x TREN e 3 7 nd Neri Ne pur x =» ee r ar — è rs ua n. da] GIORNALE SCIENZE NATURALI ED ECONOMICHE AARANARARBPARARARSI i x‘ ) Z ' ì À À 5 | i ; : È # x . - , CRE | FIRE I 4 < RMSDIAN i GIORNALE SCIENZE NATURALI ED ECONOMICHE PUBBLICATO PER CURA DEL CONSIGLIO DI PERFEZIONAMENTO ANNESSO AL REGIO ISTITUTO TECNICO DI PALERMO Parte I. — Scienze naturali. VOLUME XI. — ANNO XI. ANI IST SE È N CIME SOI Dr NB A VIA 2a DR a PECE CIARE WE IK) 5, É Na ita be (ERA LX Palermo STABILIMENTO TIPOGRAFICO LAO PREMIATO CON DIVERSE MEDAGLIE e ee een > bictote giraitono' tot pr dii Mahe mifisià pos se Db mai set donà tato ing ericiznioiog-naraenà. fe #7 ponete Ri eaza dia 4 Be a stasi Mb n... a ai Wialoste: CL ( af 3 fd aitontica Di nd bi - MI.. be mM ILA leggiti ui YO, DERE NE NIOE ANA LARA eresia "E bart amaniuat E i 4 ragni ta ‘ a stipiavisae TVRIFA lang l +00] delia Ve PERONI i i pa vali e sndoa ili tan et eci ® Vines, NE 1 Lrprintà sicnatà” sini Apa Mot aos ge. TL ‘Ciao MER li INDICE GENERALE DELLE MATERIE CONTENUTE IN QUESTO VOLUME XI. Parte I. Ricerche sulle ramificazioni e anastomosi delle fibre dei muscoli dell’occhio in alcuni mammiferi e nelle tartarughe marine, pel dottor Vincenzo Abbate... .... ole Rage 09 Studii paleontologici sulla Fauna del calcare a Terebratula Janitor del Nord di Sicilia per il prof. Gaeiano Giorgio Gemmellaro (Continuaz. e fine) ................ » I Sulle ferite del midollo spinale ricerche fisiologiche ed anatomo-patologiche pei profes- sori Girolamo Piccolo e Santi Sirena. ........ cocco Tacco SCRSTIRO VIE, » 78 Atti del Consiglio di Perfezionamento da gennaro a tutto dicembre 1875... ... n.) 183 Parte II. MEMORIE DELLA SOCIETA” DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI On the comparison of certain theories of the solar structure with observation by S. P. Langley, Director of the Allegheny Observatory. ........... .......0.. Pag. 4 Note del P. A. Secchi all'articolo precedente... ..........0-.0-0 ritto uv Riassunto delle protuberanze solari osservate al Collegio Romano nel 2° semestre 1874. » 48 Sull’ ultimo passaggio di Venere avanti al Sole nel dicembre 1874. Notizie raccolte dal ID CRM od ESS ea ua dale al È O OA O OD MT GINO O DIRO » 2 @uadro delle 52 rotazioni solari osservate negli ultimi quattro anni all'Osservatorio del Colegio sHomano SpelePARMSECCIM eri Re ea eta eee eee ene » 29 Macchie solari osservate all’Equatoriale di Merz di Palermo, nei mesi di ottobre e novem- Ie VUOZ Bbc GE GIÀ 5 COSA O GORE IO CSO CIAO VeRS2 Osservazioni sulla luce zodiacale fatte in Cadice nel 1875 dal signor Augusto Arcimis. » 33 Account of the obseryations made at Camorta on the occasion of the Total Eclipse of April 6 1875 by P. Tacchini... .....0...c00000 NESSO, ceco incubi 6 Osservazioni spettroscopiche del sole fatte nel 1874 dal profess. T. Bredichin direttore dellaSpecola:dl'Mosca” ur I SRO RICA » 45 Magnesio al bordo osservato a Palermo dal febbraio al giugno 1873 da P. Tacchini. . » 47 Sulla misura degli angoli di posizione delle macchie e delle facole per proiezione. Nota dicP: Tacchihi. ui ce VICO TO E N et » 58 Riassunto delle protuberanze solari osservate al Collegio Romano dal 23 aprile 1871 al 28 giugno 4875, pel P. ASI ROERO ROSS RI RR » 4 Macchie solari osservate all’Equatoriale di Merz di Palermo, nei mesi di aprile e mag- gio 1875,.da.G. De: Lisa... RR RC CODE ARE. 68 A Scientist's Reward. Medal to be presented by the Governement to prof. Henry Draper OE NeW=JOFK:. inte RR NN RE fante ID 69, Macchie solari osservate all’ Equatoriale di Merz di Palermo, nei mesi di giugno e lu- COM 875 RORORONRIIAIA ciovt Protuberanze solari osservate in marzo ed aprile 1874, da A. Secchi e P. Tacchini. . » 71 Magnesio al bordo osservato a Palermo nel mese di luglio 1873 da P. Tacchini. ...» 7 Magnesio al bordo osservato a Palermo dall’agosto al dicembre 1873 da P. Tacchini. » 77 Macchie e facole al bordo. Osservazioni dirette e spettroscopiche fatte all'Osservatorio di Palermo: nel 1873; da PILAR RR 0 ie ROSA Statistica delle eruzioni solari osservate nel 1873. Nota di P. Tacchini. ......... » 101 Sull’ecclisse parziale di sole del 29 settembre 1875 osservato in Roma, lettera del Rev. PASecchita]lprof&slacch MI Re EAT nel Reato stent oe » 104 Ecclisse parziale di sole del 99 settembre 1875 osservato alla Specola di Padova . » 106 Ecclisse parziale di sole del 29 settembre 1875 osservato alla Specola di Torino. Cono: NICAZIONE ALA PAMELA IO » 106 Sull’ecclisse parziale di sole del 29 settembre 1875 osservato a Palermo. ........ » 107 Bordi solari osservati a Roma e Palermo in maggio e giugno 1874 da A. Secchi e P. Tacchini: «Leah ee ETRE RI ORIO A MINATO SLSFS » 107 Macchie solari osservate all’Equatoriale di Merz di Palermo, nei mesi di agosto, settem- bre e ottobre 1875 da P. Tacchini, e Raggi solari osservati da G. De Lisa ..... > 107 Spectre des nébuleuses, par T. Bredichin.............. SIRIA ATA MZIUATO CA » 109 Confronto fra il diametro solare meridiano e spettroscopico ricavato da osservazioni fatte dagli astronomi Secchi, Rayet, Dorna e Tacchini. Nota di P. Tacchini ........ +) 113 From ihe Proceedings, Asiatic Society of Bengal, for November 1875. — Spettro solare fotografato dal Cap. Waterhouse. .......... dro cia MIO O gal Recenti ricerche intorno alla distribuzione del calore sul disco solare. Nota del P. A. SECChi: Sin AS ori init Eee PSA 3 i SIR to ATA RI » 124 Sulla successione e persistenza delle sensazioni dei a per il prof. A. Riccò. ... » 129 Diploma e medaglia conferiti alla Società degli Spettroscopisti Italiani .......... » 135 Il nuovo Osservatorio di Calcutta... ........ BIANI MOSTO QUBNISRO TS) CIIPNRCNS 7 TARBIDE TO Vaie diA:90 Bordi solari osservati da A. Secchi e P. Tacchini nel giugno e luglio 1874. ..... » 136 Indice delle Tavole delle Memorie degli Spettroscopisti Italiani. Tavola LIX. Macchie solari disegnate da S. P. Langley. _ LX. Immagini spettroscopiche del bordo solare osservate dal P. A. Secchi e P. Tacchini in gennaio e febbraio 1874. È 7 Tavola LXI. Immagini spettroscopiche del bordo solare osservate dal P. A. Secchi e P. Tacchini in febbraio e marzo 41874. LXII. Immagini spettroscopiche del bordo solare osservate dal P. A. Secchi e P. Tacchini in marzo ed aprile 1874. LXIII. Bordi solari disegnati a Camorte da P. Tacchini. LXIV. Curve indicanti il numero delle .protuberanze e macchie osservate a Roma dal- l’aprile 1874 al giugno 1875. LXV. Immagini spettroscopiche del bordo solare osservate dal P. A. Secchi e P. Tacchini in maggio e giugno 1874. LXVI. Immagini spettroscopiche del bordo solare osservate dal P. A. Secchi e P. Tacchini in giugno e luglio 1874. i LXVII. Figure relative alla nota sull’opera del prof. Riccò. BULLETTINO DEI. R. OSSERVATORIO ASTRONOMICO DI PALERMO da Settembre 1874 ad Agosto 1875. N. 9. Settembre. Rivista, note ed osservazioni meteorologiche del settembre 1874 ., Pag. 49 N. 10. Ottobre. Rivista, note ed osservazioni meteorologiche dell’ottobre 1874. ...... » 55 N. 11. Novembre. Rivista, note ed osservazioni meteorologiche del novembre 1874... » 64 N. 12. Dicembre. Rivista, note ed osservazioni meteorologiche del dicembre 1874. ... » 67 N. 41. Gennaro 1875. Rivista, note ed osservazioni meteorologiche del gennaro 1875. Pag. 1 N. 2. Febbraro. Rivista, note ed osservazioni meteorologiche del febbraro 1875... ...) 7 N. 3. Marzo. Rivista, note ed osservazioni meteorologiche del marzo 1875 ......... » 13 N. 4. Aprile. Rivista, note ed osservazioni meteorologiche dell’aprile 1875 ......... » 419 N. 5. Maggio. Rivista, note ed osservazioni meteorologiche del maggio 1875. ......) 25 N. 6. Giugno. Rivista, note ed osservazioni meteorologiche del giugno 1875. ....... » 34 N. 7. Luglio. Rivista, note ed osservazioni meteorologiche del luglio 1873 ......... » 37 N. 8. Agosto. Rivista, note ed osservazioni meteorologiche dell'agosto 1873. . ...... » 43 ELENCO DELLE CONFERENZE PUBBLICHE DATE NELLA GRANDE AULA DELLA R. UNIVERSITÀ PER CURA DEL CONSIGLIO DI PERFEZIONAMENTO IN PALERMO NELL’INVERNO 1875. I. Le assicurazioni sulla vita. + + + ++. + +++ .. Prof. avv. Simone Cuccia II. Dovere, autorità e Libertà... ......... Prof. Comm. Simone CorLEo III. Educazione ed'eredità . .............. Il suddetto IV. Condotta e conservazione delle acque potabili in relazione alla pubblica salute . ..... +. Prof. GIOVANNI CAMPISI V. L’avvenire dell’operaio. . + + . + + + è + + è e AVV.CAMILLO FiNoccHIARO APRILE VI e VII. La quistione sociale in Europa con relazione speciale all’Inghilterra, alla Germania ed al- Italia... era oa oto ente PIOLAVI- VITOAUOSUMANO VII. Le cucine economiche . ..... +0. 06 Prof. cav. LUIGI SampoLO RICERCHE SULLE RAMIFICAZIONI E ANASTOMOSI DELLE FIBRE DPI MUSCOLI DELL'OCCHIO IN ALCUNI MAMMIFERI E NELLE TARTARUGHE MARINE pel Dottor Vincenzo Abbate Incaricato d' Istologia nella Regia Università di Palermo. La médecine ne s’enrichit que par les faits; fournir des nouveaux faits, ce serait donc fournir des nou- velles lumières. BROUSSAIS Ed è con questo intendimento, che io ardisco sottoporre all’ osservazione degli scienziati il risultato di alcune mie ricerche. Riandando tutti i trattatisti d’istologia, che ho potuto avere fra le mani, e le monografie e i giornali italiani ed esteri sino ad oggi, nulla ho trovato di quanto vado ad esporre. Non starò a ripetere, quanto è stato detto su quanto riguarda i caratteri, la struttura, e l’istogenesi delle fibre muscolari striate, perchè non è mio intendi» mento di parlare dell’istologia di queste, ma semplicemente delle loro ramificazioni e anastomosi. Le prime a quanto ne asserisce il Kélliker (1) furono da lui costatate nella lin- gua della rana; e da Salter Biesiadecki ed Herzig nei mammiferi, e da Billroth nella lingua dell’uomo; e quest’ultimo descrisse nella rara un’anastomosi dei più piccoli prolungamenti dei fasci primitivi, è quali come è conosciuto da Walter, decorrono nelle grandi papille gustative fin verso la punta, coì corpuscoti di connettivo, ciò che Axel Hey constatò. Le seconde secondo il Kélliker (2) e il Fort (3) furono scoverte dal Leeuwenhoek, (4) Kolliker, Trattato d’istologia umana, tradotto dal dottor Raffaele sulla quarta edizione te- desca. Napoli, 1866, pag. 296. (2) Opera citata. (3) Fort, Traité clementaire d’histologie, deuxième édition. Paris, 1873. Giornale di Scienze Nat. ed Econ. Vol. XI. 2 10 RICERCHE SULLE RAMIFICAZIONI E ANASTOMOSI In quest'anno scolastico mentre osservava dei muscoli, che erano stati immersi in una soluzione di acido idroclorico, allo scopo di fare delle preparazioni sulle terminazioni delle placche nervose motrici nei muscoli, nel campo del microsco- pio mì accadde vedere un pezzetto di fibra, che aveva l’aspetto di una biforca- zione. Invero il fatto era importante, e richiamò tutta la mia attenzione, comun- que gravi dubbi si fossero affacciati alla mia mente; e difatti ciò credetti una il- lusione ottica, supponendo, che una fibra si fosse sottoposta all’altra, formando un angolo di circa 45°, Comunque fosse, cominciai a fare delle indagini onde allon- tanare o confermare il dubbio, e 1° cominciai a vedere, se il pezzo della fibra era allo stesso livello in tutte le sue parti, e perciò conservando l’oculare num, 4 del grande formato di Hartnack, che appunto era quello il microscopio con cui lavo- rava, applicai al tubo l’obbiettivo n. 7, e vidi sempre il pezzo di fibra ad uguale di- stanza nelle sue parti con contorni marcati; 2° feci passare una corrente liquida in mezzo ai due vetri, di modo che avesse potuto trasportare il pezzo, caso mai fosse accollato all’altro, ed il pezzo si svoltolava nel liquido, senzachè affatto si fosse staccato, cambiando solamente di posizione, a cagione della corrente che lo trasportava; 3° cominciai a muovere il vetro coprioggetti da destra a sinistra, e d’avanti indietro, e viceversa, e comunque il pezzo venisse mosso in mezzo ai due vetri, e qualche volta contorto su di se stesso (1) purnondimeno conservò sempre l'antica forma, ch’era quella biforcata. Dopo ciò il fatto era per me reale, e con tai metodi d’investigazione qualunque dubbio era svanito. Fu allora, che pregai il prof. Santi Sirena onde osservare il fatto, e mostrò di esserne perfettamente con- vinto, Pervenute le cose a tal punto si presentava alla mia mente il seguente dilemma. È questa una anomalia che merita l’onore di essere registrata? ovvero è un caso; che si ripete in altre fibre? Nacque quindi la necessità di ulteriori ricerche, con- servando la preparazione onde servire come cardine di altre indagini; ma quale non fu il mio piacere nel trovare negli stessi muscoli, non solo una biforcazione ma diverse, da somigliare appunto a rami di alberi! Insistendo nelle stesse ri- cerche, vidi sempre delle ramificazioni non solo, ma vi trovai (sebbene rare) delle anastomosi tra una fibra ed un’altra, e talvolta contemporaneamente delle anasto- mosi e ramificazioni, Io avevo messo a macerare nella soluzione d’acido idroclo- rico dei pezzetti di muscoli dell'occhio, tanto dei quattro retti, non che dei due obbliqui; feci delle preparazioni di tutti e sei i pezzetti dei muscoli, e in tutti sei vi trovai delle ramificazioni e delle anastomosi. Ma non contento di ciò, volli estendere le ricerche in più muscoli di occhio di bue, annotando, quali erano î muscoli, per conoscere con esattezza se il fatto si riproducesse in tutti, e per- ciò feci delle soluzioni con acido idroclorico, e vi immersi dei pezzetti di diversi muscoli, e indî di uno per uno ne feci più preparazioni, e vidi sempre delle ra- (1) Vedi tav. Il, sez. I, fig. 4. DELLE FIBRE DEI MUSCOLI DELL'OCCHIO DE mificazioni più o meno belle, anco a seconda erano i gradi di macerazione, che le fibre aveano subito. È superfiuo il dire, che i mezzi di cui mi servii nelle investigazioni furono sem- pre gli stessi, e sempre lo stesso il metodo di analisi; comunicai quindi il fatto al predetto prof. Sirena, che mi fu gentile sempre nell’osservare diverse prepa- razioni, e il vario modo di ramificazione ed anastomosi; ramificazioni ed anasto- mosi che furono in seguito osservate dai professori Piccolo, Fasce, Marchesano, e da altri, e ne feci sinanco comunicazione, e mostrai le preparazioni ai miei gio- vani nella scuola, appunto quando parlava delle fibre muscolari. Accertato in tal modo il fatto, ritenni opportuno l’indagare, se si riproducesse in altri animali, e il fatto si riprodusse nei muscoli dell’occhio di più cavi, e sem- pre del modo stesso. Nè qui si arrestarono le mie ricerche, volli estenderle all'oc- chio di pecora, e di questa conservo varie preparazioni, fra cui ve n'è una, dove havvi doppia anastomosi, e doppia ramificazione (1). Dopo di avere fatto le os- servazioni su tre grossi mammiferi, passai all'animale che siede il più alto nella scala zoologica, parlo dell’uomo. Dei muscoli di diversi occhi d’uomo feci un immenso numero di preparazioni; ma se nei muscoli di occhio degli animali descritti era raro quel preparato, dove non trovai delle ramificazioni più o meno belle, qui invece vi trovai rarissime le ramificazioni; sicchè paragonate queste a quelle trovate negli occhi de’ suddescritti animali, posso dire, che la ramificazione vi sta come 1 a 200; non dirò poi delle ana- stomosi, che ne fu trovata una sola, e che feci altresi osservare al succennato prof. Sirena. — Non so darmi ragione di questa varietà, come non so il perchè le fibre dell’occhio dell’uomo sieno più fine di quelle dell’occhio del cane, della pe- cora, e del bue. Volli anche estendere le mie ricerche ai muscoli dell’occhio di una grossa tar- taruga marina (Chelonia caovanna) e i muscoli di questa potrei rassomigliare per grossezza a quelli dell’uomo, e anco in questa come nell’uomo, rarissime trovai le ramificazioni, e impossibile mi fu trovarvi almeno una sola anastomosi. Dal fin qui detto risulta, che le ramificazioni non sono una specialità dei mu- scoli della lingua, e le anastomosi una specialità dei muscoli del cuore, ma che altrove possono esistere tanto ramificazioni che anastomosi, come esistono nei muscoli dell’occhio di varii mammiferi e delle tartarughe. Egli è vero che le ra- mificazioni nella lingua sono molto più belle e molto più numerose, e che le ana- stomosi delle fibre del cuore sono più fitte, ma la natura è stata prodiga, e non ha avuto l’esclusivismo, sibbene ha forse raddoppiato le ramificazioni nella lingua onde essere facili i movimenti in tutti i sensi, come ha raddoppiato le anasto- mosi nel cuore, onde meglio si prestino ai movimenti di quest’organo. Questa, o signori, non è che una prima parte delle mie ricerche, che sommetto (1) Vedi tav. II, sez. I, fig. 1. 12 RICERCHE SULLE RAMIFICAZIONI E ANASTOMOSI alla vostra sanzione (1), dappoichè se nei muscoli dell’ occhio trovansi ramifica- zioni ed anastomosi; con più ragione dovrebbero trovarsi nei muscoli a ventaglio come p. e. nel temporale, nei dorsali, nei pettorali ecc., non che nei muscoli sfin- terici, che se avrò tempo e mezzi, ne farò soggetto di ulteriori ricerche, non emet- tendo per ora che nna induzione logica. Modo di preparazione. Per quanto riguarda il modo di macerare i muscoli coil’acido idroclorico, ecco il metodo di cui mi sono servito. Lo scopo che si vuole ottenere, è, che le sin- gole fibre si possano disgregare senza lacerarle cogli aghi, cosa essenzialmente ne- cessaria, senza la quale riuscirà impossibile vedere ramificazioni e anastomosi ; quindi scopo della soluzione dell’acido idroclorico deve essere quello di sciogliere il perimisio, che tiene legate insieme le fibre, e perciò bisogna indovinare il punto preciso, perchè se l’azione dell’acido idroclorico non è abbastanza spiegata, cogli aghi le fibre si lacerano, e non si ottiene lo scopo: al contrario se la macerazione è spiegata abbastanza, e allora il sarcolemma si distrugge, le strie spariscono, e il contenuto diventa granuloso e spappolato, e le fibre non si riconoscono più. Nell’eseguire i sudetti lavori, mi son servito di una mescolanza di acido come 1:10, e poi giorno per giorno ho messo un bricciolo di muscolo sul vetro, onde vedere se si divideva senza sforzo, e mi son contentato di aggiungere gradata- mente dell’acido sino ad anmentarlo nella proporzione di 1:5, 1:4, anziché di usare sin da principio una soluzione molto forte. Così facendo, quando ho veduto, che si disgregavano benissimo, li toglieva dalla soluzione, e li immergeva nell’ac- qua distillata o potabile, mantenendoveli per più giorni, cambiando |’ acqua ogni giorno; in modo che le fibre muscolari arrivavano benissimo, con un piccolo mo- vimento ed agitazione in più sensi, a disgregarsi una dall’altra» Le figure sono state disegnate tali quali si vedevano nel campo del microscopio. Gl’ingrandimenti di cui mi sono servito per fare eseguire i disegni, sono stati oculare n. 4, ed obbiettivo n. 5 del grande formato di Hartnack, ovvero oculare n. 2 ed obbiettivo n. 3 del medio formato di Nachet, (4) Chi avesse delle difficoltà sul fatto, conservo delle preparazioni, e le tengo pronte per mo- strarle a chiunque ne avesse voglia. DELLE FIBRE DEI MUSCOLI DELL'OCCHIO 13 SPIEGAZIONE DELLE FIGURE Tav. I, sez. I. Fibre muscolari dell'occhio di bue. Fig. 1. Anastomosi di una fibra con un’altra che alla sua estremità si ramifica in tre parti. (b non è che continuazione della fibra a, e fu disegnata in tal modo per ri- sparmio di spazio). Fig. 2. La fibra A si anastomizza colla fibra B, e questa biforcandosi alla sua volta sì anastomizza colla fibra c. Fig. 3. La fibra A si biforca, e manda uno dei due rami (il più piccolo) che passa sotto la fibra B, e va ad anastomizzarsi col ramo più piccolo della fibra suddetta bifor- cata anch'essa. Fig. 4. La fibra A si biforca ed il suo piccolo ramo va ad anastomizzarsi ad an- golo acuto con una biforcazione della fibra B. Fig. 5. È una fibra semplice, che si ramifica due volte. Fig. 6, 7. Due fibre terminali che si ramificano come quelli della lingua. Tav. I, sez. II. Fibre muscolari dell’occhio di cane. Fig. 1. La fibra Nsi biforca, e una delle due fibre si anastomizza colla fibra &, che pare una biforcazione in senso inverso alla prima. Fig. 2. Dalla fibra N si staccano due ramoscelli, a, c, quasi ad angolo retto, e vanno ad anastomizzarsi colla fibra R. Fig. 3. È una fibra semplice con doppia ramificazione. Fig. 4. Rappresenta diverse ramificazioni di cui una più piccola che ritorna a rami- ficarsi. Fig. 5. È una fibra terminale, che si ramifica a somiglianza delle fibre muscolari della lingua. Fig. 6. Rappresenta una fibra terminale che si divide in due, di cui l'una è rotta, e l'altra si divide in varì ramoscelli. Tav. II, sez. Il Fibre muscolari di occhio di pecora. Fig. 1. La fibra A si biforca, e il ramo più piccolo passa sotto la fibra B, indi si ripiega (1), passa sopra la stessa fibra, con cui va ad anastomizzarsi, emettendo altri due (4) Le ripiegature delle fibre in parte dipendono dal disgregamento fatto cogli aghi, in parte dai movimenti fatti subire alle fibre col rimuovere o avvicinare il vetro coprioggetti, e che a me piacque disegnare per come si trovavano, e senza modificazione alcuna. 14 RICERCHB SULLE RAMIFICAZIONI RD ANASTOMOSI rami in questo tragitto. Il ramo più grosso della fibra A nel suo tragitto si ramifica al- tre volte, e tre delle ramificazioni vanno ad anastomizzarsi colla fibra C. Fig. 2. Rappresenta una fibra, che si biforca , mentre alla sua volta una delle due ramificazioni si divide anch'essa in senso inverso. Fig. 3. Fibra doppiamente ramificata. Fig. 4, 5, 6. In queste figure sì vedono varî modi di ramificazione. Tav. II, sez. IL Fig. 1 e 2. Sono due fibre di occhio umano, che si ramificano semplicemente. Fig. 3. Rappresenta ramificazione ed anastomosi delle stesse fibre dell'occhio umano. Fig. 4, 5, 6. Sono delle fibre muscolari di tartaruga marina, che si ramificano, di cui la 5? ha di particolare la divisione in tre, quasi allo stesso punto. STUDII PALEONTOLOGICI SULLA FAUNA DEL CALCARE A TEREBRATULA JANITOR DEL NORD DI SICILIA PER IL PROF. GAETANO GIORGIO GEMMELLARO. (Continuazione) MOLLUSCHI LAMELLIBRANCHI LUCINIDI FIMBRIA, Megerle. FIMBRIA SUBCLATHRATOIDES, Gemm. (Tav. IV. Fig. 1, 2). EUNEhezza isti e e eta SOG ORIO Alani nlfelle GE Harehezza ei © 0 sos s oss cs sa 0 e 0 è e c'e se è os s 0 s 0 < se 0 s s 0 Agra Questa conchiglia è ovale, spessa e quasi equilaterale. I suoi apici sono acuti, fortemente ricurvati e lisci. La sua superficie, al di sotto degli apici, si mostra ornata di pieghe concentriche, ineguali, piuttosto larghe e come imbricate dal- l’apice al contorno, alcune delle quali sulla regione anale si biforcano, e vanno così divise verso la regione boccale. Queste pieghe nella regione boccale vengono in- tersecate da strie raggianti molto avvicinate fra loro, superficiali ed oscure. La sua regione boccale, molto escavata sotto gli apici, ya restringendosi leggermente verso la sua estremità; essa è provvista di una lunula piccola e ben circoscritta, La regione anale termina regolarmente rotondata. Il suo margine palleale è dentro crenulato regolarmente e finamente. Questa specie è alquanto vicina alla Fimbria subclathrata, Cont. dalla quale di- stinguesi perchè è meno convessa, e perché ha gli apici molto più ristretti e li- sci, il contorno anale più largo e regolarmente rotondato, e il boccale più ristretto, A queste differenze, unendovi le altre dipendenti dalla diversa ornamentazione della 16 SULLA FAUNA DEL CALCARE A TEREBRATULA JANITOR sua superficie, si vede chiaramente questa specie essere molto diversa dalla Fm- bria subclathrata, Cont. Il signor D. 0. Qoster (Pétrif. remarq. des Alpes Suisses — Corall. de Wimmis) riunendo questa specie alla Fimbria decussata, Buv. sp. vi riferisce una valva pro- veniente dal titonio inferiore della Stmmenfluh. A giudicare dal disegno e dalla provenienza di questa valva, credo, che essa appartenga piuttosto alla Fimbria sub- clathratoides, Gemm. Non vi ha dubbio che la disposizione de’ suoi ornamenti è di- versa da quella della valva data dall’0oster; però riflettendo, che quando la sua su- perficie non è ben conservata, non vi si possono distinguere le sue particolarità, credo non andare errato in tale ravvicinamento. Infatti quando ho fatto eseguire il disegno di questa specie, non avendo un esemplare meglio conservato, non vi si vedono nella figura le biforcazioni d’alcune delle sue pieghe, e mostransi simili a quelle della figura dell'esemplare proveniente dalla SimmenAiuh. Questa specie proviene dal titonio inferiore di Favarotta (prov. di Palermo), 01- tre degli esemplari qui disegnati nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Uni- versità di Palermo se ne trova un’altra valva, che ha la superficie perfettamente conservata. CARDIDI CARDIUM, Bruguière. CARDIUM SUBSEPTIFERUM, Gemm. (Tav. VI. Fig. 2). TL'unghezzaz ele e eletti sete ee e see eee ee TT Larghezza . 0 © è e 0 è o 0 0 ® e e e è ès è es ec °-° e ® s e e o so e e ® e e e è © se TO SPESSOZZza.. ie eat ole SENSE 17 RIO no IE 96”” Conchiglia grande, spessa, cordiforme, inequilaterale, carenata e troncata poste- riormente. Una carena acuta, si estende obbliquamente dall’apice alla parte poste- riore del margine palleale, ove incontrandosi con quella della valva opposta circo- scrive nettamente un profondo corsaletto alquanto rilevato nella parte superiore e centrale. Gli apici sono piccoli, acuti, curvati e diretti in avanti. Ha una lunula piccola e cordiforme, Il margine boccale è regolarmente rotondato, l’anale obbli- quamente troncato, il palleale leggermente curvilineo e il cardinale corto. La superficie di questa conchiglia si mostra ornata di fine strie concentriche di accrescimento; nella parte interna del corsaletto vi si notano ancora talune coste longitudinali ineguali e indecise, fra le quali qualcuna piuttosto robusta. DEL NORD DI SICILIA 17 Avendo segato questa conchiglia lungo la commessura delle valve ho visto che la suna piastra cardinale è molto stretta, e che la impressione muscolare anale non estendesi al di là della metà della lunghezza del corrispondente lato, Questa specie è vicinissima del Cardium septiferum, Buv. e credo che molti esem- plari, provenienti da’ depositi coralligeni del titonio inferiore, i quali sono stati da varî autori riferiti a tale specie, siano piuttosto appartenenti a questa, Le coste longitudinali del suo corsaletto, la brevità del suo lato cardinale e la forma dei suoi apici, che sono piccoli e acuti, la distinguono facilmente dalla specie più an- tica stabilita dal Buvignier. Inoltre essa ha la piastra cardinale molto più stretta e corta, e l’impressione muscolare anale si estende molto di meno di quella del Cardium septiferum, Buv, Essa è rara ed é stata trovata soltanto nella contrada San Cataldo presso Fava- rotta (prov. di Palermo). Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo si conserva l'esemplare qui disegnato. PTEROCARDIA, Agassiz. PTEROCARDIA COCHLEATA, Quenst. sp. 1843. Pterocardia sp. n. Favre, Cons. sur le Mont Salève, p. 23. 1852. Cardium cochleatum, Quenstedt, Handh. Petref. p. 540, PI. 45, fig. 17. 1866, » corallinum, De Loriol, Descript. des fossiles du Mont Salève, p. 21. 1867. » cochleatum, Quenstedt, Handh. Petrif. (2 ediz.) p. 644, pl. 56, fig. 17. 1873. » corallinum, Ooster, Pétr. rem. des Alpes Suisses — Corall. de Wimmis, p. 28, pl. 12, fig. 1-8. 1874. Pterocardia cochleata, Bayan, Sur la succ. des assis. et faunes dans les terr, jurass. sup. p. 24 (Extrait du Bull. Soc, Géol, de France, 3 série, t. 2). Questa bella specie è piuttosto comune ne’ depositi coralligeni del titonio infe- riore di Sicilia. È stata trovata ne’ dintorni di Isnello (prov. di Palermo) ne’ din- torni di Carini (prov. di Palermo) e presso Favarotta (prov. di Palermo). Nel Museo di Geologia e Minerglogia della R. Università di Palermo ve ne sono molti esemplari, Giornale di Scienze Nat. cd Econ. Vol. XI. 3 18 SULLA FAUNA DEL CALCARE A TEREBRATULA JANITOR ISOCARDIA, Lamarck. IsocARDIA LINEOLATA, Gemm. (Tav. IV. Fig. 3). Latehézza n A RI IR ae ra TORI Lunghezza | DEL NORD DI SICILIA PecteN AcRORYSUS, Gemm. et Di Blas. 1874. Pecten acrorysus, Gemmellaro e Di Blasi, Pettini del titonio inferiore del Nord di Sicilia, p. 32. Tav, IV, fig. 10-12, (Estr. da- gli Atti dell’Acc, Gioenia di Scienze Nat. in Catania, Serie III, t. IX). LATTA PETZA SL A RUI ATENA DIE Larghezza in relazione alla lunghezza. ........0 0000 1,15 Lunghezza dell’orecchietta boccale inferiore... ...... 0%. 0,34 » » anale NMFeriorer. etto siente tar 0,19 Angolo apicale tra 80° e 90°. Conchiglia di media grandezza, leggermente inequivalve, piuttosto schiacciata, non tanto spessa, molto più larga che lunga; inequilaterale, essendo protratta dal lato anale; ad apice non molto acuto, nè grandemente sporgente. La superficie della valva inferiore, sulla massima parte della sua estensione, è uniformemente ricoverta di strie trasversali, concentriche, serrate, sottili; le quali si mantengono distinte nel mezzo della conchiglia, ma divengono confluenti ai lati, Pure sulla parte più stretta dell’apice alcune di esse non contigue s’ingrossano e si fanno sporgenti, in modo che la superficie di questa porzione di valva diviene quasi ondulata o rugosa; mostrando, tuttavia nei tratti interposti e depressi in forma di solchetti, le strie nella loro orignaria sottigliezza. Sul lato anale, a par- tire dall’apice verso il margine contiguo, osservasi una leggiera depressione li- neare. I margini laterali dell’apice sono piuttosto tagliati, Nella valva superiore assai più risentite offronsi le strie: anzi nella sua metà che si estende dall’apice al centro, specialmente negli esemplari adulti, parecchie di esse interpolatamente risaltano più; ma le ondulazioni della sommità apicale sono meno distinte. Fra l’apice di questa valva e l’origine delle orecchiette si ag- giungono, inoltre, due leggiere depressioni longitudinali; delle quali quella del lato anale che è più avvallata, si perde nel margine corrispondente. Le orecchiette differiscono fra loro: quelle della valva superiore sono quasi pia- ne; la boccale è rugosa alla sua origine, come l’apice; quelle della inferiore sor- passano notevolmente il livello della sommità apicale, sono molto contorte ed ap- pena striate di traverso. Il margine cardinale rientra presso l’apice. La sinuosità del bisso è profonda, Questa conchiglia per la disposizione degli ornamenti si distingue con agevo- lezza dalle specie congeneri. Affine, per la forma generale, al Pecten Waldocken- sis, Et. ed al Pecten Grenier, Et., se ne allontana da tutti e due per la dispo- sizione e l'andamento delle sue strie trasversali, concentriche. Appartenenti pure 56 SULLA FAUNA DEL CALCARE A TEREBRATULA JANITOR allo stesso tipo sono il Pecten Wollastonensis, Lyc. il Pecten Griesbachi, Lyc. ed il Pecten demissus, Ph,; ma la forma e la disposizione dei loro ornamenti l’allon- tanano, ancora, dalla specie titonica in esame. Essa proviene da Favara (Villabate) e Monte Pellegrino (Palermo). La collezione del Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo ne contiene molti esemplari, PeCTEN DIPLOPSIDES, Gemm. et Di Blas. 1874. Pecten diplopsides, Gemmellaro e Di Blasi, Pettini del Titonio inferiore del Nord di Sicilia, p. 34. Tom. HI, fig. 1-4 (Estr. dagli Atti dell’Acc, Gioenia di Scienze Nat. in Catania, Ser. HI, T. IX). Lunghezza grigie i e Re 4 om Larghezza in relazione alla lUNghezza. +. + L.0 Lee 1,09 Lunghezza dell’orecchietta boccale inferiore . +... ..0-.0.. 0,26 ‘Angolovapicale st aerea te 103° Conchiglia di media grandezza, orbicolare, un poco subequilaterale, piuttosto de- pressa, equivalve; con apice non molto aguzzo e lievemente piegato o rivolto verso il lato boccale. La valva superiore, per breve tratto nella linea mediana e presso l’apice, of- fresi alquanto prominente o dorsata; la sua superficie, in tutto il resto, deprimesi gradualmente sino al margine del lato boccale, mentre dall’altro lato ben presto e sensibilmente si avvalla, divenendo quasi pianeggiante, prima di toccare il mar- gine: da questa ineguale disposizione dei due lati dell’apice, unitamente a quella delle costelle, ne viene per la sommità della valva una specie di contorsione ca- ratteristica. La superficie generale di questa valva presenta ancora, in qualche esem- plare, una leggierissima oudulazione trasversale. Dalla sommità dell’ apice prendono origine alcune (12 o 14) coste sottili, ben poco sporgenti, che s'incurvano dal lato della bocca; le quali sugli esemplari pic- coli, si estendono sin presso alla regione periferica della valva, ove svaniscono completamente; invece nei più grandi o adulti, mostransi evanescenti, mai rag- giungendo esse la porzione centrale della valva. I solchi che vi s’ interpongono sono poco scavati, quasi piani e lisci; ma nei più mediani di essi, colla lente, vi si scorgono intercalate altre costelle rudimentarie, e nella porzione più apicale di tutti questi solchi osservansi ancora molte sottili linee squamose, concentriche e serrate, le quali unitamente alle coste formano, sull’apice degli esemplari adulti una scultura reticolare finissima, che nei troppo giovani, occupa gran parte di tutta DEL NORD DI SICILIA DI la valva. Ma nel rimanente essa è liscia, sebbene la lente vi scoprisse delle linee arcuate divergenti ben molto esili, insieme ad altre concentriche quasi egualmente sottili. La valva inferiore è meno dorsata e perfettamente liscia, Le orecchiette sono grandi, triangolari piane: quelle della valva superiore pre- sentano delle strie trasversali; e la boccale porta sull’angolo interno alcune strie più sviluppate, che sono in continuazione con quelle dell’apice della valva. L’orec- chietta corrispondente della valva inferiore è striato-rugosa, mentre le due anali sono similmente striate. Il seno boccale è profondo. Questa specie è affine al Zecten strionatis, Quenst. però è provvista sull’ apice di lamelle concentriche. Le costelle longitudinali, raggianti sono meno numerose e più estese. Ha pure qualche analogia col Pecten dextilis, Miinst. Roem., ma ne dif- ferisce per le sue costelle arcuate e contorte. Questo Pettine si trova a Favara (Villabate) e BiMliemi (Palermo). N’esistono tre esemplari nella collezione del Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo, PecTEN PoRCILOGRAPHUS, Gemm. et Di Blas. 1874. Pecten poecilographus, Gemmellaro e Di Blasi, Pettini del Titonio inf. del Nord di Sicilia, p. 36. Tav. IV, fig. 13-16 (Estr, dagli Atti dell’ Acc. Gioenia di Scienze Nat. in Catania, Ser. III, T. KX). LIGA A isa e A Mb e Eh pt 99rE Larghezza in relazione alla lunghezza... ........... unito 1,13 Larghezza"dell’oreechietta” boccale 0. 00 Let 0,29 » » CAOS RE SIAE I I 0,14 Angolo apicale tra 105° e 110° Conchiglia piuttosto grande, suborbicolare, subequivalve, rigonfiata nel centro, tagliente ai margini, ma non molto acuta; inequilaterale e col suo lato boccale notevolmente protratto; ad apici prominenti, incurvati e rivolti dalla parte della bocca, in guisa che il contorno dell’apice, da questo lato riesce sensibilmente ri- curvo, La valva superiore, sebbene quasi con uniformità rigonfia, offre un apice piut- tosto subcarinato, non molto sporgente. La sua superficie liscia, e qualche volta anche tersa, mostra delle impressioni o tracce lineari longitudinali più o meno oscu- re, inequidistanti, ineguali e leggermente flessuose; le quali s’irradiano dall’apice e finiscono al margine palleale: 10 o 12 di esse sono più distinte. Sotto la lente, nella regione più angusta e nella sommità dell’apice, si scorgono poche strie tras- versali, concentriche, che per l’ordinario ad un tratto si arrestano scancellandosi Giornate di Scienze Nat. ed Econ. Vol. XI. 8 58 SULLA FAUNA DEL CALCARE A TEREBRATULA JANITOR iptieramente, oppure, cedono il posto ad altre strie più sottili e per metà scan- cellate, le quali si estendono per tutto il resto della valva; sebbene di quando in quando, alenne di esse prendono maggiore sviluppo e si ravvicinino, in maniera tale da formare delle linee non dubbie di accrescimento, che presso il margine palleale divengono frequenti e risentite, Sono da notarsi sui margini laterali di questa valva, e rare volte anche sui lati dell’apice, talune apparenze di linee irregolarmente flessuose ed obblique, a cui sotto la lente pare rispondano delle rugosità analoghe a quelle molto ostensibili sul Pecten Ruschdenensis, Lyc, dove un simile aspetto è rimarchevolissimo. La valva inferiore è maggiormente rigonfia e subcarinata; porta l’ apice liscio, più curvato e rivolto ancora dalla parte boccale. Le impressioni lineari, longitu- dinali sono più scarse; sotto la lente, la porzione centrale e la regione marginale offrono le strie trasversali meno scancellate, e qualche rara volta anche distinte; e le linee flessuose, obblique, laterali riescono abbastanza sviluppate sui margini laterali, tanto da potersi vedere ancora ad occhio nudo. Le orecchiette sono molto ineguali : nella valva superiore la boccale è più grande, piana, triangolare ad angolo retto, striata concentricamente, verso la sua origine, in corrispondenza della porzione più striata dell’apice; l’anale ottusangola; nella inferiore la boccale, anch’essa grande, è costata e trasversalmente striata; l’anale, poi, corrisponde alla omonima superiore. Il margine cardinale della valva inferiore è rientrante verso l’apice. Il seno del bisso è profondo. I Le analogie di questa specie sarebbero col Pecten sublaevis, Roem. il Pecten Rushdenensis, Lyc. ed il Pecten Zitteli, Gemm. e Di Blas. che verrà dopo descritto. Dal primo però ne la distinguono quella specie di subcarena osservabile in ambo le valve e le linee flessuose obblique sopracennate. Dal secondo, l’essere equivalve, e la menomezza delle rugosità corrispon:tenti alle linee predette, non che la sot- tigliezza delle strie concentriche. Dalla specie seguente, o Pecten Zitteli, Gemm. et Di Blas., infine, differiscesi principalmente pel numero maggiore delle impres- sioni lineari, longitudinali, che essa presenta e per la disposizione contraria delle valve rispetto alla curvatura: essendo sul Pecten Zitteli, Gemm. et Di Blas. più rigonfiata e subcarenata Ja valva superiore, invece della inferiore, come si dà nel Pecten poecilographus, Gemm. et Di Blas, Specie proveniente da Favara (Villabate) e Monte Pellegrino (Palermo). Il Musco di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo ne possiede molti esemplari, vi c DRL NORD DI SICILIA Pecten ZitteLI, Gemm. et Di Blas. 1874. Pecten Zitteli, Gemmellaro e Di Blasi, Pettini del Titonio inferiore del Nord di Sicilia p. 38, Tav. IV, fig. 5-9. (Estratto dagli Atti dell’Acc, Gioenia di Se. Nat. in Catania, Ser. 3. T. IX). PUNSIEZZA A E ai se Lett dimm Larghezza in relazione alla lunghezza. . .... cara iioro ulege 1,25 Lunghezza dell’orecchietta boccale inferiore . .. 0.00... 0,29 ”» » anale superiore. . +... 060. 0,15 Angolo apicale 0% tut AO ROSARIA sido eroe 96° Conchiglia di media graudezza, non molto depressa, subequivalve, più larga che lunga, ed alquanto inequilaterale, perchè un poco protratta dal lato boccale; con apice non molto acuto, visibilmente rivolto dal medesimo lato, molto prominente ne! mezzo e sensibilmente depresso d’ambo i lati, La valva superiore inegualmente rigonfiata presenta sulla linea mediana una specie di carena, dalla sommità della quale la superficie scende in ambo i lati avvallandosi verso il margine laterale, dove assume più uniforme curvatura. In alcuni esemplari essa è liscia e pulita, cioè senza alcuna scultara sensibile; però, in alcuni altri, sono rimarchevoli sulla medesima parecchie (cioè da 6 ad 8) im- pressioni lineari, rudimentarie, che vengono raggiandosi dall’apice (meglio visibili nel guardare la valva obbliquamente), le quali in qualche esemplare, ove hanno maggiore sviluppo, sotto la lente mostransi quasi punteggiate, Sotto lo stesso stru» mento la levigatezza del restante della superficie scompare per dar luogo a fine strie trasversali concentriche, non che a linee raggianti che l’intersecano, Le strie trasversali, che sono quasi scancellate dalla parte dell’ apice e nel mezzo della valva, ordinariamente divengono sensibili e sviluppate dal lato del margine pal- leale. Negli esemplari che presentano impressioni lineari e raggianti a sufficienza sviluppate, le strie concentriche attravirsandole sì fanno più risentite; onde è che gli interstizî, i quali le dividono, appaiono profondi e puntiformi, Queste strie, inoltre, formano di quando in quando qualche leggiero carcine di accrescimento, per cui la superficie della valva pare oscuramente divisa in zone, Su taluni esem- plari notansi, presso i margini laterali ed anche sopra le orecchiette, molte macchie piuttosto lineari, irregolarmente flessnose e molto analoghe a quelle proprie della specie precedente e di altri Pettini fossili, come ad esempio il Pecten L'ushde- nensis , Lyc. La valva iuferiore differisce dalla superiore, per essere un po’ più equabilmente rigonfiata e inancante delle depressioni laterali, non che per wostrare le impressioni radiate più lineari e meno distinte. 60 SULLA FAUNA DEL CALCARE A TEREBRATULA JANITOR Le orecchiette differiscono per grandezza e per ornamenti : nella valva superiore, l’anale è piccola, triangolare, ottusangola ed è qualche poco rialzata dalla parte dell'angolo libero; la boccale è più sviluppata, e piana, triangolare ad angolo retto, o striata di traverso; nella valva inferiore, l’orecchietta anale è piccola, e con- forme nel resto alla corrispondente della superiore; la boccale è grande, contorta e striata fortemente nel senso dell’ accrescimento. Il margine cardinale è rien- trante ed il seno del bisso è profondo, Il Pecten Zitteli, Gemm. et Di Blas. richiama il Pecten solidus, Roem.: se non che, due principalissime particolarità ne lo distinguono, cioè : la disposizione del margine cardinale rientrante e con tracce di cresta, e la figura rettangolare della sua orecchietta boccale superiore. Così ancora resta separato dal Zecten nudus, Buv. e dal Pecten discites, Hehl. Goldf., perchè entrambe queste due specie sono depresse, e nulla offrono di analogo alla disposizione carenata, tanto rimarchevole nella specie sopra descritta. Dal Pecten corneus, Sow., finalmente ne differisce per la sua forma subequivalve ed inequilaterale. Pettine proveniente da Favara (Villabate) Monte Pellegrino e Santa Maria di Gesù (Palermo), Presso il Museo di Geologia e Mineralogia della Regia Università di Palermo se ne hanno molti esemplari, PEcTEN GrRamMopROTTICUS, Gemm. et Di Blas. 1874. Pecten grammoprottus, Gemmellaro e Di Blasi, Pettini del Titonio inf. del Nord di Sicilia, p. 41, tav. II, fig. 16-17 (Estr. dagli Atti dell’Accad, Gioenia di Scienze Nat. in Catania, Ser. III, t, IX). IUNShezza e AO Ea RE IO Sa Larghezza in relazione alla lunghezza. +... ......... H olo 1,00 Lunghezza dell’orecchietta boccale +... ...... 0000000 0,29 » ) anale: 0,22 Angolo apicale 110°. Di questa specie conosciamo soltanto pochi esemplari della valva superiore, qual- cano dei quali integro abbastanza, permette bene una precisa e quasi completa descrizione di essa. La valva che descriviamo è piccola, alquanto inequilaterale, obbliqua, tanto larga quanto lunga; non molto depressa, anzi posteriormente e nel senso della sua obbliquità rigonfiata in modo sensibile. La superficie è ornata di 24 coste, ripar- tite in tre cieli, dei quali il 1° ed il 2° sono completi e formati da coste bene svolte; mentre il 3°, che è incompleto, si mostra con coste più piccole e meno DEL NORD DI SICILIA 61 estese. Fra quelle del 1° cielo, 1’ ultima è la più grossa, cosicchè veduta di pro- filo essa risalta quasi come a leggiera carena, Le coste maggiori non sono vera- mente rotonde sul dorso, anzi finiscono a spigolo ottuso e sono piuttosto prisma- tiche; ed il dorso delle medesime, come quello delle altre minori, offresi striato di traverso molto sottilmente. I solchi interposti alle coste si presentano stretti e scavati a fondo piano, che d’ordinario sembra liscio; ma, in un esemplare a scul- tura ben conservata, questo fondo viene attraversato da strie concentriche, sot- tili, serrate e continue con quelle del dorso delle coste; di modo che esse, in realtà, ricuoprono quasi per intiero la porzione della superficie della valva. Se non che le strie più apicali non oltrepassano il solco precedente all’ultima costa anale, mentre le altre, nell’accostarsi al margine palleale, vanno più presto e gradata- mente arrestandosi, per cedere il posto ad altro ordine di strie obbliqgne, che occupano costantemente la porzioue più larga e periferica degli ultimi 2, 0 3 solchi laterali. Ad ambo i lati dell’ apice ed all’esterno delle due estreme coste, si osservano due mezze aree d’inegnale estensione e similmente striate : quella del lato boccale è stretta e scavata, l’altra della parte anale è larga e fa vedere, in vicinanza della costa grossa contigua, un rudimento di costella che attraversa obbliquamente le strie e divide questa mezza area in due porzioni; delle quali la superiore è sinuata, mentre la inferiore assume, nell’avanzarsi verso il margine, una convessità per gradi crescente. L’orecchietta boccale si estende più dell’anale, e la prima porta le costelle, di cui 4 più ravvicinate fra loro, stanno presso il margine cardinale; la sua super- ficie, alquanto contorta, pende obbliquamente verso l'esterno, Questa specie per la disposizione e la scultura delle sua parte anale, non ha analogia con alcuno dei Pettini conosciuti. Essa proviene dalla ciaca di Billiemi (Palermo), Il Museo di Geologia e Mineralogia della Regia Università di Palermo ne pos- siede pochi esemplari, PectEN PoLyLAaswites, Gemm. et Di Blas. 1874. Pecten polylasmites, Gemmellaro e Di Blasi, Pettini del Titonio infer. del Nord di Sicilia p. 43, Tav. HI, fig. 18 (Estr. dagli Atti dell’Acc. Gioenia di Scienze Naturali in Catania, Ser, II, t. IX). RUNSNEZZA te VR TORE I enoteca PRE RIREIS c Sr Larghezza in relazione alla lunghezza .. ..... BROBano, Gsol'o.ce 1012 JPunghezza®dell'orecchiettaanale Ri 00 tate ee 0,94 LUEOLISE TE CARE I RR A 3 90° Di quest’ altra specie conosciamo soltanto Ja valva superiore, la quale è pic- cola, depressa più larga che lunga, inequilaterale, e con apice non molto acuto. 62 SULLA FAUNA DEL CALCARE A TEREBRATULA JANITOR La superficie è ornata di moltissimi cingoletti lineari, concentrici e lateralmente confluenti, i quali, sotto lente di forte ingrandimento, mostransi come granulari, Essi sono poco sporgenti e molto ravvicinati all’ apice; ma successivamente si elevano e si distaccano nel procedere verso il cortorno palleale; e restano divisi da solchetti appena scavati, ma larghi in rapporto ala loro sottigliezza, il fondo dei quali è liscio anche sotto la lente. Sul lato anale scorgesi qualche traccia di linee raggianti, o meglio di oscure ondulazioni longitudinali della superficie, quasi accenmanti, in questa parte della valva, ad una tendenza a ripiegarsi in coste. Ai lati dell’apice la superficie della valva forma un leggiero gradino, prima di dare origine alle orecchiette, le quali sono ineguali: la boccale è più grande, piana e finisce ad angolo retto; l’anale più stretta termina con augolo piuttosto acuto, e tanto l’una che l’altra sono fortemente striate nel senso del loro accrescimento, Le differenze di questa specie col Pecien acrorisus, Gemm. et Di Blas. ed il Pe- cten cinguliferus, Ditt. sono evidentissime; non solo per la sua scultura più sem- plice ed elegante, ma eziandio per la forma delle orecchiette. La mancanza di vere strie longitudinali lo distingue assolutamente dal Pecten Cottaldinus, d’ Orh. Questa specie si trova nella contrada Biliemi (Palermo). Anche di questo Pettine il Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo ne possiede due soli esemplari. HINNITES, Defrance. Hinxitrs Waaceni, Gemm. (Tav. VII. Fig. 1). EUOSNEZZa' ara nate IT a ee LAFEnezza Re IR BEI Conchiglia quasi circolare, pettiniforme, alquanto inequilaterale, molto inequi- valve e con margine cardinale lungo e retto. La valva superiore, leggermente con- vessa e con l’apice depresso, è provvista di 9 a 11 costole raggianti, distanti fra loro, promineoti, strette ed acute, le quali partendo dall’apice si estendono al mar- gine palleale. Esse, ne’ loro iuterstizî, presentano fino a 19 costicine secondarie raggianti, fine, poco prominenti e inegnali, di cui la mediana, formando un secondo ciclo, è più prominente e sviluppata delle altre. Tutte queste costicine sono alquanto sqnamose, e le principali, venendo incrociate da 8 a 9 strette ondulazioni concen- triche che trovansi costantemente sulla superficie di questa valva, prendono ancora un aspetto più o meno nodoso, Queste ondulazioni partono dalla regione apicale e si DEL NORD DI SICILIA 03 estendono fino al margine pallenles però negli esemplari che han preso un grande sviluppo tanto queste ondulazioni quanto le costole primarie si presentano, nella regione palleale, meno distinte e quasi cancellate. La valva inferiore (fig. 1 d) è piana e qualche volta alquanto concava. Essa è ornata di finissime costelle raggianti e quasi squamose, dalle quali di tratto in tratto e regolarmente ne sorgono alcune più sviluppate, che corrispondono alle costole principali della valva superiore, Fra i loro interstizî se ne trovano altre finissime, capillari e soltanto distinguibili con lente d’ingrandimento. Delle orecchiette si conoscono soltanto quelle della valva supe- riore che sono molto ineguali; la boccale di grandezza regolare, di forma trian- golare e liscia si distacca gradatamente dal corrispondente fianco; mentre l’anale, che è molto più lunga, e provvista di costelle raggianti e squamose, non viene divisa dal fianco da veruna sinuosità. Questa specie è vicina per ì suoi ornamenti all’HMinnites inaeguistriaius, Voitz. Sp. da cui si distingue facilmente alla forma delle sue orecchiette, al numero mag- giore delle costole principali, e alla presenza delle ondulazioni concentriche che rendono le costole principali nodose. Essa si trova nel calcare coralligeno della contrada Santa Maria di Gesù e Falde di Monte Ieilegrino presso Palermo, e nel calcare della contrada Favara vicino Villabate (prov. di Palermo). Nel Museo di Geolegia e Mineralogia della R. Università di Palermo se ne con- servano quattro esemplari fra di cui uno grasdissimo con le due valve aderenti, che ha una lunghezza di 13925, Hinwites LorioLi, Gemm. (Tav. SeL Fig. 2). Hunghezza oe RR RE e n LODI io RR ZAE RESOR IO e INC AGRATE GONE oe o Conchiglia ovale, pettiniforme e quasi equilaterale. La valva superiore è convessa ed ornata di costicine numerosissime, fine e squamose, le quali negli esemplari giovani sono ad un dipresso eguali; ma che con l’età divengono ineguali, e disposte in modo che spesso fra due costicine più grandi se ne vedono tre molto più piccole, e la centrale d’esse è alquanto più sviluppata. Queste costicine presso il margine palleale divengono alquanto flessuose per l’incontro di forti strie concentriche di accrescimento. Il suo apice è piuttosto robusto e curvato. La valva inferiore è molto meno convessa, anzi può dirsi quasi piana, e munita di costicine più pic- cole, eguali e squamose di quelle della valva superiore, come pure le squame sono più risentite e imbricate. Le due orecchiette boccali sono grandi molto dilatate 64 SULLA FAUNA DEL CALCARE A TEREBRATULA JANITOR e longitudinalmente costate. Esse si distaccano gradatamente dal margine dei fianchi delle due valve. L’orecchietta anale della valva superiore è piccolissima, triangolare, sinuata e obbliquamente striata; queste fine strie si prolungano an- cora sulla parte superiore del fianco da renderla crenulata; l’orecchietta omonima della valva inferiore sconoscesi. Questa specie per i suoi ornamenti distinguesi facilmente dalle congeneri della serie titonica. Non mi fermo sulle sue differenze con l’Hinnites velatus, Goldf. sp. perchè in questi ultimi anni pare provato che questa specie provenga piuttosto dal lias, Essa è comune nel calcare dei dintorni di Favarotta (prov. di Palermo) e in quello delle contrade Falde Monte Pellegrino è Santa Maria di Gesù presso Palermo, Nel Museo di Geologia e Mineralogia della Regia Università di Palermo se ne conservano molti esemplari, OSTREIDI PLACUNOPSIS, Morris et Lycett. Pracunopsis HysTrIix, Gemm. (Tav. VII. Fig. 3-5). DIR, SE TUNE NEZza RE VIRIROr ato alonio Deo She. FTSE DUI, na L'ArEhezzae ta RI RZ ne Conchiglia irregolare, aderente, con struttura eminentemente laminare, inequi- valve, inequilaterale e internamente striata. La sua valva superiore è concava e mostrasi ornata di numerosissime e serrate costelle le quali partendo dall’apice in modo più o meno flessuoso si estendono, facendosi sempre più regolari, al mar- gine palleale. Al di sotto della regione apicale si elevano, a guisa d’un ciclo ir- regolare, molte costicine più grandi, le quali camminando a distanze quasi eguali s' irradiano anch’ esse fino al margine palleale. Tutte queste costicine vengono in- tersecate da numerosissime, serrate e ineguali lamine concentriche d’accrescimento, le quali le readono eminentemente squamose, Il suo apice è piccolo e proprio mar- ginale, La valva inferiore ha l’apice pure margiuale e piccolo, ma depresso; essa è più o meno convessa, e presenta nella sua regione dell’apice, che è fortemente curva- ta, una superficie d’aderenza molto estesa ornata di costelle finissime, serrate, e più o meno flessuose, che la rendono proprio striata. Al di sotto di questa regione sorge un ciclo di costelle più grandi, e in qualche modo equidistanti, le quali insieme con DEL NORD DI SICILIA 65 quelle che partono dall’apice, e che camminano ne’ loro intervalli, si estendono fino al margine palleale. Esse vengono incrociate da lamine concentriche d’ accresci- mento, numerosissime, ineguali e alquanto sviluppate, che le rendono squamose. Su le costole principali di alcuni esemplari, che hanno la superficie conservatissima, si vedono aleune tracce di cicatrici degli aculei, di cui erano armati. Infatti in quello fig. 4, su di cui si è lasciata la roccia ancora aderente sopra altezze diverse di questa valva, vi si trovano în situ in tratti diversi delle sue costole principali taluni aculei, lunghi, forti e tubulati. La sua faccetta cardinale è piccola ed oscura. Questa specie, che presenta tutti i caratteri delle Placunopsis, se ne distingue soltanto per essere aderente per la sua grande valva; ma non credendo di dover dare un grande valore a questo esclusivo carattere non esito affatto a compren- dere ancora fra le Placunopsis questa distintissima specie, Essa è stata trovata nel calcare coralligeno del titonio inferiore della contrada Valanca vicino Misilmeri (prov. di Palermo) e nella ciaca di Billiemi presso Pa- lermo. Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo ne abbiamo molti esemplari. ECHINODERMI CIDARIDI CIDARIS, Klein. CIDARIS CARINIFERA, Agass. (Tav. VIII. Fig. 9). 1847. Cidaris carinifera, Agassìz, Catal. raisonné, p. 30. 1858. » » Desor, Syn. des Echinides foss, p. 28, Tav. 4, fig. 11, 1866. » » De Loriol, Descript. des fossiles de Oolite cor. ec. du Mont Salève, p. 43, PI. F, fig. 11. 1873. > » Cotteau, Gauthier et Peron, Echinides fossiles de }’A]- i gerie (Ann. des Sciences Géolog. publ. de Hébert, tom. 4, p. 17, PI. 19, fig. 1-4). . Questa bella specie, che conoscesi come proveniente dal titonio inferiore del Monte Saléve e della Simmenluh (Svizzera) e da Chellalah (Algeria) è stata tro- vata: ancora nel titonio inferiore della Sicilia, Giornale di Scienze Nat. ed Econ., Vol. XI. 9 66 SULLA FAUNA DEL CALCARE A TEREBRATULA JANITOR Il dottor Battaglia Rizzo di Termini Imerese ne possiede un magnifico radiolo che è stato rinvenuto nel calcare del Castello di Termini-Imerese (prov. di Palermo), Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo se ne tro- vano altri due radioli, di cui quello fig. 9 proviene dalle Falde di Monte Pelle- grino presso Palermo, e un altro dalla contrada Favara vicino Villabate (prov. di Palermo), CiparIis picosma, Gemm. (Tav. VII. Fig. 6.6, 7 e 8). L'UNghezza, sa sare I SR I Larghezza ..... L'Aia e ORO ao A Pi a RZANPRIPON 20. Laz Guscio sconosciuto. Radioli grossissimi, glandiformi oppure piriformi e qualche volta depressi leggermente a’ lati. Essi sono guarniti alla loro parte superiore d’una granulazione confinente oppure lineare, mentre alla parte inferiore presentano una granulazione irregolare, ovvero delle rughe trasversalmente ondulate e più o meno meandriformi, Collo corto —Il bottone e la faccia articolare si sconoscono. Questi radioli richiamano in qualche modo quelli della Cidaris Schmidlini, Desor da’ quali differiscono per essere molto più grandi e ornati differentemente alla parte superiore. Essi sono comunissimi nel calcare coralligeno della contrada Favara vicino Villabate (prov. di Palermo), Nel calcare della contrada Castello a Termini Ime- rese questa specie è meno frequente, Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università se ne conservano molti provenienti dalla prima località. CIDARIS TITHONIA, Gemm. (Tav. vili. Fig. 6a, 10 e 11). Lunghezza ti Green EEE dol PAGE 5 Bal LargtieZza? i apt et ati eta tota a VERONESE IE 12° Guscio sconosciuto. Radioli quasi claviformi che terminano fortemente rigonfiati all'estremità. Essi sulla parte superiore del loro rigonfiamento sono provvisti di strie o meglio solchi longitudinali più o meno larghi, i quali lasciano fra di loro delle costelle semplici o leggermente granulose, delle quali un gran numero con- DEL NORD DI SICILIA 67 verge al centro del loro apice. Tutto il rimanente del corpo è completamente li- scio. Hanno l’ anello stretto, prominente e liscio; il bottone sviluppato e liscio; e la faccetta articolare piuttosto grande, Questi radioli per la loro forma e ornamentazione si distingnono facilmente da que’ delle specie congeneri della serie titonica. Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo se ne con- servano tre esemplari provenienti dalla Scala di Monte Pellegrino presso Palermo e dalla contrada Favara (Villabate). RABDOCIDARIS, Desor. Raspociparis Erctensis, Gemm. (Tav. VIÙ. Fig. 14). Guscio sconosciuto. Radioli della grandezza di quei della Rabdocidaris megala- cantha, Agass. sp. con contorno trasversale quasi ovale acuminato alle estremità, e con superficie guarnita di piccolissimi granuli quasi spinosi, sulla quale si elevano de’ tubercoli fortemente compressi a’ lati e più o meno spinosi disposti in serie longitudinali, Essi stanno legati fra di loro in serie da altri tubercoli spinosi più piccoli, che spesso, verso la parte superiore del corpo, sono talmente ravvicinati fra di loro da formare una lamina dentellata. Faccetta articolare sconosciuta. Essi sono vicini a quei della Raddocidaris Orbignyana, Agass. sp. da cui si di stinguono per la mancanza di carene fornite di forti spine. Specie rarissima proveniente dal calcare della Scala di Monte Pellegrino presso Palermo, L’ esemplare qui disegnato si trova nel Museo di Geologia e Mineralogia ‘della R. Università di Palermo. PSEUDOCIDARIS, Etallon. PSEUDOCIDARIS CONSANGUINEA, Gemm. (Tav. VIII. Fig. 12-13). Guscio sconosciuto, Radioli di forma un po’ variabile, ordinariamente ovali o glan- diformi, e qualche volta fusiformi e contratti al centro. Essi nella loro parte supe- riore sono provvisti di piccoli granuli più o meno serrati, sparsi irregolarmente, oppure disposti in serie lineari; mentre verso la base questi svaniscono completa- 68 SULLA FAUNA DEL CALCARE A TEREBRATULA JANITOR mente e mostrano una superficie perfettamente liscia. Hanno lo anello liscio, stretto e saliente, La faccetta articolare pare che non sia affatto crenulata. Ho riferito questi radioli al genere Pseudocidaris, Etallon per la grande analo-. gia che hanno con quei della Pseudocidaris mammosa, Agass. sp. =(Hemicidaris ovifer auct.) purtuttavia non si potranno rapportare con tutta sicurezza a questo genere che allorquando se ne conoscerà il loro guscio. Essi si distinguono da’ ra- dioli della Pseudocidaris mammosa, Agass. per essere perfettamente lisci verso la loro base. Questa specie è comunissima in tutto il titonio inferiore di Sicilia; si è trovata nella contrada Castello presso Termini Imerese, Favara (Villabate), Scala di Monte Pellegrino, Rotula e Santa Maria di Gesù presso Palermo e ne’ «dintorni di Fa- varotta (prov. di Palermo). i Nel Museo di Geologia e Mineralogia di Palermo se ne conservano moltissimi esemplari, CORREZIONI Vol. VII, pag. 152. Aspidoceras iphicerum, Opp. sp. legg. Aspidoceras longispinum, Sow. sp. (1 signori Zittel e de Loriol han provato l'A. iphicerum, Opp. sp. essere l'Aspidoceras longispinum, Sow. sp.) Vols V, pag. 94. Pseudomelania Columna, d’ Orb. sp. legg. Pseudomelania Sicula , Gemm. (Specie vicinissima alla Ps. columna, d' Orb. sp. dalla quale differisce per essere meno allungata, per-avere il labbro co- lumellare un po’ più escavato, i giri divisi da suture più distinte e l'angolo suturale meno acuto). » pag. 94. Pseudomelunia Cepha, d' Orb. sp. legg. Pseudomelania rupestris, Gemm. (Vicinissima alla Ps. Cepha, d'Orb., sp. ma con giri al- quanto convessi, anzichè piani, e con la parte superiore dell’ul- timo giro meno depressa). » pag. 97. Nermnea Haueri, Pet. legg. Nerinea consanguinea Gemm. (Si distingue dalla Nerinea Huueri, Pet. per non essere ombellicata, per avere una forma più sfusata ed avere i giri più alti). Vol. IV, pag. 77. Nerinea fusiformis, d'Orb. legg. Nerinea subfusiformis, Gemm. » pag. 95. Nerinea Orbignyana, Zeusch. legg. Nerinea Orbignyana, Zeusch. e Nerinea pudica, Gemm. (La varietà allungata appartiene alla primà Vol. IV, pag. 87. 103. 104. » Vol. V, pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag» 132. 134. 139. 141. 147. 148. 109 DEL NORD DI SICILIA 69 specie, la breve o pupoide è la Nerinea pudica, Gemm. Le figure si riferiscono a quest’ultima specie). Nerinea gradata, d'Orb. legg. Nerinea Hyccarina, Gemm. Cryptoplocus depressus, Voltz sp. legg. Cryptoplocus succedens, Zitt. Cryptoplocus umbilicatus, d'Orb. sp. legg. Cryptoplocus depressus, Voltz sp. Cerithium nodoso-striatum, Pet. legg. Cerithium Gemmellaroi, Zitt. Cerithium Moreanum, Buv. legg. Cerithium Diblasti, Gemm. (Spe- cie vicinissima al C. Moreanum, Buv. però ha i giri più alti ed è provvisto sulla parte superiore dell'ultimo giro di otto cordon- cini longitudinali quasi cancellati). Natica Marcousana, d’Orb. legg. Natica Erctensis, Gemm. (Specie più pupoide e con l’ultimo giro più corto di quello della N. Mar- cousana, Buv. La bocca è ancora più stretta e il labbro columel- lare meno escavato). Natica hemisphaerica, Roem. legg. Natica subhemisphaerica, Gemm. (Molto affine alla N. hemisphacrica, Roem. dalla quale differisce per essere più bassa e trasversale e con spira alquanto più pro- minente). Nerita sulcatina, Buv. legg. Nerita pseudosulcatina, Gemm. (Que- sta specie differisce dalla N. su/catina, Buv. per essere più tra- sversale ed avere l’apertura più larga e meno lunga). Nerita ovula, Buv. legg. Nerita Hyccarina, Gemm. (Questa specie vicina alla N. ovula, Buv. se ne distingue per essere più piccola, trasversa e acuminata. Pierocera Oceani, Brong. legg. Pterocera Stenonis, Gemm. (Specie vicina alla Pt. Oceani, Broug., ma d’essa molto più sfusata e con l’ultimo giro meno ventricoso). pag. 257. Purpuroidea Lapierrea, Buv. sp. legg. Purpuroidea Ombonii, Gemm. (Vicinissima alla Purpuroidea Lapierrea, Buv. sp. ne differisce per essere più sfusata ed ornata di tubercoli più grossi e meno rav- vicinati; oltre a ciò .il suo lato columellare è meno escavato). Vol. VI, pag. 89. Terebratula Zietheni, Bronn legg. Terebratula multilamella, Gemm. INDICE I. PESCI Pycnodus pyriformides, Gemm... .. EA REAL Vol. VI, pag. 153 ) UrA USO USE GEMME I » » 154 » irregularis, Quenst? io inte » » 155 » Soluntinus: "Gemmi. it ati eee n I) » 156 Sphaerodus' gigas; CAZASS-1 sel lele e eee ee » n 158 Gyrodus. Fortisi, Gemmi ttt o (late ae ee ae enne » » 159 Sphaenodus tithonius, Gemm. ............ SEaaO » » 160 » Varngali Goto ata calo E RE » » 160 Strophodus subreticulatus, Agass. . ....., +... Rito » » 161 d Nebrodensis, Gemm. .......... PR DR n 162 II. CROSTACEI Prosopon marginatum, H. Mey.......... SEL MEIER Aa DI RENAR, » » 163 Ù Etalleni, Gemmi. ue iaia Hd RINO » » 165 » Reussi,; Gemme Re RAR MET, » » 166 » tithonium, Gemm. .......... a Tee dall e ERRO » » 167 » oxythyreiforme, Gemm............. 00. » » 168 » Polyphemi Gemmi i ie e » » 169 Oxythyreus gibbus, Reuss. .... EATER RE Ie Ti Lo dò » » 170 III. MOLLUSCHI a) CEFALOPODI Belembites ensifer Oppio alert ef ee » » 174 » tilnonius tO PProatte ta RIN » » 172 DEL NORD DI SICILIA Belemnites cfr. semisulcatus, Mist. ............ une CVOLUVI, » conophorus, Opp. .. .. OOO CIO LD P) Gemmellaroi, Zitt...... SIR Srl RR » NaubustSiculus! Gemmi ta e LITI bio » Aptychus punctatus, Voltz. ....... NIRO onde » » Bewtelk NO pp. E Lee 00. » Poxllocoras: Stu: VO Ppa Speri et » » Kochi Opp. spe 3a Sal a SII eee a Vate » » DEY.CHOSLOMASMBENASPoe ie ao » » Lo rtisHicatuorREA\OrbE Spi a Vol. Vil, » piychoieun: @uensti "SP. Liu o Vol. VI, » SHESIACU OOPS iI Vol. VI, Eyiogerasssutile:» OppaSpotirt sa eolie rate Lucine » » quadrisuleatum, d'Orb. spis. i. 0 » Haploceras verruciferum, Menegh. sp... ............. Vol. VII, Oypello: EFycina, Gemmi. uniti ae nta SE » AspidocerasvAVella nume Zitt.t tarato saga tolo el ete amelatote GL » » phiceHuma NO Pp: SP. a n to » » fongispinum:'SOw Spot tat an la Vol. XI, » Garibaldii, Gemm. ...... DO SPIMEA SETS SITO Vol. VII, Simoceras strictum, Cat. sp. ...... SESIA ARNO I » » IVLORICUSAEZIO RA E te oto tera e eo alone » » Beianam Cate spo ra Rena ; » Perisphinctes ‘'eudichotomus,: Zitt. ....-.1000 net » » GELO ZItt. spo ptt DOGO Sola Cio ere dia dio » » Bocconii, Gemm. (sp. oxfordiana). .......... » b) GASTEROPODI Acteonina Picteti, Gemm......... RR E Mol 5 » utriculum, Gemm. ..... 3 RE E Nauta D) Tylostoma semicostatum, Gemm. .... SR e » ) pulenelluni, Gemmi. 2 ar nati aeree » » SERIA Ge MM RA ara » Chemnitzia Gastaldii, Gemm.. ......,. RR a Se » Pseudomelania Columna, d'Orb. Sp. ..............60.. » ) sicula, Gemm..-... 6... SR RE OI celo Vol. XI, ’ CEDRA OVINI SS n iti as opgi I VIOLISIOVI, » EH PESUuSo GOMMA antenne Vol. XI, » Billiemensis, Gemm. ...,. spalezalsRoelee ist ghe Vol. V, » MIBZIGNON, > GEMME e eo I è diante v » MuexnaiGabaneti Mathi. ni. Le statetstefa Usi Vol. IV, Nerymea Wosmskiana; Zeùsch.. > 0.0.2... GIRI Voraiava 71 173 174 174 176 SUIT 178 179 180 181 . 149 . 182 . 183 184 185 + 150 150 150 152 68 . 152 153 154 155 157 157 156 . 42 SULLA LAUNA DEL CALCARE A TEREBRATULA JANITOR Nerinea, Sequenzae, Gemm... Lesioni cenni ae ep MORI Va, PABÒ Î) Hauenti, Pete ae nno tnt » i) 1) consanguinea, Gemm. ....... ma e RO, MO] MI, pag » bicostata» Gemma e a o ole at RETE Vol. V, pag n Suessì , Pet. eta ne ara In REIO) Vol. IV, pag. L) pseudo-Bruntrutana, Gemm. ........... +. » ) L) quinqueplicata,. Gemmi. +. «0%, SEVERI, LI » » » Schloenbachi, Gemm. ......--. 00% Es )) )) » pyriformis, Gemm........ an 00 sE PRO E ) » ;) polymorpha, Gemm........L.0e i ) )) » Staszicii, ZCUSChe Spot 20210 ERI » ” » Pallae, Gemmi; PURO fa «QI SMOT 20 » ) » conoidea, Pet... ...... ale boato gara » » » peregrina, Gemm. .. 0000 SIE ito D) » I) Meneghinii, Gemm. . LL. 000 nel » D) L) nana, Gemme retin nt wi. «BR ) » » Airoldina, Gemm. .........% DIREI ° » » D) Orbignyana, Zeusch., -.... >. + e. « elele n pelelett n » » pudica: Gen er ci MIRI RI Vol. XI, pag. » fusiforigis; d'OVD. | s-+ 30 sin ae è RE SE Vol. IV, pag. n subfusiformis, Gemm. . 0 ad -iesidvdl XP » Ciymene, d'Orb. ia te ra vh.iesbibamaVol. IV, -pag. » Morana, d'Orba ee AL an È) » » Heberti, Gemm. ..... DI N SERIE + Ea » » » cochiea, Gemmi... sa ie e to or » )) ’ Catulloi , Gemmi ta ea re » » » Strambergensis;) Pet. va ee co denie ‘4 » D » Plassenensis, Pet. ...... SES RA aiar ns » ’ » Pasinii., Gemmi... lean salare Set » » n Frato, Gemm.......... sn ialaiasà caio ARE » » » ovliodiica Nol See n'E Baget » » ’ subcylindrica, d'Orb. ..... RES IA Sa » D) ;) Goodhallii, Sow. ..... PRO TRORO Ao OE an )) )) » Oppeli, Gemm. . ... al(allafSA solo ef eHStO Mb eta » )) » Santonensis;id:O1FD.. RO RU SIDO ) ) » Hohenegrerii Petit. Lan Merone: Lote cila » » » gradala;3dOrb.0 °. 0. Lo oe muco a » » ì) Hyccarina; Gemmi. ‘#0 eee eee ol pag. » Carpathica; Zeusch.. “4. . one isa srinviol. IV, pag. ) conolus; Pet. ole » L) » Beneckei;. Gemmi... + e-el0 nei a » }) » Petersi, Gemm. ...... desato 20 A » » » Moisisovicsi. Gemm. .. ......,..- ARPTICI CI LITRO » » 97 97 69 98 88 92 94 93 87 88 99 95 95 99 93 88 89 95 69 77 69 78 79 80 88 81 81 82 82 83 83 84 84 85 86 86 87 69 90 89 96 97 97 DEL NORD DI SICILIA Nerinea Loryana, Gemm. . ..... BRA. AI OCCHI io. I Vol. IV, pag. )) excavata, Gemmi ela ela e eo cea )) I) » parvula; Gemmi: ua. 6; cella alfelielia ate » » » baculiformis,. Gemmi. er dele cea retette » D) » sinistrorsa, Gemm...... 000.00 OIRZAO » » Geypioplocus.Preteti,: Gemm.. 0 uncinetto » » D) pyramidalis, Miinst. sp..... caiel elet a ale » » » subpyramidalis, Miinst. Sp. .....0.. 000, D) » » depressussOVoltz: Spi ua dara. SIUSA ) » » SUCCERENS:PZIUU SL elet e SIN AR IVO XL PAR: » UMDUICAIUSEROLDI SPa ra ae a e Vol. IV, pag » CEPrESSUu Se M@ZA SP vi nie el ela saeee a'eer » Vol. XI, pag. » AitteliaGemmakione na anti e Vol. IV, pag Cerithium Suessi, Gemm. . ........, Devo ten bia oe ) » » Zeuschneri Gem ei real RI alettenetane » O) » ithonia ma Gemmi e a » » » NODASO=SINUAIUIMTIPOla Nena ARTI » D) » Gemmellaroi , Zitt. ..... FSM IE ATTRA Vol. XI, pag. » Inzengae st Germi ee ole Vol. IV, pag. » MONCANUMEGABUNAEE o i I te » » D) Diblasif. el. © ego tei i » elegans, Gemme ei Nerita sulcaltna, Buv. è - colei BTELIVAE, -VERT( POE » pseudosulcatina, Gemm. . ...... . » e » 0VUla: BUV.RReto EMI steel ee mseteici» (ope » Hyccarina, Gemm. au reset eee e » Savii, Gemm. .... alle Ue dele Velia: 2: sfata gele fe III RARI » Spadae , Gemmi lit ee ie ee » Peters Ge A sc » Nebrodensis, Gemm. ........ ASILO oto » HOfMANNIFAGE N MARS ERE » Preyosti em: citta ea e eee CO » incrassata, Gemm. ..... siclasa leve vertente go. abito » L'amasmoraetGemmi= tette ee eee deo eietolio » semisulcata, Gemm. .\. 000000000 00 dust » Favarottaensis, Gemm. . . +. 00000 arto » Pareti Ge MMS Res ee RE Pileolus:Sieulus: Gemmi test. tata ee eee ella eee) eee » imbricatus, Gemm. . ..0. 000, e aaa aaa » granulatusti Gemma. ee a eee e ta VAN ie celle Pleurotomaria Michelottii, Gemm. . LL. LL » Dayinch, Gemmi. elet ee eee eteri Too ese » Nebrodensis: (Gemmi tte te e ee ee eee ei » Zitteli, Gemm. .... SRO PIRA coro » papillosa, “Gem, drei re Stomatia cancellata, Gemm. .... II UG OS epetatiene olicyarale den Phasianella Panormitana, Gemm. ........... RIBRO » Buviener AGODA Ri Ezio so » Capellini Gen RR dee Turbo Lorioli, Gemm. . .....00.. Boero ga ea de ep » Carrionit; Gemmi tn isa ee oe e 3195 Trochus quadrivaricosus, Gemm. . ..... eee nr » tithonius; “Gemmi... e. i è \ereneasie (spet ieiiono » Reneckei Gemmi. ne en » Massalongoi, Gemm...... RIA E RO) CIO » Hyccarinus, GEMM. +. 2000000 Meletti cioe inio » Cocchi; Gemmi, o e a OO » Recuperoi; Gemmi... <.< 00000 0 erpiifoe A Pterocera Oceani, Brong. ..... alliele. feat agi] e Telo aa » Stenonis, Gemm. ..e.. 0. aleceletepeto iayaliziiita - Purpuroidea Moreausia? BUV. Sp. . +. ....... » Lapierrea,BuV.8p.i... - sl. Vol. Vo! . XI, pag. V, pag. » DEL NORD DI SICILIA 75 Purpuroidea Ombonii, Gemm.... 2.00 Vol. XI, pag. 69 Zittelia, n. gen... ... CI ROLO Os IT RE: PL O oli Vol. V, pag. 258 » PIctetrR GEMME i NR nnt » » 259 » cipraeformis,«Gemm.: s iter tte celere me » » 260 Petersia, n. gen... |. ... gita SEA E RA REI O ol Fee ta » » 260 » granulosan Gemmi nera ele tate ale onto » » 261 % Nebrodensis; Gemmi ‘nai PINO SI » » 262 » costata, Gemm. .... a nen na e I, » » 263 c) BRACHIOPODI Wexebratula: diphya, E Goli:sspo anast ont salivare VOL. VI, pago (78 » TADIEOR® PICLIRIE SS Le aeree eo ae te » » 74 » Misilmerensis te MM ateo otite 3 » DINO » immanis, Zeusch. . . .. tetta SE RIVE SUS Ea TE » » 76 » Battagliai, Gemm..... BOTS afietielraliate RA » » 76 » INCHEOGENSISSA GENIN Nea e » IL » cyclogonia, Zeusch. .......... Suoni ee Sa » » 78 » pseudobisuffarcinata, Gemm. .... aa » » 79 » Moravica, Glock... ...... a ar È » » 79 » Neumayri, Gemm. ....... to loletalo ee È » » 81 » Semplicissima; Zeuschi ttt at erette Tia » » 82 » mitis, SUess. ...... 4 SVI tei Valoate aio » » 83 » Bilimeki, Suess. ...... SETTI PNT Piet È » » 84 » isomorpha, Gemm. ..... Soto o aree » » 84 » Scarabellii, Gemm.. ... SA sb bo deo » » 86 » Billiemensis, Gemm. ..... RO Rea a TONE È » » 87 » Himersensis (Gemmi n na cc » » 88 » Zicilicm N BIONN n note » » 89 » multilamella, Gemm.......... Sele "Anet et e VOL Ai, Page 09 » Fopicola NZ nno et A a AT I A, Waldheimia Hoheneggeri, Suess. . .. ....... ie ia » » 90 » pseudaresnipisata”.*Gemmi. te into ente è » » 91 » masasiformis, Zeuschi "Sp. tr teca Pe » » 92 » TUSUbrist*SUessA nz sn 20 See alato a o » » 193 » Doderleini; Gemmi tri att% cà abiio Die toi » » 93 Raynehonella CIsoky pus Geller e e ano e e » » +94 » MRerSepesta Dari GENTE See Rito elet » » 96 » ISUOSSITRZAML. ASSE o n, Artie a » » 96 » Uricolata: Genin E STISSO SR » DIMIONT » MIRAGE PRE EST » » 98 » pillatazZit. te. t Rea LEI fr » A) 76 Rhynchonella lucernaeformis, Gemm. . SULLA FAUNA DEL CALCARE A TEREBRATULA JANITOR 0 0 000, Rbynchonellina, D. sp... + ese ‘c3 23/0 e gol Slate Ha e Eee Sl » Suessi, Gemm. . - ... + sai 44.19 601 3 TO: PIACORSRA » bilobata, Gemm. ....-. 00% AO a a ANO » Giofaloj,, Gemmi, <.-1-33g 0.88 «0 da prora ele Sequenzae, Gemm. +. ..00.. Thecidea Billiemensis, Gemm. .. 6%. Fimbria subclathratoides, Gemm. . . Cardium subseptiferum, Gemm. ...... Pterocardia cochleata, Quenst. sp... . d) LAMELLIBRANCHI 0 0 0 00 Isocardia lineolata, Gemm. . .- eee 000 Opis verrugosa, Gemm. ....... oli, Cata dotot Pachyrisma Bayani, Gemm... ... SRI Cardita Oosteri, Gemm. . ...-.0000 00 Isoarca Baylei, GEMM. LL... D inflata, Gemm..... efelia iI L) umbonaria, Gemm. .... » intermedia, Gemm. ....... ona Arca tithonia, Gemm. .... Eee USER one ’ Soluntina, Gemm.... . 0.0.0. Diceras Escheri, de Lor. ....... 6.000 » sinuatum, Gemm.... 0000000 » Miinsteri, Goldf. Sp.....0.0% » carinatum, Gemm. .....000% » affine, GemmM. . ... 00000. » Qosferi Gem Avicula Carolinae, Gemm. ....0006% Lima Sthoeri, Gemm........ sare Pecten Nebrodensis, Gemm. et Di Blas. . L] LÌ »” » » Chaperi, Gemm....... +. Erctensis, Gemm....-.. 6. Moeschi, Gemm. anastomoplicus, Gemm. et Di Blas. Erctensis, Gemm. et Di Blas. tithonia, Gemm.......... arotoplicus, Gemm. et Di Blas. ... Catulloi, Gemm. et Di Blas. ... Oppeli, Gemm. et Di Blas. .. cordiformis, Gemm. et Di Blas... » » >» » » » » » » » » » Vol. XI, pag. » L) » » » n È) » » L) » » L) » L) L) » » » » » , » » » » » L) » » » » » » » >» L) ) » ’ » » » ’ » ) » » » » ) » ’ » » >» » » h ) L) L) Vol. VII,. pag. 99 100 102 103 105 106 108 15 16 17 18 18 19 20 21 22 22 23 23 24 25 27 28 28 30 31 32 33 33 34 39 35 36 38 40 411 42 43 44 bEL NORD DI SICILIA Pecten Billiemensis, Gemm. et Di Blas. ... 0.00. 0000 » Siculus, Gemm. et Di Blas... ... +erecesoo » hinnitiformis Gemm. et Di Blas. . . 0000000 » Gioenii, Gemm. et Di Blas. . ... sie EPTO 0 » tithonius, Gemm. et Di Blas. .... 0.200 08% » subvitreus, Gemm. et Di Blas. ... 00 0000: » polyzonites, Gemm. et Di Blas. ........000% » acrory sus, Gemm. et Di Blas... .........-» - » diplopsides, Gemm. et Di Blas. ..... I OEOICIONE » poecilographus, Gemm. et Di Blas. ......... » Zitteli, Gemm. et Di Blas. ......000000000 » grammoprotticus, Gemm. et Di Blas. . ... s0L0I » polylasmites, Gemm., et Di Blas. ........-. Hinnites Waageni, Gemm.; junio cina ce RI » Loris Gomma st siste is ie dere rete cati Placunopsis Hystrix," Gemm....-.+.4/..S1ecagozeze egorea = 1325310) ISTE IV. ECHINODERMI @idaristcarinifera N'ARASSA. eee eterne » CiICOSMAR GEMINI TO elalo ste se cele cinichete » iithoniaz Gem. ent ona Sia aa aaa Rabdocidaris Erctensis, Gemm.......cv.4c0 0 siparaà c enélo Pseudocidaris consanguinea, Gemm. ......- 00000 Vol. XI, pag. UU U uu uu = 77 46 AT 49 50 51 52 53 55 56 ST 59 60 61 62 63 64 65 66 66 67 67 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE RICERCHE FISIOLOGICHE ED ANATOMO-PATOLOGICHE pei prof.'i Girolamo Piccolo e Santi Sirena. In una delle sedute del Consiglio di Perfezionamento (27 dicembre 1874), e nella tornata del 2 settembre 1875 del Congresso degli Scienziati in Palermo, (classe di Anatomia, Fisiologia e Medicina) noi abbiamo comunicato i principali risultati di una serie di esperienze sulle lesioni tranmatiche del midollo spinale, che ave- vamo intrapreso a cominciare dal marzo del 1874. Oggi poi colla lieta speranza, che Ie nostre osservazioni fossero giudicate di un qualche interesse scientifico, ci permettiamo pubblicare in proposito una partico- lareggiata monografia. E ci accingiamo volentieri ad un tal lavoro, in quanto che, crediamo di avere ottennto qualche risultato, che se mal non ci avvisiamo, po- trà interessare i cultori della scienza in ciò che concerne la fisiologia e la pato- logia del midollo spinale; maggiormente, che su talune importanti quistioni della funzione di quest’organo, almeno per quanto ne sappiamo dalla letteratura a noi accessibile, non si è ancora detta l’ultima parola. Infatti, la fisiologia del midollo spinale benchè avesse fatto ai nostri tempi con- siderevoli progressi, e si fosse avvantaggiata d’un certo numero di nuove scoperte, tuttavolta nessuno oserebbe affermare, che essa sia completamente conosciuta: nè che la discussione impegnata da anni su taluni principali articoli che tantosto esporremo, sia definitivamente chiusa dalla concordanza delle indagini fisiologiche, Incertezze, in effetto, regnano tuttora sulle funzioni delle varie parti del mi- dollo, a talchè malgrado da più di un mezzo secolo i fisiologi si proponessero sta- bilire, quali di queste parti trasmettano le impressioni al sensorio comune, quali conducano l'impulso motore volontario ai nervi periferici, è questo tuttavia un pro- blema non completamente risoluto, e oggigiorno costituisce una delle questioni più controverse della fisiologia. SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 79 Secondo la vecchia teoria ideata da Carlo Bell, e sostenuta da Longet, i cor- doni posteriori del midollo spinale (superiori negli animali) sarebbero sensitivi, e trasmetterebbero perciò le impressioni all’encefalo. Rendeva in apparenza verosi- mile questa dottrina il solo fatto, che scoperti ed eccitati meccanicamente i cor- doni posteriori alla regione dorso-lombare, si provocavano dolori. Se non che essa perdette ogni valore scientifico, allorchè si riconobbe, che l’eccitazione non si limi- tava alle fibre di questi cordoni, ma comunicavasi bensì alle radici posteriori dei nervi rachidiani, dalla cui irritazione nascea la sensazione di vivo dolore, e non già da quella dei cordoni, per come erasi detto. Infatti, uguali eccitazioni praticate Sulla linea mediana, alla regione cervicale, dove le fibre radicali non sono così rav- vicinate come alla regione dorsale e lombare, producono poco o punto dolore, il che prova chiaramente che ì cordoni posteriori sono insensibili, Secondo Bellingeri, Foderà, Schoeps, Calmeil, Kiirsehner, Van Deen, Stilling, Brown-Sequard, Ludwig Tirck, Schiff, Paolini, ed altri, in seguito alla sezione tra- sversale dei cordoni posteriori, la sensibilità persisterebbe nelle parti innervate dal moncone periferico. Inoltre, per Foderà (1823), e dopo di lui per Schoeps, Van Deen, Brown-Sequard, Schiff, Ludwig Tiirck, una simile operazione avrebbe per effetto di esagerare la sensibilità (iperestesia) nelle parti del corpo, che dovreb- bero essere insensibili (anestetiche) ove la teoria di Bell e Longet fosse esatta. Dalle moderne indagini fisiologiche, in conformità all'opinione emessa per il primo da Bellingeri (1823) risulterebbe, che le- impressioni periferiche del tronco e delle estremità, sono trasmesse dalla sostanza grigia all’encefalo, e non già dai cordoni posteriori, Tuttavolta un eminente fisiologo, M. Schiff, pur ammettendo con gli al- tri scrittori che la sensibilità dolorifica è trasmessa dalla sostanza grigia, sostiene nondimeno, che una via diversa percorre la sensibilità di coutatto. Egli crede di avere provato con esperimenti sul coniglio, che la sensibilità tattile sia condotta all’encefalo dai cordoni posteriori. E questa opinione, malgrado fosse stata com- battuta da Brown-Sequard, siccome pareva confermata dai fatti patologici, nel senso, che in taluni casi l’abolizione della sola sensibilità di contatto, coincide coll’ al- terazione dei cordoni posteriori (rammollimento, atrofia, sclerosi) fa abbracciata da molti fisiologi e clinici. Nè minori incertezze delle precedenti, regnano sulle funzioni dei cordoni ante- riori e dei laterali, Infatti, giusta l’opinione di alcuni, specialmente di Brown-Se- quard, essi condurrebbero in parte la sensibilità all’encefalo; mentre secondo Lud- wig Tirk questa facoltà sarebbe dovuta ai soli cordoni laterali. Altri fisiologi credono che i cennati cordoni trasmettano l’ eccitazione motrice volontaria, Però non è tuttavia ben determinato se i cordoni anteriori, più special» mente che i laterali, servano alla trasmissione, o viceversa; sicchè in rapporto a questo resta indeciso se gli uni siano più necessari degli altri. Secondo Brown-Se- quard la loro importanza varierebbe nelle diverse regioni del midollo; a suo avviso i cordoni laterali alla regione cervicale sarebbero più importauti degli anteriori, 80 SULLE FERITB DEL MIDOLLO SPINALE per guisa, che ove fossero recisi, potrebbero persino abolire totalmente la motilità volontaria; mentre invece alla regione dorsale, l’importanza funzionale dei cordoni anteriori prevarrebbe su quella dei laterali. Da un’altra parte, secondo Schiff, i cordoni laterali alla regione cervicale sa- rebbero la via di trasmissione del centro nervoso respiratorio, ai muscoli serventi alla respirazione; opinione che fu emessa da Carlo Bell, dal quale i cordoni late- rali ricevettero il nome di cordoni respiratori. Divergono pure le opinioni dei fisiologi relativamente al meccanismo della tra- smissione. In effetto, secondo i fautori della teoria di Bell e Longet, i cordoni an- teriori sarebbero motori, eccitabili, e condurrebbero direttamente l’eccitazione ce- rebrale alle radici dei nervi motori, senza il concorso della sostanza grigia; men- tre secondo altri fisiologi, per contrario, i cennati cordoni non sarebbero motori, non avrebbero conducibilità propria, e non potrebbero dispensarsi dal concorso della sostanza cinerea per trasmettere l’impulso motore alle fibre radicali; cosicchè a queste l’eccitazione motrice arriverebbe per la via della sostanza grigia. Le incertezze sulla funzione dei cordoni non potevano non ripercuotersi sulla pa- tologia del midollo ed essere la sorgente di opinioni poco esatte. Infatti la teo- rica ammessa da molti moderni patologi, che cioè la selerosi dei cordoni anteriori sia causa della paraplegia, e quella dei cordoni posteriori dell’atassia locomotrice o tabe dorsale, non devesi ripetere che dalla inesatta conoscenza che si ha della funzione dei cordoni, Non meno della fisiologia è incerta 1’ anatomia patologica del midollo spinale Infatti, da taluni si presume che alle ferite di quest’ organo seguano emorragie, suppurazioni, essudati, rammollimenti e sformamenti; da tali altri si crede che esse talvolta guariscano per riunione diretta e rigenerazione del tessuto nervoso, senza cicatrice intermedia; mentre da altri si ammette, che i lembi della ferita si riuniscano per un tessuto cicatriziale. Discutesi inoltre tuttora, relativamente al cammino delle alterazioni consecutive alle lesioni suddette. Ludwig Tiirek, Bouchard, Cornil e Ranvier, affermano aver veduto costantemente dopo la distruzione d’un segmento trasversale del midollo, degenerazione secondaria delle parti di quest’organo, la quale affettava i cordoni posteriori nel moncone centrale, e i cordoni laterali nel moncone periferico. Da un’altra parte, Vulpian dimostra di non essere riuscito a riprodurre sperimen- talmente sui cani e sui piccioni siffatta alterazione, che sarebbe ascendente nel moncone centrale, e discendente in quello periferico, Fra tante incertezze, noi abbiamo intrapreso i nostri esperimenti e li abbiamo fatti sui cani, sui conigli e sui piccioni, e con ispecialità sui primi, proponendoci di studiare : 1° Se la sensibilità di contatto rimanga 0 no abolita, dopo la sezione dei cor- doni posteriori (questi esperimenti furono eseguiti sui cani), 2° Studiare i turbamenti della sensibilità e della motilità, nonchè le alterazioni SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 81 anatomo-patologiche consecutive alla sezione parziale, e alla recisione totale del midollo. In quanto al metodo, per offendere il midollo spinale, se fai eccezione di tre esperimenti pei quali esegnimmo il metodo comunemente adoperato, cioè di sco- prire il midollo, resecando le lamine delle vertebre, nel rimanente lo tagliavamo, ora totalmente ora parzialmente col metodo sottocutaneo, vale a dire, penetrando nel canale rachidiano pei fori di congiunzione, A tale scopo ci servivamo di un tenotomo a lama lunga e stretta, ora a taglio doppio, ora ad un taglio. Quindi legavamo l’animale nella posizione della sua sta- zione sopra una tavola di operazioni; allora, secondo l’altezza, dove volevamo fe- rire il midollo, fissavamo in esso, come punti di ritrovo: alla regione lombare lo spazio che separa un’apofisi spinosa dall’altra; alla dorsale il bordo posteriore di una costa in prossimità della sua articolazione coll’apofisi trasversa; alla cervicale l’estremità dell’ala dell’atlante, e partendo da questa calcolavamo approssimativa- mente la distanza del foro di congiunzione sottostante all’ apofisi articolare della terza vertebra cervicale, Stabilito così uno di questi punti, lo fissavamo applicandovi fortemente il dito pollice, talvolta l’ indice della mano sinistra (1); mentre colla mano destra pren- devamo il tenotomo a penna da scrivere, ed introducendolo orizzontalmente fra è muscoli, lo facevamo penetrare, per uno dei fori di congiunzione, nel canale ra- chidiano, Oltre della mancanza di resistenza, allorchè eravamo caduti collo strumento nel foro di congiunzione, eravamo avvertiti di essere penetrati nel canale rachidiano da un grido di dolore, che mandava l’animale, e da una scossa tetanica ch’esso soffriva appena avevamo reciso il midollo. Dopo di che lo slegavamo e lo mette- vamo sul suolo affine di conoscere approssimativamente il grado della lesione pro- dotta; diciamo approssimativamente, poichè immediatamente dopo, ovvero poco dopo l’operazione, era difficile, per non dire impossibile, pronunziare un’esatta dia- gnosi, essendo allora le alterazioni del senso e del moto che ne seguono, quasi iden- tiche in alcune sezioni parziali del midollo, e in talune compressioni dello stesso. Nell’ operazione fummo sempre felici; però non dobbiamo tacere, che in certi animali, con ispecialità in quelli robusti e tarchiati, qualche volta provammo delle difficoltà a penetrare nel foro di congiunzione a motivo dei loro vivaci movimenti, Questo metodo noi lo ideammo in*seguito ad un fatto dolorosissimo accaduto in questa nostra città (2); sicchè credemmo dapprima, che la sua applicazione alla (4) Nella regione lombare talvolta fissavamo il detto punto con un laccio, che colloeavamo circolarmente al tronco dell’animale, facendolo cadere nello spazio che separa un'apofisi spi- nosa dall’altra. (2) Certo F. Finocchiaro ricevè un colpo di coltello alla guancia sinistra dal quale riportò una grave lesione al midollo spinale (regione cervicale), che lo rese istantaneamente parali- Giornale di Scienze Nat. ed Econ. Vol. XI. 11 82 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE sezione parziale del midollo fosse una novità nella scienza. Se non che rovistando poi la letteratura, restammo disillusi, poichè trovammo che Rolando (1828) spe- rimentando sui capretti, penetrava con un punteruolo nel canale rachidiano, fa- cendolo passare come noi, attraverso i fori di congiunzione, e collo scopo di le- dere, sia i cordoni anteriori, sia i posteriori del midollo. Esso, siccome risulta da quello che abbiamo detto, è un metodo molto semplice, di facile esecuzione; però come ha dei pregi, ha egualmente dei difetti. Un primo pregio è, che non compromette la vita degli animali, ed evita l’emor- ragia, più o meno copiosa, che suole accompagnare l’apertura del canale rachidia- no. Secondo, non dà luogo a suppurazione di sorta; mentre col processo ordina- rio, è questa così considerevole, che nei mammiferi sovente è causa di morte, e nei casi più fortunati, durando da quattro a sei settimane, li indebolisce di molto, In terzo luogo, produce il minore disturbo possibile all'animale; gli risparmia le sofferenze, ed è di una grande brevità, soprattutto allorchè si abbia acquistato una certa abitudine nel praticarlo. E da ultimo, ci dà la sicurezza, che le mo- dificazioni del senso e del moto, che seguono immediatamente all’operazione, sono senz'altro l’effetto esclusivo della mutilazione del midollo, sicurezza che non si ha qualora si pone a nudo quest’organo; poichè allora s’interessano alcuni muscoli del dorso e si diminuisce la quantità del sangue coll’emorragia. Fra i difetti non annovereremo certamente la difficoltà che talvolta s'incontra a penetrare nei fori intervertebrali, e per la quale pare sia stato questo metodo abban- donato da Rolando, poichè questa è relativa, e si ovvia colla pratica; bensì quelli, che derivano dallo strumento, sia che si scelga un tenotomo a doppio taglio, sia che si scelga un tenotomo a un taglio. Col primo frequentemente non si ottiene con precisione il taglio delle parti del midollo, che s'intendono sezionare, ma si ha una lesione più estesa di quella che si vorrebbe. Col secondo si ha |’ inconve- niente che facendolo penetrare nel canale rachidiano col taglio rivolto in sopra, nell’intento di sezionare i soli cordoni posteriori, talora li comprime in vece di sezionarli. Compiuta l'operazione, noi non avevamo che poca o nessuna certezza sulla esten- sione della lesione al midollo, nè sapevamo perciò se la lesione corrispondesse allo scopo propostoci; però questo, che forse altri reputeranno qual difetto del me- todo, noi lo ritenevamo qual pregio, in quanto che così, senza idee preconcette ed al modo del clinico, potevamo cotidianamente studiare i fenomeni morbosi che l’a- nimale presentava, onde fare la diagnosi della lesione, prima di sagrificarlo. Nella diagnosi, non esitiamo confessarlo, non sempre fummo felici, e nel corso tico. Egli allora fu tosto trasportato e ricevuto nella Clinica chirurgica diretta dal prof. Albanese, ove dopo parecchie settimane finì i suoi giorni. L’autopsia confermò la diagnosi, e noi vi apprendemmo che potevasi ferire il midollo, pene- trando nel canale rachidiano attraverso i fori di congiunzione. SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 83 di questo lavoro faremo rilevare gli errori diagnostici in cui cademmo; però sin d’ ora dobbiamo dire, che i nostri errori, ovvero le nostre inesattezze, talvolta furono effetto delle incertezze in cui tuttora ci troviamo sulla tessitura istologica, e sulle funzioni delle diverse parti dell’organo; tal altra del valore attribuito ad alcuni fenomeni, come, per esempio, alla iperestesia. Senonchè , in questi stessi casi, lo sbaglio diagnostico ci fu utile, inquantochè ci pose nella condizione di co- noscere certe particolarità che altrimenti forse non avremmo conosciuto. Così p. e. a proposito dell’iperestesia, potemmo conoscere ch’essa non insorge, come si è cre- duto sin’ ora dai fisiologi, in seguito alla sola recisione dei cordoni posteriori e della sostanza grigia limitrofa, ma bensi con la lesione di qualche altra parte del midollo, che tantosto cenneremo. È superfiuo il dire che pell’autopsia usammo tutta la diligenza possibile affine di stabilire con precisione i limiti della praticata lesione al midollo, cd il grado delle alterazioni a quest’ultima consecutive. Con questo scopo osservavamo il mi- dollo ed i nervi, che da esso originano, prima a fresco, cioè immediatamente dopo ucciso l’animale. Dopo di che, senza punto spogliarlo dall’ aracnoide e dalla pia madre per timore di sciuparlo, lo mettevamo (porzione lesa) in una soluzione di acido eromico (1 %) e ve lo lasciavamo per 24 ore, qualche volta anche per 48; indi lo collocavamo nell’alcool del commercio, e lo lasciavamo in questo, fino ad indurirsi, Ordinariamente, dopo 8 o 10 giorni, esso acquistava una durezza consi- derevole, ovvero sufficiente per utilizzarlo al microscopio. Facevamo l’esame microscopico delle fibre nervee per lacerazione, del midollo, praticandovi delle sezioni delicatissime, ora perpendicolarmente, ora nel senso della direzione dello stesso organo. Queste sezioni poi le rischiaravamo col creosoto, le colorivamo con una soluzione di carminio ammoniacale, e le osservavamo in una lacca a base di gomma d’Amar. Superfluo inoltre è il dire, che nell’esame di cotesti tagli, specialmente di quelli praticati a livello della lesione, ponemmo la maggiore diligenza di cui eravamo ca- paci, onde conoscere se vi fosse stata o pur no, riproduzione della sostanza ner- vosa, Esperimento I 7 Aprile 1874. In un cane dal pelo nero con macchie bianche, giovane, di razza inglese bastarda, -molto vivace, e ben nutrito, con un tenotomo a lama stretta, ma lunga, ed a doppio taglio, siamo penetrati nel canale rachidiano, per il foro di congiunzione (lato sinistro) formato dalla prima colla seconda vertebra lombare, coll’intento di tagliare trasversalmente i cordoni posteriori del midollo spinale (su- periori negli animali). Un grido di dolore dell’animale ci avverti che avevamo leso il midollo; quindi ritirammo il coltello. Dalla ferita uscirono poche goccie di san- gue, le quali d’altronde cessarono, appena fu rotto il parallelismo tra la ferita cu- tanea ed i muscoli sottostanti. 84 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE Intanto l’animale divenne immediatamente paraplegico; quindi non poté più reg- gersi sugli arti posteriori; tuttavia esso camminava, usando degli arti toracici, e trascinando quelli addominali e l’estremità posteriore del tronco. Così appena terminata l’operazione si dirigeva da sè alla stalla. Inoltre gli arti addominali li aveva tesi, rigidi, insensibili alle punture di ago ed ai pizzicotti; più caldi al tatto degli arti anteriori, 8 Aprile. La rigidità negli arti pelvici è diminuita; la ferita cutanea è aderita per prima intensione; frattanto l’animale è travagliato da tremore per tutto il corpo, e di tratto in tratto soffre delle scosse tetaniche negli arti paralizzati, che sono tuttavia poco sensibili, non avvertendo esso che appena le irritazioni prodotte su queste parti; non ha appetito, e da 24 ore manca delle sue funzioni alvine, 10 Aprile, Mangia di buon appetito la trippa, e la zuppa di latte; ha le sue sca- riche alvine; si alza stentatamente, e si sostiene in piedi per alcuni istanti, avendo rigide l’estremità posteriori, che poggia colla superficie dorsale dei piedi. Intanto mentre stava coricato tranquillamente, ci venne l’idea di toccarlo legger- mente colle dita alla superficie interna delle cosce, ed all’inguine. Allora, con nostra sorpresa, vedemmo che l’impressione fattagli colla mano ri- chiamava la sua attenzione, nel senso che con un rapido movimento di tutta la parte anteriore del corpo, esso portava la bocca sulla regione stimolata, come se volesse rimuovervi un qualche insetto, In noi intanto nacque il dubbio che tutto ciò avvenisse non perchè l’ animale aveva percepito la impressione, ma sibbene, perchè aveva veduto la mano, che lo toccava : quindi a toglierci di dubbio ripetemmo lo stesso esperimento, mentre esso dormiva; il risultato fu lo stesso. Inoltre collocammo fra la parte anteriore e la posteriore del corpo dell’ animale un largo ed alto diaframma, per guisa ch’esso non potesse vedere, né le sue estremità posteriori, nè la persona che lo toccava. Allora lo solleticammo colle barbe di una penna, nelle parti sopra cennate, ov- vero attorno agli organi genitali esterni. Il risultato anche questa volta fu iden- tico al primo: ond’esso appena toccato colla testa allontanava il diaframma per annasare il punto solleticato, Quest’esperimento lo ripetemmo giornalmente, finchè sopravvisse l’animale, ed il risultato fu sempre lo stesso, Il che esclude l'ipotesi, che il movimento d’attenzione dell’animale in questo caso fosse abituale, ovvero una semplice coincidenza, e prova invece che negli arti paraplegici si conservava la sensibilità di contatto, Le punture di ago, e le pressioni sulle dita dei piedi paralizzati, erano pur percepite dal cane, come impressioni tattili; in fatti noi gl’infiggevamo l’ago sino all'osso, gli premevamo colle unghia le dita, ed esso non reagiva; bensi ritirava de- bolmente l’arto, e rivolgeva la sua attenzione alla parte offesa; se invece punge- vamo uno dei piedi anteriori, esso gridava e si avventava. 12 Aprile. È sensibilmente migliorato; si alza con facilità, e dà anche qualche passo, ma vacillando, Gli arti paralizzati continuano ad essere alquanto rigidi, sic- SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 85 ché i loro movimenti sono tuttavia inceppati (l’animale camminando saltella), In essi inoltre è ricomparsa la sensibilità dolorifica; però è alquanto ottusa. Infatti le lievi irritazioni non sono avvertite dall’ animale; mentre invece esso reagisce colla bocca, allorchè le stesse parti sono stimolate con forti punture d’ago, ovvero con pressioni sulle dita. Dal 13 al 20 Aprile. Negli arti paralizzati i movimenti si ristabiliscono quasi in totalità, tanto che l’animale cammina e corre liberamente; però in essi la sen- sibilità si mantiene tuttavia ottusa. Fondandoci su quest’ ultimo fenomeno da una parte, e sulla paralisi dall’ al- tra, noi credemmo di aver reciso in parte i cordoni laterali e le corna posteriori della sostanza grigia del midollo, sino in avanti del canale centrale. Restammo però incerti sulla sorte dei cordoni posteriori, onde a verificare cosa di essi ne fosse, maggiormente che l’ animale conservò sempre la sensibilità di contatto, il 21 aprile lo uccidemmo, arrecandogli una grave puntura al quarto ventricolo. Ritrovato AnatoMIco, — Gl’involucri rachidiani a livello dell'ultima vertebra dor- sale, per un punto assai circoscritto, aderiscono validamente al midollo. (Vedi tav. IV, fig. Il, 4.) In questo alla stessa altezza havvi una lesione di continuo diretta trasver- salmente all’asse dell'organo, la quale apparentemente interessa i cordoni poste- riori, il laterale posteriore sinistro ed una metà circa del cordone laterale poste- riore destro, confinante col cordone posteriore omonimo. (Vedi tav. III, fig. VII, A 1), Nel rimanente, l’ organo non presenta alcuno sformamento, ed ha in sopra come in sotto della lesione la consistenza che allo stato normale. Diviso in due metà ‘eguali, una destra, l’altra sinistra, si vede che la suddetta lesione, in profondità apparentemente, si estende fino a qualche linea in avanti del canale centrale, (Vedi tav. III, fig. VII, B 2). Col microscopio, a livello della cicatrice (1) si vede che la sostanza grigia nella metà destra è in gran parte distrutta; mentre nella metà sinistra, havvene tut- tavia una buona porzione. Le parti distrutte sono sostituite d’ammassi di globuli sanguigni riuniti in piccoli focolai, ovvero allo stato d’infiltrazione; da corpuscoli di Gluge, cellule linfoidi e finissime granulazioni di colorito rosso rubino. Nel capo cefalico, a qualche millimetro in sopra della detta lesione, non havvi nulla; al contrario, nel capo caudale havvi proliferazione notevole nel nevroglio della sostanza grigia circostante la lesione; in essa le cellule nervose sono rare, impiccolite, di aspetto sensibilmente granuloso, in gran parte senza nucleo e nu- cleolo, ovvero con quest’ultimo solamente, il quale d’altronde è appena riconosci- bile, I tubi nervosi, con ispecialità dei cordoni che furono recisi, sono sformati, rim- piccoliti con contenuto granuloso; in altri termini, sono degenerati in grasso. In essi però, sebbene non con molta frequenza, siamo riusciti a scoprire il cilindro (4) L'osservazione microscopica si fa sopra tagli longitudinali alla direzione dell’organo. 86 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE dell'asse. I vasi sono dilatati, a pareti in proliferazione e zeppi di globuli san- guigni. Da ultimo è a notarsi, che in questo stesso capo le testè descritte alte- razioni non si estendono che fino a pochi millimetri in sotto della suindicata le- sione; ad uno od 1 * cent. in sotto di questa, non si osserva più nulla, ovvero sì scorge un piccolo aumento numerico delle cellule linfoidi del nevfoglio della sostanza grigia. Esperimento LI, 9 Giugno 1874. In una cagna dal pelo nero, bracca bastarda, di alta statura, giovane e ben nutrita, anzitutto esaminiamo la sensibilità tattile vellicando colle barbe d’una penna finissima la parte posteriore del corpo, specialmente l’inguine, la parete addominale, ovvero gli organi genitali, senza che essa vegga né lo spe- rimentatore, nè il corpo con cui questi la tocca. Allora l’animale immautinente si rivolge, ed annasa il punto vellicato. Siffatto movimento ci dà la prova che esso percepisce le impressioni tattili, e conosce in ugual tempo il luogo d’onde una im- pressione parte. Pungendogli poi con un ago le estremità posteriori, come le anteriori, dà segni di dolore, Dopo ciò, con un tenotomo a doppio taglio, per il foro di congiunzione (lato si- nistro) formato dalla prima colla seconda vertebra lombare, penetriamo nel ca- nale rachidiano, procurando di tagliare i cordoni posteriori del midollo, Dalla fe- rita non iscola la benchè piccola quantità di sangue. Immediatamente dopo l’operazione l’animale cade paraplegico, i suoi arti pel- vici divengono rigidi, immobili, più caldi dei toracici; insensibili alle punture, ai pizzicotti, alle pressioni. Però a capo di due ore, la sensibilità ritorna, sicché le forti pressioni praticate su di essi, suscitano dolore. Ciononostante esso non re- sta, come ognun supporrebbe, coricato sul suolo, ma cammina, avvalendosi degli arti anteriori e trascinando i pelvici, insieme all’estremità posteriore del tronco, Il giorno appresso continua nello stesso stato. 11 Giugno, È vivace, mangia con avidità la minestra e la trippa; ha le sue eva- cuazioni alvine come nello stato normale; l’emissione dell’urina però è a brevi in- tervalli. Negli organi paralizzati la sensibilità dolorifica è manifestamente dimi- nuita, quella di contatto conservata. In fatti, ripetendo l’ esperimento suindicato, cosa che facevamo anche alla presenza dei nostri colleghi Federici e Randacio, esso si agita con gli arti toracici, avvicina la bocca ed annasa il punto vellicato, come se volesse allontanarne una qualche molestia. 13 Giugno. Cogli arti paraplegici esegue qualche raro e debole movimento spon- taneo, Diagnosi — Stando ai fenomeni su esposti, sopratutto al ritardo della ricomparsa SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 87 dei movimenti volontarii, ed alla diminuzione della sensibilità dolorifica, suppo- nemmo di avere sezionato tutto il segmento posteriore del midollo spinale, sino in avanti del canale centrale, Rirrovaro anatomico (1), — All’ autopsia, che facciamo alla presenza dei prelodati professori Randacio e Federici, si trova : all’altezza della prima vertebra lombare, una lesione di continuo leggermente obbliqua da sinistra a destra, comprendente la dura madre e tutta la metà o segmento posteriore del midollo, Tuttavia l’or- gano non è sformato. Al microscopio si vede, che la sostanza grigia, meno il corno anteriore destro ed un piccolo avanzo del corno anteriore sinistro, è tutta distrutta; con essa sono ugualmente distrutti i cordoni suddetti, i quali come la prima sono sostituiti da tessuto infiammatorio, da una notevole quantità di corpuscoli granulosi o di Gluge, e da piccole masse di miellina libera. Inoltre nel tessuto infiammatorio havvi un piccolo focolaio emorragico. Gli stessi avanzi della sostanza grigia sono notevol- mente alterati; contengono qualche rara cellula ganglionare, e questa stessa è rim- piccolita, sensibilmente granulosa. Le alterazioni testè descritte si rinvengono a livello della lesione di continuo, Nel capo caudale sino a 7 mill. in giù della succennata lesione havvi prolifera- zione cellulare nel nevroglio, sopratutto della sostanza grigia, mista ad una quan- tità notevole di sfere granulose o corpuscoli di Gluge. 1 tubi nervosi sono sfor- mati, opacati. I vasi, con ispecialità quelli vicini alla lesione, sono dilatati, a pa- reti ispessite in proliferazione, e zeppi di globuli rossi. Nel capo centrale, al contrario, ad 101% mill. circa in su della lesione non havvi nulla, Nei tubi nervosi delle radici spinali posteriori situate immediatamente sotto non che sopra la suindicata lesione, non havvi alcuna alterazione. Esperimento III. 12 Luglio 1874, In una cagna barbone dal pelo bianco, di media statura, gio- vane, ben nutrita e molto vivace, coi mezzi sopra indicati esaminiamo dapprima la sensibilità tattile e dolorifica che troviamo squisite. Indi, penetrando con un te- notomo a doppio taglio a livello della seconda vertebra lombare, nel canale ra- chidiano (lato sinistro) procuriamo recidere i cordoni posteriori del midollo. L’ope- razione non è seguita da emorragia. L'animale intanto cade immediatamente para- plegico; i suoi arti pelvici divengono rigidi come in uno stato di tetano permanente, ed insensibili alle punture e ai pizzicotti; rigidi altresi ed insensibili alle pun- ‘ture divengono gli arti anteriori; se non che in questi dopo un’ora si ristabilisce (1) Uccidemmo l'animale il 44 giugno, per trasfusione d’aria nella giugulare. 88 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE completamente la sensibilità; esso non può stare seduto, e nei tentativi che fa per mettersi a sedere, perde l’equilibrio e cade sul dorso. A capo di alquante ore negli arti addominali svanisce lo stato tetanico, e vi ritorna la sensibilità, sebbene diminuita. In fatti, forti pressioni fatte sulle dita provocano contrazione degli arti, e richiamano l’attenzione dell’animale; esso però non grida, nè si avventa, talché pare che le forti eccitazioni giungano al di lui sensorio comune come sensazioni tattili, e non già dolorifiche. 13 Luglio. La sensibilità dolorifica si è ripristinata, ma è tuttavia diminuita in rapporto agli organi integri; la motilità anch'essa è alquanto migliorata, nel senso che gli arti addominali cominciano ad eseguire qualche debole movimento, e l’ani- male ha le sue funzioni organiche normalmente, e l’appetito al solito. In quest’ animale, come in quelli dell’ esperienze precedenti, negli arti paraliz- zati si conservò la sensibilità di contatto. In fatti, allorchè sonnacchiava, noi con le barbe di una penna gli vellicavamo la parete addominale, ed esso avvertiva l'impressione, anzi reagiva come se fosse molestato da un qualche insetto, Lo stesso esperimento, dopo che lo avevamo già ripetuto iterate volte, e sem- pre coll’ identico risultato, un giorno (14 luglio) lo ripetemmo alla presenza del prof. Federici e del dottor Bonfigli, direttore del Manicomio di Ferrara, i quali ne rimasero soddisfatti. Intanto a completare l’ esperienza il 15 dello stesso mese uccidiamo l’animale, ed all’ autopsia troviamo: nella dura madre rachidiana all’ altezza della seconda vertebra lombare, lato sinistro, una piccola lesione di continuo; e nel midollo, alla stessa altezza, una grave lesione, la quale apparentemente comprende tutto il seg- mento posteriore del midollo. Intanto l’organo non è sformato, la sua consistenza non è diminuita, ma in sopra come in sotto della lesione, è uguale. Col microscopio inoltre, si vede, che con i cordoni del segmento posteriore sud- detto, son pure distrutte le corna posteriori della sostanza grigia fino in avanti del canale centrale, Le parti distrutte sono sostituite da accumuli di globuli sanguigni, cellule lin- foidi in notevolissima quantità, miellina libera riunita in masse di differente vo- lume, e da qualche raro corpuscolo di Gluge; alterazioni tutte che sono limitate alla lesione di continuo. Esperimento IV. 18 Giugno 1874. In una grossa cagna corsa, coperta di pelo maculato, adulta, dopo d’esserci assicurati dello stato normale della sensibilità tattile e dolorifica, con un tenotomo che facciamo penetrare nel canale rachidiano a livello della prima vertebra lombare (lato sinistro) cerchiamo di tagliare i cordoni posteriori del mi- dollo spinale. L'operazione è seguita da piceola emorragia, e l’animale è immediatamente col- SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 89 pito da paraplegia incompleta; i suoi arti addominali eseguono soltanto movimenti deboli ed inceppati; tuttavia esso arriva a sedersi, ed a camminare coi soli arti toracici, trascinando quelli pelvici che ha tesi, rigidi, e sensibili soltanto alle forti pressioni che gli vengono fatte sulle dita. Intanto l’animale mangia di buon appetito la trippa. Due ore dopo l’ operazione negli arti paralizzati havvi iperestesia, talchè agli eccitamenti, benchè leggieri, esso reagisce con ferocia. 19 Giugno. Ha iscuria; ì suoi arti addominali di tratto in tratto sono. rigidi. 20 e 21 Giugno. Continua come nel giorno precedente, La sensibilità di contatto si conserva come nello stato sano. Diagnosi — Fondandoci sulla comparsa dell’iperestesia, credemmo d’avere reciso i cordoni posteriori, e le corna omonime della sostanza grigia, Ucciso quindi il 22 del detto mese l’animale, per trasfusione d’aria nella giugulare, trovammo: Nel midollo una piccola lesione diretta trasversalmente all’asse dello stesso, la quale comprendeva in superficie ambo i cordoni posteriori, e quasi metà (la po- steriore) dei cordoni laterali posteriori. (Vedi tav. I, fig. I, num, 1), Inoltre coll’esame microscopico vedemmo che la suddetta lesione arrivava fino quasi sul canale centrale, ledendo le corna posteriori della sostanza grigia; e che i margini di essa erano sede d’un tessuto di proliferazione, d’una gran quantità di sfere granulose, o corpuscoli di Gluge; mentre attorno della stessa vi era della miellina riunita in masse di differente volume, e dei globuli sanguigni allo stato d’ infiltrazione, In questo, come nei precedenti esperimenti, i tubi nervosi delle radici spinali situate immediatamente sotto della lesione non offrivano alterazione di sorta. I vasi erano considerevolmente dilatati e pieni di globuli sanguigni, Riassamendo ora i principali fatti osservati nei quattro esperimenti esposti sin qui, avemmo : conservazione della sensibilità di contatto e della dolorifica negli organi paralizzati, malgrado la recisione alla regione lombare dei cordoni poste- riori del midollo, e della metà posteriore della sostanza grigia. Il che a nostro parere prova, che le sensazioni di contatto, e quelle dolorose, non sono trasmesse all’encefalo per la via dei cordoni posteriori del midollo spi- nale. È siccome per le indagini fisiologiche è omai dimostrato, che la sostanza grigia è l'organo conduttore delle sensazioni dolorose, così resta anche per noi pro- vato, che essa è pure l’organo conduttore delle impressioni di contatto al sen- sorio comune. Giornale di Scienze Nat. ed Econ. Vol. XI. 12 90 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE Esperimento V. 2 Marzo 1875. Cane dal pelo marrone, di statura alta, smilzo, ma di buona sa- lute, Assicuratici anzitutto della sua normale sensibilità, coll’intenzione di sezio- nare i cordoni posteriori del midollo spinale, e le corna posteriori della sostanza grigia, penetrammo con un tenotomo nel canale rachidiano a livello dell’undecima vertebra dorsale. L’ operazione fu fatta celeremente, e non fu seguita da alcun accidente; dalla stessa ferita cutanea non scolò una goccia di sangue. Svincolato però l’animale e messolo a terra ci accorgemmo, che esso era colpito da para- plegia con anestesia; aveva gli arti addominali rigidi, immobili, insensibili alle punture d’ago. Tali fenomeni però non ebbero lunga durata ; sicchè poco tempo dopo l'operazione vedemmo negli stessi arti manifestarsi movimenti spontanei, 6 l’animale stesso dar segni di dolore irritandogli fortemente le dita, alzarsi e re- starsi in piedi, tenendo rigidi gli arti paraplegici, e poggiandoli sul suolo con la su- perficie dorsale dei piedi. A capo di tre ore esso camminava barcollando sugli arti paralizzati che muoveva disordinatamente, o meglio trascinandoli tesi ed immobili, Cosi da sé scendeva la scala, e dal laboratorio andava nella stalla. Frattanto esaminata nuovamente, per mezzo di punture e di pressioni, la sensibi- lità degli stessi arti, la trovammo diminuita, mentre la temperatura di essi, in con- frento agli arti sani era manifestamente aumentata; ciò che era percepibile anche al tatto. Ciò non ostante, dopo l’ operazione |’ animale mangiava, evacuava ed emetteva l’orina come nello stato sano. 3 Marzo. La rigidità degli arti paraplegici è scomparsa, i loro movimenti sono ordinati, ma deboli, sicchè l’animale camminando vacilla. Nel rimanente non havvi nulla di nuovo. 4 Marzo. Presa la temperatura col termometro posto fra le dita, si trovano + 28 nei piedi anteriori, 32 %4o nel piede posteriore sinistro, + 32 ', nel destro. La sensibilità dolorifica in essi continua ad essere alquanto diminuita, quella tattile al contrario non presenta alcuna variazione. In fatti toccando l’ animale eolle barbe di una penna sugli organi genitali o sulla parete addominale, noi po- tevamo richiamare la sua attenzione sul punto impressionato, per l’appunto come prima dell'operazione. Nè questo risultato variava reiterando l'esperimento. 7 Marzo. L'animale presenta un notevole miglioramento nei movimenti degli arti paraplegici, tantochè cammina e corre senza vacillare. La temperatura degli arti pelvici misurata ai piedi è + 32, e dei toracici + 22. Essa nei primi si mantenne tale sin quasi alla metà del mese succennato. A que- st'epoca diviene + 28 in tutte le estremità. Allora la motilità è del tutto rista- bilita; in effetto l’animale salta bene e coordina anche bene i movimenti per grat- tarsi le orecchie. i SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 91 Aprile. Al principio di questo mese anche la sensibilità dolorifica negli arti pel- vici è allo stato normale, cosicchè nessun fenomeno vedesi più, che accenni ad una alterazione del midollo spinale. Diagnosi — La celerità con cui scomparve la paraplegia e si ristabili completa- mente la motilità, ci avrebbe fatto inclinare a credere che il midollo fosse stato compresso, anzichè sezionato; ma, tenuto però presente l’indebolimento della sen- sibilità per quasi uì mese, credemmo più probabile che il tenotomo avesse reciso, oltre ai cordoni posteriori, le corna limitrofe, e la parte centrale della sostanza grigia. Collo scopo di accertare quindi, se e quale fosse la lesione del midollo, il 18 luglio, cioè dopo 137 giorni dall’operazione, uccidemmo ‘l’animale per trasfusione d’aria, ed all’autopsia, scoperto il midollo ed escissa la dura madre rachidiana, ci accorgemmo, che questa a livello dell’undecima vertebra dorsale, per un punto li- mitatissimo, aderiva al midollo. Estratto questo (porzione lesa) dalla sua cavità e spogliatolo dalla dura madre, vedemmo sulla sua superficie dorsale, allo stesso punto ove aderiva colla dura madre, una cicatrice lineare diretta trasversalmente all’asse dello stesso organo, la quale in apparenza comprendeva i cordoni poste- riori, Nel rimanente il midollo, in sopra non che in sotto della cennata lesione, pre- sentava il medesimo colorito, la medesima consistenza e la medesima forma che allo stato normale. Coll’esame microscopico notammo inoltre, che della sostanza grigia rimanevano soltanto le corna anteriori. La parte distrutta, compreso il canale centrale, era so- stituita d’un tessuto cicatriziale di apparenza fibrillare, il quale era formato da fibre connettivali, da cellule ovali ovvero fusiformi; queste ultime ch’erano assai più numerose, col loro grande diametro, erano dirette verticalmente all'asse del- l’organo. In esso inoltre, si notava un buon numero di vasi di nuova formazione ‘a corso irregolare. Gli avanzi della sostanza grigia (corna anteriori) erano considerevolmente .alte- rati; in essi infatti non si vedevano che tracce di cellule nervose, ed il nevroglio, molto più sviluppato del normale, era sede di una quantità immensa di piccole cellule rotonde nucleate. Colla sostanza grigia inoltre erano distrutti i cordoni posteriori e la metà po- steriore (parte periferica) del cordone laterale sinistro, i quali erano sostituiti da un tessuto cicatriziale giovane, in altri termini formato in gran parte da cellule fusiformi in cui non ci fu dato scorgere nessuna traccia di tubi nervosi, La metà anteriore del cordone laterale posteriore sinistro ed a preferenza la metà del cordone laterale posteriore destro, confinante col posteriore omonimo, erano sclerotizzate. Tutto il rimanente della sostanza bianca era in lodevolissimo stato, 92 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE I vasi erano sensibilmente dilatati, pieni di globuli sanguigni, I tubi nervosi delle radici spinali posteriori situate immediatamente sotto della cicatrice, erano sensibilmente rimpiccoliti, pallidissimi, in gran parte senza doppii contorni. Tuttavia, in quei tubi nei quali si conservavano i doppii contorni, si notava con molta facilità la presenza del cilindro dell’asse. Riassumendo il fin qui esposto in questo esperimento avemmo : 1, Che la sezione totale dei cordoni posteriori, di una metà del cordone laterale posteriore sinistro, e della metà posteriore della sostanza grigia, sino in avanti del canale centrale del midollo spinale, produsse paraplegia, la quale guari completa- mente; cosicchè dopo la guarigione, nessuno, ignaro della praticata operazione, avrebbe mai pensato, vedendo l’animale, che in esso era stata prodotta una così grave lesione del midollo. D’altra parte, in vista d’un così felice risultato, nessuno conscio del caso, si sarebbe astenuto dal pensare alla riproduzione della sostanza nervosa. Inoltre, la motilità non turbata in alcun modo, dopo che fu recisa una metà del cordone laterale posteriore sinistro, e dopo che la consecutiva sclerosi offese l’al- tra metà, estendendosi eziandio sopra una metà del cordone laterale posteriore destro, prova che la funzione dei cordoni laterali posteriori nel trasmettere l’im- pulso motore volitivo, fu sostituita dai cordoni anteriori e dai laterali omonimi, 2. Che tale lesione fu seguita immediatamente da anestesia, indi da temporanea diminuzione della sensibilità dolorifica. Ora il ripristinamento completo della sensibilità, dopochè sono stati sezionati i cordoni posteriori e tutta la sostanza grigia posteriore, sino in avanti del canale centrale, dimostra, che la sensibilità non è trasmessa al sensorio comune per la via dei cordoni posteriori, e che le corna anteriori della sostanza grigia conducono all’encefalo le impressioni dolorose, e possono persino da soli, bastare a conservare nello stato normale la sensibilità negli organi innervati dal moncone periferico del midollo, 3. Che la sensibilità di contatto, conformemente a tutti i precedenti esperi- menti, si conservò qual'era prima dell’operazione. Ciò che chiaramente prova che la sensibilità tattile non è trasmessa al cervello dai cordoni posteriori del midollo, ma invece dalla sostanza grigia. 4, Finalmente che i due lembi della ferita del midollo si riunirono per un tes- suto di cicatrice, non avendo (malgrado l’animale fosse vissuto 137 giorni) all’e- same microscopico rinvenuto traccia di riproduzione della sostanza nervosa, Esperimento VI. 8 Marzo 1875. In un piccolo e giovane cane dal pelo bianco con macchie rosse, dopo d’esserci accertati dello stato della sua sensibilità di contatto e dolorifica, SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 93 col solito metodo sottocutaneo introduciamo un tenotomo a livello della seconda vertebra lombare nello speco vertebrale, coll’intento di recidere il segmento an- teriore del midollo spinale. Dalla ferita non viene alcuna goccia di sangue, L’ani- male intanto è tosto colpito da paraplegia. Esso si agita con gli arti anteriori, pro- cura di mettersi a sedere, ma cade sul dorso, non riuscendogli a tenersi in equilibrio, I suoi arti paraplegici divengono rigidi, immobili, completamente anestetici, e più caldi degli arti sani. Ad onta di ciò mangia la trippa e il pane, A capo di due ore dall’operazione, esso cammina con gli arti toracici, trasci- nando sul suolo i paraplegici in uno stato di rilassamento, Il di seguente (9 marzo) cogli arti addominali esegue qualche debole movimento volontario, che da quest'epoca in poi non abbiamo veduto mai più riprodursi; inol- tre in questi la temperatura è uguale a quella degli arti sani, ma la anestesia continua; ha le evacuazioni alvine come nello stato normale, però soffre inconti- nenza di urina, 11-20 Marzo. Continua come nei giorni precedenti. Negli organi paralizzati la sensibilità di contatto e la dolorifica sono abolite. Diagnosi — Ponendo mente ai movimenti volontarìî mavifestatisi un giorno dopo l'operazione negli arti paraplegici, supponemmo d’avere reciso tutto il midollo, all'infuori d’un tenue strato dei cordoni anteriori, e fors’anche dei cordoni po- steriori. Intanto il 24 marzo sagrificammo l’animale pungendogli il quarto ventricolo ce- rebrale, e coll’autopsia trovammo : Sulla dura madre rachidiana, superficie dorsale, all’altezza della 2° vertebra lombare un solco profondo, diretto trasversalmente all’asse del midollo; più, va- lida aderenza del segmento anteriore di questa membrana al canale rachidiano, Sul midollo, una cicatrice, la quale in circonferenza apparentemente lo comprendeva in totalità, e che aderiva colla dura madre. L’organo frattanto in sotto come in sopra della lesione, non offriva alcun rammol- limento, non iperemia, nè tampoco sformamento, se eccettui quello dovuto alla pre- senza della cicatrice. Col microscopio, a livello della cicatrice trovammo, distruzione completa della sostanza grigia, la quale era sostituita da un tessuto cicatriziale, che alla super- ficie dell’organo si continuava col tessuto cicatriziale degli involucri di cui pareva una derivazione, Esso era formato da cellule rotonde, ovali ovvero fusiformi, le quali ultime col loro grande diametro erano rivolte trasversalmente all’asse dei tubi ner- vosi, (Vedi tav. III, fig. III), e da un buon numero di vasi di nuova formazione, La porzione centrale dei cordoni anteriori era pure distrutta, e sostituita da tes- suto cicatriziale giovane analogo al suddescritto; mentre nella parte periferica di essi, i tubi nervosi erano sclerotizzati, I cordoni posteriori nella porzione limitante la lesione erano anch'essi sclero= tizzati; mentre nel rimanente erano in lodevole stato, I cordoni laterali destri e 94 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE ginistri erano scomparsi, e sostituiti, come la sostanza grigia, da un tessuto cica- triziale analogo a quello snddescritto. I tubi nervosi del moncone periferico dei cordoni che furono recisi, erano col- piti da degenerazione grassosa; al contrario, quelli degli stessi cordoni, ma del . capo centrale, erano allo stato normale. Inoltre, i tubi delle radici spinali poste sopra della lesione erano in lodevole stato; mentre quelli delle radici anteriori poste immediatamente sotto della lesio- ne, erano degenerati in grasso, Egualmente colpiti da degenerazione grassosa erano i tubi nervosi delle anologhe radici poste a 4 '/» cent. in sotto della lesione. Se non che in questi, la degenerazione: grassosa era meno avanzata, e meno generale. In quanto che nello stesso campo microscopico, si vedeva una quantità considere- vole di tubi, nei quali i doppii contorni, la miellina erano nelle più belle condizioni, Negli analoghi tubi, ma delle radici posteriori poste immediatamente dietro della lesione non vi era nulla, soltanto divisione della miellina iu grossì segmenti, La vescica urinaria era notevolmente contratta. Riassumendo ora quanto è stato detto, in questo esperimento abbiamo avuto, che in seguito alla sezione del midollo alla regione lombare (comprendente tutta la so- stanza grigia, i cordoni laterali e la massima parte di quelli anteriori), la sensibi- lità dolorifica e tattile rimasero abolite negli organi innervati dal moncone perife- rico del midollo. i Il che per noi riprova, che i cordoni posteriori, i quali furono risparmiati dal te- notomo, non sono punto le parti del midollo conducenti all’encefalo le impressioni dolorose e di contatto, e che all'incontro, sì queste, come quelle vi sono traspor- tate dalla sostanza grigia. È Esperimento VII. 11 Agosto 1874, In una cagna dal pelo bianco sereziato, di alta statura, vecchia tarchiata, penetriamo con un tenotomo nel canale rachidiano, collo scopo di re- cidere la metà posteriore del midollo spinale, a livello della seconda vertebra lombare. L’animale è tosto colpito da paraplegia; i suoi arti paralizzati divengono, il si- nistro rigido, il destro in flessione; ambedue completamente anestetici; ma con- servano la stessa temperatura che pria dell’operazione. 12 Agosto. L’appetito non gli manca; ha le defecazioni come nello stato ordi- nario, ma ha incontinenza di urina 15 Agosto. Ha debolissime e rare contrazioni negli arti paralizzati. Settembre. In questo mese migliora sensibilmente; non ha più incontinenza di urina; però gli si manifestano delle piccole piaghe di decubito agli arti paraple- SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 95 gici, i quali nei movimenti offrono un lieve miglioramento, tanto che la cagna ar- riva ad alzarsi, sostenersi in equilibrio sulle sue quattro estremità per soddisfare i suoi bisogni, e talora altresi per muovere qualche passo, ma con istento: però i suoi movimenti di deambulazione sono deboli, disordinati, sicchè essa vacilla, e finisce per cadere, ovvero vinta dalla stanchezza, per mettersi a sedere, Da ottobre a dicembre, guarisce delle piaghe di decubito, ma la sensibilità do- lorifica e tattile le rimangono abolite; i muscoli le si atrofizzano, la motilità negli arti addominali le migliora, ma non giunge a ristabilirsi completamente, Nel mese di gennaro 1875 continua come sopra, laonde non è in grado, nè di correre, nè di saltare. Tuttavolta, coll’arto sinistro essa può grattarsi l’orecchio del lato corrispondente; col destro ne fa dei tentativi, ma non raggiunge lo scopo. Cammina lentamente, diremmo a passi di piombo, ma con movimenti coordinati, Se non che, dopo alquanti passi, i movimenti si disordinano in modo che gli arti pa- ralizzati si ravvicinano, ovvero s’ incrociano. Il disordine succede più presto, ed è più sensibile quando essa accelera il passo. In base ai sintomi su esposti credemmo d’avere reciso tutto il midollo, ecceta tuata una tenue porzione dei cordoni anteriori e dei laterali omonimi, Il 25 gennaro uccidemmo l’animale, insufflandovi dell’aria nella giugulare esterna, ed all’autopsia trovammo : Sulla dura madre rachidiana, all’altezza della seconda vertebra lombare, una cicatrice trasversale all’asse del midollo spinale, la quale, a destra ed a sinistra, aderiva col canale rachidiano e col midollo. In quest’ultimo, alla stessa altezza, un’altra cicatrice dello spessore di quasi due millimetri, (Vedi tav. III, fig. VI, 3), diretta pure trasversalmente all’asse dello stesso, la quale, oltre della metà po- steriore, comprendeva altresi, a destra ed a sinistra, una piccolissima porzione dei cordoni laterali anteriori. I cordoni anteriori erano apparentemente intatti, Nel rimanente l’organo era di consistenza normale, e non presentava sformamento di sorta, Col microscopio, a 5 mill. in sopra della lesione si vedeva solo un piccolo au- mento numerico dei corpuscoli del nevroglio. Al contrario, a 7 mill. in sotto il ne- vroglio, ed a preferenza quello della sostanza grigia, era assai più sviluppato del normale ed era contemporaneamente sede di una quantità considerevole di cel- lule rotonde granulose; mentre a quasi un mill, la sostanza grigia era sclerotizzata, i vasi erano dilatati ed a pareti ispessite in proliferazione. A livello della cicatrice la sostanza grigia era distrutta; della bianca rimaneva una piccola porzione sol- tanto dei cordoni anteriori e dei laterali omonimi, che alla sua volta era sensi- bilmente sclerotizzata, specialmente nella parte limitante la lesione. (Vedi tav, IV, fig. V, 1,1, 2, 2, 3, 3, 3). Le parti distrutte erano sostituite da un tessuto cicatriziale vagamente fibrillare sparso di cellule fusiformi, e vasi di nuova formazione, il quale nella parte corrispondente alla sostanza grigia era di aspetto reticolare. (Vedi tav, IV, fig. V, 4). I tubi nervosi delle radici spinali situate sopra della descritta lesione 96 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE erano allo stato normale; quelli delle analoghe radici, ma poste immediatamente sotto di essa degenerati in grasso; in essi i doppii contorni erano scomparsi, e la miellina era sostituita d’ una massa di granulazioni grassose ovvero di goccio- line grassose miste a granulazioni della stessa natura. Fra questi tubi inoltre ve ne erano taluni atrofici, Le analoghe alterazioni, ma assai meno apprezzabili, si vedevano nei tubi delle radici situate a 5 cent. in sotto della lesione, I muscoli esterni del bacino, e quelli della coscia erano flaccidi, scolorati, atrofici; qua e là in preda a leggiera infiltrazione grassosa. Riepilogando ora il fin qui detto in questo esperimento abbiamo avuto: 1° Avestesia completa degli organi paralizzati, essendo interrotta la continuità della sostanza grigia. Il che conferma sempremai, che la discontinuità totale della sostanza grigia del midollo spinale, in un punto, abolisce la sensibilità negli organi sottostanti alla lesione. 2° Miglioramento della paraplegia, non essendo stata preservata che una pic- cola porzione dei cordoni anteriori, e dei laterali omonimi, Il che dimostra, contra- riamente all’opinione di Rolando, Calmeil, Nonat, Brown-Sequard, e Chauveau, che i cordoni anteriori del midollo non partecipano alla trasmissione delle impressioni sensitive; ed inoltre, che gli avanzi dei testè cennati cordoni, malgrado fossero in parte sclerotizzati, purtuttavia trasmettevano l'impulso motore volontario a segno, che la motilità in parte si ripristinò. In quanto ora al modo come una tale trasmissione avveniva, è difficile deter- minarlo. Alcuni opinano, che i cordoni anteriori comunicano direttamente alle radici dei nervi motori l’eccitazione motrice volontaria; altri credono per contrario, che i cor- doni trasmettano l’impulso motore alla sostanza grigia, da cui poi sarebbe condotto alle dette fibre radicali. Tale questione non è ancora risoluta, nè noi crediamo che questo nostro caso valga a scioglierla definitivamente. 'Tuttavolta, se da una parte si riflette che in esso la sostanza grigia al punto della lesione restò interrotta completamente per quasi due millimetri; se si considera dall’altra, che nel moncone periferico del mi- dollo trovammo la detta sostauza sclerotizzata per quasi un millimetro, non potrà non convenirsi che esso depone più in favore della prima, che della seconda delle due opinioni di sopra menzionate. 3° Coordinamento di alcuni movimenti malgrado la perdita assoluta della sensi- bilità. Il che prova che il senso non è tanto necessario alla coordinazione dei mo- vimenti, quanto generalmente si crede dai fisiologi e dai clinici. Né qui ci si op- ponga che nella deambulazione i movimenti cominciarono, ma non continuarono a lungo coordinati, poichè al disordine dei movimenti che ne seguiva, non era cer- SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 97 tamente estranea la debolezza degli arti paralizzati, e la difficoltà che l’eccitazione motrice incontrava a passare negli avanzi dei succennati cordoni, 4° Mancanza assoluta di riproduzione della sostanza nervosa, essendosi ristabilita la continuità dell'organo per mezzo di tessuto cicatriziale comune. E ciò dopo più di cinque mesi, Esperimento VIII. 4 Febbraro 1875. Ad una cagna coperta di pelo maculato, di media statura, con pannicolo adiposo sottocutaneo sviluppato, cerchiamo col solito strumento se- zionarle la metà posteriore del midollo spinale a livello della seconda vertebra lombare. Compiuta l’operazione l’animale cade paraplegico; le sue estremità addo- minali divengono tetaniche, immobili, insensibili anche alle forti pressioni; la tem- peratura però vi si conserva uguale a quella degli arti sani, 7 Febbraro. Mangia di buon appetito; si alza a stento per evacuare l’alvo, avendo sempre tesi gli arti paralizzati che trascina se fa qualche passo; ha incontinenza d’urina. 12 Febbraro. Non ha più rigidità negli arti, nei quali cominciano a vedersi dei deboli movimenti volontarii. 14 Febbraro. Comincia a camminare, ma vacillando e zoppicando. Intanto conti- nua ad avere anestesia nelle estremità posteriori; queste in effetto, colle forti pres- sioni sulle dita, si contraggono, restano alcuni istanti in flessione, ma l’animale non dà alcun segno di sensazione dolorosa, solamente volge la testa e guarda; all’in- contro, con lievi irritazioni sugli arti anteriori, si avventa, .2 Marzo. Continua come sopra. Frattanto ci accorgiamo che essa è gravida. 30 Marzo. Partorisce due figli vivi e ben nutriti In seguito vediamo, non senza sorpresa, ripristinarsi in essa la sensibilità dolori- fica, la quale però è molto diminuita in confronto a quella degli arti sani, e al- tresì conservarsi normale la sensibilità di contatto; l’incontinenza di urina scom- parire, la motilità degli arti paralizzati migliorare gradatamente, ed in ultimo (nel mese di maggio) ristabilirsi, sicchè l’animale cammina, corre, si gratta, ed anche si sostiene ritto sugli arti paralizzati; soltanto non può saltare, e qualora ne fa il ten- tativo, perde l’equilibrio e cade. Nè in questo vi fu mai miglioramento. Dragvosi— Stando ai fenomeni summenzionati, credemmo d’avere lesi i cordoni posteriori, i laterali omonimi e tutta la sostanza grigia, eccettuate le sole estre- mità delle corna anteriori. Eccettuammo quest'ultime, per due ragioni; primiera- mente perchè il ritardo con cui ricomparve la sensibilità fu tale, quale non ave- vamo mai veduto in casi analoghi, sicchè per alquante settimane ritenemmo vi fosse discontinuità completa nella sostanza grigia; in secondo luogo, perchè la sensibilità dolorifica si mantenne costantemente diminuita, diminuzione che non avevamo ri- Goirnale di Scienze Nat. ed Econ. Vol. XI. 13 98 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE scontrato in altri esperimenti, in cui era rimasta una maggior quantità di sostanza nelle medesime corna. Il 27 giugno sagrificammo l’animale, e all’autopsia trovammo: Nel midollo spinale, all’altezza della seconda vertebra lombare una cicatrice li- neare, la quale diretta trasversalmente all’asse dello stesso ne comprendeva tutta la metà o segmento posteriore. (Vedi tav. IV, fig. III, 3). Frattanto l’organo in sotto come in sopra della lesione, era di consistenza, co- lorito, e forma normale, Col microscopio, a livello delta cicatrice, vedemmo che il segmento posteriore dell’ organo era completamente distrutto fino in avanti della commissura bianca e sostituito d’un tessuto reticolare, le cui maglie, di differente grandezza, erano ri- piene di cellule rotonde, a nucleo granuloso fra le quali si osservava qualche cor- puscolo di Gluge. (Vedi tav. VI, fig. III), Inoltre vedemmo, che nel segmento anteriore, la parte dei cordoni anteriori limi» tante la sostanza grigia era sclerotizzata, mentre la parte periferica era in lode- vole stato, I cordoni laterali anteriori, meno la parte di essi limitante i cordoni anteriori, erano Sclerotizzati, ovvero scomparsi e sostituiti da tessuto reticolare a finissime maglie, Della sostanza grigia rimaneva un piccolo avanzo delle corna anteriori, il quale in un lato aveva uno spessore di 0%, 17, in un altro di 0", 20. (Vedi tav. VI, fig. III, 1-2), Questo stesso avanzo inoltre era sensibilmente sclerotizzato, e le pochissime cellu- le, che conteneva erano atrofiche, sformate, senza nucleo. I tubi nervosi delle radici spinali situate immediatamente sotto la emisezione, erano degenerati in grasso, e molti anche atrofici. Però in molti di essi potemmo constatare la presenza del cilindro dell’asse. Epilogando, in questo esperimento abbiamo avuto: 1° Paraplegia, la quale tenne dietro alla recisione dei cordoni posteriori, dei laterali omonimi, e di quasi tutta la sostanza grigia alla regione lombare. 2° Guarigione completa, se eccettui l’impossibilità al salto, dovuta agli avanzi suddetti del midollo. Il che a nostro parere prova, che i cordoni anteriori e i laterali omonimi, benché in parte sclerotizzati, sostituivano i laterali posteriori distrutti dal coltello. 3° Conservazione della sensibilità dolorifica e tattile, malgrado che della sostanza grigia fosse rimasta unicamente la sommità delle corna anteriori, Il che conferma sempre mai che questa sostanza è la sola parte del midollo con- duttrice delle impressioni dolorose e di contatto. 4° Anche in questo caso, come nei precedenti, fuvvi mancanza assoluta di ripro- duzione della sostanza nervosa, e ristabilimento della continuità per mezzo di tessuto cicatriziale. SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 99 Esperimento IX. 5 Maggio 1875. In una piccola cagna, giovanissima, di razza inglese bastarda, dal pelo lungo e nero, procuriamo recidere, col solito metodo, a livello della terza vertebra cervicale, i cordoni posteriori del midollo spinale, insieme alle corna po- steriori della sostanza grigia. Terminata l’operazione, essa cade immediatamente sul suolo, si agita per sollevarsi, muove debolmente e disordinatamente tutti gli arti, ma non riesce ad alzarsi; ha la sensibilità della pelle, in tutte le regioni po- steriori alla lesione quasi normale. Se non che questa poco dopo si esagera notevol- mente nel lato sinistro. In fatti, in questo le punzecchiate provocano segni di vivo dolore; mentre uguali irritazioni sul lato destro sono avvertite dall’animale come prima dell’operazione. 6 Maggio. Si alza, dà pure qualche passo, ma vacillando, sicchè tosto cade; ha la pupilla dell'occhio destro un po’ più ristretta di quella del sinistro; nel rimanente l'appetito, le escrezioni, i movimenti del torace, li ha come nello stato normale, 10 Maggio, Non ha più iperestesia, e la sensibilità del lato sinistro diviene uguale a quella del lato destro. In seguito il restringimento della pupilla cessa ugualmente; la motilità degli arti migliora sempre più, ed in ultimo si ristabilisce completamente; laonde nel mese di giugno l’animale cammina, corre, coordina bene i suoi movimenti, salta, si gratta come allo stato normale. Tenuto conto dell’iperestesia, credemmo d’avere recisi i cordoni posteriori, parte dei laterali omonimi, e le corna posteriori della sostanza grigia, Tuttavolta, a dirla franca, ci fu difficile il comprendere come dalla lesione delle due corna menzio- nate potesse insorgere l’iperestesia unilaterale. A chiarire quindi le nostre dub- biezze, il 14 giugno uccidemmo l’ animale per trasfusione d’ aria nella giugulare, ed all’autopsia trovammo : Sul midollo all’altezza della seconda vertebra cervicale, due piccolissime cica- trici di forma quasi circolare, le quali (nello stesso livello) erano visibili: una, più piccola, nel solco che separa il cordone laterale posteriore sinistro dal posteriore omonimo; l’altra, più grande, nel solco di separazione del cordone laterale ante- riore destro dal laterale posteriore omonimo. Con queste due cicatrici, per un punto limitatissimo, aderivano l’aracnoide, e la pia madre, Col microscopio, al livello delle cicatrici trovammo: nella metà o segmento po» steriore, che il corno destro, e poco meno della metà del sinistro, erano scomparsi, Con essi, era egualmente scomparsa, la parte dei cordoni laterali posteriori. Queste parti erano sostituite da un tessuto trabecolare, il quale nelle sue lacune conte- neva delle cellule rotonde granulose; mentre gli avanzi dei cordoni erano atrofici, (Vedi tav. VI, fig. I). Nella metà o segmento anteriore si vedeva: proliferazione cellulare sensibilissima 100 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE nella sostanza grigia con sclerosi pronunziatissima della parte di essa limitante la lesione: il canale centrale era illeso; i vasi sanguigni dilatati, a pareti ispessite, e zeppi di globuli sanguigni, In questo esperimento abbiamo avuto: 1, Che la sezione incompleta dei cordoni posteriori, e di una piccola porzione dei laterali omonimi del midollo spinale, alla regione cervicale, non che del corno posteriore destro e di una metà del sinistro della sostanza grigia, produsse para- lisi dei quattro arti, che guari completamente. 2. Che le parti tagliate del midollo non si riprodussero, bensì riunironsi, come nei casi precedenti, per un tessuto cicatriziale. 3. Che la sensibilità regli organi paralizzati, non solamente si conservò come nello stato normale, ma anche, poco dopo l’operazione, aumentò notevolmente nel lato sinistro del corpo, per la durata di cinque giorni, Rispetto a quest’ultimo fenomeno, i fisiologi credono, che l’iperestesia d’un lato del corpo insorga dopo l’emisezione del midollo dello stesso lato, ovvero della sezione d’un sol cordone posteriore. Credono altresi, che la sensibilità si esageri, in am- bedue i lati, dopo il taglio di tutti due i cordoni posteriori, e delle corna gri- gie contigue, Eppure, nel caso nostro, la manifestazione dell’iperestesia non sog- giacque a siffatte regole. Vedemmo in effetto, che non ostante fossero stati recisi incompletamente ambedue i cordoni posteriori, e lese entrambi le corna posteriori, la sensibilità non si esagerò in tutti due i lati del corpo, ma solo nel lato sini- stro, come avviene dopo la emisezione del midollo, Nè ciò è tutto. L’ iperestesia comparve da quel lato del corpo dove il corno posteriore della sostanza grigia era il meno distrutto (ne mancava poco meno della metà); mentre nel lato opposto, dove il corno grigio era in totalità reciso, la sensibilità si conservò illesa negli organi dello stesso lato. Il che prova, che le parziali lesioni della sostanza grigia del midollo spinale, in seguito delle quali comparisce l’iperestesia, non sono ancora tutte ben note nella scienza, e che nelle ferite del midollo spinale, l’ iperestesia unilaterale non è un fenomeno sicuro 0 patognomonico, col quale si possa diagnosticare avvenuta la emi- sezione dello stesso organo. Esperimento X. 14 Ottobre 1874. In una cagna barbone, giovane, di mezzana grossezza e di buona costituzione, procurammo recidere il segmento anteriore del midollo spinale a li- vello della seconda vertebra lombare. Essa divenne immantinente paraplegica; i suoi arti addominali divennero fortemente tesi, immobili, anestetici, e più caldi dei toracici; in questi la sensibilità diminui notevolmente in rapporto a quello che essa era prima dell’operazione; tanto che le forti punture d’ago arrecate in essi non ec- SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 101 citavano più dolore; qualche volta le sole forti pressioni sulle dita, determinavano una debole contrazione dell’arto. Dopo alcune ore la temperatura divenne uguale in tutti gli arti; i toracici però erano tremanti ed agitati da continue scosse te- taniche. 15 Ottobre. La sensibità le ritorna allo stato normale negli arti toracici; negli addominali le ricomparisce, ma diminuita sopratutto nel sinistro. 17 Ottobre. Ha febbre, rifiuta il cibo; ha le evacuazioni alvine come nello stato normale; non ha rigidità negli arti addominali, 19 Ottobre. Mangia con avidità, non ha più tremore, 20 Ottobre. Comincia a fare dei movimenti volontarii cogli arti paralizzati. 22 Ottobre. Si alza ed a stento si sostiene in equilibrio sulle sue estremità; però appena provasi di fare qualche passo, gli arti addominali si flettono, sicchè essa sì ferma, ovvero cammina con gli arti toracici trascinando l'estremità posteriori. 26 Ottobre. Si rizza con faciltà, cammina un poco, ma vacillando, 26 Novembre. Cammina, corre coordinando bene i movimenti, tanto da non dar più segno della sofferta lesione; soltanto non è buona per il salto, ed il prof. Fe- derici che venne a vederla, non ebbe a notare in essa alcun disturbo nei movi- menti, 7 Febbraro 1875. Salta senza perdere l'equilibrio o raramente, di modo che sal- tando rimane quasi sempre in piedi; si gratta il collo col piede posteriore destro; col sinistro facendo lo stesso tentativo arriva appena sino alla spalla. Frattanto la sensibilità continua ad averla diminuita negli arti paralizzati, con ispecialità nel sinistro. Diagnosi —Poggiando da una parte sul ritorno della sensibilità negli arti paraple- gici al secondo giorno della lesione, e dall’altra sul ritardo con cui manifestaronsi i primi movimenti volontarii nei medesimi arti, credemmo molto probabile di avere col tenotomo interessato il segmento anteriore del midollo, con più precisione, i cordoni anteriori, i laterali omonimi, e le corna anteriori della sostanza grigia, sino ipdietro del canale centrale. Eravamo però incerti sulla sorte dei cordoni laterali posteriori e delle corna posteriori della sostanza grigia, onde il di 8 febbraro (110 giorni dopo l’operazione) pensammo di ucciderla, facendole penetrare dell’aria nella giugulare esterna, Rirrovaro anatomico, — La dura madre rachidiana, all'altezza deila seconda ver- tebra lombare, per un punto limitato, aderisce validamente al canale rachidiano. A questa stessa altezza, sulla superficie anteriore del midollo havvi una valida ci- catrice, la quale apparentemente interessa la metà anteriore dello stesso organo, aderendo intimamente con i suoi involucri, Nel rimanente, l'organo, in sopra come în sotto della lesione, non è per nulla rammollito, non iperemizzato, nè tampoco sfor- mato, L'osservazione microscopica rivela: nel capo centrale, a 4 millimetri in sopra della lesione, un leggiero aumento numerico dei corpuscoli connettivali del nevroglio della 102 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE sostanza grigia. Una tale proliferazione diviene sempre più sensibile a misara che con i tagli trasversali ci avviciniamo alla cicatrice. Le cellule nervose non che i tubi della sostanza bianca, fin quasi sopra la cicatrice, sono allo stato normale. Nel capo caudale: ad 11 mill. in sotto della lesione, nella sostanza grigia havvi proliferazione cellulare. Delle cellule ganglionari, talune sono di aspetto sensibil- mente granuloso, tali altre degenerate in grasso, I tubi nervosi anch'essi sono col- piti da degenerazione grassosa. Tutte queste alterazioni divengono sempre più pronunziate a misura che, con i tagli trasversi, da sotto in sopra, ci avviciniamo alla lesione; e da ultimo a 3 o 4m® in sotto di questa havvi sclerosi avanzata, estesa a tutta la sostanza grigia ed ai cordoni anteriori; sicchè a questo livello Ie cellule nervose sono considerevolmente rimpiccolite, rare, senza nucleo e nucleolo, ovvero con quest’ultimo soltanto; i tubi nervosi sono atrofici. A livello della cicatrice, la sostanza grigia è quasi intieramente distrutta, 0 ‘con più esattezza, di essa rimane un piccolo avanzo, la metà periferica del corno posteriore destro, e questo stesso avanzo dello spessore di 0%, 42 alla sua volta è sclerotizzato, e contiene pochissime cellule ganglionari, che sono piccole, senza nucleo. i Colla sostanza grigia sono pure distrutti i cordoni anteriori ed il laterale an- teriore sinistro. Del laterale anteriore destro si conserva uno straterello verso la periferia, i tubi del quale però sono notevolmente sclerotizzati; sono ugualmente sclerotizzati i cordoni laterali posteriori, ma non egualmente; in fatti in essi, la scle- rosi è poco apprezzabile nella parte limitante i cordoni posteriori; assai pronun- ziata in quella confinante coi cordoni laterali anteriori. I cordoni posteriori, so- pratutto verso la periferia, sono in lodevole stato, Le parti distrutte sono sostituite da un tessuto cicatriziale di aspetto reticolare, formato da fasci di cellule fusiformi, da filamenti connettivali, e da vasi di nuova formazione, i quali ultimi si anastomizzano fra di loro e formano insieme ai fa- sci connettivali una rete, le cui maglie sono ripiene di cellule rotonde nucleate, granulose. I tubi nervosi delle radici spinali anteriori poste immediatamente sotto della le- sione sono degenerati in grasso, mentre quelli delle analoghe radici, ma situate im- mediatamente sopra della cennata lesione, non che quelli delle radici spinali po- steriori, sono normali. ; I muscoli degli arti pelvici sono atrofici; la vescica è fortemente contratta. Riassumendo in questo esperimento abbiamo avuto : 1° Che malgrado la grave lesione suddescritta del midollo, la paraplegia guarì completamente. Ora, se per renderci conto di ciò, volessimo indagare quali siano stati i condut- tori dell’eccitazione motrice volontaria in questo caso, non sapremmo che additare SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 103 i cordoni laterali posteriori. In fatti, non sapremmo spiegarlo colla riproduzione della sostanza nervosa, poichè come dicemmo, i due capi del midollo si riunirono per mezzo di tessuto cicatriziale. Nemmeno potremmo mettere avanti la sostanza grigia, che d’alcuni scrittori (pel motivo dei suoi rapporti colle radici anteriori dei nervi rachidiani) fu riguardata come l’unico conduttore delle determinazioni volontarie, perchè questa sostanza era distrutta. Non ci resterebbero adunque che i soli cordoni laterali posteriori, i quali, fra gli elementi rimasti nel midollo, ove si faccia eccezione del residuo della sostanza grigia, erano i soli atti a condurre l'impulso motore cerebrale. Ammesso quindi che il ri- pristinamento della motilità si ebbe per la loro persistenza, se mal non ci appo- niamo, ne segue: 1° che i cordoni anteriori e i laterali omonimi del midollo, non sono costituiti, nè in totalità, né in parte dalle radici anteriori dei nervi spinali, perchè altrimenti i movimenti degli arti paraplegici sarebbero rimasti aboliti; 2° che i cordoni anteriori, e i laterali omonimi, possono nella loro funzione essere sosti- tuiti dai laterali posteriori, talmentechè la loro interruzione non ostacola il rista- bilimento della motilità. 2° Che la sensibilità, sebbene alquanto diminuita, si conservò in tutti gli organi animati dai nervi provenienti dal moncone periferico del midollo. Ora questi risultati dimostrano: 1° Che la trasmissione dell’eccitazioni dolorose, praticate su ambedue gli arti paraplegici, potè aver luogo, malgrado la sostanza grigia dei due monconi comunicasse unicamente per un avanzo della stessa sostanza (metà del corno posteriore destro) (1); 2° Che la propagazione dell’eccitazioni do- lorose si faceva nel senso diretto e nel senso incrociato, vale a dire tanto dal lato destro del midollo, dove la sostanza grigia era in continuità (senso diretto), quanto dal lato sinistro, dove, al contrario, eravi interruzione completa della medesima so- stanza (senso incrociato); però la trasmissione nel senso diretto era prevalente, il che noi potemmo desumere dalla maggiore sensibilità dell’arto posteriore destro. Or se questo fatto non si mette in dubbio, ne segue, che la facilità maggiore della conduzione delle impressioni sensitive nel lato destro del midollo, è un fatto che non convalida l’opinione dominante nella scienza sull’incrociamento completo o quasi completo delle fibre sensitive nella sostanza grigia del midollo, In fatti, ove fosse vera l’ipotesi di Brown-Sequard che i conduttori sensitivi si decussano com- pletamente o quasi, nella sostanza grigia, l’effetto ne sarebbe stato l’anestesia del- l’arto destro, e la iperestesia o per lo meno la conservazione totale della sensibi- lità nel sinistro, e noi al contrario vedemmo più sensibile il primo. Ciò prova inoltre, che se c’è una decussazione delle fibre sensitive nella sostanza grigia, essa è molto (1) Qui non sappiamo determinare se l’indebolimento della sensibilità negli stessi arti dipese soltanto dalla quantità (piccola) della sostanza grigia che faceva comunicare la sostanza omonima dei due capi, ovvero vi concorse eziandio la sclerotizzazione di questo stesso mezzo di comu- nicazione. d 104 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE incompleta, e tale soltanto da tenere in relazione funzionale le due metà, destra’ e sinistra, dell’organo. Se ora, ponendo mente al residuo della sostanza grigia sfuggito al tenotomo, vo- lessimo renderci conto del meccanismo con cui avveniva la trasmissione delle sin- gole impressioni sensitive, andremmo incontro a gravi difficoltà. I fisiologi, ammettendo l’ipotesi che le fibre nervose non si riuniscono mai, e che decorrano separate, indipendenti l’una dall’altra, dai centri nervosi sino alla pe- riferia, supposero che ciascuna parte sensibile periferica del corpo dovrebbe essere rappresentata nella sede del sensorio comune da conduttori sensitivi distinti ed isolati, perchè altrimenti un’eccitazione dolorosa non potrebbe cambiarsi in una sen- sazione distinta, speciale, e l’essere senziente non potrebbe, nè discernere il punto irritato, nè sottrarlo al dolore, nè difenderlo, Ora questa teoria, generalmente abbracciata, non potrebbe darci una spiegazione del fenomeno su ricordato, perciocchè riteniamo anatomicamente impossibile che tutti i varii milioni dei conduttori sensitivi che vivificavano gli organi sottostanti alla lesione del midollo, si fossero riuniti in un residuo del corno posteriore della sostanza grigia, per arrivare all’organo della coscienza. Nè sapremmo spiegarlo con altra ipotesi; sicchè dopo i fatti osservati conside- riamo il trasporto isolato delle singole sensazioni al sensorio comune uno fra i tanti problemi che aspettano tuttavia dalla scienza una plausibile spiegazione. Esperimento XI. 5 Luglio 1874, Cagna dal pelo marrone, giovane, di piccola statura, magra, vi- vace di aspetto lupigno. In questa abbiamo procurato (sempre collo stesso metodo) di recidere la metà anteriore del midollo spinale, a livello della seconda vertebra lombare. Essa di- venne tosto paraplegica; i suoi arti addominali divennero immobili, rilassati; ma conservarono la temperatura e la sensibilità, che avevano pria dell’operazione. Però non potemmo vedere se quest’ultima era uguale a quella degli arti sani, poiché le stesse irritazioni, sugli uni e sugli altri, provocavano violenta reazione, 6 Luglio, Ha tremore in tutto il corpo; l'appetito, le funzioni alvine e l’emissione dell’urina le ha, come nello stato normale. La sensibilità alquanto diminuita negli arti paralizzati, con ispecialità nel sinistro; col destro esegue dei movimenti vo- lontarii, ma debolissimi ed inceppati. 7 Luglio. Coll’arto posteriore destro, poichè il sinistro l’ha tuttavia immobile, fa iterati tentativi per alzarsi, ed arriva talvolta ma a stento ad alzarsi e soste- nersi in piedi per alcuni istanti. 8 Luglio. Fa qualche passo, tremando, vacillando e AQpOLAnoO; sicchè tosto si mette a sedere, se pur non cade. 12 Luglio. Non ha più tremore; la paralisi però nell’arto sinistro gli continua, SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 105 Agosto. La sensibilità nell’arto posteriore sinistro gi persiste alquanto diminuita, nel destro gli ritorna allo stato normale. In questo inoltre, sebbene lentamente, si ristabilisce la motilità, talmente che l’animale. può facilmente camminare, e altresi correre, trascinando l’arto sinistro; ma non può nè saltare, nè grattarsi le orecchie, Diaenosi— Foudandoci sull’abolizione dei movimenti nell’arto sinistro, ritenemmo di avere reciso, oltre alla metà anteriore del midollo anche il cordone laterale po- steriore sinistro, A confermare quindi ovvero correggere la nostra diagnosi, il 6 settembre sagri- ficammo l’animale. Rirrovaro anatomico, — Sul midollo all’altezza della seconda vertebra lombare (su- perficie addominale) trovammo una cicatrice lineare diretta trasversalmente all’asse dell'organo la quale apparentemente, oltre alla metà anteriore ne interessava il cordone laterale posteriore sinistro. Nel rimanente l’organo in sotto della lesione, come in sopra era di consistenza normale; non presentava alcuno sformamento, nè tampoco iperemia, Coll’osservazione microscopica vi notammo: nel capo cefalico a 5 mill. circa in sopra della lesione, una leggiera proliferazione cellulare nel nevroglio della so- stanza grigia, che vedevamo divenire sempre più sensibile a misura che con i tagli trasversali ci avvicinavamo alla cicatrice; e della miellina libera riunita in masse di piccolo volume. A tre mill. circa, con le menzionate alterazioni vi era sclerosi, la quale però non era ugualmente progredita in tutto lo spessore dell’organo, Essa era sevsibilissima nella sostanza grigia e nella bianca a questa limitrofa; mentre era quasi nulla nella parte periferica della metà destra; poco pronunziata nella metà sinistra. Nel capo caudale, a 7 mill. circa in sotto della lesione, vi era un sensibile au- mento numerico dei corpuscoli connettivali aventi sede nel nevroglio della sostanza grigia; degenerazione dei tubi nervosi dei cordoni, che furono recisi; alterazioni, che si facevano più pronunziate a misura che con tagli trasversi ci avvicinavamo alla lesione: ad uno o due mill. poi in sotto della lesione vi era sclerosi molto avanzata. A livello della lesione vi era scomparsa quasi totale della sostanza grigia; con più precisione di questa rimaneva soltanto il corno posteriore destro ed uno stra- tarello, il più esterno, del corno anteriore dello stesso lato, il quale ultimo era in continuità di sostanza col corno posteriore. (Vedi tav. V, fig. 1, 10, 11). Colla so- stanza grigia erano pure distrutti i cordoni anteriori, i laterali anteriori di ambo i lati ed il cordone laterale posteriore sinistro. Del cordone posteriore sinistro ri- maneva una piccola porzione, la più periferica, la quale d’altronde era sclerotiz- zata. (Vedi tav. V, fig. 1, 2). Il cordone posteriore ed a preferenza il laterale po- steriore destri erano in parte sclerotizzati. Le parti distrutte erano sostituite da tessuto cicatriziale di aspetto fascicolato ovvero reticolare, (Vedi tav. V, fig. 1,3, 4). Le cellule ganglionari della sostanza grigia del capo periferico limitante la di- Giornale di Scienze Nat. ed Econ. Vol. XI. 14 106 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE struzione di sostanza, non erano gran fatto alterate: di esse talune avevano un’a- spetto sensibilmente granuloso, dovuto alla presenza di granulazioni grassose; altre in maggior numero, erano normali; mentre alla stessa distanza quelle del capo centrale erano normali, I tubi nervosi delle radici spinali antoriori situate immediatamente sotto della lesione, erano colpiti da degenerazione grassosa. Epilogando, in questo esperimento abbiamo avuto: 1° Abolizione dei movimenti nell’arto posteriore sinistro, essendo rimasta recisa la metà laterale del midollo del lato corrispondente. Il che conferma l’opinione generalmente abbracciata, che l’impulso motore volon- tario alla regione lombare del midollo spinale, è comunicato agli organi del mo- vimento nel senso diretto, cioè dallo stesso lato del midollo. 2° Ristabilimento della motilità nell’arto posteriore destro, malgrado fossero stati tagliati, il cordone anteriore, il laterale omonimo e la massima parte del corno an- teriore della sostanza grigia della metà del midollo del lato corrispondente. Questo risultato prova, come abbiamo detto ripetute volte, che i cordoni ante- riori e i laterali del midollo si sostituiscono vicendevolmente nell’ufficio di trasmet- tere il comando della volontà; e in questo caso il laterale posteriore destro sosti- tuiva i cennati cordoni distrutti. 3° Che la emisezione del midollo non aboli la sensibilità nell’ arto paralizzato, si bene la rese ottusa. Questo risultato è simile a quello precedentemente menzionato, in cui vedemmo diminuita la sensibilità del lato del corpo corrispondente alla metà del midollo, dove la sostanza grigia era stata ugualmente distrutta. Esso depone, torniamo a ripeterlo, contro l’opinione di Brown-Sequard, secondo il quale i conduttori delle impressioni sensitive si decusserebbero completamente nel midollo, e il taglio quindi d’una metà laterale di quest’organo darebbe per ri- sultato l’iperestesia del lato paralizzato, e l’anestesia del lato opposto con conser- vazione della motilità; e prova al contrario, che le eccitazioni sensitive si propa- gano nella sostanza grigia del midollo, parte nel senso diretto, e parte nel senso incrociato, cioè dall’altro lato del midollo. Se in fatti tutti i conduttori delle im- pressioni sensitive di un lato del corpo decorressero nella metà del midollo dello stesso lato, colle irritazioni che facevamo sull’arto sinistro avremmo riscontrato in esso l’anestesia completa, e questa non c’era; invece vi trovammo diminuita la sen- sibilità. D'altra parte, se fra i conduttori sensitivi di ciascuna metà del midollo vi fosse completa decussazione, noi avremmo dovuto vedere la sensibilità conser- vata tutta intera nell’arto sinistro, ed annullata totalmente, o per lo meno molto in- debolita nell’arto opposto; ed all’incontro trovammo che essa rimase solamente di- minvita nell’arto sinistro, mentre nel destro si ripristinò completamente. SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 107 Esperimento XII. 7 Aprile 1875. In un cane dal pelo bianco e larghe macchie nere sul dorso, a- dulto, robusto, di media statura, stupido e poco sensibile (1), procuriamo reci- dere i cordoni anteriori del midollo spinale, a livello della dodicesima vertebra dorsale. Nell’atto di ferire il midollo esso non dà alcun segno di dolore; soltanto fa un movimento coi muscoli del dorso, Frattanto è subito colpito da paraplegia; i suoi arti toracici divengono rigidi, gli addominali rilassati, immobili, e più caldi dei primi, ma tutti anestetici. Se non che a capo quasi di due ore l’anestesia cessa, sicchè alle forti pressioni sulle dita l’animale reagisce avventandosi; e ancora più tardi cogli arti paralizzati esegue de’ movimenti volontarii, sicchè esso fa qualche tentativo per alzarsi, ma invano, Mangia col solito appetito. 5 Aprile. Si alza stentatamente per fare i suoi bisogni, e tosto ritorna a cori» carsi; ha la sensibilità diminuita negli arti paralizzati. Nel rimanente continua, 9 Aprile. Non ha più rigidezza negli arti anteriori; i movimenti negli arti pa- raplegici li ha migliorati, laonde si alza, cammina, ma adagino, vacillando, e con movimenti non liberi, poichè gli arti addominali, soprattutto il sinistro, li ha alquanto rigidi, 14 Aprile. La temperatura negli arti paraplegici l’ha uguale a quella dei sani, 27 Maggio, Riacquista la motilità, sicchè esso cammina, corre e coll’arto sinistro si gratta anche l’orecchio dello stesso lato; non può però fare altrettanto col destro, La sensibilità intanto continua ad averla diminuita. Ponendo mente a questo fenomeno, e alla difficoltà maggiore con cui si ristabi- lirono i movimenti nell’arto destro, noi credemmo che insieme ai cordoni anteriori, fosse stato pur leso il laterale anteriore destro, non che la maggior parte della sostanza grigia, Il 28 maggio intanto sagrificammo l’animale e all’autopsia trovammo: Sulla superficie addominale del midollo, all'altezza della 12° vertebra dorsale una cicatrice trasversale, la quale apparentemente interessava la metà anteriore dell’or- gano; in altri termini, i cordoni anteriori ed i laterali anteriori. L'organo frattanto non era sformato; presentava il colorito e la consistenza che allo stato normale; si sgusciava facilmente, non essendovi fra esso ed i suoi involucri che una ade- renza circoscritta alla lesione, Goll’osservazione microscopica, a livello della descritta lesione trovammo, che la sostanza grigia era quasi completamente distrutta, o meglio di essa rimane- (41) Le punture d’ago sulla coda, sul dorso e sopra i piedi non le avverte; soltanto dà segni di dolore colle forti pressioni sulle dita. 108 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE È vano due piccolissime porzioni, le estremità delle corna posteriori, le quali misu- rate d’avanti indietro avevano uno spessore di 0®%,50 quella del lato sinistro, di g®®,37 quella del lato destro. Questi stessi avanzi d’altronde erano notevolmente sclerotizzati. Sicchè non vi si vedevano cellule ganglionari, e le poche fibre ner- vee che vi si scorgevano erano atrofiche. Il cordone anteriore destro era intieramente scomparso; dell’anteriore sinistro, al contrario, rimaneva una porzioncella limitante il cordone laterale omonimo, i tubi della quale erano un tantino impiccoliti, ma tuttavia in lodevole stato, Del cordone laterale anteriore destro rimaneva uno stratarello di tubi tuttavia riconoscibile, in vicinanza del cordone laterale posteriore destro; nel rimanente era sostituito da tessuto cicatriziale. Tutte le altre parti erano in lodevole stato. Quelle distrutte erano sostituite da un tessuto alveolare formato da fasci connettivali fibrillari finamente granulosi, e da cellule fusiformi sui sepimenti del quale camminava un numero notevole di vasi sanguigni, che ad un di presso seguivano l’andamento degli stessi sepimenti; mentre le lacune erano ripiene di cellule rotonde, granulose e di sfere granulose, 0 corpuscoli del Gluge. Nelle radici spinali anteriori, poste immediatamente sotto la cicatrice, i tubi nervosi avevano perduto i loro doppii contorni, ovvero li conservavano, ma sforma- tissimi. In essi Ja miellina era ugualmente scomparsa e sostituita da una massa di granulazioni, ovvero di piccolissime gocce grassose. Inoltre fra essi ve ne erano taluni atrofici, Le analoghe alterazioni, ma molto meno pronunziate esistevano nei tubi ner- vosi delle radici ugualmente anteriori situate a poca distanza in sotto della le- sione. Al contrario nei tubi nervosi delle radici anteriori, poste immediatamente sopra dell’accennata lesione, in quelli delle radici posteriori superiori, come infe- riori alla lesione, non vi si trovava nulla. ; Corollario —Epilogando ora quanto è stato detto.in questo esperimento, abbiamo avuto: 1° Paraplegia la quale guari malgrado la recisione del segmento anteriore del midollo spinale alla regione dorsale, e di quasi tutta la sostanza grigia, Questo risultato conferma ancora di più quanto abbiamo detto di sopra, intorno alla sostituzione reciproca, fra i cordoni anteriori e i laterali, nella funzione di tra- smettere l'impulso della volontà agli organi del movimento, non che nell’attribuire agli stessi l’incarico principale di tale trasmissione. In fatti è evidente, che la sostanza grigia, essendo distrutta non poteva essere l'organo conduttore dell’ ec- citazione motrice volontaria. Nè è presumibile che a tanto bastassero i residui della stessa, rappresentati unicamente dagli apici delle corna posteriori; poichè se questi residui si mostrarono insufficienti a conservare integra la sensibilità, non può mai supporsi che potevano bastare a trasmettere l’ impulso motore SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 109 volontario al segno, di dare il ristabilimento della motilità negli arti paraple- gici, Ed è del pari evidente, che i cordoni anteriori essendo nello stato normale in- dubbiamente conduttori importanti dell’impulso volontario agli organi del movi- mento, è forza ammettere che siano stati sostituiti nel loro compito da altri cor- doni, altrimenti il ristabilimento della motilità sarebbe inspiegabile, essendosi già trovati distrutti i detti cordoni anteriori. Ora, nella metà destra del midollo, il cordone laterale posteriore ed una por- zione del laterale anteriore, essendo stati risparmiati dal tenotomo, erano i soli che potevano sostituire il cordone anteriore; mentre nella metà sinistra, il cor- done anteriore poteva essere sostituito da ambedue i cordoni laterali (anteriore e posteriore). Conferma inoltre questa nostra opinione, il risultato clinico, nel senso che il ristabilimento della motilità negli arti paraplegici fu in istretto rapporto coll’ e- stensione della lesione dei detti cordoni. In fatti, nell’arto destro la motilità si ristabili per la deambulazione e per la corsa, ma in esso mancarono sempre i mo- vimenti per potersi l’animale grattare l'orecchio; nel sinistro all’incontro la moti- lità si ristabili completamente, 2° Indebolimento della sensibilità negli organi paralizzati, malgrado fossero rimasti sti illesi i cordoni posteriori del midollo; e malgrado della sostanza grigia fossero ri- maste le estremità delle due corna posteriori, trovate d’altronde all’autopsia, note- vo Imente sclerotizzate. Il che da una parte conferma una volta di più, che i testè menzionati cordoni non sono i conduttori della sensibilità, poichè se tali fossero, questa facoltà non si sarebbe riscontrata diminuita ; dall’altra, prova manifesta- mente, che la trasmissione della sensibilità all’encefalo, benchè indebolita, ha pur luogo quando la sostanza grigia dei due capi (centrale e periferico) si trova in con- tinuità con un avanzo della medesima sostanza sia anche notevolmente sclerotizzato. Esperimento XIII. 23 Settembre 1874. Col metodo già descritto abbiamo procurato tagliare, in un grosso e robusto coniglio, i cordoni posteriori del midollo spinale a livello della seconda vertebra lombare. Nel momento di ferire il midollo esso contrasse forte- mente i muscoli del dorso senza dare altri segni di dolore, e immediatamente dopo cadde in paraplegia incompleta. In effetto, benchè debolmente e stentatamente, muoveva gli arti pelvici. Inoltre in questi la sensibilità era considerevolmente di- minuita, al segno che le sole forti pressioni sulle dita provocavano un lieve segno di dolore. 24 Settembre. Ha incontinenza d’urina. Nel rimanente mangia come nello stato normale; ha i movimenti negli arti paraplegici, soprattutto nel destro, migliorati, la sensibilità più diminuita nel sinistro, 110 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 25 Settembre, Si alza, fa anche qualche passo barcollando, Nel rimanente continua. 27 Settembre. Cammina celeremente. Fondandoci sul fenomeno della diminuita sensibilità negli arti paralizzati, cre- demmo di avere recisa tutta la metà posteriore del midollo, sino in avanti del canale centrale della sostanza grigia, Il 28 Settembre, ucciso l’animale, all’autopsia trovammo: Nel midollo spinale all'altezza della seconda vertebra lombare una grave lesione di continuo, la quale apparentemente interessava i cordoni posteriori, il laterale posteriore sinistro, ed una piccolissima porzione del laterale posteriore destro. Il segmento o metà anteriore del midollo era intatta, L'organo non era affatto sformato ed in sotto come in sopra della lesione, aveva l’identica consistenza, il imedesimo colorito, Coll’esame microscopico, a livello della lesione notammo che con i cordoni sud- detti, era in gran parte distrutta la sostanza grigia; con più precisione di essa ri- maneva il corno anteriore destro, ed una piccola porzione, la più anteriore del corno anteriore sinistro. Le parti distrutte erano sostituite da un essudato fibrinoso, nel quale oltre ad una notevole quantità di cellule linfoidi, vi erano dei corpuscoli di Gluge, della miellina libera e dei globuli sanguigni. Nelle parti al contrario, che furono rispar- miate dal coltello non vi erano apprezzabili alterazioni, Negli stessi avanzi di so- stanza grigia ad eccezione di un buon numero di cellule di nuova formazione, e di globuli sanguigni allo stato d’infiltrazione, non vi era nulla. A 4 mill. circa in sotto della lesione vi era della miellina libera riunita in masse di differente volume, la quale era maggiormente abbondante nella sostanza grigia, ed una lieve proliferazione cellulare. Nel capo cefalico, alla stessa distanza della lesione non vi era nulla. I tubi nervosi delle radici del capo caudale, situate immediatamente sotto della lesiune non presentavano alcuna alterazione. La vescica era distesa per la presenza di una notevole quantità di urina torbi- da, di reazione sensibilmente alcalina; le sue pareti erano iperemizzate, in taluni punti anche ecchimosate. Venendo ora alla conclusione, si scorge chiaramente, che questo esperimento con- ferma quanto fu detto da noi precedentemente; cioè che il taglio parziale del mi- dollo spinale alla regione lombare (comprendente i cordoni posteriori , i laterali omonimi e la sostanza grigia, sino in avanti del canale centrale) non annulla la sensibilità negli arti paraplegici. Epperò prova che i cordoni posteriori del midollo gen sono i conduttori della sensibilità; ed inoltre che nella sostanza grigia non havvi una porzione incaricata specialmente di condurre le impressioni sensitive al sensorio comune: sicchè qualunque residuo, vuoi delle corna anteriori, vuoi delle posteriori, che mette in comunicazione l’asse grigio dei due capi recisi, basta per conservasi la sensibilità negli organi innervati dal capo periferico, SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 111 Inoltre, in questo caso abbiamo avuto, che la recisione di due terzi circa della sostanza grigia, non disturbò in modo notevole i movimenti degli arti paraplegici; poichè altrimenti, nel breve spazio di cinque giorni, non si sarebbe in essi rista- bilita la motilità. Il che comprova il concetto, altrove menzionato, che la trasmis- sione degli ordini della volontà, è più in rapporto coi cordoni anteriori e late- rali, che colla cennata sostanza. è Esperimento XIV. 22 Aprile 1874, Grossa cagna dal pelo cinereo ben nutrita, adulta e d’aspetto Iupino; singolare per la sua poca sensibilità, nel senso che non reagisce, nè fa al- cun movimento alle punture d’ ago e ai pizzicotti che le si danno, nè dà segni di dolore che con le forti pressioni sulle dita. In essa procuriamo recidere la metà laterale sinistra del midollo spinale a livello della seconda vertebra lom- bare. Terminata l’ operazione la vediamo tantosto cadere colpita da emiplegia nel lato della lesione; sicchè il suo arto posteriore sinistro diviene completamente privo di senso e di moto, più caldo dell’arto posteriore del lato opposto (presa la temperatura ai piedi, si hanno + 36 0, nell’arto paralizzato, + 29 in quello del lato opposto). Dopo qualche ora dall’ operazione essa intanto si solleva e cammina, ma zop- picando e trascinando l’arto emiplegico, e vacillando sull’arto pelvico destro, che anch’esso è insensibile alle forti irritazioni. 28 Aprile. Cammina senza vacillare; ha buon appetito; la defecazione e l’emis- sione dell’ urina, come nello stato normale. Nel rimanente continua. 2 Maggio. Negli arti pelvici il calore è uguale, 4 Maggio. Comincia a muovere, ma stentatamente l’arto paralizzato; camminando anche lo poggia, ma zoppica. 20 Maggio. Nell’arto paralizzato non ha più anestesia, e con sorpresa ci accorgiamo che le eccitazioni sullo stesso e sugli arti sani, provocano dolore più vivo che prima dell’operazione. In seguito in questo la motilità va inano mano migliorando, e in ultimo finisce per ristabilirsi completamente, 18 Giugno. Cammina, salta, si gratta, come se mai nulla avesse sofferto. In quanto ora alla diagnosi, tenendo conto dei sintomi su ricordati, ritenemmo d’avere reciso i cordoni laterali sinistri e forse anche il posteriore corrispondente. Il 19 del testè cennato mese uccidemmo l’animale, Rirrovaro anatomico.—All’altezza della seconda vertebra lombare, la dura madre rachidiana aderiva circolarmente alla metà sinistra dell’organo. L’aracnoide e la pia madre erano iperemizzate. L'organo, in sotto, come in sopra della cennata ade- renza non era rammollito, nè tampoco sformato; era soltanto iperemizzato alla su- perficie addominale, Intanto spogliatolo dai suoi involucri vi trovammo una cica- trice avvallata, la quale apparentemente interessava i cordoni laterali sinistri, 112 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE Col microscopio inoltre osservammo, che la suddetta cicatrice comprendeva solo i testè citati cordoni; sicchè la sostanza grigia rimaneva illesa; e che essa era formata da fasci fibrillari diretti trasversalmente al corso dei tubi nervosi e da cellule fusiformi ovvero rotonde. In essa inoltre vi erano dei vasi di nuova formazione, e dei corpuscoli di Gluge. A questo stesso livello, nelle altre parti con ispecialità nella sostanza bianca vi era della miellina libera riunita in masse di differente volume. I tubi nervosi dei cordoni laterali sinistri del capo periferico erano affetti da de- generazione grassosa e taluni pure d’atrofia; mentre gli analoghi tubi, ma del capo centrale erano normali. Le cellule ganglionari anch'esse erano di aspetto notevolmente granuloso e ta- lune pure senza nucleo. I vasi del capo caudale erano dilatati, a pareti ispessite, zeppi di globuli rossi. Nei tubi nervosi delle radici spinali anteriori del lato sinistro situate immedia- tamente sotto della cennata lesione, vi era degenerazione grassosa. Inoltre taluni di questi tubi erano anche atrofici. (Vedi tav. V, fig. Il). Al contrario, i tubi nervosi delle radici spinali poste immediatamente sopra della più volte citata lesione, erano allo stato normale. In questo esperimento la completa guarigione dell’emiplegia, e il ritorno della sensibilità senza che vi fosse stato il menomo indizio di riproduzione della sostanza nervosa, a nostro avviso dimostra, che i cordoni laterali recisi alla regione lom- bare del midollo spinale, siano stati sostituiti nella loro funzione dal cordone an- teriore; e che essi non siano, come crede Ludwig Tiirk, gli organi di trasmissione della sensibilità, Esperimento XV. 29 Settembre 1874. Penetrando con un tenotomo, a livello della seconda ver- tebra lombare, nel canale rachidiano di un grosso coniglio, procurammo recidere i cordoni laterali del midollo spinale e la sostanza grigia centrale. L’ animale al momento di ferire il midollo, non gridò, e noi ci accorgemmo d’avere leso que- st’organo da un forte movimento che lo stesso fece coi muscoli del dorso. Intanto divenne tosto paraplegico ; tuttavia muoveva di tratto in tratto, sebbene debol- mente ed a stento, gli arti paralizzati, ma non poteva adoperarli per sollevarsi; del resto in essi aveva la sensibilità un poco diminuita; non aveva incontinenza d’urina. 1° Ottobre. Si alza, si sostiene nella sua normale posizione, e fa anche qual- che passo. Dal 2 al 9 ottobre. Migliora sensibilmente della paraplegia, ed in ultimo ne guarisce. i SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 113 11 Ottobre. Cammina, corre, e si rivolge in tutte le direzioni come se mai nulla avesse sofferto. La sensibilità stessa negli arti paraplegici gli è ritornata allo stato normale. Or una guarigione così celere e completa, ci fece dubitare che in luogo di ledere il midollo, vi avessimo arrecata una semplice compressione. Intanto, ucciso l’animale (il 12 ottobre), trovammo: Nel midollo spinale, lato sinistro, all'altezza della seconda vertebra lombare, un piccolissimo infossamento, il quale aveva il suo riscontro, allo stesso livello, nel lato opposto dell'organo. Nel rimanente sui cordoni anteriori non che sui posteriori non si vedeva nulla, e l’organo stesso non era affatto sformato. Col microscopio, a livello del punto succennato trovammo distruzione quasi com- pleta della sostanza grigia; diciamo quasi, in quanto che di questa rimanevano due piccoli avanzi, l’estremità delle corna posteriori ed un residuo del corno anteriore destro, (Vedi tav. V, fig. IV, 2, 3), nei quali però, per la sclerosi non era visibile che qualche cellula nervosa, e qualche fibra nervea. La parte distrutta poi, era so- stituita da un tessuto di aspetto reticolare, nelle maglie del quale si vedevano delle cellule di nuova formazione, e dei corpuscoli granulosi, ovvero cellulari, I cordoni laterali di ambo i lati erano anch’essi quasi in totalità distrutti e come la sostanza grigia sostituiti da tessuto cicatriziale identico al testè descritto, I cordoni anteriori ed i posteriori, verso la periferia erano quasi allo stato nor- male; nella porzione limitante la sostanza grigia erano distrutti e sostituiti come sopra da tessuto cicatriziale. In questo esperimento sono degni di nota i seguenti due fatti: 1° Che si ristabili la motilità negli arti paraplegici, malgrado fossero stati se- zionati i cordoni laterali del midollo spinale, e quasi tutta la sostanza grigia. Il che a nostro avviso in questo caso prova, che l’impulso motore della volontà era tra- smesso al moncone periferico dai cordoni anteriori, i quali perciò stesso sostitui- vano nella loro funzione i cordoni laterali distrutti, Inoltre, che le parti del midollo con ispecialità incaricate di condurre il comando della volontà, sono i cordoni anteriori e i laterali, e non già la sostanza grigia. 2° Che la sensibilità negli arti paraplegici, in principio soffri una piccolissima diminuzione, ma tosto si rimise, quantunque la sostanza grigia dei due capi del midollo fosse in continuità unicamente con un avanzo delle corna posteriori ed un residuo del corno anteriore destro (4). (1) Questo risultato differisce da quello ottenuto negli Esperimenti X e XII, dove, al contra- rio, con un piccolo residuo delle corna posteriori della sostanza grigia, riscontrammo dimi- nuita la sensibilità dolorifica negli organi paralizzati. Giornale di Scienze Nat. ed Eeon. Vol. XI. 45 114 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE Esperimento XVI. 23 Marzo 1874. In un cane dal pelo nero, giovane, vivace, di media statura, col consueto processo, scopriamo il midollo spinale, e cerchiamo tagliarvi, all’altezza della terza vertebra cervicale, i cordoni laterali della metà sinistra; però, siccome nell’atto operatorio l’animale fece dei movimenti bruschi, violenti colla testa, riu- scimmo a tagliare i due cordoni ricordati, ma con essi tagliammo contemporanea- mente una parte del cordone posteriore, restando dall’altra parte incerti sulla sorte del cordone anteriore. Quindi terminata l’operazione, riunimmo i lembi della ferita con punti di cucitura, e lasciammo l’animale in riposo, Il giorno appresso lo trovammo nella medesima posizione in cui lo avevamo collocato. Intanto irritandolo ci accorgemmo che era affetto da emiplegia del lato sinistro o corrispondente alla lesione del midollo con immobilità del torace. In que- sto stesso lato inoltre aveva la sensibilità alquanto esagerata, la temperatura au- mentata; l’occhio cisposo con restringimento della pupilla; la congiuntiva iperemi- ca, la cornea in parte ricoperta dalla membrana nictitante: l’orecchio più caldo di quello dell’altro lato. Nel lato destro o sano, aveva la sensibilità alquanto diminuita. Nel rimanente di tratto in tratto si lamentava, e mandava forti urli, quando ve- niva mosso dal luogo ove giaceva. Tuttavia esso mangiava di buon appetito ed aveva le sue evacuazioni alvine come nello stato normale. 25 Marzo. È alquanto abbattuto, continua a giacere sul lato emiplegico, senza fare alcun movimento, neanche colla testa, sicchè è d’uopo pascerlo. La piaga gli suppura copiosamente. 28 Marzo. Ha la sensibilità e la temperatura negli arti paraplegici, uguale alla sensibilità e alla temperatura degli arti sani; presa quest’ultima nello spazio inter- digitale, a destra nonchè a sinistra, è di +-35 */,. 29 Marzo. Ha l’occhio sinistro meno cisposo, la congiuntiva poco iperemica, e la cornea non più ricoperta dalla membrana nictitante. La pupilla intanto continua ad averla più ristretta, ma mobile: ha l'orecchio sinistro ancora un poco più caldo del destro o sano. Nel rimanente non sta più immobile come nei giorni passati; si muove ed arriva sino a cambiar di posizione avvalendosi soprattutto degli arti sani, mentre cogli arti emiplegici fa solo dei movimenti disordinati; a sollevare la testa per alcuni istanti e mangiare da sè. 31 Marzo. All’anca, e alla spalla del lato emiplegico gli compariscono piaghe di decubito; ha diarrea, e alle materie fecali è misto del muco sanguinolento. 5 Aprile. Gli cessa la diarrea, ma è notevolmente dimagrato e debole; tuttavia conserva la sua solita vivacità, ed il suo lodevole appetito, Nel padiglione dell’o- recchio sinistro ha l’uguale temperatura di quello del destro; i movimenti degli arti emiplegici continua ad averli inceppati, tanto che non può tuttora mettersi in piedi. SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 115 12 Aprile. Il restringimento della pupilla dell’occhio sinistro gli cessa, sicchè fra questa e quella dell’occhio destro non havvi più alcuna differenza, 17 Aprile. Ha i movimenti degli arti emiplegici alquanto più liberi sopratutto nel posteriore, sicchè esso arriva ad alzarsi, però appena fa un passo vacilla e cade sul lato paralitico, 26 Aprile. I movimenti del lato sinistro del torace gli ritornano allo stato nor- male e guarisce della ferita al collo e delle piaghe di decubito. 8 Maggio. Sta molto bene; è alquanto ingrassato; ha i movimenti degli arti pa- ralitici sensibilmente migliorati. Si alza facilmente, e si regge in piedi per un tempo lungo; cammina ed anche corre. Però nella deambulazione zoppica sull’arto ante- riore sinistro, e nella corsa spesso vacilla e cade sul lato paralitico, specialmente al- lorchè cambia di direzione. In seguito, la claudicazione ed il vacillamento gradatamente si fanno più rari ed in ultimo cessano; sicchè verso la metà di giugno esso cammina e corre con molta facilità. Soltanto gli, rimane ancora nel lato sinistro uno stato d’incompleta paralisi, desumibile da ciò che qualche rara volta nella corsa cade, e qualche al- tra volta poggia il piede anteriore sul suolo per la superficie dorsale, Il ripristinamento, benchè incompleto della motilità nell’arto anteriore, ci fece supporre che il cordone anteriore del midollo (lato leso) fosse stato in tutto o in gran parte risparmiato dal coltello, e che con esso fosse stata risparmiata altresi una parte della sostanza grigia. Il 28 giugno quindi, cioè 97 giorni dopo dell’operazione, uccidiamo l’ animale, ed all’autopsia troviamo, che la dura madre rachidiana all’altezza della terza verte- bra cervicale aderisce validamente all’anello della vertebra suddetta ed al midollo spinale. Su quest’ultimo inoltre, sempre alla stessa altezza, rinveniamo una cicatri- ce, la quale apparentemente, meno una piccola porzione del cordone anteriore ne interessa tutta la metà sinistra. Frattanto l’organo in sopra non che in sotto della lesione non presenta alcun rammollimento, ovvero iperemia; nè tampoco sforma- mento. Diviso in due metà eguali (destra una sinistra l’altra) sulla superficie di taglio, ad occhio nudo non visi vede alterazione di sorta. Però, facendo dei tagli longitudinali, dalla linea mediana verso l’esterno, sulla metà sinistra, dopo alcune sezioni delicate scopriamo un tessuto cicatriziale abbastanza sensibile, che si e- stende a tutta la succennata metà dell’organo; dal che apparisce (Vedi tav. III, fig. II, 1) che il coltello senza punto offenderlo, contornò il canale centrale. Col mi- croscopio poi, si vede che la sostanza grigia non che la bianca (le corna, i cordoni laterali ed una porzione dei cordoni posteriore ed anteriore) rimane interrotta dal tessuto cicatriziale suddetto, Quest'ultimo è di aspetto in gran parte fascicolato (Vedi tav. IV, fig. IV, 1), com- posto di cellule fusiformi, ovvero arrotondate; di filamenti convettivali e di vasi di nuova formazione, Le prime nella parte centrale della cicatrice sono addossate le une alle altre, dirette col loro grande asse perpendicolarmente alla direzione 116 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE dei tubi nervosi, da dove l’aspetto fascicolato di essa cicatrice; mentre verso il limite della stessa, sono dirette irregolarmente e danno al tessuto cicatriziale un aspetto reticolare (Vedi tav. IV, fig. IV, 1, 2). Nei tagli trasversali della stessa metà sinistra, condotti a 2 o 3 mill, in sotto della lesione, si vedono ricomparire la sostanza bianca e la grigia. Se non che l’una e l’altra sono sensibilmente selerotizzate. L’analoga sclerosi si osserva nei tagli trasversi dello stesso segmento, condotti ad 1-1'/, mill. in sopra della lesione, Però in questi, essa non si mostra uè così progredita, nè tampoco così estesa come nei tagli precedenti. In essi inoltre si vede della miellina libera riunita in masse di differente volume, e di aspetto finamente granuloso ovvero omogeneo. Queste alterazioni nel capo cefalico (si parla sempre della metà sinistra) sono visibili fino a qualche millimetro in sopra della cicatrice; nel capo caudale in vece, si vedono in un modo assai chiaro, fino a 4-5 mill, in sotto della cicatrice; indi diminuiscono gradatamente e ad un centimetro circa in sotto della più volte ri- petuta cicatrice, la sostanza bianca non che la grigia è in lodevolissimo stato. Nella metà destra (seguendo sempre lo stesso metodo de’ tagli) coll’osservazione microscopica, sempre a livello della succennata cicatrice, non troviamo, che una leggierissima sclerosi. I vasi sanguigni in tutta la spessezza del midollo (in vicinanza della lesione) sono sensibilmente dilatati e pieni di globuli sanguigni, sopratutto nella metà si- nistra o lesa. Inoltre la loro guaina linfatica contiene un gran numero di cellule linfoidi, che si colorano fortemente con una soluzione di carminio ammoniacale. I tubi nervosi delle radici spinali sinistre, situate immediatamente sotto della lesione, sono degenerati in grasso, molti anche atrofici. I tubi nervosi delle analoghe radici, poste a 2 0 2 4 centimetri in sotto della suddetta lesione, sono egualmente degenerati in grasso. Se non che in queste, molti di essi sono di aspetto normale, se togli un leggiero opacamento che ha subito la miellina I tubi nervosi delle radici spinali dello stesso capo, ma del lato opposto (sano), e quelli delle radici spinali del capo superiore, incluse Duello situate immediata- mente sopra la lesione, sono in lodevole stato. I tubi nervosi dei cordoni spinali del capo caudale, segmento sinistro, sono di aspetto sensibilmente granuloso; mentre gli analoghi tubi di tutti gli altri cordoni non esclusi quelli dei cordoni del capo cefalico, segmento sinistro sono allo stato normale. I muscoli dell’arto posteriore sinistro, corrispondente al lato della lesione del midollo, non offrono nulla di anormale. In questo esperimento avemmo: 1° Emiplegia, la quale dapprima completa, cominciò dopo parecchi giorni a miglio- rare, ed in ultimo (al 97° giorno dall'operazione) guari quasi completamente; sicchè l’animale camminava e correva abbastanza bene. SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 117 Se ora si riflette, che in questo caso il capo caudale (metà sinistra) restava in continuità col capo cefalico per quasi una metà del cordone anteriore sinistro; ed un residuo della sostanza grigia, sole parti valevoli a trasmettere da quel lato l’ im- pulso della volontà al capo periferico del midollo, si è immediatamente condotti a cre- dere, che il ristabilimento della motilità nel lato emiplegico, si ebbe per la tra- smissione dell’eccitazione motrice volontaria, dal capo cefalico (metà sinistra) in quello caudale a traverso la parte residuale del cordone anteriore, la quale in que- sto caso uopè ritenere che sopperiva al difetto dei cordoni laterali. La stessa immobilità del torace, dapprima completa, ma che in ultimo guari to- talmente dimostra, contro l’ opinione di C. Bell, che i cordoni laterali del mi- dollo alla regione cervicale non sono cordoni respiratorti; con altre parole, non sono le vie di trasmissione, di cui si serve il centro nervoso respiratorio (bulbo ra- chidiano) per eccitare i movimenti della respirazione. Sono bensi conduttori dell’im- pulso motore cerebrale, al pari dei cordoni laterali del midollo alla regione dorso- lombare, In fatti, se essi fossero veramente conduttori speciali, addetti a comuni- care l'impulso pei movimenti della respirazione, il menzionato ristabilimento dei movimenti del torace sarebbe inspiegabile. 2° Restringimento della pupilla; procidenza della membrana nictitante; iperemia della congiuntiva e dell’orecchio, con aumento di calore di quest’ultimo organo; fe- nomeni tutti, che in uno spazio di tempo più o meno lungo, alla loro volta scom- parvero. Or questi fenomeni erano dovuti alla paralisi del muscolo dilatatore dell’iride, e dei muscoli costrittori dei vasi sanguigni, la quale paralisi nacque dall’essere rimaste nella emisezione pur lese le radici del simpatico cervicale, che pigliano origine dalla porzione cervicale del midollo spinale. E ciò è tanto vero che reci- dendo in animali della stessa specie un cordone del simpatico al collo, si produ- cono nel lato della faccia corrispondente alla sezione, fenomeni analoghi a quelli ricordati di sopra. Siccome però siffatti fenomeni paralitici nel caso in parola (1) cessarono total- mente, così è naturale il supporre, che non tutte le radici del simpatico cervi- cale furono lese, e che quelle stesse che furono recise vennero nella loro funzione sostituite da altre fibre nervose, senza di che i fenomeni paralitici sarebbero con- . tinuati, 3° Riunione dei due capi del midollo come nei casi precedenti; cioè per un tes- suto cicatriziale, in cuì l’osservazione microscopica non fece scorgere traccia di ri- produzione dei tubi nervosi. (4) Paralisi della pupilla dell'occhio destro, seguita da guarigione, si ebbe anche nell'Espe- rimento IX di sopra descritto. 118 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE Esperimento XVII. 25 Aprile 1875. In un cane barbone dal pelo bianco e lungo, con macchie ros- sastre alle orecchie, di alta statura, smilzo, giovane, penetrando col tenotomo nel canale rachidiano, abbiamo cercato di recidere i cordoni posteriori del midollo spi- nale a liveilo della terza vertebra cervicale, Immediatamente dopo l'operazione esso divenne paralitico, sicchè messolo in libertà restava immobilmente coricato; non avvertiva le punture d’ago ed aveva la pupilla dell’occhio destro un po’ più ri- stretta di quella del sinistro; conservava però i movimenti del torace liberi e l’ap- petito come prima dell’operazione, A capo d’una mezz'ora dall’operazione, offriva esagerazione di sensibilità in tutto il corpo, talmente che le più lievi irritazioni colla punta d’un ago gli cagionavano vivo dolore. Più tardi ancora era alquanto inquieto, si agitava e faceva tentativi di alzarsi, ma invano, 26 Aprile. Continua a fare sforzi per sollevarsi, ma sempre inutilmente; poichè non potendo sostenersi in piedi cade, 27 Aprile. Si rizza, sì sostiene in piedi, ed anche cammina, ma lentamente, di- sordinatamente, e vacillando specialmente sugli arti addominali, Non ha alcun di- sordine nelle evacuazioni, e nel mingere. 4 Maggio. Non offre più iperestesia; solamente nel lato sinistro del corpo la sen- sibilità gli si mantiene più squisita che nel destro, D'altronde questa stessa diffe- renza, dopo alquanti giorni scomparisce, sicchè in ultimo la sensibilità dapertutto gli diviene normale. In seguito continua a migliorare della paralisi, con più rapidità però nel lato de- stro, e in fine (primi di giugno) si ristabilisce completamente; sicchè allora coor- dina benissimo i movimenti per la deambulazione, per la corsa, per grattarsi, e al- tresì pel salto. Poggiandoci a preferenza, per non dire esclusivamente, sul sintomo iperestesia, ri- tenemmo d’avere lesi i cordoni posteriori e le corna omonime della sostanza grigia. Intanto non dobbiamo tacere che provammo una grande difficoltà a compren- dere, come una paralisi cagionata da grave ferita alla regione cervicale del mi- dollo spinale, potesse guarire in sì breve tempo, senza lasciare alcun disturbo nella motilità degli arti, Tuttavia ecco quali furono i risultati anatomici, avendo ucciso il cane il 14 giugno. All’altezza della terza vertebra cervicale la dura madre aderiva al segmento po- steriore del midollo. In quest’ultimo inoltre, alla stessa altezza, trovammo due pic- colissime cicatrici, Ie quali nel medesimo livello, erano visibili; una, la più grande sul cordone laterale posteriore destro; l’altra più piccola nel solco che divide il cordone laterale posteriore sinistro dal laterale anteriore omonimo. Coll’ osservazione microscopica poi trovammo, che a livello delle due cicatrici SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 119 della sostanza grigia rimanevano due terzi delle corna posteriori ed una piccola por- zione (dello spessore di 02,13) del corno anteriore sinistro (Vedi tav. VI, fig. II, 7, 8, 8), che alla loro volta non contenevano traccia di cellule ganglionari, ed erano sede di una quantità considerevole di cellule giovani, rotonde. Nel rimanente essa era sostituita da un tessuto reticolare simile a quello che abbiamo descritto nel- l'esperimento precedente. Della sostanza bianca i cordoni laterali sinistri erano in parte sclerotizzati, in parte distrutti e sostituiti da tessuto cicatriziale; il laterale anteriore destro era distrutto nella parte limitante la sostanza grigia; il laterale anteriore sinistro in quella limitante il cordone anteriore, In breve dalle lesioni rinvenute ci formammo il concetto che il tenotomo era pe- netrato nel midollo per l’interstizio compreso fra il cordone anteriore destro, ed il laterale anteriore omonimo, ed uscito dal solco limitante i cordoni laterali sini- stri, distruggendo così tutta la parte centrale della sostanza grigia (Vedi tav. VI, fig: II, 6, 6, 6). In questo caso non fummo molto felici nella diagnosi. Però se c’'ingannammo dobh- biamo il nostro errore all’avere seguito la teoria comunemente ammessa per rap- porto al significato dell’iperestesia. Da Foderà ai nostri giorni, i fisiologi e i clinici ritengono l’iperestesia come fe- nomeno concomitante la lesione dei cordoni posteriori del midollo spinale e della sostanza grigia limitante. Frattanto questo nostro esperimento prova il contrario; cioè che l’iperestesia si ha pure restando illesi i cordoni posteriori, ed una buona porzione (due terzi) delle corna posteriori della ‘sostanza grigia, A parte di ciò poi avemmo: 1° Ristabilimento completo della motilità negli arti paralizzati, malgrado fossero stati distrutti (parte per il taglio, parte per la consecutiva sclerosi) i cordoni la- terali della metà sinistra del midollo ed una porzione del cordone anteriore e del laterale anteriore destri, non che la sotanza grigia. Il che prova, che i cordoni laterali alla regione cervicale, ugualmente che alla dorsale e alla lombare, si sostituiscono con gli anteriori nella loro funzione, Dip- più prova, che ivi i cordoni laterali non sono, come credette C. Bell, conduttori speciali dell’ impulso motore pei movimenti della respirazione, perchè altrimenti la paralisi del torace (lato sinistro) sarebbe rimasta permanente. 2° Guarigione della paralisi dei muscoli dell’iride dell’occhio destro. Questo risultato, mentre da una parte conferma, che le radici del cordone cer- vicale del simpatico provengono dalla regione cervicale del midollo spinale, dal- l’altra prova, che le radici dello stesso cordone, le quali furono tagliate nella se- zione del midollo, furono poi sostituite da altre radici; altrimenti il restringimento della pupilla sarebbe rimasto permanente. 120 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE Esperimento XVIII 24 Gennaro 1875. In una cagna dal pelo nero lungo, con macchie bianche, gio- vane, di media statura, abbiamo cercato, penetrando con un tenotomo nel canale rachidiano a livello della prima vertebra lombare, tagliare la metà laterale sini- stra del midollo spinale. L'animale immediatamente dopo diveniva paraplegico e te- neva gli arti posteriori immobili; però il sinistro lo aveva rigido, mentre il de- stro lo teneva in semiflessione; aveva la sensibilità in entrambi diminuita con ispe- cialità nel sinistro. Poche ore dopo cominciava a muovere l’arto pelvico destro, ed arrivava anche ad alzarsi; però non poteva sostenersi in piedi e tosto cadeva; il sinistro lo aveva freddo in confronto al destro. In fatti presa la temperatura fra le dita, il primo dava + 18, il secondo + 28. 25 Gennaro. Si alza per evacuare il ventre ed emettere l’urina; resta in piedi qualche istante, e fa anche qualche passo, ma barcollando; nel rimanente con- tinua. 30 Gennaro. Cammina con faciltà, ma trascinando l’arto paralizzato. 15 Febbraro. Nell’arto destro ripiglia la motilità e la sensibilità, sicchè corre, si gratta il collo, come allo stato normale; soltanto non fa alcun tentativo per il salto; l’arto sinistro al contrario continua ad averlo come nei giorni precedenti. Diagnosi—Tenendo conto di questi fenomeni, dubitammo d’avere, con la metà si- nistra del midollo, tagliato contemporaneamente la sostanza grigia centrale della metà destra, maggiormente che la sperimentazione ci apprende, che nelle emisezioni del midollo non si ha d’ordinario diminuzione, ma bensi aumento di calore e di sensibilità negli organi dello stesso lato, Intanto ucciso l’animale il 10 marzo, all’autopsia trovammo: All’altezza della seconda vertebra lombare, aderenza della dura madre col ca- nale rachidiano e colla metà sinistra del midollo. In questo una cicatrice lineare, la quale apparentemente ne interessava tutto il segmento, o metà sinistra. Tut- tavia l’organo non era sformato, nè tampoco rammaollito. Coll’esame microscopico trovammo, che a livello della cicatrice, tutta la metà si- nistra ed una buona porzione della metà destra della sostanza grigia erano distrutte e sostituite d’un tessuto cicatriziale analogo a quello precedentemente descritto, Gli avanzi inoltre della metà destra (poco più della metà del corno posteriore, una piccola porzione del corno anteriore e della parte mediana) erano notevolmente sclerotizzati, In quanto alla sostanza bianca nella metà sinistra il cordone anteriore, ed i la- terali erano distrutti, e sostituiti da tessuto cicatriziale; il posteriore era note- volmente sclerotizzato, Nella metà destra, il cordone anteriore, e la parte del laterale anteriore limi- SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 121 tante la sostanza grigia erano ugualmente sclerotizzati; mentre la parte corticale di quest’ultimo, il cordone laterale posteriore, ed il posteriore, erano quasi allo stato normale. Da ultimo, i tubi nervosi delle radici spinali anteriori (lato sinistro) poste im- mediatamente sotto della lesione, erano colpiti da degenerazione grassosa; quelli di tutte le altre radici, erano in istato normale, In questo esperimento abbiamo avuto: 1° Paralisi totale dell’arto pelvico sinistro, la quale tenne dietro alla emisezione del midollo spinale alla regione lombare (lato sinistro), Il che dimostra, che la eccitazione motrice volontaria in quella regione è tra- smessa nel senso diretto. 2° Ristabilimento della motilità nell’arto pelvico destro, malgrado che nella metà destra del midollo fosse stata distrutta una gran parte della sostanza grigia, e dan- neggiata dalla sclerosi una porzione del cordone anteriore e del laterale omo- nimo, Ciò provay conformemente a quanto abbiamo notato nei precedenti esperimenti, che la discontinuità d’una gran parte della sostanza grigia non fa diminuire i mo- vimenti negli arti; e contemporaneamente che l’impulso motore della volontà è con- dotto più dai cordoni anteriori e dai laterali, che dalla succennata sostanza, 3° Conservazione totale della sensibilità nell’arto pelvico destro, mentre nel si- nistro era notevolmente diminuita, Or, questo fatto, messo in rapporto col ritrovato anatomico, dimostra evidente- mente, che la propagazione delle impressioni sensitive nella sostanza grigia del midollo, non si effettua per una sola via vuoi nel senso diretto, vuoi in quello incrociato. E in vero, se le eccitazioni periferiche di un lato del corpo dovessero essere trasmesse all’encefalo dalla sostanza grigia del lato corrispondente del mi- dollo spinale, noi avremmo vedute, con la paralisi, anestesia completa dell’arto sinistro. Il che nel caso nostro non avvenne. D'altra parte, se nel midollo vi fosse completa decussazione delle fibre conduttrici delle impressioni sensitive noi avremmo veduto, se non aumentata, per lo meno conservata nello stato normale la sensibilità dolorifica dell’arto sinistro (paralizzato), mentre al contrario era no- tevolmente diminuita. Laonde possiamo iu proposito concludere, che la trasmis- sione delle eccitazioni centripete o sensitive, si fa tanto dalla metà della sostanza, grigia dove arrivano le impressioni, quanto dalla metà del lato opposto. 4° Diminuzione del calore nell’arto paralizzato, malgrado che la recisione della metà sinistra del midollo fosse associata colla distruzione d’una gran parte della sostanza grigia dell’altra metà. Questo risultato è in contradizione con ciò che c’insegnano le vivi-sezioni, In fatti, da queste sappiamo, che in seguito alle emisezioni del midollo alla regione dorso-lombare, aumenta d’ordinario la temperatura nella gamba e nel piede «del Giornale di Scienze Nat. ed Econ. Vol. XI. 16 122 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE lato corrispondente, seguendone dilatazione paralitica dei vasi sanguigni, d’onde l'aumento dell’afflusso del sangue, epperò l’aumento del calore. Or questo fatto nello stato attuale delle nostre conoscenze non trova una soddisfa- cente spiegazione. i Varrebbe forse a spiegarlo la teoria dei nervi vaso-motori dilatatori? Noi non lo crediamo, perchè nel taglio di tutta una metà laterale del midollo, rimangono paralizzati tanto i vaso-motori dilatatori, quanto i costrittori che vanno all’arto del lato corrispondente. Esperimento XIX. 4 Maggio 1874. In un piccione scoprimmo il midollo spinale alla regione dorsa- le, e ne recidemmo la metà sinistra. Indi riunimmo i lembi della ferita per mezzo di cucitura, Come era naturale, esso divenne tosto emiplegico dell’arto pelvico sinistro; non- dimeno procurava con quello sano e con le ali di alzarsi, ma invano, sicchè re- stava a giacere sul lato paralitico. Intanto, ben presto nell’arto emiplegico aumentò la temperatura, e la sensibilità si esagerò; mentre nell’arto sano la sensibilità si conservò nello stato normale. 19 Maggio. Poggia il corpo sull’arto sano e sulla tibia di quello emiplegico; muove un poco quest’ultimo, ma non può adoperarlo in aleun modo per la deambulazione; sicchè, dando qualche passo, perde l’equilibrio e cade. Ha la sensibilità uguale in ambedue gli arti, mentre la temperatura si conserva aumentata nell’arto sinistro» 24 Maggio. Ha la temperatura uguale in ambo gli arti. 4 Luglio, Presenta i movimenti dell’arto emiplegico non gran fatto migliorati; tuttavia si alza e si prova anche di camminare, ma inutilmente, poichè non può mantenersi in equilibrio; sicchè dopo aver dato qualche passo zoppicando, ricade. 30 Agosto. Lo uccidiamo e all’autopsia rinveniamo: Nel lato sinistro del midollo, a due centimetri e mezzo in sopra del rigonfia- mento lombare, una piccola cicatrice avvallata, la quale apparentemente interessa tutta la metà sinistra dell’organo, Nel rimanente non havvi sformamento, nè tam- poco rammollimento, Coll’osservazione microscopica, a 6 mill. in sopra della suddetta cicatrice rin- veniamo un leggiero grado di atrofia nella metà sinistra dell’organo (1); mentre a 3 mill, in sotto di essa, in questa stessa metà havvi sclerosi, la quale è maggior- mente pronunziata nei cordoni laterali e nella parte corticale del cordone ante- riore e del posteriore; a livello della cicatrice, totale scomparsa dei cordoni e della (4) La metà sinistra nella direzione dei cordoni laterali ha un diametro di 0°",20 di meno della metà destra o sana. SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 123 sostanza grigia con sostituzione di tessuto cicatriziale fascicolato ovvero reticolare, (Vedi tav. III, fig. IV, 1, fig. VIII, 1). Nella metà destra al contrario, bavvi un leggerissimo grado di sclerosi, la quale d'altronde è limitata al cordone posteriore ed alla sostanza grigia. Riepilogando ora quanto è stato detto di sopra, in questo caso, abbiamo avuto: 1° Iperestesia nel lato del corpo corrispondente alla emisezione del midollo, senza diminuzione della sensibilità negli organi del lato opposto. Dal che risulta chiaramente, che non in tutti i casi (secondo vorrebbero alcuni), l’iperestesia d’un lato del corpo è accompagnata dall’anestesia ovvero dalla dimi- nuzione della sensibilità dell’altro lato. Inoltre, che nel midollo non havvi un completo o quasi completo incrociamento dei conduttori sensitivi; poichè se fosse così, noi avremmo riscontrato abolita 0 diminuita la sensibilità nel lato sano del corpo. 2° Conservazione totale della sensibilità dolorifica im ambedue gli arti, e parziale dei movimenti volontarii nell’arto emiplegico, malgrado la emisezione del midollo, Ciò prova da una parte che le eccitazioni sensitive dalla sostanza grigia del mi- dollo, sono trasmesse all’encefalo non per una sola via, ma sibbene indifferente- mente, tanto dal lato dove arrivano le impressioni, quanto dal lato opposto; altri- menti le impressioni che provenivano dall’arto emiplegico, e trovavano in questo caso completamente sbarrata la via nella metà lesa del midollo, non sarebbero ar- rivate interamente al sensorio comune. E dall’altra, che l’impulso motore volontario alla regione dorsale, non segue un tragitto esclusivamente diretto, ma anche parzialmente incrociato; altrimenti noi avremmo veduto l’immobilità completa dell’arto emiplegico, come l’abbiamo notato nelle emisezioni del midollo alla regione lombare. Esperimento XX. 17 Maggio 1874. Scoperto in un piccione il midollo spinale alla regione dorsale ne recidiamo la metà sinistra, L'animale immediatamente diviene emiplegico. Intanto poco dopo l'operazione muove debolmente l’arto paralizzato, nel quale la sensibilità è esagerata, mentre si conserva nello stato normale in quello sano. Più tardi si alza e fa alquanti passi, ma zoppicando. Ha il piede paralizzato più caldo di quello del lato opposto. 20 Maggio. Nell’arto emiplegico gli cessa l’iperestesia, e la temperatura gli ri- torna allo stato normale, 26 Maggio. Cosa curiosa! Offre il piede sano più caldo del paralizzato, e questo fenomeno gli dura sino al 20 giugno. Frattanto la motilità nell’arto paralizzato gli va man mano migliorando, ed in ultimo si ristabilisce intieramente, per modo che esso cammina celeremente, senza vacillare, nè zoppicare, come se mai nulla avesse sofferto. 124 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE Posto ciò ritenemmo d’avere risparmiato nel taglio una porzione del cordone an- teriore sinistro. 1) Il 15 Agosto frattanto, uccidemmo l’animale ed all’autopsia trovammo: Nel midollo, lato sinistro, a qualche centimetro in sopra del rigonfiamento lom- bare, una piccola cicatrice avvallata di colorito brunastro. Essa, apparentemente, ad eccezione di una piccolissima porzione del cordone posteriore, immediata al solco longitudinale posteriore, interessava tutta la metà sinistra dell’organo ed aderiva con gl’involucri rachidiani, L'organo intanto, in sopra non che in sotto della cen- pata cicatrice, era di colorito, forma e consistenza normale, Col microscopio, a 2 mill, circa in sopra della cicatrice notammo, che la metà sinistra era sensibilmente atrofica, Una tale atrofia era comune alla sostanza -bianca ed alla grigia, nel senso che luna e l’altra era ugualmente atrofica (Vedi tav. IV, figa VI, 1). Le fibre ner- vee con le cellule ganglionari erano impiccolite, e il nevroglio era sede di una sensibile proliferazione cellulare. A livello della lesione, la metà sinistra, meno una porzione del cordone ante- riore e del posteriore, era scomparsa e sostituita d’un tessuto cicatriziale di forma fascicolato, ovvero reticolare. Il primo formato in gran parte di cellule fusiformi, sta- va alla periferia; il secondo occupava il centro della cicatrice ed aveva le maglie ripiene di cellule rotonde, granulose, nucleate. (Vedi tav. IV, fig. I, 1, 2, 3). Nella metà destra non vi era alcuna apprezzabile alterazione; soltanto il nevroglio della sostanza grigia era sede di una quantità notevole di cellule Riegple, rotonde con nucleo ben accentuato, A 6 mill. circa in sotto della lesione nella metà sinistra vi era un piccolissimo grado di atrofia, La metà destra allo stesso livello era leggermente iperemizzata; nel rimanente non offriva nulla di notevole. Come il lettore si sarà accorto, in questo caso abbiamo avuto risultati identici a quelli esposti nell’esperimento precedente, sicchè ci dispensiamo di ritornarvi so- pra. Una sola particolarità che vi osservammo fu che l’emiplegia guari completa- mente, malgrado nella metà recisa non fosse stata risparmiata che una porzione del cordone anteriore. Ciò che prova sempre più quello che abbiamo di sopra asserito; cioè che i cor- doni anteriori, e i laterali si sostituiscono nella funzione. In effetto nel caso in discorso una porzione del cordone anteriore bastò per sostituire i due cordoni laterali, la quale porzione poi in concorrenza della metà destra del midollo, fece ristabilire completamente la motilità dell’arto paralizzato. SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 125 Esperimento XXI. 16 Aprile 1874. In una cagna dal pelo rosso, giovane, di media grossezza, col solito metodo penetriamo nel canale rachidiano a livello della seconda vertebra lombare, e cerchiamo di recidere completamente il midollo spinale. Essa immantinente è colpita da paraplegia; gli arti pelvici quindi le divengono immobili, anestetici, e più caldi dei toracici o sani; e più tardi la pelle che ricuo- pre l’estremità posteriore del tronco e gli arti addominali le diviene iperemica. 17 Aprile. Ha appetito; evacua normalmente il ventre; ha però incontinenza di urina» 20 Aprile. Continua come nei giorni precedenti; le sopravvengono inoltre delle piaghe di decubito, le quali tosto si popolano di larve, dette volgarmente vermi; ha di tratto in tratto scosse tetaniche negli arti paraplegici. 2 Maggio. Continua come sopra; in tanto ci accorgiamo che essa è gravida. 28 Giugno. In preda al quadro sintomatologico succennato, partorisce, senza al- cuno stento, otto figli vivi e ben nutriti, Dopo il parto le scomparisce l’iperemia della pelle; le si abbassa la temperatura degli arti paralizzati al disotto di quella dei sani; le cessa l’incontinenza d’urina. Le piaghe stesse di decubito fino allora refrattarie ai mezzi carativi migliorano ed in ultimo guariscono completamente. Agosto. Presenta i muscoli degli arti paraplegici, nei quali continua ad avere anestesia, sensibilmente atrofici. Intanto le lievi eccitazioni o vellicamenti, anche colle barbe d’una penna alla pianta dei piedi, le provocano una o due scosse tetaniche (movimenti riflessi), le quali talora sono seguite da rigidità. Le forti pressioni sulle dita al contrario non eccitano in essa alcun segno di dolore, bensi le cagionano la contrazione degli arti, la quale dura alcun tempo. Inoltre l’animale ogni volta che viene sollevato e tenuto sospeso per le ascelle, agita gli arti paralizzati, eseguendo deboli movimenti di estensione e di flessione. In quanto alla diagnosi noi fummo perplessi sulla interpetrazione di questi moti che avevano le apparenze déi movimenti spontanei, Tuttavia credemmo reciso tutto il midollo, senza però escludere la possibilità che fossero state risparmiate dal te- notomo poche fibre dei cordoni anteriori, Frattanto ucciso l’animale il 24 agosto, all’autopsia trovammo: Nel canale rachidiano, all’altezza della seconda vertebra lombare, che il segmento posteriore della dura madre rachidiana, aderiva validamente colle pareti del ca- nale rachidiano all’esterno; internamente col midollo spinale. Tolta quindi la dura madre, sul midollo trovammo, una cicatrice anulare, la quale apparentemente abbracciava tutta la circonferenza dell’organo (Vedi tav. III, fig. V, A, B, 3, 3, 3). L’aracnoide e la pia madre erano iniettate. Frattanto |’ organo 126 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE in sopra come in sotto della lesione non presentava alcun rammollimento, né tam- poco sformamento. Diviso poi il midollo in due metà eguali, una destra, l’altra sinistra, trovammo, che la suddetta cicatrice era visibile sulla superficie di taglio, onde ci convincemmo ch’essa comprendeva tutta la spessezza dell’organo. (Vedi tav. III, fig. V, C, 3) Una tale cicatrice, siccome osservammo col microscopio, era formata da tessuto connettivo giovane, il quale per la sua forma e disposizione poteva dividersi in due parti; una centrale, la quale in gran parte era formata da cellule fusiformi, e da filamenti connettivali; l’ altra periferica costituita da tessuto reticolare, le cui lacune, di differente grandezza, erano ripiene di cellule piccole, rotonde gra- nulose, nucleate. In questo tessuto inoltre vi era un gran numero di vasi di nuova ‘ formazione, i quali camminavano irregolarmente. A qualche mill. in sotto della lesione, i tubi nervosi erano sclerotizzati; le cel- lule ganglionari in gran parte distrutte, e di quelle poche che si vedevano, talune erano sensibilmente granulose, tali altre irriconoscibili, senza nucleo e nucleolo, ov- vero con quest’ ultimo soltanto. I tubi nervosi delle radici spinali situate immediatamente sotto della lesione erano degenerati in grasso ; taluni anche atrofici, trasformati in fibre di appa- renza connettivale, ovvero con la guaina molto più spessa del normale e di aspetto vagamente striato. I tubi al contrario, delle radici spinali situate immediatamente sopra della detta lesione erano in lodevole stato. I muscoli degli arti addominali erano notevolmente impiccoliti, scolorati, atrofici, in preda a degenerazione gras- sosa; la vescica urinaria contratta; le corna uterine iperemizzate, Esperimento XXII. 23 Giugno 1874. In una cagna adulta, coperta di pelo rosso, di media statura, smilza, abbiamo eercato, col solito metodo, di recidere i cordoni laterali e la so- stanza grigia centrale del midollo spinale, a livello della seconda vertebra lom- bare. L’animale immediatamente dopo divenne paraplegico, quindi i suoi arti pel- vici divennero immobili, rilasciati, anestetici, iperemici, più caldi degli arti to- racici, 25 Giugno. Ha poco appetito, e mangia soltanto della trippa; ha iscuria vesci- cale, mentre evacua normalmente il ventre. 1° Luglio. Mangia di buon appetito; nel rimanente continua come nei giorni pre- cedenti. Intanto, cosa singolare! allorchè viene sollevato ovvero sospeso per gli arti toracici, con gli arti addominali o paralizzati, esegue dei movimenti di estensione e di flessione; tuttavia non avverte le forti irritazioni arrecate su questi ultimi, le quali provocano solamente dei movimenti riflessi o contrazioni, che sono seguite da rilassamento. Frattanto il vellicamento sulla pianta dei piedi colle barbe d’una penna, ovvero SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 127 colla punta. d’un ago, determina in esso delle violenti scosse tetaniche in ambedue gli arti, le quali talvolta, per qualche istante, sono seguite da rigidità. 3 Luglio. Gli compariscono piaghe di decubito alla radice della coda, alle natiche e alle cosce, e l’iscuria vescicale gii si cambia in incontinenza di urina. Nei susseguenti giorni negli arti addominali gli scomparisce l’iperemia, e la tem- peratura va al disotto di quella degli arti sani, Però di quando in quando coi primi fa dei movimenti tetanici, convulsivi, Agosto. Gli arti paralizzati gli divengono alquanto atrofici; nel rimanente con- tinua. Settembre. Ha più pronunziata l'atrofia degli arti adddominali, Frattanto esso, a riprese, fa dei tentativi per mettersi in piedi, al che talvolta arriva per energiche contrazioni dei muscoli lungo-dorsale e sacro-lombare, che stabilendo il punto fisso in avanti, sollevano l’estremità posteriore del tronco sino all’altezza degli arti, e talvolta anche ad un’altezza maggiore, sicchè questi per al- cuni istanti si vedono ritti. Siffatti fenomeni li osservavamo ordinariamente allor- chè all’animale veniva fornito il cibo, e non di rado, in questo modo lo vedevamo stare in piedi per tutto il tempo che impiegava a mangiare. 15 Ottobre. Le piaghe di decubito, in grazia d’una medicatura con acqua fenata gli cicatrizzano; tutti gli altri sintomi gli continuano come nei giorni precedenti. Tenendo presente la costanza dei fenomeni su esposti, in luogo dei cordoni la- terali, come era nostro intento, credemmo di avere reciso in totalità il midollo spinale. Intanto con l’intendimento di verificare il fatto, il 22 ottobre uccidemmo l’ani- male, e all’autopsia trovammo: Nel midollo, all’altezza della seconda vertebra lombare una cicatrice avvallata, diretta trasversalmente all’asse dell’organo, la quale in superficie ne comprendeva tutta la circonferenza. Nel rimanente non vi era AReremiay non rammollimento, nè tampoco sformamento, Coll’osservazione microscopica di tagli trasversi condotti a livello della cicatrice notammo, che la sostanza nervosa era totalmente distrutta ed alla sua volta so- stituita da un tessuto cicatriziale. Nei tagli ugualmente trasversi, ma condotti a 4 o 5 mill. in sotto della suindi- cata lesione vi era sclerosi, la quale era molto più avanzata nella sostanza grigia, e qualche focolaio emorragico,. Andando ancora giù, la sclerosi diveniva meno sensibile ed a 7 od 8 mill. in sotto della cicatrice scompariva. Nel capo centrale a 3 0 4 mill, in sopra di essa al contrario, non vi era nulla. I tubi nervosi delle radici spinali situate immediatamente sotto della più volte ri- petuta lesione, erano degenerati in grasso, ovvero atrofici; quelli delle altre radici dello stesso capo, ma ad una distanza maggiore da essa lesione, erano di aspetto fi- namente granuloso, Quelli delle radici spinali soprastanti alla lesione, erano in lode- vole stato. 128 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE I muscoli glutei e quelli degli arti pelvici erano pallidi, atrofici, colpiti in gran parte da degenerazione grassosa. La vescica era contratta, e conteneva pochissima urina, Qui ora dobbiamo aggiungere, che nelle preparazioni a fresco fatte per lacera- zione, e soprattutto nei tagli condotti perpendicolarmente all’asse del midollo ab- biamo frequentemente rinvenuto un gran numero di corpuscoli irregolari, stellati, che potremmo per la molteplicità dei loro prolungamenti rassomigliare bene ai cor- puscoli ossei veduti con un forte ingrandimento, Questi corpuscoli, che con più pro- prietà di linguaggio vorremmo chiamare,cellule a ragno, li abbiamo incontrato ne- gli avanzi della sostanza grigia, con particolarità in vicinanza del canale centrale del midollo di quegli animali, che sopravvissero per un tempo lungo all'operazione; mentre non ci fu mai dato di vederli nel midollo di quegli animali che uccidemmo pochi giorni dopo l’operazione; come non li vedemmo mai nel tessuto cicatriziale di sostituzione delle parti recise. Queste cellule hanno un volume vario, un protoplasma finissimamente granuloso ovvero rifrangente vivamente la luce; sono per lo più sprovviste di nucleo, men- tre poi talvolta se ne incontrano di quelle che possiedono un doppio nucleo ve- scicolare; sono provviste di un gran numero di fini prolungamenti e si colorano vivamente con una soluzione di carminio ammoniacale. Si ottengono difficilmente per mezzo della disgregazione cogli aghi, ed allorchè con questo metodo si arriva a vederne qualcuna, la si vede quasi intieramente sprovvista di prolungamenti; poichè siccome questi sono assai delicati si rompono facilmente per l’atto opera- torio; del resto, stando esse nel nevroglio della sostanza grigia difficilmente pos- sono venir isolate, rimanendo perfettamente intatte, Al contrario, nei tagli perpen- dicolari alla direzione del midollo, colorati col carminio e rischiarati col creosoto, si vede ch’esse per mezzo dei loro prolungamenti si anastomizzano fra di loro e danno luogo ad una rete cellulare, che nei preparati ben riusciti si presenta di una bellissima eleganza. Cellule analoghe a queste sono state osservate da Deiters, Golgi, Charcot, Gom- bault nella protuberanza anulare discretamente irritata; da Lubimoff, Mierzejewski nella sostanza cerebrale dei paralitici in genere. In quanto alla natura di queste cellule dapprima supponemmo, che fossero delle cellule ganglionari atrofiche sformate, molto più che li vedevamo negli avanzi della sostanza grigia, o dove questa era sensibilmente alterata per la sclerosi. Però to- sto rinunziammo a questa idea, vedendo che esse erano assai più numerose delle cellule nervose stesse, che sogliono osservarsi allo stato normale, e che erano più abbondanti dove sogliono scarseggiare le cellule ganglionari (base delle corna, e pendima del canale centrale). Inoltre, in taluni preparati nei quali ci capitò di ve- dere accanto di queste, dei resti di cellule, ovvero delle cellule ganglionari atro- fiche, vi notammo tali differenze da non potere un occhio esercitato confondere queste colle cellule a ragno sopra descritte. SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 129 Escluso quindi che fossero delle cellule ganglionari pensammo, che esse non po- tevano essere altra cosa, che i corpuscoli del nevroglio sensibilmente ingrossati per l’irritazione infiammatoria. Ci confermammo poi in questa idea: 1° perchè nel tessuto cicatriziale di sosti- tuzione delle parti recise, ed in quello puramente inflammatorio o cellulare non vedemmo mai simili cellule; 2° per la mancanza frequentissima di nucleo in esse; poichè se fossero state delle. cellule di nuova formazione, vi avremmo trovato un nucleo in più o meno lodevole stato, come d’altronde lo riscontrammo nelle cellule infiammatorie; 3° per la facilità ed intensità con cui si coloravano colle soluzioni di carminio ammoniacale, non essendovi che le cellule del connettivo che a prefe- renza si colorano uniformemente colle soluzioni di carminio, In ultimo, perché ta- luni prolungamenti di queste cellule li vedevamo chiaramente terminare nei sepi- menti del nevroglio. Epilogando ora quanto è stato detto di sopra, in questi due ultimi esperimenti abbiamo avuto : 1° Che i fenomeni immediati alla sezione totale del midollo (paraplegia e ane- stesia), rimasero quali furono dopo l’operazione fino all’uccisione degli animali (uno fa ucciso 120, l’altro 130 giorni dopo l’operazione). 2° Degenerazione grassosa ed atrofia dei muscoli degli arti paraplegici. 3° Come in tutti i casi precedenti, mancanza di riproduzione della sostanza ner- vosa e riunione dei due capi del midollo per un tessuto di cicatrice abbastanza spesso, [ Qui ora dobbiamo ritornare su taluni fatti, non sprovvisti certo di qualche in- teresse, e che noi abbiamo di sopra soltanto cennato. Dicemmo, che le cagne allora quando venivano sollevate e tenute sospese per gli arti toracici, eseguivano con gli arti paraplegici dei movimenti di flessione e di estensione, che rassomigliavano molto ai movimenti volontarii o spontanei; men- tre, in tatt’altra posizione del corpo, li mantenevano rilasciati ed immobili. Ab- biamo detto volcutarii, perchè tali movimenti erano continui, ed ove per caso ces- savano un istante, ricominciavano bentosto, e duravano finchè gli animali erano tenuti nella disagiata posizione suindicata. Inoltre, perchè essi non erano determinati da manifesta irritazione sui nervi sensitivi o eccito-motori, cosicchè pareva riunissero i caratteri dei moti volontarii, D'altra parte, ci ostava a crederli volontarii il fatto, che i summentovati arti restavano totalmente immobili in qualunque altra posizione del corpo, che faceva- mo prendere alle cagne; poichè non potevamo supporre che la volontà provocasse i movimenti dei loro muscoli sol quando il corpo era tenuto sollevato dal suolo; laonde, sebbene in principio fummo titubanti, in ultimo terminammo per ritenerli quali moti riflessi. Tuttavolta abbiamo voluto notarli pel modo eccezionale con cui essi manifesta- (Giornale di Scienze Nat. ed Econ. Vol. XI. 417 130 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE ronsi. In fatti, nelle azioni riflesse, si vede ordinariamente che ad una irritazione meccanica segue la ritrazione d’uno o di ambedue gli arti posteriori, ovvero una o due forti scosse dei medesimi, a seconda dell’intensità dell’irritazione praticata sulla pelle degli stessi, e della eccitabilità maggiore o minore del midollo spinale; mentre nel caso nostro, i suddetti movimenti si destavano senza eccitazioni mec- caniche apparenti, ed avevano il carattere di moti continui ovvero convulsivi, Rispetto ora alla causa che li provocava, crediamo probabile che essi erano de- terminati dalla posizione disagiosa in cui erano tenuti gli animali, nel senso che le trazioni o stiramenti della pelle degli arti*paraplegici, provocavano la reazione del moncone periferico del midollo sui nervi motori, e quindi i movimenti con- vulsivi succennati; e siccome gli stiramenti della pelle erano continui, così pur continui manifestavansi i movimenti degli arti paralizzati. Il che inoltre prova, che il potere riflesso del moncone periferico del midollo, già sottratto all’impero della volontà, era aumentato; in quanto che stimoli lievissimi, che in altre con- dizioni non avrebbero prodotto nulla, nel caso nostro provocavano moti continui convulsivi, Che poi l’eccitabilità del moncone suddetto era aumentata, è dimostrato anche dalle scosse tetaniche spontanee, che alle volte manifestavansi negli arti paraliz- zati. | i Con questo dobbiamo inoltre notare un altro fatto importante, che deriva da quello che abbiamo detto di sopra; cioè la poca o nessuna influenza, almeno sui cani, che la sezione del midollo spinale, alla regione lombare, spiega sulla vescica, sull’intestino retto, e sull’utero gestante, tanto più che oggigiorno molti opinano, che la porzione lombare del midollo sia la sorgente dei movimenti della parte in- feriore del canale intestinale, della vescica, dell’utero e della vagina. È noto che la volontà influisca sul meccanismo di eliminazione dell’urina e delle feccie, pei muscoli che la ubbidiscono (muscoli addominali, perineali, elevatori del- lano, sfintere dell’ano e diaframma). Rispetto però all'emissione dell’urina, è tut- tavia incerto se sia sotto il dominio della volontà il solo sfintere vescicale, come credono alcuni, ovvero tutta la muscolatura della vescica, secondo opinano altri. Intanto è a riflettere che queste due ipotesi sono infondate. In fatti, se fossero vere, reciso il midollo alla regione lombare, dovrebbe immantinente cadere in pa- ralisi, la vescica e con essa il retto, l’utero e la vagina, ammettendo beninteso che i movimenti di questi organi fossero determinati dai filamenti motori del 3° e 4°, e nel cane anche del 5° paio sacrali, e non dal gran-simpatico per come noi riteniamo. Ed ora ecco il risultato delle nostre osservazioni : I due animali in discorso non soffersero nè diarrea, nè stitichezza; ebbero de- iezioni alvine normali; la sezione del midollo quindi, benché avesse paralizzato l’elevatore dell’ano e lo sfintere anale, tuttavolta non disturbò in modo rilevante la defecazione, essendo rimasti integri i movimenti vermicolari dell’intestino, Dun- SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 131 que è chiaro, che i nervi animatori della porzione infeviore dell’intestino, non de- rivano dagli spinali lombo-sacrali, sibbene dal gran-simpatico, Inoltre, uno di essi ebbe iscuria, l’altro incontinenza di urina, che guarirono a capo di alquanti giorni; tanto che l’urina sortiva dall’uretra a getto continuo, Il solo fenomeno invece che in essi persistette per tutto il tempo della loro vita, fu la frequenza del mingere, la quale, a nostro avviso, lungi di accennare alla im- mobilità o paralisi della vescica, dipendeva dalla paralisi dello sfintere uretrale, di cui servesi, nello stato normale, la volontà per trattenere più o men lungo tempo l’urina nella vescica; dalla brevità e dalla maggiore ampiezza dell’uretra nella femina. Ciò posto .è evidente, che se dalla recisione del midollo le fibre muscolari della vescica e del suo sfintere, fossero rimaste paralizzate, non ne sarebbero seguiti al certo due fenomeni diversi; cioè in un caso iscuria, nell’ altro incontinenza di urina, la prima rivelante spasmo, la seconda rilassamento dello sfintere vesci- cale, essendo inspiegabile che da lesioni identiche del midollo, potessero derivarne effetti opposti, Inoltre, la paralisi dello sfintere avrebbe prodotto in ambedue i casi inconti- nenza, e questa sarebbe stata continua e permanente. Finalmente, dell’integrità dei movimenti vescicali, meglio che qualunque ragio- namento, ne fornisce una parlante dimostrazione il fatto, che la vescica, all’ au- topsia, trovossi in uno stato di contrazione tale quale suole trovarsi nei cani che soggiacciano a tutt’ altra malattia. Dopo tutto ciò crediamo di potere concludere, che i movimenti della vescica e del suo sfintere, almeno nei cani, non sono determinati dai nervi sacrali, ma si bene dal gran-simpatico, da dove la loro azione involontaria. Né tampoco sull’ utero gestante, la sezione del midollo produsse alcuna conse- guenza. In fatti l’utero continuò a svilupparsi come se il midollo non avesse sof- ferto veruna offesa, per modo che al termine della gestazione, cioè 73 giorni dopo l’operazione, la cagna partori otto cagnolini vivi e ben nutriti, Al che aggiungiamo, che all’autopsia, trovammo l’utero quasi completamente ri- dotto, Da ciò risulta evidente, che l’utero e la vagina, dopo la sezione del midollo, con- servarono la loro sensibilità e la loro motilità, senza di che all’epoca della ma- turità dei feti, non avrebbe potuto avverarsi il parto. Ora, ritenuto tutto questo, crediamo di potere anche qui venire alla conclusione, che i nervi sensitivi e motori dell’utero e della vagina provengano dal simpatico, e che i rami sacrali da cui molti credono che derivino i nervi motori di essi or- gani, o non concorrono punto ad eccitare i loro movimenti, o se pur vi concor- rono, la contribuzione dei medesimi è così tenue, che ove vengano paralizzati, la funzione dei cennati organi non viene per nulla disturbata. 132 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE Esperimento XXIII. 22 Maggio 1874. In un cane dal pelo bianco, con macchie rosse, di media sta- tura, giovane, tarchiato, innanzitutto misuriamo la temperatura (ponendogli il ter- mometro fra le dita, dava + 29 C. ai piedi posteriori, + 32 agli anteriori), Indi procuriamo recidergli, a livello della prima vertebra lombare, i cordoni posteriori del midollo spinale, e le corna omonime della sostanza grigia, L'animale è tosto colpito da paraplegia. Intanto cammina per mezzo degli arti toracici, trascinando la metà posteriore del tronco, e con essa gli arti addomipali, i quali ultimi sono divenuti rigidi, immobili, insensibili ai pizzicotti e alle forti punturé d’ago, e più caldi di quello che erano prima dell’operazione. (Dopo 2 ore dall’operazione, la temperatura era + 37 4 nel piede posteriore destro, + 37 nel sinistro; + 36 nel piede anteriore destro, + 35 nel sinistro). 23 Maggio. Si alza con molto stento, e giunge anche a sostenersi in piedi per fare i suoi bisogni, tenendo gli arti paralizzati in uno stato di estensione forzata; ma non cammina; ha il calore uguale in tutti gli arti. Nel resto continua. 26 Maggio, Fa qualche passo, ma vacillando. 27 Maggio. Gli ritorna la sensibilità dolorifica negli arti paralizzati, ma dimi- nuita; conserva quella di contatto. Stando ai sintomi su esposti, supponemmo d’ avere reciso quasi tutta la metà posteriore del midollo. Frattanto, in questo stesso giorno, ucciso l’animale, all’au- topsia che facemmo alla presenza dei professori Federici e Randacio, e degli as- sistenti dottori Di-Stefano e Ferrara, trovammo : Sulla dura madre a livello della prima vertebra lombare una macchia ecchimo- tica della grandezza di una lente, la quale si ripeteva sulla superficie dorsale del midollo. Su questo inoltre notammo una leggerissima solcatura diretta trasversal- mente all’asse dell’organo. Coll’osservazione microscopica, a livello della solcatura testè cennata, nella metà sinistra, con precisione nella spessezza del corno posteriore della sostanza grigia, notammo un focolaio di rammollimento, il quale conteneva una quantità notevole di sfere granulose, 0 corpuscoli di Gluge, di globuli sanguigni, e di nuclei cellulari liberi, Inoltre in esso si vedevano dei vasi, i quali erano dilatati e zeppi di globuli san- guigni. (Vedi tav. V, fig. III) Le cellule ganglionari poste in vicinanza di questo focolare erano senza nucleo, ovvero l'avevano, ma alterato, mentre il nucleolo vi si conservava tuttavia in lo- devole stato. . I tubi nervosi circostanti allo stesso focolare erano di aspetto finamente granu- loso ovvero opacati. Le analoghe alterazioni, cioè focolai di rammollimento simili al descritto, tro- vammo nella metà destra. SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 133 Esperimento XXIV. 25 Aprile 1874. In una piccola cagna barbone, dal pelo bianco, giovane, viva- cissima, procuriamo di tagliare i cordoni posteriori del midollo spinale all’altezza della prima vertebra lombare, L’animale immediatamente dopo cadde paraplegico; i suoi arti posteriori quindi divennero immobili (in estensione forzata), insensibili alle forti punture, e molto più caldi degli anteriori, sicchè esso non poteva stare a sedere e cadeva sul dorso. Tuttavolta mangiava col suo solito appetito. 26 Aprile. È alquanto migliorato; avverte ma appena, le irritazioni, che gli si ar- recano agli arti paraplegici; si alza per evacuare il ventre, e dà anche qualche passo, ma disordinatamente e vacillando, onde tosto si mette a sedere, 27 Aprile. Continua nel miglioramento, ed ha la temperatura degli arti paraliz- zati uguale a quella degli anteriori; sui primi inoltre le analoghe irritazioni del giorno precedente, gli producono vivo dolore. 10 Maggio. Sta in piedi lungamente, cammina ed anche corre. Però ha gli arti paraplegici ancora alquanto rigidi e vacillanti. Nei successivi giorni questi stessi fenomeni gli vengono meno, sicchè alla fine di maggio esso è completamente guarito. Or da una parte la rapida guarigione, dall'altra la mancanza d’iperestesia, fe- nomeno quest’ultimo che suole accompagnare la sezione dei cordoni posteriori del midollo, e delle corna posteriori della sostanza grigia, ci fecero supporre d’avere compresso il midollo, in luogo di reciderlo parzialmente siccome ci eravamo pro- posti. Né c’ingannammo, poichè ucciso l’animale (1’8 giugno) all’autopsia, nel midollo spinale apparentemente non trovammo nulla e coll’osservazione microscopica non vi notammo, che una discreta iperemia, la quale era soprattutto pronunziata nella sostanza grigia; della miellina libera riunita in masse di differente volume, ed un leggiero aumento numerico dei corpuscoli connettivali del nevroglio. In questi due ultimi esperimenti abbiamo avuto paraplegia con anestesia, la quale, siccome fu comprovato dall’autopsia, tenne dietro alla semplice compres- sione del midollo, e la quale, relativamente al treno sintomatologico , fu perfet- tamente simile alla paraplegia che vedemmo seguire alla sezione parziale dell’or- gano. Così essendo, noi riteniamo, che sia estremamente difficile, per non dire im- possibile, riconoscere dai sintomi, nei primi giorni che seguono l’operazione l’una dall’ altra queste forme di paraplegia, non esistendo segni differenziali fra la pa- raplegia prodotta da compressione, e quella cagionata da recisione parziale del mi- dollo. Un solo particolare, per distinguere l’una dall’altra queste due forme mor- bose, e che noi abbiamo trovato costante in altri casi, che sarebbe superfluo qui 134 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE riferire, è la rapidità della guarigione nella paraplegia da compressione; sicchè se lo sperimentatore non ha la pazienza di aspettare l’esito dell'operazione, corre ri- schio di fallire nella diagnosi. E noi, in uno dei due casi in parola, in cui giudi- cammo prematuramente, c’ingannammo, avendo preso la paraplegia da compres- sione, per paraplegia da recisione parziale del midollo, COROLLARIO 1. Nei cani in cui furono sezionati trasversalmente i cordoni posteriori del mi- dollo spinale, e le corna posteriori della sostanza grigia (regione dorso-lombare) si conservò la sensibilità di contatto e quella dolorifica; sicchè riteniamo, che così questa, come quella, sono trasmesse all’encefalo dalla sostanza grigia. 2, In quei cani ne’ quali rimasero illesi i cordoni posteriori, e vennero distrutti quasi tutti gli altri cordoni, e interrotta completamente la continuità della sostanza grigia, la sensibilità tattile, e la dolorifica vennero meno negli organi innervati dal moncone periferico del midollo; in conseguenza riteniamo, che i cordoni posteriori non siano i conduttori della sensibilità di contatto, e molto meno della dolorifica, 3. Vedemmo la paralisi, che segue alle lesioni complete ovvero incomplete della metà posteriore del midollo (regione cervicale, dorsale e lombare) in periodi più o meno lunghi, migliorare sensibilmente, e talvolta guarire completamente; il che era significato dallo ristabilimento dei movimenti non solo per la deaeoniaene e per la corsa, ma anche pel salto e per grattarsi, 4, Vedemmo pure ristabilirsi in parte i movimenti negli arti paraplegici, privi di senso, tutte le volte che del midollo rimase risparmiata una piccola porzione dei cordoni anteriori, e dei laterali omonimi, e che questa stessa fu attenuata dalla consecutiva sclerosi. Così una cagna, il cui midollo trovossi in queste condizioni all’autopsia, mostrò debolezza nei movimenti; sicchè camminava lentamente, e di- sordinatamente; talvolta però faceva alcuni passi ordinati, che tosto disordina- vansi specialmente se l’ animale cercava di accelerare il cammino. Però si grat- tava l'orecchio col piede sinistro. Da questo fatto quindi siamo condotti ad am- mettere che possono prodursi limitatissimi movimenti coordinati, malgrado gli arti siano assolutamente anestetici, 5. Vedemmo la paraplegia che tenne dietro alle sezioni della metà anteriore del midollo (inferiore negli animali), gradatamente migliorare, ed in ultimo gua- rire, al segno, che i cani arrivarono, con gli arti pelvici a coordinare i movi- menti per la deambulazione e per la corsa. E poichè questo fatto l’osservammo in molti animali, ci crediamo oggi in di- ritto di ammettere, che i cordoni anteriori e i laterali del midollo, nella loro fun- SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 135 zione si sostituiscano reciprocamente, in guisa che dove manca la continuità nei cordoni anteriori e nei laterali omonimi, l’eccitazione motrice volontaria passa dai laterali posteriori, e viceversa; sicchè dopo la recisione della metà anteriore del midollo la motilità più o meno completamente, e dopo alquante settimane si ri- stabilisce, 6. In seguito alle lesioni dei cordoni laterali d’un solo lato, oppure di ambedue i lati, alla regione lombare, avvenuta la cicatrizzazione, non potemmo riconoscere alterazione di sorta nei movimenti degli arti posteriori. 7. Nelle analoghe lesioni, ma alla regione cervicale, vedemmo i movimenti del torace e degli arti ristabilirsi; laonde riteniamo, che i cordoni laterali, alla re- gione cervicale, non abbiano speciale influenza sui movimenti della respirazione, e che in questa come nella regione lombare, possano essere sostituiti dai cordoni anteriori, e alla loro volta surrogare quest'ultimi, 8. In seguito alla sezione completa d’una metà laterale del midollo alla regione lombare vedemmo nei cani immobilità assoluta dell’arto posteriore corrispondente, A) contrario, in seguito all’analoga sezione, ma praticata alla regione dorsale, nei piccioni, vedemmo paralisi dell’arto corrispondente alla lesione, senza però assoluta immobilità dello stesso. Osservammo pure in questi animali il ristabilimento totale della motilità dopo l’emisezione incompleta. Riteniamo quindi che l’impulso motore volontario segue un tragitto diretto nella regione lombare del midollo, e parzial- mente incrociato in quella dorsale (almeno negli uccelli), 9. Nelle emisezioni del midollo, alla regione cervicale e dorsale, sia complete, sia incomplete, vedemmo non solamente conservarsi la sensibilità cosciente negli organi collocati indietro della lesione, e del lato corrispondente, ma bensi esage- rarsì (1); però non vedemmo mai anestesia completa negli organi del lato oppo- sto, dove osservammo invece ora diminuita, ora conservata allo stato normale la sensibilità; all’incontro, in seguito alle emisezioni con distruzione di tutta la so- stanza grigia centrale del lato opposto del midollo, praticate sui cani alla regione lombare, non vedemmo iperestesia, ma sì bene indebolimento della sensibilità nell’ar- to posteriore del lato leso, e conservazione di questa facoltà allo stato normale nel- l’arto opposto. Laonde riteniamo che le eccitazioni sensitive non siano trasmesse al cervello lungo la sostanza grigia del midollo per una via prestabilita, vale a dire per conduttori diretti in ciascuna metà del midollo, ovvero decussantisi completa- mente o quasi completamente, si bene da ambedue i lati indifferentemente, per modo che ove trovano intercettato il passaggio da un lato, giungono all’encefalo dall’al- tro lato del midollo, passando pella commissura grigia, 10, Dopo la sezione completa del midollo spinale alla regione lombare, non ve- demmo seguire disturbi della defecazione; e quindi riteniamo che la parte infe- (1) L'iperestesia la vedemmo durare quattro o cinque giorni nei cani, due o tre nei piccioni, ecol cessare di essa vedemmo ritornare il senso al primiero stato in ambo i lati. 136 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE riore dell’intestino, eccettuato ben'inteso lo sfintere dell’ano, almeno nei cani, sia in- nervata dal gran-simpatico, senza di che, colla paralisi degli arti addominali, si sarebbe avuta anche paralisi dell’ultima porzione del retto, 11, In seguito alla sezione totale, ovvero parziale del. midollo, alla regione lom- bare, non vedemmo fenomeni di paralisi nell’utero, e nella vagina. Questi organi funzionarono sempre come nello stato sano. Il che in quanto concerne i nostri e- sperimenti, ci autorizza a ritenere che i nervi sensitivi e motori dell’utero e della vagina, derivano dal gran-simpatico e non mai dai sacrali; poichè se provenissero da quest'ultimi, secondo credono molti, avremmo avuto, in uno colla paralisi degli arti pelvici, la immobilità dei detti organi. 12, Ad analoghe sezioni non segui sempre incontinenza di urina, e in quei casi in cui ebbe luogo, fu temporanea. All’autopsia poi trovammo sempre contratta la vescica ; riteniamo quindi che i nervi animatori della muscolatura vescicale e dello sfintere, ugualmente che quelli dell’utero e della vagina, derivino dal gran- simpatico, da dove anche la ragione che i movimenti della vescica si sottraggono al dominio della volontà. 13. Dopo la lesione del midollo alla regione cervicale (emisezione incompleta del lato sinistro, oppure del segmento posteriore del midollo), vedemmo paralisi dei muscoli involontarii della faccia, e specialmente dell’iride, analoga a quella che suc- cede alla sezione del gran-simpatico al collo; quindi crediamo con Budge e Woller che le radici di quest’ultimo al collo provengano dalla cennata regione del midollo, Vedemmo inoltre guarire tale paralisi in poche settimane, sicchè riteniamo, che le fibre radicali del simpatico cervicale paralizzate, possano essere sostituite da altre fibre dello stesso nervo. 14. In seguito a gravi compressioni arrecate al midollo (regione lombare) os- servammo in principio, paraplegia analoga a quella che segue al taglio posteriore del midollo, da cui la distinguemmo in seguito per la celerità con cui si ristabili la sensibilità, e la motilità. 15. Nei casi in cui fu interrotta la continuità della sostanza grigia centrale, non- ché in quelli nei quali fu interrotta la continuità delle corna anteriori, ovvero delle posteriori, sia sino in avanti, sia sino indietro del canale centrale, non vedemmo, dopo la guarigione, turbamenti nella motilità, In simili lesioni, e in qualunque al- tra della sostanza grigia, notammo d’ordinario come fenomeno immediato, aneste- sia, ovvero indebolimento della sensibilità, la quale vede»)\mo ritornare più o meno celeremente e totalmente, secondo la quantità della menzionata sostanza rimasta il- lesa. Nella discontinuità della porzione centrale della sostanza grigia, dopo la ci- catrizzazione vedemmo il senso ritornare allo stato normale; all’incontro, in alcuni casi dove la sostanza grigia dei due capi rimase in continuità per l’estremità delle corna sia anteriori, sia posteriori, ovvero di uno di essi, dopo la stessa guarigione la sensibilità non ritornò intieramente. Però con qualunque avanzo di questa so- stanza anche notevolmente sclerotizzato, non vedemmo mai intercettata la tra- > SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 137 smissione della sensibilità. Questa la vedemmo soltanto abolita dove la ricordata sostanza restò completamente interrotta, Pertanto siamo d’avviso, che nella so- stanza grigia del midollo non vi sono parti specialmente incaricate di condurre le impressioni sensitive, nè parti che esclusivamente trasmettono l'impulso mo- tore, ovvero concorrono di concerto con la sostanza bianca dei cordoni antero- laterali, alla trasmissione motrice cerebrale. Inoltre, che con qualunque avanzo di questa sostanza, sia anche sclerotizzato, resti in continuità l’asse grigio del mi- dollo, conservasi la sensibilità negli organi sottostanti alla recisione, dove hanno pur Inogo movimenti coordinati, se i cordoni anteriori ovvero i laterali riman- gono illesi, 16. Colla sezione incompleta dei cordoni posteriori e delle corna corrispondenti della sostanza grigia alla regione cervicale, notammo iperestesia di un solo lato del corpo con conservazione allo stato normale della sensibilità nell’altro lato. In un caso però osservammo iperestesia, malgrado i cordoni posteriori, e soli due terzi delle corna grigie, fossero rimasti illesi, Con che ci siamo convinti che la fisiolo- gia non conosce ancora esattamente tutte le parziali lesioni del midollo che danno origine all’iperestesia. 17. In seguito alle lesioni col metodo sottocutaneo, non trovammo mai nel mi- dollo sformamento, nè rammollimento, nè sensibili stravasi sanguigni, nè tampoco infiltri purulenti. E ciò anche in quegli animali che furono uccisi pochi giorni dopo l'operazione. Il che dimostra che le ferite del midollo, prodotte col metodo succen- nato non sono seguite da gravi fenomeni anatomo-patologici. 18. In tutte le lesioni di quest’organo trovammo costantemente sclerotizzate le labbra della ferita; però in ambedue i capi (cefalico e caudale), anche nella recisione completa non vedemmo mai la sclerosi oltrepassare 2 o 3 millimetri nel capo cen- trale e 5 0 GM in quello periferico; e nell’uno e nell'altro capo poi, essa si mostrò ugualmente in tutti i cordoni. Inoltre osservammo costantemente che quella parte del midollo, la quale non cadeva sotto il taglio, si sclerotizzava parzialmente, ma conservava le sue funzioni. 19, Nelle radici dei nervi rachidiani del capo periferico, immediate alla lesione di continuo, notammo costantemente, coll’osservazione microscopica, degenerazione grassosa dei tubi nervosi, la quale per lo più cominciava a manifestarsi dopo il 5° giorno dalla lesione, Inoltre, nelle analoghe radici, ma di animali che lasciammo sopravvivere per alcuni mesi all’esperimento, vedemmo atrofia di molte fibre ner- vose. Se non che dobbiamo pur notare, che nello stesso capo periferico o caudale, tanto la degenerazione grassa, quanto l’atrofia dei tubi nervosi delle radici spi- nali, furono sempre limitate alla radice del lato offeso. Vedemmo pure la dege- nerazione grassosa estendersi fino a due radici in sotto od indietro della lesione di continuo; però in queste ultime i tubi nervosi più che una vera degenerazione, pre- sentavano un leggiero aspetto granuloso. 'lrovammo costantemente allo stato nor- male, i tubi delle radici nervose del capo centrale immediate alla lesione. Giornale di Scienze Nat. ed Econ. Vol. XI. 18 138 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 20. Finalmente, in tutte le nostre vivi-sezioni, comprese quelle fatte sugli ani- mali che sagrificammo dopo il quinto mese dall’operazione, non ci fu dato verifi- care riproduzione della sostanza nervosa; invece vedemmo sempre riuniti i due capi del midollo per un tessuto cicatriziale comune; con questo di particolare, che nel midollo dei cani uccisi al dodicesimo e quindicesimo giorno, esso era costituito da cellule rotonde, ovali e fusiformi; in quello invece dei cani sagrificati più tardi del quarantesimo giorno, era formato in gran parte da tessuto connettivo fibril- lare, e da cellule fusiformi a lunghi prolungamenti, le quali ultime come le fibre, col loro grande diametro erano per lo più dirette trasversalmente all’asse dei tubi nervosi. SPIEGAZIONE DELLE FIGURE Le figure che seguono, furono disegnate dal vero; le macroscopiche, secondo un ingrandimento di una volta e mezzo; tutte le altre, meno talune, che cenne- remo nel corso di questa spiegazione, secondo un ingrandimento di 30 diametri; accoppiamento dell’oculare num. 2 coll’obbiettivo num. 2 di Hartnack. I preparati microscopici inoltre furono colorati con una soluzione di carminio ammoniacale. Tav. III — Fig. I. Metà sinistra del midollo spinale (regione lombare) di un cane. — 1. Lesione di continuo del cordone posteriore sinistro. — 2. Infossamento con distruzione di sostanza al punto di arrivo dell’arma feritrice. — 3, Canale cen- trale di apparenza molto più grande del normale, per un coloramento bruno fosco accidentale della parte centrale della sostanza grigia. Fig. II. Sezione longitudinale della metà sinistra del midollo spinale (regione cervicale) di un cane. — 1. Cicatrice avvallata, corrispondente alla superficie libera del cordone posteriore sinistro. — 2. Tessuto di cicatrice, il quale alla sua parte libera aderiva validamente colla dura madre, sicchè lo sfrangiamento che esso pre- senta è dovuto al distacco della dura madre. — 3. Contorno oscuro dovuto all’azione dell’acido cromico, visibile alla superficie di taglio. Fig. III, Tessuto cicatriziale giovane, ottenuto dal midollo spinale di un cane al 15° giorno dall’operazione dello stesso organo. Ingrandimento 230 diametri; ac- coppiamento dell’oculare num. 2 coll’obbiettivo num. 7 di Hartnack. — 1, 1, 1, Cel- lule fusate. — 2, 2. Cellule rotonde od arrotondate, divenute poligonali per la com- pressione che esercitano fra di loro, Fig. IV. Taglio trasversale del midollo spinale (regione dorsale) di un pic- cione, condotto a livello della cicatrice. La metà destra non è stata disegnata, poi- chè ad eccezione di un feggerissimo grado di sclerosi, essa non presentava nulla 140 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE di anormale, — 1. Metà sinistra completamente scomparsa e sostituita da tessuto cicatriziale fascicolato, ovvero reticolare. — 2. Canale centrale distrutto a metà. — 3. Metà destra. — 4. Cordone posteriore. — 5. Anteriore. — 6. Corno anteriore, 7 posteriore della sostanza grigia. Fig. V. Midollo spinale d’un cane (regione lombare), spogliato dai suoi involu- cri e veduto da differenti superficie-— A. Guardato dalla superficie addominale, — 1. Solco longitudinale anteriore. — 2. Capo periferico o caudale. — 3. Tessuto ci- catriziale anulare.— B. Veduto dalla superficie dorsale. — 1. Solco longitudinale po- steriore. — 2, 3. Come nella figura precedente, — C. Diviso in due metà uguali, e ve- duto dalla superficie di taglio. (Metà destra). — 1. Superficie anteriore od addomi- nale. — 2, 2. Canale centrale obliterato a qualche millimetro in distanza della ci- catrice. — 3. Cicatrice veduta dalla superficie di taglio. — 4. Capo caudale. Fig. VI. Midollo spinale d’ una cagna (regione lombare), spogliato dai suoi in- volucri, e veduto dalla superficie dorsale o posteriore. — 1. Capo cefalico. — 2. Pe- riferico. — 3. Cicatrice. I punti neri visibili in questa, rappresentano piccoli vuoti, che vi abbiamo rinvenuto, dopo che, il midollo era stato indurito. Fig. VII. A. Midollo spinale di un cane (regione lombare), spogliato dai suoi in- volucri e veduto dalla superficie dorsale. — 1. Ferita, come si presentava, dopo che esso erasi indurito, ed al 13° giorno dall’ operazione. — B. Metà sinistra del midollo A, secondo uno spaccato in direzione del solco longitudinale anteriore 0 inferiore. — 1, Canale centrale apprezzabile per una linea nero-fosca. — 2. Lesione di continuo veduta dalla superficie di taglio, Fig. VIII, L’analogo taglio della fig. IV, condotto ad un millimetro circa in sotto della cicatrice. — 1. Metà sinistra, quasi intieramente scomparsa, e sostituita da tessuto di nuova formazione, o cicatriziale. — 2. Piccolo strato di tubi nervosi scle- rotizzati, visibile lungo il solco longitudinale anteriore. — 3. Vaso tagliato in tra- sverso. — 4. Metà destra 6 sana. — 5. Corno anteriore, 6 posteriore. — 7. Canale centrale. — 8. Cordone posteriore, 9 anteriore. Tav, IV. — Fig. I. Taglio trasversale del midollo spinale (regione dorsale), di un piccione, condotto a livello della cicatrice.— 1. Metà sinistra.— 2. Cordone auteriore, 3 posteriore, sensibilmente ridotti e sclerotizzati. — 4. Metà destra o sana, che non abbiamo fatto disegnare intieramente; perchè non offriva nulla di anormale. — 5. Sostanza grigia. — 6. Corno anteriore, 7 posteriore. — 8. Cordone anteriore, 9 posteriore. — 10. Canale centrale. Fig. II, Lo stesso midollo della fig. VII A, della tav. III, rivestito dai suoi in- volucri, e veduto dalla superficie dorsale o posteriore. — 1, Dura madre. — 2, 2. Ra- dici spinali posteriori. — 3. Lesione di continuo, — 4. Aderenza della dura madre al midollo spinale, limitata all’orificio d’entrata dello strumento feritore. Fig. IM. Midollo spinale di una cagna (regione dorsale), spogliato dai suoi in- SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE 141 volucri, e veduto dalla superficie dorsale o posteriore. — 1. Capo cefalico. — 2. Capo caudale. — 3. Cicatrice lineare. Fig. IV. Lo stesso preparato della fig. Il della tav. III, — 1, Tessuto cicatriziale fasciculato. — 2. Reticolare. — 3, 3. Vasi. — 4, 4. Tubi nervosi in gran parte scle- rotizzati. — 5. Punto del tessuto cicatriziale intimamente aderente alla dura ma- dre rachidiana da cui fu staccato. Fig. V. Taglio trasversale del midollo spinale, disegnato alla fig. VI della ta- vola III, condotto a livello della cicatrice. — 1, 1. Residui dei cordoni anteriori, i quali sono sensibilmente sclerotizzati nella parte limitante il tessuto cicatriziale, — 2, 2. Avanzi dei cordoni laterali anteriori, anch’essi notevolissimamente sclero» tizzati. — 3, 3, 3. Avanzi della metà dorsale o posteriore, sclerotizzati di apparenza vagamente fibrillari. — 4, Tessuto cicatriziale reticolare di sostituzione di tutta la parte centrale.— 5. Vuoto dovuto all’accidentale distacco della parte centrale della cicatrice. Fig. VI. L’analogo taglio della fig. I, condotto a 2 millimetri circa in sopra della cicatrice. — 1. Metà sinistra sensibilmente atrofica. — 2. Metà destra o sana. Tav. V. — Fig. I. Taglio trasversale del midollo spinale (regione lombare), di una cagna, condotto a livello della cicatrice. — 1. Metà sinistra, — 2, Cordone poste- riore. — 3, 4. Tessuto cicatriziale. — 5, 5, 5. Corpuscoli di Gluge. — 6. Metà destra. 7, Cordone laterale posteriore, — 8. Cordone posteriore. — 9. Tessuto di nuova for- mazione di sostituzione al cordone anteriore destro, e laterale omonimo, — 10. Corno posteriore della sostanza grigia. — 11. Strato più esterno del corno anteriore. — 12, Tessuto embrionale o cellulare. Fig. IL Tubi nervosi degenerati in grasso ed atrofici, presi dalle radici dei nervi spinali, site immediatamente dietro o sotto la lesione di continuo, e prepa- rati a fresco. Ingrandimento 230; accoppiamento dell’oculare num. 2 coll’ obbiet- tivo num. 7 di Hartnack. — A, B. Tubi con degenerazione grassosa. — (0, D. Tubi atrofici, Fig. III Sezione longitudinale del midollo spinale (regione lombare), di un cane, condotta a livello della compressione. Ingrandimento come sopra. — 1. Vaso sanguigno considerevolmente dilatato. — 2, 2, 2. Globuli sanguigni stravasati. — 3, 3. Sfere granulose o corpuscoli di Gluge. — 4, 4. Nuclei liberi, Fig. IV. Taglio trasversale del midollo spinale (regione lombare), di un coniglio, condotto a livello della lesione di continuo, — 1, 1. Punti di entrata e di uscita dello strumento feritore, già cicatrizzati. — 2, 2. Avanzo delle corna posteriori della sostanza grigia, in cui, oltre alle cellule ganglionari, si vedono delle cellule gio- vani, rotonde granulose. — 3. Avanzo del corno anteriore destro, — 4, 4. Tessuto nervoso sclerotizzato, in cui si vede una quantità notevole di cellule rotonde, gra- nulose, nucleate. — 5. Tessuto di nuova formazione. — 6. Spazio vuoto avvenuto pel 142 SULLE FERITE DEL MIDOLLO SPINALE distacco accidentale del tessuto di cicatrice. — 7, 7. Cordoni anteriori, i quali meno una leggiera sclerosi, non offrono niente di anormale. — 8, 8. Cordoni posteriori, i quali come i precedenti offrono soltanto un leggiero grado di sclerosi. Tav. VI. — Fig. I, Taglio trasversale del midollo spinale (regione cervicale) di una cagna, condotto a livello della cicatrice. — 1, Cordone anteriore destro, 2 an- teriore sinistro. — 3, 3. Cordoni laterali anteriori. — 4, 4. Cordoni posteriori in gran parte distrutti e sclerotizzati. — 3, 5. Cordoni laterali posteriori. — 6, Tes- suto cicatriziale — 7. Continuazione del tessuto cicatriziale. — 8. Vuoto avvenuto per il distacco del tessuto cicatriziale. — 9. Corno anteriore destro, 10 anteriore si- nistro della sostanza grigia. — 11. Avanzo del corno posteriore. — 12. Canale cen- trale sformato. — 13, 13. Vasi tagliati trasversalmente. Fig. IL Taglio trasversale del midollo spinale (regione cervicale) di un cane, condotto a livello della cicatrice. — 1, Cordone anteriore sinistro, 2 anteriore de- stro — 3, 3. Cordoni laterali anteriori. — 4, 4, Cordoni posteriori. — 5, 5. Cor- doni laterali posteriori. — 6, 6, 6. Tessuto cicatriziale. — 7. Avanzo del corno an- teriore sinistro. — 8, 8. Avanzo delle corna posteriori, Fig. III, Taglio trasversale del midollo spinale (regione lombare) disegnato alla fig. Ill della tav. IV, condotto a livello della cicatrice. — 1. Avanzo del corno an- teriore sinistro. — 2. Avanzo del corno anteriore destro. — 3, 3. Cordoni anteriori, i tubi periferici dei quali si conservano in lodevole stato. — 4, 4. Cordoni laterali anteriori, in gran parte sclerotizzati. — 5, 5, 5, 9, 5, 5. Tessuto cicatriziale di so- stituzione del segmento, o metà posteriore del midollo, ATTI DEL CONSIGLIO DI PERFEZIONAMENTO DA GENNARO A TUTTO DICEMBRE 1875. Tornata ordinaria del 24 gennaro 1875 Presidenza del prof. Commendatore Corleo. Essendo legale il numero de’ socii, la seduta è aperta dal Presidente, Vien proposto a socio corrispondente il prof. Cusumano, Ad unanimità son eletti socii corrispondenti il prof, Sirena, il signor Briosi e l'avv. Finocchiaro Aprile. Il socio prof. Doderlein presenta un catalogo del Museo zoologico da Ini fondato chiedendone la pubblicazione. Il Consiglio delibera che prima si accerti Ja spesa abbisognevole. Lo stesso Doderlein presenta la fotografia di un pesce già mostrato al Consiglio nell’antecedente anno. Chiede infine che sia stampato, per presentarsi al XII Con- gresso degli Scienziati italiani in Palermo, un catalogo di Storia naturale. Fattasi la discussione su questo argomento, alla quale prendon parte i professori Inzenga, Cuccia ed altri, il Consiglio si dichiara contrario. Tornata ordinaria del 4 marzo 1875 Presidenza del prof. Commendatere Corleo. La seduta è aperta dal Presidente col numero legale, Si ricevono i ringraziamenti dei nuovi socii corrispondenti De Betta, Briosi, prof, Sirena ed avv. Finocchiaro Aprile. Il prof. Caldarera interpella sull’invio del giornale ai corpi scientifici stranieri e nostrani, sembrando che alcuni fascicoli non sieno ad essi arrivati. Dopo una di- scussione alla quale concorrono i socii professori Paternò, Gemmellaro, Fasce, Sam- polo, Piccolo, Doderlein, Corleo, il Consiglio raccomanda al Segretario di sorvegliare la spedizione del giornale, e prega il prof. Pisati a fare un catalogo dei libri che sì ricevono in cambio dagli altri corpi scientifici, autorizzandolo alla spesa neces- saria per detto catalogo e per la legatura dei libri stessi, Tornata straordinaria del 27 marzo 1875 Presidenza del prof. Comm. Corleo, All’Assemblea legalmente riunita il Presidente comunica essere stato accordato dal R, Ministero di Agricoltura Industria e Commercio un sussidio di L. 1000. 144 ATTI DEL CONSIGLIO DI PERFEZIONAMENTO Sulla proposta del Presidente, il Consiglio delibera di continuarsi le pratiche presso il detto Ministero perchè sia riconosciuto che il Consiglio di Perfezionamento abbia dritto agli stessi assegni che aveva l’Istituto d’Incoraggiamento pregando i socii Cannizzaro, Blaserna e Tommasi, non che l’onorevole Comm. Luzzatti, per cooperarsi presso il Ministero per la risoluzione favorevole, Il socio prof. Cuccia legge i titoli del prof. Vito Cusumano per essere eletto socio corrispondente. Tornata ordinaria del 30 maggio 1875 Presidenza del prof. Commendatore Corleo Aperta la seduta col numero legale, il tesoriere prof. Piccolo presenta i conti da aprile 1874 a tutto marzo 1875 ed il Consiglio li approva. Il Presidente comunica una lettera del Comm. Luzzatti sulle pratiche da esso fatte presso il Ministero di Agricoltura Industria e Commercio in pro del Consiglio, Il Consiglio stabilisce d’invitare coloro che han pubblicato memorie nel giornale, a darne un breve sunto acciocchè si possa presentare al Congresso XII degli Scien- ziati. Si nomina una Commissione per preparare i rapporti dopo raccolti tutti i sunti, Il prof. Inzenga propone ed il Consiglio accetta che si spedisca circolare dal Presidente a tutti i socii, per dire se abbiano comunicazioni da fare al Congresso, Il prof. Fasce comunica alcune osservazioni sui movimenti del cuore. Si discute su questo argomento dal detto Fasce e dai professori Sirena e Piccolo; e quindi vien pregato il prof. Piccolo ad istituire dell’esperienze sul medesimo. Tornata ordinaria del 25 agosto 1875 Presidenza del prof. Commendatore Corleo Si apre la seduta all'ora 1 p. m. assumendo le funzioni di segretario il più gio- vane de’ socii per l’assenza del segretario e del vicesegretario, A proposta del Presidente si delibera che sia stampato un elenco di tutte le memorie pubblicate nel giornale del Consiglio per presentarlo al Congresso degli Scienziati, invece dei sunti delle memorie che gli autori non han fornito, Il Presidente apre la discussione sul fatto che il Consiglio provinciale ha tolto dal suo bilancio il sussidio di L. 1000 dovuto al Consiglio di Perfezionamento. Vi _prendon parte i professori Corleo, Ikuggieri, Albanese, Cacciatore, Federici e Finoc- chiaro, Si constata non esser vero ciò che fu asserito in Consiglio provinciale, cioè che ad esso non sieno stati mandati i volumi del giornale, e son pregati i due socii Consiglieri provinciali Albanese e Cacciatore a dimostrarlo al detto Consiglio col registro delle spedizioni alla mano. Si dimostra altresi il dritto del Consiglio di Perfezionamento al sussidio, ed è pregato il prof. Ruggieri a stendere un ri- corso al Prefetto per farlo mettere tra le spese obbligatorie. Si affida al Presidente l’incarico d’insistere presso il Ministero di Agricoltura In- dustria e Commercio per la sistemazione del sussidio obbligatorio, senza del quale il Consiglio non può continuare i suoi lavori, MEMORIE DELLA SOCIETÀ DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI On the comparison of certain theories of the solar structure with observation by S. P. Langley, Director of the Allegheny Observatory ("). In memoirs already published (1), allusion has been made to the interest which would attend studies of the almost unknown interior of the umbrae of sun-spots, and of forms there which owing to the relative darkness are hitherto nearly un- described, and allusion has also been made to certain so-called « crystalline » shapes seen at times, and which are especially associated with large spots and periods of great disturbance. Doubtless owing to the difficulty of seeing appearances so delicate, these « cry- stalline » types have never been minutely delineated , and it has been naturally assumed that their existence lent some confirmation to the views of those who re- gard the photosphere, as the luminous covering of an incandescent fiuid, and con- sider spots as deposits of cooling matter, more or less analagous to the scoriaceous deposits of terrestrial volcanoes. M. E. Gautier has in a very interesting communica- tion to M. Faye (2), referred to these forms, and to my description of them. They are indeed so remarkable and at first sight so apparently confirmatory of the views alluded to, that only after long study I have been led to think them not so much assimilable to the products of cooling upon a liquid surface, as to certain cloud forms of our own atmosphere. In fournishing material for a public examination of these details, whose study is so eminently instructive, it is necessary, as has bean already remarked, (since pho- tography cannot yet seize them), to make drawings in which the single aim of the designer is to set down with a minute fidelity, specific forms; aiming in short, much more to produce a piece of accurate topography, than a picture; while it is on stu- dies made of this minute exactness that discussion will be most profitable, their reproduction for the press is a work of so much labor that this kind of illustration (*) Vedi note a pag. 7. (41) Aînerican Journal of Science, february 1874. Royal Astronomical Society's Notices, march 1874. (2) Comptes rendus, may 418, 1874. Giornale di Scienze Nat. ed Econ., Vol. XI. — 1875. 4 2 MEMORIE DELLA SOCIEFA” will probably remain unusual, The annexed steel engraving (tab. LIX) from studies made at the Allegheny Observatory, chiefly with the full aperture (13 English inches) of its Equatorial has been prepared by the Kind furtherance of Prof, George F. Barker of Philadelphia its execution being secured at the hands of an engraver who has done his work with peculiar fidelity and skill. I trust it will be accepted as a means of putting the reader in a certain sense in the place of the observer, and enabling him to himself directly compare theory with the facts of observation, It is from sketches taken on the 23*1 24th and 25t" of december 1873 of the eastern extremity of the great spot then nearing the centre of the Sun, and about 12° south of the solar equator. It is called a « typical spot » because (since the details conld not be completed at a sitting), it is less an accurate outline of what could be seen at any one moment, than an assemblage of the different types it presented, in their proper connection. The whole then is taken from observation, but while the details of the photosphere etc. have been supplemented from other studies, everything in the main body of the spot is the most literal transcript I could make of specific penumbral and umbral forms. The Sun had been hidden here for some days before the 23” of december, when the sky cleared diselosing a spot of more than usual size. Although a daily re- cord of the solar surface is maintained at the Allegheny Observatory the weather for some weeks before had interrupted it so capriciously that I am unable to say with certainty what the age of the spot was when it suddenly presented itself. Unquestionably however it had at this time already passed through the initiatory stage of its formation, and had entered on that in which the forms seen earlier, have commenced to become segmented or distorted, while still retaining character- istics which show the type from which they have sprung. (A). Attention was first directed to that dark interior, in which Dawes discerned still darker shades, he called nuclei; as the unusual size of the spot and the ir- regularity of shade in the umbra, seemed to favor their investigation. Aided by special optical devices, there became visible to close attention, forms which ap- peared to be affiliated to the better known ones of the penumbra, which were studied also, and a description of a part of whose characteristics, interesting pe- rhaps in their bearing upon solar theories follows. (B). It was observed. 1, That the now well known « filaments » of the penumbra, and those (still to be described) of the umbra, were all disposed in curves. These curves might be described in general as portions of rude spirals, since while there was such a va- riety as to make classification difficult, this spiral type was as a whole, beyond any question the dominant one. This and the characteristic forms of the outer pe- DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 3 numbral edge, elsewhere partly described, bear witness to the existence of a force, or perhaps I should say the component of a force, directed in a general sense to the centre of the spot; while at the same time the absence of a common direction of rotation, and the existence even of distinctly marked opposite flexures in the same filaments, show the complexity of the action which has been at work. (0). 2. An appearance which deserves remark is this. It has long since been obser- ved that the interior border of the penumbra is commonly brighter than its exte- rior, but the hitherto unrecognized cause is here shown, in a general tendency of these singular obiects, the filaments, to grow progressively brighter toward their extremities. It should be noticed that it is not only here meant that these grow brighter at the inner edge of the penumbra, but that the many filaments not long enough to reach wholly across the penumbra, and whose ends in this case lie partly down its slope in every case show the same tendency, so that it is diffi- cult to resist the impression that these extremities have a general disposition to turn upward and to appear as though lifting their points above some obscuring medium. (D). 3. In this connection we may best study the umbral forms previously referred to, about which so little is hitherto known, owing to the darkness in which they are involved, That this darkness is only relative has been long surmised, and I have found by direct experiment that when all extraneous light is excluded, except that from the « blakest » part of the umbra, this proved to be not only intrinsi- cally bright, but insupportably intense to the naked eye. By the optical devices referred to them, I have been able to look within the Sun to some limited extent or farther at least below the surface than is commonly seen. Thus armed, we find that the reddish-brown masses within the umbra, are resolved into filaments, ana- lagous to the penumbral ones; like them disposed in curves, and like them appa- rently in planes, whose direction is usually approximately horizontal. Here also we see that these umbral filaments, grow brighter toward their extremities, which appear as if curling upward, their ends thus occasionally furnishing that appea- rance of isolated bright points in the umbra which has been abready observed. Leaving these for the moment let us consider what was on the whole the most remarkable feature of the spot; a plume-like appearance in its lower portion (1), which in connection with adjacent peculiar curves presented forms of what I have called the « crystalline » type (E). The impression that agencies like those which mould the delicate crystalizations of water have been here engaged, is a natural one, and has been expressed before, the term « Photospheric Crystal » having apparently been used by M, Chacornac as long ago as 1853. This part of the spot, if any, would seem to justify the remark of M, Gautier that the modi- (4) Seen in the lower portion of the drawing. i MEMORIE DELLA SOCIETA” fications of certain spot forms recall rather the effects of mineral or saline depo- sits, than that of the action of whirlwinds. They may certainly be said to re- mind us of such deposits but is it by a true analogy, or by a superficial resem- blance? If we look closer; — if we increase our telescopic power; — we find that tilaments which elsewhere possess a scarcely sensible magnitude, become here of immeasurable fineness, and lie, not so much at the sharp angles of a crystalline deposit, (as they with lower powers seem to do), as like finely carded wool. We may be in doubt whether to treat these « plumes » as part of the penumbral or um- bral structure, their brightness seeming to affiliate them to the former, while on minute examination, their fibres may yet be discerned prolonged through the um- bral shade and rising again (apparently) above it, in the luminous points just re- ferred to. The resemblance seen here then is rather to the filamentary types found in the chromosphere, and which no one questions are purely gaseous. There is fre- quently remarkable symmetry displayed in these forms, but very rarely as much as in the present example, which was the most regular I have ever seen. The balance of its parts around a central axis, was almost as exact as in a sculptured ornament, and here again the regularity of certain erystalline forms is suggested. The « plume » however whatever it may be, is evidently an integral structure not due to the casual union of heterogeneous elements, and was found on measure- ment to be (approximately) 20” in length and 10" to 12” in width. Are we prepa- red to admit the existence of a body properly analagous to a « crystal » covering over ten times the area of Europe? Even on the Sun where everything is enor- mous this taxes belies. But once more, the extremely attenuated filaments of the « plume » do not appear to lie in any single plane. The great length of nearly 10000 English miles, through which they apparently extend, is a curtate distance, or that in which we see them as projected on the apparent plane of the solar disc. If I do not misinterpret the indications given by the brightening ends, {hey can hardly lie spread upon the surface of a liquid, or upon any single sur- face whatever, — they bend down and vp. All through the umbra are to be no- ted similar appearances; we seem to look down through increasing depths, but as far as vision extends, without coming to any liquid or solid floor — always down through volumes of whirling vapor (« whirling » if we judge from their forms, which, are disposed as if by vortical action), and grow fainter till lost to sight at an unknown depth below the surface. Speaking then without reference to any hy- pothesis it seems to me that the resemblance to crystalline structure though I agree that it is striking, does not appear to be more than superficiall We have at certain rare intervals remarkable cirrous clouds in our own atmosphere, whose resemblance to these forms is equally close, and in which I think we may see not only a resemblance but an analogy. Some of these rarer cirrous types of our own sky, which I have studied in connection with solar forms, might so far as external appearance went, certainly be fancied to display crystalline action as DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI d clearly as any frost-figure on a window. Yet we have no difficulty in secing that in this case the eddies of our own atmosphere have been in some way a principal cause. (F). While recognizing the danger of pushing too far conclusions drawn from terrestrial analogy, I should then (pending a more complete study of these appca- rances) regard them as most nearly typified by certain clond-forms of our own atmosphere. This spot, presented other interesting types not here referred to, but I may mention in support of previous observations, that in the upper portion of the pe- numbra just below where a considerable part of the photosphere was islanded, the sudden and abrupt change of direction of the filaments, marked the apparently unmistakeable passage of one cloud stratum over another. This disposition was also marked elsewhere in the spot, whole banks of clouds moving one over the other so as to forma terraced appearance. (6). In very many other spots, this movement of one stratum over and frequently at right angles to another has been recogni- zed, so that after long study I have felt justified in elsewhere formally announ- cing it as an ascertained fact, observed not in an isolated instance but as a ge- neral characteristic of the solar surface whose features are thus again assimilated to atmospheric ones in some degree like our own, From the preceding fact of observation it appears that the follwing conclusions may be drawn, 1. Without prejudice to the important considerations on which its distinguished author has framed the theory of the exixtence of a liquid or viscous solar shell it seems to me, speaking simply as an observer, that from what has been stated of the appearance of umbral forms such a shell or crust must if it exist be at a di- stance below the surface of the photosphere considerable even with reference to the dimensions we here deal with, 2, It seems difficult to reconcile the bright sharply defined inner penumbral edge, and the regular structure discerned in the umbra, with another view in which this umbra is a sort of staguant pool, formed by cold vapors or clouds which have settled there after depressing the general surface by their weight till the penum- bral slope is determined. So much of the early hypothesis of Herschel as regards the umbra as an opening (however made) through which we look into a non-lumi- nous interior of the Sun extending everywhere beneath the photosphere seems com- mon to views, which differing widely elsewhere, agree on this point, with these observations rather than with the views peculiar to Father Secchi (1), (4) «...il solo errore dell’illustre osservatore (I. E. Herschel) fu di estendere la massa oscura su tutto il globo sotto la fotosfera, mentre in realtà essa non forma che pezze o chiazze assai li- mitate.» — P. Secchi, Memorie degli Spettroscopisti, agosto 1874. 6 MEMORIE DELLA SOCIETA” 3. Finally it seems to be little more than a summary of the facts of observa- tion already rehearsed to say that traces of a vortical action are found throughout the spot, and especially in the umbra. The theory which regards cyclonic or vor- tical action as a prominent agent in determining the forms we have studied, ap- pears then to be here in closer accordance with observation than the former, As the substance of the present article was written before Father Secchi’s re- marks appeared in the August Memorie it was originally prepared without re- ference to the question raised there, and without any special reference to the cyclonic theory, and it is in no sense meant as a complete expression of opi- nion on those several points in connection with which Father Secchi has done me the honor to cite my name. As one of the few who have used an instrument of adequate power in the particular field of research in which a large part of his labors have lain, I am more able than most, perhaps to appreciate his eminent qualities as an observer. When however he states that longer study of the sun than I have yet given will change my views upon the theory of M. Faye, I may remark that those views were not emitted so hastily, or on such light grounds as to be readily altered, for they were the result of several years of observation, with an instrument of greater power than that Father Secchi employs. Doubtless before adopting conclusions in any way differing from those reached by one whose ability as an observer deserves such respect, I was bound in every way to ve- rify the grounds on which these conclusions rested. If what seem to me the facts of observation, conducted, and still continue to conduct me, to views in many ways differing from those which he maintains, in opposition to distinguished Italian and French astronomers; I have less hesitation in trusting to observations which agree more nearly, with their views, from the belief that no personally cherished hypothesis, has subjected me to that unconscious bias in the collection and in- terpretation of facts, against which common experience shows that even eminent ability is not a certain protection. (I). Allegheny, Pennsylvania, December 29th, 1874, DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 7 Note del P. A. Secchi all’articolo precedente. ll P. Secchi rivedendo questa pubblicazione ha creduto di far cosa grata ai lettori con apporvi qualche nota, tanto per far vedere l’importanza de’ suoi lavori, quanto per rettificare qualche idea che viene a lui attribuita, e che non è veramente come esso la pensa. L'importanza di questo scritto è somma perchè si erano in questi ultimi tempi Jevati dei dubbî sulla verità e la precisione degli antichi disegni del P. Secchi e della loro interpretazione. Si vedrà che se lo strumento di Roma è di minore grandezza di quello di America, non gli cede però in bontà, e le princi- pali cose qui enunziate erano state già da lui descritte, talora perfino cogli stessi termini, La conferma che risulta così alle anteriori scoperte è superiore a quanto possiamo desiderare, Restano certamente al signor Langley i vantaggi di una mag- giore apertura, che portano la risoluzione filamentare a un grado più minuto di quello a cui erasi arrivati da lui, e una delicatezza di disegno che solo un emi- nente artista può eseguire. Queste osservazioni si daranno in un prossimo articolo. (A) La macchia studiata qui dal signor Langley comparve nel Sole piccola assai al 20 dicembre 1873; al 18 dovea essere all’orlo e avea sopra uno o due pennac- chi di-cromosfera. Essa al 20 era formata di due gruppi di piccoli nuclei sepa- rati che si erano ingranditi quasi del doppio il 22, e comparvero congiunti da una catena di pori. Al 23 continuò l’ingrandimento, e diventò molto nera e mutata as- sai nel suo interno il 24: continuò con grandi mutazioni il 25 in cui si trovò di viso e mutato assai il 2° nucleo, Al 25 questo era un tritume formato di nuclei più piccoli, e questo tritume continuò nel 26, e la catena di piccoli pori che era tra i due nuclei principali, divenne più larga e formossi di molti piccoli nuclei, Al 17 non era più tatta l’area della macchia che un ammasso vastissimo di pic- coli nuclei intralciati in mille guise di penombra e fotosfera, Così durò pel 28, 29 e 30. In questo giorno essa arrivò col primo nucieo all'orlo, e benchè il tempo fosse sfavorevole, pure si potè farne osservazione spettroscopica, che mostrò fiamme vive sull’orlo corrispondente. Al 31 si fece l’osservazione spettroscopica completa, e si notarono vivissime fiamme, nubi ecc. nel punto in cui la macchia corrispon- deva all’orlo, ma essa era invisibile per lo stare proprio sul ciglio stesso. Questa macchia fu proprio uno de’ casi più opportuni a dimostrare le eruzioni che le ac- compagnano : e pure essa era allora nella fase di discioglimento, Quando l’osservò il signor Langley essa era proprio nel suo parosismo più forte. Vediamo cou pia- cere che le sue osservazioni appoggiano inaspettatamente le nostre deduzioni, I 8 MEMORIE DELLA SOCIETA” moti vorticosi da esso osservati sono proprio simili a quelli da noi descritti nel Soleil nella grande eruzione del luglio 1866, pag. 40, fig. 22, e pag. 58, fig. 35 prima edizione. (B) L'autore non indica quali siano i mezzi attivi usati per vedere dentro le mac- chie, oltre il polariscopio noi abbiam trovato utile a ciò il piccolissimo diaframma usato da Dawes. (C) Se si osservi la figura del Soleil num. 22, pag. 40, si vedrà da quanti tram- busti sono animate le macchie in formazione. La figura del signor Langley, è una con- ferma in tutto della nostra: essa è ammirabilmente disegnata e incisa con infiniti dettagli secondo la pura verità. (D) Questa osservazione conferma ciò che noi abbiamo detto nell’opera citata, e il maggior chiarore che fu notato da noi. Il signor Faye tacciò questi nostri dise- gni da immaginarii, ma il signor Langley ci dà ragione e nel fatto e nella spie- gazione. (Sole, pag. 53). (E) Su questi cristalli noi abbiam sempre protestato, e fatto rilevare che essi non sono che piccoli cumuli talora staccati affatto, e talora connessi con lingue più esili quale è il caso qui esaminato dal siguor Langley. (F) L’analogia di questi cirri atmosferici colle protuberanze idrogeniche è fuori di dubbio, e noi ne abbiamo più volte notata la similitudine e mostrata l’analogia coi finti getti a fiore. Quindi nessuna difficoltà a credere che simile configurazione possa aver la materia dentro le macchie. Quanto al rialzo delle punte nelle correnti della penombra se ne ha un saggio nella fig. 37 del Solez/, pag. 60. (G) Noi abbiamo segnalato pure queste apparenze e l’incrociamento de’ filamenti, Vedi la fig. nei Comptes rendus. (H) In un prossimo articolo daremo gli schiarimenti necessari a quanto dice qui il signor Langley. DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 9 Sul precedente articolo del signor Langley Nota del P. A. Secchi. (Vedi Mem. degli Spettr. Ital., pag. 4, e fine pag. 5). Il signor Langley dopo aver descritto le apparenze da sè osservate nell’interno delle macchie, a pag. 5 conclude che esse difficilmente possono conciliarsi colla mia idea che la macchia sia formata da un bacino (a pool) di materia stagnante quale io concepisco esser le macchie, ecc. (V. l'articolo precedente). . Ammiratore dei bei disegni del signor Langley tanto più, quanto io stesso ho maggior pratica in questi studî, non posso però lasciare senza osservazione que- sto periodo dell’illustre astronomo. — Egli qui mi attribuisce una idea incompleta sulla natura delle macchie che non è punto la mia. Lungi dall’ammettere che la macchia sia solo un bacino pieno di materia stagnante senza azione verticale, come esso mi attribuisce, io ho sempre ammesso le eruzioni come causa e come accom- pagnamento delle macchie. Ora le eruzioni non sono formate da uno stagnant pool. Che questa poi sia la mia vera idea lo mostra la lunga polemica sostenuta col signor Faye, e che io ho bruscamente interrotta soltanto quando il celebre acca- demico si è permesso di adoperare espressioni tali da far capire che non vi era più di mezzo la scienza, ma la persona. . L’equivoco del signor Langley nasce dal non aver fatto attenzione che nelle mac- chie io ho distinto due periodi principali, che la lunga osservazione mi ha fatto distinguere sempre e da gran pezzo. Cioè: 1° il periodo di formazione, 2° quello di calma e di sedimento, o chiusura. Nel primo periodo hanno luogo le eruzioni senza restrinzione; quindi i moti vor- ticosi, gli arricciamenti delle correnti, ecc. Le osservazioni del signor Langley nella macchia da lui descritta tanto questa volta che nelle precedenti, cadono proprio nel periodo del parosismo eruttivo, come rilevasi dalla storia della macchia da me disegnata e descritta nella nota A, pag. 7 dell’articolo precedente, Le fasi da lui descritte sono vere, ma non sono le sole. Cessata la eruzione sottentra una inva- sione calma della materia lucida sulla oscura, ove questi grandi arruffamenti non appariscono più, almeno in quelle proporzioni gigantesche. Egli è solo in questo periodo che io ho detto esser esse pozze di materia vaporosa assorbente, invase dalla fotosfera circostante, la quale materia lucida sovrapponendosi alla oscura, Giornale dì Scienze Nat. cd Econ. Vol. XI. — 1875. 2 10 MEMORIE DELLA SOCIETA” giustifica in qualche modo l’idea di Herschel. Ma ognun vede che ciò che ho detto del 2° periodo non potrebbe mai dirsi del primo, ove regna invece una agitazione enorme. Inoltre io non rammento di aver proprio detto che la sudetta massa oscura sia stagnante; credo di non averlo detto, perchè sarebbe parola poco propria di una materia gassosa che naturalmente sta sempre in qualche agitazione, sopratutto nell’atto che si mescola ad un’altra massa sopravveniente. Siccome la questione tra me e il signor Faye era appunto pel caso principal- mente delle macchie in periodo di calma, perchè realmente solo nell’epoca di calma possono in qualche parte verificarsi le apparenze su cui il Faye fonda la sua teo- ria, quindi io non accennai all’ altra fase, su cni non cadeva quistione. Che se mi si chiedesse in genere il mio sentimento per tutto intero lo sviluppo delle macchie, non avrei che a ripetere quanto fu detto da me in numerose pub- blicazioni, Invece di tale ripetizione sarà forse più opportuno riprodurre qui quanto io leggeva non ha guari all’ Accademia Tiberina di Roma, nel 15 febbraro, dove raccolsi in modo più breve Ie mie idee su questo punto, Ecco quel tratto che più c’interessa in quella lettura : = Per giudicar bene di un oggetto è mestieri vederlo sotto più punti di vista, I geometri si contentano di due principali la pianta e l’alzato. Dalla sola pianta male può formarsi il concetto di una casa, di una montagna, di una macchina; ci vuole ancora l’alzato, sia di fronte, sia in sezione. Senza questi due elementi, nulla si capisce, e bene spesso necessita anche un terzo elemento, cioè qualche veduta prospettica. Ora le macchie solari fino a questi ultimi tempi non si erano osservate che in pianta. Si vedevano bensi grandi movimenti in queste chiazze ‘nere del disco so- lare, ma sempre in un piano e come in pianta. A grande stento soltanto, e per veduta prospettica, si era riconosciuto che in molti casi questo nero si sprofon- dava dentro la massa lucida, formando nella fotosfera l’effetto di una cavità. Ma non essendo nemmeno questo carattere costante, faceva che molto confusi fossero i pareri degli scienziati. Il vedere una sezione verticale, uno spaccato di queste macchie coi comuni stru- menti era impossibile, e quindi restava un vacuo enorme nella loro teorica. Fu solo in questi ultimi anni che io concepii speranza di avere questo secondo elemento di giudizio: ed ecco come. Dopo le bellè scoperte del signor Janssen, e la maniera indicata appresso dal signor Zoellner di vedere le protuberanze solari in pieno sole, collo spettroscopio a fessura allargata, non che dopo i primi studii così importanti del signor Respighi, io cercai di studiare più da vicino la relazione tra le macchie e le protuberanze, E perciò munito di molta pazienza intrapresi un lavoro, se non di genio, certa- mente di fatica, cioè quello di sorvegliare con attenzione le macchie in rapporto DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 11 colle protuberanze solari, studiando queste allo spettroscopio e quelle al cannoc- chiale. Mi accinsi adunque all’ ardua impresa di disegnare le une e le altre ogni giorno, e sono già quattro anni di questo lavoro che sono compiuti, Ogni giorno chiaro si è fatto da me, o dal mio collega il P. Ferrari, il disegno delle une e delle altre, ed eccovi i risultati ridotti in compendio, Una lunga esperienza ci ha dimostrato che le prominenze solari spettroscopi- che possono dividersi in due specie: le une leggiere e deboli che sono puramente idrogeniche, le quali si presentano indifferentemente su tutti i punti del perimetro del disco solare, benchè a preferenza nelle regioni delle facole: le altre vivaci e brillanti che sono composte oltre l’idrogeno di vapori metallici diversi, come sodio, magnesio, ferro, calcio, titanio ecc. Ciò premesso, ecco ciò che ho notato. Primo: Ogni volta che al bordo orientale del sole si vede spuntare una grossa eruzione di vapori mettallici, si è sicuro che il di appresso si vedrà comparire una macchia. Dico il di appresso, perchè real- mente allora la macchia non si vede. Essendo allora il raggio visuale tangente alla superficie solare, la regione nera per noi è invisibile: solo si vede come in un alzato la massa materiale che sta sopra di essa sollevata sull’orlo solare. Se talora pure vi ha macchia vicino all’ orlo stesso nel luogo di eruzione (a meno che non sia enormemente alta) essa non viene da quella macchia, ma da un’al- tra che le sta dietro e che viene a comparire in tutta la sna estensione il giorno appresso. Secondo: Le stesse apparenze si hanno al tramonto delle macchie; cioè, sul luogo del lembo corrispondente alla macchia si hanno eruzioni più o meno vive, Però qui vi è una particolarità, degna di attenzione, ed è che talora in esse manca l’eruzione, e se pure vi è l’idrogeno, manca la parte metallica. Una attenta discussione ha provato che le macchie prive di eruzione sono quelle che hanno già compito il ciclo di loro evoluzione durante il passaggio sul disco, e che arrivano all’orlo nel periodo di quiete e di prossima chiusura, Lo stesso accade all'orlo orientale, ove talora le macchie entrano improvvise e sono soltanto corredate di agitazione idro- genica. Per lo più però queste si chiudono rapidamente, a meno che visibilmente non venga una crisi che le rinnovi, Questi due fatti pertanto comprovati dalle osservazioni di quattro anni formano un nuovo elemento che prima noi non avevamo per giudicare della.struttura delle macchie, Non credo dunque che sia andare al di là de” fatti il concludere immediatamente « che vi è un nesso tra le eruzioni metalliche, 0 fiammanti come le chiama il signor Spoerer, e le macchie. » Ciò non è che esprimere il fatto stesso in ter- mini generali, Di più non deve aspettarsi che ogni macchia che presentasi agli orli abbia sempre eruzione metallica sopra di sé, anche per un’altra capitale ragione, Le eruzioni non sono permanenti, ma per lo più intermittenti e quindi può accadere che l'osservatore non se ne accorga, trovandosi a fare l’osservazione in un momento 12 MEMORIE DELLA SOCIETA” di quiete. Quindi è che le eruzioni sono accompagnate da macchie, ma non sempre le macchie da eruzioni, Posso poi corroborare questa correlazione col fatto importantissimo che ci viene rivelando la paziente osservazione: cioè che diminuite e cessate le macchie, sono diminuite e sparite le eruzioni metalliche. Talché ora il Sole essendo spesso senza: macchie o solo con piccolissime, ci fa desiderare le belle eruzioni metalliche che tanto ci hanno divertito ed istruito negli anni trascorsi (1). E per fino le idroge- niche sono ridotte a pochi e piccoli getti che appena meritano di essere ricordati, colle facole pure rare e piccolissime. Così mentre nel 1871 e 72 le protuberanze erano almeno 15 o 16 al giorno, ora sono appena 5 o 6, e talora 2 o 3 soltanto piccolissime. Ma stringendo più il ragionamento, e cercando qual sia questo nesso tra le eru- zioni e le macchie, lo troviamo facilmente confrontando i fenomeni spettroscopici presentati dalle eruzioni all’ orlo del sole e dalle macchie sul disco solare: cioè, dai fenomeni mostrati in alzato con quelli veduti in pianta. L’ eruzione che noi vediamo, se è di puro idrogeno, la macchia non si fa: si hanno invece le sole facole che per lo più sono all’orlo accompagnate dall’idrogeno. — Per la macchia ci vogliono i vapori metallici, Ora noi sappiamo che uno strato di vapori metallici collocato tra noi e il Sole assorbisce la sua luce: uno strato di sodio è così opaco, che collocandone un pezzo ardente avanti la fessura dello spettroscopio diretto al Sole, onde la sua luce cada sullo strumento filtrata attraverso il vapore del metallo, non solo si rinforzano le righe D, ma si trasformano in zone larghissime che si estendono a distanza di 100 e più volte Ia distanza delle due righe del sodio stesso. D'altra parte, tutte le macchie danno nello spettro le righe del sodio molto dilatate, rinforzate e sfumate, appanto come lo strato suddetto posto artificialmente davanti al Sole. La conclusione adunque che scende necessaria da questo esperimento si è — che l’allargarsi sulle macchie delle righe del sodio nasce da uno strato di vero sodio, che ivi si trova, e questo non può esser che quello stesso strato che lo spettroscopio indicava trovarsi espanso in alto sopra la macchia stessa quando essa era all’orlo. Quello che dico del sodio ditelo del ferro, del magnesio, del calcio e degli altri me- talli, le cui linee spettrali vedonsi brillare luminose nelle eruzioni sulle macchie all’or- lo, ma che arrivate queste nel mezzo del disco creano l’assorbimento a norma del prin- cipio stabilito da Kirchhoft, e sul quale riposa tutta l’ analisi spettrale del Sole. Questo secondo genere di fatti può riassumersi così in termini generali: « Una « massa di vapore che trovasi su di un punto solare sollevata sopra la fotosfera, «apparirà lucida fuori dell’ orlo solare, ma colla rotazione dell’ astro quando sia (1) Dopo letta questa memoria, avemmo una bella conferma di quanto ho detto. Ai 17 com- parve all'orlo orientale dopo tanto tempo una bella eruzione : la macchia non si vedeva ancora: il dì appresso fu nuvoloso, ma l’altro seguente una bellissima macchia si vide entrata sul di- sco tanto che il calcolo della rotazione provò la sua identità colla eruzione veduta. DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 13 « interposta tra la fotosfera e l’occhio dell’osservatore vi produrrà un assorbimento, « che diminuendo la Iuce fotosferica darà luogo a ciò che noi diciamo macchia, » L’origine delle macchie è pertanto sufticientemente indicata da queste due catego- rie di fatti che vi ho brevemente esposti e (poichè noi vediamo questi getti vapo- rosi lanciarsi al di sopra della superficie solare), tutti e due si riassumono nell’unica conclusione seguente: Le macchie sono dovute a delle eruzioni di vapori metal- lici usciti dall'interno del Sole, Afferrato così il principio generale sulla formazione delle macchie, si presentano adesso varie questioni parziali. E primieramente : come spiegansi i moti intestini che gli astronomi notarono nelle macchie ? La risposta è facilissima. Bisogna distinguere tre fasi principali delle macchie: 1° la loro formazione; 2° il periodo stazionario; 3° quello di chiusura. Nel primo periodo di formazione, si hanno le eruzioni nella massima loro violenza: quindi possono vedersi dentro esse come in pianta tutti que’ moti turbinosi e quei vortici che l’osservazione diretta ci mostra in alzato all'orlo del sole, I disegni di questi movimenti in pianta ed in alzato non possono farsi contemporaneamente è vero, ma considerata bene la legge del loro andamento, e conosciuta che essa sia, dal moto in pianta può dedursi quello in alzato e viceversa. Ora adesso tutti sanno che vortici spaventosi formino spesso le protuberanze. Alcuni distinti astronomi fondandosi solo su quello che avean veduto in pianta, han concluso che le macchie erano vortici o cicloni dove la materia era assorbita e discendente. Noi aggiungendovi l’osservazione di alzato dove vediamo la materia sorgere turbinosa e a vortici intricatissimi, ne concludiamo che essi sono bensi vortici, però non di assorbimento, ma invece di eruzione, Infatti i vortici ciclo- nici hanno un giro fisso, e costante opposto nei due emisferi, Nelle eruzioni solari al principio delle macchie non vi è legge di direzione, e spesso i già formati ri- tornano indietro come abbiam verificato con misure dirette in molti casi. Così i fenomeni si spiegano colla massima facilità. Chi getta un occhio sui disegni da noi presentati nell'opera Le Soleil, vedrà quanti vortici noi ivi abbiamo indicato in pianta: potevasi fino al 1868 dubitare che cosa essi fossero in senso verticale o di alzato: lo spettroscopio ci ha dato la chiave, e sappiamo che da que’ centri sorgono come immense fontane che formano getti di ogni specie, ora a spira, ora a parabola, ora a spade, ora a cumuli! Ma le eruzioni non sempre si sfogano in alte regioni: spesso sono basse vivis- sime e quiete, e rassomigliano a un ardente braciere di carboni senza fiamma: queste masse compatte sono appena alte quanto la cromosfera, e di molte non ne vediamo che il chiarore che illumina la cromosfera, perchè il loro livello è al di- sotto della cromosfera stessa, Tra le innumerevoli osservazioni di protuberanze ne ho una che avea tutto l’aspetto di un’alba a sole nascente: non mancavano nè i raggi divergenti e rettilinei, nè le nubi! essa fu osservata contemporaneamente 14 MEMORIE DELLA SOCIETA" a Roma e a Palermo. In questi casi la massa assorbente è bassa e quieta e non presenta più i moti turbinosi, Questa costituzione delle eruzioni in alzato corrisponde a quella fase delle mac- chie in pianta che diconsi quiete o nucleari. Nelle prime fasi le materie oscure e lucide sono mescolate a intricatissimi filamenti, come io notai da gran tempo, e ultimamente ha confermato nei snoi ammirabili disegni il signor Langley; nelle seconde invece si presenta la macchia in forma di cratere con una massa cen- trale di materia oscura, e la massa Incida circostante che tutto intorno per fila- menti e correnti converge a riempire quell’area, affluendo come richiede il miscu- glio de’ gaz a diversa temperatura e di diversa natura. Le correnti di un gaz che si mescola ad un altro gaz, sono riuscite ad alcuni incredibili e perciò han sup- posto lave liquide ecc. Questi tali non hanno mai fatto attenzione all’ovvio feno- meno di un lume spento, i cui disaggradevoli fumi si alzano in colonne esilissime, che vanno circolando quali finissimi fili in mezzo all’aria. Nelle nubi abbiamo spesso fenomeni analoghi; quindi tali filamenti possono benissimo formarsi anche nel sole; e tanto più credibili riescono, in quanto che un filamento di un solo secondo in arco sarebbe largo 715 chilometri! onde quelli che noi diciamo filamenti, se mi- surano 5 o 6 secondi, sottendono parecchie migliaia di chilometri in larghezza, L’eruzione continuata però di nuova materia, benchè placida, impedisce che le correnti affluenti possano riempir quel vano, e la massa accorrente si scioglie e si mescola alla materia eruttata formando quell’aspetto radiato che costituisce le pe- nombre, Questa fase delle macchie solari imita quelle placide eruzioni de’ nostri vulcani, in cui la lava si presenta alla bocca del cratere, e si scarica senza tumulto di getti, nè formazione di pino fumoso, : Cessata che sia questa emissione il cono da noi si chiude, e tutto finisce. Così nel sole: le macchie arrivate a questo stadio in cui cessa l’emissione, la fotosfera lucida chiude tutto, e il nero sparisce. Ecco adunque la naturale spiegazione del fatto fondamentale enunciato in primo Inogo, e della sua differenza col secondo, cioè : « Tutte le grandi eruzioni danno macchia, ma vi sono macchie che non pre- sentano eruzione; » quest’ultimo accadrà quando la macchia o sia in una fase di placida emissione di gas, o sia questa già finita, e resti solo il prodotto della emis- sione precedente, il quale a guisa di massa più densa e più fredda si deponga sulla fotosfera, e vi formi una conca, più 0 meno stagnante, che a poco a poco si discio- glie. 11 lodato signor Langley, ha preso dunque abbaglio quando ha detto che io riguardo la macchia come una pozza di materia stagnante : io non ho detto questo in genere, ma in un solo caso, cioè in quello che ha luogo quando la eruzione è cessata, cioè nel secorido e terzo periodo della macchia; nel primo io anzi ammetto una violentissima azione verticale, quale appunto si conviene alle eruzioni. E qui è appunto dove mi trovo imbarazzato a rispondere a’ miei critici: cioè al signor Langley che mi rimprovera di non ammettere azione nel senso verticale, e al signor Faye che mi rimprovera di ammetter le eruzioni, che egli non vuole, ma DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 15 che io vedo e disegno, — Lasciando ad cessi l’incarico di accordarsi fra loro, io dirò, che la mia maniera di vedere è doppia, secondo che ho detto: ma che ciascuno dei due signori parla come se io avessi una maniera sola, ed estendendo a tutto l’uno dei due concetti parziali, mi rimprovera di non ammetter l’altra parte, mentre realmente io le ammetto tutte e due, i Anzi, dirò, io credo possibile una terza cosa, ed è appunto l’idea di Kirchhoff e di Galileo: vale a dire che la macchia può nascere da una nube di vapori me- tallici sospesa e anche alta sopra la fotosfera. 0h qui davvero parmi sentir gridare questi signori alla contraddizione: come? voi che tanto avete combattuto per soste- nere che le macchie sono cavità, ora poi dite che sono in alto e formate da nubi? — Non è questo un brutto contraddirvi9? Rispondo: se la contraddizione derivasse da ciò che ho riconosciuta la prima opi- nione per erronea, io non mi vergognerei di ritrattarmi, studiando io per imparare e non per sostenere una idea scappata, e riconosciuta poi senza sufficiente fondamento. Ma il caso non è questo. Qui dico che contraddizione non esiste: e lo provo, Abbiam veduto che per formare una macchia basta che una massa di vapori me- tallici sia posta fra l’osservatore e la fotosfera. Questa massa può esser dunque: so- spesa in alto, e farvi l’uflicio assorbente voluto da Kirchhoff: ma dico che può anche stare in basso, e però per la sua densità e peso specifico (e sappiamo che questi vapori metallici sono più pesanti degli altri gas) può essa sommergersi almeno in parte dentro lo strato fotosferico. Dico in parte, perchè la parte che sovrasta sa- rebbe sempre per noi invisibile coi cannocchiali, come è il caso di cui ci occu- piamo,. Allora la parte di questa massa immersa, tenendo luogo di un certo volume di fotosfera, vi determinerebbe una cavità, e questo è il caso appunto che mostra l’esperienza. Essa dice che le macchie crateriformi hanno eruzioni di poca altezza, e perciò la massa assorbente deve essere sprofondata in gran parte sotto al livello della circostante fotosfera. Ma l’esperienza dice pure che sé vi è il famoso fatto del restringimento della penombra dal lato del centro del disco, che forma il cri- terio prospettico dell’esser esse cavità, questo però non essendo costante, benchè frequentissimo, se ne conclude che realmente spesso esse masse sono depresse sotto al livello fotosferico, ma che nol sono sempre. Quindi può darsi il caso che la nube dei vapori assorbenti sia tutta o in massima parte sopra la fotosfera, ce così la macchia non presenterà più il suddetto fenomeno del restringimento, Quando si è detto che le macchie sono cavità, ciò non si è detto nè provato, se non per quelle che diconsi crateriformi; la proposizione essendo affermativa non ha mai virtù di negare la possibilità del caso contrario, Però una qualche cavità nella fotosfera sempre deve esistere, perchè, come dissi, le materie eruttate pro- venendo dall’interno dell’astro devono avere una certa radice al di sotto del li- vello generale della fotosfera. Ma ciò non impedisce che le materie eruttate pos- sano formar macchie anche stando sospese nella atmosfera solare. Resterà all’os- servazione il decidere quale è il caso pratico. E l'osservazione ha già deciso; perchè ha provato che il primo caso si verifica 16 MEMORIE DELLA SOCIETA” per lo più nelle macchie calme, il secondo nelle agitate, cioè al momento dell’eru- zione, ove le masse sono lanciate per impulso ad enormi altezze, ma ivi però non si fermano, ed invece ricascano visibilmente o si sciolgono. Siccome queste eru- zioni hanno luogo in una massa fluida ed in massima parte gassosa, e iu cui re- gnano correnti diverse, quindi esse possono traslocarsi seguendo queste stesse cor- renti che animano la massa generale, Così si spiegano i moti propri scoperti nelle macchie, senza ricorrere alla teoria dei cicloni, quali regnano nella nostra atmo- sfera, i cui fenomeni non si verificano punto nelle macchie, Dove la natura può e deve esser sì varia, perchè vogliamo noi imporre de’ limiti, e circoscriverne i casi? Sarebbe ciò una imperdonabile leggerezza. Che se noi ab- biamo spesso insistito a preferenza sopra qualcuno di questi casi, lasciando gli altri da parte, ciò è derivato dalla natura delle questioni che si trattavano: que- stioni spesso parziali, e dirette contro qualche altra particolare opinione, nei quali casi come è solito, si scelgono gli argomenti più opportuni, e sovente ad hominem; ma non per questo intendiamo limitare la nostra maniera di vedere ad una sola classe di fatti, E quando si tratta di fare una teoria generale del fenomeno, la- sciando da parte queste cose dobbiamo esporre tutto il nostro pensiero: e così sono levate tutte le contraddizioni apparenti. Ammettendo che le macchie siano conseguenza delle eruzioni, si spiegano molte altre particolarità importanti. Tale è per esempio il rilievo della fotosfera attorno alle macchie, che è indicato dalle facole, e che già avcanmi fatto sospettare che vi fossero le eruzioni anche prima che lo spettroscopio ce le rivelasse. Lo spet- troscopio però c’insegna che le facole vanno d’accordo piuttosto colle eruzioni idro- geniche, e che cessando queste diventano rare anche quelle come accade attual- mente. Nel 1871 e 1872 si aveano corone di eruzioni decise attorno ai poli, ed erano accompagnate da corone di facole. Sparirono queste e quelle tutti e due insieme, Le facole si estendono a grandi distanze dalle macchie, e così appunto fanno le eru- zioni idrogeniche le quali si estendono a grandi distanze dalle emissioni metalliche, le quali sono sempre molto più ristrette e solo proporzionate alla grandezza della macchia propriamente detta. È naturale che la materia fotosferica affluente al luogo donde sorge dall’interno l'eruzione, trovi una resistenza dai gas che sorgono, e quindi si arruffi e si sol- levi. Così io avea spiegato il ringagliardirsi della luce dentro le macchie all’orlo de’ nuclei, attribuendo questo fenomeno al sollevamento (redroussement) delle cor- renti affluenti. Ma un distinto astronomo, il signor Faye, mise dei dubbi sulla pre- cisione de’ miei disegni in genere, e quindi anche di questi. Ora ho però il pia- cere di vederli confermati dalle osservazioni fatte dal signor Langley, il quale ha verificato tutte le mie descrizioni e i disegni, e anche esteso in qualche cosa più oltre le mie indagini, fornito come è di più potente strumento. Nei fatti siamo noi due perfettamente d’accordo, e solo è da deplorare che egli abbiami attribuito una idea che non è realmente la mia, rapporto all’interpretazione, poichè anche in que- sta conveniamo egualmente, purchè si distingua l’epoca delle fasi delle macchie, Ù DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 17 Accennai che le facole vanno d’accordo colle protuberanze; devo qui aggiungere però che non è ancor ben chiaro il loro nesso. Finora l’ipotesi più probabile mi pare questa: là dove escono getti idrogenici, anche la fotosfera deve esser in tu- multo ed agitazione, e sollevarsi al disopra dello strato assorbente de’ vapori me- tallici bassi che coprono tutto il sole, e che è assai sottile, come sappiamo : quindi deve essa apparire più luminosa. Iuoltre dove esce l’idrogeno esso caccia i vapori assorbenti dal suo posto, ed essendo esso trasparentissimo in proporzione, lascerà veder più lucida la fotosfera stessa. Ma ripeto che questa è finora una congettura. = Fin qui la lettura, Ho voluto portare per esteso questa lunga citazione, perchè mi dispensa dal ri- spondere ad altre parti dell’ultimo paragrafo del signor Langley. Solo soggiungo che io non dissi mai, nè intesi mai di dire che le conseguenze del signor Lan- gley fossero appoggiate sopra leggieri fondamenti. Dissi soltanto che col tempo esso si persuaderà che oltre le eruzioni violente su cui principalmente sono cadute le sue osservazioni, vi è un altro stato di cose che presenta fenomeni ben diversi, Qui non può recarsi offesa all’osservatore : se esso sono alcuni anni che osserva il sole, non è minor tempo che l’osservo io, ed esso concederà che le scoperte non sono sempre in proporzione del diametro dell’obbiettivo adoperato. Benchè da 25 anni io studii quest’astro non credo averne esaurito lo studio, e bisogna pur dire che se Ie cose descritte dal signor Langley sono delle, esse però in fondo non sono nuove, ma dei dettagli di cose da me dette prima le cento volte. Le eru- zioni e i moti spirali non li ho mai negati, e io sono stato dei primi a pubbli- carli con esattezza, quando il signor Langley e il signor Faye non si occupavano di questa quistione. Ma quando ho veduto che dietro le misure degli angoli di po- sizione delle lingue dentro le macchie, la loro rotazione non era continuata, ma si arrestava dopo alcune ore, o alcuni giorni al più, anzi spesso tornava a gi- rare indietro, allora conclusi che non erano i cicloni del Faye. Non sono adunque in ciò contro il signor Langley perchè ammetto i moti turbinosi; ma sono contro il signor Faye che li vuole ciclonici, colle leggi delle rotazioni destre e sinistre delle nostre correnti atmosferiche. Se il signor Langley oltre il fare bei disegni avrà la pazienza di misurare gli augoli delle rotazioni delle macchie troverà che non ebbi tutto il torto in dire che uno studio più continuato gli avrebbe fatto co- noscere qualche cosa di più. Ripeto che non sono in questione i moti vorticosi, ma piuttosto le loro teorie : io li attribuisco ad eruzione, Faye ad assorbimento di gorghi: tra noi due è Ja questione: il signor Langley è fuori e i suoi fatti non sono capaci di dar ragione nè a me, nè al Faye; ma piuttosto favoriscono le mie idee coll’ammettere ancor esso una azione verticale che io non ho mai negato in genere, e solo detto che non esisteva in certi casì speciali, Schiarite così le mie idee il signor Langley non mi troverà suo avversario, ma bensi suo sincero ammiratore, Giornale di Scienze Nat. cd Lcon., Vol. XI. — 1875. 3 = £ o re ne a (2 sr) rr aa | = cont gr Sit dana FISSE 6 I T I 6 i/ T ehi! = Asca eri SI I G 9 6 i G I 6 ai i SR lg oe 6 6 I 6 I G 8 L L/ v iu cera a = calo , For the angles of position I constructed a figure thus, deriving it, graphically and I obtained : First contact at 136° 40' from the Nort point toward W. Second 302 50 » » Third 146 45 » » Fourth 312 40 » » and as it was recommended in. the instructions to study. the spectra of the cusps before and after totality, I obtained by another graphic construction the angles of position of the extremities of the different phases corresponding to certain ti- mes before and after totality in such-a-manner: that the slit of the spectroscope could be adapted easily as a tangent or normal to these point at the will of the observer. The following is the series of thise angles BEFORE TOTALITY AFTER TOTALITY, M. T, Upper Cusp Lion M. T. Upper.Cusp Lower. Cusp o» 3 38 115° 159 1% 28.38 797° 201 » 13 38 100, 173 »_ 38 38 93! 219: » 23 38 89 183 » 43 38 36 232 » ‘3938 80 T9.]: ». 53 38 28 241 » 43 38 72 200 209 3,98 19 250) » ‘D9 38 62; 208 » 13 38 10 259 d 3.38 53 217 » 23 38 359 268 » 13 38 40 228 », 383% 34% 27%, » 18 38 25 241 ‘è 43:3$, 330 295; » 21 38 2 257! DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 39 All the angles were ‘counted from the north point of the solar disc ‘towards the west, II, The elements regarding the particular points of the Eclipse having thus been determined. it remained to determine the local time, and that was the more ne- cessary in order that the photographic plates might be prepared at the proper time, The only instrument the mission had at Camorta was an altazimuth theodo- lite brought by Captain Waterhouse from Calcutta, a small instrument but of ex- cellent construction. Not being able to remain on shore durinig the night I was obliged to'make use of the sun alone. The following are the results of the ob- servations I was able to make before the Eclipse, each observation comprising at lest 10 appulses of the limb of the sun corresponding to the following means, Camorta 22° april 1875 Chronometer Wiffin Height of the Sun Saras 2206 dir. 58° 7' 45” 9 23 36.70 inv..53.59 35 M. 9 15 49,64 M. 52 3 40 Parallax 0” 5 Refraction = 42 4 iMean time of the observationi ». . . . 9% 322 8598 Ohronometer time. +... 00» ni è 9 15 49,64 Correction for Wiffin +. . + ++ 16 19,34 5t: april 1875 Chronometer Wiffin. Height of the Sun de 210 592 dir, 24° 9' 15” 7 38 14.58 nv. 289 55 M. 7 30. 5.25 M. 26 ‘9 35 Parallax = 80 Refraction = 117 1 Mean time of the observationi ». è è». è. 75 462 7566 Time by chronometeri +. +. +. ». +7:30 6,25 Cortrection for Wifin . . . .+ 16 2.41 40 MEMORIE DELLA SOCIETA” consequently the daily rate of the chronometer =+- 5° 80 that is to say very nearly the daily rate that the chronometer had at the time of our leaving Cal- cutta, viz. + 5533 with a correction of — 2% 515 14 on the mean time of Cal- cutta at noon of 10t* march 1875, which correction taken to the meridian of Ca- morta, gives a correction little difference from that we had found by observa- tion. The morning of the 6°" april I compared the other chronometers with the Whif- fin, and so prepared the times of the four contacts for each chronometer which would be used by the observers. The times were the following Chronometer I contact I IN IV 1221 5° 400 85 7 442 TAR] 8 29 48 1937 2 18 26 343 è» 3 47 30 9 8 6 1272 5 38 23 7 2 59 1 727 8 28 3 2070 10 50 3 0 14 37 019 7 139 43 Wiftin 11 41 46 1 6 20 1 10 50 231 26 III, Before the Eclipse I endeavoured to make spectroscopic observations of the chro- mosphere round the whole limb, but I only succeded in doing so on the mornings of the 4! et 6* april, as will be seen in the plate LXIII ; the Sun was almost entirely free from protuberances which was in favour of the special object of the expedition to examine the light of the corona. In the morning of the 6° at the angle 102° I saw bright flames which appeared to indicate an eruption; but af- ter having finished the examination of the limb all had disappeared and with tho narrow slit I saw no reversed lines beyond the ordinary ones of hydrogen: I also obtained the same result in other parts of the limb. IV, The first contact recurred just about noon with the sun at only two degrees from tho zenith and consequently it was not possible to observe it with my te- lescope I therefore observed the first contact with a small 2” telescope and the same was done by M. Loder with another telescope of very nearly the same po- wer. The first contact was noted by me at 11" 42% 475 by the Wiftin chrono- DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 41 meter and by M." Loder with the same chronometer at 11h 42% 455, The corre- ction of the chronometer being + 15" 55542 the times become, Tacchini. ae ele LIS 4234 Loder. . . o. . L) . . ‘ . 11 58 40.4 that is to say 1" 088 after the calculated time, and seeing that the commence- ment of the Eclipse was noted after a small portion of the lunar disc had been saw, the commencement of the Eclipse appears to have corresponded fairly well with the time calculated for the chronometer. At the commencement of the Eclipse the sky was quite clear at the zenith, but shortly afterwards a light haze formed, and a solar halo could be seen the forerunner of the bad weather which was about to conceal the totality of the Eclipse from us. In fact heavy clouds came up from the N. W. and at half pas- sed 12 the sky was already entirely covered. Even with these clouds the gradual lessening of the light was sensible and the phenomenon was most marked on certain distant points, which reflected towards us a little solar light of the horizon. When the totality approached below at the horizon there were no clouds, and the sky was of a deep orange towards the west and bleu to the East, a very curious contract with the darkness we had above. l'he time of the totality arrived. I remained close to my instrument as did the other observers, although I was already convinced that all was lost. Towards the end of totality I gave a glance at the very dark sky and noticed that the totality of the Eclipse finished very nearly as I had calculated. A short time at- terwards an officer of the steamer M, Cox who in concert with captain Waterhouse had noticed the following times for the commencement and end of totality. Chronometr Birchall 1222 Commencement of totality. +. +... 7% gm 85 Fudeorioraliya n. AL Duration of totality . . . Ù ‘ . . . » 4 38 The correction of the chronometer being 5% 402 42% we have Commencement of totality . +... , 1% 222 215 End of totalità abie iarien cite ast Lav 101267 59 that is to say, a time only slightly differing from that calculated. Giornale di Scienze Nat. ed Econ., Vol. XI. — 1875. n 42 MEMORIE DELLA SOCIETA” After such a sad combination, the only hope remaning. was to observe the spe- ctra of the cusps after totality : but the clouds persistenily remained. in: front. of. us and the sun only showed itself occasionally, but just for a few seconds and with haze. Only at 20 minutes before the. end of the, Eclipse the clouds. passed away towards the east and the Sun came out clear. The phase was already too small, but I immediately directed the spectroscope to the upper cusp placing the slit normal at the edge of the Sun; in this condition when the cusp entered a very beautiful band or bandle of rays was seen, as in small telescopes, but wea- ker, and laterally the chromosphere was finer than in the morning with full sun- light, that is to say much more detailed, and I would even say higher. At this moment narrowing the slit I examined all the spectrum and was able to see the reversed lines of magnesium 1474 K, and the 4 ordinary between d and F that is to say the same lines as are seen at Palermo almost every day; which shows how many things might have been seen in the cusp a little before and a little after totality. The end of the Eclipse was noted by me with the spectroscope at the following time by Wiffin, the seconds being counted by my mechanic Cagnato. End of the Pelipse. +». +. 2% 31% 4550 Correction. . Ù SR ART, 0». » 15 54.7 2 47 39.7 M» Loder and Pedier observed the end of the Eclipse by projection with, the: same telescopes as were used for the commencement and, they noted the following times with the chronometer 1222 End of the Eclipse . . . .. 85 282 595 Correction . LÌ . . L) L) . . 5 40 42 End: sic. at ele ati ZAR VA MOL Ian e that is to say 38 seconds after me; this difference is similar to that found at Muddapur between the contact of Venus observed with the spectroscope and in the ordinary way. If bad weather has prevented us from making any observations of totality I thrust that our colleagues in Siam will: have had a complete. success, but in any case Governement should not decline to give assistance to such expe- ditios, and I am convinced that photography, the spectroscope, and direct obser- vation can still give very important results on the physical, constitution of the Sun. Caleutta, 21 april 1875. P. TaccHini DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 43 Oltre di questo rapporto consegnato al Governo in Calcutta e spedito alla So- cietà Reale di Londra, conseguai anche un disegno di un’ aureola teorica, come probabile a. vedersi durante l’ ecclisse totale di sole, dedotta dalla posizione dei pianeti: la sua forma è quella figura I della. tavola LXII: questo disegno lo feci in Camorta servendomi di una projezione celeste prestatami dal signor Loder: la totalità essendo per noi andata perduta e non avendo finora ricevuto alcuna de- serizione del fenomeno osservato in altre località, così nulla possiam dire sulla somiglianza o disaccordo fra il nostro disegno e ciò che si vide. Intanto crediamo utile di riportare. qui quanto scrisse fino dal marzo 1871 il prof, Serpieri sull’ipo- tesi da Ini emessa circa una relazione fra i pennacchi luminosi del sole e le po- sizioni dei pianeti. Egli così si esprime: « Alcuni pensano che i pennacchi luminosi, che irraggiano dal sole nel tempo del suo totale oscuramento, siano un fenomeno ottico prodotto nell’atmosfera ter- restre dai raggi solari che passano fra le scabrosità del contorno della luna: al- tri li credono vere e reali pertinenze del sole, e più precisamente un seguito e quasi una, diffusione delle fiamme rosate : altri li riguardano come pioggia di stelle cadenti, o, come correnti di, materia cosmica che viene a precipitare nel sole : al- tri cominciano a sospettare che siano, aurore elettriche solari simili alle nostre aurore boreali, « Nell’ecclisse del 7 agosto 1869 l’ americano, Young scopri nella corona solare alcune righe spettrali brillanti, che. Winlock aveva già notate nelle aurore bo- reali, e in particolar modo fu certo di avervi scorta la riga 1474 di Kirchhoff, la quale è del, ferro (Les Mondes, t. XXI, p., 601). Tale riscontro, che forse fu fatto anche ultimamente dagli, Italiani in Sicilia, dà gran valore all’ipotesi elettrica, a cui, mostrasi, assai, favorevole 1’ astronomo G. B. Donati. Mi sia permesso di dire che, senza pensare affatto a questa ipotesi, quando io vidi nell’ ultimo ecclisse il singolare colore e fulgore dei pennacchi, che erano di un bel bianco latteo molto potente, ma insieme temperato e senza bagliore o scintillazione, subito mi octorse di paragonarlo alle tinte dolci e profonde che piglia l’elettrico in un gas molto rarefatto, e lo dissi molto somigliante al bianco delle radiazioni dell’ultima aurora del 25 ottobre 1870. (Relazione delle osservazioni fatte da Serpieri e Buffa — inviata alla Commissione governativa). « Posta come molto probabile la natura elettrica dei pennacchi, ripensiamo che vi sono stretti legami di dipendenza tra le modificazioni incessanti della superfi- cie solare, manifestate dalle macchie, e le condizioni elettriche della terra ma- nifestate dal magnetismo e dalle aurore boreali. Se ciò avviene per la terra, V’i- stesso sarà certamente per gli altri pianeti. Ma tutte le specie di azioni della ma- teria sono sempre reciproche. Se adunque il sole induce effetti elettrici nei pia- neti, in un modo che ormai si palesa come diretto e immediato, è da credersi 44 MEMORIE DELLA SOCIETA” che i pianeti tutti operino essi pure effetti elettrici nel sole. Quindi viene natu- rale e legittimo il sospetto che i pennacchi, almeno i meglio distinti e pronunciati, siano aurore elettriche, non svolte in virtù delle sole condizioni del gran lumi- nare, ma eccitate e favorite dagli influssi dei pianeti; e di più, che quelle au- rore non siano liberamente ondeggianti e vaganti in balia delle sole forze solari, ma abbiano a prendere determinate posizioni e direzioni in corrispondenza del luogo dei pianeti. È questa la nuova ipotesi che metto in campo con le altre; e, come facilmente si comprende, essa può ridursi alle proposizioni seguenti : « 1, I pennacchi, o coni luminosi, osservati negli ecclissi totali, sono reali e so- stanziali pertinenze del sole, e non già fugaci parvenze nate nella nostra atmosfera. « 2, Esiste intorno al sole, fino a distanze stragrandi, della materia ponderabile allo stato di estrema tenuità, come già pensavano Grove e altri. «3, Come il sole opera effetti elettrici sulla terra, così la terra e gli altri pia- neti operano effetti elettrici nel sole. «4, Le aurore solari possono sorgere sia per le forze intrinseche del sole, sia per forze estrinseche, o per le loro azioni riunite. « 5. Le forze estrinseche vengono al sole specialmente dai pianeti, « 6, Perciò vi sarà spesso una relazione tra le onde o i raggi più salienti delle aurore solari e le posizioni dei pianeti. Un pianeta può chiamare a sè un pennac- chio, e un pennacchio può accennare un pianeta. « È però ben naturale che la relazione che io dico non si manifesti sempre in maniera semplice e diretta, come fu, per esempio, nell’ultimo ecclisse per rispetto a Saturno, che un bel pennacchio era tutto disteso nel piano condotto dall’occhio per il sole e per quel pianeta, e Saturno venne fuori a mostrarsi in cima a quella vaga emissione. La superficie solare non sarà sempre in favorevoli condizioni per dare grandi scariche elettriche, ed anche potrà nascere una composizione di molte forze interne ed esterne, per la quale i raggi aurorali del sole sian rivolti al centro di un gruppo di pianeti, o soltanto vengano incurvati e deviati verso qualche pia- neta più potente o più vicino, » DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 45 Osservazioni spettroscopiche del sole fatte nel 1874 dal prof. T. Bredichin. In questa memoria terza, che l'illustre direttore della specola di Mosca ci ha in- viato, ed inserita nel volume II degli annali di quell’osservatorio, l’autore riporta le osservazioni da lui fatte nei mesi di maggio, giugno, luglio, agosto, settembre ed ottobre 1874, riguardanti le macchie, le facole e le protuberanze solari. Il Bre- dichin dice che in questo anno (1874) l’attività del sole non fu maggiore di quella del 1873: Je eruzioni energiche si sono presentate più raramente, in corrispon- denza della mancanza di aurore polari, Le protuberanze furono oeservate dal Bredichin nei giorni 8, 9, 11, 12, 14, 18, 20, 22, 24, 28 maggio; 3, 4, 18, 25, 26, 27, 28, 29 giugno; 3, 5, 7, 8, 11, 18 to iero e OI 1214 15, 160521, 29927 ‘agosto; 3.5) 6,5% 811, 15, 16, 17, 19, 21, 22, 23, 25, 27, 29 settembre; 3, 4, 5, 7, 8, 9 13 ottobre, e i disegni dei bordi sono riprodotti in quattro tavole in rosso. Dà inoltre la de- scrizione e posizione delle macchie e facole in vicinanza del bordo, mostrandone la relazione coi fenomeni della cromosfera. Per le facole fa cenno di un’apparenza osservata più volte anche da noi, cioè di un anello di facole in mezzo del quale si trova come una vallata oscura, vale a dire meno lucente delle parti del disco solare situate al di là della catena delle facole. Le eruzioni metalliche da Iui os- servate corrispondono quasi tutte ad altrettante macchie, mentre molte protube- ranze gli risultano corrispondenti a delle facole soltanto. Alla descrizione esatta dei fenomeni osservati con tanta diligenza c ripetute volte, il Bredichin fa seguire da ultimo alcune considerazioni relative al suo modo di ve- dere sulla formazione delle protuberanze, facole e macchie, considerazioni che cre- diamo bene di riprodurre qui appresso, ed ecco come si esprime il nostro collega: « En terminant cet article, je ne crois pas qu’ il soit tout à fait superfin de ré- péter ici les considérations qui sont citées dans mon mémoire II et qu'on est porté à accepter quand’on embrasse l’ensemble des phenoménes qui s’ observent sur le soleil. Il me semble que la théorie des conrants ascendants et descendants est ca- pable d’expliquer la formation et le développement des facules et des taches, « Sil y a une angmentation de chaleur dans quelque endroit de la surface so- Giornale di Scienze Nat. cd Econ., Vof, XI. — 1875. ; 8 46 MEMORIE DELLA SOCIETA’ laire (quelle qu’en soit la cause), un courant ascendant ne tardera pas de se for- mer dans cet endroit. Dans le cas non compliqué, le courant doit avoir la forme d'une gerbe verticale, élargie à son sommet, parceque ici les vapeurs, en se re- froidissant, commencent à se dissiper dans la chromosphéère, Ces gerbes se présen- tent très-souvent sur le bord du soleil. « La matière chromosphérique afflue de tous còtés vers la base de la gerbe, en- tre daus le courant ascendant et se transporte ainsi dans la hauteur, où elle com- mence à se refroidir et à s'abaisser selon sa densitò. « Si le conrant est assez fort, alors il entraîne non seulement l’hydrogéène de la couche superficielle de la chromosphère, mais aussi les substances plus denses, c'est à dire les vapeurs métalliques, qui se trouvent dans les profondeurs de la chro- mosphére. « Une telle formation doit se présenter sur le disque solaire en forme d’une fa- cule, et il est très bien connu, que les gerbes des protuhérances contiennent sou- vent les vapeurs de sodium, de magnesium, etc. : Imaginons maintenant que quelques gerbes sont disposées autor d’un endroit donné de la surface solaire. En aspirant la matière chromosphérique elles produi- ront dans cet endroit un reflux local, pour ainsi dire. A cause de ce reflux nous aurons ici quelque raréfaction de l’enveloppe hydrogénique, quelque dénudation des couches inférieures, riches de vapeurs métalliques et ayant une température plus élevée. « Par conséquent, il y aura ici l’àugmentation du rayonnemeut de la chaleur et le refroidissement des vapeurs métalliques, qui donne lieu à la formation d’une ta- che, c'est à dire d’une masse moins brillante et moins transparente que les par- ties environnantes. Au dessus de la tache il se formera un courant (ou pIutòt un système de courants) descendant. Il est aisé de voir, que les mouvements des ga- zes ascendants et descendants se transformeront tout de suite dans les mouvements circulaires, lesquels immédiatement au dessus de la tache seront dirigés du cen- tre à Ja péripherie; plus haut aura lieu le contraire. « Les courants opposés (obscurs et Iumineux), vus en perspective, se présenteront sous la forme de la pénombre. On doit prévoir plusieurs complications du phéno- méne si on suppose que le trouble de l’equilibre mécanique et calorique dans la formation des facules et des taches améne le tronble dans l’équilibre des forces chimiques. Les courants circulaires une fois établis, la tache peut exister assez longtempss ses contours peuvent devenir de plus en plus réguliers, mais finalement les masses environnautes restituent an noyau de la tache sa chaleur et sa transparence pri- mitive, DEGLI SPRTVROSCOPISTI ITALIANI 47 Magnesio al bordo osservato a Palermo dal febbraio al giugno 1873 da P. Tacchini. La lettera d indica magnesio, la & la riga 1474, la v l'intensità, e la lettera & significa debole. 1873 Febbraio 20. — 108° bho, 114 bkvvo, 120 dv, 120 db, S4 dkv. L'esame del bordo intero non riesci pel cattivo tempo. 22. — 120° dko, 126 dDkw. Aria cattiva. 25, — 120° dDkvvv, 126 bkvvv, 132 bkvv. In causa del tempo non si potè fare l'esame dell’intero bordo. Marzo 6, — 114° duo, 120bv0, 282 bkv, 288 bkv. Aria pessima. 7. — 114° bk, 120 dk. Aria pessima. 8. — 120° dDkvv. Aria pessima. 15. — 0%, 6 dA, 12 dk, 18 db, 42 dk, 48 bk, 54 k, 60 bk, 66 DE, 72 bkvo, 78 bko, 84 bkv, 90 bk, 96 bk, 102 dk, 108 dk, 114 bkd, 120 dk, 126 dDkvv, 132 dk, 138 dkd, 210 bka, 240 bkd, 294 bkv, 300 di, 306 bk, 312 dkd, 324 bkd, 22, — 90° bko, 96 bkvv, 102 bkv, 126 bd, 132 b, 138 db, 144 d, Le neb- bie impedirono l’esame dell’intero bordo, 24, — 132° d, 294 bko. Aria cattiva, esame generale impossibile. 29. — 6°dk, 42 bk, 102 bk, 120 bk, 138 bk, 264 b, 282 k, 294 bk, 300 bk, 306 dk, 312 dbkv, 318 bkvv, 324 bk, 330 bkvs 336 bk, 342 dk. 30. — 0° dk, 6 dk, 48 ble, 54 bio, 60 dk, 66 bk, 72 bkw, 78 k, 96 bl, 114 dk, 126 bkd, 234 bk, 318 bk, 324 bkw, 342 dk. Aprile 1. — 84°bkv, 90 dko, 96 dkvv, 102 bk. Nuvolo. 2. — Appena finito il disegno delle protuberanze nnvolo come ieri. 8. — 282° bkvv. Tempo cattivo. 14. — 0° dDE, 18 dk, 24 dk, 48 bk, 84 bk, 90 bkwvv, 96 bkv, 102 dk, 114 Dbkv, 120 bkv, 126 bkvv, 132 bkvv, 138 bk, 144 bk, 150 bkv, 156 b%, 162 bk, 168 bkv, 174 bk, 180 bk, 210 DE, 216 bk, 222 bk, 48 MEMORIE DELLA SOCIETA” 228 bk, 240 bk, 258 bk, 276 bk, 288 bk, 294 bk, 306 bk, 312 bk, 318 dk, 324 bk, 336 bk, 342 dk, 354 bl Interessante per la di- stribuzione, 15, — 0° dk, 6 dk, 12 dk, 18 bk, 24 bko, 30 bkvv, 36 dk, 42 bk, 48 bk, 54 dk, 60 dk, 66 k, 72 bk, 738 bl, 84 blv, 90 dv, 96 bkov, 102 dk, 108 d, 114 db, 120 dbko, 126 dk, 132 bk, 138 bk, 144 bk, 150 dé, 168 &, 288 d, 318 dE, 324 bk, 354 bk. 16. — 0° dk, 6 dk, 12 bko, 18 bk, 24 bk, 30 dk, 36 bk, 42 bk, 48 bk, 54 bk, 66 dk, 72 bk, 84 bko, 90 bkov, 96 bkv, 102 dk, 108 bk, 114 dko, 120 dk, 126 dbkv, 138 dkvv, 144 b, 150 dk, 156 DE, 294 dk, 312 bkv, 318 DE, 324 bko, 330 bk, 336 bk, 342 bk, 348 bk, 354 bk. 21. — L’aria fattasi cattiva dopo eseguiti i disegni non permise lo studio del magnesio e delle &. Maggio 1. — Aria cattiva per lo esame degli spettri. 2, — Idem. 4, — 0° dk, 6 bk, 12 bk, 24 bk, 30 bk, 48 bk, 54 bk, 60 bk, 72 bkv, 96 bkv, 102 dkvv, 120 dk, 126 bkvo, 132 dk, 138 bk, 144 bk, 150 dk, 162 bkdd, 186 dkd, 216 bkdd, 240 bkdd, 264 bkd, 270 bkd, 276 bkd, 282 bkv, 288 bk, 306 dk, 312 DE, 318 bkv, 324 bk, 330 bk, 336 bk, 342 bk, 348 bk, 354 bkv. 6. — 0° dk, 6 bk, 12 6kv, 18 bk, 24 bk, 30 bk, 36 bk, 42 bkv, 48 dk, 54 bk, 60 bkd, 72 bk, 78 bkwv, 84 bkv, 90 bkv, 96 bkv, 102 dk, 108 bk, 114 bkv, 120 dk, 126 dk, 132 bk, 138 bkd, 162 bk, 216 dk, 222 bk, 228 bk, 258 ble, 264 bk, 270 bk, 276 bk, 282 bk, 288 bk, 294 bk, 318 bk, 324 bkv, 330 bk, 336 bk, 342 bk, 348 bk, 354 dk, 8. — Nubi, solo si potè verificare la presenza del magnesio nel posto 90- 102 corrispondente ai getti vivi. 12, — Aria bonissima, 0° bled, 18 bk, 36 dk, 60 dk, 78 bkd, 84 bkdd, 90 bkdd, 114 bk, 120 bkvvv, 126 bkvv, 132 bk, 150 k, 210 dk, 222 bk, 228 bkdd, 270 bk, 276 bk, 288 bk, 294 bk, 312 bk, 330 bkdd, 13,— Aria eccellente, 0° bkv, 6 dk, 12 dk, 18 dk, 24 bkd, 30 bkd, 42 bk, 48 bk, 54 bk, 60 bk, 66 bkv, 72 bk, 78 bk, 84 bkv, 90 bko, 96 dkv, 102 dk, 108 dk, 114 dk, 120 dk, 126 dkvvv, 132 bkvvo, 138 bkv, 144 bk, 156 dk, 282 bkdd, 288 bk, 342 bkda, 348 bko, 354 bk. Dal 14 al 24, Interruzione per tempo cattivo. 25. — Vento forte, 0° dk, 6 bk, 12 DE, 42 bk, 48 dk, 66 bk, 84 bk, 132 bk, 150 bkdd, 162 dk, 168 bkdd, 174 bk, 342 bk, 348 dk, 354 bk. 27. — 0° bk, 6 bk, 12 bk, 18 bk, 24 bkv, 30 bk vivissima la k, 360%, 42 bk, 48 bk, 54 bkv, 60 bk, 66 bk, 72 bkwv, 78 bk, 84 bkwvvv, 90 bkv, 96 bk, DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 49 102 bk, 108 bk, 114 dk, 120 bkvvv, 126 bk, 132 bk, 138 bk, 144 bk, 174 bk, 180 dk, 234 DE, 240 DE ma d Aebolissimo, 246 k, 276 bho, 288 bk, 300 d&, 306 DE, 324 bk, 330 bk, 342 bk, 348 bk, 354 bk. In generale la visibilità della % fu sempre maggiore delle d. 31. — Aria buona, 60° %, 66 d%, 78 bk, 90 dA, 120 dA, 132 bkd, 156 bk, 162 bkd, 168 bk, 174 bk, 180 bk, 186, bk, 276 bkv, 318 dk, 324 bk, 336 bk, 342 bk, 348 bk, 354 bk. Giugno 1, — Aria eccellente. 0° dk, 6 d%, 12 DE, 18 bE, 24 dE, 60 dE, 78 dk, 84 bk, 90 dk, 96 bk, 108 bkw, 114 bkww, 120 bk, 126 bk, 132 bk, 138 dk, 144 bk, 156 bk, 162 dk, 168 Dk, 186 dk, 204 dk, 210 È, 222 k, 228 k, 252 bk, 264 k, 270 dk, 276 bk, 288 bk, 294 k, 3000k, 306 dk, 318 dk, 324 bk, 330 bk, 342 dk, 348 bk, 354 bk 2-15. — Tempo cattivo che impedì l'osservazione degli spettri. 16. — 0° dk, 6 bk, 12 bk, 18 dk, 24 bko, 30 dkdtd, 36 dk, 54 bk, 60 dk, 66 dk, 72 bkv, 78 bk,84 bk, 90° bk, 96 bk, 102 dk, 108 dk vive a destra, 114 DK vive a sinistra, 120 dk, 132 dk, 158 dk, 144 divo, 150 dk, 156 dE vive a sinistra, 162 dk, 168 dk, 174 DE, 180 dk, 186 dk, 192 dk, 198 dkd, 204 dk, 210 dk, 228 k, 240 k, 246 k, 252 k, 258 bk, 264 bk, 276 bk, 288 bk, 300 bk, 306 dkdd, 312 bkd, 318 bkd, 324 k, 330 bkdd, 336 dk, 342 bk, 348 dk, 254 dk. 20. — 0° dkv, 6 bkv, 12 dko, 18 bkv, 24 bkvv, 30 bkv, 36 bkv, 42 bk, 48 bk, 54 bkv, 60 bk magnesio vivo e % debolissima, 66 dk colla k viva, 72 bk, 78 bkv, 84 bk, 90 bkv, 96 bkv, 102 dk, 108 dkv, 114 bkv, 120 bkv, 126 bkv, 132 bk, 138 bk, 144 bk, 150 bkv, 156 dk, 162 dk, 168 kKd, 174 dk, 180 dkv, 186 bkd, 198 dk, 204 bk, 210 bkdd, 216 dbddd, 240 dk, 246 k, 252 bk, 258 bk, 264 bk, 270 bkwvv, 276 dk, 282 bk, 288 DE, 294 bk, 300 dk, 306 DE, 312 dk, 318 dk, 324 Dkdd, 330 bk, 336 dk, 342 bk, 348 bk, 354 bk. 21, — Aria poco buona. 0° dbkda, 6 bkv, 12 bkvv, 18 bkv, 24 bkv, 30 bkv, 36 bk, 42 bk, 48 bk, 54 bkdd, 60 dk, 66 bkv, 72 bkv, 78 bk, 84 bk, 90 bk, 96 bkv, 102 bk, 108 dk, 114 bk, 120 dk, 126 dkv, 132 dv, 138 dkv, 144 bk, 150 bkv, 156 dk, 162 bk, 168 bk; 174 dk, 180 dk, 136 ds 192 dk, 198 dk, 204 dle, 210 dk, 216 dk, 222 dle, 228 bk, 234 bk, 240 bk, 246 bk, 252 bk, 258 bk, 264 DE, 270 bk, 276 0k, 282 bkvv, 288 bk, 294 bk, 300 bkvv, 306 dk, 312 bk, 318 dk, 324bkvv, 330 bkv, 336 bkv, 342 Ddkv, 348 bky354 bk, 54 Dk, 66 bk, 72 bk, 78 bkv, 84 bk, 90 bk, 96 bkv, 102 bho, 108 dko, Giornale di Scienze Nat. cd Econ., Vol, XI. — 1875, 9 MEMORIE DELLA SOCIETA” 114 dk, 120 dk, 126 dA, 132 DE, 138 dk, 144 dk, 150 dk, 156 kd, 162 dk, 168 diko, 174 DE, 180 dE, 186 dE, 192 dk, 198 dk, 204 dk, 210 dk, 216 dE, 222 bk, 228 dk, 234 dk, 240 K, 246 dk, 252 dk, 258 dk, 264 dk, 270 bk, 276 dk, 282 dk, 288 dDkv, 294 bk, 300 dk, 306 dko, 312 dDkv, 318 dk, 324 dkv, 330 dkv, 336 bk, 342 bk, 348 bk, 354 bk, 23. — 0° d&, 6 DE, 12 bk, 24 Dkv, 24 bk, 30 bkv, 36 bkv, 42 dk, 48 bk, 54 dv, 60 dk, 66 DK, 72 bk, 78 bk, 84 bkv, 90 dk, 96 bkv, 102 bkvv, 108 dko, 114 bkv, 120 dE, 126 dk e K vivissimo, 132 bkv, 138 dk, 144 bk, 150 dk, 156 dk, 162 dk, 168 dE, 174 dk, 180 dk, 186 dk, 192 did, 198 dkv, 204 bE, 210 dE, 216 dkv, in questa posizione si vedeva benissimo, ma manifestamente intermittente; 222 dk, 228 dk, 234 dk, 240 dk, 246 bk, 252 bk, 258 bdkwv, 264 dkd, 270 bdkwo, 276 bkv, 282 dk, 288 bkv, 294 bk, 300 dEdd, 306 bk, 312 bk, 318 dk, 324 DE, 330 dk, 336 bkv, 342 bkv, 348 bkv, 354 bkw. 26. — Aria buona. 0° blev, 6 dE, 12 bkv, 18 bkv, 24 bkv, 30 bk, 36 bk, 42 bk, 48 bk, 54 bk, 60 bkw, 66 bko, 72 bk, 78 bk, 84 bkv, 90 bkvv, 96 dk, 102 dv, 108 dk, 114 dk, 120 bkdd, 126 k, 138 Kkd, 156 bk, 162 db, 168 dk, 174 bkd, 180 DE, 204 dd, 210 k, 216 &, 222 bk, 228 bk, 240 DE, 246 dk, 248 dk, 342 dk, 348 dk, 354 dk 27, — Aria buona. 0° dev, 6 dk, 12 dE, 18 dv, 24 div, 30 div, 36 bk, 42 bk, 48 dk, 54 dk, 60 be, 66 dE, 72 bk, 78 bk, 84 bk, 90 dk, 96 bkv, 102 dk, 108 dDA,114 dk, 120 dlev, 126 bk, 138 dk, 144 dk, 150 dk, 156 dk, 162 dk, 168 dk, 174 dk, 180 dk, 186 6h, 192 dé, 198 &, 204 k, 234 dk, 240 bk, 246 dk, 252 dk, 264 dk, 270 dk, 276 di, 282 bk, 288 dI, 294 DE, 300 bk, 306 dk, 330 dEdd, 336 bk, 342 bk, 348 bkv, 354 bk. 28, — Aria buona 0° dkv, 6 dkv, 12 bkvv, 18 bk, 24 bk, 30 bk, 36 bk, 42 bkv, 48 bk, 54 bk, 60 bk, 66 bkv, 72 bk, 90 bk, 96 bdko, 102 dkvv, 108 DE, 114 bkvv, 120 dk, 126 bk, 132 bk, 138 dko, 144 bk, 150 bk, 156 dk, 162 dk, 168 dk, 174 bk, 180 d, 186 d8, 192 bk, 198 dE, 204 dk, 210 k, 216 k, 222 K, 234 dk, 240 dk, 246 bk, 252 bk, 258 k, 264 k, 270 &, 282 dk, 294 dk, 300 dk, 306 dk, 312 bk, 318 bk, 324 ble, 330 bk, 336 dk, 342 6k, 348 bko, 354 bkv. 29, — 0° dko, 6 bk, 12 dk, 18 bk, 24 bkv, 30 bkv, 36 bk, 42 dko, 48 dko, 54 bkv, 60 bkv, 66 0%, 72 bkv, 78 bkv, 84 dko, 90 bk, 96 bkv, 102 dbkv, 108 bkv, 114 dk, 120 k, 126 dk, 132 dk, 138 bk, 144 bk, 150 bk, 156 bk, 162 k, 168 bk, 174 k, 180 K, 186 k, 192 bkv, 198 bk, 210 k, 216 bk, 222 bk, 228 k, 234 dkdd, 240 bdkdd, 246 bk, DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 5I 252 bkv, 258 bk, 270 k, 276 bk, 282 hkd, 294 bk, 300 bk, 306 bkv, 312 bk, 818 bk, 324 bk, 330 bk, 336 bk, 342 bkv, 348 bkv, 354 bkv. 30, — 0° 34, 6 DE, 12 DE, 18 dk, 24 dk, 30 bk, 36 bk, 42 bkv, 48 blv, 54 bk, 60 bku, 66 bkw, 72 bkv, 78 b, 84 bkuv, 90 bku, 96 bk, 102 bk, 108 6kv, 114 bkv, 120 bkv, 126 bk, 132 bkv, 138 dk, 144 bk, 156 bk, 162 bkv, 168 bk, 174 bk, 180 bk, 186 bk, 192 bk, 198 bk, 204 bk, 210 k, 216 bk, 222 k, 228 k, 240 bk, 246 k, 252 bk, 258 bk, 264 bk, 270 bk. 276 k, 282 k, 288 k, 294 bk, 300 bkv, 306 bk, 312 bk, 318 k, 324 bkv, 330 bk, 336 bk, 342 bk, 348 bk, 354 bk. Numero complessivo delle posizioni delle b e della k, 1873 b k 15 marzo 27 26 29 15 15 14 aprile 36 36 15 31 28 16 . 33 32 4 maggio 35 35 6 41 4l 12 20 21 aria buonissima, 13 31 31 aria eccellente, 25 15 15 vento forte. 27 38 39 31 18 19 aria buona, 1 giugno 35 40 aria eccellente, 16 49 5) 20 54 56 21 60 60 aria poco buona, 22 58 59 23 60 60 26 38 39 aria buona, 27 47 51 aria buona, 28 49 59 aria buona, 29 49 57 30 5) 97 52 MBMORIE DELLA SOCIETA” Confrontando la precedente statistica colle tavole dei bordi e colle note dei re- gistri, si arriva alle seguenti conclusioni: 1. Mentre si può fare benissimo l’ osservazione delle protuberanze, spesso non riesce quella delle righe spettrali. 2. Che esiste una vera variabilità nell’intensità e numero delle posizioni del ma- gnesio e delle k indipendentemente dalle condizioni atmosferiche. 3. Che le condizioni sfavorevoli possono talvolta diminuire la visibilità del ma- gnesio ma non toglierla interamente, ciò che prova la varia intensità e spessezza di questi vapori nella cromosfera. 4, Che il magnesio e la k sono sempre più vivi in corrispondenza della mag- giore vivacità della cromosfera. 5. Che alcune volte il magnesio e la k sono visibili sull’intiero bordo solare. 6. Che la visibilità della k è maggiore di quelle delle d, potendosi la prima ve- dersi sola per più posizioni. 7. Che il magnesio mostra de’ rialzi e punte corrispondenti alle lingue lucenti della cromosfera, ma limitati solo alla parte bassa di dette lingue o getti, ciò che non si verifica della k, la quale si mostra sempre abbastanza livellata, variando solo nell’intensità. 8. Che non sempre alla vivacità del magnesio corrisponde quella della k e vi- CeVersa 9, Che ad onta dell’aria poco buona, in certi casi il magnesio e la k possono vedersi egualmente bene, ciò che prova la grande intensità del fenomeno in con- fronto di giornate ottime, nelle quali si possono avere poche posizioni, per la qual- cosa si potrebbe ammettere un maximum speciale nel giugno 1873. 10, Che ad alcune posizioni in cui il magnesio e la k sono vivissimi, seguono immediatamente o precedono posizioni nelle quali il fenomeno è debolissimo, 11. Che spesso la k vedesi senza le d, ma difficilissima la cosa inversa, 12. Che nel posto delle protuberanze nebulose a base larga il magnesio è de- bole e spesso manca. 13. Che la serie continua di posizioni in cui il magnesio conserva uno splen- dore speciale, dimostrano la presenza di speciali regioni del magnesio, che sino dal 1871 dimostrammo essere di accordo colle regioni delle facole. 14, Il magnesio presenta una maggiore intensità nell’emisfero solare nord, e spesso vedesi sul polo nord, mentre manca o non riesce visibile al polo sud. DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 33 Sulla misura degli angoli di posizione delle macchie e delle facole per proiezione Nota di P. Tacchini. Qualcuno ci ha chiesto spiegazioni sul nostro modo di determinare gli angoli di posizione delle macchie e delle facole per proiezione: noi credevamo di esserci spiegati abbastanza, ma ora ben volentieri aggiungiamo la seguente spiegazione accompagnata dalla fig. 1° della tavola LXIV, L'apparecchio si ferma sul can- nocchiale colla vite V; il quadro ABCD è coperto di carta bianca bene stirata, sulla quale è disegnato il circolo graduato di grado in grado E NOS del dia- metro di 0%,20, Il diametro EQ si porta parallelo al moto diurno, il che è molto facile ad ottenersi, girando tutto l'apparecchio attorno al tubo x2': allora l’altro diametro NS si troverà disposto nel senso del meridiano istrumentale. Supponiamo che l’imagine del sole proiettata riesca tangente al detto cerchio nel punto N: se il contatto è interno sarà il punto nord del disco solare coincidente col punto N, se esterno sarà il punto sud del disco; e così dicasi peri punti est ed ovest re- lativamente ai punti E ed O della figura. Se una macchia od una facola sarà ad esempio in M, si disporrà l’imagine proiettata nella maniera della figura, in modo cioè che l’arco della graduazione sia simmetrico rispetto al centro della macchia o della facola M, e il punto di mezzo di quell’arco diminuito di 180 gradi darà l'angolo di posizione cercato: se l’operazione si farà per un’altra macchia o facola posta dall'altra parte cioè nel Iembo orientale del sole, allora l’angolo letto au- mentato di 180 gradi darà il detto angolo di posizione. Una verifica si può avere anche coi contatti interni, che danno direttamente l’angolo di posizione, ma io preferisco sempre il primo metodo. Gli angoli di posizione possono così aversi molto esatti, e se ne ha una prova confrontando il risultato che si ottiene coll’ angolo dato dal cerchio dello spettroscopiò quando una macchia è vicinissima al bordo, e l’angolo determinato per la stessa macchia sulla proiezione col nostro metodo : i valori dell’angolo si trovano identici, La misura poi nella nostra proiezione si deve ritenere precisa anche perchè l’imagine solare è molto netta col diametro di 60 centimetri, come abitualmente impieghiamo, Giornale di Scienze Nat. cd Econ., Vol. XI. — 1875. 40 54 MEMORIE DELLA SOCIETA” Riassunto delle protuberanze solari osservate al Collegio Romano dal 23 aprile 1871 al 28 giugno 1875 pel P. A. Secchi. In molti numeri delle Memorie spettroscopiche siamo venuti dando i risultati parziali della distribuzione delle protuberanze solari sull’ orlo del disco: per co- modo dei lettori abbiam creduto bene di riassumere tutti questi quadri in una se- rie unica che diamo qui appresso, dall’ispezione della quale risultano a colpo d’oc- chio molte importanti conseguenze. La prima è che il numero delle protuberanze è andato successivamente sce- mando dal principio al fine di questa serie, salve piccole recrudescenze. 2. Avendo calcolata l’area o superficie delle macchie pel medesimo periodo, si vede che l’andamento delle protuberanze segue in generale quello delle macchie, e che il minimo delle une segue quello delle altre. Però nelle macchie vi sono delle recrudescenze più salienti che non si vedono nelle protuberanze, ma ciò si capisce dover accadere solo perchè le macchie si notano tutti i giorni che restano visibili, mentre che le protuberanze restando visibili uno o due giorni al più non possono seguire la stessa legge fuorchè in generale. Perciò bisognerà sceverare in una nuova riduzione le macchie che sono ripetutamente osservate, e allora il pa- rallelismo sarà anche più esatto. (V. la curva della tav. LXIV, fig. 2). 3. Per le eruzioni metalliche, esse sono mancate al mancare delle macchie, e le poche macchie vedute nelle ultime date sono state sempre accompagnate da eruzioncelle ben distinte. Cosi questo periodo di calma ha verificato quanto erasi già scoperto in quello di attività. 4, La distribuzione delle protuberanze è assai diversa al principio e al fine del periodo. Al principio si hanno due massimi ben distinti all’ emisfero nord e due al sud separati da minimi, uno all'equatore e due a latitudini eliografiche di 40° in 50°: col progredire del periodo il 2° massimo presso i poli è svanito, e sono restati soli i massimi prossimi all'equatore nelle zone reali, benchè però la cero- DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 5} mosfera seguiti ancora ad esser alta al polo, e non vi faccia difetto qualche pic- cola protuberanza. Anche senza costruire le figure parziali, questi massimi risul- tano dal solo guardare i gruppi delle cifre. 5. L'altezza e la larghezza media delle protuberanze sono anch’ esse molto di- minuite, ma il risultato è meno appariscente che nel numero. Separando però quelle di altezze superiori a 60” la diminuzione di altezza è notabilissima. 6. Le facole sono sparite ai poli, e quelle corone eccentriche di facole ai poli che ivi si avevano, non si trovano più. Tal fatto è molto importante per la teo- ria delle facole medesime. Per ora basti avere accennati questi risultati, che sono assai importanti, e de- vono animarci ad osservare con impegno la seconda parte del periodo undecen- nale per riconoscere per quali fasi torna ad animarsi l’attività dell’astro. Da un lungo lavoro del P. Ferrari sul sincronismo delle perturbazioni magnetiche e delle eruzioni, di cui daremo conto quanto prima, risulta pure che le perturbazioni ma- gnetiche sono state assai scarse in questi ultimi tempi, come poteva aspettarsi dal difetto delle macchie. 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UIOIN SOMME N | | MEMORIE DELLA SOCIETA” - “— - “ Ne Rliegicehegi=) Dit DATA CSR STRESS LO 10 10159 Sidia 10 de Sd ri AI Neg oe Ber Bic] VISSE 0 90 Emisfero Sud Emisfero Nord INOIZVLOI Qua Tae D È i | Fai iù Node SS ad een 1 as ls SÈ OO IDA Sd SLI O vi HH9 - © —- “- “- 19 Dido MNM SS Coe De -“- mein’ Lattea - - - “- “- 109 © 10 10 159 - “- - -“-. “ Tee gin an - - “- - « Mina - - “- - “- - - - -’ -“- -. - oc, - -“ - - - - > - “- - -“- *- - -— e“. -“ “n - “-. cc o e“ - - e’ - - (©) S | | (>) 258 "i [ == JIN) SIE iena - - _- - - - - - - n - - -’ e’ - - co - >” -_e > -“- -o - —- - - “x -_-_ o - n - _- ©’ a “ - - ->- -_ -“- - - - © - - - - “- “ - - - - - = t SL - (=) oW=j Reali I SS - e - > n - —. -. - -“- - “- “- ©’ “- no A | GONNIm [a - - - - x“ - - - - “n - “- e, -— -. e. - “- - -“ -_e- - - “ -_-. -. “- - - - - *- a“ - “- © °-° “> - e -. - - SIE mia ev, 7. e. - - - -. -. - - - - - -_n s- x - - “’ °- “> e. ss -. - - - “- © “- è“ - — - —- “x - »- e - - - - “ - “> pese cssss sSgtao © II MITA III DIAL + | în es Liceo Ble) (=.=) e IR des ILIII TIT11 —_ 9 10 109 CCIE as ee (— MIR CEE TILT _ >DIO CICCIO (=. 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A Scientists Reward. Medal to be presented by the Governement to prof. Henry Draper of this city. While the work of preparing the United States Commission for the observa- tion of the transit of Venus was in progress, very valuable assistance was ren- dered to the Commission by D Henry Draper of New-Jork, who volunteered his time and services for over fonr months. This service on his part it is now inten- ded to recognize by the presentatiou to him of a gold medal, wich is now being made at the United States Mint at Philadelphia. The motto on the obverse, « Pa- mam extendere factis hoc virtutis opus est, » (to extend fame by deeds is a work of virtue) is a sentiment from the Aeneid of Virgil, implying that it is the work of virtue to extend the horizon of knowledge by one's labors. The instrument in the center is the Heliostat, wich was used by D Draper in his labors with the photographers in practice preparatory to the taking of the observations of the transit. The reverse of the medal contains the inscription: « Veneris în sole spectandae curatores, R. P. F. S., Henrico Draper, M. D., Dec VIII, MDCCCLXXIV. » (The transit of Venus Commission of the United States, to Henry Draper, M. D., Dec. 8, 1874). The date is that of the transit of Venus, The phrase around the edge of the medal, « virtus virtuti addit avito (he adds luster to ancestral glory), conveys a tribute of praise, referring to the literary and scientific attainments of D. Draper, sr. The medal wil be accompanied by a handsomely illuminated letter from the Commission in the form of a book, with raised bindings, one of wich forms the case of the medal. This is the first time that such a public recognition has ever been accorded to a scientific man in this country by the Governement. Mr. Cyrus W, Field was presented with a medal for his labors in connection with the laying of the first atlantie cable, but not a scientist. The head of the Commission on the Transit of Venus was. Rear-Admiral ©. H. Davis, Superintendent of the Naval observatory at Washington, It is expected that the presentation will take place as soon as the medal is ready, wich will be in the course of a week or so, Ora possiamo aggiungere che quando ci arrivò il numero suddetto del giornale americano, il Draper aveva già ricevuto la medaglia sopradescritta. Giornale di Scienze Nat. ed Econ., Vol. XI. — 1875. 412 70 MEMORIE DELLA SOCIETA" Macchie solari osservate all’Equatoriale di Merz di Palermo, nei mesi di giugno e luglio 1875 da G. De Lisa. | | =| _|EE&]|_=|E =| RagGio | pier. cor RAGGIO 1875 |8| £|83|83|.&|sonros-| pato pa NOTE |__| FA A| £|2 5) senvaro |NAUNICAL-ALMANAC Giugno 1 | 2| 13 » » FRESE — 0501 Aria agitata. Al RE MR) » » 1840 + 0,01 Immagine agitatissima, 44; 19 » » 3 |1 8,42 — 0,13 Aria ed immag. agitate, 5 | 4 19 » 1 3 |1 8,60 0,00 Aria edimm. molto agit, CREO » Ii 4|1 8,65 — 0,04 Nubi e vento forte, Sela » » SAM ezAu, — 0,03 Aria ed imm. tranquille, 9 | 2| 10 » » 3 | 8542 — (0,04 Aria agit.,imm. buona, 1012: 27 » 1 3|1 8,79 — 0,01 Ariaed imm. tranquille, Jie 132. 1A007 » 2 4|1 8,83 0,00 idem Zar Meo 1 » 1; |-1NS535 — 0,01 idem Isotta . » o ii8;92 — 0,06 Aria ed imm. agitatiss, i TA 1 » Dal 858% — 0,03 Aria ed imm. tranquille, 15011 » 1 3517108590 — 0,02 Aria edimm. agitate, Mb lA43 » » gol 1708,99 + 0,01 Aria ed imm. tranquille, 17 | 4| 36 » , FRS, 01 — 0,04 Aria ed imm, agitate, 21 | 4| 18 D 1 3 |1 8,99 + 0,02 idem 22 | 5| 31 » » DN Lai9,9a — 0,03 Aria nebbiosa ed agit. | 90.4 4 15 » » 51840 — 0,02 Aria ed imm. tranquille, Luglio 1|3| 8 » » Pest Ape TAI — 0,01 idem 1) MOI LIU » » 1|1 8,67 + 0,01 idem Carico, 1 » 1218355 — 0,02 idem 7 » L) » » » 1 8,50 — 0,02 idem TLT » » Jet 8729 0,00 idem IZ, er: D » 218,20 — 0,03 Aria ed imm. molto agit, LIAIZIE NO » 1 28,19 — 0,04 Aria agit,,imm, buona. 14 |-2| 7 » p 1] 14e:8:06 — 0,04 |Ariaedimm. poco agit. h EL NESS LANDO » » SURI + 0,01 Aria ed imm. tranquille, | 20|>| 3| » RE ai 0,00 idem PA I » » st RIAZ,02 — 0,06 idem 22 dell 5 » » IERI Z403 + 0,03 Immagine moltoagitata, 24|21 4 » » PRE NENTEZA) — 0,06 Aria edimm. tranquille, 27 4 13 » . 2 00060 o 0000 28 | 5| 19 » » oil e Do) — 0,03 idem a‘ b3b* 4943 doppia. 5031 doppia 5264 5232 5316 ed altre due finissime, che non furono determinate. Ecco dunque il caso di una re- gione a spettro metallico, che perdura una mezza rotazione solare senza macchie e senza fori. Da 100° a 108° facole belle pel domani. 7 detto — A 102° e 108° fiammelle vive delle facole: si esamina lo spettro e si trova: 96° = Db'6b°b5b* 4943 9031 5316 102 b'b°b*b* 4943 5031 0316 Sodio 108 b'b?b°b* 4943 5034 5316 Sodio 114 b'b°b3 4943 5031 5316 poi spettro semplice ma vivo ai lati, e magnesio visibile colla 5316 su tutto il bordo, A 78° 1/ macchia, ad 84° altra macchia, e da 74° a 88° facole, e da 91° a 97° altre facole pel giorno appresso. 8. — Belle fiamme e protuberanze al bordo occidentale da 69° a 117° corrispon- denti alle facole e alle macchie di ieri, Spettro metallico su tutto l’arco compreso, colle seguenti righe: Posizione 72° b'b°5°b* BC Sodio 4943 5031 5316 78° b'b°b56* BC Sodio 4943 5031 5316 5222 5232 5264 5272 5282 5323 5328 5396 5404 inoltre due debolissime fra le 5031 e le d ed altre sette fra le d e le 5404 non determinate 84° spettro eguale al precedente Questo brillante spettro corrispondeva alla macchia grande accompagnata anche da fori, e all’altra macchia più bassa. 90° d'6°b°5* BC Sodio 4943 5031 5316 5282 DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 89 ed altre tre fugaci che non si poterono determinare 96° b'b?b%b* BO sodio 4943 5031 5316 102 b'6°b3 4943 5031 5316 108 b'6°63 —Sodio 4943 5031 5316 114 b'b°b3 — Sodio 4943 5031 5316 È dunque un lungo arco a spettro metallico, che comprende poche macche e molte facole. Nell’altro bordo, l’orientale, non vi sono nè facole nè macchie e man- cano spettri metallici. Da 75° ad 81° facole e fori del gruppo che tramonta. 9 Luglio — Da 66° a 114° belle protuberanze e fiammelle. Si trovarono le se- guenti righe: 66° 5'5°0°* BC Sodio 4943 5031 5316 72 b'b>b°b* BC Sodio 4943 5031 5316 5226 5195 78 b'b°b°b* BC Sodio 4943 5031 5316 84 D'b°b3b* Sodio 4943 5031 5316 90 d'0?263 5316 96 d'b°6° 4943 5031 5316 Lo spettro più vivo cerrisponde alle facole coi fori di ieri; da 70° a 90° vede- vasi anche oggi il bordo a facole, A 262° facole corrispondenti alle protuberanze e fiamme di ieri a magnesio vivo. A 276° cromosfera vivissima con sodio, 4943, 5031, 5316, d'0°0°0*. 10 detto. — Giornata con nebbione: da 66° a 120° fiammelle vive e due protu- beranze agli estremi nebulose: righe osservate: 84° 5'b°53 Sodio 4943 5031 5316 90 d'b?53 4943 5031 5316 96 d'b°65b* 4943 5034 5316 102 d'b°5°5* Sodio 4943 5031 5316 ed una debole fra le D e D° 2 108 d'6°5° 4943 5031 5316 nel resto semplice magnesio e 5316. Dall’angolo 272° a 277° belle facole vive cor- rispondenti allo spettro metallico di ieri, così che si ha un altro caso di facola metallica senza fori e senza macchie. Da 54° a 80° regione facolata, che comprende un gruppo di macchie, che è se- guito della grande regione metallica che va a tramontare, 11 detto. — Da 66° a 126° belle protuberanze e fiamme vive, Righe osservate : 90 MEMORIE DELLA SOCIETA” (PRIA la 4943 9031 5316 78 b'b°b5 9316 84 b'b?b* 5316 90 b'b°b3 4943 5031 5316 96 b'b°b° 4943 0031 5316 102 b'b°b5 4943 9031 5316 108 bib?b* 4943 5031 5316 La facola metallica di ieri è ancora visibile, ma più divisa. A 75° la prima macchia del gruppo F, che domani sarà al bordo. 12 Luglio — Da 54° a 126° belle protuberanze e fiamme vive: aria cattiva, ma si videro le seguenti righe: 66° b'b°b°5* Sodio 4943 5031 5316 72 b'b°b°b* Sodio 4943 5031 5316 BC 5194 5264 5282 78 b'b?b3 Sodio 4943 5031 5316 Lo spettro vivo corrisponde alla macchia che è sul bordo, nelle altre posizioni laterali solo magnesio e 5316. Da 102° a 107° facole pel domani, 13 detto. — Da 96° a 102° fiamme vive a solo magnesio corrispondenti alle fa- cole di ieri: la regione è terminata. A 251° facole corrispondenti a protuberanze. 14 detto, — Nessuna macchia nessun foro nella facola del 10, che diede spet- tro metallico. 15 detto — A 244° vedesi il magnesio alto 8” formante un rialzo in quella po- sizione, ma visibile solo nelle prime due delle d. 16 detto. — A 72° vi era sodio, 0'0°050*, 4943, 5031, 5316, e ciò di fianco ad una protuberanza nebulosa, che non dava altro che 0'0255 e 5316. Per proiezione nulla vedevasi, come nel giorno avanti. A 252° fiammelle vivissime, e lo spettro aveva le seguenti righe: BC Sodio b1b?h*b* 4943 5031 5316 Da 240° a 252° facole corrispondenti al magnesio veduto ieri. 17 detto. — A 252° macchia con facola corrispondente all’eruzione metallica os- servata ieri. Tempo cattivo. Da 101° a 104° foro e facola, che va a tramontare. 18 detto. — Alla posizione 102° vedevansi fiammelle vive di eruzione : lo spettro diede: DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 91 BO Sodio 4943 5031 5316 5202 5263 5282 5302 Queste erano le permanenti, mentre altre comparivano a istanti in numero di 4 0 5. Alle 8" 25" inversione generale delle righe fra le d e la 5316, bellissime le due 5226 e 5232, ed altre tre fra queste e le d. Lateralmente solo magnesio e 5316: questa eruzione corrisponde alle facole e fori notati ieri. A 285° si trovò poi BC, sodio, 0'0°b%, 4943, 5031, 5316 corrispondenti a sola cromosfera viva, e per proiezione nulla vedevasi, 19 Luglio, — A 286° nuova macchia corrispondente allo spettro metallico di ieri, 20 detto, — A 88° macchia vicina a tramontare. A 255° vi è un bel fiocco lu- cente, che dà le seguenti righe: BC Sodio 4943 5031 5316. 0'b253 però il sodio è ridotto a un punto quasi, BC più dilatato, e così le altre, Il ma- gnesio si alza un poco, le altre righe solo alla base, per proiezione nulla vede- vasi, ma l’aria era anche cattiva, 21 detto. — Nel posto della macchia di ieri, si notano le seguenti righe: Sodio BU b'b°5%* 4943 5031 5316 5194 5202 5226 5234 5263 5273 e nelle posizioni laterali alla macchia le 0'0*0°, 5316 e le due 5031, poi magne- sio solo e 5316, osservata dunque la disposizione a centro. A 264° b'62b* 5316 e le due 5031, a 282° le stesse righe corrispondono a getti d’idrogeno e fiamme vive. è A 252° due forellini con facole corrispondenti all’eruzione di ieri. Da 70° a 83° facole vicine al tramonto e così a 111°. Nulla vedesi a 270. 23 detto — A 274° bella macchia con facole, che corrispondono alle parabole idrogeniche vedute nel mattino del 21, ove si aveva alla base un primo sentore di spettro metallico nelle righe 5031, L’aria è cattiva. Da 79° a 92° bella regione di facole vive prossime a tramon- tare. A 71° altre facolette presso al bordo. 24 detto. — Solo magnesio e 5316 nel posto delle facele. Continuano le facole da 83° a 90°, 25 detto. — A 84° d'b?°0554, Sodio, 4943, 5031, 5316, e nell’altra posizione 90° 92 MEMORIE DELLA SOCIETA” b'b?b3, 5316, 4943, 5031; altro caso dunque di spettro metallico nelle sole facole, le quali essendo a circa 100 gradi di distanza polare nord, si può ritenere che corrispondono alle stesse facole che diedero ‘eruzione metallica nel giorno 10 al bordo orientale, e che erano appunto a circa 100 gradi dal polo nord: per mezza rotazione dunque si mantennero a spettro metallico senza macchie e senza fori, Nel resto del bordo in questo giorno non eravi che magnesio e 5316. 26 Luglio — A_66° 502004, 4943, 5031, 5316, ma per proiezione nulla si vede. 27 detto. — Da 270° a 283° regione di facole corrispondente alle protuberanze a magnesio vivo vedute ieri. Da 96° a 105° facole vicine al bordo. 28. — Da 48° a 66° magnesio vivo e le quattro solite fra le d e le F. Da 93° a 105° spettro metallico colle seguenti righe : Sodio bib?b*b* 4943 doppia 5031 doppia 5316 Questo spettro corrisponde alle facole. notate ieri e che continuano a vedersi anche oggi. Nel tratto precedente cioè da 48° a 66° nulla vedevasi per proiezione all’ infuori della solita granulazione, ma le protuberanze erano belle e continue, mentre mancavano al posto dello spettro metallico. 29, — Da 48° a 66° continuano le protuberanze come ieri colle stesse righe di ieri, Belle punte vive si vedono più in basso e nello spettro si trovano le seguenti righe: 84° b'b°b5b* 4943 5031 5316 90 D'b°5°b* Sodio 4943 5031 5316 BC 96 d'b°b°5b* Sodio 4943 5031 5316 BC e quattro fra le d e la 5316 102 b'b°b°b* 4943 5031 5316 La massima intensità e altezza della riga era a 93°, il sodio era limitato al centro, poi la BC, poi le altre. Questo spettro apparteneva alla facola, già al bordo, di una macchia vicina al tramonto che appunto per proiezione si trovò all’ango- lo 94°: queste facole si estendevano appunto da 84° a 102°, per cui si vede che della facola, la sola vicina alla macchia ha spettro metallico, propriamente detto, Anche in questo spettro metallico mancavano le protuberanze. A 80° vi sono fa- cole per domani. 30, — Da 42° a 102° protuberanze e punte vive nella cromosfera : si ‘esaminò tutto l’arco e si trovò: A destra del 42° 48 a sinistra del 96 Tutte queste righe corrispondono alle serie di DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI b1b*b* D'b°bD* 0!6>53b* b'b:D* a b'bb3 b'b>b°b* 61636554 b'b°bID* b'b>65°b* Sodio Sodio Sodio Sodio Sodio Sodio 5031 5031 5031 5031 9031 5031 5031 9051 5194 5031 5316 4943 4943 4943 4943 4943 4943 4945 5264 4943 facole 93 5316 5916 5316 5316 5316 5316 BC 5316 BC 5282 5316 BO vedute ieri, e le più vive alla macchia e sua facola, che appena vedesi oggi a 95°, Da 56° a 67° un gruppo di macchie che si avvicina al tramonto; le macchie sono a 59° e 64° 31 Luglio. — Punte vive a 48°, 54, 60, 66, ma di semplice cromosfera: l’esame dello spettro diede le seguenti righe: 42° 48 94 60 5272 altre cinque righe. 66 D'b°b°b* b'b>653 b'b?b> bBebb* b°b>b5b* 5282 Sodio Sodio Sodio 4943 4943 4943 4943 5226 4943 5031 5051 5031 5031 3232 5031 ma ciò solo nel centro della posizione, 5031 Da 72° a 90° D'0?53 96 102 d'b°0°b* 4943 b!5°550* Sodio deboliss. 4943 5031 4943 5031 5316 5316 5316 5316 5234, BC 5263 5195 ed a istanti 5316 5269 5195 5316 5316 5316 Gli spettri corrispondono perfettamente alle macchie del gruppo e alle facole, colla stessa regola che il numero maggiore di righe è di fronte alle macchie, Verso il bordo occidentale vedesi una grande regione di facole contenente 14 piccoli fori. A 71° linea di facole normali al bordo. Agosto 1, — Da 48° a 90° continuano belle protuberanze con fiamme vive, special- mente a 60°. Lo spettro diede le seguenti righe: 54° D'b°535* 60 66 db? Sodio b'b>*b55* Sodio BU-Ba 4943 4943 5282 4943 5051 5031 5306 5031 5195 5195 5316 5316 Giornale di Scienze Nat. cad Econ., Vol. XI. — 1875. 5316 5226 5302 5233 5204 94 MEMORIE DELLA SOCIETA” Questi spettri sono delle facole notate ieri da 53° a 67°, e che appartenevano al gruppo di macchie tramontato. Anche qui il maggior numero delle righe è nel posto ove mancano protuberanze e vi sono solo punte lucenti e fili staccati. A 70° facole vicine al, bordo .con due fori. Da.87° a 103° vedesi la bella re- gione di facole, ed è obbliqua cioè. più vicina al bordo da 87° a 92°, 2 Agosto, — Da 66%a 72° fiamme vive divergenti corrispondenti alla facola viva del giorno avanti con fori. Lo spettro diede: a destra del 66° b'5°050* Sodio BG 4943 5031 5195 52265233 5264 5273 5279 5316 5362 Il magnesio nel posto del fiocco vivo, che intaccava la fessura verso la B, ele- vavasi di 8”, e la BC era limitata a quel posto. Una riga lucida finissima videsi anche fra D'D?, 72° b'b2b* 4943 5031 5316 Nel posto della regione di facole non eravi che cromosfera semplice, con. fiam- melle vive e qualche. filo staccato lucido, Lo spettro diede : a destra 84 d'b°685* Sodio 4943 5031 5316 90 d'626b85* Sodio 4943 5031 5316 96. d'b2 5916 Per proiezione da 87° a 93° vedevansi le facole sul bordo, il resto delle facole è più minuto e sarà domani sul bordo. Da 70° a 82° vedonsi altre facole minute. 3, — Da 90° a 102° magnesio e 5316 molto vivi, corrispondenti alle facole di ieri, Perciò di questa regione lo spettro metallico si trovò solo nella parte, che comprendeva i fori, Da 116° a 127° facola obbliqua, si estendeva cioè in giù internamente. A 91° fa- colette. A 249° fiammelle vive con d'8253, 4943, 5031, 5316: è un principio di spettro metallico corrispondente alla posizione di due fiocchi: si vedrà domani. Da Padova Lorenzoni telegrafò di avere osservato a 94° uno spettro bellissimo di 32 righe: è dunque probabile la formazione di una nuova macchia, che do- vrebbe sortire a oriente dal 16 al 19 agosto. Da 60° a 72° fiamme vive e protuberanze, ed a 64 si trovò BC, 0'020504, 5316 4943, 5031; e quelle del sodio sparivano, ma non si invertivano: questo spettro era limitato al centro solo della posizione. Per proiezione si vide essere al bordo una macchia all'angolo 64°, accompagnata da belle facole prossime a tramontare: lo spettro d’oggi sembra dunque appartenere alla facola vicina alla macchia, 5 detto. — Da 54° a 108° belle protuberanze e fiamme vive: lo spettro diede: DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 95 54 D'02 5310 60. D'020° 4943 5031 5316 66 0'6b°65 Sodio 4943 5031 5316 72 b'0*58 Sodio 4943 5031 5316 78 b'b268 Sodio 4943 5031 5316 84 d'b*050* Sodio 4943 5031 5195 ‘5226 5233 ZORO ZA OTT O LITI 90 0'0253 4943. 5031 5316 96. 0'6°63 5316 102 b'625° Sodio 4943 5031 5316 103. 010203 5316 Spettri appartenenti alle facolè della macchia al tramonto ieri, e dell’altra oggi vicina al bordo a 84°, ove infatti vi è lo spettro più brillante. Da 78° a 90° il bordo vedesi facolato Incide. E le facole vanno giù fino. a 99 per domani, A 252° vedesi una facola corrispondente alle fiamme lucide osservate nel giorno avanti. 6 Agosto. — Da 78° a 96° fiamme vive e qualche protuberanza corrispondenti alle facole e macchia notate ieri; lo spettro diede: 78 b'b2b°b* - 4943 5031 5316 84 D'626°99* Sodio 4943 5031 5199 5201 5233 5264 5270. dal6-t 29020 BU 90. Db'b?630* Sodio 4943 5031 5316 96 D'd 4943 5031 5316 102. 0'6°0° Sodio 5316 Lo spettro più bello è sempre corrispondente anche in questo caso al posto della macchia, Oggi poi si trovarono punte vive anche superiormente cioè da 12° a 42°, e per- ciò si esaminò lo spettro di quel tratto è si trovò in tutto l’arco le righe b'0258, 4943, 5031, 5316. Da 266° a 271° facola sul bordo nebulosa: corrispondente a belle fiammelle e punte lucide staccate; lo spettro diede: 264° DIGESE: 9315 270 D'b°b8b* * Sodio 4943 5031 5310 276 ‘6° 5310 7: 0A'270° vedesi la ‘bella facolay che'diede ieri spettro ‘metallico ma non ha fori. 96 MEMORIE DELLA SOCIRTA” A_67° gruppo di macchie, che si avvicina.al tramonto, ele facole salgono fino a 52°, I "To A_91° macchia vicina, all’ orlo ,, che, dà, punte vive. nello sspettroscopio. «Tempo cattivo. 8 Agosto. — Da 60° a 102° protuberanze e punte vive nella direzione delle mac- chie: ma il tempo cattivo impedisce l'esame dello spettro, ;A:66° il.eruppo di mac- chie è vicino all’orlo solare, e da ,86° a, 91° vi. sono lesaltre, e «a 98° vi ha una bella facola isolata, che sarà pure, al bordo. domani, 9, — A 66° bellissimi fiocchi lucenti e, così da,84° a. 90% che corrispondono pre- cisamente ai gruppi di macchie notate il. giorno avanti.-Lo:spettro presentò le se- guenti righe: 60° 0'020%b* 4943 5031 5316 66 D'b°6554 Sodio 4943. 5031 5316. 5194 5233 5264 > i IRA e Z5)8 72° bib*60°b* Sodio 4943 5031 5316 5194 5233 BC masolo a sinistra, 78° D'b°b50* 4943 5031 5316 84° D'b°b°b' Sodio 4943 5031 5316 5194 5233 5264 5275 5281 5362 BCequalchealtraa istanti, e tutto questo nella sola parte centrale della massa lucente, 90 016?63 4943 5031 5316 96 Db'b°b° 5316 Il sodio era a getti, mentre la BC era quasi uniforme e più bassa, A 270° vi sono macchie e facole, ma che sul bordo nulla presentarono il giorno avanti; a 271°,5 si vide indizio di facola sul bordo, ma corrisponde a sole fiamme a magnesio e 5316. 10,:— An271° sinvedè intera la facola cdi ieri, 11. — Osservazioni interrotte: per. cattivo tempo. 14, — A 273° fiammelle vive, e per proiezione facola, ma ilutempo cattivo ‘im- pedi l'esame dello spettro. 15. Belle protuberanze a fili da 84 a 114, macnello spettro non vi.erano che bAb?b5, 4943;5031,, 5316 da 90° a 105°, e corrispondono ad una regione di mi- nute facole, che appunto vedesi da 075° .a 090% Da 267° a 279° regione di facole semplici, che corrispondono alle fiammelle vive e protuberanze: del giorno avanti, 16,— Da 68° a 90° regione di leggiere facole; bella cla: cromosfera con magne- sio e 5316 vivi in quel tratto, A 237° facola corrispondente alle fiammelle vive di ieri a semplice magnesio. DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 97 26°Agosto. — Aria cattiva. Da 46° a 58° regione facolata, che domani sarà presso il bordo, specialmente per la sua parte inferiore, 27. — Da -30%a 66° parecchie fiammelle vive; lo spettro aveva le seguenti righe: 30° 516263 5316 36 © b'0°63 4943 5031 53106 42° ‘b'b?b*b° 4943 5031 35316 Sodio in qualche punta 48 b'b°b°b* ‘4943 5031 5316 Sodio 54° “b'6°b9b* 4943" ‘5031 ‘5316 Sodio 60 b'0°5%b* 4943 ‘5031 ‘5316 Sodio solo a sinistra e debole 66 0'6°b° 4943 5031 5316 20 D'0° 4945 5031 5316 corrisponde alla regione di sole facole di ieri, che anche oggi vedesi ed estesa da 40° a 67°. Da 76° a 92° una regione di facole semplici, ma ancora distante dal bordo, 28. — Da 24° a 96° cromosfera bella e fiocchi vivaci corrispondenti alle regioni delle facole con 515253 ce 5316 solamente: ma l’aria era cattiva in causa del neb- bione. dev — Settembre 1. — Da 86° a.94° facole per domani, 2, — Da 75° a 91° gruppo di macchie e facole al bordo; ma sul bordo vi sono solo fiammelle, e lo spettro. aveva.le seguenti righe: 72° b'b°93 4943 5031 5316 Sodio nel mezzo 781 00° 55346 i 84... 0b'b°6%b*. 4943: 5034115316. Sodio 90....-b!0°6* 4943, 5031/005316 Sodio 3. — Nel posto del gruppo al tramonto vi erano beHe fiamme vive, ma fattosi nu- volo non si potè esaminarne lo:spettro. A 84° si. vedevano ‘ancora facole, e forse anche per domani, 4. — Aria cattiva, Da 79° a 96 regione facolata. A 59° gruppo di macchie presso a tramontare; (e da facola tocca il bordo oggi a 57°, ove trovasi una bella protu- beravza mebulosa. A 261° macchia nuova : ma nulla eravi al bordo nel giorno avanti. 7.— Tempo contrario all’osservazione spettrale: A 80° vi sono facole con un foro per domani. Da 49° a 37° helle facole vicine al tramonto. 8. — Nel posto delle facole vedonsi diverse muvolette nebulose; aria cattiva. 1012, — A .60°-belle fiamme vivissime» di ceruzione; lo spettro. aveva le seguenti righe: 98 MEMORIE DELLA SOCIETA” b'b°b50* Sodio 4943 doppia come al solito 5031 doppia 5263 un’altra vicina non determinata 5316 Per proiezione vedevasi soltanto un indizio di facola, ma mancando Je osserva- zioni precedenti non si sa se vi fosse macchia o fori. Aria cattiva. A 259°5 mac- chia con facole al bordo, ma, nella cromesfera non eravi nulla di straordinario, Dicembre, — Le osservazioni, furono, fatto. nei soli. giorni 26, 27 e 28 di questo mese; ma con aria sempre pessima. Si osservò il grande ammasso di macchie al- lora visibile, ma nessuna riga si vide su. di esso invertita, soltanto. le righe del sodio si rafforzavano, mostrandosi rigonfie al centro e hen nere, e così nel ma- gnesio. Dall’assieme di tutte queste osservazioni ne abbiamo ricavato le seguenti con- clusioni * Molte protuberanze nou corrispondono a facole, nè a macchie, ma ‘allora in quei posti manca il magnesio ‘ovvero è debolissimo, Quando esiste una grande regione facolata, vi corrisponde ‘anche una serie di protuberanze ad essa sovrastanti, i Alle facole ben distinte corrispondono talvolta belle protuberanze, ma senza spet tro metallico, L'intensità Iuminosa' delle protuberanze e la loro forma ha sempre il corrispon- dente carattere al bordo per proiezione: cioè se nebulose e deboli. si avrà bordo semplice: se vivaci e in alto nebulose al bordo vi saranno semplici facole a ma- gnesio: se le protuberanze han forma di getti e molto vivissimi allora sì troverà al bordo macchie e facole, o solo facola ma assai viva, e lo spettro sarà sio lico, Le protuberanze ordinarie e le nebulose si formano indipendentemente dalle mac- chie: così ai 25 maggio si videro numerose protuberanze al bordo DA ma senza macchie e senza fori. Le protuberanze nebulose sono soltanto sulle facole, o sulle facole estreme di quelle che accompagnano le macchie, ma non mai o quasi mai vicino alle mace= chie, e perciò quando una macchia è sul bordo, le punte vive sono sulla macchia, e le protuberanze nebulose potranno vedersi solo sulla facola che l’accompagna!se è molto estesa. DEGLI SPETTROSCOPISTI ISALIANI 99 Quando si vedono facole al bordo, può darsi che nello spettroscopio vi corri- sponda solamente cromosfera semplice viva a spettro misto, o protuberanze nebu- lose; e in questo caso si ridurranno le righe al solo magnesio e alla %, Quando al bordo orientale si notano punte vive o getti a spettro misto, e che per proiezione nulla si vede, allora si è quasi certi, che all’indomani sarà visi- bile la macchia o la facola corrispondente all’eruzione, e che per proiezione non potevasi vedere il giorno avanti. Il solo magnesio vivo e rilevato al bordo sarà indizio delle facole che nascono o tramontano. La visibilità delle righe nelle eruzioni è sempre limitata alla base delle fiamme, solo qualche volta si è veduto alzarsi il magnesio per 10 0 14 se- condi, In alto invece non vi sono che le solite dell'idrogeno e la D3, Il primo indizio dell’appressarsi di un’eruziòne o di una regione a spettro me- tallico, è la presenza delle quattro righe ai posti 4943, ‘5031. M tratti di bordo ove mancano macchie e facole, ma'vi sono ‘fiammelle vive di cromosfera, si ha nello spettro le righe del magnesio! e 1e (4943, 5031, 5316; che potrebbe dirsi Zo spettro metallico elementare. Quando una macchia è vicina ‘al bordo ‘in ‘modo che lv'facola clie la: circonda è in parte sul bordo, allora la porzione della facola contro la macchia può dare spettro metallico, mentre i lembi lo danno semplice o al più metallico elementare. In una grande regione di facole comprendente, taluni, forellini, quando arriva al bordo, si può avere spettro metallico nelle parti della regione ove stanno. i fori, eonel resto solo magnesio: vivo e la 5316. Una regione di sole facole ed anche molto. estesa. può dare. spettro metallico senza che abbia macchie e fori, Alcune facole a spettro metallico possono durare per.mezza. rotazione senza mac- chic-e senza fori, come il bel ‘caso del 23, giugno-al.6 luglio 1873 e l’aliro del 10 a 25 luglio, Gli spettri più ricchi di riglie sono nelle macchie, sebbene tratti Innghi di bordo contenenti poche macchie e molte facole possono avere spettro metallico gene- rale, La disposizione concentrica dei metalli reiativa al centro delle macchie, fa si che quando la macchia ha sul bordo un solo lembo della sua facola, le righe sono ridotte anche alle estreme ordinarie, e brillante addiviene lo spettro quando la macchia arriva al bordo, i Come nei. gruppi delle macchie, così nelle grandi regioni di eruzione, vi ha maggiore attività nelle parti centrali della regione, e le righe diminuiscono verso la periferia, e il sodio ad esempio e le BU-Ba restano proprio limitate alla parte veramente centrale. Una regione metallica può estendersi a molti gradi in latitudine e longitudine, come quella del luglio 1873, che arrivò a più di 40 gradi di bordo, e impiegò otto giorni a tramontare. 100 MEMORIE DELLA SOCIETA” I fenomeni di eruzione sono piuttosto fugaci se si tratta di spettro metallico a gran numero di righe, e presentano intermittenza, e l’osservazione potrebbe an- dare spesso facilmente perduta, come ad esempio quella del 3 agosto 1873 veduta a Padova e non a Palermo, se non si facesse attenzione ai caratteri della cromo- sfera delle protuberanze e delle righe d e %. Se vi sono eruzioni al bordo, esse si vedono anche in condizioni d’aria cattiva, cioé anche quando negli altri posti non è visibile nemmeno il magnesio: per cui il maggior numero di eruzioni osservate non può dipendere dal tempo più o meno favorevole, Spettro metallico vivace senza sodio è rarissimo : solo nel 29 giugno 1873 os- servammo un’eruzione nella quale il sodio non era visibile, mentre bella era Ja BO, Il sodio è molto frequentemente a piccoli tratti in corrispondenza delle fiammelle, mentre le altre righe s’invertono più distesamente e uniformemente. Una linea fra le D'D” è di rado visibile: noi l’osservammo due sole volte. Nelle epoche del maggior numero di spettri metallici vi ha anche la visibilità senerale del magnesio 0 X& al bordo. DRGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 101 Statistica delle eruzioni solari osservate nel 1873 Nota di P, Tacchini. Nei precedenti numeri abbiamo pubblicato la serie delle eruzioni solari coi re- lativi spettri osservati a Palermo nel 1873, ed ora vogliamo aggiungere alcune considerazioni sulla statistica di quei fenomeni, ben inteso limitandoci alle nostre proprie osservazioni. Sino dal principio quando presentammo le prime osservazioni delle regioni del magnesio, rimarcammo che la maggior frequenza aveva luogo al bordo occidentale senza potere come ora addurre una ragione plausibile di una tale predilezione, Allora però da taluno si volle considerare il fatto come accidentale e in seguito poi si aggiunse anche che poteva dipendere una tale differenza di vi- sibilità del magnesio dalla posizione del disco solare rispetto all’orizzonte dell’os- servatore. Colle successive osservazioni del magnesio già pubblicate ci persnuademmo della nessuna importanza dell’obbiezione, ed ora che si tratta non di fenomeni re- lativamente deboli, ma di vive eruzioni il fatto è evidente ed incontrastabile, al- meno per questo periodo delle nostre osservazioni, Ecco la statistica relativa ai due bordi: Eruzioni osservate 1873 al bordo orientale al bordo occidentale BIENNIO iI Ro A dro TÉ Rebbraiot ost Re 0 o et (0 Maran en ee van, CÒ Apa, i ste canta DE RELA CT Magnoni en anita oe ee csc LISI O RC I Me re LO Masioln, Sk IROST O Canha sr O ARGSEONSE beat E CALORE RC I) Settembre . . è. »_ 0 e ed Totale, Ù . 18 Ù . Ù Ù Ù Ù Ù 47 La gran maggioranza dunque delle eruzioni riescono visibili al bordo occidentale. E si noti che la presenza di un’eruzione non può sfuggire qualora si fa l’ esame spettrale dell’intiero bordo, perciò se queste eruzioni avessero luogo indifferente- Giornale di Scienze Nat. cd Econ., Vol. XI. — 1875. 16 102 MEMORIE DELLA SOCIETA” mente al bordo est e al bordo ovest, nella lunga serie delle osservazioni sareb- bero state egualmente riconosciute nelle due opposte parti: invece la differenza del numero è tale, che dimostra chiaramente, che per quel periodo le eruzioni si an- davano formando di preferenza all’ovest del disco, ciò che viene a confermare an- che il fatto accennato prima pel magnesio. Se la cosa non è facilmente spiega- bile non deve certo sorprendere tanto, perchè si è anche notato ad esempio, che le macchie in certe epoche si formarono quasi tutte nell’emisfero solare a noi op- posto. Tali movimenti alla superficie solare sviluppantisi di preferenza non in una regione fissa del globo solare ma variabile colla rotazione, dimostrerebbe secondo noi l'influenza di qualche causa esterna cosmica perturbatrice dell'emisfero solare ad essa rivolto e quindi variabile per noi negli apparenti effetti tanto per la ro- tazione del globo solare come pel movimento annuo della terra. Questa non è che un’ipotesi qualunque, ma per verificare se la cosa avviene di questa maniera, oc- correrebbe una seria rigorosamente continua per tutto il corso di uno o meglio più anni, e allora dovrebbero verificarsi Ane epoche opposte, una pel maggior nu- mero delle eruzioni all’est, l’altra per un eguale eccesso all’ovest, e le interme- die con pari probabilità nei due bordi e scarse relativamente: in queste epoche intermedie, le macchie dovrebbero in una formarsi di preferenza nell’emisfero so- lare a noi rivolto, e in quello a noi opposto nell’ altra. Se ad esempio la causa perturbatrice fosse un altro sole, ovvero un ammasso di materia situato lungo la li- nea dei solstizii e dalla parte dell’estivo, allora le quattro epoche anzidette sarebbero in corrispondenza degli equinozii e dei solstizii, e appunto in settembre i feno- meni avrebbero una predominanza massima all’ovest del disco solare, in dicembre nell’emisfero a noi opposto, in marzo all’est, e in giugno nell’emisfero a noi rivolto, Tenendo conto della posizione dell’arco di bordo a spettro metallico abbiamo fatto il seguente quadro delle eruzioni metalliche nei due emisferi, Numero delle eruzioni 1873 Boreali Australi Gennalos cane NZ PARINI BOY Ce RIS Ai (1) Febbraio LI U) . C) 0 1 . . . . . L] o. 2 MArZORE te i ei 2 Se dr ME A Aprile . ‘ . . . . 2 CL] UL] . . 0 LI L] Maggio è C] . . . . 1 . . LI . . . . 3 2 1 Giugno è 0 0 + 0 2 RIESI PETIT EDT tI Luglio: «itorge so ascoli editare. Sieg ap datata he, AZOSLO naz oretta siga 8 Rara ea a Dei Settembre . ». è. +. +. 1 piro alien it Totalessa;: adr at e RR a 11190 DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 103 Da gennaio a maggio predominano le boreali, da maggio in avanti le australi. Se il numero però è uguale nei due emisferi, non è però eguale l'estensione delle eruzioni: infatti nell'emisfero nord esse arrivarono a + 65° e nell’emisfero sud a soli — 30°. E così in medio l’estensione di un’eruzione è maggiore nell'emisfero nord, Per meglio poi comprendere la distribuzione della eruzione rispetto all’ equatore solare abbiamo composto la seguente statistica col notare il numero delle volte che i diversi tratti di eruzione erano compresi fra i paralleli di 10 in 10 gradi, e si ottenne la seguente serie ordinata secondo le distanze polari a partire dal nord. Frequenza delle eruzioni in ordine di distanza polare nord di 10 in 10 gradi ricavata dalle osservazioni del 1873 D.P.N. Frequenza D.P.N. Frequenza 20°— 30 1 70°— 80 23 30 — 40 1 80— 90 19 40 — 50 2 90 — 100 26 50 — 60 6 100 — 110 24 60— 70 14 110 — 120 13 Le eruzioni metalliche sono dunque situate in una zona, che dall'equatore va ai paralleli di 30° gradi nell’uno e nell’altro emisfero, e comprendono perciò le zone delle macchie, che secondo la statistica del lavoro di Carrington corrispondono ai paralleli + 20° + 10° — 10° — 20°, Le eruzioni dunque abbracciano le macchie, ma non presentano dei massimi speciali in zone ristrette, ma sibbene una larga zona equatoriale nei limiti anzidetti, col massimo di attività nella parte centrale della zona. Ora questo lavoro che di preferenza si compie all’equatore non deve per nulla influire sulla temperatura di quella zona? A noi sembra naturalissimo, che in quella fascia ove si verificano tanti cambiamenti la temperatura deve es- sere differente, di quella delle rimanenti calotte ove l’equilibrio è meno turbato: e ci sembra anche che partendo da qualunque teoria sulla formazione delle mac- chie e delle eruzioni metalliche, la temperatura all'equatore dovrebbe trovarsi mag- giore che nelle regiovi polari: ed è anche evidente che tali differenze non sa- ranno permanenti o costanti, ma che subiranno un periodo analogo a quello delle macchie solari che sono in così stretto rapporto colle eruzioni metalliche, E nel- l'epoca di un minimum la differenza potrebbe esser così piccola da sfuggire al modo di esame usato finora, mentre in un’epoca di grandi movimenti la cosa sarà ben più facile a scoprirsi, Una o due osservazioni non bastano, qualunque sia la questione riguardante il sole, perchè non abbiamo una massa in condizioni costanti, ma di continuo variabile e periodicamente, e perciò per concludere bisogna essere pazienti e raccogliere osservazioni per una lunga serie, che abbracciar possa almeno uno dei periodi, e solo allora si potranno stabilire molti punti ancora controversi, Noteremo inoltre, che nell’ emisfero sud le eruzioni si arrestarono al parallelo 104 MEMORIE DELLA SOCIETA” di 30° cioè al limite della grande zona di attività, mentre nell’ emisfero nord si hanno diversi casi di eruzioni metalliche fino alla zona fra i paralleli di 60° e 70°: sembra dunque, che vi sia stata una maggiore attività nell'emisfero boreale, e ciò in accordo colle regioni del magnesio e coi caratteri della cromosfera. Per le ragioni già dette ne seguirebbe anche, che qualora si avesse un mezzo esatto di rilevare le più piccole differenze di temperatura alla superficie solare, una differenza dovrebbesi trovare anche fra i due emisferi, Finalmente avvertiremo, che confrontando il numero delle eruzioni col numero dei giorni di osservazione, si ha che nel 1873 aveva luogo in medio un’eruzione ad ogni due giorni di os- servazione: ciò potrà servire come indice di attività rispetto agli altri anni. Sull’ecclisse parziale di sole del 29 settembre 1875 osservato al Collegio Romano Lettera del Rev. P. Secchi al Prof. Tacchini. Roma, 29 settembre 1875. L’ecclisse di quest'oggi è accaduto in circostanze quali voi desideravate, cioè tempo velato e nubi, per sapere se si sarebbe potuto vedere il disco solare netto nello spettroscopio col prisma avanti la fessura, L’aria era carica di cirri, di cumuli e di veli. La cromosfera era assolutamente invisibile, ma a tratti si vedeva il cielo velato, Ora malgrado tali veli il disco era nettissimo e l’ oscillazione minore che nel cannocchiale diretto. Il disco era preciso in tutti i colori, e per l’operazione delle macchie piccolissime (le sole al- lora visibili) il giallo era più opportuno. Il disco era però deformato, come si sa accadere in questa combinazione, ma era curioso il vedere questa deformazione scemare dal rosso al violetto, La ragione è evidente da ciò che la combinazione spettrale era fatta questa volta dal prisma posto avanti all’obbiettivo, e dallo spet- troscopio fatto col reticolo a diffrazione di Rutherfurd. La diversità della disper- sione dei due sistemi dava conto di tale variazione, Ma é ben conosciuto che tale deformazione non turba il valore del diametro preso al passaggio. Il principio fu perduto per le nubi, e quando esse si squarciarono il disco era già un poco intaccato, e la luna entrata da circa un minuto di tempo. La cromo- sfera era allora invisibile. Più tardi essendosi schiarito il cielo, si vede la cromo- sfera nettissima alle cuspidi, e al fine per l’uscita fu fatta una completa osser- vazione malgrado un forte velo, Questa osservazione però è di poco peso atteso l’ enorme oscillazione dell’aria che era sensibile anche nel sistema spettroscopico, benchè minore di quella dei cannvocchiali ordinari. Infatti essa era così forte al Couchoix che non potemmo te- nere l'ingrandimento maggiore della proiezione di 0,80 cui avevamo adoperato per secondare il vostro desiderio, ma fu necessario mettere l’ingrandimento solito. DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 105 All'uscita pertanto io notai tre tempi: a) quello in cui mi parve compito il di- sco dal lato della falce; 2) quello in cui vidi ben netto il filo di cromosfera; c) quello in cui la cromosfera era tutta scoperta. Nel luogo del contatto però que- sta era ben alta, e aveva fiammelle bellissime. È chiaro che la differenza dei tempi a) e b) non dovrebbe esservi, ed è dovuta all’enorme oscillazione dell’aria che de- formava il lembo. I tre tempi corretti dell’errore dell’orologio sono i seguenti: a) Do 58m 1656 T. M. di Roma db) 1 58 33,0 CpuUViSpIA 5P 59 7,5 Il P. Ferrari osservò al Couchoix per proiezione, ed ecco il suo appulso in pen 9,8 Il giovane signor dott. Prosperi, dilettante di studio astronomico, fece col P. Lais l'osservazione al piccolo cannocchiale di Fraunhofer di 76 millimetri di apertura, ed ebbe per risultato 1, 57% 33,55 Ma ripeto, l’oscillazione orribile di questa giornata fa che tutto valga assai poco, e non si possa trarre nessuna seria conclusione. Però la cosa fondameptale, e di cui voi temevate, cioè la visibilità del disco con aria torbida, vi posso dire che è perfettamente assicurata. Anzi-vi posso assicurare di un’altra cosa, ed è questa, Voi sapete che tra le molte critiche fatte a questo mio metodo vi è ancor quella in cui si dice esser necessario che il prisma avanti alla fessura abbia il piano di dispersione precisamente parallelo a quello dello spettroscopio. Or bene vi posso assicurare che questo non è punto necessario. Già col P. Perry feci una esperienza in cui trovai che l’imagine si conservava distinta anche se i due suddetti piani facevano un angolo di circa 60° Ed andai anche vicino a 90°, ma allora vera- mente l’immagine non era più ben netta, Oggi ho voluto far la prova di nuovo, AI principio dell’ ecclisse l’ angolo era circa 115° e sul finire 155°: or bene, io misi bensi il prisma secondo l'angolo del principio, ma non trovai nulla fino al fine, e non mi sono punto accorto che l’immagine fosse meno precisa: soltanto era un poco storta. Laonde per le operazioni ordinarie del diametro questa mancanza di parallelismo non avrà nessuna influenza certamente, purchè si tenga la stessa riga di Fraunhofer, Nel sistema spettroscopico a reticolo ogni spettro dà una imagine, ma il cu- rioso si è che esse sono più pure che non gli spettri stessi. Così l’imagine rossa del 2° spettro non è punto turbata dal violetto del 3° spettro che pure si sovrap- pone nell’uso ordinario. Si ha pure il fenomeno di una imagine rossa sopra un fondo verde e viceversa, e combinando tali colori si ha una grande nettezza nel- l’orlo e distinzione. Questo fenomeno è assai curioso, ma è una semplice conse- guenza degli spettri multipli che dà il reticolo, che sono in parte sovrapposti. A. Seccui 106 MEMORIE DELLA SOCIETA" Ecclisse parziale di sole del 29 settembre 1875 osservato alla Specola di Padova I Contatto 0% 53 545 II Contatto 1 41 18 tempo medio di Padova calcolato. Osservazione I Contatto — Nuvolo — Lorenzoni collo spettroscopio. 0" 55m 265,3 — Abetti col refrattore di Starke. II Contatto — 1 41 24,2 — Lorenzoni collo spettroscopio. 1 40 16,3 — Abetti col refrattore di Starke. Ecelisse parziale di sole del 29 settembre 1875 osservato alla Specola di Torino Comunicazione del prof. Dorna Il prof. Mazzola fu incaricato di osservare l’ecclisse per proiezione col cercatore, lasciandogli il custode a notare i tempi col pendolo Martin a tempo medio, ed io andai al nostro maggior rifrattore pel quale il meccanico aveva già preparato l’occorrente per la proiezione, Questo nostro cannocchiale ha l’apertura di milli- metri 117, e la sua distanza focale di 1620, ed usai, come in India, l’oculare del micrometro, il cui ingrandimento è 135. Proiettai l’imagine del sole alla distanza di 425 millimetri dall’oculare, in modo che il diametro di questa imagine riescì di millimetri 536, nettissima (il Tacchini me l’aveva chiesta almeno di 300 a 400 millimetri). Il cercatore di comete ha l’apertara di millimetri 100, la sua distanza focale é di millimetri 820, e l'ingrandimento adoperato dal Mazzola è 40. Egli proiettò l’i- magine del sole alla distanza di 253 millimetri dall’ oculare, in modo che ebbe l’intero disco del diametro di millimetri 94, Il piccolo cannocchiale di Vienna ha l'apertura di millimetri 251, ed il suo minore ingrandimento, che è quello stato usato, è 9. Il prof, Charrier osservò i due contatti, Il Mazzola solamente il secondo: io un po’ dopo il primo ed il secondo, Ecco i risultamenti ottenuti in tempo medio di Roma Principio Fine Charrier 08 37 528 do AN8 Mazzola » deo len22 Dorna 0 37 ad ecclisse incominciato IOGTOZA ‘32 30 Settembre 1875, A, Dorna DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 107 Ecclisse parziale di sole del 29 settembre 1875 osservato a Palermo. Principio dell’ecclisse Cacciatore 0% 59% 2255 al cannocchiale Ramsden De Lisa 0 59 8,8 al cercatore di Merz Tacchini 0 58 36,8 allo spettroscopio. Fine dell’ecclisse Le condizioni del cielo essendosi fatte peggiori non si fece l’osservazione spet- troscopica della fine dell’ecclisse, ma fu osservata alla proiezione del Merz. Cacciatore 2° 162 425,4 De Lisa 2 15 49,9 Tacchini 2 16 36,9 Il bordo era sfrangiato per proiezione e quindi incerta l'osservazione. Bordi solari osservati a Roma e Palermo in maggio e giugno 1874 da A. Secchi e P. Tacchini. Nella Tav. LXV sono riprodotti i disegni delle imagini spettroscopiche del bordo so- lare fatti nei mesi di maggio e giugno 1874, Le regioni polari conservansi sempre sprovviste di protuberanze, e pochissime sono le protuberanze che si elevano a due minuti. In generale riscontrasi diminuzione di attività, Macchie solari osservate all’Equatoriale di Merz di Palermo, nei mesi di agosto, settembre e ottobre 1875 da P., Tacchini, e RAGGI SOLARI osservati da G. De Lisa. =! | E&|_ |F=| RAGGIO |DIrr.coL RAGGIO I 1875 |3| 3 |35|5 3] #|SOLAREOS-| DATO DAL NOTE 3 2| #2 S| servaro | MAUTICAL-ALMANAC Acosto ite ek o sel ae | LODO — 0509 2| 4 18 0 1 ATA Rafale deci 3 pizim 8 1 0 2|1 6,49 + 0,01 Dv lit2b112 1 0 Sh 100524 — 0,03 Nubi, [SES UMTS 0 0 2a big ta Cry EI LARA Mi Lo TL) — 0,04 Vento forte. 9 *0/ 00 * 00» so. vo 1 5,93 = 0,03 0a e eee ee eo, + 0,01 12 0 0 0 0 0 . . . . . . L] L] . 13 vo do 0000 CIC) vo 1 5,55 eroi 0,09 15 v*| 0.0» DCI] vo. vo 1 5,51 + 0,03 16 0 0 0 0 0 . vo. LI U) LI . LI) . LZ [00 0 0 O|1 5,30 — 0,03 19| 0) 0 0 0 0|1 5,20 + 0,02 | 20 0 (ì) 0 0 0 doo é’ CI I] 108 MEMORIE DELLA SOCIETA” = _|EE]|_=|E | RaGeio |DpIFF. cor RAGGIO 1875 Gan 3 |3 S|. È sonare0s-| DATO DAL NOTE |__| =2|%/5)| servaro |NAUTICAL-ALMANAG Agosto 21 | 2) 0 2 0 Zu fava o Perse ano 22 2 0 2 0 2 037010. . . o 0. v 0. 23 2 1 1 0 2 OSO, LI dV 0. 0. o è. 24 2 8 1 1 3 LI è 0.0 0.0 0 è. 00 . 25 3 20 1 0 4 è è 0 0. ® 0 00. 26 |2| 8 0 1 4 | 104572 0500 28 2 10 1 0 4 . (MNT Lt | ( DEMI] Di 90. 571 1 4 0 1 2 0 00 0. 000 0 Sett. 10 CUOfEOAU CISCO URLO so 1 4,04 FRra 0,08 13 0 1 0 1 1 . . . . . A. EIN RO 0 0 TIBP RR e + 0,12 16 0 2 0 0 1 ts 00 000 0 17 0 5 0 0 1 dv. 00 000 0. 18 2 4 0 0 1 0 0 00 0 0 0 0 0 20.0) 10 0 0 0|1 4,04 — 0,02 2 OO 0 0 0 |1 4,07 0,00 : PAT IO) MORO ET a e o + 0,12 Immagine agitata, 25 a Lalla A GO IE 4,08 0,00 Veli leggieri, 241 68 0 0 Io Liotta ea 28 | 1| 16 0 0 LN 404725 0,00 29 ULI CT DISICISO o. CIO) 1 4,22 SE 0,04 sO) e RR ra i e + 0,01 Nubi e vento forte. Ottoh. 1 (| è. 00 DISCO DIO] DIO) 1 4,33 EA 0,01 Zali Roli ian READ + 0,02 Vento forte, nubi, bordo agitato, 4 DIL IoNà UCIO] so oo 1 4,43 ia 0,05 Cielo coperto, disco ap- pena visibile, 5| 120 0 0 Zia ata ua BERO ; 7|2| 10 0 0 E ALI,05 0,00 1 ps a NPI 0 0 Telo 0,00 | e A 0 0 Voli 6 ez ord) — 0,03 110) 8 0 0 1|1 4,85 — 0,07 Nebbia fitta, immagine appena visibile. 12 * 0 0.00 0. DO] do | 1 4,98 vir 0,01 14 UO) è è. ® 0.00 CSC] CECI 1 5,13 = 7%; 0,01 177019 QI‘ | 541 + 0,02 Vento forte, nubi, bordo | agitato, 18 vini CCI] o. so 1 5,48 0,00 1929 0 0 IPO) — 0,02 20 ULI 0 è. USCINT] CIC] * è. 1 5,66 0,00 PAT AA VCU APAPA, EIAR OR ara I MF Mb — 0,04 Forti colpi di vento, nubi, bordo agitato, dollari dA e10 0 1; 1-,0,99 0,00 Vento forte, bordo agit, PARA OT RR PO VO — 0,04 A ai 0 RA a AT 220,02 Passaggio di nubi, bor- do agitatissimo,. DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 109 Abbiamo ricevuto dal chiarissimo signor prof, Bredichin il seguente articolo : Spectre des nébuleuses. Dans l’intervalle de temps du 5 aoùt au 5 octobre, j’ai profité de quelques nuits favorables, pour mesurer exactement la position des raies spectrales des nébuleu- ses. Pour cette recherche, j'ai ajusté au grand réfracteur le spectroscope micro- métrique. La nuit, j'effectuais les pointements de la lamelle de l’oculaire sur les raies spectrales des nébuleuses, en terminant ces mesures par quelques pointements de la mème lamelle sur les raies C et F de l’hydrogéne, produites à l’aide des tubes de Geisler. Le matin, j’effectuais de nouveau quelques pointements sur les lignes C et F du spectre artificiel, et puis je mesurais les positions des raies spectrales du soleil, qui se trouvent en voisinage des raies des nébuleuses. Dans ces dernières, la raie de l’hydrogène était ordinairement si faible, qu'elle ne pouvait pas sup- porter une comparaison directe avec la raie F artificielle; et pour la mesurer, on devait élargir considérablement la fente du spectroscope. Les pointements de la lamelle sur les raies artificielles C et F ont servi toujours à contròler l’invariabi- lité de l’instrament dans les intervalles de temps entre les observations des né- buleuses et du soleil, Les changements de la température du spectroscope dans ces intervalles ont été ordinairement si insignifiants, que les pointements de la lamelle sur les raies arti- ficielles © et F, effectués la nuit, ne différaient de ceux, qui se faisaient le ma- tin, que dans les étroites limites des très petites erreurs probables des pointe- ments sur ces raies. Dans le cas contraire, on pourrait bien corriger l’instrument en amenant de nouveau la lamelle sur la raie F, à l’aide de la vis, qui agit im- médiatement sur cette lamelle. Om pourrait aussi éliminer l’influence de la varia- tion de l’instrument, en calculant le déplacement de la raie F d’après les diffé- rences des lectures sur le tambour de la vis micrométrique. Pourtabt, je n’ai ja- mais observé un changement de ce genre tant soit peu sensible. Ainsìi, il est évident, que mes mesures des raies spectrales du soleil peuvent étre régardées comme simultanées avec les mesures des raies des nébuleuses; et les résultats sont les mèmes, comme si le spectre de ces dernières était comparé immédiatement avec le spectre du soleil. Giornale di Scienze Nat. cd Econ. Vol. XI. — 1875. 17 110 MEMORIE DELLA SOCIETA” Dans l’exposè des observations, les nébuleuses seront désignées par les numéros du catalogue de S. J. Herschel (Philosophical Transactions, vol. 154), et leurs ra- ies (dans la direction du rouge vers le violet) par les lettres A, B et C. Pour les raies A et B la fente restait tonjours trés étroite; pour la raie 0, au contraire, on devait la faire trois fois plus large. La lamelle a ét6 amenée sur chaque raie par le mouvement dans la direction du rouge vers le violet, et la lecture s’effe- ctuais quand la raie était tout-à-fait converte; c'est à dire, chaque lecture se rap- porte au bord de la raie, dirigé vers le violet. Quant aux raies A et B, j’estimais toujours leur largeur approximativement égale à 0.05 de l’intervalle entre A et B, qui équivaut è 48 unités du spectre normal d’Angstrom. Outre cela, le 13 aoùt, en observant la nébuleuse assez claire 4390, j'ai déduit des plusieurs pointements, que la largeur des raies A et B ne surpassait pas 0.01 d’une rèvolution de la vis micrométrique. Donc, il faut conclure, que la largeur des raies A et B dans mes observations était approximativement égale à 2 unités de l’échelle normale. Pour réduire les positions des bords des raies A et B au milieu de ces raies, il faut ajouter aux longeurs d’onde respectives une unitè du spectre normal. Pour la raie (€, cette reduction doit comprendre 3 unités. En effectuant les mesures des lignes spectrales, j'ai invité deux fois M. Gromadzki de prendre part dans | ob- servation de ces raies délicates et quelquefois à peine visibles. Les mesures de mon collégue sont désignées par la lettre (G). De ces remarques générales, je passe à 1’ exposéè détaillé des mesures mémes, exprimées en révolutions de la vis micrométrique. Le nombre des pointements sur chaque raie est désigné par la lettre N. 1875 Nébuleuse A B 0 N Aoùt 5° 4964 6.507 6.661 7.130 3 Avec la fente très élargie je soupsonne dans cette nébulense l’ existence d’une quatrièéme raie, qui se trouve au délà de la raie O, Nébuleuse A B 0 N Aoùt 6 4964 6.470 6,645 7.115 2 » 6.483 6.666 7.070 2 (G) » 4628 6.504 6.700 7,194 2 » 6.503 6.707 7.141 2(0) Aoùt 7 4234 60.516 6.715 7,220 2 8 4447 6.491 — — 2 Les autres raies de cette nébuleuse annulaire sont si faibles, qu'il est impossi- ble de les mesurer. DARGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 111 La nébuleuse 4244 présente un spectre stellaire; peut ètre, que ce spectre est di à quelque étoile voisine. La nébuleuse Dumbbell présente, avec la fente très élargie, un endroit clair entre les raies E et F. Les deux parties de cette nébuleuse se dessinent assez distincte- ment dans le spectroscope Aoùt 13 4390 6.479 6.701 7,159 2 » 4510 6.514 6.692 — 2 Cette nébulense s’approche de l’horizon, ct la troisième raie n'est plus visible, Septembre 1 4373 6.469 6.690 7,121 da Au milieu du disque de cette nébuleuse se trouve une petite étoile, Les nébu- leuses 116 ct 117 ont un spectre continu assez faible. Octobre 5 4373 6.496 6.683 _ 1 La raie © est presque invisible ’ 4390 6.533 6.738 7,165 2 Le spectre de la nébuleuse 4572 est trés faible; en élargissant la fente, je voie un endroit clair, pour lequel j’obtient 6.723; mais ce nombre n'est qu’approximatif, Pour les raies suivantes du spectre solaire j'ai obtenu les lectures: 5183.0=b 5005.0 4956,5 4360.5 =F N Aoùt 5 3.809 6,473 6.673 7,115 3 6 5.308 6.479 6.685 7,121 2 7 5.806 6,484 6.690 7,127 ò 8 5.808 6.488 6.694 7.130 2 13 5.807 6.490 6.692 7,132 2 Sept. 1 9,806 6.488 6.696 7,129 3 5185.0 5040.7 4956,5 4860,5 Oct. 5 5.813 6.356 6.703 7,136 3 Pour les raies 4890.0 et 4822,5 on regoit des trois pointements 6.990 et 7,310, Des mesures, qui se rapportent au spectre solaire, on déduit aisément la va- leur d’une division de la vis (0.01 d’une révolution), exprimée en unités du spec- tre normal et correspondant aux parties, du spectre, dans lesquelles sont situées les raies des nébuleuses. Les logarithmes de cette valeur d seront: Raies spectrales: 5040.7 5005,0 4956.5 4860,5 log. d: 0,3875 0.3808 0,3600 0,3351 112 MEMORIE DELLA SOCIETA” En effectuant les réductions necessaires à l’aide de cette d, nous aurons les po- sitions suivantes des raies des nébuleuses dans le spectre normal: b A B 0 Nébh, 4964 4996,8 4960,4 4857,3 » 5007.2 4965.7 4861,8 » 5004,0 4960,8 4871.9 4628 4999,0 4953.1 4844,7 » 4999,2 4951,5 4856,2 4234 4997,3 4950.8 48404 4447 5003.3 — -_ 4390 5007.2 4954,9 4854,3 4510 4998.8 4957,0 — 4373 5009,6 4957,9 4362,2 » 5006.6 4961.1 — 4390 5006.2 4952,7 4857.1 Les spectres des toutes ces nébuleuses planétaires sont si peu différents l’ un de l’autre, qu'on ‘peut les regarder comme identiques. Peut-étre, qu’une longue serie d’observations pourra nous montrer la différence dans la position des raies, qui peut dépendre des déplacements des nébuleuses dans l’espace, — dans les différentes directions et avec des vitesses inégales. Des nombres précédents on peut deduire un spectre m20yen des nébuleuses pla» nétaires, en n’oubliant pas d’ajouter, — conformément à ce que nous avons dit plus haut, — aux raies A et B 1.0 et à la raie 0 3.0, Les positions de ce spectre moyen, avec leurs erreurs probables, seront: A B C 5003.9 È 1.25 4957.9 £ 1.4; 4859.2 13.1 Il est évident, que les raies A et B peuvent ètre regardées comme les raies fortes du fer (5005.0 ct 4956.5) dans la portion bleu-verdàtre du spectre. Les au- tres lignes du fer, comme aussi les trois ligues de l’hydrogène, s'affaiblissent dans leur passage à travers l'espace et dans notre atmosphère et deviennent inaper- cevables. C'est è cause de cela, que les nébuleuses planétaires, qui sont assez lu- mineuses, sont remarquables par leur couleur blenàtre, T. BREDICHIN DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 113 Confronto fra il diametro solare meridiano e ‘spettroscopico ricavato da osservazioni fatte dagli astronomi Secchi, Rayet, Dorna e Tacchini. In occasione del Congresso degli scienziati tenutosi in Palermo nell’agosto 1875, si eseguirono all’Osservatorio di Palermo alcune prove per la determinazione del diametro solare, osservando contemporaneamente col cannocchiale semplice meri- diano, e con un altro cannocchiale munito di spettroscopio allo scopo di confron- tare i risultati ottenuti in due differenti metodi, Per maggior chiarezza si esporrà qui, ciò che fu fatto giorno per giorno. 20 agosto. Applicato lo spettroscopio Tauber al grande refrattore di Merz, si sta- bili di osservare il passaggio del sole a fessura normale, notando gli appulsi a ta- lune righe di polvere, che fanno così bene l’ ufficio dei fili di un reticolo meri- diano, Essendosi però verificato un piccolo guasto nel cronografo si dovettero no- tare gli appulsi con un ripiego, mettendo cioè un altro individuo all'orologio, il quale notar doveva l’istante al segno convenzionale dato dall’osservatore. In que- sto giorno l’osservazione meridiana andò perduta, e quindi rimase la sola osser- vazione spettrale fatta dal Secchi e dal Tacchini. 21 agosto. In questo giorno si applicò al refrattore lo spettroscopio del Secchi e si eseguì l'esperimento egualmente a fessura normale, e per ottenere questa po- sizione, si collocava la fessura tangente esattamente ai punti 90 e 270 del bordo, servendosi della riga C posta nel mezzo del campo dello spettroscopio, e dopo si girava di 90 gradi il circolo di posizione, In questo modo attraverso la C vedesi una linguetta rossa, che è la piccola porzione della cromosfera visibile, e che corrisponde alla sua altezza, la quale linguetta serve benissimo di avviso per no- tare gli appulsi. Le osservazioni di questo giorno dimostrarono che i risultati spettrali ottenuti da Secchi e Tacchini sono intieramente comparabili. L’osserva- zione al cannocchiale meridiano fu fatta anche ad udito. 22 agosto, Si ripete lo sperimento nella stessa maniera, ma servendosi delle ri- ghe d invece della €, e usando lo spettroscopio Tauber. 114 MEMORIE DELLA SOCIETA” 23 agosto. In questo giorno venne all’Osservatorio il distinto spettroscopista si- gnor Rayet, al quale il P. Secchi volle far vedere la sua combinazione del prisma avanti la fessura, colla quale si ottiene nello spettroscopio un’imagine ben uvetta del sole e delle macchie: si dovette usare di un prisma tutt’ altro che perfetto, ma ad onta di ciò l’esperimento riescì abbastanza bene, tanto che il Rayet e Tac- chini osservarono ad udito il passaggio del sole nello spettroscopio nella maniera stessa che lo si fa al cannocchiale meridiano. Le poche macchie allora esistenti sul disco erano anche visibili abbastanza bene. Dopo questo esperimento si riprese la determinazione del passaggio, servendosi del cronografo, e si fecero cinque deter- minazioni colla combinazione Secchi, ed altre tre dopo colio spettroscopio semplice a fessura normale. 24 agosto, Si fece uso del Tanber e sempre a fessura normale. Come nei prece- denti giorni si rettificava lo spettroscopio ad ogni determinazione: ma per evitare questo lavoro, il P. Secchi propose di applicare al cercatore un micrometro a punte, regolando la mobile in modo che corrispondesse al parallelo di un foro solare, così che ad ogni momento si potesse verificare se lo strumento si conservava in ret- tifica e e nello stesso tempo se occorreva, correggere lo spostamento dovuto alla variazione del sole in declinazione, Si applicò infatti detto micrometro, che rese l'operazione più semplice e più sicura. Inoltre si fece la seguente modificazione, cioè a dire invece di osservare gli appulsi alle righe di polvere, si fece uso di una punta metallica, la quale ha il vantaggio di facilitare l’osservazione massima a bordo entrante, e probabilmente un tale sistema potrebbe impiegarsi anche al cannocchiale meridiano, nel quale gli appulsi a bordo entrante riescono sempre difficili e tendenti a diminuire il tempo del passaggio del diametro. 25 agosto. Prima di eseguire le osservazioni dei diametri, si provarono due me- todi proposti dal Tacchini per verificare se esiste un'eccentricità di fessura, {l primo metodo consiste nel collocare una protuberanza nel punto di mezzo della fessura a posizione tangente e possibilmente a 90° o 270°, poi per far ruotare il cerchio di posizione e vedere se la protuberanza resta al medesimo posto, cioè al centro. Il secondo metodo consiste nel portare la fessura tangente al punto nord del di- sco alla base della cromosfera, e girav dopo il cerchio di posizione di 180° e no- tare lo spostamento della cromosfera: in tale spostamento va compreso il doppio dell’eccentricità, e la larghezza della fessura. Infatti se anche l’eccentricità fosse nulla, la cromosfera verrebbe apparentemente spostata della larghezza della fes- sura, Per segregare l’una dall'altra conviene dunque conoscere il valore in arco della larghezza di detta fessura. Il P. Secchi col micrometro a punte misurò il va- lore del giro della vite, servendosi del diametro solare stesso veduto nella pro- iezione del cercatore e trovò che un giro corrispondeva a 242”,9. Dopo ciò si provò il secondo metodo nella seguente maniera. Si collocò la fessura tangente al punto Nord del disco e alla base della cromosfera, e in quella posizione si portò la punta del micrometro del cercatore coincidente col nero forellino solare: si girò poscia DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 115 l'apparato spettroscopico di 180 gradi e si portò di nuovo la fessura tangente alla detta base, e colla punta ricondotta al forellino si misurò l’operato spostamento, che risultò eguale a circa 12”, cioè eguale alla larghezza della fessura determi- nata prima. Fatta la prova anche col primo metodo risultò nulla l’eccentricità nello spettroscopio Tauber. i Dopo di ciò si fecero le solite osservazioni, rettificando ogni volta l’istrnmento coll’aiuto della proiezione del cercatore, attesochè il movimento in declinazione del sole era allora di quasi un secondo per ogni minuto, mentre che fra una deter- minazione e la successiva si impiegavano da 3 a 4 minuti, La rettifica si eseguiva nel modo il più semplice proposto dal Secchi. Si metteva prima la fessura tan- gente ai punti est ed ovest del bordo solare, lo che si esegue facilmente e con tutta l’esattezza desiderabile, e in quella posizione si collocava la punta del mi- erometro del cercatore coincidente col forellino nero solare: dopo si girava il cer- chio di posizione di 90 gradi, e l’istraumento era così all'ordine per l’osservazione: e se in questo preparativo qualche urto 0 spostamento aveva luogo, subito si av- vertiva nella proiezione. Fatta una osservazione del passaggio, non si passava alla seconda senza aver prima verificato la posizione della punta, e ricondotta al fo- rellino nel caso che si fosse spostata pel movimento del sole in declinazione o per altra causa. Ma usando tutti i riguardi dovuti, si vide che la sola correzione pie- colissima a farsi era sempre dovuta al moto del sole. Inoltre si usava anche la precauzione nel ripetere l’osservazione di spostare l’equatoriale in modo che prima dell’ ingresso del sole si dovesse attendere almeno un 20 secondi, affinchè tutto fosse in perfetto equilibrio, ciò che non potrebbe ottenersi talune volte, qualora il sole venisse portato solo fuori del filo o punta e subito dopo notato l’appulso. Inoltre si cercò, che nella stanza vi fosse la massima quiete, e si impedì ogni corrente d’aria e qualunque benchè minimo urto alla macchina. Con tutte queste precauzioni è chiaro che i passaggi osservati allo spettroscopio dell’ equatoriale grande sono per la stabilità della macchina durante il tempo dell’ osservazione intieramente comparabili con quelli fatti al cannocchiale meridiano. Inoltre le os- servazioni furono fatte col sole al meridiano o in gran vicinanza, affinchè le con- dizioni di chiarezza nell’aria e di refrazione fossero le stesse. Dagli esperimenti eseguiti in questo giorno risulta anche, che allo spettrosco- pio i passaggi si osservano assai bene, cosicchè i valori ottenuti dal Secchi, dal Ra- yet e dal Tacchini coincidono perfettamente. Anche |’ accordo fra le diverse de- terminazioni fatte da uno stesso osservatore riesce soddisfacente, come lo verificò il Tacchini in Muddapur sino dal dicembre 1874, ove per la prima volta impiegò questo metodo a fessura normale, rettificando ad ogni determiuazione. 26 agosto. Si eseguirono due serie di prove, l'una sulla riga 0, l’altra sulle 6. Sulle d si ottenne una diminuzione di un decimo di secondo. Il Tacchini volle inoltre osservare gli appulsi del vertice della lingua cromosfe- rica, ottenendo così il raggio aumentato deli’ altezza della cromosfera che dimi- 116 MEMORIE DELLA SOCIETA” nuita del raggio solare dava l’altezza della cromosfera medesima: eseguita l’ope- razione risultò l’altezza della cromosfera eguale a _9”,75: che corrisponde al me- dio delle altezze nei punti est ed ovest del bordo. 27 agosto. Oggi l’aria era un poco agitata: si eseguirono gli esperimenti al so- lito sulla ©. 28 agosto. Esperimenti al solito, e al Rayet e al Secchi si aggiunse ad osser- vare il prof. Dorna, e il passaggio meridiano fu osservato dal Rayet. 31 agosto. Giornata di scirocco forte, cielo caliginoso: e l’uragano agitò talmente il mare, che il bastimento andato a Cefalù dovette ritornare a notte inoltrata, e parte dei viaggiatori andarono per la via di terra. L’imagine del sole era molto agitata. Il Secchi e il Tacchini riescirono ad eseguire soltanto cinque esperimenti, e appena riesci l’osservazione al cannocchiale meridiano. È la sola giornata infatti ove si trovò un risultato contradittorio a tutti quelli della serie, restando così manifesta l’ influenza delle condizioni atmosferiche sui risultati di questo genere di osservazioni, Nel cielo vi erano anche molte nubi, e poco prima dell’ osserva- zione meridiana il sole era anche coperto. Per proiezione l’imagine solare era fran- giata e oscillante fortemente. Perchè si possa avere sott’occhio l’intera serie degli esperimenti, si è formato il quadro A, che contiene i risultati e le relative indicazioni per ogni giorno di osservazione. Oltre a ciò si è composto anche il quadro B, il quale presenta la dif- ferenza fra l’osservazione spettrale e la meridiana, e le differenze fra ognuna di queste e il tempo dato dal Nautical Almanac pel passaggio al meridiano del se- midiametro solare. 117 DEGLI Sc £TTROSCOPISTI ITALIANI 1]299g JIA 1Y299g []999g 19998 I]999g IUtT9OVI, [UTDOV], IMOLVA -UASSO 061°0 # €610 G60°0 + 060°0 + *ZV ATASSO VIODNIS INDO IC JIIAVAIOHA UUOLAA GTO°40 # 82040 + 61040 + 21040 # €100 <10°0 + GIO*0 # 610°0 # 21050 + OITAN Aa ANIIVAIONAI UUOTTA *‘ZVATISSO UTINA OUAITON STI SWAN SPOSI “et SVIRUE I SUOI I SVIST VII ‘PI 068‘ "I GGORVANI ASSIGA L81°56 ul 26€ 896 489 ILL ILL 492 L94 L9L CT6 068 068 ONVIOLIAN OULINVIO -INIS IMTOOV] ‘19998 qodey ‘19999 ‘CULO I01IOV], ‘1999909 GOLAva [UTY9OU], ‘1q999g Ley IUT]OOU], ‘199909 ‘99 AeA IUIT]OOV qoAey 1{]999q TUTYO9B]T 1]999g JAY ‘IUTY99V], qof”eg ‘iqooR], 1999g ‘[UTMOORV], T(]999$ IM[]OIVK, 1]999g ‘TU[QOIVT INOLVAUNSSO ‘7 0HAVNÒ tr0‘0 + 221°0 701°0 820%0 170°0 070°0 980°0 890°0 ccO°0 800 GIT‘0 6IT°0 29160 1610 821°0 9IT°0 + *ZVAUISSO VIODNIS IN90 IT AlIAVA0HA TUOULTA Ae Fa0‘0 <<0°0 ovvero < di ‘40. Non fa- rebbe quindi meraviglia che il numero assegnato dal signor Ericsson portasse a valori alcun poco diversi dai miei, Se non che la valutazione dell’assorbimento ottenuta da lui, è così singolare che non trovasi ammissibile affatto. Egli dice che l'assorbimento dell'atmosfera solare non può superare 0,144 del calore che raggia dalla fotosfera (Nature, pag. 520, lin. ult.) Il mio risultato invece calcolato sulle ticaneno del 1852, e riprodotto ultima- mente nel Solezl è di 0,88. Dietro queste cifre è naturale che egli soggiunga quanto segue : « Zt îs unneces- sary to criticize these figures presented by the Roman Astronomer, as a cursory inspection of our table and diagrams is sufficient to show the fallacy of his com- putations. » Onde io avrei sbagliato di grosso! Prima di tutto dirò che i calcoli sbagliati non sarebbero soltanto i miei, ma lo sarebbero pure quelli di Laplace e di Plana sui dati di Bouguer, perchè io non ho fatto altro che rifarli coi coefficienti da me trovati pel calore, poco diversi da quelli dati già per la luce. Ma la fallacia non sta certamente nei nostri calcoli, ma bensi nel metodo di calcolo usato dal signor Ericsson, che sembra ignorare affatto gli ardui lavori fatti dai due sublimi geometri su questo difficilissimo problema. In- vece di usare le formole esatte nelle quali la distanza angolare eliocentrica entra come esponente per determinare la quantità di assorbimento, esso si contenta di certe sne semplici proporzioni, e queste prende con grossolane approssimazioni, Così calcolando a modo suo la spessezza media dell’atmosfera delle zone, esso sta- bilisce una legge di assorbimento che non è punto quella che dà la scienza, e che nessuna sperienza e nessuna teoria può giustificare. In questo suo calcolo pertanto è la fallacia della sua conclusione, e non in quello fatto da Laplace e da me. DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 125 In un ultimo articolo ha poi messo in questione la legge adottata da Laplace sulla radiazione: essendo questa una cosa che dimanda serio esame non possiamo esaurirla adesso. Diremo però che il signor Langley avendo ammesso pure come inesatta la sudetta legge di Laplace, pure conviene che l’assorbimento è almeno della metà, Posteriormente il signor Ericsson ha pubblicato altri esperimenti, da cui trae conseguenze più singolari, Esso le ha fatte nello scorso settembre, e le ha pub- blicate nel num. 319, vol. 13, pag. 15 dello stesso giornale Nature. Avendo ri- stretto le zone solari mediante i suoi diaframmi, una a 1’ 42” di larghezza e in ‘altra a 497,6 cioè della metà in circa, trova le radiazioni loro essere nel rapporto di 1:0,660, e dietro certe correzioni 1:0,551. Ora quella della seconda zona do- vrebbe esser molto minore: 1° perchè l’area è soltanto la metà, mentre la radia- zione supera la metà. Su questo però facciamo avvertire che apponendo certe cor- rezioni da lui stesso indicate le zone efficaci sarebbero realmente nel rapporto di 1 a 0,56 cioè assai prossimamente eguali alle radiazioni; 2° Perchè giusta l’opinione de’ fisici la zona esterna a pari superficie dovrebbe dare molto minor calore, Da ciò conclude esso che la radiazione termica all'orlo cresce invece di calare Questa conclusione a noi non è troppo chiara, perché al più potrebbe dedarsi che sul limite dell’orlo le due zone estreme sono di egual forza radiante, e non più. Tuttavia esso su questa conclusione fonda l’altra che la cromosfera è sospesa a distanza dal corpo solare nella sua atmosfera; conclusione che non ci pare troppo stringente. Se il modo di sperimentare del signor Ericsson fosse sicuro, sarebbe il suo ri- sultato certamente assai strano, ma noi non esitiamo a dichiarare che questo ri- sultato è precisamente un errore dipendente da cotal metodo, in cui la diffrazione, l’ incertezza dei moti meccanici, quella di mettere a distanza giusta i diaframmi in tanta strettezza, e chi sa quante altre difficoltà possono avere enormi influenze, E in fatti con leggiere correzioni già si vede che il rapporto scende un poco sotto la metà. Ai suoi esperimenti noi contrapponiamo i nostri fatti alle estremità stret- tissime dell’orlo, e che ci sembrano fuori di eccezione, nè ci spaventa che egli ri- finti l’uso de’ cannocchiali e delle pile termoelettriche. Oltre quelli già pubblicati nel Sole: e nelle prime nostre memorie, ho come dissi, numerose serie fatte po- steriormente al grande equatoriale di Merz e ne scelgo qui alcune pubblicate da molto tempo, ma poco conosciute dai fisici, Una serie è fatta con imagine di 330 millimetri di diametro, e con un’apertura di pila di soli 4 millimetri nel giorno 12 giugno 1855. Io scelgo questa serie perché l’apertura della pila è molto stretta, e corrisponde ad una zona di 24”, cioè a una zona assai minore di quella esami- nata nelle prime sperienze, che il signor Ericsson credeva forse le sole fatte da me, Avverto pure che il risultato è il medio dell'esame di 4 punti del lembo posti alle estremità di 2 diametri ortogonali, per cui resta eliminata la pretesa influenza del- l’altezza dei due lembi, 126 MEMORIE DELLA SOCIETA” Distanza dall’orlo Distanze del centro della pila dall’orlo. +. centro di 1'4" 12” Gradi galvanometrici. + + + è è è. 40.6 38.8 36,2 28,9 Gradi; proporzionali: ge geo 63.5 57.0 30,8 Rapporto delle intensità in parti di unità di quella al.C@ntros eni 1h ie 0 0.89 0.80 0,52 Medio di 5 serie. Cielo purissimo. Si vede che all’orlo siamo ridotti a metà del centro, e che vi è una differenza di 0,28 dalla penultima all’ ultima zona. La nostra zona è più stretta di quella usata dal signor Ericsson, ma il decremento è si chiaro che non può negarsi. Collo stesso cannocchiale e con diametro dell'immagine di 220 millimetai, e e pila di 12% si ottennero i seguenti risultati : Distanza al centro . . 0 pun gi A li MIST A I Intensità in gradi gal- vanometrici . +». » 50.1 50.2 50.0 49,8 48.9 46.8 440 In gradi proporzionali 121.0 122,2 120.0 119,0 1140 101.5 85.5 In questo esperimento la zona è molto larga, cioè di 104”,7, e l’intensità all’orlo è minore di 36.7 parti di cui 100 sono il valore al centro. Si osservi che al cen- tro preciso essendovi stata una macchia si ebbe un po’ meno, e perciò si è preso 122 per intensità totale, cioè quella che si trovò vicino ad esso. Si vede ancora come un certo allargamento di zona mascheri assai la diminuzione. I fatti non po- tendo esser opposti ai fatti ben studiati, noi continueremo a tenere ciò che ab- biamo tenuto finora insieme cogli altri fisici, cioè che la radiazione diminuisce al- l’orlo del sole. In quanto all’esser la cromosfera sospesa nell’atmosfera solare, ciò in certo senso può esser vero per altre ragioni e noi lo abbiamo detto da gran tempo, I gaz di peso specifico assai diverso si mescolano facilmente, ma se siano in grandi quan- tità e di notabile differenza di peso specifico, pure obbediscono alla legge di gravità e si raccolgono al basso, come da noi l’acido carbonico che nell'atmosfera si costi- tuisce a un certo livello definito come p. es. nella grotta del Cane, nella valle della Morte ecc. 1 gaz pesanti solari, cioè i vapori metallici, occupano l’infimo strato dell’atmosfera, l’idrogeno galleggia più su di questi, e forma la cromosfera, e fi- nalmente resta la famosa sostanza che dà la linea 1474 che chiameremo gaz co- ronale. Questo gaz coronale, deve esser più leggiero dell’idrogeno perchè sale ad altezze enormi, e maggiori di un raggio solare, mentre l’idrogeno conservandosi lu- minoso sale al più alla metà, ma ciò non toglie che esso non s’interni anche nella DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 127 fotosfera, la quale nessuno dirà che. sia un corpo solido. Il fatto che il prof. Tac- chini vede spessissimo la riga 1474 rovesciata al lembo solare lo prova perfetta- mente. Noi realmente non possiamo dire dove cominci nella parte inferiore l’at- mosfera solare, perchè non è noto dove sia lo strato solido o liquido che limita il corpo solare su cui deve posare essa atmosfera, se pure questo strato solido esi- ste, il che non crediamo. In questo senso adunque può asserirsi che la cromosfera è sospesa nell’atmosfera solare. Del resto la costituzione della cromosfera dalle ri- cerche fatte già dal Tacchini, e recentemente dal P. Ferrari e da me col nuovo spettroscopio a diffrazione, assume un aspetto così discontinuo di fiammelle e fila- menti finissimi tanto minuti, che ci può far seriamente dubitare se vi sia uno strato rigorosamente continuo di idrogeno che circondi il Sole. La continuità apparente all’orlo potrebbe derivare dalla semplice proiezione di suddetti fili gli uni sugli al- tri, Ciò è confermato dall’idea che la granulazione solare sia effetto realmente di queste microscopiche eruzioni, che formano i filamenti della cromosfera, come le grandi emissioni di idrogeno formano le facole. Il signor Langley si è messo a studiare l'assorbimento luminoso dell’ inviluppo solare, e ha adottato in principio il metodo da me usato di proiettare l’imagine del sole ingrandita attraverso diaframmi che lasciano trapassare due fascetti uno al centro l’altro all’orlo. Esso sembra stato arrestato dalla difficoltà indicata da me del diverso colore de’ raggi all'orlo che sono come affumicati. Aspettiamo i ri- sultati che non sono ancora indicati, i Il signor Violle di Grenoble si è occupato con molto impegno della determinazione della temperatura solare coi soliti actinometri o termeliometri, costruiti però in mag- giori dimensioni e scala più grande. I suoi risultati sono importanti. Il risultato dif- ferenziale nelle circostanze ordinarie non è molto diverso da quello ottenuto dagli altri, ma invece esso avrebbe trovato che la differenza tra il termometro dell’am- biente e quello esposto alla radiazione non è costante. Se questo è esatto e non effetto di qualche particolarità strumentale i lavori di Waterstone ed i nostri sono da ricominciare da capo, Egli ha ripetuto le osservazioni sul Monte Bianco con singolare fortuna e pu- rezza di cielo, e ha trovato la differenza del termometro su cui cade la radia- zione e del termometro dell'ambiente = 17°,20 che è inferiore sensibilmente a quella di Soret, che fu di 21°,13 (1). Sicchè vi si vede una differenza notabile, ma è essa proveniente dagli strumenti ovvero dalla minore attività attuale del sole? Ma il punto principale della controversia non istà qui: esso è nel modo di ado- prare questi dati per cavarne la temperatura solare assoluta. Il signor Violle sta attaccato sempre e mordicus alla legge di Dulong e Petit, che conduce allo strano (4) Avverto però che dalla notizia del signor Violle non risulta altro se non che il termo- metro dello strumento era a 189,20 e l’aria a + 419,0. Supposi quindi questa esser pure la tem- peratura dell'ambiente actinometrico. 128 MEMORIE DELLA SOCIETA” risultato di una temperatura di 1500°, e al più per grande favore di 2000°, Cioè una temperatura inammissibile perchè contrasta coi fatti più ovvii a noi noti del calore solare. i Infatti nel Sole abbiamo la dissociazione permanente dell’idrogeno che pure si fa solo a temperatura valutata 2500°: onde tale almeno deve esser quella del Sole. Di più esiste la dissociazione del calcio e del sodio ed altri metalli i cui ossidi sono assai stabili, che suppongono gradi maggiori. Non può obiettarsi al caso no- stro che in certe operazioni chimiche ordinarie la separazione dall’ossigeno succede a minori temperature di quella della dissociazione dell’acqua, perchè in tali casi l'operazione è aiutata dall’affinità chimica di altre sostanze e quindi non si può opporre il grado di queste. Infatti nelle sperienze della fusione del platino al getto ossidrico da me vedute nel laboratorio del signor H. Deville a Parigi osservai bensi le righe dell’idrogeno con quelle dell’ossido di calcio, nebulose e sfumate, ma non quelle del calcio. Ora è noto che gli ossidi danno righe a temperatura molto più bassa di quella che è propria della temperatura che dissocia i metalli elementari. Nei tubi di Geissler la dissociazione del sodio non si fa che ad altissime tempe- rature e superiori alla dissociazione del vapor d’acqua; infatti un tubo di Geiss- ler fattomi da Alvergnat che dava le righe dell’azoto, e crescendo la forza delle scariche anche le righe dell’idrogeno, non mi diede quelle del sodio che a scari- che fortissime. La sola sorgente di calore che ci dia le righe solari è la scintilla elettrica. Noi non conosciamo punto la sua temperatura, ma essa è altissima, Pub- blicai già anni sono, (v. mem. del 24 marzo 1872 negli Atti dell’Acc. de’ Lincei, e pas. 13 dell'estratto) il fatto che un tubetto di Geissler con idrogeno, immerso in un calorimetro diede tanto calore da alzare di 5° in un minuto la temperatura di 100 grammi d’acqua. Donde concludeva che considerando la minima quantità di idrogeno chiusa nel tubo essa dovea avere una temperatura enorme per alzare di tanto la temperatara dell’acqua. E dietro considerazioni ivi accennate la valutal a 500,000° almeno. Si griderà che è troppo! Lo credo: ma invito i critici a stu- diar meglio questo punto, E avvertasi che la temperatura della scintilla disruptiva è quella dei gaz più esterni del Sole, cioè di quelli che sono più raffreddati, e non hanno la tempe- ratura della fotosfera, talchè sotto essi a piccola profondità nella vera fotosfera deve esser anche più grande, Questi fatti incontrastabili non potendosi conciliare colla legge di Dulong et Pe- tit essa si dovrà rifiutare, Ma qual legge si sostituirà, e quale sarà dunque la tem- peratura assoluta del Sole! [o nol so ed amo meglio confessare l’ignoranza che pro- porre principii e risultati incerti. Si è troppo gridato contro al risultato dato dalla legge di Newton, (benchè non sia tanto stravagante quanto si è preteso) perchè io non osi rischiare altre ipotesi ed aspetterò che maturi il frutto ancora troppo acerbo. BRGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 129 Sulla successione e persistenza delle sensazioni dei colori per il prof. A. Riccò, ass. nella R. Specola di Modena. Certamente lo studio delle sensazioni luminose ha non poca importanza per l'astronomia, anzi ciò che si riferisce alla prontezza della percezione della luce bianca o colorata ha una intima attinenza coll’equazione personale, la quale ha poi tanta influenza nella determinazione delle coordinate degli astri; perciò crediamo opportuno di riassumere alcune delle principali esperienze del Riccò. Scopo precipuo del lavoro è di trovare la legge della diversa prontezza con cui l’occhio percepisce i diversi colori semplici e la legge della differente durata della persistenza delle sensazioni dei medesimi: a tale intento VA. ha istituite per il primo sui colori spettrali le seguenti esperienze. Su di una parete bianca si proietta uno spettro orizzontale, ben sviluppato RV (fig. 1) e di fronte ad esso si colloca uno specchio girevole intorno un asse oriz- zontale, parallelo alla parete: guardando dentro ad esso specchio, coll’occhio im- mobile, mentre lo si fa oscillare lentamente, si vede l’imagine riflessa dello spettro che si sposta parallelamente e se stessa, restando sempre orizzontale e dritta. Se invece lo specchio si muove più rapidamente, lo spettro R'V' appare deformato ed incurvato nel giallo, restando indietro l’estremità rossa è più ancora la violetta; si noterà ancora un allargamento che va sempre crescendo dal rosso al violetto. Lo stesso fenomeno può essere osservato da più persone simultaneamente, colla seguente disposizione (fig. 2). Mediante il porta-luce si fa entrare in una stanza oscura, attraverso una piccola fessura verticale f, un raggio di luce solare oriz- zontale fl: questo incontra, una lente acromatica a lungo foco /, poi un prisma p (o meglio un paio) che lo disperde, poi cade in 7v su di uno specchio s, preferi- bilmente metallico, girevole intorno un asse orizzontale, che riflette e rimanda il fascio disperso quasi nella stessa direzione, per di sopra al prisma, sul diaframma bianco D, situato per modo che si abbia su di esso uno spettro orizzontale RV bene Giornale di Scienze Nat. ed Econ., Vol. XI. — 1875. 20 130 MEMORIE DELLA SOCIETA” sviluppato e nel quale si riconoscano le principali righe di Fraunhofer, Tutto l’ap- parato dev'essere disposto per modo che con lente oscillazioni dello specchio, si veda lo spettro scorrere sal diaframma conservandosi dritto ed orizzontale. Se poi si fa oscillare lo specchio con una certa velocità, sì vedrà (come prima) lo spettro deformato, nel modo indicato dalla figura punteggiata. In entrambe le esperienze con diaframmi opachi, opportunamente perforati, si possono intercettare certi colori e lasciarne passare solo due, in coincidenza a certe righe di Fraunhofer, dei quali si fa più facilmente il confronto, osservando quale dei due nel movimento precede e quale si allunga di più, Dall’ osservazione complessiva dello spettro in moto si è tosto convinti che la prontezza della percezione è massima nel giallo, e che nelle due metà dello spettro è così ordinata decrescendo: 1° Metà: giallo, aranciato, rosso. 2% Metà: giallo, verde, bleu, indaco, violetto. Meno facile è il confronto dei colori delle due metà fra loro, e perciò giova ri- correre all’accenvata separazione a due a due: da molte prove che ho fatte risulta che la prontezza della sensazione per il rosso (fra B e C) è press’a poco eguale a quella del verde (E), alquanto maggiore di quella del verde-bleu (F), e sempre più notevolmente grande di quella dagli altri colori più refrangibili. Quanto alla persistenza (relativa) la determinazione con questo metodo è meno sicura, ma da molte prove risulta che quella del rosso è minima e va crescendo fino al violetto. Questo studio delle sensazioni dei colori spettrali si può fare anche col seguente mezzo semplicissimo, che però richiede occhio sensibile ed esercitato. Se dopo aver proiettato su di uno schermo due colori spettrali, si intercetta o si lascia passare il raggio di luce bianca, che entra dalla fessura, con movimenti rapidi e secchi di un diaframma opaco e nero, i detti colori obbiettivamente scompaiono ed ap- pariscono nel medesimo istante: invece per l'inerzia della retina si troverà che tanto l'apparizione come la scomparsa avvengono in due tempi, e precisamente secondo l'ordine stabilito innanzi, Il dottor Exner ha trovato, relativamente alla luce bianca, la seguente legge: Crescendo l’intensità della luce in progressione geometrica, il tempo necessario alla percezione decresce in progressione aritmetica. LA. ha determinato colla pre- cedente legge i tempi necessari alla percezione dei diversi colori spettrali, solo considerando la loro diversa intensità, poi prendendo questi tempi come ordinato e la refrangibilità come ascisse, ha costruita la curva 7v (fig. 3) di essi tempi, e questa è risultata affatto simile al contorno anteriore dello spettro R'V' (fig. 1) in movimento, il che prova che realmente il principale fattore della diversa pron- tezza di percezione dei vari colori, è la loro differente intensità: ma però vi con- corre anche la lunghezza d’onda, poichè quantunque nelle due metà dello spettro DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 131 vi sieno raggi di eguale intensità pure quelli di più lunga onda sono percepiti prima degli altri, La persistenza sembra dipendere totalmente dalla lunghezza d’onda, poichè cre- sce continuamente dal rosso al violetto, Per ispiegare questo, bisogna ricordare il fatto noto (Dore, Purkinje, Helmholtz) che al diminuire dell’illuminazione i colori più refrangibili sono più lungamente visibili e per luce sì debole, che il rosso ap- pare assai oscuro o scompare affatto. Probabilmente allo scemare della eccitazione ‘ persistente nella retina, per gradi successivamente più deboli, i colori di più breve onda riescono ancora più visibili degli altri, ed anche quando questi sono svaniti affatto. L’A. stabilisce quindi le due leggi: I, La prontezza della percezione dei colori semplici è ordinata come la loro in- tensità. II, La persistenza delle sensazioni dei colori semplici è ordinata come la loro re- frangibilità. Da questi principii deriverebbe che nell’equazione personale la parte dovuta al tempo necessario per la visione, a parità delle altre circostanze dev'essere minore nelle stelle di maggiore grandezza, od in generale negli astri di maggior splendore, e che, a parità di intensità luminosa, dev'essere minore per gli astri nella cui luce predominano i raggi di più lunga onda, ossia che hanno un colore rosso, aran- ciato, giallo, ecc.; si potrebbe verificare se questa differenza sia sensibile, osser- vando il passaggio di una stella bianca dinanzi metà dei fili di un cannocchiale dei passaggi, coll’occhio munito di un vetro di un dato colore, il passaggio al filo di mezzo senza alcun vetro, ed il passaggio all’altra metà dei fili attraverso nn altro vetro di colore diverso: poi riducendo tutti i passaggi al filo di mezzo, vedere se le risultanti differenze confermino il detto, Le due precedenti leggi, secondo l’A., si verificano anche nei colori semplici com- binati a formare il bianco, come risulta da tutti i fenomeni delle fasi colorate che accompagnano la visione istantanea della luce bianca, i Se si chiudono e si coprono gli occhi, per riposarli alquanto, e quindi si aprono e si scoprono e sì guarda una carta bianca su fondo nero, essa apparirà di color giallognolo; se allora di nuovo si chiudono e si coprono gli occhi, si vedrà ancora la carta che prenderà i colori verde-bleu, bleu, indaco, violetto, (ed altri pei quali intervengono altre cause), L’imaginetta del sole data da uno specchio sferico o da un vetro d'orologio, che si muova attorno su di un fondo oscuro, appare seguita da uno strascico nel quale si notano, a partire dall’imagine, i seguenti colori: giallo, verde, bleu, indaco, violetto, Avendo lA. puntato un cannocchiale astronomico, con debole ingrandimento, sul pianeta Giove, e facendo scorrere a destra ed a sinistra il detto cannocchiale, il pianeta sembrava seguito da una coda in cui, notavasi la stessa serie di tinte ma più pallide. 132 MEMORIE DELLA SOCIETA” Facendo la stessa prova con Sirio, Antares, Arturo od altra delle stelle più splendide, la serie dei colori appare assai ricca e brillante, ma ancora disordinata ed interrotta; ciò è di certo dovuto alle intermittenze di luce che producono la scintillazione, ed anzi l'A. ritiene che vi sia ragione di credere che oltre dalla ri- frazione e dispersione delle masse aeree di differente densità, portata in giro dalla rotazione terrestre, secondo Respighi, e dall’influenza della mancanza, nella Ince delle stelle, di raggi di certa refravgibilità, secondo Montigny, i colori che si pro- ducono nel fenemeno in discorso, abbiano anche origine (almeno in parte) dall’oc- chio stesso dell’osservatore, in causa delle alterne apparizioni e dispariziovi del- l’astro scintillante, le quali vicende si constatano e si contano coi scintillometri di Arago e Montigny. Dal detto risulta che il metodo imaginato da Newton e messo in effetto da Arago per determinare le differenze della velocità della luce dei differenti colori, consi- stente nell'osservare se nelle ecclissi dei satelliti di Giove e nel passaggio delle loro ombre sul pianeta, vi fosse comparsa di colori, per la differente velocità colla quale essi attraversino lo spazio, non poteva dare (come non diede) sicuri risul- tati; perocchè nou si poteva esser certi che l’apparizione dei colori non fosse de- vuta od almeno modificata o complicata da azione soggettiva dell’ occhio dell’os- servatore, eccitabile con diversa prontezza e persistenza dai vari colori componenti la luce bianca, i Se nell'esperienza precedente, mentre lo specchietto che riflette il sole viene mosso attorno, lo si guarda attraverso fessure radiali larghe 2 millimetri, prati- cate ad eguale distanza ed in numaro di 8 a 12 in un disco pero che si fa ro- tare dinanzi all’occhio, si vede quello strascico colorato risolversi in tante imagi- nette solari, distinte, presentanti i detti colori, giallo, verde, bleu, indaco, violetto con graade forza e ricchezza di toni. Così pure se invece dello specchietto si fa oscillare su fondo nero una striscia di cartone bianco, larga 3 0 4 cent., osservan» dola allo stesso modo, vedesi la medesima trasformata in una schiera di imagini che offrono le precedenti fasi o colori distinti, ma meno saturi. Avendo l’A, osservato attraverso lo stesso disco fessurato rotante la fiamma agi- tata delle fascine in piena combustione, ha notato che essa si risolve in una quan- tità di brandelli frastagliati, sospesi, ondeggianti e trascorrenti a differenti altezze, Questi costituiscono la vera imagine istantanea della vampa, più fedele di quella formata dalle lunghe lingue, le quali risultano dalla persistenza, riunione e sovrap- posizione delle imagini dei detti frastagli, nell’ occhio dell’ osservatore, e quindi non hanno esse lingue nulla di reale. È poi notevole l’analogia di questi brandelli di fiamma colle forme che talora presentano certe protuberanze solari: anche in queste apparizioni manca la persistenza e la sovrapposizione delle imagini, in virtù della lentezza apparente del loro movimento in causa della grande distanza; e la stessa ragione per cui si vede distintamente un treno ferroviario che passi velo- cemente a distanza, mentre se ne ha una sensazione confusa quando passi da vi- DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI ds cino, La detta analogia di forma fra i brandelli di fiamme e le protuberanze solari, pare al Riccò che confermi l’opinione degli astronomi che le ritengono della natura stessa della fiamma. Su di un disco nero sieno tracciate a guisa di raggi equidistanti 16 righe hian- che larghe 2 millim.: lo si faccia rotare sotto forte luce diffusa, con tale velocità che i raggi comincino a confondersi; mantenendo l’occhio immobile, si vedrà cia- scun raggio convertito in uno spettro completo col rosso avanti nel movimento, Altrettanto si ottiene segnando delle generatrici bianche su di un cilindro nero ro- tante. Qui parrebbe che il colore che prima impressiona l’ occhio fosse il rosso, contro le leggi stabilite, ma è facile il persuadersi che questo colore non deriva, come gli altri, da nna specie di decomposizione soggettiva della Ince, ma che ha un’altra origine, Questa tinta proviene da luce che attraversa la selerotica e la coroidea e ne prende un colore rossastro, ed è chiamata luce scleroticale (Briicke). Questo fatto si vede manifesto stando in un luogo liberamente soleggiato ed agitando una ma- tita nera dinanzi un foglio bianco; si scorgerà che la matita apparisce sempre più traente al rosso ed infine sembrerà una bacchettina di ceralacca. Ed invero nel detto disco rotante il rosso si diffonde anche sul fondo nero e gli conferisce una tinta rosso-bruna; per cui anche la predescritta esperienza, convenientemente in- terpretata, conferma le leggi precedenti stabilite dall’Autore, Come la diversa prontezza e persistenza delle sensazioni dei colori semplici è provata dalla scomposizione della luce bianca che ne deriva, così l’A. ne dimostra l’inflnenza anche nella ricomposizione o sintesi della luce bianca, ricavandone una verifica. Con un congegno semplice ed assai facile da comprendersi (fig. 4) si fanno gi- rare intorno uno stesso asse, ma iu contrari sensi due cilindri A e B eguali, po- sti l’uno accanto all’ altro: le superficie curve sono nere e portano delle striscie bianche nella direzione delle generatrici; osservando attraverso un prisma (P) co- gli spigoli paralleli alle dette righe bianche, queste si vedono cambiate in altret- tanti spettri aventi tutti l’orlo rosso da una parte e l’orlo violetto dall’ altra, si nell’uno che nell’altro cilindro: ma nell’opposta rotazione dei medesimi, mentre nel- l’uno precede p. e. il violetto, nell’altro invece va innanzi il rosso; con una certa ve- locità di movimento, si riscontra tosto che nei cilindro, ove va innanzi il violetto, gli spettri impallidiscono, i colori si fondono e si formano striscie bianche, mentre nell'altro, ove antecede il rosso, i colori restano distinti, Altrettanto avviene, se si osserva allo stesso modo, attraverso al prisma P (fig. 5) e tenendo l’occhio immobile, una striscia bianca 2, larga 3 0 4 millim., Ja quale si faccia oscillare (restando parallela agli spigoli del prisma) sia a mano, sia at- taccandola all'asta del metronomo di Milzel: quando nel moto (come indica la freccia) precede il violetto, i colori dello spettro RV si raccolgono e formano una riga biauca, quando precede il rosso, restano invece ben riconoscibili. 134 MEMORIE DELLA SOCIETA” Ed ancora guardando col prisma, avente gli spigoli orizzontali, il disco nero con raggio bianco, descritto innanzi, i raggi si convertono in spettri tatti aventi il rosso in alto ed il violetto in basso o viceversa: nella rotazione del medesimo disco, è chiaro che se nella metà o semicircolo destro, p. e., precede il violetto, nel sini- stro invece va innanzi il rosso: e si troverà che nel primo semicircolo gli spettri impallidiscono e formano striscie più o meno bianche, mentre nell’ altro i colori rimangono separati. Simili risultati si hanno ancora mettendo in movimento, in modi analoghi, de- gli spettri dipinti, però l’evidenza è minore, Colle leggi stabilite dall’ A. è assai facile lo spiegare questi fenomeni: allorchè nel moto precedono i colori più refrangibili violetto, indaco, ecc. la sensazione dei medesimi essendo più lenta e cessando più tardi, viene a sovrapporsi a quella dei colori meno refrangibili che vengono dopo, ma che impressionano l’occhio più pron- tamente, e quindi nasce il bianco; quando invece antecedono i colori meno refran- gibili rosso, aranciato ecc. la prontezza della loro sensazione si unisce alla prece- denza nel moto per produrre una maggiore separazione dei colori spettrali, au- mentata ancora dal lungo persistere dei colori più refrangibili che vengono dietro, DEGLI SPETTROSCOPISTI ITALIANI 1359 WELTAUSSTELLUNG 1873 IN WIEN DIE INTERNATIONALE JURY HAT DER SOCIETÀ DEGLI SPETTROSCOPISTI DEL TACCHINI (ITALIEN) DIE © Tortschritts-Medaille ZUERKANNT In data 29 dicembre 1875 il Prefetto di Palermo consegnavaci un si- mile diploma e la medaglia conferiti alla Società degli Spettroscopisti Italiani dal Giurì internazionale per la Esposizione Universale di Vienna del 1873. Una tale distinzione accordata alla nostra Società fino dal 1873 deve riescire tanto più gradita ai colleghi, in quanto che noi non inviammo nè sapevamo che fossero state inviate a quella mostra le nostre pub- blicazioni, che solo dal 1872 ebbero il loro incominciamento. 136 MEMORIE DELLA SOCIETA” Il nuovo Osservatorio spettroscopico di Calcutta. L’illustre P. Lafont direttore del Collegio di S. Saverio in Calcutta, dopo di avere a Muddapur osservato coi nostri istrumenti la cromosfera e le protuberanze solari, e veduto il modo pratico col quale si eseguivano nella nostra stazione le osserva- zioni spettroscopiche del sole, accolse col massimo interessamento la proposta di erigere in Calcutta un osservatorio nel proprio collegio, allo scopo di eseguirvi re- golarmente delle osservazioni sul sole, le quali nei mesi d’inverno o più precisa- mente dal novembre all’ aprile, potessero servire a colmare le inevitabili lacune nelle nostre specole a motivo del cielo troppo spesso coperto nei suddetti mesi. Il clima di Calcutta gode appunto della particolarità di avere la massima sic- cità nei mesi di novembre, dicembre, gennaio, febbraio, marzo ed aprile, corri- spondenti da noi alla stagione più sfavorevole per le osservazioni solari, come chia- ramente lo dimostrano le tavole pubblicate dei bordi solari, Per la differenza poi di longitudine, che rispetto a noi è di 5 ore, si avrebbe anche il vantaggio, che le osservazioni fatte nel mattino non sarebbero mai un du- plicato di quelle fatte qui nello stesso giorno, di maniera che quell’osservatorio avrebbe tutti i vantaggi considerato come stazione complementare, Intelligente ed attivo come è il P. Lafont, egli messosi all’opera ed accettato il nostro progetto, diede ben presto mano ai lavori coi fondi ricavati da una sot- . toscrizione pubblica. Il locale è già quasi finito, ed io stesso ordinai al Merz pel nuovo osservatorio un refrattore di 7 pollici, che entro il 1876 potrà venir col- locato al suo posto: così che non passerà gran tempo, che il nuovo osservatorio di Calcutta potrà dare ottimi frutti sotto la solerte direzione del Lafont, al quale i nostri colleghi saranno. oltremodo grati per avere egli colla sua abilità ed at- tività saputo’ rimediare ad una mancanza da tanto tempo sentita. P. 1. pe aaa 40. 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Fig. II Ue protuberanze diviso pel numero deu giorni di osservazione: stensione delle macchie diviso pel munero der giorn di osservazione. de del Collegio Ne ©) ID) D) = N ss) n e) & lo) S po ot ______——_ABCD Geova indicante numero totale _ AB'CD' Gova/ndicanto Iscvazioni MEL di ade w E ud SE. ; ia LXV. e — e e eee” N” | eil > ga Ng s a Vici 720 IC, AGI SAI < MON MAS SSISÒ | x suc, a Reit RUPE RATTI od Vo RR MONA IN ia e Po N LA, | 2 = L - 3 - i nt X ID Neg LS n 3 7 IA n fer N MAI DS N, ALMA SAS DI AT Ne le Abc rta OOO Za 9 ira IPO TAR AA mina pig Pon alia, Bet ; ———£—_m_____ —m=? È % \ | Î Aa PRESTI TA] Lin LANA Triin NA INNO ere uti ZIO, PIO IO 0 PSE E, 474 Pe 307, Cars osservate dal RA Dfccchce da D Inch mei mesi di Giuguoe Suglio 1874, Teo ya lana06) 192790. 204 290216) 222228, 204 20 240 259| 258 1104270276292) 25929300) 3061 9721 019134 200. 234 va A) Î [eetili [| | Ì mul NI (AZIZ AVI OO AM AVI AZITAENIPAZACAIZAERNE. - | [ul pla i i La E re i è fin Fani | PN È I i galli Ì 1 | ri ee Rare ee = REZERENZEI 2 Arias La VINCI ERNST ERA AA ni E Lon SATIN nerina = = È SSIS (RAI S rire rd ir E ri DAR TIT ET OT I e tire ee È E VI. - Tuuragiuiopellroscopivhe del Bordo so TAV.L IT, Tn I = e] me a r init cri riti A odi ritirata NEO LANA ff Lat: Bo. a Tlenna fonte sbirri WI sonori ine MALDI AA NI E NOIOIROEN SES SI | pa pa) »% sleale denari Mateo rin BIRRA DI LAS iii a isla E O AIA IENA RA | NU nr » rigiro rana ripido SS TINA AA E Amici L n L D) Epipio RA A LTT i vr price SICURA rima] Vla PASO ES SAS SEPIDI SAP, OPPIO, RIPORTO. 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RIVISTA METEOROLOGICA I risultati mensili meteorici del settembre presentano cogli elementi normali le seguenti differenze: La pressione + 1°%,19; la temperatura + 19,30; la pioggia — 28,2, Queste differenze valgono in certo modo a mostrarci come questo mese in com- plesso abbia dovuto trascorrere assai bello, essendo i sopracitati clementi quelli sopra cui principalmente esercitasi l’influenza delle vicissitudini atmosferiche. Ed invero la curva harometrica mensile non presenta grandi irregolarità, e non havvi di notevole che una depressione sensibile verso la metà del mese, la quale pre- cesse il temporale del giorno 14, come vedremo, La temperatura non soffri grandi variazioni; tanto il massimo che il minimo ter- mometrico assoluto sono entro i limiti normali, e l’escursione termometrica di 129,8 è una delle più piccole della serie, La pioggia fu alquanto scarsa e distribuita in soli tre giorni, Veniamo adesso ai particolari, Il mese cominciò con una serie di giorni sereni e barometro alto. Dal giorno 4 al 9 il barometro andò lentamente abbassando per varie burrasche che si succe- dettero nell’Europa, ma che non infinirono affatto sulla nostra stazione, in cui con- tinuò costantemente il bel tempo, Dal 10 al 12 dominando i venti del 4° quadrante si ebbe un leggiero alzamento del barometro, e poscia una rapida depressione con un minimo la mattina del 14, Dopo il mezzodì dello stesso giorno imperversò un fortissimo ma breve temporale che ci diede della grandine, e che arrecò dei danni in città e nelle circostanti campagne. La temperatura diminuì sensibilmente e si ebbe allora il minimo assoluto del mese di 17°, Dopo questo periodo il barometro crebbe sino alla fine del mese con qualche leggiera oscillazione. Nel mattino del 17 breve pioggia con lampi e tuoni. Il cielo si mantenne variabile sino al giorno 25, e finalmente dal 26 al 30 furono giornate bellissime, Giornale di Scienze Nat. ed Econ. Vol. XI. 50 BULLETTINO METEOROLOGICO NOTE al mese di settembre 1874. Dall’ 1 al 9 tempo bello, mare calmo, venti regolari, 10, 11, 12, 14, 15 ° 16 17 18 19 20 21. 22 23 24 25, Cielo coperto durante il giorno; sera bella. Mare calmo, venti regolari. Nella sera baleni a NE, Cielo bello, venti sciroccali durante il giorno, mare calmo. 13, Tempo bello, mare calmo, venti regolari. Nel mattino cielo bello; dopo il mezzodi temporale da ONO con fulmini, vento impetuoso e grandine grossissima, che produsse danni in varii edifizi della città, in mare e nelle vicine campagne. — Il turbine durò circa 8 minuti e non colpi che la zona estendentesi dai Colli alle campagne sotto Ba- gheria, Cielo variabile, venti del 3° quadrante, mare lievemente agitato. A mezzanotte baleni, Tempo variabile, mare calmo, venti del 3° quadrante. Nella sera baleni con- tinui da 0 per N ad E. Pioggia e scariche elettriche nel mattino, indi cielo variabile, mare calmo, venti regolari. Cielo coperto variabile durante il giorno; sera bella, mare calmo, venti re- golari. Cielo misto, mare calmo, venti regolari. Cielo coperto durante il giorno, sera bella, nebbie. Mare calmo, venti regolari. Cielo vario, mare calmo, venti regolari, Cielo variabile, Ieggiera pioggia nel mattino, mare calmo, venti regolari, Tempo bello, mare calmo, venti regolari. In tutta la sera nebbie. Cielo bello durante il giorno, a sera coperto, mare calmo, venti regolari. Cielo coperto nel mattino, a sera bello, mare calmo, venti regolari. 26 a 30. Tempo bello, mare calmo, venti regolari. DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO, 51 Osservazioni Meteorologiche del Settembre 1874, . A RIRÒ FORT & Massimi Barometro ridotto a 0 Massimi e tuinimi || Termometro centigrado e minimi - Sermametrich TT7T-T————————_—_—___us— "— T _ _ __rrc—r__|\îr ___r—r6rTgT ____ | _—__—_—_—_—___as______m_ 9hm. , 12b 3h bh 9h 12h. | 9hm 42h Sb | 6h ) 9h 12h 158.24) 758.28! 757.97) 757.87] 758,39] 759.701] 758.70] 757.87f025.1 [25.4 [25.5 [24.9 ‘22.5 [21.2 || 264 | 20.3 58.74] 38.58) 58411 38.381 58.90) 58.70 59.00) 57.78[25.2 [26.4 [26.4 [25.7 [23.0 (215 || 27.0 | 20.0 38.68| 58.51] 58.23) 37.69 57.75) 357.77 39.31 37,09 [27.9 26,6 |26.0 [25.5 124.5 [21.9 |! 285 | 20.0 57.441! 57.17) 56.291 56.05) 56.43] 56.25 58.151 55.55/26.1 [26.6 [26.0 |25.5 [23.1 ‘21.9 !l 27.0 | 19.3 56.25) 56.09] 55.89, 5550| 56.02, 56.15 36.25 59.49 125.8 [25.7 )26.1 [24.3 [22.9 21.5 || 26.3 | 19.7 56.46| 56.61 56.27] 36.17] 56.46 56. 37 56.64] 55.66//26.0 [26.0 |26.0 [25.1 |22.7 21.0 || 26.4 | 19.5 56.25] 56.10) 55.63! 55.45] 55.75) 553.97! 36.37 55.16 [125.3 [25.4 |25.7 [24.8 122.9 (24.6 |] 26.2 | 49.2 55.65] 50.59 54.88) 54.74! 54.49) 54.18 56.17 53.88 ||23.2 |25.9 [25.5 [24.9 /22.7 /20.9 || 26.0 | 20.9 54.33 54.46, 53.9%| 54.11 54.30 54.29! 54.78] 53.40 ::/25.4 [25.2 [25.7 |24.9 [22.7 [21.8 25.8 | 19.5 55.35] 55.241 35.05) 55.51f| 56.510 56.92 56. 921 54.29 126.5 [25.7 |26.5 |25.8 |23.9 |23.4 27.9 | 20.3 51. 72 d442) 57.18 57.34 38.08 58.14 d8. 34| 56.52 127.9 [29.3 [27.5 |26.0 [22.7 [21.3 |] 29.6 | 21.3 57. 21| 36.96 53.92, 55.84) 55.43/ 5.92 08.14 54.92 (126.3 |27.3 [26.7 [24.8 [22.2 |20.4 || 28.0 | 19.8 53.36) do. 04! 52.38] 52.21] 52.16) 52.52| CLE 92 51.96 125.8 [26.3 |26.5 |24.6 1228 [21.5 || 26.8 | 19.4 52.00] 52.5| 32/741 52.46| 53.28] 53.59) 53.591 50/13|26.7 [26.4 [225 [222 [21.9 po 28.4 | 47.0 53.19 53.20! 53.20) 54.00| 55.29| 35.581 59.08 52.40/23.9 |25.7 |26.9 (22.2 124.3 [49.8 || 27.0 | 19.5 56.23| 56.58| 56.16] 56.21 36.22 36.70! 56.70 55.08 |[25.1 !26.6 |24.5 |22.4 |20.9 /20.1 || 27.1 | 18.6 56.38| 55.62 55.10; 39.53] 39.43 55.58] 56.70 54.98 [119,8 [24.8 |25.1 |23.6 |22.8 [21.2 26.6 | 18.8 53.93| 59,51: 55.10] 55.23; 55.160 55.31) 56.08! = 54.90|24,8 (24.8 [24.2 [23.7 [22.4 [21.2 || 25.1 | 184 55.30). 55.08) 54.951 54.99) 55.08) 55.55| 96.09 04.86 !25.4 [25.2 [24.6 |23.9 |23.0 [22.2 || 25.6 | 19.2 55.77) 56.07! 55.39 3556) 56.02 53.17, 56.07 34.37 |[25.4 26.4 |25.7 |24.2 (22.8 [21.6 || 28.6 | 21.0 57.09] 56.58! 3590] 55.80! 55.71) 56.16 57.09 55.11 [125.5 25.7 |26.6 [24.9 [2% 0 [23.3 || 27.0 | 20.4 57.08) 56.63: 36.50 56.48! 56.64 36.71 | 57.24 55.71 (25.8 26.0 |26.1 |24.9 (22.4 (22.8 || 28.0 | 21.2 56.73] 56.82, 56.86| 57.41) 57.98] 58.29 58.29 56.45 127 6 |27.0 |26.6 |24.8 [23.9 (22.7 || 29.8 | 20.8 59.46 59.10; 38.76) 59.00] 5£.73 97.47 59.52 97.47 |{26.5 [26.0 |25.7 |24.5 [24.3 59.5 26.5 | 20.2 58.55] 38.39) 58,22! 58.20) 58.35! 58.30 98.80 57.47 |125.2 [26.3 |24.8 [23.9 (22.1 [24.3 || 27.4 | 21,3 58.45] 58.28) 57.68) 57.90] 58.35] 58.41 58.47] 96.60 !125.5 [25.7 [24.9 [24.0 [22.7 |20.9 || 25.9 | 19.8 59.51) 59.58] 59-65 59.75] 60.31 60.80, 60.80 98.41 [25.4 |25.2 |25.4 |24.2 122.3 |19.8 || 26.6 | 19.2 61.46) 64.41 60.67) 60.42 60.62 60.22 | 61.78 99.62 124.9 |24.9 |24.8 |24.0 {22.2 [20.9 || 25.5! 49.0 59.50) 59.33| 58.91 58.55] 58.54| 58.71 60.22 08.54 [124.9 |25.4 |25.2 |24.2 |22.1 |21.0 || 25.8 | 18.9 58.44| 58.11 57.78] 57.80. 57.86. 57.67 98.71] 97.67 [124,9 |26.3 |25.8 [24,5 !22.1 /20.4 26.7 | 18.5 56.88| 56.75 36.41] 56.41 | 96.68] 56.75 I 93.64 |25.53|26.00|25.64/24 SEE 21,37)| 26.97| 19.70 Ù i 2 I Ù I Osservazioni IIeteorologiche del Settembre 1874, Tensione dei vapori | Umidità relativa | Stato del Cielo masi "3h 6h, 9h ,12ì =_= — «Ii -—_TT_______—=eeeeoeo»x“"“=<=——-.[MTFTFF.K|\XEEC.r|YTrr- 12h; 3h, 6h 12h [oim 12 3h 60, 9h 12h 9hm 12h EIN Gn 9h 12h 1|115.57/16.70/17, 04 (16. Ba lA6d 49(14. 4A | 69] 70| 70 | 81! 77 {|Bello Bello Bello Bello Lucido |Lucido 2|15:48/16.27 416.94 |15.62!15.32/42. NI 65 | 63 | 66| 64| 73: 68/lLucido |Bello Bello Lucido |Lucigo |Lucido 3||12,12/15.52 {17.42 18.40/15.07/14.46]| 43 | 60 | 69| 76| 66 | 72|[Lucido |Bcllo Bello Bello Bello Lucido 4|12.19/16.39/17. 22: 16.61|16.34 14:56|| 49 64 | 69| 65 | 78/ 7è|Lucido |Lucido {Lucido |Lucido |Lucido |Lucido 5|45.32/17.17/16.57 '16.90|15.43|12.27]| 62) 70 | 66| 74] 76| 64|lLucido |Bello Lucido |Lucido |Lucido |Lucido 6/14.37!16.52/18. ‘07|16. 88|45.75113.70]| 58| 66| 72/ 71| 77] 74|lLucido |Lucido |Bello Bello Lucido |Lucido 7|114.14/46.03|15.62|45. 32/15. 61/15.14|| 59| 66| 64! 66| 75 | 79/[Lucido |Bello Bello Nuv. Nuv. Lucido .61/14.63116. 38114.79/45. 75|13.9%|| 61 | 59 68 63 | 77) 76//Cop. Bello Bello Cop. Bello Lucido 9/113.68'15.04/16.28;16.97!13.34/44.651 57 | 63] 67] 7217 19 ||Bello Bello Bello Bello Lucido |Lucido 10/16. 00/16. 07:16.89 43.73 16. So | 14. ‘64| 62 66) 66! 64! 751 70//Cop. Cop. Cop. Nuv. Bello Lucido 11|(14.24/15. 18 416.2611676! 112. 89 14. Me | 51 | 5so| 60) 67) 63: 59|Bello Cop. Nuv. Nuv. Bello Lucido 12/114.61|48.2 2/49. 53/15. 76/16.0311.96, 58 | 68 | 75 | 68| 81; 67 {Bello Bello Beilo Bello Lucido |Lucido 13||14.04 14.33) 16.58. '17.60'13.88:13. 83] 57 | 58 | 66 76° 77| 79 |Lucido [Lucido |Bello Bello Lucido |Lucido 4//118.34/17.17116-04116.68/13.08:| 48 | 73 | 84 841° 85 74|[Bello Cop. Cop. Cop. Nuv. Bello 15|(11.58 13.08/11. 07142.39/10. 63:12.32] 53 | 53 | 42] 62| 56] 74/Nuv. Cop. Misto Bello Bello Lucido 16|111.83/14.30! 11.79,11.72/41. 68/14. 40! 50 | 47 | 52| 58| 64] 65 |[Nuy. Cop. Osc. Bello Cop. Bello 17|14%.64|12.21(14.70,16.70)17.38 (15.43! S5 | 32 62 | 77, 84 | 83{[Cop c.p. Bello Misto Cop. Cop. Cop. 18}(14.00:13.34113.26;15.76 16.16 15.02 60| 60 | 69! 73 i 81 | 80 {[Cop. Nuv. Cop. |Cop. Bello Lucido 14.52/43.98/15.41/15.66/17. 73|15.82)| 60 | 59| 67| 71) 85| 80|Bello Inebb. |Nuv. Misto |Cop. Osc. 20|14.74/15.16 16.07/16.07 16.31 15.361] 61 | 59 | 66| 71| 79! 80||Osc. Cop. ose. Bello |Bello [Lucido 21/15.72/16.95/19 16/48.34/17.53/15. 10; 65| 69|74| 78] 79! 74|(Cop. Cop. Bello bello Nuv. Nuv. 22/115.98|17.22(18.96/18. 09/18. 54/45.031 64 | 69| 76| 77 | 93 | 73 ||Cop. Cop. Nuv. Nuv, Nuv. Nuv. 23/140.46/19.86/19.64 18. 63!18.51/16.82 38 | 75 | 76| 80| 84 | 82|lLucido |Lucido |Lucido |Lucido |Lucido |Lucido È (19.30! 18. 08/16.81/17. 37145: 122 | 54 | 78| 7474) 77] 15||Bello Bello Bello Cop. Cop. Cop. 16.79 17. 03/17. ‘30/17.18/16 55/14.72! 710) 67| 75| 78| 84| 78|[Nuv. Nuv. Cop. Nuv. Bello Bello 16.16/16.95/18.77/17.0:/16.82/14.60) 66 | 69 | 80! 77 | 82 | 80|Bello [Bello Bello |Nuv. Lucido |Lucido CATA 52/18. 58/90. ‘38/15.09/14.52/12.52 60) 78 84 | 84| 72| 73||Lucido |Lucido |Bello Bello Lucido |Lucido 28/15.23.18.09/19. 33/47.53/16.03/14.00] 65) 77 | 83| 79| 81 | 76|[Bello Bello Nuv. {Bello Lucido {Lucido 29/16.53/18.49/15.04/16.34|15.74/12.34|| 70 | 77 | 63 73] 80} 66|Bello |Bello |Bello (Suv. |Nuv. |Lucido 30||15. 02/20. 31|19.61/16 81}14.0611.03/ 64 | 80 19 74 | 71 | 63|Lucido [Lucido |Bello Bello Lucido |Lucido M.|{14. -38:16 LE nei 96|46.66,15. SS: pi n 4|69.4|72.1177.0 73.4 I 52 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Settembre 1874, | \—_ __—_ài Evaporazione Gasparin Forza del vento relativa .Ozono ilim,, hs. ,12hm. Totale SAM è, 12h, 3h, 6h | 9h 12h || 7hm j 9hm | 12hm 3hS GhS i 1.60 | 2.50 | 2.40 | 6.50 dun igl gara Î 2] 2 40| 40 3.0 35 | 3.0 3| 0.85 | 3.15 | 2.43 | 6.13 mai 122 1 || 5.0) 45 3.0 2.0 | 4.0 1.27 | 2.95 | 2.90 | 7.12 1 2 2 2 1 1 D) 2.5 3.3 4.0 4.0 4 #05 | 270] 240 | 645 1] 2/21 2] 1] 1 | 38] 50 55 | » S|| 4.35 | 2.45 | 2.40 | 6.20 Br RUI SE AI O LOI FR o 4.0 5.5 | 5.0 6 1.80 | 2.85 | 2.20 | 6.65! 1]| 2 | Ages a] 5.5 60 4.5 55 | 30 Il 7 1.40 | 5.65 | 1.90 | 5.95 1 DE ON A 4 4.5) 30 3.0 3.0 | 2.0 SINOEZON 31059] DISTA oo 20 O O e o 2 || 5.0; 3.5 3.0 2.0 | 3.5 sl 0.48 | 2.90 | 2.04 | 5.42 1 DU NARO.IR RNA 1 1 40| 2.5 5.0 3.5 | 5.5 (10 0.61 | 1.90 | 1.75 | 4.26 1 DL Eesa 1 1 4 || 5.0| 4.0 2.0 5.0 | 3.0 14) 0.95] 345|24s|ossll 11 3] 31 2] 1| a] 5.0! 30 1.0 10 | 20 12) 1.05 | 2.10 | 2.08 | 5.23 na | DI ROERO RC MESI 3.0 3.5 | 3.5 13) 0.72 | 2.75 | 2.57 | 6.04 TOO nei 4 40| 20 2.0 2.5 | 40 140.98 | 0.00 | 1.00 | 1.98 Do n SA | SN VESTE 3.5 30 | 50 151 0.00 | 3.90 | 2.95 | 6.85 PRE RE PSE Mg I TR 1 5.0 LOT 0 16 0.65 | 3.55 | 4.11 | 5.31 DUE RI ERA RO EO 3.0 40 | 3.5 |17| 0.5% | 0.00 | 1.82 | 2.36 9 Lenaro DINA 2 || 6.0| 4.0 4.0 4.5 | 3.0 118]| 0.48 | 2.25 | 1.50 | 4/23 BE tr TDI RT IO) 3.5 5.5 |- 5.0 19 0.60 | 340|153|523| 0! 2] 2 | 10 SA 0 I 00 ZI O 20|| 0.57 | 3.00) 1.28 | 4.85 | o| 1 | Det i I A IGO RD ERO 3.3 | 30 2A) 10/624] 2:95 zz Cesi call ct alati 3 58.58) 3.5 2,5 5.0 » 22) 0:23 | 1.73 | A.6&| 3:62 1 A| 1] A| 1 1| 50] 40] £0 | 45] 60 23 0.06 | 2.45 | 1.50 | 4/01 1 2) 2] 0% o) 3] 6.0 3.5 5.0 5.0 | 3.0 241 110 | 2.20|136|&66| 2| 2] 2] 41| 0 4) 50) » 6.0 10 | 55 251 0.54 | 1.80 | 1.08 | 3.42 de 24 2 ZERI 41 6.5| 40 6.0 4.5 » 26| 0.52 | 2.15 | 1.05 | 3.72 TR OE 1 1) 5.0 | 40 6.5 6.5 | 5.0 |l27|| 0.83 | 1.60 | 1.48 | 3.98 I RA DEA >| 2] 40| 20 5.0 » 7.0 281.37 | 2.35 | 1.05 [4.77 1 | DO NOLI II 41 5.0) 2.5 5.0 5.5 | 3.0 29) 0.85 | 2.30 | 0.70 | 3.85 1 DEN RISSA 1| 5.0! 3.5 4.5 45 | 3.0 30) 0.85 | 2.95 | 1.90 | 5.70 OST TO ROLO IE 5.0 6.0 | 4.0 M.| 0-82 | 2.44 | 1.79 | 5.05 | 1.21 20 | 2.0 | 44 | 4.3 [1.3 | 5.2.1 ‘Gy | SI AI n ' 5 I ! Osservazioni NMetecrologiche del Settembre 1874. Direzione del vento Direzione delle nubi 9hmn. 12 h 3h 6h 9h 12h 9h 12h 3h 6h 9h 12h ill NE NE NE NE (OSIO) (OXSX0) » » » » » » 2 NE NE NE NE oso (IST) » ) ) ) D) )) S| NE NE NE NE oso | 050 » » RO » » 4| NE NE NE NE 0S0 0s0 » ) ) » D) » 9 NE NE NE NE So 0580 » » )» » » » 6 NE I NE NE NE OSO (OTO) D) D) » » » » 1 NE NE NE NE oso | oso » » » » » » 8| NE NE NE NE OSO Osso » » » » » » ti NE NE NE NE OSO 0SO O) » » D) » » 110 NE NE NE NE (OXSIO) 0S0 » » ) ) Ù D) 11) NE No 0 O) oso | 0s0 » » » » » » 12| NE ono | ono |nNNo |oso0 | 0S0 » » » » » » 13) ENE NE NE NE STO) oso S » » » » » 1% N NE SO oONO ISO) oso » ONO| » » » » 190 SO SO (UNO) (USO) OSO » (0) » » » » 16) 050 |0s0 |0sS0 |;0s0 |oso | 0S0 » » » » » » 17050 | NE NE ENE |0OSO | 050 » » » » » » 18|| E NE NE NE [OSO Calmo » » e) » » 19| Calmo | NE NE NE (OSIO) Calmo » ) » » » » 20] Calmo | NE E NE 0S0 (OXSIO) ) » » » DOO) 21|| NE NI NE NE COSTO) 0s0 ) ) » D) » » 22|| E NE NE NE | 0S0 0S0 ) )) D) » » » 23)| E NE NE Calmo | Calmo | OSO » » » ) D) » 24 NE NE NE NE Calmo | 0S0 » D » » » » 25)| E NE NE NE (OSIO) 0S0 ) )) ) ) » » 26| NE NE NE NE (OXS(0) OSO » D) D) » » » 27 È NE E NE 050 0SO » D) D) » )) » 2811 NE NE NE NE (DISTO) 0S0 ) ) ) » » » 29] NE NE NE NE (OXSTO) (OXSXO) )» » » » » » " NE NE NE NE oso Calmo ) » » D) » » ALÒI \l ci wo soesssuocssoocutitiz 409 DI DIS 19 IND 19 pm ma 3 9 pn fu UT Do Do Ut Lo 19 N ID 3 LO N 7 1: DS murocourncsonsuoceso Pioggia in millimetri ») » » » DÌ ») » » )) )) » » 3.18 12hs Ì 1.0 » | 85 pappopssnernneroueee socecccccccouoiteou po pagar PO rita dJogscoceonteti Stato (LS [e] mare > RD IND IND ND IND IND IN IO INI IN IO I DO DO I 09 DI N I I DO DI ri E (e) DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO 53 Osservazioni Meteorologiche del Settembre 1874, Nuvole 9hin 12h dh 6h 9h {2h il PI ne E A sa iI || creo nf pro ——- 27 Vol., pens. Masîàl Vol.) Dens jMassa]jVol., Dens. Massa; Vol. Deus. Massa]| Vol. Dens. Massà Vol. Dens. Massa 1 8 0.4 3.2 8 0.5) 3.0 || 40| 0.5 SION 4 0.3 1.2 » ) » ) » | ) 2» » » 5 5 | 2,50 S 4| 20] » 5) » » » » » » » 3 » » » 2 4| 08) 2 4| 08 15 PAGHI) 2] 0.3) 6.0] » » » 4 » » » » D) )) I » ) » | D) » Db) D | D) D) D) ) )) È) ) » » 2 3 0.6 || ” » DIES » » » | D) )i Day »| 6» ) » » » » 4 pe 16, e 2] 0% » » » My »| il » » » 4 4| 1.6] 5 5| 2.5) 30 5 | 45.0) 40 5| 20.0] » p » | sl 70 5350) 10 5| 50/10 5| 30] 70 5 | 35.0 45 | 6.0) » ) » | ol 4 £| 1.6 6 4| 24] 6 4|-24k| 10 4| 40) » » DERISO »| 40) 90 5 | 45.0] so 5 | 40.0 |; 90 5 | 45.0) 40 5 | 20.0 6 DEIRA DS] MIDI NO » tall 8 4| 32] 60 4 | 24.0 40 5| 200) 30 4|412.0) 6 Ze ORRiSA Men » | 42) 10 4| 4.0) 10 4| 4010 4| 40) & 4| 56 » » » Ds » | 43» » » » » » | 4 | 1.6] 15 6] 90) » » » DIM » | 14) 5 5| 2.5) s0 5 | 40.0) 95 6 | 57.0] 60 G| 36.0] 40 624.0] 5| 0.5 2.5 15) 35 6|21.0|)| 70 6 | 4.0! 50 6 | 30.0 8 (TMC 5 COS ie ) | 16) 40 5 | 20.0] 95 S| 47.5 100 6| 60.0) 15 4| 60 60 4 | 26.010) % 4.0 17 98 6 | 58.8] 6 4 | 2.50 30 5| 25.0] 90 6| 540 90 6 | 54.0 d GIL USRO 18) 70 5| 35.0; %0 5| 20.0) 98 5 | 49.0] 95 3 | 413) 410 £| 40 » » 19] 15 | 6.0) 30 3) 90! 40 4 | 16.0] 5 4 | 20.0) 80 4 | 32.0 100 4 | 40.0 20} 100 4 | 0.0] 70 S| 35.0/100 5 | 50.0) 15 4| 60 & sul zio ) » | 21] 90 4 | 36.0) 60 4 | 24.0 || 10 k| 40 1 £| 6.0) 30 4| 12.0] 30| 4| 42.0 22] 95 & | 38.0] 70 4 | 28.0 40 4 | 16.0) 30 4| 32.0) 30 z| 12.030! 6) 18,0] 23 » » » » )) » | > ) ) D) » DIA N, » D) D) » » 24 30 4 | 12.0 5 3 45; 5 d 2.0 70 4 | 28.0: 9g 5 | 49.0], 98 5 49.0) 25] 80 6 | 48.0] 30 6 | 18.0; 80 6 | 43.0|) 20 6 | 12.0 8 5| 40 2 5 1.0 26] 20 5 | 10.0 6 9 | 3,0 | 6 5|] 3.0) 30 5| 15.0) » » D) DA » | 27) » » » » » > || 10 | 40 ò 4| 2.0 » » » ) » » 28) 4 4 | 1.6 10 S| 5.01 30 5] 15.0) 15 &| 60) » » D_|| » » » 29] 8 Dall CL6 5 4| 2.010 z| 40 20 4 | 80! 209 z| 8.0] » ) » 30)» » » » » » Il 4 4| 1.6 2 3 | 0.6 » » » D) ) » Gi asa 144 || 25.5 12.4 ea 13.9 || 25.3 12.3 || 18.1 8.6 ||12.3 6.1 Medie barometriche 9h 12h 3h | 6h 9h 12h de 157.86|757.73|7517. 36) 757.12|751.90|757.51 Comp. p.dec- 12h ah Medie termometriche Ghigo | In Comp.p.dcc. 157.51/756.,8||1P-| 26-02] 26.14] 26.00) 25.18/ 23.12! 24.60] 24.68) 2, sg 55.61| 55.54| 55.15] 55.20] 55.50| 55.67| 55. ci 2 | 25.68] 23.64| 25.88] 25.40) 22.98| 21.68| 24. ‘19 | SE 3 54.10] 56.61] 56.40] 54.37] 36.55] 56.95] 54.65) gs qg|| 3 | 26.42| 26.94) 25.98 23.96) 22.18] 20.6%| 24.34) 03 gg ko | 55.92) 53.77) S5.34| 55,50] 55.58| 55.78] 55.65; 4 | 24.10| 25.56] 24.82) 23.56| 22.36] 24.26 23.61} 23. 5 | 55.72) 57.50| 57.25) 57.38] 57.48| 57.40] 57.£5) sgao|l 5 | 26.42] 26.20) 25.96) 24.60 23.34] 22.52 26.18 } 24.30 6 | 5947] 59,34] 58.96] 58,881 59.14] 59.16] 5915( 98-30|| 6 | 25/12) 25:50) 25:22] 24-18) 22:28] 20.54] 23.815 24 Medie tensioni Media umidità relativa 9h o. 12h 3h _, Gh 9h, 12h ,Comp.p.dec. 12h, 3h Gh | 9h 12h Comp.p.dec 1 p.| 16.14] 16.41) 17.04) 16.81) 15.73| 13.65) 45.63; (3 21 p. 5.2 | 69.0 | 70.4 | 74.8 | 712 | 678% 68.0 20 | 14.56) 45.66] 16.65) 43.9%| 15.79] 14.41| 15.505 2 64.0 | 67.4 | 67.2 | 7318 | 74.8 | 68.4) 0° 3° | 43.38] 15.96] 16.13] 15.71] 16.43] 12.45) 14, 58) 1.43 60.4 | 65.4 | 70.8 | 72.6 | 68.5 | 65.2) 6os & | 13.95) 13.30] 44.65) 13.18] 15.95) 44.61) 14.59) 19°0*/|% 54.8 | 63.0 | 70.0 | 78.6 | 77.6 67.8 | ; 5 | 1456) 18.07] 1867) 17.80) 17.69) 15.50) 47.05, ,g.70|> 71.6 | 75.0) T74 | 834 | 764 | 73.7) 139 6 48.48| 48.63] 17.17] 15.39] 12.90 16.36} 19-70]l5 76.2 | 77.8 | 76.8 | 77.2 | 71.6] $6A j 8. Barometro Termometro Media evaporazione Gasparin i PURI Minimi 3 Massimi | Minimi Ì VASI a I 120 Comp. dec. p. 8.28 136.68)-0% p. 19.86, p.| 1-22] 2.75) 2.45 | 6.42 2 36.17)191.28 54.481 195.58 2 26, :461 26.72 | 19/98; 19.87 |> 1:09 | 2.71 | 205 | 5,76 | 6-09 3 AN oo 53.19 27.96 19,40) 3 0.74 | 2.44-| 2.45 | 5.33 i 36.55) 56.22 51.54) 54024 26.60) 27.28 | 19.99} 19:30 LE | 0.57 2.38 | 145 | Lio { 4.87 58. 44 3 1.14 20.78) 5 | 051| 2.09] 1 4. 6 | 6000 5900] 5847 #91 lli | 26.100 2092 | foos) 199908 | 080 | 227] 4093 | £i50 4 #20 54 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Settembre 1874, , , Quantità ; Medie dell’Ozono Wella pioggia Media forza del vento Th 9h 12h | 3hsj 6h 9h 42h Comp. p. d. 9hm ,12h 3h , 6h , 9h |12h |Com.p.d. 1p.| 4.5 3.6 3.1 | 41 4.0 | 4.534 4.0 l 3.8 LigX0! ‘001 0.00 1p.| 1.2 | 2.0] 2.0] 1.8 1.4; 1.2) 1.6 1.6 2° |48| 32 35/38) 3.8|31)26| 3.5 (°° 2 0.00 2 |12] 2.0) 2.0] 1.6] 1.2 4.2 154 3 3 |5.0]| 28]| 2.9|28] 33/3228) 3.3 (3.6 3| 16.15) j9,gg3 | E | 2.2) 2.2] 1.6 1.6] 14 1.7 A GATTEO] 3.347] 36 | 30] 2.1) S9 0000 218) & |10|1.6| 2.4] 1.6] 1.4 4.0 15) "i 5 |56]| 38] #47|52| 48/23/17] £40),,]î Die, 0.105 | 1-2 | 1.6] 4.8] 1.0] 0.6] 4.8) 4.3) 6 148 2.9 FIGA) RO RZIT 4A (°° '61 0.00 si \0. 1. 0 | 2.4] 1.8] 1.0] 1.4] 1.0 LE r | Numero delle volte che si osservarono i venti N | NNE|NE| ENE | E | ESE|SE|SSE| S | SSO | SO0| 0S0 | 0 | 0N0 | NO | Nxo|Calm.| Pred. Ap.| 0 0 20 0 0 0 0 (1) 0 0 (1) 10 0 0 0 (1) 0 NE 2 0 0 | 20 0 0 0 0| 0) 0 0 0) 410 0 0 (1) 0 (1) NE 3 1 0 6 1 0 0 0 0 0 0 3 11 3 3 LI 1 0 (OXSX0) 4 0 0 10 1 2 0 (1) (1) 0 0 0 13 0 0 _0 0 4 0SO 5 0 0 16 0 3 0 0 0 0 li) 0 8 0 0 0 0 3 NE 6 0 0 18 0 2 0 (1) 0 0 0 0 9 0 0 0 (1) 1 NE Per decadi Id. 0 0 | 40 0 0 0 0,0) 0 0 0) 20 O) () 0 0 0 NE 2 1 0 16 2 2 (1) 0 (1) 0 0 3 24 3 3 1 1 d (OXSKO) 3 0 0 3% 0 5 0 0 (1) | 0 (1) (U) 17 0 (1) 0 0 4 NE Tot.] 1 0 90 2 ti (Ù) 0 0 0 (1) 3 61 3 3 4A 4 8 NE Serenità media | Massa delle nubi 9h 12h 3h 6h | 9h 12h [Comp. Dec. 9h | 12h | 3h |, 6h 9h | 12h| Comp. Dec, ip. | 98.4 | 96.6 | 96.6 | 96.2 | 99.6 (100.0 9) 89.1 1v.| 0.6 | 1.6 | 16 | 44 | 0.1 | 0.0 0.9 5.3 2 67.2 | 80.0 | 77.0 | 69.6 | 87.8 [100.0 | 80.3 | °° 216.3 | 9.8 [11.3 [14.9 | 5.7 0.0 9.7 S 3 88.4 | 56.0 | 60.2 | 76.6 | 89.8 | 99.0 | 78.3 } 61.4 3 6.1 |22.0 [22.5 [12.7 | 5.7 | 0.5 11.6 19,6 4 35.4 | 51.8.| 22.4 | 47.0 | 51.2 | 59.0 | 44.5.) 4 |32.0 |22.8 /40.0 ‘26.7 |23.0 |20,2 27.5 3 5 41.0 | 67.0 | 73.0 | 73.0 | 66.8; 68.0 | 648 } 19.0 5 |26.8 [14.3 [14.0 [11.6 [15.4 |16.0 16.4 97 6 93.6 | 95.8 | 88.0 | 85.6 | 96.0 | 100.0 VIZI 6 2.6 | 2.0 | 5.5] 6.3 | 1.6 | 0.0 3.0 | i Numero dei giorni Sereni) Misti Coperti |Con piog| Con dA Vento forle| Lampi Tuoni yGrandinej Neve | Caligine 1p. A) 0 0 0 0 0 0 (1) (1) | 0 1 2 4 1 0 0 0 0 1 0 0 0 0 3 A 1 1 1 0 0 1 1 1 0 0 4 0 4 1 1 1 0 2 1 (1) 0 0 5 3 2 0 1 2 0 0 0 0 0 0 (1) 9 0 0 0 A 0 0 0 0 0 0 Totale] 21 8 1 Bj 4 0 4 2 1 0 1 Medie mensili Barometro dalle 6 ore di osservazione . . . .. 756.64 | Forza del vento relativa... 66... 1.5 Dai massimi e minimi diurni. . ......... 756.5 Yento predominante... .. Ve a) e Veg apre vega ISMIRONTI Diferoiza Rae 0.06 Termometro cenligrado. . . . +... +... + - 24.28 | Massima temperatura nel giorno 23 . . . . + » .++29.8 Dai massimi e minimi diurni . ..........23.84 | Minima nel giorno 14... 6.0. d1.0 È —-MMESCUNSIONCRLETMOMC LI CARE 12.8 Differenza ...-.. 0.94 | Massimaaltezza barometrica nel giorno 28. . . 761.78 —_———@ Minima nel giorno 14... ...- ate ‘ella Tette MAMBOR Tensione dei vapori. . ... +. alette cefe e 0 STRO ESCURSIONE DACOMELDIC'A re da e e lee stelle Ao UMIRA Re Var eee oe 69.5 | ‘Totale Evaporazione- Gasparin + . +... +. 154.59 Evaporazione-Almometro - Gasparin. . ..... 5.05 | ‘Totale della pioggia . . +... +... 06... 19.48 SETEMILÀ: te fee Li E N e TEO + 7605 MASSAtd CI e MUDINAE RA RR 11.5 OZONO ere MIRA Le SE 3.8 Il Direttore del R. Osservatorio G. CACCIATORE. BULLETTINO METEOROLOGICO DEL REAL OSSERVATORIO DI PALERMO N. 10— Vol. XI. Ottobre 1874. RIVISTA METEOROLOGICA L’ottobre di quest'anno ci offre poche particolarità. Con questo mese da noi or- dinariamente ha principio il periodo delle piogge abbondanti e delle forti burra- sche; in quest’ anno però sì le une che le altre ci fecero difetto. Se si dà uno sguardo all'andamento del barometro non si osservano dei forti sbilanci di pres- sione; la curva barometrica presenta cinque onde di depressione quasi tutte di poca ampiezza, di cui la più importante è quella fra il 18 e il 26, che ci diede il mas- simo € il minimo assoluto mensile con una escursione di 11%2,8, come scorgesi dal quadro che segue. Quest’onda atmosferica è dovuta ad una fortissima burrasca, che attraversava l’ Europa settentrionale, ripiegando al SE, e che si fece solo avver- tire da noi con qualche pioggia di poca importanza, La media pressione mensile si scostò poco dalla normale. Variazioni barometriche dell'ottobre 1874 Giorni Massimi Giorni Minimi Escursioni 1 757,67 um, 26 i 4 75200, 41 214 5 754,55 nno 7 752,62 6.68 10 759,30 747 16 751,83 7.99 18 759,82 È dog 23 748,00 11.73 26 759,73 5] 0 28 754,63 4,53 31 759,16 ; La pioggia, come si accennò, fu assai scarsa, risultando di 55%%,4 inferiore alla normale, e questa scarsezza fu avvertita tanto più che anche nel settembre la piog- gia fu poco abbondante. La temperatura media mensile fu di 21°,55 con una eccedenza di 2°,25 sulla normale. Questa differenza devesi principalmente alle correnti calde che domina- rono dal 16 al 20, e che sebbene non ci avessero dato dei massimi molto consi- derevoli, pure mantennero la temperatura costantemente elevata. Per altri particolari vedansi le note. 56 (ri 2 SP 31 BULLETTINO METEOROLOGICO NOTE al mese di ottobre 1874. Tempo bello, mare calmo, venti regolari. Cielo coperto, mare calmo: nella sera baleni e alla mezzanotte vento turbi- noso di 0S0. i Cielo coperto variabile, mare lievemente agitato, venti variabili. Corrente del 4° quadrante e cielo vario durante il giorno, sera bella, mare lievemente agitato. Tempo bello, mare lievemente agitato, venti regolari. Tempo bello, mare calmo, venti regolari. Nella sera baleni, e a mezzanotte cielo coperto. Cielo coperto piovoso durante il giorno, venti del 4° quadrante, mare calmo, Nella sera cielo hello, baleni, pressione crescente. 9, 10. Tempo bello, mare calmo, venti regolari. Cielo bello durante il giorno, nella sera vario con baleni e leggiera pioggia alle 8" p. m. Mare calmo, venti regolari. Tempo vario, mare lievemente agitato, venti regolari. Tempo vario, a sera pioggia per pochi minuti, mare calmo. Cielo bello nel mattino, venti regolari, nella sera cielo variabile e mare lie- vemente agitato. Cielo coperto, mare lievemente agitato, venti variabili. Pioggia e vento forte nel mattino; a sera cielo vario, venti sciroccali, pres- sione crescente, mare agitato. Cielo nebbioso, venti sciroccali, mare calmo. Cielo coperto, nebbie, aria calda, calma predominante, mare calmo. Scirocco, tempo variabile, pressione decrescente, mare calmo. Continua nel mattino lo scirocco, a mezzodi pioggia preceduta da tuoni lon- tani, mare agitato, cielo vario nella sera, pressione crescente, Cielo vario, venti deboli, mare calmo. A mezzanotte pioggia. Cielo piovoso, mare lievemente agitato, venti regolari, Cielo coperto, venti regolari del 3° quadrante, mare calmo. Tempo piovoso, mare lievemente agitato, venti del 4° quadrante pieganti al 1° verso la mezzanotte. Corr. polare, cielo cop. variab., mare agitato, venti gagliardi, press. crescente. Cielo cop., venti gagliardi del 1° quadr., mare agitato. Dopo le 10 p. m. pioggia. Nel mattino pioggia, a sera i venti piegano al 1° quadrante, mare agitato, Cielo variab., venti del 2° e 3° quadrante, mare mosso, a 9" s. leggiera pioggia. Nel mattino cielo coperto, indi bello, mare calmo, venti regolari. Tempo variabile, pioggia a mezzodi, venti regolari, mare calmo. Cielo cop. e leggiera pioggia nel matt., sera bella, venti reg., mare poco agitato. DEL Rs OSSERVATORIO DI PALERMO» 57 Osservazioni Meteorologiche dell’ Ottobre 1874, : o Massimi e minimi | E Massimi Barometro ridotto a 0 Birbinalsici Termometro centigrado limi, —T-___————=———_ _____ ———_ __ e —_ || —T_tm—_— ISCRITTE 9hm. , _12b 3h 6h 9h 12h hm |12h | sb | fih | 9h y12h 1 || 756.71) 756.42! 755.93) 756.12] 756.03] 756.27] 757.67] 755.37[(26.1 [284 [25.7 [24.5 ‘22.8 [24.3 28.5 | 19.2 2) 56.22) 55.41| 55.08) 34.99, 534.86] 54.72 36.271 54.72]25.7 |26.0 [25.8 |24.5 [24.2 123.9 (| 27.3 | 19.4 3 || 55.19] 54.79) 5422| 53.851 54.02) 35.77 53.47] = 53.77;(25.2 [25.3 [25.3 |21.9 [20.9 (20.9 | 26.5 | 20.2 4 || 53.54° 53.32) 53.251 53.80) 54.04] 54.15 56.45] = 52.41/|25.2 |27,0 [26.9 [22.8 [21.3 ‘21.2 !l 97.5 | 18.7 5| 5425) 54.27 53.15; 33.91] 54.16, 53.90 54.55, = 53.75/25.7 [24,3 1243 [23.0 j20.6 [49.4 | 25.2 | 17.7 6 || 53.61] 53.56! 53,52) 53.60| 53.82) 53.84 54A0 53.28 |24,4 (25.1 |24.8 [23,6 j22.7 [22.1 || 25.3 | 18.2 1) 53.79 53.82| 53.611 54.24) 54.86] 55.01 55.041) = 52.62[22.7 |22.5 |22.8 [24.3 149.5 {17.9 | 23.6 | 17.9 8 || 56.45: 56.76 56.44| 57.14) 57.57) 57.42 58.42/ = 54.90/122.7 |23.6 |23.2 |21.3 ‘19.4 |16.4 || 23.9 | 46.4 9 || 58,23] 358.20! 57.92) 58.13) 58.84 58.98 58.98) = 57.16/239 [24.3 |23.9 [23.0 [20.3 (187 24.7 | AT4 58.90] 58.89) 58.22] 38.15) 58.28| 58.31 59.30! 58.15 [24.0 2.2 |23.9 [22.8 |20.3 [19.4 || 249 | 17.6 57.91) 57.65) 57.21| 57536) 57.54| 57,35 58.31] = 36.90//230 [24.0 |23.4 [22.5 [21.2 [19.0 || 24.9 | 17.5 57.45] 57.25! 57.01) 57.08] 57.47] 57.14 57.47) 57.01||227 |23.1 |21.8 [20.6 [17.6 [16.4 || 23,5 | 16.3 56.46 56.58] 56.27| 56.09] 56.24| 53.92 57.14] = 55.92//21,8 |22.4 |22.0 (20,3 (18.6 [17.6 || 231 | 15.7 56.22) 56.051 55.57! 55.77) 55.84| 56.09 57.00] = 55.46//22.3 |22.7 [22.4 [24.3 [19.2 47.9 || 23.4 | 15.6 55.451 54.84/ 53.54] 53.63] 53.42) 53.25 56.19] = 53.25:21.8 |24.0 [23.7 (222 (22.4 [21,3 || 25.7 | 164 53.56] 54.28) 53.33] 54.20) 55.44) 36.07 56.07| = 31.83|(22.8 !20.7 [23.9 [23.0 {22.8 [22.9 | 24.4 | 19.7 58.35] 58.72) 58.24| 58.535] 58.41| 58.60 59.00) 56.07 125.4 [25.3 [25.8 [23.6 [22.4 [24.3 || 26.4 | 20.2 59,53] 59.37. 58.06| 59.48) 59.42/ 59.12 59.821 = 58.58|24.8 [26.3 [26.6 [23.9 [22.7 [21.5 || 27.3 | 19.0 59.09] 58.59] 58.34| 58.19) 57.76) 56.86 59.121 56.86124.6 [26.6 [25.7 (23.1 |21.8 |212 || 27.4 | 19.6 55.04] 55.76 55.98 56.25) 56.74] 56.93 56.93] = 55.09[|23.6 (22.7 [20.9 |20.0 [18.5 [18.6 || 23.8 | 17.7 56.69] 56.03) 55.58) 55.56| 55.49) 54.49 37.37] = 54.49(123.0 (25.4 [24.0 |21.8 [20.3 [20.1 || 26.4 | 17.5 2 || 54.77| 50.73] 49.35] 50.16) 50,32) 49.98 54.49) = 48.78/21.9 [22,7 [20.9 |20.3 dio 19,2 || 24.2 | 18.6 23 || 49.29] 49.30) 49,37) 49.29 49.66] 49.56 49.98) = 48.00;122.2 |22.2 [21.5 |20.6 |19.2 19.4 236 | 48.0 50.75| 51.59 51.58! 5249) 534| 54640 54.40) = 49.56/19.4 |20,3 [21.2 [18.5 |20.0 [19.7 || 22.9 | 47.7 25 || 57.89) 58.34] 58.45| 59.10) 59.23! 59.57 59.57| = 54.40/18.8 [19.2 (18.3 (47.4 (18.5 [17.0 | 19.8 | 16.7 26 || 59.66] 59.46] 58.89) 59:05) 58.81) 58.79 59.73 58.79/117.6 |18.6 |18.6 |18.0 [188 16.6 || 19.0 | 16.3 27 || 57.76! 57.36] 56.45] 55.97] 55.91| 56.22 38.79) = 55.78|/18.3 |18.8 [19.5 |18.8 !19.2 [18.6 || 20.5 | 15.7 28 || 56.37] 56.03 55.58] 55.09, 53.88| 56.05 56.37] = 54.63:[20.3 [23.4 |21.9 [49.4 (18.5 [17.6 || 23.2! 153 29 || 56.16] 36.03| 55.81 56.15| 56.41] 56.49 56.69) = 55.39||20.4 [20.2 |20.0 |18.2 [13.9 14.4 || 21.1 | 14.2 30 || 56.10| 56.07] 55.86| 56.34 56.62| 57.14 37.44| 34.64/49.5 [18.0 [19.1 [17.7 (17.1 [16.4 || 20.8 | 13.7 34 || 58.48) 58.50) 58.28) 58.71) 58.89) 53.76 59.16) 57.14||18.9 [20.1 |19.8 |17.9 l46.1 16,9 | 20.5 | 14.5 M. || 36.00! 55.89 55.49! 55.74! 55.94] 55.92 56.88] —54.62//22.59|23.23|22.86/21.31/20.16:19.15;] 24.281 17.46 Osservazioni Meteorologiche dell’ Ottobre 1874, | Tensione dei vapori | Umidità relativa Stato del Cielo TT _Y_—an——___———— —-_-T T®*€To,rT_r_°—=s-- — ——_——_—__mm ls 12h, 5h 6h, 9h , 12h [pr 12h) 3h | 6h 9h 12h 9hm 42h 3h 6h 9h 12h 1/13.22 (29. 70! 16.46|19. 90 13.66 .661 13.331 52 | 84 | 67] 83] 76! 71 |[Bello Lucido {|Nuw. Bello Lucido |Lucido 2/15. 20/20. ‘25/49/15|16 81/12/38 [15 45!| 62 | 81|78| 7 55| 70/Ncbb. |Cop. Cop. Misto Osc. Cop. 3|14.61(17. 87|11.28|11.99/42.06114.31| 61] 74 | 47|62|66|62/Cop. |Cop. |Cop. |Nuv. Bello |Misto 4|16.35/17.71 2. 12:14. ‘41|13. 33) 10.25] 69 | 67] 54 | 70 74] 5g|iCop. Nuv. Nuv. Bello Bello Lucido 2111.2716. 03! 13.29'44. 32/13, 79 12.971 52) 71] 59] 69] 76) 77|[Bello Bello Bello Bello Lucido |Lucido 6113. 66/13. ‘66/15. 76/46. A8 15. 97/16.12] 60 | 58 | 68! 76) 78| 81 {Bello Bello Bello Bello Bello Cop. 716.18/16.06/14. 41[42. 93/12.51|11.87 79| 79] 70] 68! 74] 78|(Cop. Cop. |Cop. Bello |Bello |Lucido 8|l12.89; i12. 15 12.57(13.33 Ha CIAO 16] 63 | 59! 60| 74] 73| 80 [Bello Nuv. Nuv. Bello Bello Bello 9/40. 99: :41.11|12. 16;13.51/42. noi 9.401 50 | 49| 55] 65) 68 | 59 {|Bello Bello Nuv. Bello Lucido |Lucido 410.90/13. 53; 13.76, 14. 01113. 5842.9849 | 61| 63: 68| 77] 77/(Lucido |Lucido |Lucido |Lucido |Lucido |Misto 11 [IE 68,14. 09! 14. 05/13. 719/14. 61113. 04 71) 6&| 65| 68/ 78 | 80 [Bello Bello Nuv. Nuv. Cop. Misto 12//14.39:16.35/11.19. ;12. 43/10. 11, 8.310 56 | 78| 57| 69| 71; 60{[Bello Nuv. Misto Nuv. Bello Lucido 13/9. ‘71|15; 53/12.91112.86/14. 22/10. 44 50 | 77] 66| 73° 70) 69|Bello Nuv Nuv. Cop. Cop. Cop. 14)|11.18114.26/15.47/14.79/11. 22/10. 26] 56| 70 71; 79, 68] 67|[Nuv. Bello Bello Cop. Misto Lucido 15|{10.02'12 :27|14: 28/12. .39/13.03;12.94|| 52 | 56 63| 62 65] 68|[Cop. Cop. Cop. Nuy, Cop. Cop. 16/14. 41]12. 92:15,44/14.12113. :60113.611 70] 74/70] 68| 66) 68//Osc. Osc. c.p.;Cop. Nebb. !Nuv. Bello 17|/14.90'20.19|19.64' 16.27/13. 48|10.85| 62| 85 | 79] 76 67 | 58 [{Nebb. Nebb. Nebb. Nebb. Cop. Nebb, 18/14. 46/15. 04/46. 83/16. .68/13.90(12.85! 62 | 59 | 63! 76! 68! 68||Nebb. Usc. Nebb. |osc. Cop. Nebb. 19 Hi 57|14.88/16.73'17.68|14. 63/42.34 63 | 57) 69| 8t| 75] 66|[Cop. Nebb. |Cop. Cop. Lucido |Lucido 20|/12 29; 13.70/15.20|46- -75/12. 04,11.22, 57 | 67 | 83 96 | 76| 70/|Osc. Osc.c.p. |Cop. Bello Cop. Bello 21|(10. 78! #2: ‘44|10. +90 12. -06'12.42:12.90)) 52 | 52 | 49| 59| 70) 73|[Bello Nuv. Cop. Nuv. Nuv. Cop.c.p. 22/112. +58|13.! 40|13. 60,13. ‘49/13. -56/42.33/ 64 | 66| 74] 74/79) 74[|Misto Cop. Cop. Cop Cop Ose. 123//12.99114/23/11.31!43.01/13:46113.17! 63 | 57| 60] 72| s2| 79|[Cop. Cop. Cop. Misto Cop Misto 24|/12.60'13.00/11.50:42.53'12.57 11.47|| 76) 73) 621 79) 72] 68 (Cop. Cop.c.p. |Cop. Cop Cop Osc.c = 13. 712|12. 70'!13.24|12. 3240. 95/10.46]| 85 | 76| 84 | 83 | 69 | 73/Cop. Cop. Cop. Nuv Cop | Bello nti 47/42. 88/11.59/10.35/40.58/11.92] 81| 81 | 72! 67 66 | 85 |[Cop. Nuy. Cop. Cop ose Osc.c.p 13. e 32|12.89/13. 93| 13.47|11.22| 87 | 83| 77] 84| 84] 7ofOse. Cop. Msc. Cop. Cop. Nuv. 112.611 1.64/15 5.80/12.60/12.40|12.59]| 71, 55 | 81} 77| 79] S4|[Cop. Misto Nuv. 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Totale Shin:, TEN 3h, 6h | 9h 12h || 7hm ; 9hm 12hm 3hs 6hs 9hs 12hs 1 0.85 | 2.50 | 1.68 | 5.03 (1) 2 | 3| 1 | 4 0 || 5.5; 2.5 2.0 5,0 5.0 4.0 1.0 210.62 | 2.05 | 2.90 [557] 0| 21 2] 20 4 | 4|| 55] £0| 55 | ss | 30] 50 | 50 31 0.00 | 1.60! 1.75 | 335] 1 DEE dA ID 1 4 || 6.0 4.0 3.5 5.0 3.0 3.0 1.0 4 045] 295/133 (#73) 2 50 £| S| 4 2 55 | 30 4.0 » 2.0 20 È 40 S| 0.92 | 2.35 | 0.95 | 4.22| 1 2 2| 1 2 2 50 3.5 3.0 3.0 4.0 2.0 2.0 60.35 | 1.731.939 |403/ 1] 1 | 2] 4] 3] 1] 30) 10) 40 5.0 | (40 | 3.5 | 05 7000 | 1.00] 0.63 | 1.65] 1 0! 3 2 2 3|| 60| 45 2.0 5.0 3.5 4.0 2.0 8 0.50 | 2.05 | 1.90 | 445| 0 Derrlo 2 3 65, 3.5 6.0 6.5 2.5 2.5 3.0 9 0.70 | 1.75 | 2.77 | 5.22 1 2 1 1 3 40| 3.5 4.0 5.0 4.0 2.0 2.0 10| 0.48 | 1.80 | 2.16 | 4.44 4 2 2 0 2 2 5.0 3.0 5.0 4,5 4.0 2.5 1.0 (11 0.74 | 4.25 | 1.25 | 3.24 12 20 Ri 3 || 4.5| 2.0 2.5 3.0 | 2.0 2.5 | 2.0 112]| 0.53 | 2.90 | 4.40 | 4.85 i eo | ao gi 2e RITO O 6.0 5.0 » 4.0 | 10 13) 0.80 | 2.10 | 0.60 | 3.50 1 1 2 4 2 2 6.0) 4.0 6.0 5.0 3.0 4.0 1.5 4% 1.05 | 2.15 | 1.65 | 4.85 1 1 2 1 2 1| 6.0) 40 6.0 5.5 3.0 3.5 1.5 13) 0.60 | 1.35 | 2.37 | 432 1| 3] 3] 1] 2] 3] 65] 45] 25 | 45) 20) 40 | 20 16 0.18 | 0.00 | 2.00 | 2.18 2 3 3 3 2 4 || 60) 40 2.0 4.0 1.5 3.0 1.5 (17) 1.30 | 1.75 | 1.88 | 4.93 Al 2 0A 4 2 5.0] 2.0 2.0 » 1.0 2.0 | 1.0 18) 0.72 | 1.35 | 1.14 | 3.21 0 1 0) 0 4 0] 2.0| 1.5 1.0 2.0 1.0 4.0 1.0 119] 0.8I | 1.35 | 1.43 | 3.59 ) 1 | 1 | 0 0 5|| 3.0) 2.0 2.0 2.5 3.0 1.5 2.0 {20 0.22 | 0.00 | 1.21 | 1.43 3 3 2! 0 1 1|| 5.5| 40 2.5 2.5 2.0 3.0 5.0 21)| 0.54 | 1.30 | 0.70 |) 2.54 1 4 4 1 2 1 » 3.0 3.0 4.5 3.0 3.5 2.5 122 0.00 | 1.15 | 0.00 | 1.453 DI D) 23 2 0 | 5.0 » 6.0 5.5 » 7.0 3.0 23 079 | 1.25 | 0.81 | 288| 21 al 2] 21 2] 2] 65! so| 25 | 40 | zo | 25] 50 241 0.6% | 0.30 | 0.00 | 0.9 4 ] Zia pil | 2-6] 60 45 6-0 5.5 4.0 5.0) » [20,| 0:00 | 225 |\M10.| 3:95 SUA] 35) cd AN i eo 5.0 6.0 | 3.5 | 40 | 6.0 126.) 1.15 } 2.05 | 0.00 | 3.20 3.3 3 | 2 2 5 | 65 | 6.0 5.5 5.5 4.0 5.0 6.5 127 0.00 | 0.00 | 0.80 | 0.80 1 2 2 ) | 4 4 || 10.0 | 5.0 4.0 5.3 3.5 6.5 6.0 28) 0.60 | 4.30 | 0.48 | 2.38 | 1 | Il z i 1 2) 60| 3.5 3.5 4,5 2.0 2.5 ) 29 0.52 | 1.10 | 0.85 | 2.47 0 4 1 1 1 3 6.53 2.5 3.0 3.5 25 2.5 5.5 30} 1.45 | 0.00 | 0.90 | 2.35 ol 0! 2 1 1 2 Il 655 | 35 4-0 4.0 5.0 2.5 5.0 31] 0.75 | 0.15 | 1.33 | 2.23 | rl 9 | 2 | 1 1 1 | 1.5| 3.0 » 4.5 | 3.5 2.0 | 6.0 M.1} 0.59 1 1.67 | 1.33] 3.391] 1:3/19]20!/12:17]|2.6]| 5.61 3.4 3.8 1 44 3.0 3.3 2.7 Osservazioni Meteorologiche dell’Ottobre 1874. gg È Pioggia|| Stato Direzione del vento Direzione delle nubi in del millimetri marce 9hm. 12h 3h 6h 9h 42h 9h 12h 3h 6h 9h 12h alle 8 I Calmo | NNE NE NE (OSLO) Calmo ) )) ) )) » » » 2 2 Calmo | NE NE ENE |Os0 |0S0 » » » » » » » 2 FICO) ONO USO 0 USO OSO » » » » » » » 2 4 0 ONO ONO ONO (0) OSO » ONO| » » » » » 2 5 NE NE ENE NE STO) OSO » ) ) » » » » 2 6 oso | NE NE NE NOR oso » » » » » » » 2 1 0N0 Calmo | ONO | No 0so | 0S0 ) » » » » » 0.20 2 8 Calmo | NE NE Calmo | 0 (OSLO) » » » » » » » 2 9 080 | NE NE NE oso | 0S0 » » » » » » » 2 10) NE NE NE Caimo | 0S0 (0) D) » » » » » » 2 11 p NE NE NE DISTA) (0) » » » » » » » 2 12 NE NE NE NE oso so Ò » » )» » » » » 2 13)! 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S .dA| 23.94] 23. ) hh| 18, 2.43 o 3 56.63 56.47] 55.91] 53.99] 56.04| 55.95 asa) 56.75 j Di cs I) sr se a di 22.19 & | 57.29] 57.34] 56.95] 57.35) 57.55] 37.52] 57.33 24.24| 24.32| 24.58) 22.7 î .94| 23. 9 5 | 53.28) 53.20] 52.87| 53.32] 53.69 53.60] 37.33, 53 93|| 5 | 24.06 21.96) 21.18) 49.72| 49.5£| 19.08 Sa: 19.56! 6 | 57.42| 57.24] 56.81] 36.97] 57.09] 57.19] 57.12) °°*"°|| 6 | 19.17] 19.80] 19.82) 18.28| 17.60) 16.42] 18.51 : Medie tensioni Media umidità relativa 9h 12h 3h 6h 9h 12h, Comp.p.dec. 9h 12h 3h 6h r 9h 12h ,Comp.p.dec 1 p.| 16.13) AQA1| 46.58) 15.31] 13.44] 42.66) 16.87) ,, ggl! p.| 59.0 | 75.4 | 61.0 | 71.6 | 68.8 | 67.6 Eu, 67.2 2 12.92) 13.43) 13.73] 14.05) 13.27] 12.31] 13.29! *9-0%|2 60.2 | 64.2 | 63.2 | 69.6 | 74.0 | 75.0 | 67.2 È 3 41.40) 14.51] 13.58) 13,25) 12.18| 10.99) 12.63) 13 ggl|? 57.0 | 69.0 | 66.0 | 70.2 | 70.4 | 68.8 Ron 68.5 4& 14.13) 15.35| 16.77) 16.30] 13.53] 12.17 1-70) SOSTE 62.8 | 67.6 | 73.2 | 80.0 | 70.4 | 66.0 | 70.0 sì 5 12.53] 42.49] 12.11) 12.62| 12.59) 12.07) 42.40, {> ggi 5 68.4 | 64.4 | 65.8 | 13.4 | 744 | 734 | 70.0) 793 6 12.26] 14.68] 12.55| 14.68] 11.55| 10.99) 11.78j “*"I!6 74.2 | 69.7 | 72.7 | 7.1] 77.0 | 78.8 74.5 | da Barometro Termometro Media evaporazione Gasparin Massimi _ Minimi î Massimi n : | To o dai (Cone: dec. Dee | ‘sttajiso.so | ‘ieoolision |P 26.481 25.76 | 17501 18272" | Ga 1.67 1.88 | 3.96 | #27 3 51220 531) n 3 2412, 16.30 3 0.75 | 1.9 1.45 | 4.15 i | gin noti me sre[e | Giigireo| mais | og del Ku|sm {sa A AA] =. . . . A . 6 Bi:goi 56.57 | Spogli 59.56 || È 50:85) 2212 | Aggsi 16.33 Îl è 0.74 | 0.77 | 0.73 | 224 { 2-26 60 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche dell’ Ottobre 1874, ; , Quantità ; Medie dell’Ozono | Volla ‘picggia Media forza del vento Th 9h 12h | 3hsy 6h 9h | 12h Comp. p. d. 9hm ,12h 3h, 6h, 9h |12h |Com.p.d, 1p.| 5.5 2.8 3.6 | 46 3.4 | 3.2 | 1.6 3.5 3.6 | 0. 20) 0.20 1p.| 0.8 | 2.6| 2.6) 1.8 4.2, 2.4: 1.9 1.8 2 5.3 3.2 4,2 | 48 3.6 | 2.9! 4.7 3.7 2 0.20 2 0.8 | 1.4] 2.2] 0.8] 2.0 2.4 16) a 3 3.6 3.3 5.6/ 4.6) 2.5 | 3.6 | 1.6 3.7 3A 3] 0. ‘971 6.48 3 1.2.| 18| 2.2) 1.2 1.8| 3.0: 1,9 4.7 4 4.3 2.1 1.9 | 2.8 AT QI 24 2.5 4| 5.97 % 1.2 | 2.0| 1.2] 0.8| 1.0 2.4] La s 5 |58| 4&| 45|54| 34/4436) 45 {5.4 5| 5. Si 12.691 | 26 | 2.0| 2.0] 1.8| 22| 2:81 2.2) 00 6 7.2 3.9 4.0! 4.6 3.4 | 3.3 0.8 4.6 61 7.39 6 1.0 | 4.5) 2.0] 1.0] 1.7] 2.8| p (71 va Numero delle volte che si osservarono i venti N |NNE|NE} ENE| E | ESsE|SE|SsSkE| Ss | SSo|SO| 050] 0 | 0x0 | no | nvo|Calm.| Pred. 1p.j 0 I 1 2 0 () 0 0 0 0 0 9 4 4 0 0 3 0sS0 2 0 1 {41 0 0 0 0 0 0 0 0 9 ù u 1 0 4 NE 3 0 1 li 2 2 0 4 0 (1) 0 4A 3 d LI 0 0 0 NE 4 0 0 2 1 2 0 0 1 3 2 bj 4 0 1 0 0 9 SO sua PA ST E I E pa E RO TR E e See E I sir oso DIST QUOTE IE AO AO o| 4 oso Per decadi ld. 0 2 18 2 0 () 0 0 0 0 0 18 6 6 L| 0 t] NE 0SV 2 0 1 16 3 4 0 | 4 1 3 2) 6 7 5 2 0 0 9 NE 3 | de TAO 0 ee 2 Vr o ie 080 Mot) & | 7 145 | 9 Se A] 2 181002158 1042 120850007 6 SS NE Serenità media | Massa delle nubi 9h 12h 3h 6h 9h 12h Comp. Dec. 9 12h | 3h , 6h 9h o; 12h | Comp. bee. ip. | 544 | 59.0] 47.4 | 78.8) 78.4 | 71.0| 64.8 71.7 1p. DE io 24.1 | 9.8 [10.6 [12.5 16.4 13.6 2 73.8 | 71.0 | 69.4 | 91.0) 95.6 | 71.0] 78.6 È 244.0 ‘15.1 [16.2 | 3.6. | 1.8 13.4-| 10.7 3 75.0 | 67.4 | 58.4 | 57.0 | 43.2 | 592.4 | 58.9 41.6 3 |40.8 [16.1 [20.8 [22.5 [31.5 |25.8 213 2.2 4 42.0 | 18.0| 22.4 | 32.0 | 52.0 | 82.0 | 36.4 E 4 |42.0 |36.6 !/33.8 124.3 |20.4 | 5.5 274 A 5 36.4) 27.0 | 15.0 | 42:0 | 27.0 |; 30.0 | 29.6 Î 31.9 5 |38.3 (40.2 113 33.8 [41.4 (39.0 40.7 33.3 6 24,2 | 42.8 | 37.5 | 67.0 | 47.2 | 58.3 | 46.2 n 6 |42.8 [31.7 |34.3 [17.6 [31.0 |22.2 29.9 di Numero dei giorni Sereni Misti Coperti |Con piogj Con REA Vento forte; Lampi Tuoni Grandine) Neve | Caligine 1p. 3 I 1 0 1 0 1 0 0 0 0 2 A 1 0 1 0 0 2 0 0 0 0 3 3 4 1 1 0 0 1 0 0 (1) 0 4 0 3 2 2 3 0 0 1 0 0 2 5 0 2 3 2 0 1 0 0 0 0 0 6 2 4 3 & 0 1 0 (1) 0 0 0 Totale| 12 9 10 40 4 2 4 1 0 0 2 Medie mensili Barometro dalle 6 ore di osservazione . . . . + 759.83 | Forza del vento relativa . . +... +06 1.8 Dai massimi e minimi diurni. . .... +... 759.76 | Vento predominante... +66 00. NE Differenza. .... . 0.07 Termometro centigrado. . . . + . . + + +. + + +.21.53 | Massima temperatura nel giorno 1... . + + ++28.$ Dai massimi e minimi diurni . .. +... ++.20.87 | Minima nel giorno 30... ........0.. 0.» 13.7 ud === Escursione termometrica .. . METER Differenza ...-.. 0.68 | Massimaallezza barometrica nel giorno 18... 759.82 — Minima nel giorno 23 .,..... 0.6. Tensione dei vapori. . +... + + + + +. ++ + + + 13.28 | Escursione barometrica , . . +... Umidità relativa . +... . + + + + +++ +. +++ 69.3 | Totale Evaporazione-Gasparin . . ..... 1) 103.65 Evaporazione-Atmometro - Gasparin. ...... 3.38 | Totalc della pioggia... ..... 000% SEFENILA. citt PRETI I RR Mask delliinubi ii ià seo dentro, 24.3 DZONO: dl net RISE Siratia: ale e 3.8 Il Direttore del R. Osservatorio G, CACCIATORE BULLETTINO METEOROLOGICO DEL REAL OSSERVATORIO DI PALERMO N. 11 — Vol. XI. Narembra ligne RIVISTA METEOROLOGICA Il lungo equilibrio atmosferico protrattosi sino a tutto il mese precedente cessa col novembre. Questo mese è trascorso assai cattivo e piovoso non tanto per la quantità assoluta della pioggia che non superò di molto la normale, ma per la sua distribuzione, essendosi notati 23 giorni piovosi. Il barometro sotto l’influenza di continue burrasche non fu mai fermo, special- mente dopo la prima decade, e in questo periodo la media altezza diurna si man- tenne costantemente al disotto della normale. È notevole l'escursione barometrica di questo mese di 222,76, che dopo quella di aprile è la più forte escursione mensile di quest’anno. La media altezza mensile risulta di 329,40 inferiore alla normale. Il mese comincia con un breve periodo di giornate bellissime, barometro assai alto e giro normale di venti, dominando le forti pressioni nell’ Europa continen- tale; ma poco a poco avanzandosi una burrasca del nord della Russia, la cerchia delle forti pressioni si restringe mano mano piegando ad ovest. Dal 7 al 10 in- fatti cala lentamente il barometro, e rapidamente dalla sera del 10 al mattino del 14 con un minimo di 738,39. In questo intervallo il tempo fu sempre cattivo, abbondante la pioggia e il mare quasi sempre agitatissimo, Cominciò la sera del 14 a salire rapidamente il barometro, ma sempre sotto l’altezza media, mantenendosi indi fluttuante per altre burrasche, che si succe- dettero a breve intervallo, per le quali si ebbe una serie non interrotta di giorni di pioggia mista qualche volta a grandine, e di cui ci dispensiamo di fare l’enu- merazione, rilevandosi dalle note. Tra queste burrasche la più notevole è quella del 19 che ci diede il minimo barometrico assoluto il mezzodi del 20, spirando il NO colla forza dell’ uragano. Dopo il 28 si ha un sensibile elevamento del ha- rometro, mantenendosi il cielo variabile, La temperatura fu relativamente mite, e la media mensile non si scostò dalla normale, Giornale di Scienze Nat. ed Econ. Vol. XI. 11 62 BULLETTINO METEOROLOGICO NOTE al mese di novembre 1874. Dall’ 1 al 4 tempo bello, mare calmo, venti regolari. 5. 6. 7 8. 9. 10. 1l. 12. 13, 14 15 16 17 18 19 20, 21. 22 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, Cielo variabile, alle 3, 30" p. m. gocce, nella sera baleni. Mare calmo, venti regolari. Tempo vario e a sera piovoso, venti regolari, mare calmo. Tempo piovoso, mare agit., venti del 1° quadr. Alle 11 p. m, colpi forti di ESE. Tempo piovoso, pressione decrescente, mare grosso, venti del 1° quadrante, Tempo cattivo, pioggia copiosa, mare grosso, venti gagliardi. Cielo coperto, a sera aria sciroccale, mare agitato, venti deboli. Tempo piovoso, sera bella. A mezzanotte SO gagliardo e baleni, Pressione de- crescente. Giornata variabile picvigginosa; venti del 3° quadr., mare lievemente agitato. Pressione sempre decrescente; libeccio forte, mare agitato, cielo coperto pio- voso. In tutta la sera baleni in varie direzioni, Nel mattino e durante la giornata formazione di iridi bellissimi, Corr, intensa del 3° quadr., pioggia, mare grosso, venti gagliardi. Pressione crescente. Continua con molta intensità la corrente di ovest; mare agitato, venti ga- gliardi, pioggia mista a gragnuola nel mattino. Grandine nel mattino, giornata piovosa, tuoni e vento turbinoso a mezza- notte. Lieve depressione barometrica. Intensa corrente del 4° quadrante, venti gagliardi, mare grosso; cielo coperto con pioggia nel mattino e nella sera. Il barometro alza. Nel mattino forte pioggia, indi il vento impetuoso di NNO dirada le nubi, e il cielo si fa lucido, sera bella, mare grosso. Abbassamento barometrico, corr. forte di 0, mare grosso, pioggia nella sera Corrente intensa di NO, pioggia, vento impetuoso, mare grosso. Tempo cattivo, pioggia, e all’1, 45% p. m. gragnuola abbondante. Venti ga- gliardi, mare agitato. Giornata di tempo cattivo, ma variabilissima; pioggia, mare agitato, venti va- riabili, pressione crescente. Pioggia nelle prime ore del mattino, giornata variabile, mare ‘agitato. Tempo variabile piovoso, mare agitato, venti del 3° quadr. press. decrescente. Continua il tempo cattivo; mare poco agitato, venti del 3° quadrante. Continua il tempo piovoso, venti deboli, mare agitato. Alza lentamente il barom. Corr, di mezzog. ed abbassamento barometrico. Tempo piovoso, mare poco agite Tempo piovoso, venti del 3° quadrante deboli, mare calmo, Corr. del 4° quadr., press. crescente, cielo variab., venti deboli, mare calmo. Corrente del 3° quadrante, cielo variabile, mare lievemente agitato. DEL Re OSSERVATORIO DI PALERMO. Osservazioni Meteorologiche del Novembre 1874. SIE ARE: Massimi " ; o {l massimi e minimi ||. : n SAS Barometro ridotto a 0 ll’’barometrici Termometro centigrado a inimi 9hm. 42h 31 Gh 9h, 12h | 275 [ohm j12b 3h | Gh , 9h ,12h 1! 159.19) 758.89! 758.44) 758.68] 759.69/ 758.50) 759.68! 758.44 [149.2 (20.1 |19.7 [18.5 ‘17.3 |16.1 || 28.8 | 14.2 2 59.491 38.07| 57.691 38.25! 58.22) 58.50) 38.50! 57.38/119.7 (20.3 [20.1 |18.3 (46.2 ‘15.2 || 21.3 | 14.3 3 | 58.59| 38.60 58.55| 59.11] 59.27] 59.65 39.91 38.34 (19.7 (20,3 [19.7 (16.7 {15.2 (14.4; 20.7 | 13.7 4 || 60.44" 60,26) 60.02! 60.43! 60.83] 60.69 GIA! 593811191 |19,8 [19.7 [17.4 j16.1 ‘15.2! 20.7 | 12.7 5 || 60.45] 60.34; 59.82 59.96) 39.96, 60.01! 60.85. 59.82,19.2 |20.3 19.7 [17.4 j15-9 |14.1 || 20.7 13.8 6 | 59.82) 50.41) 39421 59.77 60.29! 60.33. = 60.33! = 59.33|17.9 (20.7 [19.7 {17.9 [15.3 [16.0 || 21.3 | 13.4 1] 6060) 6006 59711 » 59.18/ 59.78 59.78 59.71(15.5 (186 [179] » '17.4 /44.9 || 19.2] 13.6 8 || 58.901 5844 57. 85] » 57.28! 57.13 96,52: = 57.13//17.4 (17.5 [17.6] » 118,2 ig5.8 [| 18.5 | 12.5 9 56.17 20 35 53. 96] » 56.36! 56.52 56.52] 53.86 146.2 |17.3 [16.7 » {17.4 {16.7 18.5 | 15.5 10 || 536.21, 5.80) 50.19 » 33.04! 54.67 56.52; = 54.67/18.4 (2041 {192 | » 115.8 16.4 || 20.5 | 46.5 11] 53.07! 52:30! 5t07f » | 50.38] 4951 56.671 59.31/15.8 [17.3 [173] » [155 {13/2 || 181] 14.5 12 47.60] 47.32; 464%» 46.531 45.37 49.31) 45.57|1174 [18.0 |I8.8 | » |13.9 145.8 || 19.3 | 44.0 13 || 46.63| 43.90 43.091 » 42431 40.36.) 45.57 50.56 [18.6 24.8 [21.9] » l20.0 (18.5!) 22.9 | 14.9 14 || 4021] 39.90! 84.37!» 45.28! 46.08 46.08] 38.89144.1 [14.3 [13.8 | » |13.1 /13.2f) 18.5 | 12.3 13 || assi 46.711 4637 ) 46.84! 46.25) 4724 46 08513.4 [13.8 [12.8] » {101 | 9.9] 43.0] 9.5 16 45.80| 45.52| 45.49)» 43.97| 43.95 46.25: 43.431/12.7 '13.7 [44.7 | » /42.7 {41.9 | 148 | 9.7 17 | 46.69! 46.42) 46.14 » 45.56 453.07; 16.69 43 95 115.6 [17.1 [16.8] » |16.8 [16.3 17.46 | 11.7 19 || 47.94] 49.02: 50.29] » | 52.44] 32.07. 52.89) 44.62/16.3 [17.0 [16.1] » {12.6 (13.1 {| 17.5 | 117 19) 50.53) 3044 48.57) » | 4 20 462% 52.07! = 4624!15.9 (16.4 (16.4| » [15.9 [159 | 170 | 12.7 20 || 42.01: 41.74! 3926! 39.92) 4076 4I. 3 46.241 = 38.381117.% [18.2 [18.6 [17.9 [14.1 [13.5 || 186 | 141.6 21 || AESO/ 453480 16.08! 4746 47.85) 47.72 47.85) = 41.26144.3 [14.7 |13.9 [12.9 (10.7 | 9.5-|| 45.2| 9.3 22 || 4G6.ST| 47.88] £8.42! 530,53! 50.68] 51.09] 54.09] 46.58 (11.4 9.9 [12.6 | 9.8 | 9.0 | 8.1 | 134| 8.1 23 || 54.27] 31.23) 50.70 51571 5149) SI.27! SI.5TI 50.70;144 [44.3 [135 [11.9 [10.8 (10.4 || 185] 78 2% || 50.03| 348.661 4787! 4721) 47.80] 47.75 51.27| 46.671126 [13.8 |15.9 [135 113.4 [43 | 16.3 | 40.0 25 | 47.80] #7,69] 45.09| 45.79! 49.15: 49.26) 49.26! 47161135 [4k.6 (12.0 (122 [141198 || 469] 9.6 26 || 50.22) 50.59) 50.43 30.65 51.12] 31.24 51.24! 49.26;/10.0 [11.4 [13.0 [11.4 | 9.4 | 9.6 || 13.3 | 88 27 || 50.23) 48.N| 47.53] 47.75] 47.55] 469311 5124! 46.93 [112.3 [14.0 [45.6 114.9 113.5 |11.3 {| 46.4| 9.6 28 || 45.58] 44.93 44.96] 45,05, 46.661 47.12)] 0 47.12| #4.66/1413.5 (45.0 [13.2 [12.2 [10.7 [10.4 || 161! 99 29 || 49.68| 30.39 51.23] 51.63] 5341| 53.18) 53.18] 47.12:|15.0 [16.4 [45.6 [1355 [11.9 [11.0 | 16.8 | 9.9 30 |] 53.80) 53.67] 53.69) 5360. 53.92) 53.72) 53.02: 53.18li16.4 [19.1 [17.4 [46.5 !15,9 (16.5 ({ 19.3 | 10.8 M. || 54.46] 51.28) 50.98 | 51.53] 534.37] 32.96] 49.66 [15-66/16.88/16.66 15.24/46.10/15.59 17.92] 14.81 x | i D Ì il ì I f Ù Osservazioni Meteorologiche del Novembre 1874, | Tensione dei vapori Umidità relativa ORE) Stato del Cielo n 12h, sh, bh, 9h 12h fim} tano Gm; Go on ii 12h) 5h; 6h Do 1121! 9hm 12h FIT 6h 9h 12h All11.58'14/42/13.22|12.45/12.45/11. 18 70] 65| 77 79/3 5! 82/Bello |Nuv. Cop. Nuv. Misto |Nebb. z|tz. 11/11:63 14 66/1213! :10.92| 9.98! 69| 66| 82 77/ 79! 77/{Nebb. |Nebb. [Bello |Bello |Bello [Lucido 3111.66| 9.49/13.16/10.13] 9.52! 9.18|| 69] 53 | 77 12 | 74 | 71|Nuv. Nebb. Misto Lucido {Lucido |Lucido 4| 9.18| 9.77/12.42:10.37/10.32| 9.86] 56] 57 | 73| 74! 76] 76|[Cop Bello |pello {Bello |Bello {Lucido 3l10.83/10,93(12.41'10.54] 9.73] 9.18|| 66] 62| 73] 71] 72] 77]Bello |Bello Cop. Cop. Lucido |Lucido 610.65 959/13. 22/14.65/10.14] 9.12] 70| 52 | 781 76! 77] 77|(Cop. Cop. Cop Bello |Bello |Nuv. 7) 9.64] 8.78) 9.27] » [11.95] 9.75 74] 55| 61] »| 81] 77|[(Cop. Nuv. Cop » Cop. Osc.c.p. 8 g.36‘42.62/13.00f » |11.38[14.23]| 56 85! 87] »| S9| 84I[Cop Cop. Cop- )ì Osc.c.p. |Osc. 9|11.26114.02/12.38| » !13.07/14.87)| 82] 75] 881 »|83| se[ose. Osc. Osc.c.p » Osc.c.p. |Misto 10|11/78/40.34 11.58] » l4451[11:57( 75 | 39/70) »|86]85(Cop. [Nebb. 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Osc. 24 10.37/10.94| 5.05| 5.76/ 8.51| 6.32) 86| 83 | 42| 52| 88/ 71|(Cop. Nuv. Nuv. Nuv Misto |Osc.c.p 22 6.26) 7.57| G.11| 6.93! 6.29) 6,581 62/83/56] 76| 73) 8I/Nuv. Cop. Cop. Bello |Bello |Bello 23 7.131 5:98) 6.931 7,42) 7.201 6.73 71] 49| 60] 74 72 Do Cop. Nuv. Nuv. ose Cop Nebb. 2e|| 7.90] 7.97 7.11} 7.66! 8.09 7.84| 72| 68| 58167] 71 CL Osc. Cop. Bello {Cop Cop. 1.051 7.36! 8.88] 7.12! 7.91) 6.88|| 61! 60|S#| 67] 80] 76|[(Cop. Cop. Osc.c.p. |Cop. Cop | Misto 8.27) 6.84! 8.45] 6.55 6.38] 6.38 90] 67] 76] 65 72 1 Cop. Cop. Cop. Bello [Bello |Osc, 27 EH 8.17/41.63 6.21| 7.17 3.14 13 | 69) 88 19 | 62 | 81||Osc. Cop. Ose. Cop ose. Osc. 28] 8.60; 7.06! 9.09, 8.82) 7.26/ 6.92 74, 55| 80] 83] 73| 73/[Cop. Misto |Osc.c.p. |Osc Bello {Bello 29//10.49 8.36/11.63! 8.36| 8.14] 7.46] 68 | 61 | S8 38 | 78) 76/Cop. Misto |Nuv. Nuv. Bello |Lucido 30] 9.43/11.65|12.86) 9.04| 8.42) 8.06) 63 | 71 |_89 di 62 | 57 |[Cop. Cop. Misto |Bello |Lucido |Bello m.|| 9.52 SER 9.27! di 8.93 po: De .2|73,9 |79.7|76.4 Ì Ì Ì 64 BULLETTINO METEOROLOGICO e oe ren ‘Evaporazione Gasparini Forza del vento relativa Ozono || Zum.) 3hs. ;12hm. Totale Shin. 12h, 3h, 6h | 9h, 12h] 7hm y 9hm | 12hm 3hs | 6hs | 9hs | 12hs 1 0.00 | 1.20 | 1.20 | 2.40 0; 2 | 2 0 1 0 7.5) 3.5 4.0 5.5 35 | 5.0 5.5 2/0.70 | 0.90|1.35|295) o| 20 2] 1 1| 2] 70) 35 6.0 50 | 3.0| 30 | 40 31 0.35 | 115! 0.65 (2150 1] 1| 410 4 2 2] 60] 35 40 | 50] 20] 35 | 40 41.15 | 1.35 | 0.90 | 3.40] 1 DRIADe RO 3 5.5) 3.0 3.0 35 | 2.5 3.0 3.0 5) 0.20 | 1.15 | 0.33 | 1.68 di: alle a Ae IR i no 3.0 5.5 ) » | 9.0 6 0.12 | 1.40| 043 [1.9 1] 2 | zi 1) 1) 30 65 30] 30 SE Sg0 6.00) 0 {170.00 | 0.00 | 0.00 | 0.00] 2 % » 2 2 7.0) 5.0 7.0 6.0 » 7.0 5.0 8 0.00 | 1.60 | 0.00 | 1.60| 9 4 3 » 1 5 || 10.0 7.0 6.5 6.5 » 1.5 9.0 | 91 0.00 ! 0.00 | 0.00 | 0.00 ANA e 2 2 || 100| 8.0 9.0 6.0 » 9.0 | 70 10 0.36 | 0.70 | 0.90 | 1.96 1 ROGO 9 1|| 90| 3.0 5.0 5.0 » 6.5 | 3.0 111)| 0.30 | 0.00 | 0.00 | 0,30 1 0 0! » 0 5 || 80] 5.0 2.0 2,5 » )» k.0 120.63 | 0.60 | 0.48 | 1.71 2 DI 2 ) 0 2 9.0 5.5 7.0 5.0 » 6.0 3.0 13) 0.02 | 2.45 | 1.95 | 4.42 Spa 03E leve) ea 5 758) 40 5.0 5.0 » 5.5 5.0 44| 0.00 | 0.00 | 0.SI | 0.81 DI REL E DIcinia 4] 6.5) 60 9.0 6.5 » 8.0 | 5.0 115), 0.00 | 0.00 | 0.00 | 0.00 2 5 3 » | 3 4 6.0| 5.0 8.0 6.0 » 40.0 8.0 116, 0.00 | 0.00 | 0.00 | 0.00 1 5, 3 np 6 || 10.0| 6.0 8.0 9.0 » 10.0 | 8.0 170.00 | 0.75 | 0.00 | 0.75 ZIE OR IO ER 5 | 10.0] 6.0 6.0 4.0 » 7.0 8.0 118, 0.00 | 2.20 | 1.35 | 3.55 3! 6 3 )» | 2 3 » » 7.0 » » D.0) 7.0 19 1.50 | 0.00 | 0.00 | 1.50 3 4 3 | »i 4 2 7.0 5.0 7.0 6.5 » 7.0 9.0 20] 0.00 | 0.00) 0.00 | 0.00 7]| 7 | mi 6 | Rote 7:00) LOI ICRNQI] » » 21]1 0.00 | 0.00 | 0.00 | 0.00 SIA VG MMC O 3 ” 6.0 5.0 7.0 7.0 6.0 7.0 122| 0.00 | 0.00 | 0.00 | 0.00 Ai E | (2 esi a 0 0 8.0 7.0..| 7.0.) ‘5.0 » 123 0.00 | 0.63 | 0.63 | 1,28 1 DA 1 1 2 80) 40 8.0 4.0 ) 50 8.0 [24] 0.00 | 0.25 | 0.61 | 0.86| 2 0| 2] 5| 2 (| 65| 40] 50 | 50| 70! 55 | 90 {25 0-69 | 0.00 | 0.00 | 0.69 DIRO O IAA 2 2 753) 45 5.0 6.5 | 8.0 5.0 8.0 126 0.00 | 0.75 | 0.48 | 1.23 1; 1 1 1 0 » 7.0 7.0 5.0 4.5 3.5 3.0 127 0.07 | 4.20 | 0.00 | 1.27 102 RS NE 0 7.0) 3.5 1.0 » 4.0 | 5.0 | 40 128,1 0.00 | 0.00 | 0.00 | 0.00 2 | 0 1 4 2 2] 7.0) 3.0 3.0 » 6.5 4.0 6.5 29 0.52 | 0.63 | 0.68 | 1.85] 1 DINO 1| 0 3] 7.0) 4.5 6.5 5.5 | 5.0 5.0 4.0 130) 0.57 | 1.10 | 2.00 | 3.67 3 | Len 4 0 4U 7.0) 5.0 5.0 5.0 4.0 5.5 4.0 M.\ 0.24 | 0.67 | 0.49 | 1.40 | 1.9 | 2.9 | 2.3 1.7 |2.6| 7.2| 4.7 5.6 5.4 5.5 5.3 ] i i ] Osservazioni Meteorologiche del Novembre 1874. IE 7 Pioggia|} Stato Direzione del vento Direzione delle nubi in del millimetri| mare il du. 12h 3h Gh 9h 12h 9h , 12h 3h Gh 9h | 12h alle 8 9 Calmo | NE NE Calmo | 050 Calmo )) ) ) | D) » » » 2 3 Calmo | NE NE ENE OSO OSO )) )) » » » » » 2 n 0so NE NE (OXSKO) OSO (OXSTO) » )) » » » » ) 2 0SO NE NE oso OSO (OSLO) » » » » » » » 2 3 SO NE NE oso |oso | 0s0 » » yo » » 0.25 2 6 Ss | NE E NE (OSO) 0s0 » » » » » » 0.57 2 1 NE NE NE » E ESE » » » | » » » 4.70 2 8| NE NE NE » OSO) E » NNE| » » » » 5.10 3 Ò NE NE NE Y NE ESE S NNE| » » » » 17.37 5 Hi 0s0 NNE NE » nso OSO) » » » » » » » 5 1] 050 | Calmo | Calmo » Calmo | SO » Da » » » 3.17 3 2] 0S0 oso » Calmo | 0 » SO) » » » )) 0.43 2 13) OSO SO SO ) SO SO ) ) » » » » 0.60 3 14 0S0 OSO (USTO) » O) 0 » OSO) » » » » 8.58 4 15 0 SO 0 » 0 0 » ONO| » » » » 15.21 3 16) 0 ONO 0 » 0 ONO » NO » » » » 11.39 5 o ONO 0. » (ORTO) (0) ) NO » » » » 4.45 4 118] NNO NNO NNO ) (0) ONO NNO | » » » » » 2.03 5 19 050 (0) ONO » 0 (1) ) to) ) » » » 0.48 4 20) 0 no oso |0 ONO | NNO NO | NO | NO | » No |! No 0.73 7 21|| N NO ONO No 0 Sio) N NO ONO| NNo| » » 3.95 6 22 Ne SO NNE 0SO (OSIO) SISLO) » » ) » » ) 4,28 4 23 0S0 (0) NE so OSO (0) » 0 » » » ) 1.84 3 24|| ENE Calmo | 0 OSO OSO oso » » » » » » 0.25 3 25) OSO (0) (0) ONO OSO (OISTO) (OSLO) ) OSO] » » » 6.5% 3 26) OSO Nasa (A (0) (0) Calmo |} » » » » » » 1,72 4 27)| 0SO SSE 0S0 0S0 (WXSIO) Calmo || » SSO| » » » » 3.68 2 28| RIO) Calmo (I No) (0) OSO » SSO| » » » » 1.15 3 29| OSO NO ONO 0 Calmo | 0S0 » ) » » » D) » 2 2 0SO sO (ISTO) (OISTO) Caimo | SSO » » » » » » » 3 ì Osservazioni Meteorologiche del Novembre 1874. DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO Osservazioni Meteorologiche del Novembre 1874, Nuvole 3 î Fra ren = = Pu Vol., Dens. rasa Vol.; Dens.jMassaf}Vol.; Dens.;Massa | Vol. Dens.jMassa Vol. Dens. | Massà Vol. Deus. Massa 1 8 04 | 3.2 0 0.4 | 416.0 (60 0.5 | 30.0 | 20) 0.5 | 10.0] 50 0.8 | 25.0] 50 | 0.3 | 15.0 2 60 3| 180) 70 2| 140% 40 2] 20] 10 3| 50 15 z| 6.0] »| » » 3lj 25 4 | 10.0] 40 3 | 12.0 | 50 4 | 20.0] » » ) )» ) » » ) » z| 60 4|24.0] 8 4| 32/40 | 40 | 40 Ep RIO LOS] OE Ot » 3 4 4 1.6 10 4 4.0 | 95 5 | 47.5 60 5 | 30.0] ) )» » Ds » 6 70 4 | 28.0) 90 5 | 45.0) 90 5 | 45.0) 10 8| 50 45 50 75.30) 5 | 15.0 7 98 6 | 68.6] 40 S| 20.01 80 6 | 48.0) 60 6| 36.0|100| 5 | 50.0 gi 90 6 | 54.0|| 60 6 | 36.01 80 6 | 48.0 100 7| 700/100! 6 | 600 9j 100 7| 70.0] 100 T| 70.0 (100 1| 700 | 100 7| 70.0) 50) 3] 250 40) 80 4 | 32.0] 70 = | 14.0| 90 4 | 36.0 | 90 3 | zs.0|100) 3 | 50.0 11] 100 6 | 60.0 || 100 6 | 60.0:;100) 6.| 60.0 40 4|160]| 2| 5| 10 dol 80 6480 80) | 48090) 6) 540] 93 6]|570|100) 5500 43] 90 6|540| S3 S| 4250 98/6] 5881 98 6| 588/25) 5 | 42.5 14} 100 7| 70.0) 100 1| 70098) 7) 68.6. 20 5/t00|95| 6 | 57.0 15] 100 7| 700] 50 6! 30.0: 95 7|68.6 | 80 6|480|)90| 6 | 54.0 {6 80 6 | 48.0 || 100 1| 00098) 7) 68.6 | 400 7| 700|100) 8 | 80.0 17 15 5| 7.5) 50 1| 35.0! 95 6 | 57.0 11 100 7|700|100) 7) 700 igll 80 6|%8.0:| » D DIRILBAZINI 4| 08] 80 5 | 40.0] 5 BD NR2o 19 98 6 | 58.8 | 100 1| 70.0 100) 7]|700| | 100 7|70.0|100) 7 | 700 20) 100 7| 700) 60 1/40! 98 7|68.6]) 98 7| 68.6! 95 7|66.5|100) 6 | 60.0 21 98 71|68.6) 40 6 | 25.01] 40 6| 24.0 || 20 6 | 42.0) 50 6 | 300/100! 6 | 60.0] 22) 20 5 | 100] 95 S| 47.5! 60 6|360| 12 6| 7.2: 45 6 9015] s| 7.5) 23) 98) =6|58.8] 40 S| 200; 60 8 | 45.0 || 100 38 | 50.0) 80 5 | 40.0|100| 330.0] 24) 100) 6 | 60.0] 100 6 600.95) 6570) 8 6| 48) 98 6| 58.8] 90| 35 | 45.0 25 80 6 | 48.0) 95 3 | 47.5 100 7| 700) 90 7| 63.0) 96 7| 67250) 5 | 25.0 26 98| 765.6 90 Gi solo) 62420] 5 8. 2551]| 15 5| 75 |100 5 | 50.0] 27|| 100 6 | 60.0 || 98 6| 58.8 100| 6|600|) 95 6 | 57.0 | 100 7| 7.0|100| 6 | 60.0 28] 95 6|57.0]) 50 S| 25.0 100) ‘6 600] 100 6 | 60.0 || 15 6| 90] 5 5| 2.5 29 S0 6 | 48.0] 50 11 35.0; 30 5 | 15.0) 20 3 | 100! 4 4| 1.6 » ) » 30] 80 6 | 48.0] 60 S| 30.0‘ 50 3| 25.0] 4 4| 1.6|| » » » || 2 &| 08 sai | 43.2 || 63.7 36.8 ‘74.9 46.0 57.4 33.4 [57.0 31.8 Ì, Medie barometriche Medie termometriche 9h, 12h 3h | 6h 9h 12h) Comp. p.dece- 9h 12h, 3h fin 9h | 12h | Comp.p.dec 1p.|759.47|759.23|758.90; 759.29|759.39/759.47| 759.29,73 sg | 1p-| 19.38| 20.16| 19.78| 17.60) 16.14! 14.94) 17.99) 175 2 | 58.34| 58.02) 57.63 57.75] 57.69] 57.88j/°9-°5| 2° | 17.08| 18.84| 18.22 16.22| 15.56 17:18 +98 3 | 46.39) 46.03] 45.66 46.23] 43.51] 45.97) gog | 45.80] 17.04) 47.00 14.92) 14.52) 45.857 1561 4 | 46.59] 46.57| 45.95 43.98| 43.72] 46.13) 1° || 4 | 15.62] 16.48] 16.32 16.49| 14.18] 15,384 1 5 | 48.06] 48.19) 48.23) 49.14] 49.39| 49.42] 48.74, ,9.3g||5 | 42.64) 13.46) 13.58) 12.06| 11.00] 10.00 12.12 12.89 6 | 49.90) 49.68] 49.56] 49.74] 50.47] 50.44| 49.97| £°-°° || 601 13.44] 15.12! 14.90] 43.70] 12/28; 14.74/ 43.536 19 Medie tensioni Media umidità relativa 9h 12h, 3h (HD 9h 12h, Comp.p.dec. 9h 12h 3h Gh 9h 12h | Comp.p.dec 1 p.| 11.08| 10.65] 13.03| 14.12] 10.59 9.87) 4107; jj gl D-| 66.0 | 60.6 | 76.4 | 74.0 | 72) 77.8] 72.0, 14.0 2° | 40.34) 410.46] 14.89 11.60| 10.71] 11.045 di 2° | 714 | 65.2 | 768 84.2 | $1.0 | 75.96 1*% 3 9.51| 10.37] 9,76 10.57] 9.53] 9.95 10.03||3 71.6 | 69.4 | 68.4 82.0 | 756 | 734) use 4 9.57] 10.46] 10.86 18.86] 9.23 10.111 SUE A TRO TOR 88.0 | 75.8 175 | Ù 5 7.74| 7.96] 6.951 6.98| 7.60) 6.87) 735, -90|> 70.4 | 69.6 | 60.0 | 66.6 | 77.2 | 74.8 | 698, 249 6 8:91] 8.42) 1073] 7.84| 747] 7391 8461 ‘906 74.6 | 64.6 | 84.2 | 67.6 | 69.8 | 71.8 | 721 | 11% Barometro Termometro Media evaporazione Gasparin : - Massimi Minimi i TRI | pn i | E di Tee) Comp: dec. . | 760.017 s | 758.662. p.| 20.84) ono 31%), ). 48 | 4.45 | 0.88 | 2.5 2° 38.191 999 57,34) 198.00 || > 19.60| 20-22 15.86) 13.80 | 3" 0.10 0.76 0.27 | 110 {1.81 3 48.57 44.04 E 18.76, 3.04) 19 3 0.49 | 0.61 | 0.65 | 1.453 } 4 68.85) 48.70 cai 43.65 ||} 17.061 17-91 | 1118 12.26 ||} | 0.30 | 059 | 9.21 | 1.16 | 1.30 5 50.21t » 46.47 )u 5 14.86 8.96 3 6 | 048 | 0,25 | 0,5 6 31941 50.77 | {#39 05.35||î 16:38) 15.621 go 998 llg | 053) 0.74 | 0.62 | 4,091 1:09 66 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Novembre 1874, Medie dell’Ozono i Quantità | Media forza del vento ella pioggia 7h 9h 12h | 3hsy 6h 9h | Toi Comp. p. d. 9hm ,12h 3h, 6h, 9h |12h |Com. -p.d. 1p.|\63| 3.3 4.0 | 4.9 | 2.1 | 3.6-| 35.0 4h | t I 0. si 21. 99|!1p- 0.6 | 4.8 1.8) 1.0/ 1. 4| 1.8) 1.4 1.8 2 852 6.1 | 3.8 3.2] 5.6) 64° [2] 27.74 2 2.0 | 2.6] 2.4 1.6, 2. ‘e| 2:21 RAEE ET) 14 |30| S9/gg|3/ 2760) qomn[î |20/30/22 4:6| 34/249 37 4 8.6| 53.7 7.0 | 5.5 1.2 | 8.0 TORO D 19.08 î 4 3.2 | 5.4) 3.6 3.0) 4.6 3:91 i 5 157] 45] 62/59] 72/33 |64| 62), [5] 16.86 2341,3 | 1.8 | 2.6] 2.0) 2.4 18) 1.81 2.10 4g 600570 4.6 451 8.10] 4.81 4.6! 4.3 4.9 \ SS 6.55 si :6 1.6 | 1.8) 2.0] 1.2] 0.8] 1.8] 1.5) ©’ Numero delle volte che si osservarono i venti N | NNE |NE| ENE | E | ESk|sE|ssEl s | sso |S0] 050] 0 | 050 | NO | NNO|Calm.| Pred. 1p.| 0 0 40 1 0 ()) 0 0 (1) 0 4A 14 V 0 0 0 4 (OXSKO) 2 (1) 1 13 0 3 2 () 0 1 0 () 6 (1) (1) 0 0 0 NE 3 0 (1) 0 0 0 0 0 0 0 0 6 7 b) 0 0 0 4 (0) 4 0 (1) () 0 1) 0 (1) 0 (i) 0 (1) 3 12 G 1 4 0) (0) 5 2 I 1 1 (1) 0 0 (1) (1) 1 3 40 6 1 3 (1) 1 OSO 6 1 0 0 0 0 0 0 A (1) 4 3 11 6 1 LI (1) k) OSO Per decadi fd. 0 1 23 1 3 2 0) 0 1 0 1 20 0 0 0 0 4 NE 2 0 () 0 0 0 0 (1) 0) 0 0 6 10 | 20 6 4 4 4 (0) 3 3 1 I 1 0 0 0 1 0 2 6 21 12 2 4 0 6 0s0 Tot.| 3 2 2 2 3 2 0 1 4 2 13 dl 32 8 5 4 44 oso Serenità media Massa delle nubi | 9h 12h sh 6h | 9h 12h |Comp. Dec. 9h | 12h) 3h | 6h 9h 12h | Comp. Dec. fp. | 68.6 | 664 | 55.0 | 80.0) 85.0 | 90.0 | 74.2 } 18.3 1}. |11.4 | 9.8 [24.0 | 9.8 | 7.0 | 3.0 10.8 Î 27.5 2 12.4 | 28.0 | 42.0 27.0] 24.0) | 22.3 0° 248.6 137.0 (49.4 45.1 40.0) 44.1 : 3 6.0 | 17.0 3.2 33.4 | 37.6 | 19.4 20.3 3 |60.4 |50.1 [62.0 38.0 (34.9 | 49.1 50.8 4 235.4 | 38.0 | 21.4 5.0] 19.0 | 24.7 ° 4 |46.5 |434 153.0 63.3 |56.5 | 52.5 Î ; 5 20.8 | 26.0 | 29.0 | 54.0 | 32.2; 29.0] 31.8) 31.3 5 |49.1 [39.8 hi 27.4 |41.0 |33.5 39.6 36.8 6 9.4 | 30.4 | 30.0 | 55.2 | 73.2 | 58.6 | 42.8 \ 6 |56.2 |40.6 |40,4 |26.2 [17.6 |22.7 34.0 î : Numero dei giorni Sereni Misti Coperti |Con piog| Con LE Vento forlej Lampi Tuoni yGrandinej Neve | Caligine 1 p. 5 0 0 1 0 0 2 (1) 0 | 0 2 (1) 1 4 4 0 2 1 0 0 0 0 3 0 0 5 ò 1 2 2 0 LI 0 0 4 1 0 4 bj d bj 2 1 4 0 0 ò LI 41 3 5 0 1 4 1 1 0 0 6 2 0 3 3 0 0 1 0 0 (1) 0 Totale 9 2 19 23 4 10 9 2 3 0 0 Medie mensili Barometro dalle 6 ore di osservazione . . . .. 231.33 | Forza del vento relativa... ++ ++. 2.2 Dai massimi e minimi diurni. . ......... 754.31 | Yento predominante . . +. +6 + + + è + 0S0 Differenza. ..... 0.02 Termometro cenligrado. . + . +... ... » + + 13.33 | Massima temperatura nel giorno DI SR) Dai massimi e minimi diurni . ....... +. 4487 Minima nel giorno 23. . .. + Ea od ate node Nel MIBiinO, : === Escursione (ermometrica Bo ALe OLO o so Pe |} | Differenza ...-.. 0.46 | Massimaaltezza barometrica nel giorno 4 . . . 761.14 Minima nel giorno 20... .. + + + + + + +. 738.38 TCNSIONCHA CVA POLIA E » + ++ 9.66 | Escursione barometrica . . . . +. +... 0. 22.76 Umidità relativa . ......-... GORI 73.5 | Totale Evaporazione- Gasparin . . ....... 41.98 Evaporazione - Almometro - - Gasparin. Root . 1.36 | Totale della pioggia .........+..... 98.17 SeICHILI BO ASRORO SORDI IO 38.0 Massasdelle nubi A 90] OZONO: METER DE III Tola) Il Direttore del R. Osservatorio G, CACCIATORE BULLETTINO METEOROLOGICO DEL REAL OSSERVATORIO DI PALERMO N. 12— Vol. XI. Dicembre 1874. RIVISTA METEOROLOGICA Le condizioni meteorologiche del mese precedente non migliorarono affatto nel dicembre, che risultò in massima parte cattivo e burrascoso. Uno sguardo alle va- riazioni barometriche basta a mostrarci che intense burrasche si estesero sulla no- stra stazione, difatti le onde atmosferiche sono tutte di ampiezza considerevole. La media barometrica diurna si mantenne costantemente bassa, in modo che la media mensile risultò di 5%%,51 inferiore alla normale. La pioggia fu molto abbondante essendo di 139,9 distribuita in 21 giorni, mentre dal medio di 62 anni risulta di 83,6 divisa in 14 giorni. Osserviamo qui di passaggio come quest'anno possa bene noverarsi tra gli anni più piovosi non solo per la quantità della pioggia, il cui totale fu di 711,11 mentre il valore me- dio risulta di 591%2,3, ma per la sua distribuzione, essendo stata abbondante nei mesi di primavera, in cui se ne sperimenta un maggiore bisogno in rapporto al- l’agricoltura. La media temperatura superò alcun poco la normale, e questo fatto è dovuto principalmente all’influenza di correnti calde specialmente del 3° quadrante, che dominarono nel principio e verso la metà del mese; né si ebbero dei minimi ec- cezionali soliti a sperimentarsi sotto l’influenza delle correnti polari. Passando brevemente ai particolari notiamo che il mese cominciò, come si è accennato, con corrente calda di SO e SS0, che terminò con pioggia la sera del 4, Dal 5 all’8 furono giornate variabili, mentre saliva il barometro, toccando il mas- simo assoluto mensile a mezzanotte dell’ 8, Ma una burrasca spuntata il giorno $ stesso dall’Irlanda apportò un rapido abbassamento del barometro, e con esso ebbe principio il periodo non interrotto di piogge, che durò sino alla fine del mese. Difatti dal 10 al 16 furono giorni piovosi, indi dopo una nuova corrente calda di mezzogiorno seguirono altri giorni di pioggia sino al 26 con gragnuola il 21, Dal giorno 28 una burrasca si avanzò dalle coste africane passando sulla nostra sta- zione con pioggia il 29 e il 30; e il mese termina con un nuovo temporale che il 81 ci apportò altra pioggia con grandine abbondante, 68 BULLETTINO METEOROLOGICO NOTE al mese di dicembre 1874, Corrente calda del 3° quadrante, cielo bello, mare calmo. Corrente come sopra piegante al 2° quadrante. Cielo misto, venti gagliardi, mare lievemente agitato, Continua con maggiore intensità la corrente calda del 3° quadrante venti ga- gliardi, mare agitato; nella sera colpi di vento di ESE. Pressione decrescente. Venti forti durante il giorno che aumentano a sera. Alle 54 p. m, pioggia, vento impetuoso. A mezzanotte il vento è ancora forte, ma turbinoso : gli sbuffi più forti sono di ovest. Aria piuttosto calda. Giornata variabile, 0S0 regolare, mare calmo. Pressione crescente. Giornata variabile piovosa, mare calmo, venti regolari, Corrente del 3° quadrante, cielo coperto, mare calmo. Pressione sempre crescente, cielo coperto, corrente del 4° quadr. mare agitato. Rapidissimo abbassamento barometrico; 0S0 forte, mare calmo, cielo variabile. Corrente di ovest, pioggia, vento forte, mare agitato. Giornata piovosa, pressione crescente, corrente del 3° quadr., mare agitato. Corrente del 3° quadrante, mare agitato, A mezzanotte vento forte di 0. Pres- sione decrescente. i Nel mattino vento forte del 3° quadrante, pioggia, mare agitato. Cielo variabile, pioggia nella sera e venti gagliardi, mare agitato. Cielo piovoso, venti del 3° quadrante, mare agitato. Pioggia, corrente del 3° quadr., mare agitato. Nella sera la pressione rialza. Cielo coperto, venti gagliardi del 3° quadrante, mare agitato. Corrente del 3° quadrante, cielo bello durante il giorno, e dopo le 8 p.m. coperto. Mare calmo, Depressione barometrica, venti caldi di mezzogiorno, cielo bello, mare calmo, Cielo variabile e nella sera coperto, mare agitato, venti del 3° quadrante. Neve nel mattino, venti del 3° quadrante, pioggia e vento impetuoso nella sera; mare calmo. Pressione sempre decrescente. Giornata piovosa, corrente del 4° quadrante, mare grosso. Vento forte nel mat- tino e neve ai monti. La pressione rialza. Pioggia continua, nebbie generali, mare agitato, venti deboli. A mezzanotte SO forte, Giornata umidissima e di continua pioggia. Mare agitato, venti deboli, ma a mezzanotte impetuosi. Giornata coperta, venti del 4° quadr., mare agitato, press. sempre crescente. Cielo coperto, venti deboli del 4° quadrante. Sera bella, a mezzanotte 0S0 forte. Mare lievemente agitato. Cielo vario, venti deboli, mare calmo. Cielo coperto e nella sera piovigginoso, venti di mezzogiorno, mare lievemente agitato. Il barometro abbassa. Cielo coperto piovoso, mare calmo, venti regolari. Tempo piovoso, mare agitato, venti del 3° quadrante, pressione oscillante. Tempo cattivo, pioggia e grandine in città, neve ai monti, mare agitato, venti del 3° quadrante, pressione crescente a sera, _ ——____€ _—_———————- -ereCs"sc:cc::::::::iiii*ié *‘kii|I|i i@*gim=*+eeeee:k::ki:ic:cc.<“«ctftft —__—.- n DEL Ra OSSERVATORIO DI PALERMO, Osservazioni Meteorologiche del Dicembre 1874, 69 o massimi e minimi ||, + Massimi Barometro ridotto a 0 pae ri Termometro centigrado e minimi | barometrici | 6 | termometrici 9h, 12h, 3h Gb 9h 12h az 9hm (12h | 3b | 6h, 9h {2h TT 1 || 153.73) 753.39! 753.321 755.43] 753.09] 753.40) 751.061 753.06 ]i20.1 [20.6 [20.9 [19.2 ‘19.1 [15.3 || 21.3 | 46.0 21) 55.631 52.97) 52.981 52.52! 52 90] 52.87 | 53.631 = 52.14(121.6 (22.8 [20.4 (20.3 [20.2 120.4 || 23.4 | 17.3 $ || 53.08| 52.75) 52.51) 52.26) 52.49) 31.67 53.49 31.67 (22.1 24.9 [25.1 |22.4 120.9 [19.3 | 261 | 18.8 4 || 50.92" 50.47) 47.85! 47.07| 48.631 4940 352.46] = 46.10:120.4 |22.7 [22.5 |24.9 [20.3 ‘18.8! 23.2 | 18.6 S| 52.75) 53.81) 53.98, 5392) 53.44 55.70 33.70) 49.40 16.2 (16.6 116.1 [13.0 |12.8 [42.8 || 18.7 | 12.6 6 | 5648) 56.791 56,881 57.05) 57.961 57.82) 38.142] 55.70|115.5 |15.9 [14.6 [14.1 {12.3 [M.9 || 45.9 | 11.8 7) 58.20) 57.70) 5709! 57,35] 57.62) 57.24] 58.01 | 56.87 (113.8 [14.6 [14.7 [13.4 |13.1 {129 {| 45.1 | 141.6 8 || 57.81 38.49, SS.41| 58,78) 59.32; 59.73 59.73! 57.24 |14%.1 (14.6 [14.3 [14.0 113,5 ]123 || 15.5 | 12) 9 58.15| B6.27} 54.65) 53.01] 53.14" 50.56 39.73) 50.56:44.9 [15.8 [43.0 [13.7 {12.2 [128 / 162| 111 10 || %3.62 42751 42.84] 431] 43A49| 42.84 5N.561 = 41.861/15.3 [13.4 |13.2 [40.4 | 9.9 [10.4 || 15.8] 9.3 11) 43.28 43.68) 44438] 45.46 41.53| 46.79 47.710] 44.865 8,6 | 9.7 [10.8 |il.A | 9.3 [11.2 || 11.7 | 7.3 12 || 2450] 43.38 42551 42.661 42.41| 42.84 46.791 41.70 |\14.7 |14.9 |15.2 [14.3 [42.0 (12.2 | 416.5 { 10.4 13 || 42.52) 43.34) 43.09| 43.19] 43.501 40.24‘ 43.57| = 42.33 [134 102 | 98| 98/98 |991] 438 | 9.0 14 || 43.70] 42.09" 4221! 42.04| 42.25) %2.01; 43.54] 40,24 [144.5 [44.4 |14.7 {42.5 [12.0 [41.0 || 15.5 | 8.5 15 42.36) 42.31!. 42.52) 43.0%| 43.13! 43.38 43.38 42.01 42.8 |132 [10.5 | 9.81 9.8 | 8.7] 14.5 8.3 46 || 4600| 43.65) 43.70) 4617] 46.311 47.29) 47.291 43.34 ti 9.9 (41.0 [10.5 | 8.7] 98/96 119) 84] 17 || 4847) 4844) 48.49 48.72j 30.19) 31.42 ST.i2] 0 47.29 (13.A [14.0 [13.1 (12.3 | 8.9 [12.0 || 444 | 9.2 18 53.44] 52.00: 52. 188! 52 69} 53.17) 52,95 93.32! 31.42 14.0 (16.2 [16.1 |13.8 140.7 !13.,4 || 16.3 | 10.6 19 || 54.861 50.061 48.94; 47.58) 46.69: 45:93) 52.95! 45.93 (16.4 19.5 [18.2 [164 [11.9 liz.£ || 197 | 129 20 || 44.27) 43.42: 45.21) 43.17] 42.93: 41.82° 45.95) 44.82112.5 [44.4 [13.4 [12.3 [13.1 1417 || 145 | 40.8 21 ||] 42.50) 42.46° 42.55! 42.72; 41.80! 40.18] 43.00 usi 66 | 9.9 (10.5 (104 (15.5 | 9.2| 12.3 | 6.4 22 || 44.79) 45.78] 46.23) 46.76! 46.27/ 46.27) 47.42 40.18}11.5 |11.9 [11.0 | 9.2 pre 10.5] 124 75 23 || 47.44) 47.716) 41.14| 47 96) 48,22) 48.01) 48.86 46.27 {10.8 10.8 |11.4 |10.8 | 9.6 pis | 41.8 | 95 24 | 48.13] 47.71) 47. 41] 48.431 50.01} 50.58, 50.58 47.41 j{12.3 [11.9 [10.2 | 9.9 | 99 | 8.3] 145 | 88 25 || 53.83) 54.35) 59.90! 53.81) 54.32! 53.671 55.21 30.58 [114.0 (11.4 [31.6 (41.1 |iLo 10.4 | 12.5 | 8.9 26 || 53.521 52.75) 52.29] 51.65] 54.60! 51.10° 53.96, 54.10:13.8 (13.9 |13.8 |i3.4 112.8 [12.7 || 14.8 | 10.3 27 || 52.43) 52.03; 51.93] 51.48] 31.64| 50.70, 52.751 = 50.70[114.3 |15.9 [15.2 113.8 112.0 [41.9 {| 16.5 | 11.4 28 || 49.89) 4886 4732) 46.92 46.65! 43.80) 50.70] 43.8014.1 (14.7 [15.4 |16.7 [I4A [12.5 | 15.4! 10.9 20 || &LG6| 43.92) 4393| 4628] 44.84! ana: o a5.80) 4350424 [er (07 (112 19.7 | 99 | 148 | 86 30 || 46.99j 4734| 47.12 48.14. 48.71) 48.17 43.801 45.06/110.5 {14.9 [123 | 981 95 | 7.8] 134 | 73 34 |) 49.08) 48 61 49.24| 51. .08| 34.66] 52.32 32.32 | toe |'b3 10.7 | 86/77 87 {8.7 | 11.0) 6.4 M. |] 49.35! 49.08: 48.77 48.87' 49.29; 48.94] 50.98i 47.09! I13;sslti:to 44.31/13.17|12.47112.23:| 15.80) 10.71 Osservazioni Meteorologiche del Dicembre 1874, | Tensione dei vapori | Umidità relativa Stato del Cielo sn 12h, 5h 6h, 9n 15 12h pom) 12h, 3h Gi 9h (12h! 9hm 12h 3h o _Gh 9h 12h 8.89: 9. da 14 76|10.52;12.04;12.73! 51! 53 | 81 | 64 | 73: $4{Bello [Bello [Bello [Lucido |Lucido |Bello 2 2/43. 52! 8.62) 8.33/10. ille. 04| 9.03Î 70 | 422| 47| 62 | 80; 51/Nuv. Cop. Cop. Cop. Misto Bello 3|43.28| 6. 29| 7.65] 8. -16| 7.71) 8.02)| 65 | 27 32| 41 | 42 | 48 |[Cop. Nuv. Nuv. Cop. Cop. Cop. 4411.6010, 19, 10.66; 10.53)11.66/10.06]| 63 | 52 | 52; 54| 66 63|losc. [cop Cop. Osc.c.p. [Cop. Misto 3) 1.28! 6 6:56! 7.45! 7:10] 7.80) 8.08] 53 | 47 | 559 | 63 | 741] 73 (Bello Bello Cop. Cop. Bello Bello dI} 8.88 8.49! 7.96] 9.60| 8.03) 8.33|| 67 | 63 63 | 81 | 73 | 81 {(Bello Cop. VOsc.c.p. Cop. Bello Nuv. 7 8.73) 7.64! 7.84; 8.06) 7.62! 7.99; 74 | 03 | 63, 71 | 68 72/[Cop. Cop. Cop. Cop. 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Totale vhm,, 12h, 3h, 6h | 9h, 12h] 7hm i 9bm tI fe Ghs | 9hs |12hs || ).95 | 2.55 Gut I 3 Da DI 5.0 2. 5 9.0 4.0 5.0 2 1.29 353 2:53 3.89 3 | 5 i 1 | 4 || 50 40 4.5 4.5 | 5.0 | 40 | 30 | Sil 0.00 | 7.22 | 3.34 [10,56 b| 4 ERE Ma ETRE e IO) 3.0 2.5 | 2.0 | 30 | 30 sl 1.36 | 2.20/000/3561 3| 3l si 7) 6l| 6) 45 rr dite (tos|oo0|va0k zl gio G[ tl 1) gleoi Gel ti | ST[de/ dr 1053 | 030|170|2530 9) 21 21 1 L20155 | To | sin sora ol osi (ao |azs|ga0l Sl LÌ gl 5l 20 3) Til Sol sa | sl Gol zo | ca 40) 0.$7 | 0.40 | 0.00 | 1:27 2 1.3 {3 3 3 || 65 | 4.0 3.0 5.5 | 60 | 65 | 8.0 11} 0/00 0.00 | 0.00 | 0.00 È Dial MESSI E A 3 00 5.0 135) 7.0 6.0 7.0 9.0 I 0:00 0.00 | 0.00 | 0.00 e Me a 175 5.0 5.0 6.0 | 53.| 60 | 7.0 13, 0.00 0.00 0.00 | 0.00 l suli | 3 | api 850 65 dn Di So da Du) 11 0.82 | 4.25 | 0.00 } 2.07 ) .5 È . i. ò. - 1ò 0.00 0.00 0:00 | 0:00 I 3 3 | 3 i î 3 5) 6.0 6.0 6.9 6.0 6.0 | 6.0 16| 000 | 0.00 | 0.00 | 0.00) >| &| «| 4! 4 @|100| 60 6.0 10 | 75 | 65 | 6.0 17} 9.00 | 0.00 | 0.00 | 000f %| 6l 31 4i 4| 4&| 70 6-0 5.5 6.5 60 | 55 | 5.5 18 3.40 | 1.30! 0.S0 1 sso di 2! 3 3 | 2| 3) 60] 3.5 4.5 » 4.0 | 45 | 3.5 19 1:00 | 1.60 | 1.93 | 453 | nidi: I BSlicat cage) 030 3.0 4.0 | 45 | 40 | 50 0 209.00 | 0.00! 1:80 (iso 3! 31 2! 3) 2| 3 10| 50 6.0 5.0 | 5.0 | 50 | 7.0 21 0.00 | 0.00 | 0.00 | 0.00 > | 3 | 3 | 3| 5 8|| 7.0} 5.0 9.0 5.0 | 30 7.5 | 80 (22 0.00 | 0.00 | 0.00 | 0.00 6 Bo PTT 4 || 10.0 » 3.0 15 | 70 1:5 1.0 CAEN A TE IA RAEE 251 0.00 | 0:00! 000 0.00 | IRE SUCC “Rig SR ) 60 | 3.5 | 80 | 7.5 26 0.00 | 0.00 | 1.48 | 1.48 | CORRE LO GRA I Qui ist 5/6 sio 6.0 | 5.5 | 50 | 5.0 3ulom[oo0|sic (Lol 10 i 10 Li ti Al cil gi so [g3/ iol delta nl: È ba ; (iolo.00 [oso [aso0 [os 1] 20 2 21 3| il asgl oso | 20 | co| Go] #90 6 31] 0.00 | 0.00 | 0.00 | 0.00 4 | O 3 1 1 | 10.0 | 6.0 60 | 60 | 70 1.5 1.5 M.l 0.45 1 0.64 ! 0.61! 1.70] 2.4! 3.0} 2.61 2.6 20132] 731 48 5.71 54 | 5.3 | 35.6 6.2 Osservazioni Meteorologiche del Dicembre 1874. E $ Pioggia], Stato Direzione del vento Direzione delle nubi in del millimetri]| mare 1 Sal [al h 3h sol % 9h GIRA 9h 12h 3h 6h 9h T9h = 92h gl 6h, Sei nie 8 SO SO ( 0 SO )) » )) » » )) » 2 E SSO SO ISO) E So » )) » » » » » 3 3| sO SO SO SO So ESE » » » » ) » )» 3 4 SE ESE SO SO, E 0 » SSO| » » » » 4.13 3 5 0S0 | 0s0 0sS0 |0s0 |oso | Calmo || » 0SO| » » » » 0.32 3 i O Calmo do) 0 FORIO) o30 » RC ; » » » 0.51 î (0) \ S D) )) » » » 8 ONO ONO ONO (0) È . 0 » ONO ONO » » » » 2 i deg [9° (SS [So [oso (Bse |a (s (5: li radio » » d 11 0 so 0 (0) OS ONO (0) NO » » i) 6.23 5 12] 050 0 OSO (OSIO) lo) (0) 0So| 0 ) » » ) 0.57 3 13) OSO SO (SITO) (UISIO) OSO S 0S0| » L) » » » 5.99 3 Ù ee Calmo | OSO 90 0s0 SO Da SO » » » » 9.69 o (OSIO) 0SO (0) 0S0 so OSO] » » » )) » 2.98 16) 0 IO) (ONSKO) 0 0S0 Calmo D) » ) » » » 2.16 3 17 0SO SSO SSO SEXO) sO (0) » » » » » » » 3 18]| E SSO SSO SRO) I SSO » » » » » » ) 3 19 ESE SE SSO SO SO OSO » D) » » » » » 2 20) OSO SO IO) No) 0S0 0SO » » » » Dali leto 4.45 3 21| 0SO 0 OSO (WISKO) 0S0 (OSIO) » » ) ) » )) 12.72 2 22) OSO ONO (OSIO) 0 0s0 ) oso| 0 (DRS » ONO|| 10.81 6 23 î SEO Calmo So SO) SO » )) » » » RIO) 11.02 È 24 NO AI0) (0) 0x0 NNO » NO » » » )) 22.50 E 25|| NO NNO ONO ONO 0S0 SO) NO | NNO] » » » » 1.20 4 26 O ONO ONO ONO Calmo | 0S0O » » » » » ) 4,25 3 27) 0S0 SO SSE SO Calmo | 0S0 » (0) » » » ) » 2 28|| NE E S S NO So » » » » )) Si 0,09 2 29; SO NE (OKSTO) 0S0 IOXSTO) 0S0 » » » » » » 11.67 3 30) 0 0S0 OSO 0so (O,STO) OSO » » » » » 42.14 3 dI 0S0 (OISTO) (0) (0) (0) (0) i» 0sS0| 0 » » » 13.03 4 Mil _——— cit rr _ _ +. dé + uil. rr . Pr _——te _eaoeae ———e—T—_tr_-"+—+#1..___——_—m— ‘(il 90 09 © MW V-GY DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO Osservazioni Meteorologiche del Dicembre 1874. Nuvole 9hm 12h Î pero 6h agi: 9h Lorena ne A e ai Siae —e*—te== a = 3-5 Vol., Dens. Massall Vol pane: RSS DeL pena, qussa Vol. Dens.jMassa]| Vol. Dens.| Massa val: Delle: Da 40 0.4 4.0) 10 0.5 di A î ) » )) ) ) » NA Ù 1 20 4| 84) 60 3 | 18.0 | 90 3 | 45.0] 98| 05]|490| 50) 0.5) 25.0] 5 Buca 3|l 80 5 | zo.0] 40 4 | 16.01 40 4 | 16.0) 90 4 | 36.0|] 90 3 | 45.0 || 95 6 | 57.0 z| 100 5 | 50.0] 98 6 | 58.8 || 98 6 | 58.8 || 100 7| 70.0) 90 7| 63.0 || 50 5 | 25.6 sl 8 Met EA? 3| 2A | 70 5 | 35.0). 80 4 | 32.0] 40 &k| 40] 5 4) 2.0 6 15 4 | 6.0) 9 G | 57.0 ‘100 6 | 60.0) 95 6 | 57.0 5 £| 2.0|| 30 5 | 15.0 7 98 6 | 58.8 70 6 | 42.0 | 95 6 | 57.0) 90 6 | 54.0|| 15 8| 7.5) 5 5| 2.5 gll 95 6 | 570) 95 7) 66.5) 95 71| 66.5) 50 35) 25.0) 35 5 | 17.5|| 60 6 | 36.0 | 70] 5|3s0| sol 3|130]|60| 5300) z0| 3200] s0] 3|159] »| » ) 10|j 80 6 | 48.0] 100 6 | 60.0 |! 90 6 | 54.0 || 100 7| 70.0) 400 7| 70.0 |} 20 5 | 10.0 11] 100 1700] 70 6| 42.0 ;] 95 6 | 57.0 90 6 i A 6 de sa È sue all 98 6 | 588] s5 3 | 42.5 (100 6 60.0 | 100 6 .0|| 95 6 | 97. 20. E 95 | Li 66.5 100 1 LI l100 7| 700) 100 6 sue Fa) 6 ue i 5 10 40 6 | 240) 50 .0 |: 15 5| 75) 90 5 | 45.0) 4U 7 l 7 5| 1 HE so 6 | 48.0 j| 100 8 | 80.0 [100 170.0] 90 6| 540 80 6 | 48.0 [100 6 | 60.0 pei | eeliesa 400) 7 200] Id] S| 7/66] 95) 4 66590) 6480 MS 3 108 sE 3 | og a SI De SSLo Cas È | 33098) | 392 +8 la “ «fi i 4 . 5 A È 4 CI RS NC CA | 20 4| 80) 40 4 | 16.0) 10 4| 40| 60 6 | 36.0 ol 4 4 | 1.6f. 15 S| 7.5] 90 6 | 54.0 || 90 6| 540) 80 6 | 48.0 || 13 6| 90 24|| 100 71700) 60 7 42.01 40 6| 24.0) 30 6 | 30.0) 100 6 | 60.0 |100 7700 22) 90 7| 630] 40 5| 20.0] 60 6 | 36.0 || 100 7 70.0) 100 7| 70.0] 95 7|66.5 23|| 400 7700) 100 7| 70.6 (100 8 | 80.0) 100 7 70.0)| 400 7 70.0 {100 6 | 60,0 24) 80 6 | 48.0 |] 100 T1| 70.0 (100 7| 70.0] 100 7| 70.0) 100 7| 70.0 |l100 770.0 251 90 6 | 54.0] 80 6 | 48.0 :100 7 70.0) 98 7| 68.6) 90 7| 63.0 ;{100 6 | 60.0 26] S0 6 | 48.0 || 100 6 | 60.0 !100 6| 60.0] 70 6| 42.0 10 5| 50] » » » 27| 10 5 | 5.0; 30 5 | 15.0 ‘100 6 | 60.0) 95 G| 570) 40 5 | 20.0 |\100 6 | 60.0 Ss 100 5|500| 98] 6|588/100] 6600] 80] 6 | 484) 107 6 | 60.0 |100, 6 | 60.0 29 95 5 | 47.5] 50 5|230| 90 3 | 45.0]| 15 5| 7.5 100 6 | 60.09 [100 6 | 60.0 30]] 100 6 | 60.0) 90 5] 450% 80 5 | 40.0 5 5| 2.3] s0 6 | 480 || 10 5| 5.0 34|) 95 6 | 57.0) S0 6 | 45.0 ! 90 6 | 54.0 || 100 6 | 60.0) 100 7| 700 |\100 7 | 700 n.610 40.0 Il 63.8 98.4 |77.4 46.7 || 76.6 45.5 || 68.3 41.9 |[34.7 32.8 Medie barometriche Medie termometriche 9h, 12h sh | 6h 9h 42h) Comp. p.dee- 9h 12h dh 6h 9h | 12h | C QUE p.dec 1p.|752.82|732.67|752.13:754.84|752.51|732.64 nn ra 31 up: da sia 2 ni LE Di n C 16,70 2 | 54.89] 54.32] 53.97] 54.04] 54.25] 53.64] 54. ù ; .83| 14. È DI 2I 3 | 43.27] 43.14] 42.91 73:28 13. 16| 42.98 Di 547) 3 150 i 12.20 sei 30 ol i 12.40 4 | 48.34| 47.69| 47.38] 47.23] 47.86] 47.82) 47.72) 0°-#°|| 4 A5| 15.04] 14.24) 12. 2. .22| 13.31 : 5 | 47.34| 47.61] 47.56] 47.87] 48.12| 47.74] 47.71, ,g.35|15 | 10.43) 4117] 10.93 40.21] 40.45] 10.01 RIZET, 11.32! 6 | 49.43] 48.93] 48.64| 48.93] 49.15] 48.86] 48.99; 6 12.56) 13.57] 13.15] 11.77| 11.29) 10.57) 42.45 Za Medie tensioni Media umidità relativa 9h 12h ah 6h 9h 12h Comp.p.dec. 9h 12h sh bh 9h 12h |Comp.p.dec 1 p.| 10.91 8.33 9.77] 9.56 10.04 SE 9.80) ga Al 60.8 dhe dl 0 Dr 682 ART. 61.8 2 7.19) 7.91) 7.68) 7.90) 7.77] 7.00) 7.67) °/#|2 60.4 i; 3.2 .2 | 73. A i ; 3 6.52) 6.57| G.64| 6.34) 6.63]. 6.07| 6.46 AE 61.6 | 61.8 | 63.2 | 62.8 | 72.6 | 63,8 | 64.3 & | 5.96) 5.92) 5.51) 7.08] 7.26] 574 6.254 6.564 |528 | 46.8 | 46.0 | 63.6 | 66.6 | 54.8 | 55.4 î si 5 6.37 5.87) 7.01) 7.50) 7.42) 7.45) 6.90, 7gg||3 67.0 | 59.2 | 71.8 | 78.2 | 798 | 81.0 | 728) 699 6 1.36] 6.54] 719) 719] 719] 710) 709 7-09%5 67.7 | 55.7 | 63.2 | 69.2 | 72.2 | 73.5 | 66.9 i Barometro Termometro Media evaporazione Gasparin { î pastori a URI i AGE ietgini i | nn SA aa Cola: dec. o 33.81}-u0 » 90.47 )2% p. È p. : D ò 5 E 3 °° | ‘57/93/199.52 | ‘20 g5|751.46 2 15:10| 19-12 | 11:18) 13.92 2 D.60 | 047 | 058 | 1.65 | 3.52 i S0.1a\ 47-56 | (4:60) 69.71 | 7 15:30) 1585 | 1038) ®St|L 0.88 0.58 | 0.01 497 SE 5 49.01 4.92 5 12.62 8.22 3 .00 | 0.00 -00 | 0.00 6 50:19) 49.87 | {i:îgi 40.04 || È 1627) 1545 | S75f 8.66] | got | 045 | 059 | 0.75 1 0-38 72 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Dicembre 1874, 3 ; Quantità ; Medie dell’Ozono della pioggia Media forza del vento Th 9h 12h | 3hsy 6h 9h y 12h Comp. p. d. 9hm ;12h y 3h, 6h _, 9h |12h |Com.p.d. 1p.|5.4| 3.6 4A [4.40 43 4.644 | 4.1 (5.0 1 tori 8.46 1p.| 2.6 | 4.0] 3.0] 3.6 2.4, 3.0, 3.1 29 2 6.7) 3.9 5.9 | 44&| 5.0|51]| 6.8 5.36" || 4.01 sio (2, 2.2 | 3.6| 2.8] 2.2| 2.0 2.6] 2.6 È 3 R3 || 6.7 | 6.5) 5.8| 64 | 7.2]| 6.5 { 6.0 3 a 32.07 F) 2.8 | 3.0] 2.2] 2.4 1.6| 3.6: 2.6 29 4 121 (47 5.0 | 5.6| 54 |51| 54 5A (0 ||k| 6.61 «Vill | 53 | 3.2] 3.8) 3.4] 2.81 3.2) 3 Hi 5 STIRIMo iS 0:24 57 | Hora 6.9 | 6.4 5 i 99.34|13 2.6 | 2.61 2.0| 2.2 2.4 4.6! 2.11 2,2 6 OSS 4.9 1 5.51 5.3 1 5.5! 6.3 5.8 ** !!6] 41.09 -2%||6 4.7 | 18) 1.8] 1.8] t.0] 2.0] 1.7) “* Numero delle volte che si osservarono i venti N NNE | NE| ENE E ESE | SE |SSE| S SSO | SO | 0SO | 0 | ONO | NO | NNO|Calm.| Pred. 1p.| 0 0 0 0 3 2 1 (1) 1 2 43 6 4 0 0 0 1 SO 2 0 0 0 0 0 0 0| 0|) 0 0 0 | 45 9 4 0 0 2 (O}SX0) 3 0 0 0 0 (i) 0 0 0 1 0 d| 14 8 1 0 0 4 OSO 4 0 0 0 0 2 1 1 0) 0 8 8 7 2 (1) 0 0 1 SS0:S0 5 1 0 0 0 0 (I) 0| 0 4 0 3 10 3 5 3 2 2 (OSIO) 6 0 0 2 0 1 0 0 4 2 (1) b) 14 6 3 (Ù (1) 2 (OISXO) Per decadi id. 0 0 0 D) 3 2 I 0; 1 2 | 13 21 10 4 0 0 3 OSO 2 0 0 0 0 2 1 LI 0| 1 8 13 21 10 1 0 0 2 OSO 3 1 0 2 0 1 0 0 1 3 0 8 24 9 8 3 2 “4 (OKStO) Tot.| 1 0 2 0 6 3 2 1 5 10 | 3L| 66 | 29 13 3 2 9 0SO Serenità media | Massa delle nubi 9h | 12h | 3h | 6h ) 9h | 12h [Comp. Dec. 9h |] 12h | 3h , 6h | 9h , 12h] Comp. Dec. fp. | 56.4 | 57.0 | 40.0 | 26.4 | 52.0 | 68.0 | 50.0 43.1 1p- |21.0 |19°6 31.1 [37.4 |27.4 |17.7 25.7 Î 34.4 2 28.4 | 18.0 | 12.0 | 25.0 | 63.0 | 78.0 | 37.4 i 2 141.0 '48.1 |53.5 |45.2 [22.4 (12.2 | 37.1 3 3 43.4 | 19.0 | 18.0 6.0 | 17.0 | 59.6 | 22.2 I 33.4 3° |55.9 (50.9 [51.1 [54.6 [51.8 |23.2 | 47.9 } 39.6 4 72.0 | 62.2 | 39.2) 33.4 | 28.0 | 33.4 | 44.7 s 4 VAT. [214 !35.4 /38.0 |39.3 (36.0 | 31.3 x 5 8.0| 24.0 | 20.0 | 10.4 2.0 1.0 | 10.9 } 18.0 || 3 61.0 |48.4 |56.0 11 66.6 |65.3 59.8 i 84.8 6 20.0 | 25.3 6.7 | 39,2 28.3 | SIT | 202 o 6 |44.6 |42.0 [53.2 [36.2 |43.8 [42.5 43.7 x Numero dei giorni Sereni Misti Coperti |Con piog; Con neb.| Vento forte, Lampi Tuoni Grandine| Neve | Galigine 1 p. 1 2 2 0 3 0 “0 0 0 0 2 0 2 3 2 0 3 0 0 0 (1) (1) 3 0 1 4 5 0 2 1 (1) 0 0 0 4 2 1 2 2 0 3 0 0 0 0 0 ò (1) 0 5 5 1 2 0 0 0 1 0 bi 0 4 5 5 1 0 0 0 1 0 0 Totale 4 6 21 24 2 13 1 0 1 LI 0 Medie mensili Barometro dalle 6 ore di osservazione . . . .. 749.04 | Forza del vento relativa 2 VA ol aio cd aa) Ca RO NZTAI Dai massimi e minimi diurni. . .. + ee 0 0 0 749.04 | Vento predominante ....... o se e OSO Differenza. .... . 0.00 Termometro cenligrado. . + . + +. + +... + + +. 13.47 | Massima temperatura nel giorno 3 . . . . + + . +26.1 Dai massimi e minimi diurni. .. ++... + ..43.29 | Minima nel giorno 21 e 3I . ......... 6.4 i ————— | Escursione lermometrica . ...... +... È 19.7 Differenza ...-.. 0.22 | Massimaaltezza barometrica nel giorno 8 . . . 759.73 Minima nel giorno 24... ... + PRES ta (11)5 (:) Tensione dci vapori. . +... + e 0 00. = + 7.37 | Escursione barometrica. ., . .. ++ ahi dle GIOIA Umidità relativa +. ......-. +... + + + + +. 63.8 | Totale Evaporazione - Gasparin «dele e DION Evaporazione-Almometro - Gasparin. . ....» 4.70 | Totale della pioggia +... .. +. + ++ + +++ 139.87 SELENIVÀ,, e ae Re ne OI Massa delle onu bi ee IRR RAI : OZONOE Se atta CTS ode 9.8 ———_——__—_—€<_——_@@@—————@€@© ————————______—____________—_——_É——_—mT7r_É_———_—___—_É_—_7z_——__mm@m—m____———É_——Prm__tÉmÉP—— Il Direttore del R. Osservatorio G. CACCIATORE BULLETTINO METEOROLOGICO DEL REAL OSSERVATORIO DI PALERMO N.1—T— Vol. XI. Gennaro 1875, RIVISTA METEOROLOGICA Il gennaio sebbene in quest'anno sia stato assai variabile, pure in confronto dei due mesi precedenti non può dirsi trascorso cattivo, avuto specialmente riguardo alla stagione invernale. Che anzi la temperatura fu piuttosto mite, la pioggia non abbondante e regolarmente distribuita, e si ebbero varî giorni sereni. Le forti pres- sioni ebbero il dominio per la massima parte del mese, di modo che la media al- tezza barometrica mensile risultò di 499,34 superiore alla normale, La curva ba- rometrica del resto con 8 depressioni e 7 culmini rappresenta benissimo il movi- mento generale atmosferico, poichè forti burrasche attraversarono il nord dell’Eu- ropa, ove generalmente il mese fu assai rigido; ma di esse pochissime pervennero con intensità sino a noi, come vedremo brevemente, Cominciò pertanto il mese con tempo cattivo, pioggia e grandine, e sebbene nella notte dall’1 al 2 sia rapidamente salito il barometro, pure il tempo cattivo si pro- trasse sino alla sera del 3, Il 4 si ebbe un massimo barometrico e giornata bella; ma una nuova onda atmosferica ci apportò altri giorni di pioggia sino al 7, Se- gue indi il periodo delle più forti burrasche, che dal NO al NE si estesero sul- l'Europa, mentre da noi il barometro si mantenne bensi oscillante, ma sempre alto, e dal 9 al 20 non si ebbe altra pioggia che una leggiera nel mattino del 17, — Dal 21 cala il barometro rapidamente toccando il minimo assoluto la sera del 22 con dominio di venti forti, pioggia e con grandine il 23. Nel resto del mese sino al 29 si ebbero giornate piuttosto belle. Il 30 avviene nna nuova depressione ha- rometrica con minimo il mezzodi del 31 e piccola pioggia nel mattino di quest’ul- timo giorno. NOTE al mese di gennaro 1875, 1, Tempo cattivo, nella sera pioggia abbovdantissima e spesso grandine; mare agitato, A 51" p. m. leggiero tremuoto ondulatorio per la durata di 7 se- condi circa nella direzione N.-S., NNE-SS0, Giornale di Scienze Nat. ed Econ. Vol. XI. 1 BULLETTINO METEOROLOGICO Rapido aumento nella pressione. Pioggia e grandine nel mattino, venti del 4° quadrante, mare grosso. Nel mattino cielo coperto, corrente del 4° quadrante, dopo il mezzodi leggiera pioggia, nella sera ESE forte. Mare agitato. Tempo bello, mare calmo, venti regolari. Nella sera rugiada, Cielo nebbioso nel mattino, indi oscuro; a mezzanotte pioggia. Mare calmo, venti deboli, pressione decrescente. Giornata piovosa, venti regolari, mare calmo. Giornata umida e piovosa, mare liev. agit. venti regolari. Il barometro alza. Cielo piovoso nel mattino, a sera bello, mare calmo, venti deboli. Cielo coperto nel mattino, venti deboli, mare calmo, umidità forte, Tempo bello, mare calmo, venti regolari. Cielo coperto durante il giorno, sera bella, mare calmo, venti regolari. Tempo bello, mare calmo, venti deboli. Cielo vario, venti deboli, umidità forte nella sera, mare calmo. Cielo coperto, umidità furte, venti debolissimi, mare calmo. Pressione forte. Cielo coperto nel giorno, a sera bello, mare calmo, venti deboli. Barom, fisso. Rapida depressione barometrica. Tempo bello, mare calmo; verso la mezza- notte vento a colpi forti di S0. Pioggia nel mattino, corrente di ovest, cielo bello a sera, mare poco agitato. Giornata coperta, mare agitato, corrente di ovest. Nella sera cielo bello, neb- bie. Il barometro alza lentamente, Tempo bello, venti deboli, mare calmo, pressione crescente. Nella sera nebbie e umidità fortissima, Tempo bello, mare calmo, venti regolari. Nella sera umidità fortissima. Giornata coperta variabile, dopo mezzogiorno pioggia, mare calmo. A mezza- notte SO forte. Abbassamento barometrico, Corrente del 3° quadrante, pioggia nella sera, mare agitato, pressione decre- scente. A mezzanotte vento fortissimo di NO. Nelle prime ore del mattino pioggia forte, grandine e vento impetuoso. Cor- rente del 4° quadrante, mare grosso. Rapido incremento della pressione. Tempo bello, venti regolari, mare lievemente agitato. Cielo bello, mare lievemente mosso, venti gagliardi del 3° quadrante. Nuova, depressione barometrica, Tempo bello, mare agitato, venti del 4° quadrante, Tempo bello, venti regolari, mare lievemente agitato. A mezzanotte NNE a colpi forti. Il barometro alza. Corrente del 1° quadrante, mare grosso, venti gagliardi durante il giorno. Cielo bello nel giorno, coperto a sera, mare agitato, venti del 4° quadrante, Cielo coperto, venti deboli, mare calmo, pressione decrescente. Giornata variabile, leggiera pioggia, mare agitato, venti del 3° quadrante. DEL Ro OSSERVATORIO DI PALERMO». 8; Osservazioni Meteorologiche del Gennaio 1875. Massimi Barometro ridotto a 0 RAI Termometro centigrado Le minimi. 9hm, 12h , 3h Gb TRO [ehm {120 3) gh 2a O 1 || 753.48] 153.02! 753.35) 753.36] 753.41] 753.65|| 153.63] 749.84 |10,5 (11.4 | 8.9 | 7.7: 7.0] 66| 115 | 6.5 2) 58.99) 59.41] 59.30 60.30; 60.50) 60.47 60.50! 53,65 (112.2 (12.2 [11.7 [14.4 HE 11.1 | 12.5 | 6.5 3 | 59.87] 59.46] 59.1] 60.16) 60.93) 60.96) 60.96) 35.50 [12.8 |14.9 [12.0 (11.9 [11.9 (10.5 13.6 | 10.3 4 | 62.65" 62.51] 62.16! 62.24| 62.29) 61.08 63.051 = 60.69||10.5 |129 [12.5 | 99 | 84! 63! 4133] 6.3 5 || 60.03] 38.72] 57.71, 57.42) 56.49 56.14 61.08, 56.4%| 9.8 [12.9 113.1 (41.1 j12.5 (12.5 | 13,2| 5.9 6 | 5484| 53.89] 53.801 53.93] 53.79) 53.90) 56.14Î 53.40|[13.2 [15.0 [13.1 [12.0 {14.9 [10.4 || 15.2 | 10.0 7| 53.9g| 3444] 5440! 55.44) 56.30) 57.21 57.21 53:30(12:8 [122 (42.6 [42.0 !11.7 |A1.6|| 16.4 | 9.5 8 || 59.54! 59.78] 6008) 60.62) 61.13] 61.13) 61.15] 57.24[11.3 (12.7 [13.2 (40.4 19395] 169] 8.5 9 | 64.471 60.56] 60.15) 60.42 60.17] 60.24) 61.66 60.03 |12.3 [13,4 |12.6 [10.2 | S.6 | 7.7 [| 13.7) 7.7 10 || 60.21] 59.93] 60.13) 60.24| 60,36! 60.69 60.79) 59.51/[10.2 [11.7 [12.8 [10.1 | 8.7) 8.0 12.9| 6.4 11 || 61.931 61.63] 61-42} 61.63) 61.48] 61.64] = 62.35) 60.69/|14.4 |12.6 [14.9 [12.8 [14.1 {41.0 | 15.4| 78 12 || 64.22] 60.83] 60.62. 61.05] (60.98! 61.05] - 61.73] 59.85|(13.2 [15.0 [14.7 (11.4 [404 | 9.5 || 15.5, 9.2 13 || 6447) GIA] 61.23] 61.61] 61.85] 62.49] 62.19 60.89((12.5 |45.0 [13.7 [11.4 : 9.2 | 9.2 || 45.5 | 8.3 14 || 63.9g| 64.02] 63.86! 64.53) 64.54| 64.77 64.717) 62.19/{11.6 (2,9 [14.1 {12.6 [104 | 9.6|| 15.2] 9.2 15 || Ggosi G4OI] G47I| 6466| 64.07 6455] 65.50 6447/42-2 (1377 [13.8 (12 CAO START RS 46 || 63.2g| 62.02 61.03] 60.13] 59.06! 57.39)] 64.551 57.39|[12.0 '14.6 [14.1 [12.2 |12.0 112.5 || 45.0 | 7.1 17 || 55.26] 54.59] 53.94) 54.33) 54.99/ 55.00 57.39 53.12:(13-2 [43,7 [14.1 [13.2 [13.4 [12.9 || 14.5 | 14.7 18 || 54/20) 53.64! 54.55) 55.87) 56.72) 37.51 57.550 53.24/(14-4 [16.1 [45.3 [14.3 [13.4 [11.4,|| 16.3 | 10,5 19 || 59.89 59.76| 59.96] 61.20) 64.99 62.08 62.08! © 57.51142-6 [15.0 |14.6 (131 [10,8 | 9.6 || 15.3 | 8.9 20 || 6342) 63.30) 63.03: 65.55] 63.37] 62.80 64.02 = 62.08|/13-2 [14.0 |14.4 |13.4 (11.0 | 9.2 || 4&6| 7.9 21 || 60.74) 59.59] 58.52) 58.57) 58.38) 58.36 62.80| 58.34 /11-4 |14.0 |14.1 [12.6 {12.8 [12.6 || 4g2| 8.3 22 || 5443] 52.13] 50.14! 48.97! 49.58) 49.99 58.34] 48.38/113-4 15.6 [14.1 [13,5 (13.4 [129 161| 84 23 || 52.71) 54.55) 36.161 58.02| 59.54| 60,27 60.27) = 49.99;12-3 [12,3 [11.9 (10.8 [10.1 | 92 || 129 | 9.2 24 || 62.64] 62.50) 62.32; 62.76] 62.46] 62.43 62.95] = 60.27[A4-% [13.4 |12.6 | 9.8 | 7.6 | 6.7|| 13.6 | 6.7 25 || 60.17) 59.00| 57.74] 5793) 57.58! 97.58 62.43) 57.58|/13-8 [17.4 |16.8 (14.0 (14.0 [13.7 || 182| 6.6 26 || 55.87) 55.95] 55.56] 56.12| 535.89) 53.85 57.58/ 55245164 (17.4 |16.4 (14.6 (44.4 [12.8 || 17,5 | 128 27 || 56.67! 56.90] 57.11] 58.22] 59,16] 59.98 59.98) 53.83 |115-0 [16.5 [45.8 112.0 [40.4 [12.0 16.9 | 9.8 98 || 63.641 64.071 64.13 64.94, 65.04! 65.08]] 63.28) 59.98!| 9.6 [10.2 |10.2 | 961 99 | 6.6 || 12.0! 6.6 29 || 6524] 64.82 64.21) 63.96| 63.78] 64.01 65.24| = 63.78!/10.2 [11.9 [11.7 |10.1 | 9.8 | 922 | 12.3 [n.2 30 | 62.38) G1.40| 59.19 57.83, 56.15) 55.34 64.01! 55.34 (11.0 |13.8 |44,3 [12.5 '12.0 (11.6 || 15.4 | 7.8 34 || 53.46] 52.88] 52.65] 53.03| 53.49) 53.92 55.31] 52.07/11.2 (13.8 [43.9 [12.2 10.7 | 9.8 | 15.4 | 9.2 M. |] 59.42! 59.051 58.79, 59.13' 59.24/ 59.28 61.031 57:13 l12/24|13.83/13.47 11.73110.90;10.14| 14.601 8.28 Osservazioni Meteorologiche del Gennaio 1875. Ì Tensione dei vapori | Umidità relativa | Stato del Cielo 9hm 12h sh 6h 9h 12h f(9hmj 12h) 3h; 6h 9h 12h 9hm 12h 3h 6h 9h 121 | 6.80! 6.10! 6.38| 6.82} 6.10) n 71 61] 74] 87 | 81! 80 [cop.cp. |Osc SE S î 2| 6.38Î 6:38] 6.37| 6.15) 6.05] 5.581 60 | 60 | 62| 62 | 60! 59[Misto ”|Cop. PR Sc Cata SÌ 7.96| 9.34] &.56| 8.03 1.30) 6.37) 72) 84| 82] 77) 70 67/Cop. |Osc.c.g. |Cop. Misto |Nuv. Lucido 4| 6.25) 6.67) 6.49) 6.73) 6.23! 4.60 65] 60| 60/7£|75|65|Nuvy. Bello” [Bello |Bello |Bello [Lucido S| 5.56! 4.23] 5.69! 6.73] 8.91] 3.60 62] 38|51|6g|82|S0[Nebb. |Nebb. |Osc. |Cop Cop droe 6 9.09] 8.96] 998| 9:50] 8.66] 7118 80| 70|89/90]|83| 76lose. |cop. |Osce.p.iose, |COn [Nuvi 7| 9.04] 8.47| 7.901 7.96) 7.83] 7.46 82| 80 | 72) 76] 76] 73|Cop. |Oscep.{Cop. [cop Nur. |Cop. 8 9.02] 8.32 T.84| 7.18 6.84| 7.00 90 | 76 69 | 7 71: 19|[Cop. Cop. Cop. Bello Bello Cop. 9| 7.681 6.84| 6.70] 6.98) 6.42) 6.01] 711 60 | 61| 74! 77! 76|Cop. Cop. Cop. Lucido |Lucido |Lucido 10), 6.691 6.08. 7.20] 7.07] 7.03] 6.38] 72| 59 | 66 76 83 | 79 Cop. Nuy. Bello [bello - [Lucido |Lucido I1| 6.55) 7.96: 7.77) 7.35) 7.02 6.82| 63 | 65 | 62/67/71; 69/Cop., |Nebb. |Cop. |Cop Bello |Lucido 12] 7.69| 5.84! 8.50 7.25) 6.92) 6.58) 68| 46| 68| 72| 75 74[Lucido |Lucido |Bello Lucido |Lucido |Lucido 13) 7.99| 8.01! 8.50) 7.43! 6.47; 6.501 74| 63 | 73] 73 75| 7A4|Nebb. |Nebb. [Bello [Bello |Bello |Cop 14 7.93) 1.61| 323) 8.66| 7.761 7.31: 73] 61) 68, go; 82] 82/|Osc. Osc. Cop. Nuv Mist Lucido AS] 817! 8.19) 3.731 8.681 7.88! 6.651 77| 70| 74! 82/82|SI|[Nebb. icop. {Cop [Cop |Lucido [Lucio 16 7.65| 1.63! 8.55! 7.70] 7.36) 7.24 73| 65| 71 13 | 70) 67|Bello |pello |Cop. Bello ‘Lucido [Lucido UT|| 5.76) 6.84] 8.53] 6.93| 7.44] 8.48] S1 | 53 | 71) 61; 65| 74|(Cop. Cop. |Cop. Cop. |Bello |Lucido 18)| 8.06) 8.16 8.79] 9.06 9.351 820 65| 60 | 68! 751 82) S1[[Cop. i Nuv Cop. Cop Boll Lucido 19Îl 8:20] 8.4| 0/23! 8:85) 8.09) 7osl 75| 63|/75 82] 831 79|Bello [Lucido [Lucido ipso {Pelo [PUCido 20 1.53] 7.95] 9.18| 9.15 1.40. 7,32 66| 67| 77] s1| 75/ 8&|Lucido (Belo |Lucido |Cop. Lot nucitto DA 7/73) SG! 8.55) 7.75) 7.35] n.18], 26 | 69 71|74|67|65|CoP- |cop. |Cop. [misto |co Cop 22 144 7.48| 9.351 7.351 8/14! 833/65 57] 78| 63177) 75|Conm [cop |Osc. |cop. [con |Cop. 231 9.64] 9.32) 9.28) 8.23! 7.65: 5.38 90| 87|89]g5|83]| 62/Cop. Cop. Cop. Nuv. Gori Lucido DA| 7.73] 5.09| 525] 6.44° 6.101 5.49] 76] 4458168] 79 75|Bello [Bello [Lucido [Lucido |Lucido Lucido 25]| 7.47) 7.67/10.90| 8.32! 7.851 7.72] 64 | 52| 72 | 70| 66 | 67 Bello [Bello |Bello |Bello |Bello |Misto 26] 7.50] 8.67| 9.8)! 9.59/10.00| 7.92] 54 | G0| 70! 70) 83; 74[Bello |nuv. |Cop- |pello (Lucido (Lucido DI 6.45) 7.41 5,69| 7.36] 6.60 5,90| 50 | 53| 42! 70] 70] S6[Bello petto |Bello |Bello [Cop Nuy 28| 6.49) 6.98! 7.27) 6.91| 4.13! 4.80 72) 74 | 78} 77/45] 66/[Nuv. = {xuv. |Cop. |misto [Misto [Bello Bol 5.03] 4.80! 5.52! 5.93] 642] G.4|| 56 | 46| 53; 641 68; 7I/lBello |petto |Bello jNuv. [Cop Osc. 30| 7.40) 6.13; 6.01} 6.94 7.07 7.93|| 75 | 52 49 | 61| 67] 78|sc. Cop. ose. icop. |Cop. |Cop. 3IÎ 7.27) 6.57) 7.42) 5.95: 5.86 5.39] 68 | 53 | 61| 56| 61 | 59 (ose. [on |Ose. |Nuv. |Nuv. [Nuv. Mii 744) 7301 7.90) 159! 7.27) 6-76169.9162.0/68.2173.3174.2:72.3! 4 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Gennaio 1875, Evaporazione Gasparini Forza del vento relativa Ozono | | ò Thm.,j Shs. ,12hm, Potale Sam., 12h, 3h, 6h, 9h , 12h 7im ; 9hm | 12hm 3hs | Ghs | 9hs |12hs_ | 10.00 | 0.00] ooo] 0.00! 2: 4] 2] 37 2| 2100; go] 5.5 7.0 | 60| 70 » 2.1 0.00 | 0.00 | 0/00 | 0.00 TRINO 3 | 3 2 | 2 4 » 4,0 6.0 3.0 3.0 6.0 » 3! 0.00 | 0.00 | 0/78 | 0.78 |A 1 1 1 3 1|| 6.5) 7.0 6.0 » O) 8.0 6.5 4042 | 050] 116] 20h 2| 2 | 2 a 1] 70 55 5.0 8:0%.|-3-00|-a a na 902% | 1.35 | 0.00 | 1.59) 2.1] 0| qa, 2] 0 60/45 4.0 SOR. ok | 7.0 6 0.00 | 0.00 | 0/00 | 0.00 13/04 | Dici | 0 1) 9.0| 5.0 7.0 6.53) 6.0 | 60 | 5.0 170.00 | 0.00 | 0.00 | 0.00 1 4 2 0 1 3 || 7:59 85 1.0 7.0 6.5 5.0 6.5 8 0.00 | 0.00 | 0.80 | 0.80| 41] t1|j 1] 1} 1] 1 80, 55 5.0 5.0 | 40 | 45 | 5.0 9 0.25 | 0.35 | 0.37 | 0.97 0 1 9 1 0 92 6.0) 50 2.0 5.0 3.5 3.5 4.0 10] 0.78 | 0.20 | 0.35 | 1.33 N 2 NEO 2] 75] 40 4.0 45 | 3.0 3.0 4.0 11 0.40 | 0.45 | 0.64 | 1.49 1 100/28 SAI A 1|| 7.53 20 1.0 2.0 | 2.0 2,5 2.0 12 0.26 | 0.70] 0.45 | 4.41 1 1 1 I 0 2 71.0 | 7.0 2.0 3.0 3.0 3.0 2.0 13] 0.30 | 1.00 | 0.80 | 240; 0) 0°! 4) 41) 4 1 || 65 40 1.0 15 | 2.5 3.0 3.0 tz 0.10 | 0.35 | 0.78) 123) 4 o| 1) 0) 0 1|| 55 3.0 1.0 2.0 | 4.0 3.0 | 3.5 13) 0.00 | 1.00) 1.20] 2200 4| 2 1| 0 o| 41] 65/35 3.0 45 | 30) 30/45 16| 0.00 | 0.53 | 145 | 4.70] 2] 4| 1| 41 0| 5 70] 3.5 4.0 4.0 | 2.0 | 35 | 5.0 170.00 | 000! 072] 072) 2] 4| 3| 3) 3) 3] 60] 50 1.0 6.0 | 6.0 | 6.5 | 60 18 0.68 | 0.80 | 0.26 | 1.9% CARRI NEC ATO 1 » | 5.0 6.5 6.5 6.0 6.0 | 6.0 19] 0.94 | 0.25 | 0.83 | 2.02 CR IA RR A ETRO i n e SES 6.0 3.0 | 40 | 40 | 5.0 20) 0.37! 0.55 | 0.88 | 1.80 1 1540 04 1|| 653| 30 3.0 3.5 | 40 3.0 | 4.0 21|| 0.00 | 0,00 | 0.83 | 0.83] A| 1| 4| 2 1 &| 7.5] 50 20 | 30 30) 50 | 40 22 0.00 | 0.00 | 0.00 | 0.00 3l &| 4 5| 4 8 65 58.5 1.0 5.5 | 6.0 6.0 » 23) 0.00 | 0.00 | 0.00 | 0.00] &| 5| &| 4! 2-2] 80° 55 6.5 ) 6.0 | 60 | 6.0 24| 0.00 | 0.60 | 122 | 182] 2] 1 4| 1|] 1 4] 70) 40 5.0 50 | 40 | zo | 60 251 0.38 | 0.80 | 1.63 | 2.81 lei i OO 3 | 6.0) 5.0 4.0 » 5.0 4.0 5.0 26 0.67 | 0.85 | 1.32 | 2.84 2a LISA O 2 5.5| 25 5.0 5.0 | 4.5 3.5 » 271 0.68 | 0.65 | 1.35 | 2.68 1 | Ai 4 | 6.0| 5.0 3.5 3.0 | 40 2.0 | 4.0 28) 0.85 | 0.95 | 1.23 | 3.03|| % LA PCERA LOTO. 2) 75) 6.0 6.0 6.0 | 6.5 » 6.0 29 0.82 | 0.95 | 4.21 | 2.98 1| 2 3 A| 1 1] 6.0! 3.0 6.0 7.5 6.9 4.5 6.0 30)| 0.09 | 0.40 | 1.05 | 1.54 1 | 0! 1 1| 1 2 ll 6.01 z%.0 3.0 45 | 30 4.5 | 6.0 31 0.40 | 4.25 | 1.51 | 3.16 1 5 | 4 3 1 | 13 | 5.0 6.0 6.0 4.0 5.0 5.0 mM. 027) 0.46! 0.721 1.45 1 1.6! 18] 1944! 120191) 6.91 45 45 1 4.8 | 4% 45 5.2 Osservazioni Meteorologiche del Gennaio 1875. Do È Pioggia], Stato Direzione del vento Direzione delle nubi in del millimetri| mare 9hm 12h 3h Gh 9h 12h 9h, 12h 3h 6h 9h, 12h alle 8 10. 0 0 0 0 D) o) 0 D) » ) » 18.96 5 2 N No NO ONO ONO ONO » ONo| ONO| » » » 2.73 2 3 0 NO NO ESE ESE SE » » » » » » 0.23 Cra 4 050 NE NE OSO OSO (SO » » » » » » » 2 dl 0SO NE Calmo | OSO OSO Calmo » » )) » » » 0.09 2 6 0 oso SO) ONO | Calmo | 0S0 » » » » » » 6.40 2 1 0SO |NE NNO Calmo | 0 0S0 » » » » » » 1.% 5) 8 0 NO NE STO, (SCO) USO) » » » » » » 0.19 3 sà Calmo | 0SO NE (ONSLO) Calmo | 0S0 ) )) » » » » )) 2 i (OSLO) NNE ENE (OXSKO) Calmo | 0S0 » ) » » » )) » 2 i 0 NE (OSIO) È (0) oso ) » » » » » ” 9 2| 0S0 NE NE (OKSKO) Calmo | OSO |} » » » » » » )» 2 13) Calmo | Calmo | È oso OSO oso || » » » » » » » 2 14 0S0 Calmo | NE Calmo | Calmo | 0SO » » » » » » » 2 5) 050 NE NNO Calmo | Calmo | 0S0 » » » » » » » 2 16) 0SO E E 0s0 Calmo | SO » » » » » » » 2 170 | 0 O) ono ono |so0 (o) 0 0) » » » 1.27 3 18] 0 (o) 0 Calmo | 0 0s0 (0) (0) ORE » ) ) 3 19) 050 Calmo | ENE Calmo | 0SO oso » » » ” » » » 2 20|| 0 ENE ENE Calmo | OSO (OSO) » » » » e ELE » 2 21] OSO NE NNO (0) 0 NO) » ) ) ) » NNO 1.59 2 22) OSO SO 0 (ORTO) 0sS0 NO » ) » » » ) 2.86 2 23/0 ONO ONO NNO (0) 0 (o) (0) 0 » ) » 1.14 6 24 050 N NE 0s0 (OXS(O) oso )) » » » » )) 5) 4 25 050 oso SO Sto) oso 0S0 ) » » » » )) » 3 26|| 0 0 lo) (0) Calmo | ONO » (0) 0 » » N) » 2 270 NE NO OSO 0 NNE )) )) » » » » » 3 28|| NE NE NE NNE (6) 0so0 » NE NE » Das » » 4 29,0 ONO oNO ONO ONO (0) » » )) » ) » » 3 30) 0 Calmo | 0 (0) 0 0 » » )) )) » ) » 3 al (0) (0) (0) SO oso oso » 0 » » » » 0.10 3 DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO» 5 Osservazioni IMeteorologiche del Gennaio 1875, TTI Nuvole 9hm VSS 3h Gh 9h 12h = 2° sr ae —" a cs a n x - pi Vol. Dens. lv vana Vol. pens ;Massa[iVol., Dens, Massa] Vol. pens. Massa] Vol. Dens.j Massa|| Vol. Dens. Massa al 93| 06| 5701100) 0.6 oo 100] 0.7 | 70.0 4100| 0.7) 70.0] 100) 0.7] 70.0 (100 | 0.7 | 70.0 2|| 50 6 |30.0| 70 6| 42.0 90 6 | 540] 90 6 | 54.0 || 40 6| 24.0]90|] 6 | 54.0 3 90 6 | 54.0 | 100 6 | 60.0 {| 98 768.6]. 50 6 | 30.0 || 30 5| 415.0] »| » » all 20 5 | 10.0] 43 S| 7,815 ò 1.5 b) 4 2.0 5 4 2.0 ) » ) sl 40] 342.0) 70 3 | 21.0 |100 5|500| 60) 5300) 580 5 | 40.0|100] 6; 60.0 6 400 6 | 60.0 || 95 6 | 57.0 100 6 | 60.0 | 100 6 | 600) 95 61 57.0 || 40 3 | 20.0 ll 90 6 | 54.0 || 100 6 60.0 | 80 6 | 48.0 80 6| 480] 20 5 | 1.00 || 70 5 | 35.0 eno 00 6 54.0 | 90] 6540 8| &| 32] 4| &| 16]95| 4) 38.0 gli 95 5 | 47.5 90 4 | 36.0 Il 90 6 54.0 | » ll » ) ) » D )) ) 10 90 S| 450] 40 n 16.0| 8 S| 40) 6 IT Ml gio Mel » » fi 95 4 | 38.0 90 27.0 || 98 6 | 58.8 60 S| 300] 2 4| 08] » » » 42 » DI LICATA, 3 Di 4 4 16 > » » » » » ) ) » 13| 80 3|240| 70 3| 210; 5 S| AS 2 3| 0.6! 15 4| 6.090) 4 | 36.0 dal 400] 3| 500/10) 350090) 3450] 40) s|200) 50) 4] 200] »| >» ) 15) 80 3 | 24.0 60 | 240 95 547.5) 70 4 | 28.0 » » » || » » » 16) 15 ci 1,3 10 È 3.0.1 70 9 | 35.0 4 4 1.6 » )) » » D) » 17 sol | 540] 95 6 | s70so| 6|450) 60 5300) 45 iN » 18) 98 6 | 58.8 20 10.0 | 98 6 | 588 | 90 6| 540) 5 5| 25] »| » » 19 4 4| 16 » » vi » » » || 100 5 | 500) 95 6| 570) » » » 20 » n Ù) b) 4 PIA SO) )) i) 95 6 | 57.0 » )) ) » » » 21 60 5 | 30.0! 70 d| 35.0! 70 5| 350] 50 6 | 30.0) 60 6 | 36.0 || 80 5 | 40.0 22/ 90 5 | 450] 60 4 | 24.0 100 5 | 50.0] 70 5 | 35.0) 90 5 | 45.090) 6) 540 23 70 6| 420) 60 6| 36.0, 60 6 | 36.0] 40 6 | 24.0) 80 5| 400] »| » » 24 4 $| 12 2 Sa OLGA » )) LI » » » » » » » » 25 7 4| 16| 6 ESA EMA CI NO 3 RIO 06 5| 3.0] 50 3 | 25.6 26 15 4| 60 40 3| 20.0) 70 s| 35.0] 15 AO) ia » » DI 4 ENTR6 5 4| 20 5 4| 20 2 3| 0.6] 60 4 | 24.0 || 40 5 | 20.0 28) 40 S| 20.0) 30 5 | 15.0 0° 60 5 | 30.0] 50 5 | 250) 50 5|250| 2] 5| 10 290 4 DEAL] 2 4 08 £| 6.0) 30 5 | 15.0! 80 5 | 40.0 100 5 | 50.0 30|| 100 5 | 50.0) 60 5 | 30.0‘ ‘100 6 | 60.0] 90 6 | 54.0|| 60 6 | 36.0] 80 6 | 48.0 31) 100 6 | 60.0) 90 6| 54.0 400 6| 60.0) 20 5| 10.0|| 20 5 | 10.0|| 20 5 | 10.0 586 30.3 Il 53.6 | 26.9 | 61.6 35.4 ||45.3 eli 625124| 13318 18.4 ||33.6 18.0 Medie barometriche Medie termometriche 9h 12h 3h | 6h 9h 12h] Comp. p.dee* 9h 12h, 3h 6h 9h 12h Comp: p.dec 1p.|759.00|758.56|758.33|758.64|758.72/738.46| 758.62)7s3 35 ||1p.| IIAG| 12.26 14.64| 410.34| 10,22] 9.40 11.10 2) 57.94) ST.66| S7.74| 58.13] 58.351 58.64| 58.07) 299-35| 2°| 12/00] 13.00) 12,56| 10.9£| 10.04| 9.44 11:57( 3 | 62.75) 62.50] 62.37] 62.71] 62.70) 62.84| 62.65) gg,7g|| 3 | 12.48| 14.64 142% 12.06] 10.30) 9.54] 12.44, 1, go 4 | 39.21] 58.66) 58.51] 59,02) 59.23] 58.96 58:93( .°°|| 4 | 13.08] 44,68) 14.44) 13.18) 12.12] 11.12 13,09 12. 5 | 58.08] 57.53] 56.98 57.25) 57.50] 57.72) 57.51) sggg|| 5 | 12.46] 14.54 13. 90, 42.14| 11.58] 11.02 12.60) 12.41 6 | 59.54] 59.34| 58.81] 59.02] 59.92] 59.03 59.11| 98:31 || 6 | 12:40| 13.88] 13.72| 11:83] 14.451 10:33] 12/24 $ 12: Medie tensioni Media umidità relativa 9h 12h 3h 6h 9h 12h Comp.p.dec. 9h 12h 3h 6h 9h 12h ,Comp.p.dec 1 p.| 6.59) 6.54 6.70) 6.90) 6,92) 6.26) 6.637 145 1 p.| 66.0 | 60.6 | 65.8 | 73.6 | 73.6 | 70.2 | 68.3) 00 2 8.30) 7.73] 7.92) 7.74| 7.35) 6.81) 7.645 2 79.0 | 69.0 | 71.4 | 784 | 792 | 76.6 | 75,6) ‘* 3 1.67) 7.52| 8.33] 7.87) 7.24] 6.71 7.36) 2.713 72.4 | 61.0 | 690 | 768) 7710 | 754 (71.6) 74% 4 7.44| 7.74] 8.86) 8.34| 7.93) 7.60) 798 4 66.0 | 62.6 | 72.4 | 74.8 | 75.0 | 77.0 | 71.3 | ° 5 7.94| 7.54| 8.67) 7.55) 7.54) 6.81 7.68) 7945 73.6 | 64.8 | 71.6! 74.4 | 744 | 698 | 70.3) 666 6 6.69) 6.76) 6.90] 7.11] 6.63] 6.351 6.74 76 62.2 | 56.7 | 58.8 | 66.8 | 65.7 | 66.8 | 6281 50 Barometro Termometro Media evaporazione Gasparin o daga o Minimi i ASSE Sn ; it qu oo Comp: dec. : .85 35.83 p. 2. ; 40) p. Ù Ù } î Da 39,0|190.02 9 G9) 136.26 2 11.62) 13.72 | gigi 7.16 2 cai | Dil 030 0.62 0.76 3 63.3 61.62 3.14 8.52 È È 1. 4 Gaia) 02.22 | $505) s044 | { tilt] Ist | 92, 887| QA0 | 9.43 | 0.81 | 1.6£ | 1.66 5 61.36 54.91)» 5 5.00 7.84 5 i 28 | 074 | 1. 6 61:33) 61.30 | 37071 55.99 Î1è A6.85ì 1493 | 57, 821113 059 | 084 | 1228 | 2714 190 | BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Gennaio 1875. , ; Quantità ; Medie dell’Ozono elio Media forza del vento Th 9h | 12h Sta) 6h 9h | 12h, Comp. p. d. 9hm 12h, 3b , 6h, 9h |12h Com.p.u. 1 p.[17.3 |) 48 5.3 | 5.5! 4.5 | 6.0! 7.0 5.7 ta s | 22.03 30.56 1p.| 1.8 | 1.6| 1.4] 1.6 2.0, 1.0) 41.6 44 2 71.6 | 5.0 5.0 | 5.6) 4.6 | 4.4 | 4.9] 5.3 4" |[2] 8.53 2 | 0.8 | 1.0] 1.8] 0.8] 0.4! 1.8! 1.1f © 2 GIG “37 | AG | 2.6.) 02:97] aio gio ata ta o | van 1.27|3 | 0-8 | 0.8] 1.2] 0.6] 0.4| 1.2; 0.8) 4, & 64 | 4.1 5.3 | 5.0) 44 | 4.6 | 9.2 5.0 |" |4|l 1.27 +24 | 4.8 | 1.8] 1.6| 0.8] 1.2) 2.2] 1.6) ©* ò 7.0 | 5.0 4.9 45 | 4.8 | 5.0 | 9.3 5.3 (5 9 [3] 5.59) sglD 2.6 | 3.0) 2.8) 2.8 2‘0| 3.2] 2.7) 2.3 6 64 | 4.3 4.9 | 5.3) 4.8 | 3591 54 5.0 | °° '6 0104 ‘“|l6 41.7 | 2.5] 2.7] 1.7] 1.0] 2.0] 1.9) “* Numero delle volte che si osservarono i venti N |nme|ne|ENE| E | sese |sse| s | sso|so| oso] 0 | 0N0| no | nxo|Calm.| Pred. 1p.| 9 0 3 o |0 2 1 0| 0 0 0 7 7 3 4 0 2 0S0-0 2 0 1 3 î 0 (1) 0 o| 0 0 0| 45 3 0 1 4 b) (OKSTO) 3 0 0 5 0 2 0 do) 0) 0 0 0| 12 2 0 0 1 6 CSO 4 0 0 0 3 2 0 0| 0| 0 0 2 8 8 2 0 0 b) 0S0-0 5 1 0 2 (1) 0 0 0) 0) 0 (i) 4 12 6 2 1 2 (1) 0S0 6 () 2 4 U) 0 0 0) 0|0 0 1 4 | 17 ò 4 0 2 (0) Per decadi LASTRA 1 6 1 0 2 LED 0 0, 22 | 40 3 5 LI 7 -0S0 2 0 0 5 3 4 0 0) 0) 0 0 PA NZONAZIO 2 0 1 13 (OXSTO) 3 1 2 6 0 0 0 0 | d| 0 0 6) 16 | 23 Li 2 2 2 (0) Tot.|_2 3 47 4 4 2 1 0) 0 0 LI 58 | 43 12 7 4 22 0s0 Serenità media Massa delle nubi 9h 12h 3h 6h | 9h | 12h |Comp. Dec. 9h | 12h | 3h | 6h | 9h ) 12h| Comp. Dec. fp.) 41.0) 29.0) 19.4 | 39,0) 49.0 | 42.0 | 36.6 î 39.0 1. |32.6 |38.1 |50.0 [37.2 |30.2 |36.8 19 I 35.0 2 9.0 | 17.0 | 26.4 | 61.2 | 76.2 | 59.0 | 41.5 s 2 (50.9 144.6 [44.0 [22.8 [13.7 (18.6 | 32.4 3 29.0 | 36.0 | 41.6! 65.6 | 86.6 | 82.0 | 56.8} 60.9 3° |27.2 (24.4 [30.9 [15.7 | 5.4 | 7.2) 418.5 19,2 4 58.6 | 74.0 | 50.4 | 30.2 | 77.0 [100.0 | 65.0) “© 4 |23.8 |14.4 /28.4 138.5 [13.4 | 0.0 | 19.8 I î bj 54.4 | 60.4 | 54.0 | 66.8 | 52.8 56.0 | 56.9} 36.8 5 [24.0 (19.5 [25.1 HRS 24.8 |23.8 22.6 } 922.9 6 56.2 | 72.2 | 44.7 | 65.5 | 55.0 | 99.7 | 56.7 1 °° 6 |23.1 |20.3 |32.2 [18.7 |22.5 [21.5 PIE Numero dei giorni Sereni| Misti | SI Con piog, Con neb.| Vento forte) Lampi fTuoni )Grandine Neve Caligine 1p. 0 % 1 | 0 0 2 0 0 2 1 | 4 | 3 3 () 0 0 0 0 0 (i) 3 1 a 0 3 0 0 0 0 0 0 4 3 2 | (1) 1 2 1 0 0 (1) 0 2 5 2 1 | 2 3 0 3 0 0 1 0 0 6 4 1 1 1 0 0 0 0 0 0 (I) Totale| 42 8 | 1 12 6 4 0 0 3 0 2 Medie mensili Barometro dalle 6 ore di osservazione . .... 759.15 | Forza del vento relativa ara dale No Kai de die Moe 1.6 Dai massimi e minimi diurni. . ... + e +.» + + 799.09 | Vento predominante ...... + 0 +. 0SO Differenza sa 5 MA Termometro cenligrado. i e. 000 i 1204 | Massima temperatura nel BIOINO 25. e 002182 Dai massimi e minimi diurni . .......... 11.44 | Minima nel giorno 29 . RZ EOS) dar 9.2 Tn Escursione fermometrica . 1111) o 13.0 Differenza ...-.. 0.60 | massimaaltezza barometrica nelgiorno15.. . 765.56 =——m_ Minima nel giorno 22... +... 0000600, 748.38 Tensione dei vapori. SI E RS 7.58 | Escursione barometrica . SL ITOR RE «. 17.18 | Umidità gnelaliva ARR 70.0 | Totale Evaporazione- Gasparin ......... 45.85 Evaporazione-Almometro - Gasparin. . .... + 1.44 | Totale della pioggia... ..... arti 37.92 Sercnilk cantoria RO III 02.2 Massa de CONOR at (2054 OZONO." en de PAIONO RT Fac 5.0 Il Direttore del R. Osservatorio G. CACCIATORE BULLETTINO METEOROLOGICO DEL REAL OSSERVATORIO DI PALERMO N52 — Vol. XI. lF'ebbraro 1875. RIVISTA METEOROLOGICA Il breve periodo di tregua al tempo cattivo e burrascoso, che abbiamo notato nel mese precedente, cessa sin dal principio del febbraio, in cui si è sperimen- tato tutto il rigore della stagione invernale, Ad eccezione di due giorni, che nem- meno possono dirsi interamente sereni, tutti gli altri furono nuvolosi e coperti, e più che una metà con pioggia, accompagnata spesso da grandine e neve. Il ba- rometro fu continuamente fluttuante, presentando 8 onde di depressione, e man- tenendosi sempre assai basso, perlochè il medio mensile risultò di 5",28 inferiore a quello che ci dà la nostra serie meteorologica; avendosi quasi un compenso col gennaio in cui fa notata una forte differenza in senso opposto. Questo stato atmo- sferico, se fu comune ai paesi meridionali, relativamente al barometro non si ri- scontrò nel nord dell’Europa, ove anzi le più forti pressioni dominarono, quando da noi si ebbero le più basse. La temperatura sebbene non abbia toccato dei minimi eccezionali, pure fn ge- neralmente alquanto bassa, e se la media mensile non si scostò dalla normale, ciò devesi alle correnti calde che per qualche giorno mantennero alto il termometro, Abbondantissima fu la pioggia, risultando dl 114,9 mentre il medio ci dà 6522,7, Per venire a qualche particolare accenneremo, che nei primi giorni del mese, mentre una burrasca apparsa il 2 nella Lapponia e nel nord della Scandinavia scendeva lentamente al sud, da noi il cielo si mantenne coperto. Il 5 il tempo- rale si scaricava sulla nostra stazione con pioggia, vento forte, grandine e neve al monti vicini sino al giorno 8, La sua influenza si fece sentire con intensità più o meno forte sino al 15 con continue piogge e barometro oscillante, Il 17 un nuovo centro di depressione si formava nel mediterraneo apportandoci lo scirocco nei giorni 18 e 19 e nuova pioggia il 20 col minimo barometrico mensile. Dal 22 al 28 non si ebbe che qualche piccola pioggia con predominio di venti sciroccali e di libeccio ma il cielo si mantenne variabile e solo la sera del 28 fu interamente sereno, 1, 2a BULLETTINO METEOROLOGICO NOTE al mese di febbraro 1875. Cielo cop, mare agit., a sera corr. polare con venti gagliardi, il barom, alza. Corrente polare, cielo coperto vario, mare grosso, venti gagliardi nel giorno, 3, Corrente di ovest, cielo bello, mare agitato, depressione barometrica. 4. Cielo coperto, venti gagliardi del 3° quadrante, mare agitato. Corrente intensa di 0, mare agitato, pressione decrescente. Nella sera piog- gin e grandine minuta, 6. Nel mattino nevicata ai monti e un po’ di neve anche in città, Corrente po- lare, mare grosso, sera bella. 7. Cielo coperto, pioggia nella sera, mare agitato. 8. Pioggia, venti del 3° quadrante, mare agitato. Neve alle montagne. 9, Cielo coperto durante il giorno, e nella sera piovoso, mare agitato, venti de- boli. Il barometro abbassa, 10. Nel mattino pioggia copiosa, nebbie generali e scariche elettriche. Mare lie- vemente agitato. 11, Pioggia continua nel giorno, venti deboli, mare poco agitato. Il barom. rialza, 12. Tempo cattivo, pioggia continua, mare agitato. Neve ai monti di ovest. De- pressione barometrica» 13. Corrente del 4° quadr., cielo coperto, mare agitato. Neve ai monti di ovest. Depressione barometrica. 14, Pioggia nel mattino, corrente del 4° quadr., mare agitato. Î barometro alza. 15. Pioggia nel mattino, venti regolari, mare agitato, 16. Giornata coperta, venti regolari, mare lievemente agitato. 17, Cielo coperto piovoso nel mattiuo, sera bella, venti regolari, mare calmo. 18. Cielo coperto, venti sciroccali, mare calmo. Il barometro abbassa 19. Corrente di scirocco, mare agitato, cielo variabile, 20. Giornata di continua pioggia e vento forte. Mare agitato, pressione crescente. 21. Tempo piovoso con venti gagliardi nel mattino, variabile nella sera, mare agi- tato. A mezzanotte alone di luna, 22. Cielo coperto durante il giorno, mare lievemente agitato, venti regolari. Nella sera nebbie e umidità forte. 23. Cielo bello durante il giorno, variabile a sera, mare calmo, venti regolari, 24, Rapido abbassamento barometrico. Nebbie durante il giorno, aria calda, mare lievemente agitato, cieio coperto nella sera. 25. Tempo piovoso, venti del 4° quadrante, mare agitato. Il barometro rialza. 26. Cielo vario, venti del 3° quadrante, mare agitato. 27, Corrente di SO, cielo coperto, mare agitato, venti gagliardi. A sera gocce. 28. Cielo bello, corrente del 3° quadrante, mare lievemente agitato. DEL Rs OSSERVATORIO DI PALERMO» 9 Osservazioni Meteorologiche del Febbraio 1875. î IRSA ac Massimi Barometro ridotto a 0° Maat e DIO] Termometro centigrado | e minimi termometrici ghm, 12h | 6h dh. 12h Qhm!|A2h% gb | 6h y 9h (12h 7 — 7 || 1) 755.81) 756.01 156.07] 756.88| 157.55| 758.24|| = 758.24) 753.92](11.38 [45.1 [12.5 [14.7 111.3 [10.7 || 15.3 | 8.2 | 20] 38.64 58.97) 58.60) 58.47: 5840| 58.74 59.28 58.10/ 8.7 | 9.0 | 8.0 | 8.3 8.0! 614 107] 5.3 3 || 57.83] 57.42| 56.51] 55.97) 55.39] 54.65 38.74| 54.65 ;|10.1 [11.9 [11.9 | 9.6 [10.2 [10.3 | 124 | 5.2 4 || 52.92! 52.99! S4A.S7/ 52.71) 52.50] 52.40 34.65! = 54.871|42.9 [44.0 [45.6 [13.4 [13.4 ‘12.9 !l 162 | 10.4 5 || 50.47] 49.47 41.65] 48.44 » » 52.40, 47.00,43.4 (15.3 112.8 (40.5 | » » || 16.0| 7.2 6 || 52.14| 53.44) 32.611 53.59) 33.78) 53.53 53.86) 50.00/| 8.1 | 5.1 | 8.9 | 7.3 | 70/45 94| 45 7 | 52.84) 52.44] 52.02! 32.35) 52.84] -52.53 53.96] = 51.86|[10.1 (11.4 | 7.8 | 7.3 6.9 | 6.0|| 145) 35 8 | 50.48 48.66) 47.72] 47.93] 48.53) 29.05 52.53] 4689 7.8 | 96|99]|75173|73|| 110] 51 9 || 4048) 4970) 49.20) 49.16] 48.971 48.72 49.90) 48.31 8.4 [10.7 | 96 | 83 | 72/70] 108| 5,3 10 || 45.27] 45.08) 4476) 45.26) 46.65) 45.50 48.72) = 44.30|| 8.4 | 8.5 |13.2 (11.0 [10.2 | 8.9 || 13.7 | 6.4 1° || 50.90) 31.74) 52.09] 33.04| 53.59] 53.75) 33.75) 48.50] 8.1 |88|84|66|54|/ 64] 91| 53 12 || 53.90] 53.80) 33.29, 53.36! 53.15) 53.00] = 54.281 52.96] 8.3 | 9.5 | 9.9 [101|99| 99] 410.21 62 13 || 50.65) 49.530 47.54) 45.84) 44.87] 44.53) 53.00) 44.331] S4 | 9.5 | 94 | 841/8186] 105) 72 1% || 44.88) 45.851 45.45! 46.13) 46.69] 47.22 47.22 = 43.381 8.7 | 9.3 10.4 92 | 89 9a Ana 63 45 |) 49.51) 51.43) 34.50) 33.03] 53.37] 53.84 53.81) = 47.22! 8.1 [10.5 [101 | 9.21 8.3 | 9.5] 11.2) 70 46 | 5456) 3656) 53.58) 54.01) 53.47] 52.83] 54.381 32.83|(10.5 (11.9 (12.5 | 99/90/88 4130) 64 17 || 50.28) 50.20] 49.89! 409.97] 50.05) 50.21 52.83) 49.35//10,5 [12.5 [11.9 | 9.5 | 8.0) 63 129| 62 18 || 50.09| 49.98! 47.89] 47.38) 46.72! 46.37 30.27 = 46.57] 9.8 [14.6 (13.2 [13.4 |13.7 (13.0 || 45.1) 5. 19 || £1.69j 40.35) 39.80) 39.25) 38.79: 38.88 46.57! = 38.76/154 |18.6 [17.5 [15.5 |14.9 116 || 202 | 1055 20 || 39.97) 40.67) 41.83| 45.92) 43.87) 47.98 47.98) = 38.58|12/2 (12.5 [111 (10.5 |104|98|| 133 | 90 24 || 50.78] 51.57) 5152) 51.78) 52.00] 51.83 32.28] —47.98|10.8 [11.6 [12.4 |40.4 | 8.6 | 7.2 || 12.6| 7.2 22 || 50.21 49.46] 48.98) 48.97! 49.43) 49.75 51.83] = 48.20/10.2 |12.8 (13.5 [12.2 TR 11.3 || A44| 6.6 23 || 50.19) 50.13! 40.60) 49.77] 49.24| 48.36 50.46) = 48.36;112.9 [14.1 [44.0 |12.7 [10.8 {11.3 || 147 | 97 26 || 45.56) 44.851 4401) 43.30) 41.64] 412% 48.36) = 41.24j|17.0 (20.0 |19.7 |15.2 [17.9 19.0 | 21.0 | 14.2 25 || 42/24) 4372) 44.96| 45.84| 47.52! 48.42 48.42 4044||14.1 (13.5 [13.2 |12.3 (12.3 [12.2 || 19.2 | 11.5 26 || 49.94] 49.55) 49.45) 49.66| 49.331 49.05 30.06 = 48.42:114.3 [16.2 |16.1 |13.1 1131 43.1 || 17.2 | 11.2 27 || 47.09 47.07) 45.62) 45.85] 46.05] 46.41 49.05] = 45.62|16.1 (17.4 |A7.4 |14.& 143.4 (13.4 || 48.0 | 12.2 28 || 47.77] 48.39 47.97] 48.17, 48.60 48.08 49.18] 46.41'13.8 (15.2 [14.7 |12.5 [108 | 9.6] 16.4! 9.6 M. || 49.74] 49.78) 49.24] 49.53] 49.91] 50.08 31.84] = 47.661[11.25/42.61|12.62 10.89|10.42| 9.95]| 14.04! 7.73 “Ò | | ERI pela \ 3 I ì | [ I ] Osservazioni Meteorologiche del Febbraio 1875. Ì Tensione dei vapori | Umidità relativa Stato del Cielo -_-TTFT-—rr1FFTrr!?P-..-,,<“- fn 12h, sh, 6h, 9h 12h SET ESEIETITEO 12h, 3h | 6h, 9h (2a 9hm 12h 3h 6h 9h 12h Il 5.92! 6.25 7.38 6.51| 6.33) 6.23 49 | 69 | 63 | 64! 57 |[Cop. Cop. |Cop. Cop. Cop. |Osc. 2|| 3.26! 3.37| 3.53| 4.59! 5.83| 4.44 39] 39 42| 36 72] 63]|\Nuv Cop. Cop. Cop. Cop. Bello 3 5.25| 5.37) 5.44] 3.52/ 6.42| 6.14) 57] 51 | 49| 62| 69] 64|/Nuv Bello |Nuv. Bello |Cop. Bello 4||.6.67| 6.78 7.161 6.84) 5.66) 6.82] 60 | 57 | 54 | 60| 50| 64/(Cop. Cop. Cop. Cop. Cop. Cop SÌ 6.69! 6.88| 6.91! 5.52) » | » ||59] 53|62|58| »| »|lcop. Nuv. Cop. Cop. » » 6] 3.90| 5.70) 3.69] 5.93| 3.56) 3.84] 48| 86|43{ 77| 47] 60|Cop. Cop.c.p. |Cop. Cop. Bello |Lucido 7) 4.57] 3.54| 6.19] 6.19 6.22/ 5.82) 49| 36| 78|80|82|83/Bello |Cop. Osc.c.p. |Osc, c.p.| Cop. Nuv. 8 3.92) 5.49) 6.31| 6.21 6.16] 6.39] 50| 62; 69| 80) 80 8% Osc. Misto Cop. Cop. Cop. Osc.c.p. 9] 6.29! 5.72| S.A1| 7.02! 6.28) 6.37 73] 60| 57| S6! 83] 83/Cop. Nuv. Cop. Cop. Osc.c.p. |Osc.c.p. 10) 7.21] 6.87 6.34| 3.82] 5.83| 5.931 87| 83| 56; 60| 62] 69|0sc.c.p. [Cop. Nuv. Nuv. Nuv. Cop. t1| 5.74| 6.02) 6.65, 6.14) 6.29) 6.38 7D| 71|S1|84| 94] 89 ose. Osc. Osc.c.p. |Osc.c.p. |Osc. c.p.|Osc.c.p. 1211 7.02] 7.27] 7.60) 6.64) 6.57) 6.43 86| 83 | 72] 75/74) 71 [Osc.c.p.|Osc.c.p. |Osc.c.p. |Osc. |Qsc. Osc.c.p. 13] 5.03| 4.93) 4.70) 5.03| 4.94! 4.53] 61 | 53 | 54 | 61| 61] 55 (Cop. Cop. Cop. Osc. Osc. Osc. 16 6.33] 5.02| 6.04] 4.72] 5.29) 4.58 75| 57| 64 55° 62|52|Oscc.p.|Osc |Cop. |Nuv. |Cop. [Cop A5|| 6.42, 4.98) 5.12| 4.72; 5.92; 4.67] 79| 52 | 55| 355] 72] 53|(Cop. Misto {Osc. Nuv. Osc. Cop. 16 6.09| 5.70: 5.92! 5.15) 5.15) 6.02 64| 55|54| 63] 67 | 71 |[Cop. Misto |Cop.v. |Nuv. Nuv, Cop. 17|| 6.65) 6.79) 6.13) 6.02/ 3.57] 5.24] 70| 63 | 59 68:| 70 | 73 |[Cop.c.p. | Cop. Cop. Bello |Bello |Lucido 18) 5.43] 7.04) 8.15) 6.99 6.51| 6.63]| 60 | 69 | 72 61] 55 | 59 /Nuy Osc. Osc. Cop. Osc. Osc. 19 8.08|10.51|11.90| 9.33) 7.77) 6.69 63 | 66 | 80 | 72 | 62| 63 |Cop Osc. Osc. Nuv. Bello |Osc. 20 1.56] 8:94] 8.50) 7.97] 7.94 7.981] 72| 82) 86| 83| 85| 88]losc Osc.c.p. |Osc.c.p. |Osc.c.p.|Osc.c.p. | Osc.c.p. DI| 8.38) 8.08] 8.03] 6.731 7.42] 6.28] 86| 79| 75| 72| 85| 83[Osc. Osc. Cop. Bello |Cop. Nebb. 22 1.12 T.A4| 8.59| 9.40) 8.47] 7.82] 77] 65| 74| 86|80| 78|0sc. Osc. Nuv. Cop. Bello |Lucido 230 726] 7.92) 9.60! 8.32! 8.38) 7.82 66 | 66| 81] 76] 86| 77lgello Bello Bello Osc. Nuv. Osc. BE] 6:50] 5-95| 5-49 9/20! 4.97] 6.55|45| 34|32| 74 |33]40|Bello {Bello |Ncbb. [Nebb. |Cop. !0sc. 25] 9.51 7.66 6.48| 8.69| 6.29! 5.81]| 79| 66| 58 | SI] 59] 559 ||Osc. Cop. Cop. Bello |Nuv. Nuv. 261] 6.45) 6.02! 6.11| 7.47 6.43| 6.73) 51 | 44| 45| 64 58) 59/Bcilo |Cop. Cop. Nuv. Cop. Nuv. 27|) 64] 8.49 7.84| 8.05] 7.75 6.88] tt 4h 4 53 DI 67 | 60|/Cop. Cop. Cop. Osc. Bello Misto 28) 5.68) 0.46) 35.14, 5.91] 6.33! 5.93 4A | 65 | 66||Cop. v. {Nuv. Misto |Bello |Bello (Lucido M_l| 6.24| 6.44 6.62! 6.69) 6.36 310/526 59.2 (60.6/68.2/61.9 66,81 | Giornate di Scienze Nat. cd Econ. Vol. XI. | 10 = BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Febbraio 1875. _rrr——msmr i rn _/ Evaporazione Gasparini Forza del vento relativa Ozono Thm., 3hs. ,12hm. Totale Shm., 12h, 3h, 6h | 9h, 12h| 7hm ; 9hm | 12hm ahs 6hs | 9hs |12hs 1 0.14 | 0.35 | 1.33 | 1,82 1, 1 | IMRE 3. 65; » 9.0 3.3 6.0 | 6.5 71.0 2 0.92 | 1.70 | 1.53 | 4.15 PI MST MESE OT TI 1 7.0] 6.0 1.0 6.5 » 6.5 | 5.0 SO.90A AO] Ai27 agri CALI ele a Calia a eso o » » 4.0 | 5.0 | 6.5 &0.33 | 0.85] 1/26 .| Ab] 21020 La SS IR 5 7.0 » 6.3 | 5.35 | 5.0 3 0.00 | 0.00 | 0.00 | 0.00} 3] 3| 6 | &|j »| »|| 70) 40 6.3 » 8.0 » ) 6 0.00 | 0.00 | 0.45 | 045 || 4| 4 | 3A 4 » » 7.0 6.5 | 7.0 | 6.0 | 6.0 71.00 | 0.00| 0.00 | 1.00] 1 | QAMMEZE | MAC 1 || 6.5 | 4.0 6.0 5.0 | 7.0 | 5.5 | 5.0 81 0.00 | 0.00 | 0.00 | 0.00 308 ASA 2 DIO SI i || 90 30 » 7.0 | 70 7.0 | 7.0 9 0.00 | 1.05 | 0.00 | 1.05] 0] 4| 1) 4 1| 1] 90) 30| 6.0 6.0 | 5.5 | 5.0 | 40 io 0.00 | 0.00 | 0.00 | 0.00 al DO RI 2|10.0] 40 | 400 6.0 | 7.0 | 65 | 80 110.00 | 0.00 | 0.00 | 0.00 Rail (A I A 2 6.5] 5.0 6.0 6.5 | 6.0 | 7.0 | 70 12) 0.00 | 0.00 | 0.00 | 0.00 1 2 | 2g 1 110.0 | 5.0 9.0 | 40.0 » 9.0 | 70 13 0.00 | 0.85 | 0.83 | 1.68 2] 3! 3/ 0| 4 1 | 10.0 5.0 8.0 1.5 6.0 6.0 | 7.0 45 0.00 | 0.00 | 0.31 | 0.34 3 4 3 | 2 1 4 D) 8.0 8.0 1.5 1.0 7.0 7.0 15 0.00 | 0.00 | 1.16 | 4.16] 0 2] 1| 4! 4 310.0] 5.0 8.0 6.0 | 6.0 | 6.0 | 6.0 16 0.19 | 0.40 | 1.40 | 1.69 41 4 n) | I | 4 tÌ 1.9 5.5 6.0 3.0 6.0 5.5 1.5 17) 0.00 | 0.00 | 0.90 | 0.90 RS CIRIE a gr TTT 2] S0| 20 6,3 50 | 65 3.5 | 5.0 18 0.55 | 0.55 | 0.81 | 1.91 1 2 2 1 1 2] 2.0) 2.5 4.0 3.5 4.0 3.0 3.0 19] 1.14 | 2.10 | 1.13 | 4.37 CR O I AT e E O 30) 4.0) 3.0 5.0 | 7.0 20 0.00 | 0.00; 0.00 | 000 2] 3/ 5Î 6l 7] 6| 65! 40 6.0 n | » 211 0.00 | 0.00 | 0.00 | 0.00 3 3 4 4 1 2 » 9.0 9.0 8.5 8.0 6.0 7.0 22 0.00 | 0.85 | 0.48 | 1.03 Tio i GECO ERO OE Tg SA 6.0 50 | 1.0 6.0 | 5.0 23)| 1.02 | 0.90 | 0.35 | 2.27 1 Dall 200 24/0000 1] 90! 3.0 7.0 5.5 | 70 4.5 | 5.0 24] 1.80 | 1.95 | 2.47 | 6.22 TR RT e Ra e I Re) » 3.0 | 2.0 5.0 | 1.0 25]| 0.63 | 0.00] 0.88 (151 | 2) 4: 6 3 | 5) G0| 30 6.0 6.5 | 50 | 7.0 | 70 261/1097] A-75 | 2:04] 43 Lol 3 o eg o OI 6.0 6.5 | 60 70 | 6.0 271.04 | 2.00 | 1.72 | 4.76 Sf ul 600 CO A I 1.0 7.0 7.5 | 7.0 28 0.18 | 1.65 | 1.67 | 3.50 Zia ol WR AZ i | 75] 30 6.0 5.0 | 40 3.5 | 6.0 M.| 0.38 | 0.72 | 0.84 | 1.94 |! 1.7 | 25]28|21|17|2.3] 78 4.1 6.8 6.1 | 4.8 6.1 | 6.0 Ra RSI | Osservazioni Meteorologiche del Febbraio 1875. Pioggia; Stato Direzione del vento Direzione delle nubi FAL el millimetri! mare 1 9hm. 12h 3h bh 9h 42h 9h 12h 3h 6h 9h 12h alle 8 9 0sS0 S NE NNE N NNO » )) » » » » )) 3 3 DE ne DE NE 0 (0) NNE| NNE) » I » » » » È (0) (0) » » » » » )] » 4 050 |0 oso |Ssso |E OSO oso| ono) » |! » » » » 5 î 0 0 0 0 » » D) O) (1) 0 » » 2.04 4 NO 1 NO ONO (0) (0) (0) NNO| NNO » » » » 0.92 6 1 0s0 NE NE oso (OSIO) OSIO) » » » » » » 4.76 4 8| SO oso ]oso |ono |o0 » OSO) » » » » 5.89 3 i Calmo | E È (0) (1) (0) )) » » » » » 2.60 3 i 0S0 |Calmo | 050 |0S0 |oso |0s0 » » » » » » 13.23 3 n (OSIO) oso OSIO) (OSO) oso oso » » » » » » 20.74 3 3 NE NE NE NE oso | 0S0 » » » NNE | » » 18.13 3 3| NO NNO ONO Calmo | 0 ONO NNO| NNO] » î) » » 0.32 5 14} NE NNO N NO n) NO » » » Ù s » 2.04 5 15 Calmo | NNO NNO NO (o) NO » » » » » » 1.59 4 16) 0S0 NNE (0) (0) (0) sso )) ) » ) » ) » 3 17 NNO 0S0 0 0sS0 (TELO) 0S0 » » » » » » 1.78 2 18] 0S0 E SSO SO » » Dn » » )) 2 19) Calmo | S E oso 0 » » » > » » » 3 20| ONO NE ono | ono 0s0 ONO » » » » vl» 23.45 4 210 ono (0) 0 0 SO » )) » » » » 14.50 7 22] Calro | 0 NE Calmo | OSO (ORTO) ) ) DIRI AS; » » » 3 23; 0SO E NE NE (STO) COSTO) ) » » » » D » 3 24] SO SO NE (0) so so D) » » » » » ) 2 25) Calmo | 0 0 (0) E ono » » » ” Fi » 0.95 3 26) 050 0s0 oso |oso | oso (USO) (o) » » » » » » 3 27 OSO SO SO So So SO ) » » » » » » 2 ù. 0 0s0 1) 0 0 oso (o) 0 0 ; x » » 3 | Ae re —. DEL R. OSSERVATORIO DI l’ALERMO» Il Osservazioni Meteorologiche del Febbraio 1875. r————— —j Nuvole 9hm ; 12h 3h 6h 9h 12h FT —rPPTT rr rr — rosse "a cosce] SS n_3rrTr "ER AU rege —"Pp an erano Vol. Dens. Massal| Vol., Dens, Massa]|Vol., Dbens, Massa!| Vol. Dens.,Massal{ Vol. Dens.{ Massal|Vol. Dens. 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Mp6 0715-1410 150615600 [ 1585 75, gg | o. | M-20] 1906] 1330 d010) 1019] 1010 14.36] 9% 50.04| 49.86] 49.26) 49.66] 50.15] 50.47] 49. ; i É 9. Z È - .36f$ 3 49.97| 50.41] 49.97] 50.28] 30.37| 50.46/ 50.25) 53 6s|| 3 8.32| 19.52) 9.64 8.70| 8.12 8.72) 8.82} 1033 4 | 47.32] 47.15| 46.59! #6.91| 46.98| 47.29 #7.04| 265 4 | 11/68] 13.42) 13.26 11,76] 11.14| 9,90) 11,844 10. 5 | 47.80] 47.95) 47.81] 47.93] 47.97] 47.92] 47.90, j795||5 | 13.00] 44.40) 14.56) 42.56 12.36| 12,20 ui 13.65 6 | 48:26] 48.34] 47.68] 47.90) 47.99] 47:85] 48.00 #°-93|| 6 | 14:73] 16.27] 16.07) 13,33| 12.43] 42.03 14,43 SE “sn Medie tensioni Media umidità relativa 9h 42h 3h 6h 9h ; E con p.dec. } dl Ton nn ju Ca da Comp.p.dec 1p.| 5.56) 5.73) 6. 03] 3.80) 6.0 b) p. ò G ; È È ; 10 2°| 5/18| 3.46) 5.53 6.23] 5.61| 5.67 si6ai 3.18l2 "| G36 | 654 | 00.s 76.6 | 70.8 | 76.2 | 687) 029 i | 626 770) sio) 722) 6411 6.51) 7183 94 | css | 610 | 702 | 694 | 078 | 919 |cg6i 083 5 7.75 7.33) 7.64] 8.41] 7.05) 6.86] 7.51) gy|> 70.6 | 62.0 | 64.0 | 77.2 | 68.6 | 66.6 | 68.2, gig 6 6.09) 6.66] 6.36] 7.04| 6.84] 6.50 6.58 7-9il6 47.1 | 471 | 46.3 | 61.0 | 63.3 | 61,7 | 54,6} 0 Barometro Termometro Media evaporazione Gasparin i 3 Ri aasini sE SRI ? Pel n x | a | Dai a Co dec. . 36.6 p. ti È p. È OE A n? 51:79) 194.23 18/27) 150.69 2 1125 12.70 1.96 6.41 2 0.20 | 021 0.09 DI 50 î 1.33 4 30.48) 31.83 na 46.27 ||4 1690} 12.66 | 7:50 S|} 0.38 0.61 0.79 1781 {1.20 5 50.27} - 45 24 5 16.32 9.24 5 .69 | 0.7 0.78 6 19.69 5186 | {3.831 46.03 || è 17201 46.76 | 11:00 10-12 1] è 0.73 | 180 | 180 | 4,33) 3-21 12 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Febbraio 1875. TT Ei i TG ì | Î LI | | RE ; MIDOLLO DO LI © Quantità. yi cite kel Medie dell’Ozono i alza Media forza del vento 7h 9h | 12h, pa 176h 9h 1204 COMPPpy da] ere I 124, 3h 6h, 9h |12h |Com.p.d, 1 p.| 6.9 | 41] 6.4] 601:61]| 59]! 5. 1519 64 | i s9ggiip.| 2.2.0 SA) 3.6 12:6| 1-6, 2.2) 2.9) 29 2 8.6| 35 | 7.3|61| 6.7|60|60)| 6.3 4 2| 27.40) “*"|2 | 1.8 | 1.8] 1.8 1.6| 1.0 12| T5 i 3 QU 56 BI 750 (630) 70 ose (6.2 3 Sai 70.033 | 1-4 | 2-4] 2.0 14 1:0| 2.2; Di 21 4 MIDI 3:20 BIST 9 90 3 i SD RTS “ll | 1.2 | 2.4] 3.0] 2.2] 2.81 2.6] 2.44 5 MSI VEN] Sio) 5705184] Ses 58 {5,9 5) 15.43) q5gs|5 | 1.0) 2.2) 2.0] 2.0 1 3.0 2.0) 07 6 7.2] 3.7) 6.31 6.2] 5016.7163 6.0 6 0,00) *#°|l6 | 2.3.| 2.7] 4.3] 3.0] 1.7] 2.3] 2.7) “° Numero delle volte che si osservarono i venti — —— nin: 1 TE ii i RSTARO: | (#1 N | NNE|NE| ENE | E | ESE| SE |SSEj[ S| SSO | SO | 0S0|-0-}oxo-|=No-|nwo|Calm.{=Pred. ip.| 4 1 3 0 1 () 0 0| 1 1 0 % | 13 0 0 1 [) (0) 2 0 0 2 0 2 0 MRC G4o A| 41 | 8 2 2 0 2 (ORIO) 3 1 0 h) 0 (1) 00 pop 0.0 Di iO |A i8 3 2 d % 2 oso 4 0 4 1 0 2 0 0| 0| 4 2 1 8 5 4 0 4 1 OSO 5 0 0 4 0 2 0 0) 0| 0 () 5 5 9 2 (i) 0 3 (0) 6 0.» Qndt1®4on 0 0. io 110 rO A bea 186 pod Bo lio Sdas Lai 3050 Figni i z == ia l'igciisia i 190280 VISI b MAGG 03) 6 "6 MEI dVIRE 20h dyl A6 dot, Lala; I ene 080 3 \fcà Ugo” Arti Dt ope iSgi f Sgol 2 SIOMOSO Tol. ta n= Dott abs Serenità media © /WNiL8: | Ha! “Massa delle ‘nubi bigsa 3h 6h 9h | 12h |Comp. Dec. 9h sù 3h DO (11.2 |) 52.6 D 33.4 )/g9/g° [DIP ui (14312) 14250 40.0 313 2° 47.7 139.3 [47.8 [35.0 BA V 3.0 [06,8 180°] 3° {60.52.1538 163.31|47/61 sab Vis: 21.0 | 29.2 È 4 {40,5 [50.6 {51,2 DET i Adi 01 360 1038/60) Ly |) 500/3158 alti ii fi CA 65.7 | (70.0-| 152.64 6 128.2, 32.0 |35.3 [25. ge 35 ‘Numero dei gioni p 194 € Igeir. sihont silsb. cîq Sereni Misti Coperti |Con piog| Con nceb. RE Vaio pur Lampi Tan } 540 1p.| ik 10 4. 1 0. 0 ian ° 2 (1) 4 2 L SIDLTARITORI mi GUIp du 19gir O ermsiatmsel 0 3 (O) 0 5 5 0 0 0 0 0 _D Ne) 4 0 2 3 2 0 1 0 0 0 ie i ba 5 0 2 3 2 2» sati n de 0 cr 0, mq? 6 1 1 1 0- ‘0 4 ig! (9) Dip agito juo SU 0 Totale|_ 2 6 20 15 3, 5 A IR ata dinng1 Medie miibsili vobaose soeprid suo sviaom xe Barometro dalle;6, ore di osservazione «ele le 749:63./) Forza der vento, bra via leragie ie nloto- ties N Dai massimi ec minimi diurni. 3% + +... 759.79 | Vento e pia Fal Gale Ere 0 (0) i n 3 OiTosto is v sUft 9a DTRI OLO sla 30 DAO0% mt Diîferenza Ri O 99] A |___—_ Asia Termometro cenligrado. . + » + + + «0 0,0 ae + 44,31 Massima temperatura nel giorno Da. . 0 Dai massimi e minimi diufni. (0. 8.000 .60»10,89 Ot s da DN RULLEPTINO METEOROLOGICO NOTE al mese di marzo 1875. Tempo cattivo, pioggia, vento forte, mare agitato e SUP elettriche nella sera. Rapida depressione barometrica, i Nel mattino pioggia e vento forte, corrente di 0, Nella sera pioggia ad in-. tervalli, mare grosso. Il barometro rialza, | Tempo variabile, pioggia, venti del 3° quadrante, mare agitato. do Tempo piovoso nel mattino, variabile nella sera, mare lievemente agitato, venti del 4° quadrante, | Cielo coperto, pioggia a sera, mare agitato. A mezzanotte vento a colpi forti, Cielo coperto nel mattino, indi bello, mare lievemente agitato, venti regolari, Pressione sempre crescente. Cielo coperto, mare calmo, venti deboli, Leggiera pioggia nel mattino, indi cielo bello, venti regolari, mare calmo, 9 e 10, Tempo bello, mare calmo, venti regolari. Abbassamento barometrico, ll. Tempo bello, aria caliginosa, venti deboli, mare calmo. 12. Tempo hello, mare calmo, venti regolari, 13, 14 15. 16, 17. 18 19, 20 21. 22 23 24 29 26 27, 28. 29, 30 31» Bello nel mattino, indi nebbie, umidità forte la sera, mare calmo, venti deboli, Nel mattino aria calda e cielo variabile, in tutta la sera pioggia COPIA) sima, mare lievemente agitato, Barometro oscillante. Tempo piovoso, mare poco agitato, venti deboli. Il barometro alza a sera. Tempo variabile pivoso, mare agitato, venti regolari. Giornata umida e piovosa, mare agitato, venti regolari. Il MEBEERTIE, abbassa, Tempo piovoso, venti regolari, mare calmo. Tempo piovoso, venti debolissimi, mare lievemente agitato, Cielo coperto, pioggia abbondante dopo mezzogiorno, mare calmo, venti rego- : lari. Continua l’abbassamento barometrico, i Cielo coperto; corrente del 3° quadrante, mare calmo. Ta ll Cielo ‘vario, pioggia «a mezzanotte, mare: poco agitato. Il barometro alza a a ser ie || Tempo piovoso, venti del 4° quadrante, mare agitato, petti Corrente del 4° quadrante, cielo vario, mare lievemente agitato; venti SIERRA ni ii Corrente del. 4° quadrante, mare agitato. A 6% 15" pioggia mista 4 Brani: call Pressione sempre crescente. 8 nai Nella notte nevicata ai monti, Tempo bello, mare calmo, venti regolari, Il bar: ill; rometro abbassa, . Tempo bello, mare calmo, venti regolari. Tempo piovoso, mare calmo, venti del 3° quadrante. Tempo variabile piovigginoso, mare lievemente agitato, venti AR: Cielo piovoso, ‘venti del 3° quadrante, mare agitato. Pressione: crescente. Tempo piovoso, venti regolari, mare lievemente agitato. DEL Ro OSSERVATORIO DI PALERMO, Osservazioni Meteorologiche del Marzo 1875, 15 SI SAR Massimi EN. 3 o Massimi e minimi ; APERIRE ERE Barometro ridotto a 0 bacomalrici Termometro centigrado Oli lim, 12h 3ì GN gh, ‘12h | 5 hm 12h (35 | 6h) 9h 12h A |) 744.05) 741.26! 736.64) 733.76] 733.42] 734.831) 748.08) 731.83 9.8 [10.4 [46-7 (13.8 110.2 [10.8 || 45.3 8.9 2 |] 37.701 39.77) 40.95] 42.761 44.36) 44.57/|00/44.57/0°34.63] ‘11.0 13.4 [12.9 [14.6 | 9.6.1 9.9] 14.0] 8.9 3 |l 4674] 47.09; -46.99| 47,71) 48.19) 48,21]| 48.441 44.57 IR 44.9 [12.8 |14.3 [10.5 [10.4 | 15.3 | 8.5 4 ||'‘50.09' 50,94! 50.701 5171! 52.58) 52/90 52.90) 48.24]| 9.0 |12.5 [13.5 [11.0 [11.0 !10.9 !l 13.8] 8.4 S || 53.83] 53.97/ 53.18, 53.49 53.44, 34.12] 54.12, 52.90,42.0 (12.8 113.8 |11.6.;I4.4 (10,5 ( 15.1] 98 6 || 59.04| 59.97) 60.22! 61.35) 61.62: 61.78) 61.78 34.12 i|11.1- (42.0 |12.0 (10.7 Î 9.2. 8.9 || 12.4 | 8.9 T 62.91] 62.74! 62.09 62.45) 62.01) 62.084 . 62.91 61.78|(11.4 |13.1 {13.2 |12.3 (1.9 111,3 13.8 | 8.2, 8 || 63,271 64.32 6420) 65.12! 66.12) 66.20) 66.20) 62.08 42.5 [13.5 [13.2 [41.91 9.9 | 8.3 [| 14.0] 8.3 9 ||{:66:32 gode: 63.37) 63.45! 63.09 64.86). 66.32 64.86 (12.3 |14.3 [44.1 [12,6 [10,7 | 9.4 || 144| 64 10 || 64.56, 60.48) 55.90) 57.94| 37.380 56.49 | © 64.86; 56.49 [14.0 (15.3 [45.3 [13.0 [12,3 [148 [16.7 | 8.2 MI || sio) 53.51) 5279] 5292) 52,63) 52.92 36.49) 52.42/16.5 (17.7 [16.4 [15.2 [15.0 [13.5 || 48.0 | 11.0 | 12 || 52.59) 52.42; 31.99, 52.18] 52.40| 52.24) 33.05 31.71 ||16.1 |18.9 |16.4 [15.0 [14.0 (15.2 || 19.8 11.8 |! 13 ||.i52:93| (52.00! o 54.875 734,97| 51,73) 50.66}. 0052.72].. 50.64/47.1 |17,3-(455 [144 [44.1 [43/4 || 48.4 | 11.8 14 || 48.51) 45.09! 247.861 48.16) 50.300 S0.64| 30.66] 47.86/117.7 [18.2 [15.8 [12,0 [11.3 [107 || 20.8 | 10.7 13 ||. 4940] 048.99! 48.68! 4941) (50,23) 51.27:] 34:27) 48.51 %13.2 [42,8 [12.8 [11,6 {11,1 {10,7 || 13.9 e: | 46 || 54.18) 549 53.39) 56.58) S7.71| 38.03 58.08) = 51.27/(11.7 'I14.4 [14.0 (13.2 |12.0 ]11.7 |j 45.3 ta 17 || 57461 56.85) 55.08! 54.70} 34.93) 54.33) 58.03 54.33(13.1:[13.4 |13.5-|12,8 [12,6 [44.6 || 14.4 DI 18 || 33.24] 53.02: 52.26: 52.53) 52.00| 52.70) 34.33 32.01 |(12.9 |15.8 [13.9 (12.9 [12.3 [11.6 || 16.4 104 19 || 5275! 52.55) S2.08| 52.34) 52.54! 51.54 |. (82,961 51.54!113.1/(13.5 [134 |12,9 [42.2 [11.3 || 44.4 0 | 20 |] 418) 4979 46.69) 45.85) 47.53! 47.54) 31.54 45.64](12.9 (42.5 [11.7 (14,7 [11.4 [10.7 || 13.4 i0al 21 || 47.40) 46.98/ 46.06) 45.77! 45.62) 4540)| © 47.54) 4510/|12.9 [44.1 [14.6 [12.5 [11.6 [10,5 || 15.2 | 10.0 22 || 44.34; 44.60] 46.69) 43.28! 4621) 46,30) 46.30) 44.24113.7 [134 |12.5 |12.0 (41.7 [10.7 || 14.5 ni | 23 || 48.35) 48.59! 4857///49.9S) ‘51.71) (52.05]| 52.05} 46.30;[14.3 [12% [12.6 | 8.6 | 8.7 | 8.6] 13.1 Di 24 || 53.591 54.17! 54.12: 54.94) 56.43] 37.06 57.06] = 52.05]|11.0 {42.0 |10.4 | 9.5.|] 8.3 | 7.7]| 42.6 Dali 25 || 59.20] 59.58! 59.35! 60101 64.67! 62.43/|° 62.431 — 57.06[110.2 (12.2 [11.6 | 8.7 | 9.2. | 8.3 {| 12.5 toa 26 63.66) 63.51) 62.67| 61.88! 61/27) 61.231. 64.80) 64.00/(10.1 {102 |102|95|72|66] 108 on 27 || 59.34] 78.74] 57.81) 36.89] 56.52/ 36.37) 64. 33! | 5637|13.2 [13,4 [13/2 |122 [101 | 9.2] 142 ce | 28 || 153.80) 52.90. 32.22 51.66, 50.56) 49.70). 56.37]. 40.70 (43.4 (14.3 [114 [40.8 (10.1 [10.5 || A£.7! 3° 29 ; &S.92| (48.75) 49.02] 48.98f 48.961) 49.70) &7.14/(14.7 [131 (43.8 [10.1 | 96|96| 145! 96 30 || 48.33) 48.78) 48.92: 530.04, 51.36) 51.74 dI.I4i 46.52(12.2- (13.3 [15.4 11,3 {10.4 [10.3 || 15.0 8.4 31 || 54.87] Sf.T4|-<51.65| SI.71| 52.37) 52.60) — 52.60) 51.30(12.5 [14.5 [13.1 [10.4 | 9,3 /8.0| 152 | 7.9 M. || 53.41! 53.12: 52.500 52.76 53.21) 53.416.) S5A7! 50.66 Il12.68/13.88/43.44/41.87/10.97:10.43] 44.931 9.00 || Osservazioni Meteorologiche del Marzo 1875. | Tensione dei vapori i Umidità relativa. Stato del Cielo f b-D I (Stm, 12h, 3h Gh, 9h 12h [rin 12 12h 3h | 6h; 9h (12h! 9hm | 12h 3h Gn gh 12h | 4 5.97) 6.32) 6.93) 8.10) 6,69) 6.761 6 36 | 69,72! 70/lOsc.c.p. {Osc.c.p. {Cop... |Osc.c.p.|Osc.c:p.|Osc.c.p. 2] 8.90 5.66] 5.64 6.01! 6.24] 6.31;| 91 so 51 | 60! 69] 69/0sc.c.p.|Cop. Cop. Cop. Misto - |Misto S| 6.13) 5:93| 6.94| 7.38 6.80}: 6.60] 53 | 47 | 62| 74/71 70/Nur. Bello. |Cop.c.p.{Cop. |{Cop. . |Osc. 4ll 6.15] 6.79! 5.57: 6:97 6.24 6.15) 72| 63 | 48| 72/63) 63/Osc.c.p.|Cop. |Cop. |Nuv. Nuv. |Nuv. dI 6.33! 7.01] 7.48! 7.04 7.13| 8.12] 60] 63 | 64} 69| 76) 86||Cop. ose. Osc.c.p. | Cop. Ose. Osc.c.p. 6 7.45) 6.47] 7.07 6.1 6.76) 6.94|| 75 | 61 67; 70 78 | 84{[Cop. Nuv. Bello Bello Nuv. Bello Ill 7.73] 7.02] 6.93] 7.47 1.14 8.05]| 76] 63| 6170] 75] 80/Osc Osc. Osc. Cop Ose. Osc. S| 8.29] 6.75| 6.93 7.01| 746) 6.46) 77] 53! 61] 68! 78) 79/[Cop Nuv. Bello |Bello [Bello |Lucido 9] 5.29! 6.01] 6.39] 6.70! 6.71) 6.67] 50| 49| 53] 611 70| 77[Bello {Bello [Bello {Bello {Lucido |Lucido 101 6.33| 6.27: 7.35| 6.42] 7.62] 8.09] 53 | 48| 561 54| 721 78[Bello [Bello {Nebb. [Bello |Bello [Lucido I1| 9.04: 9.45] 9.45/10.02) 7.83; 9.39| 65 | 60| 68/78/62; 82|Nebb. |Nebb. |Nebb. |Nebb. {Lucido |Lucido 12) 8.16) 9.62 10.15| 9.95|10.09) 7.39) 60 | 59 | 73 | 78| 85; 59 [Bello {Lucido [Bello |Bello |Lucido |Bello 13//14.59) 9.54| 9.51/10.00 40.33|10:141 80] 65| 73] 83 86] 9|Bcllo |Nebb. op. ose. Osc. Ose. || 14) 8.31]11.86 10-86) 7.65| 8.711.8,77;| 55.|.77 | 81) 73; 87| 9A|[Cop Bello |Cop. Osc.c.p.Osc.c.p.|Osc. || 15) 8.34, 8.41) 9.0) 8.53! 8.20] 8.32) 74 | 73] 82] 84| 83] 87|(Cop. Osc.c. g.{Ose.c.p. [Osc. Cop. |Cop. | 16) 8.90] 8.86! 8.64! 8.46| 9.49 9.06: 86 | 74 | 72| 75 | 88; 88|(Cop. Nuv. Cop. |Osc. Osc.c.p. |Osc. 17|| 8.86) $-48| 8.75] 8.57| 8.20 8.69] 79/74 76 | 75 | 85{[Osc.c.p.|Osc. Ose. Cop. ose. Osc. | 18) 9.59//9-16| 9.32, 9.59 9.01; 9.13)| 86| 69| 79 | 86| 84 | 90;(Cop. ose. Osc.c.p. |Osc.c.p. | Osc ose. 19) 9/49] 9.231 3.68! 895] 910] 8.65 85] 80 |-76| 80 86; 86|[Cop. Osc.c.p. |0sc» Osc.c.p. | Osc. Cop. | 20 1.87| 8.75! 9.06 9.06| 7.02) 7.58 71| 8188} 88| 74! 78/|osc. Osc.c.p. |0sc.c.p. | Cop. Cop. Cop. 2A] 6.82! 6.54| 6.72] 7.09 7.04] 7.09 61 | 54 55| 65/69| 75|Osc. Jose, se. |Osc. |Cop. |Cop. | 22 th 6.85| 6.79| 6.92| 7.10) 6.94 64 | 60| 63| 66|69| 72[kello {Cop. |Ose. |Ose. |Osc. [Osc. | 231 6.58| 3.25) 5.53) 6.56) 6.47, 5.750 66| 49| 50| 78) 77] 69licop. |cop. |Cop. [Cop |Osc. - |Oscxep.| 4| 4.981 5.41] 5.20| 5.48! 5.651 4.56] 54 (51/55 |61//69| 53lCop.. |cop, (Cop. {Bello (Cop. 'Nuv, 25)/ 4.09] 4.96 5.60] 6.49| 5.52) 4.85) | 26/55/73 | 63 | S9[Bello [Misto |Nuv. [Ose.cp. (sc. |Cop. 96 4.18! 4.76! 3.54! 6.45) 4.96 4.67/ 45 |:50| 38! 70 66.) 64|Lucido |kucido |Lucido . |Bello Bello Lucido 27|| 6.13) 7.08] 6.64) 7.87] 7.36) 6.98! 54 | 62 cd 74 | 80 | so|bello |Bello |Bello |Nebb. |Bello |Lucido 28! 7.44. 6.451 6.94) 6,91) 6.78 7.53) 65) 53 74 | 13 | 80/0sc Osc. Osc.c.p. |Osc.c.p- |Osc. — |Osc. 29|| 7.83] 7.32' 3.68! 6.36] 6:24) 6.06| 76 | 65 69 | 69 | 68/0sc. —|Osc.c.p. |Cop. |C0p.c.g-|Osc.c.p.| Misto 30)| 6.24 6.75| 6.25) 6.93) 7.18 6.31| 59) 58 70) 76) 69 ||Cop. Cop, Cop. Cop. Osc.c.p. Osc. 31 6-20| 5.86, 6.67| 703! 6.95) 6.38| 58 | 48 15 79 | 19 Cop. jGov. Cop. fedi « ONO| > NO 0-68) 3 25|| NE oNO ONO ..|.N NNO NNO » ONO| » NO » NNO] 0.64 2! 26) Calmo | NE NE NE Calmo | 0N0 » » » mai dia N) » 2 27|| NE ENE NE ENE Calmo |-0S0 » ) » » ) ) «0) ‘I 28] SO S SSO (WISTO) (ORIO) Calmo » D) ) )0y D; | 10 5-73 2 29) 0 ONO IS (0) oso ONO (0) NO OSO| » Di | _D 1.15 2 30050 | 080 |.0 0 0 ONO .|:050|» » ) d | 2:10) || ‘31! 310 0 0 0 (0) 0 |-» ò) » » ) » 3.20! || ‘3! PL Ret A DEL'R\ OSSERVATORIO DÌ PALERMO, 17 ‘Osservazioni Meteorologiche del’ Marzo 1875. STETEZIERA. === — n = È _—————q0006@>@ru@p “NNdIeO 1 E, dm 0 | — ah 191 3h 7 gua QioT,. Sh. 12ì (Ta iirrhio er 7 P—|| e —-—-—=<|}_ “ sano pltens. fil ta eee Dens. Massa] Vol.i Dans. Massal|Vol. Danst Massa Vol. Denst Massa 0.6) | 60.01] 100 | 0.6] 60.0 0.6 |:54.0 (| 100| 0.6 | 60.0|| 100) 0.7 | 70/0. |100| 0.7‘) 70.0 7/,70.0) -70 1.) 49.0 60 6360 60 6 | 36.0 || 50 '6| 30,0 || 50 6 | 30,0 i 5 | 16.0] 15 3 7.5. 98 6 | 58.8) 60° 6360) 80 5 |[40.0 100} | 5 50,0 d | 60.0] 98 ‘6.| 58.8 [| 93 6 (37.0) 20° \6| 4120) 40 5 | 200 || 30 5'|43.0 | 6 |-58.,8| 100 6.| 60.0 [100 6 | 60.0] 90 T | 63.0 || 400 6 |: 60.0 (100 770.0 9 157.0 || 40 7°| 28.0} 40 50 SO 5/25 50 ‘5.| 15.0 || 10 5 5.0 5 [\50.0|100 | ‘5°| soa |i00 | 15 [500] 90] 15|450|100| 5) 500/100 55050 6 (254.0 || 40 6. 240.15 ò 1.5 10 i) 5.0 4 4 1.6 || » ) n ER REAT 5 3 45.1 15 3 435% 5 3 ®5 | ) ) » )) )) ) 3 | 0.6 D) 3 0.6 | 40 3 |12/0)] 40 3 40 || “5 b) 1.5 D) )) ) 2 | 4.0 | 70 2.| 14,030 3 90° 20 240] *» D) DAI) ) )) 3 | 0.6 ) ) vol 4 3 212% |& 3 #2 Up )) » || 15 4 6.0 2 |, 1.6||-- 70 2| 14.0 Ì 98 4 | 39,2 || 100 4 | 40.0 | 100 5 | 50.0 100 4 (50.0 4 |32.0]| 6 | 24) 80 5 | 4010 | 400) 7) 70.0 | 100 7 70.0 |100 770.0 3. | 45.0 || 100 5} 50.0 (100 770,0) 100 6 | 60.0! 70 6 | 42.0 || 70° 6 | £2.0 | 6 |.58.8 || 40 6.| 24.0] 98 6 | 58.84 100 6 | 60.0 100 6 | 60.0 (100 61 60.0 | 6 | 60.0 || 400 6| 60.0 100 6 | 60,0} 90 6 | 54.0 | 100 3 | 30.0 |100 3 | 50.0 6 |.58.8 1 ‘100 6.| 60.0 100 6 |} 60,0] 100 6 60.0 | 100 6 | 60.0 | 1100 9 | 30.0 6 | 57.0 || 100 5| 50.0 100 6 | 60,0 || 100 6 | 60.0 || 100 6 | 60.0) 65 4 126.0 l. 6|G0.0]40| 6| 600/00} 7700) 90 7630) 70 6 | 209 | 50475 I 5 | 30.6 || 100 5 | 50.000 6 | 60.0 || 100 6 | 60.0) 95 do | 47.9 | 95 d'|'47.5 3 | 7.5 60 5| 30.0 400 6 | 60.0) 100 6 | 60.0 100 6 | 60.0 /100 6 | 60.0 6 | 34.0 || 80 6 | 48.0} 95 6 | 57.0 70 6 | 42.0 || 100 6 | 60.0 |100 770.0 5 | 35.0 || 95 7 66.5 98 1 68.6) 15 6|90 90 6 | 54.0 |) 35 621.0 5 2.3 |a 90 6 | 30.0; 30 $ | 15.0] 400 7| 70.0.) 100 7| 70.0) 70 1490 D) ) » ) na) )) )) 2 3 0.6) 10 4 4.0 » ) ») ga & N20 l=2 5 M.07) 10 3| 3.0 40 3 | 12.0] 45 3| #8 ) » £ | 40.0 || 100 5| 50.0 100 6 | 60.0| 100 6 | 60.0) 400 6 | 60.0 100 6.) 60.0 6 | 60.0 || 100 7! 70.0 80 6 | 48.0) 90 6 | 54.0 95 6 | 57.0), 50 6 | 30,0 6 | 34.0 || 98 7| 68.695 6.1 57.0] 95 | 66.5 || 100 6 | 60.0.1100 6| 60.0 6-| 54.0 95 6-|57.0 î 98 6-| ‘58.8 |{_95 "6-| 157.0] 20 S| 10.0 ||_‘5 6) 2:9, | 37.7 165.7 36.8 172.5 424 |166.4 39.5 || 67.3 39.2 |61.6 1 35.21] UP Medie barometriche Medie temperature "glo 9h, 12h ; 3h | 6h j_,9h AA Comp. p.dec- 9h I2h_7 3h 6h 9h 12 Comp.p_dec. | dp. 14648) 746.61 |743.67;745.89/746.40/746.33| 746.23/7,, 3,111 p-| 10.98] 12,801 13.5%|-11.86/ 40,54] 10,50| 11.69 },1:gg ll ij | 62:62} 62.74) 62. 16| 62.40| 62,45| 62,28] 162.44) 2 | 19.26] 13.64] 13.56| 12.10] 10.80| 9.88 12:06 | t © |1.3 | 51:33] 51.02] 50.62] 51.05] 51.46| 51,49] 51.17) , g7|| 3 .|/16.12) 16,98! 15.38 13.38| 13.10) 12.6% 15.62, 13.64 il || & ||\5336) 53.43) 52.30] 52.36] 53.10| 52,83) 52.906 4 | 12.74] 13.86] 13.30 42,70] 12.0%| 11.38) 12.666. 1” Il 5 | 50.57] 50.78] 50.56) 54.19] 52.33] 52.59] 51. si; s2.55 || 9 | 41.82] 12.82 12.34 10,26| 9.90| 9.16 11.031 11.10 ‘|| 6 | 5630] 54.40] 53.64] 53.53| 53.54] 53.43] 53.75 6 12.17) 13.17] 12.52/ 10.72], 9.45] 9.031 11.460" E Medie tensioni Media umidità relativa» | i i} c ! | i} i E aÈ SA = qui c_ gagiomie ti z 9h 12h «© 0 &Gh ‘9h 12h T Goîmpi p.déc. 9h 12b | 031 6h 9h 12h (Comp.j. eci i i p.| 6,70) 634)" 651| "7.40 6.73] 6.79) 6.707 6/83 |1D-| 68. |58.8 | 36.2 | 68.8 |170.2 | 71.6 | 63.64 Goa | .{{2 7.02} 6.50|° 6.93) "6.86| 7.20] 72%) 6.96! °" | 2 66.2 |(53.8 | 59.60) 64.6 | 74.6 | 79.0 | 66.6 ) 113 9.08! 9,66) 9.80) ©9.23) (9.03| 8.84) 9.289 4%|3 66.80| 66.8 | 75.4 | 79.2] 80.6 | 82.0 | 75.1) 776 % 8.9%| 8/90|% 8/89) © 8.93] 8.50) 8.63) 8.80f “ld 8140/117516 || 79/2] 81 45[180.8 | 83.4 | 80/5 ; i Ì 5 5.98) 5.80| 5.97) 6.45) (6.36| 5.84 6.06, gi9g|3 57,20|52.0 | 55.61 68.6 [169.4 | 66.6 | 61.6 | 63,2 | 1) 63%] 6.37)! 3.94] 6.88] (6.37| 6.33 6.40} 9236 59.7 1C56.0 | 543] 71.5 173.8 | 7313 | 64809 P® | ALE = > i | Barometro Termometro Media evaporazione Gasparin hi po [e Sa cen —+ 1 i is i ì CITI STIA i ULT 19 ASSI pignoni | Dio I più | dio [Coming | 1 p. ci . 4 94) Pe} 412 (Uadi | UU. k 7 | è diA1 702 59; 1-83 1750, 85 2 1% 26) 16:58 | ‘s'oo, Se 3 "| 1010 | E LAT 240 ini {ls 2.830)» 50.23 5 18.18, 11.02 3 0/32 |,4702 | 078 || 2.425) i sk.981 33.91 50. 36) 50.60 || { tb78| 1648 |° 10/66, 10:86 ||} 0.90 0-00 | Dod | 0.00'| 100 | 3 9Ì 8.951 ò ISSRIARO 8.22 metiiDo | g022 PARIS | 1.31 o alNf i ||56 36.07)] 3458 | _sa1g) 5052.|l G {1070 19.53 | -(7558( 1.750 6 ___|50)53 | 053] 053 [15910 li TTT TZ rr eee I e | n = nitore e sa = <= == ILE BUGLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Marzo 1875. ; ’ Quantità | ; Medie dell’Ozono della. pioggia Media forza del vento 7h 9h 12h | 3hsj 6h 9h, 12h/Comp. p. d. 9hm ,12h 3h, 6h, 9h |12h |Com.p.d, 1 p.| 8.9 9.0 7.0 | 6.7 6.2| 6.5/ 6.8 6.8 i 6.2 l 20071 28.97 1p.| 24 | 3.4] 3.4| 2.4 1.6, 2.8; 2.7 2.0 2 1.1 4.3 6-10) 15.3.]- 9:80 0.2 0427 9.3 *< |[2f 0.07 tal I2 0.8 | 2.2] 1.8] 1.0| 0.8, 1.2| 13 3 6.8) 3,8 56 5977 6.8A/C3.9 | (5 15.8 {c2 3 Loti 10,98|3 | 9-8.| 1.0] 2.2] 14 0.4| INZAEZ 11 t& |82 d.1 6.6 | 69/ 6.2) 6.271 6.6 4_|14| 22.07 IZ 0.6 | 1.2] 1.4] 104/04! 1.0! 1.0 5 {T4| 62] 7.568) 77/75/84] 7.3) gg|b| 947) opggl | 14] 2.6) 3.2) 4.6 ta 2 24) 49 6_'74 5.7 6.2 | 6.1] 6.81 4.8) 42 9.9 I ‘0 6] 12.78 10 1.7 | 2.5] 2.3] 1.8] 0.7] 1.2] 1.76 °° | Numero delle volte che si osservarono i venti | {_N NNE_|-NE-|_ENE_|_E ESE | SE |SSE| S_| SSO | SO | 0SO | 0 NO NO | NNO] Calm, Pred ip. 0 (1) 1 4 2 0 0) 0 1 0 1 8_| 14 2 0 o| 0 0 PIREO) 2 13 1 0 d 0 0 0 (1) 0 10 0 4 0 0 3 NE 3 2 1 5 2 0 0 0) 0) 0 0 2 5 2 0 0 4| 10 | NE-0S0 4 0 4 5 2 4 0 1| 0) 0 0 0 8 4 1 0 0 8 (OSXO) ò 4 0 1 0 0 0 (1) 0 0 (1) 0 9 7 7 3 2 LI 0-0N0 6 0 0 5 2 0 (U) 0 0 1 1 1 LI 14 4 (1) 0 4 (O) | Per decadi i Td. 0 Zaglkna 2 Zita 3 OSO 2 2 2| 40 4 1 0 COR SL) 0 2 13 5 1 0 1 18 (OXSTO) 3 4 0 6 2 0 0 0 0 1 1 1 42 18 11 3, 2 3 (0) Tot.) 6 4 30 8 5) 0 1 0 2 1 4 43 37) 15 3 3 26 (OSIO) Serenità media | Massa delle nubi 12 (Comp. Dec 9h | 12h | 3h |) 6h 9h , 12h| Comp. dee, 24.0 | 22.2 } 43,9 1p. |s2.8 na 33.2 141.4 [44.0 \er.0 47.6 } 32,6 78.0.| 65.6 | 2 132.9 120,8 [15.8 [11.4 |13.6 (11.0 | 17.6 $/°=- 3 43.0 | 45.4 25.4 3° |16.6 (16.1 [31.9 [35.0 |32.4 [31.6 | 27.3 } 4.3 4 8.0 54-47 4 |58.9 (50,8 (61.8 (59.4 [54.4 |46.7 (ar 5 20.0 | 21.4} 39,, | 3 |29.8 [449 (824 (182 58.3 149,5, ua 6 35.8 | 342 Ro] ERA 6 |35.0 |41.1|37.8 |41.7 |32.6 -|25.4 3306 Numero dei giorni — sereni, Misti | Gopertì Con pios; Con ncb. | Vento forte] Lampi | Tuoni yGrandine| Neve | Caligine 1 p.| 7954 0 5 5 0 2 4 1 0 o | 0 2 ki (1) | 1 1 I | 0 0 0 (1) 0 (1 3 DADI 0 | 3 | 2 2 0 0 0 0 0 LI 4 0. 0 | 5 5 (1) (1) (1) 0 0 0 0 5 pa er 4 & 0 1 0 0 1 0° 0 6 2 0 4 4 () 0 0 0 0 (1) ,0 Totale 8 | 1 22 AI 3 3 1 4 1 0 LI | Medie mensili | Barometro dalle 6 ore di osservazione . .... 752.98 | Forza del vento relaliva ....... RR (2. Dai massimi. ec minimi diurni... LL. 752.91 Vento predominante .. .. c 10 GILOSO | ' ” _——=——-. | Differenza -. 0.07 f 16 TErmometortcenti grado. atene et 12.21 | Massima temperatura nel giorno 14... .. +. . +20.8 | | Dai massimi e minimi diurni. 11:97. |; Minima nel giorno;2T 05 eni GG da et e 9,3 | : Escursione (ermometrica Masa Ir gala 15.9 | Differenza... ..... 0.24 | Massima altezza barometrica mel giorno 9... .766.32 I ——— | Minima. nel giorno 2... +... ++... + + 731.63 | Tensione] dei vaporizi. alingorie ssivtà4note 7.31 | Escursione barometriea. i. de let ia 0 134.69 Umidità Telaliva eten SE EE 69.0 | Totale Evaporazione NOR Roster ea RS 42.03 | Lvaporazione-ALmometro - ‘Gasparini; RIESI LEO 1.35 | Totale della pioggia. i Oglriosisoa + 122.20 SATCNitAti ae Li RE SUOI Massa delle nubi... .. DISIR CS REOnE.d ; 38.4 x i PIMOZONO EI Meine e allego 6,3 | {l Direttore del R. Osservatorio G., CACCIATORE BULLETTINO METEOROLOGICO DEL REAL OSSERVATORIO DI PALERMO nu, prile 1875. N. 4&4— Vol. XI. RIVISTA METEOROLOGICA Anche in aprile si è prolungata la cattiva stagione, e molte delle burrasche, che attraversarono l’ Europa, toccarono la nostra stazione dandoci piogge abbondanti . quasi egualmente distribuite in ciascuna decade. Il barometro fu in conseguenza sempre oscillante, ma le sue variazioni si mantennero entro limiti piuttosto ri- stretti, L'elemento che subì le più forti variazioni fu la temperatura, la quale ol- tre ad una notevole escursione mensile di 22°,1 presentò anche una forte escur- sione diurna, che raggiunse qualche volta i 15°, e questo fatto è dovuto ad un quasi continuo alternarsi di correnti opposte e spesso in uno stesso giorno. Tanto | © la media pressione mensile che la media temperatura però sì scostarono pochis- | * Simo dagli elementi normali. — La pioggia fu, come si disse piuttosto abbondante, cioè di 57,97 in 14 giorni, _ mentre il valore. medio ci dà 42%® 7 in 7 giorni, e questa eccedenza è tanto più ‘notevole tenendo conto che nei due mesi precedenti complessivamente si ebbero 100% dippiù della quantità media normale, : Il mese cominciò con pioggia nel mattino mentre saliva il ‘barometro, ma nella «sera si metteva il tempo bello sino al mattino del 3 in cui si ebbe un massimo — barometrico, Dal 3 al 7 avviene l’onda discensiva con piccole piogge il 3 e il 4, seguite da una corrente di scirocco e da nuova pioggia il 6 il 7, Il cielo sì man- tenne coperto anche nei giorni seguenti dominando lo scirocco sino al mattino del 12. Nella sera di questo stesso giorno si stabilisce la corrente polare, che il la, 13 ci dà della neve e sino al 17 pioggia. Il 18 e il 19 farono giornate variabili, “e solo il 20 può’ dirsi il primo giorno di primavera. Il barometro raggiunse il mas- Simo mensile, abbassando indi assai rapidamente per una terza corrente sciroc- ‘cale sino al 24 in cui ‘si ebbe il massimo termometrico mensile di 29° e il mi- ‘ nimo barometrico di 74622,02, Dal 25 al 30 si ebbe un graduale aumento nella pres- sione, ma fino al 27 pioggia, e solo gli ultimi tre giorni furono sereni. 20 l. go 10, 11, —_ fà vo DO fo ip 15. 17. 18, 19, 20, 21. 22, 23 24 25, 26, 27 28 29 30, BULLETTINO METEOROLOGICO NOTE al mese di aprile 1875. Tempo piovoso nel mattino, bello nella sera, mare agitato, venti regolari. Il barometro alza. Tempo bello, venti regolari, mare vement agitato, Cielo coperto, piovoso a sera, mare poco mosso, venti regol. Il barom, abbassa. Pioggia nel mattino, venti sciroccali, mare lievemente agitato, Dopo le 8 p..m. cielo sereno. Giornata coperta, aria calda, venti deboli, mare RARI acliato: A mez. zanotte pioggia, Pioggia nel mattino, venti del 4° quadrante, mare. poco mosso, sera bella, Tempo piovoso vario, venti del 4° quadrante, mare agitato, Press, CORRentna: Cielo vario, venti regolari, mare lievemente agitato. Cielo vario, aria calda, venuti regolari. A 5° s. gocce. Scirocco, cielo coperto, mare poco mosso, venti regolari. Barometro oscillante. Corrente calda e cielo coperto, mare lievemente agitato. In tutta la sera vento impetuoso del 1° quadrante. dt, Continua nel mattino lo seirocco, Dopo il mezzodi i venti piegano al 3° ‘quade,,. girando pel nord, e da 1% a 4" p. m. pioggia. Venti gagliardi, mare agitato, Barometro sempre oscillante. Tempo variabile,a mezzodi gran rovescio di piòg- gia mista a piccoli fiocchi di neve e ventoforte;. mare mosso. Sera bella, Cielo coperto, pioggia nella sera, mare agitato, venti gagliardi. Nella notte neve ai monti. Giornata piovosa, corr. del 4° quadri, mare agitato, Corrente intensa di NO, pioggia, mare agitato, venti gagliardi, La RARAIDDE cresce nella sera. | Pioggia nel mattino, corrente del 4° ORE DARA mare agitato, sera: ‘ bella. Cielo bello durante ilgiorno, coperto a sera, venti regolari, mare poco agitato. ., Bello nel mattino,;a mezzodi nubi: temporalesche, mare calmo, iDrensione glsiali Giornata bellissima, mare calmo, venti. regolari. Tempo bello, mare calmo, venti regolari, | Cielo vario, venti sciroccali, mare .calmo.. Il barometro PAPA Cielo coperto, aria sciroccale durante il giorno, mare lievemente: agitato, Cielo coperto, temperatura elevata, a 2% 30" pioggia, mare Selo. Tempo piovoso, yenti del 4° quadrante, mare agitato. Pioggia nel mattino, corr. del ‘4° quadr., ‘mare agitato. Pressione ‘crescente, ‘>. Corrente del 4° quadrante, pioggia nel mattino, mare agitato. Tempo bello, venti regolari, mare poco agitato, barometro' fisso, Cielo vario, venti regolari, mare calmo, sera bella, pressione crescente. Tempo bello, mare calmo, venti regolari, ‘ DEL Rs OSSERVATORIO, DI PALERMO, 21 Osservazioni Meteorologiche dell’Aprile 1875. » o Massimi .e minimi Massimi Barometro ridotto a 0 DIS Latrici ' Termometro centigrado TE | gti Toaioermtrz netti Di re ieri ri - —% striciti 9hm. 12 dh { 6h | /9h ETTO e Oh VETMAIE ef RATA 19ù F*_ | 1 || 154.20) 755.02) 753.39! 755.72) 756.79) 757.59 757.59) 752.60 [11.0 [12.9 [13.0 (11.9 \.9.8 | 8.3 || 439] 721 3 57.911 57.89 57.621 57.76: 58.54| 58.79 58.791 = 57.49/13.2 (13.4 [136 112.5 [10.5 93 || 13.8 | 7.6| 58.90] 58.ti| 57.67] 57.59; 37:25 56.61], 59.00|1 50.61 |13.T (444 [141.|134113.1 [432.450 | 8.6 | 4 || 54.70 56 4.59, 53.53! 52.39 52.90) © 52.54 56.61] 51.95||16:3 (17.7 [18,8 |16.1116.4 ‘45.5! 496 | 11.8 || 5 || 50.79|-30.78 (49.12, 49.03), 048.74,1048.83 52.54)7 048:36 117.7 (18.1,118,2:/16.7:13.0 {14-4.|{ 120.2 | 12.6 6| 48.06) 18.6 4S 93° 48.57] 49.12) 49.160 49.26) #7.30[[15.3 (17.0 (17.0 (14.6 13.2 (11.6 || 17.7 | 11.6 1 3796] 4753) dl. gui 41:83 |) 149280 D04L]{} 50,41) 1)546:69||12.5/|16.4 [15.3 }|12,5 (15.2 |13-4||17,8 | 41.2 8 || 51.78; 52.17; SITI) 52.34) 53.16) 53.45 53.45] 50.14|(16.2 (17.9 [18.9 [15.6 ‘14.3 [13.8 || 192 | 114) 9 | 33.70) 53.08. 52. 5I1 52.74 53.14) 34.57]| O 54.77) 52.32/19.4 [20.0 [20.1 |204:|19,7,|16.4 || 21.8 | 13.5 | 10 || 53.601 53.87) 52.89) 54.48! 55.47: 55.19]. 53.70, 52.56/24.3 (21.5 [23.4 [19.4 [16.5 [15.3 || 24.3 | 15.3 È 33:87|‘750.94) 0 30.16] 47.92)/1/5024| 49.231 53:98] ()187:92|45.60|23:4 (49.1/20;0 |24.0.1|19,5/||/23.6 | 14.6 21 49.16] #9.16, 4959, 50.08| 50.60) 50.32 51.06) 48.52 22.2 [18,7 |15.0 [14.6 [13.7 [13.4 || 23.1 12.6 13 || 50.07) 30.47 69.93! 50.27) 50.84| 50.89] 51.21) 49.37 14.4 |13.1 |1X:0:{13,7!42.8 042.8 i| 17.0 | 12.0 | 16 || 51.07) ,50,73. 30.30 50.63] 51,17] 51.30 51.451 50.35|16.1 (18,2 (14.9 (14.0 |12.9 [13.1 || 19.4 | 121 | A || 52.231 52/331 192.06)//32.58/0/53/580 5407. /08107|10 31.30/M.% M2i0 (24/01/1919 (10/2 {93 13,10| 87 16 2.96), 33.93) 33.64L, 54.02|. 54.831 S5.46| 55.46). 53.20] 9.2 '14.6 [12.5 | 9,9 | 93 | 9.0] 429| 74 17 || 56.62) 56.85] 56.59 5667) (56.85) 37.310 87.31) -d5.16/12.2 (13.4 14310 [12.1 |(9,5 [0840 43.7] 78 18 || 36.96] 5701 56.49 36.72) 57 Di 57.26. 57,57 56,31 [12.9 13.1 [13.4 (12.9 [10.2 | 9.53 || 43.7 | 6.9 19 | 58.02; 58.55) 58.24! 58.37 58/78! 59.08 !] | #9.08 57.26!114.0 [16.6 [14.4 (13/7 {10.801 9.7) 450 | 9.0 20° 60.36] 6057 60.61) 60.43) 61,42;,60,91)}- ,61.12) >. 59,08/114.1 [14.4 (14.6 [13.7 |10,8.| 9.5 || 15.0| 8.2 21) 61.13 60.S1| 59.81, 59.531 59.49) 59.30 61.161 59.30;/14.6|153 [15.4 0|1£4 (12.9 112.2 (15.7 | 83 22 | 56.79,,53,92), 59.16,c54.77/ 4,55), 54.56 59.30/, 54,55)117.9 |19.4, (18.6 [17,7 POE {17,3 :|1 20.3 | 10.6 23 || 34.16) 53.80 5357) 33.65) 536%} 53.21 54.96] ‘53.21 ;1198 |23.0 [21.3 |18.0 [16.1 {15.3 || 238] 44.8 24 || 48.76 ERI 47.24): 47.06! 49:36]. » 49.52 53,21|- 46,02:/22.8. (27.5 1124,2,/21:3; |18.3 116.8.(/29.0 | 14.8 | 25 48.78] 48.91] 4790) 47.88) 7.005 47.73) © 30.11} 47.73[(15.6 (14,3 [156 15.6 [44.1 [14.4 || 17.0] 43.6 26 48.56] 48.92! 49.12; 49.81) 50.99 51.34| 51.34 46.86:/15.5: (44.7 [15.2 (43.8 1132 13.4 || 15.7 | 12.4 27 || 53.33) 53.84] 53.86 54,31 li Dai 55.64| 31.36|14.4 (155 [15.8 It4.4 113.8 (12.2 || 17.2 | 12.2 28 | 56.29)53,99 I 55.96 56.334]0 cer 56.83]: 0(155,54,|16:2-/18.0 [17.4 |46:1//43.2 .112.7../18.2:! 9.6 29 So. 56.27) 56.27 56,35] 97. 51.08] 97.36; 37.36) 55.60//15.5 |16.4 [15.6 |14.6 [12.4 |11.0]|| 16.9! 92] 30 || 37.871 58:04) (57/64/5787) 58.17; 58.23! 158.55 06:85 (16.5. /46:2 (47/1 |15,5: (13.4, [44.6 | 17.2 9.2 | Mm 33.86| 53,15]. 53.34) 53.48 34. ‘081. si 55.33/ 52.37 (15.68 16.75|16.43 {4.98)13.57/12.70 18.03] 10,82 he ta L- 3 dit è ) Hib: Osservazioni Meteorologiche dell'Aprile 1875 | CORI ci È do U fi ‘+ peg . | | Tensione dei vapori | - Umidità ‘relativa ‘Stato delCGielo | gm) 12h, 3h 60, 9h f2h dim 120 di gh 1 13h 3h | 607 gn 12h 9hm | 428 | gh | ren dh | dh : 7.40! 7.44) 6.77] 6.86; 6.40) 6.33! 75 5 67 so 66 0 | 18 Cop. |Cop. .(Cop. ;//{Bello::o|Lucido |Lucido g|| 9-#6/ 5.95) 6.11| 8.141 6.95| 6.67 48 3 E e) 13 16|Bello |Bello |Nuy. Cop. Bello |Lucido n 1.57| 7.42 (8/07 8.37 7.931 6.64 64/161 |267:|/73,/70 (‘59 (Cop. Nuy. Cop. Misto ;. ({Nuv, Cop. 5|| 9-17] 8-97)-8.68/ 8.82) 6.87! 7.98 66] 59 | 54 | 65| 50) G1|Cop. Cop. .|Osc. Cop. Bello |Bello a 9-49 ‘9.77| 9.05" 8,29/-9.63/10.31]| 631} (64.1158/] 581| 751) 84]lOse. Oseic,p. |Osci Cop. |Ose, Osc.c.p. 3] 9-44] 84; .9.09/ 9.17) 9.09] 8.84 73 | 56 | 651 74 | 80 | 86|Cop. Misto |Nuv. Bello {Lucido |Lucido | 8 8.29/'7.98/ 8.30] 8.60] 8.15) 8.18] 77158 (6% 80072 |/73/Osc.c\p. | Cop. Cop: Cop.c.p. | Cop. Cop. 9 1.28 6.59 6.60;14,37| 7.83/ 6.57] 53 | 43 | &0| 85 | 64.1 55 ([Nuy. Cop. Bello Bello Bello Bello 1.85, 8.92] 8.88/14.20:11.12) 9.13] #2 | 54 |/54|/63 Di 66 Nav. ‘| Cop, Nuvs”c!lCop. Nim. Bello 1 8.46! 7,37, 8.11 6.65 10.06|10.27|| 38 | 38 | 38! 39 |. 72) 80|[Cop. Osc. Cop. Cop. Cop. Osc, 9.92] 4.52. 9.18; 4.85] 4.68: 6.72] 75 | 21 | 56] 28/25] £0]]ose. Cop. Ose. ‘Osc. Ose. Osc. 7:63/10,10(10:27| 7.57| 7,261,6.43| 37 63 | 39 |:62 | 62. 56 [Bello .|Cop. - [Ose.c.p. |Misto [Bello |Nuv. 6.65| 7.43; 6.50) 6.96 7.20 6.94] 39 1 66 | 45 59 66] 62 /{Nav. Cop.c.p. |Cop. Bello Bello Bello 1.37 Sai (h33} dti; 8:33 07,93; 34.| 43 62 12, 75 | 70 {|Nuv, Osc. Osc.c.p. Cop, Cop. 0sc.c.p. 5.69, 6.497 6.53) 4.53) 5.70) 4.75 56} 59 ‘67/50 G1| 56{(Cop. © |Cop.'“(Ose. <|Cop- [Cop.' ‘|Cop. | 6.20! 6.26: 3.06! 5.615.530: 3.75, 74:| 61. | 47 6 | 60 ; 67.||Osc.c.p.|O5c._. |Cop., Nur... (Cop; |Cop.c.p.| S.88) 3.80) 5.52] G.30/ 0-32] 9.08] SS Pat 49 [23 | FI|TE[COp: "Icon: ifisto “bella Bello" "fLucido | 5.64| 5.70 5.61) 5.93 6.35 Gt 31:} 51.| 49. .53.| 71.| 72||Bello . Bello -.|Cop. Cop.. . Cop, |Nebb. | 6.78] 7.18] 6.39 6.07| 6.62) 6.46! 57) 58 53 52| 68 | 69|[Bello Misto ate Nuv. 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Bello |Lucido 5.69 7.91] 6.10] 7.88 8.06) 6.4 sl 58 71 | 62;Lucido [Lucido |Bello Lucido {Lucido |Lucido M.k 7.33 ds) ts] 1-88] 1: iL 1.4 sio 132. sist 60.8 66 60. .5 | | | | Giornate di Scienze Nat. cd Hedns Vol. XI. 22 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche dell’Aprile 1875. | . | {Evaporazione Gasparin| Forza del vento relativa Ozono al 7hm., shs. TApionE Total (RT 12h, 3h, 6h , 9h 12h ||/7hm ; dpi Tan ape Shs »: 1285 | 1| 4 Mar 0° || 8.5 .0. 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Ip. 7.0] 41] 517156! 53/5047] Sk 7aglii] 7.73) ogggilp-| 0.6 | 26) 3.0] 14 12, 0.8 1.6) 4g 2 |714| 49] 64/54] 57/5555] 5.7 4° [2] 12.60) “°-°°2 | 2,6 |.2.8) 2.4) 2.0| 0.8, 2.01 21) ; 3 7.3 | 3.5] 60/68) 77/58/55] 63:9]3 Reati 17,313 | 3-0 | 4.8] 3.0/ 28 3.2] 3.4 3.4) 30 4 6.9 5.2 172/63; 6.3 | 49 | 5.1 6.1 4 4.77 44 2.4 | 3.0] 2.6] 1.8] 1.8) 3.4 35 5 50 (6.7 35 | 6.048) 46 49/50| 807 g[5] 4-73) qgogglb | 14 | 3.0] 2.4] 2.0 12] 1/0) 1.8 21 LIT» 64 | 6.91 6.21) 5.95.51 58 6.2 gio 14.35; 116 24] 3.2] 3.2 1.8) 1:2] 2.4] 2.64 °° Numero delle volte che si osservarono i ventì IN NNE | NE | ENE E ESE | SE |SSEk| S SSo | SO | 0S0 | 0 | 0N0 NO | NNO] Calm, Pred. Ip.} 2 2 S| LI 2 1 1 0 (1) 0 0 È) 4 4 LU) 0 ò NE A) LI 2 2 (1) 0 (1) d 0 0 2 4 7 " 2 4 2 0:0NO 3 2 (1) 1 1 2 0 1 0 1 (1) 0 8 ò LI 2 (1) 0 oso 4 [) t) 10 ti ti 0 0) 0 0 0 LI 8 U) 3 3 2 0 NE 3 0 4 LI (i) i) (() 1 0 d (i) 3 3 2 4 0 0 5 NE b 3 4 6 0 0 0 0 0 0 (i) (1) 5 | 2 ri 2 0 L| ONO TRAE («i VSPoi: Per decadi mati Cad) 2a faq 000 a O Ts. ni 7 O p) 2 1 11 2 3 (L) I 0 i 0 1 16 5 10 ò 2 (1) (O}SXO) 3 3 8 |13 | 0 1 TO E ECCO O ORE RO O O CI 2 0 6 NE Nigtel_3 41-82-36 435 Gt | 30 oa] o | 6) 34.120 29 | 94 3 | #3 NE | Serenità media | Massa delle nubi ——T sn 7 126] 3a | 6h O 9h | 12h [Comp. Dec. oh | 12h | gh 6h | 9h 12h] Comp. Dec, fp. | 25.6 | 37.4 | 26.0 | 38.4 | 68.4 | 60.0 | 434 1. |39.8 [38.4 |40,8 [32.7 [15.4 [24 8 È 34.2 2 38.0 | 21.0 | 47.4 | 39.6 | 61.0 | 58.0 44.2 > (32.8 ‘40.7 (28.7 [37.9 [22.3 ‘22.8 | 30.9 a 3 44.0 4.6 6.0! 36.0 | 35.8] 39.0 | 27.1) 1.3 3 |31.3 (63.0 (60.4 [39.2 |38.4 [39.5 45.4 35.0 4 59.8 | SE6 | 32.2] 66.4 | 59.,2| 62.4 | 535.6) 4 |23.5 |25.9 (38.6 119.6 |24.6 |17.2 24.9 é 5 40.0 | 37.4] 25.4 | 45.0 | 52.8, 47.0] 41,3 ) 19,2 5 |31.1 |28.7 EE .8 |25,6 [22.8 |31.2 29.6 i 27,5 li 56.0 | 55.0 | 45.0 | 45.6 | 62.6 | ARSA e 6 |27.A |27.3 33.2 29.4 |22.1 |13.2 | 25.4 : Numero dei giorni ten Sereni Misti | Coperti |Con piog; Con neb. | Vento forte) Lampi Tuoni +Grandine| Neve aligine 1p. 1 | 2 | 2 3 0 0 0 0 0 | 0 0 2 DIRI 1 2 2 0 0 0 (1) 0 Li) (1) 3 IM, 1 3 4 0 5 0 0 (1) LI 0 4 3 | 0 D 2 0 1 0 0 0 o v 5 ' | 1 | 5) 1 0 1 0 0 n 0 { ti 2 [] 2 2 0 1 0 0 0 0 o Totale| 10 | 6 es DI 0 8 0 0 0 f a I Medie mensili Barometro dalle 6 ore di osservazione . .... 753.78 | Forza del vento relalivàa . 6... 008 2,8 | ; Dai massimi e minimi diurni. . ......... 753.86 | Yento predominante ......... +. NE Differenza . . e + 0.08 Seth Li RARI RA b] n | Termometro cenligrado. . . ..... +00 + + + + 15.01 | Massima temperatura nel giorno 24. . .. ... +29.0 ! Dai massimi e minimi diurni. ....,. ES | MIniDia NOpiorn0 LAB! è el, ee an 6.9 i Escursione termometrica .., ..... «in CCBZII Differenza ...-.. 0.58 | Massimaaltezza barometrica nel giorno 21. 1) 161.46 ———< |[ Minima nel giorno 24... ... +... 746.02 | Tensione dei vapori... .... a ale ARIDI Escursione barometrica . PA A | Umidità LO GE NEO e E O + 59.7 | Totale Evaporazione -Gasparin . .... «. 97.96 Evaporazione-Atmometro - Gaspari. . . ... . 23:27 | TolaleMella pioggia»... ene RSI BErcrdia +56, sedi nia Rit 44,6 Massa delle nubi. ...,. EPTO D7 EIA, 31.2 i > SMOZDNO è s'e RE agita 5.80 ta 11 Direttore del R. Osservatorio G. CACCIATORE BULLETTINO METEOROLOGICO DEL REAL OSSERVATORIO DI PALERMO N.5 — Vol. XI. Maggio 1875. RIVISTA METEOROLOGICA Il regolare andamento degli elementi meteoriti nel mese di maggio non fu tur- bato che nella sesta pentade dello stesso, come bene l’indica la curva della pres- sione, durante l’ultima onda della quale, cominciata col giorno 25, ebbe Inogo il temporale del giorno 27 e la corrente di scirocco del 29 che portò la pressione alla minima altezza mensile, Le medie mensili non si discostano dalle normali ad eccezione di quelle della temperatura e della pioggia; scarsissima questa, anzi quasi deficiente ; superiore l’altra nel medio di 2. gradi. In generale ogni elemento corrispose alla stagione bella del maggio, come potrà di leggieri rilevarsi dalle note seguenti. NOTE al mese di maggio 1875, 1. Tempo bello, mare calmo, venti regolari. 2, Cielo: bello, nebbie, venti regolari, mare calmo. 3. Cielo bello, nebbie generali, umidità forte nella sera, mare calmo, 4, Durante il giorno veli e cirri; a sera umidità forte e nebbiette. Venti re- golari, mare calmo. 5. Tempo bello, mare calmo; venti regolari, A mezzanotte forte umidità. Giornale di Scienze Nat. cd Econ., Vol. XL. 5 26 BULLETTINO METEOROLOGICO 6. Tempo bello, nebbiette nel mattino, mare calmo, venti regolari, 7. Tempo bello, mare calmo, venti regolari, 8. Tempo bello, nebbie, mare calmo, venti regolari. 9, 10, 11. Tempo bello, mare calmo, venti regolari, 12, 13. 14, 15, 13. 19, 20. 21. 22, 24. 25. 26. 27. 284 29, 30. 31. Veli e nebbie durante il giorno, nella sera eirri, mare calmo, venti rego- lari, Tempo bello, mare calmo, venti regolari. Nel mattino cielo bello, indi coperto, mare calmo, venti regolari. 16, 17. Tempo bello, mare calmo, venti regolari, Tempo bello, mare calmo, venti regolari. Dopo il mezzodi cumuli che si sciolgono nella sera. Tempo bello, ma a sera cielo nuvoloso, caligine, nebbie e umidità forte. Tempo bello, umidità forte, mare calmo, venti regolari, Tempo bello; durante il giorno cielo nuvoloso, mare calmo, venti regolari. 23. Tempo bello, venti regolari, mare calmo. Tempo bello, verso sera cielo nuvoloso, mare calmo, venti regolari, Cielo coperto durante il giorno, a sera bello, mare calmo, venti regolari, Tempo bello, mare calmo, venti regolari. Nuvole temporalesche dopo mezzodi. Nel mattino bello; alle 11 a. m. temporale con pioggia e scariche elettri- che. Nella sera il cielo si rischiara nuovamente. Cielo coperto, venti regolari, mare calmo, Corrente di scirocco, temperatura elevata, nebbie, mare lievemente mosso. Tempo vario, cumuli durante il giorno, mare lievemente agitato, sera bella, umidità forte. Tempo bello, mare calmo, venti regolari, DEL Ro OSSERVATORIO DI PALERMO, 27 Osservazioni Meteorologiche del Maggio 1875, Ò e fnritae: Massimi Barometro ridotto a 0° Reegitoi e init | Termometro centigrado ca minimi. "ss ——" _"- --; ci || =-_---— e 8 A Vol., Dens. A Vol.| Dens,jMassa[iVol., Dens,,Massa|| Vol. Dens.Massa]| Vol. Dens.| Massa Vol. Dens. Massa 1 » » » | » ») » | » ») » » ») »} » »)] » » » » al 15] 03 45| 40) 04] 16.090] 05 |50] 10| 04| 40 8| 04| 3.2) » » » 3 2 3| 06 20 4| 8.01 20 4| 80) 70 4| 28.0) 10) 4| 4£0|45| 04| 6.0 xl 60 4 | 24.0] 60 3 | 30.0| 20 5 | 410.0) 45 3| 4,5 4! &| 416] » » » sl 4 3| 1.2 ò 6| 3.0 15 S| 75) 60 212.0 » | N » » » » 6 15 2| 3.0) 30 3] 9.0, 40 9 | 50 » D) » » » » ) » » il 10 2 2.0] 10 2] 2.0] 20 5 | 40.0] fi 3| 1.8 » » » » D) » sj #! 3] 120 10] 3] zolco) 3480 so] 3120) » SE O 0 Aa 9 2 3 0.6 » » vl 2 4 0.8 ) » » ) » » ) » » 40|| » » D) » » » | » » » 4 3 1.2 » » » » » » MA » »| » | 20 6|120| 3 S| 2.54 k| 16) 4 CHE CC tt AO |l12|] 10 2| 2.0) 20 4| 80| 70 3 | 21.0) 30 4 | 12.0] 80 4 | 32.0 || 65 4 | 26.0 43] 45 S| 7.5) 20 3| 6.0| 45 4| 60 40 4 | 16.0] 25 5|12.5|30| 5|450 all 8 9 | 40] 90 5| 450} 95 S|47.5|| 70 5 | 35.0] 95 5 | 47.5) 40 5 | 20.0 15 2 4 0.8 » » » | 4 4 1.6 » D) » » ) » » ») » 16) » » » 5 20 4/0) 008 2| 1.6 2 2 04 » » » Je di » 17 2 3 | 0.6 » » » li 15 DAR 8 4| 32) 95 5|45||10|) 53) 5.0 18) 5 Eizo, 2 5| 1.0| 60 6 | 36.0] 20 S| 10.0) 10 Sf 03/0) No N » 19 » »| » 5 5| 25:95 6| 570] 15 S| 7.51 30 3| 90] » »| » 20 ) » » » » »_]{ ) » )) Ù) » | » )) D) )) » )) 24] 20 3| 6.0 30 5 | 45.01 30 S| 15.0) 12 4| 48! 8 #32» ) » 29) 5 CR MRS 3| 1.5 10 6) 6.0) 6 3| 18 & 316102105 » » 23 » » » ò E 20, E » D) » ) » » » » » » » 24 & IO » » n! 40 5 | 20.0] 30 4 | 12.0 8 4| 3.2] 5 2 14.0 25) 70 3| 240] 70 4 | 28.0: 90 5| 45.0) 70 4 | 28.0) 10 4| 40) » » » 26]| 6 IBS 8 S| 40! 20 6| 120) 6 S| 30 » » » || » » » 27) &% 4 | 1.6|) 60 6 | 36.0 |! 80 7| 56.0) 40 5 | 20.0 4 4| 4.6] » » » 28] 20 3| 6.0) 85 6 | 51.0 98 5] 490) 90 6 | 54.0) 20 510.0) » » » 2911 100 2| 20.0 || 100 3! 30.0 100 3| 30.0) 92 3 | 46.0! 8 4| 3.2) 60 2| 12.0 30)) 50 6 | 30.0] 40 6 | 24.0! 60 6 | 36.0 8 d| 40 4 4| 1.6) » » » 34 5 RES 20 » » DIO) » » » » » » » » » » ) M.||13.6 4.5 123.0 40.5 (35.8 17.5 || 23.6 10.1 || 14.0 6.2 || 7.2 2.8 | Medie barometriche Medie temperature 12h sh | 6h 9h 12h | Comp. p.dec» 9h 12h 3h 6h 9h 12h |Comp.p.dcc. Ip. 351. DI 756.98|756.59/756.71|756.78|756.80 136.84 /756 75 ||1p.| 18.44] 19.10] 18.86| 17.70 46.24| 14.78 18.73 2 | 56.78] 56.79] 56.46] 36.54] 56.76| 36.76] 56.68//°°-"°|| 2° | 21.42) 21.30] 21.36| 20.44| 18.54| 16.54 19.93 | 4 3. | 57.36| 57.57| S7.A7| 57.00] 37.36] 57.24] 57.28) »g og] 3 | 21.32] 21.44] 20.86 20.02| 18.50| 46.16 19.66 129 20 4 | 55.48] 55.40] 53.06) 54.90] 55.11] 34.88] 55.14) °°"|| 4 | 22.22] 21.68) 22.08) 24.12] 19.60] 17,74| 20.73 52° 5 | 56.26] 56.34] 36.03] 56,09] 36.33] 56.42/ 56.24, »3 ogll 5 | 24.20) 24.00) 24.06. 23.32] 21.02| 18.88! 22.58 tag 34 6 | 50.57] 50.24] 49.82] 49.97) So.s4| 50.48] 50.27( °3-26|| 6 | 24.95] 25/48] 26.08| 25,25] 2263] 20.531 24 40 923- Medie tensioni Media umidità relativa 9h 12h 3h 6h 9h 12h ,Comp.p.dec. 9h 12h 3h 6h 9h 12h Comi -p.dec, 1 p.| 8.84] 3.88) 9.19) 9.44) 10.57) 9.74 944 go.11]|1 P-| 35.2 | 53.8 | 56.6 | 62.4 | 76.6 | 77.4 63.0 2 9.70) 40.81] 10.66) 12.15| 11.64| 9.74) 410,78) "°° |2 31.4 | 53.4 | 57.4 | 684 | 73.0 69.6 622 | 3 | 410.44] 11.35] 10.78| 11.09] 14,51| 9.84 Ion] 11.48|3 93.8 | 61.0 | 58.6 | 63.6 | 72.2 | 71.4 | 63.81 659 & | 10.07) 13.00] 12.04) 13.08| 13.38) 11.41) 12.11) “©°|4 30.0 | 67.0 | 60.6 | 704 | 79.2 | 72.6 | 66.6) 0 5 | 12.26) 14.8g| 13.64) 15.40] 13.67] 14.20) 43.50, ,, g7|5 34.6 | 67.2 | 61.6 | 72.4 | 73.6 | 69.2 | 66.4 I 66.4 6 | 1610) 44.77] 43.15] 16.43] 14.35] 12.82] 14.641 "© 6 67.3 | 64.2 | 54.5 | 69.3 | 72.3 | 71.0! 66.4 ; Barometro Termometro Media evaporazione Gasparin Massimi Minimi saggi) Minimi (gone 3h 12h | Comp.p.dec. 1 p. | 757.58 156.41 1 p.| 19 12.36 o ||1 p.| 0.42 | 2.44 | 1.89 | 4.75 n° | ‘579/257.50 | ‘S6/04(156.21 |> 22, :551 20.99 16.8! 13.62 2 092 | 212 | 221| gl ; 5.33 3 38.34 56.419) 3 22. 38) 14.90) ,= 9 43 | 2. 10 .97 | 4 350s 07.16 | 3016 55.28 |/ 22,94) 22.66 1552 19.28 [hg 0.68 | 3.08 | 2.06 | 5-78) 5.38 57.04 55.27 5 25.40 6.76 5 : | i | È | 52. (09) 36.72 | 1865) 31.961] 37.851 26.63 | 18/554 17-66 || $ 0.10 | 563 | 186 | €194 929 30 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Maggio 1875. Quantità della pioggia Media forza del vento Medie dell’Ozono Th 9h 12h | 3hsy 6h 9h ) 12h;jComp. p. d. 9hm ,12h , 3h , 6h, 9h 12h |Com.p.d. 1 p.| 64 | 4.9 6.1| 6.5] 6.5 | 5.0 141 9.3 534 L 0.001 0.00 1p.| 1.0 | 2.0] 2.2] 0.8 0.8] 1.4, 14 2 5.1 | 39 5.6.| 5.7] 5.4 | 4.9] 2.2] 47) |2] 0.00 ea 2.2] 2.4] 1.4| 0.8/ 1.4 1:51) 1.5 3 6.3 | 5.2 71) 64| 5.9|54|/44| 5.8 (5.5 3] 0.00 0.00 b) 1.8 2.6] 2.4] 1.6 1.0| 1.8} 1.9 1 4 6.41| 4.1 6.5 | 6.3| 5.2 | 4.9 | 3.4 9.1 (0° [4 0.00 "||& | 2.0 | 2.4] 2.2] 1.6] 0.8 1.4 177) +8 5 5.6 | 3.1 SI6 SI) (6/61) 5.00 | 157 4.6 49 5] 0.00 2.25] 1.2 | 2.8) 2.4| 1.6 0.8| 2.6) 1.97 0 6 '!6.81 43 6.011 16.301 ‘5:20 50 N29 1022 Î + 116 2251 ‘6 | 2.0 | 3.0] 2.8] 2.5] 0.8/ 1.5] 2.16 2. Numero delle volte che si osservarono i venti N NNE | NE| ENE | E ESE | SE |[SSE{ S | SSO | S9 | 0SO |) 0 | ONO | NO | NN0|Calm.| Pred. ip.| 0 002 b) 2 Ul) 0 0| 0 0 0 9 0 0 0 0 2 NE 2 (i) 0 | 16 2 4 1 0| 0| 0 0 (1) 9 0 () 0 0 1 NE 3 0 0 | 19 0 1 (1) 0| 0) 0 0 0 9 0 0 0 0 1 NE 4 0 0 | 18 0 2 0 0| 0|)0 0 0 9 0 0 0 0 1 NE 5) 0 2 | 16 2 0 0 0| 0] 0 (1) 3 6 0 0 0 0 1 NE 6 1 4 40 2 4 A î 1 1 A 1 410 0 0 0 0 2 NE 0SO Per decadi id. 0 0 | 28 7 3 I 0, 0; 0 0 0 18 0 0 0 0 3 NE 2 0 0 | 37 0 3 0 0) 0) 0 0 0 | 48 0 0 0 0 2 NE 3 1 3 26 4 % 1 I 1 1 4 4 16 0 0 0 0 3 NE Tot.| 1 3 | 91 11 10 2 1 1 1 1 4 | 52 0 0 0 0 8 NE Serenità media | Massa delle nubi | 9h 12h 3h 6h ) 9h 12h |Comp. Dec. 9h 12h | 3h y 6h | 9h , 12h|j Comp. Dec. Ip. | 83.8 | 75.0 | 74.0 | 69.0 | 95.6 | 97.0) 81.9) 87.2 tr.| 6.4 | 14.4 | 9.7 | 1.8 | 1.2 7.4 I 4.9 2 93.8 | 90.0 | 84.6 | 90.0 (100.0 [100.0 | 92.5 | °° 2 1.4! 28/68 |3.0 | 0.000 2.3 ; 3 93.0 | 70.0 | 62.2! 71.2) 59.2 | 73.0 | 71.4 19.2 3 2.9 [14.2 [15.7 |12.9 [18.7 [12.2 | 42.8 } 9.7 4 98.6 | 97.6 | 64.4 | 94.0) 73.0] 98.0 | 87.1) © || 4 0.5 | 0.9 (20.4 7 4.2 [11.9 | 1.0 GORE b) 80.2 | 78.0 | 66.0 | 76.4 | 94.0) 99.0 | 82.3 } 1.9 || 3 5.9 | 9.3 [17.2 | 9.3 | 2.3 | 0.2 14 11,3 6 69.2 | 54.2 | 40.3 | 60.7 | 94.0 | 90.0 | 67.64 ‘°° 6 |10.2 |24.2 [30.5 [24.2 | 2.7 | 2.0| 45.1 fi Numero dei giorni Sereni Misti Coperti |Con piogy Con neb.| Vento forte| Lampi Tuoni (Grandine) Neve | Caligine fi pel) 0 0 0 i] 0 0 0 0 0 0 2 5 0 0 0 p 0 0 0 0 (1) (1) 3 3 1 4 0 1 0 0 (1) 0 0 0 4 5 0 0 0 2 0 0 0 0 0 2 5 4 1 | 0 0 3 0 0 0 0 0 0 6. 4 1 1 2 1 1 4 si 0 0 0 Totale] 26 3 | 2 2 11 1 1 1 0 0 2 Medie mensili Barometro dalle 6 ore di osservazione . . . .. 755.41 | Forza del vento relativa . ....... DESIO. E Dai massimi e minimi diurni. . ......... 755.47 | Vento predominante . . . o OOO SO NE Differenza . .... + 0.06 Termometro cenligrado. . . . ......, 0. 20.76 | Massima temperatura ne) giorno 29. . . . +. . +34.0 Dai massimi e minimi diurni . TORTO .19.46 | Minima nel giorno 1 AMT la Po bero 10.4 Escursione (ermometrica dit St o) GI ANORRgONE 23.6 Differenza ...- +. 1.30 | Massima altezza barometrica nel giorno 14 e 15. 759.30 | ———— 6 Minima nel giorno 29... ...... . 2» 743.58 Tensione dei vapori... ....- ° + + + + 11.89 | Escursione barometrica . ose Goggediche Pete 15.95 UMISA Re Al Va de .- 64.9 | Totale Evaporazione- Gasparin . ........ 176.43 Evaporazione-Atmometro -Gasparin. . . + TORA TIROLcRNAENo re fo eee deo 9 SETCIULO ate do VENI LA Vee. - 804 Massa delle 0 bbI IR e DRNA 8.6 OZO 00 Ra SALO OR 9.2 11 Direttore del R. Osservatorio G., CACCIATORE BULLETTINO METEOROLOGICO DEL REAL OSSERVATORIO DI PALERMO N. 6— Vol. XI. Giugno 1875. RIVISTA METEOROLOGICA Il giugno è trascorso assai variabile, e sebbene le medie mensili non si disco- stino gran fatto dalle normali, pure i varî elementi sono stati molto incostanti per la frequente alternativa di contrarie correnti, Alle due più forti depressioni barometriche del mese che ebbero luogo nei giorni 4 e 27 corrisposero le correnti del quarto quadrante; lo scirocco che spirò il 18 non influi grandemente sul barometro, che trovavasi già depresso da alcuni giorni, La pioggia fu pure scarsa come nel mese precedente, ed a soddisfare il valore normale mancarono quasi dieci millimetri, Ogni altro dettaglio potrà rilevarsi dalle note, NOTE al mese di giugno 1875, 1, Tempo bello, mare calmo, venti regolari. 2. Nel mattino cielo sereno, coperto a sera, mare calmo, venti regolari. 3. Cielo coperto, pioggia nel pomeriggio e baleni continui nella sera, mare calmo, venti regolari. Depressione barometrica. 4, Cielo variabile, leggiera pioggia nella notte; a 3% 15" p. m. gocce, mare calmo, venti regolari, 5. Tempo vario; a 3" 30" p. m. gocce e temporale lontano; mare calmo, venti regolari, 32 BULLETTINO METEOROLOGICO 6. Cielo piovoso; a 6% 15" p. m. forte burrasca con pioggia e frequenti scari- che elettriche, Nella sera baleni continui; venti regolari, Il barometro alza nella sera. 7. Cielo misto, pioggia nel mattino, venti regolari, mare lievemente mosso, sera bella, 8, 9, 10. Tempo bello, mare calmo, venti regolari. ll. 12, 13. 14, 15. 16, 17. 18. 19, 20 21, 22 23» 24 25. 26 27, 28, 29, Tempo bello, nebbie a sera, mare calmo, venti regolari. Tempo bello, mare calmo, venti regolari. A_mezzanotte rugiada abbondan- tissima. Tempo bello, nelle prime ore della sera cielo coperto, mare calmo, venti regolari. Cielo coperto, nebbie e umidità forte, venti regolari, mare calmo. Giornata calda, cielo nuvoloso, mare calmo, venti regolari. Lieve depressione barometrica, Tempo bello, ma a sera cielo nuvoloso, venti regolari, mare calmo, Cirri e cumuli durante il giorno, venti regolari, mare calmo, Corrente di scirocco, cielo coperto, mare lievemente agitato. Cielo coperto, mare agitato venti gagliardi del 1° quadrante. Giornata coperta, mare lievemente agitato, venti regolari. A 11" 30% p. m. leggiera pioggia per pochi minuti. Tempo bello, mare calmo, venti regolari. Cielo variabile, venti regolari, mare lievemente agitato. Nella sera aria sci- roccale. Cielo coperto, venti regolari, mare lievemente mosso. Cielo variabile piovigginoso, venti regolari, mare lievemente agitato. Cielo coperto durante il giorno, bello a sera, venti del 4° quadrante, mare lievemente agitato. Corrente del 4° quadrante, cielo vario, mare lievemente agitato, Cielo bello, corrente del 4° quadrante, mare agitato. Cielo vario, venti regolari, mare lievemente agitato. Cielo coperto, venti del 4° quadrante, mare mosso. 30, Tempo bello, venti regolari, mare lievemente agitato, DEL Ro OSSERVATORIO DI PALERMO, Osservazioni Meteorologiche del Giugno 1875. E ; o | Massimi e minimi | » I Masini Barometro ridotto a 0 È tnt Termometro centigrado e minimi | barometrici | Di : ermometrici CTTNETT) 3h Gb 9h 12h C|Ohm j42b 0) Sb) ho, 9h /128 7 1 || 7534. #7) 754. 681 754. sa 155. 10 754.54] 754.63 || 755. 10) 753.82 (125.4 |23.9 [24.0 [23.6 122.4 120. 9. 27.2. 17.6 20) 54,48 S4.A4/ 53.501 53.241 53. 32 53.27 94.99! 33.03 [24.6 24.6 |25.2 |24.9 (Rae 22.4 || 26.6 | 19.4 3 || 51. 20| 31.60] 50,.62/ 49,30] 49.55) 49.14 33.27 48.94 125.4 (26.6 |23.7 [22.4 [22,2 1242 | 28.0 | 21.2 400 48.89! 49.15) 49.54! 00. 21 50.53; 50.66! 30.68; WI. 40! {23.9 [22.4 [23.9 [21.3 |20.4 ‘48.5 25.8 | 18.4 5 50.78! 50.9%| 51.17, 54. 003 51.76 54.53 51.76, 50.66, ‘23.0 22.7 \231 |21.8 121.6 20.8 || 24.0 | 17.0 6 || 52.80) 53.25] 52.90) 53.15] 53.81| 54.60 54.60! 51.34 [|22:5 22.7 |23.1 |21.3 20.6 19.5 || 23,9 | 19.3 1) 56.14] 56.791 56.67! 37.00, 957.508! 57.98 57.98| 34.60 [122.0 23.3 |23.2 22,5 121.3 119.3 || 24.9 | 19.3 8 | 58.15: 33.08) 57.70) 57.53) 57.83 57.61) 08.70; 57.46/125.9 [23.9 [24.3 (23.3 (215 (9A | 26.8 | 173] 9 || 57.03) 01. 060 56,51) 56.37! 36,62 56.37 | 57.61 96.33 :|24.6 24.2 |23.2'|24.6 22.2 {20.1 || 27.0 | 18.4 10 || 56.33) 56. 66 36.26 56.37] 56.22! 56.27, 56.64! 36.06 ||125.2 |24.5 |24.8 [24.8 (22.8 j20.9 || 25.9 | 18,4 || 11| 56. 1831 37.39, 36.90 36.82, 96.63| 36.87) 57.39 56.27 i|26.1 24.6 [206.3 |24.9 [534 |21.5 || 26.9 | 19.4 12 56.86| 56. 92! 36.79, 56.79! 56.75 36.68 | 31.04] 36.68 125.8 |25.5 |25.4 |24.U (23.3 21.0 || 26.8 | 19.2 13 56.72! 56.72! 50. 12] 36.22) 96.12] 35.97] 56.87 39.97 (124,8 [24.2 [24.5 [23.9 (23.4 [20.9 | 25.4 | 20.2 14 53.94] 55.751 35.33! 54.87] 55.19) 54.80) 56.08 34,80 {125.8 25.9 |26.4 |25.2 |23.9 122.4 || 26.8 | 18.5 15 54.18! 54.03! 53.09) 52.53) 32.99 2.87 || 54.80 34.80 126.4 25.4 |26.4 |26.9 124,8 23.5 27.4 | 20,0 46 52.98| 53 32! 52.79) 53.05) 53.99! 53.881 53.99 92.77 [26.4 !27.2 |26.9 |26.4 {24.9 123.6 || 28.2 | 21.0 17 53.94; 53.98] 53.50) 53.33 52.90) 52.39 ded 32,59 |28.5 [28.3 |28.4 (27.8 887 24.5 || 293 | 21.8 4S | 33.64| 33.15. 52.86] 53. .04| 54.06! 54.43 54.43 52.19 [30.3 32.6 |33.0 |32.0 [26.9 (25.4 || 34.0 | 24.0 19 53.93) 54.33) 54.38) 56.10) 56.65: 56.67] 56.67 93.58 27.5 (27.8 |27.2 [24.6 (24.2 (23.4 || 51.3 | 234]| 20 || 56.40 36. 76 56.59) 56.00] 55.69) 55.73 56.98 55.69 [24.3 [23.4 |23.4 |22.1 27.6 (20.7 || 24.8 | 20.0 21 || 55.37] dò. 21) 53.19) 55.54! 55.28) 55.21! 503.73! 54.85 {26.0 24.5 (24.5 |23.4 {21.5 [19.3 || 26.0 | 18.4 22 55.44 5.62! 335.88) 55. .211 59.61) 56.00) 36.00| 34.96 126.4 26.2 25.2 24.6 (23.4 [26.0 27.8 18.5 23 3818] s 58.191 57.83] 38.45! 58.22) 59.03 | 08.45] 36.00 (24.9 [20.4 |25.7 24.9 24.3 (23.1 || 27.2 23.A 24 58.56! 537.36!) 56.08’ 33.58| 50.14] 55.44 38.70 39.44 j!24.1 24.5 269 25.2 | 23.6 21.5 28.2 24.5 25 || 56-S91 S66T| 5643/5637) 56331 S3.46| SB.16| 53.4(22.1 (245 (24.3 (22.1 |20-1 [18.6 | 26.1 | 484 26 || 53.14) 52.85) 52.79; 51.96] 52.22] 54.67 d9.44 31.40 (23.9 24.2 |24.0 24.5 |21.3 [20.4 || 25.6 | 18.0 27 51.30) 54.24) 50.70) 50.46] 51.24) 50.87) 51.91 30.41 {29.8 24.8 25.5 25.9 122.5 |20.4 !| 27.4 | 17.8 28 || 54.67) SM.SA' SA.SI] 52.17, 532.92! 5271 52.95) = 50.87/24.0 (26.3 [25.1 [23.9 [22.4 120,3 | 26.01 184 Sento siosi Gas) Coast arga( ciSall Gitai "Srdola0a (276 ro dio 22° 200) nes 180 | 30) 34.09) 34,091 53.99] 53.9 54.14| 54.29) 54 .90 [124.5 |27.2 [24.5 [24,9 122.5 [20.4 | 27,2 | 18.8] Ù. | SES. 34.61] 54.31] 54.51| 54.54 ss: S6-31|| 59.50 È 03 25.18|25.7 3422201 21.4 26.92] 19.48 i li i i le E — ERE ITA O, di zaini Meteorologiche del Giugno 1875, Ì | NETOnE È 5 Ì Tensione dei vapori | Umidità relativa | Stato del Cielo 5 30801 Tam ——_|| ____ SAS si sim 12h, 5h Gi 9h 12h [arm 12h, 3h | 6h, 9h 12h! 9hm | 42h 3h | 776h 9h; 12h 1/11.43/45. Hi! 14.93|16. 27 15.94144.00/] 48! 70 | 67] 76, 79! 76|[Bello (Lucido {Nuy. Bello Bello Bello 2/14.98/13.83/15.68/17. si 74|16.58)] 65 | 68| 66! 75 | 81; 82|Lucido |Lucido |Lucido |Cop. Cop. Cop. 3113.26/15.52|16. A8(47. 23:16.45/16.67;| 55 | 60| 74] 86| S2| 89|[Bello Ose. Osc. Osc.c.p. |Osc.c.p.| Cop. 4||14.39|/41.33/11. mi 13.33)14.47/12. ‘991 52 | 57| 53 | 74| 81) 82]|lMisto Bello Cop. Nuv, Lucido |Lucido ò 14.15,13.30/13. 21/14.65!/14.76|13.46! 54 | 65 | 63 | 75 | 77 W|[Bello Misto |Cop. Cop. Cop. ose. 6/12.5 59|13. 40|14. 8315.3314. 98/13. 661 62° 64| 71. 84) 83] 84|losc. Osc. ose. Cop. Nuv. Osc. 115. 13;44.55 45. 01|15. 4313.553113. GI 71) 68| 71. 76| 83 | 82 ||Cop Cop Cop. Misto Bello Bello 313. 36:44.39/15 3,09 15. 39 (14. S3;1î. 5Il 61] 66! 58] 72| 78; 69llgello |Bello Bello Bello Lucido {Lucido 913. 26/15, 26'13.33 16.27:16. 03/13. 28 53) 68| 56! 71] 81/7 [Lucido |Lucido |Bello Bello Lucido |Lucido 10//13.33/15.07/14.89 47.07 45.87/13.211 56 | 66| 64; 73 | 77 | 72Lucido |Lucido |Bello |Bello |Lucido |Lucido 1 ITA 11/14.98;15. .04/18, 09 17.45:16. 186) 58 | 69 | 59 Î 77,81; 88]ello Lucido |Bello Bello Lucido ;Lucido 12/17.54/13.59/15.81 4741/17. SE Li. 32) 74 | 62| 66 74) 8£. 83/Lucido |Lucido |Lucido |Lucido |Lucido |Lucido 13/15.76,16. 12/46. 1516. 31!16.36/15.40 691 72] 71) 76 76) 79/1 ucido |Bello Bello Bello Osc. Bello 14 44.90}17.49) 16,35/18. 1318.511669! 60 | 72) 65 16; $4| 73||xtDbb. Nebb. Cop. Cop. Cop. Osc. 15//18.08 19.43'16.94120. 90/18.41!15.24)| 70| S0| 66; 80) 79 | 71 [Bello Nebb. Cop. Bello | Misto Bello 16||14.74 16.93/16. 00/19. AQ A9ZE AT. 37 63] 61! 76 | $2 80) Lucido |Lucido ‘Bello Misto Bello Cop. 17|117.24/44.53(15. ua 14. lo 07] 13.401 60} 50 | 55 | 55 | 66: 59 Bello Nebb. Nuv. 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(1 p.| 42.46) 16.29) 14.35 15.83] 15.86| 14.73) 46.59, ,, 1 p.| 54.8 | 64.0 | 61.6 | 76.6 | 30.0 | 80.6 | 70.1) 794 il 2°] 13.54) A447| 14.26) 15,90 1545) 1301] ag.4gi 14:92)> 62.8 | 66.4 | 62.0 | 74.6 | 804 | 76.0 | 70.7 { < 3 16.20) 16.32] 16. ‘05. 18.17] 17.75) 45.50) 16.67) gg] | 65.4 | 70.2 65.4 | 76.2 | 80.5 | 78.8 | 72.8.) 663 4 15.30| 14.50) 15.30) 14.78| 15.60) 14.99 16.83) ve 4 06.8 | 53.4 | 5I.4 | 59.2] 167.8 | 70.2 | 59.84 See b) 13.95) 15.16] 13.60) 16.30] 44.94| 13.22) 44.52 14.00 3 62.2 | 63.2 | 56.4: 72.8 | 70.6 | 69.0 | 65.7 1 669 6 | 11.99) 46.32] 42.53] 14.87] 14623] 12.96] 4348 1490016 | siz/0 | 60.0 | 53.6 | 668) 71.4 | 7241 624 51/ iosa 3 Î Î | { Barometro Termometro | Medie evaporazione Gasparin | | I Ì =—_a£ Massimi Minimi i O Î ei ULI | i 7 LA ir EA SOI .p.dec. lp. | 753.16 | 7150. 71 È 26.4 7 .72 7 ). .16 .24 | 3 2 | 5741179944 | S5464/92.91(|-2 Po 12530; 29881 18:35 18.68 (5 iI 245) 200 | £96 | 5.39 3 36.50) ,,. 55.400... 3 | 26.66, 19.46 3 0.79 | 3.33 |. 2.2 .36 , 4 | 35. 95y 733.88 53,2g\ 194.19 | 4 | 29.521 28.09 DI. "981 20, 72 4 e hr | Lr Cui pi, 6. 6 3 56.80). 5£.88/200 è ò 26.78! i 49.98) id 0.30 | 2. 2.1 5 di 24 58. e Sea ! 6 26.96) | 20,80) Teag.ao) ST Ig 064 sk | 247] 6.526° BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Giugno 1875. Medie dell’Ozono Quantità Medie forza del vento Saitta 11 Direttore del R. Osservatorio G. CACCIATORE della pioggia K Gh, 9h 12h | 3hsj 6h 9h | 12h,Comp. p. d. mm. di 7 9hm ,12h 30, 6h 9h |12h |Com.p.d. fp. 72 | 20) (6.9) 60.5) (6.3) 91 360) 558 (58 Il 5.08) 526 1p.| 9.6 |11.4/14.6] 2.7 3.0, 0.3. 6.4 10 2 6.9 | 54 5.9 | 6.4] 7.4 | 5.9 | 2.5 | 5.7 6° |[2] 1.18) "(2 | 4.8 [10.6/45.6] 5,3) 3.4, 3.8] 16 È 3 6.5 | 4,9 6.5 | 6.2] 5.9] 5.9 | 2.1 54 t=4|3| 0-00) ooo] | 8-0 | 8.7 13.8] 7.2 6.5 0.9. 2.5) 90 “% 5.7) 40 43 | 4.8 5.6 | 9.00) 29 | 4-70 b 0:00 MO) 13.718.3 13.4) 7.6 0.1/1051 1 SOIL | 5.3 | 78/69) 68|63/62| 687 7|5| 0.34) 9,345 | 5.3 |11.0/16.3|10.3 3.8| 4.0 88 {1,9 6 1681 5.7] 641651! 6.5/61!361| 59 ao 0.00 "16/153 |18.8.25.9/17,3| 6.4; 5:9/4£94 s Numero delle volte che si osservarono i venti | N NNE |NE| ENE | E ESE | SE |SSE| S | SSO | SO | 0S0 | 0 | 0N0 | NO | NNO Calm.| Prer pil 2 1 12 2 2 0 0| 0| 0 0 0 3 2 (1) 1 0 5 NE LN 12 3 0 0 (1) LU) tO. | 1 8 L| (1) 0 LU) 1 NE GN MONNIIS 2 3 1 0) 0) 0) 0 | 1 7 0 Ù) (1) 0 1 NE [MB O i OC UE GUT] GO GSC MOSS RM LEI MRO se DO Dislie go NP N O 13 A 1 0 0 0 0.00 | 1 6 O 1 2 1 2 NI MIETTA BACO DE pg IP OSE oo VOOR DISURI ONO | | i | I ERA CINE SEDIE A | SI I SCIA ES O OTIEOA Per decadi a 2,5 è 2 TN OOO, ARTI I era 6 ce Re Ie AL 00/1. 2 6 | 0] 04 2|3| ae DIANO ne | e O A 0 a ae Ai 18 NE Toti 4 | 14 hi BIONDO ZA TAO EST 1508.1059 | LAI co e 1-10 NE Medie serenità Massa delle nubi | a I i È [lost dare ea TS) } Meo | 9h 12h 3h 6h | 9h 12h Comp. Dec. | 9h | 12h] 38) 6h | 9h 12 h | Comp. Lec, Ip. | 85.0 | 67.0 | 42.0 | 37.4 | 47.8 | 41.6 | 53.53 } 62.5 || IP-| 74 198 36.0 |37.3 [30.0 BE si 21,8 2 61.6 | 65.6 | 60.8) 69.2) 93.0| 79.0) 71.5 °° {2 (21.0 !19.2 (25.2 [19.8 | 4.7 (10.5 | 16.7 * 3 | 930 | 856] 742) 840) 560) 760] 773) n.4 | 3 |.2:3 | 40 (13.1 | 6.5 [20.4 | 99° CRI] 4 454 | &T54| 51.4 | 33.0] 264) 24.0] 37,6) 79% [4 [25.8 [25.7 (25.9 138.6 [41.6 [42.0] 33.3) <* 5 38.2 | 41.6 | 44.0 | 55.8 73.8; 60.0| 522) 6,9 || 3 |36.5 (28.8 (31.2 223 12.3 (15.6) 24.4 7 489 6 | 642] 60.6 | 68.0] 78.8 | 95.0 | 990] 17.6 04° || 6 |20.8 [22.3 |18.8 |16.2 | 2.5 | 0.5] 13.5 (0° Numero dei giorni sereni, — Misti | Coperti |Con piog Con neb.} Vento forte) Lampi | Tuoni \Grandine| Neve Caligine 1p. D I 2 | 2 0 0 A 1 (1) | (1) 0 2 DURI I LI 2 1 0 1 LI 0 | 0 0 3 Ce 0 4 | 0 2 0 0 0 (1) 0 1 4 2 0 3 0 2 1 0 0 0 (Ù (1) 5 DI | 1 2 2 2 0 0 0 0) 0 (1) 6 kb | I | 0 0 0° | 3 0 0 0 0 0 fotale] 47 | 4 9 ù 6 | 7 Ji 4 2 2 0 0 LI Medie mensili Barometro dalle 6 ore di osservazione . . . .. 254.41 | Forza del vento in chilometri. |... ... ++ 9.3 Dai massimi e minimi diurni... ...,..... 154.43 | ‘Vento; predominanfe 0. e e e NE Diborenza i sr 0.04 2 - Termometro centigrado. + « . . . 0... - + + .2%.02:| Massima temperatura nel giorno 18. . . . +. . +340 Dai massimi e minimi diurni . 23200 SN RINO NO E 17.0 2 == Escursione termometrica . 6.6. 47.0 Differenza ...... 0.82 | Massima altezza barometrica nel giorno 8 e 24 . 758.70 : i ì . ——— | Minima nel giorno 4 ...... stag 747.40 Menzione: dei vapori i RN 14.76 | Hascursione barometritaà. +. 000 11.30 | Umidità IGIOLI VA TA A RO 66.9 | ‘rotale Evaporazione - Gasparin . . . .. s 182.00 Evaporazione-Atmometro - Gasparin. . ..... 6.07 | Totale della pioggia . ........- nt 6.60 | SPRIGIONA LIRE I dro e 61.6 I Massi delle nUbit. deli CA STO: SSRNE20:1 OEAlo i. a DER 5800 | BULLETTINO METEOROLOGICO DEL REAL OSSERVATORIO DI PALERMO N.7— Vol. XI. Luglio 1875. RIVISTA METEOROLOGICA Il luglio, come i mesì precedenti, offre poco per la rivista: in generale esso pro- cedette regolarmente, e non furono molti i disturbi atmosferici che interruppero l’a- vanzarsi regolare della stagione estiva. Il barometro non presenta che una sola onda di depressione di qualche importanza, colla quale toccò il minimo mensile di 7472%,15, Questa depressione è in corrispondenza con quella verificatasi nelle altre stazioni continentali, prodotta dalla burrasca che dalle coste dell’Irlanda scese di- rettamente lungo l’Italia; ma da noi non produsse che poca pioggia e cielo coperto. Il temporale del giorno 30, scoppiato con qualche violenza, passò quasi inosser- vato dal barometro, che seguiva allora l'andamento generale della pressione sulla bassa Europa. La temperatura, sebbene non avesse toccato estremi eccezionali, pure quando spirò lo scirocco per vari giorni di seguito (dal 5 al 9) si tenne sulla normale, in modo da farne softrire i varî organismi; ed allo spiacevole effetto, senza dubbio, contri- buiva lo stato igrometrico dell’aria che tocca i suoi più bassi valori durante quelle calde correnti. Il medio mensile termometrico superò il normale di 1°, La quantità della pioggia raccolta fu di 8,4 superiore alla normale, che non ne dà per il luglio che soli mill. 4,9; ma ciò valse in parte a compensare la de- ficienza di questo elemento nei passati mesi, NOTE al mese di luglio 1875, 1, Tempo bello, venti regolari, mare lievemente agitato. 2. Tempo bello, mare calmo, venti regolari, Giornale di Scienze Nat. ed Econ. Vol. XI. ì BULLETTINO METEOROLOGICO 3. Alle 6 p. m. vapori bassi, Tempo bello. 4, Tempo bello, mare calmo, venti regolari, 5. Cielo coperto durante il giorno, scirocco, venti regolari, mare lievemente mosso. 6. Aria calda, caligine, venti deboli, mare calmo, A mezzanotte caligine bassa e generale, aria opprimente. 7. Continua la temperatura elevata di scirocco, cielo caliginoso nel mattino, venti deboli, mare calmo. 8. Cielo caliginoso, aria caldissima e soffocante, mare calmo, venti debolissimi. 9, Nel mattino continua l’aria calda. 10. Tempo bello, mare lievemente agitato, venti regolari, 11, Tempo bello, venti regolari, mare lievemente agitato. 12, Tempo bello, mare calmo, venti regolari. 13, 14. Cielo bello, mare calmo, venti regolari. 15. Nel pomeriggio cielo coperto, mare calmo, venti regolari. 16. Piovoso nel mattino, indi variabile. Nebbie basse, venti deboli, mare calmo. 17. Durante il giorno vento forte di maestro, cielo nuvoloso, mare agitato. 18. Dopo il mezzodi colpi forti di NNE e N. Cielo bello, mare agitato. 19, 20. Tempo bello, mare calmo, venti regolari, 21, Tempo bello, dopo il mezzodi N forte, mare lievemente agitato, Sera bellis- sima. 22. Vielo bello, nebbiette, mare calmo, venti regolari, 23. Tempo bello nel mattino, a sera comincia a spirare lo scirocco, mare calmo, venti gagliardi, 24, Corrente calda, cielo lucido, mare lievemente agitato. 25. Cielo vario, venti regolari, mare calmo, 26. Cielo variabile coperto, mare lievemente agitato, venti deboli. 27. Tempo bello, mare calmo, venti regolari. 28. Tempo bello, mare lievemente mosso dopo il mezzodi, venti regolari. 29, Tempo bello, mare calmo, venti regolari. A mezzanotte baleni da NNE ad E. 30, Alle 7° 30% m. temporale con revescio di pioggia mista a grandine; tuoni, lampi, vento forte. Il temporale si avanzò dal 1° quadrante, ed è note- vole il sensibile abbassamento di temperatura. 31. Tempo bello, mare calmo, venti regolari, DEL Ro OSSERVATORIO DI PALERMO. Osservazioni Meteorologiche del Luglio 1875, 39 È 4 Massimi Barometro ridotto a 0° Massini e mill | Termometro centigrado e minimi L termometricì essa | £ bo rene Ur . - li 9hm, sh 6h, 9h, 120 [om 12h | sb | fih 9h 12h 1 || 754.35) ri 1491 154.06) 753.68) 754.14] 753.92] 753.00! 753.68124.3 |25,2. [24,8 |24.6 '22.4 [20.4 || 25.5 | 18.8 20 53.53) 52.76 52.911 52.91; 53.21) 52.69 53. 921, 32.62 (25.5. [25.4 |26.0 [24.6 [23.3 !22.4 || 26.6 | 18,7 3 33.13] 53.02) 33.24| 53.38! SH.1i| 54.64 34.64 52.44 !125.5 (25.5 [25.4 [24.5 123.3 [24.6 |! 26.6 | 208 4 || 55.85" 56.361 55.88! 55.45) 35,9%) 95.59] 56.460 54.64/|28.5 [26.6 [27.8 [27.2 [25.1 !24.2/l 287 | 204 5 34.86] 56,00| 53.89, 35.60 d6.7Ì, 56.66 | 56.71, DIA "33.6 32.0 131.3 |28,2 28.7 26.1 || 34.2 | 234 6] 57.82 58.16! 57. 121 356.87] 57.20! 57.43 58.04! 56.66||28.5 (30.6 |33.0 |32.3 [27.8 26.4 || 34.0 | 24.£ 1 || 57.06] 56. «9A 36.53! 36.62) db.64| 56.48) 57.70| 36. 42 [[31,8 32.9 |31.6 [32.7 (27.8 126.6 || 33.3 | 24.8 8 || 55.87 33.68! 54 99; 54.28; 53.961 53. 70) d6.48! 53.70 (136.4 |32.2 [34.2 [34.2 !29.3 |29.7 || 35.2 | 25.2 9 || 53.65) 53. 2 53.36] d3.21) 53,77) 53.91, 93.95] 52.70 :|28.4 |33.5 |30.3 [27.9 |26.6 123.6 || 34.2) 23.6 10 54.60) 34. si 34.46 d4.NT| 55.22! 55.461 dò. 46, 53.81 j|26.9 |26.9 [27.2 [25.2 [24.0 (22.1 l 28.7 | 22.f 14 39.63) se 9, 35.53) 95.43; 55.84 55.59 dò. 841 55.431 26.9 |27.6 |27.5 |26.3 [25.2 23.5 i 28.5 | 20.6 12 dò, 98] 3.08! 5492. 534.78) 54.47| 33.90 39.99 dI. 93| 27.9 |27.6 [267 |27.5 [25.2 (25.1 [| 25.0 | 21.2 13 | 5i15 5640 56, 09| 36.05) 56,58, 34.43 ;6.38| 33.901 26.9 (26/3 (26.7 (26.1 124.0 (21.9 || 29.0 | 219 14 || 04. 73! 54.82! 54.73! 54.48 34.69] 54. 18 34.82 sd. 42/23. 8 |27.8 |27.2 [26.0 |239 !21.9 || 28.7 | 20.1 15 || 54. 36! 53.68 52. ‘64 | 52:51] 32.11! 51.42! 36.78| 34.42: 129.4 26.6 |26.4 |25.8 (25.1 !23.7 || 26.9 | 19.5 46 | 49.471 4905! 49.08 48.82| 49.05? 48.66 01.42 48.66 127.5 125.9 |25.5 [25.4 (20.2 ‘22.4 || 28.1 | 22.0 17 | 45.29: 48.52) 48.78) 48.97] 50.51; 50.68 3068 41. 15 26.6 26.7 |26.6 |24.9 {23.3 /21.7 | 289 | 21,0 18 || 51.65j 31.38: 54.45] 52.05) 52.72! 52.83 32.85 50,68 [25.4 |27.0 |26.3 |25.5 |23.3 21.0 || 28.2 | 19.3 19 52.90) 53.21: 32.99; 33.20 33.73: 53.62. 33.79 52.73 127.0 [26.7 |27.3 |26.7 {23.5 [24.8 |} 28.5 19.9 20 | 51.67) 53.76 53.56) 33.26) 33.63! 53.59! 34.08 53.26;|28.4 [28.4 |29.4 |27.5 [2.0 122.4 || 30.7 | 20.3 21 |) 55.06! 32.84 52.99] 52.75) 32.36! 52.64 33.59 52.56 1127.3 |28.5 |27.5 [27.2 1239 [22.2 || 50.1 | 20.2 22 || 52.99 52.90, 32,62 532.46! 52.95) 5299| 38.57| 52.03.26.6 (27.5 [30.1 [27.2 {24.8 (22.5 | 34.0 | 20.2 28 | 32.65) 5267) 5241) 51.78] 52.03] S0I9A| 52,891 51.78/[284 [281 [28.7 [28,8 128.9 128.5 | 293 | 20,7 24 || 52.63! 52.80 53.007 33.335) 54.41] 54.371) SIRAG dI. 94 |[28.4 31.4 |29.8 |26.4 125.6 125,0 03,9 | 24.0 29. || 33.82 | 53.84) 53.30| 53.56! 53.90. 54.07 34.421 52.85 (127.2 |27.8 [287 |28.5 126.4 [25.4 || 29.8 | 22. 26 || 55.03) 55.27) 54.94) d5.A7) 56.34! 5626) 56.34! 5407/27.5 (285 [28.0 [27.0 [248 [22.7 || 30.3 | 22.8 27) 56.90) 356.69) 56.44) 536,29 36.91] 56.94 36.94! 56.26 [126.3 26.6 |27.3 |26.9 1248 [23.0 !| 29.0 | 21,3 28. 56.87) 56.89 56.661 36.58, 36.69. 56.63, 36.94] 56.98 127.2 27.3 |27.2 |26.6 124. 123.1 29.1 21.6 29 |; 55.89! 33.84! . 53.80! 53.74] 39.95! 55. 57) 56.63 53.57 126.7 (26.6 (26.7 [25.8 [24.0 22.4 || 27.9 | 202 | 30 33.92: 33.001 55.04| 34,49. 55 30) 33. 04! 55.971 54,34 [118.0 |26.4 |24.9 [25. 3 123.4 121,5 |l 27.7 | 16.2 31 34.96) 56:79 34.131 54.74) 34.79, 5%. 59 || 33.04 34.59 (26.4 125.7 |26.4 |25.4 122.9 121. 3] 27.0 | 20.0 Mi. || 754.19" 754.143 753.95. 753.85" 754. 21; 15617) 754.91) 133. 34 127.30 27.95|27.99 27. Ni 2. 96 29. Al 29.64 21.29 | J Osservazioni IMeteorologiche del Luglio 1875. | | Tensione dei vapori | Umidità relativa | Stato del Cieio [sno 12h, 5h 60 Oh 12h INTOFICE EIN PETITE 2hi 9hm |_ 12h 3h»: Gl Yo | 126° 1/13. 9. 15.0%6;15.10|14. 98! 13.89/43. 49: 621 63 | 65] 65, 79! 75 [Bello Bello Bello | Bello Lucido |Lucido 2| 13.59/15.39/16.55/15,41!14. 76:12. 49: 56| 64 | 671 67 li 70: 62|Bello (Cop. Nuv. Bello |Lucido |Lucido 315. 72/15. 49/16. ‘02/47. 23:;17.53:15.77] 65 | 66| 67! 75| s3| 82/Misto |Cop. (Bello |Bello {Lucido |Bello 5 16.79/47. 716 17. 48:16 PA) 1a. d%| (11.98! 58] 68 | 63 | 641! 74 | Sé [pello Bello Lucido {Bello {Lucido |Lucido d16. :98/17. 48113.05'12.15!13 31) MIELI 44) 49 | 38 | 43 | 46! 38/Cop. Cop. Cop. {Nebb. v. (Bello |Lucido sio. 40 14. 29! 10. 02/24. 89/15. 6644. TR] 53 | 36 | 27; 69) 57 si Lucido |Lucido |Lucido |Nebb. Lucido !Lucido 1(413. 39! 16 46: 17 sli 22!17.48:13. 18; 38 4& | 49! 63: 63 Bello (Nebb. Nebb. Nebb. Lucido |Lucido Ò 17. 43: 19. 60, 13.50;18.35(12. 9$|16. 9 46 | SE! 34 | 46 | 431 ù Bello. {Nebb. Lucido |Nebb. /Lucido |Nuv. 917. 58! 15.13! 417. 33! 14.69/12.52;14. 17] 64 | 39] 531 52| 48 58 [Bello Cop. Misto Nuv.v. |Cop. Bello 10/11.12/11.52 12 17816. 79/12.27|10.581 42| 44 | 48! 70] 56| 53(Bello [Lucido [Lucido |Lucido |Bello . |Lucido Il 13: 98: 17. 80. 14. 10, 17.49/17.45)15. 48|| 53 | 659 | 52| 69) 73; 74|Lucido |Lucido |Lucido {Lucido |Lucido |Lucido 12/117. 02/15. 97 18. 13! 1ò. HIT. 4517.19;) 64 | 58 | 69; 56) 73. S2|Lucido |Lucido |Bello Bello Lucido |Lucido 13/18:26 18.87/47.21/16.67/15.78/13. ‘35;] 69 | 76 | 66| 66° 71| 68/Lucido [Lucido {Bello |Bello |Lucido |Lucido 1414.8915. 22/14. 28! 16.76/15.66:14. 76.) 601 53 | 53 161, 74 | 16||Bello Lucido |Bello Bello Lucido |Bello 15 16.59. 415.29/16 06116.02;16.68 16. 83, 60] 59 | 631 65} 70] 77|(Cop. Bello Bello Cop. Cop. Cop. 16|[13.39/17. 99,17. 50!14.39/45.60!15.31° 56 | 74 72! 61) 74, 77|0sc. Os.c.p. ;0sc. Cop. v. }Cop. | Bello 1715.7645. 46. 13. 83/18. 05116.46/14.53| 61! 59| 54] 77, 78] 75 Cop. Nuv. Nuv. Nuv Cop. | Nuy. 18/11. 63/41. 4411. 7442.7916. 46, 12.37] 48] 43| 46! 52! 78: 66/|Bello Bello Bello Bello Lucido ‘Lucido 19) 7.95] 9.26/11 26! 12.05 |44.53/10. KE 30| 36 | 42; 46; 68 33 [Lucido Lucido |Lucido 'Lucido |Lucido !Lucido 20|10.26 12.69; 8.02/13. 47112.63 40.381) 35 | 44 | 26| 30 | 37 | 52 ||Bello Lucido |Lucido |Lucido |Lucido |Lucido 21|112.78/13. nl 4. 30; 9.95 /14.00/11. 641 #1 41|53| 37] 64! 58|[Bello Bello | Bello Bello (Luerdo |Luerdo 22/|12. Tm 44. 09;1 3.60; 15.80, 17.15, 16. 03] 530] 51|43| 59] 76] 79|ucido |Lucido |Bello Bello (Lucido |Lucido: | 123!/12:23/44.13/13.14;13.70: 7.01: 8.10 43 50] 45 | 47 | 23 | 28|iLucido |Lucido |Lucido |Lucido |Lucido |Lucido | Belt. 18:10.23|17.70:47. 86! 19/28 15.00] 60 | 30 | 581 70) 79: 8liLucido |Lucido |Lucido !Bello |Lucido |Lucido RIE ‘37/19. 65 16.44/17.69'19.30:20. 36)] 65| 71) 56| 611 75 | $4 {Lucido |Cop. | Bello Nuv. Bello Cop. 49.06!18.00!16.51'17.98 17,93 46. 59] 70 | 62| 59 68, 77 31 (Cop. Cop. Cop. Cop. iLucido |Bello 37116.65, 113.76/15.68/16.89/18.48:16.41 66 | 61 | 58| 65| 79 | 79|gello [Lucido |Nuv. [Nuv. |Lucido |Lucido | Salis. 80.17.3018. 33, 18.67/16.46 16. 52| 59 | 64| 70 | 72] 72) 79(Lucido |Lucido |Nuv, Bello Lucido {Lucido | > 13.73113.57'13.28!14. 52: 45.79 14.75 33 | 53 | 51, 59 | 71 i 73!Lucido |Bello |Bello Nuv, Bello Lucido 30|13.96/13.46/19.35;14 47/15.76/16.81| 94! 73 | 58 | 59! 73 | 78 [Cop.c.p. |Nuv. |Cop.v. !Belto |Bello [Bello M.|[15.65 16.49/15.36 44.0814,61, 14. ml 641] 67) 60) 58] 71 ) 78|[Bello Bello Nuv. Nur. Lucido {Lucido H14.80 45.20 14.94 46.00 45.62 1%. 311 155.3155.2153. sl 60. 4167.3 '62. 4 AA L | 40 BOLLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Luglio 1875. ——_————= \Evaporazione Gasparin]| Forza del vento in chilometri Ozono | | Thm., hs. TRA Total" 9hm. I LO (RE TORRIII 9h 121 || Ghm {_ 9bhm [12hn | 3hs 6hs 9hs 12h" 1 100|355/232 (6870 28/067] 49/1 | 191 22) 55, 45 | 48 | 65» | 60 | 2,5 2 0.78 | 2.85 | 2.76 | 6.39| 3.8 | 15.9 | 15.1 | 1.8] 49! 22) 60! 40 | 6.0] 55] 50 50 | 41,5 |l 3) 0.34 | 2.50 | 1.62 | 4,46 || 13,6) 85 13.5/ 113; 0.7] 12] 65! 45! 30 60 60) 50 | 2,5 &| 0.58 | 3.85 | 2.60 | 7.03 | 7.7 | 15.9 ]AL# | 7,2) 4.0 000 60] 50/40 55] 6510 601 30 3,| 1.50 | 3.85 | 3.38 | 8.73) 4900 6.S: $7: 28) &4/ 00 60] 10 20) 50) 15] 2.0.) Lo 6 0.62 | 4.25 | 3.68 | 8.550 3.5 2.8! 53 0% | 34 0.0 || 3.5) 40 | 50 | 553! 4.5.) 2.5 | 00 | I] 0.72 | 4.25 | 3.49 [8461 0.01 07° 48! 06&| 00, 72/35] 05) 15 | 50) 15 25 {100 81 1.36 | 4.05 | 3.71 | 9120 1.91 3.310 42] 04 21] 42) 35, 05 | 20) 40) 1.5 ». | 00 | 94.66) 495 | 2.98 | 957/155) 77) 89 | 413 | 96/120 S5| 10) 45 » 43 |» » 40) 1.05 | 4,75 | 3.55 | 9.35 |! 11,5 | 15.0 [15.1 113) 93: 47] 70| 60 » 6.5 ) 3.0 | 05 41|| 1.35 | 4.45 | 2.75 | 8.250 54/84/1570) 113 | 44! 09] zo 50 | 40 50) 25) 40 | 1/0 12 0.80 | 3.95 | 2.10 | 6.851 511274125! 64) 19 00 {25 145) 40] 55) 40] » 1.5 (43( 1.00 | 4.00 | 2.40 | 7.40 | 11.8 | 12.1; 13.8 | 74 | 6.9; 350 40 20) 55 | 55) 50 &5 | 05 114 4.50 | 4.00 | 2.56 | 7.86 (Ria TOGO, | RS 6 09 6 0 ROIO LO 6.0) ) 1.5 [13]! 1.24 | 3.60 | 3.10 | 7.9%4|| 8.6 | 439/115) 56) 34 3.9 || 6.0 | 60) 6.5 | 70) 6.5) 50 | 20 16 0.00 | 0.74 | 1.37 | 244] 1A 3A 45117) 83 00 78) 55 | 65 » 6.0 | 7.0 |) 20 (AT) 0.18 | 3.35! 3.65 | 7.18 [| 32.0 40.5: 27.4 | 16.9] 2.2 2.6) 6.0 5.0) 7.0 | 60 60| » 2.0 118) 0.90 | 4.45 | 3.40 | 8.75 I 11.4! 16,51 35.5 | 153 | 10) 46 65 65 | 70) 60) 70| 60 | 35 19, 4.50 | 4.10 | 336 | 8.94 (10.7 | 19.6! 12.7] 78 76! 73) 65 33.60 | 55) 60| 53! 30 p20| 1.81 | 4.45 | 3.69 | 9:65: 4.2/ 10.8! 94 76 7.0) 68] 60] £0| 50! 60) 30] 50 10 [21 0.24 | 5.40 | 3.20 | 8.81ÎÎ 93 68229) 7,8 97; 6.7) 6.0) 6.0 | 6.0 | » | 6.5) 6.0| 15 [22] 1.25 | 5.00) 3.66 | 9.890 #6! 78] 70/153 | 2.6) 04] 65) 55) n | 5.5! 60) 45 | 2/0 1123]| 0.36 | 3.45 | 6.02 | 9.831 1.11 85/139] 93 | 24.4 | 27.8) 7.0! 60 60) 70) 651 6.5 | 2.0 124!| 2.88 | 4.35 | 2.97 [40,20 || 12.4 | 8.3; 19.1 | 12.8| 2.0) 04] 5.0) 3.0 | 45 | 5.0) 60) 5.0 | 20 23] 0.33 | 4.00 | 1.87 | 6.201 S.7 | 43.7: /10.7 | 48 | 36) 04] 60) 50 | &0/ » | 55 | 50 | 1.5 26 073 | 2.75] 2.22 | 3.101 93, 0.7! 3.8 195| 83) 34] 60) 50, 35 | 60) 60, 60 | 35 127|| 0,48 | 420 | 1.85 | 653 76] 97/465] 91 |1011) 36] 65) 60) 50 | 65) 35/50 | 10 128] 4.10 | €00 | 2.67 | 7.770 6.01 9.3) 15.3: 3.6] 34| 2.6) 60) 60 | 6.5 | 6.0] 6.0] 5.0 | 1.0 (29, 1.13 | 4.05 | 2.40 | 7.58] 1.91 21.21 24.5 | 134 | 13! 46] 60! 50] 55 | 545 50! 350 | 15 130 1.20 | 2.00] 2.19 | 3.39 | 16.3 | 16.4; 40,5 | 194] 23: 85" 6.5! £0| 50 | 50) 70) 55 | 45 131 0.44 | 3.601 2.89 | 6.90] 00; 20.0 { 10.9] 4.1 | 10.3! 12.4 || 7.0) 6.0) 7,0 70) 75) 40 | 3.0 [Ml 0.97 1 3.83:1 2.94 1 7.78 8,5! 1R:30 13,30) 18,8 008-401 04,2 (570 42008 4908800 500 ese | | Osservazioni Meteorologiche de! Luglio 1875. HieE . Pioggia, Stato Direzione del vento Direzione delle nubi in del millimetri]] mare | 9hm. 12h 3h | 6h | 9h 12h 9h, 12h 3h Gh 9h, 12h alle 7 1 NE NE NE Ne. 0S0 | 080 » ) > St 0) » » ) 2 2 NE ENE ENE | NE | 050 OSO » » Den d » » » 2 3 NE NE NEI IONE i ISO 050. » Pali MRC) UTET) » ) » 2 4 NE NE NÈ | NE | OSO Calnio | » | » |» » » » » 2 5 E NE E IE | E Calmo || » ML) » » » 2 LI NE NE | NE È | 0S0 | Calmo || » Dia) » n | » » 2 <| Calmo | NE L E Calmo | SO » » » » » » » 2 g| NE NE NE NE OSO SO » DR LIA » » » 1 1) NO ENE L NO 0S0 (USIO) » » ) ) » )» 3 0 n0 NE NI0) NO (OSIO) ORIO) » ) D) » » D) )) 3 11 NE NE NE NE | OSO (OSIO) » » DIRO Ss), » )» ) 2 12 NE NE NE NE OSO Calmo | ) DI ME) » » » 2 13) NE NE NE NE OSO | sO » da » » » 2 14 NE NNE N NNE (OSIO) 0S0 » ANA » » » » 2 t5| NE ENE ENE NE 0S0 OSO » Dio D) ) » ) 2 16) 0SO GIO) N i NB OSO | Caimo || » DE ) » | » 0.70 2 17 ONO NO | NNO NO N | 0S0 » ) » » » » ) 3 18)| NE NNE N NNO (0) SO » ) MINATORI » | » » 3 Di NE NE ENE NE 0 OSO) » DA A N) » » » 2 20/| NE NE E ENE oso {SO » » va e) » 2 21) NE NE N N OSO | SO ) ) ) » » ) ) 2 22 NE NE È E oso | 0s0 | » » ;i MI » » » 2 [129 | NE NE ENE NE STO | SSO » » » » » ) » 2 |2% | NE NE E NE (INCO) SO) 5) )» ) ) » ) » 2 25 NE NE NE NE NE I SO |» limspion MC) » » » )) 2 26 NE NE; E NNO | 0 | sO » Die 0 » » » ” 2 27 NE NE NNO NE (OSIO) NO) » DINI) » » » ) 2 }28]1 NE NE NE NE OSO SO » NO) » » » ) 2 129 NE NE ENE NE 050 SO) ) DA |. ) » ) ) R) 30 OSO NNE ENE NNO 0S0 (OXSL0) » » ) ) » » 12.60 3 34| Calmo | NÉ NE NE 0 SO | » NE) » » » » 3 M. | 13.30 DEL R. OSSERVATORIO DI PALERM". 41 Osservazioni Meteorologiche del Luglio 1875. Il T — Pr fil i Nuvole Ì FELI a 12h 3h 6h SR 9h 12h SEN -_ — TP conio AT gen _ = __ D — i Vol., Dens. Nassàl Vol.| Dens,|Massa]jVol., pens.jMassa!| Vol. Dens. Massa] Vol. Dens., Massà Vol. Dens. Massa 1; 6 0,5 3.0] 2 0.6 4.27} 4 0.5 2. | 4 0.5 20 » » » » | » )) 2; 10 4 | 40 | 60 4 | 24,0 |} 25 4 | 10.0] 6 1 0.6 » ) D) » |» » 3, 50 4 | 20.0] 90 4 | 36.01 5 3 1.59] 4 2 0.8 ) » » 3'| 04&| 2.0 pil 4 2 0.8 2 2, 0.4 » D) » il 6 ò 3.0 » ) ) D) | » » Ss! 70 4 | 28.01! 70 4 | 28.0 70 4| 28.0] 90 2; 15.0 5 0.4 2.0 » | » » 6i » » » » » D ji » » |] 100 1400) » » » DIRLA » 7 4 2 0.8 || 100 110.0 30 | 2 6.0 || 60 LI 6.0 D) ) ) DIARIO » 8 | 4 2 0.8 100 1 10.0,» | ) » | 60 1 6.0 | )) » » di 4 1.2 9| Ii SOTA IO 4 | 28.050) 4 | 200) 30 4|120| 6 53| 30/1| &| 04 10, 21 3| 0.6 D) » ji» D) Dil» » » 4 4 LC SO O) » 11 | » | D) DE a ) » | )) » » Dl ao » D) ) DARA ) 42 » | » Poul » D) ) | d | 2 1.0. 6 3 1.8 | ) )) » » | » D) 431 » | » » | ) ) D) I 2 2 0.4 | 6 | 5 3.0) | D) » ) Di | » » fg 10) 5/30 » » » li 43 SI METIS O DANIS 5) 4.0 » » » SU Su 25 15) 80 x | 32.0 12 4| 48/45) 4| 6.0)| 9% 3 | 47.0] 90 5| 45.098) 5490 16) 100 5 | 50.0 100 ò 90.0 100 6 | 60.0 60 4 | 24.0 98 5 | 49.015) 4 6.0 17] 90 7630 30 7| 21.01 20 612.0] 20 6| 42.0) 70 6| 42.030) 721.0 lisi 8 ela 32 ò 6 3.0 {| 2 4| 0,8 2 4| 0.8 » ) » DU » 19 » | » » » » DI) ) )) » )) ) D) » » D) » » 20) 15 3 4,5 | » » Dj » ) » ) D) ) )» D) ) D) » 2 n 4 0.8 4 4 1.6 | 4% b) 2.0 2 5 1.0] » ) » ) » » 22 » » » )) » Dk 2 4 0.8 2 4 0.8 ) D) Dl» » » 23 » » ) » » D | » ) » » » » ) » » » » » 24] »| » » » » di » » 4 2 0.8] » » » » ) ) 25) “n n° » || 60 4| 24.0. 45 4| 6.0] 20 4| 8.0) 5 4| 2.0( 90 5 | 45.0 26]| 80 5_| 40.0] 98 5490 | 98 5 | 49.0] 80 5400] » » DEE MIS DI) 45 6| 9.0 » D) » 20 | 5 | 410.0) 30 5132) » ) » ) ) » 28] » » ) » ) 31 20 5] 10.0) 5 56 254 | » O) » ) » 29 » | » » 10 6 6.0: 10 6 6.0 40 5| 200! 4 % 1.6 ) » ) 30) 98 768.6) 25 6 | 45.0 60 6| 36.0). 8 6| 48.0) 5 DAI: O 3 | 2.5 341) 40) 5 9.0 || 40 6 | 6.0 20 6 | 42.0) 20 6| 12.0 D ) » ) » » m.|[21.3 | 10.9 127.6 | 10.2 18.51 8.9 [124.6 8.0 ||11,3 8.8 [| 10.0 5.0 Medie barometriche Medie temperature 9h o 12h Sh bh 9h 12h] Comp. p.dec- 9h 12h, 8h fh o; 9h | 12h Comp.p.dec. 1p.|754.34|754.47|754.38:754.15|754.83/754.70| 754.48 754.97||1P-| 27.48] 26.94) 27.06) 25.82! 24,56) 22.94| 25.80 )9, 57 2 | 55.82) 55.69) 55.30) 53.13) 55.36| 33.40 55.43] ? 2 | 29.94) 31.22] 31.30) 30.46| 27.10) 26.08 PETICIA 3 | 56.83) 54.67] 54.38] 54.25] 54.33] 54.02 94.41 )759 93 3 26.40] 27.18) 26.90 26.34| 24.68] 22.74| 25.71 25.54 4 | 51,20) 51.22| 51.17] 51.26| 51.93| 51.88] 51.44; E 4 | 26.98 26,86) 27.02) 26.00] 23.42| 21.86 25.36) Se 5 | 53.01] 53.00] 52.86] 52.78] 53.17| 53.18| 53.00,75, 39 || è 27.62| 28.66| 28.88| 27.62] 25.92| 24.52/ 27.19 126 23 6 | 55.93] 53.74] 55.60] 55.50] 56.00] 55.34] 55.77(/°* ) 25.35| 26.85] 26.75] 26.20] 24.08] 22.33] 25.26 19° Medie tensioni Medie umidità relativa 9, 126, 36, 6h 9h, 12h Comp.p.dee. 9h 12h, 3h 6h , 9h 12h |Comp.p.dec. 1 p.| 45.40) 16.23] 15.64| 15,20) 13.82 13.69| 15.33) j5.99|1 b-| 57.0 | 61.6 | 60.0 | 62.2 | 70.4 | 66.2 629, 64 2 15,13| 44.80 i] 19.59| 14.18] 15 64 45.24) si CR 43.0 | 43.0 | 42.2 | 60.0 | 53.4 | 53.3 | 50.1 | "i :3 15.75) 16.63| 15.96) 16.47) 16.60| 15.52) 16,15 14.75 b) 61.2 | 62.2 | 60.6 | 64.6 | 71.6 | 75.4 | 65.9, 61.2 4 12.20) 13.37] 12.47) 14.19| 15.14) 12.67 13.34 dia 46.0 | 51.2 | 48.0 | 57.2 | 71.0 | 65.0 | 564| "° 5 14.46) 14.36| 15.08) 15.00| 45.47 14.83| 14.87) {3 gg||} 53.0 | 49,8 | 51.0| 54.8 | 63.4 | 66.0 | 56.3 } gig 6 15.84| 45.76] 16.29] 16.410| 16.54| 15.64) 16.02; ‘°*°Il 6 66.7 | 63.3 | 59.3 | 63.35 | 73.8 | 78.01 67.4) °° Barometro Termometro Medie evaporazione Gasparin ; pani i Minimi P RETI SRI ; Cor sia | du CONERO î 3.90 ” 33.96 p. È 40 p. .84 | 3. . Ti 2" | ‘56,351 195.85 SE 6013 II 2 33.08( 30.72 | 24,42 2241 [3° | 1.08 | 445 | 348 | 901) e 3 59.12/ 53 812%, 3 28.22 20.66 agi 14 | 3.9 | 2. .66 7 4 52,551 123.88 | 50,501792-16 || 4 38,681 28.55 | 20,50, 20.58 | 4 0.88 | 3.36 | 3.0 7.53 | 7.50 5 93.18l22e g° | 92.23 5 30.82) 21.46 5 | 1.01 2 pa) -99 6 2E/300755.05 | 35:350753.24 || è 38.501 29.66! 29,32, 20-89 Îl& 0.84 | 3:43 | _237 | 6.65 4-32 42 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Luglio 1875. {adi ’ Quantità ; Medie dell’Ozono (ola atozpra Medie forza del vento Gh 9h 12h ) 3hsj 6h 9h) 12hjComp. p. d. mu. 9hm 12h, 3h , 6h, 9h |12h {Com.p.d. 1 p.\6.0| 3.8 4.3 | 5.71 48 |48/21 4.5 139 1 » 0.00 1p.| 9.4 |10.6|/12.4] 8.2 2.3, 14 14 6.6 2 5.0 | 24 3.3 | 5,3] 2.2 | 2.7/ 04 3.2 4° |[2 » ia 2 6.5 | 5.9] 7.3] 4.8] 4.8, 5.0) 52 ù 3 Ea 3: 54 | 6.0] 48 | 4.5 | 1.3 4.3 (49 3 » 0.70 3 9.7 |11.2]15.0| 7.7 3.4| 1.8; 8.4 9 4 6.5| 49 6.3 | 5.9] 6.0 | 5.9 | 2.3 5A 4| 0.70 * ||& /11.3 |48.4/416.8/11.9| 5.2 t 1.5) 5 6.1 5.1 44 | 53.8] 61|94 | 1.8 4.9 | 5A b) D) 412.60 id | 7.2 | 9.4/14.7/10.0/ 8.5] 7.4! 9.4 9 6 6.3 | 5.3 5.4 | 6.0] 61/5149 5.2 4 0116 12.601 * |[6 6.9 |12.9/13.6|144| 6.1] 3.9] 9.4) Numero delle volte che si osservarono i venti N NNE | NE | ENE | E ESE | SE |[SSE[ S | SSO | SO | 0SO | 0 | ONO | NO | NNO] Calm.{ Pred. ip.| 0 0 18 2 1 d (1) 0) 0 0 0 7 0 0 0 2 NE 2 0 0 9 2 3 0 (1) 0 0 0 2 6 0 0 5) (l) 3 NE 3 1 2 15 2 0 0 0| 0} 0 0 4 8 (1) 0 0 0 1 NE 4 3 ) 7 2 1 0 0 0 (1) 0 3 5 2 1 2 2 1 NE 5 2 0 15 4 3 0 0 0) 0 { & 4 0 0 () 0 0 NE 6 (1) I 15 2 l 0 0 0| 0 0 b) 6 2 Q 0 3 I NE MIST, Per decadi id. 0 (1) 27 4 4 Ù (0) 0) 0 0 2 13 (0) (Ù) 9 0 9 NE 2 4 3 22 4 1 0 () 0) 0 0 4 13 2 LI 2 2 2 NE 3 2 1 30 3 % (1) 0 0; 0 LI 9 410 2 () 0 3 4 NE Tot.| 6 4 79 14 9 0 0| 0] 0 1 15 36 4 I LI 5) 8 NE I Medie serenità | Massa delle nubi | 9h 12h sh 6h, 9h 12h |Comp. Dec. + | 9h | 12h] 3h ; 6h 9h 12h | Comp. bec. fp. | 72.0 | 55.2 | 79.2 | 78.0 99.0 | 99.0 | 80.4} 78.0 tr. 112 (Ro 8.3 | 4.9 | 0.k | 0.4 2 6.4 2 95.0 | 46.0 | 84.0 | 50.0 | 87.2 | 92.0 | 75.7 | 2 1.9! 96/52/68 | 6.3, 3.2 5.5 c 3 | 82.0 | 97.6] 92.6! 77.2) 82.0] 79.4 | 85.2} 79.8 3 7.4 1.0 | 3.0 |11.2 | 9.0 (10.3 7.0 4 10.6 4 | 574 | 73.0) 75.6) 83.6 | 66.4 | 91.0) 74.5 | 4 |2XA (14.8 (14.6) 7.4 [18.2 | 5.4 141) 5 99.6 | 86.2 | 93.8 | 94.4 | 99.0, 82.0 | 93.0 } 85.6 5 0.2 | 5.1 | 1.8 | 21) 0.4 | 9.0 3.1) 75 6 | 662] 762] 620) 695 | 985 | 967 | 7824856 |l6 Joao (127 [205 las: | o7| 47] 1194 Numero dei giorni Sereni, Misti Coperti |Con piog| Con i Vento forte| Lampi fuoni (Grandinej Neve | Caligine 1p.| 4& | I 0 0 0 0 0 0 0 2 3 | 0 0 i (1) Q 0 0 3 3 & TIBFRA MIT” l) 0 0 0 0 0 0 4 3 î I LI I 0 1 0 0 0 0 0 ò 5 0 | 0 I (i) 0 | 0 0 0 0 (1) 6 5 0 | li 0 | 0 LI 1 4 0 0 lotale| 26 | 2. | I EO o | 1 1 1 0 To Medie mensili Barometro dalle 6 ore di osservazione . .... 254.10 | Forza del vento in chilometri. . . +... . ++ 3.5 Dai massimi e minimi diurni. . ........, 754.12 | Yento predominante . L66666 NE Dill'enciiz'a tot ee 0.02 Termometro cenligrado. . +... 26.49 | Massima temperatura nel giorno 8 . . .. . + +35.2 Dai massimi e minimi diurni . +... 0,» +. 25.47 | Minima nel giorno 30... +... 16.2 : —— | Escursione lermometrica . . . +, A RIONGTO 000 19.0 Differenza ...-.. 0.98 Massima altezza barometrica nel giorno 6... . 738.44 È —_— | Minima nel giorno 17... .. + To BIS + + 741.15 PONsione d'eil'vaponit. tatto eg e 15.16 | Escursione barometrita . . + +. ++... 10.99 Gmidità relativa. io «038 it A 59.9 | Totale Rvaporazione - Gaspari o... 6... 238.26 Evaporazione-Afmometro - Gaspari... .. + 7.18 | Totale della pioggia + . + +. +00 000... 19.30 SELENA TE e RO Re o SRI | Massa delle nubi . SE SOS INT Hare 8.6 OZOnO. i n STE, e Met 46, ; Il Direttore del R. Osservatorio G., CACCIATORE BULLETTINO METEOROLOGICO DEL REAL OSSERVATORIO DI PALERMO N. 8— Vol. XI. Agosto 1875. RIVISTA METEOROLOGICA Più che i mesi scorsi, l’agosto di quest'anno è passato regolarissimo: la pressione, la temperatura, tutti i varî elementi meteorici mostrano un andamento normale, essendovi solo notevole l’assoluta mancanza della pioggia che avrebbe dovuto es- sere di mill, 9,4 secondo la media ricavata da 80 anni di osservazioni, Con questo fatto può in parte spiegarsi la superiorità della media temperatura mensile sulla normale di 0°,7, la quale non può attribuirsi a forti sbilanci avveratisi durante il mese, essendo, tanto il massimo di 34°,5 che il minimo di 18°,6 nei limiti delle ordinarie e regolari escursioni termometriche, Il massimo termometrico ora cen- nato, avvenuto il giorno 4, fu prodotto dallo spirare della corrente calda del terzo quadrante che produsse nel tempo stesso la maggiore onda di depressione baro- metrica del mese, e la minima pressione mensile di 748"%,94, Fu la prima pen- tade il periodo più disturbato del mese, il rimanente procedette colla massima stabilità e nel tutto non si ebbero ad osservare che lievissime oscillazioni, delle quali è inutile tener parola. NOTE al mese di agosto 1875. 1, 2. Tempo hello, mare calmo, venti regolari, 3. Abbassamento barometrico, cielo bello, mare calmo, venti regolari. Alle 11% 30% p, m. aria sciroccale, + Corrente calda del 3° quadrante, mare agitato, venti gagliardi. 5. Corrente del 3° quadrante, mare agitato, venti gagliardi, cielo variabile. a 44 BULLETTINO METEOROLOGICO 6. Corrente di ponente, cielo variabile, mare agitato. 7. Durante il giorno venti forti di tramontana, cielo bello, mare lievemente mosso. 8, 9. Tempo bello, mare lievemente agitato, venti regolari. 10, 15. Tempo bello, mare calmo, venti regolari. 16. Tempo bello, venti regolari, mare calmo, nella sera umidità forte. 17 a 22. Tempo bello, mare calmo, venti regolari, 23. Nel mattino caligine; indi cielo Incido, mare calmo, venti regolari, 24 a 31. Tempo bello, mare calmo, venti regolari. DEL Ro OSSERVATORIO DI PALERMO, Osservazioni Meteorologiche dell’A:;osto 1875. I sd: Massimi Barometro ridotto a 0° Massimi e minimi || -— Termometro centigrado e minimi barometrici 5 termometrici esper Es] TTT I | Pa n 9hm. 12h 3h cei 9h 12h | 9hm 12h FIN 6h | 9h )12h 1 || 754.91) 754. 841 54. 72| 15%. 155.28] 755.18 199.28; 754.42 |j26.0 |26,4 |26.7 |25.9 124.0 [22.4 || 27.1 19.2 2 56.08] 56.03) 55.80| 55. 10 30.86] 55.85 36.08! 55.18 /{27.0 |27.2 |28.1 [27.0 Re 23.9 || 28.2 | 20.8 3 34.95] 54.421 33.32| 52.94| 52.20| 51.23 33,85| 51.23 128.5 |27.8 [28.8 |28.1 [26.4 [27.4 29.6 | 21.2 4 || 49.04! 49.33) 49.22! 49.28) 49.65) 49.76! 94.23! 48.98 (133.5 31.7 |33.4 [30.0 |26.3 !25.2 | 34.5 | 25.0 5 49.68} 49.44 49.40, 49.85 30.68, 54.29, 51.29, 49.22.2841 |30.3 )27.3 |26.6 23.6 22.5 || 31.4 | 22.1 6 52.37| 02.96! 52.791 53.22) 54.58; 54.71, 54.71! 54.29 {127.9 |28.7 [27.8 [25.8 22.9 202 29.8 | 20.7 1 55. 33] DÒ. 24| 59.29! dI. k5| 56.11) 56.11 56.11 | 54.71 (127.5 |26.6 [25.8 [24.8 (22.14 |20.3 || 29.1 | 19.0 8 36. 34 56.17! 55 88; 59.67] 55.57] 55.63. 36.53! 35:54 [25.7 25.8 |25.7 [24.9 193.6 21.5 || 27.6 | 18.8 9 55.33] 55.37] 53.00) 54.71) 54.661 54.51 | 55.63 54.51 26.6 |26.7 |26.7 [26.3 |23.7 (22.7 || 27.3 | 19.5 10 53.97) 54.15) 54.47) 54.17) 54.81 55.20 55.20) 53.28 [27.5 27.9 [26.1 |26.7 |23.9 23.0 || 28.0 20.6 11 56. 301 56.16) 55.98] 55.80) 56.32) 56.15) 96.32 | 55.20 127.6 {27.3 |27.2 [26.6 |24.2 (22.7 28.0 | 20.0 12 d6. 136] 56.26] 3609, 55.70) 55.96] 33.73 | 56.36 55.70 (128.7 |28.4 |27.9 [26.9 [25.1 {24.9 || 28.9 | 21.0 13 55.54! 55.48| 55.34) 55.27] 55.39! 55.34) 99.73 35.27 (128.8 [28.4 |27.8 [27,2 (25.1 153.0 29.2 | 21.3 14 55.39) 553.231 55.03! 55.23/ 55.54] 53. mu, 39.74 55.03 ||27.9 |27.0 |27.2 |26.6 [24.5 123.0 || 29.2 | 21.2 15 56.22! 56.25) 55.92| 55.092) 36.65! 57. 08 | 57.08 55.35 !:27.9 |27.6 [28.3 [27.2 (23.2 [23.9 28.6 | 21.1 46 57.93| 58.13) 57.85) Su.71| 58.43! 58, 72, 98.72 57.08 29.9 28.2 |28.4 |27.6 (26.3 124.8 || 30.5 | 22.0 17 58.74] 58.68) 58.37/ 58.37| 538.56: 58. 69 | 98.74 38.37 ;|29.6 |27.8 [27.6 |27.4 [24.7 [23.4 || 30.0 | 22.0 18 38.26] 58.17: 57.67| 57.61) 58. 04 58.19 38.69 57.33 ||28.7 |28.5 |28.1 |27.0 |25.5 [24.0 |] 299 | 22.0 19 58.03 57.87] 57.83] 957.61) 98. 07! 98.18! 58.19 57.61/129.9 |28.5 |28.0 [27.0 (25.1 {23.4 31.4 | 241.9 20 59.42) 59.06: 58.89] 58.95| 59.17! 5927] 99.27 Pedone 27.2 (27.6 |27.2 [24.9 [23.3 || 30.0 | 21.8 21 59.78] 59.82) 59.62] 59.38! 59.64] 59.32 | 59.82 59.27 128.2 28.1 |27.8 |26.9 (25.1 [23.6 || 28.7 | 21.5 22 58.09} 57.47) 37.97 36.87! 57.05) 56.66 59.32] 56.66 126.9 |27,5 [28.4 |27.2 Ha 23.3 || 28.8 | 20.7 23 55.43] 535. 14, 54 52| 54.121 54.46) 54.44; 36.66 54.14 !|28.5 |29.6 |28.2 [27.6 |24.2 820 30.4 | 21.2 24 || 54.22] 54. 15! 53.92 54.22 | 3441] 54,45, 04.53 53.92 [128.4 27.7 |28.1 |26.6 [25.7 [23.6 || 28.9 | 21.5 25 55.36] 55. 57] o] 55.99] 57.11! 57.05 57.11 34.45 28.2 27.9 |27.8 [27.5 |26.0 [24.0 || 28.7 | 21.9 26 57.20) 37.26} 57.36) 57.32] 57.65 31.69, 57.69! 37.05 128.4 28.4 |27.9 [26.9 [25.2 [23.6 || 28.9 | 21.3 27 DIO DI, 36] 56.89) 56.84| 956.70 sl .07) 57.69 56.70 128.1 28,3 |27.8 |26.7 |25,2 [23.9 || 28.5 | 21.5 28 56.19) 55.65 04.72] 54.47, 54.63: 4.51 | 57.07 54.54/28.4 |28.7 |27.9 [27.2 [24.6 [23.0 |] 29.7! 22.0 |l 29 54.13) 54.10) 53.74] 53.87] 54.23 Ha 2 54.51 53.71 |[28.2 |28,2 |27.8 [27.4 (481 22.2 || 29.0 | 22.0 30 54.95) 55.14) 54.80) 55.07, 5.54) 55.68 59.68 54.21|127.9 |28.1 |28.4 |27.0 125.4 [24.9 || 28.7 | 20.8 31 35.33] 55.12) 55.88) 56.46) 57.001 57.27 57.27 53.80 ||33.0 |33.3 |30.3 |27.9 (24.9 124.6 | 34.0 | 23.8 M. || 755.74! 755.61: 755.46] 753.43’ 755.80; 155.82 | 756.45) = 754.90|[28.39|28.15]27.89|26.95|2%.75,23.40] 29.42121. 24 Osservazioni Meteorologche dell’Agosto 1875. | Tensione dei vapori | Umidità relativa Stato del Cielo Ven 12h, 3h 6h 12h [fm AZ SR E gb 12 12h, 3h | 9h 12h! 9hm | 42h 3h 6h 9h 12h 1|114.56/14.77|14.82|15.48 16, 62! I. si 57 70! 71 |[Lucido {Lucido |Bello Bello Lucido |Lucido 2|13.94/15.22|13.96|14. 99/16. 57[15. a | 53 49 so 70 Î 70 {Lucido |Lucido |Lucido |Lucido |Lucido |Lucido 3|13.20|13.73|14.40(16.39;15.36/12.85|| 46 57 49 38 60 | 47 [Lucido |Lucido |Cop. Bello Lucido |Lucido 4|12.22 41.74 10.70(12.55 14.61/11,59|| 32 | 34 | 28 | 40 | 58 | 49|[Bello Cop. Bello Bello Lucido |Lucido 9|12.42/14.13|15.33'11.53/13.53/13.40]] 44 | 44|57|45| 62| 66/vuv. Nuv. Nuv. Bello Lucido |Bello 6|12.74|14.45/10.63|11,22|15.63/11.56]' 46 | 40| 38/46} 66] 64/Nuv. Cup. Cop. v. Bello Lucido {Lucido 114.50! ;12.50|13.00|11.99/13.48/11.30]| 53 | 48 | 53 I 52| 68| 63/iNuv. Bello Bello Bello Lucido |Lucido 8|l41.92}13.66|12.72|13.99|15. 18|14.81|| 49 | 35 52 | 59 | 70| 78llBello {Lucido |Bello |Nuv. Cop. Lucido 9(/13. 17/13.11/43.28/15.06;15.98|14.08} 54 | 50 | 51 | 591 73] 69/lLucido |Lucido |Lucido jLucido |Lucido |Lucido 10/113. 87/14. 23. 17.32 216. 77|46. 5E| 15.16|| 51 | 54 | 69: 65] 75] 72jLucido |Bello Lucido |Lucido {Lucido |Lucido 11[10,91;14.22'17.00/16.17|16. 53/14.56) 40 | 52 | 63 | 63| 74 | 71 (Lucido |Lucido |Lucido |Lucido |Lucido |Lucido 12|14.29/16. 87|18. -81/48.29 17. +57 15.07], 49 59 | 68] 69] 74; 64lLucido |Lucido |Bello Lucido |Lucido |Lucido 13/13.02|15.90/47. 2418. 40|18,29/13, s37 4h | 56| 63 | 68! 77] 6/llucido |Lucido |Bello Lucido |Lucido |Lucido 14/44. 73)16.76)17.92/17.07|16.88:16.22.] 52 | 63 | 67 I 67. 64| 76lLucido [Lucido {Lucido |Lucido |Lucido |Lucido 15||13.57 47. 62:18. 38|18.87/17.87/16.37]| 49 | 64| 641 70) 75 Lucido |Lucido |Lucido {Lucido {Lucido |Lucido 16|[13. 56/17. .87;19. .27/20. 49|20.76!19.09!| 43 | 63 | 67 | 74 | 82; 83{Lucido |Lucido ;Lucido {Lucido |Lucido |Lucido 17/115. -89/48. 49/17. 12/16. 32115. 88| 15.48 52| 67 | 62] 61, 68 | 72 2 (Lucido Lucido |Nuv. Bello Lucido jLucido 18}/16.20417,49/18. 94/19. 89|19.46/17.12]] 55 | 6G1| 68] 75 | 79 | 77|\Lucido |Bello Bello |Bello Lucido {Lucido 191/14.79]15.65118.56117.98/417.39'13.45]| 47 | b4| 66] 68] 73 *||Lucido |Bcllo Bello !Lucido |Lucido |Lucido 20|112.58;47.61/17.62|17.37/17.87/15.05)| 44| 66 | 64| 65 | 76| 75|lLucido |Bello |Bello |Bello |Lucido |Lucido 21|(15.42!18.69|19. 0747. .55/18.91]16.90]} 54 | 66| 69| 67| S0]| 78|lLucido |Bello Bello Bello Lucido |Lucido 22|117.55146.52/13. %i 16. 28/15. 34/14.20]] 67 | 61| 49| 61] 67) 67lLucido |Bello Lucido |Lucido |Lucido |Lucido 23!(13.20!40.89|17. 49/19. .52:19. 21/14. 55! 46! 35| 61] 70| 86) 70llLucido |Lucido |Lucido |Lucido |Lucido |Lucido DA 18.42 17.06|17. 06 20.19'18. 29/46. 551 63 | 62 | 64] 78) 75) 76|Lucido |Lucido |Bello Bello Lucido |Lucido FIG 87 1837118. 49,19. .06 19.79/18. 00; 63 | 65 | 67| 70) 79) SI Bello Bello Bello Lucido |Bello Lucido 47.06|17.36/18.81!19.44/19.10!47.14|| 61| 60| 67| 74; 80| S0lLucido |Bello Bello Bello Lucido {Lucido # 416.81/17. 62 16.27/17.86|17.69117.18| 59| 62 | 58| 69| 74 | 77|nuv, Nur. Bello Bello Lucido |Bello 28/|16.45 15. 53| 14. 08/13. 83 14.74/15.38 58 | 53 | 50] 51 | 64| 74 |\Bello Nuv. Nuv. Nuv. Bello Lucido 29)113. 90/13, 66! 14.50/15.10|416.05/13.58)| 49 | 48 | 52, 56 | 69; 68/|Bello Bello Bello Bello Lucido |Lucido 30||12.99/12. 42,13. 60/14.81|16.33|16.10|| 461 44 | 47| 56 ) 68 | 69/{Lucido {Lucido |Lucido !Lucido |Lucido lLucido 34||16.62'16.43'13. 83 16.21 15. 93, 12.53! 44| 43 | 43| 58 | 68| 54 Bello Nuy. Bello [Bello Lucido {Lucido Mk14.4A 45. ‘47145. 97/46.48/46. 78! 14. ‘9450. 4|5%.9157.6162.41 71.8!69.8! _rww_-_T—_—-Trrrrrrrrrrrkookotkhkko Giornale di Scienze Nat. ed Econ. Vol. XI. 8 46 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche dell’Agosto 1875, Evaporazione Gasparini Forza del vento in chilometri Ozono Gum. shs. 12hm.;Fotal[|9hm., 12h, 3h, 6h 9h, 12h || 6hm j 9hm [12hm | 3bs | 6hs | 9hs | 12hs 1 0.56 | 2.95 | 2.95 | 646 | 10.4 | 45.9 | 6.3) 83 9.9 3.0 9.0) 6.0 9.9 6.0 9.9 4.0 1.0 24.00 | 3.70 | 2.86 | 7.54 80/185) 7.6) 93] 61) 00] 70 40/55 | 70) 65] 60) 20 31.21 | 3.55 |! 2.87: | 7.63 | 0.5 | 12.1 | 11.2 94 1.3 0.0 6.0 9.9 1 6.0 7.5 6.9 9.0 1.0 4|| 2.98 | 4.35 | 4.37 [11.70 || 12.9 | 42.9 | 15.5 | 18.3 0,9 9.7 5.0 4.0 2.5 9.0 3.0 4.5 6.0 9 0.63 | 3.90 | 3.19 | 7.72 | 41.i 9.1! 34.6 | 18.1 2.6 8.3 6,9 5.9 9.0 ) 6.5 9.0 2,5 6|| 1.01 | 3.85 | 2:76 | 7.60] 4.6] 44|326| 88 ft] 78] 65| 30 | 45 | 50) 60 50 | 45 170.96 | 3.60 | 3.66 | 8.22 |l 6.9 | 27.6 32.0! 16.4 | 10.7 6.3 6.5 d.ò 7.0 6.0 ) 9.0 3.0 8) 0.99 | 3.70 | 2.57 | 7.26!" %.3| 12.1 |) 414.9 | 115 1.7 | 3.8 6.0 6.0 7.0 6.9 7.0 6.0 1.5 9] 0.73 | 3.53 | 3.13 | 7.41 || 0.9 | 137 | 154] 64 0,0) 08 60 55| 60) 55| 60) 35 | 10 10) 1.47 | 3.45 | 3.05 | 7.67) 18) 68) 7.7) S4| 17 49) 65) 60 6.0 55 50) 50 | 15 44] 1.75 | 3.25 | 2.67 | 7.67 2.2 9.7 | 10.1 | 3.4 4.9 0.6 3.0) 3.0 dd 9.5 5.0 d.d 1.0 12) 4.13 | 3.00 | 2.64 | 6.77 3.0 4,8 6.6 8.6 1.8 9.3 7.0 6.5 6.5 6.5 7.0 6.0 2.0 131] 1.46 | 3.45 | 2.68 | 7.59 1.4 6.2; 11.7 9.6 0.9 9.0 6.0 9.0 2.3 4.5 9.0 9.0 1.5 (14/1 4.07 | 3.50 | 2.30 ? 6.87 1.3 | 12.7 | 11.1 41.0 0.7 0.0 9.5 6.0 3.9 6.0 6.0 5.0 2.0 3] 4:10 | 3.30 | 2:38 | 6.78|| 19 [10.7] 69| 58| 412] 0.0) 55) 50 | 55 | 55 Gol 55 | 15 16) 0.97 | 4.05 | 3.25 | 8.27 1.1 | 410.5 | 10.3 7.6 0.6 | 6.0 6.0 4.0 4,5 DI) d.5 5.0 1.0 17] 1.20 | 3.40 | 3.31 | 1.90 25194) 83) 62) 47) 39 70] 55 | 55 | 65) 65) 50 | 10 18) 0.99 | 2,75 | 2.650] 6.39] 1.1! 72/120) 00] 46| 5.6 75] 65 | 70| 65| 60| 60 | 15 19} 4.60 | 3.20 | 294 | 7.74) 4.4; 18.2] 40.7] 7.8] 5.2) 44] 600 30) 50 | 5.5) 55] 30 | 15 120) 1.16 | 3.25 | 2.68 | 7.09) 0.0 | 12.3 | 11.3 | 48! 4.85 0.0] 5.5| 40 4.5 4.5 4.5 | 4.5 1.0 24 4.02 | 2.87 | 2.05 | 5.94 6.6 | 410.4 7.6 9.0 CRI 0.0 9.0 3.0) 4.5 d.ò 6.5 4.0 1.0 (22 1.33 | 9.00 | 2.50 | 6.83 | 3,7 14 3-6 dh 4.7 8.4 6.5 4.5 dI 3.5 6.0 4.0 1.5 (231 4.75 | 3.30 | 2.50 | 7.55 3.6 4.6 6.4 8.3 1.0 7.2 6.0 6.0 9.5 9.3 5.9 9.0 1.5 (24! 0.75 | 2.95 | 3.15 | 6.85 | 2.1 5.9 | 41.5 4,3 2.8 8.4 6.0 5.0 6.0 6.5 7.0 d.5 5.0 251 0.45 | 2.50 | 3.55 | 6.50 4.8] 6.2 | 9.9 2.5 0.5 5.2 6.0 4.3 6.0 6.5 6.0 d.5 1.0 26) 0.95 | 2.80 | 2.55 | 6.30 1.3 9.6 9.5 3.3 3.8 7.3 6.0 4.5 4,5 6.0 6.0 d.d 1.0 (27/| 1.00 | 3.20 | 2.76 | 6.96 {| 11.1 | 125 | 10.5 4.2 1.4 4.0 8.0 6.0 6.0 6.0 5.0 35 1.0 128] 0.59 | 3.65 | 2.79 | 7.03 1.0 7.2) 14.7 | 15.7 4.8 | 3.5 6.5 9.5 6.0 6.0 7.0 9.0 1.5 129) 0.56 | 3.60 | 2.84 | 7.00 1.1 5,8, 41.5 3.7 0.0 Ì 11.4 6.3 6.0 6.5 7.0 6.0 6.0 3.5 30) 1.16 | 3.45 | 2.59 | 7.201) 2.8 | d.4 1.8 bk 0.8 | 0.0 6.0 | 9.9 6.5 6.9 6.0 6.0 1.5 |34]| 0.86 | 5.65 | 2.75 3.26 | 13.3, 14.3 | 20.8 | 13.7 3.5 4.9 ||. 7.0 6.0 | ‘6.0 9.5 9.0 6.0 9.0 (n.1 1.12 1-3.42 1-2.87 1 7.42] 4210.5427) 76! 271) a5ll'oal'sal 551 591 591 54 1.20 il " | Osservaz on Meteorologiche dell’Agosto 1875. I ne Pioggia; Stato Direzione del vento Direzione delle nubi in del millimetri] mare 9hm. 12bm. 3h 6h 9h 12h 9h 12h sh Gh di, 12h 3h , 6h_, 9h _, i2h 12h alle 6_ Al E NE NE ENE |0S0 )0S0 » » vida lr rta » » 2 2 NE NE NE NE OSO Calmo || » » DI » DÌ » » 2 3)| NE NE E NE 0sS0O Calmo » ) » » » ) » 2 CANBISTO) OSO) (ORTO) (DISTO) ORTO) 0 » » » » » » » 3 | S| E 0S0 (0) ONO (0) 0SO D) » » » » » » 2 (6 0S0 |OSO | ON0 No (O) SO. » » » » » » 5 3 70 N N N | 0SO so ) » » » )) » ) 3 8| E NE NE NE |0S0 |SO » » » » » » 5 9 9 NE NE NE NE Galmo | OSO » » » » » » » 2 10 NE NE NE NE (OXSTO) oso » » )) » » » O ivi fl 20. 11|| NE NE ENE ENE oso OSO » » » » » » 5) 2 12|| NE NE NE NE 0S0 OSO » » )) » » » » 2 13)) NE NE NE NE (OSIO) SO ) » Dad. » ) ) 2 14|| NE NE NE NE 0s0 Calmo D) » » » » » » 2. £5|| NE NE NE NE 0S0 Calmo ) ) )) » » » » 2 16)| ENE NE NE NE 0SO SO » » D) » » » ) 2 17|| NE NE NE NE 0S0 oso » » » » | » » » 2 18|| E NE ENE Calmo | 0 OSO ) » » » » » ) 2 19| E NE NE NE 0S0 0S0 » » D) | » » » » 2 20) Calmo | NE ENE NE (OSO) Calmo || » » )» » » o» » 2 21] ENE ENE ENE NE (ORTO) Calmo || » D) DRS » ) » 2 22) NE NE NE NE (OXSLO) OSO » » » » D) » » 2 23; NE NE E E 0s0 SO » )) » » » » » 2 24|| ENE ENE ENE E 0S0 (0) » » » » » » )) 2 25) NE NE NE È 0S0 0s0 ) » )) » » » » 2 261) NE NE ENE NE oso (VISTO) )) » » » » » » 2 27|| NE NE NE NE COSTO) oso » » » » » D) » 2 28)| NE NE N NNO 0S0 (OISTO) » » » » » » » 2 29, NE ENE ENE ENE Calmo | 0SO » )) » » » » ) 2 30) NE NE ENE NE 0S0 Calmo » » » » » » ) 2 3 DEL R, OSSERVATORIO DI PALERMO» 47 Osservazioni Meteorologiche dell’Agosto 1875, | Nuvole 9hm ; 12h sh 6h 9h 12h ,+- ——--T_—- e —T—||. _—P—— °° "° Dens.| Massa]|Vol. Dens., Massa » » » » » » Pe e rr ns” {i}; D>__—-T_TYy__- Vol., Dens. Massal| Vol.) Dens, jMassajiVol.; Dens,Massa|| Vol. Dens.,jM ) » » » » » | 5 0.5 2.9 | 8 0.2 po TA cs < (=) sa: = è ho = = esoscs SavrREStDY (— EA] wo di he (#(A312304 » bo (21) CASTA] SI dea DVD Uva o © » I = = 3 = = CS (I bo mae a » == = = = » ) » de lan ASLILI Win: noSnUOttiIvuSbSio moepsnw n°o- vot Stt srRscotuttiruzte paruouodizcmuorpaouiun AAA SES STISIE CENT] Due ho TO db» I Rc i mm Del pens. ‘Medie barometriche Medie termometriche 6h 9h 12h |Comp.p.dec. 27.52| 25.06! 24,28! 27.17 26.48 25.70] 23,24| 21.64 95:20 | e 9h, 12h sh | 6h 9h 12h) Comp. p.dec- 9h 12h, 3h 1p.|752.93|752.75|752.49;752.50|752.73|752.66 152.68)753 1611 P- 28.62] 28.68| 28.86 2-| 54,67] 54,38| 54.63] 54.64] 55.15] 50.23| 54.85) 27.04| 27.14| 26.42 53.58] 99,97] 56.01| 55.85 37.08 28,18) 27.68] 27.68, 26,90] 2%,82| 23.56| 26.46 26,74 98.05] 58.45) 58.61 58.32( i 29.54| 28.04| 27.94| 27,24| 25.30| 23.72 26.96) : 28.04| 28.16) 28.06) 27.16) 25.10] 23.50] 26.66 126 86 28.90| 29.17| 28.35| 27.18] 25.00) 23.70) 27.05 19° —______________________—&6 _—_—_—_—_—_11 35.96] 55.88] 55.67 58.28| 58.38] 58.12 56.70| 56.52| 56.30| 56.12] 56:53| 56.32| 56.42, 5.1» 55.87] 53.77] 55.56] 55.67] 55/96] 56.07] 55.82} 20-12 CASSIO CASH Clan Medie tensioni Medie umidità relativa 9h 12h, 3b 6h 9h 12h ,Comp.p.dec. 9h 12h 3h 6h 9h 12h |Comp.p.dec.| p.| 43.27| 44,32) 13.34| 14.19] 15.14| 13.52) 44.05; 13.941 P-| 46.6 | 49.8 | 48.0 | 32.4 | 64.0 | 60.6 | 53.6 53.7) 13.23) 12.99] 13.39] 13.84] 14.96| 13 38] 43.63! © 50.0 | 48.8 | 52.6 | 56.2 | 70.4 | 69.2 37.9 | vi 13.30) 16.27| 17.87) 17.70) 17.43| 15.46] 16.29 16.75 46.8 | 58.8 | 65.0 | 67.4 | 72.8 | 70.0 | 63.5 66.5 14.60) 17.42| 18.30) 18.45] 18.21] 16.24 17.201 P 47.6 | 62.2 | 65.4 | 68.6 | 75.6 | 74.2 65.6 | a 16.43) 16,34| 17.21) 18,52] 48.34| 16.04| 47.44) 16.45 98.6 | 57.8 | 62.0) 69.2 | 77.4 | 74.4 | 66.6 63.2 15.64] 45.50] 415.18] 16.21] 16.64] 15.32 45.75) i 92.8 | 51.7 | 52.8 | 60.7 | 70.5 | 70.3! 59.8 ; © Gt Go hi a I Dt a VI I da Massimi Minimi Massimi Minimi 6h 3h 12h | Com 1.28 | 3.69 3.24 1.03 | 3.57 3.03 4.30 | 3.30 2.53 1.18 | 3.33 | 2.97 1.06 | 2.92 | 2.75 URINE BLA 3 usi aci h 28.36 19.72 28,78 20.92 30.36] 29.57 | 2gge) 21.39 29.04) 29 49 24/001 21.63 59.64 53,87 1 2 3 56,25/ne FSE z 58.72) 193.84 33:31 (756.51 5 6 3140 155.05 | 55-09/755.35 Barometro Termometro Medie evaporazione Gasparin 55.00! { CESENA i o e Gi wma 56.63 29.80 48 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche dell’Agosto 1875. ; ’ Quantità Medie dell’Ozono ella piougia Medie forza del vento im 6h 9h | 12h dI 6h 9h | 12h Comp. p. d. mm. 9hm ,12h 3h , 6h , 9h |12h |Com.p.d. 1 P. 5.9 | 5.0 4.9 | 64 | 5.6 | 4.91 2,5 9.0 (5 a ||l D) 0.00 1p.| 8.6 |13.3|15.0/12.6 4.2, 34; 9,5 9.3 2 6.3 | 3.2 6.1 | 5.7) 6.0 | 4.9 | 1.7 5A IU |[2 ” “ |[2 | 3.7 |12.9/20.5] 9.6] 3.0, 4.8] 91) p 3 | RIST MEOS 5.1|5.6|58 | 54 | 1.6| 4.9 (49 3 » 0.00 3 2.0 | 8.8] 9.3) 5.0 19 3.8/ 5.1 8.6 4& 64 | 4.6 5.3 | 57.) 5.60 447 (22/0 #8 VI » “" ||& | 1,2 |12.1/10.6] 5.3] 2.8: 4.0 6.04 5 Ss |39| 6) ss[sa|s2|£8]20| s0ygali] >} owoff |H2|69|18/32 1.9| 5.8) 54} 63 6 !6.71 3.6 5.91 6.1] 5.9 | 5.8 1.2.7 9.5 DR) »$ © || | 5.1 | 3.8/12.5] 7.8] 2.4 5.2] 6.9) Numero delle volte che si osservarono i venti N NNE | NE | ENS | E ESE | SE |SSE| S | SSO | SO | 0SO | 0 | ONO | NO | NNO] Calm.| Pred. ip.| 6 0 9 1 3 () 0) 0) 0 0 1 40 3 1 0 0 2 NE 2 3 1 10 0 1 0 0| 0| 0 0 3 7 2 1 1 0 1 NE 3 0 0 18 2 0 0 0 0 0 0 1 | (U) 0 0 0 2 NE “ 0 0 | 13 3 2 0 0| 0| 0 0 2 6 LI 0. | 0 0 3 NE 5 0 Ul) 10 6 U 0 0 0 0 0 1 1 4 0 0 0 1 NE 6 1 0 | 43 ò 0 0 0) 0| 0 0 A 9 2 2 0 {| 2 NE Per decadi id. 3 l 19 1 he 0 0 0 (1) 0 4 17 3 2 mi 0 3 NE 2 0 0 | 31 5 2 0 0| 0| 0 0 3 13 1 0 0 0 5 NE 3 1 0 | 23 11 4 (1) Q| 0|0 (1) 2 46 3 2 0 0 3 NE Tot.| 4 1 73 | 417 10 0 0) 0) 0 0 9| 46 9 % 4 1 14 NE Medie serenità | Massa delle nubi 9h 12h 3h 6h [na 12h {Comp. Dec. 9h | 12h | 3h |} 6h | 9h , 12h | Comp. Dec. ip. | 94.0 | 80.0 | 74.6 | 93% 100.0 98.0 | 90.0 } 83.7 tr.| 2.4 [100 13.5 | 2.6 | 0.0 | 1.0 4.9 I 8.6 2 85.0 | 80.6 | 84.2 | 92.4 | 86.0 [100.0 | 87.5. °° 2 6.6 ! 9.6 (10.6 | 3.5 | 7.0 0,0 6.2 ù 3 100.0 |100,0 | 99.2 100.0 | 100.0 | 100.0 | 99.9 ) 98.4 3 0.0 | 0.0] 0.2 | 0.0 | 0.0 | 0.0 0.0 0.7 4 100.0 | 95.4 | 90.0 | 96.0 (100.0 | 100.0.| 96.9 | “© 4 0.0 | 2.2! 4.9 4.5 | 0.0 | 0.0 1.4 r 5 98.4 | 96.6 | 96.6 | 95.0 | 99.0 / 100.0 | 97.6 } 94 || 5 0.6 | 1.4 | 1.3 | 2.0 | 0.4 | 0,0 1.0 29 6 | 88.8 | 81.7 | 88.0 | 91.8 | 98.5 | 99.2 | 91.34 È 6 5.3 [10.5 | 6.9 | 4.3 | 0.7 | 0.4 4.7 { ò Numero dei giorni Sereni Misti | Coperti |Con piog| Con LE Vento forte; Lampi Tuoni yGrandine| Neve | Caligine 1p. 5 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 5 (1) | 0 0 0 1 0 (i) 0 (1) 0 3 5 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 h) 0) 0 0 0 0 (i) 5 0 0 0 0 () 0 () 0 A 6 b 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Totale] 31 | 0 0 0 0 1 0 0 0 0 4 Medie mensili Barometro dalle 6 ore di osservazione . . ... 759.65 | Forza del vento in chilometri. . . . . .. + ot Dai massimi e minimi diurni. .... ee 00 + + + 755.67 | Vento predom.nante ... .. aa lia Sagl Bettetta NE Differenza. .... . 0.02 | Termometro cenligrado. . +... ......... 26.59 | Massima temperatura nel giorno 4 . + 0 +. +34.5 Dai massimi e minimi diurni . 0 25-33 | Minima nel giorno 8... 0 e 18.8 Ù Escursione termometrica . 6... 45.7 Differenza ...... 1.26 | Massima altezza barometrica nel CIA 21... 759.82 ——— | Minima nel giorno 4 ...... Sea 748.94 | Tensionesdeivaporie;. o + + 15.68 | Escursione barometrità ve. 10.88 Umidttastelativar. . facto 61.1 | Totale Evaporazione-Gasparin . ........ 1 299.71 Evaporazione-Atmometro - Gasparin. . . . . . o MMI42 | Totale*della pioggia ; iene. eee 0.00 Serena: cit CAB REOE +. 93.8 Massa delle nubi pit Re SRROTO 34 ì OZOnop: 3 Sisti PRI RR EI UA SA Il Direttore del R. Osservatorio G., CACCIATORE BUE / 985) TITLE \ 2 sil Y :D ca im IT LL{H41// Uil) se 0//;;) [1 E tm zi E Ò s; 4 ) 5 si < S d 5) é S SÙ i TT ur DL i sg o» 7 je, 111] “LUTT » TERE Lit ETauentelder ky _®UHD Ka TI ENNA O LUNATTTM Lili j It TI IL i ita TAV.II \ o x Po ( DA N Be) Tamb di Lit Framentelder Palermo ATTLDOUSCLO AdS. CPa ci 3 N09 capa Lit Frauwenfelder Palermo. 4 # , vr LI ' . si » bal i i Li . # Ù Ù = \ A d 2, DONI aa A . de e fa n - è gi ” Mi ' i I , VARIA i d "aggtt ct. Vu *] va ; sr + 4 » dali iper EE FRA È SI ve . ' . ‘ + ” é fi SS na re" Tambuscio dis. 7 7 Pi id P] Pa a PRE ie “2 a Ti À DI I A i È ac Tarmbuscio dis => 7 TU AV Ò VI . LitFrauenfelder. Palermo. #75 TAV.IV Lit Frauenfelder Palermo install 3 IMSIE d la i “i Va /a sb TAVV Lit. Frauenfelder, Palermo 24 del vero. TAV.VI. Tit. Frauenfelder, Palermo TAV. VII. Mail, P .lel | la / E AA è rv É ji (A a, MA #4 Pie MT Da { 3 {3 di / 1/8. i; i # 7 $ 7 1 td Mo; Ae ; 7 + È è fi 3 eil (pi ‘È P if do È ;