MALACOLOGIA VENETA OSSIA DEI MOLLUSCHI TERRESTRI E FLUVIATILI | | i | || CATALOGO SINOTTICO ED ANALITICO | VIVENTI NELLE PROVINCIE VENETE i PER | EDOARDO DE BETTA | SOCIO CORR. DEL KR. ISTITUTO VENETO DI SCIENZE, Divizion of Mo Sectiona] Library . LETTERE ED ARTI VENEZIA PRIV: STAB. NAZ. DI GIUS. ANTONELLI M DCCG LXX 3 hi, ta pet te RATA \ IO LE VID MEI Ici Regi 4, PT. n PRAIA A SPA MALACOLOGIA VENETA. OSSIA CATALOGO SINOTTICO ED ANALITICO DEI MOLLUSCHI TERRESTRI E FLUVIATILI VIVENTI NELLE PROVINCIE VENETE PER ani /_L a 'aeegongi Lib b; EDOARDO DE BETTA SOCIO CORR, DEL R. ISTITUTO VENETO DI SCIENZE, LETTERE ED ARTI (Estr. dal Vol. XV, Serie III degli Atti dell’ Istituto stesso.) GMTHSONIAN MAY 19 1988 LIBRARIES VENEZIA, NEL PRIV. STAB. DI GIUSEPPE ANTONELLI M DCCC LXX. Ii (#9 RENO N }i CRAABAT ATRIA Memoria letta nell'adunanza del 28 marzo 1870. Hu già detto altrove (*) come il territorio delle provin- cie venete, poste fra le Alpi, il Benaco, il Mincio, il Po, il mare e l' Isonzo, sia ricco di molluschi terrestri e fluviatili, più che non lo prometta forse a primo sguardo la sua li- mitata ampiezza, E di tanto avvisavasi ben anco la ragione nella stessa sua costituzione e postura geografica, per cui unisce in ristretto spazio le più svariate mutazioni di clima, di suolo e di vegetazione. Dalle vette alpine, dalle nude giogaje, dalle foreste, dal- le alte montagne, noi scendiamo infatti ai colli, ai poggi, alle vaste pianure, alle estese valli, alle maremme ed ai lidi. — Dalla flora alpina e montana passiamo a quella ridente delle colline, all’ altra ben più rigogliosa del piano, fino alla squallida e monotona vegetazione delle spiaggie marine. — Alle regioni delle conifere, dei faggi, dei casta- gni, dei noci, quelle succedono dei vigneti, dei gelsi, degli ulivi e di altre piante di ancora più caldi paesi. — Alle (*) Ed. de Betta e P. P. Martinati, Catalogo dei molluschi terre- stri e fluviatili viventi nelle provincie venete. Verona, tip. Antonelli, nel febbraio 1855. Ha) LI È go Der, Rios, abbondantissime acque lacustri e fluviali si aggiungono fra noi, ed in buona copia, quelle pure limpide e freschissime dei bacini, dei ruscelli e delle fontane a fondo ghiajoso ; quelle di lento corso, ed a fondo per lo più paludoso, dei fossi e dei canali ; quelle stagnanti ; le salmastre in fine e le termali. In una parola, può veramente dirsi che, per tutto que- sto, si raccolgano nelle nostre provincie quelle svariatissi- me condizioni, che sono le più favorevoli alla stazione e distribuzione geografica dei molluschi, cominciando da specie che natura ha confinato nelle regioni alpine, per finire ad altre destinate soltanto a popolare gli aperti e so- leggiati lidi del mare. Delle nostre ricchezze malacologiche fu primo a dar conto in ordine di tempo il Catalogo, che pubblicai, in associazione all’ egregio dott. Pietropaolo Martinati, or sono più di quindici anni, pei tipi Antonelli in Verona. Ma senza punto nascondere, come in quel lavoro siano occorsi pur troppo alcuni errori, soprattutto di determi- nazione specifica, li quali potrebbero trovare forse an- cora una giustificazione nella stessa confusione avvertita fra gli autori consultati, e nella searsezza delle notizie di cui la scienza medesima poteva in allora valersi : quel la- voro, io dico, venne però ben presto ad appalesarsi insuf- ficiente, od al di sotto in ogni caso, circa al numero delle specie, a quante realmente ne possiamo annoverare tra noi. Fu cinque anni dopo, che l'illustre e compianto nostro Massalongo aveva creduto di riparare quindi egli stesso al vuoto emerso, colla compilazione di un elenco nomi- nale (*) dei molluschi del Veneto, che sta inserito negli (*) Elenco dei molluschi terrestri e fluviatili fino ad ora conosciuti nelle provincie venete (Atti dell’ Istitnto Veneto : 1860. p. 555-069). [ord Bia fa Atti del r. Istituto per Vanno 1860. Ma se lo scopo del- l’autore fu quello di mettere sotto gli occhi le sorvenute maggiori ricchezze, fattegli note dagli autori stessi del pre- citato catalogo, non è però a ftacersi come quel suo bre- vissimo scritto, oltre a facilmente rivelarci la fretta con cui fu compilato, abbia poi nuovamente riprodotti gli er- rori medesimi della fonte, cui in principal modo aveva at- tinto. Con però questo di più, che in maggiore difetto incorse il Massalongo, coll’ aggiunta fattavi per conto suo di qualche specie a noi veramente estranea, e coll’ avere usata altresì una valutazione, che diremo per qualche caso un po troppo corriva, dei caratteri che devono pur segnare e mantenere le differenze fra specie e varietà. Fu anzi d' questo solo modo che vennero portate allora a 195 le spe cie indicate per viventi nelle nostre provincie. A siffatto elenco tenne poi dietro, ma con merito ben maggiore e con più fortunato successo, il lavoro che l’illu- stre nostro collega e chiarissimo amico mio, il prof. Giulio Andrea Pirona, presentava all Istituto Veneto nel 4865, e con cui faceva conoscere i molluschi terrestri e fluviatili, ‘accolti nel Friuli nel rilevante numero di 136 specie (*). Lavoro questo che, mentre ci prova | alta e coscienziosa dottrina dell'autore e | estese investigazioni da esso lui fatte per le varie regioni della friulana provincia, venne anche di tanto ad accrescere il pregio della veneta mala- cologia, da potersela ritenere fin d’ ora come la più inte- ressante fra tutte quelle delle altre parti settentrionali d’ Italia. Le diligentissime indagini dal nostro autore portate in __ (*) Prospetto dei Molluschi terr. e fluv. finora raccolti nel Friu- li (Atti del R. Istituto, tomo X, serie HI, pag. 675-708). Venezia, 1865. it 8 quella regione, ci svelarono infatti molte e quasi potrem- mo dive insperate riechezze, alle quali dobbiamo poi anco ed esclusivamente quel nuovo carattere, di cui va ad im- prontarsi la veneta malacologia colla presenza fra noi di non poche, e fra le più interessanti specie che per lo ad- dietro non indicavansi dagli autori che di quasi esclusi- va stazione nell’ Iliria, nella Carinzia, Carniola e Dal- mazia. Intendo con ciò di più particolarmente segnalare le recenti scoperte delle Elici solaria Mke, phalerata Ziegl., del Bulimus quinquedentatus Mihlf., delle Clausilie costata Ziegl., curta Rossm., filograna Rossm., Bergeri Mayer, bi- notala Ziegl., gibbula Ziegl., Schmidtii Pfr., ventricosa Prap., dubia Drap. e rugosa Drap., delle Pupe truncatella Rossm., conica Rossm. e Rossmassleri Schm., dell’ Ancylus deperditus Ziegl., del Pomatias Schmidtii de Betta ece., le quali specie tutte vengono a prendere posto nella nostra malacologia, ed alcune delle quali si presenteranno anzi qui pubblicamente annunciate per la prima volta, aven- done avuta io stesso notizia in questi soli ultimi giorni dalla squisita cortesia del Pirona, che volle essermi puranco generoso di talun’ altra indicazione, a sempre più giovare allo scopo del presente scritto. Cortesia e generosità per la quale sento altresì di dovere esprimere a lui pubblica attestazione di gratitudine. Intanto anche i molluschi abitatori dei terreni salini, dei fiumi e dei ruscelli, dei canali e degli stagni d’ acqua dolce e salmastra, che intersecano le maremme del nostro estuario, ebbero pure di recente il loro illustratore. E dobbiamo a lunghe e diligenti ricerche fattevi dallo Spi- nelli, mio buon amico, un parziale catalogo, pubblicato in Venezia nell’ ora decorso anno 1869, e nel quale sta ap- ARIT3 1 (REDS punto la enumerazione di 99 specie scontrate nel territo- rio dell’ estuario da esso lui esplorato (*). La veneta malacologia deve pure allo Spinelli qualche nuova scoperta ad ineremento sempre maggiore delle nostre dovizie: ed è così che, per le di lui investigazioni, possiamo ora contare fra i molluschi nostrali anche la fran- cese Hydrobia conoidea Reyn., la dalmatina Hydrobia gaga- thinella Parr. e lo Sphacrium rivicolum Lamlk., fin qui conosciuto soltanto della Francia e di qualche parte meri- dionale dell'Austria. Specie tutte e tre che, io credo, ven- gano anzi a figurare ora per la prima volta nei cataloghi italiani. Per tutto quanto ho fin qui esposto vorrei quindi spe- rare non debba tornare nè superfluo nè senza un qualche interesse per la malacologia terrestre e Iluviatile il lavoro che presento oggidì a complemento degli scritti e delle co- gnizioni anteriori, ed a dimostrazione di tutte quelle mag- giori riechezze, di cui siamo venuti in possesso dall’ epoca, già piuttosto remota, del primo catalogo del 1855. In quello erano nominate 180 specie soltanto per tutte le provincie: ma talune risultarono però indebitamente contenutevi per causa solo di erronee notizie avute da altri, o per effetto di errori e di secambii avvenuti allora nella determinazione stessa delle specie. Così, la elencatavi Helix cespitum, la Helix mitidula, la Pupa cinerea, la Clausilia conspurcata, la Paludina abbre- viata, Vl Unio ater, e V Unio batavus, non appartengono al nostro paese. (") Catulogo dei molluschi terr. e fluv. viventi in Venezia e nel suo estuario, non che nella terraferma, confinante colle due pro- vincie di Pudova e di Treviso. Venezia, tip, del Commercio, 1869. O “i face if e Così, lu pure evidente errore V avervi indicata per Pa- ludina viridis del Poivet la Schmidtii Charp., per Paludina acuta del Draparnaud la stagnalis Baster; e dicasi lo stesso di alcune altre ancora, le quali, se al pari di quelle due, non potranno aversi a tutto rigore scientifico per spe- cie affatto distinte dalle francesi, sono però almeno e senza dubbio forme geografiche particolari ai nostri paesi, e come tali anche diversamente nominate dagli autori e ri- cevute dalla scienza. Ciò stante, sarà facile ad ognuno il dedurre di quante specie quel primo catalogo dovrebbe ora figurare spogliato, se non fossero sorvenute da altra parte le nuove e mag- giori scoperte più sopra accennate, e quelle altresì che meglio si conosceranno nel contesto del mio scritto, nel quale vediamo di conseguenza saliti attualmente i nostri molluschi al numero, certamente ragguardevole, di 214 specie, distribuite in 5 ordini, con 44 famiglie, 34 generi e 69 sotlogeneri. In tanta copia di libri malacologici, che oggidì posse- diamo, sarebbe tornata senza dubbio opera superflua se io avessi voluto estendere maggiormente i limiti osservati nel mio lavoro, al quale ho però creduto utile di dare una forma che supplisca e giustifichi nel miglior modo il suo titolo di Malacologia veneta. A tale scopo appunto si troveranno segnate anche le ordinarie condizioni di abitazione di ciascuna specie, e si troveranno fatti tema di note particolari i casi di schiari- menti e discussioni necessarie od opportune a bene sta- bilive la specie di cui parlasi. Così non ho neppure intra- lasciato di richiamare ad illustrazione di tutti i molluschi veneti le diverse figure che, fra quelle dei molti autori con- sultati, più esattamente corrispondono ai nostri esemplari. ASINI © Apa E ciò, perchè si sa bene e da tulli quanto opportuno rie- sca lal mezzo a far prontamente e. facilmente riconoscere ovunque le specie nostrali, colle forme, varietà o mutazio- ni rispellive. Non ho del pari dimenticato di prestarmi anche a più diretto bisogno della scienza : e voglio sperare che a ciò valga appunto l'avere qui francamente avvertito ed emen- dato agli errori precorsi, e l'avere riuniti e disposti i mol- luschi, fino ad oggi conosciuti nelle diverse nostre provin- cie, in un ordine ben più naturale di quello generalmente osservatosi fra noi per lo addietro. A base dell’ attuale di- stribuzione nou serviranno quindi più, come in passato e quasi esclusivamente, i caratteri soli della conchiglia, ma si appoggierà dessa anche ai principali caratteri che si at- tengono alla organizzazione e struttura dell’ animale. Ho voluto di tal maniera osservare ancora, e salva qualche leggiera modificazione, il metodo stesso esposto dal Moquin-Tandon: metodo che mi giova assai di ripe- tere come abbia anche trovata pronta accoglienza dal compianto amico mio, ab. Giuseppe Stabile di Milano, la cui recente morte ha privato pure la scienza di uno dei più illustri e distinti malacologi italiani dell’ età nostra. Circa all’ habitat delle specie, avverlirò di essermi coscienziosamente limitato ad esporre quello in cui con- sta senza aleun dubbio ritrovate le specie stesse, avendo però sempre e particolarmente contrassegnato (!) le foca- lità nelle quali le raccolsi io medesimo. Nell’ accennare qual patria una provincia 0 più d’ una, si volle dire che la specie è ivi molto diffusa. Fu poi om- messa ogni indicazione per quelle che sono comuni a tutte le parti del Veneto. ‘ Desidero, e voglio anche sperare che le notizie da me GR presentate possano ora invogliare altrui nella prosecu- zione delle indagini che dovranno portare compimento alla storia di questa nostra branca zoologica ; siecome sento del pari di dover desiderare che il loro frutto venga altresì, e ben presto, a supplire a quelle imperfezioni che io medesimo so intravedere nell’ opera mia. Verona, 10 marzo 1870. Epoarpo pe BETTA. MOLE UISGEI TERRESTRI E FLUVIATILI. Animale a corpo ordinariamente allungato e sub- depresso. Testa distinta, munita di tentacoli, all'apice od alla base dei quali sono situati gli occhi. Piede in forma di disco carnoso, piatto, oblungo od arrotondato, e che costituisce fa parte inferiore del corpo e del ventre. Conchiglia univalve, esterna, raramente interna, con o senza opercolo . . . CeFaLi 0 GASTEROPODI. A. a corpo ordinariamente breve, compresso, ra- ramente depresso : privo di testa apparente, di tentacoli e di occhi. Piede rappresentato da una espansione carnosa, verticale o raramente subceilindrica, che l animale fa sortire o rien- trare a volontà nella conchiglia. GC. esterna, a due valve articolate... ..... AcEFALI. CLasse I. CEFALI o GASTEROPODI. C. priva di opercolo. . . . GASTEROPODI INOPERCOLATI. €. munita di un opercolo, il quale sta attaccato alla parte superiore posteriore dell’ animale. GastERO- PODI OPERCOLATI. daN: Trip. I Gasteropodi inopercolati. Terrestri e provveduti quindi di organo, de- stinato alla sola respirazione dell’ aria. C. interna od esterna. . . . INOPERCOLATI POLMONATI. Viventi ordinariamente nell’ acqua, con or- gano poco sviluppato e poco distinto per la respirazione aerea, e muniti invece di lamelle ed appendici branchiali per la respirazione nel- l’acqua, C. esterna. .. . . .°. INOPERCOLATI POLMOBRANGHIATI. Orp. I Imnopercolati polmonati. A. a corpo non spirale, e quindi coi visceri paral- leli al piede. Quattro tentacoli ritrattili, cogli occhi situati alla sommità dei due superiori più lunghi. C. interna; rudimentale? +0 +. St et Ria cIAnE. A. a corpo spirale, coì visceri chiusi in una sacca dorsale. Quattro tentacoli ritrattili, cogli oc- chi alla sommità dei due superiori più lunghi. Raramente due soli tentacoli. C. esterna, spirale, destra, raramente sinistra. A. a corpo spirale, coi visceri chiusi in una sacca dorsale. Quattro tentacoli contrattili (i due anteriori inferiori affatto rudimentali) cogli occhi alla &ase interna, alquanto in addietro . dei due più lunghi. ELICEE. C. esterna, spirale, destra... . . . AURICURACEI. Fam. I. Limaciani, 4. A. coll’orificio della respirazione situato late- ralmente verso la parte anteriore dello scudo o corazza, e con poro mucoso all’ apice poste- riore del dorso. C. rappresentata da un gruppo di concrezioni granulose calcaree, situate al di sotto dello geuidons Pale Rist toa .. + gen. ARION, 2. 4. coll orificio della respirazione, dilata late- ralmente verso la parte posteriore dello scu- do, e coll’ apice dorsale semplice. ©. stratiforme, nascosta sotto la parte poste- riore dello:scudo” > >. +.1%. nti. 4 (gen. Limax. Fam. IL Elicee. I. A. con quattro tentacoli. I. €. destra, fragilissima, vitrea, depressa, col- ultimo anfratto grande, e nella quale | ani- male può appena appena od anche non intera- mente ripararsi . . . . ..° gem VirRINA. . C. destra, fragile, di color diallastro d’ ambra, ovale-oblunga, coll’ ultimo anfratto assai gran- N de e ventricoso, in modo che eguaglia da solo i tre quarti ed anche più della lunghezza to- tale della conchiglia . . . . (0 gen. SUCcINEA. C. destra, subdepressa, Latuonasto globulosa 0 conica, (vigile, più o meno trasparente, perfo- rata od ombelicata. Peristoma semplice ed ACULO RARI ae 11 bb at egonZoRNITES. o , ‘+, 5} 6. I 3, LMR C. destra, globulosa, o subdepressa, 0 conoidea, raramente discoidea; ombelicata 0 perforata, raramente imperforata. Spira generalmente breve. Peristoma leggiero od ingrossato, espanso o reflesso, coi margini disgiunti © talvolta riuniti. Apertura munita qualche rara volta di callosità o denticini. . . . ge C. destra, cilindrico-oblonga, normalmente troncata all'apice per la perdita dei primi giri di spira che succede col crescere dell’ ani- male; cornea, lucente, leggermente traspa- rente. Apertura semi-ovale. Peristoma retto, ingrossato e marginato di bianco, coi margini congiunti fra di loro da una espansione cal- losa alla base della apertura, e col columellare che misura appena una metà del margine esterno* > 0 ten C. destra, raramente sinistra, ovato-oblonga, od ovato-conica, perforata od imperforata: Spira clongata, verticale. Peristoma legger- mente ingrossato ell’ interno, coi margini ine- guali e disuniti. Apertura munita talvolta di dentino Seat MRO C. destra, ovato-allungata, imperforata, liscia, cornea, lucidissima e trasparente. Peristoma ottuso, appena ingrossato, coi margini riuniti da una leggiera espansione callosa. Columella insensibilmente troncata alla base. Apertura n. HeLix. . Romina. BuLimus. piriforme, ovale, senza denti nè laminette . gen. Zua. C. destra, ovato-oblonga, acuminata, tenue, trasparente, striata, sericina, coperta da sotti- lissima epidermide fulvastra. Peristoma sem- VARI (5 LEA plice, acuto, coi margini congiunti da sottilis- sima espansione callosa : il destro dilatato ed arcuato. Columella leggermente. arcuata e troncata alla base. Apertura semi-ovale, acu- minata, senza denti nè laminette .... gen. GLANDINA. . C. piccola, destra, fusiforme-cilindrica, fragile, vitrea, lucente, trasparente, imperforata. Pe- ristoma semplice, retto, col margine destro alquanto dilatato ed arcuato pel davanti. Co- lumella arcuata, troncata alla base. Apertura acutamente ovale, senza denti nè laminette gen: CIONELLA. . C. sinistra, fusiforme. allungata, molto stret- tamente perforata, trasparente od opaca. Pe- ristoma reflesso. Columella subspirale, muni- ta di lamelle, con una piccola piastrina, calca- rea, contorta, pedicolata e mobile (clausilio). Apertura ovato-rotondata o piriforme, forni- ta di calli e laminette. Per lo più una lamina semilunare (lunella) sulla convessità dell’ ul- fimmoraplraffolsii i i ii CE Crapsinia. . C. sinistra, fusiforme, turrita, fragile, molto strettamente perforata. Peristoma semplice. Columella semplice. Apertura rotondato-piri- forme, senza laminette, nè calli, nè clausilio gen. DALEA. . C. destra, ovale-allungata o cilindracea, perfo- rata, più o meno solida. Peristoma leggermente ingrossato, reflesso, coi margini uguali, di- stanti o talvolta riuniti da una espansione cal- losa. Apertura irregolare, ordinariamente mu- nita di denti ellaminette 0 0000). gen. Pura [o] — 18 — II. 4. con due soli tentacoli. 13. C. assai piccola, destra o sinistra, cilindrica od ovata, strettamente perforata, più o meno fragile. Peristoma tenue od appena marginato ed espanso. Apertura armata ordinariamente di..dentit giri 0 Linee dig ole 710500 GenvIVERTICO: Fam. HI. Auriculacei. A. €. destra, assai piccola, ovato-allungata, tra- sparente, biancastra. Apertura ovato-oblonga, armata di tre piccoli denti. Peristoma grosso, calloso ed espanso . . . . gen. CARYcHIUM. 2. C. destra, conoideo- diitin<g! PI soli- da, di color bruno-vinaceo o bruno-giallastro. Apertura ovale oblunga, armata di tre lami- . nette o piccoli denti, e talora anche di due soli. Peristoma leggermente ingrossato, sub- reflesso, biancastro... . . . gen. AURICULA. Le specie di questo genere vivono esclusiva- mente nelle vicinanze delle acque salmastre. Orp. II Imnopercolati polmobranchiati. A. a corpo spirale o coniforme, con due soli ten- tacoli contrattili, più o meno acuminati e cogli occhi alla loro base interna. un poco in avanti, C. destra, spirale; raramente sinistra od in forma di berretto conico ovale od ovale-allungato. Linkami — 19 — Fam IV. Limneani. i. A.a corpo spirale, con tentacoli assai lunghi e filiformi. C. destra, a spira orizzontale e di forma discoi- dea, più o meno fragile, raramente trasparen- te. Ombelico più o meno profondo o nullo. Peristoma semplice ed acuto, coi margini quasi simili. Apertura obliqua, semilunare, arrotondata o cordiforme . . . . gen. Pravogeis. 2. A.a corpo spirale, con tentacoli molto lunghi e filiformi. C. destra, spirale, discoidea, molto schiacciata, largamente ombelicata, assai fragile, lucentis- sima, trasparente a segno da lasciar scorgere aleune laminette o setti transversali interni, bianchi, pressochè eguali ed equidistanti, e di- sposti in modo da dividere la capacità interna in altrettante regolari concamerazioni. Peri- stoma semplice, acuto, col margine superiore protratto. Apertura alquanto obbliquamente cordifotrme,) #40 4 ho Agg “SMISEGMENTINA. 3. 4. a corpo spirale, con tentacoli lunghi, sottili e selacei. C. sinistra, spirale, ovale-oblonga, imperforata, sottile, fragile, trasparente, coll ultimo giro di spira che coslituisce quasi da sè solo tutta , la conchiglia. Peristoma semplice ed acuto, col margine laterale curvo e sporgente sopra il piano:dellapertarati 1) ui to, Us gen. Parsi DN SD 4. A. a corpo spirale, con tentacoli laminiformi e subtriangolari. C. destra, spirale, ventricosa od oblunga e tal- volta quasi torricellata, imperforata o sub- imperforata, sottile, più o meno fragile e tra- sparente, coll’ ultimo anfratto di sovente ri- gonfio. Peristoma semplice ed acuto, colla parte in- feriore. del margine. columellare rovesciata sulla columella, la quale è flessuosa . gen. Limxara. 5. 4. a corpo di forma più o meno ovale, rialzato a cono pel di sopra, piano pel di sotto ; con tentacoli brevi, compressi, lesiniformi, dila- tati alla base esterna. C. non spirale, ma in forma di cono depresso, colla sommità sormontata da una punta ottu- sa, più o meno eccentrica, leggermente ‘cur- vata all’ indietro, e piegata a destra od a sini- stra. Apertura ovale-arrotondata od ovale- allungata. Peristoma semplice, continuo. gen. AnerLus. TRIB. Il. Gasteropodi opercolati. Terrestri e muniti quindi di organo per la respirazione aerea, con alcune pieghe o rughe branchiali rudimentali. C. spirale, esterna. . . . . OPERCOLATI POLMONATI. Viventi nell’ acqua e respiranti in questa col mezzo di rughe, filamenti o lamine branchiali. C. spirale, esterna . . . . . ‘OPERCOLATI PRANCHIATI. RO e Or. 0percolati poimonati. A. a corpo spirale, con due tentacoli contrattili, lunghi ed acuti, cogli occhi alla loro base po- steriore esterna. C. subcilindrica, fragile, trasparente. Opercolo tenue, con alcune traccie di spira . Acicvracer. A. a corpo spirale, con due tentacoli contrattili, sottili, cilindracei, coll apice tronco e legger- mente ingrossato, e cogli occhi alla loro base esterna. €. ovato-conoidea o conico-turrita, più o meno solida. Upercolo calcareo o corneo, con distinti giri di Spira ito at Lab Wear cri. Fam. I. Aciculaceci. €. cornea, subcilindrica, ottusa all’ apice. Peristo- ma alquanto ingrossato, coi margini subparal- leli e riuniti da sottile espansione callosa. O. tenuissimo, corneo-ialino, con traccia di appe- na un;giro dî spira tu. 0.0.0. LUlizemp Acrcura, Fam. II. Ciclostomacei. I. €. ovato-conoidea, alquanto ventricosa. Aper- tura ovale-arrotondata. Peristoma continuo, semplice, retto od appena espanso. È Rec; 0. calcareo, con quattro a cinque giri di spira, i gradalamente crescenti, e col nucleo eccen- So EL MN ERRE Re E 2. €. conico-turrita o turrita, non ventricosa. Apertura arrotondata. Peristoma subsemplice o duplicato, col margine interno continuo 0 subcontinuo, e quello esterno alquanto espan- so 0 reflesso od auriculato. 0. sottile, cartilagineo, con pochi giri di spira e - col nucleo al centro . . . . . gen. Pomatias. Or. IL Opercolati branchiati. A. a corpo spirale, con due tentacoli contrattili, acuminati od ottusi alla sommità: occhi alla loro base esterna. Branchie interne, e fatte a guisa di pettine. « C. ad asse spirale verticale, conoidea od allungata. Apertura subrotonda. Opercolo corneo, più o meno soltile, senza apo- fisi. DL ibritabpo Boat. abile paeitontani. A. a corpo spirale, con due tentacoli contrattili, molto acuminati: occhi alla loro base interna. Un’ appendice tentacoliforme al lato destro del colletto. Branchie esterne ed a foggia di pennacchio. C. ad asse spirale quasi orizzontale, e quindi breve o discoidea. Apertura rotonda. Opercolo corneo, sottile, senza apofisi . . Vatrvatacre. A. a corpo spirale, con due tentacoli contrattili, molto acuminati : occhi alla loro base esterna e collocati sopra un piccolo tubercolo. A ragit= Branchie interne a guisa di sperone di gallo. C. semiglobosa, piana al di sotto. Apertura semi- circolare. Opercolo calcareo, obliquamente lunato, con una apofisi laterale". | .-. 00.0. . ... NERIaCEE. Fam, III. Peristomiani. I. 4. con tentacoli cilindrici, setacei, acuminati, cogli occhi sessili. C. piccola, ovato o conico-allungata, ventrico- sa, perforata od imperforata, sottile, traspa- rente. Apertura arrotondata od ovale. O. orbicolare od ovale, sottile, corneo 0 subcor- neo, a nucleo eccentrico o centrale . gen. Brrainia. 2. A. con tentacoli cilindrici, lesiniformi, ottusi, cogli occhi subpeduneulati. C. conoideo-ventricosa, strettamente perforata, più o meno robusta, opaca. Apertura ovale, angolosa alla sommità. 0. ovato, corneo, a nucleo subcentrale. gen. PaLupina. 3. A. con tentacoli sottili, cilindrici, cogli occhi situati sopra un piccolo tubercolo. C. piccola, conico-turrita, acuminata, solida, strettamente perforata, coi giri di spira per- corsì da due robuste e sporgenti carene. Aper- tura ovata. O. corneo, membranaceo. ad elementi spirali gen. PrEkouLa, REMI: (SCI Fam. IV. Valvatacee. Questa famiglia non comprende che | unico gen. VALVATA. Fam. V. Neritacee. Anche questa famiglia non la fra noi che L'ORO ei Lr NALI CLasse II. ACEFALI. A. a corpo crasso e molle, avvolto in ampio man- tello a due lobi : organo della respirazione © branchie costituite da quattro espansioni © fogliette lamelliformi, semicircolari, disposte a pajo per ciascun lato del corpo. . LAMELLIBRANCRI, Orp. II Lamellibranchìî. A. compresso, irregolarmente tetragono, con piede grande, grosso, allargato in forma di scure © di lingua. Mantello unito solo superiormente, ©. grande, oblunga, inequilatera, più o meno com- pressa, a sommità più o meno mediane, e con legamento esterno più 0 meno prominente, allungato, lineare. Cerniera con o senza denti. Impressioni muscolari distiple ve i A. leggermente compresso o gonfio, con piede più o meno grande, largo o stretto, in forma di scure o di lingua allungata. Mantello chiuso da ogni parte e provveduto solo di tre aper- ture, una per la respirazione, una pel piede e la terza per lano. Orificio della respirazione alla estremità di un tubo o sifone più 0 meno EMIRO I FAI sviluppato, liscio, estensibile e contrattile. Ori- ficio anale prolungato o no a sifone. C. piccola, subrotonda, a sommità più o meno me- diane, con legamento posteriore esterno od interno ed allungato. Cerniera con denti. Im- pressioni muscolari poco distinte . . . CARDIACEL. Fam. I. Naiadi. I. C. ovata, allungata od arrotondata, più o meno sottile, a sommità poco sporgenti. Cerniera sen- za denti, con laminette più o meno rudimenta- li. Impressioni muscolari poco profonde. gen.Anoponta. 2. C. ovata, allungata od arrotondata, più o meno solida e robusta, a sommità sporgenti. Cer- niera con denti più o meno grandi c robusti, e con laminette laterali. Impressioni muscolari - pEOIO nd Rete RL ate, Uno: Fam. II. Cardiacei. 1. A. con piede più o meno stretto. Sifone della respirazione molto sporgente : l' anale nullo. C. inequilatera, quasi ovale. Denti cardinali poco obliqui, uno nella valva destra e due nella sinistra, con laminette laterali . . . gen. Prsipium. 2. A. con piede più o meno largo: e cor un sifone più o meno lungo, diviso in due verso la som- mità, il superiore destinato alla evacuazione degli escrementi, l inferiore, più grosso, alla respirazione. C. subglobulosa, quasi inequilatera. Denti car- dinali obliqui, uno o due nella valva destra, due nella sinistra, con laminette laterali. gen. SenagRIvM. 4 delle specie spettanti a ciascun genere. . Arion Fér. . . Limax Fér. . Vitrina Drap. . . Succinea Drap. . Zonites Montf. . Helix Linn. PROSPETTO NUMERICO (emend.) . . Rumina Risso . . Bulimus Scop. (emend.) . Zua Leach . . Glandina Alb. (part.). . Gionella Jeffr. . . Clausilia Drap. . Balea Prid. . Pupa Drap. . Vertigo Mull. . . Carychium Mill. . Auricula Lamk. . Planorbis Mull. . Segmentina Nlem. » . Physa Drap. Limnaea Lamk. ho © N . con 0 sottogen.especie N. Geni » XXIM » XXIV. » XXV. DA AVII, » XXVII » NXVIII. » o XXIX. » XXX: )) XXXI. pie AIN: » XXXIII VEMARIV, —_ —__ — Tot. gen. 34 98 — . Aneylus Geoffr. con . Acicula Harim. » Cyelostomus Montf.» Pomatias Stud.» Bvythinia Gray.» Paludina Lamk. » PyrgulaJan.: . » Valvata Muli. . » Neritina Lamk. » Anodonta Lamk. » Unio Retz.. . Pisidium C. Pfr. » Sphaerium Scop. » 2 sottogen. e specie N. 0) CU) mm sottogeneri 69 5) »_ 4 pid AZZ » 148 »c 3 » [| i) » hs » i) » Ss pra » A specie 214 ULass. I. CEPHALA seu GASTEROPODA. Tri. I GASTEROPODA INOPERCULATA. Orp. I. INOPERCULATA PULMONATA. {Mollusca terrestria] Fam. I. Limacea, Gen. I. ARION FÉERUSSAC. 1-j. Arion (Limax) rufus Linn. (1)(°). Fér. Hist. t. IN, f. 2. — Moq. Tand. Hist. t. I, f. A. Vive nei boschi, nelle macchie, nei iuoghi ombreg- giati, al piede delle roccie umettate e degli alberi in- fraciditi, tanto al piano che al colle ed alle falde dei monti. - Har. Prov. di Padova (Gorgo, Martinati). — Friuli (regione montana, Clauzetto, Pirona in litt. 1870). Gen. H. LIMAX FER. (I. Scudo rugoso, senza strie concentriche.) 1. subgen. Amalia (Moq. Tand.). 24. Limax gagates Brap. (2). Meneg. Mal. Veron. t. AH, f. A e 2! — Moq. Tand. Mist. AM (*) Vedansi le note in fine del catalogo. SÙ — Nei giardini, nelle macchie, sotto le siepi sui colli. Has. P. Verona (dintorni di Verona, Menegazzi). — Friuli (Collalto, Pir.). IL Limax marginatus Mull. Drap. Hist. t. [X, f. 7 Nei giardini, negli or ti, sotto le pietre, fra le mace- rie in luoghi umidi, sotto le foglie putride ammuc- chiate ecc. Sparso e frequente. (2. seudo quasi privo di rugosità. con strie concentriche ) g. Eulimax (Moq. Tand.). 4-III, Limax agrestis Linn. Fér. Hist. t. V,f. 7,8, A4. Negli orti, nei vigneti, nei campi, nei boschi, sotto i sassi, nei cavi degli alberi ecc. Comune da per tutto, e causa talvolta di danni non lievi nelle ortaglie e nei campi. 5-IV. Limax variegatus Drap. Fér. Hist. t. V, f. 4-3. — Moq. Tand. Mist. t. III, f. 3. Negli orti, nelle cantine, nei luoghi umidi ed im- mondi delle abitazioni e persino nei pozzi. Comune ovunque. 6-V. Limax maximus Linn. (Limax cinereus Mull. — L. antiquorum Fer.). Nei giardini, nelle ortaglie, sotto le foglie bagnate e putride, sotto i vasi umidi, sotto le assicelle abbando- nate, nelle boscaglie e luoghi ombreggiati e solitarii ecc. Comune da per tutto. i a. cinereus, clypeo dorsoque maculis irregularibus nigris. Drap. Hist. t. IX, f. 40. — dl — £. cinereus, clypeo maculis dorsoque fasciis longiludi- nalibus nigris. Fér. Hist. t. IV, £. 7. >. cincreus, clypeo maculis, dorsoque fasciis longilu- dinalibus nigris interruplis. ò. cinereus, clypeo dorsoque maculis nigris, solea nigro-limbata. e. cinereus, maculalus, solea rufo-limbata. 7. cinereo-olivaceus, clypeo dorsoque maculis vel fa - sciis longitudinalibus fuscis, solea rufo-limbata (Verona !). n. rufescens, clypeo maculis, dorsoque fasciis longilu- dinalibus nigris. — Fér. Hist. t. IV, £. 3 (Verona!). dt. cinereus, carina dorsali albescente, fasciis 2 ni- gris (Verona! Marcellise !). 7T-VI, Limax Da-Campi Menegazzi. Meneg. Mal. Veron. tav. I. — Bourg. Spicil. t. XIV, 0:24: Nei boschetti e nei luoghi umidi ed ombreggiati. Has. P. Verona (Garda, Meneg.) — P. Padova (ab- bondante presso Gorgo Mart.). Fam. II. Helicea. GEN. Ill. VITRINA DRAP. (4. Conchiglia in cui l'animale non può ripurarsi per intero.) I. s. g. Semilimax (Stabile). 8-1. Vitrina brevis Fer. Fer. Hist.t. IX, f.2. In luoghi molto ombreggiati e molto umidi, sotto i muschi, sotto le pietre e sotto le foglie od i legni ha- e ego gnati al piede degli alberi. Quasi isolata e molto rara ; sui monti e sui colli. Has. PP. Verona (monte Baldo /) OIL wvitrina eclongata Drap. Drap. Mist. t. VII, f. 40-42 — C. Pfr. Naturg. I. t. III, £. 3. — Dupuy, Mist. t. I, f. 4. Nelle stesse condizioni di abitazione della preceden- te. Rara. Has. P. Padova (collì Euganei, m. Venda, Walder- dorff în lilt.). — Friuli (colle Rumiz, Tarcento e Ni- mis, Pir. — Vitr. pellucida in Prosp. moll.). 40-HI, Witrina diaphana Drap, Rossm. Icon. I, f. 27. AI piede delle roccie, sotto i legni infraciditi, fra i muschi umidi, in luoghi molto freschi ed ombreggiati. Sui colli e sui monti e talvolta anche al piano. Però sempre rara. (2. Conchiglia in cui l'animale può ritirarsi completamente.) 2. s. g. Helicolimax (Moq. Tand.). 14-IV. Vitrina pellucida Muli. (non Drap). Rossm. /con. I, f. 28. Nelle regioni dei monti fra i muschi, nelle macchie, o sotto le pietre ed i legni nelle vallette in prossimità di qualche ruscelletto o di qualche stillicidio. Rara. Has. P. Verona (monti /) — P. Vicenza (Recoaro e falde del monte Rotolone !) — P. Belluno (Agordo, G. Ziller). — 33 — GEN. IV. SUCCINEA DRAP. 121. succimnea (iielix) putris Limm. Rossm. fcon. 1, f. 45. Luoghi paludosi od umidi, sulle canne, sui giunchi, sulle foglie morte, ed anche aderente alle pietre presso i fossi acquosi, i canali o le sorgenti. Piuttosto rara. Haz. P. Verona (Ceraino e Peri! — alcune spoglie nelle posature dell'Adige, Meneg.) — Friuli (Marano, Pir.). 13-II. suecinea Pfeifferi Rossm, Rossm. Icon. I, f. 46. Sui margini dei ruscelli, dei fossi e canali, aderente allo stelo delle piante acquatiche e particolarmente dei giunchi, non che sui muricci e costruzioni dei muli- ni e sui pezzi di legname sommersi nell’ acqua. Fre- quente. 414-III, suecinea oblonga brap. Drap. Hist.t. II, f. 24 e 25 — Rossm. /eon. I, f. 47. In riva ai ruscelli e sui muschi spruzzati dalle acque dei mulini, sotto le foglie morte e sotto le siepi tra i muschi umidi e nei luoghi ombreggiati. Comune. I5-IV. Suecinea arenaria Bouch. Mogq. Tand. Hist. t. VII, f. 35 e 36. In luoghi umidi e freschi, fra i muschi od alla base di vecchie piante ai ciglioni dei campi e dei prati. Has. P. Verona (Tregnago Mart., m. Baldo Peliz- zoni) — Udine (Pir. et Mortillet). MES > We GEN. V. ZONITES MONTFORT. (1. Conchiglia depressa. molto lucida. cristallina. biancastra quasi incolore). I. s. g. Hvalina (Alb. part.) 16.1. Zonites (Helix) hyalinus Fér. Rossm. /con. VIII, f. 530. Sotto le pietre e sotto i muschi in luoghi ombreg- giati. Rarissima ed isolata. Has. P. Verona (Valdonega presso Verona, Alde- gheri). 17.11. Zonites (Helix) crystallinus Muli, Rossm. Icon. VII, f. 534. Nei luoghi umidi, sotto i muschi, le foglie morte e le pietre. Non frequente. Has. P. Verona (molte spoglie nelle posature del- l Adige e dell’ Alpone, Meneg. — Grezzana! Rosaro !). — P. Vicenza (Bassano ed Oliero !) — Friuli (nelle posature del Molina presso Cerneglons, Pir.). SII Zonites (Helix) hydatinus Rossm. Rossm. /con. VIII, f. 529. Come la precedente, della quale non è forse che una semplice forma meridionale più grande. Has. P. Verona (giardini in Verona, Mortill. — S. Michele !) — P. Venezia (presso Musile, ed alcune spo- glie nelle posature del Piave, Spinelli). 2. Conchiglia più n meno depressa, lucida. più o meno striuta, trasparente, di color corneo più 0 meno rossastro). 2. s. g. Polita (Held. part.) RA! IE 19-IV. Zonites (Helix) nitidus Muùil. r Rossm. Icon. i, f. 25. AI piede dei vecchi muri campestri, in posizione umida, nelle valli poco soleggiate, sotto le siepi umide, le pietre, le foglie, la corteccia degli alberi morti e fracidi ecc. Abbastanza comune, principalmente al piano. 20-V. Zonites (Helix) cellarius Muli. Drap. Hist. t. VIII, f. 23-25. — Rossm. /con. I, f. 22. Nei luoghi ombrosi ed umidi, nei crepacci e sotto i rottami dei muri vecchi e diroccati, sotto le pietre, nelle grotte, al piede di qualche siepe o fra il terriccio dei vecchi alberi, e persino nelle cantine e sulla cinta dei pozzi e cisterne d'acqua piovana. Piuttosto co- mune dappertutto. £. var. Villae Mortill. Friuli (nelle macerie a Moruzzo, Pagnacco e Fagna- na, Pir.). A %-VI. Zonites (Helix) giaber Stud. Rossm. Icon. VII, f. 528. Nelle regioni dei monti, fra le fessure dei vecchi muri in luoghi umidi e molto ombreggiali, o nelle val- lette sotto le pietre o fra i muschi. Non molto frequente. Has. P. Verona (m. Baldo ai Coltri ed agli Spiazzi |). — Friuli {Tolmezzo e Raccolana, Pir.). 22-VII. Zomitea (Helix) nitens Mich, Mich. Compl.t. XV, f. 1-3. — Rossm. /con. VIII, f. 525. Nei luoghi umidi ed ombreggiati, sotto le pietre, le foglie morte ed i muschi. Comune e sparsa da per RSSEniR; (RETE lutto, giungendo nelle nostre provincie a dimensioni forse maggiori che altrove, particolarmente alla pia- nura. 23-VII. Zonites (Helix) hiulcus Jan (3). Porro Malac. Com. tav. I, f. A (Helix cellaria var. a.). Sotto le pietre e le foglie morte in posizioni umide dei colli e dei monti. Has. P. Verona (colli nei dintorni di Verona, Aldegh.). (3. Conchiglia globoso-depressa, largamente ombelicata, faseo- cornea, lucida, molto minutamente striata). 3. s. g. Mesomphix (Raf.). 241X. Zonites (Helix) Leopoldianus Charp. Sui colli, fra le erbe e le foglie morte, o sotto i sassi, al piede delle siepi e dei cespugli. Non sorte dal ter- reno in cui sta nascosta, che in tempi di pioggia e molto umidi. Abbastanza comune ; e frequente anche la sua var. cerea Meneg. Has. P. Verona (colli suburbani di Verona! — colli di Soave, Meneg.). (4. Conchiglia depressa od orbicolato-convessa, largamente è profondamente omibelicata, più o meno lucida, con minute strie longitudinali intersecate da minuti solchi spirali: liscia pel ti sotto). \ 4. 8g. Aesopis (Fitz.). 925 X. Zomites (Helix) gemonensis Fer, Fér. Mist. t. 80, f. 6. — Rossm. /con. HI, f. 153. Nelle regioni dei, colli e dei monti, fra le pietre, a piedi delle siepi, sui muri a secco, sulle roccie e nelle macerie, in luoghi umidi ed ombreggiati. i Has. P., Verona (colli suburbani di Verona e colli di ETA: 7, VARIA Soave, Meneg. — m. Baldo al Pizzol! Valfredda! è Monmadr! monte Bolca !). — P. Vicenza (m. Berico! Recoaro 1). — P. Treviso (Serravalle, Mortill.). Col- fosco Saceardo). — P. Belluno (Mart.). — Friuli (Ar- tegna, Gemona e Venzone, Pir.). 20-XI. Zonites (Helix) vertticillus Fér. Rossm. fcon, IH, f. 149. Sotto le siepi ed i cespugli. Has. Friuli (Collalto, Pagnacco, S. Daniele, Buja, Tarcento, S. Pietro, Monajo in Carnia : assai più co- mune melle parli orientali della Provincia e special- mente nel bosco del Romano, Pir.). (5. Conchiglia piccolissima, conica, corneo-fulva, molto lucida, jragile e trasparente. Perforazione ombelicale quasi nulla). d. S. g. Conulus (Moq. Tand.). 27-XII Zonites (ILelix) fulvus Mull. Rossm. Icon, VITI, f. 535. AI piede degli alberi, sotto i muschi, le foglie morte e le pietre. Rara e quasi sempre isolata. Has. P. Verona (Grezzana! Cerro! Marcellise ! Ca- stagné !). — P. Vicenza (Oliero e Bassano !). — P. Pa- dova (colti Euganei, Walderd.). Gen. VI. HELIX LINN. (emend.). {1. C. molto piccola, perforata, globoso-turbinata, « superficie con costicine o luminette oblique, sporgenti e prolungantesi in punia od uculeo. Apertura rotondata. Peristoma membra- naceo, leggermente espanso). I. s. g. Achantinula (Beek.). 28.1, Helix aculeata Mull. Drap. Hist. t. VII, f. 10 e 14. — Rossm. Zeon. VIII, f. 536. — Dup. Hist. t. XI, (Ad. Nei boschi, nei luoghi freschi ed umidi, sotto le fo- glie morte, sotto i muschi; nei cavi di alberi vecchi. Assal rara. Has. P. Verona (boschi di Navene, Mart. — Grezza- na!).— P. Padova (Gorgo, Mart.). — Friuli (Rosazzo, Sagrado, Pir.). (2. C. molto piccola, ombelicata, orbicclato-convessa 0 subglobosa,. sericina, sottilmente striata. Apertura lunata od arrotondata. Peristoma semplice, retto ed acuto). 2. s. g. Delomphalus (Charp. part.). 20-I1. Helix pygmaea DBrap. Rossm. Icon. VITI, f. 532. Nei boschi, nelle praterie, sotto le erbe, il muschio, le foglie morte ed i sassi. Molto rara, a causa forse della sua estrema piccolezza e perchè, a quanto fu osservato, non sortirebbe dai suoi nascondigli che specialmente «durante la notte e soprattutto in tempo di pioggia. Ha. Friuli (Tarcento, Pir. — varie spoglie nelle po- sature delle acque piovane appiè dei colli presso Ni- mis, e nelle posature del Tagliamento a Dignano, Pir.). 30-III. IFelix rupestris Drap. Rossm. Icon. VII, f. 534. Sui monti, nascosta fra le erbe c specialmente nei ciuffetti del capilvenere, sulle roccie calcaree, sui muri a secco, sotto i sassi. Comune e vivente in famiglie. (5. C. depressa, quasi lenlicolare, tenue, semitrasparente, striala, con ombelico molto aperto e dilatato, più 0 meno ottusamente » — 39 — carenata. Apertura un poco obliqua. lunare. Peristoma sen plice ed acuto). 3. s. g. Patula (Held. part.). SI-IV, Helix ruderata Stud. Rossm. Icon. VII, f. 455. Sugli alti monti e sulle alpi, sotto le pietre, le foglie morte, i muschi, e sotto le corteccie dei troncbi fra- cidi di pini, abeti ecc., ove vive raccolta in numerose famiglie. Hae. P. Verona (monti Lessini, Aldegh.). — P. Bel- luno (Cadorino, Massal.). — Friuli (f. Strob.). 32-V. Helix rotundata Mull. Rossm. Icon. VII, f. 454. Sotto le pietre, le corteccie degli alberi, i rottami di fabbrica, le assicelle: nella terra vegetale al piede degli alberi, lungo gli argini dei campi e dei prati : al piede dei muri vecchi ed anche negli orti e nei giar- dini. Comune da per tutto. 6. var. albina (Verona e m. Baldo !) Fér. Hist. t. 79, £. 3. 39-VI Helix solaria Menke. Rossm. Icon. VII, {. 453. Sui colli e sui monti, sotto le pietre e sotto le foglie morte. Rara ? Has. Friuli (colli sopra Cividale, Ussivizza, Pir. in spec.). Del Veneto la dissero anche il Jan ed il Ross- màssler, senza averne però indicata aleuna speciale abitazione. (4. C. piccola, subdepressa, non carenata, sottile, solida, ira- sparente, con ombelico largo. Apertura obliqua, subcircolare. Peristoma espanso e reflesso). 4. s.g. Lucena (Hartm.) — 4 — 54-VII. Melix pulchelta Mill. Rossm. /con. VII, f. 440. £. var. costata Mùlli. — Rossm. /con. VII, f. 439. Nei luoghi freschi ed umidi, ai piedi dei muri vec- chi o degli alberi fra il muschio e le foglie, o sotto le pietre o frammenti di fabbrica : negli orti sui murie- ciuoli a secco ece. Comune ed in numerose famiglie. La varietà trovasi sempre frammista alla specie, quan- do più e quando meno abbondante di questa. (5. €. orbicolare, depressa, non carenate. ombelicatu, cornea, appena lrasparente. Spira ad anfrotti serrati. Superficie ispida. Apertura obliqua, ottusamente triangolare, Peristoma incrassato, reflesso, calloso). 5. s. g. Trigonostoma (Fitz.). 25-VII. Relix angigyra Ziegl. (4). Rossm. Icon. 1, f. 24. * Has. Veneto (soltanto alcune spoglie nelle alluvioni del Po, Mart.). 36-IX. Helix obvoluta Multi. Rossm. /con. I, f. 20. i Nelle valli in situazioni fresche ed ombrose sotto le pietre ove sienvi foglie morte e fracide, sotto le siepi o sui muretti a secco fra il terriccio e le foglie od i muschi bagnati. Abbastanza frequente da per tutto. £. var. albima (Treviso, bosco Montello). (8. €. globuloso-depressa, perforata, cornea, trasparente, ispida, non carenata. Apertura piecola, subtriangolare, tridentata. Peristoma espanso, reflesso). 6. s. g. Helicodonta (Mog. Tand.). so n 37-X. Helix personata Lamk. Rossm. Icon. I, f. 48. Sui colli, ma più ordinariamente sui monti, appiedi delle siepi o degli alberi, sotto le foglie morte, sotto le pietre, nelle fessure delle roccie in cui vegetino muschi, nelle vallette ombreggiate. Non molto frequente. Has, P. Verona (colli di Soave, Meneg. — monte Bolca, Cerato — m. Baldo !). — P. Vicenza (Bassano ! Oliero! Recoaro !). — P. Padova (colli Euganei, Ste- fenelli. — Friuli (Venzone, Vito d’ Asio, Cedarchis, EH). (7. €. globoso-depressa 0 depresso-globosa, ombelicuta o perfo- rata, cornea, fragile, più o meno trasparente, ispida, rara- mente subcarinata, Apertura obliqua, lunata, non dentata. Peristoma acuto, leggermente espanso, internamente raffor- zato da cercine biancastro, col margine columellare re- flesso). 7.s. g. Hygromia (Pfr. part.). 38-XIL Helix hispida Linn. Rossm. Icon. VII, f. 427. Nella pianura, sui colli ed anche sui monti, in luo- ghi umidi, ombreggiati, e nelle praterie lungo i ru- scelli, sotto le erbe, le foglie morte e le pietre. Piutto- sto rara. Has. P. Verona (Montorio! — Grezzana e Romagna- no, Aldegh. — varie spoglie nelle posature delle acque, Meneg.). 39.-XII, Helix sericea Drap. (non Mull.), Rossm. Icon. VII, f. 428. Nei luoghi molto umidi tanto sui colli che sui monti, sotto le foglie morte, le zolle e le pietre, appiedi delle siepi, nei prati. Abbastanza frequente. = Has. P. Verona (colli dî Soave, Meneg. — m. Baldo al Pizzòl! Valdonega, Aldegh.). — P. Padova (colli Euganei, Stef... — P. Vicenza (colli d' Angarano ! Oliero 1). — Friuli (posature del Tagliamento, Pir.). 40-XIII. mMelix lurida Ziegl. (5). — Sui monti, nelle vallette umide ed ombreggiate, sotto le siepi, sotto le foglie morte ed i muschi. Rara. Has. P. Verona (m. Baldo ai Coltri e Pizzòl!) — P. Vicenza (Primolano, Mart. — Recoaro !) — P. Treviso (bosco Montello, Mart. — Treviso, Ninni). — Friuli (Monajo e Brischis, Pir.). E. var. separanda- Ziegl. — Friuli (Fagagna e Di- gnano, molto rara, Pir.). y. var. albina. — Veron. m. Baldo, rarissima (Peliz- ZODI). 4/A-XIV. Melix incarnata Mull. Drap. Hist. t. VI, f. 30. — Rossm. Icon. I, f. 40. AI piano, sui colli, sui monti; sotto le siepi om- brose, le foglie putride ammontichiate, le pietre, le as- sicelle spruzzate dalle acque : nei boschi sul tronco di qualche albero in situazione umida ed ombreggiata. Non si può dire rara, ma trovasi per lo più isolata e molto sparsa. a. major, alt. 40, diam. 16 mill. E. minor, alt. 8, diam. 42 mill. y. albina (Bassano e bosco Montello, Mart.). (8. €. globoso-depressa, perforata, cornea, opaca, fragile, falia rugosa da laminette 0 squamette membranacee, poste in se- rie longitudinali, coll’ ultimo anfratto carenato e. ciglialto. Apertura lunato-ovale. Peristoma semplice, semireflesso). 8. s. g. Monacha (Hartm. part.). iv ASD 429XV. Helix ciliata Venetz. Rossm. Icon. VIS, £. 430. Nei luoghi umidi ed ombreggiati, nei boschi, nelle valli ombrose, appiedi delle siepi, fra le erbe ed i muschi, sotto le pietre, e fra i rottami di muro ce- mentato, in siti freschi e riparati dal sole. Piuttosto rara. Has. P. Verona (colli e boschi, Meneg. — Montec- chia, Aldegh. — m. Baldo !) — P. Vicenza (m. Berico! colli d’ Angarano !) — P. Padova (Battaglia, Aldegh ) (9. C. globoso-depressa o globulosa, perforata od ombelicata, cornea, più 0 meno solida ed opaca, raramente carenata. Apertura obliqua, arrotondata od ovale-lunata. Peristoma acuto, più 0 meno espanso, rafforzato da un cercine interno biancastro, col margine columellare più 0 meno reflesso verso l’ ombelico). 9. s. g. Fruticicola (Held. part.) 43-XVI. Helix strigella Drap. Drap. Hist. t. VII, f. 4-2. — Dup. Hist. t. IX, f. 3. Nelle regioni dei colli, sui monti ed anche al piano, nei boschi a tramontana, sotto le siepi, al piede dei muri campestri, sui quali si aggira dopo le pioggie ; sotto le foglie, ed anche nei campi coltivati e nei prati. Sparsa molto, ma piuttosto rara da per tutto. 44-XVII. Helix fruticum Mull. Hartm. Gast. t. 64, f.4,2. —- Moq. Tand. Hist. t. XIVE-£. 3,14 Sulle siepi e sui cespugli, sui tronchi degli alberi, nei luoghi coltivati e nei boschi, assieme per lo più alla Helix nemoralis. Comune quasi da per tutto. Ssor I a. alba vel flavidula. La più comune. B. alba, fusco vel castaneo A-fasciata. Frequente. y. rosea, inornata. Rara. Ò. rosea A-fasciata. Rara molto. e. rufescenti-fusca, inornata vel fasciata. Abbastanza frequente. C. rufo-castanea inornata vel fasciata. Frequente. (Nelle località veneziane, confinanti colla prov. di Treviso Spin., ed anche nel Trevigiano, Ninni). 45-XVIIL Helix Cantiana Mont. (6). C. Pfr. Naturg. III t. VI, f, 2e 3. — Rossm. Icon. VI, f. 364, a. (H. carthusiana). Sulle siepi dei rovi e dei paliuri, sulle erbe e sui muretti a seîo. Abbondante. Has. P. Verona (contorni d’ Isola della Scala fino al confine della provincia). — P. Rovigo (Porto di Le- vante, Mart.) — Friuli (Udine, S. Daniele, Tarcento, Cividale, S. Vito al Tagliamento, Pir.). — P. Venezia (Fossalta di Piave e Musile, Spin.). 46-XIX. Helix carthusiana Mill. (non Drap.) Rossm. Icon. V, f. 366 a, b, c. Negli orti, nei giardini, nei prati, nei campi, nei bo- schetti, sotto alle siepi, sui tronchi degli alberi ece. ecc. Comunissima ovunque. Gli individui adulti si trovano generalmente sparsi, mentre i giovani stanno per lo più in famiglie numerose. a. major (alt. 7 ‘/-8 diam. 43-14 mill). — Hel. carthusiana auctor. plur. non Drap. — H. clau- stralis auctor. plur. non Ziegl. &. minor (alt. 7, diam. 44 mill. — Hel. carthusianel- la auctor. ca Abr y. minor, rufescens. peristomate rufo. — Hel. Olivieri Mich. non Fer. — Non molto frequente. 4WT-XX. Melix cinctella Drap. Rossm. Icon. VI, f. 363. Sulle foglie morte, appiedi delle siepi od anche sulle siepi stesse, negli orti e nei giardini, sulle piante, sui muri vecchi, lungo i ruscelli ecc. ecc. Comune do- vunque. £. var. rosea, pallide carinata. — Bassano (Mart.). — Giardino della Villa Reale a Strà (Spin.). — Rara. y. var. rufa. — Friuli (Rosazzo e Pordenone, Pir.). — Treviso (Saccardo). — Rara. (10. C. turbinato-globosa, perforata, cornea, solida, opaca. Aper- | tura piccola, obliqua, lunato-depressa. Peristoma acuto, ret- to, alquanto dilatato sopra la perforazione ombelicale e mar- ginato da una callosità o cordoncino bianco). 40. s. g. Petasia (Beck part.). 48-XXI. Helix leucozona Ziegl. x Rossm. Icon. VII, f. 434-436. Nelle regioni montane, sotto i cespugli, le foglie e le pietre, ove trovasi quasi sempre promiscuamente colla sua mutazione H. dolopida Jan., distinta soltanto per una perforazione ombelicale meno ristretta. Piuttosto rara. Has. P. Verona (m. Baldo ai Coltri! Spiazzi ! Piz- zol! Busette, Pelizz.). — P. Vicenza (Bassano, Mart. — Recoaro !). — Friuli (Venzone, Brischis, Pir.). (11. €. globoso-depressa o depressa, più o meno largamente perforata od ombelicata, opacu, piuttosto robusta, biancastra, generalmente fusciata, corneu all apice, non carenata. Aper- tura obliqua, lunato-rotondata o semicircolare. Peristoma retto, ueuto, rafforzato da cercine interno bianeustro v rus- sastro o vinaceo). 14. s. g. Xerophila (Held. part.) a. T. globoso-depressa. 49-XXII. Helix unifasciata Poiret. Rossm. Icon. VI, f. 350 a, 6 (Hel. candidula Stud.). Sugli steli delle erbe, nei prati, ai margini dei campi, sotto le siepi, le zolle, nei luoghi asciutti e sferzati dal sole. Comune da per tutto. a. major, albida unicolor vel varie fusco-fasciata (Hel. gratiosa Stud.). £. minor, albida unicolor vel varie fusco-fasciata (Hel. candidula Stud.). g. minor, teniuscula, depressiuscula, supra corneo-fu- sca, subtus albida fusco-fasciata (Hel. alpina Mibhlf. sec. Villa et Spin. non Dum. nec Mortill.). 50-XXIIL wMelix profuga A. Schmidt (7). Rossm. Icon. VI, f. 354, a, b, c (Hel. striata). Nei luoghi soleggiati, sulle rive erbose, negli orti, nei giardini, sui tronchi degli alberi, sulle siepi e sui muri di cinta. Comunissima ed abbondante per ogni dove (diam. 40-45, alt. 7-44 mill.). £. albido-grisea, lineolis fuscis vel nigris interrupte ornata. — Hel. intersecta Meneg. non Mich. — Ve- rona. y. albida, fascia unica castanea ornata. ò. major, sordide lulescens vel nebulosa, unicolor vel fasciis interruptis ornata. s. minor, alba unicolor vel dilute et interrupte fasciata. Hel. tergestina Miihlf. fide Strob. in litt. et spec. Mg TA 5I-XXIV. Helix variabilis Drap. Rossm. Icon. VI, f. 356 a, 6, d, e. Nelle posizioni soleggiate, sugli steli delle piante, su- gli arbusti, lungo le strade, nei campi ecc. Vive in fa- miglie assai numerose, ma non da per tutto. (diam. 10-20, alt. 8-16 mill.) a. albida, unicolor, depressa.— Friuli (Udine e Gonars Pir.).— P. Venezia (presso Brondolo, Spin.). £. alba, fascia unica fusca. Frequente. y. alba supra fascia unica fusca, sublus fasc. 4-6 con- tinuis vel interruptis. Meno frequente. d. lutescens fulvo A-fasciata vel radiata. Non rara. e. anfractu ultimo carinato. — Udine (Pir.). Has. P. Padova (colli Euganei a Valsanzibio, Mart.). -— P. Rovigo (Porto Levante, Mart.). — P. Venezia (adiacenze di Brondolo, Spin.). — Friuli (Udine, Gradi- sca, Pozzuolo, Chiasiellis ecc. Pir.). 6. T. depressa. 52-XXV. Melix candicans (Ziegî.) Pfr. ($). Mart. Chemp. Helix t. 38, f. 10-12 — de Betta, Cal. Moll. Ven. tav. fig. 4,5, 9. Nei luoghi aridi e soleggiati, sugli steli delle piante lungo le strade edi campi, in numerosissime famiglie. Comune da per tutto. £. alba vel fasciis obsoletis. — Hel. candida Porro. Comune. y. maxima (diam. 18-20, alt. 12-44 mill.) — H. ce- spitum Meneg. nec Drap. — Verona, dintorni e colli : non molto frequente (de Betta, Moll. Ven. fav. f. 8). 2° REC 53-XXVI. Helix Ammonis A. Schmidt. De Betta et Mart. Cat. moll. Ven. tav. f. 4, 2 infer. et 7 (Hel. candicans in parte). Come la precedente, in luoghi sterili e soleggiati lun- go le strade ed i campi, sugli steli delle piante, sulle erbe, ed in famiglie assai numerose. Comune dapper- tutto. 54-XXVII. Helix obvia Hartm. Hartm. Gast. I, p. 148, t. 45. In posizioni molto soleggiate ed aride, e sugli steli delle piante : ma fino ad ora non trovata che in qual- che località isolata lungo le sponde dell’ Adige a Cerai- no ! e presso Verona al porto di S. Pancrazio ! — Rac- colta inoltre nel Friuli dal prof. Pirona, dapprima in sole spoglie nelle posature delle acque piovane lungo i fossi a Dignano, ed in seguito sulle colline a Manzano e Rosazzo (Pir. în litt.). (12. C. subglobosa, strettamente perforata, corneo-calcarea, con minutissimi solchi spirali, unicolore 0 vagamente ed in sva- riatissimi modi fasciata od ornata in castagno. Apertura la- iamente lunare. Peristoma retto, rafforzato da cercine inter- no più o meno roseo, col margine columellare reflesso). 42. s. g. Euparypha (Hartm.). b5-XXVIII. Helix pisana Mull. Drap. Hist. t. V, f£. 13-15 (Hel. rhodostoma). — Hartm. Gast. t. 79, f. A-44 et t. 80, f. 4-44. — Rossm. Icon. V, f. 359 a-d. In numerosissime famiglie sugli steli delle erbe in riva al mare e sulle dune del litorale ed estuario ve- neto, ed anche negli orti e nelle isole di Venezia. Edule. o) (15. C. piccola, globoso-conica, ottusa, perforata, sub-striala, bianca unicolore o fasciata, coì giri di spiru circondati da una carena filiforme, e coll’ ultimo anfratto alquanto conves- so alla base. Apertura depressa, lunata. Peristoma retto, in- ternamente incrassato.) 13. s. g. Theba (Beck part.). 56-XXIX. Helix trochoides Poiret. Rossm. /con. VI, f. 347 (Hel. conica Drap.). Sugli steli delle piccole piante, tra i muschi e le er- be lungo le spiaggie marittime del litorale veneto ; in qualche orto di Venezia in prossimità al mare (Spin.) e sugli steli delle piante nelle paludi salse del Friuli (/s0- la S. Andrea e Pineda, Pir.) — Frequente. (14. 0. orbicolato-depressa, largamente ombelicata; robusta e calcarea (sect. A) 0 cornea, lucida e trasparente (sect. B): non carenata, coll’ ultimo unfratto piegato pel davanti ed inclinato sopra l’ apertura. Spira poco elevata o piuna. Aper- tura molto obliqua, subrotonda. Perisloma più o meno in- erassalo e reflesso, coi margini riavvicinali e lulvolta anche congiunti da una callosità intermedia, il superiore espanso, il columellare dilatato e reflesso alla base.) 44. s. g. Campylaea (Beck). (Sect. A. Cingulifera Held.) 5D7-XXX. Helix intermedia Feér. Fer. Mist. t. 68, f. A e 2. — Rossm. /con. HI, f. 455. Sulle rupi, appiè dei monti e sui muri vecchi. Fre- quente. x. imornata. £. fasciis continuis vel interruplis ornata. Has. P. Belluno (Lamon e Longarone, Mart.). — Friuli Magnano, Gemona, Venzone, Moggio, Mione, Tar- cento, Corno di Rosazzo, Dignano ecc. Pir.). >Il Ada; pria 58-XXXI. Helix aemula Rossm. de Betta, Descr. tab. f. 1, a, 6, ec (Hel. Martina- liana). Nelle regioni montane, sulle rupi bagnate o nascosta sotto le foglie o sotto gli arbusti. Dispersa, ma abba- stanza numerosa. i ; Has. P. Verona (Selva di Progno e Giazza, Bisesli).— P. Vicenza (Bassano, Mart. — alle falde del monte Ro- tolone sopra Recoaro !) — P. Belluno (Lamon e Quero, Bognolo). DO-XXXII. Helix insubrica Jan. Rossm. Icon. VII, f. 512. Sulle più alte vette dei monti, in famiglie, ed isolata da ogni altra specie. (alt. 8-10, diam. 15-21 mill. — inornata vel fa- sciata). Has. P. Verona (m. Baldo al telegrafo ! m. 2100). — P. Vicenza (Campo bruno presso la bocca della Lora al di sopra di Recvaro, Bisesti — var. major. diam. 24, alt. 41 mill.). 60-XXXII. Helix nisoria Rossm. Rossm. fcon. VIII, f. 509. Nelle regioni montane, sulle rupi umide ed ombreg- giate. Dispersa, ma non rara. Has. P. Verona m. Baldo (fid. Strob. ex Stentz). — P. Vicenza (buco della Lora sopra Recoaro, Bisesti — var. major diam. 27-28, alt. 41-43 mill.). — P. Belluno (Longarone, Fagarazzi). — Friuli (Moggio, Raccolana, Dogna, Pontebba, Pir.). 6I-XXXIV. Helix phalerata Ziegì. Rossm. Zcon. IN, £. 159, PESO 5 /; GAI Nel Friuli salle rupi calcaree delle cime alpine (2000-2300 m.) fra il Fella e P Isonzo (Pir.). e. major — diam. 20-23, alt. 12-44 mill. — M. Campo presso Venzone (Pir.). £. minor — diam. 47-48, all. 9-10 mill. — M. Mon- tasio presso Raccolana (Pir.). 62-XXXV. Helix colubrina Jan (9). Fér. Mist. t. 69 F, f.45-48 — Rossm. Icon. VI, f. 370. i Sui colli e sui monti nascosta nei crepacci delle roc- cie o vagante sulle medesime, sui muri a secco e sulle siepi. Non molto frequente. a. major, diam. 29-32, alt. 15-16 '/, mill. £. minor, diam. 20-24, alt. 40-14 mill. y. fasciata vel inornata. I ò. albida, maculis fuscis subpellucidis. — M. Baldo ! s. albina. — M. Baldo presso Malcesine ! Has. P. Verona (colli di Soave, Meneg. — M. Baldo presso Malcesine! e sopra Valvaccara !). — P. Vicenza (Bassano !). 63-XXXVI. Helix cingulata Stud, Fér. Hist. t. 68, f. 5 e 6. — Rossm. Zcon. II, f. 88; WE: £3I74 Sui colli e sui monti, sulle roccie, sui muri a secco, sugli steli delle piante, sulle siepi, sui sassi lungo gli argini dei campi ecc. Vive in numerose famiglie, ed è specialmente dopo le pioggie che vedesi vagare in quan- tità nei luoghi da essa abitati. a. fasciata vel inornata. B. major, diam. 31-32, all. 45-16 mill. y. minor, diam. 21-22, alt. 42-13 mill. BANIGI apart ò. mawima, spira elevata, diam. 33, alt. 24 mill. (m. Baldo !) e. minima, diam. 45-46, alt. 8-9 mill. (Veron. rocca di Lazise! castello di Montorio !). . major, umbilico latiore, marginibus subconneris. — Hel. Baldensis Villa (Rossm. Zcon. X, f. 603 e 604). — M. Baldo! n. albina — M. Baldo alle Fraine!- monti Lessini, Mart.). Sebbene possa ritenersi estesa questa specie anche nelle provincie di Treviso e di Belluno, devo però di- chiarare di non avere avuto, nè veduto mai fino ad ora esemplari di quelle provenienze : come da altra parte non figurerebbe la cingulata neppure fra le specie del Friuli, elencate nel prospetto del ch. prof. Pirona. TESS (Scct. B. Corneola Held.) 64-XXXVII Helix umbilicaris Brumati (10). Fér. Hist. t. 68, f. 10 (dext. et sinist.). — Rossm. Icon. IL, £. 90; VIII, f. 503 (Hel. planospira). A piedi delle roccie, sui muri vecchi ed a secco, fra le foglie morte, nei boschi, in luoghi posti a tramontana ed alquanto umidi. Frequente, ed in qualche località anche comunissima. 6. major, alt. 13 14-16, diam. 31-34 mill. — (P. Ve- rona, Vicenza e Padova). y. minor, alt. 44-42, diam. 21-23 mill. — (P. Vicenza, Treviso e Friuli). Ò. inornata. Piuttosto rara.. e. albina, inornata. Rara (Bassano, Mart.). (15. C. depresso-globosa, imperforata, solida, bianca o grigio- giallastra, ornata da fascie bruno-castanee sparse di punti irregolari lattei, coll’ ultimo anfratto piegato pel davanti fog per sopra l’ apertura. Apertura molto obliqua, lunare. Peristoma bianco, incrassato. largamente reflesso, col murgine columel- lare dilatato e calloso.) 15. s. g. Macularia (AID.). 65-XXXVIIIL Melix vermiculata Mull. Rossm. Icon. V, f. 304, a, 6, c. L'unica località, in cui venne fino ad ora raccolta, si è Porto botanico di Padova (f. Titius), dove assai probabilmente fu importata con piante provenienti dal- la Toscana, dalla Romagna e da altri paesi meridionali dell’ Italia, o dalla Francia o dalla Spagna. (16. C. subglobosa, imperforata, solida, bianca v gialla unico- lore o fasciata, costulato-striata o striata, coll’ ultimo an- fratto convesso od ulquanto-tumido, ed inclinato pel davanti sopra l apertura. Apertura obliqua, largamente lunata, ot- lusamenle angolata, più alta che larga. Peristoma reflesso, espanso, internamente incrassato, tinto di color fosco 0 ca- stagno, col margine columeltare ristretto, calloso ed alquanto gibboso.) 16. s. g. Tachea (Leach). 66-XXXIX. Helix austriaca Muhlf. Fér. Hist. t. 32 A, {. 6e 7. — Rossm. Jcon. VII, f. 495. Has. Friuli. — « Sulle siepi, sugli arbusti nella re- » gione collina fra il Natisone e il Judri, dove sostitui- » sce la Helix nemoratis : rarissima intorno ad Udine. » Si adatta a condizioni disparatissime di esposizione, » avendone raccolti alcuni esemplari sulle ‘dunè della » Pineda presso la foce del Tagliamentò, e parecchi al- » tri a Monajo nella Valcalda (circa 600 m.s. m.). » Pir. in Prosp. moll. Friuli n. 44, et in sched. È. var. albina, peristomate albo, fasc. 3 hyalinis. — (Rosazzo, Pir.). 67-XL. Helix nemoralis Linn. (11). Drap. Hist. t. VI, f. 3-5. — Rossm. Icon. I, f. 5 Nei luoghi coltivati, sulle siepi, sugli arbusti, sui mu- ri, sulle vigne, sugli alberi ecc. ecc. Assai comune da per tutto. Benchè non usata come cibo, è però edule, A. @. peristomate fusco, rufescente vel roseo (H. ne- moralis Linn. el auclor). B. peristomate albo (H. hortensis auctor. piur. non Mill). B. «. albida, vel lutca, vel rosea, vel rosacea, unicolor vel fasc. A-5 fuscis continuis, vel interruptis ornata, peristomate fusco. £. albida vel lutea, unicolor vel fase. 1-5 fuscis or- nata, peristomate albo. y. lutea vel rosea, peristom. albo, fasciis A-5 hyalinis. (17. C. depresso-globosa, perforata, semitrasparente, abbastanza solida, di color giallo-verdeggiante o fosco-giallastro con punti biancastri, frequentemente con una fascia fosca, col- l’ultimo anfratto piegato pel davanti sopra l apertura. Aper- tura obliqua, lunalo-rotonda. Peristoma espanso, reflesso, incrassato e largamente marginato di bianco, col margine basale dilatato e che spesse volte copre V ombelico.) 47. s. g. Arianta (Leach). 68 XLI. Relix arbustorum Linn. Fér. Hist. t. 27, f.5,6, L. 39, f. 3. — C. Pfr. Na-. turg,.1, t-2,£,7.,6.8. Nelle sole regioni dei monti, in luoghi umidi e fre- schi sotto i cespugli, sotto le siepi, sugli arbusti. Abba- stanza abbondante. Has. P. Verona (Pol di Lazise e Fontana fredda, Meneg.). — Friuli (Carnia, Forni, Avoltri ece. Pir.). 8. minor, solidiuscula, spira magis elevata, fasciala vel inornata — Hel. alpestris Ziegl. Has. Friuli (nelle regioni subalpine, M. Avanza, M. Dimon, M. Premaggiore, a m. 2300, Pir.). y. teniuscula, rugoso-slriata, lutescens vel brunnea, fasciala vel inornata, umbilico mediocri, subobsole- to. — Hel. Xatartii Farin. Has. P. Belluno (contorni di Lamon e Longarone, Facen). (18. C. grande, conovideo-ylobosa, imperforata, grigio-giallastra, con macchiette 0 fiammette gialle, e svariatamente fasciala in castagno, semitrasparente ma abbastanza solida, coll’ ul- timo anfratto assai grande e ventricoso, piegato pel davanti sopra l' apertura. Apertura ‘molto ampia, obliqua, lunato-rv- tondata. Perisloma espanso, marginato di bianco, col margi- ne columellure arcuato.) 18. s. g. Cryptomphalus (Moq. Tand.). 69-XLIH. Helix aspersa Mull. Fér. list. t. 48, (3, 5,9, t. 240 A, f.2:-— Rossa. Icon. I,.f. 3, V, f. 294. Nei muri vecchi, negli orti, nelle macerie, sui tron- chi degli alberi, sulle siepi ece. Edule. Comunissima e diffusa in tutte le provincie del Ve- neto, meno che in quella di Verona, dove non consta rinvenuta allo stato libero che in un orto di Tregnago (Mart.), mentre d° altra parte visse e si propagò benis- simo in alcuni orti di Verona, nei quali era stata im- portata per oggetto di studio e di osservazioni. (19. C. grande. imperforala 0 perforata, globosa, corneo-calea- MY LR rea, solida, il più elle volle fasciala in bruno ed in casta- gno, coll’ ultimo anfratto grande, ventroso, piegato pel da- vanti sopra l apertura. Apertura grande, alquanto obliqua, lunato-orbicolure. Peristoma leggermente espanso, non refles- so, ingrossato da un margine interno lucido, bianco 0 ros- sastro 0 violaceo o castagno.) 19. s. g. Pomatia (Beck part.). 70-XLIII, Helix grisea Linn. (12). Fér. Hist. t. 20, f. 7 e 8. — Rossm: Icon. V, f. 287; IX, f. 583 e 584 (Mel. cincta Mull.). Appiedi delle siepi e più frequente nelle ortaglie, nei campi coltivati, nei giardini, sui cespugli, sui tronchi degli alberi, sui muri vecchi ecc. Edule. Comune da per lutto. £. minor, alt. 25-26, diam. 24-25 mill. y. major, alt. 42-43, diam. 37-39 mill. dò. alba, peristomate candido, interdum epidermide te- nuissima lutescenti decidua obiecta, alt. 23-40, diam. 22-38 mill. — Helix Pollinii Da Campo. s. scalaris, alt. 40, diam. 24 mill. (Verona, giardino Giusti!). La interessantissima ed abbastanza frequente var. è fu rinvenuta fino ad ora nella provincia di Verona (specialmente sulla costiera del Benaco) e nella provin- cia di Padova (colli Euganei). Di recente fu raccolta presso Gorizia dal Pirona (în litt.). / 71-XLIV. Helix pomatia Linn. (13). Drap. Zist. t. V, £. 20-22. — Rossm. /con. I, f. 4. Nei boschi, nei luoghi coltivati, negli orti, nei giar- dini, sulle siepi od appiedi delle medesime, sui tronchi degli alberi ecc. Comune da per tutto e fino sulle ci- me più alte dei monti. Edule. Ceo SEL £. major, alt. 85-60, diam. 46-48 mill. . minor, alt. 28-30, diam. 29-82 (P. Belluno, Lon- garone). . rufo-fasciata vel rufo-radiata. fasciis 5 distinetis. — Hel lucorum Stud. non Mill. . alba, peristomate candido. Rara (Verona e Bassano). sinistrorsa. Rarissima. — (P. Padova, Vescovana, Mart. 2 es.). Serri e 72-XLV. Helix lucorum Muli. Fér. Hist. t.21 A,f. 4-3. Rossm. icon. V; f..291. Nei boschi, nelle siepi, nei luoghi coltivati, ma quasi sempre nelle sole regioni dei colli e dei monti. Comu- ne. Edule. £. major, alt. 40-42, diam. 43-44 mill. y. minor, alt. 29-30, diam. 30-34 mill. ò. albescens, strigis fuscis radiata. Rara. s. alba, peristomate candido. Rarissima. Has. P. Verona (particolarmente lungo la costiera del Benaco. Pesina! Costermano! Garda! Punta di S. Vigilio!). GEN. Vil. RUMINA RISSO. 73-I, Ramina (Helix) decollata Linn. Fér. Hist. t.4140,f. {1 e 2. Sui poggi, sotto le siepi, sotto le foglie appiedi degli alberi. In tempi secchi si nasconde sotto terra. Abba- stanza frequente. Has. P. Padova (colli Euganei!) — Nel Friuli illi- rico (£ Brumali). it GEN. VII. BULIMUS SCOP. (emend ). (1. C. destra, conico-turrita, strellamente perforata, bianco-ere- lacea, unicolore o fasciata in bruno. Apertura lunata, senza denti. Peristoma semplice, retto, acuto, col margine columel- lare reflesso, e più o meno dilatato sopra lu perforazione ombelicale.) I. s. g. Elismia (Leach). 744. Bulimus (Helix) acutus Mull. Rossm. /con. VI, f. 378. Abbastanza frequente sulle sabbie, tra i cespugli e negli orti alla spiaggia del mare. Has. Litorale ed estuario veneto. £. major, albida. — Bul. littoralis Brum. — Friuli (Isola S. Andrea, Pineda, Pir.). (2. C. destra, oblongo-conica, streltamente perforata, solida. bionca unicolore o strisciata di fulvo o di cinereo, corneu ed ottusa alla sommità. Apertura piccola, acutamente ova- ta, senza denti, internamente fulvastra. Peristoma retto, incrassato în bianco, col margine columellare dilatato e re- flesso sopra la fessura ombelicale.) 2. s. g. Zebrina (Held.). 75-15. Bulimus (Helix) detritus Mull, Fér. Mist. t. 142, f. 4-6. — C. PÎr. Naturg. 1, t. 3, {. 4-6. — Rossm. Icon. I, f. 42 (Bul. radiatus Brug.). Sui colli e sui monti, appiedi delle siepi, sugli arbu- sti, sugli steli delle piante, sotto le foglie morte ecc. Comunissimo. e. ulba-unicolor — 99 — £. alba vel grisea, fusco-vadiata. y. alba, hyalino-radiata. Meno frequente. Has. P. Verona. — P. Vicenza. — P. Belluno. (5. C. destra, ovato-oblonga, cornea, trasparente. Apertura roton- dato-ovale, senza denti, nè laminette. Peristoma espanso, marginato in bianco, col margine columellare breve e di- latuto.) 3. s. g. Ena (Leach). 76-M11. Bolimus (Helix) obscurus Mull. Rossm. Icon. VI, f. 387. Sui colli, ma più generalmente sui monti, nei boschi, sotto le foglie morte ed i muschi sotto le siepi, sui tronchi dei noci, nei vecchi muri a secco. Da per tutto, ma quasi sempre isolato. £. var. excessivus Pir. in Cat. moll. Friuli n. 58. — Gemona. (4. C. destra o sinistra, ovato-allungata, leggermente acuminata alla sommità, cornea, solida. Apertura semi-ovale, armatu di 5 a 5 denti. Peristoma marginato e. più o meno incras- sato în bianco.) 4. s. g. Chondrula (Beck). 77-IV. Bulimus (Helix) tridens Mull. Rossm. Icon. I, f. 33, V, f. 305. Sui colli e sui monti, nei boschi, appiedi degli alberi, sotto le siepi, nelle fessure dei vecchi muri e delle roc- cie, fra le macerie, sotto le pietre. Sparso, ma in nes- sun luogo comune. o. major, alt. 12-13, diam. 4 4-5 mill. B. minor, alt. 8-9, diam. 4 mill. 78-V. Bulimus (Helix) quadridens Mill. Rossm. Icon. VI, f. 308. — 60 — Sui colli e sui monti, in situazioni aperte e soleg- giate, sotto i cespugli, sotto le pietre, fe foglie, fra le erbe e nellé fessure dei vecchi muri e delle roccie. Molto più sparso del precedente, ma non molto co- mune. 79-VL Bulimus (Pupa) quinguedentatus Muhlf, Rossm. /con. V, f. 304. — Mart. Chemn. Pupa, t. 8, f. 41-24. È Trovato dal Walderdorff a Pneuma sulla destra del- Isonzo (f. Pir. in lilt. 4870). Specie che figura ora per la prima volta nei cataloghi italiani, e ritenuta sem- pre per lo addietro come esclusiva della Dalmazia. Gen. IX. ZUA LEACH. 80-I. Zua (Helix) lubrica Mull. Rossm. Icon. I, f. 43 (Achatina lubrica). — Dup. list. t. XV, f£. 8. Nei boschi, sui colli e sui monti, in luoghi umidi, sotto i muschi, le foglie morte, i sassi ed i pezzi di le- gno fracidi. Comune da per tutto. 8 minor. — Zua (Achat.) lubricella Ziegl. GEN. X. GLANDINA (ALB. part.). 81-I. Glandina (Bulimus) algira Brug. Fér. Hist. t. 436, f. 1-5. — Rossm. /con. HI, f. 123 (Achat. Poireti). Sotto le pietre, appiedi dei muri, nelle macerie. Rara. Has. P. Padova (colli Euganei, Riva d'Olmo, Walderd. in lit. et spec.). — Friuli (Premariacco, Santandrat, Gramogliano, Medea, Tiglio, Cividale, Ussivizza, Pir.). GEN. XI, CIONELLA (JEFFR.), S2I. Cionella (Buccinum) ancicula Mull. (14). De Betta, Esame crit. p. 49, tav. £. 4-3. Nei crepacci delle rupi, nei muri a secco, sotto le macerie ed i sassi, nel terriccio dei vecchi alberi. Qua- si da per tutto, ma isolata e per lo più in sole spoglie, delle quali si può raccogliere poi abbondante numero nelle posature dei fiumi e dei torrenti. 89-IL CioneMa (Glandina) Jani de Betta (15). De Betta, Esame crit. p. 23, tav. f. 4-6. Come la precedente, ma assai più difficile ancora a riscontrarsi coll’ animale vivo. Abbastanza frequente nelle posature delle acque. S4-II. Cionella (Achatina) Hohenwarti Rossm. (16). De Betta, Esame crit., p. 26, tav., f. 7-9. Nella valle dell’ Isonzo e nelle posature delle acque piovane intorno Monfaleone (Pir. ex Brumati). Trovata sotto le pietre ad Este nel Padovano e nei monti vicini ad Udine (Walderd. în litt. 1866). Presso Udine sotto le pietre (Pir. in lilt. 1870). GEN. XII. CUAUSILIA DRAP. (1. C. liscia 0 quasi liscia, lucida. cornea, coll ultimo anfratto leggermente compresso. Apertura rotondata alla base. Sutu- ra senza papille. Lunella mancante.) l. s. g. Marpessa (Moq. Tand.). 85-I. Clausilia (Helix) bidens Mill. Rossm. Icon. VII, È, 461 e 462. — Mart. Chemmn. Claus. t. 12, £. 13 e 14 (CL laminata Mont.). 60 Nelle regioni montane sotto i sassi, i legni morti, le foglie in putrefazione, nei muri vecchi, nel terriccio appiè degli alberi ed anche sotto la corteccia dei tron- chi. Abbastanza frequente. Has. Fino ad ora non fu raccolta che nel Friuli, ove il Pirona segnalò la presenza anche delle seguenti va- rietà (Prosp. moll. Friuli ad n. 78) : B. var. inaequalis Ziegl. — (Ussivizza e Brischis). yg. » melanostoma Schm. — (Ussivizza). ò. » granatina Ziegll — (Luint, Mione, Rigolato, Forni, Avoltri). » derugata Fér. — (Rosazzo). grossa Ziegl. — (Caneva presso Sacile). UN mn È Ò < 86-II. Clausilia fusca de Betta. De Betta, Descr. tab. f. IT, a, 6, c. — Mart. Chemn. Claus. t. 22, f. 48-20. Sui colli e sui monti, sotto le foglie o sulle rupi om- breggiate. In qualche località molto frequente. Has. P. Vicenza (Bassano, Mart. — colli d’ Angara- no !). — Friuli (Tarcento, rara, Pir.). £. minor, cornea. — (Bassano). y. major, rubiginosa. — (Friuli). ò. albina. — Friuli (Moggio, Pir. in lil). 87-IIL clausilia comensis Shuttl. Mart. Chemn. Claus. t. 7, f. 31-33. Sui colli, sui monti, ed anche negli orti e giardini al piano, sotto le macerie, sotto le siepi, fra i sassi o Je foglie. Frequente ed in piccole famiglie. . Has. P. Verona (giardini, orli e dintorni di Verona ! valle di Marcelise! M. Baldo ! — Montecchia, Aldegh.) — P. Vicenza (Castelfranco, Mart, Buco della Lora so- — 69 — pra Recoaro, Bisesti. — Recoaro !) — P. Padova (colli Euganei, Mart.). 88-IV. Clausilia commutata Rossm. Mart. Chemn. Claus. t. 12, {. 40-44. Sui monti, sotto le macerie, i sassi, le foglie, sui mu- ri vecchi ecc. Comunissima. Has. Diffusa in tutto il Friuli (Pir.). S5-V. Clausilia curta Rossm. Rossm. con. IV, f. 268. — Mart. Chemn. Claus. t. 13, f. 49-22. Tra le erbe a terra nei margini dei campi e nei muri a secco. Has. Friuli (valle del Natisone, Ponteacco, Tiglio, Pir.). (2. €. sottilmente costulato, cornea, trasparente, coll’ ultimo an- fratto gonfio ed arrotondato pel davanti. Apertura rotondata alla base. Sutura senza papille. Lunella mancante). 2. s. g. Stabilea (*). (Marpessa part. Moq. Tand. et Alb: — Iphigenia part. AlD.). 90-VI. Clausilia costata Ziegi. (17). Rossm. con. IH, f. 484. — Mart. Chemn. Claus. {ASI ASI. Sotto le pietre, sui muri vecchi, sulle rupi montane. Rara. I Has. Friuli (valle dell Isonzo, Rossm. — S. Pietro, Brischis, Sorzento nella valle del Natisone, Pir.). (*) Intitolo questo sottogenere al nome dell’ Ab. Giuseppe Stabile, ehe fu uno dei più illustri e valentissimi malacologi dell’ Italia, — 04 — OI-VII. clausilia filograna Rossm. Rossm. Icon. IV, f. 264. — Mart. Chemn. Claus. 1.40, {.25-28. Schmidt, Europ. Claus. t. VIII, {.A54-454. Nella regione collina e montana, sotto i cespugli, sotto le pietre, nei cavi degli alberi marcescenti, fra i muschi. i Has. Friuli (Nîmis, Tarcento, Colle Rumiz, Brischis, Tiglio, Canal di Grivò. -- Convive colla Pupa biplica- ta e colla Pupa Rossmassleri, Pir.). (5. C. leggermente striata, cerulescenie-bruna, coll ultimo an- {ratto lateralmente bicosiato, cristato alla base. Apertura ro- fondato-triangolare, con un canaletto alla sua base, inter- namente fosca. Sutura senza papille. Lunella mancante.) 3. s. g. Mentissa (Pfr.) 92-VII. Clausilia Bergeri Mayer. Rossm. /con. HI, f. 187. -— Mart. Chemn. (Claus. t.49,f. 7-10. Di questa specie, tanto comune del resto nella Car- niola, nella Carinzia e sulle Alpi Bavaresi, non ho an- cora avuto fra mano che un unico esemplare friulano. Questo mi fu comunicato per esame dal Pirona, il qua- le dichiaravami d’ averlo trovato a caso in mezzo a molti esemplari mandatigli della Melia phalerata rac- colti sul monte Montasio, 2000 m. (Pir. în lilt.). 4. 0, sottilmente striata, pallido-corneu, semitrasparente. Aper- > ’ p l tura rotondato-ovale. Sutura rossastra ed ornata da minute papille bianche, lineari, rilevate. Lunella distinta.) 4. s.g. Papillifera (Hartm.). 95-1X, Clausilia (Helix) papilaris Mill, Rossm. /con, HI, f. 469. — Mart. Chemn, Claus. t. 5, £. 28-31. (Clausilia bidens Linn.). Sui vecchi muri di cinta degli orti, dei giardini ece., ed in numerosissime famiglie. Has. Comunissima in tutto il Veneto, meno che nella provincia Veronese, dove mostrasi invece assai rara. (Verona, orti interni ! — Fumane, Mart.). B. tenera, sutura concolore, interdum papillis minu- tissimis parce instructa, callo palatali obliterato. --- CI. papillaris var. patavina Charp. in Journ. Conch. 1852, IV, pag. 378. — Padova (Mart. Chemn. Claus. t. 5, f. 35-37). y. costulata, palato calloso, peristomate continuo, s0- luto. CI. virgata Jan. — Udine (Pir.). — (Rossm. Icon. II, f. 170. — Mart. Chemo. Claus. t. 5, f. 32-34). (5. Sottilmente striata od anche liscia, corneu o fosca, più 0 meno trasparente. Apertura rotondato od ovale-piriforme. Su- tura ornata da sottilissimo cordoncino o filo bianco e da mi- nute ed irregolari papille bianche strieformi. Lunella di- stinta.) >. S. g. Delima (Hartm.). 94-X. Clausilia Stentzii Rossm. Rossm. Icon. III, f. 4188. — Mart. Ghemn. Claus. t. 6, f. 21-23. Sulle rupi e nei crepacci dei muri. In famiglie piut- tosto numerose e disperse. Has. P. Vicenza (dintorni di Bassano !) — P. LINE no (Feltrino, Faccen). 95-XI. Clausilia cineta Brumati (18). Mart. Chemn. Claus. t. 25, f. 4-4. Sulle rupi calcaree e sui muri vecchi. Comupissima. 9 ; — 60 — Has. Friuli (Venzone, Monajo, S. Daniele, Spilimber- go, Pir. — CI. Rossmdssleri in Prosp. moll. Friuli). £. major, alt. 20-22, diam. 5-6 mill. (Vito d' Asio e Clauzetto, Pir.). : y. minor, alt. 45, diam. 4 mill. (M. Montasio a 2000 m. Pir.). I 96-XII. clausilia itala Martens (19). Mart. Chemn. Claus. t. 7, f. 18-20. Has. Sui muri e sulle rupi del monte Berico presso Vicenza! €. var. minor, subventroso-fusiformis, saturate fusca vel cornea. — Claus. Braunii Charp. — Rossm. Icon. III, f. 162. — Mart. Chemn. Claus. t. 7, f. A4A-A7. Has. Trovasi molto copiosa sui muri a secco degli orti, dei giardini, delle campagne, sotto le pietre ecc. nelle provincie di Verona e di Padova: però quasi, sempre nella sola regione del piano e del colle, ceden- do invece il posto sui monti alla specie seguente. Il sig. Aldegheri ne raccolse diversi esemplari albini in un orto interno di Verona ed a Castel S. Pietro. 97-XIIL clausilia alboguttulata Wagner, Mart. Chemn. Icon. t. 7, f. 21-23. Nei muri vecchi, sotto le pietre, sulle rupi calcaree, nei luoghi ombrosi, fra i crepacci delle roccie ecc. Co- mune da per tutto. B. major, alt. 46-17, diam. 3 */-4 mill. .. minor, alt. 13-44, diam. 3 ‘/ mill. saturatius rufo-cornea. — Cl. albopustulata Jan. — CI. rubiginea Z. e. pallide rufo-cornea, subpellucida (m. Baldo!) SII - PR (7, AS? 7. rubiginosa, nitida, callo palatali crassiore expanso — var. recubariensis de Betta. — (P. Vicenza, Recoaro | Asnica! Giorgietti !) y. minor, detrita, sordide virescens, callo palatali cras- siore — var. bolcensis de Betta. — (P. Verona, m. Bolca, Cerato). 3. minor, tenera, subpelluciia. — (Colli di Verona !). ‘. minor, cornea, peristomate continuo. — (Udine, Dolegna, Pir.). x. albida, sublaevigata, papillis obsoletis. — (Verona, m. Bolca). A. hyalina. — (Veron., m. Bolea, Aldegh.). (6. 0. quasi liscia. lucida, trasparente. cornea. coll’ ultimo on- fratto brevemente gibboso alla base. Apertura rotondaio-pi- riforme 0 rotondato-ovale. Sutura ornata da papille bianche, strieformi. Lunella distinta.) 6. s. g. Herilla (Alb. part.) 98-XIV. Cciausilia binotata Ziegi. (20). Rossm. Icon. III, p. 15, f. 478. — Mart. Chemmn. Claus. pag. 45, t. IV, fig. 34-33! . Trovata dal prof. Pirona nei cavi delle rupi esposte al sole sul colle di Medea nel Friuli. Rara. (Pir. în litt. 4867, 1870, et in spec.). 99-XV. Clausilia gibbula Ziegl. (21). Rossm. Icon. III, f. A74. — Mart. Chemn. Claus. t. 45, f. 25-28. Sui muri vecchi e nei muri a secco. Abbastanza frequente. Ha. Friuli (Casali di Laipà, Venzone, Udine, Gra- disca, Marano, Pir.). rio E. major, alt. 45, diam. 35,-3 5 mill. (Udine e Gra- disca, Pir.). y, minor, alt. 44-42, diam. 2 ‘/,-3 mill. (Marano, Pir.). (7. C. striato-costuluta, semitrasparente. Apertura ovale pirifor- me. Sulura più 0 meno interrottamente cinta da cordoncino o filo biancastro. e con papille minute e strieformi, le quali si prolungano talvolta sulle stesse costicine degli anfratti. Lunella distinta). 7.s. g. Pollinia (de Betta). 100-XVI. Clausilia baldensis Parr, de Betta, Cat. moll. Ven. tav. f. 41. — Mart. Chemn. Claus. t. 36, f. 4-6. Sulle rupi e sui muri a secco. Non molto frequente. Has. P. Verona (m. Baldo ! — Valpolicella, a S. Anna e nel vajo dei Falconi, Mart.) 101-XVII Cliausilia Paroliniana de Betta, de Betta, Cat. moll. Ven. tav. f. 42 a, b, c. Sulle rupi ad Olzero (prov. di Vicenza) dove fu rac- colta dal cav. Alberto de Parolini. Rarissima ? (8. €. dislintumente striata od unele costulata, opaca, di color bruno-coruen 0 bruno-nerastro. Sutura senza papille. Lunel- la istinta;) 8. s. g. Iphigenia (Gray). 102 XVIII cCliausilia Sehmidtii Pfr. Mart. Chemn. Claus. t, 46, f. 24-27. Nella regione montana, sulle rupi umide coperte di muschi e di licheni, sui ceppi di alberi marcescenti. Comune. Has. Friuli (Venzone, Gemona, Raccolana : Canal di Grivò, Tarcento, Brischis, molto vara ; Pir, in Prosp. EM 1, O ad n. 88. — Mura di Cividale, Valle del Cornappo, Ospedaletto, Rivi bianchi ecc., comune; Pirona in litt.A870). £. major, alt. 43-15 mill. anfr. 13 (Gemona, Canal di Grivò). y. minor, alt. 14-42 mill., anfr. 10, 11 (Venzone, Rac- colana). 103-XIX. Clausilia ventricosa Drap. Rossm. Icon. II, f. 102. — Schm. Europ. Claus. fig. 1-5 et 458. Has. Friuli. Sui ceppi di faggi marcescenti nelle alpi di Venzone: molto rara, Pir. in Prosp. — Canale S. Francesco, Piv. in litt. 1870. 104-XX. Clausilia pliceatula Drap. Rossm. /eon. VII, f. 4741. — Schm. Europ. Claus. f. 48-48. Soprattutto nelle regioni dei colli e dei monti, sulle rupi, sui muri a secco, sotto i sassi. Diffusa molto e comunissima da per tutto. 6. var. spira sursum longe attenuata. — CI. attenuata Ziegl. Rossm. Icon. VII, f. 474. — P. Verona (m. Baldo! m. Bolca). — Friuli (Monajo, Raccolana, Pir.). >. var. crassa, oblusior, anfr. convezioribus. — CÌ. mucida Ziegl. — Rossm. /. c. f. 475. — Friuli (Mo- najo, Pir.). i ò. var. minor, striis validioribus. — CÌ. superfiua Miblf. — Schm. Europ. Claus. 54, 480. — P. Ve- rona (m. Bolca, Cerato). s. anomal. t. dextrorsa. — Verona, m. Baldo! -—- Friuli (Moggio, Pir. in fitl.). — 10) — 105-XXI. Clausilia dubia Drap. Mart. Chemn. Claus. t. XVI, f. 44-58, t. XVII, f. 1-3. — Schm. Europ. Claus. t. 5, f. 86-99. —- (Pfr. Mon. IV, p- 768, VI, p. 502). Has. Friuli. Sotto le siepi, sulle foglie morte fra Braz- zano e Cormons (Pir. in litt. AS70). 406-XXIIL cinusilia rugosa Drap. Mart. Chemn. Claus. t. XVII, f. 13-20. — Schm. Europ. Claus. t. VI, f. 100-109. (PÎfr. Mon. IV, p. 770, VI, p. 502). Has. Friuli (Canal di S. Vito, Luint, Cravero, varis- sima ; Pir. in Hitt. 4870). GEN. XIH. BALEA PRIDEAUX. 107.1 Balea (Turbo) perversa Linn. C. Pfr. Naturg. I, t. III, f. 16 (Pupa fragilis Drap.) Sulle rupi tra i muschi e sotto le pietre in situazioni umide. Rara ? Has. P. Vicenza (Recoaro, Spanevello, Massal.). — P. Belluno (Lamon, Facen). — Friuli (Udine, sui ceppi dei pioppi fuori di Porta Gemona, Luint, Mione, Pir. in litt. A870). Gen. XIV. PUPA DRAP. (4. C. ovato-oblonga è fusiforme turrita, acuminata all’ apice, cornea, solida, semi-trasparente. Apertura guernita di molte pieghe o laminette, alcune delle quali traspariscono anche ull’ esterno dell’ ultimo anfratto. Peristoma più 0 meno mar- ginato ed incrassato in bianco, e più o meno espanso.) I. s. g. Torquilla (Stud.) PRA 7) (GA 108-I. Pupa granum Brap. Rossm. Icon. VI, f. 322. — Mart. Chemu. Pupa, t. IV, f. 47-49. Nella regione dei colli appiedi delle siepi, sotto le pietre, le foglie, le zolle. Non comune. Has. P. Verona (Cavalcaselle, Colà e suoi dintorni, Meneg.) — P. Vicenza (Bassano). 409.5. Pupa secale Brap. Rossm. Zcon. V, f. 317. — Mart. Chemu. Pupa, t. VI, f. 3-5. Has. P. Venezia (molte spoglie raccolte in febbrajo 1863 nella valle Serraglia!) — Friuli {sulle rupi soleg- giate, Gemona : rarissima, Pir.). 4110-IHI. Pupa frumentam Dbrap. Rossm. Icon. I, f. 34, V, f. 310. Appiedi delle siepi, sulle roccie, sui vecchi muri, sugli steli delle piante, sotto i sassi. Comune e sparsa da per tutto, sia al piano che ai colli ed ai monti. 8. major, long. 40-44, diam. 2 */-4 mill. y. minor, long. 6-6‘, diam. 3 mill. ò. elongata, long. 42-13, diam. 3 ‘/ mill. e. var. illyrica Rossm. Icon. V, f. 3412. — Litorale friulano, Isola S. Andrea (Pir.). 7. crassilabris. — P. Verona (m. Baldo !) -- Friuli (Gemona, Pir.). 114-IV. Pupa (Bulimus) avenacea Brug. Rossm. Icon. VI, f. 349. Sulle rupi e sui vecchi muri. Comune da per tutto e quasi sempre in famiglie abbastanza numerose. E. major, solidiuscula, peristom. expansiore. incras- NG, (> sato, albo. — Pupa megacheilos Jan, non Villa, f. Strob. — Monti veronesi e vicentini | y. minor. — Torquilla avena Villa, Stab. f. Stroé. — Veron. Malcesine al piede del Baldo (Strob.). (2. C. piccolu, cilindrica o cilindroide od ovato-conica, ottusa all’ apice, semilraspurente. Apertura guernita di laminette 0 piccoli denti. Peristoma tenue, alquanto espanso.) 2. s. g. Sphyradium (Agass. part.) 112-V. Pupa biplicata Mich. Mich. Compl. t. XV, f. 33-34. Regioni montane : nelle valli sotto le pietre, tra | muschi, in situazioni umide, sotto le foglie morte, e nei cavi di alberi marcescenti. Molto rara. Has. P. Verona (Grezzana sulla via per Rosaro ! — alcune spoglie nei sedimenti dei fiumi Adige ed Alpone, Meneg.) — Friuli (Tarcento, colle Rumiz, canal di Grivò, Brischis, Tiglio, Pir.). 113-VI. Pupa truncatella Pfr. Rossm. /con. XI, f. 733. Has. Friuli (Faedis e valle del Cornappo, Walderd. in lilt. 1866. — Sotto i sassi e le foglie morte, valle del Cornappo, Canal di Grivò, Castelli di Cuccana, Pir. in litt. 1870). 444-VII Pupa (Bulimus) doliotum Bruxg. Rossm. Icon. V, f, 328. Trai muschi, le radici, sotto le pietre e le foglie, sotto le siepi, in luoghi alquanto umidi ; fra i crepacci delle rupi ecc. Abbastanza frequente. Has. P. Verona, Vicenza ed Udine, — 73 — 115-VII. Pupa doiium Drap. Rossm. Icon. V, f. 330. Nella regione montana sotto i muschi, le foglie morte ed i sassi. Molto rara. Has. P. Verona (Lugo, Aldegh.; qualche spoglia nelle posature dell’ Apone, Meneg.). — P. Vicenza (Re- coaro al di sopra della Fonte regia !). — Friuli (Bri- schis, Pir.). 116-IX. Pupa conica Rossm. Rossm. Icon. V. f.332. — Mart. Chemn. Pupa, t. I, {43 cA44. Has. Friuli. — Trovata dal Pirona sotto le siepi a Mernicco. Rara (Pir. in litt. A870). (5. €. piccola. ovato-cilindrica. ottusa all’ apice, fulvo-cornea. costulato, semitrasparente. Apertura sub-quadrata. Peristoma reflesso. col margine esterno retuso ed internamente gibboso.) 3.5.8. Pagodina (Stab.) 117-X. Pupa pagodula Des Moul. Rossm. Icon. V, f. 325. Sotto le pietre, sotto le foglie morte e tra i muschi, in situazioni fresche ed umide dei colli e dei monti. Abbastanza frequente. Has. P. Verona (m. Baldo ai Coltri! al Pizzol ). — Friuli (Magnano, Tarcento, Nimis, Brischis, Tiglio, Pirona). 6. var. adaucta Pir. (anfr. 9). -— Friuli (valle del Cornappo, colla Pupa Rossmiissleri Sechm. -— Pit. in litt. 1870). (4. €. piccola, subcilindrica, alquanto ventricosa, vitusa all api- ce, cornea, più © meno lucida e levigata, Apertura più 0 {0 meno arrotondata, con o senza laminette v piccoli denti. Pe- risloma più 0 meno reflesso e più 0 meno espanso.) 4. s. g. Pupilla (Leach part.). 11S-XI. Pupa (Turbo) muscorum Linn. (non Drap.) C. Pfr. Naturg. I, t. HT, f. 19-24. — Rossm. Icon. I, fig. 37. Sotto i sassi, sotto i muschi, sotto le foglie morte, nei muri vecchi, in luoghi alquanto umidi. Piuttosto rara. 119-XII. Pupa umbilicata Drap. Rossm. Zcon. V, f. 327. Nei muri vecchi od appiedi degli stessi, sotto i sassi e le macerie, sui legni morti, sotto le foglie, sotto le siepi, fra le erbe, sulle rupi calcaree ecc. Comune dappertutto, e talvolta anche in numerosissime famiglie. 120-XIIIL Pupa Sempronii Charp. (22). Charp. Moll. Suisse, t. HW, f. 4. — Mart. Chemn. Pupa, t. VII, Î. 44-14. Has. Friuli, in siti ombrosi in colte, sotto i sassi, colla Zua lubrica: Moggia, Tarcento e colle Rumiz. (Pirona). 121-XIV. Pupa dilucida Zicgl. Rossm. /con. V, f. 326. — Mart. Chemn. Pupa, t. VII, f. 8-10. Solto i sassi appiedi delle rupi. Rara ? Has. P. Vicenza (colli d' Angarano !). (. 0. trochiforme-conica, costulato-striata, diafana. giallo-cor- nea. Apertura semicircolare, guernita tutto all’ intorno di piccoli denti o lamelle. Peristoma brevemente espanso, coi margini riuniti da una espansione callosa.) 5. s. g. Scopelophila (Alb.). 122-XV. Pupa Rossmiassleri Schmidt. Rossm. /con. X, f. 644. Has. Friuli, « Sotto le foglie morte, sotto i sassi, tra i muschi, nei siti ombrosi delle colline : colle Ru- miz, Tarcento, Nimis, Canal di Grivò, Brischis, colla Clausilia filograna e V Acicula polita. » Pir. in Prosp. -- Comune nella valle del Cornappo ed a Gemona (Pir. in litt. A870). GEN. XV. VERTIGO MULL. {1. €. destrorsa, cilindrica, ottusu all’ apice, elegantemente striuta. Apertura ordinariamente senza denti.) I. s. g. Isthmia (Gray part.). 429.1. Vertigo (Pupa) muscorum Drap. (non Linn,). C. PÎr. Naturg. I, t. HI, f. 49-24. — Rossm. Icon. I f. 38 (Pupa minutissima Hartm.). Sulle rupi calcaree tra i licheni e la terra, sotto le pietre, tra i muschi in luoghi ombreggiati, umidi e freschi. Comunissima dappertutto, e soltanto difficile a trovarsi per causa della estrema sua piccolezza ; come piccolissime sono pure tutte le sue congeneri. £. peristomate bidentato. — Pupa Strobeli Gredl. (23). — Friuli (Tarcento, Gonars, Pir.). , (2. €. destrorsa, ovoidea, lucida, trasparente, sottile Apertura armata di denti.) 2. s. g. Dexiogira (Stab.). 424-II. Vertigo (Pupa) antivertigo Drap. Rossm. /Zcon. X, f. 647 (Vert. septemdentata Fer.) Sotto le pietre umide in vicinanza di qualche ruscel MERI O lo, 0 fra i muschi degli alberi vmettati dalle pioggie. . Rarissima. Has. P. Verona (monti di Lugo, Aldegh.). — Friuli (nelle posature delle acque piovane sotto i colli di Ni- mis, Pir.). 125-II. Vertigo (Pupa) pygmaea Drap. Rossm. Icon. X, f. 648. Sotto le pietre e sotto i pezzetti di legno fracido, sotto le foglie, presso i ruscelli, in luoghi umidi ed om- breggiati appiedi dei muri vecchi. Rara da per tutto. Molte spoglie se ne raccolgono però nelle posature dei fiumi e dei torrenti. (5. C. sinistrorsa, ovata, sottile, lucida, trasparente. Apertura dentata.) 3. s. g. Vertilla (Moq. Tand.). 126-IV. Vertigo Venetzii Charp. Rossm. Zcon. X, f. 650. Sotto le pietre, le macerie, le foglie, appiedi dei muri vecchi, fra i muschi, in luoghi freschi ed ombreggiati. Piuttosto rara allo stato di vita. Frequenti molto le spo- glie nelle posature dei torrenti e dei fiumi. Has. P. Verona (colli suburbani ! Marcellise ! Bardo- lino e Garda !).— P. Vicenza (Bassano !). — P. Vene- zia (Meolo, Volpera, bosco di Chirignago ecc. Spin.). — Friuli (Udine, Tarcento, Gonars ecc., Pir.). 427-V. Vertigo pusilla Mull. Rossm. Icon. X, f. 649. Has. Friuli. Fra i muschi, sotto i sassi, nei muri vec- chi: Fagagna, Brischis, Monajo. Molto rara. Pir. PERO 77 RSA Fam. IE. Auriculacea. GEN. XVI, CARYCHIUM MULL. 128.1. Carychium minimum Mull. Rossm. Icon. X, f. 660. Sotto le pietre, le foglie bagnate e morte, i fram- menti di tegola, in luoghi freschi ed umidi, appiedi di qualche muro di cinta sotto i muschi, i sassi ed i pez- zetti di legno fracido. Raro a trovarsi per la sua estre- ma piccolezza, ma comune da per tutto e vivente ordi- nariamente in famiglie abbastanza numerose. 129.II. Carychium (Saraphia) tridentatum Risso (24). Bourg. Amen. mal. I, t. 45, f. 42 e 43. Nelle stesse condizioni di abitazione del precedente, e con esso talvolta anche promiscuo. Has. P. Verona (Valdonega !). — P. Venezia (isola Giudecca, Campalto, bosco di Chirignago, Spin.). — Nella valle dell’ Isonzo presso Caporetto colla Pupa Rossmdssleri e colla Acicula spectabilis (PÎr. Mon. Au- ricul. p. 162). GEN. XVII AURICULA LAMK. (in parte). (Alexia Leach). 130.1. Auricula myosotis Drap. Drap. Mist. t. II, f. 46 e 47.-— Kust. in Mart. Chemn. Auricul. t. 1, f. AS-47. Sugli steli delle erbe nelle maremme, lungo i lidi, in riva ai canali di acqua salmastra, nelle valli dell’ estua- sac RR: rio veneto e nelle paludi salse di Pineda, Grado ed Isola S. Andrea. Abbondantissima. E. var. elongato-conica, acuminala, vix nitidula, cor- neo-fusca. Aur. mvyosotis var. elongata Kuùst. in Mart. Chemn. Auricul. t. 8, f. 24 e 22. Frammista alla specie, ma poco frequente (Spin.). 1314. Auricula Biasolettiana Kuster (25). Kilst. in Mart. Chemn. Auricul. t. 8, f. 18-20. Come la precedente, sugli steli delle erbe nelle ma- remme e nelle valli salse presso Venezia. Non rara, Orp. II. INOPERCULATA PULMOBRANCHIATA. (Mollusca fluviatilia). Fam. IV. Limnaeacea. GEN. XVIII. PLANORBIS MULL. (1. 0. grande, depressa, non carenata, leggermente ombelicata pel di sopra, concava da ambe le parti, solida, striata, co- gli anfratti rapidamente crescenti. Apertura Iunato-roton- data.) I. s. g. Coretus (Adans.). 132.1. Plamorbis (Helix) corneus Linn. Drap. Mist. t. I, f. 42-44. — Rossm. Icon. tI, f. 443. — Dup. Hist.t. 21,:fa,6;:a, dc. Nei fossi di lento corso e nelle acque stagnanti. Co- mune ed abbondante da per tutto. £. var. marima (alt. 44-12, diam. 34-36 mill.) fumi- da, anfr. ultimo valde inflato, apertura latiore. — — 19 — Planorbis meridionalis Charp. fide Strob. — P. Ve rona (fossi presso Casaleone, Mart.). 1393-II. Planorbis similis Bielz (26). Nei fossi e nei ruscelli, ma particolarmente nelle acque di lento corso ed anche nelle stagnanti delle valli. Has. P. Verona (valli. di S. Bonifacio, e condotti d'acqua presso Casaleone, Mart.). — P. Venezia (cana- li, fossi e stagni, col PI. corneus, ma di questo meno frequente, Spin.). — Friuli (fosse della città e ruscelli dei dintorni di Udine, Pir. in Prosp. : padule di Cor- mons, Pir. in litt. A870). (2. C. piecola, depressa, non carenata, sottile, bruna, con lar- go e profondo ombelico pel di sotto. Giri di spira stretti e molto lentamente crescenti, coll’ ultimo appena più largo del penultimo. Apertura piccola, semilunare.) 2. s. g. Bathyomphalus (Ag.). 134-IlL. Pilamnorbis (Helix) contortus Linn. Rossm. Icon. II, f. 447. — Dup. Mist. t. XXI, f. 2. Nelle acque stagnanti e nei ruscelli quieti, sulle pian- te acquatiche. Rarissimo. Has. P. Verona ($S. Bonifacio, Meneg. — valli della Carpanta presso Casaleone, Mart.). (5. C. piccola, depressa, non carenata, largamente e profonda- mente ombelicata pel di sotto, leggermente ispida, a crespe o strie longitudinali epidermiche alquanto elevate ed inter- secate da minuti solchi spirali. Anfratti crescenti abbastanza rapidamente. Apertura arrotondata.) 3. s. g. Gyraulus (Ag.). 455-IV. Planorbis albus Mill. Drap. Mist. t. I, È. 45-18 (P/ hispidus) — 80 — Nelle acque tranquille, nelle paludi, nei fossi e riga- snoli ricchi in vegetazione. Raro da per tutto. Has. P. Verona (fossì di lento corso! — lago di Gar- da, Spin.). — P. Padova (Gorgo, Mart. — Este, Wal- derd. in litt.). — P. Venezia (canale dell’ Osellino, di Montirone ecc. Spin.). — Friuli (piscina presso il Muli- no al nord di Martignacco, Pir.). (4. C. molto depressa, più 0 meno carenata. non ombelicata.. liscia, più 0 meno solida e trasparente. Giri di spira cre- scenti progressivamente, coll’ ultimo non molto più grande del penultimo. Apertura rolonduta o subovale, e più 0 meno angolosa.) 4. s. g. Gyrorbis (Moq. Tand.). 136-V. Planorbis (Helix) spirorbîs Linn, Rossm. Icon. I, f. 63. — Dup. Hist. t. 241, 1.9. Nelle sorgenti, nelle fontane e nelle acque tranquille dei fossi e delle paludi ricche în vegetazione. Molto raro. Has. P. Verona (spoglie raccolte nelle alluvioni del- l Adige). — P. Padova (Patriarcà, Mart. — fra Este e Beone, Wald. in litt.). — Friuli (fossi presso Mara- no, Pir.). | 137-VI. Planorbis rotundatus Poiret (27). Mich. Compl. t. XVI, f. 3-5. — Moq. Tand. Iist. I. XXX, f. 38-46. Nei fossi di lentissimo corso ed anche nei rigagnoli, ove siavi ricca vegetazione. Raro. Has. P. Verona (Gazzolo d' Arcole, Meneg.). — P. Padova (Mart.). — P. Venezia (presso Mestre e nel ca nale di Montirone, Spin.). feti RO E 138-VII Planorbis vertex Mill. Drap. Hist. t. It, f. 4 e 5. — Rossm. Icon. I, f. 64. Nei fossi, nelle paludi, negli stagni. Non molto comu- ne, e meno ancora nelle parti montuose. 139-VIIL Planorbis carinatus Mu. Rossm. Zcon. I, f. 60. Nei seni tranquilli dei laghi a fondo ricco in vegeta- zione, e nei fossi e nelle acque stagnanti, ricche pure iu vegetazione. Abbastanza frequente da per tutto! 140-IX. Planorbis marginatus Drap, Rossm. Icon. {, f. 59. Nei laghi, nei fossi e nelle acque limpide, poco pro- fonde e quasi stagnanti. Comune ovunque. fB. major, alt. 2 4/,-3, diam. 15-16 mill. y. minor, alt. 2, diam. 40-42 mill. ò. var. minor, icarina, oblusa. — PI. submarginatus Jan. — Veron., lago di Garda. e. var. pallide cornea, diaphana — var. pallidus Piro- ‘na. — Friuli (nei ruscelli presso le sorgenti : Go- nars, Pir.). Gen. XIX. SEGMENTINA FLEM. 141.1, Segmentina (Plamorbis) nitida Myl1. Rossm. Icon. II, f. A44%. Nei fossi e nei ruscelli a lento corso, sulle erbe acqua- tiche. In qualche località abbastanza numerosa. Has. P. Verona (Gazzolo d’ Arcole, Meneg. — pres- so Casaleone, Mart. — al Busòl frazione di Vago!) — P. Padova (presso Beone, Wald. în lilt.). — P. Treviso, fossati a Selva. Saccardo. — P. Venezia (presso Mestre e presso Maerne, Spin.), — Friuli (presso Udine, Pit). {i È GEN. XX. PHYSA DRAP. (1. C. ovata. ventricosa. Spira brevissima, ottusa. Apertura grande, e che sorpassa in altezza la metà di tutta la con- chiglia.) I. s. g. Bulinus (Adans.). 142-I. Physa (Bulla) fontinalis Linn. Drap. Hist. t. IN, f. 8.e 9 — C. Pfr. Nalurg. I, t. 4, f. 28. Tra le piante acquatiche nei fossi lenti e stagnanti. Da per tutto, ma in alcune località poco frequente. (2. C. nvato-allungata. leggermente ‘turrita. Spira allungata, piuttosto acuta alla sommità. Apertura alla appena quanto la metà di tutta la conchiglia.) 2. s. g. Nauta (Leach). 13-H. Physa (Bulla) hypnorum Linn. Drap. Hist. t. INI, f. 42 e 13. — C. Pf. Naturg. I, i. Ao F020; Nelle stesse condizioni di abitazione della preceden- te. Rara ? Has. P. Padova (Gorgo Mart. — nei fossi fra Beone ed Este, Wald. in litt.). — Treviso (bosco di Barbara- na, Ninni). GEN. XXI. LIMNAEA LAMK. (1. ©. ampollacea od covata, a spira brevissima, coll’ ultimo an- fratto molto grande e molto ventricoso. Aperhira. più o meno umpia, ovato-rotondala, inferiormente dilatata). I. s. g. Gulnaria (Leach). a 4444. Limnaea (Limneus) auricuiaria brap. Drap. Hist. t..Il, f. 28 e 29. — Rossm. Zeon. I, f. 35 Nei laghi, nelle acque di lento corso, nei fossi e ne- gli stagni, aderente ai giunchi, alle piante e ad altri corpi galleggianti od immersi nell’ acqua. Da per tutto, ma non troppo comune. £. var. ovato-inflata, spira brevissima, interdum fere prorsus involula, acuta. Apertura ovali, obliqua. — L. Hartmanni Charp. — Hartm. Gast.t.49,fAe2. Nelle valli grandi Veronesi, ma piuttosto rara. — P. Padova (scolo Paltana nel Conselvano, Mart.). 445-IL Limnaea (Limneus) ovata Drap. Drap. Mist. t. II, f. 33. — Rossm. Zcon. I, f. 56. — Dup. Hist. t. 22, f. 43. Nei ruscelli, negli stagni, nei fossi tra le erbe acqua- tiche o fra la melma. Comunissima ovunque. £. var. alba, solidiuscula — Veron., Benaco ! 446-III Limnaea (Limneus) vulgaris €. Pfr. (28). C. Pfr. Naturg. I, t. 4, f. 22. — Rossm. Icon. I, f. 53. Nei fossi e negli stagni. Può dirsi da per tutto ab- bastanza frequente. 1447.IV. Limnaea (Buccinum) peregra Mull. Drap. Hist. t. II, f. 34-37. — Pfr. C. Naturg. I, t. 4, i. 24. — Rossm. Icon. I, f. 54. In tutte le acque correnti o stagnanti, ed anche alle più rilevanti altitudini delle provincie venete. Comu- nissima ovunque. a. major, long. 20-24, diam. 40-42 mill. 8. minor, long. 40-45, diam. 7-9 mill. y. fusca, solidiuscula, apice truncato, frequenter cor- ui Re rosa, var. baldensis de Betta in sched. — P. Vero- na (Mm. Baldo, nello stagno di Novesine 1). d. solida, pellucida, pallide cornea, peristom. intus albo-marginato. — 1 marginatus Mich. de' Betta et Mart. 'Cat. moll. ‘Ven. p.'78:— P. Verona (pres- so Peschiera !). s solida, opaca, cinerco-violacea, subventricosa, acu- lispira. — L. excerplus Hattm. Gast. t.21 (IX), f. A-5. — Friuli (nelle acque sorgenti mollo fredde della valle di Raecotana presso Salett. —L. pere- ger ver. solidus Pir.). . fragilissima, fusca — presso Verona! n. major, solida, corrosa, peristom. intus albo-margi- nato. — L. denudatus Turco /. Massal. — Veron., monte Bolca nel lago dei Cracchi. 3. minima (long. 8-9, diam, 5-'/ mill.), albina, pellu- cida, fragilis. L. pereger var. Vestenae de Betta in sched. — Veron., Vestena, nella valle così detta dei Stangherlini (Aldegh.). ‘. var. corneus Ziegl. (Pir.). — Friuli (Collalto e Faga- gna). x. var. opacus Ziegl. (Pir.). — Friuli (Collalto). YX (2. C. ovato-oblonga. a spira allungata. Altezza dell’ apertura equale presso u puco ulla meta della lunghezza totale della conchiglia.) 2. s. g. Staguicola (Leach). 145-V. Limnmnaca (Helix) sfagnalis Linn. Drap. Hist. t. HI, f. 38 e 39. — Dup. Hist. Lt 22, haio, Nei fossi, negli stagni, comali © paludi, aderente alle piante acquatiche v ad altri corpi galleggianti 0 som- SPE | Spa mersi nell’ acqua a poca profondità. Molto comune da per tutto. B. major, solidior. long. 64, diam. 38 mill. y. minor, long. 40-45, diam. 20-22 mill. ò. minor, anfractibus planulatis. — L. fragilis Charp. Moll. Suisse, t. 2, f. 13. ; e. minor (long. 32-45, diam. 15-46 mill.) teniuscula, fusca — var. parvula Mart. in sched. — Veron. presso Casaleone. C. spira breviore, anfractu ultimo ad suturam angu- lato. — L. lacustris Stud. — Charp. Moll. Suisse t. 2, f. 44. — P. Padova (parti basse della provin- cia, Mart.). 149-VI. Limnaca (Buccinum) truncatuia Muli. Drap. Mist. t. HI, f. 5-7 (L. minutus). — C. Pfr. ° Naturg. I, t. IV; f. 27. — Dup. Mist. t. 24, f.4, a, b, c. Nei ruscelli a lento corso, nelle acque tranquille dei fossi, e nei piccoli e quasi asciutti rigagnoli Jungo le praterie ; e talvolta anche fuori dell’acqua lungo gli argini dei prati bagnati o sui muretti, appiè dei quali scorra qualche ruscello. Comune pressochè dapper- tutto. a. major, long. 41-44, diam. 6-7 mill: £. minor, long. 5-6, diam. 3-3 ‘/ mill. 450-VII Limnaea (Limneus) Tommasellîii Meneg. de Betta, Cat. moll. Ven. f. 13. — Bourg. Spicil. Mal. LL XI f. 3-6. Non trovata fino ad ora nel Veneto che nel lago di Garda presso Lazise dal Menegazzi: in un fossetto d’acqua, pure presso Lazise, da me : e nelle posature dl del Patriarca nel basso Padovano dal dott. Martinati. Sempre rarissima. È però specie raccolta posteriormente anche in Lom- bardia presso Sermione sulla sponda del Benuco (Spin.), ed al dire del Bourgnignat fu anche già trovata in va- rie parti della Francia. 451-VII. Limnaea (Limneus) fusca C. Pfr. (29). C. Pfv. Naturg. I, p. 92, t, IV, f. 25. Has. Friuli « nelle acque limpide, di lentissimo corso e poco profonde: Gonars, Pordenone, S. Vito » Pir. £. var. minor (long. 40-14, diam. 4-*/ mill.) tenwis, subpellucida. L. palustris var. gracilis Pir. in Prosp. ad n. 102. L. fuscus var. gracilis Pir. in sched! — Friuli (Go- nars e Vireo). 452-IX. Limnaea (Buccinum) palustris Muùll. Drap. Mist. t. II, f. 40 e 44. — C. Pfr. Naturg.1, t. IV, f. 20. — Rossm. /con. I, f. 54. — Dup. Hist. t. 22, fT. Nei fossi di lento corso, negli stagni, nelle paludi ecc. Comune ed abbondante quasi da per tutto. LB. major, testa crassiore, ‘apertura îintus nigro-viola- cea. — Limneus corvus auctor. — Dup. Hist.t. 22, f. 6! y. minor (long. 45-19, diam. 8-9 mill.) conico-elonga- ta, fusca vel rubiginosa, apertura */ longitudinis vix aequante. — L. palustris var. elongata Sandri în spec. Dalmat. — (L. elongatus Meneg. non Drap. — L. fuscus de Betta et Mart. non Pfr.). — P. Verona (ruscelli irrigatorii del suburbio di Ve- rona). SA GEN. XXU. ANCYLUS GEOFFROY. (1. C. a sommità piegata alquanto a destra. Apertura arro- fondata.) I. s. g. Aneylastrum (Moq. Tand.). 153-I. Aneylus ffluviatilis Mull. Drap. Hist. t. IT, f. 23 e 24. — C. Pf. Naturg. 1, t. IV, f. 44 e 45. Aderente ai sassi, alle pietre e ad altri corpi immersi nei fiumi e nelle acque correnti e poco profonde. Co- mune ovunque. 154-II. Aneylus deperditus Ziegl. Dup. Hist. t. 26, f. 4, a, b, c. — Moq. Tand. Hist. t. 36, f. 49 (Anc. flluviatilis var. gibbosus Bourg.). Has. Friuli (nelle sorgenti in collina, Canal di Grivò, valle del Cornappo, Pir. in litt. 1870). La specie dello Ziegler non sarà però, e più proba- bilmente, a ritenersi che per una varietà minore, ed a sommità più curvata all indietro, dell'A. /uviatilis. (2. C. a sommità piegata alquanto a sinistra. Apertura ristretta ed allungata.) 2. s. g. Velletia (Gray). 155-IIl. Ameylus (Patella) lacustris Linn, Drap. Hist. t. II, f. 25-27. — Moq. Tand. Hist. t. 36, f. 50-52. Nei laghi, in seni tranquilli, ed aderente alle canne ed ai legni galleggianti ; nei canali e nei ruscelli. Può dirsi raro. Has. P. Verona (Benaco ! — Montorio, Aldegh.). — P. Venezia (canale di Montirone, Spin. — nei fossi a Quarto Giare, comune di Gambarare, sui gusci di alcu- ne Paludine, Ninni). TRIB. IL GASTEROPODA OPERCULATA. Orbp. I, OPERCULATA PULMONATA. (Mollusca terrestria.) Fam. V. Aciculacea. GEN. XXHI. ACICULA HARTM. (1. €. lucente, affatto levigata, ovvero ‘con sottilissime e quasi invisibili linee longitudinali, parallele e distanti.) {. s. g. Pupula (Ag.). 156-I. Acicula (Pupula) polita Hartm. Hartm. Gast. t. II f. 4 e 2 (Pupula acicularis po- lita). Sotto i sassi, tra i muschi, appiedi dei muri vecchi, in luoghi freschi ed ombreggiati. Molto rara. £. var. minor, gracilior, pallide fusca (Pfr. Mon. Pneu- monop. pag. 4, var. y). Has. Friuli (intorno ad Udine, nei prati cespugliosi della valle del Natisone, Sorzento, Brischis, e nelle po- salure del Torre, Pir.). La var. 8. a Caporetto nella valle dell’ Isonzo (Pfr. 10G,); 157-IT. Aciceula (Turbo) fusca Walker; Drap. Hist. t. HF, f. 20 e 24 (Auricula linéata). — 1 {ia Harlm. Gast. t. I, £. 4-4 (Pupula acicularis lincata) — Mart. Chemn. Cyclostom. t+30, f. 23-25. Sotto i sassi, le pietre, fra i muschi, in siti freschi e piuttosto umidi. Rara. Has. P. Verona (alcune spoglie nelle posature dei torrenti). — P. Padova (colli Euganci, Wald. in litt.). — P. Venezia (Volpera e bosco della Motta, ed alcune spoglie nei rifiuti del fiume Zero vicino a Marcon, Spin.). — Friulì (Fagagna e Tarcento, e nelle posature del Tagliamento e del Torre, Pir.). (2. C. ornata da clegantissime costicine, ‘spesse e molto rego- lari.) 2. s. g. Auricella (Jurine part.). 158-II. Acicula (Carychium) spectabilis Rossm. Rossm. Icon. X, f. 659. Nelle condizioni stesse di abitazione della precedente specie. Piuttosto rara. Has. Friuli (una spoglia nelle posature del Torre presso Udine, Pir. in Prosp. moll. Friuli. — Sotto le fo- glie morte, tra Canal di Grivò e Stremiz, colla Pupa pa- godula e colla Hel. gemonensis : sotto è sassi appié dei cespugli, nella valle del Cornappo sopra Forlano, Pir. in litt. 4870, — poco discosto da Caporetto nella valle dell’ Isonzo, PÎr.). 159-IV. Acicula veneta Pirona (30). Acicula spectabilis de Betta et Mart. Cat. moll. Ven. p. 73. Acicula spectabilis var. veneta Pir. Prosp. moll. ad n. 93. — Mart. Chemmn. Cyelost. t. 30, f. 29-34 ?? (4. speclabilis). Sotto i sassi, le pietre, appiè delle siepi, fra i muschi, 12 — 90 — in siti freschi, ombreggiati ed alquanto umidi. Non molto frequente. : Has. P. Verona (alcune spoglie nelle posalure dei Lor- renti, Meneg., m. Baldo al Pizzol!). — P. Belluno (Ca- dorino, Massal. in spec.) -— Friuli (Fagagna e Dignano, Pir. in lilt. A870). Fam. VI. Cyclostomacea. GEN. XXIV. CYCLOSTOMUS MONTE. 160.1. Cycelostomus (Nerita) elegans Mull, Drap. Mist. t. I. f. 5-8. — C. Pfr. Naturg. I, t. 4, f.30 e 31. — Rossm. Zcon. I, f. 44, 80-82. Appiedi delle siepi, sotto i cespugli, le foglie morte, i materiali da fabbrica, negli orti e giardini, sulle roccie, sui muri vecchi ed a secco. Comunissimo nella pianura e nelle colline, e quasi sempre in numerose famiglie. GEN. XXV. POMATIAS STUD. [GLI Pomatias (Helix) septemspiralis Razoum. Rossm. /Icon. VI, f. 399 e 400 (Pom. maculatum Drap.). Appiedi delle siepi, sotto i sassi; le foglie, le macerie, i legni, sulle roccie, sui muricciuoli a secco, in luoghi però freschi, ombreggiati ed alquanto umidi, e più alla pianura ed al colle che non nelle regioni montane. Co- munissimo ovunque ed in famiglie più o meno nume- rose. a 8. var. elongatior, costulis anfract. super. distinclio- ribus. — Pom. Villae Spin. — P. Verona (Mizzole). y. albina. Verona, colli suburbani (Mart.). da AR 162-1L. Pomatias Philippianus @redler (31). Nella regione montana, sulle rupi, sui muri a secco, appiè delle siepi, sotto i sassi e Je foglie. Molto abbon- dante. 8. var. pachystoma de Betta in sched. ci in Moll. Ve- ron. pag. 105. (t. plerumque minor, solidior,peristom. interno per- calloso, externo expansiore, albo incrassato). — Non molto frequente. y. var. decipiens de Belta în sched. et in Moll. Veron. p. 405. (t. pallide cornea, subpellucida, nitidula, sublacvi- gata, concolor vel fasciis interruptis rufis dilulis- sime ornata vel seriatim rufo-tessellata). Frequente. Has. P, Verona (Rivoli, Bielz, Gredl. — M.. Baldo, Caprino ! Pazzone ! Coltri! Spiazzi! Ferrara! — S. Ambrogio e vajo deì Falconi in Valpolicella, Meneg. et Aldegh.). — Friuli (rupî di Maniago, Mulino di Cam- pagna, e Caneva sopra Sacile, Pir. in sched. et litt.). Le due varietà 8 e 7 sul monte Baldo (Coltri e Fer- rara !), e la seconda anche nel Friuli (Caneva di Sacile, Pir. in litt. 1870). 4693-III Pomatias (Cyclostoma) patuius Drap. Rossm. Icon. VI, f. 404 e 402 .— Mart. Chemn. Cy- clost. t. 26, f. 40-42. , Nelle regioni montane e subalpine, sulle rupi, sui vecchi muri, nelle valli. Comunissimo. a. var. lutescenti-cinerea, anfract. capillaceo-costulatis vel sublacvigatis — long. 8-10 ‘4, diam. 3-4 ‘/, mill. P. Vicenza (Bassano, Mart. — colli d’ Angarano ! Oliero ! — P. Treviso (Serravalle, Mortill. in spec.). ui £. var. Henricae Strob. — {. cinerea vel lutescenti-ci- nerea, anfr. mediis albo-costulatis, inferioribus sub- laevigatis — long. 9-40, diam. 3 ‘/9-3 5 mill. P. Verona (m. Baldo, Malcesine! ed alla costa de Can). — P. Vicenza (Bassano, Mart.). — P. Belluno (Pieve di Cadore). . var. violacescenti-fusca, anfr. mediis costulatis, 2 ultimis sublaevigatis (typ. sec. Pfr. et Kiùst.) — long. 9-14, diam. 3 ‘/, mill. Friuli (alpi di Venzone, Pir.). . var. violaceum Pir. — Friuli (Gemona e Racco- lana). . var. peristomate simplici. — Friuli (Gemona, Tol- mezzo Pir.). —- Rossm. Icon. VI, f. 403. €. minor, long. mill. 7-8. — Friuli (Nîmis, Piancada. Pir:: y. var. insigne Pir. (anfr. 40, long. 44 2A 4, diam. 34/,-4). — Friuli (Villa santina, Pir. in lilt. A870 et in spec.). x DI » 164-IV. Pomatias Schmidtii de Betta (32). Friuli. — Sulle rupi calcaree di Medea (Pir. 7n spec.). Raro ? — 99 — Orp. II. OPERCULATA BRANCHIATA. (Mollusca fluviatilia.) Fam, VII. Peristomacea. GEN. XXVI. BYTHINIA GRAY. - (1. €. piccola, conico-turrita od vvato-conica, acuminata, sottile, trasparente, corneo-pallida o biancastra 0 fulvastra. Peri- stoma semplice. acuto. Opercolo subcorneo.) A. s. g. Hydrobia (Hartm.). 165-I Bythinia (Paludina) conoidea Reyniés (35). Dup. Hist. t. 27, f. 14. — Moq. Tand. Mist. t. 39, f. 3-5. Has. P. Venezia (diverse spoglie raccolte nel febbraio 1863 nella valle Serraglia! — abbondante in uno scolo d’acqua mista presso la palude di Cona, Spin. — fre- quente in un canale d’ acqua salmastra nella valle Ser- raglia, Ninni). 166-II. Bythinia (Turbo) thermalis Linn. Mart. Chemn. Paludin. t. 43, ft. A, 2. — Frauenfeld Verh. zool. bot. Ver. Wien. A853, p. 76, f. A. Sui vegetabili, sui legni, sui sassi ed altri corpi im- mersi nell’ acqua. Has. P. Padova (abbondantissima nelle acque termali di Abano e Monte Ortone). — Estuario Veneto (abba- stanza frequente nei fossi d' acqua salmastra al Lido, a S. Maria Elisabetta ed a Malamocco, Spin.). 8. var. Wiedenhoferi Frauenf. — £. e. £. 2. — Abano ((. attenuata, anfractibus convertoribus). il _ lA e 167-1Il. Bythinia (Turbo) stagnalis Baster. (34). Nelle acque, aderente alle erbe ed ai pezzetti di legno, in famiglie molto numerose. Has. P. Verona (nelle posature dell’ Adige, Meneg.). -- P. Padova (Patriarcà, Mart.). — P. Venezia (fossi e canali d'acqua salmastra dell’ estuario : abbondantis- sima mella fossa attorno al cimitero degli ebrei al Lido, tra S. Nicolò e S. Maria Elisabetta, Spin.). — Friuli (nelle acque limpide presso le sorgenti : Canal di Grivò, rarissima, Pir. — Palud. acuta in Prosp.). 168-IV. Bythinia (Turbo) ventrosa Montagu, Mart. Chemn. Paludin. t. XIT, f. 31 e 32 (Palud. stagnalis var. C.). — Gray in Turt. Man. t. X, f. 423 {Paludina stagnorum). Sulle erbe, sui legni ed altri corpi immersi nell'acqua. Abbondante. Has. P. Padova (Busa al Pigozzo! presso Catlajo). --- P. Venezia (in molli canali di acqua salmastra nelle valli dell’ estuario, Spin.). 169-V. Bythinia (Hydrobia) consociela 1 Frf. (35). Frauenf., Zool. Miscell. in Verh. zool. bot. Ver. Wien 1865, p. 525, t. VIIL Raccolta dal dott. Martinati in un condotto d’acqua presso Cerea, detto condotto Canossa, nella provincia Veronese. 170-VI. Bythinia (Paludina) gagathinella Parr. Mart. Chemn. Paludin. t. X, f. A e 2, Trovata dallo Spinelli in numero di otto esemplari sugli astueci delle Friganee, in un canale d’acqua dolce vicino ad Altino nella prov. di Venezia, e riconosciuta Ig A anche dal Frauenfeld per la specie stessa del Parreyss (Spin. in lilt. A870). È anche questa una Bythinia, che fino ad ora non era indicata dagli autori che come specie della Dal- mazia. (2. C. piccola, ovato-cilindrica, ottusa all’ upice, trasparente, biancastra o verdastra. Peristoma leggermente espanso. Oper- colo subcornev.) 2. s. g. Paludinella (Frauenf.). 471-VII, Bythinia (Paludina) schmidtif Charp. (30). Mart. Chemn. Paludin. t. VIII, f. 26-30. Sui sassi, nelle piccole sorgenti d’acqua viva, nelle fontane, nei ruscelli, soprattutto nella regione montana, ov è anche sempre abbondante. Rara scorgesi invece al piano. £. var. psittacina Schm. — (t. limo viridi et valde adhaerente inquinata). — Meno frequente della specie. 172-VII. Bythinia (Paludina) Lacheineri Charp. Mart. Chemn. Paludin. Lt. XI, f. 33 e 34. Sui sassi nei ruscelletti, nelle sorgenti e nelle fon- tane della regione montana e dei colli. Has. Friuli (Vito d' Asio, Pir. in spec. Canal di Gri- vò, Sedilis, Pir. in lilt.). (5. C. breve, ovata od ovato-ventricosa, più o meno solida © trasparente. Peristoma. aperto, internamente incrassalo in bianco, col margine columellare reflesso ed espanso sopra la perforazione ombelicale.) 3. 5. g. Bythinella (Moq. Tand. part). — 9% — 173-IX. Bythinia (Palud,) fuminensis Lang. Mart. Chemp. Paludin. t. X, f. A7 e 48, t. XL, f. 35 e 36 (Palud. Idria). Nelle fontane e nelle sorgenti, aderente alle erl : ed ai sassi. Abbondante molto. Has. P. Verona (acque e fontane di S. Michele! Montorio! — Villabona, Gazzolo Meneg.). —- P. Tre- viso (sorgenti attorno a Treviso, Saccardo in spec.). — P. Venezia (Canale dell’ Osellino a Pagliaga e nel Mon- lirone, Spin.). — Friuli (sorgenti a S. Vito al Taglia- mento, Pirona). 474-X, Bythinia (Cyclostoma) similis Drap. Mart. Chemn. Paludin. t. X, f. 25 e 26. Aderente ai sassi in fondo alle acque nelle fontane di Viltabona (Meneg.) e di S. Michele ! nella provincia di Verona. (4. C. ovato-conica od ovato-acula, verdustra, subopaca. Aper- tura spalmata in bianco nell interno. Peristoma bianco, in- crassato, sensibilmente espanso. coi margini subcontinui, e subauriculato alla base.) 4. s. g. Leptoxis (Raf.). 175-XIL Bythinia (Palud.) patula Brumati,. Brum. Conch. Monfale. {. 7 e 8. — Mart. Chemn. Paludin. t. VIT, f, A5-47. Nelle acque correnti ; aderente alle erbe, ai sassi, ai legni e ad altri corpi galleggianti. Abbondante. Has. P. Treviso (nei fossi presso la stazione ferro- viaria di Treviso, Mortill. in spec.) : sorgenti attor- no a Treviso, Saccardo). — P. Venezia (canale di Meo- lo, canale di Montirone ce nel Tibaldone, Spin.). — a pen Friuli (ruscelli presso S. Vilo ; nel fiume Lemene, Ba- gnarola, Cintello, Portogruaro e Virco, Pir.). (5. €. ovato-conica, più o meno ventricosa, più 0 meno solida, per lo più opaca, biancastra 0 verdustra 0 cornev-giallastra. Peristoma acuto, leggermente reflesso, cor margini continui e qualche poco incrassati di branco.) 5. s. g. Gravana (de Betta). 176-XIIL Bythinia ventricosa Gray. Gray in Turt. Man. p. 94. Bithinia ventricosa, t. X, fig. 128. Dup. Mist. t. XXVII, f. 8, 6. — de Betta, Cat. moll. Ven. {. 44. Nei ruscelli, nei fossi d’ acqua e canali, aderente ai sassi, all’ erbe ed ai legni. Può dirsi frequente. Has. P. Verona (fossetto a Bionde, e scoli della Car- panta presso Casaleone, Mart.). — P. Padova (Gorgo ! c presso Este, Wald. in litt.). — P. Venezia (canale di Tibaldone e nel Montirone, promiscua colla Byth. ten- taculata, Spin.). 477-XHI. Bythinia (Helix) tentaculata Linn. Rossm. Icon. I, f. 65 (Paludina impura). — Dup. Hist. t. XXVII, f. 7, a, db. In tutte Ie acque tranquille e limpide, a fondo fan- goso. Comunissima dappertutto. £. major, long. 13-45, diam. 7-8 mill. y. minor, long. 8-44, diam. 5-7 mill. dò. maxzima (long. 46-17, diam. 8-8 4/, mill.) var. pa- tavina de Betta et Mart. — Dup. Mist. t. XXVII, f, 7, c. — Paludi del Padovano. 15 9 e. minor, temuscula, superficie leviler corrosa. — Veron. acque termali di Caldiero ! C. viridescenti-fusca. — P. Padova (Battaglia !) . GEN. XXVII, PALUDINA LAMK. 1784. Paludina (Nerita) vivipara Mull. (37). Drap. Hist. t. I, {. 16 (Cyclostoma viviparum). — Rossm. Zcon. I, f. 66. Nei fossi, nei canali, nei laghi, nelle paludi, nelle acque delle torbiere, ed in generale in tutte le acque a fondo melmoso. Comune dovunque ed in famiglie numerose. . B. var. fasciata, long. 43-45, diam. 34-35 mill. — Veron. Benaco ! | y. var. viridescens vel olivacea, fasciata vel inornata. — Mart. Chemn. Paludin. t. I, {. 2 e 3. — P. Ve- rona (Benaco!) — Friuli (Collalto, Fagagna, Pir.). o. var. viridescenti-brunnea, fasciata. — Nelle pa- ludi del Veronese e del Padovano, ed a Gonars nel Friuli. . alba, delrita. — Benaco. 170.1I. Paludina (Nerita) fasciata Mill. (38). Drap. Hist. t. I, £. 18 (Cyclost. achatinum). — Rossm. Icon. I, f. 66 (Palud. achatina). — Mart. GChemp. Pa- ludin.t. I, f.A4, Palud. achatina). — Dup. Hist.t. XXVII, f. 6 (Vivipara facaiatan In tutte le acque come la precedente, ed al pari di essa comune ed abbondante ovunque. B. major, late perforata, conica, spira pyramidali- attenuata, fasc. 3 (long. 49-52, diam. 32-34 mill.) — 54 — Paludina pyramidalis Jan (nec pyramidata). —- Mart. Chemn. Palud, t. I, f{.A44. — Veron. nelle valli ve- ronest. y. minor, olivacea, fasciata vel inornata (long. 34-35, diam. 21-23 mill.). — P. Vicenza (/ago di l'imon!). ò. minor, opalina (long. 23-34, diam. 17-22 mill.), var. opalina in Catal. moll. Ven. — P. Belluno (lago S. Croce). s. alba, detrita. Veron. Benaco ! 120-II Paludina atra Jan (39). Nel Benaco, e particolarmente abbondante presso Lazise. GEN. XXVII. PYRGULA JAN (*) ISII Pyrgula annulata Jan. Rossm. /Zcon. X, f. 681. Has. P. Verona (nel Benaco e specialmente abbon- dante presso Lazise !). In tempi placidi e con acqua bassa riesce curioso l osservare la Pyrgula a strisciare e ad intrecciare sol- tilissimi solchi sul fondo del lago nella minutissima arena, (") AI genere Pyrgula dovrebbe far seguito il gen. Melunia per enumerarvi la M. a/ra Ziegl., che il Menegazzi dichiarava (Malac. Veron. p. 523) di avere raccolta nel 1847 nelle risaje di Gazzo verso il Mantovano, e che si fece perciò figurare anche nel Cut. moll. Ven. pag. 90, n. 150. Però, dopo quanto ho dovuto osservare nel più recente mio scritto sui Molluschi Veronesi (p. 424), ed attesa la inutilità d’ 0- gni altra prova, attivatasi per constatare la presenza fra noi della sud- detta Melania, crederei di poterla ora eliminare senz’ altro dalle spe- cie viventi nelle provincie venete, — 100 — Fam, VITE. Valvatacea. GEN. XXIX. VALVATA MULL. (1. (. conico-globosa.) 1. s. g. Valvatinella (de Betta). 182.1. Valvata (Nerita) piscinalis Muli. C. Pfr. Nalurg.T, t. IV, f. 32. — Mart. Chemn. Pa- ludin. t. XIV, f, 9A4. Nei fossi, negli stagni, nei canali ed in generale in tutte le acque lentamente scorrenti ed a fondo fan- goso. Comune dappertutto. (2. C. depressa, discoidea.) 2. s. g. Planorbitina (de Betta). 189-IL Valvata spirorbis Drap. Drap. Hist. t. I, {. 32 ce 33. — Mart. Chemn. Palud. t. XIV, f. 27 e 28. Has. P. Verona. Raccolta dal sig, Aldegheri in un fosso d’acqua presso Montecchia nel distretto di S. Bonifacio. 184-IIL Valvata cristata Mull. Drap. Hist. t.I, {. 34 e 35 (Valvata planorbis). — Mart. Chemn. Palud. t. XIV, f. 22-24. Nei ruscelli e nei fossi di lento corso, aderente alle erbe ed alle pietre. In generale piuttosto rara. Has. P. Verona (Casaleone, Mart. — Canali di irri- gazione delle risaje al Busòl presso Vago !). — P. Pa- dova (presso Este, Wald. in litt.). — P. Venezia (canale dell’ Arzeron, ed in un fosso presso Urgnan, Spin.). — Friuli (intorno Udine, Marlignaceo e l'agagna, Pir.). — 101 — Fam.IJIN, Neritacea. GEN. XXX. NERITINA LAMK. 155-1. Neritina (Nerita) fiuviatilis Linn. Rossm. fcon. 1, f. A18 (non molto buona). Aderente ai sassi, alle pietre e ad altri corpi solidi, sommersi nei fiumi, canali e ruscelli a corso rapido. Sparsa ed abbondante dappertutto. a. viridula, luteo vel albido-guttulata. LP. luteola vel violacea, albido-guttulata. y. luteola, violaceo vel fusco-reticulata. d. t. elongata, violacea vel fusca, albido vel viridulo- guttulata, dorso nigricante. , £. nigrescens, vel atra unicolor. Rara. 186-II. Neritina trifasciata Menke (40). C. Pfr. Naturg. III, t. VITI, f. 43. Ha8. P. Verona (fiume Tartaro !) ; piuttosto rara. — P. Venezia (canale delle Albere, abbastanza frequente, Spin.). 487-III. Neritina rhodocolpa Jan. Porro, Malac. Com. t. HI, f. Ad. Aderente ai sassi ed alle pietre nel Benaco. Piutto- sto rara. B. var. albida vel lutea, lincis. coloratis inleatis reti- culata. Neritina intexta Villa. — P. Verona (Benaco, abbastanza frequente presso Peschiera! Lazise! e Bar- dolino !) 188-IV. Neritina danubialis Ziegl. (41). C. Pfr. Naturg. IN, t. VIN, f. 417 e 48, — Rossm Icon. HT, f. 420. — 102 — Aderente ai sassi ed alle pietre nelle acque correnti dei fiumi e ruscelli, non che nel Benaco, dove mostrasi anche a pelo d’acqua sui muri vecchi e sui pali, in prossimità dei porti e delle fortificazioni militari. Fre- quente. i Has. P. Verona (Benaco! Mincio !). — P. Venezia (canale della Fossetta presso Capo d' Arzere e canale di Merlo, Spin.). — Friuli (ruscelli rapidi presso Virco, Pir.) 189-V. Neritina serratilinea Ziegl. (42). Nei fiumi, nei canali e nei ruscelli a corso rapido, aderente come tutte le sue congeneri ai sassi, alle pie- tre e ad altri corpi sommersi. Frequente e sparsa quasi dappertutto. a. major, long. 42-13, lat. 8 ‘/-9, alt. 7-8 mill. £. minor, long. 8-8‘, lat. 6-7, all. 4/‘4-5 mill. y. major, pallide fusca vel viridula, lineis angustis nigris sagiltata. — P. Padova (canale di Cagnola, Mart.) — P. Venezia (nella Seriola e nel canale delle Verze, Spin.). ò. major, pallide fusca vel lutescens, lineis angulosis nigris latissimisque ornata. Neritina mantuana Por- ro fid. Parr. — P. Verona (fiume Tartaro). e. nigrescens vel atra, unicolor vel lineis angulosis latis subobsoletis. — P. Verona (f. Menago, Meneg.). — P. Padova (canale di Cagnola, Mart. — fiumi- cello Rialto al Cattajo e busa del Pigozzo !). — Friuli (ruscelli limpidissimi a fondo ghiajoso, Gonars, Ca- stel Porpetto, Strassoldo, Pir. in litt. 1870). C. var. ? subcarinata, albida, crebre alro-violaceo sa- gittata, — Friuli (ruscelli di Virco, Pir. in Lill A8T70). ni Cihass. IH. ACEPHALA. Orp. LAMELLIBRANCHIA. Fam. X. Najadea. GEN. XXXI. ANODONTA LAMK. 190-I, Anodonta (Mytilus) cygnea Linn. Rossm. Zcon. 1, f. 67. — Dup. Mist. t. XV, f. 14. Nelle sabbie e nel limo dei laghi, dei fiumi, canali e stagni. Comune dappertutto. (major, long. 440-146, alt. 60-63 mill.). 49f-IL Amodonta ventricosa C. Pfr. C. Pfr. Naturg. HI, t. IN, f. 3 e 4. — Dup. Hist. CEXVI,.£ 43: Nei laghi, fiumi, canali e stagni. Abbastanza fre- quente. Has. P. Verona (Benaco /). — P. Padova (scolo Bar- begara, Mart. var. major, long. 150-172, alt. 70-82, diam. 50-62 mill.). — P. Rovigo (scolo Melara a Ber- gantino, spec.). — P. Venezia (canale Gorzone e fosso Pisani presso Brondolo, nel Sile e nel Tibaldone, Spin.). 4192-III. Anodonia (Mytilus) cellensis Sehrot. Rossm. Icon. IV, f. 280. Nei laghi, nei fiumi, fossi e canali. Gli esemplari ve- neti non raggiungono però mai le dimensioni della citata figura di Rossmiissler, ma si limitano alle se- guenti : long. 90-110, alt. 45-51, diam. 25-28 mill. —— Modi — Has. P. Belluno (lago di S. Croce, Fagarazzi). — P. Venezia (canale di Valle presso Brondolo, nel Sioncello e nel Tibaldone, Spin.). — Frinli (lago di S. Daniele, fossi di Fagagna, fiume Corno a Porpetto, Pir.). 193-IV. Anodonta ponderosa C. Pfr. C. PÎr. Naturg. Il, t. IV, f. 3 e 4. — Droucet, Naiad. Anod. t. VI. Has. P. Padova (lago della Costa, e tronco abbando- nato del canale di Pontelongo, Mart.). 194-V. Amodonta (Mytilus) anatina Linn. Rossm. Icon. VI, f. 447, 449, 420. — Dup. Ilist. {. XIX, f. 13. Nei laghi, nei fiumi, ruscelli e canali, ed in generale nelle acque correnti. Frequente dappertutto. Non tro- vandola elencata dal Pirona pel Friuli parrebbe dovesse mancare a quella regione. 195-VI. Amodonta benacensis Villa (43). Villa Disp. system. Conchyl. A841, pag. 61, n. 33. Fino ad ora non scontrata che nei fondi argillosi del Benaco, e nei fondi sparsi di minuta ghiaja presso Peschiera, e nei contorni di Lazise e Pai lungo la spon- da veronese. 196-VII. Anodonta ieprosa Parr. (44). Nei fondi argillosi del Benaco fra Peschiera e la penisola di Sermione, e nei dintorni di Lazise. 197-VII, Anodonta piscinalis Nilss, Rossm. /con. IV, f.. 281. — Drouet, Naiad. Anod. Fai LA. Han, P. Vicenza (lago di Fimon !). — P. Padova — 405 — {scolo Paltana presso Gorgo, Mart.). — P. Venezia (ca- nale Sioncello, nel Tibaldone e nel Montirone, Spin.). 198S-IX. Anodonta rostrata (Kok.) Rossm. Rossm. Icon. IV, f. 284. Drouet, Naiad. Anod. t. V, fig. 2. Has. P. Verona (fide Meneg. in spec. coll). — P. Vi- cenza (lago di Fimon !). GEN. XXXII. UNIO RETZ. (1. Dente cardinale molto piccolo e molto basso: laminette lale- rali nulle od uppena rudimentali.) l. s. g. Margaritana (Schinm.). 199.1. Umio Ronellii Fér. C. Pfr. Naturg. WI, t. VII, f. 4: Rossni. icon. II, f.0434 Nei laghi, fiumi, canali ed acque di lento corso. Fre- quente dappertutto. £. var. curvata Rossm. /con. XI, f. 746. P. Verona (Benaco, Mart. 4. es.). — P. Venezia (Fossa Maranzana, Spin. 1. es.). (2. Denti cardinali più o meno alti e robusti : laminette laterali bene sviluppate, allungate e sporgenti.) 2. s. g. Lymuium (Oken). 200-IL Unio sinuatus Lamk. (45). Drap. Mist. t. X, f. 47-19. — Dup. Mest.st/XXUI, {.7,ae b. — Rossm. Icon. HE, f. 195 (juven:) XIV, f. 853. — Drouet, Nazad. Unio, t. H. Han. P. Padova (sostegno Brancaglia presso Este, un solo esemplare, Grubissich 1855. — 4b0ondante nel a 14 — 106 — canale di Cagnola da Gorgo fino alla sua influenza nel Roncajette a Bovolenta, Mart. 1861 e 1862). (Spec. venet. long. 415-140, alt. 62-68, diam. 37-42 mill.). 201-II. Unio pictorum (Lamk,) Rossm, (46). Rossm. Icon. 1, f. 74, ILL, f. 496, VI, Î. 409, IX, f. 587, 589 e 690, XII, f. 762, 765 e 766. — Dup. Hist.t. XXVI, f. 20. — Drouet, Naiad. Unio, p. 4103, {ooVIII Nei fondi sabbiosi dei laghi, dei fiumi, dei ruscelli; nella melma dei fossi, canali, stagni, torbiere e paludi. Sparso e comunissimo ovunque. £. var. major, long. 130-437, alt. 54-60, diam. 35-50 mill. — Rossm. /con. XII, f. 767. — P. Padova (scolo Barbegara, Mart.). y. brunneo-nigrescens vel atra, ventricosior, sub cor- tice nitida argentea. — Unio ater de Belta et Mart. Cat. moll. Ven. (non Nilss.) — P. Belluno (lago S. Croce). ò. flavo-viridis, radiis longitudinalibus ornata. e. brunnea, clongata. i C. minor, citrina, fere unicolor vel fusculo dilute cin- gulata. — P. Padova (lago della Costa). n. calus flavo-viridis vel flavo-brunnea, inlus roseo- margarilacea. — P. Padova (scolo Barbegara, Mart.). 2092-IV. Unio longirostris Ziegl. Rossm. Icon. II, f. 200. Nei laghi, nei fossi, nei canali. Poco frequente. Has. P. Venezia (canale delle Brentelle presso Bolle- nigo, Spin.). — Friuli (fossi di l'agagna e lago di San Daniele, Piv.). LU 205-V. Unio ovalis Muhif. (47). Has. P. Verona (Benaco ! fiume Menago, Mart.). 204-VÌ. Umnio elongatulus Miuhlf, C. Pfr. Naturg. I, t. VIT, f. 5 e 6. — Rossm. /con. Il, {. 432, XII, f. 751. — Drouet, Naiad. Unio, t. VI, f. 2. Nei laghi e canali. Abbastanza frequente. Has. P. Verona (Benaco, presso Lazise !). — P. Vi- cenza (lago di Fimon !). — P. Padova (canale di Ca- gnola, Mart. — in un canale presso Este, Wald.). — P. Venezia (canale Tibaldone e Montirone, Spin.). 205-VII. Unio Requienii Mich. (48). Drap. Hist. t. XI, f.A e 2 (Unio pictorum). — Mich. Compl. t. XVI, f. 24. — Rossm. Icon. III, f. 498, XII, f. 757-761. — Drouet, Naiad. Unio, t. VII, f. 4-3. Nei laghi, nei fiumi, canali, fossi ecc. Comune dap- pertutto. £. major, long. 60-65, alt. 33-35, diam. 18-20 mill. y. minor, long. 44-42, alt. 25-27, diam. 45-47 mill. 206-VIIL Unio Gurkensis (Ziegl.) Villa (49). Nel lago di Garda sui fondi argillosi e sparsi di ghiaja, soprattutto fra Peschiera e Sermione, e sulle coste di Pai e di Lazise, dove trovasi promiscuo col- V Unio Requienii. Può dirsi raro. Fam. XI. Cardiacea. GEN. XXXIII. PISIDIUM C. PFR. 207-I. Pisidium obtusale C. Pfr. C. PÎr. Naturg. I, t. V, f. 21 e 22. — Baudon, Mon. LPisidi.t.\Iyf E. — 108 — Nelle acque di lento corso ed a fondo fangoso, ne- gli stagni e nei rigagnoli. Non molto comune. Has. P. Verona (presso Rivoli, Aldegh.). — P. Ve- nezia (roggia Seriola, canale delle Brentelle, in un fosso a Campalto ece. Spin.). 208-Il. Pisidium pusillum (Gmel.) Jen. C. Pfr. Naturg. 1, t. V, £. 45 e 16 (Pisid. fontinale). — Baudon, Mon. Pisiîd. t. I, f. €. Nelle acque limpide e di lento corso dei ruscelli, delle sorgenti e delle fontane. Non molto frequente. -209-IIl Pisidium lenticulare Norm, È Baudon, Mon. Pisid. p. 30, 32, t. HI, f. D. (Pisid. Ca- sertanum var. B). Raccolto, in due soli esemplari, a Bionde nel fiume Fibio, prov. Veronese (Mart.). 410.IV. Pisidium (fellina) amnicum Mull. Drap. Mist. t. X, f- A5 e 46 (Cyclas palustris). — C. Pfr. Naturg. t, t. V, £, 19 e 20 (Pisid. obligquum). — Baudon, Mon. Pisid. t. IN, f. G, Nelle acque lentamente correnti ed a fondo melmo- so. Comune dappertutto. Gen. XXXIV. SPHAERIUM SCOP, 111. Spnaerium (Pellina) corneum Linn. Drap. Hist. t. X, f. 4 e 5 (Cyclas rivalis). — C. Pfr. Naturg. I, t. V, A e 2 (Cyelas cornea). Nelle acque di lento corso a fondo fangoso, negli stagni e nelle paludi. Frequente dappertutto. 212.11. Spnaerium (Vellina) lacustre Mili, Drap. Hist. t. X,f£ 6e 7 (Cyclas lacustris). — C. MI Pfir. Naturg. I, UL V, £. 6e7 (Qyelas lacustris). — Dup. Hist.t. XXIX,.t. 7. Nei laghi, nei fiumi, nei rigagnoli ed in altre acque di lento corso. Frequente. Has. P. Verona (Benaco e f. Menago, Meneg.). — P. Padova (presso Este, Wald.). — P. Venezia (frequente nelle acque di lento corso, Spin.). — Friuli (lago di San Daniele, Pir3). 215-HI. sphaerium (Cyclas) calyeulatum Drap. C. Pfr. Naturg. I, t. V, f. 17 e 18 (Cyelas calyculata). — Dup. Hist. t. XXIX, f. 8: Fra la melma nei fiumi, fossi, canali e rigagnoli di lento corso. Non sempre frequente. Has. P. Verona (fiumi Tromegna e Menago, Meneg.). — P. Padova (Gorgo, Mart.). — P. Venezia (in un fosso a Caltana, in una piscina a Mestre, nel canale Tibaldo- ne ecc. Spin.). — Friuli (acque correnti entro la città e nei contorni di Udine, Pir.). 2141V. sphaerium (Cyclas) rivicolum Lamk, Drap. Hist.t. X,f. 1-3 (Cyclas cornea Drap. non Lamk.). — C. Pfr. Naturg.T, t. V, f. 3, 4 e 5 (Cyclas rivicola). — Moq. Tand. Mist. t. LUI, f. 14-13. (Cyet. rivicola). È lo Spinelli che, nel recente suo catalogo dei mol- luschi terr. e fluv. viventi nell’ estuario veneto ecc. (pag. 39, et in Append.), ci porge notizia della scoperta di questa specie in un fosso di fondo alquanto limac- cioso a Caltana ; offrendoci anche segnate le dimen- sioni dei due esemplari, da lui stesso colà raccolti, in mill. 49-20 di larghezza, con 15 a 16 di altezza, e 13 a 14 di diametro. — 140 — La malacologia veneta avrebbe così acquistato una interessantissima specie, la più grande fra quelle no- strali del genere Sphaerium, e della quale lo Spinelli medesimo mi avvertirebbe, in lettera recentissima; di avere avuto anche quattro altri esemplari oltre i due annunciati nel precitato suo scritto. (1) Arion rufus Linn. Benchè viva e sia stato raccolto, si può dire, in tutte le pro- vincie lombarde, comprese anche le due, a noi più attigue, di Brescia /(Spin.) e di Mantova /Strob.}, non può invece pel Ve- neto indicarsi che trovato nelle due sole località accennate : vale a dire, nel Friuli dal prof. Pirona (in litt. 4865, 1870), ed a Gorgo nel basso Padovano dal dott. Martinati, se pure in que- sta seconda località non fu forse scambiato con qualche varietà inolto colorata del Limar Da-Campi, ivi appunto abbastanza frequente. (2) Limax gagates Drap. ; Della specie veronese, indicata sotto tal nome dal Menegazzi. ho dovuto già altrove dichiararmi impossibilitato a farne cer- ziorazione, atteso il forte deperimento dei due soli esemplari da lui lasciati in alcool. (3) Zonites hiulcus Jan. Come osservò benissimo il Mortillet, il centro di abitazione di questa specie è la provincia di Como sul pendio delle colline e delle montagne, ove convive col Z. nitens, di cui ha pure le abitudini, e col quale presenterebbe tanta aftinità di forme, da avere indotto la maggior parte degli autori a non ritenerla che come semplice sua varietà — 112 — D’ allra parte mostrerebbe però anche tale affinità col no- stro Zonites Leopoldianus, da potersela pensare varietà minore di questo. In ogni modo noi siamo d' avviso potere la nostra specie costituire almeno un interessante anello di transizione fra il nitens ed il Leopoldianus, e come tale appunto viene qui distintamente annoverata. Fu raccolta dal sig. Aldegheri nei dintorni di Verona, siccome già prima ancora era stata trovata dal Mortillet in diverse località dell’ attigua provincia di Brescia, (4) Helie angigyra Liegl. Molto comune e sparsa sui monti, sulle collime e nelle pia- nure di tutta la Lombardia, ove si raccoglie sempre sui vec- chi muri campestri, specialmente dove abbondi l’ edera, sotto le pietre e sotto le foglie nei luoghi umidi, negli orti, nelle valli ecc. Vive perciò anche nelle provincie di Brescia e di Mantova e, per dire di altre località a noi limitrofe, fu trovata pure in varie parti del Trentino (Ledro, Valcembra e Mendola, Strob. — Salorno e Brughiero, Gredl.). Potrebbesi ritenere quindi non impossibile la sua esistenza anche fra noi: ma intanto è debito di avvertire che non ancora ci è dato comprenderla nel Catalogo delle specie venete, che solo per varie spoglie raccolte nelle alluvioni del Po. (5) Helix lurida Ziegl. È la specie medesima che nel Catalogo del 1865 (pag. 5 2) fisura come Helix plebeia Drap. e che, sotto questa stessa denominazione specifica, fu poi anche elencata dal prof. Pirona nel suo Prospetto dei molluschi del Friuli (pag. 44, ad n. 40). Come ho già avvertito nel più recente mio lavoro sui Mollu- schi Veronesi ecc. pag. 58, la nostra rido è però assai bene distinta dalla vera plebeza del Draparnaud la quale, sia che debbasi considerare per specie diversa dall’ elice dello Ziegler, sia che non possa considerarsi che come una sua mutazione se- riale o geografica, è d’ altronde affatto estranea alle nostre pro- vincie, ed anzi verrebbe sostenuta dagli autori moderni come propria della sola Francia. (6) Helix Cantiana Mont. Volendo riassumere quanto ho già scritto altrove (Moll. Veron. p- 40) intorno a questa elice, dirò non potersi in alcun modo ritenere gli esemplari nostrali per specificamente distinti dalla Cantiana dell’ Inghilterra, come pretenderebbe qualche. mo- derno autore. Potrebbero invece, e tutto al più, considerarsi come rappresentanti una semplice sua varietà geografica, e pre- cisamente la var, Galloprovincialis del Dupuy: vale a dire, la seconda delle due sotto=specie, in cui questo autore si studiò di ripartire gli esemplari francesi della Cantiana. Ripeto però anche quì, che fra noi pure vivono promiscua- mente individui riferibili ora all’ una, ora all’ altra delle due forme inglese o francese: ed avverto inoltre che fu appunto sugli esemplari veronesi della Cantiana, che'i ch. fratelli Villa ave- vano stabilita la loro Mel. Da Campi, in epoca in cui non si conosceva troppo bene ancora la specie del Montagu, e si rite- neva per la carthusiana del Draparnaud la mutazione mag- giore della carthusiana Muller. (7) Helix profuga A. Schm. Se la IH. striata Drap. deve ritenersi per specificamente diversa dalla nostra elice, che sotto lo stesso nome figurò sem- pre per lo addietro nei cataloghi italiani, e fu per tale descritta e fisurata anche dal Rossmissler, non v ha alcun dubbio doversi in tal caso riferire fa nostra ad altra specie ben molto affine, 15 cioè alla profuga dello Schmidt, come ritennero appunto lo Strobel e lo Stabile. A questa va così parimenti riferita anche |’ elice friulana, che il Pirona aveva giudicata ed elencata per la coperata di Mon- tagu /Prosp. moll. ad n. 17), ma nella quale non tardò poi egli stesso (e come espressamente mi dichiara in recente suo foglio) a riconoscere l’ attuale profuga. Dopo tutto, non crederei però troppo azzardato il pensare che la striata Drap., la caperata Mont. e la profuga Schm. non sieno più probabilmente che semplici mutazioni seriali o geografiche di un tipo specifico: al pari di quanto abbiamo veduto ammettersi già da parecchi autori per la Cantiana Mont., la carthusiana Drap. e la Galloprovincialis Dup.: ed al pari di quanto potremmo ricordare per qualche altra fra le specie dell’ Italia, della Francia, dell’ Inghflterra e di altri paesi. (8) Helix candicans (Ziegl.) Pfr. A rimediare in qualche maniera alla confusione di nomencla- tura specifica che, rispetto a questa specie ed all’altra sua affine H. Ammonis, si appalesa nel Catalogo del 4855, ho creduto opportuno di enunciare di tutte e due gli estremi caratteri dif- ferenziali nel mio scritto sui Molluschi Veronesi (pag. 45 a 49) mettendole anche a confronto con altra specie affine, la H obviu di Hartmann. A quanto ho colà esposto mi riporto quindi inte- ramente, onde non cadere in ripetizioni di cose già altrove ed estesamente trattate. (9) Helix colubrina Jan. Le differenze, per le quali vorrebbesi mantenerla distinta dalla IZ. cingulata Stud., sono di così poco rilievo, che io pen- serei forse più giusto partito quello di non considerare la colu- brina che come varietà della specie stessa dello Studer. — 4115 — (10) Helix umbilicaris Brumati. Dopo le dotte osservazioni, contenute nell’eruditissimo scritto del defunto Ab. Stabile « Mollusques terrestres du Piémont, 1864, » e dopo quanto ho dovuto riconoscere ed avvertire io stesso nel lavoro sui Molluschi Veronesi (pag. 54-56), non è più possibile il pensare che |’ attuale nostra specie corrisponda pienamente alla planospira del Lamarck. E molto meno che corrisponda alla Rispana del Linneo: con ambedue le quali, fin da poco addietro, e da pressochè tutti gli antori, venne mantenuta riunita e confusa l’ attuale nostra umbilicaris. È poi precisamente a designare la varietà o mutazione della elice del Lamarck, a spira depressa e propria delle nostre pro- vincie (var. italica Stab.), che vuolsi adottare a preferenza d’ogni altra la denominazione specifica impostale dal Brumati, (14) Helix nemoralis Linn. Sarebbe stato inutile, io credo, il dare qui un prospetto di tutte le variazioni che presenta questa specie ad ognuno già troppo nota, e della quale arrivai a segnare fra noi oltre 200 varietà col tener conto dei diversi coloriti o tinte della conchi- glia ; del colore, disposizione e numero delle fascie; e del colo- rito del peristoma. Cui piacesse d’ altronde di conoscere i casi più rari e più interessanti di colorazione per fusione delle fascie, per fascie colorate e peristoma bianco, per fascia 3. jalina e le altre calo- rate, per mancanza della terza fascia ecc. ecc., potrà consultare la nota offerta alle pagine 45 a 50 del Catalogo dei molluschi veneti (1855). (42) Helix grisea Linn. La varietà è, benchè riconosciuta già da tempo, ed anche dai più illustri malacologi italiani e tedeschi, per semplice caso di perfetto albinismo della grisea, avrebbe però trovato ancora un nuovo sostenitore della sua differenza e bontà specifica nel mo- derno malacologo francese sig. J. R. Bourguignat. Questo autore infatti, lamentando (Amenités malacol. 4860, p. 178, tav. 23, f, 3) la confusione in cui era stata mantenuta per lo addietro la Helix Pollini, avrebbe voluto persuaderci doversela ritenere veramente distinta dalla grisea. Fatta anche astrazione dal poco, o dirò meglio dal nessun valore dei caratteri, che il sig. Bourguignat ha cercato di stabi- lire a base della da lui sostenuta separazione specifica fra l’elice del Linneo e quella del nostro Da. Campo, basterà ora soltanto il fatto da me esposto a pag. 60 del lavoro sui molluschi vero- nesi per convincersi ancora più della erroneilà del nuovo giu- dizio portato dall’ autore francese. Il quale giudizio è poi anche in aperta opposizione a quanto io aveva sostenuto pel primo e venne tosto riconosciuto ed accettato da molti autori, fra i quali nominerò più particolarmente il Charpentier, il Kiister, il dott. Pfeiffer, il Menegazzi, lo Strobel, lo Stabile, lo Spinelli ecc. Ognuno potrà inoltre vedere come il caso identico di totale albinismo, tanto frequente nel Veronese per l’ 7. grisea, non manchi neppure fra noi per l affine H. pomatia, e si verifichi persino, benchè molto raramente, anche nell’ altra affine Z7. lu- COVUTM. (13) Helix pomatia Linn. Non so dispensarmi dal ricordare anche qui, e come di cosa specialissima e particolare alla provincia veronese, di quanto interesse torni per Jo studioso la conoscenza delle variazioni che s’ incontrano per colorito e per disposizione delle fascie in questa specie, la quale in altre località ben di rado si scosta — IH — invece dalle forme e dal colorito del tipo, quale è generalmente ritenuto presso gli autori. (14) Cionella acicula Miller. Intorno a questa specie ed alle molte confusioni e contro- versie di determinazione, nomenclatura e sinonimia in cui fu essa lungamente mantenuta, credo che mi gioverà più che altro il rimandare lo studioso a quanto ho già estesamente esposto nell’ Esame critico intorno a tre molluschi del genere Glan- dina, mserito negli Atti del R. Istituto, Vol. IX, 1864. Siccome non sarà forse del tutto inutile il consultare pure quanto ho dovuto posteriormente soggiungere nello stesso argo- mento nel più volte citato lavoro sui Molluschi veronesi (pagi- na 65-73), in risposta benanco ad alcune opposizioni fattemi dal sig. Bourguignat in un curioso articolo compreso nel fascicolo VI della sua pubblicazione Mollusques nouveaur, litigieua ecc. Paris, 1866. (15) Cionella Jani de Betta. Anche per questa devo ripetere la dichiarazione fatta supe- riormente, nulla più occorrendomi di soggiungere a quanto sta scritto nei due precitati miei lavori malacologici. (16) Cionella Hohenwarti Rossm. Il Veneto mì si presenterebbe come nuova località di abita- zione della specie, e sarebbe quindi da aggiungersi alle varie altre segnate per la rispettiva distribuzione geografica in Italia nel mio Esame critico. JI Pirona non aveva elencato la Hohenwarti fra la specie del Friuli che sulla fede d’ indicazione fatta dal dott. Teodoro Pra- da in un Catalogo dei Gasteropodì terrestri della valle del — 148 — l Isonzo ecc., pubblicato nel Giornale dell’ Istituto Lombar- do, II, 1852. Una più precisa assicurazione della presenza di questa Cio- nella fra noi, V ebbi però poco dopo dal Walderdorff che, in lettera del 23 aprile 1866, mi avvertiva d’ averla raccolta ad Este nel Padovano e presso Udine. Siccome presso Udine veniva pure trovata dal Pirona medesimo in epoca ancora più recente (titt. 1870). (17) Clausilia costata Ziegl. A questa specie reputo doversi pure riferire la varietà late- costata, dal Pirona sottoposta alla curta Rossm.(Prosp. moll. ad n. 81 et în sched.). Gli esemplari autentici che ne possiedo, nel mentre differi- scono infatti, e molto, dalla forma tipica della curta, presentano invece tutti i caratteri principali della costata /t. fusiformis, subrimata, confertim costulata ecc.) e di tale corrispondenza ci avvisa lo stesso Pirona nell’articolo della sua var. latecostata la quale, forse più che per altro, separò poi dalla specie del Ross- miissler pella mancanza del carattere t. rimata, assegnato alla curta. Ma questo carattere troviamo però in altri autori muta- to, e più esaltamente, in quello di t. vîx rimata od anche subri- mata. (18) Clausilia cincta Brumati. Figura come Cl. Rossmissleri Pfr. tanto nel Catalogo dei molluschi veneti del 1355, quanto nel Prospetto dei molluschi friulani del Pirona. La nostra Clausilia non appartiene però alla indicata specie di Pfeiffer (ritenuta dagli autori moderni come. varietà della Stentzii ), ma sibbene alla cineta del Brumati riconosciuta ed MP ammessa ora dal Pfeiffer medesimo, e descritta e figurata anche dal Kiister come specie distinta e propria esclusivamente del Friuli. (19) Clausilia itala Martens. Sulla incostanza dei caratteri, che servono di base alla sepa- razione specifica di questa Clausilia e sua varietà Braundi dalla CI. alboguttulata, non che sulla presenza di molte forme inter- medie che verrebbero ad avvicinarle fra loro come estremi, più che altro, seriali o geografici d’ un tipo, potrà consultarsi quanto ho dichiarato nello scritto sui Molluschi veronesi, pag. 74. Ricordo però anche qui che mentre la itala non iscontrasi che sul monte Berico, la sua var. Braunii mostrasi invece più comunemente al piano, e la alboguttulata preferisce alla sua volta le parti più elevate e montuose del Veneto. (20) Clausilia binotata Ziegl. Undici sono gli esemplari raccolti dal Pirona sul colle di Me- dea, e di tre dei quali mi fece anche gentilissima comunicazio- ne per esame. Non dubito punto di riferirli alla specie dello Ziegler, sebbene in confronto della citata figura del Rossmissler presentino una differenza nella forma della apertura, che può dirsi benissimo pi- riforme, anzichè rotondato-piriforme. Questa differenza, in ogni caso lievissima, sparisce però anche affatto, consultando invece la frase specifica e le figure date dal Kiister, che rispondono con tutta precisione agli esemplari friulani. Aggiungasi che questi sono poi anche identici agli esemplari della Cl. binotata Z., ch’ ebbi dal Parreyss, con indicatami provenienza da Fiume. La specie dello Ziegler non si dava fin qui dagli autori che come vivente nella Dalmazia, nell Istria e nella Croazia. — 120 — (21) Clausilia gibbula Ziegl. Gli esemplari de) Friuli in confronto dei Dalmalini, e confron- tati benanco colla figura della specie dataci dal Kister, tende- rebbero ad una forma meno ventricosa, e si potrebbero piuttosto dire fusiformi. Vuolsi poi anche osservare che, per la nostra gibbula ai caratteri di t. rimata, solidula, converrebbero me- glio quelli di t. subrimata, pellucida. i Del resto queste leggiere differenze sono però quelle mede- sime, che iscontriamo in pressochè tutte le specie, soggette a qualche modificazione per ragione di habitat e di geografica distribuzione. (22) Pupa Sempronii Charp. Per quanto ho avvertito nel lavoro speciale sui Molluschi della prov. di Verona ( pag. 81), può ritenersi che questa Pupa viva anche sui colli veronesi. Non posso convenire collo Strobel che la Sempron sia sol- tanto una varietà della P. umbilicata, e la P. dilucida una semplice sua mutazione, come avrebbe egli pensato nel, suo Saggio di una distribuzione dei molluschi terrestri in Lombardia (Essai d’ une distribution, ecc. pag. 25. — Turin 1857). (23) Pupa Strobeli Gredler. Trovasi promiscuamente colla muscorum, come avverte benissimo anche il Pirona. Del resto sono già d’ accordo pres- sochè tutti gli autori nel ritenere ch’ essa rappresenti lo stato più perfetto della specie; vale a dire, che la Strobeli altro non sia che la muscorum stessa giunta al massimo suo sviluppo. In questo stato è però sempre rara a trovarsi, e nel Veneto non la si conosce veramente raccolta fino ad ora che nel Friuli. LS — 121 —- (24) Carychium tridentatum Risso. Sebbene non siami possibile di segnare del suo habitat che le poche località indicate, ritengo però che questa specie sia di- spersa.ed estesa molto di più nelle nostre provincie, e che sia forse soltanto sfuggita all’ attenzione nostra. Di ciò mi convince tanto più il fatto dell’ essere già a quest’ ora segnalata la pre- senza del C. tridentatum in molte parti della Lombardia, nel Trentino, nel litorale Austriaco, nel Piemonte, nella Toscana, nel Modenese, nella Svizzera, nel Nizzardo, nella Francia ecc. (25) Auricula Biasolettiana Kister. Il ch. dott. Pfeiffer (Mon. Auricul. p. 148) avrebbe mostrato di credere appartenente a questa specie anche l Auricula myosotis del Catalogo dei Molluschi veneti (pag. 75). Ciò che non è però realmente, mentre possediamo invece tutte e due le forme specifiche. L'una è quella appunto che nel Catalogo del 18505 fu riferita alla myosotis del Draparnaud, e che come tale venne anche ritenuta negli scritti posteriori del Pirona e dello Spinelli. La seconda, ossia l’ attuale Biasolettia- na, mi venne poi soltanto comunicata più tardi dallo Strobel come raccolta presso Venezia, e di essa ho potuto anzi racco- gliere io medesimo varie spoglie in febbrajo 1863. nella valle Serraglia. Osserverò che colà ho pure trovata promiscua la Biasolettiana colla distinta specie a forma ovato-turrita od elon- gato-conica, dal medesimo Pfeiffer assegnata benissimo alla Auricula del Draparnaud. (26) Planorbis similis Bielz. Se non potesse a tutto rigore mlenersi per specificamente distinto dal corneus, sarà però sempre una sua interessantissima varietà a caratteri costanti di minore dimensione, sensibile 16 — 122 — spianamento della spira, notevole depressione dell’ ultimo an- fratto, e maggiore conseguente ristrettezza e forma diversa del- Vl apertura. Non ommetto di far presente che gli esemplari friulani rac- colli nel padule di Cormons sono affatto identici a quelli della Transilvania. Ciò che mi è avvertito dallo stesso Pirona in . » recentissimo suo foglio. (27) Planorbis rotundatus Poir. È la medesima specie che nella Malacologia veronese del Menegazzi, nel Catalogo dei molluschi veneti del 1855, e nel recente Catalogo dei molluschi dell’ estuario veneto dello Spi- nelli trovasi indicata per Planorbis leucostoma del Michaud o del Millet. Sull’ autorità del Moquin-Tandon, che ne riconobbe la corri- spondenza specifica col rotundatus del Poiret, restituisco ora al nostro Planorbis il suo più vecchio nome (1801). (28) Limnaea vulgaris C. Pfr. Gli esemplari veronesi, come tutti quelli che in generale turono fin qui riferiti alla specie del Pfeiffer, non sono vera- mente che una semplice varietà minore ed a spira più allun- gata dell’ altra specie L. ovata. Non conosco il Limneo che il Pirona elo Spinelli elencarono nei loro lavori come Limneus vulgaris, tenendolo sempre di- stinto dal loro L. ovatus. Se non presentasse però caratteri diversi dal Limneo veronese, viene da sè che la specie attuale non potrà figurare nel presente catalogo, e dovrà invece passare come semplice varietà di forma della specie di Draparnaud ritenuta per L. vulgaris dai nostri autori. 129) Limnaea fusca C. Pfr. Per poco che abbiasi prestato attenzione a quanto è detto nell’ articolo del Limneus fuscus compreso nel Catalogo del 1855 ( pag. 76-77), ne sarà facilmente emersa la persuasione che la specie ivi discussa non doveva poi essere al certo quella del Pfeiffer. E così è di fatto, mentre quel f:scus fu riconosciuto presto dopo per una sola varietà, molto però interessante del- l altro L. palustris ; quella precisamente che figura nel pre- sente lavoro come var. elongata Sandri della L. palustris Mull. ( n. 152-IX ). Per tale sospetterei parimenti ìl L. fuscus elencato dallo Spi- nelli come vivente nella provincia di Venezia (Catal. p. 25): ed il dubbio sorge in me dalle stesse dichiarazioni sottopostevi in nota dall’ autore. Il vero Limneus fuscus Pfr. fu però trovato nel Friuli dal Pirona, e tale specie rimane quindi ancora nel catalogo delle nostrali. Gli esemplari friulani, dall’ amico stesso comunicatimi, sono assal bene caratterizzati, corrispondono esattamente alla descrizione e figura data dal Pfeiffer, e sono indentici agli esem- plari della Germania. Molto interessante e degna veramente di nota si è poila var. gracilis Pir., assai bene distinta per dimensioni minori, per forma particolare, ristretta ed allungata, e pelsuo tessuto leggie- ro e quasi trasparente. È la varietà che forse soltanto per erro- re di trascrizione sta nel Prospetto dei molluschi friulani sot- toposta al palustris, ma che l' autore mi ha poi precisamente comunicata come varietà del fuscus. e (30) Acicula veneta Pirona. Si fa particolarmente distinguere dalla spectabilis per di- mensioni minori; per tessuto più leggiero: per costicine più = eee spesse e più fine; pel peristoma molto meno inerassalo e man- cante affatto della callosità, in quella così pronunciata e carat- teristica ; e finalmente pel margine destro del peristoma appena appena sinuato alla hase. Il Pirona ne avea fatto una varietà della spectabilis, da lui benissimo distinta coi caratteri di t. minor, confertius capilla- ceo-costulata, margine dextero ad insertionem purum soluto (Prosp. Moll. Friuli ad n. 93). E come tale fu anche da me ritenuta nello scritto sui Molluschi veronesi, pag. 102-103. Avuti però per confronto due esemplari della vera specta- bilis della Carniola : consultata la Monographie du genre Acme del sig. Paladilhe /Nowwv. Miscell. Malacol., fasc. HI, 4 juin 1868) : e valutate sopra tutto le dotte osservazioni fattemi dal- l’ illustre e compianto amico mio Ab. Giuseppe Stabile in let- tere del febbrajo e del marzo 1869, devo ora invece dichia- rarmi io pure nella persuasione che la A. veneta del Pirona sia specie distinta dalla spectabilis: e come tale appunto la presento qui elencata. Nel lavoro monografico del Paladilhe la spectabilis de Betta et Mart. del Veneto figurerebbe sempre ancora come sinoni- mia della specie di Rossmàssler della Carniola, della Carinzia e dell’ Illiria. Certamente può dirsi quindi che quell’ autore non ha avuto sott’ occhio mai esemplari veneti, dacchè avrebbe in tal caso, e ben tosto, riconosciuto egli stesso come in questi non concorrano punto futtii caratteri specifici da lui esposti nella frase della spectabilis Rossm., e per la quale aveva giu- stamente stabilito, fra altri, anche il particolare carattere di peristomate obtusato, incrassato, rectiusculo, extus limbo nitido, laevigato, patulo, perfecte circumscripto, et marginibus liberis parallelo, eleganter cineto ecc. È del resto vivamente a deplorarsi che la morte abbia tron- cato allo Stabile anche uno speciale elaborato monografico del genere Acicula, cui stava precisamente compiendo nel princi piare del 1869. Egli avrebbe senza dubbio supplito e corretto alle confusioni ed agli scambii pur troppo avvenuti fra gli autori nostri e stranieri anche rispetto a questi piccoli molluschi : e la scienza avrebbe largamente profittato degli studii, coscienziosi sempre e profondi, dello Stabile. Intanto mi resterà però ad appoggio della separazione fatta fra la veneta e la spectabilis anche il giudizio autorevole da lui espressomi nelle citate let- tere, ed in.base agli stessi esemplari nostrali che io avevagli {trasmesso per studio ed illustrazione. A persuadermi sempre più di siffatta separazione specifica, giovano poi anche le particolareggiate notizie favoritemi dal Pirona sull’ habitat della spectabilis e della veneta ; e dalle quali rilevasi non lasciarsi esse trovare mai promiscue, ma vivere in località affatto separate e diverse, e solo la veneta trovarsi in compagnia per lo più delle altre sue congeneri polita e fusca. Finisco coll avvertire che se la vera spectabilis è benissimo rappresentata dalla fig. 659 del Rossmissler, non può dirsi così della figura del Pfeiffer (in Mart. e Chemn.] qui invece citata, ma in modo molto ancora dubitativo, ad illustrazione piuttosto della veneta. (31) Pomatias Philippianus Gredl. |. Per chi non conoscesse ancora questa specie, basterà dire come particolarmente si distingua dal septemspiralis per forma più turrita, per costicine assai più distinte, elevate, bianche ed alternantesi quasi regolarmente con altre finissime, quasi capil- lacee, di colorito grigiastro 0 fulvastro. Per questo rapporto ricorderebbe cuindi benissimo il Pom. muritus Z. della Dal- A mazia. Nel nostro le costicine bianche si mostrano poi più ro- buste sugli anfratti di mezzo, e qualche volta si vedono anche troncate a foggia di papille allungate. Le due varietà pachystoma e decipiens sì distinguono assai bene dal tipo. La prima, per statura alquanto minore, pel peri- stoma interno reso robustissimo da una grossa espansione cal- losa, e pel peristoma esterno pure abbondantemente incras- sato in bianco. La seconda, pel suo tessuto più leggiero, per la mancanza quasi completa di costicine, per statura alquanto maggiore, e per un complesso di forma e di caratteri che la farebbero facilmente scambiare col Pom. patulus. Il Pomatias Philippianus surroga quasi esclusivamente il septemspiralis nelle regioni montane. Le due sue varietà tro- vansi promiscue al tipo: ma nel mentre la pachystoma è ovunque piuttosto rara, la decipiens. presentasi, al contrario, più frequente, ed in qualche località può dirsi anzi più abbon- dante del tipo della specie. (32) Pomatias Schmidtii de Betta. È il più piccolo e fors’ anco il più grazioso per forma fra i nostri Pomatias, dai quali si fa distinguere a tutta prima anche per conchiglia snella e scalarina non che per le sue eleganti costicine, molto spesse e regolari. Fu raccolto sulle rupi di Medea dal Pirona, dalla cui cortesia ed amicizia tengo i cinque esemplari che ho sott’ occhio. Per mio giudizio dovrebbesi riferire al Pomatias scalarinum Villa della Dalmazia e dell’ Istria, e di cui non sarà probabil- mente che una mutazione geografica. Se non m’ inganno, po- trebbe poi forse meglio corrispondere alla var. g (t. minore, long. 6, diam. 2 */, mill.) che dello stesso scalarinum tro- viamo segnata dal Pfeiffer /Mon. Pneuwmonop, pag. 304) e che — 125 — il sig. F. Schmidt avea ritenuta invece (7 sched.) pel Pom. cimerascens Rossm. In ogni modo, e perchè non può essere conservato ai nostro Pomatias il nome sotto cui fu indicato dallo Schmidt, e perchè ben altra è la specie del Rossmissler, e perchè finalmente presenterebbe esso un complesso di caratteri che lo fanno ancora distinguere, e molto bene, dal tipo dello scalarinum, ho creduto di dovere designare il piccolo Pomatias friulano col nome particolare dello stesso Schmidt che apparirebbe siane stato anche il primo scopritore. (39) Bythinia conoidea Reymnies. Lo Spinelli è il primo, per quanto so, che abbia pubblica mente segnalata la presenza di questa Bythinia nel Veneto, e sulla cui determinazione specifica volle procacciarsi pure Vauto- revole e competentissimo giudizio del ch. Franenfeld di Vienna. Dalla simonimia presentata nel suo recente Catalogo dei molluschi dell’ estuario Veneto deve essere tolta però la Palu- dina conoidea di Charpentier, e di conseguenza anche Ja specie del Lowe, le quali si sanno appartenere invece ai Ciclo- stomacei e precisamente all interessantissimo Craspedopome lucidum dell’isola di Madera. Ritengo poi semplice errore di stampa quello del nome dell’ autore segnatovi in Reynisch in- vece di Revniés. (34) Bythinia stagnalis Baster. È indicata generalmente nei precedenti nostri cataloghi come Paludina o Bythinia acuta Drap.,il qual nometroviamo poi anche applicato talvolta all altra Bythinia ventrosa Mont. o stagnorum Turt. A siffatto scambio di nomenclatura vuole essere quindi attri — 4128 — buita Ja confusione stessa che rispelto alle due Paludine acuta Drap. e vitrea Drap. si presenta manifesta nel Catalogo del 1855. Vi emenderò oggi col dichiarare che la specie elencata allora per acuta Drap. (n. 138-II) deve aversi invece per la attuale stagnalis, ritenuta quindi erronea la Sinonimia colà presentata, e non corrispondente per ciò stesso la figura citatavi del Gray. E quanto alla specie nominata per vitrea (n. 148-XII) dirò essere più esattamente la Bythinia ventrosa Mont. o stagno- rum Turt., che allora non ci fu possibile di riconoscere nelle pochissime, vecchie e calcinate spoglie che avevamo sott'occhio. (39) Bythinia consociella? Frauenf. Riferisco a questa specie una Bythinia nuova certamente per le nostre provincie, e della quale furono raccolti sei esem- plari nella indicata località del Veronese. Come ho più particolarmente avvertito nel lavoro sui Mollu- schi veronesi (pag. II), presenta essa i maggiori rapporti di affinità per forma e caratteri alla specie appunto del Frauen- feld, e vi corrisponde anche la figura data da questo autore per la consociella della Dalmazia negli atti della Società zoologi- co-botanica di Vienna (1865, p. 525, t. VIII). Mi tengo però tuttavia in qualche dubbio sulla identità della specie, per la ragione che gli esemplari veronesi mostrano di non essere ancora giunli a perfetto sviluppo, dacchè troppo Re semplice e troppo acuto è il loro peristoma. (36) Bythinia Schmidt Charp. Secondo | opinione deì moderni autori, convalidata dalle più speciali e diligentissime indagini del Frauenfeld, la vera Palu- dina viridis del Draparnaud apparterrebbe esclusivamente alla Francia, — 129 — In conseguenza la P. viridis degli autori italiani appartiene precisamente alla P. Schmidtiî Charp., la quale non sarà dopo tutto, e come in tanti altri casì, che una mutazione geografica della specie francese. Ciò devesi più particolarmente ritenere poi per rispetto alla Paludina viridis del Catalogo del 1855, per quella del Pirona, e per la Bythinia viridis dello Spinelli, le quali tutte dovranno quindi passare alla Schmidtiè del Charpentier. A questa va similmente riferita la Paludina abbreviata del Catalogo del 1855, riconosciutasi per semplice mutazione sua a spira alquanto più allungata, ma non mai la in allora pensatasi specie del Michaud. (37) Paludina vivipara Mull. Sulle ragioni che mì fanno mantenere ancora il genere Palu- dina a preferenza del gen. Vivipara accettato e sostenuto ora dai più moderni autori, soprattutto francesi; come pure sulle conseguenti mutazioni nella nomenclatura specifica ch’ essi ‘ dovettero introdurre parlando delle stesse due nostre Paludine vivipara e fasciata, rimetto il lettore a quanto sta scritto negli articoli rispettivi (pag. 116-121) della mia memoria sui Mol- luschì veronesi. (38) Paludina fasciata Mull. Per giudizio proferito da un moderno innovatore della mala- cologia, il sig.J. R. Bourguignat, la vera Paludina fasciata del Muller sarebbe assolutamente estranea all’ Italia. Per lui la nostra fasciata sarebbe perciò diversa da quella che come tale, e sempre, fu ritenuta dal Draparnaud, dal Deshayes, dal Dupuy, dal Moquin-Tandon, dal Pfeiffer, dal Rossmàssler, dal Kiister, e, per dire anche di qualche nostro chiarissimo autore, dal Porro, dai Villa, dallo Strobel, dallo Stabile ecc. ecc. è) 17 — 130 — Il Bourguignat vedrebbe precisamente nella nostra fasciata una specie distinta affatto, e la vorrebbe riferire alla pyra- midalis Jan., che noi tutti abbiamo fin qui, e dovremo conti- nuare sempre a ritenere non altro invece che una varietà della fasciata medesima del Muller. Sulla stranezza del giudizio portato dall’ autore francese, e sulle prove che, a mio credere, vengono tosto a combatterlo colla maggiore evidenza, ho scritto però già quanto basta negli ‘articoli citati sul fine della precedente nota. (39) Paludina atra Jan. Se un tessuto molto’ più solido e crasso, ed il bel colore cupo-violaceo del tipo, distingue assai bene l atra dalla sua affine fasciata, non è però a tacersi la presenza d’ individui intermedii i quali, o per avere qualche traccia di color verdastro sulla conchiglia, o per le loro fascie più o meno appariscenti sugli anfratti, potrebbero forse comprovare |’ atra del Jan per sola varietà della specie Miilleriana. (40) Neritina trifasciata Menke. Agli esemplari veronesi corrisponde benissimo la figura data dal Pfeiffer per la specie del Menke. Se agli esemplari raccolti nella provincia di Venezia dallo Spinelli corrisponde invece veramente la da lui citata figura 122 del Rossmàssler (e perciò quella pure che troviamo nel Pfeiffer Naturg. £. 14) ad illustrazione della transversalis Zieg.] noi dovremo introdurre anche la transversalis nel novero delle nostre Neritine. In tal caso la specie dello Spinelli non potrebbe essere però conside- rata per la vera trifasciata Menke, ma sibbene per la trans- versalis dello Ziegler. — 41341 — (41) Neritina danubialis Ziegl. Una particolare eleganza e regolarità di disposizione delle fascie negli esemplari del Benaco, in confronto di quelli prove- nienti da altre località del Veneto e dallo stesso Danubio vien- nese, aveva indotto qualche autore a ritenerli anche riferibili a specie distinta dalla danubialis Ziegl. Lo Stentz, fra. altri, aveva per ciò stesso designata la Neritina del Benaco sotto la specifica denominazione di N. Gardensis (f. Spin.) o N. Bena- censis (f. Récluz). Non vi ha però alcun dubbio sulla sua cor- rispondenza colla specie dello Ziegler, ed in ciò vediamo conve- nire anche tutti gli autori nostri. (42) Neritina serratilinea Ziegl. Ricorderò ancora come differisca questa specie dalla prece- dente pei caratteri costanti di minore quantità delle fascie, della maggiore distanza fra di esse, e del maggior numero dei loro angoli. Caratteri che troviamo comuni pure cogli esemplari di Lombardia, e che avvicinerebbero sotto tale rapporto la nostra Neritina alla N. stragulata Muhlf. dell'Miria, Carinzia e Groazia. Non appartengono evidentemente alla serratilinea le due va- rietà a e b sottopostevi dal Pirona nel suo Prospetto dei Mol- luschi friulani (ad n. 126). Il carattere, fra altro, assegnato loro di albido-guttulata, basterebbe infatti, ed anche da solo, ad ap- palesarle per varietà della fluviatilis, ma non mai della serra- tilinea in cui, al pari di quanto fosservasi nella danubialis, il carattere di colorazione è esclusivamente limitato alle fascie transversali più o meno larghe, più o meno regolari, e più o meno angolose o sagittate. Di questo primo mio giudizio ne ebbi poi anche la conferma dallo stesso Pirona, il quale in lettera recentissima mi rende appunto avvisato che, quanto è riferito alla serratilinea, debba — 132 — intendersi più esattamente riferibile alla fluviatilis, e che a questa debbano quindi sottoporsi le due varietà che per sba- glio figurano riportate alla serratilinea nel citato suo Prospetto. (43) Anodonta benacensis Villa. Piccole dimensioni, ‘forma tendente alla triangolare, colle valve alquanto gonfie, anteriormente troncate ed ottuse, e final- mente un particolare colorito giallastro sporco, sono i caratteri che principalmente fanno distinguere questa Anodonta dalla sua affine anatina. Non è però a tacersi la presenza d’ individuì intermedii per forma, e dimensioni, e colorito, fra la benacensis e la anatina, attalchè io resto ancora nell’ opinione espressa già altrove, che la Anodonta dei Villa possa molto probabilmente ritenersi per una anatina impedita nel suo regolare sviluppo e resa anomala nella forma e colore dalle stesse particolari condizioni di sua abitazione. (44) Anodonta leprosa Parr. Altra piccola Naiade del Benaco, che io sospetto pure per sola varietà della anatina, da cui differisce soltanto per dimen- sioni minori, per forma stretta e più o meno allungata, e pel colorito verde-brunastro delle valve, le quali sono anche più o meno largamente corrose. La nostra Anodonta è determinata sopra un esemplare della specie avuto dallo Spinelli, proveniente dalla costiera bresciana del lago medesimo, e che devo ritenere come tipo della leprosa, perchè così determinatogli anche dai fratelli Villa. Avverto però che non tutti gli esemplari nostrali si presentano costantemente di forma prolungata anteriormente, fino quasi a potersi dire subrostrata, come si osserva nell’ esemplare che si considera come tipo della specie. — 1353 — . (45) Unio sinuatus Lamk. Ho creduto di segnare le dimensioni degli esemplari nostrali perchè risulti tosto come questa specie, che è la più grande degli Unio europei, non raggiunga però fra noi quelle dimen- sioni ancora maggiori che si notano negli esemplari francesi, i quali arrivano a toccare persino i 170 mill. in lunghezza con 90 di altezza, e col diametro fino ai 45 millimetri. Se la scoperta fatta di questa specie nel 1855 dall’ egregio ing. Grubissich per l’unico esemplare pescato allora nel soste- gno Brancaglia presso Este, doveva bastare a farcela compren- dere nel Catalogo dei Molluschi veneti (pag. 99) eda farla così figurare per la prima volta fra le Najadi dell’ Italia, non è però a dirsi quanto dovesse tornarci poi inesplicabile il nessun risul- tato delle ricerche ulteriormente praticatesi nella medesima località per raccoglierne altri esemplari. E dovettero scorrere così oltre cinque anni, senza che ci venisse più dato di consta- tare in alcun altro modo la presenza nelle nostre acque di que- sto Unio, che tutti gli autori designavano per esclusivo alla Fran- cia e che, fuori di essa, non era stato trovato che più recente- mente nella Spagna. Fu adunque una buona sorte quella toccata al dott. Martinati nell’ autunno del 1861, in cui, facendo pescare sul fondo del canale di Cagnola presso la stessa sua casa in Gorgo, gli riesci dì scoprire fra altre Najadi levate colle reti, anche l’ Uno si- nuatus, del quale potè poi farne raccogliere un buon numero di bellissimi esemplari nel lungo tratto del canale stesso fino al ponte di Bovolenta. Tutto ciò ho creduto di dovere espressamente avvertire onde sia tolto così ogni dubbio che sulla presenza fra noi di questa interessantissima specie non aveva mamcato di elevarsi per parte di taluno, dopo la prima scoperta dell’ unico esemplare avver- tito nel citato Catalogo. (46) Unio pictorum Rossm. È ormai certo che alla sola varietà di questa specie va riferito }’ Unio che nel Catalogo del 1855 (pag. 97) figura dubitativa- mente elencato per Unio ater Nilss. Il colore bruno-nerastro od altro che allora ci si presentava come particolare all Unio del Bellunese, lo abbiamo poi scon- trato anche in altre specie di provenienze diverse del Veneto ; e questo fatto mi diede anzi motivo per avvertire piu tardi (Moll. veron., pag. 142) come alla somma difficoltà che incon- trasi sempre nell’ apprezziazione dei caratteri segnati a base della classificazione delle Najadi in generale, l’altra si aggiunga pure fra noi del colorito delle specie che tende comunemente al brunastro, al marrone od anche al fosco-nerastro. Circo- stanza che, unita alla corrosione più o meno estesa e profonda delle valve, imprime alle nostre Najadi in genere un aspetto ancora più singolare di quello che il Drouet aveva già rilevato per diverse fra le specie della Lombardia. (47) Unio ovalis Muhif. Come l Unio longirostris Z. non sarà forse che una mu- tazione a forma piu stretta ed allungata del pictorum, così l’ova- lis dovrà pure, e forse più probabilmente ancora, passare fra le molte altre varietà della stessa specie, della quale non verrebbe a differenziare che per dimensioni molto minori e per forma ovale-allungata. Nella Malacologia Comasca del Porro l'’Unio ovalis figurava già infatti compreso fra Je varietà lombarde del pictorem, e — 155 — quell’ autore ci avvisa che la specie del Mihlfeld era stata pre- cisamente stabilita sopra esemplari raccolti nella Brianza. Molto più tardi troviamo invece che il Drouet (Naiades, Il, p. 87) avrebbe ritenuto l’ ovalis (sopra esemplari provenienti pure dalla Brianza e comunicatigli dai fratelli Villa) come varietà minore di una specie diversa dal pictorum, cioè dell’Unio bata- vus Lamk. — E non mancano poi altri autori che continuano a ritenere l’ ovalis come specificamente distinto tanto dal picto- rum quanto dal batavus. In questa discrepanza di opinioni io mi limito quindi, e per in- tanto, ad elencare separatamente anche l' ovalis fra le specie nostre del genere Unio. Un più maturo giudizio posso però riservarmelo in seguito allo studio speciale cui ho da qualche tempo rivolto il pensiero, e col quale sarebbe intenzione mia di presentare raccolte ed illustrate le molte varietà o mutazioni di forme o di colorito che si ravvisano nelle Najadi tutte fino ad ora conosciute del Veneto. (48) Unio Requienii Mich. i A questa specie devono più esattamente riferirsi quelle due che nel Catalogo del 1855 figurano sotto le diverse denomina- zioni di Unio batavus Lamk. (p. 98, n. 4168-11) e di Uro glau- cinus Ziegl. (p. 98, n. 170-IV). Siccome ad essa vanno si- milmente riferiti gli esemplari friulani che il Pirona mi comu- nicò come Unio Requienii? var. della torbiera di Col- lalto. Quantunque poi |’ Unio Requienii non figuri fra le specie della provincia di Venezia recentemente illustrate dallo Spinel- li, 10 lo penserei però diffuso anche in quelle località come in tutto il resto delfVeneto. Ed attribuisco la nostra ancora limitata conoscenza intorno alla distribuzione geografica di questa specie alla circostanza che fra gli autori si continnà per Inngo tempo, è — 136 — si conlinua forse tuttora, a scambiare il Requienzi e taluna delle molteplici sue mutazioni col pictorum, col batavus, e con altre specie ancora. (49) Unio Gurkensis (Ziegl.) Villa. Distinguesi dal Requieni per dimensioni molto minori, pel colorito tendente al fulvastro, per forma molto curvata ed ottusa, che quasi potrebbesi dire subtetragona, e per la ventricosità e costante corrosione delle valve, di cui vedesi talvolta messo anche interamente allo scoperto il sottoposto strato marga- ritaceo. Il Gurkensis sarebbe presso a poco, rispetto al Requienii, ciò che abbiamo veduto essere l’ Anodonta benacensis, rispetto alla Anodonta anatina. Ed anche per questo Unio non è a tacersi la presenza d’ individui che costituiscono varii gradi di transi- zione di forme fra il proprio tipo e quello del Requiem, in modo da farlo probabilmente sospettare come altro degli estremi seriali che si ravvisano nelle forme di alcune fra le nostre Najadi. INDICE ALFABETICO der generi, delle specie e delle varietà Ao — del Cata. del Catalo AcicuLAa HARTM.. |... XXIH|BALEA PRIDEAUX . . ..° XIII fusca Walker .. ... A57| perversa Linn. .... 107 polita Hartm.. .... 456|BuLimus Scop. (EMEND.). - VITI spectabilis Rossm. . . 4158. acutas'iMall: 000 74 veneta Pirona. . ... 459] detritus Mull.. ..... 75 AncyLus GEoFFR..... XXI littoralis Brum. ... 74 deperditus Ziegl. . . . 454| obscurusMiill. . ... 76 fluviatilis Mùll. . ... 453| quadridens Mill. . . . 78 lacustris Linn. .... 455| quinquedentatus Muhlf. 79 ANODONTA Lamk. .... XXXI| tridens Mill. ..... 17 anatina Linn... ... 494 |ByTHInia GRAY . .... XXVI Benacensis Villa. . . . 495| conoidea Reyn. . . .. 465 cellensis Schròt. . . . 492| consociella? Frauenf, 469 cygnea Linn... ... 490| fluminensis Lang... 473 leprosa Parr. . . ... 496| gagathinella Parr. . . 470 piscinalis Nilss .... 497) Lacheineri Charp. . . 472 ponderosa G. Pfr. . . . 193] patavina de Betta et rostrata(Kok.)Rossm. 498 Motti 47 SANA 477 ventricosa C. Pfr.. .. 491| patulaBrum. ..... 475 AIRTON EER: licia. Il psittacina Schm. . .. 474 CUIuSs: LAND 4° 4| Sehmidtii Charp.... 474 AuRICULA Lamk...... XVII similis Drap. . .... 474 Biasolettiana Kiist.. . 434| stagnalis Baster. . . . 167 mvyosotis Drap.. . . . 430| tentaculata Linn. . . . 177 I8 VI thermalis Linn. , . ventricosa Gray , .. ventrosa Mont. .. Wiedenhoferi Fra- uen IO OE SIAE OT CarycHium MiLt.... . minimum Mill. . tridentatum Risso . CIONELLA (JEFFR.) . . acicula Mùll. ..... Hohenwarti Rossm. Jani de Betta CLAUSILIA DRAP. 1 alboguttulata Wagn. . albopustulata Jan. . . attenuata Ziegl. baldensis Parr. . Bergeri Mayer . ... bidens Miill. binotata Ziegl. bolcensis de Betta . . Brauni Charp. cineta Brum. comensis Shuttl. commutata Rossm, . costata Ziegl. . . ... curta Rossm. derugata Fér.. .... dubia; Drapi. 000% filograna Rossm. . . . fusca de Betta. . . . . gibbula Ziegl.. .... granalina Ziegl. . grossa Ziegl. inaequalis Ziegl. . . . AME MORO DIP COSMO) PA a N.° progr. del Gatal. 166 476 468 97 400 85 N.° progr. del Catal. itala Martens. . . . 96 melanostoma Schm. . | mucida Ziegl. . .... 404 papillaris Mill. . . 93 Paroliniana de Betta. 404 patavina Charp. . . 93 plicatula Drap. . . . . 404 recubariensis de Bella. 97 rubiginea Ziegl. 97 rugosa Drap...... 406 Schmidtii Pfr...... 402 Stentzii Rossm.. . .. 94 superflua Meg. 404 ‘ventricosa Drap. . 403 virgata Jan. . .... 93 404|CyrcLostomus Monte. XXIV elegans Mulli' 0.0. 160 92|GLANDINA (ALB. P.) . . Xx algira: Brug: NOS ok 84 98|HELIX Linn. (EMEND.) . . VI aculeata Mill... ... 28 ‘aemula Rossm. . . .. 58 alpestris Ziegl. . . . . 68 alpina Mihlf.. .... 49 Ammonis A, Schm, . . 53 angigyra Ziegl.. . . 35 arbustorum Linn. . 68 aspersa Muill. . . . 69 austriaca Muhlf. 66 baldensis Villa . . . 63 candicans Ziegl. d2 candida Porro . 52 candidula Stud,. .. . 49 Cantiana Mont... .. 45 carthusiana Mill, , . . 16 I 139 cia dr | ci KA del Foatal, carthusianella auctor. 46| rupestris Drap.. . 30 ciliata Venetz. . ... 42) separanda Ziegl. . . . 40) cinctella Drap. . ... ATL sericea Drap, st... 39 cingulata Stud... .. 63! solaria Menke. .... 33 claustralis auctor. 46! strigella Drap. .... 45 colubrina Jan. 62) lergestina Mihlf. . 50 costata Mill. . .... 84| trochoides Poir. 56 dolopida Jan... ... 48) umbilicaris Brum. 64 fruticum Mill. 44| unifasciata Poir. 49 gratiosa Stud. .... 49| variabilis Drap. .. . 5A grisea Linn... 70) vermiculata Mill. . . 65 hispida Linn... ... 38| Xatartii Farin. .. . 68 hortensis auctor. (non LimAx Per ‘33492105: Il Multi piiallali 6: 67| agrestis Linn... ... 4 incarnata Muill. . . .. 44| Da Campi Meneg. . . 7 insubrica Jan . . . .. 59| gagatesDrap.. .... 2 intermedia Fér.. .. . 57| marginatus Mill. . . . 3 leucozona Ziegl. . . . 48) maximus Linn. . ... 6 lucorum Mill... . .. 72| variegatus Drap. . .’. ò lurida Ziegl. 40|LrmNnaFA LAMK. ..... XXI nemoralis Linn... . . 67| auricularia Drap... 444 nisoria Rossm. . ... 60| baldensis de Betta. .. ANT obvia Hartm. . .... 54| denudata Turco... 447 obvoluta Miill. . . .. 36| elongata Sandri. . .. 452 Olivieri Mich. .... 46| excerpta Hartm. ... AXT personata Lamk. . . . 37| fragilis Charp. .... 448 phalerata Ziegl. . .. GA MAfusca:G: Pfr. 30 ah ADI pisana Muill. . . . i 55| gracilis Pirona . .. ASI Pollinii Da CIO i 70) Hartmanni Charp... 444 pomatia Linn... . .. 74| lacustris Charp. . . . 448 profuga A. Schm.. . . 50| marginata Mich. ... AAT pulchella Mill. .. .. 3S4| << ovata Drap. i... 445 pygmaea Drap. . . .. 29] palustris Mill. . . .. 152 rotundata Mill... . . 32| parvula Mart. .. . 448 ruderata Stud. . . .. 34| peregra Mill... ... 147 stagnalis Linn. . . . Tommasellii Meneg. truncatula Mill. . . Vestenae de Betta . — 140 — N2 progr. del Catal. 4148 450 449 147 vulgaris C. Pfr. . . .. 4146 NERITINA LAMK. . .... XXX danubialis Ziegl. ... 488 fluviatilis Linn... . . 485 niesta Willevot Piras 487 mantuana Porro . . . 489 rhodocolpa Jan... .. 487 serratilinea Ziegl!. 489 trifasciata Menke. . . 486 PALUDINA LamK. .... XXVII altra; dans: pes 480 fasciata Mull. ..... 479 opalina de Betta et Marti ao 479 pyramidalis Jan... . 479 vivipara Mill. AINATS Puysa DraApi' i us XX fontinalis Linn. . ... 4142 hypnorum Linn. ... 443 Pisipium C. Prr. ... XXXIII amnicum Mill. . . 240 lenticulare Norm... . 209 obtusale C. Pfr. . . .. 207 pusillum Jan... ... 208 Pranorsis MiiLL. . |. . XVIII albus Muli pito 135 carinatus Mull. . ... 439 contortus Linn... .. 134 corneus Linn. 432 marginatus Drap. 140 meridionalis Charp. . 432 pallidus Pirona . . rotundatus Poir. similis Bielz. spirorbis Linn. submarginatus Jan. . vortex Mill... .... POMATIAS STUD. . . ... decipiens de Betta . . Henricae Strob. . . insignis Pirona. . . pachystoma de Betta . patulus Drap. . . ... Philippianus Gredl.. . Schmidtii de Betta . septemspiralis Ra- ZO Villae Spin. Pupi Dripf i dadi avena Villa avenacea Brug. biplicata Mich. . ... conica Rossm. dilucida Ziegl. doliolum Brug. . ... dolium Drap. . . . frumentum Drap. . . . granum Drap.. ... illyrica Rossm... . .. megacheilos Jan.. . muscorum Linn. . . pagodula Des Moul. . Rossmiissleri Schmidt. secale Drap. Sempronii Charp. truncatella Pfr.. . . . motel tai fo; MEO CSO DET recare NV.6 progr. dal Catal. 440 — 14 N.° progr. del Catal. umbilicata Drap. ... . 449 Pyreura JAN)... XXVIII annulata Jan. ..... 4SI Rumina Risso. ..... VI decollata Linn. . ... 73 SEGMENTINA FLEM. ... XIX nitida Mill.. .., ... 444 SpHaERIUM Scop. ... XXXIV calyculatum Drap. . . 213 corneum Linn. . . .. 244 lacustre Mill... ... 2412 rivicolum Lamk. . 2414 SuUccINEA DraP.. .... IV arenaria Bouch. 45 oblonga Drap. . ... 44 Pfeifferi Rossm.. . .. 43 putris Limp: 0. 42 Unio:Rerz. cl... XXXII Bonellii Fér....... 499 elongatulus Mihlf. . . 204 Gurkensis (Z.) Villa. 206 longirostris Ziegl. . . 202 ovalis Mihlf...... 203 pictorum Rossm. ... 204 Requienii Mich. ... 205 sinuatusLamk. . ... 200 Vanvara Munn eo... XXIX cristata Mill... ... 184 piscinalis Mill. . . .. 482 183. spirorbis Drap. . ... N° progr. del Catal. VertIGo Mil... ... antivertigo Drap.. . . muscorum Drap. . . . pusilla Mill. ..... pygmaea Drap..... Strobeli Gredl. . ... Venetzii Charp. . .. ViTRINA Drap. i, brevis Fer. 00 diaphana Drap. . . .. elongata Drap. . . pellucida Mill. . . .. Zonites Monte. .... cellarius Mull. . crystallinus Muill. . . . fulvus; Mall. gemonensis Fér. . glaber Stud... ... hiuleus Jan. . . .... hyalinus Fér. ..... hydatinus Rossm. . . Leopoldianus Charp. . nitens Mich... .... nitidus Miill. verticillus Fér. . . .. FillaesMoxts:2- DE Zua LEACH. lubrica Mill. |... .. lubricella Ziegl. . . . XV da Mi bi Ps ret