F\ .LIO P IS
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MANUALE
DI VARJ ORNAMENTI
COMPONENTI LA SERIE
E' V A S I ANTICHI
Sr DI MARMO CHE DI BRONZO
ESISTENTI IN nOMA E FUORI
OPERA RACCOLTA DISEGNATA ED INCISA
DA CARLO ANTONINI
ARCHITETTO INCISOR CAMERALE
VOLUME TERZO
CHE CONTIENE I VASI ESISTENTI NEL CIRCONDARIO DI ROMA
E STATO ROMANO
DEDICATA ALLA SANTITÀ' DI NOSTRO SIGNORE
PAPA PIO SETTIMO
FELICEMENTE RIÌGNANTE.
IN ROMA 1821. NELLA STAxMPERLA DE ROMANIS
CON LICENZA DE' SUPERIORI.
>y
(3) PREFAZIONE PER IL TERZO TOxMO
CHECONTIENE
I V A S I ESISTENTI
NEL CIRCONDARIO DI ROJU E STATO ROMANO .
A.
vendo presentati .fedelmente incisi, nel primo e secon- do Tomo i Vasi antichi di Roma , in questo terzo Tomo ho procurato sottoporre al pubblico sguardo sessanta Vasi diversi , esistenti nelle Ville , e nello stato Romano : per questo unimento molta fatica ho dovuto durare , accurate indagini , spessi viaggi , non leggieri dispendj ; ma lo sco- po era troppo lodevole , trattandosi di fare disegno ed incisione di monumenti antichi , i quali trovandosi molto disgiunti dalla Capitale agevolmente potevano essere tras- portati da uno in altro luogo , e così novellamente cade- re in quella oblivione nella quale per tanti secoli erano stati ascosi . E siccome una parte di questi e restata in quelle citta e castelli presso i quali per i scavamenti , ed altri lavori di terra sono stati rinvenuti ; colle sculture che li decorano , col gusto degli ornati , colle diversità delle forme, colla varietà de soggetti palesano al riguardatore V antichità dell' epoche , z lavori greci o romani , le deità che in quei luoghi si veneravano , i costumi di quelle con- trade , e per usare un termine volgare si possono conside- rare come palle simpatiche le quali indicano le metalliche ricchezze ascose nelle viscere di un terreno , ove ne' secoli trasandati sono passate quasi le vicende di tutto il mon- do . Il colto peregrino diligenti ssimo investigatore delle antiche cose per osservare questi Vasi avrebbe dovuto par- tirsi dalla Capitale^ e per vie lunghe e disastrose portarsi
1 *
(4) ne luoghi indicati , incerto ancora se V urbanità del pro- prietario glie li mostrasse , o^'^ero se V assenza di quello con dispendiosa dimora glie ne procrastinasse la i^eduta . Per o^i^iare a tutti questi disordini , io medesimo per molto tempo sono andato dos^e sapci'o essert^ene alcuno , ne ho prese le necessarie misure , ed adendoli accuratamente di- segnati , gli ho incisi e fatti incidere in rame , ed ora col- la stampa li pongo innanzi agli occhi purgati degli ama- tori delle antichità e belle Arti . Ragione di do<^ere esige- i^a che avessero qualche breve esplicazione per elettrizzare la vista dei ri sguar danti , e per dare alcune notizie inser- i'ienti ali erudi zioni , ed alla Archeologia: io mi sono fat- to carico di scrii^ere e stampare queste congiuntamente ai Fasi, bramando di ritornare alla nostra età , alle no- stre manifatture , quelle sapci^oli im'enzioni del secolo d'oro , quell'impareggiabile genio delle menti, e de' greci scalpel- li . Alla stampa e doinito il nostro addottrinamento ; la stampa è quella che tarpa le ali al tempo , e gli strappa dai voraci denti le bellezze , e le arti degli antichi ; ed io industriosamente consegnando tutto alla stampa , ho as- sicurata ai monumenti antichi una durei^ole esistenza, ed ho fatto non leggiero giovamento ed utilità a quelle dotte per- sone , che traggono dalle cose degli antichi a pubblico bene utilissimi partiti .
(5)
INDICE
CON LA SPIEGAZIONE DE VASI
DELTERZOTOMO
CHE CONTENGONO QUELLI
DELLE VICINANZE DI ROMA E DELLO STATO ROMANO.
1.
B.
►enchè diversi di forma fra loro , pure eleganti ambedue sono questi Vasi , 1' uno e 1' altro destinati ad uso di con- tenere le ceneri di un estinto , come la picciola tabella quadrata ne dà indizio non equivoco; non vi si legge no- me alcuno , ma si può credere che il primo destinato fosse per uso comico dalle maschere , dalla lira , dalle tibie , e dagli altri consimili simboli che vi sono scolpiti ; né le frondi di viti disdicono , poiché si sa che il teatro venne a Bacco ed alle sue feste attribuito . Nel secondo non si vede altra caratteristica che un bucranio ed encarpi , onde a qualche inserviente de' sagrifizj ha potuto probabilmen- te appartenere .
La qualità delle foglie lisce , delle quali è ricoperto questo semplicissimo Vaso e' indica , che non fu destinato ad altr uso che a contenere dell' acqua ; il suo carattere è molto sodo , e forse ora è mancante del suo piede , se pure non fu l' uso che non lo ammettesse .
Questo antico Vaso gentilmente ornato di scanalature sì nel coperchio a spira incavate , che nel fondo in rilie-
(6) To . ha dae maschere per manichi . dalle quali ne nasco- no degli arabeschi che vestono ali intorno il corpo dì detto Taso .
La semplicità e la buona proporzione tanto del \ a- so . quanto della Tazza di questa tavola . non solamente conservano una assai bella forma nell' insieme . ma con- tribuiscono ancora a dargli una sinj^olarità : e tanto la zona liscia del primo . quanto il naturale intreccio de ser- pi nella seconda sono stati eccellentemente adattati .
A contenere le ceneri di un Flavio Aurelio vissuto soli sedici anni fu destinato questo \'aso . che ha la for- ma delle olle fittili . ma più è fornito di un piede . che in quelle non si trova generalmente . Un Genietto che lo adoma con serti di foglie . un nido di volatili . e due ca- gnolini . semJjrano indicarci che il defonto non avea an- cora abbandonato i trastulli dell' età giovanile , e forse an- che che si occupava della caccia in sua vita .
Oltre la rarità della materia evvi a notare in questo \ aso la. bella forma del suo corpo . la sveltezza del suo coperchio come membro amovibile , e la sodezza del suo piede come parte stabile e sostenitrice di tutto il Vaso . Questo deve esser parto di un artefice giudizioso e ben istruito neD. appropriare ad ogni cosa il suo giusto carat- tere secondo la propria natura . che è quel pregio eh eb- bero gì' inventori degli Ordini architettonici .
(7)
7-
Il Vaso che si presenta bizzarramente ornato di fe- stoni , foglie , e scanalature , pel lituo che tì si vede scol- pito potrebbe indicarcelo appartenente ad un augure .
8.
Che ad uso Bacchico fosse destinato questo Vaso ce lo dimostrano e la testa che sembra di questo nume , e i tralci di yite che gli servono di manichi , e di ornamen- to del corpo , che non manca di una bella forma .
\J iscrizione di questo Vaso cinerario ci dice che una certa Asinia Fortunata liberta di Lucio lo fece per grati- tudine , ma per le ceneri di chi ? Qaesto è ciò che non apparisce , se pure non si Toglia dire che lo facesse pel suo padrone Lucio medesimo . E ben si conviene al gu- sto di una femmina il carattere meschino di tutto l' orna- mento , e la miseria di quelle due piccole sfingi , che vi sono poste in vece di manichi , forse che le dette sfingi siano per denotare che si soleva lasciar dubbioso . come nell' iscrizioni , la pertinenza delle ceneri inclusevi di quel- lo , il cui nome la femina volle occultato -
IO.
Altro non presenta questo Vaso che una buona for- ma ornata da semplici baccelli nel fondo , e nella parte superiore del suo corpo .
11.
Per le ceneri di L. Vocullio Gemellino , Primipilo della Coorte \UI. fecero questo Vaso L. Vibio secondo , e
(8) L. Vocullio Giustino Liberto, a quel loro meritevole de- funto . La forma è la solita di buona proporzione , orna- ta di tralci di vite nel corpo , e di foglie d' acanto nel co- perchio resta così nobilitata ; ma ciò che vi è di singola- re sono le due pelli di Capriolo nel sito de manichi ; an- che queste sono arredi de' seguaci di Bacco , la di cui iniziazione si credeva contribuire alla felicità del defonto negli Elisi .
12.
Di ottima forma e proporzione è questo Vaso di Ala- bastro orientale ; benché affatto semplice e liscio , tuttavia dimostra una somma eleganza ; non vi è parte che non sia di buona sagoma; gentilissimo il coperchio, su fiiciente il labro , ampio il corpo , soda la base , e niente pesanti 1 manichi; cose tutte che ne producono una armoniosa sim- metria , e ci provano che la bellezza può ritrovarsi senza la ricchezza dell' ornamento ; e però nel suo genere non può desiderarsi di più .
Egualmente di buona forma e proporzione è ancor questo , nn poco più sodo nel carattere , e più nobilitato da ornamento ; i due serpi sono disposti assai bene a for- mare co loro intrecci i manichi , e ad interrompere co' lo- ro corpi e code le scanalature di tutto il Vaso , benché tal fatta di scanalature non solo son tratte dalla forma di- quelle proprie dell'ordine Dorico , che è il più sodo degli altri , ma corrispondono al serpeggiamento de' manichi .
l4- e i5.
Il corpo di questo eruditissimo , e singolare Vaso sembra quasi un tronco di ara , ovvero un sacro puteale ,
(9) ma il collo ed il fondo lo rendono un Vaso avente un bassorilievo sacro a molte deità , e gli antichi ino^eo-nosa- mente lo hanno così formato per 1' integrità del bassori- lievo , il quale semplicemente fra due listelli veste tutto il suddetto . Vi si osservano sei ballatrici con succinta ve- ste , e sei candelabri , che alternandosi formano la com- posizione della Scultura . Le danzanti per la mitella ra- diata che portano sulla fronte, sono , e saranno sempre un soggetto delle ingegnose ed erudite ricerche degli an- liquarj . Alcuni hanno creduto essere queste le Vergini spartane coronate di palma danzanti pei sacrifizj . L' insi- gne Winckelmann spiegando la base triangolare di un candelabro della Villa Albani avente nelle tre parti una di queste , coi simboli del flore , delle frutta , e del fuo- co , ha creduto che fossero le Ore deità delle stagioni fi- glie di Giove e di Temide , compagne delle Grazie : e r une e le altre mischiatamente sono introdotte in una Ode di Pindaro in lode di Senofonte di Corinto , e sono riguardate tutte come ninfe dedicate ad Apollo dio del Sole . Anticamente le stagioni erano tre , Primavera , Au- tunno , ed Inverno . Esichio scrive che le Ore erano tre nominate Eunomia , Irene , e Dice . Questo unimento di Ore e di Grazie era praticato dagli antichi ; mentre nar- ra Pausania che Baticle uno dei primi Scultori , aveva scolpito due Ore , e due Grazie nel trono della statua di Apollo ad Amicle . Tre Ore ha dipinte Raffaele da Urbi- no nel convito degli Dei nella Farnesina . Queste si ve- stivano succintamente come cantò Ovidio nei fasti , cosic- ché sembra potersi conchiudere che in questo Vaso vi siano le tre Ore e le tre Grazie danzanti intorno ai sacri Candelabri ardenti , e ciò è analogo in tutto al numero ed al costume degli antichi ; come ancora si potrebbe opi- nare , che le corone di palma o radiate convenissero a
2
(io)' quelle per essere tutte sacre ad Apollo. Io però sono di avviso che tutte le sacre ballatrici avessero sul capo una corona di laminette metalliche mobili , le quali alterna- tamente battendosi fra loro , destasse nella alternaziojie dei colpi dei piedi , e delle mosse della testa un gratissi- mo suono armonico . Riguardo poi ai sei candelabri si deve notare , che sono tutti di forma diversa , e distinti nei loro piedi ; poiché nel primo vi è accennato un Amo- rino , nel secondo due Fauni, nel terzo tre Delfini, ie\ quarto due Sfingi , nel quinto due Delfini , e nel sesto fi.- nalmente tre Chimere . Fu dunque questo Vaso promis- cuamente dedicato a tutte quelle divinità , che hanno tali simboli per attributi , e perciò conchiudiamo che Cupido , Bacco , Nettuno , Nemesi , Venere , e forse Ercole avessero in questo Vaso una pertinenza ed im comune donativo .
l6.
Non è commendabile in questo Vaso il trasporto del- le maschere barbate che si è fatto al fondo dal proprio e più competente sito loro eh' è la parte superiore del cor- po ove atte sono a far le veci di manichi , e dove riman- gono più visibili e meglio illuminate ; ma a che non in- duce la smania di novità? la figurina posta nel mezzo senza simboli e caratteri non si può attribuire ad alcun soggetto , ma gli ornamenti , e la forma tutto insieme ci danno un mediocre Vaso .
17-
Più ragionato , di figura e proporzione migliore è il Taso presente , sicuramente servito per cratere , come oltre la forma , la mancanza di coperchio ce ne dà indizio . Unico fu r ornamento che si propose il giudizioso Artefi- ce , cioè le 5ole sca^ialature furono destinate a nobilitar-
lo , e vi introdusse soltanto tutte le variazioni delle quali esse sono suscctlibili , concave e rette nel corpo , convesse e rette anch' esse nel fondo ma alternate da piccioli bac- celli , finalmente nuovamente concave nel piede ma spi- rali ; questo è ciò che si chiama variare senza peccare contro r uniformità del carattere ,
18.
Potrebbe ravvisarsi un cratere anche in questo Vaso, benché manchi della grazia solita che alla loro forma suol darsi , come vedemmo nel precedente . Gli ornamenti pe- rò non sono spregevoli ; alcuni putti che si occupano ncll' ornare di festoni il collo , che fa figura di un fregio , vi sono ben collocati e fan bene l' officio loro ; il corpo ed il fondo del Vaso che sono confusi in una sola forma ven- gono distinti da perpendicolari baccelli , sopra de quali un giro di grandi e lisce foglie che uniscono ad altre pic- ciole ne definiscono il fondo 5 il piede anch' esso ornato di scanalature in incavo e picciole foglie non manca cor- rispondere al tutto insieme .
Questa Tazza elevata da una specie di candelabro , è forse servita a qualche uso domestico, ma siccome man- ca di caratteristici emblemi , non si può attribuire preci- samente ad alcun destino .
20.
Noi abbiamo veduto molti altri Vasi di questa stessa forma e proporzione nella nostra collezione, ma però nmno ne abbiam riportato che per ornamento avesse il capo della Gorgone solo senz altro accompagnamento , e sen- za che possa avere allusione alcuna col destino di questo
9
Vaso , qualora non si voglia credere che fosse monumen- to dedicato a Pallade, giacché questa Dea soleva sempre aver scolpita nella sua egide questo medesimo capo della Gorgone , come trofeo di sua vittoriosa vendetta .
21
0 a Venere , o a Nettuno sembra appartenuto que- sto Vaso , poiché i due delfini che gli servono di mani- chi a queste due Deità si convengono egualmente ; un delfino si vede sempre presso di Nettuno che con la destra impugna il tridente , ed un delfino parimente si trova pres- so di Venere perché quella Dea nacque dalle onde del mare , onde suol rappresentarsi sempre nuda quando pres- so di se ha il delfino , che la distingue per Venere marina.
22.
Tanto la tabella ini poco capricciosa , quanto la for- ma del presente Vaso e' indica che servir dovea di cine- rario ad un estinto , il cui nome non vi fu apposto , o pure si é trovato cancellato . Non è ben chiaro qual sorta di volatili becchi ad un bel grappolo d' u> a che in mezzo a due tralci di vite s" ir.alza ; se potesse accertarsi che fos- sero due corri, noi a\remmo qui riuniti gli emblemi di Apollo e di Bacco e ne conchiudcremmo che uno di quei poeti chiamali vinosi da Orazio ebbe in esso le ceneri sue ; e si potrebbe dire che si credette sì celebre , che non vi fosse bisogno di apporsi il nome per distinguerlo dagli altri che nella stessa stanza sepolcrale ebbero luogo.
23.
Elegante al sommo è questa tazza , che sembra più tosto esser servita di Tripode, nel quale si riiuilscono la bellezza delle forme di ciascuna parte , e la corrispondcn-
( i3 ] za di buona proporzione fra esse . Ad incominciare dalla Tazza è questa regolarmente ornata nel suo collo e labro, ba il suo fondo liscio , ma le ali e le tre leste delle tre sfingi che le reggono ne lutcrpongoiio la mancanza di or- namenti. Jl suo basamento su cui poggiano le sfingi è jeraplicc ne" membri , ma non manca de' simboli scolpiti in ciascun campo ; il Pegaso che \i reggiamo , la spada , e la Gorgone ci manifestano che all' impresa di Perseo tutti appartenendo , si riferiscono a quella Dea , cioè a Pallade , che gli servì di guida , d' istruzione , e di ajuto .
24.
Riunisce bastantemente, benché in podii membri, un buon insieme questo Vaso , che più propriamente chiama ;• si dovrebbe una tazza ; un cane che sitibondo s' inerpica sul labro per estinguere la sua sete serve per manico uni- co, e in questo modo co.iferma sempre più il suo carat- tere di tazza e non di vaso . Il suo labro è ornato da fe- stone di foglie d' alloro ; il sub corpo e fondo da bellissi- me e grandiose foglie frappate con altre foglie lisce e fiori intermedj , il piede vestito di altra specie di foglie palustri, che tutto insieme ne forma un ragionato ornamento.
25.
Bello assolutamente per la sua proporzione e forma è il Vaso presente di un carattere ne sodo , nò gentile , ma fra Y uno e l' altro ; corrisponde ancora a questo ca- rattere la riunione di parli liscie con altre gentilmente ornate , in modo che tutto è in corrispondenza , onde è nel suo genere imo de' più belli e ragionati ; non essen- dovi alcun distintivo non si potrebbe accertare il suo uso, se pur que' piccioli serpenti nel basso de' manichi non ce ne volessero indicare il rapporto farmacio ad Esculapio .^
(^4)
26.
Questo Vaso benché abbia il suo coperchio e piede liscio , ha però il suo corpo benissimo ornato avendo il collo decorato da bel meandro , il corpo circondato da baccelli incavali divisi dal collo con picciole perle , e il fondo da quattro foglie ben grandi frappeggiate con inter- medie altrettante foglie liscie , che tutto insieme formano '' un buon Vaso .
27.
Nai vediamo questo Vaso corrispondere architettoni- camente alle gentilezze , ed ornamento deir ordine Corin- zio , che paragonato fu dagli antichi al carattere di una gentil verginella pomposamente abbigliata . Le maschere e i tralci di vite che formano corona al suo corpo hanno il doppio oggetto e di accennarcelo Bacchico , e d' inter- rompere il continuato scanalamento delmedesimo.il giro di graziose foglie di acanto corrisponde a meraviglia ad accompagnare i due manichi ; le maschere sileniche che li reggono ed accompagnano alla corona , interrompono i baccelli, e danno un ampiezza alla forma del fondo che senza di qucsla sarebbe troppo ristretto . Il piede è di buon garbo , ed in corrispondenza col resto sì per gli or- nati che per la figura .
28,
Dopo il carattere Corinzio , noi ravvisiamo in questo Vaso le sodezze dell" ordine Dorico , il cui pregio era la robustezza . La sua forma può considerarsi simile alla pre- cedente, ed anche il suo piede più solido . Convenientissi- mi sono que" bucranj , distintivi del Dorico, e forse que- sti bastavano per ornamento del Vaso di questo carattere ,
(.5) che per la patera e iirceolo e per gli encarpi ci viene in- dicato per uso di un Tempio, nel quale possono aver avuto culto comune Ercole pe"* bucranj , Bacco per le maschere Faunine o Sileniche , e V^enere se i due volatili sono due colombe, o Apollo se questi fossero due corvi , il che non apparisce sì chiaro . L* insieme di questo cratere è bello e di buona proporzione .
Lodata la forma e proporzione del presente Vaso , non avendo il medesimo alcun ornato caratteristico non si può attribuirne l' uso ; le maschere che si veggono sotto del labro sembrano di Genj , ma senza un carattere di- stintivo , essendo però bene adattate per il sito ; il giro de' manichi gentili contribuisce molto a dargli del grande , come anche la grandiosa baccellatura del fondo -, il suo piede è semplice , ma di buon garbo .
Nuova non è certo la forma generale di questo Vaso ornatissirao , nò la forma de^ manichi . Le due maschere , come que' due Genj adulti, non possono aver corrisponden- za con altra Deità che con Bacco , benché non vi sia al- tro indizio che il grappolo di uva che hanno nelle mani, e che non apparisce d' onde V abbiano distaccato .
01.
Capricciosi sono in verità gli ornamenti di questo Vaso , e difficil cosa è il trarne ragione dalla loro riunio- ne . Un Leone in mezzo a due Cani che placidamente lo mirano , in cima al coperchio , non è collocamento pro- prio e adattato ; le due maschere del Dio Pan ornate di tralci di vite hanno corrispondenza , ma i due rami di
(i6) lauro qual rapporto hanno essi con Pan ? e quei piccoli uccelli a chi si riferiscono ? forse lo Scultore volle mostra- re la sua abilità ne' varj generi di animali e di piante , e ciò gli è bastato .
32.
Molto pregevole è la forma e proporzione di questo gran Vaso benché semplice e di pochi membri composto , e diverso dal più comune garbo nell' insieme . Le bellis- sime scanalature ondulanti nel corpo , che hanno un ac- compagnamento nel piede , servono a meraviglia per torre quel contorno rettilineo del corpo stesso che lo rendereb- be men grato ; il fondo ornato di baccelli rilevati ci dà tutto insieme un sodo e piacevole ornamento .
33.
Singolari sono i manichi che nascono dalla parte su- periore del corpo di questo Vaso di bella forma e grazio- si ornamenti , che per i tralci di vite senza di altro sim- bolo e' indica che fosse addetto al servizio di Bacco .
34.
Nel suo genere è nobile , grandioso , e di buona pro- porzione questo Vaso , che partecipa della forma di una Tazza o di un Olla cineraria , ornatissima di graziosi e gentili arabeschi nel corpo , di bucranj e festoni nel co- perchio , e di scanalatin*e nel piede. Le due maschere bar- bate , che fanno l'acuto di manichi, hanno il capo coper- to da una specie di cuffia Egizia , ed in ciò sono singola- ri . Le patere fra i bucranj del coperchio ci potrebbero far pensare che forse contenne le ceneri di un inservien- te a sagrifizj , o forse fu di un qualche uso ne' sagrifizj medesimi, mentre all'uno e ali/ altro oggetto hanno po- tuto e^ser fatti .
( '7 )
55.
1/ oo^getto di questa collezione essendo quello soltan- to di far vedere le diverse forme e variata maniera di or- nare i Vasi che con tanto gusto e sapere seppero ideare gli antichi fino quasi air infinito , non ha permesso che in molti di essi si veda rappresentata la parte posteriore che talvolta si rende necessaria per rilevarne il soggetto rap- presentatovi ; ciò appunto è accaduto nel caso nostro , do- ve è impossibile di rilevare ciò che vogliano figurare que- sti quattro Eroi nudi , armati soltanto di scudo ed asta ; forse rappresentano essi quei campioni Greci che abban- donarono Filottete neir Isola di Lemno , poiché ferito ed impiagato non potea sostenersi in piedi non che marciare e combattere con loro .
36.
Li' ornamento del presente V aso corrisponde al carat- tere grandioso e semplice del medesimo 5 con giudiziosa simmetria si è lasciato liscio il coperchio per corrispondere al piede privo parimente di ogni ornamento . Se il corpo è ornato intieramente , lo è per la massima parte da gran- diose frondi quasi semplici , e piccoli baccelli , che alter- nativamente situati si le une che gli altri formano un in- treccio quanto semplice altrettanto piacevole ; qualche ara- besco gentile orna il collo, e questo resta giudiziosamente inserrato da due serpi per parte che gli servono di mani- co col loro intreccio assai bene combinato ; farmacio avreb- be dovuto essere 1^ uso di questo Vaso , se non fu un vo- to alle Deità salutifere .
• . 37.
Unico al certo , per quanto si sappia , è il complesso del Vaso presente , non già per riguardo alla forma che
3
(18) è quella comune di tutti i crateri , ma bensì in quanto alla composizione . Quattro figure muliebri dell'Iside Egi- zia , deziotano la natura , investono il corpo e sostengono il labro di esso , ed abbenchè sembrino nude , tuttavia è certo per la cuffia che reggono in testa che nel resto del corpo sono ricoperte da una sottilissima veste , che quasi fatta a maglia ne mostra la forma in modo da compa- rir nuda affatto , a chi poco è pratico di quello stile che in molte statue di questa Dea Egizia ci rimangono anco- ra nella primiera rappresentanza antichissima ; calcano que- ste co' piedi una testa di leone , simbolo della forza di essa ; poiché presso gli Egizj la forza era indicata colla rappresentanza del più forte degli animali prodotti dalla natura , quindi è che sarebbe leggerezza il dubitare che il presente cratere destinato fosse a contenere dell^ acqua, la quale secondo il sistema degli Egizj era il solo elemento da cui dipendevano tutti gli altri , e che que' loro sacerdoti seppero dimostrare astutamente ai Caldei essere maggiore e più potente del fuoco medesimo : forse questa scultura è un' imitazione e non un monumento di quella nazione di cui è la relazione rappresentatavi .
38.
L' Aquila posta in cima di questo Vaso come simbolo di Giove celeste , potrebbe denotare il suo dominio e be- nefico influsso sopra la pastorizia , 1' agricoltura , e la cac- cia . Le due maschere con corna di montone possono de- notare la vita degli uomini occupati nel gregge cioè i pastori ; gli arabeschi di fogliami diversi indicare possono la coltura de' campi , T agricoltura ^ e finalmente ne' varj volatili e ne' Leoni 1' occupazione della caccia di ogni spe- cie . Impegnano a così pensare le soverchie divisioni ri- partite in zone del Vaso medesimo 5 avendo il fondo , il
coperchio , ed il piede decorosamente ornato di foglie diverse .
Ha qualche diversità nella sua forma dagli altri Vasi il presente , poiché ristretto nel fondo e nel basso del suo corpo , molto poi dilata nella parte superiore presso del labbro ; ma più diversifica per la tabella ansata scolpitavi nel mezzo , ove si veggono tre figure stanti , di Bacco nel mezzo , di Mercurio a destra , e di Pallade a sinistra ; il caduceo ed il petaso ci assicura il Mercurio , 1' asta e l'el- mo la Pallade ; alle due maschere conviene però ricono- scere la terza cioè il Bacco , perchè rivolto col dorso e la sinistra nascosta , sembra indicare colla destra la masche- ra di un Fauno ; non ci presenta alcun altro suo distin- tivo . Tre parimente sono i serpi che sono scolpiti in que- sto Vaso , due che servono di manichi , ed uno che si av- volge nel fondo e lo circonda . Questi serpi convengono a Mercurio perchè di essi ornò la sua verga ^ spettano a Bacco perchè nelle sue ciste era religiosamente conservato il serpe per ciò detto Dionisiaco ; appartengano finalmen- te alla datta Minerva come quella che al par di Escula- pio colla sua dottrina illustrò la medicina, d'onde il so- pranome riportò di Minerva medica , il cui simulacro ap- punto da un serpe veniva distinto .
40.
Tutto Bacchico è questo Vaso; la danza di Fauni, Satiri , e Menadi che ne fregia il corpo ci denota quelle danze Dionisiache che presso gli antichi erano si celebri che gradite . I serpi Dionisiaci che ne formano i manichi corrispondono a questo stesso fine , i tralci di vite indi- cano lo stesso ; gli ornati del fondo , del coperchio , e del
3 *
{20)
piede sono abbellimenti proprj architettonici e comuni ornamenti .
4'-
Si volle questo Vaso più grandioso che ampio da chi ne fece il pensiero ; e 1' ornamento medesimo si formò col- la medesima idea . La pina nella cima , le teste di leo- ne , e le corone di quercie , cose sono tutte che alla Ma- dre Frigia , cioè a Cibele si appartengono senza dubita- zione , e forse per uso di un qualche di lei Tempio fu destinato . Il carattere , la forma , e l' insieme presentano una buona proporzione e generalmente non comune .
42.
Quasi due tazze una posta al rovescio suir altra può considerarsi la composizione di questo Vaso nella sua rap- presentanza ed insieme , se non che la tazza inferiore è sostenuta da un piede , 1' altra invece è terminata da un piccolo coperchio e da una pina ? ed ha di più questa i due manichi , pe' quali V insieme ne risulta di un Vaso molto ampio e sodo . I due manichi mentre figurano il corpo di un serpe squamoso , terminano non con la testa ma con una punta di saetta , quale talvolta suol rappre- sentarsi la lingua di questi rettili . Nella parte superiore s' intersecano due tralci di vite , uno abbondante di foglie e grappoli , 1' altro sterile del tutto , e due piccole Incer- te vi si veggono inerpicarsi vicine . La metà inferiore poi oltre r ornamento di rami carichi di pine , presenta non si sa bene se un cane o un lupetto in atto di nascondersi ; anche in ciò non potrebbe escludersi la pertinenza di Bacco.
43.
In questo Vaso si ravvisa un misto di grande e di meschino , una superfluità di ornamento unita alla man-
(.1)
canza di membri necessarj ; convien dire però che ha del merito ; se il labro avesse un aggetto maggiore della sco- zia che ne forma il collo , se le maschere non avessero un rilievo cosi meschino che le fa comparire schiacciate , se le scanalature del corpo fossero più sottili, e se final- mente r ovolo sopra la scozia del piede avesse più agget- to , farebbe ancor meglio ; il tutto assieme è buono asso- lutamente .
44.
Gentile e nel tempo stesso grandioso è questo crate- re , la cui forma è la solita de più belli ; non è cosi ele- gante il suo piede im poco troppo dilatato nel suo pian- tato . Gli ornamenti sotto del labro sono a suo luogo e ben distribuiti , ma quelle teste di Gorgone che pendono hanno un poco di stravaganza. Le teste taurine e gli en- carpi escludono ogni relazione con Bacco : comunque siasi è molto pregevole. *
45.
Il vedere le zampe di leone fare le veci de' mani- chi , quando V uso di esse è stato sempre di servire per piede , non può render paghi que' che ragionano . Nel re- stante nobile e ricco e molto pregevole . I fanciulli Tri- toni che accompagnano Portunno o sia il figliuolo di Ma- tuta divenuti entrambi deità marine , ci potrebbero indi- care quel Dio che cavalcando un cavallo marino come presidente de' porti viene da loro corteggiato , e nello stes- so tempo farci pensare che in qualche di lui tempio aves- se il suo uso questo bel Vaso .
Eccovi un cratere che non abbisogna di spiegazione per la pertinenza , che dalla danza bacchica ci viene ac-
o
certata ; ne per la forma e proporzione che è la pjù ele- gante , e comune . Sopra le due maschere potevano sor- gere i manichi , ma dovendo forse essere stabile non v'era d' uopo di manichi , tanto più che senza questi resta ba- stantemente bello e regolare .
47-
Mirabili furono gli antichi artefici nel variare le loro opere senza però mai prescindere dalla ragione, e dal bello; già si deve intendere de' buoni tempi e de' maestri ec- cellenti , perchè de' cattivi artisti non vi è stata penuria giammai , abbenchè negli antichi vi fu sempre una nor- ma ed una ragion di operare più certa e più rispettata , per cui le opere pessime ancora si vedono provenire da buone massime sfigurate da una esecuzione strapazzata da mano ignorante e mal pratica , Un cratere dunque è sen- za dubbio ancor questo , il di cui insieme non varia da- gli altri , se non che avendovi fatto intorno al corpo una scultiu'a di molto rilievo si pensò renderne spazioso anche il piantato , e perciò il fondo di esso fu fatto più ampio , a cui le due teste di caproni servono a maggiormente di- latarlo , mentre gli forma manico ; le baccellature del fon- do sono pesanti , e se fossero più gentili e più leggiero il piantato del piede , farebbe assai meglio .
48.
Nobile veramente , ricco , e grandioso è il presente cratere, nel mentre che lo stile dell^ ornato non mostra ele- ganza , benché vi sia molto lavoro , e non vi manchi an- cor bizzarria e novità ne' suoi manichi . Un Genietto che ripieno già il suo calato di grappoli sta mirandolo lieto , forse pronto per caricarsene ; altro genietto stanco dall' aver fatto egli forse quella raccolta si sta assiso in graziosa pò-
(.3)
silura rivolto al compagno , e alla località sua forma l' ac- compagnamento dell' altro manico composto dal collo e testa di un drago , che termina nel basso in fogliami . So- no il soggetto della scultura i tralci di viti , che tutto in- vestono il corpo ed il fondo del Vaso , disposti in buona maniera per riempire tutto il sito .
45- Per la sua forma e per gli ornamenti è molto pre- gevole questo grandioso cratere , destinato certamente per uso ; e forse dono fatto ad un Tempio , come il sagrifizio solenne che vi è scolpito lo attesta , ed in cui si vede che una Matrona avendo già imposto su di un ara le primi- zie de' frutti presenta di più un bove vinato al Sacerdote che A'elato sta già pronto per farne l'immolazione nel men- tre che con le mani instruisce la donna che ne sta facen- do r offerta ; una fanciulla e due altre donne assistono presso del sacerdote al sagrifizio , il quale però non è chia- ro a chi sia destinato ; T offerta de* frutti e' indicherebbe Vesta , o la Dea Tellure , ma a queste Dee non si sagri- fica>a col sangue; il bove ci richiamerebbe Ercole e Gio- ve medesimo ; comunque siasi la mancanza del rimanente della scultura nella parte posteriore non ci permette de- ciderlo ; ciò che sembra certo , questo non fu a Bacco de- stinato perchè de' suoi attributi non ve n è iieppur uno .
5o.
Non V* è che bizzarria in questo urceolo , che non ha neppure forma graziosa , ma avendo appartenuto ad un bassorilievo , fu trattato al solito come un accessorio , e po- co s' interessarono della sua eleganza e de' simboli , che d'al- tronde nel bassorilievo saranno stati espressi bastantemente.
( A )
Un altro sagrifizio , ma non incerto come quello del num. li^. si osserva ancora in questo cratere ,. della stessa buona forma e caratterie grandioso degli altri . Bacco as- solutamente è il nume a cui si sagrifica da una persona barbata e velata che perciò deve essere un devoto Roma- no , il caprone che vien tratto dal vittimarlo che ha già pronta la scure ,• ci dichiara che a Bacco deve essere im- molato ; la donna che lo siegue portando il vaglio misti- co in mano cel conferma ; un altra donna che porta in mano dentro una patera altra offerta che sembra di po- mi non disdice al soggetto ; e finalmente i festoni di ede- ra e di viti che tutto investono il sotto del labro intorno intorno,, compiscono di assicurarcene la rappresentanza e
la pertinenza .
52.
A Nettuno fu sacro certamente questo cratere grandio- so nelle forme , e singolare per la sua insolita dilatazione nel fondo , che tuttavia non è ingrata . Due cavalli mari- ni in bella positura stanno come in guardia del triden- te, cioè dello scettro del loro Dio, ed è ben ideato, per- chè quel nume era molto geloso del proprio impero sul mare , ed abbiam in Virgilio il forte rimprovero che Net- tuno fece ad Eolo che senza suo permesso si era fatto le- cito di turbare le onde e sconvolgerle fino al fondo per sommergere le navi di Enea , Non UH , gridò Nettuno ai venti impertinenti esecutori de* comandi del loro Re Eolo , Non UH imperium Pelagi sacrumque tridentem sed niihi sorte datum . Qui le onde accennate sono nella massima placidezza , ed i mostri benché pieni di spirito jono in tutta la quiete inservienti al loro nume.
(.5)
53.
In questo cratere non ini sagrifìzio , ma una danza , o almeno una marcia dionisiaca si vede rappresentata , do- ve spicca nel mezzo il Nume medesimo che armato di tirso sta in atto di appoggiarsi ad un Fauno uno de' suoi fe- deli seguaci che lo sostiene; alla destra di Bacco evvi una Menade che suonando una tibia precede il suo dio ; pres- so del Fauno altro seguace suona il cembalo in forma di tamburello per far rimbombare per tutto ed annunciare la presenza del Nume . Il rimanente della rappresentanza è nascosto , ma nella metà posteriore non potè esser dis- simile , anzi compiva il soggetto cogli altri seguaci di Bac- co , Sileno , Aerato , e Satiri , che formano sempre il suo corteggio , e che lo seguirono sempre nelle sue marce ? tut- to il campo indica chiaramente una vigna ; ma fuori del corpo non vi è simbolo alcuno di Bacco mentre i mani- chi il fondo ed il piede sono ornati di scanalature , fo- gliami , e teste di leoni .
54. e 55.
Una danza bacchica di Menadi fatta in memoria di quella in cui lacerarono esse in brani il povero Penteo che tardi troppo si determinò a riconoscere per figlio di Giove e per nume Bacco medesimo , è rappresentata egre- giamente in questo cratere . Sei sono le figure, tutte mulie- bri , che la compongono ; la prima è appoggiata al suo tir- so , essa egualmiente che la sesta sembrano stare in guardia per le altre ; la seconda impugna con la destra una spa- da con cui ha fatto in pezzi un capriolo che tiene con la sinistra , tanto nell' azione che nelle vesti vi apparisce la furia ; la terza percuote il cembalo , quel gran tamburo istromento della quiete e del riposo nemico , e che regge
(26)
con la sinistra , rivolta alla quarta , che più furiosa di tut- te impugna ancor essa la spada per dar la morte ad al- tro capriolo che tiene afferrato colla sinistra ^ termina la quinta che sta rivolta verso lo strepito , tenendo una co- rona forse destinata a coronare il simulacro del Nume , avanti al quale si solevano fare simili danze . Ancor que- sto cratere nel piede e fondo non ha altro indizio che si rapporti al soggetto .
56.
Si vede la medesima forma de' crateri conservata an- che in questo , ma nell' ornamento molto si discosta da- gli altri che abbiamo sin qui veduti , e vi è certamente molto capriccio . Una Baccante co' crotali ed un Fau- no col tirso sono le sole due figure che danzanti si veg- gono scolpite nel corpo di questo cratere , e sono state come chiuse dentro di un quadro formato con serti di frondina ; annodati e colla estremità svolazzanti e pen- denti sono questi serti, che posti in tal modo lo singola- rizzano dagli altri ; più capricciosi poi sono i manichi che con attorcigliamenti di più giri formati da un solo stelo interrotto in tre luoghi da picciole foglie d' acanto , for- mano un bellissimo ornamento -, le due maschere sOno di Sileno , e perciò corrispondono al resto ; nel piede di buo- na forma non v' è alcun emblema di Bacco .
57.
Molto più ampio e più simile ad una tazza che ad un cratere è questo Vaso per la sua forma veramente ele- gante e proporzionata , che pur tuttavia deve aver avuto 1 uso medesimo de' crateri . Se si rifletta alla rappresen- tanza certa di una vendemla fatta da^Genj si dovrà con- cludere che ancor «piesto entra nella massima par te de' Vasi
che sempre più in maggior numero che ad altre deità a Bacco si trovano appartenere; tanto il tino che i tre gra- ziosi Gemetti e le viti vi sono cosi ben distribuiti che co- stituiscono un elegante composizione, e de' tempi sicura- mente felici ; anche i manichi hanno una qualche parti- ticolarità nella cima formata da più frondi ritorte in pun- ta e ben aggruppate -, il suo fondo e più il piede sono semplici ma grandiosi onde formano un sostegno stabile senza esser pesanti .
58.
Non è ingrato 1" insieme e la forma di questo Vaso , ricoperto di ornati grandiosi e semplici , ma di niun si- gnificato particolare , e sono quei medesimi che soglionsi fare generalmente ne' membri di Architettura ; non ha di- fetti ma neppure bellezze prescindendo dal buon insieme .
5^. e ^o.
Una , anzi forse la più pregevole , delle Tazze an- tiche è la presente e per la sua mole e pel suo lavoro , e si dica ancora per la bella forma , monumento singola- rissimo . Chiunque bramasse di rilevare il contenuto delle nostre figure che vi sono scolpite basterà che consulti ne' Monumenti inediti dell' immortai Winkelmann i numeri 6ZJ.. e 65. e qui basterà d' indicare che vi sono espresse le fatiche di Ercole a incominciare da quella del leone strangolato , poi il cerbero incatenato dopo la liberazione di Teseo , la quadriga tolta a Diomede , 1' uccisione dell' idra Lernea , la cerva raggiunta , gli uccelli stinfalidi uc- cisi a colpi di freccia , il cinghiale d' Erimanto , e appres- so il toro di Greta condotto ad Argo , il discccamento della valle di Tempe , il combattimento in cui uccise il tricorpore Gerione , indi Ercole che uccide il serpente per
( ^8 ) rapire i pomi fieli Esperidi da lui custoditi , e finalmente il suo combattimento con il centauro Orione ; e siccome le imprese d Ercole non sarebbero per se stesse rarissime nelle sculture antiche superstiti , cosi le figure che forma- no in questo marmo 1' accompagnamento di Ercole sono quelle che lo rendono unico e pregiatissimo , e degno di chiudere la nostra utilissima collezione del presente Tomo , nel suo genere la più completa di tutte , anzi anch^ essa unica e singolare come la presente Tazza che la compisce .
IMPRIMATUR
Si Videbitur Rev. P. Sac. P. A. Mag. Candldiis Maria Fiauini Archiep. Philipp. Vicesger.
IMPRIMA TUR,
Philippus Anfossi Mag. Ord. Praed. Sac. Palai. Apost.
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