; Men; alli + j fer ì Es va Pe i Sar I Ie ME: A Ù ni PE È ita il = e du fi n Viet re” b39, " GIORNALE | DI MENA NATURALE ED. ECONDIICIE PUBBLICATO PER CURA DELLA SOCIETÀ DI SCIENZE NATURALI ED ECONOMICHE DI PALERMO VOL. XV.—ANNO XV (1880-1882). PALERMO STABILIMENTO TIPOGRAFICO LAO via Celso, 33. 1882 GIORNALE SCIENZE NATURALI ED ECONOMICHE AL AARARPIRPEPPIPESSPPIILIPPPPD GIORNALE DI SCIENZE NATURALI ED ECONOMICHE PUBBLICATO PER CURA DELLA SOCIETÀ DI SCIENZE NATURALI ED ECONOMICHE DI PALERMO VOLUME XV. — ANNO XVI (1880-1882). PALERMO STABILIMENTO TIPOGRAFICO LAO Via Celso, 33, 1882 INDICE GENERALE DELLE MATERIE CONTENUTE NEL VOLUME XV Anno 1880-1882. Elenco dei componenti della Società di Scienze Naturali ed Economiche . ....... e PAG. 7 Ricerche sperimentali sulla riproduzione dei nervi, pel prof. Santi Sirena...,. Uovo 5 9 Riassunto delle osservazioni solari eseguite nel R. Osservatorio di Palermo, da A. Riecò. . » 45 Sopra gli invarianti delle forme algebriche binarie, pel prof. A. Capelli .........0000) 59 Sulla Cometa è 4881, pel prof. G. Cacciatore... .........% he dos (I POE ASPRE Narsete ae 09 ProleziONesenOMOonica, MPelbprofi-:H:*Z0Nd + Tm RR III RETI SOT ) 7. Luglio ATO ARA AIA Si) 8. Agosto 18104 ORARIA e) 9; ‘Settembre:4879.-—=:Tdem:r 0a RI NIE RIETI SIT ) 40. “Ottobre: © 348179) = Idem fr te e e TE ) 44. Novembre 41879. — Idem. ......... BIRISESICIARRo, RE e oo Sete) 12. Dicembre 1879. — Idem. ........ PA RIVER nel ivato «saio So cis ue neo ) 5 10 15 20 25 34 36 44 46 54 56 62 Elenco dei soci della Società di Scienze Naturali ed Economiche al 1° gennaro 1883. UFFICIO DI PRESIDENZA Presidente — Paternò di Sessa prof. cav. uff. Emanuele. Vice-Presidente — Doderlein prof. cav. Pietro. Segretario — Ruggeri comm. avv. Leonardo. Vice-Segretario — Scichilone prof. Salvatore. Tesoriere — (iampisi prof. cav. Giovanni. SOCI ORDINARI . Albanese prof. cav. Enrico. . Albeggiani prof. cav. Giuseppe. . Basile prof. comm. G. B. Filippo. . Cacciatore prof. comm. Gaetano. . Caldarera prof. cav. Francesco. . Campisi prof. cav. Giovanni. . Corleo prof. comm. Simone, Deputato. . Cuccia prof. avv. Simone, Deputato. . Cusumano prof. Vito. . Deltignoso prof. cav. Gaetano. . Doderlein prof. cav. Pietro. . Fasce prof. cav. Luigi. 0 -I D O È 0 Db > fe ide e N> 13. AL. 45. 16. 17. 18. 19. 20. 21. Federici prof. cav. Cesare. Gemmellaro prof. comm. Gaetano Giorgio. Inzenga prof. comm. Giuseppe. Paternò di Sessa prof. cav. uff. Emanuele. Ruggieri avv. comm. Leonardo. Scichilone prof. dott. Salvatore. Sirena prof. cav. Santi. Todaro prof. comm. Agostino, Senatore del Regno. Turrisi di Bonvicino barone Nicolò, Sena tore del Regno. SOCI CORRISPONDENTI . Albeggiani ing. Michele Luigi . Anca barone Francesco 4 2 s. Alfonso prof. cav. Ferdinando L' . Agnetta Gentile prof. Francesco 5. Arzelà prof. Cesare 6. Bianca Francesco 7. Briosi prof. Giovanni 8. Caliri prof. Filippo 9. Capitò prof. Michele 40. Cervello dottor Vincenzo 41. Ceradini prof. Cesare 12. Damiani prof. cav. Giuseppe 13. Denza cav. Frangesco — Palermo. - ld. — Id. — Id. — Bolagna. — Avola. — Roma. — Palermo. _ Id. _ Id. — Roma. — Palermo. — Moncalieri. 44. 1ò. 16. 17. 18. 49, 20. DI. 22. 23. 24 26. 27. 28. 29. 30. 81. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. DA. 42 43. AA. 15. 46. AT. 21 D LU È o IS = Di Betta Conte Carlo _ Di Blasi prof. Andrea = Di Maria Tommaso Marchese di Monterosato — Di Menza consigliere Giuseppe — Emery prof. Carlo — Fileti prof. Enrico = Fileti prof. Michele = Finocchiaro-A prile avv. comm. Camillo, Deput. — Fubini prof. Simone pe Koerner prof. cav. Guglielmo — Liben prof. cav. Adolfo = Macaluso prof. Damiano = Magziore-Perni avv. Francesco — Menabrea di Valdora S. E. il Marchese Luigi — Mottura prof. cav. Sebastiano — Naquet cav. prof. Adolfo = Oglialoro prof. Agostino xi Padeletti prof. Dino E Patricolo prof. Giuseppe —_ Perez prof. comm. F. Paolo — Pintacuda prof. Carlo — Pisati prof. Giuseppe a Randacio prof. cav. Francesco — Riccò prof. Annibale _ Righi prof. Augusto = Roiti prof. cav. Antonio _ Salemi-Pace prof. Giovanni — Sampolo prof. cav. Luigi — Schiaparelli prof. comm. Luigi —_ Spica prof. Pielro > Seguenza prof. Giuseppe —_ Tonelli prof. Alberto LE Traina avv. Tommaso DI Zona prof. Temistocle — SOCI EMERITI . Blaserna prof. comm. Pietro — —_ . Bruno prof. comm. Giovanni —_ . Cannizzaro prof. comm. Stanislao — Tacchini ing. comm. Pietro _ . Tasca d’Almerita conte Lucio — . Theis ing. cav. Guglielmo — . Tommasi-Crudeli prof. comm. Corrado _ Modena. Palermo. Td. Id. Bologna. Palermo. Torino. Palermo. Id. Milano. Vienna. Catania. Pa'ermo. Parigi. Palermo. Parigi. Napoli. Id. Palermo. Ta. Id. Roma. Palermo. Id Id. Firenze. Palermo. Id. Milano. Padova. Messina. Roma. Torino. Id. Roma. Palermo. Roma. Roma. Palermo. Id. Id. RICERCHE SPERIMENTALI SULLA RIPRODUZIONE DEI NERVI PEL DOTT. SANTI SIRENA Prof. di anatomia patologica nella R. Università di Palermo (1). Gli è un secolo che, Fontana per la prima volta dimostrò che , reciso un nervo, i capi di esso si riunivano per una sostanza molto simile al tes- suto nervoso (2), e che Michaelis, avendo spinto più avanti le sue espe— rienze, scrisse che, escidendo in un nervo un tratto di 9 a 12 linee, i suoi capi, centrale e periferico, si riunivano per mezzo di fibre o tubi nervosi di nuova formazione (3). Se non che, come è succeduto sempre a proposito di cose nuove, la sco- verta dei due distinti osservatori, incontrò ostacoli per essere accettata nella scienza. Quindi Arnemann (4) contemporaneo, pochi anni dopo, pose per il primo in dubbio i risultati delle esperienze dei suoi predecessori, e sia per la pre- valenza delle sue osservazioni, sia perchè le sue idee concordavano più colle credenze scientifiche dell’epoca, il tema della riproduzione dei tubi nervosi per parecchio tempo fu dagli osservatori intieramente obbliato. E fu sol- tanto nel 1827-per opera di Prevost (5) ed in seguito di Steinrick (6), di (4) I principali risultati di questo lavoro furono comunicati alla Società di scienze naturali èd economiche nella tornata del 10 luglio 1879 (V. Giornale di scienze naturali ed economiche an- no 4879, vol. XIV, pag. XXIX). (2) Fontana, Sur le venin de la vipére. Firenze 1781. (3) Michaelis, Ueber die Regeneration der Nerven. Cassel 1785. (4) Arnemann, Versuche iber die Regeneration. Gottingen 1797. (3) Prevost, Ueber die Wiedererzeugung des Nervengewebes. Froriep’s Notiz. Bd. 17, n. 860, 4827. (6) Steinriick, De nervorum regeneratione. Berolini 1889. Giornale di Scienze Nat. ed Econ., Vol. XV. 2 10 RICERCHE SPERIMENTALI Nasse (1), di Giinther e Schén (2), che questo tema si vide ricomparire sul tappeto della scienza; laonde per le pubblicazioni di nuovi lavori si videro riconfermati i risultati delle esperienze di Fontana e Michaelis. Al giorno di oggi poi, per tacere di un numero abbastanza notevole di monografie in proposito, Schiff (8), Brown-Séquard (4), Bruch (5), Philip- peaux e Vulpian (6), Virchow (7), Eulenburg e Landois (8), Langier (9), “Neumann (10), Robin, Billroth (11), Ranvier (12), Hermann Eichhorst (13), e moltissimi altri osservatori che per brevità taccio, ammettono tutti la rigenerazione dei tubi nervosi in seguito alla recisione di un nervo. Sol- tanto non convengono fra di loro, relativamente al modo come questa ri- generazione avviene; alle alterazioni ed alla estensione delle alterazioni, che subiscono i tubi nervosi in seguito alla recisione del nervo. Così, in quanto concerne la prima questione, Giinther e Schòn, fanno derivare le nuove fibre nervose da linfa plastica, la quale si depositerebbe fra i due capi del nervo reciso; altri le fanno derivare da cellule fusiformi, le quali disponendosi in serie longitudinali si anastomizzerebbero per mezzo dei loro prolungamenti. E queste cellule secondo Lent e Bruch, derivereb- bero dalla proliferazione dei nuclei cellulari della guaina di Schwann; se- condo Hielt e Benecke dalla proliferazione dei nuclei del nevrilemma; se- condo Hertz dalla proliferazione degli uni e degli altri. Weismann, Forster, Bruns, Virchow nella rigenerazione dei tubi nervosi vedono quello stesso che succede nella formazione dei neuromi. Nasse, (1) Nasse, Ueber die Verinderung. d. Nervenf. nach ihrer Durchschneid. (Muller’s Arch. Ihrg. 1839). (2) Ginther e Schòn, Versuch. und Bemerk. ilber Regenerat. der Nerv. etc. (Miller's Arch, Ibrg. 1840). (3) Schiff, Sur la régènération des nerfs ecc. (Compt. rend. t. 38, Paris, 1854). (4) Brown Sèquard, Cas de régènération compléte du nerf sciatique. (Compt. rend. t. 32). (5) Bruch, Ueber die Regeneration etc. (Ztschrft. f. wissenschftl. Zoolog. Bd. VI Leipzig 1855). (6) Filippeaux e Vulpian, Note sur les exp. demonstr. que des nerf sepàrès ete. (Compt. rend. 1859). Idem, Note sur la régènération etc. (Compt. rend. 1861). Idem, Recherches sur la rèunion etc. (Compt. rend. 1863, Gaz. hebd. 1863, n. 52-55). Idem, Recherches experimentales sur la rèu- nion etc. (Iourn. de la physiol. VI, 4864). (1) Virchow, Die krankhft. Geschwiilste. Bd. 3, 1863. (8) Eulenburg e Landois, Die Nervennaht (Berl. kl. Wochenschrift Ibrg. 1. 4864, n. 46, 47.). (9) Langier, Compt. rend. Paris 1864, vol. 51. (10) Neumann, Degeneration und Regeneration nach Nervendurchschneidung (Arch. f. Heilk. Ihrg. 9. Leipzig. 1868). (141) Billroth, Die allgem. chirurg. Path. u. Therap. 1870. (42) Ranvier, Recherches sur l’histolog. et la phys. des nerves. Arch. d. phys. normal et pathol. IV, 1872. (13) Hermann Eichhorst, Ueber Nervendegeneration und Nervenregeneration. (Arch. fiir patho- logische Anatomie und Physiol. Berlin, 1874, Bd. 59). SULLA RIPRODUZIONE DEI NERVI ll Waller, Laveran, Robin fanno derivare le nuove fibre dalla distruzione dei nuclei cellulari; Neumann da formazione endogena nei tubi vecchi o pree- sistenti; Billroth da allungamento del cilindrasse dei tubi preesistenti. Inoltre Waller e Bruch limitano l'attività rigenerativa al solo capo cen- trale; Schiff al capo periferico; sicchè secondo quest’ultimo le nuove fibre partirebbero dal capo periferico ed anderebbero a congiungersi coi tubi del capo centrale. Neumann li vede provenire da ambo i capi e congiungersi fra di loro per ristabilire la continuità di tessuto del nervo. Nè minori divergenze vi sono relativamente alle alterazioni ed alla e- stensione delle alterazioni, che subiscono i tubi nervosi in seguito della recisione del nervo, Nasse p. e. fin dal 1839 (1) in seguito alla recisione del nervo constatà e descrisse con molta precisione un processo di degenerazione grassosa nei tubi nervosi, il quale precede la rigenerazione dei tubi medesimi; processo che fu ritenuto da quasi tutti gli osservatori che lo seguirono. Burdach i- noltre nelle rane, nelle quali aveva legato il nervo ischiatico, dopo otto giorni della legatura, in sopra come in sotto di questa osservò degenera- zione granulo-grassosa dei tubi nervosi. Schiff e Bruch pretendono intanto di avere osservato nei nervi recisi una riunione per prima intenzione senza che ci sia stata traccia di dege- nerazione grassosa; mentre poi Eulenburg e Landois, i quali dopo Nelaton e Langier fecero un numero assai notevole di ricerche sulla cucitura dei nervi, per dimostrare la riunione immediata dei capi nervosi recisi, asse- riscono di non aver mai osservato riunione senza la predetta degenerazione. Aggiungo che gli osservatori i quali non vedono rigenerazione dei tubi nervosi, senza degenerazione grassosa , ritengono quest’ultima, come un primo stadio del processo di rigenerazione; mentre il secondo comprende- rebbe la rigenerazione. In quanto poi alla estensione della degenerazione e agli elementi che vi soggiacciono; taluni p. e. vedono degenerazione granulo-grassosa in ambo i capi, centrale e periferico; altri in un capo soltanto, nel periferico; tali altri, come Waller, Bruch e Benecke (2), sostengono che i tubi nervosi sì distruggono in totalità per degenerazione granulo-grassosa. Lent (3), Eulenburg e Landois (4), Hertz (5) sostengono che si distruggono soltanto (4) Op. citata. (2) Beneke, Ueber die histolog. Vorg. in durchschnitt. Nery. (Archiv. f. Pathol. und Physiol. Bd. LV, 1872). | (3) Lent, De nervor. dissect. commut. ac regeneration. Berolini, 1853. (4) Eulenburg e Landois, op. citata. (5) Hertz, Ueber Degeneration und Regeneration durchschnitt. Nerv. (Archiv. fiir pathol. Anat. Bd. XLVI, 41869). 12 RICERCHE SPERIMENTALI la miellina ed il cilindrasse; mentre la guaina di Schwann rimane intatta. Schiff, Philippeaux, Vulpian, Krause (1), Magnien (2), Erb (8), Laveran, ri- tengono che il cilindrasse si conservi, e che invece si distrugga soltanto la miellina per riassorbimento. Neumann non vede neanco il riassorbimento della miellina; secondo questi, essa subirebbe soltanto una modificazione chimica per la quale scomparirebbero i caratteri differenziali della miellina dal cilindrasse. Un altro punto quistionabile è , se col ristabilimento della continuità, nel capo periferico del nervo già reciso, ovvero escisso per qualche milli- metro, si ristabilisca la funzione. Haighton (4), Steinriick, Nasse, risolvono la questione affermativamente; altri, e con ispecialità chirurgi, per gl’insuccessi avvenuti in chirurgia sono di avviso contrario. In mezzo a tanta diversità di opinioni valeva la pena investigare, se in seguito alla recisione di un nervo si riproducano i tubi nervosi; come si riproducano; quali siano le alterazioni che essi subiscano, e fin dove que- ste alterazioni si estendano; e da ultimo se colla riproduzione dei tubi ner- vosi si ristabilisca, nelle parti innervate dal capo periferico, la funzione. Ed io l'ho fatto assai volentieri, non perchè pretenda dire l’ultima pa- rola su quistioni di tanta importanza, ma sibbene, perchè in un lavoro dal titolo : Sulle ferite del midollo spinale (5) che pubblicai insieme al prof. G. Piccolo, oltre a diversi fatti, che non mi occorre di ripetere qui, potei di- mostrare che, reciso in parte ovvero in totalità il midollo spinale , i capi di esso (cefalico e caudale) si riunivano per un tessuto puramente cicatri- ziale, e non per riproduzione della sostanza nervosa. Sicchè malgrado le esperienze di autorevoli osservatori, restava a me il dubbio se ciò che succede per il midollo spinale capitasse anche per i nervi. Ho fatto le mie ricerche sulle rane, sui piccioni, sui conigli e sui cani. In essi, sia per non crearmi difficoltà all'operazione, sia per avere maggiore campo nelle investigazioni microscopiche, ho prescelto il nervo grande i- schiatico, ovvero i rami terminali del plesso brachiale. Quindi, ora dopo 24 ore, ora dopo pochi giorni, ora dopo qualche set- timana, ora dopo parecchi mesi ed anche anni dall’ operazione (6), ho uc- ciso l'animale ed estratto il pezzo, che ho indurito in una soluzione allun- (1) Krause, Ueb. die Endig. d. Muskelnerv (Ztschr. f. rat. Medic. Bd. 20). (2) Magnien, Recherches expèrimentales sur les effets etc. Paris 1866. (3) Erb, Z. l’ath. u. path. Anat. periph. Paralys. (Deutsch. Arch. f. kl. Medic. Bd. 3, 1869. (4) Haighton, Reil’s Archiv f. d. Phys. 1797. (5) Giornale di scienze naturali ed economiche. Vol. X1, 1875. (6) In due casi l’animale fu ucciso dopo 8 anni dall’operazione. SULLA RIPRODUZIONE DEI NERVI 13 gata di acido cromico, ovvero nel liquido di Miiller, e talvolta in una so- luzione di acido osmico, 2 °/,, oppure di nitrato di argento. Ho colorato le preparazioni con una soluzione ammoniacale di carminio, e dietro schiarimento col creosoto , le ho osservato nella resina dammar, ovvero nella glicerina coll’ aggiunta di una piccola quantità di acido for- mico. Però a preferenza mi sono giovato della resina dammar, poichè le preparazioni chiuse nella glicerina pura o coll’aggiunta dell'acido formico non conservano la trasparenza che loro dà il creosoto, anzi poco tempo dopo si oscurano, mentre nella resina dammar acquistano maggiore tra- sparenza e si conservano per un tempo lunghissimo, tanto che nella mia collezione di preparati microscopici ne ho taluni da più di due anni, che si conservano lodevolmente. Riproduzione dei nervi nei cani. In un buon numero di cani ho reciso semplicemente, ed ora esciso per alquanti millimetri (8,10 25 mm.), il nervo ischiatico alla sommità della co- scia, e con precisione a livello, ovvero uno, due centimetri in sotto del bordo inferiore del muscolo quadrato della coscia. Quindi ho fatto una incisione verticale, lunga quattro, cinque centime- tri, un po’ in avanti della tuberosità ischiatica; ho tagliato l’ aponeurosi alla quale si inseriscono posteriormente le fibre muscolari del grande glu- teo; ho allontanato questo dai muscoli che s'inseriscono alla tuberosità i- schiatica ed ho così messo allo scoperto il nervo ischiatico ; allora vi ho passato sotto una sonda e con una forbice l’ho reciso di un solo colpo, cer- cando di risparmiare all'animale per quanto era possibile il dolore. Nel caso di escisione ho preso con una pinzetta il capo periferico (dive- nuto completamente insensibile) e ne ho escisso un tratto più o meno lungo. Quindi senza curare di riunirli, ho soltanto rimesso i capi del nervo nell’interstizio muscolare, nel quale quest’ultimo camminava, ed ho riuniti per tre, quattro punti di cucitura cruenta i lembi della ferita. D'ordinario dopo 4, 5 giorni i lembi della ferita si riuniscono per prima intenzione. Appena reciso il nervo, i capi di esso (centrale e periferico) si ritrag- gono e la retrazione varia col punto del nervo su cui cade la recisione; è pronunziata se cade sullo ischiatico appena uscito dalla fessura omonima; leggiera, se vi cade a metà della coscia; particolarità che devesi spiegare colle aderenze più o meno del nervo alle parti circostanti e collo stiramento minore che ci è in quest’ultimo caso nel capo superiore, per l'angolo che fa il nervo all'uscire dalla fessura ischiatica. Sicchè nella recisione semplice, come nella escisione, havvi costantemente allontanamento dei capi nervosi 14 RICERCHE SPERIMENTALI fra di loro; la differenza sta soltanto nello allontanamento maggiore o mi- nore dei due capi. La temperatura nelle parti sottostanti al taglio aumenta di qualche grado, però dopo parecchi giorni, e talvolta anche settimane, che seguono l’ope- razione, essa ribassa, ma non ritorna mai al primiero stato; rimane sempre un grado ovvero parecchi decimi di grado in più dello stato sano. Intanto debbo notare una particolarità assai interessante. In tre casi nei quali aveva operato pria un nervo ischiatico, e dopo alquanti giorni ov- vero parecchi mesi l’altro, osservai, nell’arto dove era stato prima reciso lo ischiatico, un abbassamento rapido di temperatura in seguito alla reci- sione dello ischiatico dell'arto opposto, aumento, come d'’ordinario, nell’arto ultimo operato. Ed ora ecco in un quadro sinottico i risultati che ho ottenuto pigliando la temperatura nel piede corrispondente all'operazione. Oscillazioni della temperatura prima e dopo la recisione dello ischiatico. Temperatura in rapporto ai > E È Temperatura OTRSEAtana giorni dell’operazione D NOME NALE Pria della | Dopo della Giorni de "*a ) Arto sano |Arto operato Îdell’ uccisione recisione recisione dalla recis. Cane A 34 si 35 aio 1 34 "lo 35 “lio 8 47 33 lo | 35 "0 | 89 "o Cane B SE SIT] SULLA RIPRODUZIONE DEI NERVI 15 Temperatura in rapporto ai = a ui Te t Temperatura giorni dell’operazione mperatura sen —T—F—r— fo goonÈ t__gpprn n — — —__ CL NOME Pria della Dopo della Giorni fahi recisione recisione dalla recis. i cazione Cane C_|347/, |36'/ 3 34 937‘), 4 35%, [37 6 34 37 ll 34 2 I OI GE RITA Cagna D | 33 36 ‘/, 4 33 35 ?/., 10 ga 34 Cane E |357/, | 38% l lr 10 33 "lo 39 "luo (1) 93 "0 | 38% | 10® |38% |34 a@L377/,| A 28 (4) | 36 “o | 95 ‘o 36 (5) | 36 32‘), | 36 Cane F 31 ali 5 Za IO (6) dh 9829/,, 5 96°) al 8 35 ‘0 | 33 Il 37 37 17 36 */.0 | 36 */o | 21 35 %/o | 340 | 99 "ho Cane G_|34°/, | 36 ‘/, 3 33 34 ‘/, 11 33 34 ‘le 28 33 "ls 35 “luo 44 33 35 3/0 99 32 "luo 35 “luo 60 33 34 ?/.o (4) Si recide il nervo ischiatico del lato opposto fin oggi sano; quindi le oscillazioni di tem- peratura che seguono nella colonna dove è segnata la temperatura dell’arto sano si ebbero in se- Quito alla recisione. (2) Dopo poche ore dalla recisione dello ischiatico fin allora sano. (3) Dopo 5 giorni — —_ — (4) Dopo 48 giorni _ — _ (5) Dopo 24 giorni _ _ _ (6) Come sopra nella nota 4, le oscillazioni di temperatura seguenti si ebbero dopo la recisione dello ischiatico del lato opposto. 16 RICERCHE SPERIMENTALI remperatua | | Temperatura io rapporto Gi (Temperature NOME Too ER PE i pra Fn eli vi el GIO Arto sano | Arto operato [dell uccisione recisione recisione dalla recis. i Cane G 88 | 33 35 ‘/, gi (834/37 19 L95004, 150 |32 35% 164 | 36 37 184. |37 38%. 194 {Re 300, 220 37 Slo | 38 ho opa (sal (1) 37 "lo | 98 ‘ho » (2) 38/0 | 36 /o 224 (8) | 38%, | 96% 228 (4) | 38 ‘/, | 37 229 (5) {37% | 36% 231 (6) | 37 */,, | 36 Iso 233 (7) | 36%, |36% 294 (8) | 36‘/, | 85! 935 (0) | 37%, | 37? 337 (10) 37 */ | 37% 340 (11)| 36 7/,, | 36 344 (12)| 37 ‘40 | 37 347 (13)| 38 #/io | 37 ‘ho 349 (14)| 38 37 "o | 98 (4) Si recide il nervo ischiatico del lato opposto fin oggi sano; quindi le oscillazioni di tem- peratura che seguono nella colonna dove è segnata la temperatura dell’arlo sano, ora sono dovute alla recisione. (2) Dopo poche ore dalla recisione. (3) Dopo 2 giorni dalla recisione. (4) Dopo 6 —_ _ (5) Dopo 7 _ — (6) Dopo 9 —_ —_ (7) Dopo 441 —_ LS (8) Dopo 42 —_ ni (9) Dopo 43 i DE (40) Dopo 45 —_ _ (14) Dopo 48 = Si (412) Dopo 22 —_ — (48) Dopo 28 — _ (44) Dopo 27 _ _ SULLA RIPRODUZIONE DEI NERVI 17 L'arto oppure gli arti corrispondenti alla recisione del nervo ischiatico cadono in paralisi. Se non che una tale paralisi non è mai completa, poi- chè l’animale eseguisce dei movimenti leggieri di flessione e d’'estensione; e punto alla parte interna e posteriore della coscia, dà segni di dolore. Aggiungo che talvolta l’animale manda grida di dolore quando si riuni- scono i lembi della ferita per sutura cruenta non solo, ma anche quando si stringe forte il bulbo del termometro fra le sue dita; ne ho veduto pure taluno che di tanto in tanto mandava grida di dolore, spontaneamente. Questo stesso è più o meno pronunziato secondo che la recisione cade immediatamente sotto ovvero molto in giù dell'origine del piccolo ischia- tico. L'animale quindi camminando claudica sull’arto operato, che porta di ordinario alzato, ovvero lo striscia sul suolo poggiandolo per lo più per la superficie dorsale; quindi è che su questa col decorso del tempo , per gli urti che riceve, vi si desta una infiammazione più o meno intensa, la quale termina con dare luogo ad ulcerazioni ovvero a vaste piaghe, talvolta di cattiva natura. Nei conigli p. e., come dirò a suo tempo, talvolta la infiam- mazione finisce colla cangrena, e quindi coll'amputazione spontanea del piede. Elasso un tempo più o meno lungo dall'operazione, l'animale migliora. Quindi gradatamente claudica di meno e frequentemente arriva a cam- minare così bene (6, 8, 10 mesi dopo l'operazione), che difficilmente si po- trebbe riconoscere di essere stato operato, se a quando a quando non zop- picasse sull’arto operato, non poggiasse il piede sul suolo per la superficie dorsale, ovvero non portasse l'arto un po’ teso, in altri termini rigido ; e la piaga o le piaghe alla regione dorsale del piede cicatrizzano, lasciando solo un ispessimento più o meno pronunziato nella pelle e nel tessuto sot- tostante. La sensibilità dolorifica e la tattile migliorano anch'esse; però non ri- tornano mai completamente. Infatti in animali che lasciai sopravvivere per sei, otto mesi, e magari un anno e più, e nei quali all’autopsia trovai riu- niti diffinitivamente i capi del nervo, i fenomeni di paralisi di senso, seb- bene di gran lunga migliorati, sì conservarono sempre; laonde la sensibi- lità dolorifica era ottusa, ed in taluni punti, superficie dorsale del piede, pelle interdigitale nulla; tanto che l'animale non percepiva nè i pizzicotti, nò le punture che con un ago gli arrecava sul dorso delle dita del piede oppure alla pelle interdigitale. La sensibilità tattile in taluni animali era nulla anch'essa, in altri ottusa. Aggiungo che in seguito della riunione, talvolta ho scoperto il capo periferico del nervo, l'ho compresso fra le branche di una pinzetta a dissezione, ed ho veduto, che l'animale entro il 27° giorno dalla recisione non avvertiva affatto la compressione, fosse an- che fortissima; l’avvertiva, ma leggermente all'ottavo e nono mese dalla Giornale di Scienze Nut. ed Econ. Vol. XV. 3 18 RICERCHE SPERIMENTALI recisione, mentre praticando lo stesso sul capo centrale, mandava fortissimi grida di dolore. Ora debbo notare che i fenomeni di paralisi per lo più erano limitati alla gamba e con ispecialità al piede; alla sommità della coscia al contra- rio la sensibilità ed il moto si conservavano. Il che naturalmente si spiega colla conservazione del piccolo ischiatico, e la presenza dei rami terminali del plesso lombare, molto più che alla regione interna della coscia ed an- che della gamba la sensibilità si conservava. Autopsia. — Sia che abbia reciso soltanto, sia che abbia escisso per qualche millimetro il nervo, all’autopsia, ove l'animale sopravvisse parec- chi giorni all'operazione, ho trovato costantemente i capi del nervo (cen- trale e periferico) riuniti fra di loro. — La riunione avviene ora per prima, ora per seconda intenzione. La prima ha luogo soltanto nella recisione semplice; la seconda si osserva nella recisione semplice come nella esci- sione; poichè siccome dopo il taglio i capi del nervo si ritirano, frequen- temente accade che nella recisione semplice lo allontanamento è tale che la riunione non si ottiene che mediatamente, o per seconda intenzione (1). Riunione immediata. — Nelle prime 24 ore, che seguono la recisione, la estremità di taglio dei capi del nervo e con ispecialità del capo centrale, diviene leggiermente tumida; il perinervo s’iperemizza, tanto che il nervo è più o meno arrossato (2). Fra i capi del nervo si deposita del sangue. Dopo 48 ore la superficie di recisione dei capi del nervo si ricopre di bottoni carnosi, i quali per il modo come sono disposti costituiscono una specie di cappelletto al capo nervoso medesimo. Alla fine del 5,° giorno talvolta, ed in generale nel corso della seconda settimana nelle recisioni semplici, già s'intende, per l'avanzamento dei detti bottoni carnosi, i capi nervosi si riuniscono (V. tav. I, fig. 1). Il tessuto di riunione dapprima è molle, di colorito rosso-bruno friabile, tanto che talvolta, appena ho fatto una leggiera estensione su uno dei due capi, si è rotto. In seguito va scolorandosi e divenendo sempre più resi- stente. Contemporaneamente nella estremità di taglio del capo centrale si forma un piccolo tumore, neuroma; l'estremità di taglio del capo periferico ingrossa anch'essa, ma leggiermente; mentre al contrario, il tratto di riu- (41) Mi occorre ricordare che dopo la recisione, ovvero la escisione non ho mai riunito i capi del nervo, ma li ho rimesso soltanto nell’interstizio muscolare nel quale camminava il nervo. Ho voluto rammentarlo per dire che se avessi cucito, ovvero ravvicinato e mantenuto ravvicinati fra di loro i capi del nervo, avrei ottenuta la riunione immediata anche nella escisione. (2) Ciò è osservabile durante vita dell’ animale, scollando i lembi della ferita e scoprendo i capi nervosi; poichè alla morte l’iperemia apparentemente scomparisce; allora è costatabile soltanto col microscopio. SULLA RIPRODUZIONE DEI NERVI 19 nione si riduce; sicchè a periodo avanzato nel punto di riunione il nervo offre una specie di colletto (V. tav. 1, fig. 1). i Nei casi che la recisione cade sul punto di divisione del nervo ischia- tico nei due poplitei, ovvero sul punto di divisione di un nervo, la riunione: avviene ugualmente come sopra; poichè i capi inferiori, nervo ischiatico popliteo esterno e interno, convergono verso il capo centrale, in guisa che al punto di riunione , il nervo per il neuroma suddetto presenta l’ aspetto di un ganglio colle rispettive radici (1). Aggiungo che i capi nervosi non che il tessuto che li congiunge, ade- riscono alle parti circostanti, tanto che la enucleazione del tratto del nervo su cui cadde la recisione, è alquanto difficile e spesso debbonsi rompere le aderenze col coltello per poterlo estrarre. Riunione mediata. — Nei casi di escisione di un piccolo tratto del nervo (6, 12, 28 mill.), ovvero nei casi in cui i capi di esso si allontanarono molto l'uno dall'altro, la riunione avviene dopo un tempo lungo. Dapprima verso il 10°, 12°, 15° giorno dall'operazione, i capi del nervo sono riuniti per mezzo di un filamento di apparenza nervoso (V. tav. I, fig. 1 A); in seguito que- sto filamento ingrossa, e nello stesso tempo si accorcia; sicchè i capi del nervo (centrale e periferico) si ravvicinano sempre più ed in ultimo, alla fine della terza settimana, ovvero nel corso della quarta essi sono intiera- mente riuniti. Il tratto del nervo dove ebbe luogo la riunione presenta caratteri ana- loghi a quelli su esposti (neuroma all'estremità del capo centrale, colletto sul punto di riunione ecc. ecc.) (V. tav. I, fig. 1). Talvolta i filamenti che partono dai capi del nervo escisso sono diversi e congiunti fra di loro, per mezzo di connettivo, in guisa da formare una specie di membranella, la quale si può confondere sul vivente facilmente colle parti circostanti; laonde i capi del nervo compaiono divisi, mentre non lo sono. Quindi è che bisogna mettere molta cura nella estrazione del pezzo per non distrurre col coltello il tessuto di nuova formazione. In uno di questi casi, i filamenti di congiunzione erano più grossi in prossimità del capo centrale. Questo potrebbe addursi come una conferma di ciò che dice Billroth, cioè che le fibre nervose di nuova formazione pro- vengono dal capo centrale e vanno a congiungersi con quelle del capo pe- riferico. Se non che il fatto in se stesso non prova nulla di positivo, mettendo come punto di partenza la grossezza maggiore dei detti filamenti in vici- nanza del capo centrale. D'altronde io ne ho osservato un caso soltanto : sicchè per ora mi limito solo ad accennare il fatto e non altro che il fatto. (4) A 21 giorni dalla recisione osservai talvolta con molta chiarezza questa particolarità. 20 RICERCHE SPERIMENTALI Nella recisione semplice, come nella escisione, dato pure che l’animale sopravvivesse parecchio tempo alla operazione, nel capo centrale non ha luogo alcuna alterazione; esso è di colorito e volume normale. Il capo pe- riferico al contrario si opaca e diviene molto più piccolo del centrale; tal- volta conserva il suo volume ordinario; però ciò è apparentemente, poichè dipende da maggiore sviluppo del connettivo. Infatti tolto il perinervo i fasci nervosi in volume compariscono assai più piccoli dei fasci omonimi del capo centrale. Osservazione microscopica dietro indurimento del pezzo in una soluzione allungata di acido cromico. Dopo 48 ore dalla recisione, siccome osservasi nei tagli eseguiti secondo la direzione del nervo, nei capi nervosi, i vasi sono dilatati e riempiti di globuli sanguigni; il perinervo è ingrossato, infiltrato di globuli di sangue, e di cellule embrionali; la superficie di recisione di essi è ricoperta di tes- suto infiammatorio; cioè formato da fribrina rappigliata in forma di una finissima rete, e da elementi cellulari linfoidi, i quali ultimi sono imprigio- nati nelle maglie di questa stessa rete. Inoltre vi si vedono chiazze di glo- buli rossi stravasati (V. tav. I, fig. 3). Sicchè pare che, in seguito alla re- cisione, primieramente si versi del sangue alla superficie di taglio dei capi del nervo ed indi vi si depositi un essudato infiammatorio; in altri termini i capi nervosi s'infiammano, Le cellule infiammatorie provengono dai nuclei del connettivo peri ed intrafascicolare, e principalmente dal tessuto perivascolare. 1 tubi nervosi intanto sono come d' ordinario; soltanto la mielina, specialmente nel capo periferico, è segmentata. Il cilindrasse vi si conserva intatto. Aggiungo che l’iperemia è più pronunziata nel capo centrale. Al quinto giorno, nei casi che si ottiene la riunione, ovvero più tardi, il tessuto di riunione fra i due capi, è formato intieramente dal tessuto infiammatorio suddescritto. A questo periodo però, siccome ho notato nei tagli perpendicolari alla direzione del nervo, la rete è più sviluppata, e le maglie sono maggiormente grandi. Questo tessuto muove d’'ambo i capi del nervo. In conclusione il tessuto , che primieramente riunisce i capi del nervo reciso, è un tessuto puramente infiammatorio, il quale ha l'apparenza del tessuto adenoide. Esso si conserva tale fino al 12° o 15° giorno dall’opera- zione; indi comincia a presentare un aspetto lacunale, ma non ben definito. Allora è formato da cellule rotonde nucleate, le quali sono disposte per chiazze e da cellule fusate; queste ultime miste a fibre connettivali, circo- scrivono od isolano le une dalle altre le chiazze cellulari suddette; vi è SULLA RIPRODUZIONE DEI NERVI 21 inoltre un buon numero di vasi ripieni di globuli sanguigni e cellule stel- late. Queste ultime in taluni punti sono così abbondanti che, il detto aspetto lacunale pare risulti dall'intreccio dei prolungamenti cellulari fra di loro con l'aggiunta di filamenti connettivali. Ancora però non havvi traccia di tubi nervosi di nuova formazione; onde i fasci tubolari nervosi dei capi del nervo sono completamente interrotti. Nei tagli poi eseguiti nella direzione del nervo, poichè le osservazioni precedenti sono state fatte sopra tagli perpendicolari allo stesso nervo, ho notato che moltissime cellule delle chiazze cellulari sopradette , erano fu- sate col loro grande asse dirette nel senso del nervo. Sicchè pare chiara- mente che le cellule rotonde sopradescritte e contenute nelle lacune, in fondo erano cellule fusate tagliate in trasverso d'onde l'aspetto rotondo. Ho osservato con molta chiarezza le cellule fusate nelle preparazioni per lacerazione, avendo prima per 24 ore collocato il pezzo in una soluzione di acido azotico (20 per 100). Il tessuto descritto con una soluzione ammoniacale di carminio si colora facilmente ed intensamente in rosso. Dopo parecchi mesi dalla recisione, il tessuto che congiunge i capi ner- vosi è ugualmente lacunale, ma assai meglio definito, e ricco di connettivo fibrillare e fascicolato (V. tav. II, fig. 3 e 4, 2,2, 2,3, 3). L’analogo tes- suto si trova nei capi del nervo; quindi ad ovviare ripetizioni, lo descriverò esponendo le alterazioni anatomiche che subiscono i capi del nervo in se- guito della recisione ovvero della escisione. In quanto ora concerne il filamento o cordoncino di apparenza nervoso che si osserva nel primo periodo della riunione mediata (V. tav. I, fig. 1 A), siccome ho veduto nei preparati per lacerazione, questo è composto di cel- lule, di fibre pallide o nude, e di fibre connettivali. Le prime sono in parte fusate, finamente granulose , dirette col loro grande diametro nel senso dell’asse del nervo; hanno un nucleo ovale ov- vero rotondo con uno o due nucleoli; i loro prolungamenti sono pure gra- nulosi, con ispecialità in vicinanza del corpo della cellula; poichè in distanza di questo sono omogenei, trasparenti; in parte sono rotonde ovvero ovali con protoplasma granuloso. Le fibre pallide hanno tutta l’aria del cilindrasse denudato ovvero delle fibre endogene ed offrono dimensioni varie; talune sono discretamente lar- ghe, hanno un diametro trasverso di 0,"® 010, altre di 0," 006, altre di 0, mm 002; nel loro corso frequentemente presentano un rigonfiamento cellu- lare; in altri termini molte conservano il nucleo ed il nucleolo cellulare, ed ora in una, ora in ambe l'estremità, sono divise in due ed anche in tre. Sicchè scorgesi chiaramente che queste fibre non sono altra cosa che tra sformazioni delle cellule suddescritte (V. tav. III, fig. 5, 1, 2, 3). 22 RICERCHE SPERIMENTALI Con una soluzione ammoniacale di carminio e lavatura nell'acqua leg- giermente acidulata le fibre pallide non si colorano affatto, ovvero leggier- mente ai contorni; le cellule e le fibre connettivali, al contrario, si colo- rano intensamente in rosso. Nelle sezioni poi orizzontali alla direzione del suddetto filamento, vi ho veduto le fibre pallide sopradescritte tagliate per trasverso, talune delle quali presentavano una specie di guaina, e del connettivo lasso. In questo ultimo si notavano cellule stellate, fusate ovvero ovali e rotonde, le quali con una soluzione ammoniacale di carminio si coloravano intensamente, e un buon numero di vasi. Intanto ad esito compiuto anche in questo caso, il tessuto di riunione, è il lacunale suddetto e che io tantosto descriverò. Alterazioni microscopiche del capo centrale. Il capo centrale indurito prima in una soluzione allungata di acido cro- mico, ed indi posto per qualche tempo nell’alcool, si lacera con molta fa- cilità; sicchè per mezzo degli aghi si ottengono fibre completamente isolate. Quindi ho osservato che i tubi nervosi presi pochi millimetri (10, 20 mill.) in sopra della recisione, a qualunque epoca, non offrono alcuna o quasi al- cuna alterazione ; dico quasi, poichè talvolta, sopratutto nei pezzi freschi, direi palpitanti, vi ho trovato la mielina segmentata, oppure di aspetto ora finamente, ora grossolanamente granuloso. E ciò non in tutti i tubi nervosi, ma solo in un certo numero. Il connettivo interstiziale è come d’ordinario. 1 vasi sanguigni sono au- mentati di numero, con pareti ispessite, e ripieni di globuli sanguigni. In vicinanza però della estremità di taglio, siccome si vede con molta chiarezza nei tagli perpendicolari alla direzione del nervo, sorgono delle alterazioni, le quali cambiano colla data della recisione. Nei primi cinque, sei giorni p. e., che seguono la recisione, tre, quattro millimetri in sopra della estremità di taglio, i fasci tubolari sono un tan- tino ingranditi. Infatti le specie di sfere, che risultano dal taglio trasver- sale dei tubi nervosi (1) sono poco più grandi del normale, ma sono come d'ordinario rivestite dalla guaina lamellosa. I tubi nervosi sono ingrossati. Nel connettivo interstiziale havvi proliferazione cellulare, la quale è più pronunziata attorno ì vasi e nel connettivo perifascicolare. Essa intanto cre- (41) I tubi di un nervo sono riuniti in fasci diversi, e ciascun fascio è circondato da una guaina propria connettivale, guaina lamellosa; quindi è che se si fa un taglio perpendicolare alla direzione del nervo, i tubi si vedono disposti in lobî (V. tav. I, fig. 2). A questi lobi, per facilità di lin- guaggio, io do il nome di sfere. SULLA RIPRODUZIONE DEI NERVI 23 sce sempre a misura che si va verso la estremità di taglio del nervo, ed in ultimo si sostituisce intieramente al connettivo medesimo. Quindi è che le maglie del connettivo perifascicolare, poichè è reticolare (V. tav. I, fi- gura 2, 4; tav. II, fig. 1), sono in gran parte ripiene di cellule; talune sono pure ripiene di sostanza amorfa, simile all'essudazione fibrinosa. Secondo Hermann Eichhorst nel perinervo si troverebbe un’essudazione sierosa. Le cellule sono per lo più rotonde con nucleo ugualmente rotondo; ve ne sono pure ovali, e stellate con prolungamenti granulosi. I vasi sono dilatati, aumentati notevolmente di numero e ripieni di globuli sanguigni. Questo tessuto puramente infiammatorio, siccome ho detto, si conserva fino al 12° 15° giorno dall'operazione; indi assume l'aspetto di tessuto la- cunale , il quale raggiunge il suo massimo sviluppo dopo parecchi mesi dall'operazione. Allora, a livello del rigonfiamento (neuroma) le sfere suc- cennate sono molto più grandi che non sieno tre centimetri in sopra, ov- vero sei millimetri in sotto del punto di riunione dei capi del nervo. Esse sfere aumentano in grandezza a misura che si va alla parte maggiormente ingrossata del nervo e coll’aumento in grandezza diminuiscono di numero. Sicchè esse multiple poco in sopra del rigonfiamento, in vicinanza del punto di riunione si riducono ad una sola, la quale, relativamente a quelle che si ottengono in distanza del punto suddetto, è grandissima (V. tav. I, fig. 2, 4 e fig. 5). La guaina lamellosa, poco spessa parecchi centimetri in sopra del punto di riunione, diviene assai spessa al principio del rigonfiamento; ma, come dimostrerò, meno che nel capo periferico, parecchi millimetri in sotto del punto di riunione. Infatti essa dieci millimetri in sopra del rigonfiamento presenta uno spessore vario da 0,"® 07 a 0,mm 10 nelle grandi sfere; da 0,mm 02 a 0,mm 03 nelle sfere di mezzana grandezza: da 0, 01 a 0,22 02 nelle piccole sfere; mentre sul principio del rigonfiamento, neuroma, offre uno spessore vario da 0,mm 32 a 0,3% 40 nelle grandi sfere; da 0,mm 10 a 0,mm ]5 nelle sfere di mezzana grandezza; da 0,%® 05 a 0,2" 10 nelle sfere piccole, ed è formata da fasci connettivali disposti concentricamente, fra cui vedonsi pure cellule fusate. : Ho detto nel principio del rigonfiamento, perchè nel punto più grosso di esso, la guaina lamellosa scomparisce ed è sostituita da connettivo la- Fcunale, che si perde fra i tubi nervosi (V. tav. 1, fig. 5, 4, 4'). Ond’è che { nei tagli trasversi le dette sfere (fasci tubolari tagliati in trasverso) non si vedono più limitate come d'’ordinario (V. tav. I, fig. 5); ma sibbene confuse col tessuto lacunale , il quale si perde insensibilmente fra i tubi nervosi. Sicchè in vicinanza della estremità di taglio, non si vedono più sfere, ma tessuto nervoso sclerotizzato. 24 RICERCHE SPERIMENTALI Il tessuto inter o perifascicolare , il quale allo stato normale è retico- lare (V. tav. Il, fig. 1), è quasi in totalità scomparso e sostituito ugual- mente da tessuto lacunale, che tantosto descriverò; ho detto quasi, poichè in taluni punti, vicini alla circonferenza del nervo, la forma reticolare si conserva; però in questo caso i sepimenti reticolari sono molto più spessi dell'ordinario; esso scomparisce intieramente in prossimità del punto di riu- nione, dove è sostituito completamente dal tessuto lacunale cennato. Aggiungo che, nel tessuto lasso o reticolare notasi un discreto numero di corpuscoli di differente forma e grandezza. Questi corpuscoli si colorano intensamente in rosso con una soluzione ammoniacale di carminio, e sono per lo più provvisti di prolungamenti; ma ordinariamente non hanno nu- cleo, e nel caso che l'hanno si può vedere soltanto con un ingrandimento fortissimo (obbiettivo n. 11 ad immersione e correzione di Hartnack). Essi mancano o non si osservano più nel tessuto lacunale (V. tav. Il, fio. 2, 2). I tubi nervosi sono ingranditi, conservano intatto il cilindrasse; anzi mol- tissimi contengono 3, 4 e magari 5 fibre secondarie (fibre endogene) (V. tav. I, fig. 4, 2, 2); la loro guaina è un tantino più spessa del consueto. Il tessuto lacunale è formato da fasci connettivali frammisti a cellule fusate, i quali intrecciandosi fra di loro lasciano delle lacune di differente grandezza, e da tubi nervosi’ di nuova formazione, i quali occupano le la- cune suddette. Delle lacune poi, che direi guaine nervose, talune conten- gono più tubi nervosi, altre ne contengono un solo. Un tale tessuto primieramente si sviluppa nella guaina lamellosa e at- torno dei vasi, indi si estende a tutto il connettivo perifascicolare , inva- dendo per ultimo la parte superficiale del nervo. I tubi nervosi di nuova formazione, come i preesistenti, contengono più cilindrassi o fibre endogene. Aggiungo che, in questo tessuto havvi un nu- mero abbastanza considerevole di vasi sanguigni, i quali camminano sui sepimenti connettivali, che circoscrivono le lacune; se ne vedono pure fra i tubi nervosi dove allo stato normale sono scarsissimi, ovvero mancano, come è nei piccoli fasci tubolari; però il maggior numero di essi si osserva alla periferia del taglio (superficie del nervo), dove sono talmente ravvici- nati gli uni agli altri che, pare costituiscano una specie di membrana at- torno del nervo medesimo; d'onde il colorito rosso, che questo presenta sul vivente. Sicchè pare, che nel tessuto perifascicolare anzitutto abbia luogo una forte iperemia con piccoli stravasi sanguigni, ed indi proliferazione cellu- lare, tanto che talune maglie di esso si vedono ripiene di globuli rossi, talune circondate da vasi di nuova formazione, i quali seguono l'andamento della stessa rete connettivale. Da ultimo debbo notare, che nel caso di recisione di antica data, fra i RICERCHE SPERIMENTALI 25 globuli sanguigni contenuti nei vasi, ovvero nelle maglie reticolari, si os- servano delle granulazioni pigmentarie di varia grossezza, di forma irre- golare, di colorito cinereo, le quali per lo più nel centro presentano un punto trasparente; ve ne sono pure intieramente nere. Con una soluzione ammoniacale di carminio, il tessuto suddetto si co- lora intensamente e rapidamente in rosso; mentre le sfere nervose si colo- rano difficilmente e leggermente. In queste poi, dei tubi si colorano la guaina di Schwann e il cilindrasse; la midolla rimane estranea. Sicchè per mezzo della colorazione col carminio ho potuto studiare con molta precisione l’an- damento del tessuto lacunale suddetto. Ora è facile scorgere che, la specie di neuroma, che si forma sulla e- stremità di recisione del capo centrale del nervo reciso, oppure nel moncone di amputazione, è dovuto: 1° allo ingrossamento dei tubi nervosi preesistenti, i quali, come ho dimostrato, frequentemente contengono più fibre endogene; 2° alla formazione di nuovi tubi nel connettivo interfascicolare; 3° allo svi- luppo esagerato del connettivo interstiziale e dei vasi sanguigni. Alterazioni microscopiche del capo periferico. Queste nei tubi nervosi del capo periferico, nei primi tempi variano colla data della recisione del nervo; dico nei primi tempi, poichè a periodo a- vanzato dell'operazione esse sono sempre identiche. P.e. nei primi cinque giorni, che seguono la recisione, 24 mm. in sotto della estremità di taglio, i tubi nervosi, di ordinario, sono in gran parte varicosi; nel loro interno, taluni contengono una discreta quantità di granulazioni grassose; altri hanno la mielina irregolarmente segmentata. Nel connettivo interstiziale, sopratutto in taluni punti, havvi un buon numero di cellule rotonde gra- nulose, ovvero ovali e fusate. Aggiungo che in vicinanza della estremità di taglio, . siccome scorgesi nei tagli trasversali alla direzione del nervo, i fasci tubolari sono alquanto ingrossati. La guaina lamellosa ed il connet- tivo perifascicolare sono disseminati di cellule di nuova formazione, le quali aumentano di numero a misura che si va verso la estremità di sezione, ed in prossimità di questa si sostituiscono ai tubi nervosi. Fra le cellule di nuova formazione molte sono di una discreta gran- dezza, offrono un diametro di 0," 022; talune sono con due nuclei e ma- gari a bisaccia. Le cellule grosse -ordinariamente sono contenute in parti- colari lacune, a pareti delicatissime, tanto che talvolta a primo colpo di occhio, presi queste per membrana della cellula. I vasi sono dilatati ripieni di globuli sanguigni; taluni contengono pure delle cellule piatte, poligo- nali, o poliedriche a protoplasma refrangente, le quali sono attaccate alla intima. Giornale di Scienze Nat. ed Econ., Vol. XV. 4 26 RICERCHE SPERIMENTALI Dal quinto giorno in poi dalla recisione i tubi nervosi cadono in dege- nerazione grassosa; mentre dal 20° in sopra divengono più o meno atrofici. Quindi è, che nel primo caso la mielina scomparisce e viene sostituita di una quantità notevole di granulazioni, ovvero di piccolissime gocce gras- sose. Sicchè le fibre perdono il loro doppio contorno ed invece assumono un aspetto granuloso più o meno pronunziato, secondo il grado della de- generazione. Avverto che le più belle fibre nervose degenerate in grasso, le vidi allo stato fresco; dopo indurito il pezzo in una soluzione allungata di acido cromico , ovvero nell’alcool, la degenerazione grassosa era pure apprezzabile, ma non come quando il nervo era osservato in un liquido in- differente (siero del sangue) appena dopo ucciso l’animale. Nel secondo caso, i tubi si vedono più o meno rimpiccoliti aventi di tanto in tanto dei rigonfiamenti fusiformi e granulosi. Se non che l’atrofia non sì rivela in tutti i tubi nervosi allo stesso grado; così taluni sono ridotti alla metà dello stato ordinario, di aspetto granuloso; altri sono divenuti dell'apparenza di filamenti connettivali, ma conservano il cilindrasse, anzi taluni ne conten- gono più di uno. Facendo poi dei tagli trasversi al corso del nervo, 16.mm. in sotto del punto di recisione, si vede che il connettivo inter o perifascicolare, è no- tevolmente sviluppato; ugualmente più sviluppato dell’ ordinario è il con- nettivo intertubolare , il quale contiene molte cellule embrionali, ovvero fusate; i fasci tubolari sono rimpiccoliti; in altri termini havvi sclerosi. Ag- giungo che in questi tagli, che ho colorato con una soluzione ammoniacale di carminio, il cilindrasse, che come ho detto si conserva ed in moltissime fibre è doppio, ed anche triplo, si presenta come un punto rosso-oscuro nel centro del tubo. Frattanto debbo notare che, in taluni tubi esso manca. In questo caso si vede la guaina di Schwann vuota, essendo la mielina, ed il cilindrasse scomparsi. Ed è probabilmente dovuta a questa particola- rità la credenza di taluni autori; che cioè, in seguito alla recisione nel capo periferico rimaneva la sola guaina di Schwann; e di tali altri, che si distruggeva la sola mielina, rimanendo la guaina ed il cilindrasse. Da ultimo dopo parecchi mesi dalla recisione oltre all’ atrofia dei tubi nervosi, in vicinanza della estremità di recisione, la guaina lamellosa, ed il connettivo perifascicolare sono sostituiti da tessuto lacunale identico a quello suddescritto ; soltanto qui esso è meno ricco di vasi che nel capo centrale e nel punto di riunione fra i due capi. Sicchè malgrado l' atrofia dei tubi nervosi, il nervo spesso conserva il suo volume. Dopo quanto ho detto di sopra sorge chiaro che, le alterazioni dei tubi nervosi in seguito della recisione, camminano in senso centrifugo e non centripeto siccome vorrebbero taluni osservatori. SULLA RIPRODUZIONE DEI NERVI 27 Osservazione microscopica coll’aiuto dell'acido osmico. Coi pezzi, che ho indurito in una soluzione allungata di acido osmico (1 per 100) ho ottenuto risultati identici a quelli sopra esposti (1). Così dopo 15, o 20 giorni dalla recisione nel capo centrale, due centi- metri in su della riunione, siccome ho veduto in preparati fatti per lace- razione, i tubi nervosi si conservano intatti; in essi per l’azione dell'acido osmico la mielina sì vede colorata in nero carico, il cilindrasse trasparente. Al contrario, nel capo periferico, 2 centimetri e mezzo in sotto del punto di riunione, i tubi nervosi sono alterati ed in gran parte sprovvisti di mie- lina, la quale in seguito a degenerazione granulo-grassosa si è riassorbita; particolarità che ho notato senza alcun dubbio; poichè coll’ acido osmico i tubi nervosi che avevano perduto la mielina non si coloravano in nero ; mentre quelli nei quali la mielina era assai ridotta ovvero si conservava per tratti, si vedevano in totalità oppure per tratti colorati in nero più o meno carico e di aspetto granuloso. Inoltre vi si nota una grande quantità di corpuscoli di Gluge, di gra- nulazioni oppure di gocce grassose libere, ovvero situate nel connettivo interstiziale, colorate in nero. Sui tagli poi trasversali alla direzione del nervo eseguiti allo stesso li- vello di sopra, nel capo centrale al solito, non si osserva alcuna alterazione; i fasci nervosi sono esattamente rivestiti dalla guaina lamellosa ed i tubi omonimi sono come d'ordinario. Infatti per l'azione dell'acido osmico in essi la mielina è visibile sotto la forma di un anello nero, ed il cilindrasse di un punto trasparente. In taluni tubi l'anello nero (guaina midollare) è di- viso in due piccoli anelli da una zona trasparente; di essi due anelli l’in- terno od immediato al cilindrasse, è più delicato dell’esterno. Fino poco in sopra del rigonfiamento centrale le cose non cambiano. Proprio a livello del rigonfiamento si ripetono esattamente i fenomeni so0- pra esposti. ì Inoltre per l’azione dell'acido osmico e nelle sezioni assai delicate ho notato fra i tubi grossi, altri tubi piccoli, i quali in diametro variavano da 0,mm 003 a 0,mM 004; mentre i tubi grossi per lo più offrivano un diametro trasversale di 0,2" 015. Essi tubicini coll’ acido osmico non si colorano in nero, sibbene pigliano un colore giallognolo o di uliva salata; però nel (4) Il nervo coll’acido osmico non s’indurisce abbastanza per farne sezioni delicate. Sicchè dopo averlo tenuto 2, 3 giorni in una soluzione come sopra, sono stato costretto di collocarlo per al- tri 8, 4 giorni in una soluzione allungata di acido cromico e poi nell’alcool. 28 RICERCHE SPERIMENTALI centro presentano un punto maggiormente trasparente ; taluni presentano pure un anello nero ed un punto centrale trasparente, come i tubi grossi. Questi tubi sono più abbandonati nel punto maggiormente grosso del neu- roma. I tubi grossi o preesistenti, come ho detto di sopra, contengono più ci- lindrassi, o fibre endogene. Particolarità, che nei pezzi induriti nell’ acido osmico non lascia alcun dubbio; poichè, siccome con questo acido le fibre endogene non si colorano, così si vedono come punti trasparenti divisi dalla mielina colorata in nero. Nel capo periferico i tubi nervosi sono rimpiccoliti, ma non tutti allo stesso grado; taluni sono notevolmente rimpiccoliti, tali altri lo sono di meno, ovvero sono di grandezza ordinaria; questi ultimi però sono assai pochi. In essi, come sopra, la mielina sì vede più o meno ridotta oppure scomparsa secondo il grado di atrofia del tubo; però il cilindrasse vi si conserva; anzi in taluni tubi grossi se ne vede più di uno (in taluno ne ho veduto tre ed anche quattro). Nè su ciò mi è rimasto dubbio di sorta, poichè siccome il cilindrasse rimane estraneo all'azione dell’ acido osmico, sì vedeva come un punto trasparente in un anello nero (guaina midollare). Il tessuto di riunione nelle preparazioni per lacerazione si vede forma- to da cellule fusate, fibre connettivali, e fibre nervose nude identiche a quelle rappresentate alla fig. 5 della tav. III. Però queste ultime, come le fibre nervose atrofiche del capo periferico non si colorano in nero coll’ a- cido osmico. Nei tagli trasversali poi, indipendentemente da una discreta quantità di cellule e granulazioni grassose colorate in nero, si vede un tessuto finamente reticolare, le cui maglie o lacune sono occupate in parte da cellule granulose piccole, in parte da corpi sferici od ovali. Questi ul- timi (fibre nervose nude tagliate in trasverso) sono omogenei, e coll’acido osmico in generale non si colorano, oppure pigliano soltanto una tinta di uliva salata. Ho detto in generale, poichè taluni di essi assumono un colore oscuro ed anche nero, ma nel centro presentano un punto assai tra- sparente, oppure meno oscuro della parte periferica; taluni altri, ancora più rari, offrono un contorno oscuro. Più, immediatamente sotto il punto di riunione, nel capo periferico, ho notato qualche tubo nervoso, il quale, come nel capo centrale, presentava la guaina midollare colorata in nero per l'acido osmico, divisa in due anelli concentrici per un cerchio chiaro, trasparente; mentre il cilindrasse era trasparente. La rete a maglie piuttosto piccole, è visibile per la sua trasparenza ; poichè coll'acido osmico non si colora affatto; essa in gran parte è vaga- . mente fibrillare; in taluni punti è formata pure di grossi sepimenti e con- tiene cellule fusate e stellate, e un buon numero di vasi circondati da cel- lule ovali, rotonde e fusiformi e da fibre concentricamente disposte, entro SULLA RIPRODUZIONE DEI NERVI 29 i quali vasi, talvolta miste coi globuli rossi, vedonsi delle cellule le quali ora sono discretamente grosse, ora sono piccole con i contorni colorati in nero per l'azione dell'acido osmico, e nucleo rotondo. Quest'ultimo è un po- chino più oscuro del contenuto cellulare ed è circondato da una zona tra- sparente. Da ultimo vi sì nota una discreta quantità di globuli rossi liberi od allo stato di infiltrazione. Le sfere nervose sopradescritte. non sono affatto visibili. Sicchè risulta chiaramente che a livello della recisione, malgrado la riunione dei due capi, i fasci tubolari sono interrotti. Riproduzione dei nervi nei conigli. In questi, ad un dipresso, ho ottenuto risultati analoghi a quelli sopra esposti. Solamente la riunione, malgrado che abbia sempre scelto conigli giovani e ben nutriti, è avvenuta più lentamente, e gli accidenti consecutivi alla recisione ovvero escisione del nervo ischiatico sono più gravi che nei cani. Infatti in conigli che uccisi al 3°, 9°, 15°, 20° giorno dalla recisione, trovai i capi del nervo-divisi, allontanati più o meno l'uno dall’altro e ade- renti alle parti circostanti. Essi alla estremità di recisione, nella detta e- poca, sono arrossati e coperti di essudato ovvero di bottoni carnosi. L’ar- rossamento è assai visibile durante la vita, ed io potei studiarlo con chia- rezza scollando i lembi della ferita e mettendo allo scoperto i capi del nervo reciso; poichè dopo la morte, sopratutto se si lascia passare qualche ora a fare l’autossia, l’iperemia nei capi nervosi apparentemente scomparisce ed è solo costatabile al microscopio. Inoltre in parecchi conigli nei quali dopo 2, o 3 giorni dalla recisione tornai a recidere il capo periferico in vicinanza della estremità di taglio, vidi in esso capo periferico ripetersi i fenomeni che nella prima recisione, Il che prova che nel capo periferico rimane la suscettibilità alla infiamma- zione. In quanto agli accidenti consecutivi alla sezione del nervo ischiatico, sono naturalmente la paralisi di senso e di moto dell'arto corrispondente al nervo reciso. Sicchè anche i conigli, come i cani, dopo la recisione dello ischiatico camminando strascinano l’ arto paralitico per la regione dorsale del piede, ed anteriore del tarso; mentre stando fermi lo poggiano sul suolo come d’ordinario. Quindi è, che per gli urti meccanici a cui l'arto va soggetto, il piede costantemente s’infiamma, e a differenza che nei cani, frequentemente cade in cangrena, la quale assai spesso termina coll’amputazione spontanea delle dita del piede, ovvero colla disarticolazione tibio-tarsica rimanendo un mon cone. 30 RICERCHE SPERIMENTALI In un caso di disarticolazione tibio-tarsica, la gamba terminava con un grosso moncone, il quale alla superficie libera era rivestito di uno strato assai spesso di tessuto connettivale fascicolato in mezzo alle fibre.del quale vedevansi numerose cellule fusate. Talvolta si sviluppa pure artrite suppurativa dell’articolazione tibio-tar- sica, la quale termina spesso con distruzione delle cartilagini articolari e quindi colla fusione dei capi articolari. Parecchie settimane dopo la recisione, i fenomeni di paralisi, come av- viene nei cani, migliorano; tanto che ho veduto conigli nei quali erasi svi- luppata suppurazione dell'articolazione tibio-tarsica dell'arto paralizzato, dare segni di dolore allorchè spremeva loro la detta articolazione per vuo- tarla del pus; e altri i quali si leccavano il piede paralizzato con cui tal- volta si grattavano anche la faccia. Però non scompariscono mai intiera- mente; sicchè nei conigli come nei cani, dopo la riunione dei due capi del nervo, i movimenti sono più o meno inceppati, e la sensibilità è ottusa. La temperatura nel piede corrispondente al nervo reciso, appena dopo l'operazione constantemente si eleva da 1 a 2 gradi e mezzo e rimane sem- pre uno, o due gradi ovvero parecchi decimi di grado più alta che nello arto sano. All’autossia, come ho detto, pria del 20° giorno dalla recisione quasi mai i capi del nervo si trovano riuniti; pria di quest'epoca, ripeto, essi si trovano divisi e aderenti alle parti circostanti. Così p. e. al nono giorno in un coniglio, nel quale il nervo ischiatico era stato reciso all'uscita della fessura ischiatica, trovai il capo periferico aderente al gemello superiore ; il capo centrale ritirato nella escavazione pelvica. i Il capo centrale conserva il volume ed il lucido proprio; il capo peri- ferico, secondo la data della recisione sì rinviene : ora opacato, di colorito giallastro, ora notevolmente rimpiccolito, atrofico. Intanto debbo notare, che ove questo sì recida sulla estremità inferiore di taglio del tratto medio, si forma il neuroma come nel capo centrale. Infatti in un coniglio nel quale dietro la recisione del nervo ischiatico, era avvenuta l’ amputazione spon- tanea al terzo inferiore della gamba, vidi il tibiale anteriore, colpito di atrofia già s'intende, terminare sul moncone con un grosso rigonfiamento claviforme. Senonchè esso, in gran parte era dovuto a sviluppo esagerato del con- nettivo peri ed intrafascicolare e non a sviluppo di nuovi tubi nervosi, co- me nel neuroma suddescritto. Nei casi poi che l'animale sopravviva a lungo alla recisione del nervo, 3, 6, 10, 18 mesi, i muscoli dell’ arto corrispondente al nervo reciso sono atrofici. | SULLA RIPRODUZIONE DEI NERVI 31 Aggiungo che al punto di riunione, il nervo non conserva mai la forma cilindrica, spesso è notevolmente appiattito. In un coniglio p. e. che lasciai sopravvivere 17 mesi e mezzo all'operazione, esso al punto di riunione a- veva un diametro trasverso di 8" ed uno spessore poco più di 20m, In quanto alla struttura del tessuto di riunione dei due capi del nervo, ed alle alterazioni ‘che i tubi nervosi subiscono in seguito della recisione del nervo, con piccole variazioni che tantosto esporrò, si ripetono le par- ticolarità anatomiche che nella recisione dello ischiatico dei cani. Così, dapprima i capi del nervo sono riuniti per un tessuto puramente inflammatorio e da ultimo per un tessuto nervoso lacunale identico a quello rappresentato nella fig. 4 della tav. II, il quale ultimo, come ho detto di sopra, è dovuto alla trasformazione progressiva del primo, o tessuto inflam- matorio. I tubi nervosi del capo centrale a certa distanza dalla estremità di se- zione, nelle prime 72 ore che seguono la recisione, non offrono alcuna al- terazione ; solamente la mielina in essi contenuta è divisa in grossi seg- menti. In vicinanza poi della estremità di sezione, sono di aspetto finamente granuloso, e taluni con degenerazione grassosa; però ad eccezione di po- chi tubi, che sono di aspetto omogeneo, in genere hanno tutti doppi con- torni. Queste stesse alterazioni, in fondo di poco rilievo, sono constatabili pa- recchie settimane ed anche parecchi mesi dopo della recisione. In conclusione qui, all'infuori dei fenomeni osservati nei cani, si ha, che i tubi del capo centrale anch'essi vanno in parte soggetti ad una leggiera degenerazione granulo-grassosa. Sicchè pare che gli osservatori, i quali sostengono che i tubi nervosi del capo centrale subiscano alterazioni ana- loghe a quelle dei tubi del capo periferico abbian potuto dire ciò, perchè eglino limitarono le loro esperienze soltanto ad una classe di animali. Da ultimo non debbo tacere che, anche qui, con precisione nei tagli trasversi colorati con una soluzione ammoniacale di carminio e lavati nel- l’acqua leggiermente acidulata, qualche millimetro in sopra del punto di riunione, vedonsi nei tubi nervosi diverse fibre endogene; non raramente ve ne contai 3 ed anche 4. Nel capo periferico, nelle prime 48 ore che succedono alla recisione, i tubi nervosi offrono alterazioni analoghe a quelle su esposte. In taluni tubi havvi inoltre scomparsa della mielina, ma il cilindrasse vi si conserva. Sulla guaina di Schwann e nel connettivo perifascicolare si notano cel- lule rotonde, ovali, ovvero fusate con protoplasma granuloso. Dopo 72 ore e con ispecialità dopo 7 e 9 giorni dalla recisione, i tubi nervosi sono colpiti da degenerazione granulo-grassosa più o meno pro- nunziata. 32 RICERCHE SPERIMENTALI In seguito le granulazioni grassose si riassorbono e le fibre nervose di- vengono atrofiche; atrofia la quale è tanto più progredita ed estesa quanto più antica è la data della recisione del nervo. Così p. e. a 17 mesi dalla recisione, due centimetri in sotto del punto di riunione, come nei due nervi tibiali, anteriore e posteriore, i tubi nervosi sono completamente atrofici, dell'aspetto di fibre connettivali. Però il grado di atrofia non è uguale in tutti i tubi nervosi. Così taluni sono soltanto poco più piccoli dell'ordinario e di aspetto granuloso; altri sono ridotti notevolmente di volume, tanto da confondersi colle fibre connettivali di cui hanno l'apparenza; altri conser- vano la grossezza propria e sono solo di aspetto granuloso. Intanto, siccome potei convincermi praticando tagli I rt alla direzione del nervo, che aveva posto in una soluzione allungatissima di ni- trato di argento (1 per 100) ovvero colorandone con una soluzione ammo- niacale di carminio le sezioni trasversali, essi tubi nel periodo di deg'ene- razione granulo-grassosa, come in quello di atrofia conservano il cilin- drasse. In quest’ultimo periodo poi si incontrano tubi i quali contengono un doppio cilindrasse, e tubi isolati posti nel connettivo perifascicolare, i quali offrono la struttura ordinaria. La guaina di Schwann è ispessita e frequentemente si tocca col cilin- drasse; poichè la mielina è scomparsa ovvero diminuita. Il connettivo peri ed intrafascicolare sono assai più sviluppati dell’ ordinario. I vasi sono a pareti ispessite e ripieni di globuli. Riproduzione dei nervi nei piccioni. In questi, oltre del nervo ischiatico , ho reciso anche i rami terminali del plesso brachiale. Le conseguenze sono state identiche a quelle esposte di sopra; cioè pa- ralisi di senso e di moto dell'arto corrispondente al nervo reciso ovvero escisso; paralisi, che è continuata anche dopo la riunione diffinitiva dei capi del nervo. Infatti in piccioni che lasciai sopravvivere per tre anni e 9 mesi alla recisione del nervo ischiatico, e nei quali all’autossia trovai i capi del nervo riuniti definitivamente, nella regione posteriore della gamba e del tarso la sensibilità fu sempre nulla, tanto che l’animale non avvertiva le punture che gli arrecava con un ago; mentre se pungeva con un ago la regione an- teriore della gamba, oppure del tarso , l’animale dava segni di dolore, e spesso anche si allontanava. Con la sensibilità anche i movimenti muscolari rimasero sempre nulli. E a tacere degli arti pelvici nei quali, come dirò tantosto, in seguito alla SULLA RIPRODUZIONE DEI NERVI 33 recisione dello ischiatico succede anchilosi per fusione delle teste ossee dell’articolazione tibio-tarsica, i piccioni nei quali furono recisi i rami ter- minali del plesso brachiale, dopo tre anni e mezzo trascinavano l’ala cor- rispondente ai nervi recisi, come poco dopo la recisione. Intanto debbo notare che, ad un piccione nel quale escissi un piccolo tratto dello ischiatico destro (6%) dopo un mese e mezzo dall'operazione, gli vidi grattare la testa col piede corrispondente al nervo reciso. In seguito della recisione del nervo ischiatico, i piccioni poggiano l’arto corrispondente, per la parte posteriore dell’articolazione tibio-tarsica e del tarso; quindi è, che per gli urti meccanici, le parti molli si tumefanno, si esulcerano; l'articolazione suddetta s'infiamma e da ultimo termina costan- temente coll’ anchilosi per fusione delle teste articolari con produzione di osteofiti (V. tav, III, fig. 2, 3); mentre alla parte posteriore di essa arti- colazione si forma una superficie accidentale, sulla quale l’animale poggia in luogo del piede. Nel caso di recisione dei rami terminali del plesso brachiale, e con pre- ‘cisione dei nervi mediano, cubitale e radiale, i piccioni trascinano l’ala corrispondente sul suolo; sicchè alla punta di essa per gli urti meccanici, pria si distruggono le penne e quindi vi si stabilisce una infiammazione, la quale termina colla sclerosi delle parti molli, e l ingrossamento degli ossicini della stessa. I muscoli della gamba nel primo caso; dell'ala, e proprio della porzione di essa corrispondente all'avambraccio, nel secondo caso, cadono in dege- nerazione granulo-grassosa, e quindi in totalità ovvero in parte si atrofiz- zano. Con frequenza vi sì scorge pure infiltrazione grassosa, ma non molto pronunziata. Malgrado di ciò, talvolta la gamba, e con precisione i muscoli di essa, quando l’animale sì lascia sopravvivere per anni alla recisione dello ischia- tico, apparentemente sono più grossi. Però è un ingrossamento apparente, poichè è dovuto a sviluppo esagerato del connettivo preesistente ; in altri termini vi si notano le conseguenze di una polimiosite cronica. Nel rimanente ho ottenuto risultati identici a quelli su esposti. Quindi aumento di temperatura nel piede, immediatamente dopo la recisione dello ischiatico; riunione dei capi del nervo reciso ovvero escisso con formazione di neuroma sulla estremità di taglio del capo centrale. Aggiungo che, ove la recisione cade sul punto di divisione del nervo ischiatico nei due poplitei, questi o capi periferici si riuniscono al capo cen- trale. Laonde per il neuroma suddetto, il nervo al punto di riunione piglia l'apparenza di un ganglio più o meno grosso colle rispettive radici. Il capo centrale del nervo reciso conserva il volume ed il lucido proprio che allo stato normale. 1 tubi di esso sono soltanto di aspetto finamente granuloso. Giornale di Scienze Nat. ed Econ. Vol. XV. 5 34 RICERCHE SPERIMENTALI Il capo periferico al contrario, dapprima si opaca; quindi dopo un certo tempo dalla recisione impiccolisce, diviene atrofico. 1 tubi di esso poi, of- frono alterazioni varie secondo la data della recisione. Così nei primi giorni che seguono l'operazione, presentano una singolare segmentazione dovuta alla mielina; e ancora più tardi si vedono in degenerazione granulo-gras- sosa; mentre a periodo inoltrato essi sono atrofici, ridotti direi a filamenti più o meno fini, aventi di tratto in tratto nel loro tragitto delle varicosità piccole fusiformi. Nel rimanente nei tagli trasversi alla direzione del nervo, eseguiti po- chi mm. in sopra, ovvero in sotto del punto di riunione, non che in quelli eseguiti a livello della riunione, tanto nei primi tempi che seguono la re- cisione, come a periodo avanzato della riunione, si notano particolarità ana- tomiche identiche a quelle descritte di sopra, Quindi nel capo centrale, a livello del rigonfiamento, i fasci nervosi sono ingrossati, sicchè le sfere che risultano dal taglio trasversale di essi, sono ingrandite; però non sono limitate dalla guaina lamellosa; poichè questa è in gran parte sostituita da tessuto lacunale identico a quello rappresentato nella fig. 4 della tav. III, il quale si perde insensibilmente fra i tubi ner- vosi, o nel tessuto intrafascicolare. Mentre ad uno e mezzo, o due centi- metri in sopra del punto di riunione non si osserva alterazione di sorta. Aggiungo che a livello del rigonfiamento fra i tubi nervosi grossi si vedono tubi piccolissimi provvisti di guaina; ed in taluni punti del tessuto lacunale, fibre amidollari tagliate in trasverso imprigionate anche esse, come i tubi nervosi suddescritti, in una rete a piccole maglie. Nel capo periferico i fasci tubolari, epperò i tubi nervosi, sono rimpic- coliti sensibilmente; però questi ultimi, sebbene un po’ più piccoli del nor- male, conservano il cilindrasse. Il connettivo interstiziale, con precisione il perifascicolare, in taluni punti circostanti le sfere nervose, è sostituito da tessuto lacunale identico a quello rappresentato nella fig. 4 della tav. II; mentre nei punti lontani dalle sfere suddette conserva la sua struttura reticolare; soltanto i suoi sepimenti sono più grossi del normale. Nel punto di riunione i fasci nervosi sono interrotti e sostituiti da tes- suto lacunale nervoso identico a quello rappresentato nella fig. 4 della ta- vola II, in grazia del quale è ristabilita la continuità di tessuto. Sicchè nei tagli trasversi eseguiti a livello della riunione non è affatto visibile la disposizione a sfere dei tubi nervosi. SULLA RIPRODUZIONE DEI NERVI 39 Riproduzione dei nervi nelle rane. In queste, oltre di recidere il nervo grande ischiatico alla sommità della coscia, ho anche reciso ovvero escisso per 2, 3 millimetri, poco più poco meno, le radici del detto nervo nella escavazione pelvica; in altri termini il tronco sacro lombare ed i paia sacrali, che concorrono a formarlo. Nel- l’uno e nell'altro caso ho ottenuto risultati ad un dipresso identici a quelli esposti sopra. Quindi a scanso di ripetizioni noterò soltanto le differenze fra i risultati delle esperienze eseguite in queste, e quelle praticate nei cani, nei conigli e nei piccioni. Anzitutto debbo dire che nelle rane, le cose vanno assai lentamente, e più se esse non sono convenientemente alimentate. In seguito della recisione i capi del nervo si ritirano, ma molto di meno che negli animali a sangue caldo. Colla recisione, ovvero escisione del nervo grande ischiatico alla coscia, i movimenti nell’arto corrispondente non cessano, come la sensibilità non scomparisce intieramente. Soltanto i primi divengono assai inceppati, la seconda diviene ottusa. Al contrario, in seguito alla recisione del tronco sacro-lombare, e delle branche sacrali, pria di fondersi per formare il nervo grande ischiatico, lo arto oppure gli arti pelvici, secondo che si recida il plesso ischiatico di un lato o di ambo i lati, cadono in completa paralisi. Quindi nel primo caso un solo, quello corrispondente al plesso reciso, nel secondo ambo gli arti posteriori, rimangono in estensione. Sicchè la rana camminando, ora uno, ora ambedue li strascina. Se non che debbo notare che, in quei casi in cui al taglio sfugge una delle branche sacrali, che concorrono alla formazione del nervo grande i- schiatico, l’arto corrispondente non cade in completa paralisi, tanto che lo animale lo flette ed estende a volontà, ed allorchè con un ago lo si punge nell’arto medesimo saltella; ma leggiermente, Inoltre i fenomeni di paralisi, che succedono alla recisione ovvero alla escisione del nervo ischiatico alla coscia migliorano sensibilmente, ma non arrivano mai a scomparire completamente. Così un mese dopo della reci- sione i movimenti degli arti pelvici sono alquanto più liberi, e dopo 54 giorni lo-divengono ancora di più. Sicchè le rane, se non come allo stato normale, spiccano salti discretamente forti. La sensibilità però rimane assai ottusa, e talvolta nulla. Infatti arrecandovi delle punture, oppure passando un pennello carico di acido acetico sulla pelle del piede e della gamba dell’arto paralizzato, la rana non lo avverte, ovvero appena; mentre se pas- 36 RICERCHE SPERIMENTALI savo il pennello sugli arti toracici, l’animale spiccava salti assai pronun- ziati e manifestava segni di vivo dolore. AI contrario, nella recisione del plesso i fenomeni di paralisi rimangono quali furono dopo la recisione. Tanto vero che rane, le quali lasciai soprav- vivere 8 e 10 mesi ed anco un anno alla recisione delle radici del nervo ischiatico, strascinarono sempre l'arto corrispondente al plesso reciso. Tal- volta vidi pure svilupparsi nelle dita del piede corrispondente, per gli urti, infiammazione che terminò colla cangrena e quindi col denudamento delle ossa e disarticolazione spontanea delle falangi delle dita. In una rana vidi pure svilupparsi sul bordo del piede un epitelioma, che per la sua singo- larità vorrò tantosto descrivere. All’autossia, nelle rane nelle quali aveva reciso semplicemente le bran- che sacrali di origine del grande ischiatico, entro il mese e talvolta anche al 36° giorno dalla recisione, trovai i capi del nervo divisi, rigonfiati sol- tanto, di colorito rosso-oscuro alla estremità di taglio. Al contrario, dopo un mese e mezzo trovai costantemente i capi del nervo riuniti fra di loro, ma con delle particolarità che reputo di qualche importanza scientifica esporre qui. Così in talune rane, nelle quali la recisione cadde in prossimità della fusione del tronco sacro-lombare colle branche sacrali per la formazione del nervo grande ischiatico, trovai le brache sacrali, o capi centrali riuniti fra di loro, e sul punto di riunione il solito neuroma, al quale si univa il capo periferico, o nervo ischiatico, In tali altre, nelle quali la recisione era caduta ugualmente sulle bran- che sacrali come sopra, ma 3, 4 mill. pria della loro fusione per la forma- zione dello ischiatico, trovai i capi centrali, come i periferici uniti fra di loro, formando i primi un'ansa colla concavità in avanti, i secondi colla concavità indietro; quindi queste due anse, centrale e periferica, erano riu- nite per mezzo di un filamento apparentemente nervoso, più o meno lungo. Aggiungo che in questo caso dal punto di unione dei capi periferici , si avanzavano spesso verso il capo centrale altri filamenti, i quali termi- navano liberamente come ho dimostrato di sopra. Nelle rane nelle quali aveva escisso per due millimetri il nervo grande ischiatico alla coscia, ordinariamente entro il mese dall'operazione, trovai i capi di esso ora riuniti immediatamente, ora mediatamente fra di loro; nè più nè meno, come ho notato nei cani; con questo che qui nella riunione mediata, è un vero filamento quello che riunisce i capi del nervo, il quale filamento, se si dovesse giudicare dal volume, parrebbe provenire dal capo periferico, in quanto che in volume esso quasi uguaglia il capo periferico; mentre è molto più piccolo del capo centrale. Nelle recisioni semplici inoltre, la riunione frequentemente avviene per SULLA RIPRODUZIONE DEl NERVI 37 sovrapposizione dei capi del nervo fra di loro. Ciò capita con precisione nei casi che i capi del nervo si tirano nel senso di riunirli. Inoltre in una rana, che sopravvisse un anno e mezzo alla operazione, trovai che il capo periferico in luogo di congiungersi col capo centrale corrispondente, si era accollato ad un ramo nervoso vicino; e dalla estre- mità di taglio di esso, che era rimasta libera, spiccavansi un buon numero di filetti apparentemente nervosi, i quali si perdevano nel tessuto circo- stante e davano al detto capo nervoso la forma di un fiocco. Essi filetti, siccome osservai al microscopio con forti ingrandimenti (oculare 2, obbiet- tivo 11 ad immersione e correzione di Hartnack) erano composti da fibre nude, varicose, le quali avevano tutta l'aria del cilindrasse e da tubi ner- vosi di aspetto granuloso, e filamenti ugualmente granulosi. Qualunque poi sia il caso, di recisione semplice ovvero di escisione, e- lasso qualche tempo dall'operazione, come nelle esperienze sopra esposte, il capo periferico dapprima si opaca ed indi impiccolisce notevolmente; in altri termini diviene atrofico ; mentre il capo centrale si conserva intatto, 1 muscoli dell'arto corrispondente al nervo reciso si atrofizzano. Le artico- lazioni si anchilosano (1). i Del rimanente, nel capo centrale, come nel periferico, coll’ esame mi- croscopico si notano alterazioni analoghe a quelle esposte di sopra, con la particolarità che qui le cose vanno lentamente. Intanto debbo notare, che in una rana nella quale mi era sfuggita al taglio una delle radici del nervo grande ischiatico, nel capo periferico os- servai tubi, i quali non presentavano alcuna alterazione; l’identica partico- larità osservai in altre rane, in cui al taglio non mi era sfuggita alcuna radice dello ischiatico, il che potrebbe solo spiegarsi colla esistenza di fi- bre ricorrenti. In quanto poi concerne il tessuto di riunione, dapprima è formato da elementi cellulari per lo più rotondi e da vasi ripieni di globuli sanguigni, Le cellule provengono da proliferazione dei nuclei della guaina lamellosa, dal connettivo peri ed intrafascicolare e con ispecialità dal connettivo pe- rivasale e dai nuclei della guaina di Schwann. A tre mesi circa, è formato da cellule rotonde con protoplasma granu- loso e vasi, come sopra; da cellule ovali, fusate, assai lunghe, le quali ul- time con il loro grande asse sono rivolte nella direzione del nervo. Ad otto mesi, un anno e più, è formato da elementi cellulari e vasi come sopra, e più da fibre pallide omogenee ovvero finamente granulose con varî rigonfiamenti, le quali hanno tutta l'aria dei tubi nervosi atrofici, che si osservano nel capo periferico. Esse vanno dall'uno all'altro dei capi (1) Osservai con precisione questo caso nelle rane alle quali recisi il plesso sacrale, 38 RICERCHE SPERIMENTALI del nervo già reciso, e pare, per quanto abbia potuto vederne, che siano prodotte dall'unione delle cellule fusate per i loro prolungamenti. Talvolta vi sì nota pure qualche raro tubo nervoso, il quale contiene un doppio ci- lindrasse. Ciò ch'è stato detto di sopra riguarda i casi di riunione immediata. Nella riunione mediata, o nei casi che i capi del nervo sono riuniti per una specie di filamento, come ho detto di sopra, questo è formato in gran parte da cellule rotonde granulose, nucleate, discretamente grosse, le quali in diametro variano da 0,mm 006 a 0, 008, mentre il nucleo varia da O, mm 003 a 0,mm 004, da cellule ovali ovvero fusate discretamente lunghe; queste ultime però , fra le quali ne ho veduto talune anostomizzate per i loro prolungamenti, sono assai scarse in rapporto alle prime; e da fibre pallide ovvero finamente granulose, queste hanno tutta l’aria del cilindrasse e sono delle fibre nervose nude. Tanto vero che in taluni preparati fatti per lacerazione, ne vidi taluna la quale era rivestita di una guaina assolutamente amorfa, e tale altra che aveva dei rigonfiamenti fusiformi. Inoltre vi osservai qualche raro tubo nervoso, il quale conteneva un doppio cilindrasse; e dei vasi. Ed ora ecco la descrizione dell’epitelioma sopra cennato. In una rana nella quale aveva reciso il plesso ischiatico destro, la quale sopravvisse 14 mesi all'operazione, sul bordo interno del piede destro, per gli urti, poichè lo strascinava, sviluppossi un tumoretto. Questo è piatto, della grandezza di un centesimo quasi, spesso 4"® a superficie ineguale , di colorito bianco-sporco alla superficie di taglio. In esso nel punto che toccava il suolo havvi un'ulcera a bordi assai irregolari. Dapprima presi questo tumore per una vegetazione piatta, dovuta ad irritazione per gli urti a cui era esposto il piede. Se non che avendone messa una piccola sezione sotto il microscopio mi accorsi che, invece si trattava di un epitelioma lobulato a cellule pavimentose. Infatti esso è formato da cellule epiteliali pavimentose , per lo più di forma poligonale con nucleo rotondo finamente granuloso; dico per lo più, poichè ve ne sono pure ovali, rotonde, coniche, piriformi e magari irrego- lari. Di esse talune sono piccole, altre discretamente grosse, altre grossis- sime. Queste ultime hanno un diametro vario da 0," 08 a 0,mm 10; quelle di mezzano volume variano in grossezza da 0,%m 03 a 0,2% 05. Il nucleo nelle più grosse ha un diametro di 0,%® 024. Fra le cellule discretamente grosse, e quelle grossissime, talune sono rivestite di una membrana com- pletamente omogenea, trasparente, che con molta esattezza potrei rassomi- gliare alla capsula delle cellule cartilaginee. Vidi sempre con chiarezza questa membrana cellulare; però non debbo tacere che n'ebbi tutta la cer- tezza, allorchè in taluni preparati, a caso, mi capitò vedere spostata la cel- SULLA RIPRODUZIONE DEI NERVI 39 lula, rimanendo in sito la membrana cellulare , ovvero, per il raggrinza- mento del contenuto cellulare, mi capitò di vedere un piccolo spazio fra il corpo della cellula, e la detta membrana cellulare. Hanno un contenuto in parte omogeneo, in parte granuloso; quest’ultimo attornia costantemente il nucleo, tanto che talvolta pensai che questo fosse dentato. Le cellule di mezzano volume per lo più hanno due nuclei rotondi, a contorni oscuri, i quali alla loro volta contengono uno o due nucleoli, e talvolta anche tre. Le cellule grosse, al contrario, contengono molti nuclei; in una p. e. ne contai 20, i quali racchiusi nella membrana suddetta davano alla cellula lo aspetto di un lobetto epiteliale ; essi, che con più precisione direi cellule figlie, cioè dovute a proliferazione, sono provvisti di nucleolo. Oltre le descritte cellule epiteliali, sul punto d'impianto del tumore si notano cellule fusate lunghe e cellule piccole, rotonde simili alle cellule linfoidi, e qualche vaso sanguigno, Le cellule epiteliali in diversi punti della sezione offrono una disposi zione concentrica in guisa da formare lobi epiteliali (V. tav. III, fig. 1). Le cellule grosse però d’ordinario sono fuori dei lobi o territorî cellulari suddetti. Più vi si nota una sostanza fondamentale, la quale in taluni punti come fra i lobi cellulari, è scarsa e di aspetto finamente granuloso; in al- tri punti è abbondante, di aspetto fibrillare. COROLLARJ 1. Reciso ovvero esciso per un piccolo tratto (6 a 15") un nervo, i capi di esso, centrale e periferico, rimessi soltanto nel loro letto, si riuniscono. 2. La riunione avviene in due modi : per prima e per seconda intenzione, 3. Nella riunione per prima intenzione o immediata, i capi del nervo dapprima sì riuniscono per un tessuto infiammatorio molle, di colorito rosso- oscuro. Nella riunione per seconda intenzione o mediata invece, in princi- pio i capi del nervo si riuniscono per un filamento di apparenza nervoso. 4. I capi del nervo, sopratutto il centrale, primieramente s’'iperemizzano. Sicchè in essi, maggiormente in vicinanza della estremità di recisione , i vasi si vedono sensibilmente dilatati, e ripieni di globuli sanguigni. 5. Nella riunione immediata, in principio la superficie di taglio dei due capi del nervo si ricuopre di bottoni carnosi, i quali aumentando sempre di più s'incontrano e ristabiliscono la continuità del nervo. Il tessuto di riunione dapprima è formato da cellule, le quali sono im- prigionate in una rete omogenea, e da vasi di nuova formazione, i quali seguono l'andamento della rete suddetta. In seguito (corso del secondo mese) la rete è sostituita da un tessuto 40 RICERCHE SPERIMENTALI lacunale fibrillare, e le cellule in essa contenute si trasformano in tubi ner- vosi. Questo tessuto lacunale si ripete nel nevrilemma dei due capi del nervo, dove in principio si nota proliferazione cellulare. 6. Nella riunione mediata oltre dei bottoni carnosi suddetti, i quali ri- cuoprono la superficie di taglio del nervo, primieramente si vedono filamenti finissimi microscopici, i quali vanno dall'uno all'altro dei capi del nervo. Quindi questi filamenti si uniscono fra di loro, ingrossano, ed a misura che ingrossano si accorciano fino a ristabilire la continuità di tessuto fra i due capi del nervo. Essi filamenti sono formati in gran parte da cellule fusate e rotonde, e da fibre pallide. Però a periodo avanzato anche qui, il tessuto di riunione offre la struttura lacunale suddetta. 7. Sulla estremità di recisione del capo centrale si forma un neuroma, il quale è dovuto : ad ingrandimento dei tubi nervosi preesistenti con for- mazione di fibre endogene, e a formazione di nuovi tubi nervosi e vasi con sensibile sviluppo di connettivo. Un tale neuroma, nei casi di escisione raggiunge un volume maggiore che nei casi di recisione semplice con pic- colo allontanamento dei capi del nervo. In quanto poi concerne l'origine delle fibre endogene, confesso di non saperne dare una esatta spiegazione. Però vagheggio con Hermann ed altri autori, la divisione della fibrilla primitiva di Max Schultze; ma non debbo tacere che in tantissimi preparati che feci, non mi capitò di vederla. 8. Nel punto di riunione dei due capi del nervo, i fasci tubolari nervosi sono evidentemente interrotti, e riuniti pel tessuto lacunale nervoso sud- descritto; cioè di un tessuto nervoso, che per la disposizione dei suoi tubi non è perfettamente identico al normale. 9. I tubi nervosi di nuova formazione non provengono da alcuno dei capi del nervo reciso; essi si formano dal tessuto di proliferazione, che si sviluppa fra i capi del nervo, e si congiungono con i tubi preesistenti. Quindi non credo di potere convenire con Billroth ed Hermann, i quali pretendono di aver dimostrato che, i tubi nervosi di nuova formazione pro- vengono dal capo centrale; e con Schiff, il quale ritiene che essi si formino dal capo periferico del nervo reciso. Dai capi del nervo muove principalmente la proliferazione. Sicchè ri- tengo poco esatto quello che afferma Hermann (lavoro citato) cioè , che i nuclei cellulari non hanno nulla che vedere colla rigenerazione dei tubi nervosi; e credo che l'errore dell’ autore in proposito, derivi dal che egli, per le sue esperienze scelse sempre piccoli rami nervosi; laonde con tutta probabilltà, utilizzando poi il pezzo per lacerazione al microscopio, non potè seguire le metamorfosi progressive del tessuto di proliferazione in tubi ner- vosi. Inoltre relativamente alla pretensione dell’autore citato di aver veduto SULLA RIPRODUZIONE DE1 NERVI 41 avanzarsi dal capo centrale fibre endogene, ch'egli potè accompagnare nel capo periferico, debbo notare che, anch'io con precisione nelle rane, vidi dalla superficie di taglio del nervo, ove la riunione non era avvenuta, spor- gere dei filamenti, che constatai essere fibre nervose nude; ma non osservai ciò esclusivamente nel capo centrale; lo vidi ancora nel capo periferico. Però non fui mai così fortunato da seguire una delle fibre suddette nel capo opposto; poichè ove la riunione era avvenuta, i fasci tubolari nervosi erano interrotti dal tessuto di proliferazione nei primi tempi, e dal tessuto lacunale suddescritto ad esito compiuto; la qual cosa mi pare che non sia sfuggita all'autore citato, allorchè egli scrive che, alla fine del primo mese le fibre nervee di nuova formazione corrono in fasci di due a cinque e più verso il tessuto cicatriziale, che non traversano ancora. D'altronde le fig." 3 e 4 prodotte da Hermann non mi pare che dicano molto in favore dell’assunto, che egli intende provare. 10. In seguito alla recisione, i tubi nervosi del capo centrale non of- frono alcuna alterazione. Al contrario, nei tubi del capo periferico la mie- lina dapprima va in degenerazione granulo-grassosa e quindi si riassorbe, ma non intieramente. La guaina di Schwann ed il cilindrasse si conservano. Sicchè l’atrofia, che subiscono i tubi nervosi del capo periferico, avviene per la distruzione della mielina e l’accollamento della detta guaina al cilin- drasse, con che havvi sviluppo esagerato del connettivo interstiziale ; in altri termini sclerosi. 11. Se in un nervo formato da diversi rami o radici, come il nervo grande ischiatico, nella recisione si risparmia un solo ramo o radice, nel capo pe- riferico si trovano tubi nervosi, i quali non offrono alcuna alterazione, e le parti sottostanti al taglio non cadono in paralisi completa. 12. Nelle parti innervate dal capo periferico, malgrado-la riunione fra i due capi del nervo reciso, la funzione non si ristabilisce mai intieramente. Infatti in animali, che lasciai sopravvivere parecchi anni alla recisione (rane, piccioni, cani e conigli) vidi sempre nelle parti cennate, paralisi di senso e di moto più o meno completa; ed inoltre atrofia dei muscoli, frequente- mente associata ad infiltrazione grassosa (1). 13. Colla recisione del nervo grande ischiatico, ovvero dei rami termi- (4) Una tale G. M., di anni 24, da Sambuca, di condizione serva, alla regione palmare sini» stra, con precisione in corrispondenza del 2° spazio interosseo , in prossimità dell’ articolazione metacarpo-falangea, portava un tumore della grossezza di una noce, a superficie ineguale , assai duro, che estirpato, conobbi al microscopio di essere un encondroma. Al punto d’impianto, nello spessore di questo tumore, passava la quinta branca terminale del nervo mediano; sicchè nell’enu- clearlo fui costretto di tagliare la detta branca in vicinanza della sua divisione in collaterale pal- mare interno dell’indice e collaterale palmare esterno del dito medio. Come era naturale quindi , immediatamente dopo, notai anestesia delglato interno palmare dell’ indice ed esterno del medio. Intanto, riunitisi i lembi della ferita, ciò che avvenne per prima intenzione, la sensibilità tat- Giornale di Scienze Nat. ed Econ. Vol. XV. 6 42 RICERCHE SPERIMENTALI nali del plesso brachiale , la temperatura nelle parti sottostanti al taglio aumenta di qualche grado, e si conserva elevata per parecchie settimane; indi comincia a ribassare, ma non ritorna mai al primiero stato. Sicchè trattandosi di arti, fra quello sano e quello dove fu reciso il nervo, havvi sempre una certa differenza nella temperatura; in più nell’arto operato. 14. In seguito alla recisione del nervo grande ischiatico, i cani trasci- nano sul suolo, l'arto corrispondente per la regione dorsale del piede; i conigli per la regione anteriore del tarso e dorsale del piede; i piccioni lo poggiano per la regione posteriore del tarso e per l'articolazione tibio-tar- sica. Quindi nel primo caso sulla superficie dorsale del piede, nel secondo sulla anteriore del tarso, e dorsale del piede e nel terzo nell’articolazione tibio-tarsica, per gli insulti meccanici, si produce una infiammazione flem- monosa più o meno grave, che in taluni casi termina colla cangrena, e quindi colla amputazione spontanea del piede ovvero delle dita del piede (conigli); in altri con ascessi; in tali altri si diffonde alle parti dure, e dà luogo ad osteite produttiva e artritide fungosa; quest’ultima, per la distru- zione dei mezzi articolari termina assai spesso con anchilosi per fusione dei capi articolari (piccioni). SPIEGAZIONE DELLE TAVOLE I preparati di cui do qui le figure, sono stati colorati con una soluzione ammoniacale di carminio, rischiarati col creosoto, e conservati nella resina dammar. Tav. I. Fig. 1. — A. Nervo ischiatico di un cane dopo dodici giorni dalla tile e la dolorifica nei punti cennati, riapparvero e andarono sempre migliorando, e quando licen- ziai la M., poichè era ricoverata nel mio servizio al Sifilicomio (2 mesi dopo l’operazione) erano quasi intieramente ritornate. Tuttavia, siccome la M. per ragione del suo mestiere (prostituta) di tanto in tanto entrava nel Sifilicomio, la tenni sempre di mira; quindi la osservai in varie epo- che, ed ultimamente il 24 luglio 1880, cioè dopo 5 anni dalla estirpazione del tumore. Quest’ul- tima volta, come sempre, abbendai la detta M. ed ora con un ago punsi leggiermente il lato in- terno palmare dell’indice, esterno del medio; ora vi passai le barbe di una penna, e potei convin- cermi che la sensibilità dolorifica e la tattile nei punti cennati erano completamente ripristinate, tanto che la M. non solo ne avvertiva la sensazione molesta, ma con l’ indice della mano libera, additava il punto dove io infiggeva leggiermente l’ago, ovvero ove passava le barbe della penna. Questo fatto distruggerebbe direi, quanto ho dimostrato di sopra. Se non che io ritengo, e nel fatto è così, che in questo caso, la sensibilità tattile e la dolorifica si ripristinarono nelle parti cennate non pel passaggio della corrente nervea dal capo centrale nel periferico del nervo reciso, ma sibbene per le anastomosi dei nervi collaterali palmari recisi coi collaterali palmari del lato opposto, e coi collaterali dorsali dati dal nervo radiale. Confortano questo mio concetto : 1° la riapparizione della sensibilità tattile e dolorifica nelle parti suddette pria del tempo necessario per la riunione diffinitiva dei capi del nervo fra di loro; 2° il non aver veduto, nelle mie esperienze, nelle parti sottostanti alla recisione del nervo, stabi- lirsi paralisi completa, tutte le volte che il capo periferico, per un ramo anastomotico rimase in relazione coi centri nervosi. SULLA RIPRODUZIONE DEI NERVI 43 recisione, di grandezza naturale. — 1 Capo centrale; 2 periferico.—3 Tratto di riunione fra i due capi. B. Nervo ischiatico di cane dopo 24 giorni dalla recisione, di grandezza naturale. 7, 2, 3 come nella figura A. Però in questa il tratto di riunio- ne 3, è molto più breve e assai più grosso. — 4 Rigonfiamento centrale 0 neuroma. Fig. 2. — Sezione trasversale del nervo ischiatico di un cane, eseguita dieci millimetri in sopra del rigonfiamento centrale. Ingrandimento 30 diam. (oculare ed obbiettivo n. 2 di Hartnack). — 7, 1 Vasi sanguigni del connettivo perifascicolare tagliati in trasverso.—1' Vasi del connettivo in- trafascicolare o intertubolare.— 2 Tubi nervosi tagliati in trasverso o sfere secondo il vocabolo usato di sopra.—3, 3, 3 Guaina lamellosa.—4 Connettivo perifascicolare lasso o reticolare. — 4' Connettivo intrafascicolare o inter- lobulare, proveniente dagli strati più interni della guaina lamellosa. — 5, 5 Cellule di nuova formazione visibili nelle maglie del connettivo perifasci- colare. Fig. 3. — Sezione longitudinale del nervo ischiatico di un coniglio dopo 48 ore dalla recisione. Ingrandimento 20 diam. (oculare e obbiettivo n. 2 di Hartnack e tubo chiuso).— Connettivo perifascicolare confuso colla guaina lamellosa. — 2 Tubi nervosi veduti per lungo. — 8 Tessuto infiammatorio. — 4 Linea di demarcazione fra il tessuto infiammatorio ed i tubi nervosi. Fig. 4.— Tubi nervosi del rigonfiamento centrale tagliati per trasverso. Ingrandimento 430 diam. (accoppiamento dell’ oculare n. 3 coll’ obbiettivo n.8 di Hartnack). — 1, 1 Tubi nervosi semplici o contenenti un solo cilin- drasse. — 2, 2 Tubi nervosi contenenti fibre endogene. — 3 Connettivo in- tertubolare allo stato di proliferazione. Fig. 5.— Sezione trasversale del nervo ischiatico di un cane, eseguita a livello del rigonfiamento del capo centrale, dopo sei mesi circa dalla re- cisione. Ingrandimento 30 diam.—-1, f Vasi sanguigni del connettivo peri- fascicolare, — 1", 1" Vasi del connettivo intrafascicolare. — 2, 2, 2 Tubi ner- vosi tagliati in trasverso. — 3, 3, 3 Tessuto lacunale, nelle cui maglie si vedono tubi nervosi di nuova formazione tagliati trasversalmente.—4 Guaina lamellosa. — 4' Guaina lamellosa, la quale in gran parte è scomparsa e so- stituita da tessuto lacunale. — 5 Connettivo perifascicolare ricco di vasi. 6, 6 Connettivo intrafascicolare. Tav. Il. Fig. 1. — Tessuto connettivo perifascicolare lasso veduto con un ingrandimento di 480 diam. (accoppiamento dell’oculare n. 3 coll'obbiet- tivo n. 8 di Hartnack) dopo 6 mesi circa dalla recisione. — 1, 1 Vasi san- guigni. — 2, 2 Corpuscoli cellulari di nuova formazione, colorati in rosso con una soluzione ammoniacale di carminio; gli stessi corpuscoli nella fi- gura 2 della tav. I sono segnati col n. 5. —3 Cellule stellate anastomiz- zate fra di loro. tl RICERCHE SPERIMENTALI Fig. 2. — Fibre nervose di nuova formazione, rinvenute nel tratto di riunione dei due capi del nervo ischiatico di una rana. Ingrandimento 310 diam. (accoppiamento dell’oculare 2 coll’obbiettivo 8 di Hartnack). Fig. 8. — Sezione trasversale del nervo ischiatico d'un cane, eseguita a livello del punto di riunione dei due capì nervosi. Ingrandimento 30 diam. — 1,1,1 Vasi sanguigni. — 2, 2,2 Tessuto lacunale nervoso di nuova for- mazione; lo stesso tessuto nella fig. 5 della tav. 1° è segnato coi n.i 3, 8, 3. — 3, 3 Tessuto cicatriziale o connettivo fibrillare. Fig. 4.— Tessuto lacunale nervoso di nuova formazione, il quale nella fie. 5 della tav. I è segnato col n. 3. Ingrandimento 430 (accoppiamento dell’ oculare 3 coll’obbiettivo 8 di Hartnack). — 7, 1 Vasi sanguigni. — 2 Fasci connettivali, i quali intrecciandosi fra di loro, formano lacune di va- ria grandezza. — 3 Tubi nervosi di nuova formazione tagliati in trasverso. Tav. III Fig. 1. — Sezione d'un epitelioma pavimentoso, lobulato svi- luppatosi nel piede posteriore destro di una rana, nella quale era stato re- ciso il plesso ischiatico destro. Ingrandimento 310. — 1, 1, 1 Lobi epiteliali. — 2 Grossa cellula; di questa grandezza nello stesso preparato ne erano visibili molte. Fig. 2. — Anchilosi per fusione con nuova produzione ossea dell’artico- lazione tibio-tarsica di un piccione, consecutiva alla recisione del nervo i- schiatico dell'arto corrispondente. Ingrandimento poco più del vero. Il pezzo è veduto dal lato interno. — 1 Tibia. — 2 Tarso. — 3 Fusione dei capi ar- ticolari con nuova formazione ossea. Fig. 3. — Scheletro della gamba di un piccione colpito da osteite pro- duttiva, consecutiva alla recisione del nervo grande ischiatico corrispon- dente. Ingrandimento poco più del vero. Il pezzo è veduto dalla superficie o regione anteriore. — 1 Tibia. — 2 Spina della tibia. — 3 Perone. — 4 0- steofiti. Fig. 4. — Lo stesso preparato della fig. 3 veduto dalla parte posteriore. —1, 3, 4 come nella fig. 3.—2, 2 Superficie articolare superiore della tibia. Fig. 5. — Tessuto di riunione del pezzo rappresentato nella fig. 1 A della tav. I, preparato per lacerazione. Ingrandimento 430 (accoppiamento dell’oculare 3 coll’obbiettivo 8 di Hartnack). — 1 Cellula a notevoli prolun- gamenti. — 2 Fibre nude. — 3 Cellule fusate. Fig. 6. — Taglio trasverso del tessuto di riunione del preparato rappre- sentato alla fig. 1 B della tav. I, ossia dopo 24 giorni dalla recisione. In- grandimento 410 (accoppiamento dell’ oculare 2 coll’ obbiettivo. 8 di Hart- nack). — 1 Tessuto reticolare. — 2 Cellule contenute nelle maglie di esso. — 3 Vaso sanguigno. — 4 Cellule linfoidi visibili sui sepimenti del tessuto reticolare. ERRATA CORRIGE Pag. 4 Lin. 4 miellina mielina » » » 4 miellina mielina » » b miellina mielina MES 6 miellina mielina » 28 » 24 brache branche » 29 » ‘13 elasso scorso TAV.I. + w fe] ‘ tv SI lari [e] ind (3) d dai $) e Me SIN Gaia | (ONTO JM TYR2O TAO & O | ® | i] \, (-) i A A: i; È Ì it. C Visconti Tambuscio dis. elit. Palermo Lit. C Visconti =» TAV. III OLE) sea DES SOLO Cos ve Ad i LEON Ya SSA GESÙ o MG. Tambuscio dis e Lit RIASSUNTO DELLE OSSERVAZIONE SOLARI ESEGUITE NEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO DA A. Ricco. nell’anno 18821. Queste osservazioni dal 1° gennaio al 18 agosto furono fatte col refrat- tore di 0." 25 d'apertura; dal 19 agosto al 23 dicembre, in causa dei lavori di riparazione alla cupola del detto strumento, le osservazioni delle mac- chie e delle facole si continuarono con un cannocchiale di 0.® 09 d'apertura, adoperando però gli stessi metodi di prima, ed ancora mantenendo la stessa grandezza delle proiezioni, cioè di 0." 60 per il diametro solare. In questo periodo le osservazioni spettroscopiche si dovettero interrompere. Dal 23 dicembre in poi le osservazioni sì ripresero nel modo ordinario. Il 1° dei seguenti quadri dà il numero dei gruppi di macchie, delle mac- chie e dei fori osservati, e le medie mensili, trimestrali ed annue del loro numero, o frequenza, e della loro area, espressa in 100 millesimi dell’area del disco solare. Dalle medie mensili, e meglio dalle trimestrali, si rileva un aumento durante l’anno, eccetto per l'ultimo trimestre in cui vi fu di- minuzione rispetto al precedente. Le medie annue sono di molto superiori a quelle dell’anno precedente 1879. Questo quadro dà ancora il numero di giorni senza macchie e dei giorni senza macchie e senza fori : in complesso sì trova una diminuzione durante l’anno, specialmente per il secondo dato; la media annua poi è notevol- mente inferiore a quella del 1879. 1l II° quadro dà il numero e le medie mensili trimestrali ed annue delle facole osservate; anche per questo fenomeno si nota un costante aumento in tutti i mesi ed i trimestri, eccettuato l’ultimo. Anche la media annua delle facole è superiore a quella dell'anno anteriore. Il III° quadro dà per le protuberanze ed i getti le medie mensili, rego- lari da febbraio a luglio : manca quella di gennaio, perchè in questo mese il pessimo stato del cielo e della cupola non permisero alcuna osservazione Giornale di Scienze Nat. ed Econ. Vol. XV. 7 46 RIASSUNTO DELLE OSSERVAZIONI SOLARI spettroscopica (1). Dal 18 agosto al 23 dicembre queste osservazioni furono tralasciate per il motivo già detto, e negli altri otto giorni del dicembre si potè osservare la cromosfera una sola volta; quest’ unica osservazione rappresenta malamente la media del mese e dell’ ultimo trimestre. Anche per questi fenomeni si scorge nell'insieme aumento di attività durante l’anno, tanto nelle medie dei mesi in cui si osservò regolarmente che in quelle dei trimestri più o meno completi : e questo aumento si verificò non solo per il numero delle protuberanze e dei getti, ma ancora per l'altezza e l'estensione complessiva del bordo solare occupata dalle prime. Il numero dei giorni senza protuberanze variò irregolarmente : si ebbe un sol giorno in marzo senza protuberanze e senza getti. Il IV° quadro dà, distinti in boreali ed australi, i numeri di gruppi, di macchie, di fori, di facole, di protuberanze, di getti, e le aree delle mac- chie e dei fori, ed ancora i rapporti dei numeri boreali agli australi , in ciascun trimestre e nell’anno : in generale si ha prevalenza degli elementi boreali in tutti i trimestri : le eccezioni sono poche e di poca entità; nel- l’anno poi la detta prevalenza nell'emisfero solare nord si verifica per tutti affatto i fenomeni. Per il numero e l'area delle macchie e dei fori la quan- tità boreale è circa una volta e mezza l’australe. Il V° quadro dà la distribuzione nelle diverse latitudini eliografiche pei trimestri e per l’anno delle protuberanze, facole, macchie e fori al bordo: rilevando così la frequenza delle macchie e fori al bordo, si viene a con- siderarla allo stesso modo come si fa per le protuberanze e le facole che sempre si osservano al bordo. Emerge in generale che i paralleli solari più attivi furono quelli compresi da 20° a 30° in entrambi gli emisferi, nord e sud. Ciò apparisce anche più evidente dalla figura 1° della Tavola I°. Per le macchie e fori il massimo da 20° a. 30° è più eccentuato nell’ emisfero boreale che nell’australe; per le facole i massimi fra i detti paralleli sono molto notevoli ed ancora più il boreale che l’australe; per le protuberanze veramente si ha un massimo non molto spiccato da 30° a 40°, e inoltre un altro massimo più forte da 50° a 60° e ciò in entrambi gli emisferi con sin- golare simmetria, la quale si rileva meglio, anche per gli altri elementi, dalla indicata figura l*. Il VI° quadro dà l’orientazione delle macchie secondarie, dei fori, delle code od appendici, che accompagnano le macchie principali dei gruppi : x dai disegni di 288 gruppi si è ricavata la direzione, riferita ai paralleli so- (4) In gennaio 1880 durante il mattino (tempo in cui era ancora possibile osservare colla cu- pola guasta) il cielo non fu mai completamente scoperto, una volta scoperto per la massima parte, due volte scoperto per metà. Anche in febbraio il cielo fu eccezionalmente sfavorevole : in un solo mattino fu completamente scoperto, in cinque per la maggior parte scoperto, in due per metà scoperto. RIASSUNTO DELLE OSSERVAZIONI SOLARI 47 lari, in cui rispetto alle macchie principali si trovarono 1939 fori, 278 mac- chie, 25 code in tutto 2243 formazioni secondarie. Nell'anno, ed anche in quasi tutti i mesi, si vede una notevole preponderanza per tutte tre le sorta di formazioni secondarie all’est ed all’ovest, ma molto più nella prima che nella seconda direzione. Per rendere più sensibile questo fatto si è ricavato il numero propor- zionale di macchie secondarie, fori e code, e del loro complesso, nelle di- verse direzioni, supponendo che 1000 rappresentanti il numero totale os- servato per tutto l'anno; così si ha : III È Direzioni | Code Fari een ciao N 39 14 50 18 NW | 0 24 7 22 È W_ 0 140 151 139 | : SW | 88 12 0 IT S 0 30 15 28 SE | 115 65 54 64 È E 73) 650 | 687 | 656 È i NE 77 65 36 62. SAI MIAO i DIARI i Trotali | 1000 1000 1000 1000 IMVVIVAVAVIVIOASÌ | Si vede che i numeri per le diverse formazioni e per il loro insieme hanno un andamento somigliante. Colle cifre dell'ultima colonna si è costruita la figura 2° la quale rende più evidente la indicata distribuzione. Raccogliendo in due gruppi l'uno orientale, l’altro occidentale, i numeri annui delle diverse formazioni e del complesso, e dividendo i numeri del primo gruppo per quelli del secondo si ha: annannnn ARAARARRAIIIIIISISSISIPIPIIIIIDIA . . ui: cade ir cartine | roi | ‘ | n - —|- - -j NE 6 Egg ano, (SSL 19 | 1261 191 | 1472 IIS 3 126 15 144 i : Orientali | 24 | 1513 216 | 1753 i NW 0 41 2 490 0 271 42 313 i SW l 24 0 25 | i Occidentali} 1 | 342 | 44 | 387 Rapporti | 24.00] 442| 5.00) 4.53; , AAANAANAARARA A SSSSSSMMPAPSIEESEOSÉSEIISSSEOLSESSSISI PINI 48 RIASSUNTO DELLE OSSERVAZIONI SOLARI Questi rapporti rendono anche più manifesta la preponderanza dei feno- meni secondari ad est delle macchie principali dei gruppi. Si può dunque concludere che le formazioni secondarie hanno una tendenza a disporsi lungo il parallelo delle macchie principali, e più decisamente poi dietro di esse ri- spetto al loro movimento di rotazione colla sfera solare da est ad ovest. Il VII° quadro dà l'orientazione delle formazioni secondarie posteriori, ossia comparse dopo l’ apparizione delle macchie principali con un giorno almeno di ritardo; in tutto si sono constatati 65 casi di simili formazioni, vale a dire circa ‘/,, delle 2243 formazioni secondarie rilevate : questo nu- mero certamente sarebbe stato ben maggiore se si avesse potuto tener conto di ritardi minori di un giorno. Anche qui si osserva la prevalenza ad est e ad ovest, e notevolmente maggiore nella prima che nella seconda dire- zione. Rappresentando con 1000 il totale degli 85 casi, si hanno i seguenti valori in millesimi per le varie direzioni. N NW W SW S SE E NE 23 47 118 12 59 47 993 14l che hanno un andamento analogo a quello dei corrispondenti valori in mil- lesimi già trovati per l'orientazione di tutte le formazioni secondarie. Ciò apparisce anche meglio dalla figura 3, costruita colle precedenti cifre, la quale ha una discreta somiglianza colla figura 2?. Riunendo assieme i numeri delle formazioni secondarie posteriori in un gruppo orientale ed uno occidentale, si ha : NE 122 NW 4 E 47 W 10 SE 4 SW 1 Orientali 63 Occidentali 15 per cui risulta : Orientali : Occidentali = 4.20. Rapporto quasi eguale a quello trovato prima per il numero di tutte le formazioni secondarie orientali alle occidentali. Finalmente se si fa il rapporto delle formazioni secondarie posteriori con tutte le secondarie, rispettivamente orientali ed occidentali, si ha : Orientali Occidentali 63 : 1753 = 0.036 15 : 387 = 0.039 prossimamente eguali tra loro e ad ‘/,,, che come si disse è il rapporto delle formazioni secondarie posteriori alla totalità delle formazioni secon- darie. Queste considerazioni persuadono che in ogni direzione vi è press’a poco una egual proporzione di formazioni secondarie comparse dopo le macchie principali. Siccome però vi è una forte prevalenza di tutte le formazioni secondarie ad est, ne deriva il fatto, che di frequente si nota, del succes- RIASSUNTO DELLE OSSERVAZIONI SOLARI 49 sivo svilupparsi dei gruppi verso levante, ossia dietro alle macchie princi- pali, rispetto al loro modo di rotazione. Il quadro VIII° dà le epoche dei massimi e dei minimi (o in luogo di questi dei centri dei periodi di mancanza) delle macchie e fori, avendo considerazione ordinatamente al numero delle macchie , a quello dei fori, alla loro area complessiva; lo stesso quadro dà ancora il numero deì giorni compresi dai detti massimi aì minimi, e dai minimi ai massimi. Le lun- ghezze di questi intervalli presentano forti differenze, poichè si tratta dei massimi e minimi di oggetti variabili distribuiti irregolarmente sulla su- perficie del sole. Però si vede che più spesso l'intervallo dal massimo al minimo è maggiore di quello dal minimo al massimo, e ciò risulta poi molto sensibile nelle due medie le quali differiscono di due giorni e mezzo. Se è lecito concludere da un solo anno di osservazioni, ciò vorrebbe dire che i massimi si producono più rapidamente di quel che si dileguino e questo potrebbe ritenersi concorde col fatto dimostrato or ora, che die- tro alle macchie principali si forma spesso un codazzo di macchie minori e di fori, ossia che i gruppi si sviluppano ordinariamente verso est. La du- rata poi dell'intero periodo è di giorni 25.2, abbastanza vicina a quella della rotazione sinodica del sole, come già fece notare il prof. Tacchini; e ciò significherebbe che nel sole l'emisfero il quale era rivolto a noi quando si osservava uno dei detti massimi, era costantemente più attivo dell’altro apposto. Pertanto il sole sarebbe una stella variabile, quantunque di poco, con due periodi l’ uno breve (che è quello or indicato) di una sua rotazione, dipendente dalla distribuzione delle macchie sulla sua superficie, l’altro più lungo e più forte, di 11 anni, dipendente da variazioni dell'attività dei fe- nomeni fisico-chimici dell’astro. Da 45 disegni abbastanza ben riusciti di macchie al bordo, ho ricavato il numero delle volte che la penombra fu più larga dalla parte del bordo od all’interno, ossia dalla parte del centro del disco, ed il numero delle volte che non si rilevò sensibile differenza, sempre distinguendo dalle al- tre le macchie che prima o dopo di essere state presso al bordo si mostra- rono di forma regolare: e si ha: MANDANA DLE Maggior larghezza della penombra n da nessuna al bordo all'interno parte Macchie 20 Î 8 M. regolari 7 0 3 Totali 27 7 11 i IIIIDDDIEOSDOAOSSDIAOSISIEOSDIDLOLDISIOIITI 50 RIASSUNTO DELLE OSSERVAZIONI SOLARI Dunque, conformemente all'aspetto che deve presentare una cavità im- butiforme al bordo della sfera solare, si ebbe la maggior larghezza della penombra dalla parte del bordo in più della metà dei casi, e ciò sì verificò in tutte le regolari, meno tre che non diedero percettibile differenza : i casì contrari od incerti sì possono spiegare coll’eccentricità reale del nucleo nell'epoca della maggior prossimità al bordo. Massimi assoluti. Il numero massimo di 6 gruppi di macchie e fori si ebbe il 15 e 16 settembre, il 26 e 27 novembre. Il numero massimo di 74 macchie si ebbe il 10 settembre. Il numero massimo di 70 fori pure al 10 settembre. La porzione massima di 222 cento millesimi dell'area del disco oscurata si ebbe al 17 settembre. La macchia massima fu quella bellissima, che cambiando di forma, man- tenne però press'a poco le sue dimensioni massime dal 27 al 29 novembre: aveva l’area di un poco più che un millesimo del disco solare ed il diame- tro massimo di circa ‘/,, di quello del sole, ossia di più che 4 volte quello della terra. i Il numero massimo di 7 gruppi di facole si ebbe al 25 luglio. La massima estensione complessiva di 177 gradi eliografici del bordo occupata da 6 gruppi di facole fu al 31 luglio. Il massimo gruppo di facole occupava 45°, cioè '/, del bordo e si esten- deva all’interno per ‘/, del raggio, talchè ne era coperto ‘/,, del disco: que- sto gruppo durò dal 23 al 28 luglio, press’a poco colle stesse dimensioni. RIASSUNTO DELLE OSSERVAZIONI SOLARI 51 QUADRO LI. de 55 Gruppi | Macchie | Fori ds 5 3 2 È s uil a fg | FS |f&ES Ela Numero | Media [Numero | Media {Numero | Media È$° di È Si - n Gennaio 4 92.25] 133.25] 78 | 19.50 | 45.00 0 I Febbraio | 16 23 | 1.42] 33 |2.06|] 8L| 5.06] 25.75 5 5 | Marzo 23 I7FI61 | 46.2.0018 118 | 513111.78 4 3 Aprile 24 40 | 1.66] 78 | 3.26] 253 | 10.54 | 21.04 2 1 Maggio 27 38 | 1.41] 70 | 2.59] 241 | 8.93 | 36.67 6 5 Giugno 30 65 | 2.17] 147 | 4.90| 385 | 12.83 | 52.33 2 0 | Luglio 30 64 | 2.13] 63 | 2.10| 502 | 16.73 | 19.77 9 Il Agosto 27 65 | 241| 129 | 4.78| 401 | 14.85| 72.81 2 2 | Settem. 23 97 | 4.221 162 | 7.04] 545 | 23.70 | 79.22 (0) 0 Ottobre 22 76 |3.45| 93 | 4.23 242 | 11.00 | 37.00 0 (0) Novem. 22 | 58 |2.64] 76/345] 141 | 6.41| 57.00 3 2 Dicem. 22 60 | 2.733] 773.50] 117] 5.32| 44.91 1 1 I trim. | 43] 69|1.60] 92|214|277| 644/2007] 9-21°/,| 8-19, II trim. | 81 fl 143 | 1.77] 295 | 3.63 | 879 | 10.85 | 37.21 [10-12 °/, 6= 7°/, II trim. | 80 | 226 | 2.83|-354 | 4.42|1448 | 18.10|5476 |11=14°/,| 3- 4°/ IV trim. | 66 | 194 12,94] 246 | 3.73] 500 | 7.58|45.98| 4= 6°/,| 3-4.5°// Anno 1880|270 | 632 | 2.34 | 987 | 3.66 [3104 | 11.50 | 42.05 |34=13 °/,|20= 7 °/, 52 RIASSUNTO DELLE OSSERVAZIONI SOLARI QUADRO II Giorni Facole di OSservaz. , Numero Media pr il__———- Gennaio 4 4 1.00 Febbraio 16 21 1.31 Marzo 23 49 | 2.13 Aprile 24 56 | 2.33 Maggio 21 66 | 2.33 Giugno 30 98 | 3.27 Luglio 30 | 108 | 3.60 Agosto 27 | 103 | 3.81 Settembre 23 67 | 2.91 Ottobre 20 59 | 2.95 Novembre 21 53 | 2.52 Dicembre 20 66 | 3.30 I Witrim. 43 74 1.72 II trim. 81 | 220 2.73 | III trim. 80 | 278 | 3.49 IV trim. 61 | 178 2.92 Anno 1880 | 265 750 2.83. RIASSUNTO DELLE OSSERVAZIONI SOLARI 53 QUADRO II. sl Getti Protuberanze SS SE ES Numero | Media [Numero | Media comples. Ajlenza 3 £ SE Gennaio Febbraio | 4| 12| 3.00] 11| 2.75| 662/3727] 0 0 Marzo Mei 680 V6lls4i8223 72002] (545085577 2 l Aprile 14 | 171 |12.21| 24) 171) 4.39 39.80 3 0 Maggio |13| 98) 7.54] 22) 1.70) 4.15 39.80 2 0 Giugno |13|111| 8.54] 38| 2.92) 8.19 |41.60 l 0 Luglio |24]| 321 |13.38| 54; 2.25 | 7.23 | 42.46 3 0 Agosto 9] 72) 800) 22| 2.44) 9.00| 46.90 0 0 Settem. Ottobre Novem. Dicem.(9) 1] 6| 600] 7) 7.00|16.5.37.71 0 0 I trim. |15| 80] 5.33] 33] 2.20) 5.77|36.27] 213/17 o, II trim. | 40| 380] 9.50] 84| 2.10) 5.60 | 40.60| 6=15°/;0=0°/, II trim. | 33 | 398 | 11.21] 76| 2.80 | 7.71|43.75|3= 9°/0= * vite o) 6) 00] a] 00°)T6. 53771 po= 0/0 %/ Anno 1880| 89 859 | 9.64| 200 | 2.25 | 6.53 | 40.48 Lala °/.|1=l o, | Giornate di Scienze Nat. ed Econ. Vol. XV. 8 RIASSUNTO DELLE OSSERVAZIONI SOLARI D4 | | G8'I | 998 €67 [6080 | S T || 93I | FLI 613 | SFI | LEI 888 LOT 00 | 13398 190p 0IQUINN OZUBIo L31 |88 GILET] & è |00T1|88 88 [061/63 SS |\e80|8I SI |.mosdorop USI 901 196 986 || STT | €8 S6 | 6400 | SST EI OTT | SOT SIT | è | I ES |9100€} al[op 049wnN OJ I9p 9 SOT [PGEP OSOLÌ GGI (0301 9807/99 [BILI 8998) SST (8081 9981 8PI | 8PE SII | totti dfop torv PI 961 9881) IST | 661 TOE | OTT | 989 8SL| 853 | L93 019 || &S'T | OII L9I 110] I0p 0I9UINN LET | 668 886 | SET | 901 OFI | PET | ST 603 | GI | TOI POI | 081 | 07 &S |91Y00ewa][op cIgwnN ZZZ || _ — |. re —+./rr”rzee || —_—_[|[-_—__-—_-_ || —____|—— ———— 10} 9 9IYIO®8 9T°T | 973 983 |LET | 8 SIIT|99T|8 IR |ESZ | Ep 001 |(ZI60/9E 88 | ridua8 top csomaN [== |] | —— ||| || [| —_— ——_|[______|-——+-+||- | ooddeg | Y A ||oxoddeg| Y 4 ||oxioddeg| Y A |\|opioddeg| Y 9 ||oxioddeg]| Y . g | SE — _ ee _ nen S| I SIMO | Se DI O | | 0881 cuuy 913S9WUIIZ AI Q13S9UIII9Z ITI O19SQUI119Z IT 91JS9U11) T AI OUAYNO RIASSUNTO DELLE OSSERVAZIONI SOLARI DD QUADRO V. Distribuzione delle protuberanze, delle facole, delle macchie e fori al bordo I trimestre | II trimestre |III trimestre IV trimestre) Anno 1880 | ce GA o 90 a 80 | 2 l 6 3| |{2|10 80 » 70 2 6| | |2 10 fino ala) 3A 7 = {eo»s0|1|4| |16|5|2/15|8] 21 |s1|14/2 È so»40ls la] l1o|6|s|3|5° \5| [16 “ |40»30| 417] [1oz|5|10fm| |\29|e|[26 30» 20] 4/15 | 41449 1 [4/47 /16|2/48|8/24 20»10|1|1|1|4|15|3|3518| li2|e|8 inovo Ro a 13 0a 10 3 Se pera ele mala Sp) 10»20) |7|3/1f8|5|2|9|5| (9|7|3 20»301]9|3|6la|1l7]so]n| 32/4014 [or |? \9 [17 |s 36|2|114|2/20 È )40»50| 4] i 1° |so»60|8 lé|ls| (i6 13] |1|8] [30 | |eonmo] FONScAaGcgE 70»80| | ai ld (sl [i 80 » 90| | o l 4{ | [2 i | | | | RIASSUNTO DELLE OSSERVAZIONI SOLARI 56 01 9a 9 € 9 SI 014990R1| G ns 161191] 61 9 |se|1 81 leo |# 6 por] & Le [1] € 2 oz < TI |86 8% (9TT| & za|1 (I 9 CRE e Li | gra e19e1 (9 TUT G 17 3 TOT | 1 Ter 6 OF TOI SI z EDS TS (7 | 89 id L T.| 8 96 {G| LI E È TRISG FF \ | va | GP ILE L= ne) N —_|_—_[|—_—|[-_- | G| LV Tel LI 6 EI (A Pass I MAN 0881 0Ouuy 2p09| © ©) qeagjii iddnio QIqQuId9I (] QIQuIBAON 9190990 Q1Qqui99zos 03s08y OITINT 0u.9N1s) OSS] oqudy OZIETN OIBIqG9] (0): ti1 1279) -rrrregIaIf( ecgoocccnsii eee dee addn4B 109 uvdIvULId arjoomwi. a) 07:adsi4 ar 4vpuoras uomo] apap 2020) UILIO csi Tea TA OHAVANO RIASSUNTO DELLE OSSERVAZIONI SOLARI 57 QUADRO VII. Orientazione delle formazioni secondarie e posteriori rispetto le macchie principali dei gruppi. \N|nw|w|swl s | sE Gennaio | | Febbraio ! | 3 Marzo | | Aprile | 2 l l 5) | Maggio | | 6 Giugno | 2 4 Luglio | 1 1 2 1] i Agosto | 1 1 1 13 | Settembre o 7] Ottobre DE 1 l 3 Novembre l 4 | Dicembre 1 l ib o) Anno DL i a ga i Li precai4g e Ea 1 E a Ro OA PRE i E | RIASSUNTO DELLE OSSERVAZIONI SOLARI QUADRO VIII. Massimi delle macchie Minimi delle macchie Febbraio 2 Febbraio 28 | Marzo 13 | Aprile 4 | Aprile 29 | Maggio 30 Giugno 25 Luglio 22 Agosto 16 | Settembre 12 Settembre 30 | Ottobre 22 Novembre 26 Febbraio 17 Marzo 5) Marzo 23 Aprile 19 Maggio 19 Giugno 13 Luglio 15 Luglio sl Agosto 26 Settembre 23 Ottobre 12 Novembre ll Dicembre 15 Dal mass.| Dal min. al minimo| al mass, 158 118 6 8 10 12 10 10 20 ll 14 12 20 7 9 16 10 17 ll | 12 10 20 15 19 SR ES 25,2 SOPRA GLI INVARIANTI DELLE FORME ALGEBRICHE BINARIE PEL PROF. A. CAPELLI. 1. Siano ®, Y due forme binarie lineari ed f una forma binaria di or- dine qualunque, cosiechè porremo, secondo la consueta rappresentazione simbolica : do E EEA PIE vato indichiamo con D l’invariante simultaneo (a £) delle due forme lineari. Ci proponiamo dimostrare che ogni invariante simultaneo di /, ®, Y dello stesso grado nei coefficienti di ge di Y e di grado qualunque in quelli di f sì può esprimere in funzione razionale ed intera di un numero finito di invarianti dotati di questa proprietà, a meno di un fattore uguale ad una potenza del determinante D. A rilevare questa proprietà venni con- dotto da alcune considerazioni sopra la esprimibilità di tutti gli invarianti di una unica forma in funzione razionale ed intera di un numero finito dei medesimi, parendomi che il limite superiore per il grado degli invarianti, al di là del quale essi si riducono ad invarianti di grado inferiore, stesse in relazione abbastanza stretta col limite analogo di cui dobbiamo qui di- mostrare l'esistenza. Sia I uno degli invarianti in questione e siano #, p, p i numeri che esprimono il suo grado nei coefficienti delle 7, ®, Y risp. Non dovendosi supporre che esso sia divisibile per D, la sua rappresentazione simbolica si comporrà per mezzo di determinanti binari del tipo (2 a) cioè contenenti un solo simbolo «a, di determinanti del tipo (€ a) che contengono un solo simbolo 8 e finalmente di determinanti del tipo (a 6) contenenti soli sim- m.n—-2p 2 boli di f. Questi ultimi figurano alla dimensione o 3 s x - Mn+t+2p mensione totale nei determinanti è , giacchè la di- e di determinanti dei primi due tipi ve ne sono evidentemente 2p. Se si moltiplica I per una potenza di (a #) uguale ad no — p e si eliminano quindi successivamente tutti i determinanti del terzo tipo per mezzo della formola 60 SOPRA GLI INVARIANTI DELLE FORME ALGEBRICHE BINARIE (a b) (x 6) = (a a) (66) — (da) (a £) sì vede che il prodotto TRFUlei D 0] | è rappresentabile per mezzo di determinanti dei soli primi due tipi. Così la proprietà enunciata resterà dimostrata se riusciremo a trovare un limite superiore per il grado m, al di là del quale questo prodotto si esprima in funzione razionale ed intera di invarianti di grado inferiore. Ora noi troveremo un limite al di là del quale ciascun termine del prodotto, che è un invariante della forma Ha Ma U3 um Vi Vi va vm (a a) (ba) (ca)... (Ca) (a 8) (68) (c ge)... (1 8)=% si spezza nel prodotto di due o più invarianti della stessa forma. Notiamo che gli esponenti » restano determinati appena che lo siano gli esponenti in virtù delle relazioni pit Pe +9 = Pm + m=. Di più ci è lecito ammettere che non si abbia per alcun valore di è : pi=%, giacchè se ciò accadesse l'invariante corrispondente (a 2)! (a 2)" soddi- sferebbe alla condizione imposta di essere di ugual grado in « ed in 8 e la forma si ridurrebbe immediatamente. Ciò premesso poichè le x possono avere uno qualunque dei valori 0, 1, 2,..., 2, indichiamo con e; quante delle x hanno il valore è. È chiaro che la forma p è perfettamente determinata dal sistema di numeri e,, €,..+;€n che soddisfa alla relazione : (1) CASE e +e, =M ed alla relazione (2) O. + leg +26, +... + Reg =0. + lenta +80 che esprime essere il grado nelle « uguale al grado nelle g. Ove fosse pos- sibile determinare un nuovo sistema di numeri e, €',,...., &, risp. eguali od inferiori ad e,, €,,---, en che soddisferebbe alle due relazioni : Be + e', Posse +e, X la forma ® ammetta un fattore dello stesso grado nelle « e nelle 6. SOPRA GLI INVARIANTI DELLE FORME ALGEBRICHE BINARIE 61 2. Trattiamo separatamente, per maggior chiarezza il caso di n pari e quello di » dispari. Sia primieramente n = 2 v. I coefficienti delle e nella equazione (2) che possiamo scrivere così: ne + (n-2) + (NA) +... — (N-2) c,1a N en= sono tutti numeri pari; quindi dividendo per 2 e trasportando nel secondo membro i termini con coefficiente negativo essa prende la forma seguente: (a) ve + (2-1) E, +... + 2ey-2+ yA=H1 +2. 424... + ve2y dove ora tutti i termini sono essenzialmente positivi. Consideriamo tutti quei sistemi di valori delle e; che soddisfano alla (a) e per i quali si abbia (5) E TE +... + NA TA41 +... += 2 (2-1) +j dove j è un numero positivo diverso da zero. Evidentemente almeno una delle e), ... &v-4, £YHI, ..., 2 dovrà essere uguale o maggiore di v poichè altrimenti la loro somma sarebbe al più 2 » (2-1); cerchiamo di determinare j in modo che in ciascuna delle due serie : (a) Ed Sia a (8), Ev44, 4-2, ..., £2 almeno una delle e sia >», Supposto che ciò non si verifichi per un dato sistema di e soddisfacente alla (a), cosicchè ps. una almeno delle (a) sia > » ma tutte le #8 siano > » si ha: (C) 4 +2542+...+ 222% (2-1) (1+2+...+) e siccome la somma delle («) e delle (8) soddisfa alla (6) (ts A Ci) 2 E te +...+9ADS22(0-1)+j—2(0-1)Sj+%(21) ed a fortiori: s5 + (2-1), +... +2 2+ GENS v (0-1) +) Da questa disuguaglianza e dalla (c) sopra trovata ricaviamo in virtù della relazione fondamentale (a) : v(-1)}+/j<° (v_4) LISI onde aa v(v—1) + ezra epperò, a cagione della (5) : = v(v—4)? E° +... + vA +41 +... + sy=mt— eyZ 22(0-1) + nai = y i (v4+-3) Concludiamo che quando ey= 0 ed: m>'|2(-1) (+43) 8 bis 62 SORRA GLI INVARIANTI DELLE FORME ALGEBRICHE BINARIE ciascuna delle serie (a) e (2) contiene almeno un termine = ». Siano tali i due termini ey-i, €v+j; allora se in luogo di essi poniamo risp. e'v_-i= =6y—i— j, e'v4j = vj — È l'equazione (a) non cesserà di essere soddisfatta, e precisamente lo sarà da un sistema di valori delle € non superiori ai primi ma la cui somma è più piccola di m della quantità è + j. In altri termini l’invariante ® sarà il prodotto di due invarianti più semplici che saranno risp. dei gradi m —é —y ed î+7. Quest'ultimo è definito da un sistema di € tutte eguali a zero ad eccezione di e, =] e di & = 1. Ciò nell'ipotesi di = 0. Se ey è diverso da zero sì potrà invece sepa- rare da ® l’invariante (a a) (a 8) ad una potenza eguale ad ey secondo quanto si è notato in principio. Dunque per n =2 il limite superiore cercato esiste e si può prendere v (v—-4) (v+-3) 2 3. Per n= 2v+ 1 si può procedere affatto similmente : il sistema (1) (2) può anche scriversi così : e +e, +... + 241= Q2+1) e, +(22-1) e, +... +9 =6441+3942+... + (2241) e244. Se uno dei due sistemi : E Ghio 000.0 BI ed Ev41, Ev42, ... , E2v41 ps. il secondo non contiene un termine > 2» +1 si avrà evidentemente: ev44 +Bey42 +... + 241 2v(v+ 1) ((+2) il sistema (1), (2) è anche verificato da valori più piccoli dei numeri e, €,, ... , e2y+1 e del numero w; e che quindi come so- pra si può separare da ® un invariante rappresentato da un sistema di e tutte nulle ad eccezione di due sole la cui somma non supera 42 + 2. Sulla Cometa b 4881. Non prevista nè preceduta da annunzio di sorta apparve inaspettata- mente sul nostro orizzonte la grande cometa 6 1881 la sera del 25 giugno al Nord nella costellazione del Cocchiere con nucleo ben distinto, e splen- dente quasi stella di prima grandezza. Le nostre condizioni di località rendendo sovente difficili le pronte co- municazioni, la notizia dell’apparizione di questo nuovo astro fuggitivo non ci pervenne che quando da parecchie notti eravamo già intenti ad osser- varlo ; e seppimo allora che a Cordova, Repubblica Argentina, la cometa era stata scoperta al 25 maggio dal signor Gould, direttore di quell’Osser- vatorio, che il signor Crouls in pari tempo aveala veduta a Rio Janeiro, e che l'Imperatore del Brasile erasi affrettato a darne comunicazione all’Ac- cademia di Francia. Da informazioni più recenti sappiamo che la Cometa fu scoperta al 22 maggio dal signor M. l. Tebbutt, direttore dell’Osserva- torio privato di Windsor (Nuova Walles del Sud Australia). Allora a noi in- visibile appressavasi però verso il Nord con somma rapidità, sicchè dive- nuta circumpolare la notte del 22 al 23 mostrossi sul nostro orizzonte. La sera del 26 se ne intrapresero le osservazioni all’ Osservatorio. Se- rena ed azzurra era la volta celeste, solo offuscata da rare e leggiere neb- biette presso all'orizzonte. L'astro brillava in tutto il suo splendore, e con molta precisione vedeasi il nucleo di forma quasi oblunga, che dalla parte Ovest offriva un punto più lucido, e al Nord e al Sud due splendidi pennac- chetti, pieganti verso l’' Ovest. Il nucleo era attorniato da una nebulosità di densità decrescente, e dal lato opposto al Sole disegnavasi una magni- fica coda a forma di ventaglio, stretto all’ origine, diramantesi in seguito sino a circa sette gradi. Il suo splendore potea assimilarsi a quello di Ve- nere, sebbene assai più pallido e meno vivace. Furono iniziate le osservazioni all’Equatoriale di Merz da me e dall’'a- stronomo Aiccò, e al Cerchio meridiano di Pistor e Martin dall'astronomo Zona. Nel primo venivan determinate le differenze in ascensione retta e in declinazione fra il centro del nucleo della cometa ed una stella di confronto Giornale di Scienze Nat. cd Econ., Vol. XV. 9 64 SULLA COMETA d 188L a mezzo delle disparizioni e riapparizioni che osservavansi nel campo oscuro del cannocchiale a doppio anello. Al Cerchio meridiano osservavasi il passaggio inferiore della cometa. Or prima or dopo le osservazioni di posizione, a seconda della maggiore convenienza, dal Riccò al Refrattore venivano eseguite le osservazioni spet- trali, e i disegni delle varie apparenze. Avendo avuta la fortuna di potere osservare la cometa al meridiano, si omettono le prime osservazioni eseguite in pari tempo all’Equatoriale. Osservazioni al cerchio meridiano. Relazione dell’astronomo Zona, La sera del 26 giugno intrapresi una serie di osservazioni meridiane della cometa 6 (1881) e le continuai sino agli 8 luglio. Non potei osser- varla prima perchè passava sotto l'orizzonte visibile. Durante la serie delle osservazioni feci per tre volte l'inversione dello strumento per avere la col- limazione, e siccome questa varia pochissimo ed in modo uniforme nel no- stro cerchio meridiano, così dai tre valori osservati dedusse gli altri. L’Azimut, l'inclinazione, il tempo e la posizione del Zenit furono da me determinati quasi in tutte le sere. Determinai la posizione del Zenit da principio con due stelle fonda- mentali, una zenitale ed un'altra di culminazione inferiore e passante alla stessa altezza della cometa. Risolsi poi di adoperare stelle che passassero all'altezza della cometa e dalla stessa parte, e ciò per togliere il più pos- sibile le variazioni nella rifrazione. Usai per la rifrazione delle tavole del Brinnow. La formola impiegata nelle riduzioni fu quella del Mayer (*). Trattandosi d'un astro di moto forte, di sensibile parallasse e passante presso l'orizzonte avrei dovuto a rigore nella riduzione delle distanze dei fili usare la formola (91) data nel libro Coordinate Angolari del Lorenzoni, e ciò perchè non sempre Xr era uguale a zero. (*) Per le letture dei microscopi del cerchio e per le successive trasformazioni in secondi delle letture usai il seguente metodo : Puntava alla divisione precedente ed alla seguente, ed aveva così il numero dei sessantesimi di passo compresi fra due divisioni del cerchio ed il numero di sessantesimi compresi fra il zero e la divisione precedente; con tali argomenti da un disegno costruito in scala sufficientemente grande ricavava con facilità e prontezza il numero di secondi compresi fra il zero e la divisione precedente. Il disegno dà bene i decimi di secondo, ossia quanto può stimarsi nella testa della vite, Costruii il disegno anzichè una tavola numerica, perchè sarebbe riuscita di uso penoso a causa del doppio ingresso. SULLA COMETA d 1881 i}; 65 Per evitare l’impiego di detta formola, disponendo il nostro cannocchiale meridiano di 17 fili, ebbi cura di osservare la cometa mano mano che si avvicinava al polo a fili sempre più vicini al centro, tenendo conto della formola (94) del Lorenzoni e servendomi della tavola dell’Albrecht. Nella tabella che segue sono le coordinate apparenti della cometa per l'orizzonte di Palermo, osservate al meridiano, passaggio inferiore. Data Ao AR. app. Ded. app. In in Ss h m Ss I Il 0 26 giugno Ji1726/35 5 47 19,27 | 56 49 28.4 | 27 » a — 60 6 15,2 28 » 11 29 45 Db 58 23,93 | 63 3 25,0 29 » ll 32 27 65 4778 (‘65 420175 30 » 11 35 48 6121231291688 A 470 1 luglio IE40} 12 6 20 34,53 | 70 10 80,1 | 2 » INA: 6 29 41,09 | 72 2 46,7 3 D) NESTA?) 6 39 49,49 | 73 42 5,4 4 » SISSI, 65 29889558 5 » 125 i 9259682 027 6 » 121639 Me 094 01034 26,5 si » URIATAOZIT 7 31 48,81 | 78 32 499 | 8 » 12 39 26 MOAMTA6:93007/9023903)8 Manca l’ascensione retta e il tempo medio locale del passaggio della sera del 27, perchè ac- cidentalmente in detta sera non venne registrato il tempo. Interpolando si avrebbe : Tempo medio locale 46h 27m 48s AR. Do 2 294076 Colla formola d — d' = se sen (£—(p—?')) calcolai la parallasse in de- clinazione ; il valore della parallasse solare assunto è 7 = 8,95; il valore di A lo presi dalle effemeridi della cometa pubblicate nella Kaiserlichen Akademie der Wiscenschaften in Wien, infine mercè la formola to =t — AA in cui log. A in secondi medi = 2,69708, calcolai il tempo d'aberrazione. 66 SULLA COMETA d 1881 Correzioni per la parallasse ed aberrazione. Data Aberr. Par. (26 giugno | — 247 | + 26,6 237 » 255 25 2 28 » Sa 23 8 | 29 » 3 12 2205 30 » 3.21 2102 1 luglio 3 sl 20 0 32 » 3 40 18 9 3 » 3 50 179 4 » 4 00 170 5) » 4 10 16 1 6 » 4 21 15 4 7 » 4 30 14° 8 » 4 4l TSI Posizioni vere geocentriche della Cometa. (-— —cpior19@"’1 tx Data o AR. Ded. h m Ss h Ss 0 mista 26 giugno 1l1 23 48 | 5 47 19,27 | 56 49 59,0 27 » A) _— 60 6 40,4 28 » ll 26 42.) 5 58.23.93 [60 3 48,8 29 » 298 15706 barAI798 05 042340/000 30 » 3227 06. 127230310) (68.4 20, 1 luglio 3631060204588) ZO 0105041 2 » AL::3 106429410 09]0772) 35/6 3 » 47 32 | 6 39 49 49 | 73 42 23,3 4 » 54310 6001 244005 L00123 5) » 19 2 153 20971 162771638 6 » 191807 d7 00504: 77944159 7 » 22, 57 | 73148 81178 33 4,6 8 » SA: (45/947 460900]|17923. Io Volendo da me utilizzare ed in certo qual modo esperimentare la bontà delle mie osservazioni pensai di tentare con tre di esse una prima deter- minazione degli elementi parabolici. Scelsi a questo fine le osservazioni SULLA COMETA 0 1881 67 del 30 giugno del 4 ed 8 luglio e feci il calcolo; avendo ottenuto risultati molto conformi a quelli ottenuti da altri ne do i risultati (1). Elementi parabolici della Cometa b (1881). T = 16,59760 giugno tempo medio di Berlino. Q= 270° 58',87 i — 63 2663 | ©qu, med. 065 9A 1,0 log q= 9,86642 Il confronto colla media osservazione mi diede : cos B'AX' =+- 0,17 AB8'=— 0,21 Presi le formole dal Watson, usai pure delle tavole del Watson per il calcolo dei valori di x di M e di v'. Presi infine le quantità necessarie al calcolo dall’Astr. Jahrbuch. Finita la presente serie di osservazioni, essendo la cometa ancora os- servabile, l’astronomo prof. Riccò ne imprese una seconda, della quale si dànno quì i risultati, Osservazioni del prof. Riccò. Tempo medio Data osso AR. app. Ded. app. | h m s h m S | 28 luglio |16 13 16|124056,70|8055 2,9) 1 agosto | 16 24 1|13 72930|8012464 | OSetzon 2 16 25 51 |131315,80|80 216,1 { 3 16 27 23 | 13 18 45,50] 79 51 58,0 13 6 56 54 14 3 0,96 78 18 24,4 | Osservazioni allo 15 9 51 48 |14 10 48,20) 78 0 31,4 {equatoriale di Merz 16 9 54 40 |14 14 39501 77 51 50,2 | Si (4) Spero in seguito, quando saranno pubblicate tutte le osservazioni riguardanti la d, di po- ter intraprenderne una discussione generale. T. Zona. 68 SULLA COMETA d 1881 Osservazioni astrofisiche Relazione del primo astronomo A. Riccò. Le osservazioni furono fatte col refrattore di Merz, dell'apertura di 0" 25, applicando ingrandimenti varî da 85 a 470, e talora con un cannocchiale portatile (detto di Fraunhofer) dell'apertura di 0% 09, con ingrandimento di 105 : sì fece spesso uso, a sussidio della vista, del cercatore di questo cannocchiale che ha l'apertura di 0" 024, il campo di 7° ed un ingrandimento dib. Nucleo e Chioma. Giugno 26. (F. 1). La chioma è viva, di forma semilunare, e nel mezzo della concavità si unisce all'aureola luminosa che circonda il nucleo. 27. (F. 2). Il nucleo presenta un pennacchio diretto verso il sole, ossia in senso opposto alla coda, e curvato fortemente colla convessità verso Ovest (terrestre). Questo ciuffo va ad unirsi alla chioma che ha ancora la forma semilunare, ma meno sensibile di ieri. 28. Non si rileva alcun particolare rimarchevole. 29. (F. 3). Il nucleo ha un pennacchio opposto alla coda formato di due ciuffetti divergenti: la chioma è molto diffusa; non vi si riconosce quasi più la forma semilunare. 30. (F. 4). Il nucleo ha un pennacchio opposto alla coda ed un altro minore diretto verso questa; si scorge appena la forma semilunare della chioma. Luglio 1. (F. 5). La luce più viva che sta presso il nucleo è estesa tra- sversalmente ; attorno a questa vi è un’ aureola più viva della chioma, la quale è debole ed ha il contorno molto diffuso. 2. Nulla di particolare. 3. Il nucleo ha un brevissimo ciuffetto curvato colla convessità verso la parte opposta alla coda. 4. Nulla di particolare. o. Il nucleo è alquanto eccentrico, cioè la chioma è più sviluppata ad Est. Dietro la testa della cometa vi è come una strozzatura, ma forse que- sto è effetto del chiarore della luna che fa parere più debole e più stretta la coda. 6. Nulla di nuovo. 7. (F.6). Il nucleo presenta un debole ciuffetto diffuso, opposto alla coda. 8. Il nucleo è alquanto esteso trasversalmente : l'aureola è più sensibile nella parte opposta alla coda. SULLA COMETA d 1881 69 9, 10, 11. Non si scorge alcun particolare nella testa della cometa: però la luna disturba molto le osservazioni. 12. L’aureola è viva, estesa trasversalmente , di forma semicircolare e situata tutta dalla parte del nucleo opposta alla coda, forma come un largo pennacchio semilunare rivolto al sole : è più marcata ad Est. 13. Nulla di particolare. 14. (F. 7). Dal nucleo si stacca un bel pennacchietto debole, rivolto verso il sole. 16. Con tutti gli ingrandimenti provati non si rileva altro, che la de- bole aureola la quale circonda il nucleo è alquanto più estesa trasversal- mente, e si diffonde uniformemente nella chioma. 17. Il nucleo è alquanto eccentrico : l’aureola che la circonda è meno sviluppata ad Ovest (terrestre) ed è diffusa uniformemente nella chioma. 18. Il nucleo ha un debole pennacchietto rivolto al sole, circondato da un'aureola circolare abbastanza distinta dalla chioma. Nei giorni successivi la testa della cometa risultava sempre del nucleo dell’aureola circolare e della chioma pure circolare, raccordata per così dire colla coda. Le dimensioni e l'intensità della testa della cometa naturalmente andavano decrescendo coll’aumentare della distanza dell’astro dalla terra. Coda. Nella sera del 26 e 27 giugno la coda era dritta con contorno parabo- lico : a partire dal 28 cominciò a notarsi una divergenza sempre maggiore, ed una curvatura colla convessità verso Est (terrestre), cioè dalla parte op- posta a quella verso cui si muoveva la cometa, a rovescio di quel che in generale si è osservato nelle altre comete Questa divergenza e questa cur- vatura sono specialmente sensibili dal 1° luglio (F. 11) al 4 luglio (F. 13), dopo vanno decrescendo (F. 15, 16, 17). Nelle prime sere, 26 e 27 giugno, la coda era alquanto ad Est della retta congiungente il nucleo colla polare : il 28 e 29 l’asse della coda è prossimamente diretto a quella stella : dopo la coda passa ad Ovest della detta retta, e fa colla medesima un angolo sempre crescente, talchè ai primi di agosto arrivava a circa 70° ed il 17 a 90° circa. La lunghezza della coda fu stimata in parti della retta che congiungeva il nucleo colla polare, e quindi colle coordinate date dalle effemeridi della cometa, calcolate dai D. J. Holetschek e J. Hepperger, si ricavò la detta lunghezza della coda in gradi. Dal 26 al 4 luglio risultò : 20°, 15°, 13°, 16°, 14°, 12°, 11°, 12°. Nelle sere seguenti fino al 15 luglio il chiarore della luna diminuiva la lunghezza visibile della coda e così si ebbe : 70 SULLA COMETA 6 1881 ne: 6°, do, d% 3°, dI: Do, 1° Li Pa 90 Va, 1° Ver Al 16 luglio (senza luna) la lunghezza della coda era 4° ‘/,; al 17 la coda copriva un gran numero di piccole stelline, e ve n'era un gruppo di più grandi alquanto oltre l'estremità della coda : questa circostanza certo fece stimarne la lunghezza più del dovuto, e così fu trovata di 6 */, : nelle se- guenti sere fu trovata di 4°, 9% (3 SR fino al 23 luglio : dopo non era più possibile stimare con qualche esattezza ad occhio la lunghezza della coda, però non poteva differire molto dai 2° ai 2° '/, fino al 28, cominciando da questa sera la lunghezza della coda fu stimata in parti del campo del cercatore del cannocchiale Fraunhofer e si ebbe : Data 28 luglio, 29 luglio, 31 luglio, 3 agosto, 6 agosto. Lunghezza 1°.45', 1010! TOSLO0 l°.10"° 42'. Al 13 agosto la coda non essendo più visibile nel cercatore del cannoc- chiale Fraunhofer ne stimai la lunghezza, osservando col cannocchiale me- desimo, cui avevo applicato il minor ingrandimento di 36, riferendomi alla distanza del nucleo da una stella, la quale distanza determinai subito dopo al refrattore : risultò la lunghezza della coda visibile col detto cannocchiale di 29', ossia di circa mezzo grado; il 17, essendo la sera bellissima, la coda occupava tutto il campo del detto cannocchiale, cioè circa 1°; altrettanto si ebbe nella sera del 18. Diametro del nucleo. Col micrometro a fili lucidi applicato al refrattore si è determinato il diametro (nella direzione del parallelo) della parte più viva del nucleo, cioè di quella che sola restava definita con ingrandimento di 160. Al l° luglio il detto diametro sì trovò eguale a 6". 44. Al 4 luglio si è determinato analo&amente il diametro di tutta la massa lucida costituente il nucleo, come appariva con ingrandimento di 85, e si ottenne 11”, 06. La lunghezza lineare , reale, del diametro sarebbe quindi (dipendente- mente dalla distanza della cometa dalla terra) secondo la prima misura 0.152 del diametro terrestre , ossia 1948 chilometri, e per la seconda mi- sura 0.298 del diametro terrestre, ovvero 3804 chilometri. SULLA COMETA d 1881 "A Passaggi della cometa sopra stelle. Anche per questa cometa è risultato che la materia che la costituisce dev'essere sommamente rada e diafana. Infatti la cometa passò sopra molte stelle, anche delle grandezze inferiori, senza mai offuscarle menomamente od alterarne in qualunque modo l'aspetto per assorbimento di luce, o la posizione per rifrazione. Questi passaggi furono osservati e disegnati al refrattore ed al cercatore del cannocchiale Fraunhofer il 29 giugno (F. 3 e 10), il 3 luglio (F. 12), il 12, il 13 (F. 15), il 14, il 21 luglio. Il 29 giugno la cometa coperse fra le altre una stella di 8° grandezza (B. D. + 65°,519) coll’aureola più viva che circonda immediatamente il nu- cleo, talchè la distanza si ridusse a quanto era il diametro del nucleo, per cui la distanza del centro del nucleo dalla stella fu stimata di 7” a 12°, 0°, 47° (t. m. di Palermo). In quell'istante i due astri avevano prossimamente la stessa declinazione, per conseguenza le ascensioni rette differivano di meno che ‘/, secondo in tempo : la cometa precedeva nel moto diurno. Malgrado la sovrapposizione della parte più viva della chioma, la stella non cambiò nè di aspetto, nè di intensità, e mantenne anche il suo colore giallo-aranciato, che spiccava bellamente rispetto alla cometa che appariva azzurrognola. Nel passaggio del 12 luglio la cometa si avvicinò ad una stellina per modo da coprirla col lembo dell’aureola luminosa circondante il nucleo. A 10%, 19%, 23° circa (t. m. di Palermo) accadde congiunzione del nucleo colla stella in ascensione retta: la differenza di declinazione era di soli 45” circa, essendo la cometa a nord della stella : questa attraverso la testa della co- meta non presentava alcuna modificazione : essa appariva azzurrognola ed il nucleo della cometa giallognolo. Anche al 18 luglio la cometa andò vicinissima ad una stella di 4° a 5° grandezza, cosicchè ad occhio formava tutt'uno col nucleo della cometa, e questo ne risultava rinforzato; ma coi cannocchiali si vedeva che in quel tempo la stella era alquanto al disopra del nucleo; nel cercatore del c. Frau- nhofer con ingrandimento 5 il nucleo pareva doppio, l'uno azzurrognolo, l’altro rossiccio, che era la stella (F. 15). Questa stella è la 1 Hevel. Draconis che aveva le coordinate apparenti aol08 42 598 db, di <+819700!, 06, 1. Il prof. Zona-a circa. 13, 20% ant. del 14 ne osservò la congiunzione in ascensione retta colla cometa : questa era al sud della stella di circa 46". Nè io nè il prof. Zona notammo alcuna alterazione della stella durante il suo passaggio dietro la chioma della cometa. Giornale di Scienze Nat. ed Econ., Vol. XV. 10 72 SULLA COMETA d 1881 Spettro della Cometa. Il 28 giugno si applicò al refrattore un piccolo spettroscopio di Clean (costruito da Browning) a visione diretta, con:5 prismi, munito di fessura e lente collimatrice, ma privo di cannocchiale, guardandosi direttamente entro il sistema dei prismi. Diretto alla cometa, si ottenne uno spettro (F. 19) formato come di tre sovrapposti : l'uno continuo, completo, vivace, ma di poca altezza, quasi lineare, l’altro formato da tre zone o bande spiccanti sovra un terzo spettro, continuo, assai debolmente luminoso, che costitui- sce come un fondo : il primo spettro appartiene al nucleo ed è visibile solo su di esso, il secondo appartiene alla chioma ed è visibile solo sulla me- desima od a poca distanza, il terzo appartiene alla coda ed è il solo visi- bile quando l’imagine di questa cade sulla fessura. Lo spettro del nucleo si è visto affatto continuo, non si è scorto nulla delle righe oscure di Fraunhofer, come è riuscito ad altri Osservatori con mezzi più adeguati; la parte meno refrangibile era di colore rosso vivo. Delle tre bande la più viva era quella di mezzo, che appariva anche più lunga, e aveva una pallida colorazione verdognola, le altre due, più de- boli e più brevi, parevano quasi scolorate; non si è mai potuta vedere una quarta zona nella parte più refrangibile dello spettro, mentre ciò fu possi- bile altrove con strumenti migliori. Nelle bande, e più distintamente in quella di mezzo, si vedeva che la luce era terminata più decisamente dal lato meno refrangibile, gradatamente ed in sfumatura abbastanza estesa dalla parte opposta. Nello spettro continuo, o fondo, si vedeva nella parte meno refrangibile una colorazione rossa debole, ma certa : nessun altro colore era riconosci- bile in questo spettro. Da questa triplice costituzione dello spettro della cometa risulta quale dev'essere probabilmente la natura del nucleo, della chioma, della coda. Il nucleo è costituito da una materia solida o liquida, divisa in parti minute, riflettente la luce solare, emettente, sotto forma di pennacchi e getti, dei vapori o gaz risplendenti di luce propria che formano la chio- ma prima dirigendosi verso il sole, poi rivolgendosi indietro vanno a for- mare la coda; questa risulta di un polverìo, solido o liquido (derivante dal raffreddamento e condensazione dei gaz provenienti dalla chioma ?) riflet- tente la luce del sole. Non avendo il nostro spettroscopio un micrometro per la determinazione delle bande, onde orientarmi e avere una cognizione almeno approssimata della posizione e lunghezza d’onda delle zone della cometa, ho pensato di far situare davanti all’ obbiettivo del refrattore, diretto alla cometa, una lampada ad alcool diluito e salato, nella fiamma della quale facevo tenere SULLA COMETA b 1881 73 un filo di platino portante un globulo d’indio che era stato intriso in a- cido cloridrico in cui da molte ore avevo lasciato dei pezzetti dello stesso metallo (cortesemente favoritomi dall’illustre chimico prof. Paternò). Così mi riuscì di vedere lo spettro della cometa compreso fra la riga gialla del sodio e la riga bleu dell’indio (la riga violetta di questo metallo era assai debole e non sempre visibile). Cercai di stimare ad occhio le distanze reciproche delle bande e delle righe, e trovai che gli intervalli (F. 18) DERE BE CIn stavano tra loro prossimamente come 1 2 3 2 Nei disegni degli spettri di rifrazione di Kirchhoff e Bunsen, riprodotti da Roscoe (1), ho ricavato la posizione della riga D e della /n nella scala dei disegni stessi, ed ho avuto rispettivamente 50 e 112: per cui l'intervallo D In è di 112— 50=62 parti: dividendo queste proporzionalmente agli intervalli osservati, si ha DA : DB: DC ::7.8: 22.2 : 46.5 e quindi le posizioni delle bande nella suddetta scala sono A 97.8 B 73.2 C 96.5 Per trasformare queste posizioni in lunghezza d'onda, mi sono valso del metodo grafico : perciò dai disegni di Kirchhoff e Bunsen ho ricavato le posizioni delle seguenti righe di Fraunhofer e poi ho trovato nello spettro normale di Angstròm le corrispondenti lunghezze d'onda, e così ho avuto. Righe Scala Lunghezza d’onda in 400 milionesimi di 0. 004 D 50.0 0892 E 70.9 5269 F 89.4 4860.5 G 127.4 4307 Prese come ascisse le letture della scala e come ordinate le corrispon- denti lunghezze d’onda, ho tracciata una curva : segnate sull'asse delle a- scisse le posizioni delle bande prima trovate, le lunghezze d'onda risulta- rono date dalle ordinate rispettive, e si ebbe (colonna R). R H R-H A 5610 0624 — 14 B 5210 5168 + 42 C 4745 4729 + 16 (4) Spectral Analyse. 74 SULLA COMETA 6 1881 La colonna H indica secondo l'Hasselberg (1) le lunghezze d’onda del principio delle bande, cioè del limite meno refrangibile, che è il più vivo e più deciso, al quale perciò molto probabilmente mi sarò riferito nella stima ad occhio delle distanze delle bande e delle righe. Si vede che gli errori non sono grandi e sono accidentali, perchè varî di segno : il massi- mo equivale circa a ‘/,, dell'intervallo fra le righe Fraunoferiane E, b. Non vha dubbio dunque che lo spettro di questa cometa coincide con quello in generale osservato in tutte le comete studiate spettroscopicamente. Le tre dette bande visibili nello spettro delle comete coincidono per la posizione e lunghezza d'onda e per il modo in cui la luce è distribuita in esse, cioè per il modo in cui sono sfumate, coincidono, dico, con altrettante zone nello spettro dei carburi d'idrogeno. Di più W. Huggins è riuscito a fotografare la parte più refrangibile dello spettro di questa cometa, a par- tire circa dalla riga F (nel verde-bleu), ed ha ottenuto uno spettro conti- nuo, che arriva alquanto oltre la H, nel quale scorgonsi le linee oscure di Fraunhofer e si vede un debole gruppo di linee lucide fra le G ed & (lun- ghezza d'onda 4230), che sarebbe la quarta banda nel violetto vista a Green- wich; e inoltre l'Huggins ha ottenuto nella detta fotografia un gruppo di due forti linee nell’ultra violetto, con lunghezza d’ onda 3885, 3870, che pure appartengono agli idrocarburi. Secondo Liveing e Dewar, questi ultimi due gruppi fotografati dall'Hug- gins indicano la presenza di cianogeno e non sarebbero visibili se mancasse l'azoto. Dunque nella cometa oltre il carbonio e l'idrogeno, dimostrati dalle bande ordinariamente visibili nello spettro, vi dev'essere anche dell'azoto, e la temperatura della cometa dev'esser superiore a quella della dissocia- zione del cianogeno, a meno che questo gaz non vi si trovi già formato (2). Al 19 luglio avendo avuto in prestito, per cortesia del prof. Macagno direttore della Stazione Agraria di Palermo, un piccolo spettroscopio di Browning (83), a visione diretta, munito di scala micrometrica, l'ho appli- cato al refrattore, e ho determinata la posizione delle tre bande visibili dello spettro della cometa, poi ho pregato il prof. Zona di osservare lui pure la posizione delle dette bande nella scala, e dal medio di valori, di- scordanti non più di una unità della scala, si ebbe : ——_ ae Lettura Lunghezza | Hasselburg i Bando Massimo Differenza della scala d'onda .di luce A 24.33 0990 5564 | — 14 B 37.00 9134 5128 | +06 | C 99.33 4700 4705 | — 05 (4) Ueber die Spectra der Cometen ecc. Von D.r B. Hasselberg. St. Petersbourg, 1880. (2) Preliminary Note on the photografic Spectrum of Comet d 1884 By William Huggins D.C.L. (3) Memorie della Società degli Spettroscopisti, vol. X, pag. 408. 5) SULLA COMETA ò 1881 i Si vede che le posizioni determinate coincidono assai bene colla lun- ghezza d'onda del massimo di luce nelle bande in generale di tutte le co- mete. E così doveva essere perchè , essendo già lo spettro per se stesso notevolmente più debole che nelle sere precedenti, e di più essendo reso fioco dalla illuminazione della scala micrometrica, era naturale che spiccasse solo la parte più intensa delle dette bande e che ad essa fosse riferita la posizione delle medesime nella scala. Al 29 luglio, quantunque lo spettro fosse ancora più debole, le zone e- rano ancora ben distinte, ne tentai ancora la determinazione col detto spet- troscopio con micrometre : ottenni (con poca sicurezza però) le seguenti letture : A B C 20 38 57 le quali non differiscono molto dalle precedenti. Nelle sere del 6 e 13 agosto, ho ancora osservato lo spettro della co- meta collo spettroscopio di Clean : quantunque fosse molto debole, pure vi si riconosceva la medesima costituzione delle prime sere : lo spettro del nucleo era continuo lineare, sottile assai, e si estendeva alquanto oltre le due zone estreme. La banda di mezzo era molto più viva e più lunga delle altre due : di queste era più debole la più refrangibile : tutto lo spettro era più vivo nella parte meno refrangibile. Colore della cometa. La testa della cometa ha sempre mostrata una leggera colorazione az- zurrognola, la quale si accorda colla composizione dello spettro della chio- ma, nelle cui bande prevalgono i colori più refrangibili. Al 5 luglio notai che il nucleo era leggermente giallognolo; qualche altra volta nelle sere successive mi parve di vedere, ma molto incertamente, la stessa tinta. Questo concorderebbe col fatto che nello spettro lineare del nucleo i colori prevalenti sono il rosso ed il giallo. Nei descritti passaggi del nucleo presso a stelle esso apparve ora gial- lognolo ora azzurrognolo, secondochè la stella era azzurra 0 gialla : ciò deve derivare dall'effetto di contrasto che per l'intensità e la colorazione più decisa della stella prevaleva nella sensazione ottica a quello della de- bole tinta propria del nucleo. Al 28 luglio, 1, 2,3 agosto, quantunque la cometa fosse debole e pas- sasse al meridiano all'alba, potei osservarla (però a stento) al cerchio me- ridiano, sopprimendo l'illuminazione del reticolo, il quale era appena visi- dile per il chiarore dell'aurora. 76 SULLA COMETA d 1881 Nelle sere del 13, 15, 16 agosto ho potuto osservare la cometa, ancor più debole, al refrattore col micrometro anulare, ma con una certa difficoltà per la debolezza ed incertezza del nucleo. I risultati di queste osservazioni sono riferiti nella parte di questo la- voro che riguarda l'astronomia di posizione. 17. _ 18. Spettro della cometa al 3 luglio e righe di dell’indio. _ Spiegazione della tavola. 21, — 29 — 30 — 1 luglio $ (PPRGPRE. 4 88 — 27 giugno 29 — 1 luglio PURE An ZE Spa rali 13 — 23 — 18 agosto 11.35 11.45 TI 11.0 9.30 9.35 11. 0 9.30 11.45 11. 0 9.50 9. 0 . 1. Testa della cometa al 26 giugno a 10.1 0% p, Ingrandim.t° 109 — 140 —_ 470 — 85 — 85 a 470 —_ 470 — 140 a 470 —_ ve ad occh. a 5 Saia | u uu uu oi | sE IE. Si o pace confronto del sodio e 19. Spettro della cometa e lunghezza d'onda delle bande. Riccò. SULLA COMETA d 1881 77 Gli elementi ottenuti dal calcolo delle prime osservazioni di questo nuovo astro, che apparso nell'australe emisfero sin dal 22 maggio, e con immensa velocità percorrendo gli spazî celesti, è venuto inaspettatamente a brillare nel nostro cielo, passando al 16 giugno nella massima vicinanza al Sole, l'analogia che l'astronomo Gould ha creduto rinvenire tra l'orbita di questa e l’altra della cometa del 1807 calcolata dallo illustre Bessel, han messo sul tappeto la questione, se i due astri fossero veramente identici. In tal congiuntura giudico cosa opportuna, e spero che non riuscirà inutile nella disamina dei varî elementi, mettere in piena luce le osservazioni della suddetta cometa fatte a quell'epoca dal mio genitore, di caro e venerato ricordo, e i risultati ch'ei ne trasse in una memoria che pubblicò nel 1808 pei tipi della reale Stamperia. Oggi che la stampa scientifica ha frugato fra gli archivi di tutti gli Osservatori alla ricerca delle osservazioni, cui diè luogo l'apparizione del 1807, mi sarà concesso richiamare alla investi gazione degli astronomi quelle del mio genitore, insieme ai risultamenti ch’ei ne dedusse. i Fu un monaco Agostiniano che in Castrogiovanni di Sicilia vide la prima volta la cometa del 1807. Al nostro Osservatorio ne furono incominciate le osservazioni nella sera del 28 settembre al Cerchio di Ramsden, le quali furono continuate sino al 22 dicembre. Al 30 settembre la cometa apparve in tutto il suo splendore. Il diame- tro apparente del nucleo fu stimato di circa 16" in arco, la coda circa 6°. Sin quasi alla metà di ottobre sembrò crescere in luce ed in grandezza : non si notò diminuzione che dopo quest'epoca. Al 25 ottobre la coda erasi sensibilmente incurvata verso il Sud. Verso la metà di novembre vedeasi tuttavia ad occhio nudo : dopo i primi di dicembre non videsi che per mezzo dei teloscopî : al 25 era totalmente scomparsa. Impiegando i metodi di falsa posizione si dedussero gli elementi d’una prima e d'una seconda parabola; la prima ricavata da una prima serie di osservazioni, l’altra da una serie più estesa. Da siffatti elementi ei ne dedusse le seguenti conseguenze : che la Co- meta dalla prima all'ultima osservazione percorse 83° sull’orbita : che il suo movimento eliocentrico fu di7118° in longitudine, e di 38° quello in latitu- dine sino ai 10 novembre, dopo il qual termine questo cominciò a dimi- nuire : che il geocentrico in longitudine fu di 119°, e di 48° l'altro in la- titudine sino al 7 dicembre : che avendo verso la metà di agosto 35° circa di latitudine australe, e 30° circa di elongazione verso Levante, potè es- sere visibile nell’ emisfero australe, giacchè allora non era che all'incirca un raggio e mezzo dell’orbe nostro distante dalla Terra; e da noi non si perdè di vista che alla distanza poco meno d’un raggio e otto decimi del- 78 SULLA COMETA 6 1881 l'orbita terrestre, e per poco più di altrettanto dal Sole : ossia a 145 mi- lioni di miglia dalla Terra, ed a 151 milioni di miglia dal Sole. Verso la metà di settembre fu nella massima vicinanza della Terra, da cui per altro restò lontana per più di 83 milioni di miglia, e verso i primi dello stesso mese era passata a sette decimi dell'orbe nostro da Venere. Il Bessel avvalendosi delle numerose osservazioni fatte della cometa da Pons in Marsiglia durante il lungo periodo dal 20 settembre al 27 marzo 1808, ne calcolò gli elementi, e trovò che la durata della sua rivoluzione era di 1714 anni: più tardi l'illustre calcolatore rivenendo ai suoi calcoli, e tenendo conto rigoroso delle varie perturbazioni, ne riduceva il periodo della rivoluzione a 1543 anni. Ecco pertanto gli elementi delle due parabole calcolate da mio padre messi in confronto con quelli calcolati da Bessel, e cogli altri sulla cometa attuale calcolati dal signor Gould sulle osservazioni da lui fatte al 25, 27 e 29 maggio nell'emisfero australe. Cometa 1807 CACCIATORE BESSEL GOULD 1* Parabola | 2° Parabola » » Long. distanza periel. 9 8109492 9 8112156 9 8103157 9 852974 |Passaggio al perielio |Sett. 18 815645!|Sett. 18 8244336 Sett.17 17 53 20/Giug. 18 1605 Elementi Inclinaz. dell’orbita 63° 13! 54!” 9 O emesio 63 10 28 64 3 39 Long. del perielio —|270° 55/ 33” 0 | 270 58 21 0| 270 54 22 269 4 20 Long. del nodo asc. |266° 41’ 48” 6 | 266 40 45 5 | 266 47 14 272 9 38 Movimento Diretto Diretto Diretto Diretto Mercè la ricca messe di osservazioni che va cumulandosi dai varî Os- servatorî del globo potranno imprendersi studî più severi sull'orbita della nuova cometa, tanto più che un buono accordo esiste fra i varî elementi finoggi calcolati. Ma invero la forte inclinazione dell'orbita dell'attuale cometa, la diffe- renza fra le distanze al perielio, e non lievi altre considerazioni, rendono assai dubbia la identità dei due astri. Speriamo quindi che gli attuali studî possano accertarci se questa viag- giatrice sia la stessa del 1807, che per l’azione reciproca di tutti i corpi ce- lesti nel cammino che percorre, torni a visitarci dopo un'assenza di 74 anni, ovvero se sieno due corpi distinti moventisi in due curve similmente col- locate. Palermo 20 agosto 1881. G. Cacciatore. e PROIEZIONE GNOMONICA PEL PROF. ZONA. La bella carta in proiezione gnomonica sopra l'orizzonte delle medie la- titudini, costruita e pubblicata dal prof. Lorenzoni per il disegno delle traie- tonie delle stelle cadenti, mi fece pensare non esser fuori proposito il cal- colare una tavola mercè la quale ognuno potesse facilmente costruirsi una carta nella stessa proiezione, ma sugli orizzonti equatoriale e polare, potendo questa adattarsi a tutte le latitudini. Si conduca per un punto di una sfera. un piano ad essa tangente, e si proietti dal centro della sfera sul piano un suo cerchio; l’assieme dei raggi proiettanti, costituirà un cono e la proiezione sopra il piano sarà una co- nica. Nel caso particolare che il cerchio fosse massimo la sua proiezione sarà una retta. Proiettando nel modo detto tutti i cerchi della sfera sul piano, avremo la così detta proiezione gnomonica della sfera, essa gode della rimarche- vole proprietà che ogni retta della proiezione rappresenta un.cerchio mas- simo della sfera. Si immagini ora un piano tangente alla sfera celeste in un punto dello equatore; sopra di questo dal centro della sfera si proiettino i cerchi di declinazione ed i paralleli. Si consideri il cerchio di declinazione passante per il punto di contatto e da questo sì contino gli angoli orari (1). Si stabilisca sul piano di proiezione un sistema d'assi ortagonali con la origine nel punto di contatto, l’asse delle x sia la proiezione del cerchio di declinazione passante per il punto di contatto; l’asse delle y sia la proie- zione dell'equatore. 1 paralleli daranno origine a coni coassiali con l'asse parallelo al piano di proiezione, saranno quindi rappresentati da iperboli. (4) La parola angolo orario la uso.solo per comodità di linguaggio, e ciò sarebbe giustificato dal fatto che il detto cerchio di declinazione diventa realmente il meridiano del luogo equato- riale per il quale si fa il reticolato. Giornale di Scienze Nat. ed Econ., Vol. XV. 11 80 PROIEZIONE GNOMONICA Le proiezioni dei cerchi di declinazione saranno linee rette perpendico- lari alla retta rappresentante l’equatore. Si chiami è la distanza sferica di un parallelo dall'equatore, ed a l’an- golo diedro fra il cerchio di declinazione passante per il punto di contatto ed un altro qualunque (angolo che prima chiamai angolo orario). La proiezione di un cerchio di declinazione è determinata da una y e questa, se il raggio della sfera OA =1, sarà yi=itglia (0) Per avere le coordinate e le ascisse dei punti di proiezioni dei paralleli si consideri la figura in cui AB'C'D' è il piano di proiezione , A il punto di contatto, AD un arco di equatore, AB' l’asse delle x, AD' » delle Y AB e DC due archi di declinazione lontani a, AB' e D'C' le loro proiezioni, BC un parallelo distante è dall'equatore. B'C' la sua proiezione. PA Del punto C del parallelo, la proiezione è C', le coordinate di C' sono: AD'=4y D'C'=z y=tg a (1). L'angolo C'D'O è retto perchè C'D' è perpendicolare al piano dell'equa- tore AD'O " OD' = sec a PROIEZIONE GNOMONICA 81 ang D'OC' = è quindi xar=t9 dè sec a. (2). Si disse più sopra che le proiezioni dei paralleli sono iperboli; ciò si può facilmente verificare eliminando « fra le equazioni (1) e (2). Infatti eseguendo l'eliminazione si ottiene : e questa è l'equazione dell’iperbole, #9 è è il suo asse primario, il raggio della sfera è il secondario. Tutte le iperboli hanno lo stesso asse secondario le distanze del fuoco dall'origine è data da Ni=isccha! Conoscendo l’asse primario ed il secondario delle iperboli si potrebbe costruirle con i noti processi geometrici. Siccome però le iperboli sono tali che malagevole per tal via riuscirebbe il costruirle; così per facilitarne la costruzione si calcolarono le ordinate e le ascisse dei vari punti di due in due gradi. La tavola fu costruita colle formole (1) e (2). Nella prima linea oriz- zontale vi è l'argomento «; nella prima verticale l'argomento è, Nella se- conda verticale vi sono i valori di y = fg « ed i valori di a = #9ò sec o = fg è. Ogni linea orizzontale dà un’iperbole. Per la proiezione sopra l'orizzonte polare si immagini un piano tangente alla sfera nel polo ; in questo caso i meridiani si proiettano in linee rette concorrenti nel polo ed i paralleli in circoli, essendo il piano di proiezione perpendicolare all’asse dei coni. I raggi dei circoli saranno dati dalle tangenti delle rispettive distanze polari, e queste si possono avere dalla seconda colonna della tavola. Il raggio della tavola è 100. Per eseguire la costruzione di un reticolo si proceda nel seguente modo: Orizzonte equatoriale, — Si stabilisca il raggio della sfera, si divida in 100 parti, la centesima parte sarà l'unità della tavola; fatto ciò si disegnino ad angolo retto due rette, una di queste si prenda per asse delle x l'altra per quello delle y. Sull’asse delle y a partire dall'origine si portino le fg a; condotte per i punti così ottenuti delle parallele all'asse delle x, queste saranno le proiezioni dei cerchi di declinazione, portando sopra queste ri- spettivamente le ascisse date dalla tavola, si avranno dei punti che uniti con curva continua daranno le iperboli e quindi il reticolo. Orizzonte polare. — Si tirino per un punto (proiezione del polo) varie rette aventi fra loro eguale distanza angolare, queste rappresenteranno i 82 PROIEZIONC GNOMONICA vari cerchi di declinazione, indi con raggi eguali alle tangenti della di- stanza polare si costruiscano delle circonferenze , queste rappresenteranno i paralleli. Costruito il reticolo sì può in esso segnare la proiezione di un cerchio massimo qualunque fissandone due punti e per ciò può ancora servire la tavola. Cambiando le parole equatore, cerchi di declinazione, angoli orari in eclittica, cerchi di latitudine e differenze di longitudine, sì avrà il reticolo proiezione del sistema eclittico. Adoperando invece le parole sfera terrestre, equatore terrestre, cerchi di latitudine, e differenze di longitudine si avrebbe un reticolo per la co- struzione delle carte geografiche, Occorrendo di frequente fare il disegno o di un piccolo asterismo o di una piccola porzione della superficie terrestre, credo opportuno chiudere la presente nota col dare ancora di due in due gradi una tavoletta delle varie lunghezze dell'arco di parallelo di un grado, il raggio essendo 100. 0 0 0 | 031,75) 30) 151 | 60 | 0,87 | 2|1,75| 32) 148 |62| 0782 4|174|34|1,45|64]| 077 6| 174860) L41660 8|1,73|938|137|68 | 065 10 | 1,72|40| 1,34 | 70 | 0.60 12| 171|42|1,30|72| 054 14 | 1,69 | 44| 1/26 | 74 | 0/48 16 | 1,68|45|1,21| 76 | 0.42 18 | 1,661 48| 117|78 | 0/36 20 | 1,64 | 50 | 1,12 | 80 | 0/30 (22| 1,62|52|107]|82|024 24 | 1,60 | 54| 1,02 | 84 | 018 26 | 157|56|097|86 012 28 | 1,54 | 58 | 0,92 | 88 | 0/96 130 | 151 | 60] 087 | 90 | 0/00 rolezione Gnomonica == È) e da 46 da so 32° dA 66 58° 60 | eee ==" ——— o Ta sa CANA anzi —_— — ——— La ASSE RE 597 (0,01 1:5,2- 05,4. 5,7. 5,9, 6,2. 66. 0 A io n 09,7 dol. 10,5 10,9 114 119 125 132 140 6| 105 105 10,5 10,6 1 Ti Gnels. Igo «16,3 170 17,9 188° 1980200 SRO TAI AT IAT È 19,6 2022082191122; 87023,9 925,1 -26)5° 2801 Jo | 176 176 17,7 179 |I 240 25,4 26,4 274 28,6 300 31,5 33,3 35,3 12| 212 213 21,3 21,4 {6 29,6 30,6 31,8 33,1 34,5 36,2 38,1 40,1 42,5 14 | 249 250 25,0 25,1 :6 347 35,9 37,3 38,8 40,5 42,4 44,6 471 499 16 | 2817 287 288 288 |6 39,9 41,3 42,9 44,6 46,6 48,8 51,3 541 573 18 | 325 325 326 327 |7 45,2 46,8 48,6 505 528 553 581 613 650 20 | 364 36,4 365 36,7 ;0 00,6 52,4 64,4 56,6 591 619 65,1 68,7 72,8 22 | 404 404 405 40,6 4 96,2 58,2 60,4 62,8 65.6 68,7 72,3 "76,2 80,8 24 | 445 446 447 448 )9 61,9 641 66,5 69,3 72,3 75,8 79,6 84,0 89,0 26 | 488 48,8 48,9 490 :6 67,8 70,2 72,9 75,9 792 83,0 87,2 92,0 97,6 28 | 532 532 533 53,5 :6 73,9 76,5 79,9 827 86,4 90,5 30 | 577 578 579 581_)7 80,3 83,1 86,3 898 93,8 98,2 32 | 62,5: 625 62,6 62,8 1 86,9 90,0 93,4 97,2 101,5 106,3 94 | 675 675 676 678 |8 93,8 97,1 100.8 104,9 109,6 114,7 eat 20 "793,1 48 101,0 104,6 108,6 113,0 118,1 123,6 38 | 781 78,2 78,3 78,6 }1 108,6 112,4 116,7 121,5 127,0 132,9 40 | 839 840 841 844 9 116,6 120,8 125,5 130,5 1363 1427 42) 900 901 903 90,5 :2 125,2 129,6 134,5 140,0 146,3 153,2 44 | 966 96,6 968 97,1 50 134,2 139,0 144,3 150,2 156,9 164,3 46 |108,5 103,6 103,8 104,1 53 144,0 149,0 154,7 161,1 168,2 176,2 48 |111,0 111,1 111,3 111,7 54 194,4 159,9 166,0 172,8 180,4 188,9 50 (119,2 119,3 119,5 119,8 :3 165,6 171,5 178,1 185,4 193,6 202,7 52 |128,0 128,1 128,3 128,7 ,2 177,9 184,3 191,3 199,1 207,9 217,7 54 |137,6 137,7 138,0 138,4 2 191,4 198,1 205,7 214,1 223,6 234,2 56 |148,2 148,3 148,6 149,1 95 206,1 213,4 221,6 230,7 240,8 252,2 58 |160,0 160,1 160,4 161,0 3 222,9 230,4 239,2 249,0 260,0 272,2 Rod 1737 1742 ,0 240,8 249,4 258,9 269,5 281,4 294,7 62 |188,1 188,2 188,5 189,1 |1 261,5 270,8 281,1 292,6 305,5 320,0 64 |205°0 205,1 2055 2061 ;9 285,0 295,1 306,4 319,0 3330 348,8 66 | 224,6 224,8 225,2 225,8 3 312,2 323,3 335,7 349,4 68 | 247,5 247,7 248,2 248,9 )1 344,1 70 {274,7 275,0 275,5 276,3 72 |307,7 308,0 308,5 3094 | . . x ; ,* | Ogni orizzontale dà un'ipe Tavola contenente le Coordinate e le Ascisse per la costruzione dei reticoli in Proiezione Gnomonica | |a |e (O) D no Pio oto ndo soa posi doo neu COLI d- DS SEU nou ©1019 now SRI 15) [SEI 000 > SSLAUS Lo i (OLI CSR. Hu SIT totoia Hu Ara nu oiRo duro SES 8SN SD (a cono wu = co TOTO lesi i JE (OTO dà mer naeco cu ESS No» So SIE mino u Po de Wa CANS Le] mao war dEi Von COROIS) _ to ist © Mido URI UE quan 88 LUISS o co SES) Sio Swe io 9a Ot ero mer o mn Ut ISIS) RSS wow COPIS CITI SCARTO mo uc 00 co ui Gua en © rS JI OI ao (SII do 00 os CIVICA uo wo do i ceto So uao wo 2 2 3: 36, 40, di, gua wo SO GI Upea otwuw CNS CILS ESTSICA CIEIOI FICAPI DO uo r9 ‘co 00 do 00 CAGOI [OX n 2a CJES] Pu SPS SI DAI CORNO] © DD OI 0-1 IO MID cav wa 109,0 FS) SI EDI ia win 117,9 127,3 137,1 co-1-1 DU ISIS lenicoli. ov vo deo Puo po Qua ro mo w 000.1 CIS ° s (>) nu EA So °° DE CARI DO Quo due prua De CIC 105,7 113;3 12116 119,3 119,5 119,8 21,0 121,8 122,8 124,0 125,3 126,8 128,5 130,4 1281 12813 128) 29/9 19 9 1332 6 1362 1380 140,1 6 197,7 138, 98, 399, Li d 3, d I; 4 150,6 H—L°R vorwv ou 148,3 160,1 160,4 161,0 173,3 173,7 174,2 188,2 188,5 189,1 91,0 192; 5 6 202,8 205,1 205,5 206,1 £ 208/2 20916 & 9/3 215,6 21812 221.1 2248 225,2 225,8 228/1 : 93) 12 939/0 21272 247,7 248,2 248,9 3 È ; 267,0 275,0 275,5 2703 279,0 2806 19 2923 296,3 308,0 308/5 309/4 2 323,6 33119 349,0 Ogni orizzontale dà un'iperbole. DETERMINAZIONE DI UN AZIMUT COLLO STRUMENTO DEI PASSAGGI PEL PROF. 7. ZONA. Benchè altri e con mano maestra abbiano trattato dello strumento dei passaggi ed abbiano dimostrata l’importanza sempre crescente di detto stru- mento nella pratica astronomica e geodetica, presento ora a questa dotta Società la seguente nota onde mostrare esplicitamente il modo ed il come lo stesso possa, ed a mio credere con vantaggio, sostituirsi al teodolite per la determinazione di un azimut qualunque. Lo strumento che in questa nota suppongo, sarebbe uno degli strumenti dei passaggi portatili p. e. di Ertel, fornito di micrometro e montato sopra una piastra girante, la quale può tanto essere unita in sistema collo stru- “mento, quanto formare parte del piede sul quale lo stesso viene collocato, L’ufficio di questa piastra si è di permettere che lo strumento possa con facilità condursi in qualunque azimut. Invece della piastra può essere adot- tato un altro sistema che raggiunga il suddetto intento. Suppongo ancora che i fili del reticolo sieno bene rettificati, cioè che sieno paralleli fra loro i verticali e perpendicolari al filo orizzontale (0 cop- pia degli orizzontali) ed inoltre che l’ orizzontale sia in uno stesso piano con l’asse di rotazione. Il parallelismo dei fili fra loro si può constatare col filo del micrometro. Per verificare la verticalità si riduca il più possibile a zero l'inclinazione dell'asse di rotazione , indi col filo del micrometro si collimi ad un punto lontano e si faccia ruotare il cannocchiale se in tale movimento il punto non abbandona il filo micrometrico questo sarà verticale. Per constatare fi- nalmente se il filo orizzontale (0 coppia) sia in uno stesso piano con l’asse di rotazione, si riduca a zero l'inclinazione si alzi il cannocchiale e lo si punti successivamente a varie stelle equatoriali in meridiano, se durante il loro passaggio, esse restano sempre sul filo orizzontale (o fra la coppia orizzontale) l'asse ed il filo saranno in uno stesso piano. Se a tutto non si potesse sodddisfare, ciò che del resto avviene quasi sempre, si può limi- Giornale di Scienze Nat. ed Econ., Vol. XY. 12 88 DETERMINAZIONE DI UN AZIMUT tarsi ad avere il filo orizzontale (o coppia) in uno stesso piano con l'asse, ciò che sempre e con facilità si può ottenere; in tal caso però bisogna te- nere sempre gli oggetti da puntarsi, sul filo orizzontale (o fra la coppia) e tenere per punti di collimazione le intersezioni dei verticali con l’orizzon- tale. Rappresenti ora la figura una proiezione stereografica della sfera cele- ste sopra un dato orizzonte. Sia NM il meridiano, Z il zenit, EF il ver- ticale dell’asse di rotazione. Se non esistessero l'inclinazione e la collima- zione l’asse dello strumento incontrerebbe la sfera celeste nei punti £ ed F e l’asse ottico descriverebbe il verticale GZH. Esistendo l'inclinazione l’asse dello strumento incontrerà la sfera celeste nei punti KX e K', l'uno sopra e l’altro sotto l'orizzonte. Questi punti diconsi poli istrumentali, uno di essi prendesi per polo di riferimento; ordinariamente si prende per polo quello che sta dalla parte del cerchio graduato all’ origine dell'operazione; una volta però stabilito il polo di riferimento, deve tenersi sempre lo stesso an- che se per inversione dello strumento il cerchio di posizione passasse dalla parte opposta. Se esistesse solamente l'inclinazione, l’asse ottico descrive- rebbe il cerchio massimo GQ7, esistendo contemporaneamente l’ inclina- zione e la collimazione l’asse ottico descriverà il parallelo LA distante dal cerchio massimo istrumentale dell'ammontare della collimazione. Sia all'orizzonte in W l'oggetto di cui si vuol determinare l’azimut (-2); ad un noto tempo sidereo una data stella incontri l’asse ottico in S; sia M l'’azimut del perno di riferimento K, — A quello della stella, sia c la col- limazione, è l'inclinazione dell'asse ed LW=a distanza del punto W dal filo medio o da un filo di collimazione c ; la distanza « si misura col mi- crometro. COLLO STRUMENTO DEI PASSAGGI 89 Il triangolo ZKS in cui ZK=390°— i, ZS=90° — h, h altezza della stella, KS=90°+c, SZK=M—A sen c-4-sen i sen h da cos(M— A)=— A... (1) il triangolo ZKW in cui ZK=90°—i ZW= 90° KW = 90°+c+a WZK=M_—-x do sen (C+ a) da cos(M—-ax)=— we... (2) La prima formola dà l’azimut del perno di riferimento la seconda quello dell'oggetto. Se invece che dal filo medio, si fosse misurata la distanza di W da un filo distante f dal medio, e si fosse allo stesso filo osservato il tempo T' del passaggio della stella, le formole (1) e (2) (£' A' corrispondendo alle superiori per il tempo 7") diverrebbero : LE sent (C4+-7)+- sen î cos A’ cos (M_-A)=— cos i cos h' sen (C+ f+ a!) cos(M—-a)=— ng 0) a' essendo la nuova distanza di W. Introdussi la quantità « perchè possedendo uno strumento dei passaggi montato sopra una piastra girante con vite di fermata, senza vite micro- grafa difficilmente si potrà fare la coincidenza di un dato filo con l'oggetto (punto) di cui si vuole l’azimut. Le quantità c, « ed f devono prendersi po- sitivamente quando che per esse, separatamente considerate , l'angolo fra l’asse istrumentale dalla parte del polo di riferimento e l’asse ottico diviene maggiore di 90°. L’inclinazione sarà positiva se K è sopra l'orizzonte. Le formole (1) e (2) sono rigorose, siccome però le quantità 7, c ed « sono piccole così alle dette formole per brevità di calcolo si possono sosti- tuire le seguenti : ec-ti sen h cos h 90-M+A=— 90 DETERMINAZIONE DI UN AZIMUT e per un filo distante f dal medio, se f è pure piccolo eHSf+- i sen h' cos h' 90° — M+dA'=— 900° — M+x=— (c++ a') Le formole (2) e (4) suppongono l'oggetto W all'orizzonte, tale fatto raramente verificasi, il più delle volte l'oggetto trovasi sopra o sotto l’o- rizzonte di una certa quantità che ordinariamente sarà piccola ma che alle volte può anche essere grande. Se d è l'altezza di W sopra l'orizzonte per calcolare M — x si dovrà usare anzichè la (2) la formola sen (cCH4a)-+ sen è sen db cos (M—-x)= a ai CRA E (9) oppure 90 —-M+a=— So sia Do c Il valore di 5 può ottenersi leggendo sul cerchio di posizione la diffe- renza di distanza zenitale fra la stella al tempo per cui si calcola A e lo oggetto di cui sì vuol l’azimut. Se il cerchio di posizione avesse il nonio fornito di livello potrà pure facilmente ottenersi 6. Se l'oggetto fosse discretamente alto, 5 potrebbe ottenersi con un oriz- zonte a mercurio; infatti sia in W' l'oggetto, la sua immagine riflessa dal mercurio sarà in W”". 1 due triangoli W'ZK e W"ZK dànno: sen (C+ a) + sen db sen i cos b cos $ cos (M—-a)=— ma sen (c++ a’')— sen db sen $ cos (M_2a)=— cos dD cos i a ed a' essendo le due distanze del filo medio da W' e W"”. Da queste due: formole colla differenza si ottiene : Bo Die sen (C+ a) — san (C+ a) 2 sen è Non è da tacersìi che il valore di d ottenuto con questo mezzo riescirà male determinato amenochè gli errori istrumentali non sieno grandi; come può verificarsi differenziando l’ultima formola. Il metodo più conveniente per misurare 6 sì è, a mio credere, quello colla COLLO STRUMENTO DEI PASSAGGI 91 differenza delle distanze zenitali lette sul cerchio di posizione, a menochè il nonio dello stesso non sia fornito di livello. In qualunque modo però si ottenga il valore di 6 le formole ricavate ci avvertono che qualora gli errori istrumentali sieno piccoli un errore in 6 ha poca influenza sul risul- tato finale; anzi se questi fossero zero non hanno più influenza nè 6 nè A. Per avere, dato il tempo sidereo, le quantità A ed A, relative alla stella osservata, necessarie per il calcolo dell’ azimut (— x) si possono usare le seguenti formole (*): m sen M= sen d me jcos. N&— cosLiò cosi sen h =wm cos (p— M) (6) cos h cos A= m sen (p— M) cos h sen A =cos È sen t t è l'angolo orario = tempo sidereo — AR g è la latitudine geografica. ò è la declinazione della stella. Occorrendo l'angolo paralattico esso può ottenersi dalla sen p= cos p sec è sen A (7) o dal sistema n sen N= cos ® cos t n cos N=sen 9 senh=n sen (d + N) cos h cos p=n cos (d + N) cos h sen p= cos ©g sen È che potrà servire anche di controllo. Alle quantità « e 9 prima di essere introdotte nelle formole (6) e (7 deve aggiungersi da e dd effetto dell'aberrazione diurna data dalle formole: da = 0",311 cos p cos t sec 3 (8) dd = 0 ,311 cos p sen t sen d (**). Alla quantità A risultante dal calcolo bisognerà aggiungere dh effetto della rifrazione. Volendo la rifrazione apparente essa sarà data dalla formola : dh=a ctg h y'+" (BT)+' e per il calcolo di questa, A essendo l'altezza vera (senza rifrazione), potranno usarsi le tavole del Briinnow v. 2° p. 534, si badi però di scambiare in dette tavole 1+p in 1+g e viceversa erroneamente posti. (*) Briinnow Astr. Spherique p. 99 — Chauvenet Spherical Astr. 4° p. 32. (**) Chau. Sph. As. 1° p. 640. Astronomisches Jahrbuch p. 477. 92 DETERMINAZIONE DI UN AZIMUT Nel caso attuale però sarà più che sufficiente adoperare il dh medio, usando cioè delle tavole della rifrazione media. Osservazioni a più fili. Possedendo il cannocchiale più fili di note di- stanze f dal medio sarà molto vantaggioso utilizzare gli stessi per avere migliori determinazioni. Riguardo all'oggetto invece di prendere la distanza dello stesso dal filo medio si prenderanno le distanze da ciascuno dei fili e poi colle note distanze dei fili si ridurranno al medio e così si avrà un valore di «a molto più vicino al vero. Se l'oggetto si trova all'orizzonte si aggiungeranno o toglieranno i va- lori di f, se invece l'oggetto trovasi ad un'altezza è la riduzione si farà colla formola : F=f sec b. Il passaggio della stella si osserverà pure ai vari fili; ottenuti i tempi dei passaggi questi potranno essere ridotti al filo medio e col medio dei tempi calcolare le formole (6). (*) Nel caso di misura d'azimut potendo questo trovarsi in una regione qua- lunque dell'orizzonte e convenendo di più per tale determinazione le cir- cumpolari, io credo che sia più conveniente una riduzione d'azimut anzichè di tempo. Questa riduzione d’azimut può ottenersi calcolando per ciascuno dei tempi dei passaggi ai vari fili le formole (6) e gli azimut così ottenuti possono essere ridotti al filo medio colla formola : F=f sec h (9) Questo metodo che riuscirebbe di calcolo lungo può essere semplificato nel seguente modo. Sieno A l'azimut, A l'altezza, p l'angolo paralattico della stella relativi al tempo 7, tempo del passaggio per il filo medio; sieno 7", 7".. ecc. i tempi dei passaggi agli altri fili e sieno A', A", h', kh", ecc le altre quan- tità relative agli stessi. Per la formola di Taylor: » dA dA A-4+ 5 PODI dm (10) dir dh I e VEE OI I valori dei coefficienti Di =: si otterranno differenziando le due ultime formole (6) messe nella loro ori- ginaria forma (**). (*) Consultare Lorenzoni Coordinate Angolari p. 77 e seg. Atti dell'Istituto Veneto v. IV, s. V. (**) Confrontasi con Briinnow v. 4, p. 4135. COLLO STRUMENTO DEI PASSAGGI 93 Eseguendo la differenziazione si ha: dA più cos È co p TM cos h LIA cos d sen 7a al 2 (11) d3 A 8 osenA ai = © eg (Cos h sen 3 +2 cos p cos A) SEI __ C08 9 008 è cos A cos p dT: cos h I valori di A ottenuti colla prima delle (10) si ridurranno al filo medio colla formola (9). Si noti che qui posi le formole anche per il calcolo degli A ; tale cal- colo però non sarà necessario altro che quando si supponga che il valore di A relativo al filo medio non fosse sufficiente per la correttezza delle ri- duzioni delle distanze dei fili. Il più delle volte anzi, trattandosi di differenze di tempi piccole , sarà sufficiente calcolare il solo coefficiente di riducendosi in tal modo il cal- colo a ben poca cosa. Nel caso che la stella osservata fosse lontana dal polo si può fare la riduzione dei tempi al filo medio adoperando la formola : La = —T‘—; che deducesi cos p cos È facilmente dal coefficiente n Lo stesso coefficiente differenziale ci mostra ancora quali sieno le mi- gliori condizioni nelle quali il passaggio deve osservarsi onde un errore nella stima del tempo non ne rechi o ne rechi poco nella determinazione dell’azimut. Infatti esso dice che 3 deve essere grande ed A piccolo quindi riusciranno opportune stelle circumpolari che non sieno troppo alte. In qua- lunque azimut sia collocato lo strumento, amenochè non si tratti del primo verticale, si potrà sempre approfittare tanto di stelle che passano dal lato nord dell’orizzonte quanto dal lato sud, si preferiranno pertanto quelle che passano dal lato nord. Noi soddisferemo ancora alla condizione che un errore nel tempo non ne abbia sull’azimut se osserveremo le stelle quando p = 90° procurando contemporaneamente che A non sia grande. 94 DETERMINAZIONE DI UN AZIMUT Il luogo dei vertici degli angoli retti sferici i cui lati passano per il zenit ed il polo è una curva (*) simmetrica attorno al meridiano e passante per il zenit ed il polo. Ellisse sferica. Una stella trovasi su questa curva quando cost = ciguò tgp. Nelle regioni vicine all'equatore si potrà tanto meglio ricorrere all’ellisse sferica perchè essa sempre più si allarga ed abbassa. All’equatore essa si scinde in due cerchi, equatore ed orizzonte (veramente vi sono sempre due curve una fra il zenit ed il polo boreale ed un’altra fra il nadir ed il polo australe); trovandosi quindi nelle regioni equatoriali converrà per le deter- minazioni d’azimut osservare stelle vicine all’ orizzonte. Al polo la curva riducesi ad un punto. In detta regione, non potendo neppure approfittare di 3= 90° perchè contemporaneamente & = 90°, bisognerà accontentarsi di osservare stelle qualisisieno purchè vicine all'orizzonte. Le stelle culminanti fra il zenit e l’equatore possono essere osservate quando si trovano sulla curva, luogo dei punti in cui le variazioni di A rispetto al tempo è minima. Una stella trovasi su questa curva quando è seno della sua altezza è equale alla tangente della metà di quell'altezza che la stella medesima ha nel suo passaggio per il primo verticale (**), Nel caso che si osservassero stelle la cui variazione d'azimut in dato istante sia zero o minima, invece che attendere il passaggio ai vari fili, sarà più conveniente usare del micrometro e così in brevissimo tempo si avranno molte diffe- renze d'azimut. La determinazione d’azimut deve sempre essere accompagnata da deter- minazioni di tempo e latitudine (quando naturalmente dette quantità non sì conoscano. Determinazione del tempo. Le condizioni più opportune per la deter- minazione del tempo con passaggi si conseguono collocando l' istrumento pressochè nel meridiano (***) o nel verticale della polare (Metodo di Dòl- len,. Abetti) (****). Per avere pertanto il tempo colla massima cura si può procedere nel seguente modo : si diriga con operazioni preliminari l’asse ottico del can- (*) Si veda Lorenzoni — Sul luogo sferico dei punti nei quali è minima la variazione d’azimut rispetto al tempo. Alti dell’Istituto Veneto v. V, s. V. (**) Lorenzoni — Sul luogo sferico ecc. p. Al. (***) Chauy. Briin. Loren. lavori citati — Ormond Stone. On the Extra-Meridian. Determina- tion of Time ecc. Cincinnati. (****) Abetti — Sulla determinazione del tempo coll’ osservazione dei passaggi delle stelle pel verticale della polare. Atti Istituto Veneto v. VI, s. V. COLLO STRUMENTO DEI PASSAGGI 95 nocchiale pressochè in meridiano e si segni sopra la piastra un punto che corrisponda a tale posizione, indi sì faccia una prima completa determina- zione di tempo (volendo usare il metodo di Dòllen si dirigerà l’asse ottico nel verticale della polare); girando poi l'istrumento fino a che il cannoc- chiale trovasi pressochè nel verticale dell'oggetto col passaggio di una o più stelle si facciano le osservazioni di azimut; ritornando quindi di nuovo nella prima posizione (o nel nuovo verticale della polare) si faccia una se- conda determinazione completa di tempo (cioè determinando il tempo e gli errori strumentali). Determinazione della latitudine. I passaggi al primo verticale daranno ottime determinazioni di latitudine. Si può usare tanto il metodo di Bessel come quello di Struwe (*). Determinazione di i — L'inclinazione si determina col livello — Durante le operazioni di azimut di tempo e di latitudine si devono fare frequenti livellazioni tanto col cannocchiale diretto verso una parte dell’ orizzonte quanto dalla parte opposta e nelle due posizioni dello strumento. Se L ed L' sono le due letture a bolla diretta ed invertita dalla parte del perno di riferimento, L, ed L,' le letture dalla parte opposta strumento diretto e cannocchiale coll’obbiettivo p. e. a SE. (LAZ) — (ZLy+ Ly) v — 4 Ss avremo B= in cui s è la sensibilità della bolla, Chiamando 2' il valore analogo ottenuto dopo invertito lo strumento sopra i suoi appoggi cann. sempre a SE l'irregolarità dei perni sarà data (**). B'—B 4 da p= e le inclinazioni dalle formole : i=B +p Str. dir. cann. SE. i — B'—p » inv. » Col cannocchiale a NO. si avrebbero ottenuti altri due valori di ?. Dei due a strumento diretto si può fare la media ed altrettanto per gli altri; oppure applicare ciascuno alle osservazioni fatte nelle singole regioni del- l'orizzonte. Determinazione di c — La collimazione può determinarsi usando per (*) Lorenzoni — Coor. Ang. p. 62. (**) Chauvenet 2° p. 155. Giornale di Scienze Nat. ed Eeon., Vol. XV. 13 96 DETERMINAZIONE DI UN AZIMUT mira lo stesso oggetto di cui si vuole l’azimut, anzi sarà bene nell'osservare i passaggi delle stelle per determinare l'azimut prenderne alcuni ad istru- mento diretto altri ad istrumento invertito, introducendo poi nelle formole (1) e (2) il valore di c col relativo segno. Si può approfittare anche del va- lore di c che si ottiene colla determinazione del tempo in meridiano (questo però nel caso nostro non sarebbe a rigore adatto che per le osservazioni delle stelle d’azimut). Usando della mira per avere il segno di c si misu- reranno col micrometro le distanze della mira dal filo medio nelle due po- sizioni diretta ed inversa dello strumento dando a queste lo stesso segno se il filo resta dalla stessa parte della mira o segni contrari se capita in parti opposte rispetto alla mira; la semi differenza darà c e questo sarà po- sitivo se dopo invertito lo strumento il filo medio si è avvicinato al polo di riferimento. I valori di f e del passo della vite micrometrica devono essere colla massima cura determinati precedentemente; Y con passaggi di polari al meridiano oppure con un buon teodolite (metodo di Gauss); il passo della vite colle distanze f ottenute. A solo scopo di ricordarle senza ricorrere a trattati od a monografie chiudo riportando le formole di Mayer che servono per la determinazione del tempo con passaggi in meridiano e di Bessel per la determinazione della latitu- dine con passaggi nel primo verticale. Tempo în meridiano (*). ATL a L'PLpeed e OO eos cos È O) cos È c08 cerchio ad est ATA po] SEDI LI 006 nea co08 È cos è co8 è cos d » adovest AT correzioni dell'orologio, T e T' tempi osservati, 90 — & azimut del perno di riferimento, i ed 2' inclinazioni nelle due posizioni dello strumento positive se il polo di riferimento è sopra l'orizzonte, c collimazione positiva se per. essa l’ angolo fra l’asse dello strumento e x l'asse ottico è maggiore di 90°. (*) Chau. p. 467. COLLO STRUMENTO DEI PASSAGGI 97 Riduzione al filo medio dei passaggi ai fili laterali. Pi —fiwsecià per polari seni seni fesecè(£). Latitudine nel primo verticale. Per il calcolo della latitudine col metodo di Bessel cioè invertendo lo strumento fra i due passaggi est ed ovest la formola è (**) sen (p_d) = 2 cos d sen 9 sen* ‘|, w-— è sen h in cui è è l'altezza del cuscinetto sud dello strumento (medio delle due a strumento diretto ed invertito), w è l'angolo orario della stella quando essa è nel primo verticale; T e T' tempi dei passaggi, AT e AT' correzioni corrispondenti dell'orologio. Per avere notizie bibliografiche sullo strumento dei passaggi si può ve- dere oltre i lavori citati anche : D.r Philipp Carl. Die Principien der astronomischen Instrumentenkund Leipzig. (*) Lor. coor. ang. p. 93 — Albrecht Formeln und Hiilfstafeln ecc. 1879, p. 447. (**) Lor. Coor. Ang. p. 66. SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO DELLE MONTAGNE DEL CASALE E DI BELLAMPO NELLA PROVINCIA DI PALERMO PER IL PROF. GAETANO GIORGIO GEMMELLARO (Continuazione e fine). Macropon? Pasini, Gemm. (Tav. I, Fig. 9 e 10). Lunghezza. RE PO A AR a ric Larchezzaa ta e ORIO SSR MESE, SSR E) AR Da Questa specie è rarissima. D' essa conosco soltanto gli esemplari qui disegnati, dei quali uno è allo stato di modello interno e l’altro un po’ in- crostato di calcare, per cui non se ne può dare una minuta descrizione. Questa conchiglia è allungata, stretta, assai inequilaterale e sinuata presso la parte centrale della sua regione palleale. La sua superficie esterna è ornata di lamine concentriche e piuttosto sottili, fra le quali, presso il mar- gine palleale e la regione anale, ve ne sono alcune grosse e rilevate che stanno fra di loro a distanze ineguali. Esse pare che vengano intersecate da finissime e scancellate strie radiali. Il lato boccale è cortissimo e con contorno rotondato; l’anale lunghissimo e termina obbliquamente troncato. Dal suo apice, che è fortemente curvato, parte una carena che si prolunga fino al margine palleale, circondando il corsaletto che è ornato di costelle radiali che vengono rese squamose dall'incontro delle costelle concentriche. La sua area ligamentare è quasi così lunga che la conchiglia, larga e provvista di solchi che nella sua parte interna stanno disposti a losanga. Il suo margine interno palleale è integro. La disposizione della sua cerniera si sconosce; però nella parte posteriore del suo margine cardinale si nota un solco longitudinale che mi spinge a considerare questa specie probabil- mente come Macrodon. Questa specie richiama esternamente la Cucullaea similis, Terq., però se ne allontana perchè è più inequilaterale, perchè ha le costelle del cor- saletto più grosse, e l’area provvista di solchi disposti a losanga. SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. 99 Essa proviene dal calcare cristallino bianco della Montagna del Casale nella provincia di Palermo. I sopraddetti esemplari si conservano nel Museo di Geologia e Mine- ralogia della R. Università di Palermo. Spiegazione delle figure. Tav. I. Fig. 9. Macrodon? Pasini; Gemm. Fig. 10. Idem. Modello interno. MODIOLA, Lamarck. Mopiora Mariar, Gemm. (Tav. I, Fig. 11 a 13). Ei shezza ea A i Na i ae Earelezza mag Soros ei Ce e i e ge Conchiglia ovale-allungata, piccola, piuttosto spessa, un po’ arcuata e molto inequilaterale. Essa ha la regione boccale cortissima e rotondata, e l’anale lunga, leggermente arcuata e dilatata. Il suo margine cardinale è quasi rettilineo, e il palleale alquanto convesso e sinuoso. Da’ suoi apici che sono piccoli ed oscuri, parte una leggiera ed ottusa carena che va in direzione del punto di congiungimento del margine anale col palleale, ma che svanisce verso la metà della conchiglia. Essa è ornata di numerose e fine strie concentriche d’accrescimento, fra le quali, di tratto in tratto, se ne notano alcune fortissime, rilevate e cerciniformi. Essa è molto affine alla Modiola rustica, Terq. sp. e alla Modiola lia- sina, Terq. sp. Si distingue dalla prima specie, perchè è meno allungata, più sinuosa sulla regione palleale e con carena meno risentita; e dalla se- conda perchè è più spessa, più sinuosa e col lato boccale più esteso. " Questa specie è comunissima nel calcare cristallino bianco della Mon- tagna del Casale della provincia di Palermo. Spiegazione delle figure. Tav. I. Fig. 11, 12 e 13 Modiola Mariae, Gemm. (ingrandita). MYTILUS, Linnée. MyriLus CasareNsIis, Gemm. (Tav. I, Fig. 14 a 16.) LELE ltzi ai ARA AN TI NO TRO ITA IL IGZZE IE) 004 E INN MEI RE RO sto Questa conchiglia è di forma triangolare, leggermente rigonfiata e di- latata verso la regione anale. Il suo contorno palleale è diritto , l’ anale 100 SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. obbliquamente rotondato e il cordinale rettilineo. Essa ha gli apici acuti, curvati in avanti e terminali. Da ognuno d’essi parte una ottusa carena ch’estendesi fino al punto di congiungimento del margine palleale coll’anale, rendendo troncato il lato palleale della conchiglia. La sua superficie è ornata di finissime strie concentriche d'accrescimento , fra le quali alcune sono forti e cerciniformi. Questa specie per la sua forma si distingue da tutti i Mitili fino ora conosciuti nella serie liassica. Essa richiama molto per la forma il Myti- lus gallo-provincialis vivente nel Mediterraneo. Questo Mitilo è piuttosto raro nel calcare cristallino della Montagna del Casale, nella provincia di Palermo. Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo se ne conservano varie valve. Spiegazione delle figure. Tav. I. Fig. 14 Mytilus Casalensis, Gemm. Esemplare giovane ingrandito. Fig. 15 e 16, idem. Due valve di esemplari adulti. MyriLus LEPTUS, Gemm. (Tav. I, Fig. 17). Lumghezza 4. rita I E a A A Larghezza maggiore, eli ta So UM i Conchiglia allungata, cuneiforme, appianata e ristretta presso la re- gione apiciale. Il suo contorno palleale è lungo e quasi rettilineo, l’anale rotondato in modo fortemente obbliquo, e il cardinale retto. La sua super- ficie è provvista di finissime strie concentriche, fra.cui di tratto in tratto si elevano delle pieghe oscure e quasi equidistanti fra di loro. Gli esemplari, che ho di questa specie, hanno gli apici rotti; però i loro modelli interni presentano gli apici acuti, piccoli e diretti. in avanti, che sono caratteristici dei Mitili. | Questa specie per la sua forma e per il suo appiattimento si allontana dalle specie congeneri. Essa si distingue facilmente dal Mytilus lamello- sus, Terq. sp., con cui ha qualche lontana affinità, perchè ha tutt’ altro contorno. Di questa rarissima specie ne conosco soltanto due esemplari, uno pro- veniente dal calcare cristallino bianco della Montagna del Casale, e un altro da quello grigio della Montagna di Bellampo presso Palermo. Essi si conservano nel Museo di Geologia della R. Università di V'a- lermo. Spiegazione delle figure. Tav. I, fig. 17, Mytilus leptus, Gemm. SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. 101 MyriLus CortEsEI, Gemm. (Tav. I, Fig. 18). ener Me NT I e Rd et 285 Earslniezzagmageionest i dteto da ato pil ele 127 Questa conchiglia ha la forma d'un triangolo allungato. La sua regione anale è un po' dilatata e termina rotondata alla sua estremità. La sua re- gione palleale è leggermente escavata, troncata e separata dai fianchi da un angolo rotondato che si prolunga fino al punto di congiungimento colla regione anale. Gli apici sono acuti, terminali e curvati in avanti. La sua superficie è ornata di finissime strie concentriche, fra le quali ve ne sono alcune forti e a forma di pieghe, disposte a guisa di leggieri gradini scancellati e quasi equidistanti fra di loro. Queste pieghe, principalmente nella regione anale, sono intersecate da costicine, raggianti, semplici, on- dolose e quasi scancellate; e nella regione palleale, in modo obbliquo, di altre costicine più fine. Questa è una vera specie di passaggio trai Mitili e le Aulacomie. La leggerezza e l'andamento delle sue costelle raggianti la distinguono facil- mente dalle Aulacomie conosciute. Essa è rarissima, e proviene dal calcare cristallino bianco della Mon- tagna del Casale nella provincia di Palermo. L’esemplare disegnato si trova nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. Spiegazione delle figure. Tav. I. Fig. 18, Mytilus Cortesei, Gemm., ingrandito. LIMA, Bruguiere. Lima Ino, Gemm. (Tav. I, Fig. 19 a 21). ee A i 1 AE RISENZEO TRISTE MAO OSARE AR AL e ni ca Conchiglia ovale, poco rigonfiata e leggermente inequilaterale. La sua regione boccale è troncata e più rigonfiata di quella anale, che è un po’ dilatata e con contorno rotondato. I suoi apici sono appiattiti. Le orec- x chiette sono ineguali : la boccale è piccola, e l'anale un po’ più grande 102 SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. e obbliquamente troncata. La superficie di questa conchiglia sì presenta ornata da 18 a 20 coste raggianti principali, fra ogni due delle quali ce ne stanno intercalate altre due o tre secondarie e ineguali. Tutte queste coste sono più o meno flessuose principalmente presso il margine della con- chiglia. Esse vengono intersecate da strie concentriche d' accrescimento, rugose, ineguali e avvicinate che le rendono imbricato-squamose. Questa specie appartiene al gruppo della Lima nodulosa, Terq. e della Lima antiquata, Quenst. Essa si distingue dalla prima specie per essere meno rigonfiata e per avere un numero minore di coste principali, fra ogni due delle quali ce ne ha due o tre secondarie, mentre queste nella Lima nodulosa, Terq. alternano colle principali. In quanto alle affinità della specie in esame con la Lima antiquata, Quenst. esse sono minori. Questa ne dif- ferisce per avere l'orecchietta anale non troncata e le coste non imbricato- squamose ; inoltre le coste secondarie , intercalate fra le principali, sono. più fine e numerose. Questa Lima è rara. Essa è stata trovata nel calcare cristallino bianco della Montagna del Casale della provincia di Palermo. I due esemplari qui disegnati si conservano nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. Spiegazione delle figure. Tav. I, Fig. 19, Lima Ino, Gemm. Esemplare giovane ingrandito. Fig. 20. Idem. Un frammento dello stesso esemplare ingrandito per far vedere la disposizione delle coste. Fig. 21. Idem. Esemplare adulto. PECTEN, Klein. PectEeN LOTTI, Gemm. et Di Blas. (1). (Lav. JI Ristre 2). Lunghezza . Det Me er AA ee Rei eo Goa i Larghezza in relazione alla lunghezza. . . ..... = 1,07 Lunghezza dell’orecchietta anale inferiore . . . . . . = 0,28 » » » boccale tinfeniore. #0... e == 0,31 Angolo apiciale = 96°. Una sola valva conoscesi di questa specie, cioè quella inferiore. Essa è piccola, sub-orbicolare, quasi equilaterale e mediocremente rigonfia. Il (4) La descrizione dei Pettinidi è del prof. Andrea Di Blas], Assistente del Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. 103 suo apice, che non è molto ottuso, si piega ad uncino verso la regione boccale : esso mostra sui lati, o meglio lungo la base delle orecchiette, due escavazioni difformi ; la più larga delle quali risponde sul lato mag- giormente rigonfio della conchiglia, che è quello della regione anale. Sulla sua superficie risaltano 15 costole, divise da solchi profondi, le quali non sono nè eguali, nè simmetricamente disposte; anzi, le più grosse stanno tutte sul'lato anale, ove procedono quasi diritte al contorno della valva, mentre sul lato opposto trovansi le altre meno grosse e tutte con- formemente incurvate verso l’ esterno. Tutte quante le costole nella loro origine sono piuttosto arrotondate; ma poi esse nello accostarsi all'ambito della conchiglia divengono gradatamente angolose, anzi le più sviluppate fra le medesime si fanno perfino ottusamente taglienti. La loro superficie non essendo ben conservata nei due esemplari che si possiedono, non sem- pre sui lati di esse costole, ma soltanto nei tratti più integri delle mede- sime, si osservano alcune tracce di linee obblique disposte a zig-zag; e sul dorso si scorgono pure delle altre tracce di leggiere intaccature, che ren- dono il profilo longitudinale delle costole come crenulato. I solchi che paiono profondi e stretti, fra le costole più rilevate, divengono invece più larghi e superficiali fra le altre più depresse. L'orecchietta boccale è piuttosto acuta al suo angolo libero, ed appena più lunghetta dell'altra, che per l'opposto è ottusangola; entrambe sono del pari sensibilmente contorte, e mostrano pure delle costole radiali; ma l’anale ne presenta un numero maggiore, oltrechè fa vedere alla sua base una serie di linee fine e serrate, le quali diagonalmente dirigonsi dall'ul- tima costola della valva al bordo libero dell’ orecchietta, che è soltanto raggiunto dalle più esterne. La orecchietta boccale è fortemente sinuata ed assai più contorta dell'altra. La linea cardinale è leggermente convessa e la sommità dell’apice vi fa sporgenza. L’analogia più rilevante per questa specie, sarebbe quella che essa mostra in qualche modo col Pecten cordiformis, Gemm. et Di Blas. del titonio in- feriore; pure è agevole il distinguere la nuova specie da quella, mercè il più semplice confronto dei loro più appariscenti caratteri, e soprattutto del nu- mero delle costole, giacchè nel Pecten cordiformis menzionato si contano circa 56 costole invece di 15 che se ne scorgono sul Pecten Lottii. In quanto alle altre specie analoghe al Pecten cordiformis le differenze nei caratteri sono vie maggiormente spiccate. Questa specie proviene dal calcare cristallino della Montagna di Bel- lampo presso Palermo. Dal Museo geologico e mineralogico di Palermo si possiedono due soli esemplari di questa specie. Spiegazione delle figure. Tav. ll. Fig. 1 e 2. Pecten Lottir, Gemm. Giornate di Scienze Nat. ed Econ. Vol. XV. 14 104 SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. et Di Blas. Valva inferiore ingrandita una volta e mezzo del vero, e ve- duta in diverse posizioni. PecTEN HETEROTUS, Gemm. et Di Blas. (Tav. II. Fig. 3, 4 e 6). Lunghezza. PRO At EA igena=109 Larghezza in relazione alla lunghezza . . . . . = 1,06 Lunghezza dell’orecchietta anale inferiore. . . . = 0,16 » » » boccale superiore. . . = 0,37 Angolo apiciale = 90°. Specie meno piccola della precedente, di figura ovale, più larga che lunga; equivalve ed appena inequilaterale, avendo il lato boccale un po- chino più dell’altro protratto in fuori. In tutte e due le valve l'apice è in- curvato e rivolto verso il lato della bocca; esso è un po’ turgido nel mezzo, ma sui lati è compresso, anzi rientrante e forma così due longitudinali escavazioni che lo separano dalle orecchiette. La superficie della conchiglia è poi ricoverta da 13 a 14 costole rela- tivamente grosse, rotondate e divise da larghi solchi. Le costole del lato boccale s'incurvano maggiormente delle altre dell'opposto lato; le quali ben poco si scostano dalla direzione rettilinea, che è quella seguita dalle me- diane. Molte linee trasversali fra loro parallele e concentriche percorrono eziandio le valve inflettendosi ad arco sulle costole e piegandosi ad an- golo nel fondo dei solchi; onde il dorso di quelle si offre subsquamo , ed il fondo di questi presenta nel mezzo delle piccole e ben marcate incisioni trasverse. Siffatte linee concentriche interpolatamente sviluppandosi sulla superficie della valva, scolpiscono sulla medesima alcune zone di differente livello, corrispondenti agli arresti di sviluppo della conchiglia. La super- ficie delle escavazioni laterali all’ apice, mostra una serie ben diversa di strie obblique, fortemente incise; parte delle quali raggiunge la porzione vicina del margine laterale della valva, e parte si arresta alla base del- l’orecchietta prossima. Le sue orecchiette sono abbastanza ineguali : le anali corte, cioè non raggiungenti nemmeno la metà delle boccali, si terminano ottusamente all'angolo libero e non addimostrano alcuna contorsione ; all’ incontro le boccali, che sono relativamente grandi, finiscono ad angolo retto e sono fortemente contorte. È da notarsi, inoltre, che la superiore di queste è SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. 105 poco sinuata sul bordo libero ed ha la superficie grossolanamente retico- lata, mentre la inferiore porta un profondo seno pel bisso e presentasi or- nata di sole linee radiali. Il bordo cardinale in questa specie è un pochino arcuato, e l'apice colla sua sommità vi fa lieve sporgenza. Questa specie ha rapporti colla precedente (P. Lotti) e colla seguente (P. isoplocus); ma il minore rigonfiamento delle valve e la maggiore pro- fondità delle depressioni laterali adiacenti all'apice la distinguono netta- mente dalla prima; come il maggiore rigonfiamento delle valve e la no- tevolissima estensione delle orecchiette boccali la distaccano assolutamente dalla seconda. Questa specie si è trovata soltanto nel calcare cristallino grigio della Montagna di Bellampo, presso Palermo. Il Museo di Geologia e Mineralogia della Regia Università di Palermo ne possiede 15 esemplari provenienti dal calcare della sopraddetta località. Spiegazione delle figure. Tav. II. Fig. 3. Pecten heterotus, Gemm. et Di Blas. Valva inferiore, una volta e mezzo ingrandita. Fig. 4. Idem. Valva superiere, come sopra ingrandita. Fig. 5. Idem. Valva superiore veduta dal lato boccale. PectEN IsopLocus, Gemm. et Di Blas. (Tay IL Fig. @ e 0). Lunghezza (1) . . Ao Sen i _M00 Larghezza in relazione alla lunghezza . . . . . = 1,059 Lunghezza dell’orecchietta anale inferiore. . . . = 0,29 » » » boccale inferiore . . . = 0,4l Angolo apiciale 89°. Di questa specie se ne conosce soltanto la valva sinuata, ossia l’ infe- riore. Essa è di mediocre grandezza (raggiungendo il più grande degli esemplari la lunghezza di 20%") Ha forma depressa e figura quasi ovato- orbicolare, ma leggermente inequilaterale, estendendosi di più il lato boc- cale rispetto all'opposto. Il suo apice poco rigonfio mostra un angolo ap-» pena minore del retto, e si rialza sensibilmente verso il lato anale, su cui fra l'apice e la base dell'orecchietta decorre longitudinalmente una larga (4) Le dimensioni sono prese sopra l’esemplare più piccolo esistente in collezione, ma il me- glio conservato, proveniente dalla Montagna del Casale. 106 SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. e profonda escavazione, alla quale fa appena riscontro presso la base del- l'opposta orecchietta una semplice solcatura lineare. Il fondo dell’escava- zione anzidetta è ornato di strie obblique, non molto sottili, le quali sem- brano del tutto indipendenti dalle linee o tracce, di accrescimento della conchiglia. Circa 14 costole radiantisi dall’ apice, grossolane, piuttosto angolose e somiglianti nella configurazione alle pieghe di un ventaglio, percorrono la superficie di questa valva, restando divise da solchi larghi e profondi. Molte linee del pari grossolane, ondulose e poco serrate, disposte tutte in serie concentrica, attraversano le costole; anzi nel passarvi sopra s'inspes- siscono a segno da conferire al dorso delle medesime un aspetto molto analogo a quello proprio delle costole caratteristiche dei così detti pettini armati. Generalmente negli esemplari sconservati le linee trasversali an- zidette, vengono surrogate da altre più grossolane ed angolose, le quali presso alla sommità delle costole , risaltano quasi come vere squame im- bricate. Le sue orecchiette sono ineguali e difformi, cioè: l'anale è più piccola, ottusangola e porta delle lievi rugosità al margine libero , il quale è ap- pena sinuato; la boccale, invece, è lunga più del doppio dell’altra, munita di tre costelle radiali, fra cui una sola (ossia quella corrispondente al mar- gine cardinale) porta dei piccoli denti, ed in ultimo è profondamente si- nuata pel bisso. Il bordo cardinale delle due orecchiette forma presso l'apice, che vi sporge appena, un vero angolo ottuso. Questa specie ha rapporti di analogia col Pecten aequiplicatus, Terq. sia per la forma generale molto simile, sia pel numero forse eguale delle costole, e per l’aspetto quasi arcuato delle medesime ; sia, infine, per la lunghezza della orecchietta sinuata: nondimanco, la forma meno orbicolare della specie di Terquem, l’angolosità e l’ottusità delle sue costole, la dis- posizione subspinosa del loro dorso, non che l'andamento delle strie che ricuoprono i lati delle medesime, costituiscono nello insieme una spiccata caratteristica differenziale della specie di Terquem rispetto alla nostra. In quanto alle analogie generali che essa può avere col Pecten priscus, Stol. basta far rilevare la configurazione non tagliente, anzi arrotondata delle costole di questa ultima specie, onde essere al caso di distinguerla indu- bitatamente dalla nostra. Essa proviene dal calcare cristallino della Montagna di Bellampo e del- l’altra del Casale, provincia di Palermo. Il Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo possiede 8 esemplari di questa specie, 7 dei quali provengono da Bellampo, ed un solo dalla Montagna del Casale (provincia di Palermo). Spiegazione delle figure. Tav. Il. Fig. 6. Pecten isoplocus, Gemm. et SUI FOSSILI DEL CALACRE CRISTALLINO EC. 107 Di Blas. Valva inferiore una volta e mezzo ingrandita (Esemplare prove- niente dalla Montagna del Casale). Fig. 7. Idem. Porzione di altro esemplare (proveniente da Bellampo) sommamente ingrandita, onde mostrarne la scultura. CHLAMYS, Bolten. Pecren (Chlamys) UntiGi, Gemm. et Di Blas. (Tav. II. Fig. 8 a 10). AE e i ee rr A (ge e o) Larghezza in relazione alla lunghezza . . . . . = 1,06 Lunghezza dell’orecchietta anale inferiore. . . . = 0,25 » » » boccale inferiore . . . = 0,50 Angolo apiciale tra 87° e 98°. La specie che andiamo a descrivere può essere riguardata come pic- cola anzichè di mediocre grandezza. Essa nella forma è depressa, inequi- valve quasi equilaterale ed a contorno ovato-orbicolare. La valva sinuata, o inferiore, di questa specie è un poco rigonfiata al- l’umbone, ma alquanto più tumida nella sua parte centrale, per cui essa ha piuttosto aspetto lenticolare. La superficie di questa valva ha curvatura irregolarmente varia, e discende verso il margine palleare, formando delle leggiere e dissimmetriche ondulazioni concentriche. Il suo apice è sensi- bilmente compresso fra due leggiere escavazioni laterali diversamente con- formate ed estese, ma entrambi del pari coperte di strie trasversali e pa- rallele, le quali, sottilissime in origine, e più grossolane al loro termine, procedono obbliquamente tanto verso la porzione libera del bordo laterale della valva, quanto verso la base dell'orecchietta sino a guadagnarne l’an- golo libero ed i margini in esso concorrenti, mentre sul lato boccale quelle che si protraggono sull’ orecchietta confondonsi colle tracce del seno del bisso. Dall’apice s'irradiano più cicli di costelle lineari, le quali gradatamente singrossano e si approssimano nel medesimo tempo formando dei fasci poco regolari, così nel numero e nello sviluppo delle costelle che essi compren- dono, come ben pure nella distribuzione delle medesime: in guisa che non sempre le più piccole di esse riescano alterne colle più grandi. Dalla sommità dell’apice si partono delle linee concentriche finissime e non molto serrate, che tagliano in senso ortogonale le costole. Dalla stessa sommità prendono pure origine alcune ondulazioni di superficie, similmente 108 SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. concentriche , le quali riescono dapprima poco distinte, ma in prosieguo, avendo esse oltrepassato il centro della valva, divengono poi evidentissime. Le due orecchiette sono molto ineguali e difformi: presentandosi la boccale della lunghezza doppia dell’anale, profondamente sinuata e finiente ad angolo retto. L'anale ha, inoltre, poche linee radiali incrociantesi colle già descritte strie obblique dell’ escavazioni laterali; invece la boccale ha un fascio da 5 a 6 costelle radiali ben marcate, che rialzano soltanto quel tratto di superficie che tocca il bordo cardinale, mentre nel resto della su- perficie deprimentesi verso il seno, mostra unicamente le antiche tracce di questo, colle quali vanno a confondersi le strie obblique provenienti dalla contigua escavazione. Il margine cardinale di questa valva non è perfettamente retto e cade in senso obbliquo sull'asse di simmetria della valva. La valva superiore è piuttosto appianata, ma ha l’apice alquanto rial- zato : e questo a somiglianza di quello della valva inferiore sta compreso fra due leggiere solcature laterali, che limitano la base delle orecchiette. Le numerose costole che ornano la sua superficie mostrano vario sviluppo; non ostante ciò, esse sieguono una distribuzione subregolare : di maniera che possono agevolmente riferirsi a cicli ben distinti. A di più, quelle del 1° e 2° ciclo sono più sviluppate e comprendono nei loro interstizî le altre quasi lineari dei cicli ulteriori; anzi frequentemente queste stanno riunite a-3 a 3. Le linee concentriche della valva in discorso sono meno sottili di quelle dell’ altra; ma sono più numerose e serrate di queste, vengono intersecando le costole quasi normalmente e sul dorso di queste s'inspes- siscono in guisa che il profilo longitudinale delle costole risulta crenulato: nel mentre che la superficie degli spazî compresi fra le costole maggiori offresi finamente reticolata. Le ondulazioni concentriche tanto sensibili sull’ altra valva, in questa si trovano scancellate. Delle due solcature laterali all’ umbone quella del lato anale, in conformità alla ornamentazione presentata dalla escavazione corrispondente dell'altra valva, è pure segnata da strie parallele più sot- tili; ma la solcatura del lato boccale le presenta più oscure e quasi a- dombrate. Le orecchiette analogamente a quelle della valva inferiore sono pure di estensione ineguale, e ben anche nella disposizione difformi; non per- tanto sono ambedue del pari raggiate e striate concentricamente nel modo più analogo alla ornamentazione generale di questa valva. Il margine car- dinale è quasi rettilineo. La nostra specie differisce dal P. textorius, Miinst. per la sua forma più orbicolare, non che per la scultura più grossolana ed abbastanza dis- simile sulle valve analoghe; ma più specialmente per esser provvista sul SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. 109 lato anale dell’una e dell'altra valva, d’una serie di linee fra di loro pa- rallele, del tutto mancante nella specie di Miinster. Il pettine sopra de- scritto ha altresì dei rapporti col P. dispar, Terq. e col P. disparilis, Quenst. In ordine al primo esso è più grande e non offre sulla valva in- feriore tracce di ondulazioni concentriche, tanto caratteristiche della nostra specie; nè sull’orecchietta anale della stessa valva mostra delle linee dia- gonali. In quanto al P. disparilis, Quenst., esso distinguesi dalla nostra specie, sia per la sproporzionata disuguaglianza delle orecchiette , come pure per la esiguità, o meglio, tendenza a scancellarsi delle costicine li- neari che ne ricuoprono la superficie; non che per la mancanza di costi- cine radiali sulle orecchiette; ed in breve la nostra specie si distingue as- solutamente dalle già cennate ; 1° per la scultura più grossolana, 2° per la minore disuguaglianza delle orecchiette e 3° per la striatura parallela presso la base delle medesime. Essa proviene dalla Montagna del Casale e da quella di Bellampo, nella provincia di Palermo. Il Museo Geologico e Mineralogico della R. Università di Palermo ne possiede 6 esemplari, dei quali 5 provengono dal calcare di Bellampo ed uno da quello della Montagna del Casale. Spiegazione delle figure. Tav. Il. Fig. 8. Pecten (Chlamys) Uhligi, Gemm. et Di Blas. Valva inferiore ingrandita al doppio del vero. Fig. 9. Valva superiore ingrandita come sopra. Fig. 10. Porzione della valva inferiore molto più ingrandita per mo- strarne la scultura. PecteN (Chlamys) VenERIS, Gemm. et Di Blas. Pi(tave LU RIgsdt ui): IPS nEezza ee SI Ca e ce (010) Larghezza in relazione alla lunghezza . . ... . = 1,08 Lunghezza dell’orecchietta anale inferiore... . . = 0,410 » » » boccale inferiore. . . = 0,40 Angolo apiciale 99°. Si conosce di questa specie la sola valva inferiore o sinuata. Essa è piuttosto di mediocre grandezza, sensibilmente inequilaterale, poichè il suo contorno dal lato boccale sporge più in fuori dell’ altro opposto. L’ apice suo è misurato da un angolo retto e s’incurva appena verso la regione si- nuata del bisso. A partire dalla sommità l'apice si va rigonfiando a grado a grado, ma 110 SUl FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. dissimmetricamente , cioè, molto più dal lato anale. Così esso raggiunge il tratto più convesso della valva, che è compreso nella metà anale della conchiglia e risponde quasi al centro della medesima. Indi la superficie generale del resto della valva viene gradualmente a deprimersi e poi, in- fine, quasi a spianarsi del tutto presso al margine palleare. Una infinità di costicine radiali finissime, si recano dall'apice al con- torno della valva; ma esse non risaltano tutte nello stesso modo, e pare che esse trovansi distribuite quasi con ordine alterno. Tanto le più salienti che le meno rilevate, vengono tutte quante attraversate da strie del pari numerosissime, anzi più serrate fra loro, non pertanto meno risentite delle costicine radiali; onde la scultura della valva nello insieme acquista vero aspetto reticolato e somigliante a quello di finissimo tessuto. Fra le dette strie scorgesi di tratto in tratto la traccia di qualche linea di accresci- mento. Le orecchiette in questa specie sono eziandio sproporzianatamente di- suguali, risultando la lunghezza dell’ anale ‘/, di quella della orecchietta opposta. Esse sono inoltre dissimili nella forma e negli ornamenti; stante- chè la non sinuata è ottusangola ed oscuramente radiata; laddove la boc- cale, che porta profondo seno, è rettangolare ed ha sopra i due terzi esterni della sua superficie, delle costicine radiali, che vengono incrociate da molte finissime strie, che le danno scultura reticolata; mentre nel suo terzo in- terno si scorgono soltanto le dette strie che inflettonsi parallelamente al seno del bisso. ll margine cardinale è rettilineo e la sommità dell’apice non vi fa sporgenza. l’analogie di questa rara specie sono col P. verticillus, Stol. e col P. Rolle, Stol.; ma molto maggiori essa le ha col primo, in ordine alla scultura che in entrambi è perfettamente reticolata; dappoichè la scultura del P. Rollei, Stol. quale ce la rappresentano le figure dello Stoliczka è meno regolare di quella delle altre due specie. Purnondimeno confrontando i nostri esemplari colle figure del P. verticillus, Stol. ben si scorge come questa specie sia anche più orbicolare della nostra ed abbia l'angolo apicale piut- tosto ottuso ; ed inoltre, come esso presenti delle marcate ondulazioni di superficie, mancanti nella nostra specie, la quale ben pure se ne distingue per la maggior disuguaglianza delle orecchiette, non che. dallo spiccarsi di questo da una più grande distanza dalla sommità dell’apice, onde esse sì presentano con più ampia base. Si trova nel calcare cristallino della Montagna di Bellampo. Il Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo ne possiede due esemplari. Spiegazione delle figure. Tav. II. Fig. 11. Pecten (Chlamys) Veneris, Gemm. et Di Blas. Valva inferiore una volta e mezzo ingrandita. SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. 1ll Fig. 12. Porzione della stessa maggiormente ingrandita per mostrarne la scultura. Pecrex (Chlamvs) axomiornes, Gemm. et Di Blas. j (avis ]}stHe20" 27) OE DOZZA PRE MAO NUR Ato) O 1,00 Larghezza in relazione alla lunghezza . . . . . = 1,03 Lunghezza dell’orecchietta boccale inferiore . . . = 0,10 ) » » analefinfertore seine 0108 Angolo apiciale 100°. - Si conosce, di questa specie, la sola valva inferiore che è grande, presso a poco orbicolare, subequilaterale, appianata, a superficie ineguale, ossia irregolarmente ondulata ed impressa; avente apice ottuso e forte- mente depresso, ed il margine palleare rialzato, contorto e sinuoso. La superficie di questa valva mostra moltissime costelle radiali e di- sposte a ventaglio, le quali sono serrate, filiformi e poco distinte all'um- bone; meno approssimate e simili a grosse fibre nel centro; più distanti e simili a piccole pieghe lungo il contorno palleare. Esse sieguono un corso alquanto irregolare, massime ove incontrano le più risentite irregolarità di superficie. Sull’apice i solchi interposti sono quasi adombrati; essi poi nel centro della valva divengono meglio impressi e lineari; quindi presso il bordo libero della conchiglia si fanno relativamente larghi e scavati. Sulla regione apicale, e fin quasi presso il centro della valva, la lente d'ingrandimento fa scorgere molte sottilissime linee trasversali parallele, le quali sono perfettamente concentriche sull’apice: ma indi nella zona centrale della valva ed in vicinanza del margine boccale, deviano note- volmente dalla curva già seguita, ed assumendo direzione addirittura ret- tilinea, per qualche tratto intersecano obbliquamente le costelle radiali , finchè nel giungere alle più esterne nuovamente deviano per ritornare alla disposizione concentrica primitiva. Le linee concentriche descritte non ol- trepassano lu zona centrale della valva, e perciò mancano in quella peri- ferica. A di più di queste linee concentriche e delle irregolari ondulazioni trasversali in sul principio menzionate, sono notevolissime in questa specie le tracce lineari di accrescimento; giacchè lungo il loro cammino la con- chiglia si assottiglia estremamente formando un margine tagliente, tenuis- simo, che a guisa di squama ricuopre la zona seguente della valva; onde verso il bordo palleare di essa osservansi parecchie zone squamose alle quali fa seguito l'estremo lembo pieghettato della valva. Giornale di Scienze Nat. ed Econ., Vol. XV. 15 112 SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. In questa specie l'apice sta compreso fra due docce longitudinali, che ne formano i lati e ne determinano l'angolo. Di queste docce, l’anale ha per limite interno uno spigolo tagliente, e presenta il fondo ricoverto di molte strie rettilinee parallele, che dirigonsi normalmente alla base della orecchietta, donde passano sulla orecchietta percorrendola tutta diagonal- mente, sino a toccare i due lati del suo angolo libero. Della doccia boc- cale se ne ignorano i caratteri, stante che essa nell’esemplare più con- servato che si possiede , trovasi-quasi per intiero ricoverta di calcare in- crostante, non rimanendo di essa niun’ altra parte libera da incrostazione all'infuori della sua estremità apiciale. Le due orecchiette sono quasi di eguale grandezza, sebbene differiscano molto nella configurazione : di modo che quella anale, la quale è appena più breve dell'altra, si offre piana, rettangolare e provvista di 3 sole co- stelle radiali; la più robusta delle quali, che è anche rugosa, ne forma il margine cardinale; mentre le altre due che sono liscie ne percorrono il mezzo. L'orecchietta boccale, la quale è la più lunga, s'incurva convessa- mente dal lato cardinale, e si scava verso la base in forma di canale cor- rispondente alla direzione del seno, che è molto profondo. Questa orec- chietta nella sua porzione convessa è costellata per lungo e presenta pure per traverso delle linee sinuose. Il margine cardinale in questa specie è obbliquo. : La valva descritta ha grande analogia colla corrispondente del P. ve- latus, Goldf. rappresentata da Oppel nel suo lavoro sul Lias medio di Sve- via (Der mittlere Lias Schwabens etc.) a tav. IV, fig. 12, pure la minore ottusità dell'angolo apicale della nostra specie, rispetto a quella che pre- senta in detto angolo la specie del Goldfuss, giusta il disegno dell’Oppel; la maggior grossezza delle sue costelle radiali; la marcata irregolarità delle sue ondulazioni concentriche ; la minor disuguaglianza e difformità delle orecchiette, ed infine, la disposizione squamosa che presentano le linee di accrescimento della nostra specie, sono caratteri sufficientissimi per farcela distinguere totalmente dalla specie analoga sopra indicata. Questa specie perviene dalla Montagna di Bellampo dei dintorni di Palermo. Nel Museo Geologico e Mineralogico della R. Università di Palermo se ne conservano due soli esemplari. Spiegazione delle figure. Tav. I. Fig. 26. Pecten (Chlamys) anomioi- des, Gemm. et Di Blas. Valva inferiore di naturale grandezza. Fig. 27. Idem. Porzione della stessa, valva molto ingrandita. SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. 113 AMUSIUM, Klein. PecTEN (Amusium) megaLoTus, Gemm. et Di Blas. (Tav. IL. Fig. 17 e 18) Lunghezza. CARRO A TI 20100 Larghezza in relazione alla lunghezza . . . .. =1,24 Lunghezza dell’orecchietta anale superiore . . . =0,11 » » boccale superiore. . . = 0,22 Angolo apiciale tra 87° e 100°. Somiglia al P. Stolicskai, Gemm.; ma di questo è più piccolo, più depresso, più allungato; presenta un angolo apiciale minore ed orecchiette meno ineguali. È anch'esso di forma equilaterale, pure non è equivalve, stante che la sua valva inferiore depressissima è quasi opercolare. Questa valva presentasi concentricamente striata e fortemente ondulata nel me- desimo senso. Le dette strie vengono intersecate da numerose altre strie radiali, fine ed ineguali, molte delle quali sono quasi cancellate. La valva superiore differisce dalla precedente perchè mostra un leg- giero rigonfiamento umbonale, submediano, la cui maggiore convessità si approssima al lato boccale, di maniera che il lato opposto subito depri- mendosi dà luogo ad una larga sinuosità longitudinale, che dal vertice si protrae verso il bordo anale, in prossimità del quale si scancella. Il suo carattere più spiccato sta nell’ ornamentazione , formata da molte costelle radiali, sottili e fra loro distanti; delle quali alcune , ed in maggior nu- mero, partono dall’ apice e si estendono al margine palleare, più o meno scancellandosi; altre prendono origine a maggiore distanza dall'apice e si offrono meno salienti e più sottili delle prime, incostanti nello sviluppo e nel nnmero, di modo che in taluni esemplari, esse appena si distinguono. Le linee concentriche, aventi aspetto quasi uniforme, sono sottili e serrate come quelle della valva inferiore; esse incrociando le costelle radiali le rendono qualche volta imbricate sul dorso; non ostante che la superficie della valva presenti delle leggerissime ondulazioni, pure queste strie con- centriche non danno origine a vere linee di accrescimento, se non di rado. negli esemplari integri della valva superiore, lungo la base dell’orecchietta boccale, scorgesi una serie di linee sinuose e subimbricate, molto carat- teristiche che vanno nel senso dell’accrescimento dell’orecchietta. Le orecchiette sono molto sviluppate, ma molto disuguali: quelle della valva superiore sono tutte e due quasi piane: l'angolo libero della boccale è ottuso ed il margine esterno della medesima rettilineo; mentre l'angolo 114 SUl FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. libero dell’anale è acuto ed il margine esterno è sensibilmente sinuato: la superficie dell'una e l’altra orecchietta è ornata di molte sottilissime linee radiali e concentriche. Le orecchiette della valva inferiore, all'incontro, sono lievemente contorte; la boccale ha, inoltre, il margine libero convesso al di sopra ed al di sotto, mediocremente sinuato e la superficie segnata di sole strie longitudinali. Il bordo cardinale della valva superiore è piuttosto retto, ma quello dell'altra è rientrante, e l'apice vi fa sporgenza appena. Questa specie richiama nell'insieme dei caratteri il P. Stolzeska:, Gemm., tuttavia da questo facilmente puossi distinguere , avendo essa dimensioni minori, forma ovale e depressa, angolo apicale più acuto : e soprattutto, dalla presenza di linee radiali salienti nella orecchietta boccale della valva superiore, che sono mancanti nella corrispondente del P. Stoliczkai, Gemm., ove non c'è altro ornamento che quello risultante dalle linee ru- gose trasversali nel senso dell’accrescimento. Essa si trova nel calcare cristallino della Montagna di Bellampo, e della Montagna del Casale (provincia di Palermo). ll Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo ne possiede 8 esemplari, 5 dei quali provengono da Bellampo e 3 dalla Mon- tagna del Casale. Spiegazione delle figure. Tav. IL Fig. 17. Pecten (Amusium) mega- lotus. Valva inferiore, una volta e mezzo ingrandita. Fig. 18. Idem. Valva superiore egualmente ingrandita. PecTEN (Amusium) cryprozonus, Gemm. et Di Blas. (Tav. II. Fig. 13 e 14). Lunshezzatabe oa i RIP pe Pe =1300 Larghezza in relazione alla lunghezza. . . . . =1,17 Lunghezza dell’orecchietta anale superiore . . . = 0,12 » » » boccale inferiore . . . = 0,30 Angolo apiciale 86°. Piccola specie depressa, di forma ovale-allungata, subequilaterale, ine- quivalve e ad apice subacuto, cioè ad angolo quasi retto. La sua valva inferiore è meno depressa ed ha una leggiera convessità submediana che si avvicina di più al lato anale. La superficie di questa valva sembra liscia, ma sotto la lente d'ingrandimento compaiono sull’apice alcune ondulazioni concentriche, che vanno a scancellarsi ben presto, ce- dendo il posto a strie del pari concentriche, ma assai sottili; Ie quali con perfetta uniformità la ricoprono sino al bordo palleare, ove pochissime di SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. 115 esse si fanno appena più risentite. La lente mostra contemporaneamente un sistema di tracce lineari esilissime, radiali e perciò attraversanti con in- cidenza normale le strie concentriche: siffatte tracce osservate a più forte ingrandimento acquistano aspetto più distinto ai fibre. Così del pari oscure sono su questa valva le tracce delle linee di accrescimento. È da aggiungersi, che nel caso in cui la superficie dei modelli è integra, notansi sulla sua porzione umbonale alcune impressioni conformi alle on- dulazioni apiciali sopra descritte; e più oltre, verso il centro della valva, scorgonsi pure altre poche impressioni radiali, quasi rettilinee, di grandezza varia e con qualche regolarità alternantesi; di modo che risulta evidente in questa specie la presenza di costole interne, disuguali, distribuite in di- versi cicli e dirette nel senso stesso delle fibre esterne sopra indicate. Sul modello, inoltre, osservansi colla più perfetta corrispondenza al camino ed alla posizione delle linee di accrescimento delle impressioni concentriche colle quali non sono da confondersi le altre apiciali sopra cennate. L'altra valva differisce dalla già descritta per rispetto a molti caratteri e soprattutto a quello della curvatura, la quale in essa non è simmetrica- mente uniforme; osservandosi sul lato anale dell'’umbone di questa valva una ben marcata depressione longitudinale, che va verso il contorno vi- cino, per cui l'apice diviene quasi incompletamente dorsato. Le ondulazioni apiciali in essa mancano; ma'le linee concentriche in tutta la estensione della valva scorgonsi più distinte e rilevate: le linee radiali o tracce delle costole interne, sono in essa più sensibili sopra l’umbone; ed infine le fibre longitudinali invece di esser rettilinee s'incurvano divergentemente in di- rezione dei lati opposti. Le orecchiette sono ineguali e molto difformi, cioè, le boccali riescono grandi al paragone delle anali; quelle della valva sinuata presentansi con- torte sopra sè stesse, esternamente rialzate ed a bordo cardinale incurvato e rientrante verso l'apice: le altre della valva superiore offronsi come ap- pianate ed a bordo cardinale rettilineo. La superficie di tutte e quattro le orecchiette è ricoverta di finissime rughe longitudinali. La boccale infe- riore ha il bordo esterno profondamente sinuato. La linea cardinale è retta. Questa specie a primo sguardo sembra somigliantissima al P. cingu- latus, Phil., ed è prossima al P. d:scites, Hehl.; ma basta rilevare la dis- posizione subequilaterale della medesima, non che la sua forma più allun- gata e le tracce evidenti delle costelle interne che essa porta, per distin- guerla sicuramente da entrambi; e relativamente alla sua differenza dal P. cingulatus, Phil. surriferito, si può anche aggiungere che se questo è equivalve, tale assolutamente non è la nostra specie. Si rinviene nel calcare cristallino della Montagna di Bellampo presso Palermo. 116 SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. Di questa specie si possiedono 10 esemplari dal Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. Spiegazione delle figure. Tav. II. Fig. 13, Pecten (Amusium) crypto- zonus, Gemm, et Di Blas. Valva inferiore una volta e mezzo ingrandita. Fig. 14. Idem. Valva superiore egualmente ingrandita. PecteN (Amusium) BeLLampeNsis, Gemm. et Di Blas. (Tav. II. Fig. 15 e 16). Lunehnezza: i sr e Rae A ARIA SO Larghezza in relazione alla lunghezza . . . . . = 1,24 Lunghezza dell’orecchietta anale inferiore. . . . = 0,26 » » » boccale superiore. . . = 0,42 Angolo apiciale = 85° a 90°. Questa specie è piuttosto piccola, ovale, equilaterale , subequivalve , poco rig'onfiata nella valva superiore, ma alquanto di più nella valva si- nuata. Il suo apice subacuto forma un angolo prossimo al retto ed è ap- pena incurvato e obbliquo verso il lato boccale ; fra esso e l’ origine del- l’orecchiette non esiste alcuna depressione laterale. La superficie delle valve non è del tutto liscia; anzi sotto la lente si offre coverta di strie sottilissime concentricamente disposte e fra loro molto serrate, le quali di tratto in tratto ed a distanze quasi regolari, rialzandosi sopra zone stret- tissime, segnano oscure tracce di accrescimento valvare, le quali sotto certe incidenze di luce prendono aspetto di cingoletti rudimentarî. Inoltre sopra gli esemplari meglio conservati osservansi pure altre tracce distinte di linee radiali della grossezza dei cennati cingoletti, le quali mentre costi- tuiscono un carattere di più per meglio distinguere questa specie dalle affini, accennano eziandio all'esistenza di costelle interne. La valva superiore, o non sinuata, differisce dalla inferiore, principal- mente nell’essere più depressa e mostrare più risentite e meno serrate le strie concentriche, ma le tracce delle linee radiali molto più oscure. Le orecchiette in questa specie sono disuguali. La boccale della valva infe- riore è sviluppatissima, contorta sopra sè stessa, ha margine cardinale ar- cuato e l'angolo libero quasi retto. Essa presentasi rugosa nel senso tra- sversale e profondamente sinuata pel passaggio del bisso. La anale della valva superiore sembra piuttosto appianata, e ad angolo libero ottuso. Là linea cardinale è retta; ma il margine cardinale della valva inferiore è si- nuato e concavo. ll Pecten Hehlii, d'Orb. è più orbicolare, più depresso, ha angolo api- SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. 117 ciale più grande. Le orecchiette che esso porta sono subeguali e non con- torte, ed inoltre quelle boccali della valva inferiore mancano della sinuo- sità pel bisso. Non ostante la molta analogia che la specie ora descritta e la precedente mostrano nel loro aspetto generale, pure esse vicendevol- mente non si confrontano, sia nella configurazione e disposizione delle valve, che sono difformi; come altresì perchè il nostro Pecten cryptozonus presenta delle marcate ondulazioni concentriche sull’apice della valva inferiore , le quali sono assolutamente mancanti nel Pecten Bellampensis, Gemm. et Di Blas.; ed in ultimo, perchè il primo ha la valva superiore quasi dorsata, nel mentre il secondo la offre del tutto depressa. Essa proviene dal calcare cristallino della Montagna di Bellampo dei dintorni di Palermo. Dal Museo di Geologia e Mineralogia di questa R. Università se ne possiedono 8 esemplari. Spiegazione delle figure. Fig. 15. Pecten (Amusium) Bellampensis, Gemm. et Di Blas. Valva inferiore di naturale grandezza. Fig. 16. Idem. Valva superiore idem. PecTEN (Amusium) SToLIiczKAI, Gemm. (Tav. 1I. Fig. 19 e 20). 1873. Pecten Stoliczkai, Gemmellaro. Sopra i fossili della zona a Terebratula Aspasia delle Provincie di Palermo e di Trapani, p. 86, Tav. XII, fig. 1 e2. Lunghezza. NIE A a cea pe raga sso) — 100) Larghezza in relazione alla lunghezza . . . . . = 1,09 Lunghezza dell’orecchietta anale inferiore. . . . = 0,16 » » » boccale infe:iore . .... = 0,32 Angolo apiciale tra 92° e 102°. Gli esemplari rinvenuti nel calcare cristallino di Bellampo sono molto più grandi di quelli provenienti dagli strati a Terebratula Aspasia del calcare di Bisacquino e S. Anna presso Giuliana. In essi la forma è più ovale, l'an- golo apiciale alquanto più acuto e la escavazione laterale all'apice più rien- trante; ed inoltre tutte e due le valve sono più rigonfiate. Del resto essendo la valva superiore in parte ben conservata si distinguono meglio in essa i ca- ratteri della sua scultura e scorgonsi di più, nella porzione periferica della valva, delle ondulazioni longitudinali depresse, piuttosto larghe, e l'una dal- l’altra irregolarmente distanti, le quali non erano affatto visibili negli esem- 118 SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. plari di Bisacquino e Giuliana, che servirono di tipo nella descrizione della specie. Siffatte ondulazioni sembrano provenire dall’ espansione che nel prolungarsi subiscano le costelle radiali esistenti nella porzione umbonale della valva; pure ad esse non corrisponde alcuno inspessimento interno, 0 meglio, sviluppo di costole interne; poichè sul modello le impressioni ana- loghe sono perfettamente conformi nelle dimensioni e nell’andamento alle ondulazioni esterne. Questa specie si è trovata nel calcare cristallino della Montagna di Bellampo presso Palermo. Il Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo ne possiede 3 esemplari. Spiegazione delle figure. Tav. II. Fig. 19, Pecten (Amusium) Stolicz- kai, Gemm. Valva inferiore di grandezza naturale. Fig. 20. Idem. Valva superiore di grandezza naturale. HINNITEsS, Defrance. HinNITES AaRACNOIDES, Gemm. et Di Blas. (Tav. I, Fig. 23). i Lunghezza . DURI Mo se 2700 Larghezza in relazione alla lunghezza. .. . uk. =1,00 Lunghezza dell’orecchietta anale inferiore . . .. . . ‘= 0,96 » » » boccale: inferiore: est. Se 10:27 Angolo apiciale = 90°. Di questa specie si conosce la sola valva inferiore, che è quasi com- pletamente conservata. La forma di questa valva è orbicolare , subequila- - terale ed irregolarmente convessa. Ha l'apice depresso, molto ben limitato dal lato boccale, mediante un leggiero risalto formato dall'ultima costella; ma oscuramente determinato dal lato anale per mezzo d'una lieve sinuosità longitudinale, la quale segna eziandio l'origine dell’orecchietta. La superficie di questa valva è subondulata, maggiormente in senso trasversale e concentrico, e molto meno in direzione longitudinale. Offre, inoltre, diversi cicli di costelle radiali non diritte, ma alquanto tortuose ed inflesse, alternantesi con disposizione quasi simmetrica; e nel tempo stesso mostra delle linee concentriche molto esili e serrate, che risalgono anche sul dorso delle costelle, rendendo questo oscuramente squamoso-imbricato. Siffatta scultura richiama quella propria dello Spondylus velatus, Goldf. SUI FOSSILI DEL CALACRE CRISTALLINO EC. 119 (Goldfuss, Pet. Germ., tav. 105, fig. 4). Se non che in quella della nuova specie, tanto le costelle dei diversi cicli, quanto le lineette trasversali si presentano meno numerose, meno salienti e più uniformi. Le orecchiette in questa specie sono disuguali : cioè, la boccale è più breve, piuttosto acutangola e leggermente sinuata sul margine libero ; mentre l’anale è più grande, non sinuosa e finisce ad angolo ottuso: esse sono del pari appianate. Il margine cardinale che esse formano sembra piut- tosto curvo. Questo Hinnites differisce ancora dallo Spondylus velatus, Goldf. perchè manca di dentelli o rugosità nella porzione del margine boccale che precede il seno del bisso. Il Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo possiede di questa specie un solo esemplare, cavato dal calcare di Bel- lampo dei dintorni di Palermo. Spiegazione delle figure. Tav. I. Fig. 23a , Hinnites aracnoides, Gemm. et Di Blas. Valva inferiore (grandezza naturale). Fig. 23b. Idem, Frammento ingrandito. HrnniTes crenopsines, Gemm. et Di Blas. (Tav. I. Fig. 22). Lunehezzatdelimasgiore esemplare»... tie, a, 655 Angolo apiciale di circa 89°. Di questa specie si conosce pure la sola valva inferiore, nè del tutto ben conservata. Essa è grande, e la sua lunghezza può toccare financo i 65"m sebbene mediocri siano le dimensioni dell'esemplare disegnato; ma la larghezza in questa specie è maggiore della lunghezza: la sua forma è ovato-orbicolare, subequilaterale, non molto rigonfiata, ed ha l’ang'olo api- ciale piuttosto acuto. La sua superficie si mostra leggermente ondulata in forma concentrica, e con andamento quasi regolarmente decrescente dalla regione apiciale a quella del margine palleare; non di meno verso il centro della valva si solleva qualche notevole accidentale rialzo della superficie, il quale inter- rompendone la uniformità di curvatura, viene anche a deformare in modo caratteristico l'aspetto generale della conchiglia. Questa valva è ornata di molte costelle tutte quasi rettilinee, arrotondate e di grandezza variabile. Esse sono riferibili a diversi cicli e stanno coordinate fra loro con qualche Giornate di Scienze Nat. ed Econ. Vol. XV. 16 120 SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. simmetria, massime nel mezzo della valva, dove appunto scorgonsi chia- ramente riunite in fasci: i quali hanno le costelle più grosse all'esterno e quelle mezzanamente sviluppate nel mezzo, mentre le altre più piccole stanno intercalate fra le mezzane e le più grosse: disposizione che riesce meno evidente nei fasci laterali. I solchi che separano le costelle sono di profondità variabile, ma sempre strettissimi e quasi lineari. Trasversal- mente e con ordine concentrico molte linee risentite e serrate percorrono la superficie della valva, rendendo non solo lamelloso-imbricato il dorso delle costelle, ma eziandio l’'intiera superficie della valva aspramente reti- colata. È inoltre e sopra tutto da rilevarsi che nella porzione del margine palleare, che è contigua alla sinuosità dell’ orecchietta boccale, scorgonsi distintamente alcune leggiere rughe, le quali richiamano, pel posto occu- pato e per la disposizione che hanno, la crenatura, o meglio la serie di dentelli che mostra nell’analogo tratto marginale lo Spondylus velatus, Goldf. Dai caratteri, che presentansi dalla porzione conservata dell’orecchietta anale nell’esemplare disegnato, desumesi che la sua scultura presenta dei raggi longitudinali e delle strie trasversali pienamente conformi nel loro andamento a quelli già descritti pel resto della valva. Questo Hinnites non solo ha rapporti di somiglianza colla sopra men- zionata specie di Goldfuss, ma ne ha altri ancora colla Minnites Davaei, Dumort.; non ostante ciò essa può agevolmente distinguersi anche da questa ultima, sia considerando il numero maggiore delle costelle che essa porta, sia la maggior grossezza relativa delle medesime, sia la mi- nore asprezza che dà alla sua superficie il minore sviluppo delle strie tra- sversali lamelloso-imbricate; non che, da ultimo, la presenza delle rugosità laterali, che mancano nella specie del Dumortier. Di questa nuova specie se ne conservano nel Museo di Geologia e Mi- neralogia della R. Università di Palermo due soli esemplari incompleti pro- venienti da Bellampo presso Palermo. Spiegazione delle figure. Tav. I. Fig. 22a . Hinnites ctenopsides, Gemm. et*Di Blas. Valva inferiore non intiera (grandezza naturale). Fig. 22b . Idem. Frammento ingrandito. SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. 121 PLACUNOPSIS, Morris et Lycett. PLacunopsis ctr. ZirteLi, Gemm. (Tav. I. Fig. 24). 1873. Placunopsis Zitteli, Gemmellaro. Sopra i fossili della zona con Terebratula A- spasia delle Provincie di Palermo e di Trapani, p. 85, Tav. XII, fig. 8. Se ne conoscono due sole valve che provengono dal calcare cristallino della Montagna di Bellampo dei dintorni di Palermo. Esse confrontano perfettamente in tutti i caratteri principali con il tipo proveniente dagli strati a Terebratula Aspasia, Menegh. del calcare bianco di S. Anna presso Giuliana. L’esemplare qui disegnato soltanto ne so differente, per avere le linee radiali un po più pronunziate. Queste due valve si conservano nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. Spiegazione delle figure. Tav. 1. Fig. 24. PMacunopsis confr. Zitteli, Gemm. (ingrandita al doppio). PLACUNOPSIS? sp. n. (Tav. I. Fig. 20). Questa specie, sebbene molto più piccola, richiama nella struttura la Hacunopsis Histrix, Gemm. del titonio inferiore della Sicilia. Ma è essa realmente una Placunopsis ? Quantunque ne abbia rotto molti esemplari per cercare di conoscere i loro caratteri generici, non sono punto riuscito all'intento. Spiegazione delle figure. Tav. I. Fig. 25. Placunopsis? sp. n. (ingran- dita al doppio). 122 SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. BRACHIOPODI SPIRIFERINA, D'Orbigny. SPIRIFERINA Darwini, Gemm. (Tav. III. Fig. 22 a 26). Lunghezza: RR e I Larghezza. ca ARRE O E A Spessezza <> 0. ALI e i i a ARM E Conchiglia liscia, ordinariamente simmetrica, un po’ più larga che lunga e provvista di forti strie concentriche d’accrescimento. La piccola valva è alquanto rilevata sulla regione mediana, corrispondendovi sull’opposta valva un leggiero seno. Il leggiero rilevamento ed il seno, sulla regione fron- tale, non occupano la linea mediana, ma tendono un po' di lato. La grande valva ha la forma d’una larga e irregolare piramide a quattro facce, delle quali quella corrispondente alla linea cardinale è la più larga. Il suo apice è acuto e leggermente curvato in avanti. Essa ha l’area alta, larghissima, ben circoscritta ed ornata di forti strie parallelamente disposte alla linea cardinale. Il suo deltidio è grande. La commessura della valva corre di- ritta a' lati e leggermente sinuosa alla fronte. Questa conchiglia colla lente d'ingrandimento sì mostra finamente pun- teggiata e provvista di numerosi e piccoli tubercoli, disposti fra di loro ir- regolarmente, che doveano sostenere, come in molte altre Spiriferine , fi- nissimi aculei tubolosi. Questa specie, che è affine alla Spiriferina obtusa, Opp., ne differisce non solo per essere ordinariamente più grande e più dilatata ai lati, ma ancora per avere l’area molto più grande, la piccola valva meno rilevata e il seno più superficiale che piega sull'uno o l’altro lato, anzichè correre lungo la linea mediana della conchiglia. Essa ha ancora delle analogie con la Spiriferina alpina, Opp. e Spiriferina Pichleri, Neum., ma sì discosta dalla prima specie per avere l'apice molto meno robusto e la punta meno curvata in avanti, non che per avere l’area più grande e il deltidio più stretto. Inoltre nella Spiriferina alpina, Opp. manca ordinariamente sulla sua grande valva il seno mediano, e, quando esso vi esiste, è leggerissi- mo e appena visibile sulla sua fronte, mentre in questa specie il seno è costante, più profondo ed esteso dall'apice alla regione frontale di tale SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. 123 valva. Per questo carattere la Spiriferina Darwini, Gemm. è più vicina alla Spiriferina Pichleri, Neum. da cui, però, si distingue facilmente , perchè ha l'apice molto più alto e assai meno curvato, e l’area immensa- mente più grande. Questa specie è frequente nel calcare cristallino grigio della Montagna di Bellampo nella Provincia di Palermo. Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo se ne conservano molti esemplari. Spiegazione delle figure. Tav. IIlL. Fig. 22, Spiriferina Darwini, Gemm. Grande valva. Fig. 23 a 26. Idem. Altro esemplare visto da diverse parti. SPIRIFERINA SyLvia, Gemm. (Tav. III. Fig. 27 a 33). Hunshezza (della grande valva 0. è ate e e 8 E WAEEREZza Gere glo PSR I I n, I dd 480 Fra le diverse Spiriferine, provenienti dal calcare cristallino della Monta- gna di Bellampo, presso Palermo, ve ne è un’altra, di cui si conoscono le due valve fra di loro staccate. Essa è liscia e provvista soltanto sulla sua parte periferica di forti strie concentriche d’accrescimento. La sua piccola valva, ovale-rotondata oppure rotondata, è regolarmente rigonfiata presso la re- gione apiciale e appiattita verso il contorno. La grande valva ha la forma d'un cono largo, basso e dritto, che termina con punta acuta e appena arcuata in avanti. Essa mostra sulla sua regione mediana una depressione, che è così leggiera, che in alcuni esemplari vi si distingue a stento, e in altri manca completamente; però in quelli dove essa esiste, essendo leggeris- sima, non produce alcun seno sulla loro regione frontale, il che dà luogo ad una commessura delle valve affatto rettilinea. La sua area è alta, piana, stretta, ben circoscritta ed ornata di numerose strie , interrotte e parallele alla linea cardinale, che vengono incrociate d'altre strie finissime e nume- rose, che dall’ apice scendono perpendicolarmente alla linea cardinale. Il deltidio è largo. Questa conchiglia è punteggiata d'un modo finissimo. Essa è così caratteristica per la forma della sua grande valva che si di- stingue facilmente da tutte le Spiriferine liassiche sin ora conosciute. Essa è piuttosto comune. Dal Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo se ne possiedono varî esemplari. - 124 SUl FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. Spiegazione delle figure. Tav. 1II. Fig. 27 a 29. Spiriferina. Sylvia, Gemm. Grande valva vista da diverse parti. Fig. 30. Idem. Piccola valva. Fig. 31 a 33. Idem. Grande valva d’un altro esemplare più piccolo, vista da diverse parti. SPIRIFERINA ARAapasi, Gemm. (Tav. ILL Fig. 34 a 39). Lunghezza, della’ eranide, valva UNU ti RR pon e Larghezza idem PA Di questa specie, comunissima nel calcare cristallino della Montagna di Bellampo dei dintorni di Palermo, si conosce soltanto la grande valva. Essa è capuliforme, curvata più o meno fortemente in avanti, e coll’ api- ce leggermente curvato e acuto. Sulla sua regione mediana ha un seno piuttosto leggiero, ma ben circoscritto ai lati, che stretto presso l’ apice, estendesi, sempre più allargandosi, fino alla regione frontale. La sua area è concava, alta e triangolare, e il suo deltidio largo. La sua superficie è liscia, e non vi si notano nè tubercoli, nè tracce di aculei; essa è prov- vista soltanto di strie concentriche d'accrescimento, alcune delle quali nella sua parte periferica sono fortissime. I legami di parentela di questa specie ‘con la Spiriferina praecursor, Zugm. sono strettissimi. Però il forte ripiegamento in avanti della grande valva della specie di Sicilia, è così caratteristico, che l’allontana da questa specie, come pure dalle altre appartenenti al gruppo delle rostrate'ad essa coeve oppure più giovani. La Spiriferina Pichleri, Neum. le è più vicina delle altre principalmente per la presenza del seno mediano sulla sua grande valva; ma questa valva nella specie del Neumayr è così regolarmente cur- vata in avanti, e così poco convessa che non si può mica confondere con la specie in esame. Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo si conservano molte valve di questa specie, provenienti dalla Montagna di Bellampo dei dintorni di Palermo. Spiegazione delle figure. Tav. III. Fig. 34 a 39. Spiriferina Aradasi, Gemm. (varî esemplari). SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. 125 SPIRIFERINA ANGULATA, Opp. (Tav. III. Fig. 41 a 46). 1861. Spiîriferina angulata, Oppel. Ueber die Brachiopoden des unteren Lias. Zeitschr. der deutsch. geolog. Gesellsch. pag. 541, Tav. XI, Fig. 7. 1879. Spiriferina cfr. angulata, Uhlig. Ueber die liasische Brachiop. von Sospirolo bei Belluno. Sitzb. der k. Akad. der Wissench; LXXX Bande, 1 Abth., pag. 14, Tav. 1, Fig. 4. La Spiriferina angulata, Opp., proveniente dal calcare cristallino gri- gio di Bellampo dei dintorni di Palermo, è perfettamente simile al tipo di Hierlatz. Mi sono di ciò convinto, confrontando una dozzina di esem- plari provenienti d’ Hierlatz che devo, con una bella collezione di fossili di questa classica località, alla generosità del mio illustre amico prof. Zittel. Questa specie è frequente nel calcare cristallino grigio della Montagna di Bellampo presso Palermo. La Spiriferina riferita nel mio lavoro : « Sopra i fossili della zona con Terebratula Aspasia della provincia di Palermo e di Trapani, » come Spi- riferina cfr. angulata, Opp., non appartiene punto a questa specie; essa è una varietà della Spiriferina sicula, Gemm. Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo se ne conservano varî esemplari. Spiegazione delle figure. Tav. III. Fig. 4l e 42, Spiriferina angu- lata, Opp. Grande valva vista da due lati. Fig. 43 e 44. Idem. Altro esemplare visto anch'esso da due parti. Fig. 45 e 46. Idem. Piccola valva vista da due lati. 126 SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. SPIRIFERINA SEMIPLICATA, Gemm. (Tav. III Fig. 47 a 49). Lunghezza della grande valva .. 0.0.3. L0/0 Larehezza idem nà Pali Le REAL et cui a e Mn Lunghezza della piccola valva . . . . . . . . . . pigna Larghezza, idem SURE Questa conchiglia è di media grandezza, ed ornata di pieghe raggianti e leggerissime, che non si estendono fino all'apice delle sue valve. Queste pieghe vengono intersecate da strie concentriche d'accrescimento che sono forti verso la parte periferica della conchiglia. La sua piccola valva, più lunga che larga, è provvista d’un lobo mediano e rotondato, che estendesi, sempre più allargandosi, dall’apice alla sua regione frontale. Sopra ogni lato di questo lobo si notano da 4 a 6 pieghe radiali, leggiere, avvicinate e superiormente rotondate, che dalla metà dell’altezza della valva vanno al suo margine periferico dove si distinguono chiaramente. La sua grande valva è pure ornata d'altrettante pieghe radiali, e al lobo della piccola valva corrisponde un seno liscio, profondo e rotondato nel fondo. La re gione api- ciale di questa valva è liscia, alta e diritta, ovvero leggermente curvata in avanti. Essa ha l’area alta, larga, ben circoscritta ed ornata di strie fi- nissime, interrotte e perpendicolari all'orlo cardinale, le quali vengono in- tersecate dalle strie concentriche d’ accrescimento che si prolungano in questa regione. Il deltidio è di media grandezza. La commessura delle valve al centro della fronte è sinuosa con la convessità diretta verso la piccola valva, e diritta ai lati. Colla lente d’ingrandimento, questa specie, si vede essere ornata di fi- nissima punteggiatura, e di tubercoli piccolissimi disposti fra di loro in modo irregolare. Questa specie per la leggiera scultura delle sue pieghe è vicina alla Spiriferina pinguis, Ziet., da cui, però, si allontana, perchè ha tutt'altra forma e dimensioni, e l’apice configurato diversamente. Nella serie retica vi ha la Spiriferina Haueri, Suess, e la Spiriferina Késsenensis, Zugm. che sono ancora affini a questa specie. Essa sì distingue dalla prima di que- ste due Spiriferine per essere più piccola e meno dilatata ai lati, e per avere le pieghe radiali più leggiere e in numero minore. Inoltre essa ha ancor l’area relativamente più alta e meno larga, manca dello strato po- roso ed ha il deltidio molto più stretto. Questo carattere è pure proprio SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. 127 d'un frammento della grande valva d'una Spiriferina trovata da Neumayr (1) nel lias inferiore di Pfonzoch, sul quale carattere egli si ferma per far no- tare la differenza, che ha questo frammento con la Spiriferina Haueri, Suess. Or stando alla descrizione, che ne dà l'illustre paleontologo austriaco, mi pare probabile che questo frammento di valva possa riferirsi alla specie in esame, anzichè alla Spiferina Haueri, Suess. che ha il deltidio molto più largo. La Spiriferina semiplicata, Gemm., come si è detto superior- mente, è del pari affine alla Spiriferina Késsenensis, Zugm. da cui, però, si distingue per essere semiplicata, per avere le pieghe molto più super- ficiali e leggiere, e per avere l’angolo apiciale più acuto. Questa Spiriferina è piuttosto rara nel calcare cristallino grigio della Montagna di Bellampo presso Palermo. Dal Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo se ne possiedono varî esemplari. Spiegazione delle figure. Tav. III. Fig. 47 e 48, Spiriferina semipli- cata, Gemm. Grande valva vista da due parti. Fig. 49. Idem. Piccola valva. ZEILLERIA, Bayle. ZeiLeria WagBNERI, Gemm. (Lav: IE eRie: 1a 07%). ILOTEZA Re ARI i O MA e) ll a Sez In in e 1705 RIESAME O Da a 0 n eee DS x Questa Zeilleria è molto variabile di forma, mostrandosi ora ovale, ora cuneiforme , ed ora quasi pentagonale. Essa è ordinariamente molto più lunga che larga, e troncata più o meno fortemente alla fronte. Dalla parte centrale delle sue valve parte una depressione triangolare ch’esten- desi alla regione frontale, producendovi, quando la depressione è forte , una specie di lobo per ogni lato. La grande valva è più o meno arcua- ta. L’apice, con contorno ogivale, è lung'o, regolarmente curvato e care- nato ai lati, Il forame è piccolo e circolare. Il deltidio , largo alla base, termina a punta alla sua estremità superiore. La piccola valva, meno ar- cuata dell’ opposta, mostra per trasparenza un lungo setto mediano. La commessura delle valve corre perfettamente diritta. Le valve si incon- (4) Zur Kenntniss der Fauna des untersten Lias in der Nordalpen p. 10. Wien 1879. Giornale di Scienze Nat. ed Econ., Vol. XV. 17 128 SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. trano ai lati e alla fronte sotto un angolo ottuso, ma si estendono in fuori formandovi uno spigolo tagliente. La superficie della conchiglia è finamente punturata. I tramezzi ro- strali sono spessi e vi si distinguono chiaramente. Questa specie è in qualche modo vicina alla Zeilleria mutabilis, Opp. sp., però è di questa molto più lunga, più ristretta verso la regione api- ciale, e con l'apice assai più lungo. Vicina ancora alla Terebratula perfo- rata, Piett., ne differisce per la presenza dei suoi tramezzi rostrali, che la allontanano dalle Terebratule (1). Tra le varietà della Zeilleria Wa- terhousi, Dav. sp., ce ne è una proveniente da Fontaine Étoupe Four (Palaeont. Fran., Brachiop. jurass.. p. 105. Tav. 21, fig. 4), che richiama molto la Zeilleria Wiihneri, Gemm. Questa varietà della Zeilleria Wa- terhousi, Dav. sp., però, ha il contorno apiciale meno acuto, è più ri- gonfiata, e porta l’inflessione frontale che manca costantemente nella specie di Sicilia. La Zeilleria Wiihneri, Gemm. è la specie più comune del calcare cri- stallino grigio della Montagna di Bellampo presso Palermo. Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo se ne hanno moltissimi esemplari. Spiegazione delle figure. Tav. III. Fig. 1a 7, Zeilleria Wihneri, Gemm. Varî esemplari visti da diverse parti. Zei.Leria Cossae, Gemm. (Tav. III, Fig. 13 a 17), Ludghezza . «rg ie ie calo da Larehezza: ou a al N i n e e iO ne SISSI aL RT io e LI RR Oa RO Non ho potuto dare la figura del più grande esemplare di questa spe- cie, perchè lo ho avuto dopo l'esecuzione della corrispondente tavola. Questa conchiglia è piccola, con contorno più o meno pentagonale, di- latata ai lati, depressa, liscia e soltanto provvista di poche e fortissime strie concentriche d’accrescimento verso la sua periferia. Le sue valve sono ugualmente poco convesse. La sua maggiore spessezza corrisponde un poco al di sopra del centro della conchiglia, dal quale punto va gradatamente assottigliandosi fino alla fronte che presenta un contorno tagliente. L'apice è lungo, poco curvato e carenato ai lati, Il deltidio è relativamente larghis- (4) Vedi Neumayr, op. cit. p. 41. SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. 129 simo. La commessura delle valve è diritta, soltanto nei grandi esem- plari presenta nella regione frontale una leggerissima e corta inflessione con la convessità diretta verso la grande valva. Il setto mediano e i tra- mezzi rostrali sono chiari. La superficie della conchiglia è finamente punturata. Questa specie è molto vicina alla varietà complanata della Zeilleria Bakonica, Bòck. sp. dalla quale differisce per avere la commessura delle valve diritta ai lati, per essere più depressa e per avere l’apice meno curvato. Richiama ancora alcune forme della Zeilleria Darwini, Deslong. sp. e della Zeilleria Lycetti, Dav. sp. Essa si distingue dalla prima specie per essere più compressa, e per avere l'apice meno alto e curvato. Oltre a ciò essa non tende mai alla forma ovale, che è la dominante nella Zes/- leria Darwini, Deslong. sp., e se è munita di strie d’accrescimento, esse non sono così forti come in questa. In quanto alla sua analogia con la Zeilleria Lycetti, Dav. sp., essa ne ha molta; però manca del rigonfiamento verso la parte apiciale della sua piccola valva, che caratterizza benissimo questa specie. Questa specie proviene dal calcare cristallino della Montagna di Bel- lampo presso Palermo, ove è piuttosto rara. Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo se ne conservano varì esemplari. Spiegazione delle figure. Tav. ILL Fig. 13 a 15, Zeilleria Cossae, Gemm. Esemplare visto da due lati. Fig. 16 e 17. ldem. Altro esemplare visto da due lati. ZerLLeria BaLDacei, Gemm. (Tav. III. Fig. 8 a 12). ERE ZZA MaI AO RIA SIRIA e En Lapehezzado: daria dea pra ae dale Lai AS Dpesspzzoe iene aaa Conchiglia di media grandezza, di forma ovale, depressa, più lunga che larga, ristretta verso la regione apiciale, liscia e munita soltanto di finissime e regolari strie d’accrescimento, fra le quali ve ne ha alquante più forti. Le due valve sono ugualmente poco arcuate, L'apice è alto, appena curvato e carenato ai lati. Essa ha il deltidio alto e larghissimo alla base, e il fo- rame piccolo. Le valve s'incontrano alla loro commessura, che è dritta, sotto un angolo acuto. Il setto mediano è lungo e visibile per trasparenza, Essa ha i tramezzi rostrali chiarissimi, e la superficie punturata finamente. 130 SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. Questa specie appartiene al tipo della Zeilleria Bakonica, Bòck. sp., da cui differisce per essere più depressa, e per mancare della depressione sulla regione frontale. La Zeilleria Baldaccii, Gemm. è piuttosto rara. Essa proviene dal cal- care cristallino della Montagna di Bellampo dei dintorni di Palermo. Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo se ne trovano alcuni esemplari. Spiegazione delle figure. Tav. IU. Fig. 8 e 9, Zeilleria Baldaccù, Gemm. Esemplare visto da due lati. Fig. 10 a 12. Idem. Altro esemplare visto da tre lati. ZerLeria Piazzi, Gemm. May II NEISMi8nar21): Lumeliezza: 19 UT ESRI ERI MEI Larghezza MISA 18 ER So SPessezzan i It La RO Conchiglia di forma pentagonale, alquanto più lunga che larga, liscia e splendente. La sua maggiore larghezza è alla metà della sua lunghez- za. Dal centro delle due valve parte una depressione triangolare, leg- gerissima e quasi indistinta, che estendesi fino alla regione frontale, che è troncata. La sua grande valva è poco arcuata, con l'apice alto, stretto, curvato e leggermente strangolato ai lati della sua base. La pic- cola valva è poco arcuata. Il deltidio è larghissimo, e il forame piccolo e circolare. La commessura delle valve è diritta. Essa ha il setto mediano di mediocre lunghezza, e i tramezzi rostrali chiari. La superficie della conchiglia è finamente punturata. Questa Zeilleria è talmente vicina ad alcune varietà della Zeilleria Wiihneri, Gemm. che sono stato per qualche tempo in dubbio se dovessi considerarla come una sua varietà, o come una specie da essa distinta. Però essendo più corta, e la maggiore larghezza corrispondendo al suo cen- tro, come pure avendo l'apice più alto e stretto, e il suo deltidio più largo l'ho riguardato come tutt'altra specie. Questa specie è rarissima. Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo se ne conservano quattro esemplari, provenienti dal calcare cristallino grigio della Montagna di Bellampo presso Palermo. Spiegazione delle figure. Tav. III. Fig. 18 a 21, Zeilleria Piazzi, Gemm. Esemplare visto da diverse parti. SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. 131 ZeLeRIa LivinastoneI, Gemm. (Tav. I. Fig. 28 a 33). TRENO ZZZ AR E SIN AR RE cage o 180°, 495° PETS REZZA RR O entire e 0165 ISTISSSETIZ AO EN e E AT I N ca e e 9 Questa Zeilleria è ovoide, più lunga che larga, depressa, più o meno troncata alla fronte, molto ristretta alla regione apiciale e tagliente all’in- contro della valva. La sua maggiore larghezza è al centro della sua lun- ghezza, donde parte una depressione triangolare ordinariamente leggeris- sima e appena visibile, ch’'estendesi sino alla fronte. Questa depressione manca negli esemplari molto depressi. La grande valva è leggermente arcuata. Essa ha l'apice lungo, alquanto curvato, assottigliato , acuto e carenato ai lati. Il suo forame è piuttosto stretto , e il deltidio largo alla base. La sua piccola valva è meno arcuata della grande. La commessura delle valve corre dapertutto diritta. Il setto mediano si vede esteso fino a metà della lunghezza della piccola valva. I tramezzi rostrali sono chiari e la sua superficie è finamente punturata. Questa specie, sebbene assai più depressa, richiama molto per la forma la Terebratula ovatissimaeformis, Bòkh., da cui, però, si allontana per la presenza del suo lungo setto mediano e dei suoi tramezzi rostrali, che me la fanno considerare come una Zeilleria. Essa è vicina ad alcune va- rietà della Zeilleria Sospirolensis, Uhl., che è ancora comune negli strati a Terebratula Aspasia della Sicilia; ma se ne allontana essendo più dila- tata ai lati, molto più depressa, e con la commessura delle valve da per tutto diritta. Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo sì trovano alcuni esemplari di questa specie, che proviene dal calcare cri- stallino grigio della Montagna di Bellampo dei dintorni di Palermo. Spiegazione delle figure. Tav. I. Fig. 28 a 81. Zeilleria Livingstonei, Gemm. Vista da diversi lati. Fig. 32 e 33. Idem. Un altro esemplare. 132 SUl FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. RHYNCHONELLA, Fischer. RayncHoneLLA Bòckni, Gemm. (Tav. IIL Fig. 64 a 69). Liinghezza 1° (IENE e MR liarehezza re O TE, RR TRA Spessezza Ni n VET DI MT a RR DE TOGO Questa Rhynchonella è piccola, più o meno triangolare e più lunga che larga. Essa ha l'apice lungo, acuto, appena curvato e carenato ai lati. Il suo deltidio è piuttosto largo, alto e inciso in alto, il quale unendosi con la parte inferiore dell’apice, concorre alla formazione del forame, che è di me- diocre grandezza. La sua grande valva nella regione mediana frontale, ha un leggiero seno, che corrisponde ad un leggerissimo lobo della piccola valva. Questa conchiglia è ornata da 18 a 20 pieghe raggianti, delle quali 5 o 6 giacciono nel seno. Queste pieghe sono di media grandezza e ango- lose in alto, che partendo un po’ al di sotto dagli apici, si estendono al contorno delle due valve. La specie in esame per la forma è molto affine alla ARAynchonella sub- concinna, Dav. Questa, però, essendo ornata di pieghe più fine e nume- rose, e mancando di seno frontale, non può confondersi mica con la specie in esame. Essa richiama ancora la RhAynchonella subdecussata, Miinst., ma questa è più rigonfiata, ha l’apice meno lungo e più curvato, ed è ornata di un numero maggiore di pieghe. Essa proviene dal calcare cristallino della Montagna di ai dei dintorni di Palermo, ove è piuttosto rara. Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Puidiana ne abbiamo cinque esemplari. Spiegazione delle figure. Tav. III. Fig. 64 a 66. Ahynchonella Béoekhi, Gemm. Esemplare visto da tre lati. Fig. 67 a 69. Idem. Altro esemplare visto da tre parti. SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. 1398 RayncHoneLLA STANLEYI, Gemm. (Tav. IIL Fig. 70 a 74). EREZIONE ct nea a 0 138° VERO ZA RR N EE RI ti 9 P SPESSO A ME A e e e n Conchiglia piccola, depressa, più o meno triangolare, e molto più lunga che larga. Il suo apice è acuto, alto, leggerissimamente curvato in avanti e alquanto carenato ai lati. Le due piastre del deltidio sono piccole e con- corrono con la parte inferiore dell’apice alla formazione del forame, che è relativamente grande. Essa è ornata da 14 a 16 pieghe raggianti, larghe e angolose, che, partendo dagli apici, si estendono, sviluppandosi grada- tamente ed alcune d'esse biforcandosi, al contorno della conchiglia. La grande valva, nella regione frontale degli esemplari adulti, presenta un leggerissimo seno che produce nella valva opposta un lobo anch'esso leg- gerissimo. Nel seno giacciono 4 pieghe, e nell’ opposto lobo se ne con- tano 5. Questa specie è molto vicina alla Rhynchonella Boickhi, Gemm., con cuì ha comune la forma generale e la configurazione dell’ apice; però se ne distingue, perchè è più depressa, perchè ha le pieghe più grandi e meno numerose, e perchè ha il seno molto più superficiale. La Ahynchonella Stanleyi, Gemm. è rara. Essa proviene dal calcare cristallino della Montagna di Bellampo dei dintorni di Palermo, della quale specie si conservano alcuni esemplari nel Museo di Geologia e Mi- neralogia della R. Università di Palermo. Spiegazione delle figure. Tav. III. Fig. 70 e 71. RAynchonella Stanleyi, Gemm. Esemplare visto da due lati. Fig. 72 a 74. Idem. Altro esemplare giovane visto da tre lati. RzHyNncHoNnELLA Zucmaveri, Gemm. (Tav. III. Fig. 50 a 60). Eterni dae o e UE 19 90 187 VEGA I O 208. der 19 ESSE ZA A n n o pe Conchiglia di forma variabile, piuttosto depressa, quasi equivalve e non raramente dissimmetrica. La forma e la lunghezza dell'apice, varia secondo 134 SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. la forma della conchiglia, essendo lungo negli esemplari stretti e corto in quelli che sono più dilatati ai fianchi. Il suo forame è di media gran- dezza e rotondo, e viene formato in basso dalle due piastre del delti- dio, le quali sono più o meno alte secondo la lunghezza dell’ apice. Le valve sono quasi uguali, ma la piccola è alquanto più arcuata; nella re- gione frontale di questa, si vede un lobo più o meno prominente, che cor- risponde al seno più o meno profondo della grande valva. ll seno e il lobo di questa specie, non sono sempre simmetrici, ma in molti esemplari si estendono verso uno dei loro lati, e spesso sono più sviluppati d'un lato che dall'altro. La superficie di questa conchiglia è ornata da 16 a 20 pieghe rag- gianti, che partendo dagli apici sì estendono alla periferia. Alcune di queste pieghe, sotto degli apici, si dividono in due pieghe secondarie; però questa divisione non si fa per cicli, ma a distanze diverse, incominciando dagli apici, sino a metà della lunghezza della conchiglia, come si avvera nella Rhynchonella fissicostata, Suess e nella AAhynchonella Salisburgensis , Neum. Queste pieghe sono angolose, piuttosto larghe e non sempre uguali fra di loro, essendovi degli esemplari in cui le pieghe centrali sono più larghe delle laterali, e degli altri in cui le 2 o 3 pieghe laterali interne sono più larghe delle altre. Di queste pieghe nel seno se ne trovano da 4 a 6, e sopra ogni lato della conchiglia da 4 a 7. Questa specie ha stretti legami di parentela con la RAynchonella fis- sicostata, Suess degli strati di Kòssen e di Starhemberg. Però, avendo fatto degli estesi confronti con una ventina d’esemplari di questa specie, ho potuto convincermi che, sebbene la RAynchonella Zugmayeri, Gemm. le sia vicinissima, pure se ne distingue e per la forma generale più de- pressa e quasi equivalve, e per la regione frontale meno alta, e per le pieghe più larghe e meno acute. Nella specie retica, inoltre, tutte le pieghe, meno soltanto le laterali, si biforcano; mentre nella RAynchonella Zug- mayeri, Gemm. poche sono le pieghe che si dividono in due, e la mag- gior parte d'esse si estendono semplici dagli apici al margine della con- chiglia. La AAynchonella Salisburgensis, Neum., che è una specie di de- rivazione della Afhynchonella fissicostata, Suess, è ancor vicina alla specie in esame; ma la larghezza del seno frontale della RAynchonella Salisbur- gensis, Neum., il quale occupa tutta la sua fronte, le sue pieghe che sono molto più strette, e il suo corto ed ottuso apice la allontanano dalla specie proveniente dal calcare cristallino grigio della Montagna di Bellampo dei dintorni di Palermo. Moltissimi esemplari di questa Rhynchonella si conservano nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. Spiegazione delle figure. Tav. III Fig. 50 a 52, Ahynchonella Zug- mayeri, Gemm. Esemplare visto da tre lati. SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. 135 Fig. 53 e 54. Idem. Altro esemplare visto da due parti. Fig. 55. Idem. Altro esemplare. Fig. 56 a 58. Idem. Altro esemplare visto da tre lati. Fig. 59. Idem. Altro esemplare. Fig. 60. Idem. Altro esemplare. RHYNCHONELLA SUBCOSTELLATA, Gemm. (Tav. III. Fig. 75 a 78). DE ER ASL lett ARA 0 A A a VR SS Doe ia EE E RARI SIETE E PR Ie Lo Y0 Sesso A RIA I AID E, e e gra Rbhynchonella di forma quasi pentagonale, più larga che lunga, dilatata ai lati, depressa, poco inequivalve e con angolo apiciale ottuso. Le sue valve sono poco arcuate; la grande ha presso la regione frontale un leg- gerissimo lobo, che corrisponde nella piccola valva ad un seno che si distin- gue appena. Il suo apice è piccolo, corto, acuto e leggermente curvato. Il forame è piccolo. La superficie di questa conchiglia è ornata di circa 14 pieghe radiali, larghe ed angolose, che dagli apici si irradiano alla sua periferia. Nel seno della grande valva stanno 4 pieghe, e 5 sul lobo dell'opposta valva; le altre pieghe occupano i lati delle valve. Questa specie ha l'angolo apiciale più ottuso e le pieghe più larghe della RAynchonella costellata, Piett. sp, con cui è vicinissima. Si distin- gue dalla ARAynchonella plicatissima, Quest. , che appartiene allo stesso tipo, per essere meno triangolare e per avere la fronte meno estesa e l’an- golo apiciale più ottuso. Essa richiama ancora la fAynchonella pseudopo- lyptycha, Bòck., ma, essendo meno triangolare ed avendo l'angolo apiciale più ottuso e le pieghe più grandi, le sì distacca a prima vista. La Ahynchonella subcostellata, Gemm. è alquanto rara nel calcare cri- stallino grigio della Montagna di Bellampo dei dintorni di Palermo. Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo se ne trovano pochi esemplari. Spiegazione delle figure. Tav. III Fig. 75 a 78, Ahynchonella sub- costellata, Gemm. Esemplare visto da varie parti. Giornale di Scienze Nat. ed Econ. Vol. XV. 18 136 SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. RuyncHoneLLA CaroLIi, Gemm. (Tav. III Fig. 79 a 87). Lunghezza, UR Se N ida Larghezza... 05 I e it ia SeRREZZA Vle e OT arca Sa Questa specie è piccola, di forma più o meno pentagonale, ordinariamente un po’ più larga che lunga, inequivalve e troncata alla fronte. La piccola valva, fortemente curvata ed estesa ai lati, ha nella parte centrale della sua regione frontale un leggiero seno, a cui sulla grande valva ne corri- sponde un altro più profondo. La grande valva è longitudinalmente cur- vata, ma quasi piana ai lati. L’apice è acuto, leggermente arcuato e ca- renato ai lati. Le due piastre del deltidio sono piccole e si arrestano ai - lati del forame, ch'è relativamente grande. La sua superficie è ornata di pieghe radiali, uguali, larghe ed ango- lose, che dagli apici si estendono alla periferia. Esse sono al numero di 14, delle quali da 4 a 5 stanno nel seno della grande valva, e da 3 a4in quello della piccola; le altre pieghe giacciono ai lati della conchiglia. Questa specie, sebbene più piccola, ha molta affinità con la Rhyncho- nella Fraasi, Opp., dalla quale si distingue per essere più compressa e più dilatata ai lati, e per avere meno esteso il seno frontale. Vicina pure alla RAynchonella Hungarica, Biòck., ne differisce perchè è più depressa ed ornata d'un numero minore di pieghe, e perchè nel seno frontale con- tiene un numero minore di pieghe. Questa specie è comune nel calcare cristallino grigio della Montagna di Bellampo dei dintorni di Palermo; moltissimi esemplari d'essa si con- servano nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Pa- lermo. Spiegazione delle figure. Tav. III. Fig. "79 a 81, Ahynchonella Caroli, Gemm. Esemplare visto da tre lati. Fig. 82 a 84. Idem. Altro esemplare visto da tre lati. Fig. 85. Idem. Altro esemplare. Fig. 86 e 87. Idem. Un altro esemplare visto da due lati. TAN 10, ci Pri e J I Giambuscro di Lat(l Visconti, Palermo na dit Mica TAV. IH GTambuscio dis SUI FOSSILI DEL CALCARE CRISTALLINO EC. 137 RHyNCHONELLA Sp. (Tav. III. Fig. 61 a 63). Questa Rhynchonella proviene dal calcare cristallino grigio della Mon- tagna di Bellampo dei dintorni di Palermo. Essa ha stretti rapporti di affinità con varie specie conosciute; ma non possedendo di questa specie che l’ esemplare disegnato, che è in cattivo stato di conservazione, riesce molto difficile la sua esatta determinazione. Esso si conserva nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Uni- versità di Palermo. Spiegazione delle figure. Tav. III. Fig. 61 a 63. Ahynchonella sp. Esem- plare visto da tre lati. RIASSUNTO DELLE OSSERVAZIONI ASTROFISICHE SOLARI ESEGUITE NEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO DA A. Riccò nell’anno 1881. Tutte queste osservazioni furono fatte col grande refrattore di 0",25 di apertura e 4".42 di distanza focale. Il rilievo ed il disegno delle macchie si fece per proiezione, ossia sul- l'immagine solare, formata dall’ obbiettivo e dall’ oculare, ricevuta sopra uno schermo congiunto allo strumento a circa 0",44 di distanza, cosicchè il diametro dell'immagine medesima variò di poco intorno a 0".58, come è indicato nelle pubblicazioni trimestrali (Vedi Memorie degli Spettroscopi- St; Vol. AUX): Nel disegnare le macchie si è finito per conchiudere che non solo con- viene rinunciare al movimento di orologeria col quale difficilmente (nel nostro strumento) si potrebbe seguire il sole nel suo moto apparente, ma ancora che conviene rinunciare all'uso dei manubrii, e condurre il refrat- tore a mano : acquistata la necessaria abitudine, diviene agevole il man- tenere la coincidenza dell'immagine di una macchia col disegno che se ne va facendo: e dippiù, così riesce comodo e vantaggioso di potere con op- portuni spostamenti confrontare la prima col secondo, portando l'una ac- canto l’altro, con che meglio si può giudicare della loro eguaglianza nei dettagli, nel chiaro-scuro, ecc. La tranquillità e l'omogeneità dell'atmosfera di Palermo, specialmente nel mattino, pria che la brezza di mare l’alteri, agitandola e portandovi vapori acquei, è così perfetta e costante che quasi sempre riesce di fare buoni disegni delle macchie; ed infatti ciò potè farsi completamente in 287 giorni di questo anno. , Come negli anni passati, il rilievo dell'angolo di posizione delle mac- chie si fece mediante un circolo graduato, tracciato sullo schermo, del quale al principio di ogni osservazione si faceva coincidere il diametro ASTROFISICHE SOLARI 139 90° — 270° col moto apparente dell'immagine di una macchia o foro, o in mancanza di questi, del vertice nord o sud del disco solare. La distanza delle macchie dal bordo si misurò sulla proiezione con un doppio decimetro. = L'area delle macchie si è rilevata sui disegni con una lamina di corno quadrigliata a millimetri, e si passò poi col calcolo all’ espressione in 100 millesimi dell’area del disco. Si diede il nome di fori alle più piccole macchie, la cui area non supe- 4 a È È 5 A a R È 7 rava ;vo millesimo del disco: a ciascun foro si attribuì come media l’area di D 100 millesimo del disco. Per i gruppi di facole l'angolo di posizione si misurò come quello delle macchie. La lunghezza in gradi, od estensione dei gruppi lungo il bordo si ricavò o dalla differenza degli angoli di posizione dei due estremi, ov- vero dalla misura lineare, convertita poi in gradi del bordo. La larghezza dei gruppi, nella direzione del raggio solare, si misurò colla detta ‘scala e poi si trasformò in frazione di raggio. Le protuberanze si osservarono collo spettroscopio applicato al detto re- frattore; questo spettroscopio contiene due sistemi di prismi a visione di- retta di Amici, ciascuno composto di 5 prismi. Ordinariamente si adoprò la fessura tangente al bordo, la quale vi comprende 6° eliografici. Il luogo del punto Nord del circolo di posizione si“determinò , dando alla fessura tale posizione, che fosse tangente ad entrambi gli estremi del diametro equatoriale, con che si avevano i punti Est ed Ovest. Si disegnò ogni posizione in cui si notava qualche particolarità nella cromosfera. L'estensione o base delle protuberanze, si dedusse dalla por- zione occupata della lunghezza della fessura. L'altezza in generale si ri- cavò dal tempo del passaggio della protuberanza per la fessura; l’ altezza delle protuberanze vicine ai vertici nord e sud si misurò in parti della lun- ghezza della fessura, posta normale al bordo. L'altezza si stimò anche in numero di larghezze della fessura, per controllo e per avere le proporzioni delle diverse parti delle protuberanze. Si diede il nome di getti alle protuberanze di altezza minore di 80". Le inversioni delle righe Fraunoferiane si sono osservate con fessura tangenziale, strettissima, sulle protuberanze e sui getti, e nei periodi di maggior attività eruttiva in tutto il bordo. Ordinariamente in questa ri- cerca si poneva lo spettroscopio in tale posizione che il campo si esten- desse circa dalla lunghezza d’onda 0®",000505 a 0%*.000545, talchè si ve- deva simultaneamente la riga coronale 1474 & e le è del magnesio; trovate l'inversione di una di queste righe, che sogliono dare il primo indizio di 140 RIASSUNTO DELLE OSSERVAZIONI attività eruttiva, si passava a cercare le inversioni anche nel resto dello spettro. Tutte le date sono in tempo civile, medio di Palermo. La Tab. 1, offre tutti i dati relativi alle macchie: le medie sono sempre il quoziente del numero totale o somma dei dati ottenuti in un dato periodo, diviso per il numero dei giorni di osservazione nel periodo stesso (1). Si vede che tutti i medii mensili, ossia la frequenza media per mese, sia dei gruppi, che delle macchie, che dei fori, come anche l’area oscurata, vanno crescendo sino al luglio, in cui tutti giungono al massimo, e poi tutti vanno decrescendo fino al dicembre: in novembre però vi è un altro massimo, ma meno forte e meno completo. Nel medio di tutto l'anno si ebbe al giorno circa 5 gruppi, quasi 7 macchie, circa 24 fori, ed oscurato 785 milionesimi dell’area del disco. 1 massimi assoluti furono: gruppi 12 al 18 aprile; macchie 20 al 25 lu- glio; fori 132 al 1 luglio; area totale oscurata: 2668 milionesimi dell’area del disco al 31 luglio; area di una sola macchia: 1523 id. id. al 22 novem- bre; massima dimensione di una macchia: diametri terrestri, circa 95000 chilometri, all’11 marzo. Le medie annue sono prossimamente il doppio di quelle dell'anno pre- cedente 1880. Il numero dei giorni in cui il sole si mostrò senza macchie, o senza macchie e senza fori, sono molto più scarsi in questo anno che nel 1880. La Tab. II, dà le stesse cose per le facole. Il loro andamento nell’anno fu poco regolare: il massimo mensile fu nel maggio; e non nel luglio come per altri fenomeni solari; ciò forse dipende dalla convenzione di tener conto solo dei gruppi di facole senza macchie: nelle epoche vicine al mas- simo l’attività solare non si limita alla produzione di facole, ma produce ancora macchie in un dato luogo della superficie dell’astro. Per media di tutto l’anno si ebbero quasi 3 gruppi di facole al giorno, complessivamente occupanti 45°, ossia ‘/, del bordo, avanzantesi a ‘*/, del raggio solare, coprenti 47 millesimi del disco. 1 massimi assoluti delle facole furono: 6 gruppi al 17 agosto; massima estensione complessiva: 192° il 19 agosto; massima estensione di un grup- po: 88° il 19 luglio. (4) Tutte le medie del I° trimestre differiscono alquanto da quelle della relativa pubblicazione trimestrale, perchè in questa si cominciò col prendere come media del trimestre la media de!le medie dei tre mesi; ma negli altri trimestri si credè meglio di fare le medie trimestrali nel modo prima detto. In questo riassunto si sono anche corretti alcuni errori occorsi nelle pubblicazioni trimestrali. ASTROFISICHE SOLARI 14l Solo al 10 giugno le facole mancarono completamente: vi furono però nell’anno parecchi giorni con un solo gruppo. La Tab. III, presenta tutti i dati relativi alle osservazioni delle protu- beranze. Per quanto lo consente il numero troppo piccolo di osservazioni in alcuni mesi per il tempo cattivo, si conclude che la maggior frequenza ed anche le maggiori dimensioni delle protuberanze si verificarono nel mese di luglio, simultaneamente al massimo di macchie. In media dell’anno si ebbero al giorno quasi 6 protuberanze e 21 getti, 19° gradi del bordo occupati da protuberanze; altezza media di queste: 47”. Il numero massimo di protuberanze fu 13 al 28 luglio, e di getti 44 al 19 luglio: la massima altezza di una protuberanza fu 169" (circa 249000 chilo- metri, o quasi 20 diametri terrestri) il 26 luglio. In tutto l’anno vi fu meno del 3 °/, di giorni senza protuberanze, mentre nel 1880 ve ne fu il 12 °/,. Confrontando i medii mensili di questo anno coi corrispondenti dell’anno precedente, nei quali si fece un numero sufficiente di osservazioni spettro- scopiche, si trova che in quest'anno la frequenza dei getti e delle protu- beranze, e le loro dimensioni furono molto maggiori di quelle dell’anno precedente. La Tab. IV, dà la distribuzione di tutti i fenomeni solari osservati al bordo, ossia dà la loro frequenza alle diverse latitudini eliografiche, nei tri- mestri e nell’anno: quest’ultimo risultato però è espresso in millesimi del numero totale delle volte che un dato fenomeno fu osservato ; tale risul- tato è rappresentato anche nell’unita Tavola che lo fa vedere più facilmente a colpo d'occhio. Per le inversioni delle 1474 % e delle 6 si è data solo la distribuzione annua, perchè si verificarono quasi tutte nel III trimestre. Per tutti i fenomeni considerati la latitudine della loro sede si calcolò allo stesso modo, ciò ritenendola eguale a quella dell’ attiguo punto del bordo solare. 1l luogo della massima frequenza delle macchie e fori ..l bordo , nello emisfero boreale durante l’anno andò spostandosi verso l’equatore: nel com- plesso dell'annata cadde fra + 10° e + 20°: nell'emisfero australe si man- tenne costantemente fra — 10° e — 20°, eccetto nell'ultimo trimestre in cui vi fu un'allontanamento dall'equatore. Sull’equatore vi fu un forte minimo, anzi le macchie ed i fori vi mancarono completamente : anche nelle due calotte polari le macchie ed i fori mancarono fino circa alle latitudini + 30° e — 35°, Il massimo di frequenza delle facole nell'emisfero boreale si mantenne fra + 20° e + 30°, eccetto nell'ultimo trimestre in cui si avvicinò all’equa- tore , invece nell’ emisfero australe andò decisamente allontanandosi dallo 142 RIASSUNTO DELLE OSSERVAZIONI equatore, ma nell'insieme dell’anno cadde pure fra — 20° e — 30°. Sull'e- quatore vi fu un forte minimo, ma le facole non vi mancarono totalmente; anche nelle regioni polari vi furono forti minimi, ma non mancanza com- pleta di facole. Il massimo principale delle protuberanze nell'emisfero boreale durante l'anno si spostò alquanto verso l’equatore e nell'insieme cadde fra + 20° e + 30°; nell'emisfero australe vi furono oscillazioni con tendenza ad ac- costarsi all'equatore: nel complesso dell’anno il massimo risultò fra — 30° e — 40°; vi furono poi altri due massimi secondari meno stabili e meno decisi fra © 60° e + 70°, Sull'equatore, un po' a sud, vi fu un minimo de- ciso, ma non vi mancarono le protuberanze. Le inversioni della 1474 &£ ebbero due massimi principali fra = 10° e + 20°, cioè nel luogo dei massimi delle macchie, ed altri due secondarii, meno decisi e meno regolari, vicini ai luoghi dei massimi secondarii delle protuberanze; vi fu un minimo sull’equatore; nelle regioni polari vi furono minimi poco sentiti; queste inversioni non mancarono in alcun luogo. Le inversioni delle 6 ebbero una distribuzione analoga a quella della 1474 k, ma meno regolare ; il massimo principale boreale fu più forte e più regolare dell’australe. Nell'insieme di tutti i fenomeni si ha che la maggiore attività solare sì è manifestata fra + 10° e + 30°, e la minima sull’equatore e sui poli : sul primo mancarono le macchie, sui secondi mancarono le macchie e le protuberanze. La Tab. V, dà per ogni fenomeno solare le quantità complessive per ciascun emisfero ed il rapporto fra esse. Le macchie ed i fori nel primo semestre prevalsero per numero e per dimensioni nell'emisfero australe: nel II semestre invece prevalsero, e ben più fortemente nel boreale, tanto che nel IV trimestre , il numero delle macchie e dei fori boreali, fu quasi triplo e la loro area più di 4 ‘/, l’an- strale. Invece le facole nel I° semestre prevalsero leggermente nell'emisfero nord, nel II molto più sentitamente prevalsero a sud. Pare dunque che nell'emisfero boreale l'aumento di attività solare si manifestasse dapprima con un grande sviluppo di facole, cui seguì poi l’ abbondante formazione di macchie che invasero le regioni prima occupate da sole facole. Le protuberanze prevalsero nell'emisfero boreale eccetto che nel III tri- mestre in cui la preponderanza nell'emisfero sud fu così forte che nell'anno rimase una prevalenza (quantunque assai debole) in quest’ emisfero : l' al- tezza delle protuberanze in generale fu maggiore nell'emisfero sud, eccetto nel II trimestre: il numero dei getti fu sempre maggiore a nord, eccetto che nel IV trimestre. ASTROFISICHE SOLARI 143 L> inversioni boreali della 1474 %X superarono di più di '/, le australi. Le inversioni della 6 boreali superarono appena le australi. Considerando ora solamente il numero dei gruppi diversi di macchie e fori che si presentarono nelle singole semirotazioni visibili del sole, ri- tenendo come nuovi o differenti anche i gruppi che riapparsero dopo la semirotazione invisibile, si ebbero nel 1881 258 gruppi di macchie e fori, dei quali 82 mai non presentarono che fori, Per conseguenza in media si ebbe al giorno 0.71 gruppi in generale, nuovi per semirotazione, di cui 0,22 formati di soli fori. : La durata (nella semirotazione visibile) di tutti i gruppi in media fu quasi di giorni 6, quella dei gruppi di soli fori quasi giorni 2. Il numero più grande di macchie che in media entrarono a formare un gruppo fu di 2 ‘/,: quello dei fori nei gruppi di soli fori fu quasi di 3. Il numero massimo assoluto di macchie che entrarono a formare un gruppo fu di ll. Sono ricomparsi dopo una, od anche due rotazioni, 26 gruppi: 16 nello emisfero boreale e 10 nell’ australe ; il che prova la maggior persistenza delle macchie boreali. Le nuove formazioni di macchie e fori, ossia i gruppi affatto diversi (escludendo cioè le riapparizioni che furono 20 nell’ emisfero boreale e 13 nell’australe) risultano 112 boreali e 113 australi. È da notare che mentre si osservò una tanto prevalente frequenza delle macchie e fori nell' emi- sfero boreale rispetto all’australe, le nuove formazioni si produssero presso a poco in egual numero nei due emisferi : ciò vuol dire che l’ esuberante frequenza delle macchie nell'emisfero boreale fu dovuta alla maggior per- sistenza ed alquanto anche alla maggior ricchezza di macchie dei gruppi boreali. Nell'insieme dei due emisferi si formarono 0.62 gruppi affatto nuovi per giorno. Tornando ai gruppi nuovi in una semirotazione, si hanno ancora i se- guenti risultati : La latitudine media di tutti i gruppi fu circa 19° in entrambi gli e- misferi. Le variazioni di latitudine, ossia i moti proprî in latitudine delle mac- chie, per quelle spettanti a latitudini più alte di 15°, furono verso i poli, per quelle di latitudini più basse di 15°, furono verso l'equatore. Nei gruppi osservati per più rotazioni si è trovato che il numero delle macchie componenti fu più grande nelle prime rotazioni, il che prova che lo svilupparsi dei gruppi fu più rapido dello svanire. La distribuzione delle formazioni di macchie e fori fu la seguente: nel- Giornale di Scienze Nat. ed Econ., Vol. XV. 19 144 RIASSUNTO DELLE OSSERVAZIONI l'emisfero nord 132 gruppi, compresi fra le latitudini eliografiche + 7° e + 29°, cioè in una zona di 22°, con un massimo a + 20*; nell’ emisfero sud 126 gruppi, compresi fra — 3° e — 33°, cioè in una zona di 30°, ben più larga della boreale, con un massimo a — 18*, più grande e più spic- cato del boreale. Entrambe le zone, quantunque tanto disuguali, ebbero il centro a 18°. Fra le due zone delle macchie vi fu una zona equatoriale priva di macchie, larga 10°, col centro a + 2°. 1 gruppi più ricchi di macchie e più duraturi in generale si formarono alle latitudini dei massimi suddetti, se non che nell’ emisfero boreale la massima durata appartenne ai gruppi delle latitudini più basse. I gruppi dell'emisfero boreale ebbero una durata, tanto per semirota- zione, che assoluta, molto maggiore di quella dei gruppi australi. La massima durata osservata di un gruppo fu di giorni 67. I gruppi boreali furono di poco più ricchi di macchie che gli australi. Anche la distribuzione dei minimi di macchie prova la maggior atti- vità dell'emisfero solare nord nel 1881. L'emisfero boreale fu visto in 23 giorni senza macchie, e in 10 senza macchie e senza fori. L’ emisfero australe fu visto 94 giorni senza macchie e 51 senza mac- chie e senza fori, vale a dire questi minimi di macchie nell’ emisfero au- strale furono 4 a 5 volte più frequenti che nel boreale. I centri di questi minimi nell’ emisfero boreale presentarono intervalli poco diversi, in media eguali a giorni 27.9, cioè presso a poco eguali al tempo della rotazione sinodica del sole; nell’ emisfero australe quegli in- tervalli furono più disuguali, però la media fu di giorni 26.2, non molto minore del tempo della detta rotazione solare. Questo ripetersi dei minimi di macchie colla rotazione del sole prova che essi furono stazionarî : ed infatti le longitudini eliografiche dei centri dei minimi boreali si trovarono tutte raccolte in un terzo della circonfe- renza; i minimi australi caddero in tutte le longitudini, ma con maggior frequenza in una regione di longitudine poco diversa da quella del con- centramento dei minimi boreali, ed ancora, ma in minor numero, in altra regione opposta alla prima. Questo fatto della stazionarietà dei minimi di macchie, concorda col- l’altro della persistenza dei massimi di macchie per lungo tempo in una certa regione solare, e tutti e due contribuiscono alla periodicîtà delle macchie, corrispondente alla rotazione solare, parecchie volte constatata a Roma ed a Palermo. Lo studio delle dimensioni e delle forme delle macchie ha dato i se- guenti risultati. Meet dali, ASTROFISICHE SOLARI 145 La dimensione massima (contorno della penombra) in circa ‘/: del nu- mero totale di macchie osservate (esclusi i fori) non arrivò ad l diametro terrestre, in ‘/, fu di 1 diametro terrestre, in ‘/, fu di 2, in ‘/,, fu di 3, int) fe did, im ‘o fu di did) fa di 6, in */. 00 fa di 7 diametri terrestri. Si vede come rapidamente decresce il numero delle macchie maggiori. Il diametro medio delle macchie di poco variò nei differenti mesi da l diametro terrestre. Le grandi macchie abbondarono specialmente nel II semestre; si ebbero le più grandi macchie in marzo e novembre. Delle macchie con dimensione eguale o maggiore di 1 diametro ter- restre, ve ne fu circa ‘/, con contorno della penombra irregolare: 0.6 con nucleo irregolare, alquanto più di ‘/, con nucleo multiplo ; ‘'/, presentò lingue lucide penetranti nel nucleo; ‘/,, aveva velî rosati nel nucleo ; '/,,x mostrò qualche indizio di forma spirale. L'ultimo dato rende poco probabile la natura di ciclone o vortice at- tribuita da taluno alle macchie solari. Anche nel 1881 (come fu dimostrato per il 1880) le formazioni secon- darie e posteriori si disposero con grande preferenza dietro la macchia principale del gruppo, rispetto-al moto di rotazione solare. Questo fatto fu tanto evidente da ritenersi dispensati dal dimostrarlo colla statistica re- lativa. Le inversioni della 1474 £, delle 6 e di altre righe, specialmente del ferro e del sodio, avvennero quasi tutte dal principio di luglio al prin- cipio di ottobre; nel quale periodo furono osservate sopra estesi archi del bordo, per modo da arrivare talora ad occuparlo quasi tutto e spesso per una metà. Il numero delle posizioni estese 6°, ove in un giorno si trovarono le inversioni, variò piuttosto irregolarmente, ma però vi fu indizio di un pe- riodo di giorni 12 ‘/,, non molto minore del tempo della semirotazione s0- lare , il che indicherebbe che la regione dove questi fenomeni furono più attivi rimase quasi stazionaria in una zona meridiana. I massimi di frequenza delle dette inversioni spesso corrisposero al na- scere ed al tramontare di grandi gruppi di macchie, ed anche all’ abbon- danza di facole, il che indica che avevano sede specialmente nelle regioni dove gli altri fenomeni solari erano pure più energici. La distribuzione delle inversioni delle dette righe Fraunhoferiane nelle diverse latitudini fu, come si disse sopra, analoga a quella degli altri fe- nomeni solari. Le inversioni isolate in brevi tratti, o sporadiche, si presentarono solo 146 RIASSUNTO DELLE OSSERVAZIONI nelle zone delle macchie e ordinariamente accompagnarono il nascere ed il tramontare di queste. Tutti i fenomeni solari in quest’ anno 1881 furono in aumento rispetto l’anno precedente, e tutti indicano l'avvicinarsi del massimo undecennale di attività solare, aspettato per l'anno 1882. [L'Astronomo Prof. T. Zona, ha continuate le osservazioni cogli stessi metodi durante la mia assenza da Palermo, e l'Assistente Ing. G. Agnello mi ha aiutato nei calcoli delle statistiche]. Reti e. ASTROFISICHE SOLARI 147 TABELLA I. sÈ Gruppi | Macchie Fori - + sé 587 E sl: A Gennaro 15:65. 14,3 80 15,30 223 (14,9 | 61,3 » » Febbraro 19 | 106 9,6 94 | 4,9| 268 | 14,1 | 62,2 » » Marzo 29 | 143 [4,9 | 174 | 6,0| 649/224 | 67,9 2 » Aprile 28 | 146 [5,2 | 207] 7,4) 722/25,8 | 62,9 » » Maggio 26 | 103 {4,0 | 137| 5,3| 533|20,5 | 445) >» » Giugno 29 | 157 5,4 | 252 | 8,7) 1027 |35,4 | 88,4 » » Luglio 28 | 188 (6,7 | 269 9,6 | 1216 | 43,4 |128,8 » ‘ Agosto 28 | 120 (4,3 | 163 9,8 821 | 29,3 | 71,3 1 1 Settembre 22 | 102 (4,6 | 130 | 5,9| 278 [12,6 | 86,8 » » Ottobre 25 | 132 5,3 | 161| 65| 467|187 | 837| » 3 Novembre 23 | 125 (5,4 | 177) 7,7] 526 | 22,9 [110,8 ’ » Dicembre 15 | "74 (4,9 80 | 5,3 | 292 19,5 | 54,8 » » I Trimestre | 63 | 314 |4,98| 348 | 5,52) 1140 | 18,10) 64,60/2—3°/, » Il » 83 | 406 |4,89| 596 | 7,18) 2282 | 27,49| 66,06) » » LUI » 178 | 410 [5,26|.562 | 7,21) 2315 | 29,68| 96,2911=1°/,) 1=1°/ IV » 63 | 331 15,25] 418 | 6,63) 1285 | 20,39! 86,55) » » Anno 1881 |287 (1461 {5,09/1924 | 6,70) 7022 | 24,47| 78,463=1°/.]1—=0,3%/, 148 RIASSUNTO DELLE OSSERVAZIONI TABELLA II. Gruppi di facole. RENDE Ch DE: MEDIA de hezza Area complessiva E Si È ° | Num. OZ Larghezza |;ni parti del disco Gennaro | 15 33 ! 2,2 36° 4 0,175 0,035 Febbraro 19 ASS NZ 28,9 0,152 0,024 Marzo 29 9i0|=2,8 43,9 0,175 0,043 Aprile 21 Mo 29 406,9 0,216 0,055 Maggio BI SIINO 61,6 0,243 0,083 Giugno 29. 4 | 26 44,3 0,203 0,050 Luglio 27 NERO 09,9 0,195 0,060 Agosto 28 | ‘(82 |19,9 60,4 0,199 0,067 Settembre 23 53 | 2,3 23,0 0,115 0,015 Ottobre 23 09 | 2,6 38,8 0,154 0,052 Novembre 23 09 | 2,6 42,0 0,196 0,046 Dicembre 13 35 A) 48,9 0,201 0,055 I Trimestre 63 | 178 |-2:83 379,97 0,1687 0,0352 II » 81 234 | 2,89 50,19 0,2215 0,0640 INI » 1852150250 47,75 0,1766 0,0468 IV » 59 | 158. | 2,59 42,32 0,1810 0,0426 Anno 1881 281 | 780 | 2,78 45°,03 0,1891 0,04731 ASTROFISICHE SOLARI 149 TABELLA III. sg PROTUBERANZE 2 | 4 CT Srna FE o COASS A ca g sia SS sé EE “Di AA de e SR | ZIA LA ZI ME | 5E Gennaro 1 5| 50% 4| 40 |145|38"2 ; Febbraro 4 46622 bi 8:60 48 ’ . Marzo 8 RISSA 525100012056: 1 4358 » e o Aprile 5) 48 | 9,6 | 21] 4,2 [14,9 |48,8 , » Maggio L09191 ola db; 11597 475 ? 5 Giugno 17) 408/241 | 78) 4,6 |15,7 |494 2 » Luglio 19 | 468 | 24,6 [138 | 7,3 | 23,2 |50,0 » » Agosto 15 | 433 | 28,9 [103 | 6,9 121,7 |44,5 » ? Settembre 8 161 | 20,1 | 37 | 4,6 [19,6 [46,1 19 » Ottobre 8| 137|17,1 |45] 5,6 [196 |44,9 ì 3 Novembre 10 165 | 16,0 | 49) 4,9 | 16,8 |43,1 a » Dicembre 46,5 I Trimestre 47,86 » 20,02 |150 ,63 | 48,67/2—6°/ 25,29 278 442 1=2°| 16,45 |123 44,55 » Anno 1881 |109 20,55 (629 19°,26] 47”,21/3=2,8°/, RIASSUNTO DELLE OSSERVAZIONI 150 6I PE G (€ {( I « [Cd {cd LI < « € « E LI [Cd 06 ‘ 08 LESIEEGTI 60-76 « € là « I I « le ‘ x 17 « « (Of en URI 0) 4 96 | 6h | 9 8L |< « 6 « E SS « T GI £ T là L OfSSZ09 = GG | FE | 6 | 09 | < le I « 8 8I « G PI SS G G ù 09 © 0G/£ 09 | 8 | IS|8L|< | L CO o I Tano Sei Ironia ne e e LUIS 20: GG | FE | SII S6 | 66 9 OI I (45 96 ld 8I SI e GI II È 07.1 (0gve. 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Akad. Wiss. Wien. I, Abth. Oct. 1867, pag. 11, num. 10. » Serranus fuscus, Lowe, id. ibid. pag. 14, num. 42. 1872. Serranus macrogenis, Sassì, Canestrini, in Fauna Ital. Pesci, pa- gina 76. 1878-9. Cerna tinca, Cantr., Doderl. in Prosp. Pesci Sicilia, pag. 36, num. 86. 1880. Serranus aculirostris, G. V. Giglioli, Elenco Pesci Ital., pag. 79, num. 418, » Serranus emarginatus, Id. ibid. pag. 79, num. 47. » Serranus macrogenîs, Sassi, id. ibid., pag. 79, num. 45. 1881. d » Emil. Moreau, Hist. Natur. Poiss. France, T. II, pag. 174. » Cerna tinca, Cantr. Doderl., in Bullet. Soc. Scienz. Nat. Paler- mo, num. 43, pag. 2. 41882.? Serranus acutirostris, O. V. Perugia, Elenc. Pesci Adriat., pagi- na 3, num. 7 (escl. fig.) Bi? i » Kolombatovic, Fische Gewasser von Spalato, pagi- na 40 (ex Perugia). » Serranus undulosus, C. V. Steindachn. in Sitzb. K. Akad. Wissens, Wien. B. LXXXVI, pag. 3 (juv.) NOMI VOLGARI 227 D. 41/15, A. 8/11, 1. lat. 75, D. 11/18-46, A. 3/14-42 D. 11/15-46, A.3/14-12. D.11/(5-46, A.3/14-12, I. later. 74-80, l. tran- sv. 19-22/10-46. D. 41/16, A. 3/11. D. 11/17, A.3/14, P.48, C. 17 (sec. C. V.) Italiani Esteri Cernia tenca Le Merou a museau aigu (Cuv., Val.) Tenca di mare j Le Serran tanche (Cantr.) Cernia a muso lungo. Le Serran échancré (Val.) Sciarrano boccaccia (Canestr.) Sama (Canarie.) Val. Cirenga o Scirenga (Sic.) Badeijo o Badeijà (Madera) Val. Scirenga mazzarotta (Pal.) Abadejo (Canarie) Val. Tenca (Messina). Abadejo de tierra (Giov.) Val. Cirenga (Gatan.) Gemmell. 228 RIVISTA DELLE SPECIE DescrIZzIONE. — Corpo ovoidale molto allungato e compresso, proporzio- natamente più lungo di quello della Cerna aenea, e della Cerna Chryso- taenia. L'altezza sua è contenuta 4 volte nella lunghezza totale del pesce e 3 '/, volte esclusa la codale. } Capo oblungo declive al dinanzi ed acuto; la sua lunghezza si trova compresa 3 '/, a 3 ‘/, volte nella lunghezza totale del corpo, e 2 ?/, volte esclusa la codale. La sua altezza presa sopra l'occhio è contenuta 6 volte nella lunghezza totale, e 5 a 5 '/, volte presa nella più alta parte del capo. Muso molto acuto, più appuntito che nelle specie affini —La mascella in- feriore molto sporgente ed ingrossata alla estremità, oltrepassa la superiore per un po’ più di ‘/, ad ‘/, della propria lunghezza. Il profilo superiore del corpo ascende dapprima obbliquamente con lenta curvatura sino ai due primi raggi ossei della dorsale, procede lievemente arrotondato lungo il dorso, discende gradatamente ancor meno arcuato sino al troncone della coda, ove riascende alquanto per formare la codale. Il profilo inferiore, riesce inversamente un po’ meno convesso del supe- riore. La Bocca è grande, il suo squarcio s'inoltra sino alla verticale del lembo anteriore dell'occhio; mentre il mascellare superiore, che è intera- mente rivestito di esili squame, raggiunge col suo margine posteriore pressochè la verticale del margine posteriore dell'orbita. L'occhio è proporzionatamente piccolo; il suo diametro maggiore resta contenuto 7 ‘/, ed 8 volte nella lunghezza del capo. Esso dista di */, del proprio diametro dalla linea del profilo, e di 2 */, a 3 diametri dall’apice del muso, e resta compreso l '/, volte nello spazio interorbitale. Gli orifici delle narici sono ravvicinate fra loro, ma il posteriore è al- quanto più discosto dall'orlo anteriore dell'orbita che non nelle specie af- fini; del resto esso è rotondato , e l'-anteriore tubuloso , come nelle altre specie congeneri. Due o quattro canini di mediocre dimensione sorgono nella parte an- teriore della mascella superiore; e due consimili ma più centrali nell’ in- feriore; mentre una serie di denti più o meno esili restano disposti in forma di zona longitudinale ai lati di ambo le mascelle, zona che va atte- nuandosi verso la regione posteriore della bocca (Tav. III, fig. 5, A). Nella mascella superiore i denti laterali si trovano disposti in tre strette fila, l'esterna delle quali è formata da denti conici, ottusi, poco svi- luppati, ma più rari di quelli delle fila interne, che sono minutissimi, vil- liformi e fitti. Nella mascella inferiore tutti i denti laterali sono mediocri, proporzio- natamente più piccoli che nelle specie affini, e disposti in due sole file, DEL GENERE EPINEPHELUS O CERNA 229 l’interna delle quali costituita da denti un po’ più lunghetti ma più rari della esterna. Anche in questa specie dietro i canini s'erge un gruppo di denticini a scardasso mobili, in ambo le mascelle, come nelle specie pre- cedenti. Il preopercolo è notevolmente archeggiato, minutissimamente crenellato nel suo lembo posteriore, e guarnito di 6, 7 (talvolta 8, 9) denti un po’ più grossetti, piatti, triangolari, talvolta anche bifidi, nel suo angolo medio, che divergono a raggi verso la parte posteriore del corpo. Il suo margine infe- riore appare liscio, ma offre talvolta alquante leggiere ondulazioni, che però non raggiungono il grado di asprezze. L'opercolo porta tre forti spine alquanto rilevate verso il margine poste- riore, la media delle quali è molto più lunga, robusta ed acuta della cor- rispondente spina delle specie affini. Essa si protende direttamente verso l'angolo posteriore, restando però più vicina all’inferiore che alla superiore spina laterale. Il lembo membranoso dell’ opercolo prolungasi posteriormente in un angolo mediocremente acuto con entrambi i margini concavi. Il Sotto ed infraopercolo sono impercettibilmente dentellati, come osserva il Cane- strini. La Pinna dorsale è proporzionatamente più bassa e più lunga di quella della Cerna gigas. La sua estensione supera 1 */, volte la maggiore al- tezza del corpo. Essa incomincia appena dietro l'inserzione delle petto- rali; e si protrae poco oltre la verticale degli ultimi raggi della anale. In tutti gli esemplari posseduti dal Museo il numero dei suoi raggi è costan- temente di 11/15; se non che, giusta le indicazioni di Cuv. Val., quelle di Valenciennes nella corrispondente figura delle Isole Canarie, ed an- che di Giinther, l. c., parrebbe che alcuni individui possedessero 12 raggi ossei e 16 molli. Questo fatto eccezionale non è improbabile che possa di- pendere da un errore di enumerazione, oppure da una condizione abnorme che talvolta si riscontra in alcune specie di Serrani, come effettivamente nota il Vaillant nella sua opera Etudes sur les Poissons, a pag. 50. Il prot. Steindachner, nel suo recente articolo sul Serranus undulosus ha egre- giamente dimostrato l'improbabilità della presenza di 12 raggi ossei nelle specie del genere Serranus e per conseguenza anche nella specie attuale; particolarità notata anche dal Vaillant nell’Elenco delle specie congeneri del Museo di Parigi, l. c., pag. 67. I raggi spinosi della natatoia dorsale nel Serranus acutirostris sono mediocremente robusti ed elevati. La prima spina è la ‘/, più piccola della seconda; la quarta e la quinta che sono le più lunghe restano 3 '/, volte contenute nella lunghezza del capo, e 2 */; a 2 ‘/, nella maggiore altezza 230 RIVISTA DELLE SPECIE del corpo, ed uguagliano pressochè in altezza il più lungo raggio della an- nessa porzione molle.—La porzione molle od articolata è meno alta ed ar- rotondata della molle anale. L' Anale incomincia sotto l’ultimo raggio spinoso della dorsale , il se- condo suo raggio osseo è più robusto ma meno lungo del terzo. Le Pettorali sono ovoidali e mediocremente allungate nei tipi nostrani. Le Ventrali di media dimensione, si spiccano un po' dietro la base delle pettorali. i La Codale è profondamente lunata o marginata, colle estremità laterali prolungate ed appuntite. Essa corrisponde nei piccoli quasi ad ‘/,, e nei grandi ad ‘/, circa della lunghezza dell'intero corpo. Le scaglie del corpo hanno una mediocre dimensione , una forma qua- drilatera ovoidale ,.col margine posteriore arrotondato e fornito di varie esilissime serie di denticini spinosi, disposti in 6, 7 fila trasversali nell’at- tigua area spinigera; e coll’anteriore arrotondato del pari e modellato in 8, 10 solchi radianti che ne attraversano la superficie e terminano in un pari numero di incisure del corrispondente lembo anteriore. Il foco cen- trale ne è or breve or allungato , secondo la posizione della scaglia sul tronco (Tav. V, fig. 9, B, C). Ad eccezione dell’intermascellare tutte le ossa del. capo, compresovi anche il mascellare superiore sono rivestite di piccole squame. Queste nelle guancie hanno una forma elittico-allungata irregolare, col foco centrale breve, e con 2 o 8 solchetti radianti nell'area anteriore, che mettono capo in altrettante incisure del corrispondente lembo (Tav. V, fig. 9, A). Scaglie egualmente minute si stendono sulla membrana interadiale della pinna dorsale ed anale per ‘/, circa della loro altezza, come pure alla base della codale e delle pettorali. La linea laterale si diparte dall'angolo superiore dell’opercolo, s'inarca parallelamente al dorso, e scende pure parallelamente al profilo della coda, ove s'innesta poco sopra la metà della codale.—Le sue scaglie sono ovoi- dali allungate ed un po’ appuntite posteriormente, con 4, 5 solchi o lobi obbliqui per parte nella sua porzione anteriore od interna, e col canale centrale allungato, stretto e terminato posteriormente in una profonda in- cisura (Tav. III, fig. 5, C). Le ossa faringee inferiori sono molto allungate, pochissimo allargate nel mezzo, colla superficie tapezzata di esilissimi denti pressochè uniformi. L'apparato degli archi branchiali, diversifica per la sua forma più ristretta da quello delle altre specie congeneri; le sue dentature sono formate da una numerosa serie di piccoli dischetti laminari di varia dimensione, pres- sati l'uno contro l’altro , e rivestiti di esilissimi denticini radiati. Nume- DEL GENERE EPINEPHELUS 0 CERNA 231 rosi del pari, coniformi ed allungatissimi si mostrano gli aculei del primo arco branchiale, ricinti anch'essi posteriormente da finissimi denticini vil- liformi (Tav. III, fig. 5, B). ll colore del corpo è pressochè uniformemente bruno, negli esemplari adulti, con qualche piccola macchia azzurra nei giovani. In alcuni esem- plari freschi le suddette macchie sono più evidenti, bruno-chiare irrego- lari, e circonvolute in modo da raffigurare i disegni presentati dalla Cerna fusca (Serranus) Lowe. In questi ultimi individui le ventrali sono brune volgenti all’azzurro, le pettorali rosso-brune, la dorsale ed anale variegate di azzurro, la codale uniformemente azzurra. Il D." Bellotti mi assicura di aver talvolta osservato degli individui giovanissimi di questa specie, con fascie longitudinali sui fianchi comè nel Serranus Alerandrinus. CENNI ANATOMICI. — Ogni qualvolta si vorrà porre a confronto le varie specie di Cernie (Cerna o Epinephelus, Auct.) dei nostri mari, fra loro, 0 con le molteplici specie congeneri dei mari esteri, si dovrà necessaria- mente confessare che questi pesci offrono pressochè tutti una notevole so- miglianza ed analogia di forme e di caratteri.—Un osservatore anche su- perficiale ed estraneo alla scienza, varrà sempre a riconoscere , che essi tanto per l'aspetto generale del corpo, quanto per la struttura comples- siva dello scheletro, e per la collocazione relativa dei visceri e degli or- gani interni, appartengono tutti ad un medesimo tipo, e realizzano ciò che dicesi in iscienza una famiglia, ed un genere abbastanza naturale. Alla stessa conclusione si addiverrà pure, prendendo in particolare esame i prin- cipali organi esterni di questi animali, essendochè la disposizione delle pinne dorsali, anali, caudali, l'armatura dei pezzi opercolari, la conforma- zione speciale del loro apparato dentario, ci renderanno convinti che, tol- tone alcune rare eccezioni, questi organi sono tutti rappresentati da forme analoghe nell'intera serie dei pesci del genere Cerna. Ad onta però di cotanta somiglianza, gli odierni ittiologi hanno tut- tavia saputo intravedere in ciascuna di cotali specie alquante particolarità organiche differenziali di importanza secondaria, quali sono ad esempio, le relative proporzioni del corpo, il numero dei raggi della anale, la forma delle scaglie della linea laterale, il vario sistema di colorazione del tronco, delle quali si sono valsi per fondarvi le basi di una specifica distinzione di questi pesci; ai quali caratteri si potrebbero opportunamente aggiungere alquanti altri dati desunti dalla speciale struttura anatomica dei loro vi- sceri interni, che concorerebbero, a mio vedere, a convalidarne la specifica distinzione. — Ecco perchè ad ogni speciale descrizione delle accennate forme di Cernie ho creduto bene di annettere alcuni pochi Cenni anato- Giornale di Scienze Nat. ed Econ. Vol. XV. 30 232 RIVISTA DELLE SPECIE mici, i quali, mentre pongono in rilievo i singoli rapporti organici che intercedono fra i caratteri esterni ed interni di questi pesci, concorrono al tempo stesso ad affermare la preaccennata loro distinzione. A giustificare l’ opportunità di coteste anatomiche investigazioni, forse verun' altra specie di Cernia ci porge una più manifesta prova della at- tuale. Ed invero, come abbiamo già notato nella descrizione relativa di essa, i caratteri morfologici che maggiormente emergono dal suo aspetto esterno, consistono in una maggiore lunghezza e compressione proporzio- nale del corpo, ed in una più minuta e delicata struttura del suo ap- parato dentario e delle dentellature dei suoi pezzi opercolari. E sono per appunto codesti caratteri di maggior lunghezza, e di una più delicata or- ditura di organi esterni, quelli che più manifestamente si riflettono nella costruttura dei suoi organi interni. In verun’altra specie di Cernia indigena, di fatto, l'apparato branchiale offre una più decisa e speciale conformazione minuta, come nella Cerna acutirostris. Le sue ossa faringee inferiori, ad esempio, hanno una forma molto più elittica ed allungata di quelle delle altre specie attini, e si tro- vano rivestite di una fittissima coorte di esilissimi denticini uniformi, che offrono l'aspetto setoloso di una microscopica spazzetta; codesta confor- mazione si ripete del pari, con elementi un po’ più marcati, anche sulla superficie delle ossa faringee superiori. Nella Cerna acutirostris inoltre, gli archi branchiali sono costituiti di ossa proporzionatamente più sottili e più compresse di quelle delle specie affini, per cui presi nel loro insieme, presentano una forma molto più ristretta, allungata, ed appuntita di quelle delle altre specie. Nella parte anteriore di quelle ossa, in luogo di gruppi isolati di denti radianti, si trova schie- rata una molteplice serie di piccole lamelle, o dischetti lamelliformi, pa- ralleli, di varia dimensione , strettamente coordinati e pressati fra loro, colla superficie irta di esilissimi denticini uncinati, che si addensano anche più copiosamente sullo spigolo superiore ed interno delle singole lamelle. Anche l'arco branchiale maggiore od anteriore di codesto apparato è del pari guarnito di un maggior numero di lunghi aculei coniformi, ricinti anch'essi nella loro superficie interna, di una fitta serie di esilissimi denti villiformi. Lo stesso carattere di maggiore lunghezza e più delicata orditura or- ganica, traspare pure dal complesso dello scheletro della Cerna acutiro- stris, per essere le sue ossa generalmente più esili, le vertebre proporzio- natamente più compresse ed allungate, gli archi nevrali ed emali più ri- stretti, le corrispondenti spinapofisî, più sottili e lunghe di quelli delle Cernie affini. — Anche le ossa mascellari ed intermascellari di essa pre- DEL GENERE EPINEPHELUS O CERNA 233 sentano alquante differenze specifiche; dappoichè riescono più lunghe, più appianate verticalmente , e più estese nelle loro propagini apofisarie , di quelle delle Cernie affini. —In quanto alle ossa componenti la teca craniana, esse hanno tutte forme proporzionatamente più allungate e ristrette, e sono fornite di creste apofisarie più sottili, estese ed elevate, di quelle delle altre Cernie indigene. Altre particolarità differenziali anatomiche vanno notate nella confor- mazione e disposizione dei visceri interni. Così è che il sacco stomacale di questa Cernia, presenta una forma ovoidale allungata, coll'apice esterno appuntito; ed è munito ai ?/, della sua estensione di un breve tratto pilori- co, alla cui estremità sboccano a cerchio 13, o 14 ciechi-pilorici semplici, lunghi, stretti, 2, 03 più brevi dei quali, si schiudono lungo la prima ansa dell’annesso intestino tenue; mentre l'apparato di riproduzione femminile trovasi rappresentato da due 0vaja di forma conico-depressa, di mediocre dimensione, che convergono fra loro ai ‘/, della loro lunghezza, per aprirsi in un brevissimo ovidufto comune. E qui mi cade in acconcio a riferire un fatto anatomico, che forse de- sterà sorpresa a taluni fra i miei amatissimi colleghi. — Per quante cen- tinaia di individui delle varie specie di Cernie indigene dei mari siciliani, sieno passate per mano mia, e dei valenti preparatori di questo Museo, pel corso almeno di 10, 15 anni consecutivi, in veruno di essi ci fu dato di riscontrare organi sessuali maschili interni. E per vero tanto nel corso delle anatomiche investigazioni, quanto nell'indicazione dei preparati ana- tomici delle singole specie possedute da questo Museo, io mi sono unica- mente attenuto a segnalare apparati di riproduzione femminile, dappoichè mi mancavano materiali sufficienti per descrivere gli organi del sesso contrario. È noto d'altronde in iscienza da tempi remotissimi, che i piccoli Ser- rani, 0 Serrani propriamente detti sono ermafroditi, e possedono una sorta di sacchi ovarici piriformi, ai cui lati esterni (nè già agli interni come asserì qualche naturalista) aderiscono due piccoli organi ghiandolari oblunghi, facili a distinguersi per la loro forma, sporgenza e per il loro colore più biancastro, che vi rappresentano le glandole spermogene dell’ap- parato maschile.—Ma questo non può valere al caso nostro, essendochè da tutti gli ittiologi odierni è ammesso, che le specie appartenenti ai Serrani maggiori e più propriamente a quelli del genere Cerna od Epinaephelus, ‘sì riproducono per generazione unisessuale o dioica. . Nè qui v'è modo d’ingannarsi o di equivocare in proposito, poichè è notorio che i sacchi ovarici dei pesci Teleostei, hanno in genere un aspetto piriforme, che si connettono fra loro ad un punto più o men basso 234 RIVISTA DELLE SPECIE della loro estensione, e che sboccano simultaneamente in un più o men lungo ovidutto comune; laddove i testicoli in quest'ordine di pesci, sono sempre rappresentati da due organi ghiandolari distinti, subprismatici, talvolta lobati, o bernocoluti, di color biancastro, muniti di speciali con- dotti deferenti interni, che si aprono nei corrispondenti pori sessuali, od in una comune cavità urogenitale. Dirò di più che esaminando alla lente ed al microscopio lo stroma in- terno degli organi sessuali delle nostre Cernie , lo abbiamo sempre tro- vato costituito da una intricata rete di tramezze o lamelle fibrinose tra- sversali, nelle cui doppiature si trova nicchiato un infinito numero di piccole granulazioni o sfere ovariche or più or meno prominenti, a norma dell’epoca di prolificazione delle singole specie, e dello stato di sviluppo degli stessi ovicini. Particolarità che attestano indubbiamente trattarsi di apparati sessuali femminili.—Unicamente però devo soggiungere che in un individuo abbastanza grande della Cerna acutirostris, pescato nello scorso ottobre, gli organi sessuali interni, aventi sempre l'aspetto piriforme, ed una reciproca connessione ad una metà circa della loro lunghezza, anzichè essere costituiti da tramezze fibrinose trasversali, come nelle altre fem- mine, erano interamente formati da lunghe pieghe o falde irregolari, con- vergenti all’imbasso, a superficie liscia e priva di qualsiasi traccia di gra- nulazioni ovariche, ma nella cui massa non potemmo nemmeno scorgere i tubi seminiferi, che caratterizzano i corrispondenti organi dell’ apparato maschile. Sarebbe questi un rudimentale organo spermogene, nel quale per la gio- vanile età non hanno potuto svilupparsi i canali generatori delle cellule sper- matiche? Oppure una eccezionale forma di apparato riproduttivo femminile a tramezze longitudinali, proprio di questo genere di pesci?— D'altronde come spiegare tanta scarsezza d’individui di sesso maschile in pesci così co- muni?—È inutile soggiungere che, mentre invitiamo i nostri buoni colleghi ad occuparsi di questo singolare argomento, raddoppieremo dal canto nostro gli sforzi e le osservazioni, a stagione opportuna, per addivenire ad una plausibile spiegazione della quistione. ANNOTAZIONI Veruna specie di Cernia dei mari nostrani, s' ebbe una nomenclatura così numerosa e svariata come la specie presente.—Riandandone la storia scientifica, ho motivo di credere che il primo Autore che l'abbia fatto co- noscere in iscienza, sia stato il Rafinesque nel suo articolo Sparus scirenga, DEL GENERE EPINEPHELUS 0-CERNA 235 inserito a pag. 50, num. 136, della sua Memoria Caratteri di alcuni nuovi generi di Animali. Palermo, 1810, e nel corrispondente Indice di Ittiologia Siciliana. Messina, 1810, a pag. 26, num. 182; essendochè co- desta denominazione specifica, corrisponde al nome volgare Pisci sci- renga con cui i pescatori Siciliani la dinotano anche oggidì; opinione av- valorata dallo stesso Autore nella predetta sua Memoria ove dice a pagi- na 50: che il nome volgare di cotal pesce è lo stesso che il suo specifico. Se non che i caratteri in parte erronei e disadatti che il Rafinesque as- segnò a questo pesce, mentre fanno sospettare che il chiarissimo Autore compilasse talvolta questi caratteri a memoria, o sopra individui mal con- servati, col rendere dubbiosa l’attuale denominazione, vietano oggidì agli Ittiologi di tenerne conto, e di conservarla nei cataloghi rettificati della scienza. Successivamente i signori Cuvier et Valenciennes descrissero breve- mente questa specie sotto il nome di Serranus acutirostris nella classica loro opera Hist. Nat. des Poissons. Paris, 1828, T. II, pag. 286, valendosi di un esemplare proveniente dal Brasile, cui assegnarono forse per isbaglio, o per condizione eccezionale dell'individuo, 12 raggi ossei nella dorsale e 16 molli (1). Cotale descrizione venne di poi completata nel 1836, sotto la stessa denominazione, e colle stesse caratteristiche, dal Valenciennes nella parte Ittiologica dell’Histoire naturelle des Isles Canaries, di Barker Webb, e Berthelot, pag. 11, pl. III, fig. 1, nell'occasione che il predetto autore ebbe ad osservare nel Gabinetto del Re, oltre agli esemplari delle Canarie, an- che un individuo proveniente dal Canale di Messina, che il Cav. Benoit aveva regalato, insieme ad altri pesci, al predetto Reale Istituto; pel quale fatto si potè constatare fino d'allora, che la specie esisteva nelle acque del Mediterraneo. Il suddetto nome di Serranus acutirostris venne ulteriormente conser- vato all'attuale specie dal Guichenot, che ne rinvenne un esemplare nelle acque di Algeri (2), dal Giinther (3), dal Giglioli (4) ed incertamente dal Perugia, nel suo Elenco dei pesci dell'Adriatico, ad esclusione però della figura annessa alla sua Memoria, che rappresenta un Serranus Alexan- drinus. Nel 1833 un valente naturalista Belga, il D." Cantraine, che viaggiava per le provincie meridionali d'Europa allo scopo di far raccolta di oggetti (4) V. quanto notai in proposito in questo medesimo articolo a pag. 246. (2) Guichenot, Explor. Scientif. de l’Algerie. Ichthyol. pag. 35 (excl. sinonimi). (3) Giinther, Catal. I, pag. 135, num. 82. (4) Giglioli, Elenco pesci Italiani, pag. 74, num. 18. 236 RIVISTA DELLE SPECIE di Storia naturale per il Patrio Musco, essendosi imbattuto a vedere un esemplare di codesta specie presso il D." Cocco, durante il suo soggiorno a Messina, colla mira poco delicata di ottenerne la precedenza scientifica, si affrettò, appena partito da Messina, d'inserire una prima brevissima de- scrizione di cotal pesce, nel Giornale delle Scienze, Lettere ed Arti di Pisa, dell’anno 1833, apponendogli il nome di Serranus tinca, Cantr.; tratto dal volgare Pisci tinca, col quale lo si conosceva a Messina; descrizione che successivamente egli ampliò nelle Memorie dell’Accademia delle Scienze naturali di Bruxelles, T. XI, 1835, pag. 1, annettendovi una relativa tavola. Nello stesso anno 1833, e credo contemporaneamente alla prima de- scrizione del Cantraine, il D." Cocco di Messina, ignaro della soprafazione fattagli dal precedente Autore, pubblicava un'altra descrizione di codesta specie, nel Giornale di Scienze Lettere ed Arti di Palermo, T. 42, pag. 21, apponendole il nome di Serranus nebulosus; nome che le fu conservato dipoi dal Bonaparte, cui il Cocco aveva comunicato un esemplare, nel Ca- talogo metodico dei Pesci Europei, pag. 58, num. 496 (1846), e ricordato altresì in nota dal prof. Oronzio Costa, nell'articolo sul Serranus gigas, nella Fauna Napoletana (1850), quantunque non conoscesse di fatto la spe- cie. — Se non che il Cocco avendo riconosciuto più tardi che la predetta denominazione di Serranus nebulosus non poteva ritenersi in iscienza, per essere stata precedentemente apposta dal Cuvier (Hist. Poiss. pag. 318) e dal Richards ad altra specie di Serrani, soppresse spontaneamente il pro- posto nome di nedulosus nel Catalogo mass. dei Pesci del Canale di Mes- sina, da esso presentato nel 1845, al Congresso degli Scienziati Italiani a Napoli, riconoscendo la validità del nome di Serranus tinca datogli dal Cantraine. Come è noto, nel susseguente anno 1846, celebravasi in Genova l'VIII Congresso degli Scienziati italiani. In tale occasione il prof. Agostino Sassi, dotto naturalista genovese, credè opportuno di redigere e pubblicare nella Guida di Genova, T. I, pag. 3, un Catalogo sistematico dei pesci Liguri, successivamente da esso ristampato con qualche variante nel vol. II, pag. 139, della Descrizione di Genova e del Genovesato 1846; nei quali cataloghi , ignaro forse delle relative precedenze, elencò l’attuale pesce qual specie novella, sotto il nome di Cerna macrogenis, Sassi. Questo nome fu con- servato di poi dal Canestrini nel suo Catalogo di pesci del Mar di Ge- nova, inserito nell'Archivio per la Zoologia, vol. II, pag. 262 (1861), e la specie ulteriormente descritta ed illustrata dall’ egregio Ittiologo in una Memoria a titolo Sopra alcuni pesci poco noti o nuovi del Mediterraneo, pubblicata nelle Memorie della R. Accademia di Scienze di Torino, Serie II, DEL GENERE EPINEPHELUS O CERNA 237 vol. XX, fig. l (1864); valendosi di un esemplare preparato a secco, che esisteva nel Museo Zoologico della R. Università di Genova. Dal che ne venne che la maggior parte dei successivi autori, basandosi sull’ ottima descrizione del prof. Canestrini, accolsero nei loro scritti la predetta de- nominazione di Serranus macrogenis, Sassi, mentre altri ittiologi contem- poranei si attennero a quella di Serranus acutirostris, datale da Cuv. Val., ritenendole specie differenti. Epperò, chiunque si prenda la cura di porre a confronto fra loro i ca- ratteri assegnati dai varî Autori ai predetti pesci, potrà di leggieri con- vincersi ch'essi si riferiscono tutti ad una sola ed identica specie. — La forma ovoidale-allungata del corpo, propria del Serranus Acutirostris, del Serranus tinca, del Serranus macrogenis, ecc., l'altezza relativa del tronco, che in tutti questi pesci trovasi contenuta 4 volte circa nella lun- ghezza totale del corpo, la lunghezza del capo, che lo è 3 '/, volte, nella stessa misura , l’acutezza caratteristica del muso, la notevole sporgenza della mascella inferiore , il sistema dentario perfettamente consimile, le esilissime seghettature del preopercolo , i grossi e lunghi pungoli finali dell’opercolo, la perfetta corrispondenza, rettificata, del numero dei raggi delle natatoje dorsali ed anali, la forma lunata della codale , il colore bruno-uniforme infine del corpo, volgente talvolta all’ azzurro negli indi- vidui adulti, sono particolarità tutte che concordano negli esemplari adulti di queste singole specie di pesci, e ne autorizzano a riunirle in sinonimi sotto la medesima denominazione. — Laonde, basandomi sulle precedenti consi- derazioni, credo di poter ritenere il Serranus acutirostris, C. V., il Ser- ranus tinca, Cantr., il Serranus nebulosus, Cocco, il Serranus macroge- nis, Sassi, ed anche il Serranus emarginatus, Val., come sinonimi di un'unica specie , alla quale per diritto di priorità, compete la denomina- zione più antica di Serranus acutirostris, impostale fino dal 1828 dai si- gnori Cuvier et Valenciennes. Constatata per tal modo la concordanza specifica delle predette deno- minazioni, restava ancora a chiarire per quali ragioni da taluni autori al Serranus acutirostris venisse sinonimicamente aggiunto il Serranus fuscus, Lowe, specie, che giusta il disegno pubblicatone dal prof. Steindachner sem- brava essere ben diversa, tuttochè lo strenuo Autore, fino dal 1867, nel relativo testo, la sospettasse affine.—A tal’uopo, devo confessare che l’egre- gio mio amico e collega D." Bellotti, fu il primo ad avvertirmi in una sua lettera recente, che il Serranus fuscus, Lowe, del quale esso aveva trovato due esemplari a Messina, e successivamente altri a Marsiglia, provenienti dalle isole Canarie, non era altro che una varietà del Serranus acutira- strîs, C. V., e più giustamente un rappresentante della sua forma giova- 238 RIVISTA DELLE SPECIE nile; mentre, come egli mi scriveva, gli esemplari Messinesi presentavano le stesse linee, brune, tortuose e circonvolute lungo i fianchi, come quelli del Mare delle Canarie, i quali ultimi erano soltanto di colore un po’ più chiaro, forse per la stagione in cui vennero presi, essendo identici per tutti gli altri caratteri (sic!). —Anche in questa occasione, comunque fossi intima- mente convinto della dottrina dell'ottimo amico, e pronto ad accettare sulla sua fede cotale riferenza , tuttavia io nutriva sempre il desiderio di poter istituire a maggior riprova, un diretto confronto degli esemplari giovani a tinta uniforme del Serrunus acutirostris posseduti dal nostro Museo con qualche esemplare variegato del Serranus fuscus.— La fortuna volle anche questa volta coronare i miei voti, dapoichè nello scorso luglio, ebbi la ventura d’incontrare nel Mare di Palermo un primo esemplare variegato del Serranus fuscus, perfettamente consimile a quello fatto disegnare dal prof. Steindachner, 1. c., e riprodotto da me per norma, nella tav. 1V , fig. 1, di questa Memoria; e poco dopo parecchi altri individui, più o men grandi riscontrati sul mercato di Palermo, dall’egregio signor Riggio pre- paratore di questo Museo. —Perlochè avendo potuto constatare per diretto confronto di esemplari, la perfetta corrispondenza di caratteri che esiste fra queste due forme di Cernie, mi reco a dovere di porgere le più sen- tite azioni di grazie all'ottimo D." Bellotti, per l'indirizzo ch'egli volle darmi in questa occasione, onde completare la sinonimia di codesta interes- sante specie. Per quanto poi riguarda il Serranus emarginatus, Valene., che il D.* Steindachner identificò, sino dal 1867, col Serranus fuscus, nella rela- zione del suo viaggio in Ispagna ed in Portogallo, l. c., stando ai carat- teri assegnatigli dal Valenciennes nell’/ttologia delle Isole Canarie, l. c., sembrami che esso appartenga realmente a sinonimo della suddetta specie, sebbene io non la conosca.—lesistenza, di fatto, di una breve scanellatura al basso del margine ascendente e posteriore del preopercolo, sul quale carat- tere il Valenciennes ha principalmente fondata l’attuale specie, è particola- rità comune a pressochè tutte le forme nostrane del genere Cerna, nè può quindi esser tolta a carattere specifico di una di esse. — In quanto agli altri caratteri indicati dall’egregio Autore, quali sono l’esistenza di sottili denti a scardasso sui lati delle mascelle, le proporzioni relative del capo, la distanza dell'occhio dall’ apice del muso, le esili dentellature del preo- percolo , la presenza di piccole scaglie sull’osso mascellare , la mediocre robustezza dei raggi ossei della dorsale e dell’anale , ecc., sono caratteri che convengono egregiamente anche alla Cerna acutirostris ; mentre la presenza di varie nebulosità sul corpo, e la forma troncata della codale , caratteri riportati anche dal Giinther, l. c., ci convincono che il Serranus DEL GENERE EPINEPHELUS O CERNA 239 emarginatus, come l’egregio D." Steindachner lo ha già avvertito, non altro sia che un giovane individuo della predetta forma ittiologica. Queste linee erano già redatte, ed il manoscritto e le tavole corrispon- denti già compiute e consegnate da parecchio tempo alla Società delle Scienze naturali ed economiche di Palermo, attendendo il turno opportuno per la stampa, allorchè il D." Steindachner ebbe la gentilezza d' inviarmi le prove di una notevole sua Memoria, inserita nel Sitzb. d. k. Akad., Wien. Bd. LXKXXVI, 1882, nella quale, sotto il nome di Serranus undulosus, Cuv. Val., tracciava, colla consueta sua maestria, i caratteri e la sinonimia della presente specie, valendosi di un giovane esemplare del mare di Messina comunicatogli dal D." Bellotti; nel quale articolo, ricredendosi da quanto aveva scritto altre volte, adottava completamente la complessa sinonimia ch'io aveva già antecedentemente proposto del Serranus acutirostris.— Io godo sommamente di vedere l'illustre Ittiologo Viennese convenire meco nelle anzidette vedute, ed in certo modo avvalorare colla sua autorità scientifica, i concetti da me esposti in varie comunicazioni alla Società di Scienze naturali di Palermo, ed anche in un lavoro cui a cognizione sua, e di tutti i miei amici, io attendeva da lungo tempo. — Io gliene rendo le più sentite azioni di grazie, essendochè non potrebbe derivarmi un mag- ‘giore onore in iscienza, di quello di trovarmi concorde in talune osserva- zioni con quelle di un illustre ittiologo, qual'è il D." Steindachner. Tuttavia senza la menoma idea di contradire l’ esimio Dottore, devo confessare ch’'10 non credo di poter accettare il nome specifico di Serra- nus undulosus, C. V., ch'egli ha prescelto per la specie in discorso, e ciò perchè cotal nome non rappresenta che la forma giovanile della suddetta specie, anzichè l’ adulta più caratteristica di essa; perchè codesto epiteto appartiene ad una specie Americana, mentre quello di Serranus acutiro- stris, Cuv. Val. venne più particolarmente assegnato dal suo autore agli individui del Mediterraneo e dei mari della Sicilia, sui quali verte princi- palmente l’attuale memoria; e perchè infine essendo amendue i nomi in- scritti nello stesso volume ed anno (1828) dell’opera di Cuvier et Valen- ciennes, e quello di Acufirostris più generalmente conosciuto e divulgato in ittiologia, diverrebbe una quistione di opportunità, il sostituirgli il nome di un'altra specie che appena si conosce in iscienza. Abitazione e misure V. alla fine degli articoli seguenti. Giornale di Scierze Nat. ed Econ.. \Vol. XV. 31 240 RIVISTA DELLE SPECIE CERNA AcUTIROSTRIS (Serranus), Cuv. Val., var. fusca. SERRANUS ruscus, Lowe. V. Tav. IV, Fig. 8 (ex Steindachner I. c.). Caratt. specif. — Come nella Cerna acutirostris. Codale subrotondata, troncata o incavata a norma dell’età degli individui. Colore del corpo gri- gio-oscuro sparso di nebulosità con varie zone longitudinali brune ondu- lose, e circonvolute lungo i fianchi. D. 11/15-16, A. 3/11-12, P. 16, C. 17. 1836. Serranus fuscus, Lowe, Transact. of Cambr. Phil. Soc. vol. III, pars. I, 1836, pag. 496. ; AB44. » » Valenc., in Barker-Webb. et Berthel. Descript. des D. 42/17, A, 3/14, P. 45 Iles Canaries. Ichthyol. pag. 9. C. 45, V. 1/5. 1859. ) » Giinther, Catal. I, pag. 134, num. 78. D. 4141/15-16, A. 3H4, Vert. 24. 1867. 5) » Steindachn. in Icht. Bericht Span. und Portug. Reise D. 14/15-46, A. 3/14 12, aus dem LVI, Bde. Sitzb. K. Akad. Wiss. Wien. pa- 1. lat. 74-8, 1. transv. gina 44, num. 42, T. II, fig. 4. 19-22/1/40-46. 1841. Serranus emarginatus, Valenc. l. c. pag. 10 (juv.) D. 11/415, A.3/14,P. 46, Coda. Wo 1859. » id. Giinther, Catal. I, pag. 134, num. 80. D. 44/15, A. 3/14, 1. lat. 75. 1867. » id. Steindachner, l. c. in synon. Serr. fusci. 1880. » id. Giglioli, Elenco Pesci Ital. pag. 79, num. 47. NOMI VOLGARI Cernia variegata Abadejo (Canarie) Val. Cernia fosca Abadejos de tierra(Giov.) Cadice (Steindach.) Le Serran brun (Val.) Abadejos de altura (Adult.) Badeijo, Badeijà (Madera) Val. Il Serranus fuscus, o a dir meglio la varietà giovane variegata della Cerna acutirostris, venne già egregiamente descritta dal Lowe, dal Va- lenciennes, dal Giinther, e più estesamente ancora dallo Steindachner, come risulta dall’annesso prospetto sinonimico. Tuttavia siccome negli e- semplari colti nei mari della Sicilia, ho avvertito alquante particolarità diverse da quelle indicate dai prelodati Autori, ho creduto bene di ac- DEL GENERE EPINEPHELUS 0 CERNA 241 cennarle qui brevemente, allo scopo di completare anche in questa parte la monografia dei Serrani indigeni, che mi presi l’incarico di descrivere. Corpo ovoidale allungato, mediocremente compresso. L'altezza sua si trova contenuta 3 */,, a 4 volte nella lunghezza totale del pesce, e un po più di 3 volte esclusa la codale. Testa allungata, declive all’innanzi. La sua lunghezza sta 3 */; a 3 !/, nella lunghezza totale del corpo; e l’Alfezza sua 5 volte nella stessa misura. Il profilo superiore ascende obbliquamente, alquanto rotondato, dall'apice del muso sino alla prima spina della dorsale ; procede meno arcuato sino al termine della dorsale, ove si abbassa per innestarsi direttamente nella codale. Il profilo inferiore è meno arcuato del superiore. Il muso è molto appuntito, ma un po’ meno acuto che nella Cerna Co- stae. La mascella inferiore sporge per ‘'/, della sua lunghezza, oltre la su- periore, ed è un po’ ingrossata all'estremità, Bocca ampia; il suo squarcio arriva quasi alla verticale del lembo an- teriore dell’orbita; il Mascellare superiore è lungo, subtriangolare, poste- riormente alquanto allargato ; si estende sino alla verticale del margine posteriore dell’ orbita, ed è rivestito nella sua parte superiore di esili squamme. Due o quattro canini di mediocre dimensione, sporgono nella parte an- teriore della mascella superiore, e due nell'inferiore; susseguiti più inter- namente da un gruppo di piccoli denti a scardasso , ed ai lati delle ma- scelle, da una serie di piccoli denti villiformi, disposti in una zona longi- tudinale, che si attenua dall’innanzi all'indietro della cavità orale. Questa zona nella mascella superiore si compone di tre fila di piccoli denti villiformi, gli esterni dei quali alquanto più grossetti degli interni; e nella mascella inferiore di due fila di denticini, un po’ più grossi di quelli della superiore, gli interni dei quali alquanto più lunghetti degli esterni. Il preopercolo in questi esemplari è un po’ convesso , e minutissima- mente seghettato nel margine posteriore, con un angolo medio alquanto sporgente , rotondato, e munito di 5 a 7 dentelli più grossi, triangolari, divergenti a raggi verso la parte posteriore del corpo. Una lievissima ?n- senatura sovrasta immediatamente a cotale angolo. L'opercolo ha tre spine presso il suo margine posteriore, la media delle quali, molto più lunga ed acuta delle altre, si stende direttamente verso l'angolo posteriore, restando tuttavia più discosta dalla superiore spina evanescente , che dalla corrispondente inferiore; mentre l’annessa sua porzione membranacea termina in un breve angolo ottuso, coi margini la- terali ondulosi ed appena incavati. 242 RIVISTA DELLE SPECIE La dorsale ha 11/16 cd è piuttosto bassa; la sua lunghezza riesce 1 */s a 2 volte maggiore, della maggiore altezza del corpo. I suoi raggi spi- nosi sono mediocremente robusti, il 4° ed il 5° che sono ì più lunghi, re- stano contenuti 2 */, a 3 volte nella maggiore altezza del corpo , e 3 4/, nella lunghezza del capo; ed uguagliano i */, a */, della maggiore altezza della corrispondente porzione molle della dorsale. Le pettorali sono allungate col margine esterno leggiermente arroton- dato; noverano 17 raggi molli. Le ventrali allungate ed alquanto appuntite. L'anale novera 3/11-12 o 3/11 raggi, l’ultimo doppio, ed è arrotondata all'estremità, e più allungata della dorsale molle. La codale ha 17 raggi molli oltre a due o tre radicali per parte; è piut- tosto lunga, trovandosi compresa un po’ più di 5 volte nella lunghezza totale del corpo ; il suo margine esterno, negli individui giovanissimi, è subrotondato quasi retto; nei mediocri appena incavato nel mezzo ; negli adulti più o meno concavo o lunato, colle estremità laterali alquanto pro- lungate, come nella Cerna acutirosris. Le scaglie del corpo nei nostri esemplari sono quadrilatere, col lembo posteriore rotondato ed irto di una serie di piccoli denti marginali, se- guiti, nella retrostante area spinigera triangolare, da copiose altre punte più esili e più brevi, disposte in 4, 5 fila trasversali successive. Il foco centrale è breve, da cui si spiccano 7, 8 lunghi solchi, che radiando met- tono capo in altrettante lievi smarginature del corrispondente lembo an- teriore (Tav. V, fig. 10, B, C). Quelle delle guancie hanno forma elittico-allungata e corrispondono presso a poco nelle loro particolarità di struttura alle relative scaglie della Cerna acutirostris (Tav. V, fig. 10, A). Le scaglie della linea laterale sono irregolarmente ovoidali, appuntite posteriormente, col canale centrale infundibuliforme, ristretto, e coll’area anteriore attraversata lateralmente da 3, 4 solchi o lobi radiati, che ter- minano in corrispondenti smarginature del lembo suddetto. Il colore del corpo negli esemplari freschi di media dimensione è gri- gio-oscuro, sparso di nebulosità, con traccie di 8, 9 larghe zone longitu- dinali brune, tortuose, circonvolute, che si stendono parallelamente lungo i fianchi del corpo. Le natatoie loro offrono una tinta bruna, colla base chiara, e le estremità più scure. — Alquante linee obblique più marcate scorrono sulla loro guancia; la superiore delle quali si diparte radiando dall’ orlo posteriore dell'orbita, e raggiunge coi singoli raggi il margine posteriore dell’ opercolo, ove s'innesta nelle corrispondenti zone longitudinali del corpo. L’inferiore alquanto più marcata della prima, si stacca dall’apice del DEL GENERE EPINEPHELUS O CERNA 243 muso, e rasentando l'orlo superiore del mascellare, mette capo al lembo posteriore del preopercolo, un po’ al di sotto del suo angolo medio. Negli esemplari adulti le macchie dei fianchi sono più irregolari, ovoi- dali, sovente con nucleo centrale, come osservasi nella figura del D." Stein- dachner, disegnata a tav. IV.—Nei giovani le tinte riescono alquanto più scure ma più manifeste, in particolare quelle delle linee obblique delle guancie. CERNA ACUTIROSTRIS (Serranus), Cuv. Val. var. /uta. V. Tav. III, Fig. 2 (*| dell'originale). PEti6 RA 120 Pt C19 Vo. Due anni addietro l'egregio signor Riggio preparatore in questo R. Museo, rinvenne sul mercato di Palermo una forma di Cernia a corpo no- tevolmente elevato, e tale da non trovare confronti fra gli esemplari delle specie nostrane.—Noi la credemmo dapprima spec'e distinta, ma poi esa- minandone con più accuratezza i caratteri, riconoscemmo senz’ altro che essa ritraeva le forme della terza sezione delle Cernie nostrane, e che rap- presentava un individuo a corpo dilatato, o forse aberrante della Cerna acutirostris, C. V. A questa particolare riferenza noi fummo indotti tanto per il caratte— ristico numero dei raggi delle natatoie , la forma lunata della codale, la notevole sporgenza della mascella inferiore, la lunghezza e robustezza ec- cezionale della spina media dell’ opercolo, la dentatura e forma del preo- percolo di codesto individuo, quanto anche per la tinta bruna uniforme del suo Corpo. A rendere più evidente questa determinazione, ho creduto bene di far disegnare il suddetto individuo a lato di un' esemplare normale della Cer- na acutirostis, inscrivendone qui le dimenzioni e le particolarità zoologiche più notevoli, affinchè risulti che anche in questo genere di pesci ponno talvolta verificarsi singolari anomalie di forma e di dimenzione. Eccone la descrizione : L'altezza del suo corpo trovasi contenuta 3 '/, volte nella lunghezza totale del pesce, e 2 */, volte esclusa la codale. La lunghezza della Testa lo è 2 */, a 2 ‘/, nella predetta misura, e 2 !/, esclusa la codale; la sua altezza presa sopra l’occhio è contenuta 5 volte nella lunghezza totale, e 4 volte esclusa la codale. 244 RIVISTA DELLE SPECIE Il Profilo superiore del corpo ascende obbliquamente in linea presso- chè retta, sino al principio della dorsale, s'inarca notevolmente sul dorso, procede rotondato per tutta l'estensione di questa pinna, per discendere un po' meno archeggiato sino al troncone della coda (che è alquanto più largo del normale) e risalire quindi un poco a formare la codale. ll Pro- filo inferiore, è molto meno inarcato del superiore. Il Muso è largo, appuntito, la mascella inferiore robusta, ma sporgente oltre la superiore per ‘/, ad '/; délla propria lunghezza, come negli esem- plari ordinarî. L’occhio ha un diametro pressochè eguale a quello degli individui nor- mali della stessa età e dimensione, ed è contenuto 7 '/, volte nella lun- ghezza del capo. — Dista di */, del suo diametro dalla linea del profilo, e di 2 ?/, a 3 diametri dall’apice del muso. La bocca è grande; il suo squarcio arriva sino al lembo anteriore del- l'orbita: il mascellare superiore più grosso e robusto che negli esemplari ordinari, è tutto coperto di minute squamme ; il suo margine posteriore non perviene all’appiombo del margine posteriore dell'orbita, ma sino alla metà circa del globo oculare. L'apparato dentario è consimile a quello degli esemplari normali; resta solo a notare che la fila esterna dei denti laterali della mascella superiore è costituita da denti proporzionatamente più grossetti che negli individui ordinarî, a differenza dei denti della mascella inferiore che hanno una eguale dimensione e si trovano disposti in due sole fila. L'apparato opercolare tuttochè più alto, non differisce gran fatto da quello degli esemplari comuni, ed offre del pari una spina media molto lunga ed acuta presso il margine posteriore dell’opercolo, che si dirige verso il corrispondente angolo, rimanendo però alquanto più vicina alla spina inferiore anzichè alla superiore, che è evanescente e breve. La dorsale è proporzionatamente più breve, più elevata e rotondata che negli esemplari ordinarî; essa comincia un po’ dietro l'inserzione delle pettorali, e si estende un po' oltre l'ultimo raggio molle dell’ anale. No- vera 11/16. La 3° e 4* sua spina, che sono le più lunghe, entrano per 4 volte nella lunghezza del capo, e per un po’ più di 8 volte nella maggiore altezza del corpo I successivi raggi ossei sono più brevi, meno l'ultimo, e raggiungono appena in altezza il più alto raggio della annessa porzione molle, la quale ultima pareggia quasi in lunghezza il più alto raggio molle dell'anale. L'anale a differenza degli esemplari normali si spicca più anteriormente sul corpo, e precisamente a livello del penultimo raggio osseo della dor- sale; essa consta di 3/12 ed è più rotondata nella sua estremità che negli esemplari normali. DEL GENERE EPINEPHELUS O CERNA 245 La codale è bassa ed eminentemente forcuta, colle estremità appuntite. Le pettorali hanno forma ovoidale allungata, coll’ apice leggermente acuminato; le ventrali sono allungate, come negli esemplari normali. Le scaglie del corpo, delle guancie, e della linea laterale, non diffe- riscono gran fatto da quelle degli esemplari già descritti nello articolo precedente. ANNOTAZIONI Avevo già dato alle stampe l’attuale nota, allorchè il caso mi fece tro- vare sul mercato di Palermo un secondo esemplare della Cerna acutiro- stris, di corpo quasi altrettanto allargato, quanto lo era il precedente. — Questo esemplare sezionato che fu, ci dimostrò che la causa della mag- gior sua larghezza, era inerente ad una abnorme conformazione rachitica della colonna vertebrale, ed in particolare ad una coartazione o raccorcia- mento teratologico delle relative sue vertebre. Nell'intento pertanto di descrivere il più brevemente possibile codesta anomala disposizione, mi è d'uopo premettere, che nell’individuo testè re- perto, tanto il numero dei raggi della natatoja dorsale, el anale, quanto quello delle apofisi spinose, che si spiccano dalla colonna vertebrale , si trovavano allo stato normale; vale a dire, che la natatoja dorsale era costi- tuita da 11/16, l’anale da 3/11 a 12 e la serie delle apofisi spinose da 23 a 24 spine acute, lunghe, pari cioè al corrispondente numero di vertebre, che normalmente s'incontrano in questa sorta di pesci.—Se non che nella co- lonna vertebrale di questo esemplare, in luogo del consueto numero di vertebre, ne trovammo soltanto 16; 7 delle quali appartenenti alla regione addominale, e 9 alla caudale.—E ciò perchè ad onta dell'apparente riduzione numerica di cotali vertebre, dal corpo di ognuna di esse, si spiccavano , nella parte superiore, 2 o 3 distinti arch: nevrali, sormontati da un pari numero di nevraspine, e nella parte inferiore altrettanti arch: emali, muniti essi pure di corrispondenti e distinte emaspine. Ne conseguiva da ciò, che ognuna di cotali vertebre, diveniva il rappresentante di parecchie verte- bre distinte, ed era effettivamente costituita da 2 o 3 vertebre raccor- ciate, intimamente connesse fra loro ; la cui singola connessione restava soltanto indicata da una esile sporgenza circolare ossea, la quale, dopo averne fasciato il corpo, andava ad innestarsi nella base dei relativi archi nevrali, ed emali, che in uno colle rispettive spine, conservano il numero normale. Codesta anomala disposizione però, non colpiva già tutte le vertebre dell’ anzidetto esemplare. Le sue prime 5 vertebre addominali erano di- stinte, ma alquanto più ristrette delle normali, ed accoglievano regolar- 246 RIVISTA DELLE SPECIE mente sul corpo i capi articolari delle rispettive coste o pleuroapofisi ; e solo notavasi alla base della 2° vertebra, una breve prominenza tuberco- losa ossea, che sporgeva nel punto ove quella si articolava colla 3* ver- tebra.—Gli archi nevrali di queste prime vertebre, si mostravano del pari ben sviluppati e sormontati da robuste e larghe apofisi spinose. — La 6* vertebra, per lo contrario, risultava formata dall'intima connessione di due distinte vertebre; la 7° da quella di tre vertebre; l’ 8° e la 9* egualmente dalla congiunzione di due vertebre: alle quali connessioni, nelle vertebre addominali, rispondeva un aberrante ingrossamento delle relative parapo- fisi laterali, e nelle caudali quello delle lamine ossee, che convergendo all’imbasso, andavano a costituire i relativi archi emali. Altri particolari rigonfiamenti tubercolosi, dovuti a parziali depositi di sostanza calcarea, si rimarcavano lungo la superficie di tutte le nevraspine, ed emaspine caudali di questo pesce. — Le ultime sette vertebre caudali però, conservavano una struttura normale, ad eccezione della terzultima che risultava formata dal concorso di due vertebre distinte; e dell'ultima, nella quale coinnestandosi i moltiplici raggi ossei, che sorgono dal suo margine superiore ed inferiore, prendeva origine un grossissimo disco triangolare, alla cui superficie sogliono d’ordinario fissarsi gli steli della pinna caudale. L'abnorme struttura presentata dallo scheletro di questo esemplare, mentre impartiva un aspetto rachitico e gibboso alla colonna vertebrale , si rifletteva altresì all'esterno, dando una forma più dilatata al corpo del pesce, senza però estendere il suo influsso sui raggi delle natatoje, e sulle spinapofisi ventrali, che conservavano tuttavia il loro numero nor- male. Veruna differenza per lo contrario rimarcavasi negli apparati branchiale, digerente, e di riproduzione di codesto individuo; e nè manco nella forma delle scaglie del suo corpo e della linea laterale. Per le quali particolarità veniva in tal modo convalidata la nostra pri- miera supposizione che la maggior larghezza di codesti esemplari della Cerna acutirostris fosse dovuta ad una aberrante condizione di struttura dei loro organi interni ed in particolare del loro scheletro. ABITAZIONE Il Serranus acutirostris non è punto raro nel mare della Sicilia, e principalmente nelle acque del canale di Messina, ove si pesca a prefe- renza in tutte le stagioni; ed ove si prendono talvolta individui che at- tingono alla lunghezza di 60’, 70°, ed il peso di 8, 10 chilogrammi; tut- tochè la specie non faccia difetto nelle acque di Palermo, di Trapani, di Taranto e secondo il Giglioli ed il Perugia, anche in quelle del Golfo di Trieste. DEL GENERE EPINEPHELUS O CERNA 247 È pesce molto stimato per sapore in Sicilia, di carni bianche, delicate, forse più leggiere di quelle delle altre specie affini; per il che, conoscen- done il pregio, i pescatori le vendono generalmente a più alto prezzo. Il Museo dell’Università Palermitana possiede parecchi esemplari tanto a secco che in alcool, di tutte le età e varietà dell’attuale specie, di alcune dei quali presento qui le relative misurazioni. ESEMPLARI DELLA CERNA ACUTIROSTRIS POSSEDUTI DAL MUSEO ZOOLOGICO DI PALERMO Lunghezza Lunghezza Spazio . Lunghezza Lunghezza esclusa dall'’orbita Altezza Lunghezza Lunghezza Diametro infraor- spina A secco totale codale allacodale del corpo della testa delmuso dell'occhio bitale maggiore 1 0, 662 0, 537 0, 440 0, 168 0, 212 0,078 0,026 0, 038 0, 052 2 0, 530 0, 410 0, 355 0, 132 0, 160 0,060 0,021 0, 028 0, 050 3 0, 470 0, 380 0, 313 0, 115 0, 139 0, 052 0, 019. 0, 023 0, 046 4 0, 460 0,377 0, 314 0, 113 0, 138 0, 049 0, 019 0, 024 0, 047 5 0, 425 0, 351 0, 290 0, 1090, 128 0, 045 0, 018.0, 023 0, 042 6 0, 302 0,240 0, 201 -0, 073 0, 086 0, 028 0, 013 0, 014 0, 029 In alcool "0 0, 396 0, 316 0, 260 0, 092 0, 119 0, 041 0, 016 0, 023 0, 037 ESEMPLARI DELLA CERNA ACUTIROSTRIS, VAR. FUSCA A secco 0, 462 0, 377 0, 314 0, Ll4 0, 140 0, 051 0, 020 0, 024 0, 046 In alcool 2° 0, 325 0, 261 0,212 0, 084 0, 096 0, 032 0, 015 0, 018 0, 081 3 0, 299 0, 240 0, 194 0,077 0,090 0, 030 0, 014 0, 017 0, 028 4 0, 208 0, 166 0, 140 0,055 0, 062 0, 018 0, OIL 0, 012 0, 021 5 0, 195 0, 155 0, 130 0, 055 0, 061 0, 018 0, 010 0, OLL 0, 021 6 0, 182 0, 1438 0, 119.0, 052 0,057 0, 017 0, 009 0, 010 0, 019 7 0, 175 0, 140 0, 116 0,045 0,055 0, 016 0,009 0, 009 0, 019 8 0, 142 0, 115 0, 094 0, 0380, 045 0, 014 0, 008 0, 008 0, 015 ESEMPLARI DELLA CERNA ACUTIROSTRIS VAR, LATA A secco 0, 412 9,320 0, 245 0, 124 0, 143 0, 055 0, 020 0, 023 0, 040 2 0, 401 0, 815 0, 244 0, 112 0,138 0, 050 0, 021 0, 023 0, 040 PREPARATI ANATOMICI Preparazioni osteologiche. Preparazioni splancnologiche a secco. Preparazioni splanenologiche in alcool. 2 Scheletri. Tubo digerente. 2 Apparati digerenti. Colonna vertebrale della 3 Apparati branchiali. 2 Apparati branchiali. var. lata. Id. della var. lata. 2 Apparati di riproduzione j° Giornale di Scienze Nat. ed Econ. Vol. XV. 32 248 RIVISTA DELLE SPECIE SERRANUS SPECIES. DARLO de RdA nt (PISO IISAVERI DI A completare la monografia dei Serrani propri del mare di Sicilia, devo ancora far menzione di una grossa specie o forma di Serranus, presa ul- timamente nelle acque del circondario di Palermo, apparentemente ecce- zionale ed estranea alla Fauna ittiologica del mar Mediterraneo, ma che tuttavia non ritrae esattamente i caratteri di veruna delle molteplici specie esotiche, descritte dai signori Cuv. Val., Gunther,, Steindachner, e Vaillant. A primo entro la si direbbe un Poliprion Cernium; ma posta a confronto con esso, sì riconosce agevolmente che è priva di tutti gli essenziali carat- teri distintivi di questo genere di pesci; mentre per lo contrario si mostra affine ai Serrani della seconda sezione (B, 6) del Ginther, avendo 10 raggi spinosì alla dorsale, lemboinferiore del preopercolo dentellato, sotto ed in- fraopercoli minutamente seghettati, codale subrotondata e ricinta, al pari delle altre pinne, da una larga zona marginale biancastra. Eccone brevemente i caratteri principali. Corpo ovoidale, molto grosso, quasi come quello della Cerna canina; sua lunghezza totale 0,87; larghezza 0,27; equivalendo perciò quest’ultima a 3 '/, circa della prima. Testa grossa, lunga 0,295; corrispondente ad ‘/, della lunghezza totale del corpo. Muso 0,10 eguale ad ‘/, circa della lun- ghezza del capo. Bocca ampia con 4 piccolî denti canini per mascella, e molte fila di denti minutissimi laterali, come nella Cerna gigas. Mascella inferiore spor- gente per ‘/, ad ‘/, della propria lunghezza oltre la superiore. Ossa mascellari completamente nude. Mandibole rivestite in parte di esilissime scaglie. Guancie e pezzi opercolari eminentemente scagliosi. Occhi mediocri; loro diam. 0,038; distano dall'apice della mascella su- periore 0,078, poco più cioè di 2 propri diametri. Spazio infraorbita- le, 0,055. Lingua liscia. Denti minuti a cavalcione sul vomere e sulle ossa pa- latine. Preopercolo col margine posteriore convesso ed esilissimamente seghet- tato, coll'angolo medio rotondato ed irto di 15, 16 piccoli denti raggiati; e col lembo inferiore guarnito di 3, 4 grossi denti triangolari appuntiti, che però non assumono la dimensione nè la forma uncinata di quelli del Genere Plectropoma.— Opercolo con 3 spine larghe triangolari appianate, DEL GENERE EPINEPHELUS O CERNA 249 la media maggiore, ma poco estesa verso l'angolo corrispondente. Lembo membranaceo triangolare poco acuto. Dorsale lunga =0,41; fornita di 10 raggi spinosi molto robusti; il 3° e 4° dei quali più lunghi, restano compresi 3 */, volte nella lunghezza del capo. Primo raggio brevissimo = ad '/, del secondo. Pettorali ovoidali, oblunghe; Anale subrotondata; Codale lunga, appena rotondata all'estremità. Scaglie della linea laterale liscie subtriangolari, smarginate, fornite cioè di un seno nel lato destro del margine anteriore, come quelle del Serranus maculo-fasciatus Steind., raffigurate dal Vaillant nell’Etudes des Poissons tav. 1° fer fig. 3, 3*; col canale perforante lungo, infundibuliforme, e col- l’area anteriore convessa, ed attraversata da 6, 7 solchi obbliqui che metton capo nel corrispondente seno marginale anteriore. Scaglie del tronco grandi, quadrilatere, un po’ allungate, consimili a quelle della Cerna canina, ma guarnite nell'area anteriore di 18, 20 solchi radianti, che terminano in corrispondenti smarginature del lembo anteriore rotondato. Scaglie della coda consimili, ma un po’ più ristrette. Scaglie della guancia ellittico-allungate , liscie, con foco centrale lungo e ri- stretto. Colore del corpo uniformemente grigio-oscuro, con tutte le natatoie ri- cinte da una larga fascia marginale biancastra. Quanto agli organi interni, troviamo che il suo scheletro ha 24 verte- bre , ed è consimile in struttura a quello delle altre specie del genere Cerna. Lo stesso dicasi dell'apparato branchiale e degli organi di ripro- duzione; i quali ultimi sono rappresentati da due grossi sacchi ovarici sub- ovoidali, connessi fra loro alla metà circa della loro lunghezza. Stomaco ampio, ovoidale, provveduto di un centinajo circa di piccoli tubi ciechi, convergenti a gruppi in sei canali maggiori, che si aprono a cerchio intorno ad una breve appendice pilorica. ANNOTAZIONI. É questa la prima ed unica volta che una consimile specie o forma di Serranus sia stata avvertita nelle acque della Sicilia; nè conosco d’altronde esempi di grandi specie a 10 spine dorsali, colte in altre località del Me- diterraneo. — Stando ai caratteri sudescritti parrebbe che l'attuale specie possa appartenere al 2° gruppo dei Serrani maggiori (Lettera B) elencati dal Giinther a pag. 98; non consentendo la poca dimensione e forma dei denti del margine inferiore del preopercolo, di ascriverla fra le specie del genere Plectropoma. 250 RIVISTA DELLE SPECIE Il Serranus Cernioides, Brito Capello, ed il Serranus Caninus, Val., sono fra le specie dei Serrani maggiori o Cerne, quelli che maggiormente si ap- prossimano per caratteri all’attuale, anche perla seghettatura del sotto ed infraopercolo; differendone però sempre per la diversa proporzione del corpo, per la conformazione dell'apparato dentario, per l'armatura dei pezzi oper- colari, per la diversa struttura delle scaglie della linea laterale, e per la formola dei raggi delle natatoie.—È questione d'altronde se i suddetti ca- ratteri possano dar luogo ad istituire una specie novella, o se sieno effetto di una semplice anomalia di forma delle preaccennate due specie.—Io non oso pronunciarmi in proposito; ed unicamente in via provvisoria e per in- dicarne la specialità, mi faccio coraggio di denominarla Serranus 0 Cerna Sicana, in allusione al luogo ove fu presa. PROSPETTO COMPARATIVO errare varare ra avere aerei PROSPETTO Dei principali caratteri distintivi Descritte nella Cerna giga8s, G. V. Cerna Canina, Val. Cerna aenea, Geoff. D. 11/15-16, A. 3/8, P. 47-18, D. 14/1344, A. 3/8, P. 17-18, D. 11/18-16, A. 3/8-9, P. 47-18, C. 17. CLI C. 47. Pene nen i Corpo, grosso, ovale, mediocre- | Corpo, grosso, ovoidale, più uni- | Corpo, ovoidale, molto allungato; mente allungato e compresso ; formemente allungato; meno ar- proporzionatamente più basso, inarcato al dorso ed al ven- cuato al dorso ed al ventre e lungo, e compresso che nelle tre. più compresso di quello della specie affini. Cerna giîgas. —R—r_...l._ ————t_zn20na0n0q*----..——-r=sz$àki e rr e e n L'altezza maggiore del corpo è | L'altezza del corpo sta 3 2/4 a 3 3/s | L'altezza del corpo è =4 4/3 (a- contenuta 3 ‘/, a 3 #/a volte volte (adulto) e 3 1/, a 3 ?/5 dulto) 4 4/, (giov.) volte ibid. (negli adulti) e 3 #/5a 3 5/, volte (giov.) nella lunghezza totale. (nei giov.)nella lunghezza totale del pesce. n ._ _ _ T__——_m_—@uuuur@_t@iiittét Wie Testa grossa, ovale; la sua lunghez- | Testa grossa, ovale; la sua lunghez- | Zesta lunga, bassa; la sua lunghez- za sta 3 volte (adulto) 3 a 3 4/g za sta 3 1/, a 3 1/7 (adulto) e za sta 3 volte circa (adulto) e (giov.) nella lunghezza totale 3 volte circa (giov.) ibid. 3 1/5 (giov.) ibid. del corpo. ‘ ‘‘‘‘__—_—_——22121222112124_+—=_7____ ___.Au__yo_ eo on6i=>j5s6©-TtTt7u€’rrreGcUE[ER<[——————@—@—@1@#"#"#""@m es @©]m Profilo superiore del corpo molto | Profilo superiore meno arcuato sul | Profilo superiore poco arcuato sul arcuato ed arrotondato sul dor- dorso che nella Cerna gigas. dorso. so. L____—_——_—-eTtcCcToctTr Muso grosso, largo, proporziona- | Muso grosso, ottuso, un po’ meno Muso breve, ottuso; sta 3 4/4 (a- tamente breve, ottuso; è con- convesso che nella Cerna gi- dulto) 3 */, (giov.) volte, ibid. tenuto 3 4/, a 3 2/4 (adulto) e gas; sta 3 circa (adulto) 3 4/ quasi 4 volte (giov.) nella lun- (giov.) volte nella lunghezza det ghezza totale del capo. capo. COMPARATIVO delle specie del Genere CERNA. presente Memoria, Cerna chrysotaenia, Dod. Cerna Costae, Steind. Cerna Alerandrina, GC. V. Cerna Acutirostris, C. V. Cerna fusca, Lowe D. 14/16-47, A. 3/8-9, P. 17-18, C. 17. Corpo, ovoidale, piuttosto allun- gato; proporzionatamente più rigonfio al dorso ed al ventre, più assottigliato alla coda. L'altezza del corpoè =4 a 44/5 (adulto) 4 4/4 (giov.) ibid. Testa mediocremente allungata ed elevata; la sua lunghezza sta 3 DO 1/5 (adulto) 3 4/4 (giov.) ibid. L'altezza della testa = 4 3/, (a- dulto) e 5 circa (giov.) ibid. Profilo superiore mediocremente arcuato sul dorso. Muso sporgente, mediocremente appuntito; sta 2 4/5 a 3 volte, ibid. D. 14/15-16, A. 3/8-10, P. 17, C. 47. D. 11/15-16, A. 3/14-12, P. 17-18, C. 17. Corpo, ovoidale, mediocremente allungato e compresso; propor- zionatamente meno lungo che quello della Cerna cArysotae- nia. Corpo, ovoidale, mediocremente allungato, e compresso; pro- porzionatamente più lungodelle due specie precedenti. L'altezza del corpoè = 3 4/5 a& | L'altezza del corpo è = 4 circa GELO) e 4 volte circa (giov.) (adulto) e 3 3/, a 4 (giov.) volte ibid. ibid. ee .-.r!t}! OCL!!EOO](e]e]e———— Testa oblunga, bassa, appuntita; la sua lunghezza sta 31/3 a 3 ‘/ (adulto) e 3 1/, a 3 2/3 (giov.) ibid. Testa allungata, declive, acuta; la sua lunghezza = 3 4/, a 3 4/4 (adulto) 3 1/5 a 31/4 (giov) ibid. L’ altezza della testa = 5 volte : II L’ altezza della testa = 3 a d 4#/, (adulto) e 3 4/, (giov.) ibid. (adulto) e circa 5 volte (gìov.) ibid. Profilosuperiore pochissimo arcua- Profilo superiore appena inarcato to sul dorso. sul dorso. Muso sporgente, subtriangolare , appuntito; sta 3 4/, a 3 3/4 (a- dulto)A4 volte circa (giov.) ibid. Muso molto sporgente più appun- tito che nelle altre specie; sta 21/,a 28/3 (adulto)3a 31/ volte (giov.) ibid. 2094 Cerna gigas, GC. V. La mascella inferiore sporge per 1/, a */x della propria lunghez- za oltre la superiore. Bocca grande, il suo squarcio rag- giunge la verticale del lembo anteriore dell’occhio. Mascellare superiore largo , sub- triangolare ; stendesi oltre la verticale del margine posterio- re dell’occhio. La sua superficie è interamente nuda. Occhio mediocre; il suo diametro è eguale ad 4/7 a 4/g (adulto) 1/5 a 5/ (giov.) della lunghez- za del capo. Dista 2 a 2 4/, diam. dall’apice del muso. Spazio infraorbitale=A4/, a14/5 (ad.), 1 volta (med.), 5/4 (giov.) del diam. dell’occhio. 2a l denti canini mediocri in am- bo le mascelle; un largo gruppo di villiformi dietro di essi. Nella mascella superiore i denti laterali villiformi, numerosi, fit- ti, disposti in 4, 5 fila; gli e- sternì più grossetti e più robusti. Nella mascella inferiore i denti laterali mediocri, uncinati, unì- formi, disposti ‘în molte fila. Preopercolo convesso , finamente dentellato, con dentelli cre- scenti in dimensione al basso. RIVISTA DELLE SPECIE Cerna Canina, Val. La mascella inferiore sporge per 1/5 ibid. Bocca grande, il suo squarcio rag- giunge la verticale, ibid. Mascellare superiore largo, forte, proporzionatamente più breve che nella Cerna gigas; arriva . sino alla verticale, ibid. È interamente rivestito di finissi- me squamme. Occhio alquanto maggiore; il suo diam, ='/ a 4/y (ad.) 4/5 (gio- vane) della lungh. del capo. Dista 2 1/, a 8 diam. dall’apice del muso. Spazio infraorbitale=A 1/3 aA14/ (adul.), 41 (giov.) Diam. ibid. 4 denti canini robusti, salienti, un- cinati in ambo le mascelle; un piccolo gruppo a scardasso die- tro di essi. Nella mascella superiore i denti la- terali esili in 2 fila; gli esterni conici, maggiori e più rari. Nella mascella inferiore i denti laterali forti, conico-uncinati, quasi uniformi, disposti in 2 fila. Precpercolo largo, meno conves- so, grossolanamente dentellato. Cerna aenea, Geoff. La mascella inferiore sporge ap- pena per ‘/, ibid. Bocca mediocre, il suo squarcio non raggiunge la verticale, ibid. Mascellare superiore stretto, Iun- g0; oltrepassa la verticale, ibid. É rivestito di un piccolo lembo di minutissime squamme. Occhio proporzionatamente picco- lo; il suo diam. = 4/g della lun- ghezza del capo. Dista 2 1/, diametri dall’apice del MUSO. Spazio infraorbitale=A 4/3 a 11/4 Cia; 4 (giov.) diam. dell’oc- chio. 4 denti canini mediocri nella ma- scella super. e 2 nell’infer.; un piccolo gruppo a spazzetta die- tro di essi. Nella mascella superiore i denti laterali villiformi in 2, 08 fila; gli esterni conici, robusti, gli interni esilissimi. Nella mascella inferiore i denti laterali mediocri conico -unci- nati, disposti in 2 fila; gli in- terni un po’ più lunghetti de- gli esterni. Preopercolo poco convesso, gros- solanamente seghettato. DEL GENERE EPINEPHELUS O CERNA —___—_—___—_—_——___—_T—_—_—_—_—_—____T_——_—T—T—m—mtm_.Aà»we»—«_ _Òo_ _ mr Cerna chrysotaenia, Dod. La mascella inferiore sporge per 1/j a 4/5 ibid. Boeca mediocre, il suo squarcio non arriva alla verticale, ibid. Mascellare superiore breve, allar- gato posteriormente, robusto ; non raggiunge la verticale, ibid. È quasi interamente rivestito di esili squamme. Occhio mediocre; il suo diametro = 4/7 a 4/g della lunghezza del capo. i Dista 2 1/, diametri dall’ apice del muso. Spazio infraorbitale = A */3 dia- metro dell’occhio. 4A denti canini mediocri nella ma- scella super. e 2 nell’infer.; un piccolo gruppo di uncinati a scardasso dietro di essi. Nella mascella superiore i denti laterali villiformi in più fila; gli esterni conici, ricurvi, più gros- setti e più rari. Nella mascella inferiore i denti laterali validi conico-uncinati, in 2 fila; gl’interni più lunghetti ma più gracili degli esterni. Preopercolo leggiermente conves- so, minutamente dentellato. Cerna Costae, Steind. Cerna Alexandrina, C. V. La mascella inferiore sporge per 1/, ibid. Bocca mediocre, lo squarcio non perviene alla verticale, ibid. Mascellare superiore oblungo, me- diocremente dilatato ; si sten- de fino alla verticale, ibid. Ha superficie perfettamente liscia. Occhio mediocre; diam. =1/x a 1/7 (ad.) 1/5 (giov.) ibid. Dista 2 diam. (adult ), 41 ‘/y a 1 8/s (giov.) ibid. Spazio infraorbitale =A a A ‘/3 (adult.), 4 (giov.) diam. del- l’occhio. 2 0 A denti canini mediocri nella mascella super., e 2 nell’infer.; un piccolo gruppo a scardasso dietro di essi. Nella mascella superiore i denti laterali villiformi in più fila; gli esterni un po’ più validi. Nella mascella inferiore i denti laterali esili a spazzetta in 2 fila; gli interni più lunghetti. Preopercolo poco convesso, fina- mente dentellato. Giornale di Scienze Nat. ed Econ., Vol. XV. 200 Cerna Acutirostris, C. V. Cerna fusca, Lowe La mascella inferiore sporge per 1/3 a 4/y ibid. Bocca grande, il suo squarcio non oltrepassa la verticale, ibid. Mascellare superiore oblungo, me- diocremente dilatato; raggiun- ge appena la verticale, ibid. É quasi tutto rivestito di esili squamme. Occhio piuttosto piccolo; diametro = '/,a 4/g della lunghezza del capo. Dista 2 1/, a 3 diam. dall’apice del muso. Spazio infraorbitale=4'/3 a14/, diam. (ad.) 1 a 4 4/5 (giov.) ibid. 204% denti canini mediocri nella masc. super.; e 2 nell’infer.; un piccolo gruppo di esili dietro di essi. Nella mascella superiore i denti laterali villiformi in più fila; gli esterni più grossetti, conici e rari. Nella mascella inferiore i denti laterali esilissimi, subequali, di- sposti in 2 fila. Preopercolo convesso, minutamen- te dentellato. 33 256 Cerna giga8s, Co V. RIVISTA DELLE SPECIE Cerna Canina, Val. Cerna aenea, Geoff. Angolo medio del preopercolo ar- rotondato, con 4, 3 e più denti maggiori raggianti. Opercolo con 3 spine mediocri e- quidistanti; la media maggiore diretta verso l’angolo operco- lare. e _ -._. ..22 Lembo membranaceo opercolare desinente in un breve angolo triangolare ottuso. LL __—_.]eee Sotto ed infraopercolo col margine inferiore liscio. Dorsale lunga; la sua lunghezza uguaglia 1 '/, a 1 3/3 volte la maggiore altezza del corpo. Raggi spinosi della dorsale ro- busti, puntuti, di media lun- ghezza; il quarto e quinto più lunghi, si trovano contenuti 2 3/3 volte (adulto) e 21/3 volte (giov.) nella maggiore altezza del corpo, e 3 (ad.) 2 ‘/a (giov.) volte nella lunghezza del capo. Pettorali brevi, arrotondate, me- no lunghe della codale. Ventrali allungate ; attingono 1/7 (adulti), ‘/ (giov.) della lun- ghezza totale del corpo; sor- sOnO sotto la base delle petto- rall. Codale subrotondata, maggiormen- te nei giovani; misura 4/ (a- dulto), ‘/5 ed anche meno (gio- vane) della lunghezza tolale del corpo. Angolo medio del preopercolo di- scoideo, con 5, 6 grossi denti raggianti. Opercolo con 3 spine triangolari equidistanti; la media maggiore spatuliforme o bifida negli a- dulti. e __———_—P—_——_—_ _ Lembo membranaceo opercolare protratto in un angolo molto acuto. e ————T =" e ee Sotto ed infraopercolo col margine inferiore parzialmente dentel- lato. ____——_—____ Dorsale proporzionatamente più lunga; uguaglia 1 3/3 a 13/4 volte la maggiore altezza del corpo. LL ——_——_— Raggi spinosi dorsali meno ro- busti che nella Cerna gi908; il terzo e quarto più lunghi , sono contenuti 2 3/g a 3 volte (adulto) e 2 1/, (giov.) nella maggiore altezza del corpo, e 2 3/5 (adulto), 3 (giov.) volte nella lunghezza del capo. i ——_—_—_—_——_—=eee ell“ Pettorali alquanto più allungate che nella Cerna gigas. CO, crrr________ÉÉ7é Ventrali oblunghe ; attingono ad '/, (adulti), 1, e più (giov.) della lunghezza del corpo; sor- gono sotto la base delle pet- torali. i —_—_________—__ eee Codale quadrilatera posteriormen- te troncata; misura ‘/ e più (adulto), un po’ meno di 1/ (giov.) nella lunghezza del cor- po. Angolo medio del preopercolo sporgente, arrotondato, con 5, 6 grossi denti piani appuntiti. Opercolo con 3 spine mediocri; la media maggiore, volta sopra l'angolo opercolare. i rT111rrrr—rrrrrrrrrrr—@—«I Lembo membranaceo opercolare protratto in lunga punta trian- golare acuta. Sotto ed infraopercolo col margine inferiore liscio. Dorsale lunga, bassa; la sua lun- ghezza uguaglia 1 4/5 a 2 volte la maggiore altezza del corpo. Raggi spinosi dorsali deboli ma puntuti; il quarto negli adulti, il terzo nei giovani, sono più lunghi; e stanno 2 4/, volte nell’altezza del corpo, e 3 vol- te nella lunghezza del capo. nn ERERREEIIIÉÒ Pettorali brevissime, ovoidali, col- l'estremità arrotondata. Ventrali oblunghe appuntite; u- guali ad 4/7 e più della lun- ghezza totale del corpo; sor- gono sotto la base delle pet- torali. i —_ —wywyuMuMHMuMUME[MuwE.il ‘ Codale proporzionatamente breve arrotondata all’ estremità; mi- sura 4/5 ad 4/y circa nella lun- ghezza totale del corpo. DEL GENERE EPINEPHELUS O CERNA 257 Cerna Costae, Steind. Cerna chrysotaenia, Dod. Cerna Alerandrina, C. V. Angolo medio del preopercolo di- scoideo, con 3,4 dentelli più grossi ed appianati, divergenti posteriormente. Angolo medio del preopercolo ar- rotondato, con 4, 5 grossi denti triangolari, raggianti. nn — ________ Opercolo con 3 spine appianate, equidistanti; la media più lunga, diretta verso l’angolo posterio- re. Opercolo con 3 spine triangolari appianate; la media maggiore, volta un po’ sopra l’angolo 0- percolare. e e e e — e], 7 —_L-L.eeeEel]7]leEercrcee Lembo membranaceo opercolare protratto in una breve ed ot- tusa punta triangolare. Lembo membranaceo opercolare desinente in breve ed ottusa punta triangolare. r_r__———rWE Sotto ed infraopercolo col margi- ne inferiore liscio. Sotto ed infraopercolo col margine inferiore scabro. Dorsale mediocremente lunga; u- guaglia 4 4/5 volte la maggiore altezza del corpo. Dorsale lunga e bassa; la sua lun- ghezza uguaglia 1 '/a 19/3 vol- te la maggiore altezza del corpo. Raggi spinosi dorsali mediocre- i menterobusti;il quinto, che è il più lungo, è compreso 3 a 3 1/4 volte nell’altezza del corpo, e Fuasi 4 volte nella lunghezza el capo. Raggi spinosi dorsali deboli ; il quarto ed il quinto, che sono i più lunghi, sono contenuti 2 1/, volte circa nell’ altezza del corpo, e 23/4 a 3 volte nella lunghezza del capo. ——_______________<— Pettorali brevi, ovoidali, medio- Pettorali elittico-allungate. cremente allungate. . Ventrali mediocremente allunga- te; uguali ad ‘/g circa della lunghezza del corpo; sorgono sotto la base delle pettorali. Ventrali un po’ allungate; uguali ad un po’ meno di */, della lunghezza del corpo; sì spic- cano un po’ dietro la base delle pettorali. Codale leggiermente concava, col- le 2 estremità appuntite; ugua- le ad ‘/, circa della lunghezza del corpo. Codale breve. subrotondata nei giovani, quasi verticale negli adulti; uguale ad ‘/5 a 1/; della lunghezza del corpo. Cerna Acutirostris, C. Vi. Cerna fusca, Lowe Angolo mediv del preopercolo pro- minente, con 7, 8, 9 lunghi dentelli triangolari, raggianti. Opercolo con 3 spine equidistanti; la media lunghissima acuta. di- retta verso l’angolo posteriore. Lembo membranaceo opercolare protratto in lunga punta trian- golare. Sotto ed infraopercolo col margi- ne inferiore impercettibilmente dentellato. Dorsale mediocremente lunga; u- guaglia 41 */5 a 1/4 volte la maggiore altezza del corpo. Raggi spinosi dorsali mediocre- mente robusti; il quarto ed il quinto più lunghi, stanno 2 5/4 a 3 volte, nella maggior al- tezza del corpo, e 3 a 3 1/4 nella lunghezza del capo» Pettorali ovoidali, mediocremente allungate. Ventrali mediocremente allunga- te; uguali a ‘/, (adulti), ‘/ circa (giov.) della lunghezza totale del corpo ; sorgono un E dietro la base delle petto- rali. Codale profondamente lunata ne- gli adulti, quasi retta nei mez- zani, subrotondata nei giovani; misura ‘/5 ad ‘/ della lunghez- za totale del corpo. fl rw Cerna gigas, C. V. RIVISTA DELLE SPECIE Cerna Canina, Val. Scaglie della linea laterale sub- triangolari liscie, appuntite po- steriormente; Canale centrale infundibuliforme, un po’ allar- gato nel mezzo; Area anteriore con margine arrotondato , at- traversata da 2 solchi obbliqui, radianti per parte. Scaglie del corpo piccole, quadri- latero-allungate, col margine po- steriore arrotondato e guarnito di poche esili spine; Area spî- nigera breve, triangolare, co- perta di 3, 4 fila trasverse di piccole spine. Foco centrale piccolo, circolare, ravvicinato all’area spinigera; Area ante- riore subrotondata, attraversa- ta da 5, 6 lunghi solchi radianti. che metton capo in altrettanti lievi incisure del corrisponden- te margine anteriore. Scaglie delle guance ovoidali al- lungate, lisce, col foco centra- le lungo e coll’area anteriore percorsa da 10, 12 piccoli sol- chi radianti, che si stendono sino al margine c orrisponden- te. Colore del corpo generalmente bruno-giallastro uniforme, più chiaro al ventre, colle estre- mità di tutte le alette nero- brune, marginate alle volte di biancastro. Nei giovani e nelle varietà variegate, la tinta ge- nerale meno oscura, con lar- ghe ed irregolari macchie gri- gio-brune, o grigio-verdastre , 3 delle quali, maggiori alla ba- se della dorsale. —Una piccola benda bianca, sta dietro il lem- bo posteriore del mascellare. Scaglie della linea laterale subo- voidali, liscie, meno appuntite posteriormente; canale centrale infundibuliforme più ristretto; Area anteriore con margine ar- rotondato, attraversata da 3 piccoli solchi obbliqui per parte. Scaglie del corpo molto grosse, quadrilatero-allungate, aspre al tatto, col lembo posteriore arro- tondato, guarnito di numerosa serie di spine; Area spinigera triangolare estesa, rivestita di 4, 5 serie trasverse di acute spine subimbricate. Foco cen- trale per lo più brevissimo, a- derente all’area spinigera; Area anteriore con margine subret- tilineo attraversata da 6, 7 lun- ghi solchi radianti che termina- no in altrettante incisure del corrispondente margine ante- riore. Scaglie delle guance piccole, ir- regolarmente ovoidali allunga- te, lisce, col foco breve , ro- tondato e centrale, e coll’area anteriore attraversata da 2 0 3 lunghi solchi radianti, obbli- qui, che si stendono, ibid. LL _— _ eee” Colore del corpo generalmente bianco-grigiastro uniforme, un po’ più chiaro al ventre, na- tatoie più scure. Nei giovani qualche nebulosità sul capo, con talvolta due lievi zone o- scure, o obblique sulle guancie. Natatoie per lo più ricinte di una lieve zona biancastra. LL —__—_—_-—_- _-—-t+—t—mt Cerna aenea, Geoff. Scaglie della linea laterale irre- golarmente ovoidali, liscie, ap- puntite posteriormente; canale centrale infundibuliforme piut- tosto ristretto; Area anteriore con margine subrotondato, per- corsa da 2, o 3 piccoli solchi obbliqui per parte. Scaglie del corpo mediocri, sub- ovoidali, col margine posterio- re leggermente arrotondato, e guarnito di poche spine acute; Area spinigera triangolare bre- vissima, rivestita da 3, 4 serie trasverse di forti spine. Foco centrale più o meno allungato, ovoidale ed eroso giusta la po- sizione della scaglia; Area an- feriore arrotondata, attraver- sata da numerosa serie di pic- coli solchi radianti, che metton capo in altrettante incisure del corrispondente margine ante- riore. eee eee Scaglie delle guance ovoidali, al- lungate, lisce, col foco centra- le oblungo , e coll’ area ante- riore attraversata da 4, 5 pic- coli solchi radianti, stesi sino al margine corrispondente. ——---- -yr-rT______— Colore del corpo grigio-verdastro, marmorato di più chiaro, col ventre biancastro. Natatoie am- mantate di color verde, più o meno intenso, variato di ver- de chiaro, e di azzurro. Tre linee obblique, giallastre, scor- rono sui lati del capo. Nei gio- vani 3 grandi fasce obblique trasversali sul corpo. Scaglie della linea laterale sub- Cerna chrysotaenia, Dod. triangolari, liscie, meno ap- puntite posteriormente; canale centrale molto ristretto; Area anteriore con margine arroton- dato, percorso da 4, 8 solchi irregolari per parte. Scaglie del corpo piccole, quadri- latero-allungate col margine e- sterno appena arrotondato, e guarnito di piccole spine acute. Area spinigera fornita di 4, d serie trasverse di piccole spine. Foco centrale generalmente al- lungato; Area anteriore con margine subrettilineo, attraver- sato da 40, 42 brevissimi solchi, che metton capo in altrettante incisure del suddetto margine anteriore. Scaglie delle guance minute, 0- voidali, allungatissime , lisce, col foco centrale oblungo, e coll’area anteriore percorsa da 4, 5 piccoli solchi radianti. Cerna Costae, Steind. Cerna Alexandrina, GC. V. Scaglie della linea laterale sub- triangolari, liscie, poco appun- tite; canale centrale infundibu- liforme, molto allargato; Area anteriore arrotondata, attraver- sata da 2 piccoli solchi obbliqui per parte. Scaglie del corpo minute, stretta- mente aderenti, di forma qua- drilatero-allungata, col margi- ne esterno convesso, guarnito di molte spine acute; Area spi- nigera subtriangolare, col mar- gine cerebrale rettilineo , irta di 4, 5 serie trasverse di acu- te spine. Foco centrale per lo più breve, subovoidale. Area anteriore con lembo legger- mente arrotondato, attraversa- ta da 4, è solchi radianti, che terminano in corrispondenti in- cisure, del sudetto margine an- teriore. Scaglie delle guance minutissi- me, oblunghe, lisce, con foco or breve e centrale, or oblun- go, secondo la posizione della scaglia, e coll’ area anteriore attraversata da pochi solchi ra- dianti. DEL GENERE EPINEPHELUS 0 CERNA 259 ——_—21l_46x_ rttrrr—c—————T——tmtÒt@ —————41zTZTCECK0RECT"t@@r11r111m(.@.——— ‘mmmucq@@m@@t@rtt@-@-@c Cerna Acutirostris, C. V. Cerna fusca, Lowe Scaglie della linea laterale ovoi- dali allungate, liscie, un po’ appuntite posteriormente ; ca- nale centrale allungato, ristret- to; Area anteriore subrotonda- ta, attraversata da 4, 3 solchi obbliqui per parte. Scaglie del corpo mediocri, di forma quadrilatera ovoidale, col margine posteriore arrotonda- to, guarnito di buon numero di spine. Area spinigera trian- golare, irta di 6, 7 serie tras- verse di esili spine. Foco cen- trale breve, circolare, appres- sato all’ area spinigera. Area anteriore leggermente arroton- data, attraversata da 8, 10 lun- ghi solchi radianti, che termi- nano in altrettante incisure, del corrispondente margine an- teriore. Scaglie delle guance minute, di forma elittico-allungata irrego- lare , lisce, col foco centrale breve, arrotondato, e coll’area anteriore percorsa da 2, 3 sol- chi radianti, che si stendono sino al margire corrisponden- te. Colore del corpo bruno-violetto | Colore del corpo uniformemente Colore del corpo generalmente bruno uniforme, un po’ più chiaro al ventre, con una gran- de macchia dorata quadrilate- ro-allungata sull’alto dei fian- chi. Natatoie brune colle estre- mità un po’ più chiare. uniforme, o grigio chiaro vol- gente al rossigno, un po’ più pallido al ventre; con 4, d gra- cili listarelle longitudinali, bru- ne sui fianchi, e due consimi- li più marcate; dirette obbli- quamente sulle guance. Nata- toie bruno-chiare, marginate alle volte di più chiaro. bruno, con qualche piccola macchia azzurra nei giovani, e colle natatoie brune, variate di azzurro. Talvolta sulla tinta generale stendesi qualche ne- bulosità, con linee longitudi- nali brune, tortuose, e circon- volute, come nel Serranus 7u- 8CUS. D) 4 Ò D) LI Mi Li —_ Ù di 4 nd 3 3 =» = n 7 n dl È ta E : fe PSV ( a NIN 33 5 si » £ ci ce » i “= I : I 1 v \ t ‘ mtv bs, E hat % U ME | i } Ma paga Y É 4 vba : } SLOI lp 4 \ Mi LASSO OT Ul Al pa, Eh x IMAEMODI dPR "E , LI i uri gta i IAN DER Ire gt iui i ott edigio rivtip sii US ì Ro cv, ang? LE SPED PE le, A | pr lO A DT MT pra Pri TUO i TR po ha VERTE ms b i Tal Di i L #0 "MAI - —° + i Pri 4 vi si) t] Ù at VEL FICA n° snbgoa ] Wi, A RE TO] prot darte te MN rt NI ERGO ARA e Fe A dii INA Ù "& tal ’ ii vquiadii i) È 4 Il editi bi tu (RIA n bi 1 , i ii O Unth sana ti al oi i; | i sagra MICEIOOR n ì Aî i (Vida sai dI | Pi (1 A ROLE Sept de di pie Parini Les RA, ROLERIE +0 Ne? DÒ ai of Wi vr sti CERCO Ri Uh FT vd fai Ù ita 0 } WE n TAIL al nre Le "al Sao 7A CASSEL a) IOCODORE I° PCI 0053 i A Mr LO) i Late? hic nine TI Am ia div dd TATO DERE a " È sl 4 % E ai petto CISA RI si ti ATA | - 3 bi vi pf) E die a ARE gr = “E I, © 0% * RS = Li pece: » cane » ni Lp” @, ari è Lo, è DA # INDICE DEGLI ARGOMENTI EFFET O]RIO d'onde dodo vedo all de a GODO FOO LO NO o DOO RO Caratteri della sottofamiglia Serranini ....... 00000000 0000000000001 0 Quadro sinottico delle SPEC eee etico A. Cerna gigas, Bp., sua sinonimia e descrizione . +. + 000000000000 000001 Id. CENA nAtO MICH te ene Id. AMNOLAZIONIRI tt te ale e eo Id. ADICAZIO NERE RMISULAZIONIM eta telato (0 ente stele eee eee sele @,sisiel lea tto 2. Cerna canina (Serranus), Val., sinonimia, descrizione... 0.0 0000000000000 Id. CENNIBANATOMICI eat e eee attente Id. ITIGIEZIONI codesta co nodo dodo do do dd 0 de docu 0 Id. ADICAZIONE SCA MISUFAZIONIBe i eee ela eee tenete lee ono 3. Cerna aenea, (Ser.), Isid. Geoff., sinonimia, descrizione . ....eve00c00000. è. Id. (Egli EIEGOME ode nooo Gio DIO ROIO 00 O GOA AO Id. ERIGIAZIONI seduto dea ao DEA ATO ON DOLO RO OASI Id. ADICAZIONE RE MISULAZIONIN< (de ele ele elele lele ele ee e e slelole (e 'eleelele\: elole\ele © A. Cerna chrysotaenia, Dod., descrizione. ........ 0000000000000 00 Id. CenniganatoMicie stette etto o a lelenalato se Lenele/s po, ee\ es lS 68 Siae ente Id. ATTORZIONI SEA BIO SONORO OOO RO DOO NOA Id. ADICAZIONE RE SIMISULAZIO NINA tate ea o ee eee eee d. Cerna Costae, (Ser.), Steind., sinonimìa, descrizione. . . + 0000000. 000000000 Id. INTIRETEM O TA eta Sto BID ORO DOO RO RO OO OOO CIC] Id. var. maj. (Cerna Alerzandrina, (Ser.), C. V.) sinonimia, descrizione. ...... Id. CE AREIOTI TI Do duo Godo deo 0 000 dae cannoni Id. L'INIEZIONE O Od ee Doo di dio 0000 d'EdGOO V000t00O Id. ADICazIONO RG AMISUTAZIONI!= te" letale e ei stelctetniosseletvlel ele tsisiole (e \=tetole elelo= 6. Cerna acutirostris, (Ser.), C. V., sinonimia, descrizione. ... 0000000000000 Id. Cennanatomicitstzie stele tele ee eee ie eee neon Id. OIAZIONE ni e e nitida Cerna acutirostris, var. fusca, sinonimia, descrizione. . +... 020000000000 10000 Cerna acutirostris, var. 2a#0, descrizione . + .....000000 0000000000 Id. ANTTGIEZIONI Doo ve vescovo dda da cà CIO TO covo n0000ì Id. AVERGIO © DIELIEMZIONI ac O ODE dodo cdi od eco cano sonno LO Serranus, sp. anomala. Descrizione, ANNOtazione . e ....000 0000000000008 00 Prospetto comparativo dei caratteri distintivi delle precedenti sei specie di Cernie.... Mette Bn Sat UBI LI iraa SAI me dia Li CIO Re €. Lhi L'OUS bufera LI tpadde fr < Ù 2 NIRO 7 eu as PATO © Ie de culle; CORO sg ica he; Mt A Sa SIE at Re mei solitario DI 00 lse > RA Late dl brace pe TERE RICCO I aid SEL. intitibona Y IT OA 4 {CL Signa tufo: te 4 Ta e iathre cri visa ] W; ite RA tue ME - wii pi spet; STE © RI CANI isti SOT È ME a P fm macro sig. ai sii sin ULI Si fs Re o) vili latta nen conda i Peel TL FAm LU 4 ara ni f MPI. ET ari BRA ArA è mi gi Pra alii ee A Ì mE s ‘evi gs î ha) “RSS Asi mi; dani paia tn ‘ua ro anal ù I ro pie" IRA alal Ca i DI pi < «ist OR CRI es TR POR 4 EI ha eee, 0 e A < DR inni sugr Chao DISSE SA Mia r SAMI PARTE TL REA asp de sa si i "] tà, nr di nei iii Gi LEE, nl e ME 4) PR ate i : n a PS Ri Ad a dpi . giro Pip art MEPPELTE MESSE a pae ROSEE vige pot nei eine t}£ PIA hi ; Sa ì LI SPIEGAZIONE DELLE TAVOLE Tav. I. — Fig. 4. — Cerna gigas, Bonap. (4/5 dell’originale). (A) Apparato dentario. (B) Archi branchiali. (C) Scaglia della linea laterale. Fig. 2. — Cerna canina, (Ser.), Valence. (*/g dell’originale). (A) Apparato dentario. (B) Archi branchiali. (C) Scaglia della linea laterale. Tav. II. — Fig. 3. — Cerna aenea, (Ser.), Isid, Geoff. (!/g dell’originale). (A) Apparato dentario. (B) Archi branchiali. (C) Scaglia della linea laterale. Fig. 4. — Cerna chrysotaenia, Dod. (1/5 dell’originale). (A) Apparato dentario. (B) Archi branchiali. (C) Scaglia della linea laterale. Tav. III.— Fig. 5. — Cerna acutirostris, (Ser.) GC. V. (4/3 dell’originale). (A) Apparato dentario. (B) Archi branchiali. (C) Scaglia della linea laterale. Fig. 6. — Cerna acutirostris, var. lata ('/s dell'originale). Fig. 7,— Cerna Costae, (Ser.), Steind. (4/, dell'originale). (A) Apparato dentario. (B) Archi branchiali. (C) Scaglia della linea laterale. Tav. IV.— Fig. 8. — Cerna fusca, (Ser.), Lowe, (ex Steindachner), Fig. 9. — Cerna Alexandrîna, (Ser.) C. V., ('/3 dell’originale). (A) Apparato dentario. (B) Archi branchiali. (C) Scaglia della linea laterale. Tav. V. — Fig. 1. — Scaglie delle guance, (A') Id. del Serranus Cabrilla. (A?) Id. del Serranus hepatus. (A3) Id. del Ser- ranus Scriba. (A*) Id. Fig. 2. — Scaglie della linea laterale. D! Id. del Serranus Cabrilla D® Id. del Serranus hepatus. D? Id. del Serra- nus Scriba. Fig. 3. — Scaglie della Cerna Gigas. A delle guance. B dei fianchi. C della coda. Fig. 4. — Scaglie della Cerna canina. A delle guance. B dei fianchi. C della coda. Fig. 3. — Scaglie della Cerna aenea. A delle guance. B dei fianchi. C della coda. Fig. 6. — Scaglie della Cerna chrysotaenia. A delle guance. B dei fianchi. C della coda. Fig. 7. — Scaglie della Cerna Costae. A delle guance. B dei fianchi. C della coda. Fig. 8. — Scaglie della Cerna Alerandrina. A delle guance. B dei fianchi. C della coda. Fig. 9. — Scaglie della Jerna acutirostris. A delle guance. B dei fianchi. C della coda. Fig. 10. — Scaglie della Cerna fusca. A delle guance. B dei fianchi. C della coda. Giornale di Scienze Nat. ed Econ., Vol. XV. EIA ATA 477 ERRATA . 169 Lineo 84 — convinzioni 23 — Cernoides 2A — Holocentrus 10 — 44/5 US9) 39 — emapofisi 8-2 8 — un po’ meno 8-155a'%% 35 — 0,180 8 — P. 19 18 — 3 35 — 2 cioè 3 — 8 raggi 28 — lunghe 26 —- ‘a 15 — appuntite 2 — 3 1/5 22 — minore 37 — 0413 18 — emarginatus Lowe 18 — sino alla 27 — della suddetta 47 — ed anche 39 — ristrette 24 — ventrali CORRIGE convinzioni ed esperienze Cernioides Holocentrus merou Lac. 4 '/3 2 1/3 emalî 2/, un po’ più 0,018 P. 17 51/4 2, 0 4 cioè 8 a 9 raggi larghe 1/5 a '/7 (adulto) 4/5 (giov.) poco appuntite 3 4/ maggiore 015 emarginatus Val. al di là della alla suddetta e più particolarmente accorciate vertebrali Fio 1. Corna guyits Bonap Q0 CaniIII. Val Fio. 3 Cerna inci 1A ( CILAUSOLIPIILI, Geolfr Dod . i STOUT ® a Li ta) nl (era È. Ir1ì (” coxt li VENTI VRZIAGITI Cernafusca Lowe (da Steindachner) Alexandrina. Cuv Val io Ù î li = d. Li (° © - : ‘ LI tt ae: ne Meta Pot TI. "i Ret : pt PA | n >) | =. A Ù & | ‘ A Cl N | ba | n 1 Il Dn . - DI lo) | Di = | G ls 3 - i | 3 2 [i 2 di =Z= ©) . | (oo) SS; SZ = 3 (D) ie D SS TERRI >» PL) | = 7 4 Y See ZE a 2 po) — ora Tr" =TT==> | Did ST e ee E | SA 3 ie: :D è BZ ne > | es E gine ra | SI) 2 IND | | -b_6==e "== S | ‘mi Di " de | i 9 pr Î fa 2S | 7. toe = | S = NET, bi == ===, | iS s | 0 è self === === La b; | s el === 2 È Di - cena ——_——= | E 1g | n È | == E | v, = ! È I | | | | | | Il | O. fianchi, C-Sc.coda,D e) D, (o) < SS si s vi 24 | A sE _ © guancie, fo) a 53 SS Òò | Dr] TOS, Te (n Il Ld = s 2 È Si Î [ci > ud le] ae z C-N6I s-5 DI z 7 = - ndo = (ON £& et € “i. s A È NI iS de bi 3 IRE Shupa è. 5 +. AA; Do p È 18 a d., hepatuo 1 Pio Fig Fig. (e ca A-Scaghe Scaglie della linea Laterale Vcaglie delle qY & S DI di DI , >| (>) $ È MI-) AI >; > Da _ la ie (0) È È È é g i; ; 5 3 % se) ur % ù x x a A ile A ci » . t \ Pda 3 A Lacan rta Site | ghe É ia: Pag i 1 SNO vir eta tvigh: 3 ET ia i V 1) PARI, FL n ‘ s4f 01 Peg 4 eee vi Ù ei aci ba Tor * til . bord yi » ‘ \ : la BULLETTINO DELLA SOCIETÀ DI SCIENZE NATURALI ED ECONOMICHE DI PALERMO N. 15.—Seduta del 26 febbraro 1881.—Presidenza del prof. Comm. SIMONE CORLEO. Ir socio PROF. DopERLEIN trattiene l'onorevole adunanza intorno la com- parsa di due interessanti e per noi nvvelle specie di pesci, prese di recente nei mari della Sicilia, che vengono oggidì ad accrescere la già ricca fauna ittiologica di questa amena isola (1). Sono d'esse: Il Plectropoma fasciatum Lacep. (Plectropoma a fascie in Ital.). Prec- chia ’Mperiali in Sic., del quale il Museo zoologico di Palermo potè re- centemente venir in possesso di 5 giovani esemplari; e l’Exocoetus procne De-Filippi e Verany (Pesce volante a fascie). Ancileddu ’Mperiali Sic., rinvenuto pure in 5 belli esemplari nello scorso autunno, sul mercato di Palermo, dall’egregio preparatore del Museo signor Giuseppe Riggio. Il Plectropoma fasciatum è una specie appartenente alla famiglia dei pesci Percoidi ad unica dorsale, alla sottofamiglia dei Serranini, d'altronde molto affine ai pesci del genere Epinephelus Bloch o Cerna Bonap. — Il nostro socio nell’ esporre la storia di codesta specie, narra ch’essa venne per primo indicata dal Lacepede, e successivamente riportata dal Risso nella sua Ichtiologie de Nice; quindi egregiamente descritta e figurata dal (1) Dal prospetto metodico delle specie di pesci riscontrate sin qui nelle acque marine e flu- viatili della Sicilia, pubblicato dal Doderlein nel 1879 negli Atti dell’Accademia di Scienze di Pa- lermo, e dalle due ultime memorie ittiologiche dello stesso autore, risulta che le specie di pesci la cui presenza fu accertata finora nelle acque sicule, e si trovano conservate nel Museo di zoologia ed anatomia comparata di questa R. Università di Palermo, ascendono al numero di 407, alle quali aggiungendo le 2 attuali, si avranno 409 a 4410 specie come componenti la fauna ittiologica di que- st’isola. II prof. Oronzio Costa nella sua fauna napoletana parte I, tav. VI; ma che ad onta della illustrazione fattane dall’egregio prof. Costa, essa venne ul- teriormente giudicata specie fittizia da altri autori, e confusa persino col Serranus scriba dall’accuratissimo Giinther, errore da cui rinvenne lo stesso autore nel Zoological record del 1872, e fu definitivamente bandito dalla scienza, dal Canestrini e dai recenti ittiologi italiani. Il Doderlein dopo aver esposto i caratteri costitutivi di codesta specie, fa notare che il principale carattere generico invocato dagli ittiologi a con- tradistinguere le specie del genere P/ectropoma dalle atfini del genere Ser- ranus, è riposto nella presenza di alquante spine sporgenti dall'angolo me- dio del preopercolo e volte all'avanti. Codesto carattere, ottimo forse per le specie esotiche del genere Plectropoma, è un carattere erroneo, ed ine- sistente nell'attuale specie, dapoichè dietro un accurato esame istituito so- pra i cinque individui posseduti dal nostro Museo, si potè aver la certezza che cotali spine anzichè essere rivolte all’avanti si prolungano radiando al- l'indietro e come precisamente lo dice il prof. Costa incurvandosi alquanto verso la parte posteriore del corpo. Perlochè, venendo a mancare il suddetto carattere differenziale, la spe- cie attuale ricade di sua natura nel predetto genere Serranus, o meglio ancora nel genere affine che i recenti autori dinotano col nome di Cerna. Ciò posto, era interesse dell’oratore lo stabilire a quale fra le numerose specie indigene di Cernie si accosti maggiormente la specie attuale, o forse anco ne faccia parte, A tal proposito il professore ricorda che in una co- municazione ch'egli fece a questa onorevole Società nella seduta del 27 marzo 1878 (Boll. n. 4), dopo aver adottata l’idea anticamente emessa dal Bloch, poi dal Bonaparte, dal Canestrini ed egregiamente sviluppata di poi dal Vaillant, di distinguere sotto il nome di Cerna od Epinephelus le grandi specie del genere Serranus dalle minori, perchè unisessuali le prime ed a scaglie della linea laterale liscie, ed ermafrodite le seconde ed a scaglie della linea laterale ciliate, egli imprese a descrivere le grandi specie di Cernie riscontrate nelle acque della Sicilia, parecchi esemplari delle quali esistevano e si conservano tuttora, nel Museo zoologico di questa R. Università. Cotali specie, che nell'epoca della comunicazione, ascende- vano al novero di 5, vale a dire alla Cerna gigas, C. canina, C. aenea, C. tinca 0 Scirenga Raf. e C. fusca Lowe, tuttochè apparissero molto affini fra loro per caratteri, potevano però, secondo il professore, essere distinte in 3 piccoli gruppi; il primo dei quali costituito dalla C. gigas e dalla C. canina, il secondo dalla C. aenea, il terzo dalla C. finca e dalla C. fusca che sono le più distinte. Ora ricordando cotale deliminazione, il nostro socio dice, sembrargli che l’attuale specie di P/ectropoma, sia una specie di Cerna o Epinephelus ap- III partenente al primo gruppo, ed intermedia per forma e caratteri fra la gi- gas e la canina, ma alquanto più affine alla canina, e forse anche una semplice varietà giovane di questa ultima; opinione cui accedono gli stessi preparatori del Museo ; a più forte ragione che i giovani individui delle due specie a differenza degli adulti, si assomigliano quasi perfettamente fra loro. Ciò non toglie che al tempo stesso il Plectropoma fasciatum offra no- tevoli dati di somiglianza con altre specie estere affini, appartenenti allo stesso gruppo, ed in particolare col Serranus (Cerna) Alerandrinus Geoft.; come ebbe testè a convincersi ed a comunicare al nostro socio , l’' onore- vole D." Decio Vinciguerra di Genova, istituendo un diretto ed esatto con- fronto fra la suddetta specie ed una serie di individui del Serranus Ale- xandrinus provenienti dalle coste d'Egitto. Difatti nel P/ectropoma del pari che nella Cerna canina il corpo è o- vale allungato, il muso appuntito, la mascella inferiore notevolmente spor- gente oltre la superiore, la bocca larga, i denti mascellari disposti in una stretta zona formata da due piccole fila di denti, l’interna della quale co- stituita da denti più robusti e rari dell’esterna nella mascella inferiore, e viceversa l'esterna con denticini più grossi ed acuti dell’interna nella ma- scella superiore; ai quali caratteri se si aggiunga la particolarità che nei giovani d’entrambe le specie la pinna codale è troncato-rotondata, nè già lunata come accidentalmente avrà forse osservato il Costa, e che le scaglie del corpo sono fitte e strettamente imbricate fra loro, finmamente seghettate nel margine posteriore, ed a superficie scabra, si avranno un numero ab- bastanza notevole di caratteri che concorreranno ad avvalorare la predetta supposizione. La differenza principale che intercede fra le due specie consisterebbe nel diverso numero dei raggi ossei dell'unica pinna dorsale, che nella C. fasciata (già Plectropoma) sarebbe di ‘'-!*/,.-,; (gli esemplari del Museo offrendo costantemente ‘/,,) e nella canina !'/,,-,;; non meno che nella presenza delle caratteristiche linee longitudinali brune che corrono sui lati del corpo, e delle più costanti linee scure oblique che si osservano sul preo- percolo della C. fasciata, le quali mancano anche nei giovani esemplari della C. canina. Queste ed altre particolarità che il nostro socio comunicava già in let- tera ai suoi colleghi, si troveranno maggiormente sviluppate nell'articolo ch'egli intende inserire in appendice alla preacennata sua memoria sui Ser- rani indigeni, la quale per ragioni eccezionali non potè essere pubblicata a tempo negli atti della nostra Società. La seconda specie dei pesci incontrata di recente nei mari della Sicilia è l’Exocoetus procne De Fil. e Verany (Ancileddu ‘Mperiali Sic.) caratte- IV rizzato dalla presenza di due piccoli lobi membranacei frastagliati posti sotto il mento e da una serie di fascie biancastre attraversanti le pinne addomi- nali, ed il corpo del suddetto pesce. Codesta specie è assai rara, non es- sendo stata incontrata finora da verun ittiologo nel Mediterraneo dopo lo annunzio e la descrizione che ne fecero il De Filippi ed il Verany nelle acque di Nizza. Unicamente fa d’uopo notare che l’ egregio prof. Cocco nel suo indice mss. sui pesci del mare di Messina, elaborato sin dall'anno 1845, e presentato nello stesso anno al congresso degli scienziati italiani in Napoli, fa menzione di un Exocoetus ch'egli denomina E. fasciatus, il quale per alcuni caratteri s'accosta alla specie attuale, ma ne differisce al- tresì per la mancanza dei caratteristici lobi mentali propri dell’E. Procne, per guisa che viene ad approssimarsi maggiormente all'E. Rondeletii, ab- bondantemente rinvenuto dal Giglioli nelle attigue acque di Stromboli. Secondo il Bonaparte l’Exocoetus procne sarebbe un giovane individuo dell’Exocoetus exiliens Bloch. Giusta il Canestrini ed il D.r Emilio Moreau, esso potrebbe meglio ragguagliarsi all’ Exocoetus furcatus Philipps delle coste atlantiche americane, e quindi rannodarsi a codesta specie, qualora le ulteriori osservazioni ne constatassero la graduata metamorfosi, e la corri- spondenza dei relativi caratteri. Comunque siasi, è certo che anche questa specie oceanica, al pari di tante altre, può essersi fatta strada nel Mediterraneo attraversando lo stretto di Gibilterra, e apparendo di preferenza nelle tiepide acque di Nizza e della Sicilia, come ce ne porsero esempio in tempi non lontani il Cybium Vera- nyi, il Lobotes auctorum, il Carana carangus, il Serilichthys bipinnula- tus, e tante altre belle specîe atlantiche, ricordate nei loro trattati dai re- centi ittiologi italiani. lr pror. Riccò presenta il riassunto delle sue osservazioni solari eseguite nel R. Osservatorio di Palermo. { primi tre quadri dànno le medie mensili, trimestrali ed annue del nu- mero dei gruppi di macchie, di fori e della loro area, del numero di facole, di getti, di protuberanze e dell'estensione ed altezza di queste ultime; dal- l'aumento di tutti questi elementi durante l’anno si deduce che l’attività solare va crescendo, come già si aspettava; fa eccezione l’ultimo trimestre in cui vi fu diminuzione rispetto al precedente. Il IV quadro dà per ogni trimestre e per l'anno il rapporto della quan- tità degli accennati elementi nei due emisferi solari e ne emerge una co- stante preponderanza nell'emisfero boreale. Il V quadro dà la distribuzione delle protuberanze, facole e macchie al bordo nelle diverse latitudini eliografiche : i paralleli più attivi per tutti i fenomeni solari furono quelli compresi da 20° a 40° in entrambi gli emi- V sferi : quanto alle protuberanze poi si hanno ancora altri due massimi più forti da 50° a 60° a nord ed a sud : cosicchè vi sarebbe una rimarchevole simetria nella distribuzione dell'attività solare nei due emisferi boreale ed australe. L'ultimo quadro dà l'orientazione delle macchie secondarie e dei fori ri- spetto la macchia principale dei gruppi e la direzione che ebbero le code od appendici delle grandi macchie : ne risulta una notevole prevalenza ad est e ad ovest della macchia principale, nella prima direzione però molto più che nella seconda; talchè le code, le macchie ed i fori seguono la mac- chia principale nella sua rotazione colla sfera solare. In fine dalla lista dei massimi e minimi secondarî delle macchie e fori avvenuti durante l’anno 1880 si ricava in media un periodo di circa 26 giorni, corrispondente abbastanza alla rotazione solare, come fu già rile- vato dal prof. Tacchini; questo vorrebbe dare che l’emisfero solare a noi visibile nel tempo dei detti massimi è più attivo dell'altro opposto. Il socio Segretario E. Paternò Appendice al Bullettino MW. 15. Era appena terminata la stampa del Bullettino N. 15 della nostra So- cietà di Scienze Naturali ed Economiche, contenente il Rendiconto della seduta tenutasi nel giorno 26 dello scorso febbraio, che il nostro socio prof. Doderlein venne a presentare a questa Segreteria un suo comunicato in aggiunta all'argomento ittiologico ch'egli vi avea svolto, aggiunta che noi crediamo opportuno di riferire integralmente, colle stesse parole usate dal nostro socio. Due giorni dopo }a comunicazione ch'io ebbi l'onore di fare (dice il Do- derlein) a questa illustre Società di Scienze Naturali ed Economiche, nella sua adunanza del giorno 26 febbraio, intorno al rinvenimento nei mari della Sicilia di due per noi novelle specie di pesci, e più particolarmente intorno a quello di 5 esemplari della specie denominata Plectropomus fasciatus Costa, essendomi posto casualmente a sfogliare la parte ittiologica dell’ul- timo volume del Zoological Record London 1878, redatta dall’ onorevole sir A. W. E. O' Shanghessy, m'imbattei a pag. 15 nella seguente nota: « Plectropoma : remarks on the characters of the genus, with table of sub- VI « divisions Vaillant et Bocourt (Mission scientifique au Méxique). Plectro- « poma fasciatus Costa (nec Bloch, nec Risso), remaned Serranus Costae; « Steindachner Sitzungsb. der mathem.-naturws. Classe der K. Akademie « der Wissenschaft Wien, vol. Lxxva, Abtheil. 1°, p. 389. » Impressionato da codesto annunzio, che interessava eminentemente lo argomento che pertrattai nella precedente seduta, mi diedi premurosamente a ricercare l’indicato fascicolo delle sedute dell’Accademia di Scienze na- turali di Vienna, fascicolo che fortunatamente erami stato gentilmente in- viato in dono dallo stesso onorevole prof. Steindachner sin dal tempo che io mi trovava in missione a Modena. Apertolo, rinvenni di fatto che l’il- lustre ittiologo viennese, avvalendosi di convincentissimi argomenti, aveva dimostrato che il Plectropoma fasciatus Costa non solo non apparteneva al genere Plectropoma come aveva creduto il Costa, ma che esso diffe- riva altresì completamente dalle omonime specie MHolocentrum fasciatus Lacep. rv, p. 382;-Risso ittiologie de Nice, p. 290;-Bloch. Deutschl. tab. 240, citate a sinonimi dall’ esimio prof. Costa nella sua monografia su codesta specie. E dapoichè era noto in iscienza che esisteva un’altra specie esotica di pesce avente il nome di Serranus fasciatus, il prof. Steindachner pro- poneva che alla specie italiana si desse il nome di Serranus Costae in me- moria dello strenuo naturalista napoletano che pel primo l'aveva indicata e descritta nella fauna del proprio paese. Io non posso che assentire pienamente (soggiunge il Doderlein) alle dotte osservazioni e proposte dell'onorevole ittiologo viennese, che seppe così opportunamente risolvere la questione; aggiungendo solo, che siccome per ripetute osservazioni fatte da me e dai miei bravi assistenti, sui 5 esem- plari del noto Plectropoma posseduti da questo Museo zoologico, potei con- vincermi che le squame della linea laterale di questo pesce, anzichè essere quadrate, spinose o ciliate, come nelle specie del genere Serranus, sono invece allungate, subtriangolari ed a margine liscio come quelle dei pesci del genere Epinephelus o Cerna (Merou dei francesi), la specie suddetta, a norma delle suddivisioni proposte dai signori Vaillant et Bocourt, anzichè rimanere fra i Serrani dovrebbe, a mio parere, rientrare nel genere Epti- nephelus e quindi denominarsi Epinephelus Costae; per fare poi parte di quella sezione di Cernie a codale subrotondata, a pinne verticali costituite da D. ''/,; A. */s-,0, Della quale sezione io aveva già creduto di collocarla nella precedente mia comunicazione. Ad avvalorare pertanto questa mia opinione, credo opportuno di esporre quì alquanto più diffusamente i caratteri specifici che mi fu dato di rile- vare sui 5 esemplari del già Plectropoma posseduti dal nostro Museo, allo scopo altresì che aggiungendoli a quelli già noti ed indicati da altri au- tori, la suddetta specie riesca meglio delimitata e stabilita. VII Gli esemplari del Serranus od Epinephelus Costae Steind. del Museo zoologico di Palermo, sono tutti giovani, e presentano le seguenti dimen- sioni e proporzioni di corpo. Lunghezza del corpo presa dal Lunghezza totale del pesce Lungh. sua margine poster. Altezza Lunghezza compresa la codale escl. Ja cod. dell’orbita alla delcorpo della testa Notamento relativo dei raggi base della cod. 1. Es. in Alcool 0,150 0,120 0,100 0,037 0,045 D.‘4/15; A.8]o; P.L7; V.1]s: 0.48. 2; _ 0,105 0,080 0,068 0,026 0,035: Dt); Al8/10 i 3 _ 0,092 0,075 0,063 0,022 0,028 D.11/16; A.8/10 ; _ 0,051 0,042 0,034 0,014 0,017 D.14],6; A.8/10 A , asecco 0,160 0,130 0,110 0,040 0,045 D.11),6; A.8/10 ) UT do Il loro corpo è ovale allungato, molto compresso, l'altezza sua misurata immediatamente dietro le pettorali, è compresa 3 volte ‘/, circa, nella lun- ghezza totale del pesce, esclusa la codale; la lunghezza del capo un po’ meno di 3 volte nella stessa misura. L'occhio dista, nella misura del suo diametro, tanto dal margine anteriore della mascella superiore, che dal mar- gine posteriore del preopercolo; esso corrisponde alla quarta parte circa della lunghezza totale del capo. Il muso è alquanto appuntito, la mascella inferiore sensibilmente spor- gente oltre la superiore; ha bocca grande ed armata di 2 o 4 denti canini, di mediocre dimensione nella parte anteriore della mascella superiore, e di 2 consimili nella mascella inferiore. Le ossa mascellari portano per cia- scun lato una serie di denti esili ed a spazzetta, disposti complessivamente in 2 strette fila paralelle, l’interna delle quali nella mascella inferiore è costituita da denticini alquanto più grossi ed acuti di quelli della fila e- sterna; laddove nella mascella superiore la fila esterna ha denti più rari e grossetti dell’interna, che è tutta formata da esilissimi denti a spazzetta. Un gruppo di altri piccoli denti disposti a cavalletto (Chevron) s'erge sul vomere, ed una fila di consimili sulle ossa palatine di ciascun lato della cavità orale. Un altro piccolo gruppo di denticini a scardasso sta dietro i canini in ambo le mascelle. La lingua è liscia. Il preopercolo in tutti questi esemplari è finamente seghettato nel suo margine posteriore, liscio nell’inferiore, con un gruppo di 3 o 4 dentelli più lunghi ed appianati nel suo angolo medio, i quali radiando si prolun- gano alquanto verso la parte posteriore del corpo, nè già verso l’anteriore come qualche autore aveva asserito; mentre una breve insenatura od intac- catura marginale sorge nel tratto immediatamente soprastante al suo angolo medio. — L’opercolo, al solito, come nelle altre specie congeneri, è munito verso il suo angolo posteriore di 3 spine appianate, la media delle quali è più robusta, più sporgente ed appuntita delle altre due. VII La porzione spinosa dell’unica dorsale, toltine i 2 o 3 primi raggi, pro- cede pressochè rettilinea verso la contigua porzione molle od articolata, la quale rialzandosi ed arrotondandosi nel suo margine superiore, riesce quasi del doppio più elevata della porzione spinosa. La stessa disposizione ed e- levazione rimarcasi nella corrispondente porzione molle della pinna anale, La codale è piuttosto lunga e quasi arrotondata nella sua estremità, nè già lunata come forse inavvertentemente si espresse il Costa. Le squame del corpo sono minutissime, strettamente aderenti ed imbri- cate fra loro, col margine posteriore esilissimamente seghettato. La forma loro nelle singole regioni del tronco è quale precisamente la indicò il Co- sta nella bella figura che accompagna il suo Plectropoma, a differenza delle squame della linea laterale che, come dissi, sono oblunghe, subtriangolari, a margine posteriore liscio ed a superficie lievemente increspata. Scaglie ancora più minute ne tapezzano le guance e la mascella inferiore. Il colore del corpo in tutti i 5 esemplari è uniformemente bruno chiaro, volgente al rossigno sul dorso e sui fianchi ed alquanto più pallido al ven- tre; con 4 o 5 gracili listarelle longitudinali brune sui fianchi, dirette pa- ralellamente fra loro ed alla linea dorsale. Due consimili listarelle brune più persistenti e più distinte si stendono in direzione obliqua sul preoper- colo del pesce, la prima o superiore delle quali, dipartendosi dal margine posteriore dell'orbita, raggiunge il terzo inferiore del lembo posteriore del preopercolo, la seconda od inferiore, spiccandosi dall’apice del muso, e ra- sentando il lembo superiore dell'osso mascellare, attinge alla metà del mar- gine inferiore del preopercolo. — In taluni esemplari però più giovani, co- deste due listerelle non si arrestano già all’ orlo del preopercolo, ma pro- cedendo in linea retta sulla corrispondente parte del sottostante opercolo e sottopercolo, ne raggiungono l'estremo lembo inferiore; mentre altre due listerelle più sbiadite si staccano radiando dal margine posteriore dell’ or- bita ed attraversando il sopraopercolo e l’opercolo vanno a metter capo ed innestarsi nelle due fascie longitudinali superiori che scorrono lunghesso i fianchi del corpo adombrando in certo modo i caratteristici disegni del capo della C. aenea; cose che si potranno meglio osservare nella figura che fac- cio aggiungere a quelle delle Cernie nella novella mia memoria sulle specie cong'eneri indigene dei mari della Sicilia. Le natatoie tutte negli esemplari del Museo offrono una tinta bruno- chiara, ad eccezione di uno degli esemplari tenuto in alcool, nel quale la pinna anale appare alquanto più scura e lievemente marginata di più chiaro (forse per scoloramento) alla sua estremità. Dal complesso delle suddette particolarità che ho potuto osservare ne - gli esemplari del Serranus fasciatus Costa di questo Museo zoologico, sembrami si possa dedurre che la specie suddetta non è già un Serranus IX Scriba come avevalo supposto l’accuratissimo Giinther, nè tampoco un Ser- ranus Cabrilla come opinò recentemente il D." Emilio Moreau nella sua Hist. Natur. des Poissons de la France vol. II, p. 381, non consentendolo la forma più elevata del corpo, il numero dei raggi, il carattere delle squa- me della linea laterale, ed il caratteristico coloramento di codesta specie; e nemmeno qualche altro pesce più o meno affine ai pesci precedenti; ma sibbene una specie di Percoide che per tutti i rapporti dee rientrare, a mio parere, nel genere Epinephelus Bloch., e collocarsi nel primo gruppo o sezione di codesta serie generica, sia accanto agli Epnephelus Caninus, od Aeneus, come opinai nella precedente mia comunicazione, sia presso lo Epinephelus Alexandrinus come ritiene l'onorevole D." Vinciguerra, ma che deve più probabilmente costituire una specie o forma distinta, giusta il parere del prof. Steindachner, specie cui, in attesa di ulteriori studi e confronti sui caratteri presentati nelle varie sue età, dovrà conservare il nome di Serranus od Epinephelus Costae, datole dal prof. Steindachner in onore dello strenuo naturalista che pel primo la descrisse ed illustrò nella nota sua fauna napoletana. IL socio Segretario E. Paternò N, 16.— Seduta del 7 marzo 1882.— Presidenza del prof. Comm, SIMONE CORLEO, IL socio PROF. Zona presentò una nota relativa alla determinazione di un azimut qualunque collo strumento dei passaggi. In detta nota suppone di avere uno dei soliti strumenti dei passaggi portatili, ma montando sopra una piastra girante per potere essere facil- mente condotto in qualunque azimut. Per la determinazione dell’azimut di un dato oggetto conduce lo stru- mento pressochè nel suo verticale indi con osservazioni di passaggi e col micrometro, considerando opportuni triangoli, determina prima l’azimut del perno di riferimento indi quello dell'oggetto. Trattato il problema d’azimut espone i modi più convenienti per la de- terminazione degli errori strumentali e del tempo. Mercè le formole differenziali discute la scelta delle stelle. Chiude ri- portando le formole per la determinazione del tempo in meridiano e della latitudine nel primo verticale. IL socio PROF. Riccò presenta il riassunto delle osservazioni solari fatte nel 1881 col refrattore di 0" 25. X I giorni di osservazione (disegno e rilievo) per le macchie furono 287, per le facole 281, per le protuberanze 109, per le righe lucide straordina- rie 76. Si ebbe : Gruppi (di macchie, o di macchie e fori, o di soli fori) 1461; Macchie (area > 0,00001 del disco solare) 1924, fori 7022 : facole (senza macchie) 780 : Protuberanze (altezza © 30") 629, getti 2240 : posizioni (este- se 6°) con inversione della 1874 K 357, delle 5 268, di altre righe 7. Risultano le medie annuali : per giorno Gruppi 5.09, Macchie 6.70, Fori 24. 47, Facole 2. '78, Protuberanze 5.77, Getti 20. 55. Si hanno ancora le seguenti medie annuali : Porzione del disco solare oscurata per giorno dalle macchie e fori 0. 000785 : Estensione complessiva delle facole per giorno 45° 03, loro area complessiva per giorno 0. 047310: Estensione complessiva delle protuberanze per giorno 19° 26, loro altezza 4" 21. Massimo delle macchie....... fra 10%teN==-R208 Massimo delle facole.......... fra 1 20° e + 390°. Massimo delle protuberanze fra + 60° e + 70°, + 20° e + 30°, — 30 e — 40°. Massimo delle inversioni della 1474 K ed anche delle 6 fra + 10° e + 20°. Le macchie ed i fori nel primo semestre prevalsero nell'emisfero australe, nel secondo prevalsero fortemente nel boreale; nell’anno prevalsero a Nord dell'equatore per più di ‘/, nel numero, e per area furono circa doppie al Nord. La grande prevalenza delle macchie nell'emisfero boreale risulta anche dal numero dei giorni senza macchie, che nell'emisfero boreale fu di 28 e nell’australe di 95. 1 luoghi di questi minimi di attività non furono distribuiti indifferente- mente sulla sfera solare, ma caddero a preferenza in regioni limitate: quella dei minimi boreali più ristretta di quella dei minimi australi, i quali furono più sparsi. E queste due regioni furono a longitudini in parte coincidenti. I giorni senza macchie e senza fori nell'emisfero boreale furono solo 10, nell’australe bl. Le facole nel primo semestre prevalsero a Nord, nel secondo a Sud; nel- l’anno rimase la prevalenza a Sud. Le protuberanze non ebbero decisa pre- valenza. Le inversioni delle righe prevalsero al Nord, specialmente per la 1474 K. Il massimo delle macchie per numero e per dimensione fu in luglio. così pure per le protuberanze: quello delle facole fu in maggio. Massimo numero di Gruppi 12 al 18 aprile. —_ Macchie 20 al 25 luglio. — Fori 132 al l° luglio. XI Massima area totale 0. 002668 al 31 luglio. —_ di una macchia 0. 001523 al 22 novembre. Massimo numero di facole 6 il 17 agosto. Massima estensione di un gruppo 88° il 19 agosto. Massimo numero di protuberanze 13 il 28 luglio. Massima altezza di una protuberanza 169" il 26 luglio. Massimo numero di getti 44 il 19 luglio. Nel 1881 furono dunque osservati 8946 macchie e fori : di cui 1924 a- vevano area > 0,00001 del disco; di queste macchie la dimensione massima fu diametri terrestri 1 a 1,5 per 467, di 1,5 a 2,5 per 378, di 2,5 a 3,5 per 106, di 3,5 a 4,5 per 15, di 4,5 a 5,5 per 5, di 5,5 a 6,5 per 2, di 6,9 a 7,5 per 2. Delle 975 macchie con una dimensione massima 3 l diametro terrestre ve ne furono 490 con contorno delia penombra regolare (prossimamente circolare, elittico, o ovale), 485 irregolare; 397 con nucleo regolare (forma simile alla penombra, posizione centrale), 578 irregolare; 446 con nucleo semplice, 529 multiple; 243 avevano lingue lucide penetranti nel nucleo; 59 avevano veli rosati; 7 avevano indizio di forma spirale. In questo anno 1881 il numero medio dei gruppi, delle macchie, dei fori e la loro area furono quasi il doppio di quelli del 1880. Il numero medio delle facole fu prossimamente eguale nei due anni. Il numero medio delle protuberanze fu quasi due volte e mezzo, l’esten - sione diurna quasi 3 volte e l’altezza una volta a ‘/, quella dell’anno scorso, Le inversioni che in quest’ anno abbondarono discretamente, nell'anno passato mancarono quasi completamente. IL Pror. DopERLEIN, nel dar conto alla nostra Società delle indagini ul- teriormente fatte intorno la Fauna ittiologica della Sicilia, dice brevemente di aver riscontrato di recente nelle acque del circondario marittimo ai Pa- lermo altre quattro interessanti specie di pesci, tre delle quali novelle per i mari della Sicilia. Tali sono : 1. Un grande individuo della Molva vulgaris Flemm., specie pressochè esclusiva dei mari nordici d' Europa, rinvenuta per la prima volta da noi nello scorso luglio nelle acque del circondario di Palermo, e successiva- mente dal prof. Giglioli nel mese di ottobre in quelle di Catania. Codesta specie rappresentante nordica della nostra Botatrice, Molva elongata Risso (Stoccufissu dei Siciliani), era ritenuta finora mancante nel Mediterraneo. 2. Alcuni esemplari del Physiculus Dalwigki Kaup, specie rarissima, affine all’ Uraleptus Maraldi Costa, avvertita per la prima volta nel 1878 nelle acque di Nizza, e successivamente dal Giglioli e da noi nel 1881 in quelle di Messina e di Palermo. XII 3. Un esemplare tipico del Serranus (Cerna) Alerandrinus Cuv. Val., specie indigena delle coste della Siria e dell'Egitto, incontrata altresì dal prof. Steidachner sulle coste meridionali della Spagna, alla quale specie vuolsi riferire da taluni ittiologi lo stato adulto del Plectropoma fasciatum Costa (Serranus Costae Steindachner). 4. Alcuni esemplari dello Scarus cretensis Cuv., pesce prelibato , già noto agli antichi Romani, che lo importarono dalle coste della Siria e ten- tarono di acclimarlo lungo le coste meridionali dell’Italia, del quale oggidì non rimangono che alcuni isolati individui nelle acque di Catania e di Si- racusa. Da questi brevi cenni risulta che le specie di pesci accertate finora che concorrono a comporre la Fauna ittiologica della Sicilia, e si conservano nel Museo zoologico della R. Università di Palermo, ascendono al numero di 410, e che a costituire cotale Fauna, atteso la posizione centrale della Trinacria, convengono in parte tanto specie oceaniche e settentrionali, quanto proprie delle acque più meridionali del Mediterraneo. IL socio Segretario E. Paternò N. 17,— Seduta del 30 aprile 1882. — Presidenza del prof. Comm. SIMONE CORLEO, IL socio PROF. A. Riccò comunica l'osservazione spettroscopica della co- meta Wells, fatta alla mezzanotte dal 22 al 23 aprile 1882; lo spettro con fessura anche larga era debolissimo : quando il nucleo della cometa cadeva sulla fessura si aveva una semplice linea luminosa continua, e che si man- teneva tale anche restringendo la fessura : però si sospettavano dei nodi od ingrossamenti della linea luminosa ai luoghi ove erano da aspettarsi le solite bande dello spettro delle comete. Questo spettro lineare aveva come fondo uno spettro continuo, più largo, diffuso, estremamente debole, il quale restava solo, tostochè il nucleo era fuori della fessura. È da notare che la cometa Schiberle nelle prime osservazioni spettrali diede invece lo spettro lineare discontinuo e le tre bande ben evidenti ed estese. Lo stesso socio prof. Riccò comunica il risultato dello studio dei minimi di macchie solari nel 1881. In accordo colla maggior abbondanza delle macchie nell'emisfero boreale, in questo si ebbe un numero di giorni senza macchie quattro volte minore che nell’australe. XIII I centri di questi periodi di minimo nell'emisfero boreale si presentarono con intervalli poco diversi, ed in media eguali a giorni 27.9, cioè pros- simamente eguali al tempo della rotazione sinodica del sole; invece nello emisfero australe quegli intervalli furono più disuguali, però la loro media di giorni 26.2, non fu troppo diversa del tempo della rotazione solare. Vi è dunque certamente un periodo nell’apparizione dei minimi boreali eguale a quello della rotazione solare, il che vuol dire che essi rimasero stazionarî in una data ragione solare, invece i minimi australi non ebbero un periodo o se l’ebbero fu poco deciso, confuso. Determinate le longitudini dei centri degli emisferi all'istante in cui sl osservarono i loro rispettivi minimi, prendendo come primo meridiano quello che passava per il centro del sole al principio dell’anno 1881, si trova che tutti i minimi boreali (meno 8) caddero fra 240° e 360°, ossia dentro ‘/, della periferia, mentre che i minimi delle macchie australi caddero a tutte le longitudini, ma in maggior numero presso il luogo del maggior addensa- mento dei minimi boreali, ed inoltre alle longitudini quasi opposte fra 56° 10° Questa decisa localizzazione dei minimi boreali e la conseguente loro periodicità, stante la forte preponderanza delle macchie boreali, ha deter- minata la periodicità delle macchie in generale, corrispondente alla rota- zione solare, avvertita da prima dal prof. Tacchini a Roma e verificatasi anche in Palermo. IL socio PROF. Zona annunciò una particolarità luminosa rimarcata nella coda della cometa Wells dicendo: La sera del 10 aprile trovai la cometa e ne determinai la posizione; fi- nita l'osservazione mi avvidi che lo splendore della coda della cometa su- biva continui cambiamenti. Non diedi importanza al fatto sia perchè la sera era nuvolosa sia perchè il mio occhio poteva essere stanco. Il 14 aprile ri- vidi lo stesso fatto, ma essendo il cielo pure nuvoloso , lo registrai attri- buendolo a fenomeno atmosferico. Il 17 il cielo era sereno ed il fatto si ri- petè. Non avendo più ragione di attribuire il fenomeno a nubi o vapori va- ganti dubitai che il mio occhio ne fosse in tutto od in parte la causa; pre- gai pertanto l'ing. Agnello assistente che osservasse la coda della cometa e vedesse se a caso scorgesse nulla di particolare; dopo poco mi disse : sembra che la luce della coda vada a poco a poco diminuendo stringendosi attorno il nucleo come se venisse da questo attratta, poi ad un tratto si spande di nuovo. Accertatomi allora che il fatto era reale lo esaminai attentamente per vedere come si manifestava e trovai che dopo un intervallo variante, da 8 a 10 secondi, nel quale la coda era debolissima (in calma), ne succedeva c XIV un secondo variante da 3 a 5 secondi in cui a distanza di uno o mezzo se- condo la coda aveva come delle pulsazioni luminose, indi ritornava il pe- riodo di calma. L'assieme del fenomeno ricordava le intermittenze della luc- ciola ed in miniatura i movimenti dell'aurora boreale. In seguito fino a ieri sera 29 aprile il fatto si ripetè ad onta che la luna crescesse di splendore. ll 21 aprile il prof. Riccò constatò pure le variazioni di luce e rimarcò che si vedevano anche con un piccolo ingrandimento. Annuncio il fatto (*) perchè potrebbe divenire importantissimo nelle ipo- tesi cometarie se si potrà decidere, come è facile divenendo ogni dì più brillante la cometa, che non si tratta di fenomeno atmosferico. (*) Il medesimo fenomeno con le stesse apparenze fu osservato da Keplero nella cometa d’Hal- ley nella sua apparizione del 1607. Da Keplero du Cysat Snellius e Wendelin nella III del 4648, Hevelio la rimarcò in quella del 1652 e 1664 e La Nux e Pingrè l’osservarono in quella del 1779, Il socio Segretario E. Paternò BULLETTINO METEOROLOGICO REALE OSSERVATORIO DI PALERMO IIISSISSIISIISISIIOOSSISSIOSPLOLIPLI> Anno xvi.— Vol. xv.—- 1880. i IORMIFOROTTAMN sul i | i: : Pi *è ; FRI Ae LAU #)) id Pa Me $i : È 4 i ‘ } ì io, $ KH N i 4 UN esiti padri na tdi a de rg n RETTO "MI tir; trivani (ug dia î fi muti efuno POaT ina sii i rinipo n pini PI "iper ‘ N i DATO L40994 RC SA SITE fi Vi 5A A n ,S ù de) k SARA ara frau ESTERO AR: Uta dea LILLE dad Venti cn feta # ala tp na ue: MIA SIAT 48 AA sar gi i sn il i n 216% (o) Di i Le dr Pm dice regio | Ù Dida a cat zii e cisti * -uoig: pier) RD hag ‘pise PULELETTINO MELEOROLOGICO IDELNREALE OSSERVATORIO DI PALERMO AANDANANIISIIIIIIESSIIISIISPIIIIISSISSISIOSI Anno XVI. 1880. Col presente anno di osservazioni meteorologiche, che in continuazione delle precedenti veggono oggi la luce, chiudesi l'ultima serie di osser- vazioni eseguite in questo R. Usservatorio astronomico, ch'ebbe principio dal 1865. Gli studî e le sperienze sulla meteorologia inauguraronsi in Palermo in- sieme ai lavori astronomici, e regolari osservazioni furono intraprese sin dall'anno 1791, le quali, se ad epoche differenti subirono qualche modifi- cazione sia nei metodi di osservazione, sia nel loro numero, sia nella con- dizione degli apparecchi, costantemente però sono state seguite insino ai giorni nostri. | Può riguardarsi come prima serie quella che a cominciare dall'anno 1791 si estende sino al 1825. — Ampiamente discussa nei libri VII, VIII e IX del R. Osservatorio, se ne trassero importanti risultamenti sulla climato- logia di Palermo. — Una seconda serie è compresa tra gli anni 1826 e 1842: nell'annuario del R. Osservatorio del 1843 furono discusse queste osserva- zioni, e i risultati ottenuti furon messi in confronto con quelli della prima serie. Formerebbero una terza serie le osservazioni dal 1843 al 1864. In essa varie modificazioni subirono i metodi, e le ore di osservazione.—Nell’ultima serie infine dal 1865 al 1879 furono stabilite le osservazioni triorarie , che han sempre proceduto colla più grande regolarità. Il prof. Tacchini dal complesso di tutte le serie dal 1791 al 1868, e va- lendosi in pari tempo delle lunghe e non mai interrotte osservazioni eseguite all'Osservatorio del Collegio Nautico dal nostro carissimo congiunto Ono- frio Cacciatore, nelle sue dotte conferenze sul clima di Palermo ne dedusse pregevolissimi risultati sulla pressione, sulla temperatura, sull'annua piog- gia, sull’umidità atmosferica, sulla frequenza dei venti, instituendo dei con- fronti con varie città Italiane. 4 BULLETTINO METEOROLOGICO Sullo scorcio dell’anno 1879 trasferita in sito più adatto, e più conforme ai bisogni della scienza, la sezione meteorologica del R. Osservatorio, com- piti i lavori d'impianto della novella stazione centrale a Valverde (Vedi anni 1877-78) collocativi convenientemente apparecchi e macchine, in Gen- naro 1880 inaugurossi una nuova serie di osservazioni, che vedranno la luce accompagnate dalla descrizione della stazione, e del suo corredo scientifico. Crediamo pertanto necessario avvertire che la meteorologia non è stata esclusa dai quotidiani lavori dell'Osservatorio astronomico, e che le osser- vazioni, sebbene in limiti più angusti, vi saranno sempre continuate : e ciò abbiam praticato onde non interrompere da una parte una secolare serie di esperienze, dall'altra per aver materiali che possano servirci a confron- tare le osservazioni delle due stazioni. Siccome femmo menzione nella prefazione dell’anno 1877, parecchie sta- zioni termo-pluviometriche sono state istituite nella nostra Provincia, che sin dal Gennaro 1880 trasmettono a questa stazione centrale le proprie os- servazioni. — Sono in esercizio quelle di Termini, Collesano , Petralia So- prana, Petralia Sottana, Castelbuono, e Montemaggiore, e il numero verrà ampliato a misura che dall'ufficio centrale di Roma sarem provveduti degli apparecchi indispensabili. Oltre a ciò è stato non ha guari organizzato nella nostra Provincia, a simiglianza delle altre Italiane, uno speciale servizio per lo annunzio dei temporali. Il personale che gentilmente prestasi per siffatto importante ser- vizio scelto fra i colti impiegati della Compagnia delle Assicurazioni di Ve- nezia, cortesemente dal comm. Bargoni messi al servizio della scienza , e fra i zelanti direttori delle stazioni termo-pluviometriche, ci assicurano del buon andamento di questi nuovi studi tendenti ad investigare le leggi di queste meteore. G. Cacciatore. ll Sìò Th dor DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO 5) Osservazioni Meteorologiche del Gennaio 1879. NOTE . Cielo coperto, venti deboli, mare tranquillo. . Cielo coperto, venti forti del 3° quadrante, mare mosso. . Cielo coperto, vento variabile di ponente, mare mosso. . Cielo coperto, venti del 3° quadrante abbastanza forti, mare mosso. . Cielo sereno, corrente del 3° e 4° quadrante, mare molto agitato. . Venti forti di ponente, mare grosso, e nella sera pioggia. . Pioggia, venti gagliardi del 4° quadrante, mare grosso. Ha nevicato copiosamente sulle Madonie. . Pioggia, nebbie generali nel mattino, venti varî, mare mosso. . Pioggia, venti del 3° quadrante abbastanza forti, mare agitato. . Venti gagliardi di libeccio e mare grosso. Pioggia. . Cielo coperto piovoso, venti varî, mare mosso. . Pioggia, venti varî, mare leggermente mosso. . Pioggia, venti forti del 1° quadrante, mare molto agitato. . Cielo sereno, venti varî del 4° quadrante, mare agitato. Alle 6 p. luce zodiacale. . Cielo sereno, venti deboli, mare leggermente mosso. Nella sera bellis- sima luce zodiacale. . Cielo sereno, venti varî del 3° quadrante, mare tranquillo. . Cielo misto con leggiera pioggia sul pomeriggio : venti gagliardi del terzo quadrante, mare tranquillo. . Pioggia, venti regolari, mare leggermente mosso. . Cielo coperto con pioggia, vento vario di ponente, mare agitato. . Cielo coperto con pioggia, corrente di nord, mare molto agitato. . Cielo sereno, venti deboli, mare leggermente agitato. . Cielo sereno, venti del 4° quadrante nel mattino, del 2° nella sera. Mare tranquillo. i . Venti forti del 2° e 3° quadrante, cielo misto, mare leggermente mosso. . Cielo coperto, venti fortissimi del 2° quadrante, mare leggermente mosso. . Cielo coperto con pioggia, venti del 2° e 3° quadrante. mare agitato. . Cielo sereno, venti deboli, mare tranquillo. . Cielo sereno; ma fra le 5 e le 6 p. m. coperto per breve tempo con leggiera pioggia. Venti deboli, mare tranquillo. . Cielo coperto con pioggia nella sera. Nel mattino rugiada copiosa. Venti regolari, mare tranquillo. . Cielo coperto piovoso, venti deboli, mare tranquillo. . Cielo misto, venti varî del 4° quadrante, mare tranquillo. . Cielo sereno, venti regolari del 3° quadrante, mare tranquillo. 6 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Gennaio 1879 ; massi ASA , Massimi Barometro ridotto a 0° sassitmi è ni | Termometro centigrado e minimi barometrici 8 ATO CT" ee —” 13.81 16.92 | 3/68] 9-02 20 | 949) 045 | 000) 028 | 199 5) 56.21 53.12 3 3,22 8.42 È Rep .31 È 4 3T01| 50.61 | 33:00) 53-20 || { 12:34: 12.78 776, 809 || È 021 | 0.86 | 0.32 | 1.57 (Rn 5 58.64 56.03 5 17.00 9.64 5 0. ; i ; 6 98,931 58.63 | 55.90 53-96 Îl 14.423 19-71 | 903) 933] 6 0.42 | 0.49 | oso | 1419271 DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO. 9 Osservazioni Meteorologiche del Gennaio 1879 È ’ Quantità , Vo Medie dell’Ozono dalla pioggia Medie velocità del vento 7h | 9h | 12h) 3h _ 6h ) 9h | 12h Comp.p.d. NEO I Olin] T2n 7 /3n/ Gn mu Com.p.d Ip. » p.|11.9 [48.8 |11.6/40.9[10.1| 8.1|11.9 2 I 2|30.36 13036 (2° 105 [192 [11/680 16.017.3|12:71233 3 3|59.33 } 70.04 3 | 6.5 [14.4 [13.0] 2.3] 6.3] 6.51 8.19, 4 4|17.51 : 4 6.9 [10.3 [10.5] 3.7] 5.0) 4.0 671 s 5 5| 4.55 } 2745 5 | 7.1 [17.6 [47.3|10.9(11.0/12.0/12.6) g.2 6 6!22.60 ; 6 RESTA |2:£ 091021018378 Numero delle volte che si osservarono i venti N NNE |NE| ENE | E ESE | SE [SSE| S SSO | SO | 0S0 | 0 | ONO |_NO | Nwxo|Calm.| Pred. ip. » » 1 1 » » » D) D) » 2A 42 4 » » 050.0 2 » » 41 » » » » » » » 4 9 9 2 2 2 1 0S0.0 3 È 3 1 » 3 » » » » » 4 Li 4 L » 1 b) OSO 4 » » 4 )) » » » » » » 1 40 13 1 1 » » (0) 5 » » » » 1 4 4 2 h D) 2 8 » 2 » » 3 0s0 6 ) » 6 » 3 » » » » » » 8 14 3 » » 5 0 Per decadi STOAERNETE Ts » ) ) » ) ) 6 21 21 3 2 2 2 | 050.0 Z 4 | 3 5 )) 3 » » | » » | » 2 | 17 17 2 1 A 9 050.0 3 » » 6 » 4 4 4 2 4 | » 2 16 41 5 » ) 8 (OSIO) a] o ese ao ro | 3° | 3. |as OSO Medie serenità | Massa delle nubi 9h 42h 3h 6h 9h 12h |Comp. Dec. 9h | 12h | 3h , 6h 9h , 12h| Comp. Dec, fp. | 63.0| 46.2 | 73.0) 66.0 | 62.0 | 27.0 i i 28.9 1P-|26.4 |22.6 [36.5 [29.3 [27.6 [14.0 25.3 I 40.9 2 88.0 | 89.6 | 78.6 | 82.0 | 98.2 | 80.0 | 13.9 ; 2 |50,4 |54.7 /53.0 |37.4 |68.7 (54.0 56.4 i 3 53.0 | 75.0 | 74.0, 51.0 | 50.4 | 48.0 | 41.4 I 395 3° |35.5 [50.4 [49.0 [35.4 [35.2 [34.0 39.9 39.9 4 69.0 | 90.4 | 83.8 | 52.0 | 45.0 | 35.0 | 37.5 ; 4 145.6 158.9 (53.5 !37.2 |27.S |I6.A 39.8 5 42.2, 68.4 | 66.0 | 56.0 | 26.6 | 28.8 | 52.0 7 52.4 5 Di 33.2 |33.9 {26.8 |13.4 |15.5 259.4 | %.5 6 | 357] 540] 575] 525 | #72] 367] 520924 |l6 ]20:3 [277 [337 [29.1 [284 (275) 2774 Numero dei giorni Sereni] Misti | Coperti |Con pioy| Conneb.|Vento forte, Lampi | Tuonì Grandine] Neve] Caligine| Rugiada 1 p. 4 3 » » 2 » » » » » » 2 » » 5 5 » 4 » » » » » » 3 2 1 2 3 ) 1 » ) » » ) ) 4 4 1 3 4 » » ) » » » » » E) 2 1 2 1 » 1 » » » » » » i) 3 dI 2 4 » ) » » » » » 1 Tot. 9 5 17 17 o | 5 0 0 0 0 0 db. Medie mensili Barometro dalle 6 ore di osservazione . . .... FADIZ28 ROZONO RR e e oo » ai massimi e minimi diurni . ,... 755.42 | Velocità del vento in chilometri. . .. ... ++ 9.3 Vento predominante: «00 ee eee oso Differenza . ..... 0.00 Termometro centigrado. . . +. ......,... . 12.15 » dai massimi e minimi diurni. . .... 11.64 | Massima temperatura nel giorno 23. .... +.» 20.5 ; -—————— | Minima nel giorno 21 ............ > 4.6 Differenza ...... 0.51 Escursione termometrica. +... ...... 15.9 —— | Massima altezza barometrica nel giorno 1... . 764.42 Tensione (dei Vapori. è +... 0 I MANCO NOI ee eee 739.80 Eni REL Aliva ste e ea aste 680 | MESCUrSIONE Darometrica!.: . oo 0 see enad (28:62 Evaporazione Atmometro Gasparin. . . . .... . 2.02 | Totale evaporazione di Gasparin . . ....... 62.13 SERONIAi Aa e a o aloe Rielia tie ae . 40.3 | Totale della pioggia... ....... se ar 134.35 Massa delle nubi. ...... EVO ON ci e to GRA: 10 H_ 09 Du BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Febbraio 1879. NOTE . Cielo coperto. venti varì e deboli, mare tranquillo. . Cielo misto, venti varî e deboli, mare tranquillo. . Venti varî del 8° quadrante, cielo sereno, mare tranquillo. . Venti moderati del 3° quadrante ; cielo sereno nel giorno, nebbioso a sera, mare tranquillo. Dalle 6 alle 12 p. m. alone lunare. . Cielo coperto, venti deboli, mare tranquillo. . Cielo piovoso, venti gagliardi del 4° quadrante, mare mosso. . Continuano forti i venti del 4° quadrante, con cielo coperto e mare a- gitato. . Venti gagliardi del 4° quadrante. Cielo sereno, mare mosso. . Cielo coperto, venti regolari, mare tranquillo. . Venti debolissimi; cielo coperto vario, mare calmo. . Cielo coperto nebbioso, venti forti del 3° quadrante, mare mosso. . Cielo coperto e pioggia, venti gagliardi del 3° quadrante, mare mosso. . Cielo misto, venti gagliardi del 4° quadrante, mare agitato. . Cielo misto, venti gagliardi del 3° quadrante, mare tranquillo. . Continuano i venti gagliardi del 3° quadrante: cielo misto, mare agitato. . Cielo misto, venti forti di ponente, mare agitato. Nella sera pioggia leggiera. . Cielo coperto con pioggia, e venti forti di ponente. Mare agitato. . Continuano i venti forti di ponente : mare molto agitato, e pioggia nel mattino. A mezzanotte lampi all'orizzonte di NE. . Venti impetuosi di ponente, con alta corrente da ONO; mare molto a- gìtato, cielo misto, e nella sera piovigginoso. . Continuano i venti come nei giorni precedenti. Cielo misto, mare agi- tato. . Nel mattino cielo piovoso, indi misto ed a tarda sera sereno. Venti forti, mare agitato. . Cielo sereno, venti forti di ponente, mare agitato. . Cielo sereno vario; mare agitato, venti soliti moderati. . Cielo coperto; venti forti del 2° quadrante; nella sera temperatura molto elevata; mare tranquillo. . Nel mattino OSO fortissimo, che alle 8 ‘/, a. m. raggiunse la velocità di 80 chilometri. Pioggia; mare tempestoso, sera piuttosto calma, ma piovosa, e baleni. . Cielo sereno, OSO forte, pioggia, e neve sui monti di SSO. Mare molto agitato. . Continua l’OSO ma moderato : cielo coperto, mare mosso. . Nel mattino piovigginoso, indi cielo sempre coperto. Venti deboli, mare tranquillo. DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO Osservazioni Meteorologiche del Febbraio 13879 ll RETI AE dep Massimi Barometro ridotto a 0° Masgloio Tuinimi Termometro centigrado e minimi | lermometrici TESS Vai iva _ —-_<|| —- È ——6 n — 9hm, , I2hm shs_, 6hs , 9s_, 12hs Sim |12hm) SES | GNS | 9hs |120S| — 1 || 760.00) 760.49| 759.67: 759.71] 760.03] 759.93 760.19] 759.33 |12.1 [13.1 [13.1 [14.4 | 9.51 7,8 | 13.8 7 2 59.31] 59.12) 58.14] 58.00) 58.05] 57.90 || 39.93 37.90 11.4 [14.0 [45.0 (12.4 [12.0 [12.0 || 15.0 1. 3 || 58.40) 58.04| 57.15) 57.29) S7.74| 57.24) 58.40) 36.63 (13.4 [46.6 [16.8 {14.2 [13.4 [11.80 17.8; 7. 4 56.37] 55.84] 54.52] 54.65) 54,92! 54.53 ILE 54,15 {116.8 |19.4 [19.5 ‘16.1 [14.7 [13.5 " 19.8 ! 10 È) 53.53/ 52.97) 52.31] 52.27) 52.56] 52.43 04.53 51.85 14.4 |16.3 ;15.3 [13.3 [11.9 ;41.8 [{ 16.8 | 11 6 52.06| 52.40 52.05) 52.45) 5287) 52.73 92.93 54.21 | AQ |A 207 VAZSE (12,5 (11.8 43-50 ILA: 7 53.09) 53.41 33.54| 55.33 55.81) 56.91 56.51 52.03 [|12.9 |13.6 |13.1 [12.5 [42.0 {11.8 || 14.0 | 10 8 || 59.08] 5900| 58.84) 60.06 60.07) 60,2% 69,24 56.91 [113.2 |14.3 |14.0 [10.9 | 9.2 i g9 || 14.7 8. 9 60.94) 60.78) 60.42! 60.63) 60.74! 60.24 60.94 60.09 ){413.5 [15.1 [14.4 [13.3 [11.6 [10,2 || 15.9 TE 10 59.32] 58.90) 57.44) 55.14] 55.83] 55.11 60,24 53,11;[12.5 [14.3 [15.4 |13.2 [12.6 [15.6 || 15.5 8 11 || 5470) 54.29) 29.69) 50.35) 50.33) 50.12) SS.11| 49.56/\19.4 [23.2 [22 |1S.5 |15.6 [I74 || 23.2 | 13. 12 47.717] 48.40) 45.98) 46.92) 47.58) 47.64 50,12 43.98 142.2 (41.9 [12,4 |40.2 [11.4 {12.8 || A7.4 10 13 30.09] 50.79] 54.39 53.13] 53.79] 53.97 53.97 47.64 113.1 |14.3 |14.0 13.4 11.6 (14.14 14.6 | 410 14 || 54.13) 53.93) 52.02! 50.87) 50.76] 40.71]. 5403] 49.71/|12.3 [I3.A [16.1 113.7 [43.8 [14.5 || f6.1 9 15 48,2%| 48.32 47.90| 48.10) 48.86] 48,36 49,71 47.26 !16.0 |16.5 |16.7 113.8 12.9 {11.8 || 16.7 i) 416 48.19! 48.02! 47.97, 48.56| 48.43: 47.99 48.56 46.86 [113.5 '15.0 (13.9 [11.3 (11.6 (41.5 15.8 11 17 43.96] 43.66) 43.03; 44.42] 45.10. 45.96 47,99 42.34 [12.5 [14.0 |15.7 |13.5 [14.3 |I4.4 || 166 | 40 18 Dil RAT] 4449 47.89) 4844] 48.83 48,83) 44.44 115,8 1.0 [15.2 [13.1 [12.4 |11.6 || 45.8 11 19 51,30) 52.46] 53.111 54.37] 54.79. 55.69] 59.69 48.83 113,1 |43.8 [13,3 [42.3 |42.1 |11.8 14,2 | 11. 20 56.78) 30.53] 54.68: 53.27] 52.73) 50.38 506.78 30.38 (12.7 14.8 (45.9 (13.0 (42.6 }13.5 10735 LOL 21 48.90) 30.24 30.34 51.31 54.49: 50.91 541.49 47.44 !114.2 |15.0 [15.3 Mz 12.5 112.0 |{ 16.5 | 11. 22 49 31] 48.84) 47.48] 47.31) 47.07! 44.86 50.91 44.86, 14.5 |17.9 [18.8 ;16.1 [15.6 138.4 || 20.2 412 23 45.33] 46.3%| 46.34: 47.21] 48.02] 49.29 49.29] 42.89 (18.0 |18.6 [47.8 |13.6 |11.6 {10.4 || 19.5 10. 24 48 24| 46.83] 43.88/ 40.89] 38.32] 34.75 49,29 34.75 [13.8 (15.4 |14,5 (43.5 (21.7 |22.2 || 22.2 DI 25 33.12] %2.14| 45.34| 49.29) 50.45) 51.56 54.56 34.75 | 14.6 [10.9 [11.2 | 9.5 | 8.9 | 8.6 || 23.6 8. 26 54.68| 52.00) 52.05) 52.81] 54.02| 55.00 33.00 31.56. 10.8 |12.6 |12.9 [11.3 | 9.4 | 8.0 || 12.9 6 27 || 55.61] 55.51) 5520! 55.161 55.87] 53.38) 535.87] 55.000 9.7 [430 [129] 97]|7.3|83| 432] 7 28 54.88] 54.6f 33.37, 53.17 ri 53.27 93.08 BEST 13.0 |12.3 [14.2 | 9.0 | 9.0 || 14.5 Li | | M. || 752.30! 752.44 751.85) 752.26] 752 È. 152.39 154.41 149.95 ||13.21(1%4.80|4%.86,12.69]12.03\41.9%]] 16.431 9.49 Osservazioni Meteorologiche del Febbraio 1879 Tensione dei vapori | Umidità relativa | Stato del Cielo 1 hm 12hm, hs 6hs , 95, 12 ot tl 3hs; 6hs;9ns 42hs 9hin 12hm 3hs | 6hs 9hs 12hs i 7.07 LIT 6.81] Di) 7.34 7.04 | 67! 64) 61, 74) 83! 89 |INuv. Cop. (Cop. Cop. Cop. Lucido 2ll 632) 7.36! 7.00 71.65) 6.07| 6.19| 63 | 62/55/73] 58 | 59 [Misto (Cop. ‘Cop. Nuv. Bello Bello 3 8.34 7.93) 7.94| 8-A1| 7.86| 7.72) 73) 56|56|67|69|T5[Cop. Bello |Nuv. |Belio [Bello [Bello 6.53] 6.71) 6.56) 6.08] 7.30] 3.86 46 | 42] 39 45 59 SI [[Nebb. |Lucido |Nebb. 'Nebb. 'Nebb. Nebb. 3 6.03! 6.59| 7.32, 9.16| 9.00) 8.81] 49| 48| 60} $0 | 87|S5/Nebb. Cop. |Cop. |Cop. |Osc. |Osc. 6 9.40) 9.62; 8.89| 8.95) 8.14] 7.01 86! 9% | 81] 83| 75] 68|\0sc.c.p. Osc.c.p. |Osc.c.p.|top Cop. Misto I TA] 7.84) 8.02] 7.78] 7.48, 7.96] 67 | 68| 72, 72| 72) 77|(Cop. Cop. |Cop. Cop. Cop. Misto Bi 7.59 7.30; 6.51) 8.26. 7.53) 6.33 67 | 60 54| 85) s6| 78/(Cop;Nuv. (Bello Ncbb. [Bello |Nebb. 10|| 8-15! 8.07| 9.00] 9.80! 8.93) 8.57] 71| 63| 74| 86! 88 | 92[cop. Cop. ‘Cop. |Cop. Bello |Nebb. OI, 8.541 9.06. 918.40.12) 997] 6.88] 791 75 | 70! 99! 921 52|\chb. Nebb. (Cop. (Cop. [Bello |Cop. MI] 5.81) 645: 4.98) 5.89, 7.26, 5.64| 35 | 241|25|37|55|38|Cop. Nebb. |0sc. [Bello |Bello |Cop. =|| 8-08) 7.54) 7.36] 7.85: 7.37; 6,52) 76] 73 | 68| S| 73; 59/(Osc.c.p. Osc.c.p. Osc. Osc. c.p.!Cop. Nuy. 13 8.27) 8.05, 7.85) 8.27| 7.15) 6.97] 14 | 66 66) 7% ZI, 11 |[Cop. COp.e.p. Cop. (Cop. ‘Bello Lucido 14 6.10] 6.331 5.96! 6.81, 6.871 6.21. 63 | 49 | 44 5$ | 59 | 50/Nebb. !Nebb. ‘Cop. v. 'Nebb. Lucido |Nebb. 13 7.02, 6.60' 6.09! 7.11) 6.10, 6.42 52, 47 | 43] 61) 55 | 62 (Cop. Con. Nuv. Cop. Lucido |Nuv. 16) 6.22) 5.90| 6.811 7.31! 6.55! 6.84|54| 47 | 5s 13 | 64 | 67 |Misto (Misto Cop.c.p. |Osc.c.p. [Bello Nuv. 17] 9.02) 9.12; 8.48! 8.28) 8.93) 7.74|| 83 | 77 | 641 72) 74] 63||Osc.c.p. 'Osc.c.p. |Cop. Cop.c.p. (Cop. Nuv. 18] 8.81 9.20 6.27, TT 5.11 2AS| 6G | 73 | 49 64 | 53 | 53 ||Cop.c.p. Cop. Bello |Cop. Cop. Nuv. 19 4.84| 4.88! 4.93] 4.421 5.50] 5.7 43| 41|42|%1|56!50|Misto Nuv. Cop. |Cop. |Cop. Nuv. 20|) 6.23) 5.01! 5.84] 6.04| 5.0! 6.571] 597 | 47] 43] 54| 55 | 57 |(Cop. Nuv. INuv. OSCAR Bello Nebb. 2A] 8.61! 6,391 4.5%| 3.83 5.88| 6.19] 72 50 | 35 34 | 34 59 |[Cop- Cop. Bello Bello Cop. Lucido 22 8.96 8.45) 7.12; 1.34! 6.39| 4.82| 13 55 | 44| 54) 48 | 31 |[Nuv. Bello Nuv. Lucido |Lucido |Lucido 23 7.21) 5.051 5.43) 6.04! 5.74) 6.010 47] 37|36| 52/56] 6|Misto ‘Bello Cop. Nebb. !Lucido |Bello 24| 5.341 6.66 7.93) 8.66) 4.58 1.92] 45 | 51| 651 75| 26 | 25 |{Cop. Nuv. ‘Cop. Osc. lOsc. ose. 25] 6.31] 6,62; 5.49] 6.109. S.91/ 5.77] 62 | 68|52| 6969) 69 Cop. (Osc.c.p. (Cop. Cop. ‘Cop. oOsc. 26] 4.561 4.46: 4.17) 5.69, 6.72; 5.38 | 47 | 41|38| 57) 76) 67 [Bello Bello |Bello |Cop.c.p. ‘Cop. [Bello 21| 5.87) 4.79| 4.83| 5.22| 5.69| 4.45) 65 | 43 | 43 58 | T4 | 5% ||Nuv. Cop. Cop. Bello |Cop. \Cop. 28 da 4.90) 5.43] 6.32, 6.74| 6.74 Si 43 | 51 | 66 | 79) 79l0sc. (fee: (Cop. Cop. Cop. ose. | MEC. | ICON | VEDASI RI 7.08! 6.77! 6.55: 7.17! 6.931 6.37/63.0'54.8|52.5/63.8.67.2 62.0! > Rue *PUuSs>Wr peu porvi uobito Divi BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Febbraio 1879 Evaporazione Gasparini Velocità del vento in chilometri Ozono ium., 3hs. 12hm. Totale[| hm. 12bm | 3hs , 6hs 9hs , 42hs || thm | 9hm |i2hnm 3hns | 6hs 9hs | 12hs 1 0.47 | 0.80 | 0.85 | 2.12 0.8 | 2.6 | 1.5 1.7 1.3 4.2 2 0.62 | 0.68 | 1.28 | 2,58 | DIBUINI0] IT I 8 3 0.67 | 1.87 1.01 | 3.55 || 11.7 15.8 4.3 dh BRA) 6.1 hl 1.12 | 2.55 | 2.46 | 6.13 || 7.4 | 14.3 9.3 4.0) ().6 2.6 | 5 0.84 | 1.45 | 1.08 | 3.37] 0.0] 2.5 42) 00) 46| 19 6| 0.00 | 0,00 | 0.00 | 0:00 | 110 | 43 | 134| 126| 75 | 64 | |} 71 0.33 | 1.70 | 0.78 | 2.81] 8.5 | 28.4 34.1 12.4 9.9 d.0 | 8 0.07 | 1.02 | 1.93 | 3.02 | 189 | 16.6 | 24.3 | 25 | 7.3) 49 9 0.60 | 0.60 | 0:93 | 2.13 00% 33] 17] 06| 35 44 ol} 0.00 | 0.74 | 0.73 | 4.47 0.0 2.2 1,5 0.0 0.5 1.4 \14}| 1.30 | 4.92 2.36 | 8.58 || 16.7 | 31.8 | 14,1 2.7 SSA. (1D| 1.37 | 0.00 | 0.00 | 1.37 | 121) 94] 94! 40| 33 | 264 | 13) 0.50 | 0.00 | 0.62 | 1.12 || 25.5 | 16.3 ; 23.6 8.2 ST 7.3 14 1.63 | 1.40 | 3.45 | 6.48 || 14.4 | 48.6 7,5 0.0 | 14.2 | 24.7 || 451 2.15 | 1.23 | 1.71 | 5.09 || 32.3 | 17.6 | 10.4 | 17.3 (RA 2:3 16| 1.56 | 185 | 0.00 | 343 || 25.5 | 326471] 97115206] 170.00 | 0.00 | 0.00 | 0.00 || 26.5 | 22.3 | 22.8 | 17.9 8.4 | 18.2 || 18] 0.00 | 0.00 | 5.68 | 5.68 || 31.2 | 29.7 | 27.1 | 12.6 | 14.0 | 13.4 19) 4.20 | 3.32 | 1.73 | 6.25 || 32.0 | 37.5 | 33.0 | 31.9 | 12.4 | 13.5 20) 0.47 | 1.15 | 1.43 | 3.05 6.5 | 11.4) 24.7 | 34.0 | 41.5 | 29.6 [24 2.82 | 2.50 | 2.26 | 7.58 JI 18.5 | 35.0 | 41.9 8.6 | 20.4 | 13.8 22/1 0.99 | 3.10 | 1.63 | 5.72 || 45.4 | 30.7 9.8 4.2, 4.1 | 384% | 23] 4.27 | 3.22 | 2.45 | 9.64 9.0 | 12.7 | 15.4 2.1 1.8 2,5 \{24|| 0.68 | 1.68 | 3.37 | 5.73 4.0 | 13.4 | 11.5 1.7) 39.9 | 44.4. || 231) 0.00 | 0.00 | 0.00 | 0.00 || 20.3 | 524 | 32.2 6.0 4.0 4.0 | ila61| 0.00 | 2.33 | 2.90 | 5.25 || 32.2 | 50.7 | 39.4 | 34.1 3.1 3.1 | 27) 0.55 | 2.40 | 41.50 | 4.45 0.6 | 28.7 8.1 8.4 3.4 A.4 || 28 0.60 | 1.05 | 1.19 | 2.75 2.0 3h 3.9 8.0 4.1 1.1 | dti i | x mM. 085 | 1.51 | 1.56 | 3.92 Il 15.1! 20,0 ‘ 45.0 9.1 71.2 | 14.4 | | Osservazioni Meteorologiche del Febbraio 1379 + pe ter: E Pioggia|| Stato | Direzione del vento Direzione delle nubi in del millimetri] mare 9hm 42hm. hs. 6hs. 9Ns. 12hs. 9hmy 12hm | 3hs b6hs 9hs 12hs alle 8m 10 NE NE (Ù (0) d (0) ) » » » » ) 2 20 NE NE oso {0 OSO 0 » » » )) D) ) 2 3) 0SO (OSIO) 0S0 (0) OSO 0SO 0 )) » ONO » ONO » 2 4 SSE SSIO SS) OSO | 0S0 OSO ) )) 5) » » )) )) 2 d| Calma | L NE Calma | OSO (0) ) )) )) D) » NE )) 2 6|| NNO NE NNO NNO (0) NO N » » NO » NNO 11.58 2 7 ONO N ONO NNO (0) (0) ALU) N ONO|) NNO | » NO » 3 8| NNO ONO ONO ONO (0) (0) NNO| NO » » » ) » 2 i 9 Calma | NE NE NE (0) (OSIO) )) ) D) » » N » 2 10)| Calma | NE NE Calma | 0SO SSO » » ) » » ) » 1 44] 0SO Sio) SO 0S0 0S0 (OSLO) 0 » » » » » ) LI 12 OSO (0) (OSIO) (OXSKO) OSO OSO (0) (0) (0) » » ) 7.75 4 13) ONO ONO ONO ONO (0) 0SO No ONO| oNo| ONO » » 0.32 4 14] OSO OSO oso Calma | OSO (OSIO) » » S » ”» » » 2 115)| OSO (OISTO) (STO) OSO 0SO E (0) (0) » » » ) » & 16! OSO (OSLO) (OXSTO) (0) (0) (0) (0) 0 (0) » » » 1.01 3 17) OSO (0) ONTO) ONO 0 (0) » 050] oso) » » 9 6.36 4 18|| OSO (0) (O}SX0) (0) 0S0 (0) (0) (0) » » » » 2.33 5 19)| ONO 0S0 (0) ONO (0) 0 oONo| ONO| ono) ON0| » » » 6 (120}]| 0 0 (OKSTO) (0) (OISXO) (ORTO) NO (0) 0 ONO | » » )) 6 ||21]| 0S0 (0) 0sS0 (0) 0s0 CO}STO) oNo| 0 » (0) » » 0.30 5 \122]| 0S0 OSO oso (0) (0) RIO) (0) » oso! » » » » 4 ;[23]| OSO (SEIO) 0 0 0 (0) 0SO| » (0) » » » » 5 ||24|| E ID ENE DI SÉ SE » » » SSo ) » » 2 25) OSO (0) 0SO Sio) (0) (0) ii 0SO0| » » ) ) » 1.72 7 261) SO 0S0O (OXSXO) (OKSKO) 0s0 OSO || » ) » » » » 1.40 5 27 0SO (STO) 0S0 0s0 0sS0 0s0 | Sio) 0S0| » » » » » 3 28)| OSO E NE Calma | 050 0sS0 D) D) » (0) » » 0,45 2 | i Osservazioni Meteorologiche del Febbraio 1879 DEL R. OSSERVATCRIO DI PALERMO. 13 Nuvole | 9hm 12h { è To 4a] | ua 6h Fi 1 9h 3 È 12h h "| ss = rp Le a NT sn er ” A LA Vol.{ pens. Massa)| Vol.) Dens jMassa|[Vol., bens. Massa] Vol. Dens.Massa][ Vol.) Dens.| Massa Vol. Dens, Massa ill 40] 0.4| 16.0) 98) 0,6] 58.8]90/ 0.5 | 45,0) 90) 04] 36.0) 96) 05480] » | » » | 21 30 4 | 200] 90 5 | 45.0 90 3 | 45.0 || 30 4 | 12.0] 40 3| 3.0||15|) Z4| 6.0] 3| 90 4|360) 8 4 | 32]40 3 | 200 | 10 5| 50] 3 ki 2.0 4| &| 1.6 4| 30 1 3.0) » » » n 1 0.2 | 60 3 | 18.0] 95 3 | 23.5|t00) 2 |200 3 15 2] 30) 70 4 | 28.099. 3495) 90 4 | 36.0 | 100 5 | 30.0 |100 3 | 50.0 6) 100 8 | 80.0 100 8| 800100) 8/80 90 6| 540) 98 7) 68.6 || 50 S| 23.0 | 7 90 6 | 54.0 i 7| 693 A | 1|693) 90 s| 720] 80 6 | 48.0 || 50 6 | 30.0 SÌ 90; 7 63.0 si 3 9.0 95 ò 1.5 40 2 2.0 5 Di 1.5 || 10 i | 10.0 | 9 90 5 | 45.0 ® 6 | 38.8 go 6 | 58.8 70 4 | 280) 10 4| 40] 50) 2400 10) 60 2| 12.0 HE 2 | 18.0 sci 4| 360 90 436.0) 10 4| 40 || 9 5| 475 lil 90) 4 | 36.0 d) 3| 285 toi | S| 500) 20 6) 60) 10 4 4.0 || 85 5 | 42.5 12) 100 6 | 60.0 100 1| 70.0 te 770.0 || 100 8 | 80.0) 95 7|665||40| 5| 200 413) 70) 3 35.0 in 6| 570] 96 1672) 60 6 | 36.9 2 4| 08] »| » » 14) 100 2 | 20.0 "i 3 | 27.0 so | 4 24.0 | 60 i sB:01 » ) » |} 20 3 6.0 15| 70 4 28.0 2a d | 49.0 HI 5 | 15.0) 60 4 | 24.0 » » » || 30 3| 90] 16| 50 5| 250 el 5 | 25.0 99 | 1693 | 100 1| 70.0 ò ol 255 ||.30 5 | 15.0 | 17100 6 | 600 È 7) 70.0] 98 168.6] 90 7) 63.0) 9 7 66.5||30 | 5 | 15.0 | ta 3) Sistlmei olmesleo Slaiol sl clx0 dl clDald clio ; È | ! 24. ) | 48. | | 80] 29 70) 6| 420] 50 6| 26040) 6| 240) 100 4| 400) 40 &| 4030] 1| 30] 21 90 6| 540) 98 6 | 58.8) 5 S| 25) 10 S| 5.0) 60 41 2%40) » » » | 29 40 5 | 200] 20 S| 5.030 MR 0) » » » ) ) » Il » » » | 23) 50 3 | 15.0] 2 4| 0880) 5|400] 60 2| 420!» » v|| 4| 4! 16 24) 90 4| 36.030 4 | 12.0 98 3 | 49.0) 100 7 70.0 | 100 7| z00]400) 7700] 25) 70 5 | 35.0 || 100 8 | 80.0 (| 95 1| 66.5] 90 71/630) 98 7 68.6]/100|) 7) 70.0 | 261) 5 6| 30] 10 S| 5.0||13 3 | 75) 90 6 | 540 | 93 6| 5720/15) 58) 75 27 40 5| 200) 98 768.6 || 85 6 | 54.0) 10 4k| 40 95 5| 47.5 || 98 6 | 38.8 | 28)| 100 S| 50.0]) 90 S| 45.0] 70 5 | 35.0 60 4 | 24.0 95 5 | 49.0 100 6 | 60.0 | M.|| 67.5 33.6 || 68.0 38.4 ||07.4 37.4 || 62.2 31.9 || 53.8 30.4 |45.3 22.6 Medie barometriche Medie termometriche 9h i2h | 3h | 6h T 9h 7 12h | Comp. p.dec. 9h | 12h) 3h | 6h | 9h | 12h Comp.p.dcc | 1 p.|757.52|751.23|756.36;756.38|756.65 (756.41| 756.76,-6 gg|1p-| 13.62] 15.88] 15.94| 13.42] 12.30! 11.38] 13.763 93 | 2 | 56.90] 56.90) 56.46] 75.72| 57.06 57.05) 56.85) "9° || 2° | 12.96] 43.80| 13.92! 12.46| 11.58] 11.52) 42.74 \°°* 3 | 50.39| 50.55] 49.40 49.87] 50.26] 49.96] 50.07) ,g 7g 9 | 14-60] 16,20) 16.26] 43.86] 13.06] 43.46 AA 0 5 A a i peZh Hi IL 49,394| 4 13.52 14.52 14.80 12.64; 12.60] 12. 56 43.44) ERI he a i 16.27 46.67) 1 50,575 | 16-42) 45.56 15.52) 13.02] 14.06; 14.32 144811953 ; î È .T1) 54.42] 54.621 54.07 || 6! 10.17! 12.87! 12.70] 10.73) 8.57] 8.631 10.58 Medie tensioni Medie umidità relativa 9h 12h, 3h 6h 9h 12h, Comp.p.dec. 9h 12h, 3h 6h 9h | 12h Comp.p.dec. 1 p.| 6.86) 7.15) 7.23) 7.70) 7.51] 7.6) 726,76 [1 P-| 59.6 | 54.6 | 542| 67.8 | 712 | 71,8 632) È ai i 8. 32 st 841 i 8.27( a Do (o Tz 2 Li Co Di | 69.5 1. i 6.455] 7.19] 6.95] 6.35] - 6.78 Î .2 | 49.2 | 62. D Gol SCI È DL UL De 6.64 co oh 6. 68 6.73 || 4 a 3I-0 32 | ni DLL i j 97.5 6. | 6.79] 3.70] 5.54) 6.36 3 I8A|5205 4 | 69. .2 | 49.6 | 53.2}5 6 | sio) #72) 482) 54) 6/38) 5:52) 5.521 °9 Ile | 0631 423] 46.0 | 59.71 76.3 | 66.7! 589 | 56.0 Barometro Termometro Medie evaporazione Gasparin ; a gaseion asso i RO quin È tin | n | FENDI -p.dec. p. | 758.06/-09 4 | 750.97, p. 00 pP. | È I Te da :99 | > 2 58,25(198.15 | ‘53/05 795.51 || > 16.7 1:93} 15.68 | 9:96) 9-18 2 0.20 | 0:81 | 0.81 159} 22 = a 5 Dani (i : i 30-50 (752.08 | {6:91} 87.30 1514 16.64 10:50 10.66 || 4 0:65 | 1226 | 173 | 3684 41° 5 50.51). 40 93 3 20.40 10.28 Se 1.35 | 2.10| 1.88] 5.73) 6 30-R8(792.90 | 53.1g| 67.05 || 13.53) 10-90 1 697 8-02] 6 0:38 | 193 | 183] 41554" 14 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Febbraio 1379 A ; Quantità ie veloci Medie dell’Ozono {Ulalpianiia Medie velocità del vento Th 9h | 12h] 3h, 6h 9h | 12h Comp. p. d. mm. | 9hm] 12h | 3h | 6h] 9h|12hjCom.p.d. ip. I » tal 58 1p.| 44 | 7.2] 4.4 2.6 2.6 4.61 4.3) Go 2 I 2/11.58 > 2 7.71 |14.0 [15.4| 5.6) 4.9] 4,2 Hai = 3 7 3| 8.07 t17 79 3 |19.6 [18.7 |12.3; 6.4] 7.2[18.0 3EgXA7 4 4 \ 4| 9.72 S 4 |24.3 |26.7 |[24.9[21.2/11.0/19.1[21.2)"° 5 lO 5| 2.02 3.57 5 |23.0 [28.8 162: 15112 20.6/17.9/45.2 6 \ 6! 1.55 "le /11.6 '27.6 !17.0|14.2] 3.5] 1.9112.6) | Numero delle volte che si osservarono i venti (Faso à | | N NNE | NE | ENE | E ESE | SE |SSE| S sso |S0| oso | 0 | ONO | NO | NN0|Calm.| Pred. {Ap.| » » 6) » 1 » DI LR 2 »| 11 8 ) » » 2 (ORSO) || 2 | 1 » 6 » » » » »| » 1 » 2 6 ò 1 5 3 NE.O RS ) ) » 1 )) » ) » ) 2 20 2 4 D) » A (O}SI0) | [RAZINI » » » » » Di So » » | 42 | 15 3 » » » (0) [OSANO » ) 1 3 » 2 » » » 2 11 14 » » » » 050.0 i| 6 | )) )) 1 » 1 » » ) D) )) LI 14 » )) » )) 1 0SO (SSÌ Î - | Per decadi 314. 1 » 114 » 4 » o a 3 » 13 |1& 5 1 3 Nos 0 2 D) )) » » 1 » » | » ) » 2 | 32 17 7 » D) 1 OSO 3 » » 1 1 % » 2 » ) » 3 25 Al » ) ) 1 | 0S0 Tot. | 4 0 (12 Rd 0 2 J 1 0 3 5 | 70 42 12 4 5 7 OSO Medie serenità | Massa delle nubi 9h | 12h | 3h | 6h 9h | 12h [Comp. Dec. 9h | 12h] 3h , 6h | 9h, 12h| Comp. Dee. fp. | 55.0 | 46.8 | 35.8 | 44.0 | 38.8 | 56.2 | 46.1 } 38.8 1P.|15.6 [27.0 1319 21.4 [26.3 [15.3 22.9 I 31.0 2 44.0 | 16.6 | 19.6 | 30.0 | 59.4 | 49.0 | 31.4 \ 2 |50.8 [47.0 ‘50.3 [38.4 |25.2 (22.7 39.4 si d 44.0 4h | 22.8 | 40.0 | 78.6 | 65.0 | 37.5 } 38.6 3 |35.8 |46.3 [42.2 [30.4 |1%4.3 (15.5 30.7 32,3 4 28.0 | 38.4 | 35.6 | 18.0 | 48.0 | 70.0 | 39.7 6 4 (43.2 (39.5 3%. o 144,2 |31.2 [14.4 33.9 = bj 32.0 | 52.0 | 38.4 | 48.0 | 48.4 | 59.2 | 46.3 7 140.6 5 EE 31.3 |34.6 [30.0 |32.3 |28.3 31.4 | 33.6 6 51.7 | 34.0 | 43.3 | 46.7 4.0 | 29.0 | 34.8 \ 6 |24.3 [39.5 31.2 |27.3 |51.2 |42.1 oO Numero dei giorni Sereni) Misti | Coperti [Con piog| Con neb.| Vento forte Lampi | Tuoni Grandine] Neve] Caligine| Rugiada 1 p. 1 ZEANI 2 )) » » » )) D) » )) » 2 LI » 4 1 » LOA » )) )) » ) » 3 )) 3 2 2 » 1 » )) » )) )) » 4 )) 3 2 BJ » 5 1 » ) » )) » 5 2 1 2 2 » 4 1 D) » » » » 6 4 » 2 2 » (| » ) » » » » SOLO Rosi ae 9 VEE 40 0 | 12 2 0 0 0 0 0 Medie mensili Barometro dalle 6 ore di osservazione . . . . .. 752.29 | Ozono. . ... c RTLA to biso » dai massimi e minimi diurni . .... 752.18 | Velocità del vento in ‘chilometri. SSIS SAS o IR) ———— | Vento predominante. . . . .. +... + «+ +. 050 Differenza. .... . 0.11 Termometro centigrado.. . . . . . » Se 19:20, » dai massimi 6 minimi diurni, . . |. . 12.96 | Massima temperatura nel giorno 25. . . . . o. 23.6 5 Minima nel giorno 26... ...... 0... 6.7 Differenza... .--.- 0.30 | Escursione termometrica. . + +... 16.9 ——+ | Massima altezza barometrica nel giorno 9. + 760.94 Tensione dei Vapori. + . +... 0.000 010 . 6.81 | Minima nel giorno‘22 e 25... ++... + ++ 734.75 Umidità relativa. . . . . ‘ue 0060 61.0 | Escursione barometrica. . ... +... +... 26.19 Evaporazione Atmometrò ‘Gasparin . + 0 + + + + + + 3.92 | Totale evaporazione di Gasparin . . . . + 2 + + 109.33 Serenità . SRI ee ERE e aa 39.3 | Totale della pioggia. +... .. 0000 32.96 Massa delie nubi . BOTA IRR o 1 ROL) Ut 0 dd i 21. 28. 29. 30. 31. DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO 15 Osservazioni Meteorologiche del Marzo 1879. NOTE Corrente del 4° quadrante; pioggia, mare mosso. . Venti moderati del 3° e 4° quadrante; piogge leggiere, mare agitato. . Cielo coperto piovigginoso, mare mosso, venti moderati. . Leggiera pioggia nel mattino, cielo vario, venti moderati. mare tranquillo. . Cielo coperto piovoso, mare agitato, venti moderati. Nevicata ai monti di SO. . Nuova neve ai monti di SO; venti fortissimi nel pomeriggio e pioggia, mista a nevischio. Mare grosso. . Cielo sereno; venti gagliardi del 4° quadrante, mare grosso. . Venti moderati del 1° quadrante; cielo sereno, mare ancora molto agitato. . Venti regolari di NE : cielo sereno, mare agitato. . Cielo sereno, venti varî, mare mosso. e 12. Tempo bello, mare tranquillo. . Vento forte del 3° quadrante ; cielo bello nella sera, mare lievemente Mosso. . Cielo coperto, venti moderati del 3° quadrante, mare mosso. . Corrente del 4° quadrante, cielo coperto, mare tranquillo. e 17. Cielo sereno, venti moderati, mare calmo. . Cielo coperto durante il giorno, sereno a sera. Venti deboli. Mare tran- quillo. . Cielo misto : nebbione attorno al sole, che alzò col solito colore aran- cio. Venti gagliardi e caldi del 3° e 2° quadrante, mare mosso. . Cielo coperto nel mattino, sereno a sera. Venti moderati, mare mosse. . Forte scirocco : cielo nebbioso e venti forti; mare mosso. . Durante il giorno cielo coperto, e dalle 3 alle 6 p. m. leggiera pioggia con debole residuo di polvere; sera serena, mare agitato. . Cielo coperto : nella sera nebbie basse ai monti: mare lievemente agi- tato, e venti moderati. . Cielo coperto con pioggia, venti molto forti di OSO, e mare molto a- gitato, specialmente nella sera. . Nel mattino pioggia, poi cielo coperto ed a sera sereno. Mare molto agitato. . Cielo sereno. Alle 10 a. m. comincia a spirare il libeccio forte, che al- ll p.m. piegando a S aumenta di forza. A tarda sera cielo coperto e baleni, ed a mezzanotte tuoni. Mare molto agitato nella sera. Leggiera pioggia nel mattino : cielo misto durante la giornata ; venti moderati del 3° quadrante, mare agitato. Nella pioggia residui di pol- vere meteorica. Cielo coperto, con pioggia nel pomeriggio : venti moderati, mare lie— vemente agitato. Tempo piovoso con venti moderati di ponente : mare agitato. Cielo sereno, venti forti del 4° quadrante, mare mosso. Cielo bello, venti deboli, mare calmo. 16 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Marzo 1879 EL a Massimi ni ° Massimi e minimi ; | ASIA Barometro ridotto a 0 Datmmettiai Termometro centigrado COLI. --«RueT_——__ _a+.—eE——_—-corwr=—_ro — 9hm. , 12hm SUS, 6hS_, 98 , 12hs [ohm |12Mn] sbs | Ghs | 9hs 1268 TT 1 153.03] 75440] 753.08 754.61| 754.88] 755.29 755.29] 752.59 [10.4 | 8.4 [11.8 | 9.7 | 9.1! 9,3 || 12.0 1.9 2 56.30] 36.39] 55.98| 55.55 57.77) 55.28 36.68 54.98 {11.5 (12,4 [42.2 (14.0 {10.4 | 9.6 || 13.3 8A 3 53.71] 53.59) 53.17] 53.37] 53.90] 53.96 39.46 33.06 |[10,7 42.0 |42.5 |12.1 (10.0 {10.5 | 12.5 | 6.7 4 55.06] 55.54| 54.92) 55.02] 55.46) 55.22 39.46 53.78 ||11.8 |12.5 |12.5 ‘11.5 | 8.9 | 84 | 12.9 8.2 S| 53.61] 53.97) 54.61) 55.12) 35.70| 55.88 55.80] 53.08 10.6 (10.7 | 8.4 | 8.0|68|7.5 || 117] 64 6 57.66| 58.20) 57.96! 59.38) 59866) 60.81 60.81 55.88] 9.1 | 8.4 | 8.3 | 6.7 | 9.0, 9,5 || 10.3 6.6 7 62.96] 64.03] 63.69! 64.01 64.34| 64.71 64.71 60.81 (10.4 |11,7 |11.9 [10.5 | 7.4 | 7.6 || 12.5 7.2 $ 66.35 66 58 66.03) 65.85) 65.77| 65.95 66.58 64.71 ||41.7 |12.4 |12.0 ;11.2 [11.0 | 7.6 || 12.6 64 9 65.76] 63.607) 65.13) 64.84 65.02! 65.46 66.66 64.28 (112.2 |12.7 |12.8 |14.9 |11.7 |10.4 || 13.4 6.0 10 || 65.89 66.02 65.76) 65.63] 66.00| 65.83 66.13] = 65.15]|12.5 |43.4 [42.5 |11.4 | 8.3] 7.2] 13.3 71.2 11 64.94| 64.48 62.95) 62.35] 62.16/ 61.57 65.83 61.57 !|12.5 |13.1 |13.9 [11.5 | 8.8 | 7.6 || 14.4 7.6 12 59,68) 59.69 98.55] 58.20 38.29 57.94 61.57 07.94 (42.3 |14,2 |15.9 |42.4 [11.0 |411.3 || 16.0 6.8 13 39.97 99.9) 54.291 53.72] 53.25/ 52.98 97.9 92.98 1/13.5 (16.4 [15.6 |13.5 |12.6 /13.2 || 17.2 | 10.6 14 52.59] 52.53] 52.17! 5231) 53.70] 54.59 54.59 51.39)|13.6 |16.7 |16.2 (12.7 [42.1 [11.9 || 17.3 | 11.7 15 57.0% 97.33 57.23) 57.70 38.60 58.76 58.76 94.591:13.8 |16.2 [15.3 [13.7 |14.8 /10.5 || 16.9 8.7 16 58.96! 58.721 58.45, 58.58] 58.65. 58.96 58.96 53.00|[13.5 '14.4 |13.7 [13.6 |10.8 | 9.8 | 14.7 9.8 17 59.01| 58.71] 58.18) 58.16] 33.44| 58.59 59.15 57.95 15.6 |13.3 [14.0 {13.3 |10.9 [11.3 || 17.8 6.4 18 57.87] 57.79) 57.07! 57.22 57.42) 56.68 589.80 56.68 ||14.5 |15.7 [15.0 [14.1 |11.3 |11.2 || 16.7 | 10.8 19 55.13] 93.03] 52.95) 52.14 52.09, 49.48 96.68 49.48 118.3 20.6 |18.2 |17.2 [16.2 |16.6 || 21.7 | 10.8 20 50.97] 52.12) 51.98) 52.79] 53.44) 53.46 93.46 49.06 147.7 (48.2 |47.1 |15.3 |42.7 (12.0 || 18.7 11.6 21 52.18] 51.41) 49.89) 49.36] 48,52; 47.89 99.46 47.89|/18.7 (23.0 |23.4 [20.4 (20.0 {18.8 || 24.3 | 11.2 22 Le. ST] 45.24| 45.32] 45.82) 47.10! 47.46 47.89 44.87 (19.1 48.6 [17.3 (45.8 |12.4 [41.4 || 19.8 | 40.8 23 45.96] 46.0%| 45.03) 44.34] “&.74| 43.33 471.46 43.33 |16.6 [15.3 [14.2 [13.7 [13.2 (12.5 (| 17.0 | 11.2 24 41 6%| 41.77) 41.34) 43.43) 46.31) 47.73 47.73 41.34 |114.5 [13.3 [13.5 [13.8 |13.9 |12.9 || 45.4 | 10,9 25 50.32] 54.57| 51.69| 51.84| 52.77) 52.90 02.90 47.73 (14.3 |15.4 |15 4 144.4 |11.9 |A1.9 || 16.0 | 10,8 26 50.76] 49.04| 46.83) 46.02) 46.12) 46.03 53.30 46.02 (14.9 |22.1 |22.3 |20.8 |18.3 17.5 22.6 9.5 27 46.23) 46.23] 47.19) 48.36| 50.02] 49.98 30.02 44.58 (118.2 (19.3 |16.3 [14.0 |12.9 {12.5 || 49.3 | 14.2 28 50.0%| 50.05| 49.73 49.73) 5041, 49.88 50.18 49.30 (16.6 (16.3 |1%.3 [14.0 |12.5 [41.4 || 19.0 | 10.5 29 541.6%| 52.27] 52.99) 53.82 54.97] 50.23 39.23 49.20 ||14.0 |4%.7 |14.5 |13.4 |12.9 [120 15.1 | 10.5 30 56.91| 57.53] 57.58) 058.13] 58.68 58.84 38.84 50.23 (|13 9 |14.9 [14.6 |13.4 [41.1 9.7 15.4 9.5 34 60.46) 60.47] 60.02) 60.19) 60.37) 60.43 60.47 98.84 |116.5 |16.4 |16.7 {45.1_|12.6 111.6 | 17.1 8.9 M. || 755.37/ 755.49] 755.00| 755.46] 755.63! 755.59 757.07] 753.52|(15.85 14.84]44.53,13.17|11.64141.11;] 15.961 9.03 Osservazioni Meteorologiche del Marzo 1879 Tensione dei vapori | Umidità relativa Stato del Cielo Pross —_ e x cs e - —-.,.€ee@__--=-+bsw : mr Pr TVvr—rPr—- 9hm)12hm, Shs , 6hs , 9hs , 1205 12hm 3hs| 6hs,9hs \42hs] 9hm 12hm 3hs | 6hs 9hs 12hs Il 6.69) 7.21! 5.06) 5.98] 6.42) 6.00) 71] 87/29, 66,74! 69losc. |Cop.c.p.|Misto |Cop. {Cop. |Cop. 21 5.69| 6.64! 5.38/ 5.99! 6.46| 6.93] 56] 62|50]|61|69|78/Cop. |Cop. |Cop. |Misto |Ose. |Ose. 3 5.94| 7.04] 7.53) 7.07 7.86| 7.56] 62] 67| 70| 67|85]|80{Cop. |Cop. |Cop. |Cop. |Cop. |Osc:c.p. 4 6.78| 6.12) 6.00) 5.80) 6.91] 6.43] 65 | 57 | 56| 57] 81 | 78 (Cop. Cop. Nuv. Bello Cop. Cop. S| 6.45) 6.74| 6.65 6.36] 5.99] 5.46| 68] 70|81|82|81]|70/0sc. |Osc.c.p. [Osc.c.p. |Osc. |Bello {Misto 6 3.46) 3.37/ 3.13] 4.69) 3.83] 3.84| 40 | 41|38|6£|44]|43[cop. |Osc. |Osc.c.p.|Osc. Cop. |Cop. gli 4-47; 4.34) 4.88] 5.61| 5.63, 5.73) 47| 42/47, S9/ 73| 73 (Cop. Misto {Bello |Lucido |Bello |Nuv. 8 5.05] 4.70) 5.05) 4.97: 4.81| 5.62)| 49 | 44! 48 50) 50] 72 Cop. Bello Bello {Nuv. Bello Lucido 9|l 493! 4.97] 8.13] 4.55! 5.68) 6.23] 46| 45 | 47] 44| 55 | 66||Nuv. Cop. v. |Nuv. Bello Nuv. Bello 10), 5.65! 5.41) 5.31) S.41| 605] 5.97| 52 | 48| 49/ 54| 73] 78{Misto /Cop.v. |Cop. |Nuv. |Nuv. |Bello 11|| 6.42; 6.70) 6.45) 6.37) 6.41, 4.23 57 | 59 | 54| 63| 76 | 5% [Bello Bello Bello Lucido |Lucido |Lucido 12] 4.09 4.06) 5.43) 7.47. 6.91) 7.34 38 | 34 | 38 | 70) 71, 73{(Lucido !Bello Nuv. Bello Lucido ‘Bello 13|| 6.81| 6.78; 7.01) 6.22) 6.761 6.28 59| 49 | 53 | 54, 62| 56 (0se. Cop. Bello |Bello |Bello [Bello 14 6.63] 6.47; 6.52) 6.94: 6.95) 6.83 37 | 46 | 47, 63, 66 | 66 (Cop. Cop. Cop. Nuv. Cop. Cop. 15) 6.63 7.40! 6.45) 8.03) 7.96| 7.44] 56, 54| 50) 691 77) 78||Ncbb. Cop. Cop. Cop. |Cop. Bello 16) 5.63| 6.27 7.78! 7.72' 7.26! 7.98:| 49 | 51 | 67 67 | 79 | 88 [Bello Lucido |Bello Bello Bello Lucido 17|| 8.35) 8.05) 8.98' 8.65: 8.38| 8.38) 72| 76) 76| 76; 86| S4|Lucido |Bello |Bello |Cop. Lucido |Osc. 18) 7.81) 9.13) 9.16] 9.18. 8.74) 9.05 63| 69| 72] 77] 87|91/(Cop. Cop. Cop. Bello Lucido ;Lucido 19) 5.76] 6.55) 5.44| 5.18) 6.02] 5.48]| 36 | 36| 35| 35 | 44 | 37||Nebb. Cop. Osc. Nuv. Bello Cop. 20| 7.79) 8.01) 8.54| 8-98) 8.51] 8.44] 52| 52| 59| 69] 78| 8IIIncbb. Cop. |Cop. |Lucido |Lucido |Lucido 21|| 7.70! 5.48) 5.25] 3.73: 3.13) 4.00 48 | 26| 24| 21| 18] 25/Lucido {Ncbb. Nebb. Nebb. Bello Bello 22) 6.16) 5.83| 7.90 8.94! 8.45) 7.90, 37 36 | 5£ | 67) 79) 79 Cop. Cop. Cop. Nuv. Bello Bello 23] 7.16] 9.37/10.30 10.48) 9.99; 9.27" 54 | 72 | 85 90 | 88 | 86 |[Cop. Osc. Osc. Osc. Bello Cop. 24| 7.05) 7.17) 7.90) 6.99 7.42] 8.64) 58 | 63| 69] 59| 631 78 [Bello Osc.c.p. |Cop.c.p. | Cop. Cop. Osc.c.p. 25| 7.42] 6.76: 6.54] 7.24 6.59| 6.48! 61| 52 | 50| 59| 63| 62 |ICop. ‘Cop. Cop. v. |Bello Bello Bello 26 7.43) 5.51 4.21) 4.24! 7.42] 7.18 59 | 28] 24] 23, 47| 52 [Bello Cop. v. |Nuv. Bello Nuv. Osc. 27/1019) 9.10] 9.55| 8.23’ 8.39] 7.90] 66 | 55 | 69| 69] 76| 73|[cop. |Nuv. |Cop. |Cop. |Cop. |Bello 281) 7.67) 7.59 8.68) 8.23, 8.88) 8.931 55 | 55 | 72| 69) 82) 89INuv. Cop. Osc. Cop. Cop. Cop. 29|| 8.98/10.00! 9.86! 8.84) 8.02] 7.84| 76 | 80| SO, 77/72; 72|Cop. Cop. Cop. Cop. Nuv. Bello 30!) 8.42) 6.69) 6.75| 7.23! 7.31 7.11] 71] 53 | 53) 63) 74| 79 Cop. Nuv. Nuv. Cop. Bello Bello 31| 6.21 6.78, 6.98| 8.45) 8.08, 7.96| 44 | 49 | 49 | 66 | 74 | 78 ||Lucido |Bello Bello Bello Bello Cop. 72: 6.88! 6.97) 6.90155.3|53.5|55.2/61.6.69,0 70.5! | M.il 6.56. 6.64' 6. Osservazioni Meteorologiche del Marzo 1879 DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO 17 Evaporazione Gasparin Velocità del vento in chilometri Ozono | Thm., 3hs. 42hs.Potale][9hm. 12bmy 3hs, 6hs | 9hs ,12bs | $hm | 9hm |ji2nm | 3hs | 6hs | 9hs | 12hs 1 0.00 | 0.50 | oso | oso | 141 46| 192] 83) 30| 43] | 20.00 | 4.50 | 0.75 | 2.25 | A&4 | 97454 | 33] 30) 27] | 311.20 | 0.40 | 1.03 | 2.63 || 16.7 | s.3| 5.5] 00! 13] 00] 4| 0.00 | 1.30 | 1.99 | 3290 06| 63] 77] 23| 35] 451 5! 0.46 | 0.00 | 0.00 | 046 0.6 | 135/260] 00 LE] 18] | | | 6 0.00 | 4.55 | 0.00 | 155 || 91| 54]|36.9| 317 | 40.8 | 614 || | || 4.20 | 1.65 | 2.52 | 5.37 || 16.3 | 14.6 246) 5.0/139, 52] I | 8|| 0.68 | 2.00 | 2.48 | 516f 88 | 126|403| 62] 418] 3.7] | 9l' 0.00 | 2.02 | 2/24 | #26 || 16 | 75 8A| 52 37 41] | | 10)| 0.21 | 1.80 | 1.45 | 3.46| 13.7 | SA | 67) 42] 5.8; 34] 44] 0.65 | 1.70] 2.00/ 4.35] 00] 6.7] 31] 49] 47) 6.21 12) 1.05 | 2.00 | 1.55 | 4.60|| 0.0] 6.7! 27! 81) 78) 69 | | | 13) 1.10 | 4.70] 2.45 | 525)! 74/117] 467| 140 | 19.6 | 175] | dk 165 | 185 | 2.50 | 6.00 38 | 75] 94 98] 34 | 251 43) 0.40 | 1.60 | 1.20 | 3.20] 1.2) 8.7] 152/402] 11° 42] 46}/ 0.85 | 1,63 1 1.45 5.95] 00 77] 92) 38] 42! 29] 17) 0.90 | 1.60 | 1.88 | 4.380 42) 65|413| 61) 43; 00! 18]| 4.22 | 0.50 | 1.35 | 3.07 || 18) 49] 6.7] 39| 3.7) 0.0) 19Î 0.10 | 2.60 | 3.23 | 5.931 0.0|253! 46) 219 | 198 | 170| 20) 1.72 | 2.70 | 1.63 | 6.05 || 26) 84| 77) 00) 45) 39] 24|| 0.27 | 3.60 | 5.45 | 9.02] 2.9! 259! 223 | 19.4 | 28.9 | 13.6 22/| 2.00 | 4.35 | 0.87 | 7.22 || 191/272] 2.7) 1.3] 8.3] 2.5 | 23)| 0.78 | 1.05 | 0.98 | 2.81 || 0.0] 12.7) 3.3) 20) 23] 4.1 24/1 0.00 | 0.00 | 0.00 | 0.00 || 24.7 | 35.1 | 20.4 | 34.5 | 1498 | 1.5 | 25] 0.00 | 1.27 | 1.55 | 2.82] 24! 79) 42 3.3) 2.2) 51] | 26)| 0.43 | 4.55 | 4.60 | 9.58 !| 6.8 | 20.4 | 48.5 | 19.4 | 31.2 | 40.7 || Î 27] 0.25 | 2.90 | 41.10 | 425 || 0.0] 13.2] 44| 5.0) 3.9 | 13.5 I 28| 0/60 | 0.30 | 0.60 | 1.50 | 197] 871| 34| 65| 10| 07 | 29) 0:15 | 0.00 | 110 | 1250 00| 66 78 | 151] 43| 3.3 | | 30] 0.40 | 2.15 | 2.75 | 5.30 22.2 | 25.2; 322) 00] 46: 391 31|| 0.80 | 230 | 2.68 | 58 || 38; 6.7 | t3| 39| 90! 17 | m.ll 062 1 1.70 | 1,70] 2.02] 6.6! 120 !42.7] 8.3) 8.6 69 | Osservazioni Meteorologiche del Marzo 1379 a Ì Mione } Pioggia || Stato Direzione del vento Direzione delle nubi | in del imillimetri;; mare 9hm 42hm. 3hs. 6hs. 9hs. 12hs. 9h, 12h, 3hs 6hs 9hs ) 12hs \l alle 8m 1] 0 oNO ONO N | 0 (0) 0) ONO pi » » » 097002 | 2)| NNO oso N NNO OSO OSO NNO| 0 | NO | » ) | » 0.53 || -& 3|| SO ENE ENE Calma | 0SO Calma D » » OSO | » II Da 2 40 NE NE (0) 0 () 2igh » » | No || 0.79 || 2 3) 0S0 È NE Calma | 0 NO » » NE D) » NOR Ns: 308 02 6|| NE NNE NNE NNE NNE N NE | N | » | NE NNE| N 3.65 6 7 N N N) NNO 0 v N N » » )) NE IE 8| ENE NE NE NE N 0s0 LE e NE » » pull 9 NE NE NE NNE | NE N NNE| NE | NE | NE » NN il! PW |ig 3 10)| NNO NE NNE N (0) (0) N NNE| N N ) » | » 2 44|| Calma | NE îE NNO (0) (0) N Da NO » ) DI » 2 42) Calma | ENE E ono |0 (0) | » » |» » » OO) » ti 13] OSO OSO oso oso | 0s0 oso | 0 OSO 0S0) » » » » > 14| ONO ONO OSO) USO OSO oso | 0 O | 050) » ” » A 15) NE E N NO | 0 (0) {i ” » | NNO) ONO] » » poll ‘2 16)! Calma | NE NE NE (ORIO) oso | » paio » ) » » DI 17) NE NE ENE NE OSO -! Calma || » » TAO) » » » ì 18 ENE EXE ENE ENE (0) Calma ;| 0 NE | NNE, » » » » 1 19 Calma | SSQO sso SSE E S l » oso) SO | SO » » » 9 20|| NE ENE ENE Calma | OSO OSO | » » » | » pato » 3 21)| ENE SO SO SO SO SO )) » )) ) ) » ) i 22 S 0 NNE 0 0 0 sso| 0 ONO! » > » 0.23 3 23] Calma | NE NI: E o) 0 » dhanl capi cdi i » » 5 24) 0SO oso OSO 0 oso oso |! » oso) 0s0) no » » 8.28. || 3 250 oso | 0s0 0 OSO oso || 0 0s0) 0 » » » 2.92 || 5 261] ONO SIÙ S N SSE S i » » )) » » » DE 3 27] Calma | SO 0S0 0 (CISTO) 0 » » (0) » » » CRESTE 28|| OSO NE NE NE 0$0 (STO) » » » » » » 1.48 3 29 Calma | E o) ono | 0 D) o) » oso) 0 » » 17.51 9 30|| NNO ono | ono Calma | 0 0 NO | no | oNo| No » » » 2 31] E E E | N 0S0 0s0 Î » » » » » » » 2 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni i del Marzo 1879 | Nuvole | | 9hm 12hm 3hs | (HS 9hs 12hs a a os rn || —_ / n I — eri ” == x | Vol.{ Dens. Massa; Vol. | Dens, Massal[Vo].) Dens., Massa | Vol. bens. Massa Vol. Dens Massa Vol. Dens, Massa 1| 100) 07700] 98| 0.765.650 06, 30,0 | 90 | 0.7) 63.0) 93| 06| 57.0 || 95) 0.7 | 63.6 | 9 70 5| 350) 80 6 | 48.0 || 80 6 | 48.0 || 50 5 | 25.0 || 100 6 | 60.0 1100 6 | 60.0 3| 98 6 | 58.8|) 96 6 | 57.6 || 96 6 | 57.6) 40 5 | 300 )| 95 3 | 49.0 |\100 7) 70.0 | &| 60 4 | 24.0) | 60 5 | 30.0 || 25 5 | 12.5! 10 4 | 40: 90 5 | 435.0 || 80 4 | 32.0 | 31) 100 6 | 60.0 | 100 6 | 60.06|/100) 7) 70.0 || 100 6 60.0 5 4| 2.0 || 50 6 30.0 | 6| 70 6 | 42.0) 200 7| 70.0 100 | 770.0) 100 8 | 80.0) 96 7) 6S2]R0| 756.0] 7 60 5 | 30.0) 50 SRO o 6 NE2107 Db » » 4 4| 4.6 || 10 4 | 40] ll gl 70 5| 35.0 40 5| 5045) 4) 60° 30) 4| 120; 2 9% SI00I OO lg zo) 3| 20.0] 60 5| 30.030) 34150] 45) 4| 6.0; 23 5| 4125) 5 Sap: 0 50 5 | 25.0 || 60 5| 30,0 || 60 5 | 300! 30 4 | 120) 20 X| 80 5 4 20 ta 5 4| 2.0 Bj 4| 2.0] 2 4| 08 » Va nio » DIE di n To il » » » 2 4 0.8 11 20 | 5 | 10.0 3 4 2.0.» ) Dillo GU RS vari 3100) 6 | 600] 90 6 | 540 || 15 a SE eo 2 4| 08|10| 5° 5.0) zi 60 6 | 36.0] 93 6| 57.0| 70 6.| 42.0 | 60 3 | 30.0 60 5 | 30.0|: 98 5: 490 las 60) 3 | 180] 95 3| 49.0 || 98 6 | 58.8) 98 6 | 58.8) 60 4 2%0|| 5| 4 20 16 2 1 0.2 D) D » || 10 Z| 4.0 8 2| 46 5 3 45.|| » ) » | 17 »i » » 2 2] 04] 5 4| 2.0) 5 4 | 2.91 » D) » |1100 440.0 | 18) 60 4 | 24.0] 98 6 | 58.8 || 80 5 | 40.0)) 10 b) S.0|| )) ) ) ) » | 19| 40 d| 4.0) 98 4 | 39.2 ||100 6 | 60.0). 30 4 | 12.0 3 4| 2.0] 80 3 | 40.0 20) 70 3 | 21.0] 80 4 | 32.0 || 70 5 | 35.0 ) ) Di DD » » ) ) ) 2 » ) » || 60 2 12.0] 40 2 8.0] 60 3 | 18.0 5 VA 5| 40 99 go! 3| 450] 90 6 | 54.0] 90 5| 45.0] 30 4| 120! 5 z| 2.0] 3 4 | 12,0 2311 90 5 | 45.0 || 100 5 | 50.0 ||100 6 | 60.0 |) 100 7700 5 4| 2.0 || 80 3 | 40.0! 22 10 6 | 6.0] 100 7 70.0|198 | 7| 68.6). 80 756.0) 80 6 | 48.0 |100 170.0] 25 80 6 | 48.0|| 90 6| 540] 60) 6) 360] 10 4| 40, 5 4| 2.0] 8 4 | 32.0 26 100 | 40] 60 5 | 30.0 || 20 4| 8.0 10 3| 30! 30 5 | 15.0 ||100 5 | 60.0 271 20) 4| 28.0) 40 5 | 20.0 || 98 71| 68.6) 60 3 | 30.0) 60 515300 5 4| 2.0 ag zo) 4 | 16.0] 98 5 | 49.0 |[100 1]700) 98) 7)68.6) 98 6 | 57.0) 93 6 | 57.0 29) 98 6 | 58.8 || 98 7 68.6 || 98 7| 68.6) 9 6| 537.0! 20 612.0) 8 5| 40 30] 60 5| 300] 30 5|a5.0||30) 5|415.0| 60 5) 30.0] 10 4| 4.0) 2 4 | 08 34 » » » 2 21 04|| 2 2 04] 5 5| 25) 40 3| 3.0) 80 4 | 32.0 iM.[| 53.9! 27.4 || 66.5 37.0 ||57.0 33.7 || 41.9 241 || 31,8 47.3 |42.2 23.7.) Medie barometriche Medie termometriche 9hm , 12h] 3hs | 6hs | 9hs | 12hs | Comp. p.dee. 9hm |12hm] 3hs | 6hs | 9hs | 12hs Comp. p.dec Ip. 154.34 754.67 |154.52/754.72|753.14/755.43| 754.75/759 gg||1 p.| 11.00/ 11,20] 14.48] 10.46] 9.04} 9.06| 10.37), 63.72] 64.10 63.71] 63.95] 62.20] 64,55] 6%.0452°?-99|2°| 11/18] 41/66| 41.50 10.34| 932| 846 10.24 |! sl 5 58.04| 57.92] 57.03| 56,86| 57.20| 57.17| S7.37) sg g7 3 | 43-16] 15.32) 15.38] 42.76) 11.26| 10.90] 1313113 go Il 4 | 56.39] 56.27] 55.73] 55.78] 56.01] 55.43 55.071 0°] 4 | 15.52] 46.44) 15.60] 14.70| 12.38] 12.18] 44.47)° 5 | 47.09| 47.20] 46.63/ 46.96] 47.88 47.86| 47.27) «p og è | 16.60] 47.12| 16.76] 15.62| 14.28] 13.50 15.63 }15.3 6 | 52/67] 52.601 52.39] 52/71] 53.38| 53:40] 52.861 9°-09| 6 | 15/68! 1728) 1645] 15.12) 13.38] 12,551 15,08 919.36 | Medie tensioni Medie umidità relativa { | 9hm ) 12hm, 3hs , 6hs, 9hs , 12hs Comp.p.dec. 9hm | 12hm) 3hs | 6hs | 9hs | 12hs | Comp.p.dec. 1p.| 6.31) 6.74] 6.12) 6.28| 6.67| 6.48| 643 5.69 1 p.| 64.4 | 68.6 | 61.2 | 66.6 | 77.4 | 75.0 | 68.9 | 2 4.71| 4.56] 4.70) 5.05] 521) 5.48) 495f 2 46.8 | 44.0 | 45.8 | 54.2 | 59.0 | 66.4 | 52.7 60,8 i| 3 6,60) 6.28] 6.31] 7.01] 7.00) 6.42) 6.51) 7} ||3 53.4 | 48.4 | 48.4 | 63.8 | 70.4 | 65.4 | 58.3 61.5 4 7.07| 7.72) 7.98) 7,94| 7.78 7.81 7.12) : 4 54.4 | 56.8 | 61.8 | 64.8 | 74.0 | 76.2 64.7 | 5 TAO 6.92] 7.57) 7.48) 7.12) 7.28) 7.24) 7g ||d 51.0 | 49.8 | 56.4 | 592 | 62.2 | 66.0 | 37.4 I 60.2 | 6 8.15] 7.61] 7.67) 7.54| 8.02] 7.92] 7.82) © 6 61.8! 53.3 | 57.7 | 61.2] 70.8 | 73.8! 63.1 1 | Barometro Termometro Medie evaporazione Gasparin - Massimi Minimi , prageimi Minimi i dun LuER pr) Commpaee: . | 755.74) 753.50/2% p. SARNO .52 p. 3 i 0. Î 5 20 | qpagonao | geggione (3° [ indal 86 | (goal T40| 2° | ei| tio/ nu | 2020 3 59.74 55.69 .08 i ; ; è 4 3941) 58.57 | 3723, 56-96 È AT. dI 17.14 188 948 || % 006 | 1.81 | 1.91 1.58 IL 5 49.89) + 45.03 5) ; 5 | 2.05 i .37 6 1611 52.28 | 50.531 47-78 || 18.08} 19-29 | 10.054 10.51 || 6 0.44 | 2.03 | 24& | 461 { cei DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO. 19 Osservazioni Meteorologiche del Marzo 1879 Bg ) Quantità | STAANE 7 Medie dell’Ozono dota pioggia | Medie velocità del vento 7h LE” 9h N {2h | 3h, 6h E 9h | 12h Comp. p. d. mul. | . Î dim 12m 3hs Ghs| 9hs;12ls;Com.p.d | ip. | 1| 5.59 z ||lp.| 6. 8.5 [14.4] 2.8| 2.4] 2.7] 6. DI | | I |a 3:63 | 9.24 (9° 99 | 96 ti ida |198 ap a) DI 3 | I 113 » î 0.00 3 2.9 | 8.3 | 9.4/ 9.4] 7.7] 7.5 10 4 4 )) o 4 41.7 [10,6 | 7.9| 7.1) 7.3] 4.8 dii Ri 5 | 5|11.43 (30 go ||} | 9-8 [21.8 (10.6|12.1/12.3] 5.4/12.0/ 41.1 6 \ 6119.18 4 °°" l6 | 8.7 113.5 116.7] 8.3] 9.0 dI 10.3) Numero delle volte che si osservarono i venti Wislcii os a 37 TN RIEANI CN NNE | NE | ENE | KE ESE | SE |SSEj S SSO | SO | 0SO | 0|0N0 NO |; NNO|Calm.| Pred. ip. 3 » 3 2 1 ) PIC] » Digit A 5 7 2 i 2 3 (0) 2 6 (i) 9 1 ) » » ) )» » » 1 4 » 1 2 ) NE 3 4 » 2 L 3 D) » » » » »| 10 O) 0) 1 1 2 OSO 4 » » 7 7 tI ) ) 1 LI 2 » ò 1 » D) » 5 NE,ENE 5 » 4 o 4 | » )) D) 4 » 5 9 9 ) » » 1 080.0 6 4 » 3 ) 4 D) ) 1 3 SIC) 7 T 4 » 4 h) 050.0 | : | Per decadi 1d.| 9 resa | 3 4 "ID >» » Dn 1 6 n 2 2 Cna NE 2 1 | » 9 $ (4 » » Î 1 I 2 D | 45 7 3 1 1 7 0s0 3 4 ì 3 1 5 )) ) 1 4 D 7 16 16 4 » 4 4 | 050.0 MaleFsi | 7-26 | 121 Jao] ‘005 0 |a Jestica: Jssr posa des) do: dae Vela CS DIL Medie serenità | Massa delle nubi 9hm |12hm | 3hs | Ghs | 9hs | 12hs |Comp. Dec. 9hm12hm] 3h , Ghs | 9hs 12lis | Comp. Dee, fp. | 14.4] 132) 29.8) 38.0 | 22.4 | 464 | 220) ;j9 || 1P-|49.6 [52,8 [43.6 [36.4 [42.6 |52.1 | 462 t 56 2 | 42.0] 44.0] 33.0 | 650 70.6) 80.0| 59.9 * ||2 [30.4 |32.0 (24.6 [22.0 [18.0 42.9] 233 {" 3 55.0 | 42.0 | 59.0) 66.6 | 75.6 | 76.6 | 62.5 63.3 3 [23.2 |32.6 [23.8 [184 [11.0 (11.5 20.1 2171 4 65.6 | 44.4 | 47.0 | 89.4 | 98.0] 64.0 | 651) °°° || 4 9.8 126.1 |28.2 | 4.1 | 0.7 [16.0 LEI Ne 5 96.0 | 12.0 | 22.4 | 44.0 | 80.0 } 60.2 | 44.1) XA 5 E 48.0 |45.5 [32.0 |11.2 |23.7 31.2 | 29.7 6 | 531] 453 | #20] 653. 62.5 | 51.7] 504 16 [22.8 [50.5 [38.4 [31.8 [202 126.0) )..-28.8,6-2920, | Numero dei giorni | Sereni) Misti I Coperl Con piogj Con neb.| Vento forte; Lampi F Tuoni Grandine Nevel Caligine| Rugiada| 1 p. » 1 4 4 » | )) » )) ) » » » 2 4 » 1 1 » | 1 » ) » 4 D) » 3 3 » 2 ) » | )i » » » ) » » 4 3 2 » » » » D) » » » » » 5 41 2 2 3 ) 2 » » ) » ) » 6 3 4 2 3 » Î| 1 si » ) » » Tot, 14 6 LUI 41 AD | 4 1 2 WES SS 0 Medie mensili Barometro dalle 6 ore di osservazione . . .... 755.37 | OZ0N0. . LL... È | » dai massimi e minimi diurni . .... 755.29 | Velocità del vento in chilometri. . . . .. . ++ 9.2 ——_— | Vento predominante. .. 00.040 (PESO) Differenza . .... + 0.08 Termometro centigrado. . . +... +. + e 0. + 13.19 » dai massimi e minimi diurni. . . + 12.49 | Massima temperatura nel giorno 21... .. . 24.3 ì Minima nel giorno 9. .......... pd 6.0 | Differenza ...... 0.70 | Fscursione termometrica.. ........- n 18.3 _ Massima altezza barometrica nel giorno ro CIOG: GGI Tensione dei vapori. . ..... Vifeta agua 10578 Minima nel giorno 24. Li... . 741.34 | imidiagrelalivast 9 e ee te 1 000.8 Escursione Darometrica . >. +. +06 64. 6 25.32 | Evaporazione Atmometro Gasparin.. + + + + + + + + 4.02 | Totale evaporazione di Gasparin . . ....... 125.34 | Serenilà . at atea fs lello te eta (SISRO to > Totale della DIGEgia) la st setole ne n IIS Massa delle ‘nubi Sio 0 00000 000 . * 00» 20 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche dell’Aprile 1879. NOTE . Cielo bello, venti deboli e caldi, mare calmo. 2. Nel mattino venti sciroccali forti : dopo il mezzodì il vento piega ad ONO, per ritornare all’E dopo poco tempo, diminuendo di forza. Alle 6 p. m. gocce. Alla sera, decrescendo la temperatura si mettono i soliti venti deboli di ponente. Il cielo sempre coperto vario : le nubi nella sera da ONO; il mare lievemente agitato. . Venti varî moderati, cielo coperto con nubi dal 4° quadrante; mare tran- quillo nel giorno, mosso a sera : alle 10 '/, p. m. pioggia. . Venti gagliardi del 3° quadrante con pioggia e mare molto agitato. Venti moderati del 3° e 4° quadrante, mare agitato, pioggia. . Venti e nubi dal 4° quadrante; mare mosso, cielo vario. . Cielo sereno, venti regolari, mare tranquillo. . Venti varî moderati, cielo coperto con pioggia nella sera, mare tranquillo. . Sino alle 3 p. m. cielo piovoso, sereno a sera. Venti forti del 3° qua- drante, mare agitato. . Venti forti del 3° quadrante, cielo misto, mare agitato. . Venti moderati : leggiera pioggia nella sera, mare mosso. . Venti gagliardi di ponente; cielo piovoso, mare mosso. . Nel mattino pioggia, poi cielo misto e sereno a sera. Venti gagliardi del 3° quadrante, mare mosso. . Venti forti e caldi del 3° quadrante; cielo sereno, mare agitato. . Venti forti del 2° quadrante ; temperatura elevata, cielo sereno, mare molto agitato. . Cielo coperto, venti varî e gagliardi, mare mosso. . Venti forti del 3° quadrante, cielo misto, mare agitato, leggiera pioggia. . Venti assai forti del 3° quadrante, cielo misto, mare molto agitato. . Continuano gagliardi i venti del 3° quadrante : cielo coperto, mare molto agitato. . Nel mattino pioggia; cielo coperto; venti varî gagliardi. mare agitato. . Corrente calda del 3° quadrante, mare grosso, venti forti, temperatura molto elevata. . Cielo coperto con leggiera pioggia nella sera; venti gagliardi del 4° quadrante, mare agitato. . Cielo sereno; venti varî di OSO, mare mosso. . Venti moderati del 3° e 4° quadrante, cielo coperto piovoso, mare mosso. . Leggiera pioggia nel mattino : venti varî del 3° quadrante , cielo co- perto, mare mosso. ì. Venti gagliardi di ponente, mare mosso, cielo sereno vario. . Cielo misto, venti fortissimi di SO, mare agitato. . Nel mattino vento forte ad intervalli, che poi si moderano. Cielo co- perto, mare mosso. . Venti gagliardi del 3° quadrante, mare mosso, pioggia. . Cielo piovoso, venti del 3° quadrante, mare mosso. DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO. Osservazioni Meteorologiche dell’Aprile 1879 21 n dA - SES9Ro } Massimi Barometro ridotto a 0° Massini © ina] | Termometro centigrado e minimi | etrici ST n —P — T_ À 9hm. , 12bm | 3bs | 6is | 9 _, 12hs | Shm (12h) 3bs | 6hs | 9hs 1268 7 1 || 759.25] 758.45| 757.45: 757.22 157.20] 755.75 760.60| 755.75 |16.7 |24.3 |23.8 (19.3 17.2 115.5 24,7 8.9 2 52.92) 51.75] 54.14) 51.74) 52.19 52.62 39.75 50.82 (20.2 21.5 [48.9 j16.8 [14.6 [13.1 || 23.8 | 43.1 3 || 51.75] 50.48] 49.52 48.00) 47.16) 47.89 52.62 46.10 16.0 |16.6 |47.7 [16.2 14.4 [10.6 f 19.4 | 10.0 4 || 48.40) 48.37] 48.61) 50.23) 50.45] 50.32 50.45 47.89 112.9 |14.4 [15.0 '11.5 [11,2 |11.8 Il 45.8 10.2 D) 50.61| 50.99] 50.83) 52.05) 53.40| 54.00 54.00 49.58 113.7 |10.8 12.5 |11.2 |11.1 10.5 14.6 9.4 6 || 55.63) 35.88) 55.50] 55.54) 55.75) 55.69 56.10 54.00 ||14.8 |15.6 |15.4 |13.6 [11.2 | 9.5 || 415.8 9.1 7 54.64| 54.42) 53.141) 52.29) 51.50) 50.12 59.69 50.12 [|14.3 [15.3 |15.1 [14.8 [43.4 |12.5 || 15.4 8.5 8 || 48.69] Z8.68| 48.02; 47.85 48.47) 47,30 50.12) = 47.30||47.9 |19.8 |18.2 [153.6 |13.9 !/11.0 {| 20.0 | 10.9 9 |] 245.86) 46.46] 47.01) %7.98| 50.38/ 50,74 50.71 45.28 ||12.2 [13.6 |15.0 |13.8 [12.4 |11.2 || 15.0 | 40.0 10 || 49.72) 249.65] 49.64 %9.0%4| 49.53) 50.21 350.71 48.30 |[17.1 |48.7 |19.3 |18.5 |47.4 |14.8 || 20.6 | 40.3 11 49.07] 48.735] 48.04| 247.20] 46.60) 45.74 50.21 45,7|(191 |16.0 [45.3 |14.8 [13.5 [13.0 || 20.2 | 12.4 12 || 42/70) 43.05) 42.99 243.66) 45.62] 47.01 47.01 42.70(14.6 (13.7 |14.7 |13.7 [13.5 [412.9 || 15.0 | 11.7 13 || 49.76) 50.63] 51.42) 52,53) 53.57) 53.73 53.73 47.04 ||14.1 (15,8 [16.9 |15.8 [12.6 {12.8 || 17.0 9.8 14 53.23] 52.83] 52.24! 5231) 52.38] 51.63 93.90 51.63 ![21.4 |22.8 [23.6 /21.5 [47.9 |19.7 || 24.5 | 10.0 45 || 29.45) 47.86] 47.60) 47.56] 29.96] 50.15 51.63 47.A512%.6 (264 |26.3 |2%.0 |18.A {16.4 || 27.0 | 16.4 46 || 48.021 46.751 44.42) 44.32) 45.51) 46.37 50.40 43.77 (17.71 !18.5 [17.9 (16.2 [15.7 |14.4 || 20.0 | 14.4 17 49.18| 49,53] 50.03) 51.50) 53.05] 53.79 93.79 46.37 14.2 [15.5 [15.5 [11.9 [11.7 |11,5 || 16.7 | 10.7 18 54,71] 55.16] 54.68: 54.93] 55.74) 55.91 99.91 33.79 |{15.5 |17.4 |18.0 |16.4 |13.7 |13.4 || 19.0 | 10.6 19 || 56.62) 56.58] 56.20) 55.85) 56.11; 55.54 57.14 55.54 !17.2 (17.4 |19.2 |15.8 [14.7 (15.3 || 19,8 | 10.7 20 || 55.40] 55.77] 55.41) 55.73) 55.90) 55.65 57.05 54.85 ||16.4 |15.4 |15.6 |14.0 |12.5 }12.6 || 18.0 | 12.1 21 52.83] 31.39) 50.51| 50.63| 50.28; 31.45 55.69 49.85 (23.5 |23.9 |27.6 /24.8 (23.9 118.3 || 28.3 | 12.2 22 54.20] 51.15) 51.27) 51.06 50.33! 50.36 51,51 30.36 18.6 15.7 |13.3 (12.3 |11.9 (12.4 19.3 | 11.1 23 || 50.06) 49.94] 49.59) 49.66| 49.9%| 49.67 50.36 48.87 14.8 |18.2 [47.8 [16.5 [14.2 (13.2 [| 19.1 | 14.4 | 24 || 4876) 48.84| 48.46) 48.55) 49.29] 48.51 49.67 48.00|115.3 |16.0 |16.4 [14.7 |11.4 |10.6 48.5 | 10.6 25 49.23] 49.62) 50.43) 51.09) 52.73) 53.35 53.39 48.30 ||14.6 (15.9 |15 0 [14.4 |13.9 (13.3 || 16.0 9.9 26 54.26] 54.60) 54.76) 54.98) 56.35] 56.36 96.36 93.15 |17.7 18.0 [18.3 [15.5 |14.5 113.9 | 19.4 | 13.0 27 55.12] 54.50) 953.00) 51.33] 51.54| 51.08 56.36 51.08 |118.9 (24.4 |22.2 |20.5 118.5 [17.7 || 23.2 | 12.7 28 51.38] 54.23) 54.18 54.21| 51.64, 54.57 51.64 51.08.:|18.8 (20.5 |19.9 [16.9 |15.7 |45.3 91-20 |101553 29 50.27| 50.12) 49.51] 49.76] 50.43! 50.59 54.97 49.00 [13.7 |13.8 |15.0 |14.4 |13.0 [Aero 19.6 | 11.3 30 || 50.49| 51.21] 51.15) 52.04| 52.69 53.42 33.42 50.37 )114 0 {13.5 {15.6 |13.9 (43.3 patri 16.5 | 41.8 M. |] 754.31) 751.12] 750.79 750.93] 751.53! 751.55 753.25] —749.48|116.68 17.50|47.83,15.97/14.33143.42;] 19.45| 41.28 Osservazioni Meteorologiche dell’Aprile 1379 Tensione dei vapori | Umidità relativa Stato del Cielo ST a ee 9hm;12hm, 3hs 6hs , 9hs, E 12hm 3hs| 6bs;9h5 \42bs]l| 9hm 12hm 3hs |; 6hs 9hs |) 12hs Il 6.85: 6.38' 4.74|10.06] 4.46, 4.77) 48) 34 | 24, 60, 30! 36 /[Nuv, Nuv. Lucido |Lucido |Lucido |Lucido 2 £.98| 6.00| 7.84) 9.251 8.25] 7.90, Dl 32 | 48| 65 67| 70/[Osc. Osc. Osc. Cop. Osc. Misto d| 3.30| 5.48 6:31| 6.15) 4.86] 7.38) 39 | 37] 42| 45| 40| 77|[Cop. Cop. Cop. osc. Cop. |Osc.c.p. 6.58| 5.79 5.79) 6.49) 7.02] 6.89 59 | 48] 46| 64| 71 | 67 |[Cop. Use. Cop. Osc.c.p. |Osc.c.p. |Cop.c.p. ò 8.54, 7.38| 7.30' 7.02) 7.31| 6.67]| 73) 76) 67| 71) 74 | 84//Cop. Osc.c.p. |Cop. Cop. Osc. Cop. 6 7.42) 1.14] 8.14) 7.60, 7.85] 7.70) 57 54 | 63 | 65 | 79| 86 |[Nuv. Bello Nuv. Cop. Cop. (Bello 7 6.57] 7.69) 8.32] 8.13) 3.98, 3.88] 54 | 59 | 65) 66 | 53 | 54|Nebb. |Ncbb. Bello Bello |Cop. Nuv. 8 1.21| 7.30) 8.27] 9.99 9.83| 8.68|| 48 | 42 53 76) 83| 89 (Cop. Osc. Osc.c.p. |Osc.c.p. |Osc.c.p. Cop. n 1:42 8.09| 6.63] 6.63! 7.00) 7.25) 67 70| 52] 561 65 | 73 ||Osc. Osc.c.p. |Cop. Misto Bello Bello Oi, 6.98] 7.05) 8.27) 8.08] 6.35| 7.62] 48| 44| 50/51/44] 61/Mislo [Nuy. [Bello [Bello |Cop. |Cop. 11| 7.07; 9.88:10.43;10.20,10.07, 8.58; 43 | 73| 81] 81] 87 | 77 ||Cop. Osc. Osc. Osc. Cop. Cop. 12) 8.75) 7.28! 7.18| 1.91) 7.61 8.02f 71| 67|58| 68] 64) 72Cop. |Cop. |Cop. |Cop. |Cop. (Cop. 13)| 6.45 5.54| 5.73] 6.52| 7.47) 6.88|| 54 41 | 40| 49 69| 62|/(Cop. Cop. Bello |Cop. Lucido Lucido 14) 5.67] 6.42) 5.67 4.19, 4.75| 2.83;| 30 | 31 | 26 22! 31 | 17||Bello Nebb. |Nebb. |Nebb. ‘Lucido Lucido 15) 4.53. 4.97! 6.68| 7.08 9.97/10.45 19, 49 26| 32; 63) 75 [Bello Lucido |Lucido |Bello Lucido |Cop. 16|10 35| 9.73| 8.451 9.62! 8,74! 9.13! 69| 61| 55 70 | 66 | 75 (Cop. Nuv. Cop. Cop. |Osc. \Osc.c.p. A7| 5.44, 4.77 5.371 6.48) 5.57| 5.69] 45| 36] 41| 62, 54 | 56|(Cop. Cop. Cop. |Cop.c.p. Bello. |Bello 18] 7.07) 5.92) 3.62; 6.03) 7.42) 7.47] 54| 40| 24| 43) 66] 65 Cop. [Cop. Nuv. | Misto Bello Bello 19) 6.92] 7.32) 6.48| 6.28! 79%] 5.84] 47| 49/39] 62| 64) 45|Cop. |Cop. |Cop. |Cop. |Cop. |Cop. 20 8.18) 9.18) 8.54| 9.51] 9.64) 9.21; 59| 70) 65| 80) 89] 85 Cap. Cop. Cop. Cop. Cop. (Cop. 21]| 4.92! 4.26) 3.78| 3.87! 3.64 6.13) 23 | 17 | 14| 16| 16 | 39 Cop. Cop. Cop. Osc. (Cop. Cop. 22]| 6.72, 9.00! 7.05| 8.38 8.50) 8.20| 42 | 68| 62| 79, 82| 77]0sc. Osc. Osc. Osc. (Cop. Bello 23 7.49) 6.57) 4.69) 5.97) 7.361 7.72 60| 42) 31] 43] 61| 68|(Cop. Cop. Bello Bello |Bello ‘Bello 2a| 1.82| 7.21 7:03] 7.94! 8.32] 8.09) 60 | 54 | 541 | 64| 83| 84|[Cop. [Cop. ose. Osc. 1Osc.c.p. Cop. 25] 8.50| 6.96: 8.13| 8.74! 8.79] 8.15)) 69 | 52 | G4| 72] 74| 72 (Cop. ‘Cop. v. |Cop. Cop. \Osc. Cop. 26] 6.74| 6.56| 7.84 1.51, 7.30] 7.54|| 45 | 43 | 50] 58) 59| 64//Bello |Misto Nuv. Nuv. (Cop. \ Bello 27|| 4.88| 3.41| 5.05 5.18! 5.25] 6.24| 30 | 28 | 25| 29] 33| 41 [Lucido |Cop. Cop. Bello Cop. | Bello 28]| 5.57) 4.43] 3.43) 6.98! 6.33) 6.451 34 | 26 | 20 | 49 | 43 | 50 (Cop. Cop. ose. Cop. ose. 0sc. 29|| 6.57] 5.92 7.24 9.05) 8.23] 8.70 sò | 50 | 57, 76| 74) 79/0sc. Cop. Cop. Osc.c.p. |Cop.c.p. Osc. 30)| 8.23] 8.15 ni 7.54| 7.05] 8.39] 69] 71|57| 64) 62| 78 |losc. Osc. Cop. Cop. DE i n 6.84) 6.80) 6.72, 7.55] 7.29] 7.35]/50.0|4.78]46.4|57.9161.7!65.8" | 6 (AS) BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche dell’Aprile 1879 \Evaporazione Gasparin| Velocità del vento in chilometri Ozono | | Thm., 3hs. 12hs, Totale] 9hm, /12bm j 3hs , 6hs | 9hs 12bs || shm { 9hm |i2nm | 3hs | 6hs 9hs | 12hs 1|0:42 | 2077 | 3:97 07.16 || 3A] 3:90] 54) A 500 5,8 | 21.61 | 2.40 | 245] 646 46.7 | 19.4 | 15.8) 6.2) 43 | 2,9 310.30 | 3.05 | 0.00 | 3.35 | 93 | 54] 33 | 121! 14) 2.0 4 0.00 | 2.00 | 0.00 | 2.00 | 13.1 | 25.0 | 154 27] 40/127] | 5] 0.00 | 0.00 | 0.00 | 0.00) 44.5 | 451 47) 82 35 | 11.7 | 6il 0.16 | 2.67 | 2/05 |'5:08 |; 14.7 | 1400 [31.3 | 13.5] 34 2.1| | 70.60 | 2.30 | 2.30 | 5.20 || 2.5] n.4 12.81! 42| 10, 61] | 8 0.85 | 1.87 [0.00 | 2.72) 7.51 s5| 16.6 35) 00) 24 Î 91 0.00 | 0.00 | 210 | 2.10 || 30.7 | 124 | 74 | 344 | 50 3.1] | | | 10] 0.85 | 4410 | 250 | 7.45] 20.4 | 46.7 [169] 95| 17] 23] | | 44] 0.23 | 2.32 | 0.30 | 3.35 | 142 | 40.7] 7.7) 30 14] 00] | 1112] 0.00 | 0.00 | 0.00 | 0.00 || 9.4| 84/263! 46| 34) 33.61 !|13]| 0.00 | 3.80 | 0.30 | 4.10 | 20.4 | 18.0 | 12.7 | 17.0) 14| 42 (14 2.70 | 3.25 | 4.40 |12.35 | 13.9 | 178 | 23.2 | 13.5) 40 2.6] |13]| 3.30 | 7.35 | 3.80 (14.45 | 22.6 | 33.81 18.0 | 242 | S4&| 1.8] 16 0.35 | 3.145 | 2,81! 6.38] 3.5 94| 99] 203) 3.81 30.7] | il17 0.00 | 2.95 | 0.80 | 3.75 | 13.6 | 12/4 | 417.3 | 31.6 | 36.4 | 18.0 | | {[18]1 0.70 | 4.90 | 2.85 | 8.45 || 36.1 | 31.5 | 26.7 | 25.4 | 20.4 | 17.9 (19 4.55 | 2.45 | 1.90 | 5.90! 89|240| 82107) 30327) | | (20) 000! 1.22 | 1.15 | 2.37 || 174 | 25.2/ 179) 3.53) 06) 0.01 | 24] 0.45 | 9.20 | 5.85 (15.50 [i 20.7 | 29.5 | 43.3 | 27.6 | 9.0) 16.4 || | ({22]| 1.05 | 1.75 | 0.00 | 2.86 {fl 0.0 | 31.8 | 19.1 | 12.6) 00| 1.9 23)| 0.63 | 3.65 | 2.63 | 6.99 || 10] 99/215] s84| 48| 41 | [24] 1.25 | 0.80 | 0.00 | 2.05 || 23.4 | 30 | 45.2 | 6:60 20) 54] | 25) 0.00 | 2.70 | 2.20 | 4.90 || 3.3 | 15.1] 24.9 | 8.2 | 10.5 | 3.8] Î 26|| 0.73 | 3.07 | 2.53 | 6.35 || S.9 (17.6) 22.7 200) 3.3) 54 | 27) 2.10 | 5.20 | 4.85 [12.15 || 46.2 | 29.4 | 42.2 | 45.2 | 12.3 46 | | 28/| 2.65 | 4.15 | 2.47 9.27) 7.6/456| MT) 33) 746] 421 | 29] 0.23 | 2.60 | 0.00 | 2.83 || 20.0 | 8.3 | 41.14) SA 34 | 4101) 30|| 0.00 | 0.00 | 1.35 | 1.35 [295 late Ga 76 se | | ilm.Il 079 \ 2.93 | 1.85 | 5.57 li 15.6! 17.6‘ 47.1] 12.9] 3.4] 83| | } Osservazioni Meteorologiche dell’Aprile 1879 2 aa ; Pioggia|| Stato Direzione del vento Direzione delle nubi in del millimetri mare 9hm | 42hm. | 3hs 6hs. 9hs. 12hs 9hnm, 12bm , 3hs |, 6hs 9hs ) 12hs alle 8m I|| E N SO E OSO NO » » » » » » » LI 2|| SE SSE ONO LD (0) (0) » » » ONO| » ONO » p 3| 0SO ENE NNO so (O}S18) 0s0 » » NO ONO | » » 6.88 2 4| SO OSO (OXSTO) (0) (0) (0) (9) 0 OsSo| 0 )) (0) 1.74 4 3) 0 0 (OSO NO oNO ONO (0) (0) OSO] » » NO 6.12 3 6, ONO ONO N ONO OSO (WISXO) ONO| » | N D) » » 0,10 2 || NE NE NE NE 0S0 OSO ” » » » » » » 2 8 || ON) (DXSTO) N NE Calma | 0 D) ) ) » ) ) 15.86 2 9| 0S0 OSO 0sS0 OSO 0) (0) (0) (0) 0S0|) 0OSO| » » 1.34 3 10] OSO OSO SO SO LO (DSIO) » 5) D » ) » 4 (MA|| E ENE ENE ENE (1) Calma || » » )» ) » » || 0.65 3 {12 0SO 0 | 0 ti) I) oso || oso| 0 | 0 0SO| » » | 8.79 3 13] 0 050 0S0 OSO OSO OSO) (0) 0SI) » OSO | » De ST 4 la SO Sio) Sio) SKIO DI SE » » » » » » » 3 15)| S SRO S | ESE 0 at) » » » ) » » 5 16! NE LDI NE N 0SO (0) ) » » D) » » » 4 UICONO ) OSO ) 050 O l oso) oso) oso! 6 » ) 1.37 4 18] 0SU oso OSO (OSCO 0) 0 OSO) OSO) 0S0; 0SO| NE ) ) 5 {19} OSO 0S0 SO ENE oso OSO OSO) 0sS0( 0so| » » » » 6 20 0 N | ON0 NE 0 Calma | 0 ONO| ONO| » se ls 3.87 6 24|| SO Sto) SO RIO) OSO SO » SO SO » » » » % 22) Calma | NNO ONO È Calma | 0 NE » » » )) » 2.22 4 {23 0 0S0 | 050 (ORIO) (0) (0) Î 0 0 » » » » » 9 (27 ONO NE ONO ON) (0) (0) il ONO| » » D) » » 7.19 2 25)| ENE 0 0 ONO 0) 0 » (0) (0) ONO| » si 0.6% 3 1261 OSO 0 (0) (0) (6) (0) li» » (0) )) » » » 2 27|| SO Io) SO SO So SO | » BIO) SO )) » » D) 3 128||70 0 NE E (0) (0) |» » » (0) » » » 4 129 (0) 0s0 0s0 (0) (0) (0) » (0) OSO] » » (0) 3.18 3 Do ORIO) COSTO) 0S0 0S0 0s0 0s0 (0) (0) 0so| NO » oNO 1.52 3 MiadiCa: I DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO 23 Osservazioni Meteorologiche dell’Aprile 1879 | Nuvole 9hn 12h m LO ST Ghs 9hs — 12h = -——rsseTr —«’cascec _ n | i Mole una: Bassa xo, Dee Bassi Vol.,bens.,Massa|| Vol., Dens.,Massa Vol.|Dens. Massa Vol. Dens, Massa K i2ì A . » ») » » » » » » » ») 1 2| 200 4| 10.0 | 100 5 | 500/100 | 0.5 | 30.0) 90| 0.7|630|100| 06| 60050 | 0.5 25.0 i 31 90 4 | 36.0]| 80 4|322]||95 5 | 47.5 | 100 7| 700) 70 5| 350 |100| 8 | 50.0 l&| 60 5 | 30.0 | 100 6 | 60.0 || 70 6 | 42.0 || 100 7| 700 | 100 7|70.0| 80 7 | 56.0 | 3| 90 7| 63.0) 100 1| 70.0] 99 7693) 80 6 | 48.0 || 100 6 | 60.0 || 60 3 | 30.0 6 30 5 | 150] 15 S| 75]|25 3 | 12.5) 60 4|240|| 95 5| 47.5 ||10 3| 3.0 {7 20 3| 6.0] 20 3| 6.0|| 45 4| 60) 15 4 | 6.0) 90 5| 450/40) 4 | 416.0 8 98 5 | 49.0] 100 5 | 50.0 (100 6 | 60.0 || 100 7| 70,0 || 100 7|700| 70) 6420 TRARNE RE ETEEGEhEBSsAcasigaiioah: Î ) Ò | « Ù A . d al è ) di Ma 70) 4| 280/40 S| 50.0 [1100 770.0 100 7|700) 95 5|57.0/90) 6|540 2) 95| 6| 570] 90 6 | 540]| 90 6 | 54.0) 98 7|68.6) 95 7|66.5| 80 7 | 56.0 113 75) 6 | 45.0] 60 6| 36.0 || 10 d 5.0 || 70 5) 35.0 ) » )» » » » hs " | H sa SI n HE 30 2 6.0|| 30 i Ga » » Da » La 15, | « 2. A ) )) » 5 c ) D) » dò 4 1 16| s0| &|320| 30 4 | 12.0 || 60 4 | 24.0 || 98 6 | 58.8 || 100 6 | 60.0 |100 7| 700 7 s0| 6|480]| 60 6 | 36.0 || 40 6| 240] 98 7|686| 5 ARCO igl 99) 6|5394| 98 6 | 58.8 || 40 5| 20.0). 50 5|250|| 5 3| 2.5|| 10 5| 5.0) lg 9) 6| 570) 98 7| 68.6] 60 6 | 36.0) 98 6 | 58.8|| 95 6 | 37.0 || 80 6 | 48.0 20) 96) 6|57.6]| 95 7| 66.5]| 95 6 | 57.0] 90 5| 430) 80 5 | 40.0|| 60 5 | 30.0 21] 60 4 | 24.0) 95 5 | 47.5 || 90 3 | 453.0 | 100 5 | 50.0) 90 5 | 45.0] 90 5 | 45.0 (23 0) 5 DLL 100 5 sue so k 100 100 7 100 1 6| 48.0] Si 5 10 È 5 Î 5 | 48. .5|| 10 5| 50 4| 2.0 £ {FS 241 98 6 | 59.8] 95 6 | 57.0 [100 6 | 60.0) 10 7| 70.0 | 100 7| 70.0 || 95 7 | 66.0 25] 80 6|430| 70 6 | 42.0 || 85 1| 595] 60 6 | 36.0 | 100 6 | 60.0 || 60 6 | 36.0 26 10 5| 50 di 6 30.0 do 6 a 20 3 100 93 6 ma ‘6 ; 15 (12 » » ) ò È d È 3 .0;| 6 530. È 28 so| 4| 320] 90 5 | 45.0 [100 5| 50.0] 90 5 | 45.0 | 100 6 | 60.0 100] 6 | 60.0 29| 100 7| 70.0). 90 1! 63.0 || 98 7| 68.6) 90 71|630! 98 7|680]90|] 7 |630 30) 100 6 | 60.0 || 400 7 | 70.0 || 96 1| 672) 80 6 | 48.0] 96 6|576]90| 7] 630 Inllers 37.5 || 72.2 41.8 65.2 38.5 ||671] —| 40.8]|67,3 40.4 |132.7 34.7 | Medie barometriche Medie termometriche i 9h ) 12hm| 3hs | 6hs | 9hs |412hs | Comp. p.dec. 9hm |12hm} 3hs | 6hs | 9hs | 12ls jComp.p.dec. 1 p. 752.59 |751.95|751.50/751.85|752.08/752.12| 752.01,754 || 1.p-| 15.90] 16.92) 17.58| 15.00! 13.70] 42.30] 13.23)15.05 - 30-91 50.90 30.66 3036 51.07| 50.84] 50.81 91-41 2°| 1526] 46.60] 46.60| 15.26 13.54| 11.80 di sci È i LA Di A84O no ne ie 48.97) 50, g9| 3 | 48-76| 18.88] 19.36/ 47.96| 15.12| 44.96 17.54 116.44 | 52.79] 52, .A3| 52.47) 33.26) 53.45] 52.81) 4 | 16.20] 46.84) 17.24] 14.86| 13.66] 13.44| 45.37 5 | 30.43) 50.18) 50.05] 50.20] 50.61| 50.67] 50.35, sq gy|5 | 17.36] 48.34 18.02] 16.54] 15.06] 13.56 16.48 116.40 6_! 52.50] 52.331 31.92] 51.86j 52.53] 52.601 52.26) I 6! 16.62! 17.44 18.20] 16.18] 15.00] 14.441 16,310" Medie tensioni Medie umidità relativa ; gian gn 3ls , Ghs 3 hs , 12hs Lomp.p.dec. } 9um | 12bm, 3hs | 605 DI. DI Comp.p.dec. 6.45) 6.15) 6.41) 7.79] 6.38| 6.72| 665 p.| 49.4 | 45.4 | 448 | 610 | 564 | 66.2] 53. 20| 100 T6| 19 800) 700 743) 155 AA 2 | BKG | 538 | 566 | 626 | 668 |726| 609 } 5714 3 6.49) 6.92) 7.414) 7.18) 7.93] 7,351 747 3.4 | 46.2 | 46.2 | 50.4 | 63. .6 | 547 10 4 | 759) 7.35] 649) 798] 7.86] 747) 746% /Sl [4 | 568 | 512) 468 |634| 674 | 652| 578394? 5 7.09 6.81) 6.14) 6.98) 7.52) 7.66 7.00, ggg ||5 | 50.8 | 46.6 | 444 | 548 | 63.2 | 68.0 | 54.6) 597 6 6.41] 6.09] 6.21) 7.26] 6.83] 7.46; 6.71) °°° No 146.8 | 43.6 | 41.8 | 55.21 55.21 62.4! 50.81 | 7 , def: Barometro Termometro Medie evaporazione Gasparin i Massimi | Minimi : FRbiSSIpI san j dm | AD RO 734.68)2%. 750.45 D. CIC 32) i) .47 | 2.06 | 1.24 .79 7 3 51.30 46.85 pesi F=3 2076) 0 2.06 i 45 | 3. e e di 4 56861 93.08 | 5o:s6\ 49-85 || % 18.101 19-12 Li 70) 1.8 | 0.52 | 293 | 190| 536) 0a 5 52.41), 49.08 5 20.28 CU pg PRA [lO LC 3.62 | 2.14 | 6 6 53.87) 32.99 | 5o94( 50-01 Îl 19,981 20-19 | 49:82 11.93 || è | 445| 3.00] 224] 659 {Gs Î 24 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche dell’Aprile 1379 ; ’ Quantità ; P Medie dell’Ozono (oasi Medie velocità del vento 7h 9h | 12h | 3h _, 6h 9h | 12h Comp. p. d. mm. 9hm|12hm| 3hs| 6hs| 9hs|12hs}Com.p.d. Ip. 1|14.71 } 32.01 1p.(11.3 [11.6 | 9.0] 6.1] 3.6| 7.0| 8.1 97 2 î 217.30 2° |[2 |15.2 |17.3 |17.0|13.0] 2.2] 3.2 11.3) : 3 3|13.01 18.45 3 |15.5 [21.7 (17.6/11.9| 2.7) 8.4/43.0 4 4| 544 Î +49 [14 [15.9 [20.4 |15.6/18.3/42.8|19.9 172151 5 I) 510.05 14.13 ||} 13.7 |17.9 (24 s|ioò 5.4| 5.7|12.9)13.6 6 \___II6! 2.70 «1° Il6 122.4 116.6 118.6|16.9] 6.0| 5.6114.4)" Numero delle volte che si osservarono i venti N NNE | NE | ENE | E ESE | SE |SSE| S SSO | SO | 0SO | 0 | ONO | NO | NNO] Calm.| Pred. ip.) » » D) 1 4 » 10M D) D) 3 7 7 3 2 1 ) 050.0 2 2 » 5 » tI ) )) » » » 3 14 3 4 » » (O}S0) 3 » » » 4 2 1 1 )) 2 2 3 7 7 » » » 1 050.0 4 2 » 3 1 LI ) » » » » A 12 8 A » » 1 (OKSX0) 5 » » 4 4 1 » » » » » 5 4 10 5 » LI 2 (0) 6 » )) DÌ )) 1 ) » » » » 6 9 43 » » » » (0) Per decadi id. | 2 DIO 4 6) » 4 » ) 6 ) 18 |I0 7 2 1 1 | 0S0 2 2 » 3 b) 3 1 1 | » 02 2 4 | 19 |15 1 D) » 2 oso 3 » » 2 1 2 » )) » » » 11 | 13 23 5 )) LI 2 | 0 Tot. | & 0 10 7 }10 4 2 1 2 2 2î | 50 48 13 2 2 5 (O}SK0) Medie serenità | Massa delle nubi 9hm |12hm | 3hs | 6hs | 9hs | 12hs GOD: Dec. 9hm|12hm| 3hs , 6hs | 9hs ,12hs | Comp. Dec. ip. | 26.0 | 20.0| 27.2 | 26.0 | 26.0 | 42.0 314 1P-|36.2 |44.0 |41.8 |50.2 |45.0 [38.2 | 42.6 36.4 2 40.4 | 49.0 | 494 | 520 | 30.0| 57.0 | 46.3 3. 2 |32.0 |28.7 ‘130.9 [26.2 [39.0 24.7 29.7 5 3 49.0 | 44.0 | 54.0, 39.4 | 62.0 | 47.0 | 492 I 39.6 3° |27.2 |29.2 |27.0 [36.4 |24.7 [29.6 | 29.0 } 35.0 4 10.0 | 23.8 | 41.0 | 13.2 | 43.0| 49.0 | 300 3 450.8 /48.4 |32.2 151.2 [32.3 [31.0 | 44.0 5 5 444 | 12.0 | 22.0 | 26.0 | 25.0 | 48.6 | 24.7 } 26.2 5 |45.2 [50.9 (48.4 Di 45.0 |30.7 4h. i WA 6 49.0 | 18.0 | 15.2 | 44.0 10.2 | 40.0 | 27.7" 6 |33.4 |49.6 |51.0 |34.4 |54.6 |39.2 43.1 3 Numero dei giorni Sereni] Misti | Coperti |Con piog] Con neb.|Vento forte, Lampi | Tuoni }Grandine| Neve] Caligine| Rugiada 1 p. 1 )) 4 3 » » » » » » » » 2 2. 2 1 3 » 2 » » » » » » 3 3 » 2 3 » 1 » » » » » » 4 )) 2 3 2 » 2 » » » » » » 5 4 » 4 3 » 1 » » » » » ”» 6 1 LI 3) 2 » LI » » » » » » Tot. 8 5 417 16 0 | Li 0 0 (1) 0 0 0 Medie mensili Barometro dalle 6 ore di osservazione . . .... 751.20 | Ozono. . ..... A ASI nta Sho » dai massimi e minimi diurni. .... 751.36 | Velocità del vento in ‘chilometti. dda oc MLA) ——— | Vento predominante. +. + +. +6. è + + +» + 0S0 Differenza. ..... 0.16 Termometro centigrado. . . . + . . + + + +. + + + 15.96 » dai massimi c minimi diurni. . ) 7.) 15:37 Massima temperatura nel giorno 21. ....... 28.5 i ———__ | Minima nel giorno 7... +... 00000 8,5 Differenza ...... 0.59 | Escursione termometrica. + + +... +... 20.0 ———6 w—[| Massima altezza barometrica nel giorno 1... . 760.60 Tensione dei vapori, + . «+ + + + + + + + + + + + + 7.09 | Minima nel giorno 12... + 600. + 742.70 Umidità relativa. . . . alette a coltello tota et NOLI, | ESCUISIONE; DALOMEetliCa ele et 06 eee TI. Evaporazione Atmometro ‘Gasparin . «0 +++ + + + 9.57 | Totale evaporazione di Gasparin . +... +... . 167.21 SerenilAMAr e, SAI Re RR Lotale a clla PIOEgIA. Cole Aerei TROIE Massa ‘delle MUDI SCI e e eta e OSE la DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO 29 Osservazioni Meteorologiche del Maggio 1879. NOTE . Tempo piovoso, venti varî di ponente, mare mosso. . Cielo coperto con minaccia di pioggia : venti forti del 3° quadrante, mare mosso. . Leggiera pioggia nel mattino : a sera cielo sereno. Venti moderati del terzo quadrante, mare mosso. . Nel mattino leggiera pioggia, venti moderati di ponente, mare mosso, cielo misto. . Cielo coperto con lieve pioggia nel mattino : venti gagliardi di ONO, mare mosso. . Cielo coperto, piovoso nella sera. Venti freddi del 4° quadrante, mare agitato. . Nella notte neve sulle alte montagne delle Madonie, ed in Palermo gran- dine e pioggia. Venti moderati varî, cielo misto, mare mosso. Nella sera rugiada. . Venti caldi del 2° quadrante, cielo coperto, mare calmo nel mattino ed a sera agitato. Alle 4 p.m. nebbie basse al mare: alle 8 leggiera pioggia. . Cielo coperto, e nel mattino leggiera pioggia. Venti moderati del 4° quadrante; mare mosso. . Venti forti di ponente e mare molto agitato. Cielo misto, e dopo il mez- zodì piovoso. . Cielo coperto e leggermente piovoso : mare agitato e venti gagliardi di ponente. . Cielo coperto, e piovoso nel mattino. Venti gagliardi di ponente, mare molto agitato. . Cielo coperto, e poco prima delle 6 p. m. leggiera pioggia. Venti de- boli del 1° quadrante, mare agitato. . Pioggia leggiera nel mattino : a sera cielo sereno. Venti gagliardi del quarto quadrante, mare agitato. . Cielo sereno, venti regolari, mare tranquillo. . Cielo coperto, venti deboli, mare tranquillo. . Cielo oscuro con pioggia, venti debolissimi, mare tranquillo. . Cielo coperto piovoso nel mattino, sereno a sera. Venti forti del 4° qua- drante, mare molto agitato. i; 26. I. 28, al BULLETTINO METEOROLOGICO . Cielo sereno, venti regolari, mare lievemente mosso. . Cielo misto, ad intervalli piovoso: venti moderati, mare lievemente mosso. . Cielo misto, venti gagliardi del 3° e 4° quadrante, mare mosso. . Cielo sereno, venti moderati del 1° quadrante, mare tranquillo. . Cielo sereno, venti moderati, mare tranquillo. . Cielo coperto, venti moderati durante il giorno , a tarda sera spirano quelli del 1° quadrante molto forti. Mare tranquillo. . Cielo coperto, e nella sera gocce e baleni. Alle 6 p. m. nebbie ai monti con venti di nord. Nel mattino spirava il sud caldo, che nella sera passò istantaneamente a N, con abbassamento di temperatura ed au- mento di umidità. Nel mattino cielo coperto piovoso e venti forti del 4° quadrante, dopo un temporale con lampi e tuoni e vento forte avvenuto poco dopo la mezzanotte. Dopo il mezzodì cielo sereno e venti moderati. Mare lie- vemente mosso. Cielo sereno, venti moderati, mare tranquillo. 29 e 30. Cielo sereno vario, venti moderati, mare tranquillo. Cielo coperto con venti gagliardi del 2° quadrante, temperatura elevata, mare mosso. DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO. Osservazioni Meteorologiche del Maggio 1879 27 Massimi ; o Massimi e minimi A Ria or Barometro ridotto a 0 Rena Termometro centigrado Lo atalmi - 9hm. , 12bm , 3hs 6hs osmosi DOrr 9hm )12bm) sbs | fhs | 9hs |12hS 1 | 154.35] 756.24] 754.40! 755.09] 735.87] 755.75] 255.90] 753.42//13.8 (AGA [14.7 (13.2 [12.7 (122 || 162] 11.2 2 || 55.42] 54.79 53.33) 52.57) 52381 519 55.75| 51.91/15.9 [16.9 [46.8 [16.0 [16.0 [16.3 | 17.6 | 11.2 3 || 52.37] 52.68 52.74] 52.99) 53.18] 5313] 33.65) 50.83/15.0 [44.7 [46.2 (13.9 (11.8 [11,8 18.0 | 115 4 || 5349) 33.76 54.05) 5465 53,30] 55.50 55.50] 52.53([15.4 [17.2 [17.3 ‘14% [1255 [120 !l 18.4! 10.8 5 || 55.52] 55.49] 55.25) 54.94) 55.37) 55.19 53.90| 54.94,14.3 [15.9 115.3 |13.9 [16.0 (11.4 || 16.6| 99 6 || 52.99) 5301) 52.01) SI. 5498| SI89| 5549 51.76|11:9 (12.4 [125 [12.5 (11.0 {124 | 45.6 | 92! 7 || 5292) S247| 52331 5237) 53.37) 5305) 53.37) 51.89|\16.3 (167 (172 {15.8 |177 (11.6 || 18.4 | 10.7 | 8 || 5236) 5237 51.73) 5044 5023) 50,90) 53.05) 4988|(47.1 {20.7 [229 |192 [132 155 || 23.6 | 10,6 9 | 490%) 49.04| 48.83) 49.34| 50.36) 50.94 50.91] = %7.80)|45.3 [16.2 |17.8 |16.0 [14.4 [13.8 || 20.2 | 43.8 10 || 51.27| 54.56) 51.33] 50.59) 5443) 51.19) 31.70) 50.10|15.2 |16.6 [45.6 [14.9 (14.3 [13.5 | 17.4 | 10.6 11 || 507%] 50.60) 50.64 51.24] 51.76] 54.43]| 32.86] 30/31](16.5 [16.9 [16.5 [14.5 [14% |1255 || 18.5 | 11,9 12 || 51.52) 51.82] 51.83 5223) 52.13) 53.04 53.01] = 50.90|(14.8 [14.2 [14.0 \43.3 (120 [404 || 454 | 99 13 || 5436| 56.77] 54.661 55.78] 56.45i 57.41 57.41 5304{[14.0 [14.0 |14.4 |1222 [11.8 [120 || 148 | 9% 14 || 57.99) 58.02 57.89 58.17| 58.53] 58.56] 58.56] 57.14)|13.2 [14.0 [15.4 (14.2 [124 [109 || 164| 95 15 || 58.70) 58.72] 58.64) 58.84) 59.11] 5929) 59.29) 58.5617.0 [16.2 [16.0 [15.6 [119 [11.0 || 176| 509 46 || 58.96) 58.74) 58.38) 33.18] 58.181 57.92] 5929) 57.92|16.5 !16.9 |16.8 [15.6 [152 [14.6 | 182| 97 17 || 5691] 57.16] 56.81) 55.72] 55.82) 5474) 57.92) 5476168 [14.6 [13.6 [126 [12,5 |12.6 {| 153 | 119 18 || 53.37] 54.23) 54.32 54.38] S474| 5648|55.00) 53.08[14.0 (15.2 [15.8 [14.0 [13.3 [13.5 || 16.6 | 11.8 19 || 53.36) 53.30) 52.85; 52.97| 53.30) 53.25)) 56.48| 52.85/[19/2 [18.8 [17.4 [162 [15.3 [16.0 || 216 | 112 20 || 54.12] 54.32] 5429! 5544] 55.85] 55.83) 55.85) 53/25/4140 (17.2 [16.6 [154 [13.5 (124 || 187 | 119 21 || 35.94] 56.25) 5641) 57.79] 5826 58.58|| 58.58] 35/42[(16.8 [18.3 [17.6 [16.0 [14.5 [144 || 19% | 10.6 22 || 59.56] 59.79) 60.06) 60.12) GO.&1! 60.29) 60.41] 58.581118.3 [49.5 [17.4 {47.4 [14.5 [12.9 || 213 | 11.8 23 || 60.52] 60.46) 60.30| 59.57] 59.33) 53.88) 60.52] 58.98/17.0 [17.0 |A7%î (17.4 [15% [14.6 || 191 | 12,6 24 || 5661] 56.27) 55.20) 53.27 52.56] 50.67] 58.88| 50.67[17.4 [17.7 |18.4 {18.6 [21.2 |22.2| 222 | 146 25 || 49.51) 49.03] 48.28 48.81] 50.691 50.00) 50.90) 48.28|(253 [27.6 [29% [19.3 [17,8 116.6 || 297 | 416.6 26 || 50.05] 50.53] 50.72) s144| 52/20] 52.75) 52.75) 48.95/(1509 [14.5 [47.5 |17.1 |134 [1255 | 19.3 | 12.1 27 || 53-43 53.81] 54.06 53.96] 5412) 562%) 524] 52.75/18.8 [18.8 [190 [17.8 |14.8 [13.5 || 220 | 123 98 || 56.49| 3444| 5399 5389/5396 5607]| 54501 53.89//18.6 [18.6 [198 (20.6 [20.4 [23.4 || 234 | 1253 29 || 537.45| 58.29) 59.191 50.15 59.34] 59.36|| 59.36] 50.07][29.3 [320 [26.4 [25.0 [21.5 [20.4 | 32.6 | 1956 30 || 57.96) 57.86] 57.02 56.51| 56.28 56.18) 59.36] 56.18/[248 [24.8 [28.6 [29.2 [27.4 126.7 ;| 292 | 49.3 34 || 55.42] 54.90) 53.77] 53.39 53.57( 55.79) 56.18 53.00/30.9 [32.8 [33.7 (31.4 [25.5 [25.3 || 35.5 | 25.3 M. || 756.49) 754.58] 756351 754.33) 756.75! 754.62|| 755.80) 753.14|17:14]17.98|18.05/16.66/13.42114.60] 20.06 12.20 | Osservazioni Meteorologiche del Maggio 13879 Ì Tensione dei vapori | Umidità relativa Stato del Cielo h hh h h h 1; eps rim aim IIS] GRSIONS 1421 12hm DE Gee 9hs \A2hsj] 9hm 12hm 3hs 6hs 9hs |} 12hs 1 8, 18 11.00] 1.68] sas ‘6.58! 6.64. 72 Î 92 60! 63 |Osc. Cop. Cop. Cop. Ose. Cop. 2 6.83 6.72! 6.79 6.27 5.48| 51 | 47 1a 33 46 | 40 ||[Cop. Osc. Cop. Cop. op. Nuv. 3| 7.12 8.44| 6.65] 6 0:98 6.42 6.66; 56 / 68] 49| 59| 62] 64/(Cop. Cop.c.p. Cop. Nuv. Nuv. Cop. sl 7.88] 7.18) 6.86) 7.87] 7.18| 7.48]| 61 | 49] 47] 64| 66] 72 (Cop. Cop. | Cop. {Nuv. Cop. v. |Misto 3 5.86 4.89| 6.08; 6.69) 4.35) 7.37) 48 | 36] 46] 56] 33) 73'Misto Cop. Cop. {Nuv. Cop. v. | Cop. 1 6 7.89! 8.20 8:26 | 8.26| 8.20| 8.45) 76| 77/77] 77) 83] 79|Osc.c.p. |Osc. {Osc.c.p. ;Osc.c.p. |Osc.c.p (Cop. 7) 798] 8.65) 8.61] 8.55] 6.62, 8.95] 58| 61/59! 64|4£| 83(Cop. |Misto |Nuv. |Nuv. |Cop. (Bello 8| 9831 7.02! 6.23] 8.47! 8.16(10.31| 68] 39 30| 51|52]|79cop. |Cop. |Osc. |Osc: |Osc.c.p.|Osc. 911 67110.85(10.43| 8.56! 6.99] 6.28] 90 | 79| 69| 63 | 57|53/0sc. ‘0se. (Cop. (Cop. |Cop. |Cop. 10l 5.90] 5.06! 5.78) 5.02 6.09) 6.46]| 46 | 36 | 44 40 | 50 | 56 ||Nuv. Misto Nuv. Nuv. Cop. Bello 1A] 722! 6:86! 7:35! 5.85| 5.32 6AZ 52| 48|52|48|44|57|cop. (Cop. (Cop. |Cop. |Cop. Cop. 12| 8/00] 7.01| 5.68] 7.53) 6.651 7.39| 66 | 59 | #7] 66| 68| 78[cop. [Cop (Cop. (Cop. |Cop. [Misto 13) 7.60| 7.48) 699! 7.71| 7.96] 7.60 64 | 63|57| 73! 77) 73|0sc. lose: |Cop. [Cop: (Nuv: |Cop. 16| 9/22| 8.61) 7.63; 7.61) 7.54) 6.62|82| 72|59/65]|72|68|Cop. (Cop. (Cop. ‘Bello Bello ‘Lucido A5| 3.99 6:24! 8.56) 8.28) 0.12! 7.73] 281 4 | 63| 5588] 79|Lucido |Bello |Bello [Lucido [Lucido {Lucido 16| 6.60] 8.27| T:81| 9,86 10/631 9.95 42 | 58 | 55 7 | 83 | 80|Nuv. [Cop |Nebb. |Osc. |Cop. |Osc.c.p 17| 8.76) 8.12! 9.49/10.09(10.03| 9.97 70| 66 | 82| 93| 93 92 Osc.c.p. |Osc.c.p. Osc.c.p.Osc.c.p. |Osc.c.p. |Osc. 18|| 886| 6.63! 7.14) 783) 7.66| 7.17 74| 51| 53| 66| 67] 62|ose. Cop. Misto Bello Lucido |Lucido | A9Ì 7:53 8.17| 9,57(10.30/10.30| 8.93] 45 | 54 | 65| 75| 80| 66|Lucido |Bello (Bello |Nuv. [Nuv. losc.c.p. 20|| 8.61} 7.96} 7.67| 8.01 7.78] 8.14) 72| 54|55| 61! 68] 77/\osc.c.p. (Cop. Cop. [Bello [Misto Bello 2A|| 7.42) 8.08) 8.50| 8.42 8.43| 8,37) 52| 52| 57 62 | 69 | 63 [Cop. op. |Cop. |Misto |Cop. |Bello D2| 7.94, 8.83/11.42] 9.43) 9.47| 9.65) St | 52| 791 641 77| 87llBello |Nuv. [Bello |Cop. |Bello Bello 231) 927|10.50| 9.61(10.54|11.06/10.731 64 | 73| 66|741|85]|S87|cop. {Nuv. /Nuv. {Nuv. |Bello |Lucido 2&|14.38111.3| 950(10.37! 7.67 5.84| 77 | 75|60|65]|%1129|Nuv. |osc: !0sc. !Gop. |Cop. (Cop. 25|| 9.05] 9.64: 9.65(11.23/11.86|12.30|| 33 | 35 | 341] 68| 78| 88||Nebb, ‘Nebb. |Nebb. |Osc. |Cop. |Misto 26 11.59 9.33 9.92] 9.07! 8.09] 7.65 86] 79| 67] 62! 71| 71/[Osc. osc. Bello Bello Lucido |Lucido 7] 7.90! 8.45| 8.73] 9.19| 9.02| 9.42|| 49 | 52| 53| 60| 72] $2|(Cop. |Nuv. |Misto |Bello [Lucido Lucido 23 8.84/10.08 10.63/10.29/ 8.43] 5.661 55 | 63 | 62] 57] 47] 26([Cop. Bello “Nebb. |Bello Lucido |Lucido 5.57) 6.11! 7.11] 8.49| 9.60| 9.59] 18 | 18| 31 56 | 50 | 55 Cop. |Cop. |Bello [Bello [Bello |Nebb. | 50 7.58 8.17 6.00] 6.97| 557] 4.33] 33] 35| 20| 23) 20| 16(\Bello |Nebb. |Nebb. |Nuv. {Nebb. |Nebb. 31| 6.08) 6.57 6.85| 6391 716) 6.85 18] 19 | 19| 18|13|29|ncbb. |Nebb. (cop. [cop |cop. (cop: 4 8.02! T.00l 8.031 8.32] 7.94] 7.89]/57.1|54.0|54.1|60,5161.1:66.4" té 28 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Maggio 1879 |Evaporazione Gasparin]| Velocità del vento in chilometri Ozono | | —_A inm., 3hs. 12hs,Totalef{9hm. 12bm y 3hs , 6hs | 9hs _, 12hs || 8hun | 9hm [i2nm | 3hs | 6hs 9hs | 12hs 10.00 | 0.00 | 235 | 2.35 || 6A1|474| 95 | 11.8 | 13.1 | 3.5 21 0.70 | 1.90 | 2.05 | 4.65 || 14.9 | 13.38 | 27.8 | 20.4 | 30.8 | 11.3 3! 2.00 | 2.30 | 2.20 | 6.50 {l 14.7 | 15.4 | 106] 21/150] 3,3 4| 0.25 | 2.45 | 2.65 | 5.32 || 12.5 | 11.7) 5.9 |156| 69) 6.0 3 013 | 2/20 | 0.50 | 2.83) 40.8 | 132 252 | 104| 74] 4.9 | 6 1.85 | 0.00 | 0,00 | 1.85 || 165 | 168] %7| 643| k£0| 65 7 0.00 | 2.95 | 1.85 | 4.80] 5.1 |45.9 861! 4.7] 981 42 80.38 | 2.22 | 160 | 4.20| 00) 7.9 | 214 | 126 | 49| 3.1 9 0.40 | 0.65 | 2.35 | 3.40 [| 121) 7.5] 2.2] 94| 8.3 3.5 10) 0.92 | 4.18 | 2/35 | 7.45 || 178 | 416.7 | 20.2 | 16.4 | 13.6 | 27.1 441.35 | 1.50 | 2.90 | 5.75] 84 |1x0| 117] 5.8] 45 | 13.0 12] 0.00 | 2.20 | 1.55 | 3.73 || 10.5 | 20.2 | 18,6 | 104| 30 | 6.0 130.45 | 1.65 | 0.80 | 2.60| 156 | 6.3) 47| 1.7] 31) 24 140.00 | 4.70 | 1.25 | 2.95 || 0.6 | 17.6 | 16.3 | 164 | 3.7 | 5.4 45|| 0.45 | 3.75 | 1.78 | 5.68] 4&2| 95] 7.3) 49) 2.91 4.2 16] 1.27 | 3.20 | 2.43! 6.90] 57| 91] 53) 0.0) 1.5; 00 17 0.00 (| 0.00 | 0.00 | 0.00 || 2.6| 0.0|) 2.6| 0.0) 0.0; 00 18)| 0.15 | 2.25 | 2.50 | 4.90 || 33.0 | 28.9 | 244 | 42) 0.9| 0.0 19 0.45 | 3,50 | 2.15 | 6.10! 13.5 | 3.3] 5.0) 3.9 | 2.5 | 15.6 20)| 0.75 | 1.42 | 2.66 | 4.53 || 16) 46) 170|440| 5.3) 7.4 24) 0.42 | 2.15 | 1.45 | 4.02 || 7.7 | 14.8 | 21.6 | 12.1 | 10.6 | 4.2 22)| 2,50 | 3.45 | 2.40 | 8.35 || 9.80 12.5 | 14.6] 41] 42) 70 23) 0.45 | 3.15 | 2.05 | 5.65 || 57]| 8.7|10.7]) 0.0| 45] 41 2%) 0.10 | 2.65 | 240 | SAS 6.7] 614) 2.3| 2.2 | 20.4 | 25.0 25] 1.65 | 4.85 | 2.50 | 9.00 || 109 | 141 )| 393 | 21.5 | 44 | 00 26 0.00 | 0.00 | 1.50 | 1.50 || 19.9 { 31.0] 5.0| 6.5| 80] 2.3 27| 0.65 | 3.80 | 4.90 | 6.33 || 22.3 | 89| 7.0] 2.7) 24] 0.0 28 0.70 | 3.23 | 3.65 | 7.60)) 3.4| 6.2| 7.7| 3.5) 00 | 2.6 | 29| 2.65 | 5.60 | 3.70 [11.95 || 15.9) 5.4| 7.3) 46 | 00] 34 ‘ 30)| 4.15 | 5.45 | 3.65 [10,251] 47) 54 55) 00) 1.7) 86 34|| 3.15 | 7.55 | 5.30 [16.00 || 3.0! 29.7 | 2041] 43.4 | 90)! 7.5 Et. SUOR} 3a (ibn m.ll 076 | 2.58 | 2.11 | 5.44 110.1‘ 12.3! 42.7) 7,8) 6.51) 64 Osservazioni Meteorologiche del Maggio 1879 Nar. ] Pioggia]| Stato Direzione del vento Direzione delle nubi in || del millimetri mare 9hm 42hm. 3hs. 6hs. 9hs. 12hs, 9hn:, 12hm , 3hs | 6hs 9hs 12hs alle 8m 1 0SO 1) (OSO) ono 0 0S0 0 OSV| 0S0i NO » NO 4A9 3 2| so (STO) oso SO (USO) (OSIO oso| oso) oso, 0 (0) lo) » 3 3|| sO [OXSO) SO 0 oso (ONTO (1) oso| oso. 0 » (o) 0.42 2 40 oso oso ONO (o) 0 (1) (o) 0S0| ONo| » () 0.50 3 5|| ONO ONO ONO NO 0 (0) 0 (o) ONO| NO » » 0.04 2 6|| N NO oONO NO ONU (0) NO | NO | ONO, NO » » 11.12 2 7| 0S0 NNO ENE NE 0S0 | oso OSo| NO | » » » » 0.45 3 8|| Calma | S S SE E 0SO ” » » » » » 0.65 2 9|| NO ONO ENE ONO (0) » » » (0) » » » 2 {0 O 0 0 0 oso | oso 0 () 0 (O) » » 0.13 3 140 [OKSIO) oso (0) (ONTO) (0) (0) oso) 0sS0 » » 0.55 3 42) ONO (0) 0 ONO 0 ONO| 0 ONO | » » 2.86 4 13|| N ENE ENE E (0) (0) N NNE| » N » » 0.17 3 14) 0 NO ONO NO ONO (ORO) 0 NO ONO| NU » » 0.49 3 45|| NE NE NE E 0 0 » » » » » » ”» 3 16 E ENE ENE Calma | 0 | Calma )| » » » » » » » 1 47) ESE Calma | E Calma | Calma |! Calma » N » » » » 12.45 2 18 N ONO OSIO) ONO 0 Calma || N NO | 050) » » » 0,83 4 49)| OSO 0sS0 ENE NE NE 0 » ) » » » » » 3 20|| 0 NE ONO ONO lo) 0 » » 0 li) » » 0.57 4 241|| ONO oso 0 NO 0) (0) (0) oso) 0 ONO | » » » 2 22)| E E È E (0) O) » » » (0) » » » 2 23] LINE ENE ENE Calma | 0 (0) » » » » )) » 2 24|| E E ENE ONO NE SSE » » » NO » » » 2 25) S SE SSO N (0) Calma » » » » » » » 3 261| ONO 0 NE NE (1) » » » » » » 2.23 3 27) SO NE ENE NE (o) Calma | IO) » » » » » » 2 28|| ESE ENE ENE ENE Calma | SQ » » » )) » » » LI 29) SO E NE NE Calma | S SO » » » » » » 2 30|} NE NE NE Calma | ENE E » » » » » » » 2 34 S SE SSE SSE | so ‘0S0 » » » » » » » 1 DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO. 29 Osservazioni Meteorologiche del Maggio 1879 Nuvole RA] THA 2h m __38s Î Ghs 9hs 12hs || Vol.| Dens. Massa|| Vol.| Dens |Massa][Vo].| bens.;Massa|| Vol. Dens.;Massa]| Vol Dens.| Massa Vol. Dens, Massà 1|100| 0.7) 70.0) 95 0.7 | 68.5 ]195 | 0.7 | 68.5] 90) 0.6 | 54.0] 100| 0.6| 600] 90 | 0.5 | 45.0 2 95 5 | 475 || 100 6 | 60.0 || 98 6 | 58.8 || 80 5 | 40.0 || 60 5| 300] 30| 5 | 45.0] 31 90 6 | 356.0 || 98 6 | 58.8 || 96 6 | 57.6 || 20 5 | 100] 20 5| 10.0 || 70 5 1.35.01] 4 90 6 | 54.0 60 6 | 36.0 || 60 6 | 36.0) 40 5 | 20.0) 60 6 | 36.0 || 58 5 | 29.0 3) 50 5| 25.0) 60 6 | 36.0 || SO 6 | 48.0 || 30 5, 15.0) 60 5 | 30.0 || 98 6 | 55.8 || 6| 400 6 | 60.0 || 100 7| 700 |100 770.0] 80 756.0) 100 1| 10.0] 9 71665) 7 90 6| 540 | 50 6 | 30.0]|30) 5450) 25 5 | 12.5) 70 4 | 28.0|) 3 2| 1.0 8| 60 5 | 30.0) 95 S| 47.5|100) 5 | 0.0 | 100 5 | 50,0 || 100 6 | 60.0|100) 6) 60.0] 9400) 6 | 60.0) 100 7 70.090 6 | 54.0 || 60 5 | 30.0] 70 6|2.0|85| 6 |540| 40) 40| 524.01 50 S| 25.0 || 30 S| 15.0) 20 5 | 10.0)| 90 S| 450] S| 5 251 Mil 60) 6 360| 80 6|480]|96| 6|576) 60 6 | 360) 80 6 | 48.0 || 90 6 | 54.0 12 90) 6] 540] 99 6 594||96) 657.6) 90 71|63.0)| 60 6 | 36.0 || 50 5 | 25.0 13 100 | 6 | 60.0 | 100 6 | 60.019 6 | 57.0) 90 7|63.0) 30 9 | 15.0 || 90 6 | 54.0 14| 90, 6 | 54.0 || 95 1|68.6|90, 6 | 54.0 | 45 5 | 7.5 È) Ole 20 NUDE [o » 15, » | » D) dI D) 0.6 2) he 0.8.» » » ) » » » | » » 16| 40 3| 12.0) 60 4|240]70) 3210] 100 4| 4.0 70 4 | 280/100) 7) 70.0] 17 100 770.0) 100 1 70.0 | 100 7| 70.0 | 100 8 | 80.0 | 100 7| 70.0 400 880.0) 18) 100 7| 70.0]. so 1| 36.050 5 | 25.0] 10 % 4.14) ) ) » || » ) » || 19) » » ) 2 3| 0.6|) 10 4 | 40|| 30 4 | 12.0 | 50 4|42.0]100} 770.0] 20] 100 6 | 60.0] SO 6 | 48.0] 90 G| 54.0) 15 Dro O 3 | 25.0||10) 4| 4.0| 24 70) 6 | 42.0] 90 6 | 54.0] 55 | 6| 33.0] 50 S| 25101) 70 Gi 42010] 5| 50] 22) 8 4| 3.2] 20 9 | 1059] 15 5 755. 60 5 | 30.0 ò 4| 20] 2 | 4 | 08] 2 60 5| 30.0] 20 5 | 10.0 || 20 5| 10.0) 20 4 8.0 b) 3 ERO) » | » || 241 40 4 | 16.0 || 100 5 | 50.0 |100 5 | 50.0) 90 5 | 45.0)) 98 5| 49.0]|85 | 5)425 25)| 80 3| 24.0 95 3 | 28.5 |[100 3 | 30.0] 100 4 | 40.0) 70 4 | 28.0 || 50 5 | 22.0 26]} 100 7| 70.0] 400 7| 70.0 || 10 4| 4.0 5 4| 20] » » » || » » »|l 27 70 4 | 28.0 20 4 8.0 || 50 5 | 25.0 15 4 6.0 | » ) » )) D) » 28) 95 4 | 38.0 5 4| 2.0|[10 20010:2:0 5 2 4.0) » » » || » » » 29 90 5 | 45.0|| 60 5! 30.0 || 15 5 1.5 8 4 degli o 2 1.0 || 60 3 | 18.0 30) 10 3| 3.0] 20 3| 6.0|| 30 3| 90] 20 4 | 16.0] 40 3 | 12.0) 30 3| 90 34 30 3 9.0 AI) 3 | 12.0 || 60 4 | 24.0 95 5| 41.5 99 5| 47.3 | 95 5 | 47.5 M.|| 69.4 38.9 || 67.9 39.9 [163.8 39.9 || 90.5 26.5 || 50,6 27.3 [49.0 | 28.4 Medie barometriche Medie termometriche 9hm , 12hmy 3hs | 6hs y 9hs | 12hs | Comp. p.dec. 9hm |12hmj 3hs | 6hs | 9hs | f2hs ;Comp.p.dec 1 p.|754,17|754.18|753.95|754.05|754.42|754.30 15418)259 79 1 p.| 14.88 16.16 16.06] 14.28] 13.80] 412.74] 14.65 15.08 2 51.58| 54,63| 51.25| 50.90] 51.47] 54.59] 51.40j °° 2 15.16] 46.52] 47.20] 15.68] 15.12| 13.36| 45 34 A 3 94.66] 54.79] 54.73] 35.26] 55.72] 59.88| 55.17) 55.28 3 15.10] 15.06) 15.26/ 43.96] 12.44| 11.36 13.87 1,4 50 4 55.34| 55.59| 99.93] 59.28] 33.08] 50.24| 55.38( Da 4 15.70] 46.54) 16.04| 14.76] 15.96, 43.76] 45.131" 5 | 36.43) 56.36| 56.05) 55.94] 56.35| 55.68] 56.13, sy gg 5 | 18.96] 20.092 19.92 17.74| 16.68] 16.14] 18.25 100.34 6 54.80] 54.97] 54.79| 54.71] 54.99| 55.06] 54.89( °° ""|| 6 23.05! 23.58! 23.83] 23.52] 20.50] 20.25) 22.44)5" Medie tensioni Medie umidità relativa = | 9hm , 12bm, 3bs , 6hs_, 9hs_, 12hs Comp.p.dec. 9hm | 12hm, 3hs | 6hs | 9hs | 12hs | Comp.p.dec. fp. 7.23 6.86| 6.81] 7.41) 6.16| 6.73) 6.82 237 ||1P-| 57.6 | S0.4 | 504 | 58.6 | 534 | 624 | 55.5) | 2 8.66| 7.96| 7.86) 7.77] 721) 8.09) 7.92} © 2 67.6 | 58.4 | 55.8 | 59.0 | 57.2 | 71.0 | 61.5 | 58.3] 3 7.21) 7.25) 7.24| 7.40] 7.32| 7.09) 7.25 1.92 3 58.0 | 57.2 | 55.6 | 62.6 | 68.8 | 71.0] 62.2, 65.0! 4 8.07) 7.83] 8.34) 9.22) 9.28] 8.83 8:60 È 4 61.6 | 56.0 | 62.0 | 74.0 | 78.2 | 75.4 | 67.9 { 0>.U|| 5 9.01) 9.68] 9.74) 10.00) 9.70) 9.38) 9.58, g7g |} 544 | 57.4 | 58.6 | 66.0 | 70.0 | 71.8 | 633) 536 6 7.93| 8.18] 8.21] 8.40] 7.98] 7.25) 7.99 © 6 13.2 | 44,3 | 42.0 | 42.7 | 45.5 | 46.5! 44.0 | | Barometro Termometro Medie evaporazione Gasparin Massimi Minimi DIR (Massimi Minimi | gin | 3hs | 12hs |Comp.p.dec. 1 p. | 735.34), 152.13/,% Ip. | 47.36 10.92; jpg || 1p.| 0.62 | 1.77) 1.94 | 4.337 20° | "Se Iot00 | p,9g (101.50 |” 19:08) 18.20 | (1098 40.9 | >| 071 | 200163 | (36) ci E) 56.17 53.98) + 3 6.54 È 9.92 .33 | 246 | 1.66 451,30 i 36511 58.36 | S637( SIT 15.08, SOL 1439) 10.61 | 4 0.52 | 201 | 19| fi! t.32| S » 4 37 aa IVAN 22.34 3.24 5 .02 .25 a 43 76 è 36.06) 30.96 | 33.141 53-25 Il 27.001 24-67 | 46.854 19-0% || 6 138 | 428 | 328] 89% gia 8 30 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Maggio 1379 Medie dell’Ozono ORniia- Medie velocità del vento 7h 9h | 12h | 3h, 6h 9h | 12h Comp. p. d. mm. 9hm]12bm| 3bs| 6hs] 9hs]12bs;Com.p.d. in 1} 4.85} 17,90 |(1p-[11.8 [14.2 |16.0|12.0|14.6| 5.8 1240143 2 î 2|12.39 î «< |[2 |10.3 |13.0 [18.4] 9.3] 7.9] 8.9/10.2f"% 5 3| 4.07 }1799 7.8 [14.3 (14.7) 7.8] 314] 6.2 85} 18 î i |13:85 (17:92|} [113 | 91 [10/9 44 2.0] &6| 7.1) * 5 5»? gagli |,82|86/17.7| 8.0 7.6] 7.5 9: 8.7 6 6I 2.23 î ‘2° H6 114.5 /14.4! 8.8] 5.1] 3.5] 4.01 7.9 N | NNE |NE| ENE | E | ESE|SE [SSE| S | SSO | SO| 0SO | 0 | ONO | NO | NNO|Calm.| Pred. Ap.| » » » » » » Dia » 4 | 12 8 h) 1 D) » 0S0 2 1 » 4 2 1 » 1 ) 2 )) » 6 7 4 3 LI 1 (0) 3 1 » 3 2 2 » DR » » 4 | 12 4 2 » » (i) 4 1 » 3 3 2 1 » ) )) ) 4 3 5 4 » » 7 (0) 5 1 » L| 4 6 » 1 1 1 t| )) 1 8 2 bj )) 2 (0) bi » » 9 5 2 iL 1 DZ » 4 1 4 1 ) » 4 NE Per decadi I Ve VEE: DETTI RT E po SPAZIALE ROBA di DPR RISO IE AM TORO 2 2 » 6 b) 4 Î| » | » » » 1 | 71117 8 2 » LI 0 3 41 » 10 9 8 4 2 3 3 1 4 2 12 3 I] » 6 | (0) Tot. | 4 0 |47 16 |13 2 3 RIO, 1 9 | 27 44 | 20 7 LI 14 (0) Medie serenità | Massa delle nubi 9hs | 12hs |Comp. Dec. 9hm|12hm] 3hs , 6hs | 9hs 12hs | Comp. bec. 33.8 |27.8 [33.2 (35.8 | 42.1 } sis 40.0 | 324 | 27.8” 98.3 || 1P-|50.1 [51.9 | 8. 40.8 |26.7 |49,0 136.2 | 44,05 #* 45.0 | 42.0 | 28.7 2 |44.8 (48.5 65.0 | 540 | 414) ,9g ||3 |40.8 |47.3 [45.4 [33.9 [20.3 [26. 50.0 | 38.0 04 | +8 lla l424 139.7 [34.8 (28.7 [27.0 |44. 50.4 | 70.6 | 474/55, ||5 (330 [303 26.1 29.6 24.5 |14. 76.1 | 69.2 | 6317 4.9%4 || 6_|32:2 |21:3 [11.9 [12.6 ]10.1 ]42 Numero dei giorni Massa delle nubi... .. I Rae doi alien eda Sereni) Misti | Coperl |Con piog] Con neb.| Vento forte) Lampi | Tuoni }Grandine| Neve] Caligine| Rugiada 1 p. » » Î 5 4 » I » » » » » » | 2 LI 4 3. % » LI » » LI » | » LI 3 4 bi 3 4 » » 5) » » » » » 4 I 2 2 BI 2 1 i » )) » » » 5 2 4 2 » 1 » 1 » » » » » 6 5 » I LI 1 » 1 LI » » » » Tot. 40 5 16 16 4 | 3 3 1 LI 0 0 4 Medie mensili Barometro dalle 6 ore di osservazione . . . .., 754.53 | Ozono. . . . Reni! et (ordlegi ela iieda » dai massimi e minimî diurni... +. 754.46 | Velocità dell vento in ‘chilometri. Roo e) —————— | Vento predominante. + . + +. 00.0 00000 0 Differenza .... + . 0.07 Termometro centigrado. + + + +... ... saio AGO » dai massimi e minimi diurni. . . . .. 16.13 | Massima temperatura nel giorno 31... .. +... 39,5 —— NE Z'OnIo 18 eo nea 8.9 Differenza ...... 0.51 Escursione termometrica. + + + . + cale RED ——< € | Massima altezza barometrica nel giorno 23... 760.52 Tensione dei vapori, è... +... miele i gie 202 Minimo nei giorno: 92. Lula tele I Umidità relativà. . ... 6%... al erre tal la le CORIO Escursione barometrica . +. +. 0.000 0 12.72 Evaporazione Almometro "Gasparin . 00 00 ++ 9.44 | Totale evaporazione di Gasparin . +. + ++. +. 172.33 Serenud tatoo ot ara eletta cane UR TORE PIOTBIA: 0 Salo creta Sestola a dir99 DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO 31 Osservazioni Meteorologiche del Giugno 1879. NOTE x. Cielo coperto, venti moderati mare calmo. 2. Cielo sereno, venti moderati, mare calmo. Alle ore 5 e */, p. circa, il sismografo ha segnato una lieve scossa di tremuoto ondulatorio nel senso del meridiano. 3 a 25. Tempo costantemente bello, venti regolari, mare calmo. 26. In tutta la giornata e sera forte umidità. 27 a 30. Tempo bello, venti moderati, mare calmo. BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Giugno 1879 ; . Massimi e minimi ; Massini Barometro ridotto a 0 REA Termometro centigrado e 9hm. 12hm , 3hs ) 6hs_, 9hs_, 12hs 9hm |12hmn 3hs | fhs | 9hs j12hS Ten LI | 156.94| 756.80) 737.16: 157.07) 757.82] 758.15 258.45] 753.79 |21.5 |20.3 [419.7 |19.2 [18.8 117.1 || 25.0 | 174 2] 59.3%| 59.16 59.47| 59.50) 59.84) 59.79 39.79 58. 15 Î19. 8 |20.4 |20.6 [19.9 [18.3 [15.9 || 21.7 | 15.9 3 59.84| 59.63| 59.20] 59.11) 59. 16| 59.12 60.20 59.11 lla9, 9 |20.8 [19.6 |19. .8 [17.9 [16.3 n 21.7 | 14.6 4 58.68| 38.45) 55.55) 57.92. &8.02! 58.03 59.42 57.43 22.7 (21.2 |21.7 ‘22.2 (18.8 [17.7 | 23.0, 14.1 5 | 57.36] 57.22) S6.64| 55.59) 55.201 54.99 98.03 54.99 123.9 [26.4 |23.2 [25.8 |25.3 |22.0 || 26.6 | 17.3 | 6 || 55.05) 55.06) 55.00) 55.01) 55 64| 55.50 55.61 54.15 (24.1 |24.3 |24.4 |24.4 [19.9 {17.7 || 25.3 | 17.7 7|| 55.05] 55.43) 55.14/ 549% 55.12) 55.00 53.50 54.60 (123.3 |21.8 |21.8 [21.6 |49.7 |17.9 || 24.3 | 164 | 8 53.12] 55 44| 55.15) 55.05, 55.11] 55.01 59.50 54.30|(22.3 |22.3 |22.5 |23.0 [20.3 [19.5 || 23.6 | 16.6 9 || 55.74] 56.29) 56.33) 56.29) 56.82! 56.79 56.82 55.01 ||23.9 |22.9 |23.4 [24.1 (21.2 |19.3 || 25.1 | 18,3 10 || 57.37] STAI) 57.11) 57.87] 57.89) 57.41 38.20| = 56.45|22.4 |25.9 |23.0 |23.4 [22.4 |21.8 || 27.0 | 184 11 || 58.56) 58.79) 58.64 558.46) 58.63| 58.28 59.20 36.18 ||26.0 |27.0 |27.7 |23.7 |21.7 [20.0 || 30.4 | 20.0 12 57.86) 58.03] 57.86} 57.76) 37.84) 57.74 58.90 57.74 (123.4 |24.7 |23.0 |23.6 |21.4 [49.5 || 25.6 | 19,2 13 57.84] 57.84] 57.60; 57.51] 57.62] 57.31 58.50 57.34||27.5 |26.0 |26.9 [24.6 [21.4 |20.0 || 279 | 17.7 14 || 57.44) 57.25) 56.90! 5691) 57.20| 56.91 57.81 56.30)|22.1 |23.9 |2t.5 |22.2 [49.2 [17.2 || 24.7| 47.2 ò 56.71] 54.67] 55.71] 55.72] 56.09] 56.19 96.91 54.67 (20.8 |24.4 |21.4 [21.5 |18.9 |16.7 || 22.5 | 16.6 46 || 50.941 55.71! 55.36 535.16) 54.99, 53.63 96.19 53.63 ||22.1 !21.9 |23.0 (23.1 |20.9 |19.6 || 23.3 | 14.9 17 52.18) 52.23] 52.30j 52.87) 53.34| 59.62 54.12 51.00 131.0 [32.1 |29.2 |21.3 |22.5 [20.7 || 32.5 | 19.3 18 || 54.02) 54.63] 55.17: 55.35) 55.50) 55.64 55.64 33.62 ||22.5 |22.9 [22.7 |22.6 |20.1 |18.6 || 25.1 | 18.6 19 || 55.85] 56.38] 56.19; 56.37) 56.39, 36.44 56.44 53.64 [24.8 [23.5 |24.4 [23.7 [21,5 [18.8 [| 25.9 | 17.0 20 || 56.48| 36.49 56.39 56.09| 56. 29| 36.28 56.90 36.00 ||23.4 (23.6 [23.35 |23.1 [21.3 |19.2 || 24.9 | 17.4 21 39.46] 55.61] 59.29) 55.41] 50. | 55.85 96.28 54.90 (124.9 |22.7 |22.5 |22.6 [21.0 {18.9 || 25. 18.2 22 || 56.07] 55.97] 55.79] 35.94| 56.04! 56.08 56.08 SÒ, .85 (21.8 22.4 |24.4 |23.A |20.4 |19.3 || 24.6 | 17.0 23 || 55.91] 55.79] 55.59] 55.38] 55.05] 55.40 56.08 09.30 124.1 |23.7|23.7 [24.4 [22.4 |20.5 || 25.1 | 18.2 24 55.22] 55.19] 55.42] 54.87) 55.23] 54.93 59.40 04,39 (25.3 |25.7 |26.0 (25.5 |23.6 |21.4 || 26.6 | 18,9 25 || 55.39] 55.29] 55.25. 55.22) 553.29) 55.73 55.73 54.93 [128.2 |28.1 |283 [27.7 |25.3 j25.4 || 29.0 | 20.4 26 || 37.57) 57.81] 57.631 57.80) 58.55) 058.49 58.70 95.73 (125.0 [24.4 |25.7 [23.9 [22.9 [21.5 || 27.0 | 21.5 27 || 58.90) 58.85] 58.52) 58.21) 58.37] 58.03 58.90 98.03 124.6 |25.6 (27.2 |25.3 |22.2 |20.5 || 28.0 | 19.5 28 || 58.07| 58.02) 57.70 57.49] 57.79, 57.80 58.41 57.20 [|25.8 |28.4 |26.5 |24.9 |23.2 |20.6 30.8 | 18.6 29 || 53.30] 58.29) 58.00) 57.94 58.21 | 58.35 59.95 37.80|(25.7 |27.0 |29.4 |26.5 |24.4 [224 29.8 | 194 30 || 57.75) 57.78) 56.84) 56.87) 57.14 56.06 58.39 56.56 1293 (29.2 [30.2 |28.4 [25.4 (Sh | 31.0 | 244 M. || 756.66! 756.70] 756.60; 756.52] 756.75: 756.64 757.32] 755.69|\2%.07|24.28]|24.33, 123.49 |21.39 19. 63; 26.421 17.89 Osservazioni Meteorologiche del Giugno 1879 Tensione dei vapori | Umidità relativa Stato del Cielo [ni sn | __ 9hmy12hm, shs , 6hs , 9hs _, 1205 9hm|12hm Ol 6hs| RE 9hm 12hm 3hs | 6hs ) 9bs 12hs 1|111.82:12.86/12.17|11. 88/14. 98/11. 701 62 | 73] 71, 72) 74! 81|/(Cop. Cop. Cop. Cop. |Cop. Lucido 2111.96|11.60/12.37/12.95 13.47(10.75| 70] 65 | 69| 75| 84 | 80 (Cop. Nebb. |Nuv. Bello Cop. Bello 3 Ito. 29/10.16|12,83|13. 33/12. 67| 8.37) 60] 56| 76] 78| 83| 64/Lucido [Lucido {Lucido |Lucido |Lucido |Lucido 4 7.59| 9.738 A1.40) 7. 62) 9.43] 9.52] 37 | 52 | 57] 38| 56| 63 [Bello Nuv. Nebb. Nuv. Bello Lucido S|410.51| 945/1140! 7.56) 7.71|11.06]| 48 | 42| 54| 31] 32| 56/Lucido {Lucido |Nebb. |Cop. Cop. |Cop. 610.08! 9.22! 9.90] 9.75: (10.71|10.94|| 45 | 44| 44| 43| 62| 72 Cop. Nuv. Lucido {Lucido |Lucido Lucido 19. 97/12.10)13.03|14. 43| 13.39 10.51] 47] 62| 67, 75| 78] 69[Lucido |Bello Bello Bello {Lucido |Lucido 811. 48|12.41(13.72]11.37/12.40|12.00| 57 | 62 68| 55 | 70| 71|Lucido |Lucido |Lucido |Lucido |Lucido |Lucido 9|(11.27!44.61/15.19|13.87/15.00(12.41]| 51 | 70| 74] 62| 80| 75|[Lucido iLucido [Lucido |Nuv. ‘Bello Lucido 10|16.26 42.60 44.22;13.00/12.69;12.41|| 81 | 51 | 68 | 61| 64] 64|Nuv. Nebb. Nebb. Nebb. Bello Cop. 11(10.30) 8.92; 8.34/12,47,13.25 41.84; 41 | 34 | 30] 58| 69] 68/[Ncbb. Bello Nuv. Cop. | Bello Lucido 12|114.80|12. 53,16. 41(11.34 15.20 /15.56)) 69 | 54 | 79] 52/ 80) 92|[Bello Nuv. Cop. (Cop. «Bello Lucido (13/1 3.56/10.15; 5.17) 8.58] 8.42] 8.12 13| 4420] 37 | 47 ||Lucido |Lucido |Lucido |Lucido |Lucido |Lucido WIE 10.70] 9.46) 8.35/41.39, 9.72] 8.22.| Sk | 43 | 37 | 57 | 59 56 ||Bello Bello Bello Bello |Lucido |Lucido 15 11.80 41. 58:12. 50/12. l%k11,77/A1.52 65, 61 | 66 65 | 72 62 |[Lucido {Bello Bello Lucido |Bello Lucido 16|| 8.80:10.97j12.61/12.24 13.42/12.53:| 44 | 56 | 61| 58| 73| 74 [Lucido |Lucido [Lucido |Lucido Lucido |Lucido 17 7.56, 7.895,13, 45 16.10/15.68|16.96|| 22| 22| 45| 85) 77| 9% |[[Cop. Cop. Bello Bello Bello Bello 18|14:69/14.77(11.09|12. 70142.22;10.08| 72 | 71 | 54| 62| 70 63 |Nuv. Cop. Nuv. Bello |Bello Lucido 19) 9.06|10.90| 8.56,10.63/10.47| 8.99] 39 | 51 | 38| 49| 55 | 56 {Lucido [Lucido [Lucido {Lucido Lucido |Lucido 20|(10.51}10.8%'12.30(43.51/1%.77:13.53]] 49 | 50 | 57| 64, 78| 82/Lucido |Lucido [Lucido !Lucido |Lucido |Lucido 21] 8.69/11.86/14.04|12.85 13,21|12.06) 37 | 58 | 69| 63| 72| 74 [Bello Bello Bello Bello |Lucido |Lucido 22|13.66 14. 40}13.04 {13.51!14.69 12.27] 70 | 70) 57] 64, 82| 73|Bello |Bello [Lucido |Lucido iLucido |Lucido 23/11.46/14.14|15.42:15.90/45.08/10.79! 51 | 65 | 69| 74| 73 | 60||Lucido |Lucido |Lacido |Lucido ‘Lucido |Lucido alta. 69 10.96|10.46/14.36 14.35 10.24|| 49 | 45) 42 | 59| 66 d% Lucido |Lucido |Lucido |Lucido 'Lucido |Lucido 25) 9.59] 8.56:10.4 4812. .33 11. +84] 8.69| 33 | 30 | 36| 45| 49| 36/Lucido 'Lucido |Lucido Lucido |Lucido |Lucido 26/|18.A7]17.82/17.02/47.25 117.51|17.33)| 77 | 78| 69| 78) 84| 91 [Bello Bello Bello Cop. |Cop. Bello 27|/15.25]15.60| 8.50|15. 161 12. 79| 6.74|| 66 | 68 | 32| 63| 66 | 37|[Lucido |Lucido {Lucido !Lucido [Lucido Lucido 28/16. 43; 8.99/15.47/17.3416.80/14.72]| 67 | 31 | 60 | 74 | 80 82 ILucido Lucido |Lucido |Lucido Lucido |Lucido 29|15.2615. 36/13. 87/18.16/16.23/12. 53| 62 | 58| 46, 70| 71| 63{Lucido |Lucido {Lucido |Lucido |Lucido |Lucido 30!) 8.60:10, .26| 9.98.45. 00; 44.08] 9.50; 28 | 34 | 3A | 52) 58 | 45 pare Lucido |Lucido |Lucido Ni Lucido M.{|14.39 11.68112.09 12.96 13.01/14.391152.2 53.4|54.8160.3168.7'66.7" | IERI DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO. Osservazioni Meteorologiche del Giugno 1879 33 © DO I) Via fo IV Evaporazione Gasparini Velocità del vento in chilometri Ozono r | Thm., 3hs. 12hs, Totale] 9hm.j12bmy 3hs , 6hs | 9hs ,12hs || $hm | 9hm Ji2nm) 3hs | 6hs 9hs | 12hs 41.30 | 2.25 | 1.60 | 5.15 2.6. 1...4.3 9.4 | 10.9 1.0 159, 0.25 | 3.95 | 2.15 | 6.35 5.3 4,5 8.7 3.0 3.0 2° 1.40 | 350 | 190 | 650] 79] 42] 42] 26! 06] 00 | 1.30 | 4.10 | 4.05 | 9.45 3.1 d.0 5.9 2.6 1.8 0.9 || 0.55 | 4.00 | 4.80 | 9,35 | da DIL, 0.0 0.6 d.9 | 0:80 | 4.40 | 2.63 | 785] 86| 94| 62| 543] 26] 09 1.50 | 4.30 | 2.80 | 8.60 || 5.1 6.4 8.6 3.9 0.0 0.0 OSS ASSO 21550 RZI50 I ASTI iso 560 72/57) LA 1.4 0.60 | 3.25 | 225 | 6.10] 2.7 77] £2| 37) 10) 0.0 1,60 | 4.45 | 2.75 | 8.80Î 7.7) 8.20/ 93] 1.8) 00] 29) { | 4.25 | 5.45. 2.50 | 920 1.4 | 85) S&| 50 13| 00] | 1.65 | 3.85 | 2.80 | 8.30 2.6 8.2 7.5 6.2 0.0 1.9 | 1.25 | 5.55 | 3.05 | 9.85 3.4 71.8 2.3 4.6 3.9 1.4 185 | 520 | 310 [10.15 || 134 | 184 |158] 86]| 30| 438 1.75 | 4.25 | 5.05 | 9.05 8.0 7.8 | 10.7 9.1 3.0 2.6 4.65 | 3.75 | 1.75 7.15 4.3 9.3 | 10.4 6.2 1.0 0.0 0.80 | 5.45 | 3.30 | 9.25 34 | 20.3 3.1 4,3 0.6 0.0 || 1.15 | 4.10 | 3.50 | 8.75 || 5.3 | 10.2 | 12.7 7.1 8.3 4.5 || 4.30 | 4.80 | 3.753 | 9.35 42/ 42! 350) 39) 14| 00] | | 4.75 | 4.35 | 2.30 | 8.40 EAU PS) 8.9 4A 2.6 0.7 || | | 1.35 | 4.85 | 1.85 | 8.05 |] 34 | 12.3 | 119 8.1 0.0 0.0 || 1E45 0375 1 2095) | 405 4.9 6.1 8.6 41 2.6 Da 1.85 | 4.75 | 2.45 | 9.05 || 2.5 | 13.5) 3.7] 67] 0.0) 00 | | aes ti asl 270 | 840. 21/57 0 40) 190.0 | | 2.50 Î 5.40 | 2.45 [10,35 1.8] 3.0 6.6) 0.0 00 0.0 || | 41:90! 440] 2.35 | 8.35 5.51 82) 34 69] 51] 00] | 1.60 | 4.40 | 445 (10.45 SHE) 3.5 4.5 3.0 5.8 0.0) 2.10 | 4.75 | 2.30 | 9.45 | 22 50 | 95] 34]| 00| 14] 1.60 |! 4.45 | 3.25 | 9.00 2.7 5.0 4.1 du 2.8 1.5) 2:63 | 575 | 2.65 [11.05 ie No | TA | 42) 29| 001 | 1.44 | 4.37 | 2.771 8.55 | 41: 79 102 | 4.5 1.9 1.5 | n 3 c > | Osservazioni Meteorologiche del Giugno 1379 I "E i; || Pioggia|| Stato Direzione del vento Direzione delle nubi in del millimetri| mare 9hm 42hm. 3hs. 6hs. 9hs. 12hs. 9hn , 12bm , 3hs 6hs 9hs 12hs alle 8m ENE E NE E E 0SO D) » » )) » » 2 E NE ENE ENE 0so OSO » » » » » » » 2 NE ENE ENE ENE (ISIO) 0S0 » » » » » » » 1 E NE E ENE OSO | oso » » Dj )) D) »_|l » LI NE NE ENE Calma | È È » » » » » » | » 4 ENE ENE E ENE oso (ORIO) )) » » ) » » )) 1 E NE NE NE Calma | Calma ) DEI) » » » » 1 NE NE NE NE 0SO (O}SXO) » »_ | » » » » » 1 ENE ENE ENE ENE ENE Calma ) » | » » » D) » 4 E ENE ENE ENE Calma | 0SO » ) » D) » » | » 41 E *® | ENE E ENE (ONTO) Calma » D) D) ) » » || » DI ENE NE NE NE Calma | OSO || » » » D) » » | » 4 NE NE ENE NE 0SO OSO ) » » » » »_|l » 41 NNO N N N ONU 0 » » » » » » || » 1 NE NE ENE ENE (0) (0) » » » » » D) » 1 NE NE E ENE 0 Calma » )) » » » » || » 1 SSO SO E DI 0S0 Calma )) D) )) » » » || » 2 NE DI È NE 0 0 |» » » » » »_ | » 2 E ENE ENE ENE OSO Calma » » » » » » || » 2metii E E E NE 0sO OSO » » » » DI » 4 È | ENE NE NE Calma | Calma » DERE » » » | » AIR ENE | ENE ENE NE RI 050 » » A » » | » 1 | ENE | ENE ENE ERE Calma | Calma || » DIOR) » » » » 1000 || 1DI ENE ENE (STO) Calma » » | » » » » || » 1 | E E ID) Ta Calma | Calma i » » » » » » » 1 NE | NE ENE NE NE Calma || » DER dd » » » | » 4 ENE' | ENE ENE ENE 0s0 Calma » » ) » » » )) LI E È E NE Calma | 050 » » » » » » || » 1 E E E E 0S0 0)SO » » » » » » | » 1 NE È ENE ENE ENE | Calma » » » » » » | 0.00 4 i ig, SIE A Fo SG Î 9 (46) Ha BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Giugno 1879 | | Nuvole | = — | 9hm 12h m 3hs 61s 9hs 120s | **TTTTegseT |!" n o ant PP lr T—- T_PFx% = nn n T_r—| || Vol.{ Dens. Massa] Vol.| Dens,jMassa||Vol.| Dens. Massa| Vol. Dens. Massa] Vol.|Dens.j Massa] Vol. Dens.,Massa 1| 98 0.5 | 49.0 )) 98 0.6 | 58.8 || 98 0.6 | 58.8 95 0.5 | 47.5 || 95 0.5 | 47.5 » » » 2] 60 4 | 24.0|| 10 3 3.0 || 40 4 | 16.0 || 10 2 2.0 || 80 5 | 40.0 2/02) 04 3 » » ) | )) » ) D) » D) ) ) » o» )) ) ) Î) » 4| 10 3 3.0 || 40 4 | 16.0 || 90 3| 27.0 40 & | 16.0 10 4 4.0) » ») » 3 » )» vl» ) » || 20 3 6.0 || 90 4 | 36.0 || 98 5 | 49.0 || 95 5, 47.5 6) 60 5| 30.0] 20 4 8.0 ) » » ) » )) » » ) )) » » 7 » ) ) 2 2 0.4 5 3 4.5 8 3 2.4 » » ) » » » 8 » ») » » ») » » » » » ») » » » » » )) » 9 D) ) D) » )) » D) » D) 25 4 | 10,0|| 10 4 4.0 ) » » 10) 40 4 | 46.0], 30 3| 9,0] 20 3| 60] 60 3 | 49.0] 45 3| 4.5 || 60 4 | 24.0 lil 20 b) 6.0 5) 2 1.0 || 30 4 | 12.0 | 80 4 | 32.9] 10 2 2.0 ) » » (12) 10 3 3.0] 30 4 | 12.0 || 90 4 | 36.0)| 70 4 | 28.0 E) 3 1,9 » » » 43 » ) ) » » » )) » DD » » » » ) ) » )i 12 > ‘ 0.8 2 4 0.8 5 A 2.0 40 4 4.0 » » » )) » » 115 » | » O) 2 3 0.6 || 2 3 0.6 » ) » 2 2 0.% » » » 16 » | » ) )) » )) D) )) » » » ) )) » » ) ) » 17) 90) 4 | 36.0 si 4 | 34.0 || 10 2 2.0 10 3 3.0 10 4 4.0 || 45 4 6.0 18 20 4 8.0 90 5| 45.0 || 20 4 8.0 10 3 3.0 2 2 0.4 )) » » 19 » | ) )) » ) » ) D) » » D) » D) )) » ) ») ) 120 D) » )) » » » D) D) D) D) » » ) » ) » ) » 24] 15 4 6.0 5) 4 2.0 ò 4 2.0 8 4 3.2 » » » » » ) 239 2 2 0.4 2 3| 06] » D) D) ) D) » » » » ll» » » 23| » | )) D) » » )) » ) » )) » ) » » D) ) D) » 24 » | » » D) » » » )) » » D) » » » » » » » 25 » D) ) D) » )) )) D) » )) » )) ) » ) )) » » 26) 10 4 4.0 10 4| 40|| 10 4 4.0 || 90 5 | 45.0] 98 9 | 490] 5 &k| 2.0 27 » | ) » » » ) ) D) ) ) ) » )) D) ) )) » » 28) » » » » » » » )) » » » » » » )) » » » 29 » | )) » )) » » » » » » » » » » » » )) » 30 » ) » » » » D) ) » D) » » » » » » » » IM.|| 44.6 | 6.2 || 14.4 6.5 ||14.8 6.0 |! 20.3 8.3 |] 14.5 1.0 || 5.9 2.7 Medie barometriche Medie termometriche | 9hm ; 12hmy 3hs | 6hs y 9hs [ 12hs | Comp. p.dec. 9hm | 12bm] 3hs | 6hs | 9hs | 12hs {Comp.p.dec, 1p.|758.43|758.25|758.20]757.84|758.07/758.02 158.13)757 00 1 p.| 21.56) 21.42] 20.96| 21.38] 19.82] 17.80) 20.49 21.31 2 55.67] 55.54] 55.87] 55.83/ 56.11] 55.9%| 55.87) 5 2 23.20] 23.44| 23.02/ 23.50] 20.6%| 19.24| 22.44 21.3 3 | 57.28| 37:34] 57.34) 37.27| 57.48) 57.53) 57.33) 4g op|3 | 23.96] 24.60) 24.70 23.42] 20.46] 18.68 22:39 199 koO| 3489) 55/09] 55/08] 55.17| 55.30] 55.12] 55.11 59-22) 4 | 24/76] 24.80] 26.56| 22/761 21.261 49,38| 22,92 (22.75 5 | 35.61] 33.37] S5.41| 53.36] 55.51) 55.60/ 55.51) sg 7,|3 | 24.86] 24.52 24.98] 24.60] 22.56] 21.10] 23.77 l24.53 6 | 58.12] 58451 57.74] 57.66) 58.01] 57.85] 57.921 °° ‘| 6 | 26.03! 26,92 27.74] 25.80| 23.62] 21.56] 23.29 14 Medie tensioni Medie umidità relativa T] 9hm , 12hm, 3hs , 6hs_, 9hs , 12bs Comp.p.dece. 9hm | 12bm) 8hs ) 6hs | 9lis | 1215 | Comp.p.dec. 1 p.| 10.43] 10.77) A1.97| 10.67] 10.93] 410.28] 10 8% 11.60 1 p.| 55.4 | 57.6 | 65.4 | 58.8 | 658 | 68.2 | 61.9 2 14.81) 42.49] 13.21| 42.48) 12 84| 11.65 12,36! SZ 56.2 | 57.2 | 63.6 | 59.2 | 70.8 | 70.2 | 62.9 62.4 3 10.23| 40.533] 10.15) 11.24%| 11.67] 41.05) 10.81 {1.37 B) 48.4 | 46.6 | 46.4 | 53.8 | 65.0 | 65.0 | 54.2 56.6 4 10.32) 11.07 11.60! 13.04| 43,31] 12.42 11.93) 3 4 45.2 | 50.0 | 51.0 | 63.6 | 70.6 | 73.8 | 59.0 b 5) 41.02) 11.92) 12.63) 13.79] 13.83) 10.81 12.33.43 29 3 43.9 | 53.6 | 54.6) 604 | 68.8 | 59.4 57.5 59.0 6 14.74| 13.60] 12.97) 16.58] 15.48] 12.16) 14 26( 0°" "6 60.0 | 53.8 | 47.6 | 67.4 | 71.4 | 63.6! 60.6 Il Barometro Termometro Medie evaporazione Gasparin “| Massimi | Minimi : II Minimi È Î dn | JR 1200 Contee, I p. | 759.06), 156.69 )200 p. 253,60), 9.80) e er IDA H .96 N ni A è "| ‘56,33/797.69 | ‘3790 (299.79 | > 23.069 =6-33 | a74gi 46.66 || 2 | 07 EM | 256 | 747 | 7.56 b) 58.26) & 50.44) nr bi PERI fa 18.14 © 3 .35 | 4.86 2.90 .3 fi 3S-20] 57.06 | 33:gg| SO.2L ||} 26,346 20.28 1738) 1.16 | 4 tig | HI | 292 | 8.68 | 8.99 5 55.91) 50.07) & 5 26.18 SD 18.54) +0 5 b) 1. 4.58 2.40 È | 6 53,544 07-22 | 57.061 56-07 Il 6 29,32] 27-75 | 50.024 19-28 || 6 | 497] 463 | 206] 9564910 DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO. Osservazioni Meteorologiche del Giugno 1879 . , Quantità ; :na Medie dell’Ozono dolla pioggia Medie velocità del vento == 9h | 12h] 3h, 6h | 9h | 12h Comp.p. d. mm. 9ium|12hm] 35] Ghs] 9hs 1215 T| Ì )) î "I 1p.| 44 | 4.7] 6.7] 3.9] 1.4| 3.4 2 {| » 2° |47]|81|68|3.3| 0.910 3 ì 13» ; |B_| 3-7 [104] 8.3; 6.7] 2.2] 1.5 4 j 4 » Î 2 4 | 40 [11.1] 8.0) 3.1) 2.7] 1.0 5 Ì 5 )) î 5 2.3 | 8.1 | 8.0| 4.0) 0.9] 0.4 6 \ 6 » » 6 3.8 1 5.6! 5.8] 4.2) 3.3] 0.6 Numero delle volte che si osservarono i venti N NNE |NE| ENE E ESE | SE [SSE| S S$SO | SO | 0S0 | 0 | oN0 NO | NNO] Calm. Ap. » » 6 8 $ » » ) » D) » TI » ) ) » 1 2 » » 7 11 3 » )) » » D) » 5 » D) » » (1 3 3 D) 8 6 2 )) » » » » D) 4 3 1 » 1 2 4 » » 3 4 9 D) » » )) 1 4 4 3 D) )) » 3 5 » » B) 10 6 » ) D) » » D) 3 » » » ) 8 6 » » 6 $ 8 )) » » D) )) » 4 » » )) ) 4 - = — Per decadi » » 1 153 19 IA ) D | » ) » ) 12 » )» ) DINI 3 » 413 10 14 » » )) » 8 6 A ) 1 » » 9 48 14 D) )) » » ) » 7 » D) ) » 1 3 0 |55 471 (36 0 (1) 0 0 4 27 6 I 0 4A 22 Medie serenità | Massa delle nubi 9hm |12hm | 3hs 6hs 9hs | 12ls |Comp. Dec. 9hm|12hm| 3hs , 6hs | 9hs ;12hs p. | 66.4 | 70.4 | 50.4 | 53.0 | 43.4 | 80.6 | 60.7 } mt 1P-|15.2 |15.6 [21.6 [20.3 |28.1 | 9.6 4 80.0 | 89.6 | 93.0) S44 | 95.0 | 88.0 | 88.2 ( ‘© 2 CO RISSA LOT 1.7 48 pr: î 93.6 | 92.2 | 74.6, 68.0 96.6 [100.0 | 87.5 } 87.1 3 2.0 | 2.9 {10.1 [12.8 | 0.8 | 0.0 4,8 78.0 | 65.0 | 9.0 | 96.0 | 97.6 | 97.0 | 87.9) 4 8.8 115.8 | 2.0! 1.2 | 0.9 | 1.2 5.0 96.6 | 98.6 | 99.0 | 98.4 400.0 (100.0 | 98.8 i 93.1 || 3 | 1.3 | 0.5 | 0.4 | 0.6 | 0.0] 0.0] 0.5 98.0 | 98.0 | 98.0 | 820) 80.4 | 990] 926°? ||6 |03]08|08]90]98]04] 36 Numero dei giorni Sereni| Misti |LCFpert 1 LI A 3 )) 5 )) » » 5 » » » 5 » » » b) )) » )) 5 )) D) » t 28 4 1 0 Con piog Con neb.|Vento forte Lampi » » ) » » )] » » ) » » » » » » » » » DI » » » ) » » » » » » » | 0 0 0 () 0 Tuoni tGrandine| Neve] Caligine| Rugiada Barometro dalle 6 ore di osservazione . » dai massimi e minimi diurni Differenza . Termometro centigrado.. . . + EOS » dai massimi e minimi diurni Differenza . Tensione dei vapori, . Umidità relativa. Serenità Evaporazione Atmometro ‘Gasparin sLeltogato PESCA COTTI IM Is siae So PA Medie mensili TRIO FOZONO E ATI + + + 756.50 | Velocità del vento in chilometri. . .. ..... ——___- | Vento predominante. ... .. RO ARCOTE - + 22.86 22.00 | Massima temperatura nel giorno 17... .. MININTEZOE LIZ IONNO AO - - 0.86 | Escursione termometrica. . ........ 000% ———— | Massima altezza barometrica nel giorno 3 . 2912:0900 MLN ART CITCIOTNO IR + 99.3 Escursione Daromettricar + + e 0 e a e e sete 8.55 | Totale evaporazione di Gasparin . . ....... oe Si ‘TolalerdellaWpiorgia: RE 36 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Luglio 1879. NOTE lab. Tempo bello, venti regolari, mare calmo. 6. Durante il giorno venti forti del 4° quadrante, che calmano dopo il tra- monto. Mare grosso, cielo nuvoloso. 7a 9. Tempo bello. 10. Venti gagliardi di ponente; mare mosso, cielo sereno. 11. Venti forti di ponente; cielo misto, mare agitato. 12 a 22. Tempo bello, mare calmo, venti regolari. 23. Cielo sereno nel mattino, coperto a sera. A mezzodì vento forte di NO, che presto volge al NE. Mare tranquillo. 24 a 31. Tempo bello, mare calmo, venti regolari. M.I/12.94:12. 88/13. 4513.23 DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO. Osservazioni Meteorologiche del Luglio 1879 37 | a SRQRATRA FONERA, . Massimi Barometro ridotto a 0° aes, MEI Termometro centigrado e minimi. La È rmometrici 9hm. , 12hm o, 3hs ) 6hs , 9bs_, 12hs si sr 9hm j12bm] 3bs “| Ghs | 9hs ansi 1 || 756.16) 755 97) 735.50: 753.08) 755.31] 754.75 156.56] 754 75 |26.8 |28.4 [27.6 27.0 244 133.6 29.4 | 21.9 2 54.21| 54.06) 53.52| 53.11) 53.21; 53.34 34.15 52.70 [28.8 28.4 |29.4 |29.0 27.1 |27.9 || 30.0 | 21.6 3 54.31] 54.80) 55.25] 50.235) 50.28] 50.45 99.49 53.34 ||26.8 27.2 |26.9 |25.5 23.5 |21.8/ 282 | 21.8 4 | 55.27] 55.05) 54.64) 3448 54.89 34.25 53.431 5648/1267 [25.0 [24.9 ‘259 [23,3 [212 !l 26.3! 202 DI) 54.96] 99.10) 54.55) 54.34 54.56) 54.53 55.40 54.00 24.3 |25.9 {27.3 |27.2 [24.4 |22.7 28.2 | 199 6 55.48/ 55.56] 55.33 55.12 5343] 55.35 55.85 94.53 ||22.3 |22.7 |23.2 |22.3 [20.1 (18.0 || 23.6 | 17.8 7 55.44) 5544 33.63! 36.00) 56.99) 57.25 57.25 50.14 (22.6 [23.4 |23.5 52,9 24.7 {19.6 || 24.5 | 16.2 8 58.83) 58.82) 58.81) 58.710 58.57] 55.04 5947 97.25 23.8 |24.2 |24.8 [24.5 [22.5 (20.8 || 25.0| 19.0 9 56.98| 36.29) 56.05’ 55.05) 55.12! 54.86 58.04 54.86 ||25.3 |25.5 |25.7 |25.5 |22.8 [21.7 || 26.8 | 49.7 10 54.19) 54.70) 54.291 5440] 5447) 54.46 34.86 53.75 (126.2 |26.9 [24.8 |24.2 [21.5 |19.4 |} 28.4 19.4 11 54.89] 55.23] 55.35) 55.44| 55.97) 56.29 36.29 54.46 !|22.7 |22.4 |22.8 [22.0 |20.0 |417.7 || 24.0 | 17.7 12 56.75| 56.98) 56.99) 56.88) 37.49) 57.30 57.30 56.29 ||21.9 |22.3 [22.5 |21.5 [20.4 [47.6 || 23.3 | 47.0 13 06.80] 96.80] 56.54 56.25) 55.44| 55.98 57.30 dò 98 1|22.8 |22.6 [23.4 [23.1 |21.5 (19.0 || 24.0 | 16.6 14 || 54.97] 54.892) 54.05" 5318| 53.33) 53.09 55.98| 33.09 )|25.5 [26.5 [28.5 128.6 [29.4 [29.4 || 29.4 | 17.8 45 53.91) 54.30) 54. 19! 54.02) 54.76) 54.47 5%.76 53.09 125.8 25.4 |25.4 [53.7 23.5 |22.8 || 31.3 | 22.3 46 54.301 54.241 54.20) 54.12) 54.45) 354.43 54.80 53.95 [[24.5 !24.3 |24.2 [23.7 [22.6 |21.4 || 25.4 20.9 17 54.56) 54.45) 54.31) 54.28) 54.66) 54.36 55.00 53.94 (23.2 |23.0 [23.6 |23.2 |21.9 |19.3 || 24.4 19.3 18 54.50] 54.36| 54.20: 54.00) 54.39) 54.25] 54.75 33.60 ||23.2 |23.6 |24.8 [24.4 |22.8 |20.6 || 25.0 | 18.8 19 54.33) 54.55] 54.20: 54.26) 54.76: 54.67 54.76 34.25 1|24.4 [24.6 |25.5 [24.9 [23.4 |21.2 || 26.0 19.7 20 || 55.01] 55.09) 54.97) 54.53] 54.99] 54.64] 55.30) 54.00|(24.7 [24.7 [24.9 [25.0 |23.4 |21.2 || 26.8 | 24.0 21 34.20) 54.00) 53.27] 53.18) 53.47; 53.03 54.61 33.03 {124.6 |24.7 [25.0 |24.3 |23.3 [21.4 || 26.5 | 19.6 22 5242| 52.48) 52.11] 32.37| 52.69! 53.22 53.22 51.60'/25.6 |26.8 [26.4 \26.4 |24.4 |22.7 || 28.1 19.7 23 54.19] 55.11) 56. 05] 56.48| 57.02| 57.24 57.24 53.22 125.8 25.8 |23.9 [23.4 |22.3 {20.8 || 27.3 | 20.8 24 58 55) 08.66) 5S.55] 58.34] 58.65) 58.30 58.90 57.24 ||24.2 |23,8 |23.7 |23.4 |22.3 |20.5 24.8 | 18.6 25 58.66) 38.59] 57.89) 57.58] 57.801 57.86 58.66 57.58 ||123.9 [24.0 [234 123.4 [21.5 (19.4 || 24.9 | 19.4 26 37.43] 97.54) 56.70) 56.80) 356.97] 56.77 57.86 26.77 j|26.8 24.4 |25.0 |24.5 |23.0 204 27.0 17.5 27 56.70) 56.72 36.59, 56.65) 56.67] 56.59 57.00 36.55 |24.9 24.9 |25.5 [24.4 |22.9 [21.0 || 27.2 | 18.1 28 56.67| 36.92] 56. 99, 56.46) 56.62, 56.52 56.92 56.20 :|/26.1 |26.4 |25.9 [25.4 |23.4 [21.5 27.8 | 18.5 29 56.52) 56.77) 56. 99) 356.37 56.76 | 56.75 56.99 36.52 ||25.4 |25.4 |26.0 [25.3 |23.5 [21.4 26.6 | 20.2 30 56.77] 956.62) 56.46, 56.41) 56.68 56.47 56.80 56.41 ||25 5 |25.5 |25.5 |25.1 |22.8 '20.6 || 26.5 | 20.6 31 56.47] 56.39| 56.22) 553.97 55.99| 56.22 96.34 55.97 |/25.1 |25.1 [25.3 {25.4 22.3 [20.5 26.2 | 19.3 M. || 755.59) 755.65] 755.44: 755.27] 755.58: 755.48]| 756.22] 754.73(24.68/24.95]|25.09,24.61|22.96121.19| 26.53| 49.44 Osservazioni Meteorologiche del Luglio 1379 Tensione dei vapori | Umilità relativa Stato del Cielo 9hmy12hm, 3hs , 6hs , 9hs , ansi 95m 12hm, 3D5] 618,/9hs 142hs Se) 6hs,9hs \42hs 9hm 12hbm , 3hs Ghs 9hs 12hs î 16.52;11. 40,17. .30(17.34/16.40, do 52: 63 | 39 65 | 72! 67|lLucido {Lucido |Lucido |Lucido j|Lucido {Lucido 211.32|14.65/14. 57] 12. 06 9. 32| 8.38)| 38 | SI do 40 | 35 | 30 [Lucido {Lucido {Lucido |Bello Lucido |Lucido 3|15.46|15. Ta |12. 19 13. 841 13. 75: 13.50) 59 | 59] 47| 57) 64| 70//Lucido |Bello | Bello Bello Nuv. Nuv. 4|44.00(14.45/44.33;14. 21/44. 53|14. 03 60 |] 60) 64| 60! 68] 75|[Bello Bello Bello Lucido |Lucido |Cop. 3 16.h1/13.46 12.74. 9.42/10.51(12.47]| 64 | 53 | 47] 35| 46| 61 Lucido |Lucido Lucido |Lucido |Lucido {Bello 10.14!10.33/ 9.74| 9.69.11.04| 8. Hi 51 | 591 | 46] 48| 63 | S6|(Cop. v. |Cop. v. |Nuv. Nuv. Bello Lucido UTO 00|10.21]10.45|10. 36/40. 65.11.34] 54 | 48 | 49° 50] 55 | 67 [bello Nuv. Bello Misto Bello Cop. 8ì 13. 28/13. .16,12.79 13.46 13. ‘88/13. 80] 60 | 59! 55 | 59| 68] 76 |IBello {Bello | Bello Lucido |Lucido |Lucido dz. 65111.24|15.60/15.04!1%. 34/13.37 53 | 46| 64] 62| 70| 70/Lucido {Lucido |Lucido !Lucido |Lucido |Lucido 0|13. 41] 1. 48; 42.31 IM. 56/12. 29| 41.02/| 52 | 28| 53| 51| 64| 66/Bello Bello |\Bello Bello |Lucido |Lucido 9.60| 9. 43| 9.83, 8.44) 8. 53, 8. 35] 471|47|48|43|49| 58 Cop. Cop. |Misto |Nuv. Lucido |Lucido Ò 10.23|10.73, 9.42/10.62 41.14 40. 55| 52 | 54| 46] 56|63| 70||vuv. Bello {Bello |Misto |Misto |Bello 43|/11.95|12.85:13.03/13.4S 113.53|12.74]] 58 | 63 | 62| 63. 74| 78{Lucido |Lucido (Lucido |Lucido |Lucido |Lucido 14 Ha 61/41. -91|10. 36/42.62) 7.46) 7. 46) 44 | 46 351 43| 24| 24|lLucido |Lucido |Lucido {Lucido (Lucido |Lucido 15/18. 59,17.56:15.97|16. 83 15.59/16,04| 751 73. 66| 77, 72| 78/lLucido |Bello Bello |Cop. Cop. Cop. 16//13. 14/14. 108|13.48/13.63/13.98/14.07| 57 | 62 | 6g | 62| 68 | Z&||Bello |Bello (Bello |Bello |Cop. Cop. 17|(10.94/11.37/12.09/12.4912.66|42:27| 52 | 55 | 56| 59| 65| 73|Bello [Bello [Bello [Lucido [Lucido |Lucido 18|(413.61 14.52 14. -11)14.02'45.00/13.29)| 64 | 67 | 60| 62| 73| 74|lLucido |Lucido |Bello Bello Lucido |Lucido 19|16.23|15.08(14.70/13.33/13.65|12.77| 71| 66| 61|58|64| 68|Bello Bello |Bello |Bello |Lucido [Lucido 20|(15.71 16.40/45. 93|45.01|14.80/13.74)] 68| 71| 65| 64! 69] 73 Bello Bello (Bello Bello Bello Lucido 21|(14.91|15.19115.01|14.7515.54|14.87]] 65 | 66| 64| 65| 73] 78 |vuv. Bello |Bello |Misto |Nuv. Bello 22|/14.81,13.22|14.50|13.46/16. 40,15. | 61 | 50| 58| 53| 72| 78 [Bello Bello Bello Bello Bello Lucido 23|(12. ATA 02/14.32/12. 53/42. 5612.3554) 49| 65| 60] 63) 69 Bello Bello Nuv. Cop. Cop. Bello 24|/11.09/11:84|12.03/13.32/12.89|12. 59 49 | 54 | 55] 62| 64; 70 Bello Bello Bello Bello Nuv. Bello 25|11.91/12.00. 13.49(13.65 13. er 5% | 54| 63] 64| 72] 76Misto |Lucido |Bcllo Lucido |Lucido |Lucido 26;| 8.43/13.03; 114,32|14.80' 116.06 11. 04 32 | 66| 61] 63: 77) 6 Lucido {Lucido |Lucido |Lucido |Lucido |Lucido 27/113. 53] 13.55|14.36|14.70! 58 | 58| 59] 66| 70] 69/Lucido !Lucido |Lucido |Lncido |Lucido |Lucido 28|/14. BI(IL: 16 14.63 15.45/15. .19 12. 59 50| 44 | 59| 64| 71| 66/Lucido jLucido Lucido |Lucido |Lucido |Bello 29|15.27(16.85/16.31/14.85|14.91 ti.4)| 63 | 70| 65, 62/ 69| 77lLucido |Bello |Bello {Bello |Lucido, |Lucido 30|10.15|10,59|13.18/42.93/44.18|14.17| 42| 44 | 54 | 55| 69| 62 (Lucido |Lucido [Lucido |Lucido |Lucido |Lucido 31|[19.81/12.61 |14. 82|13.59/13.68/10.79 50 | 53 | 62| 58| 68| 60 Lucido {Lucido {Lucido |Lucido |Lucido |Lucido 12:26|12.40]155.6|55.0156.7157.5164.0:67.0" 10 38 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Luglio 1879 O DI Nim Evaporazione Gasparini Velocità del vento in chilometri Ozono Thim., 3hs. 12hs, Totale 9hm.j12bm ) 3hs , 6hs 9hs , 42hs || 8hm | 9hm {12hm | 3hs| 6hs 9hs | 12hs 2.60 | 4.70 | 2.85 [10.13 | 0.0 | 10.9 10.3 | 5.8) 00| 0.0 240 | 4.65 | 4.50 [11.55 || 19 | 102] 491 34 | 5.0] 70 | 2.95 | 545 | 355 [1.65 || 65| 5.6] s6| 38! 2.7] 24 0.90 | 5.85 | 2,35 | 9.10] 5.4 | 10.6] 59] 44] 2.2] 3.5 0.80 | 4.55 | 3.45 | 8.S0( 43] 6.2 4&5| 0.7] 5.7] 39 1.45 | 5.35 | 250 | 9.30 | 20.5 | 174] 179 | t5.1] 40] 2.6 175 | 470 | 375 [1020] 45! 98° 931 70] 18! 50 0.75 | 4.25 | 345 | 8.15 46] 110] 90] 65| 21] 00 1.30 | 4.85 | 220 | 8.35|| 34| 84] 9£| 6.5] 3.0| 1.3 4.95 | 2.85 | 3.10 | 7.90] 3.7 | 26.4 | 23.1 | 196 | 5.4] 11 2.15 | 3.60 | 3.70 | 9.45 || 11.4 | 27.7 280 | 183 | 9.7] 0.0 2.20 | 4.40 | 2.55 | 915] 69| 92] 86] 77) 27) 10 1.90 | 4.23 | 2.15 | 8.30] 4.7 | 134| &8| 39) 1.8| 4.2 1.65 | 4.65 | 4.75 [11.05 || 38| 47 42) 3.5 | 13.4 | 22.7 4.65 | 5.83 | 2.97 [1345 || 98| 5.9 84| 7.7) 34| 14 4.70 | 5.30 210! 9.0 7,3] 6.8 94&| 6.6| 5.7) 00 1.95 | 5.40 | 345 [10.20] 3.9 | 9.0| 62) 4.7] 49) 0.0 1.50 | 4.10 | 2.20] 7.80] 37] 6.5) s4| 42] 2.2] 00 4.85 | 4.05 | 2.85 | 8.73) 1.8 | 100] 7,5) 6.6) 30| 00 4.65 | 3.90 | 2.55 | s8A0 ff 5.3 | 105) 5.0] 42 35) 00 4.55 | 4.10 | 320 | 8.85] 5.5| 89/104] 7.7) 00] 41 2.50 | 4.30 | 2.83 | 9.65] 4.5 | 101 | 102] 5.0) 3.5) 0.0 1.70 | 4.90 | 2.60 | 9.20|| 7.5 | 228) 97) 79]|10.2]| 00 1.80 | 4.90 | 3415 | 9.85] 6.5| 85) 7.6 54| 47] 50 0.75 | 4.55 | 2.05 | 7.35 || 2.9| 54) 86) 26) 1.7| 00 41.80! 4.38 | ..67| 8.85 || 3.0 | 10.6] 55| 4.6| 1.8| 14 1.60 | 4.60 | 3.90 [10.40 || 7.4 | 103 | 9.7]| 5.0) 25| 1.3 1.85 | 4.70 | 2.75 | 9.30] 3.7 | 4122) 47) 34| 42| 0.0 1.75 | #30 | 2.40] 845] 42| 96] 7.9| 35) 11] 00 1.45 | 4.75 | 3.65] 9.851 2.9 45| 80) 6.6| 1.4] 00 1.55 | 4.05 | 3.45 | 9.05 || 4.3| 6.7 | 9.7 | 5.0| 07) 09 1.82 | 4.57 | 3.00] 9.39 | 53} 10.7! 91] 64] 3.61] 22 Ì Osservazioni Meteorologiche del Luglio 1879 © Oni Via I Pioggia Sialo Direzione del vento Direzione delle nubi in de millimetri] mare _rrrrr_Trrt_t_t_1.__r....«ic[[È—*ikikikiki{{{{ifl_ «iii = 9hm 42hm. 3 hs 6hs. 9hs. 12hs. 9hm , 12hm | 3hs 6hs 9hs 12hs alle 8 Calma | È VE E Calma | Calma ) » » | » ”» » t| E E E ENE OSO COXSTO) » » » » » » » tI NE ENE NE NE NE 0s0 » » » » » » » 4 NE NE NE NE (OKSTO) (0) » » » » » » » LI ENE ENE E È (O}STO) (0) » » » » » » » 1 ONO NO NO NO | 0 (0) ONO | ONO » )) » » ») & ENE ENE E ENE (0) OSO. » » » » » » » 2 ENE NE NE ENE (0) Calma » » » » » » » 2 EINE ENE E È oso OSO » » » » » » » LI ENE (0) (0) (0) (0) (0) » » » » » » | » 2 (0) 0 ONO ONO ONO Calma ONO (0) oNO | ONO » » | » 2 NE ENE NE NE (O}S10) 0S0 ) » » » » » » 2 ENE NE NE NE OSO (OXSKO) » » » » » Di | » [| E E E E so so » » » » » » » 4 ENE E E NE OSO (O}SKO) » » » » » » » 3 NE ENE RENE NE | 0SO Calma » )) » » » » » 2 ENE NE NE NE 0SO Calma » D) ®» lo» D) » » 2 NE NE NE NE OSO Calma )) )) » » » » » 4 NE NE NE NE oso Calma » » » » » » » l] NE NE NE NE 0s0 Calma » » » » » » » [| NE NE ENE NE Calma | OSO » » » » )) » )) T| ENE DI E ENE OSO Calma » » » » » » » T| NE No NE NE NE Calma » » NO NE » »o | ”D t| NE NE NE NE E 0S0 » » » » » » » (| NE NE NE NE oso Calma » » » » » » » 4 NE NE NE NE OSO 0s0 | » )) » » » » » 1 NE NE NE NE 0sS0 OSO » » » » » » » L| NE ENE ENE ENE OSO Calma » » » » » » » LI || ENE ENE DI E 0S0 Calma » » » » » » LI ENE ENE ENE ENE oso Calma » )) » » » » » 1 NE | NE NE NE OSO OSO | » » » » 0.00 l| DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO. 39 Osservazioni Meteorologiche del Luglio 1879 see« n +_@'@'er OT008ìì Nuvole 7 __ Tr ri TTT Tr ca ° —— n —_ n II | Vol.| Bens.,Massa]| Vol.) Dens_jMassa||Vol., Dens.,Massal| Vol. Dens. Massa Vol. Dens.| Massa Vol. Dens, Massà 1 » » » )) » » » » » » » » » » » )) » D) 2 » » » » » » || » » » 8 4 | 312 » » » » » 3 » » » 2 0.4 | 0.8 || 15 4 | 6.0 ) 4 | 2.0] 20 4 | 8.0]130| 0.5 | 15.0 tl 40 0% | 40] 10 4&| 40) 5 4 | 2.0 » » » » » » || 60 5 | 30.0 5 » » » » » » » » » » » » » » » 5 5 2.5 6 70 5 | 35.0] 70 5| 35.0|| 30 ò | 13.0) 30 3 | 45.0 5 SI AGES IN) » » 7 5 3| 15] 20 &| 8.0]||10 4| 40) 50 5 | 25.0 8 S| 40] 70 6 | 42.0 8| 2 2 04 2 3| 06] 5 4 | 2.0 » » » » » » || » » » 9] » » » » » » )) ) » » » » » » » » » » 10 2 &| 0.8 10 4 4.0 9 ò 2.3 5 & 2.0 » » » » » » fil 80 6 | 48.0/| 70 6| 420]| 50 6 | 30.6 || 40 5 | 20,0 » » »|l » » » 12) 20 2 | 10.0] 10 t| 40] 8 4 3.2 || 30 3 | 25.0] 50 S| 25.0 5 4 2.0 13 » » » » » »|| > » Dil» » » » » » » » » 14 » » » )) » » » ) » || » » » » » » » » » 15 » » » 10 5] 5.0 10 5 5.01 90 6| 540) 95 6 | 57.0 || 70 6 | 42.0 16| 2 3 0.6 2 21 04|l 4 4 16 || 15 4 6.0.|| 90 5 | 45.0) 80 5 | 40,0 171 5 2| 40 2 2/ 04| 2 2| 04 » » » » » » || » » » 18 » » » » ) » 2 4 0.8 4 4 1.6 D) » » » » » 19] 2 3| 06 2 3| n.6] 2 3| 06 2 3| 06) » » » || » » » 20] 10) S| 5.0] 10 5| 5.0) 8 °| £0 2 3| 06) 5 3 453] » » » 24 20 9 | 10.0)) 40 5| 50] 8 S| 40) 50 5 | 25.0|] 25 5| 12.5) 5 4| 20 22 5 2 40 5 2| 4.0] 5 2| 10 5 4| 20) 5 4| 20! » » » 23) $ 4| 32 8 4 | 32.0|| 40 5| 20.0] 90 6 | 540 80 6| 48.0 5 4&| 2.0 24 40 &| 40) 2 4| 08] 2 4| 0.8) 10 4| 40) 30 4 | 12.0] 15 4| 6.0 25] 50 S| 25.0 » » »|| 2 2| 04 » » » | » » » || » » » 26) » » » » » » » » » » » »il » » » » » » 27 » » » » » » » » » » » » » » » » ”» » 28 » » » » » » D) » » » » » » » » 4 4 1.6 29) » » » & 5! 2.0] 4 S| 20 4 4| 1.6 » » »l » » » 30 » » » )) » » » » » » » » » » » » » » b3I » » » » »| » » » » » » » » » » » m.|| 40.0 5.1 || 8.3 4.0 || 7.2 3.4 || 15.3 8.0 || 13.8 7.2 ||11.6 6.1 Medie barometriche Medie termometriche 9hm , 12hmy 3hs | 6hs | 9hs | 12hs | Comp. p.dec. 9hm | 12hmj 3hs | 6hs | 9hs | f2hs ue p.dec, a 754.98|753.02|754.69;754.45/754.65 754.56] 754.73 Le: 26.28/ 26.98] 27.16] 26.72] 24.54| 23.44] 25.85 56.48] 56.46] 56.03] 55.80] 56.12 {755.38 24.46 55.99] 56.04 24.04] 24.54| 24.40) 23.88| 21.72] 19.90] 23.08 2 (IG SRIIG GMEgioo filet (DU Dn io on fede fiam 34.56] 54 a .24| 34. si è i, 24.00] 24.04] 24.60/ 24,24| 22.82/ 20.74] 23. È î 33,60] 53.73| 53.57] 53.33 HO 59.93 ul 56.18 ; 24.82] 25.02] 24,42] 24.12] 22.76] 20.96 23.68 33.93 Wi 56.81] 56.831 56.58] 56.48] 56.61] 56.55| 56.64 25.63! 25.28 25.53/ 24.92] 22.98] 20.80/ 24.49 Medie tensioni Medie umidità relativa 9hm ,12hm, 3hs , 6hs, 9hs, 12hs Comp.p.dec. 9hm | 12hm, 3hs ) 6hs | 9hs | 12hs | Comp.p.dec. 1 p.| 16.34| 13.88| 416.30) 13.36| 12.90] 12.58| 13.56,10 gg [|1 P-| 56.8 | 52.4 | 534 | 51.6 | 570 | 60.6 | 55.3) _ 2° | 12.09] 40.48] 12.18] 42.02) 12.44| 11.68| 14.81{°2*95 || 2° | 54.0 | 46.4 | 53.4 | 54.0 | 640/670] 56.4 | 55.8 3 | 12.20) 42.51 14.72) 12.34] 11.25/ 41.09 11.85)go gg ||{3 | 95.2 | 56.6 | 51.4 | 56.4 | 558 | 6I.6| 56.2 } 60,3 & | 13.93] 14,29] 14.06) 13.74] 14,02] 13.22 13.88) : 4 | 62.4 | 65.2 |610|61.0| 67.8 | 72,2) 64.8 5 | 43.08] 12.85| 13.87) 13.53| 14.22) 13.71| 13.54),3 »., ||5 |56.0|54.6|610|608|688| 74.2 AO 6 | 11.84] 13.30] 14.60) 14.38] 14.77] 12.12 13,501 : 61 49,2! 55.8 | 60.0 | 61.7! 70.7 | 66.2! 60.6 Barometro Termometro Medie evaporazione Gasparin Massimi Minimi Massimi Minimi 8hm | 3hs | 12bs 20a |Comp.p.dec. 1p.| 28.4 21.08 1 p.| 1.93 | 4.98 | 3,34 | 10.25 LA 03 (156.21 | Te frsna8 |a | Sscgot 27-06 | PRO] 1915] 2" | de do 2.96 | {B18 {ast 3 3 26.4 18.38 3 2.51 | &55| 3, i 33) 55.62 558) 54.26 || 4 25, 50 25.96 | 4994; 19-16 || % 113 | &60 | 257] 879 1.83] 5 56.53) - 5653) «= 50 5 26,32, 19:62) 1055 || 5 1:66 | 455 | 2. eni 6 37.02) 56.77 | se.goi 59-46 || è 26.88) 20-50 | 19:03j 19-32 || 6 161 | 4.46 | 346] 9275 °!2! 40 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Luglio 1879 ; e Quantità ; . Medie dell’Ozono della pioggia Medie velocità del vento 7h 9h 12h | 3h, 6h 9h | 12h jComp. p. d. mm. 9hmy12bhm| 3hs] 6hs| 9hs|12hs|Com.p.d Ip. I » î x 1p.| 3.6 | 8.7] 6.8) 3.6] 3.1] 3.3| 4.9 6.7 9 i 2 » 2 7.3 |14.5 |13.7/410.9| 3.3] 2.0 8.6) 3 3 » î A 3 7.3 |12.3 |10.8) 8.2| 6.4| 5.81 8.4 î j MS È | LE Se | 633333) 00) 41) 09 5 ) 51» vo | | 5-4 [IA | 9.2] 5.7) 40 1.2) 64754 6 \ 6 » 6 4.2 | 9.0! 7.6] 4.7] 1.9] 0.6 He Numero delle volte che si osservarono i venti N NNE | NE | ENE | E ESE | SE |[SSE| S sso | SO| 0S0 | 0 | ONO | NO | NNO|Calm.| Pred. ip. » » 8 14 8 » ) » D) » » 5) 2 )) » » 3 NE.E 2 » D) 2 8 3 » » » » » » 3 9 LI 3 » LI lo) 3 » » tl 3 6 D) » » )) » 2 6 2 3 » » I NE 4 » » | 17 3 » D) » » ) » » 5 » » » » 5 NE 5 » ) 45 3 3 » ) » ) » » 4 » » 4 » & NE 6 D) )) 13 9 2 » » » D) » » 9 » » » » 3 NE Per decadi 1d. | » » 110 | 12 |1d » TO ) ) 8 |11 4 3 » & | ENE 2 » | D) 24 6 6 » » | ) » » 2 11 2 3 » » 6 NE 3 » » 28 42 5 » » ) ) » )) 13 )) » 1 » 7 | NE Tot.| 0 | 0 62 30 22 0 0 0 0 0 2 |L-®2 13 4 4 » 17 NE Medie serenità | Massa delle nubi 9hm |12bm | 3hs | 6hs | 9hs | 12hs [Comp. Dec. 9hm|12hm] 3hs , 6hs | 9hs ,12hs | Comp. Dec. fp. | 98.0] 97.6 | 96.0) 97.4 | 96.0 | 810 | 94.3} 90,5 1P.| 0.8 | 1.0 | 1.6 | 1.0 | 1.6 | 9.5 2.6 4.6 2 84.2 | 79.6 | 90.0 | 83.0 | 97.4 | 86.0 | 86.7) °° 2 75|95'!47|84|11,84 6.6 3 80.0 | 82.0 | 86.4) 64.0 | 71.0 | 85.0 | 78.1 84.9 3 |\11.6 |10.2 | 7.6 |19,8 [16.4 | 8.8 12.4 84 4 96.2 | 96.8 | 96.4 | 95.4 | 81.0] 84.0 | 91.6 4 14! 1.3| 45! 1.8 | 9.3 | 8.0 3.9 5 | 9I4| 950] 886] 690) 72.0) 950 | 8357 9,5 ||5 | 9.4 | 2.0 | 5.2 ti: 0 (169 (20) 841 43 6 100.0 | 99.3 | 99.3 | 99.3 | 400.0 | 99.3 | 99.5 4 k 6 0.0 | 0.3 | 0.3 | 0.3 | 0.0 | 0.3 0.2 Numero dei giorni Sereni] Misti | Coperti [Con piog| Con neb.|Vento forte, Lampi | Tuoni |Grandine| Neve COELI Rugiada 1 p. » | ) » » » D) » » » » 2 9 » » » » )) » » » » î » 3 3 2 » » » 1 » )) » » » » 4 5 » » » » » » » » » » » b) 6] )) » » » » » » » » » » b 6 » » » )) » » » D) » » » Tot. 29 2 0 0 0 | LI 0 0 0 0 0 0 Medie mensili Barometro dalle 6 ore di osservazione . . .. +. 755.50 | Ozono. . . RI REST Ao cip - » dai massimi e minimi diurni . .... 753.48 | Velocità del vento in ‘chilometti.:., + #1» » «se NO — | Vento predominante. . +... ++. ++ «+ NE Differenza... .. . 0.02 î Termometro centigrado.. . . SR eh » dai massimi c minimi diurni. . ; ) . ‘22.97 | Massima temperatura nel giorno 13. eije (efie 194:9. —__ Minima veli giorno 1.0 «1%. - v cp sO 16.2 Differenza .... +. 0.95 | Escursione termometrica. . . + . ++ + + + + +++ _15.1 —__- | Massima altezza barometrica nel giorno 8 . . . . 759.17 Tensione dei Vapori, è . + +... +00 . 13.02 | Minima nel giorno 22... + + + è + + + e + e è + 794.60 Umidità relativa. +... + + ee... «+++ 59.3 | Escursione barometrica . +... + ++ 0666 7.97 Evaporazione Atmometro Gasparin. . . . ...... 9.39 | Totale evaporazione di Gasparin . +. + . + +. +. 291.00 Serena: o a eno ae ee eo) et . 89.0 | ‘fotale della pioggia. ..... +... +6 0.00 Massa delle MUDi; ct e Re e eee e O DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO 41 Osservazioni Meteorologiche dell’Agosto 1879. NOTE 1 a 14. Tempo costantemente bello. Cielo sereno, mare calmo, venti re- golari. 15. Cielo misto, venti moderati, mare tranquillo. 16. Nelle prime ore del mattino temporale con lampi e tuoni : alle 4 a. m. leggiera pioggia accompagnata da tuoni e lampi. Cielo misto, venti moderati, mare tranquillo. 17. Cielo misto, venti moderati, mare tranquillo. 18 a 30. Cielo sempre sereno, venti moderati e mare tranquillo. Solo alle 3 p. m. del 19 spirò molto forte il vento di Nord, ed alle 11% 45% p. m. del 28 sì ebbero poche gocce di pioggia. ll o 42 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche dell’Agosto 1879 LI Barometro ridotto a 0° Massimi e minimi | Termometro centigrado I | barometrici termometrici I nr 23 ST 9hm. , 12hm , 3hs ) _6hs 9hs , 12hs 9hm j12hmj 3hs | 6hs | 9hs )12hS 1 || 156.39| 756.31| 756.00: 755.80| 756.23] 756.18] 756.70] 75.60:(24.8 (25.0 [25,8 [24.9 [22.8 [24.1 || 26.0 | 18.8 2 || 56,27| 56.21 55. ‘93 55,93| 56,26j 56.24 36.30 55-00 [20:5 25.4 [25.8 [25.6 [23.6 [22.6 || 26.8 | 19.3 ò || 55.99) 55.87 3.36) 55.00) 55.09] 55.4 56.21 54.60 | 26.1 |25.5 [26.9 [26.0 244 |22.4 | 27.4 | 20.0 | 4 || 54,92) 54.85 56.63 54.33| 54.65] 54.74 55.41 53,90||/26.8 [27.4 |30.5 !29.4 |24.9 |23.5" 30.9. 24.7 5 || 54.89) 54.84] 54.56) 54.88) 54.96| 59.20 55.70 54,00 129.7 |27.6 27.8 [26.5 [25.4 ;24.3 || 30.3 | 21.9 i 6 55.62] 55.37 5 5.20| 55. 11) 55.04| 54.81 50.19 54.84||27.1 |27.1 |27.5 |27.2 [25.1 {22.8 || 28.5 | 22.6 055217 (RI MS5I 10; 55.06 55.34] 55.15 55.59 54:30 27.4 |28.4 |27.8 [26.5 [25.3 [24.1 || 29.3 | 21.9 | 8] 55.52] 90.64) 55.30) 55. 31! 56.32] 56.07 50.32 55.45 [28.5 [29.3 |29.3 [28.0 [25.5 [24.3 || 30.4 | 22.4 {9 56.35] 56.25) 56.14] 55.94) 56.22! 56.00 56.60 55,30 |/27.6 [28.2 |26.8 |26.5 [25.7 [24.0 || 29.9 | 22.5 40 |) 55.77] 55.45] 55.50) 55.45 55.27) 55.06 36.80 55.06 ||28.1 |27.8 |27.5 |26.6 [24.6 [22.9 || 29.1 | 22.2 {| 11 53.99] 53.94| 53.73] 53.53] 53.73] 53.62 50.06 53.53 [26.3 [26.4 |27.2 [27.2 [25.4 [22.9 || 28.7 | 21.6 12 | 52.97] 52.67) 52.15) 52.16) 52.27] 52.34 59.62 52.31 ||26.4 |26.9 |27.6 |26.6 [25.1 |23.3 28.0 | 22.4 13 52.76] 52.64) 52.791 52.76) 53.44] 53.85 53.85 59 34||26.8 |27.0 |27.5 |26.5 [25.2 [24.4 || 28.4 | 20.6 14 || 54.49) 54.79) 54.77 544% 54.718) 54.42 59,03 53.851/26.7 |26.6 [27.1 [26.6 |24.4 |23.8 || 27.9 | 21.6 15 || 54.05) 53.79 53.19, 52.81] 53.07] 53.00 54.42 52 81|127.2 |274 |27.3 |26.6 |25.5 [24.8 || 28.9 | 20.7 416 32.53| 52.31) 52.01] 52.16) 32.37) 52.75 53.00 51.45||26.2 126.9 |28.2 [25.8 [25.3 |24.2 || 28.5 | 23.6 17 52.97| 53.29] 53.29) 53.30 54.24| 54.42 54.42, 52.75 (261 [27.4 |27.3 |26.5 [24.8 [23.4 || 27.8 | 22.1 18 || 54.50) 54.24 Sd. 13° 54.05) 54.78] 54.51 59.15 53.81|[26.8 |27.4 |27.5 |26.8 [25.1 (22.3 || 27.9 | 21.6 19 || 55.07 54.0) 54. 671 54.19] 55.77) 56.05 56.05 54.51 |/29.3 [29.3 |27.4 [27.1 |24.7 [23.0 || 31.8 | 21.6 20 || 56.06| 55.97 SÌ. 81| 55.49) 55.59) 535.53 56.43 55.49|127.1 [27.4 |26.8 [25.9 [24.2 |22.8 || 27.9 | 24.4 21 || 35.45) 55.41 SAI) 54.75) 54,65) 56.83 59.82 54.29||25.9 [26.2 |26.7 |26.2 |24.3 [23.9 || 27.6 | 21.5 22 || 55.14) 50.41 da20 35.16| 55.06! 59.65 50.65 54.82 26.9 27.2 |26.5 |26.3 [25.1 [23.7 || 27.9 | 21.s 23 57.00| 56.78| 56.24| 56.08) 56.97 56.90 57.00 55.06!/26.4 |27.0 |27.4 |27.5 |26.0 |25.2 || 28.0 | 24.6 | 24 || 5691 56.75) 56.49 56.29] 56.32| 56.06 560.91 55.81 |(27.4 [27.4 |28.4 [26.9 [25.5 [24.5 || 29.8 | 22.8 i| 25 Il 56.09] 55.94| 55.79) 55.04] 56.04%| 55.92 56.46 55.44||27.3 |27.0 |27.4 |26.2 |24.6 124.2 || 28.6 | 22.8 926 || 55.589) 35.47) 55.45) 55.27) 55.46) 55.63 53.92 54.80 ||26.4 |26.3 |26.7 [25.3 |24.2 [22.9 || 27.4 | 21.6 27 || 56.64 56.37) 56.441) 56.48) 57.59] 57.73 51.13 55.63 |!27.3 [26.7 |27.0 [26.0 |24.9 [23.2 || 28.2 | 21.3 28 || 55.44| 58.33 58.09. 57.79) 58.10, 57.90 59.44 57.713 /|27.6 |30.1 |29.2 |27.9 [23.9 |23.7 || 30.8 | 20.9 | 29 | 57.93| 57.96] 57.72) 57.62) 57.45]. 57.39 58.96 37.39 ||26.3 |26.5 26.7 |25.8 |29.9 22.9 27.5 | 24.2 || 30 56.68] 560.48| 56.05) 53.65] 55.80. 50.72 57.39 55.27 [26.2 |26.1 |26.5 [25.9 [25.2 (23,5 || 27.4 | 244 ii 34 | 30°98| S$84| 55431 55.39) 50.07| 5643] 5613] 55.39|26.8 (26.7 [27.0 [26.2 [24.0 |229 | 27.5 | 22.1 Mm. Il 755.37] 755.30] 755.05] 754.93] 753.29! 759.29 155.91 754.55 |126.94|27.13]|27.40/26.54|24.80/23.48;] 28.591 24.59 | Osservazioni Meteorologiche dell’Agosto 1879 i — | Tensione dei vapori | Umidità relativa Stato del Cielo n -— se 9hm;12hm, $hs , 6hs_, 9bs 12hs|(9hm 12m Guai Ra fim Aim Bhs] Uh 1ons dts 9hm 12hm 3hs 6hs 9hs 12hs | 1 14.2715.33 13.83 |45.07|15.00/12.64/| 64 | 65 bk Lucido |Lucido |Lucido |Lucido |Lucido |Lucido || 2l(13.02/13.41/16.78/46.91|46,66|40.85|| 53 | 56 69 69 di 53 [Lucido [Lucido |Lucido |Lucido |Lucido |Lucido { 3||15.36/18.05|16.82|17.56 17.12/14.92]] 61 | 74| 64| 70] 77] 74/{Lucido |Bello Lucido |Lucido |Lucido |Lucido | 4|1177.80 18.3643.19/10,30|418.23/12.79] 68 | 68 44| 34| 78] 59 [[Nuv. Bello Bello Bello Lucido |Lucido | 9||41.78/47.30(18.42/17.43|16.85/14.75]| 38 | 63| 65| 68| 70] 65 Lucido |Bello Bello Bello Lucido |Bello || 6|(17.98/16.79/49.26|17.37|16.51|13.22|| 68| 67| 70] 65| 70| 64|ILucido |Bello Bello Bello |Lucido |Lucido {7 i14.10|14.63|18.87 18.54/18.17 16.25] 56| 51 | 681 72) 76| 73|[Lucido [Lucido |Lucido Lucido |Lucido |Lucido 8it4.51/13.39116.07j48.94'/17.50|15.27|| 40 | 44! 53| 68| 72| 68|[Lucido |Lucido {Lucido Lucido |Lucido |Lucido 9|(16.57 18.63|19.88 18.92/19.22/17.71)| 60] 65| 76| 73| 7g| 80/Lucido |Bello Bello Misto Nuv. Bello 10016.45|14.3417.92/18.40|16.99/42.52)| 58 | 52 | 66| 70) 74 | 60 [Lucido ‘Bello Bello Bello Lucido |Lucido {11 18.66/17.86,16.28 14,34 115.45 )13.47 73 70| 61| 53 | 64 | 65 IlLucido |Lucido |Lucido |Lucido |Lucido |Lucido (12 16.42|16.46 16.76/16.46 48.11/46.57|| 64 | 62| 641] 64| 76) 78|[Lucido Lucido Bello Bello i Lucido Lucido \|13|(16.34|17.34118.87|18.54|47.15/16.40| 62 | 65 | 69| 72; 72 72 |[Lucido |Lucido |Bello Bello (Lucido |Lucido i 17.67(48. 67118.A7/48.47/18.00|16.95,| 68 | 72 | 68, 71 | 79 | 77|[Lucido |Lucido |Bcllo Bello |Lucido |Lucido {{15|(16.82 19.25.19.19 1a 24/18. -18/18.86 63, 72] 74] 74) 77] 84|[Cop. Cop. Nuv. Nuv. Bello Nuv. |16]|17.6218.14|15.13|18 ‘04/17. 44117.94!| 69 | 69| 53| 73] 73 | 80/(Cop. Cop. Cop. Nuv. Lucido |Bello }|17]|17.68/17.06;16.40/17.80;17.75 48.85} 70] 63 | 61) 69) 76| 79|[Bello Cop. Cop. Cop. Misto Bello 18/(15.63)17.43|17.74)17.61; ‘47,93/15.54|| 60| 64 | 65| 67) 76| 73|[Bello Bello Bello Bello Lucido |Bcello 19||13.93|12.89|17.98(16. ‘88/14: 6$]11.98]| 46 | 42 | 66| 63 | 63 | 57 [Bello Bello Nuv. Misto |Lucido |Lucido {120 14.75|16.33:16.17 16. 72/16. 53/15.50]] 55 | 60| 62| 67, 74 | 79 [Bello Bello Bello Cop. Bello Lucido |l21||16.02/17,26]16.58|46.54!16.82|16.20] 64 | 68 | 64| 65 | 74 | 73 [Bello Bello Bello Bello Lucido |Lucido 22|116. 11 18.10,20. -06;19. .99/19.40 18.25 61| 68| 78| 79, 82| 84|Lucido |Bcllo Bello Bello Lucido |Lucido 2317.44|19.95/18.93/18.30/49.79 17.26! 69 | 75| 70| 67| 79] 72||Bello Bello Cop. Bello Bello Nebb. 24|/17.06/15. 97|48. 51|20.20 418.97|18.66)| 63 | 59 | 6£ 71| 78| 82//Lucido |Bello Nuv. Cop. Cop. Bello 5|/15.33/16. 58/15. 97(17. 62 17.34|15.50|| 57 | 63 | 59] 69| 75| 69 ||Nuv. Nuv. Bello Bello Bello Lucido 26//14.83|16.12/15.70/16.21'16.01|16.47 58 | 63| 60| 68) 71| 79 [Bello Bello Bello Bello Lucido [EIALO 97|116.94] |17.67|18.03 (17. 74|17.87|16.97| 63 | 68| 69 71] 76 80 Bello Bello Bello Nuv. Nuv. Bello 98/116. 26, 10.20/11.41 13.7%, (13.02/42.03/| 61| 32 | 38| 49| 59 | 5ò [Bello Nebb. Cop. Cop. Nuv. Bello 29|16.35/17.01116,95/17. 50/17.25|16.58| 66| 67| 65, 71|78| 79Bello (Bello |Bello [Bello [Bello [Lucido 301|17.44/17. A1|11. .22|48. 50/48. 98|17.85]| 69| 69| 67] 75) 80| 78 |Lucido |Bello Bello Bello Nuv. Bello ntitsos 17.31(47.31|17.80/17.36,14.28/ 66 | 67 | 65 | 70 |_78 69 {Nuv. Bello |Bello {Bello |Lucido | Lucido M. |15.50]/60.9|62.7|63.4167.3174.3:71.6" 15.98|16.64117. 13; 17. 39 97, 33 lr—_——_—____=""=wwwww===rr DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO. 43 Osservazioni Meteorologiche dell’Agosto 1879 Evaporazione Gasparini Velocità del vento in chilometri | Ozono { Thm., 3hs. , 42hs, Totale]] 9hm,,12bm she , 6bs sue 1 12bs |l'8hm | 9hm |i2nm 3hs | 6hs 9hs | 12hs a 1.90 | #25 | 250 | 865) 74] 814/ 62| 49] 14| 00 2 4.65 | 4.85 | 240 | 8.60 || 6.6] 4&6| 76. 42] 00]/ 00 ill 2:95 | 4-05 | 1.50 | 8.50 | 34| 94] 30| 24, 12) 001 5| 4.95 | 3.75 | 3.23 | 8.95] 26] 68| 38/ 45 0.0 | 0.0 || ol 2.25 | 4.05 | 2.80 [90 15] 54165 | 42 0.0 | 00] 9 1,95 | 3.70 | 3.25 | 8.90 |] 65 | 10.3 |aaz| 65) 00] 00] 230 | 405 | 445 [1050 ]| 1.3! 7.50 7.0! 1.9] 0.6, 0.0 8| 4.80 | 3.25 | 345 | 8.20] 41 i | 70] &6| 00| 00] | LBÎ 1055 | Sio | 365 0,30] 13/176] 82 65 58, Lél lol 3.45 | 4.85 | 5125 (14.25]| 45/ 98/130| 75 3.0 | 481 è 4.80 | 6.40 | 2/70 [10.60] 4-7] 7.3 94 | 46] 37] 0.0) 22/05 | 5.30 | 2/75 [10.10] 45) 5.3| 87! 4&i| 18] 007 | 13)| 1.40 | 4.15 | 2.95 | 8.50| 3.7 | SRI sor 0a] 250 000 fl 9720 | 385 | 255 | 7.60] 457 5.0| 89| 79] 13] 421 | A5|| 1/55 | 3.45 | 3.90 | 8.90] L7| 144] 99] 65) 0.6! 0.7! #6) 407 | 306 | 230 | 643 || 7.3 | 9.8 | 4157] 2.9| 40| 02) | 17 994 | 3.75 | 208 | 6.77] 109] 49| 35] 4&5| 100, 83 | f8|| 1.43 | 3.84 | 3.26 | 8.53] 3.7) 7.0) 96| 42 06) 00 | 19) 1.02 | 695 | 1.76 | 9.71! 3.0| 9.9 390 | 13.4 | 43 | 98 | | 20)) 4.11 | 4.23 | 3.77 | QAd | 2.5] 3.40) 95] 4.6] 3.0.) 96, | 2A 4,95 | 4.15 | 3.40 | 9.50] 5A4| 85) 95] 62] 14&| 00° | | 22) 0/75 | 4.55 | 243 | 745] 40] 9.8] 75] 62] 2.1] 7.84 | 23) 185 | 5.07 | 199 | 891] 50] 77] 86) s4| 00) 6.5] | Dall 1.35 | 4.20 | 2.42 7,96)| 6.2] 72] 45] 6.7] 2.9] 0.0, | 25] 2.03 | 5.80 | 3.65 (11.48 [| 11.6 | 135 | 10.5 | 6.2 SU 37) | 26|| 3:35 | 5.05 | Z40 (10.50 || 4.5 | 10.2 | 10.8] 7.7] 49] 14| 274.70 | 220 | 205| 7595|| 72] 63| 65| 56] 24| 14, | 28|| 0.80 | 4:80 | 6.65 [42/25 || 2.5) 42/103] 42 92| 419] 29) 2.50 | 4.25 | 1.95 | 8.70] 3.8 | 100] S5| 70) 6.8) 10° | 30) 1.05 | 3.52 | 2.18 | 6.75|| 49 112 16.3] 6.6 | 18) 00! 31 1.10 | 3.80 | 2.35 | 7.25 | &A& 1103) 64] 33 7,0! 49) | M.il 1.39 | 4.39 | 2.85 | 8.63 || 44 84 96] 541 241 24] ! | Osservazioni Meteorologiche dell’Agosto 1379 ne Ta x | Pioggia Stato Direzione del vento Direzione delle nubi | del I millimetri mare 9hm 12hs. 3hs. 6hs. 9hs. | 42hm. SONT 12m, ( Shs | 6hs 9hs 12bs alle 8m| 4|| NE NE NE NE 0S0 | Calma dI LS » | » | » ”» ) 1 2|| NE NE NE NE Calma | Calma DORgi IG e Belt 82 » » » L | 3)| NE NE E E OSO; Calma pie Op a Mae 20 » ) prin 4 NE ENE E È Calma | Calma ME MES | » » D) pen rs 5| E E E E Calma | Calma Diga DEAN Sp » » pe | it 0A 6|| ENE IDINISI ENE ENE Calma | Calma DER Sha blat DI AI » » » CERI 7 E E E E OSO | Calma Dial SD Tia >» » » » | » 4 | 8|| E E E È Calma | Calma » | » » » » » | » || A 9 E NNE ENE NE 0S0 0s0 )] » DA » » Del Dig atri 40) E E E ENE (OSIO) 0s0 | » | ) » | » » » » i | 44|| E E E ENE OSO | Calma » | )» )i » » » | » ì 42)| ENE ENE E ENE oso Calma | Di » » » » » » | 1 13) È E E ENE (ASKO) Calma | » | » pat i sy » » I | fa ENE |ENE |ENE |ENE |0S0 | 050. || » | » ul (io » »_ | » || A 45)| ENE E E E OSO (OSIO) DE A » » » » [ nell A 16) NE ENE N NE oso -| 0 | psp » » » » » 0.03 ||. 1 47 NE NE NE NE oso |so | » i ” A F on n |A 18| ENE ENE ENE ENE OSO. | Calma || » ) va Den » » | ee Ra 49|| ENE E N N 0SO | Ss | » » » » » » | DARIO 20) E ENE ENE NE oso Rio) (aio Ù) » » » » | nagliieer | 21|| NE NE ENE NE 0S0 Calma |» » » » » » I | RTNE | 22]| NE ENE ENE ENE OSO | 0SÙ ay » » » » » Da eci | 3) ENE ENE ENE ENE Calma | USO | » | » » » » » Dig liicad 24] ENE NE ENE NE NNO | Gala aeDa Gul LR » » » » » LI 25) N NE NE NE sso |0 i / » » » » » » ni 4 26| EVE |ENE |ENE |ENE |0S0 |050 | » » » » » » | » Lis 27|| NE ENE ENE ENE 0S0 | 050 | » » » » ” » || » Lap il 28 ENE |E E NE |Sso | 050 i SRO to Cusio SL » || a 29| ENE NE ENE NI So | 0S0 » » » » » » 4 1 | | 30)| ENE NE NE NE DI Calma » » » » » » || » I 34) E E E E Î so 0S0 |» » » » » » || » | 4 | il Ù | 44 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche dell’Agosto 1879 \ | £ | Nuvole | i x_i ——=—= —— — ——- - — (25 SS -- Sl: | 9hmn | 12hm hs Ghs 385 12hs | _———__— Te i | e = TT —- e I" __— ——— {l || Vol.| Dens.,Massa|| Vol. Dens Massa Vol. Dens.;Massa!| Vol. Dens. Massa] Vol.| Dens.| Massal| Vol. Dens, Massa! 1 » )) » | » ) » » » » » » » » » ) » » » 2» » » ) » » » » » ||» ) »|| » » » ) » 3» ) » 2 0.3 | 0.6 || » » » ||» » » D) » » || » ) ) 4 40 0.5 | 20.0) 10 4 4.0 || 10 & 4.0 || 10 4 4.0 » » » » » » ò » ) »l 5 3 2.5 || 10 ò 5,0 || 40 D) 3.0 ) » » 8 di 24 6 » » » | 5 5| 25|| 5) DIS 3 0.6 » » » || » » » 7 » » » | » D) ”» ) » » | D) » » » )) » » | » » 8 » | » »| » » »}| » D) » » » » » » » RENO) » | 9 » | )) » | 8 ò 4.0 bi) 5 | 40,0 50 4 | 20.0 20 S| 40.0 5 4 2.0 {fo » » pil 2 3| 06]|10) è 35.0) 8 4 3.2 » » »|| » » » NI » » » » » » Il » » 1) » » » » » D) » » {fl2| »| » » » » va 4| 08 2 4 | 0,3 » » »|| » » » 183] » » » » D) » || 4 4 1.6) #4 4 1.6 » » » » » » | 14) »| » » » » » || 10 5 9.0 || 5 2 1.0 I » ) » » D) » 5 60| 04k| 240] 95 ‘| 38.0 || 20 &| 80 30) 4|120) 5 | 2.040 5200 16) 90 5 | 45.0 95 5 | 475) 70 5 | 35.0 20 9 | 40.0 N )) » || 10 4 1.0 17| 45 5| 75) 70 6 | 42.0] 90 6|54.0| 70 5| 35.0) 30 3| 250] 5 5| 2,5 18 Hall 1 0.5 5 2 1.0 ò 4 2.0 10 4 4.0 » » » 5 ò 2.5 49 5 2 4.0 10 2 2.0 || 40 5 | 20,0 50 5 | 25.0] )) » » )) D) » 20) 15° &| 60) 10 4| 40] 5 2| 40) 70 5| 350) 5 4 20) »| » » 24 8 4 3.2 2 3 0.6 b) 4 2.0 5 3 4.5 » D) » ) » » 22 » » » % 4 1.6 || 10 4 5.0 10 4 4.0 » » » » » » 23) 2 2 0.4 5 3 4.5 || 60 5 | 30,0 15 4 6.0 E) 4 2.0.|| 10 2 2.0 24 » » » 5 4| 2.0] 20 5 | 10.0)) 98 6 | 58.8]) 90 5 | 45.0|| 5 4 0.5 25) 20 | 5 | 10.0 20 5| 10.0 b) ò 2.5 10 ò 5.0 40 4 4.0 » » » 26} 2 3 0.6 4 4| 1.6] 8 4 3.2 || 80 4£| 32.0) » » » » » » 27 10 | 6 6.0) 2 4 0.8 || 15 | 5] 7.5 20 5 | 10.0 20 510.0 || 15) 4 6.0) 28) 40 | 3 3.0 45 2 3.0 || 70 4 | 28.0 60 4 | 24.0 25 3 7.5 || 10 4 £.0 29 2 1 0.2 2 4 0.2 2 2 04 5 2 10! 4 2 0.8 ) » » 30 Do » » 8 4 3.2 || 15 4 6.0 60 4 | 24.0 70 3 | 21.0 5 2 £.0 si) 40 5| 20.0] 15 4 6.0 De 4 2.0) 12 4 4.8 » » )) » » » M.|| 40.4 |! 4.7 || 13.0 5.9 [[16.2 7.8 || 20.5 9.6 || 9.5 4.4 || 3.8 1.6 Medie barometriche Medie termometriche 9hm , 12hm 3hs | 6bs | 9hs | 12hs | Comp. p.dec. 9hm | 12hmj 3hs | 6hs | 9hs | 12hs OE p.dec, 1 p.| 755.69 755. 62|755.26/755.20|755.44/755.55| 755.46 255.49 î p.| 26.58) 26.18] 27.36) 26.48] 24.18| 22.78] 25.59 26.08 2) 55/70] 55.59] 55.45] 55.30] 55.64) 53.42) 55.52|099-49/ 2°0| 27.74] 28.46] 27/78] 26.96| 25.24) 23.62| 26 381 3 53.65] 53.56] 33.33] 33.44| 53.46] 53.44| 53.43 53.84 3 26.69| 26.80| 27.34] 26.70] 25.12] 23.84| 26.08 26. 09 4 54.23] 54.15] 53.98] 53.96] 34.05] 54.65] dé. 251 D 4 27.10] 27.68] 27.44| 26.42| 24.52| 23.14] 26.10 5 56.42] 56.06] 53.77] 55.64| 35.91| 55.93| 55.90 56. 28 ò 26.78| 26.96| 27.28| 26.62] 25.10] 24.30| 26.17 las. 97 6 56.86] 356.74| 56.52] 56.37] 56.74] 56.75] 56. ‘661 È 6 26.77! 27.03! 27.18] 26.181 24.35] 23.18] 25.78 Medie tensioni Medie umidità relativa 9hm , 12hm, 3bs , 6hs , 9hs , 12hs Comp.p.dec. 9hm | 12hbm, 3hs ) 6hs | 9hs | 12hs for: pi pp.dcc.i 1 p.| 16.45] 16.49] 45,75) 15.45] 16.77| 43.19 46.03 1 p.| 56.2 | 65.2 | 58.8 | 61.0 | 74.8 | 63.8 63.3 | 20 | 15.32) 45.55| 18.40| 48.37| 17.68| 14.99) 16,72}00-0® ||2° | 56.4 | 55.8 | 66.6 | 69.6| 74.0 | 69.0| 65.2 | 64.2 3 17.49) 47.91] 17.85) 17.41] 17.50| 416.43) 17.38 16.92 3 66.0 | 68.2 | 66.0 | 66.8 | 73.6 | 74.6 | 69.2 ì 67.4 4 15.92) 16.36) 16.68| 17,44] 16.87] 15.56 16.47/ È 4 60.0 | 59.6 | 61.6 | 67.8 | 72.4 | 72.8 | 65.7 Li 5 416.39) 17.57| 18.01] 18.53| 18.46) 17.17) 17.69 LL dI ò 62.8 | 66.6 | 67.0 | 714 | 77.6 | 76.0 | 70.2 i 68.4 || 6 | 16.64] 15.96) 16.11] 16.91] 16.25] 15.70 16.361 6 1633! 610] 60.5 | 67.31 73.71 73.3! 66.6 Barometro Termometro Medie evaporazione Gasparin, Massimi Minimi — Massimi Minimi gnm | 3hs | 12hs 1 p. | 756.06). 754.74 op 28.28 20.34 1 p 2.14 | 4.19 | 2.43 2 | ‘56/20(136.13 | ‘36:92(794.83 || > P- | 5944) 28.96 22321 24.33 2 245 | 610 | 3.50 ò 56.40 52.96 3 28.32 5 3 E) A RIE, poi 2ì 28 28.55 2.06 21,72 i | 1M|63| 26 5 56.37 55.08 5 2 ‘ Zi . . È 6 37431 56.90 | 56:03| 55-53 Il $ 28,08} 28-23 | 20/37) 21-73 || 6 4075 | 4.27 | 2,88 DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO. 45 Osservazioni Meteorologiche dell’Agosto 1379 . Ù Quantità i ità Medie dell’Ozono dellla pioggia Medie velocità del vento 7h] 9h | 12h] 3h, 6h 9h | 12h Comp. p. d. mm. 9hm,12hm] 3bs| 6hs| 9hs)12hs,Com.p.d. ip. L » } 0.00 1p.| &.3 | 6.8| 7.0) 4.0] 0.5] 0.0 POLE 2 î 2 n» $° 2 | 41.9 [10.1] 9.3] 5.4| 1.9] 0,6| 4.9 3 i 3 » {0.03 3 3.8 | 6.8 | 8.4] 5.6] 2.0| 1.0 CS 3.1 4 40 0.03 S°°° |l& sa L3) 13.0 sa 2.0 no 6.9 : dò » 5 .3 | 9. | 6.1) 2: -02 6.0 î i del o Qooodì |£5|831 9857) 53) 47) 6046 Numero delle volte che si osservarono i venti N | NNE |NE| ENE | E | ESE|SE |[SSE| S | SSO | SO| 0S0 | 0 | ONO | NO | NNx0|Calm.| Pred. Ap.| » DENINLI 1 8 » DE SEIN » » 2 » » » D) 8 NE 2 » 1 1 6 12 » » » » » » 5 » » » » 5 E 3 » » » 10 10 » » » » » » 1 » » » » 3 ENE.E 4 3 » 7 8 2 )) » ) ) 1 2 b) i) D) » » 1 ENE 5 Sol» 9] 10 » O) io 1 » 4 î » » 4 3 ENE 6 » » 7 11 7 D) » » » » 3 LI » » » ) 1 ENE Per decadi id. | » 1 112 7 |20 n » » |» » D 7 » » » » 13 | E 2 3 » | 7| 48 |12 » » | » |» 1 2 | 12 1 » » » 4 ENE 3 1 » 16 | 21 71 » )) » » 1 3 | 11 1 » » 1 4 | ENE Tot.] & | 1 (35 | 46 (‘39 0 0 J 00 2 5 | 30 2 U) 0 I 21 ENE | Massa delle nubi Ì 12hs |Comp. Dec 9hm|12hm] 3hs , 6hs | 9hs 12hs | Comp. bee 98.4 | 96.3 } 96.2 1D-| 4.0 | 14 | 1.8] 1.4 | 0.0 | 0.5 1.5 I 1.6 99.0 | 95.9 | 2 0.0 | 1.4) 2.3|48 | 2.0. 04 1.8 92.0 | 90.8 81.6 3 4.3 | 7.6] 31|31 | 04 | 4.0 3.8 8.8 96.0 | 72.54 4 12.0 (19.3 |22.4 /21.8 | 5.4 | 1.2 13.7 97.0 | 85.9} 85.5 || 3 2.7 | 3.4 | 9.7 [15.1 [10.2 | 0.5 6.9 i 6.5 | 950 | 85.0 \8*3 || 6 | 50] 25 | 78 (11,5 | 6.5 | 33 6.1 | Numero dei giorni Sereni] Misti | Coperti |Con piog| Con neb.| Vento forte) Lampi { Tuoni Grandine] Neve] Caligine PORAGA 1 p. ò » » » » » » » » » » 2 ò I » » » » » » » » » È 3 5 2 » » » » » » » » » » 4 3 » » 4 » » 1 LI » ” » n» b] bj » » » » » » )) » » » » 6 6 » » » » » » » » » » » Tot. 28 3 0 1 0 | () 1 T| () 0 0 0 Medie mensili Barometro dalle 6 ore di osservazione . . .... 755.20 | Ozono. . ........- ata tai ate ateo » dai massimi e minimi diurni . ; ‘ / 753.23 | Velocità del vento în chilometri. . . . + + + + + 9.3 s ————— | Vento predominante. . . . ++ +0. + + + + + + ENE Differenza. ..... 0.03 Termometro centigrado. + + + +... + » 26.05 » dai massimi e minimi diurni. . . ... 25.07 | Massima temperatura nel giorno 19... .. +... 34.8 5 — i IE CARE DA cine eran 18.8 Differenza ...... 0.98 | Escursione termometrica. . . + SIE —_- | massima altezza barometrica nel giorno SIEBE 758.96 Tensione dci vapori. » + + » +. + ++...» + » 16.65 | Minima nel giorno 16............... 754.45 Umidità relativa. +... ...-.. 060. 66.7 | Escursione barometrica. +... +... 1.51 Evaporazione Atmometro Gasparin. + + ...... 8.63 | Totale evaporazione di Gasparin . . ..... +. 277.90 Serenilà ...... Aiel'alatalal alta atene ati a SiS Tolalcadella pioggia. <" +2 902 s + e * «Moe 0 Massa delle nubiie ; lai ID] 5.6 46 1, 4. fran EDE CA Ca) 9. . Cielo oscuro e dopo il mezzodì piovoso. Venti gagliardi del 4° quadrante, BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Settembre 1879. NOTE 2 e 3. Cielo sereno, venti regolari, mare calmo. Alle 10% a. m. temporale con tuoni e pioggia copiosa di breve durata. Cielo sempre coperto, venti moderati, mare tranquillo. Nella sera baleni. Cielo sereno, venti regolari, mare calmo. Cielo misto, venti varî e deboli, mare calmo. Nel mattino forti colpi di vento di SE, che continuano ad intervalli nella giornata; ma a sera calmano piegando a N. Temperatura elevata, toccando oggi il termometro il massimo della stagione. Cielo sereno, mare calmo, venti regolari. Cielo coperto; venti varî, gagliardi nella sera; mare calmo. mare mosso. Nella sera baleni. e 12. Cielo sereno, venti varî, mare tranquillo. . Venti regolari moderati, mare tranquillo, cielo sereno vario. e 15. Cielo sereno, venti regolari, mare calmo. . Cielo coperto vario, mare calmo, venti deboli. . Nelle prime ore del mattino forti sbuffi di aria calda. Cielo coperto, ed a mezzanotte lucido. Venti varî moderati, mare tranquillo. Nella sera gocce ad intervalli. . Nel mattino e nella sera rugiada copiosa. Cielo misto, venti moderati, mare tranquillo. . Cielo misto, venti moderati, mare calmo. . Nel mattino sereno, a sera misto. Venti varî moderati, mare tranquillo. Nella sera baleni. . Venti varî moderati, cielo coperto, mare tranquillo. . Venti moderati del 3° quadrante, cielo coperto ed a sera piovoso; mare tranquillo. . Venti gagliardi di ponente, cielo piovoso, mare mosso. . Cielo sereno, venti gagliardi di ponente, mare mosso. . Cielo misto, piovigginoso nel mattino; venti deboli, mare tranquillo. . Cielo misto, venti gagliardi di ponente, mare mosso. . Cielo coperto e nella sera piovoso : venti deboli, mare tranquillo. . Giornata oscura piovosa : venti deboli di OSO, mare mosso. . Cielo oscuro piovigginoso : venti deboli di ponente, mare tranquillo. . Leggiere piogge durante il giorno : nella sera baleni. Venti moderati, mare tranquillo. DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO. Osservazioni Meteorologiche del Settembre 1879 47 “4 13.70!13.74) I 14.93:15.12.15.22 14.15/l57.3|56.1|62.3 66.8174.1 172.0"! SIN SERIE Massimi Barometro ridotto a 0° Jassimi eununimi Termometro centigrado e minimi barometrici È 2 termometrici are; ——— ___-«T«o_r.rF- - a) > —— 9hm, ; 12bm 3hs , 6hs 9hs , 12hs 9Yhm |12hmy sls | 6hs | 9hs ) 125 I 1 || 156.82] 756.86] 756.56: 756.66) 757.60] 757.73] 757.73] 75613 [26.9 [27.2 [26.8 |27.4 [23.9 23.2 || 28.0) 21.5 2 || 58.20 58.27) 57.81] 57.73) 5S9.3si 58.49 58.49| = 57.66/28.7 |29.t |30.9 (26.9 [25.6 [23.6 || 31.0 | 21.4 3 || 58.15] 58.03] 57.27] 56.87) 57.96] 56.81 58.49| 56.81 [27.7 [26.9 [27.6 |27.0 [25.2 [23.6 1 28.9 | 21.9 LA || 56.0] 55.65] 5541) 55.15) 55.30) 55.15 56.81] = 54.60/|27.2 |25.9 |22.k ‘23.6 [22.6 [21.0 " 28.3 20,9 S| 55.37] 55.33) 55.27) 55.12) 55.64] 53.68 33.68| = 54.20,,25.4 (25.7 125.9 |25.0 [22.9 {21.9 || 26.1 | 20.1 6 || 56.32) 56.01) 55.36 55.05) 5607) 55.59 56.40| = 54.60|[26.1 |27.3 |28.5 [28.5 25.1 {24.7 || 29.2 | 20.4 1) 54401] 5383) 561%) 33.99 54.96] 54.96 55.59| = 33.83 /|34.0 [295 |29.2 127.0 |26.3 [23.7 || 34.0 | 23.3 8 | 55.47] 55.27] 54.84 54.81! 55.04) 55.101] 55.70 34.96 ||26.4 |26.5 [26.7 |26.6 [24.7 (24.5 || 27.5.) 22.4 || 9 551] 55.50) 35.37) 50.19) 55.02! 54,93 33.90) 54.50||27.2 [29.1 |28.0 |27.0 (25.2 [25.6 || 30.3 | 229 | 10 || 55.55] 55.74) 56.251 56.53] 36.34) 56.54 356.54] = 36.93/127.9 127.9 [23.1 |22.5 (21.0 [21.6 || 29.6 | 20.8 11 || 54.57] 5421) 54.21) 56.65) 55.50) 55.64 36.54) = 53.30/|23.2 [24.4 [23.8 [22.6 [24.0 [19.9 || 25.0 | 18.6 | 12 || 56.44) 56.34) 56.06, 56.27] 36.55] 36.41] 5655] = d5.64//23.9 (24.2 [23.7 |23.3 120.8 [19,8 || 25.0 | 18.5 | 13 || 56.52) 56.37) 56.100 56.12] 56.28) 56.12) 56.52) 55 80][24.5 [os.4 [25.2 |24.5 [23.7 [21.3 || 25.4 | 19.6 | 14 || 56.18) 56.14) 55.76 5596) 56.17) 56.01] 56.18] = 35.21125.5 [26.0 [25.5 126.9 122.5 (21.5 || 26.0] 198 | 15 || Se.11| 55.29) 55.37 35.13) 55.21) 54.58 3612) 33.9825.3 [27.2 |26.£ 125.5 (23.4 [236 | 27.8 | 19.8 || 16 || 55.16! 54.851 54.69 54.89) 55.03) 5445) 55.16) 06.451(28.2 '2sd [26.7 (26.4 |25.8 (25.2 || 28.8 | 22,6 | 17 || 52.96] 52.81) 51.05, 52.88) 52.91] 53577) 5645) Sita (301 [31.£ [20.0 [26.8 [26.6 (252! 33.1 | 24.7 18 || 5646] 5423) 34.10 56.23) 56.45) 36.280 546.73) 33.681/26.3 [26.4 |26.3 |25.8 |24.7 23.8 | 27.6 | 23.3 | 19 |) 54.16] 953.54] 53.27: 53.04) 53.62, 53.60)) 54.53] 53.27//26.8 [27.9 |26.6 [25.6 [24.8 [24.0 || 22.3 | 23.1 | 20 || 5424] 54.26) 53.52 54.31) 34.67] 34.82) 34.82 .60;|26.5 |27.7 [26.3 [24.3 |22.8 ‘21.7 || 27.9 | 24.6 | 21 || 3421) 56.25) 53.75) 54.01) 53.91; 53.38/| 54.92] 33.38/[24.7 [25.9 [2.9 123.4 [22.0 121,3 | 26.3 | 199 | 22 || 55.03] 952.71] 52.40, 3245) 52.48' 52.27) 5338 32.07//25.1 [25.0 [24.5 (21.9 [20.5 |20.5 {| 26.0 | 20.3 || 23 || 52.95] 53.40) 53.55: 54.53) 55.52] 58.59)) 55.59) 52.27:(25.2 [22.7 [23.4 22.4 21.0 (20.5 || 23.7 | 192 || 24 || 5668) 96.44 56.18 56.43) 536.85) 56.80 27.20]. 35.59/|24.4 |25.3 |26.8 122.6 [19.5 |19.1 || 25.7 | 18.9 25 56.47 06.15 55.54! 55.60] 55.46) 55.06 56.80 33.46 |[23.6 |24.2 |24 3 123.7 |22,3 (22.5 | 24.6 | 18.8 | 26 || 35.78) 53.78) 55.78 36.49) 57.05] 57.46] 57.46] 5356//23.5 [25.4 [24.8 [21.7 (19.6 49.7 || 26.0 | 18.8 | 27 || 57.59] 57.59) 357.11) 56.93; 57.07] 56.89, 57.70] 56.93/21.3 (21.9 [21.3 [20.1 |18.1 [18.6 | 23.3 | 17.7 | 28 || 55.91] 54.79) 52.77 52.82) 53.29 56.40] 56.891 31I.50173 [17.7 |18.6 [19.3 (18.4 (18.5 | 18.9 | 16.4 29 || 56.85) 57.08) 56.79, 36.465) 56.62] 56.19) 37.60) 3&.40;19.3 (20.6 |19.9 [19.3 |(8.1 (17.8 || 21.5 | 16.6 30 54.02] 52.79) 52.13. 52.00 ius 51.99 | 36.19 31.99 ;(18.2 [20.1 |20.8 [18.4 (17.6 ai 21.4 | 16.4 M. || 753.50 753.31] 755.00. 755.09) 733.43: 735.37]| 756.22) 754.38]|[25.23 23.77]|25.20(24.12/22.32.21.83| 26.871 20.34 Osservazioni Meteorologiche del Settembre 1378 Tensione dei vapori | Umidità relativa Stato del Cielo 1 9hm12hm, shs , 6hs 9hs , 1205 pin 12hm 3hS| POSE 9hin iI2hm |; 3hs Gis 9hs 12hs 17.49,17.73/19.88 18.74/17.06, 9.291! 65 | 66 | 76, 70) 77! 44|[Lucido |Lucido |Bcllo Bello |Lucido |Lucido 2|12 2210.63113.82 48.67|20,23 17.08|| 42| 35 | 42 | 74) 83| 79 [Lucido [Lucido |Lucido {Lucido |Lucido |Bello z|116-69|20.01|20.56|19.76,17.87/12.73) 60 | 76| 75| 75 | 75 | 59 [Lucido |Nuv. Misto |Nuv. |Lucido |Bello 17.55|17.26,411.79/12.09 42.38/12.90]|] 65 | 69| 57| 56| 61| 70|[Cop. Osc. Osc. Cop. ‘Cop. Nebb. d||16.83/15.26/16.49 15.48|15.44|13.54|| 70| 62| 65 | 64| 74) 69 Bello Nuv. Nuv. Bello Bello Nuv. $|13.99 15.16 43.54|14.23/14.77|14.68]| 56| 56|47|49| 62] 63|(Cop. |Cop. |Cop. Bello iNebb. [Bello 8 11.83/14.33 17.06 18.99|19.42 17.19]| 35 | £7| 57 72 76| 79|[Bello Bello Nuv. Cop. Bello Bello \18.79;17.25/18.80;13.86 18.72j18.30|| 73 | 67° 72] 73| SI | 80][Bello Bello ‘Bello |Bello Lucido |Cop. 1917.55 15.83|18.00|19.18.20.68/17.99/| 65 | 53 | 64 | 72 | 87| 74 [Cop. Cop. ‘Cop. Cop. :Lucido |Osc. 0 16-25/12.14,46-49/ 119% 112 /76(12.23] 51| 45| 69/59/69] 64lcop. ([Osc. Osc.c.p. (Ose. |Osc.c.p. |Cop. di 10.18,10.39] 9.96| 9.95 11.23 10.71| 48 | 47| 46| #9| 61| 62|Cop. Nuv. Misto |Cop. Bello |Bello | “|| 9.31 10.32/10.03 10.57 11.49 41.07] 42 | 46 | 46 50] 63, 6% |[Bello Nuv. Nuv. Bello Bello Lucido | 13 9.99| 9.6710.10/10.76 41.40,11.19| 44 | 40 | 43| 47: 52| 59|Bello [Bello Misto (Cop. |Cop. |Lucido | 14//11.88|42.06]15.24/45.07 14.52 14.01:| 49 | 48 | 63 64 | 72 73|(ucido |Bello Bello Bello Lucido |Lucido | 15|(12.81,13.31/18.04 18.23,17.55 16.72| 53, 50|70| 75 82| 77||Bello |Cop. Bello (Bello ‘Lucido |Bello | 16|13.55)14.48|21.11|18.60 17.86117.15/| 48 | 51 | 8I 13 | 72 | 72|\Cop. Osc. Cop. Cop. |Nuv. Bello 17|110.53/10.90/17.38/18.73 14.88 18.05] 33| 32] 538| 71, 57) 76||Cop. |Cop. -!Cop. Cop. (0sc. Lucido | 18||19.61|20.12 20-19/ 20.30 20.33/19.83| 77| 79-79] 82/ 88/ oI|cop. |Cop. |Misto (Cop. iNuv. Nuv. 19/20.43|18.43/21.36 20.81/20.92/20.27| 18| 66| 83) 85] 909| 9I Cop. Cop. Nuv. Cop. ‘Bello Bello 20 13.65|13.69/45.06 414.57|15.47/14.85)| 64 | 50 | 59| 64, 74| 77//Lucido |Lucido !Bello Nebb. Bello Lucido 21|(15.19/1.45|14.05 43.98 16-49|43.18 66 | 58 | 60 63 | 72 | 70 ||Misto Cop. Cop. Cop. Cop. Osc. 22/112.12/12.18/13.79/14.41/14.78;13.83;| 51 | 52| 60| 74; 82| 77|(Cop. Osc. Cop. Osc. Cop. Cop. 23)12.65114.29/12.85/13.94/13.99/13.20] 60 | 65 | 60| 69| 76| 74 ||Cop. Cop. Cop. Cop. Bello Bello 24||12.08/12.00|411.83|12.23 13.20|12.53]| 53 | 50 | 54 | 60| 78| 76 {{[Nuv Cop. v. [Misto ‘Bello Lucido |Lucido 25]11.00|12.67:14.45/13.12 16.1514.69|| 51 | 57 | 63 69 | 81 | 72|[Ncbb, |Nuv. {Nuv. Cop. ‘Nuv. Misto 26;(11.78! 9.90) 9.81/40.21/10.76,10.70]| 49 | 41| 42| 53| 63] 63|[Cop Misto ;Nuv. {Bello Nebb. |Cop. 27 9.58) 9.79/10.30/11.33;13.00,12.99)| 51 | 50 | 53] 65| 8£|st|losc. |Osc. !0sc. |Osc.c.p. |Osc. |Cop. 28||13.34|14.20/14.83;13.78,13.26:12.01]| 9L | 95 | 93] S3 | 84 | 76||Osc.c.p. |Osc.c.p. |Osc.c.p. Osc. c.p.|0sc. Cop. 29|/12.27|12.04/12.65!11.52/10.81|10.57| 73 | 68| 73, 69| 70) 70/0sc. Osc. Osc. \Osc. Osc.c.p. Use. 30!/10.07 ero 11.92/41.98/11.34]| 65 | 64| 59| 76) 80| 78 |\Osc.c.p. (Cop. |Cop. 10sc. Bello Cop. | 48 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Settembre 1879 Evaporazione Gasparinjl Velocità del vento in chilometri Ozono al Thm., 3hs. 42hs. Totale 9hm.,12bm 3hs , 6hs 9hs ,12hs || &hm | 9hm |i2hm | 3hs | 6hs 9hs | 12hs || 1.65 | 3.60 | 239 | 7.64 | 0.0] 9.0| 6.9] 4.3 | 14| 8.5 3|| 2-66 | 4.12 | 2.02 | 8.60] 4.0] 5.9]| 351 41) 00) 4.2 gl 119 | 3-55 | 1.97 | 6.60] 40| 80| 80| 40), 20] 40 si 4.36 | 1.36 | 4.43 | 4.35] 6.0|q2.1| 4104] 84 | 40| 60 gi 0-69 | 3.15 | 3.16 | 7,00( 40) 80! 40/ 31] 25) 56 a 1.39 | 2.70 | 2.70 | 6.79] 25) 22] 34/1] 3.5| 0.6 | 4.02 | 5.498 | 4.75 | 8.25] SAL 446. 39] 7.3| 22; 00 8 0.78 | 3.52 | 4778 | 6.08/ 5.1 | 10.9 | 122 | 41| 2.2) 00 È 0.82 | 2.25 | 2.22 | 6.29]| 4.2) 4.0] 5.0 | 11.1 | 19.8 | 12.3 i 1.30 | 1.73 | 0.00 | 3.03 || 5.3 | 26.4 | 21.9] 47) 42 | 12.5 1 0.25 | 3.63 | 2.30 | 6.18 [| 15.0 | 24.6 | 18.8 | 3.9] 9.2| 2.6 (121.47 | 4.60 | 4.50 | 7.37] 4.3 91| 61]| 5.3 | 101 | 2.7 (13 1.45 [3.65 | 3.01 | 841] 22 75] 94] 104 | 5.8 | 13.3 14143 | 2.58] 3.79 | 7.60] 39] 754118] 65) 73] 8.3 15 1.05 | 2.98 | 1.90 | 5.93|| 4.2] 134 | 133| 47] 77160 16) 1.07 | 2.34 | 1.728 /5.i6]| 3.50 54] 75) 45) 34) 29 17) 2.32 | 3.97 | 2.82| 9.11] 29] 39] 109] 2.7] 82) 5.2) 118) 0.00 | 2.64 | 1.38 | 4.02 || 2.6| 8.7|408| 5.0| 14| 40 (19 0.55 | 2.25 | 0.97 | 3.770 15| 58/106] 7.4) 00) 03 (20 4.11 | 3.02 | 2.33 | 6.46/| 47 | 35127] 1.7] 10] 2.3 (24) 1,52 | 2.65 | 1.37 | 5.56 ]l 6.6| 25) 83| 7.4] 64 | 14.3 22 1.18 | 0.00 | 0.00 | 1.18 || 33 7.0] 54| 7.6 30| 6.6 23) 0.00 | 0.00 | 0.64 | 0.64 || 16.54 | 94 | 14.6] 7.1|/174]| 421 ! 24|| 0.53 | 3.45 | 1.45 | 5.43 || 5.0 | 172] 488 45| 3.2 | 10.6 125] 0.90 Î 3.29 | 2.41 | 6.60|| 0.6| 49| 8.7| 3.8) 4.6) 4.0 |26]| 0.47 | 4.13 | -72 | 7.32 || 14.5 | 18.7 | 13.2] 5.7) 7.9] 1.8 27) 1.40 | 1.23 | 0.00 | 2.63 || 4.7 | 12] 3.9| 34] 13] 1.8 128) 0.60 | 0.00 | 0.00 | 0.00 || 4.0; 4.0| 61] 3.5| 86 41.5 129 0.00 | 0.83 | 0.00 | 0.83 | 2.5 | 3.0| 5.5 2.2) 43] 8.6 30}| 0.00 | 0.80 | 1.75 | 2.55 Tec Ve 4.0 | 2.3| 41] 5.9| 54 | 9.01 | m.ll 0.98 | 2.67 | 1.71 | 5.371) 43 8.5! 93] 541 531 5.6 | Osservazioni Meteorologiche del Settembre 1879 i rari : Pioggia|| Stato Direzione del vento Direzione delle nubi in del millimetri] mare 9hm 42hm. | 3hs. 6hs. 9hs. 12hs. 9hm ; 12hm ; 3hS 6hs 9hs ) 12hs alle 8m 1|| Calma | NE NE NE (OSLO) oso » » » | » » » LI 2)| E E E È Calma | SO » » » » » » » LI 3|| E ENE ENE ENE (OSIO) (ORIO) » D) » » D) » » LI 4|| ENE NE NE oso OSO So » NE » » » » 1.08 Li 5|| NE NE E ENE (OSIO) (OSLO) » » » » » » » 2 6) NE NE E NO SO OSO » » » » » » » LI 7 SO ESE SE N S Calma » » » » » » » 1 8|| NE NE ENE NE SO Calma » » » D) » » » 1 9| NE ENE ENE ENE N (0) » » » ”» » » » 1 10] ENE N ONO NNO (0) OSO » » » » ” » 3.18 3 140 0 0 ONO O) oso (0) (o) (0) (1) » » 0.13 3 42)| N NE NE NE SSO (O}SI0) » » » ) » » » 2 13)| NE NE NE ENE oso OSO » » » » » » » 2 14] NE NE NE NE (OXSTO) SSo » » » » » » ”» 1 45|| NE È E NE oso NNE » D) » » » D » 1 16)! N DI E È (6}StO) IO) » » » » » » » 1 17|| NO ENE E IO) IO) (0) » » » » N » » 1 18|| ENE ENE E ENE NE NE » » » » » » » 2 49|| E E ENE NE Calma | N » » » » » » » 1 20] NE NE NNE N 0 IO) » » » » ” » » 1 21] S NE NO ONO IO) So » » NO » » » 2 22) 0 0SO 0SoO oso 0S0 sso 0 OSO | oso » » » 2.98 2 23] NO 0 (0) [0] (OXSLO) (0) ONO (0) (0) » »” » 2.54 2 24/0 (0) 0 ONO SO 0 » » » » » » ”» 2 25|| OSO ENE E ENE SSO (0) » » » » » » » 2 26|| OSO oso oso oso SSO OSO oso |0s0 | oso » » » » 2 27 0SO (OXSTO) NE NE ONO 0s0 » » » » » » 0.66 2 28|| OSO 0s0 0sS0 0s0 sso 0sS0 » » » » » » 35.19 2 29) 0SO (0) 0 0 (0) NE » » » » » » 1.58 2 30] 0 0S0 NE (0) ENE ENE » » » » » ”» 2.71 2 I DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO 49 Osservazioni Meteorologiche del Settembre 1879 Nuvole AMEN 12h m BIRRE 6hs 9hs 12hs Î TA I nali — si - Vol.; Dens. Massa] Vol.| Dens jMassa][Yol.{ Dens.;Massal Vol. Dens..Massa Vol.|Dens, Massa] Vol. Dens, Massa 4) » » » » » vl 4 0.4 | 1.6 4 0.4 1.6 » » » || » » » 2 » » » | » » )) » » D) » » » » D) » || 10 0.2 2.0 | 3 » » » || 40 0.4 | 16.0 || 50 9 | 25.0) 30 4 | 120 ) » » 5 £| 05 4 90 0.6 | 54.0 |! 100 7| 70.0 {100 770.0] 95 6| 570] 90] 0.6|5Lollz20| z| 80 3l 4 4 | 416) 20 4 | 8.0] 40 4 | 16.0 2 3 0.6 4 4| 1.6 || 30 4 | 42.0 6 80 5 | 40.0) 90 5 | 45.0] 60 S| 30.0] 10 5 | 3.0] 10 FZA]|NE ZU RITO 7| 10 4| 4.0 4 4| 1.6] 30 5 | 15.0 | 98 3 |490/ 5 LI RCA [IRR INC R) NE 8| 20 4 | 80] 2 ERO &4| 16 2 DEMONE » » » 70] 535.01 9| 95 5 | 47.5) SO 5| 40.0 || 70 5 | 35.0]|| 90 3 | 450 » )» » [1100 6 | 60.0 10) 98 6 | 58.8!) 100 6 | 60.0 |100 7| 70.0 || 100 1700] 100 7) 70.0 || 98 6 | 58.8 Uil 70 6 | 42.0] 25 5| 12.5]l 50 5 | 25.0)| 60 4|2%0 5 2] 4.0||10) 4| 4.0| 12) 15 S| 95] 40 5| 20.0|| 30 5 | 15.0] 20 LI SION 2 2 0%] » » » 413 2 4 | 08] 10 5| 5.0|| 50 5| 25.0) 98 5 | 4909) 60 3| 30.0] » » » 14 » » » 2 4 0.8 5 | 5 2.5 Zi 2 0.4 » » » » » » 15) 40 3 | 3.0] 70 5 | 35.0/| 15 &| 60 15 £| 6.0|| » » » || 8 4| 3.2 16) 90 4 | 36.0 || 100 5 | 50.0]||95 | 5 | 41.5] 9 5 | 475) 40 4 | 416.0 || 10 4} 10 17) 85 4 | 34,0] 70 4 | 28.0 || 98 5 | 49.0] 90 5 | 45,0) 100 5| 50.0) » DIC 1U».| 18) 90 S| 45.0] 60 5 | 30.0 || 50 5 | 25.0] 89 3 | 40.01] 20 5 | 10.0] 10 3] 3,0 19) 80 5 | 40.0] 60 5 | 30.0 30 5| 15.0] 95 657.0) 10 4| 40 5 DA RARONI 20 » » » D) » » || 10 5 5.0] 90 3|27.0 |) 10 4| 40| » » | » 2a|| 50 4 | 20.0] 80 648.080) G| 48.0] 9 6 | 537.0) 90 5 | 45.0 100 5 | 50.0 29) 98 3 | 49.0 || 100 6| 60.0 || 95 6 | 57.0 |) 100 170.0) 95 6 | 57.0 !100 4 | 40.0 23) 75 6| 450) 98 6| 58.8|| 70 6 | 42.0|) 60 3 | 30.0|| 20 3| 6.0|| 30 4 | 12,0 24) 30 5 | 15.0) 60 5 | 30.0|| 50 5 | 25.0) 10 4| 40) » » » ll » » » 25|| 80 3 | 240] 20 £| 8.030) 4| 12.0) 98 3 | 490) 60 4 | 24.0 || 50 5 | 25.0 26]} 75 6 | 45.0 || 50 3| 25.0) 30 5| 150] 15 4| 6.0) 90 35 27.0] 95 4 | 38.0 27|| 100 5 | 50,0 || 100 6 | 60.0|100) 6|600|]100] 6] 600] 100 61 600||98| 6 | 388 28|| 100 7 70.0) 100 7| 70.0 100 7) 70.6) 100 7 70.0 | 100 7| 70.0] 9% 6 | 54.0 29) 100 6 | 60.0 || 100 6! 60.0|100) 7) 700) 400 6 | 60.0! 100 6 | 60.0 |100 9 | 90.0 | 30] 400 6 | 60.0] 60 5 | 30.0 || 98} =6|58.8| 100 7) 700] 15 5| 7.5|100 8 | 80,0 M.|| 54.7 28.7 || 54.7 30.4 ||34.81 31,2 || 61.8] ——| 33.9]|37.5 30.0 ||38.4 31.7 Medie barometriche Medie termometriche 9hm , 12hm, 3hs | 6hs | 9hs | 12hs | Comp. p.dec. 9hm | 12hm| 3hs | 6hs | 9hs | 12hs | Comp. p.dec. 1p.|756.93|756.83|756.40/756.31|756.98 Di 17| 156.1075600 1 P-| 27.18] 27.02] 26.72] 25.92] 24.04] 22.66] 25.59 25.93 2°| 55:31] 55.27] 55.19] 55.14] 55.48] 35.43) 55.30/199-00/ 2°! 27/72) 28.06 Sl 26.32| 24.46] 24.02 9028 ) 3° | 55.96| 55.66] 55.50] 35.63] 55.9 55. 15 55.74) sy gg 3 | 24.48! 23.32) 24.92) 24.46] 22.28 21.22 23.73 ja 4 | 3420] 53,93] 53.73] 53.971 S6A4j 5448] 56.02 94-88/7 | 2758 23.30 5 98| 25.78| 24.94! 23,95| 26.26 12499 5 | 54.67] 54,59 54.28) 54.60] 54.84| 54.72| 54.62, ., ggl 5 | 24.20 4.82] 24.42| 22.80] 21.06] 20.78] 23.02}, 52 6 | 56.03] 55/61) 5492] 5494] 55.22] 55.39] 55.351 94-98] 6 20.32 si 10! 21,08] 19.76| 18.36| 18.52| 19.89 621.42 Medie tensioni Medie umidita relativa 9hm , 12bm, 3hs , 6hs , 9hs_, 12hs Comp.p.dec. 9hm | 12hm, 3hs _, 6hs | 9hs | 12hs | Comp.p.dec. 1 p.| 16.10] 16.A8| 16.45| 16.59| 16.60| 13.09] 15 88 16.00 1 p.| 60.4 | 61.6 | 63.0 | 672 | 74.0 | 64.2 | 65.1 i 2 15.28) 45.06] 16.38) 46.65] 17.27] 16.08] 16.12{°° 2 56.0 | 53.6 | 61.8 | 65.0 | 75.0 | 72.0| 63.9 | 64.5 3 10.83| 44.11| 12.67) 12.92] 13.24| 42.74) 12.254, g7 ||3 47.2 | 46.2 | 53.6 | 57.0 | 66.0 | 67.0| 56.2, 63.0 & | 15.96) 15.52) 19.02| 18.60] 47.83] 18.03) 17.49(0° 4 59.4 | 55.6 | 72.0 | 75.0 | 76.2 | 8I.4& | 69.9 | 0°. 5 12.64| 13.12| 13.39 13.94| 14.46] 13.49) 13.50,19.5s ||5 56.2 | 56.4 | 58.8 |a 67.4 | 77.8 | 73.8 | 651) 669 6 11.41| 14.30) 11.67) 11.75] 11.96| 11.521 11.60(12- 6 65.8 ! 63.8 | 64.4 | 69.2 | 76.2 | 73.6! 68.7 | Barometro Termometro Medie evaporazione Gasparin ; Massimi Minimi ; Tai ; din ; dI 9 DON Sun -p.dcc. «| 75744 155.88/20% P. .46 1.1 p. - . 2 "| ‘56/03(196.13 | ‘S756/759.22 | 2 | 3o12) 29.22 | 21:gg) 24.56 20 | 406 336160] 6.00 | 646 5 56.38 34.79 3 25.84 19.26 i 3.45 | 2.46 4 dp 7g] 55.56 | 2523, 5601 |} 29. ‘340 27.59 23:06 21.16 K fol | 2.86 | 186 | 570 o | 6-37 5 55.56 53.75 5 5.26, 19.4 É i , 6 87:17} 56.36 | Sf09\ 5391 Il 22.22 23-74 | 47,481 18.30 || 6 0:33 | Ago | osso | 261032? 13 50 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Settembre 1379 È ; Quantità ; ; Medie dell’Ozono Ano Medie velocità del vento II gl 12b | 3h, 6h | 9h | 12h Comp.p. d. mm. | 9hm,12hm| 3bs| 6hs| 9hs,12hs,Com.p.d. Ia Mi] 108% ,g |Io-| 3.690 | 65) 42 2.0 34/50) 62 2 $ 2| 3.18 22 |P 4.4 (11.0 | 9.3) 7.7] 6A] 5.1] 7.3) 3 3| 0,13 0.13 3 5.3 [12.4 [11.8] 6.1] 8.0 9.0 1a) 6.7 % ; 4 » i ; 4 3.0 | 4.9 [10.5] 4.3] 2.8] 2.9] 4.76 °° 5 ì 5 3.52 ?isgo |D_| 6482 mu? 6.1| 6.9| 7.3] 7.7) 6.4 6 i) 6140.14 î y 6 4.7 | 5.81 6.6] 4.1] 5.5] 4.5] 5.24 Numero delle volte che si osservarono i venti N NE | NE | ENE | E ESE | SE [SSE| S | SSO |SO| 0SO0| 0 | ONO | NO | NNO|Calm.| Pred. ip.) » » 7 b) 6 » PEN ) 2 8 » » » » 2 0s0 2 3 » 6 9 4 LÌ L )) 1 » 3 2 2 1 1 4 2 NE 3 1 LI 12 41 2 » » » » 2 [1 6 3 1 » » » NE 4 3 A ò 5 7 » )) ) )) » 4 1 2 » 1 » 41 E 5 » » 1 2 41 » » » 1 2 3 6 10 2 2 » )) O 6 » » 4 2 » » ) » » 2 » | 15 6 1 » » » oso Per decadi 1d.} 3 » 113 40 7 1 p1 )) 1 » 5 10 2 1 1 1 4 NE 2 4 | 2 17 6 9 » » | ) ) 2 5 | LI 5 4 A » 4 NE 3 » » 5 4 1 » » » vi 4 3 21 16 3 2 )) » 0S0 Tot.| 7] 2 {35 | 20 !417 1 lo0|2 6 |43 | 38 |23 | 5 4 i 5 SO) Medie serenità | Massa delle nubi Yhm |12hm | 3hs | 6hs 9hs | 12hs |Comp. Dec. 9nm|12hm| 3hs , 6hs | 9hs ,12hs | Comp. Dec. fp. | 81.2 | 68.0 | 61.2 | 73.8 84.2 | 87.0 | 754 î 62.1 1p.|11.1 |18.8 (22.5 [14.2 [11.1 | 4,5 43.7 fata 2 39.4 | 44.8 | 47.2) 40.0 | 77.0 | 43.8 | 48.7 SE 2 |31.7 |29.5 130.3 [33.5 [14.8 (31.7 28.6 3 80.6 | 70.6 | 70.0 61.0 | 86.6 | 96.4 | 77.5 I 62.6 30 [11.1 (14.7 [14.7 [17.5 | 6.3 | 1.4 10.9 Î 17.8 4 31.0 | 42.0) 43.4 | 40.0 | 65.0 | 95.0 | 47.6 vo 4 31.0 !27.6 |28,3 143.3 [16.8 | 1.0 24.7 È 5 | 33.4) 28.6 | 350| 274 | 47.0) 440) 35975, ||5 e [ino 36.8 Si 204 (25.6 | 351) 4519 6 | 50| 180] 164 | 170 | 490] 34] 1284244 ||6 |570 [490 [54.8 [53.2 |44:9 [66.0] 56.04 °° Numero dei giorni Sereni} Misti Î Coperti |Con piog| Con neb.| Vento sele Lampi | Tuoni 1Grandine| Neve] Caligine| Rugiada 1 p. 4 » 1 bi » L| 1 » » » D) 2 2 LI 2 1 » î 4 » » » » » 3 ò » » LI » » » » » » » » 4 1 2 2 » » » 1 » » ” » 1 5 4A 2 2 2 » » 4 » » » » » 6 » 1 4 4 » » ;Ì » » » » » tot. | 13 6 ii 9 anta 5 4 0 0 0 ‘ Medie mensili Barometro dalle 6 ore di osservazione . . . . +. 755.29 | Ozono. . .... e Jelleofe (elle fel 'a a lsviojielte » dai massimi e minimi diurni, .... 753.29 | Velocità del vento in ‘chilometri. stelle Soda = RO: -———— | Vento predominante. . + + + + 00.0 + e 0 0» OSO Differenza. ...-. . 0.00 Termometro centigrado. + + + + +. 60 00 0 0 + 24.11 » dai massimi c minimi diurni. ..... 23.60 | Massima temperatura nel giorno 7.....00. 360 I ——_ | Minima nel giorno 28. 30... . +. 00000. 166 Differenza .... +. 0,54 | Escursione termometrica. . +. 00000000 17.6 —————'" Massima altezza barometrica nel giorno 2. 3. . . 758.49 Tensione dei vapori, è . è è + è + 0 00 0 6 + 0 + + 16.47 | Minima nel giorno 17... è è è + 000000 0 0 794.16 Umidità relativa. +. .... + 0000 0» + + + 64.8 | Escursione barometrica. +... +00000 0000 7.35 Evaporazione Atmometro Gasparin . e + 0 e e e + + 5.36 | Totale evaporazione di Gasparin . + + + + + + + . 161.07 Serenilà” > Veli. e 00 0 sole e etnie sete ost] FORICCACIIA DIOGRIR: ao e (etneo se o tele io o MRI Massa delle nubi ® è 0 s co o os ss sos 0 s se è ® è° 31.0 Dì Ta» WD 21. 22. 30. 3l. DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO 5I Osservazioni Meteorologiche dell’Ottobre 1579, NOTE . Cielo misto, e nella sera coperto piovigginoso con baleni. Venti del 4° quadrante, mare mosso. . Nel mattino leggiera pioggia, indi cielo misto. Venti gagliardi del 4° quadrante e mare mosso. . Venti gagliardi del 4° quadrante, cielo sereno, mare lievemente mosso. . Cielo sereno, venti regolari, mare tranquillo. . Cielo misto, venti regolari, mare calmo. . Cielo coperto con pioggia nel mattino, e variabile a sera. Venti deboli, mare tranquillo. . Cielo misto, venti deboli, mare tranquillo. Nella sera baleni. . Piovigginoso nel mattino, indi misto, ed a sera sereno. I)opo il mezzodì vento forte di N. Mare tranquillo. a ll. Cielo vario, mare tranquillo, venti moderati. . Venti forti di NE; cielo sereno, mare molto agitato. . Vento moderato di NE; cielo misto, mare mosso. e 15. Cielo sereno, venti moderati, mare tranquillo. . Vento forte di libeccio; cielo coperto, e piovoso nella sera, mare mosso. . Cielo coperto con leggiere piogge nel mattino ed a tarda sera. Vento gagliardo di ponente, mare molto agitato. . Cielo coperto: leggiera pioggia nel mattino; vento moderato di OSO, mare mosso. . Cielo piovoso, venti moderati di ponente, mare agitato. . OSO moderato durante il giorno, ma a forti colpi verso la mezzanotte. Pioggia leggiera nel mattino, poi cielo coperto vario. Mare tranquillo. Venti forti del 3° quadrante: cielo sereno nel mattino, coperto a sera, indi piovoso. Mare mosso. Corrente di ponente con vento forte a riprese. A 30% p.m. grandine mista alla pioggia, e poi cielo sempre piovoso come nel mattino. Alle 4 p. m. tuoni. Mare agitato. . Nella notte pioggia e grandine. Indi cielo piovoso e mare grosso. Vento gagliardo di ponente. . Cielo coperto piovoso; venti varî di ponente, e mare agitato. . Cielo coperto, venti deboli, mare tranquillo. . Cielo coperto piovigginoso nel mattimo e nella sera. Venti deboli, mare tranquillo. . Nel mattino piovigginoso, indi variabile. Venti deboli, mare tranquillo. . Nella notte rugiada. Cielo vario, venti deboli, mare tranquillo. . Cielo coperto vario, e nebbie ed umidità forti: dopo le 10 p. m. pio- vigginoso. Mare tranquillo. Cielo oscuro piovoso. A mezzanotte venti a forti colpi. Mare tranquillo. Cielo misto, venti varî, mare calmo. Leggera pioggerella nel mattino. 52 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche dell’Ottobre 1879 Massimi 31|13.64/13.22(12.95|11.02/10.16, 9.73] 69 | 64 | 65 M.i110.51 10.31/10. 63:10.91|10. sil10; 70,62.4157.3/61.0 67.7173.8175.91 |Nuv. : o Massimi c minimi : MA Barometro ridotto a 0 Haro Termometro centigrado e, T—-°_ ___—z._ n _—_m———————_ in — 9hm, , 12hm 3hs , _6bs 9hs , 12hs Ohm {12h shs | 6bs | 9hs | 12hS hr -sa 1 || 752.69) 753.09) 752,88! 153.53] 134.42] 154.33 754.42| 751.99 [21.0 [22.1 [22.3 [21.4 20.6 |49.3 || 23.0 | 15.9 2 55.00] 54.65] 54.46) 54.80) 55.37] 05.66 55.66 54.03 122.7 [23.0 [23.0 121.4 [19.7 [18.7 || 23.4 | 18.5 D) 56.55] 56.39) 56.14| 56.28) 57.63] 57.75 57.75 55.66 122.5 |24.0 [23.5 [21.8 19.0 118.3 || 24.4 | 17.9 4 58.63| 58.53] 58.09) 58.17) 58,34] 58.17 58.63 57.75 |22.7 |22.7 |22.5 !21.6 [21.4 |18.7!| 23.2. 16.6 DI 58.70] 58.69) 58.41| 58. 48 58.74| 58.49 58.84 57.44 22.5 |22.5 \22.1 |21.5 |20.7 |18.8 || 23.8 | 16.8 6 59.97] 59.51) 58.35] 58. 27| 58.69| 58.62 59.97 58.49 ||17.0 |21.2 |21.4 |20.7 [17.9 |18.2 || 22.1 | 46.8 LI 58.46] 57.96] 57.78) 57.79) 58.20) 58.32 58.62 57.78 (124.7 |22.0 |21.3 [20.2 |18.9 {47.9 || 23.1 | 16.7 8 58.72] 58.67] 58.33) 58.30) 58.43| 58.45 59.21 58.19 (22.6 |22.0 |22.0 |20.7 |18.2 {17.6 || 23.3 | 16.9 9 58.55| 58.22) 57.9%| 57.97) 58.28] 58,43 58.50 57.59 21.8 [22.3 |21.7 |20.9 [17.0 [16.3 || 23.2 | 45.8 10 59.79] 59.58) 59.02) 59.20] 59.47| 59.39 59.79 58.43 ||21.2 [21.1 [21.2 |19.8 [17.7 [17.1 |{ 22.0 | 45.1 11 59.44| 59.27] 58.91] 53.63] 59.06] 59.29 59.44 58.63 ||21.1 |22.0 {21.5 |20.4 [47.6 |17.7 || 22.4 | 15.2 12 61.37) 62.14| 62.13) 62.53] 62.56] 62.61 62.61 59.29 (120.7 |20.4 [19.3 |18.3 [18.6 [18.4 || 20.9 | 46.8 13 63.03| 62.84) 62.02j 61.47] 61.59] 61.06 63.03 61.06||18.9 [19.3 [19.4 |18.0 [15.9 [15.0 || 19.8 | 14.8 14 60.33] 59.98] 59.23! 59.0%| 59.27] 59.02 61.06 59.02 }|18.9 (19.5 |19.8 (18.9 [15.8 [43.0 || 20.2 | 12.8 15 58.16| 57.29) 55. ‘18| 55.55] 54.53] 54,31 39.02 54,31 (19.9 [21.0 |20.9 [19.0 |17.4 [18.5 || 23.0 | 13.4 16 50.91! 50.49! 48.60) 47.80) 47.801 48.37 54.31 45.50 (23.6 124.7 |24.8 |23.3 |18.4 |16.7 || 26.2 | 46.6 17 51.41] 52.03) 51.69) 53.19) 54.59] 55.40 55.40 48.37 [16.1 [16,2 |15.2 [15.1 [15.5 [13.7 || 17.1 | 43.2 18 56.81 57.03] 56.60! 56.42) 56.41) 55.96 57.03 55.15|[17.2 |18.5 |18.7 [17.0 [16.9 [17.6 || 19.6 | 13.4 19 56.18] 56.93) 56.90) 58.51| 59.49) 59.93 59.93 5%.46|17.5 |18.4 |17.6 [16.9 (14,7 [14.1 || 18.9 | 13.6 20 59.53) 59.06) 57.79) 957.25) 56.66) 55.50 60.35 55.50 ||19.1 |19.8 |19.8 |17.8 [17.8 |17.2 || 20.9 | 42.4 21 31.22) 50.22) 48.87) 48.35) 48.51) 48.11 55.50 48.14 |120.9 [22.8 |22.3 [20.1 |17.5 |16.3 || 23.2 | 15.9 22 47.80) 47.61) 47.96] 48.74) 49.95! 50.06 50.06 46.61 (16.1 |18.0 [15,5 |13.9 |16,3 [13.9 || 18.0 | 12.8 23 54.99] 52.55) 52.57 52.98] 53.48| 53.34 53.48 50.06 113.4 |15.3 |15.1 |14.2 |12.6 |12.4 || 16.3 | 41.6 24 53.34) 53.19) 53.17] 53.48] 53.87| 53.61 59.87 53.17 |(14.5 [15.4 |13.0 |11.3 |141.3 |10.9 | 16.2 | 10.3 25 54.26| 54.15) 54.44] 54.47) 55.37) 55.41 53.37 53.61|[14.2 |16.0 |16.5 |15.1 |13.3 (14.0 {| 17.2 | 10.5 26 55.46| 55.08| 54.93] 55.26) 56.142| 57.07 57.07 54.73 [15.7 [17.4 [18.2 |16.9 (16.2 {415.5 || 18.4 | 12.5 27 58.53| 58.47) 58.65] 59.83) 58.70] 59.02 59.02 57.07 (18.8 [19.1 |19.1 (17.6 |14,.9 [14.1 || 20.0 | 13.8 28 58.54| 58.30] 57.87 57.80) 57.86, 53.04 59.30 57.801/18.2 |19.0 |18.5 [17.7 |16.3 [154 19.4 | 12.7 29 57.77] 57.10) 57.75) 957.86 57.9%| 57.19 58.04 57.70 ||18.4 19.3 |19.5 [18.6 |16.6 Ni 19,5 | 13.1 30 57.38| 57.74) 57.94) 58.29) 56.50, 56.20 98.29 56.20 ||19.7 |22.4 |20.2 |19.4 |19.9 ‘20,9 || 23.2 | 15.9 31 56.18| 56.38] 56.45) 57.07| 57.5%| 57.83 57.83 55.60 |[21.9 |22.8 |22.2 (19.4 (18.7 [15.8 23.8 | 15.7 M. || 756.63| 756.54| 756.131 756.29] 756.58! 756.58 757.77) 755.09|[19.36/20.33|49.94;18.67|17.21(16.50] 21.171 14.67 Osservazioni Meteorologiche dell’Ottobre 1379 Tensione dei vapori | Umidità relativa Stato del Cielo TT .,(}( ——"——-v-—-yFP vv. TA _r__ese=: tT—rr—”', 1 9hm|12bhm, 3hs , 6hs , 9hs , 12hs|[9h1m12hm, 3hS Onsigte ale 9hm | 12hm 3hs 6hs 9hs 12hs ita. 28;14. 15 11.64|13.30,13.93;13.94]] 66 | 56 | 58; 72, 77 Cop. Cop. Bello Cop.c. p. Gap: Nuv. 2l112.47|13.57|13.25/44. 07!12.92|13.08|| 61| 65 | 63| 74| 76| 82 Cop. Cop. v. |Cop. p. {Nuv. Bello Bello 313. 40|11.69/13.42/11.19;12.74|14.11]] 66 | 53 | 62 | 57| 78] 71/{Misto Bello Bello Bello Lucido |Lucido 4|13.42|14.08|44.36)14.91|45.53/14.00|| 64 | 69| 71] 78] 82| 87/(Lucido |Bello Bello Bello Osc. Lucido 9|l44.20|14.86|14.77/14.97|15.47|14.25] 70| 73| 75 | 78] 85| 88/[vuv. Nuv. Cop. Cop. Cop. Bello 6|12.78/13.09/43.41|12.78|13.27|12.64]| 89| 70| 69| 70] 87] 81||Osc.c.p. |Osc. Cop. Nuv. Bello Cop. 7 12.93|13.70113.97|13.55| 13.36,12.82 67| 70) 72; 77) 84| 84|Cop Cop. Cop. Cop. Bello Misto 842.54 13.54|12,60 412.4611175 La si 61 | 69! 64| 69| 76| 77]|[(Cop. Cop. Misto Nuv. Lucido |Cop. 1912-10 11.48|11.55| 9.82/10,92/13.21| 62| 57 | 60| 53| 76|96/Nuv. |Cop. Bello |Bello !Lucido |Bello 0 10.96!10.57 10.07] 9.92/10.91] 10. SE 59 | 57| 54 | 58| 72] 75|[Cop. Bello Bello Nuv. Cop. Bello 11(10.42| 9.72;11.67/14.89 (12. 12|11: .631 56 | 49| 61/67/81] 77|[Bello Nuv. Bello Bello Lucido |Cop. ia 8.39 Shi 6.03| 6.51) 6.33! 6.20] 46 | 37| 36| 41| 39| 39|/Nuv. Bello Rello Bello Lucido |Bello 13/771 8.26| 8.93| 9.27 9.29] 47| 50 | 50] 58| 69| 73/|/Co Cop. Nuv. Cop. Nuv. Lucido 14 7.45 di 8.38! 9.48; 9.73] 9.29] 46 | 47| 49: 58] 73) 73|/[Bello Nuv. Bello Nuv. Bello Lucido 15|| 8.32, 8.06 8.12] 9.42 10,23/10.71 48, 43 4&4| 58| 69| 67|[Bello Bello Bello |Bello [Lucido |Lucido la 10. i 10:58 9.35/11.03 13/26/11.10!| 49 | 45 | 40| 52| 84; 78//Cop. Cop. |Osc. Osc. Osc. Osc.c.p. 6.45) 7.75 7.94] 8.07|10.08]| 54 | 45 | 60| 62 62| 86 |[Cop. Osc. Cop.c.p. | Cop. Osc. Osc. c.p 13 ha 9.17) 7.34] 8.47) 8,66) 8.76] 67] 58 | 45| 59] 60] 58|(Cop. Cop. Cop. Cop. Cop. Cop. 19|/10.61| 9.65/10.69|10.00|10.00|] 9.74]| 74| 61| 71| 70) 80| 81|[Cop Cop. Cop. Cop.c.p. [Bello Bello 20) 9.14] 8.79|10.49(41.42]14.42]10.23;] 59 | 51 | 61| 75; 75] 70|[Bello Bello Cop. Cop. Cop. Bello 21|| 9.11] 8.66) 6.86] 9.88/410.33/10.65]| 50 | 42 | 34 | 56| 69| 77|Bcllo Bello Cop. Osc. Cop. Osc.c.p. 22||10.22| 9.20/11.14| 9.44| 5.96] 8.17; 75 | 60| 85| 80| 43] 69 |Osc.c.p. | Cop Cop.c. p.|Cop. Cop. Osc.c.p. 23) 7.47] 6.08] 5.84| 6.27) 7.41] 7.24! 65 | 47] 46| 52| 65| 67|Cop.c.p. |Cop Cop. Cop. Osc. Cop. D4|| 5.85) 6.27) 8.74] 9.24! 7.79] 7.55) 48| 48| 78] 93| 77] 77/[Cop. op Cop. Osc.c.p. | Cop. Cop. 25) 8.36] 7.77! 8.38 8.97, 9.03] 7.73] 69 | 58 | 60| 70| 79| 65|Cop Cop. Cop. Cop. iCOpe Osc. 26) 9.79] 9.98|10.33|10.29/14.12|11.83]| 74 | 67|66| 72|81)| 90//0sc. Cop |Cop. Osc. Osc. Osc. 27|/11.54|12.39|12.39(12.71|14.50/10.36]| 74 | 75| 75) 85| 9L| 86|[Bello Nuv. Cop. Cop. Bello Bello 28|11.08|11.27/11. +86,12. .50/12.05/11.64]| 72 | 69 | 75| 83| 87| 89|[Bello Bello Nuv. Osc. Cop. Cop. 29|110.63|11,82/12,29/13.14(12.01|12.12]| 67 | 71 | 73 82|85| 81 Nebb. Bello Osc. Osc. Osc. Osc. 30||12.92|12.19|13.54/11.90(41.60 pio 40] 76] 60| 77|85| 67] s6 ose. Osc. Osc.c.p. |Osc.c.p. |Osc.c.p. |Osc. 6 | 63| 73 |[Cop. Osc. Bello |Nebb. |Ncbb. DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO. 53 Osservazioni Meteorologiche dell’Ottobre 1879 Evaporazione Gasparin| Velocità del vento in chilometri Ozono | hm. , 3hs. 12hs. Totale[ 9hm,,12bmy 3hs , 6hs | 9hs ,42hs | 5him ; 9hm ]i2nm, 3hs | 6hs 9hs | 12hs 1 0.10 | 2.20 | 143 | 3.73 | 4.: | 20.2 18.1 | 76 |A1T| 455 3 0.49 | 2.62 | 2.30 | S.A1 | 151|172| 181/423] 69] 34 || 9.76 | 2.70 | 1.80 | 5.26 || 9.0| 44 | 234/483 8.9 | 123 4.02 | 2.45 | 1.53 | 5.00 34| 6.7) 37 43| 2.5) 8.0 9 0.95 | 1.52 | 1.32] 3.79] 2.6] 7.51 74] 42] 34] 7.7 6 0.00 | 0.38 | 0.98 | 136|| 1O| 00] 64| 26) 66] 33 7 0.47 | 1.80 | 0.82 | 3.09] 3:51 67° 371) 33 011 19 8 0.45 | 4.81 | 4.37 | 3.33| 546 | 1.0 | 223 | 45) 39] 2.5 i I 19; 0.62 | 4.98 | 4:35 | 3.95 || 4.7| 2.3] 5.7] 3.5 13.7] 3.9 40) 0.75 | 2.42 | 2.03 | 5.20] 1.0 34 | 5.0) 3.7) 42) 00 14) 0.60 | 2.35 | 1.08 | 4.03 | 29] 5.9| 8.6| 3.3 | 404| 1.4 12)| 0.57 | 3.55 | 3.40 | 7.52 || 231. | 171 | 155/108 | 5.7 | 24,3 i 13) 1.60 | 2.25 | 1.18 | 5.03] 45 | 40] 55| 2.4| 46] 09.1 44) 0.57 | 2.50 | 446 | 4.24|| 0.9] 95 |. 78) 4.6 | 195) 98 49) 4.34 | 2.62 | 0.83 | 4.79 || 44]| 86406] 34| 34/123] | 16) 1.67 | 3.95 | 0.001 3.62 || 20.6 | 28.3 | 17.2 | 21.9 | 16.5 | 121 17) 0.00 | 1.10 | 0.00 | 1.10 (| 13.6 | 23.0 | 14.7] 7.0) 5.0 40] | 18] 0.00 | 1.25 | 0.70 | 1.95 || 1.4] 9.6! 82°. 6.6| 83] 3.31 59)| 0.00 | 0,70 | 0.73 | 444! 4.6 | 29.1 | 39) 3.8] 26) 12 | 90) 0.48 | 1.17 | 2.23 | 3.88 || 42) 6.7 58] 35] 41.0] 18.4 94 4.20 | 3.40 | 0.00 | 4.60 {1 13.6 | 24.8 | 19.5 | 24.5 | 6.9) 8.0 52/ 0.00 | 0.00 | 0.00 | 0.00 || 40 | 18.6 | 16.4 | 16.7] 99 | 12.1 | 93 0.00 | 0.83 | 0.00 | 0.85 || 9.5 | 42.3 | 154 | 11.9 | 7,3] 50, 4|| 0.00 | 0.00 | 0.00 | 0.00 || 10.6 | 451| 98 | 8.0 | &2]| 5.8] 25]| 0.00 | 1.00 | 0.73 | 4.73 || 14| 42) 49) 30| 00 14 26 0.17! 0.70 | 0.00 | 0.87 || 0.7) 2.6] 3.0] 1.7 2.3 | 0.0 27 0.00 | 1.30 | 1.33 | 2:63] 0.0] 79] 50] i4| 00] 00 28| 0.97 | 0.80 | 1.10 | 2.87 | f.4| S4&| 77) 35] 00 007 29 0.40 | 1.20 | 065 | 2.235 34 | 41.8| 7.6) 2.2] 00) 00 i 30| 0.30 | 0.93 | 0.67 | 1.93 | 4.3) 1.7) 3.5] 44| 33 | 26.3 | 34 0.30 | 4.30 | 1.80 | 3.40] 04: 7.3 | 235] 46) 30! 19 | Mm. 0.49 | 4.73 | 1.05 | 3.271 39! 410,7! 104] 7.2] 551 70 | Osservazioni Meteorologiche dell’Ottobre 1379 VE. a f Pioggia|| Stato Direzione del vento Direzione delle nubi in del {millimetri|_mare 9hm | 42hm. | 3hs. GhSs. 9hs. 12hs. 9hm ; 12hm ) 3hs |, 6bs 9hs | 12hs | alle 8m 1 no NO NE | NO I) 0 ON i ne lait » o.t0 || 3 2] NO 0SO oONO ONO (ONX0) So ONO (0) 0 » » )) 1.42 3 3) ONO N NNO No OSO SSIO) ONO » » » » » » 2 4| NE NE NE NE 0S0 SSO ) » » ) » » | » 2 5) NE ENE NE NE 0s0 SITO) » » » » » » ) DI 60 Calma | NNE NNE SO) ) » » » » » » 9.48 2 7) NNO ENE NE 0So SSO OSO » » » | » » » » 1 8|| NE NE N NO) 050 050 » )) » » )) » 0.09 2 9| NE NE ENE NE SO 0s0 ) » » » » » » 2 10)| E NE NE NE SO Calma D) » » » ) » » 1 44] ENE ENE NE NE SO oso » » ”» » » » » 2 42) NE NE NE NE N NE NE » » » » » » 3 13)| NE NE NE NE 0S0 SO » » » » » » » 3 14|| NE NE NE NE 0s0 IO » ) » » » » ) 2 15)| ENE NE ENE NE 0SO RIO) » » » » » » ” 2 16)! SO SO SO SO OSO (OISTO) » » ) » )» DO 13136 2 | 0 0 0, 0 0 0) (0) (0) (0) » » » 2.48 4 18) 0 OTO) (UO) oso (USO) oso O |oso | 0s0 » » » |l 0.25 3 49] 0 0No ONO (0) 0 (0) (0) ONO) » » D) 5.78 4 20)| OSO 0SO (OXSKO) 0s0 (OSLO) 0S0O » )) OSO | » » | medi 1.40 2 21 OSO | SO NO so oso | oso » » 2.1 Why » n 178 || 3 2210 (0) ONO ONO ONO (0) (0) (0) Del O) ) 9.01 3 23)| ONO 0 0 0 0 (0) No ONO (6) » D) )) 4.25 6 24 oNO oso (0) 0 (0) (0) ONO (0) » » » 4.71 ò 50 NE NE NE Calma | 0S0 0 » D) » » » » 3 261| NE NE E oso 0S0 Calma lj » » » » » pa LZ IMOri e 27) Calma | NE NE NE Calma | 0SO0 » » » » » » 0.02 2 28]| NE NE NE NE Calma | Calma » » » » ) » | » 2 29)| NE NE ENE NE Calma | Calma » » » » » » || ) 1 30)| SO NE N N 0s0 USO » » » » » » || 0.47 2 31) OSO NNO Î ENE [HISTO) 0S0 0S0 | » » » » » » | 0.06 | 3 14 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche dell’Ottobre 1879 Nuvole 9hm 12hm shs | 6hSs 9hs 12hs el e _ _—_—!r—sYTrF ST NNO È See —_ Vol.; Dens.Massa)| Vol.) Dens_jMassa]|Vol., Dens.jMassa | Vol. Dens. Massa] Vol.) Dens.| Massa|Vol. Dens, Massa 111 60 530.0) 75) 0.6] 45.015) 05 7.5) 90] 0,6| 540] 60] 0.6| 36.0] 40 | 0.6 | 24.0 2| 70 6 | 42.0) 60 7|42.0|| 60 6 | 36.0 | 40 5 | 20.0]| 10 5| 5.0) 5 3| 4.5 3) 50 6 | 30.0) % 4 1.6 4 4 1.6 4 4 1.6 » )) )) » » )) (4 » » » | 2 4 0.8 8 4 3.2 || 45 4 6.0 :| 400 6 | 60.0 D) » » 3| 20 4 | 8.0) 20 4| 8.0|| 60 5 | 30.0) 90 5 | 43.0]) 90 5 | 45.910 2 2.0 6 100 6 | 600 || 100 5 | 50.0 || 98 5 | 49.0) 30 4 | 12.0) 20 4 | 8.0 || 60 5 | 30.0 7 70 5 | 35.0 )| 60 5 | 30.0 || 70 5 | 35.0) 90 6 | 54.0) 10 2| 2.0|| 50 5 | 25.0 g| 93 6 | 57,0) 75 6 | 45.0 || 50 5| 25.0) 30 & | 12.0 » ) » || 60 5 | 30.0 9| 40 5 | 200) 98 6 | 58.8 || 15 DATES 3) 45 » » »|| 3 4 | 2.0 10] 85 | 5| 425 10 S| 5.0|[10 SSN SEZ 5 | 200] 90 4 | 36.0 || 20 4 | 8.0 tal 8s| &| 3.2] 40 5 | 20.0 || 10 4| 4.0 5 DI 6 N) » » || 60 5 | 30.0 12 30) 5] 450]| 10 S| 5.0) d 4| 2.0 2 2| 04 » » » || 5 5 25 43 95 6 | 570 95 6 | 57.0 || 40 4 | 16.0 60 S| 300) 40 5| 20.0 )) » » 14 45) 4 6.0 || 20 4 8.0 || 10 4% 4.0 || 20 4 sol 2 4 0.8 » » » 15 2 4 | 08 2 3| 06|| 4 k | 1.6 4 4| 1.6 » » » || » » » 16| 90 5 | 450] 98 5 | 49.0 ||100 6 | 60.0 | 100 6 | 60.0 100 7| 70.0 100 7 | 70.0 17 98 7| 68.6 || 100 7 70.0 || 98 7) 63.6) 95 7| 66,5 100 7 70.0 100 7700 18 98 6 | 588] 90 6| 540 || 60 6| 36.0] 90 6 | 54.0) 99 6| 54095 6 | 57.0 19 85 6| 51.0] 75 6 | 45.0 || 90 7630) 80 6| 48.0) 415 5| 7.5) 10 5| 50 20) 5 4| 20 5 4| 2.0]| 90 G| 54.0) 95 5| 47.53) 90 6| 54.0] 8 5| 40 Ball 5 4| 209) 15 4 6.0 90 £ | 36.0 || 100 3 | 50.0) 95 6 | 57.0 [100 7700 22)| 100 i | 700) 98 7) 68.6]| 98 7 68.6] 9 7| 66.5) 90 7| 63.0 100 7| 700 23) 98 7| 680] 98 1 68.690 6 54.0) 80 6 | 48.0 || 100 6 | 60.0 || 60 7420 24| 70 6 | 42.0) 90 6| 540] 95 6 | 57.0 || 100 7| 70.0) 70 6 | 42.0 || 70 6 | 42.0 25] 96 6| 576) 90 5 | 45.0|| 98 6 | 58.8|| 98 6 | 58.8] 95 6 | 57.0 )/100 5 | 50.0 1261) 100 5 | 500] 70 5 | 35.0 || 98 5 | 49.01 100 6 | 60.0 || 100 6 | 600100] 6 | 60.0 agli 5 4 20 20 5 | 10.0) 90 6 | 54.0] 70 S| 3530) 15 #| 6.0 2 4 | 08 28|| 5 4| 2.0) 10 3 | 5.0] 30 5 | 15.0 || 100 6 | 60.0) 90 5 | 45.0 || 95 6 | 57.0 29 20 3| 6.0] 45 4| 6.0 |[100 6 | 60.0 | 100 5 | 50.0! 100 5 | 50.0 {1100 5 | 50.0 20) 400 6 | 60.0 || 100 6 | 60.0 |1100 6 | 60.0 |} 100 6 | 60.0|| 100 6 | 60.0 |100 G | 60.0 31) 95 5 | 47.5 || 100 6| 60.0 || 40 3] 200) 40 4| 40] 60 3 | 18.0 || 40 3 | 12.0 M.|| 58.5 33.7 || 56.4 32.8 |[98.3 33.3 || 641.9] | 35.3] 55.1 31.5 ||47.4 27.8 Medie barometriche Medie termometriche | 9hm , 12hm, 3hs | 6hs | 9hs LELE Camp. p.dec. 9hm | 12himnj Shs fp 6hs | 9hs | 12hs |Comp. p.dec. 1 p. |756.31|756.27|756.00:756.26756.90/756.84| 736.43,237 gy|1p.| 22.2%| 22.86] 22.68| 21.48| 20.28) 18.26) 21.39 )20 69 2°] 59.0%| 58.79] 59.28] 58.34] 58.53) 58.64| 59/60/7975 a"! 20.86| 21/72) 24.52] 20.46| 47.94] 17.42 19199 | : 3 | 60.47] 60.30] 59.61] 59.44] 59.40] 59.26] 59.75) 7 og 3 | 19.90) 20.33) 20.12 48.92] 17.06| 16.92 18.88 }1g a 4 | 34.95) 55.11] 54.32] 54.63| 34.99) 53.03 3E.SE 5% 4 | 18.50| 19.52! 19.22) 18.02] 16.66] 15.86] 17.961" 5 | 31.72] 54.54] 51.34] 51.60] 52.26) 52.05] 51.75, », sg|5 | 45.82 17.50! 46.48) 14.92] 14.20] 13.50 15.40 116.39 6 | 57.30) 57.27] 57.26] 57.52] 37.44] 37.66] 57.41 °° °%| 6! 18.78! 20.00° 19.62] 18.22] 17.10] 16.55) 418.38 10. Medie tensioni Medie umidità relativa 9hm , 12hm, 3hs_, 6hs, 9hs , 12hs Comp.p.dec. 9hm | 12hm) 3hs | 6hs | 9hs | 12hs | Comp.p.dec. 1 p.| 13.09| 13.07| 13.49| 13.69) 14.12] 13.28| 1346 10 gy 1 p.| 65.4 | 63.2 | 65.8 | 748 | 796 | 824 | 71.4 2 12,26| 42.48| 12.26 41.54] 12.08| 12.22) 12.17(°" 2 67.6 | 64.6 | 64.2 | 65.4 | 79.0 | 82.6 | 70.6 î 71.0 3 8.46) 8.08] 8.49 9.25] 9.54| 9.44 8.87) 903 ||3 48.6 | 45.2 | 48.0 | 56.4 | 66.2 | 65.8 | 55.0, 59.0 4 9.52| 8.85] 9.12) 9.77] 10.28| 9.98 9:59 SEO 60.0 | 52.0 | 55.4 | 63.6 | 72.2 | 74.6 | 63.04 °° 5 8.20) 7.60) 8.19 8.76] 8.04| 8.27) 8.18) ggg ||® 61.4 | 54.0 | 60.6 | 702 | 66.6 | 71.0| 63.5 }) g9q 6 11.57 14.81| 12.23] 12.26] 11.41] 11.01] 19.714 **"* ! 6 74.5! 67.71 71.8 | 78.81 79.01 79.2! 74.74 Barometro Termometro Medie evaporazione Gasparin (Massimi Minimi ; corali Tu ; HI se O CompiDineo 1 p. | 757.06), 755.37 ; .56 5 A p. . ; { i a "| 5099178816 | ‘5810179615 || 2" | 20174) 2315 1625) 16.70 2 040 | 169 | 131 | 330 | 3.98 3 61.03 38.46)» 3 21.26) , .60) , 9% | 2.65 | 1. «20 4 57.40( 99-21 | 51.80) 99-13 | 4 20.54, 20.90 13:54) ea i 063 | 1.63 | 0.73 | 2.80 Se 5 53.66) = 50.31 ò 18.18 42.22 È 05 7 E 6 33.00} 50.96 | 36.32 53.41 || 20.72] 19-45 | 13,951 19-08 || 6 036 | 10È | Gaz] 255 (188 Pre li———="====- DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO Osservazioni Meteorologiche dell’Ottobre 1879 Ul ; ’ Quantità È PIA Medie dell’Ozono della pioggia Medie velocità del vento 7h 9h] 12h] 3h, 6h 9h | 12h Comp. p. d. nm. 3 “i 9hm12bm 3hs] 6hs Ws|12hs Com.p.d. Ip. 1.52 | p.| 6.9 [11.2 |14.3) 9.3) 6.6| 9.2] 9.6 - Î 2| 9,57 {1-09 [Dl Fi | 127 N6| 3.5| 511 23] 43 69 3 ì SIGNO tas 97 |3 | 7.4 [10.4 | 9.2; 6.6] 6.9/11.4| 8.6), z i 1|23.27 (29-27 | | 9/3 [193 [10.4] 86) 6.7) 7.8(10.3$ ;l 5 ì 5|19.75 }34 29 |5_| 7.7 [15.0 (13.1(12.4] 5.7] 6.5|10.4) gg 6 \ 60 1.74 67°" "6 | 1.6 | 6.1 | 4.9] 3.0] 1.4] 4.81 3.61 Numero delle volte che si osservareno i venti N NNE | NE | ENE E ESE |SE |[SSE| S SsSo | S0 | 0S0 | 0]|0N0 NO | NNO]|Calm.| Pred. ip.| 1. » 8 LI » » » » ) 3 A 5) 2 3 5) 4 ) NE 2 1 2 9 2 1 ) » » » 1 3 5 2 » 1 4 2 NE 3 1 » 17 4 » » » » » » 4 4 » D) ») » » NE 4 » » » » » » ) ) D) » 4 13 Al 2 » » » 0S0 5 » » 3 » )) » )) » » » 3 3 13 ò » » I (0) bi 2 » 13 2 i » » » ) » 4 9 ) » » | 41 7 NE Per decadi id. | 2 ZETA I 3 1 » Dos 4 4 | 10 MRO NeOs 2 1 » |17 4 » » » | » |» | » 8 | 17 [11 2 » » » NE.0S0 3 2 ) 16 2 1 » » » )) | » h 14 13 5 » 1 8 | NE i a 50169006 Ano | 00005] OO, ero k28- oto Jero 4363] 40 NE Medie serenità | Massa delle nubi \ Yhm |12hm | 3hs 6hs | 9bhs | 12hs [Comp. Dec. 9hm|12bm] 3hs , 6hs | 9hs ,12hs | Comp. Dec fp. | 60.0 | 67.8 | 706) 52.2 | 48.0 | 89.0 |-64.6 } 57.5 1p.|22.0 |19.5 [15.7 |25.3 |29.2 | 5.5 19.5 I 9 * 2 22.0 | 31.% | 51.4 | 61.0 |) 76.0 | 61.0 | 50,5) 2 |42.9 |37.8 ‘24.3 [19.9 | 9.2 19.0 DITA) Mn 3 70.0 | 66.6 | 86.2 81.8 | 91.6 | 87.0| 80.5} 54.1 3° |164 [18.1 | 5.5] 8.3 | 4.2 | 6.5 9.8 29.3 4 24.8 | 26.4 | 12.4 8.0) 21.0 OO Zizi 4 451 (44.0 (56.3 159.2 51.1 |41.2 48.8 i 5 26.2 | 21.8 5.8 5.4 | 10.0) 14.0 | 43.9 } 922,5 5 |48.0 [48.4 (54.9 [58.7 [55.8 154,8 93.4 ì 45.4 6 45.8 | 47.5 | 23.7 20.0 | 22.5 | 272 SL e 6 |27.9 [29.3 |43.0 (44,8. 39.8 [40.0 BL Numero dei giorni Sereni) Misti | Coperti | Con piog| Conneb.| Vento forte; Lampi | Tuoni |Grandine| Neve Caligine Rugiada 1 p. 2 3 » 2 )) » 4 » » » » DINI! 2 LI 3 1 2 » ) 4 » » » » » 3 4 4 » » » 4 » » » » » » 4 » 2 3 b) » 1 LÌ 4 1 ”» » » ò » » ò 4 » 1 4 1 2 » ) » 6 4 2 3 & » » » » » » ) a Tot. 8 11 12 17 0 | 3 4 2 3 0 0 2 Medie mensili Barometro dalle 6 ore di osservazione . +... 756.46 | Ozono. . ..... na uc » dai massimi e minimi diurni, .... 756.43 | Velocità del vento in "chilometri Letra e le goa a) ——— | Vento predominante. .. ... +. Matte NE Differenza .... + . 0.03 Termometro centigrado. + . + +»... + + + + + 1867 » dai massimi e minimi diurni. .. ... 17.94 | Massima temperatura nel giorno 16... .. ale 202 . ————— | Minima nel giorno 2%... ..... 0. e «e 10.3 Differenza .... +. 0.76 | Escursione termometrica. +... ..... +. Le 19.9 —_— | Massima altezza barometrica nel giorno 13. . . . 763.03 Tensione dei vapori. +... .... ++... +» + 10.66 | Minima nel giorno 16............. + + 745.50 Umidità relativa. +. +... 0%. 0 0 0 0 00 0 0 60.4 | Escursione barometrica. ... 0.000 e». 17.53 Evaporazione Atmometro Gasparin. + + +... .. 3.27 | Totale evaporazione di Gasparin . . «++ + + 100.54 SOR EAST Totaledella. pioggia:ta « amate ara esela) e 0889, | Massa delle Nubi... ....0 0000000 0 328 __—r—-r="—==-<$fà|'f*;ééax«elfr“«{©9©@£1=—©5É<=<5®**.-r--<‘ DÒ 17. 18. BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Novembre 1879. NOTE . Nella notte e nel mattino rugiada: durante il giorno cielo coperto va- rio, venti deboli, mare calmo. . Nella notte forte rugiada. Venti deboli; cielo leggermente coperto, mare calmo. . Cielo coperto, e nel mattino vento forte di SO. Mare mosso. Il vento caldo ha fatto aumentare la temperatura. . Venti assai forti del 4° quadrante che fa diminuire la temperatura : tanto nel mattino che nella sera pioggia leggera. Mare agitato. . Cielo misto, venti moderati, mare agitato. . Cielo coperto; vento moderato di N nel mattino, e debole di OSO nella sera. Mare tranquillo. . Cielo coperto, venti varî di ponente, mare tranquillo. A sera baleni; indi temporale con pioggia, grandine, tuoni e vento forte. . Nella notte temporale, lampi, tuoni, vento forte, pioggia e mare tem- pestoso. Traccia di neve sui monti a OSO. Continua forte burrasca per tutto il giorno. Temperatura abbassata; neve sui monti; la piog- gia spesso è ghiacciata. . Continua il cielo temporalesco con lampi, tuoni e pioggia : mare grosso. . Lieve pioggia la mattina; ma a notte cielo sereno. Venti forti del 1° quadrante, mare grosso. . Venti moderati del 4° quadrante, mare mosso, cielo vario. . Cielo coperto durante il giorno sereno a sera: vento di OSO, mare mosso. Alle 9 a. m. gocce. . Venti forti ed alta corrente di O. Cielo coperto, mare agitato. . Venti varî del 3° e 4° quadrante, cielo coperto, e leggermente piovoso nel mattino, mare agitato. . Cielo coperto, corrente di ponente, mare agitato. . Nella notte colpi di vento di O, poi venti deboli, che rinforzano a mez- zanotte volgendo a NO. Nel mattino pioggia, ed alle 9 e 30 m. gran- dine per breve tempo. Nella notte frequenti burrasche di pioggia mista a gragnuola. Alle 8 e 20 p. m. burrasca di pioggia, grandine e gresile, lampi e tuoni. Sino alla mezzanotte colpi di vento del 4° quadrante. Neve sui ver- santi settentrionali delle alte montagne. Nella notte burrasche di pioggia mista a grandine e gresile; venti forti; neve ai monti. Durante il giorno cielo coperto, venti moderati, mare agitato. 19. 20. 30. DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO 97 Nella notte pioggia e qualche colpo di vento del 3° quadrante. Giorno piovoso, con venti varî, e mare mosso. Dalla mezzanotte alle 3 a. m. vento forte del 3° quadrante. Giornata bella, sera splendida, . Cielo sereno, venti varî, mare tranquillo. . Nella notte e mattino rugiada abbondante. Cielo sereno, venti debolis- simi, mare calmo. . Cielo sereno, venti deboli, mare calmo. . Cielo misto, venti deboli, mare calmo. . Venti deboli nel mattino, che a sera rinforzano, e dalle 6 in poi di- ventano fortissimi. Cielo coperto; durante il giorno mare calmo. . Vento gagliardo di SO, cielo coperto, mare mosso. Continua il SO gagliardo, con cielo coperto. Mare lievemente mosso: nella sera gocce. . Cielo misto, venti regolari, mare calmo. Al tramonto nebbia generale. . Nel mattino nebbie all’orizzonte. Cielo sereno nei mattino e venti de- boli. A sera cielo coperto e venti forti del 3° e 4° quadrante: mare calmo. Nella notte e poi durante tutto il giorno vento assai forte di OSO : cielo coperto, mare agitato. 15 Ut (0 0) BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Novembre 1879 FULER..- 65 Ae Massimi Barometro ridotto a 0° IA Termometro centigrado LL minimi —-°__r__—————_ -—_auuusnty TP “ Lr — ——---@ ——7—_T_ |. ——/__—T. Il Vol.j Dens. Massa] Vol.| Dens.Massa|[Vol.| bens. Massa | Vol. Dens.(Massa|| Vol.] Dens.| Massy] Vol. Dens, Massa 1| 80 0.2 | 16.0 || 60 0% | 24.0 || 40] 04 | 160 100] 055300 | 95| 0547.5098 | 0,5 | 490 2| 40 2) 8.0) 90 2| 48.0 || 80 3| 24.0 || 100 5 | 50.0] 30 4 | 42.0 || 90 4 | 36.0 3! 100 5 | 500 || 100 3| 30.0 || 95 5 41.5 | 80 5 | 40.0 || 98 6 | 58.8 |100 6 | 60.0 | 100 7) 700) 95 7) 66.5 || 95 7) 665) 80 7) 56.0) 98 768.6] 95 i | 66.5 5| 50 5 | 25.0) 80 5 | 40.0|| 50 5 | 25.0! 8 4 3.2] 90 5| 450] » » ) 6! 10 4 40 60 & | 24.0 || 60 4| 24.0 | 90 4 | 36.0 10 4 4.0 ||100 6 | 60.0 7 90 7)|630| 98 7| 68.6 [100 6 | 60.0 || 100 7700) 20 6 | 12.0 || 95 7 | 66,5 8| 95 7 66.5 || 95 7 66.5 [100 8 | 80.0 || 100 S| 80.0 85 7| 59.5 [100 7) 700 9| 100 7 | 70.0 | 100 770.0 {100 8g | 30.0 || 100 8|s$0.0) 75 6 | 45.0 |100 7700 10| 100 770.0) 80 6 | 43.0 || 95 7|66.5)) 95 166.5) » » » || 20 6 | 12.0 ti 45 S| 75] 70 6 | 42.0 |l 30 6 | 18.0) 30 1|210) 60 5 | 200] 20 5 | 10.0 12 80 6 | 48.0 60 6 | 36.0 || 80 G | 48.0 || 90 6 | 54.0) 15 5 71.9 » » ) 13] 95 657.0) 75 6 | 45.0 || 90 6 | 54.0]| 70 6 | 420] 60 6 | 36.0] 70 6 | 42.0 14| 98) 7) 68.6] 98 71) 68.6 || 98 7| 68.6 || 80 8 | 640) 40 6 | 24.0) 85 7 | 59.5 Is| sO | 6 | 48.0) 70 6 | 42.0] 70 6| 42.0) 80 9 | 72.0)) 90 6 | 540 || 40 5 | 20.0 16| 100 7| 70.0 || 100 7| 700] 95 6 | 57.0) 15 6 | 90) 60 6 | 36.0] 10 5| 5.0 17) 100 7) 70.0] 98 7) 68.6 100 7| 70.0 || 100 6 | 60,0] 100 6 | 60.0 || 60 6 | 36.0 18 70 5| 35.0) 60 3 | 30.0 || 98 5 | 49.0 || 80 4 | 32.0 || 400 8 | 80.0 |100 6 | 60.0 19] 98 i | 68.6 98 7) 68.6 || 90 6 54.0 75 5 | 37.5! 100 8 | 80.0 || 95 766.5 20 È 4 4.6 50 6 | 30.0 || 50 5 | 25.0 15 4 6.0 | D) » » » D) » 21 90 4 36.0 15 4 6.0 5 2 1.0) » » » | » » » » » » 22 5] 1 0.5 5) 2 1.0 || 10 3 3.0 15 2 3.0, )) )) » || 60 3 | 18.0 23 5 2 4.0 9 2 1.0 || 5 2 1.0 » ) vil 15 1 4.5 ) » » 2% 40 2| 2.0] 10 2| 2.0] 20 2 40) 60 212.0) 80 3| 240] 90 1| 90 25) 100 4 | 40.0) 90 3 | 270 ||100 5 | 50.0] 95 8 | 76.0 || 100 G6| 60.0 || 95 6 | 57.0 26!) 400 5 | 50.0 || 100 5 | 50.0 ||100 5 | 500] 80 5 | 40.0 | 100 dò | 500] 70 321.0] 27 15 4| 60] 40 4 | 46.0 || 60 4 | 24.8] 80 4 | 32.0) 100 6 | 60.0 |100 7 700 28)| 30 4 | 12.0 b) 2 1.0 || 15 3 4.5 65 2|13.0)) 90 3 | 27.0 || 60 3 | 18.0] 29) 10 3| 30) 30 4} 12.0 || 70 4 | 28.0] 70 6 | 42.0!" 95 6 | 57.0) 95 7 | 66.5 30) 40 5 | 20.0 96 i | 67.2 ||100 7) 70.0 10 8 ia 40 5 | 20.0) 40 4 | 16.0 | M.|63.7 | 36.2 || 67.8 37.9 |[70.0 40.3 || 67.4 41.0 || 61.5 35.3 |:162.9 39.5 Medie barometriche Medie termometriche | 9hm , 12bmy 3hs | 6Ghs | 9hs | 12hs | Comp. p.dec. 9bm | 12bmj 3hs | Ghs | 9hs | 12hs | Comp. p.dec. 1p.|756.44|756.38|756.22/756.79/757.40/757.50 156.79,,5 57.69 1 p.| 18.85] 19,76] 13.85] 17.56| 16.62| 16.36] 18.01 116.13 2 | 59.26) 58.99] 58.21] 58.35] 38.36] 58.38] 58.59/"> 2 | 14.36] 14.00] 414.56! 14.86| 4%.44| 13.26] 1425)" 3° | 55.82] 55.41] 54.62] 34.51] 54.49] 54.29] 54.86) =, g7|3 | 14.88| 13.92) 15.90! 44.74 14.16 14.02 16.96 /13 Dr 4 34.96] 54.99] 54.66] 54.84] 53.41] 55.63) 55. 08)” 4 11.48] 12. 10 12.78] 11.76; 10.22) 10.60] 11.54 > de 5 | 60.28] 59.80] 59.35] 58.98] 59.20] 59.10] 59.47, .. »3|5 | 45.66! 18. 32! 47.46] 15.52] 14.28] 13.82| 15.85 17.81 6 | 48.62] 48.10] 47.36] 47.08] 47.48] 47.18] 47.59 il 6 19.82! 21.66 20,68] 19.30; 18.66] 15.54| 19.78) © Medie tensioni Medie umidità relativa 9hm , 12hm, 3hs, 6hs , 9hs _, 12hs Comp.p.dec. 9hm | 12hm, 3hs | 6hs ] 9bs | 12hs | Comp.p.dec. 1 p.i 9,24) 9.15) 8.73] 8.89] 9.04| 7.92) 885 8.27 1 p.| 57.4 | 53.0 | 538 | 58.2 | 632 | 57.6 | 57.2 ) 2 7.06| 7.76) 7.86) 7.80] 7.75) 8.07] 7.72} °-° |12 56.8 | 66.0 | 63.4 | 60.8 | 62.6 | 71.2| 63.5 | 60.3 3 1.59| 7.70) 7.64| 7.28] 7.12] 6.97) 7.38 6.89 3 59.4 | 57.2 | 56.2 | 57.8 | 59.2 | 57.8] 57.9 60.2 4 6.75) 6.77) 6.26) 6.33] 6.38) 5.92 6.401 a 4 66.4 | 62.6 | 55.6 | 61.0 | 67.6 | 61.6 | 62.3 | 5 7.99 8.49) 9.87) 9.32] 7.74] 6.80) 8.37, 799 |? 60.8 | 54.8 | 66.6 | 713% | 67.6 | 60.8 | 64.0) 556 6 7.60) 7.84] 7.70) 7.07] 8.03] 7.33; 7.59) © 6 | 45.2! 44.6 | 43.4 | 43.2 | 50.4 | 47.0 45.1 \ Barometro Termometro Medie evaporazione Gasparin È Massimi Minimi i SISSI n prior \ | dem | O) | Iole MET .p.dec. . 758.72 754.10 pu p. 0.98 DÌ p. .95 LIA +0 2 | ‘R0/54(199.63 | Se /a0/ 793.45 | 2 15,861 18-42 1008 41.% 2 0:16 0.53 DI 130 2.94 3 56.60 33.52 3 16.58 7 .69 +2 ° «È 5 30-00] STAT | 3912; 5297/13 13800 15.19 | ‘3156, 10:27 | 4 025 | 058 | 046 | 429 | 2.26 5 61.06) ne 58.16 5 18. 40) 10.48 5 .37 | 4.0 .21 3.9 6 10.281 55.17 | 26.55\ 5233 || 6 22.50 20-45 | 15:58) 19-03 || 6 2.07 | 225 | 246 | 677 | 5.18 DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO 61 Osservazioni Meteorologiche del Novembre 1879 Medie dell’Ozono IU Medie velocità del vento eo 7h 9h 12h | 3h , 6h 9h | 12h Comp. p. d. mm. 9hm,12bm 3hs| 6hs| 9hs|12hs,Com.p.d Ip. 1| 1.44 }13 11 4p.|10.1 |13,5 |13.0/12.3| 6.7| 5.2|10.4 t5 2 î 2|11.70 2° (27.7 22.2 |24.0(49.9/17.3147,2 24:4{15.7 3 3| 1.08 (13 TO) 3 7.1 |14,.5 [15.0,12.6|13.4|17.9|43.4 z 5|1234 {19-42 | | 34 | 16 | 551 58 9.1] 9.1] 610100 5 I 51 » vb |05| 28] 5.6 31113 10.0] 6.7) 94 6 vo I 6 » 6 7.9 | 7.7 |14.6|16.4|13.0|10.0]11.6) “° Numero delle volte che si osservarono i venti N NNE | NE | ENE f E ESE | SE |SSE| S SS$O | SO | 0S0 | 0 | 0N0 | NO | NNO Calm. Pred. Ip.) » I 4 LI ) » » » D) » 2 6 2 3 )) » ENE 2 3 1 12 2 1 » » » » » 4 4 3 3 » D) » NE 3 » ) » » » » » » » » 4 10 12 D) 2 2 » (0) 4 53 1 I » » » » » » 4 3 7 4 3 2 » 2 0sS0 5 1 » 3 1 » » 1 » » 1 1 6 2 ) » » 8 so 6 » » » 2 2 » D) » » 1 Aò 8 )) » » » 2 NU Per decadi 1d4.| 3 2,16 9 1 » » » D » 3 10 5 6 » » dò | NE 2 3 | 4 | 1 Ù) » » » | » | » 4 7 | 17 |16 3 4 2 2 0S0 3 1 D) 3 3 2 DI 1 ») » 2 22 14 2 » » D) 10 | SO Molsiczc.| 3 ‘20 42 3 0 d 0 0 6 SEL ZI 23 9 4 2 bri (OKSKO) Medie serenità | Massa delle nubi Yhm |12hm | 3hs | 6hs |) 9hs | 12hs [Comp. Dec. 9hm|12hm| 3hs , 6hs | 9hs ,12hs } Comp. bee. ip. | 26.0 | 15.0 | 28.0) 26.4 | 471.8 | 23.4.| 22.8 i 21.8 1p.|33.8 (33.7 [33.8 [45.6 [46.4 |42.3 39.9 I 46.3 2 21.0 | 13.4 9.0 3.0 | 62.0 | 17.0 | 20.9 S 2 |54.7 |55.£ 162.1 66.5 |24.4 (55.7 53.1 3 20.4 | 23.4 | 26.4) 30.0 | 47,0 | 57.0 | 35.3 } 32.3 3° |45.8 |46.7 (46.4 [50,6 {30.3 |26.3 41.0 i 42,7 4 25.6 | 18.8 | 13.4 | 43.0 | 28.0 | 47.0 | 29,3 | °* 4 149.0 153.4 [54.2 !28.9 [51.2 |33.5 44.5 5 58.0 | 75.0| 72.0 | 66.0 | 61.0) 51.0 | 63.8} 49.2 5 [15.9] 74 [11.8 (18,2 17.1 |46.8 14.5 Î 239 6 61.0 | 45.8 | 31.0 | 27.0 | 15.0 | 27.0 | 34.5 \ 9 6 |18.2 [29.2 [35.3 [36.6 |42,8 [38.3 33.4 Numero dei giorni Sereni I) SONE Con piog| Con i go Lampi | Tuoni jGrandine| Neve] Caligine| Rugiada| » 2 1 p. 1 » ) Vate » » » » » 2 » 1 & 4 » 4 3 3 1 1 » » 3 1 41 3 1 » 2 » » » » » » 4 4 » 4 4 » » 1 4 3 2 » » 5 3 1 1 » » 1 » » » ”» » i 6 » 4 4 » 2 1 » » » » » » Tot. b) 5 20 10 2 | 9 4 4 4 3 0 3 Medie mensili Barometro dalle 6 ore di osservazione . +. +... 755.40 | OZONO. . LL... elfo lata lallo » dai massimi e minimi diurni, .... 753,45 | Velocità del vento in ‘chilometri. vialrasiii piatto SIMO ì ————— | Vento predominante. . . +... +... ++. +. 0S0 Differenza ..... . 0.03 Termometro cenligrado. + + +... 6,000 153.73 » dai massimi e minimi diurni. . . ... 14.88 | Massima temperatura nel giorno 3... . + alla RI -————— | Minima nel giorno 8... .. + TOO LO 7.2 Differenza ...... 0.85 | Escursione termometrica. . . . ..... 4. 20.2 ———< < | Massima altezza ca nel giorno 5... . 765.50 Tensione dei vapori, . 1 + +. .6 ee... #11 | Minima nel:giorno 29... < 0. ese oso: 744.60 58.4 Escursione barometrica - ott Ao e LI Umidità relativa. +. .....0- 00000. 5 + 3.46 | Totale evaporazione di Gasparin . Sn N A OZIST Evaporazione Atmometro Gasparin, + + 1... Serenità . .... diario ica Tote tA Cita DIOERIAN a e ele a nto e e e ee LINO isa dele si 62 10. lie 12. 13. 14. BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Dicembre 1879. NOTE . Tempo piovoso, venti gagliardi di ponente, mare agitato. . Continua il tempo piovoso e i venti di ponente, ma moderati. Mare agitato. . Cielo coperto durante il giorno, sereno a sera. Venti varî, mare tran- quillo. . Vento caldo e molto forte di SO; cielo coperto vario, mare agitato. . Cielo coperto nel giorno, sereno a sera: venti moderati del terzo qua- drante, mare lievemente mosso. . Pioggia: venti varî moderati, mare tranquillo. . Cielo coperto piovoso nel mattino, sereno a tarda sera. Venti moderati, mare tranquillo. . Cielo coperto; alle 8 a. m. pioggia e grandine; sera fredda e piovosa. Durante il giorno venti assai forti di ponente, mare agitato. . In tutto il giorno ad intervalli pioggia e neve : le montagne e le pia- nure ne sono coperte, e biancheggia nelle vie, nei piani e sin sui tetti della città. Venti forti del 4° quadrante, e mare molto agitato. Nella notte nuova neve : le montagne ne sono tutte coperte : ne resta ancora sui tetti della città e nei giardini. Durante il giorno ad inter- valli pioggia, e qualche volta neve. Venti gagliardi di ponente, mare agitato. La neve sui monti è alquanto diminuita : se ne vedono ancora delle tracce nei giardini attorno la città, ed in qualche terrazza. Venti de- boli del 3° quadrante, mare mosso. Cielo sereno a tarda sera. La neve sui monti va mano mano scomparendo : ma ve n'è sempre una buona quantità, e tuttora se ne vedono tracce nei giardini fuori città e sopra gli alti tetti. Cielo piovoso nel mattino, sereno a sera; venti varî moderati, mare lievemente mosso. La neve si mantiene ancora sui monti in buona quantità, e se ne vede tuttora qualche residuo sulla vetta del Pellegrino, anch'esso, nei giorni scorsi, coperto di neve. Cielo coperto vario, venti moderati, mare Mosso. Nella notte, e per buona parte della giornata, venti forti del secondo e terzo quadrante, con pioggia dirotta e continua. La neve va mano mano scomparendo; ma tuttora ne sono coperte le vette dei monti dal NNO al SE. Nella sera i venti si fanno deboli, e la pioggia di- minuisce. DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO 63 . Tempo piovoso, venti deboli, mare tranquillo. Nella sera baleni. . Cielo misto piovigginoso : venti del 2° quadrante moderati, mare lieve- mente mosso. . Cielo sereno, venti moderati del terzo quadrante, mare tranquillo. . Piovoso, venti deboli del 3° quadrante, mare tranquillo. . Cielo coperto con pioggia nel mattino : a tarda sera sereno. Venti varî, mare tranquillo. . Cielo coperto, e venti forti del 2° quadrante; mare molto agitato. . Venti forti del 4° quadrante e mare assai agitato. Cielo vario, ed alle 8 ‘/, p. m. piovoso, ma per breve tempo. . Cielo coperto vario; mare assai agitato, venti gagliardi del l° qua- drante. Si vede ancora un residio di neve sul monte Cuccio, e sui monti di Sud: è sempre quella caduta nei giorni 9 e 10. . Cielo sereno, venti deboli, mare mosso. 24. 25. Cielo sereno, venti regolari, mare tranquillo. Cielo sereno, venti regolari, mare tranquillo. Vedesi ancora la neve sui monti di SO, che è sempre quella caduta nei giorni 9 e 10. 26 e 27. Cielo sereno, venti regolari, mare calmo. Sul Cuccio vi sono an- 28. 29. cora residui di neve, e molta ne resta ancora sulle montagne a SO. Cielo sereno, venti regolari, mare calmo. Nel mattino leggiera brinata. Forte brinata nelle campagne: nel giardino della Società di Acclima- zione sembrava neve. Cielo sereno, venti moderati, mare calmo. 30 e 31. Cielo coperto vario, mare calmo, venti regolari. 64 BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Dicembre 1879 2 i imi inimi } Massimi Barometro ridotto a 0 Massini e minimi | Termometro centigrado a minimi. clp ltizoozze fedi dir e CEE ermometrici ghm. , 12hm , 3hs , 6hS_, 9hs_, 12hs Ohm 120 shs | @hs | 9hs 1268 TT 1 || 744.26) 744.32) 744.65: 746.53) 748.10) 748.82 748.82) 744.10 155.4 [15.1 [11.0 | 9.8 [10.6 | 9.6 || 16.5 9.6 2 | 50.65] 51.92) 51.78) 53.07] 54.62: 55.34 35.34| 48.10|11.3 |11.9 [12.2 [10.8 | 9.6 [11.8 12.3 | 9.6 3 56.47] 55.64) 54.724 54.24 53.30) 53.82 56.60 53.82 |1f.0 |14.5 |16.8 {13.9 16.9 [17.2 fl 17.2 9.0 & || 54.32] 51.20) 50.34] 50.33 50.63! 51.20 53.82] 50101202 |20.8 |21.5 ‘20,6 [19.9 |188 !l 218! 163 5 || 50.89] 350.81) 50.63] 50,9% 541.60 52.13 52.13 90.40 21.7 |22.9 )21.0 |18.3 17.0 |16.4 23.0 | 15.8 6 51.94| 52.59) 51.83] 51.76) 51.50) 531.41 52.30 31.41 [116.7 |13.5 |13.4 (13.0 |13.3 [12.9 19.0 | 12,6 1 52.96) 5364) 53.62) 54.44| 55.66 35.71 "55.71 54.41 (42,3 (12.8 |12.4 |92.5 [10.8 {40.4 13.3. 9.5 8 | 55.86) 35.56) 55.40) 36.10, 55.95 39.88 56.40 55.00 ({10.6 (11.3 |10.1 | 6.6 | 6.3; 6.0 || 14.3 9.6 9 || 56.69] 56.51] 55.68 53.23] 55.37! 30.45 57.20 39.20 || 6.3 | 6.2 f 5.8/3.7|51 | 34 2.0 1.4 10 55.02| 55.07] 53.09) 55.67] 56.45| 56.42 56.90 04.30] 4.6 | 34/47)1.9| 2.539 4.1 1.9 11 58.80| 538.77) 58.94! 59.76) 60.4I| 60.66 60.66 36.42 || 4.9 | 8.3 | 7.6 | 5.3 / 4.0| 3.3 8.8 3.2 12 62.43] 62.36] 62.07| 62.36| 62.60| 61.98 62.60 60.66|| 6.0 | 8.5 | 89 | 8,3|81]|52 9.2 2.6 13 61.06| 60.29) 59.281 58.88| 58.47| 57.87 62.13 37.871 6.4 | 9.3 | 9.4 | 6.9 | 6.7 | 6.5 9.9 4,5 14 55.86| 33.55] 55.00! 55.04] 55.67 55.04 57.87 30.00) 6.6 | 7,5 | 81|77|6.9 | 7.6 8.1 9.8 15 55.41] 55.41 99.43) 55.44| 56.12] 56.37 306.37 5%.70|} 8.1 | 9.7 | 8.2| 6.5] 7.489 9.7 4,9 16 57.671 37.661 57.48) 57.75) 58.49. 58.49 58.49 36.37 ||10.4 !10,7 [12.0 | 9.0 | 7.9) 7.9 |{ 12.0 71.9 17 58.144| 37.87] 57.43) 57.70) 58.15] 98.59 55.79 57.20)| 9.0 [11.9 [13.3 | 8.9 | 7.2 | 6.7 || 13.3 9.7 18 58.84| 58.21] 537.96! 57.85) 57.86; 57.96 58.84 37.85|| 8.0 [10.3 [10.4 | 98.8 | 84 | 8.6 [| 10.9 d.2 19 57.77) 57.17] 57.85) 58.48 58.54] 98.84 58.84 37.77110,5 (10.8 [11.0 | 9.5 | 6.5 | 6.7 | 11.2 6.1 20 59.75] 60.18) 59.91) 60.40) 61.07 61.52 61.92 58.84 [11.2 [11.1 |10.4 |10,3 [10.3 |10.1 || 11.2 6.4 21 62.03| 61.50] 60.23] 60.06| 60,23) 60.75 62.03 60.06.!110.4 [10,9 [11.2 | 9.1 [10.8 | 9.5 || 11.2 7.8 22 64,26) 64.49) 64.685) 65.39) 66.37! 66.73 66.73 60.75 (10.1 40.5 [10,5 j10.3 |10.7 |10.2 || 10.7 8.8 23 68.36| 68.23] 67.83] 67.91) 68,25) 67.98 68.40 66.73 :|10.9 |12.2 |12.1 | 8.6 | 6.7 | 6.6 || 12.4 6.6 24 68 30| 68.09) 67.43) 67.24| 67.09) 66.78 68.30 66.78 ||11.5 [12,7 |12.5 (11.4 | 7.3 | 6.3 || 129 0.8 25 66.40] 65.99) 64.93) 64.75) 64.70) 64.15 66.78 64.15]) 9.0 [12.1 |119 | 8.8 | 7.9) 7.0 || 12.4 5.3 26 63.49] 63.26| 62.43) 62.49] 62.74| 62.73 64.15 62,43! 8.4 (142.2 [12.0 | 8.4 | 7.4 | 6.£ | 122 9.8 27 61.32] 64.26) 64.20) 64.72) 65.53] 66.14 66.14 62.73| 9.3 |12.7 [12.9 [10.5 | 6.6 | 7.1 || 13.0 dò 28 69.07| 69.55 69.67, 69.77) 70.39, 70.56 70.56 66.041] 9.4 |11.3 [10.7 | 6.7 | 5.4 | 5.4 || 411.3 D.4 29 70.93] 70.68) 70.08) 69.84 69.84 | 69.63 70.95 69,63 || 8.0 [10.8 |10.9 | 6,8 | 6.7 | 5.9 || 44.3 4.0 30 68.04] 67.45) 65.85) 65.60) 65.30 65.42 69.63 63.42 (118.4 (13.2 [43.2 [11.4 |10.1 !10.0 {| 13,9 5.4 31 64.50) 64.40) 6342) 63.52 63.70] 6364 65.42 63.42 10.6 |13.4 |13.6 133.5 9.5 | 9.0 | 14.7 8.7 mM. || 759.14] 759.08] 758.66: 758,91] 759.27! 759.40 760.42) 737.65 |[10.36 11.67|41.57, 9.66] 8.90; 8.58; 12.450 6.90 Osservazioni Meteorologiche del Dicembre 13879 Tensione dei vapori | Umidità relativa Stato del Cielo _r__*__T_—_—TT_xFEE5=ss n nr — —_ T_T Tr, ____T—____mmnnrr — —______ 9hm12bm, Sls 6hs , 9bs , 12 |(95t1m 121 3hsj 6hs,9ns (12hsl 9hm 12hm 3hs — 6hs 9hs | 12hs Ill 8.66: 8.85) 7.73] 6.48 4.79 5.39 66 | 68] 791 72; so! G0/Cop. |Osc. |Osc.c.p. Osc. |Ose. |Cop. 21 480| 4.22) 4.37) 6.33) 6.93] 5.51] 48| 40| 44| 65| 78| 53[[Nuv. |Cop. [Bello |Osc. (Nuv. |Cop. 3|| 7.44| 7.42) 6.19] 6.58) 7.23) 7.48) 73] 61]48| 49] 50| 49|Osc. Cop. Cop. Bello Nuv. Cop. All 3.37] 4.62 3.48] 5.531) 6.06) 6.47] 19] 25 | 29] 350] 33 | 40 |[Cop. ose. Cop. Bello Bello Cop. | 6.81! 7.32] S.77] 9.57) 940] 8.05] 35] 35] 47) 61] 63 | 58 (Cop. |Cop. Cop. Bello Lucido |Bello 6|10.43|10.99/10.13|1050 9:67|10.04| 72] 93 | 88| 9| 5] 9If(Cop. |Osc.c.p.|Osc. |Osc. |Osc. |Osc. 1 8.44 1.23] 5.93] 4.52| 4451 447) 76| 66|53| 41] %6|#7||0sc.c.p.|Cop. |Cop. |Nuv. |Bello |Bello 8 4.57! 4.15] 3.90) GAL 6.39| 5.21] 48] 44! 42] 84| 89) 74|(Cop.c. p.'Cop. v. [Cop. v. |Osc.c.p. |Cop.c.p. |Osc.c.p. 9| 3.43 3.88| 4IA| 4.78 4.13] 4.85) 48 | 55 | 64| 801 67| 89 |/Cop. Cop. Cop. | Cop. Cop. Osc. 10) 4.53] 4.19) 4.57) 4.88| 5.40; 4.56] 71 | 71 71) 93] 93] 75|(Cop.c.n./Cop.c.n. |Osc.c.n. |Nuv. Cop. Cop.c.p. 11/ 3.77] 5.41] 5.73) 5.904 4.89, 4.4%|89 | 66 13 89| 80| 76 ||Osc.c.p. |Osc. Osc. Misto |Bello [Lucido 12) 6.AZ| 5.40] 4.41| 4.35) 4.06 4.67) 88 | 65 | 52 | 53| 30) 70/(Osc.c.p. |Nuv. Cop. v. (Bello Cop. Nuv. 13) 5.18| 3.65] 5.18| 4.92| 4.59 4.50] 72| 41 59 | 66° 62| 62||Cop. Cop. Cop. Nuv. Bello Osc. 14|| 5.79) 5.68| 5.64! 5.88, 5.82) 3.62; 79| 73 | 70 13 | 78) 72||Osc.c.p. 'Osc.c.p. (Osc.c.p. | Cop. Osc.c.p. Cop. 15) 6.07, 6.43 6.38| 6.27; 6.16| 5.48 75, 71] 78/87) 80] 64|osc. Cop. v. |Osc. Osc. ‘Cop. Bello 16|| 5.45 6.17] 6.071 5.53. 5.761 5.76 58 | 64| 58| 64| 72) 72|nuv. |Cop. |Cop. {Bello |Cop. |Belto ITT|| 5.85] 5.67) 3.63/ 5.59 4.80| 4.48|| 68] 55 | 49) 65) 63| 64|Bello |Nuv. Cop. Lucido |Lucido {Lucido 18) 7.42) 7.68| S.03|) 7.89. 7.33) 7.20] 89| 82| 87) 93] 89| 86]osc.c.p. |Osc.c.p.|Osc. (Cop. Nuv. Cop.c.p. 19] 6.47| 6.22) 3.87| 5.12 5.6k| 5:94) 65| 64| 60) 58| 78| 81|(Cop. Cop. Cop. Nebb. |Bello Bello 20 5.53 5.14) 4.80| 4.97) 4.86) 4.87; 55 | 52| 51] 53: 52| 53 |lOsc. Cop. Cop. Cop. Cop. Cop. 21|| 5.23! 5.04] 5.30| 5.36. 4.99] 3.32] 55 | 52|53| 62] 52| 37 Cop. Cop. Bello Cop. Cop. Nuv. 22] 4.54| 3.77| 4.09 4.64) 4.51] 5.051 49 | 40| 43| 491 47] 54 Cop. Cop. Cop. Cop. Cop. Cop. 125 5.15) 4.59) 4.88) 5.77) 5.84 5.41) 53 | 43| 46) 69) 79] 73 |[Cop. Bello Bello Bello Lucido |Bello 24|| 6-49] 5.19) 5.09] 5-48; 5-94) 5.65|| 64 | 48| 47] 53| 77] 79|Misto [Bello |Cop. /Nuv. |Lucido |Lucido 29] 6.07] 6.47! 6.13] 6.08 6.41] 5.87|| 71| 61|59| 72) 80| 78{/Bello Bello Bello |Cop. ‘Cop. Bello: 26,1 6.32] 6.64) 6.77| 6.83! 6.27] 4.84] 77] 63 | 65] 84| 81] 69/Cop. v. ;Bello Bello |Bello Lucido |Lucido 27|) 6.44| 6.82| 5.44] 5.17| 5.69/ 5.70] 72 | 62 49 | 54 | 78] 76 [Bello Bello Bello Lucido |Bello Bello 28)| 6.26) 4.82 4.40/ 5.35, 4.86] 2.951) 70) 48 | 46| 72) 72] 43 [Bello Bello Bello Bello Bello Lucido 29]| 5.06] 4.67) 4.39 5,351 4.01) 4.96] 63 | 48| 45 72/47| 71{Bello Bello Lucido |Nuv. Cop. Bello 30|| 5.41| 5,39) 5.69 5,30 | 5.63] 5.91] 54 | 47) 50] 53) 61| 64 |Nuv. Cop. Cop. Cop. Cop. Cop. 3I|| 6.23) 6.16 6.16] 4.60 6.44, 5.9 185 54 | 53| 40| 72] 69 Cop. |Gop. Cop. Nuv. osc. Cop. 5.99] 5.80) 5.75) 5.87] 5.78] 5.51|64.0|56.7]56.8166.4168.0165.9° i; DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO. 65 Osservazioni Meteorologiche del Dicembre 1879 QRIAIACIA A I CI I-II Evaporazione Gasparini Velocità del vento in chilometri Ozono | Î | | Inm. , 3hs. 42hs. Totalef 9hm.,12bm| 3bs, 6hs | 9hs ,12bs || dbm | 9hm |i2nm, 3hs |] 6hs | 9hs | j2hs || 0.64 | 0.00 | 0.00 | 0.64 94 9.2 | 20.6 | 7.0 8.5 6.7 | (| 0.00 | 1.60 | 0.00 | 1.60 4,1 9.7 9.5 8.0 | 7.2 3.0 | 0.25 | 0.73 | t.10 | 2.10 45 | 19] 77427 28.2 | 3.7 | 12.60 | 4.75 | 3.65 [14.00 || 52.6 | 37.9 | 39.2 6.8 | 39.8 | 16.4 | || il 2.05 | 7.80 | 2.10 |11.95 2.5 71.5! 16.6 1.9 3.3 0.0 0.60 | 0.00 | 0.00 | 0.60] 0.0|121| 31|139| 49] 15 | 0.00 | 0.00 | 4,85 | 1.85 3.4 2.5 5.5 | 16.5 3. 2.9 ] 1 0.60 | 0.50 | 0.00 | 1.10 |, 31.2 | 29.8 | 20.3 0.0 1.8 5.2 1: 0.00 | 0.00 | 0.00 | 0.00 [| 47.4 | 29.3 | 14.3 5.0 | 28.7 5.0 | 11 0.00 | 0.00 | 0.00 | 0.00 || 6.0 | 13.4 | 11.6 | 7.8) 5.4 34 0.00 | 0.00 | 0.00 | 0.00 9.0 22 4.1 2.2 4.1 9.0 | il 0.43 | 0.00 | 0.48 | 0.61 9.7 0.5 89 2.6 2.6 | 11.9 0.54 | 0,98 | 0.68 | 2.20 | 4.7 1,5 6.2 8.8 1,8 7.9 | 0.00 | 0.00! 0.00 | 0.00 || 35.1 | 26.3 | 13.0 0.0 14 6.2 ;0.00 | 0.00 | 0.00 | 0.00] 0.8] 00) 4.8|403| 3.0| 4.9 0.00 | 0.12! 0.78! 0.82 || 0.0 | 117] 7.4) 6.9| 0.7) 00 0.57 | 0.78 | 1.43 | 2.78 2.5 1.0 3.7 | 11.0 10.5 7.0 0.67 | 0.00 | 0.00 | 0.67 9.7 6.6 3.7 244 3.2 0.0 0.00 | 0.70 | 1.08 | 1.78 5.3 6.5 | 16.6 3.7 71.0 3.4 1 0.47 | 1.32) 1.65 | 3.44 [| 19.4 | 123 | 13.3 8.2 | 21.3 | 199 Il 11 0.58 | 1.20 | 0.00 | 1.78 |! 12.4 | 19.8 | 14.9 4.5 | 414.2 | 43.3 | 2.35 | 2.28 | 4.09 | 5.72 | 210 | 12.9 | 12.4 | 10.9 | 13.2 | 0.0 1.38 | 0.80 | 0.72 | 2.90|| 43 | 2.7) 34) 3.5| 3.5 | 12.5 0.73 | 1.20 | 0.30 | 2.23 || 1.7) 90) 82| 418] 7.5| 9.9 0.83 0.79 | 0.39 | 2.01 6.7 0.5 4.6 1.3 6.6 | 10.5 0.49 |! 0.70) | 0.04 | 1.23 3.3 1.0 4,7 6.8 8.9 | 40.2 1.11 | 0.70] 423 | 6.06 || 35] 48 76| 32) 42 | 40. 0.26 | 1.14 | 0.46 | 1.86 SA 3.1 2.4 2.9 | 40.8 | 16.3 0.66 |! 0.95 | 148 | 3.09 || 6.6 41 9.3 7A | 10.6 8.5 0.23 | 1.32 | 0.93 | 2.52 I 3.1 | 16.7 | 20.8] 3.6| 33| 24 | 0.42 | 1.08 | 0.70 | 2.20 || 0.0; is. | 3.7] 2.6| 2.0! 46 0.59 | 4.04 | 0.79 | 2.39 i 9.4 ' 400/103] 64] 911 78 ! Osservazioni Meteorologiche del Dicembre 1379 mis ==i , £ AGIO x Pioggia]| Stato || Direzione del vento Direzione delle nubi in del | millimetri mare || _9hm Î 42hm. | 3hs. 6hs. 9hs. 12hs. 9hm | 12hm | 3hS Ghs 9hs 12hs alle 8m uu Lu 0 so. |NO |0 “Are I TO a DE METTICI (GC ONO | 0 (0) oso SO 0 » )) » | » » D) 1.68 5 0 | N Ss SSO SSO OSO » ) )) » ) » » 2 SO | SO SO so SO 0S0 SO SO SO )) )) 0s0 » 5 so | 0S0 0S0 OS IU Calma » » » » ) » » 3 Calma | ONO NE NE SO OSO » » » » » D) 10.82 2 N (0) (0) 0sS0 E (0) )) » )) » » » 5.09 b) (0) (1) (0) Calma | 0 (OSIO) » (0) (0) ) » » 13.72 4 oNO | NO ON) NO ONO NE NO NU 0 » » » 13.74 7 0 | ONO CONTO) v (0) 0 (0) ONO | ONO » » » 26.59 3 (o) | 0 oso so (1) sO (0) (1) (0) » » » 6.68 ò () | 050 NE NE N EI0) (0) (0) N » » » 2.02 | b) 0 NE E E DI E (0) » » » » » pollo «3 0sO E E Calma | 0S0 E E » » » » » 21.646. || 3 so Calma | 0 so SO oso » O) » » » » 3.05 2 Calma | E | E SE SO- |Calma || » » » » » » 0.62 4 0So | 0S0 (INTO) RIO) oso OSO » » » » » » » 2 Î E (0) (0) oso SO Calma » » » » » » 4.96 || 3 (0) (0) NNO OSO so 0s0 (0) (1) NO » » » 1-59 2 I; NE NE ENE E ENE NE NNE NE | NE » Die |d-) » || 4 N N | ONO so NE NE NO | NNO » » » » 0.15 || 5 NE NE NE E E Calma NE NE NE! » » » pH 7 NE NE NE sO (0) SO NE » » » » » pi Tati a oso NE ENE ENE (U) NU (0) » » » » » nola sarti il 0 N NE (0) 0 oso » » » » » » Loeb | 0s0 NO NE SO UL) SO D) » b) » » » |! e 52 |l oso | NO NE ) (O) so | » » » » » » » || 1 0soì NE NE so oso sO » » » » » » RO MESI NI 0SO (0) N RIO) OSO 0S0 » » » » » » | li | 0SO 0sO oso SSO so (0KX0) » » » » » » DU Aq Il Calma | OSO 050 SSO so (OSIO) Î » oso | 0s0 » » » » | [| (e) [e | BULLETTINO METEOROLOGICO Osservazioni Meteorologiche del Dicembre 1879 | Nuvole | |ul 9hm 2h im 3hs 6hs gs 12hs | | - —_——Tr rF ek 77 — it SS = - Il Vol. Dens. Massal| Vol.| Dens_jMassa|[Vol., Dens.jMassa!| Vol. Dens.Massa|| Vol.) Dens. Massa|[Vol., Densy Massa! il 1) 90| 0.6 5z0 || 100} 0.7) 700|100| 0.7] 700] 100) 08 | s00)) 90) 0981095) 0.6 570 >| 25 d | 42, || 60 6 36.0 || 40 S| 5.0 || 100 9 909.0) 70 749.0) 96 6 | 57.6 34 100 1| 700) 98 S| 49.0 || 98 5 | 490 8 3| 24] 50 5| 25.0 [| 98 5 | 49.0 4 90 4 | 36.0 || 100 5 | 50.0 || 90 5 | 450) 10 3| 30) fò 4| 6.0 || 60 4 | 24.0 Sil 93 5 | z%7.5||_60 9 | 30.0 || 75 5 | 37.5 5 41 20 3 2 0.6] 10 4 4.0 6| 98 6 | 58g |) 100 7| 70.0 |[100 770.0 || 100 8 | 80.0 || 100 9 | 90.0 |100 7700 7 100 1| 700) 98 768.6 || 60 6 | 36.0) 70 749.0) 10 2 20) 4 4 | 1.6 8| 9; 766.5) 60 1420] 80 756.0 400 9 | 90.0/) 98 1|68.6/100| _9 | 900 9 9 166.5) 98 7 68.6 || 98 71|63.6)) 80 756.0) 90 7| 63.0 |[100 8 | 80.0 10) 95 7 | 66.5 98 7 68.6 |[100 7) 700) 70 7| 490 70 71) 490 || 90 8 | 720 11) 100 7 70.0] 100 6 | 60.0 11100 71/700) 50 6300) 4 3.| 20) » » » 112) 100 6 | 60.0] 30 3 | 15.0 || 60 6 | 36.0! 40 é | 6.0) 80 6 | 48.0 || 50 5) 23.0 13 95 6 | 537.0] 98 6 | 58.8 || 98 6 | 58.8 | 30 7210 5 4| 2.0 100 6 | 60.0 14| 100 7| 70,0] 100 7] 70.0 [100 71/700). 90 6 | 54.0) 100 7| 70.0) 95 8 | 76.0 t5| 100) 770.0] 70 6 | 420 |[100 7 700) 100 7700 70 7|49.0||10 5| 50 16 30) 5 | 15.0] 98 3 | 49.0 || 75 5 | 37.5 5 3| 15) 70 5| 350) 5 4 | 2.0 17 15 D) 7.5 30 95 | 150] 60 5 | 30,0 ò 2 1,0 » » » » » » 118(| 100 î| 70.0] 100 1 70.0 (100 7| 70.0] 90 6540) 70 8 | 56.0 || 98 6 | 58.8 19] 98 6 | 58.8 99 1) 69.3 || 90 6 | 54.0] 70 3| 21.0 5 2 10] 10 4| 4.0 20| 100 170.0) 96 7|672]) 98 768.6) 95 7| 66.3) 95 7| 66.5 || 80 6 | 48.0 I 95 6 | 57.0) 95 6| 57.0] 5 &| 2.0) 60 3| 300) 9 6 54.0 || 40 6 | 24.0 22 98 6 | 58.8] 95 6 | 57.0 || 85 6 | 51.0 || 80 1) 56.0) 98 6 | 55.8 || 98 8 | 784 23] 60 S| 30.0] 5 | 2.0) 4 Si I2 2} 04 » » » || 2 3| 06 24| 50 5 | 25.0 8 4 | 32] 70 5 | 35.0) 40 3 | 12.0 » )» »l » » » 35 2 2 04 8 4 | 32] 10 £4£| 40] 80 5 | 400) 70 3| 35.0] 2 2 04 26) 60| 4| 24.0 h) 4{ 20] 8 kl 32 15 3 45 D » »|| » ) » DI 5 3| 4.5 5 3| 158] 5 5] 25 » » n-{|2 31 0.6] 7 4| 28 28 15 4| 60) 10 4 | 4.0 || 2 1} 02 5 2 10 2 4| 08] » » )» [29] 8 4 | 32 2 3° 06] » » » || 40 4 | 16.0! 80 5 | 40.0|| 10 4 | 4.0 30) 40 + | 16.0] 60 4 {| 24.0] 98 5 | 490] 85 8 | 63.0] 60 3 | 18.0] 60 4 | 24.0 31) 96 5 | 43.0] 80 5 | 40.0 || 98 5| 49.0) 30 7 21.0|| 100 6 | 60.0 || 90 5.| 45.0 m.|| 73.7 45.0 || 68.0 41.7 |[68.4 41.7 |! 53.2 35.5 || 51.9 33.7 [149.4 34.7 | Medie barometriche Medie termometriche | _9hm ,12hm, 3hs | 6hs | 9hs_ | 12hs | Comp. p.dec. 9hm | 12hm] 3hs | 6hs | 9ls | 12hs |Comp.p.dec. 1 p.{750.65|730.78|730.43;751.02|751.69/752.26 T54.4%,759 91 1 p.| 13.92] 17.04 r6.50| 15.08| 14.80) 14.76) 15.68)19 11 20| 5649/ 54.67) 54.32] 54.64| 54.99) 54.97] 56.68)‘°4 120 | 10.10) 94) 9281 7.34) 760) 726 3:55) : 3 | 58.74/ 58.42 58.08/ 38.30] 58.59| 58.48) 58.43) =g ,gl|3 6.40| 8.66 8.44| 6.94| 6.62| 6.30 1.23] 8.40 ‘| 38.43] 58.34| 58.13] 58.44] 58.82) 59.08] 58.534( ‘9-48 7 9.82) 10.96) 11.36] 9.301 8.06 8.00] 9.384 °* 5 | 65.87 65.66] 65.02/ 65.07| 63.33] 65.28/ 63.37, gy gg|5 | 10.38] 11.68' 41.64 9.58| 8.68] 7.92 9.98 9.86 6! 66.72] 66.60] 65.94| 65.99] 66.24| 6635) 66.311 589] 6 9.53! 12.27! 42.22] 9.50; 7.62] 7.25] 9.73) * Medie tensioni Medie umidita relativa 9hm , 12hm, 3hs Ghs 9hs , 12hs Comp.p.dec. 9hm | 12hm, 38hs , 6hs , 9hs | 12hs | Comp.p.dec. 1 p.| 6.16) 6.49) 6.63) 6.89 6.88/ 6.52) 6.59, gg ||1D-| 48.2 | 45.8 | 48.8 | 33.4 | 556 | 52.0 | 51.0 i 2 6.161 6.09 5.79) 6.16| 601| 5.83) 6.00) 2 63.0 | 65.6 | 64.0 | 78.4 | 76.0 | 74.4 | 702 I 60.6 3 5.79) 5.31) 5.46) 5.47) 5.10| 4.94) 5.33) g3 3 80.6 | 63.2 | 66.4 | 74.0 | 70.0 | 68.8 | 70.5 fn, 4 6.02} 6.18] 6.08) -5.82| 5.68) 5.65 5.94 È 4 67.0 | 63.4 | 64.0 | 66.6 | 70.8 | 70.6 | 66.6 Do) 5 5.50] 3.01] 3.101 547) 5.53] 5.07] 5.28 5.40 ||3 58.4 | 48.8 | 49.6 | 614 | 67.0 | 64.6 | 58.3 ) s9g 6 5.95) 5.74) 5.47) 53.43] 5.48/ 53.05 5.52| > 6 66.8 ! 53.7 | 51.3 | 62.5 | 68.5 | 65.3! 61.41 Barometro Termometro Medie evaporazione Gasparin Massimi Minimi ; Qi: ann] i | di Sal pri CompRigne 1 p. | 753.34)20, «o | 749.30 } 8.16) i; 5 p. ; : È Ab E 5570/1518. 2-|- ‘55/461 194588 2° 11.05! 14.61 020! 9.413 2 025 0.10 037 Da 3.08 3 59.93, . 36.93 9.1 È A 5 : 2 i . 4 39301 59.01 | 57:60| 57.27||} 11.72) 10.43 6:36) paia Dis | 0.58 | 0:98 | 400 { 1.23 5 66.43 63.69 5 11.92 6.8 5 ; .25 J 6 60.801 67.12 | 6LoK, 9431 || 12.731 12:32 | sigol 933]| 6 0153 | 098 | 131 | 28242817 DEL R. OSSERVATORIO DI PALERMO 67 Osservazioni Meteorologiche del Dicembre 1879 c ; Quantità » ‘13 Medie dell’Ozono della pioggia Medie velocità del vento 7h 9h | 12h | 3h , 6h 9h | 12h Comp. p. d. mm. | 9hm,12bm; 3bs] 6hs] 9hs;12hs,Com.p.d. Ip. I 1| 5.49 E 15 |(1p-|16.7 [13.2 [18.7 8.5/17.4| 6.0/13.4),, g 2 | 269.96 45-45 lla" 11.6 |17.4 [11,0 8.6| 8.5! 3.6|40.1 | i 3 ‘ 3/33.59 #,0.76 [9 |14.1 | 6.4 | 6.8) 4.8] 3.9| 7.9 68) 11. ni i 4| 7.17 (* 4 |6.6 | 7.6 | 8.9) 6.4) 8.9] 6.1] 7.4 5 5| 0.15 t 0.15 5 |92]|90]|80 io 9.013.2] 9.3) 78 6 6 » 3.3 | 7.01 8.4| 4.7] 6.6] 8.0) 6.3) rr {1,mtt__p________—__———T___o e ————t__ATE©È©—©F "Ts = n = == Numero delle volte che si osservarono i venti N NNE | NE | ENE | E ESE | SE [SSE| S | SSO |SO| 0S0 | 0 | 0NO | NO | NN0|Calm.| Pred. ip. 1 » » » D) » » » 1 2 9 6 8 i 1 ) 1 SO 2 T] » 2 » 1 » » » » ) 4 3 41 6 3 ) 2 0 3 4 » 3 » LI » )) » ) » 6 5 6 ) D) D) 2 E 4 » » 3 2 LA » 41 » )) » 4 8 4 » » 1 3 0S0 5 3 » 10 2 2 » » D) » D) 4 2 5) A » » 1 NE 6 { ) 4 » » » ) » ) 2 8 14 4 » 2 D) 4 0S0 Per decadi i1d.| 2 nto) » 1 D » » [| 2 10 9 |19 7 4 RS] (0) 2 1 » 6 2 11 ) ) ) » 40 | 13 10 ) ) 1 ò (OKSKO) 8) 4 » 14 2 2 D) ) » » 2 12 16 9 1 2 )) 2 | NE | Tot. | 7 0 |22 4 |\14 0 1 0 4 920-881 189 8 6 1 10 0S0.0 | Medie serenità | Massa delle nubi ! 6hs | 9hs | 12hs (Comp. Dec. hm 12m], 3hs , 6hs | 9hs 12hs | Comp. Dee. | 55.6 | 564 | 28.2 | 33.3) 9g, || 1P-|44.0 (47.0 [#1.3 [33.5 [323 383 | 39. } 508 16.0 | RIO O le E 2 |65.7 |63.6 !60.1 [64.8 |54.5 162.7 61.9 44.0 | 48.2 | 490 | 28.5 32.8 3 [65.4 |49.2 [61.0 [362 [34.2 |33.2| 46.5 197) 47.0 | 52.0] 61.4 | 371° > 44.3 !54.1 [52.0 128.8 [51.7 |22.6| 38.9) 471.6! 484 | 71.6 | 54.9} s1.0 || 3 34.2 |24.5 |18.6 127.7 29.6 20.7 | 25.9 } 044 70.8 | 59.3 | 72.2 | 67.1 °°" || 6 |416.4 [12.0 [17.3 [20.4 |19.9 [12.6 LO Numero dei giorni Lac | Sereni) Misti | Coperti [Con piogj Conneb.| Vento forte) Lampi | Tuoni Grandine] Neve] Caligine| Rugiada 1 p. » 1 4 2 » 4 ) » » )) )) D) 2 » 1 4 5) D) 4 ) 4 2 2 )) » 5 » 2 3 4 » » 1 » » » D) » 4 1 1 3 3 » 1 » ) » ) » » 5 3 » 2 1 » 1 » » » » » » 6 4 » 2 » » » » » » » D) 1 Tot, 8 5 18 15 0 | 4 LI 1 2 2 0 f:_..| | Medie mensili Barometro dalle 6 ore di osservazione . ...., 759.08 | Ozono. . ...... Teo ali fee » dai massimi ec minimi diurni. ..., 759.04 | Velocità del vento in chilometri. a tano) ———— | Vento predominante. . + +... +... + +» +70$0.0 Differenza... .. . 0.04 Termometro centigrado.. . .... +... eV ROLE? » dai massimi e minimi diurni. ..... 9.68 | Massima temperatura nel giorno 5... . +++. 23.0 —__— Minima nel giorno!!9 +. . +. + è +e 00 000 0 1.4 Differenza ..... +. 0.44 | Escursione termometrica. . ....... 0... 21.6 | —— Massima altezza barometrica nel giorno 29. . . . 770.93 | Tensione deltvaporist i +t4209 ate e See eee 918 I, Minnibagnelfgiornoi A te ele TR 744.10. | DIO ANTC A tva n te e a e teo e (02/9 MESCHISIONE DaroMetlicakea (ee ale lele ate le alata 26189 I Evaporazione Atmometro Gasparin. + +. ..... 2.39 | Totale evaporazione di Gasparin . . . . + BC MCAT LTD SCLC A e e n TAO ne SE DIOR dla PIOSRIAn tt. eta n afoie e AAGIO | Massatdellesnubifset a stat de allea set 382 | Il Direttore del R. Osservatorio G. CACCIATORE. i È pos ke AQ 1 ii Si defi alzi i N” Ga di IO fon adolg Nona iutgima v'id280 ; cene la spa, TAI RSA ARTE er, LIL | Stbso abati Pot Mg l'a Mosto, a a ® \ \ N 27