tepali di colore roseo con una linea longitudinale più carica, bislungo-ellittici ottusi, assai più brevi degli stami che sono semplici: foglie lineari. Nei luoghi aridi dei M. Sibillini (Marz.). Fiorisce in luglio. Perenne. 1 10. 4. falla» Don. Parl. Flor. It. II. p. 535. Sin. — A. angulosum DC. Scapo alto 2-5 decim., semi-cilindrico: ombrella subrotonda, densa, coi peduncoli quasi uguali; tepali di colore violetto-roseo, con una linea più carica, gli esterni più brevi degli interni, tutti più brevi degli stami che sono semplici; foglie lineari strette, con- vesse di sotto: bulbo all’estremità di un rizoma. Nelle parti scoperte dei più alti Apennini. Sul M. dei Fiori * (Ors.), alla Madonna del Lambro (Marz.), sul M. Vettore (Parl.!, Sang.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. Il. A. ampeloprasum L. Bert. Flor. It. IV. p. 28. (fig. 76). Sin. — A. multiflorum Desf. Scapo alto 2-5 decim., cilindrico; ombrella subrotonda, densa, di molti fiori coi peduncoli disuguali; tepali bianchieci internamente, sfumati all’esterno di roseo più carico nella carena, quasi uguali o ò agli stami, di cui gl’ interni hanno 2 filamenti sterili laterali; foglie lineari larghe; cipolla di 2 bulbi. Nei luoghi coltivati e sulle vecchie mura. Presso Pesaro (Scagn.!), presso Ancona alla valle di Miano, al Trave, ove l'ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 12. A. sativum L. Ces, Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 143. Scapo alto 5-10 decim.: ombrella di molti fiori di colore bianco- verdiccio; stami interni con 2 filamenti sterili; foglie lineari di odore assai forte; cipolla formata di bulbilli schiacciati riuniti da un in- voglio comune. Coltivasi l’Aglio comunemente negli orti e nei campi. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. *** Foglie semicilindriche o setacee 0 fistolose. 13. A. Tenuiflorum Ten. Parl. Flor. It. II. p. 548. Sin. — A. paniculatum Seb. et M. Scapo alto 1-3 decim., foglioso in basso, cilindrico; ombrella aperta, di molti fiori piccoli, coi peduncoli disuguali, eretti 0 ri- curvi; tepali bislunghi, di colore bianchiccio con una linea e il mar- gine rossigno, poco più lunghi degli stami che sono semplici; fo- glie setacee. Nei luoghi aridi della zona subapennina e apennina, rara. Sul M. Catria (Picc.!), fra Acquasanta e Umito (Parl.!). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 14. A. pallens L. Parl. Flor. It. II. p. 550. Sin. — A. Parviflorum Desf. Scapo cilindrico, foglioso fin quasi alla metà, alto 3-6 decim.; ombrella densa, di molti fiori, coi peduncoli brevi, disuguali, eretti, o ricurvi; tepali ovato-allungati, bianchi con una linea sfumata verdastra, pressochè uguali agli stami che sono semplici; foglie semicilindriche. Var. — A. paniculatum LL. Fiori sfumati di carnicino; capsula minutamente tubercolata. Nei siti coltivati e incolti della zona subapennina. A_S. Angelo in Pontano (Marz.), al M. Sanvicino d'onde l’ebbi da Grilli, presso Urbino (Feder.!, Brign.), a Sassoferrato ove ho raccolta la var. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 15. A. sphaerocephalon L. Bert. Flor. It. IV. p. 29. Scapo cilindrico, alto 4-8 decim.; ombrella piuttosto piccola, densa, globosa, di molti fiori, coi peduncoli quasi uguali, munita di spata bivalve, breve; tepali ovato-bislunghi, di colore roseo vivo specialmente di fuori, assai più brevi degli stami; stami interni con 2 filamenti sterili; foglie semicilindriche, fistolose. SO Nei luoghi coltivati o incolti specialmente della zona subapen- nina e apennina, Sul M. dei Fiori, sul M. Vettore (Ors.), a M. Re- gnolo (Marz.), a M. Birro (Utili), ai Cappuccini presso Camerino (Ottav.), sul M. Catria (Picc.!), nell Urbinate (Feder.!), sul M. Sanvicino d' onde V ebbi da Grilli. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 16. A. vineale L. Bert. Flor. It. IV. p. 33. Scapo cilindrico, alto 4-8 decim.; ombrella fornita di spata uni- valve più lunga di essa, con pochi o molti fiori a peduncoli lunghi, divaricati, accompagnati da bulbilli alla base; tepali bislunghi, bian- chicci colla carena verdognola, più brevi degli stami; stami interni con 2 filamenti sterili; foglie filiformi, semicilindriche. Quà e là nella zona dei colli e subapennina. Nel Jesino, presso il M. Sanvicino (Grilli!). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 17. A. Cepa L. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 142 Scapo ventricoso come le foglie, alto 6-10 decim.; ombrella globosa, di molti fiori biancastri o rossigni; stami interni muniti di denti verso la base. Si coltiva la Cipolla in tutta la nostra regione, ma in partico- lar modo presso Ancona d’onde ne viene esportata per via di mare considerevole quantità. Fiorisce in giugno e luglio. Annua. Gen. 11. — ASPHODELINE REICH. Abito. — Pianta piuttosto alta, a foglie filiformi triangolari, flaccide, che sì fanno più brevi nello scapo, ove si attaccano con una guaina bianca scagliosa; fiori gialli in racemo, col tepalo inferiore rivolto in giù e più distante degli altri. A. lutea Reich. Parl. Flor. It. II. p. 588. Sin. — Asphodelus luteus L. Scapo alto 6-8 decim., foglioso fino all'apice; racemo semplice di molti fiori fitti, coi tepali lineari allungati, muniti di brattee ovato- acuminate, bianchiccie, più lunghe di essi. Nei luoghi aridi della zona subapennina e apennina, rara. A Sarnano (Nard.), a Castelraimondo (Marz.), a Pioraco (Ott.), sul M. Catria (Picc.!), sul M. Nerone (Scagn.!). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Gen. 12. — ASPHODELUS L. Abito, — Piante elevate o piccole, a foglie lineari glauche, che non guarniscono mai lo scapo; fiori bianchi in racemo, coi tepali equidistanti. 1. A. albus Willd. Parl. Flor. It. II. p. 601. Sin. — A. ramosus All. A. neglectus R. et Sch. 90 Scapo alto 5-10 decim.: racemo semplice con qualche rametto in basso, cilindrico, di molti fiori fitti, coi tepali lineari allungati, guarniti di una striscia mediana bruno-rossigna che spicca nel color bianco; peduncoli articolati sotto la loro metà; brattee doppie, bruno- nerastre. i Negli alti pascoli degli Apennini. A_M. Priore, a Capo di Te- nua, a Castelmonardo (Marz.), a M. Birro (Utili), sul M. Cucco ove l'ho trovata abbondante, sul M. Catria (Picc.!). Fiorisce in mag- gio e giugno. Perenne. 2. A, microcarpus Viv. Boiss. Flor. Orient. V. p. 313. Sin. — A. ramosus L. in part. Scapo alto circa 1 metro, robusto, ramoso in parecchi racemi alterni piuttosto densi; tepali bislungo-lineari, bianco-carnei con una linea mediana color cannella; brattee scagliose nel margine. Nei pressi della ferrovia a Pesaro (Scagn.!), ove l’ ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. Nora — Avverto che nei fiori di questa specie da me esaminati. gli stami sono quasi più brevi del perigonio e mai più lunghi, contrariamente a quanto riferiscono A. Bertoloni e Parlatore. 3. A. fistulosus L. Parl. Flor. It. II. p. 5953. Scapo alto 2-4 decim., gracile, ramoso in 2-3 racemi radi; fiori piccoli, coi tepali bislungo-ellittici, bianchi, con una linea mediana ferruginea; brattee scagliose: foglie lineari, semi-cilindri- che, parzialmente cave. Lungo la ferrovia presso Pesaro (Scagn.!), ove io pure l’ ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. i Gen. 13. — PHALANGIUM KunrH. Abito. — Pianta mediocre, a scapo semplice (nella nostra specie), a foglie lineari, glauche, flaccide, sca- brosette nei margini; fiori bianchi in racemo rado, coi tepali stellati. Ph. Liliago Schreb. Parl. Flor. It. II. p. 611. Sin. — Anthericwm Liliago L. Ornithogalum graminewn Lmk. Scapo alto 2-5 decim.; racemo semplice di 9-20 fiori coi tepali lanceolati, gli esterni acuti, gl’ interni ottusi, più lunghi degli stami che sono bianchi pure essi, colle antere gialle; capsule acute. Nei luoghi selvatici e rocciosi dei più alti Apennini meridionali. a S. Gerbone nell’ Ascolano (Ors.), a S. Leonardo e sul M. Sibilla (Marz.). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. ol FAMIGLIA VIIILL — ASPARAGACEE (Tav. VIII, fig. 68 a 72). Le asparagacee sono piante perermi erbacee, o suffruticose, fornite di rizoma con radici fibrose o tuberose, dal quale si eleva il fusto che ora è semplice, ora ramoso, eretto 0 scadente, che si attacca nei corpi vicini 0 volubile, cilindrico o schiacciato, qualche volta munito di acu- lei, coi rami che si mutano talora in espansioni membranose o in fila- menti acuti, simulanti le foglie (cladodi), che in tal caso si riducono a squame piccolissime, non apparenti. Quando le vere foglie esistono, sono sempre intere, alterne o verticillate, ovato-ellittiche, lanceolate o astate. I fiori sono assai piccoli, bianchi o verdastri, ermafroditi o dioici, solitari o a grappolo o a mazzetto, accompagnati da brattee. Il perigo- nio si compone per lo più di 6 pezzi, raramente 8, o liberi o saldati in campanella, non caduchi, disposti in uno o due verticilli. Gli stami sono 6, più raramente 8 o 3, nel quale ultimo caso sono saldati in tubo pei filamenti. L’ovario è supero, cioè libero, per eccezione infero nel gen. Tamus, diviso per lo più in 3 loggie, raramente in 4. Il frutto è una bacca colorata in rosso o in nerastro a maturità, con uno 0 più semi. Gen. 1. RUSCUS — Piante fruticose erette, con cladodi che simulano le foglie espansi, spesso pungenti e sovra una pagina dei quali na- scono i fiori che sono dioici, quelli maschili portanti 3 stami. Gen. 2. ASPARAGUS — Piante appena fruticose scadenti e deboli, con cladodi che simulano le foglie, filiformi o pungenti, riuniti in fa- scetti: fiori dioici, quelli maschili con 6 stami. Gen. 3. SMILAX — Piante appena fruticose, scadenti, aculeate, con vere foglie e con viticci; fiori dioici, quelli femminei coll’ ovario su- pero, i maschili con 6 stami. Gen. 4. TAMUS — Piante erbacee, volubili, senza aculei, munite di vere foglie; fiori dioici, quelli femminei coll’ovario infero, i ma- schili con 6 stami. 1 Gen. 5. PARIS — Piante erbacee con fusto semplice, munito di poche foglie soltanto in alto; fiori ermafroditi col perigonio di 8 tepali e 8 stami. Gen. 6. POLYGONATUM — Piante erbacee con fusto semplice munito di foglie nella più grande parte; fiori ermafroditi col perigonio tu- buloso e con 6 stami aderenti fino alla metà su di esso. Gen. 7. CONVALLARIA — Piante erbacee con scapo semplice più breve delle foglie: fiori ermafroditi; perigonio a campanella con 6 stami inseriti alla base di esso. Gen. l. — RUSCUS L. (Tav. VIII, fig. 68). Abito. — Piccoli frutici in cespuglio più o meno ramoso, di color verde oscuro o con fusti semplici; rizoma corto fornito di radici allungate, un po’ carnose; frutti di color rosso corallo a maturità. l. R. aculeatus L. Bert. Flor. It. X. p. 397. (fig. 68). Caule eretto, striato, ramoso; cladodi ovati acuti, pungenti, che portano in basso nella faccia superiore 1-2 piccoli fiori bianchicci 0 con sfumature violacee, muniti di una brattea scagliosa piccolissima. Fra le macchie in tutta la regione. Sul M. Conero presso An- cona e nella selva di Castelfidardo ove 1 ho raccolta. Fiorisce in febbraio e ottobre o novembre. Perenne. Si distingue col nome vol. gare di Brusca, Piccasorci, Bruscoli. 2. R. Hypoglossum L. Bert. Flor. It. X. p. 399. Caule eretto, striato, semplice; cladodi ellittici non pungenti, spesso riuniti in verticillo, con 2-5 fiori bianchicci nel mezzo della faccia superiore, muniti di una brattea verde, lanceolata acuta. Nelle selve degli Apennini e anche dei colli, non comune. A S. Angelo in Pontano, a S. Leonardo (Marz.), sui M. di Urbino (Brign.), nel Pesarese d’ onde me l’ha comunicata Scagnetti. Fio- risce in febbraio e marzo. Perenne. Gen. 2. — ASPARAGUS L. (Tav. VILI, fig. 69). Abito. — Piccoli suffrutici spesso ramosissimi, di colore verde scuro, con cladodi aghiformi simulanti le foglie che sono ridotte a squamette; fiori piccoli spesso odorosi, bianchicci, solitari o a 2 o in fascetti sopra peduncoli articolati; rizoma breve, fornito di radici carnose 1. A. tenuifolius Lmk. Bert. Flor. It. IV. p. 147. Sin. — A. officinalis var. L. Pianta non pungente, coi cladodi capillari, molli, in fascetti;; fiori solitari o 2 a 2; bacche prima verdi, poi rosse, ricurve. Nei luoghi boschivi al Ywr%o (Brign.), dove però non è stato riscontrato in tempi recenti. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 2. A. scaber Brign. Bert. Flor. It. IV. p. 150. Sin. — A. amarus DC. Pianta pungente, colle foglie a guisa di squame bianchiccie e i cladodi setiformi, in fascetti scabri come i rami; fiori solitari o a 2 a 2; bacche prima verdi poi rosse, curvate. Nei luoghi arenosi umidi del littorale. Presso il Porto di Re- canati, a S. Benedetto del Tronto (Parl.!). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 93 3. A. acutifolius I. Bert. Flor. It. IV. p. 151. (fig. 69). Sin. — A. commutatus Ten. Pianta assai pungente, coi cladodi brevi, rigidi, in fascetti di 15-20, vicini; fiori per lo più solitari; rami cilindrici; bacche prima verdi, poi nere. Nelle macchie, nelle prunaglie, nelle siepi in tutta la regione, comune. Al Torrone, al Trave, al M. Conero ecc. presso Ancona ove l’ ho raccolta. Fiorisce in agosto e settembre. Perenne. Si raccolgono di questa specie nel maggio i giovani turioni che vengono mangiati col nome di Asparagi selvatici. Gen. 3. — SMILAX L. (davi VILINAGNIAN12)). Abito. — Suffrutice tlessuoso, rampicante, ramosissimo, colle foglie generalmente aculeate; infiorescenza in pannocchia, pendente nella fruttificazione; radice lunga, strisciante. S. aspera L. Bert. Flor. It. X. p. 356. Foglie coriacee, verdi, talvolta maechiate, cuoriformi o astate, di varia dimensione; fiori in ombrellette sessili a racemo, bianchi, odorosi; bacche rosse a maturità. Nelle siepi e nelle boscaglie in tutta la regione, comune. Do- vunque presso Ancona. Fiorisce in settembre e ottobre. Perenne. Volgarmente si chiama fra noi Straccia brache. Gen. 4. — TAMUS L. Abito. — Pianta volubile, col fusto spesso rossigno, colle foglie grandi, non aculeate ma munite alla base del P E glie g ’ picciolo di 2 piccole brattee a uncino; infiorescenza in racemo gracile ascellare; radice tuberosa. T. communis L. Bert. Flor. It. X. p. 355. Foglie cuoriformi acuminato-mucronate, interissime, lucide, ner- vose, lungamente picciolate; fiori piccoli, giallognoli; bacche rosse a maturità. Nelle boscaglie umide della zona subapennina e apennina. A Bocca di Foce (Marz.), nelle selve di Fiastra (Nard.), sul M. Ca- tria (Pice.!), a M. Nerone (Matteucci!), nel Pesarese (Scagn.!). Fio- risce in aprile e maggio. Perenne. Gen. 5. — PARIS L. (Tav. VIZI, fig. 70). Abito. = Pianta piccola, a fusto diritto, cilindrico, con 4-6 foglie in alto; fiore solitario ; rizoma delicato, strisciante. P. quadri folia L. Bert. Flor. It. IV. p. 391. » Foglie elittiche acuminate, per lo più 4 poste in croce; fiore 94 verdastro con 4 tepali più grandi e 4 più piccoli, rivolti in giù; bacche violacee scure. Nei luoghi freschi e boschivi degli Apennini. Alla macchia di Trocca (Marz.), a M. Regnolo, a Valle Canetra (Ottav.), a M. Nerone (Scagn.!). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. Gen. 6. — POLYGONATUM Tourn. Abito, — Piante mediocri, a fusto semplice, cilindrico o angoloso; fiori solitari o pochi, riuniti nelle ascelle delle foglie, piccoli, biancastri, pendenti; rizoma grosso, orizzontale, con cicatrici. I. P. officinale AI). Parl. Flor. It. III. p. 42. Sin. — Convallaria polygonatwn L. C. latifolia Savi. Caule eretto, angoloso: fiori solitari o geminati; foglie solitarie, bislunghe, ottuse, glauche di sotto: bacche azzurre a maturità. Nelle selve degli Apennini e anche dei colli, rara. A_M. Nerone (Scagn.!), sui M.' di Ascoli e di Sarnano, nella selva di Castelfi- dardo ove l ho raccolta. Fiorisce in primavera. Perenne. 2. P. multiflorem All. Parl. Flor. It. HI. p. 45. Sin. —- Convallaria multiflora L. Caule cilindrico; fiori geminati 0 3-9 insieme, ristretti verso la metà; foglie solitarie, ellittiche, un po’ abbraccianti, bianchiccie di sotto; bacche azzurre pruinose a maturità. Nei boschi degli Apennini meridionali. A_M. Corona, a M. Vo- lubrio (Marz.). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 3. P. verticillatum All. Parl. Flor. It. II. p. 47. Sin. — Convallaria verticillata L. Caule angoloso in alto; fiori sempre geminati, foglie verticil- late, lanceolato-lineari, scabre nei margini: fusto angoloso in alto; bacche rosse a maturità. # Nei luoghi ombrosi della zona apennina. Sul M. Catria (Picc.!), sui M.' di Urbino (Brign.), a M. Acuto (Ors.), all’ Infernaccio di M. Volubrio (Marz.). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. Gen. 7. — CONVALLARIA LI. Abito, — Pianta piccola, colle foglie di un bel verde. che sorpassano i fiori; infiorescenza a grappolo; rizoma obliquo. C. majalis L. Bert. Flor. It. IV. p. 139. Sin. — Polygonatum majale All Caule angoloso, ascendente: foglie 2-3, grandi, ellittiche; fiori bianchi a campanella, pendenti, volti da una parte, odorosissimi. Mi fu riferito che il mughetto, chiamato fra noi volgarmente Lillo, cresce spontaneo sui nostri monti, ma nessun botanico, che io sappia, ve lo ha finora incontrato. Fiorisce in maggio. Perenne, RAMIGLIA IX. — AMARILLIDACEE (Tav. IX, fig. 78. a 81). Le amarillidacee sono piante erbacee, succolente come le gigliacee e come queste fornite di cipolla, che porta in basso le radici delicate e carnosette e in alto lo scapo che è sempre semplice, senza foglie, ora cilindrico, ora angoloso, spesso vuoto nell’ interno. Le foglie sono car- nosette, lineari a fettuccia, talvolta contorte, ovvero filiformi, e partono dalla cipolla. ; I fiori delle amarillidacee sono ermafroditi, solitari o a ombrella, muniti di spata che li avvolge prima dello sbocciamento, spesso odorosi, di colore bianco o giallo, col perigonio di 6, tepali più o meno divisi, uguali o disuguali. Gli stami sono 6, inserti sul perigonio o sul disco, uguali o più spesso 3 più lunghi, circondati talora da una corona pe- rigoniale a guisa di tazzetta, colle antere generalmente gialle; l’ovario è infero, cioè sottoposto al fiore, a 3 angoli più o meno evidenti, a 3 logge. Il frutto è una capsula carnosetta di varia forma con pochi o molti semi. Gen. 4. NARCISSUS — Perigonio munito di una corona dello stesso colore o di colore diverso; stami di 2 lunghezze. Gen. 2. STERNBERGIA — Perigonio senza corona, imbutiforme, con 6 lacinie uguali; stami di 2 lunghezze. Gen. 3. LEUCOJUM — Perigonio campaniforme di 6 tepali uniformi, ingrossati all'apice: stami della stessa lunghezza. Gen. 4. GALANTHUS — Perigonio di 6 tepali, di cui i 3 interni molto più brevi degli esterni; stami della stessa lunghezza. Gen. 1. — NARCISSUS L. (Tav. IX, fig. 80, 81). Abito. — Piante mediocri, glaucescenti, con foglie a fettuccia, talvolta contorte; fiori in ombrella o soli- tari, per lo più odorosi, gialli o bianchi e gialli o bianchi con contorno rosso, sostenuti da uno scapo cilindrico o a 2 tagli. * Fiori tutti gialli. l. N. psecudonarcissus L. Bert. Flor. It. IV. p. 17. (fig. SI). Sin. — Ajax pseudonarcissus Hew. Scapo a 2 tagli, alto 2-5 decim., con un solo fiore grande, pie- gato, quasi inodoro, giallo, munito di corona tubuliforme a bic- chiere, lunga quanto i tepali o più, inerespata nel margine; antere inserite per la base, 96 Quà e là fra i grani nella zona dei colli e subapennina, non comune. Presso Ancona a Montepelago, a S. Margherita ove l’ ho raccolta, presso Urbino (Scagn.!, Feder.!), a Montecarotto (Scagn.!), nell’ Ascolano a Torre di Marro (Marz.). Fiorisce in marzo e aprile. Perenne. 2. N. incomparabilis Curt. Bert. Flor. It. IV. p. 19. Sin. — Queltia incomparabilis Haw. Ajax incomparabilis Car. Scapo a 2 tagli, alto 2-5 decim., con un solo fiore grande, odo- roso, giallo colla corona più carica, la metà più breve dei tepali, lobato-ondulata nel margine; antere inserite pel dorso. È stata raccolta soltanto presso S. Ginesio (Marz.). Fiorisce in aprile. Perenne. 3. N. italicus Sims. Parl. Flor. It. III. p. 134. Sin. — N. praecox Ten. Scapo a 2 tagli, alto 3-5 decim., con un’ ombrella di molti fiori un po’ odorosi, di colore giallo pallido colla corona assai più breve delle lacinie, divisa in 6 crenature; antere inserite pel dorso. È stata raccolta da Orsini nei dintorni di Ascoli. Fiorisce in marzo. Perenne. ** Fiori di 2 colori. 4. N. poeticus I. Parl. Flor. It. III p. 116. (fig. 80). Scapo a 2 tagli, alto 3-6 decim., generalmente con un solo fiore piuttosto grande, odoroso, coi tepali bianchi contorti e la co- rona a piattello, guarnita di un margine rosso, increspato. Sui pascoli di quasi tutti gli Apennini. Nei M. di Urbino (Fed.!), sul M. Catria (Picc.!), sul M. Cucco ove 1’ ho trovata abbondan- tissima, sul M. Sanvicino, sui M. di Sarnano ove pure lho rac- colta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 9. N. biflorus Curt. Bert. Flor. It. IV. p. 12. Scapo a 2 tagli, alto 3-6 decim., per lo più con 2 fiori grandi, raramente con uno 0 3, poco odorosi, coi tepali bianchi e anche citrini, e la corona gialla, a piattello, guarnita di un margine sca- glioso crenulato. Nei siti erbosi presso Urbino (Feder.!), e Pesaro (Scagn.!). Sì coltiva nei giardini. Fiorisce in aprile. Perenne. 6. N. aureo X Bertolonii Mihi. Plant. exsice. Sin. — N. aureus Lois. in part. N. Bertolonii Parl. in part. Scapo quasi rotondo con 6-8 fiori grandi, odorosi; tepali ovato- ellittici, citrini, lunghi circa quanto il tubo corollino che è triango- lare, forniti all'apice di un mucrone bianco, molto più lungo e la- 97 nuginoso nei tre tepali esterni; corona gialla dorata, col margine quasi intero, ?/, più breve dei tepali; stami superiori sporgenti entro la corona, ma assai più brevi di questa; stilo che raggiunge quasi gli stami superiori; foglie lineari larghe, un po’ convolte, con carena ottusa 0 doppia. Ho raccolta questa singolare forma una sola volta, in un oli- veto al Castellano presso Ancona. Fiorisce ai primi di febbraio. Nora — Dalla suesposta diagnosi che ho accuratamente eseguita sopra esemplari freschi, emergerà quanto la presente forma di Narcissus partecipi delle due specie Parlatoreane N. qureus e N. Bertolonii, per poterne creare giustificatamente una nuova intermedia, 7. N. Tazzetta IL. Boiss. Flor. Orient. V. p. 150. Scapo a 2 tagli o quasi, cilindrico, alto 1-5 decim., con 3-8 fiori diversamente pedicellati, ora assai, ora poco odorosi, coi tepali bianchi, gli esterni almeno muniti all'apice di una breve punta per lo più pelosetta, colla corona a scodella, gialla d’oro; foglie glau- cescenti, lineari, ottuse, colla carena generalmente doppia. 2) FORME LONGISTILE (cioè collo stilo che raggiunge le antere degli stami superiori). Var. a — N. typicus Boiss. (N. Tazzetta Lois. Parl. II. p. 139). Scapo quasi cilindrico, liscio o leggermente striato, con 4-8 fiori grandi, assai odorosi; corona lunga circa '/, dei tepali, quasi intera nel margine che è un po’ ristretto; tepali ovato-ellittici, larghi, ot- tusi, lunghi quanto il tubo ovarico che è verde. Var. b — N. varians Guss. Parl. Flor. It. II. p. 141. Scapo a 2 tagli, striato, con 4-8 fiori piccoli, assai odorosi : corona tubulosa, lunga pressochè la metà dei tepali o poco meno; tepali più o meno divaricati in dietro, bislunghi, ottusi, più brevi del tubo che è giallo-verdastro. Var. e — N. remopolensis Paniz. Parl. Flor. It. III. p. 143. Scapo a 2 tagli, leggermente striato, con 3-8 fiori mediocri, odorosi; corona lunga circa '/, dei tepali, leggerissimamente cre- nulata nel margine che è un po’ ristretto; tepali ellittico-lanceo- lati acuti, a stella, lunghi meno o come il tubo che è verde giallognolo. Var. d — Cocconii Mihi. PI. exsicc. Scapo quasi cilindrico, liscio o leggermente striato, con 3-7 fiori mediocri, odorosi; corona lunga circa la metà dei tepali o poco meno, aperta nel margine e quivi con alcune erenature profonde, per cui sembra quasi lobata; tepali ellittici, più o meno rovesciati, lunghi meno o quanto il tubo che è verde pallido, gl’ interni acuti, gli esterni ottusi. Differisce dal N. Tenorii Parl. a cui parrebbe a tutta prima riferibile, per lo scapo non a 2 tagli ma quasi cilindrico, per la ” ' 95 corona non gialla pallida ma dorata, per i tepali piuttosto stretti anzichè larghi, per le dimensioni del fiore che non oltrepassa le altre forme. 6) FORME BREVISTILE (cioè collo stilo che non raggiunge neppure gli stami inferiori ). Var. e — N. spiralis Parl. Flor. It. II. p. 152. Var. Var. Scapo a 2 tagli, liscio o leggermente striato, un po’ contorto a spira verso l’apice, con 3-6 fiori grandi, spesso piegati da una parte, assai odorosi; corona lunga circa '/, dei tepali, appena ristretta nel margine ove è leggermente crenulata; tepali un po’ piegati indietro, ovato-ellittici, talora con qualche dente, gli esterni meno acuti degli interni, lunghi quanto il tubo che è verde pallido; foglie contorte a spirale. f — N. Bicchianus Parl. Flor. It. HI. p. 156. Scapo ottusamente a 2 tagli, per lo più striato, con 4-7 fiori mediocri, poco odorosi; corona lunga circa ‘/; dei tepali, col mar- gine diritto all'apice, leggermente crenulato: tepali divaricati, as- sai larghi, ovato-ellittici, ottusi, più brevi del tubo corollino che è verde-chiaro. g — N. Tenorii Parl.? Flor. It. III. p. 157. Scapo a 2 tagli, fortemente striato, con 4-6 fiori mediocri, assai odorosi; corona lunga circa '/, dei tepali, diritta o leggermente ri- stretta nel margine che è profondamente crenato e lobulato; tepali più o meno divaricati indietro, ovato-ellittici, ottusi, lunghi quasi quanto il tubo che è giallo-pallido. Tutte le suddescritte forme del N. Tazzetta L. crescono comune- mente e promiscuamente nella zona littorale e anche dei colli, fra i campi coltivati, nei prati, lungo il margine dei fossi. Dovun- que presso Ancona. Fioriscono in marzo e aprile. Perenni. Si di- stinguono col nome volgare di Giunchiglie. Nora — A giustificarmi di non avere accettato le divisioni specifiche della sezione N. Tazzetta L. istituite in prima dall’illustre Prof. Parlatore e poi dai botanici italiani che lo seguirono, espongo le seguenti considerazioni: 1. Il carattere della varia lunghezza dello stilo, su cui si fondano le dette divisioni, non parmi che abbia valore specifico, sì per la sua incostanza, sì perchè in altri generi, es. Primula, Thalictrum, i sistematici giustamente non ne fecero conto. 2. La promiscuità delle forme che ho descritte sull'esame di molti esemplari freschi raccolti presso Ancona in una zona relativamente ristretta, mì conduce a ritenere tali forme piuttosto come varzetà accidentali o evoluzioni transitorie di un solo schema specifico, che come altrettante vere specie, tenuto specialmente conto del valore di subordinazione che secondo noi debbono avere i caratteri differenziali, per essere valutati quali caratteri specifici, Con i criteri analitici che guidarono il Parlatore e passando in accurata rivista tutte le forme di N. Tazzetta abbondantissimo nella regione delle Marche, io credo che le pre- tese specie potrebbero, soltanto per la nostra flora, accrescersi d'assai, aumentando così sempre più le difficoltà di studio per questo intricato genere di piante. Quindi sul N. 7az- setta L. ripeto quanto opportunamente avverti il chiarissimo Boissier: species summopere variabilis, cujus non formas omnes, scd frequentivres et magis notabiles enumero, 90 Gen. 2. — STERNBERGIA \Wanp. ev Kun. Abito. — Piante umili con foglie a fettuccia, ottuse, che nascono insieme o dopo i fiori; questi sono solitari, mediocri o grandi, gialli, portati da uno scapo che si curva nella fruttificazione. 1. S. aetnensis Guss. Parl. Flor. It. III. p. 93. Sin. — S. colchiciflora Marsch. Fiore mediocre, giallo, coi tepali lanceolato-lineari, i tre esterni meno acuti; tubo corollino cilindrico; foglie lineari ottuse, lucide, nascenti nella primavera che siegue l’ epoca della fioritura. Nei luoghi boschivi e anche rocciosi sugli Apennini, rara. A M. Priore (Marz.), sul M. Catria (Picc.!). Fiorisce in settembre e ottobre, Perenne. 2. S. Zutea Gawl. Bert. Flor. It. IV. p. 25. Nin. — Amaryllis lutea L. Fiore grande, giallo, coi tepali ovali-bislunghi, ottusi; tubo co- rollino imbutiforme; foglie larghe, lineari, lunghe quasi come lo scapo e che accompagnano i fiori. Nei prati e nelle radure boschive della zona dei colli e suba- pennina, non comune. A_S. Angelo in Pontano e nel Maceratese (Marz.), al Farneto nel Pesarese (Scagn.!), ai colli di Montedago presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in settembre e ottobre. Perenne. Gen. 3. — LEUCOJUM L. (Tav. IX, fig. 79). Abito. — Pianta piccola o mediocre, generalmente con un solo fiore fatto a campanella, odoroso, bianco, munito di spata candida con 2 carene verdi; foglie a fettuccia, flaccide, L. vernum L. Bert. Flor. It. IV. p. 8. Sin. — Erinosma vernum Herb. Galanthus vernus All. Scapo eretto, alto 2-4 decim.; pezzi del perigonio eguali, ovato- allungati, sfumati di verde all’apice; stilo a clava con una macchia verde verso la cima; foglie ottuse, più brevi dello scapo. Nei prati umidi e nei luoghi selvatici della zona apennina, rara. Sui M. di Urbino (Brign.), sul M. Catria (Pice.!). Fiorisce in mar- zo e aprile. Perenne. Gen. 4. — GALANTHUS L. (Tav. IX, fig. 78). Abito, — Pianta piccola, con un solo fiore, pendente, fatto a campanella, inodoro, bianco, macchiato e rigato di verde nei tepali interni che sono assai più brevi degli esterni, munito di spata membranacea con 2 carene verdi; foglie a fettuccia, glauche. G. nivalis L. Bert. Flor. It. IV. p. 4. Tepali maggiori ovato-allungati, quelli minori fatti a cuore rovescio; foglie lineari ottuse, più brevi dello scapo. Nei boschi e nelle loro radure sugli Apennini. A_S. Leonardo e a Bocca di Rivo nell’ Ascolano (Marz.), a Montigno nel Camerinese (Ottav.), nell’ Urbinate (Brign.), nel Pesarese rara (Scagn.!). Fio- risce in marzo e aprile. Perenne. 3 FAMIGLIA X. — COLCHICACEE (Tav. IX, fig. 82, 83). I due rappresentanti delle nostre colchicacee che comprendono in Italia soltanto altri 2 generi (Bulbocodium, Tofieldia ), sono piante di aspetto e di caratteri generici assai diversi che vengono qui appresso partitamente descritti. Hanno tuttavia in comune i seguenti caratteri : Fiori ermafroditi o poligami con 6 stami contrapposti ai pezzi del perigonio e impiantati alla loro base e con 3 stili; ovario a 3 logge con molti semi, libero o in fondo al tubo corollino. Gen. 1. COLCHICUM — Piante erbacee succolente, a scapo brevissimo quasi sotterraneo che emana da un bulbo carnoso sodo e che nella nostra specie mette le foglie dopo i fiori. Questi sono grandi, fatti a imbuto, col perigonio di 6 lacinie uguali e coi 3 stami esterni un po’ più corti degli interni. Gen. 2. VERATRUM — Piante erbacee non flaccide, con fusto sviluppato, che emana da un rizoma obliquo, munito di foglie alterne, portante fiori piccoli in pannocchia ramosa; perigonio di 6 pezzi sessili. 9 Gen. 1. — COLCHICUM L. (Tav. IX, fig. 82). Abito. — Fiori emananti dal bulbo, succosi e fragili, di colore roseo pallido, senza odore; foglie (mancanti nella nostra specie all'epoca della fioritura) a fettuccia, C. autumnale L. Bert. Flor. It. IV. p. 271. Fiori solitari o pochi insieme di color roseo-violaceo, talvolta 101 sparsi di macchie più cariche, colle lacinie allungato-lanceolate ot- tuse, le interne più piccole delle esterne; stili ricurvi all’ apice; foglie bislungo-lineari, ristrette alla base e all’ apice. Comunissimo e sociale nei prati naturali delle vallate in tutta la regione. L'ho raccolta alla Ranocchia, ai piani d' Osimo, di Lo- reto, di Castelfidardo, a Sarnano, a Macerreto ecc. Fiorisce in set- tembre e ottobre. Perenne. Nora — Sebbene nelle Marche io abbia raccolto 3 forme diverse di Colchiewm, fra cui quella che sì volle innalzare al grado della specie (. Neapolitanum Ten. pure ho creduto pru- dente riferirle tutte al suddescritto tipo Liuneano, onde non aggiungere nuovi dubbi a quei molti che già esistono nelle specie di tale genere, non ostante gli studi accurati dell'Orphanides, di Parlatore e di Boissier che non esita dire a proposito dei Colehi- cum: genus quoad specierum distinclionem et determinationem difficillimum et non satis notuin. Gen. 2. — VERATRUM L. (Tav. IX, fig. 83). Abito. — Pianta mediocre o grande, a fusto diritto, cilindrico, fistoloso, con foglie bislungo-ellittiche, ner- vose, alterne, con molti fiori piccoli, disposti in rami lanuginosi, forniti di brattee. V. nigrum L. Bert. Flor. It. X. p. 404. Caule alto 5-8 decim.; tepali di colore rosso-scuro, allungati ellittici, sessili, lunghi quasi quanto il peduncolo che è feltrato; fo- glie liscie in ambe le pagine, ristrette quasi in picciolo alla base. Nei boschi degli Apennini, non rara. A _M. Sibilla, M. Corona (Marz.), M. Gemmo, S. Liberato, Trocca (Nard., Genn.), M. Catria (Picc.!, Feder.!), M. Nerone (Scagn.!), M. Cucco, Sanvicino, sui M.' di Sarnano, ove |’ ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. FAMIGLIA XI. — IRIDACEK (Tav. IX, fig. 84 a 86). Le iridacee sono piante generalmente più tenaci e meno succolente delle gigliacee cui un poco somigliano. Sono fornite di rizoma tuberoso 0 di bulbo solido o tunicato; se portano il bulbo si erge da questo uno scapo corto o cortissimo quasi sotterraneo; se hanno il rizoma, sorge un fusto cilindrico, abbracciato verso la base o nei nodi dalla guaina delle foglie. Queste sono ora ci- lindriche o filiformi, ora quadrangolari, ora fatte a lama di spada, lisce, talvolta glaucescenti. I fiori prima dello sbocciamento sono racchiusi in una spata, ora fogliacea ora membranosa, mediocri o grandi, di colore diverso, violaceo, 102 bianco, roseo, giallo, bruno-livido, sovente variegato, inodori o di odore poco gradevole, solitari o pochi lungo il fusto. Hanno il perigonio di 6 pezzi saldati in un tubo ora cortissimo ora molto lungo, talvolta simmetrici o come divisi in 2 labbra ovvero coi tre pezzi esterni più grandi e in direzione diversa dagli interni. Gli stami sono 3, inseriti contro ì pezzi esterni del perigonio; l’ ovario è infero, nascosto nella spata o anche sotterraneo, diviso in 3 loggie, collo stilo libero o sal- dato nel tubo perigoniale, spartito in 3 stimmi che ora sono filiformi, ora tubulosi, ora membranosi e colorati somiglianti ai tepali. Il frutto è una capsula membranosa più o meno triangolare, con molti semi. Gen. 4. CROCUS — Scapo brevissimo quasi sotterraneo; perigonio re- golare a 6 lacinie quasi uguali, con tubo assai lungo; tre stimmi fatti a tromba. Gen. 2. ROMULEA — Scapo breve; perigonio regolare a sei lacinie quasi uguali con tubo breve; 3 stimmi bipartiti ritorti e guarniti di papille. Gen. 3. GLADIOLUS — Scapo elevato coi fiori a spica, piuttosto da un lato; lacinie del perigonio disuguali, divise in 2 sezioni a guisa di labbra, con tubo breve ricurvo; stilo con 3 stimmi dilatati, tepaloidei. Gen. 4. IRIS — Scapo elevato coi fiori per lo più a spica; perigonio regolare coi 3 pezzi esterni ripiegati in basso e barbati, gli interni eretti; 3 stimmi colorati che somigliano ai tepali, divisi all'apice come in 2 labbra, di cui il superiore più grande e bifido. Gen. 5. XIPHION — Scapo elevato coi fiori come nel gen. precedente; perigonio regolare coi 3 pezzi esterni patenti e non barbati, gli in- terni eretti, muniti di 2 orecchiette alla base; tre stimmi colorati somiglianti ai tepali. Gen. 6. HERMODACTYLUS — Scapo mediocre coi fiorì solitari; peri. gonio regolare, coi 3 pezzi esterni piegati in giù all'apice, gli in- terni piccolissimi: 3 stimmi come sopra; ovario coi tramezzi in- completi e perciò a una sola casella. Gen. 1. — CROCUS L. Abito. — Piante umili, fornite di cipolla solida, coi fiori sporgenti dal terreno, inodori, di colore violetto pallido o anche bianchi, con foglie a fettuccia, ottuse, scanalate nei margini, rigate di bianco superiormente. I. C. vernus All. Bert. Flor. It. I. p. 205. Scapo con 1-2 fiori; lacinie del perigonio bislunghe, ottuse, lunghe la metà del tubo, violette o bianche, munite di peli bianchi nella fauce; filamenti quasi uguali alle antere; foglie non cigliate. Sui pascoli della zona apennina. Sul M. dei Fiori (Ors.), a S. Leonardo (Marz.), sui M. di Urbino (Brign.), sul M. Catria (Picc.!), sul M. Cucco dove l° ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 103 2. C. Orsinii Parl. Flor. It. II. p. 238. Scapo con 1-2 fiori: lacinie del perigonio bislunghe ottuse, lun- ghe un terzo del tubo, violacee come la fauce; filamenti 2 volte più corti dell’antera; foglie minutamente cigliate nei margini. Nei pascoli sul M. dei Fiori (Ors.), dove fu scoperta. Fiorisce in settembre e ottobre. Perenne. Gen. 2. — ROMULEA MAraTtt. Abito. — Piante umili, fornite dì cipolla solida, con uno o più scapi, coi fiori violacei, gialli verso il centro, inodori, colle foglie filiformi, scanalate di sopra, più lunghe dello scapo. I. R. Colummnae Seb. et M. in Bert. Flor. It. I. p. 224. Sin. — Ixvia minima Ten. I. Columnae Roem. et Sch. Tricho- nema Columnae Reich. Scapo per lo più di 2-3 fiori, colle lacinie del perigonio lan- ceolate acute, di color violetto assai sbiadito, colla fance gialla pal- lida, senza peli; stilo lungo circa quanto gli stami. Nei luoghi erbosi dei colli presso Ascoli (Ors.), nel Macera- tese (Parl.!), nei siti arenosi presso Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in febbraio e maggio. Perenne. 2. R. Bulbocodium Seb. et M. Parl. Flor. It. IMI. p. 242. Sin. — Ixcia Bulbocodiwn L. Trichonema Bulbocodium Ker. Scapo spesso di un solo fiore, colle lacinie del perigonio lan- ceolate, più o meno acute, di colore violetto colla fauce gialla do- rata, un po’ pelosa; stilo più lungo degli stami. Nei siti erbosi, rara. Presso Pesaro d'onde l’ebbi da Scagnetti. Fiorisce in marzo e aprile. Perenne. Gen. 3. — GLADIOLUS L. (Tav. IX, fig. 84) Abito. — Pianta mediocre, fornita di vari bulbi solidi, sovrapposti, a scapo eretto con parecchi fiori irre- golari, a spica quasi unilaterale, inodori, di colore roseo vivo; foglie a spada, acute, glaucescenti, fornite di grosse nervature. G. segetum Gawl. Parl. Flor. It. III. p. 263. Sin. — G. communis Bert. Scapo alto 6-12 decim.; lacinia superiore del perigonio più lunga e allontanata dalle altre: antere più lunghe del filamento o quasi uguali a esso. Fra le biade, nei limiti erbosi, lungo i fossati, comune in tutta la regione. Dovunque nei dintorni di Ancona. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne, Si distingue col nome di Giglio rosso e di Spadarella. 104 Gen. 4. — IRIS L. (Tav. IX, fig. 86). Abito. — Piante robuste fornite di rizoma orizzontale carnoso e nodoso, con fiori grandi, delicati, violacei o bianchi, più o meno odorosi; foglie a spada, acute, abbraccianti il fusto e disposte sui due lati di questo verso la base. 1. I. Florentina L. Bert. Flor. It. I. p. 231. Sin. — I. pallida Ten. Scapo cilindrico alto 4-8 decim., più lungo delle foglie, per lo più con 3 fiori di colore bianco, attaccati a peduncoli assai brevi. Quà e là nei colli dirupati e nelle vecchie mura, forse uscita dalla coltivazione. Fiorisce in maggio. Perenne. 2. I. germanica L. Bert. Flor. It. I. p. 232. (fig. 86). Sin. — I violacea Savi. Scapo cilindrico c. s., un po’ più lungo delle foglie, per lo più con 4 fiori di colore violaceo carico, quasi sessili, meno il più basso lungamente peduncolato. Quà e là nei luoghi aridi, rocciosi e sui muri antichi, secondo quanto mi fu riferito, sebbene non abbia mai avuto la sorte di raccoglierla assolutamente selvatica. Si coltiva nei giardini e negli orti col nome di Iride o Fior di monaca, insieme all’ I. pallida Lmk. dai fiori color viola sbiadito che pure non ho mai incontrato selvatica. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. Gen. 5. — XIPHION Part. Abito. — Le nostre specie di Xiphion sono assai simili alle Zridi, da cui differiscono per i caratteri mor- fologici indicati nella diagnosi del genere, Fiori di color giallo o gialliccio misto a violaceo sudicio. 1. X. Pseudo-Acorus Parl. Flor. It. II, p. 295. Sin. — Iris Pseudo-Acorus L. Scapo quasi cilindrico, alto fino a 1 metro, con pochi fiori gialli pedicellati: foglie a spada, larghe e molto lunghe; rizoma orizzontale. Nei luoghi paludosi e presso le acque di lento corso, rara. Nel torrente Apsa presso Urbino (Feder.!), a Pesaro, rarissimo (Scagn.!), nei guazzi di Casebruciate presso Ancona ove l’ ho raccolta. Fiori- sce in maggio e giugno. Perenne. 2. X. foetidissimum Parl. Flor. It. III. 297. Sin. — lris foetidissima L. Scapo schiacciato, alto 3-6 decim., subeguale alle foglie, con parecchi fiori pedicellati che hanno le tre lacinie esterne di colore violaceo livido con molte vene più scure nella metà superiore, es- 105 sendo il resto del fiore gialliccio sudicio; foglie a spada, larghe, fetide; rizoma orizzontale. Nei luoghi boschivi freschi, nelle siepi ombrose, accanto ai fossi, nella zona dei colli, rara. Nella selza dei Cappuccini presso Urbino (Feder.!), a Pesaro (Scagn.!), nella valle di Miano presso Ancona ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio. Perenne. 3. X. gramineum Parl. Flor. It. III. p. 301. Sin. — Iris graminea L. Caule schiacciato, alto 2-4 decim., più breve delle foglie radi- cali, con 1-2 fiori, di cui 1 inferiore col pedicello più lungo; lacinie fiorali esterne di color violetto chiaro che si tramuta in celesto- gnolo verso l'apice, le interne violette; foglie a spada, quasi li- neari, strette; rizoma traverso, schiacciato. Al Sasso di Simone nell’ Apennino Urbinate (Scagn.!). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Gen. 6. — HERMODACTYLUS Tourn. (Tav. IX, fig. 85). Abito. — Pianta mediocre, fornita di rizoma delicato, accompagnato da tuberi allungati; scapo cilindrico a un solo fiore odoroso; foglie a 4 angoli. H. tuberosus Salisb. Parl. Flor. It. INI. p. 313. Sin. — Iris tuberosa L. Scapo cilindrico, alto 2-4 decim.; fiore verdognolo coll’ apice delle lacinie esterne rovesciato e di colore violetto-nerastro vellu- tato; foglie più lunghe dello scapo. Nei luoghi erbosi, nelle siepi, lungo i fossi, nei prati della zona littorale e dei colli, piuttosto rara. A Pesaro (Scagn.!), presso An- cona alla Piana S. Lazzaro, al fosso di Miano ove l'ho raccolta. Fiorisce in aprile. Perenne. FamiGLIA XII. — ORCHIDACEE (Tav. X, fig. 87 a 98). Le Orchidacee sono piante carnosette e succolente, di piccola o al più mediocre statura, singolarissime per la figura strana dei fiori che ricordano spesso certe forme animali. Sono generalmente fornite di radici fibrose, grosse, accompagnate da tuberi (spesso due) ovali o digitati, dai quali si eleva lo scapo che 106 è cilindrico e lucido. Hanno le foglie ovate o ellittiche o lanceolate, più o meno venate, talora macchiate, quasi sempre più grandi verso la base del fusto. I fiori delle orchidacee in tutte le nostre specie sono disposti in ra- cemo o spica, ora pochi e radi, ora numerosi e fitti, accompagnati da brattee, inodori o fragranti o di odore sgradevole, diversamente colorati, ora in tinte vive rosse, rosee, violacee, gialle, screziate, ora bianchi, verdastri, bruni, con parti lucide o vellutate. Esternamente e superior- mente al fiore si trovano le 3 prime lacinie del perigonio poco dissimili fra loro, ora divaricate, ora conniventi e anche saldate; più internamente ad esse esistono altre 3 lacinie, di cui una diretta in basso, che dà la strana impronta al fiore (chiamata labello ), è la più grande e sovente divisa in 3 o più lobi, in molti casi prolungata in dietro e in basso in uno sperone cavo; le altre 2 lacinie interne somigliano più o meno alle 3 esterne anzidette e sì trovano attorno al ginostemio che è una colonnetta portante gli organi sessuali rappresentati da un’ antera di 2 logge fra cui sporge spesso come un becchetto il prolungamento dello stimma. Il polline è in masse granulose, per lo più portate da un pe- dicello a clava (caudicolo). L’ ovario sopporta il fiore, è spesso contorto, munito di 6 costole e si tramuta in un frutto capsulare con moltissimi e minuti semi. Piante senza foglie, fornite soltanto di scaglie colorate. Gen. i. LIMODORUM — Spica di molti fiori; tepali eretti, aperti; la- bello intero, prolungato in un lungo sprone filiforme. Gen. 4. NEOTTIA — Spica di molti fiori: tepali conniventi a campa- nella; labello diviso all’apice, non speronato ma fornito di una sem- plice bozza alla base. TRO Piante fornite di vere foglie, col labello dei fiori senza sperone. Gen. 2. CEPHALANTHERA — Spica di pochi fiori; pezzi del perigonio avvicinati; labello articolato a 3 lobi; ovario sessile, contorto. Gen. 3. EPIPACTIS — Spica di pochi fiori; pezzi del perigonio a cam- panella aperta cioè divaricati; labello articolato con 2 gibbosità nella strozzatura mediana; ovario peduncolato, non contorto, più o meno pendente. Gen. 5. LISTERA — Spica di pochi fiori; pezzi del perigonio patenti: labello pendente, diviso in 2 lobi all’ apice; ovario peduncolato, pi- riforme, non contorto, eretto. 107 Gen. 6. SPIRANTHES — Spica di molti fiori piccolissimi, disposti a spira; pezzi del perigonio avvicinati; labello denticolato nel mar- gine; ovario sessile, lineare, contorto. Gen. 11. SERAPIAS — Spica di pochi fiori; pezzi del perigonio avvi- cinati a elmo e saldati; labello a 3 lobi, col lobo medio acuminato; ovario sessile, quasi lineare, non contorto. Gen. 42. ACERAS — Spica bislunga di molti fiori: pezzi del perigonio conniventi a elmo; labello a 3 lobi di cui il mediano diviso in 2 lacinie; masse polliniche racchiuse in una sola borsetta. Gen. 46. OPHRYS — Spica di pochi fiori» pezzi del perigonio divari- cati; labello carnoso, per lo più pubescente o vellutato, talvolta con macchie lucide; masse polliniche racchiuse in 2 borsette: ova- rio sessile, appena contorto. III. Piante fornite di vere foglie, col labello dei fiori guarnito alla base da un prolungamento o sperone vuoto nell’interno; masse polliniche fatte a clava. Gen. 7. BICCHIA — Spica di molti fiori piccoli, coi pezzi del perigonio avvicinati; masse polliniche attaccate a ghiandole vischiose entro 2 borsette distinte; labello a 3 lobi, con sperone breve. Gen. 8. COELOGLOSSUM — Spica di pochi 0 molti fiori radi, coi pezzi del perigonio avvicinati a elmo; masse polliniche attaccate a ghiandole nude, senza borsette; labello a 2 lobi, con sperone breve, appena bilobo all’ apice. Gen. 9. PLATANTHERA —- Spica di pochi o molti fiori radi, colle 2 laci- nie laterali esterne del perigonio rovesciato in dietro; masse polli niche attaccate a ghiandole nude; labello intero con sprone lunghis- simo, ingrossato verso l’ apice. Gen. 10. GYMNADENIA — Spica cilindroidea di molti fiori colle 2 la- cinie laterali esterne del perigonio apertissime; masse polliniche attaccate a ghiandole nude; labello a 3 lobi con sprone non in- grossato all’ apice. Gen. 13. HIMANTOGLOSSUM — Spica allungata di molti fiori coi pezzi del perigonio avvicinati a elmo; masse polliniche attaccate a una sola ghiandola in una borsetta: labello a 3 lobi, di cui il mediano lunghissimo. Gen. 14. ANACAMPTIS — Spica a piramide di molti fiori fitti, coi pezzi esterni del perigonio divaricati; masse polliniche attaccate a una sola ghiandola in una borsetta; labello a 3 lobi quasi uguali. Gen. 15. ORCHIS — Spica variabile di pochi o molti fiori, coi pezzi del perigonio ora conniventi, ora divaricati; masse polliniche attac- cate a 2 ghiandole, distinte in una sola borsetta; labello più spesso a 3 lobi. 108 Gen. 1. — LIMODORUM Swarrz. Abito. — Pianta parassita senza foglie, a scapo robusto, di colore violaceo-giallognolo come i fiori che sono grandi; rizoma da cui partono radici semplici o biforcate. L. abortivum Swartz. Bert. Flor. It. IX. p. 631. Sin. — Orchis abortiva L. Epipactis abortiva All. Scapo alto 3-8 decim.; lacinie esterne del perigonio lanceolate, le 2 interne laterali più pallide delle esterne; labello gialliccio ve- nato di violaceo: brattee lunghe quanto l'ovario. Nelle macchie dei colli e dei contrafforti apennini, non comune. Presso Ascoli (Ors.), a M. Priore (Marz.), a Fermo e S. Bene- detto (Maur.), nel Maceratese (Nard., Cardinali, Poli), presso Pesaro (Scagn.!), sul M. Corero dove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio. Perenne. Gen. 2. — CEPHALANTHERA C. L. RicxÒ. (Lav. 5, fig: 87): Abito. — Piante a scapo breve o mediocre, delicato. per lo più con pochi fiori bianchi o giallognoli o rosei, con foglie ovato-lanceolate o lanceolato-lineari, nervose ma non carnose; rizoma orizzontale con radici fibrose. 1. C. ensifolia C. L. Rich. Bert. Flor. It. IX. p. 628. Sin. — Epipactis ensifolia Siwwartz. Serapias ensifolia Murr. Scapo alto 1-3 decim.; fiori bianchi colla sola lamina del la- bello gialliccia; tepali esterni acuti, i due interni ottusi; brattee non più lunghe dell’ovario; foglie lanceolate, le superiori anguste. Quà e là nelle macchie di tutta la regione, fino alla base de- gli Apennini. A_Montefortino (Marz.), nel Camerinese (Ottav.), a Macerata (Card., Poli), nel Pesarese (Scagn.!), sul M. Sanvicino (Grilli!), nella Valle di Miano presso Ancona e sul M. Conero, nella Selva di Castelfidardo, presso Fabriano, nelle quali località l'ho raccolta. Fiorisce in aprile, maggio e giugno. Perenne. 2. C. paltens C. L. Rich. Par]. Flor. It. III. p. 349. Sin. — C.grandiflora Bab. Serapias grandiflora. L. Epipactis pallens Wild. Scapo alto 1-3 decim.; fiori bianchi col labello giallo alla base: tepali tutti ottusi: brattee più lunghe dell’ovario; foglie ovato-lan- ceolate acute. Nei boschi della zona subapennina e apennina. Presso Macerata (Utili, Nard.), a Montefortino (Marz.), presso il M. Sanvicino d’ onde la ebbi da Grilli, nei M.' di Urbino (Feder.! Brign.), nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 3. C. rubra C. L. Rich. Bert. Flor. It. IX. p. 629. (fig. 87). Ser. — Serapias rubra L. 109 Scapo alto 1-3 decim.; fiori rosei vivaci, coi tepali acuti; la- bello a cuore acuminato; brattee subeguali all’ovario 0 appena più lunghe; foglie lanceolato-lineari. Nei luoghi selvatici e boschivi. A _Montefortino (Marz.), a Ser- raralle (Ottav.), nel Maceratese (Nard., Card., Poli), a Montegrimaro (Azzar.), presso Osimo (Scagn.!), al Poggio presso il M. Conero ove l'ho raccolta. Fiorisce in giugno. Perenne, Gen. 3. — EPIPACTIS Ha. (Tav. X, fig. 88). Abito. — Piante a scapo mediocre o anche elevato, foglioso, coi fiori lassi e pendenti, poco appari- scenti, di colore verdastro con parti bianchiccie o violacee; foglie ovato-allargate in basso, lanceolate e più lunghe in alto, scabrosette nei margini; rizoma corto fornito di radici carno- sette in fascio. |. E. palustris Craniz. Bert. Flor. It. IX. p. 620. (fig. 88). Sin. — E. longifolia AU Serapias longifolia L. S. palustris Scop. Scapo alto 3-6 decim.; fiori verdastri col labello bianchiccio ve- nato di rossigno, ottuso; foglie lanceolate; brattee uguali 0 più brevi dell’ovario che è pendente. Nei luoghi assai umidi e anche boschivi, dal littorale alla zona subapennina. Al Porto d’ Ascoli e a M. Pizzo (Ors.), a Monterub- biano e al Potenza (Genn.), nel Maceratese (Nard.), sulla sponda sinistra del Metauro a Fermignano (Feder.!), presso Pesaro (Scagn.!), a Jesi d'onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 2. E. latifolia Swartz. Bert. Flor. It. IX. p. 623. Sin. — Serapias latifolia L. Scapo alto 3-6 decim.; fiori colle lacinie verdastre sfumate di violetto: labello color caffè alla base, violaceo pallido nella lamina che è acuta; foglie ellittiche più lunghe degli internodi ; brattee più lunghe dell’ovario che è quasi liscio. Nel limite e nelle radure delle macchie in tutta la regione. Sul M. Vettore (Ors.), a M. Birro (Marz.), nel Maceratese (Nard.), nel Pesarese (Scagn.!), al Trave, al M. Conero presso Ancona ove l’ ho raccolta. Fiorisce in giugno. Perenne. 3. E. microphylla Swartz. Bert. Flor. It. IX. p. 622. Sin. — Serapias microphylla Ehrh. Scapo alto 1-4 decim.:; fiori colle lacinie verdastre violacee, pube- scenti esteriormente; labello colla lamina acuta, verde orlata di bian- chiccio; foglie lanceolate più brevi degli internodi; brattee lunghe quanto o più dell’ ovario che è pubescente. Nei luoghi boschivi dal littorale alla zona sùbapennina spe- 110 cialmente settentrionale. Nell’ Urbinate a M. Coppiolo, a Villa grande (Azz.), al Furlo (Feder.!), al Trave e al M. Conero presso Ancona dove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Gen. 4. — NEOTTIA I. (Tav. X, fig. 89). Abito. — Pianta senza foglie, a scapo mediocre di color gialliccio sudicio come i fiori che sono disposti in spica fitta; rizoma guarnito di radici carnose agglomerate. N. Nidus-avis C. L. Rich. Bert. Flor. It. IX. p. 614. Sin. — Ophrys Nidus-avis L. Epipactis Nidus-avis AU. Lacinie del fiore conniventi a elmo; labello gozzuto alla base, diviso in 2 lobi all’apice. Nei boschi di faggi e di castagni della zona apennina e suba- pennina, non comune, a M. Volubrio (Marz.), a M. Pelone (Ors.), presso Camerino (Ottav.), nella selva dei Cappuccini, a S. Cipriano, a M. Soffio presso Urbino (Feder.!). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne, Gen. 5. — LISTERA R. Br. (Tav. X, fig. 90). Abito. — Pianta a scapo mediocre, coi fiori piccoli e radi, verdognoli con sfumature rossastre; due foglie ovate, sessili, opposte, sotto la metà dello scapo; rizoma delicato con molte radici carnosette. L. ovata R. Br. Bert. Flor. It. IX. p. 616. Sin. — Ophrys ovata L. Epipactis ovata AU. Neottia ovata Bluff. et Fing. Scapo alto 2-5 decim.; lacinie del fiore strette e ottuse; labello con 2 lobi laterali piccolissimi, rivolti in alto, uno mediano mas- simo gialliccio, diviso in 2 lacinie lineari. Nei boschi dei colli e dei monti, non comune. Sul M. Sibilla, a Montefortino, a M. Regnolo (Marz.), nel Mauceratese (Nard., Marz., Card., Poli), ai viali del Padiglione presso Urbino (Feder.!), nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. Gen. 6. — SPIRANTHES C. L. Ricu. Abito. — Piante a scapo gracile, pelosetto in alto, con fiori assai piccoli, disposti a spira, bianchicci, ema- nanti odore di vainiglia, guarnito di poche foglioline lanceolate strette o di guaine; 2-4 radici ingrossate a tubero bislungo-cilindrico. 1. S. aestivalis C. L. Rich. Bert. Flor. It. IX. p. 612. Sin. — Ophrys spiralis y L. Neottia aestivalis DC. Scapo alto 1-3 decim., guarnito di foglie lanceolato-lineari ; la- bello arrotondato all’ apice, ll Nei prati umidi e paludosi, rara. Presso Macerata (Nard.). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 2. 8. autummatlis C. L. Rich. Bert. Flor. It. IX. p. 610. Sin. — Ophrys spiralis L. Epipactis spiralis AU. Neottia spi- ralis Willd. Scapo alto 1-2 decim., guarnito di sole guaine, con un ciuf- fetto di foglie radicali da un lato; labello smarginato all'apice. Nei boschi di quercia e nei prati, dal littorale alla zona suba- pennina. Presso Pesaro (Scagn.!), nella selva di Castelfidardo ove abbonda, sul M. Conero, al Trave, al prato di Gallina presso An- cona, a Jesi, al Sanvicino ece. melle quali località l ho raccolta. Fiorisce in settembre e ottobre. Perenne. Gen. 7. — BICCHIA Part. Abito. — Pianta a scapo piccolo o mediocre, gracile, coi fiori assai piccoli, in spica cilindrica, bianco-gial- lognoli, guarnito di poche foglie alterne, bislunghe; radici carnose, grosse, in fascio. B. albida Par]. Flor. It. II. p. 397. Sin. — Satyrium albidum L. Orchis albida Scop. Gymnadenia albida ©. L. Rich. Peristylus albidus Lindl. Scapo alto 2-3 decim.; lacinie del fiore ovate, ottuse, concave; labello corto a 3 lobi, i 2 laterali lineari, quello di mezzo più largo; sprone più breve dell’ovario; foglie inferiori ovate. Nei prati e pascoli umidi della zona apennina, assai rara. Al M. dei Fiori e alla Torricella nell’ Ascolano (Ors.). Fiorisce in lu- glio. Perenne. Gen. 8. — COELOGLOSSUM HIarmM. Abito. — Pianta a scapo piccolo, angoloso, coi fiori radi, verdastri, guarnito di poche foglie allungate; radici delicate, due ingrossate a tubero bislungo, bianco, suddiviso all'apice. C. viride Hartm. Parl. Flor. It. III. p. 407. Sin. — Satyrium viride L. Orchis viridis Crantz. Peristylus viridis Lindl. Scapo alto 1-2 decim.; lacinie del fiore ovate e lineari ; labello lungo, rivolto in giù, diviso all'apice in 2 lobi con un dente in mezzo; sprone cortissimo smarginato all’apice ; foglie inferiori ovate, ottuse. i Nei pascoli degli Apennini, rara. Al M. dei Fiori e a M. Pelone nell’Ascolano (Ors ). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne, Gen. 9. — PLATANTHERA C. L. Rick. Abito, — Piante a scapo mediocre, talvolta gracile, angoloso, coi fiori piccoli, biancastri o giallognoli, ora odorosi, ora no, in spica più o meno lassa; 2 o 3 foglie radicali allungate, ottuse; radici corte, 2 ingrossate a tubero bislungo. l. P. bifolia C. L. Rich. Parl. Flor. It. HI. p. 411. Sin. — Orchis bifolia L. Scapo alto 2-4 decim.; fiori bianchi, odorosi, colle lacinie late- rali esterne divaricate, lanceolate ottuse, la mediana avvicinata al ginostemio, cuoriforme alla base; labello lineare, rivolto in giù; caselle delle antere, vicine e parallele; sperone filiforme più lungo dell’ovario. L'ho raccolta in luogo fresco nella selva di Castelfidardo e mi è stata comunicata di un castagneto presso Pesaro da Scagnetti. Fiorisce in maggio. Perenne. 2. P. chlorantha Cust. Parl. Flor. It. III. p. 413. Sin. — Orchis inontana Schm. Scapo più alto della sp. pr.: fiori bianco-verdognoli, affatto inodori, piuttosto grandi, colle lacinie laterali esterne lanceolate; caselle delle antere lontane fra loro, divergenti in avanti; sperone un po ingrossato a clava verso l'apice. Presso Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Gen. 10. — GYMNADENIA R. Br. Abito. — Pianta a scapo spesso elevato, con fiori piuttosto fitti in spica lunga, cilindrica, colorati in ro- seo-lilacino, odorosi; foglie lanceolato-lineari, scanalate, brevi nel fusto; radici con 2 ingrossa- menti carnosi a tubero, digitati. G. conopsea R. Br. Parl. Flor. It. III. p. 400. Sin. — Orchis conopsea L. Scapo alto 4-6 decim.: lacinie del fiore bislunghe ottuse, le 2 laterali esierne divaricate; labello ristretto alla base, indi allar- gato in 3 lobi quasi arrotondati; sperone filiforme assai più lungo dell’ ovario. Nelle radure delle macchie, nei prati, nei siti erbosi, in tutta la regione, non rara. Al M. dei Fiori (Ors.), sul Sibilla e sul Vet- tore (Marz.), a M. Birro (Nard.), a Macerata (Card., Poli), presso Urbino (Feder.!) e Pesaro (Scagn.!), presso Sarnano, nelle sel- vette di Miano, dell’ Angelo, del Poggio, sul M. Conero, presso An- cona, nelle quali località l ho raccolta. Fiorisce in giugno. Perenne. 112 Gen. 11. — SERAPIAS I. (Tav. X, fig. 91). Abito. — Piante a scapo piccolo o mediocre, con pochi fiori piuttosto grandi, di colore rossigno scuro sfu- mato di violaceo come le brattee ; foglie lanceolato-lineari, glaucescenti ; radici con 2 tuberi ovali. l. S. Lingua L. Parl. Flor. It. II. p. 422. (fig. 91). Sin. — S. oxyglottis Willd. Helleborine Lingua Seb. et M. Scapo alto 1-3 decim.; lacinie esterne del fiore saldate a elmo fino all'apice; labello assai più lungo delle lacinie fiorali, con un grosso callo alla base e il lobo medio ovale acuto; brattee gene- ralmente più brevi dei fiori. Quà e là nei siti erbosi e boschivi dal littorale alla zona suba- pennina, rara. A Macerata (Card., Poli), presso Urbino (Feder.!) e a Pesaro (Scagn.!), ove è rarissima, a Jesi d’onde l’ ebbi da Grilli, in contrada Gallina presso Ancona ove l ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. 2. S. longipetala Pollin. Parl. Flor. It. III. p. 424. Sin. — S. Lingua rar. a Bert. Helleborine longipetala Ten. Scapo alté 3-4 decim., lacinie del fiore come nella sp. prec.; labello assai più lungo delle lacinie fiorali, con 2 calli alla base e il lobo medio lanceolato, vellutato alla base: brattee spesso più lunghe dei fiori. Nei prati della zona dei colli, rara. Presso Macerata (Genn.) e Senigallia (Bert.?). Fiorisce in marzo e aprile. Perenne. 3. S. cordigera L. Parl. Flor. It. III. p. 427. Sin. — Helleborine cordigera Pers. Scapo alto 2-3 decim.; macchiato di rosso verso la base e nelle guaine delle foglie inferiori; lacinie del fiore come nella sp. prec.: labello assai più lungo delle lacinie fiorali, con 2 calli alla base, acumi- nato, cuoriforme vellutato alla base; brattee poco più brevi dei fiori. Nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Gen. 12. — ACERAS R. Br. (Lav. X, fig. 92). Abito, — Pianta a scapo piccolo 0 mediocre, gracile, con fiori in spica allungata, colorati in giallo-ver- dastro lineato e sfumato di rossigno-violaceo; foglie lanceolate, ottusette, glaucescenti; radici tu- berose, arrotondate. A. anthropophora R. Br. Bert. Flor. It. IX. p. 577. Nin. — Ophrys anthropophora L. Orchis anthropophora All Satyrivm anthropophormnn Pers. $ 114 Scapo alto 1-4 decim.; lacinie del fiore conniventi; labello assai lungo, volto in giù, diviso in 3 lobi linerari, di cui quello mediano biforcato all'apice; brattee più brevi dell’ ovario o lun- ghe quanto esso. Qua e là nei luoghi erbosi e nel limite delle macchie in tutta la regione fino alla zona subapennina. Presso Ascoli (Ors.), a Mon- tefortino (Marz.), a Macerata (Nard., Utili, Genn., Card., Poli), a Mercatello nell’ Urbinate (Brign., Gasp.), a Pesaro (Scagn.!), presso Jesi d’ onde l’ebbi da Grilli, a Montacuto e a S. Margherita presso Ancona ove l’ ho raccolta. Fiorisce in aprile. Perenne. Gen. 13. — HIMANTOGLOSSUM SPreENnG. Abito. — Pianta a scapo elevato, angoloso in alto, coi fiori disposti in spica molto allungata, volti quasi da una parte, colorati in bianco-verdognolo e violaceo, emananti sgradevole odore ircino; foglie allungate, quelle inferiori più larghe, glaucescenti; radici con 2 tuberi ovali. H. hircinum Spreng. Bert. Flor. It. IX. p. 568. Sin. — Satyrium hircinum L. Orchis hircina Scop. Aceras hircina Lindl. Scapo alto 4-8 decim.; lacinie esterne del fiore ovate, saldate fino all'apice; labello con 3 lacinie lineari, contorte a spira, di cui la mediana lunghissima, bifida all’apice, bianco con punti e mar- gine violacei. Nei luoghi boschivi della zona subapennina, non comune. Presso Montefortino (Marz.), a Pietralta (Ors.), sui greppi della strada che mena a Colpaciotto, verso la Concia e la villa dell'orologio presso Urbino (Feder.!), a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Gen. 14. — ANACAMPTIS C. |. Rich. (Tav. X, fig. 93). Abito. — Pianta a scapo mediocre, angoloso in alto, coi fiori numerosi, disposti in spica conica, fitta, di colore roseo; foglie lanceolato-lineari gradatamente più piccole in alto; radici con 2 tuberi ovali. A. pyramidatis ©. L. Rich. Parl. Flor. It. II. p. 451. Sin. — Orchis pyramidalis L. Aceras pyramidalis Reich. Scapo alto 3-6 decim.: lacinie del fiore ovato-lanceolate, le 2 laterali esterne divaricate; labello trilobo, coi lobi laterali più grandi, fornito di 2 lamelle alla base; sperone lungo quanto l’ova- rio 0 più. Nei luoghi erbosi selvatici tanto dei colli che dei monti, non rara. Sui M.' Sibillini (Marz.), presso Pesaro (Scagn.!), al Sanci- cino e presso Ancona al M. Conero, al Trave, a Varano, nelle quali località }' ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Do Gen. 15. — ORCHIS |. (Tav. X, fig. 94 a 96). Abito, — Piante a scapo piccolo o mediocre, gracile o anche robusto, spesso nudo, guarnito alla base di fo- glie ovali o lanceolate, verdi o glaucescenti; fiori disposti a spica cilindroidea od ovata, più o meno fitti, di vario colore, spesso macchiettati o venati, talvolta fragranti, col labello per lo più a 3 lobi, | speronato; ovario sessile e contorto; radici con 2 tuberi, generalmente interi ed ovati, raramente digitati e schiacciati. * Lacinie esterne del fiore conniventi a elmo. 1. 0. papilionacea L. Parl. Flor. It. III. p. 458. Nin. — 0. espansa Ten. Scapo alto 2-3 decim.; spica un po’ lassa, bislunga, di 3-10 grandi fiori odorosi; lacinie esterne del fiore libere fra loro, quasi lineari, ottuse, violacee; labello intero, arrotondato, largo, crespo nei margini, violetto chiaro venato, collo sperone più corto dell’ ovario; foglie lanceolato-lineari acnte. Nei luoghi erbosi dei colli, rara. Presso Macerata (Nard.). Fio- risce in aprile e maggio. Perenne. 2. O. Morio I.. Bert. Flor. It. IX. p. 524. Scapo alto 1-2 decim.; spica un po’ lassa, ovata, di 6-12 fiori violetti; lacinie esterne del fiore libere fra loro, ovato-allungate, ottuse; labello trilobo, coi lobi laterali più grandi del mediano, bianchiccio alla base ove appaiono molte macchiette violacee; spe- rone quasi uguale all’ovario: foglie allungate lanceolate, acute. Var. a -—— 0. rosea Parl. Fiori rosei, Var. b — 0. alba Parl. Fiori bianchi. Nei prati dei colli e dei monti, non rara, insieme alle varietà. In Ascoli (Ors.), a Montefortino (Marz.), sul M. Sibilla (Marcant.), a Macerata (Nard., Card., Poli), sul M. Catria (Picc.!), presso Ur- bino (Brign., Feder.!), a Pesaro (Scagn.!), a Jesi (Grilli!), sul M. Co- nero e a Gallina presso Ancona, ove l'ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. 3. O. Ustulata L. Bert. Flor. It. IX. p. 531. Sin. — 0. parviflora Willd. Scapo alto 2-3 decim.; spica stretta, cilindrica, composta di molti fiori piccoli; lacinie esterne del fiore libere fra loro, ovate, ottuse, di colore rosso scuro; labello trilobo, bianco, punteggiato di violetto, coi lobi laterali più piccoli del mediano che è diviso all’apice; sperone assai più corto dell’ ovario; foglie allungate, li- neari acute. Nei prati della zona apennina. A Montefortino (Marz.), al San- 116 vicino, al M. Argentara, ove V ho raccolta, sul M. Catria (Picc.!), nei M. di Carpegna (Azzar., Scagn.!, Feder.!). Fiorisce in giugno. Perenne. 4. O. Italica Poir. Ces. Pass. Gib. Comp. Flor. It. p. 188. Sin. — 0. undulatifolia Biv. O. longicruris Link. Scapo alto 2-3 decim.; spica ovata, densa, di molti fiori rosei, odorosi; lacinie esterne del fiore libere fra loro, lanceolate, acute; labello trilobo, minutamente punteggiato alla base, col lobo medio più lungo dei laterali, bifido, appendicolato nella biforcazione ; sperone più corto dell’ovario; foglie lanceolate ondulate, le inferiori ottuse. È stata raccolta al M. di Campli e all’ Ascensione nell’ Asco- lano (Ors.). Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. 5. 0. coriophora I. Parl. Flor. It. II. p. 468. Sin. — 0. fragrans Pollin. Scapo alto 1-3 decim.: spica cilindrica, densa, di molti fiori pic- coli, odorosi; lacinie esterne del fiore saldate fra loro, lanceolate acute, di colore violaceo; labello piccolo, trilobo, violetto, sfumato di verdiccio, punteggiato sul centro, coi lobi laterali più larghi ma più corti del mediano che è intero; foglie lineari-lanceolate acute. Quà e là nei prati e nei siti boschivi in tutta la regione fino alla base degli Apennini. Nell’ Ascolaro (Ors.), nel Maceratese lungo il Potenza (Nard.), a Pesaro (Scagn.!), ad Albacina, nella selva di Castelfidardo, a Montacuto, a Gallina presso Ancona, nelle quali località l’ ho raccolta. Fiorisce in giugno. Perenne. 6. O attantica Willd. Arc. Comp. Flor. It. p. 697. Sin. — 0. secundiflora Bert. Tinaea cylindracea Bir. Scapo alto 2-3 decim.; fiori piccoli, di colore bianco 0 carneo, volti da una parte, in spica densa, cilindrica; lacinie esterne del fiore saldate fra loro, ovato-lanceolate, acute; labello lungo circa quanto queste, diviso in 3 lacinie angustissime, con una macchia rosea allungata nel mezzo; sperone brevissimo; foglie lanceolate, acute, spesso macchiate. Nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. 7. O. tephrosanthos Vill. Bert. Flor. It. IX. p. 538. (fig. 95). Sin. — 0. militaris €) L. 0. Simia Lmk. Scapo alto 2-5 decim.; spica ovata densa, di 10-molti fiori leg- germente odorosi, di colore roseo sfumato di violetto: lacinie esterne del fiore saldate fra loro, ovate acute; labello trifido, col lobo me- dio lineare bifido, punteggiato, i laterali lunghi, curvi in avanti; foglie bislunghe, piuttosto larghe. Nei luoghi erbosi littoranei, non comune. L'ho raccolta nella strada di Pietralacroce presso Ancona, presso Pesaro (Scagn.!). Fio- risce in aprile e maggio. Perenne. 117 8. O. tridentata Scop, Parl. Flor. It. HI. p. 476. Sin. -— 0. variegata All Scapo alto 1-3 decim.:; spica ovato-rotonda, densa, di 15 o più fiori rosei col ginostemio più scuro; lacinie esterne del fiore saldate fra loro in basso, lanceolate, acute; labello orizzontale trilobo, pun- teggiato, col lobo medio maggiore, smarginato e dentellato; foglie allungate, ottuse. Nei prati e nel limite dei boschi della zona dei colli fino agli Apennini. Sul M. Sanvicino ove 1° ho raccolta, sul M. Catria (Picc.!), nell’ /binate (Brign., Feder.!), presso Jesi d'onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 9. O. militaris L. Bert. Flor. It. IX. p. 540. Sin. — 0. Simia var. a) Lmk. 0. galeata DC. Scapo alto 2-5 decim.; spica ovoidea allungata, piuttosto densa, di molti fiori roseo-violacei; lacinie esterne del fiore saldate fra loro, ovate acute; labello trifido, col lobo medio punteggiato, diviso in 2 lobetti ovati, i laterali brevi, divergenti; foglie allungate, piut- tosto larghe. Nei prati e pascoli della zona subapennina, rara. A_Montefor- tino (Marz.), presso Macerata (Card., Poli), in Urbino (Brign.), nel Pesarese (Scagn.!), sul M. Sanvicino ove V ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 10. O. purpurea Huds. Bert. Flor. It. IX. p. D4I. (fig. 94). Sin. — 0. fusca Jacq. Scapo alto 5-8 decim.; spica grande, ovata, densa, di molti fiori elegantemente colorati: lacinie esterne del fiore saldate, ovate, acute, di colore rosso scurissimo: labello bianco-roseo punteggiato di vio- letto, trilobo, coi lobi laterali lineari, il mediano lunghetto, a cuore; foglie bislunghe, assai larghe, lucenti. Var. — 0. alba mihi. Fiori bianchi. Nei prati, nelle radure dei boschi, lungo i fossi, comune in tutta la regione. In Ascoli (Ors.); a Macerata (Card., Poli), a Fermo (Marcant.), a Montefortino (Marz.), a Potenza (Utili), a Pesaro (Scagn.!), presso Ancona quasi dovunque. Ho raccolto la var. lungo la strada del Trave. Fiorisce in maggio. Perenne. ** Lacinie esterne laterali del fiore divaricate e volte ndietro. 11. 0. provincialis Balb. Bert. Flor. It. IX. p. 546. Sin. — 0. pallens Savi. O. Cyrilli Ten. Scapo alto 2-4 decim.; spica ovoide, allungata, rada, di 10-20 fiori mediocri, bianco-verdastri col labello giallo pallido, sparso talora di qualche punto violaceo; lacinie esterne del fiore ottuse; labello trilobo, coi lobi laterali arrotondati, più grandi del mediano; foglie allungate, ottuse, macchiate. Nei luoghi boschivi e anche erbosi della zona subapennina e apennina. Presso Ascoli, al M. dei Fiori (Ors.), a Serrapetrona nel Camerinese (Gajani), sul M. Sibilla, a M. Birro, alla Madonna del. l Ambro (Marz.), sul M. Catria (Picc.!), al Furlo (Nard.), presso Urbino (Feder.!). Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. 12. O. pauciflora Ten. Bert. Flor. It. IX. p. 548. Scapo alto 5-25 cent.; spica lassa, di pochi fiori bianchi o gial- lognoli, col labello giallo-pallido, grandetti; lacinie esterne del fiore ottuse: labello trilobo, con molti punti rossigni alla base, coi lobi laterali più grandi del mediano; foglie allungate, ottuse, senza macchie. Nei prati della zona apennina e subapennina, non comune. Sul M. dei Fiori nell’ Ascolano (Ors.), sul M. Catria (Picc.!), sul M. Co- nero ove lho raccolta. Fiorisce in aprile. Perenne. 13. O. laxiflora Lmk. Bert. Flor. It. IX. p. 549. (fi Sin. — 0. ensifolia Vill. Scapo alto 3-5 decim.; spica lunga, lassa, di 8-molti fiori grandi, di un bel color violaceo-porporino, quasi bianchi alla base del la- bello, raramente tutti rosei o bianchi; lacinie esterne del fiore allun- gate, ottuse; labello quasi a cuore, coi due lobi laterali grandi, rivolti in giù, il mediano piccolissimo; foglie strette, lanceolate acute. Nei prati umidi del littorale e lungo i fossi fino alla base de- gli Apennini, talora abbondantissima, Ai piedi del M. Sibilla (Marz.), nel Maceratese (Utili, Card., Poli), a Senigallia (Salvat.), a Merca- tello (Gaspar.), a Pesaro (Scagn.!), nei prati della Ranocchia, a Falconara presso Ancona, nei prati d' Osimo, Castelfidardo, Lore- to, ecc. ove I ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. o 96 2. 96). I4. O. paltens I. Bert. Flor. It. IX. p. 545. Scapo alto 2-3 decim.; spica ovato-cilindrica, densa, di molti fiori color giallo pallido, odorosi; lacinie esterne del fiore ovato- lanceolate ottuse; labello lunghetto, a tre lobi rotondati, di cui il mediano più grande; foglie allungate lanceolate, acute. Nel piano di Castelluccio sui M.' Sibillini (Ors.). Fiorisce in maggio. Perenne. 15. 0. mascula L. Bert. Flor. It. IX. p. 527. Sin. — 0. stabiana Ten. Scapo alto 2-4 decim.; spica allungata cilindroidea, più o meno lassa, di molti fiori generalmente roseo-violacei, talvolta anche bian- chi: lacinie esterne del fiore ovato-lanceolate, ottuse; labello lar- 119 ghetto, pubescente alla base che è verdognola, a tre lobi, col lobo medio più grande, smarginato, denticolato:; foglie allungate, lan- ceolate, ottuse, Nei prati e pascoli della zona apennina, rara. Sul M. Catria (Pice.!), sui M.' di Urbino e Pesaro (Scagn.!), al Sanvicino (Card., Poli). Fiorisce in giugno. Perenne. 16. O. sambucina L. Bert. Flor. It. IX. p. 556. Scapo alto 1-2 decim.; spica ovata, breve, piuttosto densa, di molti fiori giallo-pallidi col labello più o meno sereziato di viola ceo: lacinie esterne del fiore ovato-lanceolate, ottuse; labello trilobo, coi lobi laterali più grandi, arrotondati, crenulati nel margine, il medio ovato; foglie bislungo-lanceolate generalmente ottuse ; tuberi digitati all’ estremità. Var. — 0. samb. floribus purpureis Bert. Fiori di colore violaceo-rossigno. Nei pascoli degli Apennini comune tanto la specie che la va- rietà. Sul M. dei Fiori (Ors.), sul Sibilla, sul Nerone (Scagn.!), a M. Birro, a Castelmonardo (Marz.), sul M. Catria (Picc.!), sul M. Sanvicino, sul M. Argentara, sul M. Cucco, nelle quali località l'ho raccolta. Fiorisce in giugno. Perenne. 17. O. maculata L. Bert. Flor. It. IX. p. 994. Scapo alto 2-5 decim.; spica cilindroidea, piuttosto densa, di molti fiori violacei pallidi, screziati nel labello; lacinie esterne del fiore bislungo-lanceolate, acute: labello trilobo, coi lobi laterali più grandi, dentellati nel margine, il medio ovato acuto; foglie inferiori bislunghe, ottuse, spesso macchiate, le superiori lanceolate, acumi- nate; tuberi profondamente digitati. Nei boschi dei colli e dei monti, non rara. Sul M. dei Fiori (Ors.), a Montefortino (Marz.), a M. Birro (Nard.), sul M. Catria (Pice.!), presso Urbino (Brign., Feder.!) e Pesaro (Scagn.!), nella selva di Castelfidardo ove l ho raccolta. Fiorisce in maggio e giu- gno. Perenne. Gen. 16. — OPHRYS L. (Tav. X, fig. 97, 98). Abito. — Piante piccole, con pochi fiori in spica rada, singolari specialmente per la forma del labello che è piano o convesso, spesso scuro e vellutato, carnosetto ; poche foglie alla base dello scapo, al- lungate, verdi o glaucescenti ; radice con 2 o 3 tuberi ovati. * Lacinie esterne del fiore di color verde giallastro. I. O. aranifera Huds. Bert. Flor. It. IX. p. 586. (fig. 97). Sin. — 0. insectifera var. è) L. 0. Arachnites var. f) Sari. 120 Scapo alto 1-3 decim.; spica di 4-12 fiori; labello obovato, vellutato, scuro rosseggiante, marginato di verdognolo, spesso con 2 gibbosità ai lati della base e 2 linee liscie longitudinali congiunte ; brattee più lunghe dell’ ovario. Var. — 0. atrata Lindl. Linee liscie del labello non congiunte. Nel limite e nelle radure delle macchie tanto nei colli che ne- gli Apennini, non rara. A M. Acuto (Ors.), lungo il Misa a Seni- gallia (Salv.), a Pesaro (Scagn.!), sul M. Sanvicino, all’ Argentara, a Montoro presso Castelfidardo, a Pietralacroce, ove ho raccolta anche la varietà. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. 2. 0. bombylifera Link. Bert. Flor. It. IX. p. 597. Sin. — 0. tabanifera Willd. Scapo alto 5-15 cent.; spica di 2-4 fiori; labello poco peloso in basso, scuro, con 2 gibbosità pelose ai lati della base, 2 mac- chiette bianchiccie, larghette e nude, un’appendice verde rivoltata sotto l’apice; brattee più brevi dell’ ovario. Nei colli incolti e nei pascoli, più spesso verso il mare, co- mune. Nel M. dell'Ascensione presso Ascoli (Ors.), a Pesaro (Scagn.!), a Pietralacroce, al Cardetto, al Campetto ecc. presso Ancona, ove abbonda. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. 3. O. muscifera Huds. Parl. Flor. It. III. p. 592. Sin. — 0. myodes Jacq. Scapo alto 2-3 decim.; spica di 4-5 o più fiori; labello peloso specialmente nei margini, porporino scuro, senza gibbosità alla base, con una macchia quadrangolare liscia cenerognola, senz’ appendice all'apice che è fesso; lacinie interne del fiore filiformi, pelosette; brattee più brevi dell’ ovario. Nei luoghi erbosi della zona subapennina, rara. Presso Ascoli (Ors.), e Urbino (Brign., Feder.!). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 4. O. fusca Link. Bert. Flor. It. IX. p. 598. Sin. — 0. insectifera &) L. Scapo alto 1-2 decim.; spica di 3-6 fiori; labello vellutato, rosso scuro, senza gibbosità alla base, con 2 lunghe macchie liscie, a riflesso quasi metallico e l’apice quasi bilobo: brattee poco più lunghe dell’ ovario. Nei prati e nelle radure boschive del littorale e dei colli. Presso Macerata (Nard.), a Senigallia (Salv.), a Pesaro (Scagn.!), a Jesi d'onde l’ebbi da Grilli, ai prati della Ranocchia, al Cardetto, a Gallina ecc. presso Ancona ove l’ ho raccolta. Fiorisce in marzo e aprile. Perenne. 5. O. lutea Cav. Bert. Flor. It. IX. p. 595. Sin. — 0. insectifera e) L. Scapo alto 1-2 decim.; spica di 3-5 fiori; labello vellutato nel centro e quivi seuro con 2 macchie allungate, giallo e liscio ai lati e nel margine, senza gibbosità alla base; brattee poco più lunghe dell’ovario. Nei luoghi erbosi degli alti colli fino alla zona subapennina, rara. Presso Macerata (Nard., Card., Poli), in Ascoli alla Fortezza (Ors.), a Montefortino (Marz.). Fiorisce in aprile. Perenne. ** Lacinie esterne del fiore di color bianco 0 roseo. 6. O. apifera Huds. Bert. Flor. It. IX. p. 582. Sin. — 0. insectifera +) L. O. rostrata Ten. Scapo alto 2-4 decim.: spica allungata, di 7-9 fiori; labello ar- rotondato, con un dente all'apice, volto in giù, con 2 gibbosità alla base, vellutato porporino, giallognolo nei bordi, con una larga mac- chia liscia gialliccia, cinta in avanti e ai lati da una linea scura; brattee più lunghe dell’ovario. Nei luoghi erbosi dei colli e degli Apennini. A Montefortino (Marz.), presso Macerata (Genn., Card., Poli), sul M. Catria ( Pice.!), nel Pesarese (Scagn.!), presso Ancona ove lho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. 7. O. Arachnites Host. Bert. Flor. It. IX. p. 584. Scapo alto 2-4 decim.; spica di 3-6 fiori; labello allungato, qua- drangolare, con 2 gibbosità alla base, con appendice volta in su all’apice, piano-convesso, vellutato bruno, con una o più macchie irregolari oscure marginate di giallognolo; brattee più lunghe del- l’ovario. Nei luoghi erbosi, nei prati, nelle radure boschive in tutta la regione, comune. A M. S. Marco nell’Ascolano (Ors.), a _Montefor- tino (Marz.), nel Maceratese (Nard., Card., Poli), nell’ Urbinate (Azz., Feder.!), a Pesaro (Scagn.!), nella selva di Castelfidardo, sul M. Conero, a S. Margherita presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 8. O. tenthredinifera Willd. Bert. Flor. It. IX. p. 589. Sin. — 0. grandiflora Ten. Scapo alto 1-2 decim.; spica di 3-9 fiori grandi; labello quasi quadrato con 2 gibbosità più o meno manifeste alla base e due al- tre gibbosità lucide dietro di esse, scuro pubescente con una mac- chia liscia nel centro, marginata di bianchiccio che ne circoscrive un'altra allungata; brattee più lunghe dell’ovario. L'ho raccolta una sola volta nei colli incolti di Pietralacroce presso Ancona. Fiorisce in aprile. Perenne. DD) 2a 9. O. Bertolonii Morett. Bert. Flor. It. IX. p. 993. (fig. 98). Sin. — 0. speculum Bert. Scapo alto 1-2 decim.; spica di 3-5 fiori; labello ellittico di colore porporino scurissimo, vellutato, un po’ concavo, con una mac- chia lucida quasi nera, come uno specchietto, e una piccola appen- dice all'apice. Nei prati e colli erbosi, più spesso del littorale che verso gli Apennini. A _Montefortino (Marz.), a Fermo (Marcant.), a Mace- rata (Utili, Card., Poli), a S. Benedetto (Marcant.), a Montegri- maro (Azzar.), a Pesaro (Scagn.!), nella selva di Castelfidardo, sul M. Conero, al Trave, a Monltacuto, a Gallina presso Ancona, nelle quali località 1’ ho raccolta. Fiorisce in maggio. Perenne. FamIGLIA XII. — ALISMACEH (Lav. X, fig. 99). Le alismacee sono piante erbacee acquatiche, fornite di radici fibrose da cui sorgono le foglie radicali in cespuglietto e il fusto che è sem- plice, liscio, rotondo o angoloso, vuoto o spugnoso nell’ interno; le fo- glie sono membranose, piuttosto grandi, di un bel verde, fatte a cuore o a freccia o lanceolate, portate da lunghi piccioli abbraccianti alla base. I fiori sono piccoli e poco appariscenti, più spesso ermafroditi che monoici, distribuiti in ombrelle ramose o sovrapposte, accompagnati da piccole brattee. Il perigonio è composto di 6 pezzi, di cui i 3 esterni persistenti e verdi, i 3 interni petaloidei; gli stami sono 6 o molti; gli ovari liberi; i frutti piccoli, riuniti in giro o agglomerati. Gen. 1. ALISMA — Fiori ermafroditi con 6-12 stami e molti carpelli; foglie ovato-cuoriformi o lanceolate. Gen. 2. SAGITTARIA — Fiori unisessuali, i maschili superiori con molti stami, i femminili inferiori con molti carpelli; foglie a freccia. Gen. 1. — ALISMA L. (Tav. X, fig. 99). Abito. — Piante grandi o mediocri, con fioretti bianco-rosei macchiati di gialliccio nel centro, distribuiti in ombrelle o in pannocchie divaricate. I. A. Plantago L. Bert. Flor. It. IV. p. 279. (fig. 99). Scapo eretto, alto 5-8 decim.; foglie grandi, ovate e cuoriformi, con 5-9 nervi, sempre lungamente picciolate; fiori in pannocchia. 135 Negli stagni, nei lenti corsi d'acqua, nelle pozze, comune in tutta la regione, Al Canale, alla Valle di Miano, ai Prati ecc. presso Ancona dove |’ ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio, Perenne, 2. A. ranunculoides LL. Bert. Flor. It. IV. p. 282. Sin. — Baldellia ranunculoides Pari. Scapo alto 3-6 decim.; foglie strette lanceolate, con 3 nervi, più o meno picciolate; fiori in ombrella. Insieme alla precedente, ma meno comune. Presso Pesaro (Scagn.!), nei fossati della Fortezza, ai Prati presso Ancona, dove lho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno Perenne. Gen. 2. — SAGITTARIA |. Abito, — Pianta mediocre, con fioretti bianchi, macchiati di violaceo nel centro, distribuiti a 3 in verti- cilli, ovvero opposti, pedicellati. S. sagittaefolia L. Bert. Flor. It. X. p. 202. Sin. — S. major Scop. Seapo nudo, alto 3-5 decim.; foglie emerse, fatte a freccia, por- tate da lunghi piccioli triangolari. L'ho raccolta nelle acque stagnanti e nei fossi presso il mare a Falconara, a Casebruciate. Fiorisce da giugno ad agosto. Perenne. FAMIGLIA XIV. — POTAMACEE Piante di acqua dolce o salsa, fornite di rizoma perenne, col caule assai ramoso, articolato e radicante, che porta le foglie di forma varia, o sessili o picciolate, ora alterne, ora opposte, abbraccianti alla base. I fiori sono piccoli e pochissimo apparenti, erbacei, ermafroditi o poligami, disposti in spica o ascellari; il perigonio è nullo o quasi; gli stami sono 1-4, inseriti sotto l’ovario, i carpelli 4 o solitari, i frutti carnosetti o aridi. Gen. 4. POVAMOGETON — Fiori ermafroditi con 4 stami portati da altrettante squame perigoniali; frutto di 4 carpelli. Gen. 2. ZANNICHELLIA — Fiori poligami con un solo stame soste- nuto da un filamento sottile; frutto di 4 carpelli. Gen. 3. RUPPIA — Fiori apparentemente ermafroditi, con 4 stami senza squame perigoniali; frutto di 4 carpelli stipitati. 124 Gen. 1. — PATAMOGETON L. Abito. — Piante sommerse, colla infiorescenza a spica o racemo galleggiante, con foglie variabili, a cuore, lanceolate, o filiformi ]. P. natans L. Bert. Flor. It. II. p. 223. Caule cilindrico: fiori in spica lunga, densa, cilindroidea; foglie superiori opposte, coriacee, galleggianti, bislungo-ellittiche, atte- nuate in picciolo lunghissimo; foglie inferiori alterne, lanceolate, putrescenti; stipole acuminate; frutti bislunghi. Nelle acque stagnanti o di lento corso. Nei laghetti del M. Vet- tore (Ors.), nel Pesarese (Scagn.). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 2. P. pectinatus L. Bert. Flor. It. II. p. 238. Sin. — P. marinus Suffr. Caule filiforme; fiori in spica interrotta, breve; foglie tutte sommerse ed alterne, sessili, setacee, acute; frutti ellittici obliqui. Nei luoghi inondati presso il mare. A Porto d’Ascoli (Ors.). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. P. pusillus L. Bert. Flor. It. II. p. 236. Caule filiforme, delicato, ramoso: fiori 4-D in spica brevissima, spesso interrotta; foglie tutte sommerse, alterne, meno le fiorali, lineari, acute; frutti semiorbicolari. Nelle acque stagnanti o di lento corso, presso Pesaro rara (Scagn.!). Fiorisce da giugno ad agosto. Perenne. Gen. 2. — ZANNICHELLIA L. Abito. — Pianta sommersa, ramosissima, coi fiori nell’ascella di una stipola membranosa. Z. palustris L. Bert. Flor. It. X. p. 9. Caule radicante : foglie filiformi di colore verde scuro; stami coi filamenti assai lunghi; semi coriacei, schiacciati, rostrati. Quà e là nella zona dei colli entro i fossi, nei canali. Lungo i fiumi Potenza e, Chienti (Nard.), ai Buratelli presso Fermo (Mare.), comunissima nel Pesarese d’onde mì fu comunicata, da Scagnetti, nel Jesino d'onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. Gen. 3. — RUPPIA L. Abito. — Pianta marina sommersa, col caule filiforme ramosissimo ; i fiori sono 2-4, Dorati sopra un pedun- colo che si svolge dall’ascella delle foglie superiori. R. rostellata Koch. Parl. Flor. It. III. p. 652. Sin. — R. maritima L. in part. 125 Peduncoli dei fiori piuttosto brevi e non ravvolti a spira dopo la fioritura; frutti ricurvi; foglie capillari colla guaina stretta. Negli stagni d’acqua salsa, a Porto d’ Ascoli, a Grottamare (Ors.). Fiorisce in giugno. Perenne. Nora — La scarsezza e il cattivo stato degli esemplari di potamacee che ho potuto fin quì rac- cogliere, non mi hanno permesso di designare con certezza altre specie marchigiane, oltre quelle poche che ho registrate, Però è assai probabile che nella regione delle Marche crescano anche: Pot. polygonifolius Pour., Pot. lucens L., Pot. crispus L., Pot. densus L. Ruppia maritima L. FAMIGLIA XV. — ZOSTERACEE Le zosteracee sono piante marine, immerse, fornite di rizoma o ra- dicanti, colle foglie a fettuccia, nervose, di un bel verde lucente, ottu- sissime all'apice. Variano assai nei caratteri sessuali, che quì appresso sì riassumono per i 2 generi che appartengono alla flora nostra. Gen. 4. POSIDONIA — Fiori poligami, in spiche composte di varie spi- ghette; stami 3; stimma stellato: frutti ovoidi in forma di olive, Gen. 2. ZOSTERA — Fiori monoici, nudi, lungo uno spadice schiac- ciato; antere sessili; stimmi 2 filiformi; frutti membranosi, cilin- droidei, rostrati. Gen. 1. — POSIDONIA Kòvxic. (Tav. XI, fig. 101). Abito, — Pianta sommersa nei bassi fondi marini, con rizoma grosso, radici lunghe e ramose; foglie a fettuccia, affastellate all'apice dei rami, verdi scure, tenaci, lucide. P. oceanica Del. Parl. Flor. It. III. p. 655. Nin. — P. Caulini Kin. Zostera oceanica L. Kernera ocea- nica Willd. Caulinia oceanica DO. Scapo leggermente schiacciato, più corto delle foglie, con 2 brat- tee all'apice, di cui la inferiore più lunga. Nell’ Adriatico, fino alla profondità di circa 30 metri, d’ onde viene gettata sulle spiagge in tempo di burrasca. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. Gan. 2. — ZOSTERA L. Abito. — Simile al gen, precedente. I. Z. marina L. Parl. Flor. It. II. p. 657. Sin. — Z. serrulata Bert, 126 Pianta robusta, colle foglie a fettuccia, larghe 5-7 mill., mu- nite di 3-5 nervi principali; frutti solcati. Comune nei fondi fangosi dei nostri porti. Si distingue col nome volgare di Aliga. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 2. Z. nana Roth. Parl. Flor. It. III. p. 698. Sin. — Z. uninervis Reich. Pianta gracile, colle foglie a nastrino, larghe 1-2 mill., munite di un solo nervo mediano principale; frutti lisci, L'ho raccolta gettata dalle onde fra le scogliere del porto di Ancona. Fiorisce in giugno. Perenne. FAMIGLIA XVI. — LEMNACEE Le lemnacee costituite dal solo gen. Lemma, sono pianticelle galleg- gianti nelle acque ferme, colle foglie in forma di lenticelle carnosette che costituiscono talvolta un bel tappetto verde nei nostri stagni, fornite di radici libere nell'acqua. I fiori che raramente appaiono, sono picco- lissimi, monoici, ridotti a uno stame o a un pistillo sessile: il frutto è membranoso, ad una loggia. Gen. LEMNA LI. (Tav. X, fig. 100, 100). Abito. — Foglioline galleggianti tonde o allungate. fornite ciascuna di radice libera. IL. minor L. Bert. Flor. It. I. p. 125. Sin. — L. vulgaris Savi. Foglie lenticolari, galleggianti, quasi discoidali, piane in ambe le pagine. i Comunissima nelle acque stagnanti in tutta la regione. Fiorisce in giugno, Annua. Nora — Non ho saputo fin qui riscontrare nella regione marchigiana le altre 2 specie italiane : Lem. trisulca L., Lem. gibba L. sparse d'altronde in molte località delle provincie adia- centi alle Marche. 2% GeneaLocia IL — DICOTILEDONI 1. - MONOCLAMIDEE Le monoclamidee comprendono alberi che formano la maggiore ve- getazione dei nostri boschi, ovvero erbe che crescono a preferenza nei luoghi incolti, fra le macerie, lungo i fossi. Contengono talora succhi astringenti (Cwpolifere), talaltra lattiginosi (£uforbiacee), talaltra aro- matici (Lavracee). Si distinguono per i fiori poco apparenti, spesso erbacei, forniti al più di 3 specie di elementi fiorali (1), spesso unisessuali cioè o con soli stami o con soli carpelli, ora riuniti nella stessa pianta (pianta monoicau), ora separati in 2 piante (pianta divica). Tali fiori sono ra- ramente isolati, per lo più riuniti in capolini 0 in codoline (@menti) 0 diversamente aggruppati nei rami e nelle ascelle delle foglie. I frutti variano assai, ora sono ghiande, ora drupe, ora bacche. ora capsule aride, acheni ecc. Molte monoclamidee forniscono prezioso legname (Carpini, Faggi, Pioppi, Quercie, Noci, Olmi, Platani, Bosso) o frutti commestibili (Avel- lane, Castagne, Fichi), altre ci danno sostanze tessili (Ortiche, Canape) o medicinali (Salici, Alloro) o coloranti (Quercie, Noce, Uva lacca), al- tre infine si raccolgono fra le erbe commestibili ( Ròscami, Bietole, Ro- mici ecc.). | Chiave analitica per la determinazione delle famiglie monoclamidee I. Alberi o arbusti o ‘almeno frutici (compresa quì anche Stellera pas- nerina: E sebbene erbacea) (2), ubi de ion ei _2I Pianteserbàces 0 ‘al-piùsuffiraticdse » pui ona. + 12. 2. Alberi monoici coi fiori maschili riuniti spesso in codoline per lo più caduche (amenti) o in capitoli globosi o in racemi eretti. 3. Alberi a fiori ermafroditi o poligami o dioici, mai monoici . . 8. (1) Vedi i gen. Crozophora, MyriophyUun, che per eccezione hanno il fiore fornito di calice e corolla, (2) Vedi la descrizione del gen. Stellera, 128 3. Frutto secco, angoloso o alato, ovvero coriaceo e peloso alla base. 4. Frutto generalmente polposo, farinaceo o succolento, raramente co- riaceo-ma mon pelosoralla. base? 0 Wight, a ea 4. Alberi colle foglie mediocri o grandi a lungo picciolo, che formano ùnachioma larga,:caduca in inverno! nie i 0 0 ae A: Arbusti colle foglie molto piccole a picciolo brevissimo, che formano una chioma fitta sempre verde Ubic. — Nei boschi cedui della zona apennina —». +. . +. + +. Bussacee. - XXVII. 5. Foglie lobato-palmate; amenti globosi Ubic. — Piante coltivate nei viali e nei parchi + +. + +» Platanacee. - XXIV. Foglie non lobato-palmate, amenti a codino od ovoidi Ubic. — Nei luoghi boschivi umidi, lungo i torrenti e i fiumi della zona apennina e ancne fipiquellazdeitcollit.. LL 00.0 «a one. ie Ti Betulaca eta 6: Alberiva»foglie*semplien a iv-/1 1,10, 1 Rea ae Alberi a foglie pennate Ubic. — Piante coltivate in tutta la regione. . . . + + + Juglandacee. - XIX. 7. Frutto per lo più farinoso od oleoso, protetto più o meno da un in- volucro caliciforme (cupola), talvolta chiuso Ubic. — Piante coltivate in tutta la regione o spontanee e costituenti l'essenza dei boschi, dal littorale alla parte scoperta della zona apennina . Cupolifere. - XVIII. Frutto molto succolento e dolce a maturità Ubic. — Piante coltivate in tutta la zona littorale e dei colli fino alla base degli Apen- nini, talvolta spontanee nei siti rocciosi . . . +. + + + + Moracee.- XXIII. 8. Piante a forte odore di olio volatile Ubic. — Piante coltivate nelle stesse località della famiglia prec., talora selvatiche nelle siepi e melleboscaglie (le cit. e uo e e i iLauracee. PSI Piante ‘a foglie: poco o: punto odorose (1, ‘00 Ut RO: 9 Albegagfionizern afro ditis wa Riza Mo, Alberifa:Mforitaiolcitospoligami . |. soir e 10. Fiori generalmente con 5 stami, foglie ruvide seghettate Ubic. — Piante coltivate o spontanee dal littorale alla zona subapennina Olmacee. - XXII. Fiori generalmente con 8 stami; foglie liscie, intere Ubic. — Nelle macchie e nei siti alpestri dal littorale alla parte scoperta degli Apen- MIDI ERI N e I SARI e me lean0e: e ESSI ll. Piante spinose, frutti drupacei, sferici od ovali Ubic. — Nelle ghiaie dei torrenti e dei fiumi ++ +» + « Eleagnacee, - XXX. Piante non spinose, frutti minuti, capsuliformi Ubic. — Piante coltivate o spontanee lungo i torrenti e i fiumi, nei luoghi umidi, anche boschivi, dal littorale agli Apennini . . . . + . + Salicacee. - XX. 129 12. Piante con foglie ruvide o munite di peli glandolosi brucianti Ubic. — Piante coltivate o spontanee nelle siepi, nei luoghi sassosi, fra le macerie, negli orti, dal litorale agli" Apennini + (4 n «i \(Ortioacee, - XXI. Piante con foglie per lo più liscie o pubescenti, mai ruvide . 13. 13. Piante sempre acquatiche, immerse o galleggianti, colle foglie ge- neralmente verticillate Ubic. — Nelle acque stagnanti, nei fossi di lento corso della zona littorale e dei COL I PONE A E RI A Aloraoagir= XXV. Piante generalmente non acquatiche, e se acquatiche colle foglie non verticillate ma alterne. eee ee 14. Frutto con 3 semi o 2 per aborto, piante spesso lattiginose, fiori sovente in ombrelle Ubic. — Dovunque, nei luoghi coltivati, nei siti aridi o umidi o anche paludosi, nei boschi, dalle spiaggie a una media altezza sui monti . Euforbiacee. - XXVI. Frutto con un solo seme o con più di 3, piante non lattiginose, fiori mai in ombrelle . INR ET E AO aio E, 15. Fiori epigini, cioè coll’ovario posto sotto la inserzione degli stami 16. Fiori ipogini, cioè cogli stami che s'inseriscono alla base dell’ ovario fralipaazattome alquesto rt «shield DI PITT. 6. Piante con foglie larghe, cuoriformi (nelle nostre specie). Ubic. — Nelle siepi e nei luoghi boschivi freschi, dalla zona littorale agli Apen- DINI nnt e + «+ + + «+ « Aristolochiacee, - XXVIII. Piante con foglie strette, lineari o quasi Ubic. — Nei luoghi aridi, nelle macchie, nei. pascoli, dal littorale ai più alti Apen- DINI Adi n Loan Ls Santalacansi=t XXIX: 17. Foglie fornite di stipole che abbracciano il fusto a guisa di guaine (ocree) d Ubic. — Negli orti, nei luoghi aridi, lungo le strade, nei siti umidi, nei fossi, nei pa- scoli, dalla zona littorale ai più alti Apennini . . +. +. Poligonacee. - XXXIII. sr (18. Foglie senza stipole . . . 18. Piante mediocri 0 piccole, frutti aridi . . /./...0.0. 0. 19. Piante molto robuste che raggiungono, benchè erbacee, le dimensioni di un alberetto, frutti succosi in grappoli Ubic. — Negli orti e presso le case di campagna ove si coltivano o crescono insel- Matichite, Gaia beta ba getti) e Lied E TIFitolacoaoeo; XXVI. 19. Fiori in gruppetti col perigonio arido scaglioso: nervature delle fo- glie assai bene sporgenti nella pagina inferiore Ubic. — Nei siti coltivati, negli orti, fra le macerie, lungo le strade, dalla zona litto- rale alla base degli Apennini . . +. +. . + +. + Amarantacee. - XXXIV, 9 130 Fiori in gruppetti col perigonio erbaceo; nervature delle foglie poco o punto sporgenti nella pagina inferiore Ubic. — Piante talora coltivate o spontanee nei luoghi arenosi e ghiaiosi, negli orti, nelle siepi, nelle macerie, assai raramente nelle acque stagnanti, dal littorale agli Appennini N e Chenopodiaceg E FAMIGLIA XVII. MONTAGGIO (Tav. XI, fig. 104, 105). Le betulacee sono arbusti o alberi resinosi a legno tenace di color bianco o giallo, ricoperto da corteccia cenerognola o bianca o rossigna nei rami giovani, colle foglie larghe, alterne, stipolate, caduche. I fiori delle betulacee sono poco apparenti, unisessuali nella stessa pianta, disposti in gruppi terminali o ascellari. Gli amenti maschili sono accompagnati da squame a 3 fiori col perigonio indiviso o a 4 lobi e con 2-4 stami; gli amenti femminei sono pure muniti di una squama bratteale esterna, e 2-4 interne portanti gli ovari, senza perigonio. Il frutto è una piccola pinocchia ovale più o meno legnosa, coi semi per lo più muniti di ali membranose. Gen. 1. ALNUS — Fiori maschili con 4 stami; frutti a gruppetti, per eccezione solitari, a scaglie legnose persistenti: legno di color giallo-aranciato. Gen. 2. BETULA — Fiori maschili con 2 stami; frutti sempre soli- tari, a scaglie membranose, fragili, caduche; legno bianco. Gen. 1. — ALNUS Tourn. (Lav. XI, fig. 104). Abito. — Albero per lo più in cespuglio, ma che può elevarsi fino a vari metri, colla chioma larga a rami divaricati, colle foglie di un bel verde, vischiose in gioventù. A. glutinosa Gaertn. Bert. Flor. It. X. p. 163. Sin. — Betula Alnus £) glulinosa L. Foglie alterne portate da piccioli assai più brevi di esse, ovali o tondeggianti, spesso smarginate all’ apice, cuneate o contratte alla base, liscie in ambe le pagine, irregolarmente: dentate; semi non alati. Nei luoghi ombrosi e boschivi umidi, lungo i torrenti e i fiumi della zona dei colli e subapennina. Lungo il Tronto, il Penna, il Chienti, presso Amandola, a Comunanza (Spad.), a Camerino (Reali), 131 in Urbino (Brign.), nel Pesarese d'onde me \ ha comunicata Sca- snetti, a Sarnano ove V ho raccolta. Fiorisce in marzo. Si distin- gue col nome volgare di Onano, Ancetano, Olmetano. Gen. 2. — BETULA Tourn. (Tav. XI, fig. 105). Abito. — Albero che sale fino a 10-15 metri, colla scorza sottoepidermoidale bianca, la chioma larga e i rami secondari pendenti; foglie di un bel verde, con glandolette resinose oscure nella pagina inferiore. B. alba I, Bert. Flor. It. X. p. 228. Foglie alterne con piccioli quasi uguali a esse o più corti, ovato-romboidali, quasi pendenti, acuminate, intere alla base, nel resto doppiamente seghettate, lisce in ambe le pagine; semi piccoli, conici, entro un’ ala grande, ovata. In qualche località boschiva della zona apennina, rara. Al Far- neto (Ors.), a M. Cucco (Spad.!), ove l'ho raccolta presso l’ Eremo, sui M.' di {biro (Brign.?). Fiorisce in aprile e maggio. Si distin- gue col nome volgare di Bétola 0 Béola. FAMIGLIA XVIII — CUPOLIFERE (Tav. XI, fig. 106, 107). Le cupolifere sono alberi talora colossali, più raramente arbusti, a legno ora tenero, ora duro, di vario colore, ricchi di tannino, colle foglie alterne, stipolate, semplici, generalmente caduche, per lo più dure e coriacee, di forma assai variabile. I fiori delle cupolifere sono poco apparenti, unisessuali, monoici. Quelli maschili formano codoline (@menti) allungate pendenti, sessili 0 in racemo, costituite di squame da cui sorgono gli stami; quelli fem- minei sono pure amenti o bislunghi od ovali o tondi, forniti di squame portanti uno 0 pochi fiori. I frutti sono piccole noci o nocciole o ghian- de o castagne. Gen. 4. CARPINUS — Fiori femminei in grappolo rado; frutti piccoli, legnosi, protetti da un involuero a 3 lobi. Gen. 2. OSTRYA — Fiori femminei in grappolo denso; frutti piccoli, coriacei, racchiusi in 2 grandi brattee membranose. Gen. 3. CORYLUS — Fiori femminei solitari o pochi in capolino ; frutti a nocciola, alloggiati in una cupola membranosa frastagliata, 132 Gen. d. FAGUS — Fiori maschili in capolini globulosi; frutti 1-3 a faggiola, rinchiusi in un involucro vellutato con lunghi filamenti molli e che si apre in 4 parti. Gen. 5. CASTANEA — Fiori maschili in amenti cilindrici; frutti 1-3 a castagna, rinchiusi in un involucro fortemente spinoso. Gen. 6. QUERCUS — Fiori maschili in amenti cilindrici; frutti a ghianda incompletamente alloggiati in un involucro (cupola) li- gnescente. Gen. 1. — CARPINUS L. (EAST AR10.600)) Abito. — Alberi o arbusti a chioma ramosa, colle foglie ovato-bislunghe, acute, doppiamente seghettate; amenti maschili cilindrici; frutti pendenti in grappoli. l. C. Betulus L. Bert. Flor. It. X. p. 232. (fig. 106). Albero coi rami di colore cenerognolo; foglie colle nervature guarnite di lunghi peli; squame del frutto trilobate. Nelle macchie della zona subapennina e apennina. In quasi tutti gli Apennini, a Valcimarra, Fiastra, M. Gemma, M.° di Fabriano, M. Conero ecc. (Spad.!). Fiorisce in aprile e maggio. È detto an- che fra noi Carpino. 2. C. duinensis Scop. Bert. Flor. It. X. p. 233. Sin. — C. orientalis Lmk. Alberetto coi rami di colore rossigno scuro; foglie colle nerva- ture semplicemente pubescenti: squame del frutto dentate alla base. Nei boschi della zona subapennina e apennina, rara. Presso Ascoli (Parl.!), a S. Severino, a Cingoli (Spad.!). Fiorisce in aprile. Dicesi volgarmente Carpino riccio, Carpinella. Gen. 2. — OSTRYA MicuhÒ. Abito. — Albero o arboscello a chioma larga, colle foglie ovali acuminate, doppiamente seghettate; amenti maschili cilindrici, lunghi; frutti pendenti, ovati, solitari. O. carpinifolia Scop. Parl. Flor. It. IV. p. 152. Sin. — 0. vulgaris Willd. Carpinus Ostrya L. Corteccia bruno-nerastra; foglie brevemente picciolate, appena cuoriformi alla base, pubescenti nelle nervature ; infruttescenze bian- che o rosee. Nelle macchie dei colli e più spesso della zona subapennina. In Ascoli, Sarnano, Montalboddo, Corinaldo, Cupramontana, Fa- briano, Cingoli (Spad.!), a Fiastra, Bolognola, Camerino (Reali), sui M. di Urbino (Brign., Feder.!), nel Pesarese (Scagn.!), nelle selve di M. Conero e di Castelfidardo ove \ ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Si distingue col nome volgare di Carpino rosso, Carpino nero, Ranghiacani. Gen. 3. — CORYLUS Tourn. Abito. — Arboscello ramoso, spesso fino dalla base, colla corteccia bruna scura, le foglie grandi, in due file opposte sui rami (distiche). Frutti commestibili, C. Avellana L. Bert. Flor. It. X. p. 237. Sin. — (©. sylvestris Cup. Foglie quasi rotonde, cuoriformi, acuminate, brevemente pic- ciolate, doppiamente seghettate, più o meno pubescenti e rugose; amenti maschili cilindrici, lunghi, 3-5 aggruppati. In quasi tutte le macchie degli alti colli e dei contrafforti apen- ninì, comune. Nelle selve di M. Conero e Castelfidardo presso An- cona, ove l'ho raccolta. Si coltiva pure nei boschetti col nome di Nocella. Fiorisce in gennaio e febbraio. Gen. 4. — FAGUS Tourn. (Tav. XI, fig. 107). Abito. — Albero, talora grandissimo, a fusto sovente diritto, colla scorza bianco-cenerognola, i rami diva- ricati, le foglie mediocri, tenaci, di color verde cupo, lucenti. F. sylvatica I. Bert. Flor. It. X. p. 222. Sin. — Castanea Fagus Scop. Foglie assai numerose, nervose di sotto, ovato-acuminate, on- dulate e cigliate nei margini, munite di un picciolo pubescente. Costituisce il Faggio quasi da solo l’intera zona boschiva dei nostri Apennini da 900 a 1400 m. s. m. scendendo talora fino a circa 500 m. I faggeti più rimarchevoli non caduti ancora sotto la disastrosa scure dei carbonari sono sul M. Catria, sul M. Nerone, sui M.' di Sarnano, sul Farnio, sul Sibilla. Fiorisce in maggio. Gen. 5. — CASTANEA Tours. Abito. — Albero, talora grandissimo, a fusto più o meno diritto, colla scorza giovane scura rossigna, a chioma espansa, con foglie grandi, membranose, di color verde gaio, lucenti. C. sativa Mill. Parl. Flor. It. IV. p. 170. Sin. — C. vulgaris Lmk. C. vesca Gaertn. Fagus Castanea L. Foglie bislunghe, acuminate, guarnite di acuti denti regolari a sega, elegantemente venate a penna, con breve picciolo. 154 Vivono ancora 1 Castagni sebbene in scarso numero, presso Ancona a Montesicuro e a Montegallo. Im maggiore quantità e riu- niti in castagneti crescono e si coltivano in molti luoghi lungo la zona subapennina. A M. S. Marco (Spad. !), presso C@nerino (Reali), a Montefortino, in Amandola, a Sarnano, sul Montefeltro (Scagn.!) ecc. Fiorisce in giugno. Gen. 6. — QUERCUS L. Abito. — Alberi, talora grandissimi, a chioma espansa o corimbosa, colla corteccia giovane bruna, le foglie coriacee, di forma molto incostante, alle volte persistenti nella pianta anche secche. ]. Q. Robur L. Parl. Flor. It. IV. p. 177. Sin. — Q. sessiliflora Smith. Q. pubescens Willd. Q. picena Spad. Foglie più o meno sinuato-lobate, spesso liscie in vecchiaia, bre- vemente picciolate; squame della cupola appressate, ovate; ghianda con evidente ombelico all’ apice. Var. — Q. peduncolata Willd.(Q. apennina Pers. Q. racemosa Lmk.). Frutti peduncolati. Cresce la comune Quercia abbondantemente in tutta la regione, fino a una media altezza sugli Apennini, tanto in bosco ceduo o di alto fusto, quanto isolata. La var. è assai meno comune, tuttavia s’ incontra in molti bo- schi della zona subapennina e apennina, e chiamasi volgarmente Farnia. Fioriscono ambedue in aprile è maggio. 2. Q. Cerris L. Bert. Flor. It. X. p. 213. Sin. — @. Haliphleos Spad. @. crinita Lmk. Q. Aegylops AU. Q. austriaca Willd. Foglie bislunghe, strette, profondamente lobate e quasi pennatifi- de, pelose inferiormente, brevemente picciolate; squame della cupola divaricate, lunghe, a lesina; ghianda appena ombelicata all’ apiee. Cresce insieme alla quercia comune, tanto nei colli, quanto ne- gli Apennini, ove spingesi più in alto di essa. Nell’ Ascolano (Ors.), a Sarnano, a Camerino (Reali), nel Pesarese (Scagn.!), nella selva di Castelfidardo presso Ancona e al M. Cucco ove 1 ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Si distingue col nome volgare di Cerro. 3. -@. Flex L. Bert. Flor. It. X. p. 206. Foglie sempre verdi, ovate o lanceolate, ora intere ora seghet- tate, lucide di sopra, tomentose di sotto, brevemente picciolate; squame della cupola brevi, appressate. Forma il nostro EZcio o Leccio quasi per intero molte macchie lungo la zona marittima e nei vicini colli. Abbonda a Portonovo e sul M. Conero presso Ancona. Fiorisce in aprile e maggio. 135 4. O. Pseudo-suber Santi. Bert. Flor. It. X. p. 209. Sin. — @. hispanica Limk. Q. Fontanesii (rss. Foglie sempreverdi, bislungo-ovate, grossamente seghettate o sinuate, lucide di sopra, biancastre di sotto, brevemente picciolate ; squame della cupola divaricate, ricurve; scorza un po’ sugherosa. Nei luoghi boschivi della zona subapennina, rara. Presso Acqua- santa (Parl.!), sui M.' di S. Maroto presso Camerino (Reali), alla macchia di Bargo presso Fabriano (Spad.!), a S. Donnino presso Arcevia (Ottav.), in Urbino (Brign.). Fiorisce in aprile e maggio. Si chiama volgarmente Cerro-Sughero. 5. Q. Suber L. Bert. Flor. It. X. p. 208. Foglie sempreverdì, ovali-bislunghe con pochi denti acuti, bian- chiecie tomentose di sotto, brevemente picciolate; squame della cu- pola patenti: scorza sugherosa, screpolata longitudinalmente. È stato raccolto il Sughero sui M.' di Fiastra (Nard.) e forse anche a Portonovo presso Ancona. Fiorisce in aprile e maggio. FAMIGLIA XIX. — JUGLANDACEE Il solo gen. Juglans di cui segue la diagnosi, fa parte di questa fa- miglia nella flora nostra. Gen. JUGLANS — Fiori monoici, i maschili in amenti cilindrici, pen- denti, i femminei solitari o 3-4 nell’apice dei rami, muniti di brat- tee; frutti drupacei, coll’epicarpo carnoso verde, l’endocarpo legnoso a 2 valve racchiudente la polpa dei cotiledoni sinuosa, oleifera. Gen. JUGLANS L. Abito. — Grande albero a chioma ramosa espansa, colla corteccia cenerognola e i giovani rami rosso-scuri, colle foglie grandi, di color verde opaco, odorose, assai ricche di tannino come il resto della pianta, J. regia L. Parl. Flor. It. IV. p. 206. Foglie impari-pennaté, colle foglioline ovate, per lo più intere, a nervature sporgenti inferiormente. Si coltiva il Noce in tutta la regione, per usarne il legno è il frutto. Fiorisce in aprile e maggio. 156 FAMIGLIA. XX. — SALICACEE (Tav. XI, fig. 108 a 111. XII, fig. 112). Le salicacee sono alberi, talvolta altissimi, ovvero arbusti in ce- spuglio, che crescono nei luoghi umidi o acquastrinosi, col legno bianco e leggero, coi giovani rami pieghevoli, muniti di gemme spesso vischiose e fragranti, colle foglie semplici, alterne, caduche, variabili nella forma. Hanno i fiori unisessuali e distribuiti in piante diverse ossia dioici, poco appariscenti. Sono fatti a guisa di codoline cilindriche od ovali, per lo più laterali nei rami e appaiono spesso prima delle foglie o sono cinti da queste alla base. Il loro perigonio è rappresentato da brattee, entro le quali spuntano o gli stami che sono 2-3 e più, o un carpello con 2 stimmi. I frutti sono capsule a 2 valve, contenenti molti semi piccolissimi, avvolti in fiocchi bianchi cotonosi. Gen. 1. SALIX — Brattee degli amenti intere, le maschili con 2-5 stami; foglie più o meno lanceolate o ellittiche. Gen. 2. POPULUS — Brattee degli amenti dentate, le maschili con 8-12 stami: foglie più o meno triangolari. Gen. 1. — SALIX L. (CIAO ALIA ALI figt0]2=)a Abito. — Alberi o arbusti o anche sufrutici coi giovani rami generalmente assai pieghevoli e tenaci, per lo più di colore giallo o rosso o bruno, talvolta di odore particolare come muschiato, di sapore amaro, colle foglie brevemente picciolate, verdi o biancheggianti, liscie o guarnite di peluria. * Amenti con tutte le brattee di colore uniforme gialliccio. 1. S. babylonica L. Arc. Comp. Flor. It. p. 625. Albero coi rami verdastri, pendenti; foglie quasi lineari, assai lunghe, liscie, acute, appena seghettate, colle stipole lanceolate; brattee lanceolate, quelle maschili con 2 stami. Si coltiva il Salcio piangente quà e là nei giardini, nei eimi- teri e presso le fonti. Fiorisce in marzo e aprile. 2. S. alba L. Parl. Flor. It. IV. p. 217. (fig. 108, 110). Albero coi rami verdastri o rossigni, eretti, divaricati; foglie lanceolate, acute, appena seghettate, sericee, colle stipole piccole, lineari; amenti peduncolati; brattee bislunghe, ottuse, quelle ma- schili con 2 stami. Var. — S. vitellina L. Rami di color giallo dorato. 137 Crescono comunemente lungo i fiumi, accanto ai fossi, fra i campi, in tutta la regione fino alla base degli Apennini, tanto la specie distinta col nome volgare di Sa/cio, quanto la var. detta fra noi Vengo giallo. Fioriscono in marzo e aprile. 3. S. pentandra I. Bert. Flor. It. X. p. 311. Arboscello coi rami di color rosso scuro, eretti o patenti, glu- tinosi in gioventù; foglie ovato-lanceolate acute, appena seghettate, liscie, colle stipole lanceolate; amenti peduneolati; brattee bislunghe, quelle degli amenti maschili con 4-5-10 stami. Nei luoghi umidi degli Apennini, rarissima. Suì M.' di Cingoli (Spad.!), in quelli di Urbino (Brign.?). Fiorisce in maggio e giugno. 4. S. fragilis L. Bert. Flor. It. X. p. 303. Sin. — S. decipiens Smith. Arbusto o albero coi rami rossicci o giallicci, eretti: foglie lanceolate, obliquamente acute, ristrette alla base, appena seghettate, liscie se adulte, colle stipole a mezzo cuore: amenti peduncolati: brattee bislunghe-lanceolate, quelle degli amenti maschili con 2 stami. Lungo i corsi d’ acqua della zona subapennina, piuttosto rara. Nel Cmnerinese (Reali), nell Urbinate (Brign.). Fiorisce in marzo e aprile. Chiamasi volgarmente Vetrica bianca. D. S. triandra L. Bert. Flor. It. X. p. 301. (fig. 109). Sin. — S. amygdalina L. S. Villarsiana Wild. Albero o arbusto coi rami rossigni o verdognoli, eretti; foglie lanceolate o ellittiche, ottusamente seghettate, liscie, glaucescenti di sotto, colle stipole reniformi; amenti peduncolati; brattee ovali- ottuse, quelle degli amenti maschili con 3 stami. Accanto ai fiumi ove talvolta si coltiva, quà e là in tutta la regione. Piuttosto comune a Pesaro (Scagn.!), nell’ Esino presso Chiaravalle e Jesi ove V ho raccolta. Fiorisce in aprile. Si distingue col nome di Vetrice. b. S. incana Schrank. Parl. Flor. It. IV. p. 225. Sin. — S. riparia Willd. S. viminalis Spad. Albero o arbusto coi rami fragili, rossigni o verdastri, eretti : foglie nascenti dopo i fiori, lanceolato-lineari, ondulate, appena se- ghettate, tomentose di sotto, senza stipole; amenti quasi sessili; brattee allungate a spatola, quelle degli amenti maschili che sono sessili e squamosi alla base, con 2 stami. Nel letto dei fiumi e dei torrenti della zona subapennina e apen- nina. Presso Ascoli, S. Severino, Pioraco, Urbino (Spad.!, Ottav.), lungo il Tenna (Marz.), nel Pesarese (Scagn.!), al Lambro ove l'ho raccolta. Fiorisce in marzo e aprile. Porta lo stesso nome vol. gare della sp. precedente. " Amenti colle brattee apicali rossigne-nereggianti. 7. S. purpurea L. Bert. Flor. It. X. p. 328. (fig. Ill). Sin. — S. Helix L. S. monandra Hoffm. Frutice in cespuglio coi giovani rami eretti, rossi: foglie lan- ceolate, appena seghettate, liscie, glaucescenti di sotto, colle stipole generalmente nulle; amenti quasi sessili; brattee ovali, quelle de- gli amenti maschili con 2 stami riuniti in un solo filamento, colle antere porporino-violacee. Var. -— S. Iubra Huds. Foglie radamente denticolate: stami aderenti per metà. Nei luoghi umidi, lungo i fiumi e i fossi, comune. Fiorisce in marzo e aprile. Si. distingue col nome volgare di Vengo rosso. Ho registrato la var. ancora dubbia per l’Italia, sulla fede del valentissimo raccoglitore Orsini che la raccolse sul M. Vettore (let- tera allo Spadoni: 29 dec. 1825). 8. S. daphnoides Vill. Bert. Flor. It. X. p. 310. Sin. — S. praecor Wild. Albero o arbusto coi rami eretti di colore rosso-scuro velato di azzurrognolo; foglie lanceolate, debolmente seghettate, dure, liscie, glaucescenti di sotto, colle stipole a mezzo cuore, denticolate; amenti sessili; brattee ovali, pelose. Lungo i torrenti e i fiumi della zona subapennina, rara. Presso Frontone, Fabriano, Matelica, Castelraimondo, Tolentino (Spad.!). Fiorisce in marzo e aprile. 9. S. cinerea L. Bert. Flor. It. X. p. 337. Sin. — S. aurita AU. S. ambigua Pollin. S. acuminata Mill. Arbusto o frutice coi rami eretti, giallicci 0 rossigni, tomentosi in gioventù: foglie nascenti dopo i fiori, ovate a rovescio o ellit- tiche, intere o quasi, ora liscie ora pelose, colle stipole quasi uni- formi; amenti sessili; brattee bislunghe, ottuse, pelose. Nei luoghi boschivi umidi della zona subapennina e apennina, non comune. A Pioraco, Sassoferrato (Spad.!), presso Camerino (Reali). Fiorisce in maggio. Chiamasi volgarmente Salcio nero. 10. S. Caprea LL. Bert. Flor. It. X. 330. (fig. 112). Sin. — S. sphacelata» Wild. Albero o arbusto coi rami eretti, di colore verde scuro, pube- scenti in gioventù; foglie nascenti dopo i fiori, ovali o arrotondate, quasi intere o seghettate ondulate, verdi oscure di sopra, cenero- gnole tomentose di sotto; colle stipole a mezzo cuore; amenti ses- sili: brattee ovali-bislunghe, ottuse, apicolate, pelose. Nei luoghi boschivi umidi della zona apennina, d’onde scende nei torrenti e nei fiumi. A M. Acuto (Ors.), al Piticchio, lungo 139 il Mosone, a M. Genvno, a Pioraco (Spad.!), nei boschi di Came- rino (Reali), presso /bin0 (Brign.), nel Pesarese (Scagn.). Fiorisce in aprile e maggio. Si chiama volgarmente Vetrica di montagna. Jl. S. grandifotia Ser. Bert. Flor. It. X. p. 332. Sin. — S. avrita Pollin. Arbusto o frutice coi rami eretti di colore rosso scuro, tomen- tosi in gioventù: foglie ovate o bislunghe, intere o seghettate, verdi oscure di sopra, glauche o pubescenti di sotto, colle stipole grandi, reniformi, dentate: amenti quasi sessili; brattee bislunghe, ottuse, pelose. Nei luoghi umidi selvatici degli Apennini meridionali. A_Monte- fortino, a Loto (Marz.). Fiorisce in aprile e maggio. 12. S. nigricans Smith. Bert. Flor. It. X. p. 312. Sin. — S. plylicifolia Ambr. Arbusto o frutice coi rami scuri rossastro-verdognoli e anche pubescenti se giovani: foglie grandi, ovali-bislunghe, appena se- ghettate, verdi e liscie di sopra, glauche, se adulte, di sotto, colle stipole appuntate, reniformi:; amenti quasi sessili; brattee bislunghe, arrotondate all’apice, pelose. Nei luoghi boschivi umidi degli Apennini, d’ onde scende coi corsi d’acqua. A M. Acuto (Ors.), nel Maceratese (Nard.), lungo il fiume £s?r0 (Grilli!) ove 1’ ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. 13. S. Rerbacea IL. Bert. Flor. It. X. p. 317. Suffrutice nano, prostrato in terra, coi rami di colore scuro ros- signo: foglie piccole, quasi tonde, seghettate, liscie, senza stipole : amenti peduncolati: brattee ovate a rovescio, cigliate ali’ apice. Nei luoghi dirupati dei più alti Apennini, rara. A_M. la carata (Ors.), sul M. Vettore (Sang., Ottav.). Fiorisce in estate. Gen. 2. — POPULUS L. Abito. — Alberi alti o altissimi, col tronco verticale e la chioma appressata o divaricata, colle gemme ta- lora vischiose aromatiche, colle foglie larghe, di varia forma, per lo più triangolari, lungamente picciolate, liscie o anche tomentose, l. P. alba L. Bert. Flor. It. X. p. 361. Gemme non Vvischiose; foglie tomentose, nivee, specialmente di sotto, grandi, triangolari, a 3-5 lobi irregolarmente deniati: brattee pelose, dentate. Nei luoghi umidi, lungo i fossati, i torrenti e i finmi, in tutta la regione, comune. Al Trare, a Varano, ai Prati ecc. presso An- cona. Si distingue insieme alla specie seguente col nome volgare di Albuccio. Fiorisce in marzo. 140 2. P. canescens Smith. Bert. Flor. It. X. p. 363. Sin. — P. alba var. £) Ten. (emme non vischiose; foglie tomentose cenerine di sotto, me- diocri, ovate 0 arrotondate, angoloso-dentate; brattee pelose, laciniate. Nelle stesse località della sp. pred. con cui viene spesso con- fusa e di cui potrebbe valutarsi come semplice varietà. Presso Ascoli, Sarnano, S. Ginesio, Fabriano, Corinaldo, Belvedere, Chiaravalle (Spad.), Camerino (Ottav., Reali), Jesi (Grilli!) ove I ho raccolta. Fiorisce in marzo e aprile. 3. P. tremula L. Bert. Flor. It. X. p. 363. Sin. — P. australis Ten. Gemme non vischiose; foglie assai variabili, per lo più ovali o arrotondate, sinuato-dentate, liscie o appena puberule di sotto; brattee pelose, laciniate. Nei luoghi boschivi umidi specialmente della zona subapennina e apennina. Presso Ascoli, Sarnano (Spad.!), Camerino (Reali), nella selva dei Cappuccini presso Urbino (Feder.!), nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in marzo e aprile. Si chiama volgarmente A/borella. N. P. nigra L. Bert. Flor. It. X. p. 365. Sin. — P. neapolitana Ten. Gemme lucide, vischiose; foglie grandi, triangolari e rombiche, dentate verso l’ apice, liscie; brattee senza peli. Var. — P. pyramidalis Roz. (P. italica Spad. ). Rami affastellati al tronco, per cui 1’ albero assume la figura di un cono ristretto. Si coltiva comunemente la specie e la varietà in tutta la re- gione, nelle vallate fresche, lungo i torrenti e i fiumi, e si distingue volgarmente col nome di Bidollo. Fiorisce in marzo e aprile. FaMIGLIA XXI. — ORTICACKE (Tav. XII, fig. 113, 114). Le nostre orticacee sono piante erbacee, a radice fibrosa, col fusto ora diritto, tenace, ricco di fibre tessili, ora fragile, debole e anche vo- lubile, munito di foglie semplici, di varia forma, alterne od opposte, ru- vide e ricche talvolta di peli irritanti, per lo più accompagnate da stipole. I fiori sono poco apparenti, erbacei, per lo più dioici, più raramente monoici o poligami, disposti in grappoli o in pannocchie o in capolini o in amenti, guarniti di brattee, col calice gamosepalo o diviso in 2-5 141 sepali, a cui corrispondono altrettanti stami. I fiori femminei portano un solo ovulo a cui succede il frutto che è un piccolo achenio, ravvolto nelle lacinie del calice. Gen. 4. HUMULUS — Fiori dioici: i maschili con 5 sepali e 5 stami eretti; i femminei col calice monosepalo squamiforme, disposti a coppie in capolini ovali. Foglie lobate. Gen. 2. CANNABIS — Fiori dioici: i maschili con 5 sepali e 5 stami, pendenti; i femminei appaiati, disposti a spica. Foglie palmato-partite. Gen. 8. URTICA — Fiorì dioici 0 monoici, disposti in grappoli o in capolini: i maschili con 4 sepali e 4 stami; i femminei con 2 sepali piccoli o nulli. Foglie seghettate, orticanti. Gen. 4. PARIETARIA — Fiori poligami, sessili, agglomerati nelle ascelle delle foglie: quelli ermafroditi con 4 sepali, 4 stami e un ovario ellittico; i femminei col calice tuboloso. Foglie intere, senza stipole. Gen. 5. THELYGONUM — Fiori monoici, col calice bifido: i maschili pedicellati, per lo più con 9-10 stami; i femminei sessili. Foglie intere con stipole scagliose, bianche. Gen. 1. — HUMULUS I. (Tav. XII, fig. 113) . Abito. — Pianta volubile, di colore verde scuro, col caule vmoto, le foglie grandi, opposte, i fiori maschili ’ I) in grappoli ascellari gialli, i femminei in amenti o capolini squamosi verdognoli. H. Lupulus L. Bert. Flor. It. X. p. 353. Foglie cuoriformi, divise in 3-5 lobi acuminati, seghettati, ru- vide nella faccia superiore, liscie e glandulose nella inferiore. Cresce il comune Luppolo quà e là nelle siepi, dal littorale alla zona subapennina, rara. Al Petriccio presso Urbino (Feder.!), a Pesaro (Scagn.!), presso Ancona in contrada del Canale ove l' ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. Si coltiva talvolta nei pergolati. Gen. 2. — CANNABIS LI. Abito. — Pianta a fusto diritto, t-nace, vuoto, coi rami divaricati, le foglie mediocri, opposte, di colore verde scuro, fetenti, i fiori verdi, C. sativa L. Parl. Flor. It. IV. p. 306. Caule alto 1-2 metri; foglie digitate, divise in 9 lacinie molto acute, seghettate, ruvide superiormente, guarnite di minuti peli nella pagina inferiore. Si coltiva fra noi scarsamente la Canapa, per raccoglierne tanto le fibre tessili quanto i semi: fiorisce in giugno e luglio. Annua, 142 Gen. 3. — URTICA |. Abito. — Piante mediocri a fusto diritto, tenace, quasi quadrangolare, colle foglie di colore verde scuro, opposte, munite di peli irritanti, coi fiori piccoli, in grappoli o racemi formati da gruppetti ora sessili ora pedicellati. l. U. urens L. Bert. Flor. It. X. p. 171. Caule alto 3-5 decim.; foglie ovali o bislunghe, inciso-dentate, guarnite di 4 stipole per ogni coppia: fiori maschili e femminei nella stessa spica. Nei rottami, nei luoghi umidi incolti, negli orti, in tutta la regione fino alla zona subapennina, non comune. Negli orti entro la città di Ancona ove lho raccolta. Si distingue, come le specie sequenti, col nome volgare di Ortica. Fiorisce in aprile e mag- gio. Annua. 2. U. membranacea Poir. Bert. Flor. It. X. p. 172. Sin. — U. lusitanica Brot. U. urens Savi. Caule alto 3-6 decim.:; foglie ovate, cuoriformi alla base, pro- fondamente dentato-seghettate, guarnite di 2 stipole per ogni cop- pia; fiori maschili e femminei in spiche distinte. Nelle stesse località della specie precedente. Fiorisce in prima- vera ed estate fino all’ ottobre. Annua. 3. U. pilulifera L. Bert. Flor. It. X. p. 169. Caule alto 2-5 decim.; foglie ovate acuminate, troncate o cuo- riformi alla base, profondamente dentate, coi denti ottusi, guarnite di 4 stipole per ogni coppia; fiori femminei in capolini sferici pe- duncolati. Nei luoghi erbosi, nei limiti, fra le macerie, lungo la zona lit- torale. Comune nelle rupi di Capodénonte in Ancona e presso Sirolo ove l’ ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. 4. U. dioica L. Bert. Flor. Ital. X. p. 174. Sin. — U. lispida DC. Caule alto 5-10 decim.; foglie ovate, acuminate, cuoriformi, pro- fondamente e irregolarmente seghettate, attaccate a corti piccioli, suernite di 4 stipole per ogni coppia; fiori dioici in grappoletti ascellari. Comunissima fra i sassi, negli orti, accanto alle siepi, in tutta la regione fino sugli Apennini. Dovunque nei dintorni di Ancona; l'ho pure raccolta sul Ve/tore a m. 1600 s. m. Fiorisce da maggio ad agosto. Perenne. Gen. 4. — PARIETARIA |. (Tav. XII, fig. 114). Abito. — Pianta in cespuglio basso, coi giovani rami rossigni, fragili, le foglie di colore verde scuro, ru- vide, alterne. P. officinalis L. Bert. Flor. It. II. p. 212. Sin. — P. judaica Vill. P. erecta et diffusa Mert. et Koch. Caule ascendente, alto 1-5 decim.: foglie ovate o lanceolate, per lo più ristrette alle 2 estremità, intere, più lunghe del picciolo, cigliate e pelose nelle 2 faccie; fiori in piccoli e brevi gruppetti ascellari. Comunissima sulle vecchie mura, fra i sassi, in tutta la regione. Distinguesi col nome volgare di Erba mewrale. Fiorisce dalla pri- mavera al novembre. Perenne. Gen. 5. — TEHELYGONUM L. Abito. — Pianta carnosetta, col fusto ramoso, giacente, liscio, nodoso, colle foglie opposte in basso, alterne in alto, fornite di stipole larghe, guainanti, bianche. T. Cynocrambe L. Bert. Flor. It. X. p. 204. Sin. — Cymocrambe prostrata Gaertn. Caule ascendente, cavo, alto 1-4 decim.; foglie ovate ottuse, cigliato-scabre nel margine; fiori piccoli, ascellari, i maschili riu- niti 2-3 verso l’apice dei rami, i femminei più in basso, forniti di 3 brattee bianche scagliose. Nei siti aridi e nelle macchie, in qualche località. AI’ A7720417- ziata presso Ascoli (Ors.) e comune presso Pesaro d'onde me l ha comunicata Scagnetti. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. FAMIGLIA XXII. — OLMACEE Le olmacee sono alberi o arbusti a tronco diritto, coi rami divari- cati, a foglie caduche alterne, disposte in 2 file lungo il ramo, disu- quali alla base, guarnite di stipole che cadono presto. I fiori sono poco apparenti, piccoli, per lo più in gruppetti, ora ermafroditi, ora poligami, col calice diviso in»3-8 sepali, più spesso con 5 stami, più raramente con 4-8 stami, coll’ovario contenente un solo ovulo. Il frutto è una samara membranosa, ovvero una drupa carnosa. 144 Gen. 4. ULMUS — Frutti rappresentati da samare membranose che sviluppansi prima delle foglie. (ren. 2: CELTIS — Frutti rappresentati da drupe carnose grosse quanto un pisello, mangiabili. Gen. 1. — ULMUS L. Abito. — Alberi di mole mediocre o grande o anche grandissima, colle foglie di color verde scuro se adulte, ruvide e che spuntano dopo i fiori. l. U. campestris L. Bert. Flor. It. II. p. 63. Foglie mediocri, ovate, doppiamente seghettate, oblique alla base; samare quasi ellittiche, profondamente fesse all’apice. Nelle selve di tutta la regione fino agli Apennini assai comune e distinto col nome di 040. Abbonda nelle macchie di Castelfi- dardo e del Conero presso Ancona. Si coltiva dovunque per usarne la foglia in foraggio e anche per sostegno delle viti, Fiorisce dal febbraio all’aprile secondo le stagioni. 2. U. montana Smith. Parl. Flor. It. IV. p. 351. Foglie grandi, obliquamente ovali, acuminate, doppiamente se- ghettate, molto ruvide nella faccia superiore; samare quasi rotonde, semplicemente incavate all’ apice. Nei boschi degli Apennini, Sui M.' di Mabriano, a M. Gemmo, a S. Silvestro (Nard.), sul M. Corona (Ors.), a Unito (Parl.!), ai piedi del M. Sibilla (Marz.). Fiorisce in marzo e aprile. Chiamasi volgarmente Olmo riccio. Nora — Fra i nostri alberi spontanei viene citata dallo Spadoni (Xilologia Picena. III. p. 225) anche l’U. effusa Wilid., che equivarrebbe all’ U. pedunculata Fong. la quale è specie as- sai dubbia per l'Italia. Jo non ho potuto raccoglierne alcun esemplare nè nelle località dallo Spadoni citate ( M.ì di Cingoli, M. Gemmo, Esanatolia, M.ì di Fabriano ), nè altrove, perciò mi riservo fino ad ulteriori ricerche, di accertarla fra le specie marchigiane. Gen. 2. — CELTIS Tourn. Abito. — Albero e più spesso arboscello colle foglie di color verde scuro, ruvide nella pagina superiore; fiori maschili in fascetti, i femminei solitari nell’ascella delle foglie; frutti nerastri a maturità, C. austratis L. Bert. Flor. It. X. p. 424. Foglie bislunghe lanceolate, acuminate, seghettate, pubescenti nella pagina inferiore. Nei luoghi sassosi e incolti dei colli e degli Apennini. A_Fra- sassi, al Furlo (Nard.), in Ascoli (Ors.), a Grottamare, a Mace- rata (Spad.!), a Camerino (Reali). Si coltiva anche nei boschetti col nome di Farfalaccio, Bagolaro o Pepe saracino. Fiorisce in aprile e maggio. 145 FAMIGLIA XXIII — MORACEE Le moracee sono alberi e talora arbusti contenenti generalmente succhi lattiginosi, coi rami eretti o divaricati a ombrella, forniti di scorza rossigna o cenerognola, colle foglie picciolate, semplici, alterne, caduche in autunno, grandi, più o meno ruvide, fornite di stipole fugaci. I fiori sono poco apparenti, unisessuali monoici o dioicì, in capolini o entro ricettacoli carnosi, col calice diviso in 3-4-5 sepali, con 3-4-5 stami e coll’ovario di 1-2 loggie. I frutti contengono molti piccoli semi raccolti entro a un ricettacolo carnoso, zuccherino, ovvero in forma di sorosio come nel Gelso. Gen. 4. MORUS — Frutti carnosi coi semi esterni; pianta appena o affatto lattescente. Gen. 2. FICUS — Frutti carnosi coi semi interni; pianta ricca di molto lattice. Gen. 1. — MORUS L. Abito. — Alberi colla corteccia bruno-rossigna, a foglie membranose, che emanano leggero odore sgrade- vole se stropicciate, l. M. Alba L. Arc. Comp. Flor. It. p. 602. Foglie più spesso ovali, seghettate, liscie; frutti lunghi come il loro peduncolo, bianco-giallicci a maturità. Il comune Gelso o Moro viene da noi abbondantemente colti- vato per l'allevamento dei filugelli. Fiorisce in aprile e maggio. 2. M. nigra L. Arc. Comp. Flor. It. p. 602. Foglie più spesso lobate, ruvide, quasi coriacee; frutti quasi sessili, rosso-nerastri a maturità. Coltivasi quà e Jà colla specie suddetta, ma assai più scarsa- mente. Il Narducci l’ avrebbe raccolta inselvatichita presso Cingoli. Fiorisce in aprile e maggio. Gen. 2. — FICUS LI. Abito. = Albero o arbusto colla corteccia cenerognola, a foglie coriacee, assai scabre, che emanano forte odore se stropicciate. l. F. Carica L. Bert. Flor. It. X. p. 430. Sin. — F. sylvestris Spad. Foglie cuoriformi, divise in 3-5 lobi ottusi, largamente dentate: frutti verdi, gialli, violacei o nero-azzurri a maturità. 10 146 Cresce il Caprifico selvatico sulle vecchie mura, nei luoghi di- rupati, quà e là in tutta la regione. Allo stato domestico se ne al- levano da noi molte varietà. Distingueremo fra quelle a frutto nero, i Fichi di S. Pietro, primaticci e grossissimi, 1 Mellecciani o Fichi del diavolo colla base protratta in lungo peduncolo e la pellicola che tinge in violaceo, i Rondolini colla veste fulva scura, i Nerelli piccolissimi, i Frigiotti o Ambrogiotti, schiacciati e tardivi; fra le varietà a frutto giallo o verde, ricordiamo i grossi Fichi di levante che maturano insieme ai primaticci, i gialli, 1 verdoni, i fichi a cuore che stanno fra i più stimati e scelgonsi anche per disseccare. La pianta selvatica fiorisce in estate. FAMIGLIA XXIV. — PLATANACEE I platani sono grandi alberi a tronco diritto coi rami divaricati, for- manti una chioma piramidale colla scorza cenericcia che facilmente si sfalda, colle foglie caduche, grandi, alterne, picciolate, munite di sti- pole fugaci. I fiori sono unisessuali, monoici, riuniti in capolini globosi, ove tanto gli stami nei capolini maschili, quanto i carpelli in quelli femminei sono accompagnati da squamette lineari interposte. I frutti sono in forma di sfera densa con acheni coriacei cinti da peli. Gen. PLATANUS L. Abito. — Grande albero coltivato, a foglie lobate, somiglianti a pampini. coi frutti pendenti. P. orientalis L. Arc. Comp. Flor. It. p. 602. Sin. — P. cuneata Ten. Foglie divise in © ‘lobi profondi, grossamente dentati, ristrette in cuneo nel punto d’attacco col picciolo. Var. — P. occidentalis L. Foglie divise in lobi mediocri, sinuato-dentati, colla base tron- cata o cuoriformi. Coltivansi fra noi da poco tempo le due forme di Platano quì registrate, e più spesso la var. nei giardini e nei pubblici passeggi. Secondo Tenore citato da Parlatore crescerebbe la specie spontanea presso Acquasanta nell’ Ascolano. Fiorisce in aprile e maggio. 147 FAMIGLIA XXV. — ALORACEE (Tav. XII, fig. 115, 116). Le aloracee sono piante erbacee, acquatiche, sommerse o galleg- gianti, delicate, di un bel colore verde, munite di rizoma strisciante e radicante, ramose, col fusto cilindrico, articolato, lacunoso nell’ interno, colle foglie opposte o verticillate, intere o divise in lacinie capillari, avvicinate lungo i rami. I fiori sono piccoli, solitari o verticillati, ascellari, sessili o quasi, monoici nelle nostre specie o anche poligami (Callitriche stagnatlis ), ora sforniti di un vero perigonio, ora con perigonio diviso in 4 o molte la- cine, cogli stami in numero variabile, coll’ ovario di 1-2-4 loggie, ora liscio, ora aderente al calice. I frutti sono drupe 0 piccole noci con 1-4 semi. Gen. d4. CERATOPHYLLUM — Fiori maschili con 12-20 antere sessili ; frutto sormontato dallo stilo, con un solo seme: foglie divise in lacinie. (en. 2. MYRIOPHYLLUM — Fiori maschili generalmente con 8 stami e forniti di calice e corolla: frutto coronato dal calice, con 4 semi: foglie divise in lacinie. Gen. 8. CALLITRICHE — Fiori monoici o anche poligami con 1-2 stami: frutto con 4 semi; foglie intere. Gen. 1. — CERATOPHYLLUM I. Abito, — Pianta quasi totalmente sommersa, di color verde scuro, colle foglie verticillate a 8 in girò, di- vise in lacinie dicotome capillari. C. demersum L. Bert. Flor. It. X. p. 125. : Fiori solitari, quasi sessili, i superiori femminei, gl’ inferiori maschili; frutti con 3 mucroni, di cui 2 alla base rieurvi e uno ter- minale lungo circa quanto il frutto; foglie dentate spinulose. Nelle acque stagnati o di lentissinto corso. Nel littorale di Pe- saro (Ors.?), nel Maceratese (Nard.). Fiorisce in agosto e settembre. Perenne. Gen. 2. — MYRIOPHYLLUM L. (Tav. XII, fig. 116). Abito, — Piante sommerse fino all'infiorescenza, verdi o rossigne, colle foglie verticillate a 4-6 in giro, divise in lacinie opposte come le barbe d'una penna, Ì. M. verticillatum L. Parl. Flor. It. IV. p. 403. (fig. 116). Sin. — M. siculum Gus, 148 Fiori verticillati verso | apice dei rami nell’ascella delle foglie, che per lo più sono 5 in giro e dovunque pennate; 4 sepali di color gialliccio. Nei luoghi paludosi del littorale. Nei guazzi di Loreto e Ca- stelfidardo (Nard.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 2. M. spicatum L. Bert. Flor. It. X. p. 198. Fiori in spiche lunghe interrotte, verticillati a 4 come le fo- glie che divengono intere come squame, verso l'apice della spica; 4 sepali di color rosso scuro. Nei fossi e nei paduli, rara. Aî guazzi di Recanati (Nard.), nel Pesarese (Brign.?). Fiorisce dal giugno al settembre. Perenne. Gen. 3. — CALLITRICHE L. (Tav. XII, fig. 115). Abito. — Piante sommerse e galleggianti, di un bel verde, colle foglie piccole, opposte, le superiori avvi- cinate a rosetta, intere. I. C. stagnatlis Scop. Parl. Flor. It. IV. p. 412. (fig. 115). Sin. — C. verna Bert. Fiori poligami, ascellari, sessili, con 2 brattee falcate, gl’ infe- riori femminei cogli stili ricurvi, 1 superiori maschili o ermafroditi; frutti alati; foglie tutte bislunghe, ovate a rovescio. Nelle acque di lento corso e nei paduli. Presso Pesaro (Scagn.!), a Casebruciate e Falconara presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fio- risce in primavera ed in autunno. Perenne. 2. C. verna Kitz. Parl. Flor. It. IV. p. 414. Sin. — C. autumnalis var. a) Bert. Fiori monoici, ascellari, sessili, con 2 brattee lineari, gl’ infe- riori femminei cogli stili eretti, i superiori maschili; frutti margi- nati; foglie superiori ovali-bislunghe, le inferiori lineari. Nelle acque in condizioni identiche alla specie precedente. A Pesaro (Scagn.l), a Portonovo, a Falconara presso Ancona ove l'ho raccolta. Fiorisce in primavera e in autunno. Perenne. FAMIGLIA XXVI. — EUFORBIACEE (Tav. XII, fig. 117 a 120. XIII, 121 a 126). Le nostre euforbiacee sono piante erbacee o appena suffruticose, annue o perenni, ricche quasi sempre di succo lattiginoso denso o di 149 umore colorato, colla radice a fittone, col fusto eretto, di rado prostrato, più spesso cilindrico, più raramente quadrangolare o vuoto, colle foglie semplici, diversamente conformate, 0 sparse od opposte o verticillate, munite di piccole stipole o senza, raramente pelose o tomentose. I fiori sono piccoli, erbacei, monoici o dioici, distribuiti in cime ombrelliformi guarnite di brattee o in glomeruli racemosi. I fiori ma- schili sono spesso ridotti a un solo stame e circondano il fiore femmi- neo ridotto all’ ovario pedicellato (gen. Euphorbia) che insieme agli stami, come se componesse un fiore ermafrodito, sta protetto entro un invoglio caliciforme guarnito di glandole colorate e carnose. Altre volte esiste un vero calice diviso in 3-5 lacinie e anche per eccezione una piccola corolla di 5 petali (Crozophora), e in tali casì i fiori maschili portano 4-5 stami o assai di più e i femminei hanno l’ovario costituito di 3 carpelli con 3-5 stili. Il frutto è una capsula rotonda 0 a 3 lobi, liscia o verrucosa, che si apre a maturità e contiene 3 semi, ora lisci, ora punteggiati, reticolati, rigati, di vario colore. Il solo gen. Mercwriulis ha l’ovario di 2 carpelli con 2 stili e conseguentemente il frutto con 2 semi. (ren. 14. EUPHORBIA — Fiori monoici riuniti entro un invoglio comune che simula il calice di un solo fiore ermafrodito, diviso in 8-10 lobi, i quali sono alternativamente forniti di glandole rotonde, ovali, a mezzaluna ecc. di colore diverso, per lo più rosso o giallo; ovario pedicellato a 3 loggie. Gen. 2. MERCURIALIS — Fiori dioici; i maschili con 8-10 stami, i femminei coll’ovario di 2 loggie. Gen. 8. RICINUS — Fiori monoici col calice diviso in 5 sepali, senza corolla; i maschili con moltissimi stami in fasci; i femminei col- l’ovario di 3 loggie: frutti spinosi. Gen. 4. CROZOPHORA — Fiori monoici; i maschili col calice diviso in 5 sepali, la corolla di 5 petali e 5-15 stami saldati alla base; i femminei col calice 10-partito e spesso senza corolla; frutto a 3 loggie. Gen. 1. — EUPHORBIA |. (Tav. XII, fig. 117 a 120. XIII, fig. 121 a 125). Abito. — Piante erbacee o appena fruticose, ricche di lattice bianco, con fusto cilindrico e foglie semplici, sessili o quasi, più spesso sparse che opposte; fiori erbacei glanduliferi, disposti generalmente in cime ombrelliformi a raggi bi-tripartiti. Foglie opposte, capsule liscie. |. E. Prestii Guss. Parl. Flor. It. IV. p. 443. Sin. — E. maculata L. mant. E. trinervis Bert. Pianta eretta, alta 3-4 decim., più o meno pelosetta, colla in- fiorescenza in cime terminali piuttosto fitte; foglie quasi sessili, bislunghe, ottuse, obliquamente cuoriformi, minutamente seghettate, 8 1 8 talora macchiate di rossigno; semi rugosi, nerastri-cenerognoli. lt) to) Questa specie di origine americana è stata raccolta da Orsini presso Ascoli. Non mi fu dato mai del resto incontrarla nelle Mar- che. Fiorisce in estate. Annua. 2. E. Chamaesyce L. Bert. Flor. It. V. p. 39. Pianta prostrata, col fusto rossigno, liscio o pelosetto, colla in- fiorescenza ascellare; foglie piccole, brevemente picciolate, quasi tonde o bislunghe, oblique alla base, appena dentate; semi rugosi, nerastri. , Negli orti, nei campi, nei viali dei giardini, comune in tutta la regione, fino alla zona subapennina. A_S. Margherita, a Pietra- lacroce, al Pinocchio ecc. presso Ancona. Fiorisce in luglio. Annua. 3. E. Peplis L. Bert. Flor. It. V. 40 (fig. 120). Pianta prostrata, carnosetta, col fusto rosso, liscio, glaucescente, colla infiorescenza ascellare; foglie brevemente picciolate, ovata- bislunghe, a mezzo cuore, ottusissime, con leggere crenature nel margine o anche intere: semi lisci. Nelle sabbie marine, comune. A Pesaro (Scagn.!), a Casebru- ciute, a Falconara, dal Musone al Tronto. Fiorisce in agosto e settembre. Annua. 4. E. Lathyris L. Bert. Flor. It. V. p. 95. (fig. 124). Pianta eretta, alta fino ad un metro e più, di color verde scu- rissimo, liscia, glaucescente, colla infiorescenza a ombrella, per lo più di 4 raggi biforcati: foglie grandi, carnosette, sessili, bislunghe lanceolate, ottuse, cuoriformi alla base; semi leggermente rugosi, nerastro-cenerini. Nei luoghi ombrosi e freschi di vallata, e quà e là negli orti. Nell Ubinate (Brign.), nella valle di Miano presso Ancona, ove lho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. ** Glandole del calice comune arrotondante, capsule per lo più verrucose, 5. E. palustris L. Bert. Flor. It. V. p. 9%. Pianta eretta, alta 3-8 decim., col fusto semplice, liscia, glau- cescente, colla infiorescenza a ombrella di molti raggi tri-quadri- forcati; foglie sparse, sessili, bislungo-lanceolatè, piuttosto ottuse, intere o quasi nel margine; semi lisci, biancastri, entro capsule verrucose, ì Nei fossi e luoghi acquastrinosi, rara. Presso Pesaro (Scagn.!). Fiorisce da maggio a luglio. Perenne. 151 6. E. helioscopia L. Bert. Flor. It. V. p. 46. (fig. 117, 118). Pianta eretta, alta da pochi cent. fino a 3-5 decim., col fusto più o meno rossigno, un po’ pelosa, colla infiorescenza a ombrella generalmente di 5 raggi triforcati; foglie sessili, cuneiformi, arro- tondate all’ apice, minutamente seghettate nel margine; semi rugosi, scuri, entro capsule liscie. Nei limiti, presso le siepi, comunissima in tutta la regione. Si distingue col nome volgare di Erba verdona, Tortonajo, Tartmai. Fiorisce in primavera e in estate. Annua. 7. E. spinosa L. Bert. Flor. It. V. p. 56. (fig. 121). Sin. — E. pungens Link. Pianta in cespuglietto suffruticoso assai ramoso, alto 1-2 decim., coi rami spinescenti, liscia, più o meno glauca, colla infiorescenza a ombrelle generalmente di 3-5 raggi biforcati; foglie piccole, ses- sili, ovato-bislunghe, acute, intere, le fiorali opposte, ovali; semi lisci, rosso-scuri; capsule verrucose. Nei luoghi dirupati aridi della zona apennina. Alla Madonna del Lambro (Marz., Genn.), in Acquasanta (Ors.), alle Case nove presso Camerino (Ottav.), da Visso a Castelluccio (Ricci!) ove } ho raccolta, Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. 8. E. dulcis L. Parl. Flor. It. IV. p. 472. Sin. — E. purpurata Thwill. Pianta eretta, alta fino a 5-6 decim., liscia o cigliolata, di color verde opaco, col rizoma nodoso-bulboso, colla infiorescenza a om- brella di 5 raggi lunghi, biforcati; brattee triangolari, minutamente seghettate: foglie sessili, bislunghe, lanceolate a rovescio, ottuse, minutamente smarginate, intere o quasi; semi lisci con una carrun- cola bianca stipitata; capsule verrucose. Nei luoghi ombrosi dei boschi subapennini e apennini. Presso Ascoli (Ors.), a Valle Canetra (Mauri), sulle selve di Macerata (Nard.), sul M. Catria (Picc.!), sui M.' di Urbino (Brign.), a Pesaro Scagn.!). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 9. E. pubescens Vahl. Parl. Flor. It. IV. p. 481. Sin. — E. pilosa All. E. platyphylla Savi. Pianta eretta, alta fino a 5-8 decim., verde pallida, ricoperta di peli pubescenti, colla infiorescenza a ombrella di 5 raggi tri- forcati: foglie sessili, molli, abbraccianti alla base, lanceolate-acute, minutamente seghettate, le fiorali ovato-rombiche ; semi rugosi, rosso- scuri; capsule verrucose, pelose. i Nei luoghi paludosi e lungo i fossi della zona littorale, rara. A _S. Benedetto (Ors.), a Porto S. Elpidio (Nard.), al ponte di S. Lazzaro presso Ancona ove l'ho raccolta. Fiorisce in primaver: e in estate. Perenne. 152 10. E. platyphyMa IL. Bert. Flor. It. V. p. 92. ll. 3. Sin. E. stricta Ten. E. Coderiana DO. Pianta eretta, alta 4-8 decim., verde-glauca, liscia 0 quasi, colla infiorescenza a ombrella grande di 3-5 raggi triforcati; foglie ses- sili, lanceolate a rovescio, le inferiori ottuse, le superiori acute, fi- namente seghettate verso 1’ apice, quelle fiorali ovato-triangolari; semi lisci, lucidi, color castagno o nerastri; capsule verrucose. Nei fossi, nei luoghi umidi, fra i campi, non comune. A_S. Angelo in Pontano (Marz.), nel Maceratese (Nard.), nell’ Urbinate (Brign.), presso Senigallia (Salvat.). Fiorisce da giugno a settembre. Annua. DCI Glandole del calice comune bicorni o a mezza luna, semi lisci. E. Characias L. Bert. Flor. It. V. p. 100. Sin. — E. veneta Ten. Pianta eretta in cespuglio, alta 4-7 decim.. glaucescente, peloso- tomentosa, colla infiorescensa a ombrella di molti raggi biforcati:; foglie coriacee, lanceolate, ristrette alla base, ottuse, cigliate; quelle fiorali ovato-romboidali, saldate; semi cenerini entro capsule pelose. Nel Zttorale Maceratese (Utili), a Sassoferrato ove l’ ho rac- colta. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. . E. amygdaloides L. Bert. Flor. It. V. p. 97. (fig. 122). Sin. —.E. sylvatica All Pianta eretta, alta 4-8 decim., pubescente, colla infiorescenza a ombrella di 5-molti raggi biforcati; foglie quasi sessili, le infe- riori piccole, arrotondate, le superiori bislungo-obovate ottuse, in- tere; quelle fiorali larghe, saldate; semi bruni entro capsule liscie. Nei luoghi selvatici dei colli e dei monti, comune. A_M. Birro (Utili), in Arcevia (Ottav.), nel M. Catria (Picc.!), in Urbino (Brign.), nel Pesarese (Scagn.!), presso Sassoferrato ove abbonda, sul M. Co- nero e nella selva di Castelfidardo ove Vl ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. E. Terracina L. Parl. Flor. It. IV. p. 935. Sin. — E. neapolitana Ten. E. nicaeensis Seb. et M. E. pro- rincialis Willd. Pianta eretta in cespuglietto, alta 3-4 decim., liscia, glaucescente, colla infiorescenza a ombrella per lo più di © raggi biforcati; fo- glie sessili, bislungo-lanceolate o quasi lineari, scabre nei margini; le fiorali larghe arrotondate, cuoriformi; semi cenerognoli entro capsule liscie. Nelle spiaggie meridionali. A_ Grottamare (Nard., Marz.), a Porto S. Giorgio ove Vl ho raccolta. Fiorisce in primavera ed in estate. Perenne. 153 14. E. Paralias L. Bert. Flor. It. V. p. 60. Pianta eretta in cespuglietto semplice, alto 3-6 decim., liscia, glauca, colla infiorescenza a ombrella per lo più di 5 raggi, 2-3 volte biforcati; foglie sessili, durette, numerose, bislungo-lineari appuntate, intere; le fiorali larghe, cuoriformi, concave; semi cene- rino-biancastri entro capsule leggermente rugose. Fra le ghiaie e le arene, accanto alle acque del mare lungo iutto il littorale, comune. Presso Pesaro, a Senigallia, Casebruciate, Falconara, Portonovo, Porto Recanati ecc. nelle quali località I ho raccolta. Fiorisce in primavera ed in estate. Perenne. 15. E. Cyparissias L. Parl. Flor. It. IV. p. 559. (fig. 119). Pianta eretta, alta 2-5 decim., liscia, colla infiorescenza a om- brella di molti raggi, 1-2 volte biforcati; foglie piccole, sessili, li- neari, intere, quasi setacee nei rami sterili; quelle fiorali ovato- reniformi, gialle e indi anche rosse; semi seuri entro capsule leg- germente verrucose. Nei prati e nei luoghi erbosi, specialmente della zona suba- pennina e apennina. A_M. Volubrio, presso Fallerone (Marz.), lungo il Misa (Salv.), nell’ Urbinate (Brign.), a Pesaro (Scagn.!), sui M.' di Sarnano, sul Sanvicino, sul M. Conero, nelle quali località 1° ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. ICI Glandule del calice comune bicorni 0 a mezza luna, semi rugosi 0 solcati 0 con infossature. 16. H. Myrsinites L. Bert. Flor. It. V. p. 71. Sin. — E. rigida Lois. Pianta in parte prostrata, alta 2-4 decim., liscia glaucescente, colla infiorescenza a ombrella di molti raggi biforcati; foglie quasi coriacee, spatolate, intere, mucronate; quelle fiorali arrotondate, reniformi, con una piccola punta all'apice; semi cenericci, rugosi, entro capsule liscie. Nei luoghi pietrosi degli Apennini, non comune. A Monzigno presso Camerino (Ottav.), alla Madonna dell’Ambro (Marz., Ors.), a Capo di Tenna (Genn.), in Valle Ussita (Ricci!), ove l'ho rac- colta. Fiorisce in estate. Perenne. 17. E. ewigua L. Parl. Flor. It. IV. p. 502. (fig. 123). Pianticella alta 1-3 decim., ascendente o eretta, liscia, verde-opaca, colla infiorescenza a ombrella di 3-5 raggi biforcati; foglie sessili, lineari, intere, le superiori acute, le fiorali acuminate, larghette alla base; semi scuri, tubercolati, entro capsule liscie. Var. — E. retusa Cav. (E. tricuspidata Lap.). Foglie cuneiformi, smarginate all'apice e ivi con una piccola punta. 19. Nei luoghi freschi, presso i ruscelli, fra i campi, non rara. Presso Ascoli (Ors.), a M. Birro (Utili), nel Maceratese (Nard.), nell’ Ur- binate (Brign.), a Pesaro (Scagn.!) sul M. Conero, al Trave, a Po- satora presso Ancona ove 1’ ho raccolta. La var. cresce nei dintorni di Jesi, a Chiaravalle, a Falconara, a Pesaro ecc. insieme alla forma tipica. Fiorisce in primavera ed in estate. Annua. E. falcata L. Bert. Flor. It. V. p. 48. Sin. —- F. acunvinata Savi. E. obscura Lois. Pianticella alta fino a 30 cent. liscia, glaucescente, un po’ sdraiata alla base, colla infiorescenza a ombrella di 3-5 raggi biforcati; fo- glie sessili, lanceolate, ristrette alla base, ottuse o acute, intere; le fiorali ovato-acuminate, cuoriformi: semi aranciati 0 pruinosi, con 4-6 solchi trasversi, entro capsule liscie. Nei luoghi erbosi o boschivi, presso le siepi, più comunemente nella zona littorale e dei colli. A _S. Eustachio presso $S. Severino (Ottav.), nel Maceratese (Nard.), presso Senigallia (Salvat.), a Mon- tagnolo presso Ancona, ove 1’ ho raccolta. Fiorisce in primavera ed in estate. Annua. E. segetalis I. Bert. Flor. It. V. p. 66. Pianta eretta, alta 3-4 decim., liscia, glaucescente, colla infio- rescenza a ombrella di 5 raggi biforcati:; foglie sessili, lineari acute, intere; le fiorali reniformi o triangolari; semi cenerini-biancastri con molte fossette, entro capsule granulose negli angoli. Nei luoghi coltivati della zona littorale, rara. A_Porto d’Ascoli (Ors.), a Pesaro (Brign.) d’ onde mi venne comunicata da Scagnetti. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. . E. Peplus L. Bert. Flor. It. V. p. 42. (fig. 129). Pianta eretta; alta 1-4 decim., liscia, di color verde gialliccio, colla infiorescenza a ombrella di 3 raggi ripetutamente biforcati; foglie piccole, ristrette in picciolo, ovate a rovescio, ottuse, intere; le fiorali sessili o quasi; semi cenerini con 3-4 fossette, entro ca- psule liscie, cogli angoli solcati-alati. Var. — E. peploides Golan. (£. rotundifolia Lois.). Pianta gracile; glandole fiorali rossigne; semi con 2-3 fossette. Fra i campi dopo le messi, comune specialmente lungo il lit- torale. Al Trave, a S. Margherita, a Montedago, a Montagnolo ecc. presso Ancona, ove lho raccolta. La var. è rara: l ho raccolta a Montesicuro presso Ancona, e cresce anche a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in primavera ed in estate. Annua. 155 Gen. 2. — MERCURIALIS L. (Lav. XIII, fig. 126). Abito, — Piante erbacee, generalmente di colore verde scuro, con fusto semplice o ramoso, quadrangolare, con foglie opposte, più o meno pedicellate, fiori piccoli, erbacei, i maschili in spiche o grappoli, eretti, ascellari, i femminei solitari, I. M. annua LL. Bert. Flor. It. X. p. 370. (fig. 126). Caule ramoso, alto 2-5 decim., con foglie bislunghe ellittiche, più o meno dentate, quelle inferiori munite di picciolo più mani- festo; fiori femminei quasi sessili. Fra i campi, nei luoghi erbosi, presso gli orti, comune in tutta la regione. Dovunque nei dintorni di Ancora. Chiamasi volgarmente Mercorella 0 Cacabascia. Fiorisce dalla primavera all'autunno. Annua. 2. M. perennis L. Bert. Flor. It. X. p. 368. Sin. — M. Cymocrambe Scop. Caule semplice, alto 2-5 decim., con foglie ovali-lanceolate acu- minate, dentate, cigliate, tutte evidentemente picciolate: fiori fem- minei peduncolati. Nei luoghi boschivi della zona subapennina e apennina, rara. A S. Leonardo (Marz.), presso Urbino (Feder.!, Brign.), sul M. Co- nero ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Gen. 3. — RICINUS L. Abito. — Pianta elevata quasi ad alberetto, liscia, glauca specialmente nel fusto che è rossigno, a foglie assai grandi, verdi oscure, coi fiori in racemo eretto e coi frutti aculeati, spesso di colore rosso vivo. R. communis L, Parl. Flor. It. IV. p. 590. Sin. — R. scaber Bert. Caule cilindrico, fistoloso, articolato; foglie lungamente piccio- late, palmate, con 7-9 lobi acuminati, dentato-seghettati: semi lisci, variegati. Viene coltivato il Ricimno come pianta ornamentale, negli orti e anche nei giardini. Fiorisce in estate. Annua o bienne. Gen. 4. — CROZOPHORA Nrcx. Abito, — Pianta piccola, erbacea, vellutata, talora sfumata di rosso e in parte sdraiata, con foglie sparse, con fiori maschili in racemi ascellari peduncolati, portanti 2-3 fiori femminei alla base. C. tinctoria Adr. Juss. Bert. Flor. It. X. p. 278. Sin. — Croton tinctorium L. Ricinoides tinctoria Moench. Caule eretto, alto 3-4 decim.: foglie romboidali-ovate, ottuse, sinuate e ondeggianti nella metà superiore, vellutate specialmente di sotto, picciolate, glandolose alla base; fiori maschili e talvolta anche i femminei con 5 petali bianco-giallicci. Nei campi dopo le messi, rara. Al Piticchio (Ottav.), al Porto S. Elpidio, presso Macerata, presso Cingoli (Nard.), presso Ascoli (Ors.), nel Pesarese d'onde mi venne comunicata da Scagnetti. Fio- risce in giugno e luglio. Annua. FAMIGLIA XXVII. — BUSSACEE Per la nostra Flora entra a far parte di questa famiglia il solo gen. Buxus, di cui riferiamo qui appresso la diagnosi. Gen. BUXUS — Fiori monoici in gruppetti ascellari, con 4 sepali di- suguali; quelli maschili con 4 stami, quelli femminei con 3 pistilli ; frutto arrotondato, a 3 loggie bicorni che racchiudono 6 semi lucidi. Gen. BUXUS L. (Tav. XIII, fig. 127, 128). Abito. — Frutice o alberetto cespuglioso sempreverde, di odore sgradevole, colle foglie fitte, dure, lucide, ì fiori erbacei, il legno giallo, assai duro. B. sempervirens I, Bert. Flor. It. X. p. 166. Sin. — B. arborescens Spad. B. parva Spad. Rami giovani quadrangolari, pelosetti come il breve picciolo delle foglie che sono opposte, ovali o bislunghe, intere, smarginate all’ apice. Nei luoghi boschivi e sassosi della zona apennina, piuttosto rara. Sul M. Catria (Picc.!), nelle selve di Muccia, S. Severino, Pioraco, M. Cucco, M. Genvno, alla Rossa (Spad.!), nelle gole del Senzino ove l'ho raccolta. Fiorisce in marzo e aprile. Si distingue col nome vol. gare di Mortella. FAMIGLIA XXVII. — ARISTOLOCHIACEE (Tav. XIII, fig. 129). Le nostre aristolochiacee sono piante erbacee, con fusto debole ascendente e strisciante, ingrossato ai nodi, con radice spesso tuberosa, con foglie geminate, o alterne, intere, picciolate, senza stipole. 157 I fiori sono ermafroditi, per lo più solitari ascellari, raramente a fascetti, col perigonio regolare di 3 pezzi o irregolare tubuloso termi- nante a linguetta, di colore rossigno assai scuro o giallastro. Hanno 6-12 stami, l’ovario a 6 loggie sormontato da 6 stili liberi o saldati. I frutti sono capsule coriacee con molti semi ovati o triangolari. Gen. 4. ASARUM — Fiori regolari a campana in 3 pezzi, con 12 stami muniti di filamenti. ' (ren. 2. ARISTOLOCHIA — Fiori irregolari a tubo ventricoso alla base, linguiforme all’apice, con 6 stami mancanti del filamento. Gen. 1. — ASARUM Tours. Abito, — Pianta strisciante, radicante, che emette le foglie a coppie, lucide, munite di lunghi piccioli, a odore di pepe, col fiore solitario nella loro ascella, bruniccio. Lal A. europaeum LI. Bert. Flor. It. V. p. 3. Foglie reniformi interissime, cigliate; fiore brevemente pedun- colato, ricurvo, di colore rosso scurissimo specialmente nell’ interno, un po’ villoso esternamente. Nelle selve ombrose degli Apennini, non comune. Sul Vettore (Sang.), sui M.' dell’ Ascolano (Ors.), in quelli di Urbino (Brign.). Fiorisce in primavera ed in estate. Perenne. Gen. 2. — ARISTOLOCHIA Tourn. (lav. XIII, fig. 129). Abito. — Piante a radice spesso tuberosa, col fusto eretto appoggiato, colle foglie alterne, di un bel verde nella pagina superiore, coi fiori peduncolati, solitari o a gruppetti nelle ascele delle foglie, colo- rati in gialliccio o in rosso scurissimo; frutti ovali. l. A. Pallida Wild. Bert. Flor. It. IX. p. 644. Sin. — A. lutea Desf. Caule eretto, alto 2-4 decim.: foglie cuoriformi-ovate, ottuse, intere, lungamente picciolate; fiori solitari, peduncolati, gialli, striati di purpureo; frutto piriforme; radice tuberosa, subglobosa. Sul M. Sanvicino d'onde | ebbi da Grilli. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 2. A. rotunda L. Bert. Flor. It. IX. p. 643. (fig. 129). Caule eretto o prostrato e ascendente fino a 5-6 decim.; foglie cuoriformi, arrotondate, intere, brevemente picciolate; fiori solitari, peduncolati, di color rosso seurissimo col tubo gialliccio; frutto glo- boso; radice tuberosa, subglobosa, Nei siti boschivi dal littorale fino alla zona subapennina, e sulle ghiaie dei finmi. A_S. Benedetto (Marcant.), alla Madonna dell'Am- 158 bro (Marz.), nel Maceratese (Nard.), alla Pergola (Salvat.), a Pe- saro (Scagn.!), a Jesi d'onde V ebbi da Grilli, nella selva di Ca- stelfidardo e sul M. Conero ove l ho raccolta. Fiorisce in giugno. Perenne. 3. A. Clematitis I. Bert. Flor. It. IX. 647. Caule eretto, flessuoso, alto fino a 7-8 decim.; foglie grandi, cuoriformi, quasi triangolari, intere, lungamente picciolate; fiori a gruppetti ascellari, di colore giallo pallido; frutto piriforme; radice carnosetta, strisciante. Quà e là nei luoghi incolti, fra i campi. Presso Ascoli ( Marz.), in Arcevia (Ottav.), presso Senigallia (Salvat.), nell’ Urbinate (Brign.), a Pesaro d'onde me l ha comunicata Scagnetti. Fiorisce in mag- gio e giugno. Perenne. FaMIGLIA. XXIX. — SANTALACEE (Tav. XIII, fig. 130, 131). Le nostre santalacee sono piante suffruticose o erbacee, spesso pa- rassite delle radici di altre piante, coi rami angolosi, tenaci, colle fo- glie piccole, semplici, alterne, senza stipole, sessili o quasi. I fiori sono regolari, dioici o ermafroditi, piccoli, giallastri, disposti in cime o solitari, col perigonio di 3-5 pezzi persistenti. Hanno 3-9 stami, contrapposti ai pezzi del perigonio e coi filamenti brevi, l’ovario a una sola loggia con 3 ovuli, fuso col ricettacolo, lo stilo semplice 0 ripartito ; il frutto è ora secco, ora polposo, con un solo seme. (en. 4. OSYRIS — Suffrutice legnoso coi fiori dioici, i maschili col perigonio di 3 pezzi e con 3 stami, i femminei con 3 stimmi; frutti drupacei rossi. Gen. 2. THESIUM — Piante erbacee coi fiori ermafroditi, il perigonio di 5 pezzi e con 5 stami; frutti aridi. Gen. 1. — OSYRIS L. (Tav. XIII, fig..130). Abito. — Suffrutice in cespuglio ramoso, sempreverde, con i rami spesso lisci, quasi sprovvisti di foglie, coi fiori ascendenti, giallognoli, i maschili in piccoli gruppi lungo i rami, i femminei solitari. O. alba L. Bert. Flor. It. X. p. 340. Caule eretto, alto 5-10 decim.:; foglie lineari, acute, coriacee: frutti della grossezza del pisello, di color rosso vivo a maturità, » 159 Nei luoghi boschivi dei colli e della zona subapennina. A_S. An gelo in Pontano (Marz.), a S. Benedetto (Marc.), presso Senigallia (Salvat.), in Urbino (Brign.), a Pesaro (Scagnetti!), in Arcevia, nelle selve di Castelfidardo e del M. Conero presso Ancona, ove l'ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Gen. 2. — THESIUM L. (Tav. XII fig. 131). Abito. — Piante erbacee, piccole o mediocri, col caule sottile, eretto o in parte sdraiato, con le foglie di color verde scuro od opaco; fiori piccoli, giallognoli, con 3 brattee (nelle nostre specie), disposti in racemi più o meno allungati e ramosi, l. 7. intermedium Schrad. Bert. Flor. It. II p. 739. (fig. 131). Sin. — T. linophyllum Reich. T. italicmn DC. Caule eretto, alto 1-3 decim., con pochi fiori in racemo pira- midato, semplice o ramoso; foglie lineari-lanceolate, acute, trinervie; radice stolonifera. Sui prati della zona apennina. Al M. Sanvicino, all’ Avgentara, a M. Birro, ove | ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 2. T. divaricatum Jan. Bert. Flor. It. II. p. 742. Sin. — T. linophyllwn Bert. PI. Gen. Caule sdraiato inferiormente, alto 2-5 decim., con molti fiori in racemo ramosissimo; foglie lineari acute, uninervie; radice non stolonifera. Quà e là nei luoghi aridi, specialmente presso gli Apennini, rara. Sul M. Catria (Picc.!), alla Galeotta (Marz.), presso $. Gi nesio (Nard.). Fiorisce in giugno. Perenne. FAMIGLIA XXX. — ELEAGNACEE (Tav. XIII, fig. 132). Per la nostra Flora entra a far parte di questa famiglia il solo gen. Hippophaè di cui segue la diagnosi. Gen. HIPPOPHAÈ — Fiori dioici, piccoli, poco apparenti, laterali, i maschili sessili, col perigonio di due pezzi e 4 stami, i femminei pedicellati, col perigonio tubuloso a 2 lobi; frutto polposo con un seme a guscio osseo, 160 Gen. HIPPOPHAÉ L. (Lav. XIII, fig. 182). Abito. — Frutice spinoso, alto 1-2 metri, assai ramoso, a foglie alterne, picciolate, senza stipole, verdi- cenerognole di sopra, biancastre-argentine nella pagina inferiore; fiori verdognoli; frutti aciduli, di colore giallo-ferrugineo a maturità. H. rhamnoides L. Bert. Flor. It. X. p. 344. Foglie lanceolato-lineari, più o meno acute, intere, talora rove- sciate nei margini; frutti grossi circa come un pisello oblunghi 0 subglobosi. È stata raccolta lungo il fiume Moglia da Federici e Scagnetti che me l’ hanno comunicata; l’ ebbi pure dai M.' di Carpegna (Trionfi!). Fiorisce in aprile e maggio, Si distingue col nome di Olirella spinosa. FAMIGLIA XXXI. — TIMELEACEE (Tav. XIV, fig. 133, 134). Le nostre timeleacee sono piante per lo più legnose, fruticose o suffruticose, raramente erbacee, coi rami cilindrici e le foglie semplici, sparse, sovente lucide, senza stipole, intere. I fiori sono in generale a gruppetti terminali o ascellari, raramente solitari, ora sessili ora peduncolati, talvolta fragranti, spesso guarniti di brattee, ermafroditi nelle nostre specie, col perigonio tubuloso diviso in 4 lacinie, con 8 stami in 2 ordini, coll’ovario ad una sola loggia monosperma. Il frutto è arido in un solo caso, altrimenti polposo. Gen. 14. STELLERA — Perigonio persistente, erbaceo; frutto arido a otricello assai piccolo. Gen. 2. DAPHNE — Perigonio caduco, colorato: frutto polposo a bacca mediocre. Gen. 1. — STELLERA L. (Tav. XIV, fig. 134). Abito. — Pianta erbacea ramosa, in cespuglio, colle foglie assai piccole come i fiori che sono ascellati, solitari o 2-3 in gruppetti disposti in lunghe spiche gracili, fogliose e bratteate. S. Passerina L. Bert. Flor. It. IV. p. 346. Sin. — Thymelaea arvensis Lmk. Passerina annua Spreng. Caule gracile, eretto, alto 2-5 decim.; foglie lanceolato-lineari acute, liscie o pubescenti; perigonio verde-giallognolo, pelosetto all’esterno, irregolarmente quadrifido, lol Qua e là fra i campi coltivati, rara. A Jesi d'onde l’ebbi da Grilli, presso Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in estate. Annua. Gen. 2. — DAPHNE |. (Tav. XIV, fig. 133). Abito, — Piante fruticose, poco ramose o semplici, con foglie spesso lucide e generalmente perenni verso l'apice dei rami, ove formano come delle rosette; fiori sovente odorosi; frutti di color rosso, bruno o nero a maturità. l. D. Mezereum L. Bert. Flor. It. IV. p. 332. Sin. — Thymelaea Mezereum All. Caule alto fino a un metro, con foglie lanceolate a rovescio, acute, membranose, caduche:; fiori a fascetti di 3-4, ascellari, rosei, odorosi; frutti rossi corallini a maturità. Nei boschi e nei loro limiti dell’alta zona apennina, non co- mune. Ad Arapietra nell’ Ascolano (Ors.), a Capo di Tenna (Marz.), sui M.' di Macerata (Nard.). Fiorisce in maggio e giugno. Si di- stingue col nome volgare di Mezzéreno. 2. D. Laureola L. Bert. Flor. It. IV. p. 334. (fig. 133). Sin. — Thymelaea Laureola AU. Caule alto fino a un metro circa, colle foglie persistenti nel- l'alto dei rami, coriacee, ovate a rovescio o lanceolate, un po’ ro- vesciate nei margini; fiori 4-5 ascellari, giallognoli, di odore fu- gace; frutti neri a maturità. Nelle macchie di tutta la regione, comune. Ad Acquasanta, Montefortino, Sanginesio, Fiastra, Acquacanina, Sanseverino, Cin- goti, Esanatolia, M. Maggio (Spad.!), nel Pesarese (Scagn.!), sul M. Sanvicino, all’ Avellana, nella selra di Castelfidardo, a Portonovo presso Ancona, nelle quali località l’ ho raccolta. Fiorisce in marzo e aprile. Si distingue col nome volgare di Lavrella 0 Fava dei lupi. 3. D. Cneorum L. Bert. Flor. It. IV. p. 338. Sin. — Thymelaea Cneorum All. Caule alto 1-3 decim., colle foglie lanceolate a rovescio, strette, persistenti nell’alto dei rami; fiori in fascetto terminale, rossi, odo- rosi; frutti giallognoli, indi bruni. Nei luoghi aridi dell’ Apernino Centrale (Spad.?), rara. Fio- risce in maggio e giugno. 4. D. glandulosa Bert. Flor. It. IV. p. 337. Sin. — D. oleoides Salis. Caule alto 1-3 decim., ramoso, colle foglie bislunghe, ovate a rovescio, persistenti superiormente, coriacee, glandolose di sotto: fiori 2-4 in fascetto terminate, bianchi: fritti rossi a maturità. 1] 162 Nei siti aspri della zona apennina, rara. A Balzo Borghese sui M. Sibillini, (Ottav.), a M. Priore (Marz.), a M. Catria (Picc.!). Fiorisce in giugno. ERAMIGLIA XXXII — TAVURACHEE Il solo gen. Laurus fa parte di questa famiglia nella flora nostra. Veggasi qui appresso la diagnosi. Gen. LAURUS — Fiori ermafroditi o unisessuali per aborto, in piccole ombrelle ascellari o in gruppetti, col perigonio quadrifido, caduco; 8-12 stami nei fiori ermafroditi; ovario monospermo. Gen. LAURUS LI. Abito. — Albero sempreverde con foglie fitte, lucide, coriacee, di colore verde scuro. fragranti come il resto della pianta; frutti a drupe nere, oleose. L. nobilis IL. Bert. Flor. It. IV. p. 399. Foglie bislunghe lanceolate, brevemente picciolate, ondulate nei margini; fiori giallognoli. Cresce I Alloro 0 Melauro piuttosto abbondantemente 0 insel- vatichito o coltivato, nella zona littorale e dei colli. Fiorisce in marzo e aprile. FAMIGLIA XXXIII — POLIGONACEE (Tav. XIV, fig. 185 a 188). Le nostre poligonacee sono piante erbacee, erette, prostrate o an- che volubili, colla radice talvolta tuberosa, col fusto cilindrico 0 ango- loso, ingrossato nei nodi, munito di foglie alterne, semplici, più o meno picciolate, accompagnate da stipole in forma di guaina (ocrea ) abbrac- ciante il fusto. I fiori sono piccoli, a gruppetti disposti in spiche o in racemi, er- mafroditi o unisessuali: hanno il perigonio erbaceo o colorato, regolare, a 3-6 divisioni membranose, talvolta in 2 serie diverse: gli stami sono 4a 9: l’ovario è monospermo, con 2-3 stili. Il frutto è un achenio a 2-3 angoli, invilùppato dalla porzione persistente del perigonio. 163 Gen. 1. POLYGONUM — Fiori ermafroditi col perigonio a 3-5 pezzi colorati uniformi; più spesso 5-8 stami; stimmi a capocchia. Gen. 2. RUMEX — Fiori ermafroditi o unisessuali col perigonio a 6 pezzi erbacei, di cui i 3 interni più grandi: 6 stami: stimmi a pennello. Gen. 1. — POLYGONUM L. (Tav: XIV, fig. 135, 136). Abito, — Piante erbacee o assai raramente suffruticose, ora erette, ora prostrate, ora volubili, per lo più liscie, coì fiori piccoli, in spiche o in gruppetti ascellari, bianco-verdastri o rosei ; semi nereggianti * Foglie a freccia. |. P. Fagopyrum L. Arc. Comp. Flor. It. p. 980. Caule eretto, robusto, alto fino a 6-7 decim , striato, colle foglie saettate-cuoriformi, grandi, acuminate, picciolate in basso, quasi sessili in alto; fiori bianchi in pannocchia corimbosa; angoli del seme non dentati. Coltivasi il Grano saraceno quà e là negli orti da cui esce talora inselvatichito. Presso Jesi (Grilli!), ove 1° ho raccolta, presso Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in estate. Annua. 2. P. Convolvulus L. Bert. Flor. It. IV. p. 388. Caule debole, volubile, angoloso, spesso rosseggiante, alto fino a un metro, colle foglie saettate, acuminate, picciolate, membra- nose; fiori in racemi semplici, ascellari, giallo-verdastri colle antere violacee e senza ali nei pezzi esterni del perigonio; semi minuta- mente granulosi, opachi. Nei luoghi sterili, fra le stoppie del littorale e dei colli. Presso Fano (Nard.), a Pesaro (Scagn.!), nei dintorni d’Ancona a Gallina, a S.Margherita ecc. ove l'ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Annua. 3. P. dumetorum LI. Bert. Flor. It. IV. p. 389. Caule volubile, striato, cilindrico, alto fino a 2-3 metri, colle foglie saettate, acuminate, brevemente picciolate; fiori in racemi semplici, ascellari, giallo-verdastri colle antere violacee e coi pezzi esterni del perigonio alati; semi lisci, lucenti. Nelle siepi del littorale, non comune. A Pesaro (Scagn.!), presso Ancona al Canale e a S. Margherita ove V ho raccolta. Fiorisce da luglio a settembre. Annua. ** Foglie bislunghe 0 appena cuoriformi, fiori in spiche terminali sul caule e sui rami. 4. P. Bistorta L. Bert. Flor. It. IV. p. 364. Radice carnosa, contorta; caule eretto, semplice, striato, alto 3-6 decim.; foglie bislunghe, un po’ cuoriformi alla base, ondulate 164 nei margini, scorrenti nel picciolo, le superiori assai strette, glau- cescenti di sotto; fiori con 8 stami e 3 stili, rosei, in spica termi- nale densa, ovoide-cilindrica; frutti decisamente trigoni. Quà e là nei luoghi umidi della zona apennina, rara. Al Piano di Castelluccio (Ottav., R. Ricci!). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 5. P. viviparum L. Bert. Flor. It. IV. p. 366. Radice carnosa, contorta: caule eretto, semplice, striato, alto 1-3 decim.; foglie inferiori picciolate, bislungo-ovate o lanceolate, arricciate nei margini, glaucescenti di sotto; fiori con 6-8 stami e 3 stili, in spica terminale lunga, gracile, lassa, di colore bianco 0 roseo; frutti appena trigoni. Nei pascoli dei più alti Apennini. A_M. ‘Acuto (Ors.), a Balzo Borghese (Ottav.), sul M. Vettore ove 1° ho raccolta e d’onde me l’ha comunicata il sig. R. Ricci. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 6. P. amphibium I. Bert. Flor. It. IV. p. 368. Radice fibrosa; caule ramoso, striato, radicante, alto 3-9 decim.; foglie bislunghe lanceolate, acute, più o meno picciolate; fiori con 5 stami e 2 stili, in spica terminale densa, grossa, di colore roseo. Nei luoghi acquastrinosi, rara. Nell’ Urbinate (Brign.). Fiorisce in giugno. Perenne. 7. P. Persicaria L. Bert. Flor. It. IV. p. 370. Sin. — P. strictum All. Radice fibrosa, capillifera; caule eretto, ramoso, alto 2-6 decim., ingrossato nei nodi, spesso rossigno, colle°foglie lanceolate acute, brevemente picciolate, cigliate nelle guaine, spesso macchiate; fiori con 6 stami e 2-3 stili, in spiche terminali o ascellari dense, di colore roseo 0 bianco, erette, liscie; semi triangolari o lenticolari. Lungo i fossi di lento corso, nei paduli, nei siti molto umidi, dal mare fino alla zona subapennina. A Pesaro (Brign.), a Seni gallia, a Falconara ove Vl ho raccolta. Fiorisce in estate. Annua. 8. P. lapathifolium L. Bert. Flor. It. IV. p. 369. Radice fibrosa; caule eretto o ascendente, ramoso, alto 3-8 decim., ingrossato nei nodi, più o meno rossigno, colle foglie bi- slungo-lanceolate, picciolate, le superiori acuminate, cigliolate nel margine, colle guaine troncate, non cigliate, generalmente mac- chiate; fiori con 6 stami e per lo più 2 stili, in spiche terminali o ascellari, piuttosto gracili, bianco-rosee, ricurve, sparse di minute glandole giallastre; semi biconcavi. Nei luoghi assai umidi, lungo i fossi. Alla Piana di S. Laz- zaro presso Ancona, ove 1° ho raccolta. Fiorisce in agosto e set- tembre. Annua. 165 Y. P. Hydropiper L. Bert. Flor. It. IV. p. 373. (fig. 136). Sin. — P. acre Lmk. Caule eretto, alto 2-6 decim., colle foglie lanceolate acute, bre- vemente picciolate, talvolta ondulate nei margini, di sapore acre piperato; fiori con 6-8 stami e 3 stili, in spiche terminali e ascel- lari rade, filiformi, di color bianco o rosseggiante, ricurve; semi “gmnati. Accanto le acque dei fossi e «degli stagni, raramente. Nella Prov. di Urbino e Pesaro (Brign.), presso Sarnano ove V ho rac- colta. Fiorisce da luglio a ottobre. Annua, * Foglie lanceolate ellittiche, fiori in gruppetti ascellari poveri (2-5). 10. P. Bellardi All. Arc. Comp. Flor. It. p. 582. Sin. — P. virgatum Lois. Caule eretto, sottile, alto 2-5 decim., striato, colle foglie ellit- tiche o lanceolate, picciolate, intere, le inferiori più grandi: fiori piccoli, 2-5 ascellari, rosei o bianchicci, in spiche sprovviste di fo- glie verso l'apice; semi appena rugosi. Nei luoghi incolti e sterili. Presso Ascoli (Marz.), sul M. dei Fiori (Ors.), nell’ Urbinate (Brign.). Fiorisce in giugno e luglio. Annua. ll. P. aviculare I. Bert. Flor. It. IV. p. 378. (fig. 135). Sin. — P. graminifolivm Wier. Caule prostrato e radicante alla base, striato; foglie piccole, ellittiche o lanceolate, brevissimamente picciolate, colle ocree più brevi degli internodi: fiori 2-4 ascellari, rosei o rossi come le ocree, in rami fogliosi fino all'apice; semi striati per lungo. Var. — P. littorale Link in Boiss. Fusto piuttosto grosso; semi lucidi, non striati longitudinalmente. A Nei siti incolti, lungo le strade, fra i campi, comunissima. Do- vunque presso Ancona. Ho raccolto la var. alle Torrette e in An- cona presso il mare. Fiorisce da giugno a ottobre. Annua. Si di- stingue col nome volgare di Erba dei cento nodi. 12. P. maritimum L. Bert. Flor. It. IV. 385. Caule in cespuglio sdrajato, striato, colle foglie carnosette e anche coriacee, brevissimamente picciolate, lanceolato-ellittiche, ta- lora contorte nei margini, glauche; fiori biancastri o rosei; semi Incidi uguali al calice. Nelle arene e fra i sassi, accanto al mare. A Porto S. Giorgio (Marz.), a Pesaro (Scagn.!), a Porto S. Elpidio e in Ancona ove l'ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne, 166 Gen. 2. — RUMEX L. (Tav. XIV, fig. 137, 138). Abito. — Piante erbacee, raramente suffruticose in basso, erette, più spesso robuste che gracili, general- mente liscie, colle foglie spesso increspate nei margini, coi fiori erbacei in glomeroli o in falsi verticilli, coi peduncoli ricurvi nel frutto. Foglie non fatte a freccia alla base, fiori generalmente ermafroditi. l. R. alpinus L. Bert. Flor. It. IV. p. 248. Caule eretto, vuoto, talora rossigno, alto 3-10 decim.; foglie ovate o cuoriformi, le inferiori grandi, lungamente picciolate, ru- vide, intere 0 quasi; fiori poligami monoici, in racemo terminale denso, cogli involucri del frutto cuoriformi, senza callo alla base. A M. Acuto presso Ascoli (Ors.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 2. R. pratensis M. et K. Arc. Comp. Flor. It. p. 984. Sin. — R. acutus Fr. Caule eretto, solcato, sovente rossigno, alto 8-10 decim.; foglie radicali lunghe, bislungo-lanceolate, un po’ cuoriformi alla base, le cauline acute, intere o crenulate: fiori in racemo lungo, disposti in falsi verticilli, quasi senza foglie: involucri del frutto più o meno triangolari, denticolati, tutti o almeno uno fornito di callo ovoideo alla base. Nei luoghi erbosi presso Pesaro, rara (Scagn.!). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 3. It. crispus.L. Bert. Flor. It. IV. p. 236. (fig. 137). Caule eretto, angoloso, spesso rossigno, alto 3-10 decim.; foglie lanceolate acute, strette alla base, increspate nei margini, breve- mente picciolate; fiori ermafroditi, in racemo lungo, nudo in alto, verticillati, più o meno peduncolati; involucri del frutto quasi arro- tondati, interi o dentellati, callosi alla base. Var. — I. elongatus Guss. Pianta gracile, colle foglie anguste, appena inerespate; invogli del frutto bislunghi, interissimi, il solo esterno munito di un callo rosso. Nei luoghi umidi e ombrosi di tutta la regione, fino alla base degli Apennini. Dovunque presso Ancona. Ho raccolto la var. in valle di Miano presso Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 4. R. conglomeratus Murr. Arce. Comp. Flor. It. p. 985. Sin. — I. Nemolapatluvun Ehrh. R. campestris Sari. Caule eretto, assai ramoso, alto 4-10 decim.; foglie bislunghe, arrotondate o cuoriformi alla base, picciolate, liscie o increspate nei 167 margini: fiori in racemo allungato, denso, accompagnato da foglie: involucri interni del frutto con un grosso callo. Lungo i fossi, accanto alle siepi ombrose, insieme alla sp. prec. Comune alla valle di Miano, ai Prati, alle Torrette ecc. presso Ancona, Fiorisce in maggio e giugno, Perenne. 9. It. pulcher L. Bert. Flor. It. IV. p. 240. Caule eretto o giacente, tortuoso, ramoso, alto 2-5 decim.; foglie spesso ristrette nel mezzo 0 più in basso, bislungo-ovate o lanceo- late, più o meno cuoriformi alla base, picciolate, intere o crenu- late; fiori in racemi fogliosi, cogli involucri del frutto dentati, e uno fornito di callo rosso. Lungo le vie, accanto ai fossi, comune in tutta la regione. Dovun- que nei dintorni di Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. i. RR. obtusifolius DO. Bert. Flor. It. IV. p. 238. Sin. — R. Friesii Gr. et Godr. R. sylestris Ten. Caule eretto, striato, alto 5-10 decim.; foglie ovate o bislunghe, cuoriformi alla base, più o meno picciolate, le radicali grandi: fiori in pannocchia ramosa; involueri del frutto cigliati, uno fornito di callo bianco 0 rossastro. Nei luoghi umidi dei monti, rara. A. Valle Canetra (Mauri), sul M. Priore (Marz.). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. Foglie a freccia, fiori generalmente unisessuali divici. 7. R. Acetosa L. Arc. Comp. Flor. It. p. 586. (fig. 138). Caule eretto, solcato, semplice, alto 3-8 decim.: foglie remote, bislungo-ovate a orecchie acute, intere o crenulate, colle ocree fran- giate: fiori assai piccoli, in pannocchia rada, colle brattee ferruginee : involueri del frutto rovesciati, cuoriformi-arrotondati, forniti di un piccolo callo alla base; pianta di sapore acido. Nei pascoli della zona subapennina e apennina. Nel Pesarese (Scagn.!), sul M. Cazria (Picc.!), sul M. Sanvicino, sul M. Argentara ove l'ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 8. R. arifolius AI. Arc. Comp. Flor. It. p. 986. Sin. — R. imontanus Poir. Caule eretto, solcato, semplice, alto 3-6 decim.; foglie inferiori astato-ovate, ottuse, a orecchie ottuse, le superiori triangolari, acute, sessili 0 quasi; ocree intere; fiori in pannocchia ramosa stretta ; involucri del frutto come nella specie precedente. Nei pascoli della zona apennina. A Valle Canetra (Ott.), al Sibilla (Scagn.!), a M. Priore e M. Volubrio (Marz.), sul M. Catria (Pice.!) ove lho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 168 9. R. Acetosella L. Bert. Flor. It. IV. p. 258. Caule eretto, striato, alto 2-3 decim., talvolta rossigno; foglie bislunghe o lanceolate, a orecchie acute, lineari, le inferiori lun- gamente picciolate; fiori piccolissimi in pannocchia ramosa; invo- lucri del frutto non rovesciati, senza callo; pianta acida. Quà e là nei luoghi erbosi dei colli e degli Aperinini. A_Mow- tefortino (Marz.), sul M. Catria (Picc.!), nel Pesarese (Scagn:!), nel Jesino d'onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in giugno. Perenne. 10. /è. scutatus IL. Bert. Flor. It. IV. p. 249. Sin. — R. glaucus Jacq. Caule spesso cascante, striato, ramoso, alto 2-4 decim., talvolta rossigno ; foglie lumgamente picciolate, glauche, quasi carnose, ovato- triangolari a orecchie divergenti; fiori spesso ermafroditi, in pan- nocchia poco ramosa o semplice, rada; involucri del frutto non ro- vesciati, senza callo; pianta acida. ] Nella zona apennina del faggio. A Castelluccio (Ottav.), sul M. Vettore (Ors.), a S. Leonardo (Marz.), a M. Regnolo (Ottav.), a M. Birro (Nard.), a M. Catria (Picc.!), ove I ho raccolta. Fio- risce in giugno. Perenne. FAMIGLIA XXXIV. — AMARANTACEE Le nostre amarantacee sono piante erbacee a radice fibrosa, ra- mosa, con fusto eretto o prostrato, liscio o angoloso, colle foglie senza stipole, alterne, più spesso picciolate e nervose nella faccia inferiore, raramente sessili e lineari. I fiori sono assai piccoli, erbacei, sessili, per lo più in glomeruli, guarniti di brattee aride, ermafroditi o poligami, col perigonio di 3-9 pezzi regolari squamosi, generalmente con 3-5 stami, coll’ovario a una sola loggia, fornito di stilo semplice o bi-tripartito all’apice. Il frutto è una piccola capsula ovoidea, che alle volte si apre trasversalmente, con un solo seme, lucente e nerastro a maturità. Gen. 4. AMARANTHUS — Fiori poligami o monoici, riuniti in grup- petti: foglie munite di lungo picciolo, nervose nella faccia inferiore. Gen. 2. POLYCNEMUM — Fiori ermafroditi, solitari o geminati: fo- glie sessili. 160 Gen. 1. — AMARANTHUS |. Abito, — Piante erbacee verdi o rossigne, co! fusto solcato, alternatamente ramoso, colle foglie semplici, nervose ; fiori erbacei formanti spesso dei racemi o grappoli accompagnati da brattee. I. A. retroflexus L. Bert. Flor. It. X. p. 191. Sin. — A. chlorostachys Mor. A. spicatus Lmk. Caule eretto, ottusamente angoloso, pubescente, ruvido, alto 2-8 decim., colle foglie romboidali od ovato-bislunghe, cuneate alla base, increspate e crenulate nei margini, scabrosette; fiori in spiche densissime, accompagnati da 5 brattee lunghe il doppio del peri- gonio, lineari-aristate; stami 5; frutto che si apre a maturità. Fra le macerie, lungo le vie, negli orti della zona littorale e dei colli, piuttosto comune. A_Pesaro (Scagn.!), al piano di S. Laz- zaro, al Pinocchio, ai Prati, a Numana ecc. presso Ancona ove l'ho raccolta. Fiorisce in estate. Annua. 2. A. Blitum L. Arc. Comp. Flor. It. p. 988. Sin. — A. ascendens Lois. Caule eretto o in parte prostrato, spesso rossigno, solcato, alto 2-7 decim., colle foglie piuttosto piccole, romboidali ovate o lanceo- late, liscie, lungamente picciolate ; fiori in gruppetti ascellari, accom- pagnati da 3 brattee lanceolate acute, non aristate; stami 3; frutto che sì apre a maturità. Negli orti e luoghi incolti, meno comune della sp. preced. A Pesaro (Scagn.!), a Numana, al piano di S. Lazzaro, alle Grazie, a Pietralacroce presso Ancona, ove I ho raccolta. Fiorisce in ago- sto. Annua. 3. A. deflexus L. Arc. Comp. Flor. It. p. 588. Sin. — A. prostratus Balb. Caule sdraiato, striato, di color verde pallido, colle foglie rom- boidali-ovate o lanceolate, liscie, più o meno increspate nei margini: fiori in spica agglomerata, accompagnati da 3 brattee munite di resta brevissima; 3 stami; frutto bislungo che non si apre a maturità. Presso l’abitato, negli orti, lungo le vie di campagna, comune. Dovunque nei dintorni di Ancona. Fiorisce in estate. Annua. 4. A. albus L. Bert. Flor. It. X. p. 186. Caule eretto, a rami divaricati, biancheggiante, alto 3-6 decim., colle foglie ovate o bislunghe, piuttosto piccole, smarginate all’apice, liscie; fiori in gruppetti ascellari accompagnati da 3 brattee lan- ceolate, aristate; 3 stami; frutto che si apre a maturità. Nei luoghi incolti, nel limite dei campi, rara. Presso Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in estate. Annua. 170 Gan. 2. — POLYCNEMUM L. Abito. — Pianta ramosissima, in cespuglietto spesso giacente, con foglie a lesina, spinescenti, bianco-mem- branose alla base ; fiori piccoli, bianchi, accompagnati da due brattee membranose. P. arvense L. Bert. Flor. It. I. p. 200. Caule striato, giacente o eretto, alto 1-4 decim., colle foglie sessili, triangolari-lesiniformi, pungenti; brattee lanceolate, lunghe quanto il perigonio che è diviso in 5 pezzi membranosi; 3 stami. Nei luoghi sterili, rara. Ad Arquata (Ors.), presso Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in luglio. Annua. FAMIGLIA XXXV. — CHENOPODIACEE (Tav. XIV, fig. 139 a 141). Le Chenopodiacee sono piante generalmente erbacee, talvolta un po’ legnose, inodore o fetenti, per lo più liscie e anche farinose, a ra- dice fibrosa, talora serpeggiante o anche ingrossata, con fusto cilindrico o angoloso, colle foglie senza stipole, alterne o anche opposte, intere, frastagliate o filiformi, carnose o raramente pungenti. I fiori sono assai piccoli, erbacei o scagliosi, peduncolati o sessili, più spesso riuniti in glomeroli e distribuiti in pannocchie o spiche, er- mafroditi, poligami o diclini. Hanno il perigonio in 2-3-5 pezzi saldati alla base, che persistono nel frutto, tramutandosi in membrane, in creste, o divenendo carnosi. Gli stami sono 5, talvolta 4-2-1; l’ovario è unico, libero o quasi, ovoideo-globoso, con 2-3-4 stimmi e un solo ovulo; il frutto è un otricello protetto dal perigonio sopraindicato, sovente ingros- sato o fatto carnoso. Gen. 4. SALSOLA — Fiori ermafroditi con 5 stami; capsula munita di 5 ali a stella; caule non articolato, con foglie carnose, spesso spinescenti. Gen. 2. SUAEDA — Fiori ermafroditi con 9 stami; capsula senza ali ma guarnita del perigonio persistente; caule non articolato, con foglie carnose, semicilindriche. Gen. 3. SALICORNIA — Fiori ermafroditi con 1-2 stami; caule arti- colato, senza foglie. (ren. 4. KOCHIA — Fiori poligami con 5 stami; capsula munita di 5 ali a stella: caule non articolato, con foglie filiformi pelosissime (nella nostra sp.). 7] Gen. 5. SPINACIA — Fiori diclini: i maschi con 5 stami, i femminei muniti di perigonio, con 4 stimmi; piante verdi. Gen. 6. OBIONE — Fiori diclini: i maschi con 5 stami, ì femminei senza perigonio, ma con 2 brattee tridentate; 2 stimmi; semi a guscio membranoso, entro un involucro sugheroso : piante argentine. (ren. 7. ATRIPLEX — Fiori diclini: i maschili con 5 stami, i femminei senza perigonio; 2 stimmi:; semi a guscio crostaceo, entro un invo- lucro erbaceo; piante verdi o biancastre pruinose. (ien. S. ROUBIEVA — Fiori ermafroditi o poligami con 5 stami; pe- rigonio a orciolo appena dentato, che rinchiude il frutto come in una capsula; foglie pennatifide. Gen. 9. CHENOPODIUM — Fiori ermafroditi con 5 stami o anche meno; perigonio di 5 pezzi, raramente 3, che restano liberi e non aderenti al frutto; foglie per lo più glaucescenti o farinose. Gen: 40. BETA — Fiori ermafroditi con 5 stami che sorgono da un anello carnoso; perigonio a orciolo, che si salda nel frutto dive- nendo duro e legnoso. Gen. 1. — SALSOLA GAERTN. (Tav. XIV, fig. 141). Abito. — Piante prostrate o in cespuglietto, di color verde-glauco, liscie o ruvide, talvolta rossigne, colla radice serpeggiante, le foglie carnose o spinose. 1. S. Kali L. Arc. Comp. Flor. It. p. 597. (fig. 141). Sin. — S. decumbens Lmk. Caule prostrato, ramoso, rigato di bianco, colle foglie a lesina, pungenti come le brattee; fiori solitari o 2-3 riuniti nelle ascelle delle foglie. Var. — S. Tragus L. Caule eretto, in cespuglio rosseggiante. Nelle arene marittime di quasi tutto il littorale. A_Pesaro d'onde mi fu comunicata da Scagnetti, a Grottamare e S. Benedetto (Ors.), a Porto S. Giorgio, a Portonovo, a Falconara, a (Gallina presso Ancona, nelle quali località I’ ho raecolta. La var. cresce insieme alla specie. Fiorisce in estate. Annua. 2. 8 Soda L. Bert. Flor. It. III. p. D4. Sin. — S. longifolia Link. Caule eretto o ascendente, alto 2-3 decim., colle foglie carnose, fi- liformi, non pungenti: fiori solitari o a coppie nelle ascelle delle foglie. Accanto alle acque marine, piuttosto rara. A Pesaro d'onde mi fu comunicata da Scagnetti, sotto Je rupi del colle Cardeto presso Ancona, ove l'ho raccolta. Si coltiva negli orti col nome di Roscano. Fiorisce in estate. Annua. Gen. 2. — SUAEDA Forsk. Abito. — Pianta in cespuglietto eretto, liscia, glaucescente, colle foglie carnose, a lesina, coi fiori erbacei, in glomeroli ascellari. S. maritima Dum. Arc. Comp. Flor. It. p. 598. Sin. — Chenopodium maritimum L. Caule striato, ramosissimo, alto 2-5 decim.; foglie semicilin- driche, acute, le superiori più brevi. Nei luoghi innondati salsi presso Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in estate. Annua. Gen. 3. — SALICORNIA l. Abito. — Piante senza foglie, legnose o erbacee alla base, erette o ascendenti, carnosette, di colore verde glauco, di odore aromatico; fiori erbacei in spiche, I. S. fruticosa L. Bert. Flor. It. I. p. 17. Caule articolato, legnoso alla base; spiche cilindriche, sessili o quasi; antere gialle. Cresceva nelle acque salse stagnanti del Pesarese come riferi- scono Brignoli e Petrucci, ma non ho potuto accertarne colà l’at- tuale esistenza. Fiorisce in settembre. 2. S. herbacea L. Bert. Flor. It. I. p. 15. Caule articolato, erbaceo: spiche quadrangolari, peduncolate : antere giallognole. Nelle acque salse stagnanti, rara. A_Pesaro d'onde mi fu co- municata da Scagnetti. Fiorisce in settembre. Annua. Gen. 4. — KOCHIA RotH. Abito. — l’ianta ramosa, eretta o giacente, pelosa, colle foglie filiformi; fiori erbaceo-membranosi, in spica lunga, terminale, fogliosa. K. arenaria Roth. Bert. Flor. It. III. p. 50. Sin. — Salsola arenaria Koel. Caule eretto o ascendente, alto 3-6 decim.; fiori agglomerati, col perigonio campanulato di 5 pezzi lanosi e pelosi. Nella spiaggia di Pesaro (Brign.) d'onde mi fu comunicata da Scagnetti e dove anche il Bertoloni la ricorda copiosissima. Fio- risce in settembre. Annua. Gen. 5. — SPINACIA I. Abito. — Pianta erbacea, liscia, eretta, colle foglie picciolate, tenere, a freccia; fiori erbacei, nelle piante maschili disposti in racemi spiciformi fogliosi, nelle piante femminee in gruppetti ascellari sessili. S. oleracea LI. Bert. Flor. It. X. p. 351. Caule eretto, solcato, semplice, alto 3-6 decim., colle foglie astate, intere o dentate nelle orecchiette. Si coltiva comunemente lo Spinacio in tutta la regione fino alla zona subapennina e talora inselvatichisce accanto agli orti. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. Gen. 6. — OBIONE GakRIn. Abito. — Pianta sdraiata, legnosa alla base, carnosetta, farinoso-argentina, coi fiori erbacei in spiche agglomerate. O. portulacoides Moq. Arc. Comp. Flor. It. p. 590. Sin. — Atriplex portulacoides L. Caule spesso radicante alla base, cilindrico, coi rami ascendenti e le foglie opposte, lanceolato-bislunghe, ottuse, intere: brattee del frutto a 3 denti, di cuì il mediano più breve. Nel littorale di Pesaro fra i due Canali, d'onde mi fu comu- nicata da Scagnetti. Fiorisce da luglio all’ autunno. Suffrutice. ‘ Gen. 7. — ATRIPLEX L. Abito. — Piante erbacee nella flora nostra, erette o ascendenti o sdraiate, ramose, colle foglie picciolate, spesso tenere, di colore verde scuro o rossigne, ovvero squamose-argentine ; fiori erbacei in glo- meroli ascellari o disposti in racemi guarniti di brattee, I. A. hortensis L. Bert. Flor. It. X. p. 417. Caule eretto, angoloso, alto fin’oltre un metro, colle foglie triangolari-astate o bislunghe, intere o quasi, verdi in ambe le pa- gine; fiori a racemo interrotto: involueri del frutto ovati, saldati alla base. Si coltiva in qualche luogo come gli Spinaci ed esce talvolta dalla coltivazione. Nei dintorni di Jesi, d'onde l’ebbi da Grilli. Fio- risce in estate. Annua, 2. A. rosea LI. Bert. Flor. It. X. p. 412. Sin. — A. polisperma Ten. A. alba Scop. Caule eretto o ascendente, bianco-farinoso, come il resto della pianta, ramoso, alto 3-10 decim., colle foglie piuttosto piccole, ovato- rombiche o quasi triangolari, a denti acuti e profondi, disuguali; fiori a racemi brevi, interrotti: involucri del frutto triangolari, sal- dati fino alla metà, Nel littorale, rara. A_Porto S. Elpidio, a Grottumare (Ors.), a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in luglio e agosto. Annua. 3. A. laciniata L. Arc. Comp. Flor. It. p. 591. Sin. — A. tatarica L. in Ces. P. e G. : Caule eretto o ascendente, ramoso, angoloso, alto 7-10 decim., colle foglie farinose almeno di sotto, triangolari a freccia, trilobe:; brattee astate, connate alla base; fiofi in racemo spiciforme nudo. Nei luoghi salsi presso Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in luglio e agosto. Annua. 4, A. hastata L. Arc. Comp. Flor. It. p. 592. Sin. — A. latifolia Wahl. Caule ascendente o sdraiato, assai ramoso, alto 2-8 decim., colle foglie verdi o appena polverose, le inferiori astate, troncate alla base, più o meno dentate; fiori a racemi nudi in alto; involucri del frutto triangolari, saldati alla base. Var. — A. triangularis Willd. (A. prostrata Guss.). Foglie triangolari, intere 0 quasi; invogli del frutto un po’ rom- boidali. Cresce tanto la forma tipica che la var. lungo il littorale nei luoghi incolti, accanto alle vie, fra 1 sassi. A_S. Benedetto (Marc.), a Cupramarittina (Nard.), a Pesaro (Scagn.!), alle Tavernelle, a S. Margherita, al molo sud e presso le mura in Ancona, ove 1° ho raccolta. Fiorisce in agosto e sett. Annua. 5. A. patula TL. Arc. Comp. Flor. It. p. 592. Sin. — A. angustifolia Smith. Caule sdraiato, ramoso, colle foglie inferiori astato-lanceolate, cuneate alla base, attenuate in breve picciolo, le superiori lanceo- late, dentate, verdi o appena polverose; fiori agglomerati; involueri | del frutto romboidali, saldati alla base. Nei luoghi incolti ed erbosi, accanto agli orti, lungo le strade quà e là in tutta la regione. A_Montefortino (Marz.), a Pesaro (Scagn.!), nelle fortificazioni di Ancona ove Vl ho raccolta. Fiorisce alla fine di estate. Annua. Gen. 8. — ROUBIEVA Moo. Abito. — Pianta odorosa, erbacea o talora un po'legnosa alla base, prostrata, colle foglie minute, penna- tifide, più o meno polverose di sotto,; fiori erbacei, ascellari, sessili, in racemo. R. multifida Moq. Arc. Comp. Flor. It. p. 595. Sin. — Chenopodiwmn multifidum L. Caule sdraiato, angoloso, striato, colle foglie a lacinie lineari disuguali: fiori solitari 0 2-5 in gruppetti. 175 Questa rara specie italiana, rarissima nella nostra regione, mi è stata comunicata da Scagnetti che tutti gli anni la raccoglie nel Cesano presso Pesaro, verso Miralfiore e nel porto di questa città. Fiorisce da luglio all'autunno. Perenne e suffruticosa. Gen. 9. — CHENOPODIUM |. (Tad. XIV, fig. 140). Abito, — Piante erbacee ramose, end o anche prostrate, colle foglie verdi opache e talvolta farinose, di forma varia, inodore o fetide ; fiori erbacei in glomeroli che formano racemi o pannocchie. l. C. polyspermwum L. Bert. Flor. It. HI. p. 40. Caule giacente o eretto, angoloso, solcato, alto 3-8 decim., colle foglie ovate o bislunghe, intere, verdi, non polverose ; fiori in racemi brevi, interrotti, divaricati; elementi del perigonio divaricati nel frutto. Fra i campi, accanto ai muri, lungo le vie, comune in tutta la regione. A _Pietralacroce, al Trave, a Montagnolo ecc. presso An- cona, ove l'ho raccolta. Fiorisce in sett. Annua. 2. C. olidum Curt. Bert. Flor. It. II. p. 39. Sin. — C. Vulcaria L. C. foetidum Lmk. Caule giacente, angoloso, striato, alto 1-3 decim., colle foglie ovato-rombiche, intere, polverose, glauche di sotto, fetidissime; fiorì in racemi conglomerati, nudi: elementi del perigonio addossati nel frutto. Fra le macerie, accanto ai muri, comune in tutta la regione. A S. Margherita, a Pietralacroce, al Piano ecc. presso Ancona ove l ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Annua. 3. C. murate L. Bert. Flor. It. II. p. 29. Caule eretto, spesso rosseggiante, farinoso in alto, solcato, alto 3-6 decim., colle foglie piuttosto grandi, ovato-bislunghe, cuneate alla base, irregolarmente dentate, verdi anche di sotto; fiori verdastri farinosi, in pannocchia composta; elementi del perigonio completa- mente addossati al frutto. Quà e là presso i muri, nei rottami, negli ortì, in tutta la re- gione. Entro la città di Ancona e attorno alle mura, ove l’ ho rae- colta. Fiorisce in primavera e in estate. Annua. 4. C. album L. Bert. Flor. It. III. p. 30. (fig. 140). Caule eretto, robusto, verde pallido o anche rossigno, solcato, alto 3-8 decim., colle foglie acute, più o meno farinose, glauche di sotto, le inferiori ovato-cuneate, dentato-sbrandellate, le superiori lanceolate, anche intere; fiori in racemi grandi, allungati, terminali e ascellari, di moltissimi fiori sessili, farinosi. 176 Var. -— .C. viride L. Foglie poco dentate, verdi, poco o punto farinose. Nelle siepi, negli orti in tutta la regione. Dovunque nei din- torni di Ancona insieme alla varietà. Fiorisce in estate. Annua. 5. C. opulifolium Schrad. Bert. Flor. It. III. p. 32. Caule eretto, robusto, solcato, ramoso, alto 3-6 decim., colle foglie piuttosto piccole, ottuse specialmente in basso, glaucescenti- farinose nella faccia inferiore, romboidali, intere alla base, nel resto dentato-lacere; fiori in racemi brevi, interrotti, farinosi. Negli orti, accanto ai muri, comune specialmente nel littorale. Alla Piana S. Lazzaro, al Canale, a Pietralacroce ecc. presso An- cona, ove l ho raccolta. Fiorisce in estate e autunno. Annua. 6. C. Bonus Henricus L. Bert. Flor. It. II. p. 24. (fig. 139). Sin. — Blitum Bonus Henricus Reich. Caule giacente o ascendente, solcato, alto 1-5 decim.; foglie verdi di sopra, un po’ polverulente di sotto, ondulate, triangolari a freccia, intere o angoloso-dentate: fiori in glomeroli a pannoc- chia stretta, allungata: involucri del fiore con margine bianco 0 colorato. Nei luoghi erbosi e freschi degli Apennini. A M. Catria (Pice.!), alla Vernosa, a Balzo Borghese, a M. Birro, ove lho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. Gen. 10. — BEIA LI. Abito. — Piante erbacee a radice carnosa o cilindrica, a foglie succolente, liscie o anche un po' peloso- ruvide ; fiori erbacei in glomeroli che formano spiche semplici, interrotte in basso. B. maritima L. Bert. Flor. It. III. p. 45. Caule giacente, angoloso, solcato, talvolta rossigno, colle foglie cuneate, ovate, ottuse o lanceolate acute in alto; racemi forniti di foglie bratteali più lunghe dei fiori. Piuttosto comune nei luoghi erbosi presso Ancona e nelle for- tificazioni della città stessa. Si raccoglie fra le erbe da cuocere col nome di Bietola selvatica. Fiorisce in estate. Perenne. Coltivansi fra noi comunemente le 2 forme domestiche da orto, cioè la Bietola comune (B. Cicla L.) e la Rapa rossa (B. vul- garis L.); e da poco tempo si tenta pure per uso industriale o zootecnico la coltura della Barbabietola propriamente detta (B. ra- pacea K.). bai N L'AMIGLIA NNXVI. — FITOLACCACEE In questa famiglia appartiene alla nostra flora il solo gen. Phyto- lacca di cui segue la diagnosi. (ten. Phytolacca — Fiori ermafroditi, regolari, col perigonio 5-partito, 10 stami che partono da un disco carnosetto, 8-10 carpelli vertici]- lati aderenti, con altrettanti stili; frutto carnoso a bacca schiacciata, con 8-10 semi neri. Gen. PHYTOLACCA I. (Lav. XV, fig. 146). Abito, — Pianta molto robusta, liscia, glaucescente, coi rami spesso rossigni, le foglie tenere, di colore verde scuro, i fiori giallognoli in grappoli semplici, opposti alle foglie, î frutti a succhio di co- lore rosso intensissimo P. decandra L. Arc. Comp. Flor. It. p. 589. Fusto eretto, ramoso, alto fino a 2 metri, con foglie alterne, ovato-acute, intere. Si vede non raramente lasciata crescere negli orti e presso le case di campagna, per adoperarne i frutti col nome di Uralacca a tingere il vino o altre sostanze. Fiorisce in estate e autunno. Perenne. ez GOROLLIFLORE Le corollifiore sono piante per lo più erbacee, alle volte in cespuglio lignescente (suffruticoso) come il rosmarino, o in forma di arbusti o alberi (es. Agnocasto, Oleandro, Olivo, Fillirea, Siringa, Ligustro, Or- nello, Frassino, Legnosanto). Hanno in generale la radice a fittone più o meno ramificata, talora crassa, munita d’ingrossamenti carnosi 0 teu- beri (es. Borragine selvatica, Patata, Pamporcino). I fusto è semplice 0 ramoso, cilindrico 0 tetragono, qualche rara volta volubile (es. Camparello, Cuscuta). Le foglie sono assai variabili, generalmente senza stipole, ora al- terne come nei Convoleuli, nelle Borragini, nei Soluni, ora opposte come nelle Genziane, nelle Salrie, nelle Mente, nell’Olivo ecc. Talvolta quelle radicali si dispongono a rosetta nel suolo (es. Piantaggini, Genziane, Primule) e allora l' infiorescenza viene portata da uno scapo semplice. I fiori sono in generale ermafroditi, rarissimamente unisessuali (Ebenacee ), assai variabili per il colore, per la forma o per la dispo- sizione. Però tutti si distinguono, come sì è visto nella chiave analitica delle classi, per avere gli elementi del calice più o meno saldati fra loro e così quelli della corolla, gli stami inseriti in quest’ ultima che si attacca attorno alla base dell’ovario, il quale perciò è libero dentro il fiore (per eccez. nel gen. Mraxinus è di 4 petali o nulla; nel gen. Sa- molus, la corolla insieme agli stami è epigina, cioè inserita superior- mente all’ovario). La corolla ha il lembo ora diviso regolarmente, ora irregolarmente in modo da simulare una specie di bocca (fauce) con 2 labbra aperte o chiuse. Gli stami sono per lo più 4-5, ed essendo 4, spesso 2 sono più brevi o anche abortiscono. I frutti sono per lo più capsule aride, raramente bacche. Dalle piante nostre comprese in questa sezione non trae l’uomo grande profitto, se si fa eccezione dell’Olivo, delle Patate, del Tabacco. Tuttavia alcune corolliflore contengono speciali principii aromatici (Serpillo, La- vanda, Salvia ecc.), altre principi medicamentosi amari (Genziana), altre alcaloidi narcotici (Stramonio, Giusquiamo, Belladonna), altre producono frutti commestibili ( Peperone, Pomodoro, Melanciano ecc.) Chiave analitica per la determinazione delle famiglie corolliflore l. Piante erbacee o al più suffruticose . . . . vu te Piante che crescono in albero o in arbusto, 0, eccezione quasi er- hacce, e in tal caso coi rami sterili striscianti e colla corolla rego- lare azzurra, a 5 lobi troncati obliquamente |. ./.0.. . IT 2. Stami 4, uguali in lunghezza 0 2 più lunghi e due più brevi (didi- nami) talvolta abortivi . SMI e SO i Lalli SEO Stami 5, raramente più di 5, solo accidentalmente 4 per aborto (Gen- cianacee ) TR A RE I eg DI 3. Foglie radicali generalmente a rosetta; fiori minuti, stipati in capo- lini o in spiche cilindriche senza foglie: stami 4 per lo più di uguale lunghezza Pian rt ai a È È 20 = Foglie radicali non a rosetta; fiori medioeri O grandi; a cor olla spesso labiata; stami 4 didinami o 2 soltanto per aborto. . . . 5. 4. Corolla scagliosa, arida, poco apparente Ubic. — Nei luoghi arenosi o aridi, nei prati, nei pascoli, dalla spiaggia dell'Adriatico ai più alti Apennini . . . +... + +... - PPlantaginacee, - XXXVII. Corolla colorata in violaceo o bianca Ubic. — Nei luoghi erbosi e boschivi dei colli, della zona subapennina e apennina Globulariacee. - XXXIX, 5. Ovario a 4 loggie, che si tramuta o no in capsula contenente 4 semi o meno per aborto . . . BAD EI (67 Ovario a 2 loggie, o anche una ora, che si tramuta in capsula conte- ppaReggeraio pani molti. Semi, cio. i. OT. 6. Ovario a capsula, intero, collo stilo terminale; corolla a 5 lacinie quasi uguali; piante inodore. (gen. Verbena) Ubic. — Nei campi, nei prati, lungo le strade, specialmente della zona littorale e dei cale ae A Verbenacasnini parteb XLI Ovario quadripartito, collo stilo centrale; corolla generalmente bila- biata; piante spesso fragranti Ubic. — Dovunque nei siti coltivati e nei luoghi incolti, boschivi, aridi, umidi e anche pantanosi, in tutta la regione; talvolta coltivate . . . . . . Labiate. - XL. 7. Corolla con 2 labbra più o meno distinte o col bordo a 4-5 lobi ge- neralmente disuguali sana Ra a | 8 Corolla col solo labbro inferiore Ubic. — Nelle vecchie mura e nei luoghi aridi della zona littorale e dei colli enni a e AIR I E ACANAC8O = ALT 8. Piante con foglie, verdi Ubic. — Dovunque come le labiate in tutta la regione . . Scrofulariacee. - XLIV. Piante sprovviste di foglie e non verdi, ma gialle, rossigne, violacee, variegate ecc. Ubic. — Parassite sulle radici di altre piante, nei campi coltivati, specialmente fra i legumi o nei siti incolti e boschivi, dalla zona littorale a una media altezza sugli ADEN ea e nt LOSANNA I VPONANCROB8:,- XLUI, 130 9. Stami tutti o in parte pelosi lungo i filamenti che sono dilatati al- l'apice e 2 0 3 più brevi (gen. Verbascum) . Scrofulariacee in parte. - XLIV. Stami coi filamenti nudi o raramente appena pelosi alla base . 10. 10. Stami guarniti di una corona petaloidea carnosa e frastagliata ; pol- line in masse Ubic. — Nei luoghi boschivi o aridi, dal piede degli Apennini a una media altezza su questi mance 200 e + = Asclepiadacee. - XLIX. Stami senza appendici; polline polverulento 0.0.0... IL. e Il. Caule spesso strisciante o volubile o parassita; corolla a campanella, generalmente non lobata Ubic. — Nei campi, nelle siepi, nei luoghi erbosi o sassosi o aridi, avvero parassite soprai altre piant@® . 0. 000.0 4 Convolvulacee. — SISVIIE Caule eretto ; corolla per lo più divisa in 5 o raramente in 4-8 lobi. 12. 12. Stami alternanti*coi lobi della corolla... . . . . 0. 13. Stami ‘contraposti ‘ai lobi della corolla. |... 000 13. Infiorescenza più o meno scorpioidea, cioè coi fiori volti da una sola parte in cima arricciata prima dello sbocciamento; ovario con 4 seri (0 pil i a + RE Infiorescenza non scorpioidea; capsula o bacca con molti semi . 15. 14. Capsula con molti semi (gen. Hyosciamus) . Solanacee in parte. - XLV. Frutto costituito di 4 acheni aridi Ubic. — Ovunque fra i campi, negli orti, nei siti incolti o erbosi, nei boschi e rara- mente nei luoghi acquastrinosi . . . . . + + + + Borraginacee. - XLVI. 15. Frutto a capsula di 2 loggie o a bacca succolenta, con molti semi; poche foglie radicali: piante più o meno fetide, spesso velenose Ubic. — Dovunque nei luoghi incolti, nei rottami, nei boschi, dal littorale al piede degli Apennini; piante spesso coltivate negli orti . ... . Solanacee. - XLV. Frutto a capsula di una loggia con molti semi; per lo più molte foglie radicali disposte a rosetta; piante amare Ubic. — Nei luoghi erbosi e nei pascoli in tutta la regione, fino alle più alte cime ‘re ONORE Si an es cr Genzianateo. iNAVI 16. Stilo diviso in 5 parti, raramente in 3-4 Ubic. — Per lo più nei pascoli della zona apennina . . Plumbaginacee. - XXXVIII Stilo non diviso, terminato da uno stimma semplice Ubic. — Nei luoghi erbosi, nei campi, nei boschi in tutta la regione . Primulacee. - LIII 17. Arbusto spinoso (gen. Lyciwn) . + + + Solanacee in parte. - XLV. Piane nOn ASINO se e RI E IM] o SI IS. Arbusto con fiori a 4 stami didinami e frutti a odore piperato (gen. Vifen) Lit iaia i Vorbonaoue! în' parte, © XLI. Pianle: condor non. di dinamite tai rh 19, 19. Fiori ermafroditi con 5 stami Ubic. — Nelle siepi e nei luoghi selvatici della zona littorale e dei colli; piante talora COlUVatEInEliprardinie oe ue ae eg ci e lee o CANOCINACAO. — Jo l'iori ermafroditi o unisessuali, però mai con 5 stami... 20. 20). Fiori dioici con 8-16 stami almeno, se sono maschili Ubic. — Nei luoghi selvatici della zona subapennina —». . . . . Ebenacee. - LII. Fiori generalmente ermafroditi, talvolta per aborto unisessuali, con 2 stami Ubic. — Nelle macchie e nei boschi in tutta la regione fino al piede degli Apennini; alberi talora estesamente coltivati —. +... +... + + + + Oleacee. - LI. FAMIGLIA XXXVII. — PLANTAGINACEE Per la flora nostra appartiene a questa famiglia il solo gen. Plan- tago di cui segue la diagnosi. Gen. PLANTAGO — Fiori ermafroditi, regolari, accompagnati da brattee, disposti in spica densa, cilindrica, ovale o globosa, con il calice a X sepali saldati alla base, la corolla membranosa, arida, divisa in 4 lobi, 4 stami che partono dal fondo della corolla, un ovario a 2-4 loggie, munito di stilo semplice; frutto capsulare, circondato dal calice e dalla corolla persistenti, che si apre trasversalmente, con 1-4 semi per ogni loggia. Gen. PLANTAGO L. n "I £ - (Tav. XV, fig. 145). Abito. — Piante piccole o mediocri, a radice fibrosa o nodosa, erbacee o appena lignescenti alla base, ora ramose e in tal caso con foglie anguste, alterne od opposte, ora conesole foglie radicali disposte a rosetta sul terreno, semplici, a nervature parallele al bordo, lisci o pelose; infiorescenze er- bacee peduncolate. Foglie lineari, piante spesso ramose. Il. P. ramosa Asch. Ces. Pass. e Gib. Flor. It. p. 283. Sin. — P. arenaria W. et K. Psyllium ramosum (il. Caule ramoso, alto 1-3 decim., peloso-biancheggiante come il resto della pianta; foglie opposte, lineari, intere o con qualche pic- colo dente; spiche ovoidee.colle brattee inferiori acuminate, le supe- riori ottuse; sepali disuguali, 2 ottusi e 2 acuti. Nelle arene del littorale, piuttosto comune, e anche nella zona subapennina e apennina. A Grottamare (Passer.), a Pesaro (Scagn.!), a S. Elpidio e a Falconara ove V ho raccolta, sul M. Catria (Picc.!). Fiorisce in estate. Annua. 2. P. Psyllium L. Bert. Flor. It. NU. p. 178. Caule ramoso, alto 1-3 decim., pubescente e vischioso come il resto della pianta; foglie opposte, lineari, intere o con qualche dente; spiche ovate o arrotondate, colle brattee tutte lanceolate; sepali uguali, acuti. Nei luoghi sabbionosi della zona littorale, quà e là. Sul M. Conero e nella valle di Miano presso Ancona, ove 1 ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 3. P. Cynops L. Bert. Flor. It. IL p. ISI. i Sin. — P. genevensis Poir. Caule lignescente alla base, ramoso, alto 2-4 decim., ruvido; foglie opposte, lineari filiformi, a 3 angoli, più o meno pubescenti- cigliate; spica quasi globosa, turgida, colle brattee ovate acute: sepali disuguali, 2 ottusi, mucronati. Nei luoghi aridi della zona subapennina e apennina, non co- mune. Sul M. Sanvicino, sul M. Ramajolo presso Cingoli, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in giugno. Perenne. 4. P. subulata I. Bert. Flor. It. I. p. 172. Sin. — P. pungens Lap. Foglie tutte radicali, in cespuglietto talora legnoso alla base, alto 5-15 cent., lineari pungenti, triangolari, liscie 0 ruvide-pube- scenti; spica bislunga, densa, colle brattee ovate acute; sepali bi- slunghi, acuti od ottusi. È stata unicamente raccolta dal Sanguinetti sul M. Vettore. Fiorisce in giugno. Perenne. 5. P. maritima L. Arc. Comp: Flor. It. p. 499. Sin. — P. graminea Lmk. Foglie tutte radicali o nell’apice di un rizoma lignescente, in cespuglietto alto 2-4 decim,, lineari, carnose, scanalate di sopra, liscie o con poche ciglia; spica bislunga o contratta, talora dira- data alla base, colle brattee e i sepali come nella spec. preced. Var. — P. serpentina All. (P. alpina plur. auct.). Differisce dalla forma tipica per le foglie che sono piane e coriacee. 183 Crescono la specie e la var. tanto nel littorale quanto sugli Apennini. Presso Pesaro (Petrucci, Scagn.!), a Pioraco (Ottav.), sul M. Pelone, sul M. Vettore, a Castelluccio (Ors.), sul M. Argen- lara è sul Samvicino ove V ho raccolte. Fiorisce in giugno. Perenne. Foglie non lineari, piante mai ramose, cioè con sole foglie radicali da cui s’erge lo scapo. ti. P. Coronopus L. Bert. Flor. It. Il. p. 174. Foglie giacenti nel terreno, più o meno crasse, lanceolato-li- neari, più o meno remotamente dentate o anche pinnatifide, liscie O pubescenti: scapo non solcato, colla spica bislungo-cilindrica ; brattee spesso più lunghe del calice che hai sepali laterali alati nel dorso; capsula con 3-4 semi. Nei luoghi arenosi del littorale e lungo le strade. A_S. Bene- detto (Ors., Mare.), a Pesaro (Scagn.!), a Falconara, alle Tor- rette ecc. presso Ancona, ove l ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Annua. Si raccoglie talvolta fra le insalate. 7. P. Serraria L. Bert. Flor. It. II. p. 173. Foglie lanceolate, acute, totalmente o parzialmente seghettato- laciniate, liscie 0 pubescenti; scapo non solcato, pubescente, colla spica cilindrica; brattee più brevi del calice; capsula con 2 semi. Nei luoghi ghiaiosi del littorale, rara. Nei colli di S. Benedetto (Marc.), a Montoro presso Castelfidardo, ove 1’ ho raccolta. Fiorisce in giugno. Perenne. 8. P. montana Lmk. Are. Comp. Flor. It. p. 499. Sin. — P. alpina Vill. P. atrata Hopp. P. sphaerocephala Poir. Foglie lanceolato-lineari acute, intere o con lontani denti, liscie o pelose; scapo non solcato, più o meno peloso, colla spica ovato- globosa: brattee larghe, arrotondate. Nella parte scoperta dei più alti Apennini. Sul M. Vettore (Sang., Ottav.), sul M. Regnolo (Ottav.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 9. P. Lagopus L. Bert. Flor. It. II. p. 164. Sin. — P. eriostachya Ten. Foglie ovato-lanceolate acute, intere, con denti piccoli e remoti, liscie 0 pelose: scapo solcato, peloso, colla spica globosa od ovato- bislunga, mollemente pelosa; brattee ovato-lanceolate, acute. L'ho raccolta nel littorale di S. Benedetto e Porto S. Giorgio, cresce anche a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in maggio. Perenne. 10. P. argentea Chaix. Arc. Comp. Flor. It. p. 500. Sin. — P. victorialis Poir. Foglie lanceolate strette, assai acute, intere o con denti piccoli 134 e remoti, sparse di peli bianchi sericei come il resto della pianta ; scapo leggermente solcato, colla spica globosa, non pelosa; brattee acuminate, sericee. Nei siti aridi degli Apennini, rara. Sul M. dei Fiori (Ors.), sul M. Catria (Picc.!), sul M. Sanvicino d'onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in estate. Perenne. Il. P. lanceolata L. Bert. Flor. It. Il. p. 158. Foglie lanceolate acute, generalmente intere e liscie, talora un po’ pelose, con 5 nervi; scapo di mediocre altezza, angoloso-solcato, nudo o con peli applicati, colla spica ovoidea; brattee ovato-acute, spesso brune. Var. a — P. altissima L. Peduncoli molto più lunghi delle foglie, colla spica cilindrica. Var. b — P. capitata Ten. Peduncoli assai brevi, colla spica contratta, quasi globosa. Nei prati, nei luoghi incolti, lungo le vie, comune in’ tutta la regione. Abbondantissima ai Prati presso Ancona. La var. a) cresce nei luoghi erbosi freschi insieme alla specie; la var. b) nei luoghi aridi, al Trave, al M. Conero ecc. presso Ancona. Fiorisce da maggio a settembre. Perenne. Si distingue come le specie seguenti col nome di Piantagine. 12. P. Bellarai A). Bert. Flor. It. p. 167. Sin. — P. pilosa Pourr. Foglie lanceolato-lineari acute, quasi sempre intere, pelose come tutto il resto della pianta, con 3 nervi: scapo breve, non solcato, colla spica bislungo-cilindrica; brattee lanceolate acuminate. Nelle sabbie marine. Presso Pesaro (Scagn.!), a Porto d’Ascoli (Ors.), a Porto S. Giorgio (Marc.), a Porto Recanati ove V ho rac- colta. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. 13. P. media L. Bert. Flor. It. II. p. 156. Foglie ovato-ellittiche, sdraiate per terra, crasse, intere o con denti remoti, più o meno pubescenti, con 5-7 nervi, brevemente picciolate; scapo striato, pubescente, colla spica bislungo-cilindrica ; brattee lanceolate, acute, scanalate; stami coi filamenti lunghissimi, spesso rosel. Comune nei prati, lungo le strade, nei luoghi boschivi, in tutta la regione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce da maggio a settembre. Perenne. Si distingue col nome volgare di Petacciòla. 14. P. major L. Bert. Flor. It. II. p. 153. (fig. 145). Foglie assai grandi, ovate, ottuse, spesso ondulate nei margini ove si scorge qualche dente, liscie 0 poco pelose, con 5-9 nervi; 155 scapo striato, più o meno pubescente, colla spica cilindrica, lun- ghissima; brattee ovate; capsule con molti semi. Nei luoghi erbosi, lungo i fossi, in tutta la regione, comune. Al Trave, alle Torrette, ai Prati, accanto alla foce dell’Esino ecc. presso Ancona, ove l'ho raccolta. Fiorisce in primavera e in estate. Perenne. FamieLia XXXVII — PLUMBAGINACEE (Tav. XIV, fig. 142, 143. XV, fig. 144). Le nostre plumbaginacee sono piante erbacee, a radice fibrosa, scapigere o ramose, con rami angolosi, sprovviste di peli, colle foglie senza stipole, alterne, semplici, anguste o abbraccianti alla base. I fiori sono apparenti, colorati in roseo 0 violaceo, disposti in ca- polini densi o in spiche contratte, muniti di brattee, ermafroditi, regolari, con il calice tubuloso a 5 lobi, la corolla di 5 petali saldati alla base o gamopetala imbutiforme, con 5 stami, l’ovario ad una sola loggia con un ovolo, 5 stili liberi o saldati insieme. Il frutto è una capsula membranosa. Gen. d4. ARMERIA — Fiori piccoli in capolini fitti; calice scaglioso arido; petali saldati soltanto alla base; stami inseriti alla base della e stili 5 liberi. (ren. 2. PLUMBAGO — Fiori mediocri in spiche contratte a mazzetto : calice erbaceo; petali saldati in corolla imbutiforme col tubo il dop- pio più lungo del calice e stami inseriti in un disco ipogino: 5 stili saldati fino allo stimma. Gen. 1. — ARMERIA \Wiccp. (Tav. XIV, fig. 142. XV, fig. 144). Abito. — Piante ‘non ramose, piccole, colle l'oglie lineari, in cespuglietto radicale ; fiori in capolini fitti, rosei, circondati da brattee scagliose, sopra un peduncolo guarnito in alto da una guaina membranosa. . |]. A. elongata Hotîm. Are, Comp. Flor. It. p. 579. (fig. 142). Sin. — A. vulgaris Willd. Statice vulgaris Bert. Foglie lineari acute, liscie, con un solo nervo, dello stesso dia- metro trasverso dello scapo: brattee lunghe quanto il frutto. Nei luoghi erbosi della parte scoperta degli Apennini. Sul M. dei Fiori, a M. Pelone (Ors.), sul M. Catria (Picc.!), sul M. Vet- tore, sul Sanvicino, sul M. Argentara, nelle quali località 1 ho rac- colta. Fiorisce in agosto. Perenne. 186 2. A. plantaginea Willd. Are. Comp. Flor. It. p. 979. (fig. 144). Sin. — A. scorzoneraefolia Re. Statice plantaginea Ten. Foglie lineari, acute, liscie, più larghe del diametro dello scapo, con 5-7 nervi; brattee più lunghe del frutto. Sui pascoli degli Apennini. A_M. Pelone (Ors.), sul M. Sibilla (Marz.), a Pioraco (Ottav.), a M. Birro (Utili, Nard.), sul M. Catria (Picc.!), sul Sancicino (Grilli!) ove 1’ ho raccolta. Fiorisce in giu- gno. Perenne. Gen. 2. — PLUMBAGO |. (Tav. XIV, fig. 143). Abito. — Pianta assai ramosa, col fusto angoloso, striato, le foglie intere, nude, sessili in alto, ì fiori grandetti, violacei, a mazzetti lungo i rami, appiccaticci nel calice, contornati da 3 brattee, » P. europaea LL. Bert. Flor. It. II. p. 431. Caule alto 3-10 decim.; foglie radicali ovate a rovescio, atte- nuate in picciolo, le superiori ovato-lanceolate, sessili, a freccia alla base, abbraccianti; fiori col calice glandoloso e i lobi della corolla ottusi, divaricati. Quà e là nella zona dei colli, rara. Presso Ascoli (Ors.), nel Maceratese (Nard.), sotto la cittadella presso - Ancona ove I’ ho rac- colta, presso Jesi d’onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in estate. Perenne. FAMIGLIA XXXIX. — GLOBULARIACEE Il solo gen. Globwlaria fa parte di questa famiglia. Veggasene quì appresso la diagnosi. Gen. GLOBULARIA — Fiori minuti, ermafroditi, in capolino denso, globoso, cinto da brattee squamose: calice di 5 lobi quasi uguali; corolla a due labbra, di cui il superiore per lo più bipartito ; 4 stami assai sporgenti; ovario con un solo ovulo e lo stilo filiforme; frutto arido chiuso nel calice, mucronato. Gen. GLOBULARIA L. Abito. — Pianticelle a rizoma talvolta lignescente, colle foglie semplici, carnosette, lucide, le radicali di- sposte a rosetta; capolini cerulei o lilacini o bianchi. 1]. G. vulgaris L. Bert. Flor. It. II. p. 5. Pianta erbacea, colle foglie radicali bislungo-spatolate, per lo 187 più con 3 minuti denti all’apice, le cauline sessili, lanceolate, acute; brattee peloso-cigliate; ricettacolo peloso. Nei luoghi boschivi della zona subapennina e dei colli. Nell’ Asco- lano (Ors.), nell’ Yrbinate (Brign.), nel Pesarese (Scagn.!), sui M.' di Uingoli, al M. Cucco, al Sanvicino, al M. Conero, nelle quali loca- lità V ho raccolta. Fiorisce in maggio. Perenne. 2. G. cordifolia L. Bert. Flor. It. JI. p. 8. Sin. — G. nana DC... bellidifolia Ten. Pianta a rizoma legnoso, strisciante, colle foglie spatolate o cuneate a cuore rovescio, talvolta ondulate nei margini; brattee peloso-cigliate; ricettacolo liscio. Nei luoghi erbosi scoperti degli Apennini. A_M. Cardosa (R. (Ricci!), a M. Birro (Nard.), sul SibiZa (Mare.), sul Vettore ove lho raccolta, sui M.' di Urbino (Brign.). Fiorisce in Inglio e ago- sto. Perenne. FAMIGLIA XL. — LABIATE (Tav. XV, XVI e XVII, fig. 147 a 167). Le labiate costituiscono una ricca famiglia di piante più spesso er- bacee, talora in cespuglio legnoso alla base, suffruticoso, le quali con- tengono spesso olii essenziali odorosi o principii amari. Hanno la radice per lo più fibrosa, talvolta strisciante, stolonifera e anche articolata, il caule eretto o raramente strisciante, quadrangolare, coi rami opposti, le foglie opposte o verticillate, sessili 0 picciolate, semplici, mancanti di stipole, intere o diversamente incise nel margine, liscie o guarnite di peli pubescenti, lanosi, ruvidi, secondo il caso. I fiori sono sempre ermafroditi, accompagnati più o meno da brattee, ascellari, assai raramente solitari, per lo più in gruppetti. che verso l'apice dei rami formano spesso delle spiche o dei capolini di colore variabile. Hanno il calice persistente dopo la fioritura, di un pezzo solo, tubuloso, ora regolarmente munito di 4-5-10 denti, ora irregolare coi denti spartiti in 2 labbra e il tubo spesso contorto e ventricoso. La co- rolla è monopetala, tubulosa, talvolta col lembo quasi regolarmente di- viso in 4-5 lobi, più spesso però col lembo irregolare, spartito in 2 labbra che partono dalla fawce della corolla stessa, ove comincia il tubo che può essere diritto o ricurvo. Qualche volta il labbro superiore della co- rolla è mancante. 188 È Gli stami sono 4, inseriti nel tubo della corolla «e didinami, cioè 2 più lunghi e altri 2 più corti che per aborto possono anche mancare. Tali stami ora sporgono dal tubo della corolla, ora vi sono inclusi. L’ovario sta in fondo al calice, diviso in 4 loggie monosperme, dal mezzo delle quali sporge lo stilo semplice, bifido all'apice 0 intero. Il frutto è rappresentato da 4 achenii o meno per aborto, aridi, duri, di varia forma, Lacinie del calice evidentemente spartite in 2 labbra, corolla sempre bilabiata. Gen. 1. OCYMUM — Calice campanulato col labbro superiore guarnito di un'appendice fogliacea, l’ inferiore a 4 denti; corolla bilabiata col labbro inferiore intero, il superiore a 4 lobi. X Gen. 6. THYMUS — Calice cilindrico col labbro superiore a 3 denti, l’inferiore a 2 denti, peloso nella fauce; corolla bilabiata, col lab- bro superiore piano, l’inferiore patente a 3 lobi: stami divergenti in alto. Gen. S. CALAMINTHA — Calice tubuloso, per lo più gozzuto, col lab- bro superiore a 3 denti, l’ inferiore a 2 denti, tutti rivolti in alto, peloso nella fauce:; corolla bilabiata, col labbro superiore diritto, l’inferiore a 3 lobi: stami ricoverati sotto il labbro superiore della corolla. Gen. 9. MELISSA — Calice campanulato col labbro superiore a 3 denti, l’inferiore a 2 denti, peloso nella fance; corolla bilabiata, col labbro superiore ascendente, l’ inferiore a 3 lacinie, riconfia nella fauce; stami c. s. Gen. 11. SALVIA — Calice tubuloso o campanulato, col labbro supe- riore intero o a 3 denti, 1’ inferiore a 2 denti, nudo o quasi nella fauce: corolla bilabiata, col labbro superiore generalmente ricurvo, l’inferiore a 3 lobi; 2 soli stami fertili. Gen. 12. ROSMARINUS — Calice campanulato, col labbro superiore intero 0 quasi, l’ inferiore a 2 denti, nudo nella fauce; corolla bila- biata, col labbro superiore eretto, rovesciato, bifido, 1) inferiore a 3 lobi; 2 soli stami fertili. Gen. 18. ZIZIPHORA — Calice tubuloso, lungo, col labbro superiore a 3 denti, l’ inferiore a 2 denti più profondi, peloso nella fauce; corolla bilabiata, allargata nella fauce, colle labbra pressochè uguali, il superiore intero eretto, 1’ inferiore a 3 lobi: 2 soli stami fertili. Gen. 15. BRUNELLA — Calice campanulato, col labbro superiore tron- cato, a 3 minuti denti, }' inferiore bifido ; corolla bilabiata, col labbro superiore a volta, l’ inferiore a 3 lobi, pelosa nell’ interno del tubo; filamenti denticolati all’apice. Gen. 16. SCUTELLARIA — Calice campanulato a 2 labbra intere, il 189 superiore. guarnito di una larga squama; corolla bilabiata, a tubo lunghissimo, col labbro superiore concavo, l inferiore a 3 lobi. Gen. 17. MELITTIS — Calice campanulato, grande, membranoso, per lo più col labbro superiore a 3 piccoli denti, talvolta intero, l’ infe- riore -bifido, ovvero tutto.il calice diviso in 4 lobi; corolla bilabiata, col tubo lungo a tromba, col labbro superiore ovato, 1° inferiore patente, a 3 lobi; stami ricoverati Sotto il labbro superiore della corolla. Gen. 18. SIDERITIS — Calice campanulato, spesso spinescente, col labbro superiore intero o bifido, inferiore con 4 denti 0 bifido ; corolla bilabiata, col tubo breve o brevissimo, peloso nell’ interno, col labbro superiore eretto, smarginato 0 bifido, l' inferiore patente, a 3 lobi. Il. Lacinie del calice non spartite evidentemente in 2 labbra, corolla talvolta non bilabiata. Gen. 2. LAVANDULA — Calice eretto, a 5 denti di cui il superiore più ampio; corolla col labbro superiore a 2 lobi, Y inferiore a 3 lobi: stami rinchiusi nel tubo della corolla. Gen. 3. MENTHA — Calice campanulato, a 5 denti quasi uguali, 0 i 2 inferiori più lunghi e stretti; corolla quasi regolare, campanulata a 4 lobi; stami divergenti e sporgenti dalla corolla.. Gen. 4. LYCOPUS — Calice campanulato, a 4-5 denti uguali, ingros- sato nella fruttificazione: corolla quasi regolare, campanulata a 4 lobi; 2 soli stami fertili, divergenti e sporgenti dalla corolla. Gen. 5% ORIGANUM — Calice tubuloso-campanulato, a 5 denti quasi uguali, talora fesso inferiormente; corolla col tubo a imbuto, il labbro superiore piano, smarginato o a 2 lobi, 1’ inferiore a 3 lobi patenti: stami divergenti in alto. Gen. T. SATUREJA — Calice tubuloso-campanulato, a 5 denti uguali o quasi; corolla col tubo diritto, il labbro superiore piamo, intero o smarginato, l inferiore a 3 lobi patenti; stami convergenti sotto il labbro superiore. Gen. 10. HYSSOPUS — Calice tubuloso, obliquo, a 5 denti conformi : corolla col tubo coperto dal calice, col labbro superiore eretto, smarginato o bilobo, 1’ inferiore tripartito, col pezzo mediano a 2 lobi : stami divergenti e molto sporgenti dalla corolla. Gen. 14. NEPETA — Calice tubuloso, spesso ricurvo, obliquo, a 5 denti: corolla col tubo rigonfio nella fauce, col labbro superiore diritto, smarginato o bifido, l inferiore patente a 3 lobi, di cui il mediano concavo o cuoriforme a rovescio; stami sotto il labbro superiore. Gen. 19. MARRUBIUM — Calice tubuloso, a 5-10 denti quasi spinosi; corolla col tubo breve, peloso nell’ interno, col labbro superiore 190 eretto, intero o bifido, l’ inferiore patente, trifido; stami rinchiusi nel tubo della corolla. Gen. 20. BETONICA — Calice tubuloso-campanulato, appena labiato, a 5 denti uniformi; corolla col tubo ricurvo, col labbro superiore con- cavo, intero o bifido, l’ inferiore patente, a 3 lobi: stami sotto il labbro superiore. Gen. 21. STACHYS — Calicè tubuloso-campanulato, a 5 denti quasi uguali, mucronati 0 spinosi; corolla col tubo munito internamente di un anello di peli, col labbro superiore concavo o eretto, |’ infe- riore patentissimo, a 3 lobi; stami sotto il labbro superiore, coi fila- menti divergenti dopo la fecondazione. Gen. 22. GALEOPSIS — Calice tubuloso- RR a 5 denti uguali o i superiori più lunghi, spinescenti; corolla col tubo diritto, nudo internamente, rigonfio nella fauce, col labbro superiore a elmo, 1’ in- feriore patente, a 3 lobi e con 2 denti conici alla base; stami sotto il labbro superiore. Gen. 23. LAMIUM — Calice campanulato, obliquo, a 5 denti uguali o i superiori più lunghi; corolla col tubo rigonfio nella fauce, col labbro superiore a elmo, 1’ inferiore generalmente a un solo lobo, accom- pagnato spesso da 2 denti laterali; stami sotto il labbro superiore. Gen. 24. BALLOTA — Calice tubuloso, pieghettato, a 5 denti spine- scenti; corolla col tubo cilindrico, col labbro superiore concavo, l’inferiore a 3 lobi; stami sotto il labbro superiore della corolla, coi filamenti sempre paralleli. Gen. 25. TEUCRIUM — Calice tubuloso a 5 denti quasi uguali o per eccezione ( T. Scorodonia) bilabiato; corolla col tubo nudo nell’in- terno, con un unico labbro a 5 lobi, di cui l inferiore molto più grande; stami paralleli, curvati in avanti. Gen. 26. AJUGA — Calice ovato, campanulato, a 5 denti quasi uguali ; corolla col tubo fornito di un anello interno di peli, con un unico labbro a 3 lobi, di cui il mediano più grande; stami paralleli, cur- vati in avanti. Gen. 1. — OCYMUM L. Abito. — Pianta erbacea, di odore gratissimo, a foglie tenere, sprovviste di peli; fiori piccoli, bianchi, di- sposti in falsi verticilli ascellari formanti delle spiche interrotte. O. Basilicum L. Arc. Comp. Flor. It. p. 534. Caule eretto, alto 2-5 decim., colle foglie picciolate, ovate, leg- germente dentate; calice cigliato, la metà più breve della corolla. Originario d’Asia e d’Affrica, sì coltiva comunemente il Basilico nei giardini e negli orti, ove cresce talvolta spontaneo uscendo dalla coltura. Fiorisce in estate e autunno. Annua. Gen, 2. — LAVANDULA |. Abito, — Pianta in cespuglio sutlruticoso, colle foglie strette, bianco-tomentose, i fiori piccoli, celesti, in spiche cilindriche più o meno dense, spesso interrotte alla base, assai fragranti. L. officinalis Chaix. Arc. Comp. Flor. It. p. 535. Sin. — Lav. spica L. Lav. vera DC. loglie lineari intere, rovesciate nei margini; brattee ovato- romboidali. Si coltiva comunemente negli orti col nome volgare di Spi- chette. Non so se siasi rinvenuta spontanea in alcun luogo della regione. Fiorisce d'estate e di autunno. Gen. 3. — MENTHA LI. Abito, — Piante piccole o mediocri, erbacee, odorose, liscie e allora di un bel verde oscuro, ovvero pelose e in tal caso anche biancheggianti, coi fiori molto piccoli, rosei-lilacini o bianchi, in falsi verti- cilli ascellari che formano spiche più o meno dense e allungate, o in capolini, l. M. rotundifolia IL. Arc. Comp. Flor. It. p. 535. Sin. — M. macrostachya Ten. Caule eretto, pubescente, alto 4-8 decim., colle foglie sessili, ovate o arrotondate, ottuse, leggermente seghettate, pubescenti, ru- gose, assal nervose di sotto; fiori in spiche terminali gracili, den- siflore; brattee lanceolate. Lungo i fiumi e nei fossi, specialmente verso gli Apennini, non comune. Al Lambro e lungo il Tenna ove lho raccolta. Fiorisce in luglio e settembre. Perenne. 2. M. sylvestris I. Bert. Flor. It. VI. p. 88. Caule eretto, tomentoso, alto 2-6 decim., colle foglie sessili, bislunghe, lanceolate acute, seghettate, molli, pubescenti in ambe le pagine; fiori in spiche terminali, spesso 3, più o meno dense, colle brattee lineari setacee e il calice a denti lineari, acuti. Var. a — M. nemorosa Reich. (M. niliaca W.). Foglie ovato-bislunghe, bianco-tomentose di sotto. Var. Db — M. glabrata Benth. Foglie appena pubescenti; odore simile a quello della menta domestica. Abbondante nelle stoppie, nelle vigne, nei campi coltivati in tutta la regione, insieme alla var. 4). Dovunque presso Ancona ove si distingue col nome di Mentastro. Ho raccolto la var. b) nella valle del Lambro presso Amandola. Fiorisee da luglio a ottobre. Perenne. 3. M. viridis L. Bert. Flor. It. VI. p. 93. 1 Caule eretto, liscio, spesso rossigno, alto 3-8 decim., colle foglie 1192 quasi sessili, ovato-lanceolate, acute, nude, acutamente seghettate: spiche terminali cilindriche, colle brattee lanceolato-lineari. Coltivasi comunemente la Mer/a romana negli orti e cresce spesso inselvatichita. Fiorisce in estate. Perenne. 4. M. suavis Guss. Arc. Comp. Flor. It. p. 536. Caule eretto, quasi vellutato, alto 2-4 decim., colle foglie pic- ciolate, ovato-acute, scarsamente seghettate, pubescenti: spiche ter- minali, a verticilli compatti; pianta di odore canforato, gratissimo. L’ho raccolta nell’alveo del f. Esino presso la foce. Fiorisce in settembre. Perenne. 5. M. piperita IL. Arc. Comp. Flor. It. p. 556. Sin. — M. neapolitana Ten. Caule eretto, liscio, alto 2-5 decim., colle foglie picciolate, ovato- lanceolate, acute, nude, seghettate; spiche terminali densifiore, ot- tuse; pianta di sapore speciale fresco. Si coltiva quà e là nei giardini e negli orti col nome di Menta peperina. Fiorisce in estate. Perenne. 6. M. aquatica L. Arc. Comp. Flor. It. p. 536. Sin. — M. hirsuta Bert. Caule prostrato alla base e radicante, spesso rossigno, alto 3-5 decim., colle foglie più o meno picciolate, ovato-ellittiche, ottuse o acute, spesso cuoriformi, leggermente seghettate, liscie o pelose; fiori in capolini densi terminali e ascellari. Nei luoghi assai umidi, nei rigagnoli, comune in tutta la re- gione. Ad Acquaviva (Marz.), presso Ascoli (Ors.), a Macerata (Nard.), presso Senigallia (Salv.), a Pesaro (Scagn.!), in Urbino (Fed.!),a Varano, al Trave, ai Prati, ove l ho raccolta presso Ancona. Fiorisce in estate e autunno. Perenne. 7. M. Pulegium LL. Bert. Flor. It. VI. p. 102. Sin. -— Pulegium vulgare Mill. Caule eretto o ascendente, talvolta rossigno, alto 2-3 decim., colle foglie piccole, picciolate, arrotondate, ottuse, intere o appena seghettate, nude o pubescenti; fiori in verticilli globosi che formano spiche allungate; calicé un po’ bilabiato, chiuso da peli nella frut- tificazione. Var. — M. tomentosa Smith. Pianta biancastra tomentosa. Nel margine dei fossi e nei luoghi umidi, in tutta la regione. Ai Prati, all’ Angelo, alle Torrette ecc. presso Ancona, ove l’ ho raccolta insieme alla var. Fiorisce in estate e autunno. Perenne. Gen. 4. — LYCOPUS |. Abito, — l’iante piuttosto grandi, erbacee, senza odore, più o meno pelose, colle foglie inferiori o anche E ’ È le superiori frastagliate e i fiori piccolissimi, numerosi, condensati in verticilli ascellari, I. ZL. curopaevs L. Bert. Flor. It. I. p. 129. Sin. — L. vulgaris Ruch. Caule eretto, alto 5-10 decim., colle foglie inferiori pennatifide alla base, a lacinie intere, le superiori profondamente seghettate, tutte più o meno picciolate, ovato-acute; corolla bianca punteggiata di rosso. Quà e là nei fossi di lento corso e nei luoghi assai umidi, piuttosto rara. Presso Jesi e vicino alla foce dell’ £siz0 ove 1 ho raccolta, a Pesaro d'onde mi fu comunicata da Scagnetti. Fiorisce da luglio a settembre. Perenne. 2. L. ewaltatus L. Bert. Flor. It. I. p. 130. Caule eretto, alto 8-12 decim., con tutte le foglie pennatifide, a lacinie subdentate: corolla come nella specie precedente. Nelle stesse condizioni della sp. prec., rara. A Porto S. Giorgio (Marz.), a Tolentino (Ricci!). Fiorisce in estate. Perenne. Gen. 5. — ORIGANUM |. (Tav. XV, fig. 147, 148). Abito, — Piante mediocri in cespugli, odorose specialmente nelle parti fiorali, colle foglie piuttosto piccole, pelosette o vellutate, colle brattee spesso colorate in rosso-violaceo come i fiori che sono disposti in spiche terminali, talora anche bianchi. I. O. vulgare L. Bert. Flor. It. IV. p. 195. (fig. 147, 148). Sin. — 0. glandulosum Ten. Caule eretto, peloso, alto 3-6 decim., colle foglie picciolate, ovate, intere o leggermente dentate, pubescenti; fiori rosei in spiche cilindriche, contratte, corimbose, munite di larghe brattee colorate, che cuoprono il calice. Var. a — 0. prismaticum Gaud. Spiche allungate, a 4 angoli. Var. b — O. virens Hoffm. Fiori bianchi in spiche gracili, muniti di brattee scolorate. Nei luoghi aridi, lungo le vie, nei limiti delle boscaglie, spe- cialmente nella zona littorale e dei colli, insieme alla var. a). Do- vunque presso Ancora, ove ho pure raccolta la var. b) al vecchio campo degli ebrei e che cresce pure al Furlo (Ottav.). Fiorisce in estate. Perenne. Si chiama volgarmente Dittamo selratico. 2. O. Majorana L. Arc. Comp. Flor. It. p. 538. Caule eretto in cespuglio alto 3-6 decim., vellutato-tomentoso, 13 194 come le foglie che sono piccole, bislunghe ovate, intere, picciolate : fiori bianchi in glomeroli spiciformi sessili; calice fesso longitudi- nalmente. Coltivasi la Maggiorana comunemente negli orti. Fiorisce in estate. Perenne. Gen. 6. — THYMUS L. (Lav. XV, fig. 149). Abito. — Piante piccole, sutfruticose o erbacee, più spesso striscianti, assai odorose, pelosette o cigliate, colle foglie piccole, verdi, talora cenerognole, coi fiori rosei o violacei o bianchi, disposti in falsi verticilli a spiche contratte o allungate, I. T. Serpyllum L. Bert. Flor. It. VI. p. 201. (fig. 149). Caule prostrato, ramoso, radicante, formante fitti cespuglietti, colle foglie ovate o bislunghe o anche lanceolate, liscie, intere, bre- vemente picciolate, con qualche ciglio alla base: fiori in spiche contratte o allungate, rosei o bianchi. Var. a — T. montanus W. K. (T. Chamaedrys Fr. ). Differisco dalla forma tipica per i rami meno striscianti e le foglie un po più grandi e maggiormente cigliate. Var. 6 — T. glabraius Hoffm. È nudo quasi in ogni sua parte. Comune nei luoghi incolti di tutta la regione fino alla base degli Apennini, e più specialmente nel littorale ove cresce sociale. Dovunque nei dintorni di Ancora. La var. a) sui pascoli apennini, insieme alla var. b) che ho raccolta sul M. Sanvicino. Fiorisce da aprile ad agosto, secondo le località. Perenne. 2. T. pannonicus Benth. Bert. Flor. It. VI. p. 209. Sin. — T. lanuginosus Re. Somiglia al Th. Serpylluin L. ma è irsuto in ogni sua parte, col calice vellutato. Nei luoghi aridi degli Apennini meridionali. Al M. dei Fiori e nei Valloni del Vettore (Ors.). Fiorisce in estate. Perenne. 3. T. Zygis L. Bert. Flor. It. VI. p. 206. Sin. — T. acicularis Waldst. T. spinulosus Ten. Caule prostrato, legnoso alla base, radicante, ramoso, spesso rossigno, colle foglie inferiori strette, lanceolato-lineari, liscie, ci- gliate, le superiori romboideo-ovate, sessili; fiori in spiche o capo- lini rosei, col calice spinuloso. Sui più alti Apennini, Al M. dei Fiori (Ors.), a M. Birro (Utili) ove l'ho raccolta, al Fur/o (Feder.!), al Catria (Parl.!). Fiorisce in primavera e in estate, Perenne. 195 4, T. vulgaris L. Bert. Flor. It. VI. p. 210. Caule in cespuglio ascendente, legnoso, colle foglie ovato-lanceo- late, brevemente picciolate, intere, rovesciate nei margini, pubescenti opache; fiori in spiche o capolini piuttosto radi, bianchi o rosei. Si coltiva comunemente nei giardini e negli orti col nome di Serpillo. Fiorisce in primavera. Suffrutice. Gen. 7. — SATUREJA I. Abito. — Piante suffruticose o erbacee, un po' somiglianti ai 7'ymws, ma non striscianti, molto odorose, colle foglie piccole, di colore verde opaco, e ì fiori volti da una parte in spiche, bianchi, rosei o lilacini. 1. S. montana L. Bert. Flor. It. VI. p. D4. Sin. — Micromeria montana Reich. 1 Caule suffruticoso in denso cespuglio ascendente, alto 2-5 decim., colle foglie coriacee, lanceolate, acute, intere, picciolate, cuneate alla base ove sono anche cigliate: fiori in false spiche più o meno dense, bratteate, di colore bianco, roseo o violaceo, col calice cam- panulato, barbato nella fauce. Var. — S. hirtella mihi. Malpighia, Anno I. Fasc. VII. p. 318. Foglie lucide superiormente, tubercolato-irte nella e \ infe- riore: fiori bianchi. Nei luoghi sassosi di tutta la zona apennina, fino a una media altezza, abbondante. Dovunque sui monti di A/bacina, Fabriano, Sassoferrato, Camerino, Visso, Sarnano ecc. Ho raccolto la var. al Lanbro nei M.' Sibillini. Fiorisce in estate. Suffrutice. Si distingue col nome dì Santoreggia. 2. S. graeca L. Bert. Flor. It. VI. p. 45. Sin. —— Micromeria graeca Benth. Caule appena suffruticoso, semplice o ramoso in basso, alto 1-2 decim., colle foglie brevemente picciolate, strette, lanceolate, acute, intere, rovesciate nei margini, un po’ pubescenti ; fiori a grup- petti ascellari bratteati, in spiche gracili allungate, di colore roseo- lilacino, col calice tubuloso, peloso nella fance. Var. — S. tenuifolia Ten. Foglie angustissime; fiori addensati. Nei colli molto aridi, sui vecchi muri, specialmente presso il littorale. In Ascoli (Parl.!), a Macerata (Picc.!), al Poggio, al Trave, a Pietralacroce, al Cardetto ece. ove l° ho raccolta presso Ancona. La var. a Porto Recanati e S. Elpidio (Nard.), ad Amandola (Marz.), in Ascoli (Ors.). Fiorisce in estate. Perenne. 3. S. Juliana L. Bert. Flor. It. VI. p. 43. Caule suffruticoso, ramoso, alto 1-3 decim., colle foglie inferiori 196 ovate, le altre lineari-lanceolate. intere, brevemente picciolate ; fiori in false spiche bratteate, di colore roseo, più piccoli della sp. prec. col calice tubuloso, nudo nella fauce. È stata raccolta questa specie in una sola località presso Ascoli (Parl.!). Fiorisce in luglio. Suffruticosa. Gen. 8. — CALAMINTHA BeENnTH. (Dav. XV fig 15051451). Abito. — Piante erbacce odorose o senza odore, in cespuglietti più o meno ramosi, colle foglie piccole o ’ PUS (3) mediocri, ora liscie, ora pelose, coi fiori violacei o rosei o bianchi, disposti in mazzetti ascellari o in densi verticilli. circondati da brattee setacec. l. C. parviflora Lamk. Ces. Pass. e Gib. Flor. It. p. 303. Sin. -— ©. Nepelta Hoffim. et Lh. Melissa Nepeta L. Thymus Nepeta Smith. Caule ascendente o eretto, pubescente, ramoso, alto 3-7 decim., colle foglie odorose, picciolate, ovate ottuse, leggermente seghettate, più o meno pelose; cime 0 spiche rade, unilaterali, coi peduncoli ramosi, di 12-15 fiori bianchieci o violacei pallidi: calice peloso nell’ interno. Assai comune nei prati, lungo le vie, nei luoghi incolti anche aridi, in tutta la regione fino alla base degli Apennini, Dovunque presso Ancona. Fiorisce in estate e autunno. Perenne. Sì distingue col nome volgare di Mentuccia. 2. C. officinalis Moench. Are. Comp. Flor. It. p. 542. (fig. 151). Sin. — Melissa Calamnintha L. Thymus Calamintha Scop. Caule eretto, irsuto, semplice o appena ramoso, alto 3-6 decim., colle foglie ampie, odorose, picciolate, ovate, dentato-seghettate, pubescenti; cime o spiche lunghe, rade, unilaterali, coi peduncoli ramosi, di 3-5 fiori rosei o violacei, piuttosto grandi; calice coi peli interni non sporgenti. Nei siti boschivi della zona apennina e dei colli. A_S. Leonardo (Marz.), nel Maceratese (Nard.), sul M. Catria (Picc.!), nel Pesarese (Scagn !). Fiorisce in estate e autunno. Perenne. 3. C. Acinos Lamk. Are. Comp. Flor. It. p. 542. (fig. 150). Sin. — Thymus Acinos L. Acinos vulgaris Hook. Caule ascendente o eretto, ramoso alla base, pubescente, alto 1-3 decim., talvolta rossigno, colle foglie poco o punto odorose, le superiori brevemente picciolate, ovato-romboidali, acute, con rari e piccoli denti, pubescenti; fiori rosei o rossi, 2-3 ascellari o anche più, coi peduncoli semplici, la corolla piccola, lunga quasi quanto il calice che è chiuso dopo la fioritura, hi. (oa) 6. de 107 l'ra i campi, presso le siepi, lungo le strade di campagna in tutta la regione, fino a una media altezza sugli Apennini. Dovunque al Trave, ai Prati, a Falconara ecc. presso Ancona. YFiorisce in primavera e in estate. Annua, C. grandiflora Moench. Are. Comp. Flor. It. p. 942. Sin. — Melissa grandiflora L. Thymus grandiflorus Scop. - Caule eretto, pelosetto, semplice 0 appena ramoso, alto 2-5 decim., colle foglie poco odorose, picciolate, ovato-bislunghe, profonda- mente seghettate, liscie o pelosette; spiche rade, ascellari, coi pedun- coli ramosi di 3-5 fiori rosei grandi; calice con peli interni sporgenti. Nei boschi ombrosi degli Apennini, rara. Sul M. Catria (Picc.!). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. C. patavina Host. Are. Comp. Flor. IL. p. 942. Sin. — Thymus ocinoides Ten. Acinos adscendens Moench. Caule ascendente o eretto, pubescente, alto 2-4 decim., colle foglie poco 0 punto odorose, picciolate, ovato-romboidali, appena dentate, pelosette, le superiori acute; fiori roseo-violacei, 4-6 ascel- lari, coi peduncoli semplici, la corolla grande, più lunga del calice che è stretto dopo la fioritura. Nei luoghi incolti della zona subapennina d'onde scende talvolta lungo i fiumi. Sull’alveo dell’ £s/r0 (Grilli!), sul Sanzicino, a Sas- soferrato, in Arcevia, al M. Cucco, nelle quali località 1’ ho raccolta. Fiorisce in estate. Perenne. C. alpina Lamk. Arc. Comp. Flor. It. p. 543. Sin. — Thymus alpinus Vitm. Acinos alpinus Moenck. . Caule duro e radicante alla base, ascendente, flessuoso, alto 1-2 decim., colle foglie poco odorose, piccole, picciolate, ovate 0 romboidali, acute, appena seghettate verso l'apice, puberule; fiori roseo-violacei, 2-3 ascellari, coi peduncoli semplici, la corolla molto più lunga del calice che è aperto dopo la fioritura. Nei luoghi sassosi della zona apennina, d’onde scende talora lungo i corsi d’acqua, non rara. Sul M. Cazria (Picc.!), a S. Seve- rino (Aiuti), nel Maceratese (Nard.), nell’Urbinate (Brign., Scagn.!), nel Pesarese (Scagn.!), sul Sanricino, sul Sibilla, sul Vettore, nelle quali località lho raccolta. Fiorisce in estate. Perenne. C. Clinopodiuwm Benth. Are. Comp. Flor. It. p. DAI. Sin. — Clinopodium vulgare L. Melissa Clinopodium Mor. Caule eretto, irsuto, semplice 0 poco ramoso, alto 2-4 decim., spesso rossigno, colle foglie piuttosto grandi, ovato-bislunghe, pic- ciolate, ottuse, appena dentellate, pubescenti ; fiori in verticilli densi, roseo-violacei, circondati da brattee filiformi, cigliate, 198 Nei luoghi selvatici, presso ie siepi, lungo i rigagnoli, comune. Dovunque presso Ancora. Fiorisce in estate. Perenne. Gen. 9, — MELISSA L. (Pav. XVI, fig. 153). Abito. — Pianta erbacea spesso elevata, pelosa, colle foglie piuttosto grandi, di grato odore cedrino se giovani, coi fiori piccoli, volti da una parte, in verticilli radi, bianchi o rosti. M. officinalis L. Bert. Flor. It. VI. p. 229. Sin. — M. altissima Sibih. Caule eretto, semplice o ramoso, scabro, alto 4-8 decim., colle foglie ovate, picciolate, grandi e cuoriformi in basso, pelose o ru- gose, grossamente dentate; fiori 6-12 in gruppi ascellari, coì denti del calice spinescenti. Assai comune nelle siepi, lungo le strade, in tutta la regione e più specialmente presso il littorale. Dovunque presso Ancona. Fio- risce in estate. Perenne. Si distingue col nome volgare di Melissa o Erba limona. Gen. 10. — HYSSOPUS LI. Abito, — Pianta lignescente alla base, in elegante cespuglio ramoso in basso, colle foglie di color verde scuro, più o meno pelose, di odore resinoso; fiori mediocri, volti per lo più da una parte, in spiche composte, di colore roseo o bianco. H. officinalis I. Bert. Flor. It. VI. p. 63. Caule eretto o ascendente, alto 3-6 decim., colle foglie breve- mente picciolate, lanceolate strette, ottuse, pubescenti o liscie, in- tere, piane o col margine rovesciato: fiori in verticilli ascellari quasi sessili. Si coltiva 1 Issopo quà e là negli orti d'onde esce talora insel- vatichito. E stato raccolto spontaneo a Valcimarra (Ricci in Car.). Fiorisce in estate. Perenne. Gen. 11. — SALVIA L. (Dav., XVI, fig. 154). Abito. — Piante erbacee o suffruticose, fragranti specialmente nelle parti fiorali, colle foglie grandi, ner- vose, talvolta anche grandissime, verdi scure o biancheggianti o lanose ; fiori in verticilli lontani o avvicinati a spiche, piuttosto grandi, violacei o azzurri o rosei o gialli. 1. S. officinalis L. Bert. Flor. It. I. p. 136. Caule suffruticoso in cespuglio alto 3-6 decim., colle foglie bi- slunghe, picciolate, denticolate, rugose, biancheggianti-tomentose ; fiori in spica, a verticilli più o meno lontani, di colore roseo 0 199 bianco, col calice peloso e il iubo della corolla con un anello in- terno di peli. Si coltiva assai comunemente negli orti col suo nome di Salria. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 2, S. verticillata 1. Bert. Flor. It. I. p. 153. Caule erbaceo, eretto o ascendente, alto 4-8 decim., colle foglie cuoriformi ovate e anche orecchiute, più o meno dentate, sopra verdi, appena pelosette, sotto più pallide, pelose; fiori piccoli in racemo abbreviato, 30-40 in verticillo, violacei, col calice e il tubo della corolla come nella specie precedente. È stata raccolta a S. Giacomo presso Montefortino (Marz.) e a Pesaro presso il Campo boario (Scagn.!). Fiorisce in estate. Perenne. 3. 8. glutinosa L. Bert. Flor. It. I. p. 155. Caule erbaceo, eretto, talora radicante, ramoso, alto fino a un metro, colle foglie inferiori grandi, picciolate, cuoriformi-sagittate, acuminate, grossamente seghettate, pubescenti; fiori “grandi, gialli, in spica vischiosa, a verticilli lontani. Nelle radure dei boschi e nelle siepi della zona subapennina. Sui M.' di Urbino (Brign.) e Pesaro (Scagn.!), sul M. Sanvicino, sul M. Catria, in Amandola, nelle quali località 1° ho raccolta. Fio- risce in estate. Perenne. 4. S. Sclarea L. Bert. Flor. It. I. p. 156. Caule erbaceo, robusto, eretto, alto 5-8 decim., colle foglie cuoriformi-ovate, assai rugose, irregolarmente dentate, pubescenti, biancastre di sopra, bianco-lanose di sotto, le inferiori assai grandi, picciolate, le superiori sessili; fiori bianco-violacei in spica vischiosa a verticilli densi, accompagnati da brattee grandi, concave. Nei luoghi erbosi della zona subapennina e apennina, non co- mune. Sui M.' di Urbino (Brign.), sul M. Catria (Picc.!), presso Camerino (Ricci!), a M. Chisciano presso Cingoli ove V ho raccolta. Si coltiva negli orti col nome di Erba moscatella per l'odore pene- trante che emana da tutta la pianta, e di cui si servono talvolta per aromatizzare il vino. Fiorisce in estate. Bienne. 5. S. pratensis IL. Caruel, Flor. It. VI. p. 250. (fig. 154). Caule erbaceo, semplice o poco ramoso, alto 3-8 decim., colle foglie cuoriformi-bislunghe, irregolarmente crenate, sinuato-angolose, rugose, pubescenti di sotto, le inferiori picciolate: fiori in spica, a verticilli più 0 meno lontani, colla corolla di un bell’azzurro-viola- ceo, talvolta pallido, 3 volte più lunga del calice: radice non ramosa. Var. — S. haematodes LI. Foglie inferiori grandi, lobate e crenate; radice ramosa, in- grossata. 200 Nei luoghi erbosi dei contrafforti apennini. Sul M. dei Fiori (Ors.), nel Pesarese (Scagn.!), a Fabriano, Cingoli, sul M. Sanvi- cino, a Montemonaco, nelle quali località 1 ho raccolta. La var. in- sieme alla specie, a Miralfiore nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce da maggio a luglio. Perenne. Nora — D'accordo col Prof. Carnel, non parmi che la var. possa valutarsi come specie distinta, ma la cr. do una semplice forma di adattamento, 6. S. verbenaca I. Bert. Flor. It. I. p. 146. Caule erbaceo, eretto, semplice 0 poco ramoso, alto 3-6 decim., colle foglie ovato-bislunghe, più 0 meno cuoriformi alla base, cre- nate, angoloso-lobate, rugose, pubescenti nelle nervature di sotto, le inferiori picciolate; fiori in spica, a verticilli più o meno remoti, colla corolla azzurro-violetta, lunga appena il doppio del calice. Var. — S. australis Car. (S. horminoides Ard.). Foglie inferiori più o meno pennatifide; fiori lilacini. Comunissima nelle greppe, lungo le strade, presso le siepi, in tutta la zona littorale e dei colli. Ovunque presso Ancona. La var. è specialmente comune accanto al mare, a Pesaro (Scagn.!), a Falco- nara, alle Torrette, ecc. presso Ancona. Fiorisce dal maggio all’ au- tunno. Perenne. 7. S. Horminum L. Bert. Flor. It. I. p. 139! Caule erbaceo, eretto, semplice o ramoso, peloso, alto 4-6 decim., colle foglie inferiori piuttosto grandi, bislunghe, crenate, picciolate, le superiori cuoriformi, pelose; fiori in spica, a verticilli distinti, terminata da un pennacchio di brattee colorate in violaceo o rosso- roseo come 1 fiori. Mi fu comunicata da Scagnetti, che l’ha raccolta a Pesaro presso Miralfiore. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. Gen. 12. — ROSMARINUS L. Abito. — Pianta suffruticosa in cespuglio, a rami eretti, colle foglie piccole, verdi scure superiormente, bianche di sotto, assai odorose, coi fiori celestognoli in gruppetti laterali lungo l'apice dei rami. R. officinalis L. Bert. Flor. It. I. p. 134. Caule eretto o ascendente, ramoso, alto 5-10 decim., colle foglie sessili, lineari, arricciate nei margini; corolla il doppio più lunga del calice. Si coltiva il Rosmarino comunemente negli orti. Non cresce spontaneo, che io sappia, in alcun luogo della regione. Fiorisce in primavera e in estate, 201 Gen. 13. — ZIZIPHORA !. (1) Abito. — Pianticella erbacea, col fusto eretto, spesso semplice, colle foglie piuttosto lunghe, liscie 0 pelo- sette, coi fiori rosei, odorosi, aggruppati in capolini. Z. capitata I. Bert. Flor. It. I. p. 132. Sin. — Z. serpyllacea Ten. Caule alto 1-3 decim.; foglie appena picciolate, lanceolato-li- neari, intere 0 scarsamente denticolate, le fiorali larghe, ovato-acu- minate, cigliate; corolla poco più lunga del calice. È stata raccolta nel Maceratese (Genn., Nard.) e a S. Giusto (Marz.). Fiorisce in giugno. Annua. Gen. 14. — NEPETA L. (Tav. XVI, fig. 152). Abito. — Piante erbacee, ora biancastre tomentose, ora verdi più o meno pelose, emananti odore grato 0 spiacevole, colle foglie mediocri o piccole, i fiori bianchi o rosei o violacei, in falsi verticilli ascellari bratteati, lontani o avvicinati a spica. I. N. Cataria I. Bert. Flor. It. VI. p. 65. Pianta a odore di cedro, coperta di peli morbidi, biancastri, col caule eretto o ascendente, semplice o ramoso, alto 3-10 decim., colle foglie picciolate, mediocri, cuoriformi-ovate, acute, seghettate ; fiori piccoli, bianchi o carnicini, col tubo corollino lungo circa come il calice, accompagnati da brattee lineari, acute, membranose nel margine. Quà e là nei luoghi erbosi della zona subapennina. A Pioraco (Ottav.), nel Maceratese (Nard.), sul M. Catria (Picc.!), in Aman- dota ove V ho raccolta, nell’ Urbinate (Brign., Scagn.!). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. Si coltiva nei giardini col nome improprio di Melissa o Limoncina. 2. N. Nepetella I. Bert. Flor. It. VI. p. 69. Sin. — N. graveolens Vill. Pianta pelosa-biancheggiante, odorosa, col caule eretto o ascen- dente, ramoso in basso, alto 3-6 decim., colle foglie più piccole della sp. prec., picciolate, cuoriformi-lanceolate, ottuse o acute, più o meno seghettate: fiori piccoli, bianchi o carnicini-violacei, col tube corollino più lungo del calice, accompagnati da brattee lan- ceolato-lineari. (1) I sistematici scrivono indifferentemente Zizifora, Ziziphora, Zizyphora. Io ho creduto accettare l'ortografia linneana confermata dal corretto Nomenc/ator di Steudel Nei luoghi incolti presso gli Apennini, rara. A _M. Birro (Marz.), sui M.' di Cingoli ove lho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Annua. ; 3. N. nuda L. Bert. Flor. It. VI. p. 67. Sin. — N. montana Turr. N. violacea Vill. Pianta appena pubescente, di odore sgradevole, col caule eretto, alto 3-10 decim., ramoso, colle foglie ovato-bislunghe, più o meno dentate, cuoriformi alla base, le superiori sessili; fiori piccoli, bian chi o violacei, col tubo corollino più lungo del calice, accompagnati da brattee setacee. Nei luoghi erbosi dell’alta zona apennina. A Castelluccio (Ottav., Ricci!), a M. Acuto (Ors.). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. W, N. Glechoma Benth. Arc. Comp. Flor. It. p. 547. (fig. 152). Sin. — Glechoma hederacea L. Pianta di odore quasi resinoso, con stoloni sterili striscianti e caule fiorifero eretto, alto 1-3 decim., colle foglie piuttosto grandi, picciolate, cworiformi-arrotondate, a grossi denti ottusi, pelose; fiori 1-3 ascellari, di un bel colore roseo-violaceo, screziati presso la fauce, talora bianchi, col lobo medio della corolla cuoriforme a rovescio. Comune fra le siepi, nel limite delle macchie, in tutta la re- gione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in marzo e aprile. Pe- renne. Si raccoglie per la tosse col nome volgare di EZera terrestre. Gen. 15. — BRUNELLA L. (Tav. XVI, fig. 155). Abito. — Piante erbacee mediocri, più o meno giacenti, inodore, pelose o quasi liscie, coi fiori violacei o bianco-giallicci, a verticilli in spiche dense, accompagnati da brattee ampie, arrotondate, mucro- nate, disposte in croce |. B. vulgaris L. Boiss. Flor. Orient. IV, p. 691. (fig. 199). Sin. — Prunella vulgaris L. Caule spesso rossigno, ascendente, alto 2-5 decim., colle foglie ovato-bislunghe, ottuse, intere o con pochi e rari denti, pelose © quasi liscie: fiori violacei più lunghi del calice. Presso le siepi, lungo i fossi, nei luoghi boschivi, comune in tutta la regione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in estate e in autunno. Perenne. 2. B. alba Pall. Boiss. Flor. Orient. IV. p. 692. Sin. — B. laciniata L. Caule irsuto come il resto della pianta, eretto 0 ascendente, 203 alto 1-3 decim., colle foglie picciolate, le superiori divise in lobi, quasi pennatifide; fiori bianco-giallognoli, assai più lunghi del calice. Nei colli aridi, specialmente lungo il littorale. A Pesaro (Scagn.!), al Cardetto, a Pietralacroce, al Trave presso Ancona, ove 1 ho raccolta. Fiorisce in estate. Perenne. Gen. 16. — SCUTELLARIA L. Abito. — Piante erbacee piccole, poco o punto ramose, più o meno pelose, senza odore, spesso vischiose nelle parti superiori, coi fiori rossi o roseo-violacei, raramente bianchi, solitari, opposti, volti da una parte, distribuiti in spiche bratteate. 1. .S. Columinae AU. Bert. Flor. It. IV. p. 246. Caule eretto, peloso-glandoloso, talvolta rossigno, alto 2-4 decim., colle foglie picciolate, bislunghe-ovate, ottuse, dentate, pubescenti; fiori rosei 0 porporini. Nei luoghi erbosi e boschivi degli Apennini, non rara. Nelle selve di Fiastra (Nard.), nel Camerinese (Ottav.), a Pesaro rara (Scagn.!), sul M. Sanzicino (Bucci), sul M. Catria (Picc.!), sui M.' di Sarnano, a M. Gemmo, a M. Nero, nelle quali località l ho raccolta. Fiorisce in giugno. Perenne. 2. S. hastifolia I. Bert. Flor. It. VI. p. 242. Caule eretto, liscio o appena pelosetto, alto 1-3 decim., colle foglie brevemente picciolate, liscie o ruvide, ovate a freccia, ottuse, intere, le fiorali lanceolate: fiori roseo-violacei, col calice vellutato. Nel Pesarese d'onde me | ha comunicata Scagnetti. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Gen. 17. — MELITTIS L. (Tav. XVI, fig. 156). Abito. — Piauta erbacea, più o meno odorosa, pelosa, colle foglie e i fiori grandi : questi peduncolati, di- sposti in falsi verticilli nelle ascelle delle foglie superiori. M. Melissophylum I. Bert. Flor. It. VI. p. 237. Sin. — M. grandiflora Smith. Caule eretto, spesso semplice, alto 3-6 decim., colle foglie pic- ciolate, ovato-bislunghe, cuoriformi alla base, dentato-seghettate : fiori 1-3 unilaterali, biancastri o rosei con macchie più secure. Nei boschi della zona subapennina e apennina, piuttosto comune. Sui M.' di Urbino (Brign., Ottav., Feder.!), a Pesaro (Scagn.!), nel Maceratese (Nard.), sul M. Sibilla (Marz.), sul Sanvicino, sul M. Argentara, a M. Gemmo, sui M.' di Fabriano, sul M. Conero, alla Selva di Castelfidardo, sulle quali località 1° ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 204 Gen. 18. — SIDERITIS L. (Tav. XVI, fig. 158). Abito. — Piante erbacee o suffruticose, pelose, senza odore, col fusto semplice o ramoso, colle foglie piut- tosto piccole, i fiori piccoli, in falsi verticilli ascellari disposti a spiche fogliose, colla corolla bianco-gialliccia o rosso-scura e il calice spinescente 1. S. romana L. Bert. Flor. It. VI. p. 84. (fig. 158). Caule ascendente, ramoso dalla base, cespuglioso, alto 2-4 decim., colle foglie ovato-bislunghe, seghettate, le superiori sessili; fiori bianchi col labbro superiore spesso rossigno; calice col labbro superiore grande, intero. Quà e là nei luoghi asciutti, dal littorale alla zona subapennina, ma non molto comune. A Porto Civitanova (Marz.), nella selva del Sasso a Piobbico (Feder.!), a Pesaro (Scagn.!), a Jesi (Grilli!), al Trave presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in giugno e lu- glio. Annua. 2. S. montana TL. Bert. Flor. It. VI. p. 83. Sin. — S. remota Benth. Caule ascendente, semplice o ramoso, alto 2-4 decim., colle foglie bislungo-lanceolate, seghettate verso l’apice o intere, le superiori sessili; fiori rosso-scuri ne’ miei esemplari, col labbro superiore del calice a 3 denti. Nei luoghi aridi di montagna, rara. Sul M. Sanvicino, alla Rossa d’onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in luglio. Annua. 3. S. sicula Ucr. Bert. Flor. It. VI. p. 81. Sin. — S. brutia Ten. Caule ascendente, ramoso dalla base, lanato, alto 3-6 decim., colle foglie cuneato-spatolate, le fiorali sessili, intere, tutte lanato- fioccose; fiori giallognoli, colla corolla lunga il doppio del calice. Nei luoghi aspri della zona apennina, rara. A_Serravalle nel Uamerinese (Ottav.), ad Arquata (Ors.). Fiorisce in giugno e luglio. Suffrutice. Gen. 19. — MARRUBIUM L. (CRESTE IE Abito. — Piante erbacee amare, ramose, lanate o bianco-tomentose, colle foglie reticolato-venate, i fiori piccoli, bianchi, disposti in falsi verticilli più o meno densi, sessili, lontani fra loro, accompa- gnati da brattee lesiniformi, ]. M. vulgare L. Bert. Flor. It. VI. p. 179. (fig. 157). Pianta lanosa cenerognola, col caule ascendente, ramoso, alto 205 2-6 decim., colle foglie picciolate, ovato-arrotondate, irregolarmente dentate e crespe: verticilli di pochi fiori, col calice a 10 denti. Quà e là nei siti incolti, nelle vecchie mura, presso le case di campagna, dalla zona dei colli alla subapennina. A_M. Albello ove abbonda (Feder.!), a Tolentino (Ricci!), nelle mura di Potenza- Picena, presso Civitanova, sul M. Conero, nelle quali località 1° ho raccolta. Fiorisce in primavera e in estate. Perenne. 2. M. candidissimum 1. Bert. Flor. It. VI. p. 177. Pianta tomentosa candida, col caule giacente o ascendente, semplice o ramoso, alto 3-6 decim., colle foglie picciolate, ovato- bislunghe o arrotondate, irregolarmente dentate; verticilli di 20-50 fiori col calice a 5 denti. Nei luoghi sassosi e incolti, più spesso verso l’ Apennino. Al- l’Acquasanta (Ors.), a M. Birro, Lambro (Marz.), a Fano (Nard.), a Fabriano, Albacina, Sanvicino, alla Rossa ece. ove V ho raccolta. Fiorisce in estate. Perenne. Gen. 20, — BETONICA |. (Pav: XVITAg9. 159). Abito. — Piante erbacee senza odore, più o meno pelose, colle foglie inferiori lungamente picciolate, i fiori piccoli, a tubo lungo, rosei o giallognoli, in falsi verticilli che formano spiche terminali dense, spesso interrotte alla base. |. B. officinalis L. Bert. Flor. It. VI. p. 135. (fig. 159). Caule eretto, per lo più semplice, ruvido, alto 3-6 decim., colle foglie bislunghe cuoriformi, ottuse, profondamente dentate, peloso- scabre, le superiori lanceolate: fiori rosei, talvolta bianchi, col lab- bro superiore intero. Nei luoghi boschivi della zona subapennina e dei colli, ma non dovunque. Sul M. Sibilla, sul Regnolo, a S. Angelo in Pontano (Marz.), a Fiastra, a Sanginesio (Nard.), presso Urbino ove è comune (Feder.!), a Pesaro (Scagn.!), alla Pergola, a Montemonaco, a Montegallo e nelle rupi marittime del Trave presso Ancona, nelle quali località l ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. Si distingue col nome di Betorica. 2. B. Alopecuros L. Bert. Flor. It. VI. p. 139. Sin. — B. divulsa Ten. Caule eretto, semplice, pubescente, alto 1-4 decim., talora ros- signo, colle foglie ovato-bislunghe, cuoriformi alla base, ottuse, den- tate, pubescenti e biancastre di sotto; fiori giallognoli col labbro superiore bifido. Negli Apennini meridionali, rara. A_M. Corona, sul Sibilla (Marz.), a M. Birro (Utili). Fiorisce in gingno e luglio. Perenne, 206 Gen. 21. — STACHYS I. (Laviano 2100))£ Abito. — Piante erbacee, generalmente pelose, inodore o fetide, colle foglie inferiori per lo più lungamente picciolate, coì fiori quasi sempre evidenti, di color giallo pallido, o bianchicci o rosei o porporini, disposti in falsi verticilli vicini o lontani, che formano delle spiche. Fiori giallognoli, almeno nella fauce 0 nel labbro inferiore. 1. S. 7virta L. Bert. Flor. It. VI. p. 156. Pianta irsuta, inodora, col caule eretto o ascendente, semplice o ramoso, alto 2-4 decim., colle foglie cuoriformi ovate, ottuse, dentellate, le fiorali lanceolate, spinulose all’apice; verticilli di 4-6 fiori col calice aristato e il labbro superiore della corolla eretto, bifido. Nei luoghi incolti e lungo le vie, non comune dovunque. L° ho raccolta al Trave, a Pietralacroce, alle Tavernelle, in Piazza d'armi presso Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 2. S. annua L. Bert. Flor. It. VI. p. 199. Pianta appena pubescente, odorosa, col caule eretto, semplice o ramoso alla base, alto 1-3 decim., colle foglie inferiori ovate ot- tuse, arrotondate o cuneate alla base, le superiori lanceolate, acute, tutte dentate: verticilli di 6-8 fiori, col calice più breve del tubo della corolla che ha il labbro superiore crenulato. Comune e anche sociale nei campi dopo la mietitura, nelle vi- gne ecc., specialmente lungo la zona littorale e dei colli. Dovunque presso Ancona. Fiorisce da maggio al tardo autunno. Annua. Si distingue col nome volgare di Erba della Madonna. 3. S. recta L. Bert. Flor. It. VI. p, 163. (fig. 160). Sin. — S. erecta Poll. Pianta pelosa, ruvida, inodora, col caule eretto o ascendente, ramoso, alto 1-4 decim., colle foglie inferiori ovato-ellittiche ottuse, le superiori bislungo-lanceolate, tutte leggermente dentellate ; verti- cilli di 6-10 fiori giallo-pallidi, macchiati di rosso scurissimo ai lati della fauce e col labbro superiore intero; calice spinuloso lungo circa quanto il tubo corollino. Var. — S. grandifora Car. (S. labiosa Bert. ). Labbro inferiore della corolla 3 volte più lungo di quello su- periore. Nei luoghi erbosi della zona subapennina e apennina. Ad Ascoli (Parl.!), a Castel Monardo e M. Birro (Marz.), a Pioraco (Ottav.), al Furlo (Feder.!, Ottav.), nel Pesarese (Scagn.!), al Sanvicino, alle falde del Veztore, a Sassoferrato, nelie quali località 1 ho raccolta. La var. cresce sul M. Sibilla. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne, 207 4, S. maritima L. Bert. Flor. It. VI. p. 161. Pianta peloso-vellutata, odorosa, col caule giacente o ascen- dente, alto 1-2 decim., colle foglie bislunghe, ristrette alla base, ottuse, dentellate ; verticilli di 6 fiori, colla corolla zolfina, spesso pun- teggiata di sanguigno verso la fauce, col labbro superiore erenulato. Nelle spiaggie arenose del littorale, comune. A_Pesaro (Scagn.!), a Senigallia, a Falconara, a Porto Civitanova, a Porto S. Giorgio, a S. Benedetto del Tronto, nelle quali località 1° ho raccolta. Fiorisce in giugno. Perenne. Fiori rosei 0 porporini. 5. S. palustris L. Bert. Flor. It. VI. p. 144. Pianta pelosa, fetida, col caule spinuloso-scabro negli angoli, eretto, semplice 0 ramoso, alto 4-12 decim., colle foglie brevemente picciolate o sessili, lanceolate acute, cuoriformi alla base, minuta- mente seghettate: verticilli di 6-10 fiori roseo-porporini, macchiet- tati nella fauce. Nei luoghi acquatrinosi, non comune. A Torre di Palma (Ors.), presso Ascoli (Marz.), a Pesaro (Scagn.!), presso Jesi d’onde l’ebbi da Grilli Fiorisce in estate e autunno. Perenne. 6. S. arvensis L. Bert. Flor. It. VI. p. 157. Pianta più o meno irsuta, quasi inodora, gracile, giacente © ascendente, ramoso dalla base, alto 1-3 decim. colle foglie ovato- arrotondate, ottuse, tondeggianti alla base, denticolate; verticilli distanti, di 2 a 6 fiori piccoli, violacei pallidi con linee più cariche, accompagnati da brattee setacee o nulle. Presso Pesaro a Miralfiore (Scagn.!). Fiorisce in giugno. Annua. 7. S. sylwatica L. Bert. Flor. It. VI. p. 142. Pianta pelosa, fetida, col caule ruvido, eretto o ascendente, radicante, alto 3-10 decim., semplice o ramoso, colle foglie inferiori lungamente picciolate, grandi, cuoriformi ovate, acute, grossamente dentate; verticilli di 4-6-8 fiori porporini scuri con qualche linea bianchiccia, senza brattee. Nei luoghi boschivi e nelle siepi in tutta la regione, comune. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 8. S. Heraclea All. Bert. Flor. It. VI. p. 152. Pianta mollemente irsuta, quasi inodora, col caule ascendente, semplice o appena ramoso, alto 2-4 decim., colle foglie elittico-bislun- ghe, ottuse, arrotondate alla base, dentellate; verticilli di 8-10 fiori rossi, accompagnati da brattee larghe, acuminate ; sepali spinescenti. Nei luoghi incolti e aridi della zona subapennina, rara. Nel- 208 l' Urbinate verso S. Cipriano d'onde me l ha comunicata Federici. Fiorisce in luglio. Perenne. 9. S. germanica L. Bert. Flor. It. VI. p. 148. Sin. — $S. cretica Guss. Pianta bianco-lanata, inodora, con peli lassi e lunghi; caule eretto, semplice o ramoso, alto 2-8 decim., colle foglie bislunghe, per lo più acute, rugose, dentellate; verticilli densi di molti fiori rosei, col calice spinoso, uguale alle brattee. Nei luoghi erbosi e sassosi, per lo più degli Apennini e dei loro contrafforti. A_M. Acuto (Ors.), alla Frondosa, sul M. Sibilla, M. Farnio, nelle quali località 1° ho raccolta, nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in agosto. Perenne. 10. S. italica Mill. Bert..Flor. It. VI. p. 150. Sin. — S. salviaefolia Ten. Pianta bianco-tomentosa, inodora, coi peli fitti e corti; caule eretto, semplice o ramoso, alto 2-6 decim., colle foglie bislunghe, per lo più ottuse, rugose, appena dentellate ; verticilli densi di molti fiori rosei pallidi, col calice spinuloso, più lungo delle brattee. Nei colli aridi del littorale, ma non dovunque, fin verso la zona subapennina ove si fa piuttosto rara. Comunissima e sociale presso Ancona a Pietralacroce, al Trave, al Poggio, al M. Conero. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. A Cingoli e presso Sarnano ho raccolto una forma intermedia che rappresenterebbe il passaggio fra la S. italica e la sua vicina S. germanica, che giustamente potrebbe valutarsi come semplice varietà della prima. Gen. 22. — GALEOPSIS L. (Lao. SIL fg LO1). Abito. — Piante erbacee, inodore, pelose o irsute, coi rami divaricati, che partono da nodì per lo più in- grossati, con foglie piuttosto strette; fiori rosei o porporini, pochi o molti in falsì verticilli ascel- lari, assai lontani in basso. l. G. Ladanum L. Bert. Flor. It. VI. p. 125. (fig. 161). Sin. — G. angustifolia Guss. Caule eretto o ascendente, piuttosto gracile, pubescente o anche liscio, alto 1-3 decim., colle foglie picciolate, lanceolate o lanceolato- lineari, acute, con piccoli e lontani denti, più o meno vellutato-pe- lose: fiori rosei, col tubo corollino più lungo del calice. Nei luoghi coltivati della zona subapennina e dei colli. Presso Macerata (Utili), a S. Elpidio (Passer.), a Civitanova (Ricci), a Pesaro (Scagn.!), a Montefortino (Marz.), nell’ Urbinate (Brign.), 209 presso il M. Sanvicino e a Castelluccio ove V ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Annua. 2. G. Tetrahit L. Bert, Flor. It. VI. p. 128. Caule eretto 0 ascendente, più o meno ispido, alto 3-8 decim., colle foglie picciolate, ovato-bislunghe acute, seghettate, pubescenti ; fiori rosei-porporini talora bianchieci nel margine, col tubo corol- lino lungo come il calice 0 più breve. Nei luoghi incolti della zona subapennina e apennina, non co- mune. Nell’ Ubinate (Brign.), sul M. Catria (Picc.!), a Pioraco (Ottav.), ad Arquata (Ors.), ai piedi del M. Vettore ove lho rac- colta. Fiorisce in luglio e agosto. Annua. 3. G. versicolor Curt. Bert. Flor. It. VI. p. 131. Sin. — G. cannabina Wild. , Caule eretto, scarsamente ispido, alto 5-10 decim., colle foglie picciolate, bislunghe acute, seghettate, pubescenti; fiori grandi, gial- lognoli, col labbro anteriore roseo-porporino e il tubo corollino lungo il triplo del calice. Nei luoghi sassosi e fra le macerie della zona apennina, rara. A Montemonaco nell’Ascolano, ove | ho raccolta. Fiorisce in ago- sto. Annua. Gen. 23. — LAMIUM |. (Tav. XVII, fig. 163). Abito. — Piante erbacee, pelose, più o meno fetide, con foglie per lo più grandi, fiori resei, bianchi o giallognoli, in falsi verticilli sessili, fitti, accompagnati da brattee lesiniformi e disposti in spiche fogliose, allungate o contratte, Il. L. Galeobdolon Crantz. Are. Comp. Flor. It. p. 595. Sin. — Galeobdolon luterm Huds. Leonurus Galeobdolon All. Caule eretto o ascendente, semplice, alto 2-4 decim., colle foglie picciolate, ovato-bislunghe acute, doppiamente seghettate, arroton- date o troncate alla base, generalmente pelose. Verticilli per lo più di 10 fiori gialli, col labbro inferiore a 3 lobi lanceolati. Nei siti freschi e boschivi della zona apennina. Sui M.' di Ur- » bino (Brign.), sul M. Catria (Picc.!), a M. Acuto (Ors.), a Monte- fortino (Marz.), sulle chine del Vettore, del Sibilla, del Farnio ove l'ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 2. L. longiflorum Benth. Bert. Flor. It. VI. p. 11. Sin. — L. Garganicum var. Auct. ital. L. laevigatum DC. Caule eretto o ascendente, per lo più semplice, spesso rossigno, alto 2-6 decim., colle foglie picciolate, cuoriformi-ovate, doppiamente 14 210 dentate, quasi liscie; verticilli di 6-8 fiori grandi, colla corolla rosea pallida, nuda internamente. Nei luoghi erbosi degli Apennini. Sul M. dei Fiori (Ors.), a Castel Manardo (Marz.), a M. Birro (Nard.), sul M. Catria (Picc.!, Feder.!), sul M. Vettore, alla Frondosa, sul Sibilla, nelle quali lo- calità I ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 3. L. amplexicaule L. Bert. Flor. It. VI. p. 122. Caule cespuglioso, prostrato o ascendente, ruvido negli angoli, spesso rossigno, alto 1-3 decim., colle foglie superiori sessili, ab- braccianti, arrotondate, irregolarmente inciso-dentate, pelose ; verti- cilli di 6-20 fiori porporini, piccoli, talvolta inclusi nel calice. Presso i muri, fra i rottami, negli orti, in tutta la regione fino alla zona subapennina. L’ ho raccolta al M. Conero, al Trave, nei Bastioni di Ancona. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. 4. L. bifidum Cyr. Bert. Flor. It. VI. p. 118. Caule giacente ascendente, cespuglioso alla base, alto 2-3 decim., colle foglie picciolate, cuoriformi-ovate, inciso-dentate, talora mac- chiate di bianco, pelose, le superiori trifide; verticilli di 10-16 fiori bianco-giallognoli, col labbro superiore bifido. Nei luoghi erbosi degli Apennini, assai rara. Sul M. Volubrio (Marz.), sul M. Catria (Picc.!). Fiorisce in aprile. Annua. 5. L. purpureum LI. Bert. Flor. It. VI. p. 121. Caule ascendente, radicante in basso, semplice o ramoso, spesso rossigno, alto 1-2 decim., colle foglie piccole, picciolate, cuoriformi- ovate, dentellate, pelose, le superiori acute; verticilli di 6-10 fiori piccoli, in spica contratta, rosei o bianchi, col tubo corollino guar- nito internamente di peli e diritto. Fra i rottami, nei luoghi erbosi, nelle siepi, assai comune e anche sociale, in tutta la regione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in marzo e aprile. Annua. 6. ZL. maculatum TL. Bert. Flor. It. VI. p. 113. (fig. 163). Caule eretto o ascendente, semplice o ramoso, spesso rossigno, alto 2-6 decim., colle foglie picciolate, ovate, acute, arrotondate 0 troncate alla base, doppiamente dentate, pelose, talora macchiate di bianco; verticilli di 6-10 fiori piuttosto grandi, rosei, variegati nella fauce o quasi bianchi, col tubo della corolla curvo e peloso internamente. Fra le siepi, nel bordo dei fossi, nel limite delle macchie, as- sai comune in tutta la regione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce da marzo a maggio. Perenne. 211 Gen. 24. — BALLOTA |. (Tav. XVI, fig. 162). Abito, — Pianta elevata, assai fetida, pelosa, colle foglie mediocri, rugose, picciolate, i fiori in falsi ver- ticilli ascellari, roseo-violacei o anche bianchi, accompagnati da brattee lineari lesiniformi. B. migra L. Bert. Flor. It. VI. p. 170. Sin. — B. foetida Lamk. Caule eretto o ascendente, ruvido, alto 3-12 decim., colle foglie ovato-bislunghe, dentate, pubescenti; fiori a mazzetti ascellari, col ca- lice a 5 denti spesso rossigni, terminati con una piccola spina molle. Negli orti, nelle siepi, nei rottami, specialmente lungo la zona littorale e dei colli, assai comune. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in estate. Perenne. Si distingue col nome volgare di Ortica morta. Gen. 25. — TEUCRIUM L. (Tav. XVII, fig. 164). Abito. — Piante erbacee o suffruticose in cespugli, più spesso odorose, raramente inodore o fetide, pelose, vellutate, tomentose o lanate, colle foglie piccole o mediocri, i fiori solitari o in falsi verticilli, o in mazzetti o in corimbi o in capolini densi, rosei, gialli o bianchi. I. 7. Scorodonia L. Bert. Flor. It. VI. p. 22. Pianta pubescente, inodora, col caule eretto, semplice o ramoso, alto 2-6 decim.; foglie picciolate, cuoriformi-ovate, doppiamente dentate; fiori gialli col calice bilabiato, in spiche ascellari e terminali. Var. — T. crenatifolium Guss. Foglie piccole, crenato-dentate; sepali aristati, quasi spinescenti. Nella zona apennina meridionale, rara e probabilmente confusa colla varietà. A_M. Acuto (Ors.), a Loto (Marz.), a Montemonaco ove ho raccolta la var. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 2. T. Marum L. Bert. Flor. It. VI. p. 21. Pianta cenerino-tomentosa, di odore penetrante, in cespuglietto ramosissimo, alto 1-5 decim.; foglie piecole, brevemente picciolate, ovate, intere, rovesciate nei margini; fiori rosei-porporini, in spica più o meno unilaterale. ; Si coltiva nei giardini e negli orti d’onde talora inselvatichisce, col nome volgare di Maro o Erba dei gatti. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 3. T. flavum L. Bert. Flor. It. VI. p. 31. Pianta vellutata, di colore verde scuro, odorosa, in cespuglio eretto, alto 3-7 decim.; foglie picciolate, ovate, ottuse, troncate alla base, dentellate, rovesciate nei margini ; fiori grandi, di color giallo- pallido. Nei colli aridi e sassosi, più spesso della zona littorale, non comune. Presso Cingoli, al Cardetto, a Pietralacroce, al Trave presso Ancona, nelle quali località 1’ ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 4. T. Scordium L. Bert. Flor. It. VI. p. 26. . Pianta pubescente o irsuta, fetida, col caule ascendente, spesso radicante in basso ove emana degli stoloni, ramoso, alto 1-4 decim.; foglie sessili, cuoriformi-ovate o bislunghe-cuneiformi alla base, se- shettate; fiori piccoli, 2-4 ascellari, rosei, unilaterali. Nei luoghi freschi, quà e là, rara. Presso il Cesano (Salvat.), presso Cupra (Picc.!), a Pesaro (Scagn.!), al Trave presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 5. T. Chamaedrys L. Bert. Flor. It. VI. p. 29. (fig. 164). Pianta pelosa, leggermente odorosa, col caule ascendente 0 eretto, ramoso alla base o semplice, alto 1-3 decim.; foglie breve- mente picciolate, ovato-bislunghe, cuneate alla base, profondamente dentate; fiori ascellari a 2-3, roseo-porporini. Nei luoghi erbosi asciutti dal littorale alla zona apennina, co- mune. Al Cardetto, al Trave, al M. Conero presso ‘ Ancona, ove l'ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 6. T. Botrys L. Bert. Flor. It. VI. p. 17. Pianta pelosa, odorosa, col caule eretto o ascendente, semplice o ramoso, alto 1-3 decim.; foglie picciolate, tripartite, a segmenti pennatifidi; fiori ascellari 2-3, roseo-violacei pallidi, colla fauce macchiettata. Nei luoghi incolti della zona apennina. Al M. dei Fiori (Ors.), a M. Birro (Marz.), in Arcevia (Ottav.), sul M. Catria (Picc.!), sul Sanvicino e a Serra S. Quirico d'onde V ebbi da Grilli. Fiorisce in giugno e luglio. Annua. 7. T. Polium LI. Bert. Flor. It. VI. p. 36. Pianta bianco-tomentosa fioccosa, di grato odore, in cespuglio giacente o ascendente, più o meno ramoso, alto 1-2 decim.; foglie sessili, lineari, ottuse, dentellate verso l’apice, rovesciate nei mar- gini; fiori piccoli, bianchi, in capolini globosi. Nei colli sassosi aridi del littorale e meno abbondantemente verso l’Apennino. Ad Ascoli (Parl.!), a Montefortino (Marz.), sul M. Catria (Picc.!), al Furlo (Bert.), a Pesaro (Scagn.!), a Pietra- lacroce, al Trave, al M. Conero ecc. presso Ancona. Fiorisce in estate. Perenne. 8. T. montanum L. Bert. Flor. It. VI. p. 34, Sin. — T. supinum Jacq. 213 Pianta cenerino-tomentosa specialmente sotto le foglie, odorosa, in cespuglio giacente o ascendente, ramoso, alto 1-2 decim.; foglie piccole, brevemente picciolate, lanceolate o lineari, intere o appena dentate, rovesciate nei margini; fiori bianco-giallognoli in corimbo denso o in capolino. Nei luoghi aridi della zona apennina, non comune. Sul M. Ver tore (Ors.), a M: Regnolo (Marz.), a Iio Sacro nel Camerinese e al Furlo (Ottav., Brign.), sul M. Catria (Picc.!), a M. Nerone (Scagn.!), sul Sanvicino ove l ho raccolta. Fiorisce in luglio e ago- sto. Perenne, Gen. 26. — AJUGA L. (Tav. XVII, fig. 106, 167). Abito. — Piante erbacee, piccole, erette o con stoloni sterili striscianti, col fusto rigido o carnosetto, liscie o pelose, senza odore, coi fiori gialli, cerulei o lilacini o anche bianchi, disposti in spiche brat- teate, allungate o contratte. I. A, Chamaepytis Schreb. Bert. Flor. It. VI. p. 11. Sin. — Teucrium Chamaepytis L. Bugula Chunaepytis All. Caule eretto o ascendente, ramoso in basso, alto 5-15 cent.: foglie cauline divise in 3 lacinie lineari, ottuse, pelose; fiorì gialli in spica contratta, solitari 0 in falsi verticilli di 2-4. Comune fra i campi dopo le messi, nei poggi aridi, tanto del littorale come dei colli. Dovunque nei dintorni di Ancona. Fiorisce in estate. Annua. 2. A. reptans L. Bert. Flor. It. VI. p- 9. (fig. 166). Sin. — A. densiflora Ten. Bugula reptans All. Stoloni sterili striscianti che accompagnano il caule fiorifero eretto, semplice, liscio o un po’ peloso, spesso rossigno, alto 1-4 decim.; foglie ovato-bislunghe, cuneate alla base, ottuse, dentellate, liscie, le superiori sessili e spesso rossigne; fiori di un bel colore ceruleo o anche bianchi; spica allungata, a verticilli di 6 o più. Lungo i ruscelli, nei prati umidi, nei boschi, assai comune in tutta la regione. In Valle di Miano, ai Prati, a Falconara, ecc. presso Ancona. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. 3. A. genevensis L. Bert. Flor. It. VI. p. 6. (fig. 167). Sin. — A. montana Reich. Bugula alpina All. Caule senza stoloni, eretto, semplice, peloso-lanato specialmente nella spica, alto 1-2 decim.; foglie ovato-bislunghe, ottuse, irrego- larmente dentate verso l'apice, per lo più pelose, talvolta liscie, le superiori più corte dei fiori che sono cerulei, in spica, come nella specie precedente. , 214 Nei luoghi erbosi della zona apennina, non comune. Al M. dei Fiori (Ors.), a Castel Manardo e M. Priore (Marz.), sul M. Cueco ove l’ ho raccolta. Fiorisce in giugno. Perenne. FamicuiA XLI. — VERBENACEK (Tav. XVII, fig. 165). Le nostre verbenacee sono rappresentate da una specie arborea e da una erbacea che hanno radice fibrosa, il caule o ì rami eretti, qua- drangolari, spesso rossigni, le foglie senza stipole, opposte, picciolate, per lo più suddivise, di colore verde scuro nella faccia superiore, pelo- sette o ruvide, senza odore o di odore piperato. I fiori sono ermafroditi, accompagnati da brattee, disposti in spiche molto allungate o in pannocchie. composte. Hanno il calice tubuloso, a 4-5 denti uguali o uno minimo, la corolla poco irregolare più o meno evidentemente labiata, divisa nel lembo in 5 lacinie ottuse, gli stami 4 didinami, Vovario a 4 loggie monosperme, collo stilo semplice, bifido o quasi capitato all’apice. Il frutto è una drupa che matura un solo seme, ovvero una capsula con 4 semi. Gen. 4. VITEX — Pianta arborea; fiori cogli stami che sporgono dalla corolla; frutto carnoso, drupaceo. Gen. 2. VERBENA — Pianta erbacea; fiori cogli stami inclusi nella corolla; frutto arido, capsulare, Gen. 1. — VITEX L. Abito. — Arboscello di odore piperato, specialmente nei frutti, colle foglie frastagliate, di colore verde scuro superiormente, cenerino-tomentose di sotto; fiori a verticilli che formano una pannocchia composta. V. Agnus-castus L. Bert. Flor. It. VI. p. 495. Fusto legnoso, ramoso, talvolta in cespuglio, alto 1-3 metri, colle foglie lungamente picciolate, digitate, divise in 5-7 lacinie lanceolate acuminate, intere o scarsamente dentellate; fiori celesto- gnoli, pelosetti esternamente. Si coltiva iu qualche boschetto e ragnaja. È stata raccolta nel littorale a Pedaso (Ottav.), a Porto S. Giorgio (Nard.), nel Seni- galliese (Marz.), e viene indicata anche di Sirolo e Portonovo presso Ancona (Spad.), ma non lho potuta rinvenire in alcuna di dette località. Fiorisce in luglio e agosto. Si distingue volgarmente col nome di Albero del pepe. Gen. 2. — VERBENA I. (Tav. XVII, fig. 165). Abito, — Pianta erbacea senza odore, un po' ruvida; fiori assai piccoli, in spiche gracili, filiformi, assai lunghe nella fruttificazione, disposte in croce sui rami. V. officinalis 1.. Bert. Flor. It. VI. p. 260. Caule eretto, ramoso, striato, alto 3-8 decim., colle foglie bi- slunghe, seghettato-pennatifide o tripartite; irregolarmente dentel- late, cuneate alla base, le inferiori picciolate, le superiori sessili e anche intere; fiori lilacini o rosei, talvolta bianchi, alterni, quasi sessili. Lungo le strade, fra i campi, accanto alle vecchie mura in tutta la regione, assai comune. Dovunque presso Ancona. Fiorisce dalla primavera all’ autunno. Annua. FAMIGLIA XLII. — ACANTACEE Il solo gen. Acanthus di cui riferisco quì appresso la diagnosi, fa parte di questa famiglia nella flora italiana. Gen. ACANTHUS — Fiori ermafroditi irregolari che hanno il calice diviso in 4 parti, la corolla col tubo brevissimo e col solo labbro inferiore che è grande, a 3 lobi; 4 stami quasi uguali in lunghezza col filamento ricurvo nei 2 inferiori; ovario a 2 loggie:; frutto capsu- lare con 4 semi. Gen. ACANTHUS L. Abito. — Pianta erbacea pingue, colle foglie radicali grandissime, di colore verde scuro, quasi liscie e lucenti, elegantemente frastagliate, dal mezzo delle quali si erge il fusto a guisa di scapo robusto, che porta molti fiori bianchi disposti in spica fitta, guarniti di brattee disuguali. A. motlis L. Bert. Flor. It. VI. p. 458. Foglie radicali picciolate, sinuato-pennatifide, coi lobi bislunghi acuti, grossamente e irregolarmente dentati, brevemente cigliate: fiori con 3 brattee, di cui una grande bislungo-acuminata, dentato- spinescente, altre 2 laterali, lineari. Nei luoghi aridi e sulle vecchie mura, rara. Nella contrada detta Gallina ove Vl ho raccolta presso Ancona, presso la Villa del Collegio in Urbino (Feder.!), a S. Croce presso Montecassiano (Ami- cucci!). Fiorisce in. maggio e giugno. Perenne. Si distingue col nome di Acanto. - FamIGLIA XLIII. — OROBANCACEE (Tav. XVII, fig. 168, 169). Le orobancacee sono piante erbacee senza clorofilla, cioè senza vere foglie e senza parti verdi. Hanno la radice parassita sopra le radici di altre piante, fibrosa, talvolta ingrossata, tuberiforme, il fusto più spesso semplice che ramoso, sparso talvolta di squame sessili. I fiori sono ermafroditi, disposti in spiche, accompagnati da brattee, col calice a 4-5 lacinie, ovvero spartito in 2 lobi, colla corolla irrego- lare, marcescente ma non caduca, tubulosa, ricurva, a 2 labbra, di cui il superiore fatto a volta o bifido, 1’ inferiore a 3 lobi, con 4 stami didi- nani, con l’ovario libero, a una sola loggia polisperma e lo stilo capi tato, bilobo all’apice. Il frutto è una capsula contenente molti piccoli semi. Gen. 1. OROBANCHE — Fiori accompagnati da una sola brattea; ca- lice diviso in 2 sepali distinti. Gen. 2. PHELIPAEA — Fiori accompagnati da 3 brattee; calice a 4-5 denti o lacinie. Gen. 8. LATHRAEA -—- Fiori accompagnati da una sola brattea; calice ‘ampanulato a 4 denti. Gen. 1. — OROBANCHE L. (Tav. XVII, fig: 468). Abito. — Piante mediocri, col caule sempre semplice, succolento, più o meno pelosette e glandoloso-vi- scide, coi fiori inodori o di grato odore garofanato, bianchi, gialli, rossigni, violacei, screziati. I. O. Rapum Thuill. Ces. Pass. Gib. Comp. Flor. It. p. 330. Caule angoloso, solcato, crasso, alto 2-6 decim.; fiori grandi, senza alcun odore, in spica lassa, coperta di peli glandolosi, coi sepali profondamente bifidi, la corolla violacea col labbro superiore appena smarginato o dentellato, 1’ inferiore col lobo medio lanceolato, più lungo dei laterali; filamenti lisci inferiormente; stimma giallo. . 217 Parassita sopra alcune leguminose, rara. Nell’ Urbinate (Brign.) e nel Pesarese d'onde mi fu comunicata da Scagnetti. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 2. O. cruenta Bert. Flor. It. VI. p. 430. Caule solcato, più o meno crasso, rossigno, alto 1-5 decim.; fiori grandi, leggermente odorosi, in spica piuttosto densa, acuta all'apice, più o meno pubescente, coi sepali bifidi, la corolla gial- lognola in basso, rosso-sudicia superiormente, rosso-scura e liscia internamente, col Jabbro superiore smarginato, l’ inferiore col lobo medio ottuso, increspato; filamenti pelosi, almeno verso le estre- mità: stimma giallo. Var. — O. citrina Coss. et G. Pianta color giallo di cedro nello stelo e nei fiori in boccio; corolla matura spesso bianca. Sulle radici delle leguminose, nei luoghi alpestri e di collina. Sul Vettore (Arc.), nel Maceratese (Bert.), sul M. Catria (Picc.!), nel Pesarese (Scagn.!) ove cresce anche la var., presso Ancona ove ho raccolta la var. e la specie. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. 3. 0. speciosa DC. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 331. (fig. 168). Sin. — 0. pruinosa Lap. 0. caryophyllacea Seb. et M. Caule angoloso, striato, crasso, rossigno, alto 2-6 decim.; fiori grandi, di grato odore garofanato, in spica più o meno densa, pu- bescente, coi sepali irregolarmente bifidi, la corolla bianchiccia, venata di violaceo-celestognolo, col labbro superiore smarginato, l’inferiore a 3 lobi arrotondati, crespi; stimma violaceo. Lungo le strade, accanto alle siepi, nei campi, specialmente fra le fave ove riesce infesta, comune in tutta la regione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in maggio. Annua, Si distingue col nome di Fiorone. 4. O. Epithymum DC. Bert. Flor. It. VI. p. 434. Caule angoloso, solcato, gracile, giallognolo o rossigno, alto 1-2 decim.; fiori mediocri, di odore garofanato appena aperti, in spica più o meno densa, breve, pubescente-glandolosa, coi sepali interi o con un dente, la corolla roseo-rossigna o pallida, col labbro superiore smarginato, l’ inferiore a lobi arrotondati, crespi, di cui il mediano più grande; stimma porporino. Quà e là sul serpillo e sovra altre labiate. Presso il Ve/tore (Ors.), sul M. Catria (Picc.!), alle Cesane presso Urbino (Feder.!), presso Ancona ove l ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 5. O. hederae Dub. Parl. Flor. It. VI. p. 382. Sin. — 0. elicis Rota. 218 - Caule eretto o flessuoso, peloso, alto 1-3 decim.; fiori in spica come nella sp. prec. ma colla corolla bianco-giallognola o lilacina, liscia 0 quasi e lo stimma scolorato. È stata raccolta a Montefortino (Marz.). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 6. O. minor Sutt. Bert. Flor. It. VI. p. 420. Sin. — 0. leonuri Rot. Caule solcato, striato, per lo più gracile, giallognolo o rossigno, peloso-irto, alto 1-3 decim.: fiori piccoli, in spica lassa inferior- mente, peloso-glandulosa, coi sepali interi o con un dente, la co- rolla bianchiccia, venata di violaceo-azzurrognolo, col labbro supe- riore smarginato, 1’ inferiore a lobi arrotondati, crespi, quasi uguali ; stimma porporino. Nei limiti, nei campi di trifoglio e di altre leguminose, a Mon- tefortino (Marz.), presso Urbino (Feder,!), sul M. Conero ove lho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. Gen. 2. — PHELIPAEA Dresr. (Tav. XVII, fig. 169). Abito. — Piante simili agli Orobanche, ma generalmente più gracili e spesso ramose, ta) 5 5 li I. P. coerulea Vill. Arc. Comp. Flor. It. p. 531. Sin. — Orobanche coerulea Vill. Kopsia coerulea Dum. Caule semplice, peloso-ruvido, spesso sfumato di violaceo, alto 1-3 decim.; fiori in spica rada, col calice diviso in 5 lacinie, la corolla mediocre, bianchiecia col lembo azzurrognolo, a lobi acuti. Nei luoghi boschivi, rara. Nell’ Urbinate a M. Coppiolo e Villa Grande (Azz.), sul M. Vettore (Arc.). Fiorisce in giugno. Perenne. 2. P. ramosa C. A. Mey. Arc. Comp. Elor. It. p. 932. (fig. 169). Sin. — Orobanche ramosa L. Kopsia ramosa Dum. Caule ramoso, talvolta semplice, angoloso, striato, pubescente, gialliccio o azzurrognolo, alto 1-2 decim.; fiori in spica più o meno rada, col calice diviso in 4 lacinie, la corolla piccola, col lembo azzurro-violaceo, a lobi ottusi. Lungo il littorale e fra i colli, nei luoghi erbosi e anche aridi, negli orti, nei campi di canape ecc. Nel Maceratese (Nard.), a Pe- saro (Scagn.!), a Jesi d'onde V'ebbi da Grilli, sul M. Conero, nei prati d’ Osimo, a Falconara, nelle quali località 1° ho raccolta, Fio- risce in maggio e giugno. Annua. Gen. 3. — LATHRAEA I. Abito. — Pianticella di colore bianchiccio-carnicino, coi fiori numerosi, in spica densa e ottusa, volti da una parte e pendenti. L. squamaria L. Bert. Flor. It. VI. p. 310. Caule eretto, semplice, quasi nudo; fiori accompagnati da brattee grandi, orbicolari, bianco-rossigne; corolla poco più grande del ca- lice, col labbro superiore intero, concavo di dentro, macchiato di rosso verso la punta; labbro inferiore biancastro, a 3 lobi ottusi. Parassita sulle radici di alberi dei boschi Apennini, assai rara. Sul M. Volubrio alle svolte di S. Leonardo (Marz.). Fiorisce in maggio e giugno. Annua. FAMIGLIA XLIV. — SCROFULARIACEE' ( Thv. XVII, XVIII, fig. 170 a 178). Le scrofulariacee sono piante erbacee, generalmente senza odore, talvolta fetide, di aspetto molto variabile tanto negli organi vegetativi come in quelli della riproduzione. Hanno la radice per lo più fibrosa, raramente tuberiforme, il fusto ora cilindrico ora angoloso, eretto ovvero prostrato, le foglie talvolta alterne, talvolta opposte, generalmente senza stipole. I fiori sono sempre ermafroditi, assai più spesso irregolari che re- golari, solitari o in gruppetti nell’ascella delle foglie, o in spiche o in grappoli o in pannocchie. Hanno il calice monosepalo, ora più 0 meno diviso in 4-5 lacinie, ora a 2 labbra, la corolla monopetala, di vario colore, sovente caduca, ora quasi regolare col lembo diviso in 4-5 lobi, ora bilabiata con o senza sperone alla base, oppure gozzuta, aperta nella fauce ovvero chiusa per gibbosità del labbro inferiore (corolla personata); gli stami 2-5, ma più spesso 4 didinami, l’ovario libero a 2 loggie, generalmente polispermo, sormontato dallo stilo semplice. Il frutto è una capsula arida, spesso accompagnata dal calice, con parecchi piccoli semi. Gen. 1. VERBASCUM — Corolla quasi regolare a 5 lobi divaricati; 5 stami. Gen. 2. SCROPHULARIA — Corolla bilabiata, col tubo rigonfio globu- loso, a 5 lobi: stami 4 didinami; fiori in racemi composti. Gen. 8. DIGITALIS — Corolla a tubo allungato-campanulato, appena bilabiata, a 4-5 lobi: 4 stami didinami; fiori in racemi semplici. 4) n Gen. 4. GRATIOLA — Corolla tubulosa, angolosa, a 4 lobi disuguali; 2 soli stami fertili. Gen. 5. ANTIRRHINUM — Corolla bilabiata personata, senza sperone alla base; 4 stami didinami chiusi nel labbro superiore. Gen. 6. LINARIA — Corolla bilabiata personata, munita di un lungo sperone alla base; 4 stami didinami chiusi nel labbro superiore. Gen. T. VERONICA — Corolla quasi senza tubo, a rosetta divisa in 4 lobi, di cui uno minore; 2 soli stami. Gen. 8. BARTSIA — Corolla bilabiata, col labbro superiore intero, l’infe- riore a 3 lobi interi, con 2 papille presso la fauce; 4 stami didinami. Gen. 9. ODONTITES — Corolla bilabiata, col labbro superiore compresso, smarginato o bifido, l’ inferiore a 3 lobi interi, senza papille presso la fauce; 4 stami didinami, più lunghi (nelle nostre specié) della corolla. Gen. 140. EUPHRASIA — Corolla bilabiata, col labbro superiore smar- ginato o bifido, l’inferiore a 3 lobi smarginati o bifidi, senza pa- pille; 4 stami didinami. Gen. 11. RHINANTHUS — Corolla accompagnata dal calice rigonfio, bilabiata, schiacciata, col labbro superiore a elmo, bidentato, 1’ in- feriore col lobo medio piegato; 4 stami didinami, rinchiusi nella corolla; calice a 4 denti; foglie dentate. Gen. 12. PEDICULARIS — Corolla accompagnata dal calice rigonfio, bilabiata, compressa, col labbro superiore a elmo, intero o biden- tato, l’inferiore a lobi lisci o piegati: 4 stami didinami rinchiusi; calice a 5 denti; foglie pennatifide. Gen. 13. MELAMPYRUM — Corolla bilabiata, col labbro superiore smar- ginato, rovesciato nei margini, l’ inferiore a 3 denti con 2 gibbosità al di sopra; 4 stami didinami rinchiusi; brattee per lo più colorate. Gèn. 1. — VERBASCUM L. (Tav. XVIII, fig. 178). Abito. — Piante robuste e di alta statura, coperte più spesso di lana, più raramente nude, colle foglie radicali grandi, le cauline alterne, sessili sopra il caule talvolta alato; fiori mediocri, gialli o rossi, accompagnati da brattee, disposti in racemi semplici o ramosi. |]. V. Thapsus L. Bert. Flor. It. Il. p. 570. (fig. 178). Pianta coperta di lana fitta bianca, col caule alato, alto 4-10 decim.; semplice 0 ramoso superiormente; foglie ovato-bislunghe, più o meno acute, intere o quasi, scorrenti nel fusto; fiori gialli, concavi, sopra pedicelli brevissimi; stami più lunghi colle antere oblique, scorrenti. Nei luoghi aridi, lungo le strade di campagna, in tutta la re- gione fino a una media altezza sugli Apennini. Ad Ascoli (Caruel!), sul M. Sanvicino (Bucci), a Pesaro (Scagn.!), a Sarnano, al Trave, a M. Conero, a Sirolo presso Ancona, nelle quali località 1’ ho rac- D) 22) colta. Fiorisce in giugno e luglio. Bienne. Si distingue col nome di Tasso Barbasso. V. pulverulentum Vill. Ces. Pass. e Gib. Flor. It. p. 339. Sin. — V. floccosum W. et K. Pianta coperta di lana fioccosa bianca, caduca, col caule cilindrico, alto 6-10 decim., ramoso in alto; foglie ovato-bislunghe, le superiori acute, cuoriformi alla base, intere o dentellate, non scorrenti nel fusto; fiori gialli, disugualmente pedicellati; antere non scorrenti. Nei luoghi aridi incolti della zona subapennina e apennina. In Acquasanta (Parl.!), a M. Acuto (Ors.), sui M.' di Fabriano e di Cingoli ove l ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Bienne. 3. V. niveum Ten. Parl. Caruel. Flor. It. VI. p. 582. Pianta coperta di denso tomento bianco o giallognolo non ca- duco, col caule semialato, semplice, alto 5-12 decim.; foglie ovato- bislunghe, appena denticolate, ondulate, acute, le cauline concave, scorrenti alla base; fiori gialli, in racemo spiciforme densissimo, quasi sessili, riuniti in gruppetti; antere non scorrenti. È stato raccolto nella spiaggia arenosa di Porto Civitanova (Nard., Cavanna!). Fiorisce da maggio a luglio. Bienne. 4. V. longifolium Ten. Bert. Flor. It. Il. p. 595. DI Sin. — V. Thapsiforme Schr. in Paol. piante caratt. dei M. Si- billini p. 14. Pianta coperta di lana fioccosa gialla, col caule un po’ angoloso, alto 6-8 decim., semplice o ramoso; foglie bislungo-lanceolate, acumi- nate, le superiori arrotondate alla base, intere o dentate; fiori gialli, so- pra pedicelli più o meno lunghi; stami più brevi barbati, gli altri nudi. Nelle chine erbose degli alti Apennini meridionali. Sul M. dei Fiori (Ors.), a Valle Canetra (Ottav.), sul M. Vettore, sul Sibilla, sul Piore, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in agosto. Bienne. V. sinuatum L. Bert. Flor. It. II. p. 583. Sin. — V. scabrum Presl. Pianta più o meno coperta di tomento giallognolo, col caule cilindrico, alto 6-8 decim., ramoso superiormente; foglie rugoso- venose, le radicali bislunghe, ottuse, ondulato-lobate, dentellate, le superiori bislungo-lanceolate, acute; fiori gialli in gruppetti, sopra pedicelli brevissimi, coi filamenti guarniti di lanugine rossastra. Nei sodi aridi, lungo le vie, comune nella zona littorale e dei colli. In Ascoli (Parl.!), a Cupra-marittima (Ricci!), in Albacina (Bucci), a Porto Civitanova (Cavanna!), a Pesaro (Scagn.!), al Trave e sul M. Conero presso Ancona, ove l° ho raccolta. Fiorisce da giugno ad agosto. Bienne, 0. V. Blattaria I. Bert. Flor. It. II. p. 580. Caule liscio, semplice o ramoso superiormente, alto 6-12 decim., talvolta rossigno; foglie lanceolate, liscie, le inferiori sinuato-den- tate, le superiori dentato-seghettate acute, cuoriformi alla base; fiori gialli col fondo porporino, solitari sopra pedicelli lunghi. Nei luoghi erbosi incolti, accanto ai fossi, nella zona dei colli e subapennina. In Ascoli (Parl.!), a Cupra (Picc.!), a Pesaro (Scagn.!), presso il Sanvicino, presso Jesi, nelle selve ‘di Castelfidardo, di Montegallo, di Montesicuro ove l ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Bienne. 7. V. Lychnitis L. Bert. Flor. It. II. p. 992. Sin. —- V. Weldenii et V. micranthum Mor. Caule angoloso, semplice o ramoso, alto 3-8 decim., bianco- pubescente:; foglie quasi nude di sopra, pubescenti-biancastre di sotto, irregolarmente dentate, le inferiori bislungo-lanceolate, le superiori arrotondate alla base; fiori gialli o bianchi, disugualmente pedicellati, bianco-lanati nel peduncolo, nel calice e nei filamenti. Nei siti incolti della zona subapennina e apennina. Al M. dei Fiori e a Valle Canetra (Ors.), presso Sanginesio e sul Sanvicino (Nard.) d'onde l’ebbi da Grilli, a VaZle Ussita (Ricci!), sul M. Catria (Picc.!), a Castel Manardo (Marz ), sul M. Vettore (Caruel!), sui muri della fortezza di Urbino (Feder.!). Fiorisce da giugno ad ago- sto. Bienne. 8. V. phoceniceum L. Bert. Flor. It. II. p. 987. bin. — V. cisalpinum Bir. Caule striato, semplice o superiormente ramoso, alto 3-6 decim., pubescente-glandoloso, spesso rossigno; foglie pubescenti di sotto, denticolate, le inferiori ovato-bislunghe ottuse, le superiori lanceo- lato-acute, abbraccianti; fiori porporini o violacei, solitari, sopra pedicelli lunghetti. È stata raccolta questa bella e rara specie da Orsini sul M. dei Fiori. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. Gen. 2. — SCROFHULARIA L. (dia SEDIA AGIO)! . Abito. — Piante fetide, ramose, piuttosto robuste, col caule angoloso, nude o parzialmente pelose, colle foglie di color verde scuro, picciolate, semplici o pennatifide, tutte o in parte opposte e anche verticillate ; fiori piccoli, giallicci o rosso-scuri, in cime ascellari agglomerate o in pannocchia. 1. S. vernalis L. Bert. Flor. It. VI. p. 388. Pianta pelosa nel fusto, col caule eretto, semplice o ramoso, alto 2-6 decim., colle foglie cuoriformi-ovate, grandi, doppiamente SG ut seghettate, le superiori alterne; cime ascellari di pochi fiori gialli, cogli stami sporgenti: sepali bislunghi, totalmente verdi. Nei boschi degli Apennini, non comune. Al Castelluccio (Ottav.), alle Svolte di S. Leonardo (Genn.), sul M. Catria (Picc.!). Fiorisce in giugno e luglio. Bienne. | 2. S. peregrina L. Bert. Flor. It. VI. p. 389. Pianta liscia, col caule eretto, semplice o ramoso, alto 3-5 decim., spesso rossigno, colle foglie ovate-cuoriformi, inegualmente seghettate, le superiori talvolta alterne; cime ascellari di pochi fiori di colore rosso scurissimo, cogli stami non sporgenti; sepali ovato-lanceolati, acuminati, totalmente verdi. Negli orti, fra le macerie, nei siti boschivi della zona littorale e dei colli. Nel Maceratese (Utili), al Furlo (Feder.!), a Pesaro (Scagn.!), presso Senigallia (Salvat.), a Jesi (Grilli!), in Ancona e sul M. Conero ove |’ ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. 3. S. Scopolii Hopp. Bert. Flor. It. VI. p. 386. Sin. — S. grandidentata Ten. Pianta pubescente, col caule eretto, ramoso, vellutato, alto 3-8 decim., talvolta rossigno, colle foglie ovato-bislunghe, quasi cuori- formi alla base, doppiamente seghettate, dentate, le superiori acute; cime in racemo, coi fiori giallognoli, rosso-ferruginosi nel labbro superiore; sepali orlati di bianco. Nei luoghi erbosi degli Apennini. Sul M. dei Fiori (Ors.), a M. Birro (Utili), sui M.' Sibillini (Genn., Parl.!), a S. Angelo in Pontano (Marz.), sui M.' di Urbino (Azzar.), sul M. Catria (Picc.!). Fiorisce in giugno. Perenne. 4. S. aquatica L. Bert. Flor. It. VI. p. 382. Sin. — S. Balbisii Horn. Pianta liscia, col caule eretto, più spesso semplice, leggermente alato, alto 3-6 decim., colle foglie bislunghe, grandi, più o meno cuoriformi alla base, scorrenti nel picciolo alato, diversamente den- tate, le inferiori ottuse; fiori in racemo composto, di color rosso scurissimo, col tubo e il labbro superiore verdognoli; sepali larga- mente orlati di bianco, arrotondati. Nei fossi della zona subapennina, e più raramente verso il mare. A _Montefortino (Marz.), a Porto Civitanova (Ricci!), in Ur- bino (Feder.!), sul M. Sanvicino ove lho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 5. S. nodosa L. Bert. Flor. It. VI. p. 380. (fig. 170). Pianta liscia con radice tuberosa, col caule eretto, semplice © ramoso, alto 3-6 decim., colle foglie ovate-acute o bislungo-lanceo- late, cuoriformi o cuneate alla base, irregolarmente e acutamente seghettate; fiori in racemo composto, giallognoli, rosseggianti nel dorso e punteggiati di rosso scuro internamente: sepali ovati, ottusi, con stretto margine scaglioso. Nel limite dei boschi e nelle siepaglie della zona apennina. Sui M.' di Urbino (Brign.), nel Pesarese (Scagn.!), sul M. Catria (Picc.!), a M. Nerone (Matteucci!), sul M. Sancicino, presso Cin- goti, a Montemonaco, nelle quali località 1 ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 6. S. canina L. Bert. Flor. It. VI. p. 393. Pianta liscia, col caule ramoso, cespuglioso, alto 2-6 decim., colle foglie radicali bislungo-spatolate, irregolarmente inciso-seghet- tate, le cauline pennatifide, colle lacinie lontane, acute, dentate: fiori in racemo composto piramidale, rosso-scurissimi, meno nella fauce; sepali arrotondati, bianchi nel margine. Var. — S. bicolor Sibth et Sm. ((S. atropurpurea Morett.). Foglie cauline doppiamente pennatifide. Quà e là nei luoghi aridi, fra le ghiaie, sui muri, in tutta la regione. A Fermo (Genn.), a Sassoferrato (Salvat.), sul M. Sanvi- cino (Bucci), sul M. Catria (Parl.!), a Pesaro (Scagn.!), sul M. Conero ove V ho raccolta. La var. cresce presso Senigallia (Salvat.), d’onde l’ebbi da Matteucci. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 7. S. Hoppei Koch. Bert. Flor. It. VI. p. 397. Sin. — S. lucida Ors. Pianta pubescente-glandolosa nell’infiorescenza, col caule eretto, semplice o ramoso, spesso rosso-scuro, alto 1-3 decim., colle foglie 2-3 volte pennatifide, inciso-seghettate, liscie; fiori in racemo com- posto, sopra peduncoli più lunghi del calice, rossi scurissimi colla fauce biancastra; sepali ellittici, bianchi nel margine. Sui più alti Apennini meridionali. Sul M. Vettore, sul M. dei Fiori, sul M. Corona (Ors.), sul Sibilla, a Capo di Tenna (Marz.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. Gen. 3. — DIGITALIS Ll. Abito. — Piante mediocri o grandi e robuste, col caule cilindroideo, liscie o con pochi peli, colle foglie semplici, venose, alterne, i fiori mediocri, pendenti in lunghi grappoli che paiono spiche, volti da una parte, gialli o rosso-rugginosi. I. D. lutea L. Bert. Flor. It. VI. p. 406. Sin. — D. micrantha (Guss. Caule eretto, semplice, liscio, alto 3-7 decim., colle foglie lan- ceolate, debolmente e acutamente seghettate o quasi intere, liscie; fiori gialli, lisci all’ esterno. 220 Nel luoghi erbosi e boschivi di tutta la zona subapennina e apennina, fino a una media altezza, comune. L'ho raccolta nei M.' di Sarnano, di Fabriano, di Cingoli, di Urbino e anche nell'alveo del fiume Esino presso Jesi. A Pesaro (Scagn.). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 2. D. ferruginea L. Bert. Flor. It. VI. p. 410. Caule eretto, semplice, liscio, robusto, alto 3-12 decim., spesso rosso-violaceo, colle foglie lanceolate, intere o appena dentate, tal- volta un po’ pubescenti di sotto: fiori di color rosso rugginoso, pe- losi nel margine. Nella zona subapennina e apennina, fino al limite superiore dei boschi. Al Piano di Castelluccio (Ricci!), sul M. Catria (Picc.!), a M. Nerone (Scagn.!, Matteucci!), sul M. Sanvicino, presso Visso, Sarnano, Montemonaco, nelle quali località l ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. Gen. 4. — GRATIOLA L. Abito. — Pianta piccola, liscia, amara, colle foglie opposte, sessili, nervose di sotto, semplici ; fiori mediocri, giallo-rosei, solitari, peduncolati, ascellari. G. officinalis I. Bert. Flor. It. I. p. 112. Caule eretto, per lo più semplice, quadrangolare superiormente, talvolta rossigno, alto 1-3 decim., colle foglie lanceolate-acute, con 3-5 nervi, appena seghettate verso l'apice: fiori col tubo ampio, giallognolo, nel resto bianco-rosci. Nei luoghi freschi della regione settentrionale, assai rara. Nel- lUrbinate (Brign.), nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in estate. Perenne. Gen. 5. — ANTIRRHINUM L. (Tav. XVII, fig. 171, 172). Abito. — Piante mediocri o anche in denso cespuglio, appena pelosette o liscie, colle foglie opposte o al- terne, semplici, picciolate ; fiori grandi o piccoli, bozzuti presso il pedicello, ascellari, solitari o in racemo eretto, denso. l. A. majus L. Arc. Comp. Flor. It. p. 508. (fig. 172). Caule cespuglioso, eretto, un po’ peloso-glandoloso superiormente, alto 2-7 decim.: foglie lanceolate, intere, lisce: fiori grandi, in ra- cemo più o meno denso, rossi, rosei o anche bianchi, col palato giallo, leggermente odorosi. Quà e là nei vecchi muri, sulle roccie, in tutta la regione. Ad Ascoli (Ors.), a Macerata (Ott.), a Pesaro (Scagn.!), sulla strada di M. Conero, in Ancona ecc. Fiorisce in maggio. Perenne. Si coltiva neì giardini col nome di Oreco 0 Bocca di leone. 15 226 2. A. Orontium L. Bert. Flor. It. VI. p. 376. (fig. 171). Sin. — Orontium arvense Ten. Caule eretto, semplice o ramoso, pubescente superiormente, alto 2-4 decim.; foglie lanceolato-lineari, intere, divaricate; fiori piccoli, solitari, alterni, quasi sessili, rosei o violacei o bianchicci. Nel bordo dei campi e nelle siepi asciutte, tanto del littorale come dei colli, piuttosto rara. Nell’ Urbinate (Serp., Brign.), nel Pesarese (Scagn.!), in Ascoli (Parl.!), nel colle del Pelago e a Gal- lina presso Ancona, ove 1° ho raccolta. Fiorisce in primavera e in estate. Annua. Gen. 6. — LINARIA Tours. (MSA T1(15)) Abito. — Piante mediocri o piccole, nude o pelose o viscide, erette o prostrate, con foglie semplici, pic- ciolate o sessili ora alterne, ora opposte; fiorì di vario colore, generalmente piccoli, solitari nel- l'ascella delle foglie o in racemi simulanti spiche. * Fiorì solitari ascellari, piante per lo più sdraiato e pelose. l. L. minor Desf. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 349. Sin. — L. viscida Moench. Antirrhinum minus L. Pianta pubescente-vischiosa, in cespuglietto ramosissimo, alto 1-3 decim.; foglie superiori alterne, lanceolato-lineari, ottusette, in- tere: fiori piccoli, roseo-violacei col palato giallo, sopra peduncoli più lunghi del calice. Var. — L. litoralis W. (Antirrhinum litorale Bert.). Peduncoli più brevi del calice; fiori pallidi. La specie cresce nei luoghi sterili, più spesso montuosi. A_ Ca- vaceppo, a Vastelluccio (Ors.), a Sanginesio (Nard.), a Pierosara (Bucci), all’ Acquasanta (Parl.!), a Montefortino (Marz.), presso Jesi (Grilli!), nel Pesarese (Scagn.!), sul M. Conero ove 1’ ho rac- colta. La var. lungo il littorale: a Pesaro (Scagn.!), a Falconara ove l’ ho raccolta. Fiorisce in giugno. Annua. 2. L. spuria Mill. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 347. Sin. — Antirrhinun spurium L. Pianta pelosa-vischiosa, col caule sdraiato in terra, semplice 0 ramoso; foglie ovate od orbicolari, arrotondate alla base, breve- mente picciolate, alterne, intere o dentate; fiori piccoli, sopra pe- duncoli pelosi, col labbro superiore violaceo, 1° Minor giallo, aran- ciato nelle protuberanze. Fra i campi coltivati dopo le messi, nella zona littorale e dei colli, comune. Ovunque presso Ancona. Fiorisce in agosto. Annua. 3. L. Elatine Mill. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 347. Sin, — Antirrhinun Elatine L. 097 Pianta pelosa col caule sdraiato, semplice o ramoso; foglie me- die e superiori astate, brevemente picciolate, intere o parzialmente dentate, alterne; fiori piccoli o mediocri, sopra peduncoli lisci, coi sepali lanceolato-lineari, col labbro superiore violaceo, | inferiore giallo pallido, spesso punteggiato di purpureo; semi reticolato-crestati. Nei siti incolti e nei campi, piuttosto rara. Presso Ascoli ( Parl.!), a Pedaso (Parl.!), a Cupra (Piccin.!), a Porto Civitanova (Ricci!, Cavanna!), a Fano (Feder.!), a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in estate. Annua. 4. L. commutata Bernh. Cess. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 347. Sin. — L. graeca Chav. Antirrhinwn graecum Bory. Pianta pelosetta col caule sdraiato, ramoso; foglie ovato-arro- tondate, cuoriformi o astate alla base, brevemente picciolate, le su- periori alterne; fiori piccoli, sopra peduncoli un po’ pelosetti verso l'apice, col labbro superiore violetto, 1’ inferiore giallo-pallido pun- teggiato di purpureo alla base; sepali lanceolati angustissimi ; semi rugosi. Quà e là nelle colline aride, rara. A_Serra S. Quirico (Bucci), al Trave presso Ancona, ove |’ ho raccolta. Fiorisce in estate. Annua. 5. L. Cymbalaria Mill. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 347. Sin. — Antirrhinunm Cymbalaria L. Pianta liscia, carnosetta, lucida, col caule sdraiato, ramoso: foglie lungamente picciolate, reniformi, lobate, spesso rossigne: fiori piccoli, roseo-violacei, sopra lunghi pedicelli, collo sperone lungo circa quanto il tubo della corolla. Nei luoghi sassosi umidi e suì muri ombrosi, rara. In Ascoli (Ors.), presso Urbino (Fed.!), a Pesaro (Scagn.!), a Jesi d’ onde l’ebbi da Grilli, a Montemonaco ove \’ ho raccolta. Fiorisce dalla pri- mavera all’autunno. Perenne. Si coltiva quà e là nei giardini, ove facilmente inselvatichisce. Fiori terminali in racemi spiciformi, piante quasi sempre erette, liscie. 6. L. vulgaris Mill. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 347. (fig. 175). Sin. — Antirrhinum Linaria L. Caule eretto, più spesso semplice, alto 3-6 decim.: foglie ses- sili o quasi, lanceolato-lineari, acute, intere: fiori in racemo denso, gialli, col palato aranciato. Assai comune e spesso sociale nei luoghi incolti, nei prati, fra i campi, lungo le vie, nella zona littorale e dei colli. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in estate e in autunno. Annua. 7. L. purpurea Mill. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. I. p. 348. Sin. — Antirrhinun purpureuwn L, w (AS) (os) Nei luoghi erbosi e scoperti degli Apennini. Al M. dei ord (Ors.), a M. Birro (Utili), a M. Regnolo (Marz.), presso Visso (Ricci! ), al Sanvicino (Bucci), ove 1’ ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 8. L. chalepensis Mill. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 348. Sin. — Antirrhinum chalepense L. Caule gracile, eretto, semplice o ramoso, alto 2-4 decim.; foglie lanceolato-lineari, intere, appena picciolate, le inferiori verticillate, le superiori alterne; fiori in racemo interrotto, piccoli, bianchi, col tubo lilacino, collo sperone assai lungo. Qua e là, assai rara. Nel Maceratese (Utili), presso Tolentino (Nard.), a Serra S. Quirico (Scagn.!), in contrada Tabano presso Jesi d'onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in maggio. Annua. 9. L. alpina Mill. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 348. Sin. — Antirrhimon alpinum L. Caule cespuglioso, sdraiato, alto 1-2 decim.; foglie piccole, car- nosette, glauche, lanceolate, attenuate alla base, verticillate; fiori in racemi contratti, odorosi, di un bell’azzurro-violaceo, col palato aranciato e la fance pelosa. Nelle fessure delle rupi sui più alti Apennini. Sul M. Vettore (Ors., Ottav.), sul M. SibiZla (Sang.). Fiorisce in estate. Perenne. Gen. 7. — VERONICA I. (Pav., XVIII, fig. 174). Abito. — Piante piccole o mediocri, per lo più gracili, raramente robuste, prostrate o erette, pelosette o nude, colle foglie alterne od opposte o anche verticillate, semplici, ora sessili, ora picciolate ; fiori piccoli, delicati, caduchi, per lo più di color celeste venato, raramente bianchi o rosei, soli- tari nell’ ascella delle foglie o disposti in racemi spiciformi. Fiori în spiche ascellari poi spesso opposte che alterne. l. V. prostrata L. Bert. Flor. It. I. p. 76. Sin. — V. Orsiniana Ten. V. Teucrium L. Pianta pubescente, col caule in cespuglietto prostrato-assorgente, alto 1-3 decim.: foglie opposte, bislunghe, ottuse, disugualmente dentate, le inferiori appena picciolate, le superiori sessili; fiori ce- lesti, talvolta rosei e anche bianchi, piuttosto grandi, col calice di 5 lacinie disuguali, una piccolissima. Nei luoghi erbosi asciutti e nelle radure boschive, dalla zona littorale agli Apennini. Al M. dei Fiori, a Castelluccio, al M. Vet- tore (Ors.), a M. Regnolo (Ottav.), sul M. Catria (Picc.!), nell'Ur- binate a M. .So/fio ove è comune (Feder.!), nel Pesarese (Scagn.!), © n 3. he. (Dj 229 sul M. Conero, nella selva dell’ Angelo, nel colle di Monteacuto presso Ancona, nelle quali località l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. V. Beccabunga L. Bert. Flor. It. I. p. 69. Pianta liscia, piuttosto robusta, carnosetta, col caule ascendente, radicante in basso, spesso rossigno, alto 2-6 decim.; foglie opposte, ellittiche, ottuse, minutamente dentellate, picciolate: fiori piccoli, celesti. Quà e là lungo i fossi e nei luoghi paludosi, in tutta la regione. Nel Pesarese (Scagn.!), presso Sarnano, a Macerreto presso Visso, alle Tavernelle, a Varano presso Ancona, nelle quali località 1 ho raccolta. Fiorisce da maggio a luglio. Perenne. V. Anagaltis L. Bert. Flor. It. IL p. 70. Pianta liscia, piuttosto robusta, carnosetta, col caule eretto- ascendente, radicante in basso, alto 2-6 decim.; foglie opposte 0 verticillate, lanceolato-acute, appena e remotamente seghettate, ses- sili; fiori piccoli, celesti o rosei. Var. — V. anagalloides Guss. Foglie quasi lineari: fiori più piccoli della sp., assai pallidi. Quà e là nei fossi, nelle acque stagnanti, in tutta la regione. L'ho raccolta all’ Angelo, ai Prati presso Ancona, a Senigallia (Matteucci!. Fiorisce da maggio ad agosto. Perenne. La var. in Ascoli (Ors.), e a Pesaro (Scagn.!). V. Chamaedrys L. Bert. Flor. It. I. p. 80. Pianta pubescente, col caule guarnito di 2 serie di peli, pro- strato in basso e radicante, o ascendente, alto 1-4 decim.; foglie opposte, sessili, cuoriformi-ovate, grossamente e irregolarmente se- ghettate: fiori grandetti, di color celeste vivace: calice lungo quanto il frutto o anche più, colle lacinie acuminate. Nei luoghi erbosi della zona apennina. Sul M. dei Fiori e presso Ascoli (Ors.), a Montefortino (Marz.), a Sanseverino e Tolentino (Ricci), sul M. Catria (Pice.!), nel Pesarese (Scagn.!), al M. San- ricino d'onde lebbi da Grilli. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. V. urticaefolia Jacq. Bert. Flor. It. I. p. SI. Pianta appena pelosa, col caule eretto, semplice, cilindrico, alto 3-6 decim.; foglie grandi, opposte, sessili, cuoriformi-ovate e anche lanceolate, acutamente e irregolarmente seghettate: fiori piccoli, rosei pallidi, venati, sopra peduncoli lunghetti: calice più corto del frutto. Nei boschi di faggio, rara. A M. Acuto e sul Sibilla (Ors.), sul M. Sanvicino ove lho raccolta, Fiorisce in luglio. Perenne. 250 6. V. officinatis L. Bert. Flor. It. I. p. 65. (fig. 174). Pianta pelosa, col caule sdraiato in basso e anche radicante, alto 1-3 decim.: foglie opposte, picciolate, ovato-bislunghe, cuneate alla base, intere all'apice e nel resto seghettate: fiori celesti pal- lidi, venati, sopra peduncoli brevi. Nelle siepi e nel limite dei boschi, in tutta la regione. Sul M. Vettore (Ors.), a Montemonaco nell’ Ascolano, sul Catria (Picc.!), a Pesaro (Scagn.!), in contrada del Torrone, al Pinocchio presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Fiori în spiche ascellari più spesso alterne che opposte. 7. V. montana L. Bert. Flor. It. I. p. 75. a Pianta pubescente, col caule gracile, prostrato alla base e ra- dicante, alto 1-3 decim.; foglie lungamente picciolate, ovate, ottuse, a grossi denti; fiori celesti pallidi, venati di porporino, in spiche assai rade. Quà e là nei boschi della zona apennina, piuttosto rara. A M. Acuto nell’Ascolano (Ors.), sul M. Catria (Picc.!). Fiorisce in giu-» gno. Perenne. 8. V. aphytla L. Bert. Flor. It. I. p. 68. Pianta cigliolata, col caule in cespuglietto piccolissimo, colle foglie picciolate, ellittiche, intere o appena dentellate, riunite in ro- setta radicale; fiori azzurri. Nei più alti Apennini meridionali. Sul M. Vettore (Sang., Genn.), sul M. Priore, sul M. Sibilla (Marz.). Fiorisce in luglio. Perenne. 9. V. scutellata I. Bert. Flor. It. I. 'p. 73. Pianta liscia, col caule gracile, sdraiato in basso e radicante, alto 1-3 decim.: foglie opposte, sessili, lanceolato-lineari, appena denticolate: fiori di colore roseo pallido, col lobo inferiore bianco. Nei luoghi acquatrinosi e nei fossì della zona apennina, rara. Al Piano di Castelluccio (Ors.), sui M.' Sibillini (Sang.), sui M.' di Urbino (Brign.). Fiorisce in luglio. Perenne. **? .Fiorì in spiche terminali. 10. V. spicata L. Bert. Flor: It. I. p. 62. Sin, — V. orchidea Crantz. V. arguta Moret. Pianta pubescente, col caule eretto, semplice o ramoso, alto 1-4 decim.: foglie bislunghe o lanceolate, inferiormente picciolate, opposte, cuneate ‘alla base, dentate o seghettate fino verso l’apice; fiori azzurri, in spica densa, assai lunga. Nei luoghi erbosi della zona subapennina e apennina. Ad Acqua- 13. 14. 231 santa nell’Ascolano (Ors.), a M. Priore (Marz.), nell’ Urbinate (Brign.). Fiorisce in giugno e luglio, Perenne. V. serpyllifolia L. Bert. Flor. It. I. p. 89. Pianta liscia o appena pelosetta, col caule fragile, semplice o inferiormente ramoso, alto 1-3 decim.; foglie ovate, otiuse, intere o appena dentellate, le superiori alterne e sessili: fiori celestognoli, venati, sopra pedicelli più lunghi del calice, in spica rada. Nelle siepi fresche e nei fossi, quà e là in tutta la regione, A M. Acuto (Ors.), sul M. Catria (Picc.!), a Pesaro (Scagn.!), sotto Montedago e all’'Angelo presso Ancona, ove I ho raccolta. Fiorisce dall’aprile al luglio secondo le località, Perenne. V. arvensis L. Bert. Flor. It. I. p. 92. Pianta pubescente, col caule eretto o ascendente, semplice o ramoso in basso, alto 1-3 decim.: foglie ovate-cuoriformi, ottuse, tutte opposte, seghettate, le superiori sessili; fiori piccoli, celesti, sopra pedicelli mai più lunghi del calice, in spica bislunga, rada. Presso le siepi, negli orti, nei campi, in tutta la regione. Al M. dei Fiori (Ors.!), nell Urbinate (Brign.), a Pesaro (Scagn.!), a Montagnolo presso Ancona, ove |’ ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. V. praecox All. Parl.-Caruel, Flor. It. VI. p. 924. Pianta pelosetta e glandolosa, col caule ascendente o eretto; foglie ovate, inciso-dentate, ottuse, quasi sessili; fiori di colore az- zurro-lilacino, in spica allungata, lassa, colle brattee più lunghe dei pedicelli; frutti turgidi, ovali, smarginati, uguali al calice. Sugli Apennini meridionali, rara. A_Forca di Presto (Parl.!), al M. dei Fiori (Ors.). Fiorisce in giugno. Annua. Fiori solitari nelle ascelle delle foylie. V. Tournefortii Gm. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 352. Sin. — V. Buxrbaumi Ten. V. persica Poir. Pianta più o meno irsuta, col caule strisciante, ramoso ; foglie picciolate, ovato-bislunghe, grossamente seghettate, le superiori al- terne; fiori piuttosto grandi, celesti, venati; frutti a 2 lobi compressi, divergenti, cigliati e carenati nel margine, con più di 2 semi per ogni loggia. Nei luoghi erbosi, comune in tutta la regione. All’ Avellana sul Catria (Picc.!), nel Maceratese (Aiuti), a Montefortino (Marz.), in Ancona ove l’ ho raccolta, a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in aprile e maggio. Annua. 15. V. agrestis L. Parl-Caruel, Flor. lt. VI. p. 926. Sin. — V. polita Fr. V. didyma Ten. et auct. Pianta più o meno pelosetta, col caule prostrato, talvolta ce- spuglioso, colle foglie picciolate, cuoriformi-ovate, grossamente den- tate, le superiori alterne; fiori piccoli, celesti, venati, bianchicci nel centro; frutti a 2 lobi rigonfi, arrotondati nel margine, peloso-glan- dolosi, con più di 2 semi per ogni loggia. : Nei prati, fra i campi, lungo le vie, negli orti, sulle vecchie mura, comune in tutta la regione. Dovunque nei dintorni di Ancona. Fiorisce da febbraio ad aprile. Annua. 16. V. Zederaefolia L. Bert. Flor. It. I. p. 104. Pianta più o meno irsuta, col caule prostrato, cespuglioso ; fo- glie picciolate, cuoriformi, arrotondate, «con 3-5 lobi, le superiori alterne; fiori celesti pallidi, più o meno venati, bianchieci nel centro; frutti globosi a 4 lobi, lisci, con 1-2 semi per ogni loggia. Comune in tutta la regione, insieme alla sp. precedente. All’ Avel- lana (Picc.!), a Montefortino (Marz.), presso Urbino (Serpieri), a Pesaro (Scagn.!), nei prati della Fortezza, a S. Margherita, alla Valle di Miano presso Ancona, ove I ho raccolta. Fiorisce in marzo e aprile. Annua, Gen. 8. — BARTSIA L. Abito, — Piante mediocri, erette, col fusto tenace, quadrangolare, più o meno pelose, ruvide o .vischiose, colle foglie di color verde scuro, sessili, opposte, col margine dentato, coi fiori mediocri, in spica terminale bratteata, talvolta densa, a piramide quadrangolare, variabili nel colore dal giallo al roseo, al porporino, l. B. Trixago L. Bert. Flor. It. VI. p. 270. Sin. — Trixago apula Stev. Rhinanthus versicolor Savi, Bel- lardia Trivago AU. Pianta peloso-ruvida, col caule per lo più semplice, alto 2-8 decim.: foglie lanceolate o lineari, con rari e profondi denti; fiori in spica densa, fogliosa, rosei, col labbro superiore più carico, 1’ in- feriore talvolta bianchiccio, o anche gialli: capsula ovato-globosa; semi solcati longitudinalmente. Nei prati e nei campi della zona littorale e dei colli. Nel litto- rale Ascolano (Ors.), a Macerata (Nard.), a Fermo (Marz.), in Ur- bino e Pesaro (Brign., Scagn.!), nei piani di Sirolo, Osimo, Loreto, Castelfidardo ecc. ove V ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 2. B. latifotia Smith. Bert. Flor. It. VI. p. 276. Sin. — Euphrasia latifolia L. Trixago latifolia Reich. Paven- lucellia latifolia Caruel. 233 Pianta pubescente vischiosa, col caule eretto, per lo più sem- plice, spesso rossigno, alto 5-20 cent.; foglie ovate, profondamente dentate; fiori in spica densa, piccoli, porporini scuri, meno nell’ in- terno del labbro inferiore che è bianchiccio; capsula acuminata. Quà e là nei luoghi aridi. Ad Ascoli (Ors.)., a Macerata ( Nard.), S. Severino ( Aiuti), Montefortino (Marz.), al M. Catria (Picc.!), nel- lUrbinate (Brign., Feder.!), a Pesaro (Scagn.!), a Senigallia (Salvat.), a Falconara e presso Ancona alla Lunetta, ove V ho raccolta. Fio- risce in giugno. Annua. 3. B. viscosa L. Bert. Flor. It. VI. p. 209. Sin. — Trixago viscosa Reich. Parentucellia viscosa Cr. Pianta pubescente un po’ vischiosa, col caule eretto, semplice o ramoso, alto 1-3 decim.; foglie bislungo-lanceolate, ottusamente dentate; fiori in spica rada, piccoli, di colore giallo zolfino; antere pelose; capsula bislunga, acuta. Nei prati e luoghi erbosi, non comune. A Pesaro e Fano (Scagn.!), nelle fortificazioni presso Ancona, ove Vl ho raccolta. Fiorisce in giugno. Annua. Gen. 9. — ODONTITES Hat. (Tav. XVII, fig. 173). Abito. — Piante mediocri, col fusto eretto, a rami opposti, divaricati, appena pelosette, colle foglie piccole, semplici, intere, opposte, i fiori piccoli, gialli o rossi, in lunghe spiche bratteate, unilaterali. 1. O. lutea Stev. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 395. Sin. — Euphrasia lutea L. Caule eretto, alto 1-5 decim., spesso rossigno; foglie lanceolato- lineari o lineari, generalmente intere; fiori gialli, talvolta aranciati tendenti al rosso, colle antere totalmente liscie. Nelle radure delle macchie e nei siti alpestri, dal littorale alla zona subapennina. Nell’ Ascolarzo (Ors.), a Cingoli ( Nard.), in Urbino (Feder.!), a Pesaro (Scagn.!), sul M. Conero, al Trave, nella selva di Castelfidardo, di Montegalto, nelle quali località 1’ ho raccolta. Fiorisce in settembre. Annua. 2. O. serotina Reich. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 355. (fig. 173). Sin. — 0. rubra Pers. Bartsia serotina Bert. Euphrasia sero- tina Lamk. E. Odontites L. : Caule eretto, alto 1-5 decim., spesso scuro-rossigno ; foglie lan- ceolate, acute, con scarsi denti verso la metà; fiori di color roseo vivace, colle antere barbate alla base. Nei luoghi incolti e boschivi, specialmente verso la parte set- 234 tentrionale della regione. Presso Urbino (Feder.!, Brign.), sul M. Catria (Picc.!), a Pesaro d'onde mi fu comunicata da Scagnetti. Fiorisce in agosto e settembre. Annua. Gen. 10. — EUPHRASIA L. (Dav. XVII, fig: 176). Abito. — Piante piccole o piccolissime, quasi nude, con fusto eretto, semplice o ramoso, colle foglie piut- tosto tenaci, opposte, sessili o quasi, più o meno dentate, coi fiori piccoli, variegati di roseo e giallo, disposti in racemi contratti e fogliosi. E. officinalis L. Caruel, Flor. It. VI. p. 468. Caule eretto, talvolta rossigno, alto 5-20 cent.: foglie ovato- bislunghe, a denti ottusi in quelle inferiori, acuti nelle superiori; fiori bianchicci, venati di violaceo, col palato giallo, colla corolla più lunga del calice che è peloso e talora anche glandoloso alla lente. Var. — E. salisburgensis Funk. Foglie strette, a denti profondi, divaricati, setacei all’apice; statura spesso minore della forma scelta per tipo. Sociale tanto la specie quanto la var. nei luoghi erbosi della zona subapennina e apennina, d'onde raramente scende lungo i fiumi fino al littorale. A_M. Acuto (0rs.), a M. Birro (Marz.), a S. Gine- sio (Nard.), a Civitanova (Ricci!), nell Urbinate (Feder.!, Brign.), a Pesaro, rarissima (Scagn.!), sui M.' di Fabriano, presso Sarnano, sul M. Conero, nelle quali località 1’ ho raccolta. Fiorisce in prima- vera e al finire d’ estate. Annua. Nora — Veggansi sulla variabilità e il polimorfismo di questa pianta le giuste osservazioni riassunte dal Prof. Caruel in For. It. Vol. VI. p. 473. Gen. 11. — RHINANTHUS L. (Tav. XVIII, fig. 177). Abito. — Piante mediocri, appena pelose, col fusto eretto, quadrangolare, le foglie sessili, opposte, semplici, dentate, i fiori mediocri, gialli, a racemo terminale, più o meno volti da una parte. 1. R. major Ehrh. Arc. Comp. Flor. It. p. 520. (fig. 177). Sin. — R. Crista-galli var. y. L. Alectorolophus grandiflo- rus Wallr. Caule eretto, alto 3-5 decim.; foglie bislungo-lanceolate, acute, profondamente seghettate; fiori un po’ curvi, col calice liscio 0 quasi, accompagnato da brattee pallide; semi con ala più larga della loro metà. Quà e là nei campi coltivati e nei limiti. A Jesi, a Chiaravalle, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio. Annua. 2. R. Alectoroloplus Poll. Are. Comp. Flor. It. p. 520. Sin. — Alectorolophus hirsutus All. Caule eretto, alto 3-5 decim., colle foglie lanceolate, larghette, profondamente seghettate; fiori un po’ curvi, col calice peloso, accom- pagnato da brattee pallide; semi con ala più stretta della loro metà. Nei campi presso gli Apennini. Sui M.' di Carpegna (Azz.), sul Catria (Picc.!), sul Sanvicino (Bucci!) Fiorisce in primavera. Annua. 3. R. minor Ehrh. Are. Comp. Flor. It. p. 520. Sin. — R. Crista-galli var. 2. L. Alectorolophus parviflo- rus Wallr.. Caule eretto, alto 2-3 decim., colle foglie lanceolate, seghet- tate; fiori diritti, col calice liscio, cigliato, accompagnato da brattee verdi. Fra i campi coltivati, nei prati, nel limite delle macchie. Sul M. Catria (Picc.!), a Pesaro (Scagn.!), presso Cingoli, nella selva di Castelfidardo, ai Prati presso Ancona, nelle quali località I ho rac- colta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua, Gen. 12. — PEDICULARIS L. Abito. — Piante mediocri, più o meno sparse di peli, col fusto semplice, eretto o ascendente, colle foglie sparse o verticillate, assai frastagliate, 1-2 volte pennatifide, coi fiori piuttosto grapdi, gialli o rossi o rosei, in racemo spiciforme. I. P. tuberosa L. Bert. Flor. It. VI. p. 333. Pianta quasi liscia, a radice tuberosa, col caule eretto o ascen- dente, alto 1-2 decim.; foglie doppiamente pennatifide, a lacinie seghettate; fiori gialli, col labbro superiore intero, rostrato, il ca- lice pubescente, inciso-dentato. Nei luoghi erbosi della parte scoperta degli Apennini. Sul M. Catria (Picc.!), a M. Birro (Nard.), a M. Regnolo (Marz.), a M. Acuto (Ors.), sul Vettore ove lho raccolta. Fiorisce in luglio e ago- sto. Perenne. 2 P. foliosa L. Bert. Flor. It. VI. p. 322. Sin. — P. Hacquetii Graf. Pianta pubescente, col caule eretto o ascendente, solcato, alto 2-6 decim.; foglie doppiamente pennatifide, a lacinie seghettate, le fiorali assai lunghe; fiori gialli col labbro superiore intero, non rostrato, col calice lanato, biancheggiante. Nei pascoli degli Apennini. A M. Acuto (Ors.), a Valle Canetra (Ottav.), a M. Birro (Marz.), a M. Bove (Sang.). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 250 3. P. comosa L. Bert. Flor. It. VI. p. 324. Pianta pubescente-pelosa, a radice tubercolata, col caule eretto o ascendente, striato, alto 1-3 decim.; foglie doppiamente penna- tifide, a lacinie acutamente seghettate; fiori gialli pallidi, col labbro superiore liscio, munito di 2 denti e appena rostrato. Nei pascoli degli Apennini. A_M. Acuto (0Ors.), a M. Corona (Ottav.), sul Sibilla (Marz.), a Fiastra (Ottav.), sul M. Catria (Picc.!), sul M. Nerone (Feder.!). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. N. P. Friderici-Augusti Tomm. Bert. Flor. It. VI. p. 326. Sin. — P. petiolaris Ten. P. pubescens Ors. Pianta pubescente-pelosa, a radice crassa, ramosa, col caule e le foglie simili alla specie preced.: fiori giallognoli, col labbro su- periore pubescente, munito di 2 denti e appena rostrato; calice a denti lunghi, lanceolato-lineari. È stata raccolta da Orsini sul M. Corona. Fiorisce in maggio. Perenne. (by i . P. verticillata L. Bert. Flor. It. VI. p. 320. Pianta quasi Jiscia, col caule eretto o ascendente, angoloso, alto 1-3 decim.; foglie pennatifide, a lacinie dentate, 3-4 in verti- cillo; fiori rossi o rosei, verticillati, col calice rigonfio, peloso. Nei luoghi erbosi dei più alti Apennini. A M. Acuto (Ors.), sul Vettore (Sang.), ove 1° ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. Gen. 13. — MELAMPYRUM L. Abito. — Piante mediocri, aspre al tatto, col fusto ottusamente quadrangolare, eretto o ascendente, a rami opposti, colle foglie più o meno picciolate. o sessili. semplici, intere o incise, coì fiori piuttosto grandi, rosei o gialli, talvolta bianchi, in racemo spicitforme o unilaterali, accompagnati da brattee più o meno frastagliate, colorate talvolta in rosso o in azzurro. l. M. cristatum L. Bert. Flor. It. VI. p. 300. Caule eretto, semplice o ramoso, alto 2-3 decim.; foglie sessili, lanceolato-acuminate o quasi lineari, intere; fiori bianchi macchiati di giallo, o anche rosei, disposti in spica densa, quadrangolare: brattee larghe, compiegate, ricurve in basso, dentato-pettinate nel margine; lacinie superiori del calice lesiniformi, molto più lunghe delle inferiori. Fra i campi, rara. Sul M, Sarnvicino (Bucci), a Pesaro (Scagn.!), nell’agro di Jesi d'onde l’ ebbi da Grilli. Fiorisce in luglio. Annua. 2. M. arvense L. Bert. Flor. It. VI. p. 302. Caule eretto, semplice o ramoso, alto 2-4 decim.; foglie quasi sessili, lanceolate, acuminate, le supreme con qualche lacinia alla base: fiori rosei colla fauce giallognola e colle lacinie del calice 237 lesiniformi, lunghe circa quanto il tubo della corolla, disposti in racemo spiciforme un po rado; brattee piane, laciniato-pennatifide, rosse, con punti neri verso la base. Quà e là nelle radure delle macchie e nei limiti in tutta la regione, Sul SébiZa (Marz.), alla Pergola (Bert.), a Pesaro (Scagn.!), sul M. Conero, nella selva di Castelfidardo, ove V ho raccolta. Fio- risce in maggio e giugno. Annna. 3. M. barbatum W. et K. Bert. Flor. It. VI. p. 304. Caule eretto, semplice o ramoso, alto 2-4 decim., simile anche nelle foglie alla specie pree.; fiori gialli in spica cilindrica, col calice irto, a lacinie filiformi, molto più brevi del tubo corollino; brattee laciniato-pennatifide, verdi, talvolta rosse, senza punti neri. Comune presso Ancona fra le biade a Montacuto, al Trave, a Pietralacroce, ecc. Fiorisce in maggio. Annua. 4. M. nemorosum LI. Bert. Flor. It. VI. p. 305. Caule ascendente, ramoso, spesso rossigno, alto 3-6 decim.; foglie picciolate, lanceolate acuminate, intere; fiori gialli, ascellari, unilaterali, accompagnati da brattee cuoriformi, laciniato-dentate, azzurro-violacee. Nei luoghi boschivi della zona subapennina e apennina. Alle mac- chie di S. Liberato ( Nard., Marz.), a M. Regnolo (Marz.), al M. Cucco ( Picc.!), sul Catria (Parl.!). Fiorisce in luglio e agosto. Annua. 5. M. sylvaticum LL. Bert. Flor. It. VI. p. 308. Caule eretto o ascendente, gracile, alto 2-4 decim.; foglie lan- ceolate, acuminate, brevemente picciolate, intere; fiori piccoli, gialli, distanti fra loro, accompagnati da brattee simili alle foglie e an- ch’ esse intere. Ho raccolta questa rara specie presso | Eremo di M. Cucco (m. 700 s. m.), fiorita in agosto. Annna. FAMIGLIA XLV. — SOLANACEE (Tav. XVIII, XIX, fig. 179 a 184). Le nostre solanacee sono piante erbacee, robuste, raramente suf- fruticose, in un solo caso (Zycivm) legnose, nude o guarnite di peli, per lo più di color verde scuro, emananti spesso odore sgradevole, non di rado venefiche, ww DO n Hanno la radice generalmente fibrosa, talora accompagnata da tu- beri carnosi, il fusto cilindrico o angoloso, eretto e ramoso, ovvero gia- cente o sarmentoso o anche spinoso, le foglie alterne o geminate, quasi sempre picciolate, semplici 0 decomposte, senza stipole. I fiori sono ermafroditi, quasi costantemente regolari, per lo più peduncolati, disposti in vario modo, solitari o in mazzetti ovvero in co- rimbi o in spiche unilaterali attorcigliate. Hanno il calice monosepalo, campanulato-tubuloso, diviso in 5 o più denti o lobi; la corolla piccola, mediocre o assai grande, monopetala, fatta a imbuto o campanulata a 5 denti o lobi, ovvero col lembo diviso in 5 o più lacinie stellate (votata), in un solo caso non perfettamente regolare (Hyosciamus ); gli stami sono 5, brevi, inseriti nel fondo o nella fauce della corolla; l’ovario ha 2 log- gie o anche 3-4, incomplete, polisperme, è sormontato dallo stilo sem- plice, capitato o bilobo all’apice. Il frutto quasi sempre accompagnato dal calice che talvolta sì trasforma, è assai diverso secondo il caso: ora una capsula arida, ora una capsula coriacea, ora una bacca carnosa 0 succosa, e sempre ricco di semi piccoli o piccolissimi. Gen. 1. DATURA — Corolla assai grande, tubuloso-campanulata, pie- ghettata longitudinalmente, con 5-10 denti; stami rinchiusi nel tubo corollino; frutto a capsula arida, pungiglionata. Gen. 2. HYOSCIAMUS — Corolla mediocre, irregolare, a tubo curvo con 5 lobi arrotondati; stami inseriti nel fondo della corolla; frutto a capsula arida, protetta dal calice e che si apre superiormente. Gen. 3. LYCIUM — Frutice o arboscello spinoso; corolla piccola, a imbuto, col lembo in 5 lobi; stami inseriti nel mezzo del tubo co- rollino; frutto a bacca ovata, carnosa. (ren. 4. NICOTIANA — Corolla mediocre, a imbuto, col tubo lungo e il lembo pieghettato, diviso in 5 lobi; stami inseriti entro il tubo corollino; frutto a capsula arida, sferoidale, coperta dal calice. Gen. 5. SOLANUM — Corolla mediocre o piccola, rotata 0 campanu- lata, a tubo breve, pieghettata longitudinalmente; stami inseriti sulla bocca della corolla; frutto a bacca liscia, polposa o succosa. Gen. 6. CAPSICUM — Corolla piccola, rotata, pieghettata, col lembo diviso in 5 lacinie; stami inseriti nella bocca della corolla; frutto a bacca capsuliforme coriacea, rossa a maturità e di sapore bruciante. Gen. 7. PHYSALIS — Corolla mediocre, campanulato-rotata, pieghet- tata, col lembo diviso in 5 lobi; stami inseriti nel fondo della co- rolla; frutto a bacca succosa, protetta come in un palloncino, dal calice rigonfio. ren. 8. ATROPA — Corolla mediocre, campanulata, divisa in 5 lacinie; stami inseriti nel fondo del tubo corollino; frutto a bacca rotonda, polposa. 239 Gen. 1. — DATURA I. (Tav. XVIII, fig. 179). Abito, — Pianta elevata e assai robusta, liscia, fetida, colle foglie semplici, alterne o geminate, coi fiori grandi, bianchi, solitari, soprascellari. D. Stramonium L. Bert. Flor. It. Il. p. 606. Sin. — Stramonium foetidum AI. Caule eretto, ramoso, alto 6-10 decim.; foglie picciolate, ovate acute, dissimetriche alla base, irregolarmente sinuato-dentate; frutti uniformemente spinosi. Quà e là raramente, nei luoghi ombrosi dei colli e dei monti e coltivata negli orti col nome di Stramonio. Nell’ Urbinate (Brign.), nel Pesarese d'onde mi fu comunicata da Scagnetti, a Pietralacroce presso Ancona, ove lho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Annua. Gen. 2. — HYOSCIAMUS L. (Tav. XVIII, fig. 180, 181). Abito. — Piante mollemente pelose o vischiose, fetide, colle foglie sessili o picciolate, alterne o anche op- poste; fiori mediocri, giallognoli, venati o no di violaceo, volti da una parte, in cime attorci- gliate nello sbocciamento, bratteate. I. 77. niger L. Bert. Flor. It. Il. p. 611. (fig. 180). Caule eretto, ramoso, alto 3-6 decim.; foglie bislunghe, acute, a denti assai grossi, acuti, le superiori sessili; fiori giallognoli, ve- nati di violaceo scuro che tinge la bocca della corolla. Nei luoghi incolti e sassosi della zona subapennina e apennina. Al M. Sibilla (Scagn.!), presso Urbino (Brign.), presso Fabriano, Cingoli, Sarnano, nelle quali località 1’ ho raccolta. Fiorisce in mag- gio e giugno. Bienne. Si raccoglie col nome di Giusquiamo. 2. H. albus L. Parl.-Caruel, Flor. It. VI. p. 669. (fig. 181). Sin. — H. major Mill. Caule eretto o ascendente, alto 3-6 decim.; foglie ovate o cuo- riformi alla base, a grossi denti, quasi sinuate, tutte picciolate, le . fiorali spesso lanceolate, intere; fiori giallognoli, senza vene, colla bocca della corolla violacea o gialliccia. Sui muri, attorno alle case di campagna, fra i sassi, nella zona littorale e dei colli, comune. L'ho raccolta in Ancona, Jesi, Seni- gallia, Pesaro (Scagn.!), Fermo, ecc. Fiorisce in primavera e in estate. Perenne. Ho potuto accertarmi, d'accordo coll’ illustre Prof. Caruel che le due pretese specie H. albus L. e H. major Mill. non emanano che da variabilità accidentali spesso riconoscibili in nno stesso soggetto, . 240 Gen. 3. — LYCIUM |. Abito. — Frutice basso, cespuglioso, colla corteccia bianchiccia, coi rami spinosi, le foglie semplici, intere, verdi o glaucescenti, fascicolate o solitarie, i fiori assai piccoli, lillacini. L. europaeum L. Bert. Flor. It. II. p. 639. Caule ramosissimo, eretto, alto 1-2 metri ; foglie lanceolato-spato- late, ottuse, brevemente picciolate, intere ; fiori solitari o 2-3 insieme. Nelle siepi del littorale. A Pesaro (Scagn.!), nella Città di An- cona e nei suoi dintorni a S. Margherita, alle Grazie, ai Prati ecc. Fiorisce in maggio e giugno, ma non tutti gli anni. Si distingue col nome volgare di. Spinsandti. Gen. 4. — NICOTIANA L. Abito. — Pianta pelosa, colle foglie semplici, intere, le radicali molto grandi, col caule generalmente sem- plice, i fiori rosei, in pannocchia terminale N. Tabacum L. Arc. Comp. Flor. It. p. 496. Caule eretto, alto 6-10 decim., colle foglie ovate, intere, sessili, le inferiori scorrenti; fiori col tubo molto più lungo del calice e il lembo a 5 lobi acuti; frutto ovato. Si coltiva il Tabacco in molte località nei dintorni di Chiara- valle e di Jesi. Fiorisce in estate. Annua. Gen. 5. — SOLANUM L. RAORSVILINAGRLSEAAINARIRISO) 10) ) Abito. — Piante ramose, robuste, erette o giacenti o sarmentose, talora suffruticose, fetide o inodore, pu- bescenti o nude, colle foglie semplici o decomposte, solitarie o geminate, coi fiori violacei o bianchi o gialli, in mazzetti o racemi o corimbi spesso pendenti nella fruttificazione. I. S. Dulcamara L. Bert. Flor. It. II. p. 631. (fig. 183). Caule sarmentoso, cilindrico, che si eleva 10-15 decim. addossato ad altre piante; foglie cuoriformi ovate, acuminate, intere, per lo più liscie, spesso accompagnate da due orecchiette alla base; fiori vio- letti, talora bianchi, colle lacinie della corolla lanceolate e le antere gialle, in corimbi opposti alle foglie; frutti a bacca ovata, piccola, succosa, rossa a maturità. Quà e là nelle siepi e nelle macchie, in tutta la regione. Al Canale, alle Tavernelle, ai Prati ecc. presso Ancona. Fiorisce in estate. Suffrutice. Si distingue col nome volgare di Deleamara. 2. S. Lycopersicum L. Arc. Comp. Flor. It. p. 496. Sin. — Lycopersicum esculentum Mill. Caule eretto o giacente, cespuglioso, alto 5-10 decim.; foglie irregolarmente pennato-partite, peloso-glandolose, fetide: fiori gialli DAI in racemi; frutti a grosse bacche spesso lobate, suecose, rosse a maturità. Originario del Messico, si coltiva abbondantemente il Pomodoro in tutta la regione. Fiorisce in estate. Annna, Da pochi anni è stata introdotta fra noi la var. a frutto pic- colo, pruniforme, detto Pomodoro d'inverno. 3. S. tuberosum L. Arc. Comp. Flor. It. p. 496. Radice tuberosa; canle eretto o ascendente, ramoso, alto 4-8 decim., foglie regolarmente pennato partite, inodore: fiori bianchi o lillacini, campanulati, in corimbi; frutti ovati, polposi. Si coltiva abbondantemente fra noi nei terreni sciolti la comune Pa- tata, originaria del Sud-America. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 4. S. Melongena I. Arc. Comp. Flor. It. p. 497. Sin. — S. esculentnm Dun. Caule eretto, ramoso, robusto, alto 4-8 decim.: foglie grandi, ruvide, ovato-sinuate, spinescenti ; fiori fertili solitari, violacei; frutti assai grandi, polposi, ovoidi, violacei o anche bianchi, lucidi, pro- tetti dal calice spinoso. Si coltiva assai negli orti col nome di Melanciano. È anch’ essa originaria dell'America meridionale. Fiorisce in estate. Annua. 5. S. nigrum 1. Bert. Flor. It. IL. p. 633. (fig. 182). Caule eretto o ascendente, ramoso, leggermente angoloso, liscio o quasi, alto 2-5 decim.; foglie ovate, dentato-angolose, liscie o pe- losette; fiori piccoli, bianchieci, in corimbi soprascellari: frutti a piccole bacche, nere a maturità. Var. a — S. miniatum Bernh. Bacche rosse a maturità. Var. b — S. melanocerasum All. Rami evidentemente angolosi; foglie quasi intere. Assai comune negli orti, fra Je macerie, accanto ai muri, in tutta la regione, fino al pie’ degli Apennini, insieme alle 2 varietà. Dovunque presso Ancona. Fiorisce ii estate e antunno. Annua. Si raccoglie col nome di Solaro nero. Gen. 6. — CAPSICUM I. Abito. — Pianta eretta, ramosa, liscia, di color verde scuro, colle foglie semplici, intere, picciolate, coi fiori piccoli, bianchi, colle antere gialle, solitari o 2-3 soprascellari; frutti carnoso-coriacei, rossi a maturità e di sapore bruciante. C. annuum L. Arc. Comp. Flor. It. p. 497. Caule eretto, ramoso, alto 4-6 decim.; foglie ovato-ellittiche acuminate: frutti bislunghi, ottusi. 16 Var. a — C. acuminatum Fing. Frutti conici, acuminati. Var. b — C. abbreviatum Fing. Frutti bernocoluti, brevi. Si coltiva comunemente il Peperone negli orti. Fiorisce in estate. Annua. Gen. 7. — PHYSALIS L. Abito. — Pianta liscia o pelosetta, ramosa, colle foglie semplici, picciolate, solitarie o geminate, coi fiori bLianco-giallognoli solitari, coi frutti in palloncini rossi, pendenti. P. Alkekengi I. Bert. Flor. It. Il. p. 629. Caule eretto o ascendente, angoloso, alto 2-6 decim.; foglie ovate acute, intere o dentate; lacinie della corolla triangolari; bac- che gialle, succose a maturità, entro il calice rosso, vescicoso. Nei luoghi ombrosi, lungo i fossi, piuttosto raramente. Alla Madonna del Lambro (Marz.), sul M. Catria (Picc.), nel Pesarese (Brign., Scagn.!), sotto Vl Eremo di M. Cucco, a Cingoli e alla valle di Miano presso Ancona, ove l’ ho raccolta, a Senigallia (Matt.!). Fiorisce in agosto e settembre. Annua. Si vede talora coltivata ne- gli orti col nome di Palloncini. Gen. 8. — ATROPA |. (Lav. XIX, figs 184). Abito — Pianta più o meno pubescente, di color verde scuro, fetida, colle foglie piuttosto grandi, breve- mente picciolate, semplici, solitarie o geminate, coi fiori pendenti, solitari, sfumati di violaceo, col calice vischioso, coi frutti a bacca succosa, nera a maturità e prima rossa. A. Belladona L. Bert. Flor. It. II. p. 624. Caule eretto, ramoso all’apice, alto 6-12 decim.; foglie ovate, acute, intere; corolla campanulata a 5 brevi lacinie ricurve, colle antere bianche. Cresce la Belladonna: quà e là nei luoghi freschi e boschivi della zona subapennina e apennina. A M. Nerone (Scagn.!), al San- vicino (Nard.), presso Cingoli, presso Sarnano, ove 1 ho raccolta. Fiorisce in agosto. Perenne. FaMIGLIA XLVI. — —BORRAGINACEE (Tav. XIX, fig. 185 a 193). Le nostre borraginacee sono erbe di media o grande statura, più spesso ruvide, peloso-ispide o tubercolate nella radice dei peli, più rara- mente pubescenti o vellutate, inodore o di leggera fragranza erbacea, innocue e talvolta commestibili. Hanno la radice fibrosa, talora accompagnata da tuberi, il fusto eretto o ascendente, per lo più cilindrico, ramoso 0 semplice, le foglie semplici, alterne, quasi sempre sessili sui rami e anche abbraccianti 0 scorrenti lungo il fusto, senza stipole. I fiori sono ermafroditi, più spesso regolari, talvolta irregolari, per lo più accompagnati da brattee, inodori, diversamente colorati, pedun- colati, generalmente unilaterali, in cime arricciate (scorpioidi) nello sbocciamento, indi in grappoli spiciformi o in corimbi, eretti o pendenti, rarissimamente solitari. Hanno il calice persistente, diviso in 5 lacinie; la corolla caduca, monopetala, raramente stellata, per lo più tubulosa o campanulata, col tubo diritto 0 curvo, col lembo diviso in 5 lobi, spesso guarniti nella fauce di squamette o di peli; gli stami in numero di 5, coi filamenti ora lunghi ora brevi; l’ovario appoggiato sopra un disco, a 4 loggie monosperme, collo stilo semplice, che parte dal mezzo di esse, terminante in uno stimma a capocchia o bilobo o bifido. 1 frutti sono acheni di varia grossezza, raramente lisci e lucidi, per lo più ru- gosì o reticulati .0 aculeati. Gen. 4. HELIOTROPIUM — Corolla regolare imbutiforme, colla fauce nuda, a 5 lobi separati da un piccolo dente; acheni verrucosi, inse- riti col loro angolo interno in un asse centrale; stimma bifido. Gen. 2. BORRAGO — Corolla regolare stellata (votata), a 5 lobi acuti, con 5 squame nella fauce, d'onde sporgono a cono gli stami; acheni rugosi, ovoidi, colla base concava inserita sul ricettacolo; stimma a capocchia. Gen. 3. SYMPHYTUM —- Corolla regolare, tubuloso-cilindrica, con 5 piccoli denti e la fauce guarnita di 5 squame lanceolate, più lunghe delle antere; acheni lisci, ovali, colla base concava come sopra: stimma a capocchia. Gen. 4. ANCHUSA — Corolla regolare, imbutiforme, a 5 lobi, col. tubo diritto, colla fauce chiusa da 5 squame pelose; acheni ovati obliqui, rugosi, colla base concava come sopra; stilo bilobo. (en. 5. LYCOPSIS —- Corolla quasi regolare, imbutiforme, a 5 lobi obliqui, col tubo lungo e arcuato e la fauce chiusa da 5 squame concave, ispide: acheni e stimma come sopra. 244 Gen. 6. ECHIUM — Corolla irregolare, tubuloso-campanulata, coi 2 lobi superiori più grandi e gli stami disuguali, arcuati in alto, sporgenti : acheni reticolati, colla base piana. Gen. 7. PULMONARIA — Corolla regolare imbutiforme, a 5 lobi, colla fauce fornita di 5 gruppi di peli; acheni liberi, lisci, conici alla base; stimma a capocchia. ; Gen. 8. ONOSMA — Corolla regolare, tubulosa, col lembo ventricoso, a 5 denti; acheni liberi, lapidei, colla base d’ inserzione triangolare ; stimma bilobo. Gen. 9. LITHOSPERMUM — Corolla regolare, imbutiforme, a 5 lobi, colla fauce nuda o munita di 5 pieghe; acheni per lo più lucidi, lapidei, talvolta rugosi, colla base piana: stimma bilobo. Gen. 10. MYOSOTIS — Corolla regolare, imbutiforme, molto piccola, a 5 lobi, colla fauce munita di 5 squamette; acheni liberi, lisci, carenati internamente, inseriti con un punto obliquo; stimma quasi a capocchia. Gen. 11. CERINTHE — Corolla regolare, tubulosa, campanulata, un po’ strozzata nella fauce, a 5 denti; acheni lisci, riuniti in 2 coppie, colla base obliqua circolare: stimma lunghissimo, a capocchia. Gen. 12. CYNOGLOSSUM — Corolla regolare, imbutiforme, a 5 lobi, colla fauce munita di 5 squamette; acheni schiacciati, con aculei più o meno uncinati, attaccati allo stilo coll’apice dello spigolo in- terno; stimma bilobo. Gen. 15. ASPERUGO — Corolla regolare, imbutiforme, a 5 lobi, colla fauce chiusa da 5 squamette; lobi del calice dentati:; acheni ovoidi, verrucosi, protetti dalle lacinie del calice, irregolarmente ingrossate, bipartite; stinma a capocchia quasi biloba. Gen. 14. ECHINOSPERMUM — Corolla regolare, imbutiforme, a 5 lobi, colla fauce chiusa da 5 squamette; lobi del calice interi; acheni piramidali, coi margini setoloso-uncinati, attaccati allo stilo con tutto lo spigolo interno; stimma bilobo. Gen. 1. — HELIOTROPIUM L. Abito, = Pianta mediocre, spesso cenerognola e un po ruvida per la lanugine che la ricuopre, coi fiori minuti, bianchicci, colla fauee giallognola, quasi senza odore, disposti in 2 serie spiciformi arrie- ciate, lanose, H. europaeumi I, Bert. Flor. It. II. p. 251. Caule eretto o ascendente, ramoso, cilindrico, alto 2-4 decim.: foglie picciolate, alterne, ovate, intere; calice fruttifero, stellato. Fra i sassi, negli orti, lungo le strade, comune in tutta la re- gione. Dovunque nei dintorni di Ancona Fiorisce in agosto e set- tembre. Annua. 245 Gen. 2. — BORRAGO |. (Tav. XIX, fij. 185). Abito. — Pianta mediocre, tutta ispida, quasi spinescente, col caule crasso, colle foglie inferiori grandi, crespe, coi fiori in racemi prima arricciati poi eretti, bratteati, di un bel colore azzurro 0 anche bianchi, presto caduchi. B. officinalis L. Bert. Flor. It. IL. p. 330. Caule eretto o ascendente, ramoso, crasso, vuoto, alto 3-8 decim.: foglie ovate, ottuse o acute, reticolato-nervose di sotto, le superiori auricolate alla base: calice e peduncoli ispidissimi. Presso le siepi, negli orti, fra i campi, comune fino alla zona subapennina. Dovunque presso Ancora. Fiorisce da maggio a set- tembre. Annua. Si distingue col nome volgare di Borragine, e sì raccoglie fra le insalate. Gen. 3. — SYMPHYTUM Lg. Abito. — Piante mediocri, pubescenti-irsute, colla radiee munita di tuberi profondi, colle foglie simili alla borragine ma non crespe, coi fiori gialli pallidi, pendenti, in grappoli unilaterali, arricciati in E I Ì ' grap] ’ gioventù, senza brattee, S. tuberosum L. Parl.-Caruel, Flor. It. VI. p. 879. Caule eretto, semplice o ramoso, alto 2-5 decim.; foglie ovato- bislunghe, acute, le superiori semiscorrenti; squame della fauce lunghe quanto il bordo della corolla; semi granulosi. Var. — S. bulbosum Schimp. (S. Clusii Gen.). Squame della fauce oltrepassanti la corolla. Cresce assai più comunemente la var. che la specie, nei luoghi ombrosi, lungo i fossi, nelle siepi ecc. e talora sociale, in tutta la regione, fino alla zona subapennina. Dovunque nei dintorni di Av- cona. La forma scelta per tipo, si trova fra noi piuttosto raramente, nei luoghi selvatici: alla selva di Castelfidardo ove \° ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. Si distingue col nome di Bor- ragine selvatica. Gen. 4. — ANCHUSA L. Abito. — Piante mediocri, piuttosto gracili, irsute o pubescenti, coi fiori piccoli, azzurri o violacei, disposti in grappoli spiciformi, unilaterali, bratteati, arricciati in gioventù, coi frutti inclinati. |. A. italica Retz. Bert. Flor. It. II. p. 289. Pianta ispida, col caule eretto o ascendente, ramoso, alto 2-6 decim.:; foglie ovato-lanceolate o lanceolate, acute, intere, le supe- riori quasi cuoriformi alla base; fiori azzurri o rosseggianti, col calice di 5 lacinie e il tubo della corolla lungo quanto il lembo. 246 Nei campi e luoghi incolti della zona subapennina, ma non co- mune. Presso Urbino (Feder.!), nel Pesarese (Scagn.!), presso Sas- soferrato e alle falde del M. Cucco ove 1° ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 2. A. Barrelieri DC. Bert. Flor. It. II. p. 294. Sin. -—— Myosotis obtusa W. et K. Pianta pubescente, col caule eretto o ascendente, semplice, alto 4-6 decim.; foglie ovato-lanceolate, acuminate, ruvide, intere o den- ticolate, le superiori sessili; fiori azzurri, piccoli, col calice di 5 lacinie e il tubo della corolla più breve del lembo. Nei luoghi erbosi della zona subapennina e apennina, d'onde scende talvolta coi fiumi verso il littorale. Al M. dei Fiori e a Montemonaco (Ors.), a M. Regnolo (Ottav.), presso Castelluccio, a M. Bove, al Sanvicino, nelle quali località 1° ho raccolta, sul M. Ca- tria (Picc.!), presso Jesi d'onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. Gen. 5. — LYCOPSIS L. (Tav. XIX, fig. 189). Abito. — Pianta mediocre o grande, cespugliosa, molto ispida, coi fiori di un bell’azzurro, bianchi e pelosi nella fauce, disposti in racemi bratteati, arricciati nello sbocciamento, indi ramosi. L. Arvensis L. Bert. Flor. It. II. p. 330. Sin. — Anchusa arvensis Lelvm. Caule assorgente, assai ramoso, alto 3-8 decim.; foglie lanceo- lato-spatolate, ottuse, intere, spesso ondulate nel margine, le supe- riori abbraccianti, acute. Fra i campi, accanto alle siepi, nella zona littorale, ma non dovunque. A Pietralacroce, al Trave, a Montedago, ai Prati ecc. presso Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Annna. Gen. 6. — ECHIUM L. (Tav. XIX, fig. 190). Abito. — Piante mediocri o grandi e assai robuste, per lo più coperte di peli callosi alla base e ispidis- sime, ovvero pubescenti, coi fiori bianchi, rosei, roseo-violacei o di color azzurro intenso, brat- teati, disposti in spiche unilaterali, prima attorcigliate, poi distese, lunghe. |. E. italicum L. Bert. Flor. It. II. p. 342. Sin. — E. pyramidale Lap. E. asperrimum Lamk. Pianta ispidissima, quasi pungente, col caule ora semplice, molto robusto, alto fino oltre un metro, ora ramoso e più basso: foglie lanceolate o lineari, acute, intere, tubercolate; fiori piuttosto piccoli, bianchi o rosseggianti o lilacini, col tubo corollino uguale al calice. 247 Lungo le strade, nei luoghi aridi specialmente di collina, dal littorale agli Apennini. A_Pietralacroce, al Trave, al M. Conero, nei dintorni di Ancona, al M. Sanvicino d'onde Vebbi da Grilli, a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in estate. Bienne. 2. E. vulgare L. Parl.-Caruel, Flor. It. VI. p. 926. (fig. 190). Pianta ispida, col caule eretto o ascendente, semplice o ramoso, alto 3-8 decim.: foglie lanceolate acute, intere, le superiori talvolta rotondate alla base; fiori prima roseo-violacei, indi azzurri, col tubo breve e gli stami sporgenti. Var. — E. tuberculatum Hoffm. et Link. (E. pustulatum Sibth. et Sm.). Pianta ispidissima, sparsa di tubercoletti cenerognoli; fiori 3-4 volte più lunghi del calice. Lungo le strade, nei limiti, accanto ai muri, in tutta la regione. La forma tipica nel Maceratese (Nard.), in Ascoli (Ors.), in Arcevia ove lho raccolta. La var. a Montefortino (Marz.), al Trave presso Ancona e al M. Conero dove sostituisce l’altra. Fiorisce in maggio e giugno. Bienne. 3. BD. plantagineum L. Bert. Flor. It. Il p. 344. Pianta mollemente pelosa, col caule eretto o ascendente, alto 3-6 decim.; foglie radicali spatolate, le superiori profondamente cuoriformi e abbraccianti il fusto alla base; fiori grandi, di un bel- l’azzurro-violaceo, col tubo piuttosto lungo e gli stami superiori lunghi circa quanto la corolla. Nella zona littorale e dei colli, quà e là in siti erbosi. A_Mace- rata (Nard.), attorno alle mura di Ancona e nella città stessa, ove lho raccolta. Fiorisce in maggio. Perenne. Gen. 7. — PULMONARIA LI. (Tav. XIX, fig. 191). Abito, — Pianta mediocre, irsuta, ruvida, colle foglie sovente macchiate, coi fiori mediocri, prima rosei, indi azzurro-violacei, bratteati, disposti in racemi radi, prima arricciati, poi distesi. P. officinalis L. Bert. Flor. It. II. p. 309. Caule eretto, semplice, alto 2-4 decim.; foglie ovate acute, in- tere, le inferiori scorrenti in picciolo, le superiori sessili, tutte pe- loso-cigliate. Nei luoghi ombrosi e umidi della zona subapennina e apennina, non comune. A Montefortino (Marz.), nel Pesarese (Scagn.!), nei M. di Sarnano, di Cingoli, al Sanvicino, nelle quali località 1° ho raccolta, a Jesi d'onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne, 248 Gen. 8. — ONOSMA L. (La STI, (fig H92)l Abito. — Pianta piccola, cenerognola per l'abbondanza dei peli ispidi che la ricuoprono, coi fiori mediocri, gialli, pendenti. bratteati, disposti in grappoli unilaterali, prima arricciati, indi distesi. O. montanum Sibth. Bert. Flor. It. Il. p. 326. Sin. — 0. stellulatum Walst. et K. Pianta sparsa di tubercoli stellati, col caule eretto 0 ascendente, per lo più semplice, alto 2-4 decim.; foglie lanceolato-lineari, piane o disseccando arricciate nei margini, intere, le superiori abbraccianti. Nei luoghi erbosi e anche aridi della zona apennina. A_M. Priore (Ors.), a Montefortino e alla Muccia (Marz.), al Sibilla (Scagn.!), al Veltore (Parl.!), a M. Bove (Genn.), a Valcinarra (Ricci!), a S. Severino (Nard.), alla Scheggia (Pice.!), al Furlo (Bert.), a Fossombrone (Nard.), a Frasassi (Ottav.), alla Rossa (Grilli!), a M. Cueco ove lho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. Gen. 9. — LITHOSPERMUM |. (Tav. XIX, fig. 193). Abito. — Piante mediocri, ora col fusto semplice, ora ramose e cespugliose, pubescenti, ruvide, non ispide, colle foglie anguste, coi fiori assai piccoli, bianchi o giallognoli, ovvero mediocri e di un bel violaceo azzurro, disposti in spiche bratteate, prima contratte poi allungate, unilaterali. I. L. purpureo-cocruleum IL. Bert. Flor. It. II. p. 273. Caule sterile prostrato, quello fertile eretto, semplice, alto 3-6 decim.; foglie lanceolate, acuminate, intere; fiori mediocri, prima roseo-violacei indi azzurri; acheni bianchi, lucidi. Nei luoghi selvatici e nelle siepi della zona littorale e dei colli, non molto comune. Nel Maceratese (Nard.), a Pesaro (Scagn.!), al Sanvicino (Grilli!), nella valle di Miano e nella selva di Castel- fidurdo presso Ancona ove 1 ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. 2. L. officinale L. Bert. Flor. It. II. p. 271. Caule robusto, eretto, assai ramoso, alto 3-8 decim.: foglie lan- ceolate, acuminate, intere, sessili, cenerognole di sotto; fiori piccoli, di colore giallo pallido; acheni bianchi, lucidi. Lungo le vie, nei luoghi incolti, della zona dei colli e subapen- nina. Presso Urbino (Feder.!), nel Pesarese (Scagn.!), ad A/bacina, a Fabriano e presso Jesi ove l ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. VA 3. L. arvense L. Bert. Flor. It. Il. p. 278. (fig. 193). Caule gracile, eretto, semplice o alternatamente ramoso, alto 3-6 decim.; foglie lanceolate, intere, sessili, le inferiori ottuse: fiori piccoli, bianchi: acheni bianchicci, tubercolati. Nei campi coltivati, fra le biade, comune in tutta la regione. Dovunque nei dintorni di Ancona. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. Gen. 10. — MYOSOTIS L. (fav. XIX, fig. 186). Abito — Piaute piccole, gracili, più o meno ruvide e pelose, coi fiori minuti, di un bel colore celeste o rosei colla fauce gialla, disposti in racemi spiciformi o ramosi, senza brattee o con brattee pic- colissime, prima arricciati, indi distesi. l. M. palustris With. Bert. Flor. It. MI. p. 256. (fig. 186). Sin. — M. scorpioides Si. Caule giacente o ascendente, ramoso, quasi liscio, alto 2-4 decim.; foglie bislungo-lanceolate, le inferiori ottuse, pelose o quasi liscie ; fiori in racemi allungati nella fruttificazione, celesti, gialli nella fauce, col lembo piano e lo stilo evidente; calice coi peli appressati. Nei fossi e nei luoghi umidi del littorale e dei colli, rara. A Macerata (Nard.), alle Tavernelle © ai Prati presso Ancona. Fio- risce dal giugno all'agosto. Perenne. 2. M. alpestris Schm. Bert Flor. It. II. p. 250. Sin. — M. odorata Poir. Caule giacente o eretto, semplice o ramoso, irsuto, alto 1-3 decim.; foglie radicali bislungo-spatolate ottuse, le superiori lanceo- late, tutte irsute, intere; fiori prima rosei, indi celesti colla fauce bianca o gialla e il lembo piano, quelli superiori portati da pedi- celli più brevi del calice che è munito di peli irtì, arcuati e aperto a maturità. Var. — M. sylvatica Hofm. Pianta più grande della precedente, coi fiori tutti portati da peduncoli più lunghi del calice che è chiuso a maturità. Cresce la specie nella parte scoperta di quasi tutti i più alti Apennini, in alcuni assai abbondante. Sul M. Catria (Pice.!), sul M. Cucco, sui M.' di Sarnano, sul Sibilla, sul Vettore, nelle quali località |’ ho raccolta. La var. preferisce, nelle località suddette, le radure boschive. 3. M. arvensis With. Parl.-Caruel, Flor. It. VI. p. 872. Sin. — M. intermedia Link. Caule eretto o ascendente, ramoso o semplice, peloso, alto 1-5 decim.; foglie inferiori spatolate, le superiori lanceolate, intere, tutte 250 mollemente pelose; fiori in racemi nudi, allungati nella fruttifica- zione, celesti, colla fauce gialla, col lembo concavo, attaccati, dopo la fecondazione, a peduncoli più lunghi del calice che è irsuto. Var. — M. hispida Schlecht. (M. minor Caruel.). Peduncoli più brevi del calice. Cresce la specie comunemente nei luoghi erbosi, nei limiti, spe- cialmente del littorale e dei colli. L' ho raccolta a Falconara, Pie- tralacroce, Trave, Montagnolo, Pinocchio, presso Ancona. La var. predilige i luoghi aridi e boschivi dei colli e dei monti: sul Ca- tria (Picc.!), nel Pesarese (Scagn.!), nella selva di Castelfidardo e sul M. Conero, ove | ho raccolta. Fiorisce dall’ aprile al giugno. Annua. Gen. 11. — CERINTHE L. Abito. — Piante mediocri, succose, di un bel verde glauco o setolose, colle foglie ottuse, sparse di punti callosi, talora macchiate di bianco, coi fiori gialli, o gialli e rossi, pendenti in grappoli, accom- pagnati da brattee fogliose, talvolta colorate. I. C. aspera Roth. Bert. Flor. It. Il. p. 319. Caule eretto o ascendente, semplice o ramoso, alto 2-4 decim ; foglie inferiori bislunghe, spatolate, ottuse, cigliate, le superiori ab- braccianti e cuoriformi alla base, sparse di punti callosi; corolla gialla colla base rossa, coi denti del lembo rovesciati e le antere uguali al filamento; brattee talora azzurrognole. Var. — C. concolor Ces. (C. pallida Guss.). Fiori tutti gialli e brattee generalmente verdi. Nei luoghi erbosi, fra i campi della zona littorale e dei colli, ma non in tutte le località. A Macerata (Nard.), a Jesi (Grilli!) a Pesaro (Scagn.!), dovunque nei dintorni di Ancona, insieme alla varietà. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. 2. C. minor L. Bert. Flor. It. IL p. 321. Sin. — ©. auriculata Ten. Saule eretto o ascendente, più o meno ramoso, alto 2-4 decim.; foglie inferiori bislunghe, spatolate, sparse spesso di puntini bianchi nella faccia di sopra, le superiori cuoriformi-abbraccianti alla base, raramente callose, non cigliate; corolla piccola, giallo-pallida, coi denti del lembo acuminati, non rovesciati; brattee verdi. Fra i campi, quà e là, rara. Nel Maceratese (Nard.), a S. Leo- nardo (Marz.), nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in primavera e in estate. Annua. Gen. 12. — CYNOGLOSSUM |. (Tav. XIX, fig. 187, 188). Abito, — Piante mediocri o grandi, robuste, talora fetenti se stropicciate, pubescenti, vellutate o ruvide, colle foglie radicali piuttosto grandi, bislunghe, verdi o biancheggianti, coi fiori rosso-violacei scuri o azzurri o venati, disposti in racemiì arricciati in gioventù, spesso sforniti di brattee; semi guarniti di aculei I]. C. apenninum L. Bert. Flor. It. Il. p. 306. Sin. — Solenanthus apenninus Fisch. Pianta mollemente pelosa, cenerognola, col caule robusto, striato, eretto, vuoto, spesso rossigno, alto 6-12 decim.; foglie ovato-bislunghe o lanceolate, acute: fiori mediocri, roseo-violacei, in racemi radi, cogli stami sporgenti: semi concavi o piani esteriormente. Nei siti rocciosi e nei pascoli degli Apennini, rara. Da Visso a Castelluccio (Ricci!), sul M. Sanvicino e sul M. Sibilla ove V ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Annua, 2. C. officinale L. Bert. Flor. It. IT. p. 297. (fig. 187, 188). Pianta biancheggiante, peloso-vellutata, col caule mediocre, eretto o ascendente, solcato, alto 3-6 decim.; foglie ovato-lanceolate o lanceolate, più o meno acute; fiori piccoli, prima rosei, indi vio- laceo-azzurri, a racemi in pannocchia terminale, cogli stami rin- chiusi: semi convessi esteriormente. Var. — C. montanum Lamk. (C. garganicum Jacq.). Foglie quasi nude, ruvide specialmente di sotto. Nei luoghi erbosi e boschivi della zona subapennina e apennina, non comune. A_M. Pelone, a Castelluccio (Ors.), sui M.' di Sarnano (Utili), sul M. Cazria (Pice.!), sui M.' di Carpegna (Scagn.!), al Sanvicino d'onde l’ebbi da Grilli, alle falde del M. Cucco ove l'ho raccolta. La var. a Rio Sacro nel Camerinese (Ottav.). Fiorisce in giugno e luglio. Bienne. 3. C. pictum Ait. Bert. Flor. It. II. p. 300. Sin. — C. creticum Vill. Pianta cenerognola, vellutata, col caule robusto, eretto, alto 3-8 decim.; foglie bislungo-lanceolate, più o meno ottuse, le supe- riori abbraccianti-cuoriformi alla base: fiori piccoli, prima roseo- violacei, indi celesti con vene più scure, in racemi nudi; semi con- vessi esteriormente. Lungo le strade, nei limiti, quà e là in molti siti della zona littorale e dei colli. A_ Carpegna, Pesaro (Scagn.!), alle Tavernelle, ai Prati, al Trave, attorno alle inura ecc. presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Bienne. 4. C, magellense Ten. Bert. Flor. It. IL. p. 303. Pianta bianco-lanuginosa, col caule mediocre, eretto 0 ascen- 202 dente, alto 3-5 decim.; foglie lanceolate, strette, acute ; fiori piccoli, rosei, colla corolla uguale al calice, in racemi dapprima contratti, indi distesi, accompagnati da brattee: semi concavi esteriormente. Nei luoghi erbosi e sassosi dei più alti Apennini. L’ ho raccolta sul M.' Vettore, Frondosa, Priore, Sibilla, Farnio; cresce anche al Sanvicino d'onde V ebbi da Grilli. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. Gen. 13. — ASPERUGO L. Abito. — Pianta mediocre, assai ruvida, cespugliosa, coi rami angolosì biforcati, coi fiori piccoli, azzurro- violacei. A. procumbens L. Bert. Flor. It. II. p. 333. Caule eretto, alto 2-6 decim.; foglie lanceolate, acute od ottuse:; fiori in fascetti ascellari quasi sessili, ricurvi nella fruttificazione, colle lacinie del calice dentellate alla base. Sugli Apennini, rara. Presso Castelluccio (Ors.), al Furlo (Scagn.!), al passo di Gualdo e sul Sibilla ove V° ho raccolta. Fiorisce in giu- gno e luglio. Annua. Gen. 14. — ECHINOSPERMUM Swartz. Abito. — Pianta mediocre, piuttosto robusta, pubescente-tubercolosa, di aspetto simile al gen. Myosotis, ma coi frutti aculeato-uncinati. E. Lappula Lehm. Arc. Comp. Flor. It. p. 493. Sin. — Myosotis Lappula L. Lappula Myosotis Moench. Caule eretto o ascendente, ramoso, alto 3-6 decim.; foglie lan- ceolate strette, acute, cigliate ; fiori piccoli, celesti, colla fauce bianca, in racemi semplici o congiunti, bratteati:; frutti con 2 serie di aculei nel margine. Fra i campi, meno raramente nella zona subapennina che in quella dei colli. Nell’ Urbinate (Brign.), ad Albacina (Ricci!), a Trisungo (Parl.!), a Porto Civitanova (Cavanna), alla Rossa d’onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. FAMIGLIA XLVII — CONVOLVULACER (Tav. XX, fiji. 194, 195). Le nostre convolvulacee sono piante erbacee, gracili, talvolta pa- rassite, scolorate e senza foglie, talaltra di un bel verde e nude, talaltra pelose o sericee, inodore. 253 Hanno la radice fibrosa, ramosa, nel caso delle parassite (Cuscuta) fugace, il fusto raramente eretto, per lo più strisciante o volubile sopra altre piante, le foglie semplici, intere, ovvero laciniate, alterne, piccio- late o sessili, senza stipole. I fiori sono ermafroditi, regolari, peduncolati, coi peduncoli semplici o ramosi nelle ascelle delle foglie, ovvero in gruppetti agglomerati, ac- compagnati per lo più da 2 brattee, inodori o fragranti di mandorla amara, bianchi o rosei; hanno il calice di 5 sepali saldati alla base o monosepalo a 5 denti, la corolla per lo più a imbuto, intera sul margine, pieghettata e contorta longitudinalmente nello sbocciamento, talvolta ‘a orciolo dentato, gli stami 5 coi filamenti più o meno dilatati alla base, l’ovario a 2 loggie collo stilo più o meno bifido. Il frutto è una capsula membranosa con 2 0 6 semi per loggia, che si apre longitudinalmente o di traverso. Gen. 1. CONVOLVULUS — Fiori imbutiformi campanulati, in peduncoli ascellari; piante rieche di foglie. Gen. 2. CUSCUTA —- Fiori piccolissimi, globosi, agglomerati; piante senza foglie. Gen. 1. — CONVOLVULUS |. (fav. XX, fig. 194). Abito. — Piante erbacee raramente erette, per lo più striscianti o volubili, ora nude, ora pelose o bianco- argentine, coi fiori ascellari, grandi o mediocri, candidi o rosei venati, I. C. tenuissimus Sibth. Bert. Flor. It. Il. p. 441. Sin. — C. argyreus DC. Pianta bianco-sericea argentina, col caule prostrato o ascen- dente e anche volubile, semplice o ramoso; foglie inferiori lunga- mente picciolate, bislungo-cuoriformi, a denti ottusi, le superiori bre- vemente picciolate, palmate, divise in lacinie lineari di cui la supe- riore più lunga; peduncoli con 1-2 fiori rosei, piuttosto grandi. L'ho raccolta nei luoghi sassosi sul M. Conero e al Trare presso Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 2. C. Cantabrica L. Bert. Flor. It. II. p. 447. Pianta mollemente pelosa, col caule giacente o eretto, semplice o cespuglioso, non volubile; foglie bislungo-spatolate, le superiori lanceolate acute, sessili; fiori rosei con vene più cariche, sopra pe- duncoli più Iunghi delle foglie. Nei colli aridi e sassosi, specialmente lungo la zona littorale, ma non dovunque. A Pesaro (Scagn.!) dov'è rara, al M. Conero, al Trare, al Cardeto presso Ancona e in Arceria ove lho raccolta. Fiorisce in estate. Perenne, 254 3. C. arvensis L. Bert. Flor. It. II. p. 434. (fig. 194). Pianta nuda o quasi, col caule strisciante o volubile, angoloso, semplice o ramoso; foglie alterne in 2 serie, picciolate, a freccia, le superiori strette, acute; fiori piuttosto piccoli, bianchi o legger- mente rosei, odorosi di mandorle amare. Comunissima nei campi, lungo le strade, in tutta la regione. Dovunque presso Ancona ove si distingue col nome di Scorrigiola o Correggiola. Fiorisce in estate e in autunno. Perenne. 4. C. Soldanella L. Bert. Flor. It. Il. p. 451. Sin. — Calystegia Soldanella Roem. et Sch. Pianta totalmente nuda e un po’ carnosa, col caule strisciante, angoloso, per lo più semplice, spesso rossigno; foglie reniformi, picciolate, intere 0 poco angolose; fiori grandi, bianco-rosei con linee giallognole. Nelle sabbie accanto al mare. A Cupramarittima, Grottamare, S. Elpidio (Nard.), a Pesaro (Scagn.!, Parl.!), a Senigallia (Matt.!), a Falconara ove V ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. o. C. sepium L. Bert. Flor. It. II. p. 436. Sin. Ualystegia sepium R. Br. Pianta totalmente nuda, col caule volubile, angoloso; foglie bi- slunghe a freccia, acute o anche ottuse, picciolate; fiori bianchi, piuttosto grandi, colle brattee non ventricose, acute. Comune nelle siepi del littorale e dei colli. A_Montedago, alla valle di Miano, ai Prati, ecc. presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce dal maggio all'agosto. Perenne. Chiamasi volgarmente Cam panella bianca. 6. C. sylvestris W. et K. Bert. Flor. It. II. p. 438. Sin. — (. lucanus Ten. Calystegia sylvestris Roem. et Sch. Pianta totalmente nuda, col caule volubile, crasso; foglie ampie, cuoriformi-ovate, talvolta coi lobi posteriori ‘troncati a freccia, pic- ciolate; fiori bianchi, assai grandi, colle brattee ventricose, ottuse. Nelle siepi, meno comune della sp. precedente. A Montepelago presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in giugno. Perenne. 1) Gen. 2. — CUSCUTA L. (Tav. XX, fig. 195). Abito. — Piante senza foglie, col caule filiforme, carnoso, bianco o gialliccio o rossigno, volubile e intrec- ciato sopra altre piante, ove si attacca mercé succhiatoi; fiori piccolissimi in gruppetti agglomerati. |]. €. Epithymum Murr. Bert. Flor. It. III. p. 69. Sin. — (€. vulgaris Englm. 255 Caule più o meno rosso, poco ramoso; fiori bianchi o rosei, sessili, cogli stili più lunghi dell’ovario. Parassita sulle ginestre, sul trifoglio, sul serpillo ecc. quà e là nella zona littorale e dei colli. A Jesi d'onde Vebbi da Grilli, al Trave presso Ancona ove lho raccolta. Fiorisce in maggio e giu gno. Annua. 2. C. europaea IL. Bert. Flor. It. II. p. 67. (fig. 199). Sin. — CU. major DC. Caule bianco-gialliccio o anche roseo, assai ramoso ; fiori bianchi, non perfettamente sessili, cogli stili lunghi quanto l’ovario o meno. Quà e là nei prati e nei luoghi coltivati. Nell’ Ascolano (Ors.), a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in estate. Annua, FAMIGLIA XLVII. — GENZIANACEE (Tav. XX, fig. 196 a 199). Le nostre genzianacee sono piante erbacee, più spesso gracili e piccole, raramente robuste e di alta statura, sempre nude e sovente glau- che e carnosette, inodore, ricche di principî amari che le rendono ap- prezzate in medicina. Hanno la radice fibrosa, talvolta erassa, il caule ora semplice ora ramoso, cilindrico 0 angoloso, talvolta brevissimo e anche nullo, le foglie semplici, opposte, sessili o brevemente scorrenti in picciolo, sprovviste di stipole, quelle radicali spesso strate a rosetta nel terreno. I fiori sono ermafroditi, regolari, sessili o peduncolati, solitari 0 ascellari o in falsi verticilli o in cime biforcate (dicotome), inodori, di- versamente colorati in giallo, roseo, azzurro, violaceo e anche bianchi : hanno il calice monosepalo, talora fesso da un lato, più o meno profon- damente diviso in 4-5-8 lacinie; la corolla monopetala imbutiforme, di- visa nel lembo in 4-5-8 lobi a stella, talora con piccole appendici fr: i lobi stessi; gli stami 4-5, più raramente 8, inclusi nel tubo corollino o sporgenti; l’ovario ad una sola loggia con ovuli numerosi e collo stilo diviso totalmente o parzialmente in 2 stimmi. Il frutto è una capsula bislunga a 2 valve, coriacea a maturità, contenente molti piccoli semi compressi. Gen. 4. GENTIANA — Fiori mediocri o grandi, solitari, opposti © in falsi verticilli, con 4-5 stami: stilo nullo, 256 Gen. 2. CHLORA — Fiori piccoli, in pannocchia 0 corimbo bi-triforcato, con $ stami o raramente 7-6. Gen. 3. ERYTHRAEA — Fiori piccoli in cime biforcate con 5 stami: stilo filiforme. Gen. 1. — GENTIANA L. (Mao, fig. W96NY9T0): Abito. — Piante raramente col caule alto e robusto, per lo più piccole, colle foglie radicali disposte a ro- setta sul suolo, coi fiori solitari, opposti o in falsi verticilli, più spesso azzurri, celesti, più rara- mente gialli, rossigni o bianchi ]. G Tutèea:L Bert. SBlor. It HI pa7on(f 190) Caule crasso, robusto, cilindrico, striato, semplice, alto 5-10 decim.; foglie piuttosto grandi, ovato-bislunghe acute, intere, con 3-5 nervi, le superiori opposte, abbraccianti; fiori gialli, ascellari, verticillati, brevemente pedicellati, colla corolla di 5-6 lacinie acu- minate, stellate. Nei pascoli dei più alti Apennini. Sul M. Birro, sul Farrio, a M. Regnolo, ove 1° ho raccolta, a M. Cardosa (Ricci!), a M. Corona (Marz.), a M. Nerone (Scagn.). Fiorisce in agosto. Perenne. Si rac- coglie col nome di Genziana. 2. G. cruciata L. Bert. Flor. It. II. p. 82. Caule semplice, eretto o ascendente, alto 1-3 decim.; foglie piuttosto grandi, bislungo-lanceolate, acute, scorrenti in breve pic- ciolo, connesse alla base, a 3 nervi; fiori azzurri, verticillati, quasi sessili, colla corolla per lo più di 4 lacinie e il tubo conico. È staia raccolta sul M. Vettore (Ors., Marz.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 3. G. acaulis L. Bert. Flor. It. II. p. 80. Caule breve, alto 5-10 cent.: foglie ovate o lanceolate, le cau- line 2 0 4, piccole; fiore solitario grande, campanulato, azzurro, colla corolla di 5 lacinie e gli stimmi frangiati. Sulla parte scoperta dei più alti Apennini. A_M. Corona (Marz.), sul Sibilla (Genn.), sul Vettore (Ors.), d’onde mi fu comunicata da R. Ricci, a Pietralata (Bert.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 4. G. utriculosa L. Bert. Flor. It. HI. p. 9%. Caule eretto o ascendente, semplice o ramoso, alto 1-2 decim., talvolta rossigno: foglie ovate, ottuse, a 3-5 nervi, le supreme lan- ceolate, quasi congiunte alla base; fiori solitari, pedicellati, azzurri o rosseggianti, col calice ventricoso, angoloso-alato, coi lobi corol- lini denticolati; stilo bifido. 257 Nei pascoli degli Apennini, non comune. A M. Acuto, al M. dei Fiori, al Vettore (Ors.), a M. Corona (Marz.), al M. Argentara e al Sanvicino ove V' ho raccolta. Fiorisce in giugno. Annua. D. G. nmivalis L. Bert. Flor. It. III. p. 92. Caule eretto o ascendente, semplice o ramoso, alto 5-10 cent.; foglie assai piccole, bislungo-lanceolate; fiori piccoli, spesso in maz- zetti, sessili o quasi, azzurri, coi lobi corollini interì, il calice cilin- drico, angoloso, non alato: stilo bifido. Nei più alti Apennini meridionali, rara. Sul M. Vettore (Ors.), sul Sibilla (Marz., Scagn.!). Fiorisce in luglio e agosto. Annua. 6. G. verna L. Bert. Flor. It. III. p. 88. (fig. 197). Caule brevissimo, giacente, cespuglioso o anche nullo: foglie ovate acute, con 1-3 nervi; fiore azzurro scuro, sessile o pedicel- lato, col calice angoloso-alato: stilo intero. Var. — G. pumila Jacq. Foglie assai piccole, quasi lineari. Nella parte scoperta degli Apennini, piuttosto comune. Sui M.' di Urbino (Brign.), sul M. Catria (Picc.!), sul M. Cucco, sul Sibilla, sul Veltore, nelle quali località l° ho raccolta. Ho raccolto pure la var. sul M. Vettore. Fiorisce da giugno ad agosto. Perenne. 7. G. bavarica L. Bert. Flor. It. II. p. 9I. Caule brevissimo, giacente, gracile: foglie ovato-arrotondate ottusissime; fiore solitario, di un bel colore azzurro; stilo profon- damente biforcato. È stata raccolta presso la cima del M. Veltore (Marz.). Fiori- sce in luglio e agosto. Perenne. S. G. citiata IL. Bert. Flor. It. III. p. 100. Caule angoloso, eretto o ascendente, semplice o ramoso, alto 1-2 decim.: foglie lanceolate, sessili, a 3-5 nervi; fiori solitari, az- zurri, colla corolla per lo più a 4 lacinie, inciso-cigliate inferiormente. Nei luoghi erbosi degli Apennini. Sul M. Corona (Marz.), a Montefortino (Ors.). Fiorisce in luglio e agosto. Annua. 9. G. amarella LL. Bert. Flor. It. I. p. 96. i; Sin. — G. germanica Wild. Caule angoloso, eretto o ascendente, ramoso, alto 5-15 cent.: foglie radicali spatolate, ottuse, le superiori lanceolate acute, a 3-5 nervi: fiori roseo-violacei, talvolta bianchi, colla fauce pelosa e il calice generalmente di 5 lacinie. ’ Sui pascoli dei più alti Apennini. Sul M. Corona, sul Priore (Marz.), sopra Fiastra (Ottav.), sui M.' di Sarnano (Nard.), sul 17 258 Catria (Picc.!) sul Sanvicino (Nard.), sul Vettore e sul Sibilla ove l'ho raccolta. Fiorisce in agosto. Annua. 10. G. campestris L. Bert. Flor. It. II. p. 99. Caule angoloso, eretto o ascendente, semplice o ramoso, alto 1-2 decim.; foglie bislunghe-elittiche ; fiori roseo-violacei o acciden- talmente bianchi, colla fauce pelosa e il calice generalmente di 4 lacinie, di cui 2 assai maggiori. Nei prati degli Apennini verso il Nord della regione. Al M. dei Cavalli presso Cagli (Bert.), sul M. Catria (Picc.!) ove 1° ho rac- colta. Fiorisce in estate. Annua. Gen. 2. — CHLORA |. (DAS 7499)! Abito. — Pianta mediocre, liscia, glauca, col fusto semplice, colle foglie congiunte alla base, coi fiori gialli in corimbo o pannocchia bi-triforcata. C. perfoliata L. Bert. Flor. It. IV. p. 309. Sin. — Gentiana perfoliata All. Caule eretto o ascendente, cilindrico, alto 1-5 decim.; foglie ovato-triangolari, saldate per la base, interissime, a 3 nervi: lacinie del calice lineari acute; corolla divisa per lo più in 8 lacinie stellate. Var. — ©. serotina Koch. Fiori spesso solitari colle lacinie del calice lanceolate. Nei limiti erbosi, nei prati, in tutta la regione. A_S. Marghe- rita, a Pietralacroce, al Trave, ai Prati ecc. presso Ancona, ove ho anche raccolta la var. in Piazza d'armi. Fiorisce in luglio e agosto. Annua. Gen. 3. — ERYTHRAEA Pers. (Dav. XX, fig. 198). Abito. — Piante piccole o mediocri, nude, talvolta glaucescenti, col caule quadrangolare, con le foglie piuttosto piccole, i fiori stellati, rosci, in un solo caso gialli, disposti in cime biforcate, spesso corimbose. |. E. Centaurium Pers. Arc. Comp. Flor. It. p. 475. (fig. 198). Sin. — Gentiana Centauriwn L. Chironia Centaurium Wild. Caule eretto, semplice o ramoso superiormente, alto 1-4 decim.: foglie radicali ovato-spatolate, le superiori lanceolate, opposte, in- tere; fiori rosei, sessili nelle biforcazioni, a fascetti nella cima dei rami, i laterali bratteati. 209 Nei luoghi erbosi, nei limiti, nei prati, comune in tutta la regione, Dovunque nei dintorni di Ancona. Fiorisce in estate. Annua. 2. E. pulchella Fr. Arc. Comp. Flor. It. p. 475. Sin. — E. ramosissima Pers. Pianta assai gracile, ramosa anche in basso, coi fiori più pic- coli della specie precedente, in pannocchia corimbosa, divaricata, per lo più peduncolati nelle biforcazioni. Nei luoghi erbosi, meno comune della preced. Al Porto d'Ascoli (Ors.), a Montefortino (Marz.), presso Jesi (Grilli!), a Pesaro (Scagn.!), nei dintorni d’Ancona alla piana S. Lazzaro, a Posatora, al Trave, alla Lunetta ecc, nelle quali località V ho raccolta. Fiorisce in estate. Annua. 3. E. spicata Pers. Bert. Flor. It. II. p. 648. Sin. — Gentiana spicata L. Chironia spicata Wild. Caule eretto, ramoso dalla base, alto 1-3 decim.; foglie bislunghe o lanceolate, opposte, intere; fiori rosei, talvolta bianchi, in spiche lunghe, gracili, collo stimma appena in 2 lobi. Nei luoghi umidi presso il mare, rara. Al Porto d’Ascoli (Sang.), nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in estate. Annua. 4, E. maritima Pers. Bert. Flor. It. II. p. 646. Sin. — E. lutea Roem. et Sch. Chironia maritima SibIh. Caule eretto, generalmente semplice, alto 1-3 decim.; foglie ovate o bislungo-lanceolate, opposte, intere; fiori gialli, solitari nelle biforcazioni e nella cima dei rami. Nel Pesarese (Scagn.!), rarissima. Fiorisce in estate. Annua. FAMIGLIA XLIX. — ASCLEPIADACEE Appartiene a questa famiglia il solo gen. Cynanchum di cui segue la diagnosi. Gen. CYNANCHUM — Fiori in corimbo, col calice a 5 lacinie lanceo- late, la corolla carnosetta a 5 lobi patenti, 5 stami accompagnati da una corona petaloidea divisa in 5-10 lobi: l’ovario a 2 loggie distinte, polisperme, terminate ciascuna da uno stilo; i semi alati, guarniti di pappi sericei all’apice. 260 Gen. CYNANCHUM R. Br. (Lav. XX, fig. 200). Abito. — Pianta erbacea, eretta o anche volubile all'apice, quasi liscia, col caule vuoto nell’interno, le foglie semplici, opposte, intere, brevemente picciolate, i fiori in corimbi- ascellari Lbianchicci, talvolta rosseggianti. C. Vincetoricum R. Br. Bert. Flor. It. IIF. p. 10. Sin. — Vincetoricum officinale Moench. Asclepias Vinceto- xicum L. Foglie inferiori ovate, un po’ cuoriformi, le superiori bislungo- lanceolate, acuminate; lobi della corolla ovato-lanceolati ottusi; la- cinie della corona staminale arrotondate all'apice, assai più brevi della corolla. Nei luoghi aridi e selvatici della zona subapennina e apennina. Sul M. Vettore (Marz.), sul Sibilla (Scagn.!), a M. Prùno sul Cameri- nese (Ottav.), al Catria (Picc.!), nell’ Urbinate (Brign.), al M. San- vicino e ad Albacina ove l ho raccolta. Fiorisce in giugno. Perenne. FAMIGLIA L. — APOCINACEE (Tav. XXI, fig. 205). Le apocinacee sono arbusti anche elevati o piante erbacee ma con fusti tenaci, per lo più liscie, contenenti talora acido prussico che si rivela nell’odore di mandorle amare dei fiori. Hanno la radice fibrosa, il fusto cilindrico, talvolta coi rami ottu- samente quadrangolari, le foglie semplici, verticillate a 3 od opposte, picciolate, più o meno coriacee, senza stipole. I fiori sono ermafroditi, regolari, peduncolati, disposti in corimbi all’apice dei rami o solitari nelle ascelle delle foglie, con o senza brattee, col calice diviso più o meno in © lacinie, la corolla a imbuto, guarnita nella fauce da 5 linguette o da una lamina pieghettata, col lembo con- torto nello sbocciamento, diviso in 5 petali troncati obliquamente, 5 stami, l’ovario doppio, polispermo, con 2 stili. Il frutto è una capsula allungata con molti semi bislunghi pelosi o granulosi. Gen. |. NERIUM — Arboscelli con fiori in corimbi terminali, rosei o bianchi; fauce della corolla guarnita di 5 squamette. Gen. 2. VINCA — Erbe con fiori solitari ascellari, generalmente azzurri; fauce della corolla senza squamette. 261 Gen, 1. — NERIUM L. Abito, — Arbusto e anche albero, colla corteccia liscia, bruno-cenerina, le foglie per lo più a tre, assai coriacee, verdi scure, perennanti, i fiori grandi, di un bel roseo o bianchi, fragranti di mandorle amare, N. Oleander L. Bert. Flor. It. Il. p. 753. Fusto eretto, spesso ramoso dalla base, alto 1-4 metri; foglie lanceolate acute, intere, venose, Si coltiva il Leandro nei giardini e negli orti, specialmente lungo il littorale. Fiorisce in estate. Gen. 2. — VINCA L. (Tav. XXI, fig. 205). Abito. — Piante quasi suffruticose, coì rami sterili cadenti, striscianti, i fioriferi eretti, colle foglie opposte, di un bel verde, lucide, perennanti, i fiori grandi o mediocri, inodori, azzurri, lilacini o acci- dentalmente bianchi. I. V. major L. Bert. Flor. It. II. p. 749. Sin. —- Pervinca major All. Foglie ovato-cuoriformi, cigliate: fiori grandi, azzurri, sopra peduncoli più brevi delle foglie, col tubo della corolla lungo circa quanto i sepali e i lobi corollini ottusissimi, quasi troncati. Cresce la Pervinca quà e là presso le siepi, nei limiti, negli orti ove si coltiva. Al M. Conero e a Pietralacroce presso Ancona, ove | ho raccolta. Fiorisce in maggio. Perenne. 2. V. minor L. Bert. Flor. It. II. p. 747. (fig. 205). Sin. — Pervinca minor AU Foglie ovato-lanceolate acute, interissime: fiori mediocri, azzurri, sopra peduncoli più lunghi delle foglie, col tubo della corolla mag- giore dei sepali e i lobi corollini troncati. Nei luoghi boschivi, nelle siepi, quà e là in tutta la regione. A Pesaro (Scagn.!), a Jesi d’onde l’ebbi da Grilli, presso Cingoli e nella ralle di Miano presso Ancona, ove | ho raccolta. Fiorisce in aprile. Perenne, 3. V. media H. et Lk. Arc. Comp. Flor. It. p. 468. Sin. — V. acutiflora Bert. Pervinca media Car. Foglie ovate acute, interissime; fiori mediocri, lilacini, sopra peduncoli più brevi delle foglie, col tubo corollino maggiore dei se- pali e i lobi della corolla obliquamente acuti. Nelle siepi e nelle boscaglie della zona littorale e dei colli, rara. Nella selva di Castelfidardo ove V ho raccolta. Fiorisce in aprile. Perenne. 262 FAMIGLIA LI. — OLEBACEK (Tav. XX, fig. 201, 202. XXI, fig. 206). Le nostre oleacee sono arbusti o alberi, ora sempreverdi, ora a fo- glie caduche, col legno compatto, nude di peli, inodore. Hanno la radice fibrosa, i rami cilindrici, cenerognoli o verdastri, talvolta angolosi nella prima gioventù, le foglie opposte, semplici o com- poste, senza stipole. I fiori sono ermafroditi (poligami o dioici nel gen. Fraxinus), rego- lari, piccoli, bianchi o lilacini o erbacei, disposti in grappoli ascellari o in pannocchie terminali, più o meno pedicellati, talvolta odorosi, ac- compagnati da bratteole. Hanno il calice monosepalo a 4 lobi, ovvero quadrifido e anche nullo (gen. Fraxinus), la corolla monopetala ipocra- teriforme o imbutiforme a 4 lobi, ovvero di 3 petali distinti e anche mancante (gen. Fraxinus), gli stami 2, l’ovario a 2 loggie disperme, collo stilo sormontato da uno stimma bifido o semplice. Il frutto è più spesso una drupa carnosa, ovvero una bacca, una capsula o una samara, contenenti 1-4 semi, talora entro un nocciolo osseo o membranoso. Gen. 1. OLEA — Alberi o arbusti sempreverdì, coì fiori in grappoli ascellari, peduncolati, e il frutto a drupa carnosa, oleosa, col noc- ciolo osseo. Gen. 2. — PHYLLIREA — Arbusti sempreverdi, coi fiori in grappoli ascellari, quasi sessili, e il frutto a drupa carnosa, non oleosa, col nocciolo coriaceo. Gen. 3. — LIGUSTRUM — Arbusti sempreverdi, coi fiori in grappoli tersoidei terminali e il frutto a bacca succosa. Gen. 4. SYRINGA —— Arbusti a foglie caduche, coi fiori a grappoli apicali tirsoidei assai odorosi e il frutto capsulare. Gen. 5. — FRAXINUS — Arbusti o alberi a foglie composte, caduche, coi fiori a grappoli ascellari o terminali e il frutto a samara alata nell’ apice. Gen. 1. — OLEA L. Abito. — Albero o arbusto colla corteccia cenerognola, le foglie coriacee, verdi superiormente, biancastre di sotto, i fiori piccoli, bianco-giallognoli, caduchi, i frutti a drupa ovoide nera o violacea a maturità. Olea europaca L. Bert. Flor. It. I. p. 45. Arbusto cespuglioso (albero se coltivato) coi rami eretti, alto 1-2 metri; foglie lanceolate acute, brevemente picciolate, più o meno arricciate nei margini. 263 . Si coltiva estesamente |’ Olizo in tutta la zona littorale e dei colli e cresce quà e là spontaneo nei luoghi sterili sassosi e nel limite delle boscaglie. Fiorisce in giugno. Gen. 2. — PHYLLIREA L. Abito, — Arbusto colla scorza cenerognola, le foglie nude, coriacee, lucide e convesse superiormente, i fiori piccoli, bianchi o verdastri, i frutti a drupa globosa, nera a maturità. P. variabitis Timb. Arc. Comp. Flor. It. p. 465. Sin. — P. vulgaris Car. Fusto eretto, alto 1-2 metri, assai ramoso; foglie molto varia- bili, bislunghe, lanceolate, ovate, o intere o seghettate o anche spi- nescenti nel margine. Comune nei boschi della zona subapennina. Presso Ascoli, Acqua- canina, Sanseverino, Fabriano, Fossombrone ecc. (Spadoni!), sul M. Catria (Parl.), presse Cingoli e al M. Sanvicino ove Vl ho rac- colta. Fiorisce in aprile e maggio. Delle molte varietà o pretese specie descritte dai botanici, ho più facilmente incontrato le P. Latifolia, P. media, P. angustifolia, ma non ho creduto erigerle nemmeno al valore di varietà, tanto mi sembrarono instabili i loro caratteri differenziali, che trovai ta- lora riuniti anche in un solo individuo. Si distingue col nome vol- gare di Olivastro, Elce bastardo, Filaria. Gen. 8. — LIGUSTRUM L. (Tav. XXI, fig. 206). Abito. — Frutice in cespuglio colla corteccia cenerina, le foglie liscie, di color verde scuro, i fiori piccoli, can- didi, leggermente odorosi, i frutti a bacca succosa piselliforme, nera a maturità, con polpa violacea. L vulgare L. Bert. Flor. It. I. p. 37. Fusto eretto, ramoso, alto 8-15 dec.; foglie piccole. brevemente picciolate, elittiche o lanceolate, intere: infiorescenza a tirso denso. Comune in tutta la regione, nelle siepi e nelle boscaglie. Alla Valle di Miano; al M. Conero, alla selva di Custelfidardo ecc. presso Ancona. Fiorisce in maggio. Si distingue col nome volgare di Olivella o Crùstici. Gen. 4. — SYRINGA L. Abito, — Alberetto a foglie piuttosto grandi, picciolate, caduche, di un bel verde opaco, coi fiori in tirsi o grappoli grandi, densi, assai odorosi, lillacini, violacei o bianchi, i frutti a capsula coriacea, o\ato-lanceolata, con 4 semi. S. vulgaris L. Arc. Comp. Flor. It. p. 466. Fusto eretto, ramoso, alto 1-3 metri; foglie cuoriformi-ovate, acute, liscie intere. 264 Si coltiva comunemente nei boschetti e nei giardini col nome di Sirena. Fiorisce in aprile. Gen. 5. — FRAXINUS L. (Tav. XX, fig. 201, 202). Abito. — Alberi o arbusti colla corteccia cenerognola, colle foglie caduche, pennate, grandi, nude, coi fiori piccoli, in grappoli ora erbacei, senza corolla, ora bianchi, ermafroditi ovvero unisessuali, coi frutti a samara compressa alata, con 2 semi. 1. F. Ornus L. Bert. Flor. It. I. p. 52. (fig. 201). Sin. — I. rotundifolia Lamk. Ornus europaea Pers. Albero o più spesso arbusto ceduo; foglie impari pennate a 9-7 foglioline brevissimamente picciolate, elittiche od ovate o lan- ceolate, denticolate; fiori con 4 petali bianchi, lineari. Abbonda l OrreZlo nei boschi di tutta la regione. Al M. Co- nero, alla Selva di Castelfidardo, a Montesicuro ecc. presso Ancona. Fiorisce in aprile e maggio. 2. F. excelsior L. Bert. Flor. It. I. p. 50. (fig. 202). Albero, talora assai elevato; foglie impari-pennate a 7-13 fo- glioline sessili, lanceolate, obliquamente acuminate, colla base cu- neata, intera, nel resto leggermente seghettate; fiori senza petali. Cresce il Frassino quà e là nel limite dei boschi in tutta la re- gione e più abbondantemente alla base degli Apennini. Sul M. Conero presso Ancona. Fiorisce in marzo e aprile. FAMIGLIA LII. — EBENACEK Il solo gen. Diospyros fa parte fra noi di questa famiglia, onde cl riportiamo alla seguente diagnosi. Gen. DIOSPYROS — Fiori ermafroditi o unisessuali, col calice a 4-6 lobi, la corolla ad orciolo con 4-6 lacinie, gli stami 8-16 inseriti alla base della corolla, con i filamenti brevi, l’ovario a 4 © più loggie monosperme, il frutto a bacca globosa con semi assai duri. 265 Gen. DIOSPYROS L. Abito, — Albero o arboscello a rami divaricati, cenerognoli in gioventù, colle foglie semplici, piceiolate, alterne, senza stipole, verdi di sopra, biancheggianti inferiormente, i fiori ascellari, solitari 0 2-3, quasi sessili, verdi-rossigni, i frutti cerasiformi, gialli, D. Lotus L. Bert. Flor. It. IV. p. 349. Foglie ovato-bislunghe, acuminate, intere, pubescenti di sotto in gioventù; corolla cinta dal calice e colle lacinie ricurve. Quà e là nei luoghi selvatici e coltivati della zona subapennina, specialmente verso il mezzogiorno della regione. Nel Camerinese (Ottav., Reali!), presso Macerata, Ascoli, Acquasanta (Nard., Spad.!). Fiorisce in giugno. Viene volgarmente distinto col nome di Albero di S, Andrea o Legno Santo. (Lav. XX, fig. 203,, 204. XXI, fig. 207 a 209). Le nostre primulacee sono piante erbacee di piccola mole, più spesso nude che munite di peli, senza succhi odorosi, innocue. Hanno la radice fibrosa, ialora tuberosa (7riz0ma carnoso ), il fusto eretto o giacente, semplice o ramoso, sovente angoloso, ora apparente- mente mancante in modo che i fieri sembrano uscire dalla radice, le foglie semplici, opposte, alterne o anche verticillate, mancanti di stipole. I fiori sono ermafroditi, regolari, eretti, piegati o pendenti, pedun- colati, ora solitari, ora in ombrelle o in racemi, per lo più senza brat- tee, inodori o anche odorosi, di colore diverso. Hanno il calice mono- sepalo, diviso nel bordo in 5 Jobi (aderente all’ ovario e quindi supero nel cen. Samolus ), la corolla monopetala, col tubo ora lungo, ora breve, col lembo diviso in 5 lacinie piane, concave o contorte, gli stami 9, ipogini, più spesso inclusi nella corolla che sporgenti, coi filamenti ta- lora saldati alla base, l’ovario a una loggia polisperma, collo stilo sem- plice, terminato da uno stimma capitato. Il frutto è una capsula accom- pagnata dai residui dal calice, la quale si apre in 5 valve longitudi- nali o per traverso (pisside ) e contiene i semi che sono piccoli, ango- losi, rugosi. IC Piante senza caule, col semplice scapo fiorifero. Gen. 4. PRIMULA — Fiori solitari radicali o in ombrella involuerata alla base; corolla imbutiforme, a lembo grande e tubo cilindrico più lungo del calice. 266 Gen. 2. ANDROSACES — Fiori in ombrella involucrata alla base; co- rolla imbutiforme a lembo breve e tubo ventricoso più breve del calice. Gen. 3. CYCLAMEN — Fiori solitari ricurvi da un lato; corolla col tubo breve anulare e colle lacinie contorte volte in dietro; rizo- ma tuberoso. i Gen. 4. SOLDANELLA — Fiori solitari o pochi in ombrella; corolla campanulata colle lacinie frastagliate. II. Piante fornite di caule ramoso. Gen. 5. ANAGALLIS — Fiori solitari ascellari; corolla divisa fino alla base in 5 lobi stellati, contorti nello sbocciamento; frutto che si apre di traverso. Gen. 6. SAMOLUS — Fiori in racemo eretto; corolla imbutiforme; ova- rio aderente al calice. Gen. 7. ASTEROLINUM — Fiori solitari, ascellari; corolla divisa in © lobi patenti, più piccola del calice; frutto che si apre longitudi- nalmente. Gen. 8. LYSIMACHIA — Fiori solitari, ascellari o in racemo terminale; corolla come nel gen. preced. ma più grande del calice; frutto che che sì apre longitudinalmente. Gen. 1. — PRIMULA L. (Tav. XXI, fig. 207). Abito. — Piante scapigere, colle foglie in cespuglietto radicale a rosetta, rugose, assottigliate in largo pic- ciolo alla base, coi fiori che partono dalla radice o in ombrella, spesso ricurvi, odorosi o inodori, piuttosto grandi, delicati, colorati in bianco giallognolo o in giallo con macchie centrali più vive. 1. P. officinalis Jacq. Are. Comp. Flor. It. p. 556. (fig. 207). Sin. — P. veris a) L. Foglie bislunghe ottuse, od ovate dentellate, pubescenti, col pic- ciolo alato, sinuato-dentato: fiori in ombrella, odorosi, gialli, di co- lore più carico verso la fauce e col lembo corollino concavo; ca- lice a 5 angoli. Var. — suaveolens Bert. (P. Columnae Ten.). Foglie bislungo-ovate, cuoriformi alla base e tomentose nella pagina inferiore. Nei pascoli degli Apennini, raramente. Nell’Ascolano a M. S. Marco (Ors.). La var. è più comune: a M. Cardosa (R. Ricci!), sul Sibilla e sul Priore (Marz.), sul M. Catria (Picc.!), sul M. Cucco ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 2. P. elatior Jacq. Arc. Comp. Flor. It. p. 567. Sin. — P. veris 6) L. Foglie bislungo-ovate a rovescio, denticolate, contratte in pic- ciolo alato, pelose bianchicce di sotto; fiori di color giallo pallido, più carico presso la fauce, riuniti a 5-10 sopra uno scapo eretto; lembo corollino piano; calice a 5 angoli. Sui pascoli Apennini, rara. Nei M.' di Sarnano (Nard.), a Ve- lice presso Montefortino (Marz.). Fiorisce in primavera. Perenne. 3. P. grandiflora Lamk. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 407. Sin. — P. acaulis Jacq. P. vulgaris Huds. P. syleestris Scop. Foglie bislungo-ovate a rovescio, ottuse, dentellate, pubescenti di sotto, gradatamente ristrette in picciolo alato; fiori gialli zolfini, con macchie più cariche presso la fauce, inodori, portati da scapi solitari lanuginosi; lembo corollino piano; calice a 5 angoli. Nelle sponde erbose dei ruscelli e nelle radure dei boschi, spesso sociale, quà e là in tutta la regione. A Pesaro (Scagn.!), sul M. Conero, nella selva di Castelfidardo, al Trave, nella valle di Miano presso Ancona, nelle quali località l'ho raccolta. Fiorisce in marzo. Perenne. h. P. Auricula LL. Bert. Flor. It. Il. p. 388. Foglie ovate a rovescio o arrotondate, brevemente picciolate, dentellate o intere, liscie o appena pelosette, farinose in gioventù; fiori in ombrella farinosa alla base, inodori, di un bel giallo; ca- lice cilindrico. Nella parte scoperta degli alti Apennini, non comune. Sul M. Vettore (Mauri), sul Caria (Pice.!), ove l ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. Gen. 2. — ANDROSACES L. Abito. — Wianticella bianco-lanata, con foglie piccole, a rosetta radicale o nell'apice di stoloni striscianti ; fiori piccoli, inodori, solitari o 2-4 in ombrella, rosei, di colore più intenso nella fauce, A. villosa L. Bert. Flor. It. II. p. 362. Foglie bislungo-lineari, acute od ottuse, più o meno lanate, bar- bate all’apice; peduncoli fiorali assai brevi, uguali circa al loro involucro. Sulle eccelse rupi degli Apennini, rara. A_S. Gemma (R. Ricci!) ove lho raccolta, sul M. Vettore e sul Priore. Fiorisce in agosto. Perenne. 268 Gen. 3. — CYCLAMEN |. (Tav. XX, fig. 208). Abito. — Piante carnosette, perfettamente liscie, munite di rizomi tuberiformi carnosi, colle foglie piccio- late, verdi scure e spesso macchiate di sopra, rossigne di sotto, coi fiori mediocri, solitari, radi- cali, inclinati, colle lacinie della corolla rovesciate e contorte, bianchi o rosei o rossi, odorosi o inodori. I. C. repandum Sibth. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 411. Sin. — O. vernum Gay. C. hederaefoliwm- Ail. Foglie ovate, ottuse, angolose, spesso senza macchie; fiori odo- rosi, rosei, colla fauce roseo-violacea ad anello intero. Nei boschi, dal littorale al piede degli Apennini. Nel Macera- tese (Utili), a Sarnano, a Pesaro (Scagn.!), a Senigallia (Salvat.), presso Jesi (Grilli!), nella selva di Castelfidardo, ad Altavilla pres- so Ancona ove l’ ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio, Perenne. Si distingue col nome volgare di Pamporcino. 2. C. neapolitanum Ten. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 411. (fig. 203). Sin. — C. hederaefoliwm K. Foglie cuoriformi-ovate, angolose, dentellate, spesso macchiate; fiori inodori, rosei più o meno vivaci, colla fauce ad anello dentato. Quà e là nelle macchie cedue, lungo il littorale e nei vicini colli. A_Pesaro (Scagn.!), a Cupramarittima, a Portonovo e al M. Conero ove lho raccolta. Fiorisce in settembre e ottobre. Perenne. Gen. 4. — SOLDANELLA L. Abito. — Pianticella carnosetta, perfettamente liscia, colle foglie picciolate, tutte radicali, un po’ rovesciate nei margini, talvolta rossigne di sotto, coi fiori a campanelle frastagliate, azzurro-violacee o anche bianche, delicatissime, erette o pendenti. S. alpina L. Bert. Flor. It. II. p. 397. Foglie reniformi o cuoriformi-arrotondate, intere o appena den- ticolate; pedicelli fioriferi disuguali, glandolosi. Nei più alti Apennini meridionali. A_M. Acuto (Ors.), a M. Vettore ove l ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. e Gen. 5. — ANAGALLIS L. (Tav. XXI, fig. 208). Abito. — Pianta piccola o mediocre, carnosetta, a fusto semplice o ramoso in cespuglio più o meno pro- strato, colle foglie sessili, opposte o anche verticillate, coi fiori solitari, ascellari, pedicellati, di color rosso miniato o di un bell'azzurro. A. arvensis L. Bert. Flor. It. II. p. 422. Sin. — A. phoenicea Lamk. 260 Caule quadrangolare, generalmente ramoso, alto 1-3 decim.: foglie ovate o bislungo-ovate, acute, intere, a 5 nervi, le superiori talvolta 3-4 in verticillo; fiori lungamente pedicellati, di color rosso miniato colla fauce porporina, rieurvi nella fruttificazione. Var. — A. coerulea Schtb. (A. Monellii L.). Fiori di colore azzurro colla fauce rosso-violacea. Assai comune tanto Ja specie che la var. nei luoghi erbosi, negli orti, fra i campi, in tutta la regione. Dovunque nei dintorni di Ancona. Fiorisce in estate e in autunno. Perenne. Gean. 6. — SAMOLUS L. Abito. — Pianta piccola o mediocre, carnosetta, liscia, a fusto semplice o ramoso eretto, colle foglie sem- plici, alterne, ristrette in picciolo, i fiori molto piccoli, bianchi, disposti in racemi terminali. S. Valerandi L. Bert. Flor. It. Il. p. 551. Caule cilindrico, alto 1-3 decim.; foglie bislungo-spatolate, ot- tuse, intere, attenuate in picciolo, specialmente le inferiori; fiori accompagnati da bratteole, coi segmenti della corolla ottusi. Nei luoghi acquatrinosi accanto al mare. A Pesaro (Scagn.!), a Portonovo e al S. Margherita ove V ho raccolta presso Ancona. Fiorisce in estate. Perenne. Gen. 7. — ASTEROLINUM |ixk. Abito. — Pianta piccola, liscia, a fusto semplice o ramoso, colle foglie minute, opposte, sessili, i fiori pic» colissimi, bianco-verdastri, solitari nell’ascella delle foglie e più brevi di queste. A. Linum-stellatum Hoffm. et Lk. Are. Comp. Flor. It. p. 573. Sin. — Lysimachia Limun-stellatwn L. Caule giacente o ascendente, alto 5-15 cent.: foglie cauline lan- ceolato-lineari, acuminate, intere, a 3 nervi; fiori col calice più grande della corolla, stellato, coi sepali acuminati. Quà e là nei Inoghi sassosi, rara. Presso Ascoli (Ors.), presso Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in aprile e maggio. Annua. Gan. 8. — LYSIMACHIA L. (Tav. XXI, fi. 209). Abito. — Piante mediocri, liscie o pubescenti, erette o striscianti, col fusto più o meno quadrangolare, colle foglie semplici, sessili o brevemente picciolate, verticillate od opposte, coi fiori gialli disposti in racemi o ascellari. 1. L. vulgaris L. Bert. Flor. It. II. p. 414. Caule semplice 0 superiormente ramoso e pubescente, alto 3-9 270 decim.; foglie superiori brevemente picciolate, le inferiori sessili, opposte o verticillate, bislungo-lanceolate acute, pubescenti di sotto; fiori dorati, in racemi ascellari disposti a pannocchia terminale. Nei prati acquatrinosi e nei fossi dell’ Urbinate a M. Fabbri (Feder.!). Fiorisce da maggio ad agosto. Perenne. 2. L. punctata L. Bert. Flor. It. II. p. 416. Caule semplice o superiormente ramoso, alto 3-6 decim., peloso- glandoloso, spesso rossigno in basso, colle foglie verticillate a 4, od opposte o anche alterne, ovato-lanceolate, acuminate, brevemente picciolate, pubescenti, minutamente punteggiate di sotto; fiori ascel- lari, sopra peduncoli semplici, più brevi delle. foglie, esteriormente glandolosi, coi sepali lineari-lanceolati. Nei boschi degli Apennini, specialmente settentrionali. AM. Fabbri presso Urbino (Feder.!), a M. Nerone d'onde lebbi da Matteucci. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 3. L. nummularia L. Bert. Flor. It. II. p. 419. (fig. 209). Caule sdraiato, radicante, spesso rossigno; foglie piccole, op- poste in 2 file, brevemente picciolate, arrotondate od ovato-cuori- formi, ottuse, liscie; fiori ascellari, coi sepali cuoriformi acuti, pun- teegiati nel dorso. Nei fossi e luoghi bagnati dalle acque dolci, rara. Ai prati di Gualdo e di Schiavonia nell’ Urbinate (Feder.!), a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in giugno e Inglio. Perenne. 3. - CALICIFLORE La sezione delle caliciflore è più ricca di ogni altra in famiglie, al- cune delle quali come le Composte, le Ombrellifere, le Papilionacee, comprendono un grande numero di generi, spesso ricchissimi di specie. In tali famiglie s' incontrano tanto piante arboree come piante erbacee. Hanno in generale la radice semplice a fittone, qualche rara volta car- nosa 0 tuberiforme (es. Carota, Raponzolo ecc.). Quando il fusto è er- baceo è più spesso cilindrico, talora quadrangolare (Altaccamani), eretto ovvero giacente o rampicante (Zucche) e anche radicante (Fragola, Po- tentilla, Edera). In altre famiglie rappresentate da frutici, arbusti o al- beri il caule legnoso ora è in cespuglio (Erica, Ribes, Mirto, Tamarisco, Lentisco, Rosa, Spino bianco, Spino Marruca, Ramno, Madreselva, Agrifoglio, Fusaggine), ora elevato in vero tronco (Melagrano, Melo, Pero, Sorbo, Prugno, Mandorlo ecc.). Le foglie sono assai variabili, più spesso fornite di stipole, ora semplici (Eriche, Campanule, Cucur- bitacee, Prunacee, Rubiacee, Sassifraghe ecc.), ora composte (Ombrel- lifere, Leguminose, Terebintacee, Valeriane ecc.), in molti casi alterne, in altri opposte, raramente disposte a rosetta sul terreno (Sossifraghe). I flori sono per ‘lo più ermafroditi, talora unisessuali (Ambrosiacee, Composte, Cucurbitacee) o poligami (gen. Ceratonia, Gleditschia), di- versamente colorati, ora sparsi, ora riuniti in spiche, in capolini, in ca- latidi (p. e. la Margherita). Il calice che può aderire o no all’ovario, è generalmente di un solo pezzo alla base e sopporta sempre la corolla o direttamente o sopra un disco aderente al calice stesso; in qualche caso (Ambrosiacee, Lorantacee, Terebinlacee, Alchemilla, Sanguisorba, Gleditschia) il calice può abortire. La corolla in molte famiglie è rego- lare, in altre irregolare coi petali ora saldati insieme, ora liberi. Gti stami sono inseriti 0 insieme alla corolla o indipendenti da questa, alla base interna del calice: tanto liberi, quanto saldati fra loro o pei fila- menti o per le antere. L'ovario ora è supero cioè libero entro il calice, ora è infero cioè saldato internamente al calice e sopportante gli stami. I frutti sono aridi o polposi: capsule, acheni, legumi, bacche, drupe, se- condo il caso. Moltissime piante di questa vasta sezione sono utili all’ uomo tanto selvatiche quanto addomesticate. Ricorderemo i principi amari delle Composte (Cicorie, Carciofi, Cardi, Matricaria, Assenzio ecc.); quelli aromatici delle Valerianacee, delle Ombrellifere, delle Verebintacee ; le materie coloranti delle Rubiacee, delle Tamariscacee; i frutti delle Ribesiacee, delle Cucurbitacee, delle Pomacee, delle Prunacee, delle Leguminose, i fiori ornamentali delle Campanule, di molte Composte, delle Rosacee ece. Chiave analitica per la determinazione delle famiglie calciflore ]. Ovario più o meno aderente al calice e infero cioè posto totalmente sotto la inserzione degli stami e della corolla |... /./.. 2. Ovario libero entro il calice, ora supero cioè posto sopra la inser- zione degli stami e della corolla, ora semi supero cioè con la co- rolla e gli stami inseriti in un cercine del calice che lo circonda 18. 2MPantenftuticoserto arbusti order RR eee de: Piante erbacee RO SARAI SLI DI 3. Piante parassite vere o false, per lo più sopra altri alberi . . 4. Piante monbparassite i. 00 RT. RT SS 4, Frutici parassiti veri, sempre sopra altri alberi e a stelo non strisciante Ubic. — Sopra alcuni grandi alberi selvatici o coltivati, quà e là in tutta Ja regione, fino talipietdeSlitApenninitt ta Sa e e Loranta coeve Frutici parassiti falsi, striscianti e radicanti o sugli alberi o sulle roccie Ubic. — Nei vecchi tronchi, nei luoghi boschivi e nelle siepi in tutta la regione Ederacee. - LXV. 5. Fiori con 4-5 stami ona ale GER gi Ri e OE Fiori con 8-10 stami (gen. Vacciniwm) . . . Ericacee in parte. - LV. Ronco 20 et pista tot e 7 SII ST (6. Fiori generalmente con 4 stami e un carpello Ubic. — Nei luoghi selvatici, nelle siepi, nei boschi in tutta la regione . Cornacee. - LXIII. Rogi seneralmente teo ndo stami 0 Gere RS 7. Foglie alterne, fiori erbacei, frutti commestibili Ubic. — Nei boschi degli Apennini; piante talora coltivate . Ribesiacee. - LXVIII. Foglie opposte, fiori bianchi o colorati, frutti non commestibili Ubic. — Nei boschi e nelle siepi in tutta la regione . +. . Caprifogliacee. - LXII. 8. Arbusti a foglie fragranti Ubic. — Piante coltivate nei giardini, forse spontanee nel littorale meridionale Mirtacee. - LXXHI, Arbustitoxalberi ‘atfooliemonifraetant St MANGIO, Vie Se 9. Fiori di colore rosso vivissimo, frutti con numerosissimi semi Ubic. — Piante coltivate nei giardini e negli orti, talora inselvatichite nella zona litto- TARE Gio) I e So O e Ha SISSI Fiori bianchi o al più rosei. frutti con pochi semi Ubic. — Piante largamente coltivate e spontanee nei boschi e nelle siepi, in tutta la IERIOne ii la a st 5 ln e ROMACOR AVI 10. Piante striscianti o rampicanti con fiori unisessuali Ubic. — Piante coltivate negli orti o spontanee nei siti aridi della zona littorale, ovvero nei luoghi boschivi della zona subapennina . . . +. + Cucurbitacee. - LXXI. Piante generalmente non striscianti nè rampicanti o in tal caso con fiori ermafroditi . . . MAN ala n a elle ll. Fiori per lo più assai minuti, riuniti in calatide, cioè sessili e sti- pati sopra un disco o ricettacolo comune, protetti da brattee esterne che cingono l’ infiorescenza, spesso raggiati nella periferia, tantochè il loro insieme simula un solo fiore piuttostochè una infiorescenza . 12. Fiori non riuniti in calatide, raramente in capolino e in tal caso SEMIPEECONE uc satin) Soli eo RI, 4 12. Fiorellini della calatide ermafroditi 0 unisessuali, muniti di 5 stami colle antere saldate in un tubo; semi spesso guarniti di pappi pelosi O piumosi Ubic. — Dovunque in tutta la regione fino alle più alte cime degli Apennini Composte. - LVIII. Fiorellini sempre ermafroditi, per lo più muniti di 4 stami colle an- tere libere; semi non guarniti di pappi piumosi Ubic. — Fra i campi, nei luoghi incolti, nei pascoli e nelle macchie in tutta la regione Dipsacee. - LIX. Fiorellini sempre unisessuali, incompleti, i soli maschili riuniti in ca- latide, muniti di 5 stami colle antere libere; frutti avvolti in un involucro divenuto duro, puntuto all’ apice Ubic. — Nelle sabbie marittime, nelle ghiaje dei fiumi, nei luoghi aridi della zona trae NN N e a e A mprosiacdosi#1oVUI: 13. Fiori muniti generalmente di 1-3 stami Ubic. — Nei campi coltivati della zona littorale e dei colli, ovvero nei boschi, nei siti umidi e nei pascoli della zona apennina . Valerianacee. - LX. Fiori generalmente con più di 3 stami (2 soli stami per eccez. nel MA rOneg) e ia Ra a Rie e) bh 14. Erbe con foglie verticillate e fusti quadrangolari; generalmente 4 stami Ubic. — Nelle siepi, nei prati, nei boschi, nei luoghi sassosi e talora anche umidi, in IuttaMlatrepione alate va fama RR i e RUDIANOR LI; Erbe con foglie non verticillate, opposte o alterne . . . ... 15. 15. Fiori muniti di 5 stami . . . Fiori con più di 5 stami . . . "PRI AMPI TI 18 274 16. Fiori generalmente azzurri e non disposti a ombrella Ubic. — Nei limiti erbosi, nei luoghi boschivi, nei pascoli, in tutta la regione BVSIRES IA (cOn Campanulacee, i WIAVIl Fiori mai azzurri (sebbene talora possa essere tinta in azzurro la pianta), disposti in ombrella pedicellata o sessile o anche in capolino Ubic. — Dovunque in tutta la regione; piante talvolta coltivate . Ombrellifere. - LXVI. 17. Fiori muniti di 8 stami e un carpello (2 soli stami per eccez. nel gen. Circaea) Ubic. — Nelle sabbie marine o più spesso nei luoghi incolti o umidi o boschivi della zona subapennina e apennina . . . . +. . +. + +. Onagrariacee. - LXXV. Fiori muniti di 10 stami e 2 carpelli. Ubic. — Nei boschi e nei luoghi rocciosi degli Apennini, raramente sui muri e fra i sassi della zona littorale e dei colli . . . ... . + Sassifragacee. - LXVII. 18. Piante legnose, o suffrutici o arbusti o alberi... . .. 19. Piante erbacee o raramente suffruticose e in tal caso ricche di aculei 27. 19. Corolla papilionacea o nulla, frutto alegume . Leguminose ir parte. - LXXX. Corolla non papilionacea, frutti che non sono legumi . . . . 20. 20. Piante con foglie spinescenti Ubic. — Nei boschi, più specialmente della zona subapennina e apennina RP RI e E VA Grifoglia ce e: g1SXSeXI Plante*con'foglie non“spinescenti ant. a SI 21. Foglie minutissime, ridotte a squame embriciate Ubic. Nel letto ghiaioso dei fiumi o presso le spiaggie del mare; talvolta usate per STE PAST SIOE SISSI CONAI IRE N AMAT ISCACHO N IROITE Foglie a lembo apparente o lineari, giammai squamose . . . 22. 22. Piante resinose con foglie fragranti o fetide Ubic. — Nei boschi cedui di tutta la regione fino alla zona subapennina; talvolta col- tivate 0 e a e Terebintaceo. 3-1 XXS Piante non resinose, talvolta gommose, con foglie per lo più non MARTINI RR E ee Mt I IN: DIE ORE CO AS ESITI SIA I Fiori coni pil'idi postali et e 24. Frutti lobati, di color rosso vivo a maturità Ubic. — Nelle siepi e nei luoghi selvatici in tutta la regione . Evonimacee. - LXXXIV. Frutti per lo più sferici e spesso neri a maturità |. . . . . 25. 25. Foglie pennate Ubic. — Nei boschi della zona subapennina e apennina . . Stafileacee. - LXXXV. Foglie semplici Ubic. — Nelle siepi e nei boschi in tutta la regione; talvolta coltivate Ramnacee. - LXXXII. 26. Fiori con 8-10 stami; frutti aridi a capsula Ubic. — Nei boschi in*tutta la regione . . +... . +. +. Ericacee. - LV. Fiori con 20 e più stami; frutti polposi a drupa. Ubic. — Nelle siepi e nei boschi di tutta la regione fino alla zona subapennina; piante spessolcoluvate: Wigan. to a Prunacoe: = LXXIX. 2 UPiante con foglie carnose (\. . . . È . 28. Piante con foglie non carnose... . . rt 7 29. 28. Foglie accompagnate da stipole squamose; fiori con ovario semplice Ubic. — Lungo le strade, negli orti ove talvolta si coltivano . Portulacacee. - LXX. Foglie senza stipole; fiori con ovario multiplo Ubic. — Sui tetti, sulle vecchie mura, fra i sassi, nei luoghi rocciosi, fino alle più alte cime degli Apennini . . . . +... . + + + + + Crassulacee. - LXIX. 29. Fiori irregolari papilionacei; dieci stami di cui 9 almeno saldati per i filamenti Ubic. — Dovunque in tutta la regione fino alle maggiori altezze nei monti; piante talora coltivate ta tea Leguminoso ISS CONO RA RT 1 e RIM 0) 30. Stami 10, foglie radicali a rosetta Ubic. — Nei boschi dei più alti Apennini . . . . . . + . . Pirolacee. - LIV. Mai I0\stami «.. .-. LAM IL TS ZIIDA ERRORI. 3] 31. Fiori generalmente muniti di 20 e più stami, raramente con soli 4 stami Ubic. — Nelle siepi, nei luoghi selvatici, nei boschi, nei pascoli, in tutta la regione; piante talora coltivate ._, + + + + + Rosaceo. - LXXVIII. Fiori muniti di 6-12 stami Ubic. — Nei prati umidi e nei fossi, dal littorale alla zona subapennina ai CIR AL RR e gta CUTANA GORI 276 FamigLIA LIV. — PIROLACER Le nostre pirolacee comprendono il solo gen. Pyrola di cui riferiamo qui appresso la diagnosi. Gen. PYROLA — Fiori ermafroditi regolari, col calice monosepalo di- viso in 5 lobi allungati, la corolla di 5 petali concavi, 10 stami, l’ovario libero a 5 loggie polisperme collo stilo semplice. Il frutto è una capsula membranosa con molti e piccolissimi semi. Gen. PYROLA |. (Tav. XXI, fig. 210). Abito, — Piccole pianticelle liscie, colle foglie semplici, alterne, picciolate. coi fiori piccoli, bianco-verdo- gnoli o rosseggianti, disposti in racemi bratteati, sparsi o unilaterali, collo stilo (nelle nostre specie) a 5 stimmi divaricati. 1. P. minor L. Bert. Flor. It. IV. p. 440. (fig. 210). Caule alto 1-2 decim.; foglie ovato-ellittiche, ottusissime, den- tate; fiori in racemo sparso, sopra peduncoli brevi, ricurvi. A. M. Acuto nell’Ascolano (Ors.). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 2. P. secunda L. Bert. Flor. It. IV. p. 442. Caule angoloso, giacente; foglie ovato-bislunghe acute, legger- mente seghettate; fiori unilaterali, sopra pedicelli eretto-divaricati nello sbocciamento. Nelle stesse località della specie prec. (Ors.). Fiorisce in giu- gno e luglio. Perenne. FAMIGLIA LV. — ERICACEK (Tav. XXI, fig. 211. XXII, fig. 215 a 217). Le nostre ericacee sono piante legnose, fruticose o arborescenti, per lo più nude, raramente un po’ pelose, in generale sempreverdi, senza succhi odorosi, producenti talora frutti commestibili. Hanno la radice fibrosa, il fusto quasi sempre eretto, le foglie al- terne od opposte o verticillate, semplici, picciolate o sessili, ora stret- tissime e articolate, ora espanse, senza stipole. 277 I fiori sono ermafroditi, regolari, peduncolati, bratteati o no, più spesso disposti in grappoli o racemi, più raramente solitari, poco ap- parenti o elegantemente colorati. Hanno il calice diviso più o meno “in 4-5 lobi; la corolla monopetala, campanulato-globosa (ad orciolo) col bordo a 4-5 denti; 8-10 stami, eccezionalmente meno per aborto; l’ova- rio libero (eccettuato il gen. Vaccini), a 4-5 loggie con uno o più ovuli per loggia, sormontato da uno stilo semplice. Gen. 4. AROTOSTAPHYLOS — Corolla globulosa a 5 denti rovesciati, inserita sulla base del calice, sotto l’ovario; frutto a bacca liscia con loggie di un solo seme: frutice cespuglioso, prostrato. Gen. 2. ARBUTUS — Corolla come nel gen. prec.; frutto a bacca pol- posa sparsa di verruche acute, con loggie di più semi; arbusto eretto. (ren. 3. VACCINIUM — Corolla a orciolo a 4-5 denti divaricati, inse- rita nel tubo del calice, sopra l’ovario; frutto a bacca succosa, om- bilicata dai residui del calice; pianticella fruticosa assai piccola. (ren. 4. ERICA — Calice più breve della corolla: corolla ad orciolo campanulato, col lembo a 4 lobi; frutto a capsula; frutici in cespu- glio eretto, talora arborescenti. Gen. 5. CALLUNA — Calice scaglioso, colorato, più lungo della corolla; corolla ad orciolo tubuloso, col lembo a 4 lobi; frutto a capsula: frutici in cespuglio mediocre. Gen. 1. — ARCTOSTAPHYLOS ADpans. Abito. — Piccoli o piccolissimi frutici o suffrutici prostrati, cespugliosi, ramosi, con foglie semplici, alterne, brevemente picciolate, nude o appena cigliate, talvolta coriacee e lucide, coi fiori bianchi o ros- seggianti, bratteati, aggregati o solitari o in racemo; bacche nero-azzurre o rosse a maturità, acidule o acidissime. I. A. alpina Spr. Arc. Comp. Flor. It. p. 462. Sin. — Arbutus alpina L. Foglie membranose, caduche, lanceolate a rovescio, minutamente dentate, cenerognole di sotto: fiori bianchi; baeche acidule, nere- azzurre a maturità. Sui M. Sibillini a Sasso Borghese (Ottav.). Fiorisce in maggio e giugno. 2. A. Uva-ursi Spr. Arc. Comp. Flor. It. p. 461. Sin. — Arbutus Uva-ursi L. Foglie coriacee, sempreverdì, ovate a rovescio, brevemente cu- neate alla base, intere: fiori rosseggianti, ricurvi; bacche acidissime, rosse a maturità. Nei luoghi dirupati dei più alti Apennini. Sulle balze del Sibi/a, sopra Bolognola (Spad.!, Nard.), sui M. di Fiegni (Reali), a M. Ite- gnolo dove l' ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Si distingue col nome di Uva Orsina. 278 Gen. 5. — ARBUTUS L. (Tav. XXI, fig. 215). Abito. — Arboscello eretto o cespuglioso, colla scorza liscia, rossigna, colle parti giovani pubescenti, colle foglie piuttosto grandi, sempreverdì, portate da piccioli spesso rossi, coi fiori. piccoli, bianco-ver- dognoli, bratteati, in racemo terminale pendente, coi frutti sferici, polposi, verrucoso-spinescenti, di un bel rosso corallo a maturità, dolciastri e commestibili. A. Unedo L. Bert. Flor. It. IV. p. 432. Fusto eretto, alto 1-4 metri; foglie coriacee, bislungo-ovate o lanceolate, generalmente acute, acutamente seghettate. Nei boschi della zona littorale e subapennina. Sui M.' di Gini gliano, Poggio-Anzie, Mozzano, Liscian di Colloto nell’Ascolano, a Ripatransone, Marano (Spad.!), nella selva di Portonovo e al M. Conero ove l’ ho raccolta. Fiorisce in novembre. ; Si coltiva qua e là nei boschetti col nome di Cerasa marina o Cocomero come chiamasi in Ancona, evidentemente da xouapos nome greco della pianta da cui venne con molta probabilità il bat- tesimo al M. Conero o Cumerium. Gen. 3. — VACCINIUM |. (Tav. XXII, fig. 217). Abito .— Piccolo frutice ramoso, eretto, con foglie piccole, alterne, nude, caduche, appena picciolate, coi fiori bianco-rosei, ascellari, verso l'apice dei rami, pendenti, coi frutti succosi nero-azzurri a ma- turità, aciduli, commestibili. V. Myrtillus IL. Bert. Flor. It. IV. p. 313. Fusto eretto, alto 1-3 decim., coi rami angolosi; foglie ovate o bislunghe, acute od ottuse, minutamente seghettate ; fiori solitari. Il Mirtillo o Lanetta cresce raramente nei boschi della più alta zona apennina. A M. Acuto e a Petralta nell’ Ascolano (Ors., Spad.!). Fiorisce in maggio e giugno. Gen. 4. — ERICA L. (Tav. XXII, fig. 216). Abito. — Arbusti o frutici eretti in cespuglio, colle foglie lineari o filiformi, rigidette, sempreverdì ma facilmente caduche essiccando, opposte o verticillate, coi fiori piccoli, numerosissimi, in racemi terminali bratteati, eretti o curvi, rosei, bianchi o giallo-verdognoli, talvolta odorosi. 1. E. multiflora IL. Bert. Flor. It. IV. p. 324. Fusto eretto, alto 10-15 decim., coi rami giovani bianchicci, nudi; foglie verticillate a 3-5; fiori rosei colla corolla campanulato- cilindrica da cui sporgono le antere. 279 Nei luoghi boschivi della zona subapennina e apennina. Nei M.' di Fabriano, a M. Acuto, nella selva di Campolungo, in quella di Marano, sui M.' di Cingoli (Spad.!), presso Sarnano (Reali, (Spad.!) ove l’ ho raccolta. Fiorisce in autunno. Dicesi volgarmente Scopa rossa. 2. E. arborea L. Bert. Flor. It. IV. p. 321. (fig. 216). Fusto eretto, alto 1-3 metri, colla scorza rosso-ruginosa, coi rami giovani bianco-lanuginosi; foglie setacee, verticillate a 3-4; fiori bianchi, talora sfumati di roseo, colla corolla campanulato- sferoidale, da cui sporge il solo stimma. Nei boschi della zona subapennina e apennina. A Serra Ss. Qui- rico (Reali), nel Pesarese (Scagn,!), presso Acquasanta, Comu- nanza, Ripatransone (Spad.!, Ors.). Fiorisce in aprile. Chiamasi comunemente Scopone. 3, E. scoparia L. Bert. Flor. It. IV. p. 323. Fusto eretto, alto 5-10 decim. coi giovani rami bianchicci, nudi ; foglie terne, rigidette: fiori giallo-verdastri, colla corolla globulosa da cui non sporgono le antere. Nella stessa zona della specie preced. e anche nei colli. A_Mon- lefortino, Venarotta, Comunanza, Amandola, Montalto, Pioraco, Apiro, Sassoferrato (Spad.!), a Serra S. Quirico (Reali), sulla selva di Castelfidardo ove V ho raccolta. Fiorisce in maggio. Si distingue coi nomi volgari di Scopiglio, Ulci. Gen. 5. — CALLUNA SALISB. (Tav. XXI, fig. 211). Abito. — Simile alle eriche, di un bel verde scuro, coi fiori non bratteati e unilaterali, col calice lucente, roseo, di aspetto corollino. C. vulgaris Salisb. Bert. Flor. It. IV. p. 318. Caule eretto, cespuglioso, alto 4-10 decim.; foglie lineari-trian- golari, fitte, in 4 serie; fiori piccoli, rosei o anche bianchi, quasi sessili. Quà e là nelle radure delle macchie e nei siti aridi della zona subapennina e apennina. Sui M.' di Sarnano, in Acquasanta (Ors.), presso Urbino (Brign.), a Montemonaco ove I ho raccolta. Fiorisce in agosto, settembre e ottobre. Si chiama volgarmente Scopetti, Pelo di volpe. 280 FaMIGLIA. LVI. — CAMPANULACER (Tav. XXI, fig. 212 a 214. XXII fig. 218, 220). Le nostre campanulacee sono piante erbacee di piccola 0 mediocre statura, ora nude, ora pelose, senza odore, insipide. Hanno la radice fibrosa, a fittone, talvolta carnosa, il fusto eretto o giacente, semplice o ramoso, cilindrico 0 più 0 meno angoloso, le foglie semplici, alterne, per lo più picciolate, alle volte variabili di forma nella stessa pianta, senza stipole. I fiori sono ermafroditi, regolari, peduncolati o anche sessili, di- sposti in spiche, in pannocchie, in capolini, o solitari nelle ascelle delle foglie, eretti o pendenti, accompagnati da brattee che talora. formano un involucro, ordinariamente colorati in azzurro più o meno intenso, talvolta violacei o anche bianchi, senza odore. Hanno il calice diviso in 5 lacinie; la corolla ora a campanella, ora divisa profondamente in 5 lacinie larghette o anguste e perfino aderenti all’apice; gli stami 5, talvolta colle antere aderenti; l’ovario infero cioè saldato col calice, a 2-3-5 loggie polisperme, sormontato dallo stilo filiforme, peloso, termi- nante in 2-3-5 stimmi. Il frutto è una capsula che si apre per pori 0 per valve, con molti piccoli semi. Gen. 4. PHYTEUMA — Fiori in capolino 0 in spica; corolla divisa fino quasi alla base in 5 lacinie lineari agglutinate all’apice; stami dilatati alla base, pelosi. Gen. 2. JASIONE — Fiori pedicellati, in capolino involucrato; corolla divisa fino alla base in 5 lacinie lineari, disgiunte appena dopo lo sbocciamento; stami non dilatati alla base nè pelosi. Gen. 5. EDRAJANTHUS — Fiori sessili in capolino, bratteati; corolla campanulata col lembo in 5 lacinie lanceolate acute; stami liberi, allargati alla base. (ren. 4. SPECULARIA — Fiori ascellari o in pannocchie; corolla pro- fondamente divisa in 5 lobi ovati quasi stellati, contorti nello sboc- ciamento; stami assai brevi. Gen. 5. — CAMPANULA — Fiori in spiche allungate o contratte, per eccezione solitari; corolla campanulata, divisa nel bordo in 5 lobi più o meno manifesti; stami slargati alla base, colle antere aderenti in gioventù. Gen. 1. — PHYTEUMA L. (Tav. XXZI, fig. 218). Abito. — Piante piccole o mediocri, più o meno cigliate, con foglie semplici, fiori azzurri, per eccezione bianchi, riuniti (nelle nostre specie) in capolini accompagnati da larghe brattee. I. P. hemisplaericum L. Bert. Flor. It. Il. p. 532. (fig. 218). Caule eretto, liscio, angoloso, alto 5-15 cent.; foglie radicali in cespuglietto, lanceolate o lineari, intere o appena dentellate, ri- strette in. lungo picciolo, le cauline lineari, sessili; fiori azzurri 0 bianchi, in capolino cinto da brattee ovato-cuoriformi 0 lanceolate, acuminate, più brevi di esso. Sulla parte scoperta dei più alti Apennini. Sul M. Vettore, a Balzo Borghese, sul M. Sibilla, ove V ho raccolta. Fiorisce in ago- sto. Perenne. 2. P. orbicolare L. Bert. Flor. It. II. p. 535. Caule eretto, liscio, striato, alto 1-6 decim.; foglie radicali pic- ciolate, ovato-cuoriformi o bislunghe, dentellate, le cauline sessili lanceolato-lineari; fiori azzurri, in capolino denso cinto da brattee ovato-bislunghe, acuminate. Nelle stesse località della specie preced. A M. Acuto, a Balzo Borghese (Ors.), a Pietralata nel Camerinese (Ottav.), a M. Birro (Utili), a M. Farrio e sul Sibilla ove lho raccolta. Fiorisce in lu- glio e agosto. Perenne. Gen. 2. — JASIONE L. (Tav. XXI, fig. 212). Abito. — Pianta piccola o mediocre, spesso ramosa, colle foglie piccole, semplici, più persistenti sui rami che accanto alle radici, coi fiori azzurri, per eccezione bianchi, riuniti in capolino cinto da un involucro. S. montana L. Bert. Flor. It. II. p. 526. Sin. — J., undulata Savi. Caule eretto o ascendente, angoloso, striato, alto 3-6 decim.; foglie radicali a spatola, le superiori sessili, lanceolato-lineari, tutte ondulato-crespe nei margini; fiori in capolino globoso, . portato da un lungo peduncolo nudo. Sui più alti Apennini. A M. Vettore (Marz., Ors.), a M. Acuto (Ors.). Fiorisce in giugno e luglio. Annua. Gen. 3. — EDRAJANTHUS DC. rin. Abito. — Pianta a rizoma tortuoso, col caule contratto, breve, peloso, colle foglie semplici, cigliato-bar- bate inferiormente, coi fiori azzurri 2-6 in capolino terminale cigliato. E. graminifolius DC. fil. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 430. Sin. — Campanula graminifolia L. Wahlembergia gramini- folia DC. Foglie lineari acute, intere; brattee ovato-concave cuspidate, bianco-verdastre o rossigne: calice col tubo liscio. Nei pascoli degli Apennini. Sul M. Vettore (R. Ricci!), a M. Priore, M.. Sibilla (Marz.), a M. Birro (Utili), al Sanvicino d’ onde l’ebbi da Grilli, al Furlo (Nard.), sul M. Catria ove 1 ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. Gen. 4. — SPECULARIA HEISTER. (Tav. XXI, fig. 213). Abito. — Piante mediocri, leggermente pelosette, col caule eretto o ascendente, angoloso, ramoso, coi fiori ora di un bel colore azzurro-violaceo, ora rosei e poco apparenti, colla corolla in 5 lobì stellato- rotati, disposti nelle ascelle delle foglie o in pannocchia; ovario prismatico. 1. S. Speculum DC. fil. Arc. Comp. Flor. It. p. 450. (fig. 213). Sin. — Cumpanula Speculwn L. Prismatocarpus Speculwm DC. ‘Caule eretto o ascendente, ramoso, alto 1-4 decim.; foglie ra- dicali spatolate, le superiori bislunghe, sessili, acute, appena denti- colate; fiori di un bell’azzurro-violaceo, stellati, bianchi nel centro, talora tutti bianchi, colle lacinie ovate ottuse. Assai comune fra le biade, nelle vigne, in molte località. Do- vunque nei dintorni di Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 2. S. hybrida DC. fil. Arc. Comp. Flor. It. p. 450. Sin. — Campanula hybrida L. Prismatocarpus hybridus DC. Caule eretto o ascendente, semplice o ramoso, alto 1-2 decim.; foglie radicali spatolate, le superiori sessili abbraccianti, ottuse, on- dulate nei margini; fiori assai piccoli, rosei, più brevi delle lacinie del calice, che sono lanceolate, assai più brevi del tubo calicino. Nei poggi, rara. A Pesaro (Scagn.!), al Torrone presso Ancona ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio. Annua. 3. S. falcata DC. fil. Arc. Comp. Flor. It. p. 450. Sin. — Campanula falcata Rom. et Sch. Prismatocarpus fal- catus Ten. Caule eretto o ascendente, semplice 0 ramoso, alto 1-2 decim.; foglie radicali spatolate, le superiori ovato-bislunghe, acute, tutte 283 intaccate nei margini; fiori assai piccoli, rosei, molte volte sorpas- sati dalle lacinie del calice che sono lesiniformi, acuminate, lunghe quanto il tubo calicino. Viene citata dal Prof. Federici fra le piante da lui raccolte nei dintorni di Urbino. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. Gen. 5. — CAMPANULA L. (Tav. XXI, fig. 214. XXIII, .fig. 220). Abito. — Piante piccole, mediocri o anche grandi, erette, ascendenti o talvolta giacenti, nude o pelose o irte e ruvide, col fusto più o meno angoloso, colle foglie semplici, picciolate o sessili, le radicali generalmente più grandi delle altre, coi fiori azzurri o violacei, accidentalmente bianchi, campa- nulati, diritti o piegati, solitari o in spiche ora allungate, ora contratte. * Fiori più o meno evidentemente peduncolati. |]. C. persicifolia I. Bert. Flor. It. II. p. 471. i Sin. — C. magellensis Ten. Pianta liscia: caule eretto o ascendente, semplice o ramoso, alto 1-6 decim.; foglie cauline lanceolate o lineari, acute, intere o appena denticolate; fiori pochi, grandi, azzurri o anche bianchi, colla corolla lunga il doppio dei sepali éhe sono lanceolati. Nei luoghi boschivi e anche erbosi della zona apennina. Sul M. Catria (Picc.!), a M. Nerone (Feder.!), al Sanvicino (Grilli!) a Montemonaco ove V ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 2. 0. Rapunculus I. Bert. Flor. It. II. p. 470. (fig. 220). Pianta più o meno pelosa, col caule eretto, semplice, alto 5-10 decim.; foglie radicali ovato-bislunghe ottuse, le superiori lanceo- late, acuminate, tutte denticolate; fiori celesti o lilacini, mediocri, in spica allungata, coi sepali a lesina; radice carnosa. Nei poggi erbosi volti a tramontana, nelle radure delle bosca- glie, in tutta la regione, comune. Sul M. Conero, alla selva di Ca- stelfidardo, a Montegallo, a S. Margherita, al Trave ecc. presso Ancona, nelle quali località 1’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Bienne. Viene raccolta fra le insalate rustiche col nome di Raponzolo. 3. C. caespitosa Scop. Arc. Comp. Flor. It. p. 453. Sin. — ©. pusilla Hnkhe. C. rotundifolia Bert. in par. Pianticella nuda o quasi, in cespuglio alto 5-15 cent.; foglie radicali ovate o arrotondate, più o meno dentate, picciolate, le su- ‘periori lanceolato-lineari; fiori azzurri, piccoli, pochi in racemo, pendenti anche prima dello sbocciamento; sepali lesiniformi. Nella parte boschiva e scoperta degli Apennini, rara. Sul M. Catria (Pice.!). Fiorisce in luglio. Perenne. 284 4, C. rotundifotia L: Arc. Comp. Flor. It. p. 4b4. Pianta nuda o pelosetta, col caule eretto o ascendente, alto 1-5 decim.; foglie radicali arrotondato-cuoriformi, dentate, lungamente picciolate, le superiori come nella specie preced.; fiori azzurri, pochi in racemo, per lo più eretti prima dello sbocciamento. Var. — ©. linifolia Lamle. i Foglie lanceolato-lineari acute, lunghe, angustissime, Quà e là nei luoghi erbosi degli Apennini. A M. Sibilla (Marz.), M. Acuto (Ors.), a Valle Ussita (R. Ricci!), al Furlo (Scagn.!), sul M. Catria (Picc.!); ebbi la var. dal M. Nerone (Matteucci!). Fiorisce in luglio. Perenne. C. Scheuchzeri Vill. Arc. Comp. Flor. It. p. 454. Sin. — C. linifolia Hnke. Pianta nuda o quasi, in cespuglietto alto 1-2 decim.:; foglie ra- dicali ovato-sinuate o cuoriformi, dentate, lungamente picciolate, le superiori come nella specie preced.; fiori azzurri, per lo più soli- tari, piuttosto grandi, eretti prima dello sbocciamento. Nella parte scoperta degli alti Apennini, comune. Sul M. Catria (Picc.!), sul Sanvicino (Grilli !), a M. Nerone (Matteucci!), sul Vet- tore, sul Sibilla. sul Farnio, a M. Birro, nelle quali località 1° ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. Ul 6. C. Erinus L. Bert. Flor. It. Il. p. 510. Pianta peloso-ispida, col caule semplice o biforcato, eretto o ascendente, alto 5-20 cent.: foglie ovate o bislunghe, ottuse, scar- samente seghettate; fiori celesti, piccoli, solitari, ascellari, breve- mente pedicellati. Quà e là nei luoghi aridi, suì muri, in poche località. In Ascoli (Ors., Parl.), sulle mura di Urbino (Feder.!), a Piobbico (Scagn.!), sotto Pietralacroce presso Ancona e presso Jesi ove I ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 7. C. Trachelium L. Bert. Flor. It. II. p. 685. (fig. 214). Sin. — C. urticifolia Schm. Pianta peloso-ruvida, col caule eretto, angoloso, semplice 0 ramoso, spesso rossigno, alto 2-8 decim.; foglie radicali lungamente picciolate, cuoriformi, triangolari acute, le supreme lanceolate, acu- minate, quasi sessili, tutte irregolarmente seghettate; fiori azzurri piuttosto grandi, in racemo terminale foglioso, col calice e la corolla cigliati. Var. — ©. dasycarpa DC. fil. Calice assai ispido. Nei luoghi erbosi e boschivi della zona dei colli, più spesso verso gli Apennini. A_VaZle Canetra (Ottav.), a M. Birro (Utili), 285 in Urbino (Brign., Feder.!), a M. Nerone (Matteucci!, Scagn.!), a Pesaro (Scagn.!), sul M. Sanzicino ove ho trovata la var., presso Sarnano, in Amandola, a Polverigi, M. Conero, Montesicuro ecc. presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in estate. Perenne. 8. C. latifolia L. Bert. Flor. It. Il. p. 480. Pianta peloso-pubescente, col caule eretto, semplice, alto 8-10 decim.; foglie radicali picciolate, cuoriformi-bislunghe, le superiori sessili, ovato-lanceolate, tutte seghettate, acuminate; fiori grandi, azzurri, 0 anche bianchi, ascellari, in racemo foglioso, coi peduncoli muniti di 2 bratteole. Nei luoghi boschivi degli Apennini, rara. A M. Volubrio (Marz.), a Valle Canetra (Ottav.), a S. Bernardo nell’ Ascolano (Ors.), al Piano di Castelluccio (R. Ricci!), sul M. Catria (Picc.!). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 9. €. sibirica L. Bert. Flor. It. II. p. 506. Pianta peloso-irta, ruvida, col caule eretto o ascendente, sem- plice o ramoso, alto 2-6 decim.; foglie inferiori bislungo-spatolate ottuse, appena dentellate, le superiori lanceolate, sessili; fiori me- diocri, azzurro-violacei, in pannocchia composta, pelosi esteriormente e al di dentro: seni del calice con appendici rovesciate; stimma tripartito. Nei luoghi rocciosi della zona Apennina, rara. Nell’ Ascolano (Ors., Parl.), al Yurlo, (Scagn.!), a Fabriano (Nard.), sul M. Catria (Picc.!), fra Sassoferrato e Arcevia ove Vl ho raccolta. Fiorisce in maggio. Bienne. 10. C. mierantha Bert. Flor. It. VII. p. 623. Pianta liscia, col caule eretto, foglioso, alto 1-2 decim.; foglie lineari, strettissime, appena denticolate; fiori assai piccoli, azzurri, pendenti, in pannocchia terminale ramosissima, collo stilo molto più lungo della corolla. Venne scoperta da Marzialetti presso la Madonna del Lambro nelle gole dei M.' Sibillini, ove inutilmente 1’ ho ricercata per vari anni. Fiorisce in giugno. Perenne. Nora — Accetto provvisoriamente per questa forma il valore ui specie datale da Bertoloni, sulla cui descrizione ho dovuto, per mancanza di esemplari, compilare la diagnosi, riservan- domi di valutarla piuttosto come var. di C. rotundifolia L. (Caruel), se mi sarà dato ritrovarne esemplari freschi. Fiori assolutamente sessili. ll. €. spicata L. Bert. Flor. It. II. p. 491. Pianta irsuta, col caule eretto o ascendente, semplice o ramoso, alto 5-10 decim.; foglie lanceolate acute, appena denticolate, le su- periori sessili; fiori azzurri, ascellari, solitari o 2-3 insieme, disposti in spica fogliosa, lunga, coi sepali lineari. Negli Apennini meridionali. A_M. Priore, M. Volubrio (Marz.), presso il Vettore (Sang.), a M. Acuto, presso Acquasanta (Ors.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 12. C. glomerata L. Bert. Flor. It. II. p. 495. Pianta pelosetta, scabra, col caule ascendente, semplice, alto 2-8 decim.; foglie inferiori lungamente picciolate, subcordate alla base, le superiori ovato-bislunghe, acute, leggermente seghettate; fiori azzurri, mediocri, in mazzetto terminale, oltre alcuni inferiori ascellari. Nei pascoli della zona apennina. Sui M. di Urbino (Brign., Feder.!), di Pesaro (Scagn.!), sul M. Catria (Picc.!), sui M. di Camerino (Ottav.), di Fabriano (Bargellini), sulle chine di quasi tutti i M.' Sibillini ove lho raccolta. Fiorisce in. luglio e agosto. Perenne. 13. C. foliosa R. et Sch. Bert. Flor. It. II. p. 499. Pianta appena pelosa, col caule eretto o ascendente, semplice, alto 1-4 decim.; foglie ovato-acute, doppiamente seghettate, le infe- riori assai lungamente picciolate; fiori azzurri, piccoli, in capolino terminale, quasi uguali alle brattee. È stata raccolta a M. Acuto nell’Ascolano (Ors., Parl.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. FamIGLIA' LVII. — AMBROSIACEE (Tav. XXII, fig. 219): Le nostre ambrosiacee sono piante erbacee, inermi o spinosissime, pelose, molli o ruvide e anche in parte bianco-tomentose, inodore o di odore aromatico. Hanno la radice fibrosa, ramosa, il fusto ascendente o eretto, rami- ficato, cilindrico 0 angoloso, spesso robusto, le foglie composte o sem- plici, picciolate, alterne o anche opposte, accompagnate da stipole 0 da spine. I fiori sono a soli stami. o a soli carpelli nella stessa pianta (mo- noici), regolari, riuniti in capolini e superiormente alla pianta se sono a soli stami, solitari o a coppie inferiormente se a soli carpelli: tali capolini sono disposti in spica o in racemi terminali e ascellari. Ciascun 287 fioretto è piccolo, erbaceo o giallo, col calice nullo o involuerato, colla corolla nulla o tubulosa a 5 denti, con 9 stami e con un ovario mono- spermo, sormontato dallo stilo a stimma bifido. Il frutto è costituito di 1-2 achenî chiusi in un involuero puntuto o spinescente, ovvero munito di mucroni uncinati. Gen. 4. AMBROSIA — Capolini maschili avvolti da un involucro di brat- tee saldate in -basso, disposte in una sola serie; fiori femminei solitari senza corolla; frutto consistente in un achenio bernoccoluto, puntuto. Gen. 2. XANTHIUM — Capolini maschili avvolti da un involuero di brattee libere; fiori femmine? a coppie, con corolla; frutto di 2 acheniì spinescenti, lapposi. Gen. 1. — AMBROSIA L. Abito. — Pianta mediocre, mollemente pelosa, aromatica, colle foglie composte, coi fiori gialli in grappoli spiciformi terminali. i A. maritima L. Bert. Flor. It. X. p. 185 Caule eretto o ascendente, solcato, alto 2-6 decim.; foglie tri- partite, a segmenti pennatifidi o lobato-dentati, ottusi. Nelle sabbie lungo il mare. A _S. Benedetto del Tronto (Ors.), a Porto Recanati (Nard.), a Pesaro (Scagn.!), a Senigallia e Fal- conara ove l ho raccolta. Fiorisce in settembre. Annua. Gen. 2. — XANTHIUM L. (Tav. XXII, fig. 219). Abito. — Piante mediocri o grandi, peloso-ruvide o spinosissime, verdi-cenerognole, robuste, erette o gia- centi, col fusto generalmente ramoso, colle foglie semplici, più o meno lobate, coì fiori piccoli, erbacei, in grappoli terminali o ascellari, coi frutti piuttosto grandi, coperti di aculei. |]. X. strumarium L. Bert. Flor. It. X. p. 180. (fig. 219). Caule eretto, semplice o ramoso, angoloso, alto 2-8 decim.; ri- gato di rossigno: foglie piuttosto grandi, lungamente picciolate, cuneate, cuoriformi, divise in 3-5 lobi dentati, acuti; frutti pubescenti aculeati, cogli aculei terminali diritti, uncinati. Nei rottami, lunghe le vie, nei siti aridi della zona littorale. A Pesaro (Scagn.!), a Falconara, a S. Margherita, a Portonovo presso Ancona, nelle quali località V ho raccolta. Fiorisce in esta- te. Annua. 2. X. macrocarpum DO. Bert. Flor. It. X. p. 181. Caule per lo più eretto, ramoso, angoloso, alto 2-8 decim., rì- gato di rossigno: foglie grandi, lungamente picciolate, cuoriformi- é 285 ovate, lobate, dentate; frutti ispidi, aculeati, cogli aculei terminali uncinati e divergenti. Nel littorale, rara. A_Porto S. Giorgio (Bert.), a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in estate e autunno. Annua. 3. X. spinosum L. Bert. Flor. It. X. p. 182. Caule cilindrico, giacente o eretto, assai ramoso, alto 3-10 decim., ricco presso le foglie di spine gialle, tripartite; foglie picciolate, a 3-5 lobi lanceolati, con qualche dente, verdi scure superiormente, bianco-tomentose di sotto; frutti pubescenti, guarniti di sottili aculei uncinati. Nei luoghi aridi, fra i sassi, accanto alle vecchie mura della zona littorale, non comune. A Pesaro (Scagn.!) dove è rarissima, a Capodimonte, al Cardeto, attorno alla cittadella in Ancona, ove l'ho raccolta. Fiorisce in estate e in autunno. Annua, FaMIiGLIA LVIIIL — COMPOSTE (Tav. XXIII a XXVII, fig. 221 a 286). Le composte o sinantere o asteracee sono piante generalmente er- bacee, rarissimamente suffruticose, variabilissime nei caratteri che riguar- dano l’ esterno della pianta, la radice, la forma e la direzione del fusto, le foglie, gli odori che emanano, la qualità dei succhi, per lo più amari, spesso lattiginosi. Tuttavia in tanta variabilità di organi vegetativi è assai facile rico- noscerle per i caratteri dei fiori che danno loro un aspetto peculiare molto evidente. I fiori (/flosculi) infatti delle composte sono sempre minuti e riuniti stretti in società in forma di capolini (calatidi) che avvolti all’esterno da brattee simulanti un calice comune (involucro) e spesso raggiati nella periferia, sembrano un solo e grosso fiore, come intende il volgo, esa- minando p. e. grossolanamente un capolino o calatide di cicoria, di cardo, di margherita, di girasole. Ciascun fioretto può essere ermafrodito o unisessuale, cosicchè in uno stesso capolino vi possono esistere o tutti fioretti ermafroditi, 0 ermafroditi e unisessuali, o tutti unisessuali parte a stami e parte a carpelli, o anche sebbene. assai raramente tutti unisessuali delle stesso genere. La corolla ora è regolare, tubulosa, dentata o laciniata nel lembo, e in tal caso occupa sempre il centro (disco) del capolino o tutto il 289 capolino; ora irregolare con un lungo prolungamento laterale a linguetta (raggio) e allora occupa sempre o la sola periferia del capolino o tutto il capolino, mai il solo centro. In ogni modo la corolla è sempre so- vrapposta all’ovario che perciò è infero. Gli stami sono generalmente 5, colle antere sempre saldate in una specie di tubo attraversato dallo stilo. L'ovario è uniloculare, monospermo, sormontato dallo stilo che termina in uno stimma biforcato papilloso. I frutti sono acheni, lisci, rugosi, solcati, pelosi, a buccia più o meno dura, ora nudi all'apice, più spesso sormontati da una corona (pappo) di squamette o di peli delicati, eretto-divergenti, minutamente dentellati (visti alla lente) o piumosi, che servono per la disseminazione e proven- gono dallo sviluppo del calice. Tali acheniî sono impiantati all’apice del peduncolo comune, in un allargamento di questo, piano o convesso che è il ricettacolo, ove esistono delle infossature, delle pagliette o anche dei ciuffi di peli. I capolini delle composte sono diversamente distribuiti nella pianta, ora solitari, ora a spica, a racemo, a tirso, a corimbo. Tribù I. Cicoriacee — Capolini formati di fiori tutti a linguetta e tutti ermafroditi. Piante spesso lattiginose, inodore, non spinose, colle infiorescenze ordinariamente di colore giallo, raramente azzurre 0 violaceo-porporine. Tribù Il Cardacee — Capolini formati di fioretti tutti tubulosi ge- neralmente ermatroditi, colla corolla divisa in 5 lacinie regolari 0 irregolari e talora più grande nei fioretti periferici, che possono essere anche semplicemente femminei o neutri. Per eccezione tutti i fioretti di un capolino unisessuali. Piante poco o punto lattiginose, inodore, spesso spinose, colle infiorescenze ordinariamente di colore roseo o violaceo, più raramente gialle, azzurre o bianche. Tribù II. — Margaritacee — Capolini formati di fioretti per lo più piccolissimi, ermafroditi e tubulosi nel centro, femminei o neutri a linguetta nel raggio, ovvero quivi pure tubulosi ma di forma di- versa da quelli del disco, ovvero tutti ugualmente tubulosi. Talvolta mancano nel capolino i fioretti ermafroditi e allora o sono maschili e femminei o rarissimamente tutti dello stesso sesso. Piante non lattiginose, senza spine, spesso odorose, colle infiorescenze gialle, o bianche e gialle, raramente roseo-violacee, 19 200) TRIBÙ I. — CICORIACEE I. Achenî coronati da un pappo di peli semplici minutissimamente -denticolati. Gen. 1. HIERACIUM Achenì bislunghi, quasi troncati in cima, sol- cati, a 5 angoli, con pappo bianco-sudicio o rossigno, fragile; invo- lucro ovato o cilindrico, di 2 o più serie di brattee: fiori gialli o citrini. Gen. 2. CREPIS — Achenî bislunghi, fusiformi, cilindroidei o con becco all’apice, diversamente solcati, alle volte con 2-3-4 angoli, con pappo generalmente candido; involucro conico 0 cilindrico di 2 0 più serie di brattee; fiori gialli. Gen. 3. ENDOPTERA — Achenî della periferia alati, avvolti dalle brat- tee involucrali, quelli del centro fusiformi, rugosi, prolungati a becco, con pappo candido; involucro cilindrico o globoso, tubercolato-spi- nescente; fiori gialli. Gen. 4. ZACYNTHA — Achenî della periferia gobbi, con pappo late- rale, avvolti da brattee involucrali legnose, quelli del centro cilin- droidei, pubescenti all’apice: involucro colle brattee esterne picco- lissime, squamiformi; fiori gialli. Gen. 5. LACTUCA — Achenî compressi, lanceolati, solcati, prolungati in becco diritto 0 curvo, talvolta di colore diverso, con pappo bianco; involucro cilindrico di 2 0 più serie di brattee; fiori citrini o azzurri. Gen. 6. SONCHUS -- Achenî schiacciati, solcati, troncati in cima, con pappo bianco: involucro cilindroideo-ventricoso, di più serie di brat- tee: fiori gialli o citrini. Gen. 7. PRENANTHES — Acheni cilindrici compressi, senza becco, con pappo bianco; involucro cilindrico di poche brattee embriciate, race- chiudenti 4-5 fioretti porporini. Gen. 8. PICRIDIUM — Achenîì cilindroidi-angolosi, rugosi trasversal- mente, troncati in cima, con pappo niveo; involucro prima ovato, indi ventricoso, di più serie di brattee; fiori gialli. Gen. 9. TARAXACUM — Achenì bislunghi, solcati e tubercolati, con lungo becco munito di pappo bianco (nella nostra specie): involuero cilindroideo-ventricoso di più serie di brattee, le inferiori spesso rovesciate: fiori gialli. Gen. 10. CHONDRILLA — Achenì cilindroidei solcati e con tubercoli evidenti specialmente in alto, con lungo becco munito di pappo bianco; involucro cilindroideo, di una sola serie di brattee, accom- pagnate alla base da bratteole piccolissime: fiori gialli, piccoli, di 10-12 fioretti. 201 2. Achanî coronati da un pappo di peli tutti o in parte piumoso-barbati. (ren. 11. HYPOCHAERIS — Acheni fusiformi, lisci o rugosi, a becco cortissimo o anche lungo, avvolti da una paglietta membranosa, con pappo totalmente o in parte barbato, spesso biondo; involucro ci- lindrico 0 campanulato di più serie di brattee, o di una sola serie con squamette inferiori rinforzanti; fiori gialli. Gen. 12. ROBERTIA — Acheni cilindroidei, solcati, leegermente rugosi, seriza becco, accompagnati da pagliette interposte, con pappo bianco; involuero cilindrico di una semplice serie di brattee; fiori gialli. Gen. 13. TRAGOPON — Achenî fusiformi, angolosi, rugosi, a lungo heeco, colle barbule del pappo bionde, intrecciate, aleune nude al. l'apice; involucro cilindroide di poche brattee uguali, in una sola serie, saldate alla base: fiori gialli o violacei. Gen. 14. PODOSPERMUM — Achenì cilindroidi, striati, muniti di un pedicello rigonfio, senza becco, colle barbule come sopra, bianco- sudicie; involucro cilindrico di più serie di brattee; fiori gialli. (ren. 15. SCORZONERA — Achenî fusiformi, soleati, senza pedicello e senza becco, colle barbule come sopra; involucro cilindrico di più serie di brattee; fiori porporini o gialli. Gen. 16. GEROPOGON — Achenî cilindroidei, accompagnati da squa- muccie filiformi alla base, soleati, a becco lunghissimo, quelli della periferia senza pappo piumoso, ma con 5 setole; involuero cilin- drico di poche brattee ugnali in una sola serie, più lunghe dei fiori; fiori roseo-porporini. Gen. 17. HELMINTHIA — Acheni schiacciati, ellittici, trasversalmente rugosi, a becco fragile, con pappo piumoso bianco, non intrecciato : involuero con 2 serie di brattee, di cui le inferiori fogliacee, lasse: fiori gialli. Gen. 18. UROSPERMUM — Acheni bislunghi, compressi, rugoso-acu- leati, a becco lunghissimo, con pappo piumoso, bianco-sudicio 0 biondo, non intrecciato, sostenuti in alveoli del ricettacolo ; involucro di poche brattee larghe, in una sola serie, saldate alla base; fiori gialli o citrini. Gen. 49. PICRIS — Acheniì fusiformi, leggermente soleati e rugosi, a becco breve o nullo, con pappo caduco, accompagnato nella peri- feria da setole semplici, irregolari; involucro cilindroideo di 2 o più serie di brattee, le esterne lasse: fiori gialli. Gen. 20 LEONTODON —- Achenì cilindroidi o fusiformi, striati, rugrosi, senza becco, con pappo persistente, accompagnato nella periferia da setole come sopra, non saldate in anello alla base; involucro cilin- droideo, di più serie di brattee embriciate; fiori gialli. Gen. 24. THRINCIA — Acheni bislunghi, rugosi, a rostro breve, gli esterni ricurvi, senza pappo o quasi, ma con un cercine squamoso, gli interni con pappo parzialmente piumoso: involuero cilindrico campanulato di più serie di brattee; fiori gialli. 292 Gen. 3. Achenî nudi o coronati da squame o da poche setole rigide. 22. HEDYPNOIS — Achenî cilindrici, solcati, rugosi, ricurvi, quelli della periferia avvolti dalle brattee dell'involucro, con un cercine squamoso, gl’ interni con 5 0 6 setole a stella, accompagnate da altre minutissime; involucro di una sola serie di brattee spesso spi- nulose verso l’apice e con alcune squamette inferiori; fiori gialli. Gen. 23. HYOSERIS — Achenì solcati, i periferici un po’ turgidi, coro- nati da squamette brevissime accompagnate per lo più da 3 setole, gli interni bialati, coronati da setole diversamente lunghe: involucro di uma sola serie di brattee, rinforzate da altre assai più piccole; fiori gialli. Gen. 24. CICHORIUM — Achenîì ovati, troncati, solcati, un po’ com- Gen. Gen. Gen. pressi, coronati da squamette membranose; involucro di 2 serie di brattee; fiori azzurri. 25. RHAGADIOLUS — Achenì nudi, cilindroidi, gli esterni rin- chiusi dalle brattee involucrali e aperti a stella nella maturità, gl’ in- terni ricurvi; involucro di una sola serie di brattee; fiori gialli di pochi fioretti. i 26. LAMPSANA — Achenì nudi, bislunghi, minutamente solcati, non stellati a maturità; involucro cilindroideo, di una sola serie di brattee uniformi, appena rinforzate alla base; fiori gialli di pochi fioretti. 27. SCOLYMUS — Achenì squamoso-setolosi all’apice, avvolti nelle squame del ricettacolo; involucro colle brattee esterne foglia- cee, spinose; fiori gialli. TRIBÙ II. — CARDACEE Gen. 28. CYNARA — Acheni tetragoni, lisci, con pappo piumoso, ca-_ Gen. Gen. duco, sopra un ricettacolo carnoso, guarnito di setole fitte; brattee dell'involucro coriacee, con appendice spinosa all'apice, talvolta abortiva; fiori azzurri, tutti ermafroditi. 29. SILYBUM — Achenî compressi, lisci, sormontati da un anello e da un pappo setoloso, scabro, caduco; ricettacolo guarnito di se- tole schiacciate; brattee esterne dell’ involucro fogliacee, con ap- pendice dentato-spinosa, curva all’apice; fiori rosei, per eccezione bianchi, tutti ermafroditi. 30. CARDUUS — Acheni compressi, striati, con pappo setoloso, scabro, caduco:; ricettacolo suarnito di peli molli: brattee dell’ invo- luero spinose all’apice: fiori rossi 0 rosei o bianchi, tutti ermafroditi. 293 Gen. 31. CIRSIUM — Acheni compressi, striati, orlati all'apice, con pappo piumoso, caduco; ricettacolo guarnito di setole schiacciate a nastrino; brattee dell'involucro spinose all’apice o almeno spine- scenti: fiori rosei, per eccezione bianchi, tutti ermafroditi, rarissi- mamente unisessuali. Gen. 32. CHAMAEPEUCE —- Achenîì leggermente compressi, striati, con pappo piumoso, caduco; ricettacolo guarnito di peli lunghi e molli; brattee dell'involucro con appendice acuminata intera; fiori rosei, tutti ermafroditi. Gen. 33. GALACTITES — Acheni striati, appendicolati all'apice, con pappo piumoso, caduco; ricettacolo guarnito di peli sottili; brattee dell'involucro leggermente spinose, patenti: fiori rosei, aecidental- mente bianchi, gli esterni più grandi, neutri. Gen. 34. ONOPORDON — Acheniì un po’ compressi, angolosi, rugosi, con pappo setoloso-scabro, caduco; ricettacolo carnoso con alveoli membranosi: brattee dell’ involuero coriacee, spinose, le esterne pa- tenti o anche rovesciate: fiori rosei, tutti ermafroditi, in capolini assai grandi. Gen. 35. LAPPA — Achenî compressi, solcati, rugosi, con pappo di setole filiformi, brevi, non saldate alla base, caduche; ricettacolo di setole rigide; brattee dell’ involucro coriacee, uncinate: fiori rosei, accidentalmente bianchi. Gen. 86. STAEHELINA — Acheniì prismatici, con pappo di setole bar- hate, più o meno saldate alla base; ricettacolo guarnito di squame cigliate; brattee dell’ involuero non spinose, colorate all’ apice; fiori rosei, tutti ermafroditi. Gen. 37. SERRATULA — Acheni compressi, Lu con pappo di setole scabrose, disuguali, persistenti, non saldate alla base; ricettacolo suarnito di peli setolosi: brattee interne più lunghe e membranose all'apice: fiori rosei, accidentalmente bianchi, tutti o in parte er- mafroditi. Gen. 38. CENTAUREA — Acheniì cilindroidi, compressi, più spesso con pappo di setole disuguali, più raramente senza pappo; ricettacolo più o meno setoloso; brattee con appendice squamosa o cigliata 0 spinosa: fiori rosei 0 azzurri o bianchi o èialli, gli esterni general. mente un po’ diversi dai centrali, tutti o in parte ermafroditi. (en. 59. CRUPINA — Acheni cilindroidi, pubescenti, senza pappo se periferici, con pappo di paglie e setole brune se interni; ricettacolo setoloso; brattee lanceolate, acute; fiori rosei, gli esterni raggianti, neutri. Gen. 40. KENTROPHYLLUM — Achenî angolosi, lisci, senza pappo se periferici, con pappo squamoso-cigliato se interni; ricettacolo seto- loso; brattee spinose, le esterne fogliacee, pinnatifide; fiori citrini (nella nostra specie), tutti ermafroditi. (en. 41. CARLINA — Acheniî bislungo-cilindrici, pelosi, con pappo piu- 294 moso, caduco: ricettacolo più o meno carnoso, munito di squame laciniate; brattee esterne fogliacee, spinose, le interne squamose, colorate, raggianti; fiori gialli, bianchi, rosei o rosso-scuri, tutti ermafroditi, in-capolini talvolta grandissimi. Gen. 42. XERANTHEMUM —- Acheni bislunghi, compressi, pelosi, quasi Gen. Gen. Gen. (ren. Gen. Gen. Gen. tutti con pappo di poche squame persistenti; ricettacolo munito di squame bi-trifide; brattee lanceolate, aride, le superiori raggianti, colorate, lucenti; fiori rosei, accidentalmente bianchi, quelli della periferia femminei. 45. CARDOPATUM — Achenîì ovoidi, pelosi, con pappo di poche squame persistenti; brattee coriacee spinose, le esterne fogliacee, pennatifide; fiori azzurri, tutti ermafroditi. 14. ECHINOPS — Achenî cilindroidi, pelosi, con pappo brevissimo; ricettacolo globoso da cui sorgono i fiori bianchi o azzurri, avvolti ciascuno in un involucro speciale di brattee, setolose in basso, indi coriacee, acuminate. Trigù II. — MARGARITACEE I. Fiori evidentemente raggiati, o a due colori o tutti bianchi o rosseggianti, mai tutti gialli. 46. ACHILLEA — Achenîi bislunghi, più o meno angolosi, senza pappo: ricettacolo angusto, piano o convesso 0 allungato, munito di squamette trasparenti: involucro di brattee embriciate, squamose; fiori bianchi o rosei (in un caso gialli). 47. ANTHEMIS — Achenî cilindroidi, senza pappo o con un sem- plice margine membranoso; ricettacolo convesso 0 conico, munito di squamette spesso aristate; involucro di brattee embriciate, squa- mose; linguette del raggio bi-tridentate bianche (in un solo caso gialle); foglie decomposte. 48. ANACYCLUS — Achenì compressi alati, con pappo breve, dentellato; ricettacolo convesso, munito di squamette troncate; in- volucro di brattee embriciate, squamose; linguette del raggio tri- dentate, bianche (in un caso gialle); foglie decomposte. 52. LEUCANTHEMUM — Acheniî cilindroidei, solcati, senza pappo o al più quelli periferici con una corona brevissima; ricettacolo piano 0 convesso, nudo o papilloso ; involuero di brattee embriciate, squamose; linguette del raggio striate, tridentate, bianche; foglie semplici. 553. PYRETHRUM — Achenî angolosi, con pappo membranoso; ricettacolo piano-convesso, nudo; involucro di brattee. embriciate, 295 squamose ; linguette del raggio intere o tridentate, bianche; foglie decomposte. Gen. 54. MATRICARIA — Acheni lisci, arcuati, angolosi, senza pappo o al più con margine membranoso; ricettacolo conico, nudo; invo- luero di brattee embriciate, squamose; linguette del raggio solcate, intere o bi-tridentate, bianche; foglie decomposte. Gen. 70. BELLIS — Achenî appena pelosetti, senza pappo; ricettacolo nudo, conico; involucro di 1-2 serie di brattee erbacee; linguette del raggio intere o bi-tridentate, bianche o sfumate di roseo spe- cialmente all’esterno; foglie semplici. Gen. 71. ERIGERON — Achenî bislunghi, compressi, un po’ pelosi, con pappo peloso semplice; ricettacolo convesso, nudo o papilloso; in- volucro di brattee embriciate, setacee:; linguette del raggio bi-tri- dentate, bianche 0 roseo-violacee, in più serie (spesso abortive); foglie semplici. Gen. 74. ASTER — Achenî compressi, pubescenti, con pappo setoloso, cigliato; ricettacolo piano, nudo; involuero emisferico, di brattee embriciate, erbacee: linguette del raggio intere o tridentate, azzurro- violacee, in una sola serie: foglie semplici. Gen. 75. BELLIDIASTRUM — Achenî un po’ compressi, ispidi, con pappo setoloso; ricettacolo conico, nudo; involucro emisferico di brattee erbacee; linguette del raggio tridentate, bianche 0 rosee, in 2 serie; foglie semplici. 2. Fiori evidentemente raggiati, totalmente gialli. Gen. 46. ACHILLEA — (vedi la suddivisione precedente ). Gen. 47. ANTHEMIS — (vedi la suddivisione precedente). Gen. 148. ANACYCLUS — (vedi la suddivisione precedente ). Gen. 51. CHARYSANTHEMUM — Achenî nudi, quelli della periferia alati, quelli del disco cilindroidei, solcati; ricettacolo convesso, nudo; involucro di brattee embriciate, squamose; linguette del raggio den- ticolate all'apice; foglie semplici. Gen. 55. SENECIO — Acheni cilindroidi o angolosi, nudi o pubescenti, con pappo peloso, tenue, caduco; ricettacolo convesso, nudo; invo- lucro di una sola serie di brattee lineari o lanceolate, più spesso rinforzate da altre inferiori piccolissime; linguette del raggio intere o dentate (talvolta abortive); foglie semplici o laciniate. Gen. 56. DORONICUM — Achenî bislunghi, solcati, quelli della peri- feria (nelle nostre specie) nudi, quelli del disco con pappo setoloso; ricettacolo piano-convesso, nudo; involucro di poche serie di brattee lineari acuminate, di uguale lunghezza: linguette del raggio intere o bi-tridentate; foglie semplici. (Gen. 63. CALENDULA — Acheni soltanto periferici, senza pappo, più o meno arricciati all’ indentro, tubercolato-alati; ricettacolo nudo, piano: involucro di 2 serie di brattee lineari, erbacee: linguette 296 del raggio tridentate; foglie semplici (fiori del disco accidentalmente rosso=SCuri ). Gen. 65. BIDENS — (Vedi la suddiv.° 3). Gen. 66. HELIANTHUS — Achenî compressi, con pappo di poche pa- gliette caduche; ricettacolo piano-convesso, munito di pagliette ; in- volucro di brattee embriciate, le esterne fogliacee; linguette del raggio intere o dentate: foglie semplici; capolini talvolta grandissimi. Gen. 67. ASTERISCUS — Achenî della periferia orbicolari, alati, quelli Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. del disco angolosi, con pappo squamoso: ricettacolo piano, munito di pagliette; involucro di più serie di brattee, le esterne fogliacee, spinose (nella nostra specie); linguette del raggio tridentate: foglie semplici. 6S. PULICARIA — Acheniî cilindrici, con pappo squamoso este- riormente e peloso nell’ interno; ricettacolo piano, alveolato; invo- lucro di brattee embriciate, lineari, erbacee: linguette del raggio denticolate (in un solo caso abortive); foglie semplici. 69. INULA — Acheni cilindrici 0 angolosi, con pappo interamente peloso; ricettacolo piano o convesso, nudo: involucro di brattee embriciate, totalmente o in parte erbacee, raramente lineari; lin- guette del raggio bi-tridentate (in un solo caso abortive); foglie semplici. 72. SOLIDAGO — Acheni cilindrici, solcati, pubescenti, con pappo setoloso scabro; ricettacolo convesso, nudo; involucro di brattee embriciate, lineari; linguette del raggio scarse; foglie semplici. 76. TUSSILAGO — Achenî bislunghi-cilindrici, cavi superiormente, con pappo peloso, delicatissimo: ricettacolo nudo, prima piano poi convesso: involucro di brattee lineari erbacee, in una serie rinfor- zata alla base; linguette del raggio sottili; foglie semplici. . Fiori non evidentemente raggiati, gialli o di altro colore, molte volte assai piccoli. 45. ARTEMISIA — Acheniî fusiformi senza pappo; ricettacolo piano o convesso 0 conico, nudo 0 peloso; involucro di brattee em- briciate, più o meno erbacee; fiori gialli o anche rosseggianti; fo- glie decomposte. 46. ACHILLEA — (Vedi la suddiv.* f*). 47. ANTHEMIS — (Vedi la suddiv.° f*). 49. DIOTIS — Achenî bislunghi, angolosi, senza pappo; ricetta- colo convesso-conico, munito di pagliette pelose; involucro di brattee bislunghe, embriciate, tomentose esteriormente; fiori gialli, aroma- tici; foglie semplici; pianta lanosa candida. 50. TANACETUM — Achenî bislunghi, angolosi, con piccolo mar- gine intero o dentato; ricettacolo convesso, nudo, alveolato; invo- luero di brattee disuguali, embriciate, squamose: fiori gialli: foglie semplici o laciniate. 297 Gen. 55. SENECIO — (Vedi la suddiv.° ®*). Gen. 57. GNAPHALIUM — Achenî bislunghi, con pappo peloso; ricet- tacolo nudo, ristretto; involucro di brattee embriciate, aride all'apice ove sono gialle o rosee o bianche, lanose nel resto come quasi tutta la pianta. Gen. 58. FILAGO — Achenî ovati, compressi, con pappo semplice, fu- gace; ricettacolo piramidale o quasi filiforme; involucro di brattee fogliacee, totalmente lanose, interposte ai fioretti; fiori piccolissimi, giallicci; foglie semplici, per lo più lineari. Gen. 59. EVAX — Achenî compressi, rugosi, senza pappo; ricettacolo allungato-conico, munito di pagliette inferiormente; involucro di 1-2 serie di brattee aride, acuminato-aristate, tomentose alla base; fiori gialli; foglie semplici; pianta piccolissima. Gen. 60. MICROPUS — Acheni della periferia compressi, rinchiusi nelle brattee esterne con cui cadono, senza pappo; ricettacolo ristretto, nudo: involucro di 2 serie di brattee lanose; fiori gialli, quelli della periferia filiformi che sporgono da un foro della brattea involgente. Gen. 61. PHAGNALON — Achenì cilindroidi, pelosi, con pappo scarso, setoloso: ricettacolo piano, alveolato: involucro di brattee embri- ciate, squamose:; fiori gialli, esternamente lividi; foglie semplici lineari. Gen. 62. HELICHRYSUM — Acheni bislunghi, con pappo peloso: ricet- tacolo piano, nudo :-involucro di brattee embriciate, totalmente aride, giallo-citrine, lucenti: foglie lineari, Gen. 64. CARPESIUM — Achenî fusiformi, striati, terminati da un bottoncino: ricettacolo piano, nudo; involucro di brattee embriciate, le esterne erbacee; fiori giallo-verdastri; foglie semplici. Gen. 65. BIDENS — Acheni schiacciati e angolosi, cigliati nel margine, col pappo di poche (due) reste scabre: ricettacolo piano, munito ‘di pagliette; involucro di più serie di brattee, le esterne fogliacee: fiori gialli, talvolta quelli della periferia a linguetta: foglie per lo più decomposte. Gen. 6S. PULICARIA — (Vedi la suddiv.° 8°). i Gen. 69. INULA — (Vedi la suddiv.° 2*). (ren. 71. ERIGERON — (Vedi la sudd. f*). Gen. 75. LINOSYRIS — Achenî bislunghi, compressi, pubescenti, con pappo peloso-denticolato, chiuso in: anello alla base; ricettacolo piano, alveolato; involuero di brattee erbacee, lineari, lasse; capo- lini gialli coi fioretti profondamente laciniati : foglie semplici, lineari. Gen. T7. PETASITES — Achenî bislunghi, cavi superiormente, con pappo peloso; ricettacolo piano-convesso, nudo: involucro di brattee erbacee, lineari, in una serie rinforzata da altre esterne più brevi; fiori bianchi o roseo-violacei, a corolle o tutte tubulose o in parte a linguetta; foglie semplici. a Gen. TS. ADENOSTYLES — Achenî fusiformi, costati, con pappo bianco 298 rigido; ricettacolo ristretto, piano, nudo; involucro di una sola serie di brattee erbacee, ottuse, talora accompagnate da altre esterne piccolissime; capolini di 3-6 fioretti roseo-porporini; foglie semplici. Gen. 79. EUPATORIUM — Acheni bislunghi, angolosi, con pappo bianco, rigido; ricettacolo piano, nudo; involucro di brattee embriciate, squamose: fiori roseo-violacei o bianchi; foglie decomposte. TRIBÙ I. — CGICORIACEE Gen. 1. — HIERACIUM L. (CHAD, SSGIIEE SZIIL Abito. — Piante mediocri o piccole, con o senza stoloni striscianti, colle foglie intere o anche dentate, so- vente cigliate, coi fiori gialli, mediocri o piccoli, per lo più in corimbo, raramente solitari, nudi o peloso-glandolosi negli involucri. * Achenî lunghi al più 2 mn. coi peli del pappo delicatissimi, uguali. fi 1 PAPI % l. ZH. Pilosella L. Bert. Flor. It. VII p. 455. Pianta con lunghe ciglia molli, emanante stoloni sterili, pro- strati; foglie bislunghe lanceolate, bianco-tomentose inferiormente; scapo alto 1-2 decim., con un solo capolino piuttosto grande, giallo pallido, ventricoso dopo la fioritura. Nei luoghi erbosi della zona subapennina e apennina. Nel Pe- sarese (Scagn.!), sul M. Conero, al Sanvicino, sui M.' di Fabriano, di Sassoferrato, di Sarnano, nelle quali località I ho raccolta. Fio- risce da maggio a luglio. Perenne. Si distingue col nome di Pelosella. 2 H. Auricula L. Arc. Comp. Flor. It. p. 435. Sin. —— H. dubiwm Bert. Pianta quasi nuda, con stoloni sterili giacenti: foglie bislunghe, lanceolate ottuse, liscie, cigliate alla base; stelo fiorifero alto 1-2 decim., con 3-4 capolini mediocri, in corimbo, a fiori gialli pallidi, con involucro peloso-glandoloso. Nei pascoli e siti aridi della zona subapennina e apennina, ra- ramente. A_M. Priore (Marz.), nell’ Urbinate (Brign.). Fiorisce colla specie precedente. Perenne. 3. H. fiorentinum All. Arc. Comp. Flor. It. p. 436 (fig. 221). Sin. —- H. piloselloides Will. Pianta liscia, glaucescente, sparsa più o meno di ciglia, senza stoloni sterili; foglie lanceolate o lineari, acute; scapo rigido, sem- 299 plice, alto 2-5 decim., con molti capolini piccoli, gialli dorati, in corimbo, con involucri più o meno peloso-glandolosi. Nelle colline sterili, nelle radure boschive, lungo le strade di campagna, comune. A Pesaro (Scagn.!), presso Macerata, al M. Co- nero, al Trave, a Varano, a Pietralacroce presso Ancona, nelle quali località l ho raccolta. Fiorisce in giigno. Perenne. 4. H. sabinum Seb. et M. Bert. Flor. It. VIII. p. 468. Pianta peloso-irsuta, senza stoloni: foglie ovato lanceolate, lun- gamente attenuate; scapo robusto, quasi senza foglie, con moltis- simi capolini piccoli, gialli, in corimbo compatto, cogli involucri lanato-sericei. Nei pascoli degli Apennini. Sul M. Priore (Marz.), nel Came- rinese (Ottav.), a M. Birro (Nard., Utili), sul M. Sancicino d'onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. Achenîi lunghi almeno 3 mm. coi peli del pappo rigidi, disuguali. 5. IH. amplericaule LL. Bert. Flor. It. VII. p. 497. Pianta peloso-glandolosa viscida, un po’ fetida; foglie radicali bislunghe, lanceolate, picciolate, dentate, le cauline cuoriformi auri- colate, sessili, poco o punto dentate; caule eretto, ramoso, alto 1-3 decim., coi capolini grandi, gialli pallidi, in corimbo, cogli in- volueri lassi, bruni. È stata raccolta a M. Volubrio sulle mura del convento di S. Leonardo (Marz.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 6. H. villosum Jacq. Bert. Flor. It. VII. p. 489. ' Pianta glaucescente, mollemente irsuto-lanata: foglie inferiori bislunghe, intere o denticolate, le superiori ovate-cuoriformi, abbrae- cianti alla base: caule eretto, semplice o ramoso, alto 1-4 decim., con uno 0 pochi capolini grandi, gialli dorati, coll’ involuero este- riormente lasso, pelosissimo. Sugli alti pascoli degli Apennini meridionali. A M. Vettore (Ors.), a Sasso Borghese (Petrucci). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 7. H. tomentosum Ger. Bert. Flor. It. VII. p. 488. Sin. — H. lanatuim Vill. Andryala lanata L. Pianta bianco-lanata: foglie inferiori bislungo-ovate, intere 0 dentate, le superiori decrescenti, lanceolate, sessili: caule eretto, semplice o ramoso, munito di nervature salienti, alto 1-3 decim, con uno o pochi capolini grandi, gialli, coll’ involuero applicato. Nella parte scoperta dei più alti Apennini. A M. Vettore (Ors.), a Balzo Borghese (Petrucci), sul M. Catria (Picc.!), al Sasso di Simone nell’ Urbinate (Azzar.). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 300 8. H. humile Jacq. Arc. Comp. Flor. It. p. 441. Pianta irsuta, viscida; foglie inferiori bislungo-ovate, dentato- laciniate, le superiori lanceolate, sessili; caule eretto, ramoso, alto 1-2 decim., con 2-3 capolini grandi, giallo-dorati:; involucro patente, irsuto, verde-scuro. i Ai Balzi rossi di M. Birro (Marz.). Fiorisce in estate. Perenne. 9. ZH. murorum L. Bert. Flor. It. VII. p. 481. Pianta più o meno pubescente, cigliata in basso; foglie radi- cali picciolate, bislungo-lanceolate, acute, talvolta cuoriformi, den- tate verso la base, spesso rossigne di sotto; caule eretto, nudo © quasi, alto 3-5 decim, con uno o pochi capolini mediocri, a fiori» giallo-dorati; involucro fornito di peli neri glandolosi. Nei luoghi asciutti e boschivi della zona apennina e subapen- nina. Sul Veltore (Mauri), sul M. Catria (Picc.!), presso Urbino (Feder.!), a Pesaro (Scagn.!), ‘sul Sarcicino d'onde l'ebbi da Grilli, * presso Sarnano ove l’ ho raccolta. Fiorisce in giugno. Perenne. 10. 27. Virgaurea Coss. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 492. Sin. — H. sylvaticum Wild. Pianta pubescente e con lunghe ciglia specialmente in basso; foglie radicali grandi, bislunghe, acuminate, ristrette in picciolo, grossamente dentato-seghettate, spesso liscie nelle faccie, le altre decrescenti, sessili, anche intere; caule eretto, foglioso, semplice 0 ramoso, alto 2-4 decim., con molti capolini gialli, in pannocchia, piegati prima della fioritura; involucro liscio o quasi, esterior- mente lasso. Nei luoghi boschivi dei colli e dei monti. A_Montefortino (Marz.), S. Ginesio (Nard.), Cupramarittima, S. Elpidio, Acquaviva (Mare.). Fiorisce in settembre e ottobre. Perenne. ll. #7. prenanthoides Vill. Bert. Flor. It. VII. p. 500. Sin. — H. spicatwn All. Pianta peloso-cigliata, talvolta glandolosa in alto: foglie infe- riori bislunghe, ottuse, scorrenti in picciolo, dentate o intere, le su- periori acute, sessili, bislungo-ovate, cuoriformi abbraccianti alla base, spesso rossigne di sotto; caule eretto, ramoso, alto 3-9 decim., con capolini mediocri, in pannocchia corimbosa, a fiori gialli, cigliati. Nei pascoli degli alti Apennini meridionali, rara. A_ Valle Ca- netra (Ottav.), sul M. Sibilla (Marz.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. f 12. 77. boreale Fr. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It p. 454. Pianta pelosa; foglie numerose, le inferiori grandi, ruvide, bi- slungo-ellittiche, acute, con rari e piccoli denti, le superiori decre- 401 scenti, ovato-lanceolate, intere; caule eretto, robusto, alto 3-10 decim.; capolini mediocri, gialli, in pannocchia corimbosa, cogli stili nerastri. Fra le radure boschive dalla zona dei colli agli Apennini. A S. Elpidio (Nard.), a Montefortino (Marz.), a Pesaro (Scagn.!), nelle selve di Castelfidardo e di Montegallo presso Ancona, ove l'ho raccolta. Fiorisce in settembre e ottobre. Perenne. Gen. 2. — CREPIS LI. (Tav. XXIII, fig. 222, 223). Abito, — Piante mediocri o anche grandi, ramose o semplici, colle foglie polimorfe, quelle radicali gene- ralmente dentato-runcinate, coi fiori gialli, piccoli o mediocri, per lo più numerosi, Acheni appena un poco assotligliati all'apice, }. C. Zacera Ten. Bert. Flor. It. VII. p. 529. Pianta un po lanuginosa, col caule robusto, eretto, solcato, ra- moso, alto 3-9 decim.; foglie radicali e inferiori profondamente pen- natifide, colle lacinie acute, spesso dentate, le superiori lineari, den- tate alla base; capolini mediocri, numerosi, gialli, colle brattee del- l’involuero bianco-tomentose, bruniccie all’apice. Nei luoghi sassosi degli Apennini, comune. A_S, Liberato, sul M. Sibilla, sui M.' di Camerino (Ottav.), sul M. Catria (Ricei!), a Valle Ussita (Ricci!), sul M. Sanvicino (Grilli!) e presso Cingoli ove l’ ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Annua. 2. C. tectorum L. Bert. Flor. It. VIII. p. 537. (fig. 222). Pianta nuda o appena pubescente, col caule eretto, solcato, ra- moso, vuoto, spesso rossigno, alto 3-6 decim.; foglie radicali run: cinate, colle lacinie acute, intere o dentate, le. cauline lanceolate, auricolate e dentate alla base, rovesciate nei margini; capolini pic- coli, giallo-dorati, in pannocchia composta, colle brattee dell’ involu- cero bianco-pubescenti, le esterne patenti; acheni scabri superiormente. Nei luoghi erbosi e incolti, rara. In biro (Feder.!), presso Macerata (Utili). Fiorisce in estate. Annua. 3. C. negleeta L. Bert Flor. It. VII p. 535. Sin. — C. cernua Ten. Pianta pelosetta in basso, col caule ascendente, gracile, molto ramoso, alto 2-5 decim.; foglie radicali sinuato-dentate, le superiori semplicemente dentate, le supreme lineari: capolini molto piccoli e numerosissimi, pendenti prima della fecondazione, in pannocchia composta, giallo-dorati, colle brattee dell’ involuero più 0 meno pe- lose, appressate. 302 Quà e là nel luoghi boschivi, nel bordo dei campi, lungo le vie, dal littorale alla zona subapennina e apennina. Presso è Zocco- lanti in Urbino (Feder.!), sul M. Cazria (Picc.!). a Pesaro (Scagn!), sul M. Conero, al Trave, ai Prati, presso Osimo, nelle quali loca- lità l’ ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Annua. 4. C. pulchra L. Bert. Flor. It. VII. p. 531. (fig. 223). Pianta nuda o quasi, col caule eretto, ramoso superiormente, alto 3-6 decim.; foglie radicali bislunghe, dentato-runcinate, le cau- line appena dentate; capolini mediocri, sopra lunghi peduncoli bi- forcati, giallo-dorati, colle brattee dell’ involucro liscie, ingrossate e coriacee nella fruttificazione, appressate. Nei luoghi erbosi dei colli e della zona subapennina, piuttosto rara. A _M. Grimaro (Feder.!), a Pesaro (Scagn.!), presso Serra S. Quirico e in Arcevia ove V ho raccolta. Fiorisce in primavera e in estate. Annua. 5. C. aurea Cass. Arce. Comp. Flor. It. p. 452. Sin. — Hieraciwm Aurewm Scop. Leontodon aurevm L. Pianta nuda o quasi, con foglie soltanto radicali, dentato-run- cinate; scapo alto 5-10 cent., con un solo capolino mediocre, giallo- aranciato ; brattee dell’ involucro pubescenti nerastre. Nei pascoli dei più alti Apennini meridionali. AM. Regnolo (Ors ), sui M.' Vettore, Sibilla, Priore, e a Forca Viola, nelle quali località l ho raccolta. Fiorisce in agosto. Perenne. 6. C. dulbosa Koch. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 456. Sin. — Aetheorrhiza bulbosa Cass. Hieracirin bulbosum Wild. Leontodon bulboswm L. Prenanthes bulbosa DO. Pianta nuda e glauca in basso, con foglie soltanto radicali, lanceolato-bislunghe, ottuse, intere o dentate; scapo alto 3-5 decim., con un solo capolino mediocre, giallo-dorato : brattee dell’ involuero e parte superiore dello scapo guarniti di peli neri glandolosi; ra- dice accompagnata da tuberi. Qua e là nei margini, fra le siepi, specialmente nella zona lit- torale. A_S. Benedetto, (Marc.), presso Ancona al Torrone, nella ralle di Miano ove l'ho raccolta. Fiorisce in maggio. Perenne. Acheni prolungati in lungo e sottile rostro che sostiene il pappo. 7. C. foetida L. Arc. Comp. Flor. It. p. 432. Sin. — Picris foeltida Sav. Barkhausia foetida DC. Pianta pelosa, ruvida, col caule eretto, ramoso, piuttosto robu- sto, alto 3-5 decim.; foglie inferiori pennatifide, runcinate o dentate, quelle dei rami lanceolate, acute, dentate alla base: capolini me- 305 diocri, in pannocchia corimbosa, rada, sopra lunghi peduncoli, giallo- dorati; brattee dell’ involucro quasi tomentose o peloso-ispide, le esterne brevi e lasse; rostro degli achenì esterni più breve. Nei luoghi incolti e sterili, accanto ai muri, lungo le strade. A Cupramarittima (Ors.), presso Jesi (Grilli!), nell’Urbinate (Brign., Feder.!), a Pesaro (Scagn.!), a Montagnolo presso Ancona e accanto al mare presso Numana ove lho raccolta. Fiorisce in estate. Annua. Si raccoglie col nome volgare di Grwgno, che del resto viene dato anche a varie altre cicoracee. 8. C. leontodontoides All. Bert. Flor. It. VII. p. 533. Sin. — Barkhausia leontodontoides DC. Pianta nuda ma non glanca, col caule eretto o ascendente, gra- cile, ramoso-biforcato superiormente, alto 2-5 decim.:; foglie quasi tutte radicali, attenuate in lungo picciolo, bislunghe, runcinate, colle lacinie acute, intere o dentellate; capolini mediocri, 2-3 0 anche solitari sopra lunghi peduncoli, giallo-dorati; brattee dell’ involucro liscie, bruniccie all'apice; achenî lunghi circa quanto il loro rostro. Quà e là nei luoghi selvatici aridi. Sul M. Catria (Picc.!), a Pesaro (Scagn.!), a Jesi (Grilli!), al Trave, alla valle di Miano, ai Prati presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in giugno. Bien- ne. Volgarmente si distingue col nome di Grugnetti o Grugno gentile. 9. C. setosa Hall. Are. Comp. Flor. It. p. 433. Sin. — Barkhausia setosa DC. Pianta sparsa di ciglia, col caule eretto o ascendente, assai ramoso, alto 2-9 decim.; foglie radicali bislunghe, grossamente den- tate o anche pennatifide, le cauline lanceolate, cigliato-dentate alla base; capolini piccoli e numerosi, in pannocchia composta, giallo- dorati; brattee interne dell’ involucro irte di setole, le esterne lasse, più brevi; acheni più lunghi del loro rostro. Nei luoghi incolti, nei margini, lungo le vie, comune, special- mente nella zona littorale. Presso Urbino (Feder.!), a Jesi (Grilli!), a Pietralacroce, al Trave, a Varano, a Montagnolo presso Ancona, ove lho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Annua. 10. C. seariosa IL. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 458. Sin. — Barkhausia scariosa DCO. Pianta pelosa, col caule robusto, eretto, ramoso in alto, solcato, alto 5-8 decim.; foglie radicali bislunghe, attenuate in lungo pic- ciolo, runcinato-pennatifide, col lobo superiore massimo, dentellato; capolini mediocri, numerosi, in pannocchia composta, giallo-dorati : brattee esterne dell’ involuero e alla base dei peduncoli, ovato-con- cave, membranose, aride; achenì più brevi del loro rostro. 304 Assai comune in tutta la zona littorale e dei colli, nei luoghi er- bosi, nei prati, lungo le strade. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in maggio e giugno, Annua. Viene detta volgarmente Grugno da cuocere. Gen. 3. — ENDOPTERA DO. Abito, — Pianta mediocre, eretta, ramosa, pubescente-irta, colle foglie frastagliate nei margini, i fiori terminali geminati, gialli; pappo niveo. E. aspera DC. Bert. Flor. It. ‘VII p. 928. Sin. — Crepis aspera L. Plerotheca aspera Reich. Caule eretto, angoloso, striato, alto 3-9 decim., biforcato; foglie inferiori picciolate, bislungo-obovate, dentellate, le superiori saettate alla base, spinulose nel margine e nelle nervature; capolini medio- cri, gialli; brattee interne dell’ involucro aculeate, le esterne bre- vissime; achenî periferici muniti di un’ ala internamente. È stata raccolta questa rarissima specie a Monzefortino (Marz.). Fiorisce in luglio. Annua. Gen. 4. — ZACYNTHA Tourn. Abito. — Pianta piccola, nuda o cigliolata, colle foglie bislunghe, ottuse, col caule tenace, talora rossi- gno, semplice o a rami biforcati, coi capolini gialli, piccoli, sessili lungo lo stelo e terminali. L. verrucosa Gaertn. Bert. Flor. It. VII. p. 577. Caule eretto od obliquo, alto 1-2 decim., ingrossato nella frut- tificazione; foglie radicali in rosetta, scorrenti in picciolo, spatolate, per lo più dentate; brattee interne dell’involuero tumefatte nel frutto. Mi è stata comunicata da Scagnetti che 1’ ha raccolta nel Pesa- rese dove è rara. Fiorisce in giugno e luglio. Annua. Gen. 5. — LACTUCA L. (D'av. XXI figo RA): Abito. — Piante mediocri o alte e robuste, nude e anche glauche, talvolta guarnite di lunghe ciglia nelle 2 -] Le) =) D foglie, ricche di succhi lattiginosi amari, colle foglie inferiori dentato-pennatifide, coi capolini 8 5 ’ Lo) I È l per lo più piccoli, gialli, meno in un caso azzurri, contenenti pochi fioretti, disposti in pannoc- chie, in corimbi, in lunghe spiche. l. E. perennis L. Bert. Flor. It. VII. p. 412. Caule eretto, robusto, ramoso superiormente, alto 2-6 decim.; foglie radicali pennatifide, colle lacinie lanceolate, strette, acute, intere o dentate verso l’apice; foglie superiori sessili, con 2 orec- chiette ottuse alla base, le fiorali interissime; capolini grandetti, in corimbo, sopra lunghi peduncoli, azzurri. 305 Nei pascoli e siti erbosi della zona apennina. A_ Valle Ussita (Ricci!), a Castelmonardo (Marz.), a Pioraco, a M. Nerone (Ottav.), sul M. Catria (Piec.!), sul M. Sanvicino e all’ Argentara ove Vl ho raccolta. Fiorisce in giugno. Perenne. 2. L. saligna L. Bert. Flor. It. VIII. p. 409. Caule eretto o ascendente, assai tenace, semplice, biancastro e nitido, alto fino a oltre | metro; foglie radicali runcinato-pennati- fide, a lacinie irregolarmente dentate, setolose inferiormente: le medie a poche lacinie lineari rienrve, le supreme lineari interis- sime, saettate alla base; capolini piccoli, gialli, disposti lungo il caule in una specie di spica lunga e sottile. Nelle siepi, lungo le strade, fra i campi, dal littorale agli Apen- nini. A _Montefortino (Marz.), a Jesi (Grilli!), a Pesaro (Scagn.!), al Torrone, al Trave, in Canale, a Montagnolo presso Ancona, ove l'ho raccolta. Fiorisce in estate. Bienne. 3. ZL. virosa L. Bert. Flor. It. VIII. p. 406. (fig. 224). Caule eretto, IRR sovente sfumato di violetto, alto I metro e più, ramoso superiormente; foglie inferiori runcinate o dentate 0 anche intere, abbraccianti alla base, col nervo mediano spinescente di sotto; capolini piccoli, gialli pallidi, disposti in pannocchia ter- minale ramosa; acheni rosso-scurì, nudi all’ apice. Nei luoghi sassosi della zona subapennina e dei colli, rara. A Montefortino (Marz.), a Fermo (Marcant.), sulle mura dell’ orto botanico di Urbino ( Feder.!). Fiorisce in estate. Bienne. 4h. L. Scariola I, Bert. Flor. It. VIII. p. 407. Sin. — L. sylvestris N, Caule eretto, tenace, ramoso superiormente, alto fino a 2 metri; foglie inferiori runcinate, a lacinie acute dentellate, coi denti e la nervatura mediana setoloso-spinescenti; foglie cauline sessili, mu- nite alla base di 2 orecchiette acuminate; capolini piccoli, gialli pallidi, in pannocchia piramidale: acheni brunicci o ferruginosi, pe- losi all’ apice. Mi è stata comunicata dal Prof. Federici che 1° ha raccolta presso Urbino, e da Scagnetti di Pesaro. Fiorisce in estate. Bienne. 5. L. viminea Link. Are. Comp. Flor. It. p. 424. Sin. — Prenanthes vimineo L. Phaenopus vinvineus DO. Caule eretto, robusto, bianchiccio, nitido, ramoso superiormente, alto 5-10 decim.; foglie inferiori assai lunghe e strettissime, pen- natifide, colle lacinie lineari acuminate ; foglie superiori lineari, scor- renti sul caule: capolini piccoli, gialli, talora sfumati di violaceo esternamente, solitari o fascicolati, in racemo allungato. 306 Nei luoghi incolti, rara. A_Serrapetrona (Ottav.), presso Pio- raco d'onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in estate. Perenne. 6. ZL. muratis Fres. Bert. Flor. It. VII. p. 401. Sin. — Prenanthes muralis L. Chondrilla muralis Lamk. Caule eretto, ramoso, alto 3-8 decim.; foglie delicate, glauche, le inferiori pennatifide, col bordo irregolarmente dentato e il lobo superiore grandissimo, diviso per lo più in 5 angoli acuti; capolini assai piccoli e numerosi, gialli pallidi, disposti in pannocchia composta. Nei luoghi ombrosi e boschivi della zona apennina, non rara. A_M. Birro (Utili), a Fiastra (Nard.), sul M' di Urbino (Azzar., 3rign.), sul M. Catria (Picc.!), al M. Sanvicino, presso Albacina, sul M. Conero, nelle quali località l’ ho raccolta. Fiorisce in estate. Annna, Gen. è. — SONCHUS |. (Tav. XXI2I, fig. 225). Abito. — Piante mediocri o grandi, liscie e anche glauche, ricche di latice amaro, col caule vuoto, colle foglie talora spinulose, assai variabili, ora molto frastagliate, ora semplicemente dentate,-coì ca- polini piuttosto grandi in pannocchie corimbose, gialli dorati o gialli pallidi. DO 1. S. fenerrimus L. Bert. Flor. It. VII. p. 395. (fig. Sin. — S. pectinatus DO. Caule ascendente o giacente cespuglioso, assai ramoso, alto 3-6 decim.; foglie liscie, delicate, flaccide, pennatifide e anche bipenna- tifide a lacinie strette dirette in dietro; capolini numerosi, gialli dorati in corimbi composti, coi pedicelli e l'involucro aspersi di fiocchetti candidi. Lungo le strade, fra le macerie, sulle vecchie mura, nella zona littorale e dei colli. Comunissima dovunque in Ancona. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. 25). 2. S. arvensis L. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 461. Caule eretto, semplice o ramoso superiormente, alto 5-10 decim.; foglie sinuate o runcinate, colle lacinie a denti acuti, spinulosi, la terminale maggiore bislunga; capolini in corimbo terminale, quasi ad ombrella, gialli dorati, coll’ involucro e i pedicelli spesso ma non sempre peloso-glandolosi o sparsi di fiocchetti candidi. Var. — S. flocculosus Nym. Foglie profondamente pennatifide, colla rachide mediana stretta e le lacinie lineari acutamente dentato-spinulose. Fra i campi coltivati, lungo le vie, negli orti, nei prati in tutta la regione. Dovunque in Ancona e nei dintorni. Ho raccolta la var. presso il M. Conero. Fiorisce in estate. Perenne. Si raccoglie fra noi specialmente in autunno e in inverno col nome di Grespigno per mangiarla insieme alle altre erbe cotte. 307 è 3. S. oteraceus L. Bert. Flor. It. VII. p. 390. Sin. — S. laevis All. Caule eretto, alternatamente ramoso, alto 3-8 decim.; foglie molli, glauche di sotto, runcinate, colle lacinie denticolate, col lobo ter- minale triangolare assai grande e colle orecchiette basilari acute; capolini gialli pallidi, in corimbo terminale compatto che si dirama nella fruttificazione; achenî rugosi. Fra i campi, negli orti, in tutta la regione. Dovunque nei din- torni di Ancona. Fiorisce dalla primavera all'autunno. Annua. k. S. asper Vill. Are. Comp. Flor. It. p. 426. Sin. — S. oleraceus var. L. S. fallar Wallr. Caule eretto, ramoso alternatamente, alto 3-8 decim.; foglie ri- gide, per lo più ovato-bislunghe, semplicemente denticolate, spinu- lose, talvolta ondulato-runcinate, perfino pennatifide, ma colle orec- chiette della base arrotondate; capolini come nella specie preced.; achenî solcati, non rugosi. Quà e là colla specie preced. Al Furlo e nel Maceratese (Nard.), nel Pesarese (Scagn.!), a Pietralacroce e a Piazza d'armi presso Ancona ove l'ho raccolta. Fiorisce in estate. Annua. 5. S. maritimus L. Bert. Flor. It. VIII. p. 388. Caule eretto, striato, semplice 0 poco ramoso, alto 3-8 decim.:; foglie lanceolate anguste, acute, remotamente dentate o anche un po sinuate, le cauline sessili, colle orecchiette arrotondate; capolini grandi, gialli, solitari o pochi terminali, coll’ involucro e il pedi- cello guarniti alle volte di fiocchi candidi, fugaci; achenî solcati, appena o punto rugosi. Negli stagni vicini al mare presso Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. Gen. 7. — PRENANTHES L. (Tav. XXIII, fig. 226). Abito. — Pianta nuda e glauca, col fusto tenace e flessuoso, le foglie semplici, i fiori piccoli, numerosi, pendenti, di colore porporino. P. purpurea L. Bert. Flor. It. VII. p. 421. Caule eretto o ascendente, alto 2-10 decim.; foglie bislunghe o lanceolate, acute, intere o dentate, con 2 orecchiette arrotondate alla base; capolini in ricca pannocchia composta, sopra pedicelli forcati. Nei luoghi boschivi della zona subapennina e apennina, non comune. A Sarnano (Nard.), sul M. Nerone ove lho raccolta. Fio- risce in estate. Perenne. 308 Gen. 8. — PICRIDIUM Drsr. (Tav. XXIII, fig. 227, 229). Abito. — Pianta piccola, nuda, glauca e anche farinosa, carnosetta in gioventù e di grato sapore, colle foglie radicali a rosetta. le cauline poche, semplici, il fusto punto o appena ramoso, con uno o pochi capolini piuttosto grandi, di colore giallo zolfino. i P. vulgare Desf. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 462. Sin. — Sonchus picroides Willd. Scorzonera picroides L. Caule eretto, semplice, alto 2-5 decim.; foglie radicali strette, bislunghe, sinuato-pennatifide, le superiori appena dentate, aurico- late alla base; capolini per lo più solitari sopra lunghi peduncoli sparsi di squame e ingrossati all'apice; brattee esterne dell’ invo- lucro squamiformi con ristretto margine bianchiccio. Nei luoghi erbosi, nei limiti, lungo le strade, sui muri, special. mente lungo la zona littorale. Dovunque nei dintorni di Ancona. Fiorisce dalla primavera all'autunno. Perenne, Si raccoglie col nome volgare di Caccialepre per essere man- giato fra le insalate rustiche. Gen. 9. — TARAXACUM .Juss. (Tav. XXITI, fig. 229). Abito. — Pianta nuda, lucida, con sole foglie radicali assai frastagliate e scapo spesso accorciato durante la fioritura, portante un capolino grande, giallo-dorato; pappi bianco-giallognoli T. vulgare Lamk. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 462. Sin. — T. officinale Wigg. Leontodon Tararacum L. L. offt- cinalis With. Foglie a rosetta, pennatifide runcinate, colle lacinie triangolari, acute, ricurve, anteriormente dentate; brattee esterne dell’ involucro per lo più lasse, ripiegate; acheni tubercoloso-aculeati all’ apice. Nei limiti erbosi, nei prati, nei fossi, comunissima in tutta la regione. Dovunque nei dintorni di Ancona. Fiorisce in aprile e maggio e in autunno. Perenne. Si distingue col nome di Pisciacane. Gen. 10. — CHONDRILLA L. (Tav. XXITI, fig. 280). Abito. — Pianta mediocre, nuda, colle foglie liscie, talvolta sfumate di rossigno, frastagliate presso le radici, intere nei rami che sono sottili ma tenaci, coì fiori piccoli, gialli dorati, sessili lungo le ramificazioni, C. Juncea L. Bert. Flor. It. VII. p. 415. Caule eretto, ramoso, verde, cigliato-ispido alla base, alto 5-10 decim.; foglie radicali bislunghe, runcinate, irregolarmente dentate, 309 le cauline decrescenti, lanceolate-lineari, minutamente denticolate : capolini di pochi fioretti, quasi sessili, solitari o a coppie lungo i ramì, Var. — 0. acanthophylla Borckh. Parte inferiore del fusto e bordo delle foglie cauline con setole spinescenti. Tra i campi coltivati, assai comune specialmente lungo la zona littorale e dei colli. Dovunque nei dintorni di Ancona. Ho raccolta la var. presso Jesi, d'onde l’ ebbi pure da Grilli. Fiorisce in estate. Bienne. Si raccoglie fra le insalate rustiche col nome di Ginestrella 0 Mastricetti. Gan. 11. — HYPOCHAERIS L. (Tav. XXIII, fig. 231). Abito. — Piante mediocri, ramose o semplici, con foglie bislunghe intere o dentate o pennatifide, più spesso pelose e ruvide; capolini mediocri o grandi, gialli, ora pochi, ora numerosi, portati da lunghi peduncoli. I. H. radicata L. Bert. Flor. It. VII. p. 573. Caule crasso, vuoto, eretto, semplice 0 bi-triforcato, accompa- gnato da fogliuzze squamose, alto 5-8 decim.; foglie soltanto radi- cali, a spatola, dentate o sinuato-lobate, ruvide; capolini grandi, gialli: involucro campaniforme colle brattee acute, in più serie; achenî tutti con lungo rostro. Nei luoghi erbosi e freschi dal littorale alla zona subapennina, non comune. A Montlefortino (Marz.), nell Urbinate (Brign.), nel Pesarese (Scagn.!), presso il M. Sancicino d'onde l’ebbi da Grilli, ai Prati presso Ancona ove lho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 2. H. grabra L. Bert. Flor. It. VIII. p. 971. Caule ereito, semplice 0 superiormente ramoso, alto 1-4 decim.; foglie radicali ovato-lanceolate a rovescio, ottuse, denticolate o si- nuate, liscie o cigliate; capolini mediocri di pochi fioretti gialli; involucro cilindrico, colle brattee acute, marginate, in più serie; achenî della periferia senza rostro. Nei luoghi aridi, viene registrata dal Brignoli fra le piante del- l Urbinate. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 3. H. pinnatifida Cyr. Arce. Comp. Flor. Ital. p. 414. Sin. — H. taraxacifolia Lois. Caule eretto, sottile, semplice o poco ramoso, alto 2-6 decim.; prime foglie radicali lanceolate, intere o dentate, le altre runcinato- 310 pennatifide, colle lacinie dentate o intere, quelle superiori lineari sessili; capolini mediocri, solitari, gialli; involucro campaniforme colle brattee lineari, marginate, spesso pubescenti, ispide nella carena. Nei luoghi erbosi degli alti Apennini meridionali, rara. Sul M. Vettore (Mauri), a Castelluccio e a Forca di Presto (Ors.). Fio- risce in primavera e in estate. Perenne. i 4, H. aetnensis B. et H. Arc. Comp. Flor. It. p. 415. (fig. 231). Sin. — Seriola aetnensis. Caule ascendente, assai ramoso, sottile, tenace, cigliato, alto 2-5 decim.; foglie bislungo-lanceolate, pelose, intere o dentate; ca- polini mediocri, spesso numerosi, giallo-dorati, talora rosseggianti all’esterno; involucro quasi cilindrico, colle brattee ispide. Nei luoghi incolti aridi, specialmente lungo il littorale, comune. Dovunque nei dintorni di Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. Gen. 12. — ROBERTIA DC. Abito. — Pianticella nuda, liscia, con sole foglie radicali a rosetta, frastagliate, collo scapo di un solo capolino mediocre, giallo R. tararacoides DO. Bert. Flor. It. VIII p. 964. Sin. — Seriola tararacoides Ten. Foglie attenuate in lungo picciolo, runcinato-pennatifide, colle lacinie patenti e il lobo superiore grande, triangolare od ovato; scapo alto 1-2 decim., con 1-2 fogliuzze squamose. Nei pascoli degli alti Apennini meridionali. Sul M. Vettore (Mauri), a Balzo Borghese (Ottav.) a M. Priore e a S. Leonardo (Marz.). Fiorisce da maggio ad agosto. Perenne. Gen. 13. — TRAGOPOGON L. (Tav. XXIII, fig. 232, 233). Abito. — Piante mediocri o grandi, nude, glauche, lattescenti, colle foglie intere, lineari acuminate, coi peduncoli quasi sempre solitari, talora ingrossati all’apice, vuoti internamente, coi capolini me- diocri o assai grandi, gialli o citrini, ovvero violaceo-porporini. I. 7. major Jacq. Bert. Flor. It. VII. p. 346. (fig. 232). Foglie lineari acuminate, dilatate alla base; peduncoli eretti, semplici o biforcati, robusti, alti 3-8 decim., fortemente ingrossati all’ apice; capolini assai grandi, coi fiori gialli citrini più brevi delle brattee involucrali: achenî con rostro assai più lungo di essi. Quà e là nei poggi erbosi, lungo le strade di campagna, ma raramente. A_Montefortino (Marz.), presso Urbino (Brign., Feder.!), presso Pesaro (Scagn.!), a Montepelago ove l ho raccolta presso Ancona. Fiorisce in maggio. Bienne. 311 2. T. pratensis L. Bert. Flor. It. VII. p. 344. (fig. 233). Foglie lineari come sopra, talvolta increspate e ricurve all'apice; peduncoli eretti o ascendenti, fogliosi, non ingrossati all’apice, alti 1-5 decim.; capolini mediocri, gialli, coi fiori poco più lunghi delle brattee involucrali: acheni con rostro uguale a essi. Nei pascoli di tutta la zona apennina, comune. Sui M.' di Urbino (Brign., Feder.!), sul M. Catria (Picc.!), alla Rossa (Grilli!), al- V Argentara, sul M. Sanricino, sui M.' di Sarnano, sul Sibilla, nelle quali località |’ ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Bienne. 3. T. porrifolius L. Bert. Flor. It. VII. p. 347. Foglie lineari-acuminate, molto dilatate alla base; peduncoli eretti, robusti, fortemente ingrossati all'apice, alti 5-10 decim.; ca- polini assai grandi coi fiori porporini-violacei; acheni con rostro più breve di essi. Nei luoghi erbosi della zona subapennina, rara. Nell’orto dei Cappuccini presso Urbino (Feder.!), in Ascoli (Ors.), a Pesaro (Scagn.!), dove si coltiva col nome di Barbabecco, presso il convento dei Camaldolesi sul M. Conero, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Bienne. 4. T. crocifolius L. Bert. Flor. It. VIII. p. 350. Foglie lineari strettissime, poco dilatate alla base; peduncoli eretti, appena ingrossati all’apice, alti 4-8 decim.; capolini piuttosto grandi, coi fiori rosso-violacei nella periferia, gialli nel centro; acheni con rostro quasi uguale a essi. Nei pascoli degli Apennini, rara. Sul M. Sarvicino d'onde l’ebbi da Grilli, sul M. Catria (Pice.!), ove 1 ho raccolta. Fiorisce in giu- gno. Bienne. Gen. 14. — PODOSPERMUM DO. (Tav. XXIII, fig. 234). Abito. — Pianta nuda, mediocre, ramosa, spesso coi rami laterali giacenti, colle foglie profondamente sbrandellate, coi capolini piuttosto grandi, gialli, portati da lunghi peduncoli ascendenti. P. laciniatum DC. Arc. Comp. Flor. It. p. 423. Sin. — P. Jacquinianum Koch. Scorzonera laciniata L. Caule eretto o in parte decombente, alto 3-6 decim., liscio, striato, talvolta un po’ fioccoso; foglie divise in lacinie, strette, li- neari lanceolate, acuminate, di cui la superiore più grande, accom- pagnata talora da foglie intere; brattee dell’ involucro in più serie, lanceolate, con stretto margine membranoso, le inferiori acute, le superiori ottuse, munite o no di un callo all’apice. Quà e là nei siti erbosi, lungo le strade, non comune. Nel Ma- ceratese (Nard.), nell Ubinate (Azz., Brign.), a Pesaro (Scagn.!), a Jesi d'onde l’ebbi da Grilli, in contrada di Miano, alla Baraccola, al Trave presso Ancona ove lho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Bienne. Nota — Dal confronto di Podosperinum raccolti in molte località ritengo assai difficile il poter nettamente stabilire le due forme di /. Jacquinianuin Koch e P. decumbeus Gr. et Godr. istituite sulla scorzonera laciniata L. Perciò ho preferito il nome e il concetto Decandolleano. Gen. 15. — SCORZONERA L. Abito, — Piante mediocri o piccole, nude o quà e là lanuginose nel caule, colle foglie strette, intere, coi capolini solitari, grandi, rosei o gialli. 1. S. purpurea L. Bert. Flor. It. VII. p. 367. Caule eretto, semplice o poco ramoso, alto 2-4 decim.; foglie angustamente lineari, acuminate, lunghe: capolini grandi, terminali, roseo-porporini; involucro cilindrico colle brattee ottuse; acheni sol- cati, non scabri. Nella parte scoperta dei più alti Apennini meridionali, rara. A Castelluccio (Ors.), a Castelmonardo (Marz.), sul M. dei Fiori (Scagn.!). Fiorisce in luglio. Perenne. | 2. S. humilis L. Bert. Flor. It. VIII. 'p. 359. Sin. — S. Candollei Vis.? Caule eretto, semplice, con 2-3 foglie: foglie radicali lineari o lanceolate, acuminate, lunghe; capolino grande, giallo; acheni striati, lisci. Nelle praterie degli Apennini, rara. Sul M. dei Fiori (Ors.), sul M. Catria (Pice.!). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. Gen. 16. — GEROPOGON L. Abito. — Pianta mediocre, ora nuda, ora pelosetta, colle foglie lineari e il capolino grande, roseo-porpo- rino, colle brattee dell'involucro acuminate, più lunghe dei fioretti interni. G. glabrum L. Bert. Flor. It. VII. p. 342. Sin. — G. qaustralis Ten. Caule eretto, generalmente semplice, alto 3-8 decim.; foglie li- neari, acuminate, assai lunghe, le cauline alterne, abbraccianti. Viene indicata fra le piante picene nella Flor. it. di Ces. Pass. e Gib. e nel catalogo del Brignoli per la Prov. di Urbino, ma a me non fu dato rinvenirla fin quì in alcuna località marchigiana, Fiorisce in maggio. Annua. Gen. 17. — HELMINTHIA Juss. (Tav. XXIII, fig. 235, 236). Abito. — Pianta mediocre, ramosa e cespugliosa, ruvida, setolosa, con capolini gialli, piccoli o mediocri, accompagnati da brattee esterne fogliacee, cuoriformi, acute, lasse. H. echioides Gaertn. Bert. Flor. It. VIII. p. 379. Sin. — Picris echivides L. Crepis echiovides All. Caule giacente o ascendente, ramoso-dicotomo, alto 3-8 decim.: foglie radicali ovato-bislunghe, attenuate in picciolo, remotamente dentate, le superiori sessili, abbraccianti alla base, tutte più o meno cigliate, ispide; brattee esterne dell’ involucro 5, lasse, un po’ più lunghe delle interne che sono lineari. Nei poggi aridi, fra i campi, nei limiti delle macchie, comune in tutta la regione. Nella selva di Castelfidardo, sul M. Conero, al Trave ecc. presso Ancona, dove l’ ho raccolta. Fiorisce in estate e in autunno. Annua. Gen. 18. — UROSPERMUM Scor. (Tav. XXIV, fig. 237, 238). Abito, — Piante mediocri o grandi, pelose o ispide, assai amare, colle foglie vellutate o scabre, talora le radicali assai diverse dalle cauline, coi capolini grandi, di colore giallo citrino o giallo-dorato, talvolta rosseggianti esteriormente o lividi all'apice dei fioretti, |]. U. Dalechampii Dest. Bert. Flor. It. VIII. p. 352. (fig. 237). Nin. — Tragopogon Dalechampii L. Arnopogon Dalech. Willd. Pianta pelosa morbida, col caule semplice, crasso, alto 1-3 decim.: foglie radicali a rosetta, runcinate, colle lacinie dentate o intere, le cauline saettiformi alla base, le supreme 2-3 bislungo- lanceolate acute; capolino grande, giallo-citrino; brattee dell’ invo- lucro vellutate; acheni col rostro gradatamente attenuato dalla base. Nei prati e nelle greppe erbose in tutta la regione, comune. Dovunque nei dintorni di Ancona. Fiorisce in maggio. Perenne. Si raccoglie in inverno col nome generico di Grugno selratico per mangiarlo fra le erbe cotte. 2. U. picroides Desf. Bert. Flor. It. VII. p. 354. (fig. 238). Sin. — Tragopogon picroides L. Arnopogon picroides Willd. Pianta più o meno cigliato-ispida specialmente nel caule che è ascendente, ramoso, alto 4-8 decim.; foglie radicali e inferiori sinuato-runcinate, denticolate, talvolta col lobo superiore grande, arrotondato; capolini grandetti, gialli; brattee dell’ involucro ispide quasi spinescenti; achenî col rostro rigonfio alla base. Nel limite dei campi, nelle siepi, fra le macerie. A Pesaro 514 (Scagn.!), a Gallina, a Pietralacroce, a Montedago ecc. presso An- cona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. Gen. 19. — PICRIS L. Abito. — Pianta molto ruvida, mediocre o grande, robusta, col caule ascendente, ramoso, spesso tinto di violaceo, colle foglie allungate, coi capolini mediocri, giallo-dorati, numerosi. P. hicracioides I. Bert. Flor. It. VII. p. 374. Caule eretto o ascendente, alto 4-10 decim.; foglie radicali bi- slunghe o lanceolate, sinnato-dentate, attenuate in picciolo, le cau- line sessili, arrotondate alla base, acuminate: capolini in pannoc- chia composta, a gruppetti diversamente peduncolati ; brattee esterne dell’ involucro lasse. Nei luoghi incolti, nei limiti, lungo le strade, comune in tutta la regione. Comunissima nelle rupi marine presso Ancona. Fiorisce in estate e in autunno. Bienne. Gen. 20. — LEONTODON L. (Lav. XAUV, fig. 239). Abito. — liante piccole con foglie soltanto radicali, più o meno pelose, più o meno frastagliate; capolini mediocri, gialli-dorati, sopra scapi per lo più semplici. 1. L. autumnatis L. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 470. (fig. 239). Sin. — Apargia autimnalis Wild. Picris autwmnalis AU Apo- rinia autmnnalis Don. Radice troncata, fibrillosa; caule ascendente, ramoso, alto 1-3 decim.: foglie radicali pennatifide, generalmente nude, colle lacinie lineari, disuguali, intere; capolini giallo-dorati, sopra lunghi pedun- coli; involucro liscio 0 peloso; acheni trasversalmente rugosi, coi peli del pappo tutti ugualmente piumosi. Nei luoghi erbosi degli Apennini, rara. A_Montefortino (Marz.). Fiorisce in fine d’estate e in autunno. Perenne. 2. L. fasciculatus Nym. Arc. Comp. Flor. It. p. 416. Sin. — L. cichoracewn Sang. Apargia cichoracea Cyr. Millina leontodontoides Cass. Radice troncata con fibre crasse fusiformi; foglie tutte radicali, spatolate, runcinate verso la base ove sono cigliate; scapo alto 1-2 decim., liscio, sparso di appendici lontane e rudimentali; capolino giallo, piuttosto grande, colle brattee dell'involucro pelosette, acute e ì tubi corollini pubescenti all’esterno: peli del pappo tutti ugual. mente piumosi. 315 Nei prati degli Apennini, rara. Sul M. Sanvicino d'onde l’ebbi da R. Ricci. Fiorisce in giugno. Perenne. 3. L. crispus Vill. Arc. Comp. Flor. It. p. 417 Sin. — L. sawatilis Reich. Radice a fittone; foglie tutte radicali, lanceolate, strette, den- tate o quasi pennatifide, ricche di brevi peli tri-quadriforcati al- l'apice; scapo alto 1-3 decim., peloso o liscio, solcato, con 1-2 ap- pendici rudimentali, non ingrossato all'apice, col capolino giallo- dorato; brattee dell’ involucro con angusto margine biancastro; peli periferici del pappo come nella specie preced. Al M. Sanvicino (Grilli!) ove l'ho trovata abbondante. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 4. L. hastilis L. Boiss. Flor. Or. III. p. 729. Sin. — L. proteiformis Vill. Radice troncata, fibrillosa; foglie tutte radicali, bislunghe, si- nuato-dentate o pennatifide, colle lacinie per lo più intere, irte di peli biancastri, spesso bi-triforcati all'apice (sotto la lente): scapo alto 1-3 decim., leggermente ingrossato verso l' infiorescenza, mu- nito talvolta di 1-2 foglioline rudimentali; capolino giallo dorato, talvolta rossigno esternamente; achenî generalmente bruni-ferrugi- nei, minutamente spinulosi verso l’apice, nel resto rugosi, trasver- salmente solcati; pappi lunghi circa quanto gli achenî, gli esterni scabri, non piumosi. Nei luoghi erbosi, nei pascoli, nei limiti, comune in tutta la regione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce dall'estate al tardo au- tunno. Perenne. Si raccoglie col nome di Grugno peloso. Nora — Dall'esame degli esemplari che posseggo delle Marche e dalle diagnosi, non sempre concordanti, stabilite dai moderni botanici italiani per L. proteiformis Vill. e L. Vil- larsii Lois., non seppi nettamente delimitare queste due forme. Gen. 21. — THRINCIA Rorn. (Tav. XXIV, fig. 240 a 242). Abito. — Piante piccole, pelose, somiglianti al genere precedente, con foglie soltanto radicali, semplici o poco frastagliate, con parecchi scapi nudi o quasi, che portano capolini gialli, colle brattee del- l'involucro lasse dopo la fioritura; radici talvolta tuberose. I. T. irta Roth. Bert. Flor. It. VII p. 445. Sin. — Leontodon hirtum L. Radice fascicolata, fibrillosa; foglie strette, lanceolate, appena o profondamente dentate, più o meno irte di ciglia bianche: scapi alti 1-2 decim., coi capolini gialli, rossigni all’esterno, piegati pri ma della fioritura; involucro generalmente liscio. 516 Sui pascoli degli Apennini. Al M. Sanvicino d'onde l’ebbi da Grilli, nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 2. T. tuberosa DC. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 471. Sin. — Apargia tuberosa Wild. Radice fornita di tuberi fusiformi; foglie pelose, bislungo-spa- tolate, ottuse, grossamente dentate o runcinate: scapi sparsi di ci- glia, coi capolini gialli, rossigno-lividi all’ esterno, coll’ involuero verde-bruno, assai peloso. Nei luoghi erbosi e nei limiti, abbonda sui colli marittimi presso Ancona, a S. Margherita, a Pietralacroce, al Trave ecc. Fiorisce in ottobre. Perenne. Gen. 22. — HEDYPNOIS Tourn. Abito. — Pianta piccola, pelosetta o cigliata, ramosa dalla base, coi rami sdraiati, terminati in lunghi pe- duncoli lisci, ingrossati verso l’apice, coi capolini gialli, quasi globosi nella fruttificazione, H. polymorpha DC. Arc. Comp. Flor. It. p. 412. Foglie bislungo-lanceolate, con denti acuti, talora sinuate, le cauline sessili nelle biforcazioni; brattee dell’ involucro ingrossate dopo la fruttificazione, sugherose, ricurve, acuminate. Nelle sabbie del littorale. A_ Porto d’Ascoli (Ors.), a Pesaro (Scagn.!), a Porto S. Giorgio, in Ancona per le Rupi, ove 1 ho raccolta. Fiorisce in maggio. Annua. Nora — Fra le tante forme di questa specie, quella fra noi dominante è H. cretica W204. Gen. 23. — HYOSERIS L. Abito. — Pianta piccola o mediocre, nuda e liscia, con foglie soltanto radicali, lunghe, profondamente fra- stagliate, con scapi nudi ascendenti e capolini grandetti, gialli dorati. H. radiata L. Bert. Flor. It VII p. 992. Sin. — Rhagadiolus radiatus All. Foglie squisitamente runcinate, colle lacinie piegate, dentato- angolose, di cui la superiore triangolare o triloba; scapi alti 1-3 decim., un po'ingrossati all’apice, più lunghi delle foglie; brattee esterne dell’ involucro divaricate. Nei limiti, accanto alle strade, sui muri, specialmente lungo la zona littorale. A Pesaro (Scagn.!), dovunque presso Ancona ove incontrasi spesso sociale. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. Si distingue col nome volgare di Fegadelli. 317 Gen. 24. — CICHORIUM L.. (Tav. XAXIV. fig. 246). Abito. — Pianta mediocre o grande, pelosetta e anche ruvida, coi rami divarica‘i, angoloso-solcati, coi capolini grandetti, di un bel colore azzurro. C. Intybus L. Bert. Flor. It. VIII. p. 588. Foglie radicali raramente spatolate, per lo più runcinate, colle lacinie triangolari, dentate anteriormente e col lobo superiore ar- rotondato all’ apice e dentato; capolini sessili, ascellari, 2-3 in grup- petti, l’ultimo nell’apice di un lungo penduncolo: Achenî con pappo scaglioso brevissimo. Nei prati, lungo le strade, assai comune in tutta la regione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in estate e in autunno. Perenne. Si raccoglie col nome volgare di Grugno amaro 0 Cicoria. Gen. 25. — RHAGADIOLUS Tourn. (Tav. XXIV, fig. 243). Abito — Pianta piccola o mediocre, ramosa, nuda o quasi, colle foglie delicate poco o punto frastagliate, coi capolini piccoli, radi, gialli, coll'involucro stellato nella fruttificazione. R. stellatus \illd. Bert Flor. It. VII. p. 981. Sin. — Lampsana stellata L. Foglie radicali pennatifide col lobo superiore assai grande, ovato, dentato, ovvero ovato-lanceolate semplicemente dentate e anche in- tere, attenuate in lungo picciolo; caule eretto o giacente, coi capo- lini in corimbo lasso. Fra le erbe da foraggio, nei campi coltivati, negli orti in tutta la regione, comune. Dovunque nei dintorni di Ancona. Fiorisce in aprile e maggio. Annua, Gen. 26. — LÀMPSANA L. (Tav. XXIV, fig. 244, 245). Abito. — Pianta mediocre, eretta, ramosa, pelosetta, colle foglie poco o punto frastagliate, coi capolini piccoli, numerosi, gialli, coll'involuero calloso, turgido nella fruttificazione. L. communis L. Bert. Flor. It. VII. p. 579. Foglie radicali e inferiori pennatifide col lobo superiore assai grande, cuoriforme alla base e dentato, le superiori ovali-lanceo- late, irregolarmente dentate; capolini in pannocchia composta, co- rimbosa. 318 Quà e là nei siti incolti, lungo le vie, nel limite dei campi, non comune. Nel Maceratese (Nard.), nell’ Urbinate (Azzar.), nel Pesarese (Scagn.!), nei dintorni di Jesi (Grilli!) ove 1’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Gen. 27. — SCOLYMUS I (Tav. XXIV, fig. 247): Abito. — Pianta spinosa, robusta, mediocre o grande, ramosa a cespugliosa, coi capolini sessili, grandi, gialli dorati. S. hispanicus L. Bert. Flor. It. VIII. p. 594. Sin. — S. maculatus All Radice crassa; caule giacente o eretto, coi rami cilindrici più o meno lanuginosi, alti 3-6 decim.; foglie pennatifide, a denti spi- nosi, scorrenti nel caule, scabre; brattee dell’ involucro lanceolate acute; achenî muniti all’apice di 2-4 setole. Nei prati sodivi, nei luoghi aridi, lungo le strade, in tutta la zona littorale e anche quà e là in quella dei colli. A Pesaro (Scagn.!), attorno alle mura della Fortezza, al Trave, al M. Conero ecc. presso Ancona, ove l ho raccolta. Fiorisce in estate. Perenne. Le giovani radici di questa pianta vengono distinte fra noi col nome di Rinci, Cardaburdue, e mangiate cotte. TrIigù II. — CARDACEE Gen. 28. — CYNARA L. Abito. — Piante coltivate negli orti, grandi e robuste, contenenti succhi amari, ricoperte di lanugine bian- castra, coi capolini terminali assai grossi, a fiori di un bel colore azzurro-violaceo. I. C. Scotymus L. Arc. Comp. Flor. It. p. 408. Foglie grandissime, lobato-pennatifide o anche quasi intere, inermi; brattee dell’ involucro carnose, esternamente più o meno violacee opache, ottuse o dentellate o spinulose all’ apice. Si coltiva abbondantemente il Carciofo in tutta la regione. Fio- risce in estate. Perenne. 2. C, Carduneutus L. Arc. Comp. Flor. It. p. 408. Foglie grandi, profondamente pennatifide, colle lacinie incise e spinulose; brattee dell’ involucro non carnose, generalmente verdi, acuminato-spinose 319 Si coltiva in quasi tutta la regione, per mangiarne tanto i gio- vani ceppi resi crassi e bianchi dalla coltura (Cardi, Gobbi ), quanto i teneri ricettacoli distinti fra noi col nome di Pinciarelli. Fiorisce in estate. Perenne. Gen. 29. — SILYBUM VAILL. (Tav. XXIV, fig. 250). Abilo. — Pianta assai grande e robusta, spinosa nei capolini e nel margine delle foglie che sono liscie è macchiate di binnco, coi capolini grandissimi, a fiori roseo-violacei o pallidi. S. Marianum Gaertn. Arc. Comp. Flor. It. p. 409. Sin. — S. maculatuwn Moench. Carduus Marianus L. Caule eretto, ramoso, superiormente striato, alto 4-12 decim.; foglie radicali larghe, sinuato-pennatifide, le cauline sessili abbrac- cianti, tutte dentellate e spinose nel margine; brattee dell’ involucro allargate alla base e spinulose, indi prolungate in lungo mucrone pungente. Nei luoghi incolti e presso le case di campagna, più spesso nella zona dei colli e subapennina. A Pietralata nell’ Ascolano, in Urbino (Feder.!, Brign.), a Pesaro (Scagn.!), a Loreto e a Castel- fidardo ove V ho raccolta. Fiorisce in estate. Bienne. Si distingue col nome di Cardo Mariano. Gen. 30. — CARDUUS L. (Tav. XXIV. fig. 251. XXV. fig. 253). Abito. — Piante mediocri o grandi, per lo più ramose, spinose, più o meno lanuginose, colle foglie fra- stagliate, coi capolini mediocri o grandi, a fiori rosei o porporini; pappi a peli semplici. I. C. nutans L. Bert. Flor. It. VIII. p. 617. (fig. 253). Caule eretto, ramoso, alato, spinescente, alto 3-12 decim.; fo- glie pennatifide, talora lanuginose di sotto, colle lacinie spinose; capolini grandi, ovato-globosi, più o meno ricurvi, a fiori di un bel colore porporino, accidentalmente bianchi, colle brattee esterne dell’ involucro lanceolate, spinose, divaricate e anche rovesciate. Var. — montosus Pollin. Foglie liscie, glaucescenti di sotto. Lungo le vie, nei poggi asciutti, in tutta la regione. Al M. Co- nero, a Varano, al Trave, ecc. presso Ancona, nelle quali località l'ho raccolta. La var. è stata raccolta sul Ve/tore (Ors.), a Sasso Borghese (Marz.). Fiorisce in luglio e agosto. Bienne. Si distingue col nome collettivo di Cardo. 2. C. chrysacanthus Ten. Arc. Comp. Flor. It. p. 398. Caule eretto o ascendente, semplice, angoloso, alto 2-4 decim.: foglie simuato-pennatifide, vellutate, colle lacinie dentate munite di spine gialle; capolino eretto, grande, brevemente peduncolato, a fiori porporini, colle brattee esterne dell’ involucro erbacee, spinose, le interne colorate. Sui più alti Apennini meridionali, rara. Al Piano di Castelluc- cio d' ond» mi fu comunicata dal sig. R. Ricci. Fiorisce in estate. Perenne. 3. C. affinis Guss. Bert. Flor. It. VIII. p. 632. Caule eretto, ramoso, alato e fioccoso superiormente, alto 2-8 decim.; foglie larghe, pennatifide, colle lacinie dentate, spinose, li- scie di sopra, bianco-tomentose di sotto; capolini mediocri, emisfe- rici, in corimbo rado, sopra peduncoli più o meno lunghi, a fiori porporini, colle brattee dell’ involucro lanceolato-lineari, disugnali, appena spinescenti. Sulle chine erbose degli Apennini meridionali. AI Piano di Ca- stelluccio (R. Ricci!), sul M. Vettore, sul Farnio, sul Priore ove l’ ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 4. C. Personata Jacq. Bert. Flor. It. VIII. p. 624. Sin. — Arctium Personata L. Caule eretto, ramoso, alato, un po’ fioccoso, alto 6-12 decim.; foglie inferiori picciolate, pennatifide, colle lacinie profondamente dentate, le superiori bislunghe, tutte appena spinescenti, lisce di so- pra, ragnatelose di sotto: capolini solitari o aggruppati, piuttosto piccoli, emisferici, a fiori porporini. colle brattee dell’ involucro lan- ceolato-lineari inermi, esteriormente lasse. Nei luoghi selvatici degli Apennini meridionali. A _S. Leonardo (Ors.), a M. Volubrio (Marz.). Fiorisce in giugno e luglio. Bienne. 5. C. pycnocephalus L. Bert. Flor. It. VIII p. 625. (fie. 291). Sin. — C. acanthoides Savi. Caule eretto, eracile, alato, fioccoso, ramoso, alto 5-10 decim.; foglie lobato-pennatifide, spinose e cigliate, verdi e spesso lucide di sopra, bianco-tomentose di sotto; capolini piccoli, cilindrici, a fiori rosei, più o meno peduncolati o sessili, solitari o disposti in gruppetti all’apice dei rami, colle brattee dell’involucro lanceolate spinose. Lungo le strade, nei siti sassosi, sui muri, comunissima, spe- cialmente lungo il littorale. Dovunque nei dintorni di Ancona. Fio- risce in maggio. Bienne. 6. C. acicularis Bert. Flor. It. VIII. p. 627. Sin. — ©. neglectus Ten. Caule gracile, eretto, ramoso, angustamente alato, spinuloso e fioccoso, alto 8-12 decim.; foglie lobato-pennatifide, spinescenti, 532] de spesso macchiate di bianco, tomentose di sotto; capolini piccoli 0 mediocri, cilindroidei, a fiori porporini poco apparenti, alcuni sopra peduncoli lunghi lanosi, altri sessili; brattee dell’ involucro lesini- formi, a 3 nervi, lanuginose alla base. Ho raccolto questa rara specie nei colli di Barcaglione presso Ancona, e cresce anche a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in luglio. Bienne. Gen. 31. — CIRSIUM Tours. (Tav. XXIV, fig. 252). Abito. — Piante grandi, dell'aspetto dei cardi, per lo più validamente spinose e robuste, ramose in alto, colle foglie generalmente pennatifide, coi capolini mediocri o grandi, in pannocchie rade o ricche, a fiori roseo-porporini o raramente gialli; pappi a peli piumosi. . Fiori roseo-porporini, accidentalmente bianchi; foglie scabro-spinulose nella faccia superiore. I. C. lanceolatum DC. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 482. Sin. — Onicus lanceolatus Willd. Carduus lanceolatus L. Pianta ruvida, verde-scura cenericcia; caule eretto, interrotta- mente alato, a rami ascendenti, alto fino oltre 1 metro; foglie ra- dicali pennatifide, a lacinie bipartite, terminate ciascuna da uno spino, le cauline scorrenti sul ramo; capolini grandetti, ovali, in gruppetti terminali; brattee dell’ involucro lanceolato-lineari spinose, più o meno ragnatelose. Var. — C. Rosani Ten. Foglie radicali ricurve, profondamente pennatifide, colle lacinie lanceolato-lineari, lunghissime. Lungo le vie, accanto alle siepi, nei limiti delle boscaglie, co- mune in tutta la regione, fino alla base degli Apennini. Dovunque presso Ancona. La var. cresce quà e là insieme alla specie; mi venne comunicata dal Sig. R. Ricci di Serra Petrona, l ho raccolta in Canale, ai Prati presso Ancona. Fiorisce in estate. Bienne. 2. C. italicum DC. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 482. Sin. — Cnicus italicus Seb. et M. Carduus italicus Savi. Pianta ruvida, talvolta ragnatelosa anche nel caule che è gra- cile, alto 2-4 decim., assai ramoso; foglie anguste, ragnatelose di sotto, le radicali profondamente pennatifide, colle lacinie lanceolato- lineari, terminate da 2-3 spine lunghe, sottili; foglie cauline breve- mente scorrenti; capolini piccoli, solitari, accompagnati da foglie fiorali più lunghe di essi: brattee dell’ involucro munite di un callo rosso-seuro in alto. A Montecchio nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in estate. Annua. 21 } ) 32 a) e) 3. C. eriophorum DC. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 483. Sin. — Cnicus eriophorus Willd. Carduus eriophorus L. Pianta verde-cenerognola, ruvida; caule eretto, solcato, a rami ascendenti, alto fino oltre 1] metro; foglie pennatifide a lacinie lan- ceolate, spinose, nude o aracnoidee nella pagina inferiore, le cau- line non scorrenti; capolini grandissimi, terminali, globosi, spesso accompagnati da altri minori; brattee dell’ involucro a lesina, appena spinescenti, ragnatelose, non raramente sfumate di violaceo. Quà e là nei luoghi aridi o boschivi e nei pascoli degli Apennini. Sui M.' di Urbino (Brign.), sul M. Vettore (Marz.), sul M. Sanvicino (Grilli!), a M. Nerone ove l’ ho raccolta. Fiorisce in estate. Bienne. 4. C. ferox DC. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 483. Sin. — Cnicus ferox L. mant. Carduus feroa Savi. Pianta verde-cenerina, più o meno fioccosa; caule eretto, striato, spesso cespuglioso, alto 6-10 decim.; foglie pennatifide a lacinie profondamente bifide, munite di spine robuste, in generale bianco- tomentose nella pagina inferiore, Je cauline non scorrenti; capolini assai grandi, ovoidi, accompagnati o no da altri minori, terminali, sorpassati dalle foglie fiorali; brattee dell’involucro a lesina, spinose, assai ragnatelose. Nelle chine erbose e aride degli Apennini. Sul M. Veltore, alla Vernosa, a Montemonaco, nelle quali località 1’ ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Bienne. 5. C. Lobelii Ten. Boiss. Flor. Or. INIL p. 530. Sin. — Onicus Lobelii B. et H. Pianta biancastra, fioccoso-lanata; caule eretto, solcato, a rami ascendenti, alto fino oltre 1 metro; foglie pennatifide, a lacinie lun- ghe, munite di spine robustissime, bianco-tomentose di sotto, quelle accanto ai fiori tricuspidate o semplici; capolini piuttosto grandi, ovoidi, terminali, ventricosi alla base; brattee dell’ involucro minute, allargate all’apice indi spinulose, nel resto stipate da abbondante lana bianca. Nei luoghi sterili subapennini e raramente nei colli littoranei. Alla Rossa d’onde l’ebbi da Grilli, presso Sassoferrato ove la rin- venni abbondante, nei colli del Trave presso Ancona, ove 1° ho rac- colta. Fiorisce in estate. Bienne. ** Fiori roseo-porporini, accidentalmente bianchi; foglie non scabro-spinulose nella faccia superiore. 6. C. Acarna Ten. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 482. Sin. — Cnicus Acarna L. Picnomon Acarna Cass. Carthamus canescens Sari. i Pianta bianco-tomentosa; caule eretto, completamente alato, a 329 rami divaricati, alto 2-5 decim.; foglie coriacee, angustamente li- neari-lanceolate, a denti muniti di 2-3 spine lunghe; capolini me- diocri, bislunghi, sessili, disposti in corimbo rado; brattee dell’ in- voluero cotonose, terminate da una spina pennata. Nei luoghi montuosi aridi, assai rara. A M. Pelio nell’ Urbinate (Feder.!), sul M. Conero ove l'ho raccolta. Fiorisce in agosto. Annua. 7. C. arvense DC. Ces. Pass, e Gib. Comp. Flor. It. p. 482. Sin. — COnicus arvensis Smith. Serratula arvensis L. Pianta verde, ruvida; caule eretto, solcato, a rami ascendenti, alto 4-8 decim.; foglie bislunghe, sinuato-dentate, appena spinescenti nel margine; capolini piccoli, ovati, in pannocchia corimbosa ricca: brattee dell’ involucro lanceolate inermi, spesso brune : fioretti colla corolla 5-partita fino alla base. Fra i campi coltivati dopo le messi, lungo le vie, nelle vigne, comunissima in tutta la regione, fino ai boschi apennini. Dovunque nei dintorni di Ancona. Fiorisce in estate e in autunno. Annua. Si distingue fra noi col volgare nome di Stombelli. 8. C. polyanthemum DC. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 483. Sin. — Onicus polyanthemus Bert. Carduus polyanthemus L. Pianta cenerognola, lanuginosa; caule eretto, largamente alato, a rami ascendenti, alto fino oltre 1 metro; foglie sinuato-pennati- fide, colle lacinie dentate, validamente spinose, verdi di sopra, bian- castre tomentose di sotto; capolini piccoli, in racemi terminali com- patti; brattee dell’ involucro poco o punto ragnatelose, terminate da una spina assai lunga. Nei luoghi erbosi, accanto ai fiumi, non comune. Presso Jesi d'onde l’ebbi da Grilli, lungo il f. Tenna ove l’ ho raccolta. Fio- risce in estate. Bienne. 9. C. palustre DC. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 483. (fig. 252). Sin. — COnicus palustris Willd. Carduus palustris L. Pianta poco ragnatelosa, verde oscura nel disopra delle foglie, che sono bianco-ragnatelose nella faccia inferiore; caule eretto, angustamente alato, semplice o a rami ascendenti, alto fino oltre I metro; foglie strette, pennatifide, colle lacinie a 2-3 lobi muniti di lunghe spine; capolini piccoli, agglomerati all’apice dei rami; brattee dell’ involucro appena spinescenti. Nei luoghi paludosi specialmente verso il Nord della regione, rara. Nel Pesarese (Brign., Scagn.!). Fiorisce in estate. Bienne. Fiori gialli pallidi. 10. C. Erisithales Scop. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 484. Sin. — Onicus Erisithales L. Carduus Erisithales Jacq. 324 Pianta liscia; caule eretto, solcato, a rami ascendenti, alto 5-8 decim.: foglie grandi, profondamente pennatifide, a lacinie orizzon- tali lunghe, lanceolate, più o meno dentate, cigliato-spinulose; ca- polini grandetti, piegati, solitari o a gruppi terminali sopra pedun- coli nudi; brattee dell’involucro lanceolate, appiccaticcie. Nei luoghi erbosi boschivi degli Apennini, rara. Sul M. Vettore (Marz.), ad Accomoli (Ors.). Fiorisce in luglio. Perenne. 1]. C. oleraceum Scop. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 485. Sin. — Cnicus oleraceus L. Pianta liscia o quasi; canle eretto, solcato, a rami ascendenti, alto 6-12 decim.; foglie radicali grandi, delicate, ovato-bislunghe acute, picciolate, cigliate o quasi spinosette, le cauline pennatifide o dentate, cuoriformi abbraccianti alla base, le supreme oltrepas- santi i fiori: capolini mediocri, 2-3 aggruppati; brattee dell’ invo- lucro lanceolato-lineari. Nei prati umidi presso gli Apennini, assai rara. A_S. Leonardo (Marz.). Fiorisce in luglio e settembre. Perenne. Gen. 32. — CHAMAEPEUCE DC. Abito. — Pianta mediocre, simile a un cardo, spinosa, in parte lanuginoso-fioccosa, coi capolini mediocri o piccoli, coi fiori porporini. C. stricta DC. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 485. Sin. — Cirsium strictwun Spreng. Cnicus strictus Ten. Caule eretto, angustamente alato, semplice o a rami ascendenti, alto 3-8 decim.; foglie bislunghe, coriacee, sinuato-dentate, spinose, con lanugine fioccosa di sotto; capolini ovali, peduncolati, terminali e ascellari; brattee dell’ involucro lesiniformi-spinose, lunghe, fioc- cose alla base. Nei luoghi aridi e selvatici della zona apennina. A M. Volubrio e Montefortino (Marz.), a Fiastra (Nard.), a Serra Petrona d'onde me l’ha comunicata il Sig. R. Ricci, alla Rossa d'onde l'ebbi da trilli. Fiorisce in estate. Perenne. Gen. 33. — GALACTITES MoencH. (Dav. XXV, fig. 255). Abito. — Pianta mediocre, spinescente, bianco-tomentosa in gran parte, coi capolini mediocri o grandi, a fiori di un bel colore roseo-violaceo, talvolta bianchi. G. tomentosa Moench. Bert. Flor. It. IX. p. 491. Sin. — Centaurea Galactites L. 325 Caule eretto, bianco-tomentoso, alato, ramoso superiormente, alto 2-8 decim.; foglie profondamente pennatifide, a lacinie lanceo- lato-lineari spinulose, colla faccia superiore spesso macchiata di bianco, la inferiore bianco-tomentosa; capolini ventricosi alla base, in racemi terminali; brattee dell’ involucro lesiniformi, pungenti, lunghe, ragnatelose. Nei luoghi aridi, lungo le strade, comune nella zona littorale e dei colli. Comunissima e anche sociale presso Ancona a Pietra- lacroce, al Trave, a Falconara, a Porto Recanati. Fiorisce in giu- gno e luglio. Bienne. Gen. 34. — ONOPORDON |. (Tav. XXV, fig. 256). Abito, — Piante molto grandi e robuste, spinose, ora verdi, ora bianco-cotonose, coi capolini grandissimi, subglobosi, a fiori roseo-porporini, accidentalmente bianchi. I. O. Acanthium L. Bert. Flor. It. IX. p. 42. Pianta bianco-tomentosa; caule eretto, ampliamente alato, ra- imoso superiormente, alto 6-15 decim.; foglie ovato-bislunghe, si- nuato-lobate o semplicemente dentate, armate di spine; capolini grandi o mediocri, terminali, colle brattee dell’ involucro lesiniformi, spinose, ragnatelose; pappi lunghi il doppio dei semi. Nei luoghi incolti dei luoghi subapennini e apennini. Sul M. Vettore (Marz.), nel Pesarese (Scagn.!), alla Rossa d’onde l’ ebbi da Grilli, al Sanzicino ove V ho raccolta. Fiorisce in estate. Bienne. 2. O. illyricum L. Bert. Flor. It. IX. p. 44. (fig. 256). Pianta biancastra cotonosa; caule angustamente alato, eretto, ramoso superiormente, alto 5-15 decim.; foglie bislunghe, pennati- fide, coi lobi irregolarmente dentellati e spinosi, verdastre di sopra, biancastre cotonose di sotto; capolini grandi, terminali, colle brattee dell'involucro ovato-lanceolate coriacee, validamente spinose; pappi lunghi il doppio dei semi. Nei siti aridi del littorale, non comune. A Pesaro (Scagn.!), al Trave presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in giugno e lu- glio. Bienne. 3. O. tauricum Willd. Bert. Flor. It. IX. p. 43. Sin. — 0. virens DC. Pianta verde, ruvida; caule irregolarmente alato, eretto, ramoso, alto 4-12 decim.; foglie bislunghe, le inferiori sinuato-lobate, le superiori grossamente dentate, spinose; capolini assai grandi, colle brattee dell’ involucro lanceolate, acutissime, pubescenti-glandolose ; pappi lunghi il doppio dei semi. 326 Var. — 0. giganteum mihi. Malpighia, Anno I. Fasc. VII. p. 322. Pianta ragnatelosa in basso, alta circa 2 metri; capolini gran- dissimi, colle brattee involucrali liscie, scabre nei margini; pappi poco più lunghi degli achenî o uguali a essi. Quà e là nei luoghi incolti. A_S. Angelo in Pontano (Ors., Marz.), sul M. Sanvicino ove V ho raccolta. La var. cresce nelle greppe ste- rili del baluardo di S. Pietro in Ancona. Fiorisce in giugno e lu- glio. Bienne. Gen. 35. — LAPPA Tours. (L'av.. XXV, fig. 258). Abito. — Pianta grande e robusta, cespugliosa, senza spine, colle foglie semplici, quelle inferiori grandis- sime ; capolini mediocri, globosi, uncinati, a fiori rosei o biancastri, poco apparenti. L. major Gaertn. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 488. Sin.— L. officinalis AU. Arctiwm Lappa L. Arctiwm majus Schk. Caule eretto, solcato, ramoso, spesso rossigno, alto 10-15 decim.; foglie ovate, picciolate, denticolate-ondulate, biancastre tomentose di sotto, quelle inferiori cuoriformi alla base; capolini in racemo corimboso, colle brattee dell’ involucro tutte verdi e uncinate all’ a- pice, più lunghe dei fiori. Quà e là negli orti, fra le macerie, nei siti umidi, in tutta la regione fino ai boschi apennini. A_S. Leonardo (Marz.), a Fiastra (Nard.), a Pesaro (Scagn.!), a Montefortino, Amandola, Chiara- valle e presso Ancona a Posatora, a Montedago, nelle quali loca- lità 1’ ho raccolta. Fiorisce in estate. Bienne. Si distingue col nome di Bordana. Gen. 36. — STAEHELINA DC. (Tav. XXV, fig. 257). Abito. — Pianta piccola o mediocre, inerme, ramosissima, legnosa alla base, cenerino-tomentosa, coì ca- polini solitari o a coppie, a fiori porporini. S. dubia IL. Bert. Flor. It. IX. p. 86. Caule eretto, superiormente ramosissimo, alto 1-4 decim.; foglie lanceolate-lineari, sessili, acute, denticolate o intere, niveo-tomen- tose di sotto; capolini cilindroidei, lunghi, colle brattee dell’ invo- lucro successivamente ovate e lanceolate, colorate all’ apice. Nei luoghi incolti e sassosi, specialmente della zona subapen- nina, non comune. Alla Pieve di Cagna (Ottav.), alle Cesane, alla Madonna del lago, alla Piaggia del Monte, al Farneto in prov. di Urbino e Pesaro (Feder.!, Scagn.!), presso Ascoli (Guss.), a Cava- ceppo (Ors.). Fiorisce in luglio e agosto. Suffrutice. 327 Gen. 37. — SERRATULA |. Abito. — Fiante mediocri o piccole, nude e liscie, inermi, cigliolate, col caule talvolta rossigno, coi capo- lini mediocri, in pannocchie corimbose o solitari, a fiori porporini o accidentalmente bianchi. I. S. tinctoria L. Bert. Flor. It. VIII. p. 601. Sin. — Carduus tinctorius AUUL Caule eretto, solcato, ramoso superiormente, alto 3-10 decim.:; foglie radicali lungamente picciolate, bislunghe, le cauline general. mente pennatifide, a lacinie lanceolate, remote, seghettato-cigliate, col lobo superiore assai grande; capolini in pannocchia corimbosa, cilindroidei, a fioretti roseo-porporini o bianchicci; brattee dell’ in- voluero ovate o bislunghe, acute, inermi, spesso rossigne. Nei boschi della zona subapennina e apennina. Nelle selve di Fiastra (Nard.), presso Ascoli (Ors.), presso Urbino (Brign.), nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in luglio.e agosto. Perenne. 2. S. nudicautis DCO. Bert. Flor. It. VIII. p. 606. Sin. — S. cirsivides Ten. Centaurea nudicaulis L. Caule eretto, semplice, solcato, nudo superiormente, alto 3-5 decim.; foglie ovato-lanceolate, intere o dentate, acute, cigliate; ca- polino terminale, emisferico, a fioretti porporini, colle brattee esterne dell’ involucro spinescenti, le interne scagliose all’apice, raggianti. Sulla più alta zona apennina, assai rara. Sul M. Vettore (Marz.). Fiorisce in estate. Perenne. Gen. 38. — CENTAUREA L. (Tav. XXV, fig. 259, 260), Abito. — Piante di aspetto variabile, piccole, mediocri o grandi, per lo più totalmente inermi, talora spi- nose nei capolini che sono piccoli o mediocri, a fioretti rosei o azzurri o bianchi o gialli, genera]- mente raggianti nella periferia, colle foglie semplici o frastagliate, ora verdi ruvide, ora cotonose. * Piante verdi. I. C. alba L. Bert. Flor. It. IX. p. 464. Sin. — ©. splendens All et plur. auct. Caule eretto, solcato, ramoso, alto 3-9 decim.; foglie inferiori 2 volte pennatifide, colle lacinie lanceolato-lineari strette, le altre foglie pennatifide e acute, semplicemente dentate; capolini piccoli, ovati, in pannocchia ramosa; brattee dell’ involucro bianco-argen- tine splendenti, mucronate. Var. a — C. deusta Ten. Brattee dell’ involucro munite di una macchia nerastra. Var. Db — C. calva Reut. Semi senza pappo; foglie a lacinie quasi filiformi, mucronulate. Qua e là nei luoghi aridi della zona apennina e subapennina, assai raramente anche nel littorale. In Ascoli (Ors.), presso Urbino, al Furlo (Feder.!, Nard.), nel Pesarese (Scagn.!), a _S. Benedetto (Marz., Marc.), presso Fabriano e al M. Sanvicino ove lho raccolta. Ho raccolta la var. a) ad Albacina e nei Mi della Rossa, la var. b) nei dintorni di Jesi (Grilli!) e presso Sassoferrato. Fiorisce in primavera e in estate. Perenne. 2. C. salmantica L. Bert. Flor. It. IX. p. 489. Sin. — Microlonchus salmanticus DC. Caule eretto, solcato-angoloso, ramoso, alto 5-8 decim.: foglie inferiori ruvide, pennatifide verso la base, col lobo superiore mas- simo, ovato-lanceolato, irregolarmente dentato, le superiori lineari, denticolato-pennatifide alla base; capolini mediocri, ovato-turgidi, lungamente peduncolati,: a fiori bianchi (0 anche rosei ); brattee del- l'involucro nitide, coriacee, con una spina minuta e caduca all’ apice. Ho raccolto questa bella e rara specie sul colle di Altavilla presso Ancona. Fiorisce in luglio. Annua. G iS) 5. C. nigrescens Willd. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 492. Sin. — ©. decipiens Thuill. Caule eretto o ascendente, solcato, ramoso e anche cespuglioso, alto 2-8 decim.; foglie ruvide, le inferiori sinuato-ovate, dentate, le superiori lanceolate, acuminate; capolini mediocri, ovoidi, a fiori roseo-porporini; brattee dell involucro con appendice bruna cigliata; acheni senza pappo. Lungo le vie, nelle siepi, nel margine dei campi e delle bosca- glie, comune in tutta la regione. Dovunque nei dintorni di Ancona. Fiorisce dall’agosto al novembre. Perenne. > i. C. Scabiosa L. Bert. Flor. It. IX. p. 458. Caule eretto, solcato, ramoso superiormente, alto 3-8 decim.; foglie coriacee, pennatifide, colle lacinie difformi, lanceolate o lineari, intere o con qualche dente; capolini grandi, ovati turgidi, sopra lunghi peduncoli, a fiori roseo-porporini, colle brattee dell’ involucro ovato-triangolari cinte da un margine bruno-nerastro, cigliato ; semi muniti di pappo. Var. — C. Grillii mihi. Malpighia, Anno I. Fasc. VII. p. 323. Foglie ruvide, opache, di aspetto tomentoso; pianta un po’fioccosa. Nei luoghi incolti, lungo le strade, quà e là nella zona subapen- nina e apennina. A Montefortino, a S. Angelo in Pontano (Marz.), sul M. Catria (Picc.!), presso Urbino (Brign., Feder.!), nel Pesarese (Scagn.!), presso Cingoli, a Fabriano, ad Esanatolia, nelle quali località l' ho raccolta. Ebbi la nuova var. dall’ egregio amico €. Grilli che la raccolse nella strada di Pioraco e a cui mi è grato dedicarla. 320 ut . C. rupestris L. Bert. Flor. It. IX. p. 454. Sin. — C. cerathophylla Ten. C. arachnoidea Viv. Caule eretto, solcato, poco ramoso, alto 2-6 decim.; foglie co- riacee, 2-3 volte pennatifide, colle lacinie distanti, lineari anguste, acute; capolini grandi, sopra lunghi peduncoli, quasi globosi, a fiori gialli; brattee dell’ involucro gialliccie, ovate, brune all’apice ove sono cigliate o mucronulate o con una spina sottile;fsemi con pappo. Nei luoghi rocciosi degli Apennini. Ai piedi del M. Sibilla, a M. Regnolo, a M. Birro (Marz.), a Pioraco, al Furlo (Ottav.), a M. Gemmo (Nard.), a Camerino d'onde V ebbi da (Grilli, sulla strada da Visso a Castelluccio ove V ho raccolta. Fiorisce in estate. Perenne. ci . C. Calcitrapa L. Bert. Flor. It. IX.'p. 483. (fig. 259). Caule divaricato cespuglioso, ramosissimo, alto 2-5 decim.: fu- glie pennatifide, a lacinie lanceolate acute o lineari, seghettate e un po’ spinescenti; capolini piccoli, quasi sessili, a fiori rosei o bian- chi, colle brattee dell’ involucro terminate da una spina gialla, ro- bustissima, cigliata alla base: semi senza pappo. Lungo le strade, nei luoghi aridi, fra i sassi, in tutta la zona littorale e dei colli, comune. Ovunque nei dintorni di Ancona. Fio- risce dal luglio all’ ottobre. Bienne. Piante più 0 meno cenerognole 0 cotonose. 7. C. solstitialis IL. Bert. Flor. It. IX. p. 475. Pianta cenerino-tomentosa, col caule eretto 0 ascendente, assai ramoso, alato, alto 2-4 decim.; foglie radicali ovato-bislunghe, den- tellate, talora appendicolate in basso, le cauline lanceolato-lineari acute; capolini piccoli o mediocri, quasi globosi, a fiori gialli; brattee dell’ involucro armate di una lunga spina gialla, robusta, accompa- gnata da spine minori alla base; semi muniti di pappo. Var. — C. lappacea Ten. Capolini globosi, fittamente lanati, colle brattee dell’ involucro terminate da una spina semplice, sottile, debole, ricurva. Nei luoghi incolti, fra i campi, comune specialmente nella zona littorale e dei colli. Dovunque presso Ancona, ove ho pure raccolta la var. sul colle Cardeto. Fiorisce in estate e in autunno. Annua. 8. C. paniculata L. Bert. Flor. It. IX. p. 44l. Pianta verde scura-cenerognola, talvolta anche fioccosa, ruvida, col caule eretto in pannocchia assai ramosa, alto 2-6 decim.:; foglie inferiori bislunghe, 1-2 volte pennatifide, colle lacinie lanceolate 0 lineari, mucronulate; foglie cauline brevi, pennatifide; capolini me- diocri o piccoli, ovali, a fiori roseo-porporini o bianchi; brattee 330) dell’ involucro con appendice membranosa bianca o bionda, acumi- nata, munita di brevi ciglia e di un breve mucrone all’ apice; semi con pappo. Nella zona littorale a Pesaro (Petrucci) ove è comune (Scagn.!), a Falconara e presso la stazione di Ancona, ove V° no raccolta. Fio- risce in estate. Annua o bienne. 9. C. amara L. Bert. Flor. It. IX. p. 461. (fig. 260). Pianta cenerognola pubescente, un po’ fioccosa, col caule gia- cente o eretto, ramoso, alto 2-8 decim.; foglie inferiori picciolate, lanceolate acute, più o meno dentellate, le superiori lineari-lanceo- late, intere: capolini mediocri, ovoidi, a fiori rosei o bianchi; brattee dell’ involucro con larga appendice concava, arrotondata, arida, lu- cida, bionda; semi senza pappo. Var. — ©. virens mihi. Pianta verde, appena un po’ fioccosa; foglie radicali bislunghe, ondulate nei margini. Nelle colline aride e fra i campi dalla zona littorale alla suba- pennina. In Ascoli (Ors.), a S. Benedetto, a Fermo (Marc.), a Seni- gallia (Salvat.), a Pesaro i Scagn.!), in Urbino (Feder.!), sui colli del Yrave presso Ancona, ove I ho raccolta. La var. quà e là insieme alla specie, quasi dovunque presso Ancona. Fiorisce al finire dell’ estate. Perenne. 10. C. Cyanus L. Bert. Flor. It. IX. p. 459. Pianta cenerognola, fioccosa, col caule eretto, gracile, semplice o poco ramoso, alto 2-8 decim.; foglie anguste, lanceolato-lineari, le inferiori talvolta trifide, le superiori semplici; capolini mediocri, ovoidi, a, fiori raggianti di colore azzurro purissimo ; brattee dell’ in- volucro con margine bruno, seghettato-cigliato; semi con pappo. Fra le biade e fra le erbe da foraggio, comune in tutta la regione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. È il poetico Fiordaliso. JI. C. montana L. Bert. Flor. It. IX. p. 436. Sin. — O. axillaris Willa. Pianta cenerina tomentosa, col caule per lo più semplice, eretto, alto 1-3 decim.; foglie radicali bislunghe anguste, sinuato-pennati- fide o remotamente dentate, le superiori appena dentate, o anche intere, scorrenti; capolini grandi, a fiori periferici raggianti, di un bell’azzurro, quelli interni roseo-porporini, talota tutti bianchi; brattee dell'involucro coriacee, con largo margine bruno-nero, munito di ciglia bianche o bionde, più o meno lunghe; semi con pappo. Nei pascoli degli Apennini, comune. Sui M.' di Urbino (Brign.), alla Carpegna (Scagn.!), al M. Catria (Picc.!), al M. Cucco, a M. 331 Gemmo, al Sanvicino, sui M. di Sarnano, sul Sibilla, nelle quali località l’ ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. Nora — A me parve, esaminando molti esemplari di questa specie, che il carattere della lun- ghezza e del colore delle ciglia dell'involucro, scelto da parecchi botanici per istituire la specie Wildenoviana €. awillaris sulla Linneana C. montana, non bastasse ; e sono lietis- simo di trovarmi d'accordo coll’ illustre Boissier ( Flora orient. III. p. 636) e tornare al criterio del sommo A. Bertoloni che di questa specie diceva bene a proposito : stirps sum- mopere ludibunda, et in falsas species perperam discerpta. 12. C. dissecta Ten. Bert. Flor. It. IX. p. 450. Pianta cenerognola, più o, meno tomentosa, col caule eretto 0 ascendente, ramoso dalla base, alto 1-2 decim.; foglie pennatifide, colle lacinie distanti, anguste, lineari acute, talora dentate; capolini solitari all'apice di ciaseun ramo, mediocri, ovoidi, a fiori roseo- porporini; brattee dell'involucro con una larga appendice nera, contornata di ciglia bianche: semi con pappo. Nella parte scoperta dei più alti Apennini. Sul M. Catria (Picc.!), sul M. Birro, sul Sibilla, sul Vettore, sul Priore, nelle quali loca- lità l'ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. Gen. 39. — CRUPINA Cass. Abito. — Pianta gracile, inerme, nuda in alto, poco o punto ramosa, liscia, con scarsi e piccoli capolini, a fiori roseo-porporini, colle brattee involucrali talvolta colorate. C. vulgaris Cass. Arc. Comp. Flor. It. p. 385. Sin. — Centaurea Crupina L. Caule eretto, angoloso, un po ramoso superiormente, alto 2-6 decim.; foglie radicali bislunghe, fugaci, le altre minute, a lacinie lineari strette, lunghe, regolarmente seghettate; capolini bislunghi, colle brattee dell'involucro successivamente più lunghe, lanceolate, acuminate, liscie. a Nei luoghi aridi della zona subapennina e apennina, rara. Sul M. Catria (Picc.!) al Furlo (Nard.), sul M. Sanzicino d'onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in giugno e luglio. Annua. Gen. 40. — KENTROPHYLLUM Neck. Abito. — Pianta mediocre, robusta, validamente spinosa, dell'aspetto di un cardo, un po’ viscida, più spesso eretta che cespugliosa, colle brattee involucrali esterne simili alle foglie, coi capolini piuttosto grandi, in corimbo terminale divaricato o anche solitari, a fiori gialli solfini. K. lanatum DC. Bert. Flor. It. IX. p. 66. Sin. — Carthamus lanatus L. Carduncellus lanatus Mor. Alra- ctylis lanata All Caule eretto, biancastro, più o meno ragnateloso, ramoso su- periormente, alto 3-6 decim.; foglie coriacee, nervose, le radicali pennatifide, colle lacinie dentato-spinose, le cauline lanceolate, acu- 332 minate, sessili, abbraccianti, grossamente dentate, spinose: capolini ovoidi, colle brattee esterne fogliacee e divaricate, le interne lan- ceolate, intere, macchiate di bruno all'apice. Var. — K. intermedinm mihi (K. turbinatwn Guss?). Malpi- ghia, Anno I. Fasc. VII. p. 323. Caule eretto, semplice, con uno o pochi capolini terminali; fo- glie cauline mediane anch’ esse pennatifide a lacinie lineari acumi- nate, minutamente dentato-spinose; capolini ristretti alla base. Nei luoghi aridi, negli argini, lungo le strade, in tutta la zona marittima e anche dei colli. Dovunque in Ancona e nei dintorni, ove ho pure raccolta la var. al colle di S. Stefano. Fiorisce in estate. Annua. Gen. 41. — CARLINA L. ( Tav. XXV. fig. 254). Abito. — Piaute mediocri, robuste, validamente spinose, dell'aspetto dei cardi, con foglie frastagliate, co- riacee, nervose, coi capolini mediocri o grandissimi, colle brattee interne dell'involucro raggianti, colorate o argentine, lucide. I. C. Corymbosa L. Bert. Flor. It. IX. p. 58. Caule eretto, ramoso superiormente, spesso rosso violaceo-seuro, alto 2-5 decim.; foglie sinuato-dentate, lucide, a lacinie acuminato- spinose, minutamente seghettate e spinosette sul margine; capolini mediocri, in corimbo terminale, colle brattee interne dell’ involucro giallo-dorate, poco più lunghe delle esterne fogliose. Nei luoghi aridi, presso le strade, assai comune specialmente lungo il littorale. Abbondantissima e sociale attorno Ancona. Fio- risce in estate. Perenne. 2. C. vulgaris L. Bert. Flor. It. IX. p. 54. Caule eretto, per lo più semplice, talvolta violaceo, alto 2-4 decim.; foglie bislunghe, fioccose di sotto, irregolarmente sinuato- dentate, spinose; capolini piuttosto grandi, spesso solitari, colle brat- tee interne dell’ involucro giallo-citrine anguste, assai più lunghe delle esterne che sono munite di spine sottili. Quà e là nei luoghi selvatici della zona subapennina e apen- nina. Nell’ Urbinate (Brign.), nel Pesarese (Scagn.!), a Montefortino (Marz.), a Montemonaco e presso Arcevia ove V ho raccolta. Fio- risce in luglio e agosto. Bienne. 3. C. lanata L. Bert. Flor. It. IX. p. 52. Pianta fioccoso-lanata, col caule eretto, semplice 0 superior- mente ramoso, alto 2-5 decim.; foglie bislunghe, sinuato-dentate, spinose, le cauline abbraccianti; capolini piuttosto grandi, turgidi, 333 i Jaterali più alti; brattee interne dell’involuero roseo-violacee, li- neari acuminate, lunghe quasi come le esterne che terminano in una spina robusta. Quà e là nei luoghi aridi presso il mare, e più raramente an- cora nei colli. Presso Macerata (Marz.), Fermo (Genn.), a S. Be- nedetto (Marz.). a Porto Recanati (Nard.), a Pesaro (Scagn.!), a Falconara presso Ancona, ove l' ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Annua. 4. C. acanthifolia AM. Bert. Flor. It. IX. p. dI. Caule mancante o cortissimo; foglie picciolate, bislunghe al- largate, sinuato-pennatifide, colle lacinie irregolarmente dentato-spi- nose, fioccose di sotto; capolino solitario, grandissimo, eolle brattee esterne dell’ involucro spinosissime, le interne raggianti, lineari- spatolate, acuminate, giallo-pallide. Nei luoghi erbosi della zona subapennina. A_Urbino presso i Zoccolanti (Feder.!), sui M.' di Sarnano (Nard.), sul Sanvicino ove l'ho raccolta. Fiorisce in agosto. Perenne. 5. C. acaulis L. Bert. Flor. It. IX. p. 48. (fig. 254). Caule mancante o alto 1-3 decim., assai robusto, spesso ros- signo: foglie bislunghe, profondamente pennatifide, a lacinie an- guste, dentato-spinose, liscie anche di sotto; capolino solitario gran- dissimo, colle brattee esterne dell’ involucro assai spinose, le interne raggianti, lineari-spatolate, acuminate, bianco-argentine. Nei pascoli della zona apennina. Ad Accumoli (Ors.), a S. Gi- nesio (Nard.), sui M.' di Sarnano, al Sanvicino ove 1’ ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. Di questa specie, distinta anche volgarmente col nome di Car- lina, sì raccolgono le giovani radici aromatiche per farne speciali confetture. Gen. 42. — XERANTHEMUM |. (Tav. XXV. fig. 202). Abito. — Piante piccole, cotonose, inermi, colle foglie semplici, coi capolini gracili, bislunghi, colorati in roseo anche nelle brattee dell’ involucro. I]. X. inapertum Willd. Bert. Flor. It. IX. p. 168. (fig. 262). Sin. — X. erectum Presl. Caule eretto, semplice o poco ramoso, alto 1-3 decim.; foglie lanceolato-lineari, bianco-tomentose specialmente di sotto; capolini ovoidei, colle brattee dell’involuero totalmente liscie, le esterno larghe, ovate, mucronate, le interne lineari-lanceolate, tutte con una macchia longitudinale roseo-porporina; acheni con 9 setole disugnali. Nei luoghi aridi dei colli e degli Apennini, rara. Sul M. Catria (Picc.!), sul Sibilla (Marz.), ad Accumuli (Ors.), a Ginestreto nel Pesarese (Scagn.!), sul Sanvicino ove l'ho raccolta. Fiorisce in giu- gno e luglio. Annua. 2. X. cylindraceum Sibth. Bert. Flor. It. IX. p. 170. Caule eretto, ramoso, alto 2-5 decim.; foglie lanceolato-lineari, bianco-tomentose; capolini cilindracei, colle brattee dell’ involucro lanuginose esternamente, le interne colorate di roseo-porporino al- pice; achenì con 9-12 setole disuguali. Nei luoghi aridi e incolti della zona apennina, non comune. Sul M. dei Fiori nel confine abruzzese (Ors.), a Montefortino (Marz.). Fiorisce in luglio e agosto. Annua. Gen. 43. — CARDOPATUM Pers. Abito. — Pianta mediocre, cespugliosa, robusta, spinosissima, colle foglie frastagliate, coi capolini piccoli in gruppetti sessili, a fiori di un bell’ azzurro. C. corymbosum Pers. Bert. Flor. It. IX. p. 507. Sin. — Carthamus corymbosus L. Brotera corymbosa Wild. Caule eretto o ascendente, biancastro, assai ramoso, alto 2-5 decim.; foglie profondamente pennatifide, a lacinie irregolarmente dentate, ricche di spine lunghe, sottili, le radicali scorrenti in lungo picciolo; capolini bislunghi, in gruppi sessili, corimbosi. L'ho raccolta nei luoghi incolti argillosi dei colli di Barca- glione, presso Ancona. Fiorisce in luglio. Perenne. Gen. 44. — ECHINOPS L. (Tav. XXV, fig. 263). Abito — Piante mediocri o grandi e robuste, spinose, in gran parte tomentose, candide, colle foglie assai frastagliate, coi capolini terminali, in forma di sfera, colorati in azzurro intenso o bianchicci. ]. E. sphaerocephalus I. Bert. Flor. IX. p. 509. Caule eretto, semplice o ramoso, alto 3-8 decim.; foglie sinuato- pennatifide, colle lacinie larghette, bislungo-triangolari, acuminate, dentate, debolmente spinose, pelose di sopra, bianco-tomentose di sotto; capolini grandi, a fiori bianchicci o appena azzurrognoli; brattee degli involucri glandoloso-pelose nel dorso. Nei luoghi incolti sassosi e boschivi della zona subapennina e apennina, rara. Al Yurlo (Nard.) ove 1’ ho raccolta, sui M.' di Sar- nano (Nard.). Fiorisce in estate. Perenne. 2. E. Ritro L. Bert. Flor. It. IX. p. 522. (fig. 263). Canle eretto, semplice 0 poco ramoso, alto 1-3 decim.; foglie 335 pennatifide, a lacinie lanceolate, inciso-dentate, spinose, bianco-to- mentose di sotto; capolini piccoli, azzurrognoli. Mi fu comunicata questa specie dal sig. R. Ricci che la raccolse alla torre di Gaola presso Visso ; cresce pure sul M. Vettore (Parl.!). Fiorisce in estate. Perenne. 3. E. elegans Bert. Flor. It. IX. p. 513. Sin. — E. virgatus Lamk. E. australis Ten. Caule eretto, semplice o ramoso, alto 3-6 decim.; foglie 2 volte pennatifide, almeno le radicali, colle lacinie anguste, dentato-spinose, bianco-tomentose di sotto; capolini medioeri o assai grandi, di co- lore azzurro intenso. Nei luoghi selvatici degli Apennini. Sul Vettore a Forca di Presto (Ors.), sul Sibilla (Marz.) ove I ho ritrovata abbondante, nel M. Catria (Picc.!), al Furlo (Ottav., Feder.!).. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. = ì TRIBÙ HI. — MARGARITACEE Gen. 45. — ARTEMISIA I. (Tav. XXVI, fig. 266). Abito. — Piante mediocri o grandi, erette o cespugliose e anche legnose alla base, biancastre o cenerino- vellutate, per lo più di odore forte aromatico e di sapore amaro, colle foglie assai suddivise, coi capolini molto piccoli, numerosi, in racemi o in spiche, a fioretti appena apparenti, gialli. ]. A. camphorata Vill. Bert. Flor. It. IX. p. 115. Sin. — A. achilleaefolia Ten. A. sawxatilis Reich. A. subca- nescens Wild. Caule ramoso, cespuglioso, ascendente, legnoso alla base, alto 4-7 decim.; foglie decomposte in lacinie filiformi, le fiorali semplici; capolini globosi, pedicellati o sessili, in racemo allungato lasso, a fioretti gialli pallidi; brattee dell’ involucro ovato-ottuse, tomentose; ricettacolo peloso; pianta di odore canfurato spiacevole. Nei luoghi sassosi aridi dei colli e dei monti, non rara. In Ascoli (Ors.), sul M. Vettore (Marz.), a S. Ginesio (Nard.), a S. EI pidio (Bert.), a Fano (Petrucci), a Pesaro (Scagn.!), presso Urbino (Feder.!, Brign.), a Jesî d'onde l’ebbi da Grilli, a Sassoferrato e al Poggio presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce dall’agosto al- l'ottobre. Suffruticosa. Si chiama volgarmente Lrba regina. 2. A. Absintlviwm LI. Bert. Flor. It. IX. p. 123. Caule eretto, solcato, ramoso, cenerino-tomentoso come il resto della pianta, alto 3-8 decim.; foglie con lungo picciolo, doppiamente divise in lacinie lineari-lanceolate, ottuse o acute, quelle supreme trifide o semplici; capolini globosi, pedicellati o sessili, in pannoc- chia composta, a fioretti citrini; brattee dell’ involucro lineari-bi- slunghe; ricettacolo peloso; pianta amarissima, di odore forte, speciale. i Nei luoghi sassosi della zona subapennina, qua e là sulle vec- chie mura. A M. Cavallo (Marz.), verso Fossombrone (Feder.!) ove abbonda, a Pesaro (Scagn.!), ad Altavilla ove V ho raccolta presso Ancona, Fiorisce in estate. Perenne. Sì coltiva comunemente negli orti col nome di Assenzio. 9. A. variabilis Ten. Bert. Flor. It. IX. p. 119. Caule eretto, ramoso dalla base e quasi legnoso, robusto, spesso rossigno, striato, alto 5-8 decim.; foglie inferiori con lungo picciolo, 2 volte pennate, le superiori pennate, colle lacinie tripartite, fili- formi, carnosette; capolini bislunghi, sessili o quasi, in pannocchia piramidale, accompagnati da foglie fiorali più lunghe di essi; ricet- tacolo liscio; pianta talvolta liscia, di odore penetrante. Nei luoghi arenosi del fiume Tronto (Marc.), forse importatavi dagli Abruzzi. Fiorisce in estate. Suffrutice. 4. A. vulgaris L. Bert. Flor. It. IX. p. 126. (fig. 266). Caule eretto, ramoso, liscio, striato, alto 7-10 decim.; foglie picciolate, a periferia ovale, verdi scure di sopra, bianco-tomentose di sotto, profondamente incise in lacinie lanceolate, dentate o anche intere; capolini ovoidei, sessili o quasi, in pannocchia terminale e in racemi ascellari, a fioretti gialli; ricettacolo liscio; pianta di odore leggermente canforato, amarissima. Nei luoghi ombrosi, nelle folte siepi, lungo i corsi d’acqua, specialmente della zona littorale, non rara. A S. Benedetto (Mare.), a Pesaro (Scagn.!), a Senigallia (Salvat.), nella valle di Miano presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in agosto e settembre. Perenne. 9. A. spicata Wulf. Bert. Flor. It. IX. p. 112. Caule ascendente, alto 5-15 cent., cenerino-vellutato come 1l resto della pianta; foglie picciolate, triternate, a lacinie brevi, lineari, ottuse, le fiorali intere: capolini globosi, mediocri, appena pedi- cellati, lanosi, a fioretti gialli, in spica terminale allungata; brat- tee dell’ involucro bislunghe, ottuse, con margine scuro; pianta odorosa. Nei luoghi sassosi dei più alti Apennini, rara. Sul M. Vettore (Ors., Ottav., Sang., Marz.), sul M. Priore (Marz.). Fiorisce in estate. Suffruticosa. 3837 6. A. coerulescens IL. Bert. Flor. It. IX. p. 130. Sin. — A. sipontina Ten. Caule eretto, ramoso dalla base, alto 4-6 decim.; foglie talora alquanto tomentose, talaltra liscie e azzurrognole, variabili, ora dop- piamente pennatifide a lacinie lineari, ottuse, ora tutte intere lan- ceolato-lineari; capolini piccoli, bislunghi, a pochi fioretti gialli, in pannocchia composta piramidale; brattee esterne dell’ involucro er- bacee; ricettacolo liscio; pianta di odore aromatico. Presso il littorale nella parte più meridionale della regione, rara. A_S. Benedetto (Marz.). Fiorisce in agosto. Perenne. Gen. 46. — ACHILLEA L. (Tav. XXV, fig. 201). Abito. — Piante piccole o mediocri, verdi o biancastro-tomentose, di odore aromatico sgradevole o muschiato, di sapore amaro, colle foglie per lo più assai suddivise, raramente semplici, coi capolini piccoli, in corimbo terminale, fitti, bianchi, rosei o gialli, con d- 5 linguette arrotondate, dentate, ovvero mancanti, l. A. Millefolium L. Bert. Flor. It. IX. p. 403. (fig. 261). Pianta pubescente, col caule eretto, semplice o ramoso, alto 2-5 decim.; foglie a perimetro bislungo, strette, pennate, colle lacinie minute, pennatifide e dentate: capolini piccoli, ovato-campanulati, in corimbo composto terminale, a fiori bianchi o roseo-porporini, colle brattee dell’ involucro talvolta marginate di bruno ; fioretti del raggio ovati, tridentati. Var. a — A. lanata Koch. Pianta villoso-lanata, specialmente in basso; foglie a perimetro più angusto che nella forma tipica. Var. b — A. setacea W. et K. in Boiss. Caule generalmente semplice, con foglie angustissime; brattee dell’ involucro paglierine; fiori bianco-giallognoli. Nei luoghi erbosi, nei prati, lungo le strade, comune in tutta la regione. Dovunque nei dintorni di Ancona. Ho raccolto la var. a) sul M. Sanvicino, la var. b) al Cardeto presso Ancona. Fiorisce in estate. Perenne. 2. A. nobilis L. Bert. Flor. It. IX. p. 407. Pianta pubescente: caule eretto, striato, ramoso superiormente, alto 2-5 decim.; foglie a perimetro ovato-bislungo, 2 volte penna- tifide, colle lacinie lineari, brevi, pettinate e lo stelo strettamente alato, dentato; capolini piccoli, ovoideo-campanulati, in corimbo composto terminale, a fiori bianchi: fioretti del raggio arrotondati, tridentati. Nei luoghi erbosi degli Apennini meridionali, rara. Sul M. Vet- tore (Sang.). Fiorisce in luglio. Perenne. 22 338 3. A. ligustica AU. Bert. Flor. It. IX. p. 405. Pianta appena pubescente; caule eretto, semplice o ramoso su- periormente, alto 3-8 decim.; foglie a perimetro ovato, 2 volte pen- natifide, colle lacinie larghette, acute, e lo stelo largamente alato, intero o quasi; capolini assai piccoli, ovoidei, in corimbo composto terminale denso, a fiori bianchi; fioretti del raggio piccoli, arroton- dati, tridentati. Forse presso il littorale di Pesaro, poichè viene indicata nel catalogo del Brignoli, che non credo l’abbia potuta confondere colle altre specie nostrane. Fiorisce in estate e autunno. Perenne. 4. A. ochroleuca Ehrh. Arc. Comp. Flor. It. p. 361. Sin. — A. punctata Ten. Pianta pubescente-glandolosa; caule eretto, semplice, spesso rossastro, alto 2-5 decim.; foglie a perimetro ovato-bislungo, 2 volte pennatifide, colle lacinie lineari Jarghette, intere 0 con un dente; capolini piccoli, ovoidei, in corimbo terminale denso, a fiori giallo- pallidi, colle brattee dell'involucro marginate di bruno; fioretti del raggio arrotondati, tridentati. Sulla parte scoperta dei più alti Apennini, rara. Sul M. Priore (Marz.). Fiorisce in estate. Perenne. 5. A. fomentosa L. Bert. Flor. It. IX. p. 390. Pianta lanuginoso-tomentosa; caule eretto o ascendente, spesso semplice, alto 1-4 decim.; foglie lunghe, a perimetro lanceolato-li- neare, 2 volte pennatifide, a lacinie brevissime, lineari, mucronulate, fascicolate: capolini piccoli, ovoidei, in corimbo composto denso, a fiori gialli dorati; fioretti del raggio ovati a rovescio, interi 0 dentati. Nei luoghi sassosi degli Apennini, rara. Sui M.' di Urbino (Brign.), sul M. deî Fiori nel confine Ascolano (Ors.). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 6. A. Ageratum LI. Bert. Flor. It. IX. p. 388. Pianta ruvida, con lanugine brevissima; caule eretto, per lo più semplice, foglioso, alto 2-5 decim.; foglie lanceolato-bislunghe, seghettate o incise, ottuse, cuneate alla base; capolini piccoli, cilin- droidei, in corimbo terminale compatto, a fiori gialli dorati; fioretti del raggio abortivi o piccoli, ovati, interi o smarginati; pianta con odore forte di seme santo. Quà e là nei luoghi erbosi del littorale. Nel Pesarese (Scagn.!, 3rign.), presso Senigallia (Salv.), a Porto S. Giorgio (Marz.), a S. Benedetto (Marc.), nei colli del Trave presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce da luglio a settembre. Perenne. 339 Gen. 47. — ANTHEMIS L. (Tav. XXV, fig. 264). Abito, — Piante piccole o mediocri, verdi, più o meno pelosette, di odore sgradevole, talvolta poco sensi- bile, colle foglie sempre minutamente frastagliate, coi capolini piuttosto grandi, raggiati, solitari sopra peduncoli piuttosto lunghi, per lo più coi raggi bianchi e il disco giallo, in un solo caso tutti gialli. Il. A. tinctoria L. Bert. Flor. It. IX. p. 385. Pianta cespugliosa, col caule eretto o ascendente, per lo più ramoso dalla base, foglioso, alto 3-5 decim.; foglie pennatifide, a lacinie lineari, minutamente inciso-seghettate, biancastro-lanuginose specialmente di sotto; capolini mediocri, tutti gialli, sopra pedun- coli nudi; brattee dell’ involucro lanceolate, col nervo mediano bru- niccio; squamette del ricettacolo aristate. Var. — A. discoidea Willd. Capolini senza i fioretti del raggio. Nei luoghi aridi, sui muri, lungo le strade, comune nella zona littorale e dei colli. Dovunque nei dintorni di Ancona. La var. in- sieme alla specie nei luoghi sassosi, p. e. al M. Conero. Fiorisce in estate. Perenne. 2. A. austriaca Jacq. Bert. Flor. It. IX. p. 360. Caule eretto, ramoso, pubescente, alto 3-8 decim.; foglie pen- nate, a lacinie pennatifide con denti mucronati, pubescenti di sotto; capolini piuttosto grandi, bianchi e gialli, sopra lunghi peduncoli nudi: brattee dell’involucro lanceolate acute, col nervo mediano verde; squamette del ricettacolo cuneate, munite di resta rigida. Quà e là nei siti boschivi degli Apennini e delle valli adiacenti. A M. Acuto nell’Ascolano (Ors.), alla Madonna del Lambro (Marz.), a Castelluccio ove V ho raccolta. Fiorisce da giugno ad agosto. Perenne. 3. A. Cota L. Bert. Flor. It. IX. p. 357. Caule eretto o ascendente, ramoso, foglioso, liscio, alto 3-6 decim., talvolta rossigno; foglie 2 volte pennatifide, a lacinie lineari anguste, con denti acuminato-aristati; capolini grandi, bianchi e gialli, sopra peduncoli non molto lunghi, un po’ ingrossati all'apice; brattee superiori dell’ involucro paglierine, con largo margine squa- moso-lacero: squamette del ricettacolo terminate in resta lunga, rigida. Fra le biade, nei prati, nei poggi erbosi, comune in tutta la regione. A_Falconara, a Montagnolo, a Varano, ai Prati ecc. presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 4. A. montana L. Bert. Flor. It. IX. p. 374. Caule ascendente, semplice o ramoso dalla base, peloso, alto 340 1-5 decim.; foglie carnosette, pubescenti-cenerognole, pennatifide, a lacinie lineari, brevi, intere; capolini piuttosto grandi, bianchi e gialli, sopra peduncoli lunghi; brattee dell’ involucro lanceolate, con stretto margine bruno; squamette del ricettacolo lanceolate, aristate, spesso dentate. A Nei luoghi erbosi o sassosi della parte scoperta dei più alti Apennini meridionali. A_ Balzo Borghese (Petrucci), a Forca di Presto (Ors., Ottav., Mauri), alle Forchette (Marz.), al Piano di Castelluccio ove Vl ho raccolta. Fiorisce in estate. Annua. 5. A. incrassata Lois. Arc. Comp. Flor. It. p. 356. Caule giacente o ascendente, ramoso dalla base, pelosetto, alto 1-2 decim.; foglie piccole, pubescenti, 2 volte pennatifide, colle la- cinie lineari, minute, brevi, mucronulate; capolini mediocri, bianchi e gialli, sopra peduncoli lunghi, che s’ ingrossano a tromba nella fruttificazione, allorchè il disco diventa conico; brattee superiori dell’ involucro con largo margine scaglioso; squamette del ricetta- colo lesiniformi, rigide. Nel littorale di Porto S. Giorgio ove l ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 6. A. arvensis L. Bert. Flor. It. IX. p. 378. (fio. 264). Caule eretto, ramoso, pelosetto, alto 1-3 decim.: foglie brevi, più o meno pubescenti, 2 volte pennatifide, colle lacinie lineari mu- cronulate; capolini mediocri, bianchi e gialli, rossigni quando sono disseccati; peduncoli assai lunghi, non ingrossati nella fruttificazione; brattee superiori dell’ involuero ottuse, con largo margine scaglioso; ricettacolo conico, colle squamette lanceolate, acuminate. Nei luoghi erbosi e nel limite dei campi, comune in tutta la regione. A_Pietralacroce, a Varano, ai Prati ecc. presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce da maggio a tutta estate. Annua. 1 7. A. Cotula L. Bert. Flor. It. IX. p. 881. Sin. — Maruta foetida Cass. Caule eretto o ascendente, quasi liscio, solcato, assai ramoso, alto 1-3 decim.; foglie 2 volte pennatifide, colle lacinie filiformi capillacee; capolini piccoli, bianchi e gialli, sopra peduncoli per lò più brevi: brattee dell’ involucro bislunghe, scagliose nel margine o lanuginose; ricettacolo allungato, conico a maturità, colle squa- mette setacee, caduche; pianta fetida. Nei luoghi erbosi, nei campi, lungo le vie, in tutta la regione. Presso Arcevia (Ottav.), a S. Elpidio (Nard.), a S. Benedetto (Marc.), a S. Angelo in Pontano (Marz.), a Pesaro (Scagn.!), a Pietrala- croce, al Trave, a Montagnolo ecc. presso Ancona, ove lho rac- colta. Fiorisce in giugno e luglio. Annua. Si distingue col nome volgare di Camomilla bastarda. 341 8. A. Barrelieri Ten. Sanguin. Cent. tres. flor. rom. addend. p. 118. Sin. — Plarmica Barrelieri DC. Anacyclus Barrelieri Guss. Caule in piccolo cespuglietto legnoso, nerastro alla base, d’onde si elevano i peduncoli nudi superiormente, gracili, alti 5-15 cent.:; foglie sericee, lanuginose, pennatifide, a lacinie lineari, affastellate verso l'apice; capolini solitari, mediocri, bianchi e gialli; brattee dell’ involucro bislunghe, lanuginose, con largo margine bruno. Nella parte scoperta dei più alti Apennini meridionali. Sul M. Vettore, sul Sibilla (R. Ricci!) ove lho raccolta. Fiorisce in estate. Perenne. 9 A. mucronulata Bert. Flor. It. IX. p. 369. Sin. — Anacyclus mucronulatus Guss. Plarmica mucronu- lata DO. Caule come sopra; foglie nude o appena pelose, 2 volte penna- tifide, a lacinie strettissime, lunghette, acuminate, intere o incise; capolini grandetti, bianchi e gialli o tutti bianchicci, sopra peduncoli solitari lunghi; brattee dell’ involucro bislunghe, marginate di bruno. Nei luoghi erbosi e rocciosi dei più alti Apennini. Sul Sibilla (Petr., Mare., Marz,, Oîs.), ove I ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. Gen. 48. — ANACYCLUS L. Abito. — Piante piccole, somiglianti nell'aspetto a un Anthemis, inodore, lanuginose. l. A. tomentosus DC. Bert. Flor. It. IX. p. 353. Sin. — Anthemis pubescens Wild. Caule divaricato o ascendente, solcato, ramoso, alto 1-3 decim., talvolta rossigno; foglie pennatifide, colla costola mediana larghetta e le lacinie lineari, acuminate, incise, spesso forcute o a 3 denti; capolini mediocri, col disco giallo e i raggi bianchi, sopra pedun- coli brevi; brattee dell’ involuero lanceolate, lanuginose; squamette del ricettacolo trapezoidali, mucronate e cigliate all'apice. Nel bordo dei campi e nei siti erbosi specialmente della zona littorale, non comune. Presso Urbino (Marc., Feder.!), a Porto S. Elpidio (Nard.), a Porto d’ Ascoli (Ors.), a Sirolo presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 2. A. radiatus Lois. Bert. Flor. It. IX. p. 354. Sin. — Anthemis valentina L. Caule come nella specie precedente: foglie pelose morbide, bi- pennatifide, colle lacinie lineari, acute; capolini piuttosto piccoli, col disco e i naggi gialli, talora rosseggianti di sotto; brattee in- terne dell’ involucro lacere all’ apice; squame del ricettacolo non ci- gliate all’ apice. Nel littorale di Pesaro (Scagn.!), rara. Fiorisce in estate. Annua. Gen. 49. — DIOTIS Deresr. Abito. — Pianta piccola, totalmente coperta di cotone fitto, candido, coì fiori gialli, di odore aromatico del semesanto. D. candidissima Desf. Bert. Flor. It. IX. p. 97. Sin. — Athanasia maritima L. Santolina maritima L. Ms. Jaule ascendente o eretto, foglioso, semplice o ramoso supe- riormente, alto 1-3 decim.; foglie sessili, lanceolato-spatolate, in- tere; capolini globosi, 2-4 all’apice dei rami, in corimbo lasso terminale. Nelle arene del littorale, non comune. A Porto Recanati (Nard.), a Porto S. Elpidio' (Ors.), ove l'ho raccolta. Fiorisce in estate. Perenne. Gen. 50. — TANACETUM L. Abito. — Piante grandi, verdi o vellutate, di odore gradevole e perciò coltivate negli orti, coi capolini piccoli, numerosi, gialli, che non appaiono raggiati. l. T. vulgare L. Bert. Flor. It. IX. p. 104. Pianta liscia o quasi, col caule eretto, semplice 0 superiormente ramoso, alto 5-10 decim.; foglie grandi, talora crespe, interrotta- mente pennate, a lobi pennatifidi e seghettati; capolini emisferici, a fioretti gialli dorati, in corimbo terminale composto e ricco; brattee dell’ involucro tutte ottuse. Si coltiva nei giardini e negli orti col nome di Erba del mu- schio, ed esce talvolta inselvatichita. Fiorisce in estate. Perenne. 2. T. Balsamita LL. Bert. Flor. It. IX. p. 107. Sin. — Balsamita suaveolens Pers. Balsamita vulgaris Wild. Pianta opaca, leggermente vellutata, col caule eretto, ramoso, angoloso, alto 6-10 decim.; foglie bislungo-ellittiche, ottuse, dentel- late, le inferiori picciolate; capolini piccoli, glandolosi, a fioretti gialli, disposti in corimbi lassi, all'apice dei rami; brattee dell’in- volucro bislunghe, ottuse, con nervo dorsale. Si coltiva negli orti come la specie prec. col nome di Erba S. Maria, Erba della Madonna. 343 Gen. 51, — CHRYSANTHEMUM I. Abito. — Pianta mediocre, liscia è un po'glauca, caruosetta, tenera, inodora, colle foglie semplici, coi'ca- polini grandi, assai raggiati, di un bel giallo d'oro. C. segetum L. Arc. Comp. Flor. It. p. 391. Sin. — Xanthophthalniwm segetun Schultz. Matricaria sege- tum Savi. Caule ascendente o eretto, ramoso o semplice, alto 2-5 decim.; foglie inferiori cuneate, dentato-incise verso l'apice, le superiori sessili, lanceolate, ottuse o acute, spesso intere; capolini solitari sopra lunghi peduncoli; brattee dell’ involucro larghe, ottuse, mem- branose nel margine; linguette dei raggi con 2 denti all’apice. Nei luoghi coltivati, quà e là raramente. A Cupra marittima (Mare.), a Pesaro (Scagn.!), al Cardeto presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. Gen. 52. —— LEUCANTHEMUM ‘lourn. (Tav. XXV, fig. 265). Abito. — Piante mediocri, tenaci, semplici o ramose, liscie o poco pelose in basso, inodore, colle foglie semplici, i capolini grandi, assai raggiati, col disco giallo e i raggi bianchi, l. L. vulgare Lamk. Arc. Comp. Flor. It. p. 351. (fig. 265). Sin. — Ohrysanthemuwm Levcanthemwm L. Matricaria Lev- canthemum Scop. Caule eretto, semplice o ramoso in alto, angoloso, liscio, per lo più rossigno, alto 5-8 decim.; foglie liscie, coriacee, le inferiori spatolate, ottuse, dentate verso l'apice, le superiori sessili, lanceo- lato-cuneate, seghottate; capolini mediocri o grandi, colle brattee dell’ involucro marginate di una scaglia argentina. Acheni dei raggi con corona brevissima, o nulla come negli altri. Nei prati, nei poggi erbosi, nei limiti, assai comune e spesso sociale in tutta la regione. Comunissima ai Prati, ai piani di Ca- stelfidardo, Osimo, Loreto, al Trave, presso Ancona. Fiorisce da maggio a tutta estate. Perenne. Si distingue col nome di Margherita. 2. L. montanum DC. Arc. Comp. Flor. It. p. 352. Sin. — Chrysanthemum montanum L. Caule eretto, per lo più semplice. piuttosto gracile, angoloso, solcato, peloso in basso, alto 2-4 decim.; foglie inferiori spesso pe- lose, attenuate in picciolo assai lungo, ottuse e dentate solo all’a- pice, le cauline sessili, più o meno seghettate; capolini mediocri; brattee dell’ involucro lanceolate, con largo margine scaglioso verso l'apice: achenî dei raggi con corona completa. 344 Var. — L. atratum DO. Pianta quasi totalmente liscia; brattee dell’ involucro con mar- gine bruno. Nei luoghi erbosi dell’alta zona apennina, insieme alla varietà. Sui M.' Sibillini (Marz., Sang.) ove 1’ ho raccolta, sul M. dei Fiori (Ors.), sul M. Catria (Picc.!), sul M. Sanvicino (Grilli!) ove pure lho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 3. L. maximum DC. Arc. Comp. Flor. It. p. 392. Caule eretto, solcato, semplice, alto 5-7 decim., appena pelo- setto in basso; foglie avvicinate, coriacee, lunghe, seghettate, le inferiori spatolate, le superiori quasi lineari; capolino solitario, assai grande; brattee superiori dell’involuero con largo margine scaglioso, lacero; achenî del raggio con mezza corona. Nei pascoli degli Apennini, rara. Sul M. Sanvicino d'onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in giugno. Perenne. Gen. 53. — PYRETHRUM Sm. Abito. — Piante mediocri o grandi, assai odorose o quasi inodore, nude e liscie o poco pelose in basso, colle foglie composte, frastag iate, coi capolini mediocri o grandi, assai raggiati, col disco giallo e i raggi bianchi. l. P. Parthenium Wild. Bert. Flor. It. IX. p. 345. Sin. — Matricaria Parthenium L. Chrysanthemum Parthe- nium Pers. Tanacetwum Parthenium Schult. Pianta nuda, liscia, assai odorosa, col caule eretto, solcato, ra- moso, alto 5-10 decim.; foglie picciolate, a perimetro ovato, pen- natifide, colle lacinie bislunghe, inciso-dentate, volte verso 1’ apice della foglia; capolini mediocri, in corimbo composto, ricco; brattee dell’ involucro bislungo-lineari, col nervo mediano saliente. Nei luoghi erbosi e sassosi, nelle radure delle macchie, quà e là nella zona apennina e subapennina. Nel Maceratese (Utili), a Montefortino (Marz.), sul M. Sanvicino ove V ho trovata abbondante. Fiorisce da giugno a ottobre. Perenne. Si coltiva col nome di Matricaria negli orti, d'onde esce tal- volta e inselvatichisce. 2. P. Achilleae DC. Bert. Flor. It. IX. p. 342. Sin. — P. tenuifolium Ten. Chrysanthemum italicum L. Pianta pelosetta, specialmente in basso, inodora, col caule eretto, ramoso superiormente, alto 3-6 decim.; foglie a perimetro bislungo, pennate, colle lacinie piccole, anguste, divise in segmenti lineari acuti, dentati, le inferiori con lungo picciolo; capolini grandi, sopra lunghi peduncoli, pochi in corimbo semplice; brattee dell’ involucro bislungo-lanceolate, marginate di bruno ferrugineo. 345 Nei luoghi erbosi e nelle radure dei boschi lungo la zona su- bapennina e apennina, non rara. Sui M.' di Urbino, al Furlo (Gasp., Ottav.), a M. Gemmo (Nard.), a Montigno (Ottav.), a M. Birro (Utili), a M. Regnolo (Ors.), a M. Priore (Marz.), sui M.' di Fa- briano, al Sanvicino (Grilli!), presso Sassoferrato, nelle quali loca- lità V ho raccolta. Fiorisce in giugno. Perenne. Gen. 54. — MATRICARIA L. Abito. — Pianta piccola, nuda, verde scura, di odore forte sgralevole, colle foglie minutamente frasta- gliate, coi capolini piuttosto piccoli, raggiati, col disco giallo, conico a maturità, e i raggi bianchi. M. Chamomilla L. Bert. Flor. It. IX. p. 350. Caule eretto, assai ramoso, solcato, allo 1-4 decim.; foglie 1-2 volte pennatifide, a lacinie filiformi; capolini per lo più solitari al- l'apice dei rametti che formano una specie di corimbo; brattee dell’ involucro ottuse, con margine squamoso. x Nei luoghi erbosi, lungo le strade, assai comune, specialmente nella zona littorale e dei colli. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. Si raccoglie col nome volgare di Capomilla o Camomilla. Gen. 55. — SENECIO L. (Tav. XXVI, fig. 267). Abito, — Viante piccole o mediocri, raramente grandi, senza odore, nude o fioccose o anche lanose, colle foglie ora semplici, ora frastagliate, di varia forma, coi capolini piccoli o mediocri, a fiori total- mente gialli, talora mancanti dei raggi. Piante del littorale e dei colli. l. S. vulgaris L. Bert. Flor. It. IX. p. 212. (fig. 267). Pianta liscia, tenera; caule eretto, semplice o ramoso, talvolta rossigno, alto 1-3 decim.; foglie superiori sinuato-incise, irregolar- mente dentate, ottuse, dilatate alla base; capolini assai piccoli, gialli, cilindroidei, in corimbo rado, mancanti dei fioretti raggiati alla pe- riferia; brattee dell’ involucro lineari, nere all'apice, rinforzate da altre minori esterne; semi pelosi. Negli orti, fra i campi, lungo le strade, assai comune. Fiorisce quasi tutto Vanno. Annua. Si distingue fra noi col nome volgare di £rba cardellina 0 verzellina. 2. S. erucifolius I, Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 519. Sin. — S. tenvifolius Jacq. 346 Pianta un po’ fioccosa, specialmente sulla faccia inferiore delle foglie, robusta; caule eretto, solcato, talora rossigno, ramoso supe- riormente, alto 3-8 decim.; foglie variabili, dure, ovato-bislunghe, ottuse, grossamente e irregolarmente dentate o pennatifide, colle la- cinie oblique, parallele, rovesciate nel margine; capolini mediocri, in corimbo terminale composto, talora assai ricco, a: fiori giallo- dorati coi raggi lunghetti; brattee dell’ involucro lanceolato-lineari, mucronate, accompagnate alla base da altre minori, lasse; semi pelosi. Nelle siepi, fra i campi, lungo le strade, comune, specialmente lungo la zona littorale. Dovunque presso Ancona. Fiorisce dall’ago- sto all’ ottobre. Perenne. 9. S. erraticus L. Bert. Flor. It. IX. p. 237. Pianta nuda o poco fioccosa, robusta; caule eretto, striato, spesso rossigno in basso, ramoso, alto 3-10 decim.; foglie inferiori pennatifide, colle lacinie piccole, divaricate, anche mancanti, col lobo superiore assai grande, ovato o bislungo, ottuso, dentato; fo- glie superiori profondamente incise; capolini mediocri, in pannoc- chia corimbosa rada, a fiori giallo-dorati, coi raggi lunghetti; brattee dell'involucro lanceolate acute, accompagnate alla base da poche altre lasse, minutissime; semi lisci. Ne' luoghi umidi e ombrosi, accanto ai fossi, nelle siepi, piut- tosto comune. A _Montefortino (Marz.), a Cupra Marittima (Pars.), a Senigallia (Salv.), a Pesaro (Scagn.!), a Castelfidardo, a Sappa- nico, a Falconara, alle Torrette presso Ancona, nelle quali località lho raccolta. Fiorisce da luglio a ottobre. Perenne. 4. S. Jacobaca L. Bert. Flor. It. IX. p. 235. Pianta, liscia, robusta; caule eretto, striato, ramoso superior- mente, alto 2-8 decim., talvolta rossigno: foglie inferiori bislunghe, pennatifide, col lobo estremo grande, le superiori sessili, pennati- fide, colle lacinie oblique e le orecchiette della base incise; capo- lini mediocri in corimbo composto, a fiori giallo-dorati, coi raggi lunghetti; brattee dell’ involucro lanceolate acute, accompagnate alla base da altre poche lasse, minute; semi della periferia vellu- tati, gli altri lisci. Nei pascoli e luoghi incolti, non comune. Al Vettore (0Ors.), nell’ Urbinate e Pesarese (Brign., Scagn.!). Fiorisce in estate. Perenne. Piante apennine. 5. 6. laciniatus Bert. Flor. IX. p. 223. Sin. — S. nebrodensis L. S. rupestris W. et Kit. 347 Pianta gracile, tenera, nuda o poco fioccosa; caule eretto, an- goloso, semplice o ramoso, alto 1-3 decim.; foglie bislunghe, strette, pennatifide, abbraccianti alla base, colla lacinie angoloso-dentate ; capolini piuttosto piccoli, 2-4 in corimbo terminale, a fiori giallo- dorati, coì raggi lunghetti; brattee dell’ involucro lanceolate, acu- minate, brune all'apice, accompagnate da altre esterne, piccole, lasse; semi pelosi. Nei luoghi erbosi e nelle parti scoperte degli Apennini, comune. A Fonte Vidone (Ors.), a Capo di Tenna, sul M. dei Fiori (Marz.), a Pietralata (Ottav.), sul Catria (Picc.!), sul Vettore, sul Sibilla e sul Priore, ove 1’ ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Annua o bienne. 1 6. S+ cordatus Koch. Bert. Flor. It. IX. p. 249. Sin. — S. baldensis Poir. S. alpinus DC. Cineraria alpina Pollin. C. cordifolia L. fil. Pianta spesso fioccosa, robusta: caule eretto, striato, semplice o ramoso superiormente, alto 6-8 decim.; foglie cuoriformi-ovate, picciolate, con grossi e acuti denti, spesso lanuginose sulla faccia inferiore, talvolta nude; capolini mediocri, in corimbo terminale compatto, a fiori gialli solfini o dorati, coi raggi lunghetti; brattee dell’involucro lineari, ottuse o acute; semi lisci. Nei luoghi freschi e presso i corsi d’acqua, in molti Apennini. A Montefortino, Capo di Tenna (Marz.), al Lambro (Ors.), a Rio Sacro (Ott.), sul Sibilla, sul Priore, a M. Birro, a Montemonaco, nelle quali località 1’ ho raecolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 7. S. lanatus Scop. Bert. Flor. It. IX. p. 247. Sin. — S. arachnoideus DC. Arnica lanigera Ten. A. floccosa Bert. Cineraria arachnoidea Reich. Pianta sericeo-lanata; caule eretto, semplice, alto 2-4 decim.; foglie radicali ovate, picciolate, dentato-crenate, le superiori angu- ste lanceolate, ottuse o acute, spesso intere, semi-abbraccianti alla base; capolino grandissimo, solitario, a fiori giallo-aranciati, coi raggi lunghi e sottili: brattee dell’ involuero lanceolate, lanose: semi pelosi. Nei luoghi erbosi e nei pascoli degli Apennini, non rara. Sul M. Birro (Nard., Utili), a Pietralata (Ottav.), sul Vettore (R. Ricci!), a Montefortino, a M. Corona, alla Sibilla, a Capo di Tenna, a S. Leonardo, al Pizzo dei tre vescovi (Marz.) ove I ho raccolta, al Sanvicino d’onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 8. S. Doronicum L. Bert. Flor. It. IX p. 245. Sin. — S. apenninus Tausch. Pianta più o meno fioccosa, robusta: caule semplice, eretto 0 ascendente, con foglie decrescenti dal basso all’ alto, solcato, alto 2-5 decim.; foglie inferiori spatolate, attenuate in luogo picciolo, coriacee, più o meno dentate, le superiori sessili, abbraccianti, acu- minate:; capolini grandi, solitari o 2-3, a fiori giallo-dorati, coi raggi lunghi, larghetti; brattee esterne dell’ involucro lineari, più lunghe delle interne; semi lisci. ; Var. — S. neglectus mihi (S. glaberrimus? Boiss. Flor. Or. DT. p. 406). Malphighia, Anno I Fasc. VII. p. 324. Pianta generalmente nuda, piuttosto gracile; foglie radicali ovate o ellittiche, picciolate, ottuse o acute, appena dentellate, le superiori lineari; capolini mediocri, solitari o 2-5, a fiori gialli zolfini; brattee esterne dell’ involucro lineari più brevi delle interne; semi lisci, Cresce la specie nella regione scoperta degli Apennini, comu- nemente. A_M. Birro (Nard., Utili), presso Castelluccio (Ottav.), sul Priore (Marz.), sul M. dei Fiori (Ors.), a M. Nerone (Scagn.!), sul S7billa, sul' Farnio, al Valico di Gualdo, sul M. Catria, nelle quali località l ho raccolta. Rinvenni la var. sul Sibilla, e V ebbi del Sanvicino da Grilli. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 9. S. nemorensis L. Bert. Flor. It. IX. p. 242, Sin. — S. ovatus Ten. S. Jacquinianus DC. Pianta nuda, robusta; caule eretto, ramoso, angoloso, spesso rossigno, alto 3-8 decim.; foglie ellittiche o bislunghe, acuminate, minutamente e acutamente seghettate, quelle inferiori più o meno scorrenti in picciolo, le supreme talvolta sessili; capolini piccoli, cilindroidei, in corimbo composto, compatto, a fiori giallo-dorati con pochi raggi lunghetti; brattee dell’ involucro lanceolato-lineari acute, bruniccie, accompagnate alla base da altre più brevi, lasse; semi lisci. Nei boschi di faggio e nelle loro radure. A Montemonaco (Ors.), ove l’ ho raccolta, a Montefortino (Marz.), sui M.' di Sarnano (Nard.), sul M. Catria (Gasp.), sui M.' di Santagata Feltria (Azzar.), al Sanvicino donde lebbi da Grilli. Fiorisce in estate. Perenne. 10. S. Brachychaetus DO. Arc. Comp. Flor. It. p. 347. Sin. — Cineraria longifolia Jacq. Pianta nuda o poco fioccosa, gracile; caule eretto, semplice, alto 3-6 decim.; foglie inferiori ovato-bislunghe, seghettate e den- tate, scorrenti in lungo picciolo, le superiori lunghe, sessili, acumi- nate, anche intere; capolini mediocri, in corimbo semplice, piuttosto compatto, a fiori gialli, coi raggi lunghi, gracili; brattee dell’ invo- lucro lineari acute, un po’ fioccose; semi pelosi. Nei boschi di faggio e nei loro limiti, rara. Sul M. Catria (Pice.!) ove l’ ho raccolta, e sul Sanzicino d'onde l ebbi da Grilli. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 349 11. S. alpestris DC. Are. Comp. Flor. It. p. 346. Pianta un po’ fioccosa, robusta; caule eretto, solcato, semplice, alto 5-10 decim.; foglie radicali cuoriformi-ovate, picciolate, le cau- line ovato-bislunghe con un seno che le separa dal picciolo larga- mente alato, tutte seghettate, le supreme sessili acuminate; capolini grandi, in corimbo semplice; più o meno ricco, sopra lunghi pedun- coli, a fiori gialli citrini, coi raggi lunghi; brattee dell’ involucro lineari acuminate, senza appendici lasse alla base; semi leggermente pelosi. Sui pascoli del M. Cazria (Picc.!), ove 1’ ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne, Gen. 56. — DORONICUM L. (Tav. XXVI, fig. 268). Abito. — Piante medioggi, simili ai Senecio, inodore, liscié o pelose, colle foglie semplici, quelle radicali cuoriformi, coì capolini piuttosto grandi, assai raggiati, gialli, sopra lunghi peduncoli. I. D. Pardalianches L. Bert. Flor. It. IX. p. 306. Sin. — D. scorpioides Sav. D. Matthioli Reich. Caule eretto, semplice, striato, pubescente, alto 3-8 decim.:; fo- glie pubescenti, molli, denticolate, le radicali grandi, picciolate, cuo- riformi-ovate, le cauline bislunghe, abbraccianti alla base; capolini grandi, lungamente peduncolati, coi raggi giallo-pallidi; brattee del- l'involucro lineari acuminate. Registro questa specie sulla fede del Brignoti, che 1 ha inserita nel catalogo delle piante dell’ binate. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 2. D. cordifolium Sternb. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 522. (fie. 268). Sin. — D. Columnae Ten. Caule eretto, semplice, solcato, liscio, alto 3-5 decim.; foglie brevissimamente cigliate, le radicali piccole, cuoriformi-arrotondate, dentellate, le superiori sessili, cuoriformi alla base, bislunghe, gros- samente seghettate; capolini solitari, grandi, coi raggi giallo-dorati; brattee dell’ involuero lanceolato-lineari, acuminate, erbacee. Nelle parti erbose e scoperte dei più alti Apennini, non rara. A Pietralata (Ott.), sul M. Catria (Picc.!), al Sanvicino donde l’ebbi da Grilli, sul Veztore, sul Sibilla, sul Priore, sul Farnio, a Forca Viola, a M. Birro, ove V ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 350 Gen. 57. — GHAPHALIUM LI. Abito. — Piante gracili, piccole o piccolissime, rivestite di lana bianca, inodore, colle foglie intere, sem- plici, coi capolini piccolissimi, aggruppati in fasci, in corimbi densi, in spiche, a fiori poco visi- bili, gialli o bianchi, colle brattee dell'involucro aride, squamose, che mantengono il loro colore bianco o roseo o paglierino disseccando. 1. G. luteo-album LI. Bert. Flor. It. IX. p. 142. Sin. — G. pompejanum Ten. Helichryswm luteo-albwm Reich. Pianta candida fioccosa; caule gracile, semplice o poco ramoso, eretto o ascendente, alto 2-4 decim.; foglie lineari-lanceolate, semi- abbraccianti alla base; capolini in glomerolìi terminali non cinti da foglie: brattee degli involucri scagliose. Nei luoghi sabbiosi umidi, lungo i corsì d’acqua. Alla foce del Tenna, a Cupra marittima (Nard.), in Ascoli (Ors.), a S. Angelo in Pontano (Marz.), nel Fermano (Marc.), nell’ Urbinate (Brign.), a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce dalla primavera alla fine di estate. Annua. 2. G. uliginosum L. Bert. Flor. It. IX. p. 150. Pianta biancastra lanata; caule assai ramoso, prostrato o ascen- dente, alto 1-2 decim.; foglie lanceolato-lineari, quasi liscie di sopra, le superiori sessili ma non abbraccianti; capolini in glomeroli cinti da foglie; brattee degli involucri giallo-livide o rossigne. Nei luoghi acquatrinosi e molto umidi, assai rara. Ad Umito nell’ Ascolano (Ors.). Fiorisce in luglio e agosto. Annua. 3. G. supinum L. Bert. Flor. It. IX. p. 140. Sin. — G. pusillun Haenk. Omalotheca supina Cass. Pianta cenerina tomentosa, specialmente nel caule che è cespu- glioso, filiforme, giacente o ascendente, alto appena 3-8 cent.; foglie lineari, fascicolate alla base del caule; capolini in racemo spici- forme terminale; brattee degli involucri lanceolato-bislunghe, bian- co-ferruginee nel margine; le esterne più lunghe della metà del capolino. Nelle più alte cime degli Apennini meridionali, assai rara. Sulla vetta del M. Priore e alla Stanca (Marz.). Fiorisce in luglio e ago- sto. Perenne. 4, Gi, sylvaticum L. Arc. Comp. Flor. It. p. 377. Sin. — G. reclum Sm. Pianta cenerina cotonosa; caule eretto, semplice, alto 2-4 decim.: foglie Ianceolato-lineari, le inferiori Inngamente picciolate, liscie di sopra, bianche di sotto; capolini in spica allungata nell’ascella delle foglie superiori; brattee dell’ involucro bislunghe, bruno-ferruginee o gialliccie, le esterne più brevi della metà del capolino. Nei luoghi scoperti e anche boschivi degli Apennini. Sul M. dei 351 Fiori (Ors.), sul Vettore (Mauri), a Montefortino (Marz.), al Sanvi- cino (Nard.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 5. G. Leontopodium Wild. Bert. Flor. It. IX. p. 15%. Sin. — Filago Leontopodivm L. Leontopodiwn alpinum Cass. Pianta densamente lanata, candida o sfumata di citrino; caule eretto, semplice, alto 2-6 cent. (più negli esemplari delle Alpi); foglie lanceolate, anguste, le cauline sessili; capolini in corimbo compatto agglomerato, cinto da parecchie foglie a stella; brattee degli involucri parziali lanceolate, nerastre all'apice. Il leggendario Edelweiss delle Alpi cresce, sebbene assai ridotto nelle dimensioni, sulle più alte cime dei nostri Apennini meridionali. L'ho raccolto sul Veztore, sul Priore, sul Sibilla, a Balzo Borghese. Fiorisce in agosto. Perenne. 6. G. dioicum L. Bert. Flor. It. IX. p. 151. Sin. — Antennaria dioica Gaertn. Pianta bianca tomentosa, specialmente nel caule che è eretto, semplice, alto 1-2 decim. e nella pagina inferiore delle foglie; foglie radicali coriacee, spatolate, con un mucrone all'apice, le cauline lineari, sessili; capolini più grandi che nelle altre specie, in corimbo semplice, terminale, contratto; brattee degli involucri squamose, ora ovate candide (nei capolini maschili), ora lanceolate rosee (nei ca- polini femminei). Nei luoghi erbosi e scoperti dei più alti Apennini. Sulle roccie del M. Sibilla (Sang.), sul Vettore (Marz.), sui M.' di Urbino (Brign.). Fiorisee dal giugno all’ agosto. Perenne. Gen. 58. — FILAGO L. (Tav. XXVI, fig. 270). Abito. — Piante piccole, cenerino-tomentose, inodore, simili ai GnaphaZium, colle foglie angustissime, coi capolini piccolissimi, in glomeruli terminali e laterali, a fioretti giallognoli, appena visibili. l. 7. germanica L. Bert. Flor. It. IX. p. 157. (fig. 270). Sin. — Gnaphalimn germanicum Willd. Caule eretto, ramoso forcato superiormente, foglioso, alto 1-2 decim.; foglie inferiori spatolate, le superiori lineari-lanceolate, acute; capolini da 12 a 30, talvolta anche meno, in glomeroli: brattee degli involucri paglierine, aristate e rigide all’ apice. Nei luoghi incolti e sterili, fra i campi dopo le messi, lungo le strade, in tutta la regione, comune. A _Motagnolo, a Pietralacroce, al Trave, al M. Conero ecc. presso Ancona, Fiorisce in luglio e agosto. Annua. 352 2. F. gallica L. Bert. Flor. It. IX. p. 163. Sin. — Gnaphalium gallicum Willd. Caule eretto, ramoso-forcato superiormente o anche semplice, alto 1-3 decim.; foglie filiformi acute; capolini 3-5 in glomeroli, ac- compagnati da foglie più lunghe di essi; involucri conico-piramidali. Nei luoghi aridi della zona apennina e subapennina, rara. Nel- l’Ascolano (Ors.), sul M. Vettore (Marz.), nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce da giugno ad agosto. Annua, 3. F. minima Fries. Bert. Flor. It. IX. p. 161. Sin. — Gnaphalimm minimum Sm. G. calabrm Ten. ‘aule eretto, gracile, semplice o forcato all’apice, alto 1-2 decim.; foglie lineari acute, applicate; capolini 3-5 o anche più in glome- roli globosi, accompagnati da foglie più brevi di essi; involucri conico-piramidali, turgidi alla base. Nei luoghi sterili degli Apennini meridionali, rara. A _M. Acuto e a M. Vettore (Ors., Sang.). Fiorisce in luglio e agosto. Annua. Gen. 59. — EVAX GAERTN. (Lav. XXVI, fig: 209). Abito. — Pianticella piccolissima, cenerino-tomentosa, inodora, colle foglie semplici, intere, coi capolini minuti, riuniti in glomerolo, a fioretti gialli. E. pygmaea Pers. Bert. Flor. It. IX. p. 501. Sin. — Filago pygmaea L. Caule alto 1-5 cent., semplice o ramoso; foglie spatolate, intere, ottuse; capolini in glomeroli terminali, cinti da foglie fiorali a stella, più lunghe di essi; brattee superiori degli involucri lanceolate, ari- state, pallide. Quà e là lungo il littorale. A_Porto d’ Ascoli (Ors.), a S. Bene- detto (Marc.), a Porto S. Elpidio e a Porto Recanati (Nard.), a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce da giugno ad autunno. Annua. Gen. 60. — MICROPUS L. (Mav. XXWI fig: 2710). Abito. — Pianta assai piccola, bianco-lanata e fioccosa, inodora, colle foglie semplici, intere, coi capolini terminali o ascellari, di molti fioretti gialli. M. erectus IL. Bert. Flor. It. IX. p. 506. Sin. —- M. discolor Ten. Caule eretto o ascendente, ramoso, alto 10-15 cent.:; foglie lan- ceolate, sparse, le inferiori ottuse; capolini in gruppetti quasi glo- bosi, cinti da foglie fiorali più lunghe di essi; brattee degli invo- lucri, concave, inermi. 303 Nei siti aridi e rocciosi della zona apennina, rara. Sul M. dei Fiori (Mauri), sul Sibilla (Marz.), presso Arcevia (Ottav.). Fiorisce in giugno e luglio. Annua. Gen. 61. — PHAGNALON Cass. (Tav. XXVI, fig. 272). Abito. — Pianta piccola o mediocre, lignescente alla base, cenerino-tomentosa, colle foglie anguste, sem- plici, intere, coi capolini piccoli, terminali, pochi o solitari, sessili o quasi, a fioretti gialli, quelli dei raggi del capolino filiformi. P. sordidum DO. Are. Comp. Flor. It. p. 375. Sin. — Conyza sordida L. Mant. Gnaphaliwm sordiduwm L. sp. pl. Canle eretto o ascendente, ramoso, alto 1-4 decim.; foglie li- neari, accartocciate nei margini; capolini ovoidei, colle brattee del. l'involucro stipate, nitide, ovate e lanceolate, di color bruno livido. Nei luoghi aridi e sui muri presso Macerata (Marz.). Fiorisce da luglio a settembre. Perenne. Gen. 62. — HELICHRYSUM GAERTN. Abito. — Pianta mediocre cespugliosa, legnosa nel ceppo, bianco-tomentosa, di odore forte aromatico, mielato, colle foglie angustissime, semplici, intere, coi capolini piccoli in corimbo terminale ricco, coll’ involucro paglierino splendente e i fioretti giallo-dorati. H. Stoechas Gaertn. Arc. Comp. Flor. It. p. 376. Sin. — H. angustifolimm DC. Gnaphalium Stoechas L. Caule ascendente o giacente, ramoso superiormente, alto 2-5 decim.; foglie lineari anguste, lunghette, accartocciate nei margini; capolini fitti, brevemente pedicellati, ovato-cilindroidei ; brattee degli involucri bislunghe, citrine, splendenti, specialmente quelle superiori. Nei siti aridi di collina, più specialmente verso il littorale, co- mune. Abbonda nelle rupi marittime da ‘Ancona al M. Conero. Fio- risce da giugno a settembre. Suffruticosa. Si distingue col nome di Protano, Perpetvino giallo. Gen. 63. — CALENDULA L. (Tav. XXIV, fig. 248, 249). Abito. — Piante mediocri o anche piccole, talvolta cespugliose, pubescenti e glandolose, emananti odore resinoso, specialmente dai fiori se stropicciati, colle foglie semplici, coi capolini solitari, mediocri o grandi, gialli o aranciati, lungamente raggiati, coi raggi ora aperti, ora eretti, accostati. I. C. arvensis L. Bert. Flor. It. IX. p. 494. (fig. 248, 249). Caule erbaceo, giacente o eretto, striato, ramoso, alto 1-3 decim.; foglie lanceolate, con piccolissimi e radi denti callosi, le cauline 23 bd sessili, abbraccianti; capolini mediocri, gialli; brattee dell’ involucro acuminate, spesso rossigne all’apice; semi della periferia lunga- mente spinescenti, non alati, eretti a maturità. Var. — €. micrantha Tin. in Boiss. Pianta alta appena 5-10 cent.; semi ricurvi anche nella peri- feria del capolino. ì Fra i campi, lungo le strade, in tutta la regione comune. Dovun- que presso Ancona, ove ho raccolto anche la var. nei luoghi aridi e nelle viene al Trave. Fiorisce dal marzo al tardo autunno. Annua. 2. C. marginata Willd. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 477. Caule spesso lignescente alla base, ascendente o eretto, ramoso, alto 2-5 decim.; foglie leggermente sinuate o intere, senza denti callosi, spesso ondulate, cigliato-lanate nel margine, le inferiori spa- tolate, le superiori acute, abbraccianti; capolini grandi, gialli o aran- ciati: brattee dell'involucro spesso rossigne all'apice; semi rieurvi a barchetta, quelli della periferia spinescenti alla base, terminati da un lungo beceo ottuso, eretto. Var. — C. atrata mihi. Malpighia, Anno I. Fasc. VII. p. 324. Capolini coi fiori centrali di colore rosso-arancione scurissimo. Nei luoghi erbosi entro la città di Ancona e nei dintorni, a Gallina, a Montepelago, ad Altavilla ove ho rinvenuto pure la var. che ricorderebbe per i fiori la C. bicolor Raf. Gen. 64. —. CARPESIUM L. (Giav. XXVI fig: 213). Abito. — Pianta mediocre, pubescente, colle foglie semplici, coi capolini solitari, piuttosto grandi, curvati, a fiori gialli pallidissimi, senza raggi. C. cernuum L. Bert. Flor. It. IX. p. 172. Sin. — Aster cernuus Col. Caule eretto, peloso, ramoso superiormente, alto 2-5 decim.; foglie morbide, ovate o lanceolate, acute, più o meno picciolate, de- bolmente dentate; capolini emisferici, spesso cinti dalle foglie fiorali ; brattee esterne dell’ involucro erbacee, le interne squamose, ottuse. Nell’apennino maceratese a Fiastra (Nard.). Fiorisce da luglio a settembre. Perenne. Gen. 65. — BIDENS LI. Abit9. = Pianta mediocre, liscia, col fusto spesso rossigno, di leggero odore sgradevole, colle foglie sem- plici o composte, coi capolini mediocri, solitari, cinti di foglie fiorali, a fioretti gialli, di cui tal- volta alcuni periferici divengono raggiati. B. tripartita L. Bert. Flor. It. IX. p. 75. Caule ascendente o eretto, ramoso, alto 3-8 decim.: foglie ge- 355 neralmente tripartite, colle lacinie più o meno seghettate o anche incise, la superiore più grande, ovato-lanceolata o lanceolata ; capo- lini eretti, cinti da foglie involucrali più lunghe di essi; semi con 2 reste munite di ciglia reflesse che sì estendono anche nel margine. Quà e là nei luoghi acquatrinosi e nei fossi. A Pesaro (Scagn.!), a Jesi d'onde V’ebbi da Grilli, a Falconara ove lho raccolta. Fio- risce in agosto e settembre. Annua. Nora — Mi comunica Scagnetti che nei pressi di Pesaro esce spesso naturalizzato il Bidens chry- santhemoides Mich, dal quale si trae colà una qualche risorsa come foraggio in novem- bre, allorquando la specie fiorisce. , Gen. 66. — HELIANTHUS LI. Abito, — Piante coltivate, grandi, con caule robusto, diritto, le foglie picciolate, semplici, i capolini grandi o giganteschi, giallo-dorati, evidentemente raggiati. 1. H. annuus L. Cocc. Flor. Bologn. p. 289. Radice fibrosa; foglie ruvide, tutte cuoriformi, seghettate: ca- polini grandissimi, più o meno pendenti. Si coltiva comunemente il Girasole originario del Perù, negli orti e nei pressi delle linee ferrate. Fiorisce in estate. Annua. 2. H. tuberosus L. Arc. Comp. Flor. It. p. 367. Radice carnosa; foglie aspre, seghettate, le inferiori cuoriformi- ovate, le superiori bislunghe o lanceolate, acuminate; capolini me- diocri, eretti. Questa pianta originaria del Brasile sì coltiva quà e là negli orti, per i rizomi tuberosi distinti col nome di Topinambur, che ven- gono mangiati cotti o dati al bestiame. Fiorisce in estate. Perenne. Gen. 67. — ASTERISCUS MoENcH. (Tav. XXVII, fig. 276). Abito. — Pianta mediocre, mollemente pelosa, colle foglie semplici, coi capolini mediocri, giallo-dorati, raggiati, solitari o pochi in corimbo, cinti alla base da foglie fiorali più lunghe di essi. A. spinosus Gr. et Godr. Bert. Flor. It. IX. p. 416. Sin. — Buphthalmum spinosum L. Pallenis spinosa DC. Caule eretto, semplice o ramoso verso l'apice, striato, alto 2-5 decim.; foglie bislunghe, intere o appena seghettate, le superiori sessili, abbraccianti alla base, acute; brattee dell’ involucro spinose all'apice, le esterne più lunghe del fiore. Nei luoghi sterili, lungo le vie, assai comune in tutta la regione. Dovunque nei dintorni di Ancona. Fiorisce da giugno ad ottobre. Annua. 306 Gen. 68. — PULICARIA GAERIN. (Tav. XXVI, fig. 274, 275). Abito. — Piante mediocri o grandi, talora formanti dei grossì cespugli, di odore resinoso, talvolta inten- sissimo, mollemente pelose o appiccaticcie, colle foglie semplici, coi capolini mediocri o piccoli, gialli, coi raggi sottili o grandetti, talora appena apparenti, disposti in corimbo rado o in pan- nocchia ricca o in racemì spiciformi; pappi di colore biondo rossigno. I]. P. dysenterica Gaertn. Arc. Comp. Flor. It. p. 372. (fig. 274). Sin. — Inula dysenterica L. Pianta di odore leggermente resinoso, pelosa; caule eretto, ra- moso, talvolta divaricato, alto 3-6 decim.; foglie bislunghe o lan- ceolate, crespe nei margini, appena seghettate o intere, abbraccianti: orecchiute alla base, biancastro-lanuginose di sotto; capolini me- diocri, sparsi all’apice dei rami, sopra peduncoli sottili, coi fioretti del raggio più lunghi dell’ involucro che ha le brattee setacee. Nei prati, lungo i fossi, accanto alle strade, comune in tutta la regione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce da luglio a novem» bre. Perenne. 2. P. odora Reich. Arc. Comp. Flor. It. p. 372. Sin. — Inula odora L. Pianta di odore balsamico, pelosa; caule eretto, striato, sem- plice o ramoso superiormente, alto 2-8 decim.; foglie radicali grandi, ovato-bislunghe, ottuse, brevemente picciolate, le cauline lanceolate, sessili, un po’ abbraccianti alla base, intere o appena denticolate; capolini mediocri, in corimbo, sopra peduncoli ingrossati all’apice, coi fioretti del raggio sottili, più lunghi dell’involucro che ha le brattee lineari, assai villose. Nelle radure e nei limiti delle macchie, non comune. AS. An gelo in Pontano (Marz.), a M. Acuto (Ors.), nella selva di Custel- fidardo, al M. Conero presso Ancona, ove 1 ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 3. P. viscosa Koch. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 532. (fig. 275). Sin. — Erigeron viscosum L. Cupularia viscosa Gr. et Godr. Inula viscosa Ait. Solidago viscosa Savi. Pianta cespugliosa, robusta, ruvida, di odore resinoso forte, col caule a rami eretti dalla base, alto 5-10 decim.; foglie lanceo- late, acute, sessili-abbraccianti, seghettate o anche intere; capolini mediocri, in pannocchie dense fogliose, portati da pedicelli gracili; fioretti del raggio lunghi: brattee dell’ involucro lineari, ottuse, vischiose. Nei luoghi incolti, nei limiti, accanto ai fiumi, comune in tutta la regione. Abbonda nei colli littoranei da Ancona al M. Conero. Fiorisce da luglio a ottobre. Perenne. Si distingue col nome volgare di Bistorno. 307 4. P. graveolens Nym. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 532. Sin. — Erigeron graveolens L. Cupularia graveolens Gr. et Godr. Inula graveolens DC. Solidago graveolens Savi. Pianta gracile, pubescente-vischiosa, di forte odore’ resinoso; caule eretto, assai ramoso ; foglie inferiori lanceolate, appena seghet- tate, le superiori lineari, intere, sessili; capolini piccoli, sparsi nei rami in racemo composto, rado, foglioso; fioretti del raggio brevis- simi, spesso non apparenti; brattee dell’ involucro lineari, erbacee. Nei campi dopo le messi, lungo le vie, negli orti, in tutta la regione assai comune. Sociale nei coltivati quasi dovunque presso Ancona. Fiorisce in settembre e ottobre. Annua. Si distingue col nome volgare di Bistorno o Bruciamulino. Gen. 69. — INULA LI. (Tav. XXVII, fig. 277, 278). Abito. — Piante mediocri o grandi, più spesso a fusto semplice, più raramente cespugliose, inodore o feti- de, ora pelose, ora nude, colle foglie semplici, coì capolini generalmente grandi ed evidentemente raggiati, di colore giallo dorato, in un solo caso piccoli e senza raggi, solitarî o in corimbo; pappi di colore bianco sudicio o rossigno. ]. I. Helenium L. Bert. Flor. It. IX. p. 267. (fig. 277). Sin. — Aster officinalis AU Corvisartia Helenium Gr. et Godr. Pianta assai robusta, vellutata specialmente nei rami e nella faccia inferiore delle foglie, col caule eretto, ramoso, alto 8-15 decim.; foglie irregolarmente dentate, le inferiori assai grandi, attenuate in lungo picciolo, bislunghe, le superiori abbraccianti alla base; capo- lini assai grandi, sopra lunghi peduncoli, in corimbo terminale; brattee fogliacee, bislungo-lanceolate, un po’ lasse, le superiori brune e ricurve all’apice; semi a 4 angoli. Nei luoghi umidi e aquatrinosi, rara. Nell’ Urbinate (Brign.), al lago di Pagliari (Ors.), allo Smerillo (Ors.), a Jesi d'onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 2. I. Conyza DC. Are. Comp. Flor. It. p. 370. (fig. 278). Sin. — Conyza squarrosa L. Pianta robusta, finamente vellutata, fetida, col caule eretto, ra- moso superiormente, alto 5-10 decim.; foglie bislungo-ellittiche, in- tere o appena denticolate, venose, le inferiori più grandi, attenuate in picciolo, le superiori sessili; capolini piccoli, cilindroidei, in co- rimbo denso, coi fioretti del raggio non apparenti; brattee ester- ne dell'involucro ricurve ed erbacee all'apice; le interne lineari, scagliose. Nei luoghi boschivi, accanto alle siepi, comune in tutta la re- gione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce da luglio a ottobre. Perenne. 3. I. hirta L. Bert. Flor. It. IX. p. 280. Sin. — I. hirsuta Suffr. Aster hirtus All. Pianta irsuta di peli fulvi, col caule semplice, eretto, alto 1-4 decim.; foglie lanceolato-ellittiche, appena seghettate, dure, nervose, sessili; capolino generalmente solitario, grande, colle brattee dell’ in- volucro interamente fogliacee, lanceolato-acuminate, irsute, più lun- ghe del disco fiorale. Var. — I. spiraeaefolia L. Pianta appena pubescente; fiori più piccoli in corimbo adden- sato, colle brattee dell’ involuero squamiformi, più piccole. Nei prati e nelle radure boschive della zona apennina insieme alla varietà. A _M. Corona (0Ors.), a M. Alpone, a Montefortino (Marz.), sui M.' di Urbino (Brign.), sul M. Argentara, al Sanvi- cino, sui M.' di Fabriano, sul Catria, nelle quali località l’ ho rac- colta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 4. I. salicina L. Bert. Flor. It. IX. p. 278. Sin. — Aster salicinus All. Pianta nuda, col caule semplice, eretto, alto 2-6 decim.; foglie lanceolate, acuminate, ricurve, coriacee, lucide, scabre nei margini, sessili-abbraccianti alla base; capolino generalmente solitario, grande o accompagnato da 1-2 altri più piccoli; brattee dell’ involucro li- scie, lanceolato-acuminate, le esterne fogliacee all’ apice. Nei luoghi erbosi della zona apennina e subapennina, rara- ramente verso il mare. In Ascoli (Ors.), sul Sibilla (Marcant.), a Montefortino (Marz.), nel Maceratese (Nard.), in Arcevia (Ottav.), nell’ Urbinate (Azzar.), nel Pesarese (Scagn.!), a Castelclementino e alle Tavernelle presso Ancona, ove 1° ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 5. I. crithmoides L. Bert. Flor. It. IX. p. 287. Sin. — I. crithmifolia Wild. Pianta nuda, carnosa, un po’ aromatica, col caule ramoso, eretto o ascendente, alto 5-8 decim.; foglie carnose, lineari, intere o con qualche dente all’ apice; capolini mediocri, solitari o in corimbo, colle brattee dell’ involucro minute, lineari-acuminate. Nelle arene marine, in quasi tutto il littorale. A Pesaro (Scagn.!), a Porto S. Elpidio, a Porto Civitanova, a Falconara, a Senigallia ove l’ ho raccolta. Fiorisce da agosto a novembre. Perenne. 6. I. montana L. Bert. Flor. It. IX. p. 285. Sin. — Aster montanus All. Pianta più o meno sericeo-lanata, col caule quasi senza foglie, semplice, eretto o ascendente, alto 1-3 decim.; foglie radicali an- guste, lanceolate, attenuate in lungo picciolo, generalmente intere, 350 con vene longitudinali; capolino assai grande, solitario, colle brat- tee dell’ involucro lanceolato-lineari, lanate. Nel prati degli Apennini, comune. Sul M. Birro (Marz.), sui M. di Camerino (Ottav.), di Cingoli (Nard.), di Sarnano, a M. Ar- gentara, al Sanvicino (Grilli!), nelle quali località 1 ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. Gen. 70. — BELLIS I. (Tav. XXVII, fig. 280). Abito, = Piante piccole, inodore, quasi sempre colle sole foglie radicali a rosetta, semplici, più o meno pelose, sovente rossigne nel picciolo, coi capolini mediocri o piccoli, solitari sopra peduncoli nudi che emanano dalle radici, a fioretti del raggio bianchi, per lo più sfumati di porporino all’esterno, quelli del disco gialli. I. B. perennis L. Bert. Flor. It. IX. p. 316. (fig. 280). Pianta pelosetta, senza caule apparente; foglie ovato-spatolate, attenuate in picciolo più o meno lungo, seghettato-intaccate verso l'apice: capolino mediocre portato da un peduncolo spesso breve, colle brattee dell’ involucro ottuse, per lo più brune all’ apice. Nei prati, lungo le vie, nei limiti, comunissima in tutta la re- gione. Dovunque e sociale presso Ancona. Fiorisce quasi tutto l’anno, mà più abbondantemente in aprile. Perenne. Si distingue col nome volgare di Primavera. 2. B. sylvestris Cyr. Bert. Flor. It. IX. p. 317, Sin. — B. hirta Host. Pianta quasi vellutata, senza caule apparente, in tutto più grande della sp. prec.; foglie bislunghe, attenuate in basso, legger- germente sinuate o con qualche dente; capolino grande, portato da un peduncolo lungo fino a 40 cent. colle brattee dell’ involucro as- sai scure, quasi acute. Quà e là nei luoghi erbosi; tanto del littorale quanto della zona apennina. Sui M.' di Sarnano (Nard.), a M. Corona (Ors.), a M. Priore e a S. Leonardo (Marz.), sul M. Catria (Picc.!), a Gal- lina e a Montedago presso Ancona ove |’ ho raccolta. Fiorisce dal- l'ottobre al dicembre. Perenne. 3. B. hybrida Ten. Bert. Flor. It. IX. p. 319. Sin. — B. sylvestris var. hybrida DC. Pianta cigliata, caulescente in basso; foglie spatolate, attenuate in picciolo molto lungo, dentellate; capolini mediocri, sopra pedun- coli terminali o ascellari assai lunghi, colle brattee dell’ involuero ottusissime. Quà e là nei prati, rara. A Montefortino e alla Sibilla (Marz.), ai prati di S. Benedetto (Marcant.). Fiorisce da aprile ad agosto. Perenne. n 360 4. B. annua L. Bert. Flor. It. IX. p. 320. Sin. — B. dentata DC. Pianticella pigmea, pelosetta, caulescente, ramosa dalla base; foglie ovato-lanceolate, ottuse, attenuate in picciolo piuttosto breve, appena dentate o intere; capolini piccolissimi, colle brattee dell’ in- volucro ottuse o anche acute. - Nei siti boschivi, rara. A_Porto d’Ascoli (Ors.), presso Mace- rata (Nard.). Fiorisce in primavera. Annua. Gen. 71. — ERIGERON L. (Tav. XXVII, fig. 279, 284). Abito. — Piante mediocri o elevate, ramose, inodore, pelose, con foglie semplici, anguste, coi capolini piccoli, numerosi, in pannocchie allungate o contratte, ora bianco-giallicci o rosei non raggiati, ora raggiatì a due colori; pappi bianco-sudici o biondo-fulvi. I. E. linifolius Willd. Bert. Flor. It. IX. p. 186. (fig. 279). Sin. — Conyza ambigua DO. Pianta peloso-irsuta, col caule eretto, ramoso, alto 3-8 decim.; foglie inferiori lanceolate, lungamente attenuate alla base, dentate o incise, le superiori lineari-lanceolate acute, spesso ondulate; ca- polini piccoli, a fioretti bianchicci senza raggi apparenti, cilindroidei, in pannocchia composta ; brattee dell’ involucro lineari-setacee, lasse; pappi fulvi o biondi. Non lungi dal mare. A Pesaro (Scagn.!), presso Ancona co- mune, anche dentro la città stessa, nei moli, nelle corti abbando- nate, negli orti. Fiorisce da luglio a settembre. Annua. 2. E. canadensis L. Bert. Flor. It. IX. p. 184. Pianta peloso-cigliata, col caule eretto, piuttosto gracile, ramoso verso l’apice, alto 3-8 decim.; foglie lanceolato-lineari, spesso on- dulate, le inferiori talvolta dentate; capolini assai piccoli, a fioretti bianco-giallognoli o sfumati di roseo, senza raggi apparenti, cilin- droidei-ventricosi, in pannocchia molto ricca, allungata; brattee del. l’involucro lineari-setacee lasse; pappi bianco-sudici. Qua e là nei luoghi incolti o fra i campi. A Pesaro (Scagn.!), presso Jesi d’onde l’ebbi da Grilli, nella valle del Tenna, presso Portorecanati, Osimo, a Senigallia, sul Vallone di Montesicuro e in Offagna presso Ancona, nelle quali località }' ho raccolta. Fiorisce da agosto a ottobre. Annua. 3. E. acris L. Bert. Flor. It. IX. p. 187. (fig. 281). Pianta pelosetta, ruvida, col caule eretto, gracile, semplice o ramoso, alto 2-5 decim.; foglie radicali bislunghe lanceolate, ottuse, attenuate in lungo picciolo, generalmente intere, le superiori lan- 361 ceolato-lineari; capolini mediocri, in racemo corimboso rado, col raggio di pochi fioretti lilacini e il disco giallo; pappi biondi. Quà e là nei luoghi sterili dei colli e dei monti. A_S. Elpidio ove l’ ho raccolta, sul M. dei Fiori (Ors.), a Montefortino (Marz.), nell’Urbinate (Brign.), nel Pesarese (Scagn.!), presso Macerata d’on- de l’ebbi dal Prof. Cocconi. Fiorisce da luglio a ottobre. Perenne. 4. E. alpinus L. Bert. Flor. It. IX. p. 190. Pianta pelosetta, col caule ascendente o eretto, per lo più sem- plice, alto 1-2 decim.; foglie radicali spatolate, attenuate in lungo picciolo, le superiori acute, lanceolato-lineari, semi-abbraccianti alla base, successivamente più piccole; capolini mediocri, 1-3 terminali, o più in pannocchia semplice, coi fioretti del raggio filiformi, vio- laceo-porporini o bianchi, quelli del disco gialli; pappi fulvi. Nelle parti scoperte dei più alti apennini meridionali. Sul M. Priore (Marz.), sul Vettore (Ottav., Sang.). Fiorisce in luglio e ago- sto. Perenne. Gen. 72. — SOLIDAGO L. (Tav. XXVII, fig. 282). Abito. — Pianta robusta, verde scura, ruvida, inodora, colle foglie semplici, piuttosto grandi in basso, coi capolini piccoli, numerosi, raggiati, gialli dorati, brevemente pedicellati. S. Virgaurea L. Bert. Flor. It. IX. p. 262. Caule eretto, ramoso superiormente, alto 3-9 decim., talora rossigno: foglie inferiori ovato-bislunghe acuminate, seghettate, at- tenuate in picciolo, le superiori assai più piccole, lanceolate, in- tere; capolini cilindroidei, brevemente peduncolati, in pannocchia al- lungata composta, colle brattee dell’ involucro lineari ottuse, squa- mose nei margini; pappi bianco-sudici. Quà e là nei boschi di quercia, di castagno e di faggio, in tutta la regione. A _Montefortino, sul Sibilla (Marz.), a Cupramarittima (Mare.), nell’Urbinate (Gasp., Brign., Feder.!), nel Pesarese (Scagn.!), nella selva di Morzegallo presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in agosto e settembre. Perenne. Gen. 73. — LINOSYRIS Cass. (Tav. XXVII, fig. 283 ). Abito. — Pianta mediocre, liscia, inodora, colle foglie angustissime, simili a quelle del lino, coi capolini piuttosto grandi, senza raggi, giallo-dorati, in corimbo composto. L. vulgaris Cass. Bert. Flor. It. IX. p. 89. Sin. — Chrysocoma Linosyris L. 362 Caule eretto o ascendente, semplice o ramoso dalla base, alto 2-4 decim.; foglie lineari, acute; capolini campaniformi, colle brattee dell’ involucro lineari, erbacee, le esterne lasse; pappi fulvi. Nei siti aridi o selvatici, dal littorale alla zona subapennina. Nel Maceratese (Nard.), a Camerino (Ottav.), a S. Elpidio (Fr. Maur. da Br.), a Fermo (Marz.), a S. Benedetto .(Marc.), in Ascoli (Ors.), a Pesaro (Scagn.!), a Montacuto e Montesicuro presso An- cona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in settembre e ottobre. Perenne. Gen. 74. — ASTER LI. (Tav XXVII; fig. 284). Abito. — Piante piccole o mediocri, inodore, pelose o cigliate, colle foglie semplici, coi capolini piuttosto grandi, coi raggi azzurri o violacei e il disco giallo, solitari o in corimbo terminale, ]. A. Tripolium L. Bert. Flor. It. IX. p. 253. Caule eretto, semplice o ramoso, alto 2-6 decim.; foglie car- nosette, lanceolate, intere, cigliate, le inferiori lungamente piccio- late, capolini in corimbo terminale, coi fioretti del raggio violacei e quelli del disco gialli; brattee dell’ involucro ottuse, erbacee. nel dorso; pappi biancastri. Nei luoghi paludosi accanto al mare, rara. Nel Pesarese (Brign., Scagn.!), a Porto Recanati (Nard,.). Fiorisce in estate e autunno. Perenne. 2. A. Amellus L. Bert. Flor. It. IX. p. 259. Caule eretto o ascendente, per lo più semplice, alto 3-5 decim.; foglie pelose, ruvide, intere, le inferiori bislunghe, ottuse, attenuate in picciolo, le cauline lanceolate, sessili; capolini in corimbo termi- nale povero o anche solitari, coì fioretti del raggio violacei, quelli del disco gialli; brattee dell’ involucro ottuse, cigliate, le superiori rossigne, le altre erbacee; pappi rossigni o bianco-sudici. Quà e là nei luoghi incolti, raramente. Al Fwr/o (Feder.!), presso Sarnano (Nard.), presso Serigallia ove V ho raccolta. Fio- risce da giugno in estate. Perenne. 3. A. alpinus L. Bert. Flor. It. IX. p. 252. (fig. 284). Caule eretto o ascendente, semplice, alto 5-15 cent.; foglie pe- lose, intere, le inferiori spatolate, le superiori lanceolate acute, ca- polino solitario piuttosto grande, coi fioretti del raggio azzurri 0 lilacini, quelli del disco gialli; brattee dell’ involucro erbacee, acute; pappi biondi. Sulla parte scoperta dei più alti Apennini meridionali. Sul St billa (Ottav.), sul Vettore e sul Priore (Marz.), nei quali luoghi l’ ho raccolta, a M. Birro (Utili), a M. Regnolo, a Pietralata (Ottav.), sul M. dei Fiori (Ors ). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 363 Gen. 75. — BELLIDIASTRUM Cass. Abito. — Pianta somigliante al gen. Bellis, inodora, colle foglie tutte radicali, semplici, collo scapo di un solo capolino mediocre a raggi bianchi, talora rossigni, e a disco giallo. B. Michelii Cass. Arc. Comp. Flor. It. p. 345. Foglie pelose, bislungo-spatolate, ottuse, scarsamente dentate, attenuate in lungo picciolo; brattee dell’ involucro lineari, appres- sate; pappi bianchi. Nei luoghi dirupati e più alti degli Apennini. A Campli nel confine Ascolano (Ors.), sul M. Vettore, sul Volubrio, a Pizzo dei tre vescovi (Marz.), sui M.' di Urbino (Brign.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. Gen. 76. — TUSSILAGO L. (Tav. XXVII, fig. 285). Abito. — Pianta di odore resinoso se lacerata, a scapo radicale squamoso che appare prima delle foglie e che porta un solo capolino mediocre, giallo, raggiato; foglie semplici, picciolate, larghe, carno- sette, lucide di sopra, cotonose di sotto, specialmente in gioventù. T. Farfara L. Bert. Flor. It. IX. p. 203. Foglie cuoriformi-arrotondate, angoloso-dentate ; scapo alto 1-3 decim., cotonoso, munito di foglie rudimentali lanceolate, squamose, semi-abbraccianti; capolino ricurvo prima e dopo della fioritura: pappi assai lunghi, bianchi, sericei. Nei terreni argillosi, lungo i fossi, nei canneti, comunissima in tutta la regione. Dovunque nei dintorni di Arcona. Fiorisce in marzo e aprile. Perenne. Va distinta col nome volgare di Pelac- ciolo o Farfarello. Gen. 77. — PETASITES Tours. Abito. — Piante più o meno fioccose, colle foglie tutte radicali, grandi, semplici, lungamente picciolate, pallide nella faccia inferiore, col caule in forma di scapo, guarnito di foglie squamiformi,portante pochi o molti capolini, mediocri o piccoli, riuniti in racemo allungato o contratto, a fiori violaceo- carnei o bianchi senza raggi; pappi candidi. l. P. fragrans Presì. Bert. Flor. It. IX. p. 206. Sin. — Tussilago fragrans Vill. Nardosmia fragrans DO. Foglie arrotondate o reniformi, profondamente incavate a cuore alla base, minutamente dentellate; capolini in racemo contratto, a fioretti violaceo-carnei, emananti odore di vainiglia. Si coltiva nei giardini col nome di Vainiglia d' inverno. L'ho raccolta, non so se spontanea o uscita da qualche coltura, a Mon- tedago, al Poggio, al Trave presso Ancona. Fiorisce in febbraio e marzo. Perenne. 364 2. P. officinalis Moench. Arc. Comp. Flor. It. p. 338. Sin. — P. vulgaris Desf. Tussilago Petasites L. Foglie assai grandi, cuoriformi, irregolarmente dentellate, ap- pena pubescenti di sotto: capolini in racemo denso, allungato, a fioretti carnei; brattee dell’ involucro ottuse. Nei lenti corsi d’acqua e nei luoghi assai umidi, quà e là piut- tosto raramente. A Pesaro (Scagn.!) ai Prati dell’ Aspio e nella valle di Miano presso Ancona ove l ho raccolta. Fiorisce in marzo e aprile. Perenne. 3. P. albus Gaertn. Bert. Flor. It. IX. p. 207. Sin. — Tussilago alba L. Foglie mediocri, cuoriformi-arrotondate, angolose, irregolar- mente dentellate, bianchiccie-lanuginose di sotto; capolini in racemo breve, a fioretti bianchi; brattee dell’ involucro acute. Nei luoghi umidi degli apennini, assai rara. A M. Acuto nel- l’ Ascolano (Ors.). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Gen. 78. — ADENOSTYLES Cass. (Tav. XXVII, fig. 286). Abito. — Piante mediocri o grandi, robuste, quasi nude o in parte tomentose, inodore, ramose, con foglie grandi, semplici, lungamente picciolate, coi capolini assai piccoli, in corimbo contratto prima della fioritura, a fioretti rosei, accidentalmente bianchi, scarsissimi, non raggiati; pappi bianchi. I. A. alpina Bluff. et Fing. Bert. Flor. It. IX. p. 79. (fig. 286). Sin. — A.glabra DC. Cacalia alpina L. Tussilago Cacalia Scop. Caule eretto, striato, generalmente semplice, alto 2-5 decim., spesso rossigno; foglie inferiori reniformi, le superiori cuoriformi, triangolari, irregolarmente e grossamente dentate, verdi nelle due pagine; brattee dell’ involucro bislungo-lineari, ottuse. Nei luoghi molto umidi e lungo i corsi d’acqua, nella zona apennina, piuttosto comune. Sui M.' della Sibilla e di Sarnano (Nard.), ove l’ ho raccolta, sul M. Catria (Gasp., Feder.!, Picc.!), a M. Nerone (Scagn.!), al Sanvicino d'onde Vl ebbi da Grilli. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 2. A. petasites B. et. F. Arc. Comp. Flor. It. p. 337. Sin. — A. albifrons Reich. Cacalia albifrons L. fil. Caule eretto, profondamente striato, ramoso, alto 3-6 decim.; foglie più grandi della sp. prec., biancastro-tomentose di sotto, colla base del picciolo munita di due orecchiette fogliacee. Nei luoghi freschi degli Apennini, rara. A_M. Agnello nel Ca- merinese (Ottav.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. Gen. 79. — EUPATORIUM L. (Tav. XXVIII, fig. 287). ito, — Pianta grande )us sa, pelos asi vellutata, colle foglie generalmente decomposte, coi Abito Pianta grande, robusta, ramosa losa qu llutata, colle fogl Ì ted te, capolini assai piccoli e numerosissimi, in corimbo denso terminale, coi fioretti rosei, accidental- mente bianchi, leggermente odorosi, non raggiati; pappi bianco-sudici. E. cannabinum L. Bert. Flor. It. IX. p. 84. Caule eretto, ramoso, a rami opposti, striato, alto fino oltre un metro; foglie brevemente picciolate, per lo più divise in 3-5 se- ementi lanceolati acuminati, profondamente seghettati; capolini ci- lindrici, colle brattee dell’ involnero lanceolate, ottuse. Nei fossi, fra i canneti, lungo i fiumi, in tutta la regione fino alla zona subapennina. Alla valle di Miano, ai Prati, all’ Aspio ec. presso Ancona, dove l’ ho raccolta. Fiorisce in agosto e settembre. Perenne. FaMmIGLIA LIX. — DIPSACEE (Tav. XXVITI, fig. 288 a 291). Le dipsacee sono piante generalmente erbacee di mediocre o grande statura, ora nude, ora aculeate, senza odore. Hanno la radice fibrosa, talvolta crassa, ora strisciante e allungata, ora troncata; il fusto eretto o ascendente, semplice o a rami opposti, cilindrico o angoloso e anche aculeato; le foglie opposte, semplici, fra- stagliate, o anche intere, sfornite di stipole, più o meno attenuate in picciolo, quelle superiori talvolta saldate alla base. I fiori sono piccoli, ermafroditi, spesso irregolari, e raggianti alla periferia, riuniti in capolini terminali emisferici o globosi od ovoidi, so- pra un ricettacolo comune guarnito di pagliette o setole, circondati alla base da un involucro di brattee fogliacee, talora indurite, colorati in roseo, in porporino, in celestognolo, in giallo pallido, ovvero bianchi, inodori o di odore delicato. Ogni fioretto del capolino ha quasi sempre il calice doppio, cioè un calice esterno membranoso, dilatato dal basso all'alto, uno interno saldato coll’ovario, strozzato all’ apice e terminato in espansioni membranose a scodella o in lunghe setole, la corolla tu- bulosa divisa in 4-5 lobi disuguali, specialmente nei fiori periferici del capolino, i quali sono spesso più grandi e come raggianti; gli stami sono 4, sporgenti nella fioritura, colle antere libere fra loro; 1° ovario 366 è infero, monospermo, sormontato dallo stilo che si salda alla base nel colletto del calice e termina in uno stimma semplice. Il frutto è arido, in forma di achenio, protetto dal calice interno e dall’ esterno. Gen. 1. SCABIOSA — Capolino emisferico nella fioritura, globoso od ovoide nella fruttificazione; ricettacolo munito di pagliette molli; calice interno terminato da 1-3-5 setole lunghe e rigide; corolle generalmente a 5 lobi. Gen. 2. CEPHALARIA — Capolino emisferico, turgido nella fioritura, globoso nella fruttificazione: ricettacolo munito di ampie squame rigide che accompagnano ciascun fiore; calice interno terminato in coppa brevemente pelosa; corolle a 4 lobi. Gen. 5. TRICHERA — Capolino emisferico o appianato nella fioritura, globoso nella fruttificazione; ricettacolo munito di peli; calice in- terno a coppa, terminato da molti peli brevi o da 8 setole cigliate; corolle a 4 lobi, Gen. 4. DIPSACUS — Capolini ovato-bislunghi nella fioritura e nella — fruttificazione; ricettacolo ricco di squame terminate da reste rigide, pungenti, lunghissime; calice interno a coppa appena denticolata. Gen. 1. — SCABIOSA L. (Tav. XXVIII, fig. 288). Abito. — Piante mediocri, pelose, per lo più in cespuglio ramoso, colle foglie superiori frastagliate, pen- natifide, coi capolini portati da lunghi peduncoli nudi, colle brattee dell’involucro fogliacee, an- guste, quasi lineari, a fiori rosei, azzurrognoli, rosso-scurissimi o bianco-giallognoli, talvolta . odorosi. 1. S. argentea L. Bert. Flor. It. II. p. 57. Sin. — S. alba Scop. S. ucranica All. Caule eretto o ascendente, ramoso dalla base, spesso rossigno, alto 2-6 decim.; foglie radicali spatolate, mancanti all’epoca della fioritura, le cauline pennatifide, a segmenti lineari angusti, interi, l’ultimo più lungo; brattee dell’ involucro lanceolato-lineari, irsute alla base, in 2 ordini; fiori celestognoli, pubescenti all’ esterno. Nei luoghi arenosi accanto al mare, rara. Nell’ Ascolano (Ors.), a Pesaro (Scagn.!), a Porto S. Giorgio ove V ho raccolta. Fiorisce da giugno ad agosto. Perenne. 2. S. crenata Cyr. Bert. Flor. It. II. p. 50. Sin. — S. coronopifolia SibIR. Caule semplice, lignescente alla base, prostrato o ascendente, alto 1-3 decim.:; foglie radicali lanceolato-cuneate ottuse, intere 0 dentate all’apice, le cauline pennatifide, a segmenti piccoli, cuneati, dentati: brattee dell’ imvoluero in 2 ordini, ovato-lanceolate alla 367 base indi attenuate, cigliate, più brevi del capolino; fiori carnicini, pubescenti all’esterno, odorosi; calice interno con 5 setole lunghe, l'esterno denticolato nella corona. Sugli Apennini dell’ Ascolano (Ors.), e a Trisungo d'onde me l’ha comunicata R. Ricci. Fiorisce in maggio. Suffruticosa. 3. S. maritima LI. Bert. Flor. It. II. p. D4. Sin. — S. ambigua Ten. Caule eretto, ramoso dalla base o semplice, alto 3-8 decim.; foglie inferiori ovato-bislunghe, ottuse, attenuate in lungo picciolo, dentate, le cauline pennatifide, a segmenti lanceolato-lineari, interi o con qualche dente, spesso ricurvi; brattee dell’ involucro lanceo- lato-lineari, più brevi del capolino; fiori rosei, talvolta odorosi; calice interno con 5 lunghe setole bionde, l'esterno spugnoso nella corona. Var. a — S. atropurpurea L. Fiori di colore rosso scurissimo vellutato. Var. Db — S. luteola mihi. (S. lilacina Car. Tanfamni ). Fiori bianco-giallognoli. Cresce la forma tipica comunissimamente nei luoghi aridi e incolti del littorale, dovunque. Ho raccolto la var. a) al Cardeto e ad Altavilla presso Ancona, e cresce anche a Pesaro (Scagn.!), la var. b) presso la città stessa a Gallina, ove da vari anni costante- mente riappare. Fiorisce da maggio all’autunno. Annua, Si distin- gue col nome volgare di Vedovella. 4. S. pauciseta DC. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 544. (fig. 288). Sin. — S. Columbaria et S. Gramuntia plur. auct. S. vniseta Savi. S. Columnae Ten. Pianta più o meno coperta di peli molli, pubescenti; foglie ra- dicali piccole, ovato-spatolate, attenuate in picciolo, dentate o in- cise, le cauline 2 volte pennatifide, a segmenti ora lanceolati, ora lineari; brattee dell’ involucro lineari, acute, di varia lunghezza: fiori roseo-lilacini: calice interno con 1-3-5 setole bruno-nere, l' e- sterno membranoso nella corona. Nei luoghi selvatici della zona apennina e subapennina. Sul M. dei Fiori e al Vettore (Ors.), a M. Catria (Parl.!), al Sanvicino d’onde l’ebbi da Grilli, nel Pesarese (Scagn.!), sui M.' di Sarnano, Fabriano, Albacina, e al M. Conero, nelle quali località l’ ho rac- colta. Fiorisce in estate. Perenne. 9. S. graminifolia L. Car. (Tanfani) Flor. It. VII. p. 244. Caule lignescente alla base ove è foglioso, nudo superiormente, ramoso, alto 1-2 decim.; foglie lineari, strette, acute, per lo più sericee-argentine; brattee dell’ involucro acuminate, pelosissime; 368 fiori cerulei o lilacini; calice interno con 4 setole più lunghe di esso, scabrosette; calice esterno irsuto, colla corona scagliosa, pie- ghettata e dentellata. Nei più alti Apennini meridionali, rara. A Castelluccio (Ors.), a M. Vettore (Parl.!). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. Gen. 2. — CEPHALARIA ScHRAD. (Tav. XXVIII, fig. 289). Abito. — Piante mediocri ramose, quasi nude o cigliate, colle foglie piuttosto coriacee, le superiori più @ meno frastagliate, coi capolini lungamente peduncolati, globosi od ovali prima della fioritura e coperti di brattee involucrali squamose, stipate, dure, ottuse o aristate, coi fiori bianchi o gial- lognoli o lilacini. I. C. leucantha Schrad. Bert. Flor. It. II. p. 23. Sin. — Scabiosa leucantha L. Succisa leucantha Moench. Pianta nuda o pelosetta, col caule eretto, a rami divaricati, alto 5-10 decim.; foglie inferiori ovato-lanceolate, attenuate in pic- ciolo, grossamente seghettate e anche laciniate verso la base, le superiori pennatifide, a segmenti lineari-lanceolati acuti, più o meno dentati o incisi; brattee dell’ involucro concave, ottuse, leggermente vellutate; fiori bianchi o giallognoli. Nei luoghi sassosi rupestri, rara. Al Furlo (Feder.!), a Pioraco (Ottav.), a M. Catria (Parl.!), presso Visso, a Valle Ussita ove rac- colsi la forma a fiori gialli pallidi da me creduta altra volta (Piante caratt. dei M.' Sibillini. pag. 27.) C. centauroides R. et Sch., a Piob- bico (Scagn.!), al M. Conero sopra Portonovo ove ho raccolta la forma tipica. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 2. C. transylvanica Schrad. Bert. Flor. It. II. p. 21. (fig. 289). Sin. — Scabiosa transyleanica L. Pianta cigliata, specialmente in basso, col caule eretto, a rami divaricati, alto 5-8 decim., piuttosto gracile; foglie radicali ovato- lanceolate, grossamente seghettate, attenuate in picciolo, le inferiori accompagnate da lacinie pennatifide verso la base, le,superiori lan- ceolato-lineari con qualche segmento basilare; brattee dell’ involucro scagliose, prolungate in una resta rigida, per lo più Pruniccia; fiori celesti. Comune e sociale nei coltivati dopo le messi. A_.S. Elpidio (Marz.), nell’ Urbinate (Brign.), a Pesaro (Scagn.!), in Osimo, a Castelfidardo, alle Grazie e a Montacuto presso Ancona, nelle quali località l ho raccolta. Fiorisce in agosto e settembre. Annua. 369 Gen. 3. — TRICHERA ScuraD. (Tav. XXVIII, fig. 290). Abito. — Piante pelose, mediocri o grandi, simili al gen. Scabiosa, ma colle brattee dell'involucro ovali- lanceolate, acuminate; fiori roseo-porporini, violacei o lillacini. I. 7. sylvatica Schrad. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 946. (fig. 290). Sin. — Scabiosa sylvatica L. Knautia sylvatica Dub. Caule eretto, semplice o ramoso, alto 5-10 decim.; foglie ovate, seghettate, venate, le superiori acute e sessili, le supreme connate alla base; fiori roseo-porporini; calice interno con 8-12 reste cigliate. Nei boschi degli Apennini, rara. A M. Acuto nell’Ascolano (Ors.), sui M.' di Urbino (Brign.). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 2. T. arvensis Schrad. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 546. Sin. — Scabiosa arvensis L. Knautia arvensis Dub. “aule eretto, semplice o ramoso, alto 2-8 decim.; foglie infe- riori bislunghe, attenuate in picciolo, grossamente dentate o sinuato- pennatifide, le superiori pennatifide, a segmenti lanceolati angusti, interi o dentati, le supreme saldate alla base, spesso intere; fiori violacei; calice interno con 7-8 reste cigliate. Nei pascoli degli Apennini e delle loro adiacenze, non rara. Sui M.' Sibillini, a M. Birro, al Samvicino (Grilli!, Bucci), alla Rossa, nelle quali località 1° ho raccolta. Fiorisce in luglio e ago- sto. Perenne. 3. T. hybrida Schrad. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 546. Sin. — Knautia hybrida All. Caule eretto, ramoso, alto 5-10 decim.: foglie radicali bislun- ghe, grossamente seghettate, attenuate in picciolo, le altre pen- natifide col lobo superiore più grande, le estreme lanceolato-lineari intere; fiori violacei o lillacini; calice interno terminato da peli setolosi brevissimi. Var. a — T. integrifolia R. et Sch. (Scabiosa integrifolia L.). Foglie radicali bislunghe, seghettato-incise, appena ristrette alla base; tutte le altre lanceolato-lineari. Var. b — T. lyrata mihi. (Scabiosa lyrata Lamk. ?). Foglie radicali lirato-pennatifide, a segmenti ottusi, crenati, di di cui l'estremo più grande, le medie pennatifide, le supreme bi- slungo-lanceolate, dentellate o intere. Cresce la specie quà e là, a Camerino (Ricci!), M. Catria (Parl.!), Serra S. Quirico (Bucci), presso Urbino (Serpieri!), a Pesaro (Scagn.!) presso Jesi (Grilli!) e presso Arcevia ove 1° ho raccolta; la var. a nella zona apennina, a Castelluccio e al piè dei Sibillini ove V ho raccolta; la var. D fra i campi della zona dei 24 370 colli, presso Osém0 e presso la selva di Castelfidardo, ove pure l’ ho raccolta. Fiorisce da giugno ad agosto. Annua. Gen. 4. — DIPSACUS L. (Tav. XXVIII, fig. 291). Abito. — Piante grandi, coperte di robusti aculei specialmente nel fusto e nella nervatura inferiore delle foglie che sono ampie e semplici; capolini grandi, ovali o bislunghi o globosi, ricchi di squame che sorpassano i fiori, terminando in lunghe reste rigide, pungenti o quasi; fioretti piccoli, lillacini. l. D. sylvestris Mill. Bert. Flor. It. II. p. 14. (fig. 291). Sin. — D. fullonum var. a L. sp. pl. Caule eretto, robusto, liscio, scanalato, aculeato, alto 6-15 decim.; foglie bislunghe, intere o dentellate, aculeate nella nervatura mediana e spesso anche nel margine, le superiori acute, saldate alla base; capolini bislunghi, involucrati da foglie lineari più lunghe di essi. Var. — D. Orsini Sang. Foglie superiori acuminate, costantemente inermi. Lungo i fossi, accanto alle siepi, nei limiti, comune in tutta la regione. Alla valle di Miano, al Trave, a S. Margherita, a Mon- tedago ecc., presso Ancona, ove l’ ho raccolta. La var. cresce sugli Apennini, al M. Catria (Picc.!), presso Amandola ove pure l ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Annua. Chiamasi volgarmente Scardaccione. 2. D. ferox Lois. Bert. Flor. It. II. p. 16. Caule eretto, solcato, aculeatissimo, alto 3-6 decim.; foglie ra- dicali ovato-bislunghe, acute, lobate e intaccate nel margine, le cauline pennatifide; capolini quasi globosi, sormontati da squame spinose. Registro questa rara specie sulla fede di Bertoloni che l’avrebbe avuta da Montefortino (Marz.). Fiorisce in giugno e luglio, Bienne. FAMIGLIA LX. — VALERIANACEE (Tav. XXVIII, fig. 292, 293). Le valerianacee sono piante erbacee di piccola 0 mediocre statura, raramente grandi, per lo più sfornite di peli, spesso carnosette, ino- dore, talvolta commestibili, che contengono specialmente nelle radici succhi aromatici, 871 Hanno la radice a fittone o troncata o strisciante, fibrosa e anche tuberosa, il caule eretto, semplice o ramoso-biforcato, spesso solcato, le foglie ora semplici, ora suddivise, senza stipole, quelle radicali attenuate in picciolo, le cauline più o meno abbraccianti alla base. I fiori sono molto piccoli, ermafroditi o anche unisessuali, più o meno irregolari, distribuiti in cime biforcate, in corimbi, in gruppetti, inodori 0 leggermente odorosi, bianchi o carnei o lillacini o anche rossi. Hanno il calice rudimentale, denticolato o diviso in 4-5 lacinie disuguali ; la corolla imbutiforme a tubo lungo, colla base spesso gibbosa o spero- nata e col lembo diviso in 5 lobi difformi; gli stami 1-2-3, più o meno sporgenti; l’ovario infero, con 1-3 loggie, monospermo, terminato in uno stilo bilobo all'apice. Il frutto è un achenio arido, coronato da denti o da pappi piumosi. Gen. 1. VALERIANA — Corolla gibbosa alla base; 3 stami: frutto coronato da pappi piumosi. Gen. 2. CENTRANTHUS — Corolla speronata alla base; uno stame; frutto coronato da pappi piumosi. Gen. 5. VALERIANELLA — Corolla regolare alla base o con una pro- tuberanza lievissima; 3 stami; frutto solcato o dentato, senza pappo. Gen. 1. — VALERIANA L. (Tav. XXVIII, fig. 292). Abito. — Piante generalmente piccole, grandi in un solo caso, liscie o pelosette, colle foglie ora semplici ora suddivise, coi fiori bianchi o rosei, in corimbi terminali, talvolta contratti, ermafroditi o unisessuali. l. V. officinalis L. Bert. Flor. It. I. p. 167. (fig. 292). Caule eretto, semplice, alto 6-15 decim.; foglie pennate, guai- nanti alla base, coi segmenti lanceolati, acuminati, scarsamente den- tati; fiori bianco-rosei, leggermente odorosi, in corimbi terminali densi. Nei luoghi ombrosi boschivi e lungo i corsi d’acqua, quà e là nella zona apennina. Sul M. Catria (Picc.!), nel confine abruzzese dei M.' Sibillini, ove V ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Pe- renne. Si raccoglie la radice col nome di Valeriana. 2. V. tripteris L. Bert. Flor. It. I. p. 172. Caule eretto, semplice, alto 1-3 decim.; foglie radicali lunga- mente picciolate, cuoriformi, talora appuntate, oscuramente dentate, le cauline ternate, a segmenti bislunghi lanceolati, più o meno den- tati, di cui il mediano più grande; fiori bianchi o rosei, in corimbo terminale composto. Nei prati e nei boschi degli Apennini, raramente. A_ Castel Ma- 372 nardo (Oîtav.), a M. Volubrio (Marz.), sui M.' di Urbino (Brign.). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 3. V. saliunca All. Bert. Flor. It. I. p. 175. Caule eretto o ascendente, semplice, alto 5-10 cent.; foglie in- feriori spatolate o lanceolate, le superiori lanceolato-lineari, saldate alla base, tutte intere e carnosette; fiori bianchi o rosei o porpo- rini, in corimbo terminale piccolo, denso. Nelle parti scoperte dei M.' Sibillini, al Vettore (Ors., Sang., Marz.), e alla Banditella dei cavalli, d'onde mì fu comunicata da R. Ricci. Fiorisce in luglio. Perenne, 4. V. montana L. Bert. Flor. It. I. p. 173. Caule eretto o ascendente, semplice, alto 1-3 decim.; foglie lucide, le radicali piccole, arrotondate, le cauline ovato-bislunghe acuminate, pieciolate, irregolarmente seghettate; fiori bianchi o car- nei, in corimbo terminale composto. Sugli Apennini meridionali, raramente. Sul M. dei Fiori (Ors.), sul Vettore (Maur., Parl.), d’onde mi fu comunicata da R. Ricci. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 5. V. tuberosa L. Bert. Flor. It. I. p. 178. Radice tuberosa; caule eretto, semplice, crasso, alto 1-3 decim.; foglie radicali piccole, intere, bislunghe, ottuse, le cauline penna- tifide, coi segmenti lineari ottusi; fiori bianchi o rosei, in corimbo denso, quasi globoso, alle volte 3-forcato. Nei prati e nel limite dei boschi, sugli Apennini. Al M. dei Fiori (Ors.), sul M. Catria (Picc.!), sul M. Cucco ove 1° ho raccolta. Fiorisce in giugno. Perenne. Gen. 2. — CENTRANTHUS DC. (Tav. XXVIII, fig. 293). Abito. — Piante mediocri o anche grandi e robuste, verdi glauche, perfettamente liscie, colle foglie sem- , s , plici, intere, coi fiori rossi o talora bianchi, in corimbi terminali allungati. I. C. ruber DC. Arc. Comp. Flor. It. p. 324. (fig. 293). Sin. — Valeriana rubra L. . Caule eretto o ascendente, appena solcato, semplice o ramoso, alto 4-8 decim.z foglie ovate, carnosette, intere, le superiori più anguste, acuminate, sessili; fiori sessili in corimbo terminale com- posto, denso. Sui muri del giardino dei Cappuccini in Urbino (Feder.!), nel Pesarese (Scagn.!), alla Rocca di Falconara ove V ho raccolta. Fio- risce in maggio. Perenne. Si coltiva nei giardini e negli orti. 373 2. C. angustifolius DC. Arc. Comp. Flor. It. p. 324. Sin. — Valeriana angustifolia All. Caule ascendente, ramoso, alto 3-7 decim.; foglie lanceolato- lineari, interissime, sessili, divaricate, a coppie piuttosto lontane; fiori rosei pallidi, brevemente pedicellati, in corimbi terminali po- veri, densi. Sui M.' Sibillini presso le sorgenti dell’ Aso (Ors., Marz.). Fio- risce in giugno e luglio. Perenne. 3. C. Calcitrapa Dufr. Arc. Comp. Flor. It. p. 324. Sin. — Valeriana Calcitrapa L. Caule eretto, semplice o ramoso, alto 1-3 decim.; foglie radi- ‘ali e inferiori ovato-ottuse, seghettate, picciolate, le superiori pen- natifide, colle lacinie incise o anche intere, sessili; fiori rosci, pe- dicellati, in corimbi terminali ricchi. È stata raccolta sui M.' di Fabriano (Bargellini). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Gen. 3. — VALERIANELLA POLLICH. Abito. — Piante piccole, col caule ramoso-biforcato, generalmente nude, grassette e glabre, colle foglie semplici o Jaciniate verso la base, coi fiori piccolissimi, a corolla quasi regolare, bianchi o rosei o lillacini, terminali all'apice dei rami, I. V. Auricula DC. Are. Comp. Flor. It. p. 320. Sin. — V. dentata Dufr. Fedia dentata Vahl. Valeriana den- tata Willd. : Caule ramoso-biforcato, alto 2-4 decim., un po’ ruvido: foglie radicali spatolate, attenuate in picciolo, le superiori bislunghe, den- tate alla base; fiori bianco-rosei, in cime un po’ rade; acheni ovati, lisci, muniti di breve corona semplice o con 3-5 minutissimi denti, e di 3 sottili costole nel dorso. Fra i grani, nei luoghi erbosi, comune in tutta la regione. Do- vunque presso Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. Si raccoglie fra le insalate rustiche col nome volgare di Lattuchina che viene dato anche alle specie seguenti. 2. V. microcarpa Lois. Are. Comp. Flor. It. p. 321. Sin. — V. mixta DC. Fedia nvicrocarpa Guss, Caule assai ramoso-biforcato, alto 3-6 decim., spesso peloso in basso; foglie lanceolate ottuse, le supreme dentate o pennatifide alla base; fiori bianco-rosei, in corimbetti, accompagnati da brattee cigliate; achenî assai piccoli, conici, pelosi, muniti di una corona obliqua, ovata, con 3-5 denticini, Fra i campi di biade, comune. A_M. Volubrio (Marz.), M. Ca- 374 tria (Picc.!), Sanvicino (Bucci), nel Maceratese (Nard.), nei din- torni di Ancona, a Loreto, a Osimo, a Fermo ecc. ove lho rac- colta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 3. V. eclvinata DC. Bert. Flor. It. I. p. 184. Sin. — Fedia echinata Vahl. Valeriana echinata -L. Caule eretto o ascendente, biforcato, alto 1-3 decim., coi rami ingrossati superiormente; foglie radicali spatolate, le cauline bislun- ghe, ottuse, tutte remotamente dentate; fiori bianchi o lillacini, a fascetti solitari nelle ultime biforcazioni; acheni coronati da 3 denti ricurvi. Quà e là nei seminati, nei luoghi erbosi, lungo i fossi. Presso Ascoli (Ors.), presso Macerata (Nard.), a Pesaro (Scagn.!). Fiori- sce in aprile e maggio. Annua. Di . V. eriocarpa Desv. Bert. Flor. It. I. p. 186. Sin. — Fedia eriocarpa Ròm. et Sch. Caule eretto, biforcato, scabrosetto negli angoli, alto 1-2 decim.; foglie inferiori bislunghe spatolate, le altre lanceolate, ottuse, in- tere o dentate verso la base: fiori rosei in corimbetti, accompa- gnati da brattee seghettato-cigliate; achenî ovoidei, pelosi, muniti di corona fogliacea obliqua, venata, con 5-6 piccoli denti disuguali. Nei campi del Maceratese (Utili), presso Ancona al Trave, ai Prati, ecc. ove I’ ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. 5. V. coronata DC. Arc. Comp. Flor. It. p. 321. Sin. -— Fedia coronata Guss. Caule eretto, biforcato, scabrosetto inferiormente, alto 1-3 decim.:; foglie lanceolato-lineari anguste, ottuse, intere, talora le superiori dentate e anche pennatifide alla base; fiori bianco-rosei in capo- lini; achenî ovoidi, irsuti, muniti di corona fogliacea diritta, venata, con 6 denti uguali, aristati, uncinati all’ apice. Nell’ Agro Ascolano (Ors.), a M. Vettore (Gemmi), a Castelluc- cio (Ors.), a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 6. V. olitoria Pollich. Bert. Flor. It. I. p. 184. Sin. — Fedia olitoria Vahl. Caule giacente o ascendente, biforcato, liscio o scabrosetto, alto 1-3 decim.; foglie tutte ottuse, intere o dentate verso la base, le inferiori spatolate, le medie bislunghe, le supreme lineari; fiori lil- lacini o carnei, addensati, accompagnati da brattee più lunghe di essi; achenî globulosi, lisci, con 2 solchi laterali, appena dentico- lati all’ apice. Nei prati della zona apennina, a M. Volubrio (Marz.), M. Priore (Bert.), S. Pellegrino nell’ Ascolano (Ors.), nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in aprile e maggio. Annua. 375 FAMIGLIA' LXI. — RUBIACEE (Tav. XXVIII, fig. 204 a 296. XXIX, fig. 297). Le nostre rubiacee sono piante erbacee, spesso gracili o appoggiate fra altre piante, nude o pelose o con minuti aculei che le rendono ru- vide e attaccaticcie. Hanno la radice fibrosa, talvolta colorata in rosso, il fusto a 4 an- goli, eretto o giacente, per lo più ramoso, le foglie semplici, senza vere stipole, sessili o quasi, disposte a verticilli di 4-6-8 nei nodi. I fiori sono assai piccoli, regolari, ermafroditi, raramente unises- suali per aborto, distribuiti in cime ascellari o terminali, peduncolati 0 sessili, che formano talvolta delle pannocchie composte, ovvero dei maz- zetti accompagnati da brattee, inodori o leggermente odorosi, bianchi, verdognoli, gialli, rosei, rossi, lillacini, azzurri. Hanno il calice senza lembo o con 4-5-6 denti, la corolla generalmente divisa in 4 lobi, raramente in 3 o 5, col tubo breve o lungo, gli stami 4-5, l’ovario infero con 1-2 loggie monosperme, sormontato da 2 stili liberi o saldati in basso. Il frutto è rappresentato da 2 achenî aridi, globuliformi, coronati talora dal calice, saldati o distinti, che divengono anche bacche polpose, acci- dentalmente solitari per aborto. Gen. 1. RUBIA — Corolla a tubo breve; stili saldati alla base; frutti bacciformi, succosi. Gen. 2. GALIUM — Corolla a tubo breve; stili liberi; frutti ad ache- nio arido. Gen. 3. ASPERULA — Corolla a tubo lungo, accompagnata dal calice di 4 denti; stili saldati fin verso l’apice; frutti ad achenio arido. Gen. 4. — SHERARDIA — Corolla a tubo lungo, accompagnata dal calice di 6 denti; stili saldati fin verso l'apice; frutti ad achenio arido, coronato da 3 denti del calice. Gen. 5. VAILLANTIA — Corolla a tubo breve, a 83 lobi nei fiori ma- schili che sono 2, sessili, ai lati del fiore ermafrodito che ha la co- rolla a 4 lobi; stili liberi; frutti ad achenio arido, coronato da creste dentato-spinulose. Ld Gen. 1. — RUBIA L. Abito. — Pianta ascendente, spesso adagiata fra altre piante, ramosa, sempre verde, lucida, assai ruvida per minuti aculei ricurvi sul fusto e nel margine delle foglie; fiori bianco-giallicci; frutti neri a maturità. . R. peregrina L. Bert. Flor. It. II. p. 146. Foglie verticillate a 4-6, lanceolate acute, poco nervose, quasi coriacee; fiori numerosi, in pannocchie ascellari, composte, bratteate, 376 colla corolla divisa generalmente in 5 lacinie acuminate, colle an- tere globose. Nelle siepi e nelle boscaglie, comune in tutta la regione. Do- vunque presso Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Gen. 2. — GALIUM L. (Tav. XXVIII, fig. 294). Abito. — Piante piccole o mediocri, talvolta deboli e ascendenti sopra altre piante, talaltra erette, per lo più ramose, nude o con minuti aculei ricurvi, raramente pelose, colle foglie piccole, quasi sem- pre anguste, coi fiori assai piccoli, in gruppetti ascellari brevemente peduncolati o in pannocchie composte, bianchi, gialli, rossi, talora odorosi. y * Piante del littorale e dei colli 0 della intera regione. 1. G. erectum Huds. Bert. Flor. It. II. p. 101. Sin. — G. lucidum All. G. corrudaefolium Vill. Caule ascendente o eretto, ramoso-cespuglioso, ingrossato nei nodi, alto 3-6 decim.; foglie verticillate a 6-8, lanceolato-lineari, cigliato-scabre nel margine, mucronulate: fiori bianco-giallognoli, in pannocchia composta terminale; lobi della corolla acuti, con mi- nuta resta all’apice. Nei luoghi aridi o incolti dai colli littoranei agli Apennini. Sul M. Vettore, a Forca di Presto, a M. Acuto (Ors.), sul Catria (Picc.!), presso Urbino (Feder.!), al Trave, a M. Conero presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce da maggio ad agosto secondo le località. Perenne. 2. G. Mollugo I. Bert. Flor. It. II. p. 114. Caule giacente o ascendente sopra altre piante, ingrossato nei nodi, ramoso, alto fino oltre 1 metro; foglie verticillate a 6-8, ovato- lanceolate, ottuse, cigliato-scabre nei margini, mueronate; fiori assai piccoli, bianchi, in pannocchie composte terminali o ascellari; lobi della corolla ovato-acuminati. Nelle siepi ombrose, nelle boscaglie, lungo i fossi, in tutta la regione, comune. Al Trave, a Varano, a Montedago, ai Prati ecc. ove l'ho raccolta presso Ancona. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 3. G. verum L. Bert. Flor. It. II. p. 110. (fig. 294). Caule eretto, semplice o ramoso dalla base, quasi cilindrico, alto 3-7 decim.; foglie verticillate a 8-12, patenti verso il basso, lineari angustissime, cigliolato-scabre nei margini, mucronulate al- l'apice; fiori gialli, in pannocchia terminale composta, densa; lobi della corolla ovato-bislunghi. Nei prati, nei limiti, lungo le vie, comune in tutta la regione. Ai prati presso Ancona ove l’ ho raccolta, lungo la ferrovia verso Jesi, Osimo, Loreto ecc. Fiorisce in maggio. Perenne. 377 4. G. debile Desv. Cocc. Nuovo Contrib. alla flor. Bologn. p. 16. Caule gracile, scabro negli angoli, eretto o ascendente, lunga- mente ramoso, alto 5-10 decim.: foglie verticillate a 6, lineari o lanceolato-lineari, acute, scabre nei margini; fiori candidi, spesso rossigni all’esterno, in gruppetti bi-triforcati, ascellari o terminali; lobi della corolla ovati acuti. Nei luoghi umidi, nei prati, lungo i lenti corsi d’acqua, dal littorale alla zona subapennina. A Pesaro (Scagn.!), ai Prati presso Ancona, neì piani di Osîm0, Castelfidardo, Loreto, presso Sassofer- rato, ove Vl’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 5. G. Aparine L. Bert. Flor. It. II. p. 126. Caule flaccido, aculeato-scabro negli angoli, assai ramoso, alto 5-10 decim.; foglie verticillate a 6-8, lanceolate, mucronate, cigliato- aculeate nei margini; fiori bianco-verdognoli, 2-3 sopra un pedun- colo ascellare più lungo delle foglie; frutti eretti, irto-uncinati, at- taccaticci come il resto della pianta. Fra le macerie, negli orti, nelle siepi, comune in tutta la re- gione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. An- nua. Si distingue col nome di Attaccamani. 6. G. tricorne Wither. Bert. Flor. It. II. p. 124. a Sin. — Valantia tricornis Ruch. Caule piuttosto debole, aculeato-scabro negli angoli, prostrato o ascendente, semplice o poco ramoso, alto 2-4 decim.; foglie ver- ticillate a 6-8, lanceolate anguste, cigliato-aculeate nei margini: fiori bianco-verdognoli, per lo più a 3 sopra un peduncolo lungo circa quanto le foglie, tutti fertili; frutti ricurvi, rugosi. Quà e là fra i campi. A Jesi d'onde l’ebbi da Grilli, al Trave, a Varano, a Montedago, presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 7. G. cruciata Scop. Bert. Flor. It. II. bi 96. Sin. — Valantia cruciata L. Pianta mollemente pelosa; caule semplice, eretto o ascendente, alto 3-8 decim.; foglie verticillate a 4, lanceolato-ellittiche; fiori gialli, in mazzetti corimbosi ascellari, più brevi delle foglie, accom- pagnati da brattee. Nelle siepi, nel bordo dei ruscelli, nelle boscaglie, comune in tutta la regione. L’ ho raccolta a S. Margherita, alla valle di Miano, in Piazza d'armi, presso Ancona, e sul M. Nerone. Fiorisce in ‘maggio e giugno. Perenne. 8. G. murale Al. Bert. Flor. It. II. p. 135. Sin. — Sherardia muralis L. Valantia filiformis Ten. Calli- peltis muralis Mor. 378 Caule filiforme, giacente, semplice o ramoso, alto 5-15 cent.; foglie inferiori ovato-ottuse, verticillate a 4, le supreme lanceolate, opposte, tutte liscie o quasi; fiori giallognoli, brevissimamente pe- duncolati, solitari o 2-3 insieme; frutti bislunghi, irsuti. Lungo la marina presso Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in aprile e maggio. Annua. ; ** Piante esclusivamente apennine. 9. G. sylvestre Pollich. Parl. (Tanfani) Flor. It. VII. p. 32. Sin. — G. pusillum Bert. Caule ascendente, cespuglioso o ramoso, talvolta radicante alla base, alto 5-10 cent.; foglie generalmente verticillate a 7, lineari an- gustissime, mucronulate all’ apice, cigliato-scabre nei margini; fiori bianchi, in pannocchia terminale piuttosto breve; frutti quasi lisci. Nella parte scoperta dei più alti Apennini, comune. L'ho rac- colta sul M. Vettore (Marz., Car.), a Balzo Borghese, sul Priore (Bert.), a M. Birro, a M. Catria (Picc.!). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 10. G. parisiense L. Parl. Flor. It. VII. p. 54. Sin. — G. litigiosum DC. Caule eretto, piuttosto gracile, poco ramoso, alto 1-3 decimi: foglie lineari-lanceolate, mucronate, scabre nei margini, verticillate per lo più a 6, divaricate o volte in basso; fiori piccolissimi, gial- lognoli, spesso marginati di rossigno, in pannocchia divaricata; frutti scabri o ispidi. È stata raccolta a Trisungo (Parl.!), presso Serra S. Quirico (Bucci), nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in estate. Annua. Il. G. baldense Spr. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 554. Sin. — G. pygmaeum Berh. G. magellense Ten. Caule prostrato o strisciante, alto appena pochi centimetri; fo- glie verticillate a 6-7, carnosette, spatolato-lanceolate, intere nel margine; fiori bianco-giallognoli in mazzetti ombrelliformi termi- nali, appena o punto oltrepassanti le foglie. Nelle più alte cime degli Apennini meridionali. Sul Vettore (Parl., Marz.), a Balzo Borghese (Ottav.), sul Priore (Ors.), nelle quali località 1’ ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 12. G. purpureum L. Bert. Flor. It. II. p. 121. Caule cespuglioso-ramoso, ascendente o eretto, alto 2-5 decim.; foglie lanceolato-lineari o lineari, verticillate per lo più a 8; fiori minutissimi, di colore rosso-scuro vinoso, spesso pendenti, in pan- nocchia composta, ramosissima. 379 Nel limite dei boschi, nei luoghi sassosi e aridi, quà e là su- gli Apennini. Sul Vettore (Ors.), a S. Ginesio (Nard.), sul M. Ca- tria (Picc.!), sui M.' di Pesaro (Scagn.!), sul Sibilla e sul Sanvi- cino (Grilli!), ove l’ ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 13. G. vernum Scop. Bert. Flor. It. II. p. 94. Sin. — Valantia glabra L. Caule debole, ascendente, semplice o ramoso dalla base, alto 1-4 decim.; foglie verticillate a 4, bislungo-ellittiche, a 3 nervi, ap- pena cigliate; fiori di color giallo-pallido in corimbi ascellari lunghi quanto le foglie o più brevi, sprovvisti di brattee. Nei boschi degli Apennini. A_M. Birro (Utili), sul M. Catria (Pice.!), ove l’ ho raccolta, sui M,' del Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Gen. 3. — ASPERULA L. (Tav. XXVIII, fig. 295, 296). Abito. — Piante mediocri, somiglianti ai GaZium, nude o pelosette, colle foglie per lo più lanceolate, coi fiorì piccoli, in corimbi composti terminali o ascellari, più o meno peduncolati, rosei, azzurri o bianchi. l. A. odorata L. Bert. Flor. It. II. p. 74. (fig. 296). Sin. — Galium odoratum Scop. Caule eretto o ascendente, semplice, alto 2-3 decim.; foglie verticillate a 6-8, lanceolate, scabre nei margini; fiori bianchi in corimbi terminali bi-triforcati, peduncolati; frutti ispidi. Nei boschi ombrosi degli Apennini. A_Fiastra nel Camerinese (Ottav.), sul M. Catria (Picc.!), sul Sibilla, sui M.' di Carpegna (Scagn.!), sui M.' di Sarnano, al Sanvicino, ove lho raccolta. Fio- risce da maggio a luglio. Perenne. 2. A. taurina L. Bert. Flor. It. II. p. 77. Caule eretto o ascendente, semplice, alto 3-4 decim.; foglie verticillate a 4, ellittico-lanceolate, acuminate, cigliate; fiori bianchi o azzurrognoli, in corimbo terminale contratto, involuerato da brattee pelose; frutti lisci. Nei boschi ombrosi degli Apennini, piuttosto comunemente, Sul M. Catria (Picc.!), sui M. di Cingoli, di Sarnano e al Sanvicino, nelle quali località l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 3. A. laevigata L. Bert. Flor. It. II. p. 89. Caule gracile, diffuso, ramoso dalla base, lungo 3-6 decim.; foglie verticillate a 4, ovato-ellittiche, ottuse, liscie, minutissima- 380 mente cigliolate nel margine; fiori assai piccoli, candidi, disposti a pannocchia rada divaricata, sopra rametti per lo più triforcati: frutti lisci. Quà e là nei siti boschivi della zona subapennina e apennina. Nelle adiacenze del Vettore (Ors.), nel Camerinese (Ottav.), sul M. Catria (Picc.!), sul M. Conero ove l ho raccolta. Fiorisce da giù- gno ad agosto. Perenne. 4. A. neglecta Guss. Bert. Flor. It. IL p. 84. Caule cespuglioso, giacente, alto 1-2 decim.; foglie verticillate a 4, più o meno pelose, rovesciate nei margini, lanceolato-lineari acute; fiori bianco-rosei in fascetti corimbosi quasi sessili; frutti ispidi. Sui più alti Apennini meridionali, assai rara. Sul Vettore (Ors.), d'onde me l ha comunicata R. Ricci. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 5. A. cynanchica L. Bert. Flor. It. II. p. 80. (in parte). Caule gracile, ramoso-diffuso, ascendente, alto 2-6 decim.; fo- glie verticillate a 4-6, lineari angustissime; fiori rosei in fascetti quasi sessili, ascellari e terminali; frutti rugosi. Var. — A. niîtens Guss. Saule e internodi raccorciati, coi fiori tutti in fascettì terminali. Nei luoghi aridi e incolti, sui muri, comune in tutta la regione. AI colle del Cardeto, a Pietralacroce, al Trave, a Montedago, sui M. Conero ecc. presso Ancona. Ebbi la var. dal Marchese R. Ricci che la raccolse sul M. Vettore. Fiorisce da giugno ad agosto. Perenne. 6. A. arvensis L. Bert. Flor. It. II. p. 76. (fig. 295). Caule eretto o ascendente, semplice o ramoso, alto 1-3 decim.; foglie verticillate per lo più a 8, lineari-lanceolate, ottuse, ciglio» lato-scabre nei margini; fiori cerulei in corimbo terminale contratto, involucrato da brattee lungamente cigliate. Nei campi coltivati, fra i foraggi. A Pesaro, rara (Scagn.!), dovunque presso Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. Gen. 4. — SHERARDIA LI. (Lav. XXIX, fig. 297). Abito. — Pianta piccola o mediocre, scabra e cigliata, somigliante ai gen. prec. ma colle foglie che cir- condano l’infiorescenza disposte a stella e saldate alla base. S. arvensis L. Bert. Flor. It. II. p. 72. Caule giacente o ascendente, ramoso dalla base, alto 1-3 decim.: 381 foglie verticillate a 6, ovato-lanceolate, le superiori acuminate ; fiori lillacini o bianchi o rosei, contratti in ombrelle sessili entro un in- volucro di brattee lanceolato-acuminate più lunghe di essi e sal date alla base. Lungo le strade, nei siti erbosi, fra i campi, assai comune in * tutta la regione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in aprile e mag- gio, Annua, Gen. 5. — VAILLANTIA L. Abito. — Pianta assai piccola, gracile, nuda o cigliolata, colle foglie larghette ottuse, coi fiori minuti, ascellari, bianco-verdognoli, seguiti da frutti sessili, duri, rovesciati in basso e che formano lun- ghe spiche accompagnate dalle foglie. V. muratis L. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 560. Sin. — Valantia muralis Bert. Caule giacente semplice o ramoso dalla base, alto 5-20 cent.; foglie verticillate a 4, ovate, ottuse; fiori 2-3 ascellari, coi lobi della corolla ovati, acuti; frutti a 3 creste spinulose inferiormente. Nei luoghi aridi e fra i sassi, lungo 1l littorale. A_ Pesaro (Scagn.! ), a Fano (Nard.), presso Ancona alle Torrette ove 1 ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. \ FAMIGLIA LXII — CAPRIFOGLIACEE (Tav. XXIX, fig. 298, 299). Le nostre caprifogliacee sono piante legnose, in un solo caso er- bacee, ora arbusti e perfino alberi, ora suffrutici eretti o deboli e ad- dossati ad altre piante, inodori o fetidi. Hanno la radice fibrosa, il fusto cilindrico a rami opposti, talvolta soleati o angolosi, le foglie semplici o decomposte, picciolate o no, talora saldate insieme alla base, opposte, con o senza stipole, liscie o pelose. I fiori sono ora piuttosto piccoli, ora mediocri, ermafroditi, rego- ari o irregolari, distribuiti in ombrelle, in corimbi, in mazzetti termi- nali, fragranti o inodori, bianchi, rosei, giallo-rossastri. Hanno il calice a 5 denti, la corolla gamopetala, ora regolare, divisa in 5 lobi, ora ir- regolare tubulosa, quasi a 2 labbra e divisa in 5 lacinie disuguali; gli stami 5 (4 per aborto), coi filamenti ora uguali ora disuguali, l’ovario infero, a 3-5 loggie monosperme o polisperme, sormontato da uno stilo filiforme, collo stimma a 3 lobi, ovvero senza stilo, con 3-9 stimmi ses- sili. Il frutto è una bacca più o meno succosa, colorata, con 1 0 più semi, 382 Gen. 1. SAMBUCUS — Fiori a corolla regolare, generalmente a 5 lobi; frutto con più semi; foglie decomposte. Gen. 2. VIBURNUM — Fiori a corolla per lo più regolare a 5 lobi; frutto con un solo seme; foglie semplici. Gen. 3. LONICERA — Fiori a corolla irregolare, tubulosa, a 2 labbra divise in 5 lacinie; frutto con più semi; foglie semplici. Gen. 4. ADOXA — Fiori a corolla rotata, erbacea, a 4-5 lobi; frutto con più semi; foglie decomposte; pianta piccolissima. Gen. 1. — SAMBUCUS L. Abito. — Piante arboree o anche erbacee, con foglie grandi, decomposte, liscie, fetide, coi fiori piccoli ma numerosi, in grandi cime ombrelliformi, spesso odorosi, bianco-giallognoli, candidi > sfumati di carnicino, coi frutti sferici, neri o rossi a maturità. i 1. S. Ebulus L. Bert. Flor. It. II. p. 486. Pianta erbacea, crassa, un po’ fetida, col caule solcato, a rami opposti, alta 6-12 decim.; foglie impari-pennate, fornite di stipole, brevemente pieciolate, colle lacinie lanceolate acuminate, seghettate; fiori in corimbo terminale, candidi o sfumati di roseo, inodori o quasi; frutti neri. Nei limiti, nei luoghi incolti, accanto alle siepi, comune in tutta la regione. A _Montagnolo, al Trave, a Portonovo ecc. presso An- cona, ove l’ ho raccolta. Florisce in luglio e agosto. Perenne. Si distingue col volgare nome di Ebbio o Nibbio. 2. S. nigra I. Bert. Flor. It. III. p. 488. Arbusto o albero alto fino a 2-3 metri; foglie impari-pennate, senza stipole o quasi, picciolate, colle lacinie ovato-bislunghe, acu- minate, seghettate; fiori in corimbo grande, ombrelliforme, bianco- giallicci, odorosi; frutti neri. Cresce il Sambuco spontaneo nelle siepi e nei boschetti, ma coltivasi anche presso le case di campagna. Fiorisce in maggio e giugno. 3. S. racemosa L. Bert. Flor. It. INI. p. 489. Arbusto o albero come sopra, coi rami spesso rossastri; foglie impari-pennate, con stipole rudimentali, a lacinie ovato-lanceolate acute, seghettate; fiori in racemo composto ovato, bianchi o sfu- mati di roseo, leggermente odorosi; frutti rossi. Quà e là nei boschi bassi e umidi della zona apennina, rara- mente. A_Calcinara, a Vallevite, a Camporeggio nel Fabrianese (Spad.!). Fiorisce in giugno e luglio. Arbusto. Si chiama volgar- mente Sambuco rosso. 383 Gen. 2. — VIBURNUM L. (Tav. XXIX, fig. 298). Abito. — Arbusti eretti, ramosi o in cespuglio, colle foglie semplici, intere o dentato-lobate, più spesso pelose che nude, sempreverdi o caduche, che arrossano spesso in autunno prima di cadere, coi fiori bianchi o rosseggianti, leggermente odorosi o inodori, in cime o corimbi terminali, talora rag- gianti nella periferia, Frutti neri a maturità, o azzurri scuri o rossi. l. V. Tinus L. Bert. Flor. It. III. p. 481. Arbusto coi rami giovani pelosi, alto 1-2 metri; foglie perenni, picciolate, ovato-ellittiche, intere, coriacee, nervose di sotto, cigliate; fiori bianchi, leggermente odorosi, in cime ramose, brevemente pic- ciolate; frutti azzurri scuri. Nelle macchie dal littorale alla zona subapennina. Sui M.' di Sarnano, del Fabrianese, dell’ Ascolano (Ors.), di Urbino (Brign.), a Portonovo e al M. Conero presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Si coltiva comunemente nei pubblici passeggi, nelle ragnaie, nei bo- schetti. Fiorisce più specialmente nel tardo autunno. Si distingue col nome di Laurella o Cornetta. 2. V. Lantana L. Bert. Flor. It. III. p. 482. (fig. 298). Arbusto coi rami giovani tomentosi, alto 1-4 metri; foglie grandi, caduche, ovato-cuoriformi, seghettate, brevemente picciolate, peloso- tomentose nelle nervature di sotto; fiori bianchi, odorosi, in cime corimbiformi, ramose, brevemente picciolate; frutti neri. Nei boschi della zona subapennina e apennina. A_M. Regnolo, a S. Liberato (Marz.), suì M.' di Baregna, Fiastra, Visso, Castel S. Angelo (Ottav., Reali), presso Acquacanina (Spad.), sui M.' di Urbino (Brign., Feder.!), nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in maggio e giugno. Dicesi volgarmente Viorno. 3. V. Opulus L. Bert. Flor. It. III. p. 484. Arbusto totalmente sprovvisto di peli, alto 2-3 metri; foglie caduche, a 3 lobi acuti, irregolarmente seghettati, picciolate; fiori bianchi o rosei, in cime ombrelliformi, raggianti e sterili nella pe- riferia; frutti rossi. Registro questa specie che si coltiva quà e là nei giardini e nei boschetti col nome di Palle di neve, ma non so di certo se sia stata raccolta spontanea nella regione. Il Brignoli la pone fra le piante dell’ Urbinate. Fiorisce in maggio. 384 Gen. 3. — LONICERA L. (Tav. XXIX, fig. 299). Abito, — Frutici o suffrutici deboli e cadenti, colle foglie semplici, nude o pelose, talvolta le superiori saldate alla base, coi fiori mediocri, tubolosi, quasi bilabiati, in mazzetti terminali o in verticilli o in coppie ascellari, gialli o giallo-rossastri, spesso fragranti; bacche rosse, in ‘un solo caso nere. l. L. Caprifolium L. Bert. Flor. It. II. p. 556. (fig. 299). Frutice debole, appoggiato sopra altre piante; foglie ovate, in- tere, appena picciolate o sessili, per lo più liscie e glauche, le su- preme accanto ai fiori saldate alla base; fiori in mazzetto o cima terminale sessile, odorosi, rosso-rosei all’esterno, gialli internamente; frutti rossi. Nelle siepi, nelle macchie, comune in tutta la regione. Al 7or- rone, a S. Margherita, a Pietralacroce, alle Torrette ecc. presso Ancona. Fiorisce in aprile e maggio. Chiamasi volgarmente Mar- ciòle, Madreselva. 2. L. etrusca Savi. Bert. Flor. It. II. p. 558. Frutice piuttosto robusto, appoggiato: foglie ovato-arrotondate, intere, appena picciolate o sessili, spesso pelosette di sotto, le su- preme accanto ai fiori saldate alla base; fiori a cime terminali, divise per lo più in 3 mazzetti peduncolati, odorosi, rossastri all’e- sterno, gialli pallidi internamente; frutti rossi. Quà e là nelle stesse località, ma più spesso nei luoghi alpe- stri. Nell’ Urbinate (Brign., Spad.), nell’ Ascolano, ad Acquacanina, presso Cingoli (Spad.), al Sanvicino, al Trave, al M. Conero, nelle quali località 1’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. 3. L. implexa Ait. Bert. Flor. It. II. p. 599. Sin. — L. balearica DC. L. adenocarpa Guss. Frutice simile al precedente, ma colle foglie persistenti anche in inverno, liscie, quasi coriacee, bislunghe, ottuse, sessili, glauche di sotto, le supreme accanto ai fiori saldate alla base; fiori in ver- ticilli sessili terminali, odorosi, roseo-pallidi esternamente, bianchi o giallastri nell’interno; frutti rossi. Nelle macchie del M. Conero ove l’ ho raccolta, presso Ascoli (Parl.!). Fiorisce in maggio. 4. L. Periclymenum L. Bert. Flor. It. II. p. 561. Frutice appoggiato in alto; foglie ovate, acute, intere, appena picciolate o sessili, liscie o pubescenti, mai saldate alla base; fiori in cima terminale ovoidea, peduncolata, odorosi, rossi esternamente, bianco-giallicci all’interno; frutti rossi. Nei siti boschivi della zona subapennina, assai rara. A_M. S. 385 Marco presso Ascoli, a Ripatransone (Spad.!). Fiorisce in maggio e giugno. O. L. Xylosteum L. Bert. Flor. It. II. p. 564. Frutice eretto, assai ramoso; foglie ovate o bislunghe, per lo più acute o anche ottuse ma con una piccola punta all'apice, in- tere, brevemente picciolate, pelosette; fiori a coppie ascellari, sopra un peduncolo lungo quanto essi, inodori, bianchi, piuttosto piccoli ; frutti rossi, saldati alla base. Nei boschi ombrosi e nelle prunaglie della zona subapennina e apennina. A _M. Accumoli (Ors.), nelle selve di Fiastra, di Acqua- canina, di M. Pennino (Spad., Ottav.), sul M. Catria (Pice.!), sui M.' di Urbino (Brign., Feder.!), di Fabriano (Nard.), al Sanvicino (Bucci) d’onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in maggio e giugno. 6. ZL. nigra L. Bert. Flor. It. II. p. 563. Frutice eretto, ramoso, alto 10-15 decim.; foglie ovato-bislunghe, acute, intere, brevemente picciolate, per lo più liscie; fiori a coppie ascellari, sopra un peduncolo assai più lungo di essi, bianco-rosei; frutti neri, saldati alla base. In molte località, nelle macchie della zona subapennina e apen- nina. A M. S. Marco, Montefortino, M. Codardo, Acquacanina, M. Nero presso Cingoli, M. Cucco, Montefano, Montalto (Spad.!). Fio- risce in giugno e luglio. 7. L. alpigena Lg. Bert. Flor. It. II. p. 565. Frutice eretto, ramoso, alto 10-12 decim.; foglie ovato-bislun- ghe, acuminate, intere, brevemente picciolate, cigliate; fiori a coppie ascellari, sopra un peduncolo assai più lungo di essi, bianco-rosei; frutti rossi saldati fin verso l'apice. Nei boschi degli Apennini, non comune. A _M. Regnolo, presso Acquacanina (Spad.!), a Valle Canetra (Ottav.), sul Sibilla (Marz.). Fiorisce in giugno e luglio. Gen. 4. — ADOXA LI. Abito. — Pianticella pigmea, gracile, liscia, glaucescente, di leggiero odore muschiato, colle foglie scarse, suddivise, coi fiori piccoli, verdastri, riuniti a capolino in numero di 5 sopra un lungo peduncolo. A. moscatellina L. Bert. Flor. It. IV. p. 393. Caule semplice, eretto, angoloso, alto 10-20 cent.; foglie radicali 2 volte ternate, colle foglioline a 3 lacinie inciso-dentate, ottuse, mucronulate; fiore superiore colla corolla a 4 lobi, gli altri a 5. È stata raccolta nelle selve del M. Catria, d'onde me 1’ ha co- municata Federici. Fiorisce in primavera. Perenne. 25 386 FaMmIGLIA LXIIIL — CORNACEK Il solo gen. Cornus entra nella flora nostra a far parte di questa famiglia. Veggasi qui appresso i caratteri del gen. stesso. Gen. CORNUS — Fiori ermafroditi regolari, col calice rudimentale a 4 denti, la corolla divisa in 4 petali, 4 stami, un ovario infero a 2 loggie monosperme, sormontato da uno stilo a clava; frutto pol- poso drupaceo. Gen. CORNUS L. (Tav. XXIX, fig. 300, 800' ). Abito. — Arbusti o frutici eretti, ramosi, inodori, colle foglie nude o quasi, semplici, senza stipole, ruvide, brevemente picciolate, coi fiori piccoli, bianchi o gialli, in cime ombrelliformi, con frutti neri o rossi a maturità. 1. C. sanguinea L. Bert. Flor. It. II. p. 196. Frutice cespuglioso a lunghi rami ascendenti; foglie opposte, ovato-ellittiche, intere, venose, con uno spuntone all’ apice; fiori bianchi, in ombrelle ramose, peduncolate ; frutti globosi, neri, amari. Nelle siepi, nei luoghi selvatici, comune in tutta la regione. Ovunque presso Ancona. Fiorisce in aprile e maggio e di nuovo in autunno. Chiamasi volgarmente Sangwinella. 2. C. mas L. Bert. Flor. It. II. p. 195. (fig. 300, 300°). Sin. — C. mascula Sibth. Arbusto eretto, ramoso, talora col tronco elevato; foglie op- poste, ovato-ellittiche, intere, venose, acuminate; fiori gialli, im om- brellette semplici, sessili, che precedono le foglie; frutti bislunghi, rossi, acidetti, pendenti. Nelle siepi e nei boschi della zona apennina e subapennina, più raramente nelle macchie dei colli. Presso Ascoli, Macerata, Urbino, Fabriano (Spad.!), nei dintorni di Sassoferrato e nella selva di Castelfidardo ove 1’ ho raccolta. Fiorisce in marzo e aprile. Si distingue col nome volgare di Crognale. 387 FAMIGLIA LXIV. — LORANTACEE (Tav. XXIX, fig. 301). Le lorantacee sono piante lignescenti, liscie, in cespuglio, parassite vere sopra altri alberi. Hanno il caule cilindrico a rami biforcati, le foglie coriacee, sem- plici, intere, opposte. I fiori sono generalmente unisessuali, regolari, piccoli, verdognoli o gialli, distribuiti in spiche o in capolini: hanno il calice rudimentale, la corolla di 6 o anche 5 petali o divisa in 4 lobi, altrettanti stami colle antere sessili 0 quasi, l’ovario infero, monospermo. Il frutto è una bacca con polpa glutinosa. Gen. 1. LORANTHUS — Corolla coi petali distinti; frutti gialli. Gen. 2. VISCUM — Corolla coi petali saldati in basso; frutti bianchi. Gen. 1. — LORANTHUS L. Abito. — Pianta parassita in cespuglio, a foglie caduche, coi fiori verdastri, in spiche lasse. L. europaeus L. Bert. Flor. It. IV. p. 225. Foglie carnosette, bislunghe, ottuse, attenuate in breve picciolo, talvolta ondulate nei margini; fiori con 6 petali lanceolati, acuti; bacche piriformi-globose, gialle. Parassita sugli alberi di Quercia, di Cerro e di Castagno, nella zona subapennina e apennina. Nell’ Urbinate (Ott.), a M. S. Marco nell’ Ascolano (Marz.). Fiorisce in maggio. Frutice. Gen. 2. — VISCUM |. (Tav. XXIX, fig. 301). Abito. — Pianta parassita in cespuglio, a foglie perenni, coi fiori giallo-verdastri, in gruppetti a 3 a 3 al- l'apice di grossi peduncoli. V. album L. Bert. Flor. It. X. p. 342. l Foglie coriacee, sessili, lanceolate a rovescio, ottuse, con 3-5 nervi; fiori con 4 lacinie triangolari-ellittiche; bacche globose, bianche. Quà e là sugli alberi di Melo, Pero, Sorbo, Nespolo, Man- dorlo ecc. A Pesaro (Scagn.!), al Trave e ai Prati presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in marzo e aprile. Frutice. Chiamasi vol- garmente Vischio, come la sp. del genere precedente. 388 FAMIGLIA LXV. — EDERACEE Per la nostra flora si riferisce a questa famiglia il solo gen. Hedera di cui siegue la diagnosi. i Gen. HEDERA -— Fiori ermafroditi, regolari, col calice di 5 sepali ru- dimentali, la corolla di 5 petali caduchi, 5 stami liberi, un ovario semi-infero a 5 loggie monosperme; frutto a bacca, coronato dal calice e dallo stilo. Gen. HEDERA L. (Tav. XXIX, fig. 302). Abito. — Frutice strisciante e radicante sui muri o sui vecchi tronchi, colle foglie perenni, semplici, al- terne, picciolate, coriacee, lucide, di odore resinoso se stropicciate, coi fiori piccoli, bianco-gial- lognoli e i frutti neri a maturità. H. Helix L. Bert. Flor. It. II. p. 686. Foglie assai variabili nella stessa pianta, le inferiori o cauline dei rami non fioriferi, cuoriformi a 3-5 lobi trangolari, quelle dei rami fioriferi ovato-romboidali, intere; fiori in ombrelle semplici, terminali, peduncolate. In tutta la regione, comune nei luoghi freschi e boschivi, o strisciante per terra o più spesso radicante sui muri o sui vecchi tronchi. Fiorisce in settembre e ottobre. Si distingue col nome vol- gare di Ellera o Lèndolo, e si coltiva talvolta per ornamento. FAMIGLIA LXVI. — OMBRELLIFERE (Tav. XXIX, XXX, XXXI, fig. 303 a 327). Le ombrellifere sono piante erbacee, generalmente aromatiche, in certi casi velenose, in altri coltivate per 1’ economia domestica. Hanno la radice fibrosa o anche carnosa, ora strisciante, ora a fit- tone, ora troncata, il caule per lo più eretto, raramente semplice, in generale a rami alterni, solcato, angoloso, talvolta rigonfio nei nodi, vuoto o midolloso nell’ interno; le foglie alterne o anche opposte, quasi sempre frastagliate e suddivise, talora spinose, generalmente allargate in membrana abbracciante alla base del picciolo, spesso quelle vicine ai fiori diverse dalle altre e molto ridotte. 389 I fiori sono piccoli, ermafroditi (unisessuali in qualche caso per aborto), regolari o irregolari, raramente in capolini sessili, per lo più disposti in ombrelle composte, cioè formate da tante ombrellette pedun- colate, talora raggianti nella periferia; Ja base dell’ ombrella e di cia- scuna ombrelletta può essere nuda o fornita di brattee che nel primo caso costituiscono l’ involucro, sul secondo |’ involucretto. Tali fiori sono bianchi o rosseggianti o gialli, hanno il calice rudimentale o rappre- sentato da 9 denti, 5 petali spesso disuguali, interi o bilobati, 5 stami alterni coi petali, l'ovario infero, a 2 logge monosperme saldate lon- gitudinalmente e sormontate ciascuna da uno stilo spesso persistente. Il frutto è formato di 2 achenî ((diachenio ) saldati nella linea di com- messura, di varia forma, sferici, ovati, cilindrici, primatici, ora schiac- ciati parallelamente al tramezzo cioè sul dorso, ora lateralmente cioè in senso perpendicolare al tramezzo stesso: ogni achenio è per lo più fornito di 5 costole principali, più o meno salienti o alate o spinose, separate da vallicelle ove talvolta appare un canale resinoso bruno, interno (villa ). Fiori bianchi o rossigni. SU Frutti aculeati o setolosi. Gen. 4. SANICULA — Involucro di 2 brattee incise; frutti ovoidei irti di numerose e sottili setole uncinate; foglie soltanto radicali. Gen. 24. ANTHRISCUS — Involucro nullo o rudimentale; frutti bi- slunghi senza costole, scanalati nei margini, ispido-uncinati o per eccezione semplicemente tubercolati. Gen. 27. CAUCALIS — Involucro di 2-5 brattee intere (mancanti in una specie), frutti bislungo-ovoidei, compressi lateralmente, muniti di 5 costole primarie e 4 secondarie, tutte munite di grossi aculei. Gen. 28. TORILIS — Involucro nullo o in un caso di 5 brattee fili- formi; frutti ovato-ellittici, lappacei, un po’ compressi lateralmente, con 5 costole primarie e 4 secondarie maggiormente aculeate. Gen. 29. ORLAYA — Involucro di 2-5 brattee intere; frutti bislungo- ellittici, compressi nel dorso, con 5 costole primarie munite di se- tole e 4 secondarie più sporgenti con 2-3 serie di aculei. Gen. 30. DAUCUS — Involucro di 5 brattee frastagliate; frutti bislun- ghi con 3 costole primarie dorsali setolose e 4 secondarie più spor- genti, con una serie di aculei. 390 $2. Frutti non aculeati nè setolosi, al più pelosi. Gen. 2. ERYNGIUM — Ombrelle semplici, sessili, in capolino involu- crato da brattee intere o dentate, spinose, munito di -squame che accompagnano ciascun fioretto; frutti ovoidei, scagliosi o tuberco- losi, con 5 costole primarie poco apparenti. Gen. 3. — ASTRANTIA — Ombrelle semplici a fiori periferici ma- schili sopra pedicelli più lunghi dei centrali; brattee colorate, più lunghe dell’ombrella o uguali ad essa; frutti cilindroidi-ellittici, squamoso-rugosi, con 5 costole sporgenti, dentate. Gen. 5. HELOSCIADIUM — Involucro nullo o di una sola brattea; frutti ovoidei-bislunghi, compressi lateralmente, con 5 costole uguali. Gen. 6. APIUM — Involucro nullo o di 1-2 piccole brattee setacee (accidentalmente rappresentato da 1-2 foglie); frutto ovato o sub- rotondo, turgido, un po compresso lateralmente, con 5 costole uguali; petali interi, arrotondati. Gen. 7. TRINIA — Involucro di 2-3 brattee fogliacee, frastagliate (tal- volta mancanti), bianco-membranose nel margine; frutti ovato-ar- rotondati, un po’ compressi ai lati, con 5 costole molto sporgenti. Gen. 8. PIMPINELLA — Involucro nullo; frutti ovati o subrotondi, compressi lateralmente, con 5 costole sottili; petali ovali, smarginati. Gen. 9. BUNIUM — Involucro di 8-b brattee semplici, accidentalmente incise all’apice, bianco-membranose nel margine, o anche nullo; frutti bislunghi, compressi lateralmente od ovali, con costole filiformi. Gen. 10. AMMI — Involucro di 5-6 brattee frastagliate; frutti bislun- ghi-ovati, compressi lateralmente, con 5 costole filiformi. Gen. 11. SISON — Involucro di 1-3 brattee lesiniformi, brevi; frutti ovali, piccoli, un po’ compressi lateralmente, quasi didimi, con © costole sottili, ottuse. Gen. 12. AEGOPODIUM — Involucro nullo; frutti allungati, fusiformi, compressi lateralmente, con 5 costole filiformi. Gen. 13. PTYCHOTIS — Involucro nullo; frutti piccolissimi, ovati, compressi lateralmente, con 5 costole filiformi assai sottili. Gen. 14. SIUM — Involucro di 5-6 brattee lanceolate, intere o incise; frutti ovato-ellittici, compressi lateralmente, con 5 costole più o meno sporgenti, uguali. Gen. 15. SESELI — Involucro nullo; frutti bislungo-cilindroidei, con ò costole grandi, sporgenti, acute. Gen. 16. CNIDIUM -- Involucro nullo o di 1-2 bratteole filiformi; frutti ovato-cilindroidei, leggermente compressi ai lati, con 5 costole strettamente alate. Gen. 17. LASERPITIUM — Involucro di 5-6 brattee lanceolate o li- 391 neari, intere; frutti bislunghi od ovati, con 5 costole primarie lineari e 4 secondarie alate. Gen. 20. MALABAILA — Involucro di 3-5 brattee bislungo-lanceolate, intere o incise; frutti bislungo-fusiformi, con 5 costole primarie uguali, appena alate. Gen. 21. CONIUM — Involucro per lo più di 5 brattee lanceolate, bianco-membranose nel margine; frutti ovato-arrotondati, compressi lateralmente, con 5 costole sporgenti, ondulate. Gen. 22. CHAEROPHYLLUM — Involucro nullo o di 1-2 bratteole lineari, caduche; frutti bislungo-lineari, un po’ compressi lateral- mente, con 5 costole uguali, ottusissime. Gen 23. SCANDIX — Involucro nullo; frutti bislungo-lineari, prolun- gati in becco assai lungo. Gen. 25. ECHINOPHORA — Un solo fiore fertile centrale in ogni om- brelletta; involuero di 5-10 brattee carnose, spinose; frutti ovato- cilindrici, rinchiusi entro ricettacoli dentellati. Gen. 26. BIFORA — Involucro nullo o di una bratteola filiforme ; frutti globosi, didimi, sparsi di rughe, colle costole non apparenti. Gen. 34. ANGELICA — Involucro nullo o di 1-3 bratteole lineari; frutti ellittico-bislunghi, compressi nel dorso, con 3 costole dorsali filiformi e 2 marginali alate. Gen. 55. HERACLEUM — Involucro nullo o di 1-3 bratteole lineari, spesso caduche: frutti obovato-lenticolari, assai schiacciati nel dorso, con 3 costole dorsali poco apparenti e 2 marginali largamente alate. Gen. 37. PEUCEDANUM — Involucro di 5 o più brattee lanceolato- lineari, più o meno membranose nel margine, ovvero mancante; frutti compressi nel dorso, subrotondo-ellittici, con 3 costole dorsali filiformi e 2 marginali alate. Gen. 38. TORDYLIUM — Involucro di 1-5 bratteole filiformi; frutti lenticolari, schiacciati nel dorso ove appaiono 3 costole filiformi e contornati da un margine sporgente, intaccato o intero. Gen. 39. CRITHMUM — Involucro di 5 o più brattee crasse, lanceo- late, intere; frutti ovato-bislunghi, angolosi, con 5 costole un po’ alate, le marginali più grandi. Gen. 40. ATHAMANTA — Involucro di 5 o più brattee lineari acu- minate, intere, bianco-membranose nel margine; frutti ovato-arro- tondati (nella nostra specie), leggermente compressi ai lati, pelosi, con 5 costole filiformi, uguali. Gen. 41. MEUM — Involucro di 3-5 brattee lanceolate, acuminate, bianco-membranose sul margine, intere o incise all’apice, ovvero nulle; frutti bislunghi, prismatici, poco compressi lateralmente, con 9 costole acute, uguali. Gen. 43. OENANTHE — Involucro nullo o di 1-5 bratteole filiformi; frutti cilindroidei, quasi turbinati o prismatici. Gen. 44. AETHUSA — Involucro nullo; frutti ovati o globulosi, con 5 costole grosse, sporgenti, bianche, le laterali quasi alate. II. Fiori gialli o verdognoli, frutti non aculeati. Gen. 4. BUPLEURUM — Involucro di 3-5 brattee fogliacee, ovvero nullo; fiori brevemente pedicellati in ogni ombrelletta -che è invo- lucrata; frutti ovati o cilindroidei, angolosi, compressi lateralmente, lisci o rugosi, con 5 costole più o meno sporgenti. Gen. 6. APIUM — (vedi lo stesso gen. prima descritto). Gen. 18. PRANGOS — Involucro di 5 o più brattee lanceolate, cuspi- date, membranacee, caduche; frutti bislungo-cilindrici, con 5 costole alate. Gen. 149. SMYRNIUM — Involucro nullo o di 1-3 bratteole lineari, ca- duche; frutti globosi, didimi, compressi lateralmente, con 3 costole dorsali più apparenti delle 2 marginali. Gen. 32. FERULA — Involucro di 5 o più brattee bislungo-lanceolate, acute; frutti ovato-ottusi, con 3 costole dorsali poco apparenti e 2 marginali alate. Gen. 33. OPOPANAX — Involucro di 1-3 brattee lanceolato-acute, bianco-membranose nei margini, talvolta mancanti; frutti ellittici, lenticolari, schiacciati nel dorso, con 5 costole principali e 4 secon- darie pressochè uguali, filiformi. Gen. 54 PASTINACA — Involucro nullo o di una bratteola lineare; frutti lenticolari, schiacciati nel dorso, con 3 costole primarie poco rilevate, oltre 2 marginali più manifeste, pressochè alate. Gen. 55. HERACLEUM — (v. lo stesso gen. prima descritto). Gen. 356. ANETHUM — Involucro nullo; frutti ellittici, compressi nel dorso, con 3 costole dorsali sottili e 2 marginali. alate. Gen. 37. PEUCEDANUM — (v. lo stesso gen. prima descritto). Gen. 41. MEUM — (v. lo stesso gen. prima descritto). Gen. 42. FOENICULUM — Involucro nullo; frutti ovato-bislunghi, tur- gidi, talvolta incurvi, con 5 costole ottuse. Gen. 1. — SANICULA L. (Tav. XXIX, fig. 3038). Abito. — Pianta piccola o mediocre, liscia, con foglie soltanto radicali, palmato-partite, nitide, con om- brelle per lo più di 3-5 raggi disuguali, sormontati dalle ombrellette sessili o quasi, globose; pe- tali piccolissimi, acuti, ricurvi all'apice, bianchi o rossigni. S. europaea L. Bert. Flor. It. III. p. 121. Sin. — S. vulgaris Koch. Foglie lungamente picciolate, palmate, divise fin presso la base in 3-4 lacinie ovato-cuneate, irregolarmente lobate e dentate. Nei boschi di Castagni, di Faggi e anche di Quercie in tutta 393 la zona apennina, più raramente in quella dei colli. Nel Pesarese (Scagn.!), ho raccolta sui M.' di Sarnano (Nard.), a M. Birro (Utili), al Sanvicino (Grilli!), sul M. Catria (Picc.!), e al colle di Montacuto presso Ancona. Fiorisce in giugno. Perenne. Gen. 2. — ERYNGIUM L. (Tav. X.XX, fig. 308). Abito. — Piante mediocri, spinose, talora in cespuglietto, tenaci, di color verde gialliccio o azzurre, spe- cialmente nelle parti fiorali, colle foglie coriacee, frastagliate, le radicali spesso assai diverse dalle cauline, colle ombrelle in capolini sessili, globosi; petali assai piccoli, acuminati, bianchi o azzurrognoli. 1. E. campestre L. Bert. Flor. It. IIL p. 111. (fig. 308). Sin. — E. vulgare Zann. Pianta di colore verde o gialliccio ; caule eretto, in cespuglietto assai ramoso, alto 3-5 decim., coì rami solcati; foglie radicali lun- gamente picciolate, a perimetro ovato-bislungo, 2 volte pennatifide, colle lacinie lobate e dentate, le cauline sessili, dilatate alla base, pennatifide, a lacinie lanceolate acuminate; capolini involucrati da 5-7 brattee più lunghe di essi, nude o con qualche spino; squame fiorali lesiniformi, tutte intere. Nei luoghi aridi e sassosi, lungo le strade, comune in tutta la zona littorale e dei colli. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in ago- sto. Perenne. 2. E. amethystinum L. Bert. Flor. It. II. p. 112. Sin. — E. dilatatum Bert. Pianta azzurra, specialmente verso l’ infiorescenza; caule eretto, ramoso-corimboso superiormente, alto 2-8 decim., coi rami brevi, schiacciati, angolosi; foglie radicali a perimetro romboidale, 2 volte pennatifide, colle lacinie lineari-lanceolate, acuminate, dentate, le cauline guainanti alla base; capolini coll’ involucro di 6-8 brattee più o meno lunghe di essi, spinose alla base e spesso anche in alto; squame fiorali esterne talvolta tricuspidate. Var. — E. tenuifolium Boiss. Pianta appena azzurrognola in alto; foglie a lacinie lineari assai lunghe, le radicali talvolta bislungo-lanceolate, intere, spinulose. Nelle stesse località della sp. pr. dal littorale ove abbonda, agli Apennini ove si fa più scarsa. Comune in tutti i colli littoranei da Ancona al M. Conero, a Montemonaco sui M. Sibillini, a Pesaro (Scagn.!). Ho raccolta la var. al colle del Cardeto presso Ancona. Fiorisce in agosto. Perenne. 3. E. creticum Lamk. Boiss. Flor. Or. II. p. 827. Sin. — E. cyaneum Flor. Gr. 394 Pianta di un bell’ azzurro opaco; caule eretto, leggermente solcato, alto 3-6 decim., a rami divaricati, lunghi, bi-triforcati; fo- glie radicali precoci, fugaci, col picciolo quasi alato, a perimetro bislungo-cuoriforme, divise in 3-5 lobi profondamente e irregolar- mente dentati, spinulosi, le cauline accorciate, sessili, palmate o pennatifide, colle lacinie acuminate, scarsamente dentate; capolini piccoli, coll’ involucro di 5-6 brattee assai più lunghe di essi, cu- spidate, bispinose verso la base; squame fiorali tutte tricuspidate. Ho raccolta questa bella specie in Ancona presso la Piana S. Lazzaro. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 4. E. maritimum L. Bert. Flor. It. IN. p. 108. Pianta intensamente glauca, talvolta azzurrognola superiormente; caule robusto, solcato, bi-triforcato, alto 2-4 decim.; foglie radicali e inferiori picciolate, a perimetro arrotondato-cuoriforme, lobate e grossamente dentate, le superiori sessili, larghe, tutte validamente spinose e assai coriacee; capolini piuttosto piccoli, peduncolati, col- l'involucro di 5 brattee fogliacee dilatate, a grossi denti spinosi; squame fiorali tutte tricuspidate. Nelle sabbie e nelle ghiaie, accanto al mare, assai comune in tutto il littorale. A Pesaro (Scagn.!), a Senigallia, a Falconara, dal Musone al Tronto. Fiorisce in estate. Perenne. Gen. 3. — ASTRANTIA L. (Tav. XXIX, fig. 304). Abito. — Pianta mediocre, con poche foglie cauline, liscia, colle foglie palmato-partite, colle ombrellette semplici, di molti fioretti pedicellati, forniti di brattee involucrali bianco-rossigne e verdi all'a- pice, stellate, lunghe circa quanto essi; petali bianchi o rossastri, ovato-bilobati. A. major L. Bert. Flor. NI. p. 124. Sin. — A. nigra Scop. Caule eretto, striato, vuoto, semplice o poco ramoso, alto 3-6 decim.; foglie radicali lungamente picciolate, divise fin verso la base in 5 lacinie bislunghe cuneate, seghettate o incise, cigliate; le foglie superiori con guaina abbracciante alla base e lacinie lan- ceolate, acuminate. Negli Apennini meridionali, non comune. A_M. Acuto (Ors.), a M. Cardosa (R. Ricci!). Fiorisce in giugno. Perenne. 395 Gen. 4. — BUPLEURUM L. (Tav. XXX, fig. 312). Abito. — Piante piccole o mediocri, liscie e anche glauche, con foglie semplici, talora assai piccole, colle ombrelle di pochi raggi, ora con involucro, ora senza, colle ombrellette involucrate, a fiori bre- vissimamente pedicellati; petali assai piccoli, gialli o verdastri, ricurvi all'apice. |. B. protractum Link. et Hoff. Bert. Flor. It. II. p. 132. Sin. — B. subovatum Spreng. Pianta glauca; caule ascendente o eretto, a rami divaricati, alto 2-4 decim.; foglie cauline grandi, ovato-bislunghe, perfoliate alla base, interissime, mucronate all’ apice; ombrelle per lo più a 3 raggi, senza involucro, colle ombrellette involuerate da 4-9 brat- tee fogliacee giallognole, arrotondato-ellittiche; frutti rugosi, neri a maturità. Tra le biade, nelle vigne, comune in tutta la zona littorale e dei colli. A Pesaro (Scagn.!), Macerata (Nard.), Ascoli (Ors.), do- vunque presso Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 2. B. rotundifolium L. Bert. Flor. It. III. p. 130. (fig. 312). Pianta glaucescente; caule eretto, a rami alterni, alto 3-8 decim.; foglie cauline ovato-arrotondate, perfoliate alle base, interissime, mucronulate all’ apice; ombrelle di 5-8 raggi, senza involuero, colle ombrellette involucrate da 5 bratteole fogliacee, ovato-acuminate ; frutti lisci, neri a maturità. Presso Ascoli (Ors.), a Fermanello nel Maceratese (Nard.), e forse in altre località, confusa colla precedente. Fiorisce in mag- gio e giugno. Annua. 3. B. junceum L. Arc. Comp. Flor. It. p. 268. Sin. — B. trifidum Ten. Pianta glaucescente; caule eretto, cilindrico in basso, angoloso superiormente, a rami alterni, diritti, alto 3-8 decim.; foglie lineari- lanceolate, lunghe e larghe, acuminate, con 5-7 nervi, le inferiori leggermente espanse in angusta guaina abbracciante alla base; om- brelle di 2-3 raggi, con involucro di 2-3 brattee disuguali, lineari- cuspidate; ombrellette con 3-5 bratteole simili alle brattee, più brevi delle ombrellette stesse, specialmente a completa fioritura; frutto più lungo del pedicello, con coste acute. Nei luoghi aridi della zona subapennina e apennina. Presso Arcevia (Ottav.), sul M. Catria (Picc.!), ove l’ ho raccolta. Fiori- sce in luglio e agosto. Annua. 4. B. aristatum Baritl. Arc. Comp. Flor. It. p. 268. Sin. — B. Odontites L. 396 Pianta glaucescente; caule gracile, eretto, biforcato-ramoso, alto 1-2 decim; foglie lineari, lunghette, a 3 nervi; ombrelle a 3-9 raggi disuguali, con involucro per lo più di 4 brattee lanceolate acuminate, con stretto margine trasparente, lunghe circa quanto l’ombrella; bratteole delle ombrellette simili all’ involucro; frutti con costole acute, lisci. Nei luoghi sabbiosi, sterili, dal mare alla zona podi A Montefortino (Marz.), sul Vettore (Parl.), al Sanvicino e a Serra S. Quirico (Ricci), sul Catria (Picc.!). Alle Cesane, al Bosco del Sasso presso Urbino (Feder.!), a Falconara ove l’ ho raccolta. Fio- risce in giugno e luglio. Annua. O. B. glaucum Rob. et Cest. Arc. Comp. Flor. It. p. 268. Pianta assai glauca; caule giacente o ascendente, a rami di- varicati, alto 1-2 decim.; foglie inferiori lanceolato-lineari, tutte acu- minate; ombrelle piccolissime, con involucro di 5 brattee scabre nel margine e nella carena, più brevi dei raggi; frutti globoso-di- dimi, granulosi e scabri, con costole ottuse. Nel limite littoraneo, assai rara. Al Porto d’ Ascoli (Ors.), Grottamare (Reich.), a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in giugno. Annua. bi. B. fenuissimum L. Bert. Flor. It. IN. p. 140. Sin. — B. procumbens Desf. B. Columnae Terr. Pianta glaucescente, di colore verde scuro; caule eretto, a rami lunghi, spesso divaricati dalla base, alto 1-5 decim.; foglie piccole, lanceolato-lineari, acute, a 3 nervi; ombrelle piccolissime, a 3-4 raggi assai disuguali, tanto che i fiori appaiono come a gruppetti lungo i rami, con involucro di 2-3 brattee lesiniformi, simili alle bratteole delle ombrellette; frutti globosi, granuloso-scabri, con co- stole sporgenti. Quà e là nei luoghi incolti, lungo le vie. A_ Cupra (Pice.), a Porto Recanati, a Pesaro (Scagn.!), al Trave e al Cardeto ove abbonda presso Ancona. Fiorisce in agosto. Annua. 7. B. gramineum Ard. Arc. Comp. Flor. It. p. 270. Sin. — B. cernuum Ten. B. falcatum var. Car. Pianta glaucescente, col. caule eretto, a rami eretto-patenti, alto 6-10 decim.; foglie lanceolato-lineari, acuminate; ombrelle di 4-7 raggi disuguali, sottili, con involucro di 1-4 brattee lanceolato- acute, brevi, simili alle bratteole delle ombrellette; frutti bislunghi, un po compressi ai lati, con costole anguste. Nei luoghi erbosi degli Apennini. Nel Maceratese (Nard.), sul Sibilla (Marz.), sul Vettore, a M. Birro, M. Corona (Bert.), sul Sanvicino (Bucci), sul Catria (Picc.!). Fiorisce in luglio. Perenne. 397 Gen. 5. — HELOSCIADIUM KockÙ. Abito, — Pianta acquatica, mediocre o anche grande, liscia, ramosa, con foglie composte, pennate, coi fiori bianchi, piccolissimi, in ombrelle quasi sessili, senza involucro o quasi, opposte alle foglie, di pochi raggi disuguali portanti le ombrellette guarnite di bratteole. H. nodifforum Koch. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 580. Sin. — Sium nodiflorum L. Seseli nodiflorum Scop. Apium nodiflorum Reich. Caule giacente o natante, talvolta rossigno, ramoso dalla base, alto 2-8 decim.; foglie impari-pannate, colle foglioline sessili, ovato- bislunghe, seghettate; ombrellette involucrate da brattee lanceolate acute, patenti o rovesciate. Nei luoghi acquastrinosi, nei ruscelli di lento corso. L’ ho rac- colta presso Ancona al Canale, al Fosso di Miano, ai Prati ecc. cresce anche a Cupramarittima (Picc.), Grottamare (Ors.), presso Urbino (Feder.!) a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in maggio e giu- gno. Perenne. Gen. 6. — APIUM L. Abito — Piante coltivate negli orti, piccole o grandi, liscie, aromatiche, colle foglie pennate o bipennate, coi fiori assai piccoli, bianchi o verdognoli, in ombrelle più o meno peduncolate, senza involucro generale o al più con 1-2 brattee capillari ovvero accidentalmente fogliacee, di 5-12 raggi por- tanti le ombrellette che sono involucrate o nude; petali arrotondati. l. A. Petroselinum L. Bert. Flor. It. III. p. 257. Sin. — Petroselinum sativum Hoffim. Carwn Petroselinum B. et H. Caule eretto, piuttosto gracile, alternamente ramoso, alto 3-8 decim.; foglie inferiori bipennate, a foglioline cuneato-ovate, inciso- dentate, le superiori per lo più ternate, a lacinie lanceolato-lineari ; fiori verdognoli in ombrelle peduncolate, coi raggi sottili; ombrel- lette involucrate. Coltivata negli orti col nome volgare di Erbetta o Prezzemolo, cresce talvolta inselvatichita nelle loro adiacenze. Fiorisce in giu- gno. Bienne. 2. A. graveolens L. Bert. Flor. It. II. p. 258. Caule robusto, eretto, solcato, alternamente ramoso, alto 3-6 decim.; foglie grandi, le inferiori pennate, a foglioline ovato-cuneate, grossamente inciso-dentate, le superiori ternate; fiori bianchi in om- brelle quasi sessili; ombrellette non involucrate. Si coltiva dovunque il Sedano o Séllero e talora cresce insel- vatichito. Fiorisce in giugno. Bienne. 398 Gen. 7. — TRINIA Horrm. Abito. — Pianta in cespuglietto, liscia e anche glaucescente, con foglie bipennate e pennate, con fiori assai piccoli, unisessuali, in ombrelle per lo più nude, raramente involucrate, di pochi raggi, le maschili a ombrellette accorciate ; petali bianchi o rossigni, lanceolati, curvi all’apice; frutti assai piccoli. T. vulgaris DC. Bert. Flor. It. II. 336. Sin. — T. pumila Reich. Pimpinella dioica L. Apinella glauca Car. Caule eretto, ramosissimo, alto 1-3 decim., talvolta più; foglie radicali bipennate, a foglioline divise in 3-5 lacinie lineari o lan- ceolate, le cauline pennate, a foglioline spesso semplici con larga guaina; ombrelle con involucro nullo o di 2-3 brattee suddivise; frutti ovati, con costole sottili. Nei luoghi aridi e sassosi della zona apennina. A M. Birro (Nard.), al Vettore, a Pioraco (Ottav.), al Sanvicino (Bucci), sui M.' di Fabriano (Nard.), sul M. Catria (Picc.!). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Gen. 8. — PIMPINELLA L. (Tav. XXX, fig. 310). Abito. — Piante mediocri o anche grandi, ramose, pelosette o quasi liscie, con foglie pennate, le superiori di forma assai diversa dalle radicali, coì fiori bianchi o rossigni (nelle nostre specie), in ombrelle peduncolate, di molti o pochi raggi, senza involucro, nè involucretti; petali disuguali, raggianti nella periferia. 1. P. magna L. Bert. Flor. It. III. p. 262. (fig. 310). Sin. — P. major Huds. Caule eretto, angoloso-solcato, alto 3-7 decim.; foglie pennate, le inferiori colle foglioline assai grandi, cuoriformi-ovate, grossa- mente dentato-incise, le superiori colle foglioline cuneate, inciso- dentate; ombrelle di molti raggi; frutti lisci. Nei prati e nei boschi degli Apennini. Presso Arquata (Ors.), alla Frondosa, a M. Regnolo (Marz.), sul M. Catria (Picc.!). Fio- risce in luglio e agosto. Perenne. 2. P. saxifraga L. Bert. Flor. It. II. p. 263. Sin. — P. rotundifolia Scop. Apium n Crantz. Caule eretto, cilindrico, striato, alto 3-10 decim.: foglie infe- riori pennate, colle foglioline ovate o arrotondate, seghettato-den- tate; foglie superiori colle .foglioline lanceolate o anche lineari; ombrelle di pochi raggi; frutti lisci. Nei prati e nelle radure dei boschi più spesso della zona apen- nina. Ad Arquata (Ors.), in Amandola e a S. Angelo in Pontano (Marz.), nel Maceratese (Nard.), presso Urbino (Brign.), a Gradara i 399 n nel Pesarese (Scagn.!), al M. Conero, ove l' ho raccolta. Fiorisce in settembre e ottobre. Perenne. 3. P. peregrina L. Bert. Flor. It. III. p. 267. Sin. — P. hispida Lois. Caule eretto, cilindrico, pubescente, altro 6-10 decim.; foglie inferiori pennate, colle foglioline cuoriformi-arrotondate, profonda- mente seghettate; foglie superiori colle foglioline profondamente inciso-partite in lobi angusti, dentati; ombrelle di molti raggi; frutti piccolissimi, minutamente pelosi. Quà e là nei luoghi sterili, rara. Presso Ascoli (Caruel), a Pie- rosara (Bucci), al Montagnolo presso Ancona, ove 1’ ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Annua. Gen. 9. — BUNIUM L. Abito. — Piante piccole o al più mediocri, a LA per lo più tuberosa, erette o giacenti, talora carno- sette, liscie, colle foglie (almeno quelle radicali) assai decomposte in lacinie strette, coi fiori bianchi o rosseggianti, in ombrelle piccole, di pochi o parecchi raggi, talora contratte, munite genoralmente d'involucro e d' involucretti; petali incavati all'apice. ]. B. Bulbocastanum L. Bert. Flor. It. III. p. 220. Sin. — Sium Bulbocastamum Spreng. Carum Bulbocastanum Koch. Apium Bulbocastanum Car. Caule eretto, cilindrico, semplice o ramoso, alto 1-5 decim.; foglie bipennate, colle foglioline pennatifide a lacinie lineari lar- ghette, brevi, ridotte superiormente a 3 o anche a una sola; om- brelle piane, di 8-20 raggi, contratte nella fruttificazione. Nei prati e nelle radure dei boschi, sugli Apennini. Sul M. St billa (Marc.), sul Priore (Marz.), sui M.' di Camerino, di Arcevia (Ottav.), e di Fabriano (Bargellini), sotto la Villa Mattei presso Urbino (Feder.!), sul Sanvicino (Bucci), a S. Gemma d'onde mi fu comunicata da R. Ricci. Fiorisce in luglio. Perenne. 2. B. alpinum Waldst. et K. Bert. Flor. It. III. p. 223. Sin. — B. petraeum Ten. Carum alpinum B. et H. Apium alpinum Car. Caule giacente, flessuoso, per lo più semplice, con poche foglie, alto 1-3 decim.; foglie carnosette, bipennate, colle foglioline pen- natifide, a lacinie lanceolato-lineàri ottuse; ombrelle convesse dense, di 3-7 raggi. È stata raccolta da Orsini nella parte scoperta del M. Vettore. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 3. B. Carvi Marsch. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 584. Sin. — Carum Carvi L. Apium Carvi Car. Radici non tuberose; caule eretto, ramoso, striato, alto 3-6 400 decim.: foglie inferiori bipennate, colle foglioline suddivise in la- cinie lineari, acute; foglie superiori pennate, a lacinie capillari; ombrelle contratte nella fruttificazione, di 8-16 raggi, con involucro e involucretti nulli 0 quasi. Sul M. Catria (Picc.!). Fiorisce in aprile e maggio. Bienne. Gen. 10. — AMMI L. (Tav. XXIX, fig. 306). Abito. — Piante mediocri, ramose, liscie, colle foglie decomposte in lacinie piccole o capillari, coi fiori bianchi, in ombrella peduncolata, grande, di molti raggi, munita di brattee involucrali decom- poste e di bratteole semplici nelle ombrellette ; petali disuguali, incavati in 2 lobi all'apice, l. A. majus L. Bert. Flor. It. III. p. 252. Sin. — Apium Ammi-majus Targ. Caule eretto, striato, alto 4-6 decim.; foglie inferiori pennate, a lacinie lanceolate seghettate, assai più grandi delle superiori; le superiori bipennate, colle lacinie lanceolato-lineari, acutamente se- ghettate, talvolta intere nell’alto della pianta; ombrelle piane, diva- ricate nella fruttificazione. Lungo le strade, accanto alle siepi, nei luoghi aridi, special- mente nella zona littorale e dei colli. A Pesaro (Scagn.!), a S. Margherita, a Pietralacroce, a Montagnolo, ai Prati ecc. presso Ancona ove lho raccolta, a S. Angelo in Pontano (Marz.). Fiorisce in luglio e agosto. Annua. 2. A. Visnaga Lamk. Bert. Flor. It. III. p. 254. (fig. 306). Sin. — Daucus Visnaga L. Apium Visnaga Crantz. Caule eretto, robusto, solcato, alto 4-7 decim.; foglie tripen- nate, colle lacinie lineari-filiformi; ombrelle dense, convesse nella fioritura, contratte nella fruttificazione. Quà e là fra i campi argillosi, dal littorale alla zona subapen- nina. In Ascoli (Ors.), a Camerino (Ottav.), verso Schieti presso Urbino (Feder.!), a Pesaro (Scagn.!), a Sappanico, Barcaglione, Falconara, Casebruciate presso Ancona, nelle quali località l’ ho raccolta. Fiorisce in agosto e settembre. Annua. Gen, 11. — SISON L. (Tav. XXIX, fig. 305). Abito. — Pianta grande, assai ramosa, fetida, liscia, colle foglie pennate, di colore verde scuro nella faccia superiore, le supreme ridotte a lacinie filiformi, coi fiori piccoli, bianchi, in ombrelle di 3-4 e anche 6 raggi disuguali, munite di 1-3 brattee rudimentali, anche nelle ombrellette; petali quasi arrotondati, piegati all' apice. S. Amomum L. Bert. Flor. It. III. p. 281. Sin. — Sium aromaticum Lamk. S. Amomum Roth. Apium Amomum Car. Abito Abito. 401 Caule cilindrico, striato, alto 8-12 decim.; foglie inferiori e me- die pennate, colle lacinie ovate o bislunghe, incise e acutamente seghettate, la terminale per lo più in 3 lobi; foglie supreme capil- lari; ombrellette di 4-5 fiori disugualmente pedicellati. Nei viottoli ombrosi e accanto ai fossi, lungo la zona littorale e dei colli. Presso Ascoli (Ors.), Amandola (Marz.), presso Jesi d'onde l’ebbi da Grilli, alla Valle di Miano ove lho raccolta presso Ancona. Fiorisce in luglio e agosto. Bienne. Gen, 12. — AEGOPODIUM LI. (Tav. XXIX, fig. 307). — Pianta grande, ramosa, liscia, colle foglie assai grandi, decomposte, glaucescenti di sotto, coi fiori bianchi o rossastri, in ombrelle di molti raggi, lungamente peduncolate, sfornite d' infvolucro e d'involucretti; petali disuguali, raggiati, ovato-cuneati e smarginati all'apice. Podagraria L. Bert. Flor. It. III. p. 287. Sin. — Sison Podagraria Spr. Seseli Aegopodium Scop. Apiwm Podagraria Car. Caule eretto, solcato, alto 6-10 decim.; foglie biternate o ter- nate, colle foglioline grandi, ovate o bislunghe, acuminate, irrego- larmente seghettate, le laterali spesso oblique alla base. Nei luoghi ombrosi e boschivi della zona apennina e lungo i fiumi. A M. Regnolo (Marz.), a Valle Canetra (Ottav.), sul M. Ca- tria (Picc.!), nell Urbinate e Pesarese (Brign., Scagn.!), nei canali di Jesi, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. Gen. 13. — PTYCHOTIS Kocn. — Pianta piccola, gracile, assai ramosa, colle foglie decomposte, capillacee, coi fiori bianchi pic- colissimi, in ombrelle a raggi disuguali, sfornite d'involucro e con involucretti setacei, P. verticillata Dub. Bert. Flor. It. III. p. 305. Sin. — P. aminoides Koch. Seseli verticillatum Desf. Apium Ammios Crantz. Caule eretto o ascendente, quasi cilindrico, liscio, alto 1-3 decim.; foglie decomposte in lacinie capillari, brevi nelle inferiori, lunghe in quelle superiori. Nei luoghi aridi, nei limiti, fra i campi, più spesso nella zona littorale e dei colli. Presso Ascoli (Marz.), a S. Benedetto (Marc.), nell’U/rbinate e nel Pesarese (Scagn.!), dovunque e anche sociale nei dintorni di Ancona e nella città stessa. Fiorisce da maggio a lu- glio. Annua. 26 402 Gen. 14. — SIUM L. (Tav. IXX fig. 311). Abito. — Piante acquatiche, mediocri o grandi, ramose, liscie, velenose o sospette, colle foglie pennate, talvolta difformi nella stessa pianta, coì fiori bianchi, disposti in ombrelle piuttosto grandi, di molti raggi, peduncolate, munite di brattee involucrali lanceolate, anche nelle ombrellette ; petali ovati a rovescio, incavati all’ apice. 1. S. Zatifolium LI. Bert. Flor. It. III p. 273. (fig. 311). Caule eretto, robusto, solcato, alto 6-15 decim.; foglie pennate, quelle immerse a foglioline bislunghe acute, pennatifide, seghettate, quelle emerse a foglioline ovato-lanceolate, semplicemente seghet- tate; ombrelle soltanto terminali. Nelle acque stagnanti. Registro questa specie sulla fede di Bri- gnoli che la pone fra le piante dell’ Urbinate. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 2. S. angustifolium L. Bert. Flor. It. II. p. 276. Sin. — Berula angustifolia Koch. Apium Berula Car. Caule eretto, piuttosto gracile, alto 6-10 decim.; foglie pen- nate, a foglioline ovato-lanceolate acute, quà e là incise e irre- golarmente seghettate, cuneate alla base; ombrelle laterali, opposte alle foglie. Nei luoghi acquatrinosi. Nel Maceratese (Nard.), nel Pesarese (Brign.?). Fiorisce in' luglio e agosto. Perenne. Gen. 15. — SESELI L. Abito. — Pianta mediocre; in cespuglietto, liscia, glaucescente, colle foglie grassette, decomposte in laci- nie lineari, coi fiori bianchi o rosseggianti, in ombrelle peduncolate, spesso di pochi raggi disu- guali, senza involucro, ma con bratteole lanceolate nelle ombrellette; petali ovati, uguali, piegati all'apice. S. montanum L. Bert. Flor. It. III. p. 324. Caule eretto o ascendente, striato, alto 3-5 decim.; foglie bi- tripennate, a perimetro ovato-bislungo, colle lacinie filiformi;. om- brelle di 8-10 raggi; bratteole delle ombrellette uguali circa a que- ste o poco più brevi; frutti pelosi in gioventù, indi lisci. Quà e là nei luoghi erbosi della zona apennina. Ad Acquacanina (Ottav.), a M. Birro, a Montefortino (Marz.), nell’ Ascolano (Ors.). Fiorisce in agosto e settembre. Perenne. 403 Gen. 16. — CNIDIUM Cuss. (Tav. XXX, fig. 313). Abito. — Pianta grande, eretta, liscia, colle foglie assai decomposte, piuttosto tenaci, nervose di sotto, coi fiori bianchi, piccoli, in ombrelle peduncolate, convesse, di molti raggi, generalmente senza invo- lucro e con involucretti pure nulli o di poche bratteole setacee; petali ovati, incavato-bilobi al- l'apice. C. dpioides Spr. Bert. Flor. It. III p. 351. Sin. — Ligusticum apioides Lamk. L. cicutaefolium Vill. in Car. Caule eretto, semplice o ramoso, striato, alto 8-12 decim.; fo- glie tripennate, a lacinie lanceolato-cuneate, incise, mucronulate all'apice, quella impari trifida. Nei luoghi incolti degli Apennini. A Castelluccio (Sang.), sui M.' di Fabriano (Nard.), nel Camerinese (Ott.), sul M. Sanvicino d'onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in luglio. Perenne. Gen. 17. — LASERPITIUM L. (Tav. XXX, fig. 319). Abito, — Piante mediocri o grandi, robuste, generalmente liscie, più o meno glauche, colle foglie assai decomposte, quasi coriacee, coi fiori bianchi o rossigni, in ombrelle lungamente peduncolate, di molti raggi, fornite di brattee involucrali e di bratteole simili nelle ombrellette; petali smargi- nati all'apice; semi assai aromatici. I. L. latifolium L. Bert. Flor. It. IN. p. 404. (fig. 319). Caule eretto, cilindrico, alto 3-10 decim.; foglie inferiori gran- dissime, triternate, colle foglioline ovate, ottuse o acute, più o meno dentate e scabre nei margini; ombrelle di 30-50 raggi, con involucro e involucretti di brattee lineari; frutti ellittici con ali evidenti. Nella parte scoperta dei più alti Apennini, piuttosto comune. Sul M. dei Fiori (Ors., Marz.), sul Vettore (Sang.), a M. Birro (Utili) ove' l'ho trovata abbondante, a M. Regnolo (Marz.), sul Catria ‘(Picc.!). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 2. L. Siler L. Bert. Flor. It. III. p. 397. Sin. — Siler montanum Crants. Caule eretto, cilindrico, alto 6-12 decim.; foglie tripennate, colle foglioline ovate o lanceolate acuminate, interissime, scabre nei mar- gini; ombrelle di 15-30 raggi con involucro e involucretti di brattee lanceolate, squamose; frutti bislunghi, oscuramente alati. Nelle stesse località della specie prec. Sul M. Vettore (Ottav.), a M. Corona (Marz.), a M. Birro (Utili), a M. Gemmo (Nard.), a M. Catria (Picc.!), sui Mi di Urbino (Brign.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 404 3. L. gallicum L. Bert. Flor. It. III. p. 394. Caule eretto, striato, ramoso, alto 3-6 decim.; foglie inferiori grandi, a perimetro triangolare, decomposte-tripennate, colle foglio- line crasse, pallide di sotto, opposte, cuneate, per lo più incise, mu- cronate agli apici; ombrelle di molti raggi, con involucro e invo- lucretti di brattee lineari-lanceolate; frutti ovato-bislumghi, eviden- temente alati. È stata raccolta questa specie fin quì sul M. Vettore (Ors.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. Gen. 18. — PRANGOS Linpi. Abito. — Pianta mediocre o grande, assai ramosa e ruvida, quasi spinescente, colle foglie decomposte in lacinie sottili, coi fiori gialli in ombrelle più o meno peduncolate, di pochi raggi, con brattee e bratteole lineari caduche ; petali cuneati a linguetta, piegati all'apice; frutti assai grossi. P. ferulacea Lindl. Bert. Flor. It. III. p. 459. Sin. — Cachrys alata Marsch. in Car. Caule eretto, solcato e striato, ramoso, alto 6-12 decim.; foglie assai decomposte, colle foglioline filiformi, semplici o suddivise, Sui più alti Apennini. A M. Birro (Utili), a M. Corona (Marz.), sul Veltore (Sang.). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Gen. 19. — SMYRNIUM L. (Tav. XXXI, fig. 326). Abito. — Piante mediocri o grandi, robuste, liscie, ramose, colle foglie (almeno le inferiori) decomposte in lacinie ampie, coi fiori verdi-giallognoli in ombrelle più o meno peduncolate, di pochi raggi, senza involucro e senza involucretti; petali ovato-lanceolati; frutti grossetti, neri a maturità. 1. S. Olusatrum L. Bert. Flor. It. III. p. 289. Caule molto robusto, eretto, angoloso superiormente, alto 6-12 decim.; foglie inferiori triternate, colle foglioline largamente ovato- bislunghe, irregolarmente seghettato-dentate, la terminale spesso triloba; foglie superiori ternate opposte; frutti grossi, costati. Fra le siepi, nei luoghi umidi, lungo i fossi, nelle macerie, presso le case di campagna, specialmente nella zona littorale e anche dei còlli. Presso S. Severino (Ricci), Macerata (Nard.), a Candelara nel Pesarese (Scagn.!), al Canale, alla Valle di Miano, al Trave, ai Pra- ti ecc. presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio. Bienne. 2. S. perfoliatum IL. Bert. Flor. It. III. p. 290. (fig. 326). Caule eretto, angoloso e alato superiormente, alto 3-6 decim.; foglie inferiori bi-triternate, colle foglioline cuneato-bislunghe, den- tate; foglie superiori semplici, colla guaina connata alla base, al- terne, appena dentellate; frutti più piccoli della specie prec. 405 Nei luoghi incolti o fra i campi della zona apennina. A M. Gemmo (Nard.), sul M. Sibilla (Scagn.!), al Casone nel Camerinese e nelle Pacche di Arcevia (Ottav.), sul M. Catria (Picc.!), al Sanvicino (Grilli!), al M. Nerone ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Bienne. Gen. 20. — MALABAILA TauscH. Abito. — Pianta mediocre o grande, liscia, colle foglie assai decomposte, coi fiori bianchi, in ombrelle più o meno peduncolate, di molti raggi disuguali, munite di involucro e di involucretti di poche bratteole; petali a cuore rovescio, con una lacinia piegata. M. Hacquetii Tausch. Arc. Comp. Flor. It. p. 296. Sin. — Athamanta Golaha Hacq. Ligusticum Acquetii Guss. Pleurospermum Golaka Reich. Hladnikia golacensis Koch. Grafia Golaca Reich. in Car. Caule eretto, cilindrico, striato, semplice o ramoso, alto 6-12 decim.; foglie a perimetro triangolare, tripennate, colle foglioline bislunghe, pennatifide e inciso-seghettate ; brattee dell'involucro lan- ceolate, acute, disuguali. Sui pascoli apennini. A_M. Birro (Utili), sul Vettore e sul Vet- toretto (Ors.), a M. Corona e Pizzo di Meta (Marz.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. Gen. 21. — CONIUM L. (Tav. XXXI, fig. 323). Abito. — Pianta velenosa, assai grande, ramosa, liscia, spesso macchiata di rossigno nel fusto, colle fo- glie assai suddivise, le inferiori grandi, coi fiori bianchi, in ombrelle più o meno peduncolate, a molti raggi, munite di brattee lanceolato-lineari piccole e di bratteole simili spesso confluenti alla base, nelle ombrellette; petali cuneato-ovati, divisi all'apice in 2 lacinie brevissime, di cui una piegata. C. maculatum L. Bert. Flor. It. II. p. 227. Sin. — Cicuta major Lamk. Caule eretto, striato, appena angoloso superiormente, alto 1-2 metri; foglie a perimetro triangolare, tripennate, colle foglioline bislunghe, pennatifide, a lacinie per lo più dentate: ombrelle di 12-20 raggi poco disuguali. Fra le macerie, lungo i fossi, presso le case di campagna, nella zona subapennina, ma non dovunque. Presso il M. Catria (Picc.!), nell’ Urbinate (Brign., Scagn.!), a Monte S. Martino, all’ Amandola, a Montefortino, al Sanvicino, nelle quali località l' ho raccolta. Fio- risce in luglio. Bienne. Si distingue col nome comune di Cicuta. 406 Gen. 22. — CHAEROPHYLLUM L. Abito. — Piante piuttosto gracili. ma elevate, pelosette, ramose, colle foglie decomposte, coi fiori bianchi o rossigni, piccoli, talora un po’ raggianti alla periferia, in ombrelle di molti raggi, lungamente peduncolate, sovente addensate nel frutto, senza involucro ma con involucretti di bratteole acu- minate; petali cuoriformi a rovescio con una delle lacinie piegata. I. C. aureum L. Arc. Comp. Flor. It. p. 279. Sin. — Myrrhis aurea Spr. Caule eretto, striato, cigliato inferiormente, alto 6-10 decim.; foglie bi-tripennate, colle foglioline bislunghe, acute, pennatifide o incise; petali nudi; frutti piuttosto grossi e lunghi. Nei luoghi erbosi e boschivi degli alti Apennini. Sui M.' S7bd2%- ni (Maur., Ors.), a Castelluccio ove V ho raccolta, a M. Birro (Utili), sui M. di Fabriano e Arcevia (Bargell.), al Sanvicino (Nard.), al Furlo (Scagn.!). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 2. C. temulum L. Arc. Comp. Flor. It. p. 279. Sin. — Myrrhis temulenta Smith. Caule eretto, striato, ruvido, spesso macchiato di rossigno scuro, alto 5-12 decim.; foglie bipennate, a foglioline ovate, per lo più ottuse, incise; petali nudi; frutti piuttosto sottili, più piccoli della specie precedente. Nelle siepi e lungo le vie, assai comune in tutta la regione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Bienne. 9. C. hirsutum L. Arc. Comp. Flor. It. p. 279. Sin. — C. Cicutaria Vill. Myrrhis hirsuta Spr. Caule eretto, striato, peloso, alto 3-10 decim.; foglie bipennate, colle foglioline ovate o bislunghe, inciso-seghettate; petali cigliati; frutti lunghi, lanceolati, cogli stili uguali a !/; di essi. Nei luoghi freschi e boschivi dei più alti Apennini. A_M. Pla- migino e alle Moricane nell’Ascolano (Ors.), all’ Infernaccio presso il Sibilla (Marz.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 4. C. sylvestre L. Bert. Flor. It. II. p. 204. Sin. — Anthriscus sylvestris Hoffim. Caule eretto, solcato, ramoso, alto 6-12 decim.; foglie inferiori grandi, tripennate, colle foglioline ovato-bislunghe acute, inciso- seghettate; bratteole degli involucretti ovato-lanceolate, barbate; frutti lanceolati, lucidi, cogli stili uguali a //, di essi. Nei boschi degli Apennini, rara. Sul M. Catria (Picc.!). Fiori- sce in maggio e giugno. Perenne. 407 Gen. 23. — SCANDIX L. (Tav. XXXI, fig. 324). dbito. — Pianta piccola, gracile, inodora, liscia o cigliata, colle foglie suddivise in minute lacinie, coi fiori bianchi o rossastri, =n po'raggianti, in ombrelle ridotte a 1-3 raggi, senza involucro; ma con involucretti di bratteole acuminate, incise all'apice; petali smussati, con una lacinia piegata; frutti lunghissimi. S. Pecten- Veneris L. Bert. Flor. It. III. p. 199. Sin. — Myrrhis Pecten-Veneris All Caule giacente o ascendente, ramoso, talvolta rossigno, alto 1-3 decim.; foglie tripennate, colle foglioline pennatifide, a lacinie piccole, lineari acute; frutti lunghi 5-6 cent., cigliato-scabri nei margini. Nei campi coltivati, fra le biade, negli orti, comune in tutta la regione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in aprile e maggio. Annua, Gen. 24. — ANTHRISCUS Horrwm. (Tav. XXXI, fig. 325). Abito. — Pianta mediocre, un po'cigliata, a rami biforcati, colle foglie decomposte in piccole lacinie, coi fiori bianchi, appena raggianti, in ombrelle di pochi raggi, brevemente peduncolate o quasi ses- sili, senza involucro ma con 2-3 bratteole brevi alla base di ogni ombrelletta; petali ovati a ro- vescio, o bislunghi; frutti ispido-uncinati o talora soltanto tubercolati, A. vulgaris Pers. Bert. Flor. It. III. p. 194. Sin. — Scandix Anthriscus L. Caucalis scandicina Roth. Chae- rophyllum Anthriscus Ten. Caule eretto o ascendente, striato, alto 3-6 decim.; foglie tri- pennate, colle foglioline pennatifide, a lacinie lineari brevi, mucro- nulate; ombrelle di 3-6 raggi sottili, quelle laterali quasi sessili; frutti rostrati. Sugli Apennini non comune. Al Ponte di Quintodecimo nell’ A- scolano (Ors.), ai Balzi rossi di M. Birro (Marz.). Fiorisce in mag- gio e giugno. Annua. Gen. 25. — ECHINOPHORA L. Abito. = Pianta mediocre, dura, pelosetta, cenerognola, in cespuglio, colle foglie grasse, rigide, terminate in punte pungenti, decomposte, coi fiori piccoli, raggianti, bianchi (nella nostra specie}, in om- brelle di pochi raggi corti e disuguali, brevemente peduncolate, con involucro e involucretti pure spinosi; petali periferici bifidi. E. spinosa I. Bert. Flor. It. II. p. 153. Caule flessuoso, solcato, ramosissimo, alto 1-3 decim.; foglie è Pa A 408 inferiori bipennate, le superiori pennate, colle lacinie lesiniformi, scanalate di sopra; ombrellette raccorciate, più brevi delle bratteole che ne formano l’ involucretto. In tutto il littorale, nelle sabbie marine comune. L’ ho raccolta a Pesaro (Scagn.!), a Senigallia (Matt.), a Falconara, a Porto Recanati. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. Gen. 26. — BIFORA Horrwm. (Tav. XXXI, fig. 327). Abito. — Pianta piccola, gracile, liscia, ramosa, di odore cimicino, colle foglie assai decomposte in minute lacinie, coi fiori bianchi, piccoli, un po' raggianti, in ombrelle ridotte a pochi raggi sopra pedun- coli lungbetti, con involucro e involucretti nulli o rappresentati da una brattea fogliacea fili- forme; petali periferici bifidi. B. testiculata DC. Bert. Flor. It. III. p. 246. Sin. — B. flosculosa Bieb. Coriandrum testiculatum L. Caule eretto, solcato, quasi alato, alto 2-4 decim.; foglie bipen- nate, colle lacinie lanceolato-bislunghe, profondamente incise, più sottili nell’alto della pianta che in basso; ombrelle di 2-3 raggi; frutti didimi, sferici, come acinelli di veccia. Tra le biade e i foraggi, nella zona littorale e dei colli co- mune. Presso Ascoli (Ors.), a Pesaro (Scagn.!), presso Macerata, a S. Margherita, a Pietralacroce, al Trave, ecc. presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio. Annua. Gen. 27. — CAUCALIS L. (Tav. XXX, fig. 321). Abito. — Piante piccole o mediocri, più o meno cigliate, colle foglie decomposte in lacinie dentate o fra- stagliate, coi fiori bianchi o rosei o rossi, raggianti, in ombrelle lungamente peduncolate, di 2-4 raggi piuttosto grossi, senza involucro o con involucro e involucretti di brattee squamose aride ; petali periferici bifidi. I. C. duucoides L. Bert. Flor. It. NI p. 178. (fig. 321). Caule ascendente, striato, biforcato, alto 1-4 decim.; foglie bi- pennate, colle lacinie piccole, lanceolato-lineari, profondamente in- cise o anche intere; involucri e involucretti nulli; frutti molto grossi, con aculei uncinati, radi. Quà e là fra le biade e nel limite dei campi. Presso Ascoli (Ors.), Macerata (Nard.), Serra S. Quirico (Bucci), a Pesaro (Scagn.!), alle falde del M. Conero e a Pietralacroce presso Ancona, ove 1’ ho raccolta. Fiorisce in ‘maggio e giugno. Annua. 2. C. latifolia I. Bert. Flor. It. III. p. 183. Sin. — Turgenia latifolia Hoffm. 409 Caule ascendente o eretto, semplice o ramoso, ruvido, solcato, alto 1-4 decim.; foglie semplicemente pennate, colle lacinie lan- ceolate, lunghe, grossamente dentate; involucro e involucretti di brattee scagliose bianchiccie; frutti mediocri, con aculei sottili, un- cinati, fitti. Fra le biade, e nei campi coltivati, specialmente nella zona lit- torale. A Pesaro (Scagn.!), a S. Margherita, a Pietralacroce, al Trave presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in giugno. Annua. Gen. 28. — TORILIS Apans. Abito. — Piante mediocri o piccole, pelosette, ramose, colle foglie decomposte in lacinie frastagliate, coi fiori bianchi, piccoli, appena raggianti, in ombrelle di pochi raggi, ora lungamente peduncolate, ora quasi sessili, colle brattee dell'involucro nulle o al più rudimentali setacge; petali smargi- nati all'apice. l. T. Anthriscus DC. Bert. Flor. It. II. p. 186. Sin. — Tordylium Anthriscus L. Caucalis Anthriscus Huds. Caule eretto, ramoso, striato, alto 5-8 decim.; foglie bipennate, colle lacinie ovato-bislunghe, inciso-dentate, acute; ombrelle lunga- mente peduncolate, di 6-12 raggi, munite di 5 brattee involucrali filiformi; frutti ovoidei, coperti di aculei scabri, incurvi in su. Nelle siepi e nel limite dei campi, in tutta la regione. Presso Macerata (Nard.), nell’Urbinate (Brign.), presso il M. Catria (Picc.!), a Varano, ai Prati ove lho raccolta presso Ancona. Fiorisce in luglio e agosto. Annua. 2. T. infesta Hoftm. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 601. Sin. — T. helvetica Gm. Caucalis arvensis Huds. Scandix infesta, L.? Caule eretto, ramoso-dicotomo, striato, eretto o ascendente, alto 3-6 decim.; foglie bipennate, colle foglioline ovato-bislunghe, pro- fondamente incise, acute; ombrelle lungamente peduncolate, di 5-7 raggi disuguali, senza involucro; frutti coperti di aculei diritti, sca- bri, uncinati, Nelle siepi, negli orti, fra le macerie, comune in tutta la re- gione. Presso Macerata (Nard.), nell’ Urbinate (Brign.), a Pesaro (Scagn.!), presso il M. Catria (Pice.!), alla Valle di Miano, ai Prati, a Montagnolo ece. ove l ho raccolta presso Ancona. Fiorisce da giugno a settembre. Annua. 3. T. nodosa Gaertn. Bert. Flor. It. III. p. 189. Sin. — Tordylium. nodosum L. Caucalis nodosa Scop. Caule ascendente, ramoso dalla base, striato, alto 2-4 decim.; foglie bipennate, colle foglioline anguste, lanceolate, pennatifide, divise in lacinie lineari, brevi; ombrelle contratte, di 2-3 raggi, 410 quasi sessili, opposte alle foglie; frutti mediocri, i periferici coperti dal lato esterno di aculei diritti, scabri. Nei campi coltivati, nelle vigne, fra i foraggi, comune in quasi tutta la regione. A Pesaro (Scagn.!), alla Valle dì Miano, a Pie- tralacroce, al Trave, presso Ancona, ove l ho RASeDl Lio Fiorisce in maggio e giugno. Annua. Gen. 29. — ORLATYA Horrm. (Lav. XXX, fig. 320). Abito. — Piante mediocri, piuttosto gracili, liscie o cigliate, semplici o ramoso-biforcate, colle foglie assai decomposte in minute lacinie, coi fiori bianchi, in ombrelle lungamente peduncolate, di parecchi o pochissimi raggi, con involucro e involucretti scagliosi nel margine ; fiori periferici coi petali più grandi, profondamente bifidi; frutti aculeato-uncinati. 1. O. grandiflora Hoffm. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 601. (fig. 320). Sin. — Daucus grandiflorus Scop. Caucalis grandiflora L. Caule eretto o divaricato, striato, alto 3-5 decim.; foglie infe- riori bi-tripennate, colle foglioline pennatifide, a lacinie lanceolato- lineari, brevi, anguste; foglie supreme semplicissime; ombrella per lo più di 6-12 raggi con involucro e involucretti di 5 brattee; pe- tali esterni grandissimi. Fra i campi e nei luoghi selvatici dalla zona subapennina al littorale, non comune. A_S. Angelo in Pontano (Marz.), presso Ma- cerata (Nard.), presso il M. Catria (Picc.!), a Pesaro (Scagn.!), alle Cesane presso Urbino (Feder.!), a Senigallia (Matteucci !). Fio- risce in giugno. Annua. O. platycarpos Koch. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 601. Sin. — Daucus platycarpos Scop. Caucalis platycarpos L. Caule giacente 0 ascendente, alto 3-5 decim.; foglie bipennate, colle foglioline pennatifide, a lacinie lanceolato-lineari larghette, intere o incise; ombrella di 2-3 raggi, con involucro per lo più di 3 brattee. Quà e là fra i campi, nella zona littorale e dei colli, piuttosto raramente. Presso Macerata (Utili), nell’ Ascolano (Ors.), nell’ Ur- binate (Brign.), al Cardeto e a Pietralacroce presso Ancona, ove l’ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 411 Gen. 30. — DAUCUS L. (Tav. XXX, fig. 322). Abito. — Piante madivoni o grandi, raramente piccole, cigliato-scabre o liscie, colle foglie decomposte, quelle superiori molto meno delle radicali, coi fiori bianchi o rosseggianti, talvolta con uno cen- trale sterile, rosso scuro, più o meno raggianti, in ombrelle a molti raggi, per lo più lungamente peduncolate, con involucro di brattee pennatifide e involucretti semplici; petali a 2 lobi, di cui uno ripiegato. I. D. Gingidium L. Parl. Car. Flor. It. VIII. p. 546. Sin. — D. gummifer Lamk. D. hispidus Desf. Caule eretto o ascendente, solcato, setoloso o scabro o liscio, alto 5-10 decim.; foglie radicali a perimetro triangolare, tenaci, subeoriacee, lucide, bipennate, colle foglioline ovato-bislunghe, gros- samente dentato-incise, a lacinie mucronulate; foglie superiori a lacinie lanceolate, spesso intere; ombrelle concave nella fruttifica- zione, non dilatate nel basamento; bratteole cigliate all’apice; frutti con aculei brevi, bianchicci. Negli scogli delle rupi marittime. Da Ancona al M. Conero, dove l'ho rinvenuta abbondante. Fiorisce in luglio e agosto. Bienne. 2. D. Carota L. Bert. Flor. It. III. p. 156. (fig. 322). Caule eretto, solcato, cigliato, scabro o anche liscio, alto 3-12 decim.; foglie radicali a perimetro bislungo, peloso-cigliate o nude, bipennate, colle foglioline ovate, spesso asimetriche, dentato-incise; foglie superiori pennatifide, colle lacinie remote, lineari, acuminate; ombrelle concave nella fruttificazione; frutti con aculei lunghi, liberi, generalmente fulvi. Var. a — D. sativus Hort. Radice carnosa fusiforme, per lo più di color giallo aranciato. Var. b — D. Federicii mihi. (D. Carota var. viviparus Feder. PI. exsice.). Ombrelle mostruose, coi raggi delle ombrellette assai allungati, tramutati spesso in gemme fogliacee o se fertili producenti frutti bislunghi senza aculei. Cresce la specie assai comunemente nei luoghi. erbosi, fra i campi, lungo le strade in tutta la regione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce da giugno a novembre. Bienne. La var. 4) si coltiva negli orti con nome di Carota o Pastinaca. La var. b) mi fu inviata dal Prof. Federici che la raccolse presso Urbino, e fu trovata da me anche al Piticchio. 3. D. Michetii Parl. Car. Flor. It. VII p. 538. Sin. — D. Broteri Ten. Caule divaricato, assai ramoso, cigliato in basso, scabro supe- riormente, alto 2-4 decim.; foglie radicali a perimetro bislungo, bipennate, colle foglioline profondamente incise in lacinie lineari; ombrelle piccole, poco raggianti, chiuse nella fruttificazione; frutti grossi, spesso rossigni, con aculei molto lunghi, saldati fra loro alla base. Nei campi coltivati, magri. A Pedaso, Civitanova (Cavanna), al Trave, a Montedago, al Montagnolo ecc. presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in agosto. Bienne. Nora — È da tenersi in conto la grande mutabilità dei Daucus, specialmente del D. Carota L. da cui potrebbesi, per amore di cose nuove, trarre un grande numero di varietà e che forse diede luogo a molte false specie già con troppa premura stabilite dai botanici d° Europa. Gen. 31. — ANGELICA L. (Tav. XXX, fig. 315). Abito. — Pianta grande, ramosa, spesso pubescente, colle foglie ampie, assai decomposte, coi fiori bianchi o rosseggianti, in ombrelle peduncolate, convesse, a molti raggi, con involucro nullo o di poche brattee rudimentali e con involucretti simili; petali lanceolati, interi, A. nemorosa Ten. Syll. p. 561. Sin. — A. sylvestris L. A. villosa Lag. Peucedanum Ange- lica Car. Caule eretto, cavo, striato, alto 8-12 decim.; foglie inferiori tripennate, colle foglioline ovate o bislunghe, irregolarmente seghet- tate, spesso pelose di sotto; frutti colle costole dorsali ottuse. Nei siti freschi e ombrosi, lungo i fossi, nella zona apennina, non comune. All’ Infernaccio di S. Leonardo, a M. Corona (Marz.), nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce da luglio a settembre. Perenne. Gen. 32. — FERULA LI. Abito. — Pianta mediocre o grande, ramosa, liscia, colle foglie ampie, assai decomposte in lacinie sottili, coi fiori gialli in ombrelle (di cui la primaria grande), di pochi raggi, con involucro e involu- cretti di parecchie brattee lanceolate, acute, squamose, rovesciate ; petali ovati, arricciati all'apice; frutti grossi, ovoidi. F. galbanifera Koch. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 605. Sin. — F. Ferulago L. F. sulcata Bert. Ferulago nodiflora M. et K. Caule eretto, solcato, a rami fioriferi verticillati, alto 8-12 de- cim.; foglie inferiori a perimetro triangolare, decomposte in lacinie lineari filiformi, acute; frutti ovati a rovescio. Nei luoghi incolti e sassosi della zona apennina. Sui M.' di Fia- stra, presso Arcevia (Ottav.), sui Mi di Fabriano (Bargell.), a M. Gemmo (Nard.), sul Caria (Picc.!), lungo la strada da Cal- mazzo a Fossombrone (Nard.), a Piobbico (Scagn.!), al M. della Strega ove l’ ho raccolta. Fiorisce in luglio. Perenne. 413 Gen. 33. — OPOPANAX Kock. Abito. — Pianta assai grande, ruvida o liscia, molto ramosa, colle foglie più 0 meno decomposte, decre- scenti verso l'alto della pianta, coi fiori gialli, in ombrelle convesse, brevemente peduncolate, con involucro nullo o di poche brattee rudimentali, lanceolate, bianchiccie nel margine, con involu- cretti simili; petali arrotondati, coll'apice a linguetta involucrata. O. glabrum Bern. Arc. Comp. Flor. It. p. 296. Sin. — Pastinaca opopanax L. Ferula opopanax Spr. Caule striato, alto 1-3 metri; foglie inferiori bipennate, colle foglioline ovate o bislunghe, dentellate, le laterali oblique alla base, la terminale spesso a 3 lobi; foglie supreme ridotte alle semplici guaine; fiori aranciati. Nei luoghi incolti, nei limiti della zona apennina, non comune. A Montigno nel Camerinese (Ottav.), presso il M. della Strega ove l'ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. Gen. 34. — PASTINACA L. (Tav. XXX, fig. 316). Abito. — Pianta mediocre o grande, più o meno vellutata, ramosa, colle foglie composte, a foglioline lar- ghe, coi fiori gialli, in ombrelle di pochi raggi (la primaria più grande), con involucro e invo- lucretti nulli o di una semplice brattea rudimentale. P. sativa L. Bert. Flor. It. III. p. 436. Sin. — P. opaca Bernh. Peucedanum sativum B. et H. Caule robusto, eretto, angoloso superiormente, alto 5-10 decim.; “foglie inferiori impari-pennate, spesso peloso-vellutate in ambe le pagine, talora nude di sopra, colle foglioline ovato-arrotondate, ir- regolarmente dentate; foglie supreme lineari-lanceolate. Nei luoghi erbosi, nel margine dei fossi, lungo le vie, comune particolarmente nella zona littorale e dei colli. A Pesaro (Scagn.!), a Pietralacroce, ai Prati, a Falconara ecc. presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in agosto e settembre. Perenne. Nora — Dalla diagnosi della specie, che ho compilata sopra esemplari raccolti nelle Marche, si vedrà che non mi fu possibile distinguere la P. opaca Bernh. neppure come varietà di P. sativa. Meno male avrei fatto a scegliere il nome di ?. opaca come specifico per le forme marchigiane che hanno quasi sempre le foglie pelose nelle 2 pagine, se qualche esemplare a foglie superiormente nude non me lo avesse vietato. 414 Gen. 35. — HERACLEUM L. (Tav. XXX, fig. 317). Abito. — Piante mediocri o molto grandi, per lo più peloso-ispide, ramose o anche semplici, colle foglie decomposte in poche foglioline ampie o anche non decomposte ; fiori bianchi o giallognoli, più spesso raggianti che no, in ombrelle assai grandi, di molti raggi, con involucro nullo o di poche brattee lanceolato-lineari caduche, cun involucretti di bratteole simili; petali smarginati all'apice o bi- fidi; frutti con vitte interrotte, di colore ferrugineo. 1. H. Sphondylium L. Bert. Flor. It. II. p. 426. (fig. 317). Caule eretto, profondamente solcato, spesso ispido, alto 10-15 decim.; foglie inferiori divise in 5 foglioline molto grandi, ovate o bislunghe, lobato-dentate o sinuate; foglie superiori trifogliate; ombrella grandissima; fiori bianchi, raggianti. Nei pascoli degli Apennini, rara. Sui M.' di Urbino (Brign.?), al Sanvicino d’onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 2. H. Panaces L. Bert. Flor. It. III. p. 481. Sin. — H. dubium Ten. Caule eretto, solcato, spesso ispido, alto 5-10 decim.; foglie inferiori divise in 3 foglioline assai grandi, ovate o bislunghe, acute, seghettate e lobate; foglie superiori spesso semplici a 3-5 lobi; om- brella mediocre; fiori bianchi, raggianti. Sui più alti Apennini. Al Vettore e a Castelluccio (Ors.), ove l’ho raccolta, a M. Regnolo, a M. Corona (Marz.), a M. Catria (Picc.!), sui M.' di Urbino (Brign.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 3. IT. Orsini Guss. Bert. Flor. It. III. p. 434. Caule eretto, solcato, scabro inferiormente, alto 6-8 decim.; foglie assai larghe, dure, palmate, divise in lobi acuti, crenate 0 dentate; ombrelle grandi; fiori giallo-verdognoli appena raggianti. Sui più alti Apennini meridionali, rara. A Valle Canetra (Ottav.), a M. Corona (Marz.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. Gen. 36. — ANETHUM L. Abito. — Pianta liscia, gracile, mediocre o anche grande, di odore aromatico forte, colle foglie assai suddivise in lacinie capillari, coi fiori gialli in ombrelle grandi, a molti raggi, lungamente pedun- colate, con involucro e involucretti nulli o rudimentali ; petali arrotondati, interi. A. segetum L. Bert. Flor. It. III. p. 343. Caule eretto, ramoso, striato, nitido, alto 5-10 decim.; foglie bi-tripennate, decomposte in lacinie filiformi lunghe; frutti ellittico- bislunghi con margine alato angusto. Si coltiva negli orti col nome di Aneto, e talvolta esce ‘insel- 415 vatichita. L° ho raccolta al Canale presso Ancona. Fiorisce in lu- glio. Annua. Gen. 37. — PEUCEDANUM L. Abito. — Piante mediocri o grandi, liscie, ramose, colle foglie talvolta grandissime, decomposte e suddi- vise in lacinie ora larghe ora anguste, coi fiori bianchi o rossigni, in un solo caso giallognoli, in ombrelle generalmente a molti raggi, con involucro e involucretti di brattee più spesso lan- ceolate o lineari, più raramente nulle; petali ovati a rovescio. l. P. venetum Koch. Arc. Comp. Flor. It. p. 292. Sin. — Selinum venetum Spr. Caule eretto, cavo, solcato-angoloso superiormente, spesso ros- signo in basso, alto 5-10 decim.; foglie inferiori tripennate, a ra- mificazioni lunghe, colle foglioline cuneate, incise in lacinie lineari- lanceolate, acute; raggi dell’ombrella scabrosi internamente; invo- lucro eretto; fiori bianchi. Sul M. Sanvicino (Nard.), d'onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in agosto e settembre. Perenne. 2. P. Cervaria Lap. Arc. Comp. Flor. It. p. 292. Sin. — Athamanta Cervaria L. Selinum Cervaria Scop. Li- gusticum Cervaria Ròm. et Sch. Caule eretto, striato, alto 3-6 decim., spesso rossigno; foglie inferiori bipennate, dure, glauche di sotto, colle foglioline ovate, talvolta lobate od oblique alla base, minutamente seghettate; foglie supreme ridotte a squame semplici; raggi dell’ombrella lisci; invo- lucro piegato in giù; petali bianchi. Quà e là nei luoghi boschivi. A Fiastra, S. Liberato (Nard.), Tolentino (Ricci!), al M. della Croce, alle Pacche di Arcevia (Ottav.), sul M. Catria (Picc.!), al Cimitero degli ebrei presso Urbino (Feder.!), a Pesaro (Scagn.!), al Poggio presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in agosto e settembre. Perenne. 3. P. Oreoselinum Moench. Arc. Comp. Flor. It. p. 292. Sin. — Selinum Oreoselinum Scop. Athamanta Oreoselinum L. Cervaria Oreoselinum Gaud. Caule eretto, leggermente striato, alto 3-12 decim.; foglie in- feriori molto grandi, a perimetro triangolare, tripennate, a ramifi- cazioni lunghe, colle foglioline ovato-bislunghe, pennatifide, a lacinie lanceolate, larghette, inciso-dentate, mucronate; raggi dell’ombrella sottili, un po’ scabri internamente; involucro piegato in giù; fiori bianchi; frutti rotondi. Nei luoghi boschivi, più spesso della zona subapennina e apen- nina. Al M. dell'Ascensione, al Vettore, a M. Corona (Ors.), M. Birro (Nard.), al M. Catria (Picc.!), sui M. di Fabriano (Bargellini), di 416 Urbino (Brign.), nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 4, P. sulcatum Nym. Arc. Comp. Flor. It. p. 292. Sin. — Selinum sulcalum Bert. Caule eretto, midolloso, profondamente solcato, alto 5-10 decim.; ‘ foglie inferiori grandi, tripennate, a perimetro triangolare, colle foglioline profondamente incise in lacinie lineari-lanceolate acute, mucronulate; ombrelle assai grandi, con molti raggi, scabri inter- namente; involucro di molte brattee rovesciate, minutamente ciglio- late nel margine; fiori bianchi; frutti ellittici. Sugli Apennini, rara. A_Valle Canetra (Ors.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 9. P. Chabraci Reich. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 609. Sin. — P. Carvifolia Vill. Palimbia Chabraei DC. Selinum Chabraei Jacq. Imperatoria Chabraei Spr. Caule ascendente o eretto, striato, alto 3-8 decim.; foglie infe- riori pennate, colle foglioline sessili, alterne, divise in lacinie brevi, bislunghe o lineari e il picciolo scanalato; raggi dell’ombrella irti internamente ; involucro nullo o rudimentale; fiori bianco-verdognoli, Nei pascoli degli Apennini. Sui M.' Sibillini (Marz., Ors.), a M. Birro ove lho raccolta. Fiorisce in agosto e settembre. Perenne. 6. P. verticillare Mert. et K. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 610. Sin. — Angelica verticillaris L. Imperatoria verticillaris DC. Tommasinia verticillaris Bert. Caule eretto, striato, a rami alterni od opposti e a rametti ver- ticillati, alto 1-2 metri e anche più, spesso rossigno; foglie inferiori grandissime, tripennate, a foglioline ovate acute, oblique o cuneate alla base, seghettate; involucro nullo o rudimentale; fiori bianco- verdognoli, coi petali arricciati. Nei luoghi boschivi della zona subapennina e apennina. A_S. Angelo in Pontano (Marz.), ad Ascoli lungo il f. Tronto (Caruel), alla selva del Sasso e ai Cappuccini presso Urbino (Feder.!), nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. Gen. 38. — TORDYLIUM L. (Tav. XXX, fig. 318). Abito. — Piante mediocri o grandi, pelose, ispide o molli, ramose, colle foglie pennate, a foglioline lar- ghe, coi fiori bianchi o rossigni, grandi e raggianti nella periferia, in ombrelle più o meno pedun- colate, di pochi raggi, colle brattee dell'involucro e degli involucretti rudimentali, setiformi, ca- duche nella fruttificazione; petali periferici bifidi; frutti con margine tumido. l. T. maximum L. Bert. Flor. It. III. p. 442. (fig. 318). Caule eretto, striato-solcato, irto inferiormente, alto 5-10 decim.; 417 foglie ruvide, le inferiori pennate, colle foglioline ovato-bislunghe, profondamente seghettate; frutti ispidi, col margine intero. Nei luoghi erbosi, lungo le strade, dalla zona dei colli agli Apennini, non dovunque. A _Montefortino (Marz.), nel Maceratese (Utili), nella strada di S. Lucia presso Urbino (Feder.!), sul M. Ca- tria (Pice.!), a Pesaro d'onde me 1° ha comunicata Scagnetti, a_S. Gemma (R. Ricci!), presso Fossato (Parl.). Fiorisce in giugno e îuglio. Annua. 2. T. apulum L. Bert. Flor. It. III. p. 445. Caule eretto, striato-solcato, peloso, alto 2-5 decim.; foglie mor- bide, le inferiori pennate, colle foglioline bislumgo-ellittiche o arro- tondate, inciso-dentate; frutti rugosi, col margine intaccato. Nei limiti erbosi, specialmente del littorale, comune. Nel Mace- ratese (Nard.), nell’Ascolano (Ors.), presso Urbino (Feder.!), a Pe- saro (Scagn.!), fuori di Porta Capodimonte, al Trave, a Falco- nara presso Ancona, ove l'ho raccolta. Fiorisce in aprile e mag- gio. Annua. Gen. 39. — CRITHMUM L. Abito. — Pianta piccola o mediocre, talvolta lignescente alla base, carnosa, liscia, di color verde glauco, di odore aromatico, colle foglie assai decomposte, coi fiori bianchi o bianco-verdognoli, piccoli, in ombrelle brevemente peduncolate, a molti raggi, colle brattee dell'involucro e degli involu- cretti lanceolate; petali arrotondati. C. maritimum L. Bert. Flor. It. II. p. 333. Sin. — Cachrys maritima Spr. Caule ascendente o eretto, semplice o ramoso, alto 1-4 decim.: foglie inferiori bi-tripennate, colle lacinie erette, lunghe, angusta- mente lanceolate, intere. Nelle rupi marine. A Pesaro (Scagn.!), da Ancona al M. Conero, ove è comune. Fiorisce da luglio a settembre. Perenne. Si distin- gue col nome di Paccasassi. Gen. 40. — ATHAMANTA L. Abito. — Pianta mediocre o grande, più o meno pelosetta, ramosa, colle foglie assai decomposte, coi fiori bianchi o rossigni, in ombrelle lungamente peduncolate, convesse, a molti raggi, con brattee del- l'involucro e degli involucretti piuttosto lunghe, acuminate, piegate in giù; petali ovati a rove- scio, smarginati all'apice. A. Libanotis L. Bert. Flor. It. III. p. 450. Sin. — Seseli Libanotis Koch. Libanotis montana Crantz. Caule eretto, ramoso, solcato, angoloso, alto 3-10 decim.; fo- glie bipennate, colle foglioline ovato-cuneate, acute, pennatifide, a lacinie lanceolato-lineari, brevi, intere o dentate; frutti pelosi. - 4, 418 Sui più alti Apennini. Al Vettore (Ors.), a M. Corona (Marz.), a M. Catria (Picc.!). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. Gen. 41. — MEUM Tourn. (Tav. XXX, fig. 314). Abito. — Piante piccole, liscie, colle foglie decomposte in lacinie lineari, talvolta filiformi, coi fiori bian- chi, rossigni o verdognoli, in ombrelle più o meno peduncolate, a raggi spesso disuguali, colle brattee dell'involucro e degli involucretti ora rudimentali o nulle, ora lanceolato-lineari, sca- gliose nel margine; petali ovato-lanceolati acuti. ]. M. athamanticum Jacq. Bert. Flor. It. IN. p. 310. (fig. 314). Sin. — Alhamanta Meum L. Ligusticum Meum Crantz. Aethusa Meum Pollin. Seseli Mewmn Scop. Caule eretto, striato, semplice o poco ramoso, alto 1-4 decim.; foglie bipennate, a lacinie capillacee, brevi, delicatissime ; involucro nullo o di 1-2 brattee rudimentali; fiori bianchi o rossigni, in om- brelle di 10-20 raggi assai disuguali. Nei prati dell'alta zona apennina, rara. A _M. Acuto nell’Asco- lano (Ors.). Fiorisce in giugno. Perenne. 2. M. carvifolium Bert. Flor. It. INI. p. 313. Sin. — Bunium carvifolium DC. Carum carvifolium Arc. Si- son flexuosum Ten. Apium flexuosum Car. Caule in cespuglio giacente o ascendente, a rami striati, alti 1-4 decim.; foglie bipennate a suddivisioni alterne, colle foglioline bi-tripartite, a lacinie brevi, angustamente lineari; involucro di 3-5 brattee disuguali, spesso tripartite all’apice; fiori bianco-verdognoli, in ombrelle di 6-8 raggi. Nella parte scoperta dei più alti Apennini. Al Vettore, al M. dei Fiori (Mauri, Ottav.), sul M. Catria (Picc.!). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. Gen. 42. — FOENICULUM GAERTN. Abito. — Plante mediocri o grandi, liscie e glaucescenti, di forte odore aromatico, colle foglie decomposte in lacinie filiformi, coi fiori gialli in ombrelle di molti o pochi raggi, lungamente peduncolate, senza involucro nè involucretti; petali arrotondati. 1. F. officinale AIN. Bert. Flor. It. III. p. 339. Sin. — F. vulgare Gaertn. F. capillaceum Gilib. Anethum Foeniculum L. Caule cespuglioso a rami cilindrici alti fino oltre 1 metro; fo- glie assai suddivise in lacinie capillari che sono lunghe nelle foglie inferiori; ombrelle principali di molti raggi; frutti di sapore e odore gradevole. 419 Var. — F. dulce DC. Pianta annua, carnoso-turgida alla base. Nei luoghi aridi e aprici dei colli, specialmente lungo il littorale, comune. Al Cardeto, a Montepolito, a Pietralacroce, al Trave ecc. presso Ancona. Fiorisce in agosto. Perenne. Si distingue col nome volgare di Finocchio selcatico o Finocchio forte. La var. è il co- mune Finocchio coltivato dovunque. 2. F. piperitum DC. Bert. Flor. It. II. p. 342. Sin. — Meum piperalum Ten. Caule spesso minore della specie preced., talora a rami diva- ricati; foglie assai suddivise in lacinie filiformi, grassette, brevissime ; ombrelle di pochi raggi; frutti di sapore e odore acre, sgradevole. Nei luoghi aridi e argillosi. L’ ho raccolta presso Ancona, ai prati della Cittadella, al Canale, alle Tavernelle, al Trave, a Bar- caglione ove abbonda. Fiorisce da agosto a ottobre. Perenne. Gen. 43. — OENZANTHE LI. (Tav. XXX, fig. 309). Abito. — Piante mediocri liscie, colle foglie decomposte in lacinie assai variabili, coi fiori bianchi, in om- brelle di parecchi o pochissimi raggi, lungamente peduncolate, a ombrellette dense, con involucro nullo, ovvero capillare e caduco; petali ovati a rovescio. I. O. pimpinelloides L. Bert. Flor. It. III. p. 236. (fig. 309). Sin. — 0. chaerophylloides Pourr. Caule eretto, solcato, superiormente ramoso, alto 3-8 decim.; foglie radicali bipennate, colle foglioline ovato-cuneiformi, per lo più profondamente incise in lacinie lanceolato-lineari, acuminate; foglie supreme semplicissime; ombrelle di 6-12 raggi che ingros- sano nella fruttificazione; involucro rudimentale, caduco. Nei luoghi freschi, presso le siepi, nelle radure delle macchie, comune in tutta la regione. Dovunque nei dintorni di Ancona. Fio- risce in maggio e giugno. Perenne. 2. O. fistulosa L. Bert. Flor. It. III. p. 233. Caule eretto, striato, articolato, scarsamente foglioso, alto 5-8 decim., con stoloni assai lunghi; foglie radicali bipennate, colle fo- glioline lanceolate acute, intere o incise; foglie superiori a lacinie lineari; ombrelle di 2-3 raggi grossi, raramente di più; involucro nullo o accidentalmente di una brattea fogliacea. Nei luoghi umidi e acquatrinosi, non comune. Sul M. Sanvicino d'onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in giugno. Perenne. Nora — Nella Flora It. del Prof. Arcangeli viene registrata anche Oenanthe globulosa L. (Phe!- landrium Bert.), come pianta marchigiana. Però erroneamente la registrò prima il Ber toloni fra le piante Picene perchè raccolta dall’ Orsini a Silvi che appartiene invece alla prov. di Teramo, nè mi fu dato rinvenirla in alcuna località del nostro littorale, 420 Gen. 44. — AETHUSA L. Abito. — Pianta mediocre, liscia o glaucescente, fetida, colle foglie decomposte in lacinie lanceolato-li- neari acute, coi fiori bianchi, in ombrelle piccole, di pochi raggi, senza involucro, ma con invo- lucretti di 3 bratteole pendenti; petali incavati. A. Cynapium L. Bert. Flor. It. III. p. 224. Caule eretto, striato, ramoso, alto 3-6 decim.; foglie doppia- mente pennate, a foglioline pennatifide, col lobo terminale più lungo; ombrelle di 5-10 raggi, lungamente peduneolate. Nei luoghi incolti della zona apennina, rara. Sul M. Volubrio alle Svolte di S. Leonardo (Marz.). Fiorisce in luglio. Annua. FAMIGLIA LXVII. — SASSIFRAGACEE Di questa famiglia entra nella nostra flora il solo gen. Saxifraga del quale siegue la diagnosi. Gen. SAXIFRAGA — Fiori ermafroditi, regolari, con il calice a 5 di- visioni (4 per aborto), la corolla di 5 petali, per lo più ristretti a unghia nella base, 10 stami, l’ovario libero o più spesso aderente in parte al calice e perciò semi-infero, 2 stili sormontati da stimmi a capocchia; frutto capsulare diviso in 2 logge più o meno saldate verso la base, con molti e minuti semi. Gan. SAXIFRAGA L. (Tav. XXXI, fig. 328). Abito. — Piante piccole, talora piccolissime, poco ramose o semplici, per lo più pelose e anche glandolose, colle foglie semplici, alterne od opposte, sovente quelle radicali in elegante rosetta sul suolo o sulle roccie, di consistenza varia, talvolta con essudati calcarei nel margine; fiori piccoli o me- diocri, disposti in corimbo o in racemo lasso, raramente solitari, bianchi, giallognoli, gialli o rosei, nitidi o con punteggiature. 1. S. rotundifolia I. Bert. Flor. It. IV. p. 482. Pianta lanuginosa, specialmente nei piccioli e nel fusto; caule eretto o ascendente, semplice, più o meno foglioso, alto 2-5 decim.; foglie radicali arrotondate, con grossi denti, lungamente picciolate, spesso rosse nella faccia inferiore; fiori bianchi, piccoli, in pannoc- chia composta piuttosto ricca; ovario non aderente al calice. Nei boschi di faggio e nelle loro adiacenze, comune. L’ ho rac- colta a M. Birro (Utili), al Sancicino (Nard., Grilli!), al Catria (Picc.!), sui M. di Urbino (Brign., Scagn.!). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 421 2. S. Aizoon Jacq. Bert. Flor. It. IV. p. 452. Sin. — S. stabiana Ten. Pianta peloso-glandolosa; caule eretto, semplice, sparso di fo- glie squamiformi, alto 1-3 decim.; foglie radicali numerose, in ro- setta densa, bislungo-spatolate, minutamente seghettate e con mar- gine bianco-calcareo; fiori mediocri, bianchi o verdognoli, nitidi 0 raramente punteggiati di rosso, in pannocchia terminale a rametti brevi, di 2-3 fiori. Nei luoghi rocciosi sulle più alte cime scoperte degli Apennini. Sui M.' Priore, Sibilla, Vettore, nei quali V’ ho raccolta, a M. Re- gnolo, Pizzo di Meta (Marz.), sul Sanvicino (Nard.), sul Catria (Picc.!), a M. Cardosa (R. Ricci!), a M. Nerone (Matteucci !). Fio- risce in luglio e agosto. Perenne. 3. S. lingulata Bell. Bert. Flor. It. IV. p. 456. Pianta liscia; caule eretto, semplice, alto 2-3 decim., con foglio- line sparse; foglie radicali in rosetta, spatolate, generalmente intere, con scudetti calcari bianchi sul margine; fiori grandetti, bianchi, punteggiati di rosso o raramente nitidi, in racemo composto ter- minale ricco. Nei luoghi erbosi e rocciosi degli Apennini. Sul Vettore a Forca di Presto (Sang.), ai Balzi della Galeotta (Marz.), a Pioraco (Ott.), sul M. Catria (Pice.!), sui M.' del Furlo (Nard.), a M. Nerone (Scagn.!), a M. Cardosa (R. Ricci!), sul Sibilla, sul Sanvicino, sul M. della Strega, nelle quali località 1’ ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio, Perenne. 4. S. oppositifolia IL. Bert. Flor. It. IV. p. 510. Pianta un po’ cigliato-glandolosa, lignescente alla base; caule giacente o pendente, assai ramoso, alto 9-15 cent.; foglie opposte a coppie in croce, fitte, piccole, dure, ovato-spatolate, concave, con alcuni scudetti calcari bianchi nel margine; fiore solitario, piutto- sto grande, sessile o quasi, roseo o violaceo; calici con peli non glandolosi. Presso le cime dei più alti Apennini meridionali, non comune. Sul M. Vettore (Sang., Ottav.), ove l’ ho raccolta, alla Grotta delle Fate sul Sibilla (Marz.). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 5. S. aizoides L. Bert. Flor. It. IV. p. 473. Sin. — S. autumnatlis All. Pianta appena cigliata, lignescente alla base; caule giacente 0 eretto, semplice, alto 1-2 decim.; foglie sparse, carnose, bislungo- lineari, acute od ottuse; fiori mediocri, gialli, talora punteggiati di aranciato, in pannocchia terminale semplice o ramosa; petali poco più lunghi del calice, con unghia brevissima; calice appena saldato alla base. Nei luoghi umidi dei più alti Apennini meridionali, non comune. A Umito, sul M. dei Fiori, a M. Acuto (Ors.), all’ Infernaccio di S. Leonardo (Marz.), a Pizzo di Meta ove \ ho raccolta. Fiorisce in agosto e settembre. Perenne. 6. S. muscoides Wulf. Are. Comp. Flor. It. p. 253. Sin. — S. ampullacea Ten. Pianticella brevissimamente peloso-glandolosa, lignescente alla base; caule eretto, semplice, alto 2-10 cent.; foglie piccolissime, addensate presso la radice, spatolato-lineari, intere o a 2-3 lobi; fiori 2-6 in corimbo terminale, il mediano dei quali più grande, gialli pallidi, talora rosseggianti alla base; sepali ottusi, saldati per un lungo tratto. Sulla parte scoperta e rocciosa dei più alti Apennini meridio- nali. Sul M. Regina (Ors.), sul Vettore e sul Priore ove l'ho rac- colta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 7. S. bulbifera L. Bert. Flor. It. IV. p. 488. Sin. — S. veronicaefolia Bert. Pianta pubescente-glandolosa; caule eretto, semplice, alto 2-4 decim., foglioso; foglie radicali picciolate, piccole, reniformi, gros- samente dentate, le cauline accompagnate da un bulbillo; fiori bianchi, mediocri, verdognoli alla base, in corimbo terminale ag- glomerato. Nei luoghi erbosi e boschivi della zona apennina, rara. Sul M. Cardosa (R. Ricci!), sul M. Catria (Picc.!) ove l’ho raccolta. Fio- risce in maggio e giugno. Perenne. 8. S. granulata L. Bert. Flor. It. IV. p. 486. Pianta peloso-glandolosa; caule eretto, semplice o ramoso, alto 2-5 decim.; foglie radicali picciolate, reniformi, grossamente dentate e incise, le cauline senza bulbilli; fiori bianchi, grandi, in pannoc- chia corimbosa terminale e laterale. Nei luoghi erbosi e sassosi dell’alta zona apennina, non co- mune. A M. Acuto (Ors.), a M. Volubrio (Marz.), sui M.' di Sarnano (Nard.), sul M. Catria (Picc.!), a M. Nerone, a Carpegna (Scagn.!), al Sanvicino d'onde l’ebbi da Grilli, al M. Cucco e sulle mura di Sarnano, ove 1 ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 9. S. tridactylites L. Bert. Flor. It. IV. p. 494. (fig. 328). Pianta pubescente glandolosa; caule eretto, ramoso o anche semplice, foglioso, alto 2-15 cent.; foglie radicali in rosetta, le altre sparse, cuneate, generalmente triforcate in lacinie lineari, di cui la mediana più grande; fiori piccoli, bianchi, sopra lunghi pedicelli, in pannocchia corimbosa, terminale, nuda e scarsa. 423 Var. — S. controversa Sternb. Pianta più robusta, colle foglie spesso divise in © lacinie. Quà e là sui tetti, sui muri, nei luoghi rocciosi. Nell’ Ascolano (Ors.), a Montefortino (Marz.), a Pioraco (Ottav.), in Urbino (Brign., Feder.!), a Pesaro (Scagn.!), sul Sibilla, sul Sanvicino (Grilli!) e in Ancona, ove l'ho raccolta. La var. sul Vettore (Mauri), sul Priore (Ors.), a Castelluccio ove l° ho raccolta. Fiorisce in marzo e aprile nei luoghi bassi, in giugno e luglio sugli Apennini. Annua. FaMiGLIA LXVIL. — RIBESIACEE Le ribesiacee sono rappresentate dal solo gen. Ribes del quale veg- gasi la seguente diagnosi. Gen. RIBES — Fiori regolari, ermafroditi o unisessuali per aborto, con il calice di 5 sepali, talvolta colorati, la corolla di 5 petali più pic- coli del calice, 5 stami, l’ovario aderente, sormontato da uno stilo bifido; frutto a bacca succosa, coronata dal calice persistente, con molti semi. Gen. RIBES L. Abito. — Piante fruticose, in grossi cespugli ramosi, talvolta spinosi, più o meno pelosette o cigliate, colle foglie alterne, semplici, picciolate, coi fiori poco apparenti, verdastri o rosei, in grappoli ascellari, accompagnati da brattee, talvolta assai poveri, spesso ricurvi, coi frutti rossi o anche giallognoli. l. R. Uva-crispa L. Arc. Comp. Flor. It. p. 256. Sin. — R. Grossularia L. Caule eretto, alto 1-2 metri, con spine a coppie o ternate; fo- glie piccole, arrotondate, a 3-5 lobi, dentate, ottuse, liscie o pube- scenti; fiori verdognoli o carnei, pendenti, ridotti a 1-3 in grap- polino; frutti grossi, giallicci o rossigni, commestibili. Nelle boscaglie della zona apennina. Sul M. Accumoti nell’ Asco- lano (Ors.), a Fiastra (Ottav.), sul M. Sibilla (Scagn.!), Acquaca- nina, Fabriano (Spad.!), sui M.' di Sarnano ove | ho raccolta. Fiorisce in giugno. Si coltiva col nome di Uva-spina. 2. R. rubrum L. Bert. Flor. It. II. p. 678. Sin. — Grossularia rubra Scop. Caule eretto, alto 10-15 decim.; foglie cuoriformi, a 5 lobi dop- piamente dentati, più spesso ottusi, un po’ pelosette di sotto; fiori bianco-verdastri in grappoli pendenti; frutti rossi, commestibili. 424 Nei boschi degli Apennini. Sul M. dei Fiori, a M. Regnolo, a Pioraco, Bolognola, Acquacanina, M. Pennino (Spad.!), sui M. di Sarnano ove l ho raccolta. Fiorisce in maggio. Si coltiva col nome di Ribes rosso. 3. Ik. alpinum L. Bert. Flor. It. II. p. 681. : Caule eretto, alto 10-15 decim.; foglie piccole, per lo più a 3 lobi, irregolarmente dentate, sparse di peli; fiori bianco-verda- stri, spesso unisessuali, in grappoli brevi, generalmente eretti, colle brattee più lunghe dei peduncoli; frutti rossi o rosei, dolcigni. Nei boschi del M. Cucco (Picc.!) e del Sasso di Simone nella prov. di Urbino (Amidei). Fiorisce in giugno. 4. R. petracum Wulf. Bert. Flor. It. II. p. 679. Caule eretto, alto circa 1 metro; foglie grandi, pelose, divise in 3-5 lobi acuti, acutamente seghettati; fiori rosei, in grappoli allungati, prima eretti, poscia ricurvi; frutti rossi, acidissimi. In qualche rara località sugli Apennini. A M. Regnolo (Ottav.), a M. Catria (Picc.!). Fiorisce in giugno. FamIGLIA LXIX, — CRASSULACEE (Nav. XXXI, fig. 329, 330). Le crassulacee sono piante erbacee, caratteristiche per le loro foglie carnose, semplici, alterne od opposte, senza stipole, sessili o picciolate; hanno inoltre la radice fibrosa o tubercolosa, il fusto cilindrico. I fiori sono ermafroditi, regolari, piccoli o mediocri, più 0 meno apparenti, distribuiti in cime, in pannocchie, in corimbi, in grappoli terminali, generalmente inodori, bianchi, rosei, violacei, giallicci o gialli. Hanno il calice di 5-7 sepali, talora assai più, saldati alla base, la co- rolla dello stesso numero di petali, talvolta saldati in tubo campani forme, gli stami in numero doppio dei petali, spesso di varia lunghezza, gli ovari in numero eguale ai petali, liberi, con stilo e stimma semplice. I frutti sono specie di capsule membranose (follicoli ) racchiudenti molti semi e che si aprono per una fessura longitudinale. Gen. 1. UMBILICUS — Calice 5-partito; corolla gamopetala, campanu- lata; stami 10; foglie radicali picciolate, a scudo. Gen. 2. SEMPERVIVUM — Calice di 6-12 sepali: corolla di altrettanti 425 petali: stami in numero doppio dei petali; foglie dei ceppi sterili in rosette stipate, generalmente piane. Gen. 3. SEDUM — Calice per lo più di 5 sepali, raramente di 6-7; corolla di altretianti petali; stami 10 o al più 12-14; foglie non a rosetta stipata, spesso cilindroidee. Gen. 1. — UMBILICUS DCO. Abitv. — Pianticella carnosa, liscia e lucida, spesso rossigna in basso, colle foglie radicali arrotondate, concave, sostenute da un picciolo centrale, coi fiori numerosi, in racemo semplice, raramente ra- moso, bianco-giallognoli, striati talvolta di rossigno esteriormente. U. horizontalis DC. Ces. Pass e Gib. Comp. Flor. It. p. 623. Sin. — Cotyledon horizontalis Guss. Caule eretto, semplice, alto 2-5 decim.; foglie radicali arroton- date, irregolarmente dentellate, le cauline assai piccole, lanceolate, sparse; fiori orizzontali, accompagnati da brattee più lunghe del pedicello che è brevissimo o anche mancante, ovoidei, divisi verso l’apice in 5 lacinie acute, Sui tetti e sulle vecchie mura. In Ascoli (Marz.), a Macerata (Nard.), a Barchi nell’ Urbinate (Salvat.), in Ancona ove 1° ho rac- colta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Si distingue col nome di Ombilico di Venere. Gen. 2. — SEMPERVIVUM L. (Tav. XXXI, fig. 880). Abito, — Piante carnose, cigliate o peloso-glandolose, colle foglie piane, non picciolate, quelle dei ceppi é sterili talora così dense da somigliare a piccoli carciofi, col fusto semplice o poco ramoso, coi fiori mediocri, rosei o roseo-violacei, disposti in cime terminali a rami sovente ritorti. 1. S. tectorum L. Bert. Flor. It. V. p. 107. Caule eretto, liscio in basso, pubescente nella infiorescenza, alto 2-4 decim.; foglie ovato-cuneate, cuspidate, liscie, cigliate; fiori rosei, coi petali lunghi il doppio del ealice; stami 12. Sui tetti delle vecchie case di campagna, quà e là in tutta la regione. A M. Catria, a Pesaro (Scagn.!), a Pietralacroce, al Ca- nale presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in luglio ma non tutti gli anni. Perenne. Si distingue col nome di Semprevivo. 2. S. montanum L. Bert. Flor. It. V. p. 109. (fig. 330). Caule ascendente, tutto peloso, alto 2-3 decim., talvolta meno; foglie lanceolate, cuspidate, fittamente cigliate e anche pubescenti; infiorescenza viscida, coi petali roseo-violacei, più carichi nel centro, lunghi il triplo del calice, lanceolati angusti; stami circa 20. Sulle roccie degli Apennini. Al Sanvicino (Nard.), d'onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in agosto. Perenne. 426 3. S. arachnoideum L. Bert. Flor. It. V. p. 111. Caule eretto, peloso, alto 1-2 decim.; foglie lanceolato-bislun- ghe, ottuse, spesso rossigne, peloso-glandolose, con lana interposta e accumulata in ciuffetti nel loro apice; fiori roseo-violacei, coi pe- tali lanceolati od ovati, più carichi nel centro, lunghi quasi il triplo del calice; stami circa 20. i Presso la cima del M. Vettore (Ors.), ove io pure l’ ho raccolta. Fiorisce in agosto. Perenne. Gen. 3. — SEDUM L. (Tav. XXXI, fig. 329). Abito. — Piante piccole, liscie e anche glauche, generalmente ramose e giacenti, coi rami sovente rossigni, colle foglie per lo più piccole, cilindroidee, raramente appianate e larghe, che cadono nel dissec- camento, coi fiori piccoli, in cime corimbose, di vario colore, bianco-rossigni, violacei, gialli, verdastri. * Fiori bianchi o rossigni. 1. S. maximum Seut. Arc. Comp. Flor. It. p. 242. Caule eretto o ascendente, spesso cespuglioso dalla radice, alto 2-4 decim.; foglie grandi, spesso opposte, ovato-ellittiche, sessili, ottusissime, almeno le inferiori, radamente dentate; fiori bianchi sfumati di verdastro, piccoli, in corimbo composto. î Nei luoghi sassosi e nel limite dei campi della zona apennina, rara. Alle Svolte di S. Leonardo, a Montefortino (Marz.). Fiorisce in agosto e settembre. Perenne. Si coltiva nei giardini e negli orti col nome di Erba dei calli. 2. S. Cepaea L. Arc. Comp. Flor. It. p. 242. Sin. — S. galioides All. Caule eretto o ascendente, appena pubescente, ramoso dalla base, alto 1-3 decim.; foglie piccole, verticillate, specialmente in basso, spatolate, attenuate in picciolo, intere; fiori bianchi o rosei, in pannocchia composta; petali lanceolati. Sugli Apennini, non comune. A_M. Gemmo (Nard.), a Monte- fortino (Marz.), a Montemonaco ove 1 ho raccolta. Fiorisce in giu- gno e luglio. Annua. 3. S. atratum L. Bert. Flor. It. IV. p. 718. Sin. — S. haematodes Scop. Pianticella spesso rosso-scura; caule ascendente, semplice o ra- moso dalla base, alto 3-5 cent.; foglie sparse, cilindroidee; fiori rosei o rossi, in corimbo terminale stipato, coi petali non aristati, lunghi il doppio del calice; capsule liscie. 427 Sulle cime rocciose degli Apennini meridionali. A_M. Birro (Marz.), sul Vettore e sul Sibilla ove V ho raccolta. Fiorisce in ago- sto. Annua. z 4, S. hispanicum L. Bert. Flor. It. IV. p. 713. Sin. — S. glaucum W. et K. Pianta glaucescente o sparsa di punti rossigni; caule giacente o ascendente, per lo più ramoso dalla base, alto 10-15 cent.; foglie sparse, cilindroidee; fiori bianchi o carnei in cime a corimbo, coi petali acuti, molto più lunghi del calice; capsule più o meno pube- scenti, rostrate. Sugli Apennini, non comune. Sul M. dei Fiori, alle Pianelle (Ors.). Fiorisce in maggio e giugno. Bienne. 5. S. album L. Bert. Flor. It. IV. p. 708. Caule ascendente, spesso radicante alla base d’onde si dirama, alto 1-2 decim.; foglie sparse, cilindroidee, lunghette; fiori bianchi o carnei in corimbo composto, coi petali ovato-lanceolati. Sui muri, sui tetti, sulle roccie, comune in tutta la regione. L'ho raccolta in Ascoli, a Macerata, in Ancona ove abbonda, a Senigallia, a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 6. S. dasyphyUlum L. Bert. Flor. It. IV. p. 710. Pianta glaucescente, spesso sfumata di violetto; caule ascen- dente, ramoso-cespuglioso, alto 5-10 cent.; foglie ovate, sparse od op- poste; fiori bianchi o carnei, azzurrognoli nel calice, coi petali ovati. Quà e là nei luoghi montuosi, sui muri e sulle roccie. A M. Co- rona (Ors.), alla Pergola (Salvat.), a Serra S. Quirico (Scagn.!), ai Zoccolanti e a Conca presso Urbino (Feder.!), presso il convento del M. Conero ove lho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. ** Fiori gialli o citrini. 7. 8. acre L. Bert. Flor. It. IV. p. 721. (fig. 329). Caule giacente, spesso radicante e ramoso alla base, alto 5-10 cent.; foglie sparse, fitte, ovate ottuse, non speronate alla base; fiori gialli dorati, in cime terminali bi-triforcate, coi petali lanceo- lati acuminati. Sui muri, nei luoghi arenosi e sassosi, in tutta la regione co- mune. Alla Pergola (Salvat.), al Sanvicino (Grilli!), a M. Birro (Utili), a M. Priore (Marz.), a Pesaro (Scagn.!), a Senigallia e a Falconara, ove Vl ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 8. S. serangulare L. Bert. Flor. It. IV. p. 723. Sin. — S. boloniense Lois. 428 Caule giacente o ascendente, radicante, ramoso, alto 10-15 cent.; foglie allungate, cilindroidee, speronate alla base, a 3 a 3 in 6 or- dini; fiori gialli in cime terminali triforcate, coi petali lanceolati acuti. Quà e là sui muri e nei siti aridi, in tutta la regione. A M. Birro (Utili), a Pesaro (Scagn.!), a Montefortino, a M. Conero ove l’ ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 9. S. reflexum L. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 625. Caule ascendente, ramoso dalla base o semplice, alto 2-4 decim.; foglie sparse, cilindroidee, lesiniformi all’apice, speronate alla base, quelle dei germogli sterili divergenti; fiori di color giallo vivo in cime grandi corimbose, a rami sovente ricurvi; petali acutissimi. Var. — S. albescens Haw. (S. glaucum Smith.). Forma più piccola di quella scelta per tipo specifico, spesso glauca; fiori gialli pallidi. Cresce la specie quà e là sui muri, nei luoghi aridi. Al Trave ove l’ ho raccolta presso Ancona. È più comune la var. nei luoghi sassosi, sulle roccie. A M. dei Fiori (Ors.), a M. Birro (Marz.), al Sanvcicino d'onde ebbi da Grilli, a Portonovo e al M. Conero ove l'ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 10. S. magellense Ten. Bert. Flor. It. IV. p. 703. Caule giacente o ascendente, radicante nei nodi, alto 1-2 decim.; foglie sparse, piccole, lanceolato-spatolate, ottuse, piane di sopra. Fiori giallo-verdognoli pallidissimi, in racemo terminale allungato; petali lanceolati più brevi dell’ovario. Fra gli scogli dei più alti Apennini meridionali. Sul Vettore (Sang.), a Balzo Borghese (Marz.), a M. Regina (Ors.). Fiorisce in luglio e agosto. Annua. FAMIGLIA LXX. — PORTULACACEE Di questa famiglia entra nella flora nostra il solo gen. Portulaca, di cui segue la diagnosi. * Gen. PORTULACA — Fiori ermafroditi, quasi regolari, con il calice di 2 sepali, la corolla di 5 petali, 6-12 stami; l’ovario semi-infero, a una loggia, sormontato dallo stilo profondamente diviso in © stimmi filiformi; frutto capsulare che si apre di traverso, con molti semi, 429 Gen. PORTULACA L. Abito, — Pianta erbacea, carnosa, liscia, sdrajata in terra, con il caule spesso rossigno, le foglie sem- plici, alterne od opposte, i fiori gialli, piccoli. P. oleracea L. Bert. Flor. It. V. p. 8. Caule ramoso-articolato, lungo 1-3 decim.; foglie cuneiformi, ottuse, interissime, sessili: fiori in mazzetti sessili, terminali, invo- luerati dalle ultime foglie; sepali disuguali, persistenti. Quà e là lungo le strade, fra i campi, negli orti. Entro la città di Ancona, in Canale, a S. Lazzaro ecc. Si raccoglie col nome di Porcinacchia, Sportelacchia per mangiarla fra le insalate. Fiorisce in luglio e agosto. Annua. FaMmIieLIA LXXI. — CUCURBITACEE Le cucurbitacee sono piante erbacee, a fusto lungo, debole, stri- sciante o rampicante, spesso ruvide e tubercolose, ricche di succhi acquosi, talora di odore sgradevole. Hanno la radice fibrosa o anche carnosa, il fusto cilindrico o ango- loso, spesso accompagnato da viticci, le foglie alterne, più o meno lo- bate o profondamente divise, picciolate, senza stipole. I fiori sono ora piccoli ora grandi, regolari, unisessuali, solitari nell’ascella delle foglie o in mazzetti peduncolati, inodori, bianchi, ver- dastri o gialli: hanno il calice tubuloso a 5 divisioni, la corolla a 5 pe- tali, liberi fino alla base o saldati in tubo campaniforme; e quindi nei fiori maschi 5 stami di cui 4 appajati 2 a 2 colle antere tortuose, e nei femminei l’ovario infero, che sopporta il calice, a 3-5 logge incom- plete, sormontato da uno stilo brevissimo, diviso in 3 stimmi interi o bilobi. Il frutto è un peponide carnoso, grosso o grossissimo nelle specie coltivate, liscio 0 verrucoso all’esterno, carnoso e più o meno ricco di succhio, a polpa verdastra, bianca, gialla o rossa, zuccherina e anche odo- rosa, talvolta amara, contenente molti semi ovati o lanceolati, schiacciati. Gen. 1. CUCURBITA — Fiori solitari, a corolla evidentemente campa- nulata; semi ovati, a bordo liscio, ingrossato; piante munite di vi- ticci, striscianti o rampicanti. Gen. 2. CUCUMIS — Fiori solitari, almeno i femminei, a corolla ap- pena subcampanulata alla base; semi lanceolati od ovati, a bordo liscio, per lo più attenuato; piante munite di viticci, striscianti; frutti commestibili da crudi. 430 Gen. 3. LAGENARIA — Fiori solitari, a corolla 5-partita; semi bislun- ghi a bordo lobato negli apici; piante munite di viticci, rampicanti. Gen. 4. ECBALLION — Fiori maschili sempre in mazzetti peduncolati ; frutti pelosi e quasi spinosi, ricurvi sul peduncolo; piante senza viticci. Gen. 5. BRYONIA — Fiori assai piccoli, in mazzetti peduncolati o so- litari, i maschili e î femminei in piante separate; frutti in forma di piccola bacca sferica con 5-6 semi. Gen. 1. — CUCURBITA L. Abito. — Piante esotiche, coltivate per usarne i frutti cotti, striscianti o rampicanti, con foglie grandi, ruvide, angoloso-lobate, cuoriformi alla base, coì fiori mediocri o grandi, gialli o bianchi, talora di odore muschiato. I. C. macrocarpa Gasp. Cocc. Flor. Bologn. p. 209. Sin. — C. moscata Duch. Frutti maturi assai grandi, arcuati, rigonfi verso l’apice ove sono cavi, lisci, a pelle e polpa gialla. Si coltiva per l'allevamento e l’ingrasso dei suini e talora an che per l'alimento dell’uomo in inverno. Fiorisce in luglio e ago- sto. Annua. 2. C. Pepo L. Cocc. Flor. Bologn. p. 210. Frutti maturi mediocri o grandi, cilindroideo-bislunghi od ovoidi, lisci, a pelle e polpa gialla, cavi in tutta la loro lunghezza, non arcuati. Si coltiva ovunque abbondantemente e se ne mangiano i frutti verdi col nome di Zucchette insieme ai fiori e ai teneri getti. I frutti maturi si usano per i suini. Fiorisce in giugno e luglio. Annua. 3. C. Melopepo L. Cocc. Flor. Bologn. p. 209. Frutti maturi mediocri, schiacciati a turbante, con una grossa prominenza attorno alla base, gialli e rossi esternamente, gialli nell’ interno. Anche di questa specie si è resa fra noi abbastanza estesa la coltura per l’allevamento dei porci. Fiorisce in luglio e agosto. Annua. 4, C. maxima DC. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 645. Frutti maturi grossissimi, sferoidali, più o meno schiacciati, a pelle generalmente bianca e polpa gialla. Non è molto che questa specie gigantesca è stata introdotta fra noi. Fiorisce in giugno e luglio. Annua. Nora — Nei pergolati e negli orti si veggono spesso coltivate anche altre forme, come le zuechette a perella, spesso rigate di verde e giallo (C. ovifera L.), le zucchette a pasticcino (0. clypeîformis Bacch.), le zucchette ad arancio (C. aurantia L.), le zuechette bitorzolute (C. verrucosa L.). 431 Gen. 2. — CUCUMIS L. Abito — Piante esotiche, estesamente coltivate per usarne i frutti crudi, striscianti, con foglie lobate o profondamente incise, coi fiori piuttosto piccoli, gialli o verdastri. I. C. Melo L. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 644. Frutti sferoidali o bislunghi, solcati, bernoccoluti o reticolati, più raramente lisci, a polpa gialla o bianca, fragrante; foglie lobate, a lobi poco distinti, ottusi. Si coltiva il Melone abbondantemente in tutta la zona littorale e dei colli. Predominano le varietà a polpa gialla, colla scorza ber- noccoluta oppure reticolata. In qualche località vedesi pure la var. a polpa bianca e scorza liscia, chiamata Melone d'inverno. Fiorisce in estate. Annua. 2. C. Citrullus Ser. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 644. Sin. — Citrullus vulgaris Schrad. Frutti sferici, lisci, colla pelle verde scura, talvolta a fascie più pallide, colla polpa rossa, di odore proprio; foglie bislunghe a 5 lobi, pennatifide. Si coltiva il Cocomero o Anguria nelle vallate fresche accanto ai fiumi. Fiorisce in estate. Annua. 3. C. sativus L. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 644. Frutti cilindroideo-bislunghi, talvolta curvi, prima tubercoloso- ispidi, poi lisci, giallognoli a maturità, a polpa bianca, di odore spe- ciale erbaceo; foglie lobate, a lobi acuti. Si coltiva dovunque col nome di Melingolo o Citriolo. Fiorisce in estate. Annua. Gen. 3. — LAGENARIA L. Abito. — Pianta esotica, rampicante, pelosa, colle foglie cuoriformi alla base, quasi intere, coi fiori pic- coli, bianchi, odorosi, sopra peduncoli assai lunghi. L. vulgaris Ser. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 644. Sin. — Cucurbita Lagenaria L. Frutti grandi, strozzati verso la metà, col rigonfiamento infe- riore più grande, sferoidale, l’altro bislungo. Si coltiva comunemente col nome di Zucca dall'acqua per usarne il frutto disseccato e vuoto come recipiente rustico, ovvero per nuo- tare. Fiorisce in estate. Annua. 432 Gen. 4. — ECBALLION RicH. Abito. — Pianta spesso grande, cespugliosa, glaucescente, carnosetta, di sapore amaro, ruvida, tuberco- losa, colle foglie più o meno cotonose di sotto, coi fiori giallognoli, i frutti a zucchette spine- scenti, ricurve, prima verdi indi gialle e allora schizzanti i semi quando si staccano dal peduncolo. E. Elaterium Rich. Arc. Comp. Flor. It. p. 459. Sin. — Momordica Elaterium L. Caule cilindrico, prostrato o eretto, ramoso; foglie cuoriformi- ovate, ottuse, denticolate; fiori maschili in grappoli ascellari, i fem- minei laterali, solitari. Nei luoghi aridi, fra le macerie, comune specialmente lungo il littorale. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in estate. Annua. Si di- stingue col nome volgare di Zucchetta marina, Cocomero asinino. Gen. 5. — ERYONIA LI. (Tav. XXXI, fig. 332). Abito. — Pianta gracile, rampicante, pelosetta, colle foglie pampaniformi, opposte ai viticci, coi fiori bianco-giallognoli, in grappoli lunghi se maschili, brevi se femminei; frutti sferici, prima bianchi indi rossi. B. dioica Jacq. Bert. Flor. It. X. p. 287. Radice carnosa; caule solcato che si eleva rampicando fino a 2-3 metri; foglie ruvide, cuoriformi-palmate, più o meno dentate e divise in © lobi, l'estremo dei quali più grande, acuminato. Nelle siepi e nei luoghi boschivi della zona subapennina. Presso Urbino (Scagn.!), presso Cingoli ed Albacina, ove 1 ho raccolta. Fiorisce in giugno. Annua. Distinguesi col nome di Brionia. FAMIGLIA LXXII. — TAMARISCACEE Le tamariscacee sono frutici o alberetti, coi rami elastici, colorati in rossigno, usate talora per estrarne sostanze coloranti. Hanno la radice fibrosa, i rami eretti o divaricati, le foglie picco- lissime, squamiformi, embriciate, di color verde glauco, senza stipole. I fiori sono molto piccoli, regolari, ermafroditi, accompagnati da brattee, distribuiti in grappoli spiciformi più o meno densi, disposti in pannocchie terminali, bianchi o rosei, talvolta odorosi. Hanno il calice di 4-5 sepali persistenti, la corolla di 4-9 petali alterni coi sepali, e anche essi persistenti, 4-5-10 stami liberi, almeno fin verso la base, inseriti in un cercine glandoloso, l’ovario supero, a una loggia, con 433 3-4 stili brevissimi o nulli. Il frutto è una capsula contenente molti semi minuti e che ordinariamente si apre in 3 valve. Gen. d. TAMARIX — Fiori con 4-5 stami liberi; ovario con 3-4 stili. Gen. 2. MYRICARIA — Fiori con 10 stami saldati nella metà inferiore; ovario senza stili. Gen. 1. — TAMARIX L. Abito. — Pianta in grandi cespugli a lunghi rami legnosi, ascendenti, flessibili, ovvero in alberetto ; fiori piccoli, bianchi o sfumati di roseo, in racemi cilindroidei, disposti in pannocchie e spesso odorosi. T. africana Poir. Bert. Flor. It. III. p. 496. Caule alto fino a 2-4 metri; foglie squamiformi, abbraccianti, più o meno trasparenti nei bordi; fiori in spiche dense, quasi sessili, accompagnati da brattee scagliose, spesso ottuse e più lunghe di essi; stami inseriti sopra un cercine di color castagno, a 4-5 gibbosità. Abbonda nei colli littoranei. Dovunque presso Ancona, ove si coltiva anche per siepe col nome di Tamaricio. Fiorisce in aprile e maggio. Gen. 2. — MYRICARIA Drsv. Abito. — Pianta in cespuglio legnoso alla base, molto simile al comune tamaricio, coi fiori bianchi, piut- tosto grandi, disposti in spica terminale acuta. M. germanica Desv. Parl. Flor. It. V. p. 564. Sin. — Tamarix germanica L. Caule eretto, ramoso, alto 6-15 decim.; foglie lanceolato-lineari, più o meno embriciate; capsula conica, molto più lunga dei petali quando è matura. Quà e là nell'alveo dei fiumi. A Pedaso nell’ Ascolano (Ors.), a Jesi (Grilli!), ove l'ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. FAMIGLIA LXXIIIL — MIRTACEE Di questa famiglia entra nella flora nostra il solo gen. Myrtus di cui segue la diagnosi. vi Gen. MYRTUS — Fiori ermafroditi regolari, col calice di 5 sepali, la b corolla di 5 petali arrotondati, sessili, moltissimi stami liberi, l’ova- 28 434 rio infero a 3 logge, sormontato da uno stilo filiforme; frutto a bacca ovale o rotonda. Gen. MYRTUS L. (Tav. XXXI, fig. 331). Abito. — Pianta legnosa in cespuglio o alberetto sempre verde, a rami alterni od opposti, colle foglie sem- plici, fitte, coriacee, di color verde scuro, di grato odore aromatico, coi fiori bianchi e i frutti nero-azzurri a maturità. M. communis L. Bert. Flor. It. V. p. 117. Caule eretto che si eleva 1-2 metri e anche più; foglie opposte o terne, quasi sessili, ovato-ellittiche, intere; fiori ascellari, lunga- mente peduncolati, con 2 brattee lineari verso l'apice. Nei luoghi selvatici del littorale meridionale, non comune. Ai Buratelli (Marz.), a Ripatransone, Marano, Grottamare, S. Bene- detto (Spad.). Fiorisce in luglio. Nei giardini coltivansi per ornamento le due varietà di Mirto, cioè quella a foglie più grandi, acuminate (M. lusitanica L.) e V’al- tra a foglie piccole, ovate, quasi embriciate (M. tarentina L.). FaMIGLIA LXXIV. — PUNICACEE Il solo gen. Punica facendo parte nella flora nostra, di questa fa- miglia, veggasi qui appresso la diagnosi. Gen. PUNICA — Fiori ermafroditi, regolari, col calice carnoso-coria- ceo, colorato, che racchiude l’ovario e termina in 5-7 lacinie, la corolla di 5-7 petali alterni coi sepali e caduchi, moltissimi stami in varî ordini, l’ovario infero a molte logge. Il frutto è globoso, coronato dal calice, colla buccia coriacea e moltissimi semi avvolti da un arillo succhioso, semitrasparente. Gen. PUNICA L. Abito. — Pianta legnosa in cespuglio o in albero, colle foglie semplici, lucide, di un bel verde, coì fiori grandi, colorati in rosso vivissimo come il calice. P. Granatum L. Bert. Flor. It. V. p. 122. Caule eretto, ramoso, alto fino a vari metri; foglie alterne od opposte, quasi sessili, lanceolate, intere; fiori quasi sessili, solitari o accoppiati. 495 Coltivasi il Melogranato nei giardini e negli orti, ma cresce anche inselvatichito quà e là nelle siepi, nei campi. Fiorisce in luglio. - FAMIGLIA LXXV. — ONAGRARIACEE (Tav. XXXII, fig. 334, 335). Le nostre onagrariacee sono piante erbacee, pelosette intieramente o in parte, inodore. | Hanno la radice fibrosa, il fusto cilindrico o angoloso, talvolta in- grossato nei nodi, le foglie semplici, sparse od opposte, di varia forma, senza stipole. I fiori sono piccoli o mediocri o grandi, ermafroditi, regolari o quasi, ora solitari, ascellari, ora in grappoli, in spiche, accompagnati da brattee, generalmente inodori, bianchi, gialli, rosei. Hanno il calice di 2-4 sepali, la corolla di altrettanti petali, 8 stami dei quali 4 spesso più lunghi, in un solo caso 2 stami, l’ovario infero a 2-4 logge polisperme, sor- montato da uno stilo semplice o diviso in 2-4 stimmi. Il frutto è una capsula a 4 valve che assume spesso la figura di una siliqua e con- tiene molti semi, talvolta muniti di un pappo peloso, ovvero è una capsula che non si apre, con 2 semi. Gen. 4. — CIRCAEA — Fiori con 2 sepali, 2 petali, 2 stami; frutto ovoideo, setoloso. Gen. 2. OENOTHERA — Fiori gialli con 4 sepali, 4 petali, 8 stami; frutto bislungo, coi semi nudi. Gen. 3. EPILOBIUM — Fiori rosei, accidentalmente bianchi, con 4 se- pali, 4 petali, 8 stami; frutto lineare siliquiforme, coi semi muniti di pappo peloso. Gen. 1. — CIRCAEA L. (Tav. XXXII, fig. 335). Abito. — Pianta mediocre, col fusto talora rossigno, ingrossato ai nodi, colle foglie larghe, delicate, op- poste, coi fiori piccoli, bianchi o rosei, in grappolo lasso, coi frutti piegati in basso, coperti di ciglia uncinate. C. lutetiana L. Bert. Flor. It. I. p. 56. Caule cilindrico, eretto, articolato, alto 4-6 decim.; foglie pic- ciolate, ovate, acuminate, appena angoloso-dentate nel margine; fiori senza brattee. 436 Nei boschi di castagni e di faggi della zona subapennina e apennina. Sul M. Cazria (Picc.!), a M. Nerone (Matteucci!), nel. Pesarese (Scagn.!), sui M.' Sibillini e di Sarnano ove l’ ho raccolta. Fiorisce da giugno ad agosto, Perenne. Gen. 2. — OENOTHERA L. (Tav. XXXTI, fig. 334). Abito. — Pianta mediocre o grande, fogliosa, pelosetta, colle foglie sparse, le superiori sessili, i fiori grandi, gialli, talvolta odorosi, in racemo terminale. O. biennis L. Bert. Flor. It. IV. p. 288. Sin. — Onagra biennis All Caule eretto, appena angoloso, ramoso o semplice, alto 5-12 decim.; foglie cauline bislungo-lanceolate, acute, leggermente den- tate o intere; petali cuoriformi a rovescio, più lunghi degli stami. Nelle ghiaje e sabbie marine del littorale settentrionale. A Pe- saro (Scagn.!), a Fano, a Senigallia ove l ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Bienne. Gen. 3. — EPILOBIUM L. Abito. — Piante piccole o mediocri, giacenti o erette, più o meno pelosette, coi rami spesso rossigni, colle foglie alterne, opposte o verticillate, spesso anguste, coi fiori in racemo terminale, inodori, per lo più rosei, talvolta bianchi. 1. E. angustifolium L. Bert. Flor. It. IV. p. 291. Sin. — E. spicatum Lamk. Pianta quasi liscia; caule cilindrico o quasi, spesso rosso, eretto, semplice o ramoso, alto 4-10 decim.; foglie sparse, sessili o appena picciolate, lanceolate anguste, acuminate, intere o denticolate; fiori roseo-violacei, un po irregolari, in racemo ricco, allungato pirami- dale, cogli stami più brevi dello stilo. Nei boschi e nei prati degli Apennini meridionali. In Arquata (Ors.), sui M.' di Sarnano (Nard.), a M. Regnolo (Marz.), al Lam- bro ove l'ho raccolta. Fiorisce in luglio. Perenne. 2. I. angustissimum Willd. Bert. Flor. It. IV. p. 292. Sin. — E. Dodonaei Vill. E. rosmarinifolivm Haenk. Pianta quasi liscia; caule cilindrico, eretto o ascendente, spesso rosso, con molti rami laterali abortivi, alto 3-9 decim.; foglie sparse, sessili, lineari, intere o quasi; fiori rosei o bianchicci, un po’ irre- golari, in racemo povero, contratto, foglioso, cogli stami lunghi quanto lo stilo. Nei luoghi incolti e aridi delle strette vallate apennine d’onde scende nelle ghiaie dei fiumi. Lungo il Chienti (Nard.), a Castel 437 trosino nell’Ascolano (Ors.), ad A/bacina ove V ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 3. E. rirsutum L. Bert. Flor. It. IV. p. 295. Sin. — E. aquaticum Thuill. Pianta mollemente pelosa; caule cilindrico, eretto, ramoso, alto 10-15 decim.; foglie bislunghe, acute, opposte, sessili, abbraccianti alla base, sottilmente seghettate; fiori grandi, rosei, regolari, eretti prima dello sbocciamento, in racemo lasso foglioso, coi sepali ari- stati all’ apice. Nei luoghi umidi della zona subapennina e apennina, non co- mune. Presso Ascoli (Ors.), sui M.' di Cingoli e al Sanvicino ove l'ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 4. E. parviflorum Schreb. Bert. Flor. It. IV. p. 297. Sin. — E. molle Lamk. Pianta vellutata; caule cilindroideo, eretto o ascendente, ramoso o semplice; alto 3-8 decim.; foglie ovato-lanceolate, opposte, le in- feriori brevemente picciolate, sottilmente seghettate; fiori piccoli, rosei o bianchi, regolari, eretti prima dello sbocciamento, in ra- cemo terminale lasso, coi sepali non aristati. Nei luoghi umidi degli Apennini e lungo i corsi d’acqua, rara. Nell’ Urbinate (Brign.), nel Pesarese (Scagn.!), a M. Nerone ove l'ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 5. E. montanum L. Bert. Flor. It. IV. p. 301. Pianta quasi liscia; caule cilindrico, eretto o ascendente, per lo più semplice, alto 2-6 decim.; foglie ovato-bislunghe, opposte, brevemente picciolate, appena seghettate; fiori rosei, regolari, chi- nati prima dello sbocciamento, in racemo terminale lasso, foglioso. Dalle cime degli Apennini al limite inferiore del faggio, A_M. Accumoli, al M. dei Fiori, sul Vettore (Ors.), a M. Birro (Utili), a M. Catria (Picc.!) ove lho raccolta, sui M.' di Urbino (Brign.), a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce da giugno ad agosto. Perenne. 6. E. alsinaefolium Vill. Bert. Flor. It. IV. p. 305. Sin. — E. origanifolivm Lamk. Pianta pelosetta nel fusto, fornita di stoloni sotterranei; caule a 4 angoli ottusi, eretto o ascendente, per lo più semplice, alto 1-3 decim.; foglie ovate acute, opposte o alterne superiormente, con picciolo brevissimo, intere o scarsamente denticolate ; fiori rosei, regolari, chinati prima dello sbocciamento, in racemo terminale povero, foglioso. Nei luoghi umidi dei più alti Apennini meridionali. AM. Pe- lone, a Balzo Borghese, a Castelluccio (Ors.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 438 7. E. tetragonum L. Bert. Flor. It. IV. p. 300. Pianta liscia o quasi; caule percorso da 4 linee salienti, eretto, più o meno ramoso, alto 3-6 decim.; foglie lucide, lanceolate, an- guste, minutamente e acutamente seghettate, sessili, le inferiori op- poste, le superiori spesso alterne; fiori rosei, regolari, erettì prima dello sbocciamento, in racemo terminale lasso. Nei luoghi umidi del Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in luglio. Perenne. FAMIGLIA LXXVI. — LITRARIACEE Nella flora nostra appartiene a questa famiglia il solo gen. Lythrwm di cui segue la diagnosi. Gen. LYTHRUM — Fiori ermafroditi, regolari, col calice tubuloso a 8-10- 12 denti, la corolla di 4-6 petali attenuati in basso, 6-12 stami (nelle nostre specie), perigini, cioè inseriti nel tubo del calice, l’ovario a 2 logge polisperme, collo stilo filiforme. Il frutto è una capsula a 2 valve con molti semi. Gen. LYTHRUM L. (Tav. XXXII, fig. 333). Abito. — Piante mediocri, liscie o pelosette, col fusto angoloso, colle foglie semplici, anguste, generalmente sessili e opposte, coi fiori in spica allungata o solitari nelle ascelle delle foglie superiori, mediocri o piccoli, roseo-violacei. l. ZL. Salicaria L. Bert. Flor. It. V. p. 10. (fig. 333). Pianta per lo più peloso-vellutata; caule eretto, semplice o ramoso, alto 5-10 decim.; foglie sessili, cuoriformi e abbraccianti alla base, intere, opposte, lanceolate acuminate; fiori piuttosto grandi, in mazzetti sessili e formanti una spica fogliosa molto lunga; stami 12, di cui 6 più lunghi. Quà e là nei prati umidi e accanto ai fossi. A Pesaro (Scagn.!), a Senigallia d'onde l’ebbi da Matteucci, a Portonovo, alla foce del- Esino, ai Prati presso Ancona, nelle quali località lho raccolta. Fiorisce da luglio a settembre. Perenne. 2. L. Hyssopifolia L. Bert. Flor. It. V. p. 14. Pianta liscia, opaca; caule eretto o ascendente, ramoso, alto 2-4 decim.; foglie ristrette alla base, intere, generalmente alterne, 439 le inferiori bislungo-lanceolate ottuse, le superiori lanceolato-lineari, acute; fiori piccoli, solitari, quasi sessili, coi petali più brevi del calice e 6 stami. Nei luoghi umidi e nei fossi, rara. Presso Ascoli (Ors.), nell’ Ur- binate (Brign.), nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in giugno. Annua. FamieLIA LXXVIIL — POMACEK (Tav. XXXII, fig. 336 a 338). Le pomacee sono arboscelli o alberi, sovente coltivati per siepi o per i frutti, fornite di succhi astringenti nella corteccia e di acido prus- sico nei fiori e nei semi che perciò odorano e sanno di mandorle amare. Hanno la radice fibrosa, il tronco eretto; coi rami ora ascendenti ora divaricati, ricoperti di scorza bruna, lucida se giovane, le foglie semplici o anche composte, picciolate, sparse o fascicolate, accompagnate da stipole rudimentali, caduche. I fiori sono mediocri, regolari, ermafroditi, distribuiti per lo più in mazzetti corimbiformi o false ombrelle nelle ascelle delle foglie supe- riori, raramente solitarî, bianchi o rosei. Hanno il calice aderente al- l’ovario e diviso in 5 lacinie, la corolla di 5 petali più 0 meno arro- tondati, molti stami inseriti coi petali sul calice o in un cingolo car- noso, l’ovario di 1-2-5 logge disperme, sormontate da altrettanti stili o liberi o saldati verso la base. Il frutto è un melonide carnoso (tipo la mela), coronato dai resti del calice, coi semi protetti da un endocarpo osseo o membranaceo, di grandezza e forma diversa, spesso fragrante nelle specie coltivate, colorato in giallo, rosso, aranciato, rugginoso, 0 di colore variabilissimo se trattasi di specie coltivate. LU Frutti a uno o più’noccioli ossei. Gen. 1. MESPILUS — Fiori grandi, solitari o a coppie, quasi sessili; 5 stili; divisioni del calice fogliacee e molto lunghe nel frutto che è ferrugineo a maturità. Gen. 2. CRATAEGUS — Fiori piccoli, peduncolati, in mazzetti corim- bosi; 1-3 stili; divisioni del calice rudimentali nel frutto che è rosso a maturità. i 440 Gen. 3. COTONEASTER — Fiori piccoli, peduncolati, generalmente in mazzetti corimbosi; 3-5 stili; noccioli sporgenti nella parte supe riore de] frutto che è aranciato o nero a maturità. II. Frutti senza noccioli ossei. Gen. 4. CYDONIA — Fiori solitari, quasi sessili; divisioni del calice fogliacee; 5 stili liberi. Gen. 5. PYRUS — Fiori a mazzetti corimbosi o in ombrelle, general- mente peduncolati; 5 stili liberi o saldati alla base; foglie sem- plici, seghettate. Gen. 6. SORBUS — Fiori come nel gen. precedente; 2-3-5 stili liberi; foglie pennate o lobate o anche semplicemente seghettate, ma al- lora bianco-nivee di sotto. Gen. 7. AMELANCHIER — Fiori come nel gen. precedente; 3-5 stili saldati alla base; petali lineari-lanceolati; frutti neri a maturità. Gen. 1. — MESPILUS L. Abito. — Alberetto o albero a rami divaricati, talora spinescenti, colla scorza rossigna o cenerognola, colle foglie semplici, grandi, pelosette e anche un po’ fioccose, coi fiori grandi, bianchi, per lo più so- litari; frutti coperti di peluria, specialmente in gioventù. M. germanica L. Bert. Flor. It. V. p. 159. Foglie bislungo-lanceolate, acute, minutamente seghettate, bre- vemente picciolate; petali ovati o cuoriformi a rovescio, con un- ghia lunga. Si coltiva il Nespolo in tutta la regione e cresce anche insel- vatichito nei boschi e nelle siepaglie. Fiorisce in maggio. Gon. 2. — CRATAEGUS L. (Tav. XXXII, fig. 336). Abito. — Arbusti o frutici in cespuglio o in alberetto, coi rami ascendenti, spinosi, colla scorza rossigna o bruna, colle foglie più o meno intagliate o lobate, liscie e lucide, raramente pelose, coi fiori piccoli, odorosi, bianchi o carnicini, in corimbi ombrelliformi; frutti di colore rosso corallo a maturità. 1. C. oxyacantha L. Arc. Comp. Flor. It. p. 230. (fig. 336). Sin. — C. monogyna Jacq. Mespilus oxyacantha Smith. Foglie lucide, ovato-cuneiformi, profondamente divise in 5-7 lacinie lanceolate, intere o con qualche dente. Var. — C. oxyacanthoides Thuill. 441 Foglie più piccole della specie precedente, a 3 o anche © lobi seghettati, arrotondati. Cresce fra noi la specie comunemente fra le boscaglie e sì col- tiva per siepi col nome di Spino bianco, Maggio, Melella, Cerasòla. Dovunque presso Ancona. La var. cresce quasi esclusivamente nella zona apennina e subapennina, e parmi doversi riferire a questa an- che l’altra (0. subiriloba Arc.) registrata del M. Sanvicino. Incon- ' trasi nel Camerinese (Ottav., Spad.), a Matelica, Fabriano, M. Cucco, M. Catria (Spad.!), M. Nerone ove l ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. 2. C. Azarolus L. Are. Comp. Flor. It. p. 230. Foglie pelose, vellutate nei piccioli, cuneiformi, profondamente divise in 3-5 lacinie intere o grossamente dentate; frutti odorosi. Coltivasi il Lazzarolo in tutta la regione. Fiorisce in maggio. Arbusto. Gen. 3. — COTONEASTER Mep. (Tav. XXXII, fig. 837). Abito. — Arbusti o frutici in cespuglio assai ramoso, coi rami spinosi o no, colla scorza rossigna o cene- rognola, colle foglie piuttosto piccole, lucide di sopra, talvolta bianco-tomentose di sotto, coi fiori bianchi o rosei, piccoli, in mazzetti ricchi o poveri; frutti aranciati ovvero prima rossi poi neri a maturità. l. 0. Pyracantha Lindl. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 656. (fig. 337). Sin. — Mespilus Pyracantha L. Crataegus Pyracantha Pers. Foglie bislungo-ellittiche, brevemente picciolate, minutamente dentate, liscie anche di sotto; fiori sempre eretti; frutti aranciati. Quà e là in molte località nelle siepi e nei boschetti della zona littorale e dei colli. A_Varano, al Trave, a M. Conero presso An- cona, ove l'ho raccolta. Fiorisce in maggio. Dicesi volgarmente Spincervino, Fellònghe. 2. C. vulgaris Lindl. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 657. Sin. — Mespilus Cotoneaster L. Foglie ellittiche o arrotondate, brevemente picciolate, intere, bianco-tomentose di sotto; fiori pendenti dopo la fecondazione; frutti rossi e quindi neri. Nei boschi degli Apennini. Sui M.' di Ascoli, Acquasanta, Acqua- canina, a M. Corsòra, a M. Cucco (Spad.!). Fiorisce in giugno e luglio. Distinguesi col nome volgare di Cotognastro, Sorbello. 442 Gen. 4. — CYDONIA Tourn. Abito. — Arbusto o albero coi rami divaricati, bruno-rossigni, pelosi in gioventù e anche fioccosi come altre parti della pianta, colle foglie mediocri, tomentose di sotto, coi fiori bianchi o esternamente rosei, grandi, quasi sessili; frutti tomentosi allo stato agreste, indi di color giallo zolfino, assai odorosi, C. vulgaris Pers. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 653. Sin. — Pyrus Cydonia L. F Foglie picciolate, ovate, acute od ottuse, interissime. Si coltiva il Melocotogno in tutta la regione, ma cresce anche selvatico quà e là. Nelle boscaglie dell’ Ascolano, dell’Urbinate (Spad.!), del Pesarese (Scagn.!), nella selva di Castelfidardo ove Y ho rac- colta. Fiorisce in aprile. Gen. 5. — PYRUS L. Abito. — Arbusti o alberi coi rami ascendenti o divaricati, colla scorza bruna-cenerognola, colle foglie mediocri, totalmente liscie o pelosette di sotto, coi fiori mediocri, bianchi o carnicini, in mazzetti peduncolati o sessili; frutti conici o sferoidali. 1. P. communis L. Bert. Flor. It. V. p. 165. Sin. — P. Pyraster Spad. Foglie ovate acute, appena seghettate, liscie e lucide in ambe le pagine, specialmente se adulte; frutti attenuati verso il picciolo. Il Pero viene estesamente coltivato in tutta la regione e alligna selvatico o inselvatichito in molti boschi, dai colli agli Apennini. Sui M. di Ascoli, di Sarnano, di Monsamartino, di Fabriano, sul M. Catria (Spad.!), nel Pesarese (Scagn.!), ov’ è rara, nella selva di Castelfidardo ove Y ho raccolta. Fiorisce in aprile. Assai antica è nelle Marche la coltivazione di quest’albero e fino dai tempi di Giovenale vantava il Piceno la fama di alcune varietà di pere assai pregiate. Il Peranzoni (De laudibus Piceni) citato dallo Spadoni, novera 44 varietà proprie delle Marche. Senza perderci nel labirinto dei nomi e delle interpretazioni, ricorderò soltanto le varietà oggi più comuni nei nostri mercati e più co- stanti, trascurando quelle di recente importazione per le quali il maggior merito è spesso di essere forestiere. Fra le pere primaticcie si hanno le Perelle che maturano verso la fine di maggio e poco prima delle Pere di Senigallia, delle P. Cannelle, delle Brutte-buone, delle Zuccheramandole. Fra quelle di estate abbiamo anzitutto le Spadone dalla pelle delicata e dalla polpa succolentissima, le Ghiacciole, le Butire, le Lardone, le Buoncristiane. Fra le pere invernali primeggiano le Spine assai pregiate e la Martine. 443 2. P. Malus L. Bert. Flor. It. V. p. 169. Sin. — P. Agrimelea Spad. Foglie ovato-ellittiche, seghettate, liscie di sopra, tomentose o pubescenti di sotto; frutto ombelicato nel picciolo. Si coltiva il Melo anche più abbondantemente del pero e eresce selvatico nei luoghi stessi di quest’ ultimo. Nelle macchie di Fiastra e Acquacanina, Montalto, M. Regnolo, M. Gemmo (Spad. !), presso l’eremo di M. Cucco ove 1’ ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Fra le varietà di mele, quella più estesamente coltivata e che forma oggetto di considerevole commercio è la Mela Rosa, che si conserva assai bene d'inverno. Sono inoltre più volgarmente note: la Ruggine di cui si distingue una sottovarietà a frutto piccolo 0 piccolissimo, la Mela del paradiso, di color giallo e assai fragrante, la Mela rossa, la Mela appia, la Mela a inuso di bove ecc. Gen. 6. — SORBUS L. (Tav. XXXII, fig. 338). Abito. — Arbusti o alberi a rami ascendenti, colla scorza bruno-ceferognola, colle foglie composte o lo- bate, in un solo caso semplicemente seghettate, piuttosto grandi, per lo più pubescenti o tomen- tose di sotto, coi fiori bianchi o carnicini, in corimbi composti. I frutti sono mediocri o piccoli, fatti a pera o sferoidali, rossi, gialli, rugginosi, 1. S. domestica L. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 654. Sin. — Pyrus domestica Smith. P. Sorbus Gaertn. Foglie impari-pennate, colle foglioline ovato-ellittiche o lanceo- late, seghettate fin verso la base, pubescenti-biancastre di sotto, almeno da giovani; frutto a pera, giallo o rosso a maturità. Coltivasi il Sorbo in tutta la regione e cresce selvatico nelle macchie cedue. A Portonovo, al M. Conero, nella selva di Castelfi- dardo ecc. ove lho raccolta. Fiorisce in maggio. Distinguesi la var. domestica a frutto piccolo e maturazione precoce dall'altra a frutto più grande che si raccoglie in ottobre e si lascia maturare nei granai. 2. S. Aucuparia L. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 654. Sin. — Pyrus Auguparia Gaertn. Foglie impari-pennate, colle foglioline bislungo-lanceolate, se- ghettate fin verso la base, liscie o quasi di sotto; frutto poco più grosso di un pisello, color cinabro a maturità. ’ Nei boschi della zona subapennina e apennina. A_M. Regnolo, Capo di Tenna, M. Alpone (Marz., Ottav.), Acquacanina, Matelica, Esanatolia, Cingoli (Spad.!), Urbino (Brign.). Fiorisce in giugno e matura i frutti in settembre. Dicesi volgarmente Sorbo selvatico, Sorbo da caccia. 444 3. S. Aria Crantz. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 654. (fig. 338). Sin. — Crataegus Aria L. Pyrus Aria Ehrh. Foglie brevemente picciolate, ovato-bislunghe o arrotondate, più o meno cuneate alla base, oscuramente lobate o semplicemente seghettate, bianco-tomentose di sotto: frutti sferoidali, piccoli, di colore rosso aranciato. In molte località boschive della zona apennina. A M. Volubrio e di S. Marco nell’Ascolano (Ors.), alla Madonna del Lambro, ai Balzi rossi, a Capo di Tenna, a M. Corona (Marz.), ad Acquasanta, Montefortino, M. Regnolo, Sanseverino, Camerino, Cingoli, Fabriano (Spad.), a Serra S. Quirico (Scagn.! ), al Sanvicino e al Nerone ove l’ ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio, matura i frutti in settembre. Si distingue col nome di Sorbone, Riatto. 4. S. torminatis Crantz. Ces. Pass. e Gib. ‘Comp. Flor. It. p. 655. Sin. — Crataegus torminalis L. Pyrus torminalis Ehrh. Foglie con lunghi piccioli, ovate o bislunghe, larghe, divise per lo più in 7 lobi acuti, seghettati, pelosette nella pagina infe- riore o totalmente liscie e lucide; frutti ellittici, della dimensione di una nocciola, bruno-rugginosi a maturità. Nei boschi dei colli e della zona subapennina, comune. A_Sangi- nesio (Nard.), Acquacanina, San Maroto, Serra Petrona, Camerino, Sanseverino, Cingoli, Massaccio, Jesi (Spad.!), a Pesaro (Scagn.!) nella selva di Castelfidardo e al M. Conero, ove l’ ho raccolta. Fio- risce in maggio e giugno. Distinguesi col nome di Arbuatto. 5. S. forentina Nym. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 654. Sin. — Crataegus florentina Zucc. Pyrus crataegifolia Tar. T. Foglie con lunghi piccioli, ovato-cuoriformi, lobato-incise, se- ghettate, liscie di sopra, bianco-tomentose di sotto; frutti piccoli, elissoidei, ombilicati, di colore rosso pallido a maturità. . Nei luoghi boschivi, rara. A_S. Ginesio (Nard.), nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in maggio. Gen. 7. — AMELANCHIER Mep. Abito. = Arbusto o frutice cespuglioso coi rami ascendenti, rosso-scuri, tomentosi nello sviluppo, colle foglie semplici, coperte di lanugine caduca nella pagina inferiore, coi fiori mediocri, bianchi, a petali angusti e lunghi, disposti in racemi poveri. Frutti piccoli, nero-azzurri a maturità. A. vulgaris Moench. Arc. Comp. Flor. It. p. 233. Sin. — Mespilus Amelanchier L. Pyrus Amelanchier All. Cra- taegus Amelanchier DC. Aronia rotundifolia Pers. Foglie picciolate, ellittiche, seghettato-dentate, lisci» in ambe le pagine se adulte; frutti ovoidei. Nei luoghi aridi e sassosi della zona apennina. Sui M.' Sibit- 445 lini, a Capo di Tenna, alla Madonna del Lambro (Marz.), a M. S. Marco (Spad.), a Pioraco (Ottav.), a Frasassi (Nard.), ad Acqua- canina, Montecavallo (Reali), sui M.' di Urbino (Brign.), sul Catria e presso il M. della Strega ove \ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Si distingue col nome volgare di Pero Cervino. FAMIGLIA LXXVIH. — ROSACEE (Tav. XXXII, XXXIII, fig. 340 a 346). Le nostre rosacee sono erbe o piante lignescenti, ora in cespuglio ora sarmentose, spesso pelose o anche vellutate e tomentose, ovvero aculeate, contenenti talvolta succhi astringenti. Hanno la radice fibrosa, accidentalmente tubercolosa, il fusto cilin- drico o angoloso e solcato, eretto o strisciante, le foglie generalmente composte, palmate o pennate, alterne, accompagnate da stipole persi- stenti o caduche. I fiori sono raramente piccoli, per lo più mediocri o grandi, rego- lari, ermafroditi, accidentalmente unisessuali, di rado solitari, spesso in corimbi ramosi o in ombrelle o in racemi spiciformi o in capolini, ac- compagnati da brattee, inodori od odorosi, bianchi, rosei, gialli, aran- ciati. Hanno il calice generalmente di 5 sepali, accompagnati talora da altri più esterni alternanti coi primi (calicetto), la corolla rosacea di 4-5 petali, raramente di 6-8, talvolta mancante per aborto, gli stami per lo più assai numerosi, raramente ridotti a pochi, l’ovario circondato dal calice, coi carpelli talora sopra un ricettacolo ovoideo, che diventa carnoso sul frutto. Questo è costituito di achenî, ora aridi, ora avvolti da polpa carnosa ma distinti, ora rinchiusi nel calice che si trasforma in una specie di capsula coriacea o membranosa. IE Foglie semplici. Gen. 1.DRYAS — Fiori con 8-9 sepali, 8-9 petali, molti stami; frutto arido di molti achenî piumosi, sopra un ricettacolo peloso. Il. Foglie pennate o pennatifide, almeno le inferiori. Gen. 2. SPIRAEA — Fiori con 5 sepali senza calicetto, 5 petali, molti stami; frutto arido, di molte capsule contenenti 1-2 semi, 446 Gen. 3. GEUM — Fiori con 5 sepali accompagnati da un calicetto, 5 petali, molti stami; frutto arido di molti achenî irsuti, sormontati da una lunga resta. Gen. 7. AGRIMONIA — Fiori in spica allungata, con 5 sepali accom- pagnati da un calicetto, 5 petali, 5-15 stami; frutto arido capsu- lare, contornato di setole uncinate. ; Gen. 8. AREMONIA — Fiori con 5 sepali accompagnati da un cali- cetto e da 2 brattee saldate in involucro frastagliato, 5 petali, 9-10 stami; frutto arido senza setole uncinate. Gen. 10. POTERIUM — Fiorì con 4 sepali, senza corolla, con 4 o molti stami promiscuamente ermafroditi e unisessuali; frutto arido di 1-3 achenî entro il calice indurito. Gen. 11. ROSA — Fiori con 5 sepali spesso incisi, 5 petali, molti stami; frutto capsuliforme, coriaceo, liscio, colorato a maturità, contenente molti semi spesso pelosi. II. Foglie palmate o lobate. Gen. 4. RUBUS — Fiori con 5 sepali, senza calicetto; 5 petali, molti stami; frutto succolento, sopra un ricettacolo arido, spugnoso ; piante lignescenti sarmentose. Gen. 5. FRAGARIA — Fiori con 5 sepali accompagnati da un cali- cetto; 5 petali, molti stami; frutto succolento di molti achenî im- mersìi nel ricettacolo carnoso. Gen. 6. POTENTILLA — Fiori con 5 sepali accompagnati da un cali- cetto; 5 petali (in un solo caso 4), molti stami; frutto arido di molti achenî minuti, sopra un ricettacolo setoloso. Gen. 9. ALCHEMILLA — Fiori con 4-5 sepali accompagnati da un calicetto; nessun petalo, 1-4 stami; frutto arido di 1-4 achenî rac- chiusi nel ricettacolo capsuliforme. Gen. 1. — DRYAS L. Abito. — Pianticella umile sebbene talora lignescente alla base, colle foglie semplici, picciolate, coi fiori solitarî, piuttosto grandi, gialli o bianchi, cogli achenî piumosi, D. octopetala I. Bert. Flor. It. V. p. 296. Caule prostrato, ramoso, alto 5-10 cent.; foglie ellittiche, pro- fondamente dentate, lucide e rugose di sopra, bianco-tomentose di sotto; fiori coi petali lunghi il doppio dei sepali. Nella parte scoperta dei più alti Apennini meridionali. Sul St billa (Marz.), a S. Gemma (R. Ricci!), sul Priore e sul Vettore ove l’ ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. x 447 Gen. 2. — SPIRAEA L. Abito, — Pianta mediocre, liscia o quasi, colle foglie pennatifide, lunghe e strette, frastagliate, coi fiori piuttosto piccoli, numerosi, bianchi, in pannocchia corimbosa terminale, nuda; radice con tuberi. S. Filipendula L. Bert. Flor. It. V. p. ISI. Caule eretto, cilindrico, semplice o appena ramoso, alto 3-6 decim.; foglie pennatifide, colle foglioline fitte, più piccole in basso, bislunghe, profondamente incise e dentate; fiori coi petali più lun- ghi degli stami; acheni pelosi. Nei pascoli della zona apennina. A_M. Regnolo (Ottav., Marz.), sul Sibilla (Marz.), al Piano di Castelluccio (R. Ricci!), sui M.' di Sarnano, al Sanvicino, a M. Catria, nelle quali località Y ho rac- colta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Gen. 3. — GEUM L. (Tav. XXXIII, fig. 341). Abito. — Pianta mediocre, mollemente pelosa, colle foglie inferiori piuttosto grandi, pennatifide, coi fiori solitarî, piccoli, gialli, più o meno peduncolati. G. urbanum L. Bert. Flor. It. V. p. 288. Caule eretto, semplice o biforcato, alto 3-6 decim.; foglie infe- riori pennato-partite, col lobo estremo assai grande, doppiamente dentato, le superiori tripartite, coi lobi cuneati, dentato-incisi; fiorì eretti, coi sepali rovesciati nella fruttificazione, coi petali ovati a rovescio; resta dei carpelli liscia. Nei luoghi boschivi, fra le macchie della zona subapennina e apennina. A _M. Pelone, M. Acuto (Ors.), a M. Volubrio (Marz.), a M. Catria (Picc.!), sui M.' di Urbino (Brign.), nel Pesarese (Scagn.!), al Sanvicino ove lho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. Gen. 4. — RUBUS L. (Tav. XXXIII, fig. 343). Abito. — Piante legnose in basso, generalmente aculeate, emananti lunghi rami sarmentosi, striscianti, angolosi e solcati, colle foglie palmate a 3-5 foglioline grandi, sovente pelose o parzialmente to- mentose, coi fiori bianchi o rosei, in grappoli ascellari o terminali ; frutti succolenti rossi o neri, agro-dolci. I. Ie. Idaeus L. Bert. Flor. It. V. p. 233. Caule eretto, inerme o munito di aculei setacei, alto 3-10 decim.; foglie di 3-5 foglioline ovaio-bislunghe acute, seghettate, ‘pelose di sopra, bianco-tomentose di sotto; fiori bianchi, piccoli; frutti rossi, odorosi. Cresce il Lampone nei luoghi selvatici degli Apennini meridio- nali. A M. Aeuto (Ors., Spad.!), a Castelluccio (Ottav.?), a M. Car- 448 dosa, a Valle Canetra, d'onde me l ha comunicata R. Ricci. Fio- risce in luglio. 2. R. tomentosus Borkh. Bert. Flor. It. V. p. 221. Sin. — R. triphyllus Bell. Caule tomentoso, ramoso, debole, con aculei gracili, più o meno lunghi, diritti o adunchi; foglie di 3 o 5 foglioline di forma varia, acute, irregolarmente seghettate, vellutate in ambe le pagine o ver- deggianti di sopra ma biancastre di sotto; fiori bianchi, numerosi, piccoli, coi sepali lanceolati; frutti neri, piccoli. Nei luoghi selvatici della zona apennina meridionale. A M. Acuto (Spad.!), al M. deî Fiori (Marz.), al Vettore (Ors.). Fiorisce in giugno. 3. R. discolor Weih. et Nees, Arc. Comp. Flor. It. p. 219. (fig. 343). Sin. —- IR. fruticosus L. et plur. auct. Caule cadente o strisciante, con aculei robusti, più o meno lunghi, diritti o adunchi; foglie di 5 foglioline di forma varia, sot- tilmente seghettate, bianco-tomentose di sotto, liscie di sopra; fiori per lo più rosei, mediocri, coi sepali ovati; frutti neri a maturità, piuttosto grossi. Nelle siepi e nelle prunaglie in tutta la regione, comunissima. Dovunque presso Ancona ove distinguesi con nome volgare di More, Rugo. Fiorisce in giugno e luglio. 4. R. glandulosus Bell. Bert. Flor. It. V. p. 224. Sin. — R. hybridus Vill. Caule cespuglioso con aculei gracili, diritti 0 ricurvi, accompa- gnati da setole glandolose nei rami più giovani e nelle infiorescenze; foglie di 3 foglioline ovato-bislunghe, minutamente seghettate, pu- bescenti nelle 2 pagine e cigliate; fiori bianchi o rosseggianti, coi sepali tomentosi, lungamente acuminati, patenti o reflessi; frutti neri a maturità, di molti acinelli. Var. —- R. hirtus W. et K. Foglie più piccole, quasi vellutate nella pagina inferiore ; aculei sempre diritti. Nei boschi degli Apennini. All’ Infernaccio di S. Leonardo, a M. Acuto (Ors.), sul M. dei Fiori, M. Alpone, Montefortino (Marz.), M. Birro (Utili), a M. Nerone ove 1’ ho raccolta. La var. sul M. Ca- tria (Picc.!), ove pure 1’ bo raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. 9. R. caesius L. Bert. Flor. It. V. p. 228. Caule cadente o strisciante, con aculei brevi, diritti o ricurvi; foglie di 3 foglioline larghe, di forma irregolare, talvolta lobate, irregolarmente seghettate, liscie o pubescenti di sopra, vellutate di sotto; fiori piuttosto grandi, generalmente bianchi, coi sepali ovali, 440 appressati al frutto, terminati in punta filiforme; frutti neri, glau- cescenti a maturità, di pochi acinelli. Fra i rottami, nelle macchie, nelle siepi, sparsa quà e là. A Montefortino (Marz.), nel Pesarese (Scagn.!), in Amandola, Alba- cina è sul M. Conero, ove l'ho raccolta. Fiorisce in giugno. Gen. 5. — FRAGARIA L. Abito. — Piante erbacee striscianti e radicanti, mollemente pelose, colle foglie palmato-ternate, a foglio- line seghettate, sericee nella faccia inferiore, coi fiori bianchi, mediocri, in corimbo semplice o composto, coi frutti polposi, rossi, fragranti, agro-dolci. l. F. vesca L. Bert. Flor. It. V. p. 236. Sepali aperti o rovesciati sotto il frutto che è di colore roseo o rosso vinoso a maturità. Nei boschi e nelle loro radure in tutta la regione, ma più spe- cialmente nella zona apennina. AM. Volubrio (Marz.), al Sanvi- cino (Nard.), sui M.' di Sarnano, al M. Nerone e al M. Conero ove l'ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. Si coltiva dovunque negli orti col nome di Fragola. 2. F. collina Ehrh. Bert. Flor. It. V. p. 239. Sepali appressati nel frutto che è di colore rosso miniato a maturità e ricorda nell’odore il fior di ginestra. Nelle selve cedue della zona subapennina e dei colli. Nel Fa- brianese, nel Pesarese (Scagn.!), al M. Conero e alla selva di Ca- stelfidardo ove \ ho raccolta. Fiorisce in primavera e in estate. Coltivasi in qualche località come presso Jesi. Gen. 6. — POTENTILLA L. (Tav. XXXIII, fig. 342). Abito. — Piante erbacee, talora striscianti, pelose o vellutate o tomentose, colle foglie palmate, coi fiori mediocri, più spesso gialli o dorati, raramente bianchi, disposti in corimbi più o meno ricchi o anche solitari. * Piante semplicemente pelose 0 irsute. I. P. reptans L. Bert. Flor. It. V. p. 271. (fig. 342). Pianta cigliata, con lunghi stoloni striscianti; foglie lungamente picciolate, di 5 foglioline bislungo-cuneate, ottuse, grossamente se- ghettate fin verso la base; flori solitarî, ascellari, giallo-dorati, lun- gamente peduncolati, coi petali cuoriformi a rovescio. Nei luoghi erbosi, lungo le vie, sul margine dei fossi, comune in tutta la regione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in maggio. Perenne. I 29 450 2. P. recta L. Bert. Flor. It. V. p. 247. Sin. — P. pilosa Willd. Pianta irsuta o quasi lanosa in basso; caule eretto, semplice o ramoso all’apice, alto 2-5 decim.; foglie col picciolo successiva- mente più breve, di 7-5 foglioline bislungo-lanceolate a rovescio, ottuse, profondamente seghettato-incise; fiori gialli zolfini, in co- rimbo terminale. Nei luoghi erbosi della zona apennina. Sui M.' di Pesaro (Scagn.!), sul M. Sanvicino d'onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in giugno. Perenne. 3. P. hirta L. Bert. Flor. It. V. p. 249. Sin. — P. recta var. hirta Arc. Pianta irsuta come la preced., col caule eretto, alto 2-3 decim.; foglie col picciolo successivamente più breve verso 1’ infiorescenza, di. 7-5 foglioline cuneate anguste, quasi troncate all’ apice, grossa- mente dentato-intaccate; fiori in corimbo terminale, gialli dorati. Nei pascoli montuosi, rara. A_Montefortino (Marz.), al M. Co- nero ove l’ ho raccolla. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 4. P. Tormentilla Sibth. Arc. Comp. Flor. It. p. 216. Sin. — Tormentilla erecta L. Pianta pubescente; caule gracile, ascendente, ramoso, alto 1-3 decim.; foglie sessili in alto, di 3 foglioline lanceolate, acute, se- ghettate; fiori piccoli, gialli dorati, in pannocchia terminale o anche solitari, con 4 petali, 4 sepali più grandi e 4 più piccoli. Nei luoghi boschivi della zona apennina, rara. AM. Alpone (Marz.), sui M.' di Urbino (Brign.). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 5. P. alpestris Hall. Bert. Flor. It. V. p. 275. Sin. — P. filiformis DO. P. salisburgensis Haenck. Pianta cigliata; caule ascendente, alto 5-15 cent.; foglie infe- riori picciolate, di 5 foglioline cuneate, quasi troncate all’apice, ove sono 5-7 denti; fiori gialli dorati, in corimbo povero o solitarî. Sulla parte scoperta dei più alti Apennini. Sul M. Vettore ( Ors., Ottav.), sul Priore, sul Sibilla (Marz.), a Balzo Borghese (Ottav.), a M. Birro (Utili), sul M. Catria d'onde l’ebbi da Piccinini. Fio- risce in giugno e luglio. Perenne. ** Piante sericee 0 tomentoso-vellutate, totalmente 0 in parte. 6. P. argentea L. Bert. Flor. It. V. p. 253. Pianta sericeo-tomentosa nella faccia inferiore delle foglie; caule giacente o ascendente, alto 1-3 decim.; foglie inferiori pic- ciolate, le superiori sessili, di 5 foglioline bislunghe, profondamente 451 incise; fiori gialli, in corimbo ricco, col calice più o meno sericeo, lungo quasi quanto la corolla. È stata raccolta a M. Acuto nell’Ascolano (Ors.). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 7. P. aurea L. Bert. Flor. It. V. p. 276. Sin. — P. Halleri Ser. Pianta sericeo-argentina nel margine e nelle nervature infe- riori delle foglie; caule ascendente o eretto, peloso, alto 1-2 decim.; foglie piccole, le cauline scarse, le radicali di 5 foglioline bislunghe, con 3-5 denti all'apice; fiori piuttosto grandi, gialli dorati con mac- chie aranciate, solitari o in corimbo povero, coi petali incavati al- l'apice. Nei prati degli Apennini, raramente. Sul M. Catria (Picc.!), sui M.' di Sarnano. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 8. P. apennina Ten. Bert. Flor. It. V. p. 263. Pianta totalmente sericeo-argentina; caule eretto o ascendente, alto 1-2 decim.; foglie picciolate, di 3 foglioline ovate a rovescio, intere o con 3 piccolissimi denti all’apice; fiori piccoli, bianchi, quasi sessili all'apice del peduncolo comune, Sui più alti Apennini meridionali. Sul Vettore (Mauri), sul Priore (Marz.), sul Sibilla e a Balzo Borghese ove l’ ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 9. P. subacaulis L. Bert. Flor. It. V. p. 266. Sin. — P. velutina Lehm. P. incana Lamk. Pianta totalmente vellutata cenerina; caule raccorciato; foglie picciolate, di 3-5 foglioline cuneate, ottuse, ottusamente dentate verso l'apice; fiori piccoli, gialli, lungamente peduncolati. Nei pascoli dei più alti Apennini, rara. Sul M. deî Fiori (Ors.), sul M. Catria (Picc.!), sul Sancicino ove lho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 10. P. Fragariastrum Ehrh. Bert. Flor. It. V. p. 269. Sin. — P. fragarioides Vill. P. Fragaria Sm. Fragaria sterilis L. Pianta vellutato-sericea nella pagina inferiore delle foglie; caule gracile, filiforme, ascendente, alto circa 1 decim.; foglie a 3 foglio- line ovato-arrotondate, grossamente seghettate; fiori piccoli, bianchi o carnicini, solitari 0 a coppie, lungamente peduncolati. Nei luoghi boschivi della zona apennina. Sul M. dei Fiori (Ors.), sul M. Vettore, sul Sibilla (Marz.), sul M. Catria (Picc.!). Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. at Gen. 7. — AGRIMONIA !. (Tav. XXXIII, fig. 844). Abito. — Piante mediocri, spesso pelose e quasi lanose nel fusto e nei piccioli, erette, talvolta odorose, colle foglie pennato-partite a segmenti molto disuguali, coi fiori piccoli, gialli dorati, in spica più o meno allungata. l. A. Eupatoria L. Bert. Flor. It. V. p. 18. (fig. 344). Caule eretto, solcato, semplice 0 poco ramoso, alto 2-6 decim.; foglie alternamente pennato-partite, con foglioline piccolissime in- terposte ad altre assai maggiori, ovato-bislunghe, profondamente seghettato-incise: fiori in spica molto lunga, col calice conico, total- mente solcato. Nei luoghi erbosi, presso le siepi, lungo le vie, nelle boscaglie, comune in tutta la regione. L'ho raccolta alla valle di Miano, al Trave, al M. Conero ecc. presso Ancona. Fiorisce in estate. Perenne. 2. A. odorata Mill. Are. Comp. Flor. It. p. 221. Statura della precedente; foglie simili ma glandolose di sotto e di odore terebintinaceo: fiori in spica mediocre, col calice turgido, parzialmente solcato. È stata raccolta a Montefortino (Marz.). Fiorisce in estate. Perenne. Gen. & — AREMONIA Nick. Abito. — Pianta piccola, pelosa, colle foglie radicali pennato-partite, le cauline ternate, i fiori gialli in corimbo terminale povero. A. agrimoniovides DCO. Bert. Flor. It. V. p. 22. Sin. — Agrimonia agrimonioides L. Spallanzania agrimo- nioides Pollin. Caule giacente o ascendente, semplice, alto 1-2 decim.; foglie radicali con lungo picciolo, alternamente pennato-partite, colle fo- glioline disuguali, ovato-cuneiformi, ottuse, dentate, le 3 terminali più grandi. Nei boschi ombrosi degli Apennini, non comune. A _M. Acuto (Ors.), sul SibiZla (Marz.), sul Catria (Picc.!). Fiorisce in giugno. Perenne. Gen. 9. — ALCHEMILLA L. (Tav. XXXITI, fig. 345). Abito. — Piante piccole, spesso in cespuglietto, pelose o quasi vellutate o parzialmente sericeo-argentine, colle foglie palmato-partite o lobate, coi fiori piccolissimi, mancanti della corolla e perciò erba- cei, disposti in corimbi o in glomeroli sessili, ascellari. ]. A. vulgaris L. Bert. Flor. It. II. p. 204. (fig. 345 ). Sin. — A. montana Wild. 4053 Caule giacente o ascendente, superiormente ramoso, alto 1-3 decim.; foglie pieghettate, le radicali grandi, pelose o liscie, con lungo picciolo, a perimetro arrotondato, divise in 5-9 lobi poco profondi, ottusi, acutamente dentati, le superiori sessili, trilobe ; fiori corimbosi, sopra peduncoli capillari. Nei pascoli e luoghi erbosi degli Apennini. Sul M. dei Fiori (Ors.), sul Sibilla (Marz.), sul Priore ove l’ ho raccolta, a M. /te- gnolo (Ottav.), a M. Birro (Utili), a M. Catria (Picc.!), a M. Car- dosa (R. Rieci!), sui M. di Urbino (Brign.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 2. A. alpina L. Bert. Flor. It. Il. p. 207. Gaule ascendente o eretto, superiormente ramoso, alto 1-2 decim.; foglie palmate, sericeo-argentine di sotto, le radicali con lungo picciolo, divise in 5-7 foglioline lanceolate, dentate verso l'a- pice, le superiori sessili o quasi, a 3 foglioline; fiori in corimbo quasi sessile, allungato. Nella parte scoperta dei più alti Apennini. A Castelmanardo (Ottav.), sul Sibilla (Marz.), a M. Priore, M. Farnio, M. Bove, nelle quali località V ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 3. A. arvensis Scop. Bert. Flor. It. II. p. 210. Sin. — A. Aphanes Willd. Aphanes arvensis L. Caule giacente o ascendente, semplice 0 poco ramoso, alto 1-2 decim.; foglie picciolate, tripartite, coi segmenti incisi in lacinie lineari; fiori quasi sessili, in gruppetti ascellari. Nei campi della zona subapennina e apennina, raramente in quella littoranea. Presso Ascoli (Ors.), sul M. Catria (Picc.!), nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in giugno e luglio. Annua. Gen. 10. — POTERIUM |. (Tav. XXXIII, fig. 346). Abito. — Piante piccole o mediocri, talora anche grandi, liscie e spesso glaucescenti, di sapore aromatico quasi muschiato, colle foglie pennate, a foglioline piccole, numerose, coi fiori piccoli, senza co- rolla, in spiche terminali peduncolate, globose od ovate, screziate di verde e di rosso vinoso. l. P. Sanguisorba L. Arc. Comp. Flor. It. p. 222. Sin. — Sanguisorba minor Scop. Caule ascendente o eretto, angoloso, alto 3-7 decim.; foglie inferiori picciolate, le superiori sessili, impari-pennate, con 4-12 paja di foglioline alterne od opposte, arrotondate o bislunghe, acu- tamente seghettate; fiori con 20 o più stami assai sporgenti, riuniti in capolini densi, globosi od ovati. Nelle greppe, nei poggi, nei prati, comune in tutta la regione. 454 Dovunque presso Ancona. Si distingue col nome volgare di Pimpi- nella. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 2. P. officinale B. et H. Arc. Comp. Flor. It. p. 222. Sin. — Sanguisorba officinalis L. Caule eretto, ramoso, striato, alto 5-12 decim.; foglie come nella sp. pr., con 3-6 paja di foglioline bislungo-ovate, cuoriformi, ottuse, acutamente seghettate; fiori con 4 stami non sporgenti, riu- niti in spiche dense, ovate o bislunghe. Sui M. Sibillini, presso il laghetto del Vettore (Ottav.). Fio- risce in maggio e giugno. Perenne. Gen. 11. — ROSA L. (Tav. XXXII, fig. 340). Abito. — Piante lignescenti in cespuglio, colla scorza verdastra o rossa, spesso con lunghi rami deboli, più o meno ricche di aculei, colle foglie impari-pennate, lucide od opache, liscie o pelose, per lo più caduche in inverno, talvolta persistenti, coi fiori mediocri o grandi, in corimbi composti o solitarî, bianchi, rosei, generalmente odorosi; frutti rossi a maturità. 1. R. pumila Jacq. Bert. Flor. It. V. p. 210. Sin. — R. gallica L. Caule alto appena 4-7 decim., sparso di aculei gracili, disu- guali, quasi diritti; foglie di 1-2 paja di foglioline tenaci, ellittiche, larghe, seghettate e glandolose nel margine, liscie e verdi di sopra, pallide di sotto; fiori solitari o 2-3 in corimbo, grandi, di color rosso, di odore gratissimo, cogli stili liberi; frutti quasi globosi, piccoli. Nel bosco di Ciarciano presso Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in giugno. 2. R. alpina L. Bert. Flor. It. V. p. 207. Caule sparso di pochi aculei diritti, sottili; foglie di 3-4 coppie di foglioline ellittiche, doppiamente seghettate, glandolose, liscie o parzialmente pelose; fiori solitarì, di colore roseo vivo, cogli stili liberi fra loro; frutti bislunghi, pendenti, di color rosso. Nella parte scoperta e nel limite superiore dei boschi degli Apennini meridionali. A_M. Vettore (Ors.), alla macchia di Trocca, a Capo di Tenna, Bocca di Foce, M. Corona (Marz.). Fiorisce in giugno e luglio. 3. R. spinosissima L. Bert. Flor. It. V. p. 187. Caule sparso di numerosi acutei diritti di varia lunghezza; fo- glie di 2-4 coppie di foglioline piccole, ellittiche, arrotondate, sem- plicemente seghettate, non glandolose, liscie; fiori solitarî, bianchi, odorosi, cogli stili liberi; frutti globosi, eretti, scurissimi. 455 Nei luoghi boschivi dell'alta zona apennina. A Capo di Tenna, Balzo Borghese, M. Priore, M. Sibilla (Marz.), al Vettore (Ors.), sul M. Catria (Pice.!), ove l’ ho raccolta. Fiorisce in giugno e Iuglio. 4. R. agrestis Savi. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 669. Sin. — R. rubiginosa L. var. in Bert. Caule sparso di aculei robusti, adunchi, dilatati alla base; foglie di 2-3 paja di foglioline ovate, acute, doppiamente seghettate, glan- dolose di sotto e perciò quivi rossigne e di odore resinoso; fiori solitarì o in corimbo scarso, piccoli, bianchi o rosei, coi sepali fra- stagliati e gli stili liberi; frutti ovoidei, aranciati. Quà e là fra i boschi e le prunaglie dalla zona dei colli a quella apennina. Sui M.' di Sarnano, presso Acquacanina, a Ser- rapetrona (Spad.), nella selva di Bandini a Macerata (Nard.), in quella del Sasso nell’Urbinate ( Feder.!). Fiorisce da maggio a luglio. O. R. pomifera Herm. Bert. Flor. It. V. p. 190. Caule sparso di aculei diritti, non dilatati alla base: foglie di 2-4 paja di foglioline ellittico-bislunghe, piuttosto grandî, doppia- mente seghettate, cenerino-tomentose specialmente di sotto, odo- rose: fiori mediocri, solitarî o in corimbi scarsi, di colore roseo vivo, coi sepali lunghi quanto la corolla o più e persistenti; frutti globosi, irto-glandolosi, violacei a perfetta maturità. Sugli Apennini, assai rara. A_M. Regnolo (Marz.). Fiorisce in luglio. 6. R. canina L. Arc. Comp. Flor. It. p. 228. (fig. 340). Caule sparso di aculei adunchi, robusti e quasi scorrenti alla base; foglie di 1-3 paja di foglioline ovali, semplicemente seghet- tate, liscie e glaucescenti; fiori piuttosto grandi, solitarì o in co- rimbo, rosei pallidi, leggermente odorosi, portati da peduncoli lisci, cogli stili liberi; frutti bislungo-ellittici, rossi. Var. — R. dumetorum Thuill. in Koch. (&. collina Bert.). Foglie più piccole della specie e pelose di sotto nelle nervature. La forma tipica è assai comune nelle siepi e nelle boscaglie in tutta la regione. Dovunque presso Ancona. La var. cresce più raramente nelle macchie dei colli e degli Apennini: a Montefortino (Marz.), sul SibiZla (Ors.), nella selva di Castelfidardo ove Vl ho raccolta. Fioriscono entrambe in maggio e giugno. Distinguesi col nome collettivo di Rosa selvatica. 7. R. sempervirens L. Bert. Flor. It. V. p. 213. Caule sparso di aculei robusti, ricurvi, dilatati alla base; foglie perfettamente liscie e lucide, persistenti anche in inverno, di 2-3 paja di foglioline coriacee, ovato-bislunghe, acute, semplicemente seghet- tate; fiori bianchi, grandi, talvolta odorosi, in corimbo, cogli stili riuniti in colonna vellutata; frutti ovato-globosi, rossi. Nelle siepi e nelle boscaglie, comune in tutta la regione fino alla zona subapennina. Al Trave, ai Prati, alle Torrette ecc. presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. 8. R. arvensis Huds. Bert. Flor. It. V. p. 205. Caule sparso di aculei radi, piccoli, adunchi, dilatati alla base; foglie di 2-3 paja di foglioline piccole, ovate o arrotondate, sempli- cemente seghettate, cigliate, liscie di sopra, un po’ pubescenti e pallide di sotto; fiori bianchi, grandi, talvolta odorosi, solitari o in corimbo scarso; stili riuniti in colonna liscia; frutti ellittici, rossi- corallini a maturità. Nei luoghi boschivi, dalla zona dei colli a quella apeninna. Sul M. dei Fiori (Ors.), a Montefortino (Marz.), all'Acquasanta, presso S. Marcello, Monterubbiano (Spad.), nell’Urbinate (Brign., Feder.!). Fiorisce in luglio. Nora — Fra le innumerevoli varietà di rose domestiche coltivate nei giardini, mì limiterò a ri- cordare la Rosa d’ogni mese (R. semperflorens) e la Rosa di maggio (R. centifolia) che sì allevano rustiche negli orti ove talora pure inselvatichiscono. FAMIGLIA LXXIX. — PRUNACEEK (Tav: XXXII; fig. 389). Le prunacee sono arbusti o alberi, sovente coltivati per i loro frutti commestibili, ricche di acido prussico nei semi, nei fiori e anche nelle foglie, espresso dal sapore di mandorle amare. Hanno la radice fibrosa, il tronco eretto, coi rami in cespuglio 0 ascendenti o divaricati, ricoperti di scorza bruna o azzurrognola o ros- signa, spesso lucida, le foglie semplici, picciolate, sparse, che nascono spesso dopo i fiori, accompagnate da stipole caduche. I fiori sono piccoli o mediocri, regolari, ermafroditi, peduncolati 0 sessili, solitarì o in gruppetti o in corimbi, bianchi o rosei. Hanno il calice di 5 sepali spesso caduchi, la corolla di © petali arrotondati, molti stami inseriti coi petali nella gola del calice, l’ovario libero, a una sola log- gia disperma. Il frutto è una drupa polposa, a nocciolo osseo con 1-2 semi. Gen. 4. AMYGDALUS — Frutti sessili 0 quasi, con nocciolo grosso, solcato e anfrattuoso. Gen. 2. PRUNUS — Frutti generalmente peduncolati, con nocciolo pic- colo o mediocre, liscio, 457 Gen. 1. — AMYGDALUS |. Abito — Alberi coltivati, colla scorza bruna, coi fiori bianchi o rosei, che precedono le foglie; frutti pe- losi, verdastri e inodori o variamente colorati e odorosi. I. A. communis L. Bert. Flor. It. V. p. 125. Sin. —- Prumus communis Arc. Foglie ellittico-lanceolate, dentate; fiori grandi, generalmente bianchi, talvolta rosei pallidi; frutti a pericarpio coriaceo, bislunghi, più o meno schiacciati, talvolta ricurvi a barchetta, brevemente peduncolati, coperti di lanugine cenerognola. Si coltiva il Mandorlo nei campi e negli orti in tutta la re- gione, ed esce inselvatichito in qualche siepe. Fiorisce per lo più in marzo, talvolta in febbraio. Si preferisce la var. a frutto grosso ritorio, detta Mandolino di S. Caterina per mangiarlo allo stato verde, e si coltivano le altre var. a nocciolo duro (A. ossea) 0 spugnoso (A. fragilis) per usarne le mandorle che sono generalmente dolci, talvolta amare. 2. A. Persica L. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 675. Sin. — Prunus Persica Cel. Persica vulgaris DC. Foglie lanceolate, dentate, con odore di mandorle amare; fiori mediocri, rosei: frutti polposi, sferoidali ombelicati, fragranti, più o meno lanuginosi. Si coltiva il Persico come la specie prec. e talora incontrasi esso pure inselvatichito. Fiorisce in marzo e aprile. Le var. a nocciolo aderente alla polpa più estesamente colti- vate sono: la primaticcia a polpa bianca, quella a polpa gialla detta Persica genovese 0 zuccherina, quella tardiva a polpa verdastra. Fra le var. a nocciolo spieco abbiamo più comunemente quella spiccia a polpa bianca, spiccia a polpa gialla, spiccia a polpa rossa. Raramente si coltiva fra noi la Pesca-noce (A. nucipersica Reich.) Gen. 2. — PRUNUS I. (Tav. XXXII, fig. 339). Abito. — Alberetti in cespuglio o alberi coltivati, colla scorza bruno-azzurrognola o rosso-scura, spesso lucida, coi fiori bianchi o rosseggianti che precedono quasi sempre le foglie, coi frutti lisci e più o meno peduncolati, in un solo caso sessili e pelosetti, inodori ovvero odorosi, nero-azzurri, rossi, gialli, aranciati a maturità, ora sferoidali ora ovoidi, |. P. Armeniaca L. Arc. Comp. Flor. It. p. 209. Nin. — Armeniaca vulgaris Lamk. Foglie ovate, un po’ cuoriformi alla base, irregolarmente den- tate; fiori bianchi o rosseggianti: frutti globosi, sessili, pelosetti, gialli o aranciati, i 458 E coltivato l’Albicocco 0 Biricòcolo in tutta la regione. Fiorisce in marzo. Si ritiene originario dell'Armenia. 2. P. domestica L. Bert. Flor. It. V. p. 133. Foglie ellittiche, acute, dentellate, un po’ pelosette inferiormente; fiori solitarî o a coppie; frutti più o meno pruinosi, nero-azzurri, rossi o gialli, con peduncoli mediocri, pelosetti. Var. — P. cerasifera Ehrh. Peduncoli lisci; frutti non pruinosi. Coltivasi il Prugno o Brugno in tutta la regione, insieme alla varietà distinta col nome volgare di Cerasa-Brugna, e talvolta in- selvatichisce presso le siepi. Fiorisce in marzo e aprile. Fra le forme domestiche del prugno comune, ricorderemo come più comuni fra noi: 1.° Quelle a frutto sferico, molto succhioso, tal- volta giallo e fragrante (Brugno della Regina Claudia) tal’altra rosso e punteggiato, tal’altra nero-violaceo, pruinoso (Brugno di Cori- naldo). 2.° Quelle a frutto ovoide, nero, fragrante. 3.° Quelle a frutto bislungo quasi piriforme, ora piccolo e giallo, ora grande e giallo- verdastro (Verdacchia, Brugno Catalano), ora rosso e grossissimo. 4.° Quelle infine a frutto ovoide, giallo, pruinoso, di maturazione tardiva, cioè in ottobre. 3. P. Cerasus L. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 676. Sin. — Cerasus vulgaris Mill. în par. Foglie grandi, liscie, ovato-acuminate, doppiamente seghettate, con lungo picciolo; fiori bianchi in mazzetti; frutti lungamente pe- duncolati, non pruinosi, rossi. Si coltiva il Ceraso come le specie prec. Fiorisce in aprile, in- sieme alle varietà pur esse coltivate, cioè al Ceraso della mietitura (P. duracina) e alla cerasa rossa semitrasparente acidula o Ma- rasco (P. Marasca). Fra le forme domestiche del Ceraso comune ricordiamo la primaticcia, la nera mostosa, quella della grillandina, detta così per la persistenza del calice alla base del peduncolo. l. P. avium L. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 676. Sin. — Cerasus avium Lois. Foglie ovate, acuminate, doppiamente seghettate, pubescenti di sotto; fiori bianchi in mazzetti; frutti lungamente peduncolati, non pruinosi, neri, aciduli. Quà e là nei luoghi boschivi. A_Sarnano, M. Gemmo, nel Fa- brianese (Spad.), nell’ Urbinate (Brign.). Fiorisce in aprile e mag- gio. Si coltiva col nome di Gwisciolo. 9. P. insititia L. Bert. Flor. It. V. p. 135. Pianta spinescente; foglie ovato-bislunghe, seghettate: fiori 459 bianchi, generalmente appaiati, sopra peduncoli pubescenti; frutti rosso-azzurri pruinosi. Nei boschi della zona subapennina e apennina, non comune. A M. Cucco, M. Catria (Spad.), nel Camerinese, nell Urbinate (Brign.). Fiorisce in marzo e aprile. 6. P. spinosa L. Bert. Flor. It. V. p. p. 136. (fig. 339). Pianta spinescente, cespugliosa; foglie ovato-lanceolate, minu- tamente seghettate, pelose in gioventù; fiori bianchi, solitari, nu- merosi, sopra peduncoli lisci; frutti nero-azzurri, pruinosi. Comunissima nelle siepi e nelle macchie in tutta la regione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in marzo e aprile. Si distingue col nome volgare di Brugnolo o Sgancio. 7. P. Mahaleb L. Bert. Flor. It. V. p. 129. Sin. — Cerasus Mahaleb Mill. Foglie ovato-arrotondate, cuspidate, dentellate, liscie; fiori bian- chi, in racemo peduncolato, che si sviluppa dopo le foglie; frutti ovoidei, piccoli, neri. Nei boschi degli Apennini, non comune. A Pizzo della Galeotta (Marz.), Pioraco, Frasassi (Nard.), M. Catria (Picc.!), al Furlo (Ottav.), nell’ Urbinate (Brign.). Fiorisce in aprile. Si distingue col nome di Cerasa canina. 8. P. Laurocerasus L. Arc. Comp. Flor. It. p. 211. Foglie grandi, bislunghe, lucide, tenaci, sempreverdi, legger- mente seghettate; fiori bianchi, in gruppetti ascellari; frutti sferoi- dali, neri. Si coltiva spesso questa specie asiatica nei giardini e nei bo- schetti, distinta col nome di Laurocéraso. FAMIGLIA LXXX. — LEGUMINOSE (Tav. XXXIII a XXXVI, fig. 347 a 372). Le leguminose o papilionacee sono piante erbacee o suffruticose 0 anche arboree, liscie, pelose o spinose, che comprendono molte specie domestiche, utilissime per i loro semi commestibili o come foraggi. Hanno la radice fibrosa, raramente tubercolosa, il fusto eretto, gia- cente, strisciante, rampicante, più spesso ramoso, cilindrico 0 angoloso 460 o anche alato, le foglie rarissimamente semplici, in generale composte di foglioline, ora pennate ora palmate, talvolta abortive o accompagnate da viticci, alterne, fornite di stipole che appaiono ora rudimentali, ora sviluppate e membranose, saldate o no fra loro. I fiori sono mediocri o piccoli, ermafroditi (rarissimamente unisessuali per aborto), irregolari, distribuiti in vario modo nell’ascelta delle foglie o all’apice dei rami, a grappoli, a spiche, a capolini, raramente solitarî, più o meno peduncolati o sessili, accompagnati da brattee che cadono presto, diversamente colorati in bianco, giallo, aranciato, violaceo, azzur- rognolo, roseo, rosso, qualche volta macchiati di scuro, più spesso inodori che fragranti. Hanno il calice generalmente gamosepalo, quasi sempre ir- regolare, più o meno diviso in 5 lacinie e che talora si rigonfia nel frutto : la corolla di forma speciale papilionacea (in 2 casi mancante), cioè con un petalo maggiore, per lo più allargato e volto in alto (ressiZlo), 2 laterali diretti in fuori (ali), 2 altri sotto questi ultimi, saldati nel margine infe- riore e formanti perciò un sol pezzo, sporgente o no (carena), che pro- tegge gli organi sessuali; gli stami sono assai raramente liberi, 10 meno, in generale 10 e saldati tutti per i filamenti (monadelfi) 0 9 sal- dati per i filamenti e 1 libero (diadelfi), inseriti sopra la base del ca- lice; l’ovario è supero, a 1 loggia, collo stilo ascendente e lo stimma semplice. Il frutto è un legume più spesso allungato che abbreviato, talvolta rigonfio, diritto o arcuato o avvolto a spira o articolato da tanti tra- mezzi strozzati (lomento), liscio, rugoso, lappaceo; i semi sono di forma diversa, a guscio per lo più coriaceo. I Piante arboree. Gen. 4. CERATONIA — Fiori poligami-dioici, in grappoli laterali; ca- lice di 5 sepali ovati, caduchi; corolla nulla; 5 stami liberi; legumi grandi, un po’ carnosi, dolci; foglie pari-pennate. Gen. 2. CERCIS — Fiori ermafroditi, a mazzetti contratti, precedenti le foglie; calice irregolare a 5 denti; 10 stami liberi: legume schiac- ciato, diritto; foglie semplici. Gen. 3. GLEDITSCHIA — Fiori poligami, in grappoli spiciformi, con 3-5 sepali simili ai petali; 6-10 stami liberi: legume schiacciato, lunghissimo; foglie 2 volte pennate. Gen. 20. ROBINIA — Fiori ermafroditi, in grappoli pendenti; calice a 5 denti larghi; 10 stami diadelfi; legume schiacciato; foglie im- pari-pennate. Gen. 36. CYTISUS — Fiori ermafroditi, in grappoli, in ombrelle, in 461 mazzetti terminali, monadelfi, col calice superiormente troncato 0 bidentato e colla carena ricurva; stilo filiforme; legume bislungo, compresso, liscio; foglie ternate. Gen. 40. ANAGYRIS — (vedi la suddiv. seguente, $ 2). Il. Piante erbacee o al più fruticose. Sl Foglie pennate. Gen. 5. VICIA — Fiori solitarì o geminati, sessili, ovvero in grappolo ascellare, diadelfi, coi 2 denti superiori del calice talora più brevi: stilo ginocchiato, lineare o un po’ schiacciato all’apice e peloso sotto lo stimma; stami che formano coi filamenti un tubo troncato assai obliquamente; legume bislungo, turgido o schiacciato; piante spesso con viticci; foglie composte di molte foglioline. Gen. 6. LATHYRUS — Fiori a grappolo ascellare o solitarî, pedunco- lati, diadelfi o monadelfi, coi 2 denti superiori del calice più brevi: stilo ginocchiato, schiacciato all'apice dall’avanti all’ indietro e pe- loso di sopra; stami che formano coi filamenti un tubo troncato perpendicolarmente; legume bislungo, schiacciato o turgido; piante spesso con viticci: foglie composte di poche foglioline. Gen. 7. PISUM — Fiori a grappolo ascellare, diadelfi, col calice cam- panulato, a 5 denti lunghi; stilo ginocchiato, schiacciato lateral- mente, peloso all'apice; piante con vitieci e stipole assai grandi; lecume -bislungo, turgido a maturità. Gen. S. CICER — Fiori solitari, sessili, diadelfi, col calice campanulato, grande; stilo a lesina, senza peli; legnme rigonfio, ventricoso. Gen. 9. ONOBRYCHIS — Fiori in spica allungata, diadelfi, col calice a cono rovescio, colle ali più brevi della carena; stilo filiforme, ginocchiato verso la metà: legume semi- orbicolare, duro, coriaceo, aculeato o liscio. Gen. 10. HEDYSARUM — Fiori .in spica, talora raccorciata, diadelfi, col calice conico, a 5 denti lesiniformi, colle ali più brevi della carena; stilo come nel gen. precedente; legume a lomento di molti articoli{ discoidali tubercolosi o aculeati. Gen. 11. BONAVERIA — Fiori in ombrella lungamente peduncolata, diadelfi, col calice un po’ rigonfio superiormente; stilo ascendente: legume a lomento schiacciato, ricurvo. non articolato. con rostro lunghissimo. Gen. 12. HIPPOCREPIS — Fiori in ombrella Inngamente peduncolata 462 o solitarî e quasi sessili, diadelfi, coi 2 denti superiori del calice più brevi e appena disgiunti; stilo lesiniforme incurvato; legume a lomento schiacciato, con molti incavi profondi da un solo lato. Gen. 13. ORNITHOPUS — Fiori in ombrella povera, diadelfi, col calice tubuloso, a 5 denti acuti; stilo piegato ad angolo retto; legume a lomento quadrangolare o compresso, con un orlo circolare in ogni nodo. Gen. 14. CORONILLA — Fiori in ombrella, spesso povera, diadelfi, col calice a denti superiori più brevi; stilo eretto, lesiniforme ; legume a lomento cilindroideo o prismatico, con semi bislunghi; piante ta- lora lignescenti. Gen. 16. ASTRAGALUS — Fiori solitarî o in grappolo o in capolino o in fascetti, diadelfi, col calice bilabiato a fauce obliqua, colla ca- rena ottusa; stilo breve, arcuato, terminato in capocchia papillosa; legume di varia forma, ora allungato, ora rigonfio, con un tramezzo interno che parte dalla sutura inferiore. Gen. 17. PHACA — Fiori in grappolo lungamente peduncolato, dia- delfi, con calice bilabiato, a fauce obliqua; stilo arcuato, papilloso all'apice; legume vescicoso, con lungo stipite, senza alcun tramezzo interno. Gen. 18. OXYTROPIS — Fiori in grappolo più o meno lungo, diadelfi, col calice tubuloso a 5 denti, colla carena acuta; stilo arcuato, ter- minato in capocchia papillosa; legume cilindrico o rigonfio, con un tramezzo interno che parte dalla sutura superiore. Gen. 19. COLUTEA — Fiori in grappolo, diadelfi, col calice rigonfio a 5 denticini; stilo piegato ad angolo retto, irsuto all’apice; legume assai vescicoso, a barchetta, rostrato. Gen. 24. GALEGA — Fiori in grappolo allungato, ricco, monadelfi, col calice a 5 denti lesiniformi; stilo ricurvo lesiniforme; legume cilin- drico, sottile, un po’ strozzato nei nodi. Gen. 22. GLYCYRRHIZA — Fiori (nella nostra sp.) in grappolo al- lungato, diadelfi, col calice bilabiato a un solo dente inferiore; stilo ricurvo lesiniforme; legume schiacciato, bislungo. Gen. 28. ANTHYLLIS — Fiori fascicolati ascellari o in capolini brat- teati, nelle nostre sp. monadelfi, col calice obliquo spesso rigonfio, coì filamenti ingrossati all’apice e collo stilo arcuato, rigonfio verso la metà; legume accorciato. $2. Foglie semplici o trifogliate o palmate. Gen. 4. PHASEOLUS — Fiori in grappoli ascellari, diadelfi, col calice bilabiato a labbro superiore di 2 denti parzialmente saldati; stilo 463 filiforme, dilatato in una cresta all'apice; legume diritto o arcuato, un po’ compresso, rostrato. Gen. 6. LATHYRUS — (vedi la suddiv. precedente). Gen. 13: ORNITHOPUS — (vedi la suddiv. precedente). Gen. 15. SCORPIURUS — Fiori in ombrella povera peduncolata, dia- delfi, col calice campanulato a 5 denti quasi uguali; stilo filiforme, ginocchiato; legume a lomento lungo, cilindrico, articolato; foglie semplici. Gen. 23. PSORALEA — Fiori in capolino lungamente pedunecolato, monadelfi, col calice glandoloso, a 2 denti superiori più brevi; stilo lungo, piegato e rigonfio verso la metà, papilloso all’apice; legume membranaceo con un solo seme; pianta di odore bituminoso. Gen. 24. TETRAGONOLOBUS — Fiori solitari o a coppie, diadelfi, col calice campanulato, bilabiato; stilo allargato verso l’apice, pie- gato ad angolo retto; legume allungato, quadrangolare, alato, colle valve contorte dopo la caduta dei semi. Gen. 25. LOTUS — Fiori in ombrella, talvolta quasi solitarî, diadelfi, col calice campanulato, talora bilabiato; stilo cilindrico, piegato ad angolo retto, liscio all'apice; legume allungato, cilindrico o schiac- ciato, con tramezzi incompleti fra i semi, colle valve contorte dopo la caduta di questi. Gen. 26. BONJEANIA — Fiori in ombrella, diadelfi, col calice mai bi- labiato, colla carena ottusa; stilo come nel gen. preced.; legume cilindroideo, assai più lungo del calice, con tramezzi fra i semi e colle valve non contorte dopo la caduta di questi; fiori bianco-rosei. Gen. 27. DORYCNIUM — Fiori in capolini od ombrellette lungamente peduncolate, diadelfi, col calice tubuloso a 5 denti triangolari; stilo cilindrico, un po’ assottigliato all’ apice; legume breve, turgido, senza tramezzi fra i semi; stipole libere, simili alle foglie. Gen. 29. TRIFOLIUM — Fiori in capolino, in ombrelletta o in spica, sessili o peduncolati, diadelfi, col calice a 5 denti acuti, per lo più disuguali; stilo arcuato, cilindrico o allargato in qualche parte; le- gume accorciato, spesso rinchiuso nel calice; stipole più o meno saldate al picciolo, membranose. Gen. 30. MELILOTUS — Fiori in grappolo allungato, diadelfi, col ca- lice a 5 denti pressochè uguali; stilo cilindroideo; legume accor- ciato, rugoso, sporgente dal calice. Gen.:314. MEDICAGO — Fiori in grappolo o in capolino, talvolta assai povero, diadelfi, col calice a 5 denti spesso uguali; stilo arcuato, allargato verso la base; legume semilunare od orbicolare 0 più spesso avvolto a spira, liscio o rugoso o con pungiglioni. Gen. 32. TRIGONELLA — Fiori 1-2 sessili o più in racemo pedunco- lato, diadelfi, col calice a 5 denti pressochè uguali, colla corolla caduca, collo stilo accorciato o filiforme; legume cilindroideo 0 schiacciato, ricurvo, terminato da un rostro. 464 Gen. 83. ONONIS — Fiori solitarì o a coppie 0 in racemi spiciformi accompagnati da foglie bratteali, monadelfi, col calice profonda- mente diviso in 5 denti lunghi ; stilo filiforme, arcuato o ginocchiato; legume turgido, accompagnato dal calice persistente. Gen. 84. LUPINUS — Fiori in grappolo terminale, monadelfi, col ca- lice bilabiato, a labbro superiore intero; stilo lineare ascendente; legume schiacciato, con tramezzi fra i semi; foglie palmate. Gen. 55. ADENOCARPUS — Fiori in grappoli terminali, monadelfi, col calice bilabiato, a labbro inferiore tridentato: stilo filiforme, ricurvo; legume compresso, coperto di tubercoletti glandoliferi: piante lignescenti. Gen. 56. CYTISUS — (Vedi la suddiv. I°). Gen. 57. GENISTA — Fiori in grappolo terminale o in ombrella o ascellari, monadelfi, col calice superiormente diviso in 2 lobi profondi e colla carena diritta; stilo filiforme; legume bislungo, compresso, liscio; foglie per lo più semplici: piante spesso li- gnescenti. Gen. 58. SAROTHAMNUS — Fiori ascellari solitari o a coppie, mo- nadelfi. col calice membranaceo, bilabiato, col labbro inferiore ap- pena tridentato; stilo filiforme, a spirale; legume compresso, peloso nei bordi; foglie ternate; piante lignescenti. Gen. 59. SPARTIUM — Fiori in grappoli terminali, monadelfi, col ca- lice tagliato obliquamente e prolungato in un labbro inferiore a 5 dentini e collo stilo arcuato; legume lineare, compresso, coi semi separati da midollo; piante lignescenti. Gen. 40. ANAGYRIS — Fiori in grappoli ascellari, poveri, col calice bilabiato e con 10 stami liberi; legume ricurvo, compresso. largo; foglie trifogliate; piante lignescenti. Gen. 41. ULEX — Fiori in grappoli ascellari poverissimi o solitari, col calice diviso in 2 labbra fin quasi alla base e cogli stami mona- delfi; legume lungo circa come il calice, rostrato; foglie pungenti; piante lignescenti. Gen. 1. — CERATONIA L. (Tav. XXXVI, fig. 371). Abito. — Albero o arbusto a rami sparsi, numerosi, colla scorza cenerognola, colle foglie sempreverdì, liscie, dure, paripennate, coi fiori piccoli, erbacei, di sgradevole odore nelle infiorescenze a soli stami. C. Siliqua L. Bert. Flor. It. X. p. 427. Foglie di 4-10 foglioline brevissimamente pedicellate, ovali, ottuse, intere, venate di sotto. Si coltiva il Carrubbio nella zona littorale meridionale. A_S. Benedetto, Ripatransone, Grottamare ecc. (Spad.!). Fiorisce in set- tembre e ottobre. Gen. 2. — CERCIS L. Abito. — Albero o arbusto a rami espansi, colla scorza bruna, colle foglie liscie, semplici, di un bel verde, glauche di sotto, che spuntano dopo i fiorì, i quali sono mediocri, rosso-rosei, in fascetti breve- mente peduncolati. C. Siliquastrum L. Bert. Flor. It. IV. p. 407. Foglie picciolate, reniformi od orbicolari, cuoriformi alla base, intere, palminervie. Quà e là nei boschi cedui e nelle siepi, in tutta la regione. Presso Sarnano e Macerata (Marz.), nell’Ascolano, nel Camerinese, a Cingoli (Spad.!), nel Fabrianese, a Urbino (Scagn.!), a Porto- novo, a M. Conero, nella strada di S. Margherita presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in aprile. Coltivasi talvolta nei boschetti con nome di Albero di Giuda o Tregano. Gen. 3. — GLEDITSCHIA L. Abito. — Arbusto o albero a rami divaricati o ascendenti, colla scorza bruno-rossigna, armati di robusti aculei semplici o triforcati, colle foglie doppiamente pennate, coi fiori piccoli, erbacei, disposti a grappolo spiciforme. G. triacanthos L. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 678. Foglie di moltissime foglioline piccole, ovato-ellittiche, intere. Si coltiva raramente nei parchi e per fare siepi, ove quà e là inselvatichisce. L'ho raccolta semi-spontanea a Camerano presso Ancona e al Piticchio. Fiorisce in maggio e giugno. Gen. 4. — PHASEOLUS L. Abito. — Piante coltivate, spesso volubili, piuttosto ruvide, colle foglie trifogliate, grandi, coi fiori piutto- sto grandi, bianchi, rosei, turchinicci, in grappoli ascellari. P. vulgaris I. Arc. Comp. Flor. It. p. 207. Foglioline laterali oblique, la mediana romboidale; infiorescenza più breve della foglia. Si coltiva il comune Fagiolo nei luoghi freschi in tutta la re- gione, insieme ad altre varietà, fra cui ricorderemo: il Fagiolo dal- l'acqua (P. sphaericus Savi), il Fagiolo romano o giallo ( P. com- pressus DC.), il Fagiolo turco rosso e nero (P. oblongus Savi). Viene anche abbondantemente coltivato il Fagiolo dall'occhio ( Vi- gna melanophtalmos Walp.). Fiorisce in estate. 466 Gen. 5. — VICIA L. (Tav. XXXV, fig. 363). Abito. — Piante erbacee, spesso rampicanti o giacenti, più o meno sparse di peli pubescenti, raramente liscie, col fusto semplice o a rami angolosi, colle foglie viticciose, generalmente con più coppie di foglioline alterne od opposte, ora ottuse e come troncate, ora acute, coi fiori o solitari o accop- piati o in grappoli, mediocri o assai piccoli, di vario colore, coi legumi un po’ somiglianti a pic- coli piselli, ora lisci ora pelosi. * Fiori piccolissimi, spesso oltrepassati dal calice, solitari 0 pochi, sempre lungamente peduncolati. l. V. Lens L. Arc. Comp. Flor. It. p. 207. Sin. — Ervum Lens L. Lens esculenta Moench. Cicer Lens Wild. Caule eretto, ramoso, alto 2-4 decim.; foglie terminate da un viticcio semplice, con 5-7 paia di foglioline ovate o lanceolate, in- tere, accompagnate da stipole acuminate, intere; fiori bianchi con strie violacee, 1-3 sopra peduncoli lunghi circa quanto la foglia. Si coltiva la Zenta in tutta la regione. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. i 2. V. Lenticula Schreb. Arc. Comp. Flor. It. p. 206. Sin. — Ervum uniflorum Ten. Caule ascendente o eretto, alto 1-3 decim.; foglie senza vitic- cio o terminate da una resta, con 2-3 paia di foglioline ovali, lan- ceolate o anche lineari, smussate, con un piccolissimo mucrone, ac- compagnate da stipole a mezza freccia, intere; fiori lillacini, solitarî, sopra peduncoli più lunghi della foglia; legumi pelosi con 2 semi. È stata raccolta al Pizzo della Galeotta (Marz.). Fiorisce in aprile e maggio. Annua. 3. V. Ervilia Willd. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 685. Sin. — Ervum Ervilia L. Ervilia sativa Lnk. Caule ascendente o eretto, alto 3-5 decim.; foglie terminate da una resta brevissima, con 8-13 paia di foglioline minute, bislunghe, quasi troncate all'apice, con piccolissimo mucrone, accompagnate da stipole a mezza freccia, dentate; fiori bianco-celestognoli, coll’a- pice della carena porporino, 1-4 sopra peduncoli più brevi della foglia; legumi turgidi, strozzati fra i semi. Si coltiva per foraggio col nome di Moco e cresce quà e là spontanea fra le biade. A Montefortino (Marz.), presso Urbino (Feder.!), nel Jesino (Grilli!), nei Piani di Castelfidardo, presso Ancona, ove l ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 4. V, hirsuta Koch. Arc. Comp. Flor. It. p. 206. Sin. — Ervum hirsutum L. 467 Caule prostrato o rampicante, alto 3-8 decim.; foglie termi- nate da viticcio semplice o ramoso, con 3-8 paia di foglioline lan- ceolate o lineari, troncate, con breve mucrone, accompagnate da stipole a denti setacei; fiori bianco-lillacini con 2 macchie porpo- rine all'apice della carena, 1-7 sopra un peduncolo subeguale alla foglia; legumi irsuti, con 1-2 semi. Nei luoghi boschivi della zona subapennina e apennina, non comune. A Montefortino (Marz.), a M. Catria (Picc.!), a Pesaro (Scagn.!), nell’ Urbinate (Brign.). Fiorisce in giugno. Annua. 5. V. gracitis Lois. Are. Comp. Flor. It. p. 206. Sin. — Erceum gracile DC. E. tenvissimmn Pers. Caule gracile, ascendente e rampicante, alto 3-8 decim.; foglie terminate in vitiecio semplice o ramoso, con 2-4 paja di foglioline lineari, lunghe, acute, accompagnate da stipole a mezza freccia; fiori pallidi azzurrognoli, 1-4 sopra peduncoli più lunghi della fo- glia e aristati all'apice; legumi lisci con 3-6 semi. Var. — V. tetrasperma Moench. in Boiss. ( V. gemella Crantz.). Foglie più brevi che nella forma tipica, spesso ottuse; pedun- coli lunghi appena quanto le foglie e non aristati. Quà e là nei boschi di collina e nelle siepi adiacenti. A_Pesaro (Scagn.!), a Jesi (Grilli!), nella selva di Castelfidardo ove ho rac- colto tanto la specie quanto l’altra forma a cui, non ostante il pa- rere dei moderni botanici, non mi parve poter attribuire valore specifico. Fiorisce in giugno. Annua. ** Fiori mediocri, raramente solitari, per lo più in grappoli, sempre lungamente peduncolati 6. V. dumetorum L. Bert. Flor. It. VII. p. 475. Caule rampicante, alto 6-15 decim.; foglie terminate in viticcio ramoso, con 4-5 paia di foglioline piuttosto grandi, ovate, mucro- nulate, accompagnate da stipole dentate, a mezza freccia; fiori bian- chi o rosseggianti verso l'apice, 6-10 pendenti da una parte, in grappolo più lungo della foglia, con tutti i denti del calice brevis- simi; legume con rostro diritto. Nei luoghi boschivi montuosi, non comune. A Valle Canetra (Ottav.), nell’Ascolano (Ors.). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 7. V. onobrychioides L. Bert. Flor. It. VII. p. 491. Caule eretto o ascendente, alto 3-6 decim.; foglie terminate da un viticcio semplice o ramoso, con 4-7 paja di foglioline bislungo- lineari, ottuse, mucronulate, accompagnate da stipole lanceolato- acuminate, dentate: fiori grandi, rossi (cerulei nell’ appassimento), 6-10 quasi da una parte, in grappolo più lungo della foglia. Nei luoghi selvatici degli alti Apennini. A Castelluccio ove l’ ho 468 raccolta, a M. Petrella (Ors.), M. Priore, Castelmanardo (Marz.), M. Birro (Genn.), sul M. Sibilla (Scagn.!), nel Camerinese ( Ottav. ). Fiorisce da maggio a luglio. Perenne. 8. V. Gerardi Vill. Bert. Flor. It. VII. p. 481. Sin. — V. stabiana Ten. Cracca Gerardi Godr. Caule peloso, eretto, robusto, alto 3-6 decim.; foglie terminate da un viticcio semplice o ramoso, con 10-12 paja di foglioline bi- slunghe, mucronulate, accompagnate da stipole lineari: fiori azzurri o violetti, pendenti da una parte in grappolo denso, più o meno lungo della foglia; lamina del vessillo pressochè uguale alla sua parte ristreita; legumi stipitati oltre il calice. Nei luoghi selvatici della zona apennina. Alle Mise nell’Asco- lano, a Valle Canetra (Ottav.), nel Maceratese (Utili), a M. Catria (Picc.!), sui M.' di Urbino (Brign., Ottav., Azzar.), al Sanvicino ove l’ ho ‘raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 9. V. cassubica L. Bert. Flor. It. VII. p. 479. Sin. — Ervum cassubicum Peter. Caule peloso, eretto o ascendente, rampicante, alto 3-10 decim.; foglie terminate da un viticcio semplice o ramoso, con 6-15 paja di foglioline pubescenti, bislungo-ellittiche o lanceolate, ottuse, mu- cronulaté, accompagnate da stipole acuminate, le inferiori a mezza freccia, le superiori lanceolate; fiori col vessillo violaceo-porporino e il resto bianco-roseo, pendenti da una parte in grappolo più breve della foglia; legume romboidale con 1-2 semi. A Valle Canetra nella zona apennina (Ors.), nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in giagno e luglio. Perenne. 10. V. varia Host. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 687. Sin. — V. dasycarpa Ten. Cracca varia Godr. Caule liscio, gracile, prostrato o rampicante, alto 3-10 decim.; foglie terminate da cirri semplici o ramosi, con 7-10 paja di fo- glioline bislunghe ottuse o lanceolate acute, mucronulate, accom- pagnate da stipole acuminate, le inferiori a mezza freccia; fiori bianco-violacei 0 porporino-violacei, chinati, in grappolo uguale alla foglia o più lungo; lamina del vessillo lunga la metà della sua parte ristretta; legume bislungo con 2-8 semi. Quà e là nei luoghi selvatici e nelle siepi, dal littorale alla zona apennina. In Ascoli, S. Benedetto, a M. Bove (Ors.), a Pesaro (Scagn.!), presso Fabriano, nella selva di Castelfidardo, a Barcaglione, nelle quali loealità 1’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 1l. V. monanthos Desf. Bert. Flor. It. VII. p. 503. Sin. — Ervum monanthos L. Lathyrus monanthos Willa. Cracca monanthos Godr. i 469 Caule prostrato o rampicante, alto 3-5 decim.; foglie terminate da un vitiecio ramoso, con 5-8 paja di foglioline bislunghe o lineari, troncate, mucronulate, accompagnate da stipole disuguali, una in- tera, l’altra laciniata; fiori bianco-celestognoli colla carena mac- chiata di nero, pendenti, solitarì 0 a coppie sopra peduncoli pres- sochè uguali alla foglia. Nell’Agro Maceratese (Nard.). Fiorisce in aprile e maggio. Annua. 12. V. dithwyrica L. Arc. Comp. Flor. It. p. 205. Sin. — Lathyrus bithynicus Lamk. Caule giacente o rampicante, alto 3-6 decim.; foglie terminate da un viticcio semplice o ramoso, con 1-3 paja di foglioline grandi, liscie, bislungo-ellittiche o lanceolate, mucronulate, accompagnate da stipole larghe, acutamente dentate; fiori violaceo-porporini, so- litarî 0 a coppie sopra peduncoli ora meno lunghi ora più della foglia. Nei luoghi selvatici e fra i campi di collina. A_.S. Angelo in Pontano (Marz.), a Macerata (Nard.), a Pesaro (Scagn.!), nella selva di Castelfidardo, al Trave, alla valle di Miano presso Ancona, nelle quali località V ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. er. Fiori mediocri, solitari o pochi in fascetti, sessili 0 quasi. 13. P. lutea L, Bert, Flor. It, VII. p. 522. Caule prostrato o rampicante, alto 3-5 decim.; foglie terminate da un viticcio ramoso, con 3-6 paja di foglioline bislunghe cuneate, incavate all'apice, con un breve mucrone nel mezzo, accompagnate da stipole piccole, a mezza freccia, di cui una macchiata di nero; fiori solitarì gialli pallidi; legume peloso, stipitato. Var. — V. hirta Pers. “Foglie con foglioline più numerose, più piccole, lanceolate, irte di lunghe ciglia come i legumi. Cresce la specie e la var., ma non comunemente, fra i campi coltivati e accanto alle siepi, nella zona littorale e dei colli. A_Pe- saro (Scagn.!), al Trave, ai Prati, a Montepolito ecc. presso An- cona ove l’ ho raccolta, nel Jesino d’onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in maggio. Annua. 14. V. hybrida L. Bert. Flor. It. VII. p. 526. Caule prostrato o rampicante, alto 3-6 decim.; foglie terminate da un viticcio semplice o ramoso, le superiori con 5-7 paja di fo- glioline piccole, bislungo-cuneate, spesso incavate all'apice e mucro- nate, accompagnate da stipole acuminate o a mezza freccia, senza macchie; fiori giallo-verdastri, solitarî, col vessillo peloso esterna- mente; legume peloso, stipitato. Nelle siepi e nei luoghi boschivi del littorale e dei colli. Nella 470 selva di Castelfidardo e al Trave presso Ancona, ove l’ ho raccolta, Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 15. V. grandiflora Scop. Bert. Flor. It. VII. p. 528. Sin. — V. sordida W. et K. Caule tenero, prostrato o rampicante, alto 3-6 decim.; foglie terminate da cirri ramosi, con 3-6 paja di foglioline piuttosto grandi, ovate, incavate all’apice, con un brevissimo mucrone nel mezzo, ac- compagnate da stipole piccole, le inferiori dentate; fiori giallastri, venati di azzurrognolo, solitari o a coppie; legume liscio, special- mente a maturità, sessile. Nei luoghi boschivi dai colli agli Apennini. A Pesaro (Scagn.!), sul M. Catria (Picc.!), nella selva di Castelfidardo presso Ancona ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio. Annua. 16. V. sativa L. Bert. Flor. It. p. 512. (fig. 363). Caule prostrato o ascendente, lungo 2-4 decim.; foglie terminate da un viticcio ramoso, con 4-7 paja di foglioline ovato-bislunghe o cuneate, spesso incavate all’apice, mucronate, accompagnate da stipole acutamente laciniate; fiori porporino-violacei o anche bianchi, solitarî o a coppie, eretti; legume turgido, pubescente, sessile, eretto. Fra i campi, nei limiti e nei foraggi in cui si coltiva col nome di Veccia, assai comune in tutta la regione. Dovunque nei dintorni di Ancona. Fiorisce in maggio. Annua. 17. V. angustifolia L. Arc. Comp. Flor. It. p. 202. » Caule gracile, prostrato, lungo 2-4 decim.; foglie terminate da un viticcio semplice o ramoso, con 4-7 paja di foglioline anguste, lanceolato-lineari, ottuse o come troncate, mucronate, accompagnate da stipole come nella sp. preced.; fiori violacei, solitarî o a coppie, eretti; legume lineare, liscio 0 quasi, patente, sessile. Nei luoghi erbosi quà e là, raramente. Nell’ Urbinate (Brign.), a M. Catria (Picc.!). Fiorisce in maggio. Annua. 18. V. peregrina L. Bert. Flor. It. VII. p. 521. Sin. — V. leptophylla Raf. V. megalosperma Bieb. Caule gracile, giacente o rampicante, alto 3-6 decim.; foglie terminate da un viticcio semplice o ramoso, con 3-6 paja di foglio- line lineari, assai anguste, troncate e mucronulate all’apice, accom- pagnate da stipole a mezza freccia; fiori porporini, solitari, più 0 meno chinati; legume largo, pubescente o anche liscio, stipitato. Fra i campi coltivati, specialmente nella zona littorale e dei colli, non comune. Nell’Ascolaro (Ors.), nel Maceratese (Nard.), a Pesaro (Scagn.!), ai Prati presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fio- risce in maggio. Annua. ° 471 19. V. sepium L. Bert. Flor. It. VII. p. 506. Caule prostrato o rampicante, alto 3-6 decim.; foglie terminate da un vitiecio semplice 0 ramoso, con 3-6 paja di foglioline piut- tosto grandi, ovate o bislunghe, ottuse, mucronulate, accompagnate da stipole assai piecole, denticolate o intere, spesso macchiate; fiori rosso-violacei, ricurvi, 2-6 in grappolo contratto, brevissimamente peduneolati, col vessillo liscio; legume liscio, stipitato. Nei luoghi boschivi della zona subapennina e apennina. A_M. S. Marco (Ors.), a Montefortino (Marz.), nel Pesarese (Scagn.!), al Sanvicino (Grilli!), ove l’ ho raccolta. Fiorisce in giugno e lu- glio. Perenne. 20. V. purpurascens DC. Bert. Flor. It. VII. p. 496. Sin. — V. pannonica var. plur. auct. V. striata Bieb. Caule giacente o ascendente, alto 2-5 decim.; foglie terminate da un viticeio semplice o ramoso, con 4-8 paja di foglioline bi- slunghe, ottuse, mucronulate, accompagnate da stipole a mezza freccia, intere, macchiate: fiori rossigni col vessillo venato, peloso all’esterno, piegati, 2-4 in grappolo, brevissimamente peduncolati; legumi irsuti. Quà e là nella zona apennina meridionale. A_ Castelluccio (Ors.), a Balzo Borghese (Marz.), nell’Ascolano (Ors.). Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 21. V. narbonensis L. Bert. Flor. It. VII. p. 908. Caule ascendente o eretto, alto 2-5 decim.; foglie terminate da un viticcio semplice o ramoso, con 2-3 paja di foglioline grandi, grassette, ovali, talvolta seghettate, accompagnate da stipole foglia- cee, a mezza freccia, spesso macchiate; fiori porporino-violacei, de- flessi, 2-6 in grappolo brevissimamente peduncolato; legumi irti nelle suture, neri a maturità. Nell’Agro Maceratese (Nard.). Fiorisce in aprile e maggio. Annua. 22. V. Faba L. Arc. Comp. Flor. It. p. 200. Sin. — Faba vulgaris Moench. Caule eretto, alto 5-8 decim.; foglie terminate da un filamento setaceo, con 1-3 paja di foglioline assai grandi, carnosette, glau- cescenti, bislungo-ellittiche; fiori odorosi, bianchi, colle ali mac- chiate di nero, 2-5 in mazzetto quasi sessile; legumi vellutati o lisci. Si coltiva la Fava abbondantemente in tutta la regione, per raccoglierne i semi secchi destinati all’ alimentazione dei cavalli e dell’uomo, e per usarne anche freschi, fra le frutta primaticcie. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. 472 Gen. 6. — LATHYRUS L. (Tav. XXXV, fig. 364, 3653). Abito. — Piante erbacee somiglianti alle veccie, rampicanti o no, generalmente liscie e anche glaucescenti, col fusto semplice o ramoso, spesso alato, colle foglie per lo più di una o poche coppie di foglio- line acute, talora con foglie semplici, coi fiori piccoli o mediocri, sempre peduncolati, solitari o in grappolo, bianchi, azzurrognoli, violacei, rosei, rossi, gialli, cbi legumi generalmente lisci. LI * Fiorì in grappoli ascellari. l. L. vernus Bernh. Arc. Comp. Flor. It. p. 199. Sin. — Orobus vernus L. Caule eretto, angoloso, semplice o ramoso, alto 2-4 decim.; foglie senza viticci, con 2-3 paja di foglioline ovato-lanceolate, lun- gamente acuminate, con 3 nervi principali, accompagnate da sti- pole anguste, acuminate, a mezza freccia; fiori violaceo-porporini, pendenti in grappolo generalmente scarso; legumi lisci. Nei luoghi boschivi della zona apennina. Sul SibiZZa, a Monte- fortino (Marz.), nell’ Urbinate (Brign.), sui M.' di Sarnano ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 2. L. variegatus Gr. et Godr. Arc. Comp. Flor. It. p. 199. Sin. — Orobus variegatus Ten. Caule eretto, angoloso, semplice o ramoso, alto 3-4 decim.; fo- glie senza viticci, con 2-3 paja di foglioline ovate, bruscamente acuminate, con molti nervi principali, accompagnate da stipole di- latate, acute, a mezza freccia; fiori roseo-porporini variegati di bianco, pendenti in grappolo spesso ricco; legumi sparsi di piccole glandole. Nei luoghi boschivi della zona subapennina e apennina, comune. A M. S. Marco (Ors.), sul Sibilla, a Montefortino (Marz.), Fiastra (Nard.), presso Camerino (Ottav.), a M. Catria (Picc.!), nell’ Urbi- nate (Azz., Ottav., Feder.!, Scagn.!), sui M.' di Fabriano, al San- vicino, al M. Conero, nelle quali località l ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 3. L. niger Bernh. Arc. Comp. Flor. It. p. 198. Sin. — Orobus niger L. Caule eretto, angoloso, ramoso, alto 3-6 decim.; foglie senza viticci, con 4-6 paja di foglioline ovato-ellittiche, ottuse, con un brevissimo mucrone all’apice, accompagnate da stipole piccole, acu- minate; fiori roseo-violacei e azzurrognoli nell’appassimento, pen- denti in grappoli lungamente peduncolati; legumi lisci, venosi, neri a maturità. Quà e là nei luoghi boschivi verso il nord della regione. Nel- 473 l Urbinate a Formignano (Feder.!), a Pesaro (Scagn.!), a _Seni- gallia d'onde l’ebbi da Matteucci. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 4, L sylvestris L. Bert. Flor. It. VII. p. 464. Caule prostrato, bialato, semplice 0 ramoso, lungo 6-15 decim.; foglie col picciolo alato, terminate in lungo viticcio ramoso, con una coppia di foglioline lunghe, lanceolate o quasi lineari, mucero- nate all'apice, con 3-5 nervi, accompagnate da stipole acuminate, a mezza freccia; fiori grandi, roseo-porporini colla carena verdognola, pendenti in grappolo lungamente peduncolato; legumi compressi. Nei luoghi erbosi e boschivi, sparsa in tutta la regione. A_Ca- vaceppo (Ors.), a S. Benedetto (Marc.), alle falde del Sibilla (Marz.), nell’ Urbinate (Brign., Azzar.), nel Pesarese (Scagn.!), a M. Catria (Picc.!), al Sanvicino, a M. Conero e al Trace presso Ancona, ove l'ho raccolta. Fiorisce da giugno a settembre. Perenne. 9. L. pratensis L. Bert. Flor. It. VII. p. 469. (fig. 365). Caule prostrato, a 4 angoli acuti, ramoso, lungo 3-8 decim.; foglie terminate in viticeio ramoso, con una coppia di foglioline lanceolate, talvolta anguste, mucronulate all'apice, con 3-5 nervi, accompagnate da stipole piuttosto grandi, acuminate, a freccia ; fiori gialli, in grappoli lungamente peduncolati; legumi neri a maturità. Quà e là nei luoghi erbosi e boschivi, in tutta la regione. A Castelluccio (Ottav.), a Montefortino, alla Madonna del Lambro (Marz.), a Pesaro (Scagn.!), alla valle di Miano e a S. Margherita presso Ancona, ove l ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Fiori solitari 0 al più in coppie. 6. ZL. sphaericus Retz. Arc. Comp. Flor. It. p. 196. Caule eretto o ascendente, a 4 angoli, ramoso, alto 1-3 decim.; foglie terminate in viticcio semplice, con una coppia di foglioline lanceolate mucronulate, accompagnate da stipole anguste a mezza luna; fiori piccoli, rosso-miniati, sfumati talora di verdastro, soli- tarî, sopra peduncoli più o meno lunghi, prolungati in resta e arti- colati verso la metà. Fra i campi coltivati e i foraggi non comune. A Pesaro (Scagn.!), a M. Pizzo (Marz.). Fiorisce in maggio. Annua. 7. L. sativus L. Bert. Flor. It. VII. p. 446. Caule prostrato o ascendente, largamente bialato, alto 3-6 de- cim.; foglie terminate da un viticcio ramoso, con una coppia di foglioline lunghe, lanceolato-acuminate, anguste, accompagnate da 474 stipole lunghe, a mezza freccia; fiori bianchi o azzurrognoli, venati, solitari, sopra un peduncolo lungo quanto il picciolo 0 più; legume con 2 ali sul dorso. Si coltiva la Cicerclia per legume e per foraggio in tutta la regione e talvolta cresce inselvatichita. Fiorisce in maggio. Annua. 8. L. Cicera L. Bert. Flor. It. VII. p. 444, Jaule prostrato o ascendente, bialato, lungo 2-6 decim.; foglie terminate in viticcio ramoso, con una coppia di foglioline lanceo- lato-lineari acuminate, accompagnate da stipole grandi, a mezza freccia; fiori mediocri, rossastri, solitarî, sopra un peduncolo più breve della foglia; legume scanalato sul dorso. Nei campi e fra le erbe da foraggio, in tutta la zona littorale e dei colli. In Ascoli (Ors.), a S. Benedetto (Marc.), nel Maceratese (Nard.), nell’ Urbinate (Brign.), nel Pesarese (Scagn.!), ai Prati, a Falconara, al Trave ecc. presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fio- risce in maggio. Annua. 9. L. Clymenum L. Arc. Comp. Flor. It. p. 195. Sin. — L. tenuifolius Desf. Caule prostrato o rampicante, alato, lungo‘ 3-10 decim., senza foglie in basso, superiormente con foglie a 4-8 foglioline lanceo- late, anguste, mucronulate, accompagnate da stipole acuminate; fiori porporini, mediocri, pendenti, solitarì o a coppie, accidental- mente 3-4, con 2 gibbosità nel vessillo; legume scanalato nel dorso. Presso Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in maggio e giugno. Annua, 10. LZ. Ochrus DC. Bert. Flor. It. VII. p. 442. Sin. — Pisum Ochrus L. Ochrus pallida Pers. Caule prostrato o rampicante, bialato, semplice o ramoso, lungo 3-6 decim.; foglie terminate in viticcio ramoso, le inferiori spesso ridotte al semplice picciolo, largamente alato, che simula una foglia bislungo-lanceolata viticciosa, le superiori con 2-4 foglioline piut- tosto grandi, ovate; fiori mediocri, gialli pallidi, solitarî, sopra pe- duncoli più brevi della foglia; legumi con 2 ali nel dorso. Nei luoghi erbosi e fra i campi, comune nella zona littorale e dei colli. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in maggio. Annua. Il. Z. annuus L. Bert. Flor. It. VII. p. 456. Caule prostrato o rampicante, bialato, ramoso, alto 5-19 decim,; foglie terminate in vitiecio ramoso, con una coppia di foglioline molto lunghe, lineari-lanceolate, acuminate, accompagnate da sti- pole quasi setacee; fiori piccoli, gialli pallidi, solitari o a coppie, sopra peduncoli più lunghi del picciolo; legumi solcati nel dorso. Nei campi della zona dei colli, non comune. A_ Montegrimaro 475 nell’ Urbinate (Azzar.), a Pesaro (Scagn.!), presso Jesi d'onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 12. L. Aphaca LL. Bert. Flor. It. VII. p. 439. (fig. 364). Caule gracile, giacente o rampicante, angoloso, ramoso, alto 3-6 decim.; foglie ridotte al semplice viticcio, alla base del quale si trovano 2 stipole grandi, ovate, con 2 orecchiette acute alla base, che simulano le foglie; fiori piccoli, gialli, solitari, sopra un lungo peduncolo filiforme. Fra i campi e negli orti, comune in tutta la regione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in maggio. Annua. Si distingue col nome volgare di Erba vetriola. Gen. 7. — PISUM L. Abito. — Piante erbacee grandi, rampicanti, liscie e anche glauche, di un bel verde gaio, ramose, colle foglie viticciose, accompagnate da stipole fogliacee molto grandi, con poche paia di foglioline larghe, coi fiori solitari o a coppie, sopra lunghi peduncoli, grandi, bianchi, roseo-porporini o violacei, coi legumi lisci, spesso commestibili. l. P. arvense L. Arc. Comp. Flor. It. p. 194. Caule ascendente o rampicante, alto 6-12 decim.; foglie con 1-2 paja di foglioline bislunghe, dentate verso l'apice; fiori roseo-lilla- cinì, colle ali macchiate di porporino scuro; semi lisci, macchiettati. Si coltiva quà e là fra le erbe da foraggio, cresce talora in- sieme al Pisello comune e di rado inselvatichisce. Presso il M. Ca- tria (Pice.!), nell Urbinate (Brign.), nel Pesarese (Scagn.!), a Va- rano presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giu- gno. Annua. 2. P. elatius M. B. Arc. Comp. Flor. It. p. 194. Caule ascendente o rampicante, alto 8-12 decim.; foglie con 2-3 paja di foglioline ovato-bislunghe, per lo più intere; fiori roseo- porporini colle ali scurissime; semi granulosi, bruni. L'ho raccolta sul M. Conero presso il convento. Fiorisce in maggio. Annua. 3. P. sativum L. Arc. Comp. Flor. It. p. 194. Caule ascendente o rampicante, alto 6-12 decim.; foglie con 1-2 coppie di foglioline ovate, intere; fiori bianchi; semi lisci, giallo- a_n senza macchie. Si coltiva dovunque il Pisello e più particolarmente nel litto- rale presso Potenza Picena d'onde vengono i primaticci. Fiorisce da aprile a giugno. Annua. Gen. 8. — CICER L. Abito. — Pianta mediocre, robusta, ramosa, coperta di peli glandolosi e di sapore acidulo, colle foglie pen- nate, a molte foglioline piccole, coi fiori piccoli, solitarî, generalmente bianchi, coi frutti vesci- così, commestibili. C. arietinum L. Bert. Flor. It. VII. p. 543. Foglie impari- inc con 6-8 paja di foglioline ra bislun- ghe, seghettate, accompagnate da stipole acuminate; peduncoli fio- rali assai più brevi della foglia. Si coltiva il Cece comunemente in tutta la regione. Fiorisce in giugno. Annua. Gen. 9. — ONOERYCHIS Tourn. Abito. — Piante erbacee mediocri, ascendenti o prostrate, senza viticci, a rami cilindrici o angolosi, sparse di peli pubescenti o sericee e vellutate nella faccia inferiore delle foglie che sono pennate, a molte foglioline piccole; fiori roseo-miniati, porporini, bianchi, in racemi spiciformi più o meno pedun- colati; legumi coriacei, semiorbicolari, aculeati o lisci. I. O. sativa Lamk. Bert. Flor. It. VII. p. 9. Sin. — 0. viciaefolia Scop. 0. spicata Moench. Hedysarum Onobrychis L. Caule eretto o ascendenie, semplice o ramoso, alto 3-8 decim.; foglie accompagnate da «stipole squamose, acuminate, con 6-10 paja di foglioline ellittico-lanceolate; fiori roseo-miniati, venati, in spica allungata conica, sopra un peduncolo lunghissimo; legumi pelosi, dentati nel dorso. Si coltiva in tutta la regione per foraggio col nome di Crocetta, e cresce quà e là inselvatichita. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 2. O. alba Desv. Bert. Flor. It. VII. p. 12. Sin. — Hedysarum album W. et K. Caule eretto o ascendente, pubescente, alto 2-5 decim.; foglie con 6-8 paja di foglioline lanceolato-lineari, mucronate, sericee di sotto; fiori bianchi, in spica cilindrica; legumi irsutì, aculeati nel dorso. È stata raccolta al Vettore, a Forca di Presto (Ors., Marz., Sang.). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. LI 3. O. Caput-galli Lamk. Bert. Flor. It. VII. p. 17. Sin. — Hedysarum Caput-galli L. Caule prostrato o ascendente, angoloso, spesso rossigno, alto 2-4 decim.; foglie con 4-8 paja di foglioline ovato-bislunghe, cu- neate verso la base, ottuse, mucronulate; fiori assai piccoli, rosei, 2-6 in grappolo povero, lasso; legumi coperti di aculei lappacei. 477 Nei luoghi erbosi del littorale e dei colli, rara. A Cupramarit- tima (Marc.), nell Urbinate (Brign.). Fiorisce in maggio e giu- gno. Bienne. Gen. 10. — HEDYSARUM L. (Tav. XXXVI, fig. 370). Abito, — Piante erbacee mediocri o grandi, appena pubescenti, talora carnosette, ramose, ascendenti o striscianti, senza viticci, colle foglie pennate, a molte foglioline ora piuttosto grandi ora piccole, coi fiori mediocri, di color rosso ciliegio o rosei, lucidi, disposti in spiche ovate dense o in capo- linì contratti, peduncolati, coi legumi a vari articoli aculeati. l. H. coronarium L. Bert. Flor. It. VII. p. 5. Caule robusto, ascendente o eretto, ramoso, alto 5-12 decim.: foglie con 3-5 paja di foglioline grandi, ovato-ellittiche o arroton- date, colla terminale spesso più grande, pallide di sotto; fiori di color rosso acceso, in spica ovoide o allungata densa. Coltivasi fra noi estesamente da molti anni, col nome di Sulla o Lupinella e spesso esce inselvatichita. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 2. H. capitatum Desf. Bert. Flor. It. VIII. p. 7. (fig. 370). Caule piuttosto gracile, ascendente o strisciante, ramoso, alto 1-5 decim.; foglie con 5-10 paja di foglioline molto piccole, bislun- ghe, cuneate verso la base, quasi troncate all’apice:; fiori rosei, tal- volta quasi rossi, in capolino lasso. Nei poggi asciutti, più specialmente della zona littorale e dei colli. Sul Vettore (Ors.?), a Fiastra (Nard.), fra Ascolì e S. Bene- detto (Marz.), nell’ Urbinate (Brign.), al Cardeto, a Pietralacroce, al Trave, presso Ancona ove l'ho raccolta. Fiorisce in maggio. Annua. Si confonde anche questa specie col nome volgare di Crocetta. Gen. 11. — BONAVERIA Scor. (Tav. XXXVI, fig. 369). Abito. — Pianta erbacea, piccola o mediocre, liscia, fragile, un po’ glaucescente, senza viticci, celle foglie pennate a foglioline mediocri, coi fiori gialli, pendenti, in capolini lungamente peduncolati, coi legumi lunghi, angusti, lisci. B. Securidaca Reich. Arce. Comp. Flor. It. p. 192. Sin. — Securigena Securidaca DC. Coronilla Securidaca L. Caule ascendente o prostrato, ramoso, solcato, alto 3-5 decim.; foglie con 5-7 paja di foglioline cuneate, troncate all’apice ove scor- gesi un mucrone brevissimo. Nei luoghi erbosi, e nel limite dei campi della zona littorale e dei colli. A_Pesaro (Scagn.!), quasi dovunque presso Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. Gen. 12. — HIPPOCREPIS L. (Tav. XXXVI, fig. 368). Abito. — Piante erbacee, molto piccole, giacenti o erette, liscie, senza viticci, colle foglie pennate, coi fiorì minuti, gialli, solitarî o accoppiati, sessili, ovvero in capolino peduncolato; legumi incavati da seni profondi a ferro di cavallo da un lato. l. H. umisiliquosa L. Bert. Flor. It. VII. p. 600. Caule prostrato o ascendente, semplice o ramoso, alto 5-2) cent.; foglie con 5-7 paja di foglioline cuneiformi, quasi troncate all’apice; fiori solitarì o geminati, sessili; legumi interi nel margine esterno. Nei colli aridi, dal littorale alla zona subapennina. A Cupra- marittima (Ors., Nard.), S. Benedetto (Marz.), Val di Castro (Grilli !), Pesaro (Scagn.!), sul M. Conero, al Cardeto, a Gallina presso An- cona, nelle quali località l' ho raccolta. Fiorisce in aprile e mag- gio. Annua. 2. H. comosa L. Bert. Flor. It. VII. p. 603. (fig. 368). Caule ascendente, ramoso, alto 1-3 decim.; foglie con 3-6 paja di foglioline bislunghe, ottuse; fiori 6-7 o anche più, pendenti, in capolino, sopra un lungo peduncolo; legumi flessuosi nel margine esterno. Nei luoghi aridi e boschivi della zona subapennina e apennina. Al M. dei Fiori (Marz.), al Vettore (Maur., Sang.), a M. Priore, Pizzo di Meta (Marz.), M. Birro (Genn., Marz.), M. Catria (Picc.!), "al Furlo (Ottav.), in Acqualagna e Cagli (Nard.), presso Urbino (Feder.!), nel Pesarese (Scagn.!), al Sanvicino d’onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Gen. 13. — ORNITHOPUS L. Abito. — Piante erbacee, piccole, liscie o pubescenti, col caule più o meno prostrato, colle foglie ternate o pennate, talvolta carnosette, coì fiori piccoli, gialli, in ombrella peduncolata, povera, acciden- talmente solitarî, coi legumi lunghissimi, sottili, articolati, curvi, terminati in becco. 1. O. scorpioides I. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 705. Sin. — Coronilla scorpioides Koch. Arthrolobitm scorpioi- des Desv. Pianta liscia, glaucescente; foglie superiori ternate, colla foglio- lina maggiore ovata ottusa, le 2 laterali arrotondate, oblique alla base, accompagnate da stipole membranose piccolissime; legume cilindrico, ottusamente quadrangolare. Fra i campi coltivati, negli orti, comune in tutta la regione. Quasi dovunque presso Ancona. Fiorisce in maggio. Annua. Si di- stingue col nome volgare di Erba d’amore. 479 2. O. compressus L. Bert. Flor. It. VII. p. 595. Pianta pelosa; foglie pennate, superiormente sessili, con 5-21 foglioline piccole, bislungo-ellittiche, ottuse; stipole nulle; fiori po- chi in ombrella eretta, talvolta anche solitari, cinti da una foglia fiorale, coi denti del calice lunghi quanto il tubo; legumi com- pressi, lungamente rostrati, venoso-reticolati. Nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in maggio e giugno. Annua. Gen. 14. — CORONILLA L. (Tav. XXXVI, fig. 367). Abito. — Piante in cespuglio legnoso o erbacee, liscie, spesso glaucescenti, talvolta tenere, colle foglie pennate, a poche o molte coppie di foglioline, coi fiori mediocri, gialli, rosei o bianco-violacei, in ombrelle più o meno peduncolate, coi legumi simili al gen. precedente. I. C. Emerus L. Bert. Flor. It. VII. p. 675. Caule in cespuglio legnoso, ramoso, eretto, alto 1-2 metri; fo- glie con 2-3 paja di foglioline obovate, gradatamente attenuate verso la base, con stipole rudimentali; fiori piuttosto grandi, gialli, 2-3 pendenti in ombrella, sopra un peduncolo uguale alla foglia 0 più breve; parte ristretta dei petali 3 volte più lunga del calice. Var. — C. emeroides Boiss. (C. Emerus var. austriaca Heim.). Fiori talvolta odorosi, per lo più 9 in ombrella, sopra un pe- duncolo generalmente più lungo della foglia; parte ristretta dei petali lunga circa il doppio del calice. Cresce la specie quà e là nelle boscaglie in tutta la regione. Sul M. Catria (Picc.!), al Furlo (Ottav.), a Pesaro (Scagn.!), nelle selve di Castelfidardo e del M. Conero ove l’ ho raccolta. Ho incon- trata la var. nei colli di S. Margherita, Pietralacroce, Montacuto, presso Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Frutice. Nora — Tenuto conto specialmente dei caratteri del legume che, studiato in molti esemplari della C. emeroides Boiss., trovai evidentemente strozzato fra i semi, come nella genuina C. Eme- rus L. non mi parve per le altre differenziali, poterla valutare nel grado di specie. E tanto più in quanto trovai non abbastanza costanti gli altri caratteri della C. emeroides Boiss. relativi al numero dei fiori sopra un peduncolo e alla lunghezza dell'unghia dei petali. 2. C. minima L. Bert. Flor. It. VII. p. 583. Sin. — C. lotoides Koch. Caule prostrato o giacente, un po’ legnoso presso la radice, alto 1-2 decim.; foglie pennate, con 3-4 coppie di foglioline assai piccole, ovato-bislunghe, ottuse, accompagnate da stipole membra- nose, ovate:; fiori gialli, piccoli, 4-8 pendenti in ombrella, sopra un peduncolo assai più lungo della foglia, colla parte ristretta dei pe- tali quasi uguale al calice. Nei luoghi asciutti della zona subapennina e apennina. A_Mon- tefortino (Marz.), M. Birro (Genn.), M. Catria (Pice.!), alle Cesane 480 (Feder.!), a M. Cucco ove l ho raccolta. Fiorisce in giugno e lu- glio. Perenne. 3. C. varia L. Bert. Flor. It. VII. p. 585. (fig. 367). Caule erbaceo, succolento, prostrato o ascendente, ramoso, alto 3-8 decim.; foglie pennate, con 8-10 paja di foglioline 6 anche meno, ora grandette, bislungo-ellittiche, ottuse, ora piccole, bislungo-lan- ceolate, mucronate, accompagnate da stipole piccole, acute; fiori roseo-violacei pallidi, mediocri, pendenti, in ombrella ricca, sopra un peduncolo spesso più lungo della foglia; pedicelli più lunghi del calice. Nei prati e nelle radure dei boschi, più spesso verso i monti che al piano. A_Montefortino (Marz.), M. Birro (Genn.), M. Catria (Picc.!), a M. Nerone (Matteucci!, Scagn.!), lungo il Misa (Salvat.), al Sanvicino e all’ Argentara, ove Vl ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 4. C. eretica L. Bert. Flor. It. VII. p. 587. Sin. — C. parviflora Moench. Caule erbaceo, succolento, giacente o eretto, alto 5-8 decim.; foglie pennate, per lo più con 4-5 paja di foglioline bislungo-cu- neate, quasi troncate all’apice, accompagnate da stipole rudimentali; fiori mediocri, bianco-rosei colla carena purpureo-violacea, 3-6 pen- denti in ombrella, sopra un peduncolo uguale alla foglia o più lungo, cigliato in basso; pedicelli uguali al calice. Nelle Ripe di S. Ginesio e a Ricina nel Maceratese ( Nard.), a M. Grimaro nell’Urbinate (Azzar.), a M. Cucco e a Varano presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. Gen. 15. — SCORPIURUS L. Abito, — Piante erbacee piccole o mediocri, un po’ pubescenti, colle foglie semplici intere, coi flori gialli, piccoli, ora solitari, ora 2-4 sopra lunghi peduncoli, coi legumi lunghi, articolati, sparsi di tu- bercoli o spinosi. 1. S. vermiculata L. Bert. Flor. It. VII. p. 607. Caule eretto o ascendente, semplice o ramoso, alto 5-15 cent.; foglie spatolate bislunghe, attenuate in lungo picciolo, accompa- gnate da stipole acuminate; fiori solitarî sopra un peduncolo lungo quanto la foglia o poco più; legumi tubercolati. Ho raccolto questa rara specie sul M. Conero presso Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 2. S. subvillosa L. Bert. Flor. It. VII. p. 608. Sin. — S. acutifolia Viv. Caule giacente o ascendente, ramoso, alto 1-4 decim.; foglie spatolate bislunghe, attenuate in lungo picciolo, accompagnate da 481 stipole acuminate, membranose nel margine; fiori 3-4 pendenti in ombrella, sopra un peduncolo assai più lungo delle foglie; legumi con aculei uncinati. Nei luoghi erbosi, lungo le vie, fra i campi, in tutta la zona littorale e dei colli. A_Pietralacroce, al Trave, a Montedago ecc. presso Ancona. Fiorisce in maggio. Annua. Gen. 16. — ASTRAGALUS LL. (Tav. XXXVI, fig. 366). Abito. — Piante erbacee o appena lignescenti verso la radice, piccole in cespuglietto o mediocri e ramose, pubescenti, pelose cenerognole o quasi liscie, colle foglie pennate, in un caso spinescenti all'a- pice, a foglioline ora grandi ora piccole, coi fiori mediocri, in fascetti ascellari sessili o in grap- poli peduncolati, bianchicci, gialli pallidi, rosei, porporini, azzurrognoli, coi legumi ora cilindrici e assai lunghi, ora angolosi, ora brevi e ovati. l. A. sirinicus Ten. Bert. Flor. It. VIII. p. 72. ì Pianta pubescente col caule effuso, ramoso, alto 1-2 decim.; foglie pennate, con 6-12 ‘paja di foglioline piccole, bislunghe o lan- ceolate, acute sull’alto della pianta, accompagnate da stipole mem- branose, bipartite; fiori gialli zolfini, sfumati spesso di porporino, molti in grappolo, sopra un peduncolo più o meno lungo delle fo- glie; legumi ovati. Var. — A. brevipes Arc. Pianta sericea; grappoli quasi sessili. Sui più alti Apennini meridionali. A M. Priore, Castelmanardo (Marz.), M. Vettore (Marz., Ors.), sul Sibilla (Ors.), ove cresce an- che la var. Fiorisce in luglio. Perenne. 2. A. aristatus L’ Herit. Bert. Flor. It. VIII. p. 68. Sin. — A. sempervirens Lamk. Pianta cenerognola, in cespuglietto alto 5-20 cent.; foglie ter- minate dal picciolo spinescente che irrobustisce invecchiando, con 6-9 paja di foglioline molto piccole, lanceolate, accompagnate da stipole membranose acuminate; fiori bianchi o rosei, col calice pelo- sissimo, in mazzetti quasi sessili; legumi ovati, turgidi. Sui più alti Apennini meridionali. A M. Corona (Ors.), M. Birro (Genn., Utili), M. Regrolo (Genn.), M. Cardosa (R. Ricci!), ai Cupi di Visso, a Pietralata (Ottav.), sui M.' di Urbino (Marc.), al San- vicino d'onde l’ebbi da Grilli, a M. Priore, M. Farnio, M. Sibilla sui quali l’ ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 3. A. depressus L. Bert. Flor. It. VIII. p. 55. Sin. — A. elminthocarpos Ors. Pianta peloso-sericea nella faccia inferiore delle foglie, in ce- spuglietto a rami prostrati, alto 5-15 cent.: foglie pennate, con 31 6-12 paja di foglioline piccole, ovate a rovescio, ottuse, accompa- gnate da stipole grandi, membranose, triangolari; fiori bianco-gial- lognoli, 6-10 in racemo lasso, sopra un peduncolo assai più breve delle foglie; legumi cilindrici, diritti o ricurvi. Nei luoghi selvatici degli Apennini meridionali, non comune. Al M. dei Fiori (Ors.), a Capo di Tenna, a Castelmanardo (Marz.). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 4. A. monspessulanus I. Bert. Flor. It. VIII. p. 62. Sin. — A. Polygala Pall. Pianta quasi liscia, in cespuglietto ramoso dalla base, prostrato, alto 10-20 cent.: foglie pennate, con 8-16 coppie o anche più di foglioline piccole, ovato-bislunghe, ottuse, accompagnate da stipole piuttosto grandi, acuminate; fiori porporino-violacei, in racemo più o meno ricco, sopra un peduncolo radicale, più lungo delle foglie; legumi cilindroidei, acuti, pelosi. Nei luoghi aridi e selvatici dalla zona dei colli agli Apennini. A M. Birro (Marz., Genn.), in Arcevia (Ottav.), a M. Catria (Picc.!), Acqualagna, Montegrimaro (Nard., Azzar., Bring.), nel Pesarese sul Foglia (Scagn.!), nel Senigalliese d'onde l’ebbi da Matteucci, al Sanvicino ove 1 ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 5. A. glycyphytIos L. Bert. Flor. It. VII. p. 60. (fig. 366). Pianta liscia, tenera, glaucescente, col caule prostrato o ascen- dente, ramoso, alto 3-8 decim.; foglie pennate, con 5-6 paja di fo- glioline piuttosto grandi, ovato-ellittiche, ottuse, accompagnate da stipole lanceolate, membranose; fiori giallo-verdastri, in grappolo ricco, ovato, più breve delle foglie; legumi cilindrici, acuti, legger- mente incurvi. Fra le macchie in tutta la regione, non rara. A_Montefortino, Loto (Marz.), nel Maceratese (Nard.), nell’ Urbinate (Brign.), nel Pesarese (Scagn.!), nella selva di Castelfidardo e al M. Conero, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 6. A. hamosus L. Bert. Flor. It. VIII. p. 58. Pianta pelosetta, in cespuglietto ramoso dalla base, alto 1-4 decim.; foglie pennate, con 8-12 paja di foglioline cuneato-bislunghe, ottuse, cenerognole di sotto, accompagnate da stipole membranose, acuminate; fiori piccoli, giallognoli, in grappolo ricco, ovato-bislungo, più breve delle foglie; legumi lesiniformi, ricurvi. È stata raccolta nell’ Ascolano (Ors.) e nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 7. A. sesameus L. Bert. Flor. It. VIII. p. 57. Pianta un po’irsuta, col caule prostrato, ramoso dalla base, 483 alto 1-3 decim.; foglie pennate, con 6-12 paja di foglioline piccole, ovali o bislunghe, accompagnate da stipole membranose, acuminate ; fiori piccoli, bianchi o azzurrognoli, in grappoli ovati, ricchi, sessili o quasi; legumi angolosi, acuminati. Nelle stesse località della specie prec. nell’Ascolano (Ors.). Fio- risce in maggio e giugno. Annua. Gen. 17. — PHACA L. Abito, — Pianta erbacea, più o meno pelosa, piccola, colle foglie pennate, coi fiori piccoli, pendenti, rosei o bianco-giallognoli con sfumatura violacea, in grappoli ricchi, coi legumi piccoli, vescicosi, rostrati. P. australis Lamk. Bert. Flor. It. VIII. p. 25. Sin. —- Astragalus australis L. Caule in cespuglietto prostrato, ramoso, alto 1-2 decim.; foglie pennate, con 4-7 paja di foglioline piccole, lanceolate anguste, acute; peduncoli dei fiori molto più lunghi delle foglie; ali della corolla bifide. Sulle più alte cime degli Apennini meridionali. A _M. Sibilla, a M. Corona (Ors., Marz., Petruc.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. Gen. 18. — OXYTROPIS DC. Abito. — Piante erbacee o quasi, piccole o mediocri, mollemente pelose, colle foglie pennate, coi fiori mediocri o piccoli, bianco-giallognoli, talora con sfumature violacee, coi legumi ovati o cilin- droidei, rostrati. l. O. campestris DC. Bert. Flor. It. VII. p. 34. Sin. — Astragalus campestris L. Caule talora contratto o giacente, alto 1-2 decim.; foglie pen- nate, con 9-15 paja di foglioline piccole, ovato-lanceolate acute, accompagnate da stipole membranose, acuminate; fiori mediocri, bianco-giallognoli, talvolta colla carena violacea, in grappolo denso, sopra un peduncolo più o meno lungo delle foglie; legumi ovati, riconfi, lungamente acuminati. Nei prati degli Apennini meridionali più elevati. A Balzo Bor- ghese (Ottav., Sang.), alle Forchette (Marz.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 2. 0. pitosa DC. Bert. Flor. It. VII. p. 36. Sin. — Astragalus pilosus L. Caule eretto o ascendente, alto 2-5 decim.; foglie pennate, con 10-12 paja di foglioline ovato-lanceolate acute, accompagnate da stipole lunghe, bianchiccie; fiori piccoli, bianco-giallognoli, in grap- polo rieco, più lungo delle foglie; legumi cilindrici, lanuginosi. 484 Negli Apennini meridionali, rara. A_Montefortino, Montefalcone (Marz.), alle Grotte nell’ Ascolano (Ors.). Fiorisce in giugno e lu- glio. Perenne. Gen. 19. — COLUTEA L. (Tav. XXXV, fig. 362). Abito. — Pianta suffruticosa in cespuglio elevato, parzialmente pelosetto, colle foglie pennate, coi fiori gialli, macchiati di sanguigno sul vessillo, piuttosto grandi, in grappoli radi, coi legumi assai vescicosi. C. arborescens LL. Bert. Flor. It. VII. p. 569. Caule eretto, ramoso, alto 1-2 metri; foglie pennate, con 3-6 paja di foglioline ovate, ottuse, talvolta incavate all’apice; legume un po’ ricurvo, rostrato. Nei luoghi boschivi e nelle siepi in tutta la regione. All’ Aman- dola (Genn.), a Cupramontana (Marc.), al Furlo (Ottav.), nel Pe- sarese (Scagn.!), a S. Angelo di Senigallia (Salvat.), al Trave, a M. Conero, nella selva di Castelfidardo, ove V ho raccolta. Fiorisce in estate. Si distingue col nome volgare di ScRioppi o Scroccarelli. Gen. 20. — ROBINIA L. Abito, = Albero o arbusto coi rami bruno-rossigni, colle foglie pennate, liscie, glauche di sotto, accom- pagnate da 2 robusti aculei al posto delle stipole, coi fiori mediocri, bianchi, odorosi, in grappoli pendenti. R. Pseudo-Acacia L. Arc. Comp. Flor. It. p. 182. Sin. — Pseudo-Acacia odorata Moench. Foglie pennate con 5-10 paja di foglioline ellittiche; fiori col calice rigonfio. Si coltiva comunemente 1’ Acacia per siepe e per sostenere gli spalti, in tutta la regione. Nei pubblici passeggi vedesi spesso anche la varietà senza spine, a rami fitti ombrelliformi (A. wmbraculi- fera DC.). Fiorisce in maggio e giugno. Gen. 21. — GALEGA L. (Tav. XXXIV, fig. 354). Abito. — Pianta erbacea, grande, robusta, liscia, di sapore amarognolo ingrato, colle foglie pennate, coi fiori azzurro-pallidi o quasi bianchi, pendenti, in spica allungata, coi legumi cilindroidei, boz- zuti, rostrati. G. officinalis L. Bert. Flor. It. VIII. p. 19. Caule eretto, striato, ramoso, alto 5-10 decim.; foglie pennate, con 7-8 paja di foglioline ora grandi ora (nei luoghi sterili) piccole, lanceolato-acute, mucronate, accompagnate da stipole acute. 485 Quà e là più spesso nei luoghi freschi e presso i fiumi, dal littorale alla zona subapennina. L'ho raccolta lungo il Chienti, il Potenza, V Esino, a Senigallia, a Chiaravalle, in Agugliano, a Mon- tagnolo presso Ancona ecc. Fiorisce da maggio ad agosto. Perenne. Si distingue col volgare nome di Imvalca. Gen. 22. — GLYCYRRHIZA L. (Tav. XXXIV, fig. 353). Abito. — Pianta erbacea, mediocre, fetida, liscia, appiccaticcia, a radice lunghissima e dolce, colle foglie pennate, coi fiori mediocri, violaceo-azzurrognoli, in grappoli allungati a spica (nella nostra sp.), coi legumi lineari, compressi, lisci. G. glabra L. Bert. Flor. It, VII. p. 572. Caule eretto, semplice o ramoso, alto 5-10 decim.; foglie pen- nate, con 4-7 paja di foglioline ovato-lanceolate, acute. . Nel littorale fra S. Benedetto e Porto S. Giorgio (Bert.), presso Grottamare ove Vl ho raccolta. Se ne raccolgono le radici col nome comune di Regolizia. Fiorisce in giugno. Perenne. Gen. 23. — PSORALEA I. (Tav. XXXIV, fig. 352). Abito. — Pianta mediocre o grande, robusta, pelosa, coi rami spesso di colore violaceo scurissimo, colle 6 » È at) I , foglie trifogliate, coi fiori mediocri, azzurro-violacei, talvolta pallidi, di odore bituminoso se stro- picciati, in capolini sopra lunghi peduncoli, coi legumi lungamente rostrati. P. bituminosa L. Bert. Flor. It. VIII. p. 77. Caule eretto, ramoso, alto 5-10 decim.; foglie a 3 foglioline ovate nel basso della pianta, lanceolate acuminate in alto. Nei luoghi incolti del littorale, non dovunque. A Pedaso (Genn.), S. Benedetto (Mare.), Fano (Nard.), nei colli del Trave presso An- cona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce da maggio a luglio. Perenne. Gen. 24. — TETRAGONOLOBUS Scop. (Tav. XXXV, fig. 361). Abito. — Piante erbacee piccole o mediocri, parzialmente pelosette e cigliate, colle foglie trifogliate, ac- compagnate da stipole grandi che simulano altre 2 foglie, coi fiori piuttosto grandi, gialli o di un bel rosso sanguigno, solitarî e peduncolati, coi legumi prismatici, muniti di ali membranose. I. 7. siliquosus Roth. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 707. (fig. 361). Sin. — Lotus siliquosus L. Caule prostrato o ascendente, ramoso dalla base, alto 1-3 decim.; foglie di 3 foglioline mediocri, cuneato-rombiche, accompagnate da 436 stipole grandi quanto esse, ovali-oblique. Fiori gialli pallidi; legumi con ali strette. Quà e là nei prati umidi del littorale e dei colli. A_Montebran- done (Marz.), nel Maceratese (Nard., Genn.), nell’ binate (Brign.), nel Pesarese (Scagn.!), presso Jesi d’onde l’ebbi da Grilli, a Mon- tagnolo e nella Piazza d'armi d’Ancona, ove |’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 2. T. purpureus Moench. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 707. Sin. — Lotus Tetragonolobus L. Caule ascendente o prostrato, ramoso dalla base, alto 2-4 decim.; foglie di 3 foglioline grandi, cuneato-rombiche, accompagnate da stipole ovato-bislunghe, più piccole di esse: fiori rossi; legumi con ali larghe. Ho raccolta questa bella specie fra i campi alle Grazie e nella strada nuova del Pinocchio presso Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. Gen. 25. — LOTUS L. (Tav. XXXIV, fig. 359). Abito. — Piante erbacee piccole o mediocri, ora liscie ora pelose, spesso sdaiate, colle fogl'e trifogliate, accompagnate da stipole somiglianti alle foglioline, coi fiori mediocri o piccoli, in ombrelle scarse, peduncolate, gialli e che spesso divengono in parte verdi essiccando, coi legumi cilindrici, senza ali. l. L. corniculatus L. Bert. Flor. It. VIII. p. 222. (fig. 399). Pianta per lo più pelosa, talvolta liscia, col caule ascendente, ramoso, alto 1-4 decim.; foglie a 3 foglioline cuneato-ottuse, acute verso l’alto della pianta, accompagnate da stipole ovate. oblique alla base, più lunghe del picciolo; fiori mediocri, 3-7 in ombrella, sopra un peduncolo assai più lungo della foglia; legumi diritti. Var. — L. versicolor Tin. Peduncoli abbreviati con pochi fiori. Assai comune nei colli erbosi asciutti, nei prati, lungo le strade, in tutta la regione. Dovunque nei dintorni di Ancona. La var. mi fu comunicata da Federici che la trovò presso Urbino e lho rac- colta alle Torrette presso Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 2. L. ornithopodioides I. Bert. Flor. It. VII p. 233. Pianta mollemente pelosetta, col caule giacente o ascendente, alto 1-3 decim.; foglie piuttosto grandi, a 3 foglioline cuneato-rom- boidali, accompagnate da stipole ovato-romboidali lunghe quanto il picciolo; fiori piccoli, 2-5 da una sola parte, in ombrelletta, sopra un peduncolo più lungo della foglia; legumi compressi, ricurvi. 487 Nei limiti, fra i campi, accanto alle siepi, comune nella zona littorale. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. 3. L. tenuwis W. et K. Bert. Flor. It. VIII. p. 227. Sin. — L. tenuifolius Reich. L. decumbens Forst. Pianta gracile, generalmente liscia, col caule prostrato-ascen- dente, solido, ramoso, alto 2-5 decim.; foglie superiori a 3 foglio- line lanceolate anguste, acuminate, accompagnate da stipole lanceo- lato-lineari acuminate, più lunghe del picciolo; fiori piccoli, 2-5 in ombrella sopra un peduncolo filiforme molto più lungo della foglia. Accanto ai fiumi e nei luoghi umidi o freschi del littorale e dei colli. A_Cupramarittima (Ors.), a Macerata (Nard.), a Pesaro (Scagn.!), presso Jesi (Grilli!), presso Ancona, al Torrone, alle Torrette, in Piazza d'armi ove V ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. Gen. 26. — BONJEANIA REICH. Abito. — Piante erbacee o lignescenti in basso, robuste, in cespuglio, per lo più assai pelose e cenero- guole, ramose, colle foglie trifogliate, accompagnate da stipole grandi che simulano altre 2 fo- glioline, coi fiori mediocri o piccoli, bianco-rosei sfumati di porporino, in ombrelle a capolino denso, più o meno peduncolato; legume breve e turgido o gracile. ]. B. hirsuta Reich. Bert. Flor. It. VII. p. 236. Sin. — Lotus hirsutus L. Dorycnium hirsutwn DC. Pianta assai pelosa, col caule eretto o ascendente, ramoso, alto 5-8 decim.; foglie a 3 foglioline ovato-bislunghe, ottuse in basso, acute verso le infiorescenze, accompagnate da stipole simili e più lunghe del picciolo; fiori mediocri, bianco-rosei colla carena porpo- rescente e il calice irsutissimo, 4-10 in capolino ombrelliforme; le- gumi brevi, turgidi. Nei luoghi aridi e dirupati dal littorale alla zona subapennina. A Pesaro (Scagn.!), al Cardeto, a Pietralacroce, al Trave, al M. Conero presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giu- gno. Perenne. 2. B. recta Reich. Bert. Flor. It. VIII p. 239. Sin. — Lotus rectus L. Dorycnium rectum DC. Pianta più o meno pelosa, col caule eretto, a rami angolosi, alto 6-10 decim.; foglie a 3 foglioline cuneato-ottuse, accompagnate da stipole acute, lunghe circa quanto il picciolo; fiori piccoli, bianco- rosei colla carena rossigna, numerosi, in capolino denso; legumi cilindrici, gracili. Nei luoghi umidi accanto ai fiumi, rara. Lungo il Terna (Ottav.), lungo il Potenza (Genn.). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Gen. 27. — DORYCNIUM L. Abito. — Pianta erbacea, piccola o mediocre, minuta in tutte le sue parti, ma in cespuglietti robusti, liscia o quasi, colle foglie trifogliate, accompagnate da stipole simili alle foglioline, coi fiori piccolis- simi, bianchi, macchiati di violaceo scurissimo, in capolini lungamente peduncolati; legumi o» vati, lisci. D. herbaceum Vill. Bert. Flor. It. VII. p. 241. Sin. — Lotus Dorycnium Sibth. et Sm. Caule prostrato o ascendente, ramoso, alto 3-6 decim.; foglie sessili, a 3 foglioline bislungo-lanceolate, accompagnate da stipole simili; fiori in capolini densi su pedicelli lunghi circa quanto il tubo del calice. Nelle colline asciutte, nei luoghi selvatici, in tutta la regione. Al Trave, a M. Conero, a Montagnolo ecc. presso Ancona. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. Gen. 28. — ANTHYLLIS L. (Tav. XXXIII, fig. 349). Abito. — Piante erbacee, mediocri o piccole, pelosette o lanuginose, colle foglie pennate, talora ridotte, colla fogliolina impari più grande delle altre, coi fiori mediocri, gialli, rossi, variegati, riuniti più spesso in capolini densi, accompagnati da brattee incise, ovvero in fascetti ascellari; legumi brevi, protetti dal calice. l. A. Vulneraria L. Bert. Flor. It. VII. p. 401. (fig. 349). Sin. — Vulneraria Anthyllis Scop. Caule ascendente, ramoso, alto 1-4 decim.; foglie inferiori spesso . ridotte alla sola fogliolina terminale, ellittica, assai più grande delle altre rudimentali; foglie superiori con 3-5 paja di foglioline lan- ceolate acute; fiori giallo-pallidi, col calice vescicoso, irregolarmente dentato, riuniti in capolini grandi, densi, spesso accoppiati, sopra lunghi peduncoli. Var. a — A. polyphylia DO. Fiori gialli, coll’apice della carena rosso. Var. Db — A. rubriflora DC. Fiori rossi. La forma scelta per tipo e la var. a) incontrasi comunemente nei luoghi erbosi, nei prati, fra i campi, fino alla zona subapen- nina, ove appare la var. b) che ho raccolta sul M. Conero e presso i M. Sibillini. Fiorisce da aprile ad agosto, secondo i luoghi. Perenne. 2. A. tetraphyUa L. Bert. Flor. It. VII. p. 399. Sin. — Vulneraria tetraphylla Gm. Caule prostrato, mollemente peloso, semplice o ramoso, alto 1-5 decim.; foglie pennate, con 2 paja di foglioline minori, assai 489 piccole, bislunghe acute, la impari assai più grande, ottusa; fiori gialli, striati di rosso, in mazzetti ascellari sessili, coi denti del ca- lice che è rigonfio, uguali. Nel littorale e nei colli meridionali. Presso Ascolì (Ors.), a S. Benedetto, a Cupramarittima (Marc.). Fiorisce in aprile e mag- gio. Annua. 3. A. montana L. Bert. Flor. It. VII. p. 405. Sin. — Vulneraria montana Scop. Caule prostrato, lignescente alla base, alto 1-2 decim.; foglie pennate, con molte paja di foglioline assai piccole, ovate acute; fiori rossi 0 rosei in capolino denso, peduncolato, col calice non rigonfio. Nei luoghi sassosi dei più alti Apennini. A_M. Vettore (Ott.), Balzo Borghese, M. Corona (Marz.), M. Birro (Genn.), Pietralata (Ottav.), M. Catria (Picc.!), M. Sibilla e M. Sanvicino ove \ ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. Gen. 29. — TRIFOLIUM L. (Tav. XXXIV, fig. 356 a 358). Abito. — Piante erbacee, per lo più piccole o mediocri, raramente di alta statura, più spesso pelose che liscie, col fusto angoloso o cilindrico, colle foglie più o meno picciolate, trifogliate, sovente mac- chiate, coi fiori piccoli, riuniti in capolini o in spiche, ora terminali ora ascellari, ora pedunco- lati, ora sessili, bianchi, rosei, rossi, gialli; coi legumi sporgenti o no dal calice che talvolta si rigonfia a maturità. Ciascun fioretto del capolino è assolutamente privo di bratteola alla base. Ù l. T. pratense L. Bert. Flor. It. VII. p. 161. (fig. 358). Sin. — T. sativum Reich. Pianta pubescente, ascendente o eretta, alta 1-4 decim.; foglie piuttosto grandi, a foglioline ovato-ellittiche, intere o appena den- ticolate, accompagnate da stipole venose, caudate; capolino termi- nale e grande, globoso-ovato, roseo o talvolta bianco, solitario 0 2 insieme, accompagnato da foglie involucrali, lungamente pedun- colato; calice vellutato, a 10 nervature e 5 denti disuguali. Nei prati, nei limiti, lungo le strade, comune in tutta la regione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce dall’ aprile all'ottobre. Perenne. Si coltiva col nome di Trifoglio pratense o pesarese. 2. T. medium L. Bert. Flor. It. VIII. p. 166. Sin. — T. flexuosum Jacq. ; Pianta cigliata, col caule eretto o ascendente, ramoso, alto 1-3 decim.; foglie a foglioline bislungo-ellittiche, intere o appena den- ticolate, liscie di sopra, accompagnate da stipole lunghe, anguste, 490 caudate; capolino terminale, mediocre, globoso od ovato, rosso, so- litario o in coppia, senza involucro; calice a 10 nervi e 5 denti più lunghi del tubo. Nei pascoli e nel limite dei boschi sugli Apennini. A_Montefor- tino (Marz.), a M. Catria (Picc.!), sui M.' di Pesaro (Brign., Scagn.!). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 3. T. alpestre 1. Bert. Flor. It. VIII. p. 168. (fig. 356). Pianta quasi vellutata, col caule ascendente, semplice, alto 2-6 decim.; foglie a foglioline lanceolate, lunghe, intere o appena den- ticolate, liscie di sopra, accompagnate da stipole strette, allungate, venose, caudate; capolino terminale, mediocre, globoso, roseo o rosso, per lo più solitario, involucrato; calice peloso a 20 nervi e 4 denti più brevi del tubo, l’altro dente lunghissimo. Nei pascoli dei più alti Apennini. Al M. dei Fiori (Marz.), a M. Acuto (Ors.), M. Priore (Marz.), M. Sibilla (Marc.), M. Catria (Pice.!), M. Sanvicino ove 1 ho raccolta. Fiorisce in giugno e lu- glio. Perenne. 4. T. ochroleucum L. Bert. Flor. It. VIII. p. 158. Pianta pelosa, col caule eretto o ascendente, semplice o ramoso, alto 2-4 decim.; foglie a foglioline bislungo-ellittiche, intere, quelle vicino ai fiori lanceolate, pubescenti in ambe le pagine, accompa- gnate da stipole larghette, nervose, terminate in coda lineare acu- minata; capolino terminale, solitario, mediocre, un po’ conico verso la base, di color paglierino; calice a 10 nervi, con © denti lanceo- lati verdi, di cui uno più lungo, col tubo pubescente. Quà e là nei prati e nei luoghi erbosi dal littorale alla zona apennina. Presso Sarnano (Nard.), a M. Birro (Utili, Genn.), Mon- tefortino (Marz.), nel Camerinese (Ottav.), nell’ Urbinate (Brign.), a Pesaro (Scagn.!), a M. Catria, presso Cingoli, in Arcevia, a Mon- tacuto presso Ancona, nelle quali località 1’ ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 9. T. rubens L. Bert. Flor. It. VIN. p. 170. Pianta liscia, col caule eretto o ascendente, per lo più sem- plice, alto 2-5 decim.; foglie a foglioline lanceolate, lunghe, angu- ste, irregolarmente e minutissimamente dentate, accompagnate da stipole membranose lunghe, con coda lanceolato-acuminata; capo- lino terminale, per lo più solitario, mediocre o grande, porporino, bislungo-cilindroideo; calice liscio o peloso, a 20 nervi, coi denti filiformi assai cigliati, uno dei quali lunghissimo. Nei luoghi boschivi degli Apennini, raramente. A M. Catria (Picc.!), alle Cesane (Feder.!), a Pioraco d’onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 491 6. T. Cherleri L. Bert. Flor. It. VII. p. 137. Pianticella mollemente pelosa, col caule giacente o ascendente, per lo più ramoso, alto 5-10 cent.; foglie a foglioline piccole, cu- neato-ottuse, crenulate verso l'apice, accompagnate da stipole mem- branose, ovato-acute; capolino terminale solitario, mediocre, globoso, biancastro, involucrato; calice pelosissimo a 20 nervi, con 5 denti più lunghi del tubo. Sarebbe stata raccolta presso il M. Catria secondo quanto mi asseriva, ma gli esemplari autentici non vidi, Piccinini. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 7. T. lappaceum L. Bert. Flor. It. VIII. p. 140. Pianta peloso-cigliata, col caule ascendente o eretto, ramoso dalla base, alto 1-2 decim.; foglie a foglioline ovato-romboidali, crenulate nella metà superiore, accompagnate da stipole acuminate, spesso venate di rossigno; capolino terminale, globoso, biancastro o roseo, nudo; calice liscio 0 quasi, a 20 nervi, con 5 denti lesini- formi, lunghi quanto la corolla e anche più, dilatati alla base, mu- niti di lunghe ciglia patenti. Nei luoghi asciutti dei colli, rara. Presso Jesi, d’onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in giugno. Annua. 8. T. panormitanum Presl. Arc. Comp. Flor. It. p. 171. Sin. — T. squarrosum Savi. Pianta peloso-cigliata, col caule eretto o ascendente, ramoso, robusto, alto 3-10 decim.; foglie grandi, a foglioline bislungo-ellit- tiche, intere, ottuse e spesso smussate all’apice, accompagnate da stipole membranose, nervose, con coda lineare assai lunga; capo- lino terminale, solitario, mediocre o grande, ovato, bianco-roseo; calice a 10 nervi, strozzato sotto i denti che sono triangolari acuti, uno di essi più lungo. L'ho raccolta in luoghi erbosi littoranei a Falconara, alle Tor- rette, a Montedago, presso Ancona, ove da poco coltivasi; cresce anche a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in maggio e giugno. Annua. x 9. 7. angustifolium L. Bert. Flor. It. VIII. p. 172. Pianta mollemente peloso-cigliata, col caule ascendente, ramoso dalla base, alto 2-5 decim.; foglie a foglioline anguste, lanceolato- lineari, intere, accompagnate da stipole piuttosto larghe, membra- nose, venose, con coda filiforme; capolino terminale, solitario, me- diocre o grande, bislungo-spiciforme, peduncolato, roseo pallido 0 bianchiccio; calice pelosissimo a 10 nervi, con 5 denti lesiniformi, di cui uno maggiore, lunghi circa quanto la corolla. Nei luoghi asciutti e anche aridi, comune dal littorale alla zona subapennina. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in maggio e giu- gno. Annua. 492 10. 7. stellatum L. Bert. Flor. It. VII. p. 134. Pianta mollemente pelosa cenerognola, col caule ascendente o eretto, semplice o poco ramoso, alto 1-3 decim.; foglie a foglioline conico-cuoriformi a rovescio, denticolate verso l’apice, accompagnate da stipole assai dilatate, venose, ovato-ellittiche, ottuse 0 come tron- cate; capolino terminale, solitario, mediocre, ovato, -peduncolato, bianco o roseo; calice a 10 nervi, pelosissimo, con 5 denti lesiniformi, lunghi anche più della corolla, aperti a stella nella fruttificazione. Nei luoghi erbosi e nei limiti, comune in tutta la zona littorale e dei colli. Dovunque presso Ancona, ove cresce sovente sociale. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. Il. T. incarnatum L. Bert. Flor. It. VIII. p. 178. Pianta mollemente pelosa, col caule eretto o ascendente, sem- plice, alto 2-6 decim.; foglie a foglioline cuoriformi a rovescio, den- ticolate, accompagnate da stipole brevi, venose, ottuse, talvolta con orlo bruno-rossigno; capolino solitario, terminale, peduncolato, ci- lindroideo spiciforme, di color rosso sanguigno intenso, di odore cucurbitaceo se rotto; calice a 10 nervi, pelosissimo, con 5 denti lesiniformi più brevi della corolla. Coltivasi da molti anni nella zona littorale e dei colli col nome di Trifoglio rosso, ed esce talvolta spontaneo. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. 12. 7. maritimum Huds. Bert. Flor. It. VII. p. 143. Sin. — T. rigidum Sùv. T. irregulare Pourr. Pianta pelosetta, col caule ascendente o eretto, semplice, alto 1-4 decim.; foglie a foglioline ovate a rovescio, ottuse e anche smus- sate, intere, quelle vicino ai fiori acute, accompagnate da stipole membranose, venose, con coda lunga, lineare; capolino terminale, solitario, piccolo, ovoide, appena peduncolato o sessile, bianco-ro- seo; calice a 10 nervi, col tubo liscio, con 5 denti verdi, lanceolati, generalmente più brevi della corolla, cigliolati. Nei luoghi umidi e nei pascoli del littorale e anche dei colli. Presso Jesi, d’onde l’ebbi da Grilli, ai Prati, alle Torrette, a Case- bruciate presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio. Annua. 13. 7. supinum Savi. Bert. Flor. It. VIII. p. 147. Pianta pelosetta, col caule prostrato, ramoso-biforcato, alto 5-20 cent.; foglie a foglioline piccole, bislunghe, ottuse, quelle vicino ai fiori talvolta acute, intere o quasi, accompagnate da stipole un po’ ri- gonfie, venose, con coda lineare; capolino terminale o ascellare, solitario, piccolo, globoso od ovale, lungamente peduncolato, roseo; calice a 10 nervi, liscio, con 5 denti disuguali, lesiniformi, cigliati, divaricati nel frutto, 14. 15. D7. 493 Nei luoghi erbosi del littorale e dei colli, raramente. Nell’ Asco- lano (Ors.), nell Urbinate (Feder.!), al Trave presso Ancona, ove l'ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Annua. T. arvense L. Bert. Flor. It. VII. p. 175. (fig. 357). Pianta pelosetta, col caule eretto, ramoso, gracile, alto 1-2 decim.; foglie a foglioline piccole, bislungo-lanceolate, intere o den- ticolate all'apice, accompagnate da stipole minute, con coda filiforme; capolino terminale o ascellare, piccolo, piumoso, ovoideo, allungato nella fruttificazione, peduncolato, bianco-roseo; calice a 10 nervi, pelosissimo, con 5 denti capillacei, più lunghi della corolla. Nei luoghi asciutti e nelle radure boschive dalla zona dei colli a quella apennina, non comune. Presso Ascoli (Ors.), a M. Catria (Picc.!), al Furlo (Ottav.), nell Urbinate e Pesarese (Brign., Feder.!, Scagn.!), a Montemonaco ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua, T. ligusticum L. Bert. Flor. It. VII p. 152. Pianta pelosa, col caule eretto, semplice o ramoso, alto 1-3 decim., alle volte rossigno; foglie a foglioline obovate o cuoriformi a rovescio, cuneate, denticolate verso l'apice, accompagnate da sti- pole brevi, abbraccianti, terminate in coda lunga circa quanto esse: capolino terminale o ascellare, bislungo-cilindroideo, spesso gemino, roseo; calice a 10 nervi, irsuto, con 5 denti triangolari-lesiniformi più lunghi del tubo calicinale e della corolla. Nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in maggio e giugno. Annua. T. striatum L. Bert. Flor. It. VII. p. 122. Pianta mollemente pelosa, col caule ascendente o eretto, ramoso, alto 1-3 decim.; foglie a foglioline ovate a rovescio, talvolta smus- sate, intere, accompagnate da stipole ovate, dilatate, venose, con coda lanceolata; capolino terminale o ascellare, piccolo, sessile, ovato o bislungo, bianco-roseo; calice a 10 nervi, peloso, turgido nella fruttificazione. Sul M. Catria (Picc.), nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in giu- gno. Annua. T. scabrum L. Bert. Flor. It. VII. p. 124. Pianta pelosa cenerognola, col caule giacente o ascendente, alto 5-20 cent.; foglie a foglioline cuneate, ottuse, intere, accompa- gnate da stipole membranose, nervose, con coda lanceolata, acu- minata; capolino terminale o ascellare, sessile, assai piccolo, ovoide, bianco-roseo; calice a 10 nervi, peloso, non turgido nella fruttifi- cazione, coi denti ricurvi. Quà e là nei luoghi aridi e selvatici, in tutta la regione. A 494 Montefortino (Marz.), a M. Catria (Picc.!), nel Pesarese ( Scagn.!), a Porto di Recanati (Nard.), sul M. Conero ove lo rinvenni abbondante. 18. 7. subterraneum L. Bert. Flor. It. VII. p. 132. Pianta pelosa, col caule prostrato, semplice o ramoso, alto 1-3 decim.; foglie a foglioline cuoriformi a rovescio, appena dentellate verso l'apice, accompagnate da stipole bislunghe, acuminate; capo- lino ascellare, peduncolato, di pochi fioretti fertili bianco-rosei av- volti dai fioretti sterili superiori, rovesciati, ricurvo sotterra nella fruttificazione. A Tufo presso Montefortino (Marz.), nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in aprile e maggio. Annua. 19. 7. suffocatum L. Bert. Flor. It. VIII. p. 119. Pianta liscia, col caule brevissimo, cespuglioso, aderente al ter- reno; foglie lungamente picciolate, a foglioline piccole, cuoriformi a rovescio, cuneate, seghettate verso l'apice, brevemente pedicellate, accompagnate da stipole ovate, acuminate; capolino piccolo, sessile, ascellare o terminale, bianco o carneo; calice a denti lanceolato- lineari, aristati, più lunghi della corolla. Nei luoghi erbosi del Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in aprile e maggio. Annua. "o Ciascun fioretto del capolino è accompagnato da una piccola bratteola alla sua base; corolla mai gialla. 20. T. fragiferum L. Bert. Flor. It. VII. p. 189. Pianta liscia o quasi, col caule prostrato, radicante, alto 1-3 decim.; foglie a foglioline piccole, ovali, ottuse o anche incavate all'apice, minutissimamente seghettate, accompagnate da stipole acu- minate; capolino sempre ascellare, lungamente peduncolato, piccolo, che ingrossa nella fruttificazione, roseo, coi fioretti eretti; calice rigonfio e lanuginoso dopo la fioritura. à Nei prati umidi, nei margini delle vie. A _Montefortino (Marz.), nell’ Urbinate (Brign.), nel Pesarese (Scagn.!), al Trave, ai Prati, attorno la Fortezza presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce da giugno a settembre. Perenne. 21. 7. tomentosum L. Bert. Flor. It. VIN. p. 187. Pianta liscia, col caule prostrato, ramoso, non radicante, alto 9-20 cent.; foglie a foglioline cuneate, ottuse, minutamente seghettate, accompagnate da stipole lanceolate; capolino ascellare, sessile o quasi, ovoideo, roseo, coi fioretti spesso rovesciati; calice rigonfio, densa- mente lanoso dopo la fioritura. Nei luoghi erbosi e asciutti dei colli, rara. A_S. Giusto (Marz.), a Cupramarittima (Ors.). Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 495 22. T. resupinatum L. Bert. Flor. It. VII. p. 185. Pianta liscia, col caule prostrato o ascendente, ramoso, alto 1-5 decim.; foglie a foglioline piccole, cuneato-ottuse, minutamente seghettate, accompagnate da stipole acuminate, venose; capolino ascellare, peduncolato, piccolo, globoso, depresso, roseo, coi fioretti rovesciati; calice fruttifero rigonfio, membranoso, più o meno pube- scente, coi denti superiori sporgenti. Nei prati, nei luoghi erbosi, lungo le vie, comune in tutta la regione fino alla zona subapennina. Dovunque presso Ancona. Fio- risce in maggio e giugno. Annua. 23. T. montanum L. Bert. Flort It. VII. p. 149. Sin. — T. rupestre Ten. Pianta pubescente, col caule ascendente o eretto, per lo più semplice, alto 1-3 decim.; foglie liscie superiormente, ‘a foglioline lanceolate, acute, minutamente seghettate, accompagnate da stipole membranose, acuminate; capolino terminale o ascellare, piuttosto grande, bianco, talvolta giallognolo, raramente roseo, peduncolato, a fioretti piegati dopo la fioritura; calice a 10 nervi, liscio o pu- bescente, a 5 denti lesiniformi, più lunghi del tubo. Nei luoghi erbosi e nei prati degli Apennini. A_M. Sibilla (Marz.), Pianperduto (Sang.), sui M.' di Urbino (Brign.), sul Vet- tore, al Sanvicino (Grilli!), all’Argentara, ove l' ho raccolta. Fio- risce in giugno e luglio. Perenne. 24. T. strictum L. Bert. Flor. It. VIII. p. 99. Sin. — T. laevigatum Desf. Pianta liscia, col caule eretto, semplice o poco ramoso, alto 1-2 decim.; foglie cauline a foglioline bislungo-lanceolate, le supreme acute, tutte acutamente denticolate come le stipole che sono mem- branose, larghe, piuttosto brevi; talora all’apice dei denticini si scorge alla lente una minuta glandola; capolino terminale o ascel- lare, della grossezza d'un cece o poco più, roseo o bianchiccio, sopra un peduncolo sottile; calice a 10 nervi prominenti, liscio, a 5 denti lesiniformi, poco più lunghi del tubo. Cresce nei luoghi erbosi, presso Pesaro d’onde l’ebbi da Sca- gnetti. Fiorisce in maggio. Annua. 25. T. Caespitosum Reyn. Bert. Flor. It. VII. p. 103. Sin. — T. Thalii Vill. Pianta liscia, col caule cespuglioso, crasso, eretto o ascendente, ramoso, alto 1-2 decim.; foglie a foglioline piccole, ovate a rovescio, ottuse, acutamente e minutamente seghettate, accompagnate da sti- pole membranose biancastre, acuminate; capolino ascellare, medio- cere, globoso, peduncolato, bianco 0 carneo; calice campanulato, a 496 © denti acuminati, sopra un pedicello lungo quanto la brattea che lo accompagna. Sulla parte scoperta dei più alti Apennini meridionali. A_M. Pe- lone (Ors.), M. Priore (Marz.), M. Vettore (Mauri). Fiorisce in lu- glio e agosto. Perenne. 26. 7. repens L. Bert. Flor. It. VII. p. 106. Pianta liscia, tenera, col caule strisciante, radicante, alto 1-2 decim.; foglie a foglioline piuttosto grandi, ovate o arrotondate, con minuti e acuti denticini, accompagnate da stipole lanceolate, acuminate; capolino ascellare, mediocre, globoso, lungamente pe- duncolato, bianco o roseo, a fioretti reflessi nella fruttificazione ; ca- lice a 10 nervi, coi denti lanceolati, i superiori più lunghi. Nei prati, lungo le strade, nei limiti erbosi, assai comune in tutta la regione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce dall’aprile a giugno. Perenne. 27. T. nigrescens Viv. Bert. Flor. It. VII. p. 113. Pianta liscia, col caule eretto o giacente ma non radicante, alto 1-3 decim.; foglie a foglioline piccole, cuneato-ottuse, dentellate verso l’apice, accompagnate da stipole piccole, lanceolato-acuminate; capolino ascellare, piccolo, globoso, lungamente peduncolato, bianco o carneo, coi fiori volti in basso nella fruttificazione; calice a 10 nervi, coi denti lanceolati, i superiori poco più lunghi. Nei prati e nei limiti, specialmente del littorale ove è comune. A Senigallia (Salvat.), a Jesi (Grilli!), attorno ad Ancona ove cre- sce dovunque, spesso sociale. Fiorisce dall’aprile a giugno. Annua. *** Fiori gialli 28. T. badium Schr. Bert. Flor. It. VIII. p. 195. Pianta liscia, col caule ascendente, semplice, alto 1-2 decim.; foglie superiori opposte, le altre alterne, a foglioline ovate a ro- vescio, quella di mezzo sessile, le laterali appena pedicellate, accom- pagnate da stipole arrotondate alla base; capolini terminali, piut- tosto grandi, ovato-globosi, prima giallo-dorati, indi sfumati di ca- stagno, sopra un peduncolo lungo e grossetto; pedicelli dei fioretti uguali al calice, che ha i 3 denti inferiori assai lunghi. A M. Pelone nell’Ascolano (Ors.). Fiorisce in luglio, Annua. 29. T. aureum Pollich. Arc. Comp. Flor. It. p. 176. Pianta liscia, col caule eretto, semplice o ramoso, alto 1-2 decim.; foglie alterne, a 3 foglioline bislungo-cuneate, minutamente dentellate verso l’apice, accompagnate da stipole lanceolate, più lun- ghe del picciolo nelle foglie superiori; capolini ascellari e termi- 497 nali, ovato-globosi, densi, piuttosto grandi, giallo-dorati, sopra un peduncolo mediocre; pedicelli dei fioretti molto più brevi del calice. Nei luoghi erbosi e boschivi degli Apennini. A M. Priore (Ors.), M. Vettore (Ors., Marz.), a Loto (Marz.), a Valle Canetra (Ottav.), a M. Catria (Picc.!). Fiorisce in giugno e luglio. Annua. 30. 7. agrarium L. Are. Comp. Flor. It. p. 177. 3l. Pianta liscia, gracile, col caule eretto o ascendente, ramoso, alto 5-20 cent.; foglie piccole, a foglioline ovato bislunghe, ottuse, minutamente seghettate verso l’apice, quella di mezzo pedicellata, accompagnate da stipole brevi, ovate; capolini ascellari, globosi od ovati, piccoli, di color giallo pallido, sopra un peduncolo breve; pedicelli dei fioretti più brevi del calice. Nei prati e nei limiti erbosi, comune in tutta la regione. Do- vunque presso Ancona. Fiorisce da aprile a luglio secondo le loca- lità. Annua, T. patens Schreb. Bert. Flor. It. VIII. p. 200. Sin. — T. parisiense DC. Pianta gracile, col caule pelosetto, eretto o ascendente, sem- plice o ramoso, alto 2-6 decim.; foglie piccole, liscie, a foglioline bislungo-lanceolate, ottuse, dentellate verso l’apice, quella di mezzo appena pedicellata, accompagnate da stipole bislunghe, a mezzo cuore; capolini ascellari, globosi, piccoli, gialli dorati, sopra un pe- duncolo lungo e filiforme; pedicelli dei fioretti lunghi circa quanto il tubo del calice. Nei prati freschi, talvolta sociale. A_Montefortino (Marz.), M. Catria (Picc.!), nei piani di Castelfidardo, Loreto, Osimo, alla Ra- nocchia presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 32. T. procumbens L. Bert. Flor. It. VII. p. 198. Pianta sparsa di piccoli peli, gracile, col caule eretto o ascen- dente, semplice o ramoso, alto 1-3 decim.; foglie piccole, a foglio- line cuneate ottuse, denticolate verso l'apice, quella di mezzo pedi- cellata, accompagnate da stipole ovate acute; capolini ascellari, glo- bosi, piccoli, gialli, di 8-10 fioretti, sopra un peduncolo piuttosto lungo, filiforme; pedicelli brevissimi; vessillo quasi liscio. Nei pascoli della zona subapennina e apennina. A_M. Priore (Marz.), nel Maceratese (Genn.), a Mercatello (Gasp.), nel Pesarese (Scagn.!), al Sanvicino d'onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in giugno e luglio. Annua. 33. 7. filiforme 1. Bert. Flor. It. VIII. p. 205. Sin. — T. micranthum Viv. Pianticella prostrata, gracilissima, col caule filiforme, alto al più 20 cent.; foglie piccole, a foglioline cuneate, quella. di mezzo sessile, accompagnate da stipole lanceolate, acute; capolini di 2-6 fiori minimi, gialli, sopra un peduncolo capillare; pedicelli più lun- ghi del tubo calicino; vessillo liscio o quasi. Alla Carpegna (Scagn.!). Fiorisce in maggio e giugno. Annua. Gen. 30. — MELILOTUS L. (Tav. XXXV, fig. 360). Abito. — Piante erbacee, mediocri o grand!, ramose, liscie o quasi, col fusto angoloso e solcato, colle fo- glie picciolate, trifogliate, coi fiorì minuti, gialli, talvolta odorosi, in un solo caso bianchi, pen- denti in racemi spiciformi più o meno allungati, coi legumi ovoidi o globosi, sporgenti dal calice. l. M. officinalis Desr. Arc. Comp. Flor. It. p. 167. (fig. 360). Sin. — M. arvensis Wallr. Caule eretto, ramoso, robusto, talvolta in cespuglio, alto 5-10 decim.: foglie a foglioline bislungo-ellittiche, acutamente seghet- tate, quella di mezzo pedicellata, accompagnate da stipole lesini- formi; fiori giallo-dorati, odorosi, in racemi gracili e molto lunghi dopo la fecondazione; carena più breve delle ali che sono più brevi del vessillo; legumi maturi verdastri, lisci. Nei campi, nei luoghi erbosi, comune in tutta la regione. Do- vunque presso Ancona. Fiorisce da maggio a settembre. Bienne. 2. M. macrorrhiza Pers. Arc. Comp. Flor. It. p. 166. Sin. — M. palustris W. et K. Caule eretto o ascendente, ramoso, spesso rossigno, alto 8-12 decim.:; foglie inferiori a foglioline cuneato-bislunghe, le superiori a foglioline lanceolate, tutte appena seghettate e quella di mezzo pedicellata, accompagnate da stipole lineari-lesiniformi; fiori gialli o citrini, in racemi allungati nella fruttificazione; carena pressochè uguale alle ali e al vessillo; legumi pelosi, neri a maturità. Nei luoghi umidi e nel letto dei fiumi. In Ascoli {Ors.), presso Montefortino (Marz.), a Porto S. Giorgio ( Ottav.), a Pesaro (Scagn.!), a S. Elpidio, a Varano e nelle rupi di Sirolo presso Ancona, ove l'ho raccolta. Fiorisce da giugno a settembre. Bienne. 3. M. sulcata Desf. Bert. Flor. It. VII. p. 91. Caule ramoso dalla base, giacente o ascendente, alto 1-3 decim.; foglie a foglioline bislungo-cuneate anguste, minutamente e acuta- mente seghettate, quella di mezzo pedicellata, accompagnate da sti- pole laciniate alla base; fiori assai piccoli, gialli, in racemi brevi; carena subeguale al vessillo e più lunga delle ali; legumi lisci, ot- tusi, con solchi concentrici. 499 Nei luoghi erbosi, fra i campi del littorale. Nel Pesarese (Serpieri), a S. Benedetto (Marc.), al Trave, a S. Margherita ecc. presso An- cona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. 4. M. indica All. Arc. Comp. Flor. It. p. 167. Sin. — M. parviflora Desf. Caule eretto, ramoso, alto 1-4 decim.; foglie inferiori a foglio- line ovate a rovescio, le superiori a foglioline cuneate, lunghe, se- ghettate verso l’apice, accompagnate da stipole lanceolate, acumi- nate, intere; fiori piccolissimi, gialli, in racemi piuttosto densi; ca- rena poco più breve del vessillo e subeguale alle ali; legumi lisci. Accanto al mare presso Pesaro (Scagn.!), a Montagnolo presso Ancona, Fiorisce in maggio. Annua. O. M. alba Desr. Arc. Comp. Flor. It. p. 167. Sin. — M. vulgaris Willd. Caule eretto, ramoso, alto 3-10 decim.; foglie a foglioline ovate a rovescio o cuneate, le superiori lanceolate, denticolate verso l’a- pice, accompagnate da stipole lesiniformi, lunghe; fiori piccoli, bianchi, senza odore, in racemi lassi; carena subeguale alle ali che sono più brevi del vessillo; legumi maturi neri, lisci. Nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in estate. Bienne. Gen. 31. — MEDICAGO L. (Tav. XXXIV, fig. 351, 355). Abito. — Piante erbacee, piccole o mediocri, in una sola specie grandi e lignescenti, ramose, liscie, pelose o anche bianco-tomentose, ora prostrate ora erette, colle foglie picciolate, trifogliate, coi fiori generalmente minuti, per lo più gialli, talvolta violacei o bianchi, pochi o molti in capolini o in racemi ascellari; legumi schiacciati o turgidi, avvolti a spira, lisci o spinulosi, raramente falciformi. * Legumi senza spine e senza tubercoli. l. M. arborea L. Bert. Flor. It. VIII. p. 256. Pianta cenerognola, vellutata nei rami giovani, col caule eretto, legnoso in basso, in cespugno che si eleva fin’oltre 1 metro; foglie a foglioline cuneate, ottuse, spesso denticolate verso l’apice, accom- pagnate da stipole acuminate, intere; fiori gialli dorati, grandetti, pochi o molti in racemo contratto; legumi a mezza luna. Nei colli di S. Margherita presso Ancona, ove lho raccolta. Si coltiva quà e là nei giardini e nei passeggi col nome di Gine- strone. Fiorisce in maggio e giugno. 2. M. falcata L. Boiss. Flor. Or. II. p. 93. Pianta liscia, col caule prostrato o ascendente, alto 1-4 decim.; foglie a foglioline lanceolato-cuneate, quasi troncate e denticolate all'apice, accompagnate da stipole acuminate ; fiori gialli dorati, me- diocri, in racemi ascellari peduncolati: legume a falce. Var. a — M. gracilis Urb. Foglioline molto piccole; racemi ridotti a 1-4 fiori. Var. b — M. glomerata Balb. g Foglioline piuttosto lunghe, quasi lanceolate, troncate o no al- l’apice, ove presentano alcuni denti acuti: fiori in racemi spesso addensati. Nei luoghi erbosi e anche selvatici, rara. Ho raccolta la forma tipica al Trave presso Ancona; la var. a) cresce nella zona apen- nina, a Montemonaco ove V ho raccolta; la var. b) non è rara nella zona subapennina, presso il. Sanvicino, a M. Catria (Picc.), a Ma- telica, a Esanatolia, nelle quali località Y ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 3. M. sativa L. Bert. Flor. It. VII. p. 265. (fig. 350). Pianta liscia o quasi, col caule eretto, alto 3-6 decim.; foglie a foglioline ovato-bislunghe, ottuse, spesso denticolate e anche in- cavate all’apice, accompagnate da stipole piccole, lanceolate; fiori mediocri, lillacini 0 violacei scuri, accidentalmente bianchi, in racemo bislungo, peduncolato; legume a spirale di 1-3 giri. Coltivasi fra noi l' Erba medica che si sceglie per i prati ar- tificiali, ovunque le fresche condizioni del suolo lo consentono, ed esce spesso dalla coltura, inselvatichita. Nelle fortificazioni presso Ancona. Fiorisce da maggio a settembre. Perenne. 4. M. prostrata Jacq. Bert. Flor. It. VIII. p. 263. Pianta liscia o pelosetta, col caule prostrato, alto :1-2 decim.; foglie a foglioline lanceolato-cuneate, anguste, denticolate verso l’a- pice, accompagnate da stipole a mezza freccia, più o meno incise; fiori piccoli, gialli, in racemi poveri, brevemente peduncolati; le- gume a spirale di 2-4 giri. Nei luoghi erbosi della zona apennina, rara. Sul Vettore (Sang., Marz.), a Forca di Presto (Ors.), sui M.' di Urbino (Brign.). Fio- risce in maggio e giugno. Perenne. 9. M. orbicularis A. Bert. Flor. It. VIII. p. 269. Pianta liscia, col caule giacente o ascendente, alto 2-5 decim.; foglie a foglioline ovato-cuneate o triangolari, denticolate verso l'apice, accompagnate da stipole profondamente laciniate; fiori pic- coli, gialli, pochi in racemo lasso, sopra un peduncolo sottile; le- gume discoidale, grande, a spirale di 3-5 giri. Quà e là nei campi e nei luoghi erbosi della zona littorale e dei colli. Nel Maceratese (Nard.), nell’ Urbinate e Pesarese (Scagn.!, 501 Feder.!), a Jesî (Grilli!), nella selva di Castelfidardo ove l' ho rac- colta. Fiorisce in maggio. Annua. 6. M. scutellata All. Bert. Flor. It. VII. p. 271. Pianta peloso-glandolosa, col caule giacente 0 ascendente, piut- tosto robusto, lungo 3-6 decim.; foglie a foglioline ovoidali 0 bi- slunghe, ottuse, acutamente seghettate dalla metà all’ apice, ac- compagnate da stipole profondamente dentate; fiori gialli, 1-3 so- pra un peduncolo più breve della foglia; legume grande, quasi emisferico, a spirale di 4-6 giri peloso-glandolosi, concavi supe- riormente. Nei campi e luoghi erbosi della zona littorale. Presso Pesaro (Scagn !), presso Ancona dove è comune. Fiorisce in aprile e mag- gio. Annua. 7. M. luputina L. Bert. Flor. It. VIII. p. 258. (fig. 351). Pianta pelosetta, col caule prostrato, alto 1-3 decim.; foglie brevemente peduncolate, a foglioline romboidali o cuneate, ottuse, appena denticolate, accompagnate da stipole larghe, ovate oblique; fiori piccolissimi, gialli, in capolini densi, sopra un peduncolo assai più lungo della foglia; legume minuto, a mezza luna, cigliato. Nei luoghi erbosi, fra i campi, lungo le strade, assai comune in tutta la regione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. Legumi spinosi 0 tubercolati, 8. M. marina L. Bert. Flor. It. VIIL p. 284. Pianta bianco-cenerognola, lanuginosa, col caule giacente o ascendente, alto 1-3 decim.; foglie a foglioline cuneate, triangolari o romboidali, appena mucronulate, intere o quasi, accompagnate da stipole acuminate, intere; fiori gialli pallidi, in capolini breve- mente peduncolati; legume mediocre, a spirale di 2-3 giri, armato di spine rade e brevi, spesso nascoste nella lanugine. Nelle arene del littorale da Pesaro (Scagn.!), al Tronto. Fio- risce in maggio e giugno. Perenne. 9. M. tuberculata Willd. Bert. Flor. It. VII. p. 296. Sin. — M. pubescens DC. Pianta pubescente, col caule prostrato o ascendente, alto 2-5 decim.; foglie inferiori con lunghi peduncoli che si fanno gradata- mente più brevi in alto, a foglioline ovate a rovescio o romboidali, minutamente seghettate fin verso la base, accompagnate da stipole dentato-laciniate; fiori piccoli, gialli, 2-8 in racemi contratti, sopra un peduncolo spesso più lungo della foglia; legume globoso, grosso come un pisello, liscio, a spirale di 5-6 giri, con intaccature rego- lari entro il margine. Quà e là fra i campi. Neli’ Ascolano (Ors.), nel Maceratese (Nard.), a Pesaro (Scagn.!), sui colli di Barcaglione presso Ancona, ove l’ho raccolta. Fiorisce in maggio. Annua. 10. M. Gerardi Wild. Bert. Flor. It. VIII. p. 286. Sin. — M. rigidula Desr. M. villosa DC. Pianta cigliata, col caule giacente o ascendente, alto 1-3 decim.; foglie piuttosto piccole, brevemente peduncolate, a foglioline trian- golari cuneate, acutamente denticolate all’apice, accompagnate da stipole dentato-laciniate; fiori piccoli, gialli dorati, solitari o a cop- pie, sopra un peduncolo più o meno lungo della foglia; legume ovato o schiacciato, generalmente tomentoso, come un pisello, a spirale di 4-6 giri, armato di spine brevi, uncinate, talora accoppiate. Nei luoghi erbosi dei colli e della zona subapennina. Presso il M. Catria (Picc.), presso Jesi (Grilli!), ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 1l. M. titoralis Rohde. Bert. Flor. It. VIII. p. 301. Pianta pubescente, col caule prostrato, alto 1-3 decim.; foglie piccole, a foglioline cuoriformi a rovescio o cuneate, denticolate al- l'apice, accompagnate da stipole laciniate; fiori assai piccoli, gialli, 1-4 sopra un peduncolo uguale alle foglie o più lungo; legume pic- colo, cilindroideo, a spirale di 3-5 giri, armato di spine rade, brevi o brevissime. Accanto al mare, non comune. A Porto d’Ascoli (Ors.), a Civita- nova (Nard.), a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in aprile e maggio. Annua. 12. M. Echinus DC. Bert. Flor. It. VIII. p. 300. Sin. — M. intertexta Gaertn. Pianta cigliolata o quasi liscia, col caule giacente o ascendente, alto 2-5 decim.; foglie a foglioline ovate a rovescio o romboidali, denticolate fin verso la base, accompagnate da stipole dentato-in- cise; fiori piccoli, gialli-dorati, 1-10 sopra un peduncolo lungo circa quanto la foglia; legume grosso poco meno di una nocciola, glo- boso, a spirale di 7-9 giri, tutto armato di spine lunghe, fitte e intrecciate. Fra i campi della zona littorale e dei colli adiacenti. A_S. Be- nedetto (Marz.), presso Jesi d'onde l’ebbi da Grilli, a Barcaglione, al Pinocchio presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. 13. M. denticulata Willd. Bert. Flor. It. VIII. p. 275. Sin. — M. hispida Gaertn. 503 Pianta liscia, col caule giacente o ascendente, alto 3-6 decim.; foglie a foglioline ovate a rovescio 0 cuneate, spesso incavate al- l'apice ove sono denticolate, accompagnate da stipole laciniate; fiori gialli, 1-5 sopra un peduncolo lungo circa quanto la foglia; legume liscio, piccolo come una veccia 0 poco più, ovoideo, reti- colato-venoso, a spirale di 2-3 giri lassi, armato di una doppia fila di spine piuttosto lunghe e sottili. Var. — M. apiculata Mor. Legume con spine assai brevi. Quà e là nei luoghi erbosi. A_Porto d’ Ascoli (Ors.), M. Catria (Picc.!), Jesi d'onde l’ebbi da Grilli, alle Torrette presso Ancona, ove l’ ho raccolta. La var. mi fu comunicata di Urbino dal Prof. Fe- derici. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 14. M. maculata Wild. Bert. Flor. It. VIII. p. 282. | -” DA Sin. — M. arabica All. Pianta scarsamente cigliata, tenera, col caule giacente o ascen- dente, alto 3-5 decim.: foglie a foglioline spesso con macchia color caffè scuro nel mezzo, cuneato-triangolari, piuttosto grandi, dentate verso l’apice, accompagnate da stipole profondamente dentate; fiori assai piccoli, gialli, 1-5 sopra un peduncolo molto più breve della foglia; legume globoso un po’ schiacciato, grosso meno di un pi- sello, a spirale di 4-5 giri, appena venoso, armato di spine fitte, sottili, lunghette ma deboli. Nei prati, nelle greppe, lungo le strade, comunissima in tutta la regione. Ovunque presso Ancona, ove cresce spesso sociale. Fio- risce in aprile e maggio. Annua. M. minima Desr. Bert. Flor. It. VII. p. 303. Pianta pelosetta, col caule ascendente o eretto, alto 2-4 decim.; foglie piccole, brevemente peduncolate, a foglioline ovate a rovescio o cuneate, spesso con un piccolissimo mucrone all’apice, ove sono appena denticolate, ovvero intere, accompagnate da stipole ovato- lanceolate, intere o quasi; fiori assai piccoli, gialli, 1-8 sopra un peduncolo lungo quanto la foglia 0 più; legume quasi globoso, come una piccola veccia, liscio o pelosetto, a spirale di 3-9 giri, armato di una doppia serie di spine lunghe, sottili, uncinate all’ apice. Nei luoghi incolti, lungo le strade, comune in tutta la regione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in maggio o giugno. Annua. 16. M. tribuloides Desr. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 722. Pianta pelosa, col caule ascendente o eretto, alto 2-3 decim.; foglie a foglioline cuneate od ovate a rovescio, denticolate verso l'apice, accompagnate da stipole dentato-laciniate: fiori piccoli, gialli, 1-3 sopra un peduncolo lungo circa quanto la foglia, o poco più o 004 poco meno; legume cilindroideo, piano alle estremità, sparso di ciglia, a spirale generalmente di 4 giri, armato di spine piuttosto brevi, coniche, diritte 0 curve, le mediane intrecciate. Nei luoghi erbosi presso Ancona e negli spalti delle fortifi- cazioni entro la città stessa, a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in aprile Annua. Gen. 32. — TRIGONELLA L. Abito. — Piante mediocri, nude o pelosette, che esalano cattivo odore quando sono secche, colle foglie trifogliate, coi fiori mediocri, bianco-giallognoli talora sfumati di ceruleo, o di un bel giallo, ora sessili, solitarî o geminati, ora pendenti in grappolo ascellare; legume compresso, spesso a falce e rostrato, assai più lungo del calice. l. T. Foenum-graccum L. Bert. Flor. It. VIII. p. 250. Pianta pelosetta, col caule eretto, semplice o ramoso, alto 2-5 decim.; foglie a foglioline piuttosto grandi, cuneato-bislunghe, ot- tuse, denticolate-lacere verso l’apice, accompagnate da stipole acu- minate; fiori bianco-giallognoli, talora sfumati di violaceo, ascellari, quasi sessili, solitarì 0 a coppie. Si coltiva il Fiengreco in tutta la regione come foraggio e s'incontra quà e là inselvaltichito. Fiorisce in marzo e aprile. Annua. 2. T. corniculata L. Bert. Flor. It. VII. p. 240. Pianta liscia, col caule eretto o ascendente, semplice o ramoso, alto 1-4 decim.; foglie più piccole della specie preced., a foglioline bislungo-cuneate, acutamente seghettate verso l’apice, accompagnate da stipole allungate, acuminate; fiori gialli, pendenti in grappoli, sopra un peduncolo più lungo della foglia. L’ho raccolta nel molo di ponente della città di Ancona. Fio- risce in maggio e giugno. Annua. Gen. 33. — ONONIS LI. (Tav. XXXIII, fig. 847). \ Abito. — Piante erbacee o anche dure e quasi lignescenti, piccole o mediocri, raramente liscie, più spesso pelose o glandoloso-viscide, talvolta munite di spine, più o meno ramose, colle foglie ora trifo- gliate ora semplici (per aborto delle foglioline laterali), mediocri o piccole, con stipole evidenti, non laciniate e scorrenti sul picciolo, coi fiori mediocri o piccoli, ascellari, solitarî o pochi sopra un peduncolo, bianco-rosei o gialli striati di porporino, coi legumi bislunghi o lineari, com- pressi, turgidi, * Fiori bianco-roseì. I. O. spinosa L. Arc. Comp. Flor. It. p. 157. (fig. 347). Caule ereito o ascendente, robusto, di colore rossigno scuro, in cespuglio spinoso, alto 3-8 decim., coi rami pelosetti da un lato; 505 foglie inferiori ternate, le superiori semplici e più piccole, bislunghe, ottuse, denticolate, accompagnate da stipole minute; fiori mediocri, solitarì 0 a coppie, brevissimamente peduncolati, numerosi lungo i rami; legume pressochè uguale al calice. Nei luoghi incolti aridi, comune in tutta la regione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce da giugno a ottobre. Perenne. 2. O. cenisia L. Bert. Flor. It. VIII. p. 387. Caule giacente, cespuglioso, lignescente alla base, alto 1-2 decim.; foglie trifogliate a foglioline cuneato-ottuse, seghettate verso.l’apice, accompagnate da stipole bifide più lunghe del picciolo; fiori me- diocri, solitarìi, sopra un peduncolo più lungo della foglia; legume più lungo del calice. Sul M. Vettore (Ors., Marz.). Fiorisce in luglio. Perenne. 3. O. alba Poir. Bert. Flor. It. VII. p. 375. Sin. — 0. monophylla Ten. Caule eretto o ascendente, alto 1-3 decim.; foglie semplici, ovato- bislunghe ottuse, minutamente seghettate, accompagnate da stipole fogliacee più lunghe del picciolo; fiori piccoli, solitarì, brevemente peduncolati, aggruppati verso l'apice dei rami, inclusi nel calice diviso in 5 lacinie lanceolato-lineari, più lunghe anche del legume. L'ho raccolta nelle greppe littorali del Trave presso Ancona. Fiorisce in estate. Annua. 4. O. oligophyla Ten. Bert. Flor. It. VII. p. 376. Caule-prostrato, alto 1-3 decim.; foglie semplici, molto piccole, cuneato-arrotondate, minutamente seghettate, accompagnate da sti- pole più lunghe del picciolo; fiori piccoli, simili alla sp. preced.; legume uguale al calice. L'ho raccolta in luogo erboso alle Tavernelle presso Ancona: cresce anche nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in luglio e agosto. Annua. * Fiori gialli, per lo più con strie rossigne. 5. O. Natrix L. Bert. Flor. It. VII. p. 393. Pianta pubescente-viscida, col caule crasso, eretto 0 ascendente, alto 1-5 decim.; foglie tutte trifogliate, a foglioline bislunghe, ot- tuse, seghettate verso l’apice, accompagnate da stipole acute, più lunghe del picciolo; fiori piuttosto grandi, pendenti, solitari o a coppie, sopra peduncoli lunghi quanto la foglia o più. Fra le ghiaie dei torrenti e dei fiumi, al nord della regione. Nel letto del Metauro e del Foglia (Scagn.!, Feder.). Fiorisce in primavera e in estate. Perenne. 506 6. O. viscosa L. Bert. Flor. It. VII. p. 392. Pianta pubescente-viscida, col caule eretto o ascendente, bian- chiccio, alto 2-5 decim.; foglie piuttosto grandi, le inferiori trifo- gliate, le altre semplici, seghettate fin verso la base, accompagnate da stipole fogliacee, più lunghe del picciolo; fiori piccoli, pendenti, solitari sopra un peduncolo filiforme aristato, lungo quanto la fo- glia o più. Nei luoghi erbosi e incolti del littorale e dei colli. A _S. Bene- detto (Marc.), lungo il Potenza (Nard.), a Mercatello (Gaspar.), a Serra S. Quirico (Scagn.!), alle falde del M. Conero e a Sirolo presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Ammua. 7. O. Columnae All. Arc. Comp. Flor. It. p. 156. Caule eretto, tenace, spesso denudato inferiormente, alto 1-2 decim.; foglie trifogliate, a foglioline piccole, coriacee, ovali, acute, minutamente seghettate, quella di mezzo pedicellata, accompagnate da stipole assai più brevi del picciolo; fiori piccoli, quasi sessili, addensati all’apice dei rami, colla corolla lunga quanto il calice o meno. Nei luoghi alpestri subapennini. A_Montefortino, S. Angelo in Pontano (Marz.), al Furlo (Ottav.), nel Pesarese (Scagn.!), sulla cima del M. Conero, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giu- gno. Annua. 8. O. variegata L. Bert. Flor. It. VII. p. 386. Caule giacente o ascendente, alto 1-3 decim.; foglie semplici, piccole, ovato-ottuse, acutamente seghettate, accompagnate da sti- pole grandi; fiori piccoli, brevemente peduncolati o quasi sessili, in racemo foglioso, all’apice dei rami, colla corolla più lunga del calice. Nelle arene marittime, a S. Benedetto (Marc.). Fiorisce in giu- gno e luglio. Annua. Gen. 34. — LUPINUS L. Abito. — Pianta erbacea, mediocre o grande, pubescente, colle foglie digitate, liscie di sopra, pubescenti- sericee inferiormente, coi fiori bianchi sfumati d’azzurrognolo, in grappoli terminali, coi legumi turgidi, amari. L. albus LI. Bert. Flor. It. VII. p. 412. Caule eretto, ramoso o semplice, alto 3-10 decim.; foglie a 5-7 foglioline bislungo-lanceolate, ottuse. Si coltiva il Lupino quà e là per sovescio e per i semi che si mangiano trattati coll’acqua. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. Gen. 35. — ADENOCARPUS DC. Abito. — Pianta in cespuglio a rami divaricati, alto circa mezzo metro e anche più, col fusto bianchiccio striato, colle foglie trifogliate, molto piccole, coi fiori gialli, piuttosto grandi, terminali all'apice dei rami, coi legumi compressi, lineari, A. parvifolius DC. Bert. Flor. It. VII. p. 566. Sin. — Cytisus parvifolius Lamk. Foglie brevemente peduncolate, a 3 foglioline ovato-bislunghe, anguste, intere; calici e legumi glandolosi. Nei luoghi selvatici degli Apennini meridionali e delle loro adiacenze. Sul M. Sibilla, a Montefortino (Marz.), presso Sarnano ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio. Frutice. Gen. 36. — CYTISUS L. (Tav. XXXIV, fig. 350). Abito. — Piante legnose, per lo più in cespugli, talvolta in arbusti, talaltra rachitiche e piccolissime, liscie 0 pubescenti o anche sericee, colle foglie trifogliate, ora p'ccole, ora grandi, a foglioline sempre intere, coi fiori mediocri, gialli, spesso in grappoli terminali o ascellari, ovvero solitarî, coi le- gumi compressi o incurvati. l. C. Laburnum L. Bert. Flor. It. VII. p. 547 (fig. 350). Arbusto che si eleva fino a parecchi metri, coi rami sparsi; foglie lungamente picciolate, pallide nella faccia inferiore, a foglio- line molto grandi, ovato-ellittiche, ottuse; fiori grandi, in grappoli pendenti molto lunghi; legumi peloso-sericei, non alati. Nelle selve della zona apennina e subapennina. A Capo di Tenna, a Montefortino (Marz.), a M. Birro (Utili), a M. deè Fiori, in Aman- dola, S. Ginesio, Fiastra, Camerino, Matellica, Fabriano, M. Cucco, M. Catria (Spad.), Montecarotto (Scagn.!), a Potenza Picena. Fio- risce in maggio e giugno. Si distingue col nome volgare di Can- tamaggio. 2. C. alpinus Mill. Bert. Flor. It. VII. p. 549. Sin. — C. angustifolius Moench. Arbusto che si eleva talora come la sp. preced.; foglie lunga- mente picciolate, verdi completamente, le superiori a foglioline bi- slungo-lanceolate acute; fiori piuttosto piccoli, in grappoli pen- denti molto lunghi; legumi lisci, alati superiormente. Nella regione del faggio, rara. A _M. Catria (Picc.!). Fiorisce in giugno e luglio. 3. C. sessilifolius L. Bert. Flor. It. VII. p. 592. Pianta liscia, in cespuglio legnoso alla base, ramoso, alto 5-10 decim.; foglie sessili, almeno le superiori, a foglioline con mucrone all'apice, le 2 laterali quasi arrotondate, l’altra ovato-bislunga; fiori mediocri, in grappoli eretti, col calice intero superiormente o ap- pena bidentato; legumi lisci. Nei luoghi selvatici della zona subapennina e apennina, comune. Sui M.' di Sarnano (Genn., Spad.), di Camerino (Spad., Reali), a M. Catria (Picc.!), sui M.' di Urbino (Scagn.!, Gaspar.), di Pe- saro (Scagn.!), a M. Conero ove l ho raccolta. Fiorisce in maggio. Si distingue col nome volgare di Strigli o Ginestrino. 4, C. argenteus L. Bert. Flor. It. VII. p. 563. Sin. — Argyrolobiwm Linneanum Walp. Pianta sericeo-argentina, col caule giacente o ascendente, ra- moso, lignescente verso la base, alto talvolta pochi cent., al più 2-3 decim.; foglie più o meno peduncolate, colle foglioline bislungo- lanceolate, acute; fiori mediocri, terminali, per lo più solitarì o a coppie, col calice bifido superiormente; legumi peloso-argentini. Nei luoghi aridi della zona subapennina, rara. Al Marino nel- l’Ascolano (Ors.), ai Baldoni presso Montefortino (Marz.), sul M. Conero ove lho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. 5. C. triflorus L’ Hérit. Bert. Flor. It. VII. p. 995. Pianta legnosa in basso, irsuta, col caule giacente, semplice 0 ramoso, alto 2-8 decim.; foglie picciolate, a foglioline ovate a ro- vescio, ottuse o acute; fiori mediocri, a 3 0 2 insieme, col calice bidentato superiormente, formanti un racemo foglioso; legumi ir- suti, lunghi. Nei boschi della zona subapennina, rara. A Sarnano, in Aman- dola (Spad.), nell Urbinate (Brign.). Fiorisce in aprile. 6. C. spinescens Sieb. Arc. Comp. Flor. It. p. 153. Sin. — Spartium spinescens Bert. Pianta peloso-argentina, spinescente, legnosa in basso, col caule assai ramoso, alto 1-3 decim.; foglie brevemente picciolate a fo- glioline ovato-bislunghe, ottuse; fiori. grandi, brevemente pedunco- lati, laterali, solitarì; legumi peloso-sericei. È stata raccolta questa rara specie sulle rupi di Pioraco (Ottav.). Fiorisce in aprile e maggio. 7. C. hirsutus L. Arc. Comp. Flor. It. p. 153. Sin. — C. prostratus Scop. Pianta irsuta, cespugliosa, legnosa, giacente, alta 2-8 decim.; foglie picciolate, a foglioline ovate a rovescio, ottuse o acute; fiori grandi, per lo più a coppie, quasi sessili, formanti un racemo fo- glioso; calice tubuloso lungo; legume irsuto, ricurvo. Nei luoghi selvatici degli Apennini. A_M. Sibilla, M. Priore 509 (Marz.), M. Birro (Genn.), M. Catria (Picc.!), nell'’Urbinate (Brign.). Fiorisce in giugno. Gen. 37. — GENISTA L. (Tav. XXXVI, fig. 372). Abito. — Piante più o meno lignescenti, almeno alla base, piccole, mediocri o grandi, liscie o cigliate, coi rami giunchiformi o alati o angolosi, colle foglie trifogliate o semplici, coi fiori gialli, medio- eri o piccoli, in racemi spiciformi fogliosi ovvero in ombrella terminale, coì legumi bislunghi, compresso-turgidi. I. G. radiata Scop. Arc. Comp. Flor. It. p. 148. Sin. — Spartium radiatum L. Cytisus radiatus Koch. Caule eretto, assai ramoso, coi rami giunchiformi, solcati, alto 2-6 decim.; foglie opposte, per lo più trifogliate, a foglioline ca- duche, lanceolato-lineari acute, quasi sericee; fiori in capolino ter- minale povero, peduncolato; legumi brevi, pelosi. Nella parte scoperta dei più alti Apennini, non comune. A M. Vettore (Marz.), sui M.' di Urbino (Brign.). Fiorisce in luglio. 2. G. sagittalis L. Bert. Flor. It. VII. p. 347. Sin. — G. herbacea Lamk. Cytisus sagittalis Koch. Genistella racemosa Moench. Jaule giacente o ascendente, ramoso, coi rami alati, alto 1-2 decim.; foglie semplici, sessili, alterne, ovato-lanceolate ; fiori quasi sessili, in racemo terminale fitto, col calice vellutato; legumi bi- slunghi, pelosi. Nei luoghi sassosi dei più alti Apennini meridionali. A M. Vet- tore (Ors., Sang.), Balzo Borghese, M. Alpone (Marz.). Fiorisce in maggio e giugno. 3. G. triangularis Willd. Arc. Comp. Flor. It. p. 150. Sin. — G. scariosa Vi». Caule eretto, ramoso, coi rami giovani triangolari, alto 3-10 decim.; foglie semplici, sparse, quasi sessili, lanceolate, cartilaginee nel margine; fiori in racemi fogliosi; legumi lineari-lanceolati, lisci. Nei luoghi selvatici e dirupati a Pioraco (Ottav.). Fiorisce in aprile e maggio. 4. G. tinctoria L. Bert. Flor. It. VII p. 150. (fig. 372). Caule ascendente o eretto, ramoso, quasi erbaceo, coi rami striati, alto 3-10 decim.; foglie semplici, sparse, lanceolate acute, quasi sessili, generalmente cigliate nel margine: fiori in racemi spi- ciformi fogliosi; legumi lisci. Var. — G. ovata W. et K. Foglie piuttosto larghe, spesso cigliate; legumi pelosi. Nei luoghi selvatici e incolti, in tutta la regione piuttosto co- mune. Al Trave, al M. Conero, a Montesicuro ecc. presso Ancona, ove l’ ho raccolta. La var. sugli Apennini:.a Balzo Borghese, M. Priore (Marz.), M. Birro (Genn.), M. Acuto (Ors.), nell’ Urbinate (Brign.). Fiorisce in giugno e luglio. 9. G. candicans IL. Arc. Comp. Flor. It. p. 151. Sin. — Cytisus candicans Lamk. Caule eretto, ramoso, coi rami giovani angolosi, alto fino a ol- tre 2 metri; foglie alterne, brevemente picciolate, trifogliate, a fo- glioline ovate a rovescio, ottuse, pelose; fiori in fascetti terminali, poveri, brevemente peduncolati; legumi vellutati. Sui M.' di Fabriano (Spad.!, Nard.) e probabilmente in altre località. Fiorisce in maggio. Gen. 38. — SAROTHAMNUS Wimwm. Abito. — Pianta in cespuglio legnoso, grande, sparsa di peli e anche un po’ sericea, colle foglie piccole, trifogliate o semplici, coi fiori gialli dorati, grandi, solitarî o a coppie, peduncolati, che formano un racemo foglioso, coi legumi compressi, lanceolati, ricurvi. S. vulgaris Wimm. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 735. Sin. — Spartium scoparium L. Genista scoparia Lamk. Cytisus scoparius Link. Rami giovani angolosi; foglie sparse, le superiori semplici, le inferiori trifogliate, a foglioline ovate a rovescio, ottuse o acute. Nei luoghi selvatici della zona subapennina e apennina. A_Mon- tefortino (Marz.), Sarnano (Genn., Reali!), S. Paolo, M. Acuto (Spad.), S. Ginesio (Reali), nell’ Urbinate (Brign.). Fiorisce in maggio e giugno. Si distingue col nome volgare di Scopa. Gen. 39. — SPARTIUM L. Abito. — Pianta in cespuglio denso, legnoso alla base, quasi sprovvisto di foglie, coi rami eretti, giun- chiformi, tenaci, coi fiori gialli, grandi, odorosi, in racemo terminale eretto, coi legumi compressi, lineari, sericei in gioventù. S. junceum L. Bert. Flor. It. VII. p. 387. Sin. — Genista juncea Lamk. Caule eretto, assai ramoso dalla base, alto 5-10 decim. e talora assai più; foglie piccole, sparse, remote, lanceolate, ottuse o acute. Nei poggi aridi e boschivi, in tutta la regione, comune. A Pie- tralacroce, al Trave, al M. Conero ecc. presso Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Si distingue col nome volgare di Ginestra. 511 Gen. 40. — ANAGYTRIS L. (Tav. XXXIII, fig. 348). Abito. — Arboscello, talvolta cespuglioso, colla scorza cenerognola a rami sparsi, colle foglie trifogliate ’ E I! ’ g (i glaucescenti, coi fiori gialli-pallidi macchiati di caffè scuro, in racemi ascellari pendenti, coi le- gumi turgidi, irregolarmente strozzati. A. foetida I,. Bert. Flor. It. IV. p. 404%. Foglie brevemente picciolate, a tre foglioline bislungo-lanceo- late, ottuse o acute. Nelle selve della zona apennina, non comune. Nell’ Ascolano (Spad.), a Fiastra (Reali!), presso Fabriano, ove lho raccolta. Fiorisce in decembre e gennaio e matura i frutti in estate. Viene volgarmente chiamata Legno puzzo e anche Olivo della madonna. Gen. 41. — ULEX L. Abito. — Frutice ramosissimo, spinoso, colle foglie semplici, piccole, caduche, pubescenti, coi fiori gialli, in grappoli di 2-3 o solitarî, ascellari, coi legumi bislunghi, turgidi, lanati. U. europaeus LL. Bert. Flor. It. VII. p. 366. Foglie lesiniformi, scanalate, rigide, pungenti all’ apice. Nel Pesarese e Fanese al fosso Senjore (Scagn.!). Fiorisce quasi tutto l’anno. FAMIGLIA LXXXI. — TEREBINTACEE (Tav. XXXVI, fig. 373, 374). Le terebintacee sono alberi o arbusti, spesso assai ramosi, ricchi di sostanze resinose fragranti o fetide, ora sempreverdì ora no, colla scorza liscia, col legno compatto, giallognolo. Hanno la radice fibrosa che talvolta emana degli stoloni anche a grande distanza, ì rami cilindrici o anche angolosi, le foglie quasi sem- pre composte pennate, in un solo caso semplici, generalmente liscie, alterne, senza stipole. I fiori sono assai piccoli, regolari, raramente ermafroditi, per lo più dioici, distribuiti in pannocchie o grappoli, ora ascellari ora ter- minali, accompagnati da brattee, erbacei, biancastri o rossigni, col ri- cettacolo munito di un disco elevato, col calice diviso completamente 0 incompletamente in 5 sepali, colla corolla mancante o di 5 petali, con 5-10 stami liberi, inseriti nel cercine calicino, coll’ovario supero, mono- 512 spermo, semplice o multiplo, sessile o peduncolato, sormontato da 3 stili liberi o saldati in basso. Il frutto è per lo più polposo, in forma di una piccola drupa, o arido e munito di un bordo membranoso (Samara), con 1 seme nell’ interno. Gen. 1. PISTACIA — Arbusti o alberi con fiori dioici, senza petali; foglie sempre pennate. Gen. 2. RHUS — Arbusti con fiori forniti di petali, ermafroditi o uni- sessuali per aborto o sterili e piumosi; foglie semplici o pennate. Gen. 5. AILANTUS — Grandi alberi coi fiori poligamo-dioici, forniti di petali; foglie pennate: frutti aridi a samara. Gen. 1. — PISTACIA L. (Tav. XXXVI, fig. 373). Abito. — Arbusti o alberi sempreverdi o nudi nell'inverno, colle foglie pennate, a foglioline coriacee, lu- cide, piccole o mediocri, intere, coi fiori in grappoli verdastri o rossigni, ascellari o laterali, coi frutti a drupa poco o punto polposa, rossa a maturità. l. P. vera L. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 738. Albero alto 3-5 metri; foglie impari-pennate, a 1-2 paia di foglioline grandi, ovato-arrotondate; frutto grosso. Si coltiva il Pistacchio in qualche giardino, nei paesi più me- ridionali della regione, tenendosi in pregio i suoi frutti. Fiorisce in maggio. 2. P. Terebinthus L. Bert. Flor. It. X. p. 347. Arbusto o albero alto 2-4 metri; foglie impari-pennate, a 4-5 paia di foglioline mediocri, ovato-bislunghe, glauche di sotto, mu- cronulate all'apice; frutto piccolo. Nelle macchie dal littorale alla zona subapennina. A Germigliano, S. Severino, Camerino, Montalto (Spad.), Frasassi (Nard.), al Furlo (Ottav., Spad.), al M. Conero, ove 1’ ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Si distingue col nome volgare di Minchiofano, Scornabecco. 3. P. Lentiscus L. Bert. Flor. It. X. p. 348. (fig. 373). Arbusto ramosissimo, alto 1-3 metri, sempreverde; foglie pari- pennate, a 2-6 paia di foglioline piccole, bislungo-lanceolate, ottuse, mucronulate all'apice, spesso oblique. Cresce il Lentisco, detto anche Mortella, nelle macchie del lit- torale. A _S. Benedetto, Grottamare, Ripatransone (Spad.), a Por- tonovo presso Ancona, ove abbonda. Fiorisce in aprile e maggio. 513 Gen. 2. — RHUS L. (Tav. XXXVI, fig. 374). Abito. — Arbusti mediocri, colle foglie semplici o pennate, liscie e glauche ovvero pubescenti, colle infiorescenze verdastre, rossigne o rosso-vinose, in pannocchia generalmente terminale, ridotta in un caso ai soli pedicelli sterili, piumosi, ramosissimi, coi frutti a drupa quasi arida. l. R. Cotinus L. Bert. Flor. It. III. p. 479. (fig. 374). Foglie semplici, intere, picciolate, glauche, ovate ottuse, ve- nate; fiori in pannocchia terminale grande, con molti pedicelli ste- rili, filiformi, piumosi. Sebbene avidamente raccolto per la concia delle pelli, incon- trasi pure lo Scotano abbastanza comunemente nelle macchie, dal littorale alla zona subapennina, e sociale in alcune località, dette perciò Scotanare. L'ho raccolta nella selva di Castelfidardo, al M. Conero presso Ancona, a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in maggio. 2. R. Coriaria L. Bert. Flor. It. III. p. 476. Foglie impari-pennate, con 3-5 paja di foglioline mediocri, ovato-bislunghe, pelose specialmente di sotto, per lo più dentate; fiori in pannocchia terminale o ascellare, densa. Nei luoghi selvatici della zona subapennina. Nell’Ascolano (Ors.), a S. Severino, Camerino (Spad., Reali!), nell Urbinate (Brign., Scagn.!), a Colle S. Bartolo nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in maggio e giugno. Si chiama volgarmente Scotano romano. Gen. 3. — AILANTUS Dese. (‘) . Abito. — Grande albero, rossigno specialmente nelle gemme germoglianti e nei giovani rami, colle foglie pennate, grandissime, peloso-glandolose, fetide specialmente in gioventù, coi fiori giallo-verdastri in racemi terminali, coi frutti aridi in forma di samara. A. glandulosa Desf. Parl.-Caruel, Flor. It. IX. p. 122. Foglie impari-pennate, a molte paia di foglioline grandi, ovato- acuminate, grossamente dentate verso la base. L’ Ailanto o Albero del cielo, originario della China e delle Indie Orientali, sì è fatto omai comune e anche infesto nei luoghi coltivati della nostra regione, e allevasi nei pubblici passeggi. Fio- risce in giugno. (*) Giustamente fu dal Prof. Caruel,.corretta l'ortografia di Ailanthus delle nostre flore in quella di Ailantus, direttamente derivato dal nome barbaro Ai/ante, FaMIGLIA LXXXII. — RAMNACEE (Tav. XXXVII, fig. 375). Le ramnacee sono arbusti cespugliosi o alberetti, inermi o coi rami spinescenti o armati di aculei, colla scorza bruno-rossigna, spesso sfu- mato di azzurrognolo, col legno giallastro o rossastro, compatto. Hanno la radice fibrosa, i rami cilindrici o angolari-schiacciati in gioventù, le foglie semplici, alterne od opposte, accompagnate o no da stipole. I fiori sono piccoli, regolari, ermafroditi, unisessuali per aborto, distribuiti in grappoli, in fascetti o in corimbi ascellari, con o senza brattee, giallo-verdastri o bianchicci, erbacei, col calice di 4-5 sepali, colla corolla di 4-5 petali assai piccoli inseriti nell’ orlo del calice 0 mancanti, con 4-5 stami, con l’ovario libero o semi-infero a 2-3-4 logge con 1-2 ovuli e sormontato da 2-3-4 stili. Il frutto è ora una samara arida col margine membranoso, ora una drupa più o meno polposa o succosa. Gen. 1. PALIURUS — Frutti discoidali, cinti da un’ ala membranosa, gialli pallidi a maturità. Gen. 2. ZIZYPHUS — Frutti globosi o bislunghi, polposi, color can- nella a maturità. Gen. 3. RHAMNUS — Frutti bacciformi, neri o nerastri a maturità. Gen. 1. — PALIURUS Tourn. Abito. — Arbusto cespuglioso, ramosissimo, armato di forti aculei, colle foglie alterne, lucide, coi fiori piccoli, giallo-verdastri, in mazzetti corimbosi ascellari, aggruppati verso l’apice dei rami. P. australis Gaertn. Bert. Flor. It. II. p. 667. Sin. — P. aculeatus Lamk. Zizyphus Paliurus Wild. Rha- mnus Paliurus L. Foglie brevemente picciolate, ovate, ottuse o acute, talvolta cuoriformi alla base, a 3 nervi, intere o appena dentellate. Quà e là nelle boscaglie e coltivata per siepe in tutta la re- gione col nome di Marruca, Spino Marocco, Spino nero. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in giugno e talora di nuovo in ottobre. Gen. 2. — ZIZYPHUS Tourn. Abito. — Arbusto coltivato, a rami diffusi, nodosi, armato di aculei gracili, colle foglie alterne, lucide, che nei giovani rami simulano una foglia pennata, coi fiori piccoli, giallastri, solitarî o pochi ascellari. Z. vulgaris Lamk. Bert. Flor. It. II. p. 664. Sin. — Z. sativa Gaertn. Rhamnus Zizyphus L. 515 Foglie brevissimamente picciolate, ovate o lanceolate, a 3 nervi, minutamente seghettate. Si coltiva il Giàggiolo pe’ suoi frutti in tutta la regione, negli orti, accanto alle case di campagna. Fiorisce in luglio. Gon. 3. — RHAMNUS L. (Tav. XXXVII, fig. 375). Abito. — Arbusti mediocri, talvolta piccolissimi e rachitici, in un caso sempreverdì, coi rami eretti o an- che prostrati, alle volte spinescenti, colle foglie alterne o quasi opposte, liscie o appena pube- scenti, coi fiori piccoli, erbacei, in fascetti lungo i rami o ascellari. * Rami spinescenti all'apice. l. R. catharticus L. Bert. Flor. It. II. p. 650. Arbusto eretto, alto 2-3 metri; foglie picciolate, ellittiche, den- tellate, liscie o pelosette. Nelle boscaglie della zona subapennina e apennina. A Visso, Castelluccio, (Ottav.), Sanginesio, Fiastra, Acquacanina, Cingoli, Montalto, Frasassi, M. Cucco (Spad., Reali), nell’ Urbinate (Brign.). Fiorisce in aprile. Viene distinto coi nomi più comuni di Spincer- vino, Cerasa, canina. 2. R. infectorius I. Bert. Flor. It. II. p. 692. Sin. — R. tinctorius W. et K. Frutice a rami ricurvi all'apice, alto 6-10 decim.; foglie pic- ciolate, ovate od ovato-lanceolate, acute, liscie, minutamente den- tellate, glandolose sul margine, accompagnate da stipole più corte del picciolo. Nei boschi degli Apennini, rara. A _M. Acuto, ad Acquacanina (Spad.), a Frasassi (Nard.). Fiorisce in maggio e giugno. Si chiama volgarmente Prunello, Lanetta. 3. R. saxatilis L. Bert. Flor. It. II. p. 654. Frutice a rami prostrati, alto 5-10 decim.; foglie picciolate, molto piccole, bislungo-cuneate, lisce e un po’ glauche, minutissi- mamente dentellate e talora glandolose nel margine, accompagnate da stipole uguali al picciolo. In qualche località rocciosa degli Apennini, rara. Sui M.' della Rossa, a Frasassi (Bert.), al Furlo (Ottav.). Fiorisce in aprile e maggio. * Rami senza spine. 4. R. Frangula L. Bert. Flor. It. II. 658. (fig. 375). Sin. — Frangula vulgaris Reich. 516 Arbusto a rami eretto-divaricati, alto 2-3 metri; foglie piccio- late, caduche in inverno, ovato-ellittiche o arrotondate, liscie, intere. Quà e là nelle macchie della zona apennina, rara. Presso Ascoli (Ors.), nell’ Urbinate (Brign.). Fiorisce in aprile e maggio. Si di- stingue col nome volgare di Roncagine. 5. R. Alaternus L. Bert. Flor. It. II. p. 661. Arbusto a rami eretti, alto 2-3 metri e più; foglie sempreverdì, ovate, acute, seghettate o quasi intere, lucide, coriacee. Cresce l’ Alaterno o Sambuchella nelle macchie della zona su- bapennina e apennina, ma non comunemente. A Va/sorda nel Fa- brianese, a M. Catria, ad Acquacanina (Spad.). Fiorisce in marzo. Si coltiva nei boschetti e nei pubblici passeggi. 6. R. alpinus L. Bert. Flor. It. II. p. 657. Sin. — Frangula latifolia Mill. Arboscello alto 1-3 metri; faglie pieciolate, caduche in inverno, piuttosto grandi, ovate, più o meno arrotondate, liscie, seghettate, con 10-15 paia di nervi paralleli. Nei boschi degli Apennini. A M. Vettore, sui M.' di Sarnano (Nard.), a Fiastra (Ottav.), a M. Catria (Picc.!), al Sanvicino (Grilli!), ove l’ ho raccolta. Fiorisce in giugno. 7. R. pumilus Turr. Bert. Flor. It. II. p. 660. Sin. — R. pusillus Ten. Suffrutice rachitico, coi rami striscianti; foglie picciolate, ovate, ottuse o acute, minutamente dentellate, glandolose nel margine, con 5-6 paia di nervi ricurvi. Sulle roccie dei più alti Apennini, rara. A M. Vettore (Ottav.), M. Priore (Parl., Genn.), Forca di Presto (Petr.), al Furlo (Nard.), a M. Catria (Picc.!). Fiorisce in maggio. FAMIGLIA LXXXIIL — AGRIFOGLIACEE Appartiene a questa famiglia nella flora nostra il solo gen. Ilex di cui segue la diagnosi. Gen. ILEX — Fiori regolari, ermafroditi, col calice per lo più a 4 denti, la corolla di 4 petali, 4 stami, l’ovario libero a 4 logge monosperme, sormontato da 4 stimmi; frutto a drupa globosa. (Sd ri tei Gen. ILEX L. (Tav. XXXVII, fig. 376). Abito. — Arbusto cespuglioso, sempreverde, talvolta anche albero, a foglie alterne, spinose, coriacee, dure lucide, coi fiori piccoli, bianco-verdastri, in corimbi asceliari quasi sessili, coi frutti globosi, rossi a maturità. I. Aquifolium L. Bert. Flor. It. Il. p. 221. Foglie ovate, brevemente picciolate, per lo più a grossi denti spinosi, qualche volta intere con un solo spino all’apice o anche senza. In molte località boschive della zona apennina e subapennina, raramente nei colli. A _M. Acuto, M. Regnolo, M. Gemmo, M. Cucco (Spad.), nel Pesarese (Scagn.!), sui M.' di Sarnano, al Sanvicino, nella selva di Castelfidardo, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Si distingue col nome di Agrifoglio, Piccarelli, Stregonio. FAMIGLIA LXXXIV. — EVONIMACEE Di questa famiglia appartiene alla nostra flora il solo gen. Evonymus che si distingue colla diagnosi quì appresso. Gen. EVONYMUS — Fiori regolari, ermafroditi o unisessuali per aborto, col calice a 4-5 sepali, la corolla di 4-5 petali, 4-5 stami sopra un disco carnoso, l’ovario libero a 4 logge disperme, sormontato da uno stilo semplice; frutto a capsula carnosa, divisa in 4 lobi. Gen. EVONYMUS L. (Tav. «XXXVII, fig. 377, 377). Abito. — Arbusti a rami eretti, cilindrici o quadrangolari, colle foglie opposte, di color verde pallido o anche glaucescenti, coi fiori assai piccoli, pochi in grappoletto ascellare o anche solitarî, gialli verdastri o rossigni, coi frutti di un bel roseo vivo a maturità, contenenti una polpa aranciata o violacea. |]. E. europaeus L. Bert. Flor. It. II. p. 670 (fig. 377). Sin. — E. vulgaris Scop. Arbusto alto 2-4 metri, coi rami ottusamente quadrangolari; foglie bislungo-lanceolate, brevemente picciolate, minutamente se- ghettate; fiori in grappoli di 2-4, coi petali bislunghi; frutti rosei colla polpa ranciata. Nelle boscaglie e nelle siepi, comune in tutta la regione. Al Cardeto, a Montedago, a Borranica ecc. presso Ancona. Fiorisce 518 in maggio e matura i frutti in ottobre. Si distingue coì nomi vol. gari di Fusaja, Tintinella, Berretta da prete. 2. H. latifolius Scop. Bert. Flor. It. II. p. 672. Arbusto alto 2-3 metri, coi rami cilindrici un po’ schiacciati; foglie grandi, bislungo-ovate, brevemente picciolate, ottuse o acute, appena seghettate; fiori in grappoli di 6-10, coi petali ovato-arro- tondati; frutti rossi-aranciati colla polpa violacea, più grandi del- la sp. prec. Quà e là nei boschi della zona subapennina e apennina. A M. S. Marco (Spad., Parl.!), a Capo di Tenna (Marz.), presso Sar- nano, presso Macerata (Nard.), alle Piagge nel Camerinese (Ottav., Reali), nelle selve di Esanatolia e M. Gemmo (Spad.), a M. Catria (Picc.!), alle Moje di Jesi d’onde mi fu comunicata da Grilli, sul M. Conero ove l’ ho raccolta. Fiorisce in giugno. i Nora — Coltivasi comunemente per siepe nei giardini e nei passeggi anche l' Ev. japonicus L. che esce spesso nella varietà a foglie marginate di bianco. FAMIGLIA LXXXV. — STAFILEACEE Nella nostra flora fa parte di questa famiglia il solo gen. Staphylea di cui segue la diagnosi. Gen. STAPHYLEA — Fiori regolari, ermafroditi o unisessuali per a- borto, col calice di 5 sepali, la corolla di 5 petali, 9 stami sopra un disco carnoso, l’ovario libero a 2-3 logge polisperme, sormontato da 2-3 stili; frutto a capsula rigonfia, vescicosa. Gen. STAPHYLEA L. Abito. — Alberetto alto 2-4 metri e anche più, colla soorza bruno-violetta, colle foglie opposte, dispari- pennate, liscie, stipolate, coi fiori bianchi, in grappolo ascellare, pendente, coi frutti piuttosto grandi, globosi, lobati, verdastri. S. pinnata L. Bert. Flor. It. III. p. 491. Foglie a 5-7 foglioline brevissimamente peduncolate, ovato-bi- slunghe, acute, denticolate. Nei boschi della zona subapennina e apennina. A Castelbrusino e Montefalcone nell’Ascolano (Ors., Marz.), alle Piagge nel Came- rinese (Ottav., Reali), a S. Silvestro nel Fabrianese (Nard.), nel- l Urbinate (Brign.), a M. Regnolo, M. Gemmo, M. Catria (Spad.). Fiorisce in maggio. Si distingue coi nomi volgari di Bòrsolo, Pa- ternostri, Nuciaina. 519 TALAMIFLORE Le talamiflore comprendono molte piante erbacee e pochi alberi 0 arbusti, come gli Aceri, i Tigli, la Vite, il Bérbero. Hanno in generale la radice semplice a fittone, talvolta carnosa, come nella Rapa, nel Na- vone, in alcuni Ranuncoli. Il fusto è semplice o ramoso, qualche rara volta radicante o strisciante. Le foglie sono alterne nel maggior numero delle famiglie, in altre opposte (Cistacee, Cariofillacee, Ipericacee), ora semplici, ora frastagliate, con o senza stipole. I fiori sono raramente solitarì o sopra un peduncolo radicale, per lo più distribuiti in grappoli, in spiche, in corimbi, in ombrellette o di- versamente sparsi sopra steli ramificati. Hanno spesso il calice di più sepali, che in qualche caso divengono colorati funzionando come petali (Anemone, Clematis, Thalictrum)s; la corolla ora regolare ora irrego- lare, generalmente di più petali liberi, raramente saldati fra loro alla base e col tubo degli stami (Malvacee), talvolta abortivi e in forma di nettarî; gli stami sono liberi o saldati fra loro pei filamenti: in molti casi 5-10 ovvero assai numerosi, raramente 8, oppure 6, e in quest’ ul- timo caso se ne trovano per lo più 4 maggiori e 2 minori. In ogni caso gli stami s' inseriscono nel ricettacolo sotto l'ovario e sono indipendenti dalla corolla e dal calice. Si eccettuano i generi già notati nella tavola analitica delle classi. I frutti sono in generale aridi, sotto forma di acheni, di samare, di capsule, di silique ecc. raramente succhiosi (Vitis, Ber- beris, Actaea). Molte talamiflore sono utili pei loro speciali principì medicamentosi (Rutacee, Tigliacee, Malvacee, Poligonacee, Violacee, Papaveracee, Ra- nuncolacee), altre forniscono materie prime industriali ( Ampelidacee, Ossalidacee, Linacee, Crocifere), altre si apprezzano per il legno (Aceracee). Chiave analitica per la determinazione delle famiglie talamiflore l. Fiori con 4 fino a 12 stami, raramente più fino a 20, liberi o anche uniti alla base dei filamenti . . . . . rig Fiori sempre con più di 20 stami liberi o più: o meno saldati fra loro eat 0 + LR ORA E AS; 15 QirianiscanbGbstami;» ubi an or, nt e L 3 Fine mmaneoie Gai RI I, RE di 520 3. Piante arborescenti Ubic. — Nei luoghi boschivi della zona subapennina PIANtesenbACCeR RO Berberidacee. - CV. 4. 4, Stami 2 più brevi degli altri 4; corolla eruciata, e regolare "Crocifere. - CII. Ubic. — Dovunque in tutta la regione 5 . Stami 6 divisi in 2 fasci; corolla irregolare ia petalo superiore speronato Ubic. — Nelle siepi, negli orti, nei muri, dalla zona littorale agli Apennini Fumariacee. - CIII. 5. Alberi o arbusti; stami 4-5-8 6. Piante erbacee o raramente suffruticose TA 6. Piante a tronco debole, munite di viticci, rampicanti; generalmente o stami Ubic. — Piante coltivate vastamente, talora inselvatichite nelle siepi e nelle boscaglie Ampelidacee. - LXXXVI. Piante a tronco robusto, eretto; generalmente 8 stami Ubic. — Nelle macchie e nei boschi, più spesso verso gli Apennini Aceracee. - LXXXVII, 7. Fiori con 10-13 stami, per eccezione 20, in 2 serie; frutti a capsula aperta nell’ apice Ubic. — Nei luoghi sassosi o aridi, lungo la zona littorale o nei colli Fiori con meno di 10 stami o anche 10, ma non in 2 serie Resedacee. - C. 8. 8. Fiori con 10 stami brevemente saldati pei filamenti (monadelfi) alla base; frutti muniti di un rostro Ubic. — In tutta la regione Fiori con 4-b-8 stami e anche 10,. ma in tal caso affatto liberi; frutti sforniti di rostro 0009) Geraniacee. - XC: 9. Fiori sempre con 5 stami e un solo stilo ; corolla irregolare, speronata Ubic. — Nelle siepi, nei limiti erbosi, nei pascoli, in tutta la regione Violacee. - XCVIII. Fiori con 4-8-10 stami, ovvero con 5 stami ma con più di uno stilo; corolla per lo più regolare, giammai speronata 10. 10. Piante con foglie composte ME RR E, Piante con foglie semplici 1l. Foglie pennate o pennatifide, per lo più a odore acre Ubic. — Nelle sabbie littoranee, nelle vecchie mura, raramente nei luoghi selvatici della zona subapennina Rutacee. - LXXXVIII, Foglie trifogliate, di sapore acidulo Ubic. — Nei luoghi erbosi, negli orti Ossalidacee. - LXXXIX. 521 12. Stami 8 saldati pei filamenti ed eccezionalmente aderenti alla co- rolla che è irregolare (1) Ubic. — Nei pascoli, nelle radure dei boschi, in tutta la regione Poligalacee. - XCVI. Stami liberi e punto aderenti alla corolla che è regolare... 13. 13. Piante acquatiche; fiori con 5 stami; petali accompagnati da squame petaloidee frastagliate, glandolifere Ubic. — Nei luoghi acquatrinosi della zona apennina +. . + Droseracee. - XCVII. Eerionezeguaticho:' +: pI i Ra 14. Fiori con 5 stami fertili e 5 stili; foglie generalmente sparse Ubic. — Nei luoghi erbosi, nei pascoli, nei siti aridi, in tutta la regione Linacee. - XCI. Fiori con 10 stami, talora con 3-5, ma in tal caso con 2-3 stili (2); foglie opposte Ubic. — In tutta la regione . . .. .... +. +... + ‘Gariofillaceo. - XCV. 15. Fiori con più di 20 stami, più o meno saldati o alla base o lungo i filamenti, in uno o più fasci o anche liberi ma allora in piante arboree . . MERA O E 10, Fiori con più di 2) Si completamente ubi i; mai alberi —. 18. 16. Tutti i filamenti saldati in un tubo che avvolge gli stili; calice ac- compagnato esternamente da un calicetto Ubic. — Neiluoghi erbosi, negli orti, nei boschi, in tutta la regione. . Malvacee. - XCII. Filamenti non saldati in un tubo; 1-3-5 stili; calice senza calicetto . 17. 17. Piante arboree, con foglie alterne; fiori fragrantissimi Ubic. — Nei boschi della zona apennina . . . . .- . + + Tigliacee. - XCIII. Piante erbacee o al più suffruticose, con figlia opposte; fiori inodori o quasi Ubic. — Nei luoghi aridi, nei pascoli, nelle macchie, in tutta la regione ata rr ar iparioroso= +X:CLV. 18. Foglie semplici, opposte; sepali in 2 verticilli Ubic. — Nei luoghi incolti in tutta la regione . . . . . . + Cistacee. - XCIX. Foglie alterne, raramente opposte e in tal caso composte; sepali in unssolg “orto "o mancsiti 0 7 ae ei ARIE 19, 19. Piante ricche di lattice bianco o giallo; sempre 2 sepali caduchi Ubic. — Nei campi, nei luoghi erbosi, nelle spiagge, della zona littorale e dei colli; raramente verso gli Apennini . . . . . . . + + . Papaveracee. - CIV. Piante senza lattice, sebbene spesso acri e velenose; sepali 4-5 per- sistantiy:@viezo” maricanti:* Mt 20 (91 ir (ATM 20. (1) Vedi la tav. analitica per la determinazione delle classi. (2) Vedi per eccez. il gen. Spergula. 522 20. Fiori con un solo carpello; foglie semplici Ubic. — Nei luoghi rocciosi e sulle vecchie mura della zona littorale e dei colli Capparidacee. - CI. Fiori per lo più con molti carpelli, talvolta 3, rarissimamente 1 e in tal caso con foglie composte Ubic. — In tutta la regione |... . . +» + + «1 (Ranuncolacee, - (GVI FAMIGLIA LXXXVI. — AMPELIDACEK Questa famiglia comprende nella flora nostra il solo gen. Vitis, di cui segue la diagnosi. Gen. VITIS — Fiori piccoli, regolari, ermafroditi o unisessuali per aborto, col calice a 5 denti, la corolla di 5 petali saldati superiormente, © stami, l’ovario a 2 logge; frutto a bacca succosa. Gen. VITIS L. Abito. — Arbusto sarmentoso, rampicante, munito di viticci, colle foglie picciolate, alterne, coi fiori gial- licci erbacei, in pannocchia (impropriamente grappolo ) opposta alla foglia, coi frutti a bacche sferiche od ovoidi, pruinose, rosse, nero-azzurre o gialle. V. vinifera L. Bert. Flor. It. INI. p. 602. Sin. — V. Labrusca Scop. V. sylvestris Spad. Foglie con lungo picciolo, cuoriformi a 3-5 lobi grossamente dentati. Cresce la Vite inselvatichita o selvatica quà e là nelle siepi e nelle boscaglie. A_Fiastra, Fossombrone (Spad.), Frasassi (Nard.), Castelfidardo e Montegallo presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fio- risce in maggio. Si coltiva abbondantemente in tutta la regione fino alla zona subapennina, tanto a vigna, come a filari o maritata agli Oppi, agli Olmi e accidentalmente sopra altri alberi. Fra le principali varietà nostrane di uve, ricorderemo: Verdicchio bianco, Moscatello bianco, Greco, Malvasia, Biancame, Dolcino, Montanarino, Uva castellana, Empibotte, Pampanone, Uva della Madonna (bianche), Verdicchio nero, Moscatello nero, Balsamina, Lacrima, Vernaccia, Dalmazia o Calmazia, Uva dei Cani, Brungentile ecc. (rosse). Da poco ma su vasta scala si è introdotto nelle vigne il Sangiovese, il Monte- pulciano, e in assai minore quantità il Pinot, il Cabernet e qualche altro vitigno. 523 FAMIGLIA LXXXVII. — ACERACEKE Questa famiglia comprende nella flora nostra il solo gen. Acer di cui segue la diagnosi. Gen. ACER —- Fiori piccoli, regolari, ermafroditi o unisessuali per a- borto, col calice di 5 sepali, la corolla di 5 petali, per lo più 8 sta- mì, l’ovario compresso, bilobo, sormontato da uno stilo semplice 0 bi-trifido; frutto arido, a samara bialata. Gen. ACER L. (Tav. XXXVIII, fig. 383). Abito. — Alberi mediocri o grandi, coi rami opposti, ascendenti o divaricati, colla scorza cenerina 0 ros- signa, talvolta sugherosa, col legno bianco, colle foglie semplici a pampanetto, liscie od opache e anche biancheggianti di sotto, picciolate, opposte, coi fiori erbacei, in grappoli ascellari o in corimbi terminali, peduncolati e anche sessili, coi frutti schiacciati, a mezza luna. 1. A. platanoides L. Bert. Flor. It. IV. p. 353. Foglie grandi, delicate, liscie, un po’ cuoriformi alla base, di- vise in 5 lobi acuminati, a grossi e irregolari denti acutissimi ; fiori in corimbi terminali; ali del frutto divergenti. Nei boschi della zona apennina. A Montefano, M. Maggiore (Spad.), Fiastra, Bolognola, M. Cavallo (Reali!), M. Catria (Picc.!), Sanvicino ove l ho raccolta. Fiorisce in maggio. Si distingue col nome volgare di Cerfico o Acero riccio. 2. A. Pseudo-Platanus LL. Bert. Flor. It. IV. p. 351. (fig. 383). Foglie grandi, liscie, opache nella pagina inferiore, cuoriformi o troncate alla base, divise in 5 lobi acuti, irregolarmente e ottu- samente seghettati; fiori in grappoli ascellari, allungati, pendenti; ali del frutto quasi parallele. Nelle stesse località della sp. prec. A _Montefortino, S. Ginesio, M. Cucco (Spad.), M. Catria (Picc.!), ove lho raccolta, Fiastra M. Cavallo (Reali!). Fiorisce in maggio e giugno. Si chiama vol- garmente Acero bianco, Lenna. 3. A. Opalus Mill. Bert. Flor. It. IV. p 357. Sin. — A. opulifolium Vill. Foglie grandi, liscie e di un bel verde superiormente, biancastre di sotto, cuoriformi alla base, divise in 3-5 lobi acuti o anche ot- tusi, leggermente dentati; fiori in corimbi terminali sessili; ali del frutto non ristrette alla base. 524 Var. — A. obtusatum Willd. (A. Neapolitanum Ten.). Foglie pelose nella pagina inferiore. Cresce la forma tipica e la var. nei boschi, dalla zona dei colli a quella apennina. Nell’Ascolano (Spad.), a Montefortino (Marz.), sui M.' di Sarrano (Spad.), di Cingoli (Nard.), a M. Catria (Picc.!), nel Camerinese (Reali!), a Urbino e Pesaro (Scagn.!), al Sanvi- cino, a M. Gemino, a M. Conero, a Castelfidardo, nelle quali loca- lità l ho raccolta. Fiorisce in maggio. Si chiama volgarmente Acero selvatico, Farfanone. 4. A. monspessulanum L. Bert. Flor. It. IV. p. 399. Sin. — A. trilobatum Lamk. Foglie piccole, lucide, coriacee, appena cuoriformi alla base, divise in 3 lobi ottusi, interi o con qualche leggero dente; fiorì in corimbi terminali sessili; ali del frutto più strette alla base. Nelle macchie, dalla zona dei colli a quella apennina. Ad Acqua- santa (Ors.), M. Volubrio (Marz.), S. Leonardo (Genn.), nel Fa- brianese (Spad.), nel Camerinese (Reali), a M. Catria (Picc.!), al Sanvicino ove V ho raccolta, nell’ Urbinate (Scagn.!). Fiorisce in aprile e maggio. Si distingue coi comuni nomi di Castracane, Oppio bastardo, Cestuccio. 9. A. campestre L. Bert. Flor. It. IV. p. 355. Foglie piccole, coriacee, liscie di sopra, pubescenti di sotto in gioventù, cuoriformi alla base, divise in 3-5 lobi generalmente ot- tusi, interi o con radi e grossi denti; fiori in corimbi terminali, peduncolati. Nei boschi cedui dei colli e della zona subapennina. Nell’ Asco- lano (Ors.), nel Camerinese e nel Fabrianese (Spad.), a S. Ginesio (Nard.), a M. Catria (Picc.!), a M. Conero e nella selva di Castel- fidardo ove V ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Si coltiva dovunque col nome di Oppio per sostegno delle viti. FAMIGLIA LXXXVIIL — RUTACEE (Tav. XXXVII, fig. 378, 379). Le nostre rutacee sono piante erbacee, talora un po’ legnose in basso, spesso emananti odore acre forte, ora liscie e glauche, ora pelo- sette e anche glandolose. i Hanno la radice fibrosa, il fusto eretto o anche prostrato, general. mente ramoso, le foglie composte e picciolate, accidentalmente sessili 525 e semplici, talvolta carnosette, ora opposte, ora alterne, con o senza stipole, a foglioline ora pennate, ora sparse, piccole 0 mediocri. I fiori sono piccoli o mediocri, regolari o un po’ irrsgolari, erma- froditi, distribuiti in racemo o in corimbo terminale, o ascellari solitarî, verdastri, gialli o bianco-rosei. Hanno il calice di 4-5 sepali talvolta caduchi, la corolla di 4-5 petali interi o frastagliati, 8-10 stami, l’ovario a 4-5 logge, sormontato da uno stilo, ovvero multiplo. Il frutto è arido, ora a capsula con parecchi semi, ora osseo, spinoso. Gen. 1. TRIBULUS — Fiori regolari; 10 stami; ovario a 3 angoli; frutto spinoso; foglie pari-pennate. Gen. 2. RUTA — Fiori regolari; 8-10 stami; ovario a capsula globosa, lobata; foglie decomposte. Gen. 3. DICTAMNUS — Fiori irregolari; 10 stami; ovario a 5 angoli; frutto a stella; foglie impari-pennate. Gen. 1. — TRIBULUS L. (Tav. XXXVII, fig. 878). Abito. — Pianta giacente in terra, cigliata, colle foglie opposte, talvolta alterne, pari-pennate, stipolate, coi fiori piccoli, gialli, solitarî nell'ascella delle foglie. T. terrestris L. Bert. Flor. It. IV. p. 422. i Foglie picciolate, con 4-6 paia di foglioline piccole, sessili, bi- slungo-lanceolate, ottusette, spesso asimmetriche alla base. Nelle sabbie accanto al mare, accidentalmente altrove, rara. Alla foce del Tronto (Ors.), a Pesaro (Scagn.!), nel Jesino d’onde l’ebbi da Grilli, a Falconara ove l ho raccolta. Fiorisce in estate. Annua. Gen. 2. — RUTA L. Abito. — Pianta mediocre, ramosa e anche un po’ legnosa alla base, liscia e glauca, di odore forte, di sapore amarognolo piccante, colle foglie alterne, carnosette, coi fiori giallo-verdastri, in corimbi terminali. R. graveolens L. Bert. Flor. It. IV. p. 412. Sin. — R. hortensis Lamk. Caule eretto, alto 3-8 decim.; foglie 2-3 volte pennato-partite, colle foglioline bislunghe, ottuse, intere o con qualche dente; fiori accompagnati da brattee lanceolate, coi petali non frastagliati. Si coltiva comunemente la Rula negli orti pel suo valore an- telmintico, insieme ad altre specie (AR. bracteosa DC. ). Cresce rara- mente spontanea sulle vecchie mura: l’ ho trovata abbondante nel- l’antica cinta castellana di Potenza Picena. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Nora — Non mi fu dato rinvenire più la R. bracteosa DC. spontanea al M. Conero ove l'avrebbe già raccolta Narducci. 526 Gen. 3. — DICTAMNUS L. (Tav. XXXVII, fig. 379). Abito, — Pianta mediocre, pelosetta e glandolosa nelle parti superiori, ove specialmente è odorosa, colle foglie alterne, impari-pennate, coi fiori irregolari, piuttosto grandi, bianco-rosei, in racemo al- lungato terminale. D. albus L. Bert. Flor. It. IV. p. 409. Sin. — D. Fraxinella Pers. Foglie con 3-5 paia di foglioline ovato-ellittiche o bislungo- lanceolate, leggermente seghettate o intere; talvolta le foglie infe- riori semplici, ovato-ottuse; fiori con il calice a sepali disuguali e la corolla con un petalo volto in giù. Nei luoghi boschivi degli Apennini, rara. A_Gaiolo nel Came- rinese (Ottav.), a Bolognola (Scagn.!). Fiorisce in maggio e giu- gno. Perenne. Nora — A questa famiglia dovrebbero pure riferirsi gli agrumi che coltivansi fra noi nei giar- dini, e in pieno campo nel littorale di Grottamare e S. Benedetto. Tali sono il Limone (Citrus Limonum R.), l’Arancio dolce (C. Aurantium R.), l'Arancio brusco (Citrus vul- garis R.), il Cedrato (C. medica R.) ecc. FaMIGLIA LXXXIX. — OSSALIDACEE (Tav. XXXVII, fig. 380). Di questa famiglia fa parte nella flora nostra il solo’ gen. Oxalis di cui segue la diagnosi. Gen. OXALIS — Fiori regolari, ermafroditi, col calice di 5 sepali, la corolla di 5 petali, 10 stami di cui 5 più corti, l’ovario a 5 logge, sormontato da 5 stili; frutto capsulare a 5 angoli, allungato, con molti semi. Gen. OXALIS L. | Abito. — Piante piccole, più o meno giacenti e radicanti, di sapore acido, pel. sette, colle foglie trifogliate, lungamente picciolate, coi fiori gialli, bianchi o rosei, solitarî o 2-3 sopra peduncoli ascellari. I. O. corniculata L. Bert. Flor. It. IV. p. 727. (fig. 380). Caule prostrato-cespuglioso, alto 1-3 decim.; foglie radicali e cauline, accompagnate da piccole stipole, a 3 foglioline a cuore ro- vescio; peduncoli ascellari, con 1-3 fiori gialli, sopra pedicelli re- clinati nella fruttificazione. 527 Quà e là nei luoghi erbosi e accanto ai muri dal littorale alla zona subapennina. A _Montefortino (Marz.), a Senigallia (Salv.), a Pesaro (Scagn.!), a S. Margherita e nella città di Ancona, ove V ho raccolta. Fiorisce in estate. Perenne. Si distingue come la sp. se- guente, col nome di Acetosella. 2. O. Acetosella L. Bert. Flor. It. IV. p. 726. Caule cespuglioso, strisciante; foglie soltanto radicali, accom- pagnate da stipole vellutate, con 3 foglioline a cuore rovescio; pe- duncoli radicali a un solo fiore bianco 0 roseo venato. Nei luoghi erbosi alpestri, rara. A Loto presso Montefortino (Marz.). Fiorisce in primavera. Perenne. FAMIGLIA XC. — GERANIACEE (Tav. XXXVII, fig. 381, 382). Le nostre geraniacee sono piante erbacee, per lo più cigliate o pe- lose e anche glandolose, inodore o fetide, tinte talora di rossigno, spe- cialmente nei nodi. Hanno la radice fibrosa, accidentalmente tuberosa, il fusto rara- mente semplice, in generale ramoso e biforcato, ora eretto, ora ascen- dente o prostrato, cilindrico o solcato-angoloso, le foglie semplici o de- composte, alterne od opposte, quelle inferiori più lungamente picciolate delle altre che divengono anche sessili vicino alle infiorescenze, accom- pagnate da stipole spesso aride, squamose. I fiori sono piccoli o mediocri, regolari o quasi, ermafroditi, rara- mente solitari, per lo più disposti a coppie o come in ombrella, sopra peduncoli opposti alle foglie o ascellari o nella biforcazione dei rami, spesso coi pedicelli divaricati nella fruttificazione, di colore roseo 0 rosso o violaceo. Hanno il calice di 5 sepali, spesso con uno spuntone al- l'apice, la. corolla di 5 petali più o meno grandi del calice, 10 stami, di cui talora 5 sterili, coi filamenti saldati un po’ fra loro alla base, l’ova- rio a 5 logge saldate negli stili che sono assai lunghi e terminati in 5 stimmi. Il frutto consta di 5 capsule monosperme, munite di un lungo becco e che staccandosi dalla base a maturità, si arricciano o sì contorcono. Gen. 1. ERODIUM — Fiori generalmente più di 2 in ombrella, con 5 stami fertili e 5 sterili; frutti con rostro peloso nella faccia in- terna e contorto a spira. 528 Gen. 2. GERANIUM —- Fiori a coppie o raramente solitarî, con 10 sta- mi generalmente tutti fertili; frutti con rostro liscio nella faccia in- terna e arricciato ma non contorto. Gen. 1. — ERODIUM L’Herir. Abito. — Piante mediocri e talora grandi, pelosette o cigliate, colle foglie semplici o decomposte, a peri- metro generalmente bislungo, coi fiori piccoli, rosei o violacei, circa 3 a 10, in mazzetti ombrel- liformi, piegati dopo la fioritura. l. E. cicutarium L’ Hérit. Bert. Flor. It. VII. p. 182. Sin. — Genarium cicutarium L. Pianta cigliata col caule ramoso, prostrato o ascendente, alto 2-5 decim.; foglie pennate, le superiori opposte, a foglioline laci- niato-incise, cuneate alla base; fiori piccoli, rosei, un po’ irregolari, 3-6 in ombrella sopra un peduncolo assai più lungo della foglia; stami totalmente nudi. Lungo le vie, nel bordo dei campi, nei luoghi incolti, sparso in tutta la regione. A Pesaro (Scagn.!), al M. Sanvicino, a S. Mar- gherita e al Trave, presso Ancona ove l’ ho raccolta. Fiorisce dal- l'aprile al giugno. Annua. 2. E. ciconium VWilld. Bert. Flor. It. VII. p. 193. Sin. — Geranium ciconium L. Pianta pelosa col caule ramoso, ascendente, alto 3-6 decim.; foglie pennatifide, le superiori opposte, colle lacinie ovato-bislunghe, profondamente incise e dentate, intercalate con altre foglioline abor- tive dentiformi; fiori roseo-violacei piuttosto grandi, un po’ irrego- lari, coi 2 petali superiori incavati all’apice, 3-7 in ombrella sopra un peduncolo pari alle foglie o poco più lungo; stami cigliati in basso; rostro dei frutti lungo fin quasi 1 decimetro. Fra ì campi, lungo il margine dei fossi, accanto alle siepi, dal littorale alla zona subapennina. Nel Maceratese (Nard.), a S. Bene- detto (Ors.), a Fermo (Marc.), a Pesaro (Scagn.!), a Sirolo ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 3. E. alpinum L’ Hérit. Bert. Flor. It. VII. p. 191. Sin. — E. petraeum Ten. Geranium alpinum Burm. Pianta pubescente, col caule semplice, scapiforme o appena ra- moso, alto 2-3 decim.; foglie bislunghe, bipennatifide, le superiori opposte, inciso-dentate; fiori rosei, venati, colla corolla più grande del calice, 7-9 in ombrella, sopra un peduncolo assai più lungo della foglia. Sui più alti Apennini meridionali. A Forca di Presto, al Pian- perduto di Castelluccio (Ricci), ove 1’ ho raccolta. Fiorisce in lu- glio e agosto. Perenne. i kh. E. laciniatum Wild. Bert. Flor. It. VII. p. 186. Sin. — E. affine Ten. Geranium laciniatum Cav. Pianta quasi liscia 0 pelosetta, col caule prostrato o ascendente, ramoso, alto 3-6 decim.; foglie radicali ovato-cuoriformi, a 3 lobi, dentate, le superiori opposte, pennatifide, a lacinie acutamente den- tate; fiori piccoli, roseo-violacei, 4-8 sopra un peduncolo più lungo della foglia. Nelle spiagge marine, rara. A Pesaro (Scagn.!), nell’ Ascolano (Parl.). Fiorisce in aprile e maggio. Annua. 5. E. malacoides Wild. Bert. Flor. It. VII. p. 197. Sin. — Geranium malacoides L. Pianta pelosetta, talora quasi vellutata, col caule prostrato o ascendente, ramoso, alto 2-4 decim.; foglie opposte, ovato-bislunghe, cuoriformi alla base, più o meno lobate, irregolarmente dentellate; fiori piccoli, rosei, 3-8 in ombrella sopra un peduncolo lungo quanto la foglia 0 poco più. Nei luoghi erbosi, lungo le strade, fra i sassi, assai comune, specialmente nella zona littorale. Dovunque presso Ancona, ove cresce spesso sociale. Fiorisce da marzo a maggio. Annua. 6. E. moscaitum L' Hèrit. Bert. Flor. It. VII. p. 194. Nin. — Geranium moscatum L. Pianta pelosa, viscida, di odore muschiato, col caule giacente o ascendente, ramoso dalla base, alto 1-4 decim.; foglie pennate, colle foglioline ovato-cuoriformi, oblique, irregolarmente e profon- damente seghettate; fiori piccoli, rosei, 2-10 in ombrelle sopra un peduncolo lungo. Presso Pesaro e nella città stessa (Scagn.!). Fiorisce in aprile e maggio. Annua. Gen. 2. — GERANIUM |. (Tav. XXXVII, fij. 381, 382). Abito. — Piante piccole o mediocri, per lo più pelose, colle foglie semplici, più o meno incise, a perimetro più spesso arrotondato che bislungo, alle volte di sgradevole odore e anche vischiose, coi fiori piccoli o mediocri, rossi, rosei, violacei, a coppie o raramente solitari, per lo più divaricati o pie- gati nella fruttificazione. 1. G. reflexum Bert. Flor. It. VII. p. 121. Pianta sparsa di ciglia delicatissime, col caule semplice o bi- forcato, giacente o eretto, alto 2-4 decim.; foglie alterne, piuttosto grandi, a perimetro arrotondato, divise fin oltre la metà in 5-7 lobi bislunghi, dentato-incisi verso l'apice; fiori violacei, piuttosto grandi, pendenti, col calice poco più breve della corolla, a coppie sopra peduncoli più lunghi della foglia; frutti rugosi verso l’apice; semi lisci. 34 530 Nei luoghi boschivi degli Apennini. Al M. dei Fiori (Ors.), a Volubrio (Marz.), nella Valle dell’Ambro (Genn.) a Fiastra (Ottav.). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 2. G. sylvaticum LI. Bert. Flor. It. VII. p. 219. Pianta pelosetta, glandolosa in alto, col caule eretto, semplice, alto 2-4 decim.; foglie alterne, piuttosto grandi, a perimetro quasi arrotondato, divise fin verso la base in 9-7 lobi cuneati, acutamente laciniati e dentati: fiori roseo-violacei, piuttosto grandi, eretti anche nella fruttificazione, col calice la metà più breve della corolla, a coppie sopra biforcazioni che formano un corimbo terminale; frutti lisci; semi appena reticolati. Nei pascoli e nei boschi di faggio, sugli Apennini. Sui M.' di Ascoli (Ors.), a Castelmanardo (Ottav.), M. Birro (Utili, Genn.), M. Catria (Picc.!), M. Sibilla e Cardosa ove 1’ ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 3. G. tuberosum L. Bert. Flor. It. VII. p. 209. Pianta quasi vellutata, colla radice tuberosa e il caule eretto o ascendente, semplice, nudo, biforcato all’apice, alto 1-3 decim.; foglie piuttosto grandi, che escono dal terreno sopra lunghi piccioli, a perimetro poligonale, divise fino alla base in 5-8 lobi bislunghi, pennatifidi e dentati; fiori rosei-violacei, piuttosto grandi, col calice la metà più breve della corolla, a coppie, di cui una solitaria nella biforcazione, le altre in corimbi terminali; frutti pelosi; semi te- nuissimamente lineato-puntati. Quà e là fra i campi coltivati e nei limiti, piuttosto rara. Presso Ascoli (Ors.), a S. Ginesio (Genn.), nel Maceratese (Utili), nel Pesarese (Scagn.!), a Porto Recanati e alle falde del M. Conero presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. 4, G. nodosum LL. Bert. Flor. It. VII. p. 214. Pianta liscia o sparsa di piccole ciglia, col caule eretto o ascen- dente, biforcato, alto 2-5 decim.; foglie generalmente opposte, grandi, a perimetro poligonale, divise fin verso la metà o più oltre in 3-5 lobi ovato-lanceolati acuti, grossamente seghettati; fiori piuttosto grandi, violacei, col calice lungo un terzo della corolla, solitarî 0 a coppie, sopra peduncoli più lunghi delle foglie; frutti rugosi tra- sversalmente verso l’ apice; semi con minuti alveoli. Nei boschi degli Apennini, A _M. Acuto (Ors.), M. Catria (Picc.!), M. Sanvicino, M. Cupiolo (Azzar.), M. Nerone (Matteucci!), ove 1° ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 5. G. sanguineum LI. Bert. Flor. It. VII. p. 206. (fig. 381). Pianta sparsa di lunghe ciglia, specialmente nel fusto, col caule 531 giacente o ascendente, semplice o ramoso, alto 2-4 decim.; foglie piuttosto piccole, opposte, a perimetro arrotondato, divise fin verso la base in 5-7 lobi cuneati, tripartito-laciniati; fiori grandi, rosso- violacei, col calice lungo la metà o !/; della corolla, generalmente solitarì sopra lunghi peduncoli; frutti pelosi all'apice; semi rugosi. Nei luoghi selvatici della zona subapennina e apennina, comune. Nell’ Ascolano (Ors.), a Castelmanardo, M. Priore (Marz.), M. Catria (Feder.!, Pice.!), M. Grimaro (Azzar.), sui M.' di Sarnano, di Fa- briano, di Matellica, a M. Sanvicino, a M. Argentara, nelle quali località V ho raccolta. Fiorisce da maggio a luglio. Perenne. 6. G. pyrenaicum LL. Bert. Flor. lt. VII. p. 216. Pianta pelosetta col caule giacente o eretto, semplice o ramoso, alto 2-5 decim.: foglie mediocri, alterne od opposte, a perimetro arrotondato, divise fin verso la metà in 5-7 lobi ottusi, profonda- mente dentati all'apice; fiori piccoli, numerosi, roseo-violacei, col calice lungo la metà della corolla, a coppie ricurve in basso nella fruttificazione; sepali senza resta all’apice; frutti appena pelosetti; semi lisci. Nella parte scoperta e nelle radure boschive dei più alti Apen- nini. A_M. dei Fiori (Ors.), Castelmanardo (Marz.), M. Catria (Pice.!), M. Nerone, ove l’ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 7. G. striatum 1. Bert. Flor. It. VII. p. 216. Pianta cigliato-pelosa, col caule semplice 0 poco ramoso, alto 2-5 decim.; foglie inferiori grandi, a perimetro poligonale arroton- dato, divise in 3 0 5 lobi profondi, ovato-acuti, dentati, incisi; fiori grandi, di odore piperato, di colore roseo pallido venato, col calice molto più breve della corolla e a sepali aristati, generalmente a coppie, sopra un peduncolo più lungo della foglia; frutti pelosi alla base: semi appena alveolati. È stata raccolta a Loto presso Montefortino (Marz.). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 8. G. columbinum L. Bert. Flor. It. VII. p. 237. Pianta munita di ciglia brevissime, col caule gracile, giacente o ascendente, semplice o ramoso, alto 1-4 decim.; foglie mediocri, lungamente picciolate, a perimetro poligonale, divise fin verso la base in 5 lobi profondamente spartiti in lacinie lineari; fiori piut- tosto piccoli, rosso-violacei, col calice lungo quasi quanto la corolla, a coppie, lungamente pedicellati e sopra un peduncolo lunghissimo; frutti lisci; semi tubercolati. Nei luoghi aridi montuosi, non comune. Sul M. Conero ove l’ ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. 032 = 9. G. dissectum L. Bert. Flor. It. VII. p. 238. Pianta pelosa, col caule eretto, semplice o ramoso, alto 2-6 decim.; foglie piuttosto grandi, a perimetro arrotondato, divise fin quasi alla base in 5-7 lobi profondamente spartiti in lacinie lineari, acute: fiori piccoli, rossi, col calice uguale alla corolla, ricurvi nella fruttificazione, a coppie sopra peduncoli brevi; frutti pelosi; semi alveolati. Nei luoghi erbosi, nei limiti, fra i campi, comune in tutta la regione. Ovunque presso Ancona. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. 10. G. dbohemicum L. Bert. Flor. It. VII. p. 218. Pianta pelosa e anche vischiosa, col caule ascendente o eretto, ramoso, alto 2-5 decim.; foglie mediocri, opposte, a perimetro ar- rotondato o poligonale, divise in 5 0 3 lobi bislunghi, acuti, inciso- dentati; fiori piccoli, roseo-violacei, eretti anche nella fruttificazione, col calice lungo quanto la corolla, sopra peduncoli appena più lun- ghi della foglia: frutti peloso-glandolosi; semi reticolati. È stata raccolta a Rocca Bajarda sul M. Catria (Pice.!, Parl.). Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 11. G. rotundifolium L. Bert. Flor. It. VII. p. 229. Pianta mollemente pelosa, col caule ascendente, ramoso, alto 1-4 decim.; foglie mediocri, opposte, a perimetro arrotondato, incise e grossamente dentate nel margine; fiori piccoli, rosei, ricurvi nella fruttificazione, col calice poco più breve della corolla che ha i pe- tali interi, a coppie sopra peduncoli assai brevi; frutti pelosetti, senza rughe; semi reticolati. Nei luoghi erbosi, lungo la strade, fra i campi, sparsa in tutta la regione. Ovunque presso Ancona. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. 12. G. molle L. Bert. Flor. It. VII. p. 281. Pianta mollemente pelosa, simile alla precedente nel portamento e nelle foglie, che sono spesso più piccole; fiori rosso-violacei, ri- curvi nella fruttificazione, a coppie sopra peduncoli piuttosto lunghi, col calice lungo la metà della corolla che ha i petali bifidi all’ apice, forniti di unghia più breve di essi; frutti rugosi trasversalmente; semi lisci. Nei limiti, fra i campi, nei prati, comunissima, specialmente lungo il littorale. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. 13. G. pusillum L. Bert. Flor. It. VII. p. 233. Pianta pelosetta, col caule giacente o eretto, semplice o ramoso, alto 5-30 cent.; foglie piccole, opposte o alterne, a perimetro ar- rotondato, divise in 5-7 lobi inciso-dentati; fiori piccoli, lillacini, 533 col calice uguale alla corolla che ha i petali incavati all’ apice, a coppie sopra un peduncolo piuttosto breve; 5 soli stami fertili; frutti pelosetti, senza rughe; semi lisci. Nei luoghi erbosi degli Apennini, rara. A _Montefortino (Marz.), a M. Vettore (R. Ricci), M. Catria (Picc.!), sui M.' di Urbino (Brign.). Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 14. G. lucidum L. Bert. Flor. It. VII. p. 235. Pianta liscia o con rare e minute ciglia, col caule ascendente o eretto, semplice o ramoso, alto 2-5 decim.; foglie piccole, opposte, a perimetro arrotondato, divise in 5 lobi, per lo più a 3 denti ot- tusissimi; fiori piccoli, rosei, talora assai pallidi, col calice poco più breve della corolla e piramidato, a coppie sopra un peduncolo più o meno lungo, talvolta numerosi all’apice dei rami; frutti rugosi trasversalmente; semi lucidi. Nei limiti dei boschi e nei luoghi rocciosi degli Apennini, piut- tosto rara. a M. Sibilla (Marz.), M. Catria (Feder.!, Pice.!) al San vicino (Grilli!), ove l'ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 15. G. Robertianum L. Bert. Flor. It. VII. p. 240. (fig. 382). Pianta sparsa di ciglia lanuginose, alle volte tinta in rosso vi- noso, fetida, col caule eretto, ramoso, alto 2-4 decim.; foglie me- diocri, a perimetro poligonale o anche bislungo, spartite in 3-5 lobi picciolati, profondamente pennatifidi e a lacinie dentate; fiori rosei, talvolta bianchi, mediocri, col calice lungo la metà della corolla, a coppie, sopra un peduncolo più lungo della foglia; frutti reticolato- rugosi; semi minutamente punteggiati. Nei luoghi ombrosi, nei boschi della zona subapennina e apen- nina. A _M. Birro (Utili), nell Urbinate (Gaspar.) nel Pesarese (Scagn.!), sui M.' di Fabriano, ad Albacina, sul M. Conero, nelle quali località l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. Nota — Alla famiglia delle Geraniacee appartengono i Pe/argonivm, originari generalmente del- l'Africa australe e coltivati in grande quantità di specie e di varietà nei nostri giardini e negli orti col volgare nome di Gerani. Tra essi restano talora abbandonati presso le case di campagna e tendono a inselvatichire il Geranio rosso /P. inquinans L.) e la Malva- rosa (P. capitatum L.). FAMIGLIA XCI. — LINACEE Nella flora nostra si comprende in questa famiglia il solo gen. Li- num di cui segue la diagnosi. 594 Gen. LINUM — Fiori ermafroditi, regolari, con 5 sepali, 5 petali facil- mente caduchi, 5 stami fertili accompagnati da altrettanti sterili e rudimentali: l’ovario a' 5 logge con 5 stili; frutto arido, capsulare, a © caselle con 2 semi in ognuna. Gen. LINUM L. (Pav. XXXVIII, fig. 390). Abito. — Piante erbacee piccole o mediocri, gracili, erette, col fusto tenace, generalmente sfornite di peli, raramente cigliate o pelose, talvolta con piccole glandole specialmente nei sepali, colle foglie sparse, raramente opposte, piccole, anguste, senza stipole, liscie o scabrose nei margini, coi fiori di varia dimensione e diverso colore, sparsi all'apice dei rami in pannocchie corimbose o in gruppetti densi. Fiorî gialli, raramente bianchi. l. L. capitatum Kit. Parl. Flor. It. V. p. 282. Sin. — L. serrulatum Bert. Caule ascendente o eretto, grossetto, spesso semplice, alto 2-3 decim.; foglie radicali ovato-lanceolate, ottuse, attenuate in picciolo, le altre sparse, lanceolate appuntate, interissime, le superiori cinte da un angusto margine bianeo, cartilagineo; fiori giallo-dorati, grandi, disposti quasi in capolino, coi sepali minutamente seghet- tati; capsula eguale al calice. Nella parte scoperta dei più alti Apennini. A_Balzo Borghese (Petr., Ottav.), a M. Vettore (Ors., Ottav.), M. Sibilla (Mare., Marz.), al Pizzo dei tre Vescovi (Marz.), a M. Birro (Utili) ove Vl ho rac- colta. Fiorisce in luglio. Perenne. 2. L. maritimum L. Bert. Flor. It. III. p. 593. Caule ascendente o eretto, per lo più semplice, alto 3-8 decim.; foglie lanceolate, le inferiori opposte, ottuse, le superiori sparse, acute o acuminate; fiori gialli, piuttosto grandi, disposti in racemi corimbosi, coi sepali cigliato-glandolosi nel margine; capsula uguale circa al calice, Nei luoghi umidi vicino al mare, raramente. A Porto S. Elpidio (Nard.), nel Pesarese (Scagn.!), d’onde l’ebbi da Caldesi. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 3. L. gallicum L. Bert. Flor. It. II. p. 554. Sin. — aureum Wald. et K. Caule eretto o ascendente, ramoso, alto 1-5 decim.; foglie sparse, lineari-lanceolate, acuminate, scabre nei margini; fiori gialli, piccoli, in pannocchia corimbosa rada, coi sepali acuminati, cigliato-glan- dolosi verso la base; capsula poco più breve del calice. Quà e là nei luoghi erbosi asciutti in tutta la regione fino alla zona apennina. Nell’Ascolaro (Ors.), in Arcevia (Ottav.), a S. Gi- 535 nesio (Nard.), a Pesaro (Scagn.!), al Torrone, a S. Margherita, al Trave ecc. presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua, 4, L. strictum L. Parl. Flor. It. V. p. 292. Sin. — L. spicatwn Lamk. Caule eretto, semplice o ramoso, alto 1-3 decim.; foglie sparse, lanceolate, anguste, acuminate, totalmente scabre: fiori gialli, assai piccoli, quasi sessili, in pannocchia corimbosa densa o in spica, coi sepali acuminati Jesiniformi all'apice; capsula molto più breve del calice. Nei luoghi aridi del littorale e dei colli, ma non dovunque. In Ascoli all’Annunziata (Nard.), in Arcevia (Ottav.), a Pesaro (Scagn.!), a Porto S. Giorgio, a Montoro presso Castelfidardo, a Falconara, al Trave, nelle quali località V ho raccolta. Fiorisce in giugno. Annua. 5. L. catharticum L. Bert. Flor. It. II. p. 558. (fig. 390). Pianta gracilissima, col caule ascendente o eretto, ramoso-bi- forcato, alto 5-20 cent.: foglie opposte, bislungo-lanceolate ottuse o acute, un po scabre nel margine; fiori bianchi, giallognoli nel centro, assai piccoli, disposti in pannocchia rada sopra peduncoli lunghi, filiformi. Nei luoghi freschi della zona subapennina e apennina. A M. St- billa (Marz.), M. Catria (Picc.!), alle Cesane, nei prati verso il ponte degli Angeli, attorno alla selva dei zoccolanti presso Urbino (Feder.!), nel Pesarese (Scagn.!), al Sanvicino (Grilli!), a M. Nerone «e Montemonaco, ove lho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Annua. Fiori celesti-violacei 0 lillacini 0 rosei. 6. L. tenuifolium L. Bert. Flor. It. II. p. 543. Caule eretto, semplice o cespuglioso dalla base, alto 2-4 decim.; foglie sparse, lineari-acuminate, angustissime, scabre nei margini; fiori piuttosto grandi, lillacini o rosei, in pannocchia corimbosa ter- minale, coi sepali acuminati, cigliato-glandolosi nel margine; capsula più breve del calice. Nei luoghi aridi e sassosi, in tutta la regione. A Pesaro (Scagn.!), al M. Sanvicino, ad Albacina, a Sassoferrato, al M. Conero, al Trave presso Ancona, ecc. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 7. L. angustifolium Huds. Bert. Flor. It. II. p. 537. \ Caule ascendente 0 eretto, spesso ramoso dalla base, alto 2-5 decim.; foglie sparse, lanceolato-lineari, acuminate, liscie nei mar- gini; fiori mediocri, celesti-violacei, disposti in pannocchia rada, coi sepali ellittici, muniti di punta all'apice e generalmente nudi nel margine; capsula lunga circa quanto il calice. Nei prati, nei limiti erbosi, sparsa in tutta la regione. Presso il littorale di Ascoli (Ors.), in Arcevia (Ottav.), al M. Catria (Picc.!), a Pesaro (Scagn.!), a Jesi, Chiaravalle, Falconara, ove V Lo raccolta. Fiorisce dall'aprile a giugno. Perenne. 8. L. viscosum L. Bert. Flor. It. III. p. 949. Sin. — L. hirsutum DC. Pianta peloso-cigliata, col caule eretto o ascendente, semplice o ramoso dalla base, alto 2-9 decim.; foglie sparse, fitte, lanceo- lato-ellittiche, a 3-9 nervi, liscie nel margine; fiori piuttosto grandi, roseo-lillacini, disposti in cima corimbosa, coi sepali un po’ disu- guali, acuminati, cigliato-glandolosi nel margine; capsula più breve del calice. Nei luoghi erbosi e selvatici della zona subapennina e apen- nina. Presso Ascoli (Ors.), a M. Corona, M. Regnolo (Marz.), M. Cardosa (R. Ricci), sui M.' di Sarnano (Nard.), al Sanvicino (Grilli!), a Pesaro (Scagn.!), in Arcevia (Ottav.), presso Urbino (Feder.!), a M. Nerone (Matteucci!, Scagn.!), a Sassoferrato, ove l'ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 9. Z. narbonense L. Parl. Flor. It. V. p. 301. Caule eretto, ramoso dalla base, alto 2-4 decim.:; foglie sparse, lanceolate anguste, acute, scabre nei margini; fiori grandi, di un bell’azzurro, disposti in racemo corimboso, coi sepali acuminati e marginati di bianco; capsula poco più breve del calice. Sui più alti Apennini, rara. A_M. Sibilla (Marce.), M. Priore (Marz., Parl.). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 10. ZL. austriacum L. Parl. Flor. It. V. p. 309. Sin. — L. collinum Guss. Pianta glaucescente, col caule eretto o ascendente, ramoso dalla base, alto 2-5 decim.; foglie sparse, nnmerose, lanceolato-lineari acute, scabrosette nei margini; fiori mediocri, celesti, gialli nel cen- tro, disposti in racemi laterali, sopra pedicelli piuttosto lunghi, coi sepali interni ottusì e scagliosi nel margine; capsula più lunga del calice e pendente. Mi è stata comunicata questa specie dal M. Cazria (Picc.!), ma cresce forse anche altrove, confusa colla sp. seguente. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Il. ZL. alpinum L. Parl. Flor. It. V. p. 312. Sin. — L. montanum DC. Caule giacente o ascendente, ramoso dalla base, alto 15-30 cent.; foglie sparse, numerose, molli, divaricate, lanceolato-lineari acute, liscie nei margini; fiori mediocri, celesti, giallognoli nel centro, 537 solitari sopra pedicelli brevi, disposti quasi in corimbi, coi sepali in- terni ottusi e scagliosi nel margine; capsula lunga il doppio del calice. Nei pascoli e nei dirupi dei più alti Apennini. A_M. Vettore (Parl.!), a M. dei Fiori (Tenore), a M. Catria (Picc.!). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 12. L. usitatissimum L. Bert. Flor. It. III. p. 535. Caule eretto, semplice 0 ramoso superiormente, alto 3-6 decim.; foglie sparse, numerose, le inferiori lanceolate ottuse, le superiori lanceolato-lineari acute; fiori grandi, di colore celeste-lillacino, radi, solitarì sopra pedicelli più lunghi di essi, coi sepali ovali, margi- nati di bianco; capsula poco più lunga del calice, eretta. Si coltiva il Lino in tutta la zona littorale e dei colli, e cresce spesso inselvatichito nel limite dei campi e nei prati. Fiorisce in maggio. Annua. FAMIGLIA XCII. — MALVACEE (Tav. XXXVILI, fig. 386 a 389). Le nostre malvacee sono piante erbacee e talora anche arborescenti, pelose, irsute o vellutate, inodore, contenenti succhi mucilaginosi e per- ciò usate spesso in medicina come emollienti. Hanno la radice fibrosa, talvolta assai grossa, il fusto cilindrico’ ovvero ottusamente angoloso, eretto o giacente, generalmente ramoso, le foglie semplici, spesso pieghettate, palminervie, più o meno piccio- late, alterne, munite di stipole talvolta caduche. I fiori sono mediocri o grandi, regolari, ermafroditi, diversamente sparsi, ora ascellari, ora in mazzetti a spiche fogliose terminali, senza odore, violacei, rosei 0 quasi bianchi. Hanno il calice di 5 sepali, rin- forzato esternamente da un altro involuero caliciforme (calicetto) di un solo pezzo lobato o di più pezzi, la corolla di 5 petali saldati alla base insieme allo stipite che porta gli stami, i quali perciò sono riuniti pei filamenti (720radelfi ) in una colonna portante all'apice molte antere. I carpelli sono numerosi, cogli stili saldati pure alla base e cogli ovuli disposti a disco verticillato attorno ad un asse centrale o aggruppati in capolino. Il frutto è costituito nei generi della flora nostra di molti achenì aridi, schiacciati od ovoidei. Gen. 4. MALOPE — Calicetto formato di 3 foglioline libere, non ade- renti al calice; semi riuniti in capolino. 538 Gen. 2. MALVA —- Calicetto formato di 3 foglioline libere, aderenti al calice verso la base; semi disposti in disco verticillato. Gen. 5. LAVATERA — Calicetto di un solo pezzo a 3 lobi; semi di- sposti in disco verticillato. Gen. 4. ALTHAEA — Calicetto di un solo pezzo a 6-9 lobi; semi di- sposti in disco verticillato. i Gen. 1. — MALOPE L. (Tav. XXXVIII, fig. 389). Abito, — Pianta mediocre, più o meno sparsa di ciglia lunghe e sottili, col fusto spesso rossigno, colle foglie bislunghe, coi fiori ascellari, grandi, rosei con linee più scure, quasi violacee. M. malacoides 1,. Bert. Flor. It. VII. p. 281. Sin. — Malva pedunculata Raf. Caule prostrato o ascendente, semplice o ramoso, alto 1-5 decim.; foglie ovato-bislunghe, ottuse, dentato-crenate, quelle superiori alle volte tripartite, accompagnate da stipole lanceolate acute; foglioline del calicetto cuoriformi; petali 2-3 volte più lunghi del calice, larghi, cuneiformi, ottusissimi, Nei luoghi argillosi del littorale, rara. In Ascoli (Ors.), a S. Be- nedetto (Marz.), presso Ancona (Barb., Parl.) a Barcaglione ove l'ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Gen. 2. — MALVA LI. (Tav. XXXVIII, fig. 387). Abito. — Piante mediocri, raramente anche grandi, pelose, col fusto cilindrico, colle foglie lungamente picciolate, arrotondate, più o meno lobate, coi fiori solitarî o in fascetti nell’ ascella delle foglie, mediocri o piccoli, rosei o violacei, talora bianchicci. I. M. Alcea L. Bert. Flor. It. VII. p. 262. Sin. — M. italica Pollin. Pianta pelosa, col caule eretto, ramoso, alto 5-10 decim.; foglie arrotondate, divise più o meno profondamente in 5 lobi o anche in 3, dentato-seghettati; fiori piuttosto grandi. roseo-violacei, ascellari, solitarî, avvicinati verso l’apice dei rami, colle foglioline del cali- cetto ovato-lanceolate pallide, e i petali scavati a cuore sull’apice; frutti lisci. Nel margine dei campi e presso i boschi della zona subapen- nina e apennina, rara. A_M. Gemmo (Nard.), a M. Acuto nell’Asco- lano (Ors.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 2. M. moscata L. Parl. Flor. It. V. p. 44. Pianta sparsa di rare ciglia, col caule eretto o ascendente, ra- moso dalla base, alto 4-6 decim.: foglie cauline divise fino alla 539 base in 5 lobi pennatifidi e suddivisi in lacinie lineari: fiori medio- cri, roseo-lillacini, ascellari, solitarî, avvicinati verso l'apice dei rami, colle foglioline del calicetto piccole, lineàri, coi petali cunei- formi, profondamente incavati all'apice; frutti pelosi. Var: — M. Orsiniana Parl. Tutte le foglie arrotondate, divise in 5 lobi, dentellate o incise. Nelle radure dei boschi della zona apennina. Sui M.' di Sar- nano (Nard.), a M. Regnolo (Marz.), al Sasso di Simone (Scagn.!), a M. Nerone, ove l ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Pe- renne. La var. è stata raccolta a Umito nell’Ascolano (Ors., Parl.). 3. M. sylvestris L. Bert. Flor. It. VII. p. 258. (fig. 387). Sin. — M. vulgaris Ten. M. polymorpha Guss. Pianta più o meno pelosa, talvolta quasi liscia, col caule gia- cente o ascendente, ramoso, alto 2-6 decim.; foglie arrotondate, cuo- riformi alla base, più o meno divise in 5 lobi ottusi, dentati; fiori mediocri di un bel colore roseo-violaceo, in gruppetti ascellari, acci- dentalmente solitarì, colle foglioline del calicetto bislunghe, coi petali lunghi 4-5 volte più del calice, cuneiformi, incavati all’apice; frutti un po rugosi. Nei luoghi erbosi, negli orti, presso le case di campagna, co- mune in tutta la regione, dove si distingue e si raccoglie col nome di Malva. Fiorisce in aprile e maggio o più tardi, secondo le lo- calità. Annua o bienne. Nota — Le molteplici forme di questa specie, che tanto facilmente subisce le naturali azioni mo- dificatrici, non mi parvero valutabili neppure come varietà. Ho quindi cercato di com- prenderle nella diagnosi da me data alla specie nel senso Bertoloniano, anche per non creare nomi nuovi, che forse non avrei potuto evitare, registrando forme intermedie a quelle già istituite da Presl, Parlatore, Lojacono. 4. M. niceensis All. Bert. Flor. It. VII. p. 257. Pianta cigliata, ruvida, col caule giacente o ascendente, ramoso, alto 24 decim.; foglie arrotondate, cuoriformi, divise per lo più in 5 lobi ottusi, dentellati; fiori piccoli, roseo-lillacini, in gruppetti ascellari, colle foglioline del calicetto ovato-lanceolate, coi petali lunghi il doppio circa del calice, in forma di spatola, incavati al- l'apice; frutti tubercolato-rugosi. Presso Urbino, d’ onde mi fu comunicata dal Prof. Federici, presso Ancona ove l'ho raccolta e assai probabilmente in altre lo- calità, confusa colla sp. preced. Fiorisce in primavera. Annua. 5. M. rotundifolia I. Bert. Flor. It. VII. p. 253. Pianta pelosa, ruvida, col caule giacente o ascendente, alto 3-5 decim.; foglie arrotondate, cuoriformi alla base, per lo più a 5 lobi poco manifesti, ottusamente dentati; fiori piccoli, roseo-bianchicci, în gruppetti ascellari, ricurvi nella fruttificazione, colle foglioline del calicetto lineari, coi petali bislunghi, incavati all'apice, lunghi circa il doppio del calice; frutti lisci. 540 Lungo le strade, presso l'abitato, fra i sassi, nella zona suba- pennina. Nel Pesarese (Scagn.!), presso il Sanvicino d’ onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in giugno e luglio. Annua. Gen. 3. — LAVATERA I. (Tav. XXXVIII, fig. 388). Abito. — Piante grandi ad alberetto o mediocri, ramose, talora con peli ruvidi stellati nel fusto, colle fo- glie tutte arrotondate-lobate o le superiori a 3 lobi di cui il mediano più lungo, sempre seghet- tato-dentate, coi fiori roseo-violacei, ora grandi e solitari, ora piuttosto piccoli, in fascetti ascellari, l. L. arborea L. Bert. Flor. It. VII. p. 268. (fig. 388). Sin. — Malva arborea Webb. Pianta fruticosa, alta fino a 2-3 metri, coì rami superiori verdi; foglie vellutate, grandi, arrotondate, cuoriformi alla base, divise in 5-7 lobi ottusi, dentellati; fiori mediocri, rosei e vio)etti scurissimi nel centro da cui partono alcune vene, 3-7 in mazzetti ascellari, più brevi delle foglie corrispondenti. Quà e là presso il mare nei luoghi incolti e rocciosi. Nei dintorni di Ancona sì coltiva anche negli orti, accanto alle case di campagna, per usarla come la comune malva. Fiorisce in maggio e giugno. 2. L. punctata AU. Parl. Flor. It. V. p. 66. Sin. — L. thuringiaca Sav. Pianta erbacea, coi rami divaricati, talvolta rossigni, sparsi di peli stellati, alta 3-6 decim.; foglie inferiori arrotondate, cuoriformi alla base, ottusamente lobate, quelle dei rami a 3 lobi acuti, le su- preme lanceolate, tutte seghettato-dentate; fiori grandi, roseo-vio- lacei, solitarî, sopra peduncoli generalmente più lunghi della foglia corrispondente. L'ho raccolta presso Ancona nei margini delle strade, a Piazza d'Armi, a Montedago, a Montagnolo; cresce anche a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in giugno e luglio. Annua. Gen. 4. — ALTHAEA L. (Tav. XXXVIII, fig. 386). Abito. — Piante erbacee mediocri o grandi, ramose, pelosette o irsute o coperte di morbido velluto cene- rognolo, colle foglie arrotondate od ovate, dentellate, più o meno lobate o anche profondamente spartite, coi fiori mediocri, rosei o quasi bianchi, nell'ascella delle foglie superiori, solitarî o 2-3 insieme. I. A. officinalis L. Bert. Flor. It. VII. p. 246. (fig. 386). Pianta vellutata cenerognola, col caule eretto, semplice o ra- moso superiormente, alto 3-10 decim.; foglie ovate, ottuse o acute, 541 dentate, talora oscuramente lobate; fiori roseo-bianchicci, in grup- petti formanti una specie di spica terminale, col calicetto di 7-9 la- cinie lanceolato-lineari. Nei fossi e nei luoghi umidi della zona littorale e dei colli. A Porto d'Ascoli (Mare.), Porto S. Giorgio (Marz.), presso Macerata (Nard.), presso Pesaro (Bruschi, Scagn.!), a Senigallia (Salvat.), a Jesi (Grilli!), ove I’ ho raccolta. Fiorisce da giugno ad agosto. Pe- renne. Si distingue col nome di A/tea. 2. A. cannabina L. Bert. Flor. It. VII. p. 249. Pianta pelosetta, scabra, col caule eretto, a rami divaricati, alto 10-15 decim.; foglie profondamente spartite in 3-5 lobi bislun- ghi o lanceolato-acuti, irregolarmente seghettati e anche incisi; fiori rosei, solitarìî o 2-3 nelle ascelle delle foglie superiori, sopra un pe- duncolo assai lungo nella fruttificazione. Nei canneti, nei luoghi incolti, nelle siepi, lungo la zona lit- torale. A_Porto S. Giorgio (Marz.), S. Benedetto (Marc.), Pesaro (Scagn.!), in contrada del Canale, a S. Margherita, a Varano, ove l'ho raccolta presso Ancona. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 3. A. hirsuta L. Bert. Flor. It. VII. p. 251. Pianta irta di lunghe ciglia setolose, col caule eretto, ramoso, alto 3-5 decim.; foglie inferiori arrotondate, a 5 lobi ottusi, gros- samente dentati, le superiori spartite fino alla base in 3-5 lacinie anguste, irregolarmente seghettate ; fiori roseo-azzurrognoli, solitari nelle ascelle delle foglie superiori, lungamente peduncolati, col ca- lice a lobi acuminati molto lunghi. Quà e là nei luoghi incolti e ghiaiosi dal littorale agli Apen- nini. Ai piedi dei M.' Sibillini (Marz.), a Porto d’ Ascoli (Ors.), presso Urbino (Feder.!), a Pesaro (Scagn.!), a Jesi (Grilli!), a Falconara ove \ ho raccolta. Nora — Fa parte di questo genere anche il comune Ma/vone (A. rosea Cav. /, coltivato nei giar- dini e negli orti per la bellezza dei fiori, grandi, semplici o doppi, rosei, rossi, violacei, bianchi, che riccamente guarniscono il fusto alto e diritto della pianta. FamiGLIA XCII. — TIGLIACEE Nella flora nostra appartiene a questa famiglia il solo gen. Tilia di cui segue la diagnosi. Gen. TILIA — Fiori ermafroditi, regolari, con il calice di 5 sepali ca- duchi, colorati, la corolla di 5 petali più lunghi dei sepali, molti stami coì filamenti liberi fino alla base o quivi saldati fra loro in vari gruppi, l’ovario libero a 5 logge disperme, sormontato da uno stilo con 4-5 stimmi. Il frutto è una piccola capsula legnosa quasi tonda, per lo più con un seme. Gen. TILIA L. (Tav. XXXVIII, fig. 385). Abito. — Alberi di media o grande statura, con la chioma espansa, il tronco diritto, la corteccia bruno- rossigna, poco screpolata nei soggetti vecchi, il legno tenero, pallido e leggero, le foglie semplici, alterne, picciolate, accompagnate da stipole fugaci, i fiori piccoli, bianco-giallognoli, di gratis- simo odore, in mazzetti ascellari accompagnati da una brattea membranosa saldata alla base del peduncolo, i frutti tomentosi. I. 7. platyphylla Scop. Parl. Flor. It. V. p. 23. (fig. 385). Sin. — T. europaea L. Foglie mediocri, pelose nella faccia inferiore, arrotondate, acu- minate all'apice, obliquamente cuoriformi o troncate alla base, se- ghettate; fiori giallognoli; frutti sferoidali, con 4-5 costole sporgenti. Quà e là nei boschi apennini, rara. A M. Volubrio (Marz.), Ser- rapetrona (Spad.), Caraceppo (Ors.). Fiorisce in giugno. Si col- tiva nei pubblici passeggi e nei giardini col nome volgare di Tiglio, insieme alla specie seguente. 2. T. intermedia DC. Parl. Flor. It. V. p. 26. Sin. — T. vulgaris Heyn. Foglie grandi, con ciuffetti di peli lungo i nervi della faccia inferiore, simili nella forma alla specie precedente; fiori giallo-ver- dastri; frutti sferoideo-ovati, duri, senza costole se freschi. Nei boschi della zona subapennina e apennina. Sui M.' di Ascoli, Sarnano, Amandola, Serrapetrona, San Maroto, Fiastra, Acquaca- nina, a M. Regnolo, M. Genvno, M. Catria, sui M. di Urbino (Spad.). Fiorisce in giugno. 3. T. ulmifolia Scop. Parl. Flor. It. V. p. 28. Sin. — T. parvifolia Ehrh. T. crispissima Spad. Foglie piccole, glauche nella faccia inferiore, cuoriformi-arro- tondate, acuminate, oblique alla base, seghettate; fiori gialli; frutti sferoidali, fragili, senza costole. In qualche località nei boschi degli Apennini. Al Sasso (Marz.), alla Pergola, a M. Cucco (Spad.), nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in giugno e luglio. 543 FAMIGLIA XCIV. — IPERICACEE Nella nostra flora fa parte di questa famiglia il solo gen. Hypericum del quale segue la diagnosi. Gen. HYPERICUM — Fiori ermafroditi, regolari, con il calice di 5 se- pali o profondamente diviso in 5 lacinie, la corolla di 5 petali, gli stami generalmente numerosi, riuniti pei filamenti in 3 fasci, in un solo caso in 5, l’ovario a una 0 3-5 logge con molti ovuli; il frutto è una capsula che si apre in 3 valve, per eccezione una bacca. Gen. HYPERICUM |. (Tav. XXXVIII, fig. 384). Abito. — Piante erbacee, in un solo caso fruticose, contenenti più o meno succhi resinosi, talvolta glan- dolose, liscie o raramente pelose, con i rami cilindrici o quadrangolari, le foglie semplici o intere, opposte, sessili o quasi, nervose, spesso con puntini trasparenti, ì fiori gialli, disposti in cime corimbose terminali. I. H. Androsaemum 1g. Bert. Flor. It. VIII. p. 308. Sin. — Androsaemum ufficinale All. Pianta legnosa in basso, col caule eretto, a rami lunghi, rosso- scuri, cilindrici, con 2 linee sporgenti: foglie grandi, liscie, quasi coriacee, ovate, ottuse, sessili o quasi; fiori molto grandi, giallo- dorati, in corimbi brevemente peduncolati, cogli stami divisi in © fasci; frutti ovoidali, a bacca, neri allorchè secchi. Nei luoghi boschivi della zona subapennina e apennina. Nel- l' Ascolano (Marz.), nel Maceratese (Nard.), sui M.' di Sarnano, Fabriano, al Sanvicino, ove V ho raccolta, nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in giugno. Suffrutice. 2. H. perforatum L. Bert. Flor. It. VIII. p. 316. (fig. 384). Sin. — H. vulgare Lamnk. Pianta liscia e glaucescente, col caule eretto, cilindrico, con 2 linee poco evidenti, ramoso superiormente, alto 2-7 decim.; foglie sessili, ellittiche, quelle superiori anguste, con punti trasparenti mi- nuti e fitti; fiori giallo-dorati, in pannocchia composta terminale; sepali acuminati, con punti neri marginali; frutti sovente con essu- dato resinoso rosso. Nei luoghi sterili e sassosi, comune in tutta la regione. Nei colli littoranei da Ancona al M. Conero abbondante. Fiorisce da giugno ad agosto. Perenne. Si distingue fra noi volgarmente col nome di Pélico (corruzione di Iperico) e viene raccolto per prepararne un olio usato nelle ferite. Nota — Occorre talvolta nei luoghi aridi. e sassosi la forma a foglie più piccole, anguste / Hyp. microphytium DC.) che parmi non sia valutabile come varietà, 5A4 3. H. tetrapterum Fries. Parl. Flor. It. V. p. 517. Sin. — H. quadrangulum All. Pianta liscia, glauca nella pagina inferiore delle foglie, col caule eretto, ramoso superiormente, a 4 angoli alati, alto 2-6 decim.; foglie sessili, abbraccianti, ovato-ellittiche, ottuse, con minutissimi punti trasparenti nello spessore e neri nel bordo delle foglie stesse, se guardate alla lente; fiori gialli pallidi, in corimbetti densi termi- nali, coi sepali acuminati, patenti. Nei luoghi freschi, nel margine dei fossi, nelle boscaglie della zona subapennina e apennina. Nell’ Ascolano (Ors.), sul Maceratese (Nard.), nell’ Urbinate (Azzar.) a Pesaro (Scagn.!), presso Sarnano, al M. Sanvicino, al M. Catria ove V ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 4. H. hirsutum L. Bert. Flor. It. VII. p. 331. Pianta pelosa, col caule eretto, semplice o quasi, cilindrico, alto 3-6 decim.:; foglie brevissimamente picciolate, attenuate verso la base, ellittico-lanceolate, più pallide nella pagina inferiore e con minuti punti trasparenti; fiori gialli in pannocchia terminale, coi sepali lanceolati, cigliato-glandolosi nel margine. Nelle radure e nel limite dei boschi della zona apennina. A M. Acuto nell’ Ascolano (Ors.), a Montefortino (Nard.), a M. Catria (Pice.!), a M. Sanvicino (Nard.), ove 1° ho raccolta. Fiorisce in estate. Perenne. 5. H. montanum LI. Bert. Flor. It. VII. p. 329. Pianta liscia, col caule semplice, cilindrico, gracile, alto 2-5 decim.; foglie sessili, abbraceianti alla base, ovato-bislunghe, ottuse, le superiori con minutissimi punti trasparenti: fiori gialli in co- rimbetto terminale denso, coi sepali guarniti di ciglia e glandole nere nel margine, simili alle brattee. : Presso i boschi e nei pascoli della zona apennina. Al M. dei Fiori (Ors.), a M. Priore (Marz.), nel Pesarese (Scagn.!) a M. San- vicino d-onde l’ ebbi da Grilli e dove l’ ho raccolta. Fiorisce in estate. Perenne. 6. 7. Iicheri Vill. Bert. Flor. It. VII p. 319. Pianta liscia e in parte glaucescente, col caule ascendente, sem- plice, cilindrico, con 2 linee poco sporgenti, alto 2-4 decim.; foglie sessili, bislungo-ellittiche, talvolta anguste, ottuse, con punti nerastri sul margine; fiori gialli, in corimbo terminale scarso, coi sepali e petali cigliato-incisi, guarniti di glandolette scure. Nei pascoli dei più alti Apennini. A Capo di Tenna, M. Regnolo (Marz.), Vettore (Sang.). Fiorisce in agosto. Perenne. 7. H. hyssopifolium Vill. Bert. Flor. It. VIIL p. 337. Sin. — H. diversifolimn DC. Pianta liscia, col caule eretto, accompagnato da brevi rametti, cilindrico, alto 2-6 decim.; foglie quasi sessili, lanceolate anguste, ottuse, o anche lineari, rovesciate nel margine, almeno quelle su- periori con rari punti trasparenti; fiori gialli pallidi in pannocchia allungata, coi sepali e i petali forniti di glandole rosso-brune nel margine, Nei luoghi aridi dei più alti Apennini meridionali. A M. Corona (Ors.), M. Priore, M. Regnolo (Marz.), M. Sibilla (Mare.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. FAMIGLIA XCV. — CARIOFILLACEE (Tav. XXXVIII, XXXIX, fig. 391 a 400). Le nostre cariofillacee sono piante erbacee, ora nude e lisce, ora pelose e anche vischiose, inodore, col fusto più spesso verde, talvolta bianchiccio o bianco, talaltra rosseggiante. Hanno la radice fibrosa, il caule ora semplice, ora ramoso, eretto o prostato o cespuglioso, cilindrico ovvero angoloso, ingrossato alle volte nei nodi, le foglie semplici, intere, géneralmente opposte e anche saldate alla base, assai raramente verticillate o alterne, senza stipole o accompagnate da stipole aride scagliose. 1 fiori sono mediocri o piccoli o piccolissimi, regolari, ermafroditi o unisessuali per aborto, bianchi o rosei o rossi, talora poco apparenti, raramente odorosi, diversamente disposti in cime, ora addensati, ora radi. Hanno il calice di 4-5 sepali liberi o saldati in tubo fin verso l'apice; la corolla di 4-5 petali, interi o frastagliati, contratti o atte- nuati nella parte che sta entro il calice, talvolta filiformi o mancanti; gli stami in numero di 8-10, ovvero 5, accidentalmente 3, inseriti in un disco che sta sotto o anche attorno all’ ovario, che è libero, a una sola loggia, con uno o più ovuli, sormontati da 2-3-5 stili liberi o sal- dati fra loro in basso. Il frutto è alle volte un piccolo achenio, ma più spesso una capsula con molti piccoli semi, la quale sovente si apre all’ apice con parecchi denti, più raramente è indeiscente o si apre dalla base; in un solo caso (Cucubalus ) il frutto è una bacca. La Tribù I. Paronichiee — Fiori molto piccoli, colla corolla non appa- rente, rudimentale o nulla; capsule con un solo seme (eccettuato il gen. Polycarpon che hasl'ovario con molti ovuli), che non si aprono 35 546 a maturità o si aprono dalla base; calice formato di sepali liberi o aderenti alla base e munito di un cercine che sopporta gli stami. Tribù II. Alsinee — Fiori generalmente piccoli colla corolla bianca, delicatissima, talora mancante; capsule con molti semi, che a matu- rità si aprono all’apice in tanti denti; calice formato di sepali liberi; stami inseriti sul ricettacolo o disco contratto. Tribù III. Silenee — Fiori per lo più mediocri, apparenti; capsule con più semi e che si aprono all’ apice in tanti denti; calice formato di sepali saldati in tubo fin verso l’ apice: stami inseriti sul ricet- tacolo o disco allungato. TRIBÙ I. — PARONICHIEE Gen. 1. SCLERANTHUS — Fiori con il calice a 5 lacinie lesiniformi; corolla di 5 petali rudimentali; 5 o 10 stami; 2 stili; foglie lineari, connesse alla base, senza stipole. Gen. 2. ILLECEBRUM — Fiori con il calice di 5 sepali bianchi a cap- puccio puntuto; corolla mancante: 5 stami; 2 stimmi sessili; foglie larghette, accompagnate da stipole aride. Gen. 3. PARONYCHIA — Fiori con il calice di 5 sepali erbacei, ac- compagnati da larghe brattee squamose, aride; corolla mancante; 5 stami; 2 stili; foglie larghette, accompagnate da stipole aride. Gen. 4. HERNIARIA — Fiori con il calice di 5 sepali erbacei, colo- rati nell'interno, non accompagnati da larghe brattee; corolla man- cante; 5 stami; 2 stimmi quasi sessili; foglie larghette con pic- cole stipole aride. Gen. 5. POLYCARPON —- Fiori col calice di 5 sepali erbacei; corolla di 5 petali più brevi del calice; 3-5 stami; 3 stili; foglie general- mente verticillate a 4, accompagnate da stipole aride. TRIBÙ Il. — ALSINEE Gen. 6. SPERGULARIA — Fiori col calice di 5 sepali: corolla di 5 petali; 10 stami; 3 stili; capsula che si apre a maturità in 3 valve; foglie accompagnate da stipole aride. Gen. 7. SPERGULA — Fiori col calice di 5 sepali; corolla di 5 petali; 5-10 stami; 5 stili; capsula che si apre a maturità in 5 valve; fo- glie con stipole aride. 547 Gen. 8. SAGINA — Fiori col calice di 4 sepali (talora uno di più, come gli altri verticilli del fiore); corolla di 4 petali che possono anche abortire; 4 stami; 4 stili; capsula che si apre a maturità in 4 valve. Gen. 9. ALSINE — Fiori col calice di 5 sepali; corolla di 5 petali; 10 sta- mi o anche meno; 3 stili; capsula che si apre a maturità in 3 valve. Gen. 10. MOEHRINGIA — Fiori col calice di 4-5 sepali; corolla di 4-5 petali; 8-10 stami; 2-3 stili; capsula che si apre a maturità in 4-6 valve; semi forniti di uno strofiolo nell’ ombelico. Gen. 11. ARENARIA —- Fiori col calice di 5 sepali; corolla di 5 pe- tali, interi o appena smarginati all’apice; 10 stami; 3 stili; capsula che si apre a maturità in 6 denti. Gen. 12. STELLARIA — Fiori col calice di 5 sepali; corolla di 5 pe- tali bifidi, talora nulli; 10 stami o anche meno fino a 3; 3 stili; capsula che si apre a maturità in 6 denti. Gen. 15. HOLOSTEUM — Fiori in ombrella, col calice di 5 sepali; corolla di 5 petali denticolati; 3-5 stami; 3 stili; capsula che si apre a maturità in 6 denti. Gen. 14. MALACHIUM — Fiori col calice di 5 sepali: corolla di 5 petali bipartiti; 10 stami; 5 stili; capsula ovato-pentagonale, che sì apre a maturità in 5 valve bidentate. Gen. 15. CERASTIUM — Fiori col calice di 5 sepali, talvolta 4; co- rolla di 4-5 petali bifidi o incavati all'apice; 10 stami; 5 stili (in un solo caso 4 stami e 4 stili); capsula cilindroidea che si apre a maturità in 10 denti. TRIBÙ III. — SILENEE Gen. 16. DRYPIS — Fiori col calice nervoso a 5 denti; corolla di 5 petali bifidi; 5 stami; 3 stili; capsula con ] seme e che si apre a maturità irregolarmente; foglie pungenti. Gen. 17. CUCUBALUS — Fiori col calice rigonfio a 5 denti; corolla di 5 petali bifidi; 10 stami; 3 stili; frutto a bacca nera, lucente. Gen. 48. LYCHNIS — Fiori col calice nervoso a 5 denti; corolla di 5 petali bifidi o interi: 10 stami; 5 stili; capsula con semi granulosi, che si apre a maturità in 5-10 denti. Gen. 19. SILENE — Fiori col calice nervoso a 5 denti; corolla di 5 petali bifidi o interi; 10 stami; 3 stili; capsula con semi reniformi, che si apre a maturità in 3-6 denti. Gen. 20 DIANTHUS — Fiori col calice cilindrico, accompagnato da brattee squamiformi alla base, a 5 denti; corolla di 5 petali den- ticolati o interi; 10 stami; 2 stili; capsula con semi schiacciati, che sì apre a maturità in 4-5 denti. 548 Gen. 21. SAPONARIA — Fiori col calice nudo alla base, cilindrico 0 a 5 angoli, a 5 denti; corolla di 5 petali interi o incavati all’ apice ; 10 stami; 2 stili o anche 3; capsula con semi reniformi, tubercolosi, che si apre a maturità in 4 denti. Gen. 22. GYPSOPHILA — Fiori molto piccoli, col calice a 5 angoli, non cilindrico, a 5 denti profondi, accompagnato talvolta da 4 brat- tee squamiformi alla base; corolla di 5 petali: 10 stami; 2 stili; capsula con semi minutamente granulosi, che sì apre a maturità in 4 denti. TRIBÙ I. — PARONICHIEE Gen. 1. — SCLERANTHUS L. Abito. — Pianta assai piccola, appena cigliolata, in cespuglietto ramoso, colle foglie filiformi, fuse insie- me alla base, coi fiori piccoli, erbacei, in corimbo, col calice che diventa coriaceo nella fruttificazione. S. annuus L. Bert. Flor. It. IV. p. 515. Caule giacente o ascendente, alto 5-15 cent.: fiori a mazzetto, col calice nervoso, a lacinie lesiniformi, divaricate nella fruttificazione. Sul M. dei Fiori (Ors.), a Valle Canetra (Ottav.). Fiorisce in giugno e luglio. Annua. Gen. 2. — ILLECEBRUM L. Abito. — Pianticella sdraiata, grassetta, liscia, coi rami filiformi, colle foglie accompagnate da stipole in- trafogliacee squamose, coi fiori sessili, nivei, aglomerati nella ascelle, lungo i rami. I. verticillatum L. Bert. Flor. It. II. p. 728. Sin. — Paronychia verticillata Lamk. Foglie ovato-arrotondate, ottuse o anche acute, quasi sessili: sepali aristati. Nelle mura di Macerata (Nard.) Fiorisce in maggio e giugno. Annua. Gen. 3. — PARONYCHIA Tourn. Abito. — Pianticella strisciante e radicante, pelosetta, col caule guarnito di stipole intrafogliacee squa- mose, disposte in serie e che divengono brattee larghe, diafane, lucide, in capolino attorno ai fiori che vi si nascondono. P. capitata Lamk. Arc. Comp. Flor. It. p. 111. Sin. — Illecebrum capitatum L. 549 Foglie ovato-ellittiche, fitte ed embriciate; brattee avvolgenti i fiori, arrotondate, con una piccola punta. Nei luoghi sassosi degli Apennini. A_M. Vettore (Ors.), M. Car- dosa (R. Ricci), M. Sibilla (Marz., Scagn.!), a Rio Sacro nel Ca- merinese (Ottav.), al Passo di Gualdo, ove |’ ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. Gen. 4. — HERNIARIA |. Abito. — Pianticelle in cespuglietti giacenti, ramosi, ora liscie ora pelose, colle foglie di color verde vi- vace o biancheggianti, accompagnate da stipole minute, coi fiori piccolissimi, fitti, in glomeroli. l. H. glabra L. Bert. Flor. It. III. p. 18. Sin. — H. microcarpa Presi. Pianta liscia, colle foglie ovato-ellittiche, ottuse, quasi coriacee; fiori accompagnati da brattee bianche piccolissime. Quà e là nei luoghi aridi, rara. Nel Pesarese (Scagn.!), a Se- nigallia (Matt.) ove lho raccolta, al M. Sanvicino d’ onde l° ebbi da Grilli. Fiorisce in giugno. Perenne. 2. H. hirsuta L. Bert. Flor. It. III. p. 20. Pianta peloso-cigliata, simile alla precedente, ma coi fiori e i frutti talvolta un po’ più grandi. A Porto S. Elpidio, a Cupra marittima (Nard.), presso Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in primavera e in estate. Perenne. Gen. 5. — POLYCARPON L.. Abito. — Pianticella cespugliosa, giacente, liscia, colle foglie accompagnate da stipole acuminate, mem- branose, bianche, coi fiori fitti, erbacei, in pannocchia composta, corimbosa, muniti di brattee simili alle stipole. * P. tetraphyllum L. Bert. Flor. It. I. p. 834. Foglie per lo più verticillate a 4, bislungo-ovate, ottuse; fiori coi sepali concavi e più grandi dei petali che sono bianchi, ru- dimentali. Nei luoghi sassosi, accanto ai muri, negli orti. A_Grottamare (Passer.), in Ascoli (Ors.), a Jesi (Grilli!), a Pesaro (Scagn.!), in Urbino (Feder.!), in Ancona, ove V ho raccolta. Fiorisce in prima- vera. Annua. (o (DL («») TrIBù II. — ALSINEE Gen. 6. — SPERGULARIA Pers. Abito. — Pianticella più o meno carnosa, pelosetta specialmente in alto, ove è anche glandolosa, giacente, assai ramosa, colle foglie lineari, coì fiori assai piccoli, rosei o bianchi, sparsi nelle biforcazioni e lungo ì rami superiori. $S. media Wahl. Boiss. Flor. Or. I. p. 733. Caule assai ramoso, spesso rossigno, giacente o ascendente, alto 1-2 decim.; foglie filiformi, carnose, piane superiormente, ac- compagnate da stipole membranose, bianche, ovato-acute; coi se- pali peloso-glandolosi, marginati di bianco, poco più brevi della capsula; semi alati mescolati ad altri non alati. Nelle spiagge, nei luoghi aridi accanto al mare. L° ho raccolta a Porto Civitanova, Porto Recanati, Senigallia, Falconara, alle Tor- rette presso Ancona, nei moli della città stessa. Fiorisce in estate. Annua. Gen. 7. — SPERGULA L. Abito. — Pianta piccola. giacente, cespugliosa, pelosetta e glandolosa, colle foglie filiformi, irregolarmente verticillate, coi fiori piccoli, bianchi, in pannocchie triforcate. S. arvensis L. Bert. Flor. It. IV. p. 722. Sin. — S. vulgaris Reich. Stellaria arvensis Scop. Caule ramoso-biforcato, un po’ angoloso superiormente, alto 2-5 decim.; foglie scanalate di sotto, ottuse, accompagnate da una sti- pola bianca, membranosa, ovato-acuta; fiori coi sepali marginati di bianco, coi peduncoli divaricati nella fruttificazione. Fra i campi, rara. Nel Pesarese d’ onde mi è stata comunicata da Scagnetti. Fiorisce in maggio e giugno. Annma. Gen. 8. — SAGINA L. Abito. — Pianticella pigmea, liscia o pelosetta, colle foglie lesiniformi, coi fiori assai piccoli, senza co- rolla, numerosi, sparsi nelle biforcazioni presso l'apice dei rametti. S. apetala L. Bert. Flor. It. II. p. 243. Caule eretto o ascendente, ramoso, alto 5-10 cent.; fiori portati da peduncoli capillari assai più lunghi di essi, coi sepali lanceolati, cinti da stretto margine bianchiccio. Sui muri, nei cortili, nei luoghi sassosi. Sulle mura di Urbino, (Feder.!), a Pesaro (Scagn.!), a Jesi, d' onde 1’ ebbi da Grilli, in Ancona, ove l ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. ri Gen. 9. — ALSINE \Waur. (lav. XXXIX, fig. 399). Abito. — Piante piccole o pigmee, nude o pelose, colle foglie lesiniformi, coi fiori piccoli, bianchi, delicati, in pannocchie composte terminali o solitari sopra ciascuno stelo proveniente dalle radici. I. A. tenuifolia Crantz, Arc. Comp. Flor. It. p. 103. (fig. 399). Sin. —- Arenaria tenvifolia L. Sabulina tenvifolia Reich. Pianta liscia 0 quasi, col caule ascendente, ramoso dalla base, alto 5-15 cent.; foglie lineari-lesiniformi, dilatate alla base ove sono un po connesse e presentano più manifestamente 3 nervi; fiori assai piccoli, numerosi, disposti in pannocchie quasi corimbose, coi se- pali ovato-lanceolati nervosi, più lunghi o eguali alla corolla. Nei luoghi sassosi e aridi dal littorale alla zona subapennina. A Macerata (Nard.), nel Pesarese (Scagn.!), al Sanvicino, d’ onde l’ebbi da Grilli, ad A/bacina, al M. Conero, ove l'ho raccolta. Fio- risce in maggio e giugno. Annua. 2. A. verna Bartl. Arc. Comp. Flor. It. p. 103. Sin. — Arenaria verna L. Pianta pigmea in cespuglietto, peloso-glandolosa negli steli fioriferi; foglie lineari, a 3 nervi, quelle superiori quasi lanceolate; fiori più grandi della sp. preced., generalmente 2-3 sopra ciascun peduncolo, coi sepali ovati, nervosi, poco più brevi della corolla. Nella parte scoperta e rocciosa degli Apennini. A M. Vettore, M. Regina (Ors.), M. Priore, Pizzo di Meta (Marz.), Balzo Bor- ghese, M. Sibilla, ove )° ho raccolta, M. Regnolo (Ottav.), M. Birro (Utili). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. Gen. 10. — MOEFEHRINGIA L. Abito. — Piante piccole o pigmee, verdi scure, liscie o papillose o cigliate, col caule gracile, prostrato o diffuso, colle foglie filiformi o lanceolate, coi fiori assai piccoli, bianchi, delicati, solitarìî o in pannocchie, colla corolla, poco più lunga del calice o anche più breve. l. M. muscosa LI. Bert. Flor. It. IV. p. 361. Pianta liscia, pigmea, prostrata o pendente dalle rupi; foglie filiformi angustissime; fiori solitarì o sopra bi-triforcazioni dei ra- metti, colla corolla di 4 petali poco più lunghi del calice, con 8 stami e 2 stili. A _M. Pelone, alla Stanca nell’ Aseolano (Ors.). Fiorisce in giu- gno e luglio. Perenne. 2. M. papulosa Bert. Flor. It. IV. p. 363. Pianta liscia e grossetta, pigmea; foglie lineari-spatolate, sparse di minute papille; fiori solitarì o sopra biforcazioni dei rametti, si- mili alla sp. precedente. È registrata da Bertoloni che I’ ebbe dalla zona apennina del Furlo (Nard., Ottav., Marz.), ma non mi fu dato incontrare finora questa specie nè colà nè altrove nelle Marche. Fiorisce in maggio. Perenne. 3. M. trinervia Clairv. Arc. Comp. Flor. It. p. 102. Sin. — Arenaria irinervia L. Pianta cigliolata, col caule divaricato, ramoso, alto 1-3 decim.; foglie ovato-acute, nervose, le inferiori picciolate; fiori in pannoc- chia lassa, colla corolla di 5 petali più brevi del calice; 10 stami, talora in parte abortivi; 3 stili. Nei luoghi freschi del M. Catria. d° onde Vl ebbi da Piccinini. Fiorisce in estate. Annua. Gen. 11. — ARENARIA L. Abito. — Piante piccole o pigmee, prostrate o ascendenti, talora un po’ carnose, più o meno pelosette e anche glandolose, colle foglie piccole, ovali o lesiniformi, coi fiori bianchi, delicati, 2-3 o nume- rosi all'apice dei rami, talvolta colla corolla abortiva. I. A. saxifraga Fenzl. Arc. Comp. Flor. It. p. 101. Sin. — Stellaria saxifraga Spreng. Pianta pigmea, pubescente, prostrata, in cespuglietto; foglie ovate, acute, carnosette, le superiori sessili; fiori 2-3 terminali o solitarî, sopra lunghi pedicelli filiformi, coi petali assai più lunghi del calice e divisi in 2 lobi. Sui più alti Apennini meridionali. AM. Sibilla, M. Corona (Marz.), M. Vettore (Mauri). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 2. A. serpyllifolia L. Bert. Flor. It. IV. p. 659. Pianta ascendente, pelosetta, ramosa dalla base, alta 5-20 cent.; foglie ovate acùte, non carnose, quasi tutte sessili; fiori piccoli, in pannocchia lassa terminale, coi petali più brevi del calice e però non apparenti. Nei luoghi asciutti e sassosi, in tutta la regione. Nei colli lit- toranei da Ancona al M. Conero ove abbonda. Fiorisce iu maggio e giugno. Annua. 3. A. grandiflora L. Bert. Flor. It. IV. p. 669. Sin. — A. jumiperifolia Willd. Pianta quasi liscia in basso, peloso-glandolosa nell’infiorescenza, in cespuglietto prostrato-ascendente, alto 5-15 cent.; foglie angu- stissime, lesiniformi, spesse nei margini; fiori non molto piccoli, per lo più solitarî, coi petali più lunghi del calice che ha i sepali mucronulati. 553 Nei luoghi sassosi dei più alti Apennini, rara. A_VaZle Canetra (Ottav., Petr.), a M. Vettore (Ottav., Maur., Sang.), a Balzo Borghese, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in luglio. Perenne. Gen. 12. — STELLARIA LI. (Tav. XXXIX, fig. 400). Abito. — Piante piccole o mediocri, tenere e succolente, liscie o appena cigliate, colle foglie sessili o pic- ciolate, coi fiori bianchi, delicati, sopra peduncoli capillari, disposti in cime o in pannocchie biforcate. I. S. media Vill. Bert. Flor. It. IV. p. 645. (fig. 400). Sin. — Alsine media L. Caule sdraiato-ascendente, ramoso-biforcato, alto 1-3 decim., con una fila di peli, specialmente in alto; foglie ovate, acute, le superiori sessili; fiori coi petali bipartiti, più brevi o uguali al ca- lice che è cigliato. Var. a — S. umbrosa Op. Fiori senza petali, con pochi stami (tre per lo più) e coi pe- duncoli pelosi. Var. b — S. undulata G. et M. Foglie crespe nei margini; calice nudo. Nelle siepi, nei limiti, negli orti comunissima, insieme alle va- rietà, in tutta la regione. Dovunque presso Ancona, ove si distingue col volgare nome di Gallinella. Fiorisce dall'aprile all'autunno. Annua. Nora — Nei luoghi ombrosi non è raro incontrare in piante giovani di queste specie quel caso di elorosi, per cui le foglie si macchiano di color giallo pallido. 2. S. nemorum L. Bert. Flor. It. IV. p. 643. Caule ascendente o giacente, alto 2-5 decim.; foglie ovato-acu- minate, un po’ cuoriformi alla base, le inferiori lungamente pic- ciolate: fiori coì petali più lunghi del calice, bipartiti. Nelle selve di faggio degli Apennini. A M. Acuto (Ors.), Capo di Tenna (Marz.), M. Catria (Picc.!), M. Nerone (Scagn.!), M. San- vicino d'onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 3. S. holostea L. Bert. Flor. It. IV. p. 647. Caule eretto o ascendente, striato, scabro, alto 2-5 decim.; fo- glie lunghe, lanceolato-lineari, acuminate, scabre nel margine; fiori piuttosto grandi, coi petali più lunghi del calice e bipartiti all'apice. Nei boschi di faggio. A Montigno nel Camerinese (Ottav.) a M. Catria (Picc.!), ove l’ ho raccolta. Fiorisce da maggio a luglio. Perenne. 4. S. graminea L. Bert. Flor. It. IV. p. 648. Caule giacente o ascendente, liscio, alto 2-4 decim.; foglie brevi, lanceolato-lineari, acuminate, nude o cigliolate nel margine; fiori piuttosto piccoli, accompagnati da brattee scagliose, coi petali lunghi circa quanto il calice o più brevi, profondamente bipartiti. Nella zona apennina dell’ Urbinate (Brign.), al Furlo, (Scagn.!). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. Gen, 13. — HOLOSTEUM L. Abito, — Pianta piccola, simile a una Ste/Zaria, ma colle foglie radicali a rosetta e coi fiori in ombrella. H. umbellatum L. Bert. Flor. It. I. p. 832. Sin. — Alsine umbellata DC. Caule eretto o ascendente, pelosetto-glandoloso superiormente, alto 1-2 decim.; foglie piccole, lontane, bislunghe, le inferiori ot- tuse e anche spatolate; fiori coi petali delicatissimi, lunghi circa quanto il calice. Nei dintorni di Jesi, d’onde l’ebbi da Grilli, Fiorisce in marzo e aprile. Annua. Gen. 14. — MALACHIUM FR. Abito. — Pianta piccola, gracile, pelosetta-glandolosa superiormente, colle foglie ovate, quelle in alto più grandi, coi fiori bianchi, delicati, disposti in pannocchia biforcata, densa nello sbocciamento, indi divaricata e coi pedicelli pendenti nella fruttificazione. M. aquaticum Fr. Arc. Comp. Flor. It. p. 99. Sin. — Cerastiwum aquaticum L. Stellaria aquatica Scop. Caule prostrato, lungo, semplice o ramoso: foglie inferiori pic- ciolate, ovate, acute, le superiori sessili, bislunghe, acuminate: fiori coi petali lunghi circa come il calice. È stata raccolta a Castelluccio (Ors.), e nel territorio di Urbino e Pesaro (Brign.), ma non mi fu dato fin quì ritrovarla. Fiorisce in primavera. Perenne. Gen. 15. — CERASTIUM L. Abito. — Piante piccole, generalmente pelose e anche lanate, a rami biforcati, colle foglie ora larghette ora anguste, coì fiori bianchi, delicati, talora colla corolla poco visibile, talora piuttosto grandi e appariscenti, disposti iu cime biforcate o in mazzetti, oltre quelli solitarî nelle biforcazioni; capsule lucenti, cilindroidee, spesso un po'ricurve. I. C. triviale Link. Koch, Syn. Flor. Germ. et Helv. I. p. 105. Sin. — C. viscosum plur. auct. Pianta pelosa e per lo più anche glandolosa-appiccaticcia su- periormente, col caule ascendente, talora radicante alla base, alto 1-2 decim.; foglie bislunghe, piuttosto piccole; fiori piccoli, in pan- nocchia biforcata, sopra pedicelli più lunghi del calice, specialmente 2. 3. 4. 555 nella fruttificazione; sepali nudi all'apice e con stretto margine sca- glioso che si ripete più o meno nelle brattee superiori. Quà e là nei campi, nelle greppe. A_Pesaro (Scagn.!), al Tor- rone, al Trave presso Ancona ove l’ ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Bienne. C. glomeratum Thuill. Koch, Syn. Flor. Germ. et Helv. I. p. 104. Sin. — ©. vulgatum L. C. rotundifolivum W. et Kit. Pianta pelosa, molle, alle volte glandolosa-appiccaticcia supe- riormente, col caule eretto o ascendente, alto 2-3 decim.; foglie ovate, piuttosto grandette; fiori piccoli, in mazzetti densì all’ apice delle biforcazioni, sopra pedicelli sempre più corti del calice; sepali pelosi fino all'apice; brattee erbacee. Var. — C. apetalum Dumort. Fiori piccolissimi, senza corolla. Lungo le strade, accanto alle siepi, nei limiti, comune in tutta la regione. Ovunque presso Ancona, ove ho raccolto anche la var. sui muri e nei luoghi aridi. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. C. glutinosum Fr. Boiss. Flor. Or. I. p. 724. Pianta peloso-glandolosa, più o meno appiccaticcia, col caule eretto o ascendente, alto 3-15 cent.; foglie ovato-bislunghe, le in- feriori attenuate in picciolo e spatolate; fiori in pannocchia bifor- cata, sopra pedicelli lunghi quanto il calice o più, ineurvati nella fruttificazione; sepali con margine scaglioso bianco, che si accenna anche nelle ultime brattee. Nei luoghi molto asciutti, non comune. Al Trave presso An- cona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio. Annua. C. arvense L. Arc. Comp. Flor. It. p. 99. Sin. — C. alpinum var. ff. Berh. Pianta pelosetta, col caule eretto, nudo superiormente, alto 1-4 decim.; foglie inferiori lanceolate, le altre lanceolato-lineari acute, accompagnate spesso da fascetti sterili; fiori pochi in pannocchia biforcata, colla corolla assai più lunga del calice che ha i sepali scagliosi e lucenti nel.margine come le brattee. Nel limite dei boschi, nei viottoli, nei pascoli della zona suba- pennina e apennina, comune. Al M. dei Fiori (Ors.), a M. Priore, M. Vettore (Marz.), M. Catria (Pice.!), sui M. di Urbino (Brign.), al Sanvicino, al M. Argentara, al M. Conero, ove l'ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. . C. tomentosum L. Arc. Comp. Flor. It. p. 99. Sin. — €. repens Reich. Pianta bianco-lanata, col caule ascendente, talora cespuglioso, alto 1-4 decim ; foglie lanceolate, anguste, ottuse; fiori in pannoc- chia biforcata, colla corolla più lunga del calice che ha i sepali scagliosi nel margine come le brattee. Nei luoghi rocciosi della zona apennina. A Cavaceppo, ad Acqua- santa, a Monteceraso nell’Ascolano (Ors.), a Valle Ussita e S. Gemma (R. Ricci), a M. Birro (Utili), Fiastra (Ottav.), M. Vettore, M. Priore, M. Sibilla, nelle quali località I’ ho raccolta. Fiorisce in giugno luglio. Perenne. 6. C. quaternellum Fenzl. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 782. Sin. — C. erectum Arc. Moenchia erecta Smith. M. glauca Pers. Sagina erecta L. Pianta liscia, glaucescente, col caule eretto, semplice o bifor- cato, alto 5-10 cent.; foglie lanceolate, acuminate, saldate alla base; ]-2 fiori piccolissimi sopra pedicelli nudi, con 4 sepali, 4 petali assai più brevi di essi, 4 stami e 4 stili. Nei luoghi erbosi o incolti, assai rara. A_Territufo presso Mon- tefortino (Marz.), presso Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in primavera. Annua. Trigù III. — SILENEE Gen. 16. — DRYPIS LI. Abito. — Pianta piccola, cespugliosa, spinosa, liscia, verde-glaucescente, colle foglie fascicolate, coi fiori piccoli, lillacini o bianchi, in mazzetti densi terminali. D. Spinosa L. Bert. Flor. It. III. p. 503. Caule eretto o ascendente, nodoso, alto 1-2 decim.; foglie lesi- niformi, spinose, come le brattee che sono lanceolate. Nei luoghi aridi dei più alti Apennini. A Montemonaco (Ors.), Bolognola (Ottav.), M. Vettore, M. Frondosa, M. Sibilla, M. Priore, Valico di Gualdo, M. Bove, M. Catria, nelle quali località l'ho rac- colta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. Gen. 17. — CUCUBALUS L. Abito. — Pianta mollemente pelosa, col fusto debole ma lungo, coi fiori solitarî, laterali e terminali, bianco-verdastri, brevemente peduncolati, prima pendenti, poi eretti, col calice rigonfio nel frutto che è una bacca nera. C. bucciferus L. Bert. Flor. It. IV. p. 569. Sin. — Sulene baccifera Willd. Lychnis baccifera Scop. D57 Caule prostrato o appoggiato ad altre piante, assai ramoso, lungo 3-7 decim.; foglie ovate, acuminate, brevemente picciolate; fiori coi petali cuneiformi, bipartiti. A M. Nerone (Matteucci!), a Trisungo nell’ Ascolano (Ors.). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. Gen. 18. — LYCHNIS LI. (Tav. XXXIX, fig. 396 a 398). Abito. — Piante mediocri o grandi, per lo più pelose e anche appiccaticcie verso l'apice, in un solo caso E » P più J it pice, liscie, colle foglie più o mero larghe o anguste, quelle radicali almeno lungamente attenuate in , E I g è , E picciolo, coi fiori terminali nelle biforcazioni dei rami o solitarî, bianchi, rosei o porporini. l. L. sylvestris Hoppe, Arc. Comp. Flor. It. p. 94. Sin. — L. diurna Sibth. Melandriwm sylvestre RAI. Pianta pelosa, col caule eretto, alto 3-8 decim.; foglie ovato- bislunghe, le superiori sessili; fiori porporini, generalmente dioici, coi petali ottusi, bipartiti, muniti alla base del lembo di squame lanceolato-acute. Nei boschi degli Apennini, non comune. A Castelluccio, Pietra- lata (Ottav.), M. Birro (Utili), M. Sibilla (Scagn.!). Fiorisce in estate. Perenne. 2. L. alba Nill. Arc. Comp. Flor. It. p. 9. (fig. 397). Sin. — L. dioica L. L. vespertina Sibth. Melandrium dioi- cum Coss. et G. Pianta pelosa, spesso vischiosa nell’ infiorescenza, col caule eretto, alto 5-10 decim.; foglie grandi, ovato-bislunghe come nella sp. preced, talvolta ondulate nei margini; fiori bianchi o carnicini, generalmente dioici, delicatamente odorosi di notte, coi petali ottusi, bipartiti, muniti alla base del lembo di squame ovali. Nelle siepi, lungo le strade, nei limiti, assai comune in tutta la regione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce dalla primavera al- l'autunno. Perenne. 3. L. Githago Lamk. Arc. Comp. Flor. It. p. 95. (fig. 398). Sin. — Agrostemma Githago L. Githago segetum Desf. Pianta pelosa, col caule eretto, semplice o poco ramoso, alto 4-10 decim.; foglie lineari-lanceolate acute, lunghe, le inferiori saldate per breve tratto alla base; fiori porporini o violacei, solitari, col ca- lice barbato, munito di 5 lacinie lineari più lunghe della corolla che ha i petali quasi troncati, interi, senza squame alla base del lembo. Nei campi di grano, in tutta la regione. A_Montedago, a Va- rano, a S. Margherita ecc. presso Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. Si distingue col nome volgare di Gettone. 558 4, L. Flos-Cuculi L. Bert. Flor. It. IV. p. 737. (fig. 396). Pianta quasi liscia, col caule eretto, ruvido e talvolta appicca- ticcio in alto, piuttosto gracile, alto 3-6 decim.; foglie lunghe, lanceo- late anguste, le inferiori attenuate in picciolo; fiori in pannocchia rada, rosei, col calice liscio, spesso rossigno nelle nervature, coi petali delicati, divisi in 4 lacinie lineari, squamosi alla base del lembo. Nei luoghi erbosi e nel limite delle macchie, dalla zona dei colli a quella apennina. A_Montefortino (Marz.), in Arcevia (Ottav.), nel Pesarese (Scagn.!), a Senigallia (Salvat.), nella Selva di Ca- stelfidardo, ove Y ho raccolta. Fiorisce dall’aprile a giugno. Annua. Si coltiva anche nei giardini col nome di Garofoletti bastardi. Gen. 19. — SILENE L. (Tav. XXXIX, fig. 895). Abito. — Piante per lo più mediocri e piuttosto gracili, raramente pigmee, spesso pelose e anche vischiose superiormente, di rado liscie, colle foglie inferiori quasi sempre più grandi e meno anguste delle superiori, coi fiori piccoli o mediocri, roseì, bianchicci, lividi, diversamente disposti in cime co- rimbose o bi-triforcate o tutti da un lato o raramente solitari, coi frutti spesso sopportati entro il calice da uno stipite /carpoforo) che dà loro la figura di clava. Fiorì generalmente rosei. 1. S. acaulis L. Bert. Flor. It. IV. p. 640. Pianta pigmea, alta 2-4 cent., in dense zolle; foglie fitte, em- briciate, le inferiori squamose, le superiori lanceolato-acuminate; fiori solitarì, di un bel roseo, sopra peduncoli lunghi circa quanto essi, col calice tubuloso-campanulato, liscio; petali ovati a rovescio, più. o meno incavati all’apice. Nella parte scoperta dei più alti Apennini meridionali. A _M. Vel tore (Marz.), Castelmanardo (Ottav.), M. Sibilla, M. Priore, Balzo Borghese nelle quali località 1° ho raccolta. Fiorisce in luglio e ago- sto. Perenne. 2. S. gallica L. Bert. Flor. It. IV. p. 571. Pianta pelosa, col caule eretto, semplice o ramoso, alto 3-6 decim.; foglie spatolate, con una piccola punta all’apice, quelle fio- rali lanceolate, acuminate; fiori volti da una parte, in racemo al- lungato, col calice ovoideo, peloso-cigliato e i petali interi o smar- ginati all'apice; capsula collo stipite brevissimo. Quà e là nei luoghi erbosi. A Cupramarittima (Ors.), a Pe- saro (Scagn.!), nei dintorni di Jesi, d'onde l’ ebbi da Grilli, presso la stazione di Ancona, ove lho raccolta. Fiorisce in maggio e giu- gno. Annua. 3. S. hispida Desf. Bert. Flor. It. IV. p. 574. Sin. — S. vespertina Retz. S. hirsuta Biv. 550 Pianta cigliata, col caule eretto, semplice o ramoso, alto 47 decim:; foglie bislungo-spatolate, quelle superiori lanceolato-lineari; fiori volti da una parte, in racemo piuttosto contratto, col calice cigliato lanuginoso e i petali bipartiti; capsula lunga circa quanto lo stipite. L'ho raccolta in luogo erboso nel colle del Grasco in Ancona. Fiorisce in maggio. Annua. 4. S. sericea AI. Bert. Flor. It. IV. p. 580. Pianta brevemente pelosetta, col caule ramoso dalla base, eretto o ascendente, alto 2-4 decim.; foglie cigliato-lanuginose alla base, le inferiori bislungo-spatolate, le superiori lanceolato-lineari; fiori in racemo allungato rado, col calice leggermente vellutato e i pe- tali bipartiti; capsula lunga circa quanto lo stipite. Nelle arene del littorale. AS. Benedetto (Ors.), a Cuprama- rittima (Pass.), a Pesaro (Scagn.!), a Senigallia (Salv.) e Falco- nara, ove l'ho raccolta. Fiorisce da maggio a luglio. Annua. 5. S. cretica L. Bert. Flor. It. IV. p. 612. Pianta appena pelosetta in basso, liscia superiormente; caule eretto, semplice o ramoso dalla base, alto 4-8 decim.; foglie infe- riori lanceolato-spatolate, le superiori lineari; fiori in pannocchia rada, sopra peduncoli molto lunghi, col calice rigonfio e i petali bipartiti; capsula assai più lunga dello stipite. Quà e là fra i campi di Lino. A Porto S. Elpidio (Nard.), al Trave presso Ancona, ove \ ho raccolta. Fiorisce in aprile. Annua. 6. S. Armeria L. Bert. Flor. It. IV. p. 590. Pianta liscia e glaucescente, vischiosa superiormente, col caule semplice o ramoso, alto 2-4 decim.; foglie inferiori bislunghe, le superiori ovate, acute; fiori numerosissimi, in pannocchia contratta, ombrelliforme, sopra peduncoli più brevi di essi, coi petali quasi interi; capsula lunga quanto lo stipite o anche meno. Nei luoghi selvatici del M. Catria (Pice.!), ove lho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Annua. 7. S. conica L. Bert. Flor. It. IV. p. 607. Sin. — Lychnis conica Scop. Pianta quasi vellutata, col caule semplice o ramoso dalla base, eretto, alto 2-4 decim.; foglie inferiori lanceolate, le superiori quasi lineari acuminate; fiori in pannoechia biforcata, col calice ovato- turgido in basso, munito di 30 strie, a 5 denti acuminati, coi pe- tali bilobati; capsula ovata, sessile, più breve del calice. Fra i sassi e nei luoghi aridi accanto al mare. A Senigallia (Salv.), a Pesaro (Ors., Scagn.!). Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 560 8. S. pendula I. Bert. Flor. It. IV. p. 582. Pianta pubescente, glandolosa verso l’apice dei rami, col caule ramoso o semplice, alto 3-5 decim.; foglie inferiori bislungo-spato- late, le superiori lanceolate, acute, quelle fiorali spesso disuguali; fiori in racemi lassi, per lo più unilaterali, pedicellati, ricurvi nella fruttificazione, col calice rigonfio, membranoso, pallido, con 10 nervi verdi, peloso-glandolosi; petali piuttosto grandi, a 2 lobi; capsula ovoidea, generalmente più lunga dello stipite. Ho raccolto questa specie alle Rupi in Ancona. Fiorisce in maggio. Annua. ** Fiori generalmente bianchi o lividi di sotto. 9. S. inflata Sibth. Bert. Flor. It. IV. p. 629 (fig. 395). Sin. — Cucubalus Behen L. Lychnis Behen Scop. Pianta liscia, glaucescente, col caule per lo più ramoso dalla base, alto 5-10 decim.; foglie inferiori bislungo-lanceolate, le supe- riori acuminate; fiori bianchi o sfumati di roseo, pendenti nello sboccio, in pannocchia biforcata; calice rigonfio-ventricoso, spesso sfumato di violaceo; petali bipartiti; capsula conoidea. Var. — S. angustifolia Guss. Foglie inferiori lanceolato-anguste, le superiori quasi lineari. Fra i campi, nei limiti, nei prati, assai comune in tutta la re- gione. Dovunque presso Ancona, ove ho raccolta anche la var. nelle radure delle macchie al M. Conero. Fiorisce da maggio a tutta estate. Perenne. 10. S. nocturna L. Arc. Comp. Flor. It. p. 88. Pianta pelosetta, talora vischiosa superiormente, col caule ra- moso o semplice, alto 3-6 decim.; foglie inferiori spatolate, le su- periori lanceolato-lineari; fiori biauchicci o leggermente rosei di sopra, giallognoli di sotto, in racemo spesso unilaterale, più fitti verso l’apice; calice bislungo-ovato; petali bipartiti; capsula collo stipite brevissimo. A Pesaro (Scagn.!), nei moli del porto di Ancona e al Trave ove l'ho raccolta. Fiorisce in maggio. Annua. 1]. S. multicaulis Guss. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 795. Sin. — S. polyphyUla Ors. Pianta liscia o quasi, col caule gracile, ramoso dalla base, alto 1-2 decim.; foglie inferiori lanceolato-lineari, le superiori lesini- formi; fiori solitarî, bianchicci, sopra lunghi peduncoli filiformi; calice a denti alternatamente acuti e ottusi; petali angustamente bipartiti; capsula eguale circa allo stipite. Nella parte scoperta dei più alti Apennini meridionali. AM. 55 Acuto (Ors.), M. Corona, M. Regnolo, Pizzo di Meta (Marz.), M. Vettore, ove V ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto, Perenne. 12. S. Graefferi Guss. Bert. Flor. It. IV. p. 578. Sin. — S. ciliata Morett. Pianta pelosetta, col caule semplice, alto 2-3 decim.: foglie in- feriori lanceolate, le superiori lineari, assai brevi: fiori 2-3 in ra- cemo unilaterale, bianchi superiormente, lividi di sotto, sopra pe- duncoli brevissimi; petali bipartiti, appendicolati alla base; capsula eguale circa allo stipite. Nella parte scoperta dei più alti Apennini meridionali. A_M. Regnolo (Ors.), a S. Liberato (Nard.), al M. dei Fiori (Ors.), a M. Vettore, ove l' ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 13. S. Staminea Bert. Flor. It. IV. p. 585. Sin. — S. multiflora Ten. Pianta appena pelosetta, col caule per lo più semplice, alto 2-5 decim.; foglie inferiori spatolate, le superiori lineari; fiorì pic- coli, bianco-giallognoli, in pannocchia densa contratta: calice cam- panulato; petali bipartiti, cigliati nella parte ristretta: capsula più lunga dello stipite. Sul M. Vettore (Ors.), ove però non mi»fu dato riscontrarla. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 14, S. Otites Sm. Bert. Flor. It. IV. p. 583. © Sin. — Cucubalus Otites L. Lychnis Otites Scop. Pianta appena pelosetta, vischiosa superiormente, col caule eretto dalla base, semplice, quasi nudo, alto 3-6 decim.: foglie inferiori spatolate, anguste, le superiori lesiniformi, lontane, assai brevi: fiori piccoli, spesso unisessuali, bianchi o giallognoli, in racemo a gruppetti interrotti, col calice campanulato: petali interi; capsula con stipite brevissimo. Nei luoghi incolti della zona subapennina e apennina. A Capo di Tenna, M. Regnolo (Marz.), M. Birro (Utili), Frasassi (Ottav.), al Furlo (Nard.), a M. Catria (Picc.!), a M. Sanvicino (Grilli!), ove lho raccolta. Fiorisce da giugno ad agosto. Perenne. 15. S. catholica Ait. Bert. Flor. It. IV. p. 596. Pianta pelosa, ruvida, vischiosa superiormente, col caule eretto o ascendente, alto 3-8 decim.; foglie ovato-lanceolate, acuminate: fiori bianchi, in pannocchia biforcata, divaricata; calice assai più breve della capsula che è quasi eguale allo stipite; petali bipartiti. Alle Grotte di S. Eustachio presso Sanseverino (Ottav.). Fio- risce in Inglio e agosto. Perenne. 36 562 16. S. nutans L. Bert. Flor. It. IV. p. 593. Sin. — |S. insubrica Com. Pianta pelosa, ruvida, più o meno ul superiormente, col caule eretto, alto 2-5 decim.; foglie inferiori spatolate, le superiori lanceolato-lineari; fiori bianchi, in pannocchia bi-triforcata, volti da una parte, spesso pendenti nello sboccio:; calice quasi troncato in basso; petali bipartiti; capsula conico-turgida, 3-4 volte più lunga dello stipite. Quà e là nei luoghi erbosi della zona subapennina e apennina. Sul M. dei Fiori (Tenore), a Castelluccio (Mauri), M. Vettore, (Ors.), M. Priore (Marz.), alle Cesane nell’ Urbinate (Feder.!), al Sanvicino, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 17. S. viridiflora L. Bert. Flor. It. IV. p. 575. Pianta pelosa, ruvida, vischiosa superiormente, col caule eretto, alto 5-8 decim.; foglie inferiori ovato-bislunghe, con una breve punta, le superiori ovato-lanceolate; fiori pendenti, bianco-lividi, in pannocchia rada, col calice gradatamente atienuato verso il pedi- cello; petali bipartiti; capsula conico-turgida, collo stipite brevissimo. Nel Pesarese (Scagn.!), nei luoghi boschivi del M. Sanvicino, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 18. S. italica Pers. Bert. Flor. It. IV. p. 599. Pianta pelosa, per lo più vischiosa superiormente, col caule eretto, alto 3-8 decim.; foglie inferiori ovate acute, attenuate in lungo picciolo, le superiori lanceolato-lineari; fiori bianchi o anche carnicini, a 3 a 3 in pannocchia piramidale, col calice claviforme; petali bipartiti, nudi nella fauce; capsula lunga circa quanto lo stipite. Nei luoghi incolti e aridi della zona dei colli a quella apennina. Sul M. dei Fiori, a M. Vettore (Ors.), a Montefortino, a Fossom- brone (Nard.), a Pesaro (Scagn.!), al M. Conero, ove I ho raccolta. Fiorisce in maggio. Perenne. 19. S. paradoxa L. Bert. Flor. It. IV. p. 602. Pianta appena pelosetta, assai vischiosa superiormente, col caule eretto, alto 2-6 decim.; foglie inferiori bislunghe, ottuse, le superiori lanceolato-lineari, acute; fiori bianchi di sopra, giallognoli di sotto, in pannocchia piramidale, col calice tubuloso, a nervature verdi ; petali bilobi, appendicolati nella fauce; capsula più lunga dello stipite. Nei luoghi aridi e sassosi della zona subapennina e apennina. Presso Acquasanta (Ors.), a Fossombrone, alle Cesane (Nard.), a M. Catria (Picc.!). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 20. S. quadrifida L. Bert. Flor. It. IV. p. 621. Sin. — Lychnis quadridentata Willa. 563 Pianta liscia, un po’ vischiosa superiormente, col caule cespu- glioso, assai gracile, ascendente, alto 1-2 decim.; foglie inferiori lanceolato-lineari, le superiori lineari; fiori piccoli, bianchi o carni. cini, sopra pedicelli capillari, lunghi, in pannocchia biforcata, scarsa ; petali divisi in 4 lobi; capsula molto più lunga dello stipite. Sulla parte scoperta dei più alti Apennini meridionali. A_M. Vettore (Mauri), M. Sibilla (Marz.), M. Bove (Ors.). Fiorisce in lu- glio e agosto. Perenne. 21. S. sarifraga L. Bert. Flor. It. IV. p. 616. Sin. — Lychnis sarifraga Scop. Pianta vischiosa superiormente, gracile, col caule giacente, as- sai ramoso, cespuglioso, con surcoli filiformi, alto 1-2 decim.; foglie inferiori lanceolato-lineari, cigliate, le superiori lineari, angustissime, acute; fiori bianchi di dentro, giallognoli o rossigni di fuori, soli- tarî, o 2-3 sopra lunghi peduncoli, coi petali bipartiti, cigliati alla base; capsula lunga circa quanto lo stipite. Nei prati del M. Catria, d'onde mi fu comunicata da Federici. Fiorisce in estate. Perenne. Gen. 20. — DIANTHUS L. (Tav. XXXVIII, fig. 391, XXXIX, fig. 392 a 394). Abito, — Piante mediocri o piccole, gracili ma tenaci, più spesso liscie e glaucescenti, più raramente pe- lose, colle foglie lineari o quasi, sovente connate alla base, coì fiori bianchi o rosei, talvolta odo- rosi, o solitarî o in mazzetti, accompagnati da brattee squamose alla base del calice, coi petali generalmente denticolati o anche frangiati, * Fiori generalmente in fascetti. l. D. Armeria L. Bert. Flor. It. IV. 547. (fig. 393). Pianta pelosetta, col caule eretto, semplice 0 poco ramoso, alto 3-8 decim.; foglie inferiori lanceolato-lineari, le superiori lineari; fiori piccoli, rosei, macchiati di bianco; calice allungato-fusiforme, minutamente solcato; brattee lunghe, erbacee, lanceolato-lineari, irsute. Nei luoghi selvatici, dalla zona dei colli agli Apennini. A_Umito nell’ Ascolano (Ors.), a Montefortino (Marz.), a Pesaro (Scagn.!), nella Selva di Castelfidardo, ove \ ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Annua. 2. D. Carthusianorum LL. Bert. Flor. It. IV. p. 542. (fig. 392). Sin. — D. vaginatus Vill. Pianta liscia ma non glauca, col caule eretto, semplice, alto 3-4 decim.; foglie lineari-acuminate, leggermente scabre nei mar- gini, saldate alla base per un tratto assai più lungo che largo: fiori 3-8 in fascetti, roseo-porporini, coi petali a lamina cuneata, più breve (ne’ miei esemplari) della sua parte ristretta (ungria ); calice bislungo-cilindroideo, debolmente striato, spesso rossigno: brattee scagliose, fulve, ovate, più brevi del calice, bruscamente con- tratte in una resta lunga quanto esse o meno: semi ‘opachi, minu- tissimamente rugosi. Var. a — D. atro-rubens All. Fiori spesso di colore rosso scurissimo come il calice e por- zione delle brattee. Var. b — D. liburnicus Bartl. Fiori cinti da 2 foglie fiorali gradatamente attenuate in resta acutissima, erbacea, spesso più lunga di essi; petali sovente pun- teggiati. Nelle radure boschive della zona apennina, comune insieme alla var. a. A M. Vettore, M. Sibilla, M. Priore, M. Birro, M. Catria, M. Nerone, M. Sancicino, nelle quali località Y ho raccolta. Ebbi del Sanvicino anche la var. b. da Grilli. Fiorisce da giugno a settem- bre. Perenne. Nora — I botanici moderni d' Italia e di oltr' Alpe vorranno perdonarmi se, d'accordo col sommo A. Bertoloni, e confrontando numerosi esemplari marchigiani, io non seppì distinguere per la flora nostra come vere specie le due forme da me qui valutate come semplici varieta. 3. D. proli fer IL. Bert. Flor. It. IV. p. 549. (fig. 394). Sin. — Tunica prolifera Scop. Pianta liscia, verde, col canle eretto 0 ascendente, semplice o ramoso, alto 2-4 decim.; foglie lineari acute, piuttosto brevi, scabre nei margini: fiori rosei, in fascetti o anche solitari, coi petali a lamina piccolissima; calice cilindroideo, più o meno solcato: brattee ovate, ottuse, larghe, scagliose, ricuoprenti i fiori. Nel luoghi sassosi e aridi, dalla zona dei colli a quella apen- nina. In Ascoli (Ors.), a S. Ginesio (Nard.), nel Pesarese (Scagn.!), a Montemonaco, Castelplanio, M. Conero nelle quali località 1 ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Annua. 4. D. barbatus L. Bert. Flor. It. IV. p. 54l. Pianta liscia, verde, col caule eretto o ascendente, per lo più semplice, alto 3-5 decim ; foglie lanceolate acuminate, con 3-9 nervi, attenuate in breve picciolo alla base, ove sono per breve tratto con- nate; fiori rossi o rosei in fascetti, coi petali a lamina cuneata: calice sottilmente striato; brattee lanceolate, terminate in punta lesiniforme. Nei pascoli degli Apennini, rara. Sul M. Catria, d'onde l ebbi da Grilli. Fiorisce in giugno e luglio. Annua. Si vede anche colti- vata nei giardini col nome di Garofani a mazzetto. DUI Fiori solitari 5. D. Caryoplyttus L. Bert. Flor. It. IV. p. 592. Sin. — D. virginevs L. in Ces. Pass. e Gib. Pianta liscia e anche glaucescente, col caule tenue, eretto, sem- plice o ramoso, cespitoso alla base, alto 2-5 decim.; foglie tenaci, lineari anguste, cigliato-scabre nei margini inferiormente, acute 0 anche ottuse; fiori rosei, più o meno odorosi, solitari 0 pochi al- l'apice dei rami, coi petali a lamina più breve dell’ unghia; calice cilindrico, ristretto e solcato all'apice; brattee larghe, ovato-rom- boidali, assai ottuse, con una punta brevissima. Comune nei luoghi aridi, fra le roccie, sui muri della zona suba- pennina. L'ho raccolta a M. Vettore, M. Birro, Montemonaco, M. Sanvicino, M. Argentara, Esanatolia, alla Rosso, a M. Catria. Fio- risce in giugno e luglio. Da questa specie sono uscite molte fra le numerose forme di Garofano coltivate nei giardini. Nora — Sopra i tanti esemplari marchigiani da me esaminati, non potetti collocare il D. sylve- stris Wuif., specialmente per il carattere della lamina che trovai costantemente più breve delle unghie. In quanto ai caratteri delle foglie, ditferenziali fra esso e il D. Caryoplyt lus L. dei nostri compendi, non parmi possano essere valutabili. 6. D. deltoides L. Bert. Flor. It. IV. p. 964. (fig. 391). Pianta appena pelosetta, col caule giacente, ramoso-cespuglioso, alto 1-3 decim.: foglie lineari, ottuse, brevi, cigliato-scabre nei mar- gini; fiori solitarî, rosei o bianchi, piuttosto piccoli, coi petali dentati, rigati di porporino alla base, ove sono pubescenti; calice striato in tutta la sua lunghezza, cinto alla base da brattee accuminate. Nei pascoli dei più alti Apennini meridionali. A_Valle Canetra (Ottav.), sui M.' di Arquata (Ors., Marz.), a M. Vettore (Mauri). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 7. D. ciliatus Guss. Bert. Flor. It. IV. p. 956. Sin. — D. racemosus Vis. Pianta liscia e anche glaucescente, col caule cespuglioso, sem- plice o appena ramoso, alto 2-9 decim.; foglie lineari, cigliolate nei margini; fiori solitarì o parecchi in racemo, rosei o rossi, piut- tosto piccoli, a petali quasi interi; calice cinto alla base da brattee ovate, acuminate, cigliate nel margine verso l'apice. Nei luoghi aridi e boschivi degli Apennini. A_S. Liberato, M. Re- gnolo, Montefortino, S. Ginesio (Marz,), al M. della Strega, ove l'ho raccolta. Fiorisce da giugno ad agosto. Perenne. 8. D. monspessulanus L. Bert. Flor. It. IV. p. 559. Sin. — D. monspeliacus Sm. Pianta liscia, verde, col caule spesso stolonifero alla base, eretto, semplice, alto 1-3 decim.: foglie lineari, acuminate; fiori per lo 566 più solitarî, piuttosto grandi, rosei o quasi bianchi; petali profon- damente frastagliati nel margine; calice lungo il doppio delle brat- tee che sono ovate e terminate in resta. Nei pascoli degli Apennini. Al M. dei Fiori, dei Castelli, ad Accumoli (Ors.), a M. Sibilla, M. Regnolo (Marz.), M. Vettore, M. Birro, M. Farnio, M. Catria, nelle quali località l ho raccolta. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. Gen. 21. — SAPONARIA L. Abito. — Piante mediocri o piccole, liscie o pelosette, ramose e biforcate, colle foglie ora attenuate in pic- ciolo, ora sessili;e quasi saldate alla base, coi fiori rosei o bianchi, in mazzetti ascellari e termi- nali o in pannocchia, col calice tubuloso o angoloso e i petali interi, spesso appendicolati nella base della lamina ovvero nudi. 1. S. officinalis L. Bert. Flor. It. IV. p. 533. Pianta nuda, col caule eretto, semplice o ramoso, alto 3-5 decim.; foglie dure, bislungo-lanceolate, acute, attenuate alla base; fiori bianchi o carnei, in fascetti, col calice tubuloso, liscio, assai lungo; petali muniti di 2 squame alla base della lamina. Quà e là nelle parti basse della zona apennina, nei limiti, lungo i fossi, d’onde scende talvolta accanto ai fiumi verso il littorale. In Acquaviva (Marz.), alla Cupetta presso Senigallia (Salv.), lungo il Metauro a Fermignano (Feder.!), presso Sarnano, fra Camerino e Visso, presso il M. Sanvicino, sotto V eremo di M. Cucco, nelle quali località 1’ ho raccolta. Fiorisce in estate. Perenne. 2. S. ocymoides L. Bert. Flor. It. IV. p. 530. Pianta pelosetta, in cespuglio, col caule giacente o ascendente, alto 1-3 decim.; foglie piccole, ovato-ellittiche, ottuse, attenuate in picciolo: fiori di un bel colore roseo vivace, in pannocchia corim- bosa, col calice tubuloso, cigliato-vischioso, mediocre; petali muniti di 2 cornetti alla base della lamina. Nei luoghi boschivi della zona subapennina e apennina. A_M. Priore, Montefortino (Marz.), M. Sibilla (Scagn.!), nel Camerinese (Ottav.), alla Madonna del Sasso (Salv.), a M. Catria (Picc.!), a M. Cucco e Albacina, ove l° ho raccolta. Fiorisce in maggio e giu- gno. Perenne. 3. S. Vaccaria L. Arc. Comp. Flor. It. p. 83. Sin. — Gypsophila Vaccaria Sibth. Lychnis Vaccaria Scop. Vaccaria vulgaris Host. ì Pianta liscia e glaucescente, col caule eretto, ramoso-biforcato, alto 3-8 decim.; foglie coriacee, bislungo-lanceolate, acuminate, abbraccianti alla base, ove si saldano brevemente fra loro; fiori rosei, a pannocchia espansa in biforcazioni, lungamente pedicellati, 567 col calice piramidale, angoloso-alato; petali nudi nella base della lamina. Nei luoghi coltivati, fra le biade, quà e là in tutta la regione. Presso Sarnano (Marz.), a S. Elpidio (Ors.), nel Maceratese (Nard.), a Pesaro (Scagn.!) ove è rara, presso Apiro, a Camerano, al Trave presso Ancona, nelle quali località 1’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno, Annua. Gen. 22. — GYPSOPHILA L. Abito. — Pianta piccola, gracile ma tenace, liscia, ramosa, col caule spesso rossigno, colle foglie lesini- formi, coi fiori rosei, minuti, all'apice dei rametti, accompagnati da brattee involucrali scagliose. G. sarifraga L. Bert. Flor. It. IV. p. 526. Sin. — Dianthus sarifragus AU. Tunica saxifraga Scop. Caule ascendente, ramoso-cespuglioso, alto 1-3 decim.; foglie lesiniformi, dilatate alla base ove sono appena saldate, minutamente cigliolate; fiori rosei con vene più cariche, solitari; calice pentago- nale, diviso in 5 lobi ottusi, scagliosi nel margine. Var. — G. glomerata Ten. Fiori 2-6 in fascetti. Nei luoghi aridi e sassosi, comune in tutta la regione. Al M. Conero, al Trave, al Cardeto ecc. presso Ancona. La var. è stata raccolta a Senigallia (Salv.), a S. Elpidio (fr. Mauriz.). Fiorisce in primavera e in estate. Perenne. FAMIGLIA XCVI. — POLIGALACEE Nella flora nostra fa parte di questa famiglia il solo gen. Polygala di cui segue la diagnosi. Gen. POLYGALA — Fiori ermafroditi, assai irregolari, con il calice a 3 sepali esterni più piccoli e 2 interni più grandi, aliformi, colo- rati, la corolla a 3 lobi, di cui 2 interi posteriori e uno anteriore generalmente frastagliato; 8 stami piccolissimi, aderenti fra loro pei filamenti e saldati alla corolla; ovario diviso in 2 logge termi- nate da uno stilo ginocchiato, bilobo; frutto a capsula schiacciata, portata da una specie di peduncoletto o stipite (ginoforo) più 0 meno sviluppato, a cuore rovescio, con 2 semi. 558 Gen. POLYGALA L. (Tav. XL, fij. 401, 402). Abito. — Piante piccole, liscie o appena pelosette, col caule ascendente, per lo più semplice, le foglie an- guste, sparse, intere, i fiori in spica terminale, spesso volti da una parte, prima eretti, pendenti nella truttificazione, di un bel colore azzurro-porporino o rosei o gialli pallidi, accidentalmente bianchi, senza odore. I. P. major Jacq. Bert. Flor. It. VII. p. 318. Caule eretto o ascendente, alto 2-3 decim.; foglie presso la ra- dice ovate, le altre lanceolate acute più lunghe; fiori piuttosto grandi, di un bel roseo, talora azzurrognoli, colle ali bislungo-ovate, più brevi della corolla; capsula portata da un lungo stipite. Nei luoghi erbosi e nei pascoli degli Apennini. Al M. dei Fiori (Ors.), a M. Priore (Genn.), M. Sibilla (Marc.), sui M.' di Sarnano (Nard.) ove l’ ho raccolta, a M. Agnello nel Camerinese (Petr.), a M. Catria (Picc.!) ove 1’ ho raccolta, sui M.' di Urbino (Brign.), a M. Sanvicino, d'onde V’ebbi da Grilli. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 2. P. vulgaris L. Parl. Flor. It. IX. p. 111. (fig. 401, 402). Caule eretto o ascendente, spesso semplice, alto 1-3 decim.; foglie presso la radice ovate, ottuse, piccole, le altre lanceolate anguste, acute, liscie in ambe le pagine, cigliolate nel margine; fiori mediocri, di un bel colore azzurro-porporino o rosei o anche bianchicci, colle ali ovate, poco più brevi della corolla; capsula quasi senza stipite. Nei luoghi aridi di collina, a Pietralacroce, al Trave, al M. Co- nero ecc. presso Ancona, ove lho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. Si distingue col nome di Poligola. 3. P. nic@ensis Risso. Parl. Flor. It. IX. p. 102. Sin. — P. vulgaris var. Bert. P. rosea De Nol. Caule in cespuglietto ramoso dalla base, alto-2-3 decim.; foglie puberule nella faccia superiore, le inferiori piccole, ovali o arro- tondate, le superiori lanceolate, più grandi; fiori piuttosto grandi e radi, di colore violetto, colle ali lunghe circa quanto la corolla; capsule quasi sessili. Quà e là nei colli erbosi, nelle radure delle macchie, dal lit- torale agli Apennini, Presso Pesaro a Caprile (Scagn.!), a Civita- nova (Ricci), a Montefortino, sul Sibilla (Marz.), sul Vettore, presso Ascoli (Parl.). Fiorisce da marzo a luglio. Perenne. 4. P. flavescens DC. Bert. Flor. It. VII. p. 319. Caule assai ramoso alla base, giacente o ascendente, alto 1-3 decim.; foglie presso la radice ottuse, più piccole delle altre che D6I sono lanceolate, anguste; fiori gialli pallidi, colle ali ovato-bislunghe, acute, uguali o poco più lunghe della corolla; capsula quasi sessile. Var. — P. pisaurensis Cald. Fiori un po’ più piccoli colle ali ottuse. Nelle radure boschive della zona subapennina e apennina, non comune. A Fossombrone (Nard.), a M. Catria, d'onde Vebbi da Pic- cinini. Ebbi la var. dallo stesso scopritore Caldesi. Fiorisce in mag- gio e giugno. Perenne. 5. P. amara L. Parl. Flor. It. IX. p. 114. Caule ascendente, cespuglioso dalla base, alto 4-5 cent.; foglie radicali a rosetta, più grandi delle altre, ovato-spatolate, le cauline lanceolate; fiori piccoli, violetti, colle ali bislunghe, a nervi non congiunti fra loro; capsula quasi senza stipite, minutissimamente punteggiata. Nei pascoli dei più alti Apennini meridionali. Sul M. Vettore (Parl.), a M. Acuto (Ors.), a S. Liberato (Nard.), a M. Birro (Genn.) ove l’ ho raccolta. Fiorisce da maggio ad agosto. Perenne. Nora — Nella diagnosi delle specie dell’ intricato gen. Po/ygala ho abbandonato il carattere de- sunto dalla misura delle bratteole laterali in relazione alla lunghezza del pedicello, e del quale carattere i moderni botanici tennero principalissimo conto. Mi credetti autorizzato a ciò riflettendo, nell'esame degli esemplari freschi specialmente delle due vicine P. vul- garîs L. e P. nicwensis R. quanto sia tale carattere mutabile e ingannevole a seconda dlel grado di sviluppo dei fiori e quanto poco d'altronde sia valutabile per la precoce ca- ducità delle bratteole medesime. FamiGLia XCVII. — DROSERACEE Nella flora nostra fa parte di questa famiglia il solo gen. Parnassia di cui segue la diagnosi. Gen. PARNASSIA — Fiori ermafroditi regolari, col calice di 5 sepali saldati alla base del ricettacolo; corolla di 5 petali ovati-ottusi, concavi: 5 nettari frastagliati; 5 stami alterni coi petali; ovario a una sola loggia polisperma, sormontata da 4 stimmi sessili; frutti a capsula ovoide, a 4 valve e molti semi. Gen. PARNASSIA L. Abito. — Pianta piccola o mediocre, con una sola foglia caulina, coriacea, sotto la meta del caule che è quindi nudo, portante all'apice un solo fiore bianco, mediocre, inodoro, coi petali venati. P. palustris L. Bert. Flor. It. III. p. 505. Caule eretto, semplicissimo, angoloso, alto 2-3 decim., accom- 570 pagnato in basso da una foglia cuoriforme-ovata, abbracciante, in- tera, liscia; petali lunghi circa il doppio dei sepali. Nei luoghi acquatrinosi della zona apennina. A M. Sibilla (Ors.), al Rivo (Marz.), a M. Vettore, ove Vl’ ho raccolta, a M. Nerone (Scagn.!). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. FAMIGLIA XCVIIILL — VIOLACEE Si riferisce a questa famiglia il solo gen. Viola, di cui riassumiamo come segue la diagnosi. Gen. VIOLA — Fiori ermafroditi, irregolari; calice di 5 sepali poco diversi fra loro, appendicolati alla base; corolla di 5 petali disposti in un piano obliquo, l’ inferiore più grande, prolungato in uno spe- rone vuoto verso la base, i 2 laterali generalmente peloso-papilli- feri alla base, gli altri 2 superiori lisci; 5 stami quasi sessili, pro- lungati all’apice in una linguetta; ovario a una loggia polisperma, sormontato da uno stilo claviforme ricurvo; frutto a capsula accom- pagnata dal calice, a 3 valve, con molti semi. Gen. VIOLA L. (Tav. XL, fig. 408). 4 bito. — Piante piccole, anche senza caule apparente, liscie o raramente pelosette, colle foglie picciolate, ottusamente dentellate, accompagnate da 2 stipole frangiate o intere, coi fiori solitarî, peduncolati, talora di gratissimo odore, violetti, gialli, gialli e violacei, accidentalmente bianchi. l. V. odorata L. Bert. Flor. It. II. p. 698. Pianta stolonifera, senza caule; foglie ovato-cuoriformi, lunga- ' mente picciolate, ottusamente crenate, accompagnate da stipole lan- ceolate acuminate, frangiate; fiori violetti, odorosi, coi petali laterali peloso-papilliferi verso la base; capsule ovoidee. Nei luoghi erbosi, lungo i fossi, fra le boscaglie, assai comune in tutta la regione, dove si distingue col nome volgare di Violetta, Viola zoppa. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in marzo e aprile. Perenne. V. hirta L. Bert. Flor. It. II. p. 695. Pianta pelosa, sempre senza caule e quasi sempre senza sto- loni: foglie ovato-bislunghe cuoriformi; picciolate, crenate, accom- pagnate da stipole lanceolate acuminate, cigliato-frangiate; fiori 571 più spesso color viola pallido, accidentalmente bianchi, senza odore, coi petali sovente smarginati all’apice, i 2 laterali peloso-papilliferi alla base; capsule quasi globose. Nel margine erboso dei ruscelli, accanto alle siepi, nelle mac- chie. A Varano, all’Angelo, ai Prati presso Ancona, ove lho rac- colta. Fiorisce in marzo e aprile. Perenne. 3. V. sylvatica Fries. Parl. Flor. It. IX. p. 160. Sin. — V. sylvestris Koch. V. canina All. in Bert. Pianta caulescente; foglie crenate, le superiori piuttosto piccole, cordato-bislunghe, acuminate, accompagnate da stipole lungamente frangiate; fiori violetti pallidi, senza odore, coi sepali bislungo-lan- ceolati acuti, coi petali laterali papillosi, biancastri alla base e collo sperone 3-4 volte più lungo delle appendici inferiori del, calice; capsule ovate, a 3 angoli. Nei luoghi selvatici, nelle siepaglie, dal littorale alla zona suba- pennina. Alla Valle di Miano, al Poggio, alla selva di Castelfidar- do ecc. presso Ancona, ove lho raecolta. Fiorisce in aprile. Perenne. 4. V. tricolor L. Bert. Flor. It. II. p. 717. (fig. 403). Sin. — V. arvensis Murr. Pianta caulescente, gracile: foglie piccole, le inferiori ovato- bislunghe, crenate, le superiori bislungo-lanceolate, accompagnate da stipole pennatifide, col lobo supremo massimo ; fiori piccoli, bianco- giallognoli, coi petali superiori talvolta violacei, gl’ inferiori sfumati dello stesso colore nel margine. Nei campi coltivati e nei luoghi erbosi della zona subapennina. L'ho raccolta presso Fabriano, ad Albacina, a Sassoferrato, al M. Sanvicino, a Montemonaco. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. Si coltiva spesso in un grandissimo numero di forme la var. V. Ror- tensis DO. col nome di Viola del pensiero, Suocera e Nora. 5. V. Eugenia Par. Fior. It. IX. p. 177. Sin. — V. colcarata L. in Bert. Pianta appena caulescente; foglie piccole, ovate o bislunghe, ora ottuse ora acute, leggermente crenate, accompagnate da stipole laciniate verso la base; fiori grandi, gialli o violetti, sopra pedun- coli più o meno lunghi, con 2 piccole brattee verso l'apice, coi pe- tali larghi e lo sperone molto più breve di essi. Nei pascoli dei più alti Apennini, comune. L'ho raccolta a M. Vettore, M. Birro, M. Sibilla, M. Priore, M. Cucco, M. Catria (Picc.!). Fiorisce da giugno ad agosto. Perenne. Nora — Ho creduto conservare per questa forma la denominazione istituita da Parlatore, sebbene la non mi sembri assolutamente valutabile come specie piuttosto che come varietà distinta dalla V. calcarata L. ma perchè tutti gli esemplari marchigiani da me esaminati sono da riferirsi, per il carattere della lunghezza dello sperone, alla forma Parlatoreana. ) 6. V. cenisia L. Bert. Flor. It. Il. p. 710. Pianta radicante, col caule giacente, filiforme; foglie superiori ovato-spatolate, avvicinate in rosetta, piccole, intere, accompagnate da stipole lanceolato-lineari; fiori piuttosto grandi, azzurro-violacei, sopra peduncoli grossetti, con 2 piccole brattee sopra la metà e collo sperone lungo circa quanto i petali. - Presso la cima del M. Vettore (Marz., Ors.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. FAMIGLIA XCIX. — CISTACEE (Tav. XL, fig. 404). Le cistacee sono piante piccole o mediocri, in cespuglietti spesso lignescenti alla base, in generale pelose o lanuginose e anche vischiose, senza odore. Hanno la radice fibrosa, il caule ramoso, ora giacente ora eretto, le foglie semplici, brevemente picciolate o sessili, per lo più opposte, raramente alterne, accompagnate o no da piccole stipole. I fiori sono piccoli o mediocri, a guisa di roselline, ermafroditi, re- golari, gialli, bianchi, rosei, inodori, ora solitari, ora in cime corimbose o in grappoli. Hanno il calice di 5 sepali, di cui i 2 esterni spesso ru- dimentali o nulli; per lo più © petali ottusi, caduchi; molti stami; 1° 0- vario libero a 3-9 loggie incomplete, sormontate da uno stilo semplice. Il frutto è una capsula con molti semi, che si apre in 3 0 più valve longitudinali. Gen. 1. HELIANTHEMUM — Capsula che si apre in 3 valve; fiori per lo più gialli, che divengono quasi sempre pendenti nella frut- tificazione; calice coi 2 sepali esterni più: piccoli. Gen. 2. CISTUS — Capsula che si apre in d valve; fiori rosei 0 bianchi e gialli, eretti anche nella fruttificazione; calice di 5 sepali uniformi. Gen. 1. — HELIANTHEMUM 'lourn. (Lav. XL, fig. 404). Abito. — Piante piccole, in cespuglietti prostrati o ascendenti, peloso cigliate o cenerine vellutate o ap- piccaticcie, colle foglie generalmente piccole e anguste, spesso rovesciate nei margini, coi fiori piccoli, per lo più gialli, raramente bianchi. l. H. vulgare Gaertn. Parl. Flor. It. V. p. 625. (fig. 404). Sin. — Cistus Helianthemum L. 573 Pianta peloso-cigliata, ramosa dalla base, prostrata o ascen- dente, alta 2-3 decim.; foglie opposte, bislungo-lanceolate, ottusette, brevemente picciolate, spesso cenerognole di sotto e rovesciate nei margini, accompagnate da stipole fogliacee ; fiori gialli, gli inferiori accompagnati da una lunga brattea, cogli stami tutti fertili; stilo contorto verso la base. Nei luoghi incolti, nei limiti, nei prati, comune in tutta la re- gione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in estate. Perenne. 2. H. canum Dun. Parl. Flor. It. V. p. 618. Sin. —- H. vineale Pers. H. marifolivim DC. Cistus canus et marifolius L. Pianta cigliato-sericea, col caule cenericcio, ramoso dalla base, ascendente, alto 5-15 cent.; foglie opposte, ellittico-lanceolate, più o meno picciolate, spesso bianche di sotto, senza stipole; fiori gialli dorati, cogli stami tutti fertili, senza brattee; stilo ginocchiato. Nei luoghi aridi degli Apennini, comune. A M. Priore (0rs.), Pizzo di Meta (Marz.), M. Catria (Picc.!), M. Vettore, M. Sibilla, alla Madonna del Lambro, al Sanvicino, nelle quali località 1’ ho raccolta, sui M.' di rbino (Nard., Ottav.). Fiorisce da aprile a giugno. Perenne. 3.147. salicifolium Pers. Parl. Flor. It. V. p. 605. Sin. — H. intermediwm "Thib. Cistus salicifolius L. Pianta peloso-cenerognola, col caule ramoso, ascendente, alto 1-2 decim.:; foglie inferiori opposte, brevemente picciolate, bislungo- ellittiche, ottuse, stipolate; fiori piccoli,’ gialli pallidi, cogli stami tutti fertili, ascendenti anche dopo la fioritura, accompagnati da brattee, sopra peduncoli più lunghi del calice; stilo diritto. AI Corno sul M. Catria (Parl.). Fiorisce in aprile e maggio. Annua. 4. H. polifotium DC. Parl. Flor. It. V. p. 634. Sin. — H. apenninum Seb. et M. Cistus polifolius L. Pianta vellutata-cenerognola, col caule cespuglioso-ramoso, a- scendente, alto 2-3 decim.: foglie opposte, lanceolato-lineari, ottu- sette, brevemente picciolate, convolute nei margini, stipolate; fiori bianchi col centro giallo, cogli stami tutti fertili, coi sepali interni a 3-4 costole salienti, talora scagliosi nel margine: stilo un po'contorto. Nei luoghi aridi della zona subapennina e apennina. Al M. dei Fiori (Ors.), a M. Priore, alla Madonna del Lambro (Marz.), a M. Regnolo (Ottav.), M. Catria (Picc.!), in Urbino (Scagn.!), presso Fabriano, ove V ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 5. H, glutinosum Pers. Parl. Flor. It. V. p. 648. Sin. — H. thymifoliwm Pers. H. juniperinwm Lag. Cistus ql tinosus et thymifolivs L. 574 Pianta pelosetta, vischiosa superiormente, in cespuglietto ramo- sissimo, ascendente, alto 1-2 decim.; foglie opposte e anche alterne, lineari o quasi, ottuse, convolute nei margini, stipolate; fiori pic- coli, gialli, cogli stami esterni sterili, sopra peduncoli più lunghi di essi; stilo quasi diritto. Nei luoghi incolti e sassosi della zona littorale. -A_Cuprama- rittima (Ors.), a Pesaro (Scagn.!), a M. Conero, al Trave, a Pie- tralacroce, presso Ancona, ove 1’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 6. H. Fumana Mill. Parl. Flor. It. V. p. 653. Sin. — Cistus Fumana L. Fumana procumbens Gr. et Godr. Pianta liscia, talvolta glaucescente, in cespuglietto assai ramoso, prostrato-ascendente legnoso, alto 1-3 decim.; foglie minute, alterne, lineari-filiformi, senza stipole; fiori gialli, cogli stami esterni sterili e coì sepali maggiori ovato-acuti; stilo quasi diritto. Nei luoghi aridi o arenosi, dal littorale agli Apennini, quà e là. Tra Ascoli e Acquasanta (Parl.), a M. Sibilla (Marz.), Cuprama- rittima (Ors.), al Furlo (Ottav.), a Pesaro (Scagn.!), a Falconara, ove l’ ho raccolta. Fiorisce da maggio a luglio. Perenne. 7. H. guttatum Mill. Parl. Flor. It. V. p. 599. Sin. — Cistus guttatus L. Pianta peloso-cigliata, col caule eretto, poco ramoso, alto 1-3 decim., spesso rossigno in basso; foglie inferiori opposte, lanceo- late, acute, a 3 nervi, senza stipole, le supreme anche alterne, li- neari, talora stipolate; fiori gialli, generalmente con una macchia rosso-scura verso la base, col calice irsuto; stilo quasi nullo. Nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in aprile e maggio. Annua. 8. IH. italicum Pers. Parl. Flor. It. V. p. 615. Sin. — Cistus italicus L. Pianta pelosa, pallida, in cespuglietto ramoso, lignescente alla base, alto 1-2 decim.; foglie opposte, bislunghe, ottuse, picciolate, verdi nelle 2 pagine, senza stipole: fiori gialli dorati, cogli stami tutti fertili; stilo contorto. Sugli Apennini, rara. Sul M. Sibilla, al Furlo (Scagn.!). Fio- risce in giugno e luglio. Perenne. Gen. 2. — CISTUS L. Abito. — Piante mediocri, in cespugli lignescenti alla base, ramosi, più 0 meno cenerino-lanuginose, colle foglie piuttosto larghe, picciolate, opposte, increspate, nervose nella faccia inferiore, senza sti- pole, coi fiori piuttosto grandi, rosei o bianchi e gialli, fugacissimi. 1. C. villosus L. Arc. Comp. Flor. It. p. 69. L Sin. — C. incanus L. C. polymorphus » Willk. 575 Caule eretto o ascendente, coi rami bianco-tomentosi, alto 3-6 decim.; foglie ovate o arrotondate, attenuate in picciolo dilatato alla base, biancastro-lanuginose di sotto; fiori grandi, di un bel roseo-violaceo, gialli nel centro, brevemente pedicellati, coi sepali ovati. Nei luoghi aridi, più spesso lungo il littorale che nell’ interno della regione. A_Montefortino (Marz.), nel Maceratese (Nard.), nel Camerinese (Ottav.), a S. Elpidio, ove V ho raccolta, alle Cesane presso Urbino (Feder.!), a Pesaro (Scagn.!), nei colli del Trave e a M. Conero, ove abbonda presso Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 2. C. salvifolius IL. Bert. Flor. It. V. p. 346. Canle eretto, coi rami irsuti, alto 2-5 decim.: foglie ovato-ellit- tiche, picciolate, irsute di sopra, biancastre di sotto; fiori grandi, bianchi, gialli nel centro o tutti gialli, sopra peduncoli più lunghi delle foglie. » Nei luoghì selvatici e aridi, non comune. A _Montefortino (Marz.), Ascoli, Grottamare (Ors.), nel Pesarese (Scagn.!). Fiorisce in mag- gio e giugno. Perenne. : FamieLia C. — RESEDACEE Nella flora nostra si riferisce a questa famiglia il solo gen. /reseda, di cui segue la diagnosi. Gen. RESEDA — Fiori ermafroditi, irregolari, col calice di 4-6 sepali persistenti, la corolla di 4-6 petali poco apparenti, disuguali, fra- stagliati; stami 10-13 e anche più, liberi, in 2 serie; ovario a una sola loggia, senza stili: frutto a capsula vescicosa, aperta all'apice, con molti semi. Gen. RESEDA L. (Tav. XL, fig. 405). Abito. — Piante mediocri o grandi, raramente piccole, liscie, col fusto eretto o ascendente, semplice o ramoso, colle foglie sparse, ora intere ora profondamente laciniate e pennatifide, senza stipole, spesso increspate, coi fiori in spica, bianchi o giallognoli, accompagnati da minute brattee. I. R. alba L. Arc. Comp. Flor. It. p. 66. Sin. — R. fruticulosa Bert. (SII ini ’ Caule robusto, ascendente, semplice o ramoso, alto 4-8 decim.: foglie a perimetro bislungo, pennatifide, colle lacinie lineari-lanceo- late, opposte o alterne; fiori bianchi, leggermente odorosi come di pesca, in spica densa, prima conica indi allungata; calice di 5 sepali. Lungo la spiaggia adriatica. L’ ho raccolta presso la stazione .di Potenza Picena, Civitanova, Cupramarittima, Porto S. Giorgio, a Senigallia, a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in primavera e in estate. Perenne. Si distingue col nome di Amorino selvatico, che viene dato anche alle specie seguenti. F 2. R. Phyteuma L. Bert. Flor. It. V. p. 33. Caule gracile, eretto o ascendente, semplice o ramoso, alto 1-4 decim.: foglie radicali per lo più intere, bislungo-spatolate, attenuate in lungo picciolo, talora con un frastaglio per lato, le altre tripar- tite: fiori bianco-giallognoli, in grappolo rado; calice di 6 sepali, ingranditi nel frutto. Nei luoghi aridi e incolti del littorale e dei colli, rara. Nel Maceratese (Nard.), nell’ Urbinate (Brign.), al colle di Montepelago, ai Prati, al Trave presso Ancona, ove 1’ ho raccolta. Fiorisce da maggio in estate. Annua. 3. R. lutea I. Bert. Flor. It. V. p. 26. (fig. 405). Caule mediocremente robusto, ramoso-cespuglioso, ascendente, alto 3-6 decim.: foglie divise in 3 o molte lacinie lunghe, lineari, denticolato-scabre nei margini; fiori gialli, in spica prima densa poi molto allungata; calice di 6 sepali. Nei luoghi sassosi e aridi, lungo le strade, sulle vecchie mura, nella zona littorale e dei colli, comune. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in primavera e in estate. Annua. 4. R. luteola L. Bert. Flor. It. V. p. 24. Caule molto robusto, eretto, foglioso, semplice o ramoso supe- riormente, alto 6-10 decim.: foglie inferiori bislungo-spatolate, at- tenuate in picciolo, le superiori lanceolate, sessili; fiori giallognoli con molti stami, in spiche lunghissime; calice di 4 sepali. Qua e là nei luoghi incolti, nei limiti, piuttosto rara. A S. An- gelo in Pontano (Marz.), a Pesaro (Scagn.!), a Senigallia (Mat- teucci), a M. Conero e al Trave presso Ancona, ove lho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Bienne. Talora s'incontra inselvatichito anche il comune Amorino (R. odorata L.) spesso coltivato per il gratissimo odore dei fiori. FamieLia CI. — CAPPARIDACEE Appartiene a questa famiglia il solo gen. Capparis, di cui segue la diagnosi. Gen. CAPPARIS — Fiori quasi regolari, ermafroditi, col calice di 4 se- pali concavi, uno dei quali più grande; corolla di 4 petali ovali, di cui 2 poco più grandi; stami numerosi, coi filamenti lunghissimi ; ovario a parecchie logge polisperme, sopportato all’apice da un lungo stipite filiforme; frutto polposo, peduncolato, cilindroideo, con molti semi. Gen. CAPPARIS L. (Tav. NL, fig. 406). Abito. — Pianta mediocre, liscia, carnosetta, lignescente alla base, in cespuglio, di odore e sapore acre amarognolo, colle foglie semplici, picciolate, alterne, accompagnate da stipole caduche, coì fiori ascellari, grandi, spesso odorosi, coi petali bianchi e gli stami violacei, specialmente verso l'apice. C. rupestris Sibth. Bert. Flor. It. V. p. 302. Sin. — C. spinosa Seb. et M. Caule ascendente, ramoso dalla base, alto 3-6 decim.; foglie arrotondate od ovate, interissime. Sulle vecchie mura, in Ascoli, a Fermo, a Pesaro, in Ancona ecc. Fiorisce in estate. Perenne. Se ne raccolgono i bottoni fioriferi, col nome volgare di Capperi. FaMIGLIA CII. — CROCIFERE (Tav. XL a XLII, fig. 407 a 434). Le crocifere sono piante erbacee, contenenti spesso dei succhi sti- molanti che, oltre allo zolfo di cui aleune sono rieche, impartono loro sapori e odori caratteristici. Sono piante ora liscie, ora diversamente pelose, con la radice a fittone, semplice o ramosa, talvolta carnosa e tuberiforme, il fusto cilin- drico 0 angoloso, liscio 0 solcato, per lo più ramoso, eretto 0 ascendente, di rado prostrato, le foglie alterne, accidentalmente verticillate, più spesso semplici, intere o frastagliate, più raramente composte, senza stipole, quelle radicali molte volte col lobo superiore assai grande (Virate), e 37 n 578 generalmente attenuate in picciolo o nettamente picciolate, quelle supe- riori generalmente sessili e anche abbraccianti. I fiori sono piccoli o mediocri, quasi sempre regolari, ermafroditi, pedicellati, distribuiti in grappoli o in corimbi che si allungano nella fruttificazione, in generale sprovvisti di brattee, odorosi o inodori, bianchi, gialli, rosei, violacei. Hanno il calice di 4 sepali, per lo più caduchi, alle volte accompagnati da glandole internamente alla base e quivi saccati; la corolla di 4 petali attenuati in unghia lunga e disposti in croce; gli stami 6 (ridotti eccezionalmente a 4 o 2 per aborto) dei quali 4 più lunghi e 2 più brevi (fetradinami) \’ovario a 2 logge, monosperme 0 polisperme, collo stima semplice o bilobo. Il frutto è una siliqua coria- cea, ora allungata, cilindroidea, prismatica, strozzata ecc. (siliqua pro- priamente detta), ora abbreviata (siliquetta), ovata, cuoriforme, alata ecc. in ogni modo formata in generale di 2 valve divise da un tramezzo e contenenti più spesso parecchi semi, raramente uno solo. Qualche volta il tramezzo scompare. Tali valve per lo più si aprono a maturità e la- sciano cadere i semi attaccati nel tramezzo, il quale può essere tanto parallelo quanto perpendicolare al piano delle valve. Tribù I. Siliquose — Silique assai più lunghe che larghe, cioè più 0 meno lineari. Tribù II. Siliculose — Siliquette circa tanto lunghe quanto larghe, cioè ovali, globulose, discoidali, ellittiche, triangolari ecc. TRIBÙ I, — SILIQUOSE ren. 1. MATTHIOLA — Silique compresso-turgide, sormontate da uno stimma a 2 lobi divaricati, colle valve convesse e i semi a una serie per valva; fiori violacei, rosei o bianchi; foglie semplici. Gen. 2. CHEIRANTHUS —- Silique quadrangolari-compresse, sormon- tate da uno stimma a 2 lobi acuti, coì semi a una serie per valva: fiori gialli o aranciati scuri; foglie semplici. Gen. 3. NASTURTIUM — Silique cilindriche, senza nervo dorsale, sor- montate da uno stimma appena bilobo, coi semi a 2 serie per valva: fiori bianchi o gialli; foglie pennate o pennatifide. Gen. 4. BARBAREA — Silique quadrangolari, sormontate da uno stimma intero o quasi, coi semi a una serie per valva; fiori gialli; foglie lirato-pennatifide, almeno quelle radicali. Gen. 5. ARABIS — Silique lineari-schiacciate, sormontate da uno stimma intero, coi semi per lo più a una serie per valva; fiori bianchi o appena giallognoli; foglie semplici. 579 (ren. 6. CARDAMINE — Silique schiacciate, senza nervature, sormon- tate da uno stimma intero o anche smarginato, coi semi a una serie per valva che si arriccia a maturità; fiori bianchi o violetti; fo- glie pennate. Gen. 7. DENTARIA -- Silique lanceolate, piane, senza nervature, sor- montate da uno stimma intero, coi semi a una serie per valva, che si arriccia a maturità; fiori gialli pallidi o rosei o lillacini; foglie radicali pennate o almeno ternate; rizoma carnoso e fornito di squame. Gen. S. SISYMBRIUM — Silique cilindriche o fusiformi, con 1-3 ner- vature per valva, sormontate da uno stimma intero o smarginato, coi semi a una serie per valva; fiori gialli o bianchi; foglie sem- plici e larghe o lirato-pennatifide o decomposte. Gen. 9. ERYSIMUM — Silique lineari, quadrangolari, con una nerva- tura dorsale per valva, sormontate da uno stimma intero o quasi, coì semi a una serie per valva; fiori gialli; foglie semplici, anguste. (ren. 10. MALCOLMIA — Silique lineari, cilindriche, turgide sui semi, attenuate all’ apice, con una nervatura per valva, sormontate da uno stimma fesso in 2 lamine acute e coi semi in una serie per valva; fiori violetti; foglie semplici. Gen. 11. HESPERIS — Silique lineari, cilindriche, turgide sui semi, con una nervatura per valva, attenuate alle estremità, sormontate da uno stimma fesso in 2 lamine ottuse e coi semi in una serie per valva; fiori roseo-violetti, bianchi o giallognoli; foglie semplici o lirato-runcinate. Gen. 12. BRASSICA — Silique lineari, cilindroidee o quadrangolari per una nervatura dorsale in ogni valva, sormontate da uno stimma discoidale e coi semi in una serie per valva; fiori gialli o zolfini; foglie inferiori lirato-pennatifide o sinuate. Gen. 13. SINAPIS — Silique lanceolate, prolungate in rostro, con 3 nervature dorsali per ogni valva, sormontate da uno stimma discoi- dale ecc. il resto come nel gen. precedente. Gen. 14. DIPLOTAXIS — Silique lineari, compresse, con una nerva- tura per ogni valva, sormontate da uno stimma intero e coì semi in 2 serie per valva; fiori bianchi o gialli; ‘foglie inferiori lirate o sinuato-pennatifide. Gen. 15. ERUCA Silique bislungo-turgide, rostrate, con 1-3 ner- vature per ogni valva, e coi semi in 2 serie per valva; fiori vio- lacei o bianchi: foglie inferiori più o meno lirato-pennatifide. Gen. 16. RAPHANUS — Silique cilindroideo-coniche, rostrate, bozzu- lute, spugnose internamente; fiori bianchi, gialli o roseo-violacei; foglie inferiori lirato-pennatifide. TrIBù II. — SILICULOSE Gen. 17. RAPISTRUM - Siliquette coriacee, a 2 articoli, di cui 1’ in- feriore sterile, il superiore globuloso, spuntonato; fiori gialli; fo- glie inferiori lirato-pennatifide. 2 Gen. 18. CAKILE — Siliquette a 2 articoli, di cui l’ inferiore con 2 denti ottusi, il superiore piramidato a 4 angoli; fiori bianchi o lil. lacini; foglie carnose, pennatifide. Gen. 19. LUNARIA — Siliquette grandi, discoidali o ellittiche, schiac- ciate nel senso del tramezzo, sopra un lungo stipite: fiori roseo- violacei; foglie semplici, larghe. Gen. 20. VESICARIA — Siliquette globose o ellittiche, vescicose, sor- montate da un lungo stilo, con varî semi in ogni loggia; fiori gialli; foglie semplici. Gen. 24. ALYSSUM — Siliquette lenticolari o ellittiche, compresse nel senso del tramezzo, generalmente con 1-2 semi per loggia; fiorì gialli o bianchi; foglie semplici. Gen. 22. DRABA — Siliquette ovate o bislunghe, più o meno com- presse nel senso del tramezzo, con parecchi semi per loggia; fiori gialli o bianchi; foglie semplici. Gen. 23. COCHLEARIA — Siliquette ovato-globose, con parecchi semi per loggia; valve con una nervatura dorsale; fiori bianchi; foglie semplici. Gen. 24. CAMELINA — Siliquette ovali-ottuse, turgide, con parecchi semi per loggia e con tramezzo grande; valve con una nervatura dorsale; fiori gialli; foglie semplici. Gen. 25. THLASPI — Siliquette bislunghe, compresse in senso con- trario al tramezzo, spesso incavate all'apice, colle valve carenate 0 anche alate; 2 o più semi per loggia; fiori bianchi o rosei; foglie semplici, in un solo caso pennate. Gen. 26. CAPSELLA — Siliquette schiacciate in senso contrario al tramezzo, cuneato-triangolari, con parecchi semi per valva; fiori bianchi; foglie semplici o pennatifide. Gen. 27. LEPIDIUM — Siliquette schiacciate in senso contrario al tra- mezzo, ovali, ellittiche ed orbicolari, colle valve carenate a navi- cella, talvolta alate, con 1-2 semi per loggia; fiori bianchi; foglie semplici o pennate. Gen. 28. AETHIONEMA — Siliquette compresse in senso contrario al tramezzo, incavate all’apice, colle valve carenate a navicella, lar- gamente alate, con 1-4 semi spinulosi per loggia; fiori rosei; foglie semplici, carnosette. Gen. 29. IBERIS — Siliquette ovate, compresse in senso contrario al tramezzo, colle valve carenato-alate e con 1 seme per loggia; fiori bianchi o rosei; foglie semplici, carnose. OS8l Gen. 30. BISCUTELLA — Siliquette schiacciate, larghe, incavate alla base e all’apice, divise da una nervatura che si prolunga nello stilo; I seme per loggia; fiori gialli; foglie semplici. Gen. 31. SENEBIERA — Siliquette a 2 caselle globulose, tubercolate o rugose, con 1 seme per loggia; fiori bianchi; foglie pennatifide. Gen. 32. ISATIS — Siliquette bislunghe, ottuse, membranose nel mar- gine, turgide nel centro, con l solo seme; fiori gialli; foglie semplici. Gen. 33. NESLIA -— Siliquette globose, dure, sopra un breve stipite, con 1 sola loggia e un solo seme; fiori gialli pallidi; foglie semplici. Gen. 34. CALEPINA — Siliquette ovoidi, coriacee, con nervature in- crociate e un solo seme; fiori bianchi; foglie radicali lirato-pen- natifide. Gen. 35. MYAGRUM — Siliquette a capocchia, stipitate, con 2 logge superiori sterili e una inferiore con | solo seme; fiori gialli; fo- glie semplici. Gen. 36. BUNIAS — Siliquette coriacee, a 4 angoli alati, divise in 4 logge, sovrapposte 2 a 2, con un seme; fiori gialli; foglie semplici. TRIBÙ I. — SILIQUOSE Gen. 1. — MATTHIOLA R. Br. (Tav. XL, fig. 407). Abito. — Pianta mediocre o grande, cespugliosa, robusta, lignescente alla base, cenerognolo-vellutata, con tutte le foglie attenuate in picciolo, coi fiori grandi, odorosi, generalmente violetti, M. incana R. Br. Bert. Flor. It. VII. p. 98. Sin. — Cheiranthus incanus L. Caule ascendente o eretto, assai ramoso, alto 3-8 decim.; fo- glie lanceolate, ottuse, intere; fiori col calice violetto, lanùginoso. Var. — M. sinuatifolia Guss. Foglie inferiori dentato-sinuate e anche ondulate. Nei luoghi sassosi e nelle vecchie mura, lungo il littorale. A Grottamare (Ors.), in Ancona, nelle rupi marine da questa città al M. Conero, ove ho raccolto anche la var. Fiorisce in aprile e mag- gio. Bienne. Si distingue col nome comune di Viola e si coltiva negli orti e nei giardini, ove ottengonsi belle varietà a fiore dop- pio, bianco, rosso, roseo. Nora — Non ho potuto riscontrare nelle Marche la M. rupestris Guss. registrata di Grottamare da Bertoloni e daiì sistematici italiani più recenti. Gen. 2. — CHEIRANTHUS L. (Tav. XL, fig. 408). Abito. — Pianta in robusto cespuglio come la precedente, quasi liscia, colle foglie di color verde scuro, attenuate in picciolo, coi fiori grandi, odorosi, di un bel giallo dorato, spesso di colore scuro ferrugineo di sotto e anche nel calice. % C. Cheiri L. Bert. Flor. It. VII. p. 95. Caule eretto o ‘ascendente, ramoso, alto 3-6 decim.; foglie lan- ceolate, acute, interissime. Nelle vecchie mura, sulle torri, sparsa in tutta la regione, ove sì coltiva negli orti e nei giardini col nome di Viola gialla. Fio- risce in aprile e maggio. Perenne. Gen. 3. — NASTURTIUM R. Br. Abito. — Piante piccole o mediocri, liscie, spesso flacide, di sapore piccante, coi rami talora radicanti in basso, colle foglie pennate, coi fiori piccoli, bianchi o gialli. 1. N. officinale R. Br. Bert. Flor. It. VII. p. 39. Sin. — Sisymbrium Nasturtium L. Caule natante o prostrato o ascendente, ramoso, solcato, vuoto nell’ interno, alto 1-3 decim.; foglie pennate, colle foglioline laterali ovato-bislunghe, la superiore più grande e per lo più arrotondata; fiori bianchi; silique bislungo-lineari, spesso arcuate. Var. — N. stifolium Reich. Pianta in tutto più grande, colle foglie a foglioline bislungo- lanceolate, compresa anche quella terminale. Nei ruscelli, in tutta la regione, comune. Dovunque presso An- cona, ove ho raccolto anche la var. al Camale, al Trave. Fiorisce in aprile e maggio. Si distingue col nome di Crescione. 2. N. sylvestre R. Br. Bert. Flor. It. VII. p. 37. Sin. — Sisymbrium sylvestre L. Caule ascendente o eretto, talvolta rossigno, un po’ angoloso, alto 1-3 decim.; foglie pennatifide o pennate, colle foglioline lan- ceolate, acute, irregolarmente dentato-seghettate, quelle delle foglie superiori lineari; fiori gialli dorati, spesso anche nei sepali; silique lineari, arcuate, lunghe quanto i pedicelli che sono patenti. Quà e là nei luoghi umidi, rara. A Trisungo, nell’ Ascolano (Ors.), all’ Angelo, in Piazza d'armi presso Ancona, ove l’ ho rac- colta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Gen. 4. — BARBAREA RR Bk. (Tav. XL, fig. 409). Abito. — Piante mediocri, liscie, talvolta amare, ramose, colle foglie inferiori lirate, le superiori sessili, dentate o pennatifide, coi fiori piccoli, gialli, colle silique appressate allo stelo, ascendenti, sopra peduncoli brevi, più o meno ingrossati. . B. vulgaris R. Br. Bert. Flor. It. VII. p. 75. (fig. 409). Sin. — Erysimum Barbarea L. Sisymbrium Barbarea. Scop. Caule eretto, solcato, ramoso superiormente, alto 3-6 decim.; foglie radicali lirate, coi lobi laterali bislunghi, irregolarmente den- tati, il superiore ovato, assai più grande, le cauline sessili, abbrace- cianti, munite di grossi denti ottusi; silique piuttosto lunghe, ascen- denti o appressate allo stelo, col peduncolo un po’ ingrossato. Nel luoghi ombrosi e umidi, non comune. A Montefortino (Marz.), nell’ Urbinate (Brign.), a Pesaro (Scagn.!), al Sanvicino d’ onde l’ebbi da Grilli, al colle di Mor/edago presso Ancona, ove 1° ho raccolta. Fiorisce in maggio. Perenne. 2. B. praecox R. Br. Bert. Flor. It. VII. p. 79. Sin. — Erysimum praecox Willd. Caule come nella sp. prec.; foglie radicali lirate; colle lacinie successivamente acerescenti; foglie cauline pennatifide, colle lacinie parallele, lanceolato-lineari, quasi intere; fiori in racemo nudo; silique assai lunghe, arcuato-ascendenti, col peduncolo grosso quanto esse. Sugli Apennini, rara. Al Piano di Castelluccio (Ors.) a M. Catria (Picc.!). Fiorisce in giugno. Bienne. 3. B. bracteosa Guss. Bert. Flor. It. VII. 78. Caule come nella sp. prec. alto 2-4 decim.; foglie radicali lirate, col lobo superiore assai grande, ovato-cuoriforme, intero, o quasi: foglie cauline pennatifide, colle lacinie lineari; fiori in racemo guar- nito di brattee inferiormente; silique piuttosto brevi, appressate allo stelo, col peduncolo brevissimo. Nei luoghi freschi degli Apennini, non comune. Sui M.' di Sar- nano (Nard.), a M. Sibilla (Marz.). Fiorisce in luglio e agosto. Bienne. Gen. 5. — ARABIS I. (Tav. XL, fig. 410). Abito. — Piante piccole o mediocri, generalmente ricoperte di peli stellati, che le rendono ruvide, colle foglie semplici, quelle radicali per lo più a rosetta, le cauline sessili e anche orecchiute alla base, coi fiori piccoli, bianchi o giallognoli, colle silique gracili, lunghe, schiacciate. 1. A. hirsuta Scop. Bert. Flor. It. VII. p. 124. (fig. 410). Sin. — Turritis hirsuta L. 584 Caule eretto, semplice, quasi liscio superiormente, alto 2-5 decim.; foglie radicali bislungo-spatolate, ristrette in picciolo, le cauline bislunghe ottuse, sessili, con orecchiette divaricate, tutte legger- mente denticolate; fiori piccoli, bianchi, sopra peduncoli lunghi quan- to essi 0 poco più, coi petali eretti; silique angustissime, lunghe, tutte appressate allo stelo. : Nei limiti erbosi, nei muri, nei luoghi aridi, dal littorale agli Apennini. Al M. dei Fiori (Ors.), a Montefortino (Marz.), presso il Chienti, a Fossombrone (Nard.), a Mercatello (Gasp.), a Pesaro (Scagn.!), a Pietralacroce e a M. Conero presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Bienne. 2. A. Turrita L. Bert. Flor. It. VII. p. 133. Caule eretto, semplice, robusto, quasi vellutato, alto 4-7 decim.; foglie inferiori bislunghe, ottuse, attenuate in picciolo, le cauline ovato-acute, piuttosto grandi, con orecchiette arrotondate alla base, tutte irregolarmente dentate; fiori piccoli, bianco-giallognoli, sopra peduncoli più brevi di essi, coi petali divaricati; silique lunghis- sime, lineari, spesso ricurve da una parte. Nei luoghi selvatici e rocciosi della zona subapennina e apen- nina. A M. Birro (Nard.), M. Catria (Feder.!), al Furlo (Nard.), a M. Sanvicino e a M. Conero, ove V ho raccolta. Fiorisce in mag- gio. Bienne. 5. A. muralis Bert. Flor. It. VII. p. 135. Caule eretto o ascendente, cespuglioso, gracile, pelosetto, alto 1-3 decim.; foglie radicali bislunghe, ottuse, attenuate in picciolo, le cauline ovato-bislunghe, sessili, piccole, tutte più o meno ottu- samente dentate, ruvide; fiori mediocri, bianchi, sopra pedicelli lun- ghi circa quanto essi; silique lineari, assai lunghe, un po’ turgide, appressate allo stelo, longitudinalmente venose. Nei luoghi aridi, dalla zona dei colli agli Apennini. A _M. Pizzo, alla Galeotta (Marz.), presso Ascoli (Ors.), sul Sibilla (Scagn.!), presso Macerata (Utili), al Furlo (Nard.), a M. Catria (Picc.!), al Sanvicino (Grilli!), a M. Conero, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Bienne. 4. A. auriculata Lamk. Bert. Flor. It. VII. p. 122. Caule eretto o ascendente, semplice o ramoso, co alto 2-4 decim ; foglie radicali ovate, brevemente picciolate, le cau- line bislunghe, sessili, orecchiate alla base, tutte ottusamente den- tate; fiori piccoli, bianchi, sopra pedicelli piuttosto lunghi; silique filiformi, ascendenti nello stelo che è flessuoso. È stata raccolta a Montefortino (Marz.). Fiorisce in aprile e maggio. Annua. O85 5. A. apennina Tausch. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 850. Sin. — A. albida Stev. Caule eretto o ascendente, gracile, quasi lanuginoso, alto 1-2 decim.; foglie radicali e inferiori bislunghe, attenuate in picciolo, le superiori sessili, orecchiute alla base, tutte scarsamente seghet- tato-dentate; fiori grandi, bianchi, sopra peduncoli lunghi circa quanto essi o più, coi petali a lamina ovata, ristretta nell’ unghia; silique non molto lunghe, ascendenti, bozzute. Nei luoghi erbosi e sassosi dell’alta zona apennina. Al M. dei Fiori (Ors.), a M. Volubrio (Marz., Genn.), M. Regnolo (Ottav.), M. Sibilla (Scagn.!), al Furlo (Nard.), a M. Catria (Picc.!), a M. Vettore, ove V ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 6. A. nivalis Guss. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 850. Sin. — A. serpyllifolia Vill. in part. Caule cespuglioso, ascendente, liscio, alto 1-2 decim.; foglie radicali spatolate, attenuate in lungo picciolo, le cauline sessili, ovate, tutte intere o appena dentate; fiori piccoli, bianchi, sopra pedicelli piuttosto lunghi; silique lineari, anguste, erette. Nei luoghi rocciosi dei più alti Apennini meridionali. A Balzo Borghese (Marz.), a M. Vettore, d’onde me l’ha comunicata R. Ricci. Fiorisce in luglio. Perenne. Gen. 6. — CARDAMINE L. (Tav. XL, fig. 411). Abito. — Piante generalmente gracili, liscie o appena cigliate, col caule tinto spesso di violaceo, colle fo- glie pennate, coi fiori piccoli o mediocri, bianchi o violetti, colle silique sottili, acuminate. I. C. hirsuta L. Arc. Comp. Flor. It p. 37. (fig. 411). Caule ascendente, flessuoso, semplice o ramoso, alto 1-3 decim.; foglie pennate, le inferiori a foglioline arrotondate, angolose, spesso cigliate, le superiori a foglioline lanceolate o bislunghe, tutte senza orecchiette alla base del picciolo; fiori piccoli, bianchi, talora sfu- mati di violaceo, superati in alto dalle silique, coi petali lunghi il doppio del calice; silique appena rostrate. Nei luoghi umidi, nei prati, comune in tutta la regione. Dovun- que presso Ancona. Fiorisce in febbraio e marzo. Annua. 2. C. impatiens L. Bert. Flor. It. VII. p. 21. Caule eretto, semplice o ramoso, alto 2-5 decim.; foglie pen- nate, le inferiori a foglioline cuneate, trilobate o dentate, le supe- riori a foglioline lanceolate, spesso intere, tutte accompagnate da 2 orecchiette acuminate alla base del picciolo; fiori bianchi, picco- lissimi, coi petali spesso abortivi; silique evidentemente rostrate, 586 Nei luoghi freschi e boschivi della zona subapennina e apen- nina, più raramente nei colli. A Capo di Tenna, M. Volubrio (Marz.), Montigno (Ottav.), Valle Canetra (R. Ricci), Macerata (Nard.), sopra Cagli (Feder.!), a M. Catria (Picc.!), al Sanvicino (Grilli !), ove l’ ho raccolta. Fiorisce dall’aprile al giugno. Annua. 5. C. Chelidonia L. Bert. Flor. It. VII. p. 20. Caule eretto, semplice o ramoso, flessuoso, alto 2-4 decim.; fo- glie pennate o bipennate, a foglioline ovate, ottuse, inciso-dentate, con 2 orecchiette acuminate alla base del picciolo; fiori violacei, piccoli, coi petali lunghi il doppio del calice; silique acuminate. Nei boschi del M. Veztore, alle svolte di S. Leonardo (Marz.). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 4, C. amara L. Bert. Flor. It. VII. p. 30. Caule giacente o ascendente, flessuoso, alto 2-6 decim.; foglie pennate, le inferiori a foglioline piuttosto grandi, ovate, ottuse, lo- bate o dentate, le superiori a foglioline lanceolate, scarsamente den- tate, tutte senza orecchiette alla base del picciolo; fiori bianchi, talora sfumati di violetto, grandi, coi petali lunghi il triplo del ca- lice e le antere violacee; silique acute. Nei luoghi umidi degli Apennini. Al Piano di Castelluccio, a Montefortino (Ors.), alla Muccia (Genn.). Fiorisce in giugno. Perenne. 9. C. greca L. Arc. Comp. Flor. It. p. 38. Sin. — Pleroneurum grecum DC. Caule ascendente o eretto, ramoso, alto 2-4 decim.; foglie pen- nate, a foglioline ovato-bislunghe, ottuse, lobate, la terminale a 3 segmenti spesso incisi; fiori bianchi, piccoli, coi petali poco più lunghi del calice; silique lanceolate, collo stilo a 2 angoli. Nei luoghi boschivi della zona Apennina, rara. Al M. Catria, d'onde mi fu comunicata da Piccinini. Fiorisce in maggio e giu- gno. Annua. Gen. 7. — DENTARIA L. (Tav. XL, fig. 412). Abito. — Piante mediocri, liscie o appena cigliate, colle foglie ternate o pennate, accompagnate in un caso da bulbilli ascellari, coi fiori giallognoli o bianchi o rosei, colle silique strette, rostrate. 1. D. polyphyUa W. et K. Bert. Flor. It. VII. p. 5. Caule vuoto, alto 2-4 decim.; foglie cauline verticillate a 3, pennate, a foglioline lanceolate, acuminate, irregolarmente seghet- tate; fiori piuttosto grandi, bianco-giallognoli. Nei luoghi ombrosi degli Apennini, rara. Mi è stata comunicata del M. Catria da Piccinini, Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 587 2. D. pinnata Lamk. Bert. Flor. It. VII. p. 7. (fig. 412). Sin. —- D. heptaphyllos Bell. D. camescens Ten. Cardamine pinnata Ait. Caule liscio, alto 2-4 decim.; foglie alterne, pennate, a foglio- line assai grandi, bislungo-lanceolate, acute, scorrenti, più o meno seghettate; fiori bianchi o roseo-lillacini. Nei boschi dell'alta zona apennina. A_M. Nerone (Ottav.), a M. Catria (Picc.!). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 9. D. dulbifera L. Bert. Flor. It. VII. p. 9. Sin. — Cadamine bulbifera Ail. Caule flessuoso, alto 3-5 decim.; foglie inferiori pennate, le me- die ternate, le supreme semplici, tutte a foglioline bislungo-lanceo- late, grossamente dentate; fiori rosei; foglie cauline accompagnate da bulbilli globosi ascellari. Nei boschi di faggio della zona apennina. AM. Regnolo, alle Forchette, a Capo di Tenna (Marz.), a M. Sibilla (Scagn.!), Fia- stra, Montigno, M. Nerone (Ottav.), sui M.' di Sarnano (Nard.), a M. Catria (Picc.!), M. Nerone (Matt.!), al Sanvicino, d'onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 4. D. enneaphyllos I. Bert. Flor. It. VII. p. 3. Nin. — Cardamine enneaphylla Ait. Caule sovente rossigno, alto 2-3 decim., con 3 foglie verticil- late, divise ciascuna in 3 foglioline lanceolate, acute, irregolarmente seghettate; fiori giallognoli. Nei boschi degli Apennini. A _M, Sibilla, (Scagn.!) M. Corona, Bocca di Foce (Marz.), alla Macchia di Trocca (Genn.), a M. Catria (Fed.!, Picc.!). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 5. D. trifolia W. et K. Bert. Flor. It. VII. p. 5. Caule flessuoso, alto 2-4 decim.; foglie alterne, ternate, a fo- glioline ovato-lanceolate, seghettate; fiori bianchi o giallognoli. Nei boschi degli Apennini, assai rara. A Bocca di Foce presso S. Leonardo (Marz.). Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. Gen. 8. — SISYMBRIUM L. (Tav. XLI, fig. 413, 414). Abito. — Piante mediocri, talvolta assai ramose, più spesso pelosette che liscie, colle foglie indivise o pennatifido-runcinate o decomposte, coi fiori piccoli, gialli o bianchi, colle silique lineari o lesi- niformi, talvolta bozzolute. 1. S. polyceratium L. Bert. Flor. It. VII. p. 53. Pianta liscia o quasi, fetida, col caule ascendente o eretto, ra- DSS 4 moso o semplice, alto 1-4 decim.; foglie inferiori lobato-pennatifide, a lacinie acute, dentate, le superiori astate alla base; fiori piccolis- simi, gialli pallidi, 2-3 in fascetti ascellari; silique arcuate. Fra i sassi, accanto ai muri, quà e là, raramente. Nel Came- rinese (Ottav.), a S. Ginesio (Nard.) alle Cesane (Feder.!) a _Mon- tecassiano, a Numana ove \ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giu- gno. Annua. 2. S. Sophia L. Bert. Flor. It. VII. p. 65. Pianta pelosetta, cenerognola, col caule eretto, ramoso, alto 2-4 decim.; foglie bipennate, decomposte in minute lacinie lineari-lan- ceolate, intere o dentate; fiori gialli, piccolissimi, sopra peduncoli più lunghi di essi; silique ascendenti, sottili, in grappoli molto lunghi. Nei luoghi sassosi di Accumotli, nell’ Ascolano (Ors.). Fiorisce da maggio a luglio. Annua. 3. S. officinale Scop. Bert. Flor. It. VII. p. 4. (fig. 414). Sin. — Erysimum officinale L. Pianta pubescente, ruvida, col caule a rami divaricati, alto 2-6 decim.: foglie pennatifido-runcinate, colle lacinie irregolarmente e grossamente dentate; fiori gialli, piccolissimi, sopra peduncoli lun- ghi circa quanto essi; silique lesiniformi, addossate allo stelo. Lungo le vie, nei limiti, fra ì sassi, comune in tutta la regione. A Pietralacroce, ai Prati, alle Torrette ecc. presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 4, S. Irio L. Bert. Flor. It. VII. p. 58. Pianta liscia, col caule eretto, ramoso, alto 2-5 decim.; foglie pennatifide, runcinate, a lacinie acute, irregolarmente dentate; fiori piccoli, gialli pallidi, sopra pedicelli più lunghi di essi, gli estremi superati dalle silique che sono erette o patenti, cilindroidee, assai sottili. Quà e là nei luoghi incolti, rara. Nella strada da Urbino a Pesaro, d'onde me l’ ha comunicata Federici, a Fossombrone (Nard.). Fiorisce in giugno e luglio. Annua. 5. S. acutangulum DC. Bert. Flor. It. VII. p. 57. Pianta liscia o appena cigliolata, col caule eretto, semplice o ramoso, alto 2-4 decim.; foglie sinuato-pennatifide, a lobi ottusi, di- varicati, per lo più interi; fiori piuttosto grandi, gialli, sopra pe- duncoli uguali a essì o più brevi; silique arcuate, spesso intricate fra loro. Ho raccolto questa rara specie a M. Farnio nei Sibillini. Fio- risce in luglio. Annua, 589 6. S. Thalianum Gay. Bert. Flor. It. VII. p. 48. Sin. — Arabis Thaliana L. Conringia Thaliana Reich. Pianta cigliolata, gracile, col caule eretto, ramoso, alto 2-3 decim.; foglie radicali ovato-bislunghe, ottuse, più o meno dentate, piccio- late, le cauline sessili, lanceolate; fiori piccoli, bianchi; silique fili- formi, ascendenti. : Nei luoghi aridi, fra i campi, non comune. Nel Maceratese (Nard.), nell’ binate (Brign.), presso Pesaro, d'onde me l ha co- municata Scagnetti, Fiorisce in marzo e aprile. Annua. 7. S. AUlliaria Scop. Arc. Comp. Flor. It. p. 42. (fig. 413). Sin. — Erysimum Alliaria L. Alliaria officinali DC. Hesperis Alliaria Seb. et M. Pallavicinia Alliaria Cocc. Pianta di odore agliaceo, liscia o appena cigliolata, col caule eretto, ramoso, alto 3-10 decim.; foglie grandi, cuoriformi, grossa- mente dentate, picciolate, le inferiori ottuse, le superiori acuminate : fiori piccoli, bianchi; silique quadrangolari. Nelle siepi, nei luoghi selvatici, comune in tutta la regione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. Gen. 9. — ERYSIMUM L. Abito. — Piante piccole o mediocri, più o meno ruvide al tatto, colle foglie semplici, intere o quasi, coi fiori gialli, mediocri o grandi, talvolta odorosi, colle silique lineari, lunghe, sottili, ascendenti. l. E. austriacum Baum. Koch, Syn. Flor. Germ. et Helv. p. 47. Sin. — E. orientale var. (. Bert. Brassica austriaca Willd. Caule eretto, semplice o ramoso, alto 3-6 decim.; foglie radi- cali obovato-ellittiche, intere, attenuate in picciolo, le cauline bislun- ghe, orecchiute alla base; fiori gialli, mediocri, più lunghi dei pe- dicelli; silique liscie, venose. Nei luoghi rocciosi degli Apennini meridionali. Al M. dei Fiori (Ors.), a M. Sibilla, alla Madonna del Lambro (Marz.), a M. Re- gnolo (Ottav.), M. Birro (Genn.). Fiorisce in giugno e luglio. Annua. 2. E. lanceolatum R. Br. Arc. Comp. Flor. It. p. 43. Sin. — E. Cheiranthus Pers. Caule eretto o ascendente, semplice o ramoso, alto 2-5 decim.; foglie lanceolate, anguste, acute, intere o appena denticolate: fiori gialli, mediocri, molto più lunghi dei pedicelli; silique pubescenti cenerognole, collo stilo breve. Nei luoghi incolti della zona subapennina e apennina, comune. L'ho raccolta sui M.' di Sarnano, di Cingoli, di Fabriano, ad Al- bacina, Sassoferrato, a M. Sanvicino, alla Rossa, a M. Catria ecc. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 590 9. E. ochroleucum DC. Koch, Syn. Flor. Germ. et Helv. p. 47. Sin. — Cheiranthus ochroleucus Hall. Caule eretto o cespuglioso, lignescente alla base, alto 5-19 cent.: foglie radicali spatolate, attenuate in picciolo, le altre lanceolate, intere; fiori gialli, più grandi della sp. prec. col peduncolo bre- vissimo; silique un po’ compresse, collo stilo più lungo della loro larghezza. Nei siti rocciosi dei più alti Apennini meridionali. L’ ho rac- colta a M. Priore, M. Sibilla, M. Farnio. Fiorisce in luglio e ago- sto. Perenne. Gen. 10. — MALCOLMIA R. Br. , Abito. — Pianticella pigmea, pubescente, talora rossigna verso la radice, colle foglie semplici, intere o quasi, coi fiori piccoli, violetti, colle silique sottili, acute. M. parviflora DC. Bert. Flor. It. VII. p. 111. Sin. — Hesperis parviflora Savi. ‘aule per lo più ramosissimo, talvolta anche semplice, alto 2-20 cent. ; foglie inferiori bislungo-lanceolate, picciolate, intere o appena lobate, ottuse, le superiori lanceolate. . Nelle sabbie littoranee, a Porto S. Giorgio, a Porlo d'’ Ascoli (Ors.?). Fiorisce in giugno. Annua. Gen. 11. — HESPERIS L. Abito — Piante mediocri o grandi, ruvide o pelose, colle foglie semplici, più o meno dentate o frastagliate, coi fiori piuttosto grandi, violetti o giallo-lividi, spesso odorosi di notte, colle silique allungate, pelose o bozzolute. 1. 47. laciniata All. Bert. Flor. It. VII. p. 113. Sin. — H. hirsuta Bert. H. glutinosa Vis. Pianta villosa in basso, col caule eretto, semplice, alto 3-5 decim.: foglie radicali bislunghe, erossamente dentate, attenuate in lungo picciolo, le cauline sessili, dentate, acute; fiori giallo-lividi, o an- che rossigni, più lunghi dei loro peduncoli ; silique peloso-glandolose. Nei luoghi incolti degli Apennini. A M. Vettore (Ors.), M. Priore, S. Leonardo, Castelmanardo (Marz.), Capo di Tenna (Genn.), M. Regnolo (Ottav.), M. Catria (Picc.!, Feder.!), M. Sanvicino, ove l'ho raccolta. Fiorisce in maggio. Bienne. 2. H. matronalis L. Bert. Flor. It. VII. p. 115. Sin. — H. inodora Jacq. Pianta robusta, ruvida, col caule eretto, ramoso, alto 5-10 decim.; foglie bislungo-lanceolate, acute, denticolate, le radicali attenuate in lungo picciolo; fiori roseo-violetti o anche bianchi, molto più lunghi dei pedicelli; silique liscie, bozzolute. 591 Nei Iuoghi aspri degli Apennini. Sui M.' di Sarnano (Nard.), sul M. Volubrio, alle svolte di S. Leonardo (Marz.), al Sanvicino, d’onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in maggio e giugno. Bienne. Gen. 12. — BRASSICA I. Abito. — Piante spesso coltivate, mediocri o grandi, talora quasi lignescenti alla base, liscie e glauche, ovvero ispide, colle foglie radicali lirato-pennatifide, col lobo superiore assai grande, coi fiori gialli, mediocri o grandi, colle silique erette, piuttosto brevi, cilindriche o a 4 angoli, attenuate in punta. l. B. Rapa L. Koch, Syn. Flor. Germ. et Helv. p. 48. Sin. — B. asperifolia Lamk. B. campestris L. Caule eretto, ramoso; alto 5-10 decim.; foglie radicali lirato- pennatifide, tubercolato-ispide, le superiori bislunghe, sessili, ab- braccianti, quasi orecchiute alla base; fiori mediocri, odorosi, gialli dorati, in corimbo; silique cilindriche. Coltivasi «dovunque la Rapa e eresce spesso inselvatichita fra i campi, nei foraggi, sui muri ece. Fiorisce in marzo e aprile. Annua. Nora — Alla forma inselvatichita si adatta perfettamente la diagnosi data dagli autori per la B. campestris L. che io non ho saputo considerare nè come specie nè come varietà di- stinta, in quanto ‘mai mi parve trovarsi fra noi assolutamente selvatica, e neppure per il carattere della radice poco o punto carnosa che, lo si vede nelle colture della rapa, non ha alcun valore fisso. 2. B. oleracea L. Bert. Flor. It. VII. p. 146. Sin. — B. balearica plur. auct. Caule ascendente o eretto, robusto e lignescente in basso ove è nudo, alto 5-10 decim.; foglie glauche, carnosette, lirate, col lobo | superiore grandissimo, arrotondato, dentato e ondulato nei margine: fiori grandi, di colore citrino, in racemo allungato ; silique cilindri- che, gracili. Sulle rupi marine che sì estendono da Ancona al M. Conero, comune. Addomesticata si coltiva dovunque nei campi e negli orti tanto la var. detta Broccolo o Cavolo-fiore (B. botrytis Metz.), quanto il Cavolo propriamente detto (8. capitata DC.). Fiorisce in marzo e aprile. Bienne. 3. B. Gravina Ten. Bert. Flor. It. VII. p. 153. Caule eretto o ascendente, semplice o ramoso, alto 2-4 decim., nudo; foglie radicali lirato-pennatifide, col lobo superiore dentato, per lo p'ù alquanto ispide, le cauline ristrette verso la base; fiori gialli in corimbo; silique oscuramente quadrangolari. Sugli Apennini, rara. Al M. dei Fiori (Ors.), a Castelmanardo (Ottav.). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 4. B. nigra Koch, Syn. Flor. Germ. et Helv. p. 48. Sin. — B. sinapioides Roth. Sinapis nigra L. 592 Caule eretto, ramoso, alto 5-10 decim.:; foglie inferiori e medie lirato-pennatifide, più o meno cigliolate, col lobo superiore ovato, irregolarmente dentato: fiori gialli, piuttosto piccoli, in racemo lasso; silique quadrangolari, addossate allo stelo. Nei campi, assai rara. Presso Jesi, d'onde l’ebbi da Grilli, ac- canto alla Stazione di Ancona, ove l° ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. Gen. 13. — SINAPIS I. (Tav. XLI, fig. 415). Abito. — Piante mediocri o grandi, più o meno cigliate o ruvide, colle foglie lirato-pennatifide, simili a quelle delle Rape, coi fiori gialli, colle siligue brevi, ispide, terminate in lungo rostro. 1. S. arvensis L. Bert. Flor. It. VII. p. 172. Sin. — S. orientalis DC. Caule eretto, ramoso, angolo, alto 3-6 decim.; foglie radicali lirate, col lobo superiore ovato, attenuate in lungo picciolo, le su- periori ovato-bislunghe ottuse o acute, irregolarmente dentate, pic- ciolate; fiori gialli, piccoli; silique ascendenti, rigonfie a maturità, liscie o pelose, terminate in rostro lungo. Fra le biade, comune in tutta la regione. Dovunque presso An- cona. Fiorisce in marzo e aprile, più scarsamente in autunno. Annua. 2. S. alba L. Bert. Flor. It. VII. p. 174. (fig. 415). Sin. — S. hispida Ten. Caule robusto, eretto o ascendente, solcato, ramoso e anche cespuglioso, alto 5-10 decim.; foglie lirato-pennatifide, irregolar- mente dentate, più o meno ispide; fiori gialli, piuttosto grandi; si- lique turgide, ispide, ad angolo retto collo stelo, terminate in ro- stro dilatato, spadiforme, acuminato. È comune in Ancona e nei dintorni, sulle rupi marine, nelle siepi, negli orti ecc. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. Si di- stingue col nome di .Senapa. Nura — La forma che quì ho descritto è quella fra noi più comune, caratteristica per le sue grandi dimensioni, superiori a quelle date fin qui dai botanici, ma che non autorizzano di per se a crearne una varietà. 3. S. dissecta Lag. Bert. Flor. It. VII. p. 175. Caule gracile, eretto, ramoso, alto 3-8 decim.; foglie pennato- partite, colle lacinie bislunghe, irregolarmente lobate e dentate; fiori galli, piccoli; silique turgide, peloso-ispide, ascendenti-ricurve, terminate in rostro stretto, lunghissimo. 593 Gon. 14. — DIPLOTAXIS DC. (Tav. XLI, fig. 416). Abito. — Piante mediocri, talora di sapore piccante, liscie o cigliato-setose, colle foglie lirate o sinuato- pennatifide, coi fiori bianchi o gialli, odorusi, colle silique anguste, compresse, piuttosto lunghe. l. D. erucoides DC. Bert. Flor. It. VII. p. 68. (fig. 416). Sin. — Sinapis erucoides L. Eruca erucoides Reich. Pianta cigliato-setosa, col caule eretto, ramoso, spesso rossigno, alto 2-6 decim.; foglie radicali lirato-pennatifide, col lobo superiore ottuso, dentato, le cauline sessili, bislunghe, lobato-dentellate ; fiori bianchi, talora sfumati di violetto; silique più lunghe del pedicello. Tra i foraggi, nei campi coltivati, nelle stoppie, lungo le strade, comunissima e spesso sociale, in tutta la regione fino al pie’ degli Apennini. Dovunque presso Ancona. Fiorisce quasi tutto l'anno, ma più abbondantemente in marzo e aprile e in ottobre. Annua. 2. D. tenuifolia DC. Bert. Flor. It. VII. p. 70. Sin. — Sisymbrium tenuifolium L. Sinapis tenuifolia Ait. Pianta cigliata verso la base, di sapore acre, col caule gia- cente o ascendente, ramoso, alto 2-5 decim.; foglie grassette, liscie, più o meno sinuato-pennatifide, a lobi laterali divaricati, ottusi, il superiore bislungo con qualche dente, talvolta intere; fiori gialli, piuttosto grandi, sopra peduncoli più lunghi di essi; silique lunghe quanto il pedicello o anche più specialmente in basso del racemo. Nei luoghi incolti, sui muri, lungo le vie, assai comune in tutta la regione. Dovunque presso Ancona. Si distingue col nome di Rè- cola selvatica. Fiorisce da maggio all’ autunno. Perenne. Nora — La var. integrifolia Boiss. che ho compresa nella diagnosi e che ho trovata piuttosto comune in qualche località presso Ancona, non credo possa avere alcun valore tassinomico. 3. D. muralis DC. Arc. Comp. Flor. It. p. 47. Sin. — Sisymbrium murale L. Sinapis muralis Ait. Pianta cigliolata, col caule ascendente o eretto, quasi nudo, alto 2-3 decim.; foglie radicali sinuato-pennatifide, quelle cauline scarse, bislunghe, dentate; fiori piuttosto piccoli, gialli, sopra pe- duncoli lunghi circa quanto essi; silique più lunghe del pedicello. Nelle stesse località della sp. preced. ma più rara. A Porto S. Elpidio (Nard.), a Jesi (Grilli!), a Numana, ove l ho raccolta. Fiorisce da giugno a ottobre. Annua. Gen. 15. — ERUCA DC. Abito — Pianta coltivata, mediore, di sapore acre, colle foglie lirato-pennatifide, carnosette, coi fiori piut- tosto grandi, bianco-lillacini, venati di violaceo, colle silique cilindriche, brevi, rostrate. E. sativa Lamk. Bert. Flor. It. VII. p. 161. Sin. — Brassica Eruca L. 38 594 Caule eretto, ramoso, alto 3-6 decim.; lobi delle foglie ovato- lanceolati, irregolarmente dentati; silique lunghe un po’ più del rostro. Si coltiva la Rwcola comunemente negli orti, d’ onde esce tal- volta inselvatichita. Fiorisce in primavera ed in estate. Annua. Gen. 16. — RAPHANUS L. (Tav. XLI, fig. 417). Abito. — Piante mediocri o grandi, talora coltivate, cigliato-ruvide, colle foglie inferiori lirato-pennati- fide, simili a quelle delle Rape; coi fiori roseo-violacei o bianchi o gialli, colle silique grosse, turgide, spesso bozzolute, terminate da un rostro lesiniforme, l. R. sativus L. Arc. Comp. Flor. It. p. 48. Caule eretto, ramoso, alto 5-10 decim.: foglie radicali lirato- pennatifide, col lobo superiore massimo, ottuso, irregolarmente den- tato; fiori roseo-violacei o anche bianchi, in pannocchia composta; silique liscie, bislungo-coniche, senza articoli; radice carnosa. Si coltiva il Ravanello dovunque negli orti e talora inselvati- chisce fra i campi, nei foraggi. Fiorisce in primavera e in estate. Annua. 2. R. Raphanistrum L. Bert. Flor. It. VII p. 177. (fig. 417). Sin. — Rapistrum arvense AU. Raphanistrum arvense Mér. Caule eretto, ramoso, alto 3-6 decim.; foglie lirato-pennatifide, a lobi irregolarmente dentati; fiori in corimbi lassi, bianchi, vio- lacei o citrini; silique a 3-8 articoli, profondamente solcate da sec- che, col rostro lungo 3-4 volte 1’ ultimo articolo. Fra i campi, nei limiti, lungo le strade, nella zona littorale e dei colli. L'ho raccolta presso Ancona, Osimo, Jesi, Senigallia ecc. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 3. R. Landra Morett. Bert. Flor. It. VII. p. 179. Sin. — Raphanistrum Landra DC. Caule come nella sp. preced.; foglie lirato-pennatifide, a lacinie spesso alterne e interrotte; fiori violacei o gialli; silique a 2-6 ar- ticoli, leggermente solcate da secche, col rostro lungo circa il dop- pio dell’ ultimo articolo. Quà e là nelle vicinanze del mare. A Falconara, ove 1 ho rac- colta presso Ancona. Fiorisce in giugno e luglio. Annua. 595 TRIBÙ II. — SILICULOSE Gen. 17. — RAPISTRUM Desv. (Tav. XLI, fig. 418). Abito. — Pianta mediocre, ruvida, colle foglie radicali a rosetta, simili a quelle della rapa, coi fiori pic- coli, gialli, che si svolgono in racemi lunghissimi nella fruttificazione, colle siliquette piccole, fatte a clava, appressate allo stelo. R. rugosum All. Bert. Flor. It. VI. p. 606. Sin. — Myagrum rugosum L. Cakile rugosa Aît. Caule eretto, coi rami divaricati, alto 3-6 decim.; foglie radi- cali lirato-pennatifide, col lobo superiore grande, ovato, le superiori semplici, bislungo-lanceolate, scarsamente dentate, attenuate in pic- ciolo; fiori gialli pallidi; silique rugose, spesso pelose. Fra i campi coltivati, assai comune in tutta la regione. Dovun- que presso Ancona. Si distingue col nome volgare di Smoraccia, Marmoraccia. Fiorisce in maggio e giugno e in autunno. Annua. Gen. 18. — CAKILE L. (Tav. XLI, fig. 419). Abito. — Pianta mediocre, liscia e grassetta, colle foglie pennatifide, coi fiori violacei, raramente bianchi, colle siliquette piramidali, quasi alate e lancettate. C. maritima Scop. Bert. Flor. It. VI. p. 613. Sin. — Bunias Cakile L. Caule giacente o ascendente, ramoso, alto 1-4 decim.; lacinie delle foglie lineari, ottuse, quasi sempre intere. Nelle sabbie littoranee, comune. A S. Benedetto (Ors.), a Pedaso (Genn.), a Cupramarittima (Pass.), a Pesaro (Scagn.!), a Porto- novo presso Ancona, a Falconara, a Senigallia (Matteucci), ove l'ho raccolta. Fiorisce da maggio all’ estate. Annua. Gen. 19. — LUNARIA L. (Tav. XLI, fig. 420). Abito. — Piante elevate, più o meno pelose, coltivate talora nei giardini, con foglie grandi, semplici, pic- ciolate (almeno le inferiori ), coi fiori grandi, violacei, talvolta odorosi, colle siliquette grandi, ellittiche, schiacciate e di cui, cadute le valve laterali, resta il tramezzo interno, lucido-argen- tino, semi-trasparente. I. L. rediviva L. Bert. Flor. It. VI. p. 509. (fig. 420). Caule eretto, ramoso, robusto, alto 5-10 decim.; foglie cuori- 596 formi-ovate, acuminate, doppiamente dentate, tutte picciolate; fiori odorosi; silique ellittico-acute alle 2 estremità. Nei boschi della zona apennina, non comune. A _M. Volubrio (Marz.), M. Acuto (Ors.), nel Camerinese (Ottav.), a M. Catria (Picc.!), M. Sanvicino (Grilli!), ove l'ho raccolta. Fiorisce in mag- gio e giugno. Perenne. 2. L. annua L. Arc. Comp. Flor. It. p. 50. Sin. — L. biennis Moench. Caule come nella sp. preced.; foglie cuoriformi acuminate, sem- plicemente dentate, le fiorali sessili; silique ellittico-ottuse alle 2 estremità. Nei boschi degli alti colli, rara. Nel Maceratese (Utili), a M. Conero, ove V ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Bienne. Gen. 20. — VESICARIA Lawmx. (Tav. XLI, fig. 421). Abito. — Pianta piccola o mediocre, lignescente, cigliata in basso, colle foglie semplici, coi fiori gialli, colle siliquette globose, turgide a maturità e che cadendo lasciano un tramezzo semi-trasparente. V. utriculata Lamk. Bert. Flor. It. VI. p. 500. Sin. — Alyssum utriculatum L. Caule eretto o ascendente, semplice o ramoso dalla base, alto 2-4 decim.; foglie lanceolate, acute, interissime, quelle inferiori ci- gliate; silique un po’ più brevi dei pedicelli. Nei luoghi rocciosi degli Apennini. A Valle Ussita (Rieci!), M. Priore (Marz.), Capo di Tenna (Ors.), Pioraco (Ottav.), al Furlo (Scagn.!), a M. Catria (Feder.!), ove 1’ ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. Nora — Tenuto rigoroso conto degli esemplari marchigiani che posseggo di questa pianta, ho dovuto riferirli alla diagnosi Bertoloniana che comprende pure U. greca Boiss. Gen, 21. — ALYSSUM L. (Tav. XLI, fig. 422). Abito. — Piante piccole, più o meno sdraiate al suolo, ruvide, coperte di peli spesso stellati, colle foglie semplici, coi fiori gialli o bianchicci, piccoli o piccolissimi, colle siliquette lenticolari, disposte a maturità in lunghi racemi. I. A. maritimum Lamk. Arc. Comp. Flor. It. p. 51. Sin. — Clypeola maritima L. Lobularia maritima Desv. Ko- niga maritima R. Br. Caule ascendente o eretto, ramoso, ine alto 1-3 decim.; fo- glie piccole, lanceolate anguste, interissime, più o meno acute, ce- nerognole per la peluria appressata che le ricuopre; fiori piccoli, 597 bianchi, talvolta sfumati di violetto, sopra peduncoli generalmente più lunghi di essi; siliquette liscie o quasi, collo stilo brevissimo. Ho raccolto questa specie, rara fra noi, sul Molo di Ponente della città di Ancona e mi è stata inviata di Jesi da Grilli e di Pesaro (Trionfi!). Fiorisce dalla primavera all’ autunno. Perenne. 2. A. montanum L. Bert. Flor. It. VI. p. 487. Sin. — Clypeola montana All. Caule giacente o ascendente, ramoso, talora lignescente alla base, alto 1-2 decim.; foglie piccole, lanceolate, le radicali bislun- ghe, ottuse; fiori piccoli, gialli dorati, sopra peduncoli lunghi circa quanto essi, coi petali smarginati all'apice; siliquette pelose, leg- germente escavate all'apice, collo stilo lungo quasi quanto esse. Var. — A. diffusum Ten. Pianta biancastra per l'abbondanza di peli stellati; stilo spesso più lungo della siliquetta. Nei luoghi incolti e sassosi della zona apennina, d’onde scende talora colle acque sul letto dei fiumi fin verso il mare. Nell’ Asco- lano (Ors.), sul Sibilla (Scagn.!), a M. Catria (Feder.!, Picc.!), a M. Sanvicino, sui M.' di Cingoli, di Sarnano, ove l’ ho raccolta. Ho raccolta la var. al M. Vettore e cresce anche a Pietralata e a M. Nerone (Ottav.). Fiorisce da maggio a luglio. Perenne. 3. A. campestre L. Bert. Flor. It. VI. p. 85. (fig. 422). Caule giacente o assorgente, ramoso dalla base, alto 1-3 decim.; foglie tutte bislungo-lanceolate, ottuse; fiori piccolissimi, giallastri o bianchicci, sopra peduncoli brevi; siliquette piuttosto grandi, non intaccate all'apice, collo stilo assai più breve di esse. Nei luoghi asciutti, dalla zona dei colli a quella apennina. Presso il M. Vettore (Ors.), nel Camerinese (Ottav.), alla Pergola (Salv.), a Campogrimaro (Azzar.), sulla strada da Urbino a Fossombrone (Nard.), d'onde me l’ ha comunicata il Prof. Federici, nelle ghiaje di Falconara, ove V ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio, Annua. 4. A. calycinum LL. Bert. Flor. It. VI. p. 483. Sin. — Clypeola calycina All. Caule ascendente o eretto, semplice o ramoso dalla base, alto 1-2 decim.; foglie piccole, biancastre, spatolato-bislunghe, le cau- line appuntate all'apice: fiori piccolissimi, gialli pallidi o bianchicci, sopra peduncoli brevi; siliquette appena intaccate all’apice, collo stilo brevissimo, accompagnate fino a una certa età dal calice. Nei luoghi aridi e ghiaiosi della zona subapennina e nel letto dei fiumi, rara. Sul Sibilla (Scagn.!), lungo il Chienti (Nard.), presso M. Catria (Picc.!), ove l'ho raccolta. Fiorisce in maggio e giu- gno. Annua. Gen. 22. — DRABA L. (Tav. XLI, fig. 423). Abito, = Pianticelle gracili, spesso pigmee, liscie o cigliate, colle foglie semplici, talora tutte radicali a rosetta, coi fiori piccoli, scarsi, bianchi o gialli, colle siliquette ovate o bislunghe, liscie, schiac- ciate, in racemi radi, piuttosto grandi in proporzione della pianta. 1. D. Zlongirostra Schott. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 835. Sin. — D. aizoides L. et plur. auct. Caule in denso cespuglietto quasi sessile nel terriccio; foglie tutte radicali, in rosette compatte, lineari-acute, rigide, cigliate, ca- renate sul dorso; fiori gialli sopra uno stelo semplice, nudo, alto 3-10 cent.; siliquette bislunghe acute, turgide, terminate da uno stilo più breve di esse. Nella parte scoperta dei più alti Apennini. A M. Vettore (Ottav., Maur.), M. Sibilla (Marz.), M. Ca-dosa (Ricci), M. Catria, M. Cucco, M. Sanvicino (Grilli!), nelle quali località I ho raccolta. Fiorisce da maggio a luglio. Perenne. 2. D. precox Stev. Boiss. Flor. Or. I p. 303. (fig. 423). Sin. — Erophila precox DC. Foglie tutte radicali, bislungo-spatolate, intere o con qualche dente; fiori bianchi, coi petali bipartiti all'apice, sopra uno stelo semplice, filiforme, alto 2-6 cent.; siliquette ellittiche-obovate, collo stilo brevissimo. Var. — D. verna L. (D. americana DC.? sec. Caldesi). Pianta più grande (alta fino a 1 decim.), col caule cigliato in basso e le siliquette bislunghe, cioè lunghe il triplo della lar- ghezza. Quà e là sui tetti, sui muri amidi, nei cortili, nei limiti, in tutta la regione. Nell’ Urbinate (Gasp.), a Pesaro (Scagn.!), in Ancona, ove l’ ho raccolta. Rinvenni la var. presso Sarnano. Fiorisce in feb- braio e marzo. Annua. 3. D. muratlis L. Bert. Flor. It. VI. p. 476. Caule eretto, semplice o ramoso, pelosetto, alto 1-2 decim.; foglie radicali ovato-bislunghe, ottuse, le cauline sessili, ovato-cuo- riformi alla base, seghettate, cigliate; fiori bianchi, coi petali interi; siliquette bislunghe, compresse, quasi orizzontali, sopra un pedicello più lungo di esse. Nei luoghi aridi e rupestri dei colli e della zona subapennina, non comune. Nel Camerinese (Ottav.), al Furlo (Feder.), presso Jesi (Grilli!), ove l’ ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. 599 Gen. 23. — COCHLEARIA L. Abito. — Pianticella piccola, di sapore acre, liscia o radamente cigliata, colle foglie semplici, quelle radi- cali a rosetta, coi fiori bianchi, piccoli, colle siliquette arrotondate, turgide. C. saxatiltis Lamk. Bert. Flor. It. VI. p. 594. Sin. — Myagrum saxvatile L. Alysswm myagroides All. Came- lina saxatilis Seb. et M. Kernera saxatilis Roehl. Caule eretto o ascendente, ramoso, alto 1-2 decim.; foglie radi- cali ovato-spatolate, lungamente picciolaie, intere o dentate, le cau- line lanceolate, ottuse:; fiori cogli stami più lunghi arcuati all’apice. A M. Volubrio nell’Ascolano (Marz.). Fiorisce in maggio e giu- gno. Perenne. Gen. 24. — CAMELINA Crantz. Abito. — Pianta mediocre, piuttosto robusta, peloso-ruvida, colle foglie semplici, quelle del caule profénda- mente auricolate, coi fiori piccoli, gialli pallidi, colle siliquette ovoidi, sormontate da uno stilo diritto. C. sylvestris Wallr. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 831. Sin. — C. sativa var. pilosa DC. Caule eretto, semplice o ramoso, lanuginoso specialmente in basso, alto 3-6 decim.; foglie inferiori bislungo-lanceolate, attenuate in picciolo, le superiori sessili, acute, appressate al fusto, colle orec- chiette pure acute, tutte pelose, con radi e piccoli denti; fiori nu- merosi, prima corimbosi, poi in racemo allungato; siliquette sor- montate da uno stilo piuttosto lungo. Nei luoghi coltivati sabbiosi, assai rara. A Sappanico presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in maggio. Annua. Gen. 25. — THLASPI L. (Tav. XLI, fig. 424). Abito. — Piante piccole o mediocri, talora di odore agliaceo, liscie, colle foglie generalmente semplici (in una specie nostra pennate), le cauline più o meno orecchiute alla base, coi fiori piccoli, bianchi o anche rosei, colle siliquette quasi sempre più o meno incavate all'apice e generalmente compresse. * Siliquette collo stilo nullo 0 quasi. l. 7. arvense L. Bert. Flor. It. VI. p. 536. (fig. 424). Caule eretto, angoloso, alto 2-4 decim.; foglie grassette, le infe- riori ovate, ottuse, brevemente picciolate, le cauline bislunghe, sessili, seghettate, con 2 orecchiette acute alla base; fiori bianchi; siliquette piuttosto grandi, lenticolari, alate, profondamente incavate all’apice. Fra i campi, rara. Nel territorio di Urbino (Brign.), nei Prati di Castelluccio (Ottav., Ors.). Fiorisce dall'aprile a giugno. Annua. 2. T. alliaceum L. Bert. Flor. It. VI. p. 538. Caule ascendente o eretto, solcato, semplice o ramoso, alto 2-5 decim.; foglie inferiori ovate a rovescio, attenuate in lungo picciolo, 600 grossamente sinuato-dentate, le cauline bislunghe, ottuse, seghet- tate, con 2 orecchiette acute alla base; fiori bianchi; siliquette pic- cole, turgide, cuneate, strettissimamente alate, poco incavate all’apice. L’ ho raccolta in luogo umido alla Valle di Miano presso An- cona. Fiorisce in marzo. Annua. 3. T. perfoliatum L. Bert. Flor. It. VI. p. 543. Caule ascendente o eretto, semplice o ramoso, alto 1-4 decim.; foglie grassette e glaucescenti, le radicali bislungo-ellittiche, intere o dentate, picciolate, le cauline bislunghe, sessili-abbraccianti, con 2 orecchiette ottuse alla base; fiori bianchi; siliquette mediocri, cu- neate, largamente alate, incavate all’ apice. Lungo le strade, nei campi, nei luoghi aridi dalla zona dei colli agli Apennini, ma non dovunque. A M. Sibilla (Marz.), nel Mace- ratese (Genn.), a Pesaro (Scagn.!), a Mercatello (Gaspar.), presso Jesi (Grilli!), presso Sirolo ove l’ ho raccolta. Fiorisce in marzo e aprile. Annua. h. T. petraeum Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 827. Sin. — Hutchinsia petraea R. Br. Lepidium petraeum L. Pianta pigmea, col caule eretto, ramoso, alto 3-8 cent.; foglie radicali pennate, a foglioline piccole, ovato-lanceolate, acute; fiori bianchi; siliquette ovate, un po’ turgide, appena intaccate all’apice. Nei luoghi aridi degli Apennini, rara. Al M. dei Fiori (Ors.), al Furlo, d'onde mi fu comunicata da Federici. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. ** Siliquette collo stilo più o meno sviluppato. 5. T. montanum L. Bert. Flor. It. VI. p. 539. Caule ascendente o eretto, semplice, alto 1-2 decim.; foglie radi- cali a rosetta, un po’ carnose, spatolato-arrotondate, intere o quasi; le cauline sessili, bislunghe, con 2 orecchiette alla base, più o meno acute; fiori bianchi, piuttosto grandi; siliquette arrotondate alla base, alate in alto e quivi incavate, collo stilo più lungo della incavatura. Mi è stata comunicata da R. Ricci che 1’ ha raccolta sul M. Vettore. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. il T. stylosum Nym. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 828. Sin. — Hutchinsia stylosa R. Br. Pianta pigmea, cespugliosa; foglie radicali a rosetta, un po’ car- nose, bislungo-spatolate, intere o quasi, le cauline senza orecchiette alla base; fiori rosei; siliquette bislunghe, ottuse, collo stilo lungo circa quanto esse. Nella parte scoperta degli Apennini meridionali. AM. Pelone (Ors.), M. Vettore (Ottav., Sang.), M. Corona (Marz.). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 601 Gen. 26. — CAPSELLA DC. (Tav. XLI, fig. 425). Abito. — Pianta mediocre, più o meno sparsa di peli radi, colle foglie radicali semplici o frastagliate nel berdo, disposte a rosetta, coi fiori piccoli, bianchi, talora sfumati di rossigno, colle siliquette ni- tide, triangolari, disposte in lunghi racemi. C. Bursa-pastoris Moench. Bert. Flor. It. VI. p. 534. Sin. — Thlaspi Bursa-pastoris L. Caule eretto, semplice o ramoso, alto 2-6 decim.; foglie radi- cali bislunghe, ora intere, ora dentate e anche pennatifide, le cau- line sessili, lanceolate, auricolate alla base; siliquette triangolari, schiacciate, sopra pedicelli più lunghi di esse e patenti. Nei luoghi incolti, lungo le strade, nei prati, comunissima in tutta la regione. Dovunque presso Ancona, ove si distingue col no- me di Erba del Pastore. Gen. 27. — LEPIDIUM |. (Tav. XLI, fig. 426, 427). Abito. — Piante mediocri, in un solo caso pigmee, liscie o pelosette, colle foglie ora piccole, ora piuttosto grandi, semplici o composte, coi fiori piccoli, bianchi, talvolta numerosissimi, colle siliquette più o meno turgide, piccole o mediocri, di varia forma, in qualche caso alate, I. L. alpinum DC. Flor. It. IV. p. 705. (fig. 426). Sin. — Hutchinsia alpina R. Br. Capsella alpina Ces. Pianticella pigmea, liscia 0 quasi, col caule, nudo, alto 3-10 cent.; foglie a rosetta, pennate, a foglioline un po’ carnose, ovato- lanceolate, intere; fiori piuttosto grandi in proporzione della pianta; siliquette ovate, acute. Sulla parte scoperta dei più alti Apennini meridionali. A_M. Vettore (Maur., Sang.), a M. Priore (Marz.). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 2. L. graminifolium L. Bert. Flor. It. VI. p. 582. Sin. — L. Iberis DC. Nasturtiastrum graminifolium Gill. et M. Pianta liscia; caule eretto, ramoso, alto 3-6 decim.; foglie ra- dicali pennatifide verso la base, le medie lanceolate seghettate, le superiori piccole, lineari-lanceolate, intere; fiori piccolissimi; sili- quette ovate acute, turgide. Lungo le strade, fra ìi sassi, accanto alle siepi, assai comune in tutta la regione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce dall’ estate © all'autunno. Annua o bienne. 3. L. Draba L. Bert. Flor. It. VI. p. 577. Sin. — Cochlearia Draba L. Cardaria Draba Desv. Pianta pelosetta, di color verde opaco; caule eretto, ramoso- 602 corimboso superiormente, alto 3-5 decim.; foglie piuttosto grandi, ovato-bislunghe, più o meno dentate, auricolate alla base; fiori pic- coli, numerosissimi; silique fatte a cuore, liscie, collo stilo lungo. Nei limiti, nei luoghi sassosi, lungo le strade, in tutta la zona littorale e dei colli, comunissima. Dovunque, spesso sociale, presso Ancona. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. : 4. L. latifolium L. Bert. Flor. It. VI. p. 979. Pianta quasi liscia, di sapore acre; caule eretto, ramoso, alto fino a 1 metro; foglie coriacee, ovato-bislunghe 0, lanceolate, le radicali e inferiori seghettate, attenuate in picciolo, le superiori ses- sili; fiori piccolissimi, numerosi; siliquette ellittico-arrotondate, leg- germente pelose, collo stilo brevissimo. Nei luoghi ombrosi, rara. A_S. Leo (Barbieri), presso S. Agata Feltria (Azzar.). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 9. L. sativum L. Arc. Comp. Flor. It. p. 59. Pianta liscia, glaucescente, di sapore acre; caule eretto, ramoso, alto 5-10 decim.; foglie inferiori pennate o bipennate, a foglioline spesso incise, le superiori lineari-lanceolate intere; fiori bianchi, spesso sfumati di lillacino; siliquette liscie, ovato-ellittiche, intae- cate all'apice, ove sono alate. L'ho raccolta presso Ancona, ove non si coltiva, nella valle di Miano e al Torrone. Fiorisce in maggio. Annua. 6. L. campestre R. Br. Bert. Flor. It. VI. p. 584. (fig. 427). Sin. — Thlaspi campestre L. Pianta pelosetta, cenerognola, col caule eretto, ramoso-corim- boso superiormente, alto 2-4 decim.; foglie radicali bislunghe, ottuse, sinuato-dentate, le superiori lanceolate, poco dentate, sessili e auri- colate alla base; fiori piccoli, numerosi; siliquette papillose, arroton- dato-ellittiche, turgide, alate, sopra pedicelli patenti. Quà e là nei luoghi incolti e nei campi della zona dei colli e subapennina. Nel Maceratese (Nard.), alle Mosse presso Camerino (Ottav.), presso Urbania (Scagn.!), presso il Sanvicino (Grilli!) ove l’ ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. Gen. 28. — AETHIONEMA R. Br. (Tav. XLII, fig. 428). Abito. — Pianta piccola o mediocre, liscia e anche glaucescente, dura e spesso rossigna in basso, colle foglie semplici, coriacee-grasse, coi fiori piccoli, rosei o lillacini, colle siliquette ovato-arrotondate, incavate all'apice, munite di ala intera o denticolata. E. saxatile R. Br. Bert. Flor. It. VI. p. 547. Sin. — DC, Thlaspi saxatile L. 608 Caule ascendente, semplice o ramoso, alto 1-3 decim.; foglie inferiori ovate a rovescio o arrotondate, ottuse, le superiori lanceo- late, acute; siliquette a 2 logge, con 2-4 semi rugosi. Nei luoghi rocciosi della zona subapennina e apennina, non comune. A M. Birro (Marz.), presso Fabriano (Ottav.), al Furlo (Nard., Feder.!). Fiorisce in aprile e maggio. Annua. Gen. 29. — IBERIS L. Abito. — Pianticella cespugliosa, liscia o cigliata, colle foglie semplici, carnosette, coi fiori bianchi, talora rosseggianti, in corimbo, colle siliquette ovate, munite di un margine membranoso. I. saxatilis I. Bert. Flor. It. VI. p. 552. Caule tortuoso, duro, assai ramoso, alto 5-20 cent.; foglie lineari intere, acute; pedicelli pubescenti. Nella parte scoperta dei più alti Apennini meridionali. A_ Balzo Borghese (Ottav.), a M. Corona (Ors.). Fiorisce in giugno. Perenne. Gen. 30. — BISCUTELLA L. Abito. — Pianta piccola o mediocre, col caule quasi nudo, colle foglie semplici, pelose, coi fiori giallicci, in corimbo composto, colle siliquette nitide, larghe, schiacciate, reniformi, divise in 2 dal tra- mezzo che si prolunga in uno stilo diritto. B. levigata L. Bert. Flor. It. VI. p. 526. Sin. — B. dydima Scop. Caule eretto, più o meno ramoso superiormente, alto 2-5 decim.; foglie radicali ora bislunghe, ottuse, intere, ora acute e grossa- mente dentate, le cauline quasi abortive; semi minutissimamente punteggiati. Nei pascoli degli alti Apennini meridionali. A M. Sibilla (Marz., Mare.), M. Vettore (Maur.), M. Birro (Utili), ove 1’ ho raccolta. Fio- risce in giugno e luglio. Perenne. Gen. 31. — SENEBIERA Por. (Tav. XLII, fig, 432). Abito. — Piante fetide, liscie, di colore verde scuro, sdraiate in terra, assai ramose, colle foglie frasta- gliate, coi fiori bianchi piccolissimi, colle siliquette globulose, divise in 2 dal tramezzo (didime), . ora rugose, ora spinulose. 1..9. Coronopus Poir. Bert. Flor. It. VI. p. 531. (fig. 432). Sin. — Cochlearia Coronopus L. Coronopus procumbens Gil. Foglie piuttosto grandi, pennatifide, colle lacinie bislunghe, ot- tuse, ora intere, ora irregolarmente dentate; siliquette spinulose. Quà e là nei luoghi incolti, lungo le strade. A Montefortino 604 (Marz.), a Pesaro (Scagn.!), all’Angeio e in Canale presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in primavera e in estate. Annua. 2. S. pinnatifida DC. Bert. Flor. It. VI. p. 530. Sin. — S. didyma Pers. Coronopus didiymus Sm. Foglie piccole, pennatifide, colle lacinie brevi, spesso inciso- dentate nelle foglie inferiori ; siliquette turgide, minutamente rugose. L'ho raccolta in Ancona, presso l’Arco di Trajano e al Man- dracchio. Fiorisce in luglio. Annua. Gen. 32. — ISATIS L. (Tav. XLII, fig. 434). Abito. — Piante mediocri o piccole, liscie o anche pelose, glaucescenti; colle foglie semplici, coì fiori gialli, numerosi, colle siliquette piuttosto grandi, bislunghe o ellittiche, ottuse, schiacciate, alate, che divengono nere o rossastre essiccando. l. I. tinctoria L. Bert. Flor. It. VI. p. 512. (fig. 434). Caule eretto, ramoso superiormente, alto 4-8 decim.; foglie in- feriori bislungo-ellittiche, ristrette in picciolo, le superiori lanceolate, sessili, auricolate alla base; fiori gialli dorati, assai piccoli; sili- quette cuneiformi, arrotondate all’apice, molto più lunghe che larghe. Var. — I. hirsuta DC. Caule e foglie pelose. Nei luoghi incolti, nei prati della zona subapennina e apennina. A M. Vettore (Ors.), M. Sibilla (Scagn.!), a Valle Ussita (R. Ricci), a Pierosara (Ottav.), ad Albacina ove 1 Lo trovata abbondante. Ho raccolta la var. al M. Sanvicino. Fiorisce in maggio e giugno. Bienne. 2. I. alpina AN. Bert. Flor. It. VI. p. 516. Caule eretto, ramoso superiormente, alto 1-3 decim.; foglie in- feriori ovato-bislunghe, ristrette in picciolo, le superiori lanceolate, sessili, auricolate alla base: fiori gialli, piuttosto grandi; siliquette ellittiche, lunghe il doppio della loro larghezza. : Sulle più alte cime degli Apennini meridionali. AM. Sibilla (Marc.), a M. Vettore (Ottav., Marz., Sang., R. Ricci). Fiorisce in agosto. Perenne. Gen. 33. — NESLIA Desv. (Tav. XLII, fig. 429). Abito. — Pianta mediocre, gracile, pelosa e ruvida in basso, colle foglie semplici, coi fiori piccoli, gialli pallidi, colle siliquette globulose, reticolate, disposte in racemi lassi, allungati. N. paniculata Desv. Bert. Flor. It. VI. p. 592. Sin. — Myagrum paniculatuwim L. Rapistrum paniculatum Aît. 605 Caule eretto, ramoso superiormente, alto 3-6 decim.; foglie in- feriori bislungo-lanceolate, le superiori lanceolate, acute, appena denticolate, sessili, con 2 orecchiette acute alla base: siliquette sor- montate dallo stilo poco più breve di esse. Fra i campi di grano, quà e là. A Montefortino (Marz.), a Macerata (Nard.), a Senigallia (Salvat.), a Pesaro (Scagn.!), a Pie- tralacroce, S. Margherita presso Ancona ove l ho raccolta. Fiori. sce in maggio. Annua. Gen. 34. — CALEPINA Apnaxns. (Tav. XLII, fig. 431). Abito. — Pianta piccola, tenera, prostrata, liscia, colle foglie semplici, almeno quelle superiori, coi fiori assai piccoli, bianchi, colle siliquette piccole, globoso-piriformi, in racemi allungati, lassi. C. Corvini Desv. Bert. Flor. It. VI. p. 600. Sin. — Crambe Corvini AU Bunias cochlearioides Mur. Lolia cochlearioides Pers. Myagrum erucefolium Savi. Caule più o meno prostrato, ramoso, alto 2-4 decim.; foglie radicali ora runcinate e pennatifide, ora bislunghe, ottuse, le cauline sessili, dentate, con 2 orecchiette acute alla base. . Nei luoghi freschi, nelle siepi ombrose, dal littorale alla zona subapennina. A_Montefortino Ro) a Macerata (Nard.), a Jesi (Grilli!), a Pesaro (Scagn.!), a S. Margherita, Piazza d'armi, Mon- .tedago presso Ancona, ove |’ va raccolta. Fiorisce da marzo a mag- gio. Annua. Gen. 35. — MYAGRUM !. (Tav. XLII, fig. 430). Abito. — Pianta mediocre, tenace, liscia e glaucescente, colle foglie semplici, coi fiori gialli, quasi sessili, colle siliquette turgide, fatte quasi a piramide, con 2 gibbosità laterali, terminate da uno stilo breve, conico. M. perfoliatum L. Bert. Flor. It. VI. p. 609. Sin. — Cakile perfoliata DC. Caule eretto, ramoso, alto 3-6 decim.; foglie radicali lanceo- late, ottuse, sinuate o intere, le superiori sessili con 2 larghe orec- * chiette alla base; siliquette striate specialmente nella loggia infe- riore fertile. Quà e là fra i campi, piuttosto raramente. Nel Camerinese (Ottav.), presso Urbino (Azzar.), nel Pesarese (Scagn.!), a M. Co- : nero, ove | ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 606 Gen. 36. — BUNIAS L. (Tav. XLII, fig. 433). Abito. — Pianta mediocre o elevata, ma gracile, col caule sparso di minute rugosità, colle foglie più o meno frastagliate, coi fiori gialli, colle siliquette piuttosto grandi, quasi cubiche, munite di lar- ghe creste negli angoli, B. Erucago L. Bert. Flor. It. VI. p. 617. Sin. — Erucago campestris Desv. Caule eretto, ramoso, alto 3-8 decim.; foglie radicali runcinate o bislunghe e semplicemente dentate, le cauline lanceolate, dentate o intere. Nei luoghi coltivati della zona subapennina, non comune. Presso il Sanvicino, d'onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in giugno e luglio. Annua. FAMIGLIA CIII. — FUMARIACEER (Tav. XLII, fig. 435 a 438). Le nostre fumariacee sono piante erbacee, fragili, succolente, talora rampicanti o appoggiate sopra altre piante, liscie e spesso glauche, senza odore. Hanno la radice fibrosa o anche tuberosa, il fusto cilindrico, solcato, ramoso, le foglie decomposte, alterne, senza stipole. I fiori sono piccoli o mediocri, ermafroditi, irregolari, distribuiti in racemi terminali od opposti alle foglie, sopra pedicelli forniti di brattee caduche e che s’ingrossano verso l’apice nella fruttificazione, inodori, rosei macchiati di porporino scuro o bianchi. Hanno il calice di 2 sepali fugaci, la corolla di 4 petali, di cui 2 esterni più grandi e il superiore prolungato posteriormente in uno sperone o in una bozza, i 2 interni saldati all'apice, 6 stami (nei nostri generi) riuniti pei filamenti in 2 fasci, l’ovario doppio, a logge monosperme o polisperme, collo stilo fillforme. Il frutto è rappresentato da un achenio globuloso osseo o da una siliqua bislunga che si apre in 2 valve, con parecchi semi, Gen. 1. FUMARIA — Frutti globuliformi contenenti un solo seme. Gen. 2. CORYDALIS — Frutti bislunghi a siliqua, con parecchi semi lenticolari. 607 Gen. 1. — FUMARIA L. (Tav. XLII, fig. 435 a 438). Abito. — Piante piccole o mediocri, liscie e spesso glauche, flaccide, talvolta rampicanti, colle foglie de- composte in foglioline più o meno frastagliate e minute, munite anche di cirri, coi fiori piccoli, per lo più macchiati di rosso scuro. l. F. capreolata L. Bert. Flor. It. VII. p. 306. (fis. 437). Caule spesso rampicante e munito di cirri, ramoso, alto 2-8 decim.; foglie bipennate, colle foglioline cuneiformi, profondamente incise; fiori mediocri, bianchi o leggermente rosei, con una macchia porporina scurissima all’apice e coi sepali lunghi circa la metà della corolla; frutti lisci, ricurvi, ottusi all'apice. Nelle siepi, negli orti, nelle boscaglie, comune in tutta la re- gione, fino alla zona subapennina. Dovunque presso Ancona. Fiori- sce dall’aprile a giugno. Annua. 2. F. agraria Lag. Bert. Flor. It. VII. D° 305. Sin. — F. media Ten. Caule senza cirri, ramoso, assai succolento, alto 3-6 dec.; foglie bipennate, colle foglioline grandi, cuneiformi, profondamente incise; fiori grandi, rosei, con una macchia porporina scurissima all’apice, coì sepali lunghi circa '/, della corolla; frutti leggermente rugosi, non ricurvi, con una piccolissima punta all’apice. Negli spalti della città di Ancona, ove l ho raccolta. Fiorisce in aprile. Annua. 3. F. officinalis L. Bert. Flor. It. VII. p. 303. (fig. 435, 436). Caule giacente o ascendente, flessuoso, ramosissimo, alto 2-5 decim.; foglie bipennate, colle foglioline profondamente spartite in lacinie lineari; fiori piccoli, roseìi o quasi rossi, con una macchia porporina scurissima all’apice; frutti lisci, ascendenti, ombelicati all'apice. Var. a — Y. densiflora DCO. Fiori in spica compatta. Var. Db — F. Wirtgeni Koch. Foglie glauche quasi cenerognole; fiori di colore porporino in- tenso; frutti con una piccolissima punta all’ apice. Nei luoghi ombrosi, nelle siepi, negli orti, assai comune, insie- me alla var. a) in tutta la regione fino alla zona subapennina. Do- vunque presso Ancona. Fiorisce dalla primavera all’autunno. Annua. Ho raccolta la var. b) a Porto-Recanati fiorita in marzo. h. F. parviflora Lamk. Bert. Flor. It. VII. p. 310. (fig. 438). Sin. — Y. leucantha Viv. 608 Caule eretto, ramoso, alto 1-3 decim.; foglie glauche, decom- poste, a foglioline profondamente incise in lacinie lineari, anguste; fiori piccoli, bianchi, generalmente con una macchia scurissima al- l'apice; frutti rugosi, appuntati, eretti, sopra pedicelli lunghi circa quanto essi. Quà e là nei luoghi aridi, nei muri. In Ascoli (Ors.), a S. El. pidio (Nard.), a Macerata (Utili), a Jesi (Grilli!), a Pietralacroce, al M. Conero presso Ancona, ove l’ ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. Gan. 2. — CORYDALIS DC. Abito. — Pianta mediocre, glauca, colla radice tuberosa, col fusto cavo, colle foglie piuttosto grandi, 2 volte ternate, coì fiori in spica densa, rosei o bianchi, accompagnati da brattee fogliacee. C. tuberosa DC. Bert. Flor. It. VII. p. 290. Sin. — C. bulbosa Pers. C. cava Schw. Fumaria bulbosa L. Radice tuberosa cava, coperta di fibrille; caule ascendente, sem- plice, con 2 sole foglie doppiamente ternate, a foglioline cuneiformi, profondamente divise in lacinie bislunghe, ottuse; brattee ovate, intere; sperone della corolla turgido, ricurvo. Nei boschi di faggio degli Apennini. A_M. Bove (Ors.), M. Ne- rone (Ottav.), M. Catria (Picc.!), M. Cucco, ove l’ ho raccolta. Fio- risce in maggio e giugno. Perenne. FAMIGLIA CIV. — PAPAVERACEE (Tav. XLII, XLIII, fig. 439, a 443). Le papaveracee sono piante erbacee, di mediocre statura, ora pe- lose, ora liscie e glauche, contenenti succhi lattiginosi bianchi o gialli, venefici. Hanno la radice fibrosa, il caule cilindrico, ramoso o anche sem- plice, talvolta ingrossato nella inserzione delle foglie che sono alterne, più o meno frastagliate e decomposte, sfornite di stipole. I fiori sono mediocri o grandi, ermafroditi, regolari, solitarì o po- chi in ombrelle, peduncolati, senza brattee, evidenti per il loro colore rosso intenso o giallo dorato. Hanno il calice di 2 sepali caduchi, la corolla di 4 petali larghi, fugaci, un grande numero di stami, l’ovario polispermo, sormontato da uno stimma sessile discoidale o a 2 lobi. 609 Il frutto è una capsula, ora breve, turgida, che si apre mediante pori superiori, ora allungata a siliqua che si scinde in 2 valve. Gen. 1. CHELIDONIUM — Frutto allungato, a 2 valve che si aprono dal basso all'alto, senza tramezzo interno: fiori mediocri, gialli, in ombrelle. Gen. 2. GLAUCIUM — Frutto allungato, a 2 valve che si aprono dal- - l'alto al basso, con tramezzo interno; fiori grandi, gialli, solitari. Gen. 3. PAPAVER — Frutto a capsula turgida, che si apre mediante pori superiori: fiori mediocri o grandi, rossi. Gen. 1. — CHELIDONIUM L. (Tav. XLIII, fig. 443). Abito. — Pianta mediocre, contenente un succo lattiginoso aranciato, liscia o appena cigliata nel fusto, colle foglie deccmposte, verdi oscure di sopra, glauche di sotto, coi fiori mediocri, gialli, in om- brelle laterali, coì frutti allungati, cilindroidei, rostrati all'apice. C. majus L. Bert. Flor. It. V. p. 309. Caule ascendente o eretto, ramoso, turgido nei nodi, alto 3-6 decim.; foglie pennate, colle foglioline larghe, ovate, ottuse, ottu- samente dentate e anche incise. In qualche località del Pesarese (Scagn.!), a M. Nerone (Mat- tencci!), presso la Pergola, ove l’ ho raccolta. Fiorisce da aprile a luglio. Perenne. Gen. 2. — GLAUCIUM Tours. (Tav. XLII, fig. 442). Abito. — Pianta robusta, cespugliosa, intensamente glauca, liscia o sparsa di peli papillosi nelle foglie, coi fiori grandi, gialli dorati, solitari, coi frutti cilindroidei, lunghissimi, spesso incurvati. G. luteum Scop. Bert. Flor. It. V. p. 312. Sin. — G. flavum Orantz. Chelidonium glaucium L. Caule ascendente, ramoso, alto 3-6 decim.; foglie radicali pen- natifide, attenuate in lungo picciolo, colle lacinie lobate, irrego- larmente e acutamente dentate, le cauline sessili, abbraccianti al- la base. x Nelle spiagge adriatiche di quasi tutta la regione. A Porto Ci- . vitanova (Ors.), a Porto Recanati, Portonovo, alle Torrette presso Ancona, a Falconara, a Senigallia, nelle quali località 1° ho rac- colta, a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in estate. Bienne. 39 610 Gen. 3. — PAPAVER L. (Tav. XLII, fig. 439 a 441). Abito. — Piante mediocri, più o meno pelose e cigliate, colle foglie decomposte, coi fiori mediocri o gran- 3. 4 di, sopra lunghi peduncoli solitarî, di colore rosso vivo o porporino, talvolta pallido, macchiati spesso di nero ne] centro, coi frutti a capsula ovata o ellittica, liscia o coperta di setole ascendenti. P. Rhoeas L. Bert. Flor. It. V. p. 324. (fig. 439). Sin. — P. erraticum Caesalp. Pianta coperta di peli giallognoli, col caule eretto, ramoso o anche semplice, alto 3-6 decim.; foglie superiori pennatifide, colle lacinie acute, grossamente seghettate; fiori grandi, di color rosso miniato, solitari sopra peduncoli assai lunghi, coi filamenti capil- lari; capsule liscie, ovato-globose. Fra le biade, nei foraggi, lungo le strade, comunissima in tutta la regione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. Si distingue col nome di Papola. Nora — Attenendomi al parere di G. D Koch, non ho creduto distinguere nemmeno come varietà la forma magra, più piccola, a foglie meno incise che s'incontra quà e là*colla specie e dovrebbe riferirsi al P. intermedium Iteich. P. dubium L. Bert. Flor. It. V. p. 323. (fig. 440). Pianta irsuta, col caule eretto, ramoso o semplice, alto 3-6 decim.; foglie una o due volte pennatifide, colle lacinie lineari acute, lunghette; fiori più piccoli della sp. prec., rossi, accidentalmente bianchi, coi filamenti filiformi; capsule liscie, assottigliate alla base. È stata raccolta a Montegrimaro nell’ Urbinate (Azzar.). Fio- risce in maggio e giugno. Annua. " P. Argemone L. Bert. Flor. It. V. p. 318. Pianta più o meno cigliata, col caule eretto o ascendente, alto 2-6 decim.; foglie bipennatifide, colle lacinie acute; fiori mediocri, sopra pedicelli piuttosto lunghi, dì colore rosso pallido, macchiati di nero alla base dei petali e coi filamenti ingrossati all’ apice; capsule bislunghe, attenuate alla base, sparse di setole giallognole. Nei luoghi incolti montuosi, assai rara. Nella Prov. di Pesaro e Urbino (Brign.), sul M. Conero, ove 1’ ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. P. hybridum L. Bert. Flor. It. V. p. 316. (fig. 441). Pianta pelosa o cigliata, col caule eretto o ascendente, ramoso, alto 2-3 decim.; foglie bipennatifide, colle lacinie cuneate, incise, acute, spesso terminate da una setola; fiori piccoli, sopra pedicelli med'ocri, di colore rosso vinoso, macchiati di nero nel centro, coi filamenti ingrossati all'apice; capsule ovate, ricoperte di setole gial- lognole, patenti, arcuate. 611 Lungo le strade, nei limiti erbosi, fra i campi della zona litto- rale e dei colli, ma non dovunque. L'ho raccolta presso Ancona, a Jesi, a Fermo, a Porto S. Giorgio, a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in maggio e giugno. Annua. Nora — Incontrasi talora inselvatichito il comune Papavero (P. somniferum L.) che si alleva nei giardini per la bellezza dei suoi fiori, grandi, di colore rosso vivo o violacei o bianchi, sovente resi doppi dalla coltivazione. FAMIGLIA. CV. — BERBERIDACEE In questa famiglia si comprende nella flora nostra il solo gen. Ber- beris, di cui segue la diagnosi. Gen. BERBERIS — Fiori ermafroditi regolari, con il calice di 6 sepali colorati, caduchi, la corolla di 6 petali arrotondati, glandolosi alla base, 6 stami liberi, l’ovario a una loggia, terminato dallo stilo semplice. Il frutto è una bacca con 1-3 semi. Gen. BERBERIS L. (Tav. XLIII, fig. 444). Abito. — Frutice spinoso, in cespuglio, colla scorza cenerina o rossigna, colle foglie semplici, liscie, pic- ciolate, in fascetti, coi fiori gialli, in grappoli, coi frutti pendenti, bislunghi, succhiosi, acidi, di colore rosso corallo a maturità, B. vulgaris L. Bert. Flor. It. IV. p. 222. Caule eretto, assai ramoso, alto 1-2 metri; foglie oblunghe, appuntate, più o meno seghettato-cigliate, accompagnate alla base da spine generalmente triforcate. Nei luoghi boschivi della zona subapennina e apennina, rara. A S. Severino (Spad.), nel Fabrianese, d'onde mi fu comunicata da Ghizzoni, nel bosco Ciccolini presso Macerata (Amicucei!). Fio- risce in primavera. Si distingue col nome volgare di Crespino, Sco- tanella. Coltivasi talora nei boschetti. FAamicLiA CVI. — RANUNCOLACEE (Tav. XLIII a XLV, fig. 445 a 464). Le ranuncolacee sono piante per lo più erbacee, raramente ligne- scenti, contenenti quasi sempre dei succhi acri e velenosi, ora piccole 612 e gracili, ora elevate e sarmentose, ora liscie, ora pelose, inodore 0 fetide. Hanno la radice fibrosa o bulbosa o tuberosa, il fusto e i rami ci- lindroidei o angolosi, sovente vuoti; le foglie più spesso alterne che op- poste, picciolate (almeno quelle inferiori), raramente fornite di stipole, semplici o composte, talvolta di 2 forme, cioè le foglie radicali diverse dalle cauline. I fiori sono variabilissimi nella forma e nei colori, ermafroditi, ora regolari, ora irregolari, talvolta incompleti e col calice colorato, cioè. divenuto petaloideo e coi veri petali deformati (reltarì) o anche nulli. Tali fiori sono diversamente disposti in racemi, in pannocchie, in corimbi, in ombrelle, ovvero solitarì, accompagnati o no da brattee. Quando il fiore è regolare, il calice è per lo più di 5 sepali, raramente di 2-4, spesso caduchi, ovvero di molti sepali colorati, la corolla di 4-5 0 più petali ora ottusi e concavi, costituendo la corolla rosacea, ora a cartoccio e rudimentali. Se il fiore è irregolare, presenta uno sperone o una specie di cappuccio. Gli stami sono in generale assai numerosi, liberi; l’ovario è per lo più multiplo, costituito di tanti ovari semplici (carpofilli), in qualche caso uno solo, raramente saldati insieme, contenenti uno o più ovuli, collo stilo semplice, alle volte piumoso. Il frutto è formato di achenî, ovvero di follicoli coriacei contenenti uno 0 più semi; in un solo caso (Actaea) assume i caratteri di una bacca succhiosa. Gen. 1. ACTAEA — Fiori bianchi, regolari, completi; 4 sepali caduchi; 4 petali spatolati: frutto a bacca succhiosa. Gen. 2. PAEONIA — Fiori rossi, quasi regolari, completi; 5 sepali di- suguali, 5 o più petali assai grandi: frutto di pochi follicoli pro- tetti dal calice persistente. Gen. 3. DELPHINIUM — Fiori azzurri, irregolari, speronati; 5 sepali colorati, 1-4 petali; frutto di 1-3-5 follicoli liberi. Gen. 4. ACONITUM — Fiori giallognoli (nella nostra specie), irrego- lari; 5 sepali colorati, di cui quello superiore più grande e a cap- puccio; 2 petali; frutto generalmente di 3 follicoli liberi. Gen. 5. AQUILEGIA — Fiori cerulei, violacei, accidentalmente bianchi, regolari, completi; 5 sepali colorati, caduchi; 5 petali fatti a imbuto ricurvo in sperone inferiormente: frutto di 5 follicoli saldati alla base. Gen. 6. TROLLIUS — Fiorì gialli, regolari, completi; 5-15 sepali co- lorati, caduchi; altrettanti petali linguiformi, piccolissimi; frutto di parecchi follicoli sessili, verticillati. Gen. 7. ERANTHIS — Fiori gialli, regolari, completi; 6-8 sepali colo- rati: 5-8 petali rudimentali, a cartoccio bilabiato; frutto di 4-9 fol- licoli rostrati, circondati da un involucro di brattee. Gen. 3. HELLEBORUS — Fiori verdastri o rosei, regolari, completi; 5 sepali concavi, 5-20 petali rudimentali, tubulosi, bilabiati; frutto di follicoli sessili, venati trasversalmente, circondati dal calice. 613 Gen. 9. NIGELLA — Fiori azzurri 0 bianchi, regolari, completi; 9 se- pali grandi, colorati, a stella, caduchi; 8 petali rudimentali bila- biati; frutto di 3-5-10 follicoli rostrati, più o meno saldati fra loro. Gen. 10. RANUNCULUS — Fiori gialli, raramente bianchi, regolari, completi; 5 sepali, raramente 3, caduchi; 5 petali, talora più, con- cavi; frutto di molti acheni in capolino, lisci 0 spinulosi, terminati in becco più o meno evidente. Gen. 11. ADONIS — Fiori rossi, raramente gialli o bianchi, regolari, completi; calice di 5 sepali parzialmente colorati, caduchi; 5 petali o più; frutto bislungo di molti achenî rugosi, mucronati. Gen. 142. ANEMONE — Fiori azzurri, violacei, bianchi, gialli, regolari, incompleti; calice di 5 o più sepali petaloidei; petali nulli; frutto rigonfio nel ricettacolo, di molti achenî sormontati dallo stilo per- sistente, spesso piumoso. Gen. 13. — THALICTRUM — Fiori gialli, bianchi o violacei, rego- lari, incompleti; calice di 4 sepali caduchi; corolla nulla; frutto di parecchi achenî striati o angolosi o alati. Gen. 44. CLEMATIS — Fiori bianchi o violacei, regolari, incompleti; calice di 4-5 sepali colorati; corolla nulla; frutto di molti acheni collo stilo persistente, talvolta piumoso; piante legnose. Gen. 1. — ACTAEA L. (Tav. XLV, fig. 464). Abito. — Pianta mediocre, liscia, colle foglie grandi, composte, di cui una radicale lungamente picciolata e un'altra o poche cauline; fiori in racemo breve, terminale; frutti neri, lucidi. A. spicata I. Bert. Flor. It. V. p. 306. Caule eretto, angoloso, alto 3-6 decim.; foglie a decomposizione ternata, picciolate, a foglioline grandi, ovate, acuminate, profonda- mente seghettate, le 2 laterali oblique alla base, quella di mezzo spesso lobata. Nei boschi di faggio degli Apennini. A _M. Vettore (Ors.), a Capo di Tenna, alla Macchia di Trocca (Marz.), a M. Regnolo (Ottav.), sui M.' di Sarnano (Nard.), a M. Catria (Picc.!), ove l'ho raccolta, a M. Nerone (Matteucci!). Fiorisce in estate. Perenne. Gen. 2. — PAEONIA LI. Abito. — Pianta mediocre, con foglie grandi, di colore verde scuro superiormente, pallide di sotto; fiore grande, solitario, terminale, brevemente peduncolato, P. peregrina Mill. Arc. Comp. Flor. It. p. 21. Sin. — P. officinalis L. P. rosea Host. Caule eretto, flessuoso, solcato, squamoso alla base, alto 3-6 614 decim.; foglie composte, 2-3 volte tripartite, colle foglioline lanceo- late, acute, più o meno scorrenti, intere o incise. Sulla parte scoperta degli Apennini, non comune. A M. Priore, Capo di Tenna (Marz.), M. Sibilla (Scagn.!), M. Vettore, sui M.' di Sarnano (Nard.), al M. Sanvicino (Nard.) d'onde l’ebbi da Grilli. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Gen. 3. — DELPHINIUM L. (Tav. XLV, fig. 4011). Abito. — Piante piccole o mediocri, tenaci, liscie o pelosette, colle foglie decomposte in numerose lacinie sottili, lineari, coi fiori mediocri, disposti in racemi eretti, lassi, contratti o allungati e quasi spiciformi, 1. D. Consolida L. Bert. Flor. It. V. p. 398. (fig. 461). Pianta liscia; caule eretto, a rami divaricati, alto 2-5 decim.; . foglie decomposte in lacinie lineari strettissime; fiori di colore az- zurro intenso, sopra pedicelli piuttosto lunghi, in racemi contratti e radi, accompagnati da brattee semplici; frutto di un solo follicolo. Fra i campi dopo le messi in tutta la regione, assai comune. Dovunque presso Ancona. Fiorisce da giugno a ottobre. Annua. Si distingue col nome di Speronella selvatica. 2. D. halteratum Sibth. Bert. Flor. It. V. p. 403. Sin. — D. peregrimun var. Arc. Pianta pelosetta; caule eretto, flessuoso, ramoso, alto 2-6 dec.; foglie inferiori suddivise in numerose lacinie lanceolato-lineari, le superiori meno laciniate e anche semplici; fiori azzurri, sopra pe- dicelli brevi, in racemi allungati spiciformi; frutto di 3 follicoli. A S. Elpidio (Ors.), a M. Nerone (Scagn.!). Fiorisce in pri. mavera e in estate. Annua. 3. D. velutinum Bert. Flor. It. V. p. 406. Pianta vellutata; caule eretto, generalmente semplice, alto 5-10 decim.; foglie palmate, col picciolo dilatato alla base, decomposte in numerose lacinie lineari piuttosto lunghe, spesso triforcate all’a- pice; fiori di colore azzurro violaceo, pelosetti esternamente, sopra pedicelli brevissimi, in racemo spiciforme; frutto di 3 follicoli. Sulla parte scoperta degli Apennini. Al M. dei Fiori, a M. Re- gnolo, alla Frondosa (Marz.), ove 1’ ho raccolta, sui M.' di Sarnano (Nard.), di Camerino (Ottav.), sui M.i di Carpegna (Scagn.!), a M. Catria (Picc.!) e a M. Cucco, nelle quali ultime località 1° ho pure raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. Nora — Non ho mai incontrata nelle Marche, almeno apparentemente selvatica, la comune Spe- ronella dei giardini (Delphinium Ajacis L.), spesso coltivata per i suoi bei racemi spi- ciformi di fiori azzurri, rosei o bianchi, —crcro-_ —P—._ e 615 Gen. 4. — ACONITUM L. (Tav. XLV, fig. 463). Abito. — Pianta grande, robusta, appena pelosetta o liscia, colle foglie frastagliate, le inferiori grandi, coi fiori mediocri, gialli pallidi, in racemo terminale, eretto, denso. A. Uycoctonum L. Bert. Flor. It. V. p. 417. Sin. — A. Vulparia Reich. Caule un po’ angoloso, eretto, semplice o ramoso, alto 6-10 decim.; foglie palmate, profondamente divise in 5-9 lobi cuneati, suddivisi in lacinie lanceolate, acuminate, con qualche dente; cap- puccio dei fiori tubuloso; frutto di 3 follicoli lisci. Nelle radure del limite superiore del faggio, sugli Apennini. Alla Frondosa, ove V ho raccolta, a M. Regnolo ( Marz.), M. S. Ber- nardo (Ors.), M. Sanvicino (Nard., Grilli!) ove pure 1° ho raccolta, a M. Nerone (Ottav.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. Si rac- coglie col nome di Aconito. Gen. 5. — AQUILEGIA LI. (Tav. XLV, fig. 460). Abito. — Piante mediocri o anche grandi, liscie o quasi, talora un po’ vischiose, colle foglie decomposte, glauche nella pagina inferiore, coi fiori piuttosto grandi, disposti in corimbo rado terminale o so- litarî, pendenti. l. A. vulgaris L. Bert. Flor. It. V. p. 428. Caule eretto, ramoso superiormente, alto 3-10 decim.; foglie radicali e inferiori 2 volte ternate, colle foglioline ovato-cuneate, incise nel margine superiore in grossi denti ottusi; fiori azzurro-vio- lacei o anche bianchi, collo sperone ricurvo lungo e cogli stami più lunghi dei petali. Nei boschi degli Apennini, rara. Sul M. Sibilla (Scagn.!), a M. Sanvicino, d'onde l' ebbi da Grilli. Fiorisce in luglio. Perenne. 2. A. pyrenaica DC. Bert. Flor. It. V. p. 432. Caule eretto, semplice o ramoso, alto 2-3 decim.; foglie 2 volte ternate, colle foglioline quasi trifide, a denti ottusi; fiori azzurri, collo sperone diritto o quasi e eogli stami più brevi dei petali. È stata raccolta a M. Vettore (Ors.). Fiorisce in luglio e ago- sto. Perenne. i 616 Gen. 6. — TROLLIUS L. Abito. — Pianta mediocre, liscia, verde oscura, colle foglie assai frastagliate, scarse nel fusto, con uno 0 pochi fiori grandi, solitarî, terminali, odorosi, più o meno peduncolati, di un bel giallo. T. europaeus L. Bert. Flor. It. V. p. 580. Caule eretto, striato, semplice o poco ramoso, alto 2-6 decim,; foglie palmate, divise in 5 lobi cuneati, frastagliati in lacinie acu- tamente e profondamente seghettate. Fiore globoso, coi sepali con- niventi. Cito questa specie sulla fede di Sanguinetti che la raccolse nei prati umidi del M. Vettore, forse nelle adiacenze del laghetto di Pi- lato. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. Gen. 7. — ERANTHIS SALISB. (Tav. XLIV, fig. 456). Abito. — Pianticella nana, succhiosa, liscia, colle foglie che spuntano dopo i fiori, concave, orbicolari, fra- stagliate nel bordo, col fiore solitario, cinto da un involucro di brattee pure frastagliato. E. hyematis Salisb. Bert. Flor. It. V. p. 585. Sin. — Helleborus hyemalis L. Scapo eretto, alto 4-10 cent., in gran parte sotterraneo; fiore coi sepali lucenti, caduchi, bislunghi, ottusi, circondato da un invo- lucro sessile, orbicolare, grande quanto esso o più, diviso in lacinie lanceolato-lineari, intere o incise. Fra i campi coltivati dalla zona littorale e dei colli, comune. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in febbraio e marzo. Perenne. Gen. 8. — HELLEBORUS L. (Tav. XLV, fig. 457, 458). Abito. — Piante mediocri e anche grandi, robuste, liscie, fetide, di colore verde scuro, colle foglie grandi, profondamente frastagliate, coriacee, coi fiori mediocri, per lo più in corimbi terminali, raramente solitarî, accompagnati da brattee fogliacee, coi sepali che inverdiscono invecchiando. l. H. niger L. Bert. Flor. It. V. p. 588. Foglia radicale lungamente picciolata, palmata, divisa i in 5-9 lacinie bislunghe, più o meno ottuse, seghettate verso l'apice; scapo per lo più di un solo fiore piuttosto grande, bianco o roseo, accom- pagnato da brattee ovate, intere. Registro questa specie nella fede del Brignoli che la pone fra le piante dei M.' di Urbino. D'altronde la sua esistenza in questi non mi sembra improbabile, mentre la specie stessa cresce nella adiacente Toscana. Fiorisce in gennaio. Perenne. 617 2. H. foetidus L. Bert. Flor. It. V. p. 592. (fig. 457, 458). Foglie divise in 7-9 lacinie lanceolate, anguste, acuminate, leg- germente seghettate e anche intere, le superiori col picciolo alato; fiori piuttosto piccoli, verdastri, talora sfumati di rossigno, in pan- nocchia corimbosa, accompagnati da brattee ovato-lanceolate, intere. Nei boschi degli Apenrini. A_Montefortino (Marz.), nei M.' del Maceratese (Nard.), a M. Catria (Picce.!), ove l'ho raccolta. Fio- risce in marzo e aprile. Perenne. 3. H. viridis L. Bert. Flor. It. V. p. 589. Foglia radicale che nasce per lo più dopo i fiori, lungamente picciolata, divisa in molti segmenti lunghi, lanceolati, acuti, pro- fondamente seghettati, ora interi, ora suddivisi in 2-3 lacinie; fiori piuttosto grandi, verdastri, terminali, accompagnati da brattee simili alle foglie. Nei luoghi selvatici della zona subapennina e apennina. A_M. Corona (Ors.), presso Sarnano (Marz.) ove V ho raccolta, nel Ma- ceratese (Nard.), a M. Nerone e M. Cucco (Scagn.!), a M. Catria, M. Sanvicino, in Apiro, ad Albacina, nelle quali località V ho rac- colta. Fiorisce in marzo e aprile. Perenne. Si raccoglie, come i pre- cedenti, col nome di EZleboro. Gen. 9. — NIGELLA L. (Tav. XLV, fig. 459). Abito. — Piante mediocri, gracili, liscie, colle foglie decomposte in numerose e piccole lacinie capillacee, coì fiori piuttosto grandi, solitari all'apice dei rami, accompagnati talora da un involucro di brattee simili alle foglie superiori. l. N. arvensis L. Bert. Flor. It. V. p. 436. Caule eretto, striato, a rami alterni, alto 2-4 decim.; foglie bi- pennate, decomposte in lacinie lineari; fiori senza involucro; folli coli del frutto saldati fin verso la metà. Sarebbe stata raccolta presso Urbino dal Prof. Federici. Fio- risce in estate. Annua. l. N. damascena L. Bert. Flor. It. V. p. 434. (fig. 459). Caule e foglie come nella specie precedente; fiori circondati da brattee bipennate, più grandi di essi; follicoli del frutto saldati fino all'apice. Comune nei campi coltivati, lungo le strade di campagna, negli orti della zona littorale e dei colli. Dovunque presso Ancona. Fio- risce in giugno. Annua. 618 Gen. 19. — RANUNCULUS L. (Tav. XLIV, fig. 451 a 455). Abito. — Piante mediocri, talvolta piccole, a radice fibrosa, tuberosa e anche bulbosa, ora liscie, ora pe- lose, colle foglie più spesso decomposte, più raramente semplici, coi fiori piccoli o mediocri, sopra ) P 1 P plici, F peduncoli più o meno lunghi, terminali od opposti alle foglie; semi piccoli, lenticolari, rostrati, lisci o rugosi o spinulosi. si Fiori bianchi. l. R. aquatilis L. Bert. Flor. It. V. p. 571. (fig. 451). Sin. —- R. peltatus Schk. Pianta acquatica, molle, radicante alla base; foglie di 2 forme, quelle immerse suddivise in lacinie capillari, quelle emerse galleg- gianti, reniformi, tripartite, a lobi ottusamente inciso-dentati, lun- gamente picciolate; fiori assai piccoli, col ricettacolo irsuto, globoso. Nelle acque dolci stagnanti, nelle pozze, nei prati acquatrinosi, specialmente lungo il littorale. L'ho raccolta negli stagni di Loreto, di Porto Recanati, di Portonovo, di Casebruciate presso Ancona; cresce anche a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce da aprile a giugno. Perenne. 2. R. trichophyllus Chaix. Arc. Comp. Flor. It. p. 9. Sin. — R. pantothrix DC. Pianta acquatica molle, col caule ramoso; foglie tutte suddi- vise in lacinie capillari; fiori assai piccoli, sopra pedicelli grossetti, col ricettacolo irsuto, ovato. Nelle stesse località della specie precedente. A_Porto d’Ascoli (Ors.), Senigallia (Salvat.), Pesaro (Scagn.!), Jesi e Barcaglione presso Ancona, ove l’ ho raccolta, Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. 3. R. alpestris I. Bert. Flor. It. V. p. 515. Pianta liscia, a radici fibrose; caule ascendente o eretto, per lo più semplice, con 1-3 fiori, alto 1-2 decim.; foglie radicali cuo- riformi-arrotondate, a 3-5 segmenti cuneati, lobati e dentellati, ot- tusi, quelle cauline divise in 2-3 Jlacinie lineari, ovvero semplici, intere; fiori mediocri; semi lisci. Presso la cima del M. Vettore (Ors., Ottav., Mauri). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 4. R. Seguieri Vill. Bert. Flor. It. V. p. 522. Pianta più o meno lanuginosa, a radici fibrose; caule giacente o ascendente, tortuoso, per lo più semplice, alto 5-10 cent.; foglie tripartite, colle foglioline pennatifide, a lacinie lanceolate, acumi- nate; fiore grande: semi rugosi. Sulla cima del M. Vettore (Ors., Marz., Sang.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne, Fiori gialli, foglie intere 0 quasi ò. R. ophioglossifolius Vill. Bert. Flor. It. V. p. 499. Sin. — R. fistulosus Brign. Pianta liscia, a radici fibrose; caule radicante, eretto, fragile, ramoso, alto 2-5 decim.; foglie intere o quasi, le inferiori ovato- ellittiche, ottuse, le superiori lanceolate, acute; fiori assai piccoli, in pannocchia rada, bi-triforcata, terminale; semi minutamente granulosi. Nei ‘fossì di lento corso della zona littorale, rara. Ai Guazzi di Recanati (Nard.), nel Pesarese (Scagn.!), ai Prati della Ranoc- chia presso Ancona, ove l ho raccolta. Fiorisce in maggio. Annua. 6. R. brevifolius Ten. Bert. Flor. It. V. p. 512. Sin. — R. Phthora Crantz. Pianta liscia, a radici fibrose, crasse; caule giacente o ascen- dente, semplice, alto 1-2 decim.; foglie coriacee: quelle radicali re- niformi, incise, una sola caulina cuneata, divisa in lacinie acute; fiore mediocre; semi turgidi, lisci. Sui più alti Apennini meridionali, rara. A M. Vettore, a M. Si- billa (Ors., Marz., Ottav., Sang.), d'onde me l’ha comunicata R. Riceci. Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. 7. R. Ficaria L. Bert. Flor. It. V. p. 508. (fig. 454). Sin. — Ficaria ranunculoides DO. Pianta liscia, crassa, a radici tuberose; caule giacente o ascen- dente, semplice o ramoso, alto 1-3 decim.; foglie cuoriformi, lucide, leggermente dentate o angolose; fiori grandi, con 3 sepali e molti petali bislunghi, ottusi; semi ovati, turgidi, senza rostro. Nei prati, nelle siepi, fra i campi, comunissima in tutta la re- gione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in febbraio e marzo o più tardi verso 1° Apennino. Perenne. 8. R. Flammula LL. Bert. Flor, It. V. p. 497. Pianta liscia, crassa, a radici fibrose; caule giacente e radi- cante o ascendente, alto 2-4 decim.; foglie ovato-bislunghe o lan- ceolate, intere o seghettate, le inferiori lungamente picciolate ; fiori piccoli, in pannocchia terminale; semi turgidi, lisci. È stata raccolta da Orsini ai Pantanacci di M. Accumoli. Fio- risce in estate. Perenne. 9. R. gramineus L. Bert. Flor. It. V. p. 503. Pianta liscia e glaucescente, a radice bulbosa; caule gracile, striato, eretto, semplice, alto 2-4 decim.; foglie lanceolato-lineari, acuminate; fiori mediocri, solitarî, terminali; semi ovato-turgidi, rugosi. 620 Sui M.' Sibillini, al Piano grande di Castelluccio (Ors.). Fio- risce in maggio e giugno. Perenne. Fiori gialli, foglie più 0 meno suddivise, semi lisci. 10. 4. illyricus L. Bert. Flor. It. V. p. 530. Sin. — R. sericeus Willd. Pianta lanuginosa biancastra, a radici fibrose; caule eretto, semplice o poco ramoso, alto 2-3 decim.; foglie inferiori a 3 foglio- line, di cui la mediana picciolata, bi-tripartite, colle lacinie lanceo- late; fiori grandi, coi sepali rovesciati; semi con rostro mediocre, riuniti in capolino bislungo. Sui più alti Apennini meridionali, rara. AM. Vettore (Ors., Mauri), a Bonacquisto (Ors.). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. ll. R. millefoliatus Vahl. Bert. Flor. It. V. p. 528. Pianta appena pelosetta, a radici tuberose e fibrose ; caule eretto o ascendente, semplice, alto 1-2 decim.; foglie inferiori bipennate, colle foglioline incise in lacinie lanceolato-lineari, brevi; fiore me- diocre coi sepali non rovesciati, lisci; semi minutamente punteggiati, con rostro breve. Nei siti erbosi della zona apennina, non comune. Al M. dei Fiori (Ors.), a M. Priore, Capo di Tenna (Marz.), M. Catria (Picc.!), ove l’ ho raccolta, al /urZo (Feder.!). Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. 12. R. repens L. Bert. Flor. It. V. p. 501. Sin. — R. prostratus Lamk. Pianta liscia o quasi, a radici fibrose; caule radicante alla base, ascendente, ramoso, alto 2-5 decim.; foglie inferiori grandi, ternate, a foglioline picciolate, trilobate, incise e dentate sul margine supe- riore, quelle accanto ai fiori lanceolate; fiori mediocri, sopra pe- duncoli solcati, coi sepali non rovesciati; semi con rostro breve, arcuato. Nei lenti corsi d’acqua, nelle pozze, sul limite degli stagni, co- mune in tutta la regione. A_S. Margherita, alla Valle di Miano, alle Torrette, ai Prati, ecc. presso Ancona. Fiorisce dall’aprile a giugno. Perenne. Si distingue come le specie seguenti col nome collettivo di Ranuncolo, Bottone d’oro. 13. R. bulbosus L. Bert. Flor. It. V. p. 593. (fig. 452, 453). Pianta più o meno pelosa, a radici carnose, cilindrico-fusiformi, frammiste ad altre fibrose, che partono da un bulbo più o meno evidente; caule eretto, ramoso, alto 2-6 decim.; foglie inferiori tri- partite, coi lobi ovato-cuneati, suddivisi in 2-3 lacinie grossamente Ser 621 dentate, quello di mezzo sovente pedicellato; foglie supreme ridotte in lacinie lanceolate; fiori mediocri, sopra peduncoli solcati, coi se- pali rovesciati; semi con rostro breve, diritto o appena uncinato. Nei limiti erbosi, lungo le strade, nei prati, assai comune in tutta la regione. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in aprile e mag- gio. Perenne. Nora — Il nostro locale KR bu/bosus Z. almeno la forma dei dintorni di Ancona che ho potuto più accuratamente studiare e su cui ho redatta la diagnosi, non è certo il /2. bu/bosus L. dell'Arcangeli, del Boissier e di vari altri sistematici. Per tale specie, eminentemente po- limorfa, ho dovuto accettare gli stessi limiti già con giusto pensiero sintetico stabiliti da A. Bertoloni. Mi preme intanto assodare, nell'interesse più che altro di ulteriori e desi- derabili studi sui Ranuncoli italiani, che nelle forme anconitane del R. bulbosus L. da me esaminate, così variabili per la figura e dimensione delle foglie e per la quantità e disposizione delle appendici pilifere, costantemente trovai le radici per la più parte car- nosette, affusate, miste a poche altre filamentose gracili, avvertite già in esemplari faen- tini dall’ accurutissimo Caldesi che me ne inviò da vari anni e con cui esso istitul il X. napulosus, oltre al rostro degli acheni breve, triangolare, quasi perfettamente diritto. Quindi il R. bu/bosus L. anconitano, per il carattere delle radici, ma non tanto per quello del rostro e punto per la mole, ricorderebbe il R. neapolitanus Ten. di Lojacono (Flor. Sie.), mentre per il rostro degli acheni, ma non per le foglie nè per il ricettacolo nudo e non peloso, si avvicina al R?. eucherifolius Presl. dello stesso Lojacono. 14. R. Villarsii DC. Arc. Comp. Flor. It. p. 12. Sin. — R. lapponicus Vill. Pianta cigliata, a radici fibrose, col caule semplice, ascendente o eretto, alto 1-2 decim.; foglie radicali arrotondato-pentagonali, divise in 3-5 lobi acutamente dentati e separati da seni acuti, le fiorali ridotte a poche lacinie lineari strettissime; fiore mediocre, coi sepali non rovesciati; semi con rostro breve, ricurvo. Sui pascoli degli Apennini, non comune. A M. Sibilla, M. Co- rona (Marz.), M. Catria (Picc.!), ove 1’ ho raccolta. Fiorisce da giugno ad agosto. Perenne. 15. RR. montanus Willd. Arc. Comp. Flor. It. p. 12. Sin. — R. mnivalis Vill. Pianta pelosa specialmente nel fusto, a radici fibrose; caule semplice, ascendente o eretto, alto 1-2 decim.; foglie radicali pic- cole, a perimetro pentagonale, divise in 3-5 lobi ottusamente den- tati e separati da seni ottusi: foglie fiorali ridotte a lacinie bislun- go-lanceolate; fiore grande, coi sepali non rovesciati; semi con ro- stro breve, leggermente ricurvo. : Nei prati della parte scoperta degli Apennini, comune. Al M. dei Fiori, a M. Corona, M. Pelone (Ors.), M. Vettore (Ors., Marz.) ove l ho raccolta, a Pietralata nel Camerinese ( Ottav.), a M. Birro (Nard.), a M. Catria (Feder.!, Picc.!), M. Cucco, ove l'ho pure rac- colta. Fiorisce da giugno ad agosto. Perenne. 16. R. Zanuginosus L. Bert. Flor. It. V. p. 544. Sin. — R. nemorosus Bert. fil. 3 Pianta lanuginosa, sericea nei giovani germogli, a radici fibro- se; caule eretto, ramoso, alto 2-5 decim.; foglie inferiori piuttosto grandi, a perimetro pentagonale, profondamente divise in 3-9 lobi acuti, incisi e acutamente dentati; fiori mediocri, coi sepali non ro- vesciati; semi con rostro uncinato e spesso attorcigliato. Nei luoghi boschivi, più spesso umidi, dai colli agli Apennini. A Montefortino, M. Sibilla (Marz.), M. Catria (Picc.!), sui M.' di Urbino (Feder.!), a Macereto sopra Visso, a M. Nerone, alla Selva di Castelfidardo, nelle quali località 1° ho raccolta. Fiorisce in giu- gno e luglio. Perenne. I7. R. acris L. Bert. Flor. It. V: p. 537. Pianta poco pelosa, talora macchiata di rossigno, a radici fi- brose; caule eretto, ramoso, vuoto, alto 3-10 decim.; foglie inferiori a perimetro pentagonale, spartite in 3 segmenti cuneati, incisi e acutamente dentati nel margine superiore; le superiori ridotte a 3 lacinie lineari; fiori mediocri, in pannocchia terminale, coi sepali non rovesciati; semi con rostro brevissimo, uncinato. Nei luoghi umidi alpestri, assai rara. Al Piano di Castelluccio (Ors.). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 18. I. velutinus Ten. Bert. Flor. It. V. p. 546. Pianta copeîta di peli biondi, molli, a radice fibrosa; caule eretto, ramoso, alto 3-8 decim.; foglie radicali strate per terra, tal- volta macchiate di bruno, divise in 3 lobi ottusi, inciso-dentati, le superiori ridotte a 3 lacinie bislunghe; fiori mediocri, in pannocchia terminale, coi sepali rovesciati; semi con rostro brevissimo, conico; radici fibrose senza bulbo. Nei prati, lungo i fossi, nei luoghi erbosi, assai comune dal littorale alla zona subapennina. Comuuissima dovunque e sociale presso Ancona. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. **** Fiori gialli, foglie più o meno suddivise, semi generalmente spinulosi, tubercolosi 0 rugosi, 19. R. parviflorus L. Bert. Flor. It. V. p. 568. Pianta cigliata, a radici fibrose; caule spesso cespuglioso, ascen- dente, ramoso, alto 1-3 decim.; foglie piccole, arrotondate, divise in 3-5 lobi ottusi, talora con qualche dente; fiori piccoli, sopra pe- duncoli non solcati; semi colle faccie coperte di minuti tubercoli; ricettacolo liscio. Presso il M. Catria, d'onde me 1’ ha comunicata il Prof. Picci- nini, a Caprile presso Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in aprile e mag- gio. Annua. 20. R. Philonotis Ehrh. Bert. Flor. It. V. p. 560. Pianta più o meno sparsa di ciglia, a radici fibrose ; caule ascen- 623 dente o eretto, alto 2-5 decim.; foglie tenere, le inferiori cuoriformi arrotondate, semplici, le mediane tripartite, inciso-dentate, le fiorali divise in 3 lacinie lanceolato-lineari; fiori mediocri, giallo-dorati, sopra peduncoli piuttosto lunghi; semi lenticolari, tubercolosi verso la periferia, terminati da un rostro diritto brevissimo; ricettacolo peloso. Var. — R. levis mihi. CR. intermedius DCO.? ). Semi punteggiati, lisci ad occhio nudo o con alcuni tubercoli periferici appena apparenti; foglie liscie. Cresce la specie quà e là raramente, nei luoghi acquatrinosi. A Pesaro (Scagn.!), a Porto d'Ascoli (Ors.), ai Prati della Ranoc- chia presso Ancona, ove ho raccolta anche la var. Fiorisce in mag- gio e giugno. Annua. 21. R. muricatus I. Bert. Flor. It. V. p. 566. (fig. 455). Pianta cigliata, a radici fibrose, col caule cespuglioso, giacente o ascendente, ramoso, alto 2-4 decim.; foglie inferiori cuoriformi- arrotondate, divise in 3 lobi ottusi, inciso-dentati; fiori piccoli, so- pra peduncoli brevi e solcati; semi spinulosi nelle faccie, terminati da un rostro lungo, spadiforme; ricettacolo peloso. Nei fossi, accanto alle siepi umide, nei limiti delle acque sta- gnanti, lungo la zona littorale e dei colli, piuttosto comune. L° ho raccolta a Porto Recanati, a Jesi, a Portonovo, in Canale, a Mon- tagnolo presso Ancona. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. 22. R. sceleratus L. Bert. Flor. It. V. p. 533. Pianta liscia, lucida, a radici fibrose; caule eretto, vuoto, ra- moso, alto 2-6 decim.; foglie divise in 3 segmenti, di cui il mediano trifido, cuneato, i laterali bifidi, obliqui alla base, tutti ottusamente dentati; fiori piccoli, in pannocchia terminale; semi numerosi, pie- colissimi, turgidi, rugosi a maturità, sopra un ricettacolo bislungo. Nei luoghi acquatrinosi, rara. A_Porto d’Ascoli (Ors.), a Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 23. R. arvensis L. Bert. Flor. It. V. p. 564. Pianta gracile, appena cigliolata, a radici fibrose; caule eretto o flessuoso, ramoso, alto 2.4 decim.; foglie radicali semplici, le al- tre ternate o biternate, suddivise in lacinie lunghe, lanceolate, an- guste; fiorì molto piccoli, opposti alle foglie supreme; semì armati di lunghe spine, specialmente nei margini. Var. — RP. tuberculatus DC. Semi con semplici tubercoli ottusi. Fra le biade, nelle vigne, comune in tutta la regione. Dovun- que presso Ancona. Fiorisce in aprile e maggio. Annua. Il Prof. Ar- cangeli registra la var. di Macerata. Gen. 11. — ADONIS L. (Tav. XLIV, fig. 450). Abito. — Piante piccole, liscie o quasi, colle foglie composte, minutamente frastagliate, coi fiori piccoli, terminali, coi semi piramidati, rostrati, riuniti in piccole spiche bislunghe o anche globose. 1. A. autumnatis L. Ces. Pass. e Gib. Comp. Flor. It. p. 884. ( fig. 450). Sin. — A. micrantha DC. Caule ascendente o eretto, solcato, ramoso e anche semplice, alto 2-4 decim.; foglie decomposte in numerose lacinie lanceolato- lineari, brevi, acute, semplici o bi-tridentate all'apice; fiori coi se- pali lisci e i petali di colore rosso porporino, macchiati di nero alla base; semi con rostro diritto, non dentati nei margini. Fra i campi coltivati, nelle vigne, negli orti, comune in tutta la zona littorale e dei colli. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in maggio e giugno. Annua. 2. A. aestivalis IL. Arc. Comp. Flor. It. p. 7. Sin. — A. miniata Jacq. Caule eretto, semplice o poco ramoso, solcato, alto 1-3 decim.; foglie decomposte in lacinie quasi capillari; fiori coi sepali lisci e i petali di colore rosso miniato; semi con rostro incurvo e intaccati specialmente nel margine inferiore. Fra le biade al M. Conero, ove 1 ho raccolta. Fiorisce in mag- gio e giugno. Annna. 8. A. distorta Ten. Bert. Flor. It. V. p. 495. Caule giacente o eretto, flessuoso, striato, semplice, alto 1-2 decim.; foglie coi piccioli lungamente dilatati allo base, decomposte in lacinie lanceolato-lineari, brevi, acute; fiore solitario piuttosto grande, giallo o bianco; semi con rostro ricurvo, riuniti in capolino. Sul M. Vettore (Ors.). Fiorisce in luglio e agosto. Perenne. Gen. 12. — ANEMONE L. (Tav. XLIII, XLIV, fig. 446 a 449). Abito. — Piante piccole, spesso sparse di peli sericei, con poche foglie radicali, generalmente frastagliate, in un solo caso semplici, collo stelo scapiforme, munito di un involucro di 3 foglie, ora appres- sate al fiore, ora lontane, ora sessili e anche saldate fra loro alla base, ora picciolate, coi fiori per lo più solitari, eretti o pendenti, mediocri o grandi, di vario colore, talvolta pelosetti o sericei esternamente, coi sepali conniventi a campana o aperti a stella. l. A. Hepatica L. Bert. Flor. It. V. p. 443. (fig. 449). Sin. — Hepatica triloba Mill. Foglie coriacee, più o meno sericee nella faccia inferiore, cuo- riformi-triangolari, divise in 3 lobi uguali, ovati, ottusi, interissimi; 625 involucro di 3 foglioline intere, vicinissime al fiore che è violaceo o biancastro. Nei luoghi boschivi della zona subapennina e apennina. A Fia- stra (Nard.), M. Corona (Marz.), nel Pesarese (Scagn.!), presso Sarnano, al M. Sanvicino, sui M.' di Fabriano, nelle quali località l'ho raccolta. Fiorisce da marzo a maggio. Perenne. 2. A. narcissiflora L. Bert. Flor. It. V. p. 452. Foglie divise in 3 o più segmenti doppiamente trifidi, a lacinie larghette, lanceolato-lineari, sparse di lunghe ciglia che si fanno abbondanti nel picciolo; involucro avvicinato ai fiori, diviso in pa- recchie lacinie lineari, acute; fiori mediocri, bianchi, solitarì o 3-6 in ombrella, sopra pedicelli lunghi. Al M. dei Fiori nell’Ascolano (Ors.). Fiorisce in giugno e lu- glio. Perenne. 3. A. hortensis L. Bert. Flor. It. V. p. 457. (fig. 448). Sin. — A. stellata Lamk. Foglie divise in 3-5 se®menti cuneati, trifidi, a lacinie larghette o anguste, talvolta incise all'apice; involucro piuttosto lontano dal fiore, diviso in 3 foglioline lanceolate, acuminate, saldate alla base; fiore mediocre o grande, di un bel colore roseo-violaceo o lillacino o quasi bianco, coi sepali ora bislungo-ellittici, ora lanceolati acuti, da 8 a 14 e anche più, pubescenti-sericei esternamente. Nei limiti erbosi, nei prati, nei sodi di collina. Dovunque presso Ancona, ove cresce spesso sociale e si distingue col nome di Ané- molo. Fiorisce da febbraio ad aprile. Perenne. Nora — Nella diagnosi suriferita ho compresa anche una forma incontrata da me presso Ancona, raramente e in luoghi coltivati, assai più grande in ogni sua parte dall'altra comune dei prati, e che non deve certo confondersi colle due forme note di A. fulgens Gay e A. pa- vonina DC. Piuttosto la forma di Ancona risponderebbe ad A. purpureo-violacea Boiss. (var. di A. /ulgens Gay, in Boissier). 4, A. coronaria L. Bert. Flor. It. V. p. 455. (fig. 447). Foglie doppiamente ternate, colle foglioline pennatifide, a laci- nie piccole, anguste, acuminate; involucro più o meno vicino al fiore, di 3 foglioline sessili, profondamente divise in lacinie incise ; fiore solitario, grande, coi sepali ovati, ottusi, di colore rosso intenso vellutato, ovvero violaceo o anche bianco. Var. — A. parviflora Boiss. Più piccola della specie in ogni parte e coi fiori (almeno fra noi) costantemente violacei. Fra i campi coltivati, nelle vigne della zona littorale e dei colli. Presso Urbino (Feder.!, Ottav.), presso Pesaro (Scagn.!), presso Senigallia (Salvat.), a Jesi (Grilli!), nei dintorni di Ancona alla Valle di Miano, a Pietralacroce, al Trave, a Varano ecc. ove lho 40 626 raccolta. Ho raccolta la var. sul M. Conero e al Castellano presso Ancona. Fiorisce da febbraio ad aprile. Perenne. Si distingue col nome di Anémolo. 5. A. ranunculoides I. Bert. Flor. It. V. p. 445. Foglie che spuntano dopo i fiori, divise in 3-5 foglioline cu- neate alla base, profondamente spartite in lacinie incise; involuero grande, fogliaceo, di 3 foglioline brevemente picciolate, tripartite, a lacinie lanceolate; fiori solitarì o 2-5, piuttosto piccoli, gialli. Nei boschi degli Apennini. A_M. Priore, M. Volubrio, Capo di Tenna, S. Leonardo (Marz.), Montigno (Ottav.), sui M.' di Carpe- gna (Scagn.!), al Furlo (Nard.), a M. Catria (Picc.!, Feder.!), ove l'ho raccolta. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 6. A. apennina L. Bert. Flor. It. V. p. 449. Foglie radicali 2 volte ternate, colle foglioline ovato-bislunghe, pennatifide, inciso-seghettate; involucro di 3 foglie picciolate, ter- nate, a foglioline simili a quelle radicali; fiore mediocre, di un bel colore ceruleo o anche bianco, lontano dall’ involucro. Nei luoghi boschivi freschi degli Apennini. A _Montigno nel Ca- merinese (Ottav.), nell’ Urbinate (Brign.), a M. Catria (Pice.!). Fio- riscéè in aprile e maggio. Perenne. 7. A. trifolia L. Bert. Flor. It. V. p. 445. Foglie che spuntano dopo il fiore, simili a quelle dell’ involucro che sono 3, grandi, quasi sessili, divise ciascuna in 3 foglioline ovato-lanceolate, acuminate, intere, almeno verso la base ; fiore me- diocre, bianco 0 roseo. Nei luoghi boschivi della zona apennina. Ad Acqualagna ( Nard.), a M. Soffio (Feder.!), M. Catria (Picc.!) ove l’ ho raccolta, sui M.' di Pesaro (Scagn.!). Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. 8. A. nemorosa L. Bert. Flor. It. V. p. 447. (fig. 446). Foglie che spuntano dopo il fiore, simili a quelle dell’ involucro che sono 3, lungamente picciolate, divise in 3-5 lobi cuneati, bi- slunghi, incisi e dentati; fiore solitario, mediocre, bianco. Nei luoghi freschi, all'ombra dei boschi, nella zona subapen- nina e apennina. A M. Priore, M. Corona (Marz.), M. Catria (Picc.!), sui M.' di Urbino (Brign.), a M. Cucco, ove 1’ ho raccolta. Fiorisce in aprile e maggio. Perenne. 9. A. alpina L. Bert. Flor. It. V. p. 465. Sin. — A. millefoliata Bert. Flor. Ap. Foglie radicali simili a quelle dell’ involucro che sono 3, guar- nite di ciglia lanuginose, picciolate, 2 volte tripartite, a foglioline 627 numerose, bislungo-lanceolate, cuneate alla base, seghettato-incise; fiore grande, bianco o porporescente, lontano dall’ involuero: semi forniti di lunga coda piumosa. Sulla parte scoperta dei più alti Apennini meridionali. AM. Vettore (Marz., Ors.), ove l'ho raccolta, a M. Priore, M. Sibilla (Marz.), Balzo Borghese (Ottav.). Fiorisce in luglio e agosto, Perenne. Gen. 13. — THALICTRUM |. (Tav. XLV, fig. 462). Abito. — Piante mediocri o grandi, liscie e spesso glaucescenti, colle foglie ampie, decomposte in nume- rose foglioline ora anguste e acute, ora larghette e ottuse, coi fiori piccoli, delicati, numerosi, in pannocchie o racemi terminali, bianchi, giallognoli, rosei. I. 7. aquilegifolium L. Bert. Flor. It. V. p. 489. Caule vuoto, eretto, leggermente striato, semplice o ramoso, alto 5-10 decim.; foglie 2-3 volte ternate, colle foglioline piuttosto grandi, ovate, ottuse, per lo più trilobate all'apice, con 2 stipole membranose arrotondate alla base del picciolo comune; fiori bianchi o rosseggianti, in pannocchia corimbosa; semi bislunghi, a 3 angoli molto alati. Nei luoghi erbosi freschi e nei boschi di faggio, sugli Apen- nini. A M. Sibilla, M. Regnolo (Marz.), M. Corona, M. dei Fiori (Ors.), M. Gelagna (Ottav.), sui M.' di Carpegna (Scagn.!), a M. Ca- tria, d'onde l'ebbi da Piccinini, a M. Nerone (Matt.!). Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. 2. T. flavum L. Bert. Flor. It. V. p. 485. (fig. 462). Caule eretto, angoloso-solcato, semplice o ramoso, vuoto, alto 6-12 decim.; foglie 2-3 volte pennate, a foglioline ovato-bislunghe nelle foglie inferiori, lanceolate anguste, acuminate nelle foglie su- periori, tutte spesso con 2-3 profonde incisioni e arricciate nei mar- gini; fiori giallognoli, in pannocchia allungata; semi ovati, solcati. Var. — T. angustifolium Jacq. Tutte le foglie a foglioline lanceolato-lineari. Nei lenti corsi d’acqua, accanto ai fiumi, in tutta la regione, ma non molto comune. A Montefortino (Marz.), nel Maceratese (Utili), nel territorio di Urbino (Brign.), presso Pesaro (Scagn.!), presso Cingoli, a M. Sanvicino, a Jesi, nei prati di Loreto e Castel- fidardo, a Varano ecc. nelle quali località l’ ho raccolta, insieme alla varietà. Fiorisce in maggio e giugno. Perenne. Nora — Il Prof. Arcangeli registra un'altra var. /7. pauperculum/, di Senigallia, distinta per la pannocchia di pochi fiori e per le foglie più larghe. 3. T. minus L. Bert. Flor. It. V. p. 482. Sin. — T. montanum Wallr. Caule eretto, striato, semplice o ramoso, alto 3-6 decim.; foglie col picciolo solcato, 3 volte pennate, colle foglioline cuneiformi o ar- rotondate, inciso-dentate all’apice: fiori bianchi o anche rosseggianti, pendenti, in pannocchia rada; semi ovati, ventricosi alla base. Sul M. Catria, d'onde me l’ha comunicata il Prof. Piccinini. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. Gen, 14. — CLEMATIS L. (Tav. XLIII, fig. 445). Abito. — Piante in generale lignescenti e sarmentose, deboli, coi rami lunghi, adagiati sopra altre piante, liscie o pelosette, colle foglie opposte e suddivise in foglioline mediocri, più o meno pedicellate, coi fiori solitarî e pendenti o in pannocchie erette, terminali e laterali, bianchi, giallognoli o vio- letti, coi semi schiacciati, muniti di un prolungamento per lo più peloso, in un solo caso nudo. I. C. recta L. Bert. Flor. It. V. p. 478. Sin. — C. erecta All. ? Caule erbaceo, striato, eretto, semplice o ramoso, alto 5-12 decim.: foglie divise in 5-7 foglioline brevemente pedicellate, ovato- lanceolate, acuminate, intere; fiori mediocri, bianco-giallognoli, in pannocchia terminale; semi con lunga coda piumosa. Nei luoghi boschivi della zona subapennina e apennina, non comune. A M. Vettore (Marz.), presso Ascoli (Ors.), al Furlo (Feder.!). Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 2. C. Flammula L. Bert. Flor. It. V. p. 475. Caule lignescente, rampicante o intrecciato in altre piante, striato, ramoso; foglie divise in foglioline coriacee, pedicellate, per lo più trilobate o tripartite, a lacinie bislungo-lanceolate ; fiori piut- tosto piccoli, bianchi, in pannocchie terminali e laterali; semi con lunga coda piumosa. Quà e là nelle boscaglie, nelle siepi della zona littorale a quella subapennina, non comune. Nel Maceratese, lungo il Chienti (Nard.), a Pesaro (Scagn.!), a Portonovo e a Varano presso Ancona, ove l’ho raccolta. Fiorisce in estate. Frutice. 3. C. Vitalba L. Bert. Flor. It. V. p. 474. (fig. 445). Caule come sopra, angoloso, ramoso; foglie divise in 5 foglio- line o anche 3, più grandi delle sp. prec., pedicellate, ovato-acumi- nate, intere o grossamente incise; fiori piuttosto piccoli, bianco-gial- lognoli, in pannocchie terminali o ascellari, coi sepali totalmente pelosetti; semi con lunga coda piumosa. Nelle macchie e nelle siepi, in tutta la regione assai comune. Dovunque presso Ancona. Fiorisce in luglio. Frutice. Si distingue col nome comune di Vitalba. e n See VON Cep Po—_—————— 629 4. C. Viticella L. Bert. Flor. It. V. p. 471. Caule come sopra, angoloso, ramoso; foglie divise in foglioline appena pedicellate, spesso ternate, ovato-acuminate, intere o con 1-2 incisioni; fiori grandi, solitari, lungamente pedicellati, violacei, spesso pendenti a campanella, pelosetti all’esterno; semi grandi, senza coda piumosa. Quà e là nelle siepi e nelle boscaglie. A_Pesaro (Scagn.!), presso Sarnano, a Fermo, a Cingoli, alle Torrette, a Montedago, in Ca- nale ecc. presso Ancona, nelle quali località |’ ho raccolta. Fiorisce in estate. Frutice. Registro qui appresso alcune specie di piante marchigiane che 0 sfuggirono nel riordinamento generale del mio erbario sul quale ho condotto il la- voro 0 furono raccolte in quest’ultimo anno, dopochè erano già rivedute le bozze di stampa. Avverto pure che debbonsi attribuire a mia svista alcune lievi inesattezze ti- pografiche facilmente riconoscibili e che non possono in verun modo pre- giudicare gli studiosi, oltre a qualche menda che pongo io stesso în evi- denza quì appresso. FAMIGLIA VI. — GIUNCACEE (v. pag. 73) Gen. 2. — JUNCUS L. (©. pag. 75). 3. bis 7. maritimus Lamk. Parl. Flor. It. II. p. 316. Infiorescenza alta 5-10 decim., di molti fiori, riuniti 2-7 o an- che solitarî, disposti in pannocchia corimbiforme, ramosa, allungata; tepali esterni acuti o acuminati, verdognoli; capsula ellittica, mu- cronata, lunga circa quanto i tepali; fusto liscio senza lacune; fo- glie pungenti. Nelle spiagge del littorale. A Casebruciate, a Falconara (Matt.) ove l'ho raccolta. Fiorisce in giugno e luglio. Perenne. 630 FAMIGLIA VII. — GIGLIACER (v. pag. 77). Gen. 5. — ORNITHOGALUM L. (v. pag. 82). ].bis O. divergens Bor. Parl. Flor. It. II. p. 436. Scapo alto 1-2 decim.; corimbo per lo più di 4-6 fiori sopra peduncoli lunghi il doppio delle brattee o anche più, divaricati e ripiegati in basso nella fruttificazione; tepali bianchi con una linea verde dorsale; bulbo con bulbilli interni alle sue guaine. L’ ho raccolta in terreni coltivati presso Ancona a Varano e al Trave. Fiorisce in marzo e aprile. Perenne. 6. O. nutans L. Bert. Flor. It. IV. p. 99. Sin. — Myogalum nutans Link. Scapo alto 2-4 decim.; fiori in racemo lasso, volti da un lato, incurvi, coi peduncoli più brevi delle brattee; tepali disposti a campanella, bianchi con una linea verde dorsale; stami col filamento tepaloideo, che sopporta l’antera fra due lobi; bulbo senza bulbilli. È stata raccolta questa specie presso Recanati (Parl.), ove non mi fu dato rintracciarla. Fiorisce in marzo e aprile. Perenne. FAMIGLIA XX. — SALICACEK (v. pag. 136) Gen. 1. — SALIX L (v. pag. 186). 6. dis S. retusa IL. Parl. Flor. It. IV. p. 274. Suffrutice nano, prostrato, assai ricco di rami di colore bruno rossigno; foglie avvicinate, cuneato-bislunghe, ottuse, liscie, intere o appena dentate verso la base; amenti all’apice dei rami, pedun- colati; brattee ovali ottuse, quelle degli amenti maschili con 2 stami. È stata raccolta da molti anni sul M. Vettore (Mauri, Ottav., Sang.) ove, che io sappia, non fu più riscontrata in tempi recenti. Fiorisce in estate. FAMIGLIA XXVI. — EUFORBIACEE (0. pag. 148). Gen. ANDRACHNE — Fiori monoici: i maschili col calice 5-6 partito, la corolla rudimentale e 5 stami; i femminei senza corolla; frutto a 3 loggie, ciascuna con 2 semi. 631 A. telephioides L. Parl. Flor. It. IV. p. 598. Pianticella interamente liscia e un po’ glauca, col caule ascen- dente, assai ramoso dalla base, tenace, alto 1-2 decim.; foglie ap- prossimate, alterne, piccole, ovato-arrotondate, con una piccola punta all'apice, appena picciolate; fiori piccolissimi; capsule sfe- roidali schiacciate, volte in basso, con 6 solchi longitudinali, cinte dal calice persistente. L'ho raccolta alle Torrette presso Ancona. Fiorisce in mag- gio e giugno. Perenne. FAMIGLIA LVIIL — COMPOSTE (v. pag. 288). Gen. 5. — LACTUCA L. (». pag. 304). 4,bis L. sativa L. Arc. Comp. Flor. It. p. 425. Caule eretto, piuttosto grosso, glaucescente, ramoso in alto; foglie radicali bislungo-spatolate, le superiori abbraccianti alla base; capolini numerosi, in pannocchia corimbosa, di color giallo pallido; achenî più o meno pelosi verso l’apice. Si coltiva comunemente la Lattuca o Amarulla negli orti, d’onde esce talvolta inselvatichita. Fiorisce in estate. Annua. Gen. 24. — CICORIUM L. (v. pag. 317). 2. C. Endivia L. Cocc. Flor. Bol. p. 304. Foglie radicali bislunghe, dentellate o anche frastagliate nei margini e crespe, le cauline larghe alla base, abbraccianti; parec- chi capolini in gruppetti ascellari; achenî con pappo scaglioso, evidente. Si coltiva dovunque l’ Indivia negli orti fra le comuni insalate. Fiorisce in estate. Bienne. Gen. 38. — CENTAUREA L. (» pay. 327). 12. C. dissecta Ten. (v. pag. 331). Var. — C. virescens Arc. Foglie verdastre, assai ruvide. L’ ho raccolta insieme alla specie sul M. Sibilla. 632 FamIGLIA LXXX. — LEGUMINOSE (v. pag. 459). {| Gen. 37. — GENISTA L. (v. pag. 509). bi. G. germanica L. Bert. Flor. It. VII. p. 361. ; Caule ascendente, ramoso, lignescente alla base, alto 1-5 decim., coi giovani rami pelosi; foglie alterne, bislungo-lanceolate, acute o ottuse, che portano spesso nell’ ascella una spina rigida, trifor- cata o semplice; fiori gialli, in racemi terminali, col vessillo assai più breve della carena, pubescente all’esterno; legume breve, irsuto. Sulle rupi della Rossa, d’onde l’ebbi da Matteucci. Fiorisce in giugno. FAMIGLIA XCV. — CARIOFILLACEE (v. pag. 545). Gen. 19. — SILENE L. (v. pag. 558). 8. S. muscipula L. Bert. Flor. It. IV. p. 613. Pianta liscia, assai vischiosa in alto, col caule ramoso-biforcato, alto 3-6 decim.; foglie inferiori bislungo-lanceolate, acute, quelle vicine ai fiori lineari; fiori in pannocchia rada, brevissimamente peduncolati, all’ascella e all'apice delle biforcazioni; calice non ri- gonfio, con 10 nervi e vene oblique; petali piccoli, di un bel roseo, incavati all’ apice; capsula bislunga, maggiore dello stipite. Ho raccolta questa specie sul M. Conero, fiorente in maggio ‘e giugno, Annua. Mende del testo Alla pag. 5 la sinonimia di J. communis L. deve riferirsi alla var. J. nana Willa. » Da linea 11 leggi: 2-3 decim., invece di: 2-3 cent. v » » 24 » glandole invece di: brattee. » » Si » 35 » N. Cocconùi invece di: Cocconti. » » 123 » 16 » foglie emerse fatte a freccia invece di: foglie emerse, fatte a freccia. » >» 138 » 29 » reniformi invece di: uniformi. » » 154 » 8» E. acuminata invece di: F. acuminata. » » 224 » 23 » SS. Hopptùi invece di: S. Hoppeîi. » » 243 » 37 » stimma bilobo invece di: stilo bilobo, » » 262 » 25 » tirsoidei invece di: tersoidei. » » 272 » 2 » caliciflore invece dì: calciflore. - » >» 275 » 4 » acapsulao polposi invece di: a capsula. » » 281 » 28 » 4. montana invece di: 5 montana, » » 304 » 20 » Z. verrucosa invece di: L. verrucosa, » » 326 » 25 » Bardana invece di: Bordana. » » 381 » 33 » (4 per aborto) in un caso 8-10, invece di: (4 per aborto). » » 385 » 34 » Moschatellina invece di: moscatellina. mihi i 13801 fe MIRI piemenei invece di: primatici. » » 493 » 16 » 7. ligusticum Balb. invece di: 7. ligusticum L. » » 550 » 9 » fiori coi sepali ecc. invece di: coi sepali. ——___ — ri —— DEI GENERI Abies vedi Pinus (1). Aocantaceo Acanthus Acer . Aceracee . Aceras Aceras v. ATA » Vv. Himantoglossum . Achillea Acinos v. Glaminiià Aconitum Actaea Adenocarpus Adenostyles Adonis Adoxa Aegopodium 2 Aegilops v. Lepturus . » v. Triticum . Aeluropus . Aetheorrhiza v. Gioni Aethionema Aethusa ? Aethusa v. Meum . Agraulus v. Agrostis . Agrifogliacee Agrimonia . ea Agrimonia v. Aremonia , Agropyrum a Agropyrnm v. Triticum ; Agrostemma v. Lychnis . Agrostis ENDIEC.E E DELLE DIVISIONI AD ESSI SUPERIORI Agrostis vedi Crypsis » v. Gastridium » v. Milium » vv. Piptatherum. » v. Polypogon » v. Sporobolus » v. Stipa Ailantus Aira . Aîra v. Dachanmbi - » v. Koeleria Airopsis v. Glyceria Ajax v. Narcissus . Ajuga Alchemilla . Alectorolophus v. Fhinanius' 7 Alisma . Alismacee prat Alliaria v. Sisymbrium . Allium ANinuste:. to. Alopecurus Alopecurus v. AI » v. Polypogon Aloracee . Sea Alsine Alsine v. a soleva rStellaria; Wretitàa Alsinee Althaea . Alyssum E Alyssum v. Goeiieonia 633 (1) I nomi dei generi scritti in corsivo, sono quelli registrati nelle sinonimie e debbono cssere per- ciò rintracciati passando in rassegna le sinonimie delle specie comprese nel genere adottato, al quale detti generi sl riferiscono. 634 Pag. Alyssum v. Vesicaria 596 Amarantacee . . . . . 168 Amaranthus 169 Amarillidacee . 95 Amaryllis v. Sternbergia 99 Ambrosia . . 287 Ambrosiacee 286 Amelanchier 444 ASTA TO LR N . 400 Ammophila SErO( Ampelidacee Mo22 Ampelodesmos 29 Amygdalus 457 Anacamptis 114 Anmacyclus . 341 Anacyclus vV. ion » Anagallis 268 ATA EYRIS RR OI Anchusa aio TE 245 Anchusa v. Lycopsis . 246 Andrachne . 630 Andropogon ° 27 Andropogon v. Crysopogon . » » v. Sorghum 28 Androsaces + 267 Androsaemum Vv. SARA . 543 Andryala v. Hieracium . . . 299 Anemone .. . 624 Anethum ; 414 Anethum v. ni 418 Angelica ; 412 Angelica v. Poi 416 ANGIOSPERME 7 Antennaria v. Ghaphalium 351 Anthemis 339 Anthemis v. dine 341 Anthericum v. Scilla . $3 » v. Phalangium. 90 Anthoxanthum 20 Anthriscus . . 407 Anthriscus v. Chaos cn . 406 Anthyllis 488 Antirrhinum Mt 225 Antirrhinum v. Linaria . 226 Apargia v. Leontodon . . .314 » v. Thrincia . 316 Aphanes v. Alchemilla 453 Apinella v. Trinia . 398 INIT o ao ao È Apium v. Aegopodium » Vv. Ammi » Vv. Bunium . z » V. Helosciadium . » Vv. Meum » v. Pimpinella. » v. Ptychotis » Vv. Sison. » Vv. Sum. Apocinacee Aporinia V. RESSE, Aquilegia AMA DI STAN si CERI Arabis v. Sil: tum Aracee . Arbutus Arbutus v. Arctostaphylos . Arctium v. Carduus . » Va Lapp: Arctostaphylos Aremonia Arenaria 3 Arenaria v. Alsine » v. Moehringia . Argyrolobium v. Cytisus. Arisarum v. Arum . . Aristolochia Aristolochiacee Armeniaca v. Prunus . Armeria Arnica v. Senecio . Arnopogon v. Urospermum . Aronia v. Amelanchier . Arrhenatherum Artemisia . 5 Arthrolobium v. Or ian Arum Arundo . GO Arundo v. Ammophila » v. Ampelodesmos » v. Calamagrostis » v. Deyeunia . DVD lmagmaitesti » v. Stipa INCERTI eg Moio Leo Asclspiadaces . Asclepias v. Cynanchum . Asparagacee Asparagus . Asperugo Amperule; en “Alle. Asphodeline .. . . . Asphodelus. Asphodelus v. Atmhodeling : Asprella v. Leersia Aster ar Aster v. Carpesium » v. ZInula . Asteriscus . Asterolinum Astragalus . è Astragalus v. Oxytr opia' » v. Phaca Astrantia Athamanta. Athamanta v. Malabdita » v. Meum . » v. Peucedanum Athanasia v. Diotis Atractylis v. I Atriplex È Atriplea v. Ubione. Opal tt A Avellinia v. Vulpia Avena Avena v. VAS SIR um » vv. Danthonia . » v. Gaudinia » v. Holcus » v. Trisetum » v. Ventenata . Avenella v. Deschampsia Baldellia v. Alisma Ballota . Balsamita v. ORA data Barbarea x Barkhausia v. ESE Bartsia . ; Bartsia v. Odontites Bellardia v. Bartsia . Bellevalia . 5 Bellevalia v. Muscari Bellidiastrum . ee Bca e Berberidaocee . 394 . 417 . 405 . 418 . 415 ». 342 . 331 . 173 «242 . 611 » 49 35 36 35 54 Berberis. eta Berula v. Sium. . Beta . Betonica Betula Betula v. Alnus Betulacee . Biechia . Bidens Bifora Biscutella . È Blitum v. E : Bonaveria . . . Bonjeania Borraginacee Bornago. Wa DL Botryanthus v. Muscari . Brachypodium Brassica DIS Brassica v. Eruca . » Vv. Erysimum Brizaa Briza v. Hysoni Bromus . Bromus v. Br Di ani » v. Festuca » v. Koeleria » vv. Serrafalcus . » vv. Vulpia. Brotera v. Cardopatum . Brunella Bryonia . Bugula v. pe Bunias È Bunias v. Cakile Bunias v. Calepina Bunium ei Bunium v. Meum . Buphtalmum v. Asteriscus . Bupleurum . . . Bussacee . Buxus 4 Cacalia v. FORT Cachris v. Crithmum. . » v. Prangos Cakile PEA Cakile v. Myagrum . . » v.'Rapistrum . 636 Calamagrostis .. Calamagrostis v. Annidpriia 3 » v. Deyeunia . Calamintha Calendula %. . . Calepina CALICIFLORE 0 Callipeltis v. Galium . Callitriche Calluna Calystegia v. Ganselota Camelina Camelina v. Coeileari ia Compa nia tie er On Campanula v. Edrajanthus » Vv. specularia Campanulacee . Cannabis Capparidacee Capparis 0 Caprifogliacee . Capsella . . Capsella v. Lanana Capsicum Cardacee . . Cardamine . Cardamine V. Doninia o Cardaria v. Lepidium Cardopatum + 087 . 601 . 934 Carduncellus v. Kentr dna ana 331 Carduus 7 Carduus v. Giirelura » v. Serratula » v. Silybum . Carex Me Cariofillacee . . . .. Carlina Neg: Carpesium . Carpinus ° Carpinus v. Ostrya Carthamus v. Cardopatum . » Vv. Cirsium » v. Kentrophyllum Carum v. Apium » v. Bunium » v. Meum Castanea È Castanea v. Fagus . 319 . 821 - 827 Pag. Catapodium 54 Caucalis 408 Caucalis v. Litri iscus 407 » v. Orlaya 410 » MII 409 Caulinia v. Posidonia 125 Celtis È 144 Cenchrus v. Heninani 0: ta CS » v. Tragus 24 Centaurea sità Loto 327 Centaurea v. Crupina 331 » v. Galactites . 324 » v. Serratula . SIZIZA Centranthus 9 Cephalanthera . . . . 108 Cephalaria fiesso . 368 Cerastium . . 554 Cerastium V. Marach » Cerasus v. Prunus 458 CErAtoni a re 464 Ceratophyllum 147 Cercis 4 . 465 Cerinth'eiinne a 250 Cervaria v. Peucedanum 415 Chaerophyllum 406 Chaerophyllum v. Anrsdi 407 Chaetospora v. Schoenus 62 Chamaepeuce . 0. e, MI Cheiranthus ERRORE 582 Cheiranthus v. Erysimum . 590 » v. Matthiola . 081 Chelidonium 21 11609! Chelidonium v. Gioco 7 » Chenopodiacee 170 Chenopodium . . . RS 715) Chenopodium v. Boia 5 174 » v. Suaeda 172 Chilochloa v. Phleum . 21 Chironia v. Erithraea . 258 Chlora » Chondrilla . . 308 Chondrilla v. etica 306 Chrysanthemum —. + + 348 Chrysanthemum v. Leucan- themum è TEN » v. Pyrethrum 344 Chrysochoma v. Linosyris . . 361 CHEYSOPoSo LANE 27 Chrysurus v. Cynosurus Cicer Cicer v. Vicia Cichorium . Cicoriacee Cieuta v. Conium . Cineraria v. Senecio . Ciperacee Circaea Cirsium —. Cirsium v. DADA Cistacee . . Cistus F Cistus v. iivicaue Citrullus v. Cucumis . Citrus Cladium Clematis . . Clinopodium v. Wim Clypeola v. Alyssum . Cnicus v. Chamaepeuce . » v. Cirsium. Cnidium x Cochlearia . . . ST. Cochlearia v. sini ; » v. Senebiera . Coeloglossum . Colchicacee . Colchicum . Colutea . Composte . Conifere Conium . è Conringia v. Sorini Convallaria . Convallaria v. Dirvgonatuni Convolvulacee . Convolvulus Conyza v. Erigeron » v. Inula » v. Phagnalon Coriandrum v. Bifora Cornacee . Cornus COROLLIFLORE . Coronilla SL ES Coronilla v. Bonaveria . » v. Ornithopus. . 096 +. 924 . 821 . 403 2099 . 601 . 608 ULI . 100 Coronopus v. Senebiera . Corvisartia v. Inula . Corydalis Corylus . Cotoneaster Cotyledon v. Umbilicus È Cracca v. Vicia Crambe v. Calepina Crassulacee . Crataegus . Crataegus v. Amelanchier » v. Cotoneaster » v. Sorbus Crepis Crepis v. E rdlpiai. a » v. Helminthia Crithmum Crocifere . Crocus ART Croton v. GrosoOr a Crozophora Crupina Crypsis . Cucubalus . Cucubalus v. Silene Cucumis Cucurbita sro Cucurbita v. Lagenaria . Cucurbitacee Cupolifere . . Cupressus Cupularia v. Pulicari ia . Cuscuta Cycelamen Cydonia Cynanchum Cynara . Cynocrambe v. Teli ygonum + Cynodon Cynoglossum . Cynosurus . 5 Cynosurus v. Dinda » v. Selerochloa » v. Sesleria Cyperus Cytisus . Cytisus v. Ania : » uv. Genisia . +. 638 Cyitisus v. Sarothamnus Dactylis 3 Dactylis v. Alia » v. Dineba Dactylon v. Digitaria Danthonia . Daphne . Datura Daucus . 3 Daucus v. Ammi > ivil'Orlava” Delphinium Dentaria Deschampsia Deyeuxia Dianthus Dianthus v. pori Dictamnus . DICOTILEDONI. Digitalis Digitaria Ò Digitaria v. Gatjodon: Dineba . Diospyros Diotis : Diplachne v. Menia Diplotaxis . Dipsacee . Dipsacus Donax v. Uan iuuns » v. Arundo . Doronicum Doryenium Dorycnium v. Bonjeania Draba SUR Dracunculus v. Arum. Droseracee . . Dryas Drypis Ebenacee . . . . Ecballion Echinaria . Echinochloa v. Pani Echinophora Echinops Echinospermum . Echium . Ederacee , Pag. Edrajanthus Eleagnacee . Eleocharis Endoptera . . Endymion v. Scilla Epilobium . Epipactis . Ghalca ta o Epipactis v. Cephalanthera. » v. Limodorum » v. Listera » Vv. Neottia . » v. Spiranthes . Eragrostis . Eranthis Erica Ericacee Erigeron . o Erigeron v. Puilicanio Erinosma v. Leucojum . Eriophorum!i Rane Erodium Erophila v. Draliai Eruca Eruca v. Diplotass Erucago v. Bunias Ervilia v. Vicia Ervum v. Vicia Eryngium Erysimum . Erysimum v. Bartali ea . » v. Stsymbrium Erythraea . Euforbiacee . Eupatorium Euphorbia . Euphrasia . 0 Euphrasia v. Bar tsia » v. Odontites Evax Evonimacee . Evonymus . Faba v. Vicia ERE a Gao Fagus v. Castaica Fedia v. Valerianella Ferula . ; Ferula v. Guisa Ferulago v. Ferula Festuca . Foo. SET Festuca v. Brachypodium » v. Bromus » v. Dactylis » v. Koeleria » v. Molinia » v. Selerochloa » v. Trisetum . » v. Vulpia . Ficaria v. Ranunculus Ficus Filago 7 Filago v. Evax . » v. Gnaphalium Fitolaccacee Foeniculum Fragaria Fragaria v. Potentilla Frangula v. Rhamnus Fraxinus Fritillaria Fumana v. AO Fumaria Fumaria v. Cor udalis Fumariacee . Gagea Galactites Galanthus . Sade Galanthus v. Leucojum . Galega TRI: Galeobdolon v. RERA 2 Galeopsis . Galilea v. ai Galium . Galium v. CETRA Gastridium Gaudinia . Genista . Genista v. nia » v. Spartium . Genistella v. Genista . Gentiana n Gentiana v. Chiora a Gentiana v, Erythraea . Genzianacee Geraniacee Geranium . È Geranium v. Firinlian . Pag. DD 44 Geropogon . (eum Gigliacee . GIMNOSPERME Githago v. Giuncacee Gladiolus Glaucium Glechoma v. Gleditschia Globularia . Globulariacee Glyceria Glyeyrrhiza Lychnis Nepeta Gnaphalium ar. Gnaphalium v. Filago » v. Melichrysum » v. Phagnalon . Grafia v. Malabaila . Graminacee . Gratiola . Grossularia v. Ribes - Gymnadenia . c Gymnadenia v. Bicc nia È Gypsophila . a Gypsophila v. Saponaria Hedera Hedypnois . Hedysarum Hedysarum v. One: a Heleochloa v. Crypsis Helianthemum Helianthus . Helichrysum Helichrysum v. Heliotropium . 3 Helleborine v. Serapias . Helleborus . Helleborus v. Hana a Helminthia Helosceiadium . > Hepatica v. Anemone . Heracleum . x Hermodactylus . . . . . Herniaria . Hesperis . Hesperis v. Mana » v. Sisymbrium . Gnaphalium 640 Hieracium . SERI Hieracium v. Crepis . Himantoglossum . Hippocrepis Hippophaé . Hladnikia v. Malabaita” Holcus Holcus v. Ar Lhensdien um » v. Sorghum Holoschoenus v. Scirpus . Holosteum . Homolocenchrus v. ‘resroia Hordeum Humulus ‘ Hutchinsia v. ina » V. Thlaspi . Hyacinthus Hyacinthus v. Boini) » v. Muscari . Hyosciamus EVONCTIS MEM Hypericum Hypochaeris . Hyssopus Iberis Iexal Illecebrum . ° ; Illecebrum v. Par dina Imperata Imperatoria v. Poicoiarini Inula x Inula v. Pulicari ta Ipericacee Iridacee Iris Iris v. SOA » v. Xiphion Isatis Iria v. Ao Jasione . Juglandacee. Juglans . Juncus ; Juncus v. ua 4 Juniperus Kentrophyllum Kernera v. Cochlearia » Vv. Posidonia Pag. - 1298 . 302 QUE! . 478 . 160 . 405 Knautia v. Trichera . Kochia . Koeleria È Koniga v. pre Kopsia v. Phelipaea Labiate Lactuca 3 Laelia v. Caleninai Lagenaria . Lagurus 5 Lagurus v. ani Lamium Làmpsana . Làmpsana v. Rhagadisli Ò Lappa Lappago v. Travgi Lappula v. Echinospermum Larix v. Pinus . Laserpitium ; Lasiagrostis v. Stipa . Lathraea Lathyrus Lathyrus v. Vicia . Lauracee . Laurus . Lavandula . Lavatera Leersia . Leguminose . Lemna Lemnacee. Lens v. Vicia Leontodon . Leontodon v. Crepis » v. Tarawacum » v. Thrincia Leontopodium v. Gnaphalium. Leonurus v. Lamium . Leopoldia v. Muscarî Lepidium di Lepidium v. Thlaspî o Leptochloa v. Dineba . Lepturus Leucanthemum Leucojum . : Libanotis v. Arata Ligusticum v. Cnidium . » v. Malabaila Ligusticum v. Meum . » v. Peucedanum Ligustrum . Lilum Limodorum Linacee Linaria . Linosyris . Linum Listera . Lithospermum Litrariacea 7 Lobularia v. Alyssum. Lolium . Lonicera Lorantacee Loranthus . Lotus ORE Lotus v. Bonjeania » Vv. Dorycnium » v. Tetragonolobus Lunaria Lupinus Luzula Regions 0... Lychnis v. Cucubalus » v. Saponaria » v. Silene ame 0... Lycopersicum v. Solanum Lycopsis Lycopus. Lysimachia Lysimachia v. Matorolnnna Lythrum Malabaila . Malachium . Malcolmia . Malope . Malva Malva v. ion » v. Lavatera Malvaceo . Margaritacee Marrubium 2 Maruta v. aninenta a Matricaria . . 345 Matricaria v. Glirstafiisauni 343 641 Pag. Matricaria v. Leucanthemum . 343 » v. Pyrethrum . 344 Matthiola 581 Medicago spin c'è Spia a MPNAIO Megastachya v. Eragrostis . 43 Melampyrum . AR ». 296 Melandrium v. Lychnis . . DO7 Melica 38 Melilotus . 498 Melissa . ID . 198 Melissa v. Calamintha . 196 Melittis . . 203 Mentha . 101 Mercurialis » 155 Mespilus ta . 440 Mespilus v. Amelanchier . 444 » v. Cotoneaster . . 441 » v. Crataegus . 440 Meum : È . 418 Meum v. sonni . 419 Microlunchus v. Centaurea. . 328 Micromeria v. Satureja . - 195 Micropusg. ao e . 352 Milium . ; 24 Milium v. Gastr idium 32 » v. Piptatherum . Jut198 Millina v. Leontodon . 314 Mirtacee . 433 Moehringia . ODI Moenchia v. Cer Aero . 556 Molinia. ....- + RE 46 Momordica v. ig: . 432 Monerma v. Lepturus 59 MONOCLAMIDEE . . + 127 MONOCOTILEDONI Td Moracee 145 Morusi » Museari . 84 Myagrum 2 605 Myagrum v. Catena » » v. Cochlearia . . 599 » v. Neslia . 604 » v. lapistrum . . 595 Myogalum v. Ornithogalum . 630 Myosotis . . + RI +11) Myosotis v. Anchusa . . 246 » v. Echinospermum . 252 . 433 Myricaria . . . » da 4l 642 Myriophyllum . d Myrrhis v. Chaeroph; im » v. Scandix Myrtus . Narcissus CRESCE Nardosmia v. Petasites . Nardus . gite n Nasturtiastrum v. i pano Nasturtium Neottia . SRO: Neottia v Listera . » v. Spiranthes Nepeta Nerium . Neslia Nicotiana Nigella . Obione 3 LLIRSERONINE: Ochrus v. Lathyrus Ocymum Odontites Oenanthe Oenothera . Olea . Oleacea Olmacee 5 Omalotheca v. ao Ombrellifere . . Onagra v. Oenothera . Onagrariacee Onobrychis. Ononis Onopordon Onosma . Ophrys . o Ophrys v. Aceras » v. Listera Neottia . Spiranthes Oplismenus v. Panicum . Opopanax Orchidacee Orchis Orchis v. Aceras » V. Anacamptis. » . v. Bicchia. . » Vv. Coeloglossum » v. Gymnadenia » Va » V. . 201 Pag . 147 . 406 . 407 . 434 95 . 363 59 . 601 . 582 o UO » DI 261 . 604 -. 240 MO 5 I) . 474 . 190 . 419 . 436 . 262 Orchis v. Himantoglossum . » Vv. Limodorum . » v. Platanthera . Origanum Orlaya Ornithogalum . Den Ornithogalum v. Falangium » v. Gagea . Ornithopus . Ornus v. Frawinus Orobancacee. Orobanche , Ap Orobanche v. Phelipaea . Orobus v. Lathyrus Orontium v. Antirrhinum . Orticacse . Oryza v. Leersia O:salidacee . Ostrya " OSyris Ao Oxalis Oxy;bE0 pisa I Paeonia . Palimbia v. Paliurus . Pallavicinia v. Re, Pallenis v. Asteriscus. +. Panicastrella v. Echinaria . Panicum S Panicum v. CE Peucedanum » v. Digitaria » v. Setaria Papaver Papaveracee Parentucellia v. Bartsia Parietaria . Paris Parnaso ee Paronichiee . Paronychia Paronychia v. Hucest um Paspalum v. Cynodon » v. Digitaria Passerina v. Stellera . Pastinaca TERE Pastinaca v. Opopanaw . Pedicalaris. Pelargonium Peristylus v. Bicchia . Peristylus v. Coeloglossum . Persica v. Amygdalus Pervinca v. Vinca. . Petasites Petroselinum v. Apium . Peucedanum . . . Peucedanum v Ladarivà » v. Pastinaca Bhaca cv... +. 3 Phaenopus v. suahica Phagnalon . Phalangium Phalaris . Phalaris v. Alopecurus » v. Koeleria . » v. Leersia » v. Phleum Phaseolus . . . z Bholipaea è... .0. MFuniz i Phleum v. Cynosurus » v. Polypogon » v. Triticum Phragmites . . . bhyllivea,.. . . Physalis . Phyteuma . 5 Bhytolacca — . . . Pienomon v. Cirsium . Pieridium . .. . . Eunnisia cd... Picris v. Crepis . » v. Melminthia . » v. Leontodon Pimpinella . 7 Pimpinella v. l'rinia . imusient....,- Piptatherum Pirolacee . IMaDACiBio > Luo some... È Pisum v. Ley us Plantaginacce . Blantago nat Platanacea . Platanthera Elatanus: -..04. En 57 29 =. 263 -. 242 281 QTITiTe 322 . 305 314 302 . 313 314 . 398 643 Pag. Pleurospermum v. Malabaila . 405 Plumbaginaose . . . . . 185 Plumbago . . 186 Pon alta 4l Poa v. Catapodium . . . DA » v. ZFragrostis . 43 » v. Glyceria . 40 » v. Moeleria 45 » v. Selerochloa 40 Podospermum . . 311 Poligalacee . - 567 FPolisonaoee?. “. ... x . 162 Pollinia v. Crysopogon ceri Polycarpon . 549 Polyenemum . 170 Polygala . 568 Polyzonatumy,.t<. cet 31307 Prenanthes v. Crepis. . . . 302 » v. Lactuca . . . 305 PILA. RR ee zio) Primulacee dat eR0D Prismatocarpus V. A. 282 Prunacee . . . 75) Prunella v. Br a 0) Prunus . RE RN Ot Prunus v. Amyydalus . + » Psamma v. Ammophyla . 30 Pseudo-Acacia v. Itobinia . . AS4 Psoralea, en cai ASD IPsyllium v. Bing I Ptarmica v Anthemis . . . 34] Pteroneurum v. Cardamine 536 Pterotheca v. Endoptera 404 Ptychotis . . . . +. +. «+ . 401 644 Pag Puccinellia v. Glyceria 40 Pulegium v. Mentha . 192 Pulicaria 356 Pulmonaria 247 Punica 434 Punicacee 5 » Pycreus v. Cyperus 6l Pyrethrum 344 Pyrola 276 Pyrus PT di 442 Pyrus v. Amelunchier 444 » v. Cydonia . 442 » Vv. Sorbus 443 Queltia v. Narcissus 96 Quercus 154 Ramnacee 514 Ranuncolacee 611 Ranuneulus 618 Raphanistrun v. Rianinia . 594 Raphanus » Rapistrum . c 095 Rapistrum v. Neslia 604 Iapistrum v. Raphanus . 594 Reseda 575 Resedaceo » Rhagadiolus . o 317 vhagadiolus v. Hyaser 257 316 Rbhamnus Lx DI Rhamnus v. Paliurus 514 » v. Zizyphus » Rhinanthus . 294 Ithinanthus v. Bartsia 232 Rhus. 513 Ribes 423 Ribesiacee » Ricinus . 5 cala 155 Iticinoides v. Cros Do a » Robertia 310 Robinia . 484 Romulea 103 Rosa . 454 Rosacees 445 Rosmarinus 5 6 22200) Itottboellia v. RO USI 59 Roubiera 174 Rubia 375 Rubiaces . SOSIO, COPPA, » RUDUS AI I NT 7: Pag. Rumex 166 Ruppia . 124 RUSCUSI, +7 UH MEMO OE Ruta... tg I, RO Rutaces .. ». «.. vi i PROZIA Sabina v. Juniperus . . . . 6 Sabulina v. Alsine DbI1 Saccharum v. Imperata . . . 28 Sagina in NE 550 Sagina v. cda 201, o ARMRIDO, Sagittaria . 123 Salicacee . ''UMIMOSO, Salicornia, ta o 1 e ER Salix 136 Salsola . SIE 171 Salsola,\v. Koch St, SIERO. Salvia: ot. vi; FTSE PREIS Sambuceus 382 Samolus 269 Sanguisorba v. Poe, 453 Sanicula. (26002 Santalacee 158 Santolina v. Diotis 342 Saponaria,. MOEge 505 Sarothamnus . 510 Sassifragacee 420 SAGULE]A a a e MR Satyrium v. Aceras 113 » v. Bicchia . 111 » v. Coeloglossum . . » » v. Himantoglossum. 114 Saxifraga . 420 Scabiosa . 366 Scabiosa v. Cepiiari ta . 368 » v. Trichera . . 369 Scandix . SR, 407 Scandix vi Anthriscus . . . » » v. Torilis . 409 Schoenus. . ... at RATIOO: Schoenus v. Giadiuia ; - POSSI, » Vi Crypsisa. + «MRO » Vi CYPRUS RARIMOE Scilla: sa ug RISE SCITPuSi e st RATRANANO, Scirpus v. HDi 18.#1 0, NERO Seleranthus e IZ Selerochloa . . . SVRERRSEZO. Sceleropoa v. Sceler abliago i, Scolymus Scorpiurus. . . . . Scorzonera . cd Sit Scorzonera v. Picridium » v. Podospermum Sorofulariacee . Serophularia . . Scutellaria Secale = a Secale v. Triticum. Securigena v. Bonaveria. Sedum - Selinum v. DIGA O Sempervivum. . . . . Senebiera Senecio . Serapias ” : Ser srl Vv. Venidlantiara : » 7. Epipactis Seriola v. bi. » v. Robertia Sagratalcusi nl... Serratula . Serratula vi: Cirsium . Seseli —. Seseli v. dv. > 000 » v. dv. SESIGMAR e. 0. Sesleria v. Echinaria. Setaria . ; Sherardia . . . 2 Sherardia v. Galium . Sideritis Silene Silene v. Silense. è Siler v. Reni E Siliculose Siliquose . ; Stewbona, \. o... Sinapis . ale ei Sinapis v. Brassica . . . » v. Diplotawis. Sison H : Sison v. Si Gvogaia:. Aegopodium . Athamanta Helosciadium Meum . Ptychotis . Cucubalus . . , Sison v. Meum . Sisymbrium . . Pa Sisymbrium v. Baybaldi » 7. Diplotawis » v. Nasturtium. Sium . Bunium <.<. i; è » V. Zelosciadium . . » v. Sison Smilax . Smyrnium . Solanacee. Solanum A Soldanella . . . . . Solenanthus v. Ciniogio siti Solidago s Solidago v. Plilicarioa Sonchus . e: Sonchus v. Picridium. Sorbus . Sorghum Sium V. Spallanzania v. remota - Sparganium Spartium tte Spartium v. Cytisus . » v. Genista . » v. Sarothamnus . Specularia . Spergula Spergularia SPINACI Sa Spiraea Spiranthes. . . . Sporobolus. . . . Stachys . Staehelina . Svafileacee Staphylea . . . — Statice v. Armeria . Stellaria SOLE Stellaria v. Arenaria . » v. Malachium . » v. Spergula . Stellera . Sterubergia Stipa. Stramonium v. ua - Sureda: 1. 646 Succisa v. Cephalaria Symphytum . . . + Selo cato O 'l'ALAMIFLORE . Tamariscacee RIDI e Tamaria v. Myricaria Tamus Mana ceti NR Tanacetum v. Pyrethrum Maraxa cum RR Taxus SÙ E Iopiliacnii Gn ono do T'etragonolobus Teucrium DIO Teucrium v. Ajuga Thalietrum Melly = 00 UMM MER o a an (Rol aspire e A Thlaspi v. Aethionema Div Capsella ttt. » Vv. Lepidium . . . . Thpincia . = Thimelaea v. O) » v. Stellera Thymus 3 Thymus v. Culamiia oc Lifaoes Ran Tiellaceern., Pigi Dliardi,e ar, iTimeleacse) +... Tinaea v. Orchis . . Tl'ommasinia v. Peucedanum Tordylium. . . DITO T'ordylium v. Torilis . ° MRorilisagte toa: Tormentilla v. Potentilla (LATO POSTO Tragopogon v. Urospermum MMRAgi] co elle allo Tribulus . < IMIGIGRE 5 0t Ù Trichodium v. a ò Trichonema v. Romulea . . Troie 6 Rimaale o 0 sta TIME or . 511 . 435 pd (0I . 213 OLI . 148 . 159 . 599 . 602 601 ..1602 815 (6) . 160 194 NUL96 0) =” . 6dl . 542 160 Mll6 . 416 . 409 » IMPROTA e o oo ia oo Trisetum v. Ventenata . . MM” a o de eo Triticum v. Agropyrum . . » v. Brachypodiun . » v. Catapodium » v. Sclerochloa . Trixago v. Bartsia IRrO] USARE Tulipa Tunica v. Dini Dee » Vv. Gypsophila T'urgenia v. Caucalis. . . rie Vena 0 Tussilago ° Tussilago v. Ano o » VARIDeta sites ee Type , Cai Ulex RESI o: 0° o Ubs as Unbiicist eee WUrospernun ire Urtica da Lo Vaccaria v. Safanaia 01 RR da ion ta 5 c Vahlinbergia v. Ed dini Vaillant eee ee Valantia v. Galium . . . » v. Vaillantia . Valeriano È Valeriana v. Centranthus . » v. Valerianella . Valerianacee Vialerianellags eee Ventenata:. ani Veratrunt 0 Verbascum . Verben®i ila Cora Verbenacee .. . . . Wieronica n ata Viesicaria, at. ud d e CO VARIE n E Vilclat.t. la c. 5 Vrgnedev Mae: EE: Vilfa v. Sporobolus . . . Vincae e G00- So Vincetoricum V. Comanenuni n Valolarm.- a) cala ii . Violacee . . . Viseum . i VITO, SCIA Mitra. . Vulneraria v. Anthyllis. Valpia . Xanthium Xanthophthalmum themum Xeranthemum V. Chrysan- . Xiphioni. + +. + Zacintha . . . Zannichellia . . DORT ata Ziziphora Zizyphus . . Zisyphus v. Paliurus . Zostera . Zostera v. Posidonia . Zosteracee . . Abete Acacia Acanto . Acero bianco . Acero riccio Acero selvatico Acetosella . MIconIto:.. . . + Aglio. Aglio selvatico Agrifoglio . . . . Ailanto . Alaterno 2 Albero del cielo . » del pepe. » di Giuda. » di S. Andrea Albicocceo . nale Bihorella . . .. Albuccio . . Aliga. Alloro Altea Amarulla Amorino » selvatico . Ancetano Anemolo Aneto Anguria Arancio dolce » brusco Arbuatto Asparagio selvatico Assenzio Attaccamani Avena DEI INDICE NOMI VOLGARI O wa (VOM?) So | a 00 n WU Mr DU a SU 0 DINI |>) ui Hu o a Bagolaro Barbabecco Barbabietola Bardana. Basilico . Belladonna Beola 3 Bervetta da prete Betola detonica Bidollo . Bietola comune . » selvatica Biricocolo . Bistorno . . . Bocca di leone Borragine . » selvatica Borsolo . Bottone d’oro . Brettagna . Brionia . Broccolo . Bruciamulino . Brugno . Brugnolo Brusca Bruscoli Cacabascia . Caccialepre Camomilla . » bastarda Campanella bianca . Canapa . Canna Uannucciaia Cantamaggio . . 41° 650 Capomilla . Cappero Caprifico Carciofo Cardaburdue Cardo : » Mariano . Garlina . Carota Carpinella . Carpino . » nero . » riccio » rosso Carrubbio . Castagno Castracane . , Cavolo Cece . Cedrato . Cerasa-brugna » canina » » » marina . Ceraso Cerasola Cerfico . Cerro 3 Cerro-Sughero Cestuccio Cicerchia Cicoria . Cicuta . Cipolla . Cipollaccio . Cipresso Citriolo . Cocomere . » » asinino Cornetta Correggiola Cotognastro Crescione . Crespino Crocetta Crognale Crustici . Cucco SI Dittamo selvatico Dulcamara. Ebbio - Elce bastardo Elcio nane Elleboro Ellera E Ellera terrestre . Erba cardellina . » d’amore » dei calli ». dei gatti » della madonna » » » » del muschio » del pastore » dei cento nodi » limona » medica . » moscatella . » murale . » regina . » S. Maria » verdona. » verzellina Erbetta . Faggio . Fagiolo . Farfalaccio Farfanone . Farfarello . Farnia Fava ° Fava dei lupi Fegatelli Fellonghe . Fico . Fiengreco . Filaria Finocchio » forte . » selvatico Fiordaliso . Fior di monaca . RITORON PSR A Fragola . Rirassino Mie Fusaia Gallinella . Garofano ge » a mazzetto . Garofoletto bastardo Gelso Genziana . . . Geranio rosso Gettone . Gianoaro Giaro #2 RAR Giglio di S. Antonio » giallo . » rosso Ginepro . Ginestra Ginestrella . Ginestrino . Ginestrone . Giojo Girasole .. . .. Giuggiolo Giunchiglia Giunco . Giusquiamo Gobbo Gramaccia . . ori SS A: Grano saraceno . Granturco . Grespigno . Grugnetto . Grugno . » amaro. » da cuocere . » gentile » selvatico Guisciolo Indivia.. . «+. Invalca . Iperico . Iride . - MERONpia (3 (snc Lampone . Lanetta . » Larice Lattuca . Lattuchina Laurella » Lauroceraso Lazzarolo . Leandro Leccio Legno puzzo . » santo Lendolo . Lenna Lenta Lentisco Lillo. Limoncina . Limone . Lino . Lupinella Lnpino Luppolo . Madreselva Maggio . Maggiorana Malva Malvarosa . Malvone Mandorlo Manciole Margherita Maro Marruca Mastricetti Matricaria . Melarancio. Melangolo . Melauro Melella . Melica Melissa . » Melo Melocotogno Melogranato Melone . » d’inverno . Menta peperita . » romana Mentastro . 652 Mentuccia . Mercorella . Merzereno . Miglio Minchiofano Mirtillo . Mirto Moco. More. Moro . » Nespolo . Nibbio . Noce . Nocella . Nuciaina Olivastro Olivella eee » spinosa. Olivo » della Madonna . Olmetano Olmo. » riccio Ombilico di Venere Ontano . Oppio 3 » bastardo . Ornello . Ortica » morta . Orzella . Orzo . Paccasassi . Palle di neve. Palloncini . Pamporcino Panicarella . . Panico . Papavero Papola . Pastinaca . Patata Paternostri Pelico 5 Pelo di volpe. Pelosella Mortella teo Peperone Pepe saracino Pero . » cervino . Perpetuino giallo Persico . Petacciola . Petacciolo . Pervinca Piantagine . Piccarelli . Piccasorci . Pimpinella. Pinciarello Pino da pinocchi » marittimo Pisciacane . Pisello . Pistacchio . Platano . Poligola Pomodoro . Porcinacchia . Prezzemolo . Primavera . Protano Prugno . Prunello Quercia . Ranghiacani Ranuncolo . Rapa. Rapa rossa Raponzolo . Ravanello . Regolizia Riatto Ribes rosso Ricino Rinci. Roncagine . Rosa selvatica Roscano Rosmarino . Rucola . » selvatica. Rugo Ruta . Seban nt Saleio » nero . . + » piangente MIRI Ri Sambuchella Sambuco » rosso . Sanguinella » Santoreggia Seardaccione . Schioppi Scopa » rossa Scopetto . Scopiglio * Scopone Scornabecco Scorrigiola. Scotanella . ‘Scotano . n » romano . Seroccarelli ‘Sedano .. Segala Sellero . Semprevivo Senapa . Serpillo . Sgancio . Sgarza MNment .. . < Smoraccia . Solano nero Sorbello . . Sorbo » da caccia » selvatico. Sorbone Spadarella . Speronella . » selvatica Spichetta Spinacio Spincervino . » Spino bianco . Spino marocco » nero Spinsanti Sportelacchia . Stombelli Stracciabrache Stramonio . Stregonio Strigli Sughero. Sulla. 1 Suocera e nora . Tabacco. Tamarisco . Tartmai. Tasso a » barbasso . Tiglio Tintinella . Topinambur Tortomaio . Tregano È Trifoglio pesarese . » pratense » rosso Tulipano Ulci . Uva lacca . » orsina » spina. Vainiglia d'inverno Valeriana . Veccia A Vedovella . . . Vengo giallo . » TOSSo Verdacchia. Vetrica bianca » di montagna Vetrice . Vischio . Viola. A: » del pensiero . » gialla » zoppa Violetta . Viorno Vitalba . . 240 . 429 + 329 . 492 653 Pag. . D14 » 99 +» 299 AS . 508 . 135 . 477 57] . 240 . 433 logi 6 a Qel 1 042 . 518 . 355 . 151 . 465 . 489 » 79 279 SZ Oy n di . 42e . 363 9A . 470 07 197 . 138 . 458 + 197 . 139 , IST . 387 . 581 = DZ . 582 SOUO 654 VALOR NO. SRO SETE Zucca dall'acqua . +. Zucchetta rie » a pasticcino . Zucchetta » » » Pag. alperella. .. >. +. (480 ad'arancio se Nilo pitorzoluta age Marina 3? BOTANICI Ait. Aiton * Aiuti All. Allioni * Amidei Are. Arcangeli Ard. Arduino Asch. Ascherson Asso * Azzaroli Bab. Babington Balb. Balbis Bartl. Bartling Baum. Baumgarten Bell. Bellardi Benth. Bentham Bern. Bernhard Bert. Bertoloni Antonio B. et F. Bluff. et Fingerhut B. et H. Bentham et Hooker Bieb. Bieberstein Biv. Bivona Bluff Boiss. Boissier Bor. Bory de St. Vincent Borkh. Borkhausen Br. Al. Brown Alessandro | * Brign. Brignoli Brot. Brotero * Bucci Burm. Burmann Caesalp. Cesalpino Cald. Caldesi C. A. Mey. Carlo Ant. Meyer Car. Caruel * Card. Cardinali Cass. Cassini Cay. Cavanilles * Cavanna Ces. Cesati Chaix Chav. Chavannes Clairv. Clairville‘ Coce. Cocconi Col. Colla Com. Comolli ‘ Coss. et G. Cosson et Ger- ‘| main Crantz Cup. Cupani Curt. Curtis Cuss. Cusson CITATI NELL’OPERÀ | Cust. Custor Cyr. Cyrillo Danth. Danthon DC. De Candolle Aug. Pi- | ramo DC. fil. De Candolle figlio | Delil. Delile De-Not. De-Notaris Desf. Desfontaines Desr. Desroussaux Desv. Desvaux Don Dub. Dubois Duby | Duch. Duchesne Dum. Dumont de Courset | Dumort. Dumortier | Dun. Dunal | Dur. Duroi Ehrh. Ehrhart Englm. Englemann | * Fed. Federici Fenzl Fing. Fingerhut Fisch. Fischer Forsk. Forskal Forst. Forster \_ Fr. Fries | Fres. Fresenius Funk G. o Gib. Gibelli | Gaertn. Gaertner * Gasp. Gasparrini Gaud. Gaudin Gawl. Gawler Gay * Genn. Gennari Ger. Gerard Gib. Gibelli Gil. Gilibert Gill. et M. Gillet et Magne Gm. Gmelin | Giood. (oodenhoug (Goùan Graf Gr. et Godr. Grenier et Go- dron Gries. Griesselich \ Horn. CLASSIFICATORI E RACCOGLITORI * " Grilli Guss, Gussone Hacq. Hacquet Haenk. o Hnke. Haenke Hall. Haller Hartm. Hartmann Haw. Haworth Heister Heldr. Heldreich Herb. Herbert | Herit. Heritier o L’Heritier H. et Lk. Hoffmann et Link Heyn. Heyne Hotf. Hoffmann Hopp. Hoppe Hook. Hooker Hornemann Host Huds. Hudson | Jacq. Jacquin Nicola \ Jan Juss. Jussieu Adriano Ker Kit. Kitaibel Koch. Koch Guglielmo Koel. Koeler i Kòn. Kònig Kunth Kiitz. Kitzig L. Linneo Lag. Lagasca Lamk. o Lmk. Lamarek Lap. Lapeyrouse Lehm. Lehmann Lej. Lejeune Lepech. Lepechin \ L. fil. Linneo figlio Lightf. Lightfoot Lind. Linden | Lindl. Lindley Lk. o Lnk. Link Lois, Loiseleur | * Mare. Marcantoni Marat. Maratti Marsh. Marshal * Marz. Marzialetti * Matt. Matteucci \ Maur. Mauri 656 Med. Medicus Mert. et Koch. o M. et K. Mertens et Koch Mey. Meyer C. A. Mich. Micheli | Mill. Miller Moench Mog. Moquin-Tandon Mor. Moris Morett. Moretti Murr. Murray * Nard. Narducci | Neck. Necker Nees Nym. Nyman * Ors. Orsini * Ottav. Ottaviani Pal. de B. o P. de'B. Pa- | lisot de Beauvois Pall. Pallas Paniz. Panizza Paol. Paolucci Parl. Parlatore Pass. Passerini Pers. Persoon | Peter. Petermann * Petr. Petrucci * Picc. Piccinini Poir. Poiret * Poli Poll. Pollini Pollich | Pourr. Pourret Presl Raf. Rafinesque R. Br. Roberto Brown Re Red. Redoute Reich. Reichenbach R. et Sch. Roemer et Schul- tes Li) URLA Retz. Retzius Reut. Reuter Reyn. Reynier È * Ricci M.8t Riccardo Rich. Richard A. Rich. C. L. Richard Clau- dio Luigi Rob. Roxburg Roehl. Roehling Rohde Rot. Rota Roth Roz. Rozier Ruch. Ruchinger Salisb. Salisbury * Salv. Salvatori * Sang. Sanguinetti Sant. Santi Sav. Savi Gaetano * Scagn. Scagnetti Sehk. Schrank Schlecht. Schleehtendal Schm. Schmidt Schott Schr. o Schrad. Schrader Schrb. o Schreb. Schreber Schult. Schultes Schw. Schweigger Scop. Scopoli Seb. Sebastiani Ser. Seringe * Serp. Serpieri Seut. Seubert Sibth. Sibthorp Sims Sm. Smith Soland * Spad. Spadoni Spr. Sprengel Curzio | St. Amans. Saint Amans Stern. Sternberg | Stev. Steven Suffr. Suffren Sutt. Sutton Sw. Swartz Targ. Targioni-Tozzetti Tausch Ten. Tenore Terr. Terracciano Thib. Thibaud de Chanval- lon Thuill. Thuillier é Timb. Timbal-Lagrave Tomm. Tommasini Tourn. Tournefort Trin. Trinius * Trionfi Turr. Turra Uer. Ueria * Utili Vahl Vaill. Vaillant Vand. Vandelli Vill. Villars Vis. Visiani Vitm. Vitman Viy. Viviani W. o Willd. Wildenow Wallr. Wallroth Walp. Valpers Webb Weig. Weigel Weih. Weihe W. et Kit. Waldstein et Kitaibel WAl. o Wahl. ahlemberg Wierz. Wierzbicki Wigg. Wiggers Willk. Willkomm Wimm. Wimmer With. Witherig Wulf. Wulfen Zann. Zannichelli FLORA MARCHIGIANA LUIGI PAOLUCCI (LORA MARCHIGIA OSSIA REVISIONE SISTEMATICA E DESCRITTIVA DELLE PIANTE FANEROGAME SPONTANEE FINORA RACCOLTE NELLA REGIONE DELLE MARCHE IA OLTRE QUELLE PIÙ ESTESAMENTE COLTIVATE E CHE TALORA INSELVATICHISCONO AD USO SPECIALMENTE DEGLI AGRICOLTORI, PERITI-AGRONOMI, FARMACISTI, MEDICI, VETERINARI ECC. TAVO LH Candide lector, benevolum laboris mei judicem te exopto ....... velimque memineris nihil in naturali historia adagio illo solemnius: « non omnia possumus omnes ». A. BerTOLONI, Amoen. italicae. Ich habe mit allen Kriften danach gestrebt, das Werk zu einem brauchbaren zu machen; aber es kann, nach Lage der Verhùltnisse, nicht fehlerfrei sein und ich bin mir dessen selbst bewusst. G. WINTER, Die Pilze Deutschlands. sta, REL Poxzt ee gh PESARO PREMIATO STAB. TIPO-LIT. FEDERICI 1891 a PROPRIETÀ ARTISTICA E LETTERARIA 2, TAVOLE 1. Phalaris brachystachys — Lnk. spighetta ingr. !/,. 2. Anthoranthum odoraluni L. — spighetta ingr. dc, 3. Phleum pratense I. — spighetta ingr. !/, 4. Phlewm pratense I. — infiorescenza e culmo, gr. nat. D. Alopecurus pralensis L. — 2 spighette ingr. !°/, 5. Alopecurus pralensis I. — infiorescenza, gr. nat. 6. Alopecurus agrestis IL. — infiorescenza, e culmo, gr. nat. ©. Echinaria capilalta Dest. — capolino, gr. nat. 8. Tragus racemosus Hall. — spighetta ingr. '%/, Tav. L. Jo) PGONIA . Alopecurus ulriculalus L. — infiorescenza, gr. nat. Setaria glauca P. de B. — 2 spighette ing. ‘°, . Panicum Crus-Galli L. — spighetta ingr. !°/, 2. Digitaria sanguinalis Scop. — pianta, impice. '/, 3. Cynodon Dactylon Pers. — infiorescenza impice. '/, . Sorghum halepense Pers. — 2 spighette ingr. ‘*/, . Arundo Donax L. — spighetta ingr. */, 3. Phragmiles conumunis Trin. — spighetta ingr. !/, . Agrostis alba IL. — infiorescenza, gr. nat. . Agrostis vulgaris \Vith. — spighetta ingr. '/, . Lagurus ovatus L. — ingr. ‘°/, . Aîra capillaris Host. — spighetta ingr. ‘°/, Trisetum flavescens P. de B. — spighetta ingr. '/, 2. Cynosurus echinalus I,. — spighetta ingr. ‘°/, BOVE 3. Glyceria plicata Fries — spighetta, gr. nat. Poa pratensis L. — infiorescenza, gr. nat. 5. Poa annua UL. — infiorescenza, gr. nat. >. Poa trivialis I. — pianta impicc. ‘/, . Eragrostis megastachya T.nk. — infiorescenza im- [ICCHRA Festuca heterophylia Lnk. — spighetta ingr. °/, Vulpia ligustica L.nk. — spighetta ing. */, . Bromus sterilis L. — infiorescenza, gr. nat. . Serrafalcus moltis Parl. — 2 spighette, gr. nat. Lolium temu'entum L. — porzione di spica, gr. nat. Ta v.AIl. RA 33. Briza media L. — infiorescenza e culmo, gr. nat. 54. Dacltylis glomerata 1. — infiorescenza, gr. nat. Sb. Festuca pratensis I. — infiorescenza, er. nat. 36. Gaudinia fragilis P. de B. — spighetta ingr. ‘/, ST. Brachypodium pinnalum P. de B. — 3 spighette, er. nat. 38. Agropyrum junceum P.de B. — spighetta ingr. °/, 39. Zriticum ovatum Gr. et Godr, — infiorescenza, gr. nat. 40. Lepturus cylindricus Trin. — spica, gr. nat. Tav AV. 44. Nardus stricta L. — spiga, gr. nat. b. Cyperus flavescens I. — infiorescenza, gr. nat. 46. Cyperus fuscus L. — infiorescenza impice. ‘/, DANA . Lolium perenne L. — Spica, gr. nat. . Hordeum murinum L. — pianta fiorita, impicce. . Hordeum murinum L. — spighetta ingr. °/, Cyperus longus TL. — infiorescenza impice. !/, Tav. V. TAONNEE . Schoenus nigricans L. — pianta intera impicc. ‘/, . Cladium Mariscus R. Br. — pianta intera impice. ‘/,o . Eleocharis palustris R. Br. — infiorescenza, gr. nat. . Scirpus lacustris IL. — infiorescenza, gr. nat. . Carex distans L. — infiorescenza impice. ‘/, . Carex hirla L. — infiorescenza gr. nat. . Carex muricata L. — infiorescenza, gr. nat. MO PIE 55. 7ypha angustifolia L. — infiorescenza impice. ‘/, 56. Zypha angustifolia L. — fiore maschio ingr. */, 57. Typha angustifolia L. — fiore femmineo ingr. °/, 58. Luzula campestris DC. — fiore aperto ingr. ‘/, 59. Juncus obtusiflorus Ehrh. — capsula aperta ingr. È/, 60. Juncus bufonius L. — pianta intera impicc. ‘/, 61. 7ulipa praecox Ten. — pianta intera impice. ‘/, 62. Tulipa sylvestris L. — fiore impice. °/, 63. Lilium Martagon L. — fiore, gr. nat. 64. Gagea arvensis R. et Sch. — fiore, gr. nat. 65. Scilla bifolia L. — fiore, gr. nat. 66. Hyacinthus orientalis L. — fiore, gr. nat. 67. Bellevalia romana Reich. — apice dell’ infior. gr. nat. VII. Tav. MONA . Ruscus aculeatus L. — ramo fior., gr. nat. . Asparagus aculifolius I. — fiore ingr. °/, Paris quadrifolia IL. — pianta intera. . Smilax aspera L. — fiore maschio ing. ‘/, . Smilax aspera I. — fiore femmineo ingr. ‘/, 3. Arum italicum Mill. — pianta impice. ‘/, . Ornythogalum umbellatum L. — pianta impice. '/, . Muscari comosum Mill. —- infiorescenza, gr. nat. >. Allium ampeloprasum L. — infior., gr. nat. . Muscari botryoides Mill. — fiore er. nat. Tav. VII. PFACSTA: . Galanthus nivatis — L. fiore ingr. °/, 9. Leucojum vernum L. — fiore, gr. nat. . Narcissus poeticus L. — fiore, gr. nat. . Narcissus pseudonarcissus L. fiore gr. nat. . Colchicum autumnale IL. — fiore e bulbo, impice. ‘/, Veratrum nigrum L. — fiore, gr. nat. . Gladiolus segetum Gawl. — infiorescenza impicce. !/, . Ermodactylus tuberosus Salisb. — fiore, er. nat. . Irîs germanica L. — fiore ‘impice. ‘/, TavAX . 87. Cephalanthera rubra C. L. Rich. — fiore, gr. nat. 88. Epipactis palustris Crantz. — fiore, gr. nat. 89. Neottia Nidus-avis C. IL. Rich. — fiore, gr. nat. 90. Listera ovata R. Br. — fiore, gr. nat. 91. Serapias Lingua L. — pianta fior., gr. nat. 92. Aceras anthropophora R. Br. — fiore, gr. nat. 93. Anacamptis pyramidalis C. L. Rich. — fiore ingr. *,, 94. Orchis purpurea L. — pianta impice. !/ 95. Orchis tephrosanthos Vill. — fiore ingr. */, 96. Orchis lariflora Lmk. — fiore ingr */, 97. Ophrys aranifera Huds. — pianta fior. gr. nat. 98. Ophrys Bertolonii Moret. — fiore ingr. */, 09. Afisma Plantago L. — fiore CIA 100 100. IRA. Lemna minor L. — gruppetto di piante, gr. nat. Lemna minor IL. — pianta ingr. Tav.L . 101. Posidonia oceanica Del. — pianta fiorita. 102. Juniperus communis I. — ramo fruttif. impiec. ‘/, 103. Taxus baccata L. — rametto fruttif. impice. */, 104. Alnus glutinosa Gaertn. — frutto. 105. Betula alba IL. — infiorescenza femminea. 106. Carpinus Belulus UL. — frutto, gr. nat. 107. Fagus sylvalica L. — frutto, gr. nat. 108. Salix alba L. — a) infiorese. masch., b) infiorese. femminea, er. nat. 109. Salix lriandra L. — fiore maschio ingr. °/, 110. Salire alba IL. — fiore maschio ingr. °/ “1 111. Salix purpurea L. — fiore maschio ingr. °/, 205 LÀ Tav. 119 120) TESA. . Salix Caprea L. — a) infiorese. masch., d) infiorese. femminea, gr. nat. 3. Humulus Lupulus L. — a) ramo fiorifero masch., 1, 14 b) ramo fiorif. femmineo, impicc. Parietaria officinalis 1. — ramo fior. gr. nat. Callitriche stagnalis Scop. — pianta impice. . Myriophyluwm verticillatum I. — fiore maschio IMSA . Euphorbia helioscopia IL. — cima fiorita, gr. nat. . Euphorbia helioscopia L. — fiore e capsula, ingr. ‘, . Euphorbia Cyparissias L. — cima fior. impice. ‘/, . Euphorbia Peplis L. — ramo fior. gr. nat. Tav. ZII. 121. 122. d'a ALII. Euphorbia spinosa L. — ramo impicc. ‘/, Euphorbia amygdaloides L. — porz. d’infiorescenza, gr. nat. 123. Euphorbia exigua L. — ramo fior., gr. nat. 124. Euphorbia Lathyris 1. — porzione d’infior., gr. nat. 125. Euphorbia Peplus L. — ramo fiorito, gr. nat. 126. Mercurialis annua L. — cima fior. impice. ‘/, 127. Buxus sempervirens L. — ramo fior., gr. nat. 128. Buxus sempervirens L. — frutto ingr. ‘/, 129. Aristolochia rotunda L. — ramo fior. impice. */, 130. Osyris alba L. — fiore femmineo, gr. nat. 151. Zhesium intermedium Sehrad. — fiore ingr. °/, 132. HMippophaé rhamnoides L. — ramo fruttif., er. nat. Tav. ZII. . Rumex crispus L. — frutto ingr. */ Miao: ACL: . Daphne Laureola L. — ramo fior. impice. '/, . Stellera Passerina L. — cima fior., gr. nat. Polygonum aviculare L. — cima fior. gr. nat. . Polygonum Hydropiper L. — cima fior. impice. ‘/, 1 . Rumex Aceltosa L. — pianta fior. impice. ‘/, Chenopodiwn Bonus Henricus L. — cima fior. gr. nat. . Chenopodium album L. — fiore ingr. ‘/, . Salsola Kali L. — fiore ingr. °/, . Armeria elongata Hofm. — infior., gr. nat. 3. Plumbago europaea 1. — fiore, sr. nat. Tav. XIV. . Plantago major I. — pianta fior. impice. ‘/ . Origanum vulgare I. — fiore ingr. . Calamintha Acinos Lmk. — calice ingr. !/ . Calamintha officinalis Moench. — fiore ingr. ‘ LAO . Armeria plantaginea \Villd. — infiorese. impicce. !, 5 . Phytolacca decandra L. — ramo fior. gr. nat. . Origanum vulgare TL. — cima fior. impicc. !/, 6) 1 Thymus Serpyluin L. —- porzione di pianta fior. impice. ‘/, 1 1 lav.AV. . Belonica officinalis L. — fiore ingr. * OI . Nepeta Glechoma Bentlì. — pianta fior. impicc. !/, . Melissa officinalis T.. — ramo fior. impicc. ‘/, h) fiore ingr. */, . Salvia pratensis L. — infiorescenza, gr. nat. Brunella vulgaris L. — cima fior. impice. | 3 . Metlittis MelissophyUum L. — cima fior. impice. ‘/, . Marrubium vulgare L. — cima fior. impice. !/, . Sideritis romana L. — fiore ingr. °/, CAI . Stachys recta L. —- fiore ingr. */, . Galeopsis Ladanum L. — fiore ingr. °/; . Ballota nigra L. — fiore. ingr. */, «XVI. . Ajuga reptans L. — cima fior. impicc. ‘/, . Odontites serolina Reich. — fiore ingr. *, Pao. AVI. . Lamium maculultum L. — cima fior., gr. nat. Teucrium Chamaedrys L. — cima fior., gr. nat. Verbena officinalis TL. — cima fior. impice. ‘/, . Ajuga genevensis L. — fiore, gr. nat. . Orobanche speciosa DC. — infiorescenza, gr. nat. . Phelipaca ramosa C. et Mey. — infior., gr. nat. . Scrophularia nodosa L. — cima fior. impice. "/, . Antirrhinum Orontium L. — fiore ingr. °/, . Anlirrhinum majus L. — fiore ingr. */, 4 NV. Tav. BAOSAMIDLE: 174. Veronica officinalis L. — ramo fiorito, gr. nat. 175. Linaria vulgaris Mill. — fiore ingr. */, 176. Euphrasia officinalis 1. — fiore ingr. ‘/, 177. Rivinanthus major Ehrh. — cima fior., gr. nat. 178. Verbascum Thapsus IL. — cima fior. impice. ‘/, 179. Datura Stramonium IT. — cima fior. impice. '/, 180. Hyosciamus niger L. — cima fior. impicc. ‘/, . Hyosciamus albus IL. — cima fior. impice. ‘/, . Solanum nigrum L. — cima fior., gr. nat. Tav. AVI. . Alropa Belladona L. —- cima fior. impice. !/, . Cynoglossum officinale L. — cima fior. impice. !/ MUSA, . Solanum Dulcamara L. — cima fior., gr. nat. . Borrago officinalis I. — cima fior. impice. ‘/, . Myosotis palustris With. — cima fior., gr. nat. 3 . Cynoglossum officinale L. — frutto ingr. */, . Lycopsis arvensis L. — fiore, gr. nat. . Echium vulgare L. — fiore, gr. nat. . Pulmonaria officinalis IL. — fiore ingr. °/, . Onosma montanum Sibtl. — fiore ingr. */, . Lithospermum arvense L. — corolla tagliata ingr. !/, Tav. ATX. MGOMATE: 194. Convoloulus arvensis L. — rametto fiorito impiec. ‘/, 195. Cuscuta europaea I. — glomerolo di fiori, gr. nat. 196. Gentiana lulea L. — cima fior. impice. '/, 197. Gentiana verna L. — fiore, gr. nat. 198. Erythraca Centauriwin Pers. — pianta fior. im- piece. 199. Chlora perfoliata IL. — fiore, gr. nat. 200. Cynanchum Vincetoricun R. Br. — cima fior. im- PICC3 201. Fraxrinus Ornus L. — cima fior. impice. ‘/, 202. Frarinus exrcelsior T.. — ramo fruttif. impicc. ‘/, 203. Cyclamen neapolitanum Ten. — fiore, gr. nat. 204. Soldanella alpina I. — 2 fiori, gr. nat. Tav.AX . 205. 206. 207. 208. 209. 210. 211. 22: 213. 214. VACANTE Vinca minor IL. — cima fior. impice. !/, Ligustrum vulgare IL. — cima fior., gr. nat. Primula officinalis L. — pianta fior. impice. !/, Anagaltis arvensis L. — ramo fior., gr. nat. Lysimachia Nummularia L. — rametto fior., gr. nat. Pyrola minor L. — pianta fior. impice. ‘/, Calluna vulgaris Salisb. — cima fior., gr. nat. Jasione montana L. — infiorescenza impicc. "/, Specularia Speculum DC. fil. — fiore gr. nat. Campanula Tracheliwn L. — fiore gr. nat. Iav NATI. MAO AED. . Arbutus Unedo L. — ramo fior. e fruttif., gr. nat. ì. Erica arborea L. — ramo fior., gr. nat. 1, Vaccinium Myrlillus L. — ramo fior. impice. '/, Phytewna hemisphaericum L. — fior. ingr. */, 9. Vanthium strumarimi L. — ramo fruttif, impice. '/ . Campanula Rapunculus IL. — fiore, gr. nat. o y Tav AAII. Pi ESILI: 221. Hieracium florentinum AU. — achenio ingr. ‘7, 222. Crepis tectorum I. — achenio ingr. ‘*/, 223. Crepis pulchra I. — achenio ingr. ‘'/, 224. Lacltuca virosa L. — achenio ingr. */, 225. Sonchus tenerrimus L. — achenio ingr. °'/, 226. Prenanthes purpurea L. — 3 capolini, gr. nal. 227. Picridium vulgare Dest. — capolino, gr. nat. 228. Picridimm vulgare Desf. — achenio ingr. */, 229. Tararaciwn vulgare Lmk. — pianta fior. impice. '/, 2530. Chondrilla juncea L. — 3 capolini ing. °/, 231. Hypochaeris aelnensis B. et H. — capolino ingr. */, 232. 7ragopogon major Jacq. — capolino, gr. nat. 233. 7ragopogon pralensis L. — cima fior. gr. nat. 234. Podospermun laciniatuim DC. — capolino gr. nat. 235. Helminthia echioides Gaertn. — capolino, gr. nat. . Helminthia echioides Gaertn. — achenio ingr. */ 1 Tav AAT. Tae DAT V: 237. Urospermum Dalechampii Desf. — achenio ingr. */, 238. Urospermuwn picroides Desf. — capolino gr. nat. 239. Leontodon autumnatis I. — achenio ingr. °/, 240. 7hrincia hirla Roth. — capolino, gr. nat. 241. 7hrincia hirta Roth. — achenio del raggio ingr. °"/, 242. Thrincia hirta Roth. — achenio del disco ingr. °"/, 243. Rhagadiolus stellatus Wild. — capolino fruttif.. gr. nat. 244. Lampsana communis L. — cima fior. impice. ‘/, 245. Lampsana comnununis IL. — capolino fruttif., er. nat. 246. Cichorium Intybus L. — cima fior., er. nat. 247. Scolymus hispanicus L. — capolino, gr. nat. 248. Calendula arvensis L. — capolino, gr. nat. 249. Calendula arvensis IL. — capolino fruttif., gr. nat. 250. Siybum Marianum Gaertn. — capolino, gr. nat. 251. Carduus picnocephalus L. — 2 capolini, gr. nat. Cirsium palustre DO. — 3 capolini, gr. nat. Tav.AXIV. bed ai PE biglebo SPIIPIITERTA à YI PA LGOUELLE) bi Tavo AASV. 3. Carduus nulans L. — ramo fior., gr. nat. . Carlina acaulis L. — pianta fior. impice. ‘/, . Galaclites tomentosa Moench. — capolino, gr. nat. . Onopordon illyricum L. — capolino, gr. nat. . Stachelina dubia L. — 2 capolini, gr. nat. . Lappa major Gaertn. — capolino, gr. nat. Centaurea Calcitrapa I. — capolino ingr. */, . Centaurea amara L. — squama dell’ involucro ingr. ‘1°, . Achillea Millefolium IL. — cima fior., gr. nat. . Neranthemum inapertum Willd. — capolino, gr. nat. . Echinops Ritro L. — fioretto del capolino ingr. */, . Anthemis arvensis L. — capolino, gr. nat. . Leucanthemum vulgare Lmk. — capolino, gr. nat. Tav. XXV. T'A0FCAAVIE 266. Artemisia vulgaris TL. — rametto fior. impice. !/, 267. Senecio vulgaris I. — cima fior. impice. !/, 268. Doronicum cordifolivm Sternb. — capolino, gr. nat. 269. Evax pygmaca Pers. — pianta fior., gr. nat. 270. Filago germanica L. — cima fior., gr. nat. 271. Micropus erectus L. — rametto fior., gr. nat. 272. Phagnalon sordidum DC. — rametto fior., gr. nat. 273. Carpesium cernuum L. — capolino, gr. nat. 274. Pulicaria dysenterica Gaertn. — ramo fior., im- pice, 275. Pulicaria viscosa Koch. — capolino, gr. nat. Tav. XXVI. PUCACAPVAL: >. Asteriscus spinosus Gr. Godr. — capolino, gr. nat. Inula Helenium L. — capolino, gr. nat. . Inula Conyza DO. — capolino ingr. °/, . Erigeron linifolivum \Villd. — rametto della pan- nocchia gr. nat. 280. Bellis perennis L. — pianta fior. impicc. /, 281. Erigeron acris L. — pianta fior. impicc. !/, 282. Solidago Virgaurea L. — capolino ingr. */, 283. Linosyris vulgaris Cass. — capolino gr. nat. 284. Aster alpinus L. — pianta fior. impicc. ’/, 285. Tussilago Farfara L. — pianta fior. impicc. ‘, 286. Adenostyles alpina Bluff. et F. — capolino, gr. nat. Tav. XX VII 281. 288. 289. 290. Zionie 292. 293. Centranthus ruber DC. — 2 fiori ingr. */ >. Asperula odorata L. TOVOSATIVII: Eupatorivm cannabinum L. — ramo fior. impice. ‘/, Scabiosa pauciseta DC. — frutto ingr. !/, lephalaria transylwanica Schrad. — capolino, gr. nat. Trichera sylvatica Sehrad. — capolino, gr. nat. Dipsacus sylvestris Mill. — capolino impice. '/, Valeriana officinalis L. — cima fior. e foglia im- piceos: (3 1 . Galium verum L. — cima fior. e porzione di ra- mo gr. nat. . Asperula arvensis L. — rametto fior., gr. nat. cima fior., gr. nat. Tav. ZZNII PACATATA, 297. Sherardia arvensis L. — rametto fior., gr. nat. 298. Vburnum Lantana L. — fiore ingr. °/, 299. Lonicera Caprifolium L. — fiore ingr. °/, 300. Cornus mas L. — ramo fior., gr. nat. 300° Cornus mas L. — ramo fruttif., er. nat. 301. Viscum album I. — ramo fruttif., impice. 4, 302. Hedera Helix I. — ramo fior. impice. ‘/, 303. Sanicula europaea L. — pianta fior. impice. ‘/, 304. Astrantia major L. — ombrella, gr. nat. 305. Sison Amomum L. — diachenio ing. °/, 306. Ammi Visnaga Lmk. — diachenio ingr. °/, 307. Aegopodium Podagraria I. — sezione del diache- nio ingr. */ 1 lav. XXIX. LUMEN 308. £ryngium campestre L. — capolino, gr. nat. 309. Ocenanthe pimpinelloides IL. — pianta fior. impice. !/, 310. Pimpinella magna L. — sezione del diachenio ingr. */, 311. Sun, lalifoliwuim L. — diachenio ingr. °/, 312. Buplewwwn rotundifoliwn L. — porz. dell’ombrella IMpPICCAA 313. Cnidium apivides Spreng. — diachenio ingr. */, 314. Meum athamanticum Jacq. — diachenio ingr. */, 315. Angelica nemorosa Ven. — diachenio ingr. °/, 316. Pastinaca sativa T.. — diachenio ingr. °/, 317. Heracleum Sphondyliwmn I. — diachenio ingr. */, 318. Zordylium ma.rimwn L. — diachenio ingr. */, 319. Laserpitiwm latifolomnn LL. — diachenio sezionato MORO 320. Orlaya grandiflora Hoffim. — diachenio ingr. "/, 321. Caucalis daucoides TL. — diachenio ingr. È/, 322. Daucus Carota IL. — diachenio ingr. !/, AA Tav. è A - . Scandix Pecten-Veneris IL. — diachenio ingr. */ Db. Anthriscus vulgaris Pers. — diachenio ingr. */ . Smyrnium perfoliatun L. — diachenio ingr. * . Bifora testiculata DC. — diachenio ingr. */ L'UOATIENTI Conium maculatum L. — ramo fior. impice. !/, 1 1 1 1 . Saxifraga tridactylites L. — pianta fior., gr. nat. "USCAWIRMACre st == ramo oe oreNat . Sempervivum montanum L. — fiore, ingr. */ (©) ‘1 . Myrlus communis L. — ramo fior., gr. nat. ;ryonia dioica Jacq. — ramo fior., gr. nat. BITETTO VOI ST VIN 324. 328. Tav. AXXI. SERRE NEVER E È CA) x «ud, VACIENIATIE 333. Lythrum Salicaria L. — cima fior., gr. nat. 334. Oenothera biennis L. — cima fior., impiec. ‘/, 335. Circaea luleziana L. — pianta fior., impice. ‘/, 336. Crataegus oryacantha 1. — rametto fior., gr. nat. 337. Cotoneaster Pyracantha Spach. — ramo fior., gr. nat. 338. Sorbus Aria Crantz. — rametto fior., gr. nat. 339. Prunus spinosa L. — ramo fior., gr. nat. . osa canina I. — rametto fior., impice. ‘/, Tav. AXXII, 341. 342. 348. 344. 345. 346. BAT. 348. 340. TDAORIAAANTIT. Geum urbanum L. — cima fior. impice. ?/, Potentilla reptans IL. — pianta fior., gr. nat. Rubus discolor Weih. — ramo fior. impicc. !/, Agrimonia Eupatoria L. — cima fior. impice. ‘/, Alchemilla vulgaris L. — pianta fior. impice. !/, Polerium Sanguisorba IL. — capolino e foglia, gr. nat. Ononis spinosa L. — rametto fior., gr. nat. Anagyris foetida L. — calice cogli stami, gr. nat. Anthyllis vulneraria L. — fiore ingr. ‘/, AXATII Tav. Quito SE a da” . Lotus corniculatus L. IO RENONTAA: Uytisus Laburnum TL. — ramo fior. e fruttif. im- piece: 351. Medicago lupulina L. — ramo fior. e fruttif., gr. nat. 352. Psoralea bituminosa L. — calice fruttif. gr. nat. 353. Glycyrrhiza glabra L. — legume, gr. nat. 354. Galega officinalis L. — legume aperto, gr. nat. 355. Medicago sativa L. — rametto fior., gr. nat. 356. Trifoliwm alpestre L. — pianta fior. impice. ‘/, 357. Trifolium arvense L. — pianta fior. impice. '/, Trifolinm pratense L. — cima fior., gr. nat. cima fior., gr. nat. Tav. AXIIV. I VORMENNZNTV 360. Melilotus officinalis 1.. — ramo fior, e fruttif. gr. nat. 361. Z'etragonolobus siliguosus Roth. — legume, gr. nat. 362. Colutea arborescens L. — ramo fior., gr. nat. 362’ Colutea arborescens L. — ramo fruttif., gr. nat. 363. Vicia saliva L. — ramo fior., gr. nat. 364. Lathyrus Aphaca L. — pianta, gr. nat. 365. Lalhyrus pratensis L. — ramo fior. impice. !/, DUO NEATATI 366. Astragalus glycyphyMos L. — ramo fior. impice. !/, 367. Coronilla varia L. — rametto fior. e fruttif, im- picc. !/, 368. Mippocrepis comosa L. — rametto fior. e fruttif. INetszo 369. Bonaveria securidaca Reich. — legume, gr. nat. 300. Hedysarum capitalum Desf. — legumi, gr. nat. 371. Ceratonia Siliqua L. — ramo fior. impice. ‘/, 372. Genista tinctoria TL. — cima fior. impicc. ‘/, 373. Pistacia Lentiscus L. — ramo fior. impicc. '/, 374. Rhus Cotinus L. — porz. a’ infiorescenza frutfif., gr. nat. Tav. XAKXAVI. O ENACNIIE 375. Rhamnus FrangulaT,. — ramo fior. e fruttif. gr. nat. 376. Mex Aquifoliwm TL. — ramo fior. impice. !/, ST. Evonymus europaeus L. — 3 frutti, gr. nat. 3T70. Evonmymus europaeus T.. — fiore ingr. */, 378. Tribulus terrestris I.. — frutto, er. nat. 379. Diclamnus albus L. — frutto 380. Oralis corniculata 1. — ramo fior, impice. ‘/, 381. Geranium sanguineum L. — ramo fior. e fruttif., Sr. nat. Geranium Robertianum L. — ramo fior., er. nat. Tav. XXXVII. VAONACNANIISTI. 3. Acer Pseudo-Plalanus.I.. — rametto fior. impice. '/, Hypericum perforatum I. — cima fior., gr. nat. Tilia platyphylia Seop. —- ramo fior. impice. ‘/, Althaca officinalis 1.. — cima fior., gr. nat. Matta sylvestris L. — fiore, gr. nat. 388. Lavalera arborea L. — calice fruttif., gr. nat. Malope malacoides LL. — calice fruttif., gr. nat. Linum catharticiwn L. — pianta fior., gr. nat. Dianthus deltoides 1. — fiore, gr. nat. Tav. ANA VII LUO CATDIA AA. 392. Dianthus Carthusianorum L. — infiorescenza, gr. nat. 393. Dianthus Armeria I. — infiorescenza, er. nat. 394. Dianthus protifer I. — fiore, gr. nat. 395. Siene inflata Sibtl. — cima fior. impice. ’/, 396. Lychnis Flos-Cuculi L. — cima fior. impice. ‘/, 397. Lychnis alba Mill. — ovario con un petalo, ingr. */, 398. Lychnis Githago Lmk. — pianta impice. ‘/, 399. Alsine fenuifolia Crantz. — fiore ingr. */ 1 400. Stellaria media Vill. — ramo fior., er. nat. Tav. NV. IRA 401. Polygala vulgaris T.. — pianta fior. impiee. ‘/, 402. Polygala vulgaris 1.. — fiore sezionato ingr. °/, 403. Viola tricolor L. — ramo fior. impicc. 404. Helianthemuin vulgare Gaerin. — fiore, er. nat. 405. Reseda utea IL. — racemo fior. e fruttif., er. VELE 406. Capparis rupestris Sibth. — ramo fior., gr. nat. 407. Matthiola incana KR. Br. — siliqua, gr. nat. 408. Cheiranthus Cheiri L. — siliqua aperta, gr. nat. 409. Barbarea vulgaris R. Br. — mezza siliqua ingr. */, 410. Arabis hirsuta Scop. — siliqua, gr. nat. 411. Cardamine hirsuta T.. — siliqua ingr. */, 412. Dentaria pinnata Lmk. — siliqua, gr. nat. RE GA 413. Stisymbrivn Alliaria Scop. — ramo fior. impice. ‘/, 414. Sisymbrium officinale Scop. — siliqua ingr. °/, 415. Synapis alba L. — siliqua ingr. */, 416. Diplolaris erucoides DC. — siliqua ingr. */, 417. Raphanus Raphanistriunm L. — siliqua, gr. nat. 418. Rapislrum rugosum AU. — siliquetta ingr. */, 419. Cakile maritima Scop. — siliquetta ingr. */, 420. Lunaria rediviva IL. — siliquetta, gr. nat. 421. Vesicaria ultriculata Ait. — siliquetta ingr. */, 422. Alyssum campestre L. — siliquetta ingr. °/, 423. Draba praecoxr Stev. — pianta fior. e fruttif., gr. nat. 426. 427. Thlaspi arvense L. — mezza siliquetta ingr. "/, Capsella Bursa-pastoris Moench. — racemo fruttif., er. nat. Lepidium alpinum DC. — siliquetta ingr. ‘/,° Lepidium campestre R. Br. — siliquetta ingr. ?/, Tav: AIR 498. 499. 430. 431. 432. 433. 434, 435. 436. 437. 438. 439. 440. 441. 449, VAODGTT. Aethionema sa:ratile R. Br. — siliquetta ingr. ‘/, Nestia paniculata Desv. — siliquetta ingr. °/, Myagrum perfoliatum 1. — siliquetta ingr. °/, 12, Calepina Corvini Desv. — siliquetta ingr. ‘/, Senebiera Coronepus Poir. — siliquetta ingr. ‘"/, Bunias Erucago IL. — siliquetta, gr. nat. Isatis tincloriu L. — rametto fruttif., gr. nat. Fumaria officinalis L. — ramo fior. e fruttif., gr. nat. Fumaria officinalis 1. — frutto ingr. °/, FPumaria capreolata IL. — frutto ingr. */, Fumaria parviflora Lmk. — frutto ingr. */, Papaver Rhoeas IL. — fiore, gr. nat. Papaver dubium L. — frutto ingr. °/, Papaver hybridum L. — frutto, gr. nat. Glaucium luteum Scop. — frutto, gr. nat. tav. ALTE \}} ENI T 441. Fa: 4 428. 436 433. 432. 442 438 440. POCA 443. Chelidonium majus IL. — rametto fior., gr. nat. 444. Berberis vulgaris T.. — ramo fior. impice. !/, 445. Clematis Vita?ba I. — infiorescenza e foglie, er. nat. 446. Anemone nemorosa L. — cima fior. , er. nal. 447. Anemone coronaria L. — pianta fior. impicc. "/, 448. Anemone hortensis L. — pianta fior. impicc. ‘/, Va vw. NI. 449. 450. 451. 452. 453. 454. 455. 456. TACMACILIAE. Anemone Hepalica T.. — pianta fior. impicc. ‘/, Adonis autumnatlis L. — ramo fior., gr. nat. Ranunculus aquatilis T.. — pianta fior. impicc. ?/, Ranunculus bulbosus TL. — ramo fior. e frutt. er. nat. Ranunculus bulbosus L. — frutto gr. nat. Ranunculus Ficaria T.. — pianta fior. impice. ‘/, Ranunculus muricatus L. — seme ingr. °/, Eranthis hyematis Salisb. — fiore ingr. */, Tav. ALIV. TUCNIDERNVE 457. Helleborus foetidus L. — cima fior., gr. nat. 458. Helleborus foetidus L. — fiore ingr. */, 459. Nigella damascena IL. — ramo fior. impice. */, 460. Aquilegia vulgaris L. — fiore ingr. °/, 461. Delphinium Consolida L. — ramo fior., er. nat. 462. T'halictrum flavwm L. — cima impicc. !/, 463. Aconitum Lycoclonum 1. — fiore, er. nat. 464. Actaea spicata T.. — fiore ingr. !°/, Tav. ALV. INDICE Tav Acer Pseudo-Platanus ].. . 38 Aceras anthropophora R. Br. 10 Achillea Millefolium L. 25 Aconitum Lycoctonum L.. . 45 Actaea spicata L. . 40 Adenostyles alpina Bluff. et F, 27 Adonis autumnalis L. 44 Aegopodium Podagraria L. . 29 Aethionema saxatile R. Br. 42 Agrimonia Eupatoria L. . 33 Agropyrum junceum P. de B. 4 Agrostis alba L. . 2 » vulgaris With. 2 Aira capillaris Host. 2 Ajuga genevensis L. 17 » reptans L. SUIT Alchemilla vulgaris L. . 83 Alisma Plantago L. 10 Allium ampeloprasum L. RO) Alnus glutinosa Gaertn. ll Alopecurus agrestis L. 1 » pratensis L. 1 » » 3 1 » utriculatus L. 2 Alsine tenuifolia Crantz. 39 Althaea officinalis L. . 38 Alyssum campestre L. . . 41 Ammi Visnaga Lmk. 29 Anacamptis pyramidalis ©. L. Rich. 10 Anagallis arvensis L. gh] Anagyris foetida L. 33 Anemone coronaria J.. 43 » Hepatica LL. . At » hortensis L. . 43 » nemorosa L. . 43 Angelica nemorosa Ten. 30 Anthemis arvensis L. 25 Anthoxantbum odoratum L. . 1 Anthriscus vulgaris Pers... 81 Anthyllis vulneraria L. 33 DELLE TAVOLE Tav, Antirrbinum majus L. . . . 17 » Orontium L. . 17 Aquilegia vulgaris L. . . .45 Arabis hirsuta Scop. . . . 40 Arbutus Unedo LL. SERA Aristolochia rotunda L. . . 13 Armeria elongata Hoffm. . . 14 » plantaginea Willd. 15 Artemisia vulgaris L. . . . 26 Arum italicum Mill. . . . 8 ‘Amando DonaxWL Ae Asparagus acutifolius L. . . 8 Asperula arvensis L. . . . 28 » odorata L. Ago ri) Aster alpinus L. CR LA Asteriscus spinosus Gr. Godr., 27 Astragalus glyevphyllos L.. 36 Astrantia major L. . . . .29 Atropa Belladona L. . . . 19 Ballota nigra L. I) Barbarea vulgaris R. Br. . 40 Bellevalia romana Reich. D( Bellis perennis L. . . . . 27 Berberis vulgaris L. . . . 43 Betonica officinalis ].. Tecla Betula albawb RAI Bifora testiculata DC. . . . 31 Bonaveria securidaca Reich. . 36 Borrago officinalis L. . . . 19 Brachypodium pinnatum P. de B. 4 Briga medingli is. E Bromus sterilis L. . . < +. 8 Brunella vulgaris L. . . . 16 Bryonia dioica Jaeq. . . . 81 Bunias Erucago L. . . . . 42 Bupleurum rotundifolium L. 30 Buxus sempervirens L. . . 1° » » capiti Cakile maritima Scop. . . 41 Calamintha Acinos Lmk. 15 » officinalis Moench. 15 Calendula arvensis L. » » Calepina Corvini Desv. Callitriche stagnalis Scop. Calluna vulgaris Salish. Campanula Rapunculus L. de Trachelium L. Capparis rupestris Sibth. Capsella Bursa-pastoris Moench. Cardamine hbirsuta L. Carduus nutans L. » picnocephalus L. Carex distans L. . > hirta » muricata0L. Carlina acaulis L. Carpesium cernuum L. . Carpinus Betulus L. Caucalis daucoides L. Centaurea amara L. » Calcitrapa L. Centranthus ruber DC. . Cephalanthera rubra C.L. Rich. Cephalaria transylvanica Schrad. Ceratonia Siliqua L. Cheiranthus Cheiri L. Chelidonium majus L. . Chenopodium album L. » Bonus-Henricus L. Chlora perfoliata L. Chondrilla juncea L. Cichorium Intybus L. Circaea luteziana L. Cirsium palustre DC. Cladium Mariscus R. Br. . Clematis Vitalba L. Cnidium apioides Spreng. Colchicum autumnale L. Colutea arborescens L. » » E Conium maculatum L. Convolvulus arvensis i. Cornus mas L. d »d 4 Caronilla varia L. r Cotoneaster Pyracantha Spach. Crataegus oxyacantha L. . Crepis pulchra L. » tectorum L. Cuscuta europaca LL. Cyelamen neapolitanum Ten. Hu 9 no dI (e) MN 19 N o 00 dv dw N (iS) (| Cynanchum Vincetoxicum Tav. R. Br. SS 20 Cynodon Dactylon Pers. 2 Cynoglossum officinale L. 19 » » 19 Cynosurus echinatus L. 2 Cyperus flavescens L. 5) » fuscus L. 5 » longus L. RD Cytisus Laburnum L. . 34 Dactylis glomerata L. . 4 Daphne Lnureola L. . 14 Datura Stramonium L. SUS Daucus Carota L. . 30 Delphinium Consolida L. 45 Dentaria pinnata Lmk. 40 Dianthus Armeria L. N39 » Cartusianorum L. . 39 » deltoides L. 38 » prolifer L. 39 Dictamnus albus L. 3 Digitaria sanguinalis Scop. 2 Diplotaxis erucoides DO. 41 Dipsacus sylvestris Mill. 28 Doronicum cordifolium Sternh. 26 Draba praecox Stev. . 41 Echivaria capitata Desf. 1 Echinops Ritro I. 25 Echium vulgare L. 19 Eleocharis palustris R. Br. 6 Epipactis palustris Crantz. 10 Eragrostis megastachya Lnk. 3 Eranthis hyemalis Salish. 44 Erica arborea L. : 022 Erigeron linifolius Willd. . 27 » acris L. . 27 Ermodactylus tuberosus Salish. 9 Eryngium campestre L. .30 Erythraea Centaurium Pers. . 20 Kupatorium cannabinum L. . 28 Euphorbia amygdaloides L. . 13 » Cyparissias DL. . 12 » exigua L. 13 » helioscopia L. 12 » » 12 » Lathyris L. . 13 » Peplis L. 12 » Peplus L. 13 » spinosa L. 18 Euphraria officinalis L. 18 Ivax pygmaea Pers. . 26 Evonymus europaeus L. . 37 » » ..37 Fagus sylvatica L. Festuea heterophylla Luk. » pratensis L. Filago germanica L. Fraxinus excelsior |. » Ornus Fumaria officinalis L. » » e » capreolata TL. » parviflora Lmk. Gagea arvensis R. et Sch. Galactites tomentosa Moench. Galanthus nivalis L. (ialega officinalis L. Galeopsis Ladanum L. . Gialium verum L. Gaudinia fragilis P. de B. (enista tinetoria L. . Gentiana lutea DL. » vera L. (ieranium sanguineum L. » Robertianum L. Geum urbanum L. Gladiolus segetum Gawl. Glaucium luteum Scop. + (ilyceria plicata Fries. . Glyeyrrhiza glabra L. Hedera Helix L. Hedysarum capitatum Desf. . Helianthemum vulgare Gaertn. Helleborus foetidus L. »d » Helminthia echioides Gaertn. » » Heracleum Sphondylium L. Hieracium florentinum All. Hippocrepis comosa L. Hippophaé rlamnoides L. Hordeum murinum L. » » Humulus Lupulus L. Hyacinthus orientalis L. Hyosciamus albus L. » niger L. . Hypericum perforatum LD. Hypochaeris aetlmensis B. et IT, Ilex Aquifolium L. Inula Conyza DC. . » IHelenium L. Lar Iris germanica L. . . . Isatis tinetoria L. Jasione montana L. Juneus bufonius L. Da (0 en II Ce E] » Tav, 23 123 36 _ suo I wai d+dAviI°Ù { Juncus obtusiflorus Ehrh. Juniperus communis L. Lactuca virosa L. Lagurus ovatus L. P Lamium maculatum L. Lampsana communis L. » » Lappa major Gaertn. Laserpitium latifolium L. Lathyrus Aphaca TL. » pratensis L. Lavatera arborea L. Lemna minor L. » . . Leontodon autumnalis L. Lepidium alpinum DC. » campestre R. Br. Lepturus cylindricus Trin. Leucanthemum vulgare Lmk. Teucojum vernum LL. Ligustrum vulgare L. Lilium Martagon L. Linaria vulgaris Mill. Linosyris vulgaris Cass. Linum catharticum L. Listera ovata R. Br. Lithospermum arvense L. Lolium perenne L. » temulentum L. Lonicera Caprifolium L. Lotus corniculatus L. Lunaria rediviva L. Luzula campestris DCO. Lychnis alba Mill. . » Flos-Cuculi L. » Githago Lmk. Lycopsis arvensis L. . Lysimachia nummularia L. . Lythrum Salicaria L. Malope malacoides L. Malva sylvestris L. Marrubium vulgare L. . Matthiola incana R. Br. Medicago lupulina L. » sativa L. Melilotus officinalis L. Melissa officinalis L. 5 Melittis Melissophyllum L. Mercurialis annua L. . Meum athamantieum Jacq. Mieropus erectus L. . + Muscari botryoides Mill. » comosum Mill. . 100 100° 239 426 427 40 265 79 206 63 175 283 390 90 193 41 32 299 359 420 58 397 396 398 189 209 333 389 357 157 407 351 355 360 153 Myagrum perfoliatum L. Myosotis palustris With. Myriophyllum verticillatum L. 12 Myrtus communis L. . 31 Narcissus poeticus L. 9 » pseudonarcissus L. 9 Nardus strieta L. Gta: os Neottia Nidus-avis C. L. Rich. 10 Nepeta Glechoma Benth. 16 Neslia paniculata Desv. 42 Nigella damascena L. SR145. Odontites serotina Reich. 17 Oenanthe pimpinelloides L. . 30 Oenothera biennis L. 32 Ononis spinosa L. . 33 Onopordon illyricum L. . 29 Onosma montanum Sibth. 19 Ophrys aranifera Huds. 10 » Bertolonii Morett. 10 Orchis laxiflora Lmk. 10 » purpurea L. 10 » tephrosanthos Vill. 10 Origanum vulgare L. 15 » » MR 15 Orlaya grandiflora Hoftm. 30 Ornythogalum umbellatum L. 8 Orobanche spéciosa DC. 1 Osyris alba L. EiL3, Oxalis corniculata L. .137 Panicum Crus-Galli L. 2 Papaver dubium L. . . . . 42 > lybridum L. 42 >» Rbhoeas L. 42 Parietaria officinalis L. 12 Paris quadrifolia L. 8 Pastinaca sativa L. 30 Phagnalon sordidum DC. 26 Phalaris brachystachys Lnk. 1 Phelipaea ramosa C. et Mey. 17 Phleum pratense L. l » » . . 1 Phragmites communis Trin. 2 Phyteuma haemisphaericum L. 22 Phytolacca decandra L. 15 Picridium vulgare Desf. 28 » » e 128 Pimpinella magna L. . . . 30 Pistacia Lentiscus L. ISb Plantago major L. 15 Plumbago europaea L. 14 Portannua iii 3 » pratensis L. 3 » trivialis L. n Podospermum laciniatum DO. Polygala vulgaris L. » » Polygonum aviculare L. » Hydropiper L. Posidonia oceanica Del. Potentilla reptans L. Poterium Sanguisorba L. Prenanthes purpurea L. Primula officinalis L. Prunus spinosa L. Psoralea bituminosa L. Pulicaria dysenterica Gaertn. » Pulmonaria officinalis L. . viscosa Koch. Pyrola minor L. Ranunculus aquatilis L. Raphanus Raphanistrum L. » bulbosus L. » Ficaria L. . muricatus L. Rapistrum rugosum All. Reseda lutea L. Rhagadiolus stellatus Willd. Rbhamnus Frangula L. Rhinanthus major Ehrh.°. Rhus Cotinus L. Rosa canina li. e Rubus discolor Weih. Rumex Acetosa L. » crispus L. Ruscus aculeatus L. Salix alba L. » » » . . . caprea L. purpurea L. triandra L. Salsola Kali L. Salvia pratensis L. Sanicula europaea L. Saxifraga tridactylites L. Scabiosa pauciseta DC. Scandix Pecten-Veneris L. Schoenus nigricans L. Scilla bifolia L. Scirpus lacustris L. Scolymus hispanicus L. Serophularia nodosa L. Sedum acre L. Sempervivum montanum L. Senebiera Coronopus Poir. Senecio vulgaris L. Tav. 23 Serapias Lingua L. UT Sarrafalcus mollis Parl. . Setaria Glauca P. de 1}. Sherardia arvensis L. . . Sideritis romana L. Fi at: Silene inflata Sibth. . . Silvbum Marianum Gaertn. Sinapis alba L. . Sison Amomum L. . Sisymbrium Alliaria Neop. » officinale Ncop. Sium latifolium L. . . . Smilax aspera L. . + » » . . . Smyrnium perfoliatum L. Solanum Duleamara L. . » nigrum L. . Soldanella alpina L. . Solidago Virgaurea L. Nonchus tenerrimus L. Sorbus Aria Crantz. . |. Sorghum halepense Pers. Specularia Speculum DO. fil. Stachys recta L. PARTE Staehelina dubia L. Stellaria media Vill... Stellera Passerina L. Taraxacum vulgare Lmk. Taxus baccata L. . . . Tetrazonolobus siliquosus Roth. SR SO cr Teucrium Chamaedrys L. Thalictrum flavum L. . . Thesium intermedium Schrad. Thlaspi arvense L. .. .. + Thrincia hirta Roth. » » » » 24 Thymus Serpyllum L. Tilia platyphylla Scop. Tordylium maximum L. Tragopogon major Jacq. » pratensis L. Tragus racemosus Hall. Tribulus terrestris L. Triehera sylvatica Schrad, Trifolium alpestre L. » arvensoe L. » pratense L. Trisetum flavescens P. de Triticum ovatum Gr. et G Tulipa praecox Ten. » sylvestris L. Tussilago Farfara L. Typha angustifolia L. » » n » » . Urospermum Dalechampii Dest. STR » picroides Desf Vaccinium Myriillus L. Valeriana officinalis L. Veratrum nigrum L. Verbascum Thapsus L. Verbena officinalis L. Veronica officinalis L. Vesicaria utriculata Ait. Viburnum Lantana L. Vicia sativa L. +. . . Vinca minor L. Viola tricolor L. APE Viscum album L. . . Vulpia ligustica Lnk. Xanthium strumarium L. Xeranthemum inapertum Wilde Tav, 15 . 38 . 30 B. odr. ro 251414141 1 Pig. 149 385 BIS u982 233 8 378 290 356 357 358 21 39 61 62 285 DD 298 365 205 405 301 29 219 262 Mew. v QK 332 .P3 Paolucci, Luigi/Flora marchigiana; ossia (IL 5185 00110 6085 x i e _ x NOE A SA RTII NENTI Mtbatezata, prfatab pettini gine n AL VANI PTT PPPAESNT VT SLI pdl AMI Se GA PIA Id Dif pira cienza ot X MM TE DIV VALORE ARIE IR) atte i eiggpe > | ra ca AULA #3 J i . x, ì N K tela toi T PETSIT RA PITT Sa vel A URLO VINAZZLE Mds amato rt NO" Punto rte fa 4) ppi WED Il MARTE MENAOSI IR pago gie 11324 Wldegiogonane etti tf bad ab det tim AAA di AIMAN i pdpe* b MA ori May x Ù LAI f Ù Riti EVASE ie ILA < ('EAMUL (ADI