HARVARD UNIVERSITY ri quis LIBRARY OF THE Museum of Comparative Zoology redaglia d' oro i LES POSIZIONE DI TORINO 1898 Sa ‘allerta dal SPO, Di EEVEMORENOS Segretario di Redazione: Mamerto Caxurro > ORGANO CENTRALE per promuovere Id « FEDERAZIONE NAZIONALE AQUICOLA » — Riassume gli. Atti delle Società‘Italiane di Pesca e d’ Aquiculfura Pubblica in Supplemento i Bolieftini Ufficiali della Società: a veneta e della Società Benacense Fonda ta SOMMARIO PF. Ninni — La tratta de. Mar, Note - Comunicazioni - Corrispondenze. Red. — Conflitto peschereccio. —_ > Un pescatore salvatore. >» — trust delle Sardine in America. A icon Tra pesce e crostaceo. E° : dae da Ps ed cai i - Mestre - di posizione Ifternazionale Marittima di Marsiglia — Goneresso internazionale di agricoltura — | Sezione Aquicoltura in Roma. Volklorismo d. — La Pesca al Luceîo e le “* Fiolie di Helecda pa DIREZIONE «| AMMINISTRAZIONE xe vEZIA - ZATTERE 1879 - venezi\ | SP venezia — FRARI 2988 - VENEZIA ramento annuo. alla tovagia da E: 12 — coi supplementi L. 20 + Concessionaria Esclusiva Premiota Pubblicità Lagunare in Venezia È sona. Tn, perno Riranza: dea Tunisi, Parigi Sa valla” fn: ferroviaria Pisa- cia — 14 treni.al giorno pa n: blico; per i bagni é | per 6, bibita delle acque 1A; Tae (ddnboiaai ‘annuo 50000 bagnanti «&&+- È Analoghe negli effetti a quelle di Kissingen, Marienbad, Weisbaden. Karlsbad le acque dî Montecatini giovano meravigliosamente contro le malattie dello ste degli intestini, del fepato, della milza, ecc., nella gotta, nella obesità, nel di in ogni forma di urocrasia. — Contro la stitichezza e la calcolosi del ‘spa loro è portentosa. Li Gli stabilimenti di Mepsciuni Ra subito in questi ultimi anni ‘el loro È migliorie una vera rivoluzione. Splendida sala d’ inalazioni — Stabilimento idroterapico — Grandiosa piscina — Bagni a raffreddamento — Elettro-terapia con bagno idro elettrico — Massaggio e ginnastica medica — Gabinetto per le indagini cliniche È microscopiche, batteriologiche, ecc. « Casino - Teatri - Parehi - Giardini - Spettaeoli all’aperto $ | Tabella dietetica dettata dal prof. Grocco ad uso di Karlsbad. In una parola le terme di Montecatini gareggiano oggi colle migliori stazioni termali delle altre Nazioni. Direttore Sanitario e Regio Ispettore Lapo: Prof. Comm. PIETRO GROCCO Shatco, Medico di Firenze. Regi Ispettori: Cav. Prof. FEDELI e Cav. Prof. CASCIANI. La cura delle acque di Montecatini puo essere fatta a domicilio psi: 74 în qualunque epoca dell’anno È un pregiudizio che esse sieno più indicate nei mesi caldi. Depositi in tutte le principali città, vendita in tutte le principali farmacie. 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Dopo un anno di lavoro 1’ Amministrazione chiude i suoi conti ed apre partita n10va; la Direzione invece considera le difficoltà superate, fa il bilancio morale dell’annata, ma non apre partita nuova e sì dispone invece a svolgere, migliorandolo, il lavoro già iniziato e proseguito negli anni scorsi! Svolgere migliorando, questa è la divisa della £ Neptunia, nostra, questa è l’ espressione sintetica che riassume il fenomeno stesso della vita. Ed un periodico è come un corpo vivente; esso deve svilup- pare le sue energie, deve migliorare continuamente la sua opera. Per i nostri vecchi e fedeli amici, che ci conoscono da anni e ci alutano, non occorrono programmi. Per i nuovi lettori i programmi e le promesse rimangono parole; meglio assai d’ogni discorso parlano sempre i fatti nella loro muta fedele eloquenza. I progressi della “ Neptunia ,, lo svolgersi della sua attività nel passato, sì possono ricavare dall’ esame del periodico ; per avvenire non ci rimane che ripetere (Vedi Neptunia, Gennaio 1902): «avanti, lavorando per il progresso sociale perchè mossi « da quell’ Ideale supremo della Verità e del Bene di per sè irrag- f «giungibile, ma che si viene sempre in qualche modo e parte «attuando, sia che nel tumulto delle lotte sociali si organizzino le « milizie nuove per le nuove battaglie del lavoro umano, sia che, «colla paziente ricerca dello studioso, si strappi alla natura «matrigna nuovi, più copiosi e. migliori prodotti a comune «richezza ! Dicembre 1902 - Gennaio 1903. a oi elio SAMANIE I e E LI e 0 75 sec SAR ‘ DDESE. M, Li RRRTIR OS REEAI DI I RSI SR EP I RCTAR 148 uka lata de mai » Chi cerca un passeggero sollievo tanto all’animo quanto al corpo percorrendo l’ incantevole spiaggia di Lilo, respiranlo a pieni polmoni quell'aria balsamica che spira si fresca dall’azzuro mare Adriatico, di certo avrà osservato una o più barche ancorate circa un centinaio di metri al largo, le quali, ricoperte da stuoje, a difesa de’ raggi cocenti del sole, si lasciano cullare dolcemente dalle onde cristalline lieve- mente increspate, che poi gradatamente s’ en vanno morire ai piedi dell’ osservatore. Quelle barch: sono le così dette tirate de mar (sciabiche), pescin > lungo il litorale, maggiormente durante la notte, e, sotto quelle stuoje, dormono i pescatori, riposandosi così dalle fatiche della notte precedente. Cercherò ora di descrivere come esercirasi tale sistema di pesca, dando anzitutto alcuni cenni sulle barche, sulla rete e modo di impie- garla, sul come ne va ripartito il guadagno ed alla fine aggiungendovi ua elenco delle principali specie di pesci che predasi nei mesi per- messî a tale rete. Il completo armiso (armamento) di una « trata de mar » com- ponesi di una barca grande (caorlina, corlina) di una barca piccola (vendaòra) e d'un sandolo a la Ciozota detto anche a la Buranella. La barca grande o trata da Buranei (caorlina) è quella che sta sempre in mare, possiede un completo armiso (armamento) perchè se dà ordene (minaccia di tempo) possa a mezza vela ritirarsi in porto. Ciò succede assai di rado per la ragione che il mare anche se. leg- germente mosso impedisce il pescare. La barca grande porta otto nogari (buchi dove vanno introdotte le forcale, forcelle dei remi) ed il pagiolà (pagliolato) è alto cinque dita dalle corde. Sulla prova è disposta la trata (rete) ricoperti quasi sempre da due stiore (stuoje) e sull’asta, pure di prova, la cofa (cesta grande di vimini). É lunga metri 10.20, larga al fondo metri 1.30 al di sopra (boca) 1.75, e di altezza centim. 75. Costa circa L. 400, armisada invece L. 520 e colla rete L. 1.500. Questa barca e quelle di cui dirò appresso si fabbricano a Burano, hanno la « levazione « tanto da poppa che da prova, il che le rende più agili. La vendaora è una caorlini più piccola della precedente. Non è pra" RAT 149 armisada, ha però il pagiolà che si basa sulle corbe, ed è vogata da quattro uomini sebbene porti 6 nogari. Questa barca sta quasi sempre dalla parte della laguna ed i pescatori se ne servono per trasportare in tutta fretta il pesce dal punto di pesca alla pescheria grande. È lunga 9.00 metri, larga al fondo 1.10 m. ed alia boca 1 ed un’ altezza di 60 centim. Costa L. 280 armisada. Sandolo. È quello alla Ciozota, quasi sempre vogato da un’uomo a due remi in croce. Nel nostro caso è vogato da uno o due uomini e spesso al remo di prova sta un ragazzo. Dandosi il caso che la trata prenda nuovo pesce quanco la vendaora è impegnata nei viag- gi di andata e di ritorno, il pesce catturato in quel frattempo viene inviato al mercato a mezzo del sandolo. È lungo metri 6.80, largo al fondo 93 cent., alla foca 1.25 metri, alto 45 centim. Costa armisà L. 75.00. La rete (sciabica) è la trata granda o trata de mar, per distin- guerla da altre trate che per la loro grandezza e per altri scopi usansi nelle lagune. 5) Non tutte le frate de mar hanno la stessa lunghezza, ve ne sono di p. v. 375 a 5$00 pari a passi 75 ai I00. Io dò ora le dimensioni prese sopra luogo coi pescatori. La trata componesi di 52 pezzi di rete, trenta di rete fisso e 22 di rete chiaro. (rè fisso e rè ciaro) Il rè fisso ha una lunghezza di due passi e mezzo, il rè ciaro di cinque passi, s' intende ogni pezzo. La prima avrebbe una lunghezza totale di 75 e la seconda di rIo passi. La somma totale sarebbe di 185 passi, questi corrisponderebbero circa ANMEerri "32275. Ogni passo havvi un piombo (/e piombàe) adunque 185, il tutto pesa 30 chilogr. ogni piombada pesa circa 16 grammi. Le cortegàe (suri) sono 800 circa ripartiti ad occhio. Le 1este (corde) sono in numero di dieci da passi 50 l’una, o si adoperano tutte, o quattro, o cinque secondo il tempo, le posizioni e le stagioni. i Il prezzo del rè fisso è al pezzo di L. 22.50 mentre il ciaro L. 14. Sono fabbricati a Chioggia col così detto canevo de Cicza. Ed ora mi seguano i lettori e portiamoci al Lido per presenziare alla pesca. Esaminata adunque la barca e veduto tutto disposto e pronto per la pesca prendiamo posto anche noi, dopo d’ essere stati portati sulle spalle da uno di quei robusti pescatori, per quel tratto di mare che separa la barca dalla spiaggia. Il poppiere, dato il segno della 150 partenza, dirigesi quasi in linea retta, mentre alcuni pescatori si fer- mano sul Lido, tenendo in mano il capo d’una corda. | Questa è appunto una delle cinque reste o corde da terra sopra citate, e svolte ch’ esse siano, l’uo no ritto sulla prua dà di piglio al getto in mare della lunga rete, e tira senza interruzione. Presso i Chiog- giotti, almeno una voita, era in uso che il solo capo gettasse la trata, i Buranelli invece a questo scopo si scelgono un uomo forte essendo il capo quasi sempre un vecchio. Calata la rete un pò più al di là della merà (saco) la barca, de- scrivendo un ampio semi cerchio, dirigesi nuovamente verso terra. Ormai li rete è finita, e non restano da lanciare in aqua che le sei corde da barca finchè giungesi alla spiaggia. Raramente, ma pure, anche questo succede, per inavvertenza una corda va male allacciata all’altra, e succede l’incoveniente che, tirando la rete, dal peso suo grandissimo e dalla resistenza che oppone, la prima si stacca dalla seconda. Allora è mestieri tornare indietro e per mezzo del féro (an- cora) ripescare la corda ancora attaccata alla rete. Tale sfortunatissimo « accidente » porta con sè, a detto dei pe- scatori, la perdita di una mezza pescada. Ma eccoci nuovamente portati dalla barca alla spiaggia, dove si sono raccolti tutti gli uomini appartenenti alla trata, solo un ragazzo è ancora affaccendato a fissare un piuolo nella sabbia dal quale parte una corda che a sè tiene raccomandata la barca per non lasciarla in balia delle onde. Ora incomincia la seconda parte di questa interessante pesca, una scena muta, alla quale si uniscono nell’an mo di tutti i presenti le più fervide speranze per un lauto successo. i Da bel principio tre o quattro uomini per parte tirano a sè con prestezza la corda, alla quale non ancora fa ostacolo :l peso della rete. Appena però comincia a tendersi, si unisco 10 tutti, sei da una e sei dall’altra (alle volte anche di più secondo è composta la compagnia) e prestano in comune la loro opera disposti sempre dal lato interno del semicerchio che forma la trata il di cui diametro sarebbe la spiaggia. Io ho veduto parecchie incisioni di questa pesca e su tutte son disegnati i pescatori che tirano la rete colle mini; anzi ne vidi una iu cui alcuni tiravano colla faccia rivolta al mare, altri verso terra, perfino chi ponevasi la corla sulla spalla; ma visto che nell’unione sta la forza mi sembra che questa debba essere coordinata, per ottenere 151 il suo massimo effetto, vale a dire che ogni uomo do- vrebbe mettere le proprie forze d’ accordo co:npleto con quelle degli altri. Ogni pescatore s’allaccia intorno alla « vita » ilcosì detto croco, uo ordigno composto di un bistone e di una corda di « brula », il bastone lo appoggia sul petto. Il cao d è croco, s’attorciglia intorno alla resta de trata e non può svincolarsi da quella perchè fermato co- me da nodo scorsoio da un pezzo di legno lungo un pollice, il tut- to però si snoda, anche da sè, quando il pescatore non tira. più. Il traturante adunque non tira giammai colle mani, ma bensi con tutto il suo corpo, inchinandosi dalla parte opposta della rete. Le braccia le tiene o conserte al petto o fuma l’inseparabile sua pipa chioggiotta o tiene le mani, quasi ad uso equilibrista, sulla corda; i movimenti sono ritmici e palono comandati di un capo ad una piccola squadra di agguerriti soldati. Il piede sinistro va sempre frontato, col destro si fa il passo all'indietro, la lunghezza di questo è di circa 20 centimetri. Giunto l’ultimo uomo al termine che gli permette la spiaggia, incontrandosi poi le dune, slaccia il croco e va porsi per il primo, due, tre passi nell’ aqua guadagnando così un pò di terreno. Incon- trando il nodo che unisce una corda all’altra, giunto questo al ter- mine dei pescatori, essa viene subito slacciata da un giovane e posta a zig-zag sulla rena. Tutto succede con mirabile precisione, senza un comando e co: un’ apatia, ma momentanea, tutta propria di quella gente di mare. Ma già da non molto lontano cominciasi scorgere il nerastro segnato dalla rete sott’aqua e di tratto in tratto, quà e là, si alzano e si abbassano i suri già diventati zimbello delle piccole onde verdastre. Ecco alla fine la rete sorgere dall’aqua. Essa viene tirata ancora nella stessa maniera, ma con più delicatezza, dovendosi attaccare il croco alla corda nella quale pure stanno allacciati i pochi giri di rete sempre di maglia diversa più grande, e di canape più grosso del ri- manente della rete. In questo caso sarebbero le ine da suro portando esse le cortegàe; quei giri chiamansi in termine peschereccio nizsole. Giunta la sciabica per più di un terzo fuori dall’aqua i pescatori abbandonano il croco e la tirano lentamente colle mani portandosi alla parte esterna della rete, mentre due garzoni entrano in aqua fino alle ascelle per tenere coi piedi ben fissa la rete al fonio lima da piombo affinchè i pesci non possano per di sotto trovarvi una via di scampo. La scena comincia prendere moto. I volti abbronzati dei pescatori, improntati quasi sempre a quell’espressione di severità e malinconia assieme, cominciano rivivere dello sguardo più scintillante; il capo dà ordini ad alta voce, tutti gesticolano ed alle voci maschili si frammi- schiino quelle dei giovanetti. La trata è giunta quasi del tutto fuori dell’onde. Parte dei pescatori tengono il saco della rete colle braccia alzate per impedire a qualche specie di pesce di saltare l’impreveduto ostacolo alla loro libertà, parte continuano a tirare, avvicinandosi uno all’altro fino a formare un solo gruppo. Allora, alzato di peso il sacco della rete, raccolgono in una parte di esso tutto il contenuto, con una mano gettano in mare tutte le erbe marine e con le voci: ocio! largo, portano sulla spiaggia la prezioza preda e qui la rovesciano sulla sabbia. Quale spettacolo! Il pesce, vistosi preso e vinto, cerca con sbalzi di salvarsi ancora, e muore sbattacchiando la coda e quel rumore prodotto da tanto pesce riunito assieme, rassomiglia al rumore d’ un forte aquazzone. Attenti alle sepie, le quali, morendo, lanciano a di- versi passi lontano l’inchiostro, cangiando ripetute volte di colore ed emettendo particolari rumori. Ai ragni di mare (Trachinus) vien tolto il pericolo di pungere con un colpo di bastone sulla testa. Ma poco a poco quel rumore vien meno e tutto quel pesce giace digià esa- nime frammisto alla sabbia. I pescatori al'ora messisi in ginocchio attorno quel mucchio, frutto della loro fatica, cominciano la cernita del medesimo. I ragazzi hanno digià porrato i canestri e la coffa granle. Le sepe vanno poste entro quest’ ultima; sardoni, sardelle, calamari, angosigole ecc. ecc. con mirabile sveltezza vanno posti specie per specie nei canestri formando poi le carghe. I barboni, e ciò succede in agosto, man mano che si raccolgono si sventrano (tor el pasto) e si squammano. Io ritengo ciò succeda, non perchè sia difficile lo squammare tal pesce dopo alcune ore di sua morte, ma per appagare più 1’ occhio, non offrendo il barbone e la tria, allo stato naturale, quelle bille tinte rosse vive; un canestro di trie o barboni, non squammati, e presentati ad uno non pratico, sarebbero presi con facilità per tut- taltra specie. L’ altro pesce rimasto è posto pure in un’ altro canestro ed il tutto, viene immantinente trasportato al di là del litorale, dove la « vendaora » lo porta subito alla pescheria. Ecco ritornata la tranquillità di prima; solo, attorno il mucchio rimastovi, s’ affaccenda qualche visitatore a cercarvi i pes .iolini di nes- pet 159 suna entità per il pescatore, od i cavallucci marini, ed in mancanza di questi, attratti dall'odore e trasportati anche dalla rete stessa, pen- sano bene i granchi a riunirsi a lauto banchetto. I pescatori ritornano alla rete, la puliscono dalle erbe marine e dai granchi, e la trasportano vicino alla barca, sulla prua della quale la dispongono in ordinato mucchio. I ragazzi pure trasportano le corde, le ceste, tutto va messo in barca. E col silenzio del principio di questa pesca, entrati in barca, danno di piglio ai remi, si allonta- nano fendendo le onde, per portarsi in un’ altra posizione e ritentare lame desima pesca. Buona fortuna! Il guadagno, dopo la vendita del pesce, va così distribuito. Il capo acquista per gli uomini farina (polenta) olio, legna, sale, ed anche tabacco (ciò succede ogni « viagio » 20 o 25 giorni) il resto vien diviso in 21 parte delle quali (supponiamo la compagnia di una trata composta di 16 uomini e due ragazzi) quattro parti e mezza tira la barca e rete, un quarto ogni ragazzo, e delle sedici rimanenti una per ogni uomo, to:tale 21 parte. Le specie di pesci che comunemente predansi colla trata sono le seguenti : Maggio — Sepe, angosigole, sardoni, scombri, orbeti e cani, qualche colombo (1). Giugno : suri, sardoni, sardelle, pochi cagneti (2). Luglio: palaziole, sardoni, sardelle, caramali, sepoline, triole, bat- bonsini, cagneti, suri (3). Agosio : sepoline, calamari, barbon', trie, suri e cani (4). EMILIO NINNI (1) Sepia officinalis — Belone acus — Engtaulis encrasicolus — Sco:nber scomber — Umbrina cirrhosa — Mustelus? — Dasybatis ? (2) Caraux trachurus — E. encrasicolus — Clupea sardina — Mustelus ? (3) E. encrasicolus — Clupea sardina — Loligo vulgaris — Scpia officinalis — Mullus surmuletus — M. barbatus — Mustelus ? - Caraux trachurus. i (4) Scpia' officinalis — Loligo vulgaris — M. surmuletus — M. barbatus — Caraux trachurus — Mustelus ? 154 Dote=Comunicazioni=Corrispondenze Conflitti pescherecci. — Nel giornale Adriatico del 23 dicem- bre abbiamo letto il seguente telegramma : Trieste, 22 — Contro © Chioggiotti. — Dopo i braccianti friulani, i chioggiotti! Il noto libello poliziesco 7 sole, che si è proprio distinto nella campagna contro i hraccianti regnicoli, ora se la prende coi pesca- tori chioggiotti e tenta con sottile malignità di metterli in mala vista e di aizzare loro contro i pescatori di Contovello e Santa Croce, che sono sloveni del territorio. Ecco il fatto : Giorni sono venne a mancare una rete piantata su piccoli pali nelle aque basse di Cedàs presso Miramar, e il libello non si perita di accusare i chioggiotti dell’asporto di quelle reti e aggiunge anzi che una barca di chioggiotti fu veduta aggirarsi in quei paraggi eppoi scomparire verso la laguna di Grado. È un’ insinuazione lanciata per creare tensioni di rappoti tra i chioggiotti e i pescatori di Contovello. Uomini di mare esperti, da me interrogati, assicurano che le reti, male piantate. possono essere state benissimo asportate da uîî colpo di mare. Raccomandiamo ai pescatori chiozgiotti di rivolgersi subito al r. con- solato di Trieste nel caso che, nell’esercizio della loro industria, dovessero patire qualche sopruso. È veramente doloroso che la passione politica e barbari antagonismi di razza vengano in tal modo ad eccitare fra loro gli umili lavoratori del mare. Fra pesce e crostaceo. — ll prof. Palten ha scoperta nel- l'isola Oesel (Ostree) un nuovo fossile che dallo scopritore fu battezzato col nome di Tremafaspis. Si tratta di un curiosissimo pesce munito di una corazza simile a quella dei gamberi e che costituirebbe, a quanto riferisce il Bollettino del Naturalista di Siena (15 ottobre) una forma intermedia fra pesci e crostacei. Un pescatore ono. — Il giorno 22 novembre alle 3 pom. cadeva in Rio dei Penini a S. Antonino, uno dei Rivi di Venezia, il bam- bino Antonio Arcangeli, d'anni 3, abitante in Galle Gritti a S. Giovanni in Bragora. Il piccino deve la sua salvezza ad un vecchio pescatore di cui ignoriamo il nome. che passava pel Rio col suo /opo carico di pesce e che si lanciò in aqua traendolo alla riva. Poscia il bravo pescatore condusse il piccino alla farmacia Baldisserotto ove ebbe le cure del caso. Ecco una bella pesca degna di essere seznalata alle autorità mu- nicipali per una ben meritata ricompensa. 155 Il «< trust » delle sardine in Amevieca — Nessuna meraviglia se negli Stati Uniti si è formato anche il ws delle sardine. Quest’ industria, che nel Nuovo Mondo ha avuto le sue origini ad Eastport, nello Stato del Maine, nel 1859, si è sviluppata grandemente In questi ultiri anni. Nel mese di giugno 19 4 esistevano 65 stabilimenti, in gran parte conglobati in un grande Sindacato, il See Coast Packing. Queste fabbriche producono annualmente da 1,900,009 a 1,200,000 di scatole di sardelle, di un valore totale da 16 a 18 milioni di lire, e occupano 809 operai, i quali percepiscono per 5,600,000 franchi di salari. La fabbricazione delle conserve si compie press’ a poco come nei nostri stabilimenti. Si taglia la testa alle sardine, a cui si tolgono gli intestini, e, dopo averle lavate nell’aqua marina e averle lasciate nella salamoia per quindici o trenta minuti, si fanno cuocere durante cinque ore sulla graticola. Dopo ciò si mettono le sardelle grosse nella mostarda e le piccole nell’ olio. Cè però questa differenza: gli Americani mettono le loro sardelle nell’olio.... di cotone Esposizioni = (Mostre = Congressi Esposizione Internazionale Marittima a Marsiglia. — Dal 15 marzo al 15 aprile prossimi si terrà a Marsiglia un’ esposi- zione internazionale marittima e coloniale d’igiene, di sicurezza marittima e di pesca. Il Comitato d’onore, all’ uopo costituitosi, è presieduto dal ministro della marina Ecco le varie sezioni: applicazione delle scienze fisiche e naturali all’igiene dezli abitanti litoranci e marini, applicazioni del genio civile alla marina, applicazione delle scienze mediche, della bromatologia e delle arti domestiche, sports marittimi, pubblicazioni di- verse che si riferiscono all’igiene e all’insegnamento in tutte le sue forme ; -- provvedimenti di sicurezza litoranea e marittima, igiene e sicurezza coloniali, commercio coloniale: — pesca, scienze ausiliarì della pesca, sviluppo fisico e intellettuale dei pescatori e de marinai, piscicoltura, arte della pesca, preparazione e conservazione dei prodotti della pesca, applicazioni industriali dei prodotti della pesca, legislazioni, pubblicazioni e storia della pesca. Le domandi ammissione de devono essere presentate al Commissario generale dell'esposizione a Marsiglia; (Boulevard de Muse, 16). 156 VII Congresso Internazionale di Agricoltura. — ]l 19 aprile si inaugurerà in Roma il VII Congresso internazionale d’agri- coltura. Esso si tiene sotto gli auspici dell'on. G. Paccelli Ministro d’agri- coltura, il quale ha nominato una Commissione ordinatrice di cui è pre- sidente l’ on. Cappelli e segretario generale Von. Ottavi. Il locale del Congresso è quello così detto della Missione, di fianco alla Camera dei deputati. Le discussioni dureranno 4 giorni, suddividendosi il Congresso (come si fece nei precedenti di Parigi, Budapest, Bruxelles ecc.) in parecchie sezioni. Una di queste, la Sezione IX, è destinata all’Aquieoltura. Pub- blicheremo in altro numero l'elenco dei componenti il Comitato di questa sezione ed i temi e comunicazioni nonchè i nomi dei relatori. Facciamo intanto conoscere subito che vi saranno anche escursioni interessantissime al lago di Fucino, a Cerignola, a Napoli, a Palermo e Mar- sala: poi a Firenze, Bologna, Ferrara ed infine a Milano, ultima tappa Congressisti. Questi riceveranno in dono una guida illustrativa dell’Italia agricola con riferimento speciale alle località da visitarsi ; avranno inoltre i due volumi contenenti le relazioni e le discussioni del Congresso; il tutto in lingua italiana o francese a scelta. I congressisti fruiranno inoltre della riduzione del 50 01% sui viaggi per terra e per mare necessari alle singole escursioni. La quota d'iseri- zione al Congresso è di L. 20 da mandarsi al Segretario generale on. £. Ottavi (in Roma, Camera dei deputati) il quale farà inviò del completo programma dei temi e del regolamento a chiunque gliene farà richiesta. Società di [esca cd Aquicoltura Federazione Marchigiana delle Sccietà per ia Pesca. — Il giorno 5 Novembre u. s. si radunò a Porto Recanati il Consiglio di ammi- nistrazione per trattare del seguente ordine del giorno : I. Progetto di Statuto per l'assicurazione mutua delle barche da pesca del litorale 2. Partecipazione della Federazione alle società locali per la pesca. 3. Presentazione di un progetto di coltivazione di ostriche e mitili nelle vicinanze di Ancona. 4. Convocazione dell’assemblea generale dei soci a tenore dello statuto. 5. Comunicazione della Presidenza. L’adunanza, riuscita quasi al completo, ha svolto per intero 1° or- dine del giorno accennato. 157 Intorno alla prima proposta fu presentato lo statuto o meglio il regolamento che dovrà reggere la Società di assicurazione delle barche da pesca: detto statuto fu dato ad esaminare ad apposita commissione, che quanto prima riferirà in proposito. Questa assicurazione sarebbe, a ternbini dell’art. 2 lettera e dello statuto della Federazione, una sezione della Federazione stessa. Si assicurerebbero soltanto i corpi, eselusi gli attrezzi sì da pesca come di navigazione. Gli assicurati pazherebbero una piccola quota fissa, e quindi sarebbero ripartiti i sinistri, se ve ne fossero, nelle proporzioni da stabilirsi. L'azione delle società si estende- rebbe sul litorale adriatico da Fano in giù. Si potrebbero assicurare non solo i soci della Federazione ma anche i non soci. Del resto quando sarà stabilito ed approvato il regolamento verrà pubblicato in questo periodico. Circa alla seconda proposta fu stabilita la quota di concorso a ti- tolo di prestito alle Società locali già costituite di S. Benedetto e di Porto S. Giorgio, tenendo sempre presente la necessità di avere un fondo per iniziare la coltivazione dei mitili in un punto alatto del litorale. Passando quindi alla terza proposta si presentò il prozetto con- creto per la coltivazione suddetta nei pressi di Ancona, riservandosi la Presidenza di presentare in breve il progetto tecnico e finanziario completo, Fu poi stabilito l’ ordine del giorno per Vl’ adunanza generale dei soci per addivenire alle nomine necessarie. Ed infine la Presidenza comunica di avere, in omaggio alle deci- sioni prese nella adunanza precedente, scritto al 2. gruppo dell’ opera dei congressi, l’ adesione della federazione al detto gruppo, e di avere fatto pratiche per la diffusione gratuita di un’ opuscolo sulla Cassa di Previdenza Fece qui .di la relazione degli esperimenti compiuti nella gita di pesca a Tremiti, intrapresa nell’ agosto scorso. Esaurito 1° ordine del giorno 1’ adunanza fu dichiarata chiusa. Wolklorismo Peschereccio La Pesca ai lucci e « le Figlie di Rebseea >» — (Quando si dice della bizzarria dei costumi! Eccone uno che merita di essere ri- oordato e che ci darà occasione ad alcuni curiosi riscontri nel simbolismo fol4lorico nei riguardi pescherecci. Nella cittadella inglese di Rhavader, contea di Radnor, si è conser- vato dal Medio Evo un costume singolarissimo e che dà un bel da fare alle autorità. Pochi giorni sono, a quanto narrarono i giornali politici della prima metà di gennaio (1), si potevano vedere sui muri, sugli alberi del Rhayader dei cartelli con la scritta : « Medecca e le sue figlie si radunano da oggi in poi ogni sera alle 7 1}2 sulla rupe ». i 158 Verso sera infatti si vede circa un centinaio di donne, col capo e il viso scoperti, con una lanterna in una mano e un grosso amo nel- l’altra, dirigersi verso il luogo indicato dai cartelli. Qui il tribunale sot- topone a severa critica tutti gli atti delle autorità locali, e, se trova che sono troppo rigorosi, o ingiusti, o dannosi ai cittadini, le « figlie di Re- becca » scendono al fiume Wye, che scorre là presso el è ricchissimo di lucci, e ne pescano in quantità. Poi, in processione, si recano a tarda notte in città e inchiodano i pesci pigliati alle porte del palazzo muni- cipale e delle case del borgomastro, dei consiglieri, del prefetto di polizia. Le autorità sono impotenti contro questo tribunale. Alcuni custodi, messi a guardia del fiume e che volevano impedire alle donne di pescare, furono presi a bastonate. Furono chiamati dei poliziotti dalla città vicina, ma costoro non riuscirono a trovare alloggio in tutto il luogo. Finalmente un oste del paese si decide ad albergarli, ma, quella stessa notte vennero Rehecca e le sue figlie, e diedero fuoco alla casa. Come si vede le « Figlie di Rebecca » sono feroci assai e non solo nella pesca del luccio. (1) Vedi giornale 27 Pic ‘olo di Trieste 11 gennaio 1903. SENAISE LESENE III FARSI vas Food O: 0. RE o SIGZA OPPORRE EA ISU î <| Motel d' fTtalie “Bauer SM n uu == | Nestauranl Bauer Grin 2 = Giulio Grunwald, Senior Propr. VOCI, AL GOBBO IN CHIOGGIA PI a Caffè LS Birraria con Giardino Waia. aloe Hmanuele Direttore responsabile Dott. Levi-MorENoS Venezia 1903 — Nuova Tipografia Commerciale È, n Concessionaria esclusiva dei sistemi di pubblicità più seri e pratici - __Prima di fare qualsiasi rèclame domandare un preventivo, un consiglio gratuito lla Pubblicità Lagunare, e non dimenticare in ogni modo dì essere | menzionati nel’ Indicatore Postale-Telegrafico del [esno. che è Ia pubblicazione più diffusa e importante d’ Italia. i _ Rivol ce è HU — ì Uffici Postali è li del Regno Recoaro fi Grugno - SO settembre CELEBRATA STAZIONE CLIMATICA Provincia di Vicenza - Stazione Ferroviaria di Tavernelle | Regie Fonti ferruginose e carboniche - Lelia, Lorgna, Nuova, Amara È e GIULIANA la sovrana delle acque da tavola. Regio Stabilimento recentemente trasformato per ogni sorta di cure fisiche moderne. Consulente Comm. AcHÒitte De Giovanni Professore di Clinica medica nell’ Università di Padova, | Direttore Prof. Cav. L. LucateLLO della facoltà medica di Padova. Consiglio medico di cui fanno parte i più insigni sanitari delle princi. pali città italiane. Per commissioni di acque e schiarimenti rivolgersi alle EKtR. Fonti - Recoaro D'IPOTECHE E 800 Fondata in Monaco nel 1835. Soggetta al controllo permanente d'un R. Commissario Capitale Azionario Marchi 44.259,714,50 interamente versato —__-_ Rappresentanza cenerale pel val Flat Lo Cox A, BLEXY= ceglie dd D: AMMINISTRAZIONE |, O dell'Ispettorato Generale pel Veneto e Lombardi a Pramiata Pubblicità Lagunare - Venezia P Fondata. È 2" vetta dal Dott. D. ii | Segretario di Redazione: Maverto CKMUPFO ORGANO CENTRALE per “promuovere Ia < FEDERAZ IONE NAZIONALE AQUICOLA » Riassume. ue Atti delle Sozietà Italiane di Pesca e d’ Aquicultura Web “Pubblica in Supplemento i i Bollettini Ufficiali della Società Regionale Venecia € della Società Benacense = - Cronaca della Haile: Dinamitardi EA e guardie duca — Dinamitardo puni- to. — - Pescivendolo manntengolo di dinamitardi. — Pescatori antidinamitardi. - Note - Comunicazioni - . SELE di dz e giovane - vittima. — Visi dl allo Fioroni fi di Tae: Pe Hr schiera - Brescia. — Crisi peschereccia in pete — L' Imperatore di (Germania e la va Stazione zoologica di Napoli. P a a Società di fai ed e Vicentino. _ -Semina “di 150. 000 cieche di I Lombarda. — Nomina di Soci onorari. Esposizioni - - Mostre - - nera dh > AMMINISTRAZIONE di VENEZIA - FRARI 2988 - VENEZIA oa A i pis i Hasni e per la bibita delle va | Pio. “ua. dal.1° Maggio al 31 Ottobre __9 45 Concorsò annuo 50000 bagnanti FEE ipiliagbe i oftettà AMISIT Udi KisSihgen, Marienbad, W eisbaden. K arie acque di Montecatini [giovado fnjetAvigliosamente contro 'e mal d Fosa degli intestini, del fegato, della milza, ecc., nella gotta, nella obesità, nel di in ogni forma di urocrasia. — Contro la siitiohezza e la calcolosi del { fat di IRE lorò. è portentosa. c sE ESITA |‘. Gli stabilimenti di Montecatini inno Subito in questi Gg anni SEA migliorie una vera rivoluzione. Splendida sala d’ inalaz'oni — Stabilimento idr _._—.— Grandiosa piscina — Bagni a raffreddamento. - Elettro-terapia con bag ‘elettrico . — Massaggio: e ginnastica medica — Gabinetto per le indagini < | microscopiche, batteriologiche, co: g» Casino < Teatri - Parchi - Giardini - Spettacoli all’aper nà Tabella dietetica dettata dal prof. Grocco ‘ad uso di Karlsbad. In una parola le - terme di Montecatini gareggiano oggi colle do stazioni termali delle altre Nazi ni 3 Medico di Firenze. ‘ Regi Ispettori: Cav. Prof. FEDELI e ii Prof. CASCIANI. La cura delle acque di Montecatini può essere fatta a domicilio ri A in qualunque cpoca dell’anno lt. È un pregiudizio che esse sieno più indicate nei mesi ca'di. Depositi in tutte le principali città, vendita in tutte ‘le principali ine notizie e per ordinazioni dirette rivolgersi all’Amministrazione in Mente i (L ‘oppure all’Amministrazione in Milano - Via S. Paolo, 9: ; Il ‘Fertuccio è l’ unico rimedio contro la dissenteria © diarrea. cronica. È «|_‘—’— La Tamerici e la Torretta sono le più purgative fra le acque di Montecatini. .. 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La «Neptunia» richiama l’attenzione, specialmente dei Chioggiotti, sulle domande fatte dai Pescivendoli triestini, domande che se venis- sero interamente accolte potrebbero recare danno ai pesca ori nostri, I rivenditori di pesce si lagnano anzitutto di un’ illecita concor- renza che loro sarebbe fatta da rivenditori di fuori, ai quali verrebbero concessi speciali favori. Questi incettatori delle vicine città costiere tratterrebbero il pesce nei loro magazzini per parecchi giorni, influendo artificialmente sul mercato, i cui prezzi sarebbero andati per questo crescendo a dismisura. Ciò risentirebbero più gravemente le classi meno abbienti della città, alle quali sarebbe venuta a mancare la grande risorsa del pesce minuto da friggere, che oggi o non c’è sempre o si vende a troppo caro prezzo. Le seppie p. e. si vendevano fino a pochi anni fa a 6, a 8 o ro soldi il chilo; ora, nell'epoca della massima abbondanza, co- stano non meno di 20 soldi al chilo. Il sistema introdottosi sarebbe inoltre dannoso all’ igiene, perchè il pesce che arriva per tal modo sulla piazza e dovrebbe supporsi freschissimo, è stato da vari giorni nei magazzini degli incettatori, onde molte volte costituisce grave pericolo per la pubblica salute. Di più per il così detto pesce matto (asià, pescecane ecc.) non vien fatta dagli incettatori di fuori quella pulizia che è necessaria a impedire, in chi se ne ciba, coliche ed altri malanni. La vendita del pesce per le vie della città o per le case è poi contraria ad ogni prin- cipio di decenza, di giustizia e d’igiene, 14 Il memoriale si occupa quindi del bollo che viene applicato sulla coda del tonno. Questo segno, che dovrebbe stabilire la freschezza del pesce, non corrisponde affatto al suo scopo. Ad esempio, il tonno pe- scato oggi a Fiume e arrivato domani a Trieste, viene segnato col bollo della data di domani. Dopo due o tre giorni arriva dalla Dal mazia del tonno e su questo è applicato il bollo del giorno d’ arrivo. Naturalmente tutti preferiscono il pesce che porta la data più recente, ed ecco perchè il tonno più fresco rimane invenduto e si smercia quello di vecchia data, che ha sopportato per giunta un viaggio più lungo. Poichè l’oculatezza degli organi di sorveglianza deve essere sufficiente garanzia della freschezza del pesce, il bollo non ha alcuno scopo, tanto più che non si usa per altre qualità di pesce. Il memoriale, ritornando sull'argomento del pesce venuto dal di fuori, non si oppone alla vendita di prima mano a buon mercato quale si faceva in passato, ma vuole tolti gli abusi. Fra le cause di questi abusi il memoriale enumera le bilance suppletorie, la soverchia lar- ghezza del personale annonario nel concedere le licenze e il sistema di privativa del Comuni istriani. Ci sono al raercato 36 bilance suppletorie, ma, senza alcun per- messo e senza alcun compenso per il Comune, il loro numero è portato ad oltre 70. Chi prende in affitto dal Comune un determinato numero di queste bilance, le cede ad altri e questi ad altri ancora, realizzando sempre grossi profitti illeciti che danneggiano Comune, pubblico e ri- venditori locali. Dopo aver rilevato alcune deficienze del servizio di sorveglianza, il memoriale si occupa del sistema di privativa che sarebbe invalso in alcuni Comuni istriani. Dei venditori di Trieste, recatisi nelle città del- l’Istria, si videro proibita dal rispettivo podestà la compera del pesce. Un negoziante triestino avendo, per contratti già stipulati, da ricevere una quantità di pesce in una città vicina, vi mandò un suo incaricato, al quale però fu vietato di asportare il pesce ch» dovette venirgli consegnato in altro luogo. Sulla base di ciò che i sottoscrittori videro a Chioggia, Venezia, Fiume, Napoli, Genova, Livorno ecc. essi vorrebbero che |’ acquisto del pesce di fuori fosse limitato ai rivenditori del mercato, senza per questo escludere la vendita diretta da parte dei pescatori di fuori in persona. Da tale provvedimento i sottoscrittori del memoriale attendono che il pubblico di Trieste tornerà ad avere, dopo tanti anni, il pesce 15 a prezzi normali e miti, mentre il Comune, oltre a promuovere questo fatto importante per la economia dei cittadini, regolerà conforme a giustizia e ad igiene il mercato, realizzando un maggior reddito della pescheria sinora passiva. In base a queste considerazioni il memoriale chiede: 1’ assoluta esclusione dal mercato del pesce, dei rivenditori (incettatori) istriani, friulani e territoriali; — la limitazione della vendita fino a mezzodìi (come per le verdure) per i veri pescatori, siano essi nazionali od esteri e con esclusione soltanto del così detto pesce matto ; — l’esclu- sione di tutte le bilancie suppletorie; — il riordinimento della. vigi- lanza in pescheria e la sorveglianza contro la vendita girovava; — l’abolizione della bollatura per il tonno. * * * In quanto il memoriale tenda a togliere abusi, commenta il gior- nale triestino il Piccolo, esso merita certo il più accurato studio da parte della commissione speciale, a cui l’istanza fu demandata. I prov- vedimenti che saranno eventualmente presi a tutela della igiene e dell’ordine nella pescheria, dovranno in ogni caso inspirarsi al duplice concetto, apprezzato del resto nel memoriale stesso, della tutela più larga dell’interesse dei consumatori e della più ampia libertà per i pe- scatori di fuori per la vendita di prima mano del loro pesce. Se l’ infrenare l’ incetta, dovunque essa avvenga, quando tenda a influire artificialmente sul mercato, corrisponde a sano criterio, si opporrebbe ad ogni principio di libertà e sarebbe contraria alle tradizioni di Trieste una misura che colpisse i pescatori delle vicine coste, ai quali recenti iniziative della Società di pesca appoggiate dal Governo, si propongono di agevolare la vendita diretta del pesce sui mercati maggiori. CRONACA DELLA DINAMIFE Dinamitardi avrestati e guardie premiate. — Nel No- vembre u. s. il sotto capo dei Vigili Municipali di Venezia Celestino Turchetto venuto a conoscenza che non solo al Porto di Lido, ma altresì nei canali interni della città, alcuni individui esercitavano la pesca colla dinamite, chiese ed ottenne dalla super'ore autorità 1 mezzi per esercitare una rigorosa sorveglianza. Comando allora i Vigili Frizziero Felice e Gianni Agostino a vestire l’abito borghese ed a recarsi tutti i giorni, con una barca pri- 16 vata, nelle aque del porto di Lido e dei tre Porti onde accertare chi fossero gli individui che si dedicavano a tale genere di pesca. La sorveglianza cominciò il giorno 24 Novembre e si protrasse a tutto il giorno 4 del mese successivo. In questo periodo risultò che certi Bulto Lodovico fu Carlo e Vidal Vincenzo fu Angelo, eser- citarono tale pesca nei giorni 3 e 4 fuori del l'orto di Lido. Avute tali informazioni, il Turchetto ne assunse altre in città e da queste emerse che il Bullo si occupava altresì della fabbricazione delle bombe. Aumentata la sorveglianza con altri sandoli vogati dai vigili Scarpa Enrico, Ferrero Luigi e Morando Giovanni, il giorno 6 Dicembre si constatò che un sandolo, montato da tre persone, si trovava nel Canale delle Navi all’altezza dell’isola della Certosa e, dalla manovra che si faceva sul sandolo stesso, i vigili arguirono si pescasse colla dinamite. Il Capo Turchetto allora ordinò ai Vigili di inseguire il sandolo che venne raggiunto dopo molta fatica e quando i contravventori, vi - stisi inseguiti, avevano già gettato a mare il sacco contenente le cartucce. Tradotti alla Questura centrale e sequestrati kg. 7 circa di pesce bianco in sorte rinvenuto nel sandolo, i contravventori vennero iden- tificati nelle persone di Vidal Vincenzo fu Angelo d’anni 45, Bullo Lodovico chiamato Enrico fu Carlo d’anni 57, Valentini Francesco fu Mariano d’anni 24, tutti e tre abitanti a Castello. Essi, oltre che per l’esercizio della pesca colla dinamite, furono denunciati anche per trasporto di materie esplodenti senza licenza del- l'Autorità Politica. Il Consiglio d’Amministrazione della Società Regionale Veneta per la Pesca e l’Aquicultura, in seduta 28 Dicembre, ha fatto plauso al Capo Vigile Turchetto per la brillante operazione compiuta e gli ha assegnato un premio di L. 50, mentre per premi di incoraggia- mento agli altri Vigili componenti il drappello il Consiglio stesso ha erogato la somma complessiva di L. 25. Dinamitardo punito. — Nel pomeriggio del 16 Gennaio pre- sentavasi al’ ospedale di Venezia il pescatore Giovanni Antonello di anni 18, abitante a Martellago. Aveva una ferita d’arma da fuoco, che dal palmo della mano destra saliva sino alla metà del braccio. Egli disse che si era conciato a quel modo sparando un fucile. Ma si ha ragione di credere invece ch’ egli stesse pescando colla di- namite e che questa gli abbia prodotta la ferita, lb za PALIE ea - ogni loro giudizio. Benchè la ferita non presenti eravità, pure i medici riservarono 5 o) 17 La legge sulla pesca non è rispettata né fatta rispettare, ma il buon Dio Caso ci pensa qualche volta a far sciupio, oltre che di pesci, anche delle mani dei dinamitardi malvagi, stupidi bracconnieri delle aque. Pescivendolo manutengolo di dinamitardi. — La sera dell'’8 Dicembre scorso nel canale di San Giobbe di Venezia il briga- diere del dazio Vittorio Tagliapietra con tre dipendenti avvicinava colla sua barca quella di certo Giulio Cimarossi fu Nicolò pescivendolo da Murano che esercita il suo mestiere anche sulla nostra Pescheria. Si credeva avesse del contrabbando ; ecco il motivo della visita che gli agenti daziari volevano fare alla sua barca sulla quale si rinvenne una cesta di pesce che il Cimarossi si affrettò a gettare in canale. Agli agenti nacque subito il sospetto che quel pesce fosse di dubbia provenienza e perciò condussero subito all’ ufficio di P. S. di Cannaregio ove narrò di aver comperato il pesce per L. 15 da tre dinamite. sconosciuti. Sembrando agli agenti di P, S poco attendibile tale di- chiarazione il Cimarossi fu trattenuto in arresto. Si hanno motivi per credere che trattisi di pesce pescato colla Pescatori antidinamitardi. — Finalmente ecco dei pesca- tori anti dinamitardi; ma troppo feroci, si vera sunt esposito. Nel giornale di Venezia il Gazzettino del 20 Gennaio, col titolo di « Tre operai minacciati dai Sampierotti » leggesi questa notizia di Cronaca cittadina: Gli operai Santo e Giovanni Frizzele dell Arsenale e Guglielmo Novello di S. Giorgio ci raccontarono ieri sera il seguente fatto loro di protesta. accaluto domenica scorsa, pregandoci di renderlo pubblico in segno Andavano a spasso con un « toppo » a vela. Uscirono dal porto degli Alberoni e presero il mare. Davanti allo stabilimento Bagni furono circondanti da parecchie barche di pescatori Sampierotti, i quali, gridando che dovevano avere in barca la dinamite, li minacciarono colla voce e col remo. I tre operai acconsentirono di seguire le barche dei pescatori al- l'ufficio di porto degli Alberoni e di sottoporre ad una visita il loro tinuare la loro gita. « toppo ». La visita riuscì negativa ed essi poterono liberamente con- positi di vendetta, L'incidente turbò loro la gioia della festa e li fece uscire in pro- 18 Ma poscia, venendo giustamente a più miti consigli, desiderano formulare una pubblica protesta contro il modo d’agire dei Sampierotti. Meno male che — trattandosi di dinamite — la battaglia fu in- cruenta, ed i propositi di vendetta formulati dagli operai arsenalotti svanirono. Non è il caso di approfondire se vi fu precipitazio 1e nei pescatori di S. Pietro in Volta, ma a loro ben giusta discolpa devesi ricordare quanto questi laboriosi operai del mare furono e sono danneggiati da fraudolenti pescatori per lo più d’occasione e non di mestiere. Sappiamo che la Presidenza Generale della Società Regionale Veneta per la Pesca e l’Aquicultura sta procedendo ad una severa in- chiesta per accertare la verità dei fatti esposti e che meritano di essere verificati. Pote=Comunicazioni=Corrispondenze Sequestri di pesce nella pescheria di Venezia. — Ecco la statistica del quantitativo di pesce sequestrato dal Giugno al Dicembre 1902 nella Pescheria di Venezia : (:iugno chilogr. 3130 Luglio » 2290 Agosto » 5085 Settembre » 1600 Ottobre » 1040 Novembre » 480 Dicembre » 1045 La crisi del caviale. — Un grande krach è avvenuto verso la metà di Gennaio ad Astrakan fra i mercanti di caviale. Molte grandi case hanno dichiarato fallimento, e il loro passivo varia da 500,000 ad un milione di rub'i. Tale è la gravità della crisi che i pescatori del Volga non hanno potuto quest'anno trovare un compratore. La produzione del caviale è trascurata completamente e i buongustai di Parigi e di altre parti, abituati a reg:larsi questa piccola leccornia, non tarderanno ad accorgersene. Naufragio di un bragozzo e giovane vittima. — Vicino il porto nuovo del Brenta, durante l’imperversare del mal tempo nella prima metà di Gennaio, naufragò il bragozzo peschereccio Pollione. dati 19 Il giovane pescatore Paolo Bullo, da un colpo di mare scaraven- tato fuori di bordo, perì indubbiamente, ma il suo cadavere non si è ancora rinvenuto. L'altro suo compagno Luigi Zennaro miracolosamente si salvo a nuoto. Il bragozzo fu dalle onde gettato sulla spiaggia e sembra sia ri- cuperabile. I giornali politici non danno maggiori dettagli del disastro. Poveri pescatori vittime del lavoro! Visita alle stazioni di Piscicultura di Torbole-Pe- schiera-Bresceia. — Il nostro direttore prof. D. Levi Morenos alla fine dello scorso dicembre ebbe occasione di rifare una rapida vi- sita agli stabilimenti ittiogenici gardensi ed alla R. Stazione di Brescia e « fervet opus » si poteva dire, in freghe ed incubazioni. A Peschiera si erano già fecondate oltre un milone di uova; a metà g-nnaio arriveranno ad un milione e mezzo e forse più. E” un bel quantitativo di uova embrionate ; purchè le semine sieno fatte razionalmente, in aque non inquinate, non devastate dai pescatori di frodo e non esauste di naturale alimento, basterebbero poche annate di simili freghe per ripopolare il Veneto e la Lombardia. \fa si frega, si semina e generalmente si è sempre alla stessa condizione di miseria ittica. Crisi peschereccia in Brettagna. — La grande mag- gioranza della popolazione della Brettagna vive della pesca e sopratutto della pesca delle sardine che poi, salate e confezionate in scatole, si spediscono per tutto il mondo. Nel 1902 per cause diverse la pesca fu scarsissima, e, mancando l’ unica risorsa, la miseria dei pescatori brettoni desolante. In qualche villaggio i pescatori furono costretti a vendere i loro battelli per sfamarsi. I giornali parigini nel descrivere le tristi condizioni dei brettoni hanno aperto delle sottoscrizioni che hanno già fruttato somme vistose. Il « Gaulois », per dire di qualche giornale, ha già raccolto 50.000 franchi oltre numerosi doni in natura, il « Figaro » 27.000, il « Temps » ro mila. I sottoscrittori sono quasi tut:i conservatori cattolici, i quali protestano contro la applicazione della legge sule corporazioni reli- giose. Il se:ond> ballo dell’ « Opera » (1) si darà a beneficio dei pe- scatori. (1) Si legge di fatto nei telegrammi della Stefani in data 25. Pirigi 25. — Il gran ballo di carità duto ici all’’« Opera» a beneficio dei pescatori bretoni fu brillantissimo. Le danze, animatissime, si prolungarono fino alle quattro antim. L’incasso fu elevatissimo. 20 E poichè la politica ci si è messa di mezzo, il governo della Reppublica non si lascia sopraffare dalla beneficenza clericale; verso la fine di gennaio il Consiglio dei ministri si riunì all’ Eliseo sotto la presidenza di Loubet: questi firmò un progetto di mezzo milione di franchi a favore dei pescatori brettoni. Frattanto Combes ha inviato, a nome dei colleghi del Ministero, tremila franchi al prefetto del Finistere, onde siano ripartite fra le famiglie più bisognose del dipartimento. E mentre i ministri fanno di questi progetti, la beneficenza. pri- vata si slancia dai balletti dell’ « Opera » alle tombole. | Così il teatro Antoine organizzò una tombola ed una rappre- sentazione a favore di pescatori brettoni; Waldeck Rousseau ha inviato come lotto un acquarello portante la sua firma, Egli, facendo questo dono, disse che finota serbò per gli intimi i suoi lavori di pittura. Ma il papa non farà certo meno di un Waldeck Rousseau e di- fatti eccolo spedire 4000 lirette a mezzo del Vescovo di Quimper. Ed ecco entrare in ballo lo czar che telegrafa a Loubet e gl’ invia 25,000 franchi per i pescatori brettoni in testimonianza della simpatia per la nazione amica e alleata. Fortunati pescatori della Bretagna! Ancora un anno di simile crisi e non avrete più bisogno di pescare sardelle...... se la beneficenza laica e quella clericale con un pizzico di alleanza cosacca si faranno la concorrenza ! L’imperatore di Germania e la stazione zoologica di Napoli. — Tempo fa si trovava a Berlino il dott. Dohrn, direttore della stazione zoologica di Napoli, venuto per raccogliere i mezzi allo scopo di ingrandire quella stazione. Però ebbe poca fortuna presso il ministro del l’ istruzione ed anche presso altri funzionari dello Stato, che si mostrarono poco disposti ad aprire la borsa : Allora il dott. Dohrn si rivolse all’ imperatore. Questi rispose di non essere in grado di for- nire di sua tasca tutta la somma occorrente; però aggiunse che conosceva un mezzo molto efficace per arrivare allo scopo, e si in- scrisse per primo su un foglio di oblazioni, offrendo 20.000 marchi : consigliò poi il dott. Dohrn di far circolare quel foglio ira i membri dell’ alta società berlinese, dicendo che poi la lista sarebbe ritornata nelle mani dell’ imperatore. Questo mezzo sorti l’effetto voluto, tanto che in pochi giorni furono raccolti 300.000 marchi. Società per la Pesca e l'Aquicultura Per la Scuola di Aquicultura e Pesea. — Il giorno 9 dicembre, nella seduta tenutasi dal Consiglio Comunale di Mestre, il prof. d.r Nalato consigliere comunale, ed ex assessore, ha fatto viva raccomandazione alla nuova giunta perchè venga accordato un congruo sussidio alla Società Regionale Veneta per la Scuola di Pesca ed Aquicuitura, nella considerazione che non pochi pescatori lagunari sono domiciliati a Mestre e che il Comune ha interessi anche in laguna. Ed infatti, in seduta 30 dicembre p. p., il Consiglio Comunale, su proposta della Giunta, ha deliberato un sussidio di L. 100 annue per un triennio. S. R. V. Comitato Provinciale Vicentino. — Presso l’incubatorio sociale di Velo d’Astico sì è proceduto in Dicembre, per cura del comitato, alla importantissima operazione della fecondazione artificiale delle trote. Da alcuni esemplari di trote che si stabulavano in una vasca prossima all’incubatorio, si poterono avere hen 20,000 uova. Ora tali uova vennero deposte negli apparati incubatori e fra una cinquantina di giorni ne avremo altrettante trotelle. Il Governo spedirà quanto prima 20,000 uova embrionate di trota e così anche in quest’ anno le correnti della Provincia Vicentina verranno convenientemente ripopolate. È confortante constatare che già si hanno evidenti benefici apportati dai lavori di ripopolamento condotti per cura del Comitato. Le trote spesseggiano anche în talune aque ove prima sembravano scomparse. I salmoni californiani vengono pescati con una certa frequenza e se ne videro dei campioni del peso di 3 chilogrammi. Le anguille pure si sono fatte molto frequenti. Semina di 150,000 cieche di anguilla. arrivavano al Comitato Provinciale Vicentino della Società Regionale Veneta per la Pesca e l’Aquicultura 150,000 cieche, provenienti dalla R. Stazione di piscicultura di Roma e che erano state pescate in foce del Tevere. Le anguillette erano distribuite in 12 canestri. Di questo rilevantissimo contingente, venticinquemila cieche furono destinate al Lago di Fimon ed il signor Enrico Marangoni, socio del Comitato, volle cortesemente incaricarsi del trasporto e della semina colà. Il Segretario del Comitato, prot. Luigi Meschinelli, coadiuvato Il 14 Gennaio 22 efficacemente dal signor ing. A. Piccoli, procedeva alla semina delle rimanenti 125,000, che furono ripartite nell’ ordine e nelle quantità seguenti : 25,000 nel Retrone al’Olmo — 12,500 nel Bacchiglione all’Albera — 12,500 nell’Astichello in prossimità della strada di Circonvalla- zione — 12,500 nell’Astichello a Cavazzale sopra i mulini Capitanio e Roan — 6,000 nel Tribolo a Monticello co. Otto — 12,500 nel Tesina a Quinto — 6,500 nel Tribolo a Bertesinella — 6,500 nel Tesina e Marola — 18,5000 nel Bacchiglione a Debba — 6,500 nel Tri- bolo al Ponte Pigozzo a Bertesina — 6000 nella Caveggiara alla Parolina. Ad onta del lungo viaggio le anguillette arrivarono al Comitato in buonissime condizioni e le semine ebbero esito splendido. Società Lombarda — Dal bollettino di novembre della So- cietà, pervenutoci nello scorso dicembre, ricaviamo le seguenti notizie : Nomina di Soci onorari. — Nella Assemblea Generale straordi- naria dell’ 8 giugno furono nominati soci onorari : 1) si A Zanardelli avv. Giuseppe collare dell'Annunziata. 2) Ili dott. prof. grande ufficiale Guido, ministro dell’agri- coltura. 3) Bellotti prof. Cristoforo presidente delli Società Italiana di Scienze Naturali. 4) Vignoli prof. comm. Tito Direttore del Museo Civico di Scienze Naturali in Milano. 5) Sandri comm. prof. G. Direttore della scuola pratica di agri- coltura in Brescia. 6) Grassi comm. prof. Battista. Nell’ Assemblea Generale ordinaria del 27 luglio furono nomi- nati i seguenti soci onorari : 7) Siemoni comm. Giovanni direttore generale della agricoltura. 8) Sormani-Moretti conte Luigi senatore del regno, presidente della Società Regionale Veneta per la Pesca e l’Aquicultura. 9) Vinciguerra prof. cav. Decio Direttore della r. Stazione di Piscicultura di Roma (tr). Inoltre l'assemblea conferiva al cav. uff. Enrico Burguièr:s la la medaglia d’oro di benemerenza per l’aquicultura. (1) A completare l’ elenco dei soci onorari della Società Lombirda aggiunge- remo che tali furono proclamati sino dalla fondazione della Società i signori : prof. comm. Pietro Pavesi della r. Università di Pavia; il compianto prof. Eugenio cav. Belloni direttore della Stazione di Piscicultura di Brescia e il nostro direttore prof. D. Levi-Morenos. (Red.). SOPICTZIOA 23 Esposizioni = (Mostre = Congressi VII Congresso Internazionale d' Agricoltura ROMA — 19-23 Aprile 1903 Il VII Congresso Internazionale di Agricoltura, che si terrà in Roma dal 19 al 23 aprile, è ordinato e diretto da una Commissione organizza- trice nominata dal Ministro d’ Agricoltura. Esso si rialaccia ai precedenti Congressi tenuti a Parigi (1889), all’Aja (4391), a Bruxelles (18)"), a Budapest (1896, a Losanna (1898, a Parigi (1900). Il Comitato d'onore è così costituito: S. E. Baccelli Guido, Ministro di Agricoltura. S., E. Balenzano Nicola, Ministro dei Lavori pubblici. Onor. Devincenzi Ginseppe, senatore del Regno. Onor. Giusso Conte Girolamo, deputato al Parlamento, ex Ministro dei lavori pubblici. Onor. Luzzatti Luigi, deputato al Parlamento, ex ministro del Tesoro. La Commissione Ordinatrice è presieduta dall’ Onor Cappelli march. Raffaele, deputato, ex Ministro degli affari esteri, presidente della So- cietà degli Agricoltori italiani, ed ha per Segretario Generale 1° Onor. Ottavi comm. dott. Edoardo, deputato al Parlamento. Una delle 10 sezioni, e precisamente la IN, è dedicata all'Aquicultura ; riportiamo l'elenco dei componenti il Comitato e quello dei Temi e Co- municazioni sino ad ora annunciate Comitato Di Scalea Prince. Pietro Lanza, dep. al Parlam., Roma; Presidente — Besana Ing. Giuseppe, Roma: Vice Presidente — Crivelli Serbelloni, Mi- lano; idem — Giglioli Prof. Enrico, Dirett. Museo zoologico presso il Regio Istituto di Studi superiori, Firenze; «dem — Issel prof. Arturo, R. Università di Genova ; idem — Levi Morenos dott. David, direttore del giornale Neptunia, Venezia; idem -— Rizzetti comm. Carlo, deputato al Parlamento, Torino; idem — Torrigiani march. Filippo, deputato al Parlamento, lioma; dem — Vinciguerra cav. dott. Decio, Direttore della R. Stazione di piscicoltura, Roma; dem Palmisano avv. Giuseppe, Comitato perman ente dei Congressi nazionali di pesca, Roma; Segretario. Temi e Comunicazioni Dott. D. Levi Morenos, direttore della Nepeunia - Venezia — Le cattedre ambulanti di agricoltura per | utilizzazione del nostro suolo aqueo. Prof: L. Meschinelli - Vicenza — L’ efficacia delle odierne operazioni di piscicoltura per il ripopolamento delle nostre aque pubbliche. Prof D. Vinciguerra, direttore della R. Stazione di piscicoltura - Roma — L'indirizzo e le funzioni delle Stazioni governative di piscicoltura. Il. — Necessità delle esplorazioni scientifiche del Mediterraneo nell’in- teresse della pesca di mare. Dott. G. B. Voltolina - Venezia — Le bonifiche considerate dal punto di vista dell’ aquicultura marina e d’aqua dolce. Dott. D. Levi Morenos, predetto. — L'emigrazione dei pescatori e 1° ab- handono del lavoro peschereccio considerato dal punto di vista dell’ interesse marittimo. Héègel C, - Rodi (Calymnos). — Sulla condizione dei pescatori di spu- gne nel Mediterraneo ._ Leiserizionial Congresso de#ono essere indirizzata all Onor. Deputato Edoardo Ottavi, segretario generale della Commissione ordinatrice - Roma, Camera dei Deputati. La quota d’ inscrizione è fissata in lire 20 (articolo 2 del Rego- lamento . I membri del Congresso avranno, a suo tempo, la tessera di rico- noscimento, nonchè il libretto per le riduzione sui viaggi per terra e per mare, e riceveranno poi gratuitamente gli Atti e le altre pubblicazioni attinenti al Congresso. Solo essi potranno prender parte alle escursioni che saranno orga»= nizzate dalla Commissione ordinatrice la quale, al momento del Congresso, farà note le relative condizioni. Tutta la corrispondenza relativa al Congresso dev’ essere indirizzata al Segretario generale della Commissione ordinatrice Onorevole Deputato dott E. Ottavi — ROMA, Camera dei Deputati. Facililazioni pei viaggi dei signori Congressisti. — Non siamo ancora in grado di dare notizie definitive sulle facilitazioni pei viaggi dei signori Congressisti. Possiamo solo annunciare che assai probabilmente le Società Ferroviarie accorderanno una riduzione del 50 0] sul prezzo dei biglietti delle tre grandi reti italiane. —- Ad ogni Congressista verrà rimesso un libretto contenente 50 scontrini. ognuno dei quali darà diritto a compe- rare un biglietto ferroviario colla riduzione del 50 (]o. Un sistema analogo colle stesse riduzioni, sarà, assai probabilmente, adottato dalle Società di Navigazione. Direttore responsabile Dott. Lkvi-MoreNos Venezia 1903 — Nuova Tipografia Commerciale O) i; Concessionaria esclusiva dei sic di pubblicità più seri e pratici - e - Prima di fare qualsiasi réclame domandare un preventivo, un eonsiglio gratuito la Pubblicità Lagunare, e non dimenticare in ogni modo di essere enzionati nell_Imdiceatore Postale-Teles rafico del Regno, che è la pubblicazione più diffusa e importante. d°’ Italia. so i) a Di eli Uffici Postali e Telegrafici del Regno > = E I ie A Sa - Recoaro x Giugno - 30 Settembre . CELEBRATA STAZIONE CLIMATICA 0 di Vicenza - Siazione Ferroviaria di Tavernelle egie Fonti ferruginose - e abosdi - Lelia, Lorgna, Nuova, Amara Ive GIULIANA la sovrana delle acque da tavola. gio Stabilimento recentemente trasformato per ogm sorta di cure fisiche moderne. Acnii De Gioy ANNI Professore di Clinica. medica n* ulente Comm À ( Ep e. at WINE doi De % ia a CREA ae pae Zid È > P. ra SLA . Y Pe v è 4 vo “Mona per vp È. 3 ; \ N i S aaa 0 K A i Ò ( n a E S CONA "4 aa aL UT Rena IA RIINA 1 \ N N a GA E LIVATAO » j Ù RA tata ato 7, x ME RT PEA b Lo A À : peo vu 4 € È, si ly ud ù ® i DIPOTE CHE Fondata in Monaco nel 1835. Soggetta al controllo permanente d'un R. Commissario coem. Capitale Agionario Marchi 14. 785.714,30. intermmente versato Autorizzata ad agire in Italia con Deereto in data 10 Novembre 1898 del R. Tribunale Civile di Genova. > — Ramo Assicurazioni — sulla E e DIGA Rappreseni anza conerale pe Regno dl dl la Cav. A. BLEY - 0 n AMMINISTRAZIONE li dell’spettorato Generale pel Veneto « e Lombardia Premiata Publ Lagunare Vania | ivista Italiana di [Pesca ed Aquicultura Od MARINA-FLUVIALE-LACUSTRE Premiata con medaglia d’oro i » ESPOSIZIONE DI MILANO 1894 ed ALL’ ESPOSIZIONE DI TORINO 1898 Fondata €. diretta, dal Dott. D. LEVI-MORENOS Segretario di Redazione: Maxerto Camurro e ORGANO CENTRALE per promuovere la « FEDERAZIONE NAZIONALE AQUICOLA » Riassume gli Atti delle Società Italiane di Pesca e d’ Aquicultura 15 Pubblica in Supplemento i Bollettini Ufficiali della Società Regionale Veneta e della Società Benacense SOMMARIO PD. Levi-Morenos — Note tecniche per l'utilizzazione del suolo aqueo. — Che cosa è l'Aquicultura. — I vari rami dell’ Aquicultura. — Il suolo aqueo. . Grablovitz — Spiegazione delle tavole per le alte e basse maree dell'Adriatico e del Me- diterraneo per il 1903. Note - Comunicazioni - Corrispondenze Red. — Cronaca della Dinamite: Interrogazione dell’ On. Codacci-Pisanelli. — Gli arsenalotti mitardi ed i pescatori di S. Pietro. . — Emigrazione di pescatori dell’ Adriatico. — Alimentazione intensiva delle Carpe. — Metodo dì conservare le reti. — Ostriche e tifo a Londra. — Corso di Piscicultura a Morat (Svizzera). ; Esposizioni - Mostre - Congressi sizione Regionale di Udine. — Esposizione Internazionale di Marsiglia. Supplementi rablovitz. = Tavole delle alte e basse maree per Venezia ed Ischia con riferimento ad altri porti dell'Adriatico e del Mediterraneo. (1. Semestre 1903). | DIREZIONE ee AMMINISTRAZIONE ZIA - ZATTERE 1372 - venezia | venezia - FRARI 2988 - VENEZIA onamento annuo alla Neptunia sola L. 12 — coi supplementi L. 20 Gli ‘abbonamenti decorrono sempre dal Gennaio e quando non sono disdetti s'intendono tacitamente rinnovati _ INSERZIONI: Concessionaria Esclusiva Premiata Pubblicità Lagunare in Venezia nze Generali: Roma, Torino, Palermo, Firenze, Malta, Tunisi, Parigi as, Milano, Agenzia propria - Napoli, Filiale propria LE MCR a edi Carr RASTA RI eva) Sulla linea ferroviaria Pisa-Lucca- Piselli — 14 treni al giorno pubblico per i bagni e per la bibita delle acque AIR iano: 1° Maggio al 31 Ottobre po DOO ‘Concorso annuo 50000 bagnanti «2 Analoghe n chi (et alQnelle! di Kissingen, Marienbad, Weisbaden. Fadlbadi le acque dî Montecatini, giovgno, meravigliosamente contro ‘e malattie dello stomaco degli intestini, del fegato, della milza, ecc., nella gotta, nella obesità, nel diabete, ec in ogni forma di urocrasia. — Contro la stitichezza e la calcolosi del fegato l’azione loro è portentosa. Gli stabilimenti di Montecatini inno subito in questi ultimi anni nelle loro — migliorie una vera rivoluzione. Splendida sala d° inalaz oni — Stabilimento idroterapico FG — Grandiosa piscina — Bagni a raffreddamento — Elettro-terapia con bagno idro elettrico — Massaggio e ginnastica medica — Gabinetto per le indagini cliniche - microscopiche, batteriologiche, CCli eq. Casino = Teatri - Parehi - Giardini - Spettacoli all'aperto * Tabella dietetica dettata dal prof. Grocco ad uso di Karlsbad. In una parola le terme di Montecatini gareggiano oggi colle migliori siazioni termali delle altre Nazioni. Direttore Sanitario e Regio Ispettore Capo: Prof. Comm. PIETRO GROCCO Clinico, | Medico di Firenze. d Regi Ispettori: Cav. Prof. FEDELI e Cav. Prof. CASCIANI. La cura delle acque di Montecatini puo essere fatta a domicilio Z) in qualunque epoca dell’anno É un pregiudizio che esse sieno più indicate nei mesi caldi. Depositi in tutte le principali città, vendita in tutte le principali farmacie. Per notizie e per ordinazioni dirette rivolgersi all’Amministrazione in Montecatini Cerda oppure all’Amministrazione in Milano - Via S. Paolo, 9. Il Tettuccio è l’ unico rimedio contro la dissenteria o diarrea cronica. La Tamerici e la Torretta sono le più purgative fra le acque di Montecatini. Esse sono specialmente indicate per la cura dei catarri gastrici ed intestinali Son 3 denti da atonia dell’ intestino, della stitichezza abituale, e delle malattie del fegato. LA GUARIGIONE È CERTA 5 vrorererer rossi MOSTO OTO, GROTTA QUIUTI IMONSUMMANO (Provincia di Lucca) Concessionario MELANI Unico sudatorio sfarzosamente illuminato a Iuce cettrica di efficacia miracolosa nelle malattie reumatiche gottose, e artritiche, | aa Raccomandato dalle prime celebrità mediche del mondo 3 Per cause affatto indipendenti dalla PIAGA NEPTUNIA Anno XVIII Neg 15 Febbraio 1903 Note teeniche per l'utilizzazione del suolo aqueo. ©’ E L'aquiculturaa — La parola aquicultura fu usata, forse per la prima volra, nel 1867 da un autore spagnuolo il Mariano de la Paz Grael (2); essa fu accolta dal Quatrefages e fu poi usata da vari ma specialmente in Francia, ove sorsero fino da un ventennio fa Sta- zioni d’ Aquicultura, come la Statione Acquicole de “Boulogne-sur-mer e Società, quali ad esempio la Sociètè Centrale d’ Aquiculture et de non ignorata, certo la propaganda per AI dat a il temine, ma non VO DO + TI © ERA, © EDO) — 3 3 35 = Slo ® tura intensiva non oO 0 Sn agito) le LOI = E n = © da 2 lello che si viene A DS 9 Coi N x e da privattè a = , IS) = £ Io Cao se x de Se = O [= De col h N Ho) ,T- i O le) sone colte, non ha £ so o È 5 vente l’ espressione oo sto SE A n senso preciso. CON Taio i E DS te) Ss > vasta ricordare che ie 2 Lo . da me promossa < 2 o: . Deputati e Sena- coon VO PSR a Egr = al | = SMETTI, ricoltura. ,, Spesso o 9 E Ss È Z - . ndustrie e scienze ARTI i EA o È Q [cd] (©) .Q ® (i [9 DI ti = © © + Dept dia È ga Anno XII, N. 37. INC 5 € G © tai lato: Aquicoltura. — o o a) co i © taceas y meyllones. 6 5g S» Vermi — Sanguisughe — Irundocultura >» Artropodi — Gamberi -- Astacicultura (Lumache — ’Cocleicultura » Molluschi Mitili — Mitiicultura Ostriche — Ostreicultura / ' Trote — Salmonidicultura | Salmoni _ idem bd » . pri Tra E Carpe — Ciprinicultura 35 Tinche s2 idem ca Pesci / Anguille — Anguillicaltura e Cefali — Vallicultura fa Orade a idem a Brancini — idem > i I Anguille -- idem \ Anfbi — Rane — Batracicultura Ora è evidente che nella aquicultura come nella agricoltura la scelta della specie da coltivarsi è vincolati a determinate condizioni e proprietà del terreno, ossia del suolo aqueo. Il primo ed indispen- sabile elemento dunque per iniziare una industria aquicola è la cono- scenza del suolo aque», il quale rappresenta la base dell’ aquicultura, precisamente come il suolo arabile è la base fisica dell’agricoltura. 28 Il suolo aqueo. — Per suolo aqueo si deve intendere : A. — Il Capiente, cioè il bacino che serve per trattenere l’aqua e del quale vuolsi considerare : I. La materia 2. Le dimensioni 3. La forma 4. L’ ubicazione B.T— LZ’ «Aqua, della quale devesi considerare : s. La natura (purezza, inquinamento, sostanze in soluzione od in sospensione anche nel loro quantitat. vo). 6. La provenienza e durata 7. La quantità disponibile 8. La temperatura media, minima e massima. C. — Za Potenzialità alimentare naturale che è data: 9. dagli organismi planktonici, che vivono cioè nello spes- sore dell’ aqua. 10. dagli organismi vegetali ed animali del fondo e dal feltro organico. Col variare di questi elementi varia naturalmente la scelta della specie da coltivarsi e la convenienza di adattare il suolo agrario a suolo aqueo per aquicultura intensiva. Ta'e convenienza è tuttora vin- colata anche ad altri fattori. Lo scopo dell’ industria aquicola non è solo di produrre materia azotata con un dispendio minore di quello al quale si va incontro colle coltivazioni terricole, il vantaggio econo- mico di una data coltura è sempre vincolato alla richiesta del prodotto, cosicchè la vicinanza di centri di consumo, nei quali ad esempio la carpa venga apprezzata e ben pagata, può consigliare di sostituire una coltivazione aquicola ad una coltura agraria. Da tutto quanto ho esposto si deve ricavare che la piscicultura, il ramo più importante della aquicultura, è qualche cosa di ben più serio di quarto sì ritiene sino ad oggi, che non si può apprenderla nè insegnarla con un articolino di giornale : che gli agricoltori italiani hanno torto di trascurare questa integrazione delle industrie agricole, che se si vuol fare della vera piscicultura conviene fare qualche cosa di più che prendere le uova e P umore spermale dei pesci, fare la fecondazione artificiale, incubare artificilmente le uova e poi gettare i neonati pesciolini, gli avannotti in un fiume od in un laghetto. Questo è dilettantismo, è piscicultura per i gonzi e non industria vera. 29 Per fare della vera piscicultura razionale bisogna dunque prima di tutto conoscere il suolo agueo come lo ho più sopra definito, stu- diandolo in relazione alla specie da coltivarsi ed ai varii sistemi di allevamento. D. LEVI-MoRENOS Spiegazione delle tavole per le alte e basse maree dell’ Adriatico e del Mediterraneo per il 1903. Nelle annesse tavole si danno come al solito gl’ istanti previsti delle alte e basse maree per Venezia è delle sole maree per d’ Ischia pel primo semestre 1903. Le prime, con opportune riduzioni, servono anche per altri punti dell’ Adria- tico; le seconde pel Mediterraneo. Le maree dell’ Adriatico sono assai più sentite che altrove sulle nostre coste, specialmente nella parte settentrionale fra Venezia e Trieste. V° è pure in esse una sensibile differenza d’ altezza fra 1’ alta marea del mattino e quella della sera ; così pure fra le due basse maree quotidiane; ed in calce ad ogni tavola trovasi un cenno pratico, per sapere quale fra le due alte sia la più elevata e quale fra le due basse sia la più depressa. Questa particolarità apporta pure un’ anomalia a periodo diurno con antici- pazione e ritardi delle ore critiche ; per questo motivo si dà il dettaglio delle due alte e basse maree per ciascun giorno. Invece nel Mediterraneo tale anomalia è meno sensibile e le ore seguono un’andamento più uniforme. Perciò non è indispensabile il calcolo speciale delle basse maree, inquantochè queste succedono ordinariamente di sei ore quasi precise alle alte maree e quest’ intervallo oscilla fra 5h 50m. Ecco le riduzioni da applicarsi alle maree di Venezia per ottenere quelle d’ altri porti dell’ Adriatico e così pure a quelle d’ Ischia per avere quelle di altri porti del Mediterraneo. Da Venezia Lido veneto (dal Tagliamento al Po) — 0h28m Ravenna (dal Po a Pesaro) AO v | alte maree — 41 25 Trieste (da Grado a Pirano) A TSI e Pola (da Rovigno ad Albona) = 8.0 Fiume e Quarnero — 2 10 Zara ed arcipelago dalmato fino Sebenico — 2 45 da Pesaro a Chieti — 2 45 6 54 Lesina, Lissa, Tremiti, Gargano _ \ Da Ischia Genova (da P. Maurizio alla Spezia) — 0h 20m Livorno (dalla Spezia ad Orbetello) — 0 25 Porto Ferraio (Arcipelago toscano) — LO SÙ Civitavecchia (da Orbetello a Capo Circello) — 0 18 Golfi di Gaeta, Napoli e Salerno UG Isole partenopeo 005) Porto Santa Venere (da Policastro a Scilla — 0.46 Isole Eolie e Nord Sicilia + 0 4 Porto Torre (Nord Sardegna) cho ea Carloforte (Ovest » Ei Cagliari (Sud » SEMO. 0825 Porto Empedocle (da Marsala a Capo Passaro) — 5 36 Catania (Sicilia orientale) — 5 39 Reggio Calabria (fino a Cotrone) — 5 55 Golfo di Taranto —: 6g +6 Da Gallipoli a Brindisi — 6 38 Bari e fino al Gargano nell’ Adriatico — 6 83 Nello stretto di Messina avviene, come si scorge da questo prospetto, il rove- sciamento della marea: cioè, quando nel bacino del Mediterraneo è alta marea, nell’ Jonio è bassa marea, e viceversa ; di quì la grande irregolarità delle maree da Messina al Faro e le forti correnti periodiche evidentemente regolate dall’ al- ternativa del dislivello tra i due bacini. Le maree nel Mediterraneo presentano leggere differenze tra i vari punti della Liguria al Nord della Sicilia ; lo stesso avviene, ma con andamento inverso, nel Mediterraneo centrale e sul Jonio. Invece 1’ Adriatico presenta differenze relati- vamente grandi su piccola distanza, specialmente nella parte settentrionale. Le differenze sono ancor più grandi nella laguna veneta, ove pel basso fondo il progresso è assai più lento. Le ore date per Venezia si riferiscono al bacino di S. Marco; man mano che si procede verso terraferma il ritardo si fa maggiore, come risulta dagli studi fatti su quest’ argomento dal fu ing. Colbertaldo. Ischia, Gennaio 1903. l1I Direttore del R. Osservatorio geodinamico GIULIO GRABLOVITZ CRONACA DELLA DINAMITE L’on. Codacci-Pisanelli ha presentato la seguente interro- gazione ai ministri delle finanze e di Agricoltura. — Sulla opportunità di dare alle guardie di finanza istruzioni e mezzi adeguati per impedire la funesta pesca con la dinamite che spesso si esercita lungo l'estremo litorale Adriatico e Jonico. È questa un’interrogazioue che viene a proposito, i disgraziati con- » % » - x s } . ì 51 tadini della provincia di Lecce, spinti dalla fame, distruggono con la dinamite le speranze della pesca. Nel prossimo numero riporteremo per intero la interrogazione dell'onorevole Codacci-Pisanelli e la risposta dei ministri, Gli arsenalotti dinamitardi ed i pescatori di S. Pietro — La Presidenza generale della Società Regionale Veneta perla Pesca e l’Aquicultura indirizzò la seguente lettera ai giornali cittadini. In seguito all’ articolo comparso nel « Gazzettino » del 21 gen- naio sotto il titolo « Tre operai minacciati dai Sampierotti » (1) e col quale certi Santo e Giovanni Frizzele e Guglielmo Novello protesta- vano contro l’ agire dei pescatori di S. Pietro in Volta e di Portosecco che li avevano fermati come sospetti dinamitardi, questa Presidenza generale si è fatta dovere di procedere ad un’inchiesta per accertare la verità del fatto, del quale la Società stessa non poteva disinteressarsi dopo le molteplici pratiche da essa esperite per reprimere l’ esercizio abusivo della pesca colla dinamite. Ed ecco quanto è risultato dall’ inchiesta : Domenica 18 gennaio pp. alcuni pescatori di S. Pietro in Volta e Portosecco — fra i quali ce:ti Ballarin Giuseppe detto Polenta, Bal- larin Giovanni detto Polenta e Vianello Tomaso detto Cucchetto — mentre si trovavano ad esercitare il loro mestiere lungo le dighe del Porto di Malamocco, s° accorsero che all’ estremità della diga Nord si trovava uua barca montata dai tre operai, di cui sopra, altre volte visti a pescare abusivamente colla dinamite. Si accordarono allora di appiatarsi per sorprendere quei tre in fragrante, ma le operazioni loro furono evvertite perchè i pescatori di frodo ammainarono la vela e si misero a vogare a tutta forza verso Est per prendere il largo in alto mare. I pescatori di S. Pietro Portosecco non si scoraggiarono e, in sei barche, si misero ad inseguire i fuggitivi. L’ affare era serio per la grande distanza da superare, ma giunse a buon punto, dalla parte opposta, la barca del pescatore Ballarin Luigi detto Polenta ed i sospettati dinamitardi furono così presi in mezzo. Questi allora, riconosciuto inutile ogni tentativo di fuga, gettarono in mare prima la dinamite e, poco dopo, a quasi dieci metri di distanza dai pescatori, anche un fucile a due canne ed altri oggetti che pro- babilmente erano framenti della « volega » che serviva per la raccolta del pesce dinamitato. (1) Veli « Neptunia » del 31 Gennaio 1903 pag. 15. La] lay I sospettati dinamitardi, quando furono avvicinati dai pescatori, protestarono contro l'inseguimento dichiarando essere partiti da Ve- nezia per una gita di piacere. Obbiettarono i pescatori essere quella una ben strana gita, non essendovi nella barca — eccezione fatta di qualche fiasco d’ aqua, anzichè di vino — provvista di alcun genere. Domandarono poi conto degli oggetti gettati a mare e obbliga- rono i sedicenti gitanti a presentarsi al capitano di Porto di Malamocco dove anche il pescatore Scarpa Eugenio detto Stella dichiarò di rico- noscere in quegli operai gli stessi che quindici giorni prima, mentre stavano pescando colla dinamite, spararono all’aria un colpo di fucile per intimorirlo, L’ ufficiale di porto, in base a tali dichiarazioni, stese il relativo processo verbale che fu trasmesso alla Capitaneria di Porto di Venezia. Da tale inchiesta risulterebbe dunque che i tre operai di cui sopra tentavano di pescare colla dinamite, e perciò questa presidenza non può che eccitare i pescatori ad essere sempre vigilanti affine di estirpare la deleteria opera dei dinamitardi. La presidenza stessa poi confida che non si mancherà da parte delle autorità tutte — la giudiziaria compresa — di prendere nella maggiore considerazione il danno gravissimo che questa forma di de- liquenza reca alla pubblica ricchezza in generale, ed in ispecial modo alla misera classe dei pescatori. Il Presidente generale SORMANI MORETTI Pote=Comunicazioni=Corrispondenze Emigrazione di pescatori dell’ Adriatico. Non è solo dalle coste occidentali che i pescatori abbandonano l’ Adriatico. Narra il il giornale, il « Mare » di Trieste (numero del 45 febbraio) che poco tempo fa da Comissa emigrarono per 1° America ben 400 lavoratori del mare e nella prima settimana di febbraio partirono da Spalato 18 giovani pescatori che emigravano pure per l’Amerìca. Alimentazione intensiva delle Carpe. — Il signor Poulin nel Progres agricole et viticole dà notizia delle esperienze da lui fatte per l'alimentazione delle carpe e delle tinche allevate in stagni e riferisce di aver ottenuto uno splendido successo mediante l’impiego delle vinacce già, del resto, così estesamente utilizzate come alimento per altri ani- mali. Le vinacee contengono molto azoto, una sostanza amidacea ed una DO certa quantità di olio e dei fosfati ; oggi esse si usano anche per la nu- trizione del pollame sottoponendole ad una leggera coltura e si mescolano con barbabietole e con patate cotte. Si osservò che nella alimentazione dei polli le vinacce hanno | in- conveniente di dare una colorazione rossiecia alla carne. Non avendo sott’ occhio la relazione del signor Poulin ignoro se lo stesso fatto si os- servò nella carne di pesci alimentati con vinacce. Metodo per conservare le reti. — Si succeriscono molti espedienti per la conservazione delle reti ; un giornale svizzero suggerisce come ottimo questo : Si fa una soluzione aquea di bicromato di potassa con proporzione di 500 gr. di bicromato per 10 litri d’aqua, e si immer- gono in tale soluzione le reti che se ne avvantaggiano notevolmente per la conservazione. Ostriche e tifo a Londra. — Da una brillante corrispon- denza di Fabian in data 10 gennaio al Piccolo di Trieste ricaviamo le seguenti notizie : Non è ancora finito a Lonlra lo spavento suscitato dai casi re- centi di ‘avvelenamento dovuto ai porkpies. Le ricerche dei medici hanno provato che un terribile bacillo, simile al bacillo di Graetner, riproducentesi con incredibile rapidità e velenosissimo, si era introdotto nei pasti-ci di porco che fanno tanta gola, a vederli, nelle vetrine dei panettieri. Per un pò di tempo non si parlò che delle sue vittime e non si pensò che a una crociata sterminatrice contro questo insidioso invasore del « pork-pie ». Adesso ce n° è un’altra: il panico delle ostriche, In tre città del- l'’Hampshire è scoppiata un’ epidemia di febbre tifoidea, assai maligna, con parecchi casi letali. Le ostriche l’anno prodotta: le ostriche di Emsworth, il cui letto sarebbe stato avvelenato da polluzioni di fogna. Il più popolare dei molluschi è diventato oggetto della diffidenza e dell’orrore nazionale. L’industria delle ostriche è condotta su larga scala in Inghilterra, e in pochi giorni gli industriali perdettero già 6.250.000 corone! Essi tennero una riunione per avvisare il modo di isolare le fonti infette e per assicurare il pubblico; ed un’altra riunione è indetta di mercanti, di tecnici, di deputati per protestare contro lo scarico delle fogne nei fiumi, negli estuari e intorno alle coste e per domanlare l’intervento del Governo. È curioso che in questo momento il panico delle ostriche esiste anche a Costantinopoli dove l’animale bivalve si sarebbe avvelenato per lo stesso processo, ma è forse più curioso pensare che i turchi abbiano delle fogne che vanno in mare... 34 Corso di Piscicultura a Morat (Xeuchitel-Svizzera). — In seguito ad invito del Dipartimento Federale dell’ Interno nel Cantone di Fribourg, la direzione militare, dalla quale dipendono i servizi della pesca su proposta del signor Niquille ispettore in Capo delle foreste (Caccia e pesca) incaricava il signor Gendre, ispettore forestale, di tenere in unione il signor Berthoud, perito piscicultore di Mevriez, un corso di piscicultura per i guardia-pesche, gli ispettori forestali ed i diversi piscicultori dello Stato. Il 15 dicembre si iniziò il corso che durò 5 giorni e sì tenne nella cittadina di Morat prescelta per la sua posizione sul lago omonimo e perchè sede di due stabilimenti di piscicultori. Il corso fu tenuto all'Hotel du Bateau, intervennero i capi guardia- pesche e tre guardia pesche del lago. Il corso comprendeva l'insegnamento teorico e le esercitazioni pra- tiche, la parte ittiologica e piscicola che venne svolta dal signor Berthoud e la parte legislativa ed amministrativa svolta dal signor Gendre. Ecco un sommario nelle linee generali, dell’insegnamento dato in questo Corso di Piscicultura : — Storico della piscicultura, modificazioni successive della legisla- zione cantonale, scopo propostosi dal legislatore, statistica — Ittiologia : ana- tomia, embriologia, classificazione dei pesci del Cantone — Piscicultura — Studio degli istrumenti e dei metodi di pesca — Aquicultura, alle- vamento e nutrizione del pesce — Studio del Gambero — Influenza di- sastrosa della coltura delle femmine nella riproduzione di questo prezioso crostaceo — Inquinamento dei corsi d’aqua — avvelamento delle aque — Protezione del pesce, salti, turbine, scale di monta, fregatoi artificiali, rifugi, animali nocivì — Legislazione federale e cantonale, concordati internazionali, regolamento per il ripopolamento, enumerazione delle uova e degli avannotti, trasporto — Sorveglianza del commercio, braconnaggio, delitti di pesca e verbali delle guardie-pesche ecc. ecc. Gli esercizi pratici hanno avuto per scopo la estensione dei rapporti e verbali di contravvenzione, il riconoscimento pratico dei pesci uccisi col cloro, colla calce. coll’acido solforico, colla coccola di levante. Vennero inoltre fatti esercizi sulle principali operazioni ittiogeniche, eseguite delle pesche per far conoscere il maneggio delle reti ecc. Ogni sera dopoi lavori della giornata una discussione famigliare negli argomenti trattati serviva a completare l'insegnamento con utilità gran- dissima dei partecipanti al Corso che dichiararono aver ricavato, sovra tutto da questi famigliari colloqui il più utile insegnamento. Il Presidente del Consiglio di Stato intervenne alle lezioni tutte teo- riche e pratiche ad incorraggiamento delle guardia-pesche, volendo mostrare in quanta considerazione li aveva lo Stato, ì pescatori ed i piscicultori del Cantone. i a ALe, ‘M N 3 r a, r ld Esposizioni = Mostre = Congressi Esposizione Regionale di Aquicultura e Nazionale di Pesca in Udine. Nell'agosto e nel settembre 1903 si terrà in Udine l’Esposizione Regionale delle provincie venete. L’ Esposizione, della qual: è Presidente onorario S. E. il Ministro di agricoltura industria e commercio, è favorita dalle Camere di com- mercio e dalle Istituzioni agricole del Veneto; essa rappresenterà un vero e grande interesse del paese, perchè è destinata a porre in rilievo i progressi compiuti da queste provincie in tutti i rami delle industrie dell’ agricoltura, dell’ arte, della cooperazione, della istruzione e della previdenza. Nel Riparto III (Agricoltura) la Divisione XII (Regionale) com- prende quattro classi che sono raccolte colla designazione di Piscicul- tura, e precisamente : Classe I. Propagazione artificiale del pesce. » IL a) Aquari e vivai Db) Attrezzi di Piscicultura. > IN. Vallicultura. » IV. Attrezzi di pesca. Nel Riparto V (Sport) concorso nazionale con ammissione anche delle case estere che hanno rappresentanza in Italia, la divisione IV comprende Caccia e Pesca — e la Pesca presenta queste due clus.1: Classe I. Reti diverse, lenze, ami, fiocine, canne ed accessori. >. Il,» Collezioni di pesci I. Esposizione internazionale marittima di Marsi- glia. — L’Esposizione comprenderà 5 divisioni : I. Igiene marittima ; II. Sicurezza e salvataggio marittimo ; III. Pesca e sviluppo fisico, intellettuale e morale dei pescatori e dei marinai ; IV. Pesca (piscicultura, alientica o arte del pescare, preparazione e conservazione dei prodotti della pesca, applicazioni industriali dei prodotti della pesca, legislazione, pubblicazioni, storia della pesca). V. Prodotti diversi non compresi nella classificazione generale. PERSONALIA 11 Conte dott. G. Crivelli-Serbelloni per riaversi da un eccessivo lavoro e conseguenti disturbi nervosi ha, per due mesi, affidato ai colleghi la presidenza della Società lombarda, della quale egli è la mente 530 direttiva e l’anima ispiratrice, ed è partito per un viaggio marittimo sul Mediterraneo. Al carissimo amico gli auguri più affettuosi. Nomina alla Commissione Superiore Consultiva di Pesca. — In sostituzione dell’Illustre prof. Targioni-Tozzetti a far parte del primo corpo consultivo italiano per la pesca fu nominato, con R. De- creto in data 25 gennaio, il nostro collaboratore l’egregio signor avvocato G. Palmisano di Termini-lmerese, al quale porgiamo vive congratulazioni. Il prof. Ottavio Muneratti, direttore della Cattedra Ambu- lante di Agricoltura, dopo il periodo, di prova fu in questi giorni ricon- fermato per un quinquennio. La sua hen meritata riconferma ebbe il plauso ha tutt ds gli Soon e Da Sta agraria che conoscono il valore del Allo RR “I agli auguri di anni Tivcni e tranquilli, fra i bravi agricoltori polesani, che gli vengono dalla stampa agricola, uniamo i nostri, esprimendo la viva fiducia che il valentissimo collega vorrà alutare colla sua opera anche la propaganda per 1’ aquicoltura nel Po- lesineana. i Il nostro Direttore fu nominato membro del Comitè Interna- tional d’honneur de la Presse per l'Erposizion International de Marseille (vedere rubrica delle Esposizioni). L'Associazione Romana di M. S. fra i Pescivendoli di Roma ha pro- clamato a suo presidente onorario S. E. Von. Guido Baccelli a vice presidente onorario l’on. Marchese Ippolito Niccolini ed a soci onorari diversi aquicultori e studiosi della pesca fra i quali ricordiamo il prof. Dott. Vinciguerra ed il nostro direttore prof. dott. Levi Morenos. SEMMAI x a © Tpotel è N 1 tale presse a = 22 ND 2 Da ma] | Î E 22 | Restauran Bauer Grinvald (È È D = Giulio Grùunwald, Senir Propr. = 2 po4 £ CLIO Direttore responsabile Dott. Levi- MoRENOS Venesia 1903 — Nuova Tipografia Convnerciale Qi 4 o” 30° 9 1 0 3 4:30 di d3 o) LU 6 3 4o o 7 l KO is }; so , 655 $ A 1 50 4 41 ‘g ohi 3 12 gq25 & 13 10 0 È 1h 410 40 1Î fido 10 120 di (2 40 I 1345 19 (4 50 do 1] 30 dI 19 50 97 CI 25 dU xo 24 2359 Mr 40 IG SILAT 27 93 /0 28 23 39 29) 23 55 31 025 UL L gpudlloy he ade tre "ia e 40 tua L due dasto more qpedta fo Supplemento alli ‘ NEPTUNIA ,, we ta >. (Sa To le due REI quotibio, lyooa PIOSZITÀ } ae a J ld) Re 29 e” Pa di SIVE, zl I to, Lello MANAANDA BA ha Mi io SE 1903. Pale | ta | Base 4 dn 03 | 2 120 14 3 | 15 g5 À 235 950 d | 38f | 1130 dT | Ah4o 135 | | de RE f 55 14 45 y Se zo 10 20 ITTO li 10 o fd 12. lo ko 16 55 43 II 20 195 th lt 55 if 5 al {2 3o 17% 19 (310 4f 40 War o 19 ITS | 1910 19 do ho 40 70 20 doi ie Si Zi :Zo I ΰ 22 35 DI Da, Sr 35 2 | IRIS “pei 5 92 35 het VIA 230 43 2 93 0] 2 9345 A Hoy nana hic cli ia fe0; 9 Potra n ” defressa < sa) e 18° 2 R) dh ] 6 to I i i IA 9 du ite: NOPT sa 2"* Qta. | 0% 15” O ke / lo LAhO 226 DI GIO (40 SIT 4 Lo fo @ Lo k© b015 io (795° 13 © 1945 15 © H30 do (0 20 9 203) U 15 LEI 200 9923. 2 So Too 2549 _ Paso , n depresia = magi. AMANADGRRR Mavi 1903. ta Mov Li ho" 12 (0 12. To /3 30 /4 30 18 Lo I INIT LI o 2 BS O | Madia | 17° 30° IT 55 18 20 18 ko If 55° (} lo 2355 stag Ap her Heuezio,. Mala du ca 0 O x AE nta) i & kh 90 i < e È ; avola Vlle NUIRLQL PA O 10 190) bia ole | Ruol ala 1 olo | 650 13? Go 2 Oo TL) a REA DT 4 240 1040 | |} 50 ta E AVI 01 5 : E i logi 30 ) jo Ia ko UYU lo 330 G o (959 ARI KO DRGG lo RED (/ So 19 e DT. 0 14 630 2 è be e ($ (9 Lo 2 3 95 44 CT 26 24 di -. (44 | ROS | 1 OUio uerrro pio lvota < fait 24, "A Peo rr « dopresio < N e °* È IR RR i e e tim Se Re er Ma Sdi uaosla delle [MAARDNRKE: glia; QGuegaro 1909. Pat | ateo | Goso | ala | Bossal Mata | d pen “Dop [gen | Re 2 3 À ] 4 ) i | bero 4 VI9, di (SGRE f la 12 13 fa A Ik SE ; 4 a rad 14 9 ; 2 Li d£ 5 23 23 3 A 25 sh 26 99 i: 29 di 29 do sE si LITI | Als MON lr eiivada: _ La 14° 273°. 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Commissario coramalin | Capitale Azionario Marchi 44, 25), 714,30 interamente versato i TUO Autorizzata ad acire in Italia con Decreto in data 10 Novembre 1S9S del Ri, Tribunale Ci i pani Ramo Assicurazioni sulla Vita e = È Rappresentanza generale pel Regno ill ia Cav. A. BLEY - Genova leve Lili APE at Ape rnich AMMINISTRAZIONE dell’spettorato Generale pel Veneto e Lombardia. Premiata Pubblicità Lagunare- Venezia — Rivista fitaliana di [esca ed Aquicultura l MARTINA SFELUVIALB=LACUSTRE Premiata con medaglia d’oro > ESPOSIZIONE DI MILANO 1894 ed ALL’ ESPOSIZIONE DI TORINO 1898 Fondata € diretta dal Doff. D.. LEVI-MORENOS ORGANO CENTRALE «per promuovere la « FEDERAZIONE NAZIONALE AQUICOLA » a Riassume gli Atti delle Società Italiane di Pesca € d’ Aquicultura Pubblica in Supplemento i Bollettini Ufficiali | della Società Regionale Veneta € della Società Benacense SOMMARIO Note. - Comunicazioni - Corrispondenze l — Per i pescatori dell'Adriatico. (Notizia sulla conferenza tenuta all’ Ateneo Veneto). — La Stazione Zoologica di Trieste all'Esposizione di Pesca a Mosca. Socità di Pesca ed Acquicultura \ Regionale Veneta — Riunione della Commissione per la nomina del Direttore della cuola di Pesca ed ni ian arinuo: alla Nòpiuinia Pa L12:—- coi supplementi L. 20 bonamenti feno Rampie 13 Gennaio e quando non sono disdetti s'intendono tacitamente rinnovati si INSERZIONI: IAA Esclusiva Premiata Pubblicità Lagunare in Venezia ppresentanze Generali : Roma, Torino, Palermo, Firenze, Malta, Tunisi, Parigi A Bruxelles, Milano, Agenzia propria - Napoli, Filiale propria RS ORSI RO ce So Sulla. linea ferroviaria Pisal.ucca-Pistoia — 14 treni al giorno. pubblico per i bagni e per la bibita delle acque Mo <2@'/! ‘dal 1° Maggio al 31 Ottobre . O n VITO OA 40 Concorso annuo 50000 bagnanti -Qz+ Analoghé negli(effettilA quelle di Kissingen, Marienbad, Weisbaden. le acque di Montecatini giovano meravigliosamente contro le malatti degli intestini, del fegato, della milza, ecc., nella gotta, nella obesità in ogni forma di urocrasia. — Contro la stitichezza e la calcolosi. loro è portentosa. S, Gli stabilimenti di Montecatini ànno subito in questi ultimi migliorie una vera rivoluzione. Splendida sala d’ inalaz oni — Stabilimento ic — Grandiosa piscina — Bagni a raffreddamento Elettro-terapia c elettrico — Massaggio e ginnastica medica —. Gabinetto per le microscopiche, batteriologiche, ecc. se: SI + Casino 2 Teatri - Parehi 2 Giardini - Spettacoli . Tabella dietetica detrata dal prof. Grocco ad uso di Karlsba terme di Montecatini gareggiano oggi colle migliori s'azioni termali Direttore Sanitario e Regio Ispettore Capo: Prof. Comm. PIET Medico di Firenze. Regi Ispettori: Cav. Prof. FEDELI e Cav. Prof. CASCIANI. — La cura delle acque di Montecatini può essere fatta a domicilio © Z in qualunque epoca dell’ anno E un pregiudizio che esse sieno più indicate nei mesi caldi.. Depositi in tutte le principali città, vendita in tutte le princ notizie e per ordinazioni dirette rivolgersi all’Amministrazione in Monti oppure all’Amministrazione in Milano - Via S. Paolo, g.. {°° Il Tettuccio è l’unico rimedio contro la dissenteria o diarrea La Tamerici e la Torretta sono le più purgative fra le acque di Esse sono specialmente indicate per la cura dei catarri gastrici ed int denti da atonia dell’ intestino, della stitichezza abituale, e delle ti _LA GUARIGIONE È CER EROE EEE FELT MONSUMMANO (Provincia di .) 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Ciascuno dei due pezzi è assicurato separatamente a un nodo della corda con cui il tutto viene lanciato. Il pesce colpito discende e gli si allenta la corda perchè infuriato dal dolore. Quando è avvilito viene tirato su e prima a comparire è l’asta di legno disgiunta dal ferro che resta infisso nella carne ed è conformato in modo che con la trazione non possa uscire. Invece l’asta col proprio peso e coi movimenti in varie direzioni potrebbe fare allargare la ferita e farlo cadere, perciò i due pezzi dell'arma sono connessi in guisa che senza difficoltà si disgiungano l’uno dall’altro dopo che l’animale viene percosso. Ai tempi di Mau- rolico (D? Piscibus Siculis, 1543) era in uso lo stesso sistema per la pesca del Pescespada e sembra che sia stato introdotto dagli antichissimi greci perchè Stra- bone riferisce cose non molto dissimili da queste, (2) Dal greco calos, corda. 9Q teli Indi venne a sommo e ricevette altri due ferri. Allora divenne furi- bondo agitando e torcendo convulsivamente la lunga coda fuori del- l’acqua. Per la resistenza che opponeva ad essere non che tirato ma anche trattenuto fu necessità seguirlo fino all’opposta spiaggia della Calabria presso Palmi e dopo nove ore che aveva trascinato seco quì e là la barca con gli uomini dentro fu tratto fuori dell’ acqua, quindi sventrato delle interiora e trasportato in Messina. Qui venne esposto in una casetta di legno presso il molo, improvvisata all’ uopo, sopra la cui entrata, come si usa in simili casi, era apoiccata una figura grossolana del pesce, fatta a colori, per attirare la gente. Io fui uno dei visitatori e poichè mi occapo con predilezione della fauna ittiolo- gica locale presi interesse a studiare quell’ animal». Caratteri generali e classificazione. — La forma compressa del corpo, il grande sviluppo delle pettorali, che formano la maggior parte della sua larghezza, le ventrali retroposte al esse, l'assenza di pinna anale, la coda distinta dal corpo, la bocca trasversale, le aperture branchiali infere, ecc. mostrano evidentemente che si tratta di un tipo dei Butoidei. Cercando poi in quale delle famiglie che compon- gono questa sezione dei Plagiostomi possa trovarsi il suo genere, il carattere de la testa libera dalle pettorali, mr con uni porzione di- staccata di queste pinne sui lati del muso, la bozca grande, la coda lunga, flagelliforme, con una pinna dorsale alla sua base, lo fanno riconoscere p-r una delle My/iobatidae. Si sa che i rappresentanti di questa famiglia offrono due disposizioni diverse del sistema dentario, sulle quali si è fondata la loro ripartizione in due gruppi naturali: uno dei Miliobatini con denti piani, tessellati, di differente grandezza, costituenti una grande placca che s’interna nella bocca, l’altro dei Ceratopterini o Cefalopterini con denti minuti, formanti una fascia. Il pesce di cui parlo spetta a questo secondo gruppo. La sua testa troncata in avanti, la bocca infera, la presenza di denti nella mascella inferio e e nella opposta parte della bocca e di un pungolo dietro la dorsale affermano che è una Cephaloptera Dum. (Dic robatis Blainv ), da cui il vicino genere Ceratoptera si distingue per la bocca terminale, denti soltanto nella mascella inferiore e as- senza di pungolo. Descrizione. — La forma generale del corpo è quella di una Raia di cui però si distingue subito perchè le pettorali non circon- dano il capo. Il disco è di figura romboidale con gli angoli esterni È i i L' GIS 39 molto gettati in fuori e appuntati, una volta più largo che lungo. Per formarsi un concetto della conformazione del cap» e della posi- zione delle parti adiacenti alla bocca s'immagini la volta del cranio protratta in avanti col margine anteriore troncato, ai cui angoli esterni vi è un’ appendice auriculiforme ; sulla faccia inferiore di questa pa- rete precraniana appiccicata una fascia trasversale di denti senza ma- scella, distante dal detto margine anteriore; tra questo e la detta fascia di denti le narici verso l’esterno ; dietro i denti inserta una larga bandella trasversale; dietro questa |’ apertura della bocca, tra- sversale, limitata inferiormente da una mascella, presso il cui margine rettilineo si stende una fascia di denti simile alla superiore. La parte superiore del capo è piuttosto appianata, quadrangolare, larga il doppio della sta lunghezza. Il suo margine anteriore troncato è formato di due metà che si congiunzono nel mezzo in un angolo leggermente sporgente in avanti e si continua ai lati e in avanti col margine superiore delle appendici cefaliche su di uno stesso piano, ma sul tratto di congiunzione è incavato. Queste appendici cefaliche, di forma subellittica, danno al capo ma aspetto bicorne ed hanno somiglianza con le orecchie di un mam- mifero. Vi si considerano, oltre al margine superiore detto, un mar- gine inferiore, un’ estremità anteriore ottusa, una faccia esterna un pò incavata, una faccia interna leggermente convessa, e una base il cui angolo inferiore si trova in direzione della commessura della bocca. La loro spessezza è presso a poco come quella dell’orecchio del cane e sono costituite di raggi coperti dalla pelle rappresentano una porzione staccata delle pinne pittorali. Sulla faccia inferiore del capo, procedendo dal margine anteriore troncato in dietro; si notano dapprima le marici in direzione longi- tudinale degli angoli orali, perciò molto distanti fra esse, più piccole del diametro degli occhi e degli sfiatatoi, più vicine alla fascia supe- riore dei denti che al detto margine del capo. Dietro ciascuno di questi orificii vi è un lobo cutaneo a punta ottusa che è una conti- nuazione del loro margine interno e gli forma una specie di valvola. I due lobi di cui parlo si congiungono l’uno all’altro per mezzo di una piega trasversale rettilinea bassissima, àlta circa 2 millim., che si estende da una parte all’altra immediatamente in avanti della detta fascia di denti. Immediatamente dietro questa s’inserisce una /arga bandella tra- sversale che si porta fino agli angoli della bocca, col bordo libero 40 flessuoso, cioè emarginato nella parte media, e termina alle due estre- mità con un lobo che si trova in direzione di quello notato alle na- rici. Essa è analoga alla piega membranosa che esiste dietro la. ma- scella superiore nei l'eleostei e che serve a impedire che l’acqua in- trodotta nella bocca per andare alle branchie ritorni in avanti. Sul palato si avverte una placca subovale, poco elevata, coperta dalla pelle interna, limitata da due creste laterali membranose, le quali si congiungono in avanti formando così una curva subellittica aperta posteriormente. Più in dietro vi è una breve cresta trasversale impari. Tanto la superficie della placca che le creste ora dette sono un pò aspre. il contorno della bocca viene formato soltanto dalla mascella inferiore. Infatti dal margine anteriore troncato del capo si giunge fino al fondo della bocca lungo una parete piana su cui è fissata la fascia superiore dei denti. Se a ciò si aggiunge la disposizione tra- sversale della mascella inferiore e il suo margine rettilineo si troverà in certo modo giusta l’impressione che dava la bocca ai visitatori, indipendentemente l’uno dall’altro, di una duca d'impostazione. Quasi ad accrescere la sua somiglianza con questa serviva la larga bandella suddescritta allorchè veniva sollevata. Dietro il margine libero tagliente della mandibola vi è una fascia di denti la quale somiglia in tutto alla superiore che è situata un poco più in avanti e perciò, supposta chiusa la bocca, non combacia con l’altra. Infatti allora il margine della mandibola corrisponderebbe al bordo libero della larga bandella inserita dietro i denti superiori. Le due fascie di denti sono trasversali, coi due margini perfet- tamente rettilinei, di uniforme larghezza che è di 1 1]2 cm., con le due estremità ottuse, distanti 2 1]2 cm. dagli angoli della bocca. I denti sono minuti, aspretti al tatto, a lima. Per formarsi un’idea esatta della loro forma s’immagini che essendo primitivamente conici la loro porzione terminale venga piegata in dietro ad angolo retto o quasi ed appiattita, con la punta ora semplice ora bifida. Nella disposizione dei denti si osserva che ogni quattro sono disposti agli angoli di una figura rombica, perciò vi si possono distinguere serie trasversali, lon- gitudinali e obblique in rapporto con la fascia che ne risulta, ma sono queste ultime che spiccano alla vista incrociandosi. In una serie obbliqua si contano da 18 a 20 denti, in una serie trasversa circa 10 ed altrettanto è perciò il numero delle serie longitudinali. In 1 cm. di lunghezza sono circa 10 serie obblique e circa 15 serie trasverse IO eg VO UA > 7 O È (i d pe LN Vee 4l di denti. In ciascuna delle due fascie di denti le serie oblique devono ascendere a circa 250, le serie trasverse a più di 400. ‘ Dietro i denti della mandibola manca una membrana trasversale corrispondente alla superiore. Manca la lingua. Sul pavimento della mandibola da ciascun lato della linea me- diana vi è una cresta formata dalla pelle interna della bocca, lunga, poco alta, col margine disuguale, liscia, obliqua in modo da conver- gere con l’altra in avanti, ma senza congiungersi, divergenti in dietro. Più in fuori, in direzione degli angoli della bocca, vi è un’altra cresta obliqua, ma più corta e più alta. Queste creste sono analoghe a quelle notate sulla parete opposta della bocca. Forzanlo la man- dibola contro la parete opposta del capo rimane immobile e sembra che la bocca nell’animale vivente non possa chiudersi completamente, ma senza che ciò avvenga la larga bandella suddescritta sollevandosi in avanti quasi la chiude. La sporgenza che forma la regione orbitaria sul lato esterno del capo si continua in avanti formando unico risalto alla base del- l’appendice cefalica, perciò tra queste due parti vi è una profonda solcatara. Gli occhi sono collocati nel mezzo dello spazio laterale del capo, alla base delle appendici cefaliche e precisamente al di sopra dell’an- golo inferiore d’inserzione di esse, distano 1 volta il loro diametro da quest’angolo, 2 volte dagli sfiatatoi. Sono rotonii, circondati da una capsula che ha durezza di osso, con l’apertura visuale ci colare. Gli spiragli sono situati precisamente sopra l’ origine del mar- gine anteriore delle pettorali, obliqui, stretti, lunghi quasi quanto il diametro degli occhi e della figura di metà di cetra. Essi formano angolo retto con uno spigolo obliquo craniano e col margine ante- riore delle pettorali, i quali sono percio paralleli. L’ apertura interna di questi sfiatatoi è più grande e si trova, ricercando col dito, al termine della larga bandella trasversale, in direzione degli ango i della bocca. La superficie del petto non si trova sullo stesso piano della faccia inferiore delle pettorali come nei Raidi, ma più in basso, da cui risulta un’ ascella tra le due parti. Le aperture branchiali sono al numero di ; per lato, trasversali, rettilinee, più larghe della loro reciproca distanza. Le prime quattro hanno uguale larghezza, 1’ ultima è più stretta. La 2.a è più avvici- mataCalla 3.2 che alla 1.a, la 3.2 più alla 4.a che alla 2a, la 4a più 42 alla 5.a che alla 3.1, insomma si avvicinano sempre più. Inoltre le prime 3 hanno gli angoli esterni e interni sulla stessa linea longitu- din le, la 4.2 è un poco più interna, la 5.a ancora più. Le lamine del comune integumento che separano queste aperture contengono nella loro spessezza una placca cartilaginosa. Nella pelle che si stende innanzi la 1.a apertura branchiale la placca ora detta occupa la metà esterna e ha il bordo interno dritto in senso longitudinale, essa perciò è rettingolare. Nelle lamine cutanee seguenti, interposte alle alle aperture branchiali, la placca ha il margine interno obliquo e ftessuoso. Nella lamina cutanea che divide le due prime aperture branchiali la placca occupa soltanto i 213 esterni, nelle successive lamine ne occupa sempre più, finchè nell’ ultima lamina soltanto un angolo rimane sprovveduto di pl cca cartilaginosa. Le produzioni di cui parlo servono a chiuder meglio le aperture branchiali. Le pinne pettorali sono enormi, molto allungate e si restringono considerevolmente verso |’ e-tremità. Il loro margine anteriore nasce a una distanza così breve dall’ angolo inferiore dello spiraglio che quasi si toccano. ÎÈ leggermente flessuoso, cioè dapprima convesso, poi incavato, di nuovo convesso verso |’ estremità, ma quest’ ultima porzione della curva è più pronunziata e più breve che non sia la prima. Lo stesso margine della pinna è grosso e rotondato in avanti, in dietro si assottiglia. L’ es'remità o angolo esterno è ottusamente appuntata. Il margine posteriore presso quest’ angolo è retto, indi notevolmente incavato. Lo stesso angolo o punta della pinna si trova presso a poco in direzicne trasversale del mezzo della lunghezza del disco. Le ventrali sono appuntate e oltrepassano l'estremità posteriore delle pettorali. Mancano di una porzione interna differenziata in or- gano copulatore, quale in generale si trova nei batoidi e perciò l’ in- dividuo in esame deve essere una femmina. Vi è una sola pinna dorsale, inserita sulla radice della coda, tra le ventrali, ma nasce innanzi l’ angolo di congiunzione di queste pinne con le pettorali. E’ triangolare, col margine anteriore obliquo, cioè diretto in dietro, il posteriore incavato, l’ apice ottuso. Ha circa 25 raggi, di cui gli ultimi successivamente bifidi, trifidi, quatrifidi. Dietro di essa, sulla base della coda, vi è un purgolo, rotto verso l’ apice, non lungo, dentellatto ai margini, impiantato sopra una grossa placca oblungata, coperta dalla pelle. La coda è sottile, ma molto resistente, cilindrica, flagelliforme, di più in più ristretta verso l’estremità. La sua lunghezza è circa il 453 doppio della lunghezza del disco misurata dal mezzo del margine an- teriore troncato del capo all’estremità posteriore delle ventrali. Su ciascun lato esterno porta una serie di tubercoli o punte bianche le quali, al eccezione di un breve tratto a cominciare dalla sua base, si estendono per tutta la lunghezza fino all’ estermità posteriore. Questi tubercoli, ora opposti ora alterni, sono poco accuminati e non pungono :il dito. E’ notevole che verso il termine della coda invece di impicciolire in ragione del suo assottigliarsi esi sono un poco più sviluppati e piuttosto pungenti. Superiormente è percorsa da due solchi per l’intiera lunghezza onde risulta una piega mediana bassissima. Al di sotto è liscia. Il sistema dei pori di senso è molo sviluppato. Su tutto il dorso e sulla regione superiore e laterale del capo sono numerosissimi e ravvicinati. Sulla faccia infer ore della parte troncata del capo mancano trarne sulla parte di mezzo presso il margine anteriore. Mancano del tutto sulle appendici auriculiformi. Sulla pelle che separa le aperture branchiali di ciascun lato, su tutto lo spazio compreso fra le aperture branchiali di un lato e quel!e dell’altro, da questo spazio fino al mar- gine della mandibola, vi è pure una grande quantità di pori. Sulla faccia superiore delle pettorali i pori formano serie rettilinee e sono piuttosto distanti fra essi. Queste serie si partono dai lati del dorso ‘e si dirigono le anteriori verso il margine anteriore, quelle di mezzo verso l’angolo esterno o estremità, le posteriori verso il margine po steriore delle dette pinne, tutte secondo la direzione di raggi. Sulla faccia inferiore di esse pinne formano le stesse serie che sulla faccia ‘superiore. Le aperture di cui parlo sono circolari. Sulla base della coda, dietro il pungolo, ve ne ha due serie in linea retta, convergenti. Tranne le ventrali che sono liscie tutta la faccia superiore del corpo è un po’ aspra, specialmente il dorso. Il petto, l’addome e i lati esterni del principio della coda pure aspretti. La faccia inferiore delle pettorali è liscia. Il di sopra del corpo è bleu SORA più scuro sul dorso che sulle pettorali. Dal capo il colore detto scende sull’ occhio. Le ap- pendici cefaliche sono bianche sulla faccia esterna, fosco-bleuastre sulla faccia interna. La dorsale è fosca con l’apice bianco. La codale è nera coi tubercoli bianchi. La bocca è bianca, in fondo è nero-bleu- astra. Il colore della faccia superiore delle pettorali comprende il loro margine anteriore ottiso, su cui diviene più chiaro. Tutto il di sotto del corpo è bianco di latte. Il peso dell’animale fu stimato 300 chilogrammi. (Cont.) dI Pote = Comunicazioni = Corrispondenze Per i Pescatori dell’Adriatieo — Sul tema già svolto l’anno scorso a Bologna, Milano, Roma, il nostro direttore tenne il 16 corr. all’ Ateneo Veneto, nella sua città, la conferenza che già ebbe tanto successo nelle città interranee, notevolmente adattandola alle speciali condizioni locali e dell’ora presente. Lasciamo la parola alla Gazzetta di Venezia che dà un-ampio e fedele riassunto della conferenza: « Per la conquista dell'Adriatico. Su questo-tema, che presenta, sopra tutto in questi giorni, un alto inte- resse, più che cittadino e regionale, nazionale, parlò ieri sera nella sala dell’Ateneo Veneto il dott. Davide Levi Morenos, autorevole e tenace fautore di quelle iniziative che tendono al miglioramento della nostra. popolazione marittima e della sua industria così a torto negletta. « La vasta sila raccoglieva un pubbico numeroso e veramente eletto, che seguì con la maggiore attenzione l’egregio conferenziere. « È noto, e il dot'. Levi Morenos lo ricor ‘ò con nobile parole, come la grande Repubb'ica favorisse e proteggesse i suoi pescatori, questi classe laboriosa e sobria, dalla quale essa traeva i suoi migliori marinai, questa classe che portava in ogni porto e in ogni più modesto e remoto seno del nostro mare il nome della Dominante. Ricongiunto il Veneto alla grande patria, nulla si è fatto mai per la popolazione peschereccia in generale, e in particolare perciò che si attiene alla vita e alla ricchezza di questo mare Adriatico, invaso quasi completa- mente da attività straniere, da vessilli non nostri. Della saggezza antica e della incuria moderna disse brillantemente l’oratore coll’assentimento pieno del pubblico, che lo interruppe plaudendo. « Accennò quindi a lunghi e vani sforzi del compianto Canestrini e di altri volenterosi per l’instituzione di una stazione zoologica marina dell'Adriatico ; e all’attività spiegata con molta tenacia e con miglior fortuna dalla Società R. V. per la pesca allo scopo di creare una. scuola di pesca e di aquicultura, che sorgerà fra breve e sarà il primo» esempio di opera savia e provvida diretta allo scopo di migliorare l’industria del pesce e di favorire nei loro interessi materiali e morali gli umili lavoratori del nostro mare. srt dii 45 «Parlando di questi poveri schiavi della miseria, dell’ignoranza e dello sfruttamento più doloroso, il conferenziere ebbe parole elevate e piene di affetto, che commossero l’uditorio e gli strapparono nuovi e fervidi applausi. Descrisse l’infanzia e l’adolescenza del pescatore, che cresce temprato e bene adatto alla rude vita del mare; disse dei pe- ricoli a cui si trova esposto nelle brevi sue soste a terra, nelle città dove è facile il vizio, dove l’alcoolismo sempre più si diffonde ; mostrò come il pescatore, che avrebbe tutte le qualità per divenire un soldato ideale, un marinaio modello, non possa rispondere adeguatamente a questi uffici per l'abbandono in cui svolge la sua prima età. « Ricordò inoltre il Levi Morenos la triste imprevidenza in cui è lasciata la famiglia del povero pescatore: descrisse 1’ orrore del nau- fragio, lo squallore che ne consegue nel misero tugurio, specie se la furia delle onde distrusse gli strumenti pescherecci, unico sostegno di molti infelici: e accennò alle scuole, alle instituzioni di previdenza, alle società di assicurazioni degli attrezzi di pesca, ai prestiti senza in- teressi contrapposti all’usura, a tutta una lunga e generosa serie di provvidenze mirabili onde la Francia, la Germania, persino il Giappone, ultimo venuto nel novero dei paesi civili, incoraggiano l'industria del pescatore, favorendo così il suo diffondersi, creando al paese un ele- mento prezioso di forza viva e sana e pronta sempre alla difesa nella eventualità di una lotta sul mare. «Anche la Repubblica Veneta aveva le Scuole e le Frate dei pe- scatori, e la barca dei NLicolotti godeva il privilegio di attaccarsi al dorato Bucintoro nella festa magnifica della Senza. Ma queste belle | tradizioni son morte, e nulla si è ad esse sostituito! La Germania ha speso 18 milioni per costruire porti pescherecci; e da noi si lascia che nei piccoli porti dell'Adriatico si logori la barca del pescatore nel trascinarla dal mare sulla sponda alti rocciosa. Però qu.lcosa, timida- mente, con qualche debole aiuto ufficiale, s’inizia anche tra .noi ; e mentre a Venezia sta per sorgere la scuola di pesca, a Roma, per iniziativa del cav. Galadini, si sta provvedendo all’ istituzione di un asilo per gli orfani dei pescatori. « Continuando con alacrità e serietà d’intenti per questa via; ripa- rando ai mali d’ una dolorosa inerzia, più che con provvedimenti legislativi, con savie ed efficaci iniziative locali, appoggiate seriamente dall’autorità centrale, molto cammino si potrà compiere; — e dell’av- venire felice tratteggiò il conferenziere una dolce visione, immaginando il tempo in cui, meglio che non coll’armi e cogli immani strumenti 46 da guerra, il mare sarà bene riconquistato coll’educazione dei pescatori, colla previdenza che assicuri ai loro cari un pane, con l’ amore che infiammi i cuori e conferisca ale opere di tutti i buoni queila forza meravigliosa che vince ogni ostacolo e diffonde dovunque beneficio e gloria. «In questo senso, disse terminando il suo splendido discorso il dott. Levi Morenos, io sono imperialista, e tutti possono esserlo con me; si miri a una grande meta, al una grande gloria, ma si tenda a conseguiria per la via del bene, della fratellanza, dell’umana solidarietà. «La fine della conferenza fu salutata da un lungo unanime applauso confermato dalle felicitazioni e dalle espressioni di consenso cordiale che tutti vollero rivolgere al valente oratore, stringendogli la mano è congratulandosi pel suo forte successo ». La stazione Zoologica di Trieste alla esposizione di pesca a Mosea — La « K. K. Zoologische Station in Triest » a quanto riferiscono i giornali locali, parteciperà all’Esposizione inter- nazionale di pesca che avrà luogo a Mosca. Sotto la direzione del dott. Cori, la Stazione zoologica di Trieste, hi preso negli ultimi anni uno sviluppo notevole. La storia di questo sviluppo ed i suoi risultati tec- nici e scientifici formano appunto oggetto di ciò che la Stazione zoo- logica sottoporrà al giudizio dei competenti a Mosca. Una serie di bellissime fotografie rappresenta tutto l’impianto del- l'istituto : la condotta dell’ aqua marina agli aquarii, gli apparati di condensazione d’aria, le aule per l’istrazione dei candilati al magistero, la biblioteca ecc. Nitidissim! piani forniscono chiara visione dei dettagli tecnici d’ogni singola parte del complesso. Delle belle tabelle murali contengono i risultati d’uno studio dell’assistente dottor Steurer, sulla comparsa del fitoplankton e del zooplankton in ciascun mese dell’anno e ne dinno la rappresentazione quantitativa e qualitativa. Il dott. Cori e il suo assistente dott. Steurer hanno costruito poi diversi strumenti scientifici: dai più semplici ai più delicati e precisi fra i quali um’assai pratica forma di rete che si fa scendere in mare chiusa e si apre poi alla voluta profondità, per determinare la specie di animali che si trovano in un determinato strato di mare; un mi- croscopio praticissimo ed altri strumenti o congegni destinati a render più sicure e più facili e più rapide le ricerche scientifiche. Saranno inoltre inviate a Mosca le pubblicazioni scientifiche del- l’istituto, le quali non hanno minor parte dell’altra sua attività nella considerazione ch’esso si è acquistata dovunque. cl pesi Società di [Pesca cò Aquicoltura Società Regionale Veneta — La Commissione per la nomina del Direttore della Scuola di Pesca ed Aquicoltura si è riunita nei giorni 22 e 23 febbraio presso la Camera di Commercio di \e- nezia. La Commissione era costituita dai signori : Co. L. Sormani-Mor eiti,senatored 1Re no. Presidente della Società. Cav. prof. Carlo Emery, prof. di zoologia della R. Università di Bologna. Comm. prof. Enrico Giglioli, presidente della commissione con- sultiva per la Pesca. Prof. nell’ Istituto di Studi Superiori in Firenze. Comm. Arturo Issel, membro della commissione consultiva per la pesca. Prof. alla R. Università di Bologna. Comm. Giorgio Suppiei, presid. della Camera di Comm. di Venezia. Cav. Feliciano Vivauti, direttore della Stazione di Piscicultura di Belluno. Società Lombarda — Seduta della Direzione — Il 1 feb- braio la Direzione, riunitasi in conformità all’ordine del giorno ed in assenza del Presidente e vice-presidente, in regolare congedo, prov- vide al suo regolare funzionamento delegando al consigliere co. Bor- romeo le funzioni di presidente. Introduzione del Persico Sole — La prefettura di Como nega il permesso di introdurre la nuova specie nel lago di Como. La direzio- ne della S. L. dà incarico al cav. ins. Besina di discutere sull’oggetto in seno alla Commissione consultiva. Attività della Sezione Lariana — Dal verbale della seduta tenutasi il giorno 9 corr. dal Consiglio direttivo de!la Sezione si rileva l’attiva opera di questa sezione, presieduta dall’ing. Besana, onde reprimere «gli inquinamenti principalmeute nel primo bacino del Lario. Le Cartiere di Moslianico sono causa di notevo'i morie di pesci come attesta il consigliere Porta che ebbe a constatar!o de visu. La presidenza lamenta che alle contravvenzioni sollevate dal guar- dia-pes:a sociale seguitino condanne mitissime. Fu dalla presidenza fatto reclamo al Governo che rispose consiglia 1do rivolgersi diretta. mente alla Procura del Re. Il servizio delle due guardie pesca verrà dii laghi esteso anche al mercato di Milano; il servizio di sorveglianzi sirà reso più attivo. °) Ù da IBotizie PBibliogratiche Il « Bulletin Suisse de Péche et Pisciculture » — Si pubblica mensilmente dalla Società Svizzera di Pesza e Piscicultura in fascicoli di 16 pagine a due colonne. E’ denso di notizie piscicole . ed ittiologiche che interessano non solo i membri della Associazione Svizzera ma anche i cultori tutti degli studi aquicoli e delle industrie peschereccie, Possiamo raccomandarlo vivamente ai nestri lettori. Il Mare — È’ un giornale settimanale triestino che si occupa in ogni numero anche delle pesche adriatiche. Si pubblica in due edi- zioni, una di lusso a corone Io annue, l’altra a corone $. La Pesca — È’ l’organo della Federazione Marchigiana delle Società per la pesca. Si pubblica a S. Benedetto del Tronto ed è di- retto dal signor marchese R. Trionfi. E° un foglio mensile a formato di giornale, ricco di notizie locali e con articoli di varietà ed’ inte- resse generale. | Anche la « Pesca » è al suo secondo anno di vita ; abbonamento annuo L. 1, ur numero separato cent. s. ——eoce- e n e" — "wr ’ —"——_e—e _da1dmet0 !0_ e eee e e 1 _e0oao0m@m@_ 01 ro "Erri AL GOBBO IN CHIOGGIA KAMbergo=fRistoratore, Caffè < 3 PBirraria con Giardino Via Vittorio Emanuele RARA AAA AAA AAA AAA a n S otel d Wialie Bauer 28 N 2 | |ostal i Bu i Aartinnvald 22: || ROMAUANI DAUeE tall = || Giulio Grunwald, Senior Propr. pos a 9.4 foci AASAAZOAAAAAAARARARA AAA A Direttore responsabile Dott. Levi- MoRENOS Venesia 1903 — Nuova Tipografia Comnerciale si Venezia — Roba e ui prata da S. M. il aa) dal R. Governo, dalle Camere di Commer. ‘Prima di fare qualsiasi rèclame domandare un preventivo, un consiglio aio Pubblicità Lagunare, e non dimenticare in ogni modo di essere onati nel’ Indicatore Postale-relegr afico del I ide si è la Hi oli II DE diffusa e piene d’ to x Pai A - CELEBRATA STAZIONE CLIMATICA Po rincia di Vicenza - Stazione Ferroviaria di Tavernelle A et i Prof. Cav. I, E ATELLO della Dedo medica di Paduva. EVA gif Ù toe Sirò, n ; W - È a 52 PI » r “KAI ) ea PMR AN «Li ( PRESI O re met w 4 her sia) . \ DIPOTECII E Fondata ir Monaco nel 1835 #; Soggetta al controllo permanente d'unR. Commissario cor + Capitale Azionario Marchi 44,285,714,50. interamente versato ; ———_____ e %e-——_—6&6 Autorizzata ad agire in Italia con Decreto in data 10 Novembre 1598 del R. Tribunale Civile: di Gem Ro Ramo Assicurazioni - Rappresentanza generale pel Regno dita la Cav. A. BLEY - Genova. AMMINISTRAZIONE dell'Ispettorato Generale pel Veneto e Lombardia | Premiata Pubblicità Lagunare - Venezia Rivista italiana di [Pesca ed Aquicultura MARINA -FLUVIALESLACUSTRE Premiata con medita d’oro L'ESPOSIZIONE DI MILANO 1894 ed ALL’ ESPOSIZIONE DI TORINO 1898 ‘Fondata € diretta dal Doff. D. LEVI-MORENOS | ORGANO CENTRALE | ber promuovere Ia « FEDERAZIONE NAZIONALE AQUICOLA » | Riassume gli Affi delle Società Italiane di Pesca € d’ quicultura fi “Pubblica in Supplemento i Bollettini Ufficiali della Società Regionale Veneta e della Società Benacense : SOMMARIO gi Facciolà — Sul rinvenimento della Cephaloptera Massenae Riss. nello Stretto di Messina. . (Continuazione e fine). | Note - Comunicazioni - Corrispondenze { . Palmisano — Per i figli dei naufraghi. . — Cronaca della dinamite — Interrogazione dell'on. Codacri Pisanelli. Società di Pesca ed Aquicultura È DIREZIONE I AMMINISTRAZIONE la Scuola di Pesca ed Aquicultura, Venezia dh S. Trovaso, Palazzo Bolani 1074 A. - Venezia bbonamento annuo alla Neptunia sola L. 12 — coi supplementi L. 20 Gili abbonamenti dra gia dal Gennaio e quando non sono disdetti s' intendono tacitamente rinnovati wr 5 INSERZIONI: Coneessionaria Esclusiva Premiata Pubblicità Lagunare in Venezia _R appresentanze Generali: Roma, Torino, Palermo, Firenze, Malta, Tunisi, Parigi A pae. VT Bruxelles, Milano, Agenzia propria - Napoli, Filiale propria i E L Ta Premiata pl ale Radi Fisposizioni ‘di Milano, Torino, Genova, Papi ‘Nei )WVemezia — Roma e Napoli encomiata da S.,,M. jl Re, dal R: Governo, dalle Camere dì Comm + Concessionaria esclusiva dei siste -mi di pubblicità più seri e pratici Se Prima di fare qualsiasi rèelame domandare un preventivo, un consiglio gratui alla Pubblicità Lagunare, e non dimenticare in ogni modo di De q menzionati nell’ XAmdientore Postale-reles rafico 3 Regno, che è la pubblicazione più di'vusa e importante d° Italia. | Rivolgersi a tutti gli Uffici i ? inno del Rem 3 SII? DIG IRIS) Ù È G PREELEITE 2 ore LIETA RICER RA I Dio - 30 Settembre. CELEBRATA STAZIONE CLIMATICA © Provincia di Vicenza - Stazione Ferroviaria di Tavernelle Regie Fonti ferruginose e carboniche - Lelia, Lorgna, Nuova, Amara e GIULIANA la sovrana delle acque da tavola. Regio Stabilimento recentemente trasformato per ogni sorta di cure fisiche moderne. Consulente Comm. AcHiLte DE ea Professore di Clinica medica | nell’ Uniyersità di Padova, 36 Direttore Prof. Cav. L. LucareLro della facoltà medica di: Padova n Consiglio medico di cui fanno parte i più insigni sanitari dellé princi- x pali città italiane. Per commissioni di acque e schiarimenti ribolgersi alle Rik. Fonti - Recoaro MAY ©F 1903 NEPTUNIA AnNo XVIII N. 5 15 Marzo 1903 Sul rinvenimento della CEPHALOPTERA MASSENAE Riss. NELLO STRETTO DI MESSINA —Fr——e [__.. E -EEEÉ-. NOLA | DEE BOTT LUI ERAECCIOL:ÀA — 0 ___ (Continuazione e fine) Considerazioni. —- Le appendici cefaliche sono evidentemente una porzione distaccata delle pettorali. Ciò si rileva dalla loro struttura essendo formate da raggi rivestiti dalla pelle e dal fatto che nei tipi normali dei Batoidei queste pinne abbracciano il capo fino al muso. Come ho detto mancano di pori e non presentano altre disposizioni che possano farle credere organi di senso. Sembra piuttosto che ab- biano l’ officio di trattenere e spingere verso la bocca i corpi di cui } animale si ciba essendo la mandibola poco mobile. Esse sono dirette in avanti, in altre specie guardano in fuori o in dentro. Dai denti si deduce che il pesce, non ostante la sua mole, non può essere feroce e che si deve cibare di piccoli animali. Su ciò somiglia alle Selache maxima, i cui denti sono minuti e piegati in dietro allo stesso modo. In queste due specie l’impianto dei denti è così superficiale che possono venire staccati nel loro insieme a guisa di una fascia. La coda per la sua forma e lunghezza straordinaria non è atta al nuoto. Pare invece che l’animale se ne giovi per flagellare il nemico che lo insegue. Letteratura. — Duhamel (Dict. des Peches, 1777) è il primo che abbia fatto conoscere questo tipo di pesci, dandone anche la figura col nome di Raie cornue des Acores (Mobular) sopra un individuo 50 pescato nel Mediterraneo presso Marsiglia. Su questa notizia Lacepède la riportò nel I. Vol. (1798) della sua opera (Mist. nat. Poiss.) sotto la denominazione di Aodon cornu, nel II. Vol. col nome di Raîa fa- broniana. Nel 1805 fu descritta più accuratamente da GCiorna nel Vol. II delle Mem. dell’ Accad. di Torino. Credette perciò 10 stesso Lacepède, nel V. Vol. dell’ opera citata, intitolarla al nome del pro- fessore di Torino e la chiamò Raia Giorna. Dopo Lacepède fu regi- strata da Rafinesque nel suo Indice d° Ittiologia Siciliana (1810) col nome di Mobula auriculata e di Apterurus Fabroni. Nello stesso anno IS8Io Risso la descrisse nell’ Ichth. de Nice adottando per essa il genere Cethalopterus proposto da Dumeril (Zool. anal. 1816) e conservandole il nome specifico di Giorna. Nel 1816 Blainville (Journ. de Phys.) ne formò il genere Dicerobatis e poscia la descrisse col nome di D. Mobular (Fn. Franc.), la quale denominazione generica di Dicerobatis fu preferita da Ginther nel suo Catalogo all’altra di Cephaloptera credendo che questa fosse stata adoperata innanzi in ornitologia, ma come osservava giustamente Doderlein (Man. îtt. Me- diter.) ciò avvenne nel 1809 (Geoffroy Saint Hiluire) vale a dire dopo che Dumeril aveva introdotto tal genere in ittologia. I sigg. Jordan ed Evermann nel loro recente catalogo The Fishes of North and middle America (1896-1900) con lodevole esempio hanno richia- mato le denominazioni antiche di molti generi di pesci, rivendicando il diritto di priorità agli autori che li fecero conoscere la prima volta. Così al nome di Cephaloptera o Dicerobatis, comunemente usati per il genere cui spetta la specie in discorso, preferiscono il più antico di Aodon di Lacèpede. Se non che parmi che tal nome non risponda esatta- mente al caso avendo nella sua etimologia il significato di privo di denti. Di esso genere si conoscono cinque specie dei mari temperati tropici. La Giornae vive nel Mediterraneo e presso le coste dell’Europa, fu trovata anche alle Isole Canarie ed è dapertutto molto rara. Risso ammette un’altra specie per l’ Europa, trovata a Nizza (7 esemplari) e da lui descritta sotto nome di C. Massena, il cui carattere distin- tivo più importante di fronte alla Giornae sarebbe una minore lar- ghezza del disco in rapporto alla sua lunghezza, ma generalmente si ritiene che questa ed altre differenze possano dipendere dall’ età e dal sesso e che si tratta di unica specie. Fra gli altri il Giinther la pone decisamente a sinonimo della Giornae. In vero essendo molto rara la comparsa di questi animali ciò finora non fu messo fuori di d’ogni dubbio. > "ezzoySun] egjop nid ip eijoa lr oqqores cIsonb ip ezzaySIE] e o019 ‘oBun[ oY3 oStre] vid li 9 03SIpP I vWassON 7 Ej[jdu 3Y> dAlI9s oJund onje uf ‘ezzoySual cpp oiddop ji volo 2 ezzouSIE] e] 9Y> rijnsia Im9 ep ossi ep 2)ep tuorziod vid 9] 99StH19)jt 01uE LUI d ezzaySanf ras ej a}p>a £ 2qquIzs 093p |op ezziySie] e] g01 ‘ofunj 243 oSIE] nid 93IJOA 7 3 09SIp [I VU2SSUNT “I Eau ou dAnIDS oJUawiutiS ezzoySanj efpop nid ip Eli a ezzaySie[ 2[ 9Y9 aqqoiogogiuSis Ti ‘oSun] 0UY> oSre] nid Eli a 049 22Ip rog ‘05 ‘tIod Isosnunu uo? 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Il riscontro di questi caratteri se da un lato dimostra l’esattezza delle osservazioni di Risso, che non si era riuscito finora a confer- mare, d’ altra parte stabilisce come vera la distinzione delle due spe- cie, non essendo ammissibile che la forte differenza fra esse nella proporzione tra il diametro longitudinale e trasversale del disco possa dipendere dall’età. A ciò si aggiunga il numero delle serie di denti notevolmente diverso nelle in specie. Credo perciò che il mio esem- plare sia un tipo della C. Massenae. Non può ostare a questa de- terminazione il colorito differente delle appendici cefaliche, che può essere in rapporto col sesso, nemmeno la presenza nell’una di 2 serie e nell’ altra di parecchie serie di tuberco'i lungo la coda poichè sappiamo che nelle Raie, vicine ai Cefalopteridi, lo sviluppo seriale delle spine di quest’ organo può variare a norme degli individui, del- l'età e del sesso. Anche la differenza che esisterebbe nell’ esemplare da me studiato e la specie di Risso nella lunghezza della. coda in rapporto al corpo può essere un fatto sessuale sebbene nelle Raie non accada un fatto simile. Proporzioni del soggetto descritto in questa nota : Dal mezzo del margine anteriore del capo all’ estremità poste- riore delle ventrali ; ; , : > metti. u5y6 Larghezza massima del corpo dall’ estremità di una pettorale all’ altra . * : i ; «LS Lunghezza della pece superiore del capo . Mo Larghezza del capo tra gli occhi . Me Diametro dell’ occhio . 2 l MS o) Lunghezza dello sfiatatoio . 1 Me Dall’occhio al punto più vicino del margine ante- teriore del capo . : i e DIO Lunghezza delle a dalche Larghezza delle stesse . . . » 0,30 i» aos 53 Tra le estremità delle appendici cefaliche i NOS Dal margine anteriore del capo alla fascia superiore deidenti. ; y i . i . oe Og B3 Larghezza della Dea : 3 RS TOT: Massima larghezza della piega boglie : : 0075 Lunghezza di ognuna delle due fascie di denti . >» 0,305 Dall’ occhio alla 1.a fessura branchiale . 3 9 DE IO;R3 Dall’angolo della bocca alla 1.2 fessura branchiale, » 0,19 Lunghezza delle prime 4 fessure branchiali . E + SONS Tra gli angoli interni delle due prime fessure bran- chiali opposte ; i È et vata Margine anteriore delle Moftorali i : È sd i a EST Margine posteriore delle pettorali . ? : ae Distanza di una linea trasversale che unisce le estre- mità delle pettorali dalla linea mediana del dorso al mezzo del margine anteriore del capo . : | CINI E Altezza della pinna dorsale . a ) i ESRI LONTA Lunghezza della coda . Sata z:78 Grossezza della coda nel mezzo io sua dui » 0,005 Iote = Comunicazioni = Corrispondenze Per i figli dei naufraghi — Rammento la mia prima impres- sione, quando il cav. Ferdinando Galadini lanciò, in una riunione della So- cietà dei Pescivendoli in Roma, l’idea di un Orfanotrofio pei figli dei pescatori morti in mare. Non mi dissimu'ai l'enorme serie di difficoltà, che ne avreb- bero contrastato l’’attuazione, e, nel primo slancio del mio pensiero, chiamai sogno l’idea del mio amico. Ma quando, a notte avanzata, il Galadini volle accompagnarmi e mi espose i più minuti particolari del suo progetto, io pensai che quello non era il sogno, che facilmente nasce nell’animo gentile e pietoso, e più facilmente ancora svanisce collo svanire del primo entusiasmo, ma il prodotto di lunghe meditazioni, il germe fecondo di un pro- gramma cosciente ed illuminato. Ed anch’io, da quell’ora, incominciai pure a sognare. 54 Rammenio ancora che, nella tranquillità della notte, il mio pen- siero incominciò a staccarsi dal discorso dell'amico e corse alle lon- tane immagini del passato. Egli insisteva ancora ad infondermi |’ en- tusiasmo della sua carità, ed io invece pensavo a quelle notti insonni della mia infanzia, quando, a pochi metri da me, il mare irrompeva fragoroso, avvolgendo nel suo impeto distruttore e vite umane e tesori. Pensai ad un giovane dalmata, che io conobbi per pochi istanti all’ ufficio di perto di Termini, mentr’ei implorava consiglio per sal- vare la sua nave: poche ore dopo la « Mattia » s’ infrangeva sugli scogli e del corpo del giovane capitano mai si ritrovò traccia alcuna. Pensai ancora a quel padre, che io vidi scomparire, tra le onde, insieme, a tre figli e ad altri due sventurati compagni ; e l’infido ele- ménto neppur consenti che ad un solo di essi si desse sepoltura, nè concesse alcun ricordo della barca e degli attrezzi di pesca. Pensai pure a quel misero, che, inebetito, ancora stringeva il cor- picino del figlio, cui egli — coll’eroismo della disperazione — aveva salvato dalle onde, ma non dal freddo, e piansi. Piansi al ricordo delle quotidiane sventure di quegli onesti, e pnr tanto trascurati lavoratori e pensai che forte rimorso deve sentire la carità italiana per non avere ancora provv. duto, in qualsiasi modo, a tutelare, più che l’educazione, l’esistenza dei figli delle vittime del mare. Ed è doloroso constatare, che mentre la istituzione di benemerite Casse ha provveduto per la invalidità dei soli marinai della nostra ma- rina mercantile ; mentre la recente legislazione sul lavoro ha garentito l’operaio, colpito da infortunio, nulla ancora s’ é fatto pel derelitto pescatore, che non meno degli uni, nè degli altri è esposto a mille pericoli, alla più straziante invalidità. E grave rimorso dovrebbe tormentare la pubblica carità, ove. si pensi che, mentre i figli dei delinquenti in santa istituzione trovano chi li sottrae alla miseria ed al disonore e provvidamente li avvia al- l’onesto lavoro ; mentre a diecine sorgono i ricreatori, che pur affi- dano i nostri sentimenti patrii e ci fanno ammirare lunghe schiere di chiomati fantini, ai figli dei naufraghi non rimane altra risorsa che l’accattonaggio, altra fede che il disprezzo dei passanti. Tali mali — nobilmente incoraggiato dallo spirito altamente latino di Guido Baccelli — l’amico Galadini s'è proposto affrontare, ed egli vi riuscirà, perchè ha cuore per immedesimarsi alle altrui sventure, mente per intuirne il vasto programma e costanza per non indietreg- giare ai primi ostacoli. 55 Egli ha già pubblicato una letteta aperta ai Ministri della Marina e delle Finanze, ma di essa mi intratterrò nel prossimo numero. Roma, febbraio 1903. Avv. G. PALMISANO. Cronaca della dinamite Interrogazione dell’on. Codacei Pisanelli — Come ab- biamo promesso nel fascicolo 15 febbraio p. p., riportiamo dagli A/#{ Parlamentari Vinterrogazione presentata dall’on. Co- dacci Pisanelli ai Ministri delle Finanze e di Agricoltura, nella tornata del 5 Febbraio u. s., e le risposte dei Ministri. ‘Presidente. L’onorevole Codacci-Pisanelli ha interrogato i mini- stri delle finanze e di agricoltura, industria e commercio « sulla op- portunità di dare allle guardie di finanza istruzioni e mezzi adeguati per impedire la funesta pesca con la dinamite, che spesso si esercita lungo l’ estremo litorale adriatico e jonico ». L'onorevole sotto-segretario di Stato per le finanze ha facoltà di rispondere a questa interrogazione. Mazziotti, sotto-segretario di Stato per le finanze. L’ onorevole interrogante desidera che siano date opportune istruzioni e mezzi ade- guati alle guardie di finanza, per evitare l’abusiva pesca con la dina- mite e con altre materie esplodenti. Io non ho bisogno di dire che sono completamente concorde col desiderio dell’ onorevole interro- gante, di evitare questo atto di vero vandalismo, che è la pesca con materie esplodenti. Debbo soggiungere che di istruzioni le guardie di finanza non mancano. Il regolamento del corpo delle guardie di finanza, all’articolo 195, dice cosi: « Le guardie di finanza debbono spiegare speciale attenzione per l’ osservanza delle disposizioni gene- rali e locali che regolano la caccia e la pesca, assicurandosi ecc. ». Poi, rispetto alla pesca, « debbono badare più particolarmente ad im- pedire quella con la dinamite o con altre materie esplodenti, e la immissione nelle aque di materie atte ad uccidere od intorpidire i pesci ecc. » Non basta. Oltre queste disposizioni regolamentari, vi sono speciali istruzioni che raccomandano specialmente alle guardie di finanza di esercitare la loro vigilanza per reprimere la pesca col 56, mezzo della dinamite. Vede, dunque, l’onorevole interrogante che di ulteriori istruzioni non vi sarebbe bisogno. In ogni modo, io, rico- noscendo la necessità di frenare questo deplorevole abuso, ho già di- sposto perchè sia emessa una novella circolare, per rinnovare ener- gicamente la raccomandazione di un’ attiva vigilanza. Ma debbo far riflettere all’ onorevole interrogante, che per le guardie di finanza la vigilanza sulla pesca rappresenta uno dei tanti servizi accessori, poichè il servizio cui principalmente debbono atten- dere, per ragioni del loro istituto, è quello della vigilanza doganale, e che anche per questo solo servizio sono numericamente insuffi» cienti. Si è ca'colato che ogni guardia di finanza, che presta servizio nel litorale, ha un raggio di sorveglianza che si estende dai quattro ai cinque chilometri. Quindi, comprende benissimo l’onorevole Co- dacci-Pisanelli come non sia molto facile per esse, in queste condi- zioni di personale, concorrere efficacemente ad una positiva e proficua sorveglianza contro la pesca colla dinamite. In quanto ai mezzi, le guardie di finanza hanno quelli che sono disposti dall’amministrazione pel complesso di tutti i servizi loro af- fidati : hanno sedici battelli incrociatori sui laghi ed hanno un certo numero di barche a remi, e con questi mezzi attendono a tutti i ser- vizi loro, principali ed accessori, compreso quindi quello di vigilanza sulla pesca, senza però che per questa vigilanza vi sia un contingente veramente addetto, come sarebbe necessario, se si volessero ritrarre utili risultati. L’amministrazione provvede a questo materiale nei limiti asse- gnati nel bilancio, in misura abbastanza ristretta. Ad ogni modo as- sicuro l'onorevole Codacci-Pisanelli che si sono date le disposizioni più efficaci affinchè le guardie di finanza spieghino un particolare zelo per frenare l’ abuso della pesca con la dinamite. Presidente. Ha facoltà di parlare 1° onorevole sotto segretario di di Stato per l’ agricoltura industria e commercio. Fulci Nicolò, sotto-segretario di Stato per l’ agricoltura, industria e commercio. Per la parte che riguarda il Ministero di agricoltura io dirò all’ onorevole Codicci-Pisanelli brevemente che alcuni mesi fa abbiamo diramato alcune istruzioni relative alla vigilanza sulla pesca, a tutti gli agenti incaricati dei pubblici servizi; perchè, come l’ono- revole Codacci Pisanelli sa, agenti nostri non ne abbiamo che per le sole foreste; quindi ci dobbiamo rivolgere ai carabinieri, alle guardie di finanza che sono incaricate di pubblici servizi. Abbiamo 57 fatte delle istanze al Ministero delle finanze il quale, come hi testè sentito l’onorevole | odacci-Pisanelli, risponde, ed ha moltissima ra- gione, che, dovendo le sue guariie badare al contrabbando, non pos- sono troppo guardare alla pesca esercitata con la dinamite. Infatti mentre una guardia di finanza è là sulla riva che fa il suo servizio, se una barca in mare esercita la pesca con la dinamite, che cosa può fare la guardia di finanza? Fa dei cenni, fa della mimica, constatando la contravvenzione se conosce il numero del battello e il nome del contravventore; in caso diverso non può fare neanche la contrav- venzione. Onorevole Codacci-Pisanelli io, come rappresentante del Ministero di agricoltura non solo, ma come nato e vissuto in paese di mare le darò un consiglio. In moltissimi siti della Sicilia la pesca con la di- namite era diventato il peggiore dei nostri guai ed allora associazione di privati sono sorte, e d’accordo col Governo hanno messo in mare delle imbarcazioni pagando agenti doganali imbarcati sui battelli a remi ed a vapore, e dal flagello si sono liberati. Creda, onorevole Codacci- P.sanelli, che in questo molo si può usare una sorveglianza veramente seria, cosa che non può fare l’amministrazione dell’agricoltura, non avendo agenti propri. In ogni modo da parte del Ministero di agricoltura, industria e commercio non si tralascerà quella sorveglianza che finora si è usata, e non si lascerà di pregare, come ha fatto finora, l’ ono- revole ministro delle finanze perchè ci dia sempre quell’ a'uto che finora non solo non ci ha negato, ma che cortesemente finora ci ha dato. ‘Presidente. L’ onorevole Codacci Pisanelli ha facoltà di dichiarare se sia, o no, soddisfatto della risposta data alla sua interrogazione. Codacci-Pisanelli. La mia interrogazione non fu determinata dal proposito di muovere censure al Ministero delle finanze, nè a quello dell’agricoltura, Essa tende, soltanto, a richiamare l’attenzione del Go- verno e della Camera sopra un grave inconveniente, che non è esclusivo, doloroso privilegio della estrema costa adriatica e ionica. Il medesimo male si verifica purtroppo in molti altri luoghi d'Italia. Tanto è vero che questa interrogazione, prima ancora di essere svolta, ha trovato un’eco di simpatia a Genova, a Napoli ed a Venezia, ove s’ invocano gli stessi provvedimenti. Dopo quanto hanno detto gli onorevoli sotto-segretari di Stato per le finanze e per l’agricoltura, non occorre che io mi soffermi a dimostrare quale triste effetto abbia la pesca con materie esplodenti là PO ta] dove, come in Italia, dalla industria in discorso si potrebbe ottenere assai più ricchezza di quella che oggi non si ricava, e dove si fa, per promuoverla e migliorarla, tanto meno di quello che si fa all’estero e così poco di quello che si potrebbe e dovrebbe fare. La diminuzione del costo della dinamite e la cresciuta fa ilità di acquistarla, che certamente contribuiscono, con la minaccia di stragi inaudite, a mantenere la pace fra gli uomini, portano invece, nel mondo subacqueo, lo sterminio delle nuove generazioni con l’uccisione diretta di esse e con la distruzione di altre sostanze nutrienti, la man- canza delle quali acuisce la lotta per l’esistenza, nel regno di Nettuno, già tanto aspra. Le pene comminate dalle leggi e dai regolamenti non bastano ad eliminare lo sconcio deplorato. Nè, rendendole più severe, si otter- rebbe l’intento. Certe volte vi può essere la scusante della fame e del bisogno, che sp nge disgraziati pescatori o contadini a procurarsi, come che sia, il pane necessario alle loro famiglie. Ed allora, nell’ applica- zione delle sanzioni penali, si è portati, naturalmente, ad essere più indulgenti. Una maggiore severita di applicazione può, invece, essere usata quando la pesca, con questi m» Il globo salvatore. È A Società di Pesca ed Aquicultura — Società Regionale Veneta — Sede sociale - Condanne di cortravventori alla Pesca - Semine di trote americane - Seduta del Consiglio d’Amministrazione - Commissione di Vigilanza E per la Scuola. 3 7 Personalia — Bibliografia ® : DIREZIONE” a | — AMMINISTRAZIONE presso la Scuola di Pesca ed Aquicultura, Venezia dh S. Trovaso, Palazzo Bolani 1074 A. - Venezia Abbonamento annuo alla Neptunia sola L. 12 — coi supplementi L. 20 Gli abbonamenti decortono sempre dal Gennaio e quando non sono disdetti s'intendono tacitamente rinnovati Rappresentanze Generali: Roma, Torino, Palermo, Firenze, Malta, Tunisi, Parigi a Ce _ lt slo È INSERZIONI: Concessionaria Esclusiva Premiata Pubblicità Lagunare in Venezia gi Bruxelles, Milano, Agenzia propria - Napoli, Filiale propria i sa Premista ca al Lp Tini il Gi Milano, Torino, Genova, Parigi — (Nedi Venezia — Roma e Napoli "i encomiata da S. M. il Re, dal R. Governo, dalle Camere dì Comme +. Concessionaria esclusiva dei sistemi di pubblicità più seri e pratici Prima di fare qualsiasi rèclame domandare un preventivo, un consiglio gr ui alla Pubblicità Lagunare, e non dimenticare in ogni modo di menzionati nel’ Indicatore Postale-relegrafico € Regno, che è la pubblicazione più diffusa e importante d’Italia. Rivolgersi a tutti gli Uffici Postali e Telegrafici del Regno ERNNNEMNNNNN EER NKN ELENA Hecoaro 1 Giugno -(80 Settembia CELEBRATA STAZIONE CLIMATICA Provincia di Vicenza - Stazione Ferroviaria di Tavernelle Regie Fonti ferruginose e carboniche - Lelia, Lorgna, Nuova, Ani È) e GIULIANA la sovrana delle acque da tavola. «n Regio Stabilimento recentemente trasformato per ogni sorta di cure fisiche moderne. = 3 Consulente Comm. AcHIiLLE De GrIovannNI Professore di Clinica medica nell’ Università di Padova, “a ; Me Direttore Prof. Cav. L. LucateLLO della facoltà medica. di Padova. Consiglio medico di cui fanno parte i più insigni sanitari delle princi- pali città italiane. Per commissioni di acque e schiarimenti rivolgersi alle | — EtR. Fonti - Recoaro tte LS JUN 8 1993 NEPTUNIA Anno XVIII N. 6 341 Marzo 19083 La Voce“ Pesca ,, nella tariffa del nuovo trattato di commercio ifra l’Italia e l’ Austria ©) Il mio egregio amico ing. Poliuto Bonivento, con un articolo nell’ Adriatico del 19 febbraio, ha per primo, nella stampa politica lo- cale, richiamata l’attenzione del pubblico sulla nuova guerra che l’Austria muove all’elemento marittimo peschereccio italiano, guerra — ci si permetta dirlo — non leale, dannosa agli stessi sudditi dell'impero, che viene dopo una serie di falliti tentativi onde strappare ai pescatori italiani, ed ai chioggiotti specialmente, l’esclusività della pesca in alto mare. Ma l’elemento dalmato-slavo non si adatta, sui fragili schifi, ad arrischiare la vita ‘nella pesca d’alto mare, non ha, come l’elemento pe- schereccio nostro, una tradizione millenaria di dominio, del più vero ed assoluto dominio marittimo. Là dove dunque non si arriva coll’o- nesta concorrenza nel lavoro, si giunga colla subdola «voce» della tariffa doganale. Poco importa se i sudditi dell'impero non avranno più la merce fresca desiderata, poco importa se ne avranno danno l’ali- mentazione, l’industria ed il comrrercio delle popolazioni litoranee. Non dimenticatelo signori mestatori di « voci » : per molti mesi sono i no- stri chioggiotti i migliori provvigionisti di pesce delle popolazioni del litorale Austro-Ungarico, non dimenticate che le fabbriche fiorentis- sime dell’ammarinato esistenti entro i confini dell’impero austro-unga- rico funzionano a merito dei « femenali » delle valli nostre. Quello (*) La nuova tariffa austriaca impone 20 corone di dazio per quintale al pesce fresco. che è necessario per i mestatori di « voci » è di vessare la pesca ita- liana, di stancheggiare il pescatore chioggiotto, come se l’unità fisica dell’ Adriatico fosse scindibile, come se .il pesce non catturato dai nostri bragozzi avesse poi a fare una bella riverenza nelle reti austro-unga- riche di là da venire, e non fosse perduto pell’economia sociale così per quella dei regnicoli che per quella dei sudditi austro-ungarici. L’egregio amico ingegnere Poliuto Bonivento ha dunque molto opportunamente gettato per primo l’allarme nel giornalismo locale, ma godo di poter dirgli che, ancora prima delle nostre fiacche voci, si era fatta sentire quella di un principe degli economisti, di un uomo che ha tale posizione politica e scientifica che ci dà buona speranza di vedere tutelati gli interessi della pesca marittima adriatica nel trat- tato di commercio coll’ Austria. Questa voce previdente e potente è di Luigi Zuzzatti, il quale, sino dal settembre scorso, così preveniva ed ammonivavin un suo ar- ticolo polemico col « Pester Lloy » a proposito delle Clausole Cabo- taggio e Pesca: « In quanto alla Pesca, un governo italiano che ne » consentisse la menomazione insieme al restringersi dei benefici della » clausola del vino, sarebbe fischiato su tutte le coste dell'Adriatico e » del Mediterraneo e non potrebbe neppure presentarsi con un tale » trattato vergognoso al Parlamanto di Roma. » Speriamo dunque che nel Parlamento italiano alla voce « Pesca » della tariffa generale austriaca sia data buona risposta: ma non fac- ciamoci illusioni: se nella questione si perde di vista il lato politico — nel suo più alto e nobile significato — cioè l’utilità nazionale di tenere alfezionata al mare la « Gens marittim », di salvaguardare questa grande scuola di navigazione e di spirito marittimo rappresentato dal- l'elemento peschereccio nostro, se si perde di vista tutto ciò, la tariffa austriaca può vincere nella sua voce « Pesca » vincere per la debolezza e disorganizzazione degli interessati — cioè dei pescatori e dei vallicultori. Poiché, ricordiamolo bene, nei trattati di commercio chi ha più forza per farsi sentire, si fa valere anche con sacrificio dei più deboli, e ricordiamo che i pescatori meridionali furono sacrificati ai pescatori greci per un giuoco di « Voci» nei trattati commerciali. Ma se per ottenere delle concessioni alle grandi inlustrie, si sacrificassero anche gli umili lavoratori dell'Adriatico, non questi soli porterebbero la conseguenza del sacrificio; ben più grave della perdita economica, sarebbe il danno soziale subito dalla nazione. Dal Giornale « L’Adriatico ». D. Levi-MoRENOS. 63 LA PESCA ED IL COMMERCIO DEL GRANCHI DA ESCA (CARCINUS MOENAS-SCACH) Nel mare nostro la pesca delle sardelle (Clupea pilchardus L.) si fa con reti da fondo e con reti da esca, Sono quest ultime lunghissime tele a maglia di conveniente mi- sura sostenute a fior d’aqua da grande quantità di sughero e mantenute verticali da sufficiente numero di piombi applicati al lembo inferiore Sbarrano i pescatori, con esse lunghi tratti di mare e attirano le sardelle spargendo davanti alle reti, come esca, i granchi soppesti (pacio). Questi granchi sono oggetto di un'industria peschereccia e di un commercio, in gran parte di esportazione, quasi ignorati, ma di im- portanza tutt'altro che trascurabile, e sono i pescatori di Chioggia, Murano, Pellestrina, Burano, Portosecco, S. Pietro, Giudecca e Castello che da tempo lontanissimo si dedicano alla cattura dei Crostacei in questione e ne fanno la pesca con la rete detta Granzèr o Granzèra, ed a peca o zapega (orma). Il Granzèr è una paranzella lunga circa 16 metri, ed è rete da strascico del tipo delle grandi reti trascinate dalle paranze del mare. Per la pescaa peca usasi la paléla da granzi specie di scarsella a maglia. Il pescatore cammina per buon tratto sui paludi, quindi ricalca le sue orme impadronendosi a mano dei granchi, che in esse si sono rifugiati e li ripone nella palèla che tiene in mano. Un tempo i pescatori di granchi erano divisi in due compagnie. Una formata da quelli di Chioggia, Pellestrina, San Pietro in Volra, Portosecco; l’altra da quelli di Burano e d’altri luoghi, ma la concor- renza di questi ultimi che avevano accapparrato il commercio con le barche istriane, riusciva dannosissima ai Chioggiotti e loro compagni, tanto che deliberarono di trasportare la loro sede a Venezia dove non tardarono ad accorrere, per la comodità del caricamento, gli Istriani, così che il mercato di Burano decadde. La Compagnia nella nuova piazza aveva tutti gli elementi della vitalità prosperosa, ma non tardarono a nascere guai. I pescatori non osservarono che per poco tempo un limite nella quantità della merce, che presentavano ai compratori, nè avevano con- tratti fissi per il prezzo della loro unità di misura, un barile a tronco G4 di cono della capacità di circa 44 litri, dimodochè il valore della merce incominciò a decrescere in proporzione della offerta sempre superiore alla domanda. Eppure la quantità di merce necessaria sul mercato era cono- sciuta dai pescatori, chè le ordinazioni d’Istria erano fatt: per tele- gramma e chi era a capo della compagnia stabiliva ad ogni barca di pescare a tasca, cioè un numero limitato di barili, o in pieno, quanto più era possibile, a seconda della eniità delle richieste (1). Perchè ogni barca da pesca incominciò a portare una quantità di granchi in più di quella che le era attribuita, l’aquirente s° addattava a comprarla, sempre però con una notevole diminuzione di prezzo. Aumentata l’offerta, diminuirono le commissioni, perchè il compratore aveva la quantità ordinata al prezzo convenuto e completava il suo carico acquistando a prezzo irrisorio il di più di merce presentatogli. Così anche il mercato di Venezia s’incam minava alla rovina. Cerano poi anche altre ragioni di sfacelo. 10 L’amministrazione della Compaenia non era migliori. La quota che il pescatore doveva rilasciare sul prezzo d’ogni barile venduto, era in misura eccessiva perchè otto centesimi crano devoluti a beneficio dei capilavoro due a suffragio delle anime dei pescatori defunti. Con il disagio economico incominciarono le questioni. Fu as- sunto un amministratore, che con la casta dei pescatori nulla aveva di comune, di innovazioni utili non se ne fecero ed i bene- fizi continuarono a diminuire mentre aumentava il disordine ed il malcontento. Fu allora che, sollecitata da numerosi interessati, inter- venne l’A.sociazione del mercato del Pesce, assumendo per conto pro- prio il commercio dei granchi. Organizzò il lavoro abolendo i castransi: ridusse da 1o e 5 centesimi per barile il tasso dovuto dal pescatore e stabili un prezzo unico e costante per ciascuna misura (2) facendo contratti legali con un sensale alla cui dipendenza stanno i battelli che qui vengono a fare il carico, e che a sua volta ha contratti con i pescatori di sardelle di Rovigno, Isola d’Istria, Pirano, Grado, Marano lagunare. (1) La necessità di stare a queste norme non si volle intendere, nè si vide il danno avvenire e sorse il cosidetto lavero dei castransi. (1) Il Barile della capacità di litri 43.45. Oggi, coll’intervento della S. R. V. di Pesca, si potè ottenere una misura legale di mezzo ettolitro, futta però a tronco di cono e non cilindrica come quelle prescritte per i solidi, 65 Lo scorso anno 1962, fu il primo d’esercizio della Associazione del Mercato del Pesce. Fecero capo ad essa i pescatori di Murano, Giudecca, Pellestrina, Castello. La pesca fu organizzata in modo che si ebbe nel mercato sempre la sola quantità di granchi richiesta, fatta quindi 4 tasca o in pieno a seconda del bisogno. Il prezzo per barile contrattato con il sensale fu di cent. 65 dei quali 60 rimasero al pescatore, 4 agli incaricati, 1 alla Associazione del Mercato del Pesce. Gli incaricati furono quattro : Uno scritturale amministratore per la tenuta dei registri, per le riscossioni ed i pagamenti; due misuratori; un cooperatore degli altri, ma più specialmente incaricato di dar avviso ai pescatori della tasca loro assegnata, e del giorno del carico. La sorveglianza fu affidata ad un incaricato speciale della S. M. del P. il sig. Girolamo Scarpa. Il lavoro durò regolarmente dal giugno a mezzo settembre, oc- cupò un centinaio di barche e circa duecento persone. La statistica di questo primo anno di esercizio è riassunta nel seguente specchietto: Viaggi Num. Provenienza dei battelli dei barili IMPORTO fatti | caricati Grado . Isola d' Ischia Marano lagunare Pirano ene ee ee e E Ì 1309 BOVINO en - 18958 Totale | 16 | 110 34773 22602 15 Risulta quindi un ricavo netto per i pescatori di L. 20863.80 : per gli incaricati L. 1390.92 per l'Associazione L. 347.73 che furono sufficienti per pagare le spese incontrate. 66 Se si pensa che il tempo impiegato dai pescatori per la cattura dei granchi è relativamente breve, apparisce chiaramente che la loro opera in proporzione d’altre dei lavoratori del mare, è sufficientemente rimunerata, nè si può a meno di dare il meritato elogio alla Asso- ciazione del Mercato del Pesce, che ha organizzato questo commercio, sottraendo i poveri e troppo ignoranti pescatori a ingerenze estranee, a sorprusi, angherie e peggio, liberandoli ancora da poco fraterne concorrenze. | Un grazie di cuore all’ amico di. Pescaria Girolamo Scarpa, che mi ha rivelata la importanza di questa industria e di questo com- mercio, fornendomi le notizie ed i dati che ho riportati più sopra. Marzo 1908, 3 D. G. NALATO Pote = Comunicazioni = Corrispondenze Per una flottiglia guardia-pesche — Nel fascicolo pre- cedente abbiamo fatto conoscere l’interrogazione rivolta dall’on. Codacci Pisanelli ai ministri delle Finanze e di Agricoltura per sapere quali provvedimenti avessero in animo di adottare per combattere ed im- pedire l’uso della dinamite a scopo di pesca nei nostri mari. Il sig. Salvatore Cortesi, in uni corrispondenza al giornale P « A- driatico » dello scorso febbraio, fa sapere che la importante questione sarebbe per avere un seguito poichè, a quanto si dice, il ministro di agricoltra, d’accordo con quello della marina, avrebbe stabilito di prov- vedere i porti e gli scali prossimi alle località nelle quali si esercita la pesca con mezzi abusivi, di flottiglie composte di due o più navi le quali dovrebbero far crociera in quello specchio d° aqua assegnato come loro giurisdizione e catturare senz’altro le barche peschereccie sorprese in flagrante contravvenzione, sequestrando gli attrezzi ed il pesce trovato a bordo e deferendo all’autorità giudiziaria i contravventori. A tale servizio si stabilirebbe di adibire le piccole navi da guerra che non si giudicasero più. atte neppure alla riserva, passandole dai quadri del ‘inistero della Marina a quelli del Ministero di Agricoltura il quale dovrebbe, di volta in volta, provvedere a reiute rare mediante un giro di fondi, il bilancio del primo. | MA a pda Veda Aa TA 3 IRA eni wi. DA ” SEE \ ia — ; \ , dry gt 67 3 Gli equipaggi delle flottiglie si formerebbero di militari dell’armata i quali, dovendosi ritirare per fine di ferma ed avendo prestato lodevole servizio alla dipendenza del Ministero della Guerra facessero domanda ; di passare alla dipendenza di quello di Agricoltura, In}. e Commercio. I comandanti delle vari: imbarcazioni sarebbero reclutati mediante concorso per esame e per titoli fra i capitani delle navi mercantili che contassero già un determinato numero di anni di navigazione. Alle flottiglie guardia-pesca verrebbero, a quanto si afferma, affi- dati anche dei servizi sussidiari e sopratutto quello di pubblica sicu- rezza e i servizi di salvataggio. Esse sarebbero poste sotto la immediata giurisdizione del Capi- tano del porto, ed in tempo di guerra dovrebbero prestare servizio - sussidiario di guardia coste. Sembra però che per attuare tale progetto occorra uno speciale disegno di legge alla compilazione del quale si sarebbe già messo mano. Per una tonnara a Tripoli — Da Gabes sono giunti a Tripoli i rappresentanti di una società francese per impiantare una tonnara, ove i pescatori saranno italiani, ma il personale direttivo e i: i capitali esclusivamente francesi. Le condizioni della Società Perlifera Italiana — Il giorno rr marzo si tenne in Milano presso la sede sociale, l’ as- semblea ordinaria e straordinaria di questa società. In sede straordi- naria si approvo la svalutazione del capitale sociale da lire 1,500,000 a lire 750,000, ammortizzandosi così le spese d’ impianto, le perdite verificatesi nell’esercizio 1899-901, la concessione governativa, il ma- teriale galleggiante, il mobilio e riducendosi il valore dello stabile a Massaua alla somma di L. 20.000. In sede ordinaria si approvò il bilancio al 31 dicembre 1902 che | presenta un utile netto di lire 84,561.10 e inizia quindi una nuova e proficua èra di lavoro per la Società. Colla riduzione del capitale, avendosi una eccedenza attiva di lire 127,472,52, vennero. assegnate lire 6 a ciascuna azione, a titolo di rimborso, mandandosi altre lire 82,472,52 a costituire un fondo spe- ciale di previsione per le eventuali oscillazioni delle attività del. bi- lancio. Approvate tutte le propeste del Consiglio, l'assemblea confermava I in carica a consiglieri i signori: cav. Giosuè Aliprandi, comm. Fran- cesco Gnecchi, dottor A..Loria, A. Calderini, a sindaci i signori : ra- gioniere prof. Rinaldo Pietrasanta, cav. P. Cavallazzi, rag. V. Canerio. è Il Globo Salvatore — La Società norvegese di salvamento ha da poco tempo sperimentata una nuova boa, dovuta all’invenzione del capitano marittimo Doenwirg e da lui chiamato Life Saving globe. Questa boa di salvamento è formata da un globo di circa due metri di diametro, la sua parte inferiore è piatta per facilitarne la posa in coperta e superiormente porta un tubo scorrevole su d’un asse. Intorno sono aperti parecchi becchi rotondi per i quali può introdursi nell'interno ed uscirne un uomo. Nella parte superiore della superficie sono degli altri fori più piccoli difesi da vetri per i quali penetra la luce dall’esterno. Il globo può contenere fino a 16 persone oltre i viveri necessari per parecchi giorni; è provveduto di una chiglia mo- bile, di un flocco, di una vela latina, e d’un timone; il tutto conte- nuto in un tubo ed assicurato nell’interno e disposto in modo da potersi usare con la maggiore facilità, Quando la nave che lo porta è per far naufragio, si spinge il globo in mare, vi si insaccano gli uomini, si aprono delle valvole, le vele si spiegano e l’ingegnoso galleggiante di salvamento può mettersi in rotta con sufficiente velocità. Società di [Pesca e di Aquicultura Società Regionale Veneta Sede Sociale — La presidenza avverte i consoci che la sede sociale, situata a S. Trovaso, Palazzo Bolani N. 1074 A, è aperta tutte le sere dalle ore 8 alle 9 e che troveranno a loro dispozione numerosi giornali, riviste e pubblicazioni tecniche. La presidenza con- fida che non mancherà la maggiore frequenza da parte dei soci, mezzo efficacissimo per ottenere quello scambio di idee necessario a dare il massimo incremento all’attività dell’ Associazione. Condanne di contravventori alla Pesca. — Il giorno 16 Marzo fu campale per le contravvenzioni alla pesca portate in giudizio al secondo Mandamento della Pretura di Vicenza. Il dott. avv. G. B. Cantele, rappresentante della legge, chia- mato a giudicare i trasgressori, ebbe per questi parole di forte biasimo e indirizzò elogi sentiti alla Presidenza del Comitato Provinciale Vicentino della Società R. V. per la sua solerte € continua attività. 69 L’egregio magistrato va da tempo stigmatizzando e colpendo inesorabilmente con le giuste sentenze quei pochi malvagi che, disconoscendo il lavoro del Comitato Vicentino, sterminano ‘le correnti colla loro opera vandalica e distruggitrice. Ci auguriamo che la magistratura tutta voglia seguire l'esempio dell’avv. dot- tor G. B. Cantele, inaugurando in Italia quell’uniforme concetto nell’amministrazione della giustizia che valga, col concorso delle altre attività, a ristaurare le condizioni peschereccie ed aquicole del nostro paese. * * * Davanti al Pretore del II Mandamento della Pretura di Vicenza si discussero il 16 marzo 1903 le seguenti cause per contravvenzioni alla pesca. I De Baldin Lorenzo Antonio di Valerio di anni 29, Zuglian Giovanni di Giacomo id. 23, Venzi Pietro fu Gaetano id. 23, Zugliau Massimo di Giacomo id. 20, Guerra Isidoro Pietro di Sebastiano id. 27, Perin Giu- seppe di Paride id. 25, tutti del Comune di Bolzano Vicentino, impu- tati: 4. di aver prosciugato in parte il 22 Decembre 1902 il letto della Roggia Meneghina, sita in Bolzano Vicentino, allo scopo di agevolare la pesca; 2. pescato del pesce inferiore per misura al minimum stabilito della legge. L’egregio Pretore, il dott. avv. G. B. Cautele, pronunziò una elabo- ratissima sentenza con cui condannava tutti i contravventori e precisa- mente : Il De Baldin Lorenzo per il 4. capo d’imputazione a L. 58 d’ ammenda persiloz. » >» I4 » Venzi Pietro a L. 44 per il 1. capo e L. 40 per il ?. capo Zulian Giovanni E) ) >» » » » Guerra Isidaro pi pia ) aa ò Perin Giuseppe ni » > » » ) Zuglian Massimo a L. 34 per il 1. capo e L. 8 per il 2. capo Vennero poi condannati al pagamento solidale delle spese proces- suali, di quelle di costituzione di Parte Civile liquidate in L. 59, nonchè al risarcimento dei danni da liquidarsi alla Società Reg. Veneta in se- parata sede e a L. 20 per la tassa di sentenza. II. Lanaro Francesco di Bernardo villico di anni 3). Berdin Antonio fu Antonio id. id. 59, Minchio Francesco fu Gaetano id. id, 34, tutti del 70 Comune di Dueville, imputati di aver prosciugato nel 22 Decembre 1992 il letto della Roggia Villica in Comune di Dueville. Furono condannati : Tl Lanaro Francesco all’ ammenda di L. 50. Berdin Antonio e Minchio Francesco all’ammenda di L. 44, al pa- camento solidale delle spese a quelle di Costituzione di P. C. liquidate in L. 30, al risarcarcimento di danno alla S. R. V. da liquidarsi in se- parata sede, ed alla tassa di sentenza in L. 20. IIl Dalla Stella Isidoro fu Pietro di anni 21 calzolaio, De Santi Giovanni di Alessio id. 30 villico, Fortunato Antonio fu Angelo id. 49 id., Fabris Francesco fu Antonio id. 38 id., Fortunato Angelo di Antonio id. 18 Fortunato Tommaso fu Angelo id. 44, tutti del Comune di Dueville imputati di aver prosciugato il 22 Decembre 1902 il letto della Roggia La Zora in Comune di Dueville. Furono tutti condannati individualmente all’ ammenda di L. 54; solo il Fabris, per la minore età, ebbe condanna all’ ammenda di L. 34. Solidamente al pagamento delle spese processuali, a quello di costi- tuzione di P. C, liquidate in L. 30, al risarcimento di danno alla S. R. V. da liquidarsi in separata sede e alla tassa di sentenza in L. 2). IV Esatti Francesco di ignoti di anni 43 villico di Pojanella (Bressanvi- do) imputato : 1. di aver prosciugato in parte il letto del corso d’ aqua La Longhella in località detta il Ponte della Strega di Bressanvido allo scopo di pesca; ?. per aver date nelle stesse circostanze di luogo e di tempo indicazioni mendaci ai R R. Carabinieri; fu condannato per il 1. capo di imputazione a L. 41 di ammenda per il ?. a L. 45 di am- menda. Fu condannato inoltre al pagamento delle spese processuali, a quelle di Costituzione di P. C. liquidate in L. 30, nonché all’ indennizzo di danno alla S. R. V. da liquidarsi in separata sede, più alla tassa di sentenza in L. 1°. Semine di Trote Americane — Il giorno 24 marzo il Comitato Provinciale Vicentino iniziò le semine delle trotelle ame- ricane che furono incubate nell’incubatorio sociale di Velo d’Astico. Due lotti da 5000 trotelle ognuno furono chiusi in due vasi ad aria compressa e furono spediti a Vicenza. Il primo fu destinato alle vasche d’allevamento artificiale costruite dal marchese Giuseppe Roi a Cavazzale; l’altro fu destinato al Ceresone sul tenere di Pojana di Granfion. Questa semina fu condoita dal sig. Luigi Ratti, che gen- tilmente volle incaricarsene, Assisteva all’immissione, oltre al parroco + IT fp del paese, un buon numero di terrazzani, ammirati nel vedere le belle e vispe trotelline guadagaare il largo nel nuovo ambiente. Altre 10.000 trotelle americane arcobaleno, provenienti pure dal- l’incubatorio sociale, giunsero a Vicenza il giorno 28 marzo e, a cura del cav. Antonio Rossi, vennero seminate nel Bacchiglione al Ponte del Marchese alquanto sopra al sostegno della ditta Magni e C. La bella specie americana vi prospererà di certo, se non sarà di- sturbata, se cioè i vandali delle correnti non metteranno in atto le loro tristi arti. Ma speriamo che le severe sentenze testè pronunciate dall’egregio pretore del secondo Mandamento di Vicenza, varranno a trattenere i malcauti da quella improvvida distruzione che, paralizzando l’opera del Comitato, isterilisce del tutto le correnti nostre. Seduta del Consiglio d’ Amministrazione — Presie- duta dall’on. senatore co. Sormani-Moretti, ebbe luogo domenica 22 Marzo, presso la nuova sede sociale, l’annunciata seduta del Consiglio d’amministrazione, presenti i signori: Bonivento ing. Poliuto, cav. uff. Comello co. Antonio, Camuffo Mamerto, Levi Morenos dott. David, Levi dott. Lazzaro, Meschinelli prof. Luigi, Maddalena cav. dott. Do- menico, Nalato prof. Giuseppe, Penzo comm. Emilio, Pas netti cav. Pietro, Pellizzari prof. R. F., Sprocani dott. Lodovico, Trois prof. cav. Filippo, Voltolina dott. Gio. Batta. Il prof. Levi Morenos, spiegate le ragioni per quali riteneva in- compatibile la sua duplice veste di Direttore della Scuola di Pesca e di Consigliere e Segretario generale della Società, pregò il Consiglio di voler accogliere le dimissioni da quest'ultimi uffici. Per tali delicatissime ragioni le dimissioni furouo accettate e, su proposta del senatore Sormani Moretti, venne designato all’ufficio di Segretario generale il sig. Mamerto Camuffo. Nella seduta stessa furono prese altre impor anti deliberazioni circa l’assettamento della Commissione di vigilanza e circa il deficit del bi- lancio della Scuola, pel quale, salvo sanatoria dell’ assemblea, resterà responsabile la Società. Nel pomeriggio dello stesso giorno si riunirono due Cominissioni per trattare intorno al sistema d’asta all’orecchio che attualmente vige sul mercato del pesce, e per istudiare se e come la Società possa par- tecipare alla prossima esposizione regionale di Udine. —} DO Commissione di Vigilanza per la Scuola. — La Com- missione di Vigilanza è convocata in seduta, presso la sede sociale, pel giorno 3 aprile p. v. alle ore 14 1]2 per trattare Il seguente: Ordine del giorno : . — Programma proposto dal Direttore. — Nomina dell’Assistente. — Nomina della Giunta esecutiva (in rappresentanza della Commis- sione di vigilanza) 4 — Deliberazioni per l’ inaugurazione ufficiale della scuola. 5. — Idem per l’immediato inizio dei lavori. 6. — Eventuali proposte e deliberazioni per la sede e per l’istiruendo laboratorio. DS N n [ersonalia Diploma di Magistero — Il carissimo nostro amico e col- laboratore prof. Arturo Bellini, ha conseguito presso la R. Scuola Superiore di Commercio di Venezia, il diploma di Magistero per la lin- gua tedesca. Congratulazioni vivissime. Bibliografia Griffini dott. A. — Pesci ed Anfibi la cui prole è affidata alle cure dei Maschi. « Boll. di Notizie Scienze Naturali Anno II n. 7, 8, 11, - Bologna (estratto di pag. 11 in 8). Jack la Bolina. — La pesca e la coltivazione delle aque- italiane « Rivista Marittima » Gennaio 1903. AL GOBBO IN CHIOGGIA Albergo=lRistoratore, Cattè &«———_ 3. Birraria con Giardino Via Vittorio Emanuele Direttore responsabile Dott. LEevI- MoRENOS Venezia 1903 — Nuova Tipografia Commerciale VI G NTECATINI ( (Toscana) Sulla linea ferroviaria Pisa-Lucca-Pistoia — 14 treni al giorno — Aperta a pubblico per i bagni e per la bibita delle acque <2@, dal 1° Maggio al 31 Ottobre _9_ += Concorso annuo 50000 bagnanti ze Analoghe negli effetti a quelle di Kissingen, Marienbad, Weisbaden. Karlsbad, eec. le acque di Montecatini giovano meravigliosamente contro 'e malattie dello stomaco, degli intestini, del fegato, della milza, ecc., nella gotta, nella obesità, nel diabete, ei in ogni forma di urocrasia. — Contro la stitichezza e la calcolosi del fegato l’azione loro è portentosa. Gli stabilimenti di Montecatini ànno subito in questi ultimi anni nelle loro migliorie una vera rivoluzione. Splendida sala d° inalazioni — Stabilimento idroterapico | — Grandiosa piscina — Bagni a raffreddamento® Elettro-terapia con bagno idro elettrico — Massaggio e ginnastica medica — Gabinetto per le indagini” cliniche microscopiche, batteriologiche, ecc. | «» Gasino - Teatri - Parehi - Giardini » Spettacoli all'aperto « Tabella dietetica dettata dal prof. Grocco ad uso di Karlsbad. In una parola le terme di Montecatini gareggiano oggi colle migliori stazioni termali delle altre Nazioni, Direttore Sanitario e Regio Ispettore Capo: Prof. Comm. PIETRO GROCCO Clinico. Medico di Firenze. Regi Ispettori: Cav. Prof. FEDELI e Cav. Prof. CASCIANI. La cura delle acque di Montecatini puo essere fatta a domicilio ZA in qualunque epoca dell’anno É un pregiudizio che esse sieno più indicate ne! mesi ca'di. preg p Se RI gta & RES 3 Ma ILS È DE Depositi in tutte le principali città, vendita in tutte le principali farmacie. Per notizie e per ordinazioni dirette rivolgersi all’Amministrazione in Montecatini (Lucca) oppure all’Amministrazione in Milano - Via S. Paolo, 9. Il Tettuccio è l’ unico rimedio contro la dissenteria o diarrea cronica. La Tamerici e la Torretta sono le più purgative fra le acque di Montecatini. Esse sono specialmente indicate per la cura dei catarri gastrici ed intestinali dipen- denti da atonia dell’ intestino, della stitichezza abituale, e delle malattie del fegato. SS oa B CASE GROTTA "GIU mn IMONSUMMANO (Provincia di Lucca) Concessionario MELANI Unico sudatorio sfarzosamente illuminato a Iuce elettrica — di efficacia miracolosa nelle inalattie reumatiche gottose, € artritiche. Raccomandato dalle prime celebrità mediche del mondo DITA PESTE SIRO SERRE SIE GIO REA, CIREN DO E pon PENATI agro VIE POI NS JI BANCA DIPOTECHE E SCONTOÙ x Fondata in Monaco nel 1835 È Socgetta al controllo permanente d'un, Commissario to 3 Capitale: Azionario Marchi 44,289,714,50. interamente. versato e Autorizzata ad agire in Italia con Decreto in data_10 Novembre 1598 del R. Tribunale Civile di Genova 5 . Ramo Assicurazioni sulla Vita e Infortuni Rappresentanza cenerale pel Regno d'Italia: Cav. A. BLEY - Genova AMMINISTRAZIONE dell'Ispettorato Generale pel Veneto e Lombardia Premiata Pubblicità Lagunare - Venezia 15 Aprile 1903 - Rivista fftallana di [Pesca ed Aquicultura MARINA - FLUVIALE-LACUSTRE di Premiata con medaglia d'oro D ALL ESPOSIZIONE DI MILANO 1894 ed ALL’ ESPOSIZIONE DI TORINO 1898 Fondata e diretta dal Doff. D. LEVI-MORENOS ORGANO CENTRALE per promuovere la « FEDERAZIONE NAZIONALE AQUICOLA » Riassume gli Affi delle Società Italiane di Pesca © d’ Aquicultura . Pubblica in Supplemente i Bollettini Ufficiali della Società Regionale Veneta e della Società Benacense SOMMARIO D. Levi Morenos — Agli amici. U. Capsoni. — Le pescaie nel Friuli. Note - Comunicazioni - Corrispondenze Red. — Accordi internazionali Italo-Austro-Ungarici per lo sviluppo della pesca nell'Adriatico. » Per rendere impermeabili i vestiti di lana. » Nuova Società dalmata per l’ industria delle sardine in scatole. » I pirati delle aque in Lombardia. » Immissioni nelle Marche. Sacietà di Pesca ed Aquicultura ‘Società Regionale Veneta — Commissione di Vigilanza per la Scuola. Esposizioni - Mostre - Congressi Red. — Esposizione di pesca marittima a Milano. — Personalia SUPPLEMENTI | Società Regionale Veneta. — Bollettino sociale Serie II, N. 22 (Programma pel funzionamento della Scuola, anno 1903-904. - Proposta per una sede) ‘Società Benacense. — Bollettino Sociale - Anno 3, N. 41 --- (Verbale della seduta di Dire- sione del gonna 5 Marzo DEE - Convocazione dell’ Assemblea Generale). DIREZIONE | AMMINISTRAZIONE | presso la Scuola di Pesca ed Aquicultura, Venezia dh S. Trovaso, Palazzo Bolani 1074 A. - Venezia a Abbonamento annuo alla Neptunia sola L. 12 — coi supplementi L. 20 Fa Gli abbonamenti decorrono sempre dal Gennaio e quando non sono disdetti s' intendono tacitamente rinnovati INSERZIONI: Concessionaria Esclusiva Premiatà Pubblicità Lagunare in Venezia | Rappresentanze Generali: Roma, Torino, Palermo, Firenze, Malta, Tunisi, Parigi db Bruxelles, Milano, gia PPOFIEERIROTT; Filiale propria Sulla linea ferroviaria Pisa-Lucca-Pistoia — 14 treni al giorno — Aperta pubblico per i basili ‘e ‘per la bibita delle acque UUL@I I dali iMaggio al 31 Ottobre __D_ (Sst84/ {Concorso annuo 50000 bagnanti =: Analoghe negli cHe a quelle di Kissingen, Marienbad, Weisbaden. Karlsbad, eec le acque di Montecatini giovano meravigliosamente contro le malattie dello stomaco, degli intestini, del fegato, della milza, ecc., nella gotta, nella obesità, nel diabete, ed in ogni forma di urocrasia. — Contro la tii@icheaza e la calcolosi del fegato l’azione loro è portentosa. Gli stabilimenti di Montecatini ànno subito in questi ultimi anni nelle loro — migliorie una vera rivoluzione. Splendida sala d° inalazioni — Stabilimento idroterapico — — Grandiosa piscina — Bagni a raffreddamento — Elettro-terapia con bagno idro — elettrico -— Massaggio e ginnastica medica — Gabinetto per le indagini SEEDS SE microscopiche, batteriologiche, SEG; a: «« Casino 2 Teatri - Parehi < Giagdini - Spettacoli all'aperto *. Du Tabella dietetica dettata dal prof. Grocco ad uso di Karlsbad. In una parola le terme di Montecatini gareggiano oggi colle migliori stazioni termali delle altre Nazioni, — “RA Direttore Sanitario e Regio Ispettore Capo: Prof. Comm. PIETRO GROCCO Glisich: se Medico di Firenze. : Regi Ispettori: Cav. Prof. FEDELI e Cav. Prof. CASCIANI. di La cura delle acque di Montecatini può essere fatta a domicilio Co Z în qualunque epoca dell’ anno N È È un pregiudizio che esse sieno più indicate nei mesi caldi. 2 Alt BAZAR Va gi da Depositi in tutte le principali città, vendita in tutte le principali farmacie. Per © notizie e per ordinazioni dirette rivolgersi all’Amministrazione in Montecatini (Lucca) oppure all’Amministrazione in Milano - Via S. Paolo, 9. Il Tettuccio è l’ unico rimedio contro la dissenteria o diarrea cronica. La Tamerici e la Torretta sono le più purgative fra le acque di Montecatini. RI Esse sono specialmente indicate per la cura dei catarri gastrici ed intestinali dipen- denti da atonia dell’ intestino, della stitichezza abituale, e delle malattie del fegato. LA GUARIGIONE È CERTA Dì PRATERIE GROTTA GQIUTI MONSUMMANO (Provincia di Lucca) Concessionario MELANI ca Unico sudatorio sfarzosamente illuminato a Iuce elettrica. i di efficacia miracolosa nelle malattie reumatiche gottose, e artritiche. Raccomandato dalle prime celebrità mediche del mondo n ” {i Î O a, 1903 NEPTUNIA Anno XVIII Nega 15 Aprile 1903 Venezia, 5 Aprile 1903 In seguito alla mia nomina a Direttore della Scuola di pesca e di Aquicultura — che i giornali politici, questa Rivista ed altri periodici resero nota al pubblico — chbiNda” carte fidi «amici. da affezionati scolari e ‘da vecchi compagni di propaganda, benevoli parole di in- coraggiamento, di congratulazione, di plauso. Grato a tutti per l’ affettuosa dimostrazione, e pie- namente conscio della grave responsabilità assunta, confido nell’ aiuto di tutti coloro che sentono come solo per l’ unione sincera delle buone volontà si crei un’ o- pera di bene. Davip Levi-MoRrENosS > Passi Le ,, Nescaie“ nel Friuli” Nella prima riunione aquicola indetta dalla Associazione Agraria si elevarono giustamente alcune voci di protesta contro le pescaie annesse in gran numero ai mulini e ad altri opifici della regione aquicola friulana, e si avvertiva come da una statistica di alcuni anni or sono dette pescaie apparissero in numero di Ito. Di queste pescaie si occupa anche il Tellini nel suo pregiato studio sulle condizioni piscicole e aquicole della nostra Provincia; l’egregio autore ne descrive la costruzione e avverte come esse si possano ripetutamente vedere nei vari canali della Bassa e special- mente nei comuni di Azzano, Brugnera, Bertiolo, Castions, Fiume, Palazzolo, Pasiano, l’ocenia, Porpetto, Rivignano, Ronchis, S. Giorgio di Nogaro, S. Vito al Tagliamento, Sesto e Teor. La Commissione recentemente nominata per la protezione della piscicultura in provincia giudicò essere la questione delle pescaie fra le prime degne di studio e di considerazione, e delegava a uno dei suoi membri l’incarico di occuparsene particolarmente, in special modo dal punto di vista giuridico, per vedere se e quali disposizioni (1) E' veramente strano, sc pur troppo tutto non venisse spiegato colla inco- scienza delle classi lavoratrici da una parte e delle dirigenti dall’ altra, la comples- sità di trascuranze, abbandoni, ignoranze, sopraffazioni, che si osservano nel campo delle industria peschereccia ed aquicola. Eccone un esempio nelle verie questioni che si aggirano attorno a questo termine Pescaie, questioni e che da una parte diede e da luogo a liti costose e non ancora definite fra privati e governo, dall’ altra sono causa di un notevole danno nel campo della produzione. In seguito ad un conflitto sorto fra l’ ufficio Metrico di Rovigo ed alcuni pro- prietari di valli salse di pesca (*) ebbi occasione di studiare a fondo l'argomento delle Pescuîe essendo stato incaricato, unitamente all’ ingegnere cav. Giustiniano Bull», di porre in luce la diversa natura delle Pescaic e dei Vivai dalla valli salse da pesca. Venne anzi da me esteso, in unione al collega G. S. Bullo, una memoria conclu- sionale che sviluppò le seguenti tesi : I. Natura ed essenza delle valli salse da pesca della Regione Veneta e loro dif- ferenza dalle p:scaie e vivai. II. Analogia o rapporto di indentità funzionale fra la coltura agricola e la colti- vazione nelle valli salse da pesca dal lato scientifico tecnico ed economico-ammi- strativo. istanti ini. (89) legislative sulla pesca possono applicarsi al caso in questione e se si possa anche in conseguenza impedire la costruzione e l’uso di questi ordigni di pesca troppo comodi per il pescatore e quindi troppo dan- nosi alla pescosità dei nostri canali. Parmi necessario anzi tutto un breve esame tecnico o meglio linguistico, opportuno in questo caso per la facilità con cui nel lin- guaggio corrente si adoperano le parole pescaie e peschiere che sem- brano esprimere uno stesso concetto, ma che in realtà di molto diver- sificano. Sono chiamate comunemente pescaie le chiuse che, per l’art. 613 del Cod, Civ. possono essere appoggiate o infitte alle sponde dei fiumi, torrenti, rivi, laghi o serbatoi, da chi ha il diritto di derivare aqua a scopo industriale od agricolo. Sono dunque il comp'esso di quelle opere che si costruiscono trasversalmente ai corsi d’aqua per arrestare le aque stesse, farle ascendere sino a una data altezza e operarne la caduta. Si vede come in questo caso il termine pescaia sia usato im- propriamente, mentre invece quel vocabolo è bene applicato quando serve ad indicare quel complesso di opere stabili che si costruiscono parallelamente alle ruote idrauliche dei mulini o di altri opifici al solo scopo di raccogliere il pesce. A monte del salto che dà la forza IIT. Ragioni tecnico-economiche che rendono anche gli specchi d’aqua costituenti le valli salse da pesca soggetti ad imposta fondiaria e loro impostazione in Catasto a differenza delle Pescaie e vivai colpiti solo da ricchezza mobile. La memoria non fu pubblicata dalle parti e ce ne dispiace perchè gli argomenti c i materiali raccolti sono di tale natura di poter fissare in modo definitivo i con- cetti su questo tema delle pescuie che anco per altri motivi dà luogo a conflitti c dibattiti. Credo però utile riportare qui nella « Neptunia », che costituisce un repertorio generale dele questioni peschereccie cd aquicole, un elaborato studio dell’ egregio avv. U. Capsoni che, trattando delle pescaie propriamente dette c dal punto di vista giuridico c nell’ interesse della pesca friulana, viene indirettamente a suffragare quanto fu dal mio collega Bullo e da me esposto nella trattazione della prima tesi su iudicata sulla natura specifica delle pe :esie come congegni di prsca profon- damente, essenzialmente diversi dalle così dette peschiere (meglio conserve) delle valli. D. LEVI MORENOS. (*) Il conflitto consisteva in ciò: I ufficio metrico di Rovigo in base all'articolo 497 della Ta- bella generale degli Uflici, Industrie, Professioni ece. soggetti alla verificazione periodica biennale dei pesi e misure trovando incluse le voci Pescaie e virai pretese estendere tale verifica e relaliva tassa anche alle valli salse da pesca perchè munite delle cosìdette pescrerie o conserve del pesce che si coltiva nelle valli, 76 all’opificio il canale viene diviso in due rami, dei quali l’ uno con- duce l’aqua alla ruota o turbina ed è munito di apposite chiusure per togliere in tutto o in parte l’aqua stessa quando non è neces- saria ai bisogni dell'industria. L’aqua allora corre sul secondo cana'e parallelo al primo, e anzichè avere libero deflusso, è obbligata a pas- sare per un reticolato o graticciato in legno o in metallo a fine di raccogliere tutto il pesce che viene trascinato dalla corrente e raccolto poi in apposito recipiente collocato nella parte centrale del reticolato stesso. Siccome può darsi che queste peschiere possano avere qualche forma che si scosti in parte dalla nostra descrizione, riportiamo anche quella data dal Tellini nel precitato suo volume (pag. 86): «consiste in una cassa lunga 4-5 metri, larga quanto il canale, il cui fondo, che va innalzandosi sotto corrente, è fatto di assicelle distanti circa un centimetro fra loro. Il pesce è spinto dalla caduta d’aqua verso la parte rialzata del fondo e resta all’asciutto, nè può ritornare indietro vincendo la violenta caduta. Si prende ogni sorta di pesce ma spe- cialmente anguille ». Sono dunque queste vere e proprie peschiere e sui corsi d’aqua ricchi di pesce fruttano abbondantemente ai loro possessori, i quali da gran tempo continuauo in questo loro godimento indisturbati dalle autorità e forse in buona fede convinti di esercitare un loro vero e reale diritto. Sorge quindi spontanea la questione se la pesca così esercitata sia regolare e permessa dalla legge o se non piuttosto possa essere impedita coll’ applicazione delle disposizioni legislative vigenti. Data la natura e la costruzione tecnica della peschiera come è stata sopra descritta, e poichè risulta evidente che nel maggior nu- mero dei casi tutto il pesce che si trova nei pressi del manufatto non può assolutamente passare a valle del manufatto stesso senza restare preso dal graticciato ivi esistente, parmi logico rilevare che la costruzione suddetta deve ritenersi un apparecchio fisso di pesca che impedisce del tutto il passaggio del pesce e quindi si può ad esso applicare la disposizione dell’ articolo 6 della legge 4 Marzo 1877. « E’ vietato di collocare attraverso i fiumi, torrenti, canali ed « altri corsi o bacini di aque dolci o salse apparecchi fissi o mobili « di pesca che possono impedire del tutto il passaggio del pesce ». Questa disposizione della legge non può a mio avviso es ere resa vana da prescrizione per uso o possesso trentennario o da temno imme- morabile, nè da concessione alcuna da parte dell’autorità amministrativa. REN SLA SI a i i) ù pe ey { Ciò risulta dall’ esame dell’art. 16 della legge vigente, nel quale viene contemplato il caso di chi esercita la pesca senza essere. pro- prietario, o possessore, o concessionario del diritto di pesca, e i caso di chi tragredisce alle disposizioni contenute negli articoli 3. 5. 6 della legge stessa. (2). Mi pare infatti evidente che questo articolo sancisce due cose, e cioè un diritto e un dovere. Un diritto esclusivo in chi è proprie- tario di aque private, possessore, concessionario di aque soggette a diritto di pesca di poter ivi esercitare la pesca; un dovere per tutti di non trasgredire le disposizioni di ordine pubblico stabilite nell’ in- teresse pubblico generale cogli Art. 3, 5 e 6 della legge. E’ dunque manifesto che si potrà colla dimostrazione di un possesso legittimo (a sensi del regolamento 15 Maggio 1884 sui diritti privati di pesca) ottenere un decreto di riconoscimento al diritto di pesca in aque pubbliche e private, ma non si potrà mai far risultare un diritto di pescare con mezzi che sono dalla legge espressamente e chiaramente vietati. i D'altronde risulta da particolari informazioni assunte al locale ufficio di prefettura che, in seguito alla applicazione del R. Decreto 15 Maggio 1884 sui diritti privati di pesca, che prescriveva norme speciali per ottenere il riconoscimento dei diritti stessi sulle aque pubbliche in genere, nessuna domanda fu avanzata dai numerosi pos- sessori di pescaie e quindi nessuna regolare concessione fu rilasciata. Del resto oltre alla disposizione di legge esaminata si potrebbero applicare alle pescaie altre sanzioni proibitive e particolarmente quelle comprese dagli art. 7, 9 e 10 del Regolamento 15 Maggio 1884. Col settimo si vieta d’ingombrare od occupare con opere sta- bili i corsi e bacini d’aqua allo scopo di agevolare la pesca. Coll’ ottavo si vieta di occupare con qualsiasi apparecchio fisso da pesca più della metà della larghezza dei corsi d’aqua. Col decimo è vietato di adoperare e collocare nelle aque reti ol altri ordigni ad una distanza minore di 20 metri dalle scale di monta, dai graticci degli opifici e dei canali, dalle chiuse o cataratte, dai salti d’aqua e a monte dei mulini natanti. (2) Art. 16 Legge 4 marzo 1877: Chiunque eserciti la pesca nelle aqu: di proprietà privata, ovvero in quelle soggette a diritti di pesca senza il consenso del proprietario, possessore 0 campionario, ‘ovvero trasgredisca le disposizioni contenute nell’art. 3, nella parte prima Mis articolo 5 e nell’articolo 6, incorrerà in una pena pecunaria ctc. etc, 78 Dall’ esame di questi tre articoli appare evidente la preoccupa- zione del legislatore di impedire la totale distruzione del pesce esi- stente nei canali, bacini e corsi d’aqua in genere, distruzione che viene essai facilitata a causa dei numerosi opifici industriali, tanto che vediamo stabilito coll’ att. 6 del Regolamento che nelle nuove concessioni d’aqua a scopo industriale il prefetto possa prescrivere la costruzione di piani inclinati o scale di monta. Invece in Friuli non solo questa disposizione di legge non venne mai applicata, ma si lasciano impunemente esistere tutte le nescaie, le quali talvolta, come abbiamo detto, impediscono del tutto il passaggio del pesce e sempre ingombrano ed occupano con opere stabili i corsi d’aqua. Qualora invece venissero energicamente fatti valere gli art. 6 e ro che si completano a vicenda, fossero fatte costruire alcune scale di monta e si tenesse rigorosamente osservata la distanza prescritta di almeno 20 metri dai salti d’aqua per gli ordigni fissi e mobili di pesca, non sarebbe certamente resa vana, come ora pur troppo accade, l’opera di chi si occupa per la maggiore pescosità delle nostre aque a tutto vantaggio di un maggior benessereper le nostre popolazioni rurali. Mi sembra dunque evidente che le pescaie dei mulini possano essere impedite in base alla vigente Legge e al relativo regolamento, che non si possano opporre concessioni o prescrizioni da parte di chi esercita in tale guisa la pesca, che se, per ipotesi, alcuno potesse vantare diritti di tal genere per vecchie concessioni dei cessati go- verni, di tale favore non potranno certo godere le pescaie di recente costruzione e i nuovi industriali dovranno senza dubbio alcuno uni- formarsi alle nuove prescrizioni di legge. La disposizione dell’ art. 6 della legge si può applicare anche alle aque private in comunicazione colle pubbliche e che non siano da queste separate per mezzo di dighe o salti verticali di altezza non inferiore a metri due (art. 3 Regolamento 15 Maggio 1884) quelle cioè che il Tellini chiama aque private della seconda categoria; a queste aque si potrà applicare anche l’ art. 7 del Regolamento sopra esaminato. Invece gli art. 9 e ro del Regolamento si riferiscono soltanto alle aque pubbliche fra le quali, come è noto, vanno considerate agli effetti della pesca anche le aque provinciali, comunali e consor- ziali a meno che gli enti rispettivi non abbiano fatta pubblica dichia- razione di riserva. ai atti 79 AI lato pratico dovendo occuparsi di una azione efficace contro i contravventori, sarà opportuno di esaminare diligentemente caso per caso per vedere se ed in quali di essi sia più opportuno far valere uno o l’altro degli articoli di legge esaminati e quindi, per ora, con- siglierei uno studio preparatorio fatto col mezzo dei corrispondenti della nostra Commissione per ottenere una nuova accurata statistica delle pescaie del Friuli con esatto riferimento alla località e alla con- dizione giuridica delle aque sulle quali sono costruite. Avuti così i principali elementi di fattto e dopo data larga pub- blicità alle disposizioni legislative, sarà possibile iniziare una azione efficace presso le autorità competenti allo scopo di far cessare gli abusi e di mantenere tutti gli industriali grandi e piccoli che si ser- vono dei nostri canali a una rigorosa osservanza delle leggi vigenti. U. CAPSONI della Commissione per la Piscicultura. Rote, Comunicazioni, Corrispondenze Accordi internazionali ltalo-Austro-Ungarici per lo sviluppo della pesca nell’Adriatico. — Ci si comunica il riassunto di un importante articolo pubblicato tempo fa nella Vol%- swirtschaftliche Wochenschrift dal signor Anton Krisch, Censigliere Aulico, sui bisogni della pesca marittima Adriatica in relazione al Regno d’Italia. Dopo aver assoggettato ad esame i vari modi coi quali, nel pro- gressivo sfruttamento dei prodotti marini per i mercati, le varie legi- slazioni tendono a regolare la pesca e ad impedire lo spopolamento dei mari non più creduti inesauribili, — l’autore rileva che delle 320 qualità di pesci dell'Adriatico, 100 hanno un valore economico, di cui 60 sono accessibili alle più larghe classi sociali, mentre le altre 40 specie di pesci sono di regola riservate alle classi più abbienti. Con- servare ed accrescere la prepazione delle une e delle altre qualità di pesci, risollevare l’antica ricchezza dell’Adriatico, questi gli scopi che, secondo l’ articolista, dovrebbero prefiggersi le competenti autorità dello Stato e i fattori locali. Con ciò egli non pensa a divieti nuovi o al mantenimento dei divieti vigenti, ma piuttosto a una limitazione, 80 per quanto tenue, dell'esercizio della pesca ‘entro i confini territoriali, all'abolizione dei mezzi di pesca dannosi, alla punizione esemplare dei pescatori alla dinamite e sovra tutto all’accrescimento del pesce oltenuto col raccogliere e trattare convenientemente le uova dei pesci, procuran- done la propagazione sulla base dei più recenti risultati effettivi ottenuti su questo campo dalla scienza. È poichè l’Austria e l'Ungheria si accingono, a quanto pare, ad una regolazione legislativa della pesca, riparando con soverchio ritardo alla negligenza antica per questa industria, e d’altro canto nel Regno si parla di assoggettare a radicale riforma la legge sulla pesca del 4 marzo 1877, il sig. Krisch opina che un'intesa fra le due parti del- l'Adriatico nella soluzione di questo problema, corrisponderebbe non solo ai riguardi di buon vicinatc, ma anche agli interessi economici comuni ai due Stati. Fra i compiti comuni, l’articolista pone la fissazione dei principii utili a seguirsi nell’esercizio della pesca e nella piscicultura, nonchè nella coltura degli astaci, delle ostriche è degli altri molluschi, prin- cipii che dovrebbero poi trovare concorde espressioni nelle leggi dei rispettivi Stati. Altro compito importantissimo da sciogliere in comune sarebbe di seguire la convenz'one conclusa a Cristiania nel 1901 fra gli Stati dell'Europa settentrionale, provvedendo con sol'ecitudine al- l'esplorazione idrografica e biologica dell’ Adria, alla compilazione di una carta di pesca esatta, all’istituzione di una statistica critica comune sulla pesca. Si dovrebbero inoltre, secondo l’articolista, istituire, sul- l'esempio dell'America e degli Stati settentrionali di Europa, delle stazioni comuni di prova per favorire la propagazione del pesce nel mare comune con tutti i metodi moderni. Il cons. Krisch reputa il presente momento particolarmente favo- revole ad una simile azione comune fra l’Italia e l’Austria-Ungheria; — azione che — conclude l'oratore — consolidando le relazioni eco- nomiche fra i due Stati, servirebbe a promuovere per entrambe le sponde dell’Adria un’ industria purtroppo trascurata. Abbiamo creduto utile riportare queste idee del I. R. Consigliere aulico Anton Krisch, perchè rispondono perfettamente ai desiderati degli studiosi italiani che sono convinti come una cordiale entente in- ternazionale sia indispensabile per lo sfruttamento intensivo scientifico del suolo aqueo. (Red.) 81 Per rendere impermeabili i vestiti di lana. — l'ottimo giornale dell’ Istittto agricolo di Losanna si è preoccupato di insegnare un mezzo pratico che permetta agli operai dei campi, che spesso de- vono lavorare sotto la pioggia, di prepararsi dei vestiti impermeabili e che non soffochino come avviene spesso cogli impermeabili a gomma. Ci sembra possa l’insegnamento tornare pure utilissimo per i nostri marinai pescatori; ecco perciò quanto insegna il giornale di Losanna. Si sciolgono in un secchio di legno 150 gr. di allume in 7 litri di aqua piovana e d’altro canto si preparano 150 gr. di acetano di piombo sciolti in 7 litri di aqua sempre di pioggia. Preparate le due soluzioni, queste si fondono insieme e si produce una poltiglia bianca che si lascierà riposare. Fattosi limpido il liquido lo si decanta in un mastello ed in esso si immerg: l’abito di lana che si vuole impermeabilizzare sia poi un mantello, un soprabito, una giacca da caccia ecc. Quando l’abito è ben impregnato d’aqua lo si toglie e lo si sospende per la- sciarlo sgocciolare; non bisogna torcelo o stringerlo. Si stende di poi l’abito perchè si asciughi completamente e una volta asciutto, siccome presenterà una polvere bianca finissima, lo si spazzola o si scuote, ma senza batterio: Se occorre, lì dove ha preso cattive pieghe, si passa il ferro da stirare. Ciò fatto, l'abito è reso impermeabile senza essere nocivo alla salute. Nuova Società Dalmata per l’industria delle sardine in scatole. — Dal giornale Il Mare di Trieste veniamo a cono- scere che i proprietari delle tratte sardellari nella Marina di Lissa e Comissa si sono accordati per emancipare la loro industria dal « trust » delle grandi fabbriche di conserve, alimentari. A tale scopo essi si costituiranno in società e daranno alla pesca delle sardelle ed all’ in- dustria relativa nuovo incremento che ridonderà a tutto vantaggio di quelle laboriose popolazioni industri. I pirati delle aque in Lombardia. —- Non si sa davvero come definire la barbara distruzione che viene fatta dai pescatori fraudolenti nelle aque pubbliche e private. Ecco, nella dessunta che si riproduce dalla Rivista Cinegetica del 27 marzo, un saggio delle im- prese anarchiche dei pirati delle aque : « Si crede doveroso di far noto alla Società di Piscicoltura Lom- barda, che mentre si studia per l’aumento e protezione dei pesci nelle nostre aque, havvi chi, e sono i più (e di questi vanno enumerati 82 pei primi i pescatori di mestiere di Sant'Angelo Lodigiano) che usando del cloro fanno delle veri stragi. Il sottoszritto, che tiene circa 8 chilometri del canale Muzza in affitto per la pesca, cbbe la bella sorpresa due giorni dopo dell’asciutta (t mirzo corrente mese) in detto canale di vedere tutto il suo tratto, come quello in affitto ad altri, nonchè tutti i gorghi o prese d’aqua, pescati dai sopracitati col cloro, e basta recarsi sul posto per vedere i quintali di pesce morto che semina il fondo di dette aque. Quest’ anno si suppli col mettere dei guardiani i quali vennero di notte minacciati col coltello alla mano da questi disonesti pescatori. Sipregherebbe pertanto la benemerita Società, Lombarda a voler tro- un rimedio che abbia a vietaré una simile distruzione e rapina, giacchè la legge se non li protegge non li disturba certo. Due anni or sono vennero dai Reali Carabinieri a varii pescatori su quel di Comazzo sequestrati reti e 5 chilogrammi di cloro, nonché molto pesce già cat- turato e denunciati quindi al R. Pretore. La Sentenza fu di 15 lire di ammenda: ecco il castigo riservato a individui che commettono un reato di rapina ». Immissioni nelle Marche — In seguito a domanda della Società Ittiofila il Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio ha disposto per l'immissione, a scopo di ripopolamento, di 10.000 piccole trote nelle aque di Cagli. L’immissione fu eseguita il giorno 9 Aprile corrente, alla pre- senza del prof. cav. Decio Vinciguerra — delegato dal Ministero — il quale nello stesso giorno tenne nella Saia Comunale una dotta conferenza intorno alla procreazione ed allo sviluppo della trota ed al sistema di allevamento. Società di [Pesca cò Aquicultura Società Regionale Veneta Commissione di Vigilanza per la Scuola — Presso la sede sociale si riuni il giorno 3 Aprile la Commi sione di Vigilanza della Scuola di Pesca per trattare l’ ordine del giorno pubblicato nel precedente fascicolo di questa Rivista. Erano presenti i signori: cav, uff. Comello conte Antonio, pel LS SO Ministero di agricoltura industria e commercio, cav. Careggiani capi- tano di porto pel Ministero della Marina: comm. Emilio Penzo per la Provincia di Venezia, comm. Giorgio Suppiei per la Camera di Commercio e la Banca Veneta, comm. A. Kelner per le Assicura- zioni generali, cav. A. Gallimberti pel Comune di Chioggia, prof. G. Nalato pel Comune di Mestre, sig. Antonio Vio pel Comune di Burano, dott. Eugenio De Carlo pel Comune di Murano, i signori Bonivento ing. Poliuto, Camuffo Mamerto, Levi dott. Lazzaro, Spro- cani dott. Lodovico per la S. R. V., nonchè il direttore della Scuola. Giustificarono l’assenza i signori sen. conte Sormani-Moretti, sen. Lucchini, on. Pascolato, conte Piero Foscari, conte Crivelli Serbel- loni, cav. dott. Maddalena, prof. Luigi Meschineli, dott. G. B. Volto- lina profcR: E; Pellizzarie 1ag. P.MBasineta: In rappresentanza del senatore Sormani-Moretti, pres'edette il conte Comello. Approvato interamente il programma della Scuola proposto dal direttore per l’anno 1903-904, preso atto della costituzione della Giunta esecutiva come stabilita dal Consiglio della Società R. V., si deliberò lo immediato inizio dei lavori e si stabilirono le modalità per la inaugurazione ufficiale della Scuola. Su proposta del direttore la Commissione nominò quindi a voti unanimi Assistente della Scuola il conte Emilio Ninni. Infine il prof. Levi Morenos lesse una relazione nella quale pre- sentò le sue proposte concrete per la futura sede e per |’ istituendo Laboratorio, relazione che fu approvata con vivo plauso e diede luogo al seguente ordine del giorno proposto dal conte Comello : « La Commissione di vigilanza della Scuola di Pesca e di Aqui- coltura, udita la relazione del Direttore dott. Levi-Morenos intorno alla scelta ed all’ ordinamento di una sede per la Scuola, mentre plaude alla sua iniziativa approvando la proposta di una Nave-Scuola, ed apprezzando le ragioni di pratica e illuminata filantropia che mili- tano in favore di un asilo per i figli derelitti dei pescatori anche per I’ Adriatico — delibera di iniziare sollecitamente le pratiche per ot- tenere dal Governo l’ uso di una regia nave radiata dai ruoli, nella quale stabilire la sede della Scuola di pesca e di aquicultura, il suo laboratorio e l’asilo, nei limiti e cogl’ intendimenti illustrati dal re- latore ». 84 Esposizioni = Mostre = Congressi Esposizione di pesca marittima a Milano -- L’ F- sposizione generale che si terrà a Milano per l’ inaugurazione del Sem- pione è intitolata l’ Industria dei trasporti di terra e di mare. Si ag- giungono poi mostre speciali per l’ Areonautica, la Previdenza, le Arti decorative, le Arti belle. La Sezione dei trasporti comprende due divisioni: la La trasporti marittimi, la seconda trasporti fluviali. La sezione prima comprende II categorie, alcune nazionali come la categoria Ia (costruzione della nave) e la categoria IV.a (marina da guerra); altre invece sono in- ternazionali come la categoria ILa (allestimento, armamento, attrex- zatura), la categoria IILa (approvvigionamento), la IV.a (Navigazione, Oceanografia), la V.a (Porti, Arsenali, Cantieri), la VILa (Sport nau- tico, Navi lusorie), l VIIILa (salvataggio), la che comprende tre classi: (1.2 Linee di navigazione ; 2.2 Legislazione e statistica marittima ; 3.2 Scuole ed Istituti nautici) e l' XI.a Esposizione retrospettiva (mo- delli di navi antiche, Cimelli, ecc.). La categoria IX, pure internazionale, tratta della Pesca, industrie marittime ed affini, navi da pesca, modelli, disegni e me- todi, ed è divisa nelle cinque classi seguenti: Classe 1.a Materiali e attrezzi per la pesca, classe 2.a Coralli e spugne, perle, madreperle ; classe 3.a Tonnare, psicicoltura, ostricol- tura; classe 4.2 Pesci conservati,-oli di pesce, ecc. ; classe 5.a_ Saline ed industrie diverse. PERSONALIA L’ Asssociazione fra pescivendoli di Roma ha nominato a suo socio onorario, oltre a quelli indicati a pag. 36 del fascicolo N. 3 di questa Rivista, anche il sig. Giulio Bettoni Direttore della r. Stazione di Piscicultura in Brescia. * * * Il sig. Emilio Ninni fu nominato Assistente della Scuola di Pesca ed Aquicultura di Venezia. Xe * Fra i nuovi membri della Commissione Consultiva per la Pesca, oltre all'avv. Palmisano, si annovera pure l’on. Deputato Carlo Riz- zetti, benemerito promotore del ripopolamento delle aque piemontesi. i. Casa Premiata alle Esposizioni di film Tormo, Genova, Parigi dg Sedi: Venezia — Roma e Napoli De encomiata da S. M. il Re, dal R. Governo, dalle Camere di Commer. +@- Concessionaria esclusiva dei sistemi di pubblicità più seri e pratici = Prima di fare qualsiasi rèclame domandare un preventivo, un consiglio gratuito alla Pubblicità Lagunare, e non dimenticare in ogni modo di essere | menzionati nel’ KImdicatore Postale-relesrafico del | Regno, che è la pubblicazione più diffusa e importante d° Ttalia. Rivolgersi a tutti gli Uffici Postali e i o Reono EENNNEENMMMNNNr AMNESIA S Recoaro 7 Giugno - 30 Settembre CELEBRATA STAZIONE CLIMATICA Provincia di Vicenza = Stazione Ferroviaria di Tavernelle _ Regie Fonti ferruginose e carboniche - Lelia, Lorgna, Nuova, Amara e GIULIANA la sovrana delle acque da tavola. SRO DI S ECO La | Regio Stabilimento recentemente trasformato per ogni sorta di cure fisiche moderne. Consulente Comm. AckiLLte DE GIovannI Professore di Clinica medica nell’ Università di Padova, Direttore Prof. Cav. L. Lucaterio della facoltà medica di Padova. . Consiglio medico di cui fanno parte i più insigni sanitari delle princi- pali città italiane. La A ae d- | Per commissioni di acque e schiarimenti rivolgersi alle EtER. Fonti - Recoaro de NC? O SIP pri vt] Reni N 17, ZI : 3 | pito TA (REI, TORI Mur ae SITE ia ZI s fe Rainy 9 SD CIM Adagio o PARISI MA RI E ii i Ste Y bi: & D o dA i BI i fe I i "a i - Vr, ) Yi dl PO! 7 È HI E. n i ( p A cali) = LS b # N È i i tà i 1] ti A ta DIPOTECHHXE SCONTI o A Fondata in Monaco nel 1835 o di Soggetta al controllo permanente d'un R. Commissario coreano. il Capitale Azionario Marchi 44,285,714,80 interamente versato e Autorizzata ad agire in Italia con Deereto in data 10 Novembre 1598 del R. Tribunale Civile di Genera Ramo Assicurazioni sulla Vita e Infortuni Rappresentanza generale pel Regno d'Italia. Cav. A, BLEY - Genova De: AMMINISTRAZIONE bivio dell’ Ispettorato Generale pel Veneto e Lombardia Premiata Pubblicità Lagunare- Venezia — Rivista 1 taliana di [Desca CÒ Aquicultura ne ia MARINA - EEUNVIAbBBEZ=EACUSTRE . Premiata con medaglia d’oro ALE ESPOSIZIONE DI MILANO 1894 ed ALL’ ESPOSIZIONE DI TORINO 1898 Fondata e diretta dal Doff.. D.. LEVI-MORENOS ORGANO CENTRALE Di pei ° promuovere la « FEDERAZIONE NAZIONALE AQUICOLA » 2. — Riassume gli Atti delle Società Italiane di Pesca e d’ Aquicultura Pubblica in Supplemento i Bollettini Ufficiali della Società Regionale Vene a E della Società BEnacense SOMMARIO Voti emessi dalla Sezione Aquieultura del Congresso Internazionale di Agricoltura (Roma - Aprile 1903) Ao È Il panno economico —.2. Per migliorare le ‘condizioni economiche dei lavoratori del «mare — 3. Per l’ orfanatrofio nazionale in Porto d' Anzio — Per la nave-asilo pei figli dei pe- scatori in a — 4. Sulla pesca delle spugne collo scafandro — 5. Per gli studi oceanografici nel bacino del Mediterraneo — 6. Sull’ opera delle Cattedre ambulanti d’ Agricoltura per Ùì uti- | lizzazione del suolo aqueo — 7. Per l'indirizzo delle RR. Stazioni di Piscicultura — 8. Per ren- dere efficaci le odierne operazioni di piscicultura per il ripopolamento delle aque pubbliche — 9. Rapporto fra le industrie e gli interessi della Pesca e dell’ Aquicultura = 10. Acclimatazione «di nuove specie di pesci in Lombardia. — XI. Voti proposti dalla Società Benaeense. Red. ‘— Resoconto sommario sulle sedute della Sezione IX (Aquicultura) del Congresso. i Società di Pesca ed Aquicultura Società Regionale Veneta — Attività della Scuola. di Pesca nel mese di Aprile. 5 È Solage snc i SUPPLEMENTI Società Benacense. —' Bollettino Sociale — Anno HI. N. 2 —'La Società Benacense di Pesca ed i Aquieultura — - 1. Fondazione e scopi della Società — II. Zona d’ azione della medesima III. Specie di pesci esistenti nella sua sona; Considerazioni generali, e special- «mente su quelle da coltivarsi negli incubatori sociali a scopo di ripopolamento. — IV. n ‘eseguiti dalla Società fin dalla sua fondazione, Conclusione ed ordini “del giorno. = > DIREZIONE. va Gr i AMMINISTRAZIONE d “presso. ce CIO ed Aquicultura, Venezia , A S. Trovaso, Palazzo Bolani 1074 A. - Venezia | Abbonamento annuo alla Neptunia sola. i 12 — coi supplementi L. 20 i abbonamenti decorrono sempre dal Gennaio e quando. non sono disdetti s'intendono tacitamente rinnovati S INSERZIONI: Concessionaria Esclusiva Premiata Pubblicità Lagunarein Venesio app sentanze. Generali: Roma, Torino, Palermo, Firenze, Malta, Tunisi, Parigi Cisl Milano, Agen sia PIOBERBE DRBSl: Filiale propria ? pa i Pi Vai e] e O PR a: St s ani FIS x d°: ai frasi SS Rao n tera È Sulla; Tan (aa Pisa-Lucca-Pistoia — 14 treni al giorno — Aperta a a pubblico per i bagni e;per,la bibita delle acque «ica ida 1° Maggio al 31 Ottobre _. DL +5. Concorso annuo 50000 bagnanti L= Analoghe negli effetti a quelle di Kissingen, Marienbad, Weisbadeh, Karlsbad, eec. . * le acque dî Montecatini giovano meravigliosamente contro le malattie dello stomaco, degli intestini, del fegato, della milza, ecc., nella gotta, nella obesità, nel diabete, ed a: in ogni fonia. difortasia. — Contro MBMichezza (esta calcolasi-dei fegato lazione © loro è portentosa. Di: Gli stabilimenti di Montecatini ànno subito in questi ultimi anni dol loro. È migliorie una vera rivoluzione. Splendida sala d° inalaz'oni — Stabilimento idroterapico | — Grandiosa piscina — Bagni a raffreddamento — Elettro-terapia con bagno idro... elettrico -— Massaggio e ginnastica medica — Gabinetto per le indag ni cliniche — | microscopiche, batteriologiche, ecc. i AN & Casino < Teatri - Parehi - Giardini - Spettacoli all’aperto e Tabella dietetica dettata dal prof. Grocco ad uso di Karlsbad. 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Campitelli) 1. « Considerando che 1° aquicultura e la pesca assumono costantemente una più grande importanza e danno riflessi sempre più gravi in rapporto alla economia pubblica, all’ igiene ed al benessere delle classi più bisognose ; fa voto che da parte dei governi di ciascuna nazione sia apportato a questo argomento la massima considerazione, e che siano stanziate quelle somme e siano provveduti quei mezzi che sono necessari allo scopo e quali sono reclamati dall’importanza ‘ognor crescente di questo servizio ». 2. « Il Congresso, convinto che il servizio dell’aquicultura abbia bisogno di notevole incremento di mezzi finanziari, fa voto che il Governo italiano. voglia portare gli stanziamenti in bilancio ad una misura adeguata allo scopo ( Voto precedente). (Vedere, nei voti emessi dal 2.0 Congresso Nazionale di Pesca ed Aquicul- tura di Palermo (1901) pubblicati in « Neptunia »-145 Giugno 1901, il voto I. /l Principio economico). Il. Per migliorare le condizioni economiche dei lavoratori del mare (Relazione Levi - Morenos: « L'emigrazione dei marinai pescatori considerata dal punto di vista dell'interesse marittimo nazionale »). Il Congresso internazionale, Sezione IX. constata : I. Che i marinai-pescatori costituiscono una classe di la- voratori sz generis e la più adatta a dare i migliori elementi pel lavoro marittimo, sia a vantaggio della flotta commerciale, sia per la difesa marittima; II. Che i vuoti lasciati nell'esercito dei lavoratori dalla emigrazione permanente dei marinai-pescatori e dall'abbandono del lavoro peschereccio non sono facilmente né rapidamente colmabili, perchè non si improvvisano i lavoratori del mare, costi- tuendo essi una vera razza marittima fornita di speciali attitu- dini fisico-morali acquisite per un secolare adattamento del corpo e dell’animo all'esercizio della più ardua vita marinaresca ; II. Che le cause d’ indole economico-sociale provocanti V'e- migrazione permanente e l'abbandono del lavoro marittimo da parte dei pescatori sono specialmente a ricercarsi: a) nell’ enorme tasso del capitale dato a prestito agli ar- matori di barche peschereccie, nonchè in altre varie forme di sfruttamento usuraio gravanti direttamente od indirettamente sul prodotto della pesca e quindi sui lavoratori del mare: b) nello sperpero della produzione per parte dei lavora- tori stessi e per altre cause, nonchè nell’eccessivo consumo degli strumenti di lavoro a cagione anche della deficenza di opere portuali per vari porti pesgherecci ; c) nel numero esorbitante degli intermediari inutili, pa- rassitari quindi, c nella disorganizzazione del mercato nazionale del pesce; fa voti Che Governo, Provincie. Comuni, Istituti di Credito e di Assicurazione rivolgano le loro cure e studi per attuare i se- guenti provvedimenti che potranno rapidamente migliorare le 87 condizioni economiche-morali del proletariato marittimo pesche- reccio e quindi affezionarlo e trattenerlo al suo lavoro : I. Premi di produzione che dovrebbero essere equamente ripartiti fra armatori e marinai-pescatori. Abolizione o diminu- zione dei dazi consumo sul pesce fresco; II. Facilitazione del credito mediante polizze di assicura- zione sul materiale peschereccio ; IT. Istituzione di Scuole o Uffici provinciali. o regionali di pesca, perchè, colla istruzione professionale del marinaio-pe- scatore, abbiano anche a promuovere quelle svariate forme mo- derne di cooperazione e previdenza che già funzionano per i la- voratori della terra e dell’officina. (Vedere voto V del Congresso di Palermo, in « Neptunia » wu! sopra: Fer l'italianità dell'Adriatico e per la tutela dei pescatori all’ estero). III Per l’Orfanotrofio Nazionale in Porto D'Anzio Per la Nave-Asilo pei figli dei pescatori in Venezia (proponenti Di Scalea e Comell)) La Sezione fa voti perchè il Governo aiuti la fondazione di un Orfanotrofio nazionale per i figli dei pescatori da istituirsi a Porto d’Anzio e perchè suffraghi l'opera della Società Regionale Veneta dotandola di un laboratorio da collocarsi sopra una Nave- Scuola che possa anche servire da asilo per i figli dei pescatori. IV. Sulla pesca alle spugne collo scafandro (Relazione Charles Flegel) Si fa voto perchè i Governi interessati facciano studiare da una Commissione speciale l'influenza dello scafandro sulla pesca e sui pescatori di spugne. (Vedere nei voti ut sopra il 17.0 sulla pesca delle spugne nel Mare Siculo — Relazione Tutino.) 88 V. Per gli studi oceanografici nel bacino Mediterraneo (Comunicazione Vinciguerra) « Si fa voto che il Governo italiano voglia prendere 1° ini- ziativa d’ invitare i Governi della Francia, Austria, Inghilterra, Spagna, Grecia, Turchia, Russia e Rumania, alla formazione di una Commissione internazionale in Roma che abbia per oggetto le ricerche oceanografiche nel bacino Mediterraneo ». (Vedere nei voti del Congresso di Palermo, ut sopra, il voto 7.9) VI. Sull’opera delle Cattedre Ambulanti di Agricoltura per l’ utilizzazione del suolo aqueo (Relazione Le») - Morenos) «La sezione IX (aquienltura) del Congresso, udita la rela- zione del D. D. Levi Morenos su/l’opera delle Cattedre ambulanti di agricoltura, per l’ utilizzazione del nostro suolo aqueo riconosce : che mancano documenti ufliciali, i quali permettano di ac- certarsi sulla efficacia delle operazioni di ripopolamento delle aque nazionali ; che mancano prove attendibili, dimostranti 1° incremento della produzione ; che vi sono all’ incontro sufficienti testimonianze atte a di- mostrare trovarsi le nostre aque pubbliche nelle identiche con- diz oni, se non peggiori, di venti anni or sono, quando ancora non erano state iniziate le opere di ripopolamento, e ciò perchè le pesche abusive ed intempestive, gli inquinamenti, le torbide, le deviazioni dei corsi aquei, non furono repressi ; riconosce : che l’opera delle benemerite Società Regionale Veneta e Lombarda non ebbe ancora il desiderato risultato di aumentare la produzione ittica in modo da fare diminuire il prezzo del 89 prodotto nelle piazze nazionali o da aumentarne notevolmente l'esportazione ; ritiene : che il mancato o limitato successo pratico «dell’opera go- ‘vernativa e di quella degli enti morali sia a ricercarsi preci- puamente nel fatto che sino ad ora si rivolsero molto maggiori cure a ripopolare le aque pubbliche per la libera pesca di quello che a stimolare la produzione colturale del suolo aqueo appro- priato da privati o da collettività ; ec considerando che l’aquicultura razionale intensiva è un ramo della zoo- tecnica e quindi dell’agricoltura ; che sino ad ora in Italia lc scuole superiori d’ agricoltura, le università agrarie ed istituti speciali non hanno corsi speciali di aqucultura ; che perciò il personale delle cattedre ambulanti non ebbe occasione di acquistare cognizioni sicure e precise su queste coltivazioni ; fa voti: 1. che il Governo istituisca un vero servizio statistico sulla produzione del suolo aqueo (pesca ed aquicultura) come fa per tante altre produzioni riconfermando con ciò i voti dei con- gressi nazionali di pesca e d’aquicultura, tenuti a Venezia (1899) “ed a Palermo (1901); 2. che si provveda a dare più pratico indirizzo alle opere di ripopolamento delle aque pubbliche e che specialmente si incoraggi ed aiuti con insegnamenti ed opere, sia dal governo che dagli altri enti interessati, l aquicultura intensiva in aque appropriate; 3. che si consideri, dalle Università e Scuole Superiori d’agraria, la aquicultura come un vero ed importantissimo ramo della zootecnica, facente quindi parte delle industrie agrarie e necessitante perciò insegnamenti superiori teorici pratici, laho- ratori e coltivazioni sperimentali ; 4. che le Cattedre ambulanti di agricoltura non trascu- 90 rino di porsi in relazione coi pochi istituti speciali oggi esistenti per l’aquicultura ; 5. che questi stessi istituti speciali per l’aquicultura si indirizzino sempre più e meglio alla Joro finalità pratica che è l'aumento della produzione ittica : a) stimolando le coltivazioni nel suolo aqueo appropriato; 4) giovandosi per ciò delle cattedre ambulanti d’agricol- tura come organi i più adatti a diffondere le conoscenze razio- nali già assodate sulla tecnica aquicola. VII. Per l'indirizzo delle R. R. Stazioni di Piscicultura (Su comunicazione Vinciguerra — voto proposto dall’ on. Riszsettà) « La Sezione fa voto che le stazioni governative di piscicol- tura, senza trascurare l’opera di ripopolamento e la diffusione delle conoscenze piscicule nell’aqua dolce, si occupino attiva- mente della soluzione dei problemi d’indole scientifico-pratica che si riferiscono alla pesca di aqua dolce e marina, fornendole di mezzi adeguati allo scopo ». VII. Per rendere efficaci le odierne operazioni di piscicultura per il ripopolamento delle aque pubbliche (Relazione Meschinelli) Si fa voti perchè il Governo intensifichi ed estenda le pra- tiche dell’aquicultura artificiale, e trovi il modo onde 1 indu- stria della pesca e dell’aquicultura italiana possa estrinsecarsi e svolgersi tranquillamente e parallelamente alle altre indu- strie, conciliandone convenientemente i rispettivi interessi, giusta i voti dei Congressi nazionali di Venezia e di Palermo. IX. Rapporto fra le Industrie e gli interessi della Pesca e dell’Aquicultura (Proponente Lucien Mersey) Considerando 1. il numero crescente degli stabilimenti industriali che versano nei fiumi aque impure, come pure il gettito sempre più considerevole delle cloache urbane che sboccano direttamente in questi stessi fiumi e li contaminano ; turi 9f 2. i danni causati alla produzione aquicola da questi inquinamenti in ragione dei loro effetti sui pesci adulti, sulla riproduzione e in generale su tutte le faune e la flora aquatica; 5. la necessità di disposizioni regolamentari preventive e repressive ; 4: la sanzione penale che deve assicurare il rispetto © l’efticacia di queste disposizioni, riconoscendo d’altra parte : a) che interessi importanti e talora contrarii si trovano in presenza; 5 che le aque impure d’ un fiume sono dannose non solo ai pesci ma anche agli animali domestici e alle popola- zioni che non ne hanno a disposizione altre ; c) che gli industriali non sono interessati meno dei pi- scicultori alla istituzione di disposizioni regolamentari certe e determinate ; d) che queste disposizioni devono essere varie nelle loro applicazioni per rispondere alle varie condizioni dei finmi e degli inqu namenti ; Si fanno voti l. che nei paesi ove non esistono ancora o sono insuffi- cienti sieno prese misure legali allo scopo di assicurare l’ igiene generale delle aque correnti, tanto dal punto di vista dei bisogni delle popolazioni che da quello dell’alimentazione degli animali domestici e delia protezione dei pesci ; 2. che l'elaborazione di queste misure sia affidata a rap- presentanti dei varii interessi che sono in presenza: salubrità pubblica, industria e pesca; 3. che nelle disposizioni regolamentari così elaborate siano introdotte sanzioni sufficientemente efficaci e che la loro ap- plicazione sia assicurata tanto dal punto di vista della consta- tazione dei delitti che dei procedimenti giudiziarii da seguire e della esecuzione delle pene pronunciate. x. Acclimatazione di nuove specie di pesci in Lombardia Comunicazione Besana) La Sezione prende atto dei tentativi, felicemente riesciti, di acclimatare nuove adatte specie eduti nelle aque Lombarde, e fa plauso all’ iniziativa del Cav. G. Besana de, no) X. Voti proposti dalla Società Benacense (!) (Relatori Bettoni - Monti) La Sezione IX si limita a prender atto dei voti proposti dalla Società Benacense, essendo che aleuni dei voti stessi si trovano già approvati nelle votazioni preccuenti, altri sono di interesse essenzialmente locale. (1) 1. La Società Benacense di pesca ed aquicultura constatato che il divieto di pesca alla trota lacustre del lago d° Idro è erroneamente esteso ad un periodo più lungo del necessario, essendo sua ferma convinzione che un divieto breve, ma equo, sarà maggiormente osservato dai pescatori che uno lungo ed inesatto, fa voti: che il regio (Governo, fatta studiare prontamente Ia questione da persone competenti, modifichi detto divieto, portandolo come quello giustamente sancito per la trota del lago di Garda. 2. La Società Beracense, rammentando i voti emessi nei precedenti Congressi di Venezia e Palermo, circa la sorveglianza da esercitare sulla pesca abusiva in genere, chiede insistentemente al regio Governo onde si adoperi a far rispettare con ogni possa le leggi protettive della pesca anche nella sua zona d’ azione. 8. La Società Benacense, impresssionata perchè le continue richieste di deri- vazioni d’ aqua per scopi industriali e le dighe di sbarramento dei fiumi, sono causa di grandissima diminuzione della pescosità delle aque; e ritenendo pure che talvolta i bisogni preponderanti dell’ industria si sovvrappongono a quelli .della pesca, in modo da dover far tacere per equità e spirito conciliativo d’inte ressi reciproci, le leggi protettive di quest’ ultima ; chiede al regio Governo ch° egli faccia studiare la questione — altre volte toccata anche in seno della regia Com- missione provinciale per la pesca in Brescia — se nei casi dove non si possono assolutamente far applicare le scale di monta, senza gravissimo danno dell’ in- dustria stessa, non sia altamente morale far concorrere gl’ industriali (come già ne ebbimo esempio in provincia di Brescia) nelle spese di ripopolamente di quelle aque .di cui essi danneggiano la pescosità. Propone inoltre che i contri. buti materiali di questi industriali vengano versati alle Prefetture, le quali, d’ ac- cordo col regio Governo e dietro parere delle locali Commissioni provinciali di pesca, li devolveranno per lo scopo anzidetto. i. La Società Benucense, ritenendo che col concedere soverchie e troppo prolungate concessioni ai numerosi pescatori di dindara, si agevola la distruzione dei carpioni nel lago di Garda, propone che il regio (Governo non dia corso alla petizione accennata nella relazione a proposito del carpione, e della quale ha ampiamente riferito, al regi) Ministero d° agricoltura, la Commissione per la pesca della provincia di Brescia. i 5. La Società Benacense, cal olando quanta importanza abbia per tutte le aque della Valle Padana il ripopolamento della sua arteria principale, fa voti : che le Sucietà Lombarda e Veneta si uniscano a lei per una collettiva ed efficace opera di ripopolamento in base agli studi iniziati dalla Regia stazione di pisci- coltura di Brescia, d'ordine del Governo, studio già preso in considerazione dalla Società Veneta di pesca. ii circ 98 Resoconto sommano sulle sedute della Sezione IX (Aquicultura) del Congresso Internazionale di Agricoltura L’ufficio di Presidenza della Sezione venne così costituito dal Comitato Ordinatore : Presidente onorario comm. Ignazio Florio. Presidente effettivo on. principe Pietro Lanza di Scalea, deputato. Vicepresidenti: conte Crivelli Serbelloni, presidente della Società lombarda di aquicultura e pesca : conte Antonio Comello, presidente del Comizio agrario e di piscicoltura di Chioggia, delegato dal Ministero alla Scuola di pesca ed aquicoltura di Venezia; Albert Les Play, ex-senatore, membro della Società nazionale d’agricoltura di Francia; Tutino dott. cav. Vincenzo, del Ministero di agricoltura; Mersey Luciano, conservatore delle aque e foreste di Francia. Relatore generale prof. Decio Vinciguerra, direttore della R. Stazione di piscicoltura di Roma. Segretari: avv. Giuseppe Palmisano del Comitato perma- nente dei Congressi nazionali di pesca: Galadini cav. Ferdi- nando, vicepresidente della Società Romana di mutuo soccorso fra i pescivendoli di Roma ; Bettoni Giulio della R. Stazione di piscicoltura di Brescia. La prima seduta si tiene il 13 Aprile; presiede il principe Di Scalea, coadiuvato dai vicepresidenti Mersey e conte Comello e dai segretari Galadini e Palmisano. Si inizia la discussione, a cui presero parte il prof. Levi Morenos circa «le cattedre ambulanti d’agricoltura per lutiliz- zazione del nostro suolo aqueo ». Dopo vasta discussione, a cui presero parte îl prof. Levi Morenos, l’ on. Scalea, l’on. Rirzetti, il conte Comello, il sig. 94 Mersey ed altri, venne approvato il voto riportato più sopra nel numero VI. La seduta antimeridiana del giorno 14 è presieduta dal cav. Tutino: funziona da Segretario l’avv. Palmisano. Il relatore generale prof. D. Vinciguerra, in assenza del prof. Luigi Meschinelli, riferisce sulla Relazione dello stesso intorno alla efficacia delle odierne operazioni di piscicultura. per il ripo- polamento delle aque pubbliche. Prendono parte alla discussione l'onorevole Di Scalea, il comm. Cesare Alaggia, il co. Comello, l'on. Rizzetti, il prof. Levi Morenos, il cav. Tutino e viene quindi approvato il voto riferito al numero VII e che con più abbre- viata dicitura corrisponde a quello proposto dal chiaris simo re- latore. Il relatore prof. D. Vinciguerra riferisce su una comunica- zione del cav: G. Besana riguardante l acclimatazione di nuove specie fatta con pieno successo nelle aque del Lago di Varano (Lombardia). H prof. Levi-Morenos osserva che non vi ha luogo a discutere sulla utilità di introdurre specie utili, purchè sia ri- conosciuto che non fanno danno a quelle indigene pregiate e naturali alle nostre aque; crede si possa far plauso al felice ten- tativo del Besana. — E approvato Il relatore generale riferisce quindi sul voto del sig. C. Flégel circa la pesca delle spugne nel Mediterraneo, e dopo breve discus- sione da parte del cav. Tutino, prof. Levi Morenos e del conte Comello, viene approvato il voto perchè i Governi interessati facciano studiare da una Commissione speciale 1 influenza dello scafandro sulla pesca e sui pescatori di spugne, conformemente al voto del Congresso di Palermo, allora proposto dal cav. Tutino. La seduta pomeridiana del 14 è presieduta dall’on. Di Scalca. Il relatore generale prof. Vinciguerra presenta una memoria della Società Benancense perchè sia meglio tutelata la pesca nel lago di Garda. Prendono parte alla discussione Von. Papa, l'on. Rizzetti, il prof. Levi Morenos, ecc. e, su proposta del Relatore generale la Sezione prende atto dei voti della Società Benacense. Nella stessa seduta, alla quale intervenne anche il senatore co. L. Sormani Moretti si ha 1 importantissimo voto proposto dall’on. Carlo Rizzetti, che si riferisce alla necessità di inere- mentare nel bilancio di tutte le Nazioni, ed in quello italiano in ispecial modo, gli stanziamenti per la Pesca e l’Aquicultura, 95 Nella stessa seduta il prof. D. Vinciguerra tratta delle ri- cerche oceanografiche in rapporto alla pesca nel Mediterraneo. Si ha un’ ampia discussione alla quale specialmente partec'pano l'On. Rizzetti, il comm. Campitelli, il prof. Levi Morenos allo scopo di ben porre in chiaro che il voto si riferisce a tutto il ba- cino Mediterraneo, concludendovi col voto riportato al numero V. La seduta antimeridiana del giorno 16 è presieduta dal cav. Tutino ed in essa il prof. Vinciguerra riferisce sul nuovo indirizzo da darsi alle regie Stazioni di Piscicultura. Prendono la parola il prof. Levi Morenos e l'on, Rizzetti : il primo per dare spiegazioni sul funzionamento della neo-isti- tuita Scuola di Pesca, ed il secondo per raccomandare che 1 in- dirizzo delle regie Stazioni non devii dalla finalità pratica che si propongono. Viene quindi approvato ad unanimità il voto proposto dall’on. Rizzetti. La seduta pomeridiana è presieduta dall’on. deputato Pietro Lanza di Scalea; riferisce anzitutto il prof. D. Levi Morenos sul tema: « L'emigrazione dei marinai pescatori considerata dal punto di vista dell’ interesse marittimo nazionale » che viene approvato con vivo plauso. L’ ordine del giorno proposto dal relatore è approvato ad unanimità. Si approvano pure a voti unanimi l’° ordine del giorno pro- posto dal sig. Mersey (Voto IX) e quelli proposti dall’on. Di Scalea e dal co. Comello associantisi in una filantropica comune aspirazione per i miseri orfani, per i figli abbandonati del pe- scatore. Società di [esca cò Aquicultur A Società Regionale Veneta Attività della Scuola di Pesca —- Nel primo mese della sua costituzione la Scuola di “Pesca e di Aquicultura, che ha sede provvisoriamente presso la Società R. V. (S. Trovaso, Palazzo Bolani), ha svolto come segue la propria attività. 1° La Commissione di vigilanza della Scuola ha esaminato ed approvato il programma per questo primo anno di lavoro, proposto dal Direttore Dott. D. Levi \ orenos, e la relazione dello stesso Di- rettore per nave-scuola e rave-asilo pei fili dei pescatori. . 96 2. Il Direttore della Scuola ha presentato al Congresso d’ Agri- coltura in Roma due relazioni, una sul concorso delle cattedre ambu- lanti d’ Agricoltura all’opera di propaganda per le industrie della Pesca e dell’ Aquicultura, e l’altra sull’ emigrazione dei pescatori. 3. Il Co. Antonio Comello per la Commissione di vigilanza, insieme col Direttore, ha conferito coi Ministri della Marina e del- l’ Agricoltura per interessarli alle iniziative della Scuola; entrambi poi hanno trattato all’ uo)o con altre Autorità di Venezia e di Roma. 4. Il Direttore s° è recato a conferire col Sindaco di Chioggia nei riguardi di quella popolazione peschereccia, ed ha preso prelimi- nari accordi sull’ azione della Scuola nel maggiore centro peschereccio dell’ Adriatico. s. Lo stesso Direttore ha partecipato ad una riunione tenuta in Udine dalla Giunta per la piscicultura instituita dall’ Associazione Agraria friulana, concretando gli accordi per una mostra di pesca e per un breve corso di conferenze da tenersi in occasione dei Con- gressi Magistrale ed Agricolo sulla fine d’ Agosto. 6. Per iniziativa della Scuola, sono stati. convocati i preposti all’ Associazione Marinara di Venezia ed a quella del Mercato del Pe- sce insieme coi promotori di una Società fra i Chioggiotti residenti a Venezia, per stabilire gli accordi sul modo migliore per provvedere alla vecchiaia del pescatore. In questa riunione si è deliberato di fare pratiche presso il Ministero della Marina affinchè esso: a) conceda una sovvenzione annua alla Cassa Nazionale di Previdenza, per la categoria dei pescatori, proporzionale a quella che viene corrisposta alla C:ssa invalidi dalla Marina Mercantile : /) versi alla C issa Nazio- nale per detta categoria, la trattenuta che il Corpo Reali Equipaggi fa attualmente ai pescatori chiam.ti s tto le armi a beneficio della Cassa invalidi, perchè, essendo i pescatori esclusi dalla Cassa invalidi della Marina Mercantile, è giusto che la loro trattenuta sia devoluta in atro mod» a luro esclusivo vanggio. 7. Nei giorni scorsi Ja scuola fu visitata da Mr. Lucien Mersey conservateur des eaux et forets in Francia, il quale nè elogiò |’ ordi- namento iniziale ed ebbe parole di molta lode per il suo prozramma pratico e vario: lo stesso programma ottenne calde approvazioni da autorevoli personalità nostre, quali il prof. Carlo Emery della r. Uni- versità di Bologna, il Comm. Gigloli - presidente della Commissione Consultiva per la Pesca, il prof. Arturo Issel della Commissione stessa, cionieià Direttore responsabile Dott. Levi- MoRENOS Venezia 1903 — Nuova Tipografia Commerciale SE Casa Premiata alle Esposizioni di Milano, Torino, Genova, Parigi o Sedi: Venezia — Roma e Napoli sa encomiata da S. M. il Re, dal R. Governo, dalle Camere dì Commer. + Concessionaria esclusiva dei sistemi di pubblicità più seri e pratici Prima di fare qualsiasi rèclame domandare un preventivo, un consiglio crttitio alla Pubblicità Lagunare, e non dimenticare in ogni modo di essere menzionati nel’ Indicatore Eeeeeles rafico del Regno, che è la pubblicazione più ditiusa e importante d° Ttali x a a De d i DA E Sei di Br È Recdaro 1 Giugno - 30 ‘Settembre CELEBRATA STAZIONE CLIMATICA Provincia di Vicenza - Stazione Ferroviaria di Tavernelle Regie Fonti ferruginose e carboniche - Lelia, Lorgna, Nuova, Amara e GIULIANA la sovrana delle acque da tavola. Regio Stabilimento recentemente trasformato per ogni sorta di cure fisiche moderne. — Consulente Comm. AcHiLLe DE GIOVANNI Professore di Clinica medica nell’ Università di Padova, pìrettore Prof. Cav. L. LucateLro della facoltà medica di Padova. Consiglio medico di cui fanno parte i più insigni sanitari delle princi- pali città italiane. Per commissioni di acque € CL aa rivolgersi pio - RR. Fonti. *»- Recoaro Fondata in \{ébaes nel 1835 Soggetta al controllo permanen ire d'unR. Commissario remo Capitale Azionario Marchi 128 114,50 int teramente versato tt. Autorizzata ad agire in Italia con Deereto in data 10 Novembre 1898 del R, Tribunale ca Ramo Assicurazioni sta Vita e Infortuni. ut SIRMABISONO #93 900 pg: RESO, Ro î CA SION ANZI AR LAINO LEO e ER e o I at AT ARA sele + ROS, Rappresentanza cenerale nl Regno tal Cav. A. BLEY - Genova — 0008 AMMINISTRAZIONE dell'Ispettorato Generale: ca Veneto e Lombardia a Premiata Pubblicità Evan Venezia | Riv Îaliana di Pesca ed Aquicultura ; MARINA-FLUVIALE- LACUSTRE Premiata con medaglia d’oro ALL’ ESPOSIZIONE DI MILANO 1894 ed ALL’ ESPOSIZIONE DI TORINO 1898 Fondata e diretta dal Doft. D. LEVI-MORENOS | ORGANO CENTRALE - per promuovere la < FEDERAZIONE NAZIONALE. AQUICOLA » — Riassume gli Afti delle Società Italiane di Pesca e d’ Aquiculrura i Pubblica in Supplemento i Bollettini Ufficiali | della Società Regionale Veneta @ della Società Benacense SOMMARIO E Nomi È —_ Notizie di Caccia = Mind venatorio 4902- 903. Red. _ - Commissione Consultiva per la Pesca — (Sessione drago 1903). to Note - Comunicazioni - pocnonnenze : Ha. — oa: la Nave: i Nave-Asilo. A RRSTEe Nuove semine di pesci. GE » HI La pesca nelle valli di Comacchio. Societa di ‘Pesca ed Aquicultura Società Regionale Veneta. — Scuola di Pesca ami dite Autorità di Chioggia e Burano). Società Bonacense — Campagna ittiogenica 1902-9083. Società dilettanti a in Torì îno — Semina-di trote. 1 PIARSIONE: = | ai L “AMMINISTRAZIONE eli abbonamenti quearono SoTIDrO dal Gennaio e-quando non sono disdetti s’ intendono tacitamente rinnovati | INSERZIONI: Uodcosifolaria Esclusiva Premiata Pubblicità Lagunare in Venezia Roma, Torino, Palermo, Firenze, Malta, Tunisi, Parigi Milano, e E -proPBE cippa Filiale DIORIO Gi n > ani » Ma M ‘a di > ale lei i) Rist RI oi È x n LA» Ra: A È ‘o “ he v O ni ye ata ea Lasi Pri no Tspunrio oni di fit, Toi Torino, Genova, Pigi Sedi: Venezia — Roma e Napoli encomiata da S. M. il Re, dal R. Governo, dalle Camere dì cosa si +=- Concessionaria ‘esclusiva dei sistemi di pubblicità più seri e pratici + Prima di fare qualsiasi rèclame domandare un preventivo, un consiglio - ciato Fo alla Pubblicità Lagunare, e non dimentico in ogni modo di essere menzionati nell’ Indicatore Postale-'Telez 1° ato del. H KRriegno, che è la pubblicazione più diffusa e importante d° Italia. pe Rivolgersi a uti gl c' ba g Sie del Rico 1 i “Recoaro i 1° Biisfa - 0 Settembre : CELEBRATA STAZIONE CLIMATICA — : Provincia di Vicenza - Stazione Ferroviaria di Tavernelle. Regie Fonti ferruginose e carboniche - Lelia, Lorgna, Nuova, Amara | e GIULIANA la sovrana delle acque da tavola. ASDEST x H 6) VI io È ; a a ESA BUONO VIRA Nic ETC A ein droni Regio Stabilimento recentemente: trasformato per ogni sorta di cure. fisiche moderne. Consulente Comm. Acnirrte De Giovanni Professore di Clinica medica —< i e nell'Università di Padova, I | S Direttore Prof. Cav. L. LucateLLO della facoltà medica di Padova. — >; Consiglio medico di cui fanno parte i più insigni sanitari delle princi | pali città italiane. Per commissioni di acque e schiarimenti rivolgersi alle — Et Ei. Ponti». Giecoaro vera” SCUOLA DI PESCA ED AQUICULTURA VENEZIA Palazzo Bolani - S. Trovaso, 1074 A NO TIZIA Questa Scuola fu istituita dalla Società Regionale Veneta col concorso del Governo, della Provincia, Comune e Camera di Commercio di Venezia, nonchè di altri enti morali. La Scuola funziona dall’ aprile del 1903 analoga- mente alle Cattedre Ambulanti di Agricoltura. Essa é il solo Ufficio tecnico ai riguardi della pesca e piscicultura marina nell’ Adriatico, e della pesca e pisci- cultura d’° aqua dolce nelle provincie venete. I Comuni e gli Enti provinciali, gli Istituti di istruzione agraria nonché le associazioni agricole possono ricorrere alla Scuola per conferenze, consultazioni, pareri, notizie ecc. I pescatori e gli armatori di barche da pesca, © proprie- tari o conduttori di fondi vallivi, 1 proprietari o af- fittuali di poderi, ed in generale le persone che si interes- sano alla pesca ed alle industrie aquicole, possono, come gli Enti morali e le Società, ricorrere per consigli ed in- formazioni alla Scuola, che entro i limiti della sua attività darà inunediata risposta alle richieste. II Personale della Scuola — in seguito ad autoriz- zazione della Commissione di vigilanza — potrà fare sopraluoghi, ispezioni e prestare la propria opera per ri- popolamento di aque pubbliche o private, per impiantare stabilimenti di piscicultura, ecc. ecc. NB. - Nella corrispondenza si prega di accludere il francobollo per la risposta. TERME D'ADANO E ENANZINANANZANZIANZT DIANANANENAA Seprio " Stazione sulla Ferrovia d ie Da, DI DI î ae \YNZNG GAPIERTIURAS Restaurant <. 20 Maggio e ioni : © "2° è Venezia-Padova-Bologna î «sriîzi. 15 Ottobre bi alla carta (pr U D®.) ò> p gutatatalatarane OzsarzsaaARO js JR DES 7S DS DS N 7 zie? | 2° ni CU STA BiMSENrEE:N-L4I DUE TORRI E E MOROSINI Questi dus antichi stabilimenti situati in prossimità della rinomata Sorgente Termale di Abano sono forniti di ogni confortabile : eccellente cucina, servizio inappuntabile, sala di lettura e musica, giardino, passeggi ombrosi, vetture per gite ai Colli Euganei ed apposito servizio di posta e telegrato. I fanghi ed i bagni termali di Abano, per secolare esperienza, sono efficaci in un vasto campo di malattie. Tali sono moltissime che si ri- feriscono agli organi del movimento, cioè il reumatismo articolare, l’artrite deformante, la cossite, i tumori bianchi, le anchillosi. 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I treni diretti si fermano alla stazione di Abano da 1. Giugno al 30 Settembre. Abano, Maggio 1903 Il Conduttore ZANINI A DOSI AN G USEL EL E per ripopolamento di laghetti e di stagni per allevamenti intensivi si POSSOLO cequistare A TNCEZO della Amministrazione dell'a“ NE PBONTEA: Abonnement pour 1903 i la Revuo Internationale de Piche et de Piscicultute © (V-ième année) En 1993 la “Revue,, paraitra 4 fois, toujours en trois langues (fran- cais, allemand, anglais). Le prix d’abonement restera le mème (1 ru- ble 50 Kkop._4 fr.). En 1903. la ,, Revue‘ sera publiée d’ après le meme programme et sous la mème rédaction. Im Jahre 1903 wird die “Revue,, nach demselben Programm und unter denselben Bedingungen, wie im laufenden Jahre, erscheinen. In 1903 the ,, Review ‘“ will he published according to the same pro- gram and under the former conditions of subscription ADRESSH: St-Pétersbourg, Fontanka, 119, 4 Agences: à Paris A. 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Causa lo scirocco dominante da due giorni l’ aqua altissima, sormonto le barene. La valle Cornio, buona anche per siffatti tempi, uccise br on numero di sarsegne, quasi tutte le altre fecero poco. I ciossi si fecero trar soltanto vicino ai busani. Pochi mazzorini. In valle Morosina gran quantità di foleghe; ne furono uccise Soo circa. Nelle vicinanze delle valli, nei paludi e maresane, buon numero di becanoti, e branchetti di ciubì, totaneti e diversi sgarzi. 13 oltobre. Quasi tutte le valli non cacciarono causa lo scirocco. 20 ottobre. Scirocco ancora, aqui molto alta. Poche sarsegne e pochi ciossi, i mazzorini si fecero vedere abbastanza numerosi, ma ron si fecero trar; si presume però che tornino col freddo. 26 ottobre. Vento da N. E. (borignolo) al mattino verso mezzodi aumento per poi calmarsi. In generale la trata fu buona, Nelle prime ore si uccisero varie foleghe così ciossi ed asiai de vegnua. Quest'ul- timi specialmente dalle 12 alle 2, essendo venuto fuori il sole, si fecero trar molto bene e vi fu un posto che su 100 uccelli uccise oltre 50 asiai scieti. Per gli asiai ci vuole mezzo vento e sole, 98 Osei de vegnua intendesi quelli che per la prima volta compariscono nelle valli; e si conoscono dalla loro poca diffidenza e dalla sorve-. glianza dell'occhio pratico del capocaccia, il quale per tutto il resto della settimana non ha altra incombenza che di osservare il moto (ziòogo) dei palmipedi, per poi non fallare nella distribuzione dei posti. Anche una buona parte dei ciossi erano de vegnua. Le sarsegne diedero pure un’eccellente contributo. 3 Novembre. Borignolo (vento da N. E.) sole, aqua normale. Buona trata anche questa, più scadente della prima, essendo partito gran numero di asiaî. Questi, a quanto sembra, dopo la prece- dente trata, non essendo ancora ose fati, se ne volarono nelle valli della laguna superiore, dove in valle Dogàdo si uccisero quasi tutti asiai. In quel'a valle fu veduta una gra. Osservai molti mazgorini i soliti ciossi, digià fattisi astuti, e nella valle Figheri diverse migliaia di foleghe. 10 Novembre. Tempo in provenza. Recandomi al posto vidi lam- peggiare verso scirocco e ripetute volte si senti il tuono. Dalle 10 circa fino a sera piovve incessantemente, molto forte. Nelle valli vi erano molti uccelli, asiaî, ciossi, diversi mazzorini ma alle prime schiop- pettate se ne fuggirono. 17 Novembre. Al mattino vento da N. E. Gli uccelli per questo volavano bassi facendo così incominciare una buona trata. Verso le 1o-11 il vento raddoppiò, cambiandosi in /evantera, cagionando così una semada quasi nulla. Grande passaggio di mazzorini e se ne uc- cisero molti. Il vinto freddissimo, la comparsa di sì tanti germani e quella di numerosi magassetti (Ful. cristata) arguirono un tempo freddo, da nevèra. Ed infatti al mercoledì (le valli della laguna media ed in- feriore cacciano sempre al lunedi, mentre quelle della superiore al mercoledì) cominciò cadere per tutta la giornata e la ‘notte la neve. 24 Novembre. Nebbia da garbin per quasi tutto il giorno. Il tempo al freddo e le valli in parte agghiacciate, contribuirono, malgrado quello, ad una bella caccia. Si uccisero molti mazzorini e sarsegne, pochi asiai e ciossi. Comparirono pure, forieri di freddo, l’ Harelda glacialis, Fuligula cristata, e Mergellus albellus. I Dicembre. Una delle più belle rate di questi ultimi anni. Vi furono valli che oltrepassarono il n. 400 di uccelli, non calcolando le foleghe. Ciò che colpi l'occhio del cacciatore fu l'estrema abbondanza di mazzorini ed il numero grande che venne ucciso, malgrado il mat- 99 tino fosse da garbin con un pò di nebbia, verso le otto da montagna, il resto della giornata sciroccco, con aqua alta in barena. Le valli erano così piene di uccelli, che in alcuni posti v° erano diverse mi- gliaia di sole sarsegne fate. Molte valli consegnarono oltre 120-140 mazzi. 3 Dicembre. Nelle valli, le quali erano ancora in parte agghiac- ciate, trovavansi molti uccelli. Il tempo el garbin si volse verso le 9 da montagna. Il mare sentiva scirocco e ricoperto da nuvoloni, l’aqua alta sormontava le barene. Furono uccisi molti mazzorini, pochi asiai ed i soliti ciossi, i quali si fecero trar soltanto nei posti di lago. Fu pure ucciso un pignolo, specie questa che va facendosi sempre più rara. Vidi un’oca selvatica. 15, 22, 29 Dicembre. Freddo grande, valli totalmente agghiac- ciate. Mi fu impossibile attingere precise informazioni, perchè trarrono soltanto i posti de sboa. s Gennaio 1903. Nebbia e tendenza allo scirocco. Grande quantità di uccelli, in alcune valli; in una sola sboa v'era qualche migliaio di uccelli fati. Il caligo per tutto il giorno, rovinò completamente la trata. 12 gennaio. Tempo al scirocco, aqua altissima. Vento da garbin verso mezzodi. — Poche volte vidi ed in questa stagione sì immensi branchi di mazzorini e ciossi. Gli uccelli devono aver sentito una « cambianza di tempo » per eseguire tali movimenti, così pure una insolita comparsa di pizzagui, di campanati e penacini ci predisse di nuovo freddo intenso. Il giorno seguente cadde la neve. 19 gennaio. Valli agghiacciate. CA IO Ghiaccio e nebbia. 9g febbraio. Grande magra d’aqu'. Si cominciano a vedere gli uccelli andar in amor. Il contingente massimo furono le sarsegne, pure molti ciossi e v’erano valli con 3, 5, 7 € più migliaia di uccelli. La nebbia forie rovinò la trata. Grand: quantità di Diseghini e totani, vidi pure due oche selvatiche, volavano verso sud. 16 febbraio. Le valli nuovamente piene (fodrae) di uccelli. Al mattino nebbia leggera, ma la dava da montagna che si rinforzò verso mezzodì cambiandosi in dorin contribui a formare una buona trata. La nuova comparsa di numerosi mazzorini, penacini ed un gran mo- vimento di magassi monari fu il preavviso di nuovo freddo ed infatti al giorno dopo l’aqua si congelò. Vidi due falchi pescatori e due oche selvatiche, alcuni pignoli e la prima comparsa di corridori, 100 21 febbraio. Magra enorme d’aqua, che i più ‘vecchi uomini di valle non si ricordaio di simili, sebbene fosse stato il plenilunio. Fu- rono uccise le prime crecole . 2 Marzo. Bonaccia. Pochissimi fofazi, moltissimi ciossi ma questi non si fecero trar. Nei paluli adiacenti si uccisero diverse becanele e beccanoti. Vidi alcune vetole, totani muti, due falchi pescatori e sei oche se'vatiche. 9g marzo. Bora da montagna dopo l’alba si girò in forte bora. Numerosi i ciossi, 1 mazzorini, asiat e sarsegne pure non si fecero trar. Poche le crecole. Si uccisero pure alcune vetole, totani muti. Il fredlo intenso di quest'inverno, e di conseguenza la mancanza dello scirocco, fu un’ospite assai benvenuto per i cacc'atori. Molte valli superarono il N. 3.000 di selvatici uccisi, e questo sarebbe accresciuto di notevole se « d’ ultima di stagione » fossero giunti in numero discreto gli uccelli di passo primaverile. Ma i pochi arrivati dopo il 9 marzo causa burrasche impetuose tolse lero ogni possibilità di permanere nelle valli, quindi, con nostra grande delusione, ci fu giocoforza porre l’animo in pace ed aspettare... il non lontano prossimo settembre. Asià, il .m, asidda la f. Dalifa ‘acuta Eyt. Barena. Voce composta da baro e rena, cioè quei tratti di terreno posti sopra il livello comune dell’aqua e sempre ricoperti di piante. Busano. Chiavica che serve per dare l’aqua dolce alle valli. Becanoto. Gallinago Scolopacinus, Bp. Becanela. » gallinula, Bp. Biseghin. Varie specie del genere Tringa. Bava. Leggera brezza. Ciosso. Mareca Peneiope, Selby. Ciubì. Totanus ? Corridor. Pluvialis apricarius, Br. Crecoli. Querquedula circia, Steph. Caligo. Nebbia. Tràr (se fa). Uccelli che vengono bene a tiro di fucile. Falco pescator. Pandion haliaetus, G. Cuv. Fofano. Spatula clypeata, Boie. Grua. Grus cinerea, Bech. Garbin. Vento da S. O. Levantèra. Vento da Est. 101 Mazorini. Anas boscas (angellis inajoribus ; majoribus, ‘maggiorini- mazzorini. Magasso monaro. Fuligula ferina, Steph. Magra d’acqua. Quando il livello dell’acqua è sotto il normale riflusso. Nevèra. Tempo al freddo, che minaccia sovente la comparsa della neve. Osei fati. Uccelli che dimorarono a lungo nello stesso. sito. ‘Provenza. Cielo pieno di basse ed oscure nubi. Pignolo. Chaulelasmus strepera, G. R. Gray. Sarsegna. Querquedula crecca, Steph. Sboa. Tratto di valle, ove l’aqua per la correntia non gela. Semada. In questo caso, cacciare durante il riflusso. Sgarzo. Ardea cinerea. L. Totanzto. Totarus ochropus? Tem. Trata Giornata destinata alla caccia. Totano. Totanus calidris, Bechst, Totano muto. Machetes pugnax, G. C. Vetola. Limosa melamura, Leisl. EMILIO NINNI Commissione Consultiva per la Pesca Il giorno 3 Maggio si riunì in Roma la Commissione consultiva; diamo brevemente cenno dei lavori da essa compiuti per quanto si potè desumerne dai telegrammi inviati ai giornali politici. Dai gior- nali stessi si rileva che erano presenti alle sedute della Commissione i membri siciliani on. Di Scalea, Calapay, Spadaro, Palmisano. Lo Bianco; il comm. Alaggia presidente della Corte d’ Appello di Messina ; il cav. V. Tutino segretario della Commissione, il prof. Giglioli, il prof. Vin- ciguerra, il cav. Besana presidente della Sezione Lariana della Società Lombarda. Ma per private informazioni ci consta pure che parteci- parono alle sedute l’on. Rizzetti ed il cav. ing. Bullo ; ignoriamo chi fossero i rappresentanti del Ministero della Marina e dell’ Agricoltura. Reclami del Consolato dei pescatori di Termini Imerese e di Porticello tendenti a che l’uso delle paranzelle sia concesso per soli tre mesi dell’ anno. — Il reclamo fu accolto mentre venne deferito alla Commissione compartimentale di Palermo per stabilir: i tre mesi di uso, 102 Divieto di Pesca colle paranze nel golfo di Ter- rasini. — Il divieto fu mantenuto affidando alla Commissione com- partimentale di Trapani |’ estendere in tutto il Golfo di Castellamare la zona di esperimento. Piccola bonifica dei laghi di Ganzirri a Messina, — Venne presentata una elaborata relazione del comm. Alaggia in- torno a questa importante bonifica. Fu votato un ordine del giorno perchè si provveda ad urgenti lavori diretti ad assicurare un miglioramento delle condizioni dei detti laghi in rapporto con l’ industria della pesca. Divieto della pesca dei gamberi. — La Commissione accolse la proposta di tale divieto proponendo che sia per tutto il regno dall’ Aprile al 30 Giugno. Ispezione alla tonnara di Torremuzza. — ll comm. Calapay riferisce sulla ispezione fatta a detta tonnara Altre limitazioni e divieti alla pesca delle paranze in Sicilia. — Si respinge il ricorso dei pescatori di Palermo con- tro il maggiore limite delle distanze assegnate per il divieto della pesca d lla spiaggia. Viene approvata la proposta limitazione della pesca colle lampade. Si accoglie la proposta Palmisano circa la confisca delle reti proibite chiarendosi l’ interpretazione dell’ art. 20 della legge sulla pesca. Pesca colle reti a strascico. — Oltve alle limitazioni par- ziali per zone di esperimenti alla pesca colle reti a strascico venne presa in considerazione la questione generale, e su questa riferisce il prof. Decio Vinciguerra che formula proposte concrete (1) che ven- gono approvate dopo lunga discussione, concludendosi con un ordine del giorno dell’ on. Principe Di Scalea col quale si raccomanda al Ministero di Agricoltura di esaminare il problema nei suoi varii rap- porti tecnici economici e sociali per modificare occorrendo le disposi- zioni regolamentari vigenti in ordine alla pesca con reti a strascico. Danni recati dalla pesca collo scafandro ai pesca- tori di spugne. — L'on. Di Scalea riferi sopra |’ argomento e constata che fortunatamente questa pesca non è praticata da pescatori italiani. Il relatore propone, e la Commissione approva che allo stato (1) Non possiamo riferirle poichè intorno ad esse nulla dicono i telegrammi privati od officiosi ai giornali. (Redazione) i 103 degli atti non si possa recar giudizio definitivo sui danni che lo sca- fandro produce alla salute dei pescatori, fa voti perchè dell’ uso di esso sia tenuto conto nella compilazione del regolamento sugli infortuni degli operai. Sui diritti esclusivi di pesca a Luino, Lago di Como — Si tratta di diritti di pesca agli agoni. Riferisce in proposito il Consigliere Alaggia. Introduzione del «< Persico sole, nei laghi Maggiore e di Como. — ll presidente Giglioli ragguagliò intorno alla pro- posta colonizzazione del « Persico sole » nel Lario e nel Verbano. Si tratta di un pesce assai prolifico, sperimentato con successo nei piccoli laghi. Il relatore è d’ avviso che non sia dimostrata la convenienza di immettere questa specie nelle aque dei detti grandi laghi e perciò propone che non sia da concedere per ora la chiesta autorizzazione, anche perchè si tratta di un pesce di non elevato valore e per il motivo che, per il lago Maggiore, si deve procedere d’ accordo con la Svizzera; il consigliere Basana spiegò la proposta giustificandola, specialmente nei riguardi del lago di Como. La Commissione accogliendo le proposte del relatore fa voti che siano continuate le indagini su questa specie in bacini meno estesi. Riforme al Regolamento della pesca per le aque dolci. — Riferisce il cav. Tutino per la sottocommissione incaricata di studiare le riforme da introdursi ai regolamenti di pesca nelle aque dolci. La Commissione approva le conclusioni relative, riferentesi alle misure delle maglie delle reti, alla misura minima dei pesci, a l epoca dei divieti di pesca, agli ostacoli nelle aque pubbliche, agl’ inquina- menti di queste, al dannoso impiego della dinamite, alla sorveglianza della pesca, alla costituzione e relative attribuzioni di commissioni pro- vinciali, alle prescrizioni per la pesca di talune specie nei laghi del- l’ Alta Italia e alla tutela ed immissioni di pesci nelle aque pubbliche. 104 r r r r Pote = Comunicazioni = Corrispondenze Per la Nave-Scuola, Nave-Asilo Crediamo utile riportare dal giornale L'Adr/atico il seguente teleecramma spedito dal cav. Salvatore Cortesi, lordinario cor- rispondente in Roma, e la corrispondenza che, dando notizia di un lieto simposio, fa pure conoscere come nella sincerità degli in- tendimenti sia sempre possibile togliere di mezzo malintesi ed accordarsi per un proficuo lavoro. Ci telegrafano da Roma, 18, Aprile ore 10,50. Il conte Comello, presidente della Commissione di vigilanza della Scuola di pesca e di aquicoltura, e il dott. Levi-Morenos, direttore, sono stati oggi ricevuti in particolare udienza dal ministro Morin e dal ministro Baccelli, ai quali esposero il progetto di collocare in una regia nave ancorata in laguna la sede della Scuola e dell’annesso Asilo per gli orfani dei pescatori. Tale progetto fu riconosciuto dai ministri della marina e dell’agricoltura degnissimo di plauso. L’on. Morin diede affidamento che, rendendosi prossimamente disponibile una nave a scato in legno, ne sarà concesso l’uso, previe le formalità necessarie. L’on. Baccelli incoraggiò il movimento in favore dell’istruzione tecnica dei pescatori, iniziatosi a Venezia, esprimendo la sua viva filuzia che la Scuola di pesca istituita ora nella città vostra per le cos'e dell’Adriatico e l’Orfanotrofio nazionale che sarà presto ereto a Porto d’Anzio pei figli dei pescatori del Mediterraneo abbiano ad integrare concordemente l’opera loro a beneficio del pro- letariato marittimo. La buona accoglienza fatta dai due ministri più direttamente in- teressati alla geniale e generosa proposta della Scuola di pesca, già da noi largamente illustrata, sarà appresa con piacere di quanti riconoscono la necessità di favorire il miglioramento delle industrie peschereccie, le quali possono e devono costituire per la città e per la regione nostra una larga fonte di lavoro e di ricchezza. Confidiamo che la promessa dell’on. Morin potrà essere sol'ecitamente mantenuta, e in- tanto ci congratuliamo cogli egregi ed operosi amici nostri conte Antonio Comello e dott. D. Levi-Morenos, che vedono avvicinarsi il coronamento del nobile edificio da essi con tanto amore iniziato. — (X) Ho avuto occasione di parlare iersera (18) con il conte Comello e col dott. Levi-Morenos, gli egregi rappresentanti della vostra Scuola di Pesca, che sono intervenuti al Congresso di agricol- 105 tura e vi si sono distinti per la competenza e l’amore onde hanno trattato le questioni, a pochi ben note, relative alle industrie aquicole e peschereccie ; e ho avuto da essi alcuni interessanti particolari intorno alle pratiche fatte presso il Governo allo scopo di ottenere una regia nave radiata dai quadri per farne la sede della Scuola e di un Asilo per i figli derelitti dei pescatori. Appena giunti qui, essi hanno compreso che la loro bella inizia- tiva, se aveva incontrato le simpatie di molti, aveva pure destato in- giuste prevenzioni nei benemeriti promotori di una istituzione dello stesso genere che sorgerà prossimamente a Porto d’ Anzio e sarà in- titoleta: Orfanotrofio per gli orfani dei marinai, Presentatisi però al ministro Morin, ebbero ottima accoglienza e la promessa che sarà ac- cordata la nave richiesta, appena sia possibile allogare in un edificio conveniente l’ equipaggio dell’ attuale nave-caserma, o tosto che si renda inservibile per |’ uso a cui è presentemente adibita la nave-mozzi del vostro Arsenale. Anche l’ on. Boccelli, sotto il cui alto patrocinio si costituisce il Comitato per l’ Orfanotrofio di Anzio, accolse gentil- mente il Comello e il Levi-Morenos, approvando il loro progetto, e raccomandando che tra V Asilo da fondarsi a Venezia e il detto Or- fanotrofio regni il massimo accordo, essendo uguali gli scopi : allevare dei pescatori tecnicamente istruiti e capaci, che siano incitamento ed esempio a una razionale trasformazione della loro industria. Teri sera poi i congressisti della sezione « aquicultura » si riu- nirono a banchetto ; oltre ai preletti vostri concittadini e al co. Sor- mani-Moretti, presidente della Società Regionale Veneta, v° erano il cav. Galadini, promotore dell’ erigendo Orfanotrofio, il Mersey, capo dei servizi della pesca al ministero d’ agricoltura in Francia, l’ onor. Rizzetti, il comm. Campitelli, capitano provinciale dell’ Istria, il prof. Vinciguerra, direttore della stazione di piscicoltu a di Roma ed altri. Dopo molti brindisi alla Francia, all’ Italia, all’ avvenire delle industrie acquicole, al dott. Levi-Morenos, e al Galadini ecc. ecc., il co. Co- mello e il cav. Galadini firmarono insieme, come affermazione di con- cordia schietta e lodevole d’ intendimenti, questo telegramma, tosto inviato all'on. ministro Baccelli: « Membri sezione aquicultura con- gresso internazionale, riuniti fraterno banchetto classica trattoria Bucci, sono lieti inneggiare a voi mecenate instancabile di ogni progresso in- dustriale ed economico, facendo voti che, mercè vostro autorevole pa- trocinio Orfanotrofio di Anzio, Scuola di pesca di Venezia conse- guano loro benefico compimento ». 106 Firmata così la pace inter pocula, o meglio tolta ogni supposi- zione dannosa e ingiustificata di una concorrenza che non è ammis- sibile dove si tratta di fare disinteressatamente del bene, è da sperarsi che l’ iniziativa di Venezia possa svolgersi con tutto il favore che si merita, mentre è pure da augurarsi che lo stesso avvenga di quella che qui in Roma si è venuta concretando allorchè la vostra Scuola di pesca era già un fatto compiuto. Nuove semine di pesci. — Il giorno 29 aprile nel fiume Meduna al ponte di Corva furono, a cura della R. Scuola pratica di agricoltura di Pozzuolo, immessi 30000 avannotti di Trota arcobaleno (nuova alle nostre aque). Presto analoga immissione sarà fatta nello Stella. I pescatori del Meduna confermarono al prof. Bucci, che dirigeva l'operazione, che già si constatano i buoni effetti delle precedenti immissioni di avannotti. La pesca delle valli di Comacchio. — Davanti alla Cor- te d’ Appello di ‘Bologna si è trattata una grave causa, riguardante il diritto che il Comune di Comacchio accampa in base alla legge Galli del 13 settembre 1854, di impedire cioè che nelle ex Quattro Le- gazioni Pontificie, sia concesso di aprire stabilimenti di ammarinatura di pesce della qualità che si pesca nelle valli di Comacchio. La qui- stione è stata più volte, ed in vario senso, decisa dai Tribunali di Ravenna e Ferrara, dalla Corte di Bologna e dalle Cassazioni di To- rino e di Roma, ma sempre in sede penale. Ora la lite è portata in sede civile, contro la ditta Mazzotti Antonio di Ravenna, verso la quale il Comune domanda la chiusura di un grandioso stabilimento aperto in Ravenna e i danni. Il Tribunale ha respinte le domande del Comune, il quale perciò è ricorso in appello. Le ragioni della Ditta Mazzotti erano sostenute dall’ on. Pasquale Grippo col procuratore avv. cav. Ettore Nadalini ; le ragioni del Mu- nicipio dall’ avv. Barbanti col procuratore avv. cav. Anastasio Mat- teucci. La causa che ha pel Comune una importanza di centinaia di mila lire sarà decisa fra quindici o venti giorni. 107 Società Regionale Veneta Scuola di Pesca. — Domenica 3 c. m. il direttore della scuola cbbe una conferenza a Chioggia col sindaco cav. Amadio Gal- limberti per trattare nelle linee generali dell’ attività della scuola nel massimo centro peschereccio dell’ Adriatico e fu stabilito di tenere domenica 17 c. un convegno con le Autorità locali e coi principali cittadini onde avere in proposito un» scambio di idee sull’ azione da svolgere in Chioggia. Il giorno ro, il Direttore si r.cò pure a conferire a Burano col Sindaco Antonio Zane che aveva perciò indetto una seduta al municipio alla quale intervennero gli assessori cav. A. Zane e A. Vio, i consiglieri A. Toselli e A. Donaggio, i segretario comu- nale Quintavalle, il segretario comunale dot’. Bianchi ed il direttore didattico F. Musesti, Il Parroco di Burano Don Catullo Agostino non potendo inter- venire aderi a mezzo del sindaco sig. Zane. Esposta l’ organizzazione ed il programma della scuola fu preso un esame quando, dato i limitati mezzi e la vasta sfera d’ azione si ritiene pertanto fare subito e praticamente pel comune di Burano e si presero speciali accordi in proposito. Il sindaco Zane espresse il desiderio che come nelle s.uole ru- rali si cura di prestare nei giovani un certo interessamento all’ istru- zione agraria, così anche nelle scuole dei Comuni emineatemente pescherecie come Burano, i maestri abbiano a far altrettanto per la pescicoltura ricorreva per consigli ed indirizzi didattici alla direzione della Scuola di Perca. Ai riguardi della propaganda per il M. S. e la previdenza fra pescatori, l’ assessore Vio espresse il desiderio che la Scuola di Pesca non mancherà di portare la sua opera alla lotta contro l'alcoolismo il quale fa pari danno fra i pescatori. Verrà quanto prima indetto dalle autorità comunali di Burano una riunione dei pescatori proprietari di trattare per iniziare col loro mezzo il lavoro di propaganda fra i pescatori. Società Benacense Campagna ittiogenica 1902-9803. — La società Bcna- cense, nella stagione ittiogenica invernale 1902-9037 ha eseguito im- portanti operazioni per il ripopolamento dei bacini idrografici com- presi nella sua zona di azione. Per cura della società furono immessi 115.000 avannotti di Core- goni nel lago d’ Idro; 100.000 avannotti di trutta lacustris nel lago stesso, 120.000 avannotti di Carpione nel lago di Garda, 25.000 ava- nuotti di trote fluviali nel fiume Caffaro e 25.000 nel Chiese. Questo materiale ittico è proveniente dagli stabilimenti piscicoli sociali di Anfo e di Campione (Brescia). Alle semine assistevano sempre parecchie rappresentanze dei comuni rivieraschi ; il co. ing. Giacomo Bettoni-Cazzago e il prof. Dante Lugo, presidente l’uno e segretario l’altro della Benacense, il Direttore della R. stazione Piscicola di Brescia, il barone dott. Alessandro Monti per la Commissione provinciale bresciana di pesca, e moltissimi pescatori. Dopo la semina di Campione, g'i intervenuti inviarono un tele- gramma a S. E. l’on. Zanardelli. a Maderno, per il benevolo appoggio ch’egli accorda costantemente alle iniziative che mirano al ripopolamento di quei bacini idrografici. (1) Società dilettanti pescatori in Torino Semina di trote — Per cura della Società, nella prima quin- dicina di Giugno, furono immessi nell’ Eridano 40.000 avannotti di trota ottenuti in seguito ad un primo esperimento nel piccolo incu- batorio testè istituito dalla società stessa. L’immissione fu fatta a Brandizzo cd alla loggia, presenti le Au- torità locali, il direttore della R. Stazione di Piscicultura di Brescia ed il sig. G. B. Serra vice presidente dell’ associazione. La società stessa si propone di far pratiche presso le competenti autorità affinchè venga esercitata una più attiva sorveglianza per im- pedire da parte di pescatori clandestini e disonesti il prosciugamento dei fiumi e l’uso delle reti a strascico, a sacco ed a maglia fitta. (1) La Società Benacense — quantunque all’ inizio della sua vita — ha dato prova di un’ attività invero encomiabile — Ci auguriamo ch’essa continui nell’ope- rà così promettente e che i suoi sforzi sieno coron.ti di felice successo. (N. d. R.) Direttore responsabile Dott. Lkvi- MoRrENOS Venezia 1903 — Nuova Tipografia Commerciale AE dal 1° iso È 31 Ottobre _. 9_ 4:55 Concorso annuo 50000 bagnanti .2::- «| Analoghe negli sa a quelle di Kissingen, Marienbad, Weisbaden. Karlsbad, eec. le acque di Montecatini giovano meravigliosamente contro Je malattie dello stomaco, degli intestini, del fegato, della’ milza, ecc., nella gotta, nella obesità, nel diabete, ed ‘in ogni forma ‘di urocrasia. — Contro la stitichezza e la calcolosi del fegato l’azione loto è portentosa. Gli stabilimenti. di Montecatini nno subito in questi ultimi anni nelle loro | migliorie una vera rivoluzione. Splendida sala d’. inalazioni — Stabilimento idroterapico © — ’Grandiosa piscina — Bagni a ratfreldamento — Elettro-terapia con bagno idro . elettrico -- Massaggio e ginnastica medica — — Gabinetto per le indagini” cliniche | microscopiche, batteriologiche, ecc. | « Casino - Teatri - Parehi- ciali - Spettacoli all'aperto & : Tabella dietetica dettata dal prof. Grocco ad uso di Karlsbad. In una parola le ‘terme di Montecatini gareggiano oggi colle migliori stazioni termali delle altre Nazioni, Direttore Sanitario e Regio Ispettore Canili Prof. Comm. PIETRO GROCCO Clinico. Medico di Firenze. Regi Ispettori: Cav. Prof. FEDELI c Cav. Prof. CASCIANI. © La cura delle acque di Montecatini può essere fatta a domicilio AZ im qualunque epoca dell’anno È un pregiudizio che esse sieno più indicate nei mesi ca'di. Depositi in tutte le principali città, vendita in tutte le principali farmacie. Per notizie e per ordinazioni dirette rivolgersi all’Amministrazione in Montecatini (Lucca) oppure all’Amministrazione in Milano - Via S. Paolo, 9. Il Tettuccio è l'unico rimedio contro la dissenteria o diarrea cronica. i La Tamerici e la Torretta sono le più purgative fra le acque di Montecatini. «Esse sono specialmente indicate per la cura dei catarri gastrici ed intestinali dipen- denti da atonia dell’ intestino, della stitichezza abituale, e delle malattie del fegato. » —LA GUARIGIONE È CERTA | | EROROSOTOROLOCOSOROROTO E TOSMONI OSP GROTTA GIQUUTI MONSUMMANO (Provincia di Lucca) ; Concessionario MELANI - Wihico sudatorio sfarzosamente. illuminato a Iuce elettrica di “efficacia miracolosa nelle malattie reumatiche goffose, € artritiche, 5 Becco dato dalle prime srt nai fel mondo RES a dea para ia E NI I BANCA BAVARESE D'IPOTECHE E sconto. Fondata in Malco nel 1835 Soggetta al controllo permanente d'un R, Commissario cont Capitale Azionario Marchi 44,289,714,50 interamente versati a sf EV oa a Fi DIRO SLSNO dr rata N RO A SIN PERA MR a iti * TS Autorizzata ad agire in Italia con Decreto in data 10 No vembre 1998 del R. Tribunal Civile ] dom Ramo Assicurazioni sulla Vita e infortuni Happresenianza cenerale pel Regno Fitalia > . Cav. A. BLEY - Genova L- hi ? } ’ AMMINISTRAZIONE : 4 dell'Ispettorato Generale pel Verfeto e Lombardia. Premiata Pubblicità Lagunare- Venezia — Rivista Ttaliana di esca: ed Recita ; MARINA KBUVI ABESEXCUS-T.RE RI Premiata con medaglia d’oro ALL ESPOSIZIONE DI MILANO 1894 cd ALL’ ESPOSIZIONE DI TORINO 1898 n Fondata e. diretta dal Dotf.D. LEVI-MORENOS ORGANO CENTRALE - Del © DI ‘omuovere la « FEDERAZIONE NAZIONALE isa » _Riassume gli Afti delle Società Italiane di Pesca e d’ Aquicutfura x ‘ Pubblica in Supplemente i Bollettini Ufficiali della Società Regionale Veneta @ della Società Benacense od; sommAHIO | Red. — I Chioggiotti sul mercato del pesce di Trieste. i De Cronaca. della dinamite Re . — La dinamite in Liguria. » — La dinamite nel Napoletano. Note - Comunicazioni - Corrispondenze ° Red. — Due dii in laguna. -_ -» — Una balena in Sardegna, dtd Notevole pesca ‘del Tonno in Istria. da Pescatori I Spagnol contro vapori da pesca francesi. Societa di Pesca ed dra sea ‘Scuola a Chioggi a — Comitato Provinciale Vv ORE Societa Romana fra dilettanti pescatori — Costituzione della Società. 154 - Mostre. - Congressi pd = (MMINISTRAZIONE ia DI S INSERZIONI: ia Esclusiva Premiata Pioosun Lagunore in Venezia nze. Generali: Roma, Torino, Palermo, Firenze, Malta, Tunisi, Parigi 3 posi Mitano,. Agenzia propri@&- ovali, Filiale propria vi SA er Y 91 A n VIAGRA A n x x x O re RT lea PS IS SUE ai ? “ya { X n Ù MA PRLI) ° a . i 7 » vii er] È : « 7 n ci o] Pi TIT c O 0 ,, Casa Premiata alle Esnosizioni li Milano, Torino, Genova, Fari Sedi : Venezia — Roma e Napoli encomiata ‘dal S' M. il'Re, dal R. Governo, dalle Camere dì commer. > Concessionaria esclusiva dei sistemi di pubblicità più seri e pratici Prima di fare qualsiasi rèclame domandare un preventivo, un consiglio gratuito ep dl alla Pubblicità Lagunare, e non dimenticare in ogni modo di essere — menzionati nell’ Indicatore Postale-relegrafico e + Regno, che è Ja pubblicazione più ditfusa e importante d’ Italia. PE a tutti gli Uffici Postali e Jelegralie Li | Ragno STIA UNE EEMNANS ERBE: (NN RANE _ Recoaro. Giugno - Sb Sette mie CELEBRATA STAZIONE CLIMATICA = © Provincia di Vicenza - Stazione Ferroviaria di Tavernelle Regie Fonti ferruginose e carboniche - Lelia, Lorgna, Nuova, Amara e GIULIANA la sovrana delle acque da tavola. Regio Stabilimento recentemente trasformato per ogni sorta di cure fisiche moderne. Consulente Comm. AcHiLLe De GrovannI Professore di Clinica medica nell’ Università di Padova, DAR Direttore Prof. Cav. L. LucateLLo della facoltà medica di Padova, Consiglio medico di cui fanno parte i più insigni sanitari delle princi. pali città italiane. Per commissioni di acque e schiarimenti rivolgersi alle EriKi. Fonti - Recoaro NEPTUNIA Anno XVIII i N. 10 30 Maggio 19083 I Chioggiotti sul mercato del Pesce di Trieste Le cause della carestia del pesce — Un’ inchiesta del “ Piecolo,, — L’autorevole giornale Triestino, fece una inchiesta sulle cause della carestia degli alimenti in Trieste e trattò naturalmente anche del mercato del pesce. « Anche il pesce di quest'anno, constata il giornale, si paga in generale molto più caro dell’anno scorso. Siccome gli aumenti variano per ogni singola qualità di pesce, non possiamo esporre la lunga serie di cifre dei singoli aumenti. Ci limiteremo soltanto a due qualità che sono quelle che hanno il maggiore consumo: le sardelle e le seppie. L’altro. anno, a quest’ epoca, le sardelle venivano vendute da 14 a 20 pezzi per 20 cent.; quest'anno invece per lo stesso prezzo si danno da 6 a 12 pezzi. Le seppie, il di cui prezzo variò nel maggio del 1902 da cent. 32 a cor. 1.12 al chilogramma, attualmente si pa- gano da cent. 56 a cor. ‘1.20 con un aumento medio dunque di 16 cent. al chilogramma. Il rincaro di tutto il pesce in generale e delle seppie in partico- lare è dovuto in massima parte alla scarsa pesca di quest anno. Ma per quanto riguarda le sardelle, il loro rincarire dipende da tutt'altra causa. Attualmente la pesca della sardella è abbondante, ma quasi tutto il prodotto viene incettato dalle. fabbriche di Isola, Grado e Duino, perciò quel poco che viene portato sul nostro mercato è ven- duto a prezzi alti come tutto il resto del pesce. A quanto risulta dalle nostre indagini e da informazioni assunte a fonte competente, una qualche influenza sull’ aumento del prezzo del pesce in questi giorni, andrebbe pure ascritta anche all’azione dei pescivendoli (rivenditori) diretta a limitare la vendita di prima mano da parte dei pescatori chioggiotti. I pescatori chioggiotti giungendo a Trieste colle loro barche depositavano — pagando un lieve compenso 110 — il pesce nei magazzini dei mediatori dove andavano a ritirarlo mano mano che lo vendevano. Tempo fa i rivenditori, per co- stringere i Chioggiotti a vendere il pesce direttamente a loro, pretesero che i mediatori non potessero cedere ai Chioggiotti i loro magazzini, dimodochè i Chioggiotti, ottenutane licenza dal Governo marittimo, furono per qualche tempo costretti a tenere ‘il pesce in barca in Canale. Naturalmente però arrivando essi di notte, trovarono ben presto troppo gravoso passare molte ore in barca per custodire il pesce e, arrendevoli come sono per indole, preferirono cederlo ai rivenditori, che naturalmente ne facevano salire il prezzo. I Chioggiotti venivano in pari tempo costretti a cedere ai rivenditori il pesce di qualità migliore e tutto il pesce cosidetto « mato » (quello che, come 1° «asià» e le «razze » de- v’ essere scuoiato). Non restava loro quindi da vendere di prima mano che picolissime partite di pesce minuto di qualità inferiore. Ora, a quanto ci consta. parrebbe che i rivenditori tendano ad impedire la vendita del pesce di prima mano da parte dei pe- scatori anche ai frigi-pesce ed ai conduttori di cucine economi- che. Se ciò avvenisse sarebbe a tutto danno di quei poveri lavo- ratori che spesso pranzano con 3 0 4 soldi di pesce ed un pezzo di pane, giacchè, passando per più mani, anche il pesce minuto e di qualità inferiore, salirebbe di prezzo ed i friggitori non sarebbero più in grado di venderlo dopo cotto che a prezzi spesso proibitivi per la povera gente che forma la loro clientela. Una innovazione degna di nota per i consumatori di tonno è stata di questi giorni introdotta nella bollatura di questa specie di pesce. D’ora innanzi per distinguere la provenienza del tonno, ai capi provenienti dalla Dalmazia il bollo in piom- bo verrà applicato a mezzo di uno spago rosso, a quelli dell’I- stria con uno spago di colore naturale e di color verde alle provenienze da Fiume. Per tal modo il compratore, tenendo calcolo delle distanze, avrà un elemento di più per giudicare della freschezza del tonno ». Provvedimento del Comune di Trieste per il buon mercato del pesce — La presidenza municipale, non tardò ad occuparsi della crisi dei viveri che la città attraversa, ed ecco quanto in proposito riferisce il Pzccolo, al quale si deve l’aver invocato l’ intervento del Comune. vel Teclant im titan dell di 1 e ORO Pr 111 « Apprendiamo che il grave argomento fu oggetto di ripetute con- ferenze presso la presidenza municipale. Per quel che riflette la carne, gli studi, a cui parteciparono anche gli organi annonari del Comune e per i quali furono sentiti anche i rappresentanti dei consorzi inte - ressati, non sono ancora chiusi, considerata la difficoltà di sceverare e di accertare quanta parte abbiano nel rincaro della carne le condi- zioni generali del mercato e quanta le particolari circostanze in cui si svolge il mercato locale. Queste stesse difficoltà del problema ci inducono a rinnovare la proposta da noi messa innanzi domenica, perocchè ci sembra evidente e risulta anche dall’ esempio di Graz, dove si sta seguendo tale via, che una inchiesta più ampia offra maggior probabilità di ritrovare qualche mezzo atto a lenire almeno in ‘parte le conseguenze economiche della crisi. In altro campo, invece, circa il mercato del pesce, l’ intervento del Comune si è potuto manifestare con qualche concreto provve- dimento. . Premettiamo che parrebbe avviata ad una soluzione la vertenza insorta fra i rivenditori di pesce ed i pescatori istriani e chioggiotti relativamente all’ uso dei magazzini comunali per la custodia del pesce. Frattanto il signor podestà ‘è intervenuto nella questione incaricando l’ Economato di disporre perchè a disposizione dei pescatori chiog- giotti ed istriani sieno adibiti opportuni locali per la custodia del pesce e che frattanto sia loro concesso di depositarlo nell’ interno della Pe- scheria. Il pronto intervento dell’ autorità podestarile a togliere un abuso che, come abbiamo dimostrato, riesce a tutto danno dei consumatori, ci fa sperare che la questione della vendita di prima mano venga definitivamente risolta. Si inizieranno subito le pratiche necessarie a render liberi i magazzinetti annessi alla Pescheria — pratiche che in causa di contratti attualmente vigenti non potranno esaurirsi fino al prossimo agosto. Questi magazzinetti saranno adibiti a deposito per il pesce portato sul mercato dai pescatori chioggiotti e istriani che vi corrisponderanno al Comune una tenue tassa. E° sperabile che questi provvedimenti ridonino alla pescheria la libera concorrenza e che se ne avvantaggino nei prezzi del pesce i consumatori. » 112 I pescìvendoli triestini contro i rivenditori chioggiotti Crediamo bene riferire, colle stesse parole del ‘ Piccolo ,, quanto a loro discolpa dissero i pescivendoli triestini, e quanto risposero i riven- ditori chioggiotti residenti a Trieste. Queste botte e risposte lumeggiano una serie molto complessa di fatti dalla quale poi, in ultima analisi, risulta che i pescatori chioggiotti, quelli che producono, ed il pubblico, quello che paga, hanno sempre la peggio, quelli guadagnando poco, que- sti pagando molto. « —- La casta dei pescivendoli — ci disse l’incaricato — nè è ostile ai venditori di prima mano, nè pretende d’imporre ai rivenditori non triestini restrizioni cozzanti col diritto del libero commercio. Ma essa ha legittimo interesse acchè non passino per venditori di prima mano quelli che sono, in realtà, rivenditori anch'essi; e che non vi sieno rivenditori forestieri esenti da ogni gravezza, mentre i rivenditori triestini sono colpiti da restrizioni di licenza e da tasse. Si crede generalmente — così il nostro interlocutore — che i chiog- giotti, venditori di pesce, sieno pescatori e rappresentino la prima mano. Invece quei chioggiotti li sono rivenditori come noi, ai quali i veri pescatori sono obbligati di consegnare il lor pesce, perchè sono vin- colati ad essi da rapporti di dipendenza economica di varia specie. È sono precisamente cotesti rivenditori chioggiotti una delle cause del rincaro. Perchè essi non portauo sul mercato la mattina tutto il: pesce che hanno ricevuto durante la notte dai pescatori chioggiotti, ma una piccola parte soltanto; mentre il resto lo immagazzinano e lo tengono sotto ghiaccio giorni e giorni per portarlo in pescheria in maggiore o minore quantità, a seconda delle condizioni del mercato Se i rivenditori chioggiotti portassero tutto il loro pesce sul mercato, i pescivendoli ne avrebbero vantaggie e non danno, e il pubblico poi avrebbe sempre pesce fresco e a buon mercato. Perchè accadrebbe questo : la quantità di pesce portato dai rivenditori chioggiotti obbligherebbe i grossisti, che ritirano il pesce da Grado, Isola ecc., a venderlo a noi a prezzi molto più bassi degli attuali ; noi quindi potremmo vendere una quantità di pesce infinitamente maggiore di quella che ora, a prezzi elevati, ci sia possibile di spacciare; e nella maggiore quantità troveremmo largo compenso alla inferiorità dei prezzi unitari che do- vremmo e potremmo fare. Noi, dunque, siamo lontani dal pretendere che si bandiscano dalla pescheria i rivenditori chioggiotti, e non ci sogniamo d’impedire che si concedano loro dei locali per la semplice conservazione del pesce 118 durante le ore in cui la pescheria è chiusa. Ma domandiamo che questi locali non servano ad essi per crearvi dei depositi di speculazione, perchè con ciò danneggierebbero e noi e il pubblico. Infine, dobbiamo protestare contro la intenzione a noi attribuita, « d’impedire che i friggipesce acquistino il pesce dalla prima mano. Ciò i non ci è passato mai per la mente ». . I Chioggiotti rispondono — Alcuni chioggiotti per I incarico di tutti i loro compagni si recarono al » Piccolo » e diedero la seguente risposta ai rivenditori triestini: « Anzitutto: — ci dissero — non è esatto che alcuni fra i chioggiotti . facciano da rivenditori restando in terra e obbligando i compagni pe- scatori a cedere loro il pesce per portarlo poi sul mercato, guadagnare sulle fatiche dei compagni e produrre un rialzo dei prezzi. A Trieste vi sono circa 450 chioggiotti addetti alla pesca ed alla vendita del pesce. Sono divisi in varie compagnie, ciascuna delle quali ha le proprie barche con i propri pescatori e cogli appositi incaricati della vendita del pesce i quali ultimi, complessivamente una cinquantina, stanno in terra. Solo appunto questi che si vorrebbero far passare per rivenditori. Invece rivenditori non sono perchè essi non comprano già il pesce dai pescatori propriamente d:tti, ma ne curano soltanto la vendita, i profitti della quale vengono settimanalmente divisi, detratte le spese, in parti uguali fra i vari componenti delle singole compagnie. Non vi è dunque alcun sfruttamento da parte di singoli, ma soltanto una cooperazione nel lavoro. Per quel che riguarda i magazzini alla pescheria, i chioggiotti so- stengono di non aver mai approfittato di essi per tenervi in custodia grandi quantitativi di pesce da portar sul mercato soltanto quando possono vendere ad alto prezzo per mancanza di altro pesce, e dicono di averne usato soltanto per conservare il pesce rimasto invenduto alla fine della giornata e mai per più di 24 o 48 ore ai massimo. Noi siamo dispostissimi — conclusero i delegati dei chioggiotti — a portare di volta in volta tutto il nostro pesce in pescheria (an- zichè tenerne una parte nei magazzini durante la vendita e portarlo fuori mano mano che lo vendiamo, perchè non abbia a deperire troppo rapidamente), ma allora, per equità, domandiamo che la stessa impo- sizione venga fatta anche ai pescivendoli ». 114 Cronaca della dinamite (’) La dinamite in Liguria — Riportiamo Ja seguente lettera pubblicata nel Giornale Il Caffaro in data 24 maggio corrente. Egregio Signor Direttore, » Mi perdoni se mi prendo la libertà d'importunarla per intrattenerla sopra un » argomento ormai già vecchio e ribattuto; ma mi spinge l’amore alla nostra Genov»® » ed al suo Porto; voglio dire della famosa pesca colla dinamite. » Ho letto sul suo giornale d’una circolare che venne diramata per raccoman- » dare la vigilanza sulla pesca colle così dette torpedini: ma a quanto pare è come » non esistesse, perchè nel nostro Porto si continua a pescare in una maniera ad- » dirittura scandalosa! i » Eppure sarebbe cosa tanto facile! Basterebbero poche, ma poche guardie per, » se non arrestarli, alrtneno per impedir di raccogliere la pesca; e questo sarebbe » sufficiente per frenare tale abuso. » Tutti, sia sul Molo Giano, sia sul Molo Lucedio, conoscono questi pescatori, » da tutti si fanno vedere (ti gettano le torpedini davanti al naso) guardandoti in » viso con aria spavalda (la maggior parte sono teppisti o pregiudicati) ma mai » vedi una guardia a passeggiare vigilando. » È veramente strana quest impotenza dell’autorità a tale riguardo. Notando » che oltre alla completa distruzione dei pochi pesci che ancora vi possono essere, » secondo il parere dei tecnici tali torpedini (ne gettano di quelle fortissime) recano » danno serissimo alle costruzioni dei moli, gettate, ecc. » Il fatto è che nel Porto di Genova il servizio di vigilanza è deficiente molto, » e si può dire non esista affatto !! » Basta che Lei domandi a qualunque che abbia attinenza col nostro Porto e » Le dirà che si lavora più di notte che di giorno!!! E non piccole cose che!!! » Domandi ai sòli poveri barcaiuoli alla mattina, quanti gozzi si sono disormeggiati) » ed abbandonati, magari mancanti di remi, ecc., solo per aver servito alli notte a » chi sa quali imprese ! » Le basti che in questa settimana vennero lanciate delle to-pedini nientemeno » che nel Porto, di pieno giorno, all’avanzamento Asscreto ! » Mi scusi il disturbo e mi creda Devotissimo lettore ». La dinamite nel Napoletano. Nella prima quindicina del corrente mese oltre trenta pescatori si recarono alla prefettura di Napoli ove una commissione di cinque fu introdotta nel gabinetto del Prefetto Tittoni, I pescatori hanno reclamato contro l’abuso della pesca con la dinamite, ed il Prefetto ha promesso che avrebbe dato sollecite disposizioni per impedire il deplorato abuso. (*) Crediamo utile riportare testualmente la Circolare diramata, in data 30 Marzo 1903 dal Ministro di Agricoltura Industria e Commercio: è cast « 115 » Numerose lagnanze sono giunte in questi ultimi tempi al Governo per la fre- quenza della pesca illecita, esercitata specialmente con la dinamite. L’ audacia dei trasgressori é imbaldanzita dalla impunità, che ad essi è serbata dalla scaltra scelta di località recondite, quasi impraticabili e perciò meno tenute in osservazione dalla ordinaria vigilanza dei pubblici agenti. Ma la temerità dei contravventori sì arrischia talora anche in aque meno nascoste, sapendosi che i deplorati abusi di pesca av- vengono altresì nei canali interni di qualche città di mare, o nei tratti di fiume prossimi dell’ abitato. Le cartucce di dinamite e di altre materie esplodenti sono in massima parte acquistate da questi pescatori di frodo presso venditori clandestini, o trafugate da cave e miniere, o quivi illecitamente preparate. » I danni che tale sistema di pesca arreca alla conservazione delle specie animali aquatiche facilmente s’ indendono ; essi colpiscono gl’ interessi dei pescatori, ai quali non dovrebbero nemmeno sfuggire i pericoli che dall’uso degli esplosivi de- rivano alla integrità fisica della propria persona, come anche recenti esempi stanno a dimostrare. » Le autorità pubbliche saranno dunque per un duplice titolo benemerite, se, chiamando gli agenti che da esse dipendono ad una riysorosa, oculata, attiva vigi- lanza sulla pesca, segnatamente là dove a ragione può presumersi più sicura la impudenza dei violatori, riusciranno a prevenire le dette due pregiudizievoli con- seguenze. » La legge vigente fornisce ampli mezzi per combattece ! opera degli indicati pescatori violenti. L’ articolo 5 della legge 4 marzo 1877, n. 3706, vieta espressa- mente la pesca con la dinamite; l'articolo 8 del regolamento per la pesca marit- tima e l'articolo 13 del regolamento per la pesca iluviale e lacuare proibiscono tanto la detenzione quanto la vendita delle cartucce di dinumite per la pesca. » L’ articolo 8 della legge 19 luglio 1894, n. 314, e l’articol> 7 del corrispet- tivo regolamento 23 agosto 1894, n. 389, sui reati commessi con materie esplo- denti, la legge e il regolamento sulla pubblica sicurezza, il testo unico di legge 2 marzo 1902, n. 56, e il regolamento 9 marzo 1902, n. 85, sulle polveri piriche, prestano altri poteri diretti e indiretti per raggiunzere l intento d’impedire la perniciosa e pericolosa pesca. » Il Ministero d’ agricoltura non mancherà, d’altro canto, di esaminare le pre- stazioni più zelanti e più cnergiche degli agenti della forza pubblica nella consta- tazione delle infrazioni e nella denuncia di queste all’ autorità competente, c quindi di deliberare quei premi d’ incoraggiamento che dalla specialità dei casi siano suggeriti. » Prego la S. V. di rendermi note al più presto le disposizioni date per ot- temperare al fine che questa mia lettera si propone. II Ministro G. BACCELLI ». 116 IPote=Comunicazioni= Corrispondenze Due Delfini — Il 12 Maggio verso le ore 15, spinti certo dal mar mosso, due grossi delfini entrarono in laguna dal Porto di Lido e nel bacino di S. Marco si videro guizzare nel loro caratteristico modo grazioso, facendo capriole in aria e rituffandosi, attirando |’ at- tenzione di quanti passavano per la riva degli Schiavoni. I due delfini scomparvero poi in direzione del canale della Giudecca, Una Balena in Sardegna — Telegrafano da Oristano (18 Maggio) ai giornali politici che sulla spiaggia di Cabras fu trovata, in istato di avanzata putrefazione, una balena della lunghezza di 18 metri, L’ enorme cetaceo fu fatto a pezzi e lo scheletro trasportato al museo zoologico di Cagliari. Notevole pesca del Tonno in Istria — I giornali di Trieste riferiscono che nelle coste dell’ Istria sono stati pescati il 17 Maggio circa 7000 chilogrammi di tonno. Una parte di questa pescata fu spedita a Venezia, il rimanente fu venduto sul mercato triestino al prezzo di 68 soldi austriaci il chilogramma. Pescatori spagnuoli contro vapori da pesca fran- cesi. — Una viva agitazione regna fra i pescatori spagnuoli dei forti di Bonc e di Morsigne a causa della pesca a vapore. I pescatori, in una riunione da essi tenuta, avevano deciso di agire energicamente onde impedire Jo sbarco del pesce caricato su battelli da pesca francesi. Il 10 maggio il vapore francese Sirius, carico di una grande quantità di pesce, si ancorò nel porto. I pescatori spagnuoli si riunirono ed impedirono che il pesce scaricato dal Sirius venisse traspotato alla stazione ferroviaria. Un altro battello francese giunto alle 7 pom. fu costretto a ripartire. I pescatori spagnuoli per mezzo dei battelli tentano di dar la caccia agli altri piroscafi che si sono recati a pescare. Parecchi pescatori sono andati a protestare presso l’ Amministra- zione della marina, la quale, ha consigliato la calma ed ha promesso di studiare la questione. Pep een n 1 117 Società di [Pesca còdb Aquicultura Società Regionale Veneta Giunta Esecutiva della Scuola — La Giunta Esecutiva sì è riunita il giorno 15 Maggio per trattare vari ed impor- tanti argomenti fra i quali quello relativo alla rinnovazione dei trattati commerciali con l’ Austria. In tale seduta venne nomi nato a Presidente della Giunta il conte Antonio Comello, rap- presentante il Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, e, su proposta del Sindaco di Chioggia e dell’ On. rappresen- tante della Provincia di Venèzia, fu designato a Vice Presidente della Giunta stessa il conte Piero Foscari rappresentante il Comune di Venezia. Conferenza inaugurale della Scuola a Chioggia — Domenica 17 Maggio alle ore 11 nella sala del Consiglio Comu- nale si è tenuta a Chioggia la prima riunione indetta dalla Scuola di Pesca, una specie di modesta inaugurazione, che aveva lo scopo di far conoscere alle persone più notevoli della città gli intendimenti pratici ai quali si ispira la nuova istituzione. Presiedeva l’ adunanza il Sindaco Gallimberti ; vi assistevano il R Commissario distrettuale gli assessori e molti consiglieri del Comune; oltre buon numero di altri invitati. La Scuola di Pesca, era rappresentata dal suo direttore dott. D. Levi-Morenos, dal dott. G. B. Volcolina, membro della sua Giunta esecutiva e dal segretario sig M. Camuffo. Il comm. E. Penzo giustifico la sua assenza; il conte A. Comello, presidente della Com- missione di vigilanza, telegrafo da Padova dicendosi dolentissimo di non potere, per tristi circostanze, intervenire alla seduta. Il Sindaco presentò con parole molto cortesi il dottor Levi- Mo- renos, dicendosi lieto e grato per la preferenza da lui data a Chioggia nell’ iniziare i suoi lavori e formando i migliori auspici per la bella iniziativa destinata a recare un efficàce aiuto alla classe dei pescatori e alle industrie della pesca e dell’ aquicultura. Prese quindi a parlare il direttore della Scuola il quale esordì col seguente saluto : « Nell’ iniziare la sua opera in questo centro secolare di vita ma- rittima, la nuova scuola invoca a suo aiuto quel sefitimento imperi- 118 turo ed eterno che — Luce di bene — irradia nei secoli ed illumina e fa crescere così l’umile germoglio, come l’albero gigantesco. « Per questa Luce dell’Eterna Verità, che sostiene nelle lotte per le modeste come per le maggiori imprese, desidero, nell’iniziare il mio modesto magistero fra voi, porgere il saluto amichevole anzitutto a coloro che non si mostrarono favorevoli all’istituzione della scuola e che perciò possono credersi od esser creduti avversi alla scuola stessa ed a chi la propugnò con incrollabile fede. A tutti costoro, presenti od assenti, venga invece ad essi per primi, il saluto mio, non parodia di quel duellistico segno dell’armi, fatto da chi scende sul terreno ad una sempre riprovevole tenzone, ma saluto sincero di chi nel contradditore riconosce un cooperatore, quindi un suo futuro compagno di lavoro e perciò come tale a lui si rivolge. « Poichè sarebbe puerile furbéria, indegno di quel sommo sen- timento di verità sotto i cui auspici pongo questa scuola, se io fin- gessi di ignorare che appunto da alcuni - che mi auguro qui presenti — vengono opposizioni non piccole all’ istituzione di questa scuola ed al suo attuale Direttore; opposizioni che dico subito naturali poichè fondate per molti sulla inesatta conoscenza di quanto si vuol fare e di quanto vi sia a fare fra noi, e di quanto si viene facendo da tutte le nazioni più. civili per migliorare le condizioni eco- nomiche e morali del proletariato marittimo, e per far sì che la pesca, avviandosi a divenire aquicultura, renda più e meglio con vantaggio di tutti. « Ma è appunto questa inesattezza od insufficienza di cognizioni in parecchie ed anche valenti e colte persone, quella che mostra più di altri fatti la necessità della nostra Scuola, l’opera della quale sarebbe già in parte finita se a tutti fosse apparso evidente il fine nostro, se tutti partecipassero già a questa propaganda che non può limitarsi certo ai miseri pescatori analfabeti, ma che si indirizza pure alle classi che per coltura, censo, grado sociale possono maggiormente contribuire all'incremento dell’industria ed a sollievo dei lavoratori del mare. « Un saluto ora ed un grazie ai pionieri ben noti di questa nostra opera, a coloro che concorsero nei corpi amministrativi od agendo sulla pubblica opinione a dar forma e corpo all’idea da noi propugnata. « Mi si permetta infine di porgere non solo a nome mio, ma a nome di tutti noi un saluto affettuoso ad un amico mio personale, ad un uomo che ha indirettamente molto concorso a farmi assumere il grave RIO ufficio di dare vita a questa scuola — dico di un amico e maestro mio e di molti altri qui presenti — di mons. Domenico Razza, figlio della classe peschereccia e di questa amantissimo, del Canonico Do- menico Razza che da venti anni conosco, che da più di tte-lustri ho avuto collaboratore valentissimo e fido nella mia propaganda per il proletariato marittimo, alla quale egli concorse collaborando nella mia Rivista « Neptunia», aderendo alle mie iniziative, consigliandomi e por- gendomi conforto di sano giudizio e di sincera amistà, quando miei scritti, male intesi o male interpretati, diedero luogo a non equi giudizi. » « Con questo saluto al venerando sacerdote di una dottrina di pace, all’ uomo che può personificare le buone aspirazioni, le buone opere della generazione passata, incominci il lavoro proficuo di questa nostra Scuola che incarnerà, speriamo, le nostre aspirazioni dei tempi nuovi. » Venendo a parlare della scuola il dottor Levi-Morenos ricordò il lavoro di propaganda iniziato da lui e da altri benemeriti, venti anni fa, e i progetti e le trattive per una stazione zoologica, e la fondazione della Società R. V. e in fine il lavoro di preparazione dell’attuale Scuola di pesca, la quale è un’ attuazione ‘parziale degli antichi disegni. Ne tracciò gli scopi, a favore del proletariato pesche- reccio marittimo e dell’ industria aquicola; ne espose | ordinamento notando come l’ elemento chioggiotto vi abbia una assai larga impor- tanza nè delineò l’attività più diretta: conferenze, convegni, corrispon- denza, consultazioni, studi ed esperimenti, notando ciò che, per ora, sarà possibile fare, e diffondendosi sopra tutto a parlare delle inizia- tive a favore dell’ infanzia e della vecchiaia del pescatore. Terminò vivamente applaudito affermando la sua fede nell’avvenire della Scuola e nell’ appoggio cordiale di tutti i buoni. Comitato ‘Provinciale Vicentino — Nella seconda quindicina di Maggio il Comitato ha eseguito varie semine delle trote arcobaleno che si trovavano in allevamento presso |’ in- cubatorio sociale di Velo d’ Astico. Così il 23 Maggio si trasportarono 2000 trote arcobaleno nei vivai d’allevamento artificiale del Marchese Roi a Cavazzale. , Quattrocento arcobaleno venivano il 29 Maggio trasportate in una vasca del podere Rossi a Santorso, ove saranno sotto le cure dell’egregio signor Domenico Zuliani. Il 30 Maggio se ne trasportarono 3500 a Vicenza e ven nero immesse nel Bacchiglione a Casaletto. 120 Il 31 se ne immisero 3500 nel Bacchiglione al Ponte del Marchese ed altre 3500 riel Bacchiglione stesso all’ Albera, mentre 1000 si inviavano ai vivai del Marchese Roi a Cavazzale. ‘Con tali semine il Comitato chiuse la serie delle semine nella presente stagione. Ci riserviamo pubblicare nel Bollettino della Società la relazione ufticiale sulla campagna ittiogenica del Comitato. Società Romana fra dilettanti pescatori Costituzione della Società — Il giorno 22 Maggio alla osteria di Ponte Mammolo, sulla via Tiburtina, sì radunarono a banchetto ben 44 pescatori di ciriole. Essi avevano pescato parte nella giornata, e la pesca fu tutt'altro che indifferente. La commissione ordinatrice della pesca e del banchetto, composta di Nino Ilari, Adolfo Viviani e Pellegrino Amati, riuscì a meritarsi dai y2aszangolari un pieno voto di plauso. All’arrosto Nino Hari si alzò per ringraziare tutti gli in- tervenuti alla simpatica festa e per proporre — giacchè que- sto era lo scopo precipuo della riunione — la formazione di una società di pescatori dilettanti, la quale si prefiggesse di otte- nere dal governo la repressione della pesca velenosa nei ruscelli, La proposta fu accolta con unanimi applausi. Fra breve, dunque, la società verrà legalmente costituita; ed allora una commissione si recherà subito dall’on. Baccelli per interessarlo a prendere in considerazione i desiderati dei pescatori. Alcuni soci del Club canottieri Roma, con due imbarcazioni, si recaroro a portare il loro saluto alla nuova società. Altret- tanto fecero, in bicicletta, molti soci della forza e ‘Coraggio di Roma. E; ld r Li Esposizioni = Mostre = Congressi Un’ Esposizione, d’ Aquicultura a Brescia nel 1904. All’Esposizione ini, che si terrà dal maggio all’ottobre 1894, fu aggiunto alla divisione Agricoltura, il gruppo Aquicultura. Ci ri- serviamo, tosto che ci sarà comunicato, pubblicare il programma che risponderà degnamente allo scopo, se, come non dubitiamo, si saranno consultate le persone competenti che non mancano certo in Brescia, sede di una Regia Stazione di Piscicultura, di una Società di Pesca e di Istituti tecnici governativi. Direttore responsabiîle Dott. Levi- MoRrENOS Venezia 1903 — Nuova Tipografia Commerciale E Pesca Palazzo IO e I i einen dti iii lat de SCUOLA i DI ED AQUICULTURA VENEZIA Bolani - S. Trovaso, 1074 A INFOGIESI 7, 19250 Questa Scuola fu istituita dalla Società Regionale Veneta col concorso del Governo, della Provincia, Comune e Camera di Commercio di Venezia, nonché di altri enti morali. La Scuola funziona dall’ aprile del 1903 analoga- mente alle Cattedre Ambulanti di Agricoltura. Essa è il solo Ufficio tecnico ai riguardi della pesca e piscicultura marina nell’ Adriatico, e della pesca e pisci- cultura d° aqua dolce nelle provincie venete. I Comuni e gli Enti provinciali, gli Istituti di istruzione agraria nonché le associazioni agricole possono ricorrere alla Scuola per conferenze, consultazioni, pareri, notizie ecc. I pescatori e gli armatori di barche da pesca, © proprie- tari o conduttori di fondi vallivi, © proprietari o af- fittuali di poderi, ed in generale le persone che si interes- sano alla pesca ed alle industrie aquicole, possono, come gli Enti morali e le Società, ricorrere per consigli ed in- formazioni alla Scuola, che entro i limiti della sua attività darà immediata risposta alle richieste. II Personale della Scuola — in seguito ad autoriz- zazione della Commissione di vigilanza — potrà fare sopraluoghi, ispezioni e prestare la propria opera per ri- popolamento di aque pubbliche o private, per impiantare stabilimenti di piscicultura, ecc. ecc. NB. - Nella corrispondenza si prega di accliudere il francobollo per la risposta. TERME D'ADANO ritorio Nestentan! e i Stazione sulla Ferrovia ZAPERTURA® ai pre INCA € “N Restaurant È 20 Maggi 5 - Ki ioni | - © ° ; Venezia-Padova-Bologna : sSritzi» È Zi 15 Ottobre x alla carta Va PTGSTDI Si ent, STABIISIMENTI D'ag TORRLE E: M.O:RO SUN Questi due antichi stabilimenti situati in prossimità della rinomata Sorgente Termale di Abano sono forniti di ogni confortabile : eccellente cucina, servizio inappuntabile, sala di lettura.e musica, giardino, passeggi ombrosi, vetture per gite ai Colli Euganei ed apposito servizio di posta e telegrato. I fanghi ed i bagni termali di Abano, per secolare esperienza, sono efficaci in un vasto campo di malattie. Tali sono moltissime che si ri- feriscono agli organi del movimento, cioè il reumatismo articolare, l’artrite deformante, la cossite, i tumori bianchi, le anchillosi. Giovano ancora in alcune affezioni chirurgiche, civè cicatrici di ferite, postumi di traumi, di ussazioni, di distorsioni, di fratture ecc. Sono altres: efficaci nelle paralisi . nelle nevralgie e nevriti, nelle dermatosi croniche, negli erpeti, eczemi, prurigine urticaria, ecc. Le terme di Abano sono raccomandate inoltre nella cura della scrofola, della rachitide, “della gotta, nella sifilide terziaria, ecc. Negli stabilimenti havvi anche materiale per doccie, elettricità e massaggio da impiegarsi in molte malattie, nelle quali oltre il fango ed il bagno termale si richiede |’ uso di questi mezzi curativi. Medico dello Stabilimento Carlo dott. Rinoldi, Assistente nella Casa di Salute del prof. comm. De Giovanni in Padova. Si fanno pensioni che comprendono alloggio, vitto e cura a L. 10 Jaca ®ENIN iS 6: PISANI Coi 9, 8, 7, 5 Per ottenere un ribasso nei prezzi converrà portarvisi nei mesi di Giugno e Settembre. — Tarifte a richiesta. Omnibus a'la stazione di Abano a tutti i treni. I treni diretti si fermano alla stazione di Abano da 1. Giugno al 30 Settembre. Abano, Maggio 1903 Il Conduttore ZANINI ADOLEO ANG: UBBE, LE per ripopolamento di laghetti e di stagni per allevamenti intensivi ST possono acquistare a mezzo della Amministrazione detta: NE PITCNIEA Abonnement pour 19083 i la ,, Revue Internationale de Péche et de Piscicultuce “ (V-ième année) En 1903 la “ Revue,, paraitra 4 fois, toujours en trois langues (fran- cais, allemand, anglais). Le prix d’abonement restera le méme (£ ru=- ble 50 kop._4 fr.). En 1903 la -,, Revue‘ sera publiée d’ après le méme programme et sous la méme rédaction. Im Jahre 1993 wird die “ Revue,, nach demselben Programm und unter denselben Bedingungen, wie im laufenden Jahre, erscheinen. In 1903 the ,, Review *“ will he published according to the same pro- gram and under the former conditions of subscription ADRESSE : St-Pétersbhourg, Fontanka, ilo, 4 Agences: à Paris A. Challamel 17, rue Jacob. » à Berlin, Paul Hient-sch, Mauerstrasse, 68. » à New-York, G. E. Stechert, 9, East 16-th str. » à Bergen (ponr mandats de poste). ** Selskabet for de Norske Piskerters Fremme ,,. IMPIANTI DI INCUBATORI Cassette per incubazione e filtri economici nuovo modello Accessori per allevamenti vengono forniti dalla Amministrazione della Rivista CENE P.I GAIESO LiIiDO- VENEZIA Stazione (slimatica e Bagni di Mare da ‘VENEZIeO a LIDO Tragitto incantevole sulla Laguna - 12 minuti con battello a vapore Sulla più bella spiaggia d’Italia GRANDE STABILIMENTO BAGNI DI MARE con. SO Sabine e nuovo ISTITUTO KINESITERAPICO per idrocicttroterapia = MOASSRGG0 Doccie = Radiogt tafia e cure speciali CAFFE RESTAURANT DI I. 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Sito la stitichezza e la calcolosi del fegato Parione Gli stabilimenti di Montecatini inno subito in questi, ultimi anni nelle loro migliorie una vera rivoluzione. Splendida sala d’ inalazioni — Stabilimento idroterapico ° — Grandiosa piscina — Bagni a raffreddamento — Elettro-terapia con bagno idro ‘elettrico - Massaggio è ginnastica medica — Gabinetto per le indagini cliniche | microscopiche, batteriologiche, ecc. ‘i Gasino - Teatri Parehi - Giardini - Spettacoli all'aperto « —_—Tabella dietetica dettata dal prof. Grocco ad uso di Karlsbad. In una parola le terme di Montecatini gareggiano oggi colle migliori stazioni termali delle altre Nazioni, “.. Direttore Sanitario e Regio Ispettore Capo: Prof. Comm. PIETRO GROCCO Clinico, . Medico di Firenze. Regi Ispettori: Cav. Prof. FEDELI e Cav. Prof. CASCIANI. La cura delle acque di Montecatini può essere fatta a domicilio ZA) in qualunque epoca dell’anno G un pregiudizio che esse sieno più indicate ne: mesi caldi. | Depositi in tutte le principali città, vendita in tutte le principali farmacie. Per | notizie e per ordinazioni dirette rivolgersi all’Amministrazione in Montecatini (Lucca) w Dppure all’Amministrazione in Milano - Via S. Paolo, 9. i DE: RISI pa c ._Il Tettuccio è l’unico rimedio contro la dissenteria o diarrea cronica. La Tamerici e la Torretta sono le più purgative fra le acque di Montecatini. Esse sono specialmente indicate per la cura dei catarri gastrici ed intestinali dipen- denti da atonia dell’intestino, della stitichezza abituale, e delle malattie del fegato. _LA GUARIGIONE È CERT ROROSSISOR ORA GROTTA GIUTI — > MONSUMMANO (Provincia di Lucca) Concessionario MELANI “Tinico sudatorio sfarzosamente illuminato a Iuce elettrica Da di efficacia miracolosa nelle malattie reumatiche gottose, e È de > “ Rina dalle prime celebrità mediche del mondo -BANC Î | BAVARE ARESE. DIPOTECHECE SC ONT 03 Fondata in Monaco nel 1835 3 Li i: È 2; Soggetta al controllo permanente d'unk Commissario corni Capitale Azionario Marchi 44, 259, da 50. intertmente versato: CA Autorizzata ad agire in Italia con Deereto in data 10 Vial 189S del R. rid cine i dm 3 Ramo Assicurazioni sulla Vita e Infortuni | Happresentanza venera ale "i Reono {ala Cav, A. BLEY - ‘Genova. e AMMINISTRAZIONE dell'Ispettorato Generale pel Veneto € Lombardia s Premiata Pubblicità Lagunare. Vonezia | CES MARINA - PEUV x LACUSTRE Premiata con medaglia d’oro ALI ESPOSIZIONE DI MIL ANO 1894 ed ALL’ ESPOSIZIONE DI TORINO 1898 Fondata È. diretta dal DOff. D. LEVI-MORENOS ORGANO CENTRALE per promuovere ld « FEDERAZIONE NAZIONALE AQUICOLA » Riassume gli Atti delle Società Ifaliane di Pesca e d’ Aquicultura «Pubblica in Supplemente i Bollettini Ufficiali della Società Regionale Veneta @ della Società Benacense SOMMARIO . | Red. — Della funzione delle ostriche nell’ Etiologia della febbre tifoide. i Cronaca della dinamite Red. — La dinamite in Liguria. Note - Comunicazioni - Corrispondenze Red. — Condizioni della pesca nel Friuli » — Le ultime balene - » — La luna e la pesca _» — Statistica delle barche a vapore per la pesca > USTrtaZE = Distruzione dei delfini. Società di Pesca ed Aquicultura SS | Società. Regionale Veneta — Comitato Pescatori S. Pietro-Portosecco di Pellestrina. | ‘Società fra dilettanti pescatori di Torino — Premi per la sorveglianza sulla Pesca. Società Austriaca — Irpoer esso annuo. @ Suppletifiità 3 Dott. Levi-Morenos e L. Meschinelli. — Relazione sulla visita all’ Esposizione Internazionale di Pesca in Vienna (Bollettino della Società Re- gionale Veneta), Serie II N. 23). DIREZIONE

Direttore responsabile Dott. Levi- MoRENOS Venezia 1903 — Nuova Tipografia Commerciale FRE TERME D ABANO DNENA NANA NANA ( Stazione sulla Ferrovia 9) ODI ANENANANANANA NANO) x See APERTURA » © Restaurant | DIEANANANAEANC © i 20 Maso Venezia Padova: -Bologna î al È Rialo Ottobre cia llafcarta Mei CERIANO DD SCFA-BI LI MIESNERT DUE TORRI E E MOROSINI ONES DAFACARANASASZE II Questi due antichi stabilimenti situati in prossimità della rinomata Sorgente Termale di Abano sono forniti di ogni confortabile : eccellente cucina, servizio inappuntabile, sala di lettura e musica, giardino, passeggi ombrosi, vetture per gite ai Colli Euganei ed apposito servizio di posta e telegrato. I fanghi ed i bagni termali di Abano, per secolare esperienza, sono efficaci in un vasto campo di malattie, Tali sono moltissime che si ri- feriscono agli organi del movimento, cioè il reumatismo articolare, l’artrite deformante, la cossite, i tumori biancbi, le anchillosi. Giovano ancora in alcune affezioni chirurgiche, cioè cicatrici di ferite, postumi di traumi, di ussazioni, di distorsioni, di fratture ecc. Sono altres: efficaci nelle paralisi nelle nevralgie e nevriti, nelle io croniche, negli erpeti, eczemi, prurigine urticaria, ecc. Le terme di Abano sono raccomandate inoltre nella cura della scrofola, della rachitide, della gotta, nella sifilide terziaria, ecc. Negli stabilimenti havvi anche materiale per doccie, elettricità e massaggio da impiegarsi in molte malattie, nelle quali oltre il fango ed il bagno termale si richiede |’ uso di questi mezzi cusativi. Medico dello Stabilimento Car/o dott. Rinoldi, Assistente nella Casa di Salute del prof. comm. De Giovanni in Padova. Si fanno pensioni che comprendono alloggio, vitto e cura a L. 10 SESSO Per ottenere un ribasso nei prezzi converrà portarvisi nei mesi di Giugno e Settembre. — Tariffe a richiesta. Omnibus a'la stazione di Abano a tutti i treni. I treni diretti si fermano alla stazione di Abano da 1. Giugno al 30 Settembre. Abano, Maggio 1903 Il Conduttore ZANINI ADOLFO Scuola di Pesca ed Aquicultura VENEZIA Palazzo Bolani - S. Trovaso N. 1074 A N O FTBIEZIICA Questa Scuola fu istituita dalla Società Regionale Veneta col concorso del Governo, della Provincia, Comune e Camera di Commercio di Venezia, nonchè di altri enti morali. La Scuola funziona dall’aprile del 1903 analogamente alle Cat- tedre Ambulanti di Agricoltura. Essa è il solo Ufficio tecnico ai riguardi della pesca e piscicultura marina nell’ Adriatico, e della pesca e piscicultura d’ aqua dolce nelle provincie venete. e è I Comuni e gli Enti provinciali, gli Istituti di istruzione agraria nonchè le associazioni agricole possono ricorrere alla Scuola per con- ferenze, consultazioni, pareri, notizie ecc. I pescatori e gli armatori di barche da pesca, i proprietari o con- . duttori di fondi vallivi, i proprietari o affittuali di poderi, ed in ge- nerale le persone che si interessano alla pesca ed alle industrie aquicole, possono, come gli, Enti morali e le Società, ricorrere per consigli ed informazioni alla Scuola, che entro 1 limiti della sua attività darà immediata risposta alle richieste. » Il Personale della Scuola — in seguito ad autorizzazione della Commissione di Vigilanza — potrà fare sopraluoghi, ispezioni e pre- stare la propria opera per ripopolamento di aque pubbliche o private, per impiantare stabilimenti di piscicultura, ecc. ecc. NB. = Nella corrispondenza si prega di accludere il francobollo per la risposta. de na IA) 1 de "- CENCI IEP.E per ripopolamento di laghetti e di stagni per allevamenti intensivi st possono acquistare Ud. Mezzo della Amministrazione della NEPTUNISE, AAA AAA AAA AAA Se ASI = Motel dI talte Bauer | È U UU Magdi CA È mi th ) Grin Hi | ms = | DI Qta auer brtinvali | © = [n] e: Sa & = || Giulio Grùnwald, Senior Propr. | & - Ke CARTA ARRARNZS SR MOROSA "AL GOBBO IN CHIOGGIA. Albergo=Ristoratore, Caffè — + SPBirraria con Giardino Via Vittorio Emanuele IMPIANTI DI INCUBATORI Cassette per incubazione e filtri economici nuovo modello Accessori per allevamenti vengono forniti dalla Amministrazione della Rivista CONEPTUNIA LIDO- VENEZIA Stazione (:limatica e Bagni di Mare da VeENEZ-TÀ-- a LIDO Tragitto incantevole sulla Laguna - 12 minuti con battello a vapore Sulla più bella spiaggia d’Italia GRANDE STABILIMENTO BAGNI DI MARE corr. SO5 Cabine e nuovo ISTITUTO KINESITERAPICO per idroclettroterapia = AINassaggio = Doccie = Radiografia e cure speciali CAFFÈ RESTAURANT DI I. ORDINE - SALONE E TERRAZZA COPERTA SUL MARE FREQUENTATISSIMO RITROVO DELLA PIÙ ELETTA SOCIETÀ Da Aprile a Ottobre tutti i giorni concerto GRANDI HOTELS con Dependances e Chalets, 300 camere e saloni - Parchi, Giardini, Viali e passeggiate ombreggiate lungo mare Capanne in riva al mare indicate per Varia marina e per i bagni di sabbia Servizio medico permanente - Farmacia - Posta, Telegrafo e Telefono nello Stabilimento Teatro e divertimenti variati - Soggiorno delizioso raccomandatissimo» dai medici - Non vi sono zanzare Tutto l’anno servizio continuo di Vapori tra Venezia e Lido Temperatura media in estate dell’ aria 23 cent. - dell’ acqua 20 - Media Barometrica 761 Media umidita dell’aria 68.30 - Brezze dominanti N E-S.0 - Salinità dei bagni 35 a 39 gr. per litr + co è + (Tm è è CHCEZD è è CHE + + CEUILuS è è CRM è è CHMUSMID è + CNIEZO è è SMD è è GHENNED è (ID è + (COND è o um» È GRAND HOTEL DES BAINS Albergo di |. ordine. posizione incomparabile sul mara con Dependance e Chalets Villa Folanda — Villa Ortensia — Villa Elena 200 Camere e Saloni - Illuminazione elettrica da per tutto ASCENSORI, CALORIFERI, SALE DA BAGNO IN OGNI PIANO ACQUEDOTTO E DISPOSIZIONI SANITARIE LE PIU’ PERFETTE Grandi giardini e vasto parco con pinete e piante resinose - viali ombrosi ORCHESTRA DI PRIMO ORDINE AL SERVIZIO SPECIALE DELLO STABILIMENTO OGNI COMFORT MODERNO — LAWN-TENNIS Cucina francese - Cantina sceltissima - Servizio espresso fra la stazione ferroviaria e I’ Alberg è OR pa VARE AA e A IE FAI ENI SE MIS Autorizzata ad agire in Italia con decr. in data 10 Nov. 1898 — Di del R. Tribunale Givile di Genova DI 73 004 " fd GN FIENG AN PIENA N 9) MG Aa 904 (È A ‘ ( s Ramo Assicarazioni x sulla Vita e Infortani Rappresentante generale pel Regno d' Italia Cav. A. BLEY - Genova DARI N° AMMINISTRAZIONE dell’ Ispettorato Generale pel Veneto e Lombardia. Premiata PUBBLICITA LAGUNARE VENEZIA 7 AG % ” SOSEIEIEOIE 7119 d (& \G È C O CORNO! 3 RARA E ANZIANA ì IAA ate SR 90 ATA | Ba ov TONI Od 1) 1) Da dae feet ‘Rivista Italiana di pesi dd situa >: MARENA=ERLUVIABESTACUSTRE F Premiata con medaglia d’oro | ALL'ESPOSIZIONE DI MILANO 1894 ed ALL’ ESPOSIZIONE DI TORINO 1898 po È Fondata e diretta dal Doff. D. LEVI-MORENOS ORGANO CENTRALE di per promuovere ld « FEDERAZIONE NAZIONALE AQUICOLA » £ — Riassume gli Affi delle Società Italiane di Pesca e d’ Aquicultura ico Pubblica in Supplemento i Bollettini Ufficiali della Società Regionale Veneta e della Società Benacense SOMMARIO VW Voltolina — Gli uccelli aquatici nelle valli salse (Studi pratici) ] Note — Comunicazioni — Corrispondenze Red. — Orfanotrofio Nazionale per i figli dei pescatori. «» — Una petizione per la pesca delle spugne nel Mediterraneo. » — Le Commissioni Porti e Pesca della Lega Navale Italiana. » — Il varo di due barche a S. Benedetto del Tronto. -» — I risultati di un’ inchiesta sulla Pesca Austro-Ungarica. «%» — Vagoni ferroviari tedeschi per il trasporto dei pesci vivi. » — Pescatori bretoni in Algeria ed in Tunisia per controbilanciare l’ influenza italiana. » I tedeschi nell’ Adriatico e nel Mare della Cina. » — Le squame e l’età del pesce. Società di Pesca ed Aquicultura Società Regionale Veneta — Convocazione della Commissione di Vigilanza della Scuola — As- _ semblea del Comitato Pescatori S. Pietro-Portosecco di Pellestrina. Esposizioni — Mostre — Congressi È Red. — Un Congresso Agrario a Udine. Personalia Supplemento | Società Afonso — Riassunto del Verbale dell’ Assemblea Generale dei Soci del 26 Aprile 1903 i — Atti diversi — Biblioteca. Sociale Circolare per promuovere nuove adesioni alla So- cietà — CA SLEE per frenare la pesca illecita. — Errata-corrige (Bollettino Sociale Anno 3 -.N. DIREZIONE i Po AMMINISTRAZIONE | presso la Scuola di Pesca ed Aquicultura, Venezia dA S. Trovaso, Palazzo Bolani 1074 A. - Venezia Abbonamento annuo alla Neptunia sola L. 12 — coi supplementi L. 20 Gli abbonamenti decorrono sempre dal Gennaio e quando non sono disdetti s "intendono tacitamente rinnovati ‘ INSERZIONI: Concessionaria Esclusiva Premiata Pubblicità Lagunare in Venezia Rappresentanze Generali: Roma, Torino, Palermo, Firenze, Malta, Tunisi, Parigi De pexstios. Milano, Agenzia propria - Napoli, Filiale propria 4 SM E ASIA SITE RES PRA MOSTO CI ca DO: TE PRRNLARZ NP CERRI È i RTLA Ri ii SR ALOE val À APT. 1-7" Ralia Pe td si io. Sulla linea ferroviaria Pisa-Lucca-Pistoia — 14 treni al giorno — Aperta a pubb lico per i bagni e per lar bibita delle acque - Teatri Par ehi Giardini - Spettacoli all'aperto $ Tabella dietetica detrata dal prof. Grocco ad uso di Karlsbad. In una parola le | terme di Montecatini gareggiano oggi colle migliori stazioni termali delle altre Nazioni, | Direttore Sanitario e Regio Ispettore Capo: Prof. Comm. PIETRO GROCCO Clinico. Medico di Firenze. Regi Ispettori: Cav. Prof. FEDELI e Cav. Prof. CASCIANI. La cura delle acque di Montecatini può essere fatta a domicilio. AZ in qualunque epoca dell’anno [Co É un pregiudizio che esse sieno più indicate nei mesi caldi. Depositi in tutte le principali città, vendita in tutte le principali farmacie. Per notizie e per ordinazioni dirette rivolgersi all’Amministrazione in Montecatini (Lucca) oppure all’Amministrazione in Milano - Via S. Paolo, 9. Il Tettuccio è l’ unico rimedio contro la dissenteria o diarrea cronica. La Tamerici e la Torretta sono le più purgative fra le acque di Montecatini. Esse sono specialmente indicate per la cura dei catarri gastrici ed intestinali dipen- ‘ denti da atonia dell’ intestino, della stitichezza abituale, e delle malattie del. fegato. 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(2) Le altre specie vingono generalmente dal mare ogni mattina per pasturarsi durante il giorno e ritornano la sera di nuovo al mare o nella vicina laguna: ma in qualche epoca alcune specie restano in valle anche la notte e si allontanaro solo per qualche ora durante il giorno per recarsi alle vicine foci del Po per bere. Abbiamo valli in cui, per la specialità delle erbe da pastura che vi abbondano, si ri- scontrano in grandissimo numero i Magassi Monari (Fulix ferina L.) (1) Qualche copia di Folaghe e Anitre si ferma nelle valli ad annidare, le altre specie mai. (2) I Magassi e specialmente le Folaghe preferiscono le valli dove sì trovano grandi laghi, spazi lagunari non frastagliati da barene e da paludi ; egli è perciò che nel Veneto Estuario sono rinomate per questa specie di uccelli le valli Mil lecampi, Dragoiesolo ecce., mentre invece le anitre e le sarsegne amano i piccoli laghetti frastagliati da barene. (N. d. R.) 154 e i Magassi morettoni (Fulix fuligula L.) uccelli questi che cercano frammischiarsi alle Folaghe per la sola ragione che mangiano con piacere la radice delle erbe che le folaghe strappano dal fondo e por- tano a galla con mirabile maestria. Fra le valli nostre sono notevoli per simili specie Gratta, Don- zella, Ca’ Renier e Ca’ Zuliani, nelle quali valli esperti cacciatori ne calcolarono più di qualche volta dai 20,000 ai 30.000. Non voglio ora intrattenermi circa le caccie che vengono fatte qui, ma dimostrare invece quali vantaggi e quali danni portano alle valli nostre questi numerosi animali che tanto tempo vi soggiornano. Magassi e Folaghe mangiatori voraci, riuniti in grandi masse in qualsiasi lago, sia profondo o poco purchè si confaccia loro la qualità delle erbe di cui vanno ghiotti, costantemente impiegano la lunga notte ed il giorno a strappare dal fondo le fitte erbe, tanto che arri- vano a pulire delle superfici di vari ettari. Queste alghe, strappate dal loro fondo, vengono da essi sradicate e ridotte quasi al solo fusto e restano poi in balia del'e aque e dei venti, cosicchè finiscono per am- mucchiarsi nei sottoventi e lasciare libero lo spazio d’aqua del lago o dei laghi. Questa pulitura del fondo vallivo arreca un grande vantaggio perchè resta quasi completamente pulito un fondo che prima era totalmente, o quasi, coperto da erbe e perchè il pesce nel successivo estate trova una migliore pastura, sia perchè nello strap- pare le erbe violentemente dal fondo questo resta smosso e sparisce così lo strato superficiale che è in molti punti intollerabile per pa- stura dei pesci, sia perchè dove le erbe furono strappate dagli uc- celli il fondo resta pulito per l’intiero anno seguente, e si ha così anche il vantaggio che nell’ inverno i pesci non trovano quei lusin- ghieri quanto incerti ripari per stabularvisi, e cercano rifugiarsi ai primi freddi dell’autunno nei luogi di risalvo (3) assicurandosi un più sicuro soggiorno controi micidiali freddi dell’inverno. Se per la mitezza del clima poi i pesci rimangono nei luoghi d’estate, e cioè nei laghi, si rendono più sicura preda del vallicultore perchè a questi riesce più facile pescarli in un campo libero da erbe. Dinanzi però a tali indiscutibili vantaggi che arrecano alla val- licultura quesri instancabili e terribili estirpatori delle erbe dal fondo (3) Intendesi per risalvo quei canali costruiti in apposite località della valle molto riparati e chiusi alle forti correnti i quali raccolgono i pesci nell'inverno e garantiscono loro maggiormente la vita. È a : È : Mb 135 vallivo, abbiamo dei danni che qualche volta si sono verificati nei freddi mesi dell’inverno. I pesci che numerosi si sono recati a trovare riparo contro il freddo nei laghi più profondi fra le fitte alghe, che lunghissime ar- rivano alla superficie dell’aqua e inclinate?su questa formano una specie di copertura, sono sottoposti al continuo tormento che gli uccelli arrecano loro, sia perchè questi intorbidiscono le aque nello strappare le erbe dal fondo fangoso, e sia perchè col loro continuo sbattacchiare delle ali sull’aqua e col loro frequente tuffarsi per abboccare le erbe, li co- stringono ad errare da un luogo a l’altro in modo che al sopragiungere di forti venti, resi crudi dal gelo, incontrano la morte. Le quali cause si trovano nell’aqua torbida in un’epoca che è intollerabile ai pesci e nell’essere questi stati scacciati dai luoghi che con istinto di cunser- vazione essi si erano procurati. (4) Per fortuna questi tatti non si veriflcano tanto di frequente, per- chè molte volte i pesci, quando non si sentono a loro benessere in un fondo, o che si sentono tormentati per qualche causa, cercano in tempo un nuovo riparo adatto e magari calano nei siti di risalvo, ma però bisogna sempre temere ed invigilare se è possibile, perchè per pratica sappiamo che difficilmente in pieno inverno i pesci abbando- nano i luoghi che hanno scelto per passarvi il rigore del freddo, e, nella tema di incontrare la morte abbandonando il letto dove si se n- tono sicuri, si lasciano perire fedeli al loro ingrato riparo. Concludendo ora dirò che nelle valli nostre sono più sentiti i vantaggi che i danni ogni anno, fedelmente più o meno rilevanti portateci dai terribili estirpatori delle alghe vallive e noi non bramia- mo che di vedere sparire, sia pure in piccola parte, le erbe tanto dan- nose alla coltivazione delle nostre valli specialmente nell’ epoca che corre, oltremodo critica per la nostra vallicultura. Da Valle Donzella il Giugno del 1903 VOLTOLINA VINCENZO (4) Gli uccelli aquatici vivono delle radici delle erbe aquatiche, non prati- cano e soggiornano in località e laghi molto profondi, ove la sola altezza del- l'aqua non può a questi animali permettere di strappare dal fondo ciò che desi derano, quindi non condividiamo l’opinione dell'autore, perchè il pesce nell’ in- verno, per l'istinto suo, si ripara negli strati inferiori delle aque profonde dove precisamente non possono soggiornare che provvisoriamente gli uccelli aquatici, e neppur crediamo che il turbamento prodotto da questi possa nuocere molto ai pesci che si trovano ad una profondità di 1 ed anche 2 metri. (N. d. R.) 136 IPote = Comunicazioni = Corrispondenze Orfanatrofio Nazionale pei figli dei pescatori. In questi giorni° si è costituito in Roma il‘ onsiglio Direttivo dell’ Otfanottofio Na- zionale pei figli dei pescatori, Che leve sorgere a Porto d’Anzio e del quale già ampiamente altra volta abbiamo fatto parola; scopo. dell’ Istituto è di ricoverare gli orfani dei pescatori, educandoli ed istruendoli nell’ industria della pesca e nelle arti affini. Il nuovo istituto vivrà dei contributi degli enti pubblici, dei soci benemeriti ed ordinari, delle elargizioni dei privati e dei proventi . straordinari prodotti dal lavoro dei ricoverati. Ispiratore di questa opera pietosa è stato il cav. Ferdinando Ga- ladini: l'on. Guido Baccelli ha accettato la presidenza onoraria del Comitato, e il municipio di Anzio ha stabilito nel suo bilancio la somma annua di Lire 1000. Una petizione sulla pesca delle spugne nel Mediterraneo In una seduta tenutasi nei primi giorni di giugno l’on. Furneri, in seno alla Giunta delle petizioni, ha sollevata un’elegante quistione di diritto costituzionale nella petizione di cui egli era relatore, inol- trata alla Camera dal sig. C. Flegel, straniero, il quale domanda sieno adottati provvedimenti legislativi, per l’abolizione della pesca delle spu- gne nel Mediterraueo, per mezzo delle macchine da palombaro. L’on. Furnari ha sostenuto la inammissibilità della petizione, perchè prodotra da uno straniero. Il diritto di petizione, alla Camera concesso dall’articolo 57 dello Statuto, è un diritto politico, che può essere esercitato soltanto dai cittadini e non dagli stranieri. Si è ingaggiata una discussione, alla quale presero parte gli ono- revoli Giaccone e Cuzzi, sostenendo la stessa tesi dell’onorevole Fur- nari, Bertelli e Spada quella contraria. La Giunta, propendendo alla opinione dell’on, Furnari, diede a lui mandato di presentare una relazione scritta, corredata dei prece- denti parlamentari e dei responsi dei giuristi. La questione verrà in discussione dinanzi alla Camera. Ma ora la Camera è chiusa e la questione elegante riposerà più sicuramente delle spugne mediterranee. ni foi atiiratitianieti) 137 Le Commissioni ,, Porti e Pesca “ della Lega Navale Ita- liana — Il Comitato centrale della Lega Navale, nella seduta del 3 marzo scorso, allo scopo di ottenere un pronto e ponderato disbrigo dei vari lavori ai quali il Comitato stesso attende, deliberava di no- minare fra i suoi membri le seguenti sei Commissioni : 1. Marina di Commercio. 2. Marina Militare. 3. Navigazione interna. 4. Porti e Pesca. $. Emigrazione e colonie. 6. Propaganda generale e finanze. Nella seduta del 9 Marzo il Presidente della Lega Conte di Fe- licon, comunicava di aver costituite le 6 Commissioni in base al mandato ricevuto. La Commissione IV, Porti e Pesca è costituita dai seguenti membri del Comitato centrale : On. Pietro Chimienti; Senatore Pietro D°Ayala Valva; Sena- tore Luigi Miraglia; Cav. Bruno. Il varo di due barche a S. Benedetto del Tronto — Col- l'intervento della musica cittadina, ebbe luogo il giorno 25 giugno il varo di nuove «paranze» di proprietà del signor Gabriele Palestini. Alla solenne cerimonia assisteva un pubblico numeroso, fra cui molte signore e signorine che portarono alla festa una nota di gaiezza. Fur madrigna la signora Clelia Zannoni e padrino il consigliere comunale signor Benedetto Perfetti. Le suddette barche misurano la lunghezza di 13 metri ciascuna e sono state eseguite con tale sistema di costruzione da aver meritato un considerevole premio d’incoraggiamento dalla marina mercantile. I risultati di un’ inchiesta sulla pesca Austro-Ungarica — Nell’ottobre scorso si tennero per iniziativa della Società Austriaca di pesca e piscicultura marina e con l’aiuto del Governo marittimo, delle conferenze ‘presso le autorità portuali dei luoghi più importanti dei litorali istriano e dalmato, allo scopo di offrire ai circoli interessati l'occasione di esprimere lagni e desideri circa la legislazione e i prov- vedimenti governativi sulla pesca. Le deliberazioni di queste conferenze, che ora si pubblicano, co- stituiscono un ricco materiale di studio, dal quale è da augurare che 1538 sia tratto il giovamento più largo e sollecito nell’interesse di una in- dustria paesana che, immiserita per l’abbandono in cui si tiene, po- trebbe contribuire efficacemente al miglioramento delle condizioni eco- nomiche del paese. Non è questo luogo di entrare nell’ esame di tutte le questioni tecniche particolari che furono trattate in queste conferenze: sarà non privo d’interesse per la generalità d’apprendere le decisioni prese dalle conferenze in alcune questioni di più ampia importanza. Il mercato e l'esportazione del pesce — Ecco quanto viene chiesto : Siano abolite le aste segrete che attualmente sussistono sui prin- cipali mercati ed obbligato il mediatore a pubblicare il prezzo otte- nuto dal migliore offerente, prezzo questo che dovrebbe venir regi- strato dal commissario della pescheria, aggiundendovi la data della vendita, il quantitativo, nonchè i nomi del venditore e dell’ acquirente; — che sia abolito, od almeno ridotto, lo sconto sul peso del pesce che oggi si computa al 5 ojo; — che la tariffa ferroviaria da Rovigno e Pola per Vienna sia eguale a quella da Trieste a Vienna, affinchè gli speditori delle prime ‘due piazze non siano obbligati a rivolgersi ad intermediari di Trieste, ma possano spedire direttamente a Vienna; — che sia abolito il dazio consumo sul pesce che dalle piazze di l'rieste, Rovigno, Pola e Fiume viene spedito a Vienna; — che si faciliti quanto più possibile il trasporto del pesce fresco mediante ferrovia Metcovich e Ragusa nella Bosnia ed Erzegovina. La conferenza di ( rado conchiude che una persona di fiducia dei pescatori lagunari produca al Governo marittimo una dettagliata esposizione delle vessazioni a cui sono soggetti i detti pescatori, e richiama fin d’ora tutta l’attenzione del Governo perchè 1’ attuale, intollerabile stato di cose abbia a cessare quanto più presto possibile. 2. Per la sorvegliaaza e l’ istruzione — Frai voti speciali espressi da tutte le conferenze meritano rilievo i seguenti: Sia aumentato il numero delle guardie di pesca fornendole di natanti all’ uopo adatti e sia disposta una più efficace sorveglianza mediante scialuppe a vapore; — siano istituiti lungo la. costa posti di maestri ambnlanti di pesca; -—- ogni capitanato di porto ec sanità maritima sia provveduto delle principali opere di pesca e piscicultura 199 e di giornali relativi che possono avere una diretta relazione sulle condizioni locali della pesca. In genere fu espresso il voto che sieno attuati quanto prima pos- sibile i conchiusi della commissiohe d’ inchiesta sulla pesca tenutasi a Trieste nel 1896. 3. Altri provvedimenti sollecitati al Governo a favore della pesca : rileviamo : nei preventivi dello Stato sia annualmente stanziato l’ im- porto di 400,000 cor. a favore della pesca marittima; — sia istituito un dipartimento speciale per la pesca marittima presso il ministero del commercio; al quale sarebbero da aggregarsi eminenti pratici di am- bedue le provincie litoranee ; sia riformata ed inasprita la procedura contro i contravventori alle norme di legge sulla pesca e specie contro i pescatori alla dinamite. i Tutte le conferenze si dichiararono poi favorevoli al progetto elaborato dal Governo marittimo per un nuovo fondo per sussidiare pescatori invalidi. 4. Per rendere libera la pesca in tutto il litorale — Per ottenere un più intenso sfruttamento dei nostri mari le conferenze dell’ Istria e del Goriziano fecero voti che la pesca delle sar- delle e dei sardoni sia dichiarata libera in tutte le aque della costa per tutti i cittadini nazionali, senza riguardo alla confinazione am- ministrativa, sempre però fuori del limite dei porti e rispettate le altre pesche fisse o mobili dei comunisti, e che siano ammessi su scala più larga pescatori di altri comuni in quelle aque ove i pesca- tori locali non possono sfruttarle, anche se in ciò non fosse sempre d’accordo la Rappresentanza comunale. Vagoni ferroviari tedeschi per il trasporto dei pesci vivi. — Il signor Goeury, ispettore del materiale circolante alla ( ompagnia dell’Est in Francia, ha pubblicato nella Revue Générales des Chemins de fer un lavoro interessante sui vagoni speciali destinati al trasporto dei pesci vivi. Dopo parecchi tentativi infruttuosi di approvvigionamento del mercato tedesco con pesci provenienti dalla Francia, dall'Italia e da tutta l'Europa in genere, un negoziante di Berlino, il signor Kraatz, ha addottato definitivamente un dispositivo permettente il rinnova- mento costante dell’aqua durante tutto il tempo del tragitto. 140 Parecchi serbatoi pieni d’aqua sono posti su due file contro le pareti di un vagone coperto col libero passaggio in mezzo. i'ubi in caoutchouc collegano questi serbatoi a una condotta d'aspirazione, mettente capo all’estremità del vagone a una pompa aspirante e pre- mente. Un tubo di pressione, sul quale sono fissate delle lancie a getto con relativi rubinetti, permette di ricondurre nei serbatoi l’aqua aspirata col mezzo della pompa, che basta azionare con un motore appropriato per ottenere un movimento continuo del liquido, la cui aria si rinnova con lo stesso ritmo della sua circolazione. I serbatoi si riempiono una volta per tutte; il livello dell’aqua si stabilisce da sè, secondo il principio dei vasi comunicanti. Speciali rubinetti per- mettono l’isolamento di ciascuno dei serbatoi. Due tipi di vagoni, che rispondono ora a tutte le esigenze, sono stati preparati in base al principio suesposto. Il primo tipo è a due assi e contiene 16 serbatoi in latta galva- nizzata di 3 m]jm della capacità di 500 decimetri cubi. Il secondo tipo è a « bogies » e contiene 24 serbatoi pure in latta galvanizzata e della medesima capacità. Ciascuno di essi può contenere 150 chili di pesce: il carico completo del vagone è così di 3600 chili di pesci. Pescatori bretoni in Algeria e in Tunisia per contrabi- lanciare l’ influenza italiana — La carestia che infierìi in Pre- tagna, fra i pescatori, ha fatto nascere l’ idea di favorire l'emigrazione dei pescatori bretoni verso l’Algeria e la Tunisia, visto che sulla riva della Manica e dell'Oceano la pesca, dopo la dispersione delle sardine, diventa sempre più difficile. Un tentativo simile è stato già fatto in altra epoca, ma con minimi risultati, perchè i pescatori bretoni non riuscirono a lottare contro la concorrenza dei nostri connazionali sta- biliti da gran tempo ed in gran numero sulle coste nord-africane. Ora il governo di Tunisia d’accordo con quello d’Algeria ritenta la prova: un funzionario della residenza francese a Tunisi s'è im- barcato alla fine di Giugno ad Algeri per recarsi sulle coste della Bre- tagna a reclutare pescatori destinati a stabilirsi sulle rive africane. I pescatori con le loro famiglie vi saranno condotti e stabiliti a spese del Governo. Questa notizia non può non interessare la popolazione dell’ Ita- lia Meridionale che fornisce l'emigrazione italiana nella Tunisia e WR E NESFIEL AO, PONE RZ e n AO CRCR 0 Rn ty Ck VUE MIR e IA 141 nell’Algeria. La prospettiva di una concorrenza, secondata dal governo, sarebbe poco consolante per i pescatori italiani che esercitano la loro indusiria nelle aque francesi, se non avessero sempre, per vincere nella lotta, energie native e qualità di affiatamento climatico che co- stituiscono, a loro favore, un elemento di superiorità rassicurante. I tedeschi nell’Atlantico e nel mare della Cina — Il mare del Nord è diventato piccolo all’attività peschereccia dei vapori tede- schi e questi vanno al largo. .La Deutsche Dampffischerei Gesellshaft “ Nordsee ,, di Breemen (Nordenham) fatto studiare il terreno pescoso dell’Oceano Atlantico ha scoperto di fronte alla Spagna delle buone zone da pesca vi ha mandato alcuue delle sue barche a vapore e ne ricavò dei bei gua- dagni. Spinti dall’esempio dei tedeschi anche gli Spagnuol si sono mossi ed hanno creato a Huelva una Società per la pesca a vapore. Ma la “Nordsee,, va: più in là ed ora ha mandato due suoi vapori da pesca nelle aque della Cina. Nella relazione sulla Esposizione internazionale di pesca in Vienna (*) fu già accennato alla potenza di questa Società che possiede essa sola 32 piroscafi con un equipaggio complessivo di 370 persone, più altri 330 tra uomini e donne per la affumicazione ed ammarinatura del pesce; dispone di 11 vagoni per il traspcrto del pesce fresco ed approvigiona i mercati di Brema, Berlino, Breslavia Lipsia, Monaco Osnabriick; e da ultimo la città di Vienna ove ha istituito cinque mercati per la rivendita di pesce fresco con un grande deposito mu- nito di tre forni di affumicazione ed una stanza per ammarinatura. Le «squame e l'età del pesce — I piscicultori boemi attermano che l’età delle Carpe si riconosce facilmente dalle squame. Si pulisce con alcool una squama e la si pone in modo che un fascio di luce la attraversi . La Carpa di un estate presenta nella squame solo un punto trasparente; quella di due estate ha il punto e un anello; quel- la di tre estati ha il punto e due anelli e così via di modo che il numero degli anelli aumentato di una unità dà l° età del pesce., (*) D. Levi Morenos e L. Meschinelli — Relazione sulla visita all'Esposizione Internazionale di pesca in Vienna (Supplemento alla Neptunia N. 11 del 15 Giu- gno 1093). 142 Società di [Pesca e di Aquicultura Società Regionale Veneta Scuola di Pesca ed Aquicultura — La Commissione di Vigi- lanza è convocata in seduta per domenica 12 luglio p' v. alle ore 14 presso la sede della Società R. V. per trattare il seguente Ordine del giorno: 1, Comunicazioni della Presidenza; — 2. Bilancio preventivo; — — 3. Pratiche per i sussidi onde assicurare i pescatori di mare a termini abbreviati; — 4. Proposte per il Laboratorio della Scuola ed eventuale stanziamento di fondi; — 5. Autorizzazione a partecipare all’ Esposizione di Udine; — 6. Comunicazioni . ai riguardi delle nuove tariffe austriache; — 7. Pubblicazione di un prospetto grafico per l'insegnamento della legge sulla Pesca. — 8. Comunicazioni e deliberazioni varie. Comitato pescatori San Pietro - Portosecco di Pellestrina - Domenica 21 corr. ebbe luogo l’assemblea di questo Comitato Pescatori. La Presidenza della Società Regionale Veneta era rappresentata dal Consigliere prof. Giuseppe Nalato e dal Segretario generale sig. Ma- merto Camuffo. L’assemblea riuscì numerosa; ad essa parteciparono anche tutti i capi-pescatori ed il segretario del Comitato rag. Vincenzo Ballarin. Il prof. Nalato porse affettuose parole di saluto da parte della Presidenza generale e del prof. Levi Morenos, impossibilitato questo ad intervenire perchè indisposto. Il sig. Camuffo diede all’assemblea ampio resoconto di tutte le pratiche fatte dalla Società intorno ai desiderati del Comitato, sia per reprimere la pesca colla dinamite, come per la caccia al delfino, per l’abolizione dell’asta all'orecchio sui mercati del pesce, per l’adozione di una misura unica per la vendita dell’esca, ecc. L° assemblea si mostrò soddisfatta delle esaurienti comunicazioni. Il, Capo-pescatore Giuseppe Ballarin, a nome del Comitato, ri- volse preghiera alla Presidenza generale perchè volesse interessarsi 145 della questione delle verzelate. Il prof. Nalato dichiarò di accogliere ben volentieri anche tale desiderio ed assicurò che la Presidenza non mancherà di interessarsi incaricando il Direttore della Scuola di Pesca di recarsi sul sito per studiare l’argomento e riferire. L’assemblea procedette poi alla nomina del Presidente del Co- mitato : risultò eletto ad uuanimità il capo-pescatore Kallarin Giuseppe detto Polenta. Prima di sciogliersi, l'assemblea mandò un affettuoso saluto al se- natore Sormani Moretti, al prof. Levi Morenos, al dott. Ballarin già Presidente del ( omitato, e deliberò di spedire un telegramma all’on. Galli pregandolo a volersi interessare per ottenere dal Ministero della Marina la concessione dei fucili per la caccia al delfino. r Esposizioni = (Mostre = Congressi Un congresso agrario a Udine — La Società degli agricoltori italiani, in seguito all’ iniziativa dell’Associazione agraria friulana ed in unione alla medesima, terrà a Udine un Congresso agrario dal 7 all 11 del prossimo settembre. . Nei primi tre giorni del Congresso si terranno discussioni su temi attuali e di vera importanza, per i quali hanno accettato di es- sere relatori i professori Alpe, Cuboni, G. B. Grassi, Tito Poggi, Serpieri, Levi-Morenos, il dott. Ceresoli, l’on. Caratti, ecc. Il Prof. Levi Morenos tratterà di un tema di aquicultura che possa specialmente interessare i proprietari di aque interranee. Negli ultimi tre giorni saranno eseguite escursioni e gite le quali torneranno senza dubbio, istruttive, utili e piacevoli. Personalia Siamo ben lieti di riportare le dichiarazioni concordate nel re- cesso di querela fra i signori Conte Crivelli Serbelloni, Avv. Vismara Cav. Besana, Rag. Brovelli, Cav. Bertolini, Prof Gervasoni da una parte ed il ‘sig. Giulio Bettoni dall’altra. La Neptunia per molte e buone ragioni, ben note alle parti, non ha mai creduto di occuparsi delle contese fra alcuni autorevoli soci 144. della Società Lombarda ed il sig. Giulio Bettoni Direttore della R. Stazione di Piscicultura di Brescia il quale impersonò. almeno per. qualche tempo, la Società Benacense. La dichiarazione di remissione di querele facendo cadere le gravi accuse ledenti 1° onorabilità personale di un compagno di lavoro, rende lieti tutti noi della ‘Neptunia, anche perchè la grave contesa è onorevolmente finita con decoro delle due parti. Il buon fine, scevro di rancori, tornerà utile alla propaganda co- mune, e segnerà, vogliamo sperarlo, l’inizio di un concorde, efficace lavoro per 1° Aquicultura Nazionale. Non dimentichiamolo : Concordia parva res crescunt. » La ‘Neptunia, Dichiarazione « I sottoscritti conte Crivelli, avv. Vismara, ing. Besana e Brovelli Attilio, dichiarano che sono spiacenti della pubblicazione del verbale della seduta 3 dicembre 1901 della Società di aquicultura lombarda, avveuuta contrariamente alla loro intenzione e volontà, e in quanto in essa si contengono esposizioni di fatto che poterono prestarsi ad interpretazioni lesive della onorabilità personale del sig. Bettoni Giu- lio, protestano che non mai ebbero intento di attaccare la perfetta rispet tabilità del nominato sig. Bettoni Giulio. Anzi l’avv. Vismara, per quanto to riguarda, ripete che la sua intenzione era di dire che le lire 200 erano andate a vantaggio della R. Stazione di Brescia e non già del sig. Bettoni personalmente, ed a sua volta l'ing. Besana dichiara di aver fatto narrative ed apprezzamenti non già per spirito di animosità per- sonale, bensì basandosi su informazioni che oggi riconosce non esatte. Il sig. Giulio Bettoni, per parte sua, dichiara che nella dirama- zione della querela a stampa non ebbe altro scopo che quello di per- sonale difesa, spiacente che tale atto sia stato interpretato come attacco alle rispettabilità dei querelati; riconosce inoltre che il sig. conte ‘ ri- velli non fece pratica alcuna, e tanto meno si recò a Roma, per chiedere allontanamento dalla sua carica attuale, come gli era stato erroneamente riferito. Appianata così la spiacevole vertenza, si augura che subentri un’epoca di concorde e di efficace lavoro per l’aquicultura lombarda. Il prof. Gervasoni ed il sig. cav. Bertolini deplorano pur essi la avvenuta pubblicazione e si assoggettano alle spese tutte della pre- sente causa, comprese quelle prenotate. In relazione a quanto sopra i sottoscritti Bettoni, avv. Vismara e ing. Besana dicharano di far remissione delle querele rispettivamente sporte, le quali remissioni vengono dai querelati accettate ». Direttore responsabile Dott. Levi- MoRENOS Venezia 1903 — Nuova Tipografia Commerciale _ TERME D'ADANO. 9 n Stazione sulla Ferrovia IDA Ti UZA Te di ID D ji VA D dI DI ne” UNANZN © ZAPERTU RAS Restaurant | £ 20 Maggio de ° pensioni d 3 "°° ; Venezia -Padova-Bologna seri.» : x 15 Ottobre & alla carta È i » Ct) 0) ORSSSSASAI) SCA BIL DIMEBSNSET DeorE RORRI Bi Enio ROSINI Questi due antichi stabilimenti situati in prossimità della rinomata Sorgente Termale di Abano sono forniti di ogni confortabile : eccellente cucina, servizio inappuntabile, sala di lettura e musica, giardino, passeggi ombrosi, vetture per gite ai Colli Euganei ed apposito servizio di posta e telegrato. | I fanghi ed i-bagni termali di Abano, per secolare esperienza, sono efficaci in un vasto campo di malattie, Tali sono moltissime che si ri- feriscono agli organi del movimento, cioè il reumatismo articolare, l’artrite deformante, la cossite, i tumori biancbi, le anchillosi. Giovano ancora in alcune affezioni chirurgiche, cioè cicatrici di ferite, postumi di traumi, di ussazioni, di distorsioni, di fratture ecc. Sono altresi efficaci nelle paralisi nelle nevralgie e nevriti, nelle dermatosi croniche, negli erpeti, eczemi, prurigine urticaria, ecc. Le terme di Abano sono raccomandate inoltre nella cura della scrofola, della rachitide, della gotta, nella sifilide terziaria, ecc. Negli stabilimenti havvi» anche materiale per doccie, elettricità e massaggio da impiegarsi in molte malattie, nelle quali oltre il fango ed il bagno termale si richiede l’ uso di questi mezzi curativi. Medico dello Stabilimento Car/o dott. Rinoldi, Assistente nella Casa di Salute del prof. comm. De Giovanni in Padova. Si fanno pensioni che comprendono alloggio, vitto e cura a L. 10 GSS. Per ottenere un ribasso nei prezzi converrà portarvisi nei mesi di Giugno e Settembre. — Tariffe a richiesta. Omnibus a'la stazione di Abano a tutti i treni. I treni diretti si fermano alla stazione di Abano da 1. Giugno al "30 Settembre. Abano, Maggio 1903 Il Conduttore ZANINI ADOLFO Scuola di Pesca ed Aquicultura VENEZIA Palazzo Bolani - S. Trovaso N. 1074 A INSO:GIBBIEZIICA: Questa Scuola fu istituita dalla Società Regionale Veneta col concorso del Governo, della Provincia, Comune e Camera di Commercio di Venezia, nonchè di altri enti morali. La Scuola funziona dall'aprile del 1903 analogamente alle Cat- tedre Ambulanti di Agricoltura. Essa è il solo Ufficio tecnico ai riguardi della pesca e piscicultura marina nell’ Adriatico, e della pesca e piscicultura d’ aqua dolce nelle provincie venete. I Comuni e gli Enti provinciali, gli Istituti di istruzione agraria nonchè le associazioni agricole possono ricorrere alla Scuola per con- ferenze, consultazioni, pareri, notizie ecc. I pescatori e gli armatori di barche da pesca, i proprietari o con- duttori di fondi vallivi, i proprietari o affittuali di poderi, ed in ge- nerale le persone che si interessano alla pesca ed alle industrie aquicole,, possono, come gli Enti morali e le Società, ricorrere per consigli ed informazioni alla Scuola, che entro i limiti della sua attività darà immediata risposta alle richieste. Il Personale della Scuola — in seguito ad autorizzazione della Commissione di Vigilanza — potrà fare sopraluoghi, ispezioni e pre- stare la propria opera per ripopolamento di aque pubbliche o private, per impiantare stabilimenti di piscicultura, ecc. ecc. NB. = Nella corrispondenza si prega di accludere il francobollo per la risposta. PSN I IE E, per ripopolamento di laghetti e di stagni per allevamenti intensivi si possono acquistare a mezzo della Amministrazione della ““ NEPTUNIA ., v S PASTI GSS DI Sg Mr ZI SI TR) (TR) Sa VASI Vea ORO 721 NE e: vo ica OR KA go ea % fon (x KA KA Kos po fhotel d'Italie Bauer Restaurant Bauer Grimwald |< Giulio Grùnwald, Senior Propr. SNIA PATTO 3; a a a aa 3%) SUI AI Ko) SIR oa CES iS E A e EA A © FA Ke: ox AL ‘q0BBO IN CHIOGGIA Albergo=lRistoratore, Caffè + + PBirraria con Giardino Via Vittorio Emanuele IMPIANTI DI INCUBATORI Cassette per incubazione e filtri economici nuovo modello Accessori per allevamenti Vengono forniti dalla Amministrazione della Rivista CENZPTUNIESE LIiDO- VENEZIA Stazione (slimatica e Bagni di Mare dae: VENESZIEA_a. bIDS Tragitto incantevole sulla Laguna - 12 minuti con battello a vapore Sulla più bella spiaggia d’Italia GRANDE STABILIMENTO BAGNI DI MARE con. 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M. il Re, dal R. Governo, dalle Camere di Commercio «25 Concessionaria esclusiva dei sistemidi' pubblicita più seri e pratici 2$ e. /‘’]_——_ Prima di fare qualsiasi rèclame domandare un preventivo, un consiglio gratuito alla Pubblicità Lagunare e non dimenticare in ogni modo di essere menzionati nell’ Indicatore Postale-Telegrafico del Regno che è la pubbli- cazione più diffusa e importante d'’ Italia. | Rivolgersi a tutti gi Uffici Postali e Telegrafici del Regno RECORARRO fi: Sjugno - 30 Settembre CELEBRATA STAZIONE: CLIMATICA - Provineia di Vicenza - Stazione Ferroviaria di Tavernelle sale Fonti ferruginose e carboniche — Lelia, Lorgna, Nuova, Amara e GIULIANA la sovrana delle acque. Regio Stabilimento recentmente trasformato per ogni sorta di cure fisiche moderne. Consulente Comm. ACHILLE DE GIOVANNI professore di Clinica medica . nell’ Università di Padova. - Direttore prof. cav. L. LOCATELLO della facoltà medica di Padova. Consiglio medico di cui fanno parte i più insigni sanitari delle principali no città italiane. Per eommissioni di aeque e sehiarimenti Huolaesei alle "Re Fonti - Reeoaro i dA VISELIPISSBIVILIRLIO A BANCA: BAVARESE D'IPOTECHBÉE SCONTI Fondata in Monaco nel 1835 Soggetta al controllo permanente d'un R. Commissario governativo Capitale: Azionario Marchi 44,285,714,90 interamente versato YLAALIAIANIAIANDIANVIANIIANE RO LEON Autorizzata ad agire in Italia eon decr. in data 10 Nov. 1898 | del R. Tribunale Givile di Genova AIeNGZ LOLV O DIO EX (G ‘ Ramo Assicarazioni TROROORIRORORO ee sulla Vita e Infortani Rappresentante generale pel Regno d' Italia ; o Cav. A. BLEY - Genova. 3 Tette — AMMINISTRAZIONE dell’ Ispettorato Generale pel Veneto e lombardia Premiata PUBBLICITÀ LAGUNARE VENEZIA MARINA- FLUVIALESTACUSTRE Premiata con med d’oro Fondata € diretta dal. Dott, D.. LEVI-MORENOS ORGANO CENTRALE per promuovere Ia. <« FEDERAZIONE NAZIONALE AQUICOLA » — Riassume. gli Atti delle. Società Italiane di Pesca € d’ Aquicultura gr E Pubblica in Supplemento i Bollettini Ufficiali della Società Regionale Veneta @ della Società Benacense e SOMM ARGO SE, Società di Pesca ed. Li licurtira Regionale Veneta — Attività della Scuola di Pesca nel bimestre Maggio - Giugno. ANNA DoxA-MESCHINELLI Supplementi iS AZIO ce Uontessionaria Esclusiva Premiata Pubblicità Lagunare in Venezia Rappresentanze enerali: Roma, Torino, Palermo, Firenze, Malta, Tunisi, Parigi ; È Brwelles, Milano, Agens ia propre@- Napoli, Yiliale propria Sulla linea ferroviaria Pisa-Lucca-Pistoia — 14 treni al giorno — Apert pubb lico per i\bighi ‘è per la bibita delle acque LIO, dal 1° Maggio al 31 Ottobre . O (= |/ Concorso annuo 50000 bagnanti + Analoghe do “feni a quelle di Kissingen, Marienbad, Weisbaden. Kafka eé le acque di Montecatini giovano meravigliosamente contro le malattie dello stomaco, . degli intestini, del fegato, della milza, ecc., nella gotta, nella obesità, nel diabete, ed E in ogni forma di urocrasia. — Contro la stitichezza e la calcolosi del fegato. l’azione loro è portentosa. Gli stabilimenti di Montecatini ànno subito in questi ultimi anni nelle Do migliorie una vera rivoluzione. Splendida sala d’ inalazioni — Stabilimento idroterapico — Grandiosa piscina — Bagni a raffreddamento — Elettro-terapia con bagno idro elettrico -— Massaggio e ginnastica medica — Gabinetto per le odi dt È microscopiche, batteriologiche, SEG: & Gasino - Teatri Parchi - Giardini - Spettacoli all’aperto «. Tabella dietetica dettata dal prof. Grocco ad uso di Karlsbad. In una parola le — > terme di Montecatini gareggiano oggi colle migliori stazioni termali delle altre Nazioni, — Direttore Sanitario e Regio Ispettore Capo: Prof. Comm. PIETRO GROCCO Slaco: 2 Medico di Firenze. È Regi Ispettori: Cav. Prof. FEDELI e Cav. Prof. CASCIANI. La cura delle acque di Montecatini può essere fatta a domicilio AZ in qualunque epoca dell’ anno 2 un pregiudizio che esse sieno più in icate nei mesi caldi. É pregiudi h p di Idi Depositi in tutte le principali città, vendita in tutte le principali anse Pera notizie e per ordinazioni dirette rivolgersi all’Amministrazione in Montecatini (Lucca). oppure all’Amministrazione in Milano - Via S. Paolo, 9. LI Il Tettuccio è l’unico rimedio contro la dissenteria o diarrea cronica. La Tamerici e la Torretta sono le più purgative fra le acque di Montecatini. Esse sono specialmente indicate per la cura dei catarri gastrici ed intestinali dipen- denti Na atonia dell’ intestino, della stitichezza abituale, e delle malattie del fegato. LA GUARIGIONE È CERTA — 4 GROTTA GIUSTI IMONSUMMA NO (Provincia di Lucca) Concessionario MELANI Unico sudatorio sfarzosamente illuminato a Iuce ciettrit di efficacia miracolosa nelle malattie reumatiche gottose, Ca artritiche, i Raccomandato dalle prime celebrità mediche del mondo. = DD è, D bf ua RR); 5 Ecc desi ARRE DI 9 Rc 3 Ze O) ace” A. (oi Atiama (0) ” da mare c (CRO dei cmstaodi “ NEPTUNIA,, | 15 Luglio 1903. vole SM "| AMMZLITADAEA ndr i % = "Eq Chiavica da mare e casino dei custodi. 5(NEPTUNIA ,, 15 Luglio 1903. | | | Ha RO Mit rn o. ig ta 7 Ù Ma 6 N è PRESA RAI Die Viaa fd P_i i Re LAN MI Pa ile ee Vasche vedute dalla chiavica che raccoglie le aque nel bacino di repulsione. CENEBPIRUNIA; 15 Luglio 1903. Sine Melita >. ee et ei <3ù csi e) ns [Tavola IV Vasche vedute dalla chiavica da mare. i NEPTUNIA_,, I5 Luglio 1903. en OCT 19 1905 NEPTUNIA Anno XVIII Neita 15 Luglio 1903 Una grande “ Conserva ,, per i pesei © La numerosa classe dei pescatori di Goro, che esercita la pesca nella Sacca omonima, non aveva un sicuro collocamento del pesce pescato e restava alla discrezione di pochi negozianti. Già l’ azienda del tenimentg della Mesola acquistava dai pe- scatori di Goro in tutto l’anno le anguille a scopo di semina ed il pesce novello nelle epoche opportune. Per incoraggiare l'esercizio della pesca, assicurando ai pe- scatori la vendita del pesce ad un prezzo rimunerativo e de- terminato, si stabilì di acquistare dai pescatori tutto il pesce che avrebbero pescato, per commerciarlo sulle piazze o depo- sitarlo nelle valli salse da pesca. Se questo nuovo ordine di cose portò grande beneficio alla collettività dei pescatori, impose alla Direzione dell’ azienda la necessità di trovar modo di eliminare tutti i gravi rischi che (1; Nel fascicolo N. 14, anno 1902, abbiamo dato notizia dell’importante la- voro ideato dal chiarissimo cav. uff. Luigi Costantini per dotare di una grande conserva per i pesci il tenimento di Mesola. Sviluppando nel campo pratico quanto nelle sue pubblicazioni venne a trat- tare il nostro direttore prof. David Levi-Morenos sulla necessità di trasformare il commercio del pesce e di organizzare conserve per tenere vivo in deposito il prodotto della pesca, il valentissimo cav. uff. L. Costantini si mette alla testa dei piscicultori italiani con questo nuovo perfezionamento ch'egli arreca al suo sistema vallivo e che. non dubitiamo sarà suscettibile di notevole sviluppo. Dobbiamo alla cortesia dello stesso ing. Costantini la relazione che ora pub- blichiamo, oltremodo ammirati per la geniale innovazione che additiamo al plauso dei nostri cortesi lettori, esprimendo l'augurio che la lodevole impresa abbia ad essere coronata del miglior successo, (N... d. Ra) 146 potevano sorgere dall'impegno assunto, dacchè, in conseguenza di una pesca esuberante, data la posizione infelice di Goro in rapporto alle piazze commerciali (chilometri 38 dalla più pros- sima stazione ferroviaria di Adria) poteva imporsi la necessità di vendere il pesce ad un prezzo di gran lunga inferiore al costo. L’aumento che andava verificandosi nella semina delle an- guille nelle valli salse, fino a raggiungere i 1037 quintali nel periodo da Marzo a Settembre, poteva produrre tale popolamento delle aque vallive da renderle insufficienti e poco igieniche allo sviluppo ed all esistenza di una enorme massa di pesci. Questo pericolo poteva determinare la sospensione delle se- mine con danno dei pescatori che sarebbero stati costretti a sospendere la pesca. Da qui la impellente necessità di studiare un riezzo che dovesse eliminare le cause che potevano gettare sul mercato una quantità superiore al consumo: e di cercare il modo di uti- lizzare le anguille che giornalmente si pescavano quando si fos- sero dovute limitare le semine, Il problema si ritenne risoluto, quando si fossero potute costruire sulla spiaggia del mare delle grandi vasche entro le quali le aque marine si sarebbero messe in continuo movimento dalla marea e dove sarebbe stato collocato il pesce pescato e consegnato vivo dai pescatori, e tutte le anguille che fossero ritenute esuberanti alla semina. Il tenimento della Mesola, che per lungo tratto con le sue belle pinete costeggia la spiaggia, offriva una posizione assai favorevole all’impianto di peschiere, tanto che sarebbe stato difficile trovarne una migliore in altre località dell’ Adriatico. E difatto il luogo che fu prescelto per la costruzione di queste peschiere, l’ Anconone, trovasi in una posizione centrale della Sacca di Goro in modo che, in qualunque parte di quella si trovasse il pescatore, breve sarebbe stato il tragitto che avrebbe dovuto percorrere per la consegna del pesce vivo. Era facile comprendere che i go, le sfoglie ed i rombi te- nuti in vivo, si sarebbero venduti a condizioni favorevoli, e soltanto quando la richiesta del mercato fosse tale da rendere il prezzo di vendita remunerativo. 147 Ma l'utilità sarebbe stata indubbiamente rilevante nella con- servazione delle anguille. Mentre con questa si sarebbe assicurato all'Azienda un guadagno certo ed importante, si dava agio al fabbricatori di ammarinato che le compravano di avere un grande vantaggio sopra gli altri fabbricatori. La semina nelle valli salse delle anguille pescate giornal- mente, sarebbe stata limitata a quei soggetti che nell’ annata non avessero raggiunto il peso indicato per l’ ammarinatura, mentre le altre di peso maggiore sarebbero state immesse nelle vasche allo scopo di conservarle per le eventuali vendite e per l ammarinatura. I fabbricatori di ammarinato hanno tutto |’ interesse di af- frettare, per quanto è compatibile con la stagione, la lavorazione del pesce per poter inviare sovra i mercati di consumo le pri- mizie in base alle quali stipulano i contratti per la stagione. Il pesce per la lavorazione non può sempre aversi quando sa- rebbe il momento più vantaggioso, perchè l apertura della pesca nelle valli è determinata dalla fase lunare del settembre ed anche dopo l’ apertura delle valli la pesca è inefficace, se non si verificano, determinate condizioni metereologiche. E quando queste si verificano tutte le valli pescano, tutti i fabbricanti lavorano e possono farsi concorrenza. Sarebbe stato quindi non lieve beneficio per la lavorazione degli ammarinati in Mesola avere all’ epoca opportuna il pesce sempre pronto da lavorare. Studiato il progetto, il Presidente dell’ Istituto di S. Spirito, comm. Augusto Silvestrelli, non solo per l’utilità materiale delle opere l’ approvava, ma molto più pel beneficio sociale e morale che sarebbe stato conseguito, poichè la maggior somma dei benefici sarebbe ridondata sovra la collettività dei pescatori di Goro. L’ Anconone è una duna sabbiosa posta, come sopra si è detto, in località centrale alla Sacca di Goro che a forma di lingua si estende da Sud a Nord, ed è circondata dal mare. (Tavola I.) Le vasche dei vivai, di forma rettangolare, hanno la dire- zione da Est ad Ovest. Ad Est è costruita la chiavica per l’en- trata delle aque durante la marea ascendente, (Tav. II), ad Ovest la chiavica per l’ entrata delle aque durante la marea discen 148 dente. Fra le due chiaviche è costruita la grande vasca divisa in quattro scompartimenti. Il lavoro è tutto in muratura sel- ciato nel fondo per impedire al pesce di affondarsi nel terreno. Le rive sono inclinate per facilitare la pescagione con le reti. La superficie delle vasche è di metri quadrati 3267 della capa- cità di metri cubi 5000 di aqua all’ altezza del marino comune. (Tav. III e IV.) Tanto nelle chiaviche, come nelle aperture del diaframma che divide le vasche, sono collocati dei telari con reti metalliche le quali lasciano liberamente scorrere le aque marine alternan- tesi fra la bassa ed alta marea, tenendo divise le qualità del pesce depositatovi. (Tav. III, IV.) L’ apertura delle due chiaviche, oltre al telaio con rete me- tallica, è munita di robusta saracinesca per ogni eventualità. Sul lato nord, in prossimità della chiavica sul mare, è stata costruità una casina pel guardiano e pel personale di servizio nella custodia e nelle spedizioni, con sotterranei per la con- serva del ghiaccio e per la preparazione delle casse da spe- dirsi. i I pescatori ogni mattina approdano avanti la chiavica ad Est portando attaccato alla barca un marottino, del quale sono stati provveduti a pagamento, che galleggia nell’ aqua carico del prodotto della pesca. Pesato il pesce si pone in una rete a sacco sospesa nei lati delle vasche, ed immersa in parte nel- l’aqua, in modo che il pesce sano possa con facilità allonta- narsi restando nel fondo della rete quello stordito per sofferto danno. Questo viene immediatamente passato al magazzino di spedizione o ceduto ai piccoli commercianti, che si trovano sempre sul luogo. Nella primavera del 1902 servirono di deposito ai gò, che sì tennero per varie settimane in vivo fino a tanto che i mer- cati si sgombrarono dalle sardelle che ‘avevano rinvilito il prezzo degli altri pesci. Nei momenti di scarsezza di pesca il prezzo di vendita del pesce depositato si pattuisce prima di estrarlo dai vivai. Ogni mattina si depositano nelle vasche le anguille in sorte pescate nelle aque aperte e, dacchè tutte non sono atte al com- mercio ed alla marinatura, conviene eseguire la divisione di 149 quelle che, essendo piccole, torna il conto rimmetterle nelle valli salse per ottenerne l’aggrossamento. Tale divisione viene fatta con un sistema che chiameremo automatico. Nelle aperture del diaframma, fra la seconda e terza vasca, si adoperano telari con rete metallica a maglie strette, ma fra la prima e la seconda vasca si pongono telai con rete metallica di maglie più grandi in modo che, attraverso di quelle, possano passare le anguille che non superano il peso di grammi 63, Il telaro della chiavica da dove entra l’aqua del mare è munito di rete metallica a maglie fisse in tutto eguale a quella dei telari fra la seconda e terza vasca. Le anguille in sorte s’ immettono nella seconda vasca. La massa delle anguille si accumula di fronte ai telari dalle maglie larghe fra la prima e seconda vasca, invitata dalla corrente dell’aqua marina che entra per i telaro a maglia stretta della chiavica da mare, ed i soggetti di minor volume attraverso le maglie larghe passano dalla se- conda alla prima vasca da dove di quando in quando si raccol- gono per seminarli nelle valli. Restano così racchiuse nella se- conda vasca soltanto le anguille che hanno un peso voluto dalle esigenze del commercio e della lavorazione. Il periodo del deposito potendo essere di durata più o meno lunga, si è dovuto provvedere alla necessità dell’alimentazione. In gran parte il pesce lungo depositato non è anguilla ma pasciuto, e questo ha assoluto bisogno di alimentazione per con- servarsi e per svilupparsi. Sebbene dalle maglie delle reti poste nelle luci delle chiaviche entrino delle aquadelle, il nonio, il gambaro d’aqua salsa, ed altri infusori, pure la salita sponta- nea di questi è insufficente all’alimentazione di tanti individui, e quindi si è dovuto provvedere ad una alimentazione sufficente. Si fanno pescare lungo la spiaggia delle aquadelle e dei granc- hi. Le prime si gittano nelle vasche ancor vive, ed i secondi si pestano. Non è possibile descrivere ciò che avviene in quelle aque. Tutta la massa del pesce lungo si agita e si vedono salire alla superficie delle aque le anguille che quasi a volo abboccano le aquadelle, che saltano sul piano delle aque. In poche ore il pasto è esaurito, 150 Nello scorso anno 1902, soltanto nel giorno 29 luglio si rese possibile il deposito del pesce lungo nelle vasche, perchè soltanto a quell’epoca si terminarono i lavori. L’estate fu eccessivamente calda. Si depositarono circa q.li go di pesce lungo assortito. Nei giorni 29. 30 settembre e 2 ottobre si vendettero chil. 1285, di anguille femmenali, kg. 6455 di pasciutti e chil. 1255 di pasciu- telli per un importo complessivo di lire 6277.95. Si erano spese per la pesca, per l’alimentaziono, per ripe scarlo e sceglierlo lire 1151.99. Nel novembre si posero nei vivai i rombi, che si tennero in deposito fino alla metà del dicembre. Il risultato fu utilis- simo. Siccome fra i rombi depositati ve ne erano di peso rile- vante, così per non disturbar tutta la massa dei rombi, quando si dovevano consegnare dei soggetti di un peso determinato, a quelli che ‘avevano un peso non ordinario si legava un /acezo alla coda, che alla sua estremità portava un sughero galleg- giante nel quale era indicato il peso. Col laccio si tirava a galla e si prendeva. In quest'anno si principia ora a depositare il pesce lungo per l’autunnale lavorazione degli ammarinati, ed il deposito sarà assai superiore a quello dello scorso anno. E per dimi- nuire le conseguenze dei calori estivi, specialmente nelle ore del meriggio, si sta ora coprendo la superficie delle vasche, (met. quad. 3267) con grandi copertoni di tela scorrenti con anelli lungo fili di ferro allo scopo di poter coprire le vasche nelle ore calde, e di scoprirle nelle ore fresche del giorno e della notte. E tale provvedimento servirà a ripare le vasche dagli ec- cessivi rigori dell'inverno che potrebbero determinare la morte del pesce depositato. Ho fede che l’ opera modesta, incominciata non tanto a benefizio dell'Azienda di Mesola, quanto a vantaggio della col- lettività dei pescatori di Goro, opera che costò alla Direzione del Tenimento gravi cure e fatiche per le difficoltà da supe- rarsi nella esecuzione, darà tutti i benefici previsti e calcolati. E colgo l’occasione per ringraziare il signor Vincenzo Voltolina, della stirpe dei più intelligenti vallicultori che vanti la regione Veneta, il quale avendo visitato le conserve, intuì l’ utilità 151 dell’ opera ed il beneficio collettivo conseguito dai pescatori e volle esprimere: il suo giudizio nel numero 14 del 31 lu- glio 1902 della Nepturza, il cui Direttore Prof. Levi Morenos vide iniziati i lavori e li incoraggiò dopo averne appresi gli intendimenti e lo scopo. E tanto più sono di conforto questi giudizi e questi inco- raggiamenti di fronte alle lotte che deve sostenere chi, per migliorare e rendere proficua una industria in posizioni topo- grafiche infelici, affronta fatiche e responsabilità e lo scherno degli ignoranti, che sono i nemici più pericolosi del paese che li vide nascere. Basterà, a conferma di questa verità, che io riporti quanto la Scentilla, giornale socialista della Provincia di Ferrara, nel numero 93 del 17 novembre igor, scriveva in merito alla co- struzione delle conserve dei pesci all’Anconone. « Altri lavori di maggiore entità si sarebbero dovuti o po- « tuti fare a beneficio di questa sofferente popolazione. Così « dunque una cinquantina di mila lire gettate, e i nostri operai « sono costretti a starsene con le mani alla cintola ». Stigmatizzerebbe la malafede soltanto il fatto della mentita ignoranza che il lavoro era stato eseguito a beneficio della col- lettività dei pescatori di Goro, e per opera della sofferente popolazione, la quale si era guadagnate le famose cinquanta- mila lire che rappresentano una somma tre volte maggiore del capitale impiegato nella costruzione delle vasche. Mesola, 1 luglio 1903. Ing. LurGi COSTANTINI Pote = Comunicazioni = Corrispondenze Una stazione di piscicultura a Messina. — Il Ministero di Agricoltura ha deciso di instituire a Messina una stazione di piscicol- tura, ed a tale uopo fra giorni sarà a Messina il presidente della Commissione consultiva per la pesca, prof. Giglioli, per prendere definitivi accordi con l’ Amministrazione comunale di quella città. 152 Concessione di sale per uso peschereccio in Austria. - Il Bollet- tinoAustriaco delle leggi ed ordinanze pubblica una ordinanza della Dire- zione di finanza del 15 Giugno 1903 N. 15263, con cui si annunzia che con sovrana risoluzione venne concesso di poter estradare ai pescatori del così detto Litorale austro-illirico e della Dalmazia il sale bianco occorrente per la salagione dei pesci di mare e di altri animali marini (gamberi, astici e simili) al prezzo di favore fissato all’uopo in un quantitativo corrispondente all’attuale bisogno e sotto le condi- zioni e misure di controllo necessarie alla tutela del monopolio del sale. Conformemente a tale decisione venne per intanto messo a disposizione della Direzione di finanza in Trieste un quantitativo annuo di 3000 quintali metrici di sale da pesca allo scopo di poter assegnare in caso di bisogno ai pescatori di Grado e dei Comuni istriani (comprese le isole del Quarnero), i quali già ritirano sale da pesca in un quantitativo annuo determinato a prezzo ridotto, degli ulteriori quantitativi di sale occorrente a prezzo di favore. Dal suddetto quantitativo annuo possono, in caso di bisogno, venir assegnate anche a pescatori d’altri Comuni entro il raggio ammini- strativo della Direzione di finanza delle quantità di sale bianco neces- sario alla salagione di pesce di mare e d'altri animali marini a prezzo ridotto. L'ordinanza determina le modalità del ritiro di questo sale, che potrà seguire in casi urgentissimi anche in via telegrafica. Se il quantitativo annuo di 3000 quintali metrici di sale non fosse sufliciente, la Direzione di finanza, d’accordo con la Luogote- nenza, disporrà all'uopo l’assegno a seconda della maggiore o minore quantità di sale da pesca, che presumibilmente resterà a disposizione in quell’anno in seguito al mancato ritiro da parte di quei pescatori d’altri Comuni che in causa della mancata o scarsa pesca non ne ebbero bisogno. Cronaca della dinamite La dinamite nel Napoletano — Togliamo dal Giornale: Cor- riere del Sud, di Napoli: — Non è questa la prima volta che dalle colonne di questo sim- patico giornale il Corriere del Sud, abbiamo levata alta la voce con- 153 tro il dep'orevole sconcio che, quotidianamente, si verifica lungo la nostra ridente costiera che da Salerno mena ad Amalfi. Alcuni pescatori, in barba alla legge, indisturbati, anzi, forse protetti dalle guardie di finanza, fanno una continuata strage di pesci, con lo sparo della dinamite. Giorni fa, sulla marina di Vietri, una guardia di finanza fu av- visata che a poca distanza alcuni giovinastri facevano esplodere nel- l’aqua delle cartucce di dinamite facendo una strage di pesci di tutte le dimensioni. L’agente, con modi inurbani e scortesi, rimproverò la persona impo- nendogli di non brigarsi di tattti che non gli riguardavano. All’ illustre comm. Ferrando, nostro prefetto, e all’ intendente di finanza noi rivolgiamo il presente reclamo nella speranza di veder ri- spettati certi articoli del codice sulla pesca e contemporaneamente rac- comandiamo alle autorità le trop zele alla rovescio, del giallo guerriero. Tremendo scoppio in una barca peschereccia a Sturla. — Una grave disgrazia, dovuta in parte all’ imprudenza, è avvenuta il I Luglio dopo le ore 16 sulla popolata spiaggia di Sturla, ritrovo in queste afose giornate di moltissimi bagnanti. Su una barca peschereccia si trovavano quattro giovanotti pescatori colla dinamite. Una cartuccia, non si sa come, esplose con orrendo fragore. Dei quattro individui che si trovavano nella barca due vennero proiettati in mare. Un urlo d’ orrore parti dalla spiaggia, alcune signore perdettero i sensi, altre si diedero, in costume da bagno, ad una pazza fuga verso la rotonda del grandioso stabilimento balneario. Furono subito arrecati ai due miseri che si dibattevano tra le onde pronti soccorsi e su una barella improvvisata furono trasportati all’ ospedale di Pammatone. I feriti sono: Aurleoi Dellacasa, d’ anni 17 imballatore e Bartolo- meo Proggi d’ anni 32 barcaiuolo. All’ ospedale furono amorosamente curati da quei sanitari che dichiararono il Dellacasa guaribile in 20 giorni e il Poggi in 25 salvo possibili complicazioni. Il Poggi è recidivo. L’anno scorso in uno scoppio perdette il braccio destro. Sul luogo si è recata l’ autorità per le pratiche di legge. Essa procedette al sequestro della barca, dei pesci uccisi e dell’ altro materiale esplosivo che per un vero miracolo non iscoppiò. L’ impressione prodotta è gravissima. 154 Società di [Pesca cd Aquicultura Società Regionale Veneta Attività della Scuola di Pesca — L’attività, così felicemente iniziata da questa nuova istituzione, subì nei mesi di maggio-giugno un rallentamento per quanto si riferisce alle conferenze e convegni, in causa di grave disturbo traumatico che colpì il direttore (1). Tuttavia 1’ opera della Scuola si esplicoò ugualmente ed intensa in altre forme anche a speciale merito della Giunta, dell’Assistente e Segretario della Scuola stessa. 1. Nello scorso maggio si è costituita ed ha funzionato la Giunta Esecutiva della Commissione di Vigilanza a Presidente della quale fu eletto a voti unanimi il conte Antonio Comello e, su proposta del- l’on. rappresentante della Provincia e del Sindaco di Chioggia, che è pure il rappresentante dei Comuni lagunari, venne acclamato a Vice Presidente il conte Piero Foscari. 2. La Scuola è entrata in relazione con tutte le Cattedre Ambu- lanti e Società Agrarie dal Veneto, alcune delle quali hanno già co- minciato a rivolgersi al nuovo istituto perciò che si riferisce alla pesca d’aqua dolce; anche alcuni privati hanno cominciato ad indi- rizzarsi alla Scuola per consigli ed indirizzo. 3. Nello scorso mese la Scuola ha iniziato i suoi lavori a Burano ed a Chioggia con due conferenze inaugurali alle quali intervennero le Autorità locali. 4. Per incarico della Società Regionale Veneta il Direttore della Scuola ha riunito i Capi pescatori di S. Pietro in Volta per provve- dere all’attività di quel Comitato il quale — in ispecial modo — si propone la lotta contro la pesca colla dinamite. s. La Scuola ha interessato i proprietari e conduttori di valli, non solo dell’ Estuario, ma di tutta la Regione Lagunare Veneta per l’ inscri- zione del personale di valle alla Cassa Nazionale di Previdenza, ed ha (4) Il Prof. D. Levi-Morenos, in seguito ad una contusione riportata al ginocchio destro, dovette prima di Pasqua rimanere più giorni a letto. — Di poi, quando si credeva fosse in via di perferta guarigione, si manifestarono conseguenze infiammatorie che obbligarono di nuovo il prof. Levi-Morenos ad un più lungo riposo. 150 proseguito gli studi per l’inscrizione dei pescatori di mare e per escogitare il modo di ottenere i fondi necessarii ad inscrivere alcuni almeno di coloro che hanno oltrepassato i 37 anni e che. possono fino al 31 dicembre p. v. usufruire della concessione di inscriversi a periodi abbreviati. 6. La Scuola ha raccolto i materiali riferentisi alla rinnovazione del trattati commerciali con l’Austria Ungheria, richiamando specialmente l’attenzione degli interessati sul gravissimo danno che verrebbe al- l'esportazione dei granchi, esportazione che costituisce oggi un note- vole cespite di guadagno pei pescatori della Laguna Veneta. 7. L° Assistente della Scuola, co. Emilio Ninni, ha iniziato le collezioni didattiche per Ja Scuola stessa; qualcuna di queste collezioni potrà essere approntata per la Esposizione Regionale di Udine che comprende anche una Sezione per la Pesca e la Piscicultura. 8. Venne diramata a mezzo delle Cattedre Ambulanti di Agri- coltura una prima circolare per richiamare l’attenzione dei proprietari e conduttori di fondi agricoli che desiderano fare impianti di pisci- cultura. Altre notizie furono largamente diramate fra privati ed enti morali della Regione per far conoscere agli interessati in qual modo e per quali attività possano giovarsi dalla Scuola. 9. La Scuola fu onorata della visita del comm. Campitelli, capi- tano Provinciale dell’Istria e membro della Commissione centrale di Pesca. ARSIZIO ROS RIA ANNA DONÀ MESCHINELLI Il nostro carissimo amico prof. Luigi Meschinelli, il fedele, l’in- stancabile, il valente compagno nostro, fu colpito dalla sciagura maggiore che potesse straziare l’animo suo: la perdita della adorata consorte, un angelo di bontà, di virtù famigliari; il pernio, la gioia, la consolazione della sua Casa. Tre sanissimi bimbi Le foleggiavano attorno; fiorente Ella pure di vita era prossima a giocondare il consorte di un nuovo rampollo, recante nuova gioia di intimi affetti alla buona famiglia. Ma nel vol- 156 gere di poche ore, il 9 luglio corrente, coll’essere prossimo ad entrare nella vita, Ella fu tolta dalla vita: furono orfani i bimbi, fu stroncata la famiglia e derelitto il consorte, furono gettati nel'a desolazione e nel lutto gli amici ed i parenti. Quale una vaporosa, ma pure concreta, reale immagine, riappa- risce il fantasma della Buona nel pensicro nostro, e La rivediamo nel santuario suo, nella Casa che da Lei aveva vita, La rivediamo estrin- secare l’innata bontà dell’animo nelle cordiali, intelligenti cure verso gli intimi del suo Gigi, rivediamo il nobile porgere ed il tratto gentile manifestanti l’intima pace, la gioia soave di due vite moralmente, fisi- camente sane, unite in vna vara affinità di sentimenti, ordinate in una pienezza di affetti. Nè le labbra osano momorare, nè la penna fissare parole di conforto pel desolato Veduvo. Nel grande mistero dell’Essere, nell’ incognito della vita, sta imma- nente il dolore, l’unica, forse, verità assoluta oggi accessibile al corto nostro intendere. Sta il dolore immanente, cioè universale ed eterno, nella vita degli esseri, e, forse solo per esso, l’anima nostra martoriata, sovraecci- tata, intravvede, fra le nebbie dell’esistenza fisica, le verità sovrasensibili e accoglie piamente la parola del Cristo: « Beati qui lugent » come divina promessa di una vita ultra terrena che risolva l’enigma e ricom- pensi il dolore dell’esistenza corporea: DEMO — G. BN — Mo: Direttore responsabile Dott. Lkvi- MoRENOS Venezia 1903 — Nuova ‘l'ipografia Commerciale delle Luwonee hot he iano x O FS; UHMAVLULOO. Lugke 1903. Goto Nasoo Alla | Basso | Sano 4 Pao 160 20045 | 1 è g20 | IT 90 4 d o | 840 4 ‘ 19% ) J o $ 6 6 29 ko 1 9 IN ) d % 45 4 4 QI No, lo 2245 ti H 33 15 12 IS 2349 13 I) Ik IL 1$ I6 da IT È 13 19 È si To % di 22 22 93 AG (0535 | % dh Roo 29 ig 26 EI IG4I si 29 à 2 2, VI, 22 90 | jo SI 45 | I6t0 | 225] di AL luglista nua eAlevota la le due alle MONO Quo digitre e Si cade dra ep T008 fecondo 1 dota dio favela; Q la pax delnvootale Que base guell00 ho {h Q TAG Supplemento alla * NEPTUNIA ,, 15 Luglio 1903 We d X N, d o dd ; 179) afettentw 1909 Otto Maso] Alta | Goo ghio=| 4430] Joh204 39 Ik 50 | 0 io G4S o, do So | lo F i3o dg ‘| 4935 ib o U ST 40 70 1695 91 27 1140 10 57 2 55 POIS [Vol | 2500 1% @ ri | do | l0 I | N30 037 Hi 1% Fo 19) 10 14T 12 1320 (9,55 dp se 13 15 fo LI {0 3 fo Ik (put || CRI | dI if 1045 bg qo 16 19) 5 Lo g lo i] 90 {0 L he G35 19 20 345 fo 0 9 2 45 $® | [085 | 2 0 | 450 Po leo DIR E 23 35 {20 | tf 23 CRILI TAT [RAT dh 9g 50 6 lo IR 45 25 | 35 630 | 13]/o | 26 L40 6 fo 13 ko 2 4 hO f o Ci. 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Stazione sulla Ferrovia CRE Ep % $ URAS % Rest ti 1° pi Micsaio È DI \ ° p d B Î i Ln È 3 a x enezia S, dà OVa- 0 ogna z Servizio x Zi 15 Ottobre ® alla carta DI % ® CESTI Sì io © D, CO CANINI e PARAM DI =q Oh x “ u 7 S “ ut “ S “ u “ x “ ba “ u “ di STICA:BTL:I MIEANERI DUE TORRI E E MOROSINI Questi due antichi stabilimenti situati in prossimità della rinomata Sorgente Termale di Abano sono forniti di ogni confortabile : eccellente cucina, servizio inappuntabile, sala di lettura e musica, giardino, passeggi ombrosi, vetture per gite ai Colli Fuganei ed apposito servizio di posta e telegrato. I fanghi ed i bagni termali di Abano, per secolare esperienza, sono efficaci in un vasto campo di malattie. Tali sono moltissime che si ri- feriscono agli organi del movimento, cioè il reumatismo articolare, l’artrite deformante, la cossite, i tumori bianchi, le anchillosi. Giovano ancora in alcune affezioni chirurgiche, cioè cicatrici di ferite, postumi di traumi, di ussazioni, di distorsioni, di fratture ecc. Sono altres! efficaci nelle paralisi nelle nevralgie e nevriti, nelle dermatosi croniche, negli erpeti, eczemi, prurigine urticaria, ecc. Le terme di Abano sono raccomandate inoltre nella cura della scrofola, della rachitide, della gotta, nella sifilide terziaria, ecc. Negli stabilimenti havvi anche materiale per doccie, elettricità e massaggio da impiegarsi in molte malattie, nelle quali oltre il fango ed il bagno termale si richiede |’ uso di questi mezzi curativi. Medico dello Stabilimento Carlo dott. Rinoldi, Assistente nella Casa di Salute del prof. comm. De Giovanni in Padova. Si fanno pensioni che comprendono alloggio, vitto e cura a L. 9, 87,5: Per ottenere un ribasso nei prezzi converrà portarvisi nei mesi di Giugno e Settembre. — Tariffe a richiesta. Omnibus a'la stazione di Abano a tutti i treni. I treni diretti si fermano alla stazione di Abano da r. Giugno al 30 Settembre. Abano, Maggio 1903 Il Conduttore ZANINI ADOLFO Scuola di Pesca ed Aquicultura VENEZIA Palazzo Bolani - S. Trovaso N. 1074 A N OMTbBIEZi'A: Questa Scuola fu istituita dalla Società Regionale Veneta col concorso del Governo, della Provincia, Comune e Camera di Commercio di Venezia, nonchè di altri enti morali. La Scuola funziona dall’aprile del 1903 analogamente alle Cat- tedre Ambulanti di Agricoltura. Essa è il solo Ufficio tecnico ai riguardi della pesca e piscicultura marina nell’ Adriatico, e della pesca e piscicultura d’ aqua dolce nelle provincie venete. I Comuni e gli Enti provinciali, gli Istituti di istruzione agraria nonchè le associazioni agricole possono ricorrere alla Scuola per con- ferenze, consultazioni, pareri, notizie ecc. I pescatori e gli armatori di barche da pesca, i proprietari o con- duttori di fondi vallivi, i proprietari o affittuali di poderi, ed in ge- nerale le persone che si interessano alla pesca ed alle industrie aquicole, possono, come gli Enti morali e le Società, ricorrere per consigli ed informazioni alla Scuola, che entro i limiti della sua attività darà immediata risposta alle richieste. Il Personale della Scuola — in seguito ad autorizzazione della Commissione di Vigilanza — potrà fare sopraluoghi, ispezioni e pre- stare la propria opera per ripopolamento di aque pubbliche 0 private, per impiantare stabilimenti di piscicultura, ecc. ecc. NB. = Nella corrispondenza si prega di accludere il francobollo per la risposta. CENE HECEF per ripopolamento di laghetti e di stagni per allevamenti intensivi si possono acquistare a mezzo della Amministrazione della “ NEPTUNIA, ef Ko A Kos io O po Soa ix o Vo, 1) O A (© È e; © © x ea jLS KI) SIRCRA cs IS n i 03) J) (0) ZARE oter o ‘tali 0 ner 275 i ==] Fu TI ma {nd DI Vea estaurant Baner lirîinval NÉ | Giulio Grùnwald, Senior Propr. || w (Coe o 4 : MORA IRE 4A w 1A EA EA 1 w vel io x (A KA w E Yo «x w x dx A AL GOBBO IN CHIOGGIA a cade Caffè 2 SBirraria con Giardino Via Vittorio Emanuele IMPIANTI DI INCUBATORI Cassette per incubazione e filtri economici nuovo modello Accessori per allevamenti vengono forniti dalla Amministrazione della Rivista CNEPI UNIZS Lipo- VENEZIA Stazione (slimatica e Bagni di Mare de VENT. a ILuLDO Tragitto incantevole sulla Laguna - 12 minuti con battello a vapore Sulla più bella spiaggia d’Italia GRANDE STABILIMENTO BAGNI DI MARE con. 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ACHILLE DE GIOVANNI I profesore di Clinica medica > - nell Università di Padova. . Direttore prof. cav. L: LOCATELLO della facoltà medica di Padova. Consiglio medico di cui fanno parte i più insigni sanitari delle principali città a 040 | Pet commissioni di acque e sehiarimenti rivolgersi alle _Rr Fonti - Recoaro hi AVI Ye MATTO Si AR (A Erase dg È AO odi ©) (CA DI AA DI era ; d'a IA i ì x U x d 4 $ n£e°Î 20 o À d A c va L TONI Se 1 nh sal È & PON athy” e CA pese #10 POP LCRT CP n) (O) IC) 1 (N o) o Vul w , i sa SA TAVESII ) A MAC) E de; O ° G o LA ® D TC De 0-)f ) N ENTRANO ONT OLO (ETA "o dd 6) N ANNI UONT AN MONTANTI DAYARNTSA g (/@ ( & } N) SY PAS x x TEN Pa dI ;»” fr 4 f D'IPOTECHÉ E SCONTO Fondata in Monaco nel 1885 — Soggetta al controllo permanente d'un R. Commissario govemativo Capitale: Azionario Marchi ie 714,30 interamente. versato RAONJEA RAT, Ge ox vo (en) PP 7) VAN cab È; Pa (YA N, i OST è DR LAU A VANTI MONIM Rutorizzata ad agire in Italia con decr. in data 1 10 Nov. 1888 del R. Tribunale Givile di Genova ANI 3l@ Ramo Assicarazioni sulla Vita e o Rappresentante condi pel Regno d’ alia I Cav. A. BLEY - Genova D O GNA (CO) 6 it AMMINISTRAZIONE > dell’ Ispettorato Generale pel Veneto e Lombardia | Premiata PUBBRIGITÀ LAGUA"RE | VENCEIA 5-0 MORENA FLUVIALE=LCACUSTRE Premiata con medaglia d’oro ? ESPOSIZIONE DI MILANO 1894 ed ALL’ ESPOSIZIONE DI TORINO 1898 Fondata € diretta dal Dott. Di LEVI-MORENOS | ORGANO CENTRALE per promuovere la « FEDERAZIONE NAZIONALE AQUICOLA » Riassume gli Atti delle Società Italiane di Pesca @ d’ Aquiculfura “Pubblica in Supplemento i Bollettini Ufficiali della Società Regionale Veneta e della Società Benacense SOMMARIO FP. M — Lago di Garda — Nota sulla produzione del 1902. | A. Galliani — La pesca del tonno a Trapani. Note - Comunicazioni - Corrispondenze | Red. — La questione dei provvigionisti e negozianti della Pescheria di Venezia. | » — Contro le aque degli zucherifici. » — La pesca delle sardelle in Bretagna. » — La malattia dei gamberi. — _‘» ’— Farina di pesce come alimento. >» —— Il sapore di fango nel pesce. Varietà | Red. — Re Vittorio Emanuele II ed un'avventura di pesca. — Il pescatore arabo. Società di Pesca ed Aquicultura Società Regionale Veneta — Seduta della Commissione di Vigilanza della Scuola di Pesca. Personalia N; DIREZIONE AMMINISTRAZIONE presso la Scu. a di Pesca ed Aquicultura, Venezia dh S. Trovaso, Palazzo Bolani 1074 A. - Venezia pr AII Abbonamento annuo alla Neptunia sola L. 12 — coi supplementi L. 20 Gli abbonamenti decorrono sempre dal Gennaio e quando non sono disdetti s' intendono tacitamente rinnovati INSERZIONI: Concessionaria Esclusiva Premiata Pubblicità Lagunare in Venezia para Generali: Roma, Torino, Palermo, Firenze, Malta, Tunisi, Parigi è Bruxelles, Milano, Agenzia propria - Napoli, Filiale propria LEG 1 a grani MONTECAT Sulla linea ferroviaria Pisa-Lucca-Pistoia — 14 treni al giorno — Aperta a sile > ni i; pubblico per i bagni, e. pet jla bibita delle acque PACI . dal, 1°. Maggio al 31 Ottobre __©Q_ I Concorso annuo 50000 bagnanti «+ Analoghè negli effetti a quelle di Kissingen, Marienbad, Weisbaden. Karlsbad, eec le acque di Montecatini giovano meravigliosamente contro le malattie dello stomaco degli intestini, del fegato, della milza, ecc., nella gotta, nella obesità, nel diabete, ed |. in ogni rn di urocrasia. — Contro la stitichezza e la calcolosi del fegato l’azion sù loro è portentosa. N Gli stabilimenti di Montecatini ànno subito in questi ultimi anni nelle loro | migliorie una vera rivoluzione. Splendi da sala d’ inalazioni — Stabilimento idroterapico. x — “Grandiosa piscina — Bagni a raffreddamento — Elettro-terapia con bagno idro elettrico — Massaggio e sinnastica medica — Gabinetto per le indagini cliniche ; microscopiche, batteriologiche, ecc. Si & Gasino < Teatri. Parehis Giardini - Spettacoli all’aperto * di Tabella dietetica dettata dal prof. Grocco ad uso di Karlsbad. In una parola le | terme di Montecatini gareggiano oggi colle migliori stazioni termali delle altre Nazioni, na Direttore Sanitario e Regio Ispettore Capo: Prof. Comm. PIETRO GROCCO Clinico. — Medico di Firenze. Regi Ispettori: Cav. Prof. FEDELI e Cav. Prof. CASCIANI. La cura delle acque di Montecatini può essere fatta a domicilio 6 AZ, in qualunque epoca dell’ anno N È un pregiudizio che esse sieno più indicate nei mesi caldi. Depositi in tutte le principali città, vendita in tutte le principali farmacie. Per notizie e per ordinazioni dirette rivolgersi all’Amministrazione in Montecatini (Lucca) oppure all’Amministrazione in Milano - Via S. Paolo, 9. Il Tettuccio è l’ unico rimedio contro la dissenteria o diarrea cronica. La Tamerici e la Torretta sono le più purgative fra le acque di Montecatini. Esse sono specialmente indicate per la cura dei catarri gastrici ed intestinali dipen- denti da atonia dell’ intestino, della stitichezza abituale, e delle malattie del fegato. LA GUARIGIONE È CERTA PRAIA FORA GROTTA GIUTI MONSUMMANO (Provincia di Lucca). 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Arrivo appena ai quintali 40 nella trota fuori frega; non raggiurise i due terzi del gor in quella del carpione; diede quintali 500 di alose di cui soltanto 50 fuori frega. Le freghe . ella trota e del carpione fruttarono invero la media dell’anno scorso; ma furono di questa molto al disotto quelle della tinca e del luccio. L’alborella diede quintali 170 circa fuori frega e quintali 370 di trega. La frega dell’ Alosa ebbe quest’ anno un anticipo abbastanza sentito che rileviamo dal nostro diario di pesca: Garda 24 Maggio 1902 — Principia al Vò la frega. Pesca scarsa alla 158 Màùcia, ma pesca copiosa sulle Pietre. Le scaroline hanno pesato questa prima mattina quintali 4 di alose. 21 giugno — L’incostanza della stagione, la relativa mitezza del verno e della primavera, parec. hie giornate, in maggio, di sof- foco più che estivo, banno fatto in quest'anno anticipare Ja pesca di frega. Ora tutto sembra finito. Il freddo di questi ultimi giotni, causato da ripetu'e nevicate alle montagne e da continue burrasche, ha ridotto la pesca a pochi chilogr:mmi. E questa che ora giuhge è la settimana di S. Pietro, il periodo culminante della fregal... E’ però probabile, tanto più che continua questo tempo piovosò e invernale, che S. Pietro lasci un ricordo poco gradito. zo luglio — Passato S. Pietro con pochissima pesca. Tutto è finito da parecchi giorni. Quanto fu norma per tanti anni e cioè — massima frega dal 20 al 30 giugno — quest'anno non si è veti- ficato. Si ebbe la frega massima dal 1 al 13 giugno. Un anticipo di circa 15 giorn’. Abbiamo voluto rilevare questo fatto perchè potrà essere utile, dato che un giorno si venga alla determinazione di pensare anche all’invocato razionale Regolamento di pesca per il lago di Garda e si passi a chiedere una proibizione continuativa per un conveniente pe- riodo. F. M. La pesca del tonno a Trapani La pesca del tonno si pratica in grande sulle coste siciliane, dove si chiude al pesce la via consieta mediante reti enormi, e, se la pesca riesce, si prendono in una volta migliaia di tonni. Il teatro della più grande strage di tonni è la costa che si estende da Milazzo fino a Trapani, ingombrata da un numero relativamente grande di tonnare, situate molto vicino l’ una al\altra. Nel solo distretto marittimo di Trapani esistono nove tonnare, tra le quali si annoverano quelle delle Isole Egadi, ritenute tra le 159 principali del mondo ; di queste, quella conosciuta sotto il nome di Leone o Guzzo, che trovasi in Castellamare, non risulta calata. La pesca in Trapani si esercita principalmente nelle due tonnare di Bonagia e di S. Giuliano, ove vengono impiegati circa 80 pesca- tori ed operai, 8 vascelli (barche grosse) e 40 barche. Il prodotto di queste due tonnare nel 1901 fu alquanto scarso per difficoltà di correnti e tardività di passaggio. Le grandi reti che si adoperano per la pesca dei tonni, fatte di corde e di maglie, pigliano il nome di tonnare. Nei luoghi in cui si trovano le tonnare, il mare deve avere una profondità relativamente grande, all’ incirca di 30 metri, poichè una buona parte della rete deve rimanere distesa sul fondo del mare ed immobile. Ogni tonnara si compone di reti che vengono distinte in ante- riori e posteriori, secondo la loro posizione. L’estremità dela coda legata alla spiaggia dicesi coda bassa, il prolungamento di essa coda alta, e si attacca alle camere, che non hanno fondo, dove i tonni sono costietti ad entrare, risalendo lungo la coda, che forma quasi una riva artificiale. I tonni, non trovando alcuna uscita si aggirano nelle camere, finchè raccolti in numero sufficiente, sono fatti passare nella estre- mità della tonnara, e propriamente nel cosidetto corpo o camera della morte. E’ in quest’ ultima appunto che si esercita la pesca (mattanza), mediante bastoni uncinati. La camera della morte è munita di un iii e di pareti a ma- glie strette e resistenti, atte a sostenere il peso dei pesci e resistere agli sforzi che essi fanno per liberarsi. Quando la camera della morte è piena di tonni a sufficienza, ne viene sollevato il fondo dalla ciurma situata nelle barche, disposta in quadrato attorno ad essa. L’agitarsi sempre crescente dell’aqua annunzia l’avvicinarsi dei pesci. Quando essi giungono a fior d’aqua, vengono presi cogli un- cini di ferro che si trovano all’estremità di grosse mazze, di cri sono armati i pescatori. I pesci intanto, quasi presaghi della morte che li at- tende, battono l’aqua e si agitano con un fracasso spaventevole. L’aqua spuma all’ intorno inondando le barche, e tutta appare rossa di sangue. In seguito i pesci Vengono gettati dentro alcune barche chia- mate vascelli. La direzione della pesca è affidata al cosidetto Rais, parola araba, che vuol dire comandante dei pescatori. 160 Nelle 8 tonnare della provincia di Trapani si pescano tutti gli anni, in media 12.000 tonni. Riporto, come esempio, la seguente tavola nella auale sono se- guate le 8 tonnare attualmente in attività, col numero dei pescatori adibito e dei galleggianti adoperati, oltre la quantità: del prodotto, espressa in quintali, ottenuto negli anni 1897 e 98: a” Personale DE | Prodotti = della pesca Denominazione Hi È GALLEGGIANTI Anno della fondazione io) Hi : ‘A Si 1897 1898 fn RE ME re SE Favignana . . . 1640 8 | 40044 vascelli. 10 barchef 4680 0480 Eornicafieen aa den 2 100 id. 3000 2900 SA Giulianoesenne 1540 ; 50 id 600 203 Bonagiae.. (ce 1500 Z 20 id. 700 210 | Secca Capo S. Vito 1500 2 46 f 2 vascelli. 14 barche 700 132 Scopello ((astellam,) ab inunem. 46 |5. barche. 6 barconi 1490 1059 Castellammare. . idem 29 46 idem €00 96 Magazzinazzi ((astel.re) 1892 4 50 {14 barch. 1 Rimorch. 1500 63 I dati di quest'anno poi .per le diverse tonnare della provincia sono i seguenti : * Favignagna e Formica (proprietà ed esercizio Casa Fiorio) tonni 10.000 S. Giuliano (esercizio barone Francesco Adragna). SL I 000 Bonagia (eserc. Fratelli Fontana) . ; ; è O Tra Secca Capo S. Vito (pioprietà ed esercizio cav. Vito Foderà di Castellammare) . : 3 i DID 700 Scopello (Castellammare, prop. Florio). 5 , ©» zona Castellammare (idem esercizio Bonanno e compagni) . » 1.500 Magazzinazzi (Castellammare proprietà ed esercizio del cav. Vito Foderà). i C ; ; 5 » 3.200 Alcune delle tonnare più importanti esistenti in NE vengono da qualche tempo esercitate, per conto proprio, da ditte e e: trapanese, che le ebbero in appalto. Nei primi anni dell’ impresa, la pesca riuscì discretamente buona, ma in seguito l’ industria peggiorò sino a comprometterne l’ulteriore svolgimento, a causa principalmente delle difficoltà amministrative e fiscali che i Trapanesi incontrarono ivi per tale esercizio. 161 I risultati che si sono avuti quesvanno nelle tonnare della Tu- nisia sono i seguenti: Monastier e Kuriat (Società trapanese e francese) . . tonni 6300 Sid-Daud (prop. conte Raffo di Livorno, personale trapan.) » 6000 ‘Torrecardice (personale trapanese Società anonima) ipa 3200 Anche in Sardegna vi sono tonnare appartenenti a Trapanesi ed esercitate da personale trapanese. Tra queste abbiamo quella di Flumentorio (proprietà ed eserc. libario Salvo e figli Trapani), tonni 1248. Il personale di terra e di mare adibito in questa tonnara è tutto trapanese. | Come si vede da tutti questi dati che ho riportato, la pesca. di quest'anno è stata generalmente buona, e inoltre si son presi animali grossi. Trapani, 1o luglio 1903. Dott. Angelina Galliani IPote = Comunicazioni = Corrispondenze La questione fra provvigionisti e negozianti della Pesche- ria di Venezia — I rapporti che regolano oggi in Italia il mercato del Pesce sono più complessi — lo abbiamo tante volte ripetuto, ma non ci stancheremo di ridirlo — che quelli di qualsiasi altro mercato. . I documenti per giudicarne vanno con cura raccolti; perciò se noi ri- portiamo qui sotto alcune lettere-polemiche, che si riferiscono a questione sorta fra provvigionisti, i persenevoli di una volta, ed i ne- gozianti di varie categorie (rivenditori, compravendi, bancali, mognoli, categorie diverse che concorrono all’ asta) non lo si fa altro che dal punto di vista di raccogliere i materiali per giudicare delle con- dizioni del mercato e del danno che ne viene costantemente ‘ai pro- duttori ed èài consumatori. La questione va posta in questi termini : I pe-catori trasmettono ai loro rappresentanti sul mercato (i co- sidetti provvigionisti) il pesce da porsi alvasta. Il provvigionista riceve il prodotto, lo mette all’asta ed in seguito alla vendita paga a pronti contanti al pescatore, o gli accredita, l’im- porto della vendita diffalcandone il 5 ojo ed in alcuni casì dipiù. 162 Altri benefici ha il provvigionista, nella tara, nella contabilità, andando a suo vantaggio le frazioni di soldo ecc. Ora i provvigionisti dicono: Noi vogliamo allontanare dal mer- cato gli acquirenti a fido che non riteniamo solvibili, vogliamo inoltre boiccotare quegli acquirenti che, pur venendo con pronti contanti, sono con uno di noi in debito per precedenti acquisti insoddisfatti. Questi sono gli elementi attuali della questione che ha suscitato la polemica che apparisce dalle sotto riportate lettere. * i he (Gazzettino 16 Luglio 1903). Dal giorno 12 corr. i provvigionisti del mercato del pesce imposero una legge inumana ed ingiusta. Le- gatisi per mezzo di un atto privato s° impegnarono reciprocamente di non vendere nè a credito, né a pronti a chiunque venisse da un d’ essi designato quale debitore. I signori provvigionisti dimenticano che essi non sono i proprie- tari del genere, ma che questo è il frutto del lavoro dei miseri pe- scatori, i quali affidano loro il pesce onde abbiano ad esporlo sul mercato e dopo fattane l’asta, cederlo al miglior offerente. Meno con- correnti ci sono sul mercato e più è il ribasso che ne deriva alla merce con grave danno per il produttore. Il primo giorno, 5 furono le persone alle quali venne negata la vendita e si prevedono altre eliminazioni. Se questi signori hanno dei crediti per nulla c'è il ‘Tribunale Civile ed il Giudice conciliatore, ma che un individuo senz’alcuna autorità possa fermare il commercio a chi paga le tasse, espressamente per screditarlo, mi sembra che ciò non sia consentito dalla legge. Bruttissimo poi è il sistema d’eliminazione, poichè basta che un provvigionista presenti un conto, anche fittizio, perchè un’onest’ uomo, senza alcun preavviso, venga segnato sul libro dei delinquenti ed in questo caso il libro nero è costituito da un libretto tenuto in regola da apposito incaricato e di cui ogni provvigionista possiede una copia. L'interessato alla mattina di poi sul mercato, inconscio, concorre al- l’asta pubblica da un provvigionista verso il quale non ha alcun ob- bligo e si sente rispondere: Non vi posso vendere. La parola passa di bocca in bocca entro un’ora. Il centro di Rialto sa che Tizio non gode più credito, è diventato un malfattore a cui non è più permesso di lavorare. Insomma il fallimento dichiarato privatamente. Certamente le autorità dovrebbero interporsi per far cessare questa camorra ed 163 evitare guai serii, poichè gli uomini non sono macigni e si ribellano a tutto ciò che è fatto senza criterio. (Gazzettino 17 Luglio 1903). Per debito d’imparzialità pubbli- chiamo la seguente risposta al reclamo di ieri. Pel modo in cui è redatto l’ articolo, a chi non conosce l’ uso del nostro mercato, può fare l'impressione che i provvigionisti facciano commercio col « frutto del lavoro dei poveri pescatori che a loro si affidano per la vendita, » danneggiandoli. Ciò è semplicemente falso, poichè se percepiscono una provvi- gione sulla vendita da essi fatta, sta altresi che cedono il pesce al miglior offrente, sia a pronti contanti, che a credito, ed in questo caso per assoluto loro conto, versando al proprietario pescatore |’ importo dell’intiera vendita, comunque eseguita, e nulla quest’ultimo deve avere dal compratore. Si è appunto per questi fidi (dei quali molti ora inesigibili e che i provvigionisti pagarono di saccoccia, giova notarlo) che il loro cre- dito verso terzi andò sempre aumentando. Nè i provvigionisti mancarono di accomodare i loro debitori ac- cordando il pagamento anche in piccole rate settimanali, ma sempre invano. Stanchi ora di venire ulteriormente turlupinati, e di consumare la loro vita lavorando per essere condotti, con tale sistema, incontro al fallimento, decisero di boiccottare cotali individui, e ciò facendo inten- dono esercitare un sacro diritto. Dev, mo Scarpa Vincenzo (Gazzettino 19 Luglio 1903). Il sig. Vincenzo, Scarpa nella sua risposta al mio articolo, fa chiaramente capire di non averlo compreso. Difatti nella prima, accennante al danno che ne deriva al pescatore, non è detto che questo provenga perchè il provvigionista agisca in mala fede, ma semplicemente sia una conseguenza dell’allontanamento dal mercato di molti concorrenti. Invito il sig. Vincenzo Scarpa a rispondere alla seguente domanda: Può un provvigionista rifiutarsi di vendere a pronta cassa a persona che si presenti correttamente e che verso. di lui non abbia alcun de- 164 bito ? Se si, favorisca citarmi in qua'e codice esista questo articolo di legge. Ammetto che occorresse allontanare dal mercato certi brutti figuri dediti al vizio; che urgesse por argine al fido smoderato fatto anche a gente immeritevole ed insolvibile, ma son certo anche che per conseguire questo scopo ci fosse un mezzo più giusto e più umano. L’Associazione del Mercato del Pesce nell’assemblea del 14 aprile 1901 approvava, con apposito verbale, un atto privato, il cui primo articolo era così concepito. « Nessuno di voi concederà credito per qualsivoglia titolo se non a quelle persone che saranno comprese nel seguente elenco formulato dal Consiglio dell’Associazione stessa ». Seguiva la lista, indi al II. articolo : « Datochè, coll’andar del tempo, qualcuno dei compr si nella lista demeritasse, il consiglio, sentite le ragioni di doglianza, chiamata la controparte, premessi gli opportuni uffici di verifica, provveda e man- tenga o modifichi la lista ». Cito quest’atto, perchè prima di sopprimerlo bisognava che l’Asso- ciazione del Mercato del Pesce avesse chiamato a sè tutti i firmatari e con altro verbale distruggesse la delibera del 14 aprile e non facesse da sè istituendo l’autocrazia anche in un Mercato pubblico. Si accertino i signori provvigionisti che neanche il II. atto avrà vita lunga, anzi l'oroscopo lo trarremo dalla risposta precisa che sarà a darmi il mio cortese antagonista. Ci tengo a dichiarare che anche l’articolo firmato « Uno di pescaria » era mio. Girolamo Scarpa Contro le aque degli zuccherifici. — Da molto tempo pende avanti l’Autorità Giudiziaria una causa promossa dal Comune di Comacchio contro la Società Eridania di Codigoro ed il Consorzio della Grande Bonificazione Ferrarese per i danni ciusati al pesce delle . Valli dalle aque di rifiuto dello Zuccherificio. Ultimamente il Tribunale era investito di giudicare sulla questione in sede di rinvio della R. Corte d’Appello di Bologna. La sentenza, testè pubblicata, fissa alla Società Eridania ìl termine di due mesi dalla notifica per eseguire le opere necessarie affinchè le aque dello Zuccherificio di ( odigoro cessino di scolare nel Po di Volano sia di- rettamente sia a mezzo dei canali del Consorzio di Bonifica, a meno che non sia entro detto termine proceduto, a cura e spese della Er}- 165 danta stessa, a rendere tali aque affatto innocue alla piscicoltura, scorso il qual termine inutilmente ordinare, ora per allora, la cessazione im- mediata dell’esercizio della Fabbrica di Zucchero di Codigoro. Fissa pure al Consorzio della Grande Bonificazione Ferrarese il perentorio termine di due mesi dalla notifica della sentenza entro il quale debba avere eseguito le opere necessarie per impedire la immissione nei suoi canali deile aque di rifiuto dello Zuccherificio ed in caso le ricevesse, vietarsi al medesimo Consorzio di immettere nel Yo di Volano, sia colle macchine idrovore sia con altro mezzo, aque a cui fossero me- scolate quelle provenienti dallo ? uccherificio. Condanna infine Società e (’onsorzio in solido e separatamente in ragione di tempo, ai danni derivati e derivabili alle Valli di Co- macchio per l’industria della pesca, oltre alle spese del giudizio e suc- cessive, Essendo la causa di grave importanza è quasi certo che i soccom- benti non si acquieteranno a questa sentenza. Le ragioni del Comune di Comacchio erano sostenute dal Comm. Leone Ravenna, quelle del Consorzio della Grande Bonificazione dal Prof. Pasqualini e dall'avv. Baldi, quelle della Società Eridania dal- l’Avv. Ettore Zeni. La pesca delle sardelle in Bretagna. — Anche quest'anno la pesca delle sardelle in Brettagna si annunzia male e si teme di veder rinnovata la carestia dell’anno scorso. Non si crede però alla scomparsa definitiva delle sardelle dalle coste bretoni, ma si è notato che, quando la temperatura dell’aqua è inferiore ai 12 centigradi, questo pesce resta al fondo. I freddi prolungati della primavera sareb- bero quindi la causa della rarità del pesce; però, siccome la tempe- ratura si è molto elevata, si spera ancora che la fine della campagna non sarà così desolante come l’esordio. Le malattie dei Gamberi — Nella Morning Post di Lon- dra si legge, che i recenti studii bacteriologici della facoltà medica al- l’ Università americana Cornell, hanno fatto la scoperta di una nuova teoria. I professori americani credono doversi la malattia non alla pre- senza di bacteri, ma alla composizione chimica del sangue e che ogni tessuto dell’ animale leso da questo fenomeno, ha la facoltà di pro- durre i sintomi specifici del male. Al contrario il Prof. Kellig della Società medica di Dresda crede che la peste dei gamberi sia conse- guenza della presenza di cellule d’ animali inferiori che, date circo- 166 st nze speciali, si moltiplicano nell’ animale. La profilassi, secondo lo scienziato tedesco, dovrebbe scartare certi animali inferiori (come in- setti, chiocciole, ecc.) dalla nutrizione e aver cura d’ allontanare i gam- beri da quelle aque, che sono intorbidate da detriti industriali. Farina di pesce come alimento. — In Norvegia fanno tutto il possibile per trovare il modo di conservare a lungo i prodotti del paese e venderli all’estero. La pesca rappresenta una delle principali industrie norvegesi, e specialmente di estate, vi sono enormi quantità di pesce a prezzo assai basso. Un inventore ha trovato il modo di dissecare prontamente queste quantità di pesce e ridurle indi in pol- vere. Il prodotto ottenuto viene denominato farina di pesce. Il con- servarla e spedirla riesce assai facile. Ha un grande valore nutritivo. Fcco creato un nuovo ramo d’industria, dal quale si trarranno enor- mi benefici, utilizzando nella stagione estiva le enormi quantità di pesce pescato, e non :tto a trasportarsi all’interno. Il sapore di fango nel pesce — Il metodo, buono per i dilettanti di pesca, è suggerito per i « pesci di aqua dolce » da un provetto pescatore belga. . Può riescire anche per i pesci marini di qualche fosso posto presso i margini lagunari ? Il lettore, se vorrà farne l’esperienza, potrà darci risposta. Intanto ecco la ricetta : «I pesci degli stagni a fondo limaccioso hanno quasi sempre un sapore di fango che rimane anche dopo la cottura, e fa perdere alla specie tutta la sua delicatezza gastronomica. « Quando si pesca in uno stagno, bisogna essere sempre muniti di una bottiglietta contenente dell’aouavite o del buon aceto di vino. « Quando si prende un pesce, lo si fa bere, mentre è ancor vivo, poche gocce di uno o dell’altro liquido. « Dopo di aver vuotato o nettato bene il pesce, lo si immerge per due o tre minuti in aqua fortemente acidulata e lo si risciaqua internamente con dell’ aceto puro. « Il pesce è così reso perfetto ». 167 Varietà Re Vittorio Emanuele III, ed una avventura di pesca — Re Vittorio Emanuele III, che coltiva con passione di- versi generi di sport, ha molta predilezione per la pesca, ma, come accade spesso, in questo passatempo egli. è fortunato. Su tale argomento si racconta nel « World°s Work » un grazioso aneddoto che ci piace riportare, senza però aver dati per garantirne l’ autenticità. U.. giorno dunque S. M., dopo aver gettata la lenza per parecchie ore, ritornava a piedi al castello, seguito da una sola guardia, portando infilzati tre poveri pesciolini. Si incontrò con un villico che portava sulle spalle una rete tutta rigonfia di belle trote. Il contadino si pianto davanti il Re chiedendogli un fiammifero per accendere la sua pipa e, appena S. M. gli ebbe presentato il sigaro acceso, egli, a guisa di ringraziamento gli, disse : — Sembra che voi non siate troppo destro alla pesca; a vedere la vostra preda si potrebbe prendervi per il Re. A questo complimento, fatto a bruciapelo, Vittorio sorridendo domandò: — Perchè ciò? — Oh — replicò il contadino — egli si crede abilissimo, ma invece è un coso che è più atto a fare il Re che il pescatore. Il pescatore arabo. Non assomiglia per nulla ai pesca- tori di tutto il resto del mondo. Egli esercita il suo mestiere colla dignità e l’ energia d’ un soldato comandato a debellare il suo ne- mico, e non si ristà se non ha ottenuto il suo scopo. Vive del prodotto del mestiere suo, e sdegna qualunque altra sorgente di lucro, anche onestissima. E° armato di un lunzo tridente, al pari del dio Nettuno, ed egli ignora certamente questo suo punto di contaito con la divinità mitologica. E’ cortese, servizievole, ma altero come un beduino a cavallo, e porta con molta nobiltà i cenci, di cui ricopre il suo corpo alto e ben proporzionato. Porta abitual- mente la barba intera e potrebbe benissimo passare, altrimenti ve- stito, per un signore di alto linguaggio. E’ sobrio, amantissimo della propria famiglia, industrioso ed economo. 168 Società di [esca cd Aquicultura Società Regionale Veneta Scuola di Pesca ed Aquicoltura. — La Commissione di Vigi- lanza si è riunita il giorno 12 luglio per trattare l’ordine del giorno già pubblicato. Dopo la comunicazione fatta dal Direttore Prot. Levi Morenos, della sventura che ha colpito il Prof. Luigi Meschinelli, membro au- torevolissimo della Commissione ed al quale si deve particolarmente tutta la benemerita opera spiegata dalla Società in vantaggio della pesca e piscicoltura d’aqua dolce nel Veneto, la Commissione ha deli- berato di sospendere la seduta in segno di lutto ed ha incaricato il il Prof. Levi Morenos di spedire un telegramma di condoglianza. [ersonalia Nomine Il dott. Flavio Bethold della Associazione Agraria friulana, che tanto si è interessato alla costituzione del Comitato friulano « Pro Aquicultura » fu nominato Vice Direttore della Cattedra Collegiale di Udine. Congratulazioni. A + * Il nostro Direttore, Prof: David Levi Morenos, è stato recente- mente nominato Membro onorario della « Société d’Aquiculture et de Peche » di Parigi. Ci compiaciamo riportare qui sotto la lettera di nomina: Paris, le 8 juillet 1903 Monsieur le D. Levi Morenos Directeur de l’Ecole de Peche VENISE J'ai l'honneur de vous faire connaître que, dans sa derniére séance, la So- ciétè Centrale d'Aquiculture et de Pèche, reconnaissant les nombreux et éminents services que vous avez rendus è la cause de l'Aquiculture, vous a décérne, è l'unanimitè, le titre de Membre honoraire de cette Société, Je suis heureux, Monsieur le Direeteur, de vous faire part de cette decision ; Jespére que nos travaux pourrons vous interesser et qu'il vous serà possible à l'occasion, de nous adresser, pour notre Bulletin, quelques communications qui interesseront certainement à un haut degré nos collegues et nos lecteurs. Veuillez agréer, Monsieur le Direeteur, et cher collegue, l’expression de mes sentiments bien devoués, Le President de la Societe Centrale d’Aquiculture et de Péche D. MERSEY Direttore responsabile Dott. Lkvi- MoRENOS Venezia L90008 = Niuoet Tipografii Conmerciale D'ADANO Stazione sulla Ferrovia ii (©) N È n DA na va i DA e, a, e DA e DA n © © SUO 1 ES CI) i APERTURA È i Restaurant È £ 20 Maggi Sa ° < ensioni t4, ea song ) sernizio | KI 15 Ottobie |} © allacarta d Ù CIO TSTDO î DI © © (FASASANANAN AAA si S'T'ABIPMMAEENYEL DIRE TORRI E BRM:O RO SEENT Questi due antichi stabilimenti situati in prossimità della rinomata Sorgente Termale di Abano sono forniti di ogni confortabile : eccellente cucina, servizio inappuntabile, sala di lettura e musica, giardino, passeggi ombrosi, vetture per gite ai ( olli Euganei ed apposito servizio di posta e telegrato. I fanghi ed i bagni termali di Abano, per secolare esperienza, sono efficaci in un vasto campo di malattie. Tali sono moltissime che si ri- feriscono agli organi del movimento, cioè il reumatismo articolare, l’artrite deformante, la cossite, i tumori bianchi, le anchillosi. Giovano ancora in alcune affezioni chirurgiche, cioè cicatrici di ferite, postumi di traumi, di ussazioni, di distorsioni, di fratture ecc. Sono altresi efficaci nelle paralisi nelle nevralgie e nevriti, nelle dermatosi croniche, negli erpeti, eczemi, prurigine urticaria, ecc. Le terme di Abano sono raccomandate inoltre nella cura della scrofola, della rachitide, della gotta, nella sifilide terziaria, ecc. Negli stabilimenti havvi anche materiale per doccie, elettricità e massaggio da impiegarsi in molte malattie, nelle quali oltre il fango ed il bagno termale si richiede l’ uso di questi mezzi curativi. Medico dello Stabilimento Carlo dott. Rinoldi, Assistente nella Casa di Salute del prof. comm. De Giovanni in Padova. Si fanno pensioni che comprendono alloggio, vitto e cura a L. ro 9 3, 7» DE Per ottenere un ribasso nei prezzi converrà portarvisi nei mesi di Giugno e Settembre. — Tariffe a richiesta. Omnibus a'la stazione di Abano a tutti i treni. I treni diretti si fermano alla stazione di Abano da 1. Giugno al 30 Settembre. Abano, Maggio 1903 Il Conduttore ZANENTSA DO LEG Scuola di Pesca ed Aquicultura VENEZIA Palazzo Bolani - S. rovaso N. 1074 A Questa Scuola fu istituita dalla Società Regionale Veneta col concorso del Governo, della Provincia, Comune e Camera di Commercio di Venezia, nonchè di altri enti morali. La Scuola funziona dall’aprile del 1903 analogamente alle Cat- tedre Ambulanti di Agricoltura. Essa è il solo Ufficio tecnico ai riguardi della pesca e piscicultura marina nell’ Adriatico, e della pesca e piscicultura d° aqua dolce nelle provincie venete. I Comuni e gli Enti provinciali, gli Istituti di istruzione agraria nonchè le associazioni agricole possono ricorrere alla Scuola per con- ferenze, consultazioni, pareri, notizie ecc. I pescatori e gli armatori di barche da pesca, i proprietari o con- duttori di fondi vallivi, i proprietari o affittuali di poderi, ed in ge- nerale le persone che si interessano alla pesca ed alle industrie aquicole, possono, come gli Enti morali e le Società, ricorrere per consigli ed informazioni alla Scuola, che entro i limiti della sua attività darà immediata risposta alle richieste. Il Personale della Scuola — in seguito ad autorizzazione della Commissione di Vigilanza — potrà fare sopraluoghi, ispezioni e pre- stare la propria opera per ripopolamento di aque pubbliche o ‘private, per impiantare stabilimenti di piscicultura, ecc. ecc. N3. = Nelia corrispondenza si prega di accludere il francobollo per ila risposta. 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LL LOCATELLO della facoltà medica di Padova. Consiglio medieo di cui fanno parte i più insigni sanitari delle principali città italiane. Per commissioni di acque e sehiarimenti rivolgersi alle Rr. Fonti - Recoaro Pd STAI DA SE tre ù DEMO A C4 7a C | da xo,p LAI a 4, AG) 9 \° DC ANTANI IA di seria D'IPOTECHESE SCONTO Fondata in Monaco nel 1835 Soggetta al controllo permanente d'un R. Commissario governativo | Capitale Azionario Marchi 44,285,714,50 interamente versato Autorizzata ad agire in Italia con decr. in data 10 Now. 1898 del R. Tribunale Givile di Genova —_ oe _—_—_ Ramo Assicarazioni sulla Vita e Infortani Rappresentante generale pel Regno d Italia I Cav. A. BLEY= Genova na AMMINISTRAZIONE dell Ispettorato Generale pel Veneto e lombardia Premiata PUBBLICITÀ LAGUNARE VENEZIA OY NOI È XA ; P È, a - iz LE 9 I )JPA\6Yy o D 5 PALO, A (o) © PA NO SA \ / 7 “È A i PIRO ; #3 SADE saò Ra tia oe! PA. ROTA Pte PE DI È ni Lt Ar ere a "a CERRO II EM DT I EA II Vr e at a a A 1) TON SRISIEISITT 9 9) Diane Pat 15-91 Aposto 1909 % > *IRivista Italiana di [Desca ed Aquicultura à MARINA -FLUVIALE- LACUSTRE Premiata con medaglia d’oro Fondata € diretta dal Dott. D. LEVI-MORENOS ORGANO CENTRALE i per promuovere la < FEDERAZIONE NAZIONALE AQUICOLA » . Riassume gli Atti delle Società Italiane di Pesca © d’ Aquicultura | Pubblica in Supplemento i Bollettini Ufficiali » 8 ; della Società Regionale Veneta € della Società Benacense CA SOMMARIO Y - D. Levi-Morenos — L' Aquicultura in Torre di Zuino (Friuli) — con 4 tavole .e 5 figure nel testo. DIREZIONE F AMMINISTRAZIONE so la Scuola di Pesca ed Aquicultura, Venezia dh S. Trovaso, Palazzo Bolani 1074 A. - Venezia ‘Abbonamento annuo alla Neptunia sola L. 12 — coi supplementi L. 20 fi Gli abbonamenti decorrono sempre dal Gennaio e quando non sono disdetti s’ intendono tacitamente rinnovati = SPERI INSERZIONI: Concessionaria Esclusiva Premiata Pubbli cità Lagunare in Venezia Rappresentanze Generali: Roma, Torino, Palermo, Firenze, Malta, Tunisi, Parigi n° ‘È Bruxelles, Milano, Agenzia propria - Napoli, Filiale propria air pubb lico per i bagni e per la bibita delle acque DEC dal 1° Maggio al 31 Ottobre De Date Concorso annuo 50000 bagnanti +24 Analoghé hegli diretti a quelle di Kissingen, Marienbad, Weisbaden. Koichi cè le acque di Montecatini giovano meravigliosamente contro le malattie dello stomac degli intestini, del fegato, della milza, ecc., nella gotta, nella obesità, nel diabete, | in ogni forma di urocrasia. -— Contro la LL e la calcolosi del feno lazio loro è portentosa. 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E] La cura delle acque di Montecatini puo essere fatta a domicilio _ ZA) in qualunque epoca deil’ anno É un pregiudizio che esse sieno più indicate nei mesi caldi. | — n " Ei 2) US LI Depositi in tutte le principali città, vendita in tutte le principali farmacie. Pe notizie e per ordinazioni dirette rivolgersi all’Amministrazione in Montecatini Sa ca) oppure all’Amministrazione in Milano - Via S. 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SALMONIDICULTURA 1) Scelta delle specie. 2) Notizia sul nuovo salmonide del Columbia (Salmo Gairdnerii Rich). 3) Lo Stabilimento di troticultura : II piccolo incubatorio — L’aqua — Filtro esterno e piccoli filtri interni — I capienti. II grande incubatorio — L’ aqua ed il suo innalzamento — il grande filtro interno — I capienti. 4) L’incubazione del Salmo fario e del Salmo irideus — L’ al levamento del S. irideus nei canali del Parco — Dedu- zioni su queste prime operazioni. 5) L’incubazione e 1’ allevamento del nuovo Salmone (Salmo Gairdnerii Rich). 6) Prospetto riassuntivo generale dell’ incubazione e degli allevamenti dei salmonidi. 170 Arrivo — incubazione e schiudimento — principio dell’ ali- mentazione. Cure prestate alle uova, agli avannotti ed al novellame. Preparazione e somministrazione degli alimenti — Osser- vazioni tecniche sull’ alimentazione. JI. CIPRINIDICULTURA 1) Scelta delle specie. 2) Costruzione degli stagni di frega. 3) Collocamento dei riproduttori e cure per la frega. III. VALLICULTURA (Coltivazioni in aque salse o salmastre) 1) Ragioni della forma colturale prescelta in relazione colle specie coltivabili. 2. Lavori eseguiti per la formazione del capiente: Canali-Conserve — Canale Collettore — Chiavica e Chiu- dende. 3) L’aqua ed alcune osservazioni sulla salsedine. 4) Specie prescelte per la semina. 171 PREMESSE —_— a) Al lettore - Per iniziativa del sig. co. Gustavo ing. Corinaldi, nella estesissima tenuta di Torre di Zuino (Friuli) si eseguirono, nella passata campagna ittiogenica, complessi lavori aquicoli dei quali la « Neptunia » non ha ancora tenuto parola. Tale omis- sione può sembrare strana, visto che questo periodico cerca sempre di dar notizia delle iniziative italiane per la coltivazione del suolo aqueo e tanto più strana se si consideri essere questo impianto aquicolo di Torre di Zuino il primo tentativo vera- mente completo e razionale di aquicultura intensiva fatto nella regione veneta. La causa dello studiato silenzio è semplice: non credetti utile riferire subito notizie singole e limitate della nuova aqui- cultura, appunto perchè io stesso ebbi l onore di essere chiamato a consigliare il proprietario nei singoli impianti. Considerai, che sarebbe stato di molto maggior valore e più efticace per la propaganda aquicola, far conoscere i risul- tati accertati di questo vasto impianto, di quello che annunciare i lavori progettati. Le aque che irrorano la tenuta di Torre Zuino, formando un complesso reticolato di roggie e canali, rappresentano già una ricchezza naturale del fondo vuoi per lo scolo della cam- pagna, vuoi per irrorazione e fluitazione; ma non era sfuggito ai conti Corinaldi che quelle aque rappresentavano pure un altro mezzo di produzione allo stato potenziale, una forza che poteva esser resa attiva mediante le coltivazioni -«aquicole. Se nonchè, per diversi anni, più urgenti assestamenti agricoli ed industriali richiamarono Vl opera dei proprietari. Essendosi tenuto nel marzo del 1902 un primo Convegno degli Agricoltori Friulani, per iniziativa di quella benemerita Associazione Agraria, io ebbi l’ onore di essere invitato a tenervi una conferenza di piscicultura (1) alla quale deliberatamente in- terveniva il sig. co. ing. Gustavo Corinaldi. In seguito alla mia conferenza fu promossa dall’ Associa- zione Agraria Friulana una Commissione per 1° Aquicultura (1) Come e deve fare della Piscicultura — Bollet. della Associazione Agraria Friulana — 1903. 172 Friulana (1) ed il sig. co. G. Corinaldi faceva speciale invito a questa Commissione ed a me di visitare le tenuta. La visita ebbe luogo ai primi di maggio e vi partecipò oltre al presidente della commissione friulana cav. prof. L. Petri ed ai segretari avv. Urbano Capsoni e D.r Gius. Biasutti anche il com- pianto illustre senatore Gabriele Pecile, il fervido pioniere di ogni buona iniziativa sociale e specialmente agricola (il quale con entu- siasmo giovanile animava noi tutti a superare le difficoltà tec- niche e ad iniziare una aquicultura razionale nel Friuli). Con quella rapida e dilettevole escursione, si venne a constatare le condizioni idrografiche del vastissimo tenimento, a racco- gliere notizie sulla pescosità di quelle aque, così che potei abbozzare e discutere coi visitatori le prime linee dei futuri impianti aquicoli. In seguito a quella prima visita il co. Gustavo ing. Cori- naldi desiderò dei nuovi miei sopra-luoghi, affidandomi di poi l’incarico di dirigere nel modo il più pratico e razionale l’im- pianto per utilizzare il suolo aqueo della tenuta. Sono lieto quì di adittare come esempio, non solo | ini- ziativa del co. G. Corinaldi, ma anche la fermezza dei suoi pro- positi che furono messi a prova dal mio metodo di propaganda. Poichè io credetti doveroso far notare sempre e minuziosamente, e direi quasi in modo accentuato, tutte le probabilità sfavore- voli alla buona riescita e non magnificare le favorevoli. E ciò perchè io credo che i propagandisti della piscicultura abbiano (1) Ecco la circolare che la Associazione Agraria Friulana - benemerita promotrice d’ogni buona opera non solo strettamente agraria, ma integrante l’ attività agricola — diramava per costituire un Comitato Friulano per 1’ Aquicoltura. Onorevole Signore, L’ interessamento ognor crescente per i p oblemi che si connettono alla coltivazione delle aque come mezzo di procurare una nuova fonte di reddito all’ industria dei campi ed un nuovo alimento sano e nutritivo alle popolazioni, spinge il nostro Sodalizio ad occuparsene in modo particolare. In un recente discorso tenuto al Convegno degli agricoltori, persona di speciale competenza, il dott. Levi-Morenos, accennò a nuovi aspetti dall’ argomento, che meritano la più seria attenzione dei nostri agricoltori ed abbiamo creduto opportuno di invitare tutti coloro che hanno a cuore la questio- ne, ad una adunanza per discutere intorno al modo di promuovere in Provincia un maggior interes- samento alla produzione cd alla protezione dei pesci e possibilmerte alla coltivazione intensiva di questi animali. Nel mentre prego la S. V. ad intervenire alla riunione che si terrà nei locali di questa Associa- sione il giorno di Sabato r9 aprile alle ore 1 1]2, avverto che l'ad: nanza è pubblica e che alla me- desima potranno partecipare tutti colo che hanno interesse a promuovere l’ aquicultura in Provincia. Il Presidente Di EE GRES 173 fatto da principio un grande danno allo sviluppo delle industrie aquicole : le iperboliche promesse della rendita che può dare il suolo aqueo sfruttato a piscicultura sono i più serii ostacoli contro i quali si deve lottare. Quando il Francis (inglese) ci viene a dire: « L’ aqua richiede poche o nessuna delle spese « necessarie per la terra: abbandonata a se stessa produce e u riproduce ad un grado tale, computata per aree eguali, che tra- « scende di molto la terra » quando il Monogq ci dice : « Per una « medesima aerea il prodotto d’ uno stagno è assai superiore al « prodotto d’ una coltura agricola (1) fanno delle affermazioni che si potranno dimostrare in teoria — poichè tutto in teoria è dimostrabile — ma che non reggono alla realtà della pratica. Perciò la aquicultura industriale di Torre di Zuino assume uno speciale carattere volendosi provare in realtà quanto è possibile ricavare dal razionale sfruttamento del suolo aqueo ; e sull’ importanza dell’ impianto e di questa prova, sul merito dei proprietari che la vollero e tenacemente la proseguono, dirò alla fine della presente Relazione. bh) Condizioni di fatto e deduzioni per 1 impianto — Mi è necessario ora notare che credetti opportuno iniziare 1’ aqui cultura in Torre di Zuino seguendo un criterio che direi spe- rimentale o di assaggio. Una coltivazione di qualsiasi natura, ma sopratutto aquicola, non si improvvisa su dati semplicemente teorici, occorrono as- saggi pratici del suolo aqueo ed accorgimenti speciali per met- tere la colture nuove in relazione con quelle già esistenti nel fondo, per adattarle alle convenienze locali, al personale dispo- nibile, alla possibilità di un futuro sviluppo, ecc. Sino dalla prima visita, coll’esame del fondo e della vege- tazione, potei constatare che nel vasto tenimento si presentava l'opportunità di molteplici e vaste coltivazioni aquee, di sal monidi e di ciprinidi nell’aqua dolce, nonchè di qualche specie marina adatta alle aque salmastre. Si potè pure stabilire che la Roggia Zuina non andava soggetta ad inquinamento da parte di stabilimenti industriali o da scoli di bonifiche, ma solo a torbide di breve durata, delle (1) Cito riportando dall’ Aquicultura Lombarda (Gennaio-Febbraio 1903) non avendo avuto vi. sione dei lavori originali dei due autori. 174 quali si avrebbe dovuto tenere conto per provvedere ad efficace difesa delle incubazioni. Si constatò pure che nelle risaie e negli scoli delle stesse venivano già in buon numero le carpe, mentre su per l’Ausa Corno erano state viste più volte: Mugil Capito novelli (bottoli) e qualche adulto della stessa specie (caustelo). Si veniva così delineando tre rîparti per l’Aquicoltura del tenimento : a) Salmonidicultura — per le aque della Roggia Zuina; 6) Ciprinicultura — per le aque delle risaie ; c) Coltivazione in aque salmastre — riducendo a valle da pesca la valle da strame. Di quì anche la necessità di provvedere a tre speciali im- pianti per la formazione di capienti aquei destinati alle opera- zioni di incubazione, allevamento e stabulazione, impianti che verranno singolarmente descritti più sotto e che consistettero nella formazione : a) di uno stabilimento di troticultura ; 6) di stagni per la frega della Carpe; c) di Conserve-Canali nei fondi adibiti a coltivazioni di specie marine. c) Il personale — La buona riuscita di qualsivoglia indu- stria, per quante siano le precauzioni prese, per quanto siano stati fatti serissimi preventivi, per quanto non sia lesinata la compartecipazione del capitale, è sempre e sovratutto in fun- zione di quel personale alle cure del quale viene affidata la gestione. Ora per questo impianto aquicolo destinato ad un ampio sviluppo, la questione del personale mi preoccupava a buon diritto. Nella tenuta non vi era alcuno che avesse mai ese- guito o visto eseguire lavori piscicoli. Poteva quindi in via generale sembrare opportuno e più sicuro chiamare dalla Ger- mania o dall’Austria-Ungheria qualche tecnico piscicultore, al quale affidare la gestione dei' singoli impianti che verrò poi descrivendo. Ma ho messo da parte subito questa idea quando ebbi oc- casione di conosce il Direttore dall'Azienda Agraria dott. Sisto Portelli e le sue preziose doti. 175 L’aquicultura più di qualsiasi industria agraria esige — come ebbesi ad asprimere un vecchio e valente piscicultore — (1) l'ordine, la puntualità, una pulizia estrema, meticolosa, spinta all'eccesso ed una grande 1egolarità nel lavoro. Queste preziosissime doti non si possono sperare congenite nel personale inferiore che di natura sua è troppo semplicista perchè non sa rendersi conto delle cause che danno luogo ai fenomeni anco appariscenti, ma giudicati quasi sempre senza discernimento. Bisogna adunque che la persona chiamata ad assumere la gestione di impianti aquicoli abbia essa queste pre- ziose doti e possa imporle al personale subalterno. Ora, per fortuna, il dott. Sisto Portelli si presentava per queste doti come un futuro Direttore ideale; ed io potevo quindi assumere tranquillamente la responsabilità di questi difficili inizii, poichè mediante la continuata corrispondenza col dott. Sisto Portelli potevo esser sicuro che le mie istruzioniî* sarebbero state con intelligente discernimento applicate. Ma occorreva subito formarsi un personale inferiore per le varie manipolazioni ittiche, ed in ciò provvide con opportuna deliberazione il co. ing. Gustavo Corinaldi che mi affidò l’in- carico di dare pratica istruzione al pescatore della tenuta, certo Pascut, abbastanza sveglio e desideroso di apprendere. Per raggiungere rapidamente lo scopo accompagnai meco il Pascut in una rapidissima visita agli stabilimenti di piscicul- tura in Peschiera, Brescia e Torbole, ed in soli due giorni, con un seguito di osservazioni ed esercitazioni pratiche abilitai il Pascut nelle operazioni ittiogeniche e piscicole principali; frega, enumerazione, imballaggio e disballaggio uova, cure da prestarsi alle uova durante il periodo dell’incubazione, prime cure ai neonati avannotti, cure ulteriori, somministrazione degli ali- menti, trasporto ecc. Fu inoltre preso dai signori co. Corinaldi un pescatore della laguna di Marano lagunare come guardiano per l’impianto fatto nelle aque salmastre e come uomo pratico dei luoghi e delle coltivazioni in aque salse. Inoltre due figli del Pascut vennero impiegati ad aiutare il padre nei lavori per l'allevamento dei salmoidi. (1) Vedi Jousset de Bellesme — Pisciculture et Pèche moderne - Libraire Larousse - Paris 1903, 176 I. SALMONIDICULTURA I. Scelta delle specie — Dei salmonidi nostrani presi in considerazione solo la trota indigena, non occupandomi di quelli speciali o per ubicazione, come il Carpione del Garda (Salmo Carpio) o per qualità d’ aque, come il Salmerino (Salmo Sal velinus) che vive in correnti molto fredde. Delle specie esotiche vennero introdotti in aque dell’ Alta Italia i Salmonidi Americani noti coi nomi di: Trota arcobaleno (Salmo Irideus Gible) Salmerino americano (Salmo fontinalis Mitch) Salmone di California (Oncorhynchus choucha Walb). Tra questi mi sembrò che solo la trota iridea si dovesse sperimentare, il salmerino americano fino ad ora non fece buona prova, e la riuscita del Salmone di California è molto di scussa anche in Francia ove pure si semina da anni. E vero che nel Vicentino, ove esso fu ripetutamente seminato nelle aque pubbliche, a cura del locale Comitato della Società Re- gionale Veneta, si pescarono individui ben sviluppati, ma non se ne ottennero ancora individui a maturità sessuale e per le nuove semine nel Vicentino si è sempre vincolati agli stabili menti esteri che soli forniscono le uova del salmonide californiano. Mi proposi quindi di sperimentare nelle aque della tenuta Corinaldi il nostro Salmo fario ed il Salmo irideus, nonchè un terzo salmonide, indigeno del Pacifico e non ancora studiato fra noi, da pochissimo tempo importato in Europa. E’ questo un salmonide anadromo il Salm0-Gardneri, detto dagli americani degli Stati Uniti Sfeellead o testa d’ acciaio, con un’area di diffusione vastissima che va da Santa Barbara nella Costa meridionale della California sino alla Penisola di Alaska e forse all’ Oceano Artico. Portando a buon fine l’incubazione ed il primo allevamento di questo salmonide nelle aque dolci della tenuta si avrebbe poi mezzo di sperimentarne lo sviluppo nelle aque salmastre possedute dalla tenuta stessa nella valle più sopra accennata; e sì collegherebbero così le culture da farsi nelle aque dolci con quelle vallive (vedi più sotto: vallicultura). TER 2. Notizia sul nuovo salmonide Intorno al Salmone. del Columbia (Salmo Gairdnerii Rich.) mi riservo di pubblicare una nota a parte, ora quì accenno solo a qualche notizia generale prima di riferire sull’ allevamento iniziato a Torre di Zuino. Dalle ricerche della Commissione Federale delle Pesche degli Stati Uniti, dalle osservazioni fatte dal sig. Jaffè, l’impor- tatore di questa specie in Europa, risulterebbe che questo sal- monide migratore, meglio assai del Salmo Salar si presterebbe a ritornare nei corsi d’aqua europei compiendo regolarmente le sue migrazioni dalle aque marine e salmastre a quelle dolci e viceversa. Secondo un rapporto del « Commissioner of Fish and Fi- sheries of the United States Fish Commission, » questo salmone rassomiglia in forma, dimensione ed apparenza generale al sal- mone delle coste dell’Atlantico. Si distingue dagli altri salmonidi del Pacifico” per la sua coda quadrata nella stagione della frega, per la testa molto piccola e per il muso rotondo. Il suo peso, nel Columbia, varia da 10 a 30 libbre, entra nelle aque del Columbia in autunno, nei fiumi del mezzogiorno più presto e in quelli del settentrione più tardi. Quando entra nelle aque dolci è in condizioni eccellenti e presenta un gran pregio per il suo sapore e per le carni leggermente rosate. Mano mano ch’esso rimonta 1 fiumi dimagrisce per gli stenti dell'ascesa. Va in frega in primavera ; le uova sono molto più piccole di quelle del Salmone Californiano, ed in media ogni femmina ne produce da 3000 a 5000. Il Jaffè ritiene che il Salmo Irideus, la trota arcobaleno, venutaci dall'America e che ormai è acclimatata e si diffonde sempre più nelle aque dolci d’ Europa, non sia altro che un Salmo Gairdnerii che si è adattato a vivere costantemente nelle aque dolci. Se così è, ed in Germania si sta ricercando spe- rimentalmente il fatto, si può a miglior motivo sperare che il Salmo Gairdnerii possa non solo allevarsi da noi in aque sal- mastre ma anche raggiungere in queste la sua maturità sessuale. 3. Stabilimento di Troticultura — L’ edificio nel quale fu- rono posti gli incubatori, i filtri e le vasche d’allevamento, si trova presso la Roggia Zuina e serviva altra volta ad uso di mulino. Si approfittò quindi di una condizione di cose già pre- 178 esistente, adattando due grandi locali a piano terra al nuovo of- ficio e costruendo nel primo locale un primo incubatorio e suc- cessivamente nel secondo locale un secondo incubatorio più vasto, nonchè quattro vasche in cemento. Ii, PICCOLO INCUBATORIO L’aqua venne presa nella Roggia Zuina sopra la chiudenda e fatta passare per un filtro orizzontale posto nella Roggia stessa con una costruzione molto opportuna escogitata dal dott. Sisto Portelli, il quale riescì a superare difficoltà materiali di ubica- zione e di adattamento veramente notevoli. L’aqua quindi, prima di entrare nell’ edificio, subisce una prima filtrazione ad opera di questo filtro esterno. Il filtro esterno consta di tre capienti in tavole divisi ognuno in due parti risultandone così sei scompartimenti eguali comu- nicanti fra loro nel modo che viene indicato nella unita fig. dalle freccie. Nel primo scompartimento si pose ghiaia (a), nel se- condo, terzo e quarto, ghiaia con interposto carbone (0). Nei due scompartimenti ultimi, solo ritagli di spugne (c). L’ aqua della Roggia per mezzo della grondaia (f) viene condotta nel primo scompartimento e scende e risale per i varii scomparti- menti sino a che riesce nel tubo alimentatore (4) dell’incubatorio. Per la pulizia dei filtri basta togliere i tappi (e) facendo entrare ed uscire l’ aqua in senso contrario a quello indicato, così che dal terzo capiente e precisamente dal sesto scompartimento entra nelle altre cinque parti del filtro ed esce fuori per l’ apertura del primo scompartimento. I piccoli filtri interni — L’aqua che viene condotta nel primo locale dell’ edificio è guidata, mediante conveniente tubo, 179 sino alle cassette d’incubazione collocate in una specie di corsia scavata nel suolo; in tal modo fu evitata per questo incubatorio la necessità di innalzare l’ aqua essendo state poste le cassette sotto il livello della Roggia, considerata al punto di presa Dal tubo conduttore mediante appositi robinetti l’aqua viene a cadere sulle singole cassette d’incubazione, ma prima, come dimostra la figura, l’aqua stessa passa per un piccolo filtro economico che consigliai al dott. Portelli e da questi molto abil- mente adattato. Il filtro economico consiste originariamente in un comune vaso da fiori riempito di ghiaia e ritagli di spugne, il tutto compresso mediante un coperchio in legno bucherellato. Il Portelli adatto a questo filtro elementare un’assicella me- tallica (a) con una vite (6), mediante la quale si può variare la compressione esercitata dal coperchio sui ritagli di spugne; in tal modo, aumentando la pressione, si ha un filtro di sicurezza, l’aqua per quanto torbida esce dal filtro perfettamente limpida. Capienti del piccolo incubatorio — Le forme delle cassette incubatrici e di prima stabulazione per gli avannotti si molti- plicano continuamente, si può dire che ogni piscicultore un poco autorevole ed ogni stabilimento di qualche importanza creano, con qualche piccola modificazione, la propria cassetta, tavolo, apparecchio ecc. Io ho creduto bene fra le varie forme adottare le più semplici danno la preferenza al tavolo d’incubazione Zenck. Nel piccolo incubatorio (vedi tav. I. (c)) si trovano n. 8 di questi tavoli, più un tavolo occupante un rialzo, che chiude il fondo della corsia escavata nel terreno, e che non si avrebbe 180 potuto togliere essendo a sostegno del muro di divisione. Nello stesso piccolo incubatorio si trovano pure quattro cassette Schuster. IL GRANDE INCUBATORIO9 con vasche d° allevamento In seguito alla buona riuscita dell’incubazione ed allevamento degli avannotti nel piccolo incubatorio, si provvide nel secondo locale dell’edificio alla costruzione di un proprio e più conve- niente incubatorio con vasche per l’ allevamento degli avannotti. L’aqua — Si utilizza sempre quella della Roggia Zuina, ma anzichè passarla per un filtro esterno si provvide ad un grande filtro interno, e per ora si innalza l’aqua mediante due arieti che verranno poi aumentati o sostituiti da altro sistema elevatore quando tutti i capienti del nuovo incubatorio avranno a funzionare. I due arieti costarono, messi in opera lire 582.79 essi innalzano zo ettolitri d’aqua all’ ora, quantitativo che ci è ora sufficiente per il ricambio dell’aqua nelle vasche. Filtro interno - Le figure 1-2 della tavola terza e la leggenda mostrano a sufficienza la costruzione e la forma del filtro senza bisogno di ulteriori dettagli. Si aggiunge sola- mente che il filtro che serve solo per l’ aqua destinata alle vasche, venne a costare lire 253 e che funziona ottimamente. L’aqua per le cassette verrà filtrata solo mediante piccoli filtri interni come quelli più sopra descritti e che alla prova furono riconosciuti sufficienti. Capienti per la stabulazione — Sono quattro, in cemento, escavati nel terreno, e la sponda si innalza dal suolo di soli 30 centimetri. I lati delle vasche sono di m. 3 per m. 2.81 ; la pro- fondità è di m. 0.80, lo spessore delle pareti di m. 0.30. Il costo complessivo delle vasche fu di lire 875.92. Le pareti interne contigue delle vasche sono formate da paratoie mobili di legno con contorno di gomma, si può quindi regolare perfettamente la comunicazione fra i singoli capienti. (Tav. II fig. I e). Capienti per incubazione e per prima stabulazione del no- vellame — Per la ventura campagna ittiogenica si potranno far funzionare lungo la parete n. 20 tavoli Zenck, che potrebbero permettere l’incubazione sino di un milione d’uova. (Tav. II figL.d): 181 Questo grande impianto, tutto compreso, capienti, tavolato, tubi conduttori, robinetti ecc., venne a costare complessivamente hrera:r29:40. 4. Ineubazione del Salmo fario L. e del Salmo irideus Gibb. — Nel piccolo incubatorio si fecero le seguenti incubazioni : Salmo fario uova: 10.000 Salmo irideus uova 17.000 Salmo Gairdnerii uova 15.000. Dirò separatamente delle singole incubazioni raccogliendo poi i dati in un prospetto riassuntivo. Salmo fario L. Mi interessava verificare se la trota indigena nostrana po- teva adattarsi alle aque della tenuta. Oramai la stagione della frega era troppo avanzata, nè mi riesciva facile procurarmi pro- duttori del Friuli, ricorsi perciò, a mezzo della Società Regio- nale Veneta, alla Stazione di piscicultura di Belluno, ed il Di- rettore della Stazione, uno dei benemeriti pionieri delle pisci- cultura veneta, il cav. Feliciano Vinanti, ben volentieri accondi- scese ad inviare per questa esperienza 10,000 uova ottenute da riproduttori selvaggi delle aque bellunesi Le uova giunsero a Torre di Zuino il 26 gennaio in per- fetto stato, si posero subito nelle cassette incubatrici. L’aqua segnava una temperatura di 5 gradi; le uova che si guastarono durante l’incubazione furono in numero limitato, vennero subito tolte per impedirne lo sviluppo di muffe. Gli avanotti inco- minciarono a sgusciare dalle uova il 3 febbraio e finirono il 10. Numerosi gli individui deformi o gemelli, ma gli altri si mo- strarono vispi e ben portanti. Dopo dieci giorni dalla nascita gli avanotti dalla cassetta d’incubazione venivano trasportati in tavoli Zenk. L'alimentazione degli avannotti ineominciò col 29 marzo, e procedette regolarmente, ma gli avanotti stentarono molto ad abboccare. Nella notte del 24 marzo, per causa che rimase ignota, l’aqua che, passando pel filtro esterno alimenta |’ incubatorio, venne a mancare, le cassette ed i tavoli rimasero privi del ne- cessario ricambio e si ebbe una mortalità enorme nelle trote no- 182 strane e nelle iridee ; solo il salmone del Columbia, quantunque nelle stesse condizioni degli altri due salmonidi ebbe a soffrire pochissimo, dando con ciò prova di una straordinaria resistenza. Del Salmo fario sopravvissero dapprima 2500 individui, che furono posti nella Roggia Zuina in una delle incubatrici sistema Jatfè ; ma la mortalità continuò gravissima senza alcuna causa infettiva, si ritiene più che altro per denutrizione essendo le trotelle molto spaurose e difficilmente abboccando. Le poche rimaste, circa 150 si riposero nell’incubatorio e sembra si adat- tino all’alimentazione artificiale; se ne salvarono sole 120 che ora sono abbastanza prosperose. Salmo irideus Gibb. Le uova furono aquistate alla Stazione di piscicultura di Torbole e furono spedite in tre riprese, al 23 febbraio ne per- vennero 8000, al 1o marzo 2000, ed al 16 aprile 2000. Ma di- sgraziatamente tutte e tre le spedizioni giunsero in pessime condizioni. | Buon numero erano già schiuse lungo il viaggio e natu- ralmente gli avanotti sgusciati in tali condizioni erano tutti morti. Le uova giunte erano di differenti grandezze, si schiusero quasi subito e diedero avannotti di dimensioni molto diverse, alcuni a grossa vescica ombelicale, altri con piccola vescica. Il riassorbimento della vescica procedè molto irregolarmente, così che in fine delle tre spedizioni ci si ridusse ad avere solo un 300 avannotti. Allevamento Salmo irideus Gibb. Nel parco della tenuta si trovano alcuni fossi o piccoli ca- nali che vengono alimentati dall’aqua della Roggia. Uno di questi canali e precisamente quello che direttamente riceve l’aqua dalla Roggia fu chiuso alle due estremità e diviso in vari riparti mediante telai in legno portanti una tela metallica. Il canale venne previamente espurgato, presentando uno spessore di circa settanta centimetri d’aqua scorrente, sul fondo vennero collocati grossi ciottoli; si immisero dei molluschi per tenere pulito il fondo dai detriti alimentari ed in questa speciale con- serva si portarono le 300 iridee superstiti che vennero alimen- tate artificialmente e si svilupparono molto hene approfittando 183 della duplice alimentazione, quella naturale che ricavano dal suolo aqueo e quella artificiale loro porta. Deduzioni Le cause che fecero andare a male questo primo inizio di troticultura col Salmo fario e col Salmo irideus sono affatto indipendenti dalla qualità dell’aqua e dalle cure prestate nell’in- cubazione e nell’allevamento. L’aver incubato uova di trota no- strana, provenienti da individui selvaggi, portò per conseguenza che gli avannotti erano di prima generazione domestica e perciò naturalmente molto selvatici, paurosi e tardi ad abboccare. È noto che gli individui discendenti da genitori già tenuti in do- mesticità e meglio ancora da genitori già nati e cresciuti in schiavitù sono più facili ad allevarsi perchè meno si spaventano e più facilmente abboccano che non quelli provenienti da ge- nitori pescati nelle aque libere. Le uova ricevute da Torbole pel 50 o]jo e più perirono per viaggio e le rimanenti diedero individui congenitamente deboli e destinati a perire. Quindi si può ritenere come assodato che in condizioni normali la incubazione del Salmo fario e del Salmo irideus può riuscire ottimamente, e ritengo pure assodato che le iridee si possono pure ottimamente allevare in canali — conserve od in altri speciali capienti. 5. Incubazione ed allevamento del Salmone Columbiano Arrivo, incubazione, schiudimento, principio dell’ alimentazione Le 15,000 uova del nuovo salmonide furono inviate in due riprese dallo stabilimento del sig. Jaffé di Sandfort, (Osnabriich) e giunsero in perfetto stato, così le 5000 arrivate il 21 febbraio come le 10,000 dell’rT marzo. Le uova, di color giallognolo, quasi bianche erano tutte uniformi, insignificante il numero delle arrivate morte, così pure minimo (60 uova su 5000) quelle morte durante l incubazione. Gli avannotti della prima spedizione sgusciarono il 5 marzo, con sviluppo uniforme, apparvero subito vitalissimi. Pel caso accidentale occorso, come sopra fu detto, la notte del 24 marzo, si ebbero solo 200 morti. 154 Le uova della seconda spedizione si schiusero tutte fra il 16 ed il 18 marzo, durante l’ incubazione si ebbe pure una perdita minima, il 2 1]2 0]o. La somministrazione degli alimenti incominciò agli avan- notti primi nati il 27 marzo ed a quelli della seconda spedi- zione il 6 aprile. ì Cure prestate alle uova al novellame ed agli avannotti Tutte le istruzioni da me impartite al dott. S. Portelli, per lettera od a voce, furono costantemente e scrupolosamente osservate. La maggiore pulizia nell’ incubatorio e nei capienti sia all’ interno che all’ esterno, lavatura dei tubi regolatori di scarico e dei filtri ogni due giorni. Immediata eliminazione di ogni uovo guasto, dei gusci delle uova venuti a maturità totale, asportazione immediata degli avannotti morti. Quando si inco- minciò l alimentazione si ebbe cura di eliminare, subito dopo ogni pasto, i residui del cibo che galleggiassero o che fossero al fondo e ciò mediante reticella di garza o coi sifonî. Si acce- lerò spesso la corrente per dare più rapida rinnovazione all’aqua ed esercizio ai pesciatelli. Feci più volte dare un bagno salato in proporzione di 27 grammi di sale comune da cucina per ogni litro d’ aqua. Il sale non si versava direttamente nel ca- piente, ma lo feci sciogliere in un vaso di legno, poi, interrotta momentaneamente la circolazione d’ aqua nei capienti, si versava in questo la soluzione. I guizzi rapidissimi degli allievi ed il benessere. manifestamente dimostrato dalla più accentuata vo- racità, provarono ogni volta l utilità di questa pratica. I capienti disponibili divennero in breve insufficienti ; perciò in attesa che fossero costruite le vasche si rese urgente dira- dare un po’ gli avannotti che già da più giorni avevano inco- minciato ad alimentarsi. A tale scopo si adattò un nuovo tratto del canale del Parco e vl sl portarono 1500 individui. Il trasporto si fece rapida- mente, per mezzo di grandi recipienti di legrio, verso sera, con- siderando che gli avannotti non abituati alla luce del giorno avrebbero avuto più agio per adattarsi alla vita all’ aria aperta e trovarsi nascondigli sotto le pietre, appositamente disposte nel canale. 185 Finita la costruzione delle vasche nel grande incubatorio e lasciata in queste per alcuni giorni l aqua, che fu più volte ricambiata onde asportare qualsiasi elemento nocivo introdotto colla cementazione, vi si collocarono 2000 avannotti. Gli altri sono ancora nei tavoli Zenk. Preparazione e somministrazione degli alimenti Anche a scopo di esperienza si somministrarono diverse specie di alimenti, onde constatarne la appetitosità, i vantaggi ed i danni. Si provarono : latte coagulato, tuorlo d’uova, milza, fegato, sangue, cervello, polmone, carne di bue, pesce fresco, crisalidi di filugello secche, farina di sangue Schubart (Futterblut), carne di rana, farina di segala. Gli alimenti carnei, a seconda della loro natura, vengono ri- dotti in polpa, grattuggiati o triturati colla macchina trita-carne. Si ha cura di preparare l’ alimento nel quantitativo suffi- ciente per un solo pasto per somministrare la razione sempre fresca. Nella preparazione della carne si elimina il grasso ed 1 ten- dini poichè non vengono appetiti ed inquinerebbero inutilmente l’aqua. L’ alimente polposo e farinoso si impasta con aqua, la carne di bue si alterna con quella di pesce, o con quella di rane disossate, cercandosi di abituare sino da principio i pescia- telli a vario regime alimentare. La farina di sangue Schubart si impasta con farina di segala. Non ho ancora incominciato a far somministrare, come alcuni provetti piscicultori consigliano, carni salate; si capisce che in Norvegia e pei piscicultori tedeschi che possono avere salati di pesce ad infimo prezzo questo mezzo alimentare possa essere vantaggioso,ma da noi conviene anzitutto vederne il lato economico. Ho creduto buona pratica che si tentasse di somministrare l’alimento quando la vescica non era ancora interamente rias- sorbita. E’ certo che gli avannotti in natura incominciano a prendere forme minutissime diorganismi planctonici ancora prima di aver totalmente riassorbita, la vescica ombelicale. Perciò credo che quelle semine in aque pubbliche che si fanno con avannotti a vescica totalmente riassorbita, con avannotti non alimentati o male alimentati artificialmente, e sempre dopo il riassorbimento della vescica sieno semine inutili quasi del tutto perchè si 186 immettono individui resi anemici da una denutrizione notevole, individui fatalmente destinati ad essere preda dei moltissimi nemici organici e fisici ai quali sono dati in balìa. Nell’allevamento in Torre di Zuino si è invero verificato che gli avannotti del Salmone Columbiano abboccano prima del totale riassorbimento della vescica e l’averli provocati al pasto assecondandone l’appetito progrediente è, stimo, la causa prin- cipale che ci diede degli organismi robustissimi. Osservazioni tecniche sull’alimentazione Mediante una continuata corrispondenza comunicai di volta in volta al dottor S. Portelli, colle istruzioni e consigli, una serie di formule alimentari, direi quasi il ricettario ittico per l'allevamento dei salmonidi. Naturalmente i regimi alimentari da me suggeriti furono quelli già sperimentati come migliori dai più noti aquicultori americani, tedeschi e francesci. M’ interessava specialmente verificare se i varii fast usati erano egualmente appetiti ed a quali inconvenienti davano eventualmente luogo. Perciò pregai l’egregio dott. S. Portelli di voler tenermi co- stantemente informato del come gli avannotti, e di poi il novel- lame, si comportavano rispetto alla ricettività alimentare. Dalla corrispondenza avuta estraggo, e riporto alla lettera, le osservazioni fatte dal dott. S. Portelli, le quali nei miei fre- quenti sopraluoghi ebbi sempre a verificare : Latte coagulato — Non venne abboccato e si tralasciò di usarlo. Giallo d’ uovo — Veniva abboccato benissimo ma l’acqua si intorbidiva. Diversi avannotti morivano. Si tralasciò di usarlo. Milza — Se bene grattugiata ed impastata con aqua viene presa bene. Fegato — Lo si deve somministrare grattugiato fino fino, impastato con aqua, come si fa per la milza. E’ molto aggradito. Sangue di bue — Fresco, mescolato con farina di segala, viene molto abboccato — ma qualche trotella dopo il pasto moriva. Perciò se ne abbandonò l’uso. Cervella — E° il cibo migliore ma non sempre si può avere dal macellaio e poi costa caro. Lo si usava il più possibile nelle prime età. 187 Polmone di bue — Si presterebbe bene, ma è difficile grat- tugiarlo. Se somministrato grosso non viene abboccato, resta a galla e ottura i regolatori delle vasche. Per questo inconve- niente lo si usa solo in caso di necessità. Carne di bue — Alimento buonissimo che viene abboccato bene, ma sempre che sia di qualità magra. La parte grassa, i tendini ecc. non vengono abboccati. Pesce fresco — Alimento pur buono se somministrato ben pesto e misto alla carne. Crisalidi — In polvere vengono abboccate benissimo, ma per l'odore nauseante e temendo coll’uso di guastare l’aqua si fece solo qualche prova. Si osserva però che il novellame ali- mentato con sole crisalidi dopo due o tre giorni prendeva poco cibo e convenne cambiar pasto. Farina di sangue Schubart — Mista a farina di segala viene abboccata bene ma molta se ne perde; il salmone columbiano abbocca anche al fondo gli altri cibi ma non questo. Si diede da principio un pasto al giorno, poi si aumentò a poco a poco il numero fino ad arrivare a dare almeno 3 pasti al giorno. Infine devo osservare che questo Salmone Columbiano ha la preziosa attitudine di cibarsi anche degli alimenti che sono caduti al fondo, eccezione fatta pel sangue Schubart, gli altri salmonidi allevati artificialmente abboccano .solo il pasto che riescono ad afferrare prima che arrivi al fondo. E’ questa del S. Columbiano una attitudine di grande importanza che deve venire presa in seria considerazione e che potrà, con una buona selezione, venire sempre più accentuata. PROSPETTO RIASSUNTIVO GENERALE Incubazione, allevamento e stabulazione Sviluppo in Centimetri | Numero l'empe- Principio oa Quantità | Razza delle Data ratura Nascita ratura dell’ ali- 5 | trote | uova paga Fo Zak PERS alla 1ò 22 60 90 guaste Tech Al aqua aqua ||mentazione FAL lei ARR RELA SESIA ineubate) nasci. {giorni | giorni giorni attuale Salmo-fario || 10.000 ||Genn. | 26 5° R_|Febb. [3-10] 8° R Marzo 19 » » » » » 220) 120 (Truta nostr.a) {Salmo irideus || 8000 |Febb. | 23 8° R_||Febb. |23- 8° R_[{Aprile| 15 || » » » » » » 300 Grande mortali à (Iridea o ar- 28 cobaleno) | | Î | | idem 2000 ||Marzo | 10 | 7 R_ ||Marzo | 10 7° R » » » » » » )» » » Uova guaste all’arrivo il il | Avannotti morti alla) | | || nascita | | | | Ì | Î . ” . » a] no dI | ) | T ’ . idem 1 7000 |\Aprile{| 16 8° R_{{Aprile| 16 8° R|Magg. | 8 » » » » » » 200 Uova guaste all’arrivo | | Avannotti morti alla | nascita e anche dopo 5000 |Febb. | 21 8° R_|{Marzo || 10° R Salmo ( 27 1.d d.- DID 3.8 BIS 60 4000 2000 nelle vaschi gran- del Pareo 7500 n l| vasche piccole nerii | | | 2000 circa vasche | | piccole | | | idem | 10.000 Il 8° R_||Marzo |K18|| 9° R laprile ) » » » » » 250 9000 1500 nelle conserve | | | 12.000 330 13.620 | 188 | | | 189 JI. CIPRINIDICULTURA 1. Scelta della specie — Le aque degli stagni naturali e delle roggie che si trovano presso le risaie possono prestarsi facilmente alle coltivazioni di criprinidi. Dovendo già dare parecchia attività all'impianto della sal- monidicultura ed all’ inizio della valle salmastra, non potei per quest’ anno portare avanti la stagnicultura, tanto più che non posseggo ancora sufficienti elementi sulla riuscita di un bellissimo ciprino (Goldorfen) che ebbi occasione di ammi- rare all'esposizione internazionale di Vienna (1) e che si po- trebbe per più ragioni cercare di sostituire agli ormai volga- rissimi Carassius auratus (pesci d’oro) che gli esportatori del Bolognese allevano nelle marcite dell'Emilia e che si esportano ancora ma non più in così larga scala come anni sono. Rivolsi tuttavia la mia attenzione alle varietà più pregiate di Carpe che si coltivano all’estero. Mi constava già che un boemo aveva introdotto nel bolognese la Spiegel/karpfn e che in una tenuta a breve distanza da Cervignano si introdusse la stessa varietà, lasciando in libertà i riproduttori nelle risaie. Non mi consta che esista ancora in Italia una vera e propria ciprinicoltura intensiva, quantunque non possa porsiin dubbio l’esistenza di moltissimi stagni adatti e la possibilità di crearne di artificiali in località convenienti, (1) D. Levi-Morenos e L. Meschinelli. Relazione della visita alla Esposizione internazionale di pesca in Vienna 1902 — Boll. della Soc. Reg. Veneta 15 Giugno 1903. 190 Tuttavia anche in questo non bisogna farsi delle illusioni su dati puramente teorici; certo in Germania, in Austria ed in Boemia l’allevamento estensivo e quello intensivo della carpa, e la stagnicoltura con rotazione agraria (sistema Dubisch), fecero immensi progressi e negli stagni dei dominii del principe Schvarzenberg, specialmente in quelli di Wittingau, mi consta che l'allevamento e l’ingrassamento intensivo della carpa si fa dietro formule algebriche, cosichè si può a priori stabilire che, dato un certo quantitativo di alimento (polvere di carne, fave, sangue polverizzato) si otterranno tanti quintali di carpe’ Ma il reddito notevole che ora se ne ne ricava dipende anche, in buona parte, dalla sino a pochi anni or sono defi- cienza quasitotale di pesce di mare, dal gran pregio nel quale le popolazioni tedesche tengono le varie razze di ciprinidi, mentre che da noi le carpe sono poco apprezzate ed abbiso- sognerà del tempo per far apprezzare le varietà estere. Anche per ciò non ho creduto di consigliare un immediato esteso e complesso impianto di ciprinicultura, visto pure che le condizioni del fondo non mi parvero adatte alla costruzione di stagni per rotazione agraria. Mi proposi semplicemente di iniziare nelia tenuta Corinaldi la prima fase della Cipriricultura con la costruzione di piccoli stagni da frega ricorrendo alla spe- ciale cortesia del sig. Adalbert Neubauer, Amministratore del Principe Schvarzenberg, per avere i riproduttori. Ottenni l'assicurazione che da Wittingau avremmo potuto avere, nella stagione opportuna buoni riproduttori di Spiegel karpfen, oppure di Schuppenkarpfen. Preferii quest'ultime varietà perchè non ancora da altri in- trodotte per allevamento industriale in Italia. Mi proposi quindi di constatare anzitutto: se i riproduttori avrebbero potuto venirci di Wittingau in buone condizioni senza bisogno di un apposito vettore; quindi, in via subordinata, di iniziare con questi la coltivazione, incominciando col far fun- zionare, negli stagni di frega, la raccolta del novellame (feuille) di carpe nobili da sostituirsi alla razza indigena. 2. Costruzione degli stagni da frega — Furono escavati in prossimità della casa per il custode della valle; sono tre 4 191 e disposti in tal modo che possono tutti comunicare diretta- mente fra di loro; due sono di sette are circa ciascuno, ed il terzo è il doppio degli altri. L’unita figura dà un’esatta idea della disposizione dei tre stagni a) b) c) e delle rispettive dimensioni. Come apparisce dal di- segno, nei piccoli arginelli di divisione ci sono delle aperture che possono chiudersi mediante telai a rete metallica che scor- rono in opposte scanalature e possono venire tolte per ricam- bio e per la pulitura. Nel lavoro di escavo si estirpò la canna palustre che troppo rapidamente si propaga in questi suoli pa- lustri, fu accertata | assenza del luccio e si immise l’aqua per pochi centimetri d’altezza riservandosi di portarla al momento della frega all’altezza massima di m. 0.60. 8. Collocamento dei riproduttori e cure per la frega — Le. carpe, come è noto hanno frega estiva ad intervalli, una sola Carpa, secondo Dubisch, basterebbe con le sue freghe a popo- lare 500 ettari di stagno. Per uno stagno di frega di 10 are circa il famoso piscicultore pone due femmine, aventi il peso almeno di 2 a 4 chili, ed un maschio di pari peso, più un maschietto eccitatore. Il Knaute ed il dott. Weinschenk seguono altri cri- teri e per il numero e per l’età dei produttori da accoppiarsi. Io preferii seguire il criterio del Dubisch e verso la fine di febbraio, furono ordinate a Wittingau due femmine e due maschi, che giunsero a Torre di Zuino il 24 febbraio. Il dott. Sisto Portelli aveva già ricevuto le istruzioni per verificare il sesso dai caratteri esterni e la buona condizione 192 dei produttori; questi giunsero difatto nella proporzione richie- sta di due femmine e due maschi e di questo uno adulto ed uno maschietto eccitatore e vennero posti nei riparti minori tenendo distinti i sessi. Ai primi di maggio si unirono nello stagno maggiore, nel quale, non abbondando le erbe adatte alla frega, furono posti tre fregatoi artificiali, come quelli indicati nella figura. ALA LISI 27 SS TT li Sr EEE ERP Il giorno 8 maggio la temperatura dell’aqua avendo rag- giunto i 17 gradi R. i riproduttori furono uniti. i Dopo la prima frega verranno successivamente passati negli altri stagni. Si ebbe cura di circondare i tre stagni con graticci che in qualche modo difendano dal vento, si posero spauracchi per gli uccelli aquatici e si tornò ad assicurarsi dell’ assenza assoluta di lucci. Le carpette, che si otterranno dalle freghe di quest'anno, verranno seminate nelle aque delle risaie e dei vicini canali ove già consta prosperi la carpa indigena; per altra campagna ittiogenica si costruiranno anche stagni di allevamento. 193 III. VALLICULTURA (Piscicultura in aque salmastre) 1. Ragione della forma colturale prescelta in relazione colle specie coltivabili. — Nella tenuta Corinaldi trovasi un fondo vallivo di circa 503 ettari, detto Valle Grande, percorso da al- cune fosse e chiuso dalla Roggia Nogaredo, dal fiume Corno e dall’ Ausa, e dalla roggia circondaria della Valle. La parte alta (334 ettari) è coltivata quasi totalmente a risaia, la parte bassa (circa 167 ettari) è paludosa-torbosa, nè si presterebbe a colture totalmente agricole. Si trattava quindi, seguendo il criterio da me accennato sino da principio, di stabilire sperimentalmente una forma col turale che permettesse di utilizzare il fondo come suolo aqueo, per una piscicultura conveniente ad aque che non avrebbero mai potuto essere esclusivamente salse, ma che eventualmente si avrebbero potuto rendere quasi dolci. Ricordavo che il Canestrini aveva proposto di introdurre i muggini nel lago Trasimeno e che il Giglioli proponeva di acclimatare nelle aque dolci lacuali dell’ Italia media il Labrax lupus, constatando che il nostro brancino vive nel Tirreno anche in aque miste e quasi dolci. (1) Constatazioni simili del resto si possono fare nelle aque salmastre sfocianti nelle lagune dell’ Adriatico, o con questo indirettamente comunicanti. Così che si presentò ovvio il pen- (1) Vedi Atti della Commissione Consultiva per la pesca — sezione 1886 — pag. 37. 194 siero di sommergere totalmente | intero appezzamento, me- diante una arginatura, e di seminare nel bacino aqueo, in tal modo ottenuto, quelle specie marine che possono più facilmente adattarsi alle aque salmastre. In altri termini con un’ arginatura generale si sarebbe creato un capiente vastissimo analogo a quelle delle valli salse da pesca, si sarebbe fatta una specie di valle, nella quale poi, sempre in convenienti proporzio- ni, sì sarebbero adattati i varii espedienti vallivi per conser- vare il pesce all'inverno e per richiamarlo e rinchiuderlo al momento del raccolto. Ho creduto invece agire con maggiore prudenza e con minor dispendio, procedendo nella formazione del suolo aqueo, in modo diverso e iniziando perciò la prima parte di una pi- scicultura che avrebbe di poi potuto adattarsi a più vasto piano. I lavori, predisposti con questo criterio, presentano un duplice vantaggio : 1. Offrire, nella formazione del capiente la possibilità di formare anche un suolo emerso utilizzabile per cultura agricola, foraggiera anzitutto. 2. Creare un suolo aqueo a immediato reddito, pur in attesa di adattarlo, come speciale congegno, ad una più complessa ed estesa piscicultura. 2. Lavori eseguiti per la formazione del capiente I lavori fatti per la formazione del capiente interessano. . ettari 6.38 del suolo paludoso e constano nella escavazione di 18 canali-conserve, che sono tutti in comunicazione fra loro, a mezzo di due canali, l’ uno di 283 metri, l’ altro di 317 metri, e che alle estremità sono allacciati da un terzo canale circon- dariale di m. 608, che corre parallelo al corso dell’ Ausa. Lo sviluppo complessivo lineare del capiente corrisponde a metri 3781, la superficie a mq. 22.734. (Tav. III). Canali-Conserve Per gli intelligenti di vallicultura dirò che la costruzione, se non identica, si può ritenere perfettamente analoga a quella che si chiama Leschiera di una valle e che con più esatta di- citura si deve dire Custodia o Conserva per è pesci. 195 I lavori di escavo furono diretti tutti dal dott. Sisto Portelli con quella speciale diligenza che egli ripose sempre in tutta la gestione dell’impianto. Per la direzione dei canali, per la profondità, per la con- formazione di doll o ampie profonde buche alla terminazione di alcuni canali per rifugio dei pesci ecc. mi sono attenuto alle consuetudini dei vallicultori, riconfermate da pratica secolare. I ganali-conserve hanno tutti 6 metri di bocca. metri 4 di fondo ed 1:50 di profondità. Il fondo dei canali è inclinato verso il canale principale o raccoglitore, in modo da rendere più fa- cile il movimento e ricambio dell’aqua. La distanza fra fossa e fossa è di m. 18. La terra ricavata dall’escavo servì ad innalzare le zone intermedie che vennero così portate sopra il livello precedente di m. 0.40 nella parte più alta e di m. 0.20 ai cigli dei canali avendo così formato il declivio per lo scolo delle aque piovane. Alcuni canali terminano in depressioni ottenute con escavo profondo, dando i così detti bolt, aventi m. 2 a 2.50 di profondità e che serviranno per ri- fugio ai pesci nei grandi freddi. Prima di riferire sulle semine e sul loro scopo desidero ancora notare che i canali-conserva furono fatti eseguire con questo criterio di poter eventualmente utilizzare la nuova pi- scicoltura nel suo futuro sviluppo in varii modi, e precisamente : a) per potere, mediante canalizzazione sottopassante de- rivare aqua dolce dal Corno, in modo da rendere la piscicoltura adatta a specie di agua dolce, qualora non dessero reddito quelle d’aqua salmastra ; 6) per potere, sommergendo altri tratti dell’ appezza- mento, dare alla Conserva stessa uno o più laghetti di pastura, nei quali mandare il pesce che troverà invece nei canali un luogo di rîfugio e di richiamo ; c) per tenere, nella piscicultura a Canali-Conserve, distinte le specie totalmente carnivore (brancini) dalle altre (muggili); > 196 d) per adattare uno o più canali ad esperienze di an- guillicultura intensiva. Le chiudende L’aqua della laguna di Marano che rimonta per l’Ausa-Corno viene immessa nel canale principale o raccoglitore e nei Canali- Conserve da una chiavica a saracinesca con chiudenda in rovere mossa da una apposita vite. Avanti la saracinesca fu naturalmente costruita una cogolera a trattenere il pesce che eventualmente potesse uscire dalla tressa che chiude il canale raccoglitore. Per alcuni dei canali-conserva furono pure fatte delle chiu- dende in tavolato che porta nel mezzo un telaio mobile con rete metallica come viene mostrato dalla figura. 3. L’aqua ed alcune osservazioni sulla salsedine L’aqua, che già si trovava nei canali della valle prima di escavarvi i capienti, era notoriamente salmastra ma con debole salinità. Per quanto l’impianto piscicolo nella valle sia stato iniziato con una finalità essenzialmente sperimentale, cioè per ricercare col fatto le specie più adatte al fondo, mi sono tuttavia preoc- cupato di avere un qualche dato sulla salsedine dell’aqua esistente nel fondo stesso prima della escavazione dei canali. Furono analizzati campioni d’aqua presi nell’interno della valle e d’aqua presa all’ esterno, presso la chiavica della Medadola, all’ alta marea. E fu trovato che l’aqua all’interno conteneva grammi 2. 798 di cloruro sodico per litro, quella all’ esterno, grammi 0.350. In altre parole era notevolmente più dolce | aqua che veniva con l’alta marea verso la valle dalla laguna di Marano su per l’ Ausa-Corno che non l’aqua che si trovava chiusa nella valle. Il fatto si può spiegare con varie ipotesi: sia con la no- tevole evaporazione (l’analisi fu fatta in agosto) dell’aqua chiusa TOT nella valle; sia col rigurgito, causato dal montare della marea, dell’aqua dell’Ausa che scenda alla laguna. Con ciò si prova, una volta di più, che per porre questo fattore della salsedine in relazione con la biologia ittica della specie da coltivarsi, occorrerebbero non alcune ma molte analisi sistemativamente eseguite in varii punti e per diverso tempo. Non dunque sui dati analitici, dei quali a stretto rigore non avevo bisogno, ma sulla constatazione di fatto che muggini già vivevano in quelle aque ho creduto basarmi per la se- mina del pesce in questo inizio dei lavori aquicoli. Così pure non credetti necessario fare ricerche sul Fitoplanckton e sul Zooplanckton (o in termini più comuni, sulla fauna e flora aquea) per determinare le specie da coltivarsi. Tali ricerche tornerebbero indubbramente utilissime non solo nel campo scien- tifico, ma anche per futuri razionali tentativi di innovazioni nella coltivazione valliva. Ma devo ricordare che non fui chiamato dai Co. Corinaldi per l’impianto di una stazione sperimentale, bensì per dirigerlo in una aquicoltura industriale che avesse a dare un valore redditizio a forze naturali non ancora utilizzate. 4. Specie prescelte per la semina Ritenendo dunque che nulla avrei ricavato per la scelta della specie da seminarsi coll’attendere il responso di analisi sulla salsedine, nè potendo fare speciali ricerche sugli organismi aqua- tici, tanto più essendo il suolo aqueo troppo recente per avere una fauna e flora fisse, feci specialmente tesoro delle osserva- zioni empiriche dei vallicultori veneti. E seguendo il mio piano generale di aquicultura ho consigliato la semina dei seguenti muggili nei Canali-conserva : a) Mugil cephalus Cuv. (mecchia-volpina) 6) Mugil capito Cuv, (bottolo-caustelo) c) Mugil chelo Cv. (boseghini-bosega) Il gran canale circondario, pasallelo all’ Ausa, isolato me- diante due solidissime chiusure con rete metallica come quelle su descritte fu destinato ai 0rarcz: (Labrax lupus). Non si può ora fissare il quantitativo della semina da farsi ogni anno; andremo per tentativi seguendo l'esempio delle semine nelle altre valli. Nella totale ignoranza scientifica della poten- 198 zialità naturale alimentare dei fondi aquei, dobbiamo sperimen- tare questa potenzialità riconoscendo, per tentativi, il valore nutritivo di questo suolo aqueo, che essendo di nuova forma- zione è per noi quasi una completa incognita. Dopo qualche anno di esperienza potremo constatare a quale specie sia a darsi la preferenza e con quali accorgimenti si potrà svolgere ed estendere la coltivazione. Inoltre fra un anno avremo campo di esperimentare l’ allevamento in aqua salmastra del nuovo salmonide e di farne una coltivazione non semplicemente estensiva come quella dei muggili e degli altri pesci di valle, ma veramente intensiva, poichè si tratta di un salmone fatto nascere, allevato ed alimentato artificialmente nello stabilimento piscicolo d’ aqua dolce, e che si potrà conti- nuare ad allevare con alimentazione artificiale intensiva anche nelle aque salmastre. Nel porre termine a questa sommaria relazione, richiaman- domi ai concetti direttivi esposti da principio, devo far consi- derare che l’ impianto aquicolo di Torre di Zuino presenta realmente per l’ interesse generale un’ importanza superiore a quella stessa che potrà assumere per il vantaggio economico dei proprietari. Poichè si sono ormai dal 1885 ad oggi fondati nel Veneto diversi stabilimenti piscicoli o da privati o da enti morali (società, comuni, provincie) ed esistono la R. Stazione di Peschiera, la Stazione Provinciale di Piscicultura in Belluno, l’Incubatorio della R. Scuola di Pozzuolo in Friuli, l’Incubatorio sociale di Velo d’ Astico (Vicenza) della Società Regionale Veneta per la Pesca. Ma non esiste ancora in tutta la Regione Veneta un solo vero impianto di piscicultura d’ aqua dolce e salmastra che dall'incubazione delle uova alla stabulazione degji avannotti ed all’ allevamento intensivo in bacini chiusi venga a sperimentare la nuova promettente industria non solo nel campo tecnico, ma anche, il che più importa, nel campo economico. E poichè un solo fatto — vecchia ma sempre vera sentenza — è più convincente di qualsivoglia cumulo di ragionamenti, così stimo che nulla varrà a far convinti gli italiani dell’utilità di integrare l’agricoltura con l’aquicoltura meglio di un impianto così vasto e complesso come questo dei co. Corinaldi, se riuscirà 199 — come ne ho fede — non solo tecnicamente, ma anche dal lato redditizio. Egli è perciò ch'io credo l’ iniziativa dei co. Corinaldi sia da considerarsi come di molto superiore ad un tentativo di in- teresse privato, tanto più se sitiene presente come essa si va attuando in modo da permetterci di raccogliere molteplici dati tecnici ed economici, che costituiscono elementi preziosi per la soluzionedi problemi aquicoli della maggiore importanza pratica. Un alto concetto fu sempre di guida ai conti Corinaldi nelle riforme e nelle innovazioni industriali-agricole dei loro fondi : è da augurarsi che questo spirito intraprendente abbia ad essere apprezzato come si merita e che, nella felice riuscita i conti Corinaldi possano trovare il dovuto premio, come già lo ricevono nella pubblica estimazione. Venezia, Giugno 1903 Davip Levi-MorEenos. Scuola di Pesca ed Aquicultura VENEZIA Palazzo Bolani - S. Trovaso N. 1074 A NOSEdEz.I A Questa Scuola fu istituita dalla Società Regionale Veneta col concorso del Governo, della Provincia, Comune e Camera di Commercio di Venezia, nonchè di altri enti morali. La Scuola funziona dall’aprile del 1903 analogamente alle Cat- tedre Ambulanti di Agricoltura. Essa è il solo Ufficio tecnico ai riguardi della pesca e piscicultura marina nell’ Adriatico, e della pesca e piscicultura d’ aqua dolce nelle provincie venete. I Comuni e gli Enti provinciali, gli Istituti di istruzione agraria nonchè le associazioni agricole possono ricorrere alla Scuola per con- ferenze, consultazioni, pareri, notizie ecc. I pescatori e gli armatori di barche da pesca, i proprietari o con- duttori di fondi vallivi, i proprietari o affittuali di poderi, ed in ge- nerale le persone che si interessano alla pesca ed alle industrie aquicole, possono, come gli Enti morali e le Società, ricorrere per consigli ed informazioni alla Scuola, che entro 1 limiti della sua attività darà immediata risposta alle richieste. Il Personale della Scuola —- in seguito ad autorizzazione della Commissione di Vigilanza — potrà fare sopraluoghi, ispezioni e pre- stare la propria opera per ripopolamento di aque pubbliche o private, per impiantare stabilimenti di piscicultura, ecc. ecc. NB. = Nella corrispondenza si prega di accludere il francobollo per la risposta. Sali ud A - «sro Stazione sulla Ferrovia copesaino ZAPERTURA D X. Restaurant w x 20 Maggio bi EI pensioni pa 12 5 Venezia- -Padova- ologna è servizio è i 15 Ottobre È si alla carta @PQANZ ZA DIAFASASAS ANAS AR ANARO SUCA BI L'IMMEEINTER BAGS TERE ESNFO:ROSINTI Questi due antichi stabilimenti situati in prossimità della rinomata Sorgente Termale di Abano sono forniti di ogni confortabile : eccellente cucina, servizio inappuntabile, sala di lettura e musica, giardino, passeggi ombrosi, vetture per gite ai Colli Euganei ed apposito servizio di posta e telegrato. I fanghi ed i bagni termali di Abano, per secolare esperienza, sono efficaci in un vasto campo di malattie, Tali sono moltissime che si ri- feriscono agli organi del movimento, cioè il reumatismo articolare, l’artrite deformante, la cossite, i tumori bianchi, le anchillosi. Giovano ancora in alcune affezioni chirurgiche, cioè cicatrici di ferite, postumi di traumi, di ussazioni, di distorsioni, di fratture ecc, Sono altres' efficaci nelle paralisi nelle nevralgie e nevriti, nelle dermatosi croniche, negli erpeti, eczemi, prurigine urticaria, ecc. Le terme di Abano sono raccomandate inoltre nella cura della scrofola, della rachitide, della gotta, nella sifilide terziaria, ecc. Negli stabilimenti havvi anche materiale per doccie, elettricità e oa da impiegarsi in molte malattie, nelle quali oltre il fango ed l bagno termale si richiede |’ uso di questi mezzi curativi. Medico dello Stabilimento Carlo dott. Rinoldi, Assistente nélla Casa di Salute del prof. comm. De Giovanni in Padova. Si fanno pensioni che comprendono alloggio, vitto e cura a L. ro 9, 8, 7, 5. Per ottenere un ribasso nei prezzi converrà portarvisi nei mesi di Giugno e Settembre. — Tariffe a richiesta. i Omnibus a'la stazione di Abano a tutti i treni. I treni diretti si fermano alla stazione di Abano da 1. Giugno al 30 Settembre. Abano, Maggio 1903 Il Conduttore ZINTNTL EA DO TO Scuola di Pesca ed Aquicultura VENEZIA Palazzo Bolani - S. Trovaso N. 1074 A NOTA Questa Scuola fu istituita dalla Società Regionale Veneta col concorso del Governo, della Provincia, Comune e Camera di Commercio di Venezia, nonchè di altri enti morali. La Scuola funziona dall’aprile del 1903 analogamente alle Cat- tedre Ambulanti di Agricoltura. Essa è il solo Ufficio tecnico ag riguardi della pesca e piscicultura marina nell’ Adriatico, e della pesca e piscicultura d’ aqua dolce nelle provincie venete. I Comuni e gli Enti provinciali, gli Istituti di istruzione agraria nonchè le associazioni agricole possono ricorrere alla Scuola per con- ferenze, consultazioni, pareri, notizie ecc. I pescatori e gli armatori di barche da pesca, i proprietari o con- duttori di fondi vallivi, i proprietari o affittuali di poderi, ed in ge- nerale le persone che si interessano alla pesca ed alle industrie aquicole,, possono, come gli Enti morali e le Società, ricorrere per consigli ed informazioni alla Scuola, che entro i limiti della sua attività darà immediata risposta alle richieste. Il Personale della Scuola — in seguito ad autorizzazione della Commissione di Vigilanza — potrà fare sopraluoghi, ispezioni‘e pre- stare la propria opera per ripopolamento di aque pubbliche o private, per impiantare stabilimenti di piscicultura, ecc. ecc. NB. = Nella corrispondenza si prega di accludere il francobollo per la risposta. hi DENTI PET.E, per ripopolamento di laghetti e di stagni per allevamenti intensivi st possono acquistare a mezzo idella Amministrazione della NEPTUNTAS, n) EA x D 7 5 I o) i PROT E ua LOI OP fa Pai Pao 1 Ibotel Ò fitalie A = E 22 | Restaurant Bauer rivali | © Giulio Grùnwald, Senior -Propr. ù 4, x > io $ oa " Vo oa ey por Sa Ko + Îox por o ò ; io SAU LEI (LO | CISTICA Ba aLa eLa Ra La Rag O ov d 9) TRE INZION : S CR ASASAISTATATAZASANITSI SI AISRADIIT RO BRR MRC io AL GOBBO IN CHIOGGIA AMbergo=TRistoratore, Cate + Sirraria con Giardino Via Vittorio Emanuele IMPIANTI DI INCUBATORI Cassette per incubazione e filtri economici nuovo modello Accessori per allevamenti vengono forniti dalla Amministrazione della Rivista SENE:P.FCNÙE SS, LIDO- VENEZIA Stazione (slimatica e pasni di Mare da VENEESTR:‘ LIDS Tragitto incantevole sulla Laguna -»12 minuti con battello a vapore Sulla più bella spiaggia d’Italia GRANDE STABILIMENTO BAGNI DI MARE con. 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Luina os L 4:490 ‘*‘NEPTUNIA ,, 15-31 Agosto 1903 i — Fumo I Fs lnpit “ab. sc23> ) -: tà Scala Lg Lipura DA fegurall A- giù CZ ARM a_ lavole abete e Soclerale con lamiera dezinco d- rilegli spugne G- ponti rovere o- lubo slmentalore vasche ce sostegreo branti dei lel21 o dltranti telzi d- » scarticatore e- lelaro rete metallica forte e- tiranti rerporzo F - rubinelto alimentatore vasche FI (A L- conduttore agua arcete «'NEPTUNIA ,, 15-31 Agosto 1903. l, Marfa, 4 € È di A A E Me OTO Pe e. TR, © È tal Ae a iù “a I NI) - ui \\ SAIL TRI IA L LOI tIIT] L IU Ù I LD Aol Ù, NU» tt ta, Uso 1) N» - QU NS é AS QAFFPTtHTHA, ; SX: } È d ; 3 I | N gi thy d, NU NO xX î * * di %/ 4, jb see EIN Y i \ si SITL pifislult4 - I | | N xX x TRI TE bi i eScala 2000 ‘“NEPTUNIA ,, ne sere ran e 15-31 Agosto 1903 { Sedi: Venezia, Roma, Napoli Encomiata da S. M. il Ke, dal R. Governo, dalle Camere di Commercio. «2% Concessionaria esclusiva dei sistemidi pubblicita più seri e pratici 28° - e” cer’ _——_—_———mms i Prima di fare qualsiasi rèclame domandare un preventivo, un consigli | gratuito alla Pubblicità Lagunare e non dimenticare in ogni modo di essere. | menzionati nell’ Indicatore Postale-Telegrafico del Regno che è la pubbli i È cazione più diffusa e importante d’ Italia. d Rivolgersi a tutti gi Uffici Postali e Telegrafici del Regno 7 > RECORARO A A t° Giugno - 130 Settembre | CELEBRATA STAZIONE CLIMATICA. fi Provineia di Vicenza - Stazione Ferroviaria di Tavernelle 3 pr Fonti ferruginose e carboniche — Lella, Lorgna, Nuova, se Amara e GIULIANA la sovrana delle acque. > 3 Regio Stabilimento recentmente trasformato per ogni sorta di vi cure fisiche moderne. Hiinionto Comm. ACHILLE DE GIOVANNI professore di Clinica medica. sy? ia A nell’ Università di Padova. ‘Si sa | Direttore prof. cav.-L..LOCATELLO della facoltà medica di Padova. | Consiglio medico di cui fanno parte i più insigni sanitari delle principali pa Leni ‘Ri città italiane. 5 0 ul + | Per commissioni di acque e sehiarimenti rivolgersi alle 1 Fonti - Recoaro # i ut Lar ; 1 - ti ai 9% Ò A no 3% E Mart Res SO, i ex 5 SAT at. UTCRE AMET ) a pess4 DISCO DEA YAN rl VORO pu > SN Ma a ) Po 1 NRNAN I ca I - ì SA Va: Na Ra ISLON PE da — BANCA BAVARESE — DAPOTECHE E SCONTO. Fondata in Monaco nel 1835 Soggetta al controllo permanente d'un R. Commissario governativo Capitale Azionario Marchi 44,255,714,30. interamente. versato DE PANDA MENA EA NIZZA TOLTO ST, VA WAI Lx 7C Autorizzata ad agire in Italia con decr. in data 10 Nov. 1898 [3 : del R. Tribunale Civile di Genova -_a__y di NIE Ramo Assicarazioni sulla Vita e Infortani &. Rappresentante generale pel Regno d’Italia — ; pi Cav. A. BLEY - Genova [SS O) (N VICARI LE A MG (> JEAG AMMINISTRAZIONE dell’ Ispettorato Generale pel Veneto e lombardia «Sl ; snai PUBBLICITÀ LAGUNARE ‘VENEZIA —_—- YZNTSZEG CNMENREN®), NYEN \FAACIERIA CI) €) AGC) MONA MNVAD MN MEANA si Va SUS i<}-18 3 ORRIRAE TERI NANA SQ SR CA 7 È x (Sa RISI 4 È i Rivista Italiana dI [esca ed Aquicultura ie: i MARINA - ‘FLUVIALE :- LACUSTRE Premiata con medaglia d’oro ALL ESPOSIZIONE DI MILANO 1894 ed ALL’ ESPOSIZIONE DI TORINO 1898 Fondata e diretta dal Dott. DB. LEVEMORENOS .: ORGANO CENTRALE “per promuovere ld «< FEDERAZIONE NAZIONALE AQUICOLA » PRESTO gli Affi delle Società Italiane di Pesca © d’ Aquicultura “Pubblica in APROnene i Bollettini Ufficiali della Società Regionale Veneta © della Società Benacense SOMMARIO îR D. L. M. — *&22 Monsig. Domenico Razza Seo. __L. Grassi. — I pesci dei laghi di Ganzirri e Faro. E. Ninni, — Il « Rizzagio » (Giacchio). Cronaca della dinamite . Red. — La dinamite nel Napoletano e nel Genovesato. Volklorismo Peschereccio D. L. M. — ‘Na grassia DIREZIONE | AMMINISTRAZIONE - presso Ù Scuola di Pesca ed Aquicultura, Venezia dh S. Trovaso, Palazzo Bolani 1074 A. - Venezia Abbonamento annuo alla Neptunia sola L. 12 — coi supplementi L. 20 Gli abboRamenti decorrono sempre dal Gennaio e quando nc» sono disdetti s’ intendono tacitamente rinnovati Re Pali; SE INSERZIONI: (ioni Esclusiva Premiata Pubblicità Lagunare in Venezia Ret | Rappresentanze Generali:. Roma, Torino, Palermo, Firenze, Malta, Tunisi, Parigi ff” Bruxelles, Milano, Agenzia propri ta- Napoli, Filiale propria pubblico per i bagni 'e' per' ila bibiea delle acque «a+ ‘dall Maggio al 31 Ottobre 05 «stif. Coricorso ‘annuo 50000 bagnanti «Ze «“ Analoghe negli effetti a quelle di Kissingen; Marienbad, Weisbaden. Karlsbad, eec. | DA i le acque di Montecatini giovano meravigliosamente contro le malattie dello stomaco, degli intestini, del fegato, della milza, ecc., nella gotta, nella obesità, nel diabete, ed | in ogni forma di urocrasia. Contro la stitichezza e la calcolosi del Se l’azione — loro è portentosa. ì G Gli stabilimenti di Montecatini ‘anno subito in questi ultimi anni nelle lori migliorie una vera rivoluzione. Splendida sala d° inalazioni — Stabilimento dorapico _ é — Grandiosa piscina — Bagni a raffreddamento — Elettro-terapia con bagno idro elettrico -— Massaggio e ginnastica medica — Gabinetto ‘per le Me cliniche — nicroscapichei batteriologiche, ecc. Gasino Teatri - Parchi = Giatdini - Spettacoli all'aperto Pai Tabella dietetica dettata dal prof. Grocco ad uso di Karlsbad. In una parola le — # terme di Montecatini gareggiano oggi colle migliori stazioni termali delle altre. Nazioni, A Direttore Sanitario e Regio Ispettore Capo: Prof. Comm. PIE TRO GROCCO Clinico: 33 Medico di Firenze. A Regi Ispettori: Cav. Prof. FEDELI e Cav. Prof. CASCIANI. La cura delle acque di Montecatini può essere fatta a domicilio. Z) in qualunque epoca dell’anno N È un pregiudizio che esse sieno più indicate nei mesi caldi. | Depositi in tutte le principali città, vendita in tutte le 0 farmacie. Per : notizie e per ordinazioni dirette rivolgersi all’Amministrazione in Montecatini (Lucca) 3 oppure all’Amministrazione in Milano - Via S. Paolo, 9. i x Il Tettuccio è l’unico rimedio contro la dissenteria 0 diarrea cronica. La Tamerici e la Torretta sono le più purgative fra le acque di Montecatini. | Esse sono specialmente indicate per la cura dei catarri gastrici ed intestinali dipen- È denti da atonia dell’ intestino, della stitichezza abituale, e delle malattie del fegato. - . LA GUARIGIONE E CERTA ; RSA e GROTTA QUOSTI MONSUMMANO (Provincia di Lucca) Concessionario MELANI Lon Unico sudatorio sfarzosamente illuminato a Iuce cetra di efficacia miracolosa nelle malattie reumatiche gottose, e artritiche. Raccomandato dalle prime celebrità mediche del puo a )8 1903 NEPTUNIA AnNo XVIII N. 17 15 Settembre 1903 Mons. DOMENICO RAZZA Senza accompagnamento funebre, se ne togli i portatori ed il sacerdote officiante, senza discorsi di autorità, di amici, di fedeli scolari, senza fiori sulla bara, nè splendore di ceri d’ intorno, così egli volle l’estreme esequie, così fu rispettata l’ultima volontà sua, onde da questa si riveli intero il carat- tere dell’ uomo, la mente del pensatore. Ricordo: pochi mesi sono passati da quando iniziavo in Chioggia il lavoro della Scuola di Pesca e d’Aquicultura; do- po aver mandato un saluto anzitutto a coloro che avevano ostacolato il nuovo istituto (perchè negli avversari mi è caro vedere dei collaboratori sia che spronino al meglio sia che, ricredendosi, cooperino con noi), salutavo i pionieri della no- stra propaganda e indirizzando il pensiero ad uno fra i più benemeriti, a Monsignor Razza, assente, dicevo: Mi si permetta infine di porgere non solo a nome mio ma, a nome di tutti noi un saluto affettuoso ad un amico mio personale, ad un uomo che ha indi- rettamente molto concorso a farmi assumere il grave ufficio di dare vita a questa Scuola — dico di un amico e maestro mio e di molti altri qui presenti — di Mons. Domenico Can. Razza, figlio della classe peschereccia e di questa amantissimo, del Canonico Domenico Razza che da venti anni conosco, che da più di tre lustri ho avuto collaboratore valentissimo e fido nella mia propaganda per il proleta- riato marittimo peschereccio, alla quale egli concorse collaborando nella mia Rivista Neptunia, aderendo alle mie iniziative, consigliandomi e porgendomi conforto di sano giudizio, di sincera amistà quando i miei scritti, male intesi o male interpretati, diedero luogo a non equi giudizii. Con questo saluto al venerando Sacerdote di una dottrina di pace, all'uomo che può personificare le buone aspirazioni, le buone opere della generazione passata, incominci il lavoro proficuo di questa nostra Scuola che incarnerà, spe- riamo, le oneste aspirazioni dei tempi nuovi. Auguriamoci che nei tempi nuovi sorgano anime altamente, profondamente, sinceramente seguaci del Cristo, che abbiano cioè un riflesso del mite animo ch’ ebbe il Rabbi di Galilea ! Questo riflesso del Divino, rischiarò l'animo del vecchio sacerdote di Chioggia e fu questo sentimento di mitezza di tolleranza che era nell'animo di Mons. Razza, quello che tras- formò la nostra relazione di studio in sincera e sentita amicizia. Io vidi ancora una volta che ciò che unisce gli uomini non è la chiesa nella quale nascono, non l'età, non la consan- guineità, non la razza, non la nazionalità, nè la classe nè gli altri vincoli sociali, ma quel senso di compassione per l’uma- nità sofferente, ma quel desiderio operoso di innalzare il fi- gliuolo dell’uomo, il solo capace di farci conoscere quale sia «la via, la verità, la salute». DAS (4) Appena ricevuta la dolorosa notizia il nostro Direttore telegrafava da Tricesimo alla famiglia del caro Estirto : « Unito da vecchia provata amicizia al compianto Monsignore per comunansze « studi aspirazioni progresso misera classe lavoratori mare, rvammentando «anima mente elettissima del defunto, uniscomi compianto generale, porgo mesto « riverente tributo condoglianze ». D. Levi-MorENos Aggiungiamo, a quelle del Direttore, le nostre vivissime, sentite condoglianze. REDAZIONE I pesci dei laghi di Ganzirri e Faro Nota del dott. Leonardo Grassi Piima d’incominciare ad illustrare parte di quella fauna, molto ricca e molto interessante, che vive nei sereni quanto melmosi fondi delle azue in discorso, credo opportuno fermarmi un poco sulla topo- grafia della località; tanto più, in quanto noi qui ci troviamo di fronte ad un habitat specialissimo ed in un processo continuo di trasforma- zione, sotto l’influenza di un'attività umana portante per tutto l’im- pronta della primitività, tanto nel campo tecnico che in quello dei rapporti sociali. Si chiamano impropriamente laghi, ma difatti essi non rappresentano che una porzione di mare separata incompletamente dallo stretto per una diga formata da dune curtamente quaternarie, sulla quale verso mezzogiorno sorge il villaggio di Ganzirri, o la più pra 203 gran parte di esso, ed a Nord, quello del Faro. Siamo dunque in presenza di una vera e propria laguna. Questa si divide in due grandi sezioni rispettivamente distinte col nome di lago Gavzirri la maggiore sulle cui aque si specchia il villaggio omonimo, a forma ovale, col diametro massimo di circa 2 klm., e lago del Faro o dei Pantani la più piccola, sita più a Nord, di forma più arrotondata, quasi come un bel cerchio azzurro iscritto all’apice del triangolo la cui punta forma il capo Peloro. Le due sezioni comunicano fra di loro mediante un canale leggermente sinuoso, sepolto quasi fra le canne e che forma, col suo fascino tutto speciale, come il suggello della bellezza del pae- saggio. Tanto il Lago Grande o di Ganzirri, quanto il piccolo do- vrebbero comunicare ccl mare mediante canali, due per il primo ed uno il secondo, ma si può affermare, date le condizioni di sorve- glianza deplorevolissime in cui versano quelle aque, che solo quello dei Pantani si trovi in diretta comunicazione col mare ; e ciò non tutto l’anno, ma in un’epoca compresa da Maggio ad Ottobre ed anche in questa, nen sempre, nè ampiamente. I canali del Pantano grande si chiamano : canale di contrada di Ganzirri, quello posto a Sud e canale delle due Torri, l’altro, più a Nord. 11 Pantanello ne ha uno che sbocca nel mare presso il Faro; una volta ne aveva un altro che lo metteva in comunicazione col Tirreno. Non è questo il luogo di esporre le ragioni molto complesse d’altronde, per le quali si è venuta creando una situazione che rende addirittura nominali tutte queste comunica- zioni; del resto esse possono essere sintetizzate in una sola parola : incuria, lasciando impregiudicata la questione finanziaria o qualsiasi altra la quale potesse per caso gius'ificarla. Il fatto si è che tutti e tre i canali diretti hanno una manutenzione che vien data dal Muni- cipio di Messina in appalto. L’appaltatore dovrebbe tenerli aperti da Maggio ad Ottobre, ma Viceversa restano quasi sempre chiusi, se se ne eccettui il canale del Pantanello il quale, in quell’epocza, ha così poca aqua che stenta a dar passaggio ad una barca. Il canale fra i due stagni poi non ha manutenzione alcuna da circa 8 anni; e così si va gradatamente in- terrando tanto da far prevedere che, seguitando così le cose, sarà ben presto del tutto ostruito nel suo decorso. * * K Da questo stato di cose, ne consegue una differenza spiccatissima fra le condizioni fisiche dei due bacini; condizioni fisiche diffe- renti che determinano, come si vedrà, delle influenze biologiche 204 su tutta la fauna e verosimilmente anche la flora, che alberga quella località. Innanzi tutto: l’aqua del lago grande, non essendo che in comunicazione indiretta con quella del mare e per di più, attraverso un canale il cui fondo è in tanti punti quasi allo scoperto, tanto da renderne difficile il passaggio in barca, è più stagnante, quasi morta aqua di padule, che non sia quella del Lago del Faro. E se si considera che il suo fondo non supera mai la profon- dità di 4 metri; che questo stesso fondo si va di giorno in giorno sollevando, principalmente per l’abitudine, non infrenata da nessu- na autorità tutoria, dei pescatori innalzanti monticelli sempre più alti per la cultura dei mitili, se si riflette che tutti gli scoli del pae- setto, come tutti i rimasugli di cucina, tutti i detriti, tutte le lordure degli abitanti vanno a finire in esso, si comprenderà che la parola palude non è la più propria a rendere l’immagine di che cosa sia quel laghetto e che la similitudine d’una cloaca lo definirebbe assai meglio ; tanto è il torbido delle sue aque, tanto il putore che ne esala, tanta la nausea che ne risente chi, per caso, sedotto dal fascino del panorama, da quella distesa ingannatrice d’azzurro che trepida al sole e dal molle abbraccio con cui la terra la circonda, si sia persuaso di passare un’ora dellziosa in barchetta. Nel lago del Faro si respira tut- t’altro aere; ivi l’aqua è molto p‘ù pura cd a tratti, attraverso il suo cristallo, se ne scorge nitidamente il fondo sabbioso. Anche qui esistono i cosidetti monticelli, ed allora l’acqua non raggiunge che le . ginocchia dei pescatori; ma per converso, si trovano delle notevoli profondità di 30 e più metri. I rapporti diversi dei due bacini con le purificatrici e vivificanti onde marine si ripercuotono sensibilmente sulla loro salsedine che nel lago di Ganzirri è inferiore : fatto che anche teoricamente era possibile prevedere, ma che è stato obbiettiva- mente dimostrato dal Prof. Errera sopra un campione delle due aque portatogli dal Prof. Ficalbi, quando questi fu incaricato di studiare le cause della mortalità dei mitili, allo scopo di cercare dei rimedii per scongiurare la moite di quell’industria. Ricerche speciali sulla tempera- tura, non ne sono state fatte; ma è da presumersi che quella del Faro, specialmente da Maggio ad Ottobre, quando il canale di comu- nicazione col mare resta aperto, si avvicini di più a quella marina che non a Ganzirri. In quanto alle ragioni che consigliano di non aprire i canali (o il canale, per parlare con più verità) nell’inverno, poggiano tutte sul fatto che, al primo fortunale, il mare penserebbe da sè stesso ad ostruirli, innalzando dune al loro sbocco. Intanto, nem- 205 meno da Maggio ad Ottobre, anche per lo stesso Pantanello, può av- venire un rimescolamento abbastanza purificatore delle sue aque con quelle del mare, per la seguente ragione importante a conoscersi dal punto di vista dietologico. L’acqua non entra in esso, attraverso il suo canale diretto, che in una maniera intermittente; ciò è determinato dal giuoco delle correnti dello stretto di cui alcune discendenti o pro- cenienti del Nord ed altre ascendenti. Ora è un dato d’esperienza che le prime si accompagnano ad un innalzamento del livello delle aque, mentre per le seconde avviene tutto il contrario. E° naturale quindi che, durante il dominio delle prime, l’aqua del mare entri nel Pantano e ne riesca, non appena sopragiungono le seconde. Ma si comprende di leggieri che, finchè i due canali di Ganzirri si trovano chiusi, il rimescolamento delle aque non può essere completo, anzi non è ca- pace di spingersi fino al centro del Lago. Non così, invece, se quelli fossero aperti, perchè allora si stabilirebbe quasi una corrente circolare ed alterna, dentro i due pantani ; difatti, mentre l’aqua del mare en- trerebbe nel canale del Faro, si determinerebbe un flusso da quelli di Ganzirri e viceversa. Detto così de'le condizioni fisico-topografiche della località, resterebbe a parlare dell'ambiente organico in mezzo al quale vivono e dal quale traggono l’alimento quelle non poche specie di pesci che è possibile trovare nei laghi. Ma qui ci troviamo di fronte ad una grande lacuna, perchè, per quanto sfruttate siano state quelle aque dal punto di vista economico, tanto sfruttate da richiedere ener- gici provvedimenti da parte delle autorità per assicurare una vita più.... da molluschi alle così deperite Tapes, esse sono vergini di qualsiasi ricerca scientifica, tanto nel campo zoologico che in quello botanico. Certo si è che vi pullula una vita tumultuosa e complessa che non sarà privo d'interesse biologico il conoscere. Per convin- cersene basta farne, per dir così, una ricognizione sommaria, mentre la barchetta che vi guida scivola cheta lungo il canale del Faro. Voi resterete colpito da una vegetazione strapotente di fucoidi e di altre alghe che in certe località formano delle vere foreste affioranti le loro cime, sulle quali le uova di molluschi mettono come delle ghirlande gialle, mentre colonie sterminate di ascidie composte ne bruttano il bel verde bruno e le Phallusie a forma di patate ne sembrano delle escrescenze mostruose. Innumerevoli debbono essere le specie di mol- luschi ed altrettanto quelle di crostacei, specialmente della classe degli Isopodi. Replico però; nessuno sforzo sistematico è venuto an- cora a mettere un ordine in tutto quel caos di forme; e a me non 206 resta che constatare la grande deficienzi delle nostre cognizioni al riguardo. Du Mi preme ora dire qualche parola sulla pesca in genere e sugli attrezzi di essa che si usano da quei pescatori. Non si conosce affatto, quantunque la località potrebbe prestarvisi benissimo, alcun sistema di piscicultura. Il pesce vi si piglia quando capita e non rappresenta che una ben meschina risorsa economica, fatta eccezione delle an- guille e dei muggini che per la loro grande quantità costituiscono un cespite fruttuoso. Tutta la ricchezza di quella misera gente con- siste nella mitilicultura e nelta ostricoltura per le quali ogni marinaio ha in gabella o enfiteusi che sia, una determinata porzione di Lago limitata tutta all’ingiro da pali, dentro alla quale innalza monticelli e mette ed estrae il bisso. Ia pesca è data invece in appalto ed il provento di essa viene diviso, secondo capitolati speciali, fra l’appal- tante ed il pescatore. I pesci vengono spediti al mercato di Messina. Gli attrezzi, di cui si servono indifferentemente per tutte le specie, sono lo Sciabachedau, la Ravastina,-lo Schittiddu e lo Bilestreci. Lo Sciabaheddu non è altro che una piccola scabica col cul di sacco mo'to allungato proporzionalmente a quest ultima. La “Ravastina si compone di una semplice rete a mazlie molto strette, di forma quadrata, che viene distesa e pvi mano mano chiusa, avvicinando i quattro angoli. Lo Schittiddu non è che una Ravastina a ma- glie ancora più strette. Lo Bilestreci si compone di tre reti attac- cate sopra e sotto a due funi delle quali la superiore, di tratto in tratto, porta dei sugheri che la tengono a galla, e l’inferiore è unita ad un’asta di piombo che la sostiene a fordo. Delle tre reti, le due laterali sono a maglie grosse e la mediana a maglie più strette. I pe- sci più grossi restano attaccati nci fori d.lle due prime, mentre quelli più piccoli che sono riusciti ad ‘attraversarli, incontrano la media e vi rimangono impigliati. Tanto nell’un caso che nell’altto, lo sforzo che fa l’animale di liberarsi, lo impastoia sempre più, finchè finisce coll’esaurirlo ed ucciderlo. Havvi poi un’altra maniera di pesca a r.te, detta Punta a Leva, che si adopera nei canali ed è libera a tutti, Essa consste in una rete ad amaca la quale si affonda dentro il ca- nale, mentre quattro individui, due per ogni sponda, ne tengono i capi. Essi, non appena il pesce vi è sopra, la sollevano fino a portarla fuori dell’aqua. E’ evidente come ;l mal capitato non possi più scap- parne e resti catturato, 207 * * * Le specie ittiologiche che qui sotto metto in catalogo costitui- scono una col'ezione che ha richiesto nove mesi per essere portata al numero in cui si trova attualmente. E, ad onta di ciò, non è nem- meno completa perchè, a credere ai pescatori, vi mancherebbero alcune specie che s’incontrano di tanto in tanto nei Laghi. Ciò non prova “che la grande scarsezza numerica della maggior parte di esse. Debbo notare anche che qualcuna vi si rinvenne tanto raramente da costi- tuire una vera meraviglia per quella gente. Così il Balistes capriscus (pisci porcu) fu pescato in una rigidi mattinata invernale, lo si noti bene! quando i canali sono chiusi, e conservatomi come cosa estre- mamente interessante ; così la Corvina nigra (curbeddu) così il Ser- ranus scriba (perchia) hanno destato un legitttimo stupore in vecchi conoscitori sperimentati, individui che hanno vissuto tutta una vita a ridosso del Lago. Certamente che non verrà mai ad immettervisi uno squalide o un Miolobatide o uno Xiphias; nondimeno io, dai fatti so- praesposti sono costretto a credere che il numero delle specie rinvenibili nei laghi è indeterminata. Da tutte le osservazioni poi che ho potuto fare, sono venuto nella necessita di dover stabilire una capitale e ge- neralissima distinzione biologica delle forme che ho in collezione. Io credo così di poter distinguere questi pesci in due grandi categorie . 1. Pesci adattati perfettamente alla vita dei Laghi. 2. Pesci che o vi si riscontrano per caso o vi trovano una di- mora temporanea e, ad ogni modo, non vi vivono che stentatamente. (Continua) iWkxizzaciof(Giaechio) = Fra i diversi ordigni di pesca che si usano nella Provincia di Treviso, come rete speciale, più usitata e che certamente dà più pro- dotto al pescatore vi è il così detto « rizzagio » il Giacchio. Questa strana rete, al maneggio della quale occorre una pratica non piccola, è così composta: Il rizzagio incomincia con 80 maglie allacciate al fioco de la corda da man (queste maglie vengono chiamate le mare de la rede. Dopo venti giri della stessa maglia segue la prima cressma (accrescimento) dei quali se ne contano 21 giri e questi seguono crescendo in numero 208 ma sempre alternativamente, finchè la base della rete viene formata da 500 maglie, offrendo così la vera forma di un cono di cui l’altezza circa è di quattro metri con una circonferenza di 20 metri e più. A quest'ultime maglie vanno aggiunti due giri di dopie la dopia è for- mata dal filo di canape posto doppio e non intorto) alle quali si le- gano i spagheti detti anche cordolin (cordoncino) per tenere sospesa la sacheta (sacco della rete). La sacheta componesi di 36 giri di maglia con due dopie per l’impassetadura delle « bal: » (piombi) questi vanno. sospesi ogni due maglie. I spagheti invece sono in numero di 83, vengono legati doppi dalla corda delle bale (corda ove trovansi i piombi) fino sopra i 36 giri di sacheta, da ogni settima maglia ad ogni terzo piombo. Questa rete così pure le altre diverse che si adoperano nelle aque del Trevigiano, viene costruita dai stessi pescatori. Modo d’ impiegarla. Prima cura è quella di porre la corda da man in matassa atiorno la mano sinistra, colla destra prenlesi circa un metro e venti di rete sovrapponendole sempre sulla sinistra, e così di seguito per un’altro metro e venti. Giunti alla sacheta, questa viene posta sotto il pollice, vi si sovrappone poi la corda da bale. Questa operazione viene eseguita stando il pescatore accovacciato. Ora s' alza ritto in piedi, sempre colla destra prende circa 1o spagheti e relativi piombi ponendo questi sotto l’ascella sinistra, gira la mano che tiene la rete in miniera che i piombi cadono con circa dieci spagheti, que- sti vanno raccolti nella destra e ciò fatto il pescatore ponesi in posi- zione di' slancio sulla riva del fiume col piede destro in avanti ben sicuro, volge il corpo da destra a sinistra e nel momento dello slan- cio lascia il tutto libero, la rete così apresi con leggero moto rota- torio, il pescatore la segue lungo la riva tenendola ben sicura per mezzo della corda da man «in bando » finchè sente che abbia toccato il fondo del fiume. Tirando poi leggermente a sè il giacchio si uni- scono per il loro peso i piombi ei il pesce vi rimane prigioniero. Col giacchio si prendono generalmente soette (lasca o savetta) squali (cavedano) batbi (barbio), trute (trote) temoli (temoio). Aggiungo ora alcu e osservazioni relative alle sopracitate specie di pesci, perchè un provetto pescatore deve conoscerne anzitutto gli usi e costumi, il tempo della frega e l’epoca nella quale fanno la loro comparsa nelle nostre acque. Scetta (€ hondrostoma soetta Bp.). D questa la prima specie che appare nelle nostre aque, il pescutore abbis ogna si armi di pazienza : | È | i i 209 attendendo durante tutta la luna di marzo, tanto nel suo primo quarto, quanto nel pieno, affinché le sovette si avvicinino alla riva per la frega. Prima però d’aversi scelto il sito adatto per questa funzione, la sovetta rimonta il fiume dieci o quindici giorni prima (prepararsi il posto); il pescatore se ne accorge subito del loro arrivo, guizzando esse fuori dall’ aqua, però sempre nei siti. più profondi; catturarle allora è impresa assai difficile. Fregando esse poi nell'erba rizza, il pescatore, nel silenzio della notte, subito le scorge rimanendo tal pesce vicino alla riva dove cè un palmo d’aqua e facendone così abbondante preda. In tali momenti è facile catturarle anche colle mani, alle volte mi fu assicu- rato esservene anche venti quintali e più. Si prendono sempre di notte dalle undici fino alle cinque, rarissime volte di giorno anche quando esse sono nel colmo dell’amor. Costano circa 40 cent. il chilogrammi. Squali (Squalius cavedanus Bp.) L’epoca della loro presenza per la frega incomincia in maggio, però secondo li temperatura dell’aqua o se ingrossata o no dalle pioggie. Il cavedano ha due salti (prima e seconda frega). Nel primo si attende fino sul calar o sul pien della luna. Nel Sile vicino a Treviso per prenderne molti, usasi una prepa- razione artificiale del loro letto nuziale. Nella corrente più forte del fiume si lega una barca da dove il pescatore. immerge una tavola di 1 metro e 20 di larghezza e d’uno di altezza fissata ad un lungo bastone. Questa tavola vientenuta sul fondo, così che per la correntia dell’aqua formasi una buca d’una rotondità di circa 25 metri. Questo nuovo letto componesi di ghiaia, e colà accorrono i cavedani a fregare perchè l’aqua nella buca per la forte corrente superiore è quasi del tutto tranquilla, essendo posta ad un livello inferiore del letto del fiume. Il secondo salto dei cavedani, i così detti di S. Piero, avviene circa ai primi di giugno nella stessa mariera dei primi. Durante que- st’epoca si vedono moltissime femmine piccole del peso circa di 200 grammi, mentre in quelli di primo salto le femmine sono d’un peso da mezzo a due chilogrammi. Al kilogr. costano dai 60 ai 70 centesimi. Barbi (Barbus plebeius Val.) Essi fregano in giugno alla stessa guisa dei squali, però sempre è necessario fornire loro nuove posi- zioni perchè dove fregarono i cavedani essi non ci vanno. Hanno un salto solo il quale dura circa una decina di giorni. 2I0 Al kilogr. 80 cent. Truta. (Truta fario, L.) Questo pregiatissimo pesce frega in gen- naio, nelle aque nascenti a pochissima profondità anche dove sono i bearadori (abbeveratoi) per il bestiame. Dicono i pratici che esse stesse si preparano il letto (la busa) guizzando di continuo fra le aque e sui sassi. Durante il loro tempo nuziale non stanno mai in grandi compa- gnie tutto al più in tre o quattro, raramente in sei. Prima di porre le uova stanno in attesa quattro o cinque giorni poco lungi dal posto ove hanno idea di fregare, compiono quest’atto durante le notti oscure così chè si può vedere il luccicare dei loro fianchi e ventre argenteo anche stando seduti sulla riva. Posizioni buone a quest'uopo nelle vicinanze di Treviso sono quelle vicino alla cascata al Ponte Dante « dove Sile e Cagnan s' accompagna » alle boe comunali, a S. Martino. Hanno un salto solo ed il tempo della frega dura da otto a dieci giorni ; appena finito, ritornano nelle profondità. Nel Sile ne furono prese anche del peso di 5 chilogr. Il loro prezzo è di circa 3 L. in media al chilogr. Temolo, (Thymallus vulgaris, Nils.) Frega pure nell’ inverno, ma dopo la trota, circa agli ultimi di febbraio. È pesce questo che ama la profondità e la corrente dell’aqua. Ora se ne trovano, pochissimi tanto che un pescatore in tutta una stagione ne può prendere circa una ses- santina di esemplari di circa mezzo chilogr. di peso cadauno ; rari sono invece i piccoli da 100 e 150 grammi. Hanno un salto solo e si preparano da loro il posto. Prezzo circa 2 lire il chilogr. EMILIO NINNI. Cronaca della Dinamite La Dinamite nel Napoletano. — Il prefetto senatore Tittoni, in seguito ai giusti reclami dei pescatori di Napoli, aveva risoluto d’infrenare con la massima energia l’abuso della pesca con la dinamite. E poichè era a conoscenza del prefetto che da Torre del Greco par- 2II tivano le barche che si recavano in tutto il golfo ad esercitare tale pesca abusiva, diede opportune e severe istruzioni a quel delegato Ven- timiglia Carlo. Questi posti all’opera con la maggiore solerzia ha potuto in pochi giorni accertare undici contravvenzioni in seguito alle quali i nominati Francesco Scognamiglio, Pascariello Giuseppe, Narducci Luca e Giuseppe sono stati condannati a tre mesi di carcere ed a soo lire di multa ciascuno. Ora pende il procedimento penale a carico di altri 7 dei quali due trovansi in istato di arresto per avere oltrag- giato il delegato ed avergli lanciato contro delle cartuccie di dina- mite, che fortunatamente non esplosero. Il prefetto ha elogiato il delegato Ventimiglia pei risultati ottenuti. La dinamite nel Genovesato. — Una grave disgrazia, dovuta in parte all’imprudenza, è avvenuta sulla popolata spiaggia di Sturla, ritrovo di moltissimi bagnanti nelle afose giornate. Su una barca pe- schereccia si trovavano quattro giovanotti pescatori colla dinamite. Una cartuccia, non si sa come, esplose con orrendo fragore. Dei quattro individui che si trovavano nella barca due vennero proiettati in mare. Un urlo d’orrore parti dalla spiaggia, alcune signore perdettero i sensi, altre si diedero, in costume da bagno, ad una pazza fuga verso la rotonda del grandioso stabilimento balneario. Furono subito arrecati ai due miseri che si dibattevano tra le onde pronti soccorsi e su una barella improvvisata furono trasportati all’ospedale di Pammatone. I feriti sono: Aurelio Dellacasa d’anni 17, imballatore, e Barto- lomeo Poggi d’anni 32, bircaiuolo. All’ospedale furono amorosamente curati da quei sanitari che dichiararono il Dellacasa guaribile in 20 giorni e il Poggi in 25 salvo possibili complicazioni. Il Poggi è recidivo. L’anno scorso in uno scoppio perdette il braccio destro. Sul luogo si è recata l’autorità per le pratiche di legge. Essa procedette al sequestro della barca, dei pesci uccisi e dell’ altro materiale esnlosivo che per un vero miracolo non iscopp'ò. L’impressione prodotta è gravissima Volklorismo [Peschereccio Na grassia In un vecchio numero del giornale la Sferza di Chioggia, troviamo queste quartine in dialetto chioggiotto. Esse ci danno in modo evidente e caratteristico, il racconto dello sfuggito pericolo in uno dei fortunali che mettono così di sovente a pericolo di morte i nostri lavoratori del mare E l’avita, viva fede nello inter- vento delle Ane- me sante e nella Madona de Mari- na, apparisce così sincera e commo- vente che ci sem- bra inutile qual- siasi commento. Una sola osserva- zione desideriamo fare per i lettori scettici, miscre- denti e pseudo- positivisti : Non sorridano alla in- genua fede del Gerimo apena in vista ai Scardoari che ne vien suso ’na potente buora ; mi, che gera a timon, giro pei Fari e può ghe sigo a proa : Na fumarea, ’na bogiaissa, un vento che ne sbreghe le vele, e lampi e siete che pareva el delubio. Oh che spavento a videndo la morte che n’aspete ! Un’onda bute in mare el barba Menego (no ve dirò che spasemo fradei !) l’è sta proprio ’na grassia de le aneme se ò podesto vantarlo pei cavci. Puoco la volta s- ciare da lievante : coragio, fioi, bragosso a pupa indrio. Grassia Madona, grassia, aneme sante !... Rivemo in porto co’ à volesto Dio. Pena smontai a Vigo, semo ’ndai, descalsi a la Madona da Marina. - Gesumaria, za semo preparai, che bia niegarse in chela gran pessina ! S. fioi, vegni fuora. pescatore. Vi so- no molte più cose misteriose nel mondo che not nOn CONOSCIAMO, diceva Amleto! Questa tradizione, che ammette co- me cosa di fatto l intervento di una forza super sensibile, di una forza misteriosa che agisce a di- stanza e che un tempo si chiama- va Neptuno ed ora Madona, queste Aneme sante che i Pagani ponevano nell’ Eliso ed i Cristiani nel Paradiso, questa ininterrotta tradizione non può farci sorridere di olim- pico compatimento o di superbo quando pensiamo alla profonda nostra ignoranza sulla natura di quella /orza che tutto muove e trasforma. E ci domandiamo se l’uomo può commettere maggiore delitto di quello che volgarmente si commette di « urtare, passando, delle anime », di togliere ai credenti la loro fede, il loro conforto, il loro riposo ! D. L. M. Direttore responsabile Dott. LEvI- MoRENOS Vene ia 1903 — Nuova Tipografia Commerciale PUBBLICITA 5; "LAGUNARE | Casa Premiata alle Esposizioni di Milano, Torino, Genova, Parîgi Sedi: Venezia, Roma, Napoli Encomiata da S. M. i e, da . Governo, dalle Camere di Commercio | E ta da S. M. il Re, dal R. G , dalle € di € «28 Concessionaria esclusiva dei sistemidi pubblicita più seri e pratici. 2$ EC Prima di fare qualsiasi rèclame domandare un preventivo, un consiglio | gratuito alla Pubblicità Lagunare e non dimenticare in ogni modo di essere menzionati nell’ Indicatore Postale-Telegrafico del Regno che è la pubbli- cazione più diffusa e importante d’ Italia. | n a tutti gi Uffici Postali e Telegrafici del Regno s9 RECOARO €& 1° Giugno - 30 Settembre CELEBRATA STAZIONE CLIMATICA brovinela di Vicenza - Stazione Ferroviaria di Tavernelle Regie Fonti ferruginose e carboniche -— Lelia, Lorgna, Nuova, Amara e GIULIANA la sovrana delle acque. Regio Stabilimento recentmente trasformato per ogni sorta di ‘cure fisiche moderne. ! (quid e ACHILLE DE GIOVANNI professore di Clinica medica . nell’ Università di Padova. Direttore prof. cav. L. LOCATELLO della facoltà medica di Padova. . Consiglio medico di cui fanno parte i più insigni sanitari delle principali - | città italiane. Per commissioni di aeque e sehiarimenti rivolgersi alle Rr. Fonti - Recoaro BANCA BAVARESE D'IPOFECHE CE SCONTO. Fondata in Monaco nel 1835 Soggetta al controllo permanente d'un R. Commissario gorematim — Capitale Azionario Marchi 44,259, TI, 50) interamente versato SRO Pri) CONS ico NADA AA pù 3. VANI o (00) NSLOSÈ SR (Ge Mar -L sa EI na en! ) FO, du n e) A de GO G; ANDIANAIANAFA! Tuta n A ga E Su È va Autorizzata ad agire in Italia c con dee in data 10 Now. 1 1098. del R. Tribunale Civile di Genova i -— __-_eoe— Ramo Assicarazioni sulla Vita e Infortani —___ cee_ Rappresentante generale pel Regni d alia Cay.:A: BLEY — Genova i e ©"... AMMINISTRAZIONE | dell’ Ispettorato Generale pel Veneto tv di Premiata PUBBLICITÀ MIGHAARE ia MARINA - FLUVI ALS LACUSTRE Premiata con medaglia d’oro ALL’ “ESPOSIZIONE DI MILANO 1894 ed ALL’ ESPOSIZIONE DI TORINO 1898. wa Fondata SE: diretta dal. Dott. BD. LEVI-MORENOS ORGANO CENTRALE per “promuovere IG. « FEDERAZIONE NAZIONALE AQUICOLA » — Riassume. gli Affi delle Società Italiane di Pesca € d’ Aquicultura SODA: Pubblica in Supplemente i Bollettini Ufficiali della Società Regionale Veneta @ della Società Benacense SOMMARIO * % Le Grassi. 2, su dei laghi di Ganzirri e Faro. — (Cont. - vedi fasc. prec.) — La pesca sulle coste di Algeria e Tunisia creo to del R. Console generale ‘d'Italta in Algeri). s Red. - = Un Aquarium a Trieste. . » — La missione italiana al Montenegro. Di La caccia ai delfini. Società di Pesca ed Aquientiura | DIREZIONE ; VR AMMINISTRAZIONE sso la Scuola di Pesca ed Aquicultura, Venezia dh > ro Palazzo Bolani 1074 A. - Venezia Abbonamento annuo alla Neptunia soia L. {12 — coi supplementi L. 20 DE Gli ‘abbonamenti decorrono sempre dal Gennaio e quando non “sono disdetti s’ intendono tacitamente rinnovati x INSERZIONI: [iaressionisia Esclusiva Premiata Pubblicità Lagunare in Venezia - Rappresentanze Generali: Roma, Torino, Palermo, Firenze, Malta, Tunisi, Parigi Ca DIUZGECA: Milano, SA aRIOPr Napoli, Lato propria na ANIA $, i Eito DI 5) i Ì i | ‘MON TECAT. N I CO Sulla linea ferroviaria’ Pisa-Lucca- Pistoia — 14 treni al giorno — Aperta;a pubblico per i bagni e per la bibita delle acque ARC Neal 1° Maggio al 31 Ottobre Do \ Concorso annuo 50000 bagnanti «2 ; Analoghe ina) "fr a quelle di Kissingen, Marienbad, Weisbaden. Karlebad, eec,U le acque di Montecatini giovano meravigliosamente contro 'e malattie dello stomaco, degli intestini, del fegato, della milza, ecc., nella gotta, nella obesità, nel diabete, ed in ogni forma di urocrasia. — Contro la stitichezza e Ja calcolosi del ina LAZIONDA È loro è portentosa. a Gli stabilimenti di Montecatini ànno subito in questi dusi anni. so: 0 19 migliorie una vera rivoluzione. Splendida sala d° inalaz oni — Stabilimento idroterapico. — Grandiosa piscina — Bagni a raffreddamento Elettro-terapia con bagno idro elettrico — Massaggio e' ginnastica medica — Gabinetto per le indagini SURE s microscopiche, batteriologiche, ecc. $ Gasino Teatri - Parehi Giardini - Spettaeoli sltapelio & i Tabella dietetica dettata dal prof. Grocco ad uso di Karlsbad. In una parola le terme di Montecatini gareggiano oggi colle migliori stazioni termali delle altre Nazioni, Direttore Sanitario e Regio Ispettore Capo: Prof. Comm. PIETRO GROCCO co A Medico di Firenze. d A Regi Ispettori: Cav. Prof. FEDELI e Cav. Prof. CASCIANI. 33 La cura delle acque di Montecatini può essere fatta a domicilio Re ZA in qualunque epoca dell’anno GG E un pregiudizio che esse sieno più indicate nei mesi caldi. pe Depositi in tutte le principali città, vendita in tutte le principali eta ber Gi notizie e per ordinazioni dirette rivolgersi all’Amministrazione in Montecatini AE a oppure all’Amministrazione in Milano - Via S. Paolo, 9. SÈ 5A Il Tettuccio è 1’ unico rimedio contro la dissenteria o diarrea cronica. | {°° vd La Tamerici e la Torretta sono le più purgative fra ‘le acque di Montecatini. | Esse sono specialmente indicate per la cura dei catarri gastrici ed intestinali dipen- denti da atonia dell’ intestino, della stitichezza abituale, e delle malattie do fegato. GROTTA QIUITI MONSUMMANO (Provincia di Lucca) Concessionario MELANI —_ Winico sudatorio sfarzosamente illuminato a luce elettrica 3 di cefficacia miracolosa nelle malattie reumatiche GOHosE eu artritiche. I Faccomandato tal prime celebrità mediche del parl NEPTUNIA ANNO XVIII N. 18 30 Settembre 1903 I pesci dei laghi di Ganzirri e Faro Nota del dott. Leonardo Grassi (Continuazione) 1.2 Categoria : 1. Anguilla vulgaris Lin. Niente di notevole dal lato morfologico; vive nel lago grande e benissimo perchè ingrassa e diventa molto sa- pida, cosi da essere ben apprezzata sul mercato di Messina. Quan- tunque siano stati accuratamente ricercati, non s' sono trovati mai nè leptocefali, nè piccole anguille nel lago. Evidentemente non vi si ri- produce, ma vi penetra già adulta. Da dove? Ecco il problema, perchè l’epoca della sua pesca è nell’inverno, quando cioè i canali di comu- nicazione sono chiusi. E d’altro canto, si potrebbe pensare ad una co- municazione sotterranea fra il Lago ed il mare attraverso alla quale l’ Anguilla farebbe le sue migrazioni, come quando abita vicino a fiumi. Che l’ipotesi dei canali sotterranei non sia un’idea buttata là a caso, ma abbia tutti i caratteri della razionalità sperimentale, ce ne si può persuadere, considerando altri fatti d’ indole fisico-metereolo- gica che vengono a convalidarla. Ad esempio, è certo che per i Ganzarioti, il loro Lago è, non solamente tutta la risorsa della loro vita, ma anche un barometro naturale che predice le tempeste e i grossi fortunali come le calme ed il bel tempo. È constatato, difatti, che alle volte le sue aque s’ingrossano e sollevano il loro livello, mentre altre volte si abbassano. Ora un’esperienza secolare ha dimo- strato una relazione costante fra questi fatti e lo stato del cielo e del mare; relazione che, una volta ammessa, conduce a pensare ad una comunicazione diretta fra le due aque. 2. Mugil Chelo Cuv. (tistuni). 3. Mugil Cephalus Cuv. (cefalu-mulettu). 4. Mugil auratus Riss. (lustru). Sono le tre specie di mugillidae viventi a Ganzirri e tutte ri- scontrate esclusivamente nel Lago grande. Che si riscontrino sola- mente nel Lago grande, non deve destar meraviglia, quando si ponga mente che la biologia di questa bestia è quanto di più lurido si possa immaginare. È notorio che essa vive nel fango, non solamente, ma vicino lo sbocco delle cloache trasformando, da vero economo della natura, in altrettanta carne sapida tutto il luridume nel quale sta ficcata succhiando la maggior parte della sua esistenza, tranne di andare a prendere, con qualche piroetta acrobatica, una boccata di aria pura fuori della superficie delle aque. Ora il Lago grande di Ganzirri riunisce mirabilmente queste condizioni di esistenza e per il fondo melmoso e per le porcherie che vi colano, accumulandosi, da tutti i punti. E che vi prosperino benissimo ce lo prova, da una parte la loro grande abbondanza, quantunque costituiscano l’oggetto principale di ricerca, la grossa taglia a cui arrivano, il grasso che ac- cumulano nel loro corpo; dell’ altra, il sapore sapidissimo delle loro carni che, paragonato a quella delle specie viventi nel mare aperto ci si mostra di gran lunga superiore, e per il quale vengono ricer- cati molto al mercato di Messina. Senza aspettare il risultato delle ricerche feniche sulle uova di questo pesce, noi possiamo essere si- curissimi che esso si riproduca in luogo, oltrechè per q:esto habitat singolarmente favorevole, anche per il fatto che si assiste ogni anno alla solennità, diremo così, della deposizione delle uova. In Marzo- Aprile, si vedono delle vere mandrie di mugillidae torneare gioiosa- mente sul fondo del Lago, come in preda ad una ridda amorosa. Da quanto si sa sulle abitudini sessuali dei pesci, si può essere certi che i Mugil sono in tal modo occupati di affidare al fango le loro uova da cui verranno fuori, di li a poco, i piccoli. In quest’ e- poca, profittando di tale entusiasmo amoroso e della cattiva abitudine che li fa riunire in branchi, i pescatori ne fanno delle grandi retate e le spediscono a Messina. Per le seguenti specie, pur appartenenti alla prima categoria, l’ habitat va gradualmente spostandosi verso il Pantano piccolo fino a determinarvisi esclusivamente in perfetta relazione fra dietologia generale delle specie e condizioni fisiche dei pantani. Abbiamo :; 215 s. Atherina Boyeri Risso. (marzoi). Ama vivere nel Pantano grande. Il prof. Vinciguerra a cui un giorno, mentre era di passaggio a Messina, ne mostrai alcuni cam- pioni, sospetto non si trattase invece dell’ Atherina lacustris, ed a risolvere il dubbio, mi consigliò di numerarne le vertebre ; cosa che ho eseguito con risultato perfettamente positivo per la Boyeri. Essa non si trova in grande quantità e la sua pesca è del tutto accidentale. 6. Belone acus Riss. (Augghia). Si trova in tutti e due i Laghi, quasi nello stesso rapporto. La sua taglia, in media, resta inferiore a quella delle forme del mare e, ad ogni modo, non acquista mai una nutrizione molto florida; il sapore delle carni nè è molto scialbo. Si nutre di crostacei e di piccoli pesci; anzi, in un esemplare, di cui ho esaminato il contenuto ga- stro-intestinale, ho trovato questo poco abbondante ma tutto com- posto di residui di pesci; nello stomaco si trovava un individuo non ancora attaccato dai succhi e che facilmente poteva essere identificato per un’ Atherina Boyeri. In quelli del mare aperto ho trovato spesso resti di crostacei, ma anche qualche volta di pesci. Il Belone, insieme ai Mugil ed ai Mullus, costituisce oggetto di pesca e viene portato a Messina. 7. Calionymus dracunculus Riss. (bavusa). Vive nella sabbia; si trova con maggior frequenza nel Pantano piccolo, ma non è molto abbondante. 8. Mullus barbatus Linn (Sparacalaci). 9. Mullus surmuletus Linn (trigghia). Tanto l’uno che i’altro si trovano a preferenza nel Pantano pic- colo e non in grande quantità. Quantunque il Mullus sia un animale che predilige il fango, pure da questa distribuzione topica pare che ami di più le aque pure che le sporche; ed io credo che il fondo arenoso del piccolo lago costituisca per lui un ottimo habitat. Ho fatto delle ricerche comparative sul contenuto stomacale fra i Mullus del mare e quelli del Lago. Ho trovato sempre dei resti ben evidenti di artropodi tanto nell’un caso quanto nell’altro ; in un esemplare, anzi, del mare aperto trovai una volta, non ancora digerito e ben ricono- scibile, un Gammarus pulex. La carne dei Mullus dei Laghi è molto apprezzata, quantunque non sia superiore a quella delle forme schiettamente marine, ro. Gobius ather Bellotti (mazzani-urgiuni). II. Gobius Jozo Linn (mazzuni-urgiuni). 12. Gobius geniporus C. V. (mazzuni-urgiuni) Sono le tre sole specie di Gobii che ho in collezione. È difficile affermare che siano le sole viventi nei Laghi, anche perchè pare che i marinai, per questo genere, abbiano perduto tutto quel senso finissimo di analisi che loro rivela le nuances meno percettibili delle forme, avendo riunito tutte le specie di Gobius nel solo nome complessivo di wr- giuni 0 mazzuni, Comunque sia, io sono convintissimo che il Lago del Faro co- stituisca per queste singolari e, a quanto sembra, intelligenti bestiole, una residenza eccellentissima. E me ne sono convinto fin dal primo giorno in cui ho cominciato a visitare quelle località con un interesse scientifico, ed a guardarle attraverso la lente del naturalista. Stando difatti in barca e mentre vi trovate nel Lago grande, voi inutilmente, la maggior parte delle volte, cercherete, con sguardo ansioso alcuna altra manifestazione della vita dei pesci, che non sia quella di un mugil il quale in lontananza fa degli sgambetti per aria o descrive delle curve rapidissime, come una freccia che venga scoccata da un arco invisibile. Questo specialmente nelle calde giornate e mentre il sole dardeggia sulle aque, si osserva continuamente. Ma quando la barca ha infilato il canale che mette al mare del piccolo Lago, sono i Gobius che richiameranno la vostra attenzione, ogni qualvolta fisserete lo sguardo al fondo. Voi li vedrete, alle volte filare come saette, non molto lontani della superficie, alle volte guizzare fra le alghe, le pietre ed i rottami d’ogni genere che si son venuti accumulando lungo le sponde ed, a coppie ed a gruppi, inseguirsi, nascondersi e cercarsi con movimenti tanto graziosi da farvi germogliare nell’ animo un senso gaio della vita. É cosa risaputa del resto, che i Gobii vivono a pre- ferenza fra le pie r- o altri oggetti e le vegetazioni marine. I poiti, infatti sono il loro domicilio preferito dove, nelle cavità delle pietre o fra le foglie o dentro tubi di ferro depositano le uova ed amorosamente le custodiscono. A proposito, c'è quì da notare un’ osservazione accidentalmente fatta da un preparatore del gabinetto di Zoologia, non priva d’importanza per la biologia dei Gobius. Egli trovò nel nostro porto una vecchia scarpa dentro la quale stavano un maschio ed una femmina di Gubius capito ; la suola era tutta coperta delle uova 207 caratteristiche di questa specie. Fu portata al gabinetto,in pochi dove, giorni, si è potuto osservare la formazione degli embrioni in tutte le fasi di sviluppo. La presenza del maschio in quella vecchia scarpa, accanto alla femmina, richiama naturalmente alla mente |’ idea d’ uno unione familisre, con le relative cure parentali. Evidentemente qui non si tratta d’altro che d’un platonico invito, da parte del maschio, a deporre le tova in quell’ambiente così sicuro e proprio, per fecontarle; ma anche questo non è che |’ abbozzo, il germe di quella vita vissuta insieme, temporaneamente 0 continua- mente, nell’interesse delle specie, che raggiunge la sua più alta espressione negli uccelli e nei mammiferi. Gli alimenti di. cui si nutriscono i Gobius non differiscono essenzialmente da quelli delle specie viventi, in mezzo al fango; e tanto in quelli del Lago che in quelli dello Stretto, ho riscontrato sempre tracce di piccoli molluschi con qualche filo d’alga capitato nel loro stomaco, certamente in via accidentale. Anche le dimensioni e la grossezza loro non mostrano differenze apprezzabili nei due casi. 13. Blennius pavo C. V. (Bavusa). Per ciò che si riferisce a condizioni biologiche di ambiente, questa specie, ed in genere tutta la famiglia, forma il paio con i Ghiozzi. Apnch’ essa vive a preferenza nel piccolo Lago. Nella mia colle- zione, ne tengo due esemplari; una forma adulta ed una giovane, . quest’ultima presa, insieme ad un mucchio di Anfioxns, nella sabbia dal preparatore del gabinetto, me presente ed i professori Mingazzini e Vinciguerra. Anzi essa venne in bnon punto per convincere que- st’ ultimo sulla esattezza delli determinazione da me fatta della forma adulta che tenevo conservata in formalina ed a cui questa avea fatto scomparire del tutto il magnifico ocello delle guance. Vale qui la pena di dare la descrizione della forma giovane, perchè essa mostra qualche particolarità che salta agli occhi, confrontandola con la forma adulta. Essa ha il corpo bianchiccio lurido, tutto cosparso di punticini ceruli. La distanza fra l’apice del muso e il principio della dorsale è circa dal doppio più grande che non sia in quella adulta. Ha l’identico ocello orlato di azzurro sulle guance e su queste, strisce trasversali brune. L'altezza relativa della cresta è molto minore. 14. Sargus Rondeletii C. V. (Sarica). 218 Vive solamente nel Pantano del Faro, ma vi è, per converso, molto comune. Il suo cibo prediletto, come mi risulta da numerose sezioni, sono diverse forme di lamellibranchi; fatto questo che spiega come possano alle volte trovarsi a Ganzirri degli individui di un pa'o di chilogrammi, non di molto inferiori, quindi, ai più grossi rappresentanti del mare. Trovandosi localizzato questo sparide nelle aque del piccolo Lago, mentre troverebbe il grande ugualmente ben provvisto di alimenti, mi fa credere che esso preferisca le aque limpide o rifugga anche da una lieve diminuzione di salsedine. La questione non potrà essere risolta che sperimentalmente. 15. Coris Gioffredi Gthr (vidiulu) E° del piccolo Lago e non è molto frequente. Quei pochi indi- vidui, però, che si riscontrano di tanto in tanto sono eccellenti come nutrizione e come sapore, da non invidiare niente a quelli del mare. Ma gli esemplari, un maschio ed una femmina, che ho potuto vedere io e tengo in collezione, sono talmente straordinari che vale la pena di fermarvisi un poco. Cià a vederli, non si direbbe che siano esseri appartenenti a quelle piccole ed esili creature, quali i Julis. La prima imimpressione che se ne riceve, anche da chi è provetto conoscitore di pesci, è quella di grossi Labrus, per esempio, mixtus. Sono di quella varietà, se pure debba riferirsi a varietà o non piuttosto ad una in- fluenza sconosciuta d’ambiente, come pare, che ha il dorso colore OSCuro. Freschi pesavano 250 grammi per ciascuno ed arrivano alla lun- ghezza di 25 centm. In tutto il resto, sono forme ineccepibili di Julis o Coris Goffredi. Avevano gli organi sessuali completamente maturi; l'addome della femmina era quasi scoppiante per il grande volume del suo ovario; nello stomaco, un detrito abbondantissimo di conchi- glie di molluschi. Ora è risaputo che il nutrimento di queste graziose bestiole si compone prevalentemente, se non esclusivamente, di Tapes. Anzi è precisamente di queste che si servono i pescatori per adescarle all’amo. Si capisce quindi come esse possano trovare nel Lago, ricchis- simo in fauna macalogica, quasi come una tavola apparecchiata e nu- trirsi benissimo e crescervi corrispondentemente. D'altro canto, sic- come là non sono oggetto speciale di pesca, quella coppia ha potuto sfuggire sempre alla caccia dell’uomo ed invecchiare tranquillamente e prosperamente, tanto più, quando si consideri che non è improbabile | i i i 219 che il fondo del Lago sia in comunicazione con delle grandi cavità sotterranee. Così l’influenza d’una ottima alimentazione, per un lungo periodo d’esistenza, avrebbe neutralizzata quell’altra opposta del pic- colo ambiente, di cui si vedono gli effetti molto spiccati in un Echino e nell’Engraulis di cui parlerò appresso e tracce più o meno masche- rate da fattori diversi in tutte le altre forme organiche. Quello che non bene si comprende si è perchè il Julis, dato quest’ habitat così favorevole, non vi sia maggiormente diffusa, come, ad esempio, i Mu- gil e le Anguille nel Pantano grande e, nello stesso P. piccolo, i Go- bius ed il Sargus R. 16. Clupea pilchardus Walb (sarda) 17. Sardinella aurita C. V. (alaccia) Vivono nel Lago del Faro ma ne sono forme non molto fre- quenti. Presentano una lieve riduzione di taglia relativamente a quelle dello Stretto. (Continua) La pesca sulle coste di Algeria e Tunisia e gli interessi italiani (Rapporto del R. Console generale d’Italia in Algeri). (°) Com'è noto a cotesto Ministero, la pesca lungo le coste dell’Al- geria e della Tunisia è industria italiana, considerato il sangue di quelli che la esercitano, abbiano essi potuto conservare la nazionalità d’origine, com'è il caso nella Reggenza, o dovuto perderla, naturaliz- zandosi francesi, che è la sorte subita dalla maggior parte di loro nella colonia. E poichè tale industria è discretamente proficua, non sono mancati tentativi per renderla più effettivamente francese in Algeria e per creare una seria concorrenza alle nostre barche in Tu- nisia, specialmente a Tabarca, dove si volle far sorgere, parecchi anni or sono, un villaggio di pescatori bretoni. Diversità di clima, di abitudini di vita e di modi di pesca hanno reso, fin qui, vani siffatti tentativi, per quanto siasi largheggiato in agevolezze per attirare e trattenere da questo lato del Mediterraneo (*) Dal Bollettino Ufticiale del Ministero di Agricoltura, Industria e Com- mercio — Anno II Vol. IV — Fasc, 5, 220 pescatori francesi; pareva quindi ormai ammesso per universale con- senso che solo i pescatori napoletani, come qui si chiamano tutti quelli d’origine italiana, per essere, in generale, provenienti dalle no- stre provincie merid;onali di terra ferma, possano esercitare con frutto la pesca nelle aque algero-tunisine. Ora però, a causa fors’anche delle attuali tristi condizioni della pesca in Bretagna, si è ravvisato oppor- tuno di riprendere in esame la possibilità di promuovere un’immigra- zione a questi lidi di pescato:i di quella regione ed il ministro della marina a Parigi, il governatore generale deli’Algeria ed il residente di Francia a Tunisi hanno, di comune accordo, affidato analogo incarico a certo signor Violard, ritenuto assai competente nella ma- teria, il quale sta visitando, a tal effetto, i porti di pesca bretoni. Si vorrebbe, pare, cominciare dallo scegliere due punti, in Algeria l’uno ed in Tunisia l’altro, dove industriali, secondati dal Governo, impianterebbero stabilimenti per la concia di pesce sott'olio o sale e sì trasporterebbero, pel prim’anno, tanti pescatori bretoni quanti ba- stino per equipaggiare una ventina di barche, aumentandone poi, gradatamente, il numero, se le cose prendessero buona piega. Si cer- cherebbe poi di rendere meno sensibile ai pescatori il distacco fra questo paese ed il loro, costruendo, per alloggiarli, case sul modello di quelle dove solevano abitare. Questi sforzi. potrebbero forse, approdando, divenire un ostacolo alla continuazione della libertà di pesca in Tunisia quando sia spirato l’attuale trattato colla Reggenza, e rendere più rigorosa in Algeria l'applicazione delle disposizioni vigenti riguardo all’imbarco di stra- nieri (in effetto sudditi italiani) su barche peschereccie di bandiera francese, alle quali appena bastano adesso, per guanto numerosi, i naturalizzati. Iote = Comunicazioni = Corrispondenze Un Aquarium a Trieste. — Dodici anni fa la Società Regio- nale Veneta per la Pesca è 1° Aquicultura ed il Direttore di questa lkivista, gettarono le basi per la fondazione di un Aquarium in Ve- nezia, il quale, mentre sarebbe tornato di decoro alla città, avrebbe costituito un utilissimo ceotro di studii, e non saremmo ora debitori agli stranieri di tutte le importanti ricerche e scoperte fatte fin qui sul nostro Mare Adriatico, 221 Il progetto fu ripreso a vari intervalli di tempo, ampliato o mo- dificato a seconda dell’ ambiente nel quale si cercava di destare |’ in- teressamento, ma sempre, purtroppo, senza poter addivenire alla va- gheggiata effettuazione. Ora sembra che a Trieste si tenti di fare quanto non è riuscito da noi Riportiamo, per la cronaca, la seguente parte del resoconto della seduta tenuta dal Consiglio Comunale di Trieste il giorno 31 Luglio pross. pass. « Gabrieli, segr. del Consiglio: Comunica che la Società per la esplorazione scientifica del Mare Adriatico ha chiesto al Comune, che le ceda gratuitamente per l’ erezione di un Aquario, l’area comunale che si trova al principio del Passeggio di S. Andrea, di fianco alla Stazione zoologica. Qualora ciò non fosse possibile, la Società chiede la cessione temporanea gratuita dell’ area per 90 anni; inoltre domanda al Comune un sussidio una volta tanto. La Società fa rilevare i van- taggi scientifici e morali che deriveranno alla città dall’ erezione deli’ Aquario, e promette, per favorire l’ istruzione popolare di sta- bilire un prezzo d’ ingresso all’ Aquario molto basso, riservan- dosi eventualmente di concedere l’ ingresso gratuito ai fanciulli delle scuole. La Delegazione municipale, conscia dell’ importanza scientifica dell’ Aquario, si mostrò favorevole alla domanda della Società, e pro- pose al Consiglio di concedere l’ uso gratuito di quell’ area però solo per 50 anni, previa inscrizione tavolare; inoltre di assicurare alla So- cietà, per una volta tanto, un contributo di 6000 corone. Tali con- cessioni sono date alla condizione che tutte le inscrizioni dell’ Aqua- rio sieno italiane e che tutto il personale sia pertinente al Comune e di nazionalità italiana. Per il trasporto dello «chalet de comodité », la spesa — a ca- rico del Comune — sarà di cor. 2500, l’ indenizzo alla Società degli « chalets » fino alla riattivazione dello « chalets » rimosso, di corone 200 al mese. Il Consiglio approva ali’ unanimità». La missione Italiana al Montenegro. — La missione scien- tifica, inviata dal ministero della pubblica istruzione nel Montenegro, sotto la direzione del professore Antonio Baldacci, si trova a Podgo- ritza ed ha già compiuto buona parte dei lavori di cui era stata incaricata. 222 La missione ha fatto pervenire al ministero una interessante col- lezione di pesci e di insetti di quelle regioni; la raccolta dei primi sembra molto importante dal punto di vista ittiologico, e la relativa classificazione sarà affidata al professore Vinciguerra, direttore della R. Stazione di piscicoltura. Il geologo Martelli si trova distaccato nel Primorije, ove lavora con grande assiduità; nei Vasojerici egli ha scoperto giacimenti di rame e di ferro e nei Kuci nuovi giacimenti di ferro di ottima qualità. È riuscito pure a spiegare che cosa sia il famoso paleozoico montenegrino. La missione sta facendo ora degli scavi antropologici, poi passerà in Albania. La caccia ai delfini — Gli esperimenti per la distruzione dei delfini, nella baia di Douarnenez, vicino a Finisterre, non diedero verun risultato. Vi intervennero il prefetto di Finistere e il capo del gabinetto del ministro della marina. I marinai della torpediniera 61 inseguirono i delfini a colpi di fucile e ne ferirono alcuni. Poi si fecero esplodere, e diverse profondità, macchine infernali speciali, pre- parate dal comandante Petet e cariche di otto chilogrammi di dinamite ciascuna. Al momento dell’esplosione il mare ebbe una forte ondula- zione, per una vasta superficie. Ma i delfini rimasero incolumi, giacchè ai primi colpi di fucile avevano preso la fuga. Società di [Pesca ed Aquicultura Attività della Scuola di Pesca ed Aquicultura. — Negli scorsi mesi la Scuola di Pesca ed Aquicultura ha svolto come segue la propria attività : I. furono iniziate trattative per un primo corso serale di lezioni per i figli dei pescatori, da tenersi in S. Pietro in Volta nei mesi invernali. 2. Furono tenuti due convegni coi pescatori di Chioggia e di S. Pietro in Volta allo scopo di spiegar loro la legge sulla pesca e la necessità e modo di ottenere la più rigorosa applicazione nell’interesse della pescosità delle aque. La Direzione ha inoltre compilato un pro- spetto grafico che sarà stampato e distribuito per diffondere la cono- scenza della Legge e del Regolamento sulla pesca. 223 . 3. Furono iniziate le pratiche per la formazione di uno speciale ruolo di matricola dei pescatori di mare allo scopo di poter conti- nuare il lavoro relativo all’inscrizione dei pescatori stessi alla Cassa Nazionale di Previdenza od a quella qualsiasi altra forma di assicura- zione per la vecchiaia. 4. La Scuola ha promosso la costituzione di un Comitato di Patro- cinio e di un Comitato Esecutivo per attuare l’idea di un Asilo pei figli derelitti dei pescatori dell’Adriatico. 5. In seguito alla circolare diramata ai proprietari e conduttori di fondi agricoli, pervennero già alla Scuola, da diverse regioni d’Italia, numerose richieste di istruzioni sul modo di iniziare e dirigere espe- rimenti di coltivazioni piscicole in aque dolci, ed a tutti la Direzione della Scuola fu larga di pratici consigli e di incoraggiamenti. 6. Furono intraprese delle ricerche sui sistemi di conservazione del pesce novello, assumendo informazioni sulle « buse » usate dai buranelli. 7. La Scuola ha partecipato all’ Esposizione Regionale di Udine inviando una raccolta didattica di pesci vallivi in serie di sviluppo, pesci eduli d’aqua dolce del Veneto, pesci esotici adatti alle nostre aque, crostacei eduli, e molluschi utili della laguna Veneta. Inviò inoltre un modello di stabilimento di piscicultura marina e di un lavoriero per valle salsa da pesca, oltre alcuni altri piccoli modelli di reti. In seguito al concorso della Scuola e del benemerito Comitato Provinciale Vicentino, la Società Regionale Veneta consegui all’E- sposizione la massima onorificenza. 8. Furono intraprese le pratiche per esportare a prezzi convenienti le anguilline marine per semine in aque dolci, e si è iniziata una raccolta campionaria degli alimeoti per l’ allevamento intensivo dei salmonidi. 9. Nel mese di Settembre — non ostante le ferie annue — fu continuato il lavoro di consultazione per corrispondenza, mentre il Direttore partecipò al Congresso degli Agricoltori ed a quello per l’Emigrazione in Udine trattando sulla « utilizzazione delle anguilline marine per coltivazioni intensive in aque dolci » e « sulla emigra- zione temporanea dei pescatori di mare ». Wolklorismo Peschereccio Le conchiglie amuleti — Spigolando in vari autori — e spe- cialmente nel Sébillot, che con diligenza veramente notevole seppe raccogliere nelle sue « Légendes, croyances et superstitions de la mer » una messe richissima di fatti troviamo ricordati pregiudizi e supersti- zioni intorno alle conchiglie presso i vari popoli. a) Nella preistoria - Le conchiglie - amuleti si trovano in molte tombe preistoriche; esse avevano una finalità non solo di ornamento ma di amuleto. (1) b) Nell'antichità. — Secondo Strabone le donne trogladiti abitanti il litorale Africano si circondavano il collo con conchiglie che le difen- devano dal malocchio. c) Nei popoli selvaggi. — Le donne portano al collo amuleti fatti con grosse conchiglie. (2) d) Presso i maomettani in Algeria molte conchiglie marine sono considerate efficacissimo amuleto (3) e) Presso 1 cattolici. — Secondo ciò che riferisce la signora Fi- guier, da non confondersi col naturalista, nella Brettagna una con- chiglia, detta orecchio di madonna, porta fortuna a chi l’avvicina al suo orecchio (4). Un altro autore francese riferisce la strana credenza che un Bucinum avvicinato all’orecchio guarisca la sordità. Nelle Asturie le donne che allattano devono portare al collo una conchiglia, raccolta nel mare; si dà il nome di errenta de la leche, o grano del latte. (5) Quando la lattante vuol molto latie porta la conchiglia sospesa ad un cordoncino sul seno, quando vuole farsi andar via il latte non ha che da rigettare l’amuleto sulle spalle. (6) Nelle Calabrie le conchiglie sono buoni amuleti contro il ma- locchio. Di aM ) Bullet. de la Soc. d’Anthop. 188: ) Revue d’Ethnographie e I pag. 237. ) ) DI ui {Sv} (6je) (06) do 1 2 Certaux et Carnoy — L’Algerie t. I pag. 207. Mad. Figuier. Le wardian de la Camargue pag. 22. 5 Questo pregiudizio corrisponde a quello che altca volta ho ricordato nella « Neptunia », diffuso fra donnicciuole del Veneto, ma specialmente di Venezia e del litorale, che ritengono essere il Cavalluccio marino disseccato, posto nelle mam- ) Òd XI 4 ( ( ( ( ( melle, ottimo mezzo per far retrocedere il latte. (5) Societè d'Anth. 1876 pag. 182. è PR == — Casa Premiata alle Esposizioni dl Milano, Torino, Genova, Parigi . Sedi: Venezia, Ronma, Napoli Encomiata da S. M. il Ke, dal R. Governo, dalle Camere di Commercio 2 Concessionaria esclusiva dei sistemidi pubblicita più seri e pratici 2$ fg Prima di fare qualsiasi rèclame domandare un preventivo, un consiglio gratuito alla Pubblicità Lagunare e non dimenticare in ogni modo di essere «menzionati nell’ Indicatore Postale-'Telegrafico del Regno che è la pubbli- cazione più diffusa e importante d° Italia. | Rivolgersi a tutti gi Uffici Postali e Telegrafici del Regno i REGOARO € to Giugno - 30 Settembre CELEBRATA STAZIONE CLIMATICA Provinela di Vicenza - Stazione Ferroviaria di Tavernelle Regie Fonti ferruginose e carboniche — Lelia, Lorgna, Nuova, Amara e GIULIANA la sov rana delle acque. Regio Stabilimento recentmente trasformato per ogni sorta di ._;- cure fisiche moderne. SEC Comm. ACHILLE DE GIOVANNI professore di Clinica medica | nell’ Università di Padova. Direttore prof. cav. L. LOCATELLO della facoltà medica di Padova. Consiglio medico di cui fanno parte 1 Di insigni sanitari delle principali A città italiane. ; f, " DIL pata | Per tici di acque e sehiarimenti rivolgersi alle Re. Fonti - Recoaro DA C) e a CAI DTA(CI) > DIR 3 gh GIÙ BANCA BAVARESE D' IPOTECHE E: SCONTO. Fondata in Monaco nel 1835 | Soggetta al controllo permanente d'un R. Commissario grmztino i Capitale Azionario Marchi 44,285,714,30 interamente versato — Autorizzata ad agire in Italia con 0, in data 10 Hoy. 1888. 8 del R. Tribunale Givile di Genova Ramo Assicdfazioni | 0 sulla Vita e Inforidi} ; Rappresentante Dre pel mu d lia Cav, A. BLEX - Herrao È AMMINISTRAZIONE © 0/0 I dell’ Ispettorato Generale pel Veneto e Ind È d. Premiata PUBBLICITÀ LAGUNARE — VENEZIA ar Rivista ‘Italiana di Iresca Da ziquicultuta Soia PLEUVIASBSES:FEFACUST RE Premiata con medaglia d’oro ALL ESPOSIZIONE DI MILANO 1894 ed ALL’ ESPOSIZIONE DI TORINO 1898 Fondata €. diretta dal Dott. D. LEV-MORENOS ORGANO CENTRALE per promuovere la « FEDERAZIONE NAZIONALE AQUICOLA » ‘ Riassume gli Afti delle Società Italiane di Pesca e d’ Aquiculfura Pubblica in Supplemente i Bollettini Ufficiali della Società Regionale Veneta e della Società Benacense 2 SOMMARIO ; Li Grassi. — I pesci dei laghi di Ganzirri e Faro. — (Cont. e fine - vedi fuse. prec.) > Note — Comunicazioni — Corrispondenze Red. — Per la modificazione della legge Galli > Il Regolamento per le aste del pesce in Trieste. Cronaca della dinamite «. — Red. — Contravvenzioni per la pesca alla dinamite. | .». — Uno scoppio di dinamite a Brindisi, VYolklorismo Peschereccio ar c. Musatti — Un manipolo di proverbi chioggiotti. es DIREZIONE PISA AMMINISTRAZIONE SE presso la Scuola di Pesca ed Aquicultura, Venezia IR S. Trovaso, Palazzo Bolani 1074 A. - Venezia Il Abbonamento annuo alla Neptunia sola L. 12 — coi supplementi L. 20 Gli abbonamenti decorrono sempre dal Gennaio e quando non sono disdetti s'intendono tacitamente rinnovati INSERZIONI: Concessionaria Esclusiva Premiata Pubblicita Lagunare in Venezia — Rappresentanze Generali: Roma, Torino, Palermo, Firenze, Malta, Tunisi, Parigi 14 . . DIRO . UT Parclics Milano, Agenzia propria - Napoli, Filiale propria MONTECATINI (Toscana Sulla linea. ferroviaria Pisa-Lucca- Pistoia — 14 treni -al giorno — Aperta Cu pubblico per i bagni e per la bibita delle acque _@.. dal 1° Maggio al 31 Ottobre de DL ‘4:61 “Concorso annuo 50000 bagnanti Eos Analoghe he; dlibelta0a quelle di Kissingen, Marienbad, Weisbaden. 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SIA artritiche. Raccomandato dale nr T6 cl lì Li di mn - NEPIUNIA ANNO XVIII N. 19 15 Ottobre 1903 I pesci dei laghi di Ganzirri e Faro Nota del dott. Leonardo Grassi (Continuaszione e fine) 18. Trachurus trachurus C. V. (sauru) L’esemplare che tengo in collezione appartiene veramente a que- sta specie o varietà che sia. Dico questo, perchè delle due forme di Trachurus chiamate dai pescatori col nome di sauro nero quella di colore oscuro e sauro bianco, l’altra chiara, il prof. Cocco (1) ne fece due specie distinte, dando il nome di Trachurus melanosaurus alla prima, conservando quella di Trachurus trachurus alla seconda. Anche il Giglioli (2) in seguito venne alla stessa conclusione e denomino il Trachurus melanosaurus del Cocco, Trachurus Rissoi, avendo erro- neamente creduto che si trattasse d’una forma non ancora descritta. Il Facciolà (3), dal canto suo, fece rilevare l’errore in cui era caduto il Giglioli ed avendo studiato la questione molto minutamente ed an- che sotto il rapporto dell’età e del sesso, si convinse anche lui che « i due trachuri costituiscono due tipi specifici separati, ma poco dif- ferenziati nella struttura e quindi affini fra di loro. » Il Trachurus trachurus si rinviene sempre nel Lago del Faro, ma vi è scarso. Lo stesso deve dirsi del 19. Trachurus melanosaurus Cocci che pero non mi è stato dato potere avere. 20. Box bcops Bp. (opa) Anche questa forma nel Lago piccolo è scarsamente rappresen- tata. Pure le sue abitudini di vita vi troverebbero un ambiente molto proprio, perchè essa vive fra le alghe di cui qualche filo si trova sempre nel suo contenuto stomacale e si ciba abbondantemente di qualche piccolo mollusco. 21. Pagellus erithrinus C. V. (Luvaru) (4) Sopra un nuovo genere di pesci della famiglia dei Catrolofini e di una nuova specie di Trachurus. Innominato, anno II. n. 7. Aprile 1859. Messina. (2) Firenze 1880. (3) Sul Trachurus melanosaurus Cocco. Naturalista Siciliano, An. IX, N, 10 DO (AS) Sì 22. Pagellus mormyrus Cuv. (aiula) 23. Oblata melanura Lin. (biata) 24. Maena vulgaris C. V. (minula) Su tutte queste forme del Pantano piccolo è da notare che quan- tunque non vi siano molto diffusi, pure vi prosperano benissimo. Si sono visti, ad esempio, dei Pagellus mormyrus del peso di un chilo- gramma ed anche di più Ora tutte quelle volte che io ho potuto esaminare il loro contenuto gastrico, vi ho trovato sempre, insieme a qualche residuo di molluschi nudi e di anellidi, dei gusci di lamel libranchi. In quegli esemplari che provenivano dal mare, non ho mai vi- sto altro che una poltiglia molle fra la quale, una volta, in una Oblata melanura, ho riconosciuto un eteropodo del genere cexygirus ed un’altra volta, in una Maena vulgaris, una chiarissima forma d’ isopodo che però non ho potuto determinare. Parrebbe da questi fatti che i suddetti pesci si possono abituare ad un genere di alimentazione differente dell’ordinario ed abituarvi- cisi benissimo tanto da nutrirsene bene e conseguentemente svilup- parsi normalmente. 25. Engraulis encrasicholus Cuv. (angiova.) Questa è veramento una forma molto interessante ; interessante perchè, nientemeno, fa nascere il sospetto che non si tratti d’una specie nuova. Io tengo in formalina 10 individui di questa Engraulis; non superano nessuno la lunghezza di 5 cent.m e sono tutti di ap- parenza giovanile. Il curioso si è che i marinai concordemente affer- mano, che mai nel Lago se ne pescano di molto più grossi; cosichè ivi il maximum di lunghezza non raggiungerebbe mai gli 8 cent.m: cifra che resta notevolmente al di sotto di quella a cui arriva la comune Engraulis. I marinai notano anche delle differenze morfo- logiche nella forma del capo, affermando che quella di Ganzirri l’abbia più tozzo: ma queste non sono altro che illusioni, come ce ne può convincere un esame comparativo. Comunque, essi la distinguono recisamente anche nel linguaggio, usando per essa la denominazione di amaredda, perchè la sua carne lascier.bbe nel palato come un certo senso di amaro. E° naturale che di fronte a questo fatto, ci si affacci spontanea la domanda: ci tro- viamo in presenza d’una nuova specie o non invece ad un'influenza del mezzo sulla comune Engraulis? Non sentendomi così sicuro in cognizioni ittiologiche da poter rispondere da solo a questo quesito, RR ho domandato il consiglio del dott. Facciolà cui ho mostrato gli e- semplari della mia collezione. Egli li ha classificati come forme gio- vani dell’Engraulis encrasicholus. Ma allora evidentemente il problema si complica, perchè viene ad introdurvisi subdolamente una nuova domanda. Questa Engraulis raggiunge nel Lago la forma adulta? Pare di si; almeno mi si assicura dai marinai che le forme più grosse hanno il dorso colore azzurro con riflessi d’acciaio e che in certe annate piuttosto rare, si vedono delle vere torme di questi esseri oscurare, col lucido metallo del loro corpo, delle estese superficie di acqua. Io però per quanto abbia sollecitato i pescatori locali, non sono arrivato ancora ad avere alcun individuo adulto. Adunque noi siamo costretti, data l’esatezza di questo dato, ad invocare un'influenza del mezzo sullo sviluppo di questo pesce. Ma in qual senso intenderla ? Come effetto d’una cattiva alimentazione o d’uno spazio limitato ? Io credo che questo problema debba restare insoluto fino a che non si abbiano delle conoscenze precise sul nutrimento dell’Engraulis, intorno al quale solo si può asserire, che esso consiste esclusivamente di ani- mali molli, probabilmente quindi molluschi o vermi, perchè i tunicati molto facilmente si lascerebbero distinguere nella massa in via di di- gestione. A me non è riuscito mai di decifrar niente dal contenuto stomacale di questi esseri. Esso apparisce sempre come una poltiglia rosso-gialliccia, senza nessun resto chitinoso o morfologicamente di- stinguibile da potersi riferire ad una data categoria d’animali. Cosicchè la nostra ignoranza al riguardo è completa. In quanto poi a quell’in- fluenza emigmatica, quasi mistica, dello spazio sugli organismi di cui parlano Semper, Whisfield, De Varigny e Jung, a me parrebbe vera- mente che meglio di contentarsene, il naturalista dovesse sforzarsi di risolverla nei fattori di cui risulta, a meno che non ci si voglia ac- comodare ad una conoscenza illusoria e ad una spiegazione serbale. Con ciò non intendo affatto dubitarne, ma solamente negarle qualsiasi valore esplicativo, perchè, fino a quando noi non avremo constatato nello spazio, piccolo o grande che sia, delle forze o delle cause a- genti in un determinato senso e producenti degli effetti in una relazione necessaria e quindi meccanica, la parola piccolo spazio o grande spazio non esprimerà altro che un’idea pura e semplicissima di quantità, vuol dire un rapporto, non un quid concreto. Certamente il fatto è innegabile, anzi dimostrato speritalmente per la Limnea 228 aulicularia, la Megasoma e la Stagnalis. « Ma, ice il Cuenot, (1) se l’influenza del volume circostante sulla taglia degli animali è indi- scutibile, non si arriva a vedere come esso possa agire... È meglio convenire della nostra ignoranza al riguardo ed atten- dere nuove ricerche ». Questo ho voluto dire in linea generale, lo: gica. In quanto al caso particolare dell’Engraulis dei Laghi, essendo all’oscuro sulla sua alimentazione, moi non avremo il diritto di ac- campare quell’influenza, se non esistesse, in quella località, qualche altro fatto correlativo la cui coincidenza fa molto pensare. Dirò dun- que che vi si trova un Echinoderma; Sphaerechinus granularis il quale non raggiunge mai nemmeno la metà, in grosezza, della stessa forma specifica vivente fra gli scogli del mare. Ma d’altro canto non abbiamo noi ritrovato una Julis gigantesca? C’è da dire però che, fatta eccezione per questa forma, troppo accidentale evidentemente e per la quale vengono in campo, come si è detto, altre influenze an- tagoniste, fatta eccezione dei Mugil, Gobius, Blennius, Sargus che pro- sperano benissimo nel Lago usufruendo d’un’alimentazione di lusso, io mi sono potuto convincere chela taglia dei pesci che vivono in quel bacino generalmente resta inferiore a quella dei loro simili del mare. Questo e non altro si può affermare; quanto tutto ciò possa stare in relazione con quell’ influenza dello spazio piccolo di cui ho discorso, metto punto interrogativo e lascio a decidere. L’Engraulis engrasicholus è una forma relatimante rara del Pantanello. Pure, come ho detto, vi sono delle stagioni straordinarie in cui la si vede in quantità immensa. Vi si riproduce essa, oppure vi penetra ogni anno dal mare, durante l’apertura dei canali? In questo secondo caso, in qual fase del suo sviluppo? Domande tutte a cui non si può dare alcuna. risposta sicura, se prima non si siano fatte delle ricerche si- stematiche dirette a stabilire la presenza o meno delle uova di essa, come, di tutti gli altri pesci, nelle acque del Lago. Fino allora si può solamente esprimere l’opinione che l’Engraulis non vi si riproduca per la seguenti ragioni: 1. perchè non vi si vede mai della manaîta o nutrime; 2. perchè, se vi si riproducesse, non si saprebbe spie- gare l’accidentalità di quelle apparizioni in grandi branchi. La spiega- zione di questo fatto è probabile risieda in quel giuoco delle correnti, a canale aperto, di cui ho fatto cenno in principio. Difatti il feno- meno avviene sempre in Settembre quando esiste la comunicazione (14) L’infiuence du milieu sur les animaux. 229 col mare. Or, dato che le correnti discendenti le quali fanno entrare nel Lago l’acqua del mare, trascinino seco delle grandi schiere di pic- coli Engraulis, si capisce facilmente come queste possano entrarvi pure in grande quantità e anche rimanervi e svilupparsi secondo quelle speciali, per quanto oscure, influenze locali che ci trovano. È singolarissimo però che non vi si peschi mai alcuna Engraulis adulta di grossezza ordinaria, come parrebbe dovesse accadere se quell’ipo- tesi corrispondesse alla realtà. * * k 2.a Categoria pesci, accidentali 26. Serranus scriba Cuv. (perchin) 27. Seriola Dumerilit Risso (cavagnola) 28. Corvina nigra C. V. (curbeddu) 29. Epinephelus gigas Bp. (cernia). Esemplare d’un individuo gio- vanissimo, 30. Epinephelus canina Doderl. (cirenga) 31. Balistes capriscus L. Gm (pisci porcu) 32. Anthias sacer Bloch (adduzzo) Come appendice debbo aggiungere qui alcune forme che mi si dice trovarsi di tanto in tanto nei Laghi, ma delle quali non ho an- cora visto alcun esemplare. 33. Labrax lupus Cuv. (spinotta) 34. Pagellns acarne C. V. (scazzupulu) 35. Cantharus vulgaris C. V. (scantru) 35. Lichia glauca Risso (sfodiro) Per la sua posizione sistematica molto diversa da quella delle sopra enumerate specie ed anche molto discutibile se possa includersi nella classe dei pesci, in metto in fine 37. L’Amphioxus lanceolatus Yarr sul quale non ho da fare che qualche piccola osservazione relativa al suo habitat speciale. L’Amfu- xus, come si sa, vive sepolto nella sabbia ed a Ganzirri si trova, in grandissima quantità dappertutto, lungo la spiaggia e nelle cosidette montagnole. Ora è notevole questo fatto : esso sceglie sempre, o alla riva o nei rialzi arenosi del fondo, quei punti che si trovano in vi- cinanza o al margine d’una per lo meno discreta profondità. Difatti, nel piccolo Lago, esiste un esteso aflioramento del fondo. Ebbene nel centro di questo non è possibile scoprire l’Anfioxus che si trova in- vece numerosissimo alla periferia, 230 * éÒ Ed ora io sono nel dritto di fare mia la conclusione del Prof. Vinciguerra il quale così si esprime in proposito: (1) Per me non v'ha dubbio che questi due -Laghi e specialmente quello del Faro, potrebbero servire ottimamente ad un allevamento artificiale di pesci marini, sia allo scopo di aumentare la produzione del Lago stesso, sia a quello assai più importante, dal punto di vista generale, di ri- popolare i mari vicini, Se sulle sponde di essi potesse sorgere un vero incubatorio di uova di pesci marini, se ne potrebbero immetere gli avannotti nel Lago, ove essi passerebbero le prime settimane di vita al riparo dei numerosi pericoli che insidiano la loro esistenza nella prima età, superata la quale passerebbero facilmente in mare aperto, spinti dal bisogno di procurarsi più abbondante nutrimento ». Mi resterebbe a dire qualche cosa relativamente alla questione se la vita nei Laghi eserciti o no un'influenza sull’epoca della riproduzione dei pesci o della loro maturità sessuale. La ricerca sarebbe d’un grande interesse generale, considerato che quella funzione è un reagente molto sensibile ad ogni cambiamento nelle condizioni d’esistenza. Essa è la più delicata di tutte, ha fatto notare Darwin ; e tutta la biologia sta là per confermarlo. Così è noto che molti animali (Orsi, volpi, molti rosicchianti, sparvieri, avvoltoi, gufi, falchi, pappagalli) non si riproducono punto in schiavitù, anche se nutriti abbondantemente, mentre la maggior parte dei nostri animali domestici, come il coni- glio, il porco, il cane, il gatto ecc. hanno una fecondità di gran lunga superiore a quella dei loro simili viventi allo stato di natura. « Si comprende facilmente, dice il Cuenot (2), che un nutrimento insuf- ficiente arresta più o meno completamente la concezione, perchè que- sta funzione utilizza per così dire l’eccesso di nutrizione del corpo ». Ed egli porta l'esempio delle pecore viventi nelle isole al Nord della Scozia, le quali sulle montagne non danno che un agnello a portata, mentre soventi si sgravano di. gemelli nelle pianure ricche di pascoli. Del resto sono di conoscienza troppo banale i meravigliosi fenomeni che si manifestano nella società delle api, perchè li porti qui ad esem- pio: essi mostrano perentoriamente l’intima relazione che la funzione esssuale ha col genere di alimentazione. « Egli è possibile, conchiude (1) Relazione intorno alla pesca d’aqua dolce e di mare in Sicilia e ai modi per aumentare il prodotto. — Anno XVII — 1896, N. 29 (2) Opera citata. 231 il Cuenot (1), mantenendo gli animali a una temperatura eccezional- mente favorevole e fornendo loro un abbondante nutrimento, di de- terminare, molto più presto che d’ordinario, l’apparizione della matu- rità sessuale, il tempo della crescenza restando presso a poco il me- desimo (progenesi); ciò che potrebbe essere l’origine di casi di neo- tenia ». — Ho voluto riportare questi esempi e questa opinione, per de- durne la grandissima importanza biologica che avrebbe una simile ricerca applicata ai pesci del Lago. Ma, disgraziatamente, essa non è stata che appena appena sfiorata da me e non certamente per man- canza di volontà, ma bensi per le grandi difficoltà che s'incontrano nel procurarsi, in tempo determinato, gli esemplari di Ganzirri da paragonarsi con quelii del mare. Difatti la pesca ordinaria dei Laghi non consiste che di cefali ; qualche volta si può avere un’anguilla, un belone o un mullus, eccezionalmente un’altra specie. Cosicchè ho do- vuto restringere a pochissime forme il mio studio comparativo. Ec- cone ad ogni modo il risultato : è semplicemente negativo. Quantun- que tutto Marzo ed Aprile, abbia sezionato un numero grande di Be- loni e di Mugil, (del Mullus non è da parlare, perchè esso non ma- tura che in Giugno) non mi è stato possibile conchiudere nè ad una precocità nè ad un ritardo, nell'epoca di maturazione dei prodotti genitali, delle forme viventi nei Laghi rispetto a quelle del mare. E vero che spesse volte ho incontrato degli esemplari provenienti da Ganzirri con organi sessuali in una.fase più avanzata di sviluppo ri- spetto a quelli di pesci della stessa specie viventi in mare; ma è altrettanto vero il contrario. Difatti gl’individui di una specie non raggiungono tutti nello stesso giorno la maturità sessuale, ma sibbene entro un periodo più o meno lungo di tempo, durante il quale sa- sarebbe possibile constatare tutte le fasi di sviluppo. E del resto, il non potere constatare obbiettivamente delle differenze di tempo nella maturità, non vuol dire che queste non esistano ; solamente bisogna ancora ricorrere al criterio della fecondazione artificiale. Come ben si scorge, i! problema è molto complesso e solo con ricerche sistema- tiche, numerose ed accurate, mettenti capo da una parte all’’osserva- ziune morfologica, dall’altra all'esperimento fisiologico, è possibile ve- nirne a capo. D.r LEONARDO GRASSI (1) Opera citata. 232 PRote = Comunicazioni = Corrispondenze Per la modificazione della legge Galli. — La Commissione Go- vernativa — composta dei Signori Comm. Alaggia, Cav. Ing. G. Bullo, prof. Cermenati e Cav. V. Tutino — incaricata di riferire in- torno alle proposte di modificazione alle Legge Galli, nei giorni dall’8 al 14 Ottobre ha visitato le lagune di Comacchio e di Mesola. A Mesola la Commissione, nel visitare la tenuta diretta dal Ch.mo Ing. Luigi Costantini, ebbe ad ammirare specialmente gli importanti lavori delle vasche per conserva recentemente costruite con coraggiosa iniziativa dallo stesso cav. Costantini, al quale la Commissione espresse parole di vivo encomio. Noi, che abbiamo già pubblicato in questa Rivista ampiè notizie su tale impianto, rinnoviamo i nostri rallegramenti all’ egregio inge- gnerc per il plauso ben meritato, avuto da così egregie persone, Il regolamento per le aste del pesce in Trieste. — La De- legazione, respinta la rimostranza dei rivenditori di pesce, ha approvato il regolamento delle aste come proposto dall’Ufficio di polizia an- nonaria. Ecco ora le più importanti disposizioni del nuovo regolamento entrato in attività in questi giorni. Il civico commissario d’annona dovrà presenziare tutte indistin- tamente le aste che saranno tenute nella Pescheria e nelle immediate adiacenze su area comunale. E’ stabilito anche un orario per le aste a seconda della stagione. Dal 1. aprile a tutto agosto le aste si po- tranno tenere dalle 6 ant. alle 12 mer. e dalle 3 alle 7.30 pom.; nei mesi di marzo e settembre dalle 6 ant. alle 12 e dalle 3 alle 6 pom., nell’ottobre dalle 7 ant. alle 12 e dalle 3 alle 5.30 pom.; in fine nei mesi di gennaio, febbraio, novembre e dicembre dalle 7.30 alle 12 e dalle 3 alle 5 pom Nelle domeniche e negli altri giorni festivi le aste si potranno tenere soltanto nelle ore antimeridiane. Eccezioni all'orario saranno ammesse nei quattro giorni precedenti al Natale, primo giorno di Quaresima e nel giovedì e venerdì prece- denti alla Pasqua. Il regolamento impone ad ogni commissionario o mediatore che abbia da porre all’asta pesce, crostacei e molluschi, di chiedere l’in- tervento del commissario d’annona, il quale rimarrà presente sino ad 253 asta terminata, quindi alle offerte segrete o palesi, alla delibera e alla pesatura della merce. Terminata l'asta, il commissario è obbligato a dichiarare, ancora in presenza degli ofterenti, la migliore definitiva offerta ottenuta e ad inserire nel registro custodito dal commissario d’annona, la data della vendita, :1 nome del deliberatario della merce, la provenienza, la quantità venduta e il prezzo di delibera. Il commissario avrà d’altro canto lobbligo di permettere in qualunque momento al proprietaaio della merce venduta di esaminare il registro delle aste, affinchè possa accertarsi che la sua merce fu venduta nella quantità e al prezzo conteggiati dal mediatore. Il regolamento fa obbligo al mediatore di coadiuvare il commis- sario nell’esercizio del suo munere. E’ data poi facoltà all'Ufficio di polizia annonaria, rispettivamente al commissario che ha sorveglianza sulla pescheria, di prendere disposizioni necessarie al buon ordine e al regolare procedimento delle aste, o quelle misure che si mostras- sero atte ad impedire che la presenza del commissario sia resa vana o che sia deluso l’intento che l’autorità si prefigge col nuovo regola- mento. Anche alle aste fatte direttamente dal proprietario di una partita di pesce, crostacei o molluschi, dovrà essere presente il commissario che vi dovrà essere espressamente invitato dal proprietario stesso. C'è anche la parte penale, e le trasgressioni al regolamento quan- do non cadano sotto le sanzioni delle leggi penali generali, saranno punite coll’esclusione temporanea dal mercato e dalle aste, con multe sino a 100 corone o corrispondente arresto, colla sospensione tempo- ranea dall’esercizio e col ritiro della concessione, Gronaca della Dinamite i Contravvenzioni per la pesca alla dinamite — La Società Regionale Veneta per la Pesca e 1° Aquicultura, impressionata pel grave danno che deriva all’ industria peschereccia dall’ estendersi della pesca abusiva colla dinamite, da vari anni mediante pratiche attivissime presso le competenti autorità, elargizioni di premi agli agenti, ed opportuna propaganda fra i pescatori si interessò per reprimere il deplorevole abuso, 234 Rimasto infruttuoso ogni tentativo per iscoprire i fabbricanti clandestini della dinamite, la Società chiese ed ottenne dal locale Ispet- tore delle Guardie di Finanza che tutte le imbarcazioni che escono dal porto sieno sottoposte ad una visita accurata, analogamente a quanto, per ragioni doganali, si pratica per le barche in arrivo, ed inoltre che sieno perquisiti nella persona i pescatori ritenuti sospetti di esercitare tale perniciosissimo sistema di pesca. Questo nuovo provvedimento ha cominciato a dare buoni risul- tati, in quanto che dagli agenti di Finanza Arena Nicola, Belfiore Gioacchino, Vusaggi Francesco e Giordano Matteo, furono recente- mente deferiti all’ Autorità Giudiziaria i pescatori Bertotto Romeo di Vincenzo e Naccari Alfonso fu Federico, perchè nei bragozzi « Vin- cenzo » ed « Oracolo » rispettivamente comandati furono rinvenute e sequestrate cartuccie di Dinamite. Agli effetti della legge in vigore, i contravventori possono es- sere condannati all’ arresto fino ad un anno ed all’ ammenda di Lire 2000. Una esemplare punizione sarebbe proprio necessaria a por freno ad un abuso che si propaga e si estende ad ogni porto d’Italia, ed immiseriscce sempre più un’industsia che se protetta e razionalmente sfruttata restituirebbe una risorsa non trascurabile per l’ economia del nostro paese. Sappiamo che la Società regionale Veneta intende costituirsi Parte Civile nel processo contto i contravventori. Uno scoppio di dinamite a Brindisi. — Una sera dello scorso mese, mentre alcuni pescatori preparavano, in una casa del Rione Sant’ Antonio Abate, alcune cartuccie di dinamite per la pesca clande- stina che da un pezzo in barba a tutte le leggi si esercita durante la notte nelle vicinanze del porto, una di esse scoppiò comunicando il fuoco a tutte le altre ed alla polvere che vi era vicino. In breve tutta la rada fu in fiamme, e, tra i vortici del fumo e lo scoppio della dinamite, dalla porta spalancata si precipitarono fuori tre uomini con le vesti infiammate. Sopraggiunte subito le guardie municipali col loro sotto capo, con grande slancio e con grave pericolo della vita, si dettero subito allo spegnimento dell’incendio che minacciava prendere vaste propor- zioni. Dei feriti uno fu subito ricoverato all'ospedale e si crede che perderà gli occhi; gli altri, che per paura di essere arrestati si erano nascosti, sono stati trovati il giorno seguente dagli stessi agenti e riportarono scottature di secondo grado. 235 Wolklorismo [Peschereccio Un manipolo di proverbi chioggiotti — Non mi ri- sulta che sia stata mai pubblicata una raccoltina di proverbi chiog- giotti; e dev’ essere certamente, perchè se ne levate la dizione dia- lettale un po’ diversa, nella massima parte combaciano coi veneziani. Anche a Chioggia infatti: Can che bagie no mòrsega — Luna in piè, marineri sentai; luna sentà, marineri in‘ pie — No xe tuto oro quelo che sluse — El mièdego pietoso fa la piaga vermenosa — Sacchi vuodi in pié no ghe ne sta — Chi pi spende, manco spende — Chi governa la so vita, governe un bon castello — Tuti a messa arente el prete no può andare — Bezzi e migizia plache (da noi sò- fesa) la giustizia; e via discorrendo. Pure ce n’ ha alcuni di veramente caratteristici, ed altri che quantunque siano nello spirito eguali ai nostri, rivestono nella forma una tinta locale, vuoi informata alla natura marittima del sito, vuoi alle sobrie e laboriose abitudini dei suoi abitanti, nella mag-gior parte poveri pescaori, che la so vita se la passe in mare in mezo a cento strussie e baticuori per vadagnarse un puoco da magnare. Eccone qui dunque alcuni, ch° io do per saggio, nella speranza che qualche folklorista di Chioggia e perciò ben più competente di me, s’invogli a raccoglierne in maggior numero: chè chissà mai, sopratutto di quelli che si riferiscono all’ industria peschereccia o a Je vicende meteorologiche, quanti tesori restano da cogliere in questo o quel tugurio, in qualche viottola, in più d’ un bragozzo! Dove che le stele sbimpola, le sente el vento. Co’ la luna se leve, l’aqua cresse. Co’ la luna cale, l’aqua casche in morto (poco cresce e poco cala). El bon tempo se cognosse de prima matina. El siroco de matina imbrate (a Venezia sporca) la marina. A l’istà per bon tempo, a monte el sole e a monte el vento. Provenza scura, bùtate in mare e no aver paura. Fin che se vede ciaro in tera, certo no piove. El vento in furia bonasse presto. 236 Megio un’ anguela ancuo che no fa una polastra doman (An- guella non già anguilla, ma «l’ atherina tepsetus », pesciatello da gatti). Barca ferma no salude. Barca neta no pìa pesse. E a Venezia: Barca neta no vadagna. Xe megio esser paroni d’ una sèssola che no xe omeni d’una nave (che servitori de’ na barca, diciamo a Venezia). ‘Barba ninolin no se ninoleva de bando. La povertà xe una e la pigrizia xe D'altra. Co’ la carità passe el bagioco, no Dè pi carità. Rispeti se ti vuò essere rispetao. Co’ se dise la verità, el Signore se ride. El mondo xe una rioda; chi monta e chi desmonta. Chi fortuna no da, megio che muora. Impara un’ arte e mètela da parte ; che un zorno vegnirà che la te valarà. Se ti vol vardare chi su (sono), varda chi pratico. Vardeve da quei che varde in tera. El mar in tera no lo mande i granzi. La providenzia de Dio no sbandone nissun. De santa Caterina val più una canocia che una galina. (S. Cat- terina, ai 25 di novembre). El barbon va col melon. Il mullusbarbatus è pei Veneziani cibo d’ogni sragione (sfogio. € barbon no perde mai stagion); ma certamente è più saporito nel tempo in cui si mangia il popone (melon). Chi no varda un centesimo, no vale un centesimo. Chi se vante d'esser bravo in mare, xe mato da legare. D.rR CESARE MuSAtTTI Pan e Leti — Casa Premiata alle Esposizioni di Milano, Torino, Genova, Par'gi Sedi: Venezia, Ronia, Napoli - Encomiata da S. M. il ke, dal R. Governo, dalle Camere di Commercio «8% Concessionaria esclusiva dei sistemi di pubblicita più seri e pratici. 28 ei n Prima di fare qualsiasi rèclame domandare un preventivo, un consiglio «gratuito alla Pubblicità Lagunare e non dimenticare in ogni modo di essere menzionati nell’ Indicatore Postale-Telegrafico del Regno che è la pubbli cazione più diffusa e importante d’ Italia. cool a tutti gi Uffici Postali e Telegrafici del Regno #5 RECOARO €& 1° Giugno - 30 Settembre CELEBRATA STAZIONE CLIMATICA — Provincia di Vicenza - Stazione Ferroviaria di Tavernelle ; Hesic Fonti. ai e A ibondle — Lelia, Lorgna, Nuova, - Amara e GIULIANA la sovrana. delle acque. Regio Stabilimento recentmente trasformato per ogni sorta di I cure fisiche moderne. a Consulente Comm. ACHILLE DE GIOVANNI pr ofessore di Clinica medica; 3 Si nell’ Università di Padova. Direttore prof. cav. L. LOCATELLO della facoltà medica di Padova. Consiglio medieo di cui fanno, parte i più insigni sanitari delle principali cità italiane. Per commissioni di acque e SEAISDI rivolgersi alle - Re. Fonti - Reecaro è ; x i x L: î Ki vr mi: si hr DI Deo - rin " BRR a PERI sia 3 3 t E Ta f | b: d do) Ae x ‘4 i» < n: > z È e, Oa Po y XG Ab DR ja A x» RZAAANIZAT ICPPASIO È CPPS CPT PATTO) 4 î e i n 7 RANE: M ce VR ot Ch) CRON E DINTOI IC DL W 193) > (06 CRA (CI) AURA (Cc) PDA NT RA NILE NA NSA NINNI NA NINA INA NINA NSA IA $ "ANG BAVARESE È D'IPOTECHE E SCONTO. Fondata in Monaco nel 1835 LR Soggetta al controllo permanente d'un R. Commissario grvemativo Capitale SO Marchi ca 114,50 in eramente. rossa: 5 Rutorizzata ad egire in Italia con deer. in data 1 10 Nov. 1 1898. del Ri Tribunale Civile È Genova x Ramo Assidifazioni - sulla Vita-e Into Rappresentante goal pel Regno d’ alia Cav. A. BLEY = Genova a È = XCEX AA = Db AMMINISTRAZIONE i dell’ Ispettorato Generale pel Veneto e n i Premiata PUBBHICITÀ LAGUNARE — VENEZIA = 5) TNCENE 7 ONT N VAANMVAAVIAANDAANDIATDIASNIA FNENVNENZN) TOTO Ch) 0A le CIR (E) COR Ch) FCE CI) PCOAC5) POCO CE UONA (CI) PTC (CO N Isa ICNSONTA (ECONTANTAENTAN TÈITAD © Nd a IAODTAO) OT MON ENTO La da NN ®) Va o \; NANCESA. A VANS UNE UINELAN UM, O NENNTSANANAN SANI VA SISZTIOZIII FEEDS x LN IE x 4A ST i i vst a ua "H E, > Vi d: USE 5 RU TRAE RE « J{6) 7 “i C OPRISNCFDIT NCERIT 5 VAOLO ZO AI OW_U 77 {teo ceco tano dl "eo SANXISI*TO O G AR Lo Do È è ; o S A0 v DE Ò ON Ch ‘A, (| È I ) 1 AVS NZ » — L'incremento della pesca in Austria. Esposizioni — Congressi | —Red. — I Congressi di Udine. |» -— Gita agricola-aquicola a Torre di Zuino. SICRANE Da SIRETSTUAZIONE Abbonamento annuo alla Neptunia dt L. 12 — coi supplementi L. 20 Gli abbonamenti decorrono sempre dal Gennaio e quando non sono disdetti s'intendono tacitamente rinnovati INSERZIONI: Concessionaria Esclasiva Premiata Pubblicità Lagunare in Venezia | Rappresentanze Generali: Roma, Torino, Palermo, Firenze, Malta, Tunisi, Parigi i Bruxelles, Milano, Agenzia propria- Napoli, Filiale propria Sulla linea ferroviaria Pisa-Lucca-Pistoia — 14 treni al giorno — Aperta a | pubblico per i bagni'e per la bibita delle acque CR) dal'1° Maggio al 31 Ottobre __Q_ (#50 | Concotso annuo 50000 bagnanti 2 Analoghe negli effetti a quelle di Kissingen, Marienbad, Weisbaden. Karlshadî éec. dl le acque di Montecatini giovano meravigliosamente contro le malattie dello stomaco, degli intestini, del fegato, della milza, ecc., nella gotta, nella obesità, nel diabete, ed | in ogni forma di urocrasia. — Contro la stitichezza e la calcolosi del fegato l’azione loro è portentosa. 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N. 11 a. c.) Abbiamo già ricordato l’inchiesta del Dott. Broadbent sulla Etiologia di alcuni casi di febbri tifoidee; a quella inchiesta in ordine di tempo segue una comunicazione del Dott. Chante — messe all’ Academie de Medecine su una epidemia di accidenti gastro-intestinali e su due casi di febbri tifoidee occorsi in una stessa famiglia in seguito ad indigestione di ostriche fresce. Il sig. Mangenot riferice all’ Accademia la storia di un’ epi demia che colpì un’ intiera famiglia, storia identica a quella rife- rita dal Dott. Chantemesse. Ostriche, provenienti da un parco ove arrivavano le aque di fogna di una grande città marittima fran- cese, furono mangiate da diverse persone di una stessa famiglia, le quali furono colpite subito da gravi accidenti gastro-intestinali; una di queste persone soccombette in seguito ad una febbre diagnostizzata per tifoide dai signori Mangenot e Debove. Nel 1897 il Dott. Mosny ebbe notizie del fatto seguente, analogo a quelli già riportati e più specialmente a quello os- servato dal prof. Chantemesse : Il 31 dicembre 1896 ed il 1 gennaio 1897 sette persone componenti una stessa famiglia ed abitanti i dintorni di Parigi mangiarono delle ostri che spedite direttamente da Cette dal loro domestico. La sera del 1 gennaio quattro membri di questa famiglia furono presi da accidenti gastro-intestinali, da vertigini, da brividi, da diarree che durarono ventiquattro ore e poi cessa- rono. Il 17 gennaio una di queste persone, diciasettenne, è colpita da febbre diagnostizzata tifoide dal Dott. Hirtz medico dell’ O- spitale di Parigi e muore dopo nove giorni avendo presentato i fenomeni ataxo-adinamici i più gravi. Ora da quattro anni non vi era stato alcun caso di febbri tifoidi in quel villaggio e la famiglia in questione non beveva che aqua sterilizzata mediante il filtro Chamberland, Le ostriche 238 incriminate provenivano direttamente da uno dei parchi di Cette, erano state consumate nel giorno stesso dell’ arrivo e in quello seguente, e non avevano nè l’ aspetto nè il sapore di un alimento avariato. La storia clinica ed etiologica delle osservazioni prece- denti può riassumersi nel modo seguente: diverse persone di una stessa famiglia, abitante in una città immune da febbre tifoide, mangiano delle ostriche crude; dopo alcune ore, da sei a ventiquattro in media, tutte o quasi tutte le persone che hanno mangiato le ostriche sono colpite da disturbi gastro-in- testinali, mentre che le persone che si astennero dal mangiarne rimasero immuni da qualsiasi disturbo. L’ intensità degli acci- denti varia con la quantità di ostriche ingerite, ma la prognosi è generalmente favorevole e la guarigione succede in due o tre giorni. Poscia, in capo a dieci, a venti giorni, in uno o in più d’ uno di questi ammalati si sviluppa una febbre tifoide sempre grave, spesso mortale. Altre volte la febbre tifoide si sviluppa d’ improvviso dopo il suo periodo d’ incubazione normale senza esser stata prece- duta da accidenti gastro-intestinali precoci, mentre che presso altri membri della stessa famiglia, che hanno ingerito ostriche della medesima provenienza, la malattia si limita agli accidenti gastro-intestinali precoci ma passeggeri e seguiti da rapida gua- rigione, Finalmente, in altri casi, l’ apparizione della febbre tifoide dopo il suo periodo normale d’ incubazione è l’ unica manife- stazione patologica consecutiva all’ ingestione di ostriche fra tutte le persone che ne mangiarono. Talvolta, come nei fatti riferiti dal Broadbent, il numero dei casi di febbri tifoidee è tale che si tratta quasi di una vera epidemia. Tutti i casi di febbri tifoidi attribuiti ad ingestione di ostri- che hanno un’ estrema gravità ed una evoluzione rapidamente fatale, L’ inchiesta etiologica rivela in ciascuno di questi casi l’as- senza delle cause abituali della dotienenteria; la sola ingestione di ostriche può essere la causa incriminata, giacchè tutte le per- sone colpite ne hanno fatto uso, mentre che quelle che non ne hanno mangiato rimasero immuni, 239 Qui si arresta l’ inchiesta etiologica e per quanto sia pro- babile l’ origine ostrearia dei casi su riferiti non si tratta che di una probabilità, a tutto rigore anzi di una presunzione. Neanche la constatazione della presenza del bacillo tifico nelle ostriche sarebbe sufficiente, a questa prova si attribui- rebbe a torto un’ eccessiva importanza. La sola prova indiscu- tibile dell’ origine ostrearia di certi casi di febbre tifoide sa- rebbe la esatta conoscenza della provenienza delle ostriche in- criminate e la constatazione che furono inquinate da aque lorde di deiezioni tifiche. Ora, questa prova ci viene data dal Conn nella sua rela- zione dell’epidemia dell’Università di Wesleyan. Questo lavoro del Conn deve essere considerato come la base sulla quale si fonda la dimostrazione dell’origine ostrearia della febbre tifoide ; esso è la prova evidente, indiscutibile della realtà di questa origine. L’ epidemia di febbre tifoide d’ origine ostrearia studiata da H. W. Conn colpì un certo numero di studenti dell’Univer- sità di Wesleyan di Middletown (Connectieut). Il 20 ottobre 1894 parecchi studenti di quell’Università fu- rono presi da un leggiero malessere, con febbre non molto intensa, al quale non venne data da principio importanza alcuna. Ma ben presto il numero dei casi aumentò, qualcuno s’aggravò, ed alla fine di una settimana apparve evidente trattarsi in pa- recchi d’essi di febbre tifoide. In seguito i casi diminuirono : ve ne furono altri due il 2 novembre; uno il 5 novembre, ed un ultimo dopo il 9g novembre. A quest'epoca c'erano venti- cinque casi di malattia febbrile, fra i quali ventitre di febbre tifoide di cui dieci furono benigni e tredici gravi: vi furono anche quattro decessi. Uno di questi casi di dotienenteria fu interessante: la malattia cominciò il 5 novembre con fenomeni tifici, ma senza febbre; dopo qualche giorno l’ammalato si rimise completamente. Questo studente aveva avuto una febbre tifoide grave tre anni prima. La minuziosa ricerca delle cause di questa malattia con- dusse ad escludere ogni sospetto sull’aqua potabile : difatti tutti gli studenti dell’Università e molte persone della città usarono l’aqua dei due pozzi dell’Università senza risentirne alcun danno. 240 L’analisi dell’aqua di quei due pozzi mostrò è vero che uno di essi non era assolutamente essente d’ogni elemento impuro, ma visto che da un gran numero d’anni non c’era stato alcun caso di tifo nè nel collegio nè nella città, si dovette escludere che la causa dell’epidemia attuale risiedesse nella contaminazione di quell’aqua. Inoltre, parecchi degli studenti ammalati non ne avevano bevuto. L’inchiesta etiologica, negativa per quanto riguardava l’aqua suddetta, condusse a trovare altrove la vera causa di questa epidemia. Fra gli studenti ammalati alcuni abitavano in pensioni di studenti, altri in città, ma tutti gli ammalati appartenevano a tre fra le sette Associazioni degli studenti dell’Università ; que- ste tre Associazioni comprendevano cento studenti, fra i quali si trovavano i 24 ammalati. Le tre case occupate da queste tre Associazioni erano lon- tane una dall’altra e tutte tre perfettamente sane; inoltre una di esse non serviva che di luogo di riunione, così che gli studenti non avevano ad abitarla. Queste tre case ricevevano l’aqua dalla città; il ghiaccio che vi veniva consumato prove- niva dalla città; nè il latte, nè alcun altro alimento poterono venir accusati. Ma l’inchiesta apprese che il 12 ottobre, otto giorni prima della comparsa dei primi casi, i membri di ciascuna Associa- zione si erano si erano riuniti in un banchetto. Ora, i membri delle tre Associazioni di cui facevano parte gli individui ammalati mangiarono ostriche provenienti dallo stesso mercante. Fra le altre quattro Associazioni, due non mangiarono ostriche; un’altra le aveva ricevute dai mercanti di Hartford; i quali le prendevano in luoghi diversi da quelli dove le prendevano i mercanti di Middletown ; la quarta infine aveva bensì usato delle ostriche della stessa origine di quelle mangiate nelle tre Associazioni colpite dalla malattia, ma le ostriche erano state mangiate cotte. Ora, diverse famiglie della città, le quali avevano mangiato di quelle stesse ostriche cotte, non furono ammalate, mentre invece vi fu un caso di febbre tifoide nella sola famiglia della città che le mangiò crude. Qualcheduno degli estranei invitati a quei banchetti delle 241 tre Associazioni colpite rimasero incolumi, ma si trattava di persone attempate, parecchie delle quali però ebbero qualche indisposizione (brividi, diarrea, debolezza....); vi ebbero d’al- tronde fra essi quattro casi di febbre tifoide benigni, ma au- tentici, diagnosticati prima che s1 avesse saputo dell’epidemia del Collegio di Wesleyan, e che avvennero nella stessa epoca. Inoltre, cinque studenti di Yale vennero invitati da quelli di Middietown: due ebbero la febbre tifoide nella seconda settimana di novembre, quattro settimane dopo la cena, ma nella stessa epoca dell’ultimo caso dell’Università Wesleyan. E° però vero che vi erano allora in Yale altri due casi di febbre tifoide i quali non avevano alcuna relazione con i casi prece- denti; così che è soltanto probabile che i due casi sopraggiunti fra gli studenti di Yale invitati dagli studenti dell’Università Wesley an abbiano avuto la stessa causa di quelli di Middletown. Uno solo fra i casi dell’Università Wesleyan resta inespli- cato: quello di un membro della Facoltà che venne colpito nella stessa epoca dall’ epidemia senza ch’ egli avesse preso parte al banchetto ; tutto del resto in lui si limitò ad una febbre leggiera che scomparve dopo pochi giorni senza lasciare alcuna conseguenza. Così che il Conn giudica non essersi in questo caso trattato di febbre tifoide : certo non sarebbe stata considerata: come tale se fosse sopraggiunta isolata. Il Conn spinse ancor più lontano la sua inchiesta, e cercò quale fosse stata la provenienza delle ostriche infette. Egli seppe così ch’ esse venivano da Fair-Hawen (Connecticut): esse erano state prese in aqua profonda nel distretto di Long- Island ed erano state poste a purgarsi, durante due o tre giorni prima della loro vendita, in un parco situato all’imboc- catura del fiume Quinnipiac. A distanza di 200-300 yards da quel parco sbocca nel fiume una fogna privata, i di cui scoli al momento dell’ alta marea vengono portati v: 0 il parco. Questa fogna appartiene ad una casa nella quale in quell’ epoca vi erano due casi gravis- simi di febbre tifoide : la madre morì; sua figlia entrò in con- valescenza dopo cinque settimane di malattia. Riesce quindi evidente che le loro dejezioni avevano inquinato il parco. Il dott. Ch. J. Foote della Facoltà di Medicina di Yale, 242 potè constatare che il bacillo tifico, messo sperimentalmente nelle ostriche prese in questo parco, si trovava ancora vivente dopo 48 ore, per conseguenza per il tempo necessario al tra- sporto delle ostriche da Yale a Middletown e per la loro ven- dita ai consumatori. Da questo riassunto si vede con quanta precisione il Conn ha potuto stabilire che soltanto l’ ingestione di ostriche infette ha potuto causare i casi di febbre tifoide da lui osservati, e con quanta cura e con quanto rigore egli ha dimostrato la contaminazione di quelle ostriche e 1’ origine della contamina- zione. Gli è per questo che si insiste sull’ importanza massima di questa osservazione; la quale deve essere considerata come la sola prova indiscutibile della possibilità di propagazione di febbre tifoide mediante l’ ingestione di ostriche immerse in aque contaminate da scoli di fogne contenenti deiezioni tifoidi. A questo storico riassunto della questione è interessante aggiungere le conclusioni del lavoro Sacquépée, comparso lo scorso luglio nella Revue d’Hjgiène : 1. Le ostriche possono provocare la febbre tifoide, come è dimostrato dalle osservazioni etiologiche. 2. Esse possono rinchiudere : bacilli patogeni (bacillo tifico) o patogeni facoltativi (bacterium coli, proteus vulgaris). 3. Molti parchi ostreicoli della costa bretonne sono esposti a contaminazioni accidentali o permanenti. 4. Per ora la profilassi deve tener conto del voto formulato dall’ Accademia di medicina nel 1896: le ostriche provenienti da località infette saranno messe per otto giorni su un punto della costa bagnata dall’aqua del mare. 5. È desiderabile che la legge intervenga per fissare le condizioni d’ installazione dei parchi ostrecoli, presentando ga- ranzie sufficienti per la salute pubblica. Dott. M. M. Id IPote = Comunicazioni = Corrispondenze L’utilizzazione delle anguilline marine per coltivazioni in- tensive in aque dolci. — Il Congresso Agrario Nazionale di Udine, nella seduta del giorno 8 settembre p. p., approvava ad 243 unanimità il seguente ordine del giorno proposto dal nostro Di- rettore, quale sintesi di una elaborata relazione che ci duole di non poter riportare per ristrettezza di spazio: Ordine del giorno. Il Congresso Agrario Nazionale udita la relazione del dott. David Levi-Morenos considerando I, che a sub strato delle più gravi malattie del corpo sociale italiano, sta una condizione organica di denutrizione ; II. che la insufficiente alimentazione del lavoratore italiano non è dovuta solo ad una male distribuzione delle ricchezze, ma anche, ed in modo notevole, alla deficienza di produzione di alimento azotato ; II. che si rende perciò più che mai necessario promuovere tutte le industrie produttrici di alimento azotato e, con speciale cura, quelle fino ad ora lasciate inoperose, quali le coltivazioni degli animali aquicoli ; constatato I. che dei tre rami della piscicoltura razionale intensiva d’aqua dolce: salmonidicultura, ciprimdicultura, anguillicultura, Vultimo deve venire considerato da uno speciale punto di vista : a) perchè l’anguillicultura non può svolgersi nelle aque dolci senza il diretto intervento dello Stato, che dovrebbe essere il severo monopolizzatore della semente ; b) perchè, date le peculiari qualità dell’animale coltivabile, V'an- guillicultura presenta vantaggi suoi propri notevoli, così dal lato com- merciale, come da quello industriale ; II. che l’opera della piscicultura estensiva ufficiale, con la semina di anguilline cappillarì in aque dolci, non ha dato, in circa un ventennio di prova e malgrado il buon volere del Governo e la costante attività del regi pisciculturi, un risultato evidente, mancando ancora un sensibile aumento di questo pesce sul mercato, mentre d’altra parte quelle stesse anguilline, che vennero seminate nelle aque pubbliche, se si fossero usate in coltivazioni intensive private, avrebbero potuto produrre una ricchezza alimentare notevole e creare un'importante industria nazionale ; fa voti I. che i vari rami dall’aquicultura sieno considerati dal Governo, dalle Associazioni agrarie e dagli agricoltori come parte integrante della zootecnica, e sieno quindi oggetto di ricerche sperimentali e di insegna- mento nelle applicazioni pratiche assodate dall’esperienza ; II. che vengano istituiti, col concorso del Governo, delle Società 244 promotrici dell’agricoltura, ecc, degli Osservatori Aquicoli per sperimen- tare e far conoscere le coltivazioni intensive ittiche le più adatte al no- stro suolo aqueo ; III. che venga, da parte del Governo, delle Associazioni agrarie e degli altri Enti, efficacemente incoraggiato V'allevamento razionale inten- sivo nelle aque dolci, non solo dei salmonidi e dei ciprinidi, ma anche delle anguilline marine; IV. che il Governo, alla semina di anguilline capillari nelle aque pubbliche interranee, sostituisca la concessione delle anguilline stesse da prima a titolo gratuito, poi a pagamento, a quei privati che volessero fare dell’aquicoltura intensiva ed, a preferenza, alle Società promotrici ed allè Cooperative di produzione, che per questa industria avessero a sorgere. Emigrazione temporanea dei pescatosi di mare. — Al Con- gresso Nazionale dell’ emigrazione temporanea, tenutosi in Udine nel settembre p. p., il nostro Direttore trattò dell’ emigrazione dei pescatori di mare, proponendo il seguente ordine del giorno che fu dal Congresso approvato ad unanimità. ORDINE DEL GIORNO Il Congresso per l emigrazione temporanea, udita la relazione del prof. David Levi Morenos, accogliendo i voti dell’ ordine del giorno ap- provato al Congresso Internazionale di Agricoltura (Sezione IX: Pesca ed Aquicultura) tenutosi in Roma nel maggio 19 ‘3, in seguito alla relazione dello stesso prof. Levi Morenos sul tema: £' emigrazione permanente dei marinai-pescatori considerata dal punto di vista dell’ interesse ma- rittimo nazionale, e cioè : I. Premi di produzione, che dovrebbero essere equamente ripar- liti fra armatori e marinai pescatori. II. Facilitazione del credito mediante polizze di assicurazione sul materiale peschereccio. II. Istituzione di Scuole e Uffici provinciali 0 regionali di pesca, perché colla istruzione professionale del marinaio-pescatore abbiano anche a promuovere quelle svariate forme moderne di cooperaziane e previdenza che già funzionano per i lavoratori della terra e dell’ of ficina ; considerando che quanto gioverà ad impedire 1’ emigrazione permanente e 1° abbandono del lavoro peschereccio, sarà anche di aiuto all’ emigrazione temporanea ; Prendendo poi in speciale considerazione: « l’ emigrazione tempora- » nea dei pescatori nazionali italiani sul litorale da/mato-istriano, i van- » taggi ch’ essa presenta come affermazione dell’ italianità nell’Adriatico, 245 » 1 pericoli ai quali essa è esposta, gli ostacoli che essa incontra, ed » j mezzi necessari a sussidiarla «. fa voti I. che nella rinnovazione dei trattati commerciali con 1° Austria- Ungheria il Governo efficacemente tuteli gli interessi della pesca mrrit - tima nazionale nell’ Adriatico ; II. che venga aiutata dal Governo, anche mediante appositi prov - vedimenti d’indole legislativa, l’ iscrizione dei marinai-pescatori alla « Cassa Nazionale di previdenza », specialmente per quei compartimenti marittimi nei quali i pescatori sono esclusi dal beneficio della Cassa in- validi per la Marina Mercantile. IIl. che, non essendo praticamente applicabile ai figli dei pescatori la « legge sul lavoro dell'infanzia », sia almeno provvisto onde vengano corredate tutte le imbarcazioni peschereccie degli slrumenti di salvataggio più adatti ed economici; e ciò anche considerando che la « legge sugli infortunii » non viene applicata per le piccole Imbarcazioni peschereceie ; IV. che i Ministeri della Marina e della P, I. accordino alla Scuola di Pesca e d’ Aquicultura, recentemente istituita in Venezia con limita- tissimi mezzi, quegli aiuti economici indispensabili all’ esplicazione del suo complesso programma per |’ educazione professionale dei marinai- pescatori ; V. che vengano sussidiate dallo Stato e dagli Enti Morali le inizia- tive filantropiche a vantaggio della gente di mare, come ad esempio le Scuole-astli per Vinfanzia derelitta dei pescatori, gli Or/anotrofi pei pescatori, le Stanze dei Marinai Sailor's home), le Missioni operanti contro l’alcoolismo, le Stazioni di salvataggio, ecc. ecc, Corsi pratici di pesca e piscicultura a Trapani. — Coll’ anno scolastico testè iniziatosi, nell’ Istituto Tecnico e Nautico di Trapani si riaprirono alcuni corsi pratici di studio, fra i quali notiamo : a) Un corso di piscicultura. E’ biennale. Vi si è ammessi con la licenza di scuola tecnica. Nn si pagano tasse. Vi si ottiene il di- ploma di industriale commerciante di prodo:ti marini. b) Un corso di pesca, gratuito, per pescatori. Si rilascia un cer- tificato di frequenza. Asilo pei figli derelitti dei pescatori dell’ Adriatico. — Il Comitato di Patrocinio ed il Comitato Esecutivo dell’ Asilo hanno pubblicato il seguente manifesto : « Sotto gli auspici della Società Regionale Veneta per la Pesca e P Aquicultura, sorgerà prossimamente in Venezia un Asilo, nel quale si raccoglieranno i figli derelitti — orfani o abbandonati — dei pe- 246 scatori del litorale adriatico, al duplice intento di potgete ai piccoli sventurati un efficace e durevole aiuto, e di avviarli all’ esercizio del- l'industria paterna secondo le esigenze moderne e le moderne espe- rienze, così che, fatti adulti, debbano contribuire validamente a quel- l’opera di sane riforme tecniche da cui verranno ai mostri centri pescherecci incremento di lavoro e nuova prosperità, « L’Asilo sarà annesso alla Scuola di Pesca e di Aquicultura, amministrato dalla S. R. V. e alimentato, speriamo, oltre che dalla attività professionale degli allievi, dal contributo spontaneo della pub- blica e privata beneficenza. « Lo slancio generoso onde vediamo soccorsi gl’ infelici orfanelli quando la bufera travolge i forti lavoratori del mare sfidanti per lo scarso pane quotidianamente la morte, — la persuasione sempre più diffusa della necessità di migliorare e d’ integrare quel complesso movimento d’ industrie e di commerci che trae la sua origine dal mare, sono affidamenti sicuri della simpatia e dell’ appoggio cordiale che circonderanno questa instituzione, in cui lo scopo diretto e pie- toso della filantropia, illuminato da uno spirito nuovo di previdenza sociale, assume finalità larghe e positive di pubblico vantaggio ». I salmoni siberiani in Europa. -—— Una ditta di Amburgo ha testè disposto un piroscafo frigorifero secondo il sistema Hall, per trasportare, congelato, in Europa, il salmone fresco pescato nelle coste della Siberia orientale. Esso partirà di là in dicembre e sbarcherà il pesce in ottimo stato dopo 60 o 70 giorni di viaggio. Per la vendita del prodotto delle valli Comacechiesi. — In seguito a regolare esperimento d’ asta a candela veniva aggiudicata la vendita del prodotto delle valli di Comacchio al signor Bonaiuto Vitali, con un aumento dell’ 11,20 per cento sui prezzi di base. Il prefetto di Ferrara credette poi opportuno di accettare una postuma offerta del 3.80 per cento e, invocando |’ art. 113 della legge comunale e pro- vinciale, annullava l’ asta e ne faceva indire una nuova sulla base del 15 per cento aumento. Il Comune di Comacchio, in secondo esperimento, malgrado che la legge non consentisse l’aggiudicazione con una sola offerta, riteneva deliberataria la ditta Finzi e Pelazza. Frattanto il signor Bonaiuto Vitali ricorreva, contro |’ operato del prefetto, alla 4.a sezione del Consiglio di Stato, la quale, accogliendo il ricorso, concedeva i termini brevi per la discussione. 247 Sembra infatti che il prefetto di Ferrara abbia usato della sua facoltà un po’ troppo arbitrariamente, poichè la legge non consente le offerte postume e fuori del luogo d’asta, nè viene data facoltà all’ autorità tutoria di accogliere aumenti di prezzo, tanto meno poi di farne base, senza capitolato, di nuova asta e raccogliere cauzioni a garanzia di questi aumenti. Anche la seconda asta è stata annullata e la 4.a sezione del Con- siglio di Stato giudicherà fra breve l’ operato del prefetto di Ferrara. Sarebbe invero creato un precedente pericoloso, se bastasse una postuma offerta per annullate un’ asta. Per l’incremento della pesca in Austria. — In una rivista viennese, che si dedica specialmente alla pesca e alla piscicultura, è comparso recentemente un articolo del suo direttore, dott. Kadich, che afferma la necessità di maggior protezione alla pesca nelle pro- vincie costiere dell’ Austria. In Germania vi sono potenti società che curano lo sviluppo di questo ramo di attività e vi impiegano mezzi imponenti, fruendo dell’ appoggio governativo; in Russia e in Rumenia gli ispettori generali alla pescagione vigilano un’ opera vastissima, alla quale contribuiscono parecchie società; in Norvegia vi è un’ autorità speciale per la pesca, con tre direttori, uno per la parte tecnica, uno per la naturalistica ed uno per la commerciale. In Austria invece le questioni di pesca sono divise fra due mi- nistri: al ministro dell’ agricoltura spetta la pesca fluviale ; al ministro del commercio quella marina; per l'una e per l’altra vi sono norme legislative, sovvenzioni, società, commissioni; ma gli impiegati che hanno l’incarico di riferire sull’ una e sull’ altra sono aggravati d’ una quantità d’ altre mansioni talchè non si possono considerare punto come specialisti. Da tutta questa frammentarietà deriva la lamentata mancanza d’ ogni azione organica dello Stato nell’interesse della pesca. L’ autore dell’ articolo riconosce che il pernio della questione sta nella povertà dei pescatori e nella conseguente loro dipendenza eco- nomica da pochi commercianti. Propone, come provvedimenti, la forma- zione di fondi d’incremento per le peschiere, i porti di pesca ecc. ecc. e la organizzazione di casse di risparmio e di credito peri pescatori, sostenute dallo Stato, in modo da sbarazzarli dalla dipendenza privata sotto forma di prestito; nonchè l’ istituzione di cooperative di pro- duzione, che mettano a servizio dei loro membri le barche, le reti ed altri arnesi di mestiere. D’ altra parte istituti scientifici, come la Stazione zoologica di Trieste, potrebbero occuparsi dell’ incremento 5,8 artificiale della piscicultura, quale si pratica in Norvegia, e dello sfrut- tamento di eccellenti peschiere rimaste finora inoperose: per esempio quelle di Vrana e della foce del Narenta in Dalmazia, dove si potreb- bero prendere anguille quanto nelle paludi di Comacchio e nelle basse del mare del Nord. L'articolo finisce col raccomandare la protezione della pesca ma- rina nei prossimi negoziati per il rinnovamento dei trattati commerciali. In complesso, da questo scritto, come da altri recentemente com- parsi, apparisce chiaro che a Vienna si comincia a vedere come nulla di serio sia stato fatto finora per la pesca e come sieno necessarii organizzazione e provvedimenti economici, per sostenere questo ramo importantissimo, e finora tanto negletto, dell’attività costiera. Esposizioni = Congressi I Congressi di Udine. — Nello scorso mese ebbero luogo in Udine i Congressi Nazionali di Agricoltura e dell’ Emigra- zione temporanea. All’ uno ed all’ altro prese parte il nostro Direttore trattando — come abbiamo riferito in altra parte del giornale — dell’ « uzilizzazione delle anguilline marine per coltiva- zioni intensive in aque dolci » e dell'Emigrazione temporanea det pescatori di mare ». Gita agricola-aquicola a Torre di Zuino. — Dopo la chiu- sura del Congresso, i congressisti fecero una gita a Torre di Zuino nella tenuta ove i Co: Corinaldi, con coraggiosa iniziativa, eseguirono, sotto la direzione del prof. Levi Morenos, l’impianto aquicolo del quale abbiamo dato estesa relazione nel fascicolo di agosto di questa Rivista. I gitanti visitarono minutamente ogni singola parte dell’im- pianto, al quale si interessarono moltissimo, facendo plauso ai nobili ospiti che in modo tanto illuminato sanno sfruttare le ric- chezze offerte dalla natura. e Casa Premiata alle Esposizioni dl Milano, tu it Genova, Parîgi Sedi : Venezia, Ronma, Napoli Encomiata da S. M. il Ke, dal R. Governo, dalle Camere di Commercio «28 Concessionaria esclusiva dei sistemi di pubblicita più seri e pratici 28 Prima di fare qualsiasi rèclame domandare un preventivo, un consiglio gratuito alla Pubblicità Lagunare e non dimenticare in ogni modo di essere menzionati nell’ Indicatore Postale-Telegrafico del Regno che è la pubbli- cazione più diffusa e importante d'’ Italia. . Rivolgersi a tutti gi Uffici Postali e Telegrafici del Regno #5 RECOARO c& I° Giugno - 80 Settembre CELEBRATA STAZIONE CLIMATICA Provincia di Vicenza - Stazione Ferroviaria di Tavernelle Regie Fonti ferruginose e carboniche — Lelia, Lorgna, Nuova, Amara e GIULIANA la sovrana delle acque. Regio Stabilimento recentmente trasformato per ogni sorta di cure fisiche moderne. Consulente Comm. ACHILLE DE GIOVANNI professore di Clinica medica nell’ Università di Padova. Direttore prof. cav. LL LOCATELLO della facoltà medica di Padova. | Consiglio medico di cui fanno parte i più insigni sanitari delle principali città italiane. | Per commissioni di aeque e sehiarimenti rivolgersi alle Rr. Fonti - Reccaro — BANCA BAVARESE D'IPOTECHE E s CONTE Fondata in Monaco nel 1885 3 Soggetta al controllo permanente d'un R. Commissario goremativo - Capitale Azionario Marchi H 259,/14,90 interamente versato - Li Autorizzata ad agire in Italia con deer. in data 10 Nov. 1888 del R. Tribunale Civile di Genova Ramo Assicarazioni sulla Vita é Infortani _ —____{:_ Rappresentante generale pel Regno d tia Cav. A. BLEY - SEI AMMINISTRAZIONE uc dell’ Ispettorato Generale pel Veneto e Lombardia dl Premiata PUBBRIGITÀ LAGUNARE — VENEZIA Rivista Ataliana dI più è » Aquicultura MARINA - FLUVIALE-LACUSTRE Premiata con medaglia d’oro ALL’ ESPOSIZIONE DI MILANO 1894 ed ALL’ ESPOSIZIONE DI TORINO 1898 Fondafa € diretta dal Dott. D. LEVIH-MORENOS pe ORGANO CENTRALE per promuovere la « FEDERAZIONE NAZIONALE AQUICOLA » Riassume gli Atti delle Società Italiane di Pesca @ d’ Aquicultura i Pubblica in Supplemente i Bollettini Ufficiali della Società Regionale Veneta e della Società Benacense SOMMARIO D. Levi Morenos — La causa del mar sporco. A. Rabbeno — Funzioni delle guardie forestali per la sorveglianza e contravvenzioni per la caccia e per la pesca. Note — Comunicazioni — Corrispondenze Red. -— Una grossa balena nel porto di Savona. » Le aste del pesce sul mercato di Trieste. » La nuova pescheria di Trieste. » La pesca dello Stato di Rumania. » La pesca nei possedimenti del principe di Schwarzemberg. Cronaca della dinamite Red. — Vendita di pesce dinamitato nella pescheria di Chioggia. » La pesca colla dinamite a Trieste. Varietà Red. — L’igroscopio Pino adottato dai pescatori del mare del Nord. » Una casa fabbricata colle ossa di pesce. » Conserve di pesce millenarie. Società di Pesca ed Aquicultura S. R. V. — Scuola di Pesca — Inaugurazione del corso professionale di lezioni pei figli dei pescatori. Wolklorismo peschereccio D. L. M.. — La schiuma del mare; DIREZIONE % AMMINISTRAZIONE presso la Scuola di Pesca ed Aquicultura, Venezia dh S. Trovaso, Palazzo Bolani 1074 A. - Venezia Abbonamento annuo alla Neptunia sola L. {12 — coi supplementi L. 20 Gli abbonamenti decorrono sempre dal Gennaio e quando non sono disdetti s’ intendono tacitamente rinnovati INSERZIONI: Concessionaria Esclusiva Premiata Pubblicità Lagunare in Venezia . Rappresentanze. Generali: Roma, Torino, Palermo, Firenze, Malta, Tunisi, Parigi | -- Bruxelles, Milano, Agenzia propria - Napoli, Filiale propria Zi i MONTECATINI (Toscana 14 treni al giorno — ve È Sulla linea ferroviaria Pisa-Lucca-Pistoia pubblico per i bagni e'‘per la bibita delle acque Gi L@ dal1° Maggio al 31 Ottobre . CJONA 5 333» © Concorso innuo 50000 bagnanti »2+ E Analoghe negli effetti a quelle di Kissingen, Marienbad, Weisbaden. Karlsbad, eec. le acque di Montecatini giovano meravigliosamente contro le malattie dello stomaco, degli intestini, del fegato, della milza, ecc., nella gotta, nella obesità, nel diabete, ei in ogni forma di urocrasia. — Contro la stitichezza e la calcolosi del fegato l’azione loro è portentosa. Gli stabilimenti di Montecatini ànno subito in questi ultimi anni id loro migliorie una vera rivoluzione. Splendida sala d’ inalazioni — Stabilimento idroterapico — Grandiosa piscina — Bagni a raffreddamento — Elettro-terapia con bagno idro. elettrico — Massaggio e ginnastica medica — Gabinetto per le indagini cliniche microscopiche, batteriologiche, ecc. Gasino - Teatri - Parchi Gilda - Spettacoli all'aperto » Tabella dietetica dettata dal prof. Grocco-ad uso di Karlsbad. In una parola le terme di Montecatini gareggiano oggi colle migliori stazioni termali delle altre Nazioni, Direttore Sanitario e Regio Ispettore Cd; Prof. Comm. PIETRO GROCCO Clinico. Medico di Firenze. Regi Ispettori: Cav. Prof. FEDELI e Cav. Prof. CASCIANI. FRESA La cura delle acque di Montecatini può essere fatta a domicilio “ra A in qualunque epoca dell’ anno ot È un pregiudizio che esse sieno più indicate nei mesi caldi. Lis Depositi in tutte le principali città, vendita in tutte le principali farmacie. Per notizie e per ordinazioni dirette rivolgersi all’Amministrazione in Montecatini (Lac) oppure all’Amministrazione in Milano - Via S. Paolo, 9. Rea Il Tettuccio è l’ unico rimedio contro la dissenteria o diarrea cronica. an La Tamerici e la Torretta sono le più purgative fra le acque di Montecatini. Esse sono specialmente indicate per la cura dei catarri gastrici ed intestinali dipen- denti da atonia dell’ intestino, della stitichezza abituale, e delle malattie del su LA GUARIGIONE È CERTA ETA sessi GROTTA GIUTI IMONSUMMANO (Provincia di Lucca) Concessionario MELANI Unico sudatorio sfarzosamente illuminato a luce elettrica di efficacia miracolosa nelle malattie reumatiche gottose, e artritiche. : Ran Raccomandato dalle prime celebrità mediche del mondo NEPTUNITA ANNO XVIII Neri 15 Novembre 1903 La causa del mare sporco Anche in quest’ anno, dopo circa un decennio, ricomparve il feno- meno del Mare sporco ed il cosidetto Ontisso de mar si accentuò specialmente nel mese di agosto. Il fenomeno non ha fatto questa volta tanto parlare di sè, forse perchè non fu così grande |’ impedi- mento alla pesca come nelle precedenti comparse. Ma per converso, a merito della « Z. R. Zoologisch. Station » di Trieste, come più sotto riferirò, fu emessa una nuova spiegazione del fenomeno che, se ricon- fermata, risolve finalmente il lungo dibattito sulla causa del fenomeno stesso. Già nel 1891 in questa stessa rivista « Neptunia », prendevo in esame tutte le spiegazioni sino allora date, intorno al Mare sporco, così quelle del mio chiaro collega G. B. De Toni, ora prof. alla R. Uni- versità di Modena, come quelle precedenti, cioè le ipotesi emesse dal Renier e dal co. Ninni (materia organica in via di decomposizione sollevantesi dal fondo); dell’algologo G. Zanardini (un nuovo organismo denominato dall’ autore Dermogloea limi) dal Syrski e dal Castracane (concordante in gran parte con quella del De Toni: straordinario svi- luppo di diatomee) (1). E sino dal 1891 dimostrai, in modo che a me e ad altri sembrò probatorio, come nessuna delle dette ipotesi fosse accettabile, perchè nessuna reggeva all’ esame di tutti i fatti acquisiti. Sfortunamente io dovetti limitarmi, per deficenza di mezzi, alla parte negativa, cioè se potei dire che il fenomeno mon se spiegava, secondo le ipotesi dei miei illustri colleghi, non avevo materiale per formulare una propria ipotesi. « Credo tuttavia — così mi esprimevo tredici anni or sono — utile egualmente scriverne, perchè in scienza è necessario non solo dimostrare quando e come avviene un fatto, ma anche ricercare se in seguito a nuove manifestazioni del fenomeno ed a nuove ricerche (1) D. Levi-Morenos — Le diverse ipotesi sul fenomeno del « Mare Sporco » nel- l’ Adriatico « Neptunia » Vol. VII. — N. 32 — 1892. 250 su di esso, le prime ipotesi rimangano possibili. » Fui indotto nel 1891 a respingere le ipotesi Syrski — Castracane — De Toni, perchè io aveva potuto constatare nell’ « ontisso de mar » l’ enorme sproporzione fra la massa di materia organicà amorfa e le diatomee, che secondo i suddetti autori causavano il fenomeno. Ora, secondo le ricerche fatte nello scorso estate all’ I. R. Zoo- logisch-Station di Trieste, il mio esame critico di tredici anni sono avrebbe la sua piena conferma, e poichè il dott. A. Steuer, in ciò d’ accordo con me, riscontrò che l’ ontisso de mar non è dovuto alle cause « diatomee » nè alla « zooglea », ma ad un organismo animale, un protozoo minutissimo, dinoflagellato, del gruppo dei Peridini. Sulla struttura intima di queszi organismi faceva interessanti scoperte un altro tedesco, il dott. Franz Schuett, mentre studiava nella Stazione Zoologica di Napoli (lo studio dello stesso Schuett fu pubblicaro nella mia « Neptunia » del 31 ottobre 1891). Sino dalla fine d’ agosto un giornale politico di Trieste faceva cenno sommario della scoperta del dott. Steuer A.(1) ma io attesi per dirne al lettore che qualche rivista tecnica riferisse in modo positivo intorno alla nuova scoperta. L’autore stesso ne dà ora resoconto nelle « Oester- reichische Fischereizeitung » (2) cosichè la questione scientifica sembra risolta, anzi da questa scoperta ne venne una seconda importante assai in scienza pura, quella della origine animale di certe concrezioni cal- caree minutissime (un centesimo di millimetro di diametro) che for- mano immensi depositi calcarei nel fondo marino, concrezioni note col nome di rabdoliti e che lo Steuer scoprì esser parte di organismi, da lui trovati viventi, nell’ « ontisso del mar ». Pel momento la scoperta rimane nel solo campo della scienza, ma non è detto che non possa avere conseguenze nel campo pratico. Forse vi è una periodicità nell’ improvviso straordinario sviluppo di questi organismi; il fatto che furono avvertiti in grandi masse nel 1872, r8$80, 1891 e 1903 ci dà diritto a sospettarlo. Nell’ anno che il fenomeno si manifesta in modo culminante (io sospetto che 1° « ontisso de mar » si trovi in proporzioni minori molto più di frequente) i pescatori mandano grandi lamenti, perchè sono impediti nell’ esercizio (1) « La malattia del mare » — nel Piccolo di Trieste 28 agosto 1903. (2) Dott. Steuer Adolf -— Urtiere als Schidlinge mariner Fischerei — O. Fische- reizeitung — Vien 18 oktober 1903. 251 della industria, in causa di questa materia organica agglutinante che impiglia le reti ed impedisce la pesca. Ma nell’anno susseguente al fenomeno, si verificano sempre, a quafito si può raccogliere dagli incertissimi elementi statistici, pesche molto abbondanti che ricompensano il male sofferto. La comparsa dell’ « ontisso de mar » e le « pesche copiose » sono in relazione ? Ed il fatto che certi fondi di pesca si rendono più pescosi ap- punto quando più sono smossi e solcati dalle reti, non può essere forse causato da una inconscia disseminazione di questi organismi, scoperti dallo Steuer, o di altri analoghi, che vengono a dare un plankton alimentare ricchissimo, il foraggio dei pesci? Inoltre, se real- mente si potranno scoprire le cause fisico-biologiche che determinano la comparsa di questa enorme massa di materiale vivente — tonnel- late e tonnellate di sostanza organica — non si penserà da sagaci coltivatori a raccogliere ed utilizzare tale concime naturale che il mare ci offre ? Tutte ipotesi, verissimo; speriamo che qualche imperiale regia Stazione Zoologica possa risolverle; purtroppo nel campo degli studii di biologia marina, sieno di scienza pura o di scienza applicata, noi dobbiamo attendere che dall’ I. R. Stazione di Trieste o da quelle imperiali di Rovigno e di Napoli, ci venga l’aiuto, non essendovi ancora nè sull’ Adriatico, nè sugli altri mari italiani, un solo Aquarium, Laboratorio o Stazione Zoologica marina di fondazione italiana. Ora — ripeto quanto già ebbi a dire più volte — io so e sento che l’ internazionale vera è già creata nel campo del sapere ; quanto i tedeschi hanno studiato ed appreso e reso pubblico diventa anche dominio nostro; ma l’esser debitori ad altri di quanto invece dovrebbe essere da noi prodotto, costituisce una inferiorità della nazione nostra. E pur troppo la vergogna di questa inferiorità, di questa dipendenza della nazione non è intesa e non si avverte il danno economico, per- chè a ciò occorre una coltura intellettuale che ancora manca in Italia ». Ma il danno esiste, anco se non se ne veggono le cause, e si rivela nel fatto più rilevante: la povertà della produzione del nostro suolo e delle nostre aque. Non per niente la coltura scientifica e la prosperità economica sono fattori strettamente legati l’ un con l’altro che diventano volta a volta causa ed effetto. Dott. D. LEVI-MORENOS 252 Funzioni delle guardie forestali per la sorveglianza e contravvenzioni per la cassia e par la passa Non possiamo estendere questo nostro studio a tutta la pesca fluviale e lacuale, ma lo limitiamo alla pesca nei torrenti che hanno origini e percorsi nelle montagne e fra i boschi e per la caccia mon- tanina. Il prof. Ghigi, giovane distinto docente all’ Università di Bologna, pubblicò nel numero 3 del giornale l’ Alpe, organo della società Pro Montibus, un importante articolo sulla pesca montanina che è oppor- tuno riassumerlo in questa speciale Rivista. Fra i danni gravissimi che lamentiamo per gli inconsulti nostri disbnschimenti figurano la diminuzione degli animali, alimento pre- diletto delle caccie sui monti e la diminuzione dei pesci verificatasi nei fiumi e torrenti. Trote, carpie, barbi, anguille e tutta la nume- rosa schiera dei pesci di aqua dolce si trovavano in grande quantità nei torrenti e nei rii della montagna. Una volta scomparsi i boschi, i rii scorsero sulle brulle pendici arse dal sole, precipitando a valle con inusitata violenza, disturbarono la vita mite e tranquilla dei pesci, mentre le aque, scemando enor- memente durante l’estate e nelle stagioni nou piovose, ne impediscono la riproduzione e lo sviluppo. S’ aggiungano i mezzi di distruzione che ora si usano per la pesca ed il richiamo di consumo che si fa dalle numerose stazioni climatiche ed analoghi stabilimenti, se ne diminuiscono, quasi si perdono le specie. La Pro Montibus col suo nobile programma si interessa e se ne dovrebbe maggiormente inte- ressare, e per sua iniziativa nella Provincia di Bologna si fecero in varii corsi d’ aque montanine delle immissioni di avanotti onde ten- tarne il ripopolamento. Ma occorre il concorso dei cittadini, come Bologna dà il bell’ esempio per la caccia, per denunciare le contrav- venzioni e richiamare il concorso delle guardie forestali che in quella Provincia funzionano anche per la pesca ed accenna appunto ad una brillante contravvenzione presso Lizzano in Belvedere ove si faceva una pesca spietata di trote e brocciali, deviando la corrente delle aque per metterne all’ asciuto dei tratti di alveo, col quale sistema venendo a mancare le aque, muoiono tutti i pesci che si trovano nel tratto prosciugato ed il danno è grandissimo. Ma cotale opera di di- 253 struzione, non andò impunita, perchè brigadiere e guardia forestale sorpresero tre contravventori che caddero nella rete invece della preda agognata. Codesta brillante contravvenzione richiama la nostra attenzione sulle funzioni delle guardie forestali, le quali oltrechè per la difesa dei boschi, possono esercitare efficaci funzioni per la caccia e per la pesca montanina. È per vero se noi osserviamo le nostre leggi fore- stali, se veggiamo i regolamenti organici e le prescrizioni di massima di varii comitati forestali, non troviamo formulate le attribuzioni spe- cifiche per codesti funzionari che si riferiscono alla caccia ed alla pesca. Però, specie per quest’ ultima, la base fondamentale legislativa esiste. Invero nella legge speciale sulla pesca 4 marzo 1877 si legge all’ articolo 12: « La sorveglianza della pesca di fiume e di lago e « |’ accertamento delle relative infrazioni, sono affidate ai carabinieri « reali, agli agenti forestali, alle guardie doganali, ai sorveglianti delle « opere idrauliche e ad ogni altro agente giurato della forza pubblica « sotto la sorveglianza del Prefetto ». I regolamenti hanno data fa- coltà alle Provincie ed ai Comuni di nominare gli ufficiali ed agenti speciali che stimassero necessarii a meglio assicurare |’ osservanza della pesca. In una circolare ministeriale 11 agosto 1880 si legge: « To non « posso dispensarmi dall’ eccitare i corpi locali a portare la loro at- « tenzione su questa parte dei nuovi ordinamenti, poichè è soltanto « per mezzo di una seria vigilanza che i fini della legge potranno « essere raggiunti. Nella Provincia di Como esistono già da molto « tempo ispettori onorari per la sorveglianza della pesca ». E nella legge forestale 20 giugno 1877 all’ articolo 280 si di- spone: « Gli agenti forestali sono considerati come ufficiali di pu- « lizia giudiziaria a termini del codice di procedura penale e della « legge di pubblica sicurezza ». Ma i relativi servizi dovrebbero essere ben formulati anche pei riguardi della caccia e della pesca unitamente ai principali che si ri- feriscono ai boschi e dovrebbero essere retti negli organici del Mini- stero da una sola Direzione che funzionasse in armonia e per inte- grazione delle delibere dei Comuni forestali. E di cotale colleganza logica si trova la manifestazione in questa preziosa Rivista Neptunia nella quale basta leggere la relazione delle notizie sulla caccia del- l'estuario Veneto dell’anno venatorio 1902-1903 di cui al numero 9 I5 maggio di quest’ anno che fornisce elementi e dati per la statistica 254 della caccia che è deficiente in Italia e può servire di modello ai numerosi nostri sodalizi ed associazioni sulla caccia per potere for- nire materiali per una statistica ganerale. Ma il ripetiamo cotale orga- nizzazione dei servizi delle guardie forestali non esiste per la pesca montanina ed è pure deficente nelle odierne leggi sulla caccia. Un progetto di legge unico sulla caccia che dovrà ben presto essere discusso in Parlamento fu presentato da Raffaello Lacreratti già preso dalla Camera in considerazione e che sarà preferito colle modificazioni in base di altri tre progetti che assieme sono presi in esame dalla Commissione Ministeriale all’ uopo incaricata. In quel progetto nella relativa nota all’ articolo 30 si legge : « Con r. decreto verrà provvisto all’ istituzione nel Ministero « dell’ agricoltura dell’ ufficio speciale di vigilanza sulla caccia, in or- « dine all’ articolo 24 della legge, al quale uffizio potrà pure ammet- « tersi la vigilanza della legge sulla pesca ». Così veggiamo diviso il nostro concetto che la vigilanza per la caccia e per la pesca dovrà essere retta da una unica Direzione e disciplinata dai relativi regolamenti ministeriali ed amministrativi che abbiamo accennati. Così e non altrimenti si potrà avere una unità di funzioni che salvaguardino codesti importanti elementi della ricchezza Nazionale. Prof. Aronne Rabbeno. , IPote = Comunicazioni = Corrispondenze Una grossa balena nel porto di Savona. — Nello scorso mese la torpediniera 104 S. era uscita dal porto di Savona per ese- guire esercitazioni lungo il litorale. Quando si trovò a circa 40 miglia da Savona, avvistò a nord del Capo Mele un grosso cetaceo a fior d’ aqua. Avvicinatasi, vide che il mostro marino dava ancora qualche segno di vita dai movimenti della coda e delle pinne. Gli furono sparati contro due colpi di cannone per potersene impossessare con sicurezza ed a scanso di qualche disgrazia. Quindi i marinai della torpediniera scesero a legare con funi il cetaceo, e presolo a rimorchio, lo trasportarono nel porto di Savona ormeggiandolo dinanzi alla Capitaneria di Porto ed a fianco della tor- pediniera stessa che lo aveva pescato. 255 Il mostro marino è un bellissimo balenotto maschio che misura circa 20 metri di lunghezza, ed ha una circonferenza di circa nove metri. Le pinne sono lunghe due metri Fu telegrafato al ministero della marina per gli opportuni prov- vedimenti ed al Museo di Genova per la conservazione dello scheletro. In alto mare fu vista una numerosa flottiglia di balene, che si giudica possano essere entrate per lo stretto di Gibilterra nel Medi- terraneo, ove periranno di esaurimento naturale, non trovando nel nostro mare la sufficente nutrizione. Le aste del pesce sul mercato di Trieste. — Alla Delega- zione municipale alcune settimane fa, — pochi giorni dopo ch’ erano entrate in vigore le disposizioni sulle aste pubbliche del pesce, -— giunse una petizione di pescatori la quale chiedeva la revoca delle aste pubbliche. La Delegazione municipale però respinse quella peti- zione ed anzi adottò di delegare quelle aste a due commissari con l’incarico di tenere gli incanti cumulativamente. La nuova pescheria di Trieste. — Il giorno 2 dicembre, sarà inaugurata la succursale della pescheria dinanzi al Duomo. Nella nuova pescheria avranno posto i pesca ori del contado di Pola i quali por- tino in vendita soltanto pesce da loro pescato. Questa succursale di pescheria si compone di sei panche di pietra provenienti dall’ antica pescheria del Comizio. Le panche sono erette nel giardino vicino al Duomo. Quando tutte le sei panche saranno occupate allora i pescatori che non trovassero più posto dovranno re- carsi alla pescheria centrale di piazza Verdi. L’ orario per l'inverno è stato fissato dalle 7 alle 11 antimeridiane. La pesca dello Stato di Rumania. — Come è noto il regno di Rumania possiede immense distese di terreno che lo Stato, con suo pregiudizio economico, amministra e coltiva. Per conseguenza vi è anche una propria Regia per la pesca e, dalle statistiche ufficiali, si rileva, che le pesche nella Dobrugia hanno importato, pel periodo dal I Aprile al 31 Agosto, solo 111484 Fr. più che l’ anno scorso. La pesca nei dominii di Pirailo e Pirattesz fu del valore di 672,488 Fr; le pesche dello stato, in totale, importarono Fr. 850.737. — La pesca nei possedimenti del principe di Sehwarzemberg. — Dopo 3 anni di pausa, si pescò finalmente nello stagno di Ro- semberg (che fra parentesi ha un’ area di 1200 gioghi, essendo un giogo un po’ meno di un ettaro), appartenente alla Signoria di Wit- 256 tingau in Boemia, del dott. Brine, de Schwarzemberg e fu una pesca veramente grande, da fare il paio con l'immenso numero di capi di selvaggina, che viene ucciso nei boschi di codeste tenute, e che durò dal 19 al 22 ottobre. Per tale spettacolo convennero ospiti da molti paesi, fra i quali alcuni possidenti della Finlandia. Si calcola che furono pescati 900 gt. di carpie delle varie razze, 15 qt. di lucci, 40 qt. di tinche, parecchi altri quintali di murene francesi, anguille, chieppe, perche ecc.; in tutto oltre 1000 quintali di pesce, dei quali i più fu- rono venduti ai commercianti e parte immessi nei vivai di Wittengau. Gronaca della dinamite Vendita di pesce dinamitato nella pescheria di Chioggia — Il Secolo Nuovo del 13 cttobre, sotto il titolo « Pescheria » scriveva quanto segue: « È si o no proibita la pesca colla dinamite ? « Questa è una domanda che si fanno tutti i frequentatori di » quel mercato perchè da diverso tempo si vedono in vendita una » quantità di brancini pescati in questo modo. Non si sa spiegare » poi la condotta del perito il quale se è vecchio e non può atten- » dere al suo posto con quella capacità che viene richiesta, lo si » ponga in pensione e si nomini persona più adatta ». Da qualche tempo andiamo raccogliendo e pubblicando dolorose notizie sull’ estendersi del deplorevolissimo abuso della pesca colla dinamite. La Società Regionale Veneta ha fatto pur essa pratiche attivissime colle Autorità, ma purtroppo senza ottenere risultati soddisfacenti. Certo buona parte del pesce ucciso con la dinamite si può facil- mente riconoscere, ed i periti di pescheria dovrebbero esercitare la più rigorosa sorveglianza e denunciare alle competenti autorità i pe- scatori che presentano alla vendita il prodotto di un tale reato. La pesca colla dinamite a Trieste -— Il giorno 15 corr. la guardia civica Francesco Tromba e il guardiano di pesca Francesco Malusà sorpresero nel canale di Leme due pescatori che pescavano con la dinamite. Un loro compare, che stava sull’attenti da terra per dare l’ allarme, visti i due organi di sicurezza, sparò due colpi di fucile e si diede a precipitosa fuga, senza poter essere raggiunto nè ricono- 257 sciuto. A mezzo di un buon cannocchiale i due pescatori furono ri- conosciuti, ma fuggirono, vogando di buona lena verso Orsera. Uno di essi, tale Giovanni Diamadi, detto Siabarone, capitò alla sera a Rovigno. Fu arrestato e deferito alla Procura di Stato. Il suo com- pagno è ancora assente. Varietà IL’ igroscopio Pino adottato dai pescatori del Mare del Nord. — I pescatori del Mare del Nord, del Baltico e della Manica trattano per l’ adozione dell’ igrosconio dell’ ing. Pino, il quale permette di os- servare il fondo del mare alle maggiori profondità. Le compagnie di pesca sono persuase che l’ invenzione del Pino avrà una grande influenza sulla loro industria, e sarà quindi un contra- colpo sul sistema di localizzare i siti ricchi di pesca, e di estrarre il pesce in grandissima quantità, con spese diminuite. Una casa fabbricata con ossa di pesce. — In St. Agustine, Florida, abita un architetto e costruttore di rara abilità e di idee uni- che in fatto d’architettura. È un negro, e si chiama Albert Smith. Egli non costruisce che delle case fatte interamente di squame e di scheletri di pesci, e si dice sia egli l’ unico al mondo che fabbricchi case simili. Adesso è occupato a costruire una fabbrica ché avrà da 15:a 18 piedi di grandezza. Il tetto sarà un’ esatta riproduzione delle vecchie porte della città di St. Agustine. Le squame del drum-fish sono esclusivamente usate per quel lavoro, giacchè sono suscettibili a ope- razioni chimiche che lo rendono specialmente adatto per scopo di fab- briche. Le ossa sono quelle del pesce-cane e di qualche pesce-sega. I materassi ed i guanciali per i letti sono fatti di squame di pesci per- sico, le quali, per mezzo di un certo processo chimico speciale, sono rese più soffici delle piume. Questo strano edifizio sarà esposto alla Mostra Mondiale che avra luogo a St. Louis nel 1904. Conserve di pesce millenarie. — Nella costruzione di tunnels negli Stati di Nevada, Ultah, Arizona in America del Nord, si sco- persero grandi quantità di pesci, sino a 100 mila, giacenti fra ammassi di salgemma, perfettamente conservati. Si crede che questi ammassi di salgemma appartengano al fondo di antichi laghi salati. I pesci somi- 258 gliano ai lucci, ma non appartengono a questi, sibbene a specie ora estinte. Tirati fuori coi blocchi di sale e subito preparati, questi pesci presentano una carne tenera e mangiabile ; all’ aria e al sole s’ indu- riscono. Anche in Siberia si hanno, conservate fra il ghiaccio, quantità di carne mangiabile di Mammuth, che data da almeno diecimila anni. Società di Pesca cd Aquicultura Società Regionale Veneta Scuola di pesca. — Inaugurazione del corso professionale di lezioni pei figli dei pescatori — Domenica 15 Novembre nel locale sco- lastico di S. Pietro in Volta, comune di Pellestrina, fu inaugurato il primo corso di lezioni per i figli dei pescatori, affidato dalla Scuola di pesca e di aquicultura a quella maestra comunale signora Olimpia Viani-Schiavon. Tali lezioni si terranno di sera e, oltre le nozioni proprie della scuola primaria, riguarderanno quelle cognizioni pratiche e quegli elementi d’ igiene che sono specialmente opportuni per la popolazione peschereccia. Alla modesta cerimonia intervennero il sindaco di Pellestrina comm. M. Jesurum, il segretario T. Vianello, il consigliere V. Schiavon. il medico cav. L. Marella, il cav. cap. G. Ballarin, il presidente del Comitato dei pescatori Giuseppe Ballarin col segretario ragioniere V. Ballarin, la maestra e buon numero di pescatori delle frazioni di S. Pietro e Porto Secco insieme coi ragazzi inscritti al corso delle lezioni. La Scuola di pesca era rappresentata dal presidente co. A. Co- mello e dal direttore dott. D. Levi Morenos; la Società R. V. per la pesca dal segretario M. Camuffo, e il Comitato esecutivo dell’ A- silo per gli orfani dei pescatori dal vice-presidente maestro Benassi. Il co. Comello parlò per primo, accennando agli scopi della ini- ziativa, che non vuol certo insegnare come si pesca, ma piuttosto come la pesca possa diventare più rimunerativa e la vita del pesca- tore meno tribolata: affermò che la scuola non è vincolata per nulla ai partiti e più che estranea alle questioni locali; disse che altri corsi di lezioni saranno istituiti in altri paesi dell’ estuario. Comunicò quindi le adesioni cordiali del R. Prefetto, del presidente della Deputazione provinciale, che lo aveva incaricato di rappresentarlo, del R. Provve- 259 ditore agli studi, del co. G. Bullo membro della Commissione con- sultiva per la pesca, e lesse un affettuoso telegramma dei professori Bizzozzero e Brizzi della cattedra ambulante di Parma, una delle prime d’ Italia. Prese quindi la parola il comm. Jesurum, che ringrazio la Scuola di pesca per avere voluto iniziare nel suo Comune la nuova e pratica applicazione della sua provvida attività, e rivolse opportune parole di incoraggiamento ai ragazzi, promettendo dei premii ai più assidui e diligenti. Il programma del corso e le ragioni della sua utilità furono esposti colla solita chiarezza, un po’ in italiano e un po’ in dialetto, dall’ e- gregio prof. dott. D. Levi-Morenos, il quale possiede la difficile arte di farsi ascoltare e di farsi comprendere anche da coloro che sono meno abituati a riunioni e a conferenze. Gli applausi onde erano state accolte le parole dei precedenti oratori si rinnovarono unanimi e ca- lorosi dopo il discorso efficacissimo del Levi-Morenos. Da ultimo, con appropriate parole, la maestra ringrazio i pre- posti alla Scuola di pesca per la fiducia in lei riposta, promettendo di fare del suo meglio per corrispondere degnamente alle loro spe- ranze. Dopo la riunione fu telegrafato al senatore L. Sormani-Moretti, benemerito presidente della Società R. V.; furono pure spediti i se- guenti telegrammi: « Ministero Istruzione Roma Inaugurandosi corso lezioni serali per figli pescatori, iniziativa scuola aquicultura, primo esempio in Italia di educazione professionale futuri pescatori laguna, mare, inviamo E. V. ossequenti saluti confi- dando suo appoggio cordiale per questa integrazione pratica neces- saria istruzione elementare. Comello, Jesurum ». « Prof. Bizzozzero ‘Parma Inaugurandosi corso lezioni per figli pescatori, giunge graditissimo fraterno saluto Cattedra ambulante, nobile esempio attività illuminata per educazione pratica professionale. Ringraziandovi cordialmente. Comello, Levi-Morenos », Wiolklorisnio Peschereccio La schiuma del mare — Secondo Plinio le sardine avrebbero origine dalla schiuma di mare che si riscalda dopo la pioggia, ed i molluschi dal guscio calcareo sarebbero originati dalla melma che si corrompe o dalla schiuma di mare che è attorno ai navigli, od ai pali infissi nei fondi marini (I. IX. c. 1: Secondo una leggenda americana è la schiuma di mare che diede - origine alla terra. I selvaggi del Missipipiì dicono che una femmina discese dal cielo e si tenne a volo per qualche tempo nell’aria e non sapeva ove porre il piede quando la testuggine offri il suo dorso ed ella vi si posò. Ben tosto le immondizie del mare si raccolsero attorno alla testuggine e si formò una grande distesa di terra (Dor- veille T. V., p 408 — I Calmucchi hanno una leggenda analoga alla precedente (Revue d’ antropologie I. 539). Confronta : Mitologia Greca: Venere nasce dalla schiuma del mare; mitologia indiana: Laksmi 1’ amata di Civa idem. Se In Bretagna i pescatori dicono che le meduse nascono dalla schiuma del mare o dal veleno che viene come una secrezione schiumosa del mare. La stessa idea si troverebbe fra i pescatori della Sicilia (Tour du mond t. XX 136). 5) . o a È c L’osso di seppia sarebbe dalle stesse popolazioni stimato come una schiuma di mare diseccata. DL 4 Îe <| "otel d tatto. suet | 22. Restaurant Bauer Griuvall | 52 z| ROMAurait DAL GW | n = Giulio Grùnwald, Sezior Propr. || n EM RM LA ERRE i SI 0); La Premiata alle Esposizioni di Milano, Torino, Genova, lesi. ai 3 Sedi : Venezia, Rona, Napoli — Encomiata da S. M. il Ke, dal R. Governo, dalle Camere di Commercio 28 (Concessionaria esclusiva dei sistemi di pubblicita più seri e pratici 2$ Prima di fare qualsiasi rèclame domandare un preventivo, un consiglio gratuito alla Pubblicità Lagunare e non dimenticare in ogni modo di essere menzionati nell’ Indicatore Postale-Telegrafico del Regno che è la pubbli cazione più diffusa e importante d’ Italia. Rivolgersi a tutti gi Uffici Postali e Telegrafici del Re #5 RECOARO €& E _ i. Giugno - 30 Settembre | | CELEBRATA STAZIONE CLIMATICA —_—Provineia di Vicenza - Stazione Ferroviaria di Tavernelle Regie Fonti ferruginose e carboniche — Lelia, Lorgna, Nuova, Amara e GIULIANA la sovrana delle acque. | Regio Stabilimento recentmente trasformato per ogni sorta di cure fisiche moderne. Consulente Comm. ACHILLE DE GIOVANNI professore di Clinica medica nell Università di Padova. | Direttore prof. cav. EL: LOCATELEO dla facoltà medica di Padova. Consiglio medico di cui fanno parte i più insigni sanitari delle principali città italiane. it rare Lia CRT Lia parte ve Te | Per ii di acque e sehiarimenti rivolgersi alle . Rr. Fonti - Recoaro A ir. È a È È Ì a i RIIARESE D'[POTEGHE?E SCONTO. Fondata in Monaco nel 1835 Soggetta al controllo permanente d'un R. Commissario governativo - LS" Capitale Azionario Marchi 44, ii 714,50 interamente versato - del R. Tribunale Givile di Genova — Ramo Assicarazioni sulla Vita e Infortani ———ee-____ _ Rappresentante generale pel Regno d’ talia Cav. A. BLEY - oe I AMMINISTRAZIONE . Autorizzata ad agire in Italia cr con deer. in data 10 Nov. 1898. i dell’ Ispettorato Generale pel Veneto e Lombardia - Ì le Premiata PUBBKICITÀ ppi VENEZIA a ci sta Ualiona di sa cd Rquicuttura | MPA IENA -— FLUVIALE-LACUSTRE Premiata con medaglia d’oro 1° ESPOSIZIONE DI MILANO 1894 ed ALL’ ESPOSIZIONE DI TORINO 1898 a _ Fondata. G diretta dal DOT. D. LEVI-MORENOS ORGANO CENTRALE Di “per | pr omuovere Ia. < FEDERAZIONE NAZIONALE AQUICOLA » — Riassume gli Atti delle Società Italiane di Pesca © d’ Aquicultura i Pubblica in Supplemento i Bollettini Ufficiali della ‘Società 4 Veneta e della Società Benacense È . Ge ii Note - — Comunicazioni — Corrispondenze Red. - — a ‘nutrizione a salmonidi. 3a i Per la tutela dei giovani pescatori. a L industria a di concime di pesce. Cronaca della dinamite là - Società di Pesca ed Aquicultura Società è Regionale Veneta — - Attività della Scuola di Pesca nel bimestre Ottobre Novembre 1903; + x Di — Esposizioni - - Mostre -_ - Congressi t | DIREZIONE. x. Re Da E AMMINISTRAZIONE E INSERZIONI: Concessionaria Veelisiva Piifiniata Pubblicità ainde in A s ntanze Generali: Roma, Torino, Palermo, Firenze, Malta, Tunisi, Parigi - Bruxelles, Milano, Agenzia propria - Napoli, Filiale propria. SEE A pubblico per;; Ne: Na per da bibita delle acque iO Ho Di _s=@.,° dal'1° Maggio al 31 Ottobre O. «si Concorso annuo 50000 bagnanti «2 Analoghe negli effetti a quelle di Kissingen, Marienbad, Weisbaden. Karlsbad, eec. | le acque di Montecatini giovano meravigliosamente contro le malattie dello stomaco, — degli intestini, del fegato, della milza, ecc., nella gotta, nella obesità, nel diabete, ed | in ogni forma di urocrasia. — Contro la stitichezza e la calcolosi del Fegato l’azione | È; loro è portentosa. Gli stabilimenti di Montecatini ànno subito in questi ultimi anni nelle loro dì migliorie una vera rivoluzione. Splendida sala d’ inalazioni — Stabilimento idrossri pico — “Grandiosa piscina — Bagni a raffreddamento — Elettro-terapia con bagno idro elettrico — Massaggio e ginnastica medica — Gabinetto per le indagin inì cliniche È microscopiche, batteriologiche, ecc. jp Casino = Teatri - Parehi- Giardini - Spettacoli all'aperto * Tabella dietetica detrata dal prof. Grocco ad uso di Karlsbad.-In una parola le terme di Montecatini gareggiano oggi colle migliori stazioni termali delle altre Nazioni, Direttore Sanitario e Reso Ispettore Capo: Prof. Comm. PIETRO GROCCO Clinico. Medico di Firenze. Regi Ispettori: Cav. Prof. FEDELI e Cav. Prof. CASCIANI. SR D; : “sd La cura delle acque di Montecatini può essere fatta a domicilio SCESO A in qualunque epoca dell’anno o È un pregiudizio che esse sieno più indicate nei mesi caldi, È A di ol d — Depositi in tutte le principali città, vendita in tutte le principali O. Per notizie e per ordinazioni dirette rivolgersi all’Amministrazione in Montecatini (Lucca) Ì oppure all’ Amministrazione in Milano - Via S. Paolo, 9. Gi Il Tettuccio è l’unico rimedio contro la dissenteria o diarrea cronica. La Tamerici e la Torretta sono le più purgative fra le acque di Montecatini. Esse sono specialmente indicate per la cura dei catarri gastrici ed intestinali dipen- denti da atonia dell’ intestino, della stitichezza abituale, e delle malattie del fegato. LA GUARIGIONE i CERTA vo ISIS ICORRROORORIIA GROTTA GIQUTI MONSUMMANO (Provincia di Lucca) Concessionario MELANI Unico sudatorio sfarzosamente illuminato a luce elettrica di efficacia miracolosa nelle malattie. reumatiche GOLToee artritiche. Raccomandato: dalle prime celebrità. mediche. del monto NEPTUNITA Anno XVIII N22. 80 Novembre 19083 L'industria valliva moderna nel Tenimento di Mesola Le valli salse da pesca — con i loro lavorieri e molteplici labi- rinti — destano, sempre, in chi le visita, un senso di viva ammira- zione. Chi è profano alla vallicultura, ritiene che il lavoriero da pesca, generalmente usato, abbia raggiunto il grado massimo di perfezione, e ciò perchè, fino a poco fa, il vallicultore non si è preoccupato di ricercare un sistema che, per forma e qualità di materiale, potesse adottarsi con qualche vantaggio di funzionamento e maggiore garanzia di sicurezza. L’ ing. Luigi Costantini — uomo studioso ed al quale si devono non poche iniziative a vantaggio dell’ industria valliva — coadiuvato dal sig. Luigi Rossi, ha di recente costruito un sistema di chiusura metallica per valli arginate nel tenimento di Mesola del quale, da molti anni, egli è sapiente amministratore. Ebbi il piacere di visitare la valle Caneviè dove questo sistema funziona da due anni e ne rimasi invero ammirato perchè non avrei mai creduto che un sistema tanto semplice e poco dispendioso potesse portare tanti vantaggi alla coltivazione valliva. Il sistema di chiusura — adottato, sia nei mesi caldi come in tutte quelle epoche nelle quali, occorrendo aqua nelle valli si è costretti aprire le chia viche in comunicazione col mare — consiste in tre chiaviche, due late- rali ed una nel mezzo del bacino ; lo spazio fra una e l’altra è chiuso da sicuro argine di terra. Queste tre chiaviche sono costruite all’ e- stremità del bacino o colauro, verso il campo vallivo nello stesso posto in cui, nelle valli arginate del Veneto, si trova il traghetto ; cosicchè i lavorieri da pesca restano fra la chiavica maestra e gli accennati traghetti. Le chiaviche, o traghetti, sono munite di doppia saracinesca - e perciò vi sono due scanalature che chiudono una il telaio armato di fitta rete di rame, l’altra una porta per ostruire a volontà il pas- saggio. 262 Con questa chiusura metallica inaccessibile, il tenimento di Mesola ha garantite le sue splendide e vastissime valli da pesca da ogni per- dita che può derivare per difetto della chiusura con arelle, e le tresse di canna, che si usavano in estate, sono state abolite completamente. Per convincere del buon funzionamento di questa chiusura basti che io faccia osservare come in certe epoche, nelle quali il campo abbisognava di aqua, si sia riusciti ad innalzare questa di oltre venti centimetri in breve spazio di tempo e conle due sole chiaviche maestre, facendo notare altresì che il campo vallivo si compone di una superficie di Ettari 3200; tale efficienza non si è certo mai ottenuta con le tresse di arelle anche adoperando un numero maggiore di chiaviche. Potei io stesso accertarmi che malgrado la chiavica maestra, completamente libera dalla sua saracinesca, lasciasse entrare una rile- vante quantità di aqua, nessun dislivello si riscontrava ai telai metal- lici; ciò dimostra come l’ aqua non trovi in questi ostacolo nella sua corsa. Lungo sarebbe l’ enumerare tutti i vantaggi che può portare alla vallicultura tale sistema di chiusura metallica applicato da esperti val- licultori i quali meritano certamente il plauso più vivo. * * * Cercherò ora di esporre, come meglio mi sarà possibile, l’ im- portanza dei varii lavori ideati e compiuti dal chiarissimo ing. Luigi Costantini a vantaggio dell’ industria e della numerosa classe pesche- reccia di Goro. Da più anni nelle valli del Tenimento di Mesola si è adottata la «semina delle anguilline che si pescano nella sacca di Goro dove il Tenimento stesso vanta un diritto esclusivo di pesca. Tale semina fu tentata su vasta scala, ma senza ottenere soddisfacenti risultati, tanto che sarebbe stato necessario abbandonarla se il predetto ing. Costan- tini non avesse ideato un sistema di chiusura tale da impedire alle piccolissime anguilline seminate di migrare al mare. E qui giova tener presente che, ove la semina di anguilline fosse stata abbandonata, i pescatori di Goro avrebbero sofferto danno gra- vissimo in ua che non avrebbero saputo esitare convenientemente il prodotto della loro pesca. Mercè, dunque, la detta innovazione si potè continuare la semina in iscala ancora più vasta, tanto che nello scorso anno fu seminato oltre un migliaio di quintali di anguille e molte di più se ne semi- neranno nell’ anno in corso. 263 La semina delle anguilline viene fatta nelle valli del Tenimento di Mesola con sistema semplicissimo. Ogni mattina arrivano dalla ma- rina numerosi pescatori i quali portano le anguille, grandi e piccole insieme. Non appena arrivati al luogo stabilito per la semina, dispongono le anguille in canestri ed esse vengono subito pesate e pagate a prezzi elevati in confronto a quelli che venivano fatti a Goro prima che fosse attuata l’idea del cav. Costantini. Dopo tali operazioni viene fatta una cernita: le anguille piccole, che sono in quantità maggiore, vengono gettate in un piccolo bacino che ha un getto artificiale continuo di aqua, perchè prima di andare a popolare il campo vallivo bisogna che rinvengavo e si rinforzino nell’ aqua fresca e correte, dovendo solo quelle sane e vispe essere utilizzate per la semina. Le anguille grandi, ritenute commerciabili, vengono poste in un vivaio e trasportate nella vicina conserva. La vasca di conserva è una seconda opera moderna e vantaggiosissima, Prima che il Tenimento di Mesola comperasse il pesce e le an- guille della marina di Goro, alcuni piccoli negozianti acquistavano a modo loro il prodotto che centinaia di padri di famiglia, con faticoso lavoro, riescivano a raccogliere : senza tema di smentita posso asse- rire che in certe epoche furono a questi pagati i gò e le anguille a dieci centesimi per chilogramma. Il cav. Costantini, impietosito della miseria cui, per difetto di commercio, erano soggetti i pescatori della sua marina, ha trovato il modo di sanare una piaga tanto grave. Si è quindi adottato, pel mercato del pesce, un sistema ordinato ed onesto in modo che oggi i negozianti non possono fare gli acquisti che presso l’incaricato dell’ Amministrazione di Mesola senza poter fare a questa alcuna concorrenza sui prezzi. Per lo sviluppo notevole di questo commercio e per poter man- tenere dei prezzi elevati a vantaggio dei pescatori, si è creduto ne- cessario costruire una vasca di conserva per raccogliere e mantenere in vita i pesci di tutte le specie. Nel num. 14 della Rivista « Neptunia » anno 1902 ho accennato alla costruzione di questa vasca che fu poi descritta ed illustrata dallo stesso cav. Costantini nel fascicolo N. 13 anno 1903 della medesima Rivista. Nella recente visita che vi feci nell’ agosto p. p. vidi conservati ben 70 e più Quintali di anguille destinate ad essere spedite sul mercato 264 nel prossimo autunno, e, malgrado il caldo eccessivo, esse si mante- nevano in buonissimo stato, grazie la protezione di alcune tende con- venientemente disposte per riparare i pesci dall’ eccessivo calore del- l’ estate e dal rigido freddo dell’inverno. Vidi pure dei gò, dei pas- sarini e dei cefali che vivevano colà da varii mesi. Col mezzo di queste moderne creazioni nella vallicultura e nel- l’ industria piscicola, nel Tenimento di Mesola si è raggiunto uno scopo lodevolissimo : quello di guadagnare di più in un commercio perfe- zionato beneficando la classe dei pescatori, cioè senza sfruttare i mi- seri lavoratori del mare, continuamente esposti ad ogni periglio. I pescatori di Goro, animati da una maggiore fede dell’ avvenire, benedicono certamente l’ing. Costantini ed il suo cooperatore signor Rossi per l’opera saggia e feconta da essi compiuta, mentre i valli- cultori intelligenti non lascieranno cadere lo splendido esempio di lo- devoli e pratiche iniziative e non mancheranno di visitare il Tenimento dl Mesola le di cui innovazioni fanno bene sperare per una vallicul- tura razionale e più rimunerativa. Da Valle Donzella Settembre 1903. VOLTOLINA VINCENZO, Vallicultore Note - Comunicazioni - Corrispondenze La nutrizione dei salmonidi. — Degne di nota sono le inte- ressanti comunicazioni del sig. L. Linke, fatte al secondo congresso, tenuto ad Aussig dalla Società piscicola tedesca della Bolmia. Si tratta di un nuovo sistema di nutrizione, inventata dal sig. Linke, per le trote di ruscello, mentre la più parte dei coltivatori si rivolge ai sal- monidi americani, sistema già patentato in Germania, Austria e in altri Stati, e che i congressisti di Vienna del settembre 1902 ricor- deranno. Il nuovo sistema si basa sopratutto su questo: di far aderire il cibo alla superficie esterna di un recipiente, per esempio, di un vaso da fiori, al di fuori abbastanza ruvido, che viene immerso nell’ aqua. Il cibo preferibile è la milza che, ridotta a poltiglia attaccaticcia, viene applicata per uno strato sottile sulla parte esterna e il recipiente ap- peso colla base rivolta all’ insù, Quando gli avannotti vanno nell’ ap- 265 parato per evitare la corrente, essi cominciano a gustare avidamente il cibo, che presto sparisce e deve, naturalmente, esser rinnovato, Per le culture in grande non havvi sistema più spiccio, potendo un solo lavorante accontentare ben 150.000 avannotri, pei quali occorrono, nella prima settimana, due milze di bue al giorno; più tardi la dose deve essere aumentata. L’ aqua, nelle alture molto popolate, non deve sor- passare + 12 R, ed essere senza alghe ; la milza bisogna tenerla fresca in ghiaccio. In tal modo le trote di ruscello possono venir allevate negli incubatori, sinchè abbiano raggiunto i 4 cm.; vantaggio grande, specie per gli aquicultori che lavorano con aqua di sorgente. La pu- lizia è perfetta, il controllo sicuro, anche con l’aqua torbida. sa. i I Quando i pesciolini hanno raggiunto la lunghezza di 3 4 0; s’' immettono in stagni d’ incubazione, disinfettati con latte di calce ; e si pongono i recipienti in diverse parti del bacino. Lo stagno d’in- cubazione deve essere popoloso; per uno stagno di $ X< 20 m, si può immettere da 6-10000 avannotti. Presto essi raggiungono i 5-8 cm. Si mesce allora alla milza da 5 a 20 per cento di farina di pesce, preferibile la marca « ffein » della fabbrica di Geestemiinde. Anche si principia ad avvezzarli ai Klòsse o Kuòlel (specie di poltiglia, e abbastanza solida, per. non disfarsi in poco tempo nel liquido), posti a 10-20 cm sotto lo spec- chio dell’aqua in ceste di latta munite di piccoli buchi, attraverso i quali cade lentamente il cibo agognato dai pesciolini. Una mistura molto buona è farina di pesce con sangue cotto e ridotto a poltiglia. Anche la carne cotta e ben pestata dei granchi, che il Lincke si fa venire da Amburgo, causa la tenue spesa di tra- sporto, su per l’ Elba, è gradita. In agosto si abbandona la milza, ormai divenuta troppo cara. In autunno si divide il pesce in 4 classi, ine pescigsotto, i 7° cm':17-9 cms To, a EA 1.394] 2.141 Bara an lana 130952605 a SL se 1.309] 5.426 ANCORA Al RO S3i Ri Sza e Ra NE: dA 1.283| 4.822 RIME e POglzeiza eee a SA A 760| 4.173 Venezia . . . . .| 1.509| 6.670)... sea 1.509 | 6.670 Cagliari fig a e ra 507 754 : 507 754 Maddalena Se ate 357 818 2, 5 359 823 Messina eo] 000) da 2.000] 3.722 Catania . Ni 1.582) 3.791 5 99) 1.587] 3.890 Porto Empedocle SON 580| 2.140 E 50 902 630| 3.042 Trapani ca ns alati 1.239| 2.318 Ù 44]. 381 1.207] 1.281| 3.539 Palermo se ano 1.866] 3.524 5 76) 1.869] 3.900 _—__[|[ —T_ | ——— <|<_—__— _[| | —- | — .r— Ir TOTALE .. . |23.486]63.255] 123] 1.3761 2181 4.499123.827]69.130 275 Quadro dimostrante l’ importanza avuta nel 1902 dalla pesca dei pesci, molluschi e crostacei dei diversi mari e regioni dello Stato. Numero Numero Valore Valore Valore Mari e Regioni delle dei delle degli del barche pescatori barche attrezzi pessicie Litorale del Tirreno . 7.688 36.813] 1.437.446] 1.773.973] 3.040.853 Ia. Jonio (a). . 953 3.847 305.460 190.960] 658.898 Id. Adriatico . 6.702 33.228| 1.112.051] 1.443.039] 3.120.408 Id. Sardegna . 1.353 4.530 123.477 225.020]. 990.579 ld. Sicilia. i... 6.402 23.302|. 2.743.321] 3.246.894] 5.148.715 TOTALE... 23.098 4101.7201 5.721.755] 6.880.486]12.959.453 Pesca dei battelli italiani nelle coste dell’ Istria e della Dalmazia Disietio Congolare BASSE: LL PESCE PESCATO nelle cui aque N Tonnellaggio { Eiuipace Quantità Valore fu eseguita la pesca ao nefto AIMBRESIO Kg. in lire ital. Mirieglon..r 60 490 260 272.048 169.720 Parenzo . 66 666 396 21.700 22.300 Lassimpiconto STE i 5 50 25 | 36.000 9.000 Lr a 13 141 101 58.100 26.145 Novaglia, > So. 40 400 280 154.100 62.980 Spalato iaia 32 339 167 127.100 50.890 Bimméert anl a. 58 623 208 103.500 86.940 TOTALI 274 2709 1437 772.548 427.975 L'utilità della trota nostrana in confronto delle due americane (salmerino e arcobaleno) Il sigaor Pressel, in uno degli ultimi numeri della “ Allgemeine Fischerei-Zeitung (Nov. 1903) si pone il quesito se le aque germa- niche da trote (e per analogia anche le nostre aque) siano da consi- (a) Nel mare Jonio fu compreso il solo compartimento marittimo di Taranto. 276 gliarsi per l’ immissione delle due specie americane, e specialmente sotto il punto di vista d’ una rapida diffusione delle medesime. La risposta sarebbe senz’ altro affermativa, se le nostre specie di trote indigene potessero convivere colle americane, senza farsi con- correnza, o se le americane, come qualità almeno, potessero essere eguali alla trota nostrana. E° naturale che un rapido accrescimento delle due specie si basi sulla voracità delle medesime. Ciò non nuocerebbe, se nel ruscello vi fosse ricchezza di nutrimento oppure se fossero diverse le sorgenti di alimentazione. Lampert (Allgem. Fisch. Zeitung) ha dimostrato che esiste una differenza di cibo fra il S. Fontinalis (salmone americano) e il S. Fario (trutta indigena) perchè l’ instancabile salmonide americano sta più nella corrente e alla superfice dell’ aqua, cibasi di ciò che viene da terra e dall’ aria, mentre la trota di ruscello, che sta più al fondo, nutresi di ciò che il fondo le offre. Ciò non è punto un vantaggio per la convivenza delle due specie, perchè una gran parte dell’alimento che porta la corrente dell’ aqua, precipita sempre più al fondo a vantaggio della trota di ruscello; che se il salmerino americano se ne impadronisce, non sarebbe più pos- sibile l’ alimentazione notevole della specie che sta al fondo. Ma la trota di ruscello, poi, non sta sempre al fondo, e cerca cibo anche alla superficie, come mosche e cavallette. Lampert conclude dicendo che il salmerino americano è un concorrente della trota, anche se l’ ubicazione del foraggio è diversa, e ciò deduce dall’ esame fatto nello stomaco dei pesci. Ciò serve anche per la trota iridea. Nell’ anno 1902 mi trovavo in visita da un conoscente in un canale lungo circa 200 metri, sottostarte ad un molino; i’ aqua era ricca di trote, e specialmente di crostacei. In quell’anno trovai il canale impoverito di pesci, ed il mio amico dissemi che certamente dovrebbe esservi un paio di grosse trote. Siccome dovea prendere dei pesci per la Esposizione di Mergentheim, così si chiuse il molino, e calate le reti si prese due trote iridee l’una più di 3 pfund (1 1|2 chilogr.) e l’altra di quasi 2 pfund. In questo caso sarebbe stato meglio non vi fossero state le due trote iridee, perchè il loro rapido accrescimento fu a discapito delle altre, tanto più che da diversi anni non vi furono eseguite immissioni. Un’ esistenza amichevole fra la trota nostra e le due americane coll’ andar del tempo non è possibile. La più debole bisogna ceda 277 a'la più forte e quest’ ultima è l’ americana che cresce rapidamente. Più poveri di foraggio saranno i nostri ruscelli e più presto dovrà soccombere la nostra trota per la voracità ed il rapido accrescimento dell’ americana. Però questo non nuocerebbe, dice sempre il citato autore, se la carne del salmerino americano e della trota iridea fosse buona come quella della trota di “ruscello ,, ed anche se vien pagata meno, vi sarebbe compenso nel più rapido accrescimento. La carne del salmerino americano è più ordinaria di quella della trotta di ruscello, anzi neppure da paragonarsi. Perciò anche per tale riguardo non è da consigliarsi pei nostri ruscelli nè trote iridee nè salmerini americani. In fine l’ autore pone in dubbio che le due trote esoliche, e specialmente la trotta iridea, possiedano come carattere peculiare, la rapidità nell’ accrescimento. Potrebbe darsi che nelle nostre aque, più fredde delle americane e quindi più povere di foraggio, le nuove specie perdano l'attitudine ad un rapido sviluppo. L’ A. chiude incitando i piscicultori a coltivare la trota indigena dovunque ciò è possibile, opinione alla quale a dire il vero, anche la « Neptunia » è favorevole. Incubazione boecale dei pesci E’ noto già da molto tempo che nel lago Tiberiade esiste un pesce, fatto conoscere dal Lartet, il Chrom:s paterfamilias, posto ora nel genere 7e/afza, il quale presenta un curioso si- stema di protezione delle uova: il maschio introduce le uova fecondate per la bocca nella cavità branchiale. Dopo lo sviluppo gli avannotti non abbandonano il paterno asilo, ma nuotano at- torno al padre e ad ogni pericolo si rifugiano nella bocca pa- terna e nella cavità delle branchie. Nel 1884 il signor Chaffanjon scoprì alla Martinica un pesce della famiglia dei Cheilodipteri il quale aveva pure l’incuba- zione branchiale delle uova. è Il naturalista Waillant nel Bu/etttn du Museum d’ Histoire Naturelle de Paris (n. 5.° 1903) ricorda che l’ incubazione bran- chio-boccale è conosciuta anche in altri pesci dei quali diamo qui sotto. l’ indicazione ; 278 Siluridi. Arius fissus. ». Boakel. » Commersonil, Galeichthys peruvianus. Ciclidi, Telapia simonis. ” Nilotica. Trophaeus moorei. Ectodus longianalis. Geophagussp ? In fine si conosce un pesce del Giappone l’ Afogon nigripinnis che ha l' incubazione boccale. È a notarsi che nel Mediterraneo vive l Asogon imberbis, un bel pesciolino intorno al quale si può trovare interessanti notizie nella « Neptunia » anno 1902 pagina 22. Nessuno ha ancora studiato i costumi sessuali di questo pesce; sarebbe a ricercarsi se ha la stessa proprietà del con- genere che nuota nelle aque del Giappone. Note - Comunicazioni - Corrispondenze ADD DTTTT°y_Ty___—r_--- Il nostro Direttore in missione a Roma — Il prof. Levi Morenos fu chiamato telegraficamente a Roma da S. E. l’on. Luz- zati per studì intorno ai provvedimenti che dovrebbe prendere il Governo a favore della pesca nell’ Adriatic», qualora, disgraziata- mente, nei nuovi trattati commerciali con l’ Austria- Ungheria non venisse rinnovata la Convenzione di Gorizia. Asilo pei figli derelitti dei pescatori dell’ Adriatico — La sottoscrizione a favore dell’ istituendo Asilo — del quale abbiamo fatto cenno nel fascicolo del 15 Novembre — si è iniziata con una prima oblazione di lire duemila fatta dal nostro Direttore prof. Levi Morenos ideatore e promotore dell’ Asilo stesso. Una seconda, e pure cospicua offerta di lire 2500, pervenne al Co- mitato Esecutivo, a mezzo dello stesso prof. Levi Morenos, da una benefica signora che vuol mantenere l’ anonimo. Altre oblazioni minori sono già pervenute al Comitato, tanto che in pochi giorni la somma raccolta si avvicina alle lire 6000. 279 Le anguille dell’ Egitto accaparrate dai Tedeschi — At- tualmente in Egitto fa parlare di sè una nuova impresa di pesca, sorta dallo spirito intraprendente del mercato mondiale di Amburgo. Questa volta trattasi d’ un articolo di consumazione non destinato, come or- dinariamente, per la cucina inglese, ma bensi per la tedesca. Alla continua progressiva ricerca di anguille, non potevano più far fronte le vecchie fonti d’ acquisto, e per questo una intrapren- dente Ditta di pesce d’ Amburgo, il Miillgard et Lille, volse il suo sguardo verso l’ Egitto. Tre rappresentanti della Ditta furono inviati, verso gli ultimi di giugno, nei laghi di Birketel-Gerum in Fazium e Mensaleh, per ricer- care la produttività dei medesimi in anguille. Il lago di Berhetel-Gerum, diede risultati poco soddisfacenti, mentre che il lago delle grandi foci del Nilo Mensaleh ne diede di ottimi. Un esperto pescatore del mare d’ Ost, fu incaricato di svelare ai pescatori Egiziani i misteri della pesca delle anguille. Egli si fermò nel paese di pescatori Matarich, ed incominciò, per mezzo d’ inter- preti, ad istruire alcuni pescatori indigeni, nell'impianto dell’ esercizio. Vicino alla stazione ferroviaria di Matarich-Mensaleh fecesi un grande deposito e colà portate ed apparecchiate le anguille, le quali sono poco pregiate dagli indigeni. Il mille si pagò 3 fino a 4 Lstr. La preparazione delle anguille si fa a questo modo: dopo di aver aperto il ventre, lo si riempie per bene con sale, poi si mettono, ben stivate a strati di ghiaccio nei barili, insieme a formalina. Questi barili si spediscono ad Alessandria per mezzo della ferrovia, dove giunti, si lasciano in grandi magazzini refrigeranti. Le anguille si prov- vedono ancora di ghiaccio fresco e così sono pronte per il trasporto. Il primo invio del peso di 8 tonnellate conteneva 25.000 anguille, ed in una settimana col Lloyd austriaco giunse in Amburgo per via di Trieste. Questo non sarà che un piccolo principio. Quando i pescatori del lago di Mensaleh comprenderanno quanto questa pesca delle anguille potrà essere per loro lucrativa, invieranno settimanalment= alla Germania almeno 50-60 tonnellate (150-170.000 anguille. (Dalla Deutsche Fischerei Correspondeng Nov. 1903) Federazione dei pescatori tedeschi — Riassumiamo dalla « Deiitsche. Fischerei-Correspondenz » un interessante articolo intorno ad una nuova Unione dei pescatori tedeschi. È noto, che esistono varie società di pesca in Germania, di grande attività. Alla testa di 280 esse marcia la Società Tedesca di Pes:a marittima. Senonchè tali consorzî non sono, nella maggior parte dei casi, composti di pescatori professionali, sibbene di persone pur competentissime, ma che non possono volgere la loro attenzione sui patti puramente professionali. Ora, per colmare tale lacuna, si propone appunto la nuova Federazione, che non vuole nè far della politica, nè esercitar un’ azione critica sull'operato delle altre società, ma esclusivamente rappresentare gl’in- teressi particolari della classe peschereccia. All’ assemblea, tenuta a Berlino nei locali della Camera dei Deputati prussiana, e a cui pre- senziò il Direttore dell’Unione Agraria Plaskuda, si fece anche. una relazione della distribuzione geografica dei pescatori. Essi sono : 24721 maestri pescatori, 55357 cosidetti pescatori serventi; di questi 59 0[0 appartengono alla pesca fluviale e lacustre, 41 ofo alla piccola e grande pesca marittima. Dei pescatori di mare l’85, 5 0]o sono del Mar Baltico, 14. $ 3]o del Mar del Nord. Molte società hanno aderito, circa 1300 pescatori, o individualmente o collettivamente s’iscrissero. L’idea venne dal cap. Fischer von Mollard-Tirschtiegel, possidente cavalleresco, e dal pescatore Mahukopf di Spandaù, il miglior conoscitore delle condizioni peschereccie nel Brandenburgo. Corso d’ insegnamento per salmonidicultura — La Società Territoriale per la Pesca in Baviera apri, a Monaco, un corso. libero per la coltura dei salmoni, corso che, come abbiamo il piacere di rilevare dalla Allgemeine Fischerei-Zeitung, fu assai frequentato. Le con- ferenze avevano per argomento : Storia naturale dei salmonidi e degli altri pesci più importanti per la pesca ed aquicultura fluviale e lacuale; della respirazione dei pesci e di un metodo semplice per stabilire la quantità d’ ossigeno nell’ aqua; della ripro 'uzione artificiale e naturale. Fu fatta una visita, allo scopo di far lezioni esclusivamente pratiche, nella stazione di piscicultura del lago di Starhemborg. Molto lodevole e degno d’imitazione ci sembra il fatto. che fu concesso ai poveri pescatori professionali, per possibilitarli ad assister alle lezioni, un sus- sidio di viaggio fino a 15 M. Cronaca della dinamite Una ex-guardia di P. S. dinamitarda nei canali presso Ve- nezia. -—- La mattina del 15 dicembre, alle ore 11, da una barca che si trovava ormeggiata nel. Canale dell’ Orfanello, partiva una forte detonazione che fu udita dagli operai dei Cavafunghi della Ditta Finzi 281 e Luzzatti i quali lavoravano poco distante. Essi accorsero pronta- mente.alle grida che seguirono quel colpo e trovarono nella barca certo Francesco Damiani fu Giacomo d’ anni 62 abitante in Calle Magno 2686 a Castello. Accanto gli stava, disteso nella barca, il pensionato Luigi Vio fu Angelo d’ anni 64 già guardia di P. S.; era gravemente ferito alla mano ed alla gamba destra. — Dalle ferite, veramente orribili, sgorgava abbondante il sangue. Il poveretto gridava e scongiurava di soccorrerlo. Vista la gravità del caso, gli accorsi si affrettarono a condurre il disgraziato all’Ospitale di Sant’ Anna ove il povero Vio ebbe le prime cure; poscia lo condussero colla stessa barca all’ Ospitale Civile fa- cendolo accogliere d’ urgenza. La gravità delle ferite, nel timore che si potesse sviluppare il tetano, consigliava l’ immediata amputazione della mano destra. Nel frattempo la Questura di Castello, cui fu denunciato il fatto, iniziava le indagini per conoscere in qual modo il disgraziato av:va potuto prodursi quelle lesioni. Il Damiani, interrogato per primo, rispose che entrambi il mattino erano partiti in barca per recarsi a caccia. Alle 11.30 il Vio spianò il fucile contro un gabbiano; la canna scoppiò e produsse quelle orribili ferite. Questa la versione data dal Damiani ; i medici invece asseriscono che le ferite devono essere state prodotte dallo scoppio d’una car- tuccia di dinamite e ciò sarebbe avvalorato dal fatto che non si po- terono trovare nè il fucile, nè alcuno dei frammenti scoppiati. La disgrazia devesi indubbiamente attribuire ad un sistema di pesca abusivo, per reprimere il quale non valsero le molteplici pratiche fatte dalla Società Regionale Veneta di pesca ed aquicultura presso le competenti Autorità, non ostante che tale abuso — nel quale è im- plicito il reato per detenzione di materie esplodenti — cada anche sotto i riflessi del Colice Penale. Già da qualche tempo constava alla Scuola di pesca che si era ri- presa la dannosissima pesca con dinamite od analoghi esplodenti ; anzi a questo proposito il Direttore ebbe recentemente una conferenza con l’ assessore comm. G. Ravà e coll’ ispettore dei vigili cav. Gaspari. Ma certamente i nostri bravi vigili non devono essere lasciati soli, e poichè la legge vuole che anche l’industria peschereccia sia protetta dai dinamitardi, così l'autorità di Pubblica Sicurezza dovrebbe pure muoversi ed investigare per colpire i fabbricatori e venditori clandestini degli esplodenti. 282 VARIETÀ Vittorio Emanuele ITI pescatore generoso. — In un vecchio numero del giornale la Pazza di Roma (22 Juglio p. p.) tro- viamo un gentile aneddoto, che ci sembra degno di esser noto in una rivista di Pesca. Si narra — riferisce il corrispondente torinese della Patria — che giorni sono un pescatore sessantenne, certo Alasia Ago- stino, rincasava dopo una magra pesca, quando vide passargli dinanzi un automobile che dopo pochi passi si fermò. In quel mentre scese un signore che recatoglisi incontro gli conse- gnava un cesto contenente dei magnifici pesci dicendogli: « S. M. ve li regala ». Il povero pescatore rimase sorpreso ma l'automobile scompariva sulla strada polverosa mentre il Re, volto all'indietro, lo salutava ripetutamente colla mano. Il cottio del pesce a Roma (1) — Delle numerose feste tralizio- nali, ben poche sono rimaste alla nostra città, ma il cottio del pesce sembra ancora sfidare i tempi. Il cottio, o mercato del pesce, ha luogo a mezzanotte precisa dell’ antivigilia di Natale, nei locali all’ uopo destinati, presso l’antica chiesa di S. Teodoro. Lo spettacolo, quantunque ora, per le brillanti lampade elettriche, abbia un poco perduto la sua tradizionale caratteristica del mercato illuminato a fiaccole e a torcie di resina, richiama un grande con- corso di gente di tutte le condizioni, per assistere alla vendita del pesce all’ asta pubblica. Perchè appunto — oltre la magnifica esposizione del genere e gli arrivi del pesce di svariata qualità con carri dalle marine di Net- tuno ed Anzio e coi grandi carri ferroviari dalla stazione di Termini per la pesca proveniente da Civitavecchia, Ancona, Comacchio e al- trove -- il chiassoso incanto o grido dell’ asta, la quale ha tutto un gergo convenzionale, influisce a rendere oltremodo brillante il cottio. Al mercato non si vendono meno di ottocento quintali di pesce, fra cui prevale il cefalo e l’ anguilla; questa viene dalla coltivazione di Comacchio, mentre dal lago di Fogliano s’ invia una quantità enorme di spigole, dandone questo lago il maggior contingente. Non mancano (!) Crediamo interessante riportare questa Corrispondenza che fu inviata da Roma ad un giornale di Venezia (la Difesa) per le curiose notizie volkloriche nel commercio del pesce in Roma. Red. 283 mai del'e curiosità e un telegramma distamane annuncia che dal golfo degli Aranci è stato spedito un grosso tonno, del peso di un quintale. Il cottio comincia, come ho detto, alla mezzanotte precisa, col tradizionale rintocco della campana del mercato, e subito i cottiatori e gli acquirenti della merce principiano le relative operazioni d’ in- canto. Ma essi hanno dei termini tutti speciali ed espressi poi con cadenze affatto ignote si profani, i quali non intendendosi di quelle fiasi mercatali quanto al vero prezzo di vendita e di acquisto del pesce, non arrivano davvero a comprenderlo. I cottiatori, ad esempio, invece di tre gridano un ghimmene — ebraica : invece di quattro Albano ; per dire 4 1]2 gridano Albano Maghir e la voce ebraica maghir vale sempre mezzo; così scinghà è detto per sette e mezzo, che aveva una volta il valore del così detto « carlino ». Altri termini convenzionali pure vi sono tanto per cottiare, che per contrattare, la cui enumerazione sarebbe troppo lunga; come, per esempio, per dire: facciamo a mezzo — di una partita di pesce da acquistare — dicono a gharimme. I forestieri e gli stessi romani che accorrono alla tradizionale festa, si divertono a udire questo gergo loro sconosciuto a doman- dare spiegazicni, a rintracciare la genisi delle parole. Il cottiatore, dopo le prime voci gridite nel suespresso gergo, chiede infine i vari prezzi, 100, IIo, 120 e così di seguito, fino all’ ultimo prezzo che non è raro, trattandosi della vigilia di Natale, che salga molto alto. E i detti numeri significano 100, Iro, 120 soldi per ogni decina di libbre di pesce. Raramente il cottiatore grida 9, IO, 12, I$ lire, sempre per ogni decina (poco più di tre chili) di pesce; ma anche in tal caso, la lira cosi detta di Pescheria, ha il valore convenzionale di 75 centesimi. Poichè l’acquirente è quasi sempre un piccolo negoziante di pesce, e a Roma ciascuno di essi ha il suo soprannome, lo si chiama con questo, segnandolo nel registro di acquisto della pescheria e 1° ap- pello di questi soprannomi desta sovente la più schietta ilarità, fra i curiosi che assistono al cottio. Difficili sono le liti fra gli acquirenti. Quantunque non esista un regolamento proprio della pescheria, pure gli acquirenti ne hanno uno consacrato dagli usi e dalla tradizione. Se, ad esempio, due e più concorrenti stabiliscono — convenendo tra loro anticipatamente — un prezzo massimo, giunti ad averlo per quel prezzo d’ incanto, 284 giuocano alla morra fra loro il diritto di priorità e chi perde va via; gli ultimi due giuocano anch'essi, a meno che di buon accordo non dividano |’ acquisto. In questi ultimi tempi la questura proibì il giuoco della morra, perchè talvolta si constatava che i giuocatori non erano leali, e venne sostituito col pari o dispari. I giuocatori si domandano l’ un ’’ altro: che vuoi ? Risponde l’ uno — io pari — e l’altro dice: dispari. I vincitori giuocano tra loro sino che rimangono uno o due vincitori. Lo scri- vano addetto al cottio cancella i nomi degl’ iscritti soccombenti e fa notare i proprietari aggiudicati della partita di pesce giuocata. Tutto ciò, però, non è che una pallida idea di quello che effet- tivamente è lo spettacolo del cottio, tra l’ assordante vocio degli in- cantatori e degli acquirenti, come può costatare la folla immensa che si reca in tale circostanza al mercato. Il genere venduto, viene poi dal cottio mandato dagli acquirenti ai varii mercati e sparso così per tutta la città in cestini o spasette per la rivendita, che dura tutta la vigilia di Natale, mentre intanto a S. Teodoro, al sopraggiungere dell’ alba, è rimasto spopolato il mercato Gli acquirenti infatti compiuti gli acquisti, vanno a preparare la rivendita peri privati e le allegre comitive tornano alle case, per ada- giare le membra sotto le pesanti coltri invernali. Memento 1. La pesca colla dinamite è una preparazione alla delin- quenza. 2. I facili guadagni dei pescatori scoraggiano i disonesti la- boriosi e gli onesti. 3. Non al momento di slanciare le sostanze esplosive, ma mentre si fabricano e detengono per lo scopo delittuoso una occulata polizia può aver i mezzi per intervenire e colpire il delinquente ! (Sarà continuato) D.r Levi-Morenos ° PUBBLICITÀ g&; LAGUNARE for="=- __ Casa Premiata alle Esposizioni dl Milano, Totino, Genova, Parfgi Sedi: Venezia, Roma, Napoli Encomiata da $. M. il Re, dal R. Gòverno, dalle Camere di Commercio «2* Concessionaria esclusiva dei sistemi di pubblicita più seri e pratici 28 Prima di fare qualsiasi rèclame domandare un preventivo, un consiglio gratuito alla Pubblicità Lagunare e non dimenticare in ogni modo di essere menzionati nell’ Indicatore Postale-Telegrafico del Regno che è la pubbli | cazione più diffusa e importante d’ Italia. e a iui gi Uffici Postali e Telegrafici del Regno 9 RECOARO €& Le. 1° Giugno - 30 Settembre CELEBRATA STAZIONE CLIMATICA Provineia di Vicenza - Slazione Ferroviaria di Tavernelle Regie Fonti ferruginose e carboniche — Lelia, Lorgna, Nuova, Amara e GIULIANA la sovrana delle acque. Regio Stabilimento recentmente trasformato per ogni sorta di cure fisiche moderne. | dgnnaiente Comm. ACHILLE DE GIOVANNI professore di Clinica medica - nell’ Università di Padova. Direttore prof. cav. LL LOCATELLO della facoltà medica di Padova, Consiglio medico di cui fanno Pas i più insigni sanitari delle principali città italiane. ; % a Per commissioni di acque e sehiarimenti rivolgersi alle Rr. Fonti - Recoaro PYUND OA 3) To) ©) DIS DE ( (© ad 6) GX PASTE o AINSI A 9) È n X NWJENGAS MGAN) 4a 2 7 DIS DITTA PACI RA CL NOEC SMANZ ‘( ©? ") ONTUNLAGDI LO NA ON I VAI SE ANSIA CRANIO » 148 Vedi: Congresso deg'i Agri- colt. in Udine (voto) » Lago di Ganzirri » Semine » Vallicultura Aquarium Per un aquarium in Trieste » 221 Aquicultura Acclimatazione di nuove spe- cie in Lombardia (Voto del Congresso d’Agricoltura di Roma) » 91 in Torre di Zuino (Friuli) » 171 Definizione da620 Impianto di un piccolo in- cunatorio per salmonidi- cultura » 177 La grande « Conserva » per i pesci marini alla Sacca di Goro » 145 Per l’ efficacia delle opere di ripopolamento ( Voto del Congresso di Roma) » 90 Storico della parola: Aqui— cultura » 20 Vari rami dell’aquicultura pe 27 Vedi. Ciprinidicultura » Istruzione » Salmonidicultura » Suolo aqueo » Vallicultura Balene Distruzione delle balene pag. 127 Balenottero nel porto di Sa- vona » 254 Biologia La causa del mare sporco (0n- tisso de mar) » 249 Notizie biologiche sullo svi- luppo dei pesci in bacini li- mitati » 226 Bibliografia » 48, 2 Caccia nelle valli da pesca Danni recati alle Valli dagli uccelli aquatici » 133 Notizie sull’ anno venatorio 1902-1903 » 97 Cephaloptera Massenae Riss Caratteri generali, classifica- zione, descrizione » 38 Considerazioni » 49 Letteratura Feo Determinazione della specie » 62 Proporzioni » 53 Chioggiotti Conflitto fra chioggiotti e sud- diti dell’Impero >» EB Il mercato di Trieste ed i chioggiotti » 109 Ciprinidicultura Alimentazione intensiva con vinacce DIEDE Costruzione di stagni da frega » 190 Numero dei riproduttori per stagno » 191 Per riconoscere l' età delle carpe » 141 Scelta della specie » 189 Comacchio Causa del Comune contro il Consorzio di Bonifica ed il zuccherificio per inquina- mento d’aque pag. 164 Causa del Comune per le fab- briche di ammarinato Commercio Anguille dei laghi egiziani accaparate dai Tedeschi La crisi del caviale La voce « pesca » nella ta- riffa del nuovo trattato com- merciale coll’Austria Provvigionisti e negozianti della pescheria di Venezia Trasporto dei pesci vivi con vagoni ferroviari Trasporto di salmoni siberiani con piroscafi frigoriferi Trust delle sardine in Ame- rica Vedi: Granchi » Igiene » Mercato del pesce di Trieste » Pesche a vapore » Società Austriaca «di Trieste » Società Perlifera di Milano Commissione consultiva per la pesca Voti emessi dalla Commis- sione Commissione Porti e npe= sca della Lega Navale Costituzione della Commis- sione Congressi Congresso della Emigrazione temporanea in Udine. Voto sulla relazione del Prof.dott. Levi. Morenos (emigrazione temp. dei pescatori) Congresso Agrario nazionale n Udine. Voto sulla rela- zione Levi Morenos (uti- lizzazione delle anguilline » 106 » 279 VIBNiS ». 61 » 161 » 130 » 137 marine in aqua dolce) » 143 242 Sezione aquicultura ul Con- gresso Int. di agricoltura. Notizie preliminari pag. 10 Comitato d’onore » 129 Comitato organizzatore da Temi e comunicazioni » 24 Voti emessi » 85 Resoconto sommario » 92 285 Delfini Due delfini nel bacino di S, Marco pag. 116 Dinamite « Memento » per la lotta con- tro la dinamite » 284 Dinamite a Brindisi » 234 Dinamite nel Genovesato » 211 Dinamite in Liguria » 114, 267 Dinamite nel Napoletano » 114, lo2 210 Dinamite a Trieste » 256 Circolare ministeriale per re- primere la pesca colla di- namite » 115 Dinamitardo che si punisce >» 17 Inchiesta della S. R. V. sugli arsenalotti dinamitardi DES Interrogazione dell’onor. Co- dacci-Pisanelli » 20, » ISS Disegno ministeriale di una flottiglia guardia-pesche » 66 Ex Guardia dinamitarda a Venezia » 280 Militari dinamitardi nel Lazio » 268 Pescatori di S. Pietro che ar- restano Arsenalotti Vene— ziani dinamitardi » 18 Pescivendolo manutengolo oe I NT Premi dati dalla Sot. Reg. Ven. per reprimere la pesca colla dinamite » 5 Vendita di pesce dinamitato nella pescheria di Chioggia » 256 Vedi: soczetà austriaca di pesca. Emigrazione Emigrazione dei pescatori del- l'Adriatico orientale ad8 Ostacoli alla emigrazione dei pescatori italiani in Algeria e Tunisia « 140 Voti sul tema dell’emigra- zione permanente dei pe- scatorì » 86 ldem sulla emigrazione tem- poranea » 244 Esposizioni Esposizione di aquicultura a Brescia. Notizia preliminare » 120 Programma » 270 286 Esposizione internazionale Marittima a Marsiglia. Notizia pag. Programma » 1.95 Esposizione di pesca marit- tima a Milano. » 54 Esposizione di Udine. — Se- zione aquicoltura. Notizia preliminare » 35 Filtri Filtro « Portelli » » 179 Granchi (Carcinus moenas) Dazio sulle « mazinete » » 130 Granchi per l'alimentazione dei Salmonidi » 260 Sistemi di pesca e commercio dei Granchi dell’Estuario Veneto DMOS Gamberi Malattie » 165 igiene Pesce sequestrato nel mercato di Venezia » 18 Vedi: Ostriche. industrie Fabbrica di sardine istituita dai pescarori della Marina di Lissa » $l Fabbricazione di farina di pe- sce per alimentazione umana » 166 Industria Giapponese del con- cime di pesce » 266 Infortuni Naufragio di un bragozzo e giovine vittima » 18 inquinamenti Vedi: Comacchio iIstrumenti e sistemi di pesca Draffiniera siciliana DIKOL Granzer pxnos Igroscopio Pino » 257 Pesca a peca 0 zapega » 63 Pescaie » 75 istruzione aquicola Corsì pratici li pesca e pisci- cullura a Trapani » 245 Corso di piscicultura a Ma- rat (Svizzera) » 34 Vedi: Scuola di pesca. Ittiologia I pesci dei laghi di Ganzirri e Faro » 201, 213 225 Legislazione Accordi internazionali Italo- austro-ungarici per la pesca nell'Adriatico pag. 79 Funzione delle guardie fo- restali per la sorveglianza e contravvenzione per la caccia e pesca » 252 Questionì legali intorno alle Pescaie nel Friuli » 74 Sentenze in materia di con- travvenzioni alla legge e re-. golamento sulla pesca » 69 Visita della Commissione per la modificazione della legge Gallica a Comacchio ed a Mesola 232 Vedi: Congresso internazio- rale di aquicultura. Voti Maree Spiegazioni delle tavole per le alte e basse maree » 29 Tavole per l’anno 1903 (in supplemento) Vedi: Volklorismo Mercato del pesce di Trieste Contro la vendita ambulante » 13 Abusi sul peso (bilancie sup- pletorie) » 14 Memoriale dei rivenditori » 13 Inchiesta del « Piccolo » » 109 Provvedimenti del Comune » }10 Pescivendoli Triestini contro i pescatori di Chioggia » 112 La nuova pescheria di Trieste » 255 Regolamento per le aste del pesce a Trieste » ‘2: v Missioni all’estero Missione italiana in Albania e Montenegro » 221 Nave.Scuola Proposta di una scuola gal- leggiante fatta pure dalla Società austriaca » 131 Vadi: Scuola di pesca Neocrologio Anna Donà Meschinelli » 155 Domenico Razza > 201 Orfanatrofio Nazionale pei figli dei pescatori a Porto d’ Anzio Costituzione regolare del Con- siglio » 136 ride Co i LR Ontisso de mar Vedi: Biologia Opere filantropiche Associazione nazionale per la tutela dell’ infanzia pag. Per i figli dei naufraghi Asilo per i figli derelitti dei pescatori dell'Adriatico.Ma- nifesto del Comitato Ese- cutivo Prime sottoscrizioni Vedi: Nave-Scuola-Orfana- trofia. Ostriche Epidemia tifoide a Londra Studi sulla funzione delle ostriche nella etiologia del tifo Pesca marittima italiana nel 1902 Pesca dei battelliitaliani nelle coste dell'Istria e Dalmazia Prospetto delle barche e dei battelli da pesca iscritti nei registri nel 1902 Quadro statistioo del prodotto della pesca italiana nel 1902 Notizie scientifiche Pesca sui Garda Note sulla produzione del 1902 Pesca all’estero Crisi della pesca in Bretta— gna La pesca nel principato di Sehwargemberg La Pesca in Rumania Provvedimenti proposti per l’ ineremento della pesca in Austria Rapporto del console italiano in Algeri sulla pesca in Algeria ed in Tunisia Vedi: Pesca u vapore » Pesca delle spugue » Pescadelletonnaresarde Personalia Bellini A. Diploma di magi- stero in lingua tedesca Berthold F. Nomina a Vice Di- rettore della Cattedra ambu- lante d’ agr. Friulana Bettoni Giulio. Momina a s0- cio onorario della Società Romana di M. S. » » » » DA » < » » ES DO 168 84 Dichiarazione nella causa Bet- 287 toni-Società Lombarda pag. 143 Camuffo M. Nomina a se- gretario generale della so- cietà Comello A. e Levi-Morenos. Udienza dal ministro di agricoltura Crivelli Serbelloni. Viaggio Levi-Morenos. Conferenza al- l’Ateneo Veneto Missione a Roma per studi sui trattati di Commercio Nomina a Direttore deila Scuola di Pesca Nomina a socio onorario della Società Centrale d’aquicul- ture et de Pèche di Pa- rigi Nomina a Socio onorario della Associazioue Romana di M. Soccorso Ringraziamento Visita alle stazioni di Pisci- cultura di Torbole, Pe- schiera, Brescia Nomine alla Commissione Consultiva della Pesca Rizzetti C. Nomina a membro della Commissione Consul- tiva per la Pesca Muneratti 0. Riconferma Ninni l'. Nomina ad assistente Pesca a vapore Le pesche a vapore dei te- deschi nell’Atlantico e nel Mare della Cina Statistica della pesca a vapore in Europa I pescatori spagnuoli contro i vapori da pesca fran- cesì Pesca colla « trata » Barche addette alla pesca Descrizlone della rete Modo di trascinare la rete Pesci presi colla trata nei vari mari Pesca del tonno Notevole pesca nell’ Istria Pesca delle spugne Petizione alla Camera dei deputati contro la pesca collo scafandro Necessità di studi sulla pesca collo scafandro » » » » » 71 104 35 dI 278 60 168 0 0) 116 136 87 288 Pesca delle tonnare Le tonnare di Trapani Produzione delle tonnare di Tunisi . Statistica della produzione delle tonnare di Trapani Tonnara francese a Tripoli Pescatori dell’ Adriatico Un Varo a S. Benedetto del Tronto Vedi: Pesca colla Trata » Chioggiotti Pesche proibite Pesche abusive nel Friuli Pescatori pirati in Lombardia Vedi: Dinamite Ricettario Ricetta per togliere il sapore di fango Per rendere impermeabili i vestiti di lana Riproduziene dei Muggini Deposizione delle uova nei laghi siculi Reti Il « Rizzaio » Metodi di conservazione Salmone del Columbia (Salmo Gairdnerii Rich) Notizie sul nuovo salmonide Salmonidicultura Corso libero di Salmonicul- tura a Monaco Utilità della trota nostrana in confronto delle due ame- ricane Vedi: Aquicultura. » Alimentazione di sal- monidi Salvataggio Il « Globo salvatore » Sardelle Crisi della pesca delle Sar- delle in Bretagna Pesca in Bretagna nel 1900 Le fabbriche di sardine al- l'olio in America ed il loro « Trust » Scuola di Pesca \ Aiuto proposto per la Scuola di Pesca nel Consiglio co- munale di Mestre Attività Scuola nei marzo-aprile Conferenza inaugurale di Chioggia mesì di pag. » » « » » » » » » 280 Cattedre ambulanti d’ Agri- coltura e la Scuola di Pesca (Voto) Convocazione della Commis- sione di Vigilanza Seduta della Commissione Commissione per la nomina del Direttore della Scuola di Pesca ed Aquicultura Inaugurazione del corso pro- fessionale per i figli di pescatori a S. Pietro in Volta Nomina del Direttore Nomina dell’ Assistente Per la Nave-Scuola e Nave- Asilo Relazione della Commissione per la nomina del Direttore Seduta della Giunta esecutiva Seduta della Commissione di Vigilanza Seduta del Direttore con le autorità comunali Burano Voto per la Nave-Asilo Voto della Commissione per la Nave-Scuola Semine Camhagna ittiogenica :9u2- 1903 della Società Bena- cense Semlne nel Friuli Vedi: » Società Benacense » Lombarda Società R. V. Comitato Vicentino Semine di avannotti di trota nelle Marche Società Federazione marchigiana delle Società per la esca Deliberazioni per una Cassa di assicurazione mutua del Vedi: materiale Federazione dei pescatori te- deschi Società Austriaca di Pesca in Trieste Congresso annuo Risultati della inchiesta sulla pesca (commercio, istru— zione, vigilanza) Società Dilettanti Pescatori in Torino Premi stanziati dalla società pag. 58 DAB » pag. 72, 142. 168 47 108 106 82 Semine fatte dalla società pag. 108 Società Benacense Notizia sulla fondazione della Società-Zona d'azione - Spe- cie di pesci esistenti nella zona e specie da coltivarsi — Ripopolamenti eseguiti etc. (Bollettino) SARI 5) Voti proposti dalla Società al Congresso di Roma » 92 Seduta della direz. - Boll. Soc. Concessione dei Carpioni alla Soc. Lombarda. Boll. Soc. » 2 Assemblea dei soci. Convoca- zione. Boll. Soc. SINO Società Regionale Veneta Assemblea generale » 278 Nuova sede sociale pag. 68, 275 Seduta della presidenza del Comitato Pescatori di San Pietro in Volta pag. 128 Assemblea del Comitato » 124 Seduta del Consiglio di am- ministrazione DORE7A Bilancio Consuntivo 1901-902 » 278 Cariche sociali - assemblea 1902-903 » 280 Relazione del Collegio dei Sindaci sui Consuntivi » 301 Resoconto della Presidenza sui Consuntivi 1901-1902 ; 1902-1903 » 276 Resoconto dell’Attività Sociale » 267 Situazione Patrimoniale al 31 Marzo 1992 » 280 Id. id. al 31 Marzo )903 » 285 Vedi: Scuola di pesca ed aquicultura S. R. V. Comitato vicentino Condanne di contravvenzione alla pesca » 68 Inizio deila campagna ittio- genica SIA | Semine di trote arcobalenv » 119 Semine di trote americane ao) Semina di cieche nel lago di Timon. DI Società Lombarda Attività della sezione Lariana » 47 Nomina di soci onorari DAN 22 Seduta della direzione DICA Società perlifera italiana Condizioni della societa » 67 Società romana fra dilettanti pescatori Notiziario » 120 Sorveglianza sulla pesca Vedi: Legislazione Stazioni di Piscicultura Perl’indirizzo scieutifico delle R. stazioni di piscicultura italiane (Voto) Stazione di Piscicultura a Messsina Notizia di un progetto per la zione messinese Stazione zoologica di Trieste Partecipazione all’Esposi- stazione di Mosca Stazione zoologica di Napoli Come viene aiutata dalla Ger- mania Maggio-giugno Luglio-settembre Ottobre-novembre Suolo Aqueo Il Capiente e l’Aqua Tonnare Vedi: Pesca nelle Tonnare Trasporto del pesce Vedi: Commercio Vallicoltura Adattamento di un paludo a valle salsa da pesca Canali-Conserve uso peschiera di valle L'industria vallida moderna nel tenimento di Mesola Specie scelte per la semina a Torre di Zuino Varietà Re V. E. 1II ed tura di pesca Re V. E. I{I pescatore gene- rOso Conserve di pesce millenarie Incubaziono boccale dei pesci Pesce fossile affine ai crostacei Una casa fabbricata con ossa «li pesce Volkiorismo Cottio del pesce a Roma Il Pescatore Arabo La Luna g la Pesca La pesca ai Lucci e le « figlie di Rebecca » Le Conchiglie Amuleti La schiuma del mare Manipolo di proverbi chiog- giotti » Na grassia » una avven- pag. » » 289 90 142 = Ke mm “ PESCHE € PESCHIERE ANTICHE € MODERNE NELL’ ETRURIA MARITTIMA Elegante pubblicazione in elzevir, riccamente illustrata, di circa pagine 900, divisa in due volumi Lire 0. Per gli abbonati alla “ Neptunia,, Lire S INDICE DEI CAPITOLI. Dedica simbolica. — Proposito. — Introduzione. — Arti di pesca antiche e nuove, — Pregi delle peschiere e difetti di altre arti. — Le nostre grandi pesche perdute. — Le pe- schiere etrusche alla Tagliata dell’Ansedonia. — La villa dei Domizi Enobarbi sull’ Argen- tario e i vivai salsi romani. — Il Bagno del Saraceno all’ Isola del Giglio, vivaio salso domizio. — I vivai di Fulvio Irpino alla foce della Marta e gli ostreari antichi e moderni. — La Villa di Clodio e le Peschiere sul Lago Prile. — La Peschiera di Falesia. 414 E. V. — La Peschiera degli Abati e dei Conti sulla Fiora. 1000 E. V. La Peschiera della Repub- blica senese sulla Bruna, 1481 E. V. — Le quatrro peschiere di Cosa e i Vivai salsi a Orbe- tello,. — Municipalizzazione. — Produttività. —. Acclimatazione con vivai di stabulazione jemale. — Genetica. Femenalizzazione. Istinto di direzione. Emigrazione e cattura delle anguille. — Abolizione della pesca vagantiva. I laberinti delle peschiere. — La Peschiera di Bolsena. — Le Peschiere della Mesola, — La Stazione ittiogenica Italiana a Punta Nera o ‘all’ Isola d’ Ercole presso l’Argentario. — I laghi di Monate e di Varano e lo Stabilimento Pescicolo Borghi. — Le nostre pesche in mare. — Legislazione delle aque salse e miste di pertinenza comunale. N MURBTINNMBATETIRI (KU BEITTI AI TIMN IATA NINO REI IO TIVARIAVIRONEVAZRFNLOAR ELENA EIA LOOGOTEMOETTO REATO LRNANA ROSE OANO SR OOODIOROODTAREONVONOORNAGNATROROOOTEMOAROROLANE MITO RLOTENTOOOIOT ION CAROTE ONE SANNIO TO MOE RINO TOT OOO VIRA NEO OTO ORO CARRAOEONI OPERE OOOI ARA NIOA ORIO O EYE OOTCIONOA CO NOATIO NONO PARO ORTAIT COTONE ARA —_e— * «x a a & VENEZIA ore DIFALIE BAUER E RestaurantBauer Grinwald GIULIO GRUNWALD, Senior Propriet. VENEZIA x x « RETE e ——_—_______—+—_-+=—______-= GUIBILITMAITDEITTIRI ANIME III IMP AVIFMRIVANMOIATARRINNROFATKMOAIA TRONO NEORIORONEON ONE CCONROTONAOMOCORNRCONERENECEOME NE OOOOATOIOOONRONAOOOCIO NAVONA OTO ISTOROTEOCOE TONI ONPO TOCE TTO NOCE TIFO TAEROTE OOO OOTOZEE NONO OA NOOO NOIA NANO NOOO IONE OO OONORASENAENENO O ROTA IATA MCSENA IRON OO RADO CTO DENON OROO VOTA CO OOO OAI AO etere iis’ t{1{1 ii... ‘(i elica ie e E IE iaia rientri re reca ee er mela lite milione di GOBBO IN CHIOGGIA si Me br -Risrbr, Calle, Birvaria con “Giardino - === =FA me © rn | + VIA VITTORIO EMANUELE I Linn pnl lat Str di dr wr33 SETA nt e agro ra cbe—psh , ii vg pen cpr atti cr etiam e A! ri PIA