RIA LT nd O % x Sio che so] CINA 3 Valea | N ba QUA Le: CATA b rà LA v di A ION OCRA IR NAUTILOIDEA NAUTILIDAE TREMATODISCUS, Meek. È TREMATODISCUS PLEURONAUTILOIDES. Gemm. Se . Lana î (Tav. XVII, fig. 1 a-4) a TOIArBLTO. e a e E. SU ie Spessezza . . . ee | Pam in lin RARA dp NS TT: Ag 10 : : learghezzasdall’ombellico anno imm 19m d Conchiglia discoidale, compressa ai fianchi, leggermente escavala al centro della regione ventrale , con largo ombellico e forata largamente al centro. La sua spira è formata di due giri ‘sovrapposti. L'ombellico è largo, profondo e cir- coscritto da una carena acuta. Sulla parte esterna dei lati de’ suoi giri ha due altre carene longitudinali , strette e poco prominenti, che nell’ accrescimento della conchiglia tendono a scancellarsi. Queste tre carene sono intersecate da nu- > merose rughe trasversali, strette, tortuose e di tratto in tratto interrotte. Esse nello insieme formano tre curvature, una sul contorno ombellicale colla conves- | sità rivolta indietro, un’altra sul centro de’ fianchi colla convessità in avanti e una | terza meno risentila sulla parte esterna de’ fianchi. Queste rughe sull'orlo ventrale si sfioccano in numerose rughe secondarie, sottili e spesso lineari, che si spingono in dietrò sulla tegione ventrale c formano sulla sua parte mediana ® una profonda sinuosità rivolta in dietro. Verso l’ultima metà del giro esterno "a de’ grandi esemplari fra queste rughe si elevano di tratto in tratto delle pie- - ghe trasversali; poscia le rughe sì scancellano. e le pieghe divengono più grandi, + nodose alla loro estremità ombellicale , distanti fra di loro e alla lor volta si scancellano pure completamente. I sorti sono molto avvicinati. fra di loro. Il sifone è stretto, submarginale e forma un tubo continuo e regolare. IL contorno della bocca siegue l'andamento delle rughe; è flessuoso alati e fortemente si- « nuoso sulla parte ventrale. La sezione trasrersale de’ giri è ovale. un poco più i larga che alta e leggermente incisa nella parte inferiore. + + i : ei +9: i; 98 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA Il principio del giro interno è a forma di cornetto rotondato e striato tra- sversalmente. Questa specie è importantissima, perchè mostra il passaggio de’ 7remato- discus a° Pleuronautilus, come già avea dimostrato il Mojsisovies (4). In essa i caratteri dei 7rematodiscus sono predominanti sopra quelli dei Pleuronantilus, però questi caratteri incominciano a comparire negli esemplari adulti, perciò ho creduto ragionevole di corisiderarla come appartenente al genere 7rematodiseus. Il Trematodiscus pleuronautiloides, (emm. richiama fra’ congeneri del carbo- nifero il Yrematodiscus stygialis, de Kon. sp. il Trematodiscus sulcatus, Sow.sp. e il Trematodiscus Edwardsianus, de Kon. sp., ma con nessuno di essi ha intimi legami d’affinità. Il Pleuronautilus Marmolatae , Mojs. del norico della valle di Fassa gli è parente intimo. in cui si trovano svolti maggiormente i caratteri dle’ Pleuronautilus. Questa specie proviene dal calcare grossolano con Fustulina della Pietra di Salomone nella valle del fiume Sosio (Provincia di Palermo). I tre esemplari, dei quali si danno le figure, si conservano nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. PLEURONAUTILUS, Mojsisovics. PrevuRoNAUTILUS "lovLar, Gemm. (Tav. XI, fig. 18 e 19) Conchiglia discoidale, con contorno esterno largo e leggermente arcuato , con ombellico largo e forata al centro. La sua spira è formata di giri rapida- mente crescenti, molto più larghi che alti e con i fianchi ‘obbliquamente incli- nati in dentro. L’ombellico è largo, profondo, con pareti verticali e circoscritto da una carena prominente. L'ultimo giro è provvisto sulla regione ventrale di quattro serie longitudinali di turbercoli (due serie per lato) distanti gli uni dagli al- tri e congiunti fra di loro da spigoli più o meno elevati. I turbercoli delle due serie interne sono allungati, compressi a’ lati e quelli di una serie alternanti con quelli dell’altra, mentre i turbercoli delle due serie esterne sono più grossi più lontani e meno compressi ai lati. Da ognuno di questi ultimi turbercoli parte una piega trasversale, che si estende, assottigliandosi, sui fianchi, e si arresta vicino la carena ombellicale. Il suo primo giro è carenato al contorno dell'om- bellico e a quello esterno. La carena esterna è provvista di piccoli nodi che si (1) Die Cephalopoden der Mediterranen Triasprovinz, p. 273. DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO 99 prolungano a forma di leggieri pieghe verso l’interno. La ornamentazione della sua regione ventrale non si conosce. Tutta Ja superficie della conchiglia e inoltre provvista di fine strie trasversali che vengono intersecate da fine strie longitudi- nali. Queste strie e principalmente le longitudinali sono più forti nel giro interno; in quello esterno le strie trasversali sulle regione ventrale sono largamente si- nuose colla convessità rivolta indietro. La sezione trasversale de’ giri è di forma trapezoidale. Il sifone ed i setti si sconoscono. La disposizione de’ tubercoli in serie longitudinali di questa specie indica gli stretti legami genetici che essa ha con i Yrematodiseus: ma la presenza delle sue pieghe trasversali . che si notano ancora nel suo giro interno , mi spinse piuttosto a riferire questa specie al genere Pleuronautilus. “ssa non ha specie vicine nel carbonifero e nel permiano. Nel muschelkalk di Gosau ci è il Plew- ronautilus trinodosus, Mojs. che la richiama in qualche modo per V ornamen- tazione. Questa rarissima specie è stata trovata nel galcare compatto con Pusulina della Rupe del Passo di Burgio presso Palazzo Adriano nella Provincia di Pa- lermo. Il solo esemplare. che ci conosce , si conserva nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. ENDOLOBUS, Meek et Worthen. ExpoLopus SALOMONENSIS, (remm. (Tav. XI, fig. 20 e 21) IA ATO A eng RON Sira MORTA RON RI BUEZAi an aio PIO N e e ona Rarahezzat(doll'OMDElICOr n I e O Conchiglia rigonfiata, con contorno esterno largo e arcuato e perforata al cen- tro. La sua spira è formata di giri rapidamente crescenti. più larghi che alti e convessi a’ fianchi, che scendono rapidamente nell’ombellico, formandovi allo intorno un angolo più o meno risentito. Il suo ombetlico è largo, profondo e la- scia vedere tutti i giri. La sezione trasversale dei giri è trasversalmente ellittica e leggermente incisa nella sua parte inferiore. La linea della sutura è leggermente sinuosa ; essa ha un largo e leggiero lobo ventrale, e un altro più leggiero e stretto presso il contorno ombellicale. La sua superficie è provvista di strie traversali d’acerescimento largamente sinuose sulla regione ventrale colla con- vessità rivolta in dietro. 100 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA Questa specie somiglia per l'insieme all’ Ephippioceras clitellarius, Sow. Sp.. (1) ma ne differisce non solo per l'accrescimento più rapido de’ suoi giri. ma ancora per l’andamento della sua linea de’ lobi. Questa specie è stata stabilita sopra tre esemplari, che provengono due dal caleare compatto con Fusulina della Rocca di S. Benedetto, e uno da quello della Pietra di Salomone ne’ dintorni del Palazzo Adriano (Provincia di Paler- mo). Essi sono conservati nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. GYROCERAS, de Koninck. (tYROCERAS NODOSO-COSTATUM. (Xemm. (Tav. XVII fig.31) Questa conchiglia ha la forma d'una spirale aperta risultante di quasi due due giri svolti sullo stesso piano, dei quali l’ultimo ha la estremità staccata dal precedente. La sezione trasversale de’ giri è di forma pentagonale: de’ suoi lati il ventrale è il più lungo, e i più corti sono gl’ interni, che s'incontrano sulla linea mediana , formandovi un angolo ottuso. I suoi fianchi sono ornati di pieghe trasversali, elevate, distanti fra di loro e dritte dal contorno ombelli- ‘ale a quello esterno, dove si arrestano producendovi un grosso tubereolo. Il lato ventrale è largo e piano. Sopra d’esso nel giro interno si notano forti strie trasversali d’accrescimento, che sulla sua parte centrale sono profondamente si- muose colla convessità rivolta in dietro. Il sifone è situato un po’ al di fuori del centro. Le linee suturali sono piuttosto avvicinate. Non posso dare di questa specie nessuna misura, perchè l'esemplare. ehe ne conosco, è sconservatissimo e slogato nell’avvolgimento dei giri. Questo Gyroceras ha molti legami di parentela col Gyroceras Mendlicoltia- nus, Waag. del calcare superiore con Productus del Salt-Range delle Indie. Se ne distingue per essere mancante di nodi lungo il suo contorno esterno. con il lato ventrale assai più largo e piano, e con il sifone situato sopra del centro. L'esemplare qui disegnato si conserva nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università, e proviene del calcare compatto con Fusulina della Rocca di S. Benebetto presso Palazzo-Adriano nella Provincia di Palermo. (1) Il sig. M. Tzwetaev nel suo lavoro intitolato « Cephal. de la section supér. du cale. carbonif. de la Russie centrale » (Mém. du Comité geolog., tom. V., N. 3. p. 22.) riunisce que- sta specie al Nautilus bilobatus, Sow. DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO 101 ORTHOCERATIDAR ORTHOCERAS, Breyn. OrtHocERAS WAAGENI. (emm. (Tav. XII, fig. 35 a 9) Questa specie è con sezione trasversale circolare, di forma subeilindrica, allun- gata e con restringimenti lontani gli uni dagli altri. La sua superficie è provvista di numerose strie trasversali. superficiatissime, indistinte, ineguali e inequidistanti. L'apertura è un poco obbliqna al suo asse, e preceduta da un largo e leggiero strangolamento. I setti delle sue concamerazioni sono fortemente arcuati , e le concamerazioni alte: quella che precede la camera d’abitazione è ordinariamente più alta delle concamerazioni precedenti. Il sifone è stretto e centrale. Il suo strato rugoso è formato di strie trasversali estremamente fine, un po’ flessuose e anastomizzate fra di loro. Il suo angolo apicale è di 4°. Il rapporto della lunghezza della sua ca- mera d’abitazione a quella del diametro della sua apertura. in un frammento di 78". è uguale a 3, 16. Il più grande frammento di questa specie ha il diametro trasversale di 27”, alcuni altri hanno le dimensioni seguenti : 5Omm 78mm 78m0m Lunghezza E RAI Diametro trasversale maggiore. 20mm) gm 60m Diametro trasversale minore . . . . . 16nm 00m 11mm L'Orthoceras Waageni, Gemm. è uno dei più comuni del calcare compatto con Fusulina della Rupe del Passo di Burgio e della Rocca di San Benedetto de’ dintorni di Palazzo- Adriano nella Provincia di Palermo. Esso richiama per i suoi strangolamenti |’ Orthoceras idoneum, de Kon., ma ne differisce per la scultura, |’ altezza maggiore delle concamerazioni e la posizione centrale del sifone. Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo si con- servano molti frammenti di questa specie. 102 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA ORTHOCERAS GRADATUM, Gemm. (Tav. XII, fig. 1 a.4) I frammenti di questa specie si trovano freguentemente nel calcare com- patto con Fusulina della Rocca di S. Benedetto e in quello della Pietra di Salo- mone nella valle del fiume Sosio nella Provincia di Palermo. Essi sono con sezione trasversale circolare. subeilindrici, allungatissimi e con strangolamenti avvicinati e preceduti da cercini, che li rendono gradinati. La loro superficie è quasi liscia: soltanto vi si vede di tratto in tratto qualche stria trasversale superficiale, e talvolta qualcuna alquanto forte. In quelli. in cui si trova Vapertura. essa è orizzontale e preceduta da uno strangolamento super- ficiale. I loro setti sono fortemente arceuati e le coneamerazioni alte, Il loro si- fone è stretto e centrale. In un esemplare della lunghezza di 50" la lunghezza della sua camera d’abitazione. in rapporto al diametro dell'apertura, è eguale a 3.058. Il valore medio dell'angolo apicale di cinque esemplari è di 3°. 18°. Lo strato rugoso di questa specie è visibilissimo e formato di strie tra- sversali finissime, flessuose e spesso anastomizzate. Il più grande esemplare ha il diametro trasversale maggiore di 14®". Altri tre esemplari hanno queste dimensioni : Lunghezza: sa Rai Diametro trasversale maggiore. . . . . 12mm 12m gum Diametro trasversale minore . . . . . Gmm Qmm Gum Questa specie differisce dall’Orthoceras Waageni, Gemm., perchè ha gli stran- golamenti molto più avvicinati e preceduti da cercini. Per questo carattere essa somiglia all’Orthoceras Oehlerti Gemm.: però siccome questo ha tutta altra or- namentazione, se ne distingue facilmente. Molti frammenti di questa specie si trovano nel Museo di Geologia e Mine- ralogia della R. Università di Palermo. OrrHoceras OFHLERTI, (Gemm. (Tav. XVI, fig. 3 a_6) L' Orthoceras Vehlerti. Gemm. è una specie pure comune nel calcare com- patto con "usulina della valle del fiume Sosio. Essa è con sezione irasversale circolare, di forma quasi cilindrica e con numerosi ed avvicinati cercini. La sua su- perficie è ornata di strie trasversali. forti, avvicinate e non equidistanti, fra le DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO 103 quali ve ne sono di tratto in tratto parecchie biforcate. D'esse sono le più vi- cine fra di loro quelle che occupano la parte anteriore de’ cercini . e le più distanti le altre che stanno alla loro parte posteriore. Queste strie nascono dal risalto che fa l'orlo anteriore d'una numerosa serie d’anelli stretti, laminari, irregolari e imbricati gli uni sugli altri. La sua apertura è un po’ obbliqua all'asse e con margine semplice. I suoi setti sono fortemente arcuati e le sue concamerazioni alte. Il suo sifone è relativamente largo e quasi centrale. Il suo strato rugoso è visibile con forte lente d'ingrandimento; esso è formato di strie estremamente fine, poco flessuose e che di tratto in tratto si anastomizzano. La lunghezza della sua camera d’abitazione non si conosce. Il valore medio dell'angolo apicale di quattro esemplari è 3°41'. Il diametro trasversale del più grande esemplare è di 16.” Altri tre fram- menti hanno le seguenti dimensioni : NEMI E SZZA I e e gg onn guam Diametro trasversale maggiore. . . .. 12m 1]lmm 7mm Diametro trasversale minore . . ... Qmm S8mm 5mm Questa specie ha molte affinità coll’Or/Roceras gradatum Gemm.. però se ne distingue chiaramente per la scultura. Nel carbonifero e nel permiano nessuna specie ha la sua ornamentazione. L'Or/hoceras Sandlingense. Mojs. del trias le somiglia non solo per fa scultura, ma ancora pei cercini. Essa proviene dal calcare compatto con Fusulina della Pietra di Salomone e della Rocca di S. Benedetto de’ dintorni di Palazzo-Adriano nella Provincia di Palermo. Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo si trovano varî frammenti di questa specie. ORTHOCERAS ZONATUM. (remm. (Tav. XI, fiig. 8 a 11; Tav. XII, fig. 19 e 20) Ho stabilito questa specie sopra una quindicina di frammenti in varì stadì di sviluppo. Il più grande ha il diametro trasversale di 19". il che prova che questa specie è piuttosto grande. Essa è con sezione trasversale circolare, di forma subcilindrica, provvista di leggieri e distanti cercini, e di linee trasversali. ineguali e più o meno rilevate, ora avvicinatissime ed uniformi, ed ora più o meno distanti e disugnali, che di Îratto in tratto lasciano fra di loro de’ larghi interstizî da sembrare disposte a zone. La sua apertura è un poco obbliqua all'asse, col contorno leggermente ristretto e ispessita internamente, per cui ne’ suoi modelli interni si trova un leggiero strangolamento. I suoi setti sono fortemente arcuali e le concamera- 104 LA FAUNA DE' CALCARI CON FUSULINA zioni alte. Il suo sifone è grande e situato al di sopra del centro. La lunghezza della sua camera d’ abitazione non si conosce. Il valore medio dell’angolo api- cale di cinque frammenti è di 2°.54'. Lo strato rugoso è formato di strie estremamente fine, che continuamente si anastomizzano fra di loro. Esso è visibile con lente d'ingrandimento. I modelli interni hanno degli strangolamenti, che corrispondono ai cercini della conchiglia. Lunshezza, LAO I ORI n Diametro trasversale maggiore. . . . . 15mm qgmm jgmm Diametro trasversale minore . . . .-. 12mm jlmm 160m Questa specie si distingue dalle sue congeneri per la disposizione de’ suoi ornamenti. Gli esemplari un po’ sciupati all’esterno dell’ Orfhoceras elegante- lum., Gemm. la richiamano per la scultura, ma se ne distinguono per gli stran- golamenti e la regolarità delle linee trasversali. Essa proviene dal calcare compatto con Fusulina della Rupe del Passo di Burgio. della Rocca di S. Benedetto e della Pietra di Salomone. Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo ve ne sono varî esemplari. OrtHOcERAS BurceNnse. (remm. (Tav NIETISA lo 65) Conchiglia piccola, conico-cilindriea, striata trasversalmente e con sezione tra- sversale circolare. Le strie sono larghette, percui lasciano fra di loro degl’interstizì piuttosto stretti. Nella sua parte anteriore, però, le strie divengono finissime e gli interstizì più larghi. I suoi setti sono arcuati, e le sue concamerazioni appena più larghe che alte. IL suo sifone è piccolo e centrale. Il suo strato ru-_ goso si sconosce, come ancora la lunghezza della sua camera d’abitazione. Il suo angolo apicale è di 4°. L'esemplare disegnato è lungo 48°”: la sua maggiore larghezza è 7°" e la minore 4°". Questa specie è striata come l'Orthoceras Morrisianum, de Kon. e l'Orthoce- ras conquestum, de Kon., ma è assai più piccola del primo , e si distingue dal secondo per il sifone che è stretto e centrale, anzichè largo e submarginale. Specie rarissima proveniente dal calcare compatto con Pusulina della rupe del Passo di Burgio nella valle del finme Sosio (Provincia di Palermo). L’ esem- plare disegnato si trova nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Univer- sità di Palermo. . DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO 105 e OrrHoceras SicuLum, Gemm. ” (Tav. XII, fig. 10 a 12) Questa elegante specie proviene dal calcare compatto con Fusulina della Rocca di S. Benedetto nella valle*del fiume Sosio, Provincia di Palermo. dove è rarissima. _ ’ Essa è con sezione circolare, di forma conico-cilindrica e crescente sotto un an- golo di 4°. La sua superficie è ornata di numerosissime strie trasversali. finissime, avvicinatissime ed eguali, fra le quali di tanto in tanto ve ne è qualcuna bifor- cata. Esse vengono intersecate da strie longitudinali estremamente fine, super- ficialissime e distanti ,-soltanto distinguibili con forte lente d’ ingrandimento. L'esemplare, che ho in esame, è internamente cristallizzato, perciò non lascia vedere le sue concamerazioni. Il suo sifone è di disereta grandezza e centrale. Lo strato rugoso non si conosce. L'esemplare qui disegnato è lungo 69"" ed ha la massimà larghezza di 12°" e la minore di 6””., Questa specie si distingue dall’ Orthoceras conquestum, de Kon.. perchè è striata pure'longitudinalmente, ed ha il sifone al centro; € dall’ Orthoceras salvum , de Kon., che ha parimente il sifone centrale, perchè ha l'angolo apicale più acuto ed è ornata di strie longitudinali. L ’Orthoceras candidum, de Kon. ha lo stesso sistema d’ ornamentazione, ma differisce dalla specie in esame, per- chè esso è ornato longitudinalmente di solchi leggieri, superficiali e poco nu- merosi, anzichè di strie estremamente fine e appena visibili. Questo esemplare si conserva nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. . OrtHOCERAS LEPTON, Gemm. (Tav. XII fi. 21 a 24) La Conchiglia con sezione circolare, di forma cilindrica e liscia. La sua superficie in qualche parte essendo alterata pare d'essere vescicolosa. I setti come si vede nello esemplare della figura 22 sono fortemente arcuati. Il sifone è piccolo e cen- trale. Le concamerazioni e l'apertura non si conoscono. Lo strato rugoso è formato di strie èstremamente fine, che si anastomizzano a grandi distanze. Il valore medio dell'angolo apicale di tre esemplari è 1°. 49! . Essa ha qualche rassomiglianza coll’Orthoceras tibiale, de Kon., da cui dif- ferisce per essere assai meno conica. L’Orthoceras punjabiense, Wiag. le è più vicino, ma anche esso è più conico della specie in esame. : 14 106 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA L'Orthoceras lepton, Gemm. è stato stabilito sopra cinque frammenti che pro- vengono dal calcare compatto con Fusulina della Rocca di S. Benedetto nella valle del fiume Sosio, Provincia di Palermo. I frammenti più lunghi banno la seguenti proporzioni : Lunghezza. è. I ci A ANNA pia RT Diametro trasversale maggiore . . . ..... 13mm jQom Diametro trasversale minore... ....... 1lmm 8mm Questi cinque frammenti si trovano nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. ORTHOCERAS ELEGANTULUM, (remm. (Tav. XI, fig. Ra 17) Di questa elegantissima specie ho in esame sul tavolo otto frammenti frai quali uno lungo 129", che ha il diametro maggiore di 17”, il minore di 10%" e l'angolo apicale di 3°. 20'. La conchiglia è con sezione circolare, di forma subcilindrica e provvista di strangolamenti stretti e avvicinati. La sua superficie è fregiata di strie trasver- sali, forti e inequidistanti , prodotte dal risalto che fa l'orlo posteriore di nu- merosi anelli, stretti, ineguali e imbricati gli uni sugli altri. Questi anelli, non che le strie, vengono intersecati da strie longitudinali, filiformi, rilevate, nume- rosissime ed avvicinate, che rendono elegante la superficie di questa conchiglia. La sua apertura è orizzontale e semplice. Ne' modelli interni si trova presso l'orlo della bocca uno strangolamento superficialissimo. I setti sono arcuati e le concamerazioni un poco più larghe che alte. Il sifone è piccolo e centrale. Il suo strato rugoso consta di strie sottilissime, che si anastomizzano fra di loro; esse sono visibili con forte lente d'ingrandimento. Un frammento di questa specie ha il diametro di 28®”, il che prova che essa arriva ad avere grandi proporzioni. L'Orthoceras elegantulum, Gemm. si distingue da’ suoi congeneri pér | or- namentazione. Esso ha qualche analogia coll’ Orthoceras Oehlerti, Gemm., ma la presenza delle sue numerose strie longitudinali e la posizione de’ suoi a- nelli trasversali, che sono imbricati fra di loro indietro, anzichè in avanti, fanno facilmente distinguere queste due specie. L’Orthoceras elegantulum, Gemm. proviene dal calcare compatto con Fusulina della Rupe del Passo di Burgio e della Rocca di S. Benedetto, non che da quello grossolano della Pietra di Salamone. Gli esemplari, che mi han servito per la descrizione di questa specie, sono nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. U- niversità di Palermo. DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO 107 OrtHoceRrAs HuLLi, Gemm. (Tav. XII, fig. 15 e 14) Conchiglia piccola, conico-cilindrica. provveduta di qualche cercine e con se- zione circolare. I suoi setti sono arcuati. La sua superficie è ornata di linee trasversali. filiformi, rilevate, un po’ lontane fra di loro e ordinariamente equidi- stanti, fra le quali talvolta ve ne è qualeuna sottilissima e poco rilevata. Essa è ornata in tale maniera nella sua parte posteriore,ma in quella anteriore pare li- scia; però guardandola con forte lente d'ingrandimento si vede che è provvista anch’essa di linee trasversali, quasi completamente scancellate. Due esemplari. che conosco di questa specie, hanno l’angolo apicale di 7° e le seguenti dimensioni : IE neZZa e SA o o 932mm , 20mm Diametro trasversale maggiore. . RCA Ea TIT 9 Diametro trasversale minore... . . . 4. 8/mn gum Questa rarissima specie si distingue chiaramente dalle sue congeneri del calcare compatto con FusuZina della valle del fiume Sosio per la sua ornamen- tazione. I piccoli dell’Orthoceras zonatum, Gemm., che sono pure ornati di linee trasversali filiformi, non presentano mai la disposizione di quelle della specie in esame; in essi le sopraddette linee sono ordinariamente avvicinatissime e Van- golo apicale è assai più acuto. I due esemplari. che si conservano nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo, provengono dal calcare compatto con Fusina della Rocca di S. Benedetto presso Palazzo-Adriano nella Provincia di Palermo. (ORTHOCERAS OBLIQUE-SULCATUM, (temm. (Tav. XVI, fig. 1 e 2) Conchiglia piuttosto grande, conica, allungata e con angolo apicale di 9°. 30°. I suoi setti sono arcuati, e le sue logge due volte più larghe che alte. La sua superficie è ornata trasversalmente di solchi molto obbliqui. leggermente e lar- gamente flessuosi e un poco profondi , che lasciano fra di loro degl’ interstizì un po’ più larghi, ineguali e con superficie piana. Il suo strato rugoso ha un aspetto eccezionale; esso è formato di fine linee trasversali. ognuna delle quali consta di una serie irregolare di piccole linee a tratti più o meno lunghi e stac- cati. La sua camera d’abitazione e il suo sifone non si conoscono. 108 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA Di questa specie ho in esame quattro frammenti. Quello, di cui si dà la figura, ha una lunghezza di 68”" e il diametro trasversale maggiore di 34”, Un altro della lunghezza di 46" ha il diametro trasversale maggiore di 279", L’Orthocerus oblique-sulcatum , Gemm. si distingue chiaramente da’ suoi congeneri coevi per la ornamentazione. che richiama parecchie specie devoniane, come p. e. l’ Orthoceras subfleruosum, Miinst.. l’Orthoceras carinatum, Miinst.. l’Orthoceras bigingulatum, Sandb. ec. Esso proviene dal calcare compatto con Fusulina della Rocca di Salomone nella valle del fiume Sosio, Provincia di Palermo. I quattro sopraddetti fram- menti si trovano nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. ORTHOCERAS ADRIANENSE, Gemm. (Tav. XI, fig. da 7) Conchiglia con sezione circolare, di forma conico-allungata, con setti legger- mente arcuati e concamerazioni assai più larghe che alte. La camera d’abitazione dell'esemplare disegnato è lunga 58®®: il rapporto della sua lunghezza al diametro della sua apertura è di 2,90. In questo esemplare le tre concamerazioni, che precedono la camera d’abitazione, sono decrescenti in altezza da dietro in avanti. La lunghezza dell'ultima è di 5®", quella dalla penultima di 7°" e l’altra del-” lantipenultima di 7 !/,”=", Questa specie ha il margine boccale semplice e ob- bliquo all’asse. Il suo sifone è stretto e marginale. La sua superficie è ordinariamente alterata. In alcuni siti, dove è bene conservata, si vede ornata di strie trasversali, superficialissime e strette, che ven- gono fra di loro divise da interstizîì sottili, rilevati e lamelliformi. Lo strato ru- goso si sconosce. ' L'angolo apicale è di 7°. Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo si hanno parecchi esemplari di questa specie. Il più grande ha il diametro trasversale du 240. Questa specie ha la stessa ornamentazione dell’ Orthoceras Morrisianum , de Kon. ma ne differisce per la posizione del sifone che è marginale. L’Ortho- ceras sagitta, de Kon. le è più vicino per la posizione del sifone, che è pari- mente marginale, ma se ne discosta per essere assai più sfusato e liscio. Questa specie si trova frequentemente nel calcare compatto con Fusulina della Rupe del Passo di Burgio ne’ dintorni di Palazzo-Adriano, Provincia di Palermo. DELLA VALLE DFL FIUME SOSIO 109 OrtnHocERAS PareRNOI, Gemmi. (Tav. XI, fig. 1 a 3) L’ Orthoceras Paternoi . Gemm. è il più grande de’ suoi congeneri. che provengono dal calcare compatto con Fusulina della valle del fiume Sosio. I fram- menti de’ più grandi esemplari hanno le seguenti dimensioni : Lunghezza... . ... . ... 170mm 147nm 1300m Diametro trasversale maggiore . . . 45mm 28mm 8gmm Diametro trasversale minore . . . . 85mm 2]mm 27m Il valore medio del loro angolo apicale è di 3°.2'. Questa specie è grande, con sezione circolare e di forma quasi cilindrica. | suoi setti sono fortemente arcuati e le logge un poco più larghe che alte. Esse nell’esemplare, di cui si dà la figura, non sono progressivamente crescenti in al- tezza, ma in modo irregolare alcune più alte ed altre meno. Il suo sifone è stretto e marginale. Il contorno della sua bocca è orizzontale ed un poco di- latato. Sopra i suoi modelli interni si vedono degli strangolamenti leggerissimi: larghi e distanti. La superficie di questa distintissima specie è ornata di solchi longitudinali, alquanto larghi, superficiali è quasi scancellati, Yhe si osservano sulle parti con- servatissime. Quando la sua superficie è un po’ alterata pare liscia. Lo strato rugoso è formato di strie trasversali finissime, che si anastomiz- zano di tanto in tanto fra di loro. Questa specie si distingue facilmente dalle sue congeneri, che si trovano nel calcare compatto con fusulina della valle del fiume Sosio, per la sua ornamen- tazione. Fra le lineate carbonifere conosciute non ci è nessuna specie così grande, e così leggermente solcata ; 1’ Orthoceras candidum, de Kon., I Orthoceras Ge- sneri, Mart., l'Orthoceras subcanaliculatum, de Kon. non hanno nessuna analogia con essa. L’Orthoceras planicanaliculatum, Sandb. degli strati con Orthoceras di Wissenbach la richiama per la posizione marginale del sifone e per la orna- mentazione, ma ne differisce, perchè essa è meno conica ed ornata longivudi- nalmente di solehi assai più superficiali. L'Orthoceras Paternoi. Gemm. proviene dal calcare compatto con Fusulina della Rupe del Passo di Burgio nella valle del fiume Sosio (Provincia di Palermo). Parecchi esemplari di questa distintissima specie si conservano nel Museo di ieologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. 110 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA ORTHOCERAS SUBTRIANGULARE, Gemm. (Tav. XII, fig. 27 a 30) Di questa specie conosco soltanto l'esemplare, di cui do la figura, che pro- viene dal calcare compatto con Fusulina della Rupe del Passo di Burgio dei dintorni di Palazzo-Adriano nella Provincia di Palermo, e si conserva nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. Esso è un frammento d’ una annulata (Quenstedt) che ha la sezione tra- sversale a forma d'un triangolo sferoidico con gli angoli arrotonditi e la super- ficie provvista di due anelli trasversali, rilevati e un poco assottigliati alla som- mità. che vengono divisi da un solco largo e profondo. Ciascuno di questi due anelli non giace in un piano orizzontale. essendo più alto al ventre e più basso al dorso della conchiglia, percui guardando gli anelli da queste due regioni sem- brano quasi orizzontali e leggermente sinuosi al centro, e guardandoli da’ lati si vedono fortemente obbliqui. Sulla sua superficie, «che è un poco alterata, si vedono le linee de’ setti che sono assai avvicinate fra di loro e leggermente convesse. Il sifone è stretto ed eccentrico (vedi Fig. 30) A giudicare da questo frammento la forma della conchiglia è subeilindrica. . Esso ha le seguenti dimensioni : Li RIVA A RE e e ro Diametro laterale let A RI o RR SZ II Diametro dorso-ventrale.. + bee e aa Questa annulata si avvicina all’Orthoceras oblique-annulatum, Waag. per la direzione de suoi anelli ornamentali, ma se ne allontana, perchè la specie del calcare superiore con Produetus del Salt-Range delle Indie è con sezione trasversale quasi ovale e con sifone centrale. Per la posizione del sifone è ras- . somigliante all’Or/hoceras annulatum. Sow. e all’Orthoceras unnuloso-lineatum, de Kon., però differisce dall'una e dall’ altra specie per la forma del suo con- torno, che trova qualche riscontro in quello dell’Orthoceras triangulare . d'Ar- chiac et Vern. Orrtmoceras PrLLae, Gemm. (Tav. XII fic. 25 e 26) Questa specie è perfettamente liscia, conica, allungata, con l'angolo apicale di 7° e con sezione trasversale circolare. I suoi setti sono poco arcuati e le logge bassissime. La media del rapporto della lunghezza all’ altezza di cinque logge è = 4,52. Il suo sifone è centrale e nummuloide. DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO 111 La sua camera d’abitazione non si conosce. 1 due esemplari, che ho in esame. hanno le seguenti dimensioni : LUAAREZA e o e da on Per Diametro trasversale maggiore . . . . . . . 10nm Q9mm Diametro trasversale.minore. . . . .... 6mm Gm Questo Orthoceras è la sola specie appartenente alle nummularia del cal- care compatto con Fusulina della Sicilia. Esso ha intimi rapporti d’affinità col- l’Orthoceras approrximatum, de Kon., da cui differisce per la posizione del suo sifone che è centrale, per l'angolo apicale che è un poco più acuto, e per V'al- tezza delle sue logge che è maggiore. L’ Orthoceras Pillae, Gemm. proviene dal calcare compatto con Lusulina della Rocca di S. Benedetto nella valle del fiume Sosio e dal calcare rotolato del fiume Torto vicino la stazione ferroviaria di Montemaggiore (Provincia di Palermo). I sopraddetti due esemplari di questa specie si trovano nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. 1412 LA FAUNA DE’ CALCARI COR FUSULINA QUADRO della distribuzione verticale delle Nautiloidea ne’ calcari con Fusulina della Valle del fiume Sosio (Provincia di Palermo). A B Calcare” Calcare compatto grossolano A. Trematodiscus pleuronautiloides, Gemm. = + 2. Pleuronautilus Toulai, Gemm. + _ DE Endolobus, Salomonensis, Gemm. + = 4. Gyroceras nodoso-costatum, Gemm. sla — 5. Orthoceras Waageni, Gemm. + — 6. » gradatum, Gemm. + = 1. Oehlerti. Gemm. + | _ 8. » zonatum, Gemm. S$E | = | 9. î Burgense, Gemm. Ns a 10. » Siculum, Gemm. tia = 14. » lepton, Gemm. + = 19. » elegantulum, Gemm. cal 3F 13. va Adrianense, Gemm. sla = 414. » oblique-sulcatum, Gemm. + == db: n Paternoi, (emm. + — 16. » Hulli, Gemm, ch FA: 17. » subtriangolare, Gemm. + == 18. » Pillae, Gemm. + = BT; 2 DELLA VALLE DFL FIUME SOSIO 4413 GLOSSOPHORA GASTROPODA OPISTOBRANCHIA ACTAEONIDAE CYLINDRITOPSIS, Gemmellaro Conchiglia piccola, spessa, liscia, più o meno ovale, o ovale allungata, e con spira prominente. Apertura ovale, allungata e ristretta in dietro. Columella molto contorta, col margine anteriore troncato e più o meno piegato in dietro, in modo da formare una specie di sinuosità anteriore. Lato columellare incrostato di callo- sità, che viene circoscritta in avanti da una piega trasversale obbliqua, che lascia fra d’essa e il margine anteriore della columella un solco più o meno profondo. Labbro esterno più o meno dilatato in avanti, sottile, semplice. o provvisto in- ternamente nella sua parte posteriore di sua piega. Strie trasversali d’accrescimento sottili e dritte. Gli Strobeus del carbonifero inferiore hanno anch'essi il lato interno del- l'apertura calloso, e la columella con una piega trasversale ed obbliqua. Essi però non sono in relazioni intime con il gruppo delle specie provenienti dai calcari con Fusulina della valle del fiume Sosio nella Provincia di Palermo, che distinguo con il nome generico Cylindritopsis, perchè gli Strobeus hanno la co- lumella dritta, e questi fortemente contorta. Per questo carattere principale e per altri i Cylindrifopsis rientrano nella famiglia delle Acfaconidae con parecchi generi della quale hanno comuni i caratteri principali. Il genere Cylindrites fra d’essi è quello che sta più ‘in in- tima relazione di parentela con i Cylindritopsis. Questi differiscono da quelli, che sono geologicamente più giovani : 1° perchè hanno l'apertura ovale, allungata, un po’ dilatata in ayanti e ristretta in dietro, anzichè stretta e allungata; 2° perchè la loro columella è contorta, col margine anteriore piegato in dietro e troncata obbliquamente in avanti, in maniera da formarvi una specie di si- nuosità, mentre ne’ Cylindrites la columella è soltanto contorta: 3° perchè il loro lato columella è calloso e non mica semplice ; e 4% perchè il loro labbro esterno è più o meno dilatato in avanti, e in qualche specie provvisto interna- mente d’una piega. I Cylindritopsis sono proprî dei calcari con Fusulina della valle del fiume Sosio nella Provincia di Palermo. 1ò 4114 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA ((YLINDRITOPSIS OVALIS, (remm. (Tav. XIII, fig. 7 e 8) Lunghezza della conchiglia... .. . e ...0. 14m Larghezza» » ea e A Ie Oa Conchiglia spessa, liscia, ovale e un po’ ventricosa. La sua spira è formata di giri appena convessi, che essendo separati da suture distinte, ma superficiali, formano un contorno quasi continuo. L'ultimo giro è grandissimo, un, po’ ventri- coso e forma più di ?/, della lunghezza totale della conchiglia. L'apertura è ovale, allungata, un po’ dilata in avanti e assai ristretta in ‘dietro. La columella è fortemente contorta, col margine anteriore piegato in dietro e troncato ob- bliquamente in avanti, da formarvi una specie di sinuosità. Il lato interno è incrostato d’ una callosità larga, spessa e circoscritta alla sua parte anteriore da una piega trasversale, un po’ obbliqua, grande e rilevata, che lascia fra d’essa e il margine anteriore della’ columella un solco largo e profondo. Il labbro esterno è sottile, semplice e convesso. Questa specie ha intime relazioni col. Cylindritopsis inflatus, Gemm., da cui si distingue per essere meno rigonfiata, per avere la sinuosità anteriore più profonda, ma più stretta, e il bordo anteriore della columella semplice. Il Cylindritopsis ovalis, Gemm. proviene dal calcare grossolano con Fusu- lina della Pietra di Salomone presso Palazzo-Adriano nella Provincia di Palermo, dove è rarissimo. L'esemplare disegnato si conserva nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. (YLINDRITOPSIS INFLATUS. Gemm. (Tav. XIII, fig. 9 e 10) Lunghezza della: conchiglia: (00 e e on - = Larghezza» » LR, ran Conchiglia spessa, liscia, ventricosa e formata di giri appena convessi. dei quali l’ultimo è grandissimo e ventricoso. La sua apertura è ovale e allungata. La sua columella è fortemente contorta, col margine anteriore spessito e piegato in dietro e troncata obbliquamente nella sua parte anteriore, in modo da for- marvi una specie di larga sinuosità. Il lato columellare è inerostato d'una callosità leggerissima, che termina in avanti in una piega trasversale, obbliqua DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO 145 ed elevata , che lascia fra d’essa e il margine anteriore della columella un profondo solco. Il labbro esterno in gran parte è rotto. È Questa specie si distingue dalla precedente per le differenze sopra in- dicate. . Essa è rarissima, e proviene dal calcare grossolano con Fusulina della Pie- tra di Salomone de’ dintorni di Palazzo-Adriano nella Provincia di Palermo. Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo si con- serva soltanto l'esemplare. di cui si dà la figura. ((YLINDRITOPSIS MINIMUS, (temm. (Tav. XVIII, fig. 19 e 20; Tav. XIX, fig. 19) Lunghezza della conchiglia ... . ....... Snm 5mm Larghezza » » s'e ABITO Altezza dell'ultimo giro. . .è@._. . .... 4mm 21/Mm ’ Conchiglia piccola, spessa, liscia, ovale, allungata, pupoidea e con spira com- posta di cinque giri leggermente convessi e divisi da suture superficiali e lineari. L'ultimo giro è grande e forma quasi 3/. della lunghezza totale della conchiglia. L'apertura è ovale, allungata e ristretta in dietro. La columella è contorta e un po’ troncata obbliquamente in avanti. Il lato interno è coverto di spessa callo- sità, che porta in avanti una piccola piega trasversale. Il labbro esterno è sot- tile e molto dilatato in avanti. - La piega columellare non si vede nell’esemplare Tav. XVIII, fig. 19 e 20: , però nella sezione longitudinale d’un altro esemplare (Tav. XIX. fig. 12) della medesima specie questa piega è chiarissima. Questa specie è la più piccola dei Cylindritopsis. Essa è vicinissima al Cylindritopsis cheilodontus, Gemm., da cui si distingue per essere un po° meno troncata obbliguamente in avanti e priva di piega sulla parete interna del suo labbro esterno. Questa specie proviene dal calcare grossolano con Pusulina della Pietra di Salomone nei dintorni di Palazzo Adriano (Provincia di Palermo). Gli esemplari qui figurati sono nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. 116 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA CrLINDRITOPSIS CHEILODONTUS, (remm. av. XIX, fig. 10 e 11). Lunghezza della: conchiglia N i E MOT Larghezza» » Ft nia e E Te no RR I Altezza: dell'ultimo; piro + Egli ee ie Conchiglia spessa, liscia, piccola, ovale, allungata e formata di 5 a 6 giri quasi piani e divisi da suture non ben distinte. L’ ultimo giro è grandissimo e forma quasi 8/, della lunghezza della conchiglia. La sua superficie è provvista di strie trasversali d’acerescimento finissime, uguali e diritte. L'apertura è ovale. La columella è contorta e troncata obbliquamente in avanti, da formarvi una specie di piccola sinuosità. Il lato interno è calloso e provvisto anteriormente d’una piccola piega trasversale. Il labbro esterno porta nella sua parte interna verso la porzione posteriore una piega larga e rilevata. Questa rarissima specie si distingue dalle sue congeneri, perchè ha il labbro esterno internamente plicato. Essa proviene dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salo- mone de’ dintorni di Palazzo-Adriano (Provincia di Palermo). L’ esemplare fi- surato è nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. CyYLINDRITOPSIS CoNICUS, Gemm. (Tav. XIX, fig. 13). Lunghezza della conchiglia. Me a Larghezza » ) ig Re RO RA Il solo esemplare, che conosco di questa specie, è quello, di cui do la fi- gura. Esso è sconservatissimo e non si presta ad una particolareggiata deseri- zione; però siccome ha una diversa forma di tutti gli altri Cylindritopsis credo opportuno di farlo conoscere. È Questa conchiglia è cilindrica, liscia e composta di giri quasi piani e di- visi da suture lineari, ma distintissime. L’ ultimo giro è lungo la metà della lunghezza della conchiglia. La columella è contorta e stroncata obbliquamente in avanti. Vicino alla.sua base si vede la caratteristica piega trasversale, che è ben elevata. Tutta la superficie della conchiglia mostra le strie trasversali d’ aceresci- mento numerose, fine e dritte. *DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO 117 Questa specie si distingue dalle sue congeneri per la forma conica e al- lungata. Essa proviene dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone de’ dintorni di Palazzo-Adriano (Provincia di Palermo. L’esemplare che conosco si conserva nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. PROSOBRANCHIA PYRAMIDELLIDAE. LOXONEMA, Phillips. Loxoxema SALOMONENSE, Gemm. (Tav. XIII fig. 1 e 2). ATEO TORA DICA SIA I PAN eo Lunghezza della conchiglia (rotta) . ././././... Hm» Larghezza >» » » NICO deo Goo Conchiglia conica, allungata e con spira formata di giri numerosi, appena convessi ed ornati di pieghe trasversali, dritte, elevate e non sempre equidi- stanti fra di loro. I loro interstizì sono più larghi d'esse, e in alcuni si vede qualche piega rudimentare. Le suture sono profonde e distintissime. Le pieghe dell’ultimo giro si arrestano sul suo contorno esterno. La base è un poco piana e provvista d'un leggerissimo soleo spirale. L'apertura non si conosce. d Questa specie si distingue dal Loronema scalarioideum, Phill. sp. perchè è più sfusata, con i giri meno convessi, e colla base più piana: e dal Loronema rugiferum, Phill. sp. perchè è più piccola, con i giri meno convessi e plicati in tutta la loro altezza, e con la base più depressa e munita d'un solco spi- rale. Essa ha pure rassomiglianza nell’ ornamentazione col Lozonema Réssleri, Gein. sp., col Loronema Phillipsi , Howse sp. e col Loronena montis erucis, Stache sp. ma si allontana dalle due prime specie, perchè è meno conica € con è giri meno convessi, e dall’ultima, perchè è più conica, con i giri meno piani e con le pieghe meno numerose. Il 'Loronema Salomonense, Gemm. proviene dal calcare grossolano con f- sulina della Pietra di Salomone nella valle del fiume Sosio nella Provincia di Palermo. L’esemplare, di cui si dà la figura, si conserva nel Museo di Geologia e Mineralogia della» R. Università di Palermo. 118 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA Loxoxema Tzweraeyi, Gemm. ‘(Tav. XVIII, fig. 25 e 26) Angolo apicale! >. F6 sei TRIO at RA Larghezza della conchiglia a Ve Lunghezza » » Ret RO ee Conchiglia piuttosto «piccola, conica, alquanto allungata e con spira formata di giri piani. leggermente escavati alla parte inferiore e col margine suturale rilevato. Le suture sono quasi lineari, ma distintissime per il rilevato margine de’ giri. La sua superficie è guernita di numerose pieghe trasversali, avvici- natissime, ineguali. irregolari e quasi dritte, le quali sulla base dell’ultimo giro quasi si scancellano e si fondono colle strie trasversali d’acerescimento. La sua apertura è ovale, rotondata in avanti e ristretta in dietro. Il labbro esterno è sottile e con contorno sigmoidale. Il labbro interno è semplice. Questa specie, quantunque più piccola del Loronema sulcatum, de Kon., gli è vicinissima per la forma e per il sistema d’ornamentazione; essa però se ne allontana, perchè ha i giri un po’ più escavati nella loro parte posteriore, le pieshe ineguali e irregolari, le suture più distinte e l'apertura più stretta. ., Il Loronema Tzwetaevi, Gemm. è rarissimo. Esso è stato trovato nel cal- care grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone de’ dintorni di Pa- lazzo-Adriano nella Provincia di Palermo. L’esemplare che m'è servito per tipo di questa specie si conserva nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Uni- versità di Palermo. LoxonEMA PLICATISSIMUM, Gemm. (Tav. XVIII, fig. 23 e 24) Angolo «apicale: st eg. lira E I 00 Lunghezza: della; conchipliat

» » 5 4 ge Arre, NE ORO Conchiglia piuttosto grande, ovale e quasi così lunga che larga. La sua spira è prominente e formata di giri convessi ed escavati presso le suture, de’ quali l’ ultimo è grandissimo. Le sue suture sono lineari. La sua apertura è ovale. Il suo Jabbro esterno e il suo lato columellare non sono conosciuti; 1 ultimo pare d’essere incrostato da sottile callosità. Questa conchiglia è alquanto sottile, e sulla, sua superficie si notano delle fine strie trasversali d’accrescimento fortemente arcuate, che verso il margine suturale de’ giri divengono pliciformi. Queste strie sono intersecate da strie spirali, fine, quasi scancellate ed ineguali, che si vedono con la lente d° ingran- dimento. » La Naticopsis mediterranea, Gemm. richiama per la forma la Naticopsis ovoidea, de Kon. e la Naticopsis Sturi, de Kon., dalle quali si distingue facil- mente per essere ornata di strie spirali. I tre esemplari, che si conservano di questa specie nel Museo di Geologia DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO 135 e Mineralogia della R. Università di Palermo, sono stati trovati nelcalcare com- patto con Fusulina della Rocca di S. Benedetto nella valle del fiume Sosio (Pro- vincia di Palermo). Essi sono in cattivo stato di conservazione. Naricopsis PETRICOLA, (remm. (Tav. XVIIIL'fig. 4 è 5) Lunghezza della conchiglia . 15mm Larghezza » » 18m Altezza dell'ultimo giro, . 13 1/omm Conchiglia di media grandezza, quasi globosa. più larga che lunga e con spira pochissimo sporgente e composta di quattro giri appena convessi, di cui l’ultimo è grandissimo e forma quasi tutta la conchiglia. Le suture sono strette. superficiali e distintissime. L'apertura è grande ed ovale. Il suo lato colnmel- lare è incrostato d’una callosità, piuttosto larga. spessa e provvista, principal- mente nella sua parte posteriore. di pieghe trasversali sottilissime. Il suo labbro esterno è tagliente. La conchiglia è un po’ spessa e munita di strie trasversali d’accrescimento, arcuate e sottilissinie. Esse presso la sutura ordinariamente s° ispessiscono, ma non arrivano a prendere la forma di pieghe, come ciò avviene nella maggior parte delle MNazicopsis. Questa specie ha qualche rassomiglianza colla Nazicopsis planispira, Phill. sp.. ‘ dalla quale differisce per essere meno globosa, colla spira meno prominente e con il lato columellare non curvato in fuori. Più prossima alla Naticopsis bre- vispira, Roem., non Ryck., se ne distingue per la spira meno prominente. Non mi fermo sulle altre differenze, perchè il Roemer (1) non fa cenno della forma dell'apertura e del lato columellare di questa specie. Questa rara specie è stata trovata nel calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone nella valle del fiume Sosio (Provincia di Palermo). L'esem- plare figurato si conserva nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Univer- sità di Palermo. I (1)YOp? cità pr'9, Tav: 11) fig. ® Li 134 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA Naricopsis SpaLLanzani,, Gemm. (Tav. XVIII, fig. 8 e 9) Lunghezza della conchiglia . .«. . 12nm 17mm 19mm Larghezza » » PER o 14mm 16mm A Altezza dell’ultimo giro. . . ... . Qgmm 12mm 1omm Questa distinta specie è una conchiglia di media grandezza, ovale, più alta che larga e con spira corta, appuntita e composta di quattro giri, l ultimo de’ quali è grandissimo e forma quasi tutta la conchiglia. I suoi*giri sono con- vessi, lessermente escavati presso il loro margine posteriore e divisi da suture un poco profonde e lineari. La sua apertura è grande ed ovale. It labbro esterno è tagliente. Il lato columellare è escavato e con una larga callosità provvista nella sua parte posteriore di pieghe trasversali piccolissime. La superficie di questa conchiglia è ornata di strie trasversali di accresci- mento molto arcuate e forti, che divengono fortissime lungo il margine poste- riore de’ giri. Esse sono intersecate da numerose strie obblique, interrotte a forma di piccoli tratti e visibili con lente di ingrandimento. Questa specie è vicina per la forma alla Naticopsis obsoleta, de Kon., da cui si distingue per la sua ornamentazione, che è caratteristica. > I quattro esemplari, che conosco di questa specie, provengono dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone nella valle del fiume Sosio (Provincia di Palermo). Essi si conservano nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. NaATICOPSIS oNcocHILIFORMIS, Gemm. (Tav. XV, fio. 1 e 2) D* Lunghezzaidella conchiglia... è. th. e ia î Larshezza » » Suit Altezza: deWtultimo sito, Ae e Conchiglia piccola, un po’ globosa e composta di cinque giri convessi e divisi da suture distinte e lineari, l’ultimo de’ quali è grandissimo e forma quasi tutta la lunghezza della conchiglia. La sua apertura è grande, ovale e più alta che larga. Il suo lato columellare è provvisto di una callosità , larga ; leggermente rigonfiata al centro e con strie trasversali dirette un po’ obbliquamente. Il suo labbro esterno è sottile. , MIO i x | DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO n 135 La sua superficie è ornata di strie trasversali d’accrescimento estremamente fine e fortemente arcuate, che nella parte posteriore de’ giri prendono la forma di pieghe strettissime, ma distinte. Esse vengono intersecate da numerose strie spirali finissime e un poco distanti fra di loro, che si distinguono soltanto con la lente d'ingrandimento. Nella figura che si dà di quesia specie il litografo ha trascurato di ese- guire le strie trasversali della callosità, che sono chiarissime nell’ originale. Questa specie ha qualche analogia con gli esemplari giovani della Nauzicopsis mammillaris, de Kon., da’ quali si distingue per avere l’ultimo giro più ven- tricoso, la callosità più rigonfiata al centro e la superficie ornata di strie spirali. Questa Naticopsis è stata trovata nel calcare grossolano con Fusulina della Rocca di Salomone nella valle del fiume Sosio (Provincia di Palermo). Nel Museo di *Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo ve ne è un solo esemplare. DO NATICOPSIS PLICATELLA,(emm. (Tav. XV, fig. 3 e 4) Lunghezza della conchiglia . . . 0... ...... 10mm g8mm Larghezza» » SR (1) 31111 GRIS 9800 O ra Altezza dell'ultimo giro... ./. 0... 7 5 1g Conchiglia piccola ed ovale. La sua spira è un po’ prominente e composta di giri convessi e divisi fra di loro da suture piuttosto profonde e lineari. Il suo ultimo giro è grande e rigonfiato. La sua apertura è ovale. Il lato columel- lare è un po’ escavato e incrostato di una callosità poco estesa, più spessa in dietro e trasversalmente striata. Il labbro esterno è tagliente. La superficie di questa specie è ornata presso la regione posteriore de’ giri di piccole pieghe trasversali , che nella loro parte anteriore si fondono con le strie d’accrescimento. La Naticopsis plicatella, Gemm. si distingue dalla Nazicopsis oncochilifor- mis, Gemm., perchè è più ovale, meno ventricosa escon la callosità non rigon- fiata al centro. 7 Questa specie -proviene dal calcare compatto con £usulina della Rocca di S. Benedetto e da quello grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone nella valle del fiume Sosio (Provincia di Palermo). Nel Museo di Geologia e Minera- logia se ne conservano tre esemplari, che sono stati trovati ne’ calcari di que- ste due località. t] 186 a LA FAUNA DE’ CALCARI CON PUSULINA - Namicopsis sicaretiFoRMas, de Kon. L (Tav. XVIII, fig. Ge 7) 1881. Naticopsis sigaretiformis. de Koninck, Faune du Calcaire carbonifère de “ la Belgique, trois. part.. Gastéropodes, p. 24, È | PI. II, fig. d1 a 14. : $ È i lira Nr. Riferisco a questa specie due esemplari provenienti dal calcare grossolano Gg bianco con Fusulina della Pietra di Salomone nella valle del fiume Sosio (Pro- DE vincia di Palermo). RIE a La Naticopsis sigaretiformis, de Kon., si distingue chiaramente dalle sue ® congeneri non solo per la sua forma generale e per quella della sua spira, ma | A principalmente per la conformazione del suo lato columellare, che è provvisto | n d'una callosità strettissima e angolosa all’ esterno, che lascia fra essa e la co- “a lumella una specie di fenditura strettissima. Gli esemplari del calcare con Pu- 00 sulina della Sicilia confrontano perfettamente col tipo del calcare superiore di Visé (assise VI di de Koninek). o eu I sopraddetti esemplari di questa distinta Naticopsis si conservano nel Musso ‘. A di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. | ai NamicoPsIs MINUTA, Gemm. (Tav. XV, fig. 5 e 6) < ‘ Lunghezza della ‘conchiglia . (t. +... gg... Sam Larghezza» » a NE RO Conchiglia piccolissima, globosa e composta di quattro giri convessi, l’ul- timo de’ quali è grandissimo. Le suture sono larghe e un po’ canalicolate. L'a- pertura è grande, quasi circolare e stretta nella sua porzione posteriore. Il lato columellare è arcuato e con stretta e sottile callosità. La sua superficie è provvista di strie d’accrescimento fortemente arcuate e fine, che nella parte posteriore de’ giri divengono spesse e pliciformi, come ordi- nariamente avviene nella maggior parte delle MNazicopsis. Essa si distingue dalla Nazicopsis oncochiliformis, Gemm. per essere molto più piecola, più ventricosa, colle suture un po’ canalicolate e colla callosità sot- tile e stretta. Questa Naticopsis richiama per la grandezza e per l’ insieme la Natica minima, Brown e la Natica cadorica , Stache, le quali provengono, la DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO 137 prima dalla dolomia rossa di Newtown presso Manchester e dalla dolomia del Zechstein di Mihlberg nel Hartz (1) e la seconda dal calcare con Bellerophon di Kreuzberg. (2) Essa però non ha relazioni con queste specie, perchè per la forma della sua apertura e per l'andamento e per la configurazione delle sue strie d’acerescimento, che sono fortemente arcuate e pliciformi presso le suture, non può considerarsi punto come una Natica. Questa specie proviene dal calcare grossolano con Pusulina della Pietra di Salomone de’ dintorni di Palazzo-Adriano nella Provincia di Palermo. Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università se ne trovano alcuni esemplari. NERITIDAE. : NI, NERITA, Adanson. NeRITA PALAEOMORPHA, Gemm. (Tav. XIX. fig. 19 e 20) imbazie dellaconthiplia. ans. aa e a Ga Larghezza » » SA e ra Conchiglia piccola, liscia ed obbliquamente ovale. La sua spira è spinta un po’ di lato e composta di giri eonvessi, di cui l’ultimo è grande, attenuato nella sua parte posteriore, e forma quasi tutta la conchiglia. L'apertura è grande e ‘ssemilunare. Il labbro esterno è tagliente. Il lato columellare è settiforme, calloso, esteso, piano e ricoperto in modo irregolare di granuli allungati più o meno trasversalmente, alcuni de’ quali stanno sul suo margine interno e lo rendono irregolarmente dentato. | La porzione intérna de’ suoi giri è riassorbita. La superficie della con- chiglia è provvista di strie trasversali d’ accrescimento fine. dritte e un po’ obblique. È Sorprende il rinvenimento in una formazione permo-carbonifera d’una vera Nerita, © questa sorpresa si accresce di più nel vedere che tale specie pare di appartenere ad un gruppo di forme delle Nerita (heliostyla, Mirch) che si sco- è a (1) Geinitz, op. cit; p. 50, Tav. XI, fig. 21 e 22. (2) Stache, Beitrage zur Fauna der Bellerophonkalke Sidtirols, p, 47, Tav. 1, fig. 6a, b, e se fig. 8. x 18 138 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA nosce in tutta la serie delle formazioni mesozoiche. Però, siccome nella specie in esame i caratteri proprî ed essenziali delle vere Nerifa sono evidenti .e in+ contestabili, e mancano delle differenze per poternela distaccare e riferire ad altro genere, o per elevarla a tipo d’uno nuovo, così non si può fare a meno, nello stato presente delle nostre conoscenze, che di ritenerla come Nerita. La Naticopsis brevispira, Ryckh. sp. proveniente dal calcare carbonifero di Visé è con il lato columellare provvisto di piccoli tubercoli, per la qual cosa si potrebbe sospettare, che anche la specie in esame sia piuttosto da riferire al genere Naticopsis, che nelle formazioni paleozoiche superiori prese un grande sviluppo specifico; ma ciò è inammessibile, perchè la specie del calcare con Fu- sulina della Sicilia ha i caratteri essenziali delle Nerita, e si cadrebbe in errore, se si volesse considerare come vna Naticopsîs. La Nerita palacomorpha, Gemm. è rarissima e proviene dal calcare gros- solano con /usulina della Pietra di Salomone nella valle del fiume Sosio (Pro- vincia di Palermo). L'esemplare qui figurato si trova nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. Esso è tagliato, e si vede la por- zione interna de’ suoi giri riassorbita. z Sotto-genere LISSOCHILUS, Pethò. Nerira (LissocHiLus) PRISCA, Gemm. (Tav. XIX, fig. 20 e 22) Lunghezza della conchiglia. è . . ..% 0... gum Larghezza . » » e N di ARR aa LI Conchiglia liscia, trasversalmente ovale e con spira piccola, appuntita, un po’ laterale e composta di giri divisi fra di loro da suture lineari. L'ultimo giro è grandissimo e convesso, ma in modo che la maggiore convessità è verso la sua parte anteriore, mentre la posteriore è molto più estesa e piana. L'apertura è lar gamente semilunare. Il Jato columellare è settiforme, calloso , esteso, piatto e liscio, e termina all’interno col margine dritto, semplice e tagliente, e all’esterno arcuato. Il labbro esterno non si conosce bene; dal suo frammento, che si vede nell’esemplare figura 20 a 22, pare che sia tagliente. t La sua superficie è munita di strie trasversali d’ accrescimento visibilis- sime, fine, dritte ed obblique. La porzione interna de’ suoi giri è riassorbita. Sono stato qualche tempo indeciso sulla determinazione generica della specie in esame, non solo perchè la esistenza d'una Nerita nel permo-carbonifero con- trastava col mio convincimento, che le specie paleozoiche fin’ora riferite a questo a A DELLA VALLE DFL FIUME SOSIO ‘ 139 genere appartengono piuttosto a’ Naticopsis, ma ancora perchè non trovava in essa tuttii caratteri delle vere Nerita. Però, questa specie avendo le strie tra- sversali di accrescimento dritte ed obblique e non fortemente arcuate e plici- formi presso le suture, la spira un po’ obbliqua e non dritta, e il lato columel- lare settiforme, calloso, piano e liscio non poteva con sicurezza considerarla quale una Naticopsis. Allora per dileguare ogni dubbio ho fatto la sezione d’un esemplare di questa specie, ed avendo trovato la porzione interna de’ suoi giri riassorbita, mi son convinto che essa appartiene realmente alle Neritidae. Questa.specie rientra evidentemente nel sotto-genere Lissochilus delle Nerita, del quale si conoscono molte forme ne’ terreni mesozoici. Fin'ora non si è trovata nessuna specie di questo genere più antica nè coeva della Nerita (Lissochilus) prisca Gemm. che proviene dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone nella valle del fiume Sosio (Provincia di Palermo). L’esemplare qui figurato, che è stato tagliato per accertarmi del riassorbi- mento della porzione interna de’ suoi giri, si conserva nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. PLATYCHEILUS, Gemmellaro. Conchiglia turbinata, o turbinata globosa, con spira prominente e dritta , e con apice appuntito. La sua superficie è irta di granuli, fra de’ quali molti grossi tubercoli stanno spesso disposti in serie spirali. La sua apertura è grande e semicircolare. Il suo lato interno è settiforme, piano, liscio, esteso, semplice o leggermente calloso, di cui il margine interno è semplice, rilevato da parere quasi marginato e leggermente convesso al centro. Il suo tabbro esterno è sem- plice, sottile e tagliato a sbiego nell’ interno. 3 Le sue strie trasversali d’ accrescimento sono forti, dritte ed obblique. Le porzioni interne de’ suoi giri non sono riassorbite. Hanno questi caratteri tre specie provenienti dal calcare grossolano con Fusulina della valle del fiume Sosio nella Provincia di Palermo. Esse per la ornamentazione richiamano i Fossariopsis Cainalli. Stopp. sp. e Ceruti, Stopp. sp. del trias alpino. Questa loro rassomiglianza esterna, però, non ha importanza, perchè la costruzione del loro lato columellare, che è un carattere essenziale nella sistematica, è assai diversa e non giustificherebbe ogmi ravvicinamento che si volesse tentare fra di esse. Queste specie sono certamente vicine per vincoli di famiglia alle Neritidae. Fra di queste abbiamo il genere Nerita e particolarmente le forme apparte- nenti al suo sotto-genere Lissochilus alle quali esse si accostano molto; però i rapporti d’affinità fra di loro non son tali da poterli riunire nello stesso gruppo. Infatti le specie in esame sono turbinate, o turbinate globose, con spira dritta e prominente e provviste sulla superficie di granuli, non si riassorbiscono la por- 140 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA : zione interna de’ giri, ed hanno il margine interno del loro lato eolumellare rilevato da parere quasi marginato e leggermente convesso al centro. Questi ca- vatteri mancano ne’ Lissochilus e sono propriamente differenziali fra questi due gruppi di specie. Si noti ancora che la più antica specie di questo gruppo, la Nerita (Lissochilus) prisca, Gemm., che visse nello stesso periodo geologico con queste specie, ha tutti i caratteri essenziali de’ Lissochi/us mesozoici, e non porta nessuna traccia, di quelli che caratterizzano questo gruppo di specie. Questo fatto ha una grande importanza per la loro sistematica , perchè prova che le specie ‘in esame e i Lissochilus provengono da stipiti diversi. e perciò devono considerarsi come genericamente indipendenti, sebbene abbiano de’ ca- ratteri comuni di famiglia. Esse hanno con i Nerifopsis comune la forma, ma neppure si possono rife- rire a questo genere, avendo i MNerifopsis il lato columellare spesso, liscio’ e col margine interno provvisto d' una larga incavatura quadrata nel centro. Questa incavatura nelle specie più antiche è poco apparente, ma pur non di meno il loro lato columellare non è mai settiforme, piano, liscio, esteso e col bordo in- terno rialzato e un po’ convesso al centro come nelle specie in esame, Questo distinto gruppo di specie, che distinguo col nome di Platycheilus, appartiene alla famiglia delle Neritidue. PLATYCHEILUS CANALICULATUS, (remm. (Tav. XIV, fig. 11 e 12; Tav. XIX, Sg. lo e 16) Lunghezza della conchiglia... .. ar. N Roo n Larghezza » » EA aa Altezza dell’ultimo giro. . . . . a... » 200» 15nm Conchiglia turbinata, globosa, con spira dritta, un po” prominente, appuntita e composta di cinque giri convessi, di cui l’ ultimo è grandissimo, ventricoso e occupa quasi 3/, della lunghezza della conchiglia. Le suture sono largamente canalicolate. Tutta la sua superficie è ornata di granuli piccolissimi e avvici- natissimi, fra’ quali nel mezzo de’ giri sorgono parecchi tubercoli assai più grossi disposti in tre serie spirali, delle quali quella posteriore è formata di tubercoli più grossi. Vi si notano inoltre delle linee trasversali d’ accresci- mento forti ed imbricate le une sulle altre, che passano sui tubercoli, e quando questi sono alterati sembrano di essere vuoti nell’interno. La sua apertura è se- micircolare. Il lato columellare è settiforme, leggermente incrostato, estesissimo, piano , liscio e col margine interno semplice, rilevato da parere quasi margi- nato e leggermente convesso.sal centro.+Il labbro esterno è acuto e tagliato a sbiego nell’interno. » y DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO 144 Questa specie proviene dal calcare grossolano con Fusuline della Pietra di Salomone nella valle del fiume Sosiò nella Provincia di Palermo. Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo si conservano gli ori- ginali delle figure. PLarycHeILus Suri, Gemm. (Tav. XVII, fig. 17 a 19) Lurehezza della conchiglia a Mi atei ot Larghezza >» » La i 59mm Altezza dell'ultimo giro. } 0. 0... 0... 98mm Conchiglia grande, spessa, turbinata, con spira dritta, prominente, appun- tita e composta di sei giri convessi, de’ quali l’ ultimo è grandissimo e forma più dei ?/, della sua totale lunghezza. Le sue suture sono profonde. La sua su- perficie è ornata di granuli piccolissimi, fra’ quali nel mezzo de’ giri parecchi tubercoli grossissimi sono disposti in tre serie spirali. La parte anteriore del- l’ultimo giro è provvista ancora di altre quattro serie spirali di tubercoli, che sono molto meno grossi e disposti meno regolarmente. La sua apertura è gran- dissima e semicircolare. Il suo lato columellare è settiforme, estesissimo, piano, liscio e col margine interno elevato e leggermente convesso al centro. Tl labbro ‘esterno è acuto e tagliato a sbiego nell’interno. Le sue strie trasversali d’accrescimento sono ordinariamente indistinte; verso il labbro esterno invece sono forti e imbricate. Questa specie si distingue dalla precedente, petchè è molto più grande , meno ventricosa, con la spira più prominente, con le suture non canalicolate e con la superficie irta di granuli più piccoli. I due esemplari, che conosco di questo Platycheilus, si conservano nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo, e sono stati trovati nel calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone nella valle del fiume Sosio (Provineia di Palermo). P : PLATYCHEILUS PYGMAEUS, Gemm. (Tav. XIV, fig. 13 e 14; Tav. XIX, fig. 17) o s Lunghezza della conchiglia . . .. . 10mm 10mm mm Larghezza » » E nr mm &mm (mm Altezza dell’ultimo giro. . . . .. 6mm Gmm qmm Conchiglia piccola, ovale, allungata e con la spira molto prominente, dritta, appuntita e formata di giri convessi, l’ultimo de’ quali è grande e forma un po’ meno dei ?/, della sua totale lunghezza. Le suture sono distinte e alquanto 442 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA profonde. Tutta la sua superficie è ornata di granuli piccolissimi, numerosi e disposti irregolarmente. La sua apertura è semicircolare. Il suo lato columel- lare è settiforme, piano, appena incrostato e termina col margine interno rial- zato e leggermente convesso al centro. Il labbro esterno è acuto e tagliato a a sbiego all’interno. Questa specie si distingue dalle sue congeneri per la piccolezza, per la spira molto prominente e per la mancanza di grossi tubercoli disposti in serie spirali. Questo Platycheilus proviene dal calcare grossolano con Pusulina della Pietra di Salomone e della Rocca di S. Benedetto presso Palazzo-Adriano (Provincia di Palermo). Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo, se ne trovano cinque esemplari. TROCHIDAE. TROCHUS, Linné. Trocuus AprianensIS, Gemm. (Tav. XIV, fig. 32, 93 e 35) Lunghezza della conchipha Me Re ee SR RO Larghezza >» » Ria ag e n ù . Conchiglia trochoide e con spira composta di giri gibboso-gradinati. Ultimo giro angoloso al contorno esterno. Base largamente e profondamente escavata. Bocca subromboidale. Labbro interno un po’ reflesso e troncato in avanti. I suoi giri sono ornati sulla loro porzione posteriore di pieghe obblique, un po’ distanti fra di loro e leggermente nodose alla loro estremità anteriore, e sulla loro porzione anferiore di pieghette secondarie, piccolissime, strette, nu- merose ed obblique, che pare nascano dallo sfioccamento di quelle principali. , Le pieghette secondarie sono intersecate da cingoli longitudinali e granulosi (nel- l’ultimo giro se ne contano da 5 a 6 e nel penultimo da 3 a 4). La sua base è provvista di numerose strie spirali intersecate da finissime linee trasversali d’accrescimento. Questa Trochida (1) non ha forme vicine nella serie de’ terreni paleozoici, a meno che non si voglia ritenere arbitrariamente come una F/emingia per le sue lontane analogie con la Flemingia carbonaria, de Kon. e laFlemingia prisca. M° Coy sp. Frai generi mesozoici essa richiama per la forma del suo lato colu- (1) La specie in esame manca della traccia del seno, quindi non credo necessario di fer- marmi sui rapporti di essa colle Lueiella, de Kon. DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO 143 mellare e la sua ornamentazione “alcune Gibbula, e per la sua grande escava- zione basale parecchie Uvanilla, ma per }' insieme de’ suoi caratteri essenziali non può riunirsi nè con le une nè con le altre. Di questa importante specie si conosce soltanto | esemplare figurato , per cui, mancando gli elementi per poterla stabilire come tipo d’ un nuovo genere o d’un. nuovo sotto-genere, credo prudente di considerarla come un Yrochws nel senso largo linneano. “Essa proviene dal calcare grossolano con Fustlina della Pietra di Salomone de’ dintorni di*Palazzo-Adriano (Provincia di Palermo). L’esemplare che si co- nosce di questa specie si conserva nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. SOSIOLYTES, Gemmellaro, La mancanza della conoscenza dell'opereulo delle Trockidae fossili rende dif- ficile la loro sistematica. Queste difficoltà aumentano maggiormente, quando si ha da fare con alcune 7rochidae paleozoiche, che hanno un insieme di caratteri, che nelle forme più giovani si presentano differenziati, perchè allora non si sa a quale frai varì gruppi di queste forme derivate riferire queste 7rochidae, e V'os- servatore resta indeciso sulla loro determinazione. Nel calcare grossolano con Fusulina della Sicilia è comunissima una 7ro- chida, che presenta appunto le sovraddette difficoltà per la sua determinazione generica. Essa ha i caratteri seguenti. Conchiglia piccola, imperforata, liscia , turbinoide e con spira composta di giri convessi e divisi da suture canalicolate strettamente. Ultimo giro grandissimo e quasi ventricoso. Base convessa. Bocca ovale e tagliata a sbiego verso la sua parte anteriore. Columella contorta sopra se stessa e reflessa nella sua parte anteriore. Labbro esterno tagliente e sinuato fortemente nella sua parte po- steriore. Linee d’acerescimento più o meno forti, obblique e sigmoidali, in modo da formare verso le suture una profonda sinuosità. Come si vede questa specie non rientra in nessuno de’ generi delle 7ro- chidae fin'ora stabiliti. Essa mentre che per la sua forma generale e per la di- rezione delle sue linee d’aecrescimento si avvicina ad alcune Yrochinae, poi per la torsione della sua columella si accosta di più alle Zurdoninae. La specie in esame fra le diverse 7rochidae paleozoiche pare d'avere mag- giori affinità con le Halopia, che sono anch’ esse con il labbro esterno sinuato nella sua parte inferiore e il lato columellare reflesso; però, siecome la specie in esame ha inoltre la columella contorta, così non si può mica riferire a questo genere. Inquanto poi alle 7rochidae più giovani vi sono alcune forme, fra le quali specialmente la Monodonta mammilla, Andrz., che hanno le linee di accrescimento 144 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA presso a poco con la stessa direzione di quelle della specie proveniente dal cal- care con Fusulina della Sicilia, ma circa agli altri caratteri essenziali non ci è nessuna relazione fra di loro. Or, non potendo riunire con sicurezza a nessuno de’ generi conosciuti que- sta specie, credo necessario d’ elevarla a tipo d'un nuovo genere. che chiamo Sosiolytes. Di questo genere si conosce soltanto una specie, che è comunissima nel calcare grossolano con Pusulina della Pietra di Salomone de’ dintorni di. Pa- lazzo-Adriano (Provincia di Palermo). SostoLyres ScuLorHRIMI, Gemm. (Tav. XVII, fig. 5, a 8: Tav. XIX, fig. 37 e 38) Lunghezza della conchiglia . . . .° 7mm TESI Gmm Gmm Larghezza » » uil 190 Gum 5tum 5I/ mm La descrizione di questa specie è stata data precedentemente nello stabilire il genere Sosiolytes, di cui essa è il tipo. Alcuni esemplari di questa specie hanno le linee d’accreseimento fortissime e quasi variciformi, ed altri l’ultimo giro assai rigonfiato. Nel Museo di Geologia e Mineralogia si conservano moltissimi esemplari di questa specie in tutti gli stadì di sviluppo. Essi provengono, come si è detto, dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone de’ dintorni di Palazzo-Adriano nella Provincia di Palermo. CHRYSOSTOMA, Gray. CarysostoMA roRNATUM, (remm. (Tav. XIV, fig. 42 a 44) Lunghezza della conchiglia . . . . 14mm 131mm 12mm Ymm Larshezza » » MI 16mm 15mm 13mm Qmm Conchiglia liscia, turbinata, depressa e con spira ottusa e composta di sei giri convessi, di cui l’ultimo è grande e attenuato lungo la sutura, in modo da stare imbricato sul penultimo giro. Le sue suture sono lineari. La sua bocca è quasi circolare. Il suo ombellico è chiuso da una callosità leggermente escavata. che si restringe in avanti e si fonde coll’ appiattito lato columellare. Il suo labbro esterno è tagliente. : i DELLA .VALLE DEL FIUME SOSIO 145 Nessuno @hrysostoma fin'ora è stato trovato nei terreni più antichi de’ trias- sici. Le tre specie provenienti dai calcari con Fusulina della Sicilia , che sono vicinissime fra di loro, hanno netti i caratteri, essenziaki di questo genere. per cui gliele riferisco senza esitazione. i | Il Chysostoma tornatum, Gemm. si distingue dal Chrysostoma planulatum, Gemm. per essere meno depresso, coll’ultimo giro’ attenuato lungo le suture e colla regione ombellicale meno escavata e più fortemente callosa. Il ?urbo Chryso- sfomoides, Gemm.-del calcare cristallino della Provincia di Palermo (Lias infe- y ‘riore, parte media, della Provincia mediterranea), che è un vero Chrysostoma, è strettissimo parente di questa specie. Le loro affinità sono così intime che fa meraviglia «come mai si sia ripetuta tanta rassomiglianza in specie così lon- tane di età. i Questa specie è comunissima nel calcare grossolano con Fusulina della Pie- tra di Salomone e di S. Benedetto, e piuttosto rara in quello compatto con Fw- sulina della Rocca di S. Benedetto nella valle del fiume Sosio (Provincia di *Palermo). , * - Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo se ne conservano SlSSina esemplari. — de CHRYSOSTOMA PLANULATUM, Gemm. ha a (Tav. XIV, fig. 35 a 40) ‘ Lunghezza della conchiglia . . .. 1Smm 170m 13mm gum Larghezza +» » » 20 + + Rom. R260m 19mm 11mm x Conchiglia liscia. depressa, più larga che alta e con spira bassa e composta di sei giri, de’ quali l’ultimo è grandissimo e forma i */, dell'altezza totale della conchiglia. La sua base è leggermente escavata nella parte centrale. La sua bocca è circolare. La sua regione ombellicale è un poco escavata ed incrostata da una — callosità, che si restringe in avanti e si fonde con l’appiattito lato columellare. Il labbro esterno è tagliente. Questa bellissima specie è molto affine alla precedente, da cui si distingue, , per le differenze sopra notate. Essa è comunissima nel calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Sa- lomone e della Rocca di S. Benedetto nella valle del fiume Sosio (Provincia di » Palermo); si trova pure nel calcare compatto con Fusulina della Rocca di S. Be- mnedetto, ma meno frequentemente. Molti esemplari di questa specie si conser- vano nel Museo di (Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. 19 146 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA Carysosroma Howsei, Gemm. La (Tav. XX, fig. 3 a 6) : Lunghezza della conchiglia. . . . . 89m 8mm mm Larghezza» » vai a AE iR0 ARSELE 11mm + Conchiglia liscia, fortemente depressa, più larga che lunga e con spira bas- sissima e composta di sei giri convessi, che si ricoprono in gran parte. L'ultimo giro è grandissimo e forma quasi i 4/, della lunghezza della conchiglia. La sua base è escavata al centro a forma di falso ombellico. La sua bocca è circolare. Il suo lato columellare è largo e appiattito, e nella sua parte posteriore si fonde con una leggerissima callosità che inerosta soltanto il fondo del falso ombellico. Il suo labbro esterno è tagliente. Questa specie si allontana dalle due precedenti per la sua profonda esca- vazione ombellicale. Questa differenza mi ha tenuto in dubbio sulla sua deter- minazione generica; ma attese le sue intime relazioni con il Chrysostoma pla- nulatum, Gemm., il quale ne differisce soltanto per l° escavazione ombellicale incrostata d’ una callosità meno spessa, ho creduto conveniente di considerarla pure come un Chrysostoma. Il Chrysostoma Howsei, Gemm. è vicinissimo al Chrysostoma planula- tum, Gemm., da cui si distingue per la sua forma generale che è più depressa, e per quella della sua regione ombellicale, che è \escavata e soltanto incrostata al fondo di sottile callosità. Questa specie s'incontra frequentemente net calcare grossolano con Fusulina della Rocca di S. Benedetto e della Pietra di Salomone ne’ dintorni di Palazzo- Adriano (Provincia di Palermo). Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo se ne trovano molti esemplari. TURBINILOPSIS, de Koninck. © TURBINILOPSIS PLANORBIFORMIS, (remm. (Tav. XX, .fig. L e 2) Lunghezza della conchiglia. è... .'/. E° ee Larghezza » » ge VS a RR RE N E Conchiglia liscia, più larga che alta, eliciforme e con spira bassissima, ot- tusa e composta di giri convessi che si ricoprono in. gran parte. L'ultimo giro è grandissimo e forma i 3/, della lunghezza della conchiglia. Le suture sono li- DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO 147 neari. La bocca è trasversalmente ovale. La callosità è contornata all’esterno da uno stretto solco. L’ombellico è di discreta larghezza e forato nella callosità, i cui margini salienti si riuniscono ad angolo acuto verso la parte superiore della columella. ‘ Questa specie si distingue dal 7urdirilopsis vittatus, de Kon. e dal 7ur- -binilopsis inconspicuus, de Kon., perchè è più depresso d’entrambi. e perchè ha la columella cinta da uno stretto solco, che manca in queste due specie. Questa rarissima 7urdinilopsis proviene dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone de’ dintorni di Palazzo-Adriano nella Provincia di Pa- lerno. Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo se ne conserva un solo esemplare. TURBONELLINA, de Koninck. TURBONELLINA STRIATA, Gemm,. (Tav. XIII, fig. 11 e 21) Dunghezza della conchiglia... UU. . .U .... 9nm Larghezza » » ARGO ia ra pei eo pap Conchiglia piccolissima, trochiforme, depressa e con spira composta di cin- que giri convessi e divisi da suture chiarissime e profonde. L'ultimo giro è grandissimo e forma più della metà della totale lunghezza della conchiglia. L’ombellico è largo e a forma di capsula. L’ apertura è grande e largamente ovale. . La sua superficie è oPhata di strie longitudinali, finissime e strettamente avvicinate fra di loro. fra le quali di tratto in tratto e regolarmente si elevano delle costelle molto sottili e rese quasi frangiate dall'incontro delle fine strie trasversali d’accrescimento. Questa specie. che per la forma richiama la Turbonellina lepida, de Kon.. se ne allontana per la sua piccolezza e per la sua ornamentazione. La Turbonellina striata, Gemm. è una specie rarissima del calcare grosso- lano con Fusulina della Pietra di Salomone nella valle del fiume Sosio (Pro- vincia di Palermo). Di essa nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Uni- ‘versità di Palermo si trova un solo esemplare. 148 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA TURBONELLINA GRANULOSA,, (remm. (Tav. XVIII, fig. 17 e 18) TLunghezza.della conchiglia CA Nt Re Larghezza» » TOT A e GIR Conchiglia, piccola, trochoide, depressa, più larga che alta e formata di cin-- que giri convessi, di cui l’ultimo, grandissimo, forma più dei */, della totale lun- ghezza di essa. Le suture sono chiare e alquanto profonde. L’ombellico è piut- tosto grande. L'apertura è largamente ovale. | La sua superficie è ornata di cingoli longitudinali, finissimi, e quasi ser- rati fra di loro, che vengono resi granulosi dall’ incontro delle strie trasversali d’accrescimento numerose e fine. Questa specie si distingue dalla Turbonellina striata, Gemm. per la sua ornamentazione. Essa è stata trovata nel calcare grossolano con Fusulina della. Pietra di Salomone nella valle del fiume Sosio (Provincia di Palermo). L’esemplare figu- rato si conserva nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo (1). PORTLOCKIA, de Koninck. + PORTLOCKIA DECORATA, Gemm. Li (Tav. XIV, fig. 10 a 12) [Lunghezza della” conchiglia! iter, Res ana : Larghezza » » RP A RS e Altezza: dell’ultimovgiro Mi er rante Cig Ze Conchiglia non ombellicata, turbinoidea, più lunga che larga e con spira alta. e composta di cinque giri convessi, di cui l’ultimo è grande e forma più della metà della totale lunghezza di essa. Le suture sono strette e profonde. L’aper- tura è ovale. (1) Nelle figure di queste due specie di Turbonellina non si vede l’ombellico , perché - sono state figurate prima di togliere loro il calcare, che ne inerostava la regione ombellicale. DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO 149 La sua superficie è ornata di numerosi granuli rotondi e disposti in strette serie longitudinali. Verso il centro del terzo esterno dell'ultimo giro fra di esse sono intercalate altre due serie longitudinali secondarie di nodoli, le quali si estendono fino al contorno del labbro esterno. Le linee trasversali d’accrescimento sono lamellari e distintissime, particolarmente ne’ solchi che dividono le serie longitudinali di granuli. - Questa specie per la sua ornamentazione si avvicina alla Portlochia pygmaea de Kon. e alla Portlockia semicancellata, de Kon., ma si distingue da entrambe, perchè è ornata di coste granulose e longitudinali sopra tutta la sua superficie. Più prossima per la forma alla Portlockia nana, de Kon. se ne discosta per la sua ornamentazione. L’esemplare, che mi ha servito per stabilire questa specie, si trova nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. Esso proviene dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone dei dintorni di Pa- lazzo-Adriano (Provincia di Palermo). TTRACHYSPIRA, Gemmellaro. Conchiglia strettamente ombellicata, turbinata e un po’ ventricosa. Spira prominente è appuntita. Bocca larga, ovale, alquanto dilatata in avanti e un po ristretta in dietro. Labbro interno reflesso nella sua metà posteriore da coprire più o meno l’ombellico. Labbro esterno nell'interno leggermente plicato. Super- ficie ornata di numerosi granuli rotondati, o allungati, disposti in numerose serie obblique, fra de’ quali si elevano dei tubercoli più o meno grossi e spesso spinosi, che percorrono i giri in serie spirali, rendendoli carinati. Linee trasversali d’acerescimento forti e lamellose. Il gruppo di specie, proveniente dal calcare grossolano con Fusulina della valle del fiume Sosio nella Provincia di Palermo, che chiamo 7rachyspira, pare per la sua ornamentazione che abbia strette relazioni coi P/atycheilus , mentre pei suoi caratteri essenziali non ne ha alcuna. Esso invece è realmente affine col genere Eunema, a cui il Prof. Zittel (4) ha riunito gli £weyclus me- sozoici facendon® vedere l’identità generica, anzi questo è il solo genere di Ga- steropodi con il quale i Yrachyspira sono vicini, per cui bisogna dimostrare le ragioni che mi spingono a considerarli distinti da questo genere. Le Funema per i loro distinti caratteri ornamentali si prestano bene allo studio della loro filogenia. In esse si possono seguire le graduali modificazioni che han subìto nei varî periodi geologici, apprezzare gli stadî del loro sviluppo (1) Handbuch der Palaeontologie, Band 2, pag. 189. 150 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA e concatenare le specie de’ varì periodi geologici più antichi con quelle de’ più , recenti. Or delle Eunema de’ periodi paleozoici non ce n'è una chessi avvicini per l’ornamentazione ai Trachyspira, e nessuna fra quelle più giovani, quati sono le mesozoiche, che porti le tracce dell’ornamentazione caratteristica de’ 7rachyspira; mentre invece tutte sono ornate similmente alle congeneri siluriane e devo- ‘niane, che precessero i 7raehyspira permo-carboniferi. Questa differente e costante ornamentazione delle Eunema de’ varî periodi geologiei da quella dei 7rackyspirà prova la loro indipendenza genetica, la quale indipendenza viene maggiormente dimostrata dalla presenza d’un certo numero di caratteri proprì nei 7rachyspira, cioè: la forma turbinata, bassa e un po’ ven- tricosa, l’ombellico aperto, il labbro interno reflesso nella sua metà inferiore, il labbro: esterno plicato all’ interno e le linee d’ accrescimento lamellose. dritte, ma non addensate fra di loro. Ammessa la loro indipendenza genetica, i 7rachyspira non si possono con- siderare formanti un sotto-genere delle Eurema, ma si devono ritenere un genere distinto e autonomo appartenente alla stessa famiglia. Il genere Trachyspira è rappresentato da tre specie, che sono state tro- vate nel calcare grossolano con Fusulina della valle del fiume Sosio nella Pro- vincia di Palermo. A TRACHYSPIRA DELPHINULOIDES, Gemm. (Tav. XIII, fig. 14, a 16; Tav. XIX, fig. 14) Lunghezza: della ‘conchiglia esere eine Larghezza » » IRR i Io Conehiglia ombellicata, turbinata, un po’ ventricosa e con spira prominente, appuntita e composta di cinque giri carinati e divisi da suture strettamente canaliculate. La sua superficie è ornata di granuli trasversalmente allungati e disposti in numerose serie obblique. Fra d’esse sorgono tre ordini longitudinali di tubercoli molto più grossi, trasversalmente allungati e quasi spinosi, de’ quali ordini quello centrale, che è il più sviluppato, rende carenati i giri. L’ ultimo giro, avendo i tubercoli della serie spirale posteriore più sviluppati di quella de’ giri precedenti, si mostra bicarinato. La sua base è provvista alla periferia di due serie spirali di piccoli tubercoli e al centro di numerosi granuli, anch'essi disposti spiralmente, che si estendono nell’ombellico. La sua apertura è larga, ovale, un po’ dilatata in avanti e ristretta in dietro. Il labbro interno è arcuato, e reflesso in tutta la sua metà posteriore da coprire una parte dell’ombellico. Il labbro esterno è ornato nell’interno di leggiere pieghe. DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO 154 Le sue linee trasversali d’accrescimento sono dritte, forti e lamellose; esse passando sui tubercoli li rendono squamosi. Questa specie è rara e proviene dal ealcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone de’ dintorni di Palazzo-Adriano nella Provincia di Palermo. Tre esemplari d’essa si conservano nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. 7 TRACHYSPIRA MILLEGRANUM, Gemm. (Tav. XIII, fig. 17 a 19; Tav. XIX, fig. 24) Einuphezzasdella conchiglia e NI ta ona Larghezza » » DATO RITO E A RT Conchiglia strettamente ombellicata, turbinata e con spira prominente, ap- puntita e composta di cinque giri un po’ carinati. Le suture sono profonde ed oscure. La sua superficie è ornata di numerosi granuli piccolissimi, avvici- nati fra di loro e disposti in serie obblique. Sopra ogni giro ci è inoltre una altra serie spirale di piccoli tubercoli che li rende carinati; nell'ultimo giro se ne contano tre,e di tali serie l'anteriore è quella più piccola. La sua apertura è larga, ovale, dilatata in avanti e un po’ ristretta in dietro. Il labbro interno è arcuato e reflesso nella sua metà posteriore da coprire una gran porzione del- l’ombellico. Il labbro esterno è leggermente plicato all’interno. Le sue strie trasversali d’accrescimento sono fine, lamellari e avvicinatissime. Il Trachyspira millegranum , Gemm. si distingue dalla precedente, perchè è ornata di granuli rotondi e più piccoli, con l’ ombéllico più stretto, colle su- ture oscure e colle carene molto meno grosse e non spinose. Si trovano due esemplari di questa rara specie nel Museo di Geologia della R. Università di Palermo; essi provengono dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone de’ dintorni di Palazzo-Adriano nella Provincia di Palermo. TRACHYSPIRA ACANTHICUM, Gemm. (Tav. XIV, fig. 15 e 16) Eunphezzatdella conchiglia. >. (vi Ta... re Larghezza » » n La Conchiglia strettamente ombellicata , turbinata e con spira prominente , appuntita e composta di cinque giri carinati. La sua superficie è provvista di. granuli numerosi, rotondati e disposti senza nessuno ordine, fra de’ quali sopra 152 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA ogni giro sorgono molti tubercoli spinosi distribuiti in una serie spirale che li rende carenati. La bocca è grande, ovale, dilatata in avanti e un po’ ristretta in die- tro. Il labbro interno è un po’ arcuato e reflesso in modo da coprire una gran parte dell’ombellico. Il labbro esterno è rotto. Questa specie si distingue dalle sue congeneri per l’irregolare distribuzione de’ granuli che l’adornano, e per i suoi tubercoli spinosi che sono distribuiti in ‘ una sola serie spirale. Essa è stata trovata nel calcare grossolano con Fusulina della Rocca di S. Benedetto dei dintorni di Palazzo-Adriano (Provincia di Palermo). Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo ve ne sono pochissimi esemplari. PLEUROTOMARIIDAR TROCHOTOMA, Fudes Deslongchamps. TrocHoroma eLEGANS, Gemm. (Tav. XV, fig. 27 a 29) Larghezza della conchiglia *. . . . .... . 6mm Gmm Gmm 5mm Lunghezza » » Li L04000, 7 50m 5a 41, 4mm Conchiglia piccola, trochoide, più larga che alta e composta di sei giri leg- germente convessi, l’ultimo de’ quali è angoloso al contorno e un po’ rieurvato in avanti alla sua estremità libera. Le suture sono profonde e canalicolate. La fenditura è di forma ovale, allungata e ristretta leggermente al centro (1) e la sua traccia, che sta situata al centro de’ giri, è larga, escavata e circoscritta per ogni lato da una costicina spirale. Sopra ogni giro avanti e dietro della traccia della fenditura sono due cingoli spirali, granulo-papillosi, di cui gli an- teriori sono quelli più grandi. La base è piana alla periferia, escavata profonda- mente ad imbuto al centro ed ornata di 6 a 7 cingoli spirali, un po’ papillosi è divisi da larghi solchi. Il lato columellare è marginato e si estende fino al fondo della escavazione. Il labbro esterno è tagliente nella sua parte anteriore e ispes- sito in dietro, dove si fonde con una leggiera espansione callosa, che occupa la parte posteriore della escavazione. basilare della conchiglia. (1) L’originale della figura 29 ha i margini della fenditura rotti. Gli esemplari , però . che hanno conservata questa parte mostrano il margine inferiore rialzato nella sua parte cen- trale , in modo da rendere la fenditura quasi bipartita. La stessa forma ha la fenditura de- gli esemplari conservati della Trochotoma prisca, Gemm. DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO _ 153 Questa è fornita inoltre di numerose linee d’accrescimento sottili ed obbli- “que, che divengono sinuose nella traccia della fenditura.» La determinazione generica di questa specie e di quella che desceriverò ‘appresso non lascia dubbio. In queste due specie i caratteri essenziali delle Trochotoma sono spiccati e nettamente differenziati, come nelle mesozoiche. La leggiera curvatura della estremità libera del loro ultimo giro, la quale potrebbe far sospettare che si tratti d'avere in esame delle Catantostoma, è simile a quella. che hanno parecchie Yrochotoma mesozoiche: d'altronde questo dubbio è inam- messibile mancando queste due specie degli altri caratteri essenziali delle Ca- tantostoma. La Trochotoma elegans, Gemm. e la Trochotoma prisca, Gemm. sono strette parenti. Esse si distinguono fra di loro, perchè la Yrochotoma elegans, Gemm. è ornata di cingoli spirali più grossolani e più fortemente granulo-papillosi. Inoltre la base della specie in esame è fregiata d'un numero minore di cingoli spirali e papillosi, mentre quella della Yrochotoma prisca, Gemm. d'un numero maggiore di cingoli spirali © semplici. Questa specie è comunissima nel calcare grossolano con P’usulina della Pietra di Salomone de’ dintorni di Palazzo-Adriano, della quale nel Museo di Geologia e Mineralogia del R. Università di Palermo si conservano moltissimi esemplari. TrocHoroma pRISCA, Gemm. (Tav. XVIII. fig. 12 a 14) IuushezzatdeMarxconchigla, als 0 00 .0 iop Gama Larghezza » » RARA RM 1 7a ino n Conchiglia , piccola, trochoide , più larga che alta e composta di sei giri convessi e quasi gradinati, de’ quali |’ ultimo è angoloso al contorno esterno è coll’estremità libera un po’ rieurvata in avanti Le sue suture sono profonde e canalicolate. La sua fenditura è ellittica , allungata e un po’ ristretta al cen- tro. La traccia della fenditura è situata un po’ al disopra del centro de’ giri. larga, leggermente escavata e limitata per ogni lato da una costicina spirale. Nella porzione posteriore d’ogni giro sono due serie longitudinali di piccolissimi granuli, le quali stanno fra di loro così avvicinati che paiono di toccarsi, mentre nella porzione anteriore vi sono due costicine longitudinali, più o meno pa- pillose e distanti fra di loro. La sua base è piana alla periferia, escavata pro- fondamente nel centro a forma d’ imbuto e ornata di 10 a t2 strette e avvi- -cinate costicine spirali. Il suo lato columellare è obbliquo, marginato fortemente è 20) 454 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA si estende al fondo della escavazione. Il suo labbro esterno è tagliente nella sua parte anteriore ed ispessito nella posteriore, dove si fonde colla spessa callosità che incrosta il fondo della escavazione, formando nella parte anteriore un pic- colo rialto (4). . Questa. specie si distingue dalla Zrochotoma elegans Gemm. per le diffe- renze sopra indicate. d Essa è piuttosto comune nel calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone nella valle del fiume Sosio (Provincia di Palermo). Molti esemplari di questa specie si conservano nel Museo di Geologia, e Mineralogia della R. Università di Palermo. TEMNOTROPIS, Laube. Nei calcari con Fusulina della Sicilia si trovano due Plewrotomariidae in- termedie tra alcune specie del gruppo delle Pleurotomaria, chiamato Rhineoder- ma dal de Koninck, e le Zemnotropis triassiche. Queste specie sono, o delle 7emno- tropis con la carena provvista di fenditura e della sua traccia, che si vede sol- tanto sopra l’ultimo giro, essendo nascosta negli altri dal margine suturale del susseguente giro; o se si vuole de’ Rhineoderma sigaretiformi, paucispirati e senza ombellico. Però siccome nelle Pleurofomaria la posizione della fenditura e della sua traccia e quella della ‘carena (nelle specie carenate) sono variabili , ed inoltre siccome la forma depressa, sigaretiforme, paucispirata e con giri ra- pidamente crescenti è eccezionale in queste e caratteristica nelle Temmotropis , così mi pare naturale di unire queste due specie intermedie con le 7'emmotropis, che è un gruppo di forme più giovani, di cui esse indicano l'origine, anzichè allo stipite fondamentale Plewrotomaria, da cui derivano; che è un gruppo di forme persistente che dal siluriano è resistito fino all’epoca attuale. TEMNOTROPIS COSTELLATA, Gemm. (Tav. XVII; fig* 20 e 21; Tav. XX, fig. 7) Larghezza della conchiglia. . . . . . . ‘iignm {6nm j4nw j0um Lunghezza v » PICO TROTTEN 13mm 1Qmum Qmm imm Conchiglia sigaretiforme, un po’ depressa, non ombellicata e con spira com- posta di quattro giri convessi. l ultimo de’ quali è grandissimo , marginato al contorno suturale e carenato a quello esterno. Le suture sono distinte e su- (1) La figura 20 non dà un’idea esatta del lato columellare di questa specie, il quale è fortemente marginato. Ti DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO 155 ‘superficiali. La fenditura e la traccia d’essa è larga, limitata per ogni lato da una costicina longitudinale e sîtuata sulla carena dell’ultimo giro; negli altri è na- scosta dal margine suturale del giro susseguente..L’apertura è grande, ovale e un poco obbliqua. Il lato columellave è escavato e leggermente calloso. La base è al centro profondamente escavata. « Essa è fregiata di costicine longitudinali, lamellose, un po’ rilevate e piut- tosto distanti fra di loro, fra le quali se ne intercalano molte secondarie più sot- tili e meno rilevate. Queste costicine sono rese squamose dall’incontro di nu- merose linee d’accrescimento obblique e più o meno forti. La sua base è striata spiralmente; queste strie vengono intersecate da strie d’accrescimento finissime. AI fondo dell’escavazione le strie spirali scompariscono, mentre presso la colu- mella si vedono fortissime le ultime strie d’acerescimento. Questa specie si distingue dalla 7emmnotropis transitoria, Gemm. per le dif- ferenze che appresso indieheremo. Essa ha relazioni intime d’affinità colla Zemmnotropis carenata, Miinst. sp. del trias alpino, dalla quale si distingue, perchè in questa specie la traccia della fenditura. stando sittata più in alto, si vede pure ne’ primi giri, mentre nella Temnotropis costellata, Gemm. in questi giri è nascosta. Questa specie non è rara nel calcare grossolano con £usulina della Pietra di Salomone de’ dintorni di Palazzo-Adriano nella Provincia di Palermo. Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermoo se ne con- servano parecchi esemplari. TEMNOTROPIS TRANSITORIA, Gemm. (Tav. XIII, fig. 24 e 25) Larghezza della conchiglia. . . . ... ., . 1Qnm 10mm Lunghezza » » IA Ne E È 7mm 5mm Conchiglia piccola, sigaretiforme, depressa, non ombellicata e con spira com- posta di tre giri convessi e rapidamente crescenti, l'ultimo de’ quali, angoloso al contorno esterno, è grandissimo e forma quasi tutta la lunghezza della conchiglia. . Le suture sono distintissime e profonde. La traccia della fenditura è di medio- cre larghezza, circoscritta per ogni lato da una costicina longitudinale, sottilis- sima e poco prominente e sta situata sul contorno angoloso dell’ultimo giro: negli altri essa è nascosta dal margine suturale del susseguente giro. L’aper- tura è grande, ovale ed obbliqua. Il lato columellare è leggermente escavato. La sua base è profondamente escavata al centro. Tutta la superficie della conchiglia è ornata di costicine longitudinali sot- 156 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA i tilissime, alquanto ineguali e avvicinate fra di loro; quelle della sua hase sono meno sottili, più uguali e meno vicine. Queste costicine vengono rese quasi squamose dall'incontro di numerose linee obblique d’acerescimento. Questa specie è legata da intimi vincoli di parentela con la Temmnotropis costellata, Gemm., dalla quale si distingue per essere più depressa, con le suture profonde e le costicine longitudinali più eguali ed avvicinate. La Pleurotomaria (Rhineoderma) fragilis, de Kon. le è molto rassomigliante nella forma, nell’ornamentazione e nella posizione della fenditura e della sua traccia, ma se ne allontana per il numero maggiore de’ giri e per la presenza e la costruzione dell’ombellico, che l’allontanano dalle Temmnotropis. I tre esemplari, che si conoscono di questa specie, provengono dal calcare grossolano con Fusulina della Rocca di Salomone nella valle del fiume Sosio (Provincia di Palermo) e si conservano nel Museo di (Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. MURCHISONIA, d’Archiac et Veneuil. Murcmsonia Sosiensis, Gemm. (Tav. XV, fig. 56 e 37) Lunghezza dell’ esemplare disegnato . ri Larghezza b >» » 4mm Conchiglia imperforata, conica, allungata e composta di giri convessi e divisi da suture molto profonde. I giri sono ‘provvisti di quattro costicine spirali , eguali ed equidistanti, e fra le due anteriori d’esse d’altre due o tre secondarie piccolissime e filiformi. Queste costicine sono intersecate da finissime strie tra- sversali d’accrescimento. La fascia del seno sta situata nello spazio intercostale centrale, che si distingue chiaramente per la inflessione in dietro delle strie d’acerescimento. La sua base è fregiata di numerose strie spirali fine e ineguali. La bocca è ovale. ; Nel carbonifero vi sono molte specie ornate come la Murchisonia Sosiensis, Gemm., ma esse, essendo più sfusate e più grandi, si distinguono facilmente da questa specie. La Murchisonia plicata, Goldf. e la Murchisonia deornata , de Kon. la somigliano di più per la forma, ma siccome hanno l’ornamentazione diversa non è possibile di poterle confondere con questa specie. La Murchisonia Nebrascensis, Gein. proveniente dagli strati CY di Nebraska-City la richiama molto se per la forma e per l’ornamentazione; questa però è ancor diversa, perchè ha i giri carinati e manca di strie spirali alla base. : La Murchisonia Sosiensis, Gemm. è rarissima nel calcare compatto con Fusulina della Rocca di S. Benedetto nella valle del fiume Sosio, Provinia di << DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO 157 Palermo. L’esemplare figurato si trova nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. PLEUROTOMARIA, Defrance. PLEUROTOMARIA MURCHISONIAEFORMIS, (xemm. (Tav. XV, fig. 38 e 39) imunphezza della conchipliani i se, tel Leti ae a Larghezza » Rari TRO a a Conchiglia non ombellicata, conica, allungata e composta di giri carenati e divisi da suture profonde e lineari. La carena, sopra di cui sta la traccia del seno, divide i giri in due porzioni ineguali; la posteriore è più larga, quasi piana e guarnita di cingoli spirali, frai quali 6 o 7 sono più grossi e granulosi, e l’an- teriore un po’ concava e provvista di costicine spirali, La traccia del seno è larga, limitata per ogni lato da una rilevata costicina spirale ed ha nel fondo tre sot- tili costicine longitudinali, sulle quali s' inflettono le fine strie trasversali d’ac- crescimento. La base è spiralmente striata. La bocca è ovale. Questa specie è affine alla Pleurotomaria Couchyana, de Kon., alla Pleuro- tomaria nobilis, de Kon., e alla Pleurotomaria Waageni, de Kon. sp. Essa si distingue dalla prima, perchè le costicine spirali della parte anteriore de’ suoi giri sono semplici e la traccia del seno è ornata di costicine longitudinali; dalla seconda perchè non è ombellicata e ha i giri più carenati : e dall'ultima per- chè è crescente sotto un angolo più acuto, e ha la base ornata di strie spirali semplici. i . i Due esemplari di questa specie si trovano nel Museo di Geologia e Minera- logia della R. Università di Palermo. Essa proviene dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone dei dintorni di Palazzo-Adriano (Provincia di Palermo).. ” 158 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA PLEUROTOMARIA RETROPLICATA, Gemm. (Fav. XV, fig. 10 a 12). Angolo apicale CI IRON II NIRO Bunghezza della. conchiplia.. (i. Bi stia Larghezza » » si gii re O Conchiglia piccola, non ombellicata, conica, turbinata e con spira prominente, appuntita e composta di sei giri divisi da suture profonde e quasi canalicolate. La traccia della fenditura è stretta e infossata tra due costicine spirali, l’ante- riore delle quali è più rilevata e rende quasi carenati i giri. La traccia della fenditura sta situata vicino il terzo anteriore de’ giri e divide in due parti ine- guali la loro superficie, la posteriore delle quali è fregiata di pieghe obblique e larghette rese un po’ aspre dall’incontro di alcume strie spirali. e l'anteriore di due o tre costicine spirali. La base è convessa e con costicine, spirali che sono intersecate da strie d’ accrescimento numerose e sottili. La hocca è incerostata di calcare che nasconde le sue diverse parti. : Esiste qualche rassomiglianza nella forma e nelle dimensioni fra questa specie e la Pleurotomaria aemula, de Kon.. la Pleurotomaria pumilus, de Kon., e la Pleurotomaria Marcouiana, Gein. Queste specie però mancano di pieghe» trasversali sulla parte posteriore de’ loro giri, mentre esse sono-sviluppatissime nella Pleurotomaria retroplicata, Gemm. e bastano a farla distinguere dalle sopra enumerate specie. Le Pleurotomaria Marcouiana, Gein. è inoltre con i giri più fortemente carenati e coll’ultimo con irregolari pieghe trasversali nella sua parte anteriore, che mancano nella Pleurotomaria retroplicata, Gemm. In quanto poi alla ornamentazione questa specie è più vicina alla Pleurotomaria Vernewili , Gein., ma se ne distingue pure per essere colla base più convessa e provvista d’un numero maggiore di pieghe trasversali. Questa rarissima specie è stata trovata nel calcare grossolano con Fusulina delle Pietra di Salomone ne’ dintorni di Palazzo-Adriano (Provincia di Paler- mo). Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo se ne conserva un solo esemplare. x TA 4 (7; SUVA CH lil * i la” . -. n i . da è î ° . . . e 3 è ù bi e F 4 . è =" | . DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO 159 PLevrotoMarIA TrincHesu, Gemm. » (Tav. XV, fig. 13 a 20) Lunghezza, della conchiglia .-. . . . . . Smm g@mm Gom Larghezza » » LAI dar Gn. Reg Altezza) dell'ultimo*girote;. Us. 2 &/ dmmo dmm dum Questa specie si incontra frequentemente nel calcare grossolano con Fusu- lina della Pietra di Salomone e della Rocca di S. Benedetto nella valle del fiume Sosiò (Provineia di Palermo). Essa è piccola, conoide . un po’ globolare, piu alta che larga e con spira formata di sei giri convessi e separati da suture ‘ chiare e profonde. L'ultimo giro è grande ed alto più della metà della langhezza della conchiglia. L'’ombellico è strettissimo e quasi chiuso. L'apertura è grande ed ovale. La fenditura è larga e profonda un poco meno di !/, della circonfe- renza dell’ultimo giro. La traccia della fenditura sta situata un po’ al di dietro del eentro de’ giri, ed ordinariamente fra due leggiere depressioni longitudinali, che la rendono rilevata; essa è circoscritta a’ due lati da una costieina longi- tudinale. La base è convessa. Tutta la superficie della conchiglia è ornata di costicine longitudinali, sot- tili, un poco inbguali e inequidistanti, che sulla sua base divengono più rego- lari, equidistanti ed avvicinate. +Esse sono intersecate da numerose strie trasver- sali d’accrescimento, che nella traccia del seno prendono la forma semilunare. In alcuni esemplari l’ ultimo giro (Tav. XV, fig. 13 e 14) è alquanto an- ‘ goloso al suo contorno esterno. Questa specie ha delle affinità colla Pleurotomaria provima, de Kon., dalla quale differisce per essere ornata di costicine spirali più distanti fra di loro , con l’ombellico quasi chiuso e con la traccia del seno situata fra due costicine, depressa e provvista soltanto di sottili, avvicinate e semilunari strie trasversali, anzichè rilevata ed ornata di strie longitudinali come quella della Plewrotoma- sic prorima, de Kon. Le analogie fra la specie in esame e la Pleurotomaria aemula, de Kon. sono più strette; però il contorno esterno di questa ultima specie essendo più angoloso e la traccia del seno de' primi giri in parte na- scosta si distinguono facilmente l’una dall’altra. La Plewrotomia dives, de Kon. è ancora molto vicina per l’ornamentazione alla specie in esame, ma se ne di- stacca di più, perchè è crescente sotto un angolo più acuto , con l’ultimo giro angoloso e l’ombellico aperto. Parecchi esemplari di questa specie si conservano nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. 4160 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA PLeuroromARIA Coneni, Gemm. (Tav. XV, fig. 23 a 26). Lunghezza: della vconchipli nie ARE NE o Larghezza » » RARO RARO 0 > n Anpoloapieale» i pa i ye Conchiglia piccola, conica e con spira composta di sei giri, così poco convessi, e che possono dirsi piani, di cui l’ultimo è angoloso al contorno. Le suture sono hr larghe profonde e quasi canalicolate. La base è leggermente conyessa. L'ombel- i lico è imbutiforme, di discreta larghezza e profondo. La bocca è quasi quadran- "ei golare. La traccia della fenditura è un po’ avanti del centro dell’ altezza dei. “i giri, di discreta larghezza, rilevata, crenulata e eircoseritta avanti e dietro da È una costicina spirale. Nella loro parte anteriore i giri sono ornati di due o tre cingoli longitudinali granulosi, e d’altrettanti nella loro parte posteriore. La base è fregiata di larghe strie spirali, che decreseono da fuori in dentro e scom- pariscono vicino il contorno ombellicale. Le strie trasversali d’ accrescimento : sono numerose. fine e intersecano il sistema spirale d’ ornamentazione della conchiglia. »: RR Questa specie richiama la Pleurotomaria pulehra, de Kon., la Pleurotoma- vi ria glans, de Kon., e la Pleurotomaria Konincki, Goldk. dalle quali si distingue ; facilmente per essere ornata di un numero minore di cingoli spirali e per avere la base meno convessa. Per l’ ornamentazione essa è più affine alla Plewroto- : maria pumilus, de Kon., ma se ne allontana per il suo ombellico più largo e infundibuliforme e per la sua base meno convessa, che dà una forma veramente ( conica alla conchiglia. La Pleurotomaria Biondii, Gemm. le è più affine di tutte. : La specie in esame però è più piccola, con i giri meno convessi, con le suture più profonde e quasi canalicolate , coil’ ultimo giro più angoloso al contorno esterno e colla traccia della fenditura situata un poco più avanti del centro dei giri, per cui essa si distingue anche facilmente da questa. La Pleurotomaria Coheni, Gemm. si rinviene raramente nel calcare grosso- n. lano con Fusulina della Pietra di Salomone nella valle del fiume Sosio (Pro-. I; vincia di Palermo). L'esemplare di cui si dà la figura si conserva nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. r4 i‘ DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO 4161 A } PLeuRoToMARIA Bionpit, Gemm. (Tav. XIX, fig. 28 a 30) Eiimghezza® della conchiglia. + ., i.e. "> 40m Larghezza >» » E AIR a ARPAlORpIcAle ne RA n ra To i Conchiglia conica, appena più larga che alta e con spira composta di giri leggermente convessî e divisi da suture distinte. La sua base è leggermente convessa alla periferia ed escavata al centro dalla presenza d’un ombellico largo e imbutiforme. La traccia della fenditura, che sta al centro dell’ altezza dei giri, è piuttosto larga, rilevata, crenulata e circoscritta per ogni lato da una costicina spirale. I giri sono ornati avanti e dietro della traccia del seno di due o tre cingoli spirali granulosi. La base è anche essa con cingoli granulosi spirali, che si arrestano al contorno dell’ ombellico. L’ apertura è quasi qua- drangolare. Questa specie è vicinissima della precedente Plewrotomaria, da cui si distin- gue per le differenze sopra enumerate. Essa è rarissima, e proviene dal calcare grossolano con Yusulina della Pie- tra di Salomone nella valle del fiume Sosio (Provincia di Palermo). Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo se ne trova un solo esemplare. PLEUROTOMARIA CATHERINAE, Gemm. (Tav. XIII, fig. 20 a 23) Lunghezza della conchiglia... . 15mm, {jmm Qnm S&mm Larghezza » » 20.0.0. I4mm 19mm jjmm Qmm «Questa elegantissima conchiglia è di grandezza media, conica, un poco pu- poide e composta di sette giri piani, de’ quali |’ ultimo è fortemente angoloso al contorno esterno ed ornato d’ una piega spirale, con contorno granuloso € disposta a festoni. La sua base è largamente e profondamente escavata , con una stretta. zona periferica fregiata di forti strie obblique d’acerescimento e colla porzione, ‘compresa fra questa zona periferica e il fondo dell’escavazione, guar- nita di dieci cingoli granulosi e spirali, che diminuiscono in grandezza dall’esterno all’interno. Nel fondo dell’escavazione si vede un piccolo cordoncino ombellicale spirale. L'apertura è quasi quadrangolare e più larga che alta. Il lato columel- i 2A 162 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA lare è un po’ reflesso nella sua parte posteriore. Il labbro esterno non si cono-- sce, perchè ordinariamente si trova rotto. La traccia della fenditura sta situata un po avanti del centro dell’altezza dei giri; essa è incavata, larga, ornata di rilevate e spesse lamine semilunari e limitata per ogni lato da una costicina spirale più o meno ondolata. Alla parte ante- riore della traccia della fenditura vi è un cingolo spirale papillare-granuloso ed una larga piega spirale disposta a festoni e coll’ orlo rilevato e granuloso , la quale colle. sue parti sporgenti si estende quasi fino al cingolo posteriore, limi- tando la traccia della fenditura del giro susseguente; alla parte posteriore di questa vi è un altro cingolo papillare-granuloso, che di tratto in tratto è na- scosto dalle parti sporgenti de’ festoni marginali de’ giri. Le linee d’accrescimento sono strette, rilevate e concorrono a rendere ancor più elegante questa specie. La Pleurotomaria Catherinae, Gemm. si distingue. per la bellezza de’ suoi fregi dalle specie fin'ora conosciute. Essa per l'aspetto generale richiama alcune Pleurotomaria del gruppo delle Luciella, de Koninck. e particolarmente la Pleu- rotomaria ornatissima , de Kon.; però la posizione della sua traccia del seno essendo diversa di quella delle specie di questo gruppo, l’ allontana da esse. Questa specie è comune nel calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone dei contorni di Palazzo-Adriano (Provincia di Palermo). Molti esem- plari di essa si trovano nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. PLeuROTOMARIA THyRRENA, Gemm. (Tav. XIX, fig. 51 a 38) Lunghezza della; conchiglia. o a. (Pi a n Larghezza.» D) eratiie Sir e er de o Conchiglia piccola, ventricosa, strettamente ombellicata, quasi chiusa e com- posta di cinque giri angolosi, l’ ultimo de’ quali è grandissimo e provvisto nella sua parte posteriore di due leggiere e strette escavazioni longitudinali , delle quali quella marginale rende quasi trocleiforme la conchiglia. La sua base è molto convessa. Là traccia del seno è sulla carena, ed è larga e circoscritta per ogni lato da un cingolo spirale; essa consta d’ una costicina centrale granulosa limitata in ogni lato da un solco, che è provvisto di lamine obblique, che con- vergono nei granuli della costicina centrale. La bocca è grande ed ovale. Il labbro esterno è rotto. . Pai Tutta la sua superficie è ornata di costicine spirali, avvicinate fra di loro: e rese granulose-imbricate dall’ incontro di numerose e forti linee d’ aceresci- mento trasversali. N DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO 163 Questa specie richiama la Plewrotomaria interstrialis, Phill. dalla quale dif- ferisce per essere più piccola e con la spira meno acuta e prominente. moltre nella specie in esame le costicine spirali sono granulose-imbricate e la traccia del seno è ornamentata diversamente. Essa è rarissima e proviene dal calcare compatto con Fusulina della Rocca di S. Benedetto nella valle del fiume Sosio (Provincia di Palermo). L’esemplare, di cui si da la figura. si trova nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. U- niversità di Palermo. PLEUROTOMARIA HETEROSPIRA, Gemm. (Tav. XV, fig. 7 a*9) i Iipnphezza*dellaconeltiglia a. 0.0. e. Ra Larghezza » » Pa È e dare geo Pi Aezzan dci amno Rino, Ri ie ce A o ® . Conchiglia piccola, depressa, più larga che alta e con spira composta di sei giri leggermenti convessi che erescono irregolarmente. I primi tre giri si svolgono sullo stesso piano come i Planorbis, e gli altri, deviando del piano primitivo , ‘erescono e si avvolgono obbliquamente, formando una spirale molto depressa. L'ul- timo giro. è carenato al contorno esterno. Le suture sono larghe e subcanalico- late. .La base è un po’ convessa. L'ombellico è alquanto largo e leggermente in- crostato di callosità. La bocca è quadrangolare. La traccia del seno è situata un poco dietro del centro nell’ultimo giro, e negli altri un poco avanti delle. suture. Essa è di regolare larghezza, un po’ profonda, provvista al fondo di linee trasversali d’accrescimento inflesse a forma di laminette semilunari e limi- tata a’ lati da una rilevata costicina longitudinale. La superficie de’ giri è ornata avanti e dietro della traccia della fenditura «di pieghette poco rilevate, strette, trasversali e divise fra di loro da interstizì più larghi; queste pieghe e i loro interstizî sono intersecati da costicine spirali. La base della conchiglia è striata concentricamente fino al contorno ombellicale. La Pleurotomaria ornatissima, de Kon. sp. e la Pleurotomania Haydeniana Gein. richiamano per l’ avvolgimento della spira la specie in esame , però non hanno relazione per gli altri caratteri con essa. Questa specie certamente è più ‘affine colla Pleorotomaria delphinula, Laub. del trias alpino per il sistema d’or- namentazione, ma soltanto per questo carattere, perchè per gli altri non vi è rassomiglianza fra di loro. Nel calcare grossolano con Fusulina della valle del ‘. fiume Sosio, si trova invece una specie, che è parente intima della Pleurotomaria heterospira, Gemm. Essa somiglia a questa per l’ornamentazione e per l'avvolgi- mento della spira, e se ne allontana soltanto, perchè è un poco meno depressa, 164 | °°‘ LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA con la base piana e leggermente escavata e la traccia del seno cireostritta da costicine più piccole , e perchè porta al centro del fondo una sottile costicina longitudinale, su di cui convergono le lamine semilunari. Questa specie si trova nel calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone de’ dintorni di Palazzo-Adriano (Provincia di Palermo). Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Unicersità di Palermo si conservano due esem- plari di questa specie. PreuroromaRIA MazarensIsS, Gemm. (Tav. XX, fig. 8.e 9) Lunghezza ‘dell’ultimo» piro, + 0. a Re na Larghezza >» » SII RT i ROD Altezza; dell'ultimo? giro tate Re Conchiglia piccola, un poco depressa. più larga che alta e con giri quasi piani che crescono irregolarmente. I primi tre giri si svolgono sullo stesso piano e.gli altri, deviando dal piano primitivo, si avvolgono obbliquamente formando una spirale un po’ depressa. La sua traccia del seno, che è un poco avanti dal centro, è regolare in larghezza, piuttosto superficiale, circoscritta per ogni lato, da una costicina spirale ed ha al fondo una sottile costicina, sulla quale: con- vengono le inflesse strie d’acerescimento, che hanno una forma semilunare. I giri nella porzione posteriore dalla traccia del seno sono ornati di pieghe tra- sversali, piccole, numerose e irregolari, e nell’ anteriore pure di pieghe trasver- sali, piccole e irregolari, ma più distanti fra di loro. Le pieghe e i loro inter- stizî sono intersecati da sottili costicine della stessa grandezza di quelle, che delimitano la traccia del seno. La sua base è piana, un po’ depressa è prov- vista di strie concentriche. L'ombellico è largo. L'apertura è quadrangolare. Questa specie, come si è detto, è vicinissima della precedente. Si distiguono fra di loro per le differenze sopra enumerate, Anche questa specie proviene dal calcare grossolano con Fwusulina della Pietra di Salomone de’ dintorni di Palazzo-Adriano (Provincia di Palermo). L’esemplare figurato si trova nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Uni-- versità di Palermo. DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO 165 PLEUROTOMARIA SALOMONENSIS, Gemm. (Tav. XVII, fig. 2 e 29) Lunghezza della conchiglia... ......... 10mm î Larghezza » » E SO AR RIE At A NPOLOTODICAl: RR I Mi Conchiglia conica, turbinata e composta di giri carenati. La traccia della fenditura, che sta immediatamente dietro della carena e viene circoscritta da questa in avanti e d’una costicina spirale in dietro, è di discreta larghezza e provvista di strie semilunari prodotte dalla inflessione di quelle d’accrescimento. La base è convessa, V’ombellico di discreta larghezza e la bocca ovale. Tutta la superficie della conchiglia è fregiata di costicine spirali, avvicinate ‘e rese più o meno granulose dall’incontro delle strie d’acerescimento. Sul margine posteriore de’ giri un cingolo spirale granuloso, resultante di granuli più grossi e pliciformi, lambisce le suture. Questa specie è um po’ affine alla Pleurotomaria granulosa, de Kon., dalla quale si distingue per essere più sfusata e provvista di costicine più distanti fra di loro. Essa richiama ancora la Pleurotomaria Benedeniana , de Kon., da cui si allontana, però, per la posizione della carena sopra i giri, la quale nella specie in esame sta molto più in dietro, mentre nella Pleurotomaria Benedeniana. stando più in avanti, rende fortemente carenato il suo primo giro. Questa specie è stata trovata nel calcare compatto con Fusulina della Pie- tra di Salomone nella valle del fiume Sosio (Provincia di Palermo). Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università se ne trova un solo esemplare. PLEUROTOMARIA ISOMORPHA, Gemm. (Tav. XIX, fig. 34 a 36) Lunghezza della conchiglia . .-. . è... .. Qnm Larghezza » » CITA SERA, METE I. Altezza dell’ultimo giro... . .. °°... 0°. Gm IROTORA ICAO RO Sg SR re elet 91° Conchiglia piccola, conoidea, così alta che larga e composta di sei giri con- vessi e divisi da profonde suture. L'ultimo giro è grande e forma i */, della lun- ghezza della conchiglia. La sua base è convessa. L'ombellico è stretto. La bocca è ovale. 166 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA La sua superficie è ornata elegantemente di strie longitudinali, fine ed av- vicinate che sono intersecate da linee d’ accrescimento trasversali, finissime e addensate. La traccia del seno è sullo stesso piano della superficie della conchi- glia ed ornata egualmente di strie longitudinali. per cui si distingue soltanto per l’inflessione delle linee d’accrescimento. Essa è larga e situata sulla parte centrale de’ primi giri e sul terzo posteriore dell'ultimo giro. Verso la parte esterna di questo giro nell’esemplare, che ho in esame, due fortissime strie d’ac- crescimento con la loro larga e profonda inffessione (fig. 36) circoserivono chia- ramente la traccia del seno del labbro. Questa specie ha relazioni intime colla Pleurotomaria Ouralica, Vern. proveniente dal carbonifero dî Cosatchi-Datchi (Urali), dalla quale si distingue perchè è più piccola, crescente sotto un angolo apicale meno ottuso, con i giri meno convessi e non gradinati e colla traccia del seno più larga e fregiata di strie longitudinali. Essa somiglia ancora per l’ornamentazione alla Plewroto- maria proxima, de Kon., ma se ne allontana per la forma e la traccia del seno che è sullo stesso piano della sua superficie, anzichè rilevata sopra di questa. Essa è rarissima e si trova nel calcare grossolano con Fusulina della Pie- tra di Salomone de’ dintorni di Palazzo-Adriano (Provincia di Palermo). L’e- semplare figurato è nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. i PLeuroromarIAa Psricne, Gemm. ù (Tav. XVIII, fig. 27 e 28) Lunghezza della conchiglia +. 2... Dm Larghezza » » sale Lat RIVE ARR Conehiglia piccola, debolmente pupoide e composta di giri carenati e divisi da suture lineari e distinte. Ogni giro è provvisto di una elevata carena e di tre solchi longitudinali. Questi sono ornati di piccole pieghe trasversali fra di loro profondamente divise; però quelle del solco anteriore sono un po’ obblique. e sì estendono sul corrispondente lato della carena, mentre che.quelle degli altri due solchi sono diritte. Fra il primo e il secondo solco, che stanno sulla parte posteriore della carena, vi è la traccia del seno, che è profonda, larga e con sottilissime strie d’accrescimento inflesse e distinguibili soltanto con forte lente d’ ingrandimento: essa è limitata in ogni lato davuna sottile costicina spirale resa un poco granulosa | dall'incontro dell’estremità delle pieghe de’ solchi.. Inoltre il margine anteriore dei giri forma un cordoncino granuloso, che nell'ultimo giro corrisponde al rile- vato margine esterno del primo de’ quattro solchi che fregiano concentricamente la base della conchiglia. Questi solchi sono intersecati da sottilissime strie d’acere- "a * e DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO : 167 scimento. La sua base è convessa. L'ombellico è alquanto largo, conico e pro- fondo. La bocca è più alta che larga e quasi quadrangolare. Il lato columellare è dritto e quasi reflesso. Questa specie non rassomiglia a nessuna delle ‘forme permo-carbonifere. Essa richiama alcune specie del trias alpino, come p.e. la Pleurotomaria Helius d’Orb., la Plewrotomaria cancellato-cinculata, Klips. la Pleurotomaria subplicata, Klips. ec. però le loro relazioni sono lontane. Questa rarissima specie proviene dal calcare compatto con Fusulina ‘della Rocca di S. Benedetto nella valle del fiume Sosio (Provincia di Palermo). L’esem- plare figurato si conserva nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Univer- sità di Palermo. PLeuRroToMARIA Mariani, Gemm. (Tav. XIII fig. 27 ®81; Tav. XIV, fig. 1 a 10; Tav. XIX, fio. 12) Anobplosapicale variabile; dal... ata te ig e MA R1898) Lunghezza della conchiglia» . . . . 27mm 23m 29mm 97mm ]j5um 13mm Lar, ‘ghezza » » 2000 + B0mm 8Y)mm 9289mm 98mm ]5mm 15mm Altezza dell’ultimo giro. . . . . . 10mm 1jmm Qnm 1Qum Gnam Gum Conchiglia grande; trochoide, con spira leggermente concava e composta di giri alquanto convessi, l’ ultimo de’ quali è ora più o meno rotondato ed ora un poco angoloso al contorno esterno. I giri sono divisi dalla traccia del seno dn due parti, delle quali la posteriore è più larga dell’ anteriore. La base è più o meno leggermente convessa alla sua parte periferica, e depressa al cen- tro dal falso ombellico. Esso è largo, piuttosto superficiale, incrostato di leggiere callosità e provvisto d’ uno strettissimo funicolo ombellicale, che dal fondo si estende spiralmente al margine della bocca della conchiglia. L'apertura è quasi quadrangolare e più larga che alta. La columella è fortemente torta sopra se stessa e munita al centro della sua parte interna d'una prominente piega che si prolunga ne’ giri precedenti. Il labbro esterno è tagliente ed ha un po’ dietro del centro della sua altezza la fenditura, che è strettissima e si estende per circa 4/, della circonferenza dell’ultimo giro. La traccia della fenditura è infos- sata tra due costicine spirali, dalle quali l’anteriore è più elevata e preceduta a breve distanza da una forte stria spirale. Le strie d’accrescimento sono chia- rissime e in alcuni esemplari forti; esse sono intersecate da linee longitudinali estremamente leggiere e visibili soltanto con lente d'ingrandimento negli esem- plari bene conservati all’esterno. I giovani di questa distintissima specie hanno il falso ombellico stretto e superficiale. * 168 LA FAUNA DE CALCARI CON FUSULINA . L'esemplare (Tav. XIV, fig. 3) ha sopra i suoi giri delle irregolari impres- sioni più o meno forti e delle strie d’accrescimento di tratto in tratto molto va- ricose. Questa anomalia si estende ancora sulla fenditura e sulla. sua traccia producendo sui margini di esse degl’ingrossamenti ipertrofici. che li rendono così irregolari che richiamano presso a poco la forma della fenditura e della sua traccia della Pleurotomaria (Polytremaria) caterata. de Kon. Questo fatto iso- lato, che non si verifica sopra una cinquantina d’ altri esemplari della stessa specie che ho in esame, mi fa credere che esso sia dipendente da una malat- tia della conchiglia. Ho voluto far notare questo stato anormale d’un esemplare della Plewrotomaria Mariani, Gemm., perchè questa specie ha pure la colu- mella fortemente torta sopra se stessa e plicata all’interno come la Plewrotomaria (Polytremaria) catenata, de Kon. x : Accompagnano questa specie alcune piccole Pleurotomaria che confrontano in tutto i piccoli di queste specie (Tav. XIV, fig. 9 e 10) meno nel valore del- l’angolo apicale che è minore. Siecome questo carattere è variabile in tutti gli stati del suo sviluppo «nella Pleurotomaria Mariani, Gemm., così considero questi piccoli esemplari quali una semplice sua varietà. i La Pleurotomaria Mariani, Gemm. ha qualche lontana rassomiglianza colla Pleurotomariu subluevis, de Kon., da cui si distingue chiaramente per essere crescente sotto un angolo meno ottuso, con la columella torta sopra se stessa, plicata all’interno e con la traccia del seno visibile in tutti i giri. sì Essa è una delle specie più comuni del calcare compatto grossolano con Fusulina della valle del fiume Sosio (Provincia di Palermo). Si è trovata nel calcare compatto delle Rupe del passo del Burgio e, di S. Benedetto e in quello ‘grossolano della Rocca di S. Benedetto e della valle di Salomone. Nel Museo di Geolologia e Mineralogia della R. Università di Palermo se ne conservano mol- tissimi esemplari. Sotto-Genere PLOCOSTOMA, Gemmellaro. è Nel calcare grossolano con Fusulina della valle del fiume Sosio (Provincia di Palermo) si trovano frequentemente tre specie di Plewrofomaria, che hanno i seguenti caratteri : ‘ Conchiglia spessa, trochoide, un po’ depressa, o conica. ed ornata longitudi- nalmente di cingoli semplici o granulosi. La sua base è munita d’un falso om- bellico infundibuliforme e più o meno largo. La sua bocca è piuttosto semi- lunare e tagliata a sbieco. Il suo lato interno è incrostato d’una callosità più 0 meno spessa che si estende nel falso ombellico e ne riveste il fondo; su -di essa si eleva una piega, alta e semplice che si prolunga più o meno ne’ giri pre- cedenti. La sua columella è infossata nel falso ombellico, torta sopra se stessa e provvista d’un grosso tubercolo. Il suo labbro esterno è un po’ ispessito, sem- DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO 169 plice o internamente plicato: esso ha la fenditura di discreta larghezza ed estesa, al massimo '/; della circonferenza dell’ultimo giro. La traccia della fenditura del labbro è un poco infossata, distinta ed occupa quasi il centro de’ giri. Questo gruppo di specie si allontana da’ varì smembramenti che si son fatti del numeroso e multiforme genere Pleorotomaria. Esso richiama per la forma della columella torta e tubercolosa la Pleurotomaria callosa, de Kon., la Pleurotomaria tornacensis, de Kon. e la Pleurotomaria fallar, de Kon. che il de Koninek (1) riunì formandone il genere Gosseletia; ma queste mancano della piega del lato columellare e del falso ombellico che caratterizzano le specie in esame. Chiamo questo distinto gruppo di specie Plocostoma, che considero come un sotto-genere delle Pleurotomaria. PreuroroMmaRIA (PLocostoma) JosePHINIA, Gemm. (Tav. XV, fig. 30 e 81; Tav. XIX, fig. 25) Lunghezza della: conchiglia. “. . LL 0° . 130m Qnm uomo Gum Larghezza » » RIE I n a 12: in tro o 7imm Questa bellissima conchiglia è spessa, semiglobosa, un po’ più larga che alta e con spira appuntita e composta di sei giri convessi e divisi da suture profonde. Il suo ultimo giro è così grande che forma ?/; della lunghezza totale della con- chiglia. La sua base è convessa alla periferia ed escavata al centro da un falso ombellico infundibuliforme e larghissimo. La sua apertura è piuttosto semilunare e tagliata a sbieco. Il suo lato columellare è rivestito d® spessa callosità, che si pro- lunga fino al fondo dell’ombellico, e sulla quale si eleva un’alta piega, che si esten- de nell’interno de’ giri precedenti. La sua columella è fortemente torta sopra se stessa e provvista d’un grosso tubercolo limitato all’ esterno da uno stretto solco. Il suo labbro esterno è un po’ reflesso al margine e plicato all’interno. La sua fenditura è larga e profonda !/, della circonferenza dell’ultimo giro. La traccia della fenditura, o del seno, sta situata un po’ dietro il centro de’ giri ; essa è larga e fregiata di fine strie semilunari prodotte dalla inflessione delle strie d’ac- crescimento. Dietro d’ essa la superficie dei giri è ornata elegantemente di due cingoli granulosi, spirali e divisi da stretti solchi, e avanti d’ altrettanti cingoli ugualmente granulosi e spirali. Nell'ultimo giro questi due cingoli sono pre- ceduti da un altro granuloso e longitudinale interposto fra due solchi più lar- ghi de’ precedenti. La sua base è provvista fino al contorno ombellicale di sol- chi concentrici, stretti, superficiali e divisi fra di loro da sottili costicine, delle quali |’ esterne sono più o meno granulose. Le strie d'acerescimento intersec- ano l’ornamentazione spirale della conchiglia. (1) Op. cit. quatr. part., p. 28. , 29 170 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA Questa specie per i suoi ornamenti si distingue chiaramente dalla Plewro- tomaria (Plocostoma) Neumayri, Gemm. Ù La Pleurotomaria (Plocostoma) Josephinia, Gemm. è una delle specie più comuni del calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone e della Rupe di S. Benedetto nella walle del fiume Sosio presso Palazzo-Adriano (Pro- vincia di Palermo). Se ne conservano moltissimi esemplari nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. PLeuROTOMARIA (PLocostoma) NeumAYRI, Gemm. (Tav. XV, fig. 21 e 22: Tav. XVIII, fig. 16; Tav, XIX fig. 26) Lunghezza della conchiglia. . . . . . 20mm 17mm ]2mm Larghezza » » e rose iii Aa) Conchiglia di grandezza media, spessa, turbinata, un poco più larga che alta e con spira composta di sei giri convessi e divisi da suture distintissime, dei quali l’ultimo è grande e forma più della metà della totale lunghezza della con- chiglia. La fenditura del labbro esterno è alquanto stretta e appena profonda !/, Qella circonferenza dell’ ultimo giro. La traccia della fenditura, che sta situata quasi al centro de’ giri, è stretta, piana, ornata di strie semilunari e limitata avanti da una stretta e superficiale depressione longitudinale, e dietro da un leg- giero rialto che rende oscuramente subcarinati i giri. La base è convessa nella sua porzione periferica ed escavata nella sua parte centrale da un falso ombel- lico infundibuliforme e largo. La bocca è alquanto semilunare e tagliata a sbieco. Il lato columellare è incrostato di spessa callosità, che si estende sino al fondo del falso ombellico e sulla quale si eleva una alta piega, che si prolunga nell’in- terno «lei giri precedenti. La columella è torta sopra se stessa e provvista d’un grosso tubercolo. Il labbro esterno è spesso e semplice. Tutta la superticie della conchiglia è fregiata di costicine longitudinali , avvicinatissime e alquanto ineguali, che alla sua base divengono un po’ più piccole e svaniscono intorno l’ombellico. Esse sono intersecate da numerosissime strie tra- sversali d'accrescimento, che le rendono squamose. Parecchie di queste strie tra- sversali d’ accrescimento sono fortissime e varicose. : Questa specie si distingue dalla precedente per |’ ornamentazione, e dalla Pleurotomaria ( Plocostoma) Piazzii, Gemm. per la grandezza maggiore, la forma e l’ornamentazione. Essa è piùrasso migliante per l’insieme alla Pleurotomaria torna- censis, de Kon., però se ne allontana non solo per la presenza della piega sul lato interno della sua apertura, che manca nella specie proveniente dal carbonifero di Tournai, ma ancora perchè è più depressa e provvista d’un largo falso ombellico.. DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO ATI La Pleurotomaria (Plocostoma) Neumayri, Gemm. è piuttosto comune nel ‘calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone nella valle del fiume Sosio (Provincia di Palermo). Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Uni- versità di Palermo se ne conservano parecchi esemplari: PLeuroromarIA (PLocosroma) Prazzu, Gemm. (Tav. XV, fig. 82 a 35; Tav. XVIII, fig. 15; Tav. XIX, fig. 27) Lunghezza della conchiglia . . ... . . 13mm 10mm 1]jmm Larghezza» » 200.0. .*. 10mm .9mm, 9Qmm Conchiglia spessa, conica, più o meno allungata e con spira alta e compo- ‘sta da 7 a 8 giri convessi e divisi da suture profonde. L’ ultimo giro è più o meno rigonfiato e col contorno esterno rotondato. Il falso ombellico è di discreta grandezza e infundibuliforme. La bocca è quasi semicircolare e tagliata a sbieco. Tl lato columellare è coverto di leggiera callosità che porta un'alta piega. La columella è torta sopra se stessa e provvista d’un grosso tubercolo. Il labbro e- sterno è tagliente, semplice e leggermente reflesso. La fenditura è larga e pro- fonda un poco meno di '/. della circonferenza dell’ultimo giro. La traccia della fenditura è larga, ornata di strie semilunari prodotte dall’inflessione di quelle d’ accrescimento e incavata fra due costicine longitudinali. I giri dietro la traccia della fenditura sono fregiati di due cingoli granulosi e longitudinali, e avanti di essa d’ altri due ora semplici, ora granulosi ed ora oscuri e non bene visibili. Questi cingoli, che ornano la porzione anteriore alla traccia del seno , variano in numero nell’ultimo giro, contandosene fino a sei; essi però, qualunque sia il loro numero, si scancellano completamente sulla base della conchiglia. Le strie d’accrescimento, che intersecano gli ornamenti spirali della conchiglia, sono fine e lamellari. La forma di questa specie è molto differente da quella delle due altre spe- cie, che appartengono a questo sotto-genere ; per cui riesce facile distinguerla da esse. Essa è piuttosto comune nel calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone nella valle del fiume Sosio (Provincia di Palermo). Nel Museo di Geo- logia e Mineralogia della R. Università di Palermo si conservano parecchi esem- plari di questa variabile specie. ” 172 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA BELLEROPHONTIDAE. BELLEROPHON, Montfort. BELLEROPHON cLAUSUS, Gemm. (Tav. XVI, fig. 19.a 21) Lunghezza della conchiglia . Tam Larghezza >» » Gnam Altezza dell’apertura 5mm . n Conchiglia piccola, non ombellicata , globosa , appena più larga che alta e composta di giri involuti, molto più larghi che alti e largamente arcuati alla re- gione dorsale. La fenditura dorsale è poco profonda e la sua traccia strettissima e leggermente infossata. La apertura è trasversalmente reniforme e più larga che alta, il cui lato interno è incrostato di leggiera callosità, che ne ricopre gli or- namenti e incrosta la parete interna delle due piccole orecchiette. La superficie della conchiglia è provvista di linee trasversali d'acerescimento, piuttosto forti e ineguali, che arrivate presso la traccia della fenditura dorsale si spingono in, i dietro e la limitano. Questa specie, sebbene più piccola, ha l'insieme del BeZlerophon Minsterì, d’Orb. e del Bellerophon sublaevis, Pot. et. Mich. Essa però ha la traccia della fenditura dorsale stretta e leggermente infossata, mentre questi l’ hanno stretta e rilevata: inoltre il Bellerophon Miinsteri, d'Orb. e il Bellerophon sublaevis, Pot. et. Mich. hanno le strie d’accrescimento più fortemente arcuate e la callo- sità del lato interno della apertura che copre imperfettamente la traccia della fenditura dorsale, per cui si distinguono nettamente dalla forma proveniente dal calcare grossolano con /usulina della Pietra di Salomone de’ dintorni di Pa- lazzo-Adriano. Nel calcare a Bellerophon di St. Jacob (Gròden) si trova il Bel- lerophon Ulrici, Stache che è pure rassomigliante a questa specie, anzi per la forma della traccia della sua fenditura dorsale le è più vicino; però la specie del calcare a Bellerophon del Tirolo è anch’ essa molto più grande ed ha l’apertura più dilatata, la regione ombellicale diversamente ornata e fe linee d’ accresci- mento più forti, per cui si allontana ancora dalla specie in esame. Essa proviene dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone de’ dintorni di Palazzo-Adriano (Provincia di Palermo) dove è rarissima. Nel Museo di Geologia della R. Università di Palermo se ne conservano pochi esemplari. a DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO 173 BELLEROPHON LAMELLOSUS, Gemm. (Tav. XVI, fig. 22 a 27; Tav. XVIII, fig. 31.a 33) Larghezza della conchiglia... ... . .. dimm 12mm mm : Lunghezza » » SEO e AO 10m» Gmm Altezza: della apertura... i 8 aaa gum omm Conchiglia piuttosto piccola, globosa , un poco depressa a’ lati, appena più larga che alta e composta di giri involuti e fortemente arcuati alla regione dor- sale, i quali formano in ogni lato un ombellico strettissimo. La fenditura dor- sale è di discreta larghezza e poco profonda, e la sua traccia appena rilevata , piana al centro e limitata in ogni lato da una costicina sottile, laminare e lon- gitudinale. L’ apertura è grande, semilunare e incrostata nel suo lato interno di spessa callosità che ne nasconde gli ornamenti; questa callosità copre ancora la parte interna delle orecchiette della conchiglia. La sua superficie è ornata di linee trasversali d’accrescimento finissime, la= minari e addensate, fra le quali di tratto in tratto, vicino l'apertura, ve ne ha fortissime e spesse, che rendono la sua superficie largamente e fortemente im- bricata. Tutte queste strie sono dirette in modo da incontrare ed angolo retto la traccia della fenditura dorsale, ma arrivate presso la costicina longitudinale che ‘la limita si piegono in dietro formandovi degli stretti seni. Questa specie richiama per la forma e per la presenza del suo stretto om- bellico il Bellerophon Meeki, de Kon., il Bellerophon tangentialis , Phill., e il Bellerophon inseulptus, de Kon., però, meno il Bellerophon tangentialis; Phill., essi sono molto più grandi, per cui è facile distinguerla da essi. In quanto al Bellerophon tangentialis, Phill., che ha presso a poco le stesse dimensioni, è ornato differentemente ed ha l'apertura meno alta della specie in esame. Essa ha qualche rassomiglianza ancora col Bellerophon peregrinus, Laube, proveniente da St. Iacob presso Gròben, ma se ne allontana, perchè è molto più piccola e coll’apertura molto più alta. Questa specie è comune nel calcare grossolano con Fusulina della valle del fiume Sosio (Provincia di Palermo). Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo si conservano varì esemplari di questo Bellerophon. . ALT4 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA BeLLEROPHON cRISTATUS, Gemm. (Tav. XX, fig. 10 a 12) Lunghezza della conchiglia..*. . va 0 Larghezza » » MATERIE Altezza dell'apertura; tv ALII OE Questa specie è piccola, globolosa, più larga che alta e formata di giri in- voluti, più larghi che alti e arcuati largamente nella loro parte dorsale, i quali lasciano in ogni lato uno ombellico poco profondo, fortemente ristretto all’interno e un po’ dilatato all’esterno. La fenditura dorsale è corta e larga, e la sua traccia larga , rilevata e piana. La bocca è semilunare e nel suo lato interno incrostata di spessa callosità, che copre gli ornamenti e la traccia della fenditura, e si estende a’ lati incrostando fortemente la parete interna delle orecchiette. . La sua superficie è provvista di strie trasversali d’accrescimento fortissime, irregolari e un po’ flessnose, che incontrano ad angolo retto la traccia della fen- ditura dorsale. Questa distinta specie richiama il BeZlerophon hiuleus, Mart. per la forma della traccia della fenditura dorsale, e il BeZlerophon recticostatus, Portl. per il modo come le sue strie trasversali d’accrescimento incontrano questa traccia. Il Bellerophon cristatus, Gemm. però si distingue da entrambi per essere molto più piccolo, e inoltre dalla prima specie, perchè esso è ornato di strie trasversali diffe- rentemente dirette, e dalla seconda perchè è provvisto della traccia della fenditura rilevata e piana. . Questa specie è rarissima nel calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone dei dintorni di Palazzo-Adriano (Provincia di Palermo). Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo se ne conserva un solo esemplare. ; BeLLeRoPHon Daupenvyi, Gemm. (Tav. XVI, fig. 28 a 30) Lunghezza della conchiglia... .. 0.0... . Qnm Larghezza» at AR AA RT VOI Altezza dell'apertura; musi io dee eno Conchiglia piccola, non ombellicata, globosa e composta di giri strettamente involuti, piu larghi che alti e largamente arcuati nella loro regione dorsale. L'apertura è semilunare , larga, bassa e incrostata nel suo lato interno di DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO 475 callosità che ne nasconde gli ornamenti. La traccia della fenditura dorsale è stret- tissima, un poco rialzata e filiforme. La superficie della conchiglia è ornata di strie trasversali, che la dividono in zone strette ed equidistanti, e incontrano ad angolo retto la traccia della fenditura dorsale; queste strie provengono dal rial- zamento dell’orlo anteriore di altrettante sottili lamine, che sono imbricate le une sulle altre. > Questa specie è vicina al Bellerophon clausus, Gemm., da cui si distingue per essere più globosa e ornata diversamente. Il Bellerophon canaliferus , Goldf. e il Bellerophon tangentialis, Phill. sono affini ad essa per la ornamentazione; però siccome la prima specie ha dimensioni maggiori e la traccia della fenditura dor- sale molto escavata, e la seconda l’ombellico aperto, così riesce molto facile distin- guere la specie in esame da queste. Essa è rara e proviene dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone nella valle del fiume Sosio (Provincia di Palermo). L’esemplare figu- rato si trova nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. BeLLEROPHON CYLINDRICUS, Gemm. (Tav. XVI, fig. 81 a 33; Tav. XVII} fig. 27 a 29) Aitezzazdallarconchialia ta ta i “a tea diem Larghezza » LT E ona Ù Conchiglia di media grandezza, non ombellicata, cilindrica e provvista a’ Jati d’un solco longitudinale, largo e profondo, che li rende sinuosi. Spesso al lato interno d’ogni solco ve ne è un altro superficiale e stretto. I suoi giri sono più alti che larghi, arcuati largamente alla loro regione dorsale e fortemente invo- ‘luti, in maniera da formare in ogni lato un ombellico chiuso all’ interno e im- presso all’esterno. Lasua apertura è lunga, stretta e trilobata con il lobo centrale più largo de’ due laterali, che sono stretti e dilatati a forma d’orecchiette. Il lato interno*dell’apertura è incrostato di sottile callosità, la quale ne nasconde gli or- namenti e si estende fino alle orecchiette. La sua fenditura è strettissima e poco profonda e la sua traccia egualmente stretta ma rialzata. La sua superficie è provvista di linee trasversali d’accrescimento laminari, sottili, serrate ed arcuate, che incontrando la traccia della fenditura si spingono in dietro. Alcuni Bellerophon come p.e. il Bellerophon Blanfornianus, Waag., il Bel- lerophon affinis, Waag., il Bellerophon costatus, Sov. eee. presentano una leg- giera sinuosità in ognuno de’ loro lati, ma in nessuno è così profonda come nel Bellerophon cylindricus, Gemm. Esso richiama per questo carattere il Bellero- phon (Tropidodiscus) trilobatus Sov.; però il suo lobo centrale non è mica ri- 176 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA stretto da dargli l’aspetto carenato che è caratteristico di tutte le specie di Bel- lerophon del sotto-genere Tropidodiscus. " I veri Bellerophon e i Tropidodiscus comparvero nel siluriano e si estesero parallelamente fino alla parte superiore della serie paleozoica. Or la presenza de’ caratteri di 7ropidodiscus nel Bellerophon cilindricus, Gemm. prova la loro unità genetica, e quindi la necessità di considerare i 7ropidodiscus, come forme appartenenti ad un semplice sotto-genere de’ Be//erophon, e non ad un genere distinto. Questa interessantissima specie è piuttosto comune nel calcare grossolano con Fusulisa della Pietra di Salomone nella valle del fiume Sosio (Provincia di Palermo). Nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo se ne trovano varî esemplari : Sotto-genere WAAGENELLA, de Koninck. BeLLeRoPHON ( WaageNnELLA) Savu, Gemm. (Tav. XVII, fig. 34 a 36)) Lunghezza della (conchiglia 0 ee e ee n Larghezza » » RO TR La, e TE Altezza dell'apertura tto ar i e OM Conchiglia non piccola , globosa , quasi” così alta che larga e composta di giri fortemente involuti, più larghi che alti e con la regione dorsale regolar- mente arcuata. La fenditura dorsale è profonda e strettissima,. e la sua traccia, anch’essa strettissima, un poco prominente e limitata da un piccolissimo solco per ogni lato. L’ apertura è semilunare e largamente arcuata nella sua parte superiore. La callosità semilunare, che ricopre ogni ombellico, è poco prominente ed estesa, La superficie della conchiglia è ornata di strie trasversali, che la dividono in zone numerose, strettissime ed equidistanti, incontrano ad angolo retto la la traccia del seno: queste strie provengono dal rialzamento dell’ orlo anteriore d’altrettante lamine trasversali strette, numerose e imbricate le une sulle altre. Questa specie ha molte affinità con il Bellerephon ( Waagenella) Portlocki, de Kon., da cui differisce, perchè è più rigonfiata e provvista alla superficie di lamine numerose strette, e imbricate le une sulle altre, che incontrano la traccia della fenditura dorsale ad angolo retto. Essa per l’ornamentazione e per la for- ma della callosità ombellicale ha più rassomiglianza col Bellerophon (Waagenella) Ferussaci, d’Orb., ma se ne distingue e per la sua piccolezza e per la sua forma più globosa. 1% DELLA ‘VALLE DEL FIUME SOSIO 477 "DV SE + Questa rarissima specie, di cui si conosce un esemplare, si trova nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. Questo esemplare è stato trovato nel calcare grossolano con° Fusulina della Pietra di Salomone dei * dintorni di Palazzo-Adriano (Provincia di Palermo). . BeLLEROPHON ( WAAGENELLA) n. Sp. > Lunghezza della conchiglia... . . . . ... ... + 46nm Larghezza » » DO E AN dea o A Oltre della precedente specie si trova nel calcare grossolano con /usulina della Pietra di Salomone nella valle del fiume Sosio (Provincia di De mo) un’al- tra Waagenella, che ha intime affinità con essa. Questa specie è piuttosto piccola, globosa e composta di giri più lunghi che » larghi, fortemente ‘arcuati alla regione dorsale e strettamente involuti. La fen- ‘ ditura dorsale non si conosce. Ne’ modelli interni essa lascia una impronta larga. : piuttosto lunga e rilevata. La traccia della fenditura è strettissima. La callosità "che ricopre ogni ombellico è strettissima e bassissima , tanto che se non fosse per la sua superficie levigata e per uno stretto solco che la circoscrive esterna- mente, essa si confonderebbe con la superficie della conchiglia. La sua superficie è guarnita di strie trasversali, che la dividono in zone numerose, strettissime e regolari che incontrano ad angolo retto la traccia della fenditura; tutte queste strie sono prodotte dal rialzamento del margine superiore di altrettante strette e numesose lamine trasversali imbricate le une sulle altre. Questa specie ha intimi legami di parentela con il Bellerophon ( Waagenella) Savii, Gemm., della quale si distingue per essere un poco meno globosa e per la collosità ombelicale, che è più stretta e più bassa. } . I due esemplari, che eonosco di questa specie, si conservano nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. 178 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA Sotto-genere BUCANIA, Hall. BeLLeRopHoN (Bucania) LveLui, Gemm. (Tav. XVI, fig. 13 a 15) Larchezza!SdeMav conchiglia e e RR ASI TT Lunghezza » » MAN e Altezza dell'apertura 0 3% CR TT Conchiglia piccola, più larga che alta e a forma di spesso disco. Essa è com. posta di giri evoluti, che lasciano per ogni lato un larghisssimo om bellico, in cui si vedono tutti i giri interni. I giri sono più Jarghi che alti, arcuati Jegger- mente e largamente nella regione dorsale e un po’ angolosi nel contorno om- bellicale. La traccia della fenditura dorsale è un po’ larga, appena convessa ed ornata di spesse lamine aventi la forma di V, de’ quali gli apici sono concatenati fra di loro sulla linea mediana da una costicina longitudinale ; questa traccia della fenditura è limitata per ogni lato da una stria longitudinale. La super- ficie della conchiglia è guarnita di costicine numerose, ineguali e inequidistanti, che inerociandosi con numerose e forti lince trasversali la rendono irregolar- mente reticolata. Le costicine longitudinali sono fra loro più avvicinate delle” linee trasversali. La sua apertura è semilunare, più larga che alta e sprovvista di callosità. Questa specie si distingue chiaramente da tutte le Bucanie fin’ ora cono- sciute per il suo largo ombellico. La Bucania angustifasciata, Waag. e la Bucania ornatissima, Waag. sono quelle che per questo carattere le rassomigliano di più, ma se ne distinguono, perchè la prima specie è più strettamente reticolata e con i giri più fortemente arcuati, e la seconda perchè è ornata in modo diverso. La Bucania reticulata, M©. Coy, la Bucania elegans, d’Orb. e la Bucania decussata, Flem. la richiamano un poco di più per l’ornamentazione, ma per gli altri ca- ratteri se ne allontanano molto. Essa proviene dal calcare compatto con Fusulina della Rupe del Passo di Burgio nella valle del fiume Sosio (Provincia di Palermo). Nel Museo di Geo- logia e Mineralogia si trovano tre esemplari di questa specie. ha: ZI i DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO 179 BerLeroPHON (Bocania) Sosiensis, Gemm. * " (Tav. XVII, fig. 24 a 26) na Lunghezza ‘della conchiglia.» .. +... »..,. am Larghezza » » e Re RI gite AO Altazzasdell'apenturati o. ta. e RA e e Questa conchiglia è pieccolissima, più larga che lunga e a forma di spesso ‘disco. Essa è formata di giri evoluti, che lasciano in ogni lato un largo ombel- lico. I giri sono più larghi che alti, arcuati fortemente al loro lato dorsale e piuttosto rotondati al loro contorno ombellicale. L'apertura è semilunare , più larga che alta e con il lato interno incrostato dì leggiera callosità, che si estende da una orecchietta all’altra coprendo gli ornamenti della superficie della ‘conchi- glia. La traccia della fenditura dorsale è di discreta larghezza, un po’ convessa ed ornata di linee semilunari, che sono intersecate da tre linee longitudinali finis- sime. La superficie della conchiglia è provvista di linee longitudinali, ineguali e -avvicinatissime e di strie trasversali numerosissime, che inerociandosi, la rendono oscuramente reticolata. Questa piccolissima specie ha ‘molta affinità colla precedente e colla Bucania angustifasciata, Waag. Essa si distingue dalla specie precedente per essere più strettamente ombellicata, con i giri più arcuati, con il lato interno dell’apertura ‘calloso e reticolata più strettamente e irregolarmente ; differisce poi dalla se- conda specie, perchè è molto più piccola, con il lato interno dell’apertura prov- visto di callosità e con la superficie reticolata in modo differente. Questa rarissima specie si trova nel calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone de’ dintorni di Palazzo-Adriano (Provincia di Palermo). L'esemplare figurato si conserva nel Museo di Geologia e Mineralogia della R. Università di Palermo. 180 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA QUADRO della distribuzione verticale dei Gastropodi ne’ calcari con Fusulina della Valle del fiume Sosio (Provincia di Palermo). A , B Calcare Calcare compatto grossolano A. Cylindritopsis ovalis, Gemm. — 3° DI » inflatus, Gemm. ue + 3) » minimus, Gemm. —- -_ 4. » cheilodontus, Gemm. o — + » conicus, Gemm. ci + 6. Loronema Tzwetaevi, Gemm. — < 7 » Salomonense, Gemm. _ | + 8. » plicatissimum, Gemm. =b | == 9. a » varicosum, Gemm. _ | + 10. » pupoideum, Gemni. = + AE » pseudomorphum, Gemm. E | —_ 49; » heteromorphum, Gemm. ci | = 413. Strobeus elegans, Gemm. Sla = 14. Macrocheilus subulitoides, Gemm. sa = dot » Sosiensis, Gemm. + = 16. » ehemnithiaeformis, Gemm. — + AT. » Adrianensis, Gemm. + — 418. » subzonutus, Gemm. + = 197 » intusplicatus, Gemm. + —_ 20. » conieus, Gemm. - — 29. » Brancoi, Gemm. i + — 23. Fossariopsis antiqua, Gemm. — + 24. » cosmoconcha, Gemm. _ + DI » Barroisi, Gemm. _ sin ii 13 DELLA VALLE DEL FIUME SOSIO 181 ti A B Calcare Calcare compatto grossolano 25. Naticopsis Waageni, Gemm. = =" 26. » mediterranea, Gemm. = + DI. bi petricolu, Genm. — + 28. » * Spullanzanti, Gemm. = “ha 29. » oncochiliformis, Gemm. = + 30. » plicatella, Gemm. + + SA » sigaretiformis, de Kon. — + 32. » minuta, Gemm. — + 33. Nerita palaeomorpha, Gemm. —_ + 34. » ( Lissochilus) prisca, Gemm. sE + 35. Platycheilus canaliculatus, Gemm. — -- 36. » Sturi, Gemm. ca Ja 37. » pygmaeus, Gemm. — + 38. Trochus Adrianensis, Gemm. — + 39. Sosiolytes Schlotheimi, Gemm. — + 40. Chrysostoma tornatum, Gemm. + + 4A. » planulatum, Gemm. + sE 42. » Howsei, Gemm. . — ze 43. Turbinilopsis planorbiformis. Gemm. — + 44. Turbonellina striata, Gemm. — + 45. » granulosa, Gemm. _ 5 46. Portlockia decorata, Gemm. — + 47. Trachyspira delphinuloides Gemm. _ + 48. »° millegranum, Gemm. È _ st 49. » acanthicum, Gemm. _ + 50. 7rochotoma elegans, Gemm. _ in DI. » prisca, Gemm. —_ th s 14 40 182 LA FAUNA DE’ CALCARI CON FUSULINA È A (CB 7 Calcare Calcare compatto grossolano 52. Temnotropis costellata, Gemm. = ++ 59. > transitoria, Gemm. _ 54. Murchisonia Sosiensis, Gemm. 3h 55. Pleurotomaria murchisoniaeformis, Gemm. == 56. » retroplicata. Gemm. = DI. » Trinchesii, Gemm. = 58. » Coheni, Gemm. a +++t+++ 59. » Biondii, Gemm. == 60. » Catherinae, Gemm. == 61. » Thyrrena, Gemm. "E 70 62. » heterospira, Gemm. Fa = 63. » Mazarensis, Gemm. SU 64. » Salomonensis, Gemm. sin Ri 65. » isomorpha, Gemm. -_ Dl 65. > Psyche, Gemm. + 9 Oi Mariani, Gemm. SP "o 68. » (Plocostoma) Josephinia, Gem. = 6 69. » » Nenmayri, Gemm. _ he 70. » » Piazzii, Gemm. = È; 71. Bellerophon © clausus, Gemm. a La 72. » lamellosus, Gemm. vite LE TSE » cristatus, Gemm. LL ur 74. » Daubenyi, Gemm. Si chi 75. » cylindricus, Gemm. i =" "la 76. to ( Waagenella) Savii, Gemm. sn 1A sir » » n. sp. " ch 78. > (Bucania) Lyelli. Gemm. + de 79. » » Sosiensis, Gemm. = È Ù E NIRO dA \fV. Lai PN teste ra ww: Ò da i SE VU quei Th, diet TATO na wi "° LN Y di P_è x i Di . VIP, ST ANI toe A I ‘ sa (TAN 0. er RO RNA a î i i h o 1A A i CA pICHSSI act Mi af Pa: pe £ = î, Ra] n» era IR CE at) Rea ° + ( fo v Y ha n VAsdt'AA | i» di,” tn » Ld CL) ba i A «db . x 1» . 4% p n‘, y . fi ‘ pre % ' dg # , . h A 3 . . * ® ‘ PS è . ‘ ti ‘ Hd né n ‘ Ò ' è » sa No { A . . ’ > . É A * Dar” ” di è wprari » } | MI LI Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fio g. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. 1. Orthoceras Paternoi, 23 3: 4: 5. 6. ile 8. IO, uo 12. Orthoceras elegantulum, 18. 19. » » Orthoceras » Orthoceras » » » Pleuronautilus Toulai, Endolobus Salomonensis, » » Adrianense, » » » sonatunm, » » » » TAVOLA XI. Gemm. Gemm. DI » Gemm, Gemm. Gemm. Esemplare proveniente dal calcare compatto con /usulina della Rupe del Passo di Burgio.. Idem visto di lato per far vedere le logge. Setto visto dalla faccia convessa . Esemplare tagliato longitudinalmente per far vedere le logge. Esso proviene dal calcare compatto con ZusuZza della Rupe del Passo di Burgio. Lo stesso esemplare visto di lato. Ornamentazione ingrandita. Setto visto dalla faccia convessa. Esemplare visto di lato proveniente dal cal- care compatto con Zusulna della Rupe del Passo di Burgio. Altro esemplare tagliato longitudinalmente per far vedere le logge; è proveniente’ dalla stessa località. ‘ Setto visto dalla faccia convessa. Ornamentazione esterna ‘ingrandita. Esemplare visto di lato proveniente dal cal- care compatto con Ausu/na della Rupe del Passo di ‘Burgio. Idem visto da un altro lato. Altro esemplare visto di lato proveniente dalla stessa località. Idem tagliato longitudinalmente per far ve- dere le logge. Ornamentazione ingrandita. Setto visto dal lato convesso. Esemplare visto di fianco proveniente dal calcare compatto con Fusuliza della Rupe del Passo di Burgio. Un frammento dello stesso esemplare” visto dal lato ventrale. Esemplare visto di lato proveniente dal cal- care compatto con ZFwsulina della Rocca di S. Benedetto, Idem visto dal lato esterno. - ee) b_- 3 avi ui = —- 168 Fig. 1e2. Orthoceras gradatum, Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. D Fig. Fig. te) Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. big. IO, II. 12. 13. 14. I5. ‘IT. 18. 19. 20, >» » . Orthoceras Waageni, > > » È) » » Orthoceras Siculum, » » d » Orthoceras Hulli, Orthoceras Burgense, » D » >» » » Orthoceras zonatum, TAVOLA XII. Gemm. P) Gemm. Gemm. Gemm, Gemm. Gemm. Due frammenti di un esemplare visti di lato. Essi prevengono dal calcare compatto con Fusulina della Rocca di S_ Benedetto. Un altro esemplare tagliato longitudinalmente per fare vedere le logge. Setto visto dal lato convesso, Esemplare visto di lato proveniente dal cal- care compatto con Fusu/ina della Rupe del Passo di Burgio. Idem tagliato longitudinalmente per far ve- dere le logge. Strato rugoso ingrandito. Setto visto del lato convesso. Altro esemplare proveniente dal calcare com- patto con Zwsu/ra della Rupe del Passo di Burgio. Esemplare visto di lato proveniente dal cal- care compatto con Zusw/za della Rocca di S. Benedetto. Nella roccia è aderente il pigidio d'una PAz/lpsia. Ornamentazione ingrandita, Setto visto dal lato convesso. Esemplare visto di Jato proveniente dal cal- care compatto con Zwszlrna della Rocca di S. Benedetto. Idem tagliato longitudinalmente nella sua parte posteriore per fare vedere le logge. Esemplare visto di lato proveniente dal cal- care compatto con Fusulin2 della Rupe del Passo di Burgio. Idem tagliato longitudinalmente per far ve- dere le logge. Ornamentazione ingrandita, Setto visto dal lato convesso. Esemplare visto di lato proveniente dal cal- care compatto con Fsu/za della Rocca di S. Benedetto, Ornamentazione ingrandita. Fig. Fig. Fig. 21. Orthoceras lepton, Gemm. 22 » » » 23. » » > Mezza d » » . 25. Orthoceras Pillae, Gemm. 26, > » » . 27. Orthoceras subtriangularis, Gemm. 28. » d » 20. » d » 30. » » » Esemplare visto di lato proveniente dal cal- care compatto con Fusuliza della Rocca di S. Benedetto. Altro esemplare tagliato longitudinalmente, in cui si vede un setto, della stessa prove- nienza. Setto visto dal lato convesso. Strato rugoso ingrandito. Esemplare visto di lato proveniente dalle rocce rotolate che si trovano presso la sponda del fiume Torto, Idem tagliato longitudinalmente per far ve- dere la logge e' il sifone nummuloide. Esemplare visto di lato proveniente dal cal- care compatto con FusuZza della Rupe del Passo di Burgio. Idem visto da un altro lato. Idem. Setto visto dal lato convesso. , G.Huber di sl * TAVOLA XIII Fig. 1. Zoxonema Salomonense, Gemm. Esemplare ingrandito visto dal lato dell’a- pertura, proveniente dal calcare grosso- lano con Zusulna della Pietra di Salo- mone. Fig.. 2! » » » Idem visto dal lato opposto. Fig. 3. Zoxonema pupoideum, Gemm. Esemplare ingrandito visto dal lato dell’a- pertura, proveniente dal calcare grosso- lano con Zusulna della Pietra di Salo- mone. Fig. 4. » » » Idem visto dal lato opposto. Fig. 5. Macrocheilus Brancoi, Gemm. Esemplare ingrandito visto dal lato dell’ a- pertura, proveniente dal calcare compalto con Fwusulina della Rocca di S. Benedetto. Fig. 6. > » D) Idem visto dal lato opposto. Fig. 7. Cylindritopsis ovalis, Gemm. Esemplare ingrandito visto dal lato dell’ a- pertura, proveniente dal calcare grossolano con ZFusulina della Pietra di Salomone. . Hip. 8. » » » Idem. visto dal lato opposto. Fig. o. CyWndritopsis inflatus, Gemm. Esemplare ingrandito visto dal lato dell’ a- pertura, proveniente dal calcare grossolano con Zusulina della Pietra di Salomone. Fig. 10. » » » Idem visto dal lato opposto. Fig. 11. Zurbonellina striata, Gemm. Esemplare visto dal lato dell’apertura, ingran- dito, proveniente dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone. Non si vede in questo esemplare |’ om- bellico, perchè è stato figurato prima di toglierne il calcare che incrostava que- sta regione. Fig. 12. » » » Idem visto dal lato opposto. Fig. 13. > » > Porzione ingrandita. Fig. 14. Zrachyspira delphinuloides, Gemm., Esemplare visto dal lato dell’apertura prove- niente dal calcare grossolano con Zwsw- lina della Pietra di Salomone, Fig. 15. » » » Idem visto dal lato opposto. Fig. 16. » » » Porzione ingrandita. Fig. 17. Zrachyspira millegranum, Gemm. Esemplare visto dal lato dell’apertura, pro- veniente dal calcare grossolano con Z- vulina della Pietra di Salomone. . 20, 241, 23% Wo24:; > >» > » Pleurotomaria Catherinae, Gemm. d »d » » » » Temnotropsis transitoria, » » » È) Pleurotomaria Mariani, >» P) PI » » » » » » » » » Gemm, » d Gemm, Idem visto dal lato opposto. Porzione ingrandita. Esemplare visto dal lato dell’apertura prove- niente dal calcare grossolano con Zu- sulina della Pietra di Salomone. Idem visto dall’altro lato. Idem visto dalla base. Porzione ingrandita. Esemplare, ingrandito, visto dal lato dell’a- pertura proveniente dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone. © Idem visto dal lato opposto. Porzione ingrandita. Esemplare visto dal lato dell’ apertura pro- veniente dal calcare compatto con Zw- sulina della Rupe del Passo di Burgio, Idem visto dal lato opposto. Altro esemplare visto dal lato dell’ apertura proveniente dalla stessa località. Idem visto dal lato opposto. | Esemplare tagliato longitudinalmente per far vedere la piega interna della columella; esso proviene dalla stessa località, CGD. dis Ù TRICIEO i Wo, 10027) l'e Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. 1. Pleurotomaria Mariani, 2. » » 3. » » 4. > > 5. > » 6. » > 7. » » 8. P) » 9. >» » IO, » » ri. Platycheilus canaliculatus, pr >» » 13. Platychetlus pygmacus, 14. » ” 15. Zrachyspira acanthicum, 16. » » 17. Macrocheilus subulitoides, 18. » » 19. Macrocheilus Sosiensis, 20. > » 21, Macrocheilus Adrianensis, TAVOLA XIV. Gemm. Gemm. > Gemm. » Gemm. Gemm, Gemm, È) Gemm. Eesemplare visto dal lato della apertura; esso proviene dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. Altro esemplare visto dall’apice; esso presenta delle impressioni e degli spessimenti che han ridotta la fenditura e la sua traccia strangolata in molti punti. Questo esem- plare proviene dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone. Esemplare giovane visto dal lato dell’ aper- tura; esso ha la stessa provenienza. Idem visto dal lato opposto. Esemplare giovanissimo visto dal lato dell’a- pertura (della stessa provenienza). Idem visto dal lato opposto. Esemplare giovanissimo con angolo apicale più acuto (della stessa provenienza e vi- sto dal lato dell’apertura). Idem visto dal lato opposto. Altro esemplare giovanissimo visto dall’apice; esso proviene dalla stessa località. Esemplare visto dal lato dell’apertura, prove- niente dal calcare grossolano con Zusw- lina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. Esemplare visto dal lato dell’apertura, prove- niente dal calcare grossolano con Zwsw- lina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. | Esemplare visto dal lato dell’apertura prove- niente dal calcare grossolano con Zusw- lina della Rocca di S. Benedetto. Idem visto dal lato opposto. Esemplare visto dell’apertura proveniente dal calcare rotolato de’ dintorni della sta- zione ferroviaria di Roccapalumba. Idem visto dall’ altro lato. Esemplare visto dal lato dell'apertura prove- niente dal calcare compatto. con Zswu- lina della Rocca di S. Benedetto. Idem visto dall’altro lato. Esemplare visto dal lato dell'apertura, prove- niente dal calcare compatto con usw- lina della Rocca di S. Benedetto. Fig. 22. » » ? Fig. 23. Macrocheilus chemnithiaeformis, Gem. Fig. 24. » » » Fig. 25. Macrocheilus intusplicatus, Gemm . Fig. 26. » » > Fig. 27. Macrocheilus Barrotsi, Gemm. Fig. 28. » » » Fig. 20. Zoxonema varicosum, Gemm. Fig. 39. » » > Fig. 31. Macrocheilus intusplicatus, Gemm. Fig. 32. Zrochus Adrianensis, Gemm. Fig. 33. >» È) » Fig. 34. » » »° Fig. 35. CArysostoma planulatum, Gemm. Fig. 36. » » » Fig 37. È) » > Fig. 38. » » » Fig. 39. » » » Fig. 40, » » “ Fig. 41. Ckrysostoma tornatum, Gemm. Fig 42. » » % Fig. 43. » » » Fig. 44. » » » Idem visto dal lato opposto. Esemplare visto dal lato dell’apertura prove- niente dal calcare grossolano con Fusw- lina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. Esemplare ingrandito visto dal lato dell’aper- tura; esso è stato trovato nel calcare com- patto con Fusulna della Rocca di S. Be- nedetto. Idem visto dal lato opposto. I Esemplare ingrandito visto dal lato dell’aper- tura proveniente dal calcare grossolano con Zusulina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. Esemplare ingrandito visto dal lato dell’aper- tura; esso proviene dal calcare grossolano con Fusulina della Rocca di S. Benedetto, Idem visto dal lato opposto. Esemplare ingrandito proveniente dal calcare compatto con FusuZza della Rocca di S. Benedetto. Esemplare visto dal lato dell’apertura prove- niente dal calcare grossolano con /usw- lina della Pietra di Salomone. x Idem visto dal lato opposto. Idem visto dalla base. Esemplare visto dal lato dell’apertura, prove- niente dal calcare grossolano con Zusz- lina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. Esemplare giovane visto dal lato dell’ aper - tura, proveniente dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. Esemplare visto dal lato della apertura pro- veniente dal calcare compatto con Zsw- lina della Rocca di S. Benedetto. Idem visto dal lato opposto. Esemplare visto dal lato dell’apertura, prove- niente dal calcare grossolano con 4wsw- lina della Rocca di S. Benedetto. Idem visto dal lato opposto. Esemplare visto dal lato dell’apertura, prove- niente dal calcare compatto con sw- lina della Rocca di S. Benedetto. Idem visto dal lato opposto. n | GLU. d1S Fig. 1. Naticopsis oncochiliformis, Gemm. ipa. 2- Fig. 3. Fig. 4. Fig: .5 Fig. 7. Pleurotomaria heterospira, Fig. 13. Pleurotomaria Trinchesti, Gemm. Fig. 20. Naticopsis plicatella, . AVaticopsis minuta, . Pleurotomaria retroplicata, Gemm. # » » >» > >» > ») P} > >» » » " » TAVOLA XV. Gemm. > Gemm. È) » » »D » Esemplare ingrandito visto dal lato dell’aper- tura proveniente dal calcare grossolano _ con Zusulina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. Esemplare ingrandito visto dal lato dell’aper- tura proveniente dal calcare compatto con Fusulina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. Esemplare ingrandito visto dal lato dell’aper- tura; esso proviene dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone, Idem visto dal lato opposto. Esemplare ingrandito visto dal lato dell’aper- tura; proviene dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. Porzione ingrandita. Esemplare ingrandito visto dal lato dell’aper- tura proveniente dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. Porzione ingrandita. Esemplare ingra ndito visto dal lato dell’aper- tura proveniente dal calcare grossolano con Fusulina della Rocca di S. Benedetto. Idem visto dal lato opposto. Porzione ingrandita. Altro esemplare della stessa provenienza vi- sto dal lato dell’apertura. Idem visto dal lato opposto. Porzione ingrandita. Esemplare visto dal lato dell’ apertura, in- grandito, proveniente dal calcare grosso- lano con Zusulina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. Fig.21. Pleurotomaria(Plocostoma) Neumayri, Gemm. Esemplare visto dal lato della bocca proveniente dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone. Fig. Fig. » 22. TAL DEZIa » » > Idem visto dal lato opposto. Pleurotomaria Coheni, Gemm. Eseraplare ingrandito visto dal lato dell’aper- | tura proveniente dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone. Dina > > Idem visto dal lato opposto. » » » Porzione ingrandita. > »_ » Altro esemplare ingrandito della stessa pro- venienza. Trochotoma elegans, Gemm. Esemplare ingrandito visto dal lato dell’aper- tura proveniente dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone. È 5 È Idem visto dal lato opposto. i 1 3 Idem visto dal lato della fenditura del labbro esterno. Fig.30. Pleurotomaria (Plocostoma) Jfosephinia, Gemm. Idem visto dal lato dell’apertura, in- tizi 30: grandito, proveniente dal calcare grosso- lano con Fusulna della Pietra di Salo- mone. 4 = ; s » Idem visto dal lato opposto. Pieurotomaria (Plocostoma) Piazzi, Gemm. Esemplare ingrandito visto dal lato dell’apertura, proveniente dal calcare gros- solano con Fusu/na della Pietra di Sa- lomone. » > > » Idem visto dal lato opposto. » > » » Altro esemplare della stessa località visto dal lato dell’apertura, ingrandito. » » > » Idem visto dal lato opposto. . Murchisonia Sosiensis, Gemm. Esemplare ingrandito visto dal lato dell’aper- tura; esso proviene dal calcare compatto con Zusulina della Rocca di S. Benedetto. » » > Idem visto dal lato opposto. . » . . i LI . Pleurotomaria murchisoniaeformis, Gemm. Esemplare visto dal lato dell’ aper- tura proveniente dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone. » > > > Idem visto dal lato opposto. p ° Tav XV 35 20 22 (4 Giarizoo. IiI0G HURER TAVOLA XVI. 1. Orthoceras oblique-sulcatum, Gemm. Esemplare visto di lato proveniente dal cal- Fig. Fig. 2. » » » Fig. 3e4. Orthoceras Oehlerti, Gemm. Fig. S. » » » Fig 6. » > È) Fig. 7. Zoxonema pseudomorphum, Gemm. Fig 8. » > » Fig. 9. È) » > Fig. 1o. Portlockia decorata, Gemm. Fig. II. * » » Fig. 12. Se > » Fig. 13. Bellerophon(Bucania) Lyelli, Gemm. Fig. I4. è » È) Fig. 15. » È) » Fig. 16 a 18. Adrianttes insignis, Gemm. Fig. 19. Bellerophon clausus, Gemm. Fig. 20. » » » Fig. 21. » » » Fig. 22. Bellerophon lamellosus, Gemm, Fig. 23. » » » Fig. 24. » » » care compatto con Fusulina della Pietra di Salomone. Idem tagliato longitudinalmente nella sua por- zione posteriore per far vedere le logge. Due frammenti d’un esemplare visti di lato, provenienti dal calcare compatto con Zw- sulina della Rocca di S. Benedetto. Un altro frammento della stessa località ta- gliato longitudinalmente per far vedere le logge. Setto visto dalla faccia convessa. Esemplare visto dal lato dell'apertura prove- niente dal calcare compatto con usw- lina della Rocca di S. Benedetto. {dem visto dal lato opposto. Porzione ingrandita. Esemplare visto dal lato dell’apertura prove- niente dal calcare grossolano con Zswu- lina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. Porzione ingrandita. Esemplare visto di lato, ingrandito , prove- niente dal calcare compatto con Fusulina della Rupe del Passo di Burgio. Idem Idem Primi visto dal lato dell’apertura. visto dal lato del dorso. giri per far vedere l’analogia che han- no nell’ornamentazione con le Bucanie. Esemplare ingrandito visto di lato prove- niente dal calcare grossolano con Zusw- lina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato della apertura. Idem visto dal lato del dorso. Esemplare ingrandito visto di lato prove- niente dal calcare grossolano con Zsw- lina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato dell’aperlura. Idem visto dal lato del dorso. Fig. Fig. 25, ’ » 26. > » 27. È) » . 28. Bellerobhon Daubenyi, 29. » » 30. » » . 31. Bellerophon cylindricus, 32 » » 33. > > » > Gemm, Altro esemplare proveniente della stessa lo- calità visto di lato. Idem visto dal lato dell’apertura. Idem visto dal lato dorsale. Esemplare visto di lato, ingrandito, prove- niente dal calcare grossolano con Fusu- lina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato della apertura. Idem visto dal lato dorsale. Esemplare visto di lato proveniente dal cal- care ‘grossolano con FuszZna della Pie- tra di Salomone. Idem visto dal lato della apertura. Idem visto dal lato del dorso. Lav XVI LitGHvBerR dato I È TAVOLA XVII. Fig. 1. Zrematodiscuspleuronautiloides, Gem. Esemplare visto di lato proveniente dal cal- Fip 2: » » Fig. 3. » » Fig. 4. » » Fig. 5. Soscolytes Schlotheimi, Fig. 6. » 4 Fig. 7. » » Fig. » » Fig. 9. Macrocheilus subzonatus, Fig. 10. ha » Fig. 11. Zoxonema heteromorphum Fig. dz, > » Fig. 13. Zossariopsis antiqua, Fig. 14. » » Fig. 15. Zossartopsis cosmoconcha, Fig. 16. » » Fig. 17. Platycheilus Sturi, Fig. 18. » » Fig. 19. » 5) Gemm. Gemm. . Gemm. Gemm. Gemm. Gemm. care grossolano con Zusulna della Pie- tra di Salomone. Idem visto dal lato ventrale. ‘ Altro esemplare della stessa località visto dal lato della apertura. Altro esemplare della stessa provenienza vi- sto di lato. Esemplare ingrandito visto dal lato dell’aper- tura; esso è stato trovato nel calcare gros- solano con Fuswlna della Pietra di Sa- lomone. Idem visto dal lato opposto. Altro esemplare ingrandito visto dal lato del- l'apertura della stessa località. Idem visto dal lato opposto. Esemplare visto dal lato dell'apertura prove- niente dal calcare compatto con /usulina della Rocca di S. Benedetto. Idem visto dal lato opposto. Esemplare visto dal lato dell'apertura prove- niente dal calcare compatto con Zvsulina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. Esemplare del calcare grossolano con Fsw- lina della Pietra di Salomone visto dal lato dell’apertura, ingrandito, Idem visto dal lato opposto. Esemplare ingrandito visto dal lato dell’aper- tura; esso proviene dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. Esemplare visto dal lato dell’apertura prove- niente dal calcare grossolano con Zwsw- lina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. Porzione, ingrandita, del labbro esterno. Fig. 20. Zemnotropis costellata, Gemm. Fig. DT. di » È) Fig. 22. Pleurotomaria Salomonensis, Gemm. Fig. 23. > » » Fig. 24. Bellerophon (Bucania) Sosiensis, Gem, Fig. 25. » » » Fig. 26. > le » Fig. 27. Bellerophon cylindricus, —Gemm. Fig. 28. > » » Fig. 209. » » » Esemplare visto dal lato dell’ apertura; esso proviene dal calcare grossolano con Fusw- lina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. Esemplare ingrandito visto dal lato dell’aper- tura proveniente dal calcare compatto con Fusulina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. Esemplare ingrandito visto dal lato dell’aper- tura proveniente dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone. Idem visto di lato. Idem visto dal lato del dorso. Esemplare visto dal lato dell’ apertura; esso proviene dal calcare grossolano con Fw- sulina della Pietra di Salomone. Idem visto di lato. Idem visto dal lato del dorso. 21 C.G.0. dis. Tav. XVII Lit.GHuBER. è i id rg Vie LTT age SA ea teidelie alni, Fig. 1. Giroceras nodoso-costatum, Gemm. Fig. 2. WVaticopsis Waageni, Gemm. Fig. 3. > » » Fig. 4. Maticopsis petricola, Gemm. Fig. 5. »- » O) Fig. 6. Naticopsis sigaretiformis, de Kon. Fig 7. » » È) Fig. S. Maticopsis Spallanzanit, ‘Gemm. Fig. 9. bj » » È Fig. 10. MWaticopsis mediterranea, ‘Gemm. TAVOLA XVIII. Fig. 1I, ) » D) Fig. 12. Zrochotoma prisca, Gemm. Fig. 13. » > » Fig. 14. » » » Fig. 15. Plewrotomaria (Plocostoma) Piazziî, Fig. 16, Pleurotomaria ( Plocostoma) Neumar yi, 17. Zurbonelliuva granulosa, ‘Gemm. Esemplare visto di lato proveniente dal cal- care compatto con Fusulza della Rocca di S. Benedetto. Più figura della metà del contorno della sua sezione trasversale Esemplare visto dal lato della apertura pro- veniente dal calcare grossolano con Z%- sulina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. Esemplare visto dal lato della apertura; esso proviene dal calcare grossolano con Zw- sulina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. Esemplare visto dal lato dell’apertura prove- niente dal calcare grossolano con Zusx- lina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. Esemplare visto dal lato dell’ apertura; pro- veniente dal calcare grossolano con /w- sulina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. Esemplare visto dal lato dell'apertura prove- niente dal calcare grossolano con ws. lina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. Esemplare ingrandito visto dal lato dell’aper- tura; esso proviene dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato della fenditura. Idem visto da un altro lato. Gemm. Esemplare visto dal lato dell’ aper- tura proveniente dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone. Gemm. Esemplare visto dal lato dell’ aper- tura proveniente dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone. Esemplare visto dal lato della apertura, in- grandito; esso è stato trovato nel calcare grossolano con usuZna della Pietra di Salomone. Fig. sO: 18. . 20. 2I. . 22, SI29: 24. miz0, He. ig. 28. . 20: Mai Sia: . 34. Bellerophon(Waagenelia) Savii, Gem. » » » Cylndritopsis minimus, Gemm. è » >» Strobeus elegans, Gemm. » > d Loxonema plicatissimun, ‘Gemm. » » » . Loxonema Fzwetaevi, Gemm. » Ma: » Pleurotomaria Psyche, Gemm. » » d Fossariopsis cosmoconcha, Gemm. d È) » . Bellerophon lamellosus, Gemm. » » » » » » Idem visto dal lato opposto. Esemplare ingrandito visto dal lato dell’aper- tura proveniente dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. Esemplare visto dal lato della apertura pro - veniente dal calcare compatto con Zsz- lina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. Esemplare visto dal lato della bocca prove- niente dal calcare compatto con usw- lina della Rocca di S. Benedetto. Idem visto dal lato opposto. Esemplare ingrandito visto dal lato dell’aper- tura, proveniente dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. Esemplare ingrandito visto dal lato dell’aper- tura, proveniente dal calcare compatto con Fusulina della Rocca di S. Benedetto. Idem visto dal lato opposto "Esemplare ingrandito visto dal lato dell’aper- tura proveniente dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. Esemplare visto di lato proveniente dal cal- care grossolano con Fusulna della Pie- tra di Salomone, Idem visto dal lato dalla apertura. Idem visto dal lato dorsale. Esemplare visto di lato proveniente dal cal- care grossolano con Fusulina della Pie- tra di Salomone, Idem visto dal lato dell’apertura. Idem visto dal lato dorsale. CG.0 dis, Lit.GHuBER Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. . 13. Cylindritopsis conicus, . 17. Platycheilus pygmaues, «TAVOLA 1. Zoxonema pseudomorphum, Gemm. 3. Loxonema heteromorphum, Gemm. 4. Strobeus elegans, Gemm. 5. Macrocheilus conicus, Gemm. 6. Macrocheilus intusplicatus, Gemm. 7. Macrocheilus Adrianensis, Gemm. Gemm. 8. Macrocheilus conicus, 9. » » È) ig. 1o. Cylindritopsis cheilodontus, Gemm. II, » » > . 12. Cylindritopsis minimus, Gemm. Gemm, 14. Trachyspira delphinuloides, Gemm. 15. Platycheilus canaliculatus, Gemm. TE: »* » >» Gemm. XIX. Esemplare ingradito visto dal lato dell’aper- tura; esso proviene dal calcare grossolano con Fusulina della Rocca di S. Benedetto, Esemplare ingrandito per far vedere le tracce degli antichi arresti del!’ apertura; esso proviene dal calcare compatto con Fusw- lina della Rocca di S. Benedetto. Esemiplare ingrandito per far vedere le tracce degli antichi arresti dell’apertura; esso è stato trovato nel calcare compatto con Fusulinn della Pietra di Salomone. Esemplare ingrandito visto dal lato. dell’a- pertura. Esemplare ingrandito per far vedere la sua piega columellare; esso proviene dal cal- care compatto con fuszliza della Pietra di Salomone. Esemplare ingrandito per fare vedere la piega della columella e l’altra trasversale del lato interno ; esso proviene dal calcare compatto con Fusulina della Rocca di S. Benedetto, Esemplare in cui si vede la piega della co- lumella proveniente dal calcare compatto con Fusulina della Rocca di S. Benedetto. Esemplare visto dal lato dell’apertura prove- niente dal calcare compatto con Fusw- lina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. Esemplare proveniente dal calcare grossolano della Pietra di Salomone. Idem tagliato longitudinalmente, ingrandito. Esemplare tagliato longitudinalmente, ingran- dito, proveniente dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone Esemplare visto dal lato dell’apertura prove- niente dal calcare grossolano con Fusz- lina della Pietra di Salomone. Esemplare che ha l’apertura conservatissima; esso proviene dal calcare ccmpatto con Fusulina della Pietra di Salomone. Esemplare visto dal lato dell’ apertura, esso è stato trovato nel calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. Esemplare tagliato longitudinalmente in cui si vede la porzione interna de’ giri non riassorbita; esso proviene dal calcare gros- solano con Fusulina della Pietra di Sa- lomone. Fig. 18. Pleurotonaria Mariani, Gemm. Fig. 19. Nerzta palacomorpha, Gemm. Fig, zo. » » 3. LE Fig. 21. Nerita (Lissochilus) prisca, Gemm. Fig. 22 » » » Fig. 23. » » » Fig. 24. Zrachyspira millegranum, Gemm. Fig.25. Pleurotomaria(Plocostoma) fosephinia, Fig. 26. Pleurotomaria(Plocostoma)Neumayri, Fig. 27. Pleurotomaria (Plocostoma) Piazzii, Fig. 28. Pleurotomaria Biondi, Gemm. «Fig. 20. » » » Fig. 30. d È) » Fig. 31. Pleurotomaria Thyrrena, Gemm, Fig. 32. » > » Fig. 33. » » > Fig. 34. Pleurotomaria isomorpha Gemm. Fig. 35. » è » Fig. 36. » : » » Fig. 37. Sostolytes Schlotheimi, Gemm. Fig. 38. » » » Esemplare in cui si vede ben conservata la columella e la piega interna; esso pro- viene dal calcare grossolano con Fusw- lina della Pietra di Salomone. Esemplare visto dal lato dell’apertura prove- niente dal calcare grossolano con Fusw- lina della Pietra di Salomone. Questa fi- gura è un po’ più rigonfiata di come è l’originale. Idem visto dal lato opposto. Esemplare visto dal lato dell’apertura prove- niente dal calcare grossolano con Fusw- lina della Pietra di Salomone. Lo stesso esemplare disegnato in modo da far vedere il suo lato columellare setti- forme. 0 Idem visto dal lato opposto dell’apertura. Esemplare visto dal lato dell’apertura prove- niente dal calcare grossolano con Fust- lina della Pietra di Salomone. Gemm. Esemplare tagliato longitudinalmente esso proviene dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone. Gemm. Esemplare tagliato longitudinalmente proveniente dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone. Gemm. Esemplare tagliato longitudinalmente proveniente dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone. Fsemplare visto dal lato dell’apertura prove- niente dal calcare compatto con FusuZiza. Idem visto dal lato ‘opposto. 4 Porzione ingrandita, Esemplare visto dal lato dell’apertura prove- niente dal calcare compatto con Fusulina. Idem visto dal lato opposto. Porzione ingrandila. Esemplare visto dal lato dell’apertura prove- niente dal calcare grossolano con Fusw- lina della Pietra di Salomone. Idem visto dal lato opposto. Porzione ingrandita. Esemplare ingrandito visto dal lato dell’aper- tura proveniente dal calcare grossolano con Fusulina della Pietra di Salomone. Altro esemplare ingrandito per far vedere l’andamente delle strie trasversali di ac- crescimento; esso proviene dalla mede- sima località, P Lal ng a VOTATI ASI 29 + ra A 37 34 35 7 e RI | ‘ i Lit GHuerr JTION LIBRARIES SMITHSONIAN I | | Il {| II 3 9088 00565 7358