MONITORE ZOOLOGICO ITALIA!) (Pubblicazioni italiane di Zoologia, Anatomia, Embriologia) QRGANO UFFICIALE DELLA UNIONE ZOOLOGICA ITALIANA DIRETTO DAI DOTTORI GIULIO CHIARUGI EUGENIO FICALBI Prof, di Anatoiuia amana Prof, ili Anatomia comparata o di Zoologia nel R. Ietitnto di Stndj Snperiori di Firenze nella R. Universita di Pisa Vol. XXVIIT — Auuo XXVIII — 1917 (Con 16 figure e 9 tavole) IN FIRENZE MDCCCCXVII INDICE DEL VOL. XXVIIL (Anno XXVIII, 1917). BIBLIOGRAFIA N.B. — In questo volume e contcnuta la Bibliogratia dell'annata 1917 e la con- tinuazione di quclla delle annate precedenti. A. — Parte generale. Pag. 1. I. Bibiiografia, Storia e Biografia zoologica e anaSomica. Pag. 1. II. Scritti zoologici d' indole filosofica. Pag. 2. III. Scritti comprensivi e van di Biologia, di Zooiogia, di Anatomia. Pag. 2. IV. Gonologia, Ontogenia, Teratologia. Pag. 4. V. Citologia e Istologia. Pag. 5. VI. Tecnica zoologica, anatomica e microscopica. Pag. 7. VII. Allevamenti, Giardini zoologici, Acquari, Collezioi, Musei ed altre IstiUizioni. Pag. 8. B. — Parte speciale. Pag. 81, 101. I. Invertebrati in genere. Pag. 81. II. Protozoi. Pag. 81. III. Diciemidi, Ortanettidi, Trichoplax e altri Invertebrati d'incerto tipo. IV. Spongiari. V. Celenterati (Cnidar? e Ctenofori). Pag. 82. VI. Vermi. Pag. 83. 1. Scritti generali o su piu die una delle division] del gruppo. Pag. 8£ 2. Platodi. Pag. 83. 3. Rotiferi e Gastrotrichi. 4. Neraertini. Pag. 83. 5. Briozoi, Foronidi, Cephalodiscus, Khabdopleura. 6. Brachiopodi. 7. Enteropneusti. 8. Sipunculidi. y. Echiuridi. 10. Nematodi, Desmoscolecidi, Ghetosomidi. Pag. 83. 11. Acantocelali. Pag. 83. 12. Chetognati. 13. Echinoderi. 14. Anellidi. Pag. 83. VII. Artropodi. Pag. 84. 1. Scritti generali o su piii cho una dolle classi. 2. Tardigradi. 3. Pantopodi o Picnogonidi. 4. Merostomi o Limulidi. 5. Aracnidi. Pag. 84. 6. Grostacei. Pag. 84. 7. Prototracheati o Onieoi'ori. 8. Miriapodi. 9. Insetti o Esapodi. Pag. 85. a) Scritti generali o su piii che uno degli orclini. Pag. 85. b) Atterigoti o Tisanuri. c) Architteri o Pseudonevrotteri e Mtdlofagi. d) Ortolteri. Pag. 85. e) Rincoti o Emitteri, e Fisapodi o Tisanotteri. Pag. 85. f) Coleotteri e Strepsitteri. Pag. 8(3. g) Nevrotteri. h) Iinenotteri. Pag. 86. i) Ditteri. Pag. 87. h) Afanitteri. I) Lepidotteri. Pag. 87. VIII. Echinodermi. Pag. 87. IX. Molluschi. Pag. 88. 1. Scritti generali o su piu che una delle classi. Pag. 88. 2. Anflneuri. 3. Gasteropodi (Prosobranchi. Eteropodi. Opistobranchi, Pteropodi. Polmo- nati). Pag. 88. 4. Scalbpodi. 5. Lamellibraiichi, Acefali o Pek'cipoili. 6. Cefalopodi. Pag. 88. X. Tunicati. Pag. 88. XI. Leptocard! o Anfiosaidl. XII. Vertebrati. Pag. 101, 185. I. Parte generale. II. Parte anatomica. Pag. 101. 1. Parte generale. 2. Struttura esteriore. 3. Apparecchio tegumontale. Pag. 101. i. Apparecchio echeletrico. Pag. 102. 5. Apparecchio niusuolare. 6. Apparecchio intestinale con le annosso glafidotfe. Pag1. 10S. 7. Apparecchio respiratorio. Pag. 103. 8. Tiroide Paratiroide. Timo. Gorpuscoli tiraici. Pag. 104. 9. Apparecchio circolatorio. Milza e altri organi linfoidi. Pag. 104. 10. Cavita del corpo e membrane sierose. 11. Appareecliio urinario e genitale. Pag. 104. 12. Ghiandole surrenali. Organi cromaffini, etc. Pag. 105. 13. Apparecchio nervoso centrule e perilferleo. Pag. 105. 14. Organi di sense. Pag. 106. 15. Urgani produttori di luce, di elettricita. 16. Anatomia topogralica. 17. Teratologia. Pag. 106. III. Parte zoologica. Pag. 1*5. 1. Scritti generali o sn piu che una delle classi. Pag. 18&. 2. Giclostomi. 3. Pesci. Pag. 185. 4. Anfibi. 5. Rettili. 6. Uccelli. Pag. lsf>. 7. Mammileri. Pag. iS6. 8. Antropologia ed Etnologia. Tag. 186. AjJpenclice : Antropologia applicata alio studio dei pazzi, dei crimi- nali, etc. Pag. 186. C. — Zoologia applicata. Pag. 187. 1. Zoologia medica. Pag. 1ST. 2. Zoologia applicata aH'agricoltura e alle Industrie. Protezione, Caccia, etc. Pag. 187. COMUtflCAZiGNI ORIGINALI. Beecari N. — Le cellule dei gangli spinali e simpatici in una grossa Tartaruga (Testudo calcarata). (Con tav. 11-111 e 1 tig. nel testo). — Pag. 15-20. Brian A. — Descrizione di una nuova specie di Laophonte (L. quaterspinata n. sp. mini) proveniente dai materiali del Laboratorio marino di Quarto. (Con 4 tig). — Pag. 174-178. Chiarugi G. — Nervo coccigeo incluso nella parte nervosa del filum Lenninale. (Con 1 tig.). — Pag. 169-173. Colusi G. — Un caso di parallelismo morfologico negli Eufausiacei. — Pag. 41-48. Colosi G. — Sui rapporti faunistici fra il Mediterraneo e 1' Atlantico. — Pa- giue 107-116. Cutore G. — Rara disposizionc di un terzu molare e di un molare supplemen- t u*e inferiori neiruomo. (Con tav. VIII). — Pag. 134-142. Decisi A. — La classiticazione delle Catarrine dell'Elliot con alcuue carte della loro distribuzione geogratica. (Con tav. IV-VI). — Pag. 117-128. Emery C. — II sistema nervoso considerato come criterio differcnziale fra Mc- tazoi e Protozoi. — Pag. 151-152. Galati Mosella R. — Sn alcuni easi di rigeneraziono oculare multipla osservati nelYHeli.r mazzulli. (Con tav. VII). — Pag. 129-133. Gianturco G. — Un apparecchio per iniezioni vasali microscopiche. (Con 1 fig.). — Pag. 49-52. Giardina A. — Sulla tensione superficiale della cellula durante la raitosi. — Pag. 21-24. Marchetti L. — Sulla invaginazione attiva del tappo vitellino nolle nova di Bufo vulgaris. (Con 7 figure). — Pag. 89-99. Onorato De-Cillis M. I. — Nuovi generi e nuove specie di Nematodi liberi d'acqua dolce. Nota pi'eliminaro. — Pag. 57-62. Pensa A. — Fatti o considorazioni a proposito di-alcune formazioni endocellulari dei vogetali. Nota preventiva. rCon tav. I). — Pag. 9-14. Senna A. — Note ittiologiche. I. Sull' identita dello Slomias bonapartei Fowl. con St. boa (Risso). — II. Stadi larvali di .S7. boa (Risso). (Con tav. (X e 1 fig. nel testo). — Pag. 188-201. Staderini R. — Notevole fascio di fibre nervoso, che dal chiasma ottieo si pro- lunga nella lamina terrainale. Nota preventiva. (Con 1 fig.). - Pag. 149-151. UNIONE ZOOLOGICA ITALIANA Noraenclatura zoologica. Circolare N. 4. — Pag. 25 40. » » Circolare N. 5. — Pag. 143-148. » » Circolare N. 6. — Pag. 179-184. Ghigi A. — Repertorio di specie nuove di aniraali trovatc in Italia e doscrittc neiranno 1913. — Pag. 63-80. Ghigi A. — Repertorio di specie nuove di aniraali trovatc in Italia e desoritte nell'anno 1914. — Papr. 156-168. NOTIZIE E VARIETA Nccrologi: Andrea Bate Hi. — Pag. 53-56. Caraillo Mobilio. — Pag. 99. Lorenzo Camerano. — Pag. 153-155. Alessandro Coggi — Pag. 202-204. Concorsi. — Pag. 100. Firenze, 1918 - Tip. Luigl Nlccolai Monitore Zoologico Italiano (Pubblicazioni Italiane di Zoologia, Anatomia, Embriologia) Organo ufficiale della Unione Zoologica Italiana DIRKTTO da. DOTTOKl GIULIO CHIARUGI EUGENIO FIGALBI Prof, di Anatomia nmana Prof, di Anatoiuia comp. e Zoologia uel K. Iatituto di Studi Super, in Firenze neila M. Dmversita di Pisa Ufficio di Direzione ed Amoiiiiistrazione: Istihito Anatomino, Firenze. 12 numeri all'anno — Abbuonamento annuo L. 15 XXVIII Anno Firenze - 1917 N. 1 SOMMARIO: BiBLioriRAFiA. — Pag. 1-8. Comunicazioni originali: Pensa A., Fatti e oonsiderazioni a proposito di aleune forraazioni endncellulari dei vegetali. (Con tav. 1). — Beccari N., Le cellule dei gangli spinali o simpatici in una grossa Tartaruga (Testudo calcarata). (Con tav. II-1II e 1 fig. nel testo). — Pag. 9-20. Avvertenza Delle Comunicazioni Originali che si pubblicano nel Monitore Zoologico Italiano e vietata la riproduzione. BIBLIOGRAFIA Si tin notizia soltanto dei lavori pubbiieati in Italia. A. - PARTE GENERALE I. Bibliografia, Storia e Biografia zoologica e anatomica Baroncini Raffaele. — I libri e le preparazioni anatomiche del Dott. Ant. M. Val- salva. — Grottaferrata, Tip. (falo-orientale a S. Niton, (914. Opuscoloin 16°, di pag. 50. Berlese Antonio. — Leopoldo Chinaglia. — Redid, Vol. 12, pp. 361-366, con ri- tratto. Firenze, 1017. Bilancioni Guglielrao. — Harvey e Cesalpino: un'ultima parola intorno alia con- troversia sulla scoperta della circolazione del sangue. — Arch. Fisiologia, Vol. 13, Fasc. 6, pp. 473-190. Firenze, 1915. Bilancioni Guglielrao. — Di un cai-teggio inedito dell'anatomico Leopoldo M. Gal- dani. — Aiti Soc. ital. progr. sc, 8il Hun., Roma, marzo 1910, />. (>?::. Uoma. 1016. Bilancioni Guglielmo. — Let tere inedite di Doraenico Cotugno. — Arch. ital. di Otol., Rinol. e Laring., Vol. 25, Ser. 3, Fase. 3, pp. 231-250 e Fasc. 6. pp. 508-515. Torino 1914; Vol. 26, Ser. 3, Fasc. I, pp. 47-68. Torino, 1915. Bilancioni Guglielmo. — Lettore inedite di Leopoldo Marcantonio Caldani. — Ai-ch. ital. di Otol., Rinol. e Laring., Vol. 26, Ser. 3. Fasc. 2, pp. 118-132. Torino, 1915. Camerano Lorenzo. — Alberto Gtinther. — Atti cl. R. Accad. d. Sc. di Torino. Vol. 49. Disp. 12*. 1913-1914, Cl. di Sc. Fis.. Mat. e Nat., pp. 561-569. To- rino, 1914. Majocchi Doraenico. — La medicina nella preistoria. (Con 19 figg.). — Bull. d. Sc. med., An. 86, Ser. 9, Vol. 3, Fasc. 11, pp. 381-405; Fasc. 12, pp. 409- 444. Bologna, 191.',. Majocchi D. — Simbolismo fallo-orieo. (Con 5 figg.). — Bull. d. Sc. med., An. 87, Ser. 9, Vol. 4, Fasc. 11, pp. 465-479. Bologna, 1916. Martinotti G. — Prospero Lambertini (Benedetto XIV) e lo studio della Anatoraia in Bologna. — Bologna, Cooperativa Tip. Az.zoguidi, 1911. Opuscolo in 16" di pp. 32. Martinotti G. — L'insegnamento della Anatomia in Bologna prima del secolo XIX. — Bologna, Cooperativa Tip. Azzoguidi, 1911. Monografia in 16° di pp. 146. Messedaglia Luigi. — L'«Iter ltalicum Palavinum » di D. Cotugno. G. B. Mor- gagni e I'Universita di Padova nel 1765. — Atti d. R. 1st. Ven. di Sc. Lett, ed Arti, An. Accad. 1913-14, T. 73, (Ser. 8, T. 16), Parte 2», pp. 1691-1803. Venezia. Salvadori T. — Philip Lutloy Sclater. — Atti d. R. Accad. d. Sc. di Torino, Vol. 49, Disp. 2-\ 1913-14, Cl. di Sc. Fis., Mai. e Nat., pp. 138-141. To- rino, 1914. Viviani Ugo. — 11 trattato sui sapori, inedito, dedicato a Baccio Valori ed il carteggio in gran parte inedito, di Andrea Cesalpino eon Baccio Valori, col Granduea di Toscana, con Bianca Cappello, con Belisario Vinta o con l'Al- bergotti, con l'aggiunta delle sue lettere dedicatorie, delle tre sue testimo- nialize sulla raalattia e sull'esumazione di S. Filippo Neri e di una lettera di Giovambattista Gesalpino. (Con tav. e fig.). — II Cesalpino, An. 12, N. 15, pp. 237-255; N. 16, pp. 357-375; N. 22, pp. Z73-488. Arezzo, 1916. Taramelli Torquato. — Di Giovanni Maironi da Ponte e di altri naturalisti boi'- gamaschi del secolo scorso. — Rendic. Istit. lomb. Sc. e Lett, Ser. 2, Vol. 49. Fasr. 7-8, pp. 269-284. Milano, 1916. II. Scritti zoologici d'indole filosofica Salvadori Guglielmo. — La Dottrina deU'evoluzione. — Federazione Italiana delle Biblioteche Popolari di Milano, Stabilimento « La Sociale ». Osliglia, 1916, 158 pp. III. Scritti comprensivi e vari di Biologia, di Zoologia, di Anatomia e di Fisiologia Agnoletti (iiuseppe. — Studi sperimentali sulla castrazione. La respirazione dei tessuti in rapporto alia castrazione. Prima nota preventiva. — La clinira Veterinaria, An. 39, .V. ;. pp. 195499. Milano, i'->tt>. Cavazza Filippo. — Modilicazione della deterrainazione del sesso o stimolo alia partenogcncsi. — Natura, Vol. 7, Fas<: maggio-agosto, i>}>. 61-73. Milano, 1916. Durante Luigi. — lstopatologia del reinnesto cerebrale parziale. — Policlinico, An. 22, Volume 22-C, Fasc. 3, pp. 105-124, con figg. Roma, 1915. Falcone Roberto. — Sui trapianli articolari. — La Riforma medica, An. 31, N. 30, 1915, pp. 816-822. Napoli, 1915. Fasiani G. M. — Presentazione di una coppia di polli in parabiosi. — Giorn. R. Accacl. Medicina Torino, An. 75, N. 12, dicembre 1912, pp. 375-376. Torino, 1913. Gargano Glaudio. — Dei tumori spontanei negli anflbi. — Boll. d. Soc. di na- tur. in Napoli, Vol. 27, (Ser. 2, Vol. 7), An. 28. pp. 242-248, con 3 lav. Napoli, 1915. Ghigi Alessandro. — Sulla eredita deU'ernia cerebrale dei polli in correlazione ad altri caratteri. — Arch. Zool. ital., Vol. 8, pp. 49-88, con 5 fig. e 3 lav. Napoli, 1916. Giani R. — Del trapianto della eartilagine coniugale. (Con 10 tig.). — Arch, di Orlop., An. 30, Fasc. 3, pp. 623 657. Milano, 1913. Giordani Francesco. — Sulla flessibilita delle ali in natura e nel volo meccanico. — Boll. d. Soc. di Natur. in Napoli, Vol. 27, (Ser. 2, Vol. 7), An. 28, 1914, pp. 51-54. Napoli, 1915. Marcucci Ennete. — Ancbe nella Lacerla muralis si puO inibire la rigenera- zione della coda. — Boll. d. Soc. di Natur. in Napoli, Vol. 27, (Ser. 2, Vol. 7), An. 28, pp. 249-256, con 5 fig. Napoli. 1915. Marcucci Ermete. — L'inibizione della rigenerazione degli arti nel Tritone. — Boll. d. Soc. di Natur. in Napoli, Vol. 27, (Ser. 2, Vol. 7). An. 28. Co- munic. verb., p. 3. Napoli, 1915. Mantelli Gandido. — Esperienze sul trapianto dei reni. — (Horn. Accad. Medi- cina Torino, An. 75, pp. 377-379. Torino, 1912. Pardi Ugo. — Intorno alle raodilicazioni istologicbe che l'estratto ipoiisario in- duce sulla glandola tiroide. — Speri men tale, Arch, di Biol. norm, e pat.. An. 69, Fasc. 5, pp. 843-854. Firenze, 1915. Pellegrini Rinaldo. — Gli effetti della castrazione sulla ghiandola pineale. (Gon tav. 5-6). — Arch. p. le Sc. med., Vol. 38, Fasc. 2, pp. 121-145. Biella, 191 1. Pignatti Augusto. — lnnesti sul del'ereute. — Policlinico, An. 20, Vol. 20-C, Fasc. 12, pp. 529-558: An. 21, Vol. 21-C, Fasc. 1, pp. 16-23 ; con figg. Ro- ma, 1913 e 1914. Quagliarello G. — Ricerclie ehiinico-usiche sui liquidi animali. XI. Sulla reazione del sangue degli animali marini. — Pubbl. d. Staz. Zool. di Napoli, Vol. 1, pp. 21-29. Milano, 1916. Russo Achille. — Influenza del riproduttore sulla proporzione numerica dei nati dei due sessi nella coniglia. — Arch. Fisiologia, Vol. 14, Fasc. l,pp. 29-33. Firenze, 1915. Serafini Giuseppe. — Sulle estese ferite da taglio del parenchima renale e sul reimpianto di segmenti renali : contributi sperimentali. — Policlinico, An. 23, Vol. 23-C, Fasc. 7, pp. 222-224; Fasc. 8, pp. 236-256; con fig. Roma, 1916. Sergi Giuseppe. — L'Eugenica e la decadenza delle nazioni. — Atti Soc. Hal. progr. Sc, 8a riun., Roma, marzo 1916, pp. 181-199. Roma, 1916. - 4 - Torreggiani G. — Zoognosia - Parassitisrno - Separazione sessuale - Lotla per l'amore - Femrainisrao. — II Nuovo Ercolahi, An. 20, X. S3, pp. 513 522, N. 34, pp. 529-538; N. 35. pp. 5 15-555; X. 36, pp. 562-568. Pisa, 1915. Uffreduzzi 0. — Sul trapiantamento di lerabi colorati di fascia lata. (Con 2 tav.). — Sperimentale, Arch, di Biol. norm, e pat., An. 70, Fasc. 3-4, pp. 401- 118. Firenze, 1916. Verson E. — Di certe raodalita morfologiche che mal si prestano a criteri di classificazione sisteraatica. — Atti d. R. 1st. Ven. di Sc, Lett, cd Art/, T. 75, parte 1*, pp. 841-843. Venezia, 1915-16. IV. Oonologia, Ontogenia, Teratologia Cova Ercole. — Secrezione interna delia placenta e sua azione sopra altre ghian- dole endocrine. — Annali Osletr-. c Ginecol., An. 37, Vol. 2, X. 9, pp. 225- 265. Milano, 1915. Decio Gesare. — La presenza e il signiticato della colina nel tessuto placentare. — Annali Ostetr. e Ginecol., An. 37, X. 2, pip. 87-96. Milano, 1915. Enriques Paolo. — SnU'aumento della sostanza nucleare durante lo sviluppo em- brionale nell' Aplysia liniacina. — Rend. d. R. Accad. d. Sc. d. 1st. di Bo- logna, CI. di Sc. Fisiche, [X. S.), Vol. 18 (1913-14), pp. 102 106. Bologna, 191 1. Erchia (D') F. — A proposito del lavoro del Gentili: Indagini istochimiehe ri- guardanti la funzione della decidua. — Annali Ostetr, c Ginecol., An. 38, Vol. 1, X. 5, pp. 281-283. Milano, 1916. Falco A. — Sulla genesi della cellula luteinica. — Annali Oslelr. e Ginecol.. An. 38, Vol. 1, X. 6, pp. 293-311, con 2 figg. Milano, 1916. Falco A. — Ricerche istologiche e fisiopatologiche sulla secrezione interna del pancreas in gravidanza. — Annali Ostetr. e Ginecol., An. 38. Vol. 1, X. 1, pp. 1-21. Milano, 1916. Ferrai Carlo. — Sulla specitieita dei peptoni plaoentari nella diagnosi della gra- vidanza col raetodo polarimetrico (Nota riassuntiva). — Arch, di Antrop. Crim., psich. e med. legale. Vol. 37, Ser. I, Vol. 8. Fasc. di snj/jit., pp. Ill 119. Torino, P.) 16. Gentili Attilio. — Sulla secrezione interna della decidua. A proposito del lavoro di .1. Schottlaender: « Sulla teoria della reazione di Abderhalden etc. ». - Annali' Osletr. e Ginecol., An. 36, Vol. 2, X. 12, pp. t94-49&. Milano, Gentili Attilio. — Indagini istocliiniiehe riguardanti la funzione della decidua. Ynnali Ostetr. e Ginecol., An. 38, Vol. I, N. 2, pp. 81-124, con lav. 1-6. Milano, 1916. Gentili A. e Binaghi R. 1 lipoidi della decidua. Annali Oslelr. e Ginecol^ An. 38, Vol. I, N. 7, pp. 313-367. Milano, 1916. Giacomini Ercole. — Presentazionc di girini di Rana temporaria e di avannotti di Salmo fario nutriti con tiroide di hue. — Rendic. della. IS Accad. d. Sc. d. I.sl. di Bologna, CI. di Sc. /is., X. $., Vol. 18 {1913-14), pp. 116-121. Bo- logna, 1911. Maccabruni Francesco. — Sulla gravidanza in corno uterine rudiraentario di utero bicorne. "'.'in figg.). — Annali Ostetr. e Gineeol., An. 37, Vol. 2, X. 8, pp. 97 119, Milium. PAIS. Marcucci Ermete. — Gli ai'ti o la coda della Lacerta muralis rigenerano tiello stadio embrionale '. Nota preliminare. — Boll. d. Soc. di Nalur. in Napoli, Vol. 27, (Ser. 2, Vol. 7). An. 28, 191 J, pp. 98-101. Napoli, 1915. Pardi Ugo. — Sopra un caso di gravidanza primaria addominale a termine os- servato in una coniglia opera ta di istero-salpingectomia all'inizio della ge- stazione. — Annali Ostetr. e Ginecol., An. 36, Vol. 2, N. 9, pp. 193-198, con fig. Milano, i914. Perrando G. G. — Sul tempo di elirainazione del meconio. — Arch, di Anlrop. crvun., psich. e med. legale, Vol. 37, (Ser. 4. Vol. 8), Fasc. di suppl., pp. 140-144. Torino, 1910. Pinna Pintor A. — Gravidanza in corno rudiraentale atresico di utero bicorne. Annali Ostetr. e Ginecol., An. 37, Vol. 1, N. 3, pp. 113-130, con figg. Mi- lano, 1915. Pusinich G. — Sulla presenza di cellule deciduali nolle ghiandole liniatiche della pelvi durante la gravidanza. (Cuu flgg.). — Annali Ostetr. e Ginecol., An. 37, Vol. 2, N. 8, pp. 120-129. Milano, 1915. Sabatino Carmine. — Sullo sviluppo dell' intestine spirale del girino di Bafo ml gar is. — Arch. Zool. Hal., Vol. 8, pp. 159-187, con 2 tav. Napoli, 1916. Santoro Angelo d'Emidio. — II grasso plaeentare. (Con n'gg.j. — Annali Ostetr. c Ginecol., An. 37. Vol. 1, N. 5, pp. 259-291. Milano, 1915. Sfameni F. — Sulla origine della inserzione velamentosa del funicolo e delle ano- malie placentari che con essa di f'requente coincidono. -- Annali Ostetr. e Ginecol., An. 35, Vol. 2, N. 10, pp. 441-494, con figg. Milano, 1913. Sirtori Carlo. — I/aborto studiato nelle sue cause anatomo-patologicbe. — Anna- li Ostetr. e Ginecol., An. 35, Vol. 2, N. 7 '. pp. 1-205, con tav. Milano, 1913. Zirpolo Giuseppe. — Studi quautitativi sulla riduzione della coda nella meta- morfosi della liana esculenia. — Boll. d. Soc. di Nalur. in Napoli, Vol. 27, Ser. 2, Vol. 7. An. 28, IV 14, pp. 17-47. Napoli, 1915. Zirpolo Giuseppe. — La velocita dell'accresciraento e della riduzione della coda di Bufo vulgaris dalla sua prima origine alia completa atrofla. — Boll. d. Soc. di Nalur. in Napoli, Vol. 27, (Ser. 2, Vol. 7), An. 28, pp. 129 148. Napoli, 1915. V. Citologia e Istologia Aymerich G. — L' influenza dell'adrenalina sul quadro ematologicu della gravida. — Annali Ostetr. e Gineool., An. 37, N. 5, pp. 233-258. Milano, 1915. Azzi A. — Sul comportamento dei condriosomi del rene nel digiuno e sotto de terminati stimoli e in animali trattati con lecitina. — Arch. p. leSc. med., Vol. 10, Fasr. 1-2, pp. 22-36. Torino, 1916. Baecchi Brunetto. — Sulla diagnosi differenziale Ira sangue della madre e sau- gue del leto in medicina legale. — Arch, di Anlrop. crvm., psich. e med. legale. Vol. 35, (Ser. 4, Vol. 6), Fuse. J, pp. 60-73. Torino, 1914. Baecchi B. — Sulla diagnosi differenziale fra sangue della madre e sangue del t'eto. — Arch. Anlrop. (■rim., psich. e med. legale, Vol.37, (Ser. 4, Vol. 8), Fasc. di suppl., pp. 155. Torino, 1916. Baecchi B. — Ancora sulla diagnosi individuale del sangue umano. — Arch, di Antrop. crim., psich. e med. legale. Vol. 37. (Ser. 4. Vol. 8), Fasc. di suppl., p. 156. Torino, l'.>16. - 6 - Baggio G. — Ricerche sperimentali riguardanto 1' influenza del timo sulla for- mula leucocitaria del sangue a proposito della linfocitosi dei basedowiani. — Arch. p. le Sc. med., Vol. 39, Fasc. 3, pp. 161-195. Biella, 1915. Bolaffio Michele. — Sui lipoidi del sangue o sull'azione lipolitica del siero nelld stato puerperale. — Annali Ostelr. e Ginecol., An. 35, N. 11, pp. 541-562. Milano, 1913. Brandino G. — La infiltrazione glicogenica dell'epitelio vagiuale nella diagnosi medico-legalo del sangue raestruo. — Arch, di Antrop. crim ., psich . e med. legale, Vol. 37, (Ser. 4, Vol. 8), Fasc. di siqjp., pp. 150-153. Torino, 1916. Cerletti Ugo. — Sulla struttura della nevroglia. (Con 8 tav.). — R. Accad. d. Lin- cei, An. 312, 1915, Ser. 5, Vol. 11, Fasc. 1. Roma, 1915. Eslr. di pp. 42. Cesar is-Demel A. — SiuTorigine delle piastrine dai raegacariociti. (Con tav. 14-15). — Arch. p. le Sc. med., Vol. 38, Fasc. 5, pp. 351-365. Biella, 1914. Cesaris-Demel A. — Sulla presenza o sulla genesi delle piastrine nella rnilza dei mammifet'i. — Alii d. Soc. Tosc. di Sc. Nat, Memorie, Vol. 30, pp. 156-176, con 2 tav. Pisa, 1915. Cevidalli A. — Contribute) alio studio delle corabinazioni alogenate del pigmento sanguigno. — Arch, di Antrop. crim., psich. e med. legale, Vol. 37, Ser. 4, Vol. 8, Fasc. di suppl., pp. 168-174. Torino, 1916. Cova Krcole. — SulPorigine di una reazione chiraica partieolare del sangue delie gravide. — Annali Ostelr. e Ginecol., An. 35, N. 10, p>p. 495-512. Mi- lano, 1913. Dominicis (De) A. — Sulla diascopia delle macchie di sangue. — 11 Cesalpino, An. 11, N. 16, pp. 333-334. Arezzo, 1915. Ferrari Virgilio. — Contribute alio studio della degenerazione walleriana. — Boll. Soc. med.-chir. Pavia, An. 28, N. l,pp. 47-129, con tav. Pavia, 1915. Ferrari-Pocoleri F. — Struttura deU'ematocito e del suo nucleo. — Gazz. med. di Roma, An. 41, N. 21-22, pp. 322-331. Roma, 1915. Foa P. — Sulla produzione delle piastrine del sangue e sulla nbro-adenia della railza. — Giorn. d. R. Accad. di med. di Torino, An. 78, N. 5-6, maggio- giugno 1915, pp. 175-177. Torino, 1915. Foa Pio. — Sulla produzione delle piastrine del sangue e sulla trasformazione fibroadenoidea nella railza. (Con 2 tavole). — Arch. Sc. med., Vol. 39, Fasc. 5-6, pp. 317-361. Torino, 1915. Graziani A. — Sul raodo di comportarsi dei plessi nervosi pericellular! nel tratto di midollo spinale sottostante ad una sezione trasversa. (Con tav. 1-2). — Riv. di Patol. nerv. e ment., Vol. 20, Fasc. 4, pp. 193-202. Firenze, 1915. Lattes Leone. — L' individuality del sangue umano e la sua diraostrazione rae- dico-legale. (Con 2 tav.). — Arch, di Antrop. crim., psich. e med. legale, Vol. 36, (Ser. 4, Vol. 7), Fasc. 4, pp. 422-538. Torino, 1915. Levi Giuseppe. — Migrazione di eleraenti specitici differenziati in colture di mio- cardio e di muscoli scheletrici. (Con tav.) — Arch. Sc. med., Vol. 40,, Fasc. 1-2, pp. 14-21. Torino, 1916. Levi Giuseppe. — La eostituzione del protoplasma studiata su cellule viventi coltivate in vitro. — Ai-ch. Fisiologia, Vol. 14, Fasc 2, pp. 101-112. Fi- renze, 1916. Loredan Lorenzo. — Sugli organi nervosi terminali sensitivi nei muscoli cuta- sei dei mamrniferi. — Atti d. R. Accad. d. Sc. di Torino, CI. d. Sc. /is., mat. e nat., Vol. 50, dis2>. 8, 1914-1915, pp. 329-333. Torino, 1915. - 7 - Maccabruni F. — Sperimenti di eultura in vitro dei tessuti dell'utero e dell'o- vaio di feto umano. — Annali Ostetr. e Ginecol., An. 35, Vol. 2, TV. 10, pp. 529-535, con 3 lav. Milano, 1913. Marchesini Rinaldo. — Sulla natura e sulla funzione delle cellule eosinofile. (Gou figg.). — II Policlinico, An. 24, Vol. 24-M, Fasc. 1, pp. 26-52. Roma. 1917. Mattei (Di). — Sulle alterazioni dell'apparato neuroflbrillare della cellula ner- vosa nella raorte per insolazione. — Arch, di Antrop. crim., psich. e med-legale, Vol. 37, Ser. 4, Vol. 8, Fasc. di suppl., pp. 184-185. Torino, 1916. Mazzotto A. — Gondizioni che producono un risultato negativo con la reazione di Van Deen, malgrado la presenza effettiva del sangue. — Arch, di An- trop. crim., psich. e med. legale, Vol. 37, Ser. 4, Vol. 8, Fasc. di suppl.. pp. 157-163. Torino, 1916. Ollino Giovanni. — Influenza dei raggi X sugli elementi ematici in vivo e in vitro. — La Clinica med. Hal., An. 54, N. 5, pp. 373-379. Milano, 1915. Roccavilla Andrea. — Studii di flsio-patologia dell'emolisi. Le resistenze dei glo- buli rossi ed i poteri antieraolitici del plasma nel sangue deU'aniraale splc- nectomizzato. — La Clinica med. ital., An. 54, N. 6-7-8, pp. 456-542. Mi- lano, 1915. Romanese R. — Gontributo alio studio delle alterazioni morfologiche e croma- tiche delle cosi dette piastrine degli ovipari. — Giorn. d. R. Accad. di med. di Torino, An. 78, N. 3-4, mar zo-aprile 1915, pp. 74-81. Torino, 1915. Rnbino C. — Alcnni caratteri morfologici, strutturali e funzionali degli elemenii figurati del sangue rilevati raediante una « reazione croraogena ». — La Riforma med., An. 31, N. 20, 1915, pp. 533-537. Napoli, 1915. Scigliano Saverio. — Di una speciale reazione di coagulazione del siero di san- gue in condizioni normali e patologiche. — La Riforma med., An. 31, N. 37, 1915, pp. 1019-1024. Napoli, 1915. Terni Tullio. — Nuraero e grandezza delle cellule nervose : ricerche sulle brac- cia dei cefalopodi ottopodi. (Con 9 fig. nel testo). — Arch. ital. Anal, ed Embriol., Vol. 14, Fasc. 3, pp. 481-512. Firenze, 1915-16. Tocco Efisio Luigi. — Contributo alia conoscenza della fine struttura reticolo- filamentosa delle emazie. (Con 5 fig.). — Arch. Fisiologia, Vol. 13, Fasc. 6, pp. 459-472. Firenze, 1915. Ziveri A. — II nucleolo della cellula nervosa in condizioni normali e patologi- che. — Riv. di patol. nerv. e mentale, Vol. 20, Fasc. d, pp. 321-337. Fi- renze, 1915. VI. Teeniea zoologiea, anatomica e microscopica. Carpano Matteo. — Su di un metodo rapido di colorazione dei corpi di Negri nella rabbia e sulla speciale struttura che si mette in evidenza col metodo stesso. (Con 2 tav.). — La Clinica veterin., An. 39, N. 11-12, pp. 347-359. Milano, 1916. Dominicis (De) A. — Semplice tecnica ultraspettroscopiea. — 77 Cesalpino, An. 11, N. 2, pp. 21-23. Arezzo, 1915. Dominicis (De) A. — Docutneutazioni spettrografiche. — II Cesalpino, An. 11, X. -I. pp. 62 61. Arezzo, 1915. 8 - Lattes Leone. — Sulla tecnica della diagnosi individuale di sangue umano. — Giorn. Accad. med. Torino, An. 79. X. 3-4, pp\ 257-262, con figure. To- rino, 1916. Lattes L. — Sulla diagnosi generica del sangue per mezzo dell'emooromogeno. — Arch, di Antrop. crim., psich. e med. legale. Vol. 37, Ser. t. Vol. 8, Fasc. di suppl., pp. 167-108. Torino, 1916. Lattes Leone. — Sulla tecnica della prova di isoagglutinazione per la diagnosi individuale del sangue. (Con 2 tav.). — Arch, di Antrop. crim.. psch. e med. legale. Vol. 37, Ser. i, Vol. 7, Fasc. 4, pp. 100-408. Torino. 1916. Lattes L. — Sull'applicazione pratica della prova di aggluiinazione per la dia- gnosi specitica ed individuale del sangue umano. — Arch, di Antrop. crim., psich. e med. legale, Vol. 31. Ser. 1. Vol. 8, Fasc. di suppl., pp. 156-157. Torino, 1916. Lattes Leone. — Due casi pratici di diagnosi individuale di sangue umano. — Arch, di Antrop. crim., psich . e med. legale, Vol. 37. Ser. 1, Vol. 7. Fasc. ::. pp. 288-308. Torino, 1916. Mazzotto A. — Sul procedimento di Otto v. Fiirth per la reazione del sangue col verde malachita e sostanze analoghe. — Arch, di Antrop. crim., psich. e med. legale, Vol. 37, Ser. 4, Vol. 8, Fasc. di suppl., pp. 163-167 . To- rino, 1916. Mirto D. — SulFuso della reazione delle eritroprecipitine nella ricerca medico- legale del sangue. — Arch, di Antrop. crim., psich. e wed. legale. Vol. ::i . Ser. 4, Vol. 8, Fasc. di suppl., pp. 153-155. Torino, 1916. Tocco Eflsio Luigi. — Le colorazioni su sezioni libere non sparallinate. — La Riforma med.. An. 30. N. 40, 1914. pp. 1102-1105, con figg. Napoli, 1914. VII. Allevamenti, G-iardini zoologici, Acquari, Collezioni, Musei e altre Istituzioni. Soeieta Italiana per Timpianto e Fesercizio del Giardino Zoologico di Roma. — Relazione tecnica per l'esercizio 1914. — Boll. d. Soc. Zool. Hal., Ser. ■>. Vol. 3, Fasc. 7-9, pp. 119-131. Roma, 1914 (191.1 ,. - 9 - COMUNICAZIONI ORIGINALI ANTONIO PENSA Fatti e considerazioni a proposito di alcune formazioni endocellulari dei vegetali ({ \i.IA PREVENTIVA. i Ion ta\ . ii E vietata la riprodnzione La questione dei eondriosomi, che vengono per lo piu riten'uti prganuli cellulari, non puo essere studiata solo nelle cellule ani- mali, ma anche nelle cellule vegetali. Gia da qualche anno io stessn e dopo di me anche il Lewistky e il Guilliermond abbiamo de- scritto nei vegetali elementi endocellulari simili ai eondriosomi ani- mali che si evolvono dando orig'me ai plastidi vegetali (2). Per quanto io creda che per tali elementi non si possa ammettere senza riserve una vera e propria omologia coi eondriosomi delle cellule animali, e certo pero che la conoscenza di questi elementi endocellulari vegetali non puo non avere una grande impoitanza Bella questione dei eondriosomi in generate. II Guilliermond ritiene che tale omologia esista indubbia- nieute e estende ai eondriosomi vegetali la ipotesi, da molti soste- nuta per i eondriosomi animali, che siano organuli cellulari deputati alia elaborazione delle sostanze del metabolismo cellulare. Come argo- raento principale a sostegno di questa asserzione il G u i lliermon d (3) (') J risultali di q urate ricerehe furono comunioati al Congresso flella Societa per il progresso 4elle si-ienze il i ;ipril<; Ifll". p) Le iiiilic.i/.inni bibliograftche a qnratp riguardo ai trovano nei mio lavoro « Osserv. di mor- tol. e biol. cell, nei vegetali ». — Arch. f. Zellforsch. Jid. Y1II, p. 612. Leipzig 1912. P) A. Gruiilioruiond. — Rech. cytol. sur la formation des pigments anthocyaniqnes. — Kevui i r.i.t T. V.V I" bis. V mmirs 191 I. r .?. - 10 - adduce la osservazione da lui fatta che in alcune cellule vegetali si trovano elementi che egli ritiene eondriosomi, i quali elaborereb- bero indubbiamente una particolare sostanza, l'antocianina, la cni forraazione si potrebbe seguire facilmente coll' osservazione alio stabo vitale perche naturalmente e brillantemente colorata. In albra occasioned) feci gia qualche appunbo alio schema che ci da il Guilliermond della formazione dell'antocianina; ma ulbe- riori ricerche mi dimostrarono che effettivamente i reperti del (Tiiillierm ond vanno assni diversamente inberpretabi. Esporro quindi brevemenbe per ora i rabbi da me osservabi e le considera- zioni che ne derivano, fabbi e cohsiderazioni che necessariamenbe rientrano nella quesbione generale dei eondriosomi e di albre forma - zioni endocellulari. Le immagini describbe dal Guilliermond in cellule epidermi- che delle denbabure di giovani foglioline di rosa ed inberprebabe da questi come eondriosomi elaboranti anbocianina e percio natural- mente colorabe in rosso da bale pigmenbo, non sono elemenbi mor- fologici, ma corrispondono ad un particolare stabo fisico di quella sosbanza colorata noba sobbo il nome di anbocianina e che nelle albre cellule epidermiche del lembo foliare e omogeneainenbe disbri- buiba nella cellula. Nelle cellule apicali delle denbabure, per speciali condizioni li- sico-chimiche di quelle, si veriricherebbe la precipibazione della anto- cianina e cioe di una fase che nelle albre cellule brovasi alio sbabo disperso ; le immagini mibocondriformi sarebbero appunto il risul- babo di questo fenomeno di smescolamento. A sostegno di bale asser- zione sba, il fabbo che coH'azione di alcune sosbanze, coH'azione cioe di soluzioni di solfabo di chinina, di solfabo di sbricnina e delle mi- scele piu usabe per la fissazione dei eondriosomi, si puo assisbero in quelle cellule, nelle quali l'anbocianina e omogeneamenbe disbribuita, e in seno a questa sosbanza, alia comparsa di immagini mibocon- driformi e rebicolari assai somiglianbi e balvolba al bubbo simili a quelle che si osservano nelle cellule delTapiee delle denbabure in condizioni naburali. Anche nelle cellule apicali dei peli di Geranium roberbianum h osservano frequentemente immagini mitocondriformi e rebicolari; ma quesbe non si osservano mai in quelle cellule apicali dei giovani (l) Pensa A. — Condriosomi <■ pigmento antoolanico nelle oellnle vegetali. \nnt, i »?. l:rf. \i. V p. 81. Jena iOiS. Ancorn :i propoaito ili condriraonil e pigmento antneiauieo ece. Anal. Am. Hti. X/.YI />. /•'>'. Jena lull. peli nelie quali 1'antocianina e in via di fonnazione, come dovrebbe- essere nel caso che real men te si trattasse di elementi endocellulari deputati alia funzione di elaborare il pigmentu. in queste cellule dei peli giovani 1' antocianina e uniformemente ed omogeueamente distribuifca e man mano che il pelo invecchia si compie lo smesco- lamento; allora 1'antocianina si dispone in massoline rotondeggianti o a contorni irregolari e spessissimo anche in forma di bastoncini, di nlamenti, di eleganti reticoli colorati in rosso, come osservasi a lig. 1, 2, 3 della tavola, nelle quali sono riprodotte tali cellule come si presentano naturalmente alio sbato vitale. Anche nel Geranium come nella rosa ofctenni talvolta in cel- lule, nelle quali 1'antocianina era uniformemente distribuita, la com- parsa di immagini mitocondriformi e reticolari colla azione di deter- minati reattivi; mi valsi con predilezione di quelle miscele che servono comunemente per la flssazione dei condriosomi. Potei convincermi che l'atteggiamento speciale deU'antocianina, per cui vengono in modo sorprendente riprodotte nelle cellule vege- tali immagini assai somiglianti ad alcune formazioni endocellulari quali sono descritti i condriosomi ed i reticoli endocellulari del Golgi, e un fatto piuttosto comune. Bellissime ed eleganti immagini mitocondriformi e reticolari osservai in cellule dell'epidermide in- terna delle antere di Cichorium inthybus, in cellule epidermiche del margine dei petali di Iris germanica (vedasi la fig. 4, notando pero che la tinta naturale e turchino-violacea), del calice di Antholyza oethiopica ; elegantissime reti e complesse sono quelle che osservai nelle cellule epidermiche dei petali di varieta culturali di Delphinium elatum (fig. 5. La tinta naturale e violacea). Se immagini mitocondriformi e reticolari, corrispondenti a par- ticolari variazioni nello stato fisico chimico della cellula, possono osservarsi alio stato naturale, non mi fu difficile determinarne anche sperimentalmente la comparsa in altri casi oltre a, quelli gia accen- nati della rosa e del Geranium. Ne ottenni in cellule dell'epidermide esterna dei fiori di Salvia splendens coll'uso dell'acido acetico diluito, in cellule del parenchima di radichette di pianticine germinanti di Vicia faba e dell'epidermide di foglioline e di ipocotiie di Ricinus gibsonii che contengono composti fenolici afflni alia antocianina ma incolori, coll'azione dell'acido osmioo, delle miscele osmio-bicromiche e del fissativo di Regaud. Bellissime precipitazioni dell' antocianina con fonnazione di granuli, filamenti, eleganti reticoli ottenni poi in cellule dell'epidermide interna delle antere e in cellule dello stilo di fiori di Cichorium inthybus coll'azione di soluzioni di acetato di - 12 - sodio (vedasi la tig. 6. ootando pero che la tinta naturale e burchina intensa). Tutte quesbe immagini comunque ottenube per smescolamento coll' impiego di reattivi, non che quelle che compaiono alio stato naturale, sono assai instabili e reverbibili. Quesba instabiliba e rever- tibilita, aggiunta ad una parbicolare sensibilita alia azione delle so- stanze che sono piu in uso nella becnica rnicroscopica come fissa- trici, rende quasi impossibile fissare alio stabo voluto queste imma- gini, cosi da ottenerne preparati permanent i ; solo in qualche caso coll'azione prolungata dell'acido osmico al 2 % (metodo di Kopsch) potei tlssare e tingere in nero nelle cellule apicali dei peli di Gera- nium roberbianum gli aspetti reticolari e mitocondriformi della an- tocianina quali si presentano alio stabo naturale oppure quali ven- gono deberminabi daU'azione dello stesso acido osmico. Tutte queste immagini mitocondiiformi e reticolari che si os- servano nelle cellule vegetali contenenti anbocianina o composti fenolici affini alia antocianina non sono altro che l'effetto della pre- cipitazione di una fase dispersa. Ricerche personali e alcune osser- vazioni interessanti di Wil Ista t ter e dei suoi collaborator] 0) mi convinsero che si ha a che fare con una soluzione colloidale e pre- cisamente con un emulsoide. Anche il plasma celiulare o parte di esso che e ritenuto una soluzione colloidale non e improbabile che faccia parte del sistema. Anche i corpi descritti dal Politis (8) come cianoplasti e ri- tenuti enbita morfologiche deputate alia elaborazione della anbocia- nina, non sono che immagini dovube alio smescolamento della stessa antocianina. Avendo il Gruillierrnon d affermato di essere riuscito a inet- bere in evidenza coi metodi dei condriosomi quegli element] che secondo le sue vedute sarebbero veri e propri condriosomi elaboranti antocianina, applicai anch' io i metodi per la dimosbrazione dei condriosomi sulio stesso materiale usato dal G-uilliermond e precisamente su foglioline di rosa, su foglioline e ipocotiJi di pian< ticine germinanti di Kiciniis gibsonii, integrai le ricerche valendomi anche del metodo dell'argento ridotto e della reazione eroino-argen- lica. Nelle cellule contenenti antocianina. riuscii con tali metodi effettivamente a coloraro e ad impregnate iormazioni in bubto simili (») lustim Liebig a. Annul d. Chemie, Bd. Wl, p. 189 > Bd. 408 Reft. I. Leipzig !'.)(:;■ 1915. (-) 1. Politis Soprn specials corpi cell, uln Forinauo antocianina. Atti Ixtituto lint/mien iii Pavia, I9ii. - 13 - hi condriosomi auimali; ma queste formazioni, che coq tutta proba- bilita Bono quelle stesse che colore il GuiJliermond, non hanno mente a che fare coli'antocianina ; sono quelle formazioni endocel- lulari che 10 e dopo di me il Lewitsky e lo stesso Guilliermond abbiamo gia descritto in altre circostanze e che diventano plastidi (cloroplasti, ieucoplasti, cromoplasti). Le masse di anfcocianina che dopo i processi di fissazione, inclusione e colorazione sono pur tuttavia nmaste, presentano pero le piu irregolari forme e dispo- sizioni e difficilmente rimangono colorate o impregnate. Da quanto sopra ho esposto risulta in ultima analisi che nolle cellule vegetali provvedute di antocianina o di compost! fenolici affini alia antocianina, queste sostanze di natura colloidale possono assumere o per condizioni speciali fisico-chimiche della cellula o in seguito all'impiego di reattivi (per la maggior parte elettroliti) particolan atteggiamenti in rapporto a fatti di smescolamento, tali da nsultarne imagini mitocondriformi e reticolari che in qualche caso iGuilhermond) furono erroneamente interpretate come entita morfologiche omologabili ai condriosomi delle cellule animali. Quindi la ongine condriosomica della antocianina non e punto dimostrata e cade con cio anche uno dei principal! aigomenti a sostegno della feossibilita che i condriosomi in generale abbiano la funzione di ela- borare i prodotti del metabolismo cellulare. Nel corso delle mie ricerche poi la mia attenzione dovette fis- sarsi sopra alcuni altri reperti che, quantunqne di significato oscuro voglio rendere noti. Nelle cellule del parenchima delle radichette di Jacinthus onentalis che sono piu prossime ai fasci vascolari, il me- todo della reazione cromo-argentica mette in evidenza, in modo assai elettivo, quelle formazioni mitocondriformi che finiscono col costi- tuire i plastidi; si tratta di fllamenti piu o meno lunghi aventi lapparenza di una certa rigidita, con rigonfiamenti terminal! o lungo il loro decorso. II lore destine finale, che e quello che ora ho detto di diventare veri e propri plastidi, si puo dimostrare seguendo le radichette nel loro sviluppo. Ma nella stessa categoria di cellule vanando il .periodo di immersione nella miscela osmio-bicromica' si puo dimostrare la esistenza di altre imagini mitocondriformi, ma profondamente diverse dalle altre che ora ho descritto. Si tratta di fih assai lunghi, fini e flessuosi, ramiflcati anche ed aggoraitolati su loro stessi per i quali non mi fu dato di dimostrare la trasfbr- mazione in plastidi (fig. 7). Oltre a quest! fllamenti, nelle stesse cellule, si notano anche granuh isolati o disposti a coroncina o in piccoli ammassi che stanno - u frammischiati ai filament! e spesso anche sosbituiscono le forme filamentose. In alcuni lunghi elementi dei fasci vascolari delle stesse radi- chette di Jacinthus orientalis la stessa reazione cromo-argentica ci permette di osservare altre disposizioni curiose e cioe veri appa- rati fibrillar! disposti lungo l'asso principale degli elementi stessi che occupano solo parzialmenfce (fig. 8). Se per le fofmazioni mitocondriformi che si trasformano in pla- stidi credetti e credo tutt' ora di non pofcer concludere senz' altro per una omologia coi condriosomi animali, tanto maggior riserbo parmi si imponga per queste altre imagini che ora ho descritto, perche i reperti ottenuti colia antocianina e coi composti fenolici affini alia antocianina ci ammoniscono nel sense che semplici so- stanze e precisamente dei colloidi contenuti nelle cellule possono, o per condizioni natural] o per azioni determinate ad arte, preci- pitare o rapprendersi dando origine ad imagine mitocondriformi o reticolari dagli aspetti piu strani e piu svariati. Non voglio neppure passare sotto silenzio la dimostrazione ot- tenuta col metodo delia reazione cromo-argentica nelle cellule del parenchima dell' ipocotile di Ricinus gibsonii, di imagini che non possono a meno di ricordare l'apparato reticolare del Golgi delle cellule animali (fig. 9, 10). Ma anche per queste ci e lecito vagheggiare una eventuale vera e propria omologia coll'apparato reticolare endo- cellulare del Golgi, quando abbiamo visto che nelle cellule vege- tali, nello smescolamento di un colioide, si possono avere imagini cousimili a quelle cui ora ho accennato? Piu che mai si impone il riserbo in fatto di omologazioni ; ma ci troviamo anche di fronte a fatti concreti, non a semplici suppo- sizioni, che ci dimostrano la necessita di rintracciare mezzi at.lar.ii per studiare molte formazioni e strutture endocellularr, avendo pre- sente la possibility che altre sostanze colloidali oltre 1' antocianina ed i composti fenolici aflini alia antocianina possano nella cellula vegetale non solo, ma anche in quella animale, comportarsi nello stesso modo per speciali e naturali condizioni fisico-chimiche della cellula o anche talvolta per l'azione di reattivi impiegati nella tecnica inicroscopica. Consegnato per la stampa il 14 maggio 1917 . - LO ISTITUTO ANATOMICO DI FIRENZK DIREXTO DAL PROF. G. CHIARUGI Le cellule dei gangli spinali e simpatici in una grossa Tartaruga (Testudo calcarata) Gapitano medico NELLO BECCAKI AlUTO E LlBERO DOCENTE (God tav. Il-Ill e 1 fig. nel testoj. E vietata la i-iproduzioiie. Per cortese concessione del prof. Senna ho potuto studiare i gangli spinali e simpatici di un vecehio esemplare di tartaruga afri- cana morto nel Museo di Storia Naturale della nostra citta. Io seppi la cosa quando 1' animate era gia stato scarnito per l'imbalsamazione, sicche giunsi appena in tempo a ricuperare qual- che frammento di colonna vertebrale ed a raccogliere solo 4 o 5 gangli spinali e simpatici della regione toracica. Cio mi ha impe- dito di dare a questa nota lo sviluppo che avrebbe potuto avere se fossi riescito a studiare sistematicamente i gmgli delle varie regioni del corpo e di qualche nervo cranico. I pezzi fuiono in parte sottoposti al metodo Cajal al nitrato di argento, in parte fissati in liquido di Zenker e coloriti con i co- muni metodi. Si trattava di un maschio di Testudo calcarata Schneid, che aveva raggiunto considerevoli dimensioni : lo scudo misurava in luughezza 67 cm. Percio ritenevo che lo studio delle cellule dei gangli nervosi sarebbe riuscito interessante specialmente riguardo alia legge di Levi sul rapporto fra massa corporea e volume e complicanza strutturale delle cellule nervose. E noto che Levi fin dal 1897 (4) aveva dedotto dalla misura- zione di cellule nervose di molt; vertebrati di specie differente, che il volume della cellula e in diretta dipendenza dell'estensione del terri- fcorio innervaio dal suo cilindrasse ed anche della molteplicita della connessione del corpo cellulare e dei dendriti. Con numerose ricer- che successive (5 e 6) confermo questo concetto e raise in rilievo un altro fatto non meno iraportante: che cioe, oltre al volume, anche la 16 - costituzione della cellula varia molto nelle singole specie. Dimostro infatti con metodi elettivi per le neurofibril Ie cho quasi fcutte le cellule dei gangli nervosi si discostano dal tipo fino a un tempo ritenuto cafatteristico per quegli elementi, e che presentano fene- strature, lobazioni e appendici di svariata forma e dimensioni alle quali dobbiamo dare il valore di un aumento della massa del pro- toplasma senza riduzione della superficie e percio piu favorevole al metabolismo della cellula. Ora le fenestiature e le lobazioni si erano sempre dioiostrate piu ricche e complicate negli animali di grossa mole e negli esemplari di eta avanzata. Fig. J. Gt-anglio spinalu di Testudo calcarata, colorito con il nietodo Cajal, Ingr. 100 X- — 1- cel- lule del prima tipo: 2, cellule del secondo tipo. Tali osservazioni del Levi avevano gia trovato la conferma in numerose ricerche di altri ; senonche, in una ri vista critica assai re- cente, Kidd (3), trattando il problema del rapporto fra volume della cellula nervosa e la mole dell' animale, mostra di ignorare tutte le piu importanti pubblicazioni che sono apparse snU'argomento da 20 anm a questa parte e con tale insnfficiente conoscenza della lette- ratura giunge a conclusioni del tutto opposte a quelle del Levi. Levi (7) ha opportunamente e con efficacia ribattute le osser- vazioni di Kidd ed ai suoi appunti critici rimando chi volesse avere conoscenza piu completa della questione e della bibliogratia relativa. La illustrazione (lei gangli delta grossa Testitdo calcarata, che io ho avuto occasione di poter studiare, giuuge quindi oggi a pro- posito, e risulta specialmente iuteressante per la particolare com- plessita di struttura delle cellule simpatiche non ancora osservata in altri animali. Gangli spinali. ■- Le cellule dei gangli spinali nei Chelonii. come fu dimostrato per la prima volta da Levi, anziche con fene- stramenti e appendici filifprmi clavate come nella maggioranza dei vertebrati. aumentano la loro massa con grossi lobi caratteristici congiunti al corpo da peduncoli prevalentemente tozzi e robusti. Tale fatto si presenta evidentissimo anche neile cellule dei gangli spinali della specie da me esaminata e mi sembra inoppor- tuno ripetere una paiticolareggiata descrizione di gueste appendici ormai esaunentemente illustrate da] Levi. P^siste una notevole varieta nella grandezza delle cellule e nella quantita e forma delle appendici. Come volume le piu. grosse cel- lule (misurando soltanto il corpo) raggiungono 80 *. II nucleo ha mi diametro di 19 ■-. Riguardo al comportamento delle appendici si possono aggrup- pare le cellule in 3 tipi principal! : /° tipo. — Cellule irregolari di forma, con lobi grossi e non nu- merosi, bitorzoluti all'estremita (fig. 1 e 2). Bono assai numerose e fra le piu voluminose. 2] tipo. — Cellule eon appendici clavate ifig. 3). Le appendici in prevalenza hanno la forma caratteristica deila clava con pedun- colo grosso e lieve rigonfiamento apicale ; in minor numero presen- tano all'estremita del pecluncolo, sempre grosso, un voluminoso lobo sferoidale. Le cellule di questo tipo sono le dominanti. Se ne incontrano di butte le dimtriisioni. Sono sempre molto ricche in appendici. 3° tipo. — Cellule con prolungamenti a tipo dendritico ed altri hliformi con ciava terminale (fig. 4). Sono rare e di media gran- dezza. Se confrontiamo tutte queste cellule con quelle descritte dal Levi notiamo subito che specialmente quelle del 2° tipo (le domi- nanti) assomigliano molto alle cellule dell'esemplare vecclhssimo di Testudo nemuralis da lui studiato. Si nota solo di differente che nella mia specie le appendici hanno piii tendenza a mantenersi di forma clavata, mentre nella T. item until* prevalgono le forme con lobi steroidal!. IS - Nun vi e grande differenza di vol inn e fra le cellule della mia specie e quelle delle specie esaminate da Levi. Mae senza dubbio molto piu ricca la lobazione che anche Levi ha trovato abbondan- te nell'esemplare piu vecchio. Le mie osservazioni confermano quindi che negli individui di eta avanzata aumenta la complicazione strutturale delle cellule nervose. Gangli simpatici. — Le cellule nervose dei gangli simpa- bici dei Cheloni sono state studiate con metodi moderni da P i t- zorno (8) e da Riquier (9). Pitzorno studio i gangli simpatici di 4 specie (Thalassochelys carreta, Testudo graeca e nemuralis, Gistudo sp. ?). In tutte trovo, come fatto caratteristico, la presenza nelle cellule simpatiche di lobi analoghi a quelli descritti da Levi nelle cellule dei gangli spinali di queste stesse specie. Riquier ha studiato il simpatico dei Cheloni piu minutamente dal punto di vista anatomico, ed ha trovato che in Testudo graeca e nemuralis la catena simpatica off re le consuete connessioni con i nervi spinali lungo tutto il tronco ; mentre in Emys e Thalasso- chelys i gangii simpatici sembrano esistere solamente nel collo, ma effettivamente si trovano anche in tutto il resto del tronco, dove si uniscono ai gangli spinali, coi quali formano un unico corpo gan- gli are. Le cellule simpatiche della regione tpracica di queste due ul- time specie rispondono in maggioranza alle cellule del 2° tipo di Cajal ; sono cioe provviste di soli dendriti lunghi extracapsulari. E rara la fenestratura e mancano quasi le lobazioni. Vi sono numerose cellule gemelle e cellule anastomizzate fra loro. Nella Testudo calcarata che ho studiato io i gangli simpatici erano bene evidenti e presentavano le consuete connessioni con i nervi spinali ; percio li potei facilmente riconoscere e raccogliere. All'esame istologico dei preparati trattati col metodo Cajal colpisce subito la presenza di appendici numerosissime e minute alia superflcie di quasi tutte le cellule. Queste sono, al solito, molto di- verse per forma e dimension], ma possono per i caratteri delle ap- pendici essere riportate assai bene ai tipi di cellule simpatiche che Cajal dava come caratteristici dell'uomo. E noto che Cajal chiama dendriti tutte le appendici delle eel- • lule simpatiche. Questi dendriti neh'uomo possono essere corti e - 19 - lunghi; i primi alia lor volta si possono distinguere in intracapsu- lar! e intraglomerulari. I dendriti intracapsulari sono appendici sot- mi, che emanano in gran nnmero da quasi tutto il contorno della cellula e terminano fra gii elementi della capsula che involge la cellula simpatica. L' insieine di queste appendici fu detta corona dendritica. I dendriti intraglomerulari sono grossi e intrecciandosi essi e le loro diramazioni fra loro danno luogo a un glomerulo den- dritico che puo essere formato da dendriti di una sola o di piu cel- lule e da arborizzazioni terminali di fibre efferenti. I dendriti lunghi traversano la capsula e si ramificano a di- stanza dal corpo cellulare dal quale emanano. Le cellule del 1° tipo hanno solo dendriti corti, quelle del 2° solo dendriti lunghi, quelle del 3° dendriti delle due specie. Come ho detto le cellule simpatiche della T. calcarata possono riportarsi a questi tipi stabiliti da Cajal. Infatti si hanno cellule del 1° e del 3° tipo, mentre non ho mai veduto cellule del 2° tipo. Fra le cellule del 1° tipo si possono distinguere due sottospecie: Nella prima (fig. 5 e 6), le cellule sono rotondeggianti od ellittiche provviste di numerosissime piccole appendici, tutte eguali fra loro. che non fuoriescono dalla capsula e che in vicinanza della loro estre- mita si risolvono in due rami i quali in prevalenza terminano con un rigonfiamento clavato; in numero minore con filament! dal cui insieme si costituisce il canestro pericellulare in gen ere poco ricco. Eccezionalmente esistono uno o due filamenti extra-capsulari non ramificati (fig. 6). Potremo dare a questa sottospecie il nome di G. a testa di medusa. Le cellule a testa di medusa sono fra le piu numerose e fra le piu voluminose. II corpo della cellula senza la corona raggiunge 58-60 \j-. di diametro. L'altra sottospecie comprende cellule (fig. 7, 8 e 9) meno nu- merose delle prime, di dimensioni e forma varia, prevalentemente piu piccole ed ellittiche, provviste di un minor numero di prolunga- menti che hanno varia forma: alcuni sono sottili e terminano con una clava o con un filamento come nelle c. a testa di medusa (fig. 8), altri sono piu tozzi come i dendriti intraglomerulari di Cajal (fig. 7 e 9); molti presentano la forma a martello (fig. 9) ricordata da Pitzorno per le cellule simpatiche dei Cheloni da lui esaminati. In pochissime cellule queste appendici hanno tendenza a disporsi in glomerulo, che non ho mai veduto ben costituito come quell i dell'uomo e in ogni case sempre formati da appendici di una sola cellula. - 20 - In molte di queste cellule sono bene evidenti le flbrille che formano ansa alia estremita rigonflafca delle appendici (fig. 7). Le cellule del 3" tipo di Cajal (fig. 10 e 11) sono meno nume- rose delle altre. Sono di svariata forma e diraensioni e possono raggiungere la misura massima di 60 <-»- come le cellule del 1° tipo. I dendrifci lunghi, ordinariamente non molto numerosi, si risolvono in arborizzazioni nel terrifcorio circostante alia cellula e non hanno tendenza a portarsi molto a distanza. In nessuna cellula simpatica ho trovato fenestratura. Non ho veduto cellule gemelle ne cellule fra loro anastomizzate. La capsula delle cellule e grossa con numerose cellule satelliti che si insinuano fra le appendici (fig. 5). Se confrontiamo tutte le cellule qui descritte con quelle vedute da Pitzorno e Riquier in altri Cheloni, notiamo come fatto prin- cipale e di maggiore importanza, la indiscussa maggior ricchezza di appendici che siamo indotti a ritenere dipendente dalla maggiore mole ma principalmente dall'eta avanzata dell'esemplare studiato. Memorie citate 1. Cajal S. Ramon. — Las oellulas del gran simpatieo del hombre adulto. — Trah. del Lab. de Invest, oiol, T. 4, Fase. 1 e :J. 1905. 2. Id. — Histologic du systdme nejveux de I' Ho in me et des 7ertebr6s. Paris. A. Maloine e. 409, 1915. i. Levi Giuseppe. — Ricerche citologicbe comparate sulla cellula nervosa dei vertebrati. - Riv. di pat. nerv. e merit., Vol. 2.°, p. 7. Firenze, 1S'.>7. 5. Td. — La struttura dei gangli cerebro-spinali dei Obeloni. — Monit. /vol. It. — Id. con la relativa capsula. Pig. 7. x e '■>■ — Cellule simpatiche del 1° tipo di Cajal con appendici rarii Fig. lo e il. — Cellule simpatiche del 8° tipo di Cajal. Cosimo Gherubini, Amministratore-resfonsabile. i •/.'. 1917. Tip, I,. Nicoolai, Via Faenza, 52, Monitore Zoologico Italiano - Anno VIII. Tav. I. *4* mm m m m '^y / ;■ r> '..•'. > V Iff if : 10 Monitor e Zoologico Italia no. Anno XX VIII. N. Beccari, dis. Tav. 11-///. Arte Fotomeccaniche - Firenze Monitore Zoologieo Italiano (Pubblicazioni Italiane di Zoologia, Anatomia, Embriologia) Organo officiate della Unione Zoologica Italiana DIRETTO DAI DOTTORI GIULIO CHIARU6I EUGENIO FICALBI Prof, ili Anatonii'a uiuana Prof, ili Anatomia conip. e Zoologia nel It. Istifctito di Stndi Super, in Kirenze nclla 11. Universita di Piaa Ufficio di Direzione ed Armninistrazione: Lstilnto Aiiafomico, Wirenze. 12 numeri all'anno — Abbuonamento annuo L. 15. XXVIII Anno Firenze - 1917 N. 2. SOMMARIO : Comunicazioni originali : Giardina A., Sulla tensione superficiale della cellula durante la mitosi. — Pag. 21-24. Unione Zoologica Italiana: Nomenclatura zoologica. — Pag. 25-40. Avvertenza Delle Comunicazioni Originali che si pubblicano nel Monitore Zoologieo Italiano e vietata la riproduzione. COMUNICAZIONI ORIGINALI A. GIARDINA Sulla tensione superficiale della cellula durante la mitosi E vietata la riproduzione II mio collega prof. Giuseppe Levi vien di pubblicare inte- ressanti osservazioni sulle modalita della mitosi nelle cellule viventi mesenchimatiche di polio coltivate in vitro (*), dalle quali osservazioni, fra l'altro, risulterebbe, con una evidenza che difficilmente potrebbe esser maggiore, come durante la telofasi si verifichi una diminu- zione della tensione superficiale della cellula, specie in certe regioni, ove si sollevano tutto all'ingiro delle gemrae ossia dei pseudopodi (') II ritnio e le modalita. della mitosi nelle cellule viventi coltivate « in vitro », Arch. Ital. di Anal, e di Embr., vol. XV, p. 243; 1916. - 22 - citoplasmatici. Da questa diminuita tensione dipenderebbe secondo Levi la divisione del corpo cellulare. " II nesso tra l'emissione delle gemme e lo strozzamento equatoriale e evidente ; si produrrebbe all'equatore nn aumento nella tensione superflciale, consecutivo al- l'abbassamento avvenuto nel rimanente della superficie cellulare „. Cosi giustamente il Levi. 11 Levi riferisce talune idee ed osservazioni di precedenti ri- cercatori secondo cui la divisione del corpo cellulare sarebbe legata a variazioni della tensione superflciale; avrei quindi avuto caro che egli avesse ancbe ricordato un mio vecchio studio sulla raeccanica della mitosi, nel quale per la prima volta e affacciata la tesi che durante la mitosi abbia luogo una diminuzione della tensione super- flciale del citoplasma ('). Tale abbassamento, secondo quanto ivi esponevo, non sarebbe uniforme ma sarebbe invece massimo ai poli della cellula in mirosi, minimo all'equatore, cosi che, grazie a que- sto processo, verrebbero a realizzarsi dei minimi e un massimo di tensione; e il massimo sarebbe proprio all'equatore ove si esprime- rebbe nella formazione del solco e nella divisione del corpo cito- plasmatico. E bene avvertire che perche si realizzi lo strozzamento equa- toriale non e necessario che si veriflchi un innalzamento del valore assoluto della tensione superflciale, come ad es. vorrebbe il Butschl ma e solo necessario che ivi si determini un massimo sufficiente ossia un innalzamento relativo di tensione. E questa differenza del livello della tensione potrebbe esser determinato essenzialmente in due modi: o con un aumento effettivo della tensione all'equatoi'e, o quanto meno piu intenso all'equatore che altrove; oppure con una diminuzione generale della tensione, variabile d'intensita a seconda delle regioni : piu forte verso i poli, decrescente verso 1' equatore (ove potrebbe anche esser nulla). Delle due spiegazioni io ho scartato la prima, nonostante la- sua apparente maggiore semplicita, e mi sono attenuto alia seconda, per quanto cio potesse sembrare paradossale; e mi sono tenuto a questa, perche essa sola era in armonia con taluni fatti sperimen- tali messi da poco in evidenza dal Boveri. Ma anzitutto per ben intendere il mio pensiero, non sara su- perfluo ricordare che queste idee venivano da me esposte in con- (') Note siil meccanismo della fecondazioue e della divisione cellulare, studiato prlncipaliuciite i» nova di echini; A, mi. Anz. XXI Bd j p. 676-578 j 1902. — Sulla formazione dell'aster e sulla divisions cellulare. Risposta al prof. Biitschli. Anat. \n.. will Bd; p. 189-190; L903. nessione a* I una beoria piu co'mplessu riguardante il meccanismo dei processi di mitosi. La variazione della tensione superficiale di- penderebbe secondo questa teoria da azioni chimiche specifiche che avrebbero il loro pun to di partenza nei cenfcri. Questi lascerebbero diffondere nel citoplasma circostante determinate sostanze che si propagherebbero nel corpo cellulare lungo il plasma ialino, secondo linee di diffusione e cioe in direzione raggiata. Tali sostanze, sia per azione diretta, sia per un affluire dei jaloplasma verso i centri (da esse provocato), deterniinerebbero fra gli altri fenomeni, l'abbassarsi della tensione in quei punti della superficie che ne sono tocche. In quanto poi alio squilibrio delle tensione tra l'equatore e il rimanente della cellula, esso sarebbe dovuto al fatto che le piastre polari cromosomiche e poi i nuclei figli in via di ricostituirsi, agi- rebbero come un ostacolo al diffondersi verso l'equatore di quelle date sostanze. Dietro ciascun nucleo, verso l'equatore, si stabilisce come una zona difesa, una specie di cono ad apertura sempre [tin larga, pressoche immune dall'azione chimica dei centri. Conseguenza necessaria che lungo l'equatore quella tale azione dei centri dev'es- sere minima mentre deve riuscire sempre piu intensa procedendo dall'equatore ai poli. Grazie a questo meccanismo sarebbe dunque realizzata ia con- dizione perche a un dato momento, allorche lo squilibrio di tensione ha raggiunto un dato livello, si abbia la divisione del corpo cellulare. In questo meccanismo nan parte, come si vede, i nuclei figli. Cos! io spiegavo i fatti sperimentali messi in luce dal Boveri che cellule casualmente prive di nucleo, ma fornite di centrosoma, non erano piu capaci di dividersi, sebbene in essi si era formate un an- fiastro; fatti che rimanevano privi di spiegazione nell'ipotesi che si avveri invece un innalzamento puro e semplice di tensione all' e- quatore. Aggiungo ch' io ritengo sempre bene fondata l'ipotesi allora esposta secondo la quale il centrosoma esercita la sua funzione di centre dinamico, mediante un' intensa attivita chimica, in quanto e centre di un attivo ricambio per cui da esso durante la mitosi sono diffuse nel citoplasma sostanze specifiche che agiscono in ma- niera determinata sui vari componenti cellulari. Ritengo pero, a differenza di quanto pensavo allora, che questa concezione non escluda necessariamente I' ipotesi elettro-magnetica, ma che potrebbe anche includerla, senza nulla perdere del proprio valore. !1 - Con piacere vedo che in maniera indipendente dalle mie, ricer- che accurate quale quelle di Mc CI en don e di Levi vengono in parte a coincidere con le mie vedute. Anche questi Autori parlano di sostanze che abbassano la tensione superficiale e credono ad un'ori- gine endocellulare delle medesime. Ed il mio piacere non e un misero sentimento di vanita sod- disfatta, ma il compiacimento di vedere gradatamente affermarsi una corrente d'idee che ritengo la meglio adeguata ai processi reali. Comunque sia, indipendentemente da ogni interpetrazione, ri- rnane che le osservazioni del Levi costituiscono una dimostrazione intuitiva della mia affermazione di 15 anni fa. L'emissione dei pseudopodi o delle gemme su tutto il contorno della cellula e fin nelle masse protoplasmatiche lontane dal corpo cellulare, congiunte a questo con un sottile filamento di protopla- sma (e con la sola eccezione della regione equatoriale), dimostra che non soltanto avviene uno squilibrio di tensione, ma che questo squilibrio dipende da un abbassarsi generale della tensione, e non gia dal processo inverso. E a credere che le attuali osservazioni del Levi abbiano una portata generale. Non e necessario per questo che in tutti i casi di mitosi si manifesti un ameboidismo cosi accentuato come nelle cellule mesenchimatiche coltivate in vitro. La diminuzione della tensione pub ben verificarsi senza che arrivi a provocare il sollevarsi di pseudopodi caratterizzati. Inrlniti possono essere i gradi e le forme deH'ameboidismo ; e possiamo quindi includervi il processo di formazione di un solo grande lobo- podio che si continui insensibilmente nel restante del corpo, come e il caso ad es. dell'Ameba limax; in cui cioe, nel caso nostro, si abbia soltanto un'espansione regolare e quasi uniforme del corpo cellulare ai due poli della cellula che sta per dividersi. Levi suppone che questo anormale ameboidismo delle cellule mesenchimatiche in talune delle sue culture, sia dipendente dalla sottigliezza della lamina liquida in cui le cellule sono coltivate. Vari motivi e specie talune mie osservazioni su uova di riccio di mare fatte segmentare sotto una forte compressione, per la quale le uova erano ridotte a lamine relativamente sottili, m'inducono a ritenere che tale idea del Levi abbia molte probability in suo favore. In effetti, in quelle condizioni, la segmentazione, oltre che a presentare un andamento irregolare, e accompagnata da fenomeni di evidente ameboidismo sui quali mi riservo di ritornare. Palermo, aprile 1917. 25 - UNIONE ZOOLOGICA ITALFANA SEGRETERIA COMMISSIONE DI NOMENKLATURA ZOOLOUICA. (Circolare N. 4) (i). 11 prof. G. Wardell Stiles segretario della Commissione internazionale di Nonienclatura Zoologica, trasmette le soguenti comunicazioni perche a norma dei deliberati del Copgresso internazionale di Zoologia di Monaco (1913), sieno inserite nel « Monitore Zoologico ». Nell' iuteresse degli Zoologi Italiani si da corso alle dette comunicazioni in- vitando tutti coloro cui esse possano intere^sare di volere inviare le eventuali osservazioni e proposte die crederanno del caso alia nostra Commissione perche possa trasmetterle al prof. Stiles. Decima serie di nomi generici (Eehinodermi) in esame per la com- pilazione dell'elenco ufflciale dei nomi generici. N. 34. — Con la presente si da notizia agli zoologi che il seguente elenco di 125 nomi generici di Eehinodermi sono stati proposti alia Com- missione internazionale per lo lore iscrizione nell' Elenco ufflciale dei nomi generici. Abbreviazioni. Tod. — Tipo per designazioue originate Tpd. — » » » presente. Tsd. — Tipo per sussegueute designazioue. Mt. — Monotipo. Adelometra A. H. Clarck 19071, 346, Tod. Antedon ungustiradia Carpenter 1888. Aglaometra A. H. Clar 1913d, 47, (cont. valida [Tpd. di ClarkJ, incer(a). Amphimetra A. H. Clark 1909o, 6, Tod. Comqtula (AlectoJ mil- berti J. Mueller 184(3. Analcidometra A. H. Clark 1911d, 10 [nomen nudum); 1911m, 779. Mt. caribbea Clark 1908. Antedon de Freminville 1811, 349 Bull. Soc. Philom. (Paris) v. 2. (•) Per le circolari N. 1. 2 e 3 v. Monit. Z. ItaL. Anno ?.j, ji. 14 e 114, Anno 26, p. 161. - 26 - Tipo. gorgonia n. sp. = As'terias bi/idia Pennant, 1777 = Comatula medtlerranea Lamarck, 1816. Anthometra A. H. Clark, 1913d, 00. lit. adriani Bell. 1908. Asterometra A. H. Clark, 1907i, 358. Tod. Antedon macropoda Clark. 1907; 1908c 245. Atelecrinus Carpenter 1881, 152, 106 (2, 16 deU'Estratto) con. cu- bensis Pourtales Bull. Mus. Comp. Zool. Camb., v. 9 (4) Tpd. (Clark, 1908t, 501) balanoides. Atopocrinus A. H. Clark. 1912k, 150. Tod. sibogae. Balanometra A. H. Clark, 1909w, 177. Tod. Antedon balanoides Carpenter, 1888. Bathycrinus Wyville-Thomson, 1872, 772. Proc. Roy Soc. Edinb, v. 7. Tipo. gi-acilis n. sp. Palhymetra A. H. Clark, 1908h, 132. Tod. Antedon abyssicola Carpenter, 1888. Bennettia A. H. Clark, 1909i, 112. Tod. Alecto bennetti J. Mueller, 1841. Bythocrinus Doederlein, 1912, 11 (con. weberi, chuni, braueri), Wissens. Ergebn. Deutsch. Tiefsee-Exped. v. 17 (1). Calamocrinus Agassiz, 1890, 95, Neues Jahrb. f. Mineral, v. 1: Bull. Mus. Comp. Zool. Camb., v. 20 (6), Tipo. diomedae, n. sp. Calometra A. EL Clark, 1907i, 347, 362, Tod. Antedon callista Clark, 1907. Capillaster A. H. Clark, 1909s, 87. Tod. Actinometra sentosa Car- penter, 1888. Cai'penterocrinus A. H. Clark, 1908s, 319. Mt. Pentacrinus Mollis Carpenter, 1884. Catoplometra A. H. Clark, 1908s. 317 (senza diagnosi). con. har- tlaubi, koehleri, rubro/tora (tipo non designate*) ; 16081, 505. Tsd. Ante- don fiartlaubi Clark, 1907. Cenometra A. H. Clark, 1909o, 8, Tod. Himerometra unicornis Clark, 1908. Charitometra A. H. Clark, 19071, 347, 360. Tod. Antedon incisa Carpenter, 1888. Chlorometra A. H. Clark, 1909o, 21, Tod. Antedon garrettiana Clark, 1907. Coccometra A. II. Clark. 1908h, 128. Tod. Comatula In/genii Pourtales, 1869. Colobometra \. EL Clark, 1909o, 5. Tod. Antedon perspinosd Carpenter, 1881. Comactinia A. H. Clark. 1909c, 498* Tod. Aleoto echinoptera \li KLLKR, 1841. Comantheria A. II. Clark, I909i, 142. Tod. Antedon briareus Bell, isst. - 27 — Cnmenlhina A* H. Clark. I909i, 142. Tod. Actinometra nobilis Carpenter, 1888. Comanthus A. If. Clark, 1908k, 220 con. intricata, n. sp. decame- ros n. sp. 1008a, 203, Alecto parvicirra designate* corao genotipo con diagnosi generica ditferenziale (designazione non valida ; non e specie originate) intricata designata come per eliminazione Clark, 1909i, 142 e 1909c, 507, di CorMnia 1009. Comastocrinus A. H. Clark, 1912i, 252. Tod. Hypalocrinus sprin- (jcrl Clark, 1909 (=? Teliocrinus Doederlein, 1912. Teleiocrinus Wachsmuth & Springer 1881 J. Coriuitella A. H. Clark, 1908a, 207. Tod. Actinometra nigra Car- penter, 1888. Comaiilia A. H. Clark, 1909a, 365. Tod. iridometriformis n. sp. Comahdella A. H. Clark, 191 lo, 130 [nomen nudum) Mt. brachio- lata 1911L, 447. Mt. Coaia/ula hracMolata, Lamarck, 1816. Comissia A, H. Clark, 1909c, 501. Tod. lutheni n. sp. Compsomelra A. H. Clark, 1908h, 131. Tod Antedon loveni Bell, 1S82, (= A. pumila Bell, 1884). Cosmiometra A. H. Clark, 1909o, rn. F, 17o(), 60 (Cf. 6, 476) Mt. e Tt. « Anhinga » = Ploius anhinga Linn, 1766. Anser Brisson, ()rn. I, 1760, 58 (Cf. 1, 261) Tt. « Anse?' domestP cus » = Anas anser I .inn. Apaloderma Swainson, Zool. Illustr. (2), 3, 1832, pi. 107, Tod. lit. T/'ogon narina Stephens. Aptenodytes Miller, Various Subjects Nat. Hist., No 4, 1778, pi. 23, Mt. patagonica Miller. Apt&ryx Shaw, Nat. Misc. 24, 1813, pi. 1, 1057-1058, Mt. amtralii Shaw. Aquila Brisson, Orn. 1, 1760, 28 (Cf. p. 419) Tt. e Tad. « Aquila » = F-alco chrysaetos Linn. (Jameson 1838). A ramus Vieillot, Analyse, 1816, 58, lit. Ardea scolopacea Gmelin. Ardea Linnaeus Syst. Nat. Ed. 10, I, 1758. 141, Tad. cinerea Linn. (Gray 1840). Arena, ■ia BMSSON, orn. I, 1760 48, (Cf; 5, 132) Tt. « Armaria » Tringa interpres Linn. Argusianus Gray (ex Rapinesque) Cat. Gen-, e Subgen Birds, 1855, 1<>3, Mt. Phasianus argus Linn. Asio Brisson, Orn. I, 1760, 28 (Cf. 477) Tt. « Asio » = Slrioc otm Linn. Asirapia Vieillot, Analyse, 1816, 36, Mt. Paradisea nigra u.mkiin. Astra rcliia Meyer, Zoitschr. Ges, Orn, 2, 1885, 378, Mt. stephanicm Meyer, 38 - Asturina Vieillot, Analyse, 1816, 21, lit. Asturid cinerea Vieil- lot = Fatco nitidus Latham. Aulacorhynchus Gould, Mon Ramphast, 1834, Addenda to [ntrod (Cf. also U*xt to pi. of Pter, sulcatus) Tod. Pteroglossus sulcatus SWAINSON. Balaeniceps Gould, Proc. Zool. Soc. Lond. 1852, i, lit. B. rex GOULD. Balearica Brisson, Orn. 1, 1760, 48, (Ci. 5, 511) Mt. « Balearica » = Ardea pavonina Linn. Batrachostomos Gould, Icones Avium, Pt. 2, 1838, pi. 17, lit. Po- dargus auritus Gray or Vigors. Branta Scopoli, Annus 1, 1769, 67, Tsd. Anas Bernicla Linn. (Bannister 1870). Brotogeris Vigors, Zool. Journ. 2, 1825, 400 Mt. Psittdcus pyrhopte- rus Latham. Bubo Dumeril, Zool. Analyt, 1800, 34, Mt. Tt. Tsd. » Les Duos » = Stria bubo Linn. (Froriep 1806, Parere 46). Burro Brisson, Orn. 1, 1760, 42, (Gf. 4, 91) Tt. « Bucco » — ca- pet i sis Li. \x. 1766. Buphagus Brisson, Orn, 1, 1760, 32, (Cf. 2, 436) lit. « Buphagus » = Buphaga africana Linn. 1766. Burhinus Illiger, Prodromus, 1811, 250, lit. Charadrius magni- rosiris Latham = C. grallarius Latham. Cairina Fleming, Philos Zoology 2, 1822, 260, lit. Anas moschata Linn. Campephaya Vieillot, Analyse, 1816, 39. Mt. 0 nigra Vieillot „ C para Vieillot. Capito Vieillot, Analyse, 1816, 27 Mt. Bucco Niger Mueller. Capriiuuk/us Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, 1, 1758. 153. Tt. euro- paras Linn. (Parere 16). Carcluelis Brisson Orn. I. 1760, 36 (Gf. 3, 53) Tt. « Garduelis » = Fringilla Garduelis Lixx. Cariama Brisson Orn. I. 1760. 48 (Gf. 5, 516) Mt. « Gariama » = Palamedea crisiaia Linn. 1766. Casuaris Brlssox. Orn. I, 1760, 40 (Gf. 5, 10) lit. « Casuarius » = St/ 'u th io cas uai mis 1 jx x . Cathartes Illiger, Prodromus, 1811, 236. Tsd. Vigors 1825: Swain- Bon 1836, Vultur aura Lixx. Centrocerrus Swainson, Fauna Bor.-Amer. 2. 1831 (1832), 358. 496. lit. Tetrae urophasianies Bonaparte. Cephalopierus Goeffroy St-Hilaire, Ann. Mus. Hist. Nat. 13, 1809 238. Mt. ornaius Goeffroy St-Hilaire. Cepphus Pallas. Spic. Zool. Fasc. 5. 1769, 33 lit. lacieolus Pallas = Ale a, grylle Linn. - 34 Cereopsis Latham, Suppl. Ind. Orn. 1801, lxvii. Mt. novae hollcin- diae Latham. Cerlhia Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, I, 1758, 118. Tt. Parere 16. Tsd. Jardine 1839, Certhia familiaris Linn. Charadrius Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, I, 1758, 150. Tt. Parere 16 hiaticula Linn. Chauna Illiger, Prodromus, 1811, 253. lit. Parr a chavaria Linn. Chrysolophus Gray, Illustr. Ind. Zool. 2. 1833-1834, pi. 41, f. 2. Mt. Phasianus pictus Linn. Chunga Burmeister, Proc. Zool. Soc. Lond. 1860, 335. lit. Dicho- lophus burmeisferi Hartlat b. Cicinnurus Vieillot, Analyse, 1816, 35. lit. Paradisea regia Linn. Ciconia Brisson, Orn. I, 1760, 48 (Cf. 5, 361). Tt. « Ciconia alba » = Ardea ciconia Linn. Cinclus Borkhausen, Deutsche Fauna, I, 1797, 300. lit. e Tt. hy- drophilus BoRKHi — Sturnus cinclus Linn. Circaetus Vieillot, Analyse, 1816, 23. lit. Falco gallicus Gmelin. Clamator Kaup, Nat. Syst. 1829, 53. lit. Guculus glandarius Linn. Coccothraustes Brisson, Orn. I, 1760, 36. (Cf. 3, 218) Tt. « Cocco- thraustes » = Loxia coccothraustes Linn. Coccyzus Vieillot, Analyne, 1816, 28. Mt. Cuculus americanus Linn. Cochlearius Brisson, Orn. I, 1760, 48, (Bf. 5. 506) Mt. e Tt. « Ce- cil learius » — Cancroma cochlearia Linn, 1766. Coereba Vieillot, Ois. Araer. Sept. 2, 1807 (1809?), 70, Mt. Cer- thia flaveola Linn. Ccltt pies (Swainson MS) Vigors, Trans. Linn Soc. Lond. 14, m, 1825, 457. lit. Cuculus auratus Linn. Coitus Brisson, Orn. I, 1760, 36 (Cf. 3, 304) Tt. «Colius capitis bonae spei » — Loxia coitus Linn, 1766. Colluricincla Vigors e Horsfield, Trans. Linn Soc. Lond. 15, 1827, 213. lit. cinera Vigors e Horsfield. Columba Linnaeus, Syst, Nat. Ed. 10, I, 1758, 162. Tsd. Vigors 1825 cenas Linn. Coly?nbus Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, 1, 1758, 135. Tsd. Baird, Bre- wer e Bidgway, 1884, cristatus Linn. Corvus Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, I. 1758, 105. Tt. Parere 16, corn, i- Linn. Cotinga Brisson, Orn. I, 1760, 32, (Gf. 2. 330), Tt. « Cotinga » — Ampelis cotinga Linn. 1766. Coturnix Bonnaterre, Tabl. Enc. Meth. I, 1791, lxxxvii, 1792,216 Tt. communis Bonn = Tetrao coturnix Linn. Crotophaga Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, I, 1758, 105. Mt. ani Linn. Cuculus Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, I. 1758, 110. Tt. Parere 16, Tsd. Swainson 1837, canorus Linn. - 35 - Diomedea Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, r, 1758, 132. Tsd. Gray 1840 ecculans Linn. Dramas Paykull, K. Vet Akad Nya Handl, 20, 1805, 188. lit. ar- deqla Paykull, Bromiceius Vieillqt, Analyse, 1810, 54. Mt. Casuarius novae hoi- landiae Latham. Ectopistes Swaiwson, Zool. Journ. 3, 1827, 362. Solo alcune specie Tsd. stesso volume 014, Columba migratoria Linn. Egretta Forster, Synop Cat. Brit, Birds 1817,59. lit. Ardea gar- zetta Linn. Elanus Savigny, Descr. Egypte, I, 1800, 00, 97, .lit. Warms cae- sius Savigny = Faico melanopterus Dai-din. Eurynorhynchus Nilsson, Orn. Suecica 2. 1821, 29. lit. griseus Nilsson = Platalea pygmaea Linn. Eurylaimus Horsfield, Trans. Linn. Soc. Lon. 13, I, 1821, 170, lit. favanicus Horsfield. Eurypyga Illiger, Prodromus, 1811, 257, lit. Ardea helias Pallas. Fratercula Brisson, Orn. I, 1700, 52 (Cf. 0, 81) lit. e Tt. « Fra- tercula » = Alca arctica Linn. Fringilla Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, I, 1750, 179. Tt. Parere 16, coelebes Linn. Fulica Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, I, 1758, 152. Tt. Parere 16, atra Linn. Fulcarus Stephens, Shaw's General Zool. 13, L 1820, 233, Tsd. Palmer 1836, ProcellaHa glacial is Linn. Gallinago Koch Syst Baier Zool. 1816, 312. Tt. media of Koch = Scolopaa- gallinago Linn. Gallinula Brisson, Orn. I, 1700. 50 (Cf. 0, 2) Tt. « G a 1 1 i n u 1 a » = Fulica chloropus Linn. Gallus Brisson, Orn. I, 1700, 26 (Gf. 164) Tt. « da 11 us domes ti- cus» = Phasiarms gallus Linn. Gampsonyoe Vigors, Zool. Journ. 2, 1825, 69. lit. swainsonii Vigors. Glareola Brisson, Orn. I, 1760, 48 (Cf. 5, 141) Tt. « Glareola »' = Hirundo pratincola Linn, 1766. Goura Stephens Shaw's General Zool. 11, I, 1819, 119 Tsd.Giu v. 1840 Columba coronata Linn, 1766 = cristata Pallas, 1704. Gypaetus Storr, Alpenreise, I, 1784, 09. Mt. grandis Storr = Wultur barbatus Linn. Haematopus Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10. I, 1758, 152. lit. ostrale- gus Linn. Halgaeetus Savigny. Descr. Egypte, I, 1809, 68, 85. Mt. nisus Sa- vigny = Fah-o albwilla Linn. Haliastur Selry, Gat. Gen. e Subgen Tipo Birds 1840, 3. Mt. e Tod. « F. Pondecerianus Auct » = Faico Endus Bodd. - 36 - Heliornis BonnaterrE, Tabl. Enc. Meth. I, 1791, lxxxiv, 65. lit. Heliornis fulicarius Bonn ~ Colymbus fulica Bodd. Himantopus Brisson, Orn. I, 1760, 40 (Gf. 5, 33) Tt. « Hi man- top us » = Charadrius Himantopus Linn. lbiderhyncha Vigors, Proc, Gomm. Sci. Zool. Soc. Loud. I, 1832, 174. Mt. struthersi Vicors. Jynx Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, I, 1758, 112. Mt. torquilla Linn. Lagopus Brisson, Orn. I, 1700, 26 (Gf. 181) Tt. « Lag- op us » = Tetrao lagopus Linn. Lanius Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, I, 1758, 93. Tsd. Swainson 1824, Laid its excubitor Linn. Leistes Vigors, Zool. Journ. 2, 1825, 191. Tod. Oriolus america- nus G-melin = Emberiza militaris Linn. Loxia Linnaeus, Syst.Nat. Ed. 10, I, 1758, 171. Tt. Parere 16, cur- H rostra Linn, Lunda Pallas, Zoogr. Bosso-Asiatica, 2. 1811 (1826?) 363. Tsd. Gray, 1840 Alca cifrhata Pallas. Manucodia Boddaert, Table pi. Enl. 1783, 39, Mt. cfialybea Boon = Paradisea chalybeata Forster, 1781. Meleagris Linnaeus, Syst. Nat, Ed. 10, I, 1758, 156 Tt. Parere 16, gallopavo Linn. Mergus Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, I, 1758, 129, Tsd. Gray, 1840, merganser Linn. ■Merops Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, I, 1758, 117. Tt. Parere 16, Tsd. Swainson 1820 apiaster Linn. Memotus Brisson, Orn. I, 1760, 44 (Gf. 4, 465) Tt. « Momotus » = Ramphastos momota Linn, 1766. Motacilla Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, I, 1758, 184. Tt. Parere 16, alba Linn. Mwophaga Isert, Schriften Gesellseh Nat, Freunde Berlin 9, 1788, 17. lit. riolacea Isert. Xeoji/iron Savigny, Descr. Egypte I, 1809, 68, 75. lit. Vultur pe- rcnopferus Linn. Notornis Owen Trans. Zool. Soc. Lond. 3, v, 1848, 366. lit. i>kd)- telli Owen. Numenius Brisson, Orn. I, 1760. 48 (Gf. 5, 311) Tt. « Numenius » = Scolopax arquatus Linn. Numida Linnaeus, Mus. Ad. Frid, 1764, 27. lit. Phasianus me- leagris Linn. 1758. Nucifraga Biusson, Orn. I, 1760, 48 (Gf. 5, .311) Tt. e Mt. « Nu- cifraga » = Corvus carvocatacles Linn. Nyctea Stephens, Shaw's General Zoology 13, II, 1826, 62. Tt. solo alcune specie. lit. siri.r erminea Shaw = nyctea Linn. (Edicnemus Temminck, Man. d'Orn., 1815, 321. Mt. e Tt. crepitans Temm = Charadrius oedicnemus Linn. - 37 - Opisihocomus Illiger, Prodromus, 1811, 239. lit. Pftasianus cri- stains Gmelix = P. hoazin Mueller. Oriolus Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 12, I, 1760, 160. Tt. galbula Linn. = Coracias oriolus Linn, 1758. Otis Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10. I, 1758, 154. Tt. Parere 16; an- che Tsd. Jardine e Selby 1828, tarda Linn. Otus Pennant, Indian Zool. 1769, 3. Mt. bakkampena Pennant. Pachycephalia Vigors. Trans. Linn. Soc. Lond. 14, III, 1825, 444. lit. e Tod. Muscicapa pectoralis Latham = Turdas gutturalis La- tham. Pandion Savigny, Descr. Egypte I, 1809, 69, 95. Mt. Pandion flu- cialis Savigny = Falco haliaetus Linn. Paradisaea Linnaeus Syst. Nat. Ed. 10, I, 1758, 110. Tt. Parere 16; Tsd. Gray 1840 apoda Linn. Parotid Vieillot, Analyse, 1816, 35. Mt. Paradisea sefilata For- ster, 1781. Parus Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, I, 1758, 189. Tsd. Gray 1845 major Linn. Pavo Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, 1, 1758, 156. Tt. Parere 16, crista- tus Linn. Pelecanus Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, I, 1758, 132. Tt. Parere 16, fnocrotalus Linn. Perdix Brisson, Orn. I, 1760, 26 (Gf. 219) « Perdix cinerea » = Tetrao perdix Linn. (Tantonomia). Pezoporus Illiger, Prodromus, 1811, 201. Mt. Psittacus formosus Latham =: P. terrestris Shaw. Phaethon Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, I, 1758, 134. Tsd. Gray 1840, aelliereus Linn. Phalocrocorax Brisson, Orn. I, 1760, 60 (Gf. 6, 511) Tt. « Plta- lacrocorax » = Pelecanus carbo Linn. Phalaropus Brisson, Orn. I, 1760, 50 (Gf. 6, 12) Tt. « Phalaro- pus » = Tringa fulicaria Linn. Pharomaclrrus de la Llave, Begistro Trimestre, I 1832, 48, mo- einno de la Llave lit. Plaisianas Lynnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, I, 1758, 158. Tt. Parere 16, colchicus Linn. Phoenicopterus Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, 1, 1758, 139. Mt. ruber Linn. Picas Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, I, 1758, 112. Tsd. Swainson 1820, fit idis Linn. Platalea Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, 1, 1758, 139. Tsd. Gray 1840, leucorodia Linn. Platycercus Vigors, Zool. Journ. I, 1825, 527. Tod. Psittacus yen- aaatii Latham = P. elegans Gmelin, - 88 - Plautus Bruennich, Zool. Fund. 1771, 78. Mt. « Brillefuglen » — Alva impennis Linn. Pluvialis Brisson Orn. I, 1760, 4(5 (Gf. 5, 42). Tt. « Pluvialis au- rea » = Charadrius apricarius Linn. Pluvianus Vieillot, Analyse, 1816, 55. Mt. Charadrius aegyptius Linn. Polyplectron Temminck, Gat. Syst. 1807, 149. Mt. Poliplectron argus Temm. = Paro Mcalcafaius Linn. Porphyria Brisson. Orn. I, 1760, 48 (Gf. 5, 552). Tt. « Porphy- rio » = Fa lira porphyrio Linn. Porzana Vieillott, Analyse, 1816, 61. lit. Hallux porzana Linn. Psittaeus Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, I. 1758, 96. Tsd. Gray 1840, erithacus Linn. Psophia Linnaeus, Svst. Nat. Ed. 10, 1, 1758, 154. Mt. crepitans Linn. Pteroglossus Illiger, Prodromus, 1811, 202. Tsd. Swainson 1821. Ramphastos aracari Linn. Ptiloris Swainson, Zool. Journ. I, 1825. 479. lit. paradiseus Swain- son. Pufftnus Brisson, Orn. I, 1760, 56 (Of. 6. 130). Tt. « Puffin us — Procellaria puffinus Bruennich, 1764. Querula Vieillot, Analyse, 1816, 37. Mt. Muscicapa cruenta Bold = M. purpurata Mueller. Rallus Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, I. 1758, 153. Tsd. Fleming 1821, acqualicus Linn. Raphus Brisson, Orn. I, 1760, 46 (Gf. 5, 14) « Raphus » = Siruthio eucullatus Linn. lit. Recur'virostira Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, 1, 1758, 151. lit. avocetta Linn. Rhea Brisson, Orn. I, 1760, 46 (Gf. 5. 8) « Bhea » = Struthid americanus Linn. lit. Rynchops Linnaeus Syst. Nat. Ed. 10, I, 1758, 138. lit. nir/ra Linn (& R. fair a = nigra). SarcorarHphus Dumeril, Zool. Analytique 1806, 32. Tsd. Vigors] 1825 Vultur />a/>a Linn (Gf. Froriep. Anal. Zool. 1806, 33). Scolopax Linnakus, Syst. Nat, ed. 10, I, 1758, 145. Tt. Parere 16, rusticola Linn. Scopus Brisson, Orn. I, 1760, 48 (Gf. 5, 503). Mt. « Scopus » = N. mribretta Gmelin, 1789. Sericulus Swainson, Zool. Journ. I, 1825, 470. Mt. Meliphaga chryt socephala Lewin. Sitta Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, I, 1758, 115. Mt. Sitta europaei Linn. Somateria Leach, Annals of Pljilos, 13, 1819, 61. Mt. Anas mo Him sima Linn. — ov> — Sphenorynchus (Hempr. & Ehrenb. MS) Lichtestein Verz Doubl 1823, 76. lit. ('iconic abdimii Light. Spindalis Jardine & Selby, III Orn. N. S. 1837, pi. 9 lit. bilineatus .] & s = Tanagra nigricephala Jameson. Stercorarius Brisson, Orn. I, 1760, 56 (Cf. 6, 149). Tt. « Stercora- rius » = Larus parasiticus Linn. Sterna Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, I, 1758, 137. Tt. Parere 16, hi- rundo Linn. Strigops Gray, Gen Birds II, 1845, 426. lit. habroptilus Gray. Strix Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, I, 1758, 92, Tt. Parere 16, siri- dula Linn = aluco Linn. Siruthio Linnaeus, Syst, Nat. ed. 10, I, 1758, 155. Tt. Parere 16, camel us Linn. Stumella Vieillot, Analyse, 1816, 34. lit. Alauda magna Linn. Stumus Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, I, 1758, 167. Tt. Parere 16, anche Tsd. Stephens 1817 vulgaris Linn. Sula Brisson, Orn. I. 1760, 60 (Gf. 6, 494) Tt. « Sula » = Peleca- nus piscator Linn. Surnia Dumeril, Zool. Analytique, 1806 34. Tsd. Froriep 1806 & Mt. Strix caparoch Mieller. Syrrhaptes Illiger, Prodromus, 1811, 243. Mt. Tetrdo paradoxa. Pallas. Tachyphonus Vieillot, Analyse, 1816, 33. lit. Tanagra rufa Bod- DAERT. Taldgalla Lesson, Man. d'Orn. II, 1828, 185. Mt. cuvieri Less. ThamnopMlus Vieillot, Analyse, 1816, 40 Tsd. Swainson 1824. Lanius doliatus Linn. Tot/as Brisson, Orn. I, 1760, 44 (Gf. 4, 528) Tt. « Todus » = At- {■c loii as Linn. Trichoglossus (Vigons MS) Stephens, General Zool. 14, I, 1826, 129. Tsd. Swainson 1832, swainsoni Jardine & Selby 1831 = haematopus Stephens (nechaematodus Linn) = Psittacus novae hollandiae Gmelin. Tringa Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, I, 1758, 148, Tt. Parere, 16, ocrophus Linn. Troglodytes Vieillot, Ois. Amer. Sept. II, 1807 (1809?) 52. Tsd. Baird 1858 aedon Vieill. Trogon Brisson, Orn. I, 1760, 42 (Gf. 4, 164) Tsd. Allen 1907 « Trogon cayanensis cinerus » = strigilatus Linn, 1706. Tardus Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, I, 1758, 168. Tsd. gray 1840, viscirorus Linn. Upupa Linnaeus, Syst. Nat. Ed. 10, 1, 1758, 117. Tt. Parere, 16, Wops Linn. Uratelornis Rothschild, Novit, Zool. II, 1895, 479. Tod. & lit. whimaera Rothschild, - 40 - Vanga Vieillot, Analyse, 1816, 41. Mt. Lanius cmwirostris Linn. Vireo Vieillot, Ois. Amer. Sept. I, 1807 (1808?) 83. Tsd. Gray 1840 musicus Vieillot = Tanagrq (/risen Bodd. Vultur Linnaeus Syst. Nat. Ed. 10, I, 1758, 80. Tsd. Allen, 1907 gryphus Linn. II Comitate* consultivo per la Nomenclatura degli Uccelli ritiene i sopra elencati nomi nomenclatoriamente esatti e validi. I sopraelencati nomi di Echinodermi e di Uccelli si pnbblicano per- che sieno noti agli zoologi: questi sono invitati a comunicare al Segre- tario della Gommissione internazionale le eventuali loro osservazioni. Si pregano pertanto gli interessati di contrassegnare suirelenco dei detti nomi con un segno X, apposto accanto a ciascuno, i nomi sui quali non credono vi sia discussione e che accettano; e di cancellare con un frego quelli sui quali credono di fare obbiezioni: in questo caso si chiede che le ragioni in contrario sieno corredate da dati bibliografici che confor- tano il parere contrario. Qualora il Segretario della Gommissione non ricevera osservazioni agli elenchi di cui sopra dai singoli interessati ai quali e stato trasmesso, riterra il loro silenzio per assentimento al parere dei Comitati consultivi. Goloro che riceTeranno questo elenco di nomi, sono pregati di ri- mandarlo al segretario non oltre il 31 agosto 1916:dopoil 1° settembre esso sara sottoposto ai comitati speciali consultivi per la nomenclatura degii Echinodermi e degli Uccelli con le osservazioni degli interessati per la detinitiva relazione sui detti nomi alia Gommissione internazionale. C. Wardell Stiles Segretario della Commisslone della Nomenclatura Zoologica Gontemporaneamente alia presente pubblicazione, per cura della pre- sidenza della Commissione di Nomenclatura Zoologica della U. Z. I., e stata distribuita in Italia al maggior numero possibile di interessati una copia degli elonchi delle serie dei nomi sopradetti con preghiera di esaminarli accuratamente e di esprimere in proposito la propria opinione e di concretare, accompagnandole, nel caso, dalle piu larghe referenze bibliografiche, le ragioni in contrario per quei nomi, sulla iscrizione dei quali nell'elenco, si crede di dover fare obbiezioni. Goloro che riceveranno l'elonco di cui sopra sono invitati a rispedirlo firmato al Segretario della Unione Zoologica ltaliana perche la nostra Gommissione coordini l'opera dei singoli studiosi in un rapporto collettivo da trasmettersi al prof. Stiles. Eh. Sav. Monticelli, Segretario. Gosimo Cherubini, Amministbatore-besponsabile. Fireuze, 1917. — Tip. L. Niecolai, Via Faenza, 52. Zoologieo Italiano (Pubblicazioui Italiane di Zoologia, Auatomia, Embriologia) Organo ufficiale della Unione Zoologica Italiana DIKKTTO DAI DOTTORI GIULIO CHIARUGI EUGENIO FICALBI Prof. «li Auatomia muana Prof, di Auatomia coiup. o Zoologia nel R. Istituto di Studi Super, in Eireny.e nella R. University di Pisa Ufficio di Direzioue ed AmtniiiisLrazioue: IstMuto Anafoinii-o. Firenne. 12 nnmeri all'anno — Abbuonamento annuo L. 15. XXVIII Anno Firenze - 1917 N. 3. SOMMARIO : Comunicazioni originali : Colosi G., Un caso di parallelismo mor- l'ologico negli Eufausiacei. — Gianturco G., Un apparecchio per iniezioni vasal i mirroscopiche. (Con 1 fig.). — Pag. 41-52. Necroiogio: Andrea Ba tell i. — Pag. 53-5G. Avvertenza Delle Comunicazioni Originali che si pubblicano nel Monitore Zoologieo Italiano e vietata la riproduzione. COMUNICAZIONI ORIGINALI Un caso di parallelismo morfologico negli Eufausiacei Nota di GIUSEPPE COLOSI E vietata la riproduzione. Un fatto che ha atfcirato l'attenzione degli osservatori e lo straordinario sviluppo che in alcuni generi di Eufausiacei assumono le zampe del secondo o del fcerzo pajo toracico. Per tali generi Calman (1) nel 1905 diede una chiave, che riproduco abbreviata e con qualche leggera modiflcazione dovuta alia introdnzione del gen. Tessarabrachion Hansen (5,6). A. Secondo pajo di zampe toraciche allungate. Mascellula con lamina esterna (esognato). a) Zampe del secondo pajo moderatamente allungate ; seg- menti distali con setole marginali. - 42 - «) Zampe del terxo pajo non affatto allungate. Thymnoessa Brandt . B) Zampe del terzo pajo alquanto allungate. Tessarabrach ion Hansen b) Zampe del secondo pajo molto allungate e sottili, con mi ciuffo terminate di spine. Nematoscem b. U. bARS B. Terzo paio di zampe toraciche molto allungate. Mascellula con o senza esognato. , a) Terzo pajo di zampe toraciche con un ciuffo terminale di spine simili a quelle del secondo pajo di zampe di Nematoscehs. Mandibole con palpo. Mascellula con o senza esognato. Nematobmchion Oalman b) Terzo paio di zampe toraciche terminate a chela piu o meno perfetta. Mandibole senza palpo. Mascellula senza esognato. Sti/locheiron CI. 0. Sars Holt e Tattersall (7) compresero tutti questi generi nella sottofamiglia Nematoscelinae. Tale classificazione venue accettata da Calm an (2). Io (8) intendendo dare rnaggiore importanza alia divergenza morfologica tra le forme che presentano allungato il secondo pajo di zampe toraciche e quelle che presentano il terzo, compresi le prime nella sottofamiglia Nematoscelinae, le seconde nella sottofa- miglia Stylocheirinae. a Dopo aver dato la chiave di cui sopra, Calman aggiunge : • A problem of some interest is suggested by the close resemblance which exist between the raptorial third thoracic limb of Nemato- brachionand the similarly modified second thoracic limb of the closely allied Nematoscelis. In both the limb is tipped with a group of long slender harpoon-like spines which are serrated by a series of annular ridges not completely encircling the spine, but leaving a smooth space along one side. It is possible that this peculiar ar- mature may have arisen indipendently in the two genera, and, in- deed, this is assumed if the key given above be taken as repre- senting the natural affinities of the various forms, but the case is- very suggestive of that form of variation to which Mr. Bateson has given the name of " homoeosis „, or rather, perhaps, of what prof. E. Rav Lankester has termed " translation of heterosis J The correlative change in the other appendages, hawerer, does not quite meet the requirements of Prof. Lankester's definition, since — 4:! — the first thoracic limb of Nematoscelis is not exactly similar to the second of Nematobrachion. On either hypothesis is would be a dif- ficult matter to construct a reasonably probable phylogenetic " tree ., to express the relationships of the four (cinque con Tes- sarabrachion genera above referred to „. -• Riprendendo in esame la questione, pensai die un'altra forma degna di essere presa in considerazione insieme con Nematoscelis e Nematobrachion e Stylocheiron orientale Nakazava {nom. emend.), il cui peeuliare carattere e quello di avere, a differenza di tutte le alt re specie del genere, il propodite delle zampe del terzo pajo piu lungo del carpopodite, e le setole dell'armatura disposte a ciuffo terminale all'estremita del dattilopodite. Ancora: se si considerano le varie specie di Thysanoessa, Tes~ sarabracMon e Stylocheiron, non e difficile scorgere una netta e precisa rassomiglianza fra le zampe del secondo pajo toracico di Thysanoessa e Tessarabracliion e quelle del terzo pajo di Stylochei- ron (St. orientate escluso). Si viene cosi a stabilire un dato di grande importanza, che, cioe, fra tutte le forme conosciute di Nematoscelinae e di Stylochei- r'mae, appartenenti evidentemente a due ceppi diversi, esiste un perfetto parallelismo morfologico tra forme di una sotto-famiglia e forme dell'altra. Tale parallelismo si pud riassuinere nel seguentu specchietto. Nematoscelinae Stylocheirlnae Nematoscelis Nematobrachion Stylocheiron orientate Thysanoessa Stylocheiron {St. orientale escluso). Tessarabrachiou Consideriamo dapprhna il gruppo Xamatoscelis, Nematobrachion, Stylocheiron orientale. Oltre al carattere delle spine che si inseri- scono sull'estremo distale delle zampe allungate, carattere gia pre- cisato da Calman, un altro punto di coincidenza morfologica tra Nematoscelis e Nematobrachion sta in cio, che in entrambi i generi il propodite e il carpopodite sono di forma bacillare, snella, assotti- gliata, e di lunghezza pressoche uguale. Le zampe del terzo paio di Stylocheiron orientale, poi. mostrano la piu completa rassomi- glianza con quelle di Nematoscelis per quanto riguarda la forma e le dimensioni dei vari articoli : Stylocheiron orientale anzi per tutti 44 - quei caratteri che lo fanno discordare dalle altre specie del genere, mostra il piu. preciso parallelismo con Nematoscelis. Disgraziata- mente la pessima figura data da Nakazawa (S) impedisce di fare u n minuzioso raffronto fra la forma e la disposizione delle spine del dattilopodite del pajo di zampe allungate di Stylocheiron orien- tate e quelle di Nematoscelis: ma sembra che effettivamente come avviene in Nematobrachion, esse ne abbiano l'aspetto caratteristico. Passiamo ora al gruppo Thysanoessa, Tessarabrachion, Stylo- cheiron (St. orientate escluso), di cui i due primi generi apparten- gono alia sottofamiglia Nematoscelinae, il terzo alia sottofam. Stylo- cheirinae. Per meglio poter fare i debiti confront!, e opportuno sce- gliere tra le specie di Stylocheiron quelle che meno si scostano dallo schema comune a tutti gli Eufausiacei, e che percio debbono con- siderarsi come quelle che conservano caratteri piu primitivi. Tali sono Stylocheiron carinatnm e Stylocheiron armatum, in cui l'arma- tura del propodite e del dattilopodite non ha subito notevoli modi- flcazioni, mentre negli altri casi si sono avute complicazioni di grandezza e di forma con conseguente formazione di vere o di false chele. Orbene, la piu completa rassomiglianza esiste fra le zampe del terzo pajo di Stylocheiron carinatum e di S. armatum e le zampe del secondo pajo di Thysanoessa e Tessarabrachion. L'appiattimento e la relativa brevita del propodite, la notevole lunghezza e la sot- tigliezza del carpopodite, la foggia del dattilopodite, la disposizione tipica pennata delle setole dei due ultimi articoli sono caratteristi- che delle zampe allungate di tutte queste forme. Ora, non e diffi- cile riportare le altre specie del genere Stylocheiron (eccetto S. o- rientale) alle due gia considerate; giacche, nonostante le alterazioni, esse mostrano con evidenza lo stesso schema morfologico. E inutile che faccia osservare come scarsa importanza abbia il fatto che in talune specie di Thysanoessa (lit. Raschii) non pre- sentino veramente gigantismo del secondo pajo di zampe toraciche; e come, d'altra parte, lo sviluppo del terzo pajo di zampe toraciche di Tessarabrachion sia un fenomeno seconclario rispetto al giganti- smo delle zampe del secondo pajo. In ogni caso le zampe allungate di Stylocheiron sono notevolmente piu grandi di quelle di Thysa- noessa e di Tessarabrachion: ma esiste sempre un perfetto paralle- lismo per quanto riguarda la qualita e i rapporti di misura. Dopo aver chiarito come vi sia veramente una perfetta corri- spondenza morfolologica, per quanto riguarda le zampe, tra forme della sottofamiglia Nematoscelinae e forme della sottofamiglia Sty- - 45 - locheirbiae, vengo al quesito piu importante: i casi sopra esposti di parallelismo morfologico si sono prodotti indipendentemente nelle due sotto famiglie e si tratta di una sorta di convergenza di ca- ratteri, ovvero stanno a rappresentare delle affinita di parentela fra le varie forme? E in quest' ultimo caso, come puo spiegarsi questo modo di manifestarsi della parentela? Credo che sia senz'altro da escludersi 1' idea di un'apparizione indipendente dei caratteri presi in considerazione, e cio perche e assai improbabile che per cause diverse dai rapporti di parentela, due sottofamiglie contigue, presentino in tutti i loro membri somi- glianze di forma tali da potersi stabilire fra di loro uno stretto e preciso parallelismo. Ne puo essere in alcun modo invocata 1' in- fluenza dell' ambiente come causa efficiente di questa sorta di con- vergenza di caratteri fra forme di sottofamiglia di versa, e di diver- genza fra forme della stessa sottotamiglia, perche nella maggioranza dei casi esse vivono nelle stesse aree e nelle identiche condizioni. Ed e ovvio che se l'ambiente avesse avuto pctere di determinare una convergenza di caratteri, questa sarebbe dovuta avvenire en- tro i limiti della piu stretta omologia. Io penso piuttosto che il parallelismo di cui si tratta sia dovuto a delle cause ben precise, e che sia determinato da affinita di pa- rentela. Poiche, come tutti sono concordi neH'ammettere, Nematoscelinae e Stylocheirinae sono due sottofamiglie sistematicamente contigue, e logico affermare che esse devono aver avuto origine prossima co- mune. Ora, perche fosse possibile l'ulteriore differenziazione, e neces- sario che la forma stipite avesse avuto in se due principali possi- bilita di variazione rispetto alle zampe toraciche: una di prim' ordine che conducesse al gigantismo delle zampe del secondo o di quelle del terzo pajo; l'altra, subordinata, che portasse i due articoli ter- niinali alia forma larga e corta o alia forma allungata e sottile con rispettiva disposizione dell' armatura a barbe di penna o a ciuffo apicale. Conseguenza della prima variazione e stata la produzione delle forme capostipiti di ciascuna delle due sottofamiglie: infatti Nema- toscelinae e caratterizzata dalle zampe del secondo pajo molto allun- gate, mentre in Stylocheirinae l'allungamento affetta il terzo pajo. Estintasi in tal modo la prima possibility di variazione, venne uti- lizzata l'altra in entrambe le sottofamiglie. Cosi mentre in Nema- toscelis, Nemutobrachion e Stylocheiron orientale le zampe allungate presentano un propodite subcilindrico e allungato e un ciuffo apicale - 46 - di setole diritte, in Stylockeiron (eccetto St. orientate), in Thysano- essa e in Tessarabrachion dette zampe presenfcano un propodite piuttosfco breve e allargato e un'armatura di setole tipicamente disposte a penna. E notevole che, date due coppie di caratteri, di cui l'una su bordinata all'altra, si ha la produzione di tutte le forme previste dal calcolo combinatorio e permesse dalla subordinazione. Cio risulta dal seguente specchietto. Caratteri di pri- mo ordine. Grigaulisrao delle zampe del se- condo pajo. Grigant-iamo dello Kjinipe del ter- zo pajo. Caratteri di se condo ordine. Propodite lami- nare. Setole di- sposte penna- tamente. Propodite bacil- lare. Setole di- sposte a ciuffo terminate. Questa spiegazione, per quanto mi consta, va perfettamente d'accordo coi fatti. Mi si potrebbe opporre che e facile ammettere rapporti di pa- rentela quando la stessa struttura si manifesti in organi omologhi, mentre nei casi da me riferiti non v'e preciso rapporto di omologia fra il secondo pajo di zampe di Nematoscelinae e il terzo di Stylo- cheirinae. Ma e facile rispondere che, se non vi e vera omologia, vi e una vera equivalenza fondamentale di struttura e di funzioni fra il secondo e il terzo segmento toracico e le relative appendici, e che daU'esame dei fatti risulta che la variazione in base ai carat- teri, che ho indicate sopra col nome di caratteri di secondo ordine, appare legata ai gigantismo delle zampe, anziche alia precisa posi- zione che esse tengono nell'organismo. Passo a chiarire un altro punto. Come avviene che mentre tutte le altre forme del genere Stylockeiron sono morfologicamente parallele con quelle di Thysanoessa e Tessarabrachion, solo Stylo- cheiron orientate e, insieme con Nematobrachion, parallelo a Nema- toscelis ? Tale quesito sarebbe risoito sfavorevolmente alia mia interpre- tazione dei fenomeni di parallelismo morfologico negli Eufausiacei, se si volense precisare come istante del fissamento dei caratteri di 2° ordine, l'istante in cui la forma stipite di Stylocheirinae da ori- gine a Netnatobrachion da un lato e a Stylockeiron dall'altro. Cio non 47 e necessario: non e detto cho alio sbesso livello in cui in Xemato- scelinae avviene la partizione nei due gruppi Thysanoi!ssa-Tessara- brachion e Xematosceli*. debba essere avvenuta simmetricamente la separazione fra Stylocheiron e Xcmatobrachion in base agli stessi carattei'i. La separazione fra Siylpcheiron e Nematobrachion puo es- sere benissimo avvenuta per altri caratteri, quelli delle mandibole per esempio, successivamente alia quale sarebbe avvenuta la diffe- renziazione in forma con propodite schiacciato e pennato e forme con propodite bacillare e con dattiloprodite terminato da un ciuff'o di setole. In tal modo rimane chiaramente spiegato come il genere Stylocfmron contenga forme di due diversi aspetti morfologici per quanto riguarda il secondo pajo di zampe allungate. In base a quanto ho flnora esposto, non solo viene spiegato il parallelismo morfologico fra le forme di Stylocheirinae e di Xemato- scelinae. come provocato da parentela, ma puo anche costruirsi con qualche probability di esattezza un albero genealogico delle due sottofamiglie. Styloehevrcm Styloeheiron (eccet- orientale. to S. orientale). Ctlton, Forma stipite di Nema to steel i- nae. Forma stipite di Thysanoessa e Forma stipite di di Tessarahni chion. Styloeheiron. Forma stipite di .V e m atobra- chion. Forma stipite di Xematoncelinar. Forma stipite di Stylocheirinae. Forma stipite di Nematoscelinae e di Stylocheirinae, - 48 - E molto notevole il fatto che questi fenomeni di parallel is mo morfologico e le deduzioni che e possibile trarne concordano perfefc- tamente con la teoria dell'Ologenesi del Prof. D. Rosa e costitui- scono un interessante caso particolare di riduzione progressiva della variability. Firenze, Istiluto di Zoologia elegit Invertebrati, giugno 1917. Lavori consultati. 1. Caiman, W. T. — « Note on a Genus of Euphauaid Crustacea ». — Rep. Fish. Ireland, Sclent. Tnr. 1902-03. If. 4. 1905. 2. Id. — « Crustacea ». — Treatise on Zoologij ed. b>/ Ray Lankester Ft. VII, 3<> Fase. 1909. ". Colosi. G. — « Raccolte plauctoniche fatte dalla R. N. « Liguria » nel viaggio tli circonnavi- gazione del 1003-05 sotto il comaudo di S. A. R. Ltiigi di Savoia, Dnca degli Abruzzi. — Vol. II, Fasc. VII. Crostacei, Pt. 2» — Pubbl. It. 1st. Stvdi Sup. Firenze, 1917. 4. Hansen, H. J. — « The Schizopoda of the « Siboga » Expedition ». — Siboga-Expeditie Mon XXXVII, 1910. 5. Iil, — « The genera and species of the Order Euphausiacea with account of remarkable varia tion ». — Bull. Mus. Ocean. Monaco, Jf. 210, 1911. 9. Id. — « The Crustacea Euphausiacea of the United States National Museum ». — Proe. V. St. Nat. Mus., Vol. XLVIII, X. 2065, 1915. 7. Holt, E. W. L. e Tattersall, W. M. — « Schizopodous Crustacea from the North-East A- tlautic Slope ». — Rep. Fish. Ireland. Sdent. Inv. 19021903, X. 4, 1905. x. Nakazawa. K. — « Notes on Japanese Schizopoda ». — Ann. Zool. Jap.. Vol. VII, pt. IV. 1910. 9. Rosa, D. — « La riduzione progressiva della variabilita e i suoi rapporti coll'estinzione e coll'o- rigiue delle specie •>. — Torino, 1899. 10. Id. — « Saggio di una nuova spiegazione dell'origine e della distribuzione geograflca della spe- cie (Ipotesi della « Ologenesi ») ». — Boll. Mus Zool. e Anat. eomp. Torino, Vol. XXVI, X. 614. 11. — Sars. (J. 0. — « Report on Schizopoda ». — Voyage H. M. S., Challenger. Zool., Vol. XIII 18f<5. 49 — ISTITUTO HI PATOLOGIA GENERAL)? DELLA R. UNIVERSITA DI NAPOLI DIHETTO DAL PROF. (iINO GALEOTTI Un apparecchio per iniezioni vasali microscopiche DEL Dott. GIULIO GIANTURCO (Con una figura). E vietata la ripvodnzionp. Molti istologi affermano che non vi e nella tecnica fstologica cosa piu difficile ad ottenere di una perfetta iniezione del sisteraa vasale. Perche una iniezione di masse colorate possa dirsi seriamente riuscita, deve soddisfare ad un requisite) essenziale: che il riempi- mento di tutte le arterie, vene e capillari sia completo, che non pecchi cioe ne in eccesso ne in difetto, e che tale risultato sia ot- tenuto non in singoli territori vascolari, ma in tutti gli organi. Per ottemperare a queste condizioni e necessario : 1.° II perfetto Iavaggio dei vasi con una soluzione isotonica e vasodilatatrice per vuotarli di tutto il sangue e prepararJi ad ac- cogliere le soluzioni colorate ; 2.° Che questo Iavaggio e la successiva iniezione siano ese- guiti con apparecchi che permettano di ottenere una pressione esat- tamente eguale alia pressione normale dell'animale da iniettare; 3.° Che si eviti assolutamente l'enlrata di bollicine d'aria nel i sistema vasale perche esse produrrebbero embolie gassose danno- ■ sissime al pei-f'etto riempimento dei vasi stessi. Essendomi occupato di questi argomenti, credo utile riferire j alcuni artifizi di tecnica e la deserizione di un semplicissimo appa- i recchio da me costrnito mediante il quale mi e rinscito, senza inutili , e molteplici tentativi, di ottenere i migliori risultati. Le mie iniezioni genorali. eseguite dall'aorta. sono perfette in tutti gli organi e in tutta la loro estensione. Questo apparecchio permette di spingere nei vasi le soluzioni di Iavaggio e quelle colorate con una pressione media esattamente eguale alia flsiologica e per di piu, a differenza di altri apparecchi consimili, permette delle oscillazioni intorno a questa pressione - 50 - media che imitano le oscillazioni sistoliche. II stetema consta di nri manometro Liidwig per la misurazione delia pressione arteriosa e dell'appareccbio da iniezione (Vedi fig.). Appareechio da iniezione. — 1. I tnl»>. - sidiario. — 6, cannula da iniezione. II tnlio. — 8. Ill tuh, 4. IV tulio. - 5. tnlio SHH Da una bottiglia graduate della capacita di 1000 cm.3 chiusa da un tappo di gomma partono quattro tubi di. cui il primo metti capo ad un imbuto munito di rubmetto, il secondo ad un insufflaj tore, il terzo alia cannula da iniezione e il quarto ad un manometro. Una pinza a pressione pud agire sul fcerzo tube. La cannula da iniezione e accompagnata lateralmente da un tube di scarico abitualmente chiuso da una pinza a pressione ; ma quando si vogliano far uscire delle bollicine di aria o si voglia evitare la misfcione del liquido di lavaggio con quelle da iniezione, si chiude la cannula e si apre il tubo di scarico. lo adopro abitualmente come liquido di lavaggio la soluzione al 3,33 % di solfato sodico con l'aggiunta dell' 1 % di acido lattice E proposta dal Vast arini-Cresi ed e ottima. Buona pure la soluzione satura di Peptone proposta dal Bot- r a z z i . Come masse colorate ho adoprato le gelatine al carminio o al bleu di Prussia al titolo del 7, 8, 9 % con o senza l'aggiunta del 5 % di .Toduro di Potassio (Tandler). Oio premesso passo senza altro al modo di eseguire una iniezione. - 51 - Immobilizzato l'animale, si isola la carotide primitiva e, intro- ducendovi una sottile cannula comunicante col manometro di L ild- wig, si misura la pressione arteriosa nei suoi inassimi e minimi. Qiiesta ottenuta, distaccando la cannuia dal manometro si dissangua l'animale. li sistema venoso rimane pieno di sangue e sara vuotatu solo dal successive lavaggio. Legata la carotide centralmente e pe- rifericamente, si fa uno sportello toracico che metta a nuuo il cuoro e il peduncolo vasale. Robusti Klemmer stringeranno 1 tre lati resecati della parete toracica e la base del lembo ; si evitera cosi prevenfcivamente la fuoriuscita del liquido di lavaggio e delle masse colorate. Si isola poi l'aorta ascendente e vi si passa un rilo. A questo punto tutto l'animale deve essere immerso in una vasca d'acqua fredda. E necessario aprire sott'acqua l'arteria. Cio impedisce l'entrata di qualsiasi bolla d'aria; per di piu, diluendosi il sangue contenuto nei segmenti d'arteria piu vicini alia apertura praticata, si ritarda o si impedisce addirittura la coagulazione. Mediante 1' insufflatore si riempiono le tubulafcure dell'apparec- chio da iniezione in cui e gia stata )ircssi in base alio proprie osscrvazioni sugli ultimi segmenti addominali della Cicada e della Nepa c nega die tale epitelio, modiflcato per il notevole svi- luppo delle sue cellule, possa morfologicamente rappresentare un rudiinento di inenibi-o appendincolare. Alia serie degli scritti ora ricordali possono essere riunite due altre note che contengono delle osscrvazioni anatomo-iisiologiebe sugli Ixodini [Ixodes rei duvius, I. heocagonus, Phaulixodes rufus (larva del Rhipicephalus sangui- neus) e Eyalumma marginatum]. Accennato al meccanismo del succliiamento e mostrate le ragioni per le quali e da ritenersi die il sanguo succhiato non si coagula per I'azione di un enzima, s'intrattiene piu a lungo sui eiechi «matici dove -i compiono 6peeialmento i fenoraeni digostivi. Trova che 1'attivita digc- — oo — stiva e dovuta alle cellule opatiche di questi eiechi le quali si distruggono. omet- tendo la sostanza digestiva elaborata in seno al loro protoplasma, e vengono poi sostituite da altre cellule consimili differenziatesi nell' epitelio parietale dei eiechi. Un'altra parte delle osservazipni dcdica alia disjposizionc ed alia strut- tura dei tubi malpighiani ed in un ultimo capitolo descrive l'albero respiratorio o tracheale fornendo un accurato ed interessante esame della complicata strut- tura degli stigmi. II Ba tell i rivolse i suoi studi anche ai Molluschi e con una nota pubblicata nel 1879 espose alcune sue osservazioni sul sistema digerente ed il sistema ner- voso dell' Aolisia punctata. Nel 1880 con un' estesa mernoria si occupa della minuta struttura degli organi sessuali complementari in alcuni Molluschi tor- restH. Tra i lavori del Ba t e 11 i che si riferiscono ai Vertebrati sono anzitutto da ricordare due sue Memorie sul tegumento pubblicate nel 1880: Tuna e un con- tribute alia couoscenza della struttura della pelle dei Rettili, V altra riguarda l'istologia della pelle nei pesci Teleostei. Nella prima, che fu da Lui eseguita a Strasburgo e pubblicata iu tedesco nell'Archiv fur mik. Auatomie, prende in esamc la pelle di Fytlion javanicus, Tropidonotus natrioc, Lacerta vifidis e Anguis fragilis, nella seconda, latta alia Stazioue zoologica di Napoli, racco- glie le sue indagini sulla pelle di parecchie specie di Teleostei. Nel 1884 con un lavoro pubblicato nello « Sperimentale » col titolo: « del- l'adattamonto di alcune cellule endoteliali nelle membrane sierose » si propone di ricercare se lo cellule endoteliali che si trovauo a ricoprire gli stomi esi stenti nel peritoueo dei Ratraci, hanno o no una parte attiva nella formazione e nella chiusura dei detti stomi. Nel peritoneo di diversi Batraci auuri, e pin specialmente di Bufb vulgaris, osserva, mediante esperienze e in condizioni quanto piii e possibile fisiologiche, che raperlura e la chiusura degii stomi av- veniva sempre per movimcnti delle cellule endoteliali, le quali per attivita del loro protoplasma si addossavano o si alloutanavauo nel contorno degli stomi. Un altro suo lavoro che concerue i Vertebrati, e quello col quale il Nostro tratta delle glandule anali di alcuni caruivori. In tale lavoro, pubblicato nel 1887, studia le ampolle anali, come egli propoue di chiamarle, nella volpe e nel gatto. Vi distingue due categoric di glandule, di cui I'una rappresenta il sistema fon- damentale, quello cioe delle glandule odoranti, da Lui denominate glandule di- sodiche (oucrwor,<; = fetido), l'altra costituisce il sistema accessorio, il quale pud mancare ed e ibrmato dalle glandule sebacee anali. Per il gatto accenna anche alio sviluppo delle ampolle anali, rilevando che derivano da una ripiegatura del tegumento dal fondo della quale si originano dapprima le glandule disodiche, lunghi tubi glandulari che ramiticandosi terminano in acini, e poi, al termine della vita intrauterina, le sebacee. Quanto al signilicato lunziunale delle ampolle anali, ritiene che per il caso degli animali da Lui studiati siano da considerarsi come ausiliari deirapt>arecchio genitale e come organi di riconoscimento reci- proco, esistendo neH'uno e noll'altro sesso. In una serie di pubblicazioni I'atte in collaborazione con chi scrive questi ricordi, prese a trattare ampliamente dagli anni 1888 al 1891 la morfologia delle glandule salivari degli Uccelli, argomento tlno allora assai poco studiato e che in seguito fu oggetto di ricerca per parte di altri autori. In questi lavori venue estesamente descritta l'anatomia e la struttura istologica delle glandule saiivari di parecchie specie di Uccelli, portando un largo contributo alle conoscenze di 56 - questo soggetto anche per quelle- che riguarda la costituzione deirelemento cel- lulare secernonte e le modificazioni che subisee nelle diverse fasi del suo meeesf- nismo funzionale. Ad una elevata intelligcnza e ad una profonda cultura il Batelli univa ottime qualita di animo e di cuore, rese anehe piu apprezzate per la sua grande modestia. E. Giac.omini. Pubblicazioni del prof. Andrea Batelli. 1. — Di alcuue speciali produzioni derniiche in eerti Crostacei Bracbiuri. — Bull. Soc. Entom. It.. Vol. IX. Firenze, 1877. 2. — Sulla larva dell' Eristdlis tenax Fab. — Atti Soc. Tose. Se. Nat. 1'rocessi verbali. I. Pisa, 1878, .1. — Sul sisteraa digerente ed il sisteraa nervoso dell' Aplisia punctata. — Ibid. I. risa, 1878. 4. — On the Anatomy of the larve of Eristalis tenax. — A n. awl Mag. Nat. History., Ser. ■'. Vol. ITI, 1879. ."). — Contribuzione allanatomia ed alia fiaiologia della larva ieiV J-Jristalis tenax. — Boll. Soc. En- tom. It., An. XI. Firenze, 187 i>. (i. — Sopra la eolorazione di alcuue larve di Lepidottcri. — Ibid., An. Xi. 1S79. 7. — Studio Lstologico degli organi sessuali compleinentari in aleuiii Mollusclii terrestri — Atti Soe. Tosc. Sc. Nat., Memorie, Vol. IV. Visa, 1880. 5, — Beitrage zur Kenntniss des Banes der Reptilicnhaut. — Arehiv. f. Mik. Anat... Band 17. 1880. '.». — Istologia della pelle nei pesci Teleostei. — Rivista scientific*} industr., Vol. i2. Firenze, 1880. in. — Dello adattamento di alcune cellule endoteliali nelle membrane sierose. — I.o Sperimentale, Firenze, Agosto 1884. 11. — Delle glandule annli di nlruni caroiivori. — Atti fine. Tone. Se. Xat., Memorie. Vol. JX. Pisa, 188 S. 12. — Sulle glandule salivaii degli [Jccelli. Corouuic.izione preventiva. (In collaborazione con E. G-ia- comini). — Atti Soc. Tose. Se. Nat., Proeessi verbali, 1" luglio isss. Vi. - Strattura istologica delle glandute salivuri degli Uccelli. (In collaborazione con E. (; i a co- in in i). — Atti Aecad. Med. Ohir. di Perugia, Vol. I. 1889. 14. — Delle Scienze Natural] nell'tJmbria. DUcorso inaugurate letio nclla solenne riapertura degli Stndi per l'aiino L388-89. - Pe.rngia. Santucci, 1889. 15. — Glandule salivaii dei Trampoliei'i. — Atti Aecad. Mai. Okir, di Perugia, Vol. II. 1890. 16. -- Delle glandule salivaii del Cypselus apus 111. — Ibid. Vol I!. Isun. 17. — Per una festa scientifica nella Uuiversita di Perugia. - 18 settembre 1890. is. — Contribute alia morfologia delle glandule salivaii degli [Jccelli. (In collaborazione con E. G-ia ■ ii mini). - Atti Soc. Tose. Se. Nat., Memorie, Vol VI. Pisa, t89l. 1H. — Di una particelarita neirinteguinento dell' Aphrophora ??>w?nari«. — Monit. Xool. Ital., Vol. II. An. II. Firenze, 1891. 20. — Sulla digestione e la respirazione degli txodini. — Perugia, Tip. Boneompagni 1891. 21. — Note anatoroo-fieiologicbe sugli Ixodini. — Monit. Zool. Ital., ]'ol. II, An. II. Firenze. 1891, 22. — Prima contribuzione sulhi flora umbra. — Annali dell'Oniv, iii Perugia-, An. I. 1885-86, j,!. — Seconds contribuzione sulla flora umbra. — Ibid. 1887. 24. — Terza contribuzione sulla flora umbra. — Ibid. 1888. 2">. — (Jna escuraioue al Monte Pennioo, Gosimo Cherubim. Am.ministratore-responsabile. Firenze. 1917. — Tip. L. NWcolai, Via Faenza, 52. Monitore Zoologieo Italiano (Pubblicazioni Italiane di Zooloqia. Anatomia, Embriologia) Organo nfficiaie (iella Unione Zooioyica italiana DIUKTTO dai DOTTORI GIULIO CHIARUGI EUGENIO FICALBI Piof. ui Auatomia muan.i Prof, ili Anatomia comp. e Zoologix uel R. Iatituto
  • /::. — (2) Yarietaten zweier sardischen Trombidiidenarten. — Arch. Natg. Berlin. Bd. 79, pp. :15-3X, 1913. — (3) Sterrha sacraria aucta n. ah. Arch. Nat. Jahrg. 79, p. 186, 1913. Krekioh-Strassoldo. H. — Neue Anthiciden und Mitteilungen iiber die Yer- breitung bekannter Antliiciden. Wien. entomol. Zeitg. pp. 223-232, 191::. Krober, <>. — Monographic der palaarktisclien und afrikanischen Thereviden (Dipt.). — Devtsch. Ent. Zeitschr., j>/>. 17-32, Ml::. Kuntze, A. — Dipterologische Samraelreisc in Korsika des Herrn W. Schnuse in Dresden im Juni und Juli 1899. — Devtsch. entomol. Zeitschr., pp. 511- 552, 1913. Leger, M. — Heraatozoaires d'oiseaux de la Corse. — Ball. Soc. path. ecroQ T. 6, 2>P- 515-523, 1913. Lkonarm, G. — Nuove specie di Cocciniglie raccolte in Italia. — Bull. Lam Zool. Gen. Agr. Portici, Vol. 7, pp. 59-65, 1913. Luigioni, P. — Descrizione di un nuovo ('erambycidae dell' Italia centrale. — Boll. Soc. entomol. ital., An. 44, pp. 168-170, 1913. Mansion, J. — Les Phlebotoraes en Corse. — Bull. Soc. path, e, >■(>/., T. ii. pp. 637-644, 1913. hi — Mola, P. — Nuovg specie di Rotitori loricati. — Zoo/. Am., Bet. 42, pp. 112- 125, 1913. Montekosato, M. i>i — Note on tlie genus Pseudomalaxis Fischer and de- scription of a new species an J sub-genus. — Proc. Malac. Soc, Vol. 1<>. pp. 302-36:!. 1913. Mortensen, T. — I)ic Echiniden des Mittelmeeres. Eine revidierte Uebersicht dei- in Mittelmeere lebenden p]chiniden, mit Bemerkungen fiber none oder weniger bckannte Forraen. - Mitt. Zoo/. Slat. Neapel, Bd. 21. pp. 1-39, 1913. MiiLLER, G. — I ii nuovo Anoftalmo italiano. Trechus {Orelrechus) messai nov. sp. — Riv. coleotter. ital., An. 11, pp. 181-182, 1913. .MiiLLER, H. G. — Die Regeneration der Gonophore bei den Hydroiden und aus- schliessende biologische Beobaehtungen. Toil I. Athecata. — Arch. Entw. Mech., lid. 37. pp. 319-419, 1913. Xaufoch, A. — Zwei neue Lepidoptereu ans der Uragebung von Triest. — Boll. Soc. Adriat. Sc. Nat., Vol. 27, pp. 101-103, 191::. Peebles, F. — On some Acoelons Flatworms from the Gulf of Naples. — Zoo/. Anz. Bd. 13, pp. 241-214, 191::. Perez, J. — Quelqnes Nomades d'Espagne nuuvelles on raal counues. — Boll. R. Soc. espan. Hist. Nat., pp. 323-335, 1913. Pic, M. — Ee melanisme chez divers Cryptocephalus palearctiqoes. — Trans. Congr. Entom. Ooford, pp. 215-217, 1913. Kkiss. H. (1; — Beschreibung Zweier neuen Aberrationen von Zygaena stoe chadis Bkh. bezvv. Zygaena meliloti Esi\ — Soc. enfomol., Jahrg. 28, p. 76, 191::. — (2) Zygaena stoechadis z/atoroga n. Z. s. intermedia abb. n. — Intern. entom. Zeiischr. Guben Jahrg. 7 , p. 113, 1913. Reitter, E. (1) — Bestimmungstabellen der Otiorrhynchas arten mit unge- zahnten Scbenkeln aus der palaearktisehen Fauna. — Wien. entomol. Zeitg., Jahrg. 32, pp. 25-118, 1913. — {2) Ueber Choleva spadicea Strm. und zwei mit ihr verwandto neue Arten. — Wien. entomol. Zeitg., Jahrg. 32, pp. 213-214, 1913. — (3) Mitteilungen iiber Pselaphiden. — Ent. Mitt., Bd. 2, pp. 129-139: 161-165, 1913. Rocci, U. 1,1) — [Nuove forme di Zygaena dei din torn) di Genova]. — Soc en- tom., Jahrg. 28. p. 56. 1913. — (2) Nuove forme di Zygaena. — Atti Soc. ligust. Sc. Nat. Genova, Vol. 21, pp. 113-130. 1913. (3) Contribuzione alio studio dei Lcpidotteri del Piemonte. 2*. Note ed Usser- vazioni. — Atti Soc. ligust. Sc. Nat. Genova, Vol. 24, pp. 131-216, 1913. Sack, P. — Die Gattung Merodon Meigen (Lampetia olim.). — Abhandl. Sen- ckenb. Naturf. Gesell. Frankfurt, pp. 427-462, 1913. Savi, L. — Nuovi ciliofori appartenenti alia miorofauna del lago-stagno crate- rico di Astroni. — Monit. Zool. ital, An. 24, pp. 95-100, 1913. Schiller, J. — Vorlauflge Ergebnissc der Pbytoplankton Uutersucbungen auf den Fahrten S. M. S. « Najade » in der Adria 1911-12. — Sitz. Ber. Ahad. Wiss. Wien. Bd. 122, pp. 597-630, 1913. Solari, A. e F. (1) — Otiorrhynchas apulus n. sp. — Wien. entomol. Zeitg., Jahrg. 32. p. 118, 1913. - 68 - — (2) Otiorrhynchus jovis Miller var. Holdansi nob. — Wien. entom. Zeilg., JaJirg. 32, p. 121, 1913. Staudeb, H. — Weitere Beitrage zur Kenntniss der Macrolepidopterenfauna dei' adriatischen Kiistengebieto. — Boll. Soc. adrial. Sc. Nat., Vol. 22, pp. 105- 166. 1913. Tagliani, G. — Studi critico sistematici sugii Iniusori. — Ann. Mus Zool. R. Univ. Napoli, N. S., Vol. 4, N. 6, pp. 1-25, 1913. Turati, E. (1) — L'n record entoraologico. Matoriali per una Cannula dei Lepi- dol-teri della Sardegna. — Alii Soc. ital. Se. Xal. Mus. civ. Milano, Vol. 51, pp. 265-365. 1013. — (2) New species and new forms of Lepidoptera from Sardinia (concluded'. — Entom. Rec. London. Vol. 25. pp. 16-18, 1913. — (3) Line nouvelle Caradrina (Lep.) do Sardaigne. — Bull. Soc. Entomol. France, N. 16. pp. 406-409, 1913. Uebel, E. — Oikopleura najadis nov. spec, eine neue Appendicularie aus der Adria. — Zool. Anz., Bd. 11, pp. 626 629, 1913. Verity, R. — Revision of the Linnean types of palaearctic Rhopalocera. — Journ. Linn. Soc. Zool., Vol. 32, pp. 173-191, 1913. Villeneuve, J. — Description d'une nouvelle espece du genre ilhinomorinia Br. et Berg. — Wien. entomol. Zeitg., Jahrg. 32, p. 178, 1913. Wheeler, W. M. — A revision of the ants of the genus Formica (Linne) Mavr. — Bull. Mus. conip. Zool. Harvard Coll., Vol. 53, pp. 377-565. 1913. Wijnhoff, G. — Die Gattung Cepkalolhrix und ihre Bedeutung fur die Svstc- matik der Nemertinen. — Zool. Jahrbuch. AM. Sysl., B. 34, pp. 291-321, 1913. - 69 II. — PARTE S1XTEMATK A PROTOZOA MASTIGOPHORA Flagellata Carleria crassifilis >chiller (p. 0ij^>. — Mare Adriatico. » cylindracea Schiller (p. 623). — Mai'o Adriatico. » subcordiformis Schiller (p. 023;. — Mare Adriatico. » wettsieinii Schiller (p. 623). — Mare Adriatico, dovunque. Chlamydomonas fusiformis Schiller (p. 625). — Mare Adriatico. » pyriformis Schillrr (p. 624). — Mare Adriatico. » triangularis Schiller (p. 625;. — Mare Adriatico. Diplonema (n. g,; breviciliala Griessmann (p. 58). — Yillalranca (Nizza); Se- bastopoli. Hemistasia (n. g.) klebsii Griessmann (p. 52). — YillalVanca (.Nizza;. Phyllomonas simplex Griessmann (p. 33). -- Villafranca (Nizza); Helgoland, Rose off. Pseudobodo (n. g.) tremulans Griessmann (p. 27k — Villafranca (Nizza), in culture di Ulva. Pyramimonas adriaticus Schiller (p. 621). — Mare Adriatico, dovunque. Welonema (n. g.) subtilis Griessmanx (p. 61). — Golfo di Napoli; Roscoff. Trypanosoma thiersi Leger (p. 517). — Dominio nazionale di Casabianda (Cor- sica), nel sanguc di Caprimulgus europaeus. Leucocyiozoon gentili Leger (p. 520). — Dominio nazionale di Casabianda (Cor- sica), nel sangne di Fringilla petronia. » zuccarellii (p. 522). — Dominio nazionale di Gasabianda (Cor- sica/, nel sanguc di Corvus corone. Coccolitlioph.orid.a Acanthoica brevispina Schilleh (p. 610;. — Mare Adriatico, dovunque. Valyptrosphaera incisa Schiller (p. 605;. — Mare Adriatico, sparsamente lo- calizzata. insignis Schiller (p. 6U4). — Mare Adriatico, dovunque. sphaeroidea Schiller (p. 606). — Mare Adi'iatico, dpvunquo. » » var. minor Schiller (p. 606). — Mare Adriatico all'altezza di Ortona. talyplrosphaera '.pyriformis Schiller (p. 605). — Mare Adriatico. Lohmannospharra (n. g.) adrkUica Schiller (p. 608). — Mare Adriatico, in diverse stazioni. ffajadea (n. g.) gloriosa Schiller (p. 00.S;. — Mare Adriatico, dovunque. Pontosijhaera triangularis Schiller (p. 597). — Litorale italiauo e dalmata dell'Adriaticd. - 70 - » bruckneri Schiller (p. 598;. — Adriatico. ovalis Schiller (p. 599). — Adriatico. Rhabdosphaera tignifer Schiller (p. (ill). — Mare Adriatico, dovunque. Syracosphaera adriatico, Schiller (p. 600). — Adriatico. coronata Schiller (p. 601). — Adriatico. » cordiformis Schiller (p. 602;. — Adriatico. » cornifera Schiller (p. 603). — Litorale adriatico. » cupulifera Schiller (p. 602). — Adriatico. » grundi Schiller (p. 601), — Adriatico. » bifenestrata Schiller (p. 604;. — Adriatico. pseudohexangularis Schiller (p. 604). — Adriatico, in dire- zione di Orlona a Mare. SPOROZOA Haplosporidia Haplosporidium limnodrili Granata (p. 736). — ] lor., in Limnodrilus ukede- mianus Clap. incertae sedis Baccellia anophelis Franchini (p. 1198). — ? loc, nel tubo digereutc di Ano- pheles maeulipennis. CILIOPHORA Cilia ta t'uleps Irichotus L. Savi (p. 97;. — Lago stagno craterico degli Astroni (Napoli j. Brepanina (n. g.) falcata L. Savi (p. 99). — Lago degli Astroni. Dysteria quinquecosiata Tagliani (p. 14). — Lago degli Astroni. Urochaenia (n. g.) ichthydioides L. Savi (p. 98). — Lago degli Astroni. Urotricha hexairicha L. Savi (p. 95). — Lago degli Astroni. COELENTERATA HYDROZOA Hydromedusae Pachycordyle fusca Mulleh H. G. (p. 35U). — liolfo di Napoli. ANTHOZOA Zoantharia Cladocora paulmayeri DOderlein .'p. 137). — Golfo di Napoli. Coenocyathw giesbrechti Dodehlein (p. 119). — Golfo di Napoli. » dohrni DOderlein (p. 121). — Golfo di Napoli. » apertus DOderlein (p. 123). — GSlfo di Napoli. Desmophyllum gasti DOderlein (p. 127). — Golfo di Napoli. Microcyathus m. g.) neapolitanus DOderlein (p. 129). — Golfo di Napoli. Leptopsammia microcardia DOderlein (p. 139). — Golfo di Napoli. - 71 - VERMES PLATYHELMINTHIA Turbellaria Amphiscolops fuligineiis Peebles (p. z\t). — Golfo di Napoli. NEMERTINEA Gephalothricc Mirgeri Vijnhoff (p. 297). — Golfo di Napoli. ROTIFERA Cathypna weberi Mola (p. 115). — Rio di Badu Oschiri (Sardegna). Coelopus bambehei Mola (p. 114). — Sassari, nella vasca della R. Universita. Colurus longidigitus Mola (p. 123). — Rio di Oschiri (Sai'degna;. J)i.st>/? ligustica n. var. Rocci (1, p. 56). — Dintorni di Genova. » » pseudocynarae n. ab. Rocci (1, p. 50). — Dintorni di Genova. » pseudowagtieri n. ab. Rocci (1, p. 56). — Dintorni di Genova. » » rosea n. ab. Rocci (2, p. 113). — Dintorni di Genova. » » semiconfluens Rocci n. ab. (3, p. 197). — Piemonte. » carniolica appennina berolinoides n. forma Turati (I, p. 338 . — Forte del Castellaccio sopra Genova. » » » bissignala n. forma Turati CI, p. 338). — Forte del Castellaccio sopra Genova. "» » » calabrica n. forma Tlrati (1, p. 338). — Cala- bria. » » » cingulata n. forma Turati CI, p. 338). — Din- torni di Genova. » » » intermedia n. forma Turati CI, p. 338). — Reg- gio Calabria. » » » cuprea n. forma Turati CI, p. 338). — Forte del Castellaccio sopra Genova. » » » intermedia n. forma Turati (1, p. 338). - 74 - Zygaena carniolica appennina monosignata n. (orma Tubati (1. p. 338). — Forte del Gastellaccio sopra Genova. » » » octonotata n. forma Turati (1, p. 338). ~ Forto del Gastellaccio sopra Genova. » » » stpechadoides n. forma Tihati <1, p. 338). — Forte del Gastellaccio sopra Genova. » » » stoechactoides <(ejia/'j>rrata n. forma Turati (1, p. 338). — Forte del Gastellaccio sopra Genova. » » Jiicolor n. ab. Rocci (2, p. 116). —Dintorni di Genova. » » dealbatri n. ab. Rocci (2, p. 116). — Dintorni di Genova. » » dmiensis hedysaroides n. lorma Turati (1, p. 337). — Pi- gna (Lignria occidentale); VaJle Nervia; Raima della Frema fAlpi marittime). » hedysari suffusa n. forma Tihati (1, p. 339). — Appen- nino centrale. >, ,. incompleta n. ab. Rocci (2, p. 116). — Dintorni di Genova. » » minima n. ab. Rocci (2, p. 116). — Dintorni di Genova. » » nigrescens n. ab. Rocci (2, p. 116). — Dintorni di Genova. » nigrocincta n. ab. Rocci (2, p. 1 16). — Dintorni di Ge- nova. » posterolineata n. ab. Rocci (2, p. 116). — Dintorni di Ge nova. » >- pseudocarniolica n. ab. Rocci (2, p. 116). — Dintorni di Genova. » .suffusa o. forma Turati (1. p. 339). — Appennino centrale. nynarae coryuncta n. ab. Rocci (2, p. 113). — Dintorni di Genova. » » deminiata n. ab. Rocci ■ (2, p. 113). — Dintorni di Genova. » depuncta n. ab. Rocci (2, p. 113). — Dintorni di Genova. » semiconfluens n. ab. Rocci (2, p. 113). — Dintorni di Go- nova. ,, filipendulae costimaculata n. ab. Rocci (3, p. 200). — Piemonte. mcUloli kerh'ri n. ab. Rf.iss .in. (1, p. 76). — Dintorni di Genova. » stoechadis basalts n. ab. Rocci (2, p. 114). — Dintorni di Genova. dubia gigantea \\. var. Rocci (1, p. 56). -- Dintorni di (tc- nova. » biconjuneta n. ab. Rocci (2, p. 114). — Dintorni di Geneva. » » biguttata n. ab. Rocci (2. p. 114). — Dintorni di Genova. » » citrina n. ab. Rocci (2, p. 114). — Dintorni di Genova. » » confluens n. ab. Rocci (2, p. 114). — Dintorni di Genova. » » genuensis n. var. Rocci C2, p. 114). — Dintorni di Genova. » » impar n. ab. Rocci (2, p. 56). — Dintorni di Genova. » » intermedia n. ab. Reiss (2, p. 113). — Dintorni di Genova. » » medio-unita n. ab. Rocci (1, p. 56). — Dintorni di Genova. » » nigerrima n. ab. Reiss jr. (1, p.-76). Dintorni di Ge- nova. » » parviguttata n. ab. Rocci (2, p. 114). — Dintorni di Genova. reducia n. ab. Rocci (1, p. 50). — Dintorni di Genova. » » seminigrata n. ab. Rocci (2, p. 114). - Dintorni di Gej nova. Zygaena sfoechadis quadripuncta n. ab. Rocci (2, p. 114;. — Dintorni di Geneva. » » septemaculaia n. ab. Rocci (2, p. 114). — Dintorni di Ge- uova. » » tenutmarginata n. ab. Rocci <2, p". 114). — Dintorni di Genova. » » transalpinoides n. var. Rocci (2, p. 114;. — Dintorni di Genova. » iriconjuncla n. ab. Rocci (2, p. 114). — Dintorni di Genova. » » undecimaculata n. ab. Rocci CI, p. 56;. — Dintorni di Ge- nova. » » zlatoroga n. ab. Reiss (2, p. 113). — Dintorni di Genova. » » zonata n. ah. Rocci (2, p. 114). — Dintorni di Genova. » transatpina apicalis n. ab. Rocci (2, p. 115). — Dintorni di Genova. » » aurantiaca n. ab. Rocci (2, p. 115). — Dintorni di Genova. » » diffusa n. ab. Rocci (2, p. 115). — Dintorni di Genova. » » intermedia n. var. Rocci (2, p. 115;. — Dintorni di Ge- neva. » » maritiina decimaculata n. ab. Rocci (1, p. 56). — Din- torni di Genova. f » » transiens n. var. Rocci (1, p. 50;. — Dintorni di Genova. » * undecimaculata n. ab. Rocci (1, p. 5b'). — Din- torni di Genova. » » parva n. ab. Rocci (2, p. 115). — Dintorni di Genova. » >• parvimaculata n. ab. Rocci (2. p. 115;. — Dintorni di Genova. » » paulae n. ab. Naufoch (p. 101). — Dintorni di Trieste. » » pseudostoechadis n. var. Rocci (2, p. 115;. —Dintorni di Genova. Noctuidae ucronycta cuspis rosea n. forma Turati (1, p. 290). — Aritzo (Sardegna). Agrotis birivia neglecta n. ab. Rocci (3, p. 144;. — Fiemonte. Wmphipyra pyramidea fusca n. ab. Rocci (3, p. 155). — Piemonte. Caradriiia culoti Turati (3, p. 408). — Gennargentu (Sardegna). Herminia gigantea autumnalis n. forma Turati (2, p. 17). — Aritzo (Sardegna. . Hydroecia franciscae Turati (2, p. 16). — Aritzo (Sardegna;. » » aurantiaca n. forma Turati (2, p. 16). - Aritzo (Sar- degna;. Leacania pallens Candida n. ab. Rocci (3, p. 153). — Nizza Monferrato; Din- torni di Torino. » sicula cinnamomea n. forma Turati (1, p. 313). — Isola di S. Pi.etro; Garloforte; Aritzo (Sardegna). puperina kruegeri fusca n. forma Turati (1, p. 306). — Gennargentu (Sar- degna). f> » minor n. forma Turati (1, p. 306). — Gennargentu (Sar- degna;. ffotiagria insularis Turati (2, p. 16). — Aritzo (Sardegna >, Qrthosia liaematidea causta n. forma Turati (2, p. 16). — Monte Gliiesa (Sar- degna). - 76 - Polia caneseens aritzensis n. forma Turati (2, p. 16). — Monte Gugnada (Sar- degna). G-eometridae Acidalia dimidiata roseata n. forma Turati (1, p. 321;. — Aritzo (Sardegna). » obliquaria Turati (1, p. 321;. — Monte Chiesa (Sardegna). » ostrinaria purpuraria n. forma Turati (1, p. 323). Desulu (Sardegna). Endrosa aurita semipunctata n. ab. Rocci (3, p. 194). — Piemonte. » » marginata n. ab. Rocci (3, p. 194). — Piemonte. » » seminigra n. ab. Rocci (3, p. 193). — Piemonte. Larenlia lalevitiata Turati (I, p. 329). — Gennargentn (Sardegna). » spissistriyaria Turati (2, p. 17). — Gennargentn (Sardegna). Prosqpolopha jourdanaria anargyra n. forma Turati (1, p. 335). ~ Monti (Sardegna). Pseudoterpha pruinata pallida n. ab. Rocci (3, p. 161). — Piemonte. Sterrha sacraria aucta n. ab. Krausse (3, p. 186). — Sardegna. I^-yraliclae Acrobasis bithyniella rufella n. forma Turati (1, p. 344). — Aritzo (Sardegna). » » sublutella n. forma Turati (1, p. 344). — Aritzo (Sar- degna). » plumbeatella Turati (1, p. 345). — Isola di S. Pietro (Sardegna). Aphomia grisea Turati (2, p. 18). — Aritzo (Sardegna). Bolys oberlhuri Turati (2, p. 18). — Gennargentu (Sardegna). Crambus vectifer fuscalellus n. forma Turati (2, p. 18). — Aritzo (Sardegna;. Ephestia rectifasciella Turati (2, p. 18). — Isola di S. Pietro; Aritzo (Sardegna). Salebria brephiellia fuscipterella n. forma Turati (1, p. 344). — Aritzo (Sar- degna). TortricicLae (apua saturana Turati (1, p. 353;. — Aritzo (Sardegna;. Conchylis toreumatana Turati (1, p. 358). — Aritzo (Sardegna). Euliu rciiana Turati (1, p. 354). — Isola di S. Pietro; Sette Fratelli; Aiiizo (Sardegna). » » acervosana n. forma Turati (1, p. 357). — Aritzo (Sardegna). Olethreutes restinctana Turati (1, p. 360). — Gennargentn (Sardegna). DIPTERA Chirononaidae Cliironoinus cacazzai Kieffer (1, p. 210). — Provincia di Bologna, nelle risaie. Psychodidae Phlebotomus leyeri Mansion (p. 640). — Toga presso Bastia (Corsica). Orpli.ri.epliilid.ae Thaumalea caudata Hezzi (p. 257). — Val di Livrio e Scais (Valtellina). » divaricata Bezzi (p. 256). — Valtellina; Moncenisio. * inflata Bezzi (p. 251). — Moncenisio; Valtellina. » major Bezzi (p. 254). — Valtellina. Tipvilidae Bactylolabis nubecula Kuntze (p. 546). — Corsica (? Vizzavona). TXcranqphragma anomala Kuntze (p. 545;. — Corsica (? Vizzavona). — ( I — Penthoptera schnusei Kuntze (p. 547). — Ajaccio e Vizzavona (Corsica). Tlaere-vid.ae Thereva striata Krober (p. 25). — Sai'degaa. Syrphidae Merodon cluniceps Sack (p, 444;. — Sicilia; Grecia ed Asia minore. » femoratus Sack (p. 440). — Corsica; Grecia ed Asia minore. » pares Sack (p. 429;. — Italia (collezione Bezzi). » haemotThoidalis Sack (p. 429). — Diutorni di Pavia. » tricinctus Sack (p. 441). — Italia; Tirolo; Sicilia. Spiioinyia Integra Kuntze (p. 54(..»). — Monte d'oro (Corsica). HVEiasciciae Plalystoma bezzii Hendel (p. 78). — Macerata; Calabria. Rhinomorinia subrostrala Villeneuve (p. 178;. — Maeugnaga. Sarcophaga benaci Bottcher (p. 247). — Resegone; Rovereto; Monlaleone. » » tenuiforceps n. var. Bottcher (p. 248). — Dintorni del Garda. » bez-ziana Bottcher (p. 242). — Italia (collezione Bezzj; ? loc. » ebrachiata var. meadei n. var. Bottcher (p. 301). — Torino. .» porrecta Bottcher (p. 301). — Tirolo racridionale; dintorni del Garda; Trieste. » offu&cata haemorrhoides n. var. Bottcher (p. 244). — Italia ? loc. » rosellei novercoides n. var. Bottcher (p. 307;. — Sardegna: Mon- tenegro ed Alta Baviera. » siciliensis Bottcher (p. 125). — Sicilia. Hymenoptera Cynipidae ('hreslosema laeviusculum Kedicke (p. 147). — Asuni (Sardegna). UProctotrypiclae Paraclisla longifrons Kieffer (p. 171;. — Trieste. » sulcigera Kieffer (2, p. 170). — Vallo Lucano. Platygasler cecconii Kiefeer (2, p. 184). — Yallombrosa, da Rhabdqphaga sa- hciperda. Formioidae Formica rufa santschii n. var. Wheeler (p. 428). — Toscana. -A.pid.ae Nornada fallaor Perez (p. 328). — Palermo; Algeria; Spagna. Coleoptera Oara"bidae chlaenius auricollis subveluttnus n. ab. Fiori (2, p. 81). — Sicilia. Leistus rufomaryinatus italicus n. var. Fiori (3, p. 190;. — Emilia. Trechus messai MiiLLER (p. 181). — Prealpi venote. Stap3a.ilin.id.ae Stenus latus Benick (p. 153;. — Sardegna. » kraussei Benick (p. 155;. -- Sardegna. » coarctatus Benick (p. 150). — Sardegna. — 78 Fselapliidae Bythinus italicus sanguinipennis n. var. Reitter (3, p. 161). — Sardegna. siculus Fiori (1, p. 4). — Madonie (Sicilia) nella regione piu elcvata; Ficuzza (dintorni di Palermo). » valombrosus Reitter (3, p. 134). — Vallombrosa. Faroims siculus Fiori (1, p. 1). — Monte Salvatore c Piano Quacella nelle .Ma- donie (Sicilia). Silpih.id.ae Choleva garganona Keitteh (2, p. ^14). — Monte Gai'gano. Coccin.ellid.ae Adalia conglomerata connesca bicrucifera n. ab. Delta Beffa (m. 59). — Tren« tino. » decempanctata conglobata a. var. Delta Beffa (p. 08). — Dintorni di Roma. » octqpustulata Della Beffa (p. 73). — Napoli. Adonia varegata costellata ragusae n. ab. Della Beffa (p. 8). — Palermo. » » octqpunetaia n. var. Della Beffa (p. 9). — Lucca. » portal n. var. Della Beffa (p. 13). — Lungo il Reno (Emi- lia); Gamerino (Marche). Anisosticfct ndvemdecim punctata gagliardii n. var. Detta Beffa (p. 17). — Dintorni di Viareggio. col nut decemguttata luigionii n. var. Della Beffa (p. 220). — Colle Obaco (Lazio); Piemonte. Voccinella conglobata intermedia n. ab. Depoli (p. 200). — Lecco. Hyppodamia tredecimpunctata novem punctata pedemoniana n. ab. Delia Beffa (p. 218). — Borgofranco (Piemonte). Uicraspis sexdecimpunctata haemorrhoidalis n. var. Della Beffa (p. 164). — Poggio Gavallo (dintorni di Grosseto;; dintorni di Roma. Propylaea quaiuordecimpunctata conglobata lunigerd n. ab. Della Beffa (p. 229). — Greco milanese. » » » etrusca n. ab. Della Beffa (p. 230). — Viareggio. Semiadalia notata C-nigrum n. var. Della Beffa (p. 21). — Monte Gianin in Val Majra, Sempione (Piemonte). » undecimnotata cardui sardoa n. ab. Della Beffa (p. 31). — Ga- gliari. » ■• bavgaglii n. var. Della Beffa (p. 33). — Quercelo di Siena; Basilicata. Subcoccinella viginiiquatuorpunctata reticulata bifasciaia n. ab. Della Beffa (p. 185). Italia continentale e Sicilia. » » » reticulata { p. 186): — Piemonte; Trentino; Lombardia; Yenezia. » laterifasciata n. ab. I)j;lla Beffa (p. 185)i Piemonte; Toseana; Lazio. » » » festae n. al). Della Beffa 'p. 185). — Piemonte : Toseana : Lazio. '9 - Cerambycidae Phytoecio tirellii Luigioni (p. 168;. Filettino (Lazio). Chrysomelidae Cryptopepkalus rugicolHs subverrucosus n. var. in: (p. 246;. — Sieilia. L&ngitrtrsus longipennis alata n. forma Heikertinger (p. 31). — Piiglia. -A.ntiiicidae Athicus leonhardi von Krekich-Strassoldo (p. 229). - ? Gargano. Gouova, nella collezione del Museo Givico. Curculionidae Dliorrhynehus /ijmlus Solari (1, p. !IS). — Grottaglie (Murgiej. griseqpunciatus durus n. ab. Reitter (1, p. 52). — Fenestrelfc, Veil Pesio. » » ruficollis n. nh. Reitter '1, p. 52). — Mon- viso; Monte Pesio. <> vesulianus n. var. Daniel i. 1. Reitter {1, p. 51). — Monviso. » heydeni ovouleus n. var. Solari i. 1. Reitter (1, p. 26). — Monte Grigano. hirticornis setulifer n. var. Reitter (1, p. 75). — Alpi Gozie. jovis var. fioldansi Solari a. ed F. (2, p. 121). - Lago S. Gio- vanni; Gargano. martinensis grissolensis n. var. Reitter (1, p. 53). — S. Mar- tino (Tirolo meridionale); Grissolo (Monviso). mastioc nigrociliatus n. var. Reitter (1, p. 2 — Italia, su radici di Hordeum muri nam. » vulpiae Del Guercio (2, p. 207). — Italia, su Vulpia sp. iliaitophorus montemartinii Del Guercio (1, p. 17',)). — Villatella (Portomau- rizio) su Lanium purpurea m. Cladobius farinosus Del Guercio (1, p. 178). — Villatella CLiguria), sopra una specie di lamiacea. Maerasiphon cyparissiae cucurbitae n. var. Del Guercio (1, p. 194;. — Italia, versante mediterranean su varie cucurbitacee eoltivate. - 80 - MacfoUphoniella fasciata Del Guergio CI, p. 189). — Dintorni di Fironze. sulle foglie di Artemisia campestris ed altre artemisie.' Myzocallis saccharinus Del Guercio (2, p. 210). — ? loc, su foglie di saggina. Pemphigus fagifoliae Del Guercio Cp. 175\ — Brescia, sa foglie di faggio. Stenaphis monticeUii Del Guercio (1, p. 185). — Calcinaia (Pisa) eel altrove net litorale mediterraneo su Arundo donaao. Syphocoryne artemisiae Del Guercio (1, p. 178). — ? loc, su Artemisia cam pesiris ed altre specie dello stesso genere. Trinacriella magnified Del Guercio CI, p. 169). — Sicilia, sulle radici di avena. Coccidae Aonidiella inopinata Leonardi (p. 63). — Provincia di Siracusa, sul mandorlo. Aspidioius viticola Leonardi (p. 61). — ? loc, sulla vite. Pseudococcus grassii Leonardi (p. 59). — Roma, su banane (specie indubbia- raente di origine esotica). TUNICATA Oikopleura najadis Uebel Cp. 626). — Mare Adri-atico. VERTEBRATA PISCES Catus duhamelii Garman Cp- 73). — Mare Adriatico, Mediterraneo e coste del- l'Atlantico. Conger simnlaPtts Facciola Cp. 109). — Stretto di Messina. REPTILIA Larerta muralis hnieggemanni n. var. Boulenger Cp. 148). — Litorale medi- terraneo da Genova a Napoli; Firenze ; Dintorni del Lago maggiore. » » insulanica n. var. Boulenger (p. 148;. — Isola di Pianosa. » » quadrilineata n. var. Boulenger (p. 153). — Sardegna ; Mon- tecristo o Malta. » » tiliguerta n. var. Boulenger (p. 157). - - Sicilia nord-occiden- tale: Sardegna; Li pari ; Fgadi. MAMMALIA Oris musimon corsicosardinensis n. subsp. Kowarzik (p. 440). — Sardegna settentrionale e Corsica meridionale. » » occidento-mrdiniensis Kowarzigk Cp. 440). — Sardegna occij d en tale. G08IMO Gherurini, Amministratore-responsarile. Firenw, 1917. — Tip. L. Niecolai, Via Faenza, 52. Monitore Zoologieo Italiano (Pubblicazioni Italiane di Zoologia, Anatomia, Embriologia) Organo ufficiale deila Unione Zoologica Italiana UIKKTTO DAr DOTTOKI GIDLIO GHIARUGI EUGENIO FICALBI Prof, di Aiiatoiiii'a uuiana Prof, ill Anatouaia comp. e Zoologia ni'l K. Istitnto di Studi Snper. in Fireiiise nella 11. (Jniversita di Pisa Ufficio di Direzioue ed Auiiuiuistrazione: Istituto Auatomico, Firenze. 12 aiimeri all'auno — Abbuonameuto annuo L. 15. XXVIII Anno Firenze - 1917 N. 6. SOMMARIO: Bibliografia. — Pag. 81-88. Comunicazioni originali : Marchetti L., Sulla invaginazione attiva del tappo vi- tellino delle uova di Bufo vulgaris. (Con 7 flgg.). — Pag. 89-99. Necrologio: Garni Ho Mobilio. — Pag. 99. Goncorsi. — Pag. 100. Avvertenza Delle Comunicazioni Originali che si pubblicano nel Monitore Zoologieo Italiano e vietata la riproduzione. BIBLIOGRAFIA Si da notizia soltanto dei lavori pubblicati in Italia. B. - PARTE SPECIALE I. Invertebrati in genere. Cozzi Carlo. — Zoocecidi della flora milanese: quarto contributo. — Atti Soc. Hal. Sc. rial, e Mu^eo civ. St. mat. Miiano, Vol. 54, Fasc. 2-4, pp. 268-280, Miiano, 1916. II. Protozoi. Basile Carlo. — Leishmaniosi interna. (Con 6 rig). — Annali d'Igiene, An. 26, N. 4, pag. 248-268. Roma, 1916. Cremona Pietro. — Contributo alio studio della coccidiosi degli uccelli (rondine di mare e gabbiano). — If Nuovo Ercolani, An. 21, N. 28-29, pp. 472-474, Torino, 1916. — 82 - Enriqnes Paulo. - Notizie su un Vorticellide raro (Astylozoon piriformis Schew). e sulla sua coniugazione. — Rend. d. R. Accad. d. Sc. d. 1st. di Bologna, CI. di Sc. Fisiche, N. .v., Vol. 16, (1911-12), pp. 93-104, con fig g., Bologna, 1912. Enriques Paolo. — Ricerche biologiche sugli Infusori dei dintorni di Bologna. ^\ota seconda). — Rend. d. R. Accad. d. Sc. d. 1st. di Bologna, CI. di Sc. Fisiche, X. S.. Vol. 17. (1912-13), pp. 103-117. Bologna, 1913. FInzi Girido. — Leishmaniosi del cane e profilassi del Kala-Azar infantile. — // Nuovo Ercolani, An. 21, X. 2-1-25, pp. 397-407 '-, con ftgg. Torino, 1916. Finzi Guido e Campus Antonio. — Anaplasmosi. Sal signiflcato dei « Gorpi endo- globulari > « Panti marginal) » « Anaplasmi » trovati nel sangue degli ovini della Sardogna e del Piemonte. — 11 Nuovo Ercolani, An. 21, X. .'to- ol, pp. 193-500; X. 34-35, pp. 557-501 (continua). Torino, 1910. Porcelli Titone F. — L'azione antiriproduttiva dei raggi ultra-violetti stndiata sui protozoi (Leislimanie). — La Pediatria, An. 21, Fasc. 3, marzo 1910, pp. 147-15 1. Firenze, 1910. Sangiorgi Giuseppe. — Toxoplasma ratti n. sp. — Giorn. d. R. Accad. di tried. di Torino, An. 77, N. 11-12, novembre-dicembre 1914, pp. 3S3-385. Torino, 1915. Sangiorgi G. e Ugdulena G. — Reperto di un flagellato « Prowazekia » n. sp. nell' intestino umano. — Giorn. d. R. Accad. di med. di Torino, An. 79, X. 1-2, jjp. 109-170. Torino, 1910. Spagnolio. — Leishmaniosi umana e eanina. Studio d'ambiente. — La Riforma med., An. 30, X. 7, 1914, pp. 179-182. Xapoli, 1914. Ugdulena G. — Reperto di un flagellato (Prowazekia n. sp.) neH'intestino umano. — Giorn. d. R. Accad. di med. di Torino, An. 79, X. 1-2, gennaio-feb- braio 1910, pp. 109-170. Torino, 1910. Veglia Francesco. — Goltura dell'Anaplasina marginale in vitro. — Giorn. d. R. Accad. di med. di Torino, An. 78, N. 1-2, gennaio-fehbraio 19 15, pp. 33-39. Torino, 1915. Veglia Francesco. - Goltura dell'Anaplasma marginale in vitro. Nota prelimi- naiv. — La Clinica veterin., An. 39, X. .'>'. pp. 76-83. Milano, 1916. V. Celenterati (Cnidari e Ctenofori). Cecchini Glelia. — Gli Alcionari e i Madreporari raecolti nel Mediterraneo dalla R. N. « Washington » (1/. U. Is/, di .S'/. Super, di Firenze, •Sc:.. (i i Sc. fisiche e mil. Firenze, 1915. Misuri Alfredo. — Rcvisione delle specie raediterranae del genere Pisa. — .\rch. ZOOl. Hal.. Vol. 8, pp. 249-258, con -J lac. Xapoli. 1910. Misuri A. Supra uu caso di pigraentazione anomala in Acantliony.c innnia- tus Lair. — Monit. Zuol . Hal.. An 26, V. 5-6, pp. 109-111. Firenze, 1915. Misuri A. — Rovisione delle specie rrieditorranoe del gen. Pisa. - Monit. Zool. ii'i/.. \,i. vie N. 7>o. pp. in IP.'. Firenze, 1915. — 80 — Parisi Bruno. — I Decapod i giapponesi del Museo di Milano: III. Oxyrhyncha. — Atti Soc. ital. Sc. nat.e Museo civ. St. not. Milano, Vol. 54, Fasc.2-4, pp. 281-296, con lav. Milano, i916. Pierantoni U. — Sopra un nuovo Isopodo raarino dol Golfo di Napoli (Munna mediterranea n. sp.). — Pubbl. d. Slaz. Zool. di Napoli, Vol. 1, pp. 117-153, con 1 tav. Milano, 1916. Polimanti Osvaldo. — Note di etologia sui Crostaeei. — Annali d. Facoltd di Med., Serie /a. Vol. 5, 1915, Fasc. 3-4, pp. 63-106. Perugia, 1916. Polimanti Osvaldo. — Ricerche sullo sforzo dei muscoli nelle piuze asimmetri- che dei Paguri e considerazioni sopra l'asimmetria. (Con figg.). — Annali d. Facoltd di Med., Serie i&, Vol. 5, 1915, Fasc. 3-4, pp. 117-128. Peru- gia, 1910. 9. I.\ SETT l (i ESAI'ODI. a) Scritti generali o su piii etie uno cieyli ordini Fabre J. H. — Le meraviglie dell'istinto nogii insetti. Brani scelti estratti dai « Ricordi entoraologici » c storie ineditc della luceiola e del brueo del ca- volo. (Con 3 fig. e 16 tav.). — Un vol. di pp. 240. Milano, Casa ed. Son- zogno. Fabre J. Enrico. -- La vita degli insetti. Brani scelti estratti dai « Ricordi en- toraologici ». (Con 13 figg. e 13 tav.). — Un vol. di pp. 252. Milano, Casa ed. Sonzogno. Berlese Antonio. — Sul poliniorlismo degli insetti. — Redia, Vol. 11, Fasc. i-2, pp. 211-238, con 3 fig. Firenze 1916. Berlese Antonio. — Insetti dellc case e dell'uomo e raalattio die ditlondono. — Vol. di pag. xn-283, con 100 figg., Ulrico Hoepli ed. Milano, 1917 . Supino Felice. — Osservazioni sopra alcuni insetti delle risaie. — llendic. Istit. lomb. Sc. e Lelt., Ser. 2, Vol. 49, Fasc. 2-3, pp. '108-114. Milano, 1910. d) Ortotteri. Borelli Alfredo. — Di una nuova specie del genere Forficula Linn. [Escursioni Zoologiche del Dott. Enrico Fosta nella vallata dol Sangro (Abruzzi). V.]. — Boll. d. Musei di Zool. e Anal, compj. d. R. Univ. di Torino, Vol. 31, X. 711, lip. 1-3, con 1 fig. Torino, 1910. Borelli Alfredo. — Dermatteri delle Isole Filippine. Nota III. — Boll. d. Musei di Zool. e Anal. camp. d. R. Univ. di Torino, Vol. 31, X. 7 15, pp. 1 0. To- rino, 1910. Giglio-Tos Erraanno. — Ortotteri raccolti nella Somalia italiana meridionale. - Redia, Vol. 12, pp. 279-187. Firenze, 1917. e) Rincoti o Emit eri, e Fisapodi o Tisanotteri. Guercio (Del) Oiacomo. — Afidi raccolti nella Somalia italiana meridionale. — Redia, Vol. 11, Fasc. 1-2, pp. 299-303, con 3 fig. Firenze, I'd 10. Guercio (Del) Giacomu. — Contribuzione alia conoscenza degli Alidi. — Redia, Vol. 12, pp. 197-277, < on '.' tav. Firenze, 1917. Guercio (Del) Giacomo e Malenotti Ettore. — Ricerche ed esperienze nuove con- tro la Bianca-rossa degli agrumi in Sicilia nel 1914. — Redia. Vol. 11, Fasc. T-. pp. 1-117, con -25 fit/, p. 1 lav. Firenze, 1916. - 86 - Malenotti Ettore. — Nuovi Diaspiti. — liedia, Vol. 12, pp. 183-194, con 1 lac. Firenze, 1917. Malenotti Ettore. — Sulle pretese varieta del Chrysomphalus dietyospermi (Morg.) Leon. — Reclia, Vol. 12, pp. 109-123, con 6 fig. Firenze 1917. Malenotti Ettore. — Sopra un easo di endofagia dell' Aspidiotiphag us citrinus (Craw.) How. sul Crysomphalus dietyospermi (Morg.) Leon. — liedia, Vol. 12, pp. 15-18. Firenze, 1917. Malenotti Ettore. — Diaspiti raccolti nella Somalia italiana. — Redia, Vol. It, Fase. 1-2, pp. 321-358, con 3 lav. Firenze, 1916. Malenotti Ettore. — Specie nuove e eritiche di Diaspiti. — Redia, Vol. 11. Fasc. 1-2, pp. 309-320, con 1 tav. Firenze, 1916. Paoli Guido. — Contributo alia conoscenza delle Cocciniglie della Sardegna. — Redia, Vol. It, Fasc. 1-2, pp. 239-268, con 23 fig. Firenze, 1916. Teodoro G. — Osservazioui sulla ecologia delle Cocciniglie con speciale riguardo alia raorfologia e iisiologia di questi insetti. — Redia, Vol. 11, Fasc. 1-2, pp. 129-209. con 3 fig. e 3 lac. Firenze, 1916. f'j Coleotteri e Strepsitteri. Oestro R. — "Materiali per lo studio delle Eispidae: L. Hispa teslacea e Hispa occator. — Annul i del Museo civ. di St. nat. di Genova, Ser. 3, Vol. 6 (46), pp. 77-78. Genova, 1913-15. Pic Maurice. — Malacodermes du genre Idgia, Cast, nouveaux ou peu connus. — Annali del Museo civ. di St. Nat. di Genova, Ser. 3, Vol. 6 (16), pp. 59-60. Genova, 1913-15. Pic Maurice. — Coleopteres vesicants recueillis par le D.r Bay on et Mad. C. Berti dans TOuganda. [Collezioni zoologiche fatte nelP Uganda dal Dotfc. E. Bayon. XVI]. — Annali del Museo civ. di St. nat. di Genova, Ser. 3, Vol. 6 (46), pp. 61-68. Genova, 1913-15. Pierantoni U. — Sulla luminosita e gli organi luminosi di Lampyris noctiluca L. (2.:l Nota preliminare). — Boll. d. Soc. di Natur. in Napoli, Vol. 27, (Ser. 2, Vol. 7), An. 28, 191-1, pp. 83-88, con 1 tav. Napoli, 1915. h) Imenotteri. Berlese Antonio. — Aspidiotiphagus How. e 1'rospaltella Ashm. — Redia. Vol. 12, pp. 1-13, con 3 fig. Firenze, 1917. Berlese Antonio. — Scutellista giganlea Berl. n. sp. — Redia, Vol. 12, pp. 179- 180. Firenze, 1917. Berlese A. e Paoli G. — Un Endol'ago esotico efficaee contro il Chrysomphalui dietyospermi Morg. — Redia Vol. 11, Fasc. 1-2, pp. 305-307, eon 2 fig. Firenze, 1916. Emery Carlo. — Aleune csperienzo sulle formiche granivore. — Rend. d. IL Accad. d. Sc. d. 1st. di Bologna, a. di Sc. Fisiche, N. s„ Vol. 16 (19U 12), pp. li)7 117 . Bologna 1912. Emery Carlo. — Le origini e l'eniigrazione della launa mirmeculogica di Europal — Rendir. della /«'. Accad. d. Sc, d. 1st. di Bologna, a. di Sc. fis., N. SA Vol. 17 (1912-13), pp. 29-46. Bologna, 1913. Emery Carlo. — Intorno alia elassiiicazione dei Mirmicinae. — Rend. d. R. Accad. l, Vol. 5, 1915, Fasc. 1-2, pp. 35-57. Perugia, 1915. VIII. Echinodermi. Zirpolo Giuseppe. — Su alcuni individui anoraali di Chaetaster longipes Retzius e di Hacelia attenuata Gray. (Con tav. 3 e 3 figg.). - Boll. d. Soc. di Na- tur. in Napoli, Vol. 29, (Ser. 2, Vol. 9). An. 30, 1910, pp. 49-58. Napoli, 1917. Zirpolo G. — Di una rara anoraalia di Astropecten auranliacus Linn. — Pubbl. d. Staz. Zool. di Napoli, Vol. 1, pp. 31-58, con 3 tav. e 10 fig. Milano, 1910. Zirpolo Giuseppe. — Alcuni casi di anomalia delle braccia di Asterina gibbosa Penn. (Tav. 1-2). — Boll. d. Soc. di natur. in Napoli, Vol. 29, (Ser. 2, Vol. 9), An. 30, 1916, pp. 2-16, Napoli. 1917. 88 IX. Molluschi. 1. SCRITTI GENERALI 0 SU PIU CHE UNA DELLE CLASSI. Bellini Raffaello. — 1 molluschi extramarini dei dintorni di Napoli. Monografla sintetica. — Boll. d. Soc. di Natur. in NapoU, Vol. 27, (Ser. 2L\ Vol. 7), An. 28, pp. 1 19 194, con 1 lav. NapoU, 19ir>. Pollonera Carlo. — Molluschi. [Escursioni Zoologiche del Dott. Enrico Fosta nell'Isola di Rodi, XIII]. — Boll. d. Musei di Zool. ed Anal. comp. d. U. Univ. di Torino, Vol. 31, N. 716, pp. 1-9. Torino, 1910. 3. Gasteropodi, Prosobranghi, Eteropodi, Opistobranghi, Pteropodi, Polmonati. Fodera E. — Sulla ftmzione di secrezione deU'epitelio ghiandolare della vesci- cola di Swamraerdam in Doris verrucosa L. — Monit. Zool. Ital., An. 26, N. 5-6, pp. 112-113. Firenze, 1915. Galati-Mosella R. — Osservazioni sullo sviluppo e sulla struttura della lente dell'occhio di alcuni Gasteropodi pulraonati. (Con tav. II III). — Monit. Zool. Ital., An. 26, N. 4, pp. 75-88. Firenze, 1915. Misuri Alfredo. — Primo contributo alia conoseenza dei Gasteropodi nudibranchi. — Arch. Zool. ital.. Vol. 9, Fasc. 1, pp. 1-123, con 12 tav. NapoU, 1917 . 6. Cefalopodi. Bellini Raffaello. — Nautilus subasii nuova forma del lias inferiore. — Boll. d. Soc. d. Nal. in NapoU, Vol. 29 (Ser. 2*, Vol. 9), An. 30, 1916, pp. 17- 19, con 1 fig. NapoU, 1917. Bottazzi Fil. — Ricerche sulla ghiandola salivare posteriore dei Cefalopodi. — Pubbl. d. Staz. Zool. di NapoU, Vol. 1, pp. 59-146, con 33 fig. Milano, 1916. Craifaleanu A. — Studies on the ferments of sea animals. Mollusca. Proteolytic ferments in the liver of Sepia officinalis. — Pubbl. d. Staz. Zool. di NapoU, Vol. l,pp. 155-208. Milano, 1916. Naef A. — Systematische Uebersicht der Mediterraneen Cephalopoden. — Pubbl. d. Staz. Zool. di NapoU, Vol. 1, pp. 11-19. Milano, 1916. Naef A. — Ueber none Sepiolidcn aus dem Golf von Neapel. — Pubbl. d. site. Zool. di NapoU, Vol. 1, pp. 1-10, con 2 fig. Milano, 1916. X. Tunicati. Valle (Della) Paolo. — Sludii sui rapporti fra differenziazione e rigeneraziond 3. Lo sviluppo di segmenti dello stolone di Clavelina di lunghezza divera e di calibro eguale. Analisi delle cause e dei limiti dello correlazioni endffl organiche. — Boll. d. Soc. di Natur. in Naj>oli, Vol. 27, {Ser. 2a, Vol. 7), An. 28, pp. 195-235. con 25 fig. NapoU. 1915. 89 - COMUNICAZIONI ORIGINALI pTlTUTO D] ISTOLOGIA E PISIOLOGIA GENERALE DELLA R. UNIVERSITA Dl RoLOGNA (PROP. A. RUFFINl) Sulla invaginazione attiva del tappo vitellino nelle uova di Bufo vulgaris UOTT.sa LAURA MARGHETTI, ASSISTENTE (Con 7 figure). E vietata la riprodnssione Benche il fenomeno della invaginazione del tappo vitellino fosse Itato notato fin dai primissimi osservatori che si occuparono dello Iviluppo delle uova degli anfibi (Rusconi, Prev.ost e Dumas C. E. v. Baer ecc), tuttavia ne essi no i moderni, almeno per quel ch' io mi sappia, si sono occupati in modo particolare di studiare o di indagare sulle ragioni per le quali lo stesso tappo vitellino possa invaginarsi nell' interno del germe. G-eneralinente il fatto si descrive come se !' invaginazione fosse un fenomeno passive; come un risucchiamento provocato dal contemporaneo esplicarsi del pro- cesso di gastrulazione, per mezzo del quale il germe che va aumen- tando di volume costringe il tappo vitellino a rientrare dentro di essu. E lo stesso Kopsch (1897) ('), il quale studio il movimento delle cellule durante la gastrulazione nell'Axolotl e nella Rana rossa, non si preoccupo del fenomeno della invaginazione del tappo vitel- lino. Egli segui solo il movimento dei blastomeri, fotografandoli dall'esterno nelle fasi successive dello sviluppo di un medesimo uovo e si arrestu non appena il tappo vitellino si era individualizzato 0) Kopsch Fr. — Ueber die ZellenUeweguiigeii wahrend dee Gastrulatioiispi'ocesses an il< Eicrn vom Axolotl mid vom liraunen Grasfroscli. — Sitzungsb. da*, naturf. in Berlin, 1897. - 90 in seguito alia formazione del secondo solco falciforme di Rusconi. D' altra parte devo notare che il metodo adoperato da Kopsch non avrebbe potuto offrire un risultato analitico sicuro riguardo alia introflessione del tappo vitelline), perche i fenomeni citologici intrinseci non sono certo fotografabili daU'esterno. L'unico osservatore il quale abbia veduto dei fatti che egli id quel tempo non pote saper interpretare nel loro giusto valore fu A. Golubew (1870) (*). Studiando su sezioni istologiche lo sviluppo delle uova di Bufo cinereus, Golubew descrive e disegna, in figure abbastanza chiare, degli elementi cellulari molto allungati, i quali decorrono nel senso della lunghezza del tappo stesso e lo percorrond quasi nella sua totalita. Notiarao pero che Golubew, alludendo a questi fenomeni ci- tologici, non parla di movimento cellulare, che anzi qui ed in altri punti, dove pure osservo cellule allungate, egli si dimostra poco fa- vorevole ad interpretarli come manifestazione di movimento ed espri- me l'opinione che si tratti piuttosto di fenomeni di divisione cel- lulare. Null'altro, come gia ho detto, mi e riuscito di trovare, tanto nella letteratura antica quanto moderna, intorno a questo punto dello sviluppo, sul quale io voglio nuovamente richiamare l'atten- zione degli Embriologi. II materiale da me osservato apparteneva al Bufo vulgaris e non ho creduto conveniente per ora di estendere maggiormente le mie osservazioni. Nel preparare le uova mi venne fatto di dare la preferenza alle sezioni condotte secondo il piano sagittale della gastrnla e vi dremo che questa fortunata circostanza ha servito a completarc lo studio dei fenomeni di movimento attivo, non solo degli element propri del tappo vitellino, ma anche di elementi vicini che servonc a coadiuvarne il movimento d' introflessione. Fin dal 1906, il prof. Ruffini aveva fatto rilevare come i tappo vitellino fosse composto di due qualita di elementi cellulari Lo strato corticale del tappo, ad un solo ordine di elementi, sarebb* fatto da cellule entodermicbe, appartenenti cioe alia zona entoder mica descritta da Ruffini, mentre la parte centrale dello stessc tappo sarebbe composta da cellule vitelline (Fig. 1). Una tale distinzione, che sembrava piuttosto teorica che reale 0) Golubew A. Beitrftge znr Entwicklungsgescbichte der Batrnuhier. — Untergueh. iuxtit.i Phytiol. a. Uistol. i,i Qraz. Werausg. v. Ui:r. Jiollet. Leipzig, 1870. trova una valida conferma in questa raia osservazione. Lo stesso Ruffini mise anche bene in evidenza, nolle uova di Rana, che dal secondo solco falciforme o ventrale di Rusco ni si forma una breve e stretta cavita (diverticolo ventrale della cavita della gastrula) la quale servira ad aumentare l'ampiezza deirarchenteron dopo che il tappo vitelline sara stato completainente invaginato nell' interno del germe. Anche questo fatto e dimostrato vero dalla presente raia osservazione. (Jib premesso, io passu a descrivere brevemente i fenoraeni da me osservati, i quali rai sembra che portino un notevole coutributo alio studio dei fenoraeni di arneboidismo che si osservano nei prirai mumenti della evoluzione del gerrae; sui quali fenoraeni di movi- raento io ho piii volte gia contribuito con altre note, nello studio delle origini degli organi priniitivi di questo stesso aniibio. Fig. 1. — Xanto in questa quanto nelle altre figure, le diverse parti corrispondono alle indica- tion i scguenti: — ce, cellule entoderm iclie coutornaiiti il tappo vitellino; — cv, cellule del vitello seg- ftentato; — <• //. cavita di Rusconi o archeuteron : — d v, diverticolo ventrale della cavita gastrulare : — 'rf, labbro dorsale ; — I v. labliro ventrale; — p, paviiueuto della cavita gaatrulare. — In questa e nelle altre figure le cellule dell' entodertua sono tinte in bruno. Tutte le figure furono riprodotte ri- dueendole di un terzo della grandezza in cui vennero diseguate. — Oc. 3. — Obb. 2 K. Nelle sezioni sagittali di uova in cui da pochissimo tempo si sia espletata la formazione del solco falciforme ventrale, le cellule - 92 - che contornano la superflcie esterna del tappo vitellino si presen- tano di forma irregolarmente conica o poliedrica, mentre gli ele- menti che contornano a guisa di raggiera il fondo del diverbicolo ventrale della cavita gastrulare presentano la caratteristica forma clavata, quale fu gia descritta da Ruffini. Qui dunque sono ancora present] i fenomeni di movimento cellulare. Fig. 2. — Oc. :;. Obb. 2 K. In un'epoca alquanto piu progredita, che e sempre difficile dl stabilire con precisione, ma che si puo riconoscers dacche il tappo vitellino e gia diventato leggermente piu piccolo, i fenomeni eelluj lari che possono osservarsi nei due pun Li da me gia indicati (cellule della superficie osterna del tappo vitellino e cellule contornanti il fondo del diverticolo ventrale), sono quali vengono rappresentan nella figura 1. Ossia le cellule del tappo vitellino vanno mutando la loro forma ; se ne vedono gia delle cilindriche e delle piriform^ mentro gli elernenti contornanti il fondo del diverticolo ventrale assuraono quell'elegante e meraviglioso aspetto che si osserva nelle regioni del germe dove i fenomeni deH'ameboidisino raggiungono il massirno della loro vivacita, Non dimentichiamo di aver gia detto che anche in un'epoca precedente anche in questo punto si possono osservare fenomeni citologici identici ma raeno vivaci. Eloqnentissimi sono i fenomeni citologici che si osservano m - 93 - Lin periodo di tempo alquanto piu avanzato (Fig-. 2). Gli elementi della superficie esterna del fcappo vitellino hanno quasi d'improvviso assunto la caratteristica configurazione di lungho clave percorrenbi biifcta la lunghezza del tappo vitellino stesso. Esse hanno respinto davanti a se le inerti cellule del vitello segmentato, mentre con la estreraita grossa o polo cinetico sono rivolte verso I'interno del germe, ossia verso la direzione del movimento. In questa figura si dimostra, e in tu'tte le altre si conferma, come il nucleo delle cel- lule in movimento non si trovi come di consuetudine nel centre della porzione ingrossata, ma esso invece si trovi in corrispondenza e sulla estremita del polo diametral mente opposto che in questo caso non e secretorio. Non e la prima volta che sia stata osservata que- sts inversa disposizione del nucleo, poiche il prof. Ruffini fin dal 1907 la vide o la descrisse nelle uova di Tritoue, allorche la cavita dell'archeuteron viene dilatata per mezzo di un diverticolo del sue pavimento. Fig. 3. - Oe. :;. — Obb. -J K. L'altro fenomeno che sorprende in questa raedesima figura, ri- guarda il modo di comportarsi delle cellule che contornano il di- verticoio ventrale della cavita gastrulare. Evidentemente il lore movimento va spegnendosi, perche poche e molto piu brevi cellule ne contornano il suo fondo. L'alternativa tra il movimento che si accentua sul tappo vi- tellino e quelle che contemporanoamente si spegne sul fondo del 94 - diverfcicolo ventrale, e chiaramente visibile nella fig. 3, dove il mo- vimento delle cellule del tappo ha gia assunto una espressione molto maggiore che nella fase precedente. Difatti, mentre nella fig. 2 le estremita delle cellule clavate si trovavano quasi alivello della superficie interna delle due labbra gastrulari, dorsale e ventrale, qui invece esse si sono molto piu fortemente approfondate verso l'interno. D'altra parte e pure evidente come le cellule contornanti il fondo del diverticolo ventrale siano gia quasi ridiventate basse. NTon e da credere che il movimento delle cellule del tappo ab- bia raggiunto il massimo della sua espressione in questo momento, perche osservando altri preparati, quale ad esempio quelle che e rappresentato nella fig. -t, si vede come queste stesse cellule pos- sono diventare dei iunghissimi tentacoli che si protendono vivace- mente vei-so i'interno. 1 segni carattenstici del movimento delle cellule entodermiche appartenenti al tappo vitellino non si cancellano piu sino a quel- I'attimo finale in cui esse vengono rapidamente e definitivamente a, portarsi nell'interno del germe (ligg. 5, 6, 7). In questo momento la zona organogenetica deH'entodenna ha in modo definitivo abban- donata la superficie clelFuovo e bubte quante le cellule che la coin* o:, _ ponevano sono entrate a far parte integrante della piii vasta ca- vita dell'archenteron. Fi-. 5. - Or. :;. - Obb. 4 K. Chi si limitasse ad osservare in questi momenti il solo tappo vitelline), potrebbe eventnalmente coneludere che in questo caso si tratti di un moviinento disordinato che non abbia altro scopo che quello di fare introflettere ii tappo vitellino in massa. Realmente non e cosi, perche, non perdendo di vista le cellule entodermiche piu in- terne che al di dentro del blastopore si continuano iinmediatamente e direttamente sia con quelle del pavimento della grande cavita gastrulare, in alto, sia con le altre della parete interna del diver - ticolo ventrale, in basso, ci si avvede inolto facilmente che questo movimento e invece molto regolare ed ordinate Man mano che le cellule del contorno interne del tappo vitellino vengono rimor- chiate verso quelle imtfiote, che tappezzano all'ingiro le diverse parti della cavita archenterica, esse si presentano, sulle sezioni fatte nei diversi sensi, come quelle che sono disegnate nelle mie figg. 2, 3, 5, 6 e 7. Ossia gli eleraenti i quali hanno gia raggiunta la loro destinazione verso l'interno, vanno ridiventando cellule irregolar- mente poliedriche o coniche e si dispongono in un solo strato ac- canto a quelle che costituiscono la parete monostratificata dell'ar- chenteron. Ben si comprende che di pari passo con la introflessione - .96 - atfciva del tappo vitelline) debba acoadere una dilabazione contmua e graduale della grande caviba della gastrula, seguiba anche, in piu lieve misura, da. quella del suo diverticolo ventrale-; fabto quest'ul- bimo che risulba chiaramenbe confrontando le figg. 1, 2, 3 e 6. Pi modo oho rappresentandoci nnn piu in sezione, ma nella sua, con- ligurazione tridimensionale, questo invaginarsi abbivo del bappo vi- bellino, noi possiamo paragonarlo ad un movimenbo che avviene a bocca di tromba dall'esberno all'inberno e che si esplica sempre dalla periferia verso il cenbro del bappo vitelline ; il quale cenbro sara l'ultimo ad invaginarsi. -..:'. ,. ^ Pig. fi. - Or. :'.. - Obb. 2 K. Dunque noi abbiamo vedubo che qui avvengono conbempora- neamenbe due fenomeni di movimenbo : quello di inbroflessione del bappo vibellino, che e abbivo, e l'albro di dilatazione della grande cavifa della gastrula, e del suo diverticolo ventrale, che e eccentrico e passive; ma conviene di non perdere di visba anche un terzo movimento che pur esso contemporaneamenbe agli albri accade. Man ruano che il bappo vibellino si inbroflebte, il blastoporo va nella sbessa proporzione divenl.ando piu piccolo ; cio che vuol dire che il contorno blastoporale esegue un movimento di chiusura che e con- bemporaneo e proporzionale al movimenbo di inbroflessione del bappo - 97 - viteilino. Anche questo movimento e attivo e dev'essere ascritto a quello che il prof. Ruffini fin dal 1906 indico come movimento di arr/t sa'llH'liJo. ■ - ■ ■. •. • - - . '- . ®^^x*^*^5+i a Fig. T. — i; la stessa sezione della precedents, a piii forte ingrandimento. — Oc. 3. — Obb. 4 K. Concludendo dunque noi assistiamo al sincrono esplicarsi di Ire fenomeni di movimento che si eoadiuvano a vicenda. Anche buesto quindi e un bell'esempio che porta un notevole contributo al principio della cooperazione o correlazione funzionale. Premessi i fatti che abbiamo brevemente narrati a spiegazione Belle figure gia di per se stesse molto eloquenti, noi possiamo rico- itruire a mo' di conclusione tutto quanto il complesso cinetico che precede e conduce alia invaginazione del tappo viteilino ed al rav- vicinamento delle labbra del blastopore II primo atto che precede l'iniziarsi di questo movimento coin- cide con la formazione del primo solco falciforme di Kusconi, e quindi trovasi intimamente ingranato con i fenomeni di movimento che stanno sulla base della formazione gastrulare. Quest) sono ben noti dope la descrizione che ne ha data il prof. Ruffini. - 98 - II secondo momento ancor piii decisivo, die ci avvicina all'i- stante in cui i fenomeni d'invaginazione del tappo dovranno ini- ziarsi, e rappresentato dalla formazione del secondo solco falciforme di Rusconi e dalla conseguente formazione del diverticolo ventrale della cavita gastrulare. Stando alle osservazioni di Kopsch, sembra che fino a questo momento non vi sia al'cun accnnno alia invaginazione del tappo vitellino. Non appena pero il blastoporo e diventato rotondo, si inizia un tentativo di movimento per ricondurre il tappo vitellino nell'interno del germe. Questo tentativo ci e indicato dalla configu- razione che ad un tratto assumono gli elementi contornanti il fondo del diverticolo ventrale dell'archenteron, i quali si tendono, con uno sforzo estremo (fig. 1), per poter compiere questa funziono. Che cio sia, lo dimostra il fat to che in questo momento il contorno ventrale del tappo vitellino e assai piu smusso e rotondeggiante che quello dorsale (fig. 1 e 2). II conato non puo evidentemente condurre al raggiungimento della funzione perche la trazione degli elementi del fondo viene esercitata in senso obliquo ed il tappo vitellino trovando un ostacolo meccanico nel labbro ventrale del blastoporo non puo essere invaginato. Occorre assolutamente che la trazione si eserciti secondo l'asse del tappo stesso. Difatti noi abbiamo visto che a chiudere il quadro della intro- flessione della terza sezione della zona entodermica di Ruffini, in- tervengono, con modalita alquanto diverse gli stessi fenomeni di ameboidismo che come gia introfletterono la prima e la second! sezione, ora introflettono anche la terza, rappresentata dalle cellule contornanti la superficie esterna del tappo vitellino. Nel contempo che questo fenomeno va accadendo, di conservj succedono i processi di dilatazione della cavita di Rusconi e con- tinuano i fenomeni deH'accrescimento cellulare in tutte le diverse parti e direzioni del germe, i quali, come abbiamo veduto poc'anzl coadiuvano e completano il quadro dei fenomeni che ho gil descritto. Questa mia osservazione, mentre porta un contributo per chin riic un aneddoto dello sviluppo che potrebbe sembrare di per se stesso insignificant^, ci ammaestra ancora una volta di quanta uti- lita sia per l'embriologia lo studio citologico dei diversi atti che si compiono nolle diverse regioni del germe. Questi medesimi studi possono certamente offrire a.gli speri- mentatori una base di fat to obbiettiva per comprendere le azioni eccifcanti e piu spesso paralizzanti che le solnzioni di diverse so- - 99 - stanze hanno dimosfcrato di possedere in questo ed in altri momenti della vita del germe, in cui si esplicano o l'una o l'allra o tutte insieme, quelle funzioni cellulari alle quali il prof. Ruffini dette il nome di processi morfogenetici elementari (aineboidismo, secrezione' e moltiplicazione). Bologna, 10 luglio 1917. C a m i 1 1 o .H <» I > i I i o In giovano eta e uol piono vigore dello ibrze, improvvisamente e venuto a morlo il 16 raarzo u. s. il Prof. Caraillo Mobilio, professore straordinario di Anatoraia norraalo veterinaria nclla R. Universita di Parma. Nato nel 1882 a Calvera in provincia di Potenza, compie i suoi studi nella Scuola Veterinaria di Napoli, fu Assistente alia catiedra di Anatomia Veterina- ria, prima a Napoli, poi a Torino. Tonne nella Scuola di Torino, nel 1913, 1' in- carico dell'insegnamento della Istologia, e due anni dopo, in seguito a concorso, fu nominate) Professore di Anatomia normale veterinaria a Parma. 11 Prof. Mobilio laseia molte pubblicazioni su svariati argomenti di ana- tomia dogli animali domestiei. Ci limiteremo a ricordaro, Ira lc piu importanti, quelle sul sisteraa dello vene giugulari, sulla circolazione venosa intra- ed extra- eranica, sull'organo cheratogeno, sul mantello cerebrate degli Equidi, sulle ghian- dole annesse aH'apparecchio lacrimale dei Bovini. Alia memoria di Lui, die fu di questo periodico assiduo collaboratore, rim- piangendone la immatura scomparsa, rondiarao omaggio revercnte. - 100 — C0NC0RSI II R. Istituto Voneto cli Scienze, Lettere ed Art, ha bandito i seguenti con- corsi Preruio di foridazione Minich, di L. 5000, conscadenza al 31 decembre 1918: « Correlazioni fimzionali dellc glandule a secrezione interna. - Gontnbuti speri- mentali, chimici ed anatomo-patologici ». Sono ammessi soltanto concorrenti italiani. Premio di fondazione Forti, di L. 3000: « d'iiicoraggiamento agli studi di Zoologia nei suoi diversi rami, esclusi perd quelli cl.e si rilcriscono alia Biolog.a Sono ammessi al concorso i lavori pubblicati dal 1" gennaio 1017 al 31 di- cembre 1919; essi devono pervenirc al R. Istituto non piu tardi del giorno 8 gennaio 1920. Per inforraazioni e schiarimenti rivolgcrsi alia Cancelleria del R. Istituto. Cosimo Gherubini, Amministratore-responsabile. Firenae, 1917. Tip. I,. Nicc.lai, Via Faenza, 52. HonitoFs Zoologieo (Pubblicazioni Italiane di Zoologia, Anatotnia, Embriologia) Ortjatio ufficiale rieiia Unions Zoologica italiana DIKKTTO DAI DOTTORI 6IULI0 CHIARU6I EUGENIC! FIC&LBI Prof, tli AiiiitinuTa imimiii Prof, ili Aiiiifcoiuia uomp. o Zooli>gin nel It. Istituto di Sfclfdi Super, in Kiren/.e nellii li. University ili Pi.su Officio di Direzione ed Aniministrazioue: Istituto Aiiafomiro, Firenzf 12 numeri all'anno — Abbuonameato annuo L. 15. XXVIII Anno Firenze - 1917 N. 7-8. SOMMARIO: Bibliografia. — Pag. 101-106. Comunicazioni originali : Colosi G., Sui rapporti faunistici fra il MediteiTanoo o l'Atlantico. — Decisi A., La classiflcazione delle Catarrino dell'Elliot con alcLine carte dolla loro distribuzione geograliea. (Con tavole IV-VP. — Pag. 107-128. Avvertenza Delle Conmnicazioni Originali clie si pubblicano nel Mouilore Zoologieo lialiano e vietata la riproduzione. BIBLIOGRAFIA Si da notizia aoHanto dei lavori pubblicati in Italia. B. - PARTE SPECIALE (Continuazione) XII. Vertebrati. II. PARTE ANATOMICA. 3. Apparecchio tegumentale. Ferrero E. — Contributo casistico alio studio della atrichia congenita nel vi- tello. — II Nuovo Ercolani, An. 21, X. 20-27, pp. 410-441. Torino, 1916. Filia A. — Sulla presenza della maccliia bleu sacrale noi bambini di Sassari. (Con figg.). — La Pediatria, An. 24, Fasc. 10, otlobre 1916, pp. 577-594. Firenze, 1916. Giovannini S. — Lo sperone dei follicoli piliieri. (Con b" fig.). — Giorn. Hal. d. mal. ven. e d. pelle, Vol. 58, An. 52, Fasc. 2, pp. 137-145. Milano, 1917 . 102 Martinotti L. — Ricerche sul chimismo della corneificazione della cute uraana normale. Nota l.a — Boll. d. Sc. med., An. 87, Ser. 9, Vol. 4, Fasc. 6, pp. 269-287. Bologna, 1916. 4. Apparegchio scheletrico. Bertolotti Mario. — Lezioni di radiologia raedica (1915-1916). — La Riforma med., An. 33, N. 1, pp. 1-9; N. 2, pp. 29-38; N. 3, pp. 57-65; N. 4, pp. 85-93; N. 5, pp. 113119; N. 6, pp. 143-145. Napoli, 1917, con figg. [Studio radiologico di anomalie dello acheletro]. Camerano Lorenzo. — Materiali per lo studio della partizione del nasale nei mammiferi Ungulati artiodattili e nei Garni vori. — Boll. d. Musei di Zool. e Anal. comp. d. R. Univ. di Torino, Vol. 31, N. 709, pp. 1-4, con 3 tav. Torino, 1916. Camerano Lorenzo. — Gontributo alio studio dei Worraiani palato-palatini e dei Wormiani medio-palatini di Galori nei mammiferi. — Boll. d. Musei di Zool. e Anat. comp. d. R. Univ. di Torino, Vol. 30, N. 706, pp. 1-8, con 4 lav. Torino, 1915. Camerano Lorenzo. — Ricerche intorno aW'os supramaocillare accessorium di Vrolik, alia partizione delFintermascellare, e sulle ossiflcazioni che si tro- vano nella fontanella maxillo-nasale dei mammiferi Ungulati artiodattili e in alcuni Garnivori. — Boll. d. Musei di Zool. e Anat. comp. d. R. Univ. di Torino, Vol. 31, N. 710, pp. 1-16. con 7 tav. Torino, 1916. Camerano Lorenzo. — Osservazioni intorno alia bipartizione del lacrimale nei mammiferi Ungulati artiodattili. — Boll. d. Musei di Zool. e Anat. comp. d. R. Univ. di Torino, Vol. 30, N. 707, pp. 1-7, con 4 tav. Torino, 1915. Cavilli-Faggioli Giovanni. — Appunti di radiologia sui seni frontali e sui rocessi sopraorbitali nell' uomo. (Con 4 fig.). — Riv. di Antrop., Atti d. Soc. ro- mana di Antrop., Vol. 20, 35 pp. Vol. giubilare in onore di Giuseppe Sergi. Roma, 1915-16. Malaguzzi-Valeri Rodolfo. — Le ossa soprasternali. (Con 2 tav.). — Riv. di An- trop., Atti d. Soc. romana di Antrop., Vol. 20, 19 pp. Vol. giubilare in onore di Giuseppe Sergi. Roma, 1915-16. Pelizzola G. — Ricordi marsupialoidi nella mandibola umana. I. L'apolisi di Arne- ghino. La mandibola a dondolo dei Maori. — Giorn. p. la i nor fol. dell' Uo- mo e d. Primati, An. 1, Fasc. 1, pp. 13-33, con figg. Pavia, 1917. Valenti G. — Sopra un caso di sutura anomala dell'osso parietale neH'uomo. — Rend. d. R. Accad. d. Sc. d. 1st. di Bologna, CI. di Sc. Fisiche, Adun. d. 23 maggio 1915, in Bull. d. Sc. med., An. 87, Ser. 9, Vol. 4, Fasc. 3, pp. 164-166. Bologna, 1916. Valenti Giulio. — Sopra un caso di sutura anomala dell'osso parietale neH'uomo. (Gon 2 fig.). — Riv. di Antrop., Atti d. Soc. romana di Antrop., Vol. 20, 8 pp. Vol. giubilare in onore di Giuseppe Sergi. Roma, 1915-16. Zandli Velio. — Variability e compensazioni delle ossa tarsali umane. — Riv. di Antrop., Atti d. Soc. romana di Antrop., Vol. 20, 11pp. Vol. giubilare in onore di Giuseppe Sergi. Roma, 1915-16. 6. Apparegciuo intestinale con le annesse ghiandole Beretta Aituro. — Intorno alia presenza ed al significato dei denti gia erotti alia nascita. (Con tav.). — Riv. di Clin. Pediatrica, Vol. 12, Fasc. 4, pp. 211 272. Firenze, 1911. - 103 - Bertelli Danto. — Considerazioni sulla nomenclatura dell'apparecchio digerente, c sul modo di esporre questo apparecchio. — Aiti d. R. 1st. Wen. di Sc. Lett, ed Arti, An. Accad. 1915-16, T.75, Parte 2*, pp. 1331-1346. Vt 1916. Buffagni Silvio. — Sopra alcune anomalie dei dotti biliari e dei vasi del pic- colo epiploon in bambini. (Con figg.). — Riv. di Clin. Pedialriea, Vol. 14, Fasc. 3, pp. 131-140. Firenze, 1916. Busacchi P. — Sul contegno del condrioma delle collul' epiteliali del villo in- testinale nel digiuno prolungato e nella rialimentazione dopo questo. (Con 1 tav.). — Bull. d. Sc. med., An. 87, (Ser. 9, Vol. 4), Fasc. 11, pp. 445- 464. Bologna, 1916. Forni Gherardo. — Contributo alio studio del cosidetto legato acccssorio. (Con 1 fig.). — Boll. d. Sc. med., An. 86, (Ser. 9, Vol. 3), Fasc. 4, pp. 106-122. Bologna. 1915. Vedi anche ivi, Fasc. 5, pp. 158. Francioni Carlo. — Stenosi congenita del duodeno e lattosuria cronica in un lattante. — Riv. di Clin. Pediatrica, An. 15, Fasc. 1, pp. 1-40, con 2 fig. Firenze, 1917. Morgera Arturo. — Ricerche sulla morfologia e fisiologia della glandola cecale (appendico digitiforme) degli Scyllium e sulla funzione del processo vermi- forrae deH'uomo e dei mammiferi. — Arch. Zool. ital., Vol. 8, pp. 121-157, con 1 tav. e 3 fig. Napoli, 1916. Morgera Arturo. — La funzione dei cieehi del polio. — Boll. d. Soc. di Natur. in Napoli, Vol. 27, (Ser. 2, Vol. 7), An. 28, Comunic. verb., pp. 8-9. Na- poli, 1915. Ovazza Vittorio Emanuele. — Anomalie dentarie /amiliari. (Con 1 tav.). — Arch. di Antrop. crim., psich. e med. legale, Vol. 36, (Ser. 4, Vol. 7), Fasc. 4, pp. 403-410. Torino, 1915. Sapegno Mario. — Contributo all'istologia normale c patologica del fegato. (Con tav. 16 . — Arch. p. le Sc. med., Vol. 38, Fasc. 5, pp. 366-388. Biella, 1914. Tavernari Fcrdinando. — Alcuni aspetti del villo intestinale durante Tassorbi- mcnto. — Rend. d. Soc. med.-chir. di Bologna, Adun. del 28 aprile 1916, in Boll. d. Sc. med., An. 87, Ser. 9, Vol. 4, Fasc. 8, pp. 365. Bologna, 1916. Tavernari F. — Alcuni aspetti del villo intestinale nel pcriodo deirassorbimento. Nota preliminare. (Con 6 fig.). — Boll. d. Sc. med., An. 87, Ser. 9, Vol. 4, Fasc. 6, pp. 245-253. Bolocjna, 1916. Vanzetti Ferruccio. — Contributo alia conoscenza delle atresie congenitc delle vie biliari. (Con tav. 1). — Arch. p. le Sc. med., Vol. 37, N. 1, pp. 1-41. Torino, 1913. 7. Apparecchio respiratorio. Gabbi Ugo. — Questioni fisiche e tanatologiche relative ad un nuovo metodo di docimasia polmonare idrostatica. — II Cesalpino, An. 11, N. 21, pp. 417- 435. Arezzo, 1915. Moriani G. — Arresti di sviluppo polmonare e loro rapporto con le questioni forensi di vita e di vitalita del neonato. — Arch, di Antrop. crim., psich. e med. legale, Vol. 37, (Ser. 4, Vol. 8), Fasc. di suppl., pp. 125-135. To- rino, 1916. - 104 - Orlandini Alfredo. — Contribute alio studio dei muscoli della laringe e dello loro varieta. (Con tav. 1-6). — Arch. ital. ch OtoL, Rinol. e Laving., Ser. 3, Vol. 27, Fasc. 5, j>j>. 373-397; Fasc. 6, pp. 461-480. Torino, 1916. Ridella Antonio. — A proposito di una nota critica del prof. D. Mirto. [Modi- ncazioni morfologiche respiratorie dell'epitelio polmonare]. — Arch, di An- trop. cvim., psich. e med. legale. Vol. 35, Ser. 4, Vol. 6, Fasc. 6, pp. 729- 736. Torino, 1914. 8. Tiroide, Paratiroide. Timo, Corpuscoli timici, Corpi postbranchiali. Fiore Gennaro. — Ricerche sperimentali sul timo. Ipotrotia ereditaria del timo. — Riv. di Clin. Pedialvica, Vol. 12, Fasc. 10, pp. 753-758. Fivenze, 1914. Rovere G. — Gli studi recenti sulla involuzione del timo. [Rivista sintetica]. — Riv. di Clin. Pediatvica, Vol. 12, Fasc. 7, p>P- 529-542. Firenze, 1914. Pellegrini Rinaldo. — Studi su una dociraasia tiroidea. (Con 4 tav.). — Arch, p. le Sc. med., Vol. 40, Fasc. 1-2, pp. 92-124. Torino, 1916. Spolverini L. M. — Rapporti tra capsule surrenali, timo e pancreas nei bam- bini (da 1 giorno ad 8 anni). — Riv. di Clin. Pedialrica, Vol. 12, Fasc. 9, pp. 681-701. Firenze, 1911. 9. Apparecchio circolatorio. Milza e altri organi linfoid:. Antona (D') S. — Contributi alio studio della parete arteriosa in condizioni nor- mali e patologiche. (Con tav. 4). — Arch. p. Sc. med., Vol. 37, N. 2, pp. 169-198. Torino, 1913. Cova Ercdle. — II volume e la topografia del cuore in gravidanza studiati me- diante la radioscopia. — Folia Gynaecologica, Vol. 6, Fasc. 3, 1912. Pa- via, 1912. Eslr. di pp. 38. Diamare V. — Nuovo contribute alia conoscenza dei vasi splancnici negli Ela- smobranchi. — Pubbl. d. Staz. Zool. di Napoli, Vol. 1, pp. 209-217 ', con 1 lav. Milano, 1916. Marcozzi Vincenzo. — Sulla circolazione venosa dell* arto inferiore, con veno normali e varicose. Ricercbe anatomo-cliniche e sperimentalL — La Ri for- ma med., An. 30, N. 12, pp. 315-320. Napoli, 1914. Mensa Attilio. — Milze anomale e milze accessorie. — II Nuovo Ercolani, An. 21. X. 26-27, pp. 429-133, con figg. Torino, 1916. Vecchi Arnaldo. — Osseryazioni criticho e ricerche sperimentali sulla rigonera- zionc delle linfogliiandole. — La Clinica chir., An. 24, N. 1, pp. 90113. ' Milano, 1916. if. Apparecchio urinario e genitale. Beaux (De) 0. — Osservazioni morfologiche e sistematiche sul Penis del Maca- cus arctoides Js. Geoffr. e di cinque altre specie di Macaehi. — Giorn. p. la morf. delVUomo e d. Primati, An. 1, Fasc. 1, pp. 1-12, con tav. /a. Pavia, 1917. Cova Ercole. — Sulla funzione secretoria deU'epitolio tubarico. — Atti d. Soc. Hal. di Ostetr. e Ginecol., Vol. 13. Firenze, 1907. Eslr. di P2J. 35, con 1 lav. Falco A. — L'ovaio e il ricambio degli idrati di carbonio. — Annali Ostetr. e Ginecol., An. 38, Vol. 1, N. 5, pp. 257 280, con 2 fig. Milano, 1916. Gamna Carlo. — Sul comportamento delle cellule interstiziali del testicolo ne- gli siati moibosi generali deH'organismo. Grassi e lipoidi nelle cellule in- terstiziali. — Arch. p. le Sc. med.. Vol. 37, N.6,pp. 1/3/79. Torino, 1913. - 105 - Majocchi Domenico. — Di una singojare impronta ocellata congenita del prcpu- zio con ipospadia balanica. — Rend. d. R. Accad. d. Sc. d. 1st. di Bolo- gna, in Bull. d. Sc. med,, An. 86, Ser. 9, Vol. 3, Fasc. 8, pp. 294. Bo- logna, 1915. Palmieri Giovanni. — Sulla presenza di lobuli linfatici negli organi genitali esterni. — Rend. d. Soc. med.-chir. di Bologna, Adun. del 5 maggio 1916, in Boll. d. Sc. med., An. 87, Ser. 9. Vol. 4, Fasc. 8, 2>P- 369. Bologna, 1916. Parodi Umberto. — Sulla produzione sperimontale della ipertrofia dell' utero nella cavia. (Con tav. I). — Arch. p. le Sc. med., Vol. 39, Fasc. l,pp. 63-82. Biella, 1915. Romanese Ruggcro. — Su di un caso di raalformazione dei genitali esterni e interni e di persistenza della cloaca embrionaria. (Con 1 tig.)- — Arch, di Antrop. crim., psich.e med. legale, Vol. 36, (Ser. 4, Vol. 7), Fasc. 3, pp. 317-325. Torino, 1915. 12. Ghiandole surrenali, Organi cromaffini etc. Bolaffi Aldo. — Associazione di midollo osseo eterotopico e tessuto interrenale aberrante. (Con tav. 3). — Arch. p. le Sc. med., Vol. 37, N. 2, pp. 132-153. Torino, 1913. Sparapani Giuseppe Carlo. — Le glandole cortico-surrenali nei bovini dal fegato affetto da distomatosi. — La Clinica veterin., An. 39, N. 6, pp. 167-172. Mila.no, 1916. 13. Apparecchio nervoso centrale e periferico. Bianchi Leonardo. — Sul signirtcato dell'area corticale del lobo frontale la cui eccitazione produce dilatazione della pupilla. (Con 1 figA — Riv. di An- ti-op., Aiti d. Soc. romana di Anirop., Vol. 20, 17 pp. Vol. giubilare in onore di Giuseppe Sergi. Roma, 1915-16. Bonola Francesco. — Contribute alio studio della commessura grigia del tala- mencefalo. — Rend. d. Soc. med.-chir. di Bologna, Adun. scient. del 9 lu- glio 1914, in Boll. d. Sc. med., An. 86, Ser. 9, Vol. 3, Fasc. 1, pp. 35-36. Bologna, 1915. Giannuli Francesco. — L'interruzione dei solchi primari e la segmentazione Jei giri alia luce della semeiologia morfologica cerebrale. (Con 2 tav.). — Riv. di Antrop., Atti d. Soc. romana di Antrop., Vol. 20,31pp. Vol. giubilare in onore di Giuseppe Sergi. Roma, 1915-16. Migliucci Ciro. — Contributo clinico-istologico alia dottrina delle afasie e di quella di Broca in particolare. — II Morgagni, An. 85, Parte 1& (Archi- vio), N. 7, pp. 233-245. Milano, 1916. Putti V. — Sulla topografia fascicolare dei nervi periferici e piii specialmente dello sciatico popliteo esterno. (Con flgg. e con tav. 14). — La Clinica chir., An. 24, N. 7-8, pp. 1021-1035. Milano, 1916. Putti Vittorio. — Contributo alia conoscenza della topogratfa fascicolare dello sciatico. — Rend. d. Soc. med.-chir. di Bologna, Adun. d. 31 marzo 1916, in Boll. d. Sc. med., An. 87, Ser. 9, Vol. 4, Fasc. 7, pp. 335-336. Bolo- gna, 1916. Spolverini L. M. — Contributo alio studio delPinsufficienza della ghiandola pi- neale nei bambini. — Riv. di Clin. Pediatrics, Vol. 12, Fasc. 11, pp. 848- 857 . Firenze, 1914. - 106 - Ugolotti F. — Sulla compartecipazione di ambedue gli emisferi cerebrali alia funzione del linguaggio. (Con figg.)- — Riv. di Patologia nerv. e riient., Vol. 21, Fasc. 10, ottobre 1916, pp. 539-549. Firenze, 1916. 14. Organi di senso. Ajutoio (D') Giovanni. — Aleune rare e nuove forme di anoraalie congenite del padiglione aurieolare. (Con 2 tav.\ — Arch, di Anlrop. crim., psich. e med. legale, Vol. 36, (Ser. 4, Vol. 7), Fasc. 2, p. 181. Torino, 1915. Clerc Luigi. — Contribute all'anatoraia dell'orecchio medio fetale. Sul significato morfologico delle invaginazioni epiteliali. (Con 7 fig.). — Arch, ital.di Otol., Rinol. e Laring., Vol. 26, Ser. 3, Fasc. 4, pp. 269-280. Torino, 1915. 17. Teratologia. Bargellini Doraenieo. — Sul piede cavo con spina bifida occulta. (Con 6 tig.). — Arch, di Ortop., Vol. 32, Fasc. 1, pp. 65 76. Milano, 1915. Cova Ercole. — Mostruosita fetali multiple. — Ginecologia, An. 4, Fasc. 10. Fi- renze, 1904. Estr. di pp. 2. Cova Ercole. — Idrometra ncl corno rudimcntario di utero bicorne, con idro- salpingc. — Ginecologia, Riv. pralica, An. 3, Firenze, 1906. Estr. di pp. 11. Ferrannini Luigi. — L'infantilismo. [Ri vista sintetica]. — La Riforma. med., An. 31, N. 21, pp. 576-579. Napoli, 1915. Funaioli Giulio. — Malformazioni congenite in un feto nato morto. (Con figg.). — Riv. di Clin. Pedialrica, Vol. 14, Fasc. 8, pp. 419 425. Firenze, 1916. Kraus Araedeo. — Raro caso di deformita congenite molteplici viscerali e sche- letriche. — Siena, tip. S. Bernardino, 1915. 32 p>p., con tavole. Kraus Amedeo. — Contributo alio studio delle deformita congenite degli arti. — Un vol. di pp. 232, con 4 figg. e 13 tav. Siena, Stab. tip. S. Bernardino, 1916. Ligabue Fietro. — Mano torta congenita c suo trattamento. (Con 7 fig.). — Arch, di Ortop., An. 30, Fasc. 3, p2>. 712-730. Milano, 1913. Mattel (Di) — Di un caso di malformazioni vescico-genitali. — Arch, di Antro}). crim., p.-iich. e med.-legale, Vol. 37, Ser. 4, Vol. 8, Fasc. di suppl., pp. 122- 124, con 2 fig. Torino, 1916. Moriani G. — Su di un notevole caso di pseudoermafroditismo. — Arch, di Antrop. crim., p)sich. e med. legale, Vol. 37, Ser. 4, Vol. 8, Fasc. di suppl. p. 124. Torino, 1916. Trocello E. — Contributo alio studio della ectromelia radiale longitudinale. (Con figg.). — Riv. di Patol. nerv. e menl., Vol. 21, Fasc. 10, ottobre 1916, pp. 522-538. Firenze, 1916. Uffreduzzi 0. — Sulla lussazionc congenita ed acquisita del capitello del radio. (Con 8 fig.). — Arch, di Ortop., An. 30, Fasc. 3, pp. 658 687. Milano, 1913. Venturi Fietro. — Studio anatomo-istologico ed embriologico di un caso di Her- maphroditismus biglandularis bilateralis in un bovino. (Con 2 tav.). — La Clinica Veterinaria, An. 39, N. 18, pp. 543-557; N. 20, pp. 607-616. Mi- lano, 1916. — ID' COMUNICAZIONI ORIGINALI GIUSEPPE GOLOSI Sui rapporti faunistici fra il Mediterraneo e FAtlantico. E vietata la riproduzioue Lo studio degli Eufausiacei del Mediterraneo mi ha condotto ad alcune considerazioni sui rapporti faunistici che intercedono tra la regione mediterranea e le varie altre regioni oceaniche. Tali consi- derazioni credo non prive di interesse; e sono avvalorate dai fatto che il gruppo degli Eufausiacei, dopo i magistrali lavori di G. 0. Sars, Hansen, Holt e Tattersall, e ben conosciuto, e su di esse si posseggono un cosi grande numero di dati, che non sempre e facile trovare per altri gruppi planktonici, e che ne favoriscono in modo speciale lo studio geografico. Gli Eufausiacei del Mediterraneo sono stati piu volte oggetto di ricerche, segnatamente da parte di Lo Bianco (20, 21, 22), Chun (4,5), Tattersall (36), Z i miner (40), Colo si (6,7). L'elenco che io ne davo nel 1917 e il seguente: 1. Euphausia Krohnii Brandt, 2. Euphausia brevis Hansen, 3. Euphausia hemigibba Hansen, 4. Euphausia messanensis Colosi, 5. Thysanopoda aequalis Hansen, 6. Nyctiphanes Chouchii Bell, 7. Meganyctiphanes norvegica M. Sars, 8. Thysanoessa gregaria G. 0. Sars, 9. Nematoscelis megalops G. 0. Sars, 10. Nematoscelis microps G. 0. Sars, 11. Nematoscelis atlantica Hansen, 12. Stylocheiron Sumhii G. 0. Sars, 13. Stylocheiron longicorne G. 0. Sars, 14. Stylocheiron abbreviatum G. 0. Sars, 15. Stylocheiron maximum Hansen. - 108 - Di tali specie solo una, Euphausia messanensis, e stata per ora Lrovata solo nel Mediterraneo. Le altre si ritrovano tutte parte nell'Atlantico, parte nell'Indo-pacifico. Ma vediamo quale e la loro distribuzione delle vane regioni e nelle rispettive sottoregioni dei due oceani. Ortmann (27) propose una divisione geografica delle acque, che e stata, in generale, confermata da numerosi studi faunistici. Le regioni e le sottoregioni stabilite da Ortmann, senza far distin- zione di nome fra le zone pelagiche e le zone litorali, sono le se- guenti : ; sottoregione circumpolare artica Regione artica sottoregione boreale atlantica ' sottoregione boreale pacifica Regione circumtropicale atlantica sottoregione mediterranea. Regione circumtropicale indo-paciflca. -r, . .. 'r \ sottoregione circumpolare notale Regione antartica \ . . ( sottoregione circumpolare antartica. Secondo i criteri adottati da Ortmann, dunque, il Mediterra- neo, costituendo una sottoregione dell'Atlantico circumtropicale, sa- rebbe a questo subordinate Ora non sempre i fatti concordano nel dimostrar cio ; ed io sono indotto a peusare che il Mediterraneo formi una regione, la quale, pur essendo oggi di ben angusta esten- sione rispetto alle altre, ha pero sufftcienti caratteri per esserne nettamente separata. II punto piu importante da dimostrare e che esiste per molti gruppi una vera e propria disgiunzione faunistica fra il Mediterraneo e l'Atlantico circumtropicale, o intertropicale, come preferisco chia- marlo, mentre vari fattori fisici indurrebbero a pensare piuttosto a una rassomiglianza. Tatters all (36) aveva stabilito la presenza nel Mediterraneo di questi Eufausiacei: Euphausia Krohnii, Euphausia brevis, Eu- phausia hemigibba, Meganytiphanes norvegica, Nydiplanes Couchii, Thysanopoda aequalis, Nematoscelis megalops, Nematoscelis microps, Stylocheiron Suhmii, Stylocheiron abbreviation; e, considerando la loro distribuzione geografica, aggiungeva: " An examination of the list of species here recorded, shows, as might have beeu expected, that there is a considerable resemblance between the pelagic fauna of Mediterranean and that of the Easter atlantic „. Ma per quanto riguarda l'Atlantico e bene fare una distinzione ben netta fra l'Atlantico boreale e l'Atlantico intertropicale. Tale - 109 - distinzione e determinata, come ben mostra Ortraann, da carat- teri fisici e biologici molto validi. Non solo, ma essa e ancora confermata dalla geologia sborica, la quale c'insegna che attraverso vicende ben diverse si formarono l'Atlantico boreale e l'Atlantico intertropicale; e mentre questo e di formazione assai recente, non anteriore alia fine del terziario, quello e, al contrario, molto antico e fa per lungo tempo largamente connesso col Mediterraneo, il quale, a sua volta, per gran parte dell'era secondaria ebbe assai larga estensione e si univa ampiamente con 1' Indo pacifico. Orbene: delle specie di Eufausiacei che si trovano nel Mediter- raneo, nove sono comuni all'AtlanLico boreale, e altrettante alia regione Indo-pacifica. Sei sono comuni al Mediterraneo e all' Atlan- tico intertropicale, ma di questi sei nessuna esclusivamente ; poi- che tutte e sei si ritrovano nella regione Indo-pacifica, e due an- che nell'Atlantico boreale. Cio risulta evidente dal seguente spec- chietto. REGIONE ARTICA Regione circumtropicale atlantica 1 Regione circumtropicale indo-pacifica REGIONE ANTARTICA SPECIE DEL MEDITERRANEO o C<3 "*- "re-— o re i! o X X X X X X y X X X X X X X X X X X X X X X X X X ileganyctiphanes norvegica .... Thiisanoessa gregaria Ancora un fatto e molto notevole : la presenza di due forme bipolari nel Mediterraneo. Che Thysanoessa gregaria e Nema.toscelis megalops siano due Eufausiacei bipolari non e dubbio. La prima si trova neH'Atlantk-.o boreale, nel Pacifico boreale e in tutta quanta la fascia notale dei due oceani, mentre manca assolutamente in tutta la fascia intertropicale e subtropicale dell'Atlantico e del Pa- - 110 - cifico (Cfr. Hansen, 12, 13, 14). Nematoscelis megalops e, almeno finora, da ritenersi come specie esclusivamente atlantica e propria di entrambe le due zone fredde di questo oceano ; non la si e mai ritrovata nelle acque intertropical! (cfr. Hansen 12, 13, 14). Ri- mane dubbio (cfr. Hansen, 14) se alcuni campioni dell'Oceano In- diano siano di Nematoscelis megalops o di Nematoscelis difficilis; ad ogni modo essi furono rinvenuti a lat. 38°-4Lu S. La presenza nel Mediterraneo di Nematoscelis megalops e di Thysanoessa gregaria, specie nettamente bipolari, e la loro completa assenza nell'Allautico intertropicale non e certamente determinata da fattori climatici, ne e giustificata dall'odierna configurazione dei man; ed io sono convinto che la spiegazione del fatto debbasi piut- tosto cercare nella configurazione dei mari all'epoca in cui le spe- cie si produssero. Riassumendo intanto 1' insieme di quanto ho esposto, si hanno i due seguenti risultati: 1.° La fauna mediterranea degli Eufausiacei e composta di specie le quali, una eccettuata, si ritrovano o neU'Atlantico boreale o nella regione Indo-pacifica. Cio concorda con i dati della geologia storica, secondo i quali l'Atlantico boreale, il Mediterraneo e l'lndo- pacifico sono mari assai antichi e altra volta coesistenti e con- giunti insieme ; 2.° Solo una minoranza delle specie di Eufausiacei della fauna mediterranea si ritrovano neU'Atlantico tropicale, e nessuna esclusivamente. Cio sta a significare che, essendo l'Atlantico tro- picale mare di assai recente formazione, con tutta probability quelle specie gli sono venute dalla fauna pelagica nordica, o Indo- pacifica, o anche mediterranea. Avvalora questa idea il fatto che il numero di specie di Eufausiacei rinvenuti nella porzione intertro- picale dell'Atlantico e veramente esiguo in confronto a quello degli altri mari e che solo qualcuna di esse vi e esclusiva. Nessun ge- nere poi e esclusivo dell'Atlantico intertropicale. Non vorrei che in cio che ho detto sembrasse implicitamente ammesso una necessaria emigrazione di specie avvenuta altre volte daH'Atlantico boreale o dalla regione Indo-pacifica verso il Mediter- raneo. No; credo anzi che d' emigrazione o non sia avvenuta o sia avvenuta entro limiti molto ristretti, e che la rassomiglianza della fauna mediterranea degli Eufausiacei con quella atlantica boreale da una parte e con quella Indo-pacifica dall'altra sia piuttosto do- vuta aH'antichita e alia coevita dei mari in discorso, combinata naturalmente con l'adattabilita delle forme aH'ambiente (cfr. Rosa, - Ill - 30). Una vera e propria emigrazione, qualora anche in questo caso non si volesse tener con to dell'antico e poco esteso mar Caraibico, sarebbe invece avvenuta verso 1'Atlantico intertropicale dalle regioni oceaniche circostanti, poiche la forraazione della massima parte dell' Atlantico intertropicale e cosi recente, che sarebbe iUogico pensare ad un'apparizione di forme pelagiche di aspetto arcaico, la dove vita pelagica non poteva precedentemente esistere. Se si da uno sguardo alia tavola di Tatters all (36) della distribuzione degli Schizopodi mediterranei nolle acque del globo si vede che anche per i Misidacei si a v vera in parte quanto avviene per gli Eufausiacei. Dico in parte, perche nei Misidacei, mentre straordinaria e la rassomiglianza fra la fauna artica e la fauna mediterranea, scarsissimi invece sono i rapporti con la fauna atlan- tica intertropicale e la Indo-pacifica. Bisogua pero pensare, che, se tale scarsa rassomiglianza e senz' altro giustificata per il Mediter- raneo e 1'Atlantico intertropicale dalle regioni precedentemente espo- ste, per il Mediterraneo e 1' Indo-paciflco ripete probabilmente da qualche altra causa che lascio impreoisata, ma che potrebbe essere la diversa antichita dei due mari o anche le diverse condizioni flsiche dell' ambiente. Poiche e assai logico ammettere, e del resto un numero veramente abbondante di fatti lo prova, che le varie spe- cie, i vari generi e spesso anche interi gruppi di ordine superiore, sono diversamente plastici rispetto aU'ambiente, e mentre taluni posseggono una notevolissima proprieta di adattamento a condizioni fisiche assai disparate, gli altri non mantengono il loro equilibrio vitale che entro limiti assai ristretti di variazioni esterne. Del resto, nel caso dei Misidacei e da notare che una specie, Y Euchaetomeropsis werolepis e comune al Mediterraneo e all'Oceano Indiano, e che il genere Amchnomysis possiede tre rappresentanti, dei quali uno propno aH'Atlantico boreale e al Mediteraneo, un altro catturato dal " Siboga „ neirArcipelago malese, e il terzo preso durante la " Deutsche Siid-polar Expedition „; mentre nessuna specie si rinviene insieme nel Mediterraneo e nell'Atlatico inter- tropicale, che non sia contemporaneamente comune o con 1'Atlan- tico boreale o con 1' Indo-paciflco. Come per gli Eufausiacei, anche fra i Misidacei vi e una forma bipolare che si trova anche nel Mediterraneo ; essa e il Lophoga- ster typicus, la cui bipolarita fu messa in rilievo e dimostrata da Ohlin (25). Si vede dunque che, per quanto riguarda i Misidacei, e da - 112 - concludere favorevolmente all' indipendenza del Mediterraneo dal- l'Atlantico infcerfcropicale Zimmer (89) da un elenco di Cumacei aifcici con indicazioni assai precise nella loro disbribuzione geograflca. Ebbene ; delle spe- cie arbiche bre si spingono fin sulle cosbe del Porbogallo (rimanendo pero sempte entro l'area dell'Ablanbico boreale) e bre si ribrovano n el Mediberraneo, dopo essere scomparse al livello meridionale delle cosbe inglesi. Grandori (8), in seguibo ai suoi sbudi sui Copepodi della laguna veneba, viene all'imporbanbe conclusione che " la lagnna di Venezia, per quanbo riguarda i crosbacei inferior], presenba un bipo di fauna bubbo parbicolare, dissimile quasi bobalmenbe da quello del mare libero di cui la laguna e una dipendenza, ed avenbe invece una sorprendenbe affiniba, e fino a un cerbo punbo una vera idenbiba, con la carcino- fauna dei mari nordici, e segnabamenbe con quella dei fiord i norve- gesi „. Infabbi egli vi aveva gia nobabo (3) brenbobbo specie che era- no precedenbemenbe ribenube proprie della fauna nordica. Delle cinquanbasei specie di Osbracodi, che il Mediberraneo pos- siede con cerbezza in comune con le albre regioni oceaniche, cin- quanba si ribrovano nella regione arbica (Ablanbico boreale); di esse obbo si ribrovano ancora nell'Ablanbico circumbropicale, e solo quab- bro nella regione indopacifica. Rimangono percio brenbasei specie esclusivamenbe comuni al Mediberraneo e all'Ablantico boreale; men- tre solo due sono esclusivamenbe comuni al Mediberraneo e all'Ablan- bico circumbropicale, e solo una al Mediberraneo e alia regione indo- pacifica. (Cfr. Mii Her, 24). Baldasseroni (2) ha brovabo nella Laguna Veneba la Sagitta setosa, specie creduba esclusivamenbe arbica. Cid gli diede occasione di fare un'inberessanbe discussione del fabbo, riferendosi pure alle ricerche di Grandori sui Copepodi. Fra i Chebognabi e pure nobe- vole la Sagitta cephalopterti, specie comune al Mediberraneo e al- l'Ablanbico boreale e assenbe nell'Ablanbico inberbropicale. Tubbi gli ai- tri Chebognabi che si ribrovano insieme nel Mediberraneo e nell'Ablan- bico inberbropicale, si ribrovano pure e sempre nel Pacifico e nel- l'Oceano Indiano (Cfr. Ribber-Zah oni, 28). Vies (38) ha provabo l'esisbenza nel Mediberraneo di Mya are naria (Mya truncata sarebbe sbaba brovaba nel Mediberraneo da Risso, ma la sua deberminazione fu giudicaba erronea, non si sa se a ragione, da Locard). Anche in quesbo caso si brabba di.La- mellibranchi essenzialmenbe arbici e che sulle cosbe europee del l'Ablanbico si fermano al Golfo di Guascogna, - 1:1S - Non mi dilungo in altre citazioni e in altri esempi, perche e noto come'sia facile cadere in errore in qnestioni di faunisfcioa, quan- do non si abbia speciale competenza nei singoli gruppi, o non si abbiano sott'occhio lavori eseguiti con intenti geografici speciali. Nella precedente esposizione si vede pero che io insisto segna- tamente snlla grande analogia che esiste fra il Mediterraneo e l'Atlan- tico boreale. L'idea e tutt'altro che nnova ; e gia nel 1863 Lo- renz (19) la presentava, dimostrandola efficacemente e stabilendo rapporti di somiglianza fra la fauna mediterranea e quella del Mar del Nord. Ma se io insisto sulla questione gia dibattuta, e perche credo che dall'insieme dei tatti e possibile ricavare conseguenze maggiori. Non seinpre pero quanto avviene per i gruppi precedentemente esaminati si avvera per altri gruppi. Per i Tomopteridi p. e. e no- tevolissima la rassomiglianza esistente fra il Mediterraneo e 1' A- tlantico intertropicale (cfr. Rosa, 29). Nondimeno vi e una specie, la Tomopteris (Johnstonella) catharina, che si trova nell' Adriatico e che e " essenzialmente propria dell'Atlantico, dove essa fu trovata talora in basse latitudini, ma e sopratutto propria della regione boreale atlantica di Ortmann (non della circumpolare artica) „. (Rosa, 31). E qui una parola ancora suH'Adriatico. Rosa (31) nelle osser- vazioni a Tomopteris catharina aggiunge: " II fatto che questa specie, caratteristica di mari piuttosto freddi, sia da noi localizzata neH'Adriatico, e molto interessante e ci ricorda che fenomeni simili ci sono presentati (in forma meno rigorosa) da altre specie di a- nimali. " Vinciguerra al Congresso internazionale di Zoologia di Graz (1910) ha ricordato fra simili rasi quelli del Nephrops norve- gicus, della Clupea papalina, del Gadus euxinus e del Pleuronectes italicus ed ha espresso il dubbio che simile fenomeno possa spie- garsi con un'antica connessione tra TAdriatico e il Mar del Nord. * Tuttavia questa supposizione, almeno pel nostro caso, e inu- tile, perche la Tomopteris catharina potrebbe benissimo anche ora penetrare nel Mediterraneo anche per lo stretto di Gibilterra. Piu probabilmente si tratta di specie altra volta diffusa, la quale abi- tava anche il resto del Mediterraneo e che in questo mare ha finito per ridursi al solo Adriatico, dove al Nord dello stretto di *Otranto non pare che viva altra specie di Tomopteride „. Tali considerazioni significano che e un fenomeno secondario la rassomiglianza dell'Adriatico con l'Atlantico boreale: e che il fe- - 114 - nomeno piii importante, primario, e la rassomiglianza fra la fauna mediterranea e la fauna nordica. II perche poi molte specie si siano localizzate solo nell'Adria- tico e chiarito da Baldasseroni (2) il quale ci fa considerare che altre volte la salinita del Mediterraneo doveva essere minore che adesso, e pero quelle specie ora vivono solo cola dove la salinita del mare rimane piuttosto bassa, precisamente come nell'Adriatico e in special modo, nell'alto Adriatico. Ma un numero molto grande di specie e assai tollerante del- l'ambiente flsico, e cosi esse, pur avendo riscontro soltanto nella fauna nordica, si trovano anche in zone mediterranee di salinita molto elevata. Tali le specie di Eufausiacei e di Misidacei di cui ho fatto menzione nella presente nota. Rimane dunque ancora una volta saldamente stabilita la somi- glianza tra fauna mediterranea e fauna nordica. La disgiunzione faunistica fra il Mediterraneo e l'Atlantico in- tertropicale e provata ancora dal seguente fatto : che mentre nu- merose specie possono vivere in condizioni d'ambiente cosi brusca- mente diverse quali quelle del Mediterraneo e deH'Atlantico boreale, esse stesse, mentre vivono nell'Atlantico boreale, non vivono, pur potendo passare attraverso graduali modificazioni di ambiente fisico, neH'Atlantico intertropicale. Non si puo quindi presumere che esse un tempo vivessero e poi da questa regione fossero scomparse per causa del fattore ambiente fisico: esse assai probabilmente non vi nan no mai vissuto. E la ragione fondamentale per cui si verificano queste rasso- miglianze o queste disgiunzioni faunistiche la si deve cercare, ri- peto, nella coevita e nella diversa epoca di sprofondamento dei mari in cui le specie ebbero origine. Le larghe connessioni fia i mari fa- voritrici di correnti atte a temperare reciprocamente i climi e a po- polare nuove aree sono state certo di grande importanza, ma non essenziali. Ritorno ora alia questione posta fin dal principio, se il Medi- terraneo debba esser considerato quale sottoregione deH'Atlantico intertropicale, come pensa Ortmann (27), o quale regione a se, come e mia opinione. Quando vogliamo stabilire delle regioni zoologiche, e buon cri- terio tener conto non soltanto delle somiglianze e delle dissimi- glianze climatiche, biologiche in generale che intercedono tra mare e mare, le quali spesse volte sono contradditorie e danno risultati - 115 - different! a seconda <1ei gruppi che si prendono a considernre, ma anche, e sopratutto, dell'antichita dei inari e dell'antichita dei sin- gnli gruppi, dando mnggior peso ai resultati che si ottengono pren- dendo in esame i gruppi piu antichi. Pur difettando di precise indicazioni paleontologiche e attenen- dosi alle considerazioni morfologiche, e fuor di dubbio che gli Eu- fausiacoi siano un gruppo da gran tempo costituitosi ; e cosi anche i Misidacei, i Cumacei, gli Ostracodi, i Copepodi, e presumibilmente anche le Sagitte di cui si son financo perdute le vestigia di con- nessioni con altri gruppi. Essi at'teStano tutti una vera e propria disgiunzione faunistica fra il Mediterraneo e l'Atlantico intertropi- cale. I Tomopteridi, invece, han tutto 1'aspetto di un gruppo di recente adattatosi alia vita pelagica, cosi profonde sono le modifi- cazioni attraverso cui la forma tipica dei policheti ha dovuto pas- sare per raggiungere la forma degli odierni tomopteridi. Non e inve- rosimile che questi si siano prodotti dopo o durante la formazione dell'Atlantico intertropicale, e che, avendo in tal modo la possibilita di prodi.rsi contemporaneamente sia nell'Atlantico intertropicale sia nel Mediterraneo, mostrino una concordanza fra i due mari. Pero tale concordanza, dovuta a un gruppo che si deve stimare di recente formazione, non si deve tener lo stesso conto delle sconcordanze mostrate tra gruppi indubbiamente molto antichi. E per tutto cio il Mediterraneo, mare antichissimo e alt re volte per lungo tempo largamente connesso con l'Atlantico boreale e con l'Oceano Indiano, non puo in alcun modo esser considerato come una sottoregione dell'Atlantico intertropicale, di origine assai recente; bensi lo si deve stimare una vera e propria regione oceanica. Firense, ottobre 1917. Dal Laboratorio di Zoologia degli Invertebrati. Bibliografia. 1. Bui dasseron i V. — I Chetognati raccolti nell'Adriatico dalla R. N. « Ciclope » nelle crociere III, VII, — Mem. R. Comitate Talassegr. ital., XXXVIII, 1914. 2. Id. — Sulla preaeDza di Sagitta setosa J, Miill. nel mare Adriatico e nella Laguna Veneta. — Rivista di pesca e di idrobiol., IX, (XVI), 1014. 3. Carazzi D. e Grandori It. — Ricerche sul Plankton della Laguna Veneta. — Padova, 1911. 4. Chun C. — Die pelagiaclie Tierwelt in grosseren Meerestiefen. — Bibl. Zool., I, 1SS8. 5. Id. — TJeber pelagische Tiefsee-Schizopoden. — Bibl. Zool., XIX, IS 96. 6. Colosi G. — Contribute alia conoscenza degli Enfausiacei dello stretto di Messina. — Monit. Zool. Hal., XXVII, 1916. 7. Id. — Eufausiacei raccolti nel Mediterraneo dalla E. N. « Washington ». — Bull. Soc. Entom.' Ital. XLVIII, (1916), 1917. 8. Grandori R. — Studi biologici sul Plankton della Laguna Veneta e dell'Alto Adriatico. — Atti Accad. Veil. Trent. Istriana. VI, 1908. - 116 - 9. Hansen H. J. — Preliminary Report on the Schizopoda collected by H. S. H. Prince Albert of Monaco during the cruize of tbv « Piincesse Alice » in the year 1904. — Bull. Mus. Ocean. Monaco, n. 30, 1905. 10. Id. — Further Notes on the « Schizopoda ». — Bull. Mus. Ocean. Monaco, n. 42, 1905. 11. Id. — The Schizopoda of the Siboga « Expedition » Siboga-Expeditie, Monog. XXXYII, 1910. 12. Id. — The Genera and Species of the order Euphausi acoa with accouut of remarkable va- riaton. — Bull. Mus. Ocean. Monaco, n. 210, 1911. 13. Id. — Reports on the Scientific Results of the Expedition to the Pacifico of the Albatross: The Schizopoda. — 2Iem. Mus. Comp. Zool. Harvard Coll., Vol. 35, 1912. 14. Id. — The Crustacea Enphausiacea of the United States National Museum. — Proc. U. S. Nat. Mus., Vol. 48, 1915. 1 ">. Id. — The Euphausiacean Crustaceans of the Albatross Expedition to the Philippines. — Proc. U. S. Nat. Mtis., Vol. 49, 1916. 16. Holt E. W. L. e Tattersall "W. M. — Schizopodous Crustacea from the North-East Atlantic Slope. — Hep. Fischeries Ireland Scientific Invest. 1902-1903, n. IV, 1905. 17. Id. — Schizopoda collected by the Oceana. — Nat. Hist., Ser. 7, Vol. XIV, 1905. 18. Id. — Schizopodous Crustacea from the North-East Atlantic Slope, Suppleniet. — Hep. Fische- ries Ireland, Scientific Incest. 1904, n. V, 1906. 1.). Lorenz I. R. — Phisicalische Verhaltnisse und Vertheilung der Organisinen im Quarnerischen Golfe. — Wien., 1S63. 2). Lo Bianco S. — Le pesche abissali eseguite dal « Maja » nolle vicinauze di Capri. — Mitth. Zool. Stat. Neapel., XV, 1903. 21. Id. — Lo pesche abissali eseguite da F. A. Krupp col yacht « Puritan » nelle adiacenze di Ca- pri e in altre localita del Mediterraneo. — Mitth. Zool. Stat. Neapel, XVI, 1903. 22. Id. — Pelagische Tiefseflscherei der « Maja » in der Ungebung von Capri. — Beitr. zur Eennis der Meeres und seiner Bewohner, I, Jena, 1906. 2). Masi L. Sulla preseuza di Meganyctiphanes norvegica nelle acque del Giglio. — Ann. Mas. Civ St. nat. Genom, Sez. Ill, Vol. II, 1906. 21. Miiller G.W. — Ostracoda. — Das Tierreich, XXXI, 1912. 25. O hi in A. — — On a new « Bipolar » Schizopod. — Ann. Magaz. of Nat. Hist., VII, n. XL, 1901. 26. Ortmann, A. E. — Decapoden und Schizopoden. — Ergebn. Plankton. Exped. B. II, 6. 6. 1893. 27. Id. — Grundziige der marinen Tiergeographie. — Jena, 1896. 28. Ritter-Zahoni R. - Chaetognathi. — Das Tierreich, XXIX, 1911. 29. Rosa D. — Raccolte planctoniche fatte dalla R. N. Liguria nel viaggio di circounavigazione del 1903-1905 sotto il comando di S. A. R. Luigi di Savoia, duca degli Abruzzi. Vol. I, Fasc. V ; Anellidi, Parte I, Tomopteridi. — Pubbl. R. 1st. Studi Sup. Firenze. 1908. 30. Id. — Saggio- di una nuova spiegazioue dell'origine e della distribuzione geografica delle specie (Ipotesi dell'Ologenesi). — Boll. Mus. Zool. e Anat. comp. Torino, XXVI, 1909. 31. Id. — Nota sui Tomopteridi dell'Adriatico raccolte dalle RR. Navi Montebello e Ciclope. — Mem. del B. Comitato Talassogr. Ital., XX. 1912. 32. Sars G. O. — Carcinologiske Bidrag til Norges Fauna; I, Monographi over de ved Norges Ky- ster forekommende Mysider. — Eongl. Norske Vidensk. i Trond. Christiania, 1870 33. Id. — Nye Bidrag til Kundskaben om Middelhavets Invertebratenfauna. — Arch. Math, og Nalurvid, II, 1877. 34. Id. — Oversigt Norges Crustaceer. — Christiania Vidensk. Sebsk. Forhandl., n. 18, 1882. 35. Id. — Voyage H. M. S. Challenger. Report on Schizopoda. — Zool., Vol. XIII, 1885. 36. Tattersall "W. M. — The Schizopoda collected by the Maja and Puritan in the Mediterranean — Mitth. Zool. Stat. Neapel, Bd. XIX, 2, 1909. 37. Id. — Schizopodous Crustacea from the Nort-East Atlantic Slope. Second Supplement. — Hep Fisheries Ireland Sclent. Invest. 1910, n. II, 1911. 38. VI As F. — Sur l'existence de la Mya dans la Mediterrau6e. — Bull. Mus. Ocean. Monaco, n. 94, 1907. 39. Zimmer C. — Die arktischen Cninaceen. — Fauna arclica, Bd. I, 1900. 40. Id. — Zur Keniitnia der Schizopodeiifauna Neapels. — Mitth. Zool Stat. Neapel, XXII, 1905. 117 SCUOLA DI ANTROPOLOGIA DELLA UN1VERS1TA DI I'AVIA ALER1NO DECISI La classificazione delle Catarrine dell' Elliot con alcune carte della loro distribuzione geografica (Con tav. IV-VI). E vietata la riproduaione Nel 1913 l'Elliot, il distinto sistematico nord-americano, ha pubblieato (') una poderosa opera sulla classificazione dei Primati (Lemuri e Scimmie) fondata sopra un lavoro di cinque anni com- piuto nei principal Musei e Giardini zoologici del mondo intiero. Avendu l'Elliot potuto vedere non soltanto i tipi esistenci (almeno quelli superstiti nei diversi Musei), ma tutto il materiaie in essi esistente, si puo coraprendere facilmente V importanza di un tale lavoro. II numero delle specie nuove stabilite daU'Elliot nei Primati in occasione di un tal gigantesco lavoro di revisione e assai grande, ma cio non deve sorprendere eccessivamente, data la vastita del lavoro compiuto. L'opera dell'Elliot pero, malgrado i suoi meriti indiscutibili, e rimasta poco conosciuta dagli zoologi, a cagione forse degli av- venimenti attuali, onde abbiamo creduto utile per gli studiosi ita- liani (2) di riferirne le linee principal] limitatamente al gruppo delle Catarrine, che costituiscono il piu grosso nucleo dei Primati, e quello cui molti circoli di naturalisti si interessano a preferenza. In cio che segue, avvertiamo subito, noi abbiamo voluto far la sola esposizione della classificazione dell'Elliot, riferendola alia (li D. G. Elliot. — A review of the Primates: Monographs of t Amer. Mus. of Nat. Hist. 3 voll. 1912. L'opera e antitlatata, giaccbe e atata pubblicata in iealta nel 1913, (colle appendici essa tien conto percio delle specie pubblicate fino a qnel tempo). (2) Dato sopratutto che l'opera e per ora difficilmente reperibite in Italia. - 118 - classificazione piu recente del Trouessart, nel Quinquennale sup- plementum (1904) per il confronto. Abbiamo lasciato ad altri, piu competenti di noi, fare una cri- tica della sistemazione dell'Elliot, in comp'esso o (cio che sara piu facile) nei singoli punti. Abbiamo aggiunto alcune carte di distribuzione dei generi dal- l1Elliot sfcabiliti, da noi costruite sui dati geografici da lui riferiti. Come e noto le Catarrine nella classificazione di Trouessart corrispondono alia seconda famiglia dell'ordine Primates, quella di Cercopithecidae ; l'Elliot chiama la famiglia Lasiopygidae. 11 concetto di separare un gruppo relativamente piu elevato ed un grappo piu basso nella famiglia, creando le due sotto-famiglie Semnop'dliecinae e Cercopithecincie rimane naturalmente anche nel- l'Elliot, colle due sottofamiglie Colobinae e Lasiopyginae. Nella prima sottofamiglia pero il T. ammette 4 soli generi vi- venti e cioe : Semnopithecus, Rhinopithecus, Nascdis, Golobus, cui cor- rispondono rispettivamente nella classificazione dell'E. Pygathrix, Rhinopithecus, Nascdis, Golobus, ma vi e aggiunto un nuovo genere Simias. Nella sottofamiglia Cercopithecincie il T. ammette 7 generi vi- vtiiti, l'E. invece 11. I generi deli'E. corrispondenti a quelli di T. sono : Lasiopyga (= Gercopithecus), Cercocebus (Idem), Theropithecus [Idctti) Pdhecus (= Macacus) Papio {Idem). La corrispondenza pero di" ijuesli 5 generi non si deve credere senz'altro equivalenza, come si vtjdra. I due generi del T. Cynomolgus e Vetulus non hanno corrispon- denti a se distinti. L'E. ha poi 6 nuovi generi e cioe : Cynopithecus, Magus, Si/nia, Rhinostigma, Miopilhecus, Erythrocebus. Le difference, come si vede, sono sensiblli, ma non possono es- sere ben apprezzate che segu.ep.do la classificazione nelle sue divi- sioni ulteriori. Per cio fare seguiremo punto per punto la classificazione del T., per l'ordine dei generi e delle specie, cercando a quali forme quelli corrispondono nella classificazione dell'E. Al genere Semnopithecus del T. corrisponde il genero Pygathrix ddr e. 11 genere Semnopithecus comprende i seguenti 5 sottogeneri : Gorypithecus — Lophopithecus — Presbypithecus — Trachypithecus - 119 - — Sounopithecus. Ii genere Pygatrix comprende i seguenti 6 sotto- generi Corypithecus — Lophopithecus — Presbypithecus — Trachypi- thecus — Semnopithecus. Pygathrix. Vi e quindi corrisponuonza nei sottogeneri ad eccezione del sottog. Pygathrix che e nuovo. Corri- spondenza, pero, non equivalenza. II sottogenere Corypithecus del T. ha una sola specie : fronta- tus Miil. (31) (<*) ; nell' E. divengono ben 32. Se di queste 14 sono specie stabilite dopo il 1902 (2), le altre descritte sono specie che hanno spostato la loro collocazione sot- fcogenerica, cioe che appartengono ad altri sottogeneri del T. Le vedremo m^no a raano. Le specie nuove introdotte dall' E. sono : l.a Nudifrons (Elliot 1909) 2.a batuana (Miller 1903) 3>jpercw™.(Lypri 1908) 4.a melamera (Elliot 1909) 5.a flacicauda (Elliot 1910) 6.a Robinsoni (Thomas 1910) 7.*" carbo (Thomas c Wroughton 1909) 8.a sanctorum (Elliot 1910) 9.* nubi- gena (Elliot 1909) 10a dilecta (Elliot 1910) Ua rhwnis (Miller 1903) 12.a carta (Miller 1906) 13* catemana (Lyon 1908) 14* fuscomurina (Elliot 1906). II sottogenere Lophopithecus di T. ha ben 14 specie, ma due sole di esse passano nel corrispondente dell' E. che ha ancora un'al- tra specie per la elevazione a specie di un sinonimo. Le altre 12 passano a Corypithecus, cui passano anche, elevati a specie, tre si- nonimi ed una sottospecie del T. Una sottospecie di femoralis, au- ratus, passa a Trachypithecus. Viene aggregato a Lophopithecus da E. anche una specie posteriore al 1902. Sono conservate a Lophopithecus : melalophus (32) con il suo sinonimo nobilis elevato a specie e rubicun- dus (34). Tutti gli altri passano a Corypithecus con 4 altre specie resultanti da elevazione della sottospecie cruciger, dei sinonimi chrysomelas e sumatranus (entrambi di femoralis) e siamensis, sinonimo di mitralus, a specie. Quelli cosi che passano a Corypithecus sono: femoralis (33); natunae (35); Barbel (36); Phayrei (37) ; gbscurus (38); mitralus (39) e identificato in Aygula di Lirtneo; sabanus (40); Hosei (41); Thomas i (42) Frangoisi (43 ; Everetti (44) Polenziani (45). Garimalae (Midler .1906) e la specie posteriore al 1902, inclusa da E. in Lophopithecus. II sottogenere Presbypithecus ha in T, due sole specie con nu- merosa sinonimia e una sottospecie. Le due specie Johni (46) e cephalopterus (47) passano entrambe immutate in E., ma sono elevate ad altre specie il sinonimo senex, (!) Quest! nuineri indioauo la posizione della specie relative nel (Juinqttennale Supplemenlum. (-) II Quinquennale Supplemenlum accoj;lie le specie pubblicate siuo al 31 dicembre 1.913: ma an- che qualcuna posteriore. - 120 - la sottospecie ursinus e a specie minore una sotto varieta o va- riera affermata dal Kelaart nel 1849, la cephalopterus monticola (tutti e tre in cephalopterus). II sottogenere Trachypithecus ha 4 specie con numerosa sino- nimia e una sottospecie in T. La specie maurus (48) e secondo E. inidentiflcabile con nessuna attualmente conosciuta e percio abolita, in compenso la sottospecie di essa cristatus viene elevata a specie, con una specie minore ag- giunta, la cristata pullata (Thomas e Wroughton 1909). Del sottog. di T. passa solo ancora Germaini (50). In compenso vengono aggre- gate tre specie nuove create dopo il 1902, con una specie minore. pileatus (51) passa a Semnopithecus ; holotephraeus (49) passa a Corypilhe- cus. Le specie nuove sono : ultima (Elliot 1910) ; margarita (Elliot 1909) cre- puscula (Elliot 1909) crepuscola Wrouyhtoni (Elliot 1909). II sottogenere Semnopithecus di T. contiene 6 specie viventi di cui quattro passano all'E., ed un sinonimo e elevato a specie. Semnopithecus di E. accoglie una specie nuova. Dae specie di T. e cioe nigripes (58) e nemaeus (59) sono assunte dalPE. al nuovo sot- tog. Pygathrix. Le specie die passano invariate sono: entellus (54); schistaceus (55); h.ypoleucus (56); priamus (57); il sinonimo (di priamus) elevato a specie e al- bipes. La specie nuova e lania (Elliot 1909). Riassumendo, i piu forti spostamenti percio riguardanti Semno- pithecus di T. consistono in una inversione del numero delle specie attribuite a Corypithecus e Lophopithecus. Le caratteristiche dei sottog. di Pygathrix e il numero delle spe- cie da ciascuno contenute sono : 1.° Gorypithecus. Pelo scuro o argenteo, talvolta nero; fronte talvolta nuda; cre-i sta a punta talvolta pendente. Numero delle specie 32. 2 .° Lophopithecus : Pelo per lo piu rosso o rossiccio: cresta prominente, verticale 4 specie. 3.° Presbypithecus: Peli sulla testa a cresta, talvolta irraggianti da un punto cen trale. Pelo bruno o nero. 5 specie. 4.° Trachypithecus : Baffi lunghi: pelo nerastro o grigio argenteo — 8 specie. 5.° Semnopithecus: Dimensioni grandi : cresta piccola o as sente: pelame unito o variato in colore. 7 specie. - 121 - 6.° PygatlirLc: Dimensioni grandi : membri di lunghezza presso a poco uguali : angolo lacciale di 50.° 2 specie. II genere Rhinopithecus ha 3 specie in T. E. ne aggiunge una nuova. Le specie in T. sono : roxellanae (60); Bieti (61): Brelichi (62). La nuova (creata dopo il 1902) e avunculus (Dollman 1912). II genere Nasalis ha una sola specie il larvatus (63) in en: trambe le classificazioni. II genere Colobus ha in T. 3 sottogeneri : Procolobus, Colobus, Guereza. In E. ne ha 4: Procolobus, Tropicolobus, Piliocolobus, Sta- chycolobus. Queste divisioni del B,oc neb rune (1887) sono pero alquanto modificate dall'E. II sottog. Procolobus di T. perde 4 delle sue specie, il solo verus (64) passa a costituire il sottogeneri di E. dello stesso nome. rufomitratus (65); Kirki (66) (Preussi 67) passano a Tropicolobus; gordonorum (68) passa a Piliocolobus. II sottog. Colobus del T. ha 6 specie con due sottospecie in una di esse. Tre specie e una sottospecie passano a Piliocolobus, una sottospecie di T. viene posta in sinoniraia di un' altra. Due passano a Tropicolobus, una a Stachy colobus con due sino- nirai elevati a specie. ferrugineus (69) Pennanli (70) fuliginosus (71; con la sottospecie rufo- niger elevata a specie, passano a Piliocolobus [la sottospecie di fuliginosus, rufofuliginosus e dichiarata sinonimo di ferrugineus]. II sinonimo di Pennanti, Bouvieri, il sinonimo di fuliginosus, Temminchi invece elevati a specie. Tholloni (72) Foai (73) passano a Tropicolobus ; sata- nas (74) passa a Stachy colobus. II sottog. Guereza in T. ha 9 specie con 4 sottospecie in una di esse. Passano tutte, meno una, nel genere Stachy colobus. Due sottospecie vengono poi rifuse in una sola. Le specie del sottog. sono: polycomus (75) vellerosus (77) ruicenzori (78) a?igolensis (79) palliatus (80) Sharpei (81) abyssinicus (82 ) gallarum (83). Le sottospecie di questa oc- cidentalis e Matschiei rinnite in una sola col primo nome. Le due, caudatus e poliurus elevate a specie. La specie ur sinus (76) passa in sinonimia di po- liurus. Al genere Tropicolobus sono aggregate 5 specie nuove (create dopo il 1902) e cioe tep/wosceles (Elliot 1907) nigrimanus (Trouessart) 1906) Ellioli (Doll- man 1909) Graueri (Dollman 1909) Oustaleti (Trouessart 1906). - 122 - Le caratteristiche dei sottogeneri di Colobus e il numero delle specie in ciascimo contenute sono: Procolobus. Testa con cresta. 1 specie. Piliocolobus. Orecchie non fornite di ciuffo; parti superiori e gambe talvolta nere. 5 specie. Stachy colobus. Parti superiori e gambe sempre nere. 12 specie. Tropicolobus. Orecchi con ciuff'o ; parti superiori e gambe non nere. 12 specie. 11 genere Simias, ammesso dall'E., fu fondato dal Miller nel 1903 con una specie concolor. Passando alia sottofamiglia delie Cercopithecinae ii priino ge- nere die s' incontra e Cercopithecus. Esso abbraccia 7 sottogeneri : Rhinostictus, Cercopithecus, Erythrocebus, Mona, Othopithecus, Po- gonocebus, Miopithecus. Ii gen. corrispondente dell' E. Lasiopyga ha 8 sottogeneri : Allochrocebus — Rhinostictus — Melanocebus — Neocebus-Chlo- rocebus — Mona — Insignicebus — Pogonocebus. Tre soli di essi sono eguali nel nome a queili di T. II sottog. Rhinostictus ha in T. 9 specie ed una sottospecie. 5 di esse e la sottospecie passano in Rhin : di E., due in Neocebus ; due in Melanocebus. Passano a Rhinostictus di E.: petaurista (84) con la sottospecie fantiensis elevata a specie, erythrogaster (85) Bultikoferi (86) signatus (87) ascanias (88) ed il suo sinonirao Schmidti. A Neocebus: er ithrotis (89) e ceph us (90). A Mela- nocebus: nictitans (91) e Martini (92;. II sottog. Cercopithecus ha 12 specie e due sottospecie. Le specie passano tutte in Chlorocebus, ad eccezione di sabaeus (Linneo) che e abolito (affermando l'E. che Linneo coniondeva in esso due specie insieme. Inoltre Ellenbecki e assorbito da Hilgerti e Lalandei da py- gerithrus. E elevata a specie in compenso la sottospecie griseoviridis di sabaeus e una nuova sottospecie di pygerithrus, callida (Hollister 1912). Le specie di Cercopithecus sono : cynosurus (93; sabaeus (94) callithrichus (95) Werneri (96) tantalus (97) %>ygerithrus (98) Lalandei (99) rufoviridis (100) Hilgerti (101) Elleri&ecM (102) Matschiei (103) djamdjamensis (104). - 123 - II sottog. Erythrocebus ha due specie con sinonimi. E. assume le due specie ed un sinonimo a specie di un nuovo genere dello stesso nome, cui sono attribuite anche 8 specie nuove e una vecchia specie di Reichenbach circumcinctiis. Le specie dunque del genere sono 12. Le due specie sono : patas (105) e pyrrhonotus (106), il sinonimo e poliophaeus. Le specie nuove sono: formosus (Elliot 1909) Whitei (Hollister 1910) Kerstingi (Matschie 1905) Zechi (Matschio 1905) Langeldi (Matschie 1905) albigenis (Elliot 1909) sannio (Thomas 1906) Baumstarki (Matschie 1905). II sottog. Mono, comprende in T. 16 specie, una sottospecie e numerosi sinonimi. Esse sono distribute in ben 5 sottogeneri del- 1' E. (essendo al solito elevata a specie la sottospecie) e cioe 2 in Mona, 8 in Insignicebus, 4 in Melanocebus, 1 in Chlorocebus, 1 in Allochrocebus. Una specie e abolita. Le specie che passano in Mono, sono: mona (107) e Campbelli (117): In In- signicebus: albigularis (108) colla sottospecie Preussi, albitorquatus (109), Kolbi (110), francesae (114) moloney (115), samango (118) che passa pero fuso con la- bilities sotto questo nome, e Stairsi (120). In Melanocebus: Bourtolini (111) opisthosticlus (119) leucampyx (121) Stuhlmanni (122). In Chlorocebus: centralis (113). In Allochrocebus: L'hoesti (116). La spe- cie omensis (112) e abolita. II sottog. Othopitecus ha due specie: pogonias (123) e Wolfi (124 che passano in Mona di E. con nigripes e Grayi (sottospecie di pogonias il primo, sinonimo della sottospecie Erxlebeni il secondo) ed una vecchia specie di Gray Burnetti (1842) non citata da T. II sottog. Pogonocebus ha 4 specie: neglectus (125) diana (126) ignitus (127) roloway (128). L' ignitus rimane assorbito in diana secondo l'E. Un sinonimo, brazzae, e elevato a specie. Un'altra vecchia specie di Ogilby (1842) Temmincki, non con- siderato da T. e data per dubbia, non essendovi piu il tipo a Leyde. Un altro sinonimo, pluto e elevato a specie e posto pero in Melanocebus. II sottog. Miopithecus ha in T. una sola specie talapoin (129). II sottogenere diviene genere distinto a se in E. e alia specie an- zidetta e aggiunta una specie nuova : Ansorgei (Pocock 1907). Ma esistono ancora nei sottog. di Lasiopyga numerose altrc specie nuove iche enumeriamo al posto coiTispondente, - 124 - 1. In Rhinostictus e aggregate ad ascanias una specie rainore Whilesidei (Thomas, 1907). ■ xxt . 2 In Melanocebus vengono poste: aurora (Thomas e \\roughton, 1910, Neumanni (Matschie, 1905); Doggetti (Pocock, 1907); princeps : (Elliot, 1907), Carruiherii (Pocock, 1907); «<&**»» (Elliot, 1907); nyhflfWU* (Pocock, 1900, A nfctfmt, viene aggiunta una specie minorc Laglaizi (Pocock, 1907;. 3. In MoceftiM sono poste: cephodes (Pocock, 1907), inobservata (Elliot, 1910), e Sclateri (Pocock, 1907). 4 In Chlorocebus sono poste: 3 specie minor! aggregate a taratatas e cioe Budgetti (Pocock, 1907 , griseosticta (Elliot, 1909); A ta^rt (Pocock 1909] >; 3 specfe minori aggregate a c«M* e cioe *M* (Pocock 1907); Johns out Pocock, 1907;; Zwfea (Elliot, 1912), quindi rubella (Elliot, 1909), silacea (Elliot, 1909) niqriviridis (Pocock, 1907). 5.' In Mono, sono poste Denti (Thomas, 1907) una specie minore aggregata a Gram, pallida (Elliot, 1909 , e petronellae (Bultikofer, 1911). 6- In Insignicebus sono poste: una specie minore di Stairsi: mossambicus (Pocock 1907), due specie minori di Kolbi, e cioe nubila (Dollman, 1910) e Hindei (Pocock, 1907); 3 specie minori di albigularis, e c\oe: beirensis (Pocock, 1907); hibonolensis (Lonnherg), rufilata (Pocock, 1907 ; una specie minore di Preussi, insularis (Thomas, 1910): quindi Thomasi (Matschie, 1.905, Kandti (Matschie. 1905), insignis (Elliot, 1909), rufitincta, Pocock, 1907 \ 7. In Allochrocebus e posta: insolita (Elliot, 1909). Le camttei-istiche degli 8 sottogeneri di Lasiopyga e il numero delle specie in ciascuno contenute sono : Allochrocebus. Colore generale vario; dimensioni piccole. 2 specie. Bhinostictus. Colore generale nero e giallo screziato. 8 specie. Melanocebus. Braccia, mani e piedi neri; parti inferior! del corpo completamente nere o grigie. 15 specie. Keocebus. Coda rossa o in gran parte rossa; macchia del naso abitualmente presente. 5 specie. Chlorocebus. Colore generale con una sfiunatura verdiccia: co- lore dei peli misto di grigio, nero e olivastro, ovvero giallo. 21 specie. Mona. Orecchie con cinffl di color bianco o crema, fascia soprac- Cigliave abitualmente estesa fino in alto sul capo o all'indietro alle o-vechie, talvolta entrambe le cose; striscio sulla testa presenti in silcune specie. Peli del corpo screziati in varii luoghi a colon ditfi renti. 10 specie. Imignicebus. Collate bianco intorno al collo talvulta presente. 19 specie. Pogonocebus. Pelame a colon brillanti : nna stnscia bianca € marrone (lall'origine della coda attuaverso la garaba. 5 specie. - 125 - Di una specie nuova creata dal Pocock nel 1907: Cercopithecus Hamlini, l'Elliot crea un nuovo genere Rhinostigma colla sola spe- cie suddetta. La sua caratteristica e : Una linea bianca dalla fronte alia bocca per il naso e il lab- bro superiore. Contorno della faccia ovale, simile a quello del gufo. Ultimo molare inferiore con una quinta cuspide. Linea facciale del cranio concava. II genere Cercocebus ha in T. due sot tog. Cercocebus e Leptoce- bus. E. divide invece in Cercocebus e Lophocebus. II sottog. Cercocebus di T. contiene 5 specie. Passano al sottog. di E.: fuliginosus (130) con il norae di ae- thiops (Schveber) : collar is (131) con il nome torquatus (Kerr): aethiops (132) sotto il sinonimo lunulatas : chrysogaster (133) identicamente: Hagenbecki (134) identicamente. II sottogenere Leptocebus ha quattro specie, una di cui ha tre sottospecie. Galeritus (135) e agilis (136) passano in Cercocebus di E. Albigena (138) con due specie minor], Johnstoni ed aterrima (en- trambe sottosp. di T.) ed una specie nuova Zenckeri (Schwarz, 1910) passano in Lophocebus, che ha percio 4 specie, men tre Cercocebus di E. viene a averne 7. Congicus (137) e abolito, passando in sino- nimi di oterrima. II genere Cynomolgus comprende 6 specie con numerosi sino- nimi : passano tutte nel genere Pithecus dell'E. ma in diversi sot- togeneri, 2 in Zati, 3 con due sinonimi in Macacus, ed 1 in Neo- cebus. Sinicus (139) e pileatus (140) in Zati, che e composto di queste due sole specie; due sinonimi elevati di grado irus (F. Cuvier, 1818) e philippinensis, fascicularis (141), umbrosus (142) e pumilus (144) in Macacus ; fuscus (143) in Neocebus. II genere Theropithecus colle due specie gelada (145) e obscurus (146) e identicamente conservato in E. II genere Vetulus di T. colla sola specie silenus (147) diviene il sottog. Vetulus di Pithecus in E. e la specie prende il nome di al- bibarbatus (Kerr). - 126 - II genere Macacus di T. comprende 4 sottog. Nemestrinus, Inuus, Macacus, Cynopithecus. 1° Nemestrinus contiene 2 specie che passano a Nemestrinus di E. E cioe nemestrinus (148) o leoninus (149) che passa sotto il sinonimo an- damanensis. 2° Inuus contiene la sola specie vivente Inuus (150) che in E. e assunta a un genere a se : Simla (Linneo) colla sola specie sylvanus. 3° Macacus ha 11 specie : Tre passano a Nemestrinus, 6 a Inuus, 1 al genere Papio, 1 e abolita. Due sottospecie sono elevate a specie e vanno in Inuus. 1 sottospecie elevata di grado passa ancora a Nemestrinus. Passano a Nemestrinus : rhesus (157) assamensis (158) colla sua sottospe- cie villosus, cyclopis (165). A Inuus : vestilus (159); {arctoides (160) e abolito perche fatto sinonimo di speciosus (163)) la sottosp. thibetanus elevata a spe- cie, rufescens (161) lasiolis (162), il sinonimo di speciosus, f -meatus, speciosus stesso (163) S. Johannis (166) Harmaadi (167). Johoensis (164) passa addirit- tura al gen. Papio (sottog. Choiropithecus). II sottogenere Cynopithecus ha in T. due sole specie e ben 10 sottosp. La specie Niger (168) e posta in tin genere indipendente da E. Tre sottospecie sono elevate a specie e attribuite ad un nuo- vo genere Magus. Le tre sottospecie sono: ochreatus, maurus e tonkeanus. Numorose specie nuove vengono dall'E. distribuite nei diversi sottogeneri- di Pithecus e cioe : 1° In Inuus : payensis (Miller 1903). 2° In Nemestrinus : littoralis (Elliot 1909), adustus (Miller 1906), instda- nus (Miller 1906), brevicaudus (Elliot 1909). 3° In Neocebus : resin, us (Thomas e Wroughton 1905) validus (Elliot 1909) alacer (Elliot 1909) harimoni (Elliot 1909). 4° In Macacus: mordax (Thomas e Wroughton 1909) mandibularis (Elliot 1910) capitalis (Elliot 1910) laetus (Elliot 1909) lingungensis (Elliot 1910) lau- tensis (Elliot 1910) sirhassensis (Elliot 1910) vitiis (Elliot 1910) carimaiae (El- liot 1910; baweanus (Elliot 1910) cupidus (Elliot 1910) agnatus (Elliot 1910) phaeurus (Miller 1903J lapsus (Elliot 1910) lingae (Elliot 1910) impudens (El- liot 1910) bintangensis (Elliot 1909) Dollmani (Elliot 1909). Una specie minore di philippinensis — apoensis — (Mearns 1905) in fine Cagayanus (Mearns 1905) siduensis ('Mearns 1905). - 127 - Le caratteristiche dei 6 sottogeneri di Pithecus e il numero delle specie in ciascuno contenute sono: Inuns Coda corta spessa ; peli piuttosto lunghi 9. specie. Nemestrinus. Coda ne sotto ne sopra 12 pollici 10. specie. Vetulus. Coda 12 pollici, ma non lunga quanto la testa e il corpo. Zati. Peli sul vertice irraggianti da un punto nel centro. 2 specie. Neocebus. Peli sulla testa non irraggianti da un punto centrale. 5 specie. Macacus. Coda uguale o raaggiore alia lunghezza di testa e corpo. 26 specie. II genere Papio ha in T. 4 sottog. : Papio, Choir opithecus, Hamadryas, Maimon. II sottog. Papio ha una sola specie vivente con parecchi sino- nimi: cynocephalus (177) che passa al sottog. Papio di E. ; il sino- nimo ibeanus, elevato di grado, passa al sottog. Choir opithecus. II sg. Choir opithecus ha in T. cinque specie con 4 sottospecie, 3 specie sono abolite da E. 2 passano a Choir opithecus con due sottospecie elevate a specie. Due altre sottospecie elevate a specie passano al sg. Papio. Sphinx (174) diviene la specie papio ed insiemo alle sottospecie elevate di grado Heuglini e doguera ed a porcarius (178) passa a Choir opithecus. Olivaceus (175) e Lyddekeri (ill) sono aboliti passando in sinonimia ri- spettivamente di papio suddetto e di cynocephalus. Anubis (176) e abolito, perche la scimraia descritta da F. Cuvier non e stata identificatn con nessnna specie conosciuta. Le sotiospecie pruinosus e Neumanni elevate di grado pas- sano a Papio. II sottogenere Hamadryas ha in T. due specie, hamadryas (180; e arabi- cus (181) che passano in E. tali quali. 11 sottog. Maimon ha in T. due specie: maimon (182) che carabia il suo norae in sphinx, e lev.copha.eus (183) cho resta inalterato. E. aggiunge alcune specie nuove che si distribuiscono cosi . In Choiropithecus : Nigeriae (Elliot (1909), tessellatum (Elliot 1909), furax (Elliot 1907). In Papio: strepitus (Elliot 1907). In Hamadryas : Brockmanni (Elliot 1909). In Mormon: planirostris (Elliot 1909). Le caratteristiche dei sottogeneri di Papio e il numero delle specie in ciascuno contenute sono : - 128 - Choir opitheeus. Dimensioni grandi: colori scuri: criniera assente: coda non a ciuffo. 9. specie. Papio. Dimensioni grandi, giubba assente: coda non a ciuffo, 4 specie. Hamadryas. Spalle e dorso coperti da una criniera lunga sciolta, pesante. Coda a ciuffo. Orecchie nude. 3 specie. Mormon. Cercini ossei sul rostro : faccia fortemente colorafcn. 3 specie. Spiegazione delle tavole IV VI. Tav. IV. — Estensione geograflca dei diversi generi di catarrine africane, secondo 1' Elliot. Tav. V. — Idem per le catarrine asiatiche. Tav. VI. — 1) Estensione geografica dei diversi sottog. di Lasigopyga. » — 2) Idem per Pithecut. Cosimo Ghekukini, Amministratore-responsabile. Firenze, 1917. — Tip. L. Niecolai, Via Faenza, 52. Monitors Zoologico Italiano - Anno XXVIII. PAPIO THEROPITHECUS SIMIA ^_+_ _<- CERC0C6BU5 □ RHIMOSTIGMA O.OOOOOO IASIOPYGA _^_ _,. _ MIOPITHE.CUS _c_o— ERYTHROCCBUS ^. „_o C0L0BU5 Fig. 1. T.-iv. 1V-V. + +++ PYGATHR1X oooooo RHINOPlTHtCUS D SIMIA5 .^_+_ CMA5ALIS Fig. 2, Monitore Zoologico Italiano — Anno XXVIII. Tav. VJ. ALL0CHR0CE6OS RHINOSTICTUS MELANOCEBOS NEOCE.BUS CHLOROCEBUS NONA INSIGNUTEBOS POG01MOCEBU5 Fiar. 3. Fig. 4. Italiano (Pubhlicazioni Italiane tii Zoologia, Anatomia, Embriologia) Orgatio ufficiale della Unione Zoologica Italiana UIUKTTO dai DOTTORI 6IDLI0 GHIAROGI EUGENIO FIGALBI Prof, di Anatomia uruana Prof. mo- lare anomalo t; lungo, in senso rettilineo, mm. 18 ; seguendo la sua curva. mm. 24 e pesa gr. 1,75. - 138 - sno labbro laterale, per la presenza del dente supplemental, non si mostra in continuazione col labbro corrispondente del margine alveolare. Questo dente supplemental^, isolato (fig. 3a), presentasi tozzo, lungo 12 mm. e pesa gr. 1,10. La sua corona non ha la forma conoide che suole riscontrarsi in molti denti soprannumerari come ricomparsa del tipo fondamentale del dente ; essa presenta invece una cresta che separa due piani inclinati corrispondenti alle superfici di contatto di questo dente col 2° molare da una parte e col 3° molare anomalo dali'altra. La radice, lunga 8 mm., ha forma cilindroide e solo nel tratto che sporge dalla faccia laterale della mandibola e percorsa da tre solchi superficiali che convergono nel centro dell'estremita libera, la quale rimane percio divisa in tre piccole aree convesse. Quando si considera il dente in sito, una di queste aree e superiore e delle due inferiori, una e anteriore ed una posteriore. Con attento esame si riesce ad osservare due forellini, uno lungo il solco decorrente tra l'area convessa superiore e quella infero-posteriore e l'altro lungo il solco che separa le due aree convesse inferiori. Entrambi questi forellini rappresentano le aperture dei canali radicolari. Si deve dun- que ritenere che attraverso la porzione di radice sporgente sulla faccia laterale della mandibola i vasi ed i nervi raggiungessero la cavita di questo dente. Ho accennato alia rariia di questa disposizione dentaria e che sia cosi viene dimostrato, fra l'altro, dal fatto che non solo nelle diverse monografie consultate, ma anche nel Trattato delle anoma- lie del sistema dentario del Magitot (9), che rimane tuttora il piii completo ed esteso del genere, nessun altro caso uguale o somi- gliante ho trovato descritto. L'aumento numerico dei denti, ritenuto generalmente come va- riazione reversiva, e stato riscontrato con una certa frequejiza e non sarebbe opportuno enumerarne ora le diverse modalita ed i singoli casi. Mi basta far notare prima di tutto che il caso da me ora de- sciitto corrobora 1'asserzione del Meckel (10) che le anomalie in genere hanno una singolare predilezione per il lato sinistro, asset' zione che riguardo al sistema dentario risulta confermata anche dalle ricerche dell'Amadei (1), e da quelle eseguite nell' Juvenile Asylum di New York da Hrdlicka (7). II mio caso contribuisce a confermare inoltre la maggiore fre- quenza, gia stata notata, delle variazioni numeriche dei denti nel sesso maschile. - 139 - Nella mandibola sono relativamente rare le anomalie dentarie; e stato appunto osservato che esse sono piu comuni nell' areata dentaria superiore [Magitot, Giuria (6), Gaillard e Nogue(4)] e cio e stato messo in rapporfco col fatfco che in alcune specie di mammiferi il numero dei denti e normalmente piu elevato nell'ar- cata superiore che nell'inferiore. Secondo il Giuria, il maggior nu- mero di ca9i di aumento numerico dei denti nel mascellare supe- riore rispetto all'inferiore si pud esprimere col rapporto di 6,7 ad 1 e, per i raolari, col rapporto di 14 ad 1. In quanto ai gruppi di denti piu frequentemente sede di ano- malie numeriche va ricordata la legge sulla variabilita teratologica riguardo agli organi multipli, legge cosi formulata dais. Goeffroy Saint-Hilaire (5): le variazioni numeriche degli organi sono tanto piu frequenti e tanto meno gravi quanto piu gli organi sono dispo- sti in serie numerose e viceversa. Questa legge si puo applicare anche al sistema dentario, dove le anomalie numeriche si riscon- trano con maggiore frequenza nei denti piu numerosi, cioe negl'in- cisivi e nei molari, ma, a giudicare dai dati forniti dalla letteratura suH'argomento, la frequenza deve ritenersi maggiore nella regione degi'incisivi. Venendo ora a considerare le anomalie che colpiscono piu spesso il dente della sapienza, troviamo segnalati per questo molare nu- merosi casi di anomalie di direzione (Magitot, Kirk (8), Tomes, Forget): talvolta esso trovasi obbliquo in avanti, tal altra oriz- zontalmente disposto nello spessore della mandibola o sul bordo al- veolare. Molto interessante e un caso descritto da J. Tomes e ripor- tato dal Magitot (tav. XIII, fig. 9), nel quale il 3° molare inferiore destro trovavasi a dirittura capovolto, con la radice in alto verso la cavita boccale, sporgente dal bordo alveolare. La causa costante delle anomalie di direzione deH'ultimo molare inferiore sarebbe, se- condo il Magitot, rinsufficiente spazio che trova questo dente, nel momento della sua emergenza, tra il 2° molare e la base del ramo mandibolare. Nel caso in esame, l'insufncienza dello spazio pare colpisca tutta l'arcata alveolare, come viene dimostrato dallo straordinario avvicinamento di tutti i denti e dalla retruversione di due incisivi. Non occorre dire che quest'insufffcienza dell'arcata alveolare non puo valutarsi in senso assoluto ma in relazione al volume dei denti, tanto variabile, ch'essa deve accogliere. Difatti nel caso in esame, l'arcata alveolare inferiore ha la lunghezza di centm. 13,4, mentre la media ottenuta misurando l'arcata alveolare in 25 crani di adulti, - 140 - con formula dentaria normale, mi e risultata dfi centim. 13,9 ; la differenza, come si vede, e pressoche traseurabile. Le anomalie di direzione del 3° molare, a giudicare dai casi che finora sono stati descritti, non si accompagnano di soli to ad anomalie di forma di qnesto dente, mentre nel caso che costituisce argomento di questa nota, il 3° molare presentasi anomalo, oltre che per la sua direzione, anehe "per la curva presentata dalla sua radice. Siamo dunque di fronte ad un' anomalia abbastanza com- plessa che, come vedremo in seguito. pud trovare una spiegazione del suo meccanismo di formazione nei rapporti che questo 3J mo- lare aveva contralto col molare supplementare, contro il quale pog- giava la sua corona. Quanto ai molari supplemental, nahno fafcto osservare tanto il Magitot quanto il Giuria, che essi si impiantano sia dietro la serie normale in continuazione della direzione di essa, sia in fuori dell'arcata dentaria, mai in dentro. L'osservazione del Turner (12), citata dal Giuria, dimostra lnvece che e possibile rinvenire un dente soprannumerario (nel mascellare superiore) all'indentro del- rinterstizio che e tra il primo ed il secondo molare. I molari soprannumerari che stanno sul bordo esterno dell'ar- cata dentaria ordinariamente sono situati in prossimita dell' inter- stizio esistente fra i due ultimi molari. I casi illnstrati dal Magi- tot (Tav. V) dimostrano che si tratta sempre di denti impiantati verticalmente. Nel caso da me osservato, il dente supplementare e disposto invece obliquamente in dietro, in basso e verso l'esterno, con l'estremita della radice, dove si aprono due canali radicolari, sporgente sulla superficie laterale della mandibola. Tale disposizione e la mancanza di altri forami nel tratto di radice che trovasi a contatto col margine alveolare fanno pen- sare aH'andamento insolito che dovettero tenere i vasi ed i nervi destinati a questo dente. Ora ci domandiamo : Quale la causa di questa eccezionale direzione tanto del 3° mo- lare quanto del molare supplementare? Lo sviluppo di denti soprannumerari in genere puo trovare una interpetrazione nelle conoscenze embriologiche possedute. E noto infatti che, costituitosi l'organo dello smalto, la parte iniziale della cresta dentaria e quel tratto di essa che prendi' il nome di collo dell'organo dello smalto vengono attraversate da connettivo e si risolvono in isole epiteliali. Secondo ' Koll ma n n , queste isole potrebbero proliferare, inviare prolungamenti in diverse direzioni e - 141 - dare origine a nuovi organi dello smalto e ad altrettanfci denti in soprano umero. Per i molari puo av venire che la cresta dentaria si prolunghi oltre l'abbozzo del 3° molare e dia origine all'abbozzo di un 4° mo- lare. Vediamo di riferire queste nozioni al caso in esatne. II 3° molare, o per l'insufficiente spazio tra il 2° molare ed il ramo mandibolare o per altre cause che non e possibile precisare, si sara sviluppato con direzione auomala, cioe, come spesse volte e stato osservato, fortemente inclinato in avanti e ad un dato mo- mento la sua corona si sara trovata addossata dapprima al con- torno ed in seguito alia superficie cuspidata del molare supplemen- tal^. Trattandosi di superfici rese irregolari dalla presenza delle cu- spidi, si saranno stabiliti tra di esse rapporti speciali come press' a poco in sistemi di ruote dentate con i denti imboccantisi reciproca- mente.In tali condizioni, 1'accrescimento in lunghezza dei due denti venuti a contatto con una delle estremita avra potuto provocare un limitato movimento rotatorio delle estremita a contatto (corone) ed una divergenza gradatamente crescente delle estremita opposte (radici), le quali trovandosi in mezzo a tessuto osseo avranno do- vuto assumere delle curve anormali, come vediamo per la radice del 3° molare, usurare il tessuto osseo e rendersi sporgenti alia superficie libera di esso, come dimostrano, in grado vario, le radici di entrambi i denti anomali. In conseguenza, i vasi ed i nervi de- stinati alia polpa del molare supplemental avranno dovuto allun- garsi ed assumere un andamento anomalo per poter seguire l'estre- mita libera della radice spostatasi al di fuori del tessuto osseo. Si trabta di una semplice ipotesi la quale, fondata sulle cono- scenze delle piu frequenti anomalie di direzione del 3° molare e sulle nozioni embriologiche relative all'origine di un 4° molare in forma di dente supplemental^, tende ad interpetrare il meccanismo di formazione di un' anomalia dentaria tanto complessa quanto rara. JBibliografia 1. Aiuadei G. — Anomalie numeriche del sistenia dentale nell'uoruo. — Archivio per V Antropologia e VEtnologia, Vol. XI. Firenze, 1881. 2. Bertelli D. — Contributi alia morfologia della mandibola umana etc. — Archivio itnl. di Ana- tomia e di Embriologia, Vol. XIII. Firenze, 1914. 3. Br oca. — Instructions generates pour les reeherches anthropologiqnes a faire sur le vivant. — — Parigi, 187 9 (cit. dal Giuria). - 142 - 4. Gail lard et Uogn^. — Traits de Stomatologie II. — /. B. Bailliere et jils ed. Paris. i910. 5. Geoff roy Saint-Hilaire Is. — Anomalies de l'organisation. — T. I, 1832 (cit. dal Ma- gitot). 8. G i u r i a P. M. — I denti sopraunuruerari. — Boll. d. P. Accad. mediea di Oenova, Vol. IX. Ge- nova, 1893. 7. H rdlicka. — Anthrop. investig. — New York. 1S99 (cit. da Le Double : Variations des os de la face de I'homme. — Paris. 1906). S. Kirk E. C. — Manuel de dentisterie operatoire. — Paris, 1910. 9. Magitot E. — Traite des anomalies du systeme ilentaire chez I'homme et les mammiferes. — G. Masson. ed. Paris. 1877. 10. Meckel G. F. — Manuale d' Anat. gen. descr. e patol. — T. I. 11. Mingazzini G. — Sul significato morfologieo del processus rami mayidibularis uell'uoino (Apo fisi lemurinica di Albrecht). — Arch, per V Antropologia e VEtnologia, Vol. XXII. Firenze, 189'?. 12. Turner "W. — A pair of supernumerary teeht in the molar region. — Journal of Anatomy and Physiology, Vol. XX YI. (cit. dal Giuria). - 1-13 UNIONE ZOOLOGICA ITALIANA SEGRETERIA GOMMISSIONE DI NOMENCLATLRA ZOOLOGICA. (Circolare N. 5) ('). II prof. G. Wardell Stiles, segretario della Commissione internazionale di Nomenclature Zooiogica, trasmette le seguenti comunicazioni perclie, a norma dei deliberati del Congresso internazionale di Zoologia di Monaco (1913), sieno inserite nel « Monitor e Zoologico ». Tredicesima serie di nomi generiei (di Linneo, 1758) in esame per la cora- pilazione deU'elenco ufficiale dei nomi zoologici. Con la presente si da notizia ai cultori di Zoologia delle seguenti serie di trenta nomi generiei di varii gruppi di animali ricavati di Linneo 1758a, e sot- toposta alia Commissione Internazionale di Nomenclatara per essere iscritti nel- l'elenco ufficiale dei nomi zoologici deliberato dal Congresso internazionale di Zoologia teuutosi in Graz nel 1910. Abbreviazioni. AfBTEIN, 1915a — APSTELN, 1915, « Nomina conservanda » etc. Sitzungsber. Gesellsch. Naturf. Fr, Berlin, Mad pp. 119-202. * ' „„,„ > — Jordan & Kverman.v. Fishes of North a Middle America, 1896 aud 189(5. •I & E- 1898b ' Linn., 1753a — Linnaeus, 1758, Sybtema Naturae, Editio 10». 1'ai.mek, 1904a — T. S. Palmer, Index Generum Maiunialium, 1914. Art. — Articolo, Regole internazionale di Nomenclature zooiogica. Opin. — Opinion N.° (— Parere) ilella Commissions internazionale di Nomenclatara Zooiogica. Mt. — Monotipo (Art. :Wc). Tod. — Ti[io per desigmtziono originate (Art. 30g). Tsd. — Tipo per suasegueute deeignazione (Art. 30a, b, ed Upin. N." 7). PROTOZOA Volvox Linn., 1758a, 646, 820, Tsd. globator Linn., 1758a, 820. Art. 30 ft, ti, t, uso comune, Ap stein 1915a, 121. VERMES Hiruclo Linn., 1758a, 649, Tsd. inedidnaMs Linn., 1758a, 649. Acqua dolce, of. Ap stein, 1915a, 140. 0) Per le circolari precedeuti N. 1, 2, 3 »' 4 r. Monit. Z. Hal., An. -Jo, />. 74 e 174, An. 26, p. 161, An. 28, p. 25. - 144 - Lumbricus Linn., 1758a, 647, Tsd. terrestHs Linn., 1758a, 647; Terra; cf. Apstein, 1915a, 138. MOLLUSCA Doris Linn. 1758a, 653, Mt. verrucosa Linn., 1758a, 653, Oceano; cf. Apstein 1915a, 183. PISCES Ammodytes Linn., 1758a, 247, lit. tobianus Linn., 1758a, 247, Europa; cf. Apstein 1915a, 186; J. & E. 1896a, 832. Anarhichas Linn., 1758a, 247, Mt. lupus Linn., 1758a, 247, Mar del Nord, Inghillerra: cf. Apstein, 1915a. 187, (Annarhichas) ; J. & E., 1898b, 2447. Atherina Linn., 1758a, 315, Mt. hepseius Linn., 1758a, 315, Medi- terraneo; cf. Apstein 1915a, 187. Fisittlm-ia Linn., 1758a, 312, Hit. (abac-aria Linn., 1758a, 312, Ame- rica; cf. Apstein 1915a, 188; J. & E. 1896a, 756. Mugil Linn., 1758a, 316. Mt. cephalvs Linn., 1758a, 316, Europa; cf. Apstein 1915a, 188; J. & E., 1896, 812. Myocine Linn.. 1758a, 650, Mt. ghdinosa Linn., 1758a, 650, Oceano ; cf. Apstein 1915a, 188; J. & E., 1896a, 7. Trachinus Linn., 1758b, 250, lit. draco Linn., 1758a, 250, Oceano settentrionale; cf. Apstein, 1915a, 190. Uranoscopus Linn., 1758a, 250, lit. scabcr Linn., 1758a, 250, Me- diterraneo; cf. Apstein 1915a, 190. Xiphias Linn., 1758a, 248, Mt. gladius Linn., 1758a, 248, Europa; cf. Apstein 1915a, 190; J. & E., 1896a, 894. REPTILIA Draco Linn., 1758a, 199, Mt. rolans Linn., 1758a, 199, India, A- frica; cf. Apstein, 1915a, 193. MAMMALIA Balaena, Linn., 1758a, 75, Tsd. rmjsticetus Linn., 1758a, 75 Groen- landia; cf. Palmer, 1904a, 131, Oceano Artico ed Atlantico; Apstein, 1915a, 198. Bos Linn., 1758a, 71. Tsd. taurus Linn.. 1758a. 71; cf. Palmer 1904a, 14(); Apstein, 1915a, 198. Castor Linn., 1758a, 58, Tsd. fiber Linn., 1758a. 58, Europa, Asia, America; cf. Palmer, 1904a, 162, Eurasia, Apstein, 1915a, 199, Delphinus Linn., 1758a, 77, Tsd. delphis Linn., 1758a, 77, Oceano Europeo; cf. Palmer, 1904a, 221, Oceano Atlantico; Apstein, 1915a, 199. - 145 - Elephas Linn., 1758a, 33, Jit. m.##tfmws Linn.. 1758a, 33, Ceylon: fc Palmer, 1904a, 855; Apstein, 1915a. 19& I-)//n/\ I ass., 1758a, 7iJ, Tsrt. cabaltus Linn.. 1758a, 78. Europa: 0f. Palmer, 1904a, 208, Eurasia; Apstein, 1915a, 199. Erinaceus Linn., 1758a, 52, Jit. niropaeus Linn., 1758a, 52, Europa; cf. Palmer, 1904a, 209; Apstein, 1915a, 199. Hippopotamus Linn., 1758a, 74, Tsd. amphibius Linn., 1758a, 74. Nilo; cf. Palmer, 1904a, 320; Apstein, 1915a, 200. HystriO) Linn., 1758a, 50. Tsd. eristata Linn., 1758a, 50, Asia ; cf* Palmer, 1904a, 345, Asia ed Africa; Apstein, 1915a, 200. Monodon Linn., 1758a, 75, Jit. monoceros Linn., 1758a, 75, Oceano settentrionale di America e di Europa; cf. Palmer, 1904a. 431, Oceano A rtico ; Apstein, 1915a, 200. Moschus Linn., 1758a. 00. Mt. moschiferus Linn., 1758a. 00, Tar- taria verso la Cnina; cf. Palmer, 1904a, 433, Tartaria; Apstein, 1915a, 200. Oris Linn., 1758a, 70, Tsd. aries Linn., 1758a, 70; cf. Palmer, 1904a, 490, Eurasia; Apstein, 1915a, 201. Phoca Linn., 1758a, 37. Tsd. vitulina Linn., 1758a, 38, Mari d' eu- ropa; cf. Palmer, 1904a, 532, Oceano Atlantico; Apstein, 1915a, 201. Sus Linn., 1758a, 49, Tsd. scrofa Linn. 1758a, 49, S. Europa; cf. Palmer, 1904a, 053; Apstein, 1915a, 201. Talpa Linn., 1758a, 52, Tsd. europdea Linn., 1758a, 52, Europa; cf. Palmer. 1904a, 659; Apstein, 1915a, 201. Urstis Linn., 1758a, 47, Tsd. drctos Linn., 1758a, 47, Europa-Nord ; cf. Palmer, 1904a, 703; Apstein, 1915a, 202. Si richiama 1'attenzione sul fat to che i nomi innanzi elencati sono dal punto di vista della Nomenclatura, corretti e validi. Essi sono tutti di uso comune e datano da Linneq (1758a): possono, quiridi, essere con- servati come nomi piii antichi. Questi nomi generici sono pure inseriti nell' elenco dei « Nomina tonservanda » proposlo da Apstein (1915). II segretario ritiene che i detti nomi sieno conformi alle regole in- ternazionali di Nomenclatura; jjer conseguenza possono essere adottati senz'altro in base alle dette regole. I tipi proposti in questo elenco sono quelli accettati da Apstein. I tipi per i generi di Mammiferi corrispondono a quelli di Palmer (1904, Index generum Mammalium). I generi di pesci compresi nello elenco sono tutti Monotipi e concordano con i dati forniti da Jourdan ed Evermann (Fishes of North and Middle America) nei casi da essi ci. tati. Si prega di esaminare questi nomi ed esprimere la propria opinione in proposito apponendo: un X (*js. X EqHns) avanti ai nomi per i quali - 146 - non si fanno riserve e se ne approva percio 1' inserzione nell'elenco uf- ficiale; ovvero cancellando, con una lineetta, il nome (es. Equus) di quelli per i quali si dissente circa la loro inserzione nell'Elenco. In caso di osservazioni o di riserve si prega di esporre le ragioni addotte, corredandole da dati accompagnati da complete indicazioni biblio- grafiche. Se questo olenco non portera indicazioni in favore o contro la iscri- zione del nomi nell' « Elenco Ufficiale » si riterra che il firmatario non ha opinioni in proposito ed e indifferente alia iscrizione o meno dei so- pradetti nomi nell'Elenco. Si prega di rimandare questo elenco firmato non oltre il 31 otto- bre 1910. Se vi saranno obbiezioni sn singoli nomi questi verranno sot- toposti al parere tecnico dei Comitati consultivi per i singoli gruppi. I nomi che non daranno luogo ad osservazioni saranno inviati ai membri della Commissione Internazionale per il voto definitive. Prof. C. W. Stiles Segretario della Commissione Internazionale di Nomenclatura Zoologiea. Contemporaneamente alia pubblicazione della presenle circolare per cura della Commissione di Nomenclatura Zoologiea della V. Z. I. e state distribuito al maggior numero possibile di zoologi italiani (e particolar- mente agli specialisti del gruppo zoologico al quale i suddetti nomi si riferiscono) una copia della sopra elencata serie di nomi generici con preghiera di esaminarli, di esprimere in proposito la propria opinione e di esporre, accompagnandole, nel caso, dalle piu larghe referenze biblio- gratiche, le ragioni addotte per quei nomi per i quali si creda di dovei tare riserve circa la loro iscrizione nell'« Elenco Ufficiale ». Coioro che hanno ricevuto copia deU'Elenco di cui sopra, sono pregati di rispedirlo lirmato al Segretario dell'Unione Zoologiea Italiana perche la nostra com- missione coordini l'opera singola in una relazione collettiva da trasmettersi al prof. Stiles. II. Nel X. 7 del .Muni to re Zoologico Anno 21 pag. 1(31 fu inserita la nona serie di nomi generici (Grostacei) in esame per la compilazione dellV Elencp ulliciale » dei nomi dei generi, pregando gli interessati di tar pervenire alia nostra Commissione le eventuali osservazioni e com men ti sopra i nomi suddetti e nel caso di riserve circa la iscrizione di questi nomi generici nell'Elenco suddetto di redigere una particolare relazione critica sulle ragioni che si obiettano. 11 termine utile lissato per la irasmissione al Segretario della Com- missione internazionale era il 1° seltembre 1915. Ora il pro!'. Stiles co- - 147 - mnnica che il termine suddeUo, in considerazione delle odierae contin- genze. e stato prorogato al 1° settembre 1916. III. La Commissione inlernazionale di Nomenclatura zoologica ha emessi i seguenti Pareri (Opinions). Parere (Opinion) 66 I seguenti nomi di Nematodi e Oordiacei sono stati iscritti nel- V « Elenco Ufficiale » dei nomi generici : Ancyllostoma, Ascaris, DrdCuhcUlits, Gnalostoma, Necator, Stron- gyloules, Trichostrongilus, Gordius e Paragordivs. Parere (Opinion) 67 I seguenti 102 nomi di Uccelli sono stati iscritti neU'Elenco Ufficiale dei nomi generici: AcrylHum, Aechmophorus , Aegithina, Aegothcles, Aepyomis. Aix, Alauda, Anas, Apaloderma, Aptenodytes, Apteryx, Aramus, Ardea, Astrapia, Asturina, Aulacorhyncfius, Balaeriiceps, Batrachostomus, Brotogeris, Bubo, Burhinus, Cairina, Campephaga, Capito, Cathartes, Centrocercus , Cephalopterus, Ce>-eopst's, Chauna, ChrijsolopJms:, Cicinnurus, Circaetus, Clmnator, Coccyzus, Coereba, Colaptes, Colin ricincla, Coturnix, Crotophaga, Diomedea, Dromas, wctopistes, Egretta, Elanus, Ewrynorhynchus, Eurylaimus, Eurypyga, Fulmarus, Gallinago, Gampsonyx, Goura, Gypaetus, Haematopus, Halicetus, Haliastur, Heliornis, Ibidorhyncha, Jynx, Lanius, Leistes Manucodia, Musophaga, Neophron, Nontornis, Numida, Xyctea, Oedi- cnemus, Opisthocomus, Oriolus, Pachycephala, Pandion, Parolia, Paras, Pezoporus, Phaethon, Pharomachrus, Phoenicopterus, Plata- lea, Platycercus, Polyplectron , Porzana, Psittacus, Psophia, Pteroglos- sus, Pliloris, Rallus, Recurvirostra, Sericulus, Sitta, Sphenorynchus, Spindalis, Strigops, Struthio, Shirnella, Sturnus, Surnia, Syrrhaptes, Tachyphonus, Thamnophilus, Trichoglossus, Uratelornis, Vireo, IV. II segretario delta Commissione internazionale di Nomenclatura tra- smette ancora due Circolari riguardanti la questione della specie Tipo del gen. Pleuronectes Linn. 1758a e del genere Spams Linn. 1758a (sulla quale ultima fu gia richiamata l'attenzione degli interes- sati (*)), perche vengano sottoposte all'esame dei zoologi italiani. (•) V. Monit. Z. I. innanzi cit. p. i6", - 148 - Le questioni che formano oggetto dei sopradotti Pareri (Opinions) 68 e 69 dovranno essere trasmesse alia Gommissione internazionale per il voto definitive AU'uopo la presidenza della nostra Gommissione ha provveduto a distribuire le dette Gircolari fra gli zoologi italiani e particolarmente agli specialist! in materia, Nell'interesse degli zoologi italiani si da corso alle sopradette co« municazioni e notizie, della Gommissione internazionale di Nomenclatura invitando particolarmente gli interessati alle questioni alle quali esse si riferiscono di voler inviare le proprie osservazioni e le proposte che cre- deranno del caso, alia nostra Gommissione perche possa raccoglierie, coordinarle e trasmetterle al prof. Stiles. Napoli, 30 giugno 1916. Prof. Fk. Sav. Monticelli. Seir'etario deir I'. Z.I. Gosimo Cherubim, Amministratore-responsabile. Firenze, 1917. — Tip. L. Niecolai, Via Faenza, 52. loniiorc Zoologico Italiano. Anno XXV III. Tav. VII. Fig. 4 Arti Fotomeccaniche - Firenze Monitore Zoologico Ituliano. Anno XXVIII. Tav. VIII. Fig. I Fig. 4 Fig- 3 Fig. 5 Am lotomecianuhe - Firenze lonitore Zoolosico (Pubblioazioni Italiane di Zoologia, Anatomia, Embriologia) Organo ufficiale della Unione Zoologica italiana D1RKTTO DAI DOTTORI GIULIO CHIARUGI EUGENIO FIGALBI Prof.
  • //. - 159 - Felt, E. P. — Acaroletes j'seudococci n. sp. — /. Econ. Ent., Vol. 7, pp. 148- 149, 1914. Fleischer, A. -- Eine neuo Nargus-Art aus Kalabrien. — Wien. Entom. Zeily. Jahrg. 33, p. 139, 1914. Fiori, A. (1) — Lo Cantharis di Sicilia confrontate con quelle di altri paesi. — Riv. Coleotler. Hal, An. 12, pp. 1-18, 45-87, 1911. — (2) Descrizione di alcune specie di Coleotteri mirmcconli del Gargano, Sicilia e Girenaica. — Riv. Coleotler. ital., An. 12, pp. 105-120, 1914. Girault, A. I. — Descriptions of new chalcid-flies. — D. C. Proc. ent. Soc. Wa- shington, Vol. 16, pp. 109-119, 1914. Horvath, G. — Deux Heteropteros nouveaux do Franco et de Corse. - - Bull. Soc. entom. France, pp. 88-90, 1914. Issel, R. — Vita latento per concentrazione dell'acqua c biologia delle pozze di scogliera. — Mitt. zool. Stat. Neapel, Bel. 22, pp. 191-254, 1914. Jeannel, R. (1) — Nouvelles especes de Bathysciinae d'ltalie et de Sardaigne. — Bull. Soc. entom. France, pp. 200-203, 1914. — (2) Un noavel Anoplitalme cavernicole des Alpes maritiraes. — Bull. Soc. entomol. France, pp. 327-329, 1914. Karny, H. — Beitrag zur Thysanopterenfauna des Mediterrangebictcs. — Verh. Zuol.-bot. Ges. Wien Bel. 64, pp. 50-60, 1914. Kieffer, J. J. — Trois nouveaux Dryinides. — Bull. Soc. entomol. Freince, pp. 90-91, 1914. Krober, 0. — Die Gattung Brachyglossum Rond. — Entom. Milt., Bel. 3, pp. 179-187, 1914. Kuntze, A. — Bestiramungstabellen der palaarktischen Erioptei'incn. — Ann. k. h. Hofmus. Wien, Bel. 28, pp. 360-388, 1914. Mainardi, A. — Percus andreinii. Un nuovo carabide delFAppennino centro- settentrionale. — Riv. Coleotler. ital., An. 12, p>p. 149-165, 1914. Melighar, L. — Neue palaarktisclio Horaopteren. — Wien. entom. Zeitg. Jahrg. 33, pp. 259-260, 1914. iMENZEL, R. — Ueber die mikroskopische Landfauna der schweizerisclien Ho- chalpcn. Gleichzeitig ein Beitrag zur Kenntniss der freilebenden Neniatoden und landbewohnenden Harpacticiden des Alpengebietes. — Arch. Natg. Berlin, Bel. 80, AM. A. H. pp. 1-98, 1914. MiiLLER, J. — Boitrage zur Kcnntnis der hohlenfauna der Ostalpen und der Balkanhalbinscl. — Denkschr. Akad. Wiss. Wien math. nat. Kl., Bel. 90, pp. 11-124, 1914. Navas, L. — Materiali per una fauna dell'arcipelago toscano. IX. Algunos Neu- ropteros de la isla de Giglio. — Ann. Mus. Geneva, Vol. 46, pp. 276-278, 1914. Netolitzky, F. — Die Bembidiini in Winkler's Catalogue. — Entom. Blatt. Jahrg. 10, p. 50-55, 164-176, 1914. Obenberger, J. — Beitrag zur Kenntniss der palaearktischen Kaferfauna. — Col. Rundsch. Wien, Bd. 3, pp. 97-115, 1914. Oldenberg, L. — Beitrag zur Kenntniss der curopaischen Drosophiliden. — Arch. Natg., Berlin 80, pp. 1-42, 1914. Oudemans, A. G. — Acarologisches aus Maulwurfsnestern. — Arch. Nat. Jahrg. 79, pp. 1-69, 1914. - 160 - Pic, M. — (1) Notes diverges, descriptions et diagnoses. — L'Echange, Rev. Linn. Ann. 30, pp. 11-12, ecc, 1914. — (2) Notes sur les Coutharidae palearctiques et diagnoses de formes nouvelles. L'Echange, Rev. Linn. Ann. 30, pp. 51-53, ecc, 1914. Raffray, A. — Notes sur les Pselaphides d'ltalie centrale. — Ann. Soc. entom. France, Vol. 83, pp. 365-397, 1914. Razzauti, A. — Contributo alio studio dell'Edafon. — Atti Soc. iosc. Sc. Nat. Pisa, Proc. verb., Vol. 23, pp. 3-10, 1914. Reiss, H. — Neue Aberrationen von Zygaena carniolica und Z. stoechadis. — Intern, entom. Zeitschr. Guben Jahrg. 8, p. 46, 1914. Reitter, E. (1) — Drei neue Garabiciden. — Wien. Entom. Zeitg. Jahrg. 33, pp. 264-266, 1914. — (2) (Subg. Grypocarus Thoms). Athous sardiniensis n. sp. — Wien. Entom. Zeitg., Jahrg. 33, pp. 266, 1914. — (3) Bestimmungstabelle fur die Unterfarnilie Erodini ,der Tenebrionidae, aus Europa und den angrenzenden Landern. — Deulsch. entom. Zeitschr., Jahrg. pp. 43-85, 1914. — (4) Uebersicht der bekannter Arten der Goleopteren Gattung Edaphus Lee. aus Europa und den angrenzenden Landern. — Berlin, entomol. Zeitschr. — Dd. 58, pp. 188-189, 1914. Rocci, U. — Di alcune nuove forme liguri del gen. « Zygaena » F. — Atti Soc. lig. Sc. nat. Genova, pp. 219-266, 1914. Salvadori, T. o Festa, E. — Nuova specie di frosone della Sardegna. — Bull. Mas. Zool. Anat. comp>. Torino, N. 681, pp. 1-2, 1914. Seurat, L. G. (1) — Sur un nouveau parasite de la Perdrix rouge. — C. R. Soc. Biol. Paris, T. 76, pp. 390-393, 1914. — (2) Sur un nouveau Spiroptere des Rapaccs. — C. R. Soc. Biol. Paris, T. 76, pp. 427-429, 1914. Solari, A. e F. — Note sugli Otiorrhynchus italiani del sottogenere ' Dodeca- stichus Stierlin. — Ann. Mus. Genova, Vol. 46, pp. 281-289, 1914. Stauder, H. — Neue Lepidopteren-formen aus dem oesterreicln'scen Litorale. — Deutsch. entom. Zeits. Iris, Berlin 28, pp. 13-17, 1914. Stein, P. — Versuch die Gattungen und Arten unserer Anthomyiden nur nach dem Geschlecht zu bestimmen, nebst Beschreibung einiger neuen Arten. — Arch. Natg. Berlin Jahrg. 79, pp. 4-55, 1914. Stiasny, G. — Zwei neue Pelagien aus der Adria. — Zool. Anz. Bd. 44, pp. 529-533, 1914. Thor, S. — Lebertia — Studien. — Zool. Anz., Bd. 45, pp. 27-33, 1914. Zavattari, E. — Gatalogo dei sifonatteri. — Ann. Mus. Genova, Vol. 46, pp. 139-147, 1914. Zerny, H. — Ueber palaarktische Pyraliden des k. k. naturhistorischen Hof- musouras in Wien. — Ann. k. h. Ho/'mus. Vien, Bd. 28, pp. 295-348, 1914. I - 161 - II. — PAKTE SISTEMATIOA PROTOZOA CILIOPHORA Uroleptus retusus Issel (p. 231). — Quarto dei Millo, nelle pozzo di scogliera. Urotricha salina Issel (p. 231). — Quarto dei Mille, nello pozze di scogliera. Rhabdostyla harpactici Issel (p. 231). — Quarto dei Mille, nelle pozze di sco- gliera. COELENTERATA SCHYPHOZOA Pelagia purpuroviolacea Stiasny (p. 529). — Adriatico; aequo delle isole Brioni. » rosacea Stiasny (p. 531). — Coste dellTstria tino al Uollo di Trieste. ANTHOZOA .A-lcyonaria Aeanella gigliolii Gegchini (1, p. 49). — Mediterranco; dintorni delle isole Egadi, a S. 0. dell'isola Marittima, alia profondita di 823- 760 ra. » mediterranea Cecchini (1, p. 51). — Mediterraneo ; ad est dell'Asi- nara, alia profondita di 420-370 ra. Ceratolrochus magnaghii Cecchini (2, p. 152). — Presso Ie isole Egadi alia profondita di m. 400. Slenocyathus washingtoni Cecchini (2, p. 151). — Presso le isole Egadi alia profondita di m. 400; a nord dell'Asinara alia profondita di m. 168-284. VERMES PLATYHELMINTH1A Turbellaria Phoenocora jucunda Cognetti de Martiis (p. 1). — Torino, in una vasca del R. Orto Botanico. NEMATHELMINTHIA Nematoda Cyrnea eurycerca Seurat (}, p. 391). — Corsica, nel ventricolo succenturiato di Caccabis rufa. Dorylaimus hofmanneri Menzel (p. 88). — Lago Tremorgio (Ticino), ed altre localita delle Alpi svizzere. - 162 - Habronema mansioni Seurat (2, p. 427). — Corsica, nollo stomaco di Buteo buteo. ANNELIDA Oligochaeta Fridericia florentina Dequal (p. 19). — Firenze, nei giardini. » tusca Dequal (p. 15). — Firenze e Livorno, nei giardini. » valdarnensis Dequal (p. 17). — Montozzi (Arezzo). Relodrilns oculatus samnitica n. subsp. Cognetti de Martiis (2, p. 3). — Monte Greco (Abruzzi). Hormogaster praetiosa samnitica n. subsp. Cognetti de Martiis (2, p. 2). — Monte Greco (Abruzzi). Polychaeta Aricia imitans Eisig (p. 317). — Posillipo (Golfo di Napoli). » longithoracc Eisig (p. 324). — Carmine (Golfo di Napoli). » ramosa Eisig (p. 321). — Posillipo (Golfo di Napoli). Scolaricia typica Eisig (p. 428). — Posillipo (Golfo di Napoli). ECHINODERMA OLOTHURIOIDEA Trochostoma mediterraneum Bartolini-Baldelli (p. 105). — Dintorni dello stretto di Bonifacio, a circa 1000 m. di profondita. MOLLUSCA GASTROPODA Prosobranchia Aporrhais pespelicani vinitincta Coen (p. 27). — Venezia. Murex brandaHs longispina n. var. Coen (p. 26). — Venezia. » » iernispinosa n. var. Coen (p. 26). — Venezia. Morio adriatica Coen (p. 26). — Venezia. Nassa mammillata abnormis n. var. Coen (p. 25). — Adriatico. » vitrea Monterosato in Coen (p. 25). — Puntebianche (Adriatico). Paludestrina hessei Coen (p. 27). — Venezia, fossi salsi del Lido; detrito del Lido. Pseudofusus adustus Coen (p. 24). — Puntebianche (Adriatico). Turritella communis laevmscula Coen (p. 27). -- Venezia. Pu.monata Leuconia veneta Coen (p. 24). — Venezia, al limite della marea, nei canali CI sugli orli delle barene. LAMELLI BRANCH IA Dona.v ad?-iatcus croceti n. var. Coen (p. 30). — Venezia. Eucardium paucicoslatum ebio-nea n. var. Corn (p. 20). — Venezia. 163 Eucardium tuberculatum lactea n. var. Goen (p. 29). — Venezia. » » mutica n. var. Coen (p. 29). — Venezia. » » rudis Coen (p. 29). — Venezia. Lucinopsis undata adriatica n. var. Coen (p. 33). — Venezia, lido. Ostrea adriatica producta n. var. Coen (p. 15). — Venezia. » » regularis n. var. Coen (p. 15). — Venezia. Pectunculus violacescens albella Coen (p. 28). — Venezia. Tapes bendanti elongatissima n. var. Coen (p. 30). — Venezia. CEPHALOPODA Argonauta monterosatoi Coen (p. 23). — Viesti a Mare (Gargano). ARTHROPODA CRUSTACEA Isopoda Leucocyphoniscus solarii Brian (p. 160). — Grotta dell'Orso sopra Laglio (Como). ARACHNIDA Acari Oribatidae Galumna linata Oudemans (p. 35). — S. Rerao. » tar sipennata Oudemans (p. 36). — S. Rerao. Notaspis italicus Oudemans (p. 41). — S. Rerao. » patavinus Oudemans (p. 41). — Padova. Hydrachnidae Lebertia multicincia Thor (p. 31). — Pian di Bedole (Val di Genova). INSECTA Hemiptera Heteroptera Helerocordylus benardi Horvath (p. 89). — Foresta di Valdoniello (Corsica,). Homoptera Aconura ragusai Melighar (p. 260). — Ficuzza (Dintorni di Palermo). Vacuna carlucciana Del Guercio (p. 289). — ? Firenze, su foglie di castagno. » castaneae Del Guergio (p. 289). — ? Firenze, su foglie di castagno. Thysanoptera Aeolothrips gloriosus Bagnall (p. 375). — Sorgono (Sardegna). Limothrips angulicornis adusta n. var. Karny (p. 56). — Sardegna. » cerealium apjtera n. forma Karny (p. 56). — Sardegna. Thrips ebneri Karny (p. 54). — Sicilia. Neuroptera Chrysopa vulgaris doriana var. n. Navas (p. 177). — Isola del Giglio. Lepidoptera Rhopalocera Lycaena argyrognomon energeles f. n. Stauder (p. 15). — Trieste. Pieris napi patunae n. ab. Stauder (p. 13). — Sagrado (Fiiuli Orientale). 164 - Zygaen.id.ae Zygaena achilleae ligustina n. var. Burgeff (p. 48). — Diatorni di Geneva. » carniolica apennina canuta Rocci (p. 225). — Dintorni di Geneva. » » » decollaia Rocci (p. 225). — Dintorni di Genova. » » » distincta Rocci (p. 225). — Dintorni di Genova. » » * parvipuneta Rocci (p. 225;. — Dintorni di Ge- nova. » » » quadrisignata Rocci (p. 223). — Dintorni di Ge- nova. Genova. quinquesignata Rocci (p. 224). — Dintorni di » » » trisignata Rocci (p. 223). — Dintorni di Genova. » » genovensis n. ab. Reiss (p. 46). — Dintorni di Genova. » » laticlavia n. ab. Burgeff (p. 57). — Dintorni di Genova. » » nigricans n. ab. Burgeff (p. 57). — Dintorni Genova. » » nigrosupposita n. ab. Burgeff. — Dintorni di Genova. » » octornata n. ab. Reiss (p. 46). — Dintorni di Genova. » » ornata n. ab. Burgeff (p. 57). — Dintorni di Genova. » » pauper a n. ab. Burgeff (p. 57). — Dintorni di Genova. •» » prolifera n. ab. Burgeff (p. 57). — Dintorni di Genova. » filipendulae stoechanoides n. ab. Stauder (p. 16). — Trieste. » lonicerae silana n. var. Burgeff (p. 63). — Dintorni di Genova. * meliloti italica esoamaculata Rocci (p. 219). — Genova, Monte Al- pesisa. » oxytropis aurantiaca Rocci (p. 222). — Genova. > » disjuncta Rocci (p. 222). — Genova. » » lampadouche n. ab. Burgeff (p. 60). — Dintorni di Genova. » » minima Rocci (p. 223). — Genova. » » rosea Rocci (p. 222). — Genova. » » separata Rocci (p. 222). — Genova. > » unita Rocci (p. 222). — Genova. » roiiieo aestiva n. var. Burgeff (p. 60). — Dintorni di Genova. » » transapennina cingulata n. ab. Burgeff (p. 60). — Dintorni di Genova. » stoechadis autumnalis n. var. Reiss (p. 46). — Dintorni di Genova. » » bongerti n. forma Reiss (p. 158). — Dintorni di Genova. » » violacea n. ab. Rocci (p. 219). — Genova. » » cuprea n. ab. Rocci (p. 219). — Genova. » » fuscogutiata n. ab. Rocci (p. 220). — Genova. » » incumpleta n. ab. Rocci (p. 220). — Genova. » » genuensis seocmaculata n. ab. Rocci (p. 221). — Genova. » transalpina maritima amplimacula n. ab. Rocci (p. 221). — Genova. » » » decirclata Rocci (p. 221). — Genova. > » » incompleta Rocci (p. 221). — Genova. » » » quinqueguttata Rocci (p. 221). — Genova. » » calabrica aWicincta n. ab. Burgeff (p. 63). — Dintorni di Genova. » » tenuissima n. var. Bukgeff (p. 63). — Dintorni di Genova. - 165 - TToctiaidae Minoa murinata aterrima forma n. Stauder (p. 16). — Trieste. Pyralidae Homoeosonia siciliella Zerny (p. 305). — Sicilia. Noctuella vespertalis gilvalis n. ab. Zerny (p. 338;. — Sicilia ed altre localita mediterranee. Rhodophaea getuliella Zerny (p. 318). — Sicilia; Pola (Istria). Tineidae Nepticula rosmarinella Chretien (p. 270). — Alpi raarittime. Hymenoptera Ch.alcidid.ae Anaphoidea tuna Girault (p. 109). — Italia e Utah. 3?roctotrypid.ae Anteon trivialis var. leuconeuriis n. var. Kieffer (p. 91). — Trieste. Fornaicidae Aphaenogaster gibbosa fiorii Emery (p. 258). — Nicolosi (Sicilia). Epimyrma (n. g.) kraussei Emery (p. 262). — Sorgono (Sardegna). Leptanilla doderoi Mantero in litt. Emery (p. 253). — Teulada (Sardegna). Leptothorax luberum augustulus var. hraussei Emery (p. 261). — Dintorni di Gagliari; Sorgono (Sardegna); Asinara. Solenopsis latro sicula Emery (p. 259). — Gasteldaccia (Sicilia). Stenamma sardoum Emery (p. 255). — Aritzo (Sardegna). Strong ylognathus destefanii Emery (p. 263). — Dintorni di Palermo. Strumigenys baudueri termipilis Emery (p. 264). — Monte Argentario; Fran- cia meridionale. Diptera Cecid.om.id.ae Acaroletes ptseudococci Felt (p. 148). — Sicilia, da Pseudococats. Siz33.ialid.ae Melusina bezzii E. Gorti (p. 197;. — Moncenisio: Monte Rotondo nei Sibillini (Appennino Marchigiano). Tipulidae Psilocohopa directa Kuntze (p. 385). — Corsica. Conopidae Brachyglossum valvatum Krober (p. 186). — Italia settentrionale ; Sarepta. iyih.iBcid.ae Limnophora grandis Stein (p. 47). — Italia. Mydaea deleta Stein (p. 47). — Italia. IDrosopttilidae Leucophenga quinquemaculata marginalis n. var. Oldenberg (p. 18). — Pie- monte. .A-phaniptera Neopsylla pitymydis Zavattari (p. 144). — Cascinelle, Borzoli (Liguria occi- dentale) su Pitymys savii e P. multiple;*'. - 1(56 - Coleoptera Oara"bidae Bembidion aeneum paganettii n. var. Netolitzky (p. 172;. — Toscana. » dalmatinum fuliginosum n. subsp. Netolitzky (p. 170). — Cam- pania. Percus andreini Mainardi (p. 152). — Monte Nerone (Umbria); dintorni di Arezzo. Reicheia hraussei Reitter (1, p. 265). — Oristano (Sardogaa)-: Trechus magdelainei Jeannel (2, p. 327). — Alpi marittime; Grotta dctta « balrae Patas » presso Beuil. nell'alta valle del Giano. Trechus messai Muller (p. 99). — Alpi venete, in una grotta. Stapli.ylinid.ae Cylindropsis doderoi Razzauti (p. 8). — Pisa, nel terriccio delFOrto botanico e del giardino dell' Istituto zoologico. Edaphus beszedesi Reitter (4, p. 189). — Istria. Lomechusa strumosa sicula n. var. Fiori (2, p. 107). — Castelnuovo (Mado- nie) in un nido di Formica sanguinca. Zyras jpupiilio Fiori (2, p. 105;. — Bosco Umbria (Gargano). Pselapla.id.ae AntaurojiS eocarata brevicarina Raffray (p. 375). — Monte Marsicano ; Filet- tino (Lazio). » luigionii Raffray (p. 378). — Monte Marsicano; Filettino (Lazio). Apobythus gladiator mites n. subsp. Raffray' (p. 391). — Monte Marsicano; Filettino (Lazio). Batrisodes garganicus Fiori (2, p. 110). — • Monte S. Angelo (Gargano), in un nido di Lasius emarginalus. Bibloporus minulux Raffray (p. 369). — Filettino (Lazio). Brya.ris petm Raffray (p. 381). — Monte Marsicano. » piunciicollis gracilipes n. var. Raffray (p. 383). — Monte Autoro. Monte Camerata (Lazio). Chennium siculum Fiori (2, p. 112). — Mistretta, in un nido di Telranwrium caespitum. Trichony.r garganicus Fiori (2, p. 107). — Bosco Umbria (Gargano), in un nido di Lasius niger. TrichobyUius gracilicornis Raffray (p. 393). — Monte Terminillo (Lazio). SilpKidae Bat/rysciola andreinii Jeannel (1, p. 201). — Toscana: Livorno, Colic Salvetti » derosasi Jeannel <\, p. 200). — Monte Argentario, nella grotta della puuta degli Stretti. » /hrtesculpla Jeannel (1, p. 201). — Lula (Sardegna). Nargus calabrus Fleischer (p. 139). — S. Knlemia (Calabria). Speonesiotes bergamascus Jeannel(I, p. 202). — Carminati (Alpi bergamasche) nella grotta « Tomba polacco ». Malacodermidae < ai DOTTORI GIULIO GHIARUGI EUGENIO FIGALBI Prof, di Anatomia luuailfl Prof, di Anatomia coiup. e Zoologia uel It. Istituto di Sbttdi Super, iu Eirenze nella R. Universita di Pisa Ufficio di Direzione ed Ainniiiiistrazioue: Istituto Auafomico, Firenze. 12 numeri all'anno — Abbuonameuto annuo L. 15. XXVIII Anno Firenze - 1917 N. 11. Comunicazioni originali: Chiarugi G., Nervo coccigeo incluso nella parte ner- vosa del filum terminate. (Con 1 fig.). — Brian A., Descrizione di una nuova specie di Laophonte L. quaterspinata n. sp. mihi) proveniente dai raate- riali del Laboratorio marino di Quarto. (Con 4 fig.). — Pag. 169-178. Dnione Zoologica Italiana: Nomenclatura zoologica. — Pag. 179-184. Avvertenza Delle Comunicazioni Originali che si pubblicano nel Monitors Zoologieo Italiano e vietata la riproduzione. COMUNICAZIONI ORIGINALI ISTITUTO ANATOMICO DI FIRENZE G. CHIARUGI Nervo coccigeo incluso nella parte nervosa del filum ferminale. (Con 1 figura nel testo) 15 vietata la riproduzione. Per dimostrazioni scolastiche furono eseguiti preparati microsco- pici di filum terminate di uomo adulto, che venne sezionato trasver- salmente, colorando le fette, raccolte a varia altezza, in diversa ma- - 170 - niera ({). In quelle ricavate dalla prima porzioue del filum, non lungi dall'apice del <:ono midollare, trovai una particolarita, che mi sembra interessante, che rigaarda i rapporti di on nervo coccigeo colla so- stanza del filum. ,. Ejl 9 z.f * *uy i 71 Sezione trasversa Bel prirao tratto del filnua terruiuale interno, disegnata a mi ingrandimento di 100 d. e ridotta a 1/:i nulla riproduzione. — N, nervo coccigeo incluso nella sostauza nervosa del filum. La superficie del filum in quelle fette, sulle quali l'attenzione era richiamata dalla disposizione anormale, che mi propongo di illustrare (vedi figura), era a contorno ovale, coll'asse maggiore me- diano di circa mm. 1,4, e colPasse minore trasversale di mm. 1,25, non considerando in queste misure 1' involucro formato dalla pia madre. — Sulla linea di mezzo, ventralmente, si trovava la conti- nuazione della fessura mediana anteriore del midollo, che interessava il filum per uu lerzo della sua profondita; penetrava nella fessura un sepimento formato dalla pia madre, triangolare all'origine, e in forma di lamina sottilissima nel rimanente. — Compariva nelle se- zioni la parte estrema del ventricolo terminate. In quasi tutte le sezioni esso si presentava al centro in forma di ovale assai allun- gato ; piu ventralmente si era obliterato, ed era indicato da una (') Le sezioni erano state colorate con can'ninio, con enrrainio e verde line, con eraatossilina, occ. - 171 - stria mediana, irregolare e discontinua, di elementi, che ricordavano per l'aspetto le cellule ependimali della parete ventricolare ; cosi anche dorsalmente all'ovale ; ma questa stria dorsale, alia superficie dorsale del filum, si biforcava ad Y, a branche divaricate, e in alcune sezioni le branche conservavano una cavita a forma di fessura; sta- vano, in ogni caso, a contatto della pia madre. — La sostanza del filum era formafea dal tratto estremo dell'asse midollare. Nell'imme- diato contorno dei residui del ventricolo terminale aveva i caratteri della sostanza gelatinosa centrale. In tutta la rimanente estensione era costituita da un tessuto, nel quale i limiti fra sostanza grigia e sostanza bianca non risultavano evidenti; si puo dire soltanto che nella zona cortioale il tessuto appariva piu addensato, e nella mi- dollare piuttosto spugnoso. Cellule nervose in quest' ultima non erano riconoscibili, mentre sembrava che non mancassero, nell'una e nel- l'altra zona, fibre nervose molto sottili. Ma specialmente abbondante, o meglio, predominante, era ovunque la nevroglia. Piuttosto nume- rosi, in specie nella zona corticale, erano alcuni corpi sferoidali o ovoidali assai voluminosi, chiari, omogenei, che interpreto (sebbene non abbia potuto istituire le reazioni caratteristiche) come corpuscoli amilacei, che nel filum furono segnalati dal Remak e identificati come tali dal Kolliker. La sostanza del filum era traversata da parecchi vasellini sanguigni a andamento longitudinale. — L' invo- lucro connettivale del filum, formato dalla pia madre, conteneva molti vasi sanguigni, e specialmente si distinguevano, per il calibro relativamente grosso, alcuni di essi, uno arterioso, due venosi, che stavano ventralmente nella parte di mezzo, determinando ivi colla loro presenza un considerevole ingrossamento della pia ; questi vasi maggiori spettavano evidentemente al sistema del tratto arterioso anteriore e del tratto venoso mediano anteriore del midollo. In que- sta parte del contorno del filum, tra esso ed i grossi vasi uliima- mente ricordati, correvano nel connettivo fascetti di fibre midol- late, tagliati trasversalmente, che certo appartenevano agli ultimi nervi coccigei, verisimilmente alle loro radici ventrali, i quali nervi coccigei, come e noto, a differenza del 1° n. coccigeo, che e libero, sono applicati o contenuti nell' involucro del filamento. Erano questi fascetti molto esili, alcuni esilissimi, di poche fibre, parecchi in numero, la maggior parte da un lato, qualcuno quasi nel mezzo ; corrispondevano nell' insieme per posizione alia superficie anteriore del filum. Fissati cosi i caratteri, che si possono dire normali, del filum terminale nelle sezioni che formavano oggetto di studio, ecco ora 172 la particolarita interessante che vi si trovava. Da un lato, e da un lato soltanto, entro al filum, ventrahnente, a breve distanza dalla terminazione ventral e obliterata del ventricolo terminale, a breve distanza anche dal fondo della fessura mediana anteriore, decorreva un piccolo nervo (del diametro massimo di ram. 0,18) coi caratteri di un nervo periferico, costituito da tre fascetti secondarii di fibre midollate, accompaguati da un vasellino arterioso posto fra mezzo a loro. Lo spazio occupato dal nervo era limitato da un'esile mem- branella. II tessuto del filum neH'immediato contorno del nervo era a maglie piuttosto larghe, e si poteva considerare come spettante alia sostanza gelatinosa centrale. Disgraziatamente, dato lo scopo di dimostrazione scolastica, per il quale le preparazioni vennero eseguite, le fette non erano in serie regolare e completa; erano state raccolte alcune di tratto in tratto, e nemmeno su tutta la lunghezza del filum ; mancavano inoltre le sezioni della parte piu bassa del cono midollare. Ho potuto soltanto costatare che il nervo non esisteva entro il segmento superiore del cono midollare, e nemmeno era riconoscibile nel tratto inferiore del filum internum, dove la parte nervosa del filum era unicamente rappresentata dal canale centrale, dilatato e a contorno irregolare, e dove si trovavano ancora, nello strato relativamente grosso formato dalla pia, alcuni sottili fascetti di fibre nervose periferiche. Nulla dunque posso dire suH'origine e sul destino del nervolino contenuto nel filum. Per quanto manchino questi dati, che sarebbe stato molto interessante di conoscero, mi e sembrato che l'osservazione non do- vesse andare perduta. Non mi risulta che di anomalie simili a quella descritta sia stata fatta menzione da altri. Che veramente si tratti di una di- sposizione anomala basterebbe a provarlo il fatto che e unilateral* Del resto in altro preparato in serie di quella medesima regione, ramoscelli nervosi spettanti a nervi coccigei si trovavano soltanto alia superficie o entro all' involucro del filum, come vien detto da- gli A u tori. Quale spiegazione possiamo dare del nostro reperto? E poco verosimile che quel nervo coccigeo si sia costituito e sviluppato entro al filum, perclie cio contrasta colle nozioni che si posseggono sui caratteri delle radici dei nervi periferici quando sono entro al midollo, ma e piuttosto da credere che vi sia rimasto incluso se- condariamente. Mi sembra che il meccanismo di questa mclusione possa essere immaginato nella seguente maniera. Ho detto di so pra che il filum pfesentava, nel tratto preso in esame, la conti - 173 - nuazione della fessura raediana anfceriore. Questa deve essersi for- mata con un processo simile a quello col quale prende origine nel rimanente del midollo spinale, cioe per accrescimento e prominenza , a ciascun lato della linea medio-ventrale, della sostanza del midollo, che riraane percio infossato in corrispondenza della sua lamina ba- sale. Nello stesso modo che altri ramoscelli di nervi coccigei decor- rono in prosbimita della superficie ventrale del Slum, cosi si puo credere che tale fosse la posizione primitiva del nervo coccigeo in questione, ne ripugna l'ammettere che esso si trovasse in molta vi- cinanza del filum. Questo nel sup accrescimento ha preso col nervo rapporti anche piu diretti, ravorfti dallo stiramento, al quale tutta questa regione e andata incontrb nel cosi detto movimento di ascen- sione del midollo, che determina la fcrasformazione deH'ultimo tratto di questo nel filum. Finche e avvenuto che la sostanza del filum ha formato un solco al nervo, e poi lo ha contoruato in maniera via via piu com pie ta, fino a comp;enderlo e a sequestrarlo entro di se. La posizione che ha ii nervo rispetto ai residui della estremita ventrale del ventricolo terminals e della fessura mediana anteriore, stanno in armonia colla ipotesi che ho formulato. Che il fatto inverso abbia potuto venficarsi, che cioe il filum si sia comportato passivamente rispetto al nervo, che vi si e an- nidato, credo meno probabile. E vero che alia periferia del filum, lungo la linea di confine colla pia madre, si puo osservare, in casi normali, fin dalla parte iniziale di esso, quasi una compenetrazione fra il tessuto del filum e la guaina di connettivo, dovuta all' inva- sione di quest'ultima, e indizio deH'atrofia dell'organo. A punti si possono anche trovare piccole isole di tessuto del filum in mezzo alia pia. Ma se nel caso nostro il nervo fosse arrivato entro al filum con un tal meccanismo, vi sarebbe stato trasportato dal con- nettivo proliferante, e percio dovrebbe essere contornato da connet- tivo, in connessione con quello della pia madre; il che non e dimo- strato dalla osservazione. Sta contro all' ipotesi era discussa anche la posizione del nervo relativamente profonda. - 174 - ALESSANDRO BRIAN Descrizione di una nuova specie di Laophonte (L. quaier- spinafa n. sp. mihi) proveniente dai materiaii del La- boratorio marino di Quarto. (Con 4 figure). E vietata la lipioduzioue. Da ricerche e studi compiubi riel Laboratorio Marino di Qaarto ho potuto rilevare che i copepodi podoplei compresi nella micro- fauna del littorale, viventi fissati e nascosti tra le fronde delle alghe Cloroficee e Feoficee fissate agli scogli di Quarto, sommano a piu di una trentina di specie (Vedi Appendice). Ho trovato che una gran parte di siffatti copepodi, tutti del gruppo degli Harparticoida, sono gia noti, e alcuni di essi gia citati per il Mediterraneo e per l'Adriatico, ma una piccola parte invece, per quanto mi consta, e rappresentata da forme nuove. Di queste ultime pertanto m'accingo ad occuparmi, illustrando per primo in questa Nota, una caratteristica specie di Laophonte che si rinviene abbastanza frequente nelle raccolte bentoniche compiute a Quarto. A questa nuova specie ho dato il nome di Laophonte quater- spinata, poiche notai in essa di peculiare quattro grosse spine, im- parl, dorsali, una per ciascuno dei quattro pleomeri (o segmenti del pleon) che precedono il segmento anale, corrispondenti, cioe, al 6°, 7°, 8°, 9° metamero del corpo. Descrizione Laopho7ite quaterspinata n. sp. mihi Femmina. Corpo poco slanciato, piuttosto largo e tozzo, con tutti i segmenti ampi, brevi, e bene distinti fra loro. Segmento cefalico grande, visto dorsalmente di forma quadrangolare, legger- lnente attenuato verso l'avanti. Rostro prominente in una lamina sopratutto larga alia base, coU'estremita pure ampia ma troncata trasversalmente e logger- 175 mente lobata, con due setoline ai lati. I quattro segmenti toracali successivi larghi e brevi, lateralmente arrotondati. Contorno poste- riore dei segmenti flnissimamente frangiato. Le due divisioni del segmento genitale e i due segmenti suc- cessivi (pleon), ciascuno con una spina imparl mediana dorsale, pro- lungata verso l'indietro (fig, 1). Le spine dei tre primi segmenti con setoline ai lati, quella deU'ultimo senza, e piu allungata delle precedent]'. Le parti laterali di detti ultimi segmenti espansi trian- golarmente e densamente setiferi. Ultimo segmento (segm. anale) dal lato posteriore prominente in una lamina ariale o telson rotondeg- giaute, col margine libero contornato da spinule le quail verso l'estre- mita della lamina sono piu grosse (fig. 2). Rami caudali larghi e tozzi, lunghi quanto il segmento anale, e ciascuno munito di varie setole a guisa di sottili peli, e di due grosse setole apicali, Tuna piu lunga dell'altra del doppio e ambedue spinulose. Antenne anteriori piuttosto tozze; non superano in lunghezza il segmento cefalico e presentano 6 articoli, il primo e il secondo artico- lo piu grossi di tutti, il terzo articolo attenuato, poco piu corto degli ultimi tre segmenti presi insieme. Antenne posteriori relativamente robuste, bene sviluppate, essendo in complesso lunghe circa quanto quelle anteriori, il ramo esterno di normale struttura, con 4 setole. Le mascelle anteriori presentano un palpo diviso in tre lamelle, allungate, fornite di setole in numero discreto. I piedi mascellari anteriori (o mascelle posteriori) hanno una parte distale allungata, sottile, tuttavia rigida e robusta, disposta trasver- salmente rispetto all'asse basale, e coU'apice bidentato. Dalla loro base o protopodite, sul lato interno, si vedono tre laminette costituenti il palpo, disposte Tuna dopo l'altra, ciascuna fornita di due setole, e le tre laminette decrescenti di lunghezza dall'avanti all'indietro. I piedi mascellari posteriori sono discretamente sviluppati, colla parte basale stretta, con mano fusiforme, col dadylus molto allun- gato e ricurvo all'estremita. Primo paio di piedi natatori, alluugati, col primo articolo della parte basale (basipodite) piu lungo del secondo: esopodite sottile ve- rosimilmente con tre articoli ; endopodite trasformato in un artiglio molto sviluppato, come e carattestico nel gen. Laophonte. Questo ul- timo ramo mostra tre articoli; il primo o prossimale e assai piu lungo degli altri due articoli presi insieme, che formano la parte basale; il secondo articolo e breve e il terzo od ultimo, come ho detto, e trasformato nel forte e lungo uncino. - 176 - Le tre paia di piedi natatori successivi hanno i clue rami bene sviluppati, provveduti di spine e setole, ma questi rami sono piut- tosto smilzi e sottili. L'endopodite e bi-articolato; esso e munito, sul secondo paio e sul terzo, di 5 setole delicate, nel quarto paio di -i setole, una sola delle quali (la piu piccola) prende origine dal margine esterno. In quest' ultimo paio, l'esopodite porta setole spinigere ossia annate di delicate spinette. L'ultimo o quinto paio di piedi di moderata grossezza, ha l'ar- ticolo distale tuttavia largo, arrotondato ma troncato quasi trasver- salmente all'estremita e con 5 setole. Espansione interna dell'arti- colo prossimale poco prolungato al di fuori, ma ampio alia base, setole marginali in numero di due. Lunghezza della femmina adulta mm. 0.55 - 0.65 (non com- prese le setole caudali). Maschio. Antenne anteriori robuste e tozze, coH'ultimo articolo della parte prossimale notevolmente dilatato e munito di molte se- tole vistose. Esopodite del secondo paio di piedi molto svaluppato con tutti gli articoli notevolmente ispessiti e mostrando spine assai grosse, e le setole del bordo interne brevi e spiniformi ; l'endopodite e so- migliante a quelle del L. macera Sars, ossia mostta una delle se- tole marginali o terminal! notevolmente trasformata; questo ramo consiste in una parte basale alquanto spessa e dentellata e in una apicale flna, prolungantesi a guisa di setola. La dentellatura o no- dosita della parte basale e costituita da tre o quattro denti o nodi disposti verso il lato interno come in una sega (fig. 3). Nelle paia successive, terzo e quarto paio, l'esopodite ha strut- tura robusta; e provvisto di forti setole spiniformi e rigide come nel paio antecedente; invece l'endopodite e breve e bi-articolato con setole gracili come nella femmina. Nel quarto paio due delle rigide e robuste setole del margine esterno sono fortemente spinigere, ossia si presentano annate cia- scuna, da un lato solo, di quattro o cinque spinette assai vistose e salienti (vedi fig. 4). Nella femmina per contro tali setole presen- tano altrcsl spinette, ma in maggior numero e piu minute e gracili. L'ultimo paio di piedi e molto piccolo, mancantejdell'espan- sione dell'articolo prossimale. Vi hi contano in coinplesso sette se- tole distribute parte sulla parte distale e parte sulla prossimale di esso. Lunghezza del maschio mm. 0.55 a 0.60 (senza contare le se- tole caudali. 177 Habitat. Questa forma marina, dalla colorazione tendente al rossastro mattone pallido, vive tra le alghe fissate agli scogli del littorale di Quarto dei mille (Genova). Si distingue a piima vista, perche oltre alle quattro spine del pleon, disposte in serie longitudi- nale, sul dorso, una per ogni segmento, presenta altresi una strut- tura affatto speciale dei piedi natatori nel maschio (sopratutto nel 2° paio e nel 4° paio). Le prime raccolte di bentos, contenenti questa n. sp., sono state fatte dal prof. R. Issel nell'ottobre 1911 ed in seguito, altre furono compiute dallo scrivente nella primavera e nell'estate 1916 e 1917., 12 3 4 Fig. 1. — Parte posteriore di mi individuo feinminile visto da lato per mostrare le spine dorsali del pleon (X 120). Fig. 2. — Parte posteriore di un individuo raaschile visto doraalmente (X 120). Fig. 3. — Endopodite del secoudo paio di piedi natatori del maschio (oc. 2 ob. 8). Fig. 4. — Piede natatorio del qnarto paio del maschio (oc. 2 ob. 6). Appendige. Le alghe fissate agli scogli, nella stessa localita di Quarto, ri- cettano un grande numero di altri Copepodi del gruppo degli Harpacticoida, (circa 34 sp. diverse). E raro trovare in un mede- simo luogo, nel bentos littoraneo, tra vegetali marini, un insieme cosi svariato e numeroso di ccabitatori o coinquilini delle stesse alghe, tutti appartenenti ad uno stesso sottordine e gruppo, come succede per questi entomostraci. Ne daro qui la lista per ordine sistematico. * 1. Alophytophilus fusiformis n. g. n. sp. 2. Ectinosoma melaniceps Boeck. 3. Harpacticus uniremis Kroyer (frequente altresi a Noli). - 178 - 4. H. gracilis Claus (frequente altresi a Noli). 5. Tigriopus fulvus Fisch (raro tra le alghe). 6. Eupelte bicornis Claus. 7. Alteutha interrupta G-oodsir. 8. Porcellidium fimbriatum Claus. 9. Psamathe longicauda Phil. 10. Idya furcata Baird. * 11. Idya (nova species?) 12. Parathalestris harpadicoides Claus. 13. Phyllothalestris my sis Claus. * 14. Thalestris longimana Claus. 15. Microthalestris littoralis Sars. * 16. Rhynchothalestris rufocincta Norm. 17. Dactylopusia thisboides Claus. * 18. Dactylopusia vulgaris Sars (nova varietas). 19. Dactylopusia brevicornis Claus. 20. Westwoodia nobilis Baird. 21. Westwoodia assimilis Sars. 22. Westwoodia sp. (affine alia W. pygmaea Scott). 23. Amphiascus ductus Claus. [l) 24. Amphiascus similis Claus. 25. Amphiascus phyllopus Sars (nova varietas). 26. Amphiascus parvulus Claus (sin. Canthocamptus parvulus Claus). 27. Amphiascus imus Brady. * 28. Amphiascus minutus Claus (nova varietas). * 29. Laophonte brevispinosa Sars. * 30. Laophonte quaterspinata n. sp. mihi. 31. Laophonte brevirostris Claus. 32. Laophonte cornuta Phil. 33. Orthopsyllus linearis Claus. 34. Metis ignea Phil. I numeri segnati con asterisco riguardano, per quanto mi con- sta, o lorme nuove per la fauna italiana o specie e varieta non ancora descritte, che saranno oggetto di studio in miei ulteriori la- vori; gli altri numeri senza asterisco rappresentano specie note gia ci- tate o per il Mediterraneo o per l'Adriatico ma, in gran parte, non ancora per la Liguria. Laboratorio Marino di Quarto dei Mille, 1917. (•) Del gen. Amphiascus altra specie, ijul uon Citata, vive in Liguria; una forma atliue all' A. ■parvus Sars, rinvenuto da lue a Noli. 179 - UNIONE ZOOLOGICA 1TALIANA SEGRETERIA COMMISSIONE DI NOMENCLATURA ZOOLOGICA. (Circolare N. 6) Comunicazioni e notizie trasmesse dal Segretario della Commissione interna- zionale di Nomenclatura Zoologica, prof. G. Wardell Stiles, perche, a norma dolle deliberazioni del Congresso internazionalo di Zoologia di Monaco (1913) sieno inserite nel « M on it ore Zoologico ». I. Elenco di 39 nomi generici, in prevalenza linneani, in esarae per la inserzione nell'Elenco ufficiale di nomi zoologici. I seguenti 39 nomi generici sono stati sottoposti all' esame della Commissione internazionalo di nomenclatura zoologica per la loro inser- zione nell'« Elenco ufficiale » dei nomi zoologici deliberate dal Gongresso internazionale di Zoologia di Graz (1910). I sopradetti nomi sono, dal punto di vista della nomenclatura zoo- logica, conformi e validi e tutti comunemente in uso. Si pregano gli interessati di esaminare l'elenco dei nomi che sono trascrittl nella presente circolare, e di pronunziarsi in proposito appo- nendo: un X (PS- X Ar cello.) accanto a ciascuno dei nomi per i quali si e d'opiniono favorevole alia loro inserzione nell'elenco e cancellando con un frego (es. Arcella) quelli per i quali si e d' opinione contraria. In questo caso s' invitane i dissidenti ad esporre le proprie ragioni documentandole con esaurienti dati bibliografici. Tutii coloro che riceveranno questo elenco sono pregati di volerlo rispedire, firm a to, con sollecitudine al Segretario della Gommissione Internazionale di Nomenclatura, perche possa coordinare le singole ri- sposte. Per i nomi sui quali vi saranno osservazioni, verranno redatti de- I gli elenchi da sottoporre, pel parere, alle commissioni consultive per i singoli gruppi animali: i nomi per i quali, invece, non vi saranno obbie- zioni l'elenco sara trasmesso ai membri della Gommissione internazio- (') Per le ciioolari precedeuti N. 1, 2, 3, 4 e 5, v. Monit. Z. Ital., An. 25, p. 74 e 174, An. 26 p. 161, An. 28, p. 25 e 143. - 180 - nale di Nomenclatura per il voto definitive) sulla loro inserzione nel- T« Elenco ufficiale » dei nomi zoologici. La Gommissione ha adottato nel critico periodo che si attraversa il temperamento di favorire l'accordo, eliminando come meglio e possi- ble le divergenze di opinioni nella nomenclatura zoologica alio scopo di fare opera valida. La cooperaziono degli interessati per raggiungere questo fine e percio desiderata e richiesta. Prof. G. W. Stiles Segretarlo della Commlssione Internazlonale di Nomenclatura Zoologica. Abbreviazioni. A. — Proposto per 1' Elenco Ufficiale fatte da Apstein, 1915. S. — II Segretario della Gommissione avendo verificati i dati originali riguardanti il getiere e la specie considers, il nome generico conforme e valido in base alle regole di nomenclatura. J. — II caso e stato studiato, per la Commissione, da David Starr Jordan, ed il nome generico e proposto col relativo genotipo. HSW. — II caso 6 stato studiato da un Comitate della Societa Elmiutologica di "Washington DC, e proposto e consigliato alia Commissione dalla detta Societa. Tod. — Tipo per desiguazione originale. Tsd. — Tipo per susseguente designazione. Mt. — Monotipo. PROTOZOA Arcella Ehrenberg, 1830a (1832a), 60, 73, (40, 53); Tod. vulgaris Ehrenb., 1830a (1832a), 60, 73, 81, 89, 90, 95, (40, 53, 61, 69, 70, 75), pi. 1, fig. 6 [A;S.]. COELENTERATA Hydra Linn., 1758a, 816; Tsd. polypus Linn., 1758a, 816, (syn. vulga- ris, viridis) [A;S.]. TREMATODA Hemiurus Rud., 1809a, 38; Tsd. Fasciola appendiculata Rud., 1802, 78, (ospite tipico Clupca alosa : Europa). [ A ; HSW ; S.] Hemim rus Gerv., 1855, mammifero; Hemiura Ridgway, 1888, uccello. Schistosoma Weinland, 1858 (prior. dell'Estr. 30) 87; lit. Distoma hae- matobium Bilharz, 1852a, 72 (ospite tipico Homo; Egitto). [HSW;S.] (Sinonimi: Gynaecophorus Dies., 1858 (tipo haemaiobius); Bilhar- zia Gobbold, 1859 (tipo haematobia); Thecosoma MoQuiN-TANDONi 1800 (tipo haematobium); Schistosomum R. Blanch., 1895 (tipo haematobium). — Non Schistosoma Brady, 1877, Aracn. CESTODA Anoplocephala E. Blanchard, 1818e, 344-345; Tsd. Taenia perfoliati Goeze, 1782a, 43, 353, (ospite tipico Equus cabal! as ; Europa). [HSW;S.J. — Non Anopiocepfiala Stal, 1870, Emittero. Hymenolepis Weiland, 1858a, 52; Tsd. Taenia, diminuta Rud., 181(Ja, 689 (ospite tipico Mas rattus; Brasila). [ IIS W ; S. "j. - 181 - Moniezia R. Blanchard, 1891 L, 187, 194, 195 (2, 9, 10); Tod. Taenia expansa Rud., 1805a, 38 (ospite tipico Oris an'es; Museo di Al- fort, Francia). [HSW;S.|. Stilesia Railliet, 1893a, 277-278; Tod. Taenia gldbipunctata Rivol- ta, 1877 (ospite tipico Oris aries) [HSW]. — II Segretario della Gommissione non ha potuto verificaro la pubblicazione originale riguardante la T. glolripunctaia, ma, astrazion fatta da questa riserva, non ha ragioni per infirmare la data 1877 fissata dal Raillet. Thysanosoma Dies., 1835a, 105; Mt. actinioides Dies., 1835a, 106 (ospi- te tipico Cervus dichoiomus ; Brasile). [HSW; S.J. CIRRIPEDIA Lepas Linn., 1785a, 667; Tsd. anatifera Linn., 1758a, 668. (A; nome garantito alia Gommissione da H. A. Pilsbry; S.). TUNICATA Pyrosoma Peron, 1804, 437, 440, pi. 72; lit. atlanticum Peron 1804, 440, pi. 72. (Agosto 18 od anche prima, 1804). [A; S.]. PISCES Actpenser Linn., 1758a, 237; Tsd. A. sturio Linn., 1758a, 237. [A; J S.]. Callionymus Linn., 1758a, 249; Tsd. C. Ivra Linn., 1758a, 249. [A J; S.]. Ghimarra Linn., 1758a, 236; Tsd. G. monstrosa Linn., 1758a, 236 [A; J; S.]. Ctupea Linn., 1758a, 317; Tsd. C. Itarengus Linn., 1758a, 317. [A J; S.]. Coriphaena Linn., 1758a, 261; Tsd. C. Mppurus Linn., 1758a, 261 [A; J; S.]. Cothts Linn., 1758a, 204; Tsd. C. goUo Linn., 1758a, 265. [A; J; S.]. Cyclopterus Linn., 1758a, 260; Tsd. C. lumpus Linn., 1758a, 260. [A J; S.]. Cyprtnus Linn., 1758a, 320; Tsd. C. carpio Linn., 1758a, 320. [A; J Leunis, Mt. ; S.]. Diodon Linn., 1758a, 334; Tsd. D. hystrix Linn., 1758a, 335. [A; J S.]. Esox Linn., 1758a, 313; Tsd. E. lucia.s Linn., 1758a, 314. [A; S;] Jor- dan, secondo Artedi. — Questa scelta del tipo ha da to luogo ad una questione che e stata discussa dalla Commissione nel Parere n. 58; in base al quale e stato riconosciuto VEsox lucius come specie tipo del gen. Esox). — 182 — Exococtes Linn., 1758a, 316; lit. E. volitans Linn., 1758a, 316. [A* ero- la ns S. — Jordan scrive: « Secondo Artedi E. rolitans Linn., = E. evolans Linn., e il tipo di Halocypselus Weinland ». Jordan & Evermann (1898, pt. 3, p. 2835, Fishes of N. & M. Amer.) scrivono: « Exocoetus rontons Linn., come Lonnberg ha dimostrato, e iden- tico con E. evolans Linn. Poiche il genere E.roeelus (Syst. Nat. Ed. 10, 315) e fondato solamente mlVJ&vocetus rolUnns, il nome Exeeetus deve riferirsi a questa , specie prendendo il posto del nome generico Halocypselus ». Gadus Linn., 1758a, 251; Tsd. G. m@rhua Linn., 1758a, 252. [A; J; S."J. Gasterosteus Linn., 1758a, 295; Tsd. G. aculeatus Linn., 1758a, 295. [A; J; S.]. GoUus Linn., 1758a, 262; Tsd. G. niger Linn., 1758a, 252. [A; J; S.]. Lophius Linn., 1758a, 236; Tsd. L. piscatorius Linn., 1758a, 236. [A; J; S.]. Mormyrus Linn., 1758a, 327; Tsd. M. cyprinoides Linn., 1758a, 327. [A; J; S.]. Mullus Linn., 1758a, 299; Tsd. M. Mrbatus Linn., 1758a, 299. [A; J; S.]. Muraena Linn., 1758a, 244; Tsd. M. Helena Linn., 1758a, 244. [A; J; S.]. Ophydion Linn., 1758a, 559; Tsd. 0. barbatwm Linn., 1758a, 259. [A; J; S.l. Osmerus Linn., 1758a, 310; Tsd. Snlmo eperlanus Linn., 1758a, 310. [A; J; S.]. Per ca Linn., 1758a, 289; Tsd. P. ftm-iatilis Linn., 1758a, 289. [A; J; $.]. Pleuroneetes Linn., 1758a, 268; Tsd. P. platessa Linn., 1758a, 269. [A; J; S.]. Sdlmo Lixx., 1758a, 308; Tsd. & salar Linn., 1758a, 308; [A; J; S.], Somber Linn., 1758a, 297; Tsd. & scombrus Linn., 1758a, 297. [A; J; fiL], Scorpaena Linn., 1758a, 266; Tsd. S. porous Linn., 1758a, 266. [A; J; S/J. JS&urUS Linn., 1758a, 304; Tsd. .9. ///rm/s Linn., 1758a, 304. [A; .J; S.J. Syngnatfws Linn., 1758a, 330; Tsd. & «cws Linn., 1758a, 337. [A; J;S.i. Zews Li.w.. 1758a, 266; Tsd. Z. (alter Linn., 1758a, 267. [A; J. S.J. Contemporaneamente alia presenle pubhlicazione e stata distribuita, in Italia, agli interessati una copia -dell'Elenco della serie dei nomi so- pradeiti con preghiera di esprimere in proposito la propria opinione, i-iii\iandu V Elenco suddelto sottoseritto alia Gommissione nazionale di Nomenclatura Zoologica perche questa possa coordinare le singole opi- nioni in una relazione collettiva da trasmettersi al prof. Stiles. - 183 - it: II prof. Stiles, trasmette, inoltre, una « Not a » concernente la possibile sospensione delle regole internazionali di nomenclatura zoolo- gica nel caso di Holoturia Linn. 1758 (tipo physalis) = Pliysalia La- marck, 1801 (tipo pplagica) [Gelenterati-: Sifonofori] e Bohadschia Jae- ger, 1883 = Holothuria Brughiere, 1791 [Echinodermi : Oloturie]: caso che egli propone di sottoporre alia Commissione internazionale di Nc- menclatura Zoologica, perche stabilisca che: 1.° II nome generico Physalia Lamarck, 1801, tipo pelagica - sin. Phyxa/is Linneo, 1758 - sia conservato, contro quello di Holoturia Linn., 1758 piii antico, cho dovrebbe avere, perciq, la priorita su quello di Lamarck; 2.° In seguito al rigetto c. s. del nome generico Holoturia Linn. 1758, sia, invece, conservato il nome generico Holothuria Brughiere 1791 per le Oloturie [Echinodermi], contro quello generico di Bohad- schia Jaeger, 1833, che dovrebbe applicarsi alio Oloturie, se, in omag- gio alia stretta applicazione della legge di priorita assoluta, il nome generico di Holothuria Linn, 1758 dovesse avere la precedenza su quello di Physalia Lamarck, 1801. La proposta del prof. Stiles si fonda sulla considerazione che la norma della priorita assoluta, nel caso in esame, invece di uniformare la nomenclatura, ingenerebbe confusione: perche si dovrebbero trasfe- rire e scambiare da un gruppo ad un altro di Metazoi e da un animale ad altro, nomi generici universalmente riconosciuti nel senso sopradetto fin dal 1791 (per Holothuria, Echinodermi) e fin dal 1801 (per Physalia, Sifonofori) ed usati dagli autori da oltre 100 anni per animali del gruppo, al quale i detti nomi generici, sono stati riferiti rispettiomente da Bru- ghiere e da Lamarck. II proponente prof. Stiles invita gli zoologi a pronunziarsi in pro- posito. Gli zoologi italiani sono, percio, pregati di accogliere 1' invito e di far pervenire alia Commissione nazionale di Nomenclatura zoologica il proprio parere, accompagnandolo, dalle osservazioni che crederanno del caso; perche, coordinando le singole risposte, possa la nostra Com- missione comunicare il responso collettivo degli zoologi italiani sulla questione. III. II prof. Stiles, trasmette, infine, un'altra « Not a » sulla possibile sospensione delle regole internazionali della nomenclatura zoologica nel caso di Musca Linneo, 1758 e Callijphora Desvoidy, 1830. In questa « Nota » egli fa rilevare che, in conformita di quanto fu in proposito statuito dai congressi zoologici internazionali, un certo nu- - 184 - mero di Zoologi hanno fatta richiesta alia Commissione Internazionale di Nomenclatura zoologica, perche questa eserciti i suoi poteri plenarii nel caso del genero Musca Linn., 1758 sospenda la rigida applicazione della regola di priorita assoluta — che, nel caso, in base alle ragioni addotte dai richiedenti, piii che disciplinare la materia, ingenererebbe confusione di nomenclatura — e stabilised che: come specie tipo del ge- nere Musca debba considerarsi la M. domestic^, ed inoltre riconosca il genere Calliphora Desvoidy 1830 con C. vomiioria come tipo. In conseguenza di queste comunicazioni, il Segretario della Com- missione Internazionale della Nomenclatura, invita tutti gli interessati, Zoologi, Entomologi, Parassitologi, di volere esprimere la propria opi- nione in proposito e comunicargliela non oltre il 1° maggio 1918. Di questa «Nota» contemporaneamente al presente riassunto pub- blicato nel Monitore, e stata spedita copia integrate ai Zoologi e spe- cialist! italiani con preghiera di volere esprimere il loro parere per lettera indirizzata alia Commissione nazionale di Nomenclatura, perche questa possa coordinaro le risposte avute e comunicarle al prof. Stiles. Prof. Fr. Sav. Monticelli. Segretario dell' Unione Zoologica Itallana Gosimo Gheuubini, Amministratore-responsabile. Fireiize, 1917. — Tip. L. Niecolai, Via Faenza, 52. ! Italiano (Pubblicazioni Italiaue di Zoologia, Auatomia, Embriologia) Organo ufficiale (iella Unione Zoologica Italiana DilRKTTO dai DOTTORT GIULIO CHIAROGI EUGENIO FIGALBI Prof, ili Anatomiii umaua Prof.
  • »., psich. e med. legale, Vol. 35, (Ser. 4, Vol. 6), Fasc. 5, pp. 517-530. Torino, 1911. - 187 - Lattes Leone. — L'origine cerebrate delle asimmotrie craniche nei delinquenti. — Arch, di Antrop. crim., psich. e med. legale, Vol. 36, (Ser. 4, Vol. 7), Fasd 1, pp. 19-42. Torino, 1915. Lombroso Gina. — Nuove ricerche sui delinquenti. I risultati dell' inchiesta uffl- ciale fatta in Inghilterra dal dott. Goring per controllare le teorie lora- brosiane. — Arch, di Antrop. crim., psich. e med. legale, Vol. 35, (Ser. 4, Vol. 6\ Fasc. 1, pp. 13-39. Torino, 1914. Lombroso G. e Ferrero G. — La donna delinquente, la prostituta e la donna normale. — Torino, Editori Fratelli Bocca, 1915. Un vol. in 16° di pa- gine 508, con 7 tav. e 15 fig. Masini M. U. e Vidoni G. — Vn raicrocefalo criminate. (Con 1 fig.). — Arch, di Antrop. crim., psich. e med. legale, Vol. 36, (Ser. 4, Vol. 7), Fasc. 1, pp. 43-48. Torino, 1915. Vervaeck. — Sillabo di un corso d'Antropologia criminate. — Arch, di Antrop. crim., psich. e med. legale, Vol. 35, (Ser. 4, Vol. 6), Fasc. 5, pp. 541-543. Torino, 1914. Vidoni G. e Gatti S. — Su le anoraalie e su lo malattie della pelle ed annessi negli alienati. (Con 3 tav.). — Arch, di Antrop. crim., psich. e med. legale, Vol. 35, (Ser. 4, Vol. 6), Fasc. 2, pp. 143-165. Torino, 1914. G. - ZOOLOGIA APPLICATA. 1. ZOOLOGIA MEDIGA. Alessandrini Giulio. — I pidocchi e i mezzi per distruggerli. (Con 3 fig). — An- nali d'lgiene, An. 26, N. 2, pag. 92-108. Roma, 1916. Bandi Ivo. — Sul pericolo di attecchimento della filariasi umana nolle zone Nord-AI'ricane indenni. (Con tav. 1-4). — Soc. toscana d'Igiene, Atti del- Vanno 1914 (1° semestre), An. 30 d. Nuova Serie, Vol. 19, Fasc. l,pp. 225- 240. Firenze, 1914. Finzi Guido e Campus Antonio. — Anaplasmosi. Sid significato dei « Corpi en- doglobulari » « Punti marginali » « Anaplasrai » trovati nel sangue degli ovini della Sardegna e del Piemonte. — II Nuovo Ercolani, An. 22, N. 1-2, pp. 2-8. Torino, 1917 . 2. zoologia applicata all'agricoltura e alle industrie. Protezione, Cacgia, ecg. Bezzi Armando. — Lo slughi. — II Nuovo Ercolani, An. 20, N. 25, pp. 391- 395. Pisa, 1915. Cozzolino Marzio. -- Per la lotta contro le Cocciniglie degli agrumi. — Boll. d. Soc. d. Natur. in Napoli, Vol. 27, (Ser. 2, Vol. 7), An. 28, pp. 257-280. Napoli, 1915. Griff ini Achille. — VEquus grevyi e gli csperimenti del Bureau of animal in- dustry di Washington. — Natura, Vol. 5, Fasc. settembre-ottobre 1914, pp. 257-282, con figg. Milano, 1914. Guercio (Del) Giacomo. — La invasione delle Arvicolc nelle carciofaje dell'Em- polese (Firenze). - Vedi M. Z., XXVI, 10, 233. Guercio (Del) Giacomo. — Ulteriori ricerche sullo stremenzimento o incappuc- ciamento del Trilbglio. — Redia, Vol. 10, Fasc. 1-2 pp. 235-301, con 42 fig. Firenze, 1915. - 188 - COMUNICAZIONI ORIGINALI R. ISTITUTO DI ZOOLOGIA E ANATOMIA COMP. DEI YERTEBRATI IN EIRENZE Note Ittiologiche I. - Sull' identita dello Stomias bonapartei Fowl, con St. boa (Risso) II. - Stadi larvali di St. boa (Risso) DI A. SENNA (Con tav. IX e 1 fig. nel tcsto). E vietata la riproiluzione 1.° La questione della presenza nel Merliterraneo di piu di una specie di Stomias che sembrava risolta, dopo alterna e laboriosa vicenda, in senso negativo, ammettendo cioe il solo St. boa (Risso), e stata risollevata di recente dal Fowler (1) il quale ha descritto e figurato col nome di St. bonapartei sp. n. un esemplare di St. barbatus Bonap. della stessa collezione del principe di Canino, ora conservato nell'Accademia di scienze a Filadelfia (*). Merita di essere qui ricordato a maggior chiariraento, che, in j origine, l'istituzione delle due specie St. boa (Risso) e St. barbatus Cuv. fu dovuta al cattivo stato dei pochi esemplari che in quel tempo si conoscevano; alio St. boa si ritenevano pertinenti, in altre' parole, gli esemplari senza barbiglio e colle ventrali allungate, men-I tre alio St. barbatus venivano riferiti quelli provvisti di barbiglio e con ventrali assai brevi. L'assenza del barbiglio e la brevita delle ventrali dipendevano • com'e stato dimostrato in seguito, da occasionale perdita e rottura.' e queste condizioni non avvertite prima dal Risso (2) poi dal Cu1 vier (3) hanno dato origine all'erronea separazione delle due specie Successivamente il Bonaparte (4) descrisse e figuro uno Sto;, (*) Typo. n. 7955. A. S. P. Italy. C. L. Bonaparte, n. 349. From dnti. T. B. Wilson, - 189 - mias che, essendo provvisto di barbiglio, venne da lui riferito alio St. barbatus Cuv. : anche questo esemplare era difettoso, oltreche per le ventrali rotte e percio raolto brevi, per la parziale mutila- zione della dorsale e della anale, le cui formole radiali (D 9, A 13) risultavano, come e facile arguire, ben differerenti da quelle indicate in precedenza per la specie omonima di Cuvier; cio ebbe per con- seguenza che uno St. barbatus Bonap. non Cuv. fosse elencato anche in seguito come specie istituita da Bonaparte. Infatti sebbene il Valenciennes nella sua classica opera (5) dietro l'esame di esemplari tipici o cotipici di Risso, del Cuvier e di quelli avuti dallo stesso principe di Canino col nome di St. barbatus Cuv. avesse avvertiti glj errori dei suoi predecessori e di- mostrato nel inodo piu evidente trattarsi di una sola specie, pure vediamo nelle opere del G-iinther (6), del Canestrini (7), del Do- deiiein (8), persistere accanto alio St. boa (Risso) lo St. barbatus Bonap. per la formola diversa della dorsale e dell'anale. Gli autori piu recenti, Moreau (9), Vinciguerra (10), Vail- lant(ll), Carus(12). Goode e Bean (13), Brauer (14), Zugma- yer (15), valendosi anche di nuovo materiale hanno definitivamente riunito le due specie e considerato quale unica specie vivente nel Mediterraneo lo St. boa (Risso), cui venne unito dal Liitken (16) come sinonimo anche lo St. ferox Rein hard dell'Atlantico, specie ritenuta distinta per un cinquantennio. Cio premesso, la riesumazione dello St. barbatus Bonap. col nome di St. bonaparteisp. n. fatta di recente dal Fowler (1) se gia a prima vista puo sembrare singolare, risulta in deflnitiva insoste- nibile quando si consideri che un attento esame della dettagliata descrizione non rivela alcun carattere che possa sicuramente consi- derarsi differenziale rispetto alia specie di Risso. Lo St. bonapartei Fowl, e, in breve, basato su un esemplare anch'esso difettoso. L'autore, d'altronde, ce ne avverte nella descri- zione di parecchi caratteri ; anche la figura nel testo e somewhat restored; percio senza che si renda necessario passaro in rivista tutti i particolari descrittivi, anche perche e noto (Cfr. Braaer 14) che i caratteri effettivamente differenziali nelle specie di Sto- mias si riducono a pochi, bastera qui ricordare che le pinne petto- rali e sopratutto le ventiali so.no brevi nella supposta nuova specie perche rotte ; la dorsale e la anale hanno un numero di raggi mi- nore del normale (D III, 9? e A III, 14) per lo stesso motivo ; d'altra parte la configurazione generate del corpo, i rapporti di di- meneione fra le varie parti, il numero delle squamme della linea - 190 - laterale, quello dei denti e la lore disposizione sui preraascellari e sui mascellari sup. e inf., inflne la forma e lunghezza del barbiglio, tripartite al suo apice, non las'ciano adito a rilievi differenziali. Al- trettanto pno dirsi della distribuzione dei fotofori sui capo, sulla membrana branohiostegale e kmgo la linea ventrale, sebbene a proposito di quest'ultimi non vi sia indicazione precisa del loro nu- mero se non per qnello tra l'istmo e le pettorali che e di 10 e quindi normale. L'unica differenza che si rivela nella descrizione e nella figura riguarda i piccoli fotofori della porzione raediana del tronco al di- sotto della linea laterale che, secondo il Fowler, sono disposti in un gruppo mediano di almeno 4 fotofori, in corrispondenza di cia- scun infossamento occupato dalle squamme. Questo particolare non si veriflca nello St. boa (Risso) e credo che sia indicato inesatta- mente, come diro fra poco. Quanto alle note critiche e compai-ative che il Fowler fa se- guire alia descrizione per sostenere la sua tesi, esse lasciano adito a rilievi che tendono ad infirmarla. L'autore, infatti, dimentica fra altro che la primitiva descrizione del Risso, della quale si serve per confronto, era errata, ad es. riguardo la posizione dei denti; e la figura troppo grossolana per essere oggetto di comparazione. Tutto questo e gia stato detto fino dai tempi di Valenciennes (1. c.) ma l'autore americano non ne tiene calcolo. Lo stesso Va- lenciennes, se ha convenuto che lo St. barbatus Cuv. era specie al tutto nominale e mal caratterizzata, come rammenta il Fowler, ha altresi dimostrato, e questo il Flower lo dimentica, che lo St. barbatus Bonap. dietro esame dei cotipi non poteva distinguersi dalla specie di Risso. In conclusione, io ritengo che lo St. bonapartei Fowl, non possa per alcun carattere essere considerato come buona specie e debba includersi tra i sinonimi della St. boa (Risso). L'accurato esame che ho compiuto della serie di 27 esemplari che di questa rara spe- cie si conserva nella collezione dei Vertebrati italiani, fondata dal compianto prof. Cliglioli me ue ha dato la conferma e nel con- tempo la diniostfiizione che, se le variazioni dei caratteri diagno- stici oscillano entro limiti rnaggiori di quanto non sia stato indicato nelle descrizioni, perche basate sull'esame di pochi esemplari, non si e logicarnente autorizzati che ad ammettere una sola specie nel nostro mare. Grli esemplari della collezione italiana sono di diversa grandezza il piu piccolo - che possiede tutti i caratteri dell'adulto — ha una - 191 - lunghezza totale di mm. 73 (senza la ccrdale) ; il piu grande rag- giunge i 280 mm. Quest'ultime dimensioni, gia notevolissime, pos- sono anche essere sorpassate in questa specie: Holt e Byrne (17) ricordano infatti un individuo di mm. 308 che e il maggiore fino- ra note. II rapporto fVa altezza massima e lunghezza del corpo e, nel maggior numero degli esemplari, la cui lunghezza totale sorpassa i loo mm., compreso tra 1 : 12 ; e 1 : 14 ; di rado si hanno rapporti minori o maggiori, ad es. 1 : 11,5 e 1 : 14,5 ; le piu notevoli diffe- renze si riscontrano invece negli esemplari, che, pur avendo tutti i caratteri deH'adulto, hanno una lunghezza totale minore dei loo mm., in tal caso abbiamo rapporti che oscillano tra 1 : 15 e 1 : 17,3 ; quest'ultimo e quello di un es. di 73 mm. di lunghezza. Detto rap- porto va crescendo negli es. ancor piu piccoli, e di 1 : 20 nei giovani; io 1' ho trovato di 1 : 25,3 in larve all' inizio del normale accresci- mento in lunghezza. I dati suesposti sono degni di ricordo quando si consideri che il Brauer (14) nell'esame critico dei caratteri diagnostici delle specie di Stojnias, assegna a St. hexagonatus Garm. 1 : 9, a St. colubrinus Garm. 1: 10-1 : 11, a St. af finis Giinth., St. boa (Risso), St. atriven- ter Garm., St. Valdiviae Brauer, St. gracilis Garm., e St. nebulosus Alcock, 1: 11-1: 12, inline a St. elongatus Alcock 1: 15. II rapporto fra la lunghezza del capo e quella del corpo e com- preso tra 1 : 8 e 1 : 10 nei miei esemplari, ma pud scendere a 1: 7,5 secondo Zugmayer (1. c.) ed elevarsi a 1: 10,5 secondo Holt e Byrne (17). II barbiglio, che diede luogo a tante discussioni, e indiscutibil- mente sempre presente negli esemplari integri ed e un organo cilin- dnco, tubolare, estensibile, di lunghezza maggiore di quella del capo, talora piu lungo del doppio del capo, per lo stato di distensione, il che si rivela dal minor spessore che presentano le pareti dehmi- tanti il lume : l'estremo distale, alquanto ingrossato, provvisto d'una macchia pigmentata, arcuata e d'una massa ghiandolare, termina con tre brevi appendici tentacoliiormi, sparse di punti pigmentati. Data la delicatezza dell'organo si puo arguire che in tutti quegli esemplari nei quali il barbiglio e al suo estremo provvisto di due o di una sola appendice si tratti di mutilazione occasionale e non e improbabile che il poteredi rigenerazione non ripristini l'organo nella sua integrita e lunghezza primitiva. Cosi si spiegherebbero le con- dizioni di quegli esemplari citati fra altri daVaillant (11), nei quali il barbiglio era notevolmente corto e intero al suo apice. - 192 - I denti presentano alcune variazioni — indipendentemente dalla grandezza degli esemplari — e che possono ihtlicarsl nel inodo se- guente : sui premascellari, partendo dalla sinfisi e per ciascun lato, la formola che piu spesso si incontra e: 1, F, 1, 1, 1 = 5; nella quale la posizione e il nuinero dei denti piu lunghi e piu curvi sono indi- cati dai numeri in grassetto, mentre gli altri numeri indicano i denti mediocri o piccoli. In qualche caso la formola e 2, I, 1, 1,1 =6, od anche 1, 1, 1, 1, 2 — 6 ; dalle quail rispettivamente si puo con- statare che il numero e posizione dei denti piu grandi riraangono immutati. Sui mascellari esiste sempre una dentellatura fitta, uguale, obliqua all' indietro ; quanto ai denti della mandibola, la formola piu ovvia per ciascuna branca e la seguente : 2. 1. 1. 1. I. 2 — 8, talora si ha : 2. 1. 1. 1. 1.3 = 9, oppure % 1. 1. 1. j. 1 : '== 7 con possibility di variazioni anche per ciascuna branca, pero per quanto concerne i denti piccoli e mediocri, poiche i maggiori mostrano una notevole costanza nel numero e posizione. . Formule radiali : Br. 15-18; P. 6; in un solo esemplare, normale nel resto la P aveva 5 raggi. V. 5, di rado 6; numero che veniva assegnato alio St. ferox Reinh. Le ventrali quando sono intatte, sono sempre allungate e, volte all' indietro, raggiungono la papilla anale. Nella D i raggi variano nella mia serie da 17-21 con maggior frequenza del n. 18; Holte e Byrne indicano anche 16 raggi; nell'A. si hanno, 18-22 raggi con maggiore occorrenza del n. 20-21, sempre indipendentemente dalla lunghezza degli esemplari. La linea lat. consta di 74-79 squamme; Valenciennes (5) e Brauer (14) indicano come minimo 72, Holt e Byrne (17) segnano come numero massimo 80, Go ode e Bean (13) perfino 88. Questa differenza tra 72 e 88 e certo notevolissima e, a mio credere, me- rita conferma. Venendo ora a considerare i grandi fotofori della serie ventrale e laterale, la cui importanza nella speciografia degli Stomias e stata opportunamente posta in rilievo dal Brauer, riporto i dati seguenti nei miei esemplari : Serie ventrale: 1-P 11-13; B rauer ne indica 10 Zugmayer 10-11, Holt e Byrne da 11-14. P-V 44-48; Holt e Byrne hanno ossevvato anche 51 fotofori, Goode e Bean 54, V-A 10-13; secondo Goode e Bean 14. AC 15-17; secondo Zngmayer 14-17; secondo Holt e Byrne 16-18 Serie laterale : dall'opercolo alia verticale della V 43-49 ; dalla V all'estremita della serie 12-14. I fotofori tra i raggi branchiostegali sono da 15-17 nella mia serie ; Holt e Byrne, in altri eaemplari, ne trovarono da 12-16. Mi resta ora a dire dei piccoli fotofori del tronco, la cui di- stribuzione sulle linee di squamme e stata oggetto di studio dal Brauer in diverse specie, senza che ne facesse cenno nello St. boa (Risso) della quale specie si occupa invece Zugmayer e, come si e detto, anche il Fowler pel suo SL bonapartei. Limitandomi in proposito a considerare la porzione mediana del tronco (cfr. figura nel testo), noto che, al disotto della lieve carena dorsale la 1* fila presenta due piccoli fotofori vicinissimi fra loro nel centro d' ogni squamma; qualche volta il gruppetto — ma solo su alcune 'squamme — e formato da 3 fotofori, di rado di piu o ve n'e uno solo centrale. Le due file successive (2a e 3a) hanno un solo fotoforo centrale — di rado in qualche squamma sono due; la fila al di sotto (4a) che corrisponde ad un clipresso al percorso della linea laterale, poco visibile in questa specie, ha normalmente da 3-4, talora 5 fotofori posti nel mezzo e formanti un gruppetto oppure una linea obliqua, sulle due file seguenti (5a e 6a) ciascuna squamma ha da 3 a 5 fotofori in serie lineare o aggruppati che dall'angolo inferiore dell'esagono si dirigono verso il centro ; infine le squamme delle ultime due serie (7a e 8a) che portano centralmente i grandi organi luminosi hanno diversi piccoli fotofori lungo i loro margini. Secondo il Zugmayer (15), la prima serie di squamme ha invece un solo fotoforo centrale; la 5" e la 6a uno solo all'angolo inferiore di ciascuna squamma o dell'esagono, il che io non ho mai riscon- trato nei miei esemplari; altrettanto posso dire riguardo ai gruppi di almeno 4 fotofori che il Fowler (1) indica e figura nel centro di ogni squamma della 5a e 6a fila nel suo SL bonapartei. Ritengo che entrambe queste disposizioni non corrispondino al vero quando l'esame - 194 - venga esteso a tutte le squamme d'una stessa serie nella porzione mediana del tronco. Gli eseraplari della Collezione Giglioli provengono da Nizza, Cornigliano, Noli, Fhmlmarina, Messina e Catania. Di altre localita italiane e fatta tnenzione nell'opera del Car as (12). Oitre che nel Me- diterraneo, questa rara specie fu indicata dall'Atlantico, dalla Groen- landia alle coste della N. Inghilterra e dalle Is. Ibridi al Capo di Buona Speranza, infine nel Pacifico australe. Lo St. boa (Risso) e specie pelagica, il cui habitat normale e il mare aperto in falde d'acqua di piu centinaia di metri di pro- fondita. I dati massimi e minimi, 3443 — 218 m., citati dagli autori riguardano casi speciali. Esemplari giovani e immaturi sono stati pescati di notte a pochi metri ed anche alia superficie; stadi lad vali, secondo Holt e Byrne, furono catturati alia superficie ed anche a piu centinaia di metri di profondita. Da noi a Messina, fasi larvali sono spiaggiate unitamente ad altre specie di profon- dita; per gli adulti si hanno esempi di catture nel Mediterraneo colle reti usate per le acciughe. II. L'eliminazione dello St. bonapartei Fowl, dal novero delle specie valide, lasciando di nuovo impregiudicata la questione della presenza nel Mediterraneo di un' unica specie del genere, toglie qualsiasi dubbio sull'esatta determinazione di quelle larve che pel prima ci fece conoscere il Sanzo (18) come indiscutibilmente perti- nenti alio St. boa (Risso). Devo pero avvertire che per qualche tempo ho sospettato che cio meritasse conferma, non tanto pel dubbio che logicamente po- teva insorgere dalla concscenza di una seconda specie del genere descritta come propria del Mediterraneo e che nessuno finora avea infirmata, quanto dall'esame di alcune larve pescate nel plancton di Messina ed esistenti nella collezione dei vertebrati italiani. Fu- rono esse dono dei prof. Kleinenberg e Dohrh al prof. Giglioli. il quale, in via provvisoria, le distinse col nome di Microstomias 2Mradoxnm Gigl. ritenendole forme giovani, affini agli Stomiatidi. Si tratta di 4 larve delle quali 3 appartengono alio St. boa (Risso), la quarta, che il Giglioli indico come " notevolmente di versa „ non ha nulla a che fare con detta specie e bastera dire.;, senza* occuparmene maggiormente, ch'essa e una larva di Chauliodui\ Sloani Bl. e appartiene al periodo di continuo accrescimento larvale; la sua lunghezza e di mm. 41,5 circa, gli abbozzi dei fotofori della - 195 - linea ventrale, non ancora pigmentati, sono visibili per trasparenza e sono pure manifest* l'abbozzo della pinna anale e una piccola dorsale col carabteristico primo raggio assai lungo. Fasi larvali uguali di quesba specie furono illustrati pel primo dal Sanzo (19). Consideriamo ora le larve di Stomias boa (Risso). Una di esse misura mm. 24.8 dall'apice del muso all'estremo del lobo codale inferiore e non lascia scorgere, neppure osservandola per trasparenza, traccia di abbozzi di organi luminosi; appartiene quindi al primo periodo di accrescimento larvale, durante il quale, il Sanzo (20) accenna solamente che le larve, pur essendo brasparenbissime e prive di organi luminosi, giungono fino alia lunghezza di mm. 50. Gli albri due esemplari hanno una lunghezza bobale di mm. 44.5, appartengono invece all'inizio del periodo di bransizione o di nor- male accrescimento che segue quello di riduzione in lunghezza o di iemilarva, per usare la berminologia adobbaba dal prof. Grassi. Non e nobo quale sia il massimo di riduzione che in quesba specie puo subire la semilarva ed e verosimile che, come in albri casi, la mas- sima riduzione, come pure il massimo accrescimenbo del primo pe- riodo larvale vadano soggebbi a variazioni individuali. Ad ogni modo quesbi ultimi esemplari, per i caratteri che diro in seguito, appartengono ad una fase di sviluppo piu inolbraba della larva di mm. 41,63 descritta e flgurata dal Sanzo (18) e riporbaba al periodo di riduzione in grandezza (semilarva). Nella larva piu piccola (mm. 24.8) il profilo generale del corpo (fig. 1) corrisponde a quella della semilarva; il capo appare un poco piu lungo e precisamenbe misura mm. 1.90 dall'esbremo del muso alia caviba branchiale; per certo e piu inclinato in basso, condizione che si riscontra anche in altre forme, ad es. in Bathophilus nelle larve giovanissime; detta inclinazione e minore nei due esemplari di mm. 44.5. La bocca, per la fenditura assai grande richiama le condizioni dell'adulto ; la mascella superiore, mantenendosi all'esterno, ricopre quella inferiore che e gia notevolmente sporgenbe: enbrambe pre- senbano piccolissimi denbi (fig. 2). L'occhio e ovale, di color nero, il suo diamebro orizzonbale e di mm. 0.32; quello verbicale, che si presenba alquanbo inclinabo all'indiebro, e di mm. 0.44. II crisballino e cenbrale. Lo sviluppo in albezza della pinna primordiale dorsale non si rivela in quesba fase d'accrescimenbo maggiore, ne il suo decorso di- verso da quello della larva in fase di riduzione; ma l'inizio della pinna sul dorso non ha luogo ad !/8 di lunghezza botale dall'esbremo - 196 - cefalico, come e indicate- da Sanzo (1. c), bensi a circa V^.s in corrispondenza del 16° miomero. E interessante notare che nella nostra larva, anche ventral- mente si osserva un lembo o margine che dall'ano si estende era- nialmente, mantenendosi pressoche della stessa altezza per la mag- gior parte del suo percorso, poi diminuisce gradatamente e termina alio stesso livello della pinna primordiale dorsale (fig. 1). Detto lembo trasparentissimo, senza alcuna pigmentazione, non diverso, in breve, per aspetto da quello dorsale, mostra all'osservazione microscopica di essere distinto dalla linea del corpo e sono proclive a considerarlo un residuo di pinna preanale primordiale, quale si osserva durante una fase precoce di sviluppo in altri teleostei e negli stessi Sto- miatidi (Cfr. Bathojihilus) conservarsi anche in periodi di sviluppo inoltrato. La presenza di questo lembo non indicato da Sanzo (20) nelle larve in fase di accrescimento, mi fece dubitare, come dissi, in un primo momento che questa larva fosse specificamente diversa, tan to piu che all'anzidetto carattere si aggiungeva quello della presenza d'un distinto abbozzo di pinna ventrale (fig. 1) che il Sanzo (18) non dice visibile nella stessa semilarva di Stomias boa. Sono venuto poi nel concetto che la persistenza d'un organo larvale e l'anticipo di com- parsa di un organo definitivo potevano andar soggetti a variazioni individuali ; noto infatti che se nelle due altre larve a sviluppo piu inoltrato persiste pure un residuo di lembo primordiale ventrale, sebbene piu ridotto, l'abbozzo della pinna ventrale non e piu svi- luppato, sebbene le larve stesse abbiano poco meno del doppio della lunghezza del corpo. La pinna dorsale (fig. 3) e in diretta continuazione colla pinna pri- mordiale; la linea di demarcazione e ben evidente, oltreche per l'angolo o sinuosita che in quel punto si osserva e gia notato dal Sanzo, sopratutto per la presenza nella porzione iniziale della pinna dor- sale di fascetti di fibre, abbozzi dei primi raggi. La pinna principia non in corrispondenza alia verts cale condotta all'ano, come nella se- milarva ma un poco piu in avanti e precisamente al livello del ver- tice del 66° miomero, essendo 68 i miomeri preanali. La forma non differisce da quella della semilarva, il numero dei raggi gia costi- tuiti e di 14 ; anteriormente si notano tre abbozzi di raggi, ed un quarto posterioimente, gli uni e gli altri ben distinti per i rispet- tivi portaraggi ; quest' ultimi muniti della relativa museolatura spor gono dal profilo dorsale. Lungo i raggi gia costituiti si notano cro matofori per lo piu rarnificati, di color bruno, - 197 - La pinna anale e opposta alia dorsale, pur presentando il suo punto anteriore d' inserzione un poco piu. indietro di quello della dorsale e parimenti la sua base d' irapianto finisce un poco poste- riormente a quella della prima, condizione quest' ultima che si con- serva nell'adulto. La forma in questo stadio appare un poco meno triangolare che nella semilarva ; il numero dei raggi costituiti e di 16, anteriormente si osserva l'abbozzo di un altro raggio, poste- riormente quelli di altri tre, in to tale quindi 20 raggi, numero che si riscontra anche in adulti, come dissi a suo luogo. I raggi hanno cromatofori ramificati nero-bruni. Quanto alia codale, l'asimmetria dei due lobi, notata dal Sanzo nella semilarva, non e maggiore in questa fase d'accrescimento. Sul dorso la pinna comincia un poco i iu avanti che non ventralmente. I raggi gia costituiti. sono in ques a larva 19, dei quali 10 nel lobo superiore e 9 in quello inferiore : a »bozzi di altri raggi, sotto forma di fascetti di fibre si notano tan to sulla porzione marginale dorsale che sulla ventrale ; quest' ultime sono bene disimpegnate rispetti- vamente dalle pinne dorsale e anaie. La pigmentazione della pinna codale e data da piccoli cromatofori, per lo piu puntiformi, nero- bruni, posti lungo i raggi dei due lobi ; dorsalmente e ventralmente alcuni abbozzi di raggi presentano gia linee di cromatofori ; que- st' ultimi inline si dispongono a guisa di margine sulla porzione iniziale della pinna. L'urostilo, ben distinto, si incurva in alto (fig. 3) in direzione del lobo dorsale ; l'ultimo ipurale e di forma triangolare e da appoggio a 10 raggi; il penultimo ipurale, pure triangolare da sostegno a 7 raggi: ad esso e strettamente addossato un pezzo stretto, lineare, soste- nente un solo raggio e che rappresenta l'ultimo arco emale e in pros- simita di esso si vede abbozzato il penultimo (cfr. fig. 3 e 4). Le pettorali sono assai piccole, colla parte basale peduncolata, quella membranosa e arrotondata, finamente striata e spessa nella porzione mediana, sottile e trasparente lungo i margini (fig. 2). Un abbozzo di pinne ventrali e gia visibile, come dissi, in que- sta larva tra il 51°-52° miomero; anche queste ventrali presentano la parte basale e la membranosa conformate come le pettorali. 11 numero dei miomeri e complessivamente di 80, dei quali 68 preanali e 12 postanal] ; i primi 3 preanali sono incompleti ventral- mente. II numero totale, anzidetto non si discosta di molto da 76 che e quello delle vertebre che ho constatato in due esemplari adulti di St. boa. La differenza che intercede entra nei limiti delle varia- - 198 - zioni individuali che si notano sia nel numero dei miomeri che delle vertebre. La pigmentazione del corpo c pressoche limitata alle pinne dor- sali, anale e codale; vari cromabofori stellati, di color bruno nero notansi sul capo, nella regione branchiale e lungo il tubo digerenbe senza che assumino una disposizione degna di rilievo. Sono visibili 4 archi branchiali (fig. 2), ancor sprovvisbi di vere. la- mine branchiali, che resbano alio scoperbo per la disbanza che inbercede fra il margine posberiore dell'opercolo e il cinbo. La trasparenza della larva permebbe di osservare che nell'encefalo il rilievo del cervellebbo e ancora indisbinbo, sebbene sia nobevole in questa specie; il mesen- cefalo e invece gia ben sviluppabo; del labirinbo sono visibili i bre canali semicircolari coi rispebbivi rigonfiamenbi ampollari; nel bubo digerenbe nobasi la porzione esofagea disbinbamenbe ricurva in basso; lo sbomaco provvisbo di appendice cieca e il nobevole sviluppo del fegabo; il bubo inbestinale e ampio, diribbo, di diamebro uguale fino al livello dell'abbozzo della pinna venbrale: all'albezza del 60° miomero l'inbesbino presenba un abbozzo valvolare; Y inbesbino terminate e lievemente rivolto in basso; l'oriflzio anale e prominente e sorpassa il livello della base d'impianbo della pinna anale; al di sopra dell'ano e ben disbinto l'oriflzio urinario, il cui condobto dapprima slargabo poi sbrebbo puo essere seguibo per breve brabto (fig. 3). Riassumendo, i carabberi pel quali questa larva di Stomias diffe- risce da quella descritba da Sanzo, in fase di riduzione si devono logicamenbe riferire alio sviluppo meno inolbrabo e sono la riprova ch'essa e nel primo periodo di accrescimenbo larvale. Debbi carabberi riguardano le dimensioni minori, il capo piu inclinabo in basso, la presenza di un residuo di pinna primordiale venbrale, il minor nu- mero di raggi gia cosbibuibi tanto nella D, nella A, e nella C, e so- prabubbo la bobale assenza di abbozzi di fobofori. Prendendo ora ad esaminare le albre due larve o piu semplice- menbe — essenclo idenbiche — una di esse, ne indicai la lunghezza botale in mm. 44.5 e ritenni la larva in un periodo di sviluppo piu inolbrabo di quella describba dal Sanzo, e cioe all'inizio del periodo di norm ale accrescimenbo. II carabberisbico allungamenbo del corpo e reso ancor piu evi- dente, in quesba fase e infabbi il rapporbo bra massima albezza (pin- na primordiale compresa), e la lunghezza e 1 : 25,3. menbre era di 1 : 11,6 nella larva precedenbe. Nel capo (fig. 5), l'inclinazione sull'asse del corpo e assai dimi- liuiba; minore e il suo allungamenbo, il rapporbo infabbi bra la sua lun- - 199 - ghezza e quella del corpo e di 1 : 15,2, montre era di 1 : 13,7 nella prima larva. L'occhio e ovale, il suo margine superiore e piu disco- sto dal profile- dorsale del capo, il diametro orizzontale e di mm. 0,34, qnello verticale e di mm. 0,54 e si presenta alquanto inclinato al- I'innanzi. La bocca non mostra particolari degni di nota in confronto della fase precedente. La pinna primordiale dorsale persiste nelle condizioni indicate nella larva in periodo d* accrescimento ; pure presente sebbene di- molto ridotto e il lembo primordiale ventrale. La pinna dorsale e tuttora in diretta continuazione colla primordiale; il numero dei raggi costituiti e di 16 piu 3 abbozzi di raggi anteriormente. I raggi posteriori hanno cromafori bruni riccamente ramificati, verso il margine libero i cromatofori sono puntiformi. La pinna anale (fig. 6) e triangolare come nella semilarva, vi si contano 19 raggi e un abbozzo anteriore. II peduncolo codale si e note- volmente allungato in confronto della semilarva, maggiore e percio la distanza che intercede fra il margine posteriore della dorsale e dell'anale e la base d'impianto dei raggi della codale; l'asimmetria dei lobi di quest'ultima persiste malgrado il maggior sviluppo rag- giunto; il numero dei raggi costituiti e di 10 sul lobo inferiore, di 9 su quello inferiore; i due margini dorsale e ventrale della pinna codale, piu sviluppati in lunghezza, mostrano rispettivamente 4 ab- bozzi di raggi il primo, 2 abbozzi il secondo. Piccoli cromatofori puntiformi di color nero si osservano sul percorso dei raggi. L'urostilo e i due ultimi ipurali (fig. 6) non presentano variazioni particolari ; i rapporti tra ultimo arco emale e pen ultimo ipurale sono pure identici a quelli della larva precedente; i fasci muscolari sono piu evidenti e si e delineato il penultimo arco emale. Le pettorali hanno la porzione peduncolata un poco piu lunga, nella membranosa si scorge una fine striatura anche nella parte marginale trasparente. L'abbozzo delle ventrali, posto fra il 52°-53° miomero, non ap- pare piu sviluppato di quello della larva precedente, il che comprova, a mio credere, che in quella la precoce comparsa dell'abbozzo doveva attribuirsi a variazione individuale. II numero dei segmenti muscolari e di 80-81, di cui 68-69 prea- nali, 12 postanali. La pigmentazione del corpo non e visibilmente maggiore di quella della larva precedente. I fotofori della serie laterale ventrale sono ben evidenti anche - 200 - a luce incidente per la loro pigraentazione ; la loro disposizione e eorrispondente a quella di alcuni adulti e precisamente dall'istmo alle pettorali si confcano lOfotofori; dalle pettorali alle ventrali 48; in questo esemplare l'abbozzo delle ventrali e dopo il 48° fotoforo; dalle ventrali all'anale 14, dall'anale alia codale 15. Sulla membrana branchiostegale noto 9 fotofori ed altrettanti abbozzi di raggi (fig. 5). Lungo la regione boccale sono pure presenti alcuni fotofori. Non esiste invece alcun accenno dei fotofori della serie superiore ventrale, che gia il Sanzo avea riconosciuto di comparsa tardiva in Stomias e in altri generi, ma e interessante constatare che la loro apparizione e anzi piu tardiva di quella dei piccoli fotofori lungo la linea laterale. E' solo nella parte posteriore del tronco e specialmente nella regione codale che in questa larva in fase di normale accrescimento, gli anzidetti piccoli fotofori si scorgono per trasparenza e il loro decorso in serio corrisponde all'incirca al vertice dei miomeri: talora se ne vede uno solo piu spesso due od anche tre (fig. 6), con dispo- sizione che gia prelude quella indicata piu addietro lungo la linea laterale dell'adulto. La cavity branchiale e tuttora ampiamente scoperta; i 4 archi branchiali, la cui curvatura si e fatta piu acuta, . mostrano l'inizio della formazione dei foglietti branchiali sotto forma d'nn orlo den- ticolato. La trasparenza della larva lascia scorgere nell' encefalo una larga fossa romboidale, il rilievo del cervelletto manifesto e attra- verso il sottile pallio i due sviluppati gangli basali; nella fossetta olfattiva, che si e abbozzata men tre mancava nella fase precedente, la mucosa non presenta pieghe; nell'apparecchio digerente la por- zione esofagea e divenuta quasi diritta, infine piu accentuata, in confronto della larva precedente, e la valvola all'inizio deH'intestino terminate. I caratteri suesposti comprovano in breve che questa larva di Stomias boa (Risso) e in una fase di sviluppo piu avanzato della precedente e della semilarva descritta dal Sanzo e che quindi deve riportarsi all'inizio del normale accrescimento. Bibliografla. 1. Fowler H. W. — Notes oil aaliuonoid and related fiahea. — Proc. Acad. Nat. Sc. Philadelphia, vol. 63, p. 556, 1912. '1. Rin.so A. — Iclitliyologie de Nice. — 1'. 3:w, tav. 10 Jig. 34. Paris, 1810. 3. Cuvier G. — Regne animal. — Vol. 2, p. 283. 1'aris, 1S2U. 4. liocaparte C. L. — Icon. Fauna ital. — I'enci- III, p. 162 {fig.), lloma, 1832-42. - 201 - 5. C u vi e r G. e Valenciennes A. — Hist. nat. Poissons. — Tom. XVITT, p. 368, fig. 545. Paris, 1846. 6. Giinther A. — Catal. of the Fishes. — V, p. 426. London, 1864. 7. Canes trini G. — Fauna Ital. — Pesei p. i28. Milano, 1871-72. 8. Doderlein P. — Prospott. met. pesci Sicil. — Atti Acad. Scienz. n. s. vol. 6, p. 56. Palermo, 187S-79. 9. Morean E. — Hist. nat. Poissons France. — J/7, p. 488. Paris, 1881. 10. Vinciguerra D. — Appuuti ittiologici. — Ann. Mus. civ. st. nat. Genova ser. 2 vol. 2, p. 470, 1885. 11. V a ill ant L. — Espedit. Travailleur et Talisman. — Poissons p. 115. Paris, 1888. 12. Car us J. — Prodr. Faun. Mediterraneae. — Vol. IT, p. 3, p. 560. Stuttgart, 1893. 13. Good e G. B. e Beau T, H. — Oceanic Ichthyology. — P. 108. Washington, 1895. 14. Brauer A. — Wissensch. Ergebn. Deutsch. Tiefsee Exp. Valdivia. — XV, Tiefsee-Fische, 1. p. 49. Jena, 1906. 15. Zugmayer E. — Result, scient. ecc. — Poissons pruv. campagnes Princesse Alice, fasc. XXXV, p. 71. 2Ionaco, 1911. 16. Liitken C. — Nogle Nordiske Laxesild (Scopeliner). — Vid. Medd. Nat. For, p. 212. Copenha- gue, 1892. 17. Holt E. W. L. e Byrne L. "VV. — Fisheries Ireland scient. Inv. — 1, p. 5. Dublin, 1913. 18. Sanzo L. — Larva di Stomias boa Risso. — It. Com. Talassogr. Ital. mem. X. Venezia, 1912. 19. Id. — Stadi larvali di Chauliodus Sloaui Bl. — si. Com. Talassogr. Ital. mem. XXXIX. Venezia, 1917. 20. Id. — Notizio ittiologiche. — liendic. XI Ass. ord. e Convegno Un, Zool. in Palermo. Monit. Zool. Ital. XXVI, X. 5-6. Firenze, 1915. Spiegazione della Tav. IX. Fig. 1. Larva di Stomias boa (Risso) di mm. 24.8 di luugh. tot., nel primo periodo di accresci- mento. av. abbozzo della ventrale. Fig. 2. Estremita anterioro della stessa. Fig. 3. Estreniita posteriore della stessa. a. ano; ou. oriflzio nrinario; ur. urostilo ; ui. ultino ipu- rale; pi. penultiiuo ipurale ; ae. ultimo e penultimo arco emale. Fig. 4. Estremita posteriore della colonna vertebrale dell'adulto, per confronto colla flgura pre- oedente. Stesse lottere. Fig. 5. Estremita anteriore della larva di mm. 44.5 di lungh. tot. all' inizio del normale accresci- mento. Fig. 6. Estremita posteriore della medesima. 202 A/essandro Coggi. All' eta di 53 anni raoriva iraprovvisamente il 18 luglio 1917 a S. Madda- Iena di Marcaria, presso Castellucchio (Mantova), il prol. Alessandro Coggi, oi'dinario di Zoologia, Anatomia e Fisiologia comparate e incaricato di Geologia nella R. Universita di Modena. II Coggi era nato a Cremona il 30 aprile 1864. Nella citta nativa compi gli studi secondari conseguendo, in quell' Istituto Tecnico, la licenza di lisico- matematioa il 20 noverabre 1881. Si iscrisse all'Universita di Pavia pel corso di Scienze Naturali e lattivi i primi due anni, pass6 a studiare nell' Universita di Bologna dove si laureo a 21 anni il 18 dicembre 1885. Presso questa stessa Uni- versita, nominatovi subito dopo la laurea, tenno per molti anni il posto di aiuto nell' Istituto Zoologico diretto dall' illustre prof. Carlo Emery del quale fu scolaro ed amico affezionato. Nel 1892 consegui per titoli a Bologna la libera doeenza in Zoologia e due anni appresso, nel 1894, sempre a Bologna, ottenne la libera doeenza anche in Anatomia comparata. Frequento a piu ripreso la Stazione Zoologica di Napoli, dove si occupo con predilezione doll' embriologia dei Selaci, riuscendo a provvedersi d'una preziosa collozione di embrioni, spe- cialmente di Torpedo, di cui egli usufrui soprattutto per i suoi studi sullo svi- luppo e sulla morlologia degli organi di sonso laterale e delle ampolle di Lo- renzini. Per breve tempo, nell'anno scolastico 1897-98, insegno Zoologia e Ana- tomia comparata all' Universita di Perugia. Nel 1899 fu nominato, in seguito a concorso, straordinario alia cattedra di Zoologia e Anatomia comparata dell' U- niversita di Siena, di dove, nel 1905, passd, per trasferimento, alia stessa catte- dra dell' Universita di Modena. Era ordinario dal 1906. Nell' Universita di Modena, dove ultimamente per la morte del prof. Pan- tanelli era stato incaricato dell' insegnamento della Geologia, ebbo ancbe 1' o- nore di essere nominato Rettore. Fu socio e dal 1909, per pareochi anni, Presidente della Societa dei natu- ralisti e matematici di Modena. Dal 1907 era anche Socio attualc della R. Acca- demia di scienze, lettere ed arti di questa stessa citta. II Coggi si occupd principalmente di morfologia dei Vertebrati. Fra gli Invcrtebrati rivolse in modo particolare i suoi studi agli Artropodi. La sua operosita scientifica s' inizia con una memoria intorno ai corpi ross: della vescica natatoria di alcuni Teleostei, con la quale memoria, che fu og getto della sua dissertaziono di laurea e che venne pubblicata nel 1887, pose ir rilievo che non esiste un rapporto fra la maggiore complicaziono dei corpi ross della vescica natatoria e la mancanza di un dutto pneumatico e, avuto riguard< alia loro struttura, distinso i corpi rossi in epiteliali e non epiteliali, a second; che l'epitclio di rivestimento intorno della vescica natatoria partecipa in ma niera attiva coji ispessimenti ed introflcssioni o cripte alia loro formazione op pure si limita, senza modilicarsi sensibilmonte, a ricoprire le reti mirabili. In un'altra memoria stampata nel 1890 negli Atti della R. Accademia de Lincei e intitolata « i sacchetti calcaroi ganglionari e l'acquedotto del vestiboh - 203 - nello rane », fornisce un' accurata descrizione della costituzione di detti organi non solo nelle rane ma ancho nell' Ey la arborea o ncl Bufo vulgaris. Nel 1892 con una memoria inserita negli Atti dolla R. Accadoraia dello Scienze di Bologna, ti'atta di un'anomalia di un embriono di Selacio (di Torpedo ocellata) dalla quale trae materia per discutere sopra lo sviluppo lilogenetico del sistema nervoso sensitivo e portare qualche appoggio alia concezione di von Lenhossek. basata sidle osservazioni in Lumbricus. E con due lavori del 1895 tratta di alcuni fatti che riguardano la cresta neurale cefalica dei Selaci, rilevando principalmente che le pareti dorsali del cervello antoriore danno ori- gine ad una porziono di cresta neurale che non ha relazione con nervi perifo- rici e divcnta poi nella sua totalita tessuto connettivo embrionale. Con una serio di pubblicazioni, che cominciano dal 1891, si occupa dello sviluppo e dolla morfologia delle ampolle di Lorenzini, degli organi di senso lateralo e dei loro nervi nei Selaci e particolarmente nella torpedine, portando un contributo assai pregevole alio studio di questi interessanti organi di senso cutaneo e delle questioni relative alia istogenesi dei loro nervi. Con lo ampie conoscenzo acquistate intorno alio ampolle di Lorenzini, il Goggi pote poi discutere intorno al signiflcato moriblogico di quegli organi speciali del tegumento dei Ginnofloni descritti dai fratelli Sarasin e da essi ritonuti come organi auditivi accessori. Tali organi vennero dal Goggi parago- nati invece alle ampolle di Lorenzini dei Selaci ed a queste omologate. Inoltre dalle sue ricerche sullo sviluppo delle ampolle di Lorenzini, degli organi laterali e dei loro nervi nei Selaci e in parte dalle osservazioni contera- poranee di 0. Schultze sail' istogenesi delle fibre nervose sensitive periferiche di senso generale, il Goggi fu portato ad esporre una serie di considerazioni sullo sviluppo del sistema nervoso periferico dei Vertebrati e su una nuova clas- silicazione dei principali organi di senso. Seguendo una geniale concezione per- sonal, egli venne alia conclusione che tutti i nervi periferici sensitivi e motori dei Vertebrati si sviluppano esclusivamente a spese del materiale di elementi cellulari del sistema nervoso centrale, che il loro accrescimento in primo tempo e centrifugo, ma, formatasi l'espansione nucleata terminale, diventa centripeto. In qucsto slio concetto il Goggi non esclude che Tallungamento dei nervi av- venga, in piccola parte, anche per moltiplicazione degli elementi che formano il loro tratto intermedio. Nei campo degli Invertebrati il Goggi scrisse intorno all'evoluzione dei Cro- stacei. Si occupo poi di Oribatidi italiani, descrivendo diverse specie nuove di questi piccoli acari terrestri e portando cosi un contributo alia conoscenza della fauna oribatologica italiana. Scrisse un'elaborata necrologia dcll'illustre anatomico Bolognese Luigi Galori, e quella necrologia gli dette occasione di fare ricerche bibliograficho sulla viviparity di un'efemera, del Cloeon dipterum, che era stata vagamente annunziata da Siebold, ma che fu veramente scoperta e stndiata da Galori fino dall'anno 1848. In collaborazione con G. Geccherelli redasse delle note biologiche su al- cune zanzare del Senese. 11 Goggi fu ricercatore assai coscienzioso ed uomo di rigido carattere. E- Giacomini, - 204 - Pubblicazioni del prof. Alessandro Coggi. 1. Intoruo ai corpi rossi della vescica natatoria di alcuni Teleostei. — Mittheilxingen axis der Zoolo- gischen Station zu Xeapel, Band. 7. iSS7. 2. Ueber den epitbelialeu Tbeil der sog. Blutdriisen in der Schwiuimblase des Hecbtes (Esox lucius). — Morpholog. Jahrbuch, Band 15. 3. Ueber die sog. Kalksackchen an den Spiualganglien des Froscbes uud ihre Beziebungen zuin Ductus endolympbaticus. (Vorlaufige Mittbeilung). — Anat. Anzeiger. 5 Jahrgang. Jena, 1890. 4. I saccbetti ealcarei ganglionari e l'acquedotto del vestibolo delle rane. — R. Accad. dei Lincei. Memorie delta Classe di Sc. fis., mat. e nat., Ser. 4, Vol. 6. 1890. 5. A proposito di spostamenti del carioplasiua e del nucleolo nelle cellule nervose. Nota critica. — Mend. R. Accad. dei Lincei. Classe di Sc. fis., mat. e nat., Ser. 5, Vol. 6. 1S90. 6. Sullo sviluppo delle ampolle di Lorenzini. — Ibid., Ser. 5, Vol. 7. 1891. 7. Snr le developpement des ampulles de Lorenzini. — Archives italiennes de Biologie, Tome XVI. 8. Zur Abwebr. — Zool. Anzeiger, Jahrg. 1892. 9. Lo vescicole di Savi e gli organi della linea laterale nelle Torpedini. — Rend. R. Accad. dei Lin- cei. Classe di Sc. fis., mat. e nat., Ser. 5, Vol. 7. 1891. 10. Les vesicules de Savi et les organs de la ligue laterale cbez les torpilles. — Archives ital. de Bio- logie. Tome XVI. 11. Un' auoinalia in un embrione di Selacio. — Memorie della R. Accad. delle Seienze dell' Istituto di Bologna, Ser. .5, Tomo 2. 1892. 12. Note sull'evoluzione dei Crostacei. - Rivista Italiana di Paleontologia. 1895. 13. Alcuni fatti cbe riguardauo la cresta neurale cefalica dei Selaci. — Rend. R. Accad. dei Lincei. Classe di Sc. fis., mat. e nat., Ser. 5, Vol. 4. 1895. 14. Kicercbe su alcuni derivati deU'ectoderma nel capo dei Selaci. II cordoue gangliare anteriore in Torpedo e Pristiurus. -- Ricerche fatte nel Lab. di Anatomia nor male della R. Universitd di Roma ed in altri Lab. biol., Vol. 5. 1895. 15. Quelques faits conceruant la crete neurale cephalique des Selaciens. — Archives ital. de Biologie. Tome 23. 1C. Luigi Calori. Necrologia. — Anat. Anzeiger. Band 13. 1897. 17. Ancora sulla viviparity di un' efemera. — Ibid. Band 18. 1897. 18. Descrizione di specie nuove di Oribatidi italiani e annotazioni intorno a specie aconosciute — Bullettino della Societa Entomologica Italiana, An. 30. 1898. 19. Una nuova specie di Oribatide. — Prospetto dell' Acarofauna italiana del prof. Canestrini. Fadova, 1897-98. 20. Xuovi Oribatidi italiani. — Bullettino della Soc. Entom. Ital., An. 32. 1900. 21. Sulle aiupolle del Lorenzini. — Comvnicazione al I Congresso dell' Unione Zoologica Italiana in Bo- logna, 1900. 22. Nuove ricercbe sullo sviluppo delle ampolle di Lorenzini. — Rend. R. Accad. dei Lincei. Classe di Sc. fis., mat. e nat., Ser. 5, Vol. II. 1902. 23. Sviluppo degli organi di senso laterale, delle ampolle di Lorenzini e loro nervi rispettivi in Tor- pedo. — Arvhivio Zoologico, Vol. I. Napoli, 1902. 24. Lo sviluppo e la morfologia delle ampolle di Lorenzini e loro nervi. — Ibid., Vol. 2. Napoli, 1905. 25. Le ampolle di Lorenziui nei Gimuofioni. — Monitore Zoologico Italiano, An. 16. Firenze, 1905. 26. Sullo sviluppo del sistema nervoso periferico dei Vertebrati e su una nuova classificazione doi principali organi di senso. — Ibid., An. 16. Firenze, 1905. 27. Appunti sulla elassiricaz.one zoologica. — Atti della Societa dei nat. e mat. di Modena, Ser. 4, Vol. 12, An. 43. Modena, 1910. 28. Note biologicbe su alcune zauzare del Senese. (In collaborazione con G. Ceccberelli). — Bul- lettino della Soc. Entom. Ital., An. 36. 1904. Gosimo Gherubini, Amministratore-responsabile. Firenze, 1917. — Tip. L. Njecolai, Via Faenza, 52. Monitore Zoologico Italiano. - Anno XXVIII. Tuv. IX ?'>'//, j •; ':■/' > , ■ . Arti Fotomeccaniche - Firenze Pubblicazione mensile Conic corrente colla Posta. Pubblieato il 2 agosto 19i7. IWomtore Zooiogico Italiauo (Pubblicazioni Italiane di Zoologia, Anatomia, Embriologia) Organo ufficiale della Unione Zoologica Italiana DIRETTO DAI DOTTORI GIDLIO CHIARUGI EUGENIO FICALBI ue. R. isti.uto di Stud, Super. ,„ Ki.enze JaToXSdi PiTa'0*'* Ufficio di Direzione ed Amministrazione: Islituto Anatomico, Firenze. 12 Humeri all'anno — Abbuonamento annuo L. 15. XXVIII Anno Firenze, 1917 N 1 SOCljTAjDITllICE LIBRARIA^MILANO Prof. GIULIO CHIARUGI IMrettore dell' Istituto Anatomico ai Firenze ISTITUZIONI DI ANATOMIA DELL'UOMO A. BONGINI FIRENZE — Via Leone X, 2 — FIRENZE in Legno, Zincotipia, Autotipia, Galvanotipia Tricromia, duattrocromia lllustrazioni per giornali, opere scientifiche, lavori commerciali Fornitore del R. Istituto
  • .— 6.25 7.30 9.— 11— 13.50 14.50 16.— TOO 8.35 10.50 11.50 14.— 16.— 17.50 20.— 22.50 150 11.50 11.50 16.— 18.— 21.— 23.— 25.— 28.50 FJ±.TJ2§<8 — — Fomitore del R. Istitnto di Stndi snperiori e RB. Ospedali in Firenze Afassima sollecitudine - Prezzi mitissimi. TAB I IT A - itbi di Gomunicazioni originali, pubblicate nel Monitors Zoologieo. ricliiesti dagli Autori oltre i 50 di diritto. Mumero delle copi c IP .A- G- IUE 8 Lire 12 16 20 24 28 32 Lire Lire Lire Lire Lire Lire Lire 50 5.— 6.25 7.30 0. — 11.— 13.50 14.50 16.— 1 00 8.35 10.50 11.50 14.— 16.— 17.50 20.— 22.50 150 11.50 11.50 16.— 18.— 21.— 23.— 25.— 28.50 f^ttisT-A- degli -A-Stie^ozlstx Ricercke dell'Istituto Zoologieo della R. Unirersita di Napoli Fascicolo I — N. 1-7 Hi. 1 — Monticelli Fr. Sav. II cratere di c Astroni » nella Campania, 15 inci- sioni. — Hi. 2. - Marcolongo I. Gastrotrichi del lago-stagao craterico di Astroni. Tav. 1-3. — Hi. 3. - Pierantcni U. Oligocheti del laghetto craterico di Astroni 1 Naididae, Tav. 4. — Hi. 4. - Caroli E. - Collembola I. Su di un nuovo genere di Neelidae, Tav. 5. — Hi. 5. - Iroso I. Rotiferi del lagostagno craterico di Astroni. Tav. 6. — X. 6 - Savi L. I ciliati aspirotrichi del lago-stagno craterico di Astro- ni, Tav. 7. — Hi. 7 - Della Valle P. Tardigrada, Tav. 8-11. Pnblrficitzione snppleinentare dell' « Amiaario del Museo Zoologieo della R. Universita di Napoli (Nuova serie) ». Regole Internazionali della Nomenclatura Zoologies ADOTTATE DAI CONGRESSI INTERNAZIONALI DI ZOOLOCIA BDIZIONE UFFICIALE ITALIAN A RED ATT A DAL Prof. Fr. Sav. Monticelli Edita dal « Monitorc Zoologieo Ilaliano > Prezzo L. 5. Regole per la Nomenclatura Zoologica Italiana F1SSATE DALLA TJ-ZtTIOZSTZE ZOOLOGICA ITJ^XiI.A.:LT-A. P»rezzo L. 3. In vendita presso la Segreteria della Unione Zoologica Italiana Istituto Zoologieo - R. Universita di Napoli ARCHIVIO ZOOLOGICO ITALIANO PUBBLICATO SOTTO GLI AUSPICI DELIA UNIONE ZOOLOGIC.A. PER CUR A DEL COMITATO DI REDAZIONE Redattore : Prof. FR. SAV. MONTICELLI Orel, di Zoologia nella R; University di Napoli Volume VIII. — 1914-1915. INDICE. — Diamare V. Contribute critico alle immagini ed alle lesiooi zoo- parassitarie I sulle fasi e l'interpretazione di particolari cellule viventi liberi in follicoli dello struma. Tav. 1. — Cecchini C. L'apparato circolatorio della Pkeretina heterochaeta (Miohlsn), Tav. 2. — Ghigi A. Sull'eredita della ernia cerebrale nei polli in correlazione ad altri caratteri. Tav. 3-5 e 26 incisioni. — Marcucci E. Capacita rigenerativa degli arti nelle larve di Anuri e condizioni che ne deter- minancy la perdita. Tav. 6-7 e 12 incisioni. — Morgera A. Ricerche sulla morfologia e fisiologia della glandola cecale (appendico digitiforme) degli Scyllium e sulla funzione del processo vermiforme dell'uomo e dei mammiieri. Tav. 8 e 2 inc — Sabatino C. Sullo sviluppo dell'intestino spirale del girino di Bufo vulgaris. Tav. 9-10. — Cognetti L. Ricerche sulla struttura della Phoenocora jucunda. Tav 11-12 ed una inc. — Misuri A. Revisione delle specie mediterranee del genere- Pisa. Tav. 13-14. — Marrfredi P. Contributo alia conoscenza delle « razze locali » dell' Alborella (Albumus alborella De Fil). Tav. 15 ed una inc. — Monticelli Fr. Sav. Prostoma sebestis. Tav. 16. K in corso di stain pa il Volume IX Dell'Archivio zoologico italiano si pubblica annualmente un Volume di circa 400 pagine ricco di tavole e di illustrazione. — L'abbonamento e di L. 40. Redazione ed Amministrazione : Istituto Zoologico - R. Universita di Napoli Commissionarii e rappresentanti : per 1' Italia alia Libreria FrateUi Treves: Via Roma, 258 Napoli per l'estero alia Libreria Oswald Weigel : Konigstraese 1. Lipsia. AYVISO IMPORTAXTE Chi desidera acquijtare la serie completa dei volumi finora pubblicati dell'ARCHI VIO ZOOLOGICO I TALIANO pub averli al prezzo di favore di L. 290 (invece di L. 88®). Dirigersi aH'Amministrazione. Istituto Micrografieo Italiano per rapplicazione della fotografia e delle arti grafiche alia scieaza Via Guelfa 30 - FIRENZE - Telefono 21-05 (LOCALI PROPRI) Riprodnzioni ad uno o piu colori, sia dal vero che da di- segni, da soggetti macroscopic! e microscopici, spet- tanti a ricerche o pubblicazioni scientiliclie. Micro e macrofotografie ad nno o piu colori. Dispositive per proiezione a scopo d' insegnamento scienti- fico, raccolte sotto la diiezione di illnsbri scenziati. Dispositive a colori coi vari procedimenti. Preparati microscopici. Consulenze tecniche. EX)I!ZiI02sri PROPBIE llllllllllllllllllllllllllllllllllll llllllillllllllllllllllllllllllllllllMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIllllllllllllllllllllllllt Ditta F. KORISTKA MILANO - Via Giuseppe Revere, 3 - MILANO Unica Fabbrica Nazionale di Microscopi ed Accessor!' DITTA FORNITRICE DI TUTTI I GABINETTI UNIVERSITARI DEL REGNO Microscopi nuovi Modelli 1914 come da figura, composti di: Stativo munito di apparato Abbe, con diaframma ad iride ; revolver triplo; tre obbiettivi: 3 e 7* a seccor Y12" ad immersione omogenea ; tre oculari: 2, 3 e 4; in elegante armadietto luoidato. Ingrandimenti sino a 1100 diametri da L. 340 in piu GATALOGHI SPEOIALI, gratis a ri- chiesta di: Microscopi, Accessori per micro- scopi ed istrumenti affini, Microtomi, Micro- fotografia, Apparecchi da projezione, Obbiet- l-1 tivi fotografici e Binoccoli a prismi. NUOVI MO BELLI PubMicazione mensile Conic corrente colla Posta. — —— — - Pubblicato il 20 agosto 1917. JWomtofe Zoologieo Italiaflo (Pubblioazioni Italiane di Zoologia, Anatomia, Embriologia) Organo ufficiale della Unione Zoologica Italiana D1RBTTO DAI DOTTORI 6IULI0 CHIARUGI EUGENIO FICALBI Prof, di Auatoiuia iimana Prof, di Anatomia comp. « Zoologia uel K. Istitulo di mikU Siijinr. in Pirenze Della It. Uuiversita di Pisa TJfficio di Direzione ed Amministrazione : tstituto Anatomico, Fire?ize. 12 numeri all'anno — Abbuonamento annuo L>. 15. XXVIII Anno Firenze, 1917 N. 3.. S0C1ETA KDITRICE LIBRARIA - MILANO Prof. GIULIO CHIARUGI Direttore cLell' Xstit'U.'to Anatomico di Firenze ISTITUZIONI DI ANATOMIA DELL'UOMO A. BONGINI FIRENZE — Via Leone X, 2 — FIRENZE gttttMa b'flnjcteioui in Legno, Zincotipia, A.utotipia, Galvanotipia Tricromia, Guattrocromia lllustrazioni per giornali, opere scientifiche, lavori commerciali Fornitore del It. Istitnto di StndY superior! e Hit. Ogpedali in Firenze Mass i ma sollecitudine - Prezzi Mitisttmi. I A li 1 1<" F A per gli estratbi di Comunicazioni originali, pubblicate nel Monitor? Zoologico, richiesti dagli Autori oltre i 50 di diritto. Namero PAGI1TE delle r o p i o \ 8 12 16 20 24 26 32 Lire Lire Lire Lire Lire Lire Lire Lire 50 5.— 6.25 7.30 0.— 11.— 13.50 14.50 16.— 100 8.35 10.50 11.50 14— 16.— 17.50 20.— 22.50 150 11.50 14.50 16.— 18.— 21.— 23.— 25.— 28.50 Rlcerehe dell'Istituto Zoologico della R. Unirersita di Kapoli FASCICOLO I — X. 1-7 X. 1 — Monticelli Fr. Sav. II crat9re di c Astroni » nella Campania, 15 inci- sioni. — X. 2. - Marcolongo I. Gastrotrichi del lago-stagno craterico di Astroni. Tav. 1-3. — BJ. 3. - Pierantoni U. Oligocheti del laghetto craterico di Astroni 1 Naididae, Tav. 4. — IV. 4. - Caroli E. - Ccllembola I. Su di un nuovo genere di Neelidae, Tav. 5. — X. 5. - Iroso I. Rotiferi del lagostagno craterico di Astroni. Tav. 6. — N. « - Savi L. I ciliati aspirotrichi del lago-stagno craterico di Astro- ni. Tav. 7. — If. 7 - Delia VaiJe P. Tardigrada, Tav. 8-11. Pubblicazionc snpplemeiitare dell' « Annnario del Museo Zoologico della R. Uiilfersitii di Napoli (Nnora serie) ». Resole Internazioxiali della Nomenclature Zoologies ADOTTATE DAI CONGRESSI INTERNAZIONALI DI ZOOLOGIA EDIZIONE IFFICIALE ITALIANA REDATTA DAL Prof. Fr. Sav. Monticelli Edita dal « Dlonitore Zoologico Ilaliauo » Prezzo L. 5. Regole per la Nomenclatura Zoologica Italiana F IKS ATE DALLA TJlTIOICsriE ZOOLOGICA ITALIA1STA Frezzo L. 3. In vendita presso la Segreteria della Unione Zoologica Italiana Istltuto Zoologico - R. Universita di Napoli ARCHIVIO ZOOLOGICO ITALIANO PUBBLICATO SOTTO OLI AUSPICI DELLA UNIONE ZOOLOGICA PER CURA DEL COM1TATO DI REDAZIONE Redattore : Prof. FR. SAV. MONTICELLI Oril. di Zoologia nella R. Univeisita di Napoli Volume VIII. — 1014-1915. INDICE. — Diamare V. Contributo critico alle immagini ed alle lesioni zoo- parassitarie I sulle fasi e l'intorpretazione di particolari cellule viventi liberi in follicoli dello struma. Tav. 1. — Cecchini C. L'apparato circolatorio della Pheretina heterochaeta (Michlsn). Tav. 2. — Giigi A. Sull'eredita della ernia cerebrale nei polli in correlazione ad altri caratteri. Tav. 3-5 e 26 incisioni. — Marcucci E. Capacita rigenerativa degli arti nelle larve di Anuri e condizioni che ne deter- minano la perdita. Tav. 6-7 e 12 incisioni. — Morgera A. Ricerche sulla mortologia e fisiologia della glandola cecale (appendico digitiforme) degli Scyllium e sulla funzione del processo vermiforme dell'uomo e dei raaramiferi. Tav. 8 e 2 inc — Sabatino C. Sullo sviluppo dell'intestino spirale del giriuo di Bufo vulgaris. Tav. 9-10. — Cognetti L. Ricerche sulla struttura della Phoenocora jucunda. Tav. 11-12 ed una inc. — Misuri A. Revisione delle specie mediterranee del genere Pisa. Tav. 13-14. — Manfredi P. Contributo alia conoscenza delle « razze locali » dell' Alborella (Alburnus alborella De Fjl). Tav. 15 ed una inc. — Monticelli Fr Sav. Prostoma sebestis. Tav. 16. i: in corso di s(aui|»;i il Volume IX Dell'Archivio zoologico italiano si pubblica annuahnente uu Volume di circa 400 pagine ricco di tavole e di illustrazione. — L'abbonamento e di L. 40. Redazione ed Amministrazione: Istituto Zoologico - R. Universita di Napoli Commissionarii e rappresentanti : per 1' Italia alia Libreria Fratelli Treves: Via Roma, 258 Napoli per l'estero alia Libreria Oswald Weigel : Konigstra«se 1. Lipsia. AVVISO IWPOKTAXTi: Chi desidera acquUtare la serie completa dei volumi finora pubblicati dell'ARCHI- VIO ZOOLOGICO ITALIANO puo averli al prezzo di favore di L. 290 (invece di L. .130). Oirigersi all'Amministrazione. Xstituto Micrografico Italiano per 1'applicazione della fotografia e delle arti grafiche alia scieaia Via Guelfa 30 - FIRENZE - Telefono 21-05 (LOCALI PROPRI) Riprodnzioni ad uno o piu colori, sia dal vero che da di- segni, da soggetti macroscopici e aiicroscopici, spet- tanti a ricerche o pubblicazioni scientifiche. Micro e macrofotografie ad uno o piu. colori. Dispositive per proiezione a scopo d' insegnamento scienti- fico, raccolte sotto la diiezione di illustri scenziati. Dispositive a colori coi vari procedimenti. Preparati microscopici. Consnlenze tecniche. EIDZZIOlsTI PBOPRIE • lllllll Mil 1 1 II 1 1 Mil 1 1 M Ml II1MMI MIIMIMMMMIMMIIMIMMIIIMMIMIMIMMMtMIMMIMIMMIIMMMMMIMlMMMMMMMIMMIMM Ditta F. KORISTKA MILANO - Via Giuseppe Revere, 2 - MILANO Unica Fabbrica Nazionale di Microscopi ed Accessori DITTA FORNITRICE DI TUTTI I GABINETTI UNIVERSITARI DEL REGNO Microscopi nuovi Modelli 1914 come da figura, composti di: Stativo munito di apparato Abbe, con diaframma ad iride ; revolver triplo; tre obbiettivi: 3 e 7* a secco,. Y18" ad immersione omogenea; tre oculari: 2, 3 e 4; in elegante armadietto lucidato. Ingrandimenti sino a 1100 diametri da L. 340 in piu CATALOGHI SPECIALI, gratis a ri- chiesta di:|Microscopi, Accessori per micro- scopi ed istrumenti affini, Microtomi, Micro- fotografia, Apparecchi da projezione, Obbiet- w tivi fotografici e Binoccoli a prismi. NUOVI MODELLI Pubblicazione mensile Contc corrente colla Posta. ————————— Pubblicato il 31 agosto 1917. IWonitotfe Zoolocjieo Italian (Pubblicazioni Italiane di Zoologia, Anatomia, Embriologia) Organo ufficiale della Unione Zoologica Italiana DIRKTTO DAI DOTTORI GIULIO CHIARUGI EUGENIO FICALBI Prof, di Anatomia umana Prof. <1\ Anatomia comp. e Zoologia iiel K. Istituto ili StudI Slider, in l'irenze nella K. Ui.iversita di Pisa Ufficio di Direzione ed Ammiuistrazioue: Istituto Anatomico, Firenze. 12 Humeri all'anno — Abbuonamento annuo L. 15. XXVIII Anno Firenze, 1917 N. 4-5. SOCIETA EDITRICE LIBRARIA - M1LAN0 Prof. GIULIO CHIARUGI IDirettore dell* Istituto -A.ia.atorxi.ico di Firenze ISTITUZIONI DI ANATOMIA DELL'OOMO A. BONGINI FIRENZE — Via Leone X, 2 — FIRENZE in Legno, Zincotipia, A.utotipia, Qalvanotipia Tricromia, Gtuattrocromia lllustrazioni per giornali, opere scientifiche, lavori commerciali Fornitore del R. Istitnto di Studi* superior! e Kit. Ospedali in Firenze Massimo, sollecitudine - JPrezzi mitissimi. T A II I F F A net gli estratti di Coimmicazioni originali, pubblicate nel Monitor? Zoologico, richiesti dagli Autori oltre i 50 di diritto. Nnraero delle P AGIlfTE copie 4 8 12 16 20 24 28 32 Lire Lire Lire Lire Lire Lire Lire Lire 50 5.— 6.25 7.30 9.— 11.— 13.50 14.50 16.— 100 8.35 10.50 11.50 14.— 16.— 17.50 20.— 22.50 150 11.50 14.50 16.— 18.— 21.— 23.— 25.— 28.50 ZF^TTILTJL JDZEG-ILI _A.STIR,02sri Ricerche dell'Istituto Zoologico della II. Unirersita di Napoli Fascicolo I — K. 1-7 N. 1 — Monticelli Fr. Sav. II cratere di « Astroni » nella Campania, 15 inci- sioni. — N. 3. - Marcolongo I. Gastrotrichi del lago-stagno craterico di Astroni, Tav. 1-8. — IS. 3. - Pierantcni U. Oligocheti del laghetto craterico di Astroni I Naididae, Tav. 4. — N. 4. - Caroli E. - Collembola I. Su di un nuovo genere di Neelidae, Tav. 5. — IS. 5. - Iroso I. Rotiferi del lago-stagno craterico di Astroni, Tav. 6. — X. 6 - Savi L I ciliati aspirotrichi del lago-stagno craterico di Astro- ni, Tav. 7. — N. 7 - Delia Valle P. Tardigrada, Tav. 8-11. Pubblicazione snpplenientare dell' « Annnario del Miiseo Zoologico della R. Unirersita di Napoli (Nuora serie) ». Regole Internasionali della Nomenclatura Zoologies ADOTTATE DAI CONGRESSI INTERNAZIONALI DI ZOOLOGIA EDIZIONE UFFICIALE ITALIANA REDATTA DAL Prof. Fr. Sav. Monticelli Edita dal « Monitore Zoologico Italiano • IPrezzo L. 5. Regole per la Nomenclatura Zoologica Italiana FISSATE DALLA TJ1TIOITE ZOOLOGICA IT-A.IiI.A.Isr.A Prezzo L. 3. In vendita presso la Segreteria della Unione Zoologica Italiana Istltuto Zoologico - R. Universita di Napoli ARCHIVIO ZOOLOGICO ITALIANO PUBBLICATO SOTTO GLI AUSPICI DELLA UNIONS Z O O L O Q I C A. PER CURA DEL COM1TATO DI REDAZIONE Redattore : Prof. FR. SAV. MONTICELLI Ord. di Zoologia nella K. Univeraita di Napoli Volume VIII. — 1914-1915. INDICE. — Diamare V. Contributo critico alle immagini eel alle lesioni zoo- parassitarie I sulle fasi e l'interpretazione di particolari cellule viventi liberi in follicoli dello struma. Tav. 1. — Cecchini C. L'apparato circolatorio della Pheretina heterochaeta (Miohlsn). Tav. 2. — Ghigi A. Sull'eredita della ernia cerebrale nei polli in correlazione ad altri caratteri. Tav. 3-5 e 26 incisioni. — Marcucci E. Capacita rigenerativa degli arti nelle larve di Anuri e condizioni che ue deter- rainano la perdita. Tav. 6-7 e 12 incisioni. — Morgera A. Ricerche sulla morfologia e fisiologia della glandola cecale (appendice digitiforrae) degli ScyUium e sulla funzione del processo vermiforme dell' uomo e dei raaramileri. Tav. 8 e 2 inc — Sabatino C. Sullo sviluppo dell'intestino spirale del girino di Bufo vulgaris. Tav. 9-10. — Cognetti L. Ricerche sulla struttura della Phoenocora jucunda. Tav. 11-12 ed una inc. — Misuri A. Revisione delle specie mediterranee del genere Pisa. Tav. 13-14. — Manfredi P. Contributo alia conoscenza delle « razze locali » delP Alborella (Alburnus alborella De Fjl). Tav. 16 ed una inc. — Monticelli Fr Sav. Prostoma sebestis. Tav. 16. E in corso di stauipa il Volume IX Dell'Archivio zootogico italiano si pubblica annualmente un Volume di cir< a 400 pagine ricco di tavole e di illustrazione. — L'abbonamento e di L. 40. Redazione ed Amminhdrazione : Istituto Zootogico • R. Universita di Napoli Commissionarii e rappresentanti : per 1' Italia alia Libreria Fratelli Treves: Via Roma, 268 Napoli per 1'estero alia Libreria Oswald Weigel : Konigstraese 1. Lipsia. AVVISO 1MPORTAXTE Chi desidera acquiitare la serie completa dei volumi finora pubblicati dell'ARCHI VIO ZOOLOGICO ITALIANO pub averli al prezzo di favore di L. 290 (invece di L »aO). Oirigersi aH'Amminiatrazione. Istituto Micrografico Italiano psr l'applicazione della fotografia e delle arti grafiche alia scieiua Via Guelfa 30 - FIRENZE - Telefono 21-05 (LOCALI PROPRI) Riproduzioni ad uno o piu colori, sia dal vero cbe da di- segni, da soggetti macroscopici e microscopici, spet- tanti a ricercbe o pubblicazioni scientifiche. Micro e macrofotografie ad uno o piu colori. Dispositive per proiezione a scopo d' insegnamento scienti- fico, raccolte sotto la direzione di illustri scenziati. Dispositive a colori coi vari procedimenti. Preparati microscopici. Consulenze tecnicbe. EDIZIOHI IPZROIP^IIE mill him i mum mil iiiiiiiiiiiilllllllllltilliilMiiillillllillilHiiliiiilliiiiiiliiilitlllliMijni nil iniiiiiit t Ditta F. KORISTKA MILANO - Via Giuseppe Revere, 2 - MILANO Unica Fabbrica Nazionale di Microscopi ed Accessori DITTA FORNITRICE DI TUTTI I GABINETTI UNIVERSITARI DEL REGNO Microscopi nuovi Modelli 1914 come da figura, composti di: Stativo munito di apparato Abbe, con diaframma ad iride ; revolver triplo; tre obbiettivi: 3 e 7* a seccor 7 " ad iinmersione omogenea; tre oculari: 2, 3 e 4; in elegante arraadietto lucidato. Ingrandimenti sino a 1100 diametri da L. 340 in piu OATALOGHI SPECIALT, gratis a ri- chiesta di: Microscopi, Accessori per micro- scopi ed istrumenti affini, Microtomi, Micro- fotografia, Apparecchi da projezione, Obbiet- & tivi fotografici e Binoccoli a prismi. NUOVI MODELLI Pubblicazione mensile Contc corrente colla Posta. Puttblicato il 9 ottobre 1917. IBonitore Zooiogieo Italiano (Pubblicazioni Italiane di Zoologia, Anatomia, Embriologia) Organo ufficiale della Unione Zoologica Italiana DIKKTTO uai DOTTOKI GIDLIO GHIARU6I EUGENIO FICALBI l'rof. di Anatoinia umuna I'rof. 'It Anatomia comp. e Zoologia uel K. Istituto di StudX Sillier, in Pirenze nelja K. Universiia di Pisa Ufficio di Direzione ed Amministrazione : Istituto Anatomico, Firenze. 12 numeri all'armo — Abbuonamento annuo L. 15. XXVIII Anno Firenze, 1917 N. 6. S0C1KTA ED1TR1CK LIBRA RIA - M1LAN0 Prof. GIULIO CHIARUGI IDirettore dell' Tstitvi'to Anatomico di Firenze ISTITUZIONI ANATOMIA MLL'UOMO A. BONGINI FIRENZE — Via Leone X, 2 — FIRENZE gttitbio b'gUixteuntt in Legno, Zincotipia, A.utotipia, G-alvanotipia Tricromia, Gluattrocromia lllustrazioni per giornali, opere scientifiche, lavori commerciali - &)&£$- Fornitore del R. Istituto
  • i o 4 8 12 16 20 24 28 32 Lire Lire Lire Lire Lire Lire Lire Lire 50 5.— 6.25 7.30 9.— 11.— 13.50 14.50 16.— 100 8.35 10.50 11.50 14.— Hi.— 17.50 20.— 22.50 150 11.50 11.50 16.— 18.— 21.— 23.— 25.— 28.50 IB^TTIsr.A. IDIEO-LI -A.STIR,02sn: Riccrcho dell'Istituto Zonlogico della R. Universitsi di Xapoli Fascicolo I — N. 1-7 X. 1 — Monticelii Fr. Sav. II cratere di « Astroni » nella Campania, 15 inci- sioni. — X. 2. - Marcolongo I. Gastrotrichi del lago-stagno craterico di Astroni, Tav. 1-3. — X. it. - Pierantoni U. Oligocheti del laghetto craterico di Astroni I Naididae, Tav. 4. — X. 4. - Caroli E. - Collembola I. Su di un nuovo genere di Neelidae, Tav. 5. — X. 5. - Iroso I. Rotiferi del lagostagno craterico di Astroni, Tav. 6. — X. O - Savi L I ciliati aspirotrichi del lago-stagno craterico di Astro- ni. Tav. 7. — X. 7 - Della Valle P. Tardigrada, Tav. 8-11. Pubblicuziono supplemental^ dell' « Aiuinario del Museo Zoologico della R. UnlTersita di Napoli (Nnova serie) ». Resole Intsrnazionali della Nomenclatnra Zoologies ADOTTATE DAI CONGRESSI INTERNAZIONALI DI ZOOLOGIA EDIZIOUE LTFFICIALB ITALIAN A REDATTA DAL Prof. Fr. Sav. Monticelii Edita dal « Monitorc Zoologico Ilaliauo • Frezzo L. 5. Regole per la Nomenclatnra Z:ologica Italiana FISSATB 1)AI,LA TJlNTIOIsrE ZOOLOGICA IT^m^IsTA Prezzo L. 3. In vendita presso la Segreteria della Unione Zoologica Italiana Istituto Zoologico - R. Universita di Napoli ARCH1VI0 ZOOLOGICO ITALIANO PUBBLICATO SOTTO GLI AUSPICI DELLA UNIONS ZOOLOOICA PER CUR A DEL COMTTATO DI REDAZIONE Redattore : Prof. FR. SAV. MONTICELLI Old. ili Zoologia uella II. Universita di Napoli Volume VIII. — 1914-1915. INDICE. — Diamare V. Contributo critico alle immagini ed alle lesioni zoo- parassitarie I sulle fasi e l'interpretazione di particolari cellule viventi liberi in follicoli dello struma. Tav. 1. — Cecchini C. L'apparato circolatorio della Pheretina heterochaeta (Michlsn). Tav. 2. — Ghigi A. Sull'eredita della ernia cerebrals nei polli in correlazione ad altri caratteri. Tav. 3-5 e 26 inoisioni. — Marcucci E. Capaoita rigenerativa degli arti nelle larve di Anuri e condizioni che ne deter- rainano la perdita. Tav. 6-7 e 12 incisioni. — Morgera A. Ricerche sulla raorfologia e h'siologia della glandola cecale (appendico digitiforme) degli Scyllium e sulla funzione del processo vermiforme dell' uomo e dei mammiferi. Tav. 8 e 2 inc — Sabatino C. Sullo sviluppo dell'intestino spirale del girino di Bufo vulgaris. Tav. 9-10. — Cognetti L. Ricerche sulla struttura della Phoenocora jucunda. Tav. 11-12 ed una inc. — Misuri A. Revisione delle specie mediterranee del genere Pisa. Tav. 13-14. — Manfredi P. Contributo alia conoscenza delle « razze locali » dell' Alborella (Alburnus alborella De Fil). Tav. 15 ed una inc. — Monticelli Fr Sav. Prostoma sebestis. Tav. 16. K in corso «li slampa il Voluuie IX Dell'Archiwio zoologico italiano si pubblica annualmente un Volume di circa 400 pagine ricco di tavole e di illustrazione. — L'abbonamento e di L. 40. Redazione ed Amministrazione : Istituto Zoologico - R. Universita di Napoli Commissionarii e rappresentanti : per 1' Italia alia Libreria Fratelli Treves: Via Roma, 258 Napoli per l'estero alia Libreria Oswald Weiyel : Konigstrasse 1. Lipsia. AVVISO IMPOKT&XTE Chi desidera acquiitare la serie completa dei volumi finora pubblicati dell1 ARCHi VIO ZOOLOGICO ITALIANO pub averli al prezzo di favore di L. 290 (invece di L. 320). Oirigersi all'Amministrazione. Istituto Micrografico Italiano per 1'applicazionB della fotografia e delle arti grafiche alia scienza Via Guelfa 30 - FIRENZE - Telefono 21-05 (LOCALI PROPRI) Riprodnzioni ad uno o piu colori, sia dal vero cbe da di- segni, da soggetti macroscopici e microscopici, spet- tanti a ricerche o pubblicazioni scientificbe. Micro e macrotbtografie ad uno o pid oolori. Dispositive per proiezione a scopo d' insegnamento scienti- fic©, raccolte sotto la dhezione di illnstii scenziati. Dispositive a colori coi vari procedimenti. Preparati microscopici. Consulenze tecniche. ietdizioint ^ie,op>"E^i]E IIIIIIIMII'IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII IIMinilllllllllllllllllllllllllllllllMIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIK Ditta F. KOBISTKA MILAJNTO - Via Giuseppe Revere, 2 - MILANO Unica Fabbrica Nazionale di Microscopi ed Accessor! DITTA FORNITRICE DI TUTTI I G^BINETTI UNIVERSITARI DEL REGNO Microscopi nuovi Modelli 1914 come da figura, composti di: Stativo munito JjM ^i apparato Abbe, con diaf'ramma ad iride ; ^ revolver triplo; tie obbiettivi: 3 e 7* a secco, I0wmff '/is" a(* iinmersione omogenea ; tre oculari: 2, 3 e 4; in elegante arraadietto lucidato. f £CTM Ingrandimenti sino a 1100 diametri H m da L. 340 in piu W^ CATALOGHI SPECIALT, gratis a ri- rW \ chiesta di: Microscopi, Accessori per micro- JIHLfe^ ■,"!"lk scopi ed istrumenti affini, Microtomi, Micro- I ) H fotografia, Apparecchi da projezione, Obbiet- ; JB^ tivi fotografici e Binoccoli a prismi. NUOVI MODELLI Pubblicazione mensile Contc corrente colla Posta. Pubblicato il 28 decerabre 1917. IBomtore Zoologieo Italiano (Pubblicazioni italiane di Zoologia, Anatomia, Embriologia) Organo ufficiale tlella Unione Zoologica Italiana DIRKTTO DAI DOTTOKI GIULIO CHIARUGI EUGENIO FICALBI Prof, di Anatomia coniji. e Zoologia nella K. Uuiversita di Pisa Vrot. di Anatomia umana net K. Istituto di Studl Super, in Kirenze TJfficio di Direzione ed Amministrazione : Istituto Anaiomico, Firenze. 12 Humeri all'anno — Abbuonamento annuo L. 15. XXVIII Anno Firenze, 1917 N. 7-8. SOCIKTA KDITRICK LIBRA RI A - M1LAN0 Prof. GIULIO CHIARUGI IDirettore dell' Istituto Anatomico d.i Firenze ISTITUZIONI DI ANATOMIA DKLL'UOMO A. BONGINI FIRENZE.-^- Via Leone X, 2 — FIRENZE gttuMo VQnz\#\o\xi in Legno, Zincotipia, A.utotipia, G-alvanotipia Tricromia, Quattrocromia lllustrazioni per giornali, opere scientifiche, lavori commerciali S>®<3 Fornitore del R. Istituto di Stndi snpei'iori e Kit. Ospedali in Firenze Massima sollecitudine - Prezzi mttissimi. TAKIFFA per gii estratti di Oouiunicazioai originali, pubblicate nel Monitore Zoologico, richiesti dagli Autori oltre i 50 di diritto. Nuraero IF .A. <3r IITE delle co pie 4 8 12 16 20 24 28 32 Lire Lire Lire Lire Lire Lire Lire Lire 50 5.— 6.25 7.30 9.— 11.— 13.50 14.50 16.— 100 8.35 10.50 11.50 14.— 16.— 17.50 20.— 22.50 150 11.50 14.50 16.— 18.— 21.— 23.— 25.— 28.50 Ricerclie delPIstitnto Zoologico della R. Uniyerslta dl Napoli Fascicolo I N. 1-7 X. 1 — Monticelli Fr. Sav. II cratere di « Astroni » nella Campania, 15 inci- sioni. — IV. 2. - Marcolongo I. Gastrotrichi del lago-stagao craterico di Astroni. Tav. 1-3. — IV. 3. - Pierantoni U. Oligocheti del laghetto craterico di Astroni 1 Naididae, Tav. 4. — IV. 4. - Caroli E. - Crllembola I. Su di un nuovo genere di Neelidae, Tav. 5. — N. 5. - Iroso I. Rotiferi del lagostagno craterico di Astroni. Tav. G. — IV. 6 - Savi L. I ciliati aspirotrichi del lagostagno craterico di Astro ni, Tav. 7. — N. 7 ■ Della Valle P. Tardigrada, Tav. 8-11. Pubblicazione supplemental dell' « Annnario del Museo Zoologico della B. Univcrslta di Napoli (NnoTa seric) ». Regole Internazionali della Nomenclatura Zoologica ADOTTATE DAI CONGRESSI INTERNAZIONALI DI ZOOLOCIA EDIZIONE UFFICIALE ITALIAN A REDATTA DAL Prof. Fr. Sav. Monticelli Edita dal « Monitore Zoologico Italiano • Prezzo L. 5. Regole per la Nomenclatura Zoologica Italiana FISSATE DALLA TJisTIOIsrE ZOOLOGICA ITALIAUA Prezzo L. 2. In vendlta presso la Segreteria della Unione Zoologica Italiana Istituto Zoologico - R. Universita di Napoli AFXH1VI0 ZOOLOGICO ITALIANO PVBBLICATO SOTTO GLI AUSPICI DELLA UNIONE Z O O L O Q I C A. PER CURA DEL COMLTATO DI REDAZIONE Redattore : Prof. FR. SAV. MONTICELLI Ord. di Zoologia nella R. University di Napoli Volume VIII. — 1914-1915. INDICE. — Oiamare V. Contribute? critico alle immagini ed alle lesioni zoo- parassitarie I sulle fasi e l'interpretazione di particolari cellule viventi liberi in follicoli dello struma. Tav. 1. — Cecchini C. L'apparato circolatorio della Pheretina heterochaeta (Miohlsn). Tav. 2. — Gliigi A. Sull'eredita della ernia ceret>rale nei polli in correlazione ad altri caratteri. Tav. 3-5 e 26 incisioni. — Marcucci E- Capacita rigenerativa degli arti nolle larve di Anuri e condizioni che ne d«ter- minano la perdita. Tav. 6-7 e 12 incisioni. — Morgera A. Ricerche sulla morfologia e fisiologia della glandola cecale (appendice digitiforme) degli Scyllium e sulla fuuzione del processo vermiforroe dell'uomo e dei mammileri. Tav. 8 e 2 inc — Sabatino C. Sullo sviluppo dell'intestino spirale del girino di Bufo vulgaris. Tav. 9-10. — Cognetti L. Ricerche sulla struttura della Phoenocora jucunda. Tav. 11-12 ed una inc. — Misuri A. Revisione delle specie mediterranee del genere Pisa. Tav. 13-14. — Maniredi P. Contributo alia conoscenza delle « razze locali » dell' Alborella {Alburnus alborella De Fjl). Tav. 15 ed una inc. — Monticelli Fr Sav. Prostoma sebestis. Tav. 16. £ in cor. so di stain pa il Volume IX Dell'Archivio zoologieo italiano si pubblica annualmente un Volume di ciroa 400 pagine ricco di tavole e di illustrazione. — L'abbonamento e di L. 40. Redazione ed Amministrazione : Istituto Zoologieo - R. Universita di Napoli Commissionarii e rappresentanti : per 1' Italia alia Libreria Fratelli Treves: Via Roma, 258 Napoli per l'estero alia Libreria Oswald Weigel : Konigstrasse 1. Lipsia. AWISO 1MPORTAXTE Chi desidera acquutare la serie completa dei volumi finora pubblicati dell'ARCHI VIO ZOOLOGICO ITALIANO pub averli al prezzo di favore di L. 290 (invece di L 330). Dirigersi all'Amministrazione. Istituto Micrografico Italiano par Tapplicazione della fotografia e delle arti grafiche alia scieaza Via Guelfa 30 - FIRENZE - Telefono 21-05 (LOCA.LI PROPRI) Riproduzioni ad uno o piu colori, sia dal vero cbe da di- segni, da soggetti macroscopici e microscopic!, spet- tanti a ricercbe o pubblicazioni scientiticbe. Micro e macrofotografie ad uno o piu colori. Dispositive per proiezione a scopo d' insegnamento scienti- fico, raccolte sotto la direzione di illnstri scenziati. Dispositive a colori coi vari procedimenti. Preparati microscopici. Consulenze teonicbe. him iiimiiiiiiiiiimiiiHiimimi 11 iiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiifiiiimiiniiim hi Ditta F. KOMSTKA MILANO - Via Giuseppe Revere, 2 - MILANO Unica Fabbrica Nazionale di Microscopi ed Accessori DITTA F0RNITR1CE DI TUTTI I GABINETTI UNIVERSITARI DEL REGNO Microscopi nnovi Mode Hi 1914 come da figura, composti di: Stativo muuito di apparato Abbe, con diatrainma ad iride ; revolver triplo; tre obbiettivi: 3 e 7* a secco, Y,2" ad immersione omogeuea ; tre oculari: 2, 3 e 4; in elegante armadietto luoidato. Ingrandimenti sino a 1100 diametri da L. 340 in piu CATALOGHI SPECIALI, gratis a ri- chiesta di: Microscopi, Accessori per micro- scopi ed istrumenti affini, Microtomi, Micro- fotografia, Apparecchi da projezione, Obbiet- tivi fotografici e Binoocoli a prismi. NUOV1 MOD EL LI Pubhlicazione mensile Conic corrente colla Posta. • — Pubblicato il 20 gennaio 1918. JWonitope Zoologieo Italiano (Pubblicazioni Italiane di Zoologia, Anatomia, Embriologia) Organo ufficiale delta Unione Zoologica Italiana DIRKTTO dai DOTTORI GIULIO CHIAROGI EUGENIO FIGALBI ' Prof, di Anatomia umana Prof, di Anatomia oonip. a Zoologia nol H. Istilnto di Studl Super, in Kirenze nella K. University di Pisa TJffioio di Direzione ed Amministrazione : Istituto Anatomico, Firenze. 12 numeri alPanno — Abbuonamento annuo I*. 15. XXVIII Anno Firenze, 1917 N. 9. S0C1KTA ED1TR1CE LIBRA1U A - M1LAN0 Prof. GIULIO CHIARUGI IDirettore dell' Istitiato Anatomico di Firenze ISTITUZIONI DI ANATOMIA DELI/UOMO A. BONGINI FIRENZE -^ Via Leone X, 2 — FIRENZE in Legno, Zincotipia, A.utotipia, G-alvanotipia Tricromia, Gtuattrocromia lllustrazioni per giornali, opere scientifiche, lavori commerciali s>©@ — Fornitore del 15. Istitnto <1i Stndi' snpei'iori e BR. Ospedali in Firenze Massimo, sollecitudine - Prezzi fnitissimi. TAJS1FFA per gli estratti di Oomunicazioni origiuali, pubblicate nel Monitore Zoologico, richiesti dagli Autori oltre i 50 di diritto. Numero delle • opie IP .A. G- I 3ST IE 4 8 12 10 20 24 28 32 Lire Lire Lire Lire Lire Lire Lire Lira 50 5.— 6.25 7.30 9.— 11.— 18.50 14.50 16.— 100 8.35 10.50 11.50 14.— 16.— 17.50 20.— 22.5t 150 11.50 14.50 10.— 18.— 21.— 23.— 25.— 28.50 Ricerche dell'Istituto Zoologico della R. UniTersita di Xapoli Fasoicolo I N. 1-7 Jtf. 1 — Monticelli Fr. Sav. II cratere di € Astroni » nella Campania, 15 inci- •ioni. — IS. 2. - Marcolongo I. Gastrotrichi del lago-stagao craterico di Astroni. Tav. 1-8. — X. 3. - Pierantcni U. Oligocheti del laghetto craterico di Astroni ] Naididae, Tav. 4. — fi. 4. - Caroli E. - Collembola I. Su di un nuovo genere di Neelidae, Tav. 5. — X. 5. - Iroso I. Rotiferi del lagostagno craterico di Astroni, Tav. 6. — K. ft ■ Savi L. I ciliati aspirotrichi del lago-stagno craterico di Astro- ni, Tav. 7. — S. 7 - Delia Valle P. Tardigiada, Tav. 8-11. Puboliciizione supplementare dell* « Annaario do! Museo Zoologico del la R. UnlTcrsita di Napoli (Nuora serie) ». Regole Internazionali della Nomenclatura Zoologica ADOTTATE DAI CONGRESSI INTERNAZIONALI DI ZOOLOCIA EDIZIONE UFFIOIALE ITALIANA REDATTA DAL Frof. Fr. Sav. Monticelli Edita dal < Jlonitore Zoologico Italiauo » Prezzo L. 5. Regole per la Nomenclatura Zsologica Italiana PISSATB I) ALL A TnsriousrzE zoologica italiawa Frezzo L. 3. In vendita presso la Segreteria della Unione Zoologica Italiana Istituto Zoologico - R. Universita di Napoli ARCHIVIO ZOOLOGICO ITALIANO PVBBLICATO SO IK) GL1 AUSPICI BELLA UNIONS ZOOLOGICA. PER CUR A DEL COMITATO DI REDAZIONE Redattore : Prof. FR. SAV. MONTICELLI Ord. di Zoologia nella It. Uiiiversita di Napoli Volume VIII, — 1914-1915. INDICE. — Diamare V. Contribute) critico alle immagini ed alle lesioni zoo- parassitarie I sulle fasi e l'interpretazione di particolari cellule viventi liberi in follicoli dello itruma. Tav. 1. — Cecchini C. L'apparato circolatorio della Pheretina heterochaeta (Miohlsn). Tav. 2. — Ghigi A. Sull'eredita della ernia cerebrale nei polli in correlazione ad altri caratteri. Tav. 3-5 e 26 incisioni. — Marcucci E- Capacita rigenerativa degli arti nelle larve di Anuri e condizioni che ne deter- minano la perdita. Tav. 6-7 e 12 incisioni. — Morgera A. Ricerche sulla morlologia 0 tisiologia della glandola cecale (appendico digitiforme) degli Scyllium e sulla i'un/ione del processo vermiforme dell' uomo e dei mammiferi. Tav. 8 • 2 inc — Sabatino C. Sullo sviluppo dell'intestino spirale del girino di Bufo vulgaris. Tav. 9-10. — Cognetti L. Ricerche sulla struttura della Phoenocora jucunda. Tav. 11-12 ed una inc. — Misuri A. Revisione delle specie mediterranee del geuere Pisa. Tav. 13-14. — Manfredi P. Contributo alia conoscenza delle « razze locali » dell' Alborella (Alburtius alborella De Fjl). Tav. 15 ed una inc. — Monticelli Fr Sav. Prostoma sebestis. Tav. 16. £ in corso di stumpa il Volume IX DelPArchivio zuologico italiano si pubblica annualmente un Volume di ciroa •400 pagine ricco di tavole e di illustrazione. — L'abbonamento e di L. 40. Redaeione ed Amministrazione : Istituto Zoologico - R. Univarsita di Napoli Commissionarii e rappresentanti : for V Italia alia Libreria Fratelli Treves: Via Roma, 258 Napoli per l'estero alia Libreria Oswald Weigel : Konigstraese 1. Lipsia. AVVISO 1MPORTAXTE Chi desidera acquUtare la serie completa dei volumi finora pubblicati dell'ARCHI VIO ZOOLOGICO ITALIANO pub averli al prezzo di favore di L. 290 (invece di L. 320). Dirigersi aM'Amministrazione. Istituto Mcrografico Italiano per 1'applicazione della fotografia e delle arti grafiche alia scienza Via Guelfa 30 - FIRENZE - Telefono 21-05 (LOCA.LI PROPRI) Riproduzioni ad uno o piu colori, sia dal vero cbe da di- segni, da soggetti maeroscopici e microscopici, spet- tanti a ricercbe o pubblicazioni scientificbe. Micro e macrofbtografie ad uno o piu. colori. Dispositive per proiezione a scopo d' insegnamento scienti- fico, raccolte sotto la diiezione di illustri scenziati. Dispositive a colori coi vari procedimenti. Preparati microscopici. Consulenze tecnicbe. EIDIZIOIsri IPIROZP-R/IIE MllllllllllltlllllllllllllllllllllllllllllMIIIMIIllllllllllllllllllllllllllllllllllinilllllllllllllllllllllllllllllllllllMllllllllllllllllMIIIIIIIIMt Ditta F. KORISTKA MILAJXTO - Via Giuseppe Revere, 3 - MILANO Unica Fabbrica Nazionale di Microscopi ed Accessor! DITTA FORNITRICE DI TUTTI I GABINETTI UNIVERSITARI DEL REGNO Microscopi nuovi Mode Hi 1914 come da figura, composti di: Stativo muuito di apparato Abbe, con diaframma ad iride • revolver triplo; tre obbiettivi: 3 e 7* a secco, i/it" ad irnmersione omogenea ; tre oculari: 2, 3 e 4; in elegante armadietto lucidato. Ingrandimenti sino a 1100 diarnetii da L. 340 in piu CATALOGHI SPECIALI, gratis a ri- chiesta di: Microscopi, Accessori per micro- scopi ed istrumenti affini, Microtomi, Micro- fotografia, Apparecchi da projezione, Obbiet- tivi fotografici e Binoccoli a prismi. NUOVI MODEL LI Pubblicazione mensile Gontc corrente colla Posta. ' — Pubblicato il 20 febbraio 1918. JWonitoFe Zoologieo Italieino (Pubblioazioni Italiane di Zoologia, Anatomia, Embrfologia) Organo ufficiale della Unione Zoologica Italiana 1MHKTTO dai DOTTOBI GIULIO CHIARUGI EUGENIO FIGALBI Frof. di Anatomia umana Prof. di Anatomia comp. e Zoologia nel K. Istituto di Stndt Super, in Kirenze nella It. Uuiversita di Pisa XJfficio di Direzione ed Amtninistrazione : Istituto Anatomico, Firenze. 12 Humeri all'anno — Abbuonamento annuo £.. 15. XXVIII Anno Firenze, 1917 N. 10. SOCIETl EDITlilCE LIBRARIA - MILANO Prof. GIULIO CHIARUGI IDirettore dell* Istitiato Anatomico d.i Firenze ISTITUZIONI DI ANATOMIA DELI/HOMO A. BONGINI FIRENZE — Via Leone X, 2 — FIRENZE in Legno, Zincotipia, .Autotipia, Galvanotipia Tricromia, Q-uattrocromia lustrazioni per giornali, opere scientifiche, lavori commerciali — s>sns Fornitore del 15. Istitnt© di Sindi superiori e RR. Ospedali in Firenze Massimo, solfecitudine - Prezzi miti&timi. TAKO'FA i>er gli estratti di Oomunicazioni originali, pubblicate nel Monitors Zoologieo, richiesti dagli Autori oltre i 50 di diritto. NumeTo •£> J± G- I UST IE delle c o j) i o 4 8 12 16 20 24 28 32 Lire Lire Lire Lire Lire Lire Lire Lire 50 5. — 6.25 7.30 9.— 11.— 13.50 14.50 16.— 100 8.35 10.50 11.5U 14.— 16.— 17.50 20.— 22.50 150 11.50 14.50 16.— 18.— 21.— 23.— 25.— 28.50 IB^-UnST^ DEGLI j^STIROZDsTI Riccrclie dell'lstituto Zoologico della It. Uni versita di >'apoli Fascicolo I — IsT. 1-7 H. 1 — Monticelli Fr. Sav. II cratere di < Astroni » nella Campania, 15 itici- sioni. — 3b. 3. - Marcolongo I. Gastrotrichi del lago-stagno craterico di Astroni, Tav. 1-3. — JL 3. - Pierantcni U. Oligocheti del laghetto craterico di Astroni I Naididae, Tav. 4. — W. 4. - Caroli E. - Ccllembola I. Su di un nuovo genere di Neelidae, Tav. 5. — X. 5. - Iroso I. Etotiferi del lago-stagno craterico di Astroni, Tav. (!. — N. 6 - Savi L. I ciliati aspirotrichi del lago-stagno craterico di Astro- ni, Tav. 7. — N. 7 - Della Valle P. Tardigrada, Tav. 8-11. Pubblicazione snppleraentare delP « Annnario del Museo Zoologlco della R. Uiiiversita di Napoll (Nnora serle) ». Regole Internasionali della Nomenclatura Zoologica ADOTTATE DAI CONGRESSI INTERNAZIONALI DI ZOOLOGIA EDIZIONB I'FFKUALE 1TALIAKA REDATTA DAL Prof. Fr. Sav. Monticelli Edita dal « Ulonitorc Zoologico Italiano > F»rezzo L. 5. Regole per la Nomenclatura Zoologica Italiana FISSATE DALLA TTICTIOICTIE ZOOLOGICA IT.A.IlIAlsr.A Prezzo L. 2. In vendita presso la Segreteria della Unione Zoologica Italiana Istituto Zoologico - R. Universita di Napoli APXHIVIO ZOOLOGICO ITALIANO PUBBL1CATO SOTTO GLI A.USP1CI DELLA UNIONS ZOOLOGICO PER CURA DEL COMITATO DI REDAZIONE Redattore : Prof. FR. SAV. MONTICELLI Ord. di Zoologia uella R. Uuiveraiti di Napoli Volume VIII. — 1914-1915. INDICE. — Diamare V. Contributo critico alle immagini ed alle lesioni zoo- parassitarie I sulle fasi e l'interpretazione di particolari cellule viventi liberi in follicoli dello struma. Tav. 1. — Cecchini C. L'apparato circolatorio della Pheretina heterochaeta (Michlsn). Tav. 2. — Ghigi A. Sull'eredita della ernia cerebrale nei polli in correlazione ad altri caratteri. Tav. 3-5 e 26 incisioni. — Marcucci E- Capacita rigenerativa degli arti nolle larve di Anuri e condizioni che ne deter- minano la perdita. Tav. 6-7 e 12 incisioni. — Morgera A. Ricerche sulla morfologia e fisiologia della glandola cecale (appendico digitiforme) degli Scyllium e sulla funzione del processo vermiforme dell'uomo e dei mammiferi. Tav. 8 e 2 inc — Sabatino C. Sullo sviluppo dell'intestino spirale del girino di Bufo vulgaris. Tav. 9-10. — Cognetti L. Ricerche sulla struttura della Phoenocora jucunda. Tav. 11-12 ed una inc. — Misuri A. Revisione delle specie mediterranee del genere Pisa. Tav. 13-14. — Manfredi P. Contributo alia conoscenza delle « razze locali » dell' Alborella (Alburnus alborella De Fil). Tav. 15 ed una inc. — Monticelli Fr Sav. Prostoma sebestis. Tav. 16. K in corso di sCimpa il Volume IX Dell'Archivio zoologico italiano si pubblica annualmente un Volume di circa 400 pagine ricco di tavole e di illustrazione. — L'abbonamento e di L. 40. Redazione ed Amministrazione : Istitulo Zoologico - R. Universita dl Napoli Commissionarii e rappresentanti : per 1' Italia alia Libreria Fratelli Treves: Via Roma, 25b Napoli per l'estero alia Libreria Oswald Weiyel : Konigstrasse 1. Lipsia. ATVISO IMPORTAyTE Chi desidera acquiitare la serie completa dei volumi finora pubblicati dell'ARCHI- VIO ZOOLOGICO ITALIANO puo averli al prezzo di favore di L. 290 (invece di L. 3SO). Oirigersi aM'Amministrazione. Istituto Micrografico Italiano per i'applicazione della fotografia e dalle arti grafiche alia scienza Via Guelfa 30 - FIRENZB - Telefono 21-05 (LOCALI PROPRI) Ripmduzioni ad uno o piu colori, sia dal vero che da di- segni, da soggetti macroscopici e microscopici, spet- tanti a ricerche o pubblicazioni scientifiche. Micro e macrofotografie ad uno o piu colori. Dispositive per proiezione a scopo d' insegnamento scienti- lico, raccolte sotto la direzione di illnstri scenziati. Dispositive a colori coi vari procedimenti. Preparati microscopici. Consulenze tecniclie. iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniii liiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiMiiiiiiiMii Ditta F. KOBISTKA MILANO - Via Griuseppe Revere, 3 - MILANO Unica Fabbrica Nazionale di Microscopi ed Accessor! DITTA FORNITRICE DI TUTTI I GABINETTI UNIVERSITARI DEL REGNO Microscopi nuovi Modelli 1914 come da figura, composti di: Stativo munito di apparato Abbe, con diaframma ad iride ; revolver triplo; tre obbiettivi: 3 e 7* a secco, Y12" ad iinmersione omogenea; tre oculari: 2, 3 e 4; in elegante armadietto lucidato. Ingrandimenti sino a 1100 diametri da L. 340 in piu CATALOGHI SPECIALI, gratis a ri- chiesta di: Microscopi, Accessori per micro- scopi ed istrumenti affini, Microtomi, Micro- fotografia, Apparecchi da projezione, Obbiet- tivi fotografici e Binoccoli a prismi. NUOVI MO BEL LI Pubblicazione mensile ^nic corrente colla Posta. PubDlicato il 20 marzo 1918. Iflonitore Zoologieo Italiano (Pubblicazioni Itah'ane di Zoologia, Anatomia, Embriologia) Organo ufficiale della Unione Zoologica Italiana dai DOTTOKI GIULIO GHIARUGI EUGENIO FIGALBI Prof, di Anatomia umana Prof. >Ji Anatomia conip. e Zooloyia nel H. Istiuito diStuill Super. In Kirenze nella K. Universita di Pisa Ufficio di Direzione ed Amministrazione : Istituto Anatomico, Firenze. 12 Humeri all'anno — Abbuonamento annuo L.. 15. XXVIII Anno — Firenze, 1917 — N. 11 J^IttENZE iMPOGRAFIA U'KIT NICCOTjAI 1917 Pubblicazione mensile VoniT corr?.n^ col,a Posta" Pubbhcato ll 30 marzo 1918. IWonitore ZooiogiGo Italiano (Pubblicazioni Itariane di Zoologia, Anatomia, Embriologia) Organo ufficiale della Unione Zoologica Italiana DIRBTTO dai DOTTOKI GIDLIO CHIARUGI EUGENIO FIGALBI Prof, di Anatomia umana Prof, di Anatomia coinp. e Zoologia nol K. Istituto di Stiuh Super, in Kirenze nella It. Universita di Pisa Ufficio di Direzione ed Amministrazione: Istituto Anatomico, Firenze. 12 Humeri all'anno — Abbuonamento annuo L.. 15. XXVIII Anno — Firenze, 1917 — N. 12 FIRENZE JMWKJKAFJA LUIGJ N1COOLA1 1917 5 WHSE 01329