TEATRO LA FENICE

Baila romantico-fantastico in 7 Quadri

DEI. CAVALIERE

LUIGI DANESI

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BALLO ROMANTICO - FANTASTICO

IN 7 QUADRI

DEL COREOGRAFO CAVALIERE

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DA RAPPRESENTARSI

AL TEATRO LA FENICE DI VENEZIA

nella stagione di Carnovale e Quaresima 1872.

VENEZIA

TIPOGRAFIA DI GIUSEPPE CECCHINI E C. Campo S. Pateraiano N. 1230.

La Musica è scritta dal Maestro sig. Enrico Ber- nardi, ad eccezione di quella del 1.° ballabile e il 2.° Atto clie è scritta dal sig. Scaramelli.

Il soggetto del presente Ballo e la Musica riman- gono sotto la tutela delle vigenti Leggi, perche sono di assoluta proprietà del Cav. Luigi Danesi.

^C^<><><3^: -

RODOLFO III Margravio di Baden . . . CIANI OLINTO

HERMANN ) CERRETELLI SOFIA

suoi fì^li

ILDEGARDA j & . . , . . MALVINA VAGO-DANESI

IL BARONE WOLFANGO, marito della . . CECCHETTI ANTONIO

BARONESSA OLGA DE-SOVINO FANNY

ARNOLD, figlio dei suddetti COPPINI ETTORE

ELISA DI SHOENEMS DE TOMA ERNESTA

GRETCHEN, orfanella ROSÉ ENRICHETTA

WOLF, paggio del Margravio MAZZANTINI LUIGI

SPITZNASE, buffone del Margravio . . . COPRINI CESARE

Burgravi ed altri Gentiluomini Dame ■— Damigelle Cavalieri Paggi Giovani e Giovanetto dei dintorni del castello

del Barone Wolfango compagne di Gretchen Araldi

Carazzieri Balestrieri Arcieri Fanti d'arme - - Popolani e

Popolane Vassalli del Margravio, Willi, ecc.

V azione lm luogo nel l.s 2., 3., 4., 5. quadro nella Svezia presso te re- sidenza del Margravio di Baden, e nel quadro 6. nella Selva nera, il 7, nel luogo della fantastica dimora delle Willi.

Epoca, nella secosada metà «Bel sec«Io XV

ORDINE DELLE DANZE

ATTO 1. 1. Grandioso adagio eseguito dal corpo di balio.

2. Il pegno d'amore : Danza eseguita dalla 1. ballerina assoluta, signora Banchetta Bosè.

;3. Gran ballabile mascherato del giuoco della Dama , eseguito dalla 1. ballerina assoluta sig. Bosè, dal 1. mimo assolute si- gnor Ettore Coppini e dall'intiero corpo di ballo.

ATTO II. 4. Il Giullare : Danza eseguita dal 1. ballerino assoluto sig. Cesare Coppini. o. (La sebo ttisch) novimino eseguito da otto prime ballerine italiane e dal primo ballerino assoluto sig; Cesare Coppini.

ATTO III. - 6. Gran marcia trionfale militare eseguita dal corpo di ballo.

ATTO IV. 7. Danza nobile di Dame e Cavalieri. Damigelle e Paggi eseguita dal corpo di ballo.

8. Passo a Due, composto dal sig. Cesare Coppini e dal medesimo eseguito in unione alla sig. Bosè.

9. La Gelosia (Mazurka) eseguita dalla 1. ballerina signora Bosè. dal 1. ballerino sig. Coppini e dal corpo di ballo.

10. Lo strazio del cuore (Galop) eseguito dalla signora Bosè, dal sig, Coppini e dal corpo di ballo.

ATTO V. 11. Passo d'azione eseguito dalla sig. Bosè e dal 1. mimo sig Ettore Coppini.

ATTO VI. 12. Fantastico assolo eseguito dalla sig. Bosè.

13. Grandioso e fantastico adagio, eseguito dalla sig. Bosè, dal 1. mimo sig. Coppi ni e dalle seconde ballerine, pìccole ragazze e corifee.

14. Gran ballabile fantastico delle Willi, con fantastiche varia- zioni, eseguito dalla sig. Bosè. dal 1. mimo sig. Coppini in unione a tutte le seconde ballerine.

15. (Il delirio) adagio fantastico eseguito dalla sìg.Bwè, dai primo mimo sig. Coppini e dalle seconde ballerine.

NB. Adagi, rientrate e variazioni eseguite dulia sig. HBo&è sono espressamente composte- dal cavaliere Luigi Danesi.

Verrà abbassato per pochi istanti il sipario dopo' il terzo quadro, proseguendo tempre la musica.

Rispettabile Pubblico

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Dapóchè la Mitologia, la Storia ed il Romanzo furono tante volte chiamati a fornire soggetti ad ogni maniera di sceniche rappresentazioni, torna difficile assai il compito di un coreografo, il quale intenda presentare e svolgere a colte nazioni, argomenti interessanti per se, e che offrano quelle attrattive tutte, per le quali soltanto le rappresentazioni tea- trali possono fruire di rigogliosa esistenza.

Non e quindi senza peritanza, che il rispettosissimo sottoscritto osa presentare ai gentili Colti Veneziani questa composizione sua ; ed ove mai si vedesse fatto degno del benigno compatimento loro, uno de' suoi più fervidi voti sa- rebbe splendidamente adempiuto.

In si dolce lusinga passa a rassegnarsi

Venezia, f ebbra jo, 1872.

LUIGI DANESI

ARG0M1Ì

Grretchen, discendente da famiglia nobile via decaduta, ri- masta orfana fin da bambina, venne raccolta dal Barone IVolf un- go. Questi di buon grado V accolse nel proprio castello, e la com- mise alle cure della propria consorte che F altero unitamente al sm Arnold. Per tal modo i cuori dei due f annulli si schiusero alla tenera amicizia, che col tempo doveasi tradurre nelF amore più ardente. Arnold intanto veniva circondato di tutte ([nelle cu- re, che a formare cavaliere compito si addicono-, e già a dodici anni avéa seguito il padre nelle battaglie, eoe s'era distinto così, da far concepire di se le più brillanti speranze. In quel torno di tempo il Barone dorelle, lontanarsi dal castello, perchè chiamato dal suo signore il Margravio di Badeu, a condurre una spedizio- ne armata.

La Baronessa amava Gretchen di amore pressoché mater- no, e ne andava educando il cuore e la mente così, che la fanciulla appariva ornata delle più invidiabili doti acquisite, oltre a quelle da natura impartitele. Alcuni famigliari si accorsero della fiam- ma che andò mano mano accendendo quei giovani cuori è ne ten- nero parola alla Baronessa, la quale non volle credere si amasse- ro più che, di amore fraterno, Ora avvenne che il Margravio in- vitasse dai circonvicini castelli tutti i signori ad una gran festa. Fra gl'invitati trovatasi Arnold, del quale Ildegarda, la figlia

del Margravio, ben tosto s* invaghì. Non osò "però dessa farne cen- no al padre suo, del quale troppo temeva lo sdegno, per la grande disparità fra la potente famiglia di un Margravio e quella di un semplice Barone.

Da quel giorno però la innata festività di Ildegarda di* sparve. Invano il padre, che teneramente V amava, aveala inter- rogata sulla cagione della tristezza sua. Un velo impenetrabile ne copriva il segreto. Tale tf era però die avealo sorpreso. Questi era Spitznase, il bufone di corte, che invano con lazzi e giullerie pro- curava rasserenare V animo delV afflitta fanciulla.

Scorso lungo tratto di tempo, il Barone, debellati tre volte i nemici, ritorna trionfante all' avito castello. Il Margravio ri- conoscente, vuole altamente retribuire valore cotanto, e di mano della propria figlia lo vuole insignito del serto dei prodi.

In qutlP occasione Ildegarda rivede Arnold. Il mal sopito affetto si ridesta e divampa nel cuore di lei, a segno eh' ella non può celarlo più oltre al padre, nel quale, al subito sdegno, succede la tenerezza paterna, che lo piega a render felice la figlia. Una gran festa è bandita in onore del Barone, alla quale Arnold è pu- re invitato. Per meglio premiare il Barone pelle riportate vitto- rie, il Margravio ne eleva il figlio al rango di principe, metten- dolo così in grado d" impalmare Ildegarda. A tale annunzio Ar- nold rimase sbalordito e confuso. Gretchen, che unitamente alla Baronessa era presente alla festa, sentivasi scoppiare il cuore. Arnold, riavutosi dalla confusione primiera, protesta al padre che a nessun patto avrebbe sposalo Ildegarda. Non è a dirsi se il Barone si mostrasse sdegnato per ciò e minaccioso, impose al fi- glio di non derogare dal volere del Margravio. Gretchen, temen- do che Arnold avesse a patire per lo sdegno del padre, e dimen- tica affatto di se, non cessa di scongiurare l'oggetto dell1 amor

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suo perchè segua il cenno paterno. A tale atto Arnold rimmi come trasognato, dubita della fede di Gretchen e macchina- mente si lascia guidare dal padre a porgere la mano ad Ilde- garda. Gretchen non pub sorreggersi più e sviene, onde non poca sorpresa colpisce gli astanti, che è dissipata poscia dalla fanciul- la stessa, quando riavutasi, dichiaro che la subita gioia per la felicita del suo fratello $ amore, aveala soprafatta. Si preparano le nozze, ma Gretchen che aveva esaurito tutte le forze nella lot- ta precedente, non potè soffrire la perdita del suo lene, e come ful- minata, di crepacuore morì.

Noi seppe Arnold e si fece sposo di Ildegarda. In quel punto il Buffone irruppe nella sala e narrò il misero fine della tradita. A tale racconto Arnold fu colpito così che ne perdette la ragione. Fuori di sé, fuggì dal castello, errò nei boschi, chiamando col pianto deir anima V oggetto delV amor suo, e non vedendolo piegare ai suoi voti, disperatamente si trafisse.

Troppo tardi giungono sulle sue traccie il Barone, Ildegarda ed il Margravio. Arnold, fra gli estremi aneliti, chiede perdono alla desolata Ildegarda ed al Margravio, e spira benedetto dal padre.

La mesta leggenda fu dalla mitologia alemanna illeggia- drita di tutto (quel fantastico, di cui tanto si piacque V antica poesia nordica, ed il coreografo ne fece suo prò, nella persuasione che avrebbe avvantaggiato V azione.

LUIGI DANESI

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QUADRO PRIMO

Ameno 'parco nel recinto del castello del Barone Wolfango.

Molti giovani e donzelle stanno aspettando la bella Gret- chen , la quale deve festeggiare con loro 1' onomastico di Ar- nold. Gretchen giunge. Dal suo volto traspira la gioia che le inonda il cuore. Reca una sciarpa, sulla quale essa trapunse in oro : Gretchen ad Arnold. Arnold corre ad abbracciare la sua diletta Gretchen, mentre le compagne di questa intessono una danza brillante. Il fervore delle carole, esaltando il cuore dei giovanetti, fa che si giurino eterno amore.

La Baronessa Olga viene ed abbraccia affettuosamente il figlio, e Gretchen. Questa dice alla Baronessa aver voluto partecipare alla esultanza della famiglia, festeggiando Ar- nold. La Baronessa le si mostra riconoscente, e le rinnova le proteste del suo affetto e rassicura del suo patrocinio. S' odono squilli di tromba , e quindi il paggio del Mar- gravio consegna una pergamena alla Baronessa, che leggen- done il contenuto , non può reprimere un grido di gioia, e la porge al figlio dicendo : E il padre tuo che ci annuncia il suo arrivo. La vittoria gli cinse d? alloro le tempia ; mo- viamo tutti ad incontrarlo. Giubilo d' Arnold: Gretchen invece ò presa da subita tristezza. Un tetro presentimento ìa invade ; ma Arnold la rassicura, rinnovandole le proteste dell' amor suo e della sua fede, che non potranno in lui venir meno giammai. Fra la generale esultanza, tutti s'affrettano incontro al Barone.

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QUADRO SECONDO

Sala terrena nel palazzo del Margravio.

Giunge Spitznase. Egli ha scoperto che Ildegarda deve portarsi quivi, e si nasconde dietro una cortina per farle una sorpresa. Viene Ildegarda. Ella è triste e malinconica, perchè ama Arnold, sa se sperar le sia dato d'esser corrisposta. Il Buffone si avanza, e, presentandole un mazzo di fiori, fa certi lazzi, onde la fanciulla n'è quasi spaventata. Il Buf- fone, danzandole attorno, le dice : Io sorpresi il segreto che vi rattrista : amore è che vi cruccia. Da tali parole, la gio- vinetta è fortemente scossa, e s'adira contro l'indiscreto Buf- fone, che perciò non si mostra punto minimamente e continua i suoi scherzi. Chiama alcune giovanette a secondar la sua danza per allietare Ildegarda, ma ad un tratto questa, vinta dalla noja , si alza ed intima di uscire al Buffone , che rimane mortificato e confuso. La Baronessa Olga e il suo figlio Arnold attraversano una ricca galleria per portarsi dal Margravio. Ildegarda rivede il suo amato Arnold, il di lei volto esprime un'immensa gioia. Spitznase osserva tutto e si nasconde. Giunge il Margravio.

*'«. Il discorso seguita dalla linea 23 della pag\ 13 sino al termine.

13 QUADRO TERZO

Gran piazza all' estremità di Friburgo, colla residenza del Margravio.

Da una collina scende l' armata vincitrice. Uomini, donne e fanciulli V accolgono fra le liete danze. S' apre la gran porta del palazzo del Margravio, che giunge con tutto il suo seguito. Appena egli si mostra, il popolo giubilante lo acclama. Il Barone si presenta al Margravio, che amorevolmente strin- gendogli la mano, gli dice : Vostra mercè il Margraviato è in festa; grande è il servigio che voi rendeste al vostro signore, grande ne sarà la riconoscenza. Eccovi frattanto il guider- done dei valorosi e ad un suo comando, un paggio reca una corona ci' alloro, di cui Ildegarda gli cinge il capo. Scop- piano acclamazioni generali : l'entusiasmo è al colmo. In questo punto giunge la Baronessa ed Arnold. Il Barone li abbraccia commosso con tutta l'effusione del cuore , implorando venia pe' suoi trasporti al Margravio, adducendo a propria giustifi- cazione, la lunghissima assenza degli oggetti più sacri al- l'amor suo. Alla vista di Arnold, Ildegarda si sente profonda- mente commossa. Il Margravio la richiede della causa di tale tur- bamento, ma clessa delude l' inchiesta con risposta evasiva, pur tenendo sul garzone fissi gli sguardi. 11 Margravio invita il Barone e la famiglia di lui al castello, ove si terrà una grande festa iti onore del reduce eroe. Tutti partono fra le grida giulive dei vassalli festanti.

Ildegarda, credendosi sola col padre, vorrebbe svelargli 1' amore ineffabile che per Arnold la strugge, ma il coraggio

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le manca ; 1' esitanza di lei è accresciuta dal timore di un rifiuto. Spitznase esce pian piano dal suo nascondiglio, per venirle in ajuto ; si presenta, e senz' altro svela al Margravio il segreto della figlia. Sdegno di Ildegarda, che impone al Buf- fone di togliersele d'innanzi. Il cenno è replicato dal Mar- gravio stesso, ed il Buffone svergognato è costretto ad uscire.

Ildegarda rinfrancata da uno sguardo del padre, conferma quanto Spitznase ha narrato. li Margravio e scosso profonda- mente alla inaspettata novella, e fa presente alla figlia la grande distanza che passa fra lei, figlia di regnante, ed un semplice Barone. Egli non potrebbe acconsentire giammai che tal nodo si stringa. Dolore estremo di Ildegarda che a mani giunte cerca rimuovere il padre da fiero proposito. L'an- goscia dell' amatissima figlia intenerisce il cuore dei Mar- gravio, che finalmente promette renderla felice.

Il paggio annuncia la baronessa Olga giunta col di lei figlio Arnold. Ildegarda al nome di Arnold si scuote, essa vuol vederlo ma il di lei padre severamente le impone di ritirarsi.

Il Margravio cortesemente accoglie la baronessa e il di lei figlio, dicendo a quest' ultimo : sii valoroso e tutto potrai sperare da me. Giunge il paggio con il figlio del Margravio cui tiene dietro brillantissimo seguito. Il Margravio dice : que- sto è giorno di generale esultanza, giacche sta per giungere il Barone Wolfango che, vincendo tre battaglie, ha vieppiù raffermato ed esteso la potenza dei Margravii di Baden. la mia diletta figlia Ildegarda lo fregerà delle insegne dei prodi. Prende per la mano Hermann e parte seguito da tutti.

15 QUADRO QUARTO

Splendida sala nel castello del Margravio.

Dame, Cavalieri, Damigelle e Paggi intrecciano liete danze, ma sovra tutti eminentemente distinguesi la gentile Gretchen. Ella vuole festeggiare il padre dell' oggetto amato. Terminate le danze, il Margravio chiama a Arnold, ed investendolo del rango di principe, gli dice : Oggi premio in te pure il valore del padre tuo, nella speranza che verrà giorno, in cui saprai emularne le gloriose gesta ; la mano di mia figlia, cK io ti concedo in isposa, ponga il suggello alla riconoscenza mia. Arnold rimane altamente sorpreso e confuso, impalma la mano di Ildegarda pòrtagli dal padre, e sommessamente la bacia. A tal vista, Gretchen desolatissima fa ogni sforzo per fre- nare il dolor suo, che ormai sta per traboccare. Sentendosi venir meno le forze, si appoggia a Spitznase.

Il Margravio invita il Barone, la Baronessa ed Arnold a seguirlo nelle altre stanze, ove intende presentare gli sposi agli altri invitati. Arnold scorge il pallore di Gretchen, si ri- corda i suoi giuramenti, e risoluto dice al padre: non poter egli sposare Ildegarda, avendo ad altra consacrato il suo amore e la fede.

A tali detti, la collera del Barone è indiscrivibile : Trema fremendo egli dice sottovoce ad Arnold trema per te, protervo, ove tu ardisca non ottemperare ai miei cenni ! E que- sti detti sono accompagnati da terribile gesto minaccioso. Gretchen ha indovinato quanto il Barone impose al figlio ; dessa paventa non abbia questi a soffrire tormenti che lo sdegno pa-

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terno gli minacciò, e ci' un tratto si slancia fra il Barone ed Arnold, questo scongiurando affinchè ciecamente segua il cenno paterno, e per vincerne la renitenza, lo spinge verso il gruppo di persone ove trovasi Ildegarda. Il barone trae seco Arnold, che macchinalmente lo segue fino nel fondo della sala, ov'è il Margravio colla figlia e tutta la corte. Tutti inneggiano alla felicità degli sposi, tutti esultano, meno Arnold e Gretchen che, non reggendo a cotanto strazio, sviene fra le braccia del Buffone. La Baronessa e tutti si affrettano a soccorrerla, ma ognuno sarebbe prevenuto da Arnold, se questi da una mano di ferro non fosse trattenuto nel suo slancio d' amore. E suo padre che gli preclude la via verso l'adorata fanciulla. Di- vorando il proprio dolore, il giovane si frena. La Baronessa chiede affannosamente a Gretchen che mai le avvenne ; e que- sta, pronta al sacrificio eli per la salvezza del suo Arnold, facendo estremo, visibile sforzo, con voce soffocata dal pianto

esclama: La troppa.. .gioia vii uccide Arnold sarà felice...

sposo alla figlia... del nostro sovrano. Io ne gioisco... pel mio diletto fratello d' amore. E cosi dicendo, volge un languido sguardo espressivo ad Arnold, e chiede perdono a tutti per avere involontariamente funestata la festa.

Il Margravio ordina che tutto sia disposto per le nozze. Arnold è dai genitori condotto nelle sale interne. Alcuni Ca- valieri e Damigelle ripigliano le danze; Gretchen si precipita verso il fondo per vedere Arnold almeno una volta ancora. Il sacrifizio è consumato : ella scoppia in dirotto pianto, il dolore la uccide ; ma prima di esalare lo spirito, prega di recare al suo Arnold Y ultima sua parola d' amore, dicendogli essere dessa morta per felicità di lui e col nome di lui sulle labbra.

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Sopraggiunge il Barone, e vede Gretchen esanime al suolo. È compreso d' orrore, ed i rimorsi crudelmente lo straziano ; ma l' ambizione li fa ammutolire. Predominato dal- l' ambizione , egli teme che la scena ferale possa scio- gliere le composto nozze, e prega gli astanti di serbare il più profondo silenzio ; senonchò Spitznase vedendo la po- vera Gretchen fatta cadavere, sta per correre al Margravio per renderlo edotto dell' accaduto. Il Barone lo afferra con tutta la forza, e gli una borsa imponendogli di tacere. Gretchen è trasportata fuori di scena.

QUADRO QUINTO

Atrio del castello del Margravio. Dietro un" arcata in fondo, a destra, scorgesi la campagna per cui si va o2la Selva, nera. A sinistra una gradinata che mette nell'interno del palazzo , dalle di cui finestre vedesi una splendida illuminazione.

Spitznase viene frettoloso, e getta a terra con isdegno la borsa, ricevuta a prezzo del suo silenzio. Egli ò sopraffatto dal dolore; sembragli aver dinanzi agli occhi la gentile Gretchen esanima nella sala mentre colui che tanto 1' amava, Arnold, giu- ra sull'ara fede di sposo alla figlia del potente Margravio, ma il Buffone sarà il rivelatore dell'orribile scena; egli ne fa giuro solenne. Il Barone scende dalla gradinata, e non poco rimane sorpreso, gli si avvicina e gli batte sur una spalla, per cui Spitznase un salto addietro per la sorpresa, eh' egli studiasi tosto di dissimulare per non destare sospetto, onde si mette a ridere sgangheratamente, e si divaga in lazzi d' ogni ma-

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niera. Il Barone s' è accorto che il Buffone medita qualche tranello, quindi gli dice : Guai a te se parli e muove incon- tro agli sposi.

Spitznase accorgendosi che il corteo si avvicina, s' affret- ta a confondersi fra i Paggi ed i Burgravi,

Il Margravio si stringe al seno gli sposi. Arnold ò al- quanto triste. Il pensiero di Gretchen, di cui ignora la sorte, V occupa incessantemente. Per lo contrario, Ildegarda è rag- giante di gioia, come quella che giunse all' apice della felici- tà. Ella ed il Margravio ascrivono 1' apparente melanconia di Arnold, alla confusione in lui prodotta dall' improvvisa gran- dezza alla quale fu assunto. Intanto odesi dalle sale un deli- zioso concerto. I nobili ivi convenuti hanno già aperto le danze. Il Margravio invita gli astanti al castello, ove tutti

10 seguono, fra cui il Buffone, senonchè questi è dal Barone trattenuto sul limitare della porta, per rinnovargli V ordine di non violare il segreto. Il Buffone ne fa promessa, ina ap- pena uscito il Barone, a dividere che farà tutto il contrario.

11 vile ufficio suo noi rese un tristo, e fra le scurrilità del giullare, seppe pur mantenere la coscienza d' uomo probo ed onesto. Egli va nel palazzo, da cui poco dopo esce Arnold, pallido e contraffatto. Convulsivamente trascina il Buffone e gli ordina di ripetergli quanto gli disse sul conto di Gret- chen. Io vidi la misera piva di vita, risponde Spitznase, Morta ! esclama desolatissimo Arnold, e prorompe in uno scoppio di pianto. Neil' eccesso della disperazione, muovesi furiosamente per la scena, onde il Buffone tremante fugge via. 1/ atmosfera s' è fatta eccessivamente grave per lo sven- turato giovane, per cui apre il fmestrone del fondo. Ma quale è la sua sorpresa, vedendovi campeggiare una donna avvolta

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in lungo candido velo! Leggiera, leggiera come un'ombra scende e rimuove il velo che ne celava le sembianze. Sorpresa di Arnold, che in quella donna ravvisa la sua amatissima Gretchen. Nella piena della gioia, non può frenare il pianto poscia quasi delirante esclama: Ah! spenta non sei... Oh me felice! Deh! ch'io ti stringa al mio seno! E mentre fa per abbracciarla, la visione è scomparsa. Arnold cade in gi- nocchio, pressoché fuori dei sensi. Una festiva armonia lo scuote. S' avvia verso il castello, pensando che quanto vide fosse un sogno, ma l'ombra riappare sulla gradinata, mentr'egli sta per salire. Leggiermente danzandogli intorno, dessa gli rammenta i suoi giuramenti. Arnold più che mai si esalta, e tenta in- vano abbracciare la donna amata; che, sfuggendogli, dice: Io sono moria per te, ma amo sempre; vieni, mi seguì. YJ ombra esce e fugge via per la campagna. Nel colmo del- l'esaltazione Arnold la segue.

Non potendosi giustificare 1' assenza di Arnold dalla fe- sta, Ildegarda, il Margravio, il Barone ed alcuni Cavalieri accorrono per rintracciarlo. Il Margravio è irritato per lo in- degno procedere di lui ; Ildegarda, volgendo gli sguardi ver- so la campagna, scopre Arnold che fugge. Ne fa cenno al Margravio ed al Barone.

Il Margravio vuole inseguirlo e vendicarsi. Ildegarda lo scongiura perchè le permetta di unirsi a lui. Il Margravio esita, poscia annuisce al desiderio della figlia, e tutti parto- no, preceduti da valletti recanti delle fiaccole.

20 QUADRO SESTO

Parte della Selva Nera. E notte.

Arnold, fuori di sé, si aggira pel bosco, chiamando inces- santemente Gretchen. Pargli che la terra s' agiti sotto i suoi piedi ; V allucinazione alla quale è in preda, gli mostra ad un tratto uno stuolo di leggiadre Willi che muovonsi intorno a lui gajamente danzando. Fra loro scorge la sua Gretchen; le si pre- cipita incontro, e teneramente l' abbraccia. I due amanti si scambiano fervide proteste d'amore. Arnold è felice, ma la sua felicità è un lampo che rompe l' orror della notte e poscia ne accresce Y oscurità. Improvvisamente prorompono delle voci di sotterra che richiamano le Willi alloro soggiorno. Arnold tiene abbracciata Gretchen che lo invita a seguirlo, e in un baleno la visione si solve e svanisce. 1/ illuso Arnold si trova fra l'or- rore di fitte tenebre ; nella, sua disperazione cava un pugnale gridando Gretchen ti seguo ! e si trafigge.

I valletti del Margravio, al chiarore delle fiaccole scoprono il morente. Accorrono il Margravio, sua figlia ed il Barone ; i valletti rialzano Arnold, che a poco a poco riprende i sensi, e, scorgendo Ildegarda, le chiede perdono se, amando un' altra, egli non potè vincere se stesso e mantenerle la data fede. Nella morte egli compie l' espiazione del fallo commesso. Implora il perdono del Margravio, ed accorgendosi del padre che amaramente pian- ge, gli chiede d' esser benedetto.

- 21 - QUADRO SETTIMO

Fantastico soggiorno delle Witti

H delirio si impossessa di Arnold che vede Gretchen nella spendida e perenne sua felicità, e lei invocando spira.

FINE.

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