HARVARD UNIVERSITY JUL LIBRARY OF THE Museum of Comparative Zoology LIE 3 hp} Na \ ni } so Ri 2A UL Spi tO, i olume XXIII (Sere Noterisia- Neptune) sa) di FEO fi È È i Ò (NEPIUÙ | RIVISTA ITALIANA DI PESCA ED AQUICULTURA | MARINA - FLUVIALE - LACUSTRE PREMIATA CON MEDAGLIA D'ORO pi all’ Esposizione Naz. di Milano 1894, - Esposizione Naz. di Torino 1898, - Esposizione Internaz. di Milano 1906 ì | Fondata e diretta dal Dott. D. LEVI MORENOS Redattore Capo Rag. M. CAMUFFO ti BOLLETTINO UFFICIALE della Società Regionale Veneta per la Pesca e l° Aquicultura e delle Istituzioni annesse : ‘ Scuola Veneta di Pesca. — Asilo pei figli derelitti dei marinai-pescatori dell'Adriatico. Cassa di Previdenza _« S. Marco >» fra Pescatori Veneti -. Organo Centrale per promuovere la Federazione Nazionale Aquicola i SOMMA RIO. Per la cooperazione fra i pescatori dell’ Estua- In memoria del co. Luigi Sormani Moretti. , rio. - Propaganda per promuovereila previ- D. Levi Morenos. - Appunti per conferenze. (Ai La ; KAI, tas colleghi delle Cattedre e Scuole di Agricol- denza per la vecchiaia ed invalidità fra pesca | tura). - Cenni generali sull’ Aquicultura. e sce gae ee Adria- © SE ni : to 7 Î i ‘avore dell’ Asilo pei figli dei marinai- CA pesci Salvatagato del Miagozo, chiog i Venezia ed Ischia e con riferimento ai porti Dio SE MEER FAZI 5 ki | del Litorale Italiano e della Colonia Eritrea. Quantitativi e prezzi dei più importanti prodotti Da (I trimestre). delle aque pel mercato di Venezia (Prima quin- + 5 Ù dicina gennaio). 4 TAR ARTE SI PRIGIALE Prospetto delle disposizioni legislative ecc. (Vedi I. Società Regionale Veneta per la Pesca e l’Aqui- copertina pagine interne). È; cultura. - Onoranze al compianto Presidente \ n Generale co. L. Sormani Moretti. - Assemblea | NOTIZIARIO ITALIANO annuale dei pescatori chioggiotti. - Per I’ illu- Cronaca delle Società promotrici, Cattedre, Sta- minazione del porto di Chioggia. - Pel ripo- i zioni, Cooperative, Consorzi : Nuova sede della polamento delle aque in provincia di Vicenza. - | Società Lombarda. - Attività « pro aquicul- Cassa di Previdenza «S. Marco » (Vedi IV. | tura » della Cattedra ambulante di Porto Mau- rizio e dell’ Ufficio Prov. Agrario di Cuneo. - pag. copertina). | | Società caccia e pesca nella Provincia di Reggio | | II. Scuola Veneta di Pesca. - Corsi elementari tec- nico-professionali per i giovani pescatori del- VP estuario veneto. - VII. Sezione di lezioni per | abilitazione di marinai-pescatori al comando di barche alla pesca illimitata ed all’ estero. - Emilia. - Società Acquese pro pesca ed aquicul cultura. QUESTIONARIO = rT_-rr£©£ft_rTF"yTF-rr- nn —____— rr" " TT” DIREZIONE ed AMMINISTRAZIONE - Venezia Nave-Scuola Scilla - Telefono n. 12-96 Abbonamento annuo alla « NEPTUNIA » ‘Lire 12 — Coi supplementi Lire 20. Gli abbonamenti decorrono sempre dal Gennaio e quando non sono disdetti s'intendono tacitamente rinnovati Per inserzioni contratti a forfait. — Rivolgersi all’ Amm.* della « NEPTUNIA » - Venezia 15. 14. 15. 16. Mode 3. - E’ vietato il commercio del pesce ucciso con dinamite o con altre materie esplodenti (Articolo 4. - E’ vietata la detenzione e la vendita di cartucee di dinamite o materie esplodenti per la 5. - Gli agenti ordinari dei comuni devono invigilare il commercio del pesce ed accertare le contravvenzioni che venga loro fatto di seoprire (Articolo 13 del Regolamento). SPECIE 13 Mecciati. . . . i Oradelle. . . . Le Triglie novelle | . o Barboncini novelli Ostriche. . 3 RETI Nerraglie;to ee SARTI Strassin da fossa | __ Cestelle . ..... . Ghepesgpiarao at (13) Pesca a braccio . Pesca a fossina . Tratturi da van-" 2002 ie guele. | Tele o Teloni su- periori a 3 metri di lunghezza e 0.80 di larghezza. Pesca notturna. al | iL pesce novello. | | Passerini, Sfogi, Rombi, Soasi, Lovi, Bransini, Dentali, Scievolame Barboni, Trie, Sardelle, Sardoni | Centimetri 7 | Ostriche | Centimetri 5 | Pesca colla Dinamite : - E° vietata sempre la pesca colla dinamite o con altre materie esplodenti (Art. 5 della legge.) - E’ vietato raccogliere i pesci storditi od uccisi dalla dinamite o da altre materie esplodenti (Articolo suddetto). 7 del Regolamento). pesca (Articolo 8 del Regolamento). Centimetri 25. Centimetri 12 | Anguilla (Marina) } Mitili (Peoci) 7 | Centimetri 3 | ( fo «NEPTUNIA» ION 31 Gennaio 1908 Non qui ricorderò i meriti patriottici del ve- nerando amico, quando Egli, giovanissimo an- cora, ebbe onorevoli incarichi dal Cavour, quando . Ministro nel gabinetto Farini avvicinò Garibaldi conservandone poi scolpita nell’ anima la memo- “ria ed il culto. Non dirò come egli ebbe a meri- tarsi la medaglia al valore militare nell’ infau- «sta Custoza; nè parlerò della sua vita parla- mentare di deputato e di senatore, nè della sua fenomenale attività come ideatore, coordinatore ed, in parte non piccola, estensore delle due colossali. Monografie che illustra- «Xe Saldo il ripido pendìo del colle dove egli predispose esser sepolto presso la figlia adorata, le più recenti e le più lontane immagini di Luî, del buon Senatore, mi apparivano per spontanea evocazione. E Lo rivedevo quale l’avevo conosciuto venti anni or sono, allorchè Egli, nel pieno vi- gore della sua robusta maturità, attendeva in Ve- rona a raccogliere. gli elementi di quella Mono- grafia che rimarrà documento imperituro del suo lavoro. E fu allora ch'io ebbi da lui il primo e più importante aiuto per fondare la Società Re- gionale Veneta ; fu allora che a me, rono le provincie di Venezia e di Verona. Della cara, affettuosa, vene- randa immagine del « rostro Se- natore» come lo chiamavano fra intimi, io voglio evocare |’ elemen- to tutto suo personale: | intima bontà d’ animo, il senso squisito di vera nobiltà, dato non solo dalla ‘unga prosapia, ma educato da affabilità in uno spontanea e di- gnitosa, appunto perchè profonda- mente sincera. Per questa sua vera nobiltà egli sapeva accogliere con pari gentilezza | umile lavoratore del mare e il nobiluomo alto locato, la moglie del piccolo borghese e la nobildonna di grande casato. Egli è che nell’ animo mite e buono del compianto amico esisteva quel senti- mento di umanità dal quale solo viene la vera democrazia. Ed a questa sua vera nobiltà si. accompa- gnava — naturale compagna — quella rettitudine d’ animo che diventa seconda natura in quelle famiglie nobiliari che non tralignano per aridità di sentimento, per intensiva coltura dell’ egoismo personale e di casta. E questa sua rettitudine generò in lui |’ in- capacità di compromessi, di attendere alle piccole transazioni, alle meschine trappole della vita par- lamentare, incapacità che lo rese più stimabile, più caro a chi ebbe la fortuna di avvicinarlo per molti anni, di conoscerlo intimamente in molte- plici circostanze della vita. = WI giovane ancora d’anni e d'’ espe- rienza, privo di alte aderenze, fu somma fortuna la piena amichevole fiducia ch’ egli in me pose, così che, posso dirlo, |’ adesione del Sormani Moretti fu uno dei più efficaci coefficienti alla fondazio- ne della Società Regionale Veneta, dalla quale dovevano poi venire le altre annesse istituzioni venete a beneficio del proletariato marit- timo peschereccio. Lo rivedevo negli anni suc- cessivi in cento circostanze diver- se: nelle sedute del nostro Con- siglio, nelle Assemblee, nelle gite sociali; mei Congressi e nelle Esposizioni di Pesca, in conferenze, in lezioni, in sedute inaugurali, in commissioni da Sindaci, dai Ministri; lo rivedevo portando dovunque la sua buona parola per le istituzioni ch’ egli tanto amava, la sua parola non certo oratoria ma sem- pre affettuosa, sempre sincera. Però due recenti immagini di Lui più viva- mente mi riapparivano ed esse rimarranno in- delebili, chè Lo ricordano in questi ultimi tempi quando oramai, non più eretto sulla aitante per- sona, non più vivace nelle movenze, lottava tut- tavia ancora validamente con gli acciacchi del- l’ età aggravati dalla lunga, avventurosissima vita. Lo rivedevo com’ era nella Pasqua dello scorso anno in Chioggia inaugurando ufficialmente, per avvenuto accordo fra la cessata Società « San Marco » e la nostra Società Regionale Veneta, la istituita Sezione in Chioggia della Scuola Veneta di Pesca. E dopo l’ Assemblea, nella quale egli presiedette ad oltre un migliaio di pescatori; cir- pr I la —— —_——_-* «condato da questi lo vedo avviarsi per le Rive e sostare al Ponte di Vigo, il tradizionale artistico ritrovo dei vecchi pescatori impotenti, le « rovine del mare ». Lo rivedevo ancora come era pochi giorni dopo nella festa di S. Marco a Venezia nella Nave Scuola « Scilla », seduto a modestissimo banchetto assieme ai figli dei pescatori che, da Burano, S. Pietro, Pellestrina e Chioggia erano convenuti in Venezia per la festa della Scuola, per la loro festa, nella quale il « nostro Senatore » aveva distribuito i diplomi ed i piccoli premi... . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ma intanto il feretro aveva raggiunto il ver- tice ed era stato portato entro la piccola chiesetta che si vede da tanti punti diversi nel paesaggio di Vittorio. I due orfani, venuti da Venezia in rappresentanza dell’ Asilo alle estreme onoranze, depongono fiori sulla bara........ e tutto è finito: ritorniamo, nello splendore del sole al meriggio, scendendo dal colle alla sottostante città. Tutto è finito! ? Le due in magini del buon Senatore, di Lui al Ponte di Vigo fra i vecchi — le cadenti rovine del mare — che hanno for- nita la loro giornata; di Lui sulla Nave-Scuola « Scilla » fra i giovani figli del mare che si pre- sentano ora alla vita — questi due momenti as- surgono nel mio animo come a simbolo dell’ eni- gma che si dice vita, che ci apparisce morte. Una esistenza si chiude qui in basso, una vita — abbiamone fede — si continua e rinnova fuori dei nostri sensi! Ma comunque il senti- mento, l’ intelletto e la fede risolvano | enigma, qualche cosa è certo che rimane di ognuno di noi: rimane tutto ciò che abbiamo voluto di bene, tutta la buona fede, il buon sentimento che ci mosse e sorresse nell’ opera nostra. Gli umili più d’ ogni altro ricordano i buoni, ed io vidi lagrime sincere sugli occhi di umili che accompagnavano il frale dell’uomo onesto che aveva finito lavoro. i Sao Vorrei che | Immagine di Lui, come del compianto indimenticato amico Antonia mello, come quella di tanti altri buoni, rimanes ricordo perenne, nell’ animo dei piccoli derelitti del mare che la Nave-Scuola raccoglie ed educa. Ma, anco se nel succedersi degli anni la ri: cordanza di uomini e nomi si affievolisce e s perde, oh, rimanga sempre e si educhi nell’ animo della giovane generazione un sentimento affet- tuoso di perenne riconoscenza per tutti coloro che, noti o sconosciuti, pensarono il bene, vol- lero il bene, operarono per il bene. Intanto il suo corpo riposa e si disfa là in | alto, là 2 sU ’L VERTICE DE LA RIDENTE COLLINA DOVE IN MEMORE SILENZIO PRESSO L’URNA DE LA FIGLIA ADORATA IL Conte Sen. LUIGI SORMANI -MORETTI: SOGNAVA DI CHIUDERE x STANCO PILOTA IN PLACIDO PORTO H LA LUNGA VENTUROSISSIMA VITA i D' ARMI DI CONSULTA DI GOVERNO | VISSUTA A 'L BENE E A ’L DECORO D' ITALIA LE SUE SPOGLIE } AFFIDATE A LA NOSTRA CITTÀ ORGOGLIOSA D’ ACCOGLIERLE DORMIRANNO BENEDETTE E COMPIANTE FINCHÈ ABBIANO UN CULTO LA LEALTÀ LA GENTILEZZA L'ONORE “ D. Levi Morenos. Quest’ epigrafe. che in modo così commovente sintetizza la vita del Compianto Uomo, fu distribuita nel giorno dei funerali a Vittorio e si deve al prof. dott. Giacomo Fran- ceschini, vittoriese, che interpretò con profondità e verità d’ espressione il sentimento di quanti intimamente conob- bero il compianto senatore. TA ma egli delle Cattedre e Scuole di Agricoltura. ca cinque anni or sono, per il VI. Con- o Internazionale di Agricoltura, che si tenne mostrare quale aiuto dalle Cattedre am- anti di agricoltura poteva venire all’ inere- nto della produzione ittica nazionale. Al mio compianto, carissimo amico e indimen- le compagno di lavoro co. Antonin Comello io bbo 1 aver conosciuto intimamente quella mira- bile sorgente di energie, di propaganda, di opera organizzatrice che risiede nel personale delle Cat- tedre Ambulanti d’ agricoltura. Ora una delle cause e non delle minori per cui in Italia non si creò una classe di appassionati piscicultori, va ricercata nel fatto che gli studiosi di scienze agrarie non si occuparono per lo passato della piscicultara, quasi essa non fosse un ramo della zootecnica, ma una astrusa scienza, vivente a sè, quasi non fosse una integrazione dell’ Agricoltura e che perciò non va trascurata nelle varie attività del personale delle Cattedre ambulanti e delle Scuole di Agricoltura, attività di insegnanti, di organizzatori, di propa- gandisti. « Questa mancanza di interessamento — ripeto «quanto dissi anni addietro — da parte degli Agri- « coltori e delle Scuole di Agricoltura in generale, «nonchè delle Cattedre Ambulanti in particolare, « per l’ industria che cerca sfruttare razionalmente « con coltura intensiva il suolo aqueo, si spiega be- «nissimo -— si giustifica quindi — colla gravità « del problema colturale agricolo italiano, e colla « deficenza di istituzioni e di persone che all’ istru- < zione agricola si dedicassero. Ma questa fase è «ora se non da per tutto in Italia, certo in buona < parte superata, 1’ istruzione agricola si viene dif- « fondendo, a grande merito delle Cattedre Ambu- « lanti che hanno acquistata una tradizione, un or- « ganamento, che veggono aumentare il personale «loro così che al Direttore della Cattedra ed al «suo assistente ufficiale si aggiungono spesso de- « gli assistenti volontari, dei praticanti a perfezio- «namento. » E? quindi giunto il momento che anche da parte degli insegnanti di agraria si concorra estesamente all’ opera per I’ ineremento delle industrie pesche- reccie ed aquicole nazionali. È doveroso notare che già alcune istituzioni agrarie, Scuole, uffici Provinciali e Cattedre d’ A- “gricoltura, da qualche anno rivolsero Ja loro atti- i ma nel maggio 1903 estendevo una Relazione vità anche alle opere di ripopolamento dei nostri fiumi e di propaganda agricola. E sono lieto di fi- cordare il prof. Mario Calvini direttore della Catte- dra Ambulante di Portomaurizio che da anni at- tende ad immissioni di salmonidi nelle aque della Liguria, il Munerati al quale si deve in parte non piccola la costituzione del Comitato Polesano per la Pesca, il prof. Carlo Remondini che da anni attende al ripopolamento della stura, della macra e di altre aque della provincia di Cuneo, ed altri non pochi che alle semine si interessano. Ma occorre che la partecipazione delle Catte- dre e delle Scuole di Agricoltura alla propaganda per l’ ineremento della produzione ittica si svolga più estesamente ed in modo continuato, coordinato, organico. Perchè ciò possa avvenire è necessario che nelle Cattedre Ambulanti e nelle Scuole di Agraria penetri la eco delle molteplici questioni di tecnica e aquicola, è necessario che il personale degli isti- tuti agrari si metta in relazione con istituti spe- ciali di aquicoltura e riceva da questi il materiale d’ insegnamento già in buona parte elaborato per essere poi diffuso dalla attività didattica degli in- segnanti di agricoltura. Per concorrere a questa propaganda eredo non inutile raccogliere sotto forma di appunti quasi schematici, alcune nozioni sulle aquiculture le quali poi, sviluppate dagli insegnanti, potranno giovare anche per conferenze. Ma confido che non soltanto per queste gli appunti, che presento, abbiano ad offrire qualche utilità. Interessa che la propaganda sia non di sole parole ma fatta praticamente, ma sia associata ad opere di allevamento, di semine razionali, di tutela mediante vigilanza e repressione delle pesche abusive. I colleghi delle Cattedre Ambulanti di Agricol- tura e delle Scuole d’ Agraria potranno, confido, trovare qualche utile consiglio negli appunti che verrò pubblicando, affinchè giovino non solo per dire ma anche per fare. Le conferenze valgono ben poco se non sono sussidiate dalle dimostrazioni di fatto, cioè da quelle attività che conducono all'incremento effet- tivo della produzione. D. 1. M. Dd LO) Preghiamo vivamente i direttori delle cattedre ambu- lanti di agricoltura qualora si interessino nella loro propaganda alle industrie peschereccie ed aqui- cole di farci conoscere le loro attività (conferenze, incubazioni, semine, propaganda per la repressione delle pesche proibite). TeSzSr= CENNI GENERALI SULL AQUICULTURA | ——_n_- Sommario. — (1) Valore dell’ espressione aquicultura - differenza fra aquicultura e piscicultura. - (2) Vari rami dell’ aquicultura in aque dolci ed in aque salse o salmastre. - Prospetto zoologico degli animali su- scettibili di allevamento aquicolo. - (3) Definizione di “ Suolo aqueo ,, nei suoi due costitutivi (capiente ed aqua) e designazione dei singoli elementi che lo ca- ratterizzano. - (4) Distinzione delle operazioni cultu- rali nei tre gruppi di stabulazione, allevamento e produzione. - (5) Confronti e rapporti fra agricoltura ed aquicultura, fra aquicultura estensiva ed intensiva, fra aquicultura e pesca. (1) — L'espressione aquicoltura per indicare coltivazione dei pesci e degli altri animali aquicoli, cioè che abitano nell’ aqua, fu usata per la prima volta nel 1867 da un autore spagnolo il Mariano de la Paz. Essa fu subito dopo accolta dal Quatrefages e venne diffondendosi in Francia ove si hanno Società e Stazioni d’ Aquicoltura. In Italia il termine Aquicoltura incomincia- solo ora a correre un poco nel dominio pubblico e ciò dopo la propaganda che venni facendo dal 1889 per diffondere i concetti della razionale utiliz- zazione del suolo aqueo. La ragione speciale per mantenere e rendere popolare questa espressione aquicoltura si è che per essa si indica un concetto più vasto e più esatto di quello comunemente inteso quì in Italia colla parola piscicoltura. La coltivazione dei pesci è un ramo il più esteso ed importante dell’ aquicoltura, ma non il solo. Ora l’espressione aquicoltura abbraecia 1’ alle- vamento razionale, estensivo ed intensivo, di tutti gli animali aquicoli direttamente o indirettamente utili all’ uomo. L’ espressione più ampia di Aquicoltura va sostituita all’ altra più ristretta di Piscicoltara anche per quest’ altra ragione: che sino a pochi anni or sono in Italia la Piscicoltura si riteneva, per sino da tecnici, consistere si può dire esclusi- vamente nelle semplici operazioni di fecondazione artificiale dei pesci, incubazione degli avannotti e semina dei pesciolini nelle aque pubbliche senza altra preoccupazione e senza studio del « suolo aqueo » in quei vari elementi che veranno quì sotto definiti e sistematicamente studiati. (2) — L’aquicoltura si distingue, con un criterio pratico, anzitutto in due grandi branche a seconda che gli allevamenti si svolgono in ca- pienti aventi esclusiva 0 predominante 1 aqua dolce d’ aquicoltura per tipi zoologici : divisioni ui zione Rea a se RI SR 3 DASTE Cs pra IN AQU. 2. Piscieultura— salmonidicultura cultura — anguillicultura. ra EA 3. Cocleicultura — allevamento Fe mg restri se Rao 5 dr dica — alle; amento delle — sughe. B) - COLTIVAZIONE IN AQUA SALSA. 6. Spugnicultura — allevamento delle spugne. 7. Astacicultura — allevamento di astici aragost ed altri crostacei di mare. S. Malachicultura — coltivazione di mollusel SEAN ostreicoltura, mitilicoltura ece. . Piscicultura (vallicaltura veneta) — com ion la coltivazione di cefali, GERA, bran cini, anguille ecc. Gli animali aquicoli che sono oggetto degl allevamenti estensivi ed intensivi si trovano distri buiti in tutta la scala zoologica ancor più estesa mente che gli animali allevati nelle industrie zoott cniche terricole. i Ecco la distribuzione degli animali oggett Tipo Animali oggetto di coltivazione Poriferi — Spugne. Vermi — Sanguisughe. Artropodi — Gambari-Astaci, Molluschi — Gasteropodi terrestri - Mitili - | striche ed altri bivalvi marini, | Vertebrati — Pesci marini e d’ aqua dolce - Ran Testuggini. } Tuttavia Vl importanza industriale per i sing rami d’ aquicultura è notevolmente diversa, si pi ritenere che nell economia dell’ industria zooteen aquicola sono realmente da considerarsi di, genera importanza nel campo pratico, per prineipii cultu e redditizi oramai assodati, Je seguenti industri I, - Mitilicuitura ed Ostreicultura. 4 II. - Salmonidicultura. III. - Ciprinidieultura. IV. - Vallicultura (cefali, brancini, orade, è guille). : La esplicazione di una od altra di queste dustrie aquicole è vincolata, coma per le indust zooagricole, a determinate condizioni e proprié fà pecial an adatto per i menelatura costantemente fissa 1° a- unzionale badisi. bene analogia non olianza — fra industrie agricole ed industrie cole. ì Per stabilire la potenzialità produttrice del nolo agrario noi consideriamo vari elementi quali : a) natura fisico-mineralogica del terreno _b) esposizione 400) ricchezza di humus naturale ) estensione del fondo. Questi stessi elementi si trovano nel suolo queo, il quale tuttavia va considerato nei due costituenti essenziali : a) Capiente — Db) Aqua. suoi Dalla natura del capiente e da quella dell’aqua dipendono in buona parte 1’ utilizzazione del suolo queo per coltivare una od altra specie e la pos- sibilità e convenienza di date operazioni culturali. Del Capiente vanno considerati i seguenti ele- menti : a) la natura . _b) le dimensioni e la forma ©) l ubicazione d) la ricchezza alimentare naturale n. bentonico). (alimento (A - Dell’ Aqua vanno considerati i seguenti ele- menti : I o a)la quantità e rapidità d’ eflusso Db) la temperatura e) la qualità cioè valore aerobio (elemento respi- atorio) e trofico (ricchezza di alimento esistente non sul fondo e sulle pareti ma nell’ aqua). La possibilità e convenienza di utilizzare un determinato suolo aqueo per una od altra indu- stria culturale aquicola vengono determinate da due elementi : a) dalla natura dell’ animale aquicolo che si Li vuole allevare È b) dalle operazioni culturali. w @ Il suolo aqueo adatto ad alenni salmonidi non streicultura e la tina richieggono condi- ioni speciali diverse da quelle richieste dalla val- Ts i alimento ; ; quanto è op- per alcuni animali oggetto di coltura può imnoso: c insufficente per altre. Necessita quindi conoscere bene la matura biologica delle specie per vedere se e quale specie conviene ad un determinato suolo aqueo e quali espedienti sono necessari per rendere adatto il mezzo colturale alla speciale coltivazione aquea che si vuole intra- prendere. hi ; svi pparsi d terminate condizioni (4) — Il suolo aqueo vuole essere conside- rato non solo in relazione alla specie da coltivarsi ma anche con riferimento alle operazioni colturali. Queste si possono distinguere in tre gruppi: I° - Stabulazione per incubazione che com- prende due momenti : a) Incubazione delle uova fecondate. b) Incubazione degli avannotti sino al riassor- bimento della vescichetta ombelicale. - Allevamento che comprende vari gradi e quindi due momenti : a) Stabulazione di novellame a scopo di semina. b) Allevamento del novellame per il mercato. III° - Riproduzione che va considerata nei due vari casi tipici : a) Stabulazione dei riproduttori per la feconda- zione e per l’ ineubazione artificiale delle uova. b) Stabulazione dei riproduttori per 1’ emissione spontanea e fecondazione spontanea delle uova. (5) — Fu accennato più sopra all’ analogia fra suolo agrario e suolo aqueo e quindi tra agri coltura ed aquicoltura. Devesi però qui notare che, analogamente a quanto si fa nella industria terri- cola, nella quale si distinguono le coltura estensiva dalla intensiva, altrettanto devesi fare per le indu- strie aquicole. Nella zootecnica agricola la pastorizia è 1 al- levamento estensivo di ovini; anche nella zoote- cnica aquicola vi sono non solo allevamenti inten- sivi in capienti limitati cioè chiusi, ma anche al- levamenti estensivi a pascolo naturale in capiente aperto e con animali in libertà. Possiamo stabilire i seguenti rapporti : Suolo aqueo = Suolo agrario Aquicultura estensiva = Pastorizia Aquicultura intensiva = Zootecnia nei quali rapporto il segno == sta per analogia, non uguaglianza. Anche nelle industrie aquicole come nelle agricole le condizioni naturali del suolo aqueo e ci specialmente 1’ estensione, e la destinazione fun- zionale del capiente determinano la convenienza di uno e dell’ altro sistema di industria. Capienti molto vasti come grandi laghi e la- gune, capienti non limitabili, data la loro destina- zione pubblica, come fiumi e canali di navigazione sono fatalmente sottratti alla coltivazione inten- siva, ma possono essere sorgente di ricchezza colle coltivazioni estensive. Nell aquicoltura, 1’ ultima operazione coltu- rale, è la pesca che si può dire corrispondente all’ operazione agricola del raccolto (vendemmia, fal- ciatura etc.) Nell’ aquicoltura intensiva la pesca è 1’ opera- zione più facilitata e si direbbe di minore impor- tanza tecnica, mentre nell’ estensiva la pesca è la parte preponderante dell’ industria. L’ industria della pesca tende sempre più a civentare aquicoltura quanto più si estendono le nostre cognizioni sulla biologia dei vari organismi aquicoli e sui mezzi per rendere ubertoso il suolo aqueo. Si può passare dalla semplice pesca alla aqui- coltura estensiva quando si escogitino anche per il suolo aqueo formato da capienti aperti, lavori ed espedienti tali che provvedano a facilitare o tu- telare : 1) la riproduzione (fregatoi naturali ed artifi- ciali); 2) lo sviluppo degli embrioni e del novellame, impedendone lo sciupìo.; 3) lo sviluppo degli animali aquicoli sino alle maturità per il mercato ; 4) l'arrivo dei riproduttori (pesci anadromi) ai luoghi di frega. D. Levi MorENOS È) LA MAREA NEI MARI INTERNI Nel presentare le solite tabelle delle maree per Venezia ed Ischia, calcolate giorno per giorno pel 1908 riesce opportuno ricapitolare quanto fu esposto in altri cenni negli anni addietro, princi- palmente per ciò che giova all’ interpretazione ed all’ uso delle tabelle stesse con estensione ad altri punti del nostro litorale compresa la colonia eritrea. Nelle tavole d’ Ischia figurano gl’ istanti delle sole alte maree, perchè la bassa marea si ottiene con sufficiente approssimazione, aggiungendo quelli sei ore. Dalle tavole stesse si possono caleo- lare speditamente le ore dell’ alta marea per qua- lunque punto delle coste italiane sul Mediterraneo, Od ‘ nonchè per l’ Adriatico meridionale, 0 zione di 24 ore non è sentita quanto più In generale su tutta la costa itali spetto ad Ischia non sorpassa mezz? ora in dei punti di cui si conoscono gli eleme sarebbe superflua nel caso pratico qualsias zione; tuttavia non è inopportuno darne il spetto : po Porto Maurizio e San Remo = + Genova È : È ò == Livorno 5 È > î = — Isola d’ Elba sl 5 n = — Napoli e golfo . : E = + Pizzo - Faro Milazzo . 5 e Bolie .. : $ 5 c = + Palermo E 5 ; ; = + Cagliari 5 . ; : = + Porto Torres . . 5 = + 10 da Civitavecchia a Salerno . = (ESS Per punti intermedi è agevole un apprezza mento. Sulle coste del mare Jonio e dell’ Adriati meridionale la differenza è in generale di 6 or incirca da detrarsi dagl istanti d’ Ischia, cioè : Malta, Linosa e Lampedusa bg Port? Empedocle. 6 7 = 09: 520 Augusta . 2 È - rei 319051 Catania . î ù È SUOI Reggio Calabria È - 5 45 Taranto . b 5 c = 009 Gallipoli e Brindisi . î =*.61625 Bari . È ò < : o e40 Gargano - Tremiti - Ragusa OL) Lesina (Dalmazia) + 5 30 Nel passo di Pantelleria avviene una transi zione, in guisa che la costante da detrarsi riesté per Pantelleria := 3" 0® e per Mazzara del Valle = 3° 50"; così pure nello Stretto di Messina nel brevissimo tratto fra il Peloro e Gallico. Pel Nord dell’ Adriatico sono applicabili tavole di Venezia con le seguenti costanti da de: trarsì : j Venezia Lido . È 01302 Ancona - Ravenna è 3 RO socto | alte maree . c = 30220 DIRO | basse » . ) = Pola © 5 A È È AMO Quarnero . 5 ° È A Zara . è o x 5 == 04D Nell Adriatico centrale la marea semidiurnî è poco sentita e prevale l’ oscillazione di 24 ore in guisa che si ha generalmente una sola alta marea al giorno, intorno a 10% 18" di tempo side reo, che corrispondono al mezzodì verso la fine di agosto e poi anticipa di due ore al mese. Ulteriori indagini eseguite durante 1’ anno dé corso m'hanno sempre più raffermato nell’ idea che nel Mediterraneo in generale e nell’ Adriati@ ra un vero progresso del- ; come nei mari aperti, ma un sem- pd altalena longitudinalmente ai rispet- i, e che il tentativo di tracciare curve ‘od isorachie non è De compatibile con le Rosso che, fatta astrazione della maggiore sione, presenta grandi analogie con 1’ Adria- e ne sembra anzi la continuazione tectonica, l orientazione dell’ asse essendo pure press’ a poco la stessa. « L’uno e l’altra sono chiusi dalla natura al fordovest, se si trascura ’ artificiale canale di Suez che, per la sua relativamente minima sezione non può influire efficacemente sul fenomeno di flusso e riflusso, mentre al Sudest 1 uno e 1’ altro comunicano con mari più vasti per una strozza- “tura che sembra renderne indipendente o quasi il regime della marea. Infatti nel mar Rosso, eccettuate Mecca ed ed Assab che, essendo vicinissime allo stretto di Bab-el-Mandeb, risentono forse ancora la marea | del golfo d’ Aden con la costante di 8°, gli stabi- — limenti del porto si aggirano fra le Ih e 2", come risulta dalle determinazioni pubblicate nelle « Tido Tables» nonchè da quelle fatte nei lavori della R. Marina e pubblicate negli « Annali Idrografici » di Genova. Da tali pubblicazioni rilevansi i se- guenti dati, cioè: Costa Africana Costa Asiatica meAssabo —. . => 0h.50% Mocca MOL) frila:; . = 21 Hanish 2 RI) — Adiuz o Aa Kamaran MMM] me Smithà: . = 1-12 Tolle ea, mera = DI . Dissei . 1420 Moassana ie — MET talchè nell’ estuario meridionale del mar Rosso lo stabilimento del Porto si può stimare quasi ovun- muei— 1:150- 15m. 1 In cambio da Gedda verso il Nord si ha per ben 14 stazioni fino al golfo d’ Akabd il valore di Buio cioè: Costa Asiatica ui (ua Is. Stazzani, Mardunah 34 e Omeidero = 6° 0" Costa Africana Merza Shab. P. Berenice . nere Mer Micr) = Rioselr . . Sherm Noman = 6 40 Is®Brothers:. <= 0 PAIA pan es See== (6-20 Yifatin =="6:-0 Database sde= 700. iSseAshrati.. == 6.0 Shermsheik . == 6 30 Ras dliknalsie==t5"30 Tor ne = 6530 Ù A questa legge non fa eccezione che il golfo di Suez, nel quale in causa del basso fondo, a dif- ferenza di quanto avviene nel golfo d’ Akaba pro- fondamente inciso, la marea progredisce lentamente, ‘raggiungendo nella baja di Suez la costante di 11® 59". Analogo ritardo, se anche più lieve, ve- diamo verificarsi sulla costa Nordovest dell’ Adria- tico ed entro la laguna veneta e tale ritardo fa sì che per le speciali condizioni di basso fondo la marea sembra acquistare quel moto progressivo che non si verifica in tutto il resto del bacino Stesso. Il mar Rosso sembra dunque comportarsi ana- logamente all’ Adriatico, ove nella metà meridio- nale abbiamo dovunque costanti aggirantisi intorno a 3°, mentre nella parte settentrionale le troviamo intorno a 9* con un sensibile ritardo nei bassi fondi al Nordovest d’ ambo i mari. Nella parte centrale dell’ Adriatico come esposi nel fascicolo del 15 Gennaio 1907, si nota un salto repentino sulla linea tra Giulianova e Zaravecchia con una incerta zona di transizirne, come se ivi fosse il fulero d’ un’ altalena ; nella parte centrale del mar Rosso è supponibile avvenga altrettanto, ma è da augurarsi che vengano istituite altre sta- zioni per ricercare il tratto neutro di marea. Frattanto I analogia del contegno della marea nell’ Adriatico e nel mar Rosso mi sembra dimo- strare che questi mari interni haano un regime a sè, indipendente o quasi da quello dei mari aperti con essi comunicanti, e che in essi non si tratta del vero progresso di un’ onda marea, ma d’ un movimento a quisa d’ altalena tendente a rendere la superficie delle aque nei rispettivi bacini pa- rallela a quella che dovrebbe assumere, entro i li- miti dello stesso estuario lo sferoide teoricamente richiesto dalle leggi dell’ attrazione Iunisolare. Per ciò che riguarda il calcolo di previsione delle maree, data la cognizione delle ore dei porti suddetti, possono giovare le tabelle stesse di Ve- nezia e d’ Ischia, con la semplice osservazione che le prime s’ adattano meglio alla parte settentrio- nale del mar Rosse e le seconde alla parte meri- dionale. La correzione costante da applicarsi per ciò ottenere è facile a determinarsi considerando che lo stabilimento del porto preso a base per Ve- nezia è 11" 5" e quello d’ Isahia S°® 55". Così per trovare 1’ ora d’ un’ alta marea per la estremità settentrionale della baja di Suez, la cui costante è 11° 59", basterà aggiungere 54" all’ ora data per Venezia. Invece volendo fare uso delle tavole d’ [schia per un punto qualunque della co- lonia eritrea, basterà detrarne la diigrenza fra le rispettive costanti, p. es. per Massana 7° 48" e per Assab SÈ 5" e lo stesso valga per gli altri punti di eni è nota lora del porto. Non conviene peraltro dimenticare che con ciò non si può aspirare che ad una larga approssima- zione, mentre occorrerebbe 1 analisi armonica di lunghe serie d’ osservazioni mareografiche sul po- sto, per calcolare più accuratamente gli elementi locali. Ischia, Gennaio 1908. GiuLIO GRABLOVITZ Direttore del R. Osservatorio geodinamico. O 0 UT DO Tavole delle maree per Venezia Bassa 2h 10m SILA) 9, 49 4 80 beta 60 6 55 Be 25, 9ielgo lil x0:85) ii20055. 13 45 JAR: pi DD Jo N25 15 DD 16 20 16 50 IVA) 17 45 18. 10 18. 39 19 5 19 35 DONio 20 50 22 40 0 35 DATO INI Bassa 3h 45m 4 30 5 10 DUNvO: 6 40 185. 840 TOO 120° .5 1199920 TAO 14 40 Lo 0. oo: 16 0 16 30 16 55 sig 20) 17 40 105) 18 30 18 55 19 15 1905 210025 0 45 2 10 8.0 Alta 8h 30m 9 10 945 10825 NO ll. 45 12% 25 10. 14 10 16120 18 40 20/25 21010 21. 45 22 20 22. 50 23 20 23 50 Teento, 1 50 2.25 GIO) GET) DAI, 6. 15 1 15 0g Bassa 10190. 2, 20 JE 3 40 4 15 4 50 5.25 (He DIO) 6 40 "25 820 9 40 ll 25 12 50 13° 60 14 30 15. 10 15 45 Febbraio 1908 Alta 9h 40)m TO 20 Dro) ll 40 12 20 13060 130045 lo. 25 18 40 2030 21 20 21 45 22.010 22 39 23.0 23 20 23° 45 0 10 (035 1 5 Ji (99 210 2.50 9 45 520 TUDO. GIA 0. 850 Alta marea più elevata fra 1h e 101, Bassa marea più depressa fra 13h e 20h. Alta 221 10m 22 590 23 30 T STO 839 GHasti 9 40 10 10 10 40 11 10 11 40 12. 10 12 45 13 25 14 25 16 359 19x40 20. 50 21 30 22 5 22 45 Giorno I (ili e] d 6 T S 9 Delle due alte maree quotidiane è più elevata quella che av- viene fra Je ore 2 e le 11; delle due basse maree è più depressa quella fra le ore 13 e le 21. Bassa Alta Giorno 16h 20m 29h 20m ] 16 95 23890 2 LO O) 30 + TSTNITO: TO: 5 1839 1 40 6 TESORO) 2-25 T 19 35 310 8 19 50 4 15 9 | Di 0 5 25 10 23° 25 6 535 11 JERZO: ‘+50 12 220 Selo 13 GO. 850 14 SE9o 9 30 15 4 10 10 0 16 4 40 10 30 17 DINSIO. IO 18 5 40 ll 530 19 6. 15 12 0 20 6 50 1235 21 1035. TRIO. 22 835 13 55 23 10 15 40 24 12 10 20 25 25 1330 DA pa 15) 26 JA. 120. 21 30 27 LS TELO 22.0 28 15 30 22, 30 29 Bassa 1. | 3h 45m i 2 4 25 10 3 DAD 10 ” 5 40 11 5 6. 15 12 6 TASTO 12 Ti T 745 13 8 850 14 9 10 40 18 10 12 30 21 11 13* 85 21 1 12 14 15 21 DI) 13 14 45 21 2 14 15 10 22 3 15 15 385 22 3 16 165 22 4 17 16 25 23 4 18 16 50 23 5 19 IG 23 55 5 50 20 17 40 0 25 6 25 21 185 O 50 FAO) 29 18 25 TR la 7 50 23 18 45 1 45 90 24 19 0 2 40 italo) 25 2035 4 30 TERNO] 27 ET 6 55 JA .0 28 DIDO CIS 14 40 9grlie 30 5 855 1515 30 3 40 9 40 15 45 81 4 15 10 15: 1615. | =” Alta marea più elevata fra 29h e 7 Bassa marea più depressa fra 9h e 18h, +000 Tavola delle alte maree per l'Isola d° Ischia Primo trimestre 1908 5 Gennaio Febbraio [cho] . 1 6h45m J9n]Om 8h15m | 20Nh40m 2 RR) e DINA) 905 21 25 3| 825 | 20 50 950 | 22 15 4 915 ME2I:35 10 85 23 0 DIRLO 22 30 11 20 23 40) 610450728615 12.0 24 25 Tal MIAO 240005 0 25 12 45 8 0 5 12/95 110 13 35 9 MATO, 13 25 3, 10 14 35 10 1455 14 25 310 15 55 11 2.55 15 30 4 35 17 15 12 C: 100) 16 45 550.1 4018520. 18 ai) 17 50 6 50 19 10 14 615 | 1845 730 | 19 50 IG ICON) VILLE) 810 | 20.25 16 T 50 20 10 8 40 20 55 17 8 25 20 45 910 21 30 136 MMCRMCOR 065 945 | 22 0 £ 21 50 | 1015 | 22 30 20 | 10 5 | 2220 | 1045 | 23 0 21 | 10 40. |22055, |A 1523835 22 | 1110 | 2325 bui pe) po) = ) ) (24 5 24.0 5. | 12.25 5 93 | 1145 | 24 015. | 12 40 105713730 25:| 050 | 131: 2.5 | 14 40 26| 140 | 1410 8.25 | 16 15 27| 245 | 15 20 455 | 17 35 29) 4 0 | 16 40 615 | 18 45 29| 520 | 17 55 715 | 19 40 30| 625 | 18 55 31] 725 |19 50 quem b- Hdi QNael-IDp WoW POM DPL Marzo 20125m 21 10 21 50 22 30. 23 10 TREES] LR O e SOCIETA’ REGIONALE VENETA PER LA PESCA E L’ AQUICULTURA PARTE UFFICIALE Tl giorno 10 Gennaio alle ore 9 pom., dopo breve malattia, spirava nel suo palazzo a Reggio i Emilia il benemerito Presidente Generale della So- | cietà Regionale Veneta per la Pesca e 1’ Aquieul tura Conte Avv. Luigi Sonrmani Moretti Gran Cordone della Corona d’ Italia, Senatore del Regno. Nato da famiglia patrizia, oriunda milanese, a Reggio Emilia, si laureò a Pavia nel 1855. Ot- tenuto lo svincolo della cittadinanza estense, per acquistare quella piemontese ed entrare nella di plomazia sarda, ebbe onorevoli incarichi dal. Ca- vour, ed entrato nell’ esercito, prese parte alle pri- me difese contro gli Austriaci. Fu Ministro nel Gabinetto Farini; Segretario di Legazione a Pie- all Ambasciata di finchè, nel 1865, fu eletto Deputato Collegio di Correggio. Prese parte alla guerra del troburgo ; poi Parici SUI 821 al Parlamento pel 1866 e si trovò a Custoza, ove si rese meritevole della medaglia d’ argento al valor militare. Rieletto al Parlamento per le legislature 988, 10%, 11°, esplicò la sua operosità in importauti questioni legislative e di Governo. Dopo parecchi anni di permanenza a Venezia, nel 1876 ebbe offerta Prefettura ch’ Egli resse fino al 1850. — Qui Egli compilò un’ opera questa poderosa e importantissima: « La Provincia di Ve- nezia illustrata dal lato storico, artistico, statistico, amministrativo, commerciale, ecc. » Nel 1881 rientrò al Parlamento per la 14% e 15* legislatura, quattro Collegi : Treviso II°, queste Legislature 1’ azione principale del Sormani contendendoselo Correggio, Venezia II°, Belluno. In fu esercitata a pro della perequazione dell’ impo- sta fondiaria, e prendendo vivo interesse alla que- stione africana. Nel 1886, dal compianto Re Um- berto I, veniva nominato Senatore del Regno. Dal 1888 al 1898 fu Prefetto una Monografia su tale provincia del tipo di quella di Verona, ove compilò sovraccennata per Venezia, l’ una e altra premiate all’ Esposizione di Parigi ed alla recente Esposi- zione di Milano. Fu poi Prefetto dell’ Umbria e di solo da poco tempo, in seguito a sua Treviso e domanda, era stato collocato a riposo. Pra insignito di altissime decorazioui italiane e straniere. Il Senatore Sormani Moretti fu fra i primi ed rivolto nel 1891 dal prof. Levi Morenos per dar vita alla i più entusiasti a rispondere all’ appello Società Regionale Veneta per la Pesca e V Aqui- cultura della quale, fino dalla fondazione, fu be- nemerito ed attivissimo Presidente Generale. Legato all’ Istituzione dal più vivo e sincero affetto, Egli si amore a tutte le iniziative dell’ Associazione ; pro- interessò sempre e con grande fondamente convinto che la Società Regionale Ve- neta avesse anzitutto il dovere di preoccuparsi della parte economico-sociale del problema pesche- reccio, Egli volle rendersi conto delle vere condi- zioni dei pescatori e perciò amava spesso avvici- nare questi umili lavoratori, ed era sempre sollecito nell’ intervenire nelle numerose loro Assemblee e non solo le dirigeva, ma amava di prendere parte alla discussione per dare il proprio consiglio 0 per assicurare tutto il suo interessamento. coadiuvarlo e Coloro ch’ ebbero 1 onore di nella Presidenza Generale e nel Consiglio d’ Am- Veneta di Pesca e nell’ Asilo pei figli dei pescatori pote- tutta la nobiltà dell’ animo Suo; ed oggi sinceramente pian- ministrazione della Società. nella Scuola rono conoscere intimamente bontà e la gono la perdita dell’ Uomo illustre e benemerito che tanta parte del suo ingegno e della sua esi- stenza diede alla causa degli umili lavoratori del mare. Convocati di urgenza la sera dell’ 1l Gennaio si riunirono sotto la Presidenza del Vice Presidente anziano, cav. uft. prof. Filippo Trois, il Consiglio di amministrazione della Società Regionale Veneta per la Pesca e l° Aquicoltura e la Commis- sione di vigilanza della Scuola Veneta di Pesca e dell’ annesso Asilo per i figli derelitti dei marinai-pescatori dell’ Adriatico, per deliberare sulle onoranze al compianto benemerito Presi- dente Generale sen. co. Luigi Sormani-Moretti. Intervennero alla riunione il co. Giustiniano Bullo, il dir. did. Benassi, il signor Barbini, il comm. Cerutti, il rag. Ca- muffo, il comm. Jesurum, il dott. Lazzaro Levi, il prof. Levi Morenos anche in rappresentanza ‘del sen. co. Tiepolo, il cav. uff. dott. Muller, il prof. Nalato, il prof. G useppe Pardo, il cav. rag. Pasinetti in rappresentanza anche del co. Piero Foscari, il cav. Beppe Ravà, il cav. avv. Voltolina, il dott. G. B. Voltolina. Il professore Trois anche in rappresentanza del dottor dolorosa circo» stanza per cui furono convocati il Consiglio e la Commissione, Sprocani, dopo di aver accennato alla = aT0r con effettuose parole ricordò le benemerenze dell’ illustre estin- to per le istituzioni peschereccie e quindi diede relazione delle condoglianze presentate alla famiglia; delle partecipazioni tele- graficamente date ai Ministri dell’ Agricoltura, della Marina, degli Esteri e della Pubblica Istruzione, alle Società Consorelle, ecc. Partecipò poì le disposizioni prese d’ urgenza dal cav. Galimberti e dal prof. Levi Morenos col commemorare l’ illu- stre estinto nell’ Asilo e nei Corsi elementari-tecnico-profes- sionali pei figli dei pescatori in Chioggia ed a S. Pietro in Volta. Fu pure disposto perchè, in segno di lutto, fosse tenuta a mezz’ asta la bandiera della Nave-scuola « Scilla » fino dopo il funerale. Il segretario generale rag. Camuffo diede quindi comuni- cazione dei seguenti telegrammi : di S. E. il Ministro di Agricoltura Ind. e Com. « Vivamente partecipo lutto codesta Società per morte suo illustre Presidente senatore Sormani Moretti che tante benemerenze seppe acquistarsi cou studi proficui opera assidua anche per inere- mento industria peschereccia e tutela pescatori. Ministro Cocco ORTU ». di S. E. il Ministro della Marina : « Esprimo codesta Presidenza mie sentite con- doglianze perdita illustre senatore conte Sormani Moretti tanto benemerito per zelante interessa- mento pro -industria pesca e valorosi pescatori Adriatico. Ministro MIRABELLO ». Dal co. Crivelli Serbelloni Presidente della Società Lom- barda per la Pesca : « Società Lombarda pesca aquicoltura doloro- samente colpita improvvisa perdita proprio illustre benemerito consorella Veneta sentimenti profonda condoglianza pregandola volerla rappresentare funebri augurando comune dolore stringa vieppiù vincoli cordiali fra due sodalizi dell’ ineremento dei quali senatore Sormani Moretti fu sempre valido imparziale pro- motore. Prego telegrafare giorno ora funerali. » socio onorario e consigliere esprime Dal barone Alessandro Monti Vice Presidente Società Be- nacense. « Presidenza Società Benacense pesca invia con- doglianze profonda irreparabile perdita illustre be- nemerito senatore Sormani pregando chi assisterà funebri rappresentare pure nostra Società; rin- grazio. » Diede poi lettura di altri telegrammi del prof. Giglioli, presidente della Commissione Consultiva, dei senatori Veronese e Lucchini, del Sindaco di Caorle, del cav. prof. Meschinelli, del cav. uff. dott. Salvagnini, del cav. dott. Maddalena, del cav. Del Vò, del sig. Scarpa. Ad unanimità venne deliberata l’ istituzione di un fondo perpetuo « Luigi Sormani-Moretti » per una piazza nell’Asilo della nave-scuola « Scilla» assegnandovi parte dei fondi rac- colti nel 1906-1907, venne affidato rispettivamente al Presi- dente della Camera di Commercio ed al Direttore della Cat- tedra Ambulante di Agricoltura di Pete Emilia iN a; di rappresentare la Società e la Scuola ai funerali a Reggi g si delegarouo ad assistere alle esequie a Vittorio in sentanza della Scuola di Pesca e dell’annesso Asili Pardo ed il prof. Levi Morenos, ed in rappresentanza Presidenza Generale il rag. Camuffo, e si deliberò e esequie avessero a presenziare due dei giovani ricovera nave Scilla. PI = Alla Presidenza Generale della Società Regionale Veneta, ed alla Presidenza e Direzione della Scuola Veneta di Pesca e dell’ annesso Asilo pervennero numerosi telegrammi e let- tere di condoglianza da parte di Autorità, Associazioni e di. privati. È Ricordiamo: S. E. il Cardinale Cavallari Patriarca di Venezia, le LL. EE. i Ministri di Agricoltura, Industria e. Commercio, della Marina, degli Esteri e della Pubbl'ca Istruzione, S. E. il Presidente del Senato On. Canonico, S. E. l’ Ammiraglio Bettolo Capo di Stato Maggiore della R, Ma- rina, i Senatori Lucchini, Veronese, Tiepolo, glì Onorevoli Deputati A. Lucchini, Magni, Vecchini, Marcello, Rizzetti, i Regi Piefetti di Venezia, Vicenza, Verona, Treviso, il Presidente del Consiglio Provinciale di Venezia, l’ Ammira- glio Comm. Gagliardi Direttore Generale dei R. Arsenale di Venezia, i Presidenti della Deputazione Provinciale di Bel- luno, Udine, Verona, Rovigo, Treviso, Vicenza, i Sindaci di Venezia, Chioggia, Murano, Burano, Rovigo, Vicenza, Badia Polesine, Treviso, Padova, Belluno, i Presidenti delle Camere £ di Commercio di Venezia, Padova, Verona, i Presidenti della So- cietà Lombarda e Benacense per la Pesca e della Pro Montibus et _ Silvis Sede Emiliana, dell’ Asscc. Agraria Friulana, dell’ Ateneo Veneto, della Cassa di Risparmio di Venezia, della Banca Commerciale sede di Venezia, della Banca Veneta, della Banca Popolare di Vicenza, dell’ Istituto Rossi per le Orfane dei pescatori in Chioggia, della Società contro l’ accattonag- gio, i Comandanti di Porto di Venezia, Chioggia, Rimini, gli Uffici Agrari Provinciali di Bologna, Treviso, il dott. Antonio Valle segretario generale della Società Austriaca di Pesca, i direttori delle R_R. Stazioni di Piscicultura di Roma e di Brescia, i direttori delle Cattedre Ambulanti d’Agricoltura di Belluno, la Direzione della Società Veneta Lagunare e della Società per la Navigazione Fluviale, ed i signori: comm. Gi- glioli presidente della Commissione Consultiva della Pesca comm. Gian Carlo Siemoni direttore generale dell'Agricoltura, comm. Fiorito direttore generale della Marina Mercantile, comm. V. Nazari Ispettore Generale dell'Agricoltura, cav. avv. Enrico Giacobini Reggente la Sezione Pesca al Ministero di Agricoltura, comm. Cesare Alaggia, cav. Giulio Ajo, In- nocente Baldo-Morin, comm. ing. Giuseppe Besana, nobile cav. Luigi Bellini, prof. dott. nob. Arturo Bellini, nob. Adolfo Bellini, cav. prof. Don Eugenio Bellemo, co. Gino Cittadella Vigodarzere, contessa Teresina Comello, Guido Coen Rocca, cav. Pietro Calapay, co. ing. Gustavo Corinaldi, avv. Da Re, dott. Gaddo Donatelli, cav. uff. Aristide Emiliani, cav. uff. Giuseppe Fiori direttore dell’ Istituto Manin, cav. ufficiale G. Grinwald, prof. dott. Carlo Galimberti, cav. Aldo Jesurum, I. G. Lanza, cav. prof. Pietro Leonardi, cav. Emilio Lebreton cav. Michele Mozzi, ing. Angelo Meloncini e signora, Rodolfo Morelli, Giuseppe Mazzagallo, prof. Don Olinto Marella, cav. prof. Luigi Meschinelli, cav. dott. Domenico Maddalena, cav Francesco Perillo direttore dell’ Orfanotrofio Maschile, cav. prof. Luigi Paolucci, cav. Carlo Ratti, cav. Riccardo Rave gnani, dott. Domenico Sartori, comm. Benedetto Sullam, Vin cenzo Scarpa, cav. uff. dott. Ferruccio Salvagnini, cav. Ga leazzo Vianelli, cav. Carlo Viale direttore dell’Istituto Coletti, Tomaso Vianello. La salma del compianto sen. co. Luigi Sormani Moretti la sera del 19 gennaio giungeva da Reggio Emilia a Vittorio Veneto e la mattina del giorno successivo, con solenne e com- movente dimostrazione di affettuoso rimpianto, veniva tumulata nella chiesetta posta sul vertice della ridente collina di San Rocco dove, presso l’urna della figlia adorata, l’ illustre Uomo sognava di chiudere la lunga sua vita tutta vissuta pel bene e pel decoro d'’ Italia. Una fitta schiera di popolo faceva ala rispettosamente al passaggio del funerale, mentre tutti i negozi erano chiusi in segno di lutto. Precedevano il feretro gli Asili Infantili, le Scuole Ele- mentari, il Collegio Convitto Roncato, la Società Reduci e Veterani P. B. col suo presidente cav. uff. Asteo, la banda cit- tadina, un battaglione del 67 fanteria, il ciero ed il Capitolo dei Canonici. Il feretro, sopra un carro funebre di prima classe, era fiancheggiato da vigili, dai valletti municipali di Venezia e dai RR. CC. Reggevano i cordoni il Sindaco di Vit- torio avv. cav, Gio. Wassermann, il senatore Luigi Cavalli in rappresentanza del Senato, l’on. Felissent in rappresentanza della Camera dei Deputati, il R. Prefetto di Treviso co. Fecia di Cossato in rappresentanza del Governo, il comm. Cerutti per la Deputazione Provinciale e per la Camera di Commercio di Venezia, il cap. dei RR. CC. di Treviso, il dott. cav. Bor- tolo Rossi per la Deputazione Prov. di Treviso. Seguivano il feretro: la bandiera del Comune di Vittorio, il co. Giulio Sormani Moretti, nipote dell’ Estmto, ia Giunta ed il Consiglio Comunale di Vittorio, il conte Valier rappre- sentante la città di Venezia, il dott. Achille Giacomello in rap- presentanza del Comune di Conegliano, il sig. Canonico dele- gato di P. S. di Conegliano, l’avv. Carnelutti Presidente del Monte di Pietà di Vittorio e del Consorzio Idraulico di Cor- dignano con l'avv. Da Re cav. Innocente e con l'ing. Carlo Costantini per il Consiglio Prov. di Treviso, il R. Pretore dott. Ciotto, il cav. Michele Mozzi per la Pro Montibus, il il cav. Giusto Pasqualis per le industrie locali, il sig. Luigi nob. Luccheschi Presidente degli Asili Infantili, Vl ing. Bassi per l’Istituto Luzzatti il sig. De Mori Giuseppe, ed il cav. Angeli per la Banca Popolare ed il tenente dei carabinieri sig. De Lorenzi. Da Venezia erano intarvenuti anche il prof. Levi Morenos direttore della Scuola Veneta di pesca e dell’annesso Asilo per ì figli derelitti dei marinai pescatori dell’ Adriatico, il prof. Giuseppe Pardo, vice presidente della Giunta esecutiva, il rag. Mamerto Camuffo segretario generale della Società Regionale Veneta per la pesca e l’ Aquicultura. Erano inoltre largamente rappresentate: la Camera di Commercio di Treviso, la Congregazione di Carità, la Casa di Ricovero di Vittorio, l’ associazione Magistrale, la Stampa, le industrie locali, le Associazioni dei notai, degli avvocati, dei medici, degli ingegneri, dei periti ecc. Chiudevano il corteo numerosi cittadini di ogni classe ed un plotone del 67 reggimento fanteria. In rappresentanza dell’ Asilo pei figli dei pescatori erano presenti anche due dei giovani ricoverati nella nave Scilla i quali deposero fiori sulla bara del loro amato Presidente. Il corteo funebre, ottimamente diretto dal notaio dott. Luigi Rossi, percorse Via Garibaldi, Via Umberto I, ed arrivò in Piazza del Duomo. La truppa si dispose in due ali ai lati della Piazza, presentando le armi al passaggio della salma, mentre la banda intuona una marcia funebre. e dea Il feretro viene quindi trasportato ‘nell’ interno della Cat- tedrale, parata a lutto, e deposto sopra un grandioso catafalco intorno al quale si collocano i due orfani della Nave Scuola Scilla, i valletti municipali ed i vigili urbani della città di Venezia, i carabinieri, le guardie municipali e la bandiera del comune di Vittorio. La Scuo'a chantorum del Seminario di Ceneda, diretta dal maestro Cavazzana, intona una messa fu- nebre del Perosi, mentre tutte le autorità e le Rappresentanze prendono i posti rispettivamente loro assegnati. Ultimata la funzione funebre sulla piazza hanno luogo i discorsi. Parla per primo il conte Fecia di Cossato R. Prefetto di Treviso, il quale con forma elevata porta il saluto all’ Estinto ricordandolo valoroso soldato, brillante diplomatico, integer- rimo ed operoso funzionario. A nome della città di Vittorio, parlò quindi il sindaco, cav. avv. Wassermann, ricordando come di fronte a questo feretro, che lasciò orme profonde nel passato, Vittorio s' inchina reverente mentre sente che non la Cit'à di Vittorio sola, ma ben altre città ed altre regioni di Italia hanno e conserveranno il ricordo indelebile del defunto. Ricorda i molteplici incarichi a Lui affidati dalla Na- zione nei quali portò un grande contributo di operosità, gio- vando assai alla Nazione stessa che deve annoverarlo fra i suoi figli benemeriti. Oggi -— continua l’ oratore — che Vittorio accoglie la spoglia mortale del suo concittadino onorario, 0- gnuno mandi il saluto a quella tomba, dalla quale irradic- ranno ricordi incancellabili. Continua quindi il co. Valier, portando il saluto che Ve- nezia elargisce ai migliori, poichè a Venezia l’ Estinto lasciò traccie durevoli delle sue cure. Segue il prof. Levi Morenos anche in rappresentanza della Deputazione Provinciale di Belluno, dei Comuni di Mu- rano e Burano, dell’ Associazione Agraria Friulana, dello Ateneo Veneto, del prof. Vinciguerra Direttore della R. Sta- zione di Piscicultura di Roma, e della Famiglia Conti Comello di Chioggia. Egli ricorda la figura del Sormani Moretti quando nella Pasqua del 1907 a- Chioggia. circondato da oltre un migliaio di pescatori, inaugurava ufficialmente la Cassa di Previdenza a beneficio della vecchiaia peschereccia. Lo ricorda poche set- timane dopo nella festa di San Marco, quando nella Nave- scuola « Scilla », dopo la distribuzione dei piccoli premi ai giovani pescatori dell’ estuario, sedeva coi premiati parteci- pando al modesto banchetto; e porta al vero gentiluomo, al- l’uomo di cuore, l’ estremo saluto dei diseredati, degli umili, il saluto dell’ infanzia peschereccia derelitta. Parlarono infine il prof. Giuseppe Pardo per la Commis- sione di Vigilanza e la Giunta esecutiva della Scuola di Pe- sca e dello Asilo pei figli dei pescatori, ed in rappresentanza del cav. Amadio Galimberti, sindaco di Chioggia; ed il ragio- niere Mamerto Camuffo per la Presidenza Generale ed il Con. siglio della Società Regionale Veneta: per la pesca e l' aqui- cultura, ed in rappresentanza delle consorelle Società Lom- barda e Benacense. Ultimati i discorsi, mentre la truppa disposta lungo il percorso rendeva gli onori militari, il carro funebre si diresse alla collina di S. Rocco ove la venerata salma venne depo- sta nella tomba di famiglia. Ce, | DR ANTA AO e PETSATE Assemblea annuale dei Per convocazione della pescatori chioggiotti. Presidenza della Sezione Ma- rittima della Società domenica 29 Dicembre 1907 ebbe luogo in Chioggia nell’ Aula Magna dell’ Istituto Sabbadino l’ annnale Assemblea dei pescatori d’ alto mare, di costa e di laguna. Presenti: il direttore della Sewla Veneta di Pesca, il direttore della Sezione in Chioggia, il se- gretario generale della Società, il consigliere della Società Regionale Veneta prof. Giuseppe Nalato, il sig. Giuseppe Mazzagallo cassiere della Collet- toria locale della Cassa di Previdenza « S. Marco » il cap. Pavanati ed oltre quattrocento pescatori. In assenza del presidente della tima, Vl’ adunanza fu presieduta dal prof. Levi Mo- renos, il quale porse ai convenuti il saluto del Sindaco di Chioggia, cav. uff. Gallimberti, del se- natore co. Sormani Moretti e dell’ ing. Giustiniano Bullo. Il prof. Levi Morenos, dopo un cenno somma- SÌ Sezione Marit- rio degli argomenti da trattare o dopo di aver raccomandato ai pescatori di voler esporre all’ As- semblea qualunque quesito di loro interesse, dà la” parola al cav. don Eugenio Bellemo il quale parla sulla gravissima situazione in cui oggi si trovano i pescatori chioggiotti nell’ opposta sponda dell’ A- driatico per. le vessazioni, le fiscalità e special- mente per le gravi contravvenzioni con le quali vengono colpiti dagli II. RR. guardacoste, dai pi- loti e dagli agenti portuali incaricati dell’ osser- vanza del paragrafo 2 dell’ Ordinanza 5 dic. 1884. Senza alcuna considerazione per l’ art. 26 del- l’ atto finale della Convenzione di Gorizia - così si esprime il cav. don Eugenio Bellemo - i bragozzi di notte e di giorno senza controllo, senza rilievi, senza badare alle proteste degli equipaggi ven-, gono posti in contravvenzione ed obbligati al pagamento di multe che si elevano sino a 100 fiorini per bragozzo. Vi ha di più: per costringere ‘arte di bordo ponendoli in alto mare in una situazione al pagamento i natanti, si tolgono loro le pericolosissima di irregolarità marittima e poi si sequestrano alle capitanerie di porto i ruoli di bordo. E’? vero che è permesso il ricorso presso il Governo marittimo di Trieste, ma questi quasi ogni volta dà ragione ai funzionari che procedono nel- l’ opera loro con maggior accanimento. Poichè la sorveglianza, o meglio i soprusi, si fanno sempre maggiori e le contravvenzioni piovono da tutte le parti, i pescatori esteri di Chioggia anche in causa del poco interessamento dei nostri agenti consolari esteri, hanno deciso in massima di ritornare in Italia, in tali evenienze, senza documenti di bordo applicandosi lo aforisma « ad estremi mali, rimedi estremi. » sano alla Tati tutela della marina i est farà pratiche in proposito con | Impero Austro- Ungarico. A Raccomanda però ai pescatori di fure ogni aforzo per rispettare sempre da loro parte le convenzioni marittime internazionali, di non dimenticare che, pur essento oggi un nostro diritto il pescare nell’ opposta sponda dell'Adriatico, siamo pur sempre in territorio estero ove la presenza dei nostri lavoratori, se torna utilissima e gradita a quella popolazione per il pro- dotto alimentare che vi porta, non è però veduta da tutti con pari benevolenza. Purtroppo V analfabetismo dei nostri pescatori, e quindi la loro ignoranza, rendono più facili i so0- prusi, ostacolano la legittima difesa quando gli ese- cutori della legge o male interpretano la legge stessa od abusando del loro potere compiono atti non leciti. Ha luogo una viva discussione alla quale, in Pavanati, ed i comandanti di flottiglie Gianni, Zennaro Luigi modo particolare, prendono parte il cap. e Pacifico Camuftfo ai quali rispondono il Presi- dente dell’ Assemblea, il relatore Bellemo, ed il rag. Camuffo; dopo di che I’ Assemblea approva all’ unanimità le seguenti proposte formulate dal cav. don E. Bellemo : a) Che vengano inviati telegrammi alle LL. EE. i Ministri dei Lavori Pubblici, dell’ Agricol- tura e della Marina. b) Che venga interessato il Deputato di Chiog- gia on. dott. Roberto Galli e gli on. Marcello, Fradeletto, Tecchio a fare una interpellanza alla Camera: i senatori Sormani Moretti, Veronese e Lucchini perchè abbiano a perorare la causa dei forti nostri lavoratori presso il Senato: i membri del Consiglio del Lavoro, on. Luzzatti, Pantano e Maffi ed il Consiglio Superiore della Marina mer- cantile. Ha quindi la parola il Segretario generale rag. Camufto il quale dà ampia relazione dei risul- tati ottenuti in seguito alle molteplici pratiche fatte dalla Presidenza della Sezione Marittima per la tutela dei pescatori in base ai rapporti inviati dalla Sezione della Scuola in Chioggia pel tramite e col parere della Direzione in Venezia. — Si di- lunga particolarmente nello accennare ai reclami dei pescatori per la proibizione «i pesca nelle aque dell’ Albania ed ai riguardi delle operazioni doganali nei porti dell’ Impero Austro-Ungarico ; alle controversie con armatori stranieri per danni sofferti dai bragozzi chioggiotti in seguito a colli- sione: al diritto di pesca nelle aque austro-unga- riche, entro il miglio marittimo dalla costa, da parte dei pescatori-armatori italiani che dimora nei Comuni di quel litorale e ehe sono sog- ; Area 258 hanno stabile getti all’ imposta di rendita: agli impedimenti sub- aquei nel golfo di Trieste; all’ inchiesta sui mer- cati delle Romagne ed all’ illuminazione del porto di Chioggia; ai reclami circa la pesca nelle riserve demaniali in Provincia di Rovigo ; vanti alla pesca ed alle reti per inosservanza delle disposizioni regolamentari sul trasporto del fango fuori della diga del Lido; alla chiusura del Ponte ferroviario di Loreo; alla pesca del novellame nelle aque del Bernio, ecc. Il cav. compiace vivamente per l’ opera spiegata dalla Presidenza della Sezione Marittima e sente di interpretare ai danni deri- don Bellemo si il pensiero del- I Assemblea esprimendo un voto di plauso e di ringraziamento all’ ing. Bullo ed al rag. Camuffo i quali nel nome della benemerita Società Regionale Veneta, con tanto intelletto e con tanto amore tu- telano gli interessi della marina peschereccia. Il prof. Levi Morenos intrattiene quindi i pe- di Previdenza e ri- corda i vantaggi che lo Stato riserva agli inscritti scatori sulla Cassa Nazionale che versano annualmente la propria contribuzione; accenna ai premi di diligenza istituiti. dalla bene- merita Commissione di Propaganda in Venezia, ed esorta i pescatori stessi, e specialmente i più gio- rani, nel loro esclusivo interesse, ad assecondare l’opera previdente dello Stato il quale si propone di provvedere alla vecchiaia ed alla invalidità di tutti i lavoratori. .Il sig. Giuseppe Mazzagallo, cassiere della Collettoria di Chioggia, fa infine una diligente relazione sulla situazione della Cassa di Previdenza <« S, Marco » così ai riguardi delle pensioni come sui fondi di riserva per infortuni e per la ban- diera e, assieme al cav. don Eugenio Bellemo, rin- nova le raccomandazioni fatte dal Presidente prof. Levi Morenos. . In seguito ai recenti infor- tuni causati dalla deficiente illu- minazione del porto di Chioggia ra ricordata la perdita del bragozzo Per l’illuminazione del porto di Chioggia. — fra i quali Chioggiotto della, Ditta Salvagno — la Presidenza della Sezione Marittima della Società Regionale Veneta, che sull’ argomento ebbe fin quì continuo seambio di corrispondenza coi Ministeri dei Lavori Pubblici, dell’ Agricoltura e della Marina, nonchè con l’ Ufficio del R. Genio Civile in Venezia, ha fatto nuove sollecitazioni perchè il progetto di tra- sformazione del faro di S. Felice, in conformità ai desideri della Commissione pel riordinamento del- l’ illuminazione delle coste del Regno, abbia final- mente ad entrare nella fase di esecuzione. cs Come assicura una Nota della R. Prefettura di Venezia, testè pervenuta alla Presidenza della Società, è ormxi certo che il Ministero e gli altri uffici compecenti provvederanno sollecitamente per- chè sia soddisfatta tale legittima aspirazione della marina chioggiotta. Pel ripopolamento del- Il Comitato provinciale vi- le aque pubbliche del- centino ha ritirato il giorno 13 la Provincia di Vi- Gennaio cinquantamila uova cenza. embrionate di trota di fiume della R. Stazione di piscicoltura di Brescia. Furono tosto trasmesse all’incubatorio sociale di Velo d’ Astico ove subiranno la trasformazione in, a't-ettante trotelline che a suo tempo verranno seminate nelle aque della Provincia di Vicenza. Dd QD Scuola Veneta di Pesca ed Aquicultura Corsi elementari tec- Riservandoci di pubblicare nel prossimo fascicolo il pro- gramma svolto in ciascuno dei Corsi a Chioggia ed a S. Pie- tro in Volta (Pellestrina) che ebbero inizio col primo giorno del novembre 1907, nico-professionali per i giovani pescatori del- I Estuario Veneto. diamo quì sotto 1 indicazione degli inscritti ‘e delle frequenze medie, avvertendo che in en- trambi i corsi ed in ogni singola Sezione le lezioni vengono regolarmente impartite ogni sera, eccezione fatta per i giorni festivi. Corso in Chioggia. Sezione I.(1) — Inscritti 60. Media frequenza 35. Sezione II. (2) — Inscritti 34. Media frequenza 24. Totali: Inscritti 94. Media frequenza 59. Corso di S. Pietro in Volta. Sezione I. (1) — Inseritti 2. Media frequenza 2. Sezione II. (2) — Inseritti 26. Media frequenza 21. Totali: Inseritti 28. Media frequenza 23. XII sessione di lezioni per l’abilitazione di marinai - pescatori al comando di barche alla pesca illimitata ed al- I’ estero. Nel mese di Gennaio, la Scuola. Veneta di Pesca, @ mezzo della sua Sezione in Chioggia, ha tenuto la dodice- sima sessione di lezioni per i marinai pescatori aspiranti al comando di barche alla pesca illimitata ed all’estero. Gli esami ebbero luogo verso la fine del mese presso la R. Capitaneria del Porto di Chioggia da- (1) Nella Sezione I. si pongono gli analfabeti che non furono mai alle scuole elementari e quelli che, pur avendo fre- quentato qualche corso, dimenticarono del tutto il leggere, scrivere e far dei conti. (2) Nella Sezione II. sono ammessi coloro che frequentarono la Sezione semi-analfabeti dello scorso anno, e quelli che sanno leggere e scrivere. vanti ad apposite Commissioni così costituite : Cap. Vittorio Muraro Comandante del Porto, Presidente ; Capitani mercantili Baldo Leopoldo, Casson Fran- cesco e Pagan Luigi, membri. Dei marinai-pescatori che frequentarono il corso tenuto dalla Scuola, furono abilitati al comando i seguenti : Ranzato Angelo di Tomaso, Ravagnan Ferrue- cio di Ferdinando, Monaro Felice di Federico, Schiavon Sante di Angelo, Ardizzon Antonio di Ferdinando, Boscolo Felice di Zaccaria, Ciriello Raimondo di Fortunato, Ballarin Felice di Giacomo, Ranzato Giacomo di Tomaso, Maistrello Lazzarino di Felice, Bacci Aristide di Vincenzo, Camuffo Carlo di Pacifico, Dario Giuseppe Tobia di Angelo, Gavagnin Ernani di Bortolo, Modenese Francesco di Achille, Voltolina Angelo di Luigi. Nel mese di gennaio il prof. Giuseppe Nalato tenne a Chiog- gia una conferenza per promuo- vere l’ inserizione dei pescatori- armatori alla Cooperativa « Clodia ». Fu pure a Pellestrina ove continuò a dare indirizzo ed istruzione a quella Cooperativa per -l’ organizzazione della vendita collettiva del pro- dotto della pesca, e ad Adria ove fece propaganda per trasformare in Cooperativa di lavoro quella Società fra pescatori. Per favorire ’ attività della Cooperativa fra pescatori di Burano, la Giunta Esecutiva della Scuola di Pesca, accogliendo la proposta del prof. Levi Morenos, deliberò di proporre alla Commis- sione di Vigilanza nella prossima seduta, il pre- stito alla Cooperativa stessa della somma fin quì raccolta pel fondo perpetuo « Antonio Comello » destinato per una piazza a favore di orfano di pe- scatore chioggiotto nell’ Asilo pei figli dei marinai pescatori, e ciò perchè la Cooperativa possa dare esecuzione al progetto d’ impianto di una tintoria cooperativa delle reti. Per la cooperazione fra i pescatori dell’ E- stuario. In occasione dell’ Assem- blea generale della marina pe- schereccia di Chioggia il prof. Levi Morenos ha intrattenuto i pescatori sui benefici della riassicurazione alla Cassa Nazionale di Previdenza ed ha ricordato i premi di diligenza di lire 100 Propaganda per pro- muovere la previdenza per la vecchiaia e l’in- validità dei pescatori. istituiti dalla Commissione di propaganda della Cassa stessa in Venezia, premi che verranno sor- teggiati fra coloro che risulteranno di aver rego- larmente versate le contribuzioni dell’ultimo biennio. Il rag. Camuffo nel mese di gennaio fu a Bu- rano ove spiegò opera di propaganda per la costi- tuzione in quel Comune di una Collettoria della Cassa di Previdenza San Marco fra pescatori Veneti; le autorità locali assicurarono tutto il loro interessamento pel buon esito dell’ iniziativa. Sono ora in corso le pratiche per assicurare alla istituenda Collettoria speciali sussidi per il fondo iniziale. Analoga propaganda si viene esplicando dalla Scuola a Pellestrina, a mezzo del rag. Camuffo, allo scopo di costituire anche fra quei pescatori un’altra collettoria. Costituzione di Sub- Comitati nell’ Adria- tico in favore dell’ A- silo pei figli dei ma- fatta dal prof. Levi Morenos si sono già costituiti e funzionano. Comitati, uno a Rimini, l’altro in Ancona, allo scopo di racco- gliere fondi perchè il beneficio del provvido Isti- tuto abbia ad estendersi quanto più possibile agli orfani e derelitti dei pescatori di tutto il litorale. Il Comitato di Rimini ha già nominato il pro- prio Consiglio che risultò così composto : i Presidente : cav. Riccardo Ravagnani, Presi- dente della Camera di Commercio. — rinai-pescatori. Vice Presi- denti: cav. Camillo Duprè, Sindaco di Rimini, dott. Zavagli rappresentante della Congregazione di Carità. — Membri: Colonnello Allegra, Presi- dente della locale Sezione della Lega Navale, cav. Giuseppe Cavallari, comandante del Porto di Ri- mini, sig. Vittorio Voltolina, Presidente della So- cietà di M. S. fra la Marineria. La Presidenza del Comitato Marchigiano ri- sultò composta dei signori: on. comm. avv. Arturo Vecchini, deputato al Parlamento, Presidente ; comm. R. Jona, Presidente della Camera di Com- mercio di Ancona e cav. prof. Paolucci, Preside del R. Istituto Tecnico e Nautico, Vice Presidenti ; %odolfo Morelli, Segretario dell’ Istituto stesso, Segretario. sig. Salvataggio del bragozzo chioggiotto Crispi. La mattina del giorno 7 gennaio alle ore 11 il diret- tore della Sezione in Chiog- gia della Scuola Veneta di Pesca cav. prof. don Eu- Bellemo Direzione della Scuola a bordo della nave-scuola Scilla il seguente genio trasmetteva alla fonogramma : « Bragozzo « Crispi » comandato ma- rinaio Ravagnan Luigi durante la notte del sabato alla domenica colpito forte raffica vento greco al largo della costa nostro litorale, ebbe rotti alberi ed attrezzi; pericolando giunse a Punta Maestra nel litorale Adriatico, due Sub- | 4 e colà si rifugiò con 1’ assistenza anche di alcuni © pescatori locali. Ora lo scafo si trova isolato nella rada con falla e pericolo grave di marinai che si trovano Urge invio per salvataggio, di una torpediniera della R. Marina ». bordo. Il direttore della scuola prof. Levi Morenos si recò al Comando in Capo del Dipartimento ove fu ricevuto dall’ ammiraglio Viotti al quale espose il :aso gravissimo pregandolo di benevoli solleciti provvedimenti pel salvataggio. E il Comandante in Capo dava subito disposizioni perchè la torpedi- niera 121 S. accendesse i fuochi e, appena pronta, si Verso le 7 di sera il prof. Levi Morenos si recò a bordo della torpedi- conferire col comandante cav. recasse a Punta Maestra. niera stessa per xi si al quale presentò il pescatore venuto espres- mente da Chioggia per fornirgli gli opportuni chiarimenti, pescatore che prese imbarco sulla tor- pediniera. Intanto la direzione della scuola telefonava a € hioggia perchè le famiglie dei naufraghi fossero informate che ormai ogni cosa era disposta per il salvataggio. Ed infatti il giorno successivo alla 4 pom. il direttore della sezione della scuola in Chioggia avvertiva telefonicamente il prof. Levi Morenos che con giubilo delle famiglie i marinai pescatori costituenti l’equipaggio del bragozzo « Cri. spi » erano già stati trasbordati colà sani e salvi dalla torpediniera la quale ebbe anche a ricuperare ed a rimorchiare fino a Chioggia lo scafo del bra- | gozzo. U Prezzi e quantitativo Dalle ricerche che per la di prodotto sul mer- Scuola Veneta di pesca si ven- cato di Venezia. gono compiendo dal prof. G. Nalato sul mercato di Venezia, ricaviamo i dati esposti nell’ ultima colonna di testo del periodico. I dati, per comodità tipogra- fica, si collocano in quella parte del giornale, pur essendo parte integrante di questa rubrica ufficiale. d SÒ) NOTIZIARIO ITALIANO Cronaca delle Società promotrici - Cattedre - Stazioni - Cooperative - Consorzi. Lal Nuova Sede della So- La benemerita associazione lom- cietà Lombarda per la barda che colla consorella Società Re- Pesca. gionale veneta sino del 1894 ha ini- ziato e tenacemente proseguito con si- euri successi l’opera di ripopolamento e vigilanza per le aque pubbliche ebbe in questi giorni una sede veramente degna e dalla quale l’opera della associazione riceverà incremento ed autorità. La nuova sede della Società è nel grandioso Aquarium Civico, sull’ Edificio che il Comitato dell’ Esposizione inter- nazionale donò alla città di Milano e dove continua a funzio- nare l’ Aquarium che diventerà un vero grande istituto per la biologia specialmente applicata alla pesca d’acqua dolce. Attività « Pro aquicul- La Cattedra Ambulante di agri- tura » della cattedra coltura di Porto Maurizio a merito ambulante d’ agricol- del suo direttore dott. prof. rag. Cal- «tura di Porto Mau- vino, e precedendo in ciò le consimili rizio. istituzioni agrarie italiane, si adoperò sino dal 1903 pel ripristinamento del- l'antica pescosità delle aque fluviali. A tale scopo il dott. prof. Calvino provvide, coll’ aiuto della R. Stazione di piscicultura di Brescia, all’ impianto di tre incubatori, l'uno a Ventimiglia pel ripopolamento del fiume Roia e del torrente Nervia, un altro a Taggia pel tor- rente Argentina, ed il terzo a Pieve di Teco per l’ Arroscia e l'Alto Tanaro. Un quarto piecolo incubatorio di sole quattro cassette californiche, fu istituito nel 1906-1907 a Porto Mau- rizio per provvedere alle semine nell’ alto Prino e nell’ alto Impero. Nella campagna ittiogenica del 1906-1907 furono im- messi 10.000 avannotti di Salmo fario (Trota comune o di fiume) nel Roia e 35.000 di Salmo iridens (Trota iridata) negli altri fiumi. Ufficio agrario pro- vinciale di Cuneo. Quest’ istituto agricolo istituì a proprie spese in Borgo S. Dalmazzo a Porta Nizza, sino da tre anni or sono in un caseggiato di proprietà del cav. ing. Durandy, un incubatoio nel quale vennero immerse trentamila uova di «Trutta Fario » provenienti dalla stazione di piscicoltura di Brescia. Incubatorio ed opera di ripopolamento devonsi all’Uf- ficio Agrario cioè Cattedra ambulante provinciale di agricol- tura, così ben diretta dallo studioso cav. uff. prof. Remondino Carlo che attese al ripopolamento della Stura, del Gesso, della Vermegnana, del Pesio e della Macra. Quanto prima giungeranno pure da Brescia altre trenta- mila uova, che verranno del pari immesse in questo incu- batorio e destinate agli stessi torrenti. Unione: dilettanti pe- Questa Società venne fondata per scatori di Torino e la città e provincia di Torino nel- Provincia. l’ anno 1900 per iniziativa di pochi volonterosi amanti del pubblico bene ; nel 1903, la Società cominciò ad eseguire delle semine nel Po, dove nell’ anno citato furono immessi 45.000 avannotti di Salmo fario nati da uova, donate dal Ministero e incubate a Torino a spese dell’ Unione. Nello stesso modo nel 1904 furono immessi nel Po, nella Stura e nell’ Orco 80.000 avannotti di Salmo fario. Nel 1905, 100,000 avannotti di Salmo fario furono immessi nello acque del Po. Nell’ anno successivo altri avan- notti in numero di 90.000 furono seminati parte nel Po e parte nell’ Orco. Attività della Società Da una lettera del sig. Gio. Batt. caccia e pesca nella Barbieri presidente di questa beneme- provincia di Reggio rita associazione costituitasi l’ anno Emilia. scorso, ricaviamo le seguenti notizie : « Fino dal principio dell’ anno la Società aveva preventivato per premi agli scopritori delle contravvenzionì alla caccia e pesca la somma di L. 100 e, non appena ottenne dal Ministero dell’ Agricoltura la somma di L. 100 a titolo d’,ncoraggiamento assegnò questa somma allo stesso capitolo. Nell’anno vennero contestate dagli agenti, e specialmente dalle Guardie forestali, alle quali va data giusta lode, 15 con- travvenzioni alla caccia e 3 alla pesca. Vennero inoltre uccisi 6 volpi, 2 animali nocivi e 28 uccelli rapaci. La Società come promise col suo regolamento pagò L. 110 per le contravven- zioni alla caccia e L. 30 per le contravvenzioni alla pesca e L. 59,70 per l’uccisione dei vari animali Per l’anno 1908 il Consiglio, nell’intenzione di sempre più eccitare la solerzia degli Agenti e quindi recare osser- vanza alle leggi e favore all’agricoltura e piscicoltura, ha preventivato allo scopo suesposto L. 300. 11 Consiglio inoltre, nella misura consentita dalle deboli sue forze ha ottenuta l’ approvazione Prefettizia per l’ istitu- zione di una Guardia giurata nei Comuni di Viano, Albinea, Vezzano, e Quattro Castella, il cui servizio è stato assunto dal Sig. Ronzoni Ugo di Vezzano, dalla vigilanza e solerzia del quale si attende quella repressione del bracconaggio che è precipuo scopo della società. E° pure in'enzione del Consiglio di allargare il servizio delle Guardie giurate, in ciò sorretto dalle buone disposizioni dei soci che volonterosi si sono sottoscritti per assicurare una somma per due anni che valga a concorrere nell’ istituzione di dette Guardie. » i . Un plauso ai bravi soci della associazione Reggiana e l'augurio che essi trovino imitatori nelle esistenti ed isti- tuende società consorelle. Mercoledì l gennaio in una sala del Consorzio Agrario di Acqui, gen- tilmente concessa, ebbe luogo la pri- ma assemblea della nuova Società Acquese per la Pesca e l’ Aquicoltura. Presiedette il prof. G. De- Alessandri, che lesse lo statuto sociale, approvato all’ unanimità. 4 L’egregio prof. Vittorio Puschi titolare della locale Cat- tedra ambulante di Agricoltura, comunicò di aver a propria disposizione 25 mila avannotti di trota fluviale, forniti gratui- tamente dalla R. Stazione di Brescia per le aque della Bor- mida. Comunicò altresì d’ aver richiesto 80 mila cieche d’ an- guilla, che spera saranno ugualmente concesse. Addivenutosi alla costituzione del consiglio, vennero chia- mati a farvi parte i signori: prof. G. De-Alessandri, pres. — Silvio V. Timossi, vice-pres. — dott. G. Corallini cons. segr. — prof. V. Puschi, avv. cav. E. Cervetti, Miroglio Giuseppe, Crudo Bernardo, consiglieri. AU’ assemblea presero parte il cav. Guglieri, s ndaco di Acqui, l’ avv. Raffaele Ottolenghi consigliere provinciale, non- chè parecchi consiglieri comunali e dilettanti in pesca. Società Acquese Pro-. Pesca ed Aquicoltura. Operazioni ittiogeni- Nello stabilimento ittiogenico di che al R. Stabilimento Peschiera, che è alle dipendenze della piscicolo di Peschiera. R. Stazione di Brescia, a tutto il 20 Dicembre ad opera del piscicultore go- vernativo Francesco Lugo un veterano della piscicultura go- vernativa si fecondarono artificialmente un milione e duecen- tomila uova di « trota di lago », che sono in incubazione nelle apposite vasche. « D’ ordine del Ministero d° Agricoltura si fece anche l’ e- sperimento riuscitissimo, per l’inerocio di trecentomila uova di trota californiana, che saranno poi spedite (nell'epoca di embrionamento) in zone idrografiche appartate. Dd =" SO) QUESTIONARIO Riprendiamo questa rubrica per avviare fra Lettori e Redattori della « Neptunia» una gen- tile collaborazione. Le domande che possono essere d’ interesse generale verranno pubblicate e così le rispettive risposte ; per le altre di esclusivo interesse per- sonale verrà data risposta privata. 1. - Si vorrebbe conoscere le origini dei nomi delle Valli Salse da Pesca dell’ Estuario Ve- neto. — A quale pubblicazione storica o te- cnica si può ricorrere ? Un Vallicultore Veneto 2. - Desidererei acquistare un buon trattato possi- bilmente italiano sulla coltivazione delle carpe. (M. D.) | più importanti prodotti dell | cato di Venezia nella prim mese di gennaio 1906. Branzin — Labros lupus : all Kg. 6870. Tria — Mullus surmuletus a ; Kg. 2155 da L. Corbetto — Umbrina cirrosa è: Kg. 4930 da L. Dental — Dentex s.: È Kg. 3960 da L. Arboro — Pagellus erythreus : Kg. 1080 da L. Sgombro — Scomber scombrus : Kg. 100 da L. Lanzardo -- Scomber colias : Kg. da Testo: Ton — Thynnus s. è Kg. 170 dallo: Sanpiero — Zeus faber : Kg. 1950 da L. Volpina — Mugil cephalus : Kg. 8600 da L. Caustelo — Mugi! capito : Ku. U660 da L. Lotregin — Mugil auratus : Kg. 8130 da L. Vergelata — Mugil saliens : Kg. 10320 da L. Bosega — Mugil chelo : - Kg. 7415 da L. Romby-Soazo — Zhombus s. : Kg. - 2490 da L. Sfoglio — Solea s. : Kg. 15800 da L. Sardella — Alosa sardina : Kg. da L. Sardon — Engraulis encrasicolus : Kip 2370. da L. Bisati marini — Anguilla eulgaris è Kg. 3040 da L. Bisati femenali - Anguilla vulgaris : ke. 37:00 da Calamari — Loligo culgaris : Kg. 2400 da L. Sepia oficinalis : Kg. 2460 da L. Folpo — Eledone moscata : Kg. 12700 da L. Peocio — Myhilus s.: Kg. 3860. daL. Ostreghe — Ostrea s. Kg. 6850 da L. Sepe Scampo — Nephrops norvegicus è Kg. 1770 da L. Astese — Homarus vulgaris : Kg. 190 da L. Aragosta — Palinurus vulgaris : Kg. da L. Mazaneta — Carcinus moenas (Femm.) : Kg. da L. Moleche — Carcinus moenas (in muta) : Kg. da L. Dorr. DAVID LEVI MORENOS Direttore responsabile Vicenza 19)8 — Arti Grafiche Vicentine ) sulla ‘Pesca; 13 novembre 188%; settembre. Idem, DES 72 del Regolamento suddetto dal 1 aprile "i 30 oa Idem, Art. 72 del iano suddetto dal 1 maggio al 30 agosto. Ao Rie 24 del regolamento sud- ed i mitili provenienti da vivai 0 d, i d’etto dal 1 aprile al 31 agosto. | stabilimenti di ostricultura, pur- nei ) chè accompagnati da certificato "R finali => Seen Proibita la raccolta in base al- | dell’ Autorità Marittima indicante dei l Art. 24 del regolamento sud. |la provenienza e la quantità de- sha Su detto dal 1 marzo al 30 aprile- | gli animali aquatici predetti. i Ù i i 8. Serraglie. . . . . Proibito l’uso in base all’ Art. 73 del Regolamento suddetto, dal san 1 gennaio al 30 aprile. 96 a. 9. Schileri . PERE : KS È A Ì Proibito Il’ uso in base all’ Art. 73 del Regolamento suddetto, dal SE 10. Strassini da fossa 3 Rae aio Alva: È } Da AS, Jpaglostelle: iii... "ga Ta SOROnENA 4 ; Proibito 1’ uso in base all’ Art. 74 del Regolamento suddetto, dal pe: Tot È 15 marzo al 30 giugno. td 13. Pesca a braccio dI 14. Pesca a fossina . . i È 15. Tratturi da Anguele Proibito l’uso in base all’ Art. 73 del Regolamento suddetto, dal * 1 gennaio al 31 luglio. 5: 16. Tele o teloni supe-. Proibito V uso in base all’ Art. 73 del Regolamento suddetto. di riori a 3 metri di lun- n ghezza e 0.80 di lar- di ghezza. d PIT e 17. Pesca notturna al pe- Proibita in base all’ Art. 68 del Regolamento suddetto. sce novello. ) : me i Anguille. — Proibito il commercio se di lunghezza inferiore a centimetri 25. Per le anguille d’aqua dolce la proibizione si estende fino alla lunghezza di cm. 40). Passerini, Sfogi, Rombi, Seasi, Lovi, Bransini, Dentali, Seievolame. — Proibito il commercio se di lunghezza inferiore a centimetri 12. Barboni, Trie, Sardelle, Sardoni. — Proibito il commercio se di hnghezza inferiore a centimetri 7. , Ostriche. — Proibito il commercio se di diametro inferiore a centimetri 5. Tabella allegata al Regolamento (art. 17) della Pesea marittima. Mitili (peoci).. — Proibito il commercio se di diametro inferiore a centimetri 3. ra CASSA DI PREVIDENZA S. MARCO FRA PESCATI COLLETTORIA DI CHIOGGIA | . Bollettino del mese di Gennaio 1908 MOVIMENTO DEI SOCI Per la pensione governativa : Pescatori inscritti al 31 Dicembre 1907 . $ È SREI a È È Né#21205 Pescatori inscrittisi durante il mese di Gennaio 1908 3 ; È E » Per la pensione graziale : Pescatori inscritti al 31 Dicembre 1907 . È É > > x " N. 641 Pescatori riassicurati alla Cassa Nazionale nel mese di Gennaio 1908 “ Dì Totale degli inscritti... : ì 2 2; MOVIMENTO DI CASSA Fondo per le pensioni governative : Fondo esistente al 31 Dicembre 1907 . È È x È : i L. .6835:25 "A pesa Quote versate dai soci nel mese di Gennaio 1908 . : : < > 144.25 si; L. 697950 È Fondo per le pensioni graziali : ati Fondo esistente al 31 Dicembre 1907 . : c : : L; 5410.57 Quote versate dai soci nel mese di Gennaio 1908 >». 750502 Li s060T Importo delle pensioni pagate nel mese di Gennaio 1908 > 34.00 PA L 5494.07% Fondo per sussidi alle famiglie di naufraghi + 9 1754.13 Fondo esistente al 31 Dicembre 1907 . 7 : î È È È f Contribuzioni versate nel mese di Gen. 1908 da armatori di barche da pesca >» 45.00 jb Fondo per la bandiera sociale : Ammontare delle contribuzioni versate dai soci per la bandiera sociale i TEA Fondo di Cassa al 31 Gennaio 1908 L SITUAZIONE DI CASSA AL 3Î GENNAIO 1908 Buono fruttifero N. 0124 in data 30 Aprile 1907 Banca Popolare Cooperativa di Chioggia. L ) ; L ; : ; je Libretto di Risparmio N. 1887 della Banca suddetta » Libretto di Risparmio N. 1905 come sopra . . ; » Danaro esistente presso la Cassa Nazionale di Previdenza > Danaro esistente presso il Cassiere delegato della Collettoria » 1EA Venezia 31 Gennaio 1908 Totale per LA COMMISSIONE AMMINISTRATRICE Il Presidente Inc. GIUSTINIANO BULLO Il Cassiere Il Segretario 0 Dott. G. B. VOLTOLINA. Rag. MAMERTO CAMUFFO Il Cassiere delegato della Collettoria GIUSEPPE MAZZAGALLO MARINA - FLUVIALE - LACUSTRE | PREMIATA CON MEDAGLIA D'ORO i Ri Esposizione Na. di Milano 1894, - Esposizione Naz. di Torino 1898. - Esposizione Internaz. di Milano 1906 Fondata e diretta dal Dott. D. LEVI MORENOS Redattore Capo Rag. M. CAMUFFO tool Spie i “d BOLLETTINO UFFICIALE della Società Regionale Veneta per la Pesca e |’ Aquicultura e delle Istituzioni annesse: Scuola Veneta di Pesca. — Asilo pei figli derelitti dei marinai-pescatori dell'Adriatico. Cassa di Previdenza « S. Marco » fra Pescatori Veneti -. Organo Centrale per promuovere la Federazione Nazionale Aquicola | STOCGNENI: AZRET O D. Levi Morenos. — I problemi del credito e della cooperazione per le industrie marittime pe- scherecce italiane: Premessa. - Condizioni ge- nerali dell’ industria e dei lavoratori. Grablovitz. — Szcondo Trimestre delle tabelle per le alte e basse maree per i porti di Vene- | zia ed Ischia (per il riferimento ai porti del È litorale italiano e Colonia Eritrea vedere ; numero di Gennaio 1908). ._D. Levi Morenos. — Appunti, per conferenze tec- $ niche - Il suolo aqueo: 1° /{ Capiente (con una tavola illustrativa). 2) NorE - COMUNICAZIONI - CoRRISPONDENZE G. B. De Toni. — La nutrizione delle sardine. O. Tona. — Osservazioni sul quantitativo di cor- puscoli rossi e di emoglobina di alcuni pesci in base alla diversa alimentazione. NorIZIARIO ITALIANO Cronaca della dinamite. -—" Dinamite e veleni per le trote dell’ Adige. — Il disastro di Comacchio (con tre illustrazioni). Cronaca varia. — Pesca ed Aquicultura nella stampa politica. - Agitazione di pescatori s : nur contro il dazio consumo sul pesce fresco. — Naufragio peschereccio. - La pesca di un grosso delfino. NoriziaRIo EsreRO La pesca delle perle a Ceylon. - Aumento del bilancio per la pesca in Austria-Ungheria. ESPOSIZIONI DI Programma della « Mostra del Po» a Piacenza (Agosto-Ottobre 1908). - Esposizione di pesca in Norvegia. VOLKLORISMO PESCHERECCIO Preghiera e navigazione. — « La pesca dei sque- raroi ». - Nomenclatura anguillare. QUESTIONARIO Risposte. — Sui nomi delle Valli Salse da Pe- sca. - Trattato per la coltivazione delle carpe. Quantitativi e prezzi dei più importanti prodotti delle aque pel mercato di Venezia (Seconda quindicina di gennaio). —_——_————————__—_—_——n DIREZIONE ed AMMINISTRAZIONE - Venezia Nave-Scuola Scilla - Telefono n. 12-36 A : Abbonamento annuo alla « NEPTUNIA » Lire 12 — Coi supplementi Lire 20. Gli abbonamenti decorrono sempre dal Gennaio e quando non sono disdetti s'intendono tacitamente rinnovati er inserzioni contratti a forfait. — Rivolgersi all’ Amm. della « NEPTUNIA » - Venezia “sr S: Sii È AA hi CASSA DI, PaEviDeNZA S. MARCO FRA PES ATORI % è [1 a 0 WAECODLETTORIA: DI CHIOGGIA | TE le) Bollettino del mese di Febbraio 1908 MOVIMENTO DEI SOCI Per la pensione governativa : F° ) i Pescatori inscritti al 31 ‘Gennaio 1908 À ; 5 5 = IN Pescatori inscrittisi durante il mese di Febbraio 1908 3 : È ; Pao Per la pensione graziale : Pescatori inscritti al 31 Gennaio 1908 ; E N. 635 Pescatori riassicurati alla Cassa Nazionale nel mese di Febbraio 1908 » 4 Totale degli inscritti 4 ì 5 ‘ : MOVIMENTO DI CASSA Fondo per le pensioni governative : Fondo esistente al 31 Gennaio 1908 . i ; : ; L. 6970.50 Quote versate dai soci nel mese di Febbraio 1908 n . ; È » 10.50 ee L. 6000.00. Fondo per le pensioni graziali : { Fondo esistente al 31 Gennaio 1908 . È SETTI È L. 5494.07 Quote versate dai soci nel mese di Febbraio 1908 9 c 3 : » 57.00 . L. 5551.07 Importo delle pensioni pagate nel mese di Febbraio 1908. >» 34.00 i o L .5517.07 Fondo per sussidi alle famiglie di naufraghi . CE LETAIOR Fondo esistente al 31 Gennaio ‘1908. . L. 1790.13 Contribuzioni versate nel mese di Febb. 1908 da armatori di barche da pesca » 7.50 i i L. 1806.63 Fondo per la bandiera sociale : Ammontare delle contribuzioni versate dai soci per la bandiera sociale Re È L. 169.008 Fondo di Cassa al 29 Febbraio 10908. L. 14482.70 SITUAZIONE DI CASSA AL 29 FEBBRAIO 1908 dI Buono RO N. 0124 in data 30 Aprile 1907 Banca VE ORME, COCESIO di Chiogg Libretto di RITO N. 1887 della Banca suddetta Libretto di Risparmio N. 1905 come sopra . Danaro esistente presso la Cassa Nazionale di Previdenza Danaro esistente presso il Cassiere delegato della Collettoria L. 4500.00 >». 1740.26 » 1422.49. >» 6734.00 >» 79,95 Venezia 29 Febbraio 1908 ; Totale n Je? 14482.70 per LA COMMISSIONE AMMINISTRATRICE Il Presidente Inc. GIUSTINIANO BULLO Il Segretario Il Cassiere Rag. MAMERTO CAMUFFO Dott. G. B. VOLTOLINA Il Cassiere delegato della Collettoria GIUSEPPE MAZZAGALLO LI il t N È. » te e A 4.4) o è DI 20 Febbraio 1908 DAVID LEVI MORENOS problemi del credito e della coo- | perazione per le industrie marit- . timo-peschereccie italiane. ©” PREMESSA. A tutto lugliò 1904 non esisteva in Italia un provvedimento d’ indole economica che, nella legi- Slazione sociale nostra, venisse in aiuto diretto alla classe dei marinai-pescatori, ad una classe che Secondo le statistiche ufficiali, conta ben 110.000 lavoratori dediti alla pesca di pesci, molluschi, crostacei, el ai quali lavoratori si devono aggiun- gere i marinai pescatori delle flottiglie addette alle pesche speciali delle spugne e del corallo, valli salse da pesca (vallesani « omeni » di valle), ed i quelli delle tonnare (tonnaroli), quelli delle pescatori delle lagune di Comacchio, delle Acque Mesolane, delle acque dei Polesini dell’ Estuario veneto, delle lagune di Caorle e Marano, dei la- dell’ Adriatico della Ma- remme toscane. In tutto oltre 200,000 lavoratori ghi salsi meridionale e circa, dalla cui industria dipende poi quella dei ‘antieri navali per le imbarcazioni peschereccie e tutta una serie di industrie, dalla principale di- pendenti come: lavorazione del pesce (cucine per l ammarinatura delle aguille, fabbriche di tonno all olio eec.); lavorazione dei coralli e delle spu- gne; lavorazione delle conchiglie ornamentali, non- chè tutti gli del pesce, alcuni utili, anzi indispensabili, altri paras- intermediari per il commercio Sitari e da eliminarsi. Non possiamo fare che un calcolo ben approssimativo della parte di popola- zione italiana che vive direttamente od indiretta- mente per le industrie estrattive marittime, ma credo di tenermi in un limite molto moderato va- lutandola ad oltre 600,000 persone (tre per ogni famiglia). Ora, lo ripeto, sino al 1904 nella legislazione Sociale italiana non un provvedimento a favore di questi lavoratori del mare; ma vi ha di peggio : dalle poche leggi della recente legislazione sociale italiana, marinai-pescatori si videro dimenticati © messi da parte. Esclusi dalla legge sugli infortumi del lavoro, perchè in generale la figura giuridica del pescatore è quella del compartecipante e non del salariato, mentre in alcuni compartimenti ma- rittimi, come in quello di Venezia, sono esclusi (1) Dalla Rivista Credito e Cooperazione di SE. Luzzatti — Anno XX - N, 8. anche dai benefici della Cassa Invalidi per la Ma- rina mercantile. Da molti anni venivo invocando provvedi- menti a favore dei più derelitti lavoratori del mare: vor clamantis in deserto! E senza, è dove- roso ricordarlo e conservarne grato animo, senza l'intervento di Luigi Luzzatti, lo statista che alla | genialità della mente unisce 1 animo aperto ad ogni più nobile sentimento, l'umile voce del pro- pagandista avrebbe forse sempre predicato al de- serto ! Nel 1903. il non era stato ancora chiamato a far parte del Ministero Giolitti a diri- gervi le trattative per la rinnovazione dei trattati di commercio e navigazione con 1’ Austria-Ungheria Luzzatti ma il suo intervento e la sua parola erano invo- cate ed attese all’ estero ed in Italia come della maggiore autorità in argomento, Fu in quell’ occasione che, unitamente al sin- uff. all’ ing. Poliuto Bonivento, pure di Chioggia, ed daco di Chioggia cav. Amadio Galimberti, al rag. Mamerto Camufto, consigliere della Società dal- Von. Luzzatti, allora di passaggio a Venezia, per Regionale Veneta, mi recai in commissione esporgli i nostri timori per la marina peschereccia di Chioggia che, senza la rinnovazione della cosi- detta clausola di Gorizia al trattato di Commercio e Navigazione, avrebbe subita una crisi fatale non solo alla classe dei marinai-pescatori, ma alla intera città di Chioggia, il centro più importante della marina peschereccia dell’ Adriatico. Lon. Luzzatti ritornava intanto al potere e prendeva la direzione del lavoro per la rinnova- zione dei trattati di Commercio. Egli ricordò al- lora quando gli aveva esposto la Commissione di Chioggia da me presentatagli poche settimane pri- ma a Venezia, ricordò i miei vecchi tentativi fatti dieci anni prima (nel 1895-96), per fondare delle fra pescatori a Venezia, Cooperative di lavoro Burano, Pellestrina, Chioggia; ricordò i disegni che col compianto Francesco Cirio avevo formu- lato per estendere ed intensificare la utilizzazione delle acque marittime nostre, e nel novembre 1903 mi chiamava a Roma, incaricandomi di studi pre- liminari sul problema peschereccio dell’ Adriatico ai riguardi della rinnovazione dei trattati di com- mercio. E mi è grato qui ricordare anche il nome del comm. Ettore Friedlaender, uno dei membri più anziani della Commissione consultiva per la pesca. pure, in della dei commercio nell’ Austria-Ungheria, nel Egli occasione rinnovazione trattati di conferire con Von. Luzzatti,i ricordava le beneme- renze del ceto marittimo veneto e dei chioggiotti, valentissimi non solo in mare, ma anche nella pi- È scicultura valliva ed interessava il Ministro alle sorti di questi lavoratori. Verso la fine del 1903 l’on. Luzzatti invitava l’ on. Pantano, che veniva a Venezia per la Com- missione Reale per i porti, ad occuparsi pure della nostra marina peschereccia adriatica e mi incari- ‘ava di coadiuvare in argomento l illustre depu- tato siciliano. La « pratica pesca » ai riguardi dei trattati di commercio, per ragioni di competenza passò di poi al Ministero di Agricoltura e S. E. Rava, ri- confermandomi il precedente incarico, mi dava mandato di compiere una rapida, sintetica inchie- sta lungo l'Adriatico, nei porti pescherecci che io avevo avuto già occasione di studiare anni prima per un’ inchiesta affidatami dalla Società delle Ferrovie Meridionali, rete Adriatica, e di presen- targli un rapporto e concrete proposte per venire in aiuto, con disposizioni legislative, ai marinai pescatori. Nel febbraio-marzo 1904 compiei rapidamente la mia ispezione ai porti pescherecci dell’ Adriatico, e ritornato a Roma, estesi il mio rapporto che fu presentato agli onorevoli Luzzatti e Rava ed al- l’on. Pantano, delegato governativo per la rinno- razione del trattato di Commercio e Navigazione. Il Ministro di agricoltura, al quale, come dissi, spettava per ragioni di competenza la parte tecnica della legge, non potendo, per 1’ urgenza del momento politico, seguire le solite trafile delle varie Commissioni, chiamò a Roma l illustre z00- logo comm. E. Giglioli, presidente della Commis- sione consultiva per la pesca ed affidava a lui, al prof. Decio Vinciguerra, direttore della R. Sta- zione di Piscicultura di Roma, ed al cav. avv. E. Giacobini, reggente la sezione pesca (la quale in quel torno di tempo assumeva nome e funzione d’ ufficio per la pesca), l’incarico di esaminare le mie proposte e formulare il disegno di legge. In pieno Parlamento da illustri parlamentari, nella stampa politica e da colleghi di Corpi con- sultivi si volle far risalire a me il merito od il demerito di quanto essa legge ha di buono e di deficiente. Dico merito o demerito, a seconda del punto di vista dal quale si considerò poi la legge in questione. To non respingo alcuna responsabilità, ma per ragioni di giustizia verso di me e verso gli altri, e specialmente nell'interesse degli umili lavoratori, pei quali erano stati voluti dal Luzzatti, Pantano e Rava i provvedimenti sociali, conviene esami. nare con sereno animo la legge stessa e vedere se le sue deficienze sono nelle cose, se derivino da circostanze intrinsiche, se veramente la coopera- zione fra pescatori è impossibile, come affermasi da alenni, ovvero se la prima legge nazionale, italiane, che tutte abbisognarono ed abbiso, ancora di continui ritocchi ed aggiunte per cessità stessa dell’ argomento. delle Romagne e delle Puglie. E di questo fa speciale fede il memoriale el per incarico dei centri pescherecci dei compar menti marittimi di Venezia, Rimini, Ancona, Bai fu da me esteso in quell’ occasione e trasmesso Ministri ed ai Commissari per la rinnovazione d trattati. L'inchiesta da me fatta fu perciò limitat all’ Adriatico e le mie proposte si limitarono provvedimenti amministrativi per i lavoratori questo mare. Si deve anzitutto al Ministro _ agricoltura e, per dire esattamente, all’ egreg funzionario preposto. al servizio della pesca cal avv. Enrico Giacobini, appassionato cultore del discipline giuridiche e specialmente della legis zione peschereccia, se la legge fu presentata con provvedimento generale per i lavoratori di tutti mari italiani. torna buona per concedere sussidi anche per pesca ed i pescatori dei laghi, dei fiumi, del tonnare, delle valli, alle stazioni di piscicultu alle Società promotrici della pesca, alle Scuole pesca, ecc., ecc. Non è da esaminare qui se fosse tornato p opportuno iniziare la legislazione sociale a favo dei marinai pescatori con una leggina speciale mitata ai lavoratori di un determinato bacil come si fece e si fa per determinate regioni (vé leggi sociali per la Calabria, per la Basilicata, et o per determinate classi di alcune località (vé leggi sociali per zolfatari, ecc.) Non è ora da minarsi se avrebbe dato migliori risultati una gina speciale, e quasi direi sperimentale, per sare poi da quella ad altri provvedimenti sodi per i pescatori delle altre zone marittime ave bisogni e condizioni locali diverse. Queste considerazioni si potranno fare sl cessivamente quando, con il presente studio ay azitutto preso in esame : 2_ Do par 10 Il piano da me presentato per i provve- dimenti a favore dei pescatori dell’ Adriatice e che aveva avuto, nelle sue linee generali, 1 approva- zione di illustri statisti ! 90 Le disposizioni della legge 11 luglio 1904. Per questo esame è utile premettere, come indispensabile materiale di fatto, un breve mate- riale rimasto inedito e che estesi dopo il viaggio d’ inchiesta su ricordato, memoriale sintetico che può ora essere non inutilmente fatto conoscere al pubblico anco se esso riassuma fatti constatati tre anni or sono, ma che pur troppo sono rimasti quasi dovunque immutati. Però prima di arrivare alla conclusione, prima di dimostrare l'errore nel quale cadono coloro che proclamano a priori impossibile la cooperazione fra pescatori e negano efficacia alla legge Luz- zatti-Rava-Mirabello, ricordo qui subito che questa prima leggina sociale per i marinai pescatori, anco se non avesse dato o non dovesse dare al- cun frutto, mentre vedremo che già ne diede e di buoni, rappresenta il primo passo di una serie di provvedimenti legislativi che si devono prendere a favore di un’ industria che in Italia è vergognosa- mente trascurata, di un’ industria che, con 1° agri- coltura, dovrebbe rappresentare la forma di atti- vità nazionale più connaturata alle condizioni fisi- che della nostra terra, alle abilità tradizionali della nostra popolazione litoranea. Condizioni generali dell’ in- dustriare dei lavoratori. o Proprietà degli istrumenti. — Il capitale costituito da bragozzi o bilancelle e dagli altri istramenti di lavoro (reti, cordami, attrezzi vari) è in aleuni casi in mano di armatori-capitalisti, ed in altri di pescatori-armatori. Nell alto e medio Adriatico gli armatori sono in prevalenza anche lavoratori di mare, ma in tal caso la proprietà della barca è soltanto nominale dell’ armatore-pesca- tore ; in realtà la barca non fu pagata o solo in parte e su di essa prese pegno il costruttore (detto a Chioggia proto, squerarolo). Nei porti dell’ Italia Meridionale, eccezione fatta per qualcuno, come ad es. Molfetta, aumenta il numero dei veri armatori- capitalisti, i quali spesse volte sono negozianti di pesce o negozianti di vini e vettovaglie. Capitale. di scorta. — Ma all’ armatore oc- corre pure per l esercizio dell’ industria un capitale di scorta per: a) - anticipi al marinaio-pescatore ; b). rinnovazione del materiale peschereccio ; c) - seorte vive, alimenti, bevande, ece., per la ciurma, per tasse d’ ancoraggio, doganali ecc., che verranno poi decontate dal prodotto della pesca come spese in comune. Questo capitale viene in molti porti, special- mente in quelli dell’ alto, e medio Adriatico, anti- cipato agli armatori dal negoziante di pesce o dal. l’ intermediario che pone all’ incanto il pesce spedi- togli dalle paranze o dai bragozzi ; il che costituisce da parte degli armatori una dipendenza per il ere- dito, delle cui conseguenze parlerò estesamente quando tratterò del profitto ricavato dai lavoratori. Figura giuridica del lavoratore. — In al cuni porti meridionali, specialmente a Barletta e a Molfetta, la proprietà delle barche è quasi tutta divisa e suddivisa in piccole parature fra i lavora- tori stessi, cosicchè molti pescatori sono azionisti della barca nella quale lavorano. Il marinaio-pescatore dell’ Adriatico non è mai un salariato nel vero senso della parola; egli è ar- ruolato alla parte, correndo i rischi dell’ impresa e sopportando anche in parte diversi oneri dell’ im- presa. Fra marinai-pescatori e armatore non esiste dunque una vera e propria locazione d’ opera; ma si stabilisce un rapporto sociale che ha la vera figura giuridica di società in compartecipazione. Ma il paragone, in quanto si rivolge alla ricerca dei rimedi, ci conduce subito a stabilire la differenza sostanziale fra i due termini, ed a rendere evidente la necessità di provvedimenti speciali per la pesca. La proprietà fondiaria può trovare credito onesto, assicurato con ipoteca sul fondo, e così liberarsi dall usura (Banche, Mutue, Cooperative, Casse rurali) ; i piccoli produttori, asso- ciando il loro prodotto possono svincolarsi da in- termediari parassitari (Cuseifici sociali, Cantine s0- ciali, Sindacati agrari ecc.). Ma nel campo della pesca manca la proprietà od almeno il diritto esclusivo del fondo, il suolo aqueo pescoso essendo del primo occupante ; perciò il pegno od ipoteca non può venir preso che sugli istrumenti di lavoro (barche e reti) che corrono una grande alea di perdita. Teoricamente la consociazione di lavoratori di pesce sembra possibile quanto quella di produttori di latte, agrumi, erbaggi, ecc. ma in realtà la natu- ra del prodotto e di tempo per ottenere e per trasportare il prodotto stesso costituiscono ostacoli e solo con provvedimenti speciali potrebbero venir superati. Questi provvedimenti devono mirare : 1. - a svincolare il proprietario delle barche (specialmente l’armatore-pescatore) dalla dipendenza economica per il eredito verso il costruttore ed il negoziante di pesce ; 2. a ravvicinare il produttore al consumatore mediante più rapidi e moderni mezzi di trasporto de) prodotto a terra, migliore trasmissione al mer- cato di consumo. Per compiere queste operazioni occorre un ente intermediario tra chi produce e chi consuma, il quale ente da una parte antecipi il capitale neces- sario al produttore (credito) garantendosi poi anche sul prodotto ottenuto ricevendo questo e assumen- done la vendita. Ma perchè questo ente interme- diario agisca nell’ interesse delle: due collettività quella dei produttori e quella dei consumatori senza sfruttarle entrambe come ora fanno anche per necessità di cose, gli intermediari attuali, W ente intermediario deve sorgere nell’ interesse diretto dei produttori ed in quello indiretto dei consumatori e non già nell’ interesse di interposti azionisti (capi- talisti) che come intermediari cercherebbero solo un buon impiego al capitale. A far sorgere questo ente intermediario ed a far sì che possa agire con la sua indicata finalità si propongono i provvedi- menti che vengono esposti nella seconda parte della presente relazione. La divisione del guadagno. — Ha un’ appa- rente uniformità ; dal prodotto totale si prelevano le cosidette spese: vino od aceto, olio, sale, farina gialla, pane biscotto, legne. Il prodotto della ven- dita depurata dalle spese va diviso in parti uguali, delle quali un certo numero va all’ armatore della barca (come interesse ed ammortamento) le altre sono divise dall’ equipaggio. Se 1° armatore è nello stesso tempo pescatore, egli percepisce anche la parte di marinaio ; il pesca- tore che sta al comando di una delle due barche (paron di comando) e quello che sta a comando dell’ altro (sotto paron) hanno una frazione di parte in più (che varia dai 1/4 a 8/4); i mozzi a seconda dell’ età percepiscono 1/4 o 3/4 di parte. Nei porti delle Marche ed in quelli del Barese, tranne in uno |ofdue, entra come compartecipante anche l incaricato di ricevere il pesce e di porlo all’ incanto fra i negozianti (il così detto incanta- tore). Nell’ alto Adriatico 1 incaricato di ricevere il pesce efporlo all’ asta (il persenevolo) ha una per- centuale nella vendita dal 5 al 10 0/. (Continua) Giorno 1 2 OUT 0 Gi Torno Do dDUI 0 NH 9 G. GRABLOVITZ Tavole delle maree per Venezia. Aprile 1903 Bassa | 4h 50m 520 555 6 30 Sto 750. 855 10 45 12 25 1330 il) 14 40 lO HOME30, CARRO, 16 25 16 55 14 2 25 AO) 32030 4 0 4 30 Bassa 5h (0)m 5 85 (95 6 40 T 15 55) O 00 10 30 12.0 18 D 13 45 14 25 To 0 158030. 2 45 ‘ Tato HW O) Alta 10h 55m T1eR30 IN) 12 40 13 20 14 15 16.0 19 15 20135 ZIO, PISO, 21 625 21.50 220010 PINI SEO) 23. 20 45 Le 9) S_55 Uhr Sdi 10. Lo 1050 Bassa 16h 45m orlo 17 40 Sa RD. 1825 18 45 TOO, 204435 1 2 2 3 3 4 4 E) 5 Gi 6 40 T2D 815 9155 To 6 1325 14 10 14 50 15 20 15 50 16 20 Alta marea più elevata fra 21h e dh, Bassa marea più depressa fra 6h e 151, Alta JD 25m 12.0 12.40 13.20 14 5 15 20 17 10 MO 19 40 20 10 20 40 Zio. 21 30 21 55 22. 25 22 50 23 15 23. 45 0 20 055 1 40 3 45 6 35 SIRO 8559 9735 TONMMI5. 10 50 ll. 25 T20800 | | Il Bassa 16h 50m 70 17 45 1S 10 1845 19 30 22. 5 0 30 150. 220 2 50 e L5) 9 45 4-15 4 45 DINSLD. DATO 625 LO, 340) 9 5 10 45 12. 25 13925 TE tito) 14 55 15 30 TOMO 16 30 argo) Alta marea più elevata fra 19h e 1h, Bassa marea più depressa fra 3h e 13h, Alta Giorno 23h 20m l 23 50 20 0 4 0 Da SL 6 Al T 2 8 3 9 6 30 10 T 40 11 830 12 ORD: 13 9 40 14 10 10 15 10 45 16 RT) 17 11 50 183 12 25 19 13.25 20.3 13 55 21 15 40 22 1830 23 20.05 24 20 35 25 ZIO, 263 21 25 27 2155 28 22.20 29 2250 30 j Alta Giorgi 250 15m 13 23 40 2 È o 0 4 © 0 30 | 5 o 613 Il cal) 79 2 25 83 DANNO Tesla 810 8_55 960 L0N05, 10 40 11 15 Ul 50 120030 13) Fb 14 15 15 40 170 220. 18 40 19 40 20 15 20 50 21-20 21 50 22 15 22 35 230010. I mM di CR APPUNTI PER CONFERENZE TEGNIGHE Giorno| Bassa Alta Bassa Alta Giorno PMT agga n) 1 5h 45m | 12h 85m | 17h 85m | 28h 85m Il 2 GUAIO KO) lo 18. 10 IESSSUOLOrTAOURO 3 6 50 14 0 18 50 4 25 14 45 19 50 5 5 5:55 9 5 = MR o I° - Il capiente. s Di 30 Do do | (1) — Nei Cenni generali (1) fu già definito che Si ISEE 19 40 | nell’ Aquicultura si deve prendere in speciale con- 5 9 n DINE 5 5 5 . . A oh » Do pe zl do 9 3 n siderazione non solo I aqua, ma anche il capiente 12 i 0 ZIO 5 TONIS5 13 cioè il mezzo solido - qualunque esso sia - che de- = 9 = 9 5 A a x 3 ù i D n 5 di 3 5 Di & DE i limita la zona aquea coltivata e trattiene il pro- 5 55 23 5 40 1240 16 dotto coltivato. j 5 o) 25 tf . . . . . . . . So sea Di Si inizia quindi lo studio del capiente prenden- 6 0D 14 15 18 È î È 6 ; 40 15° 20 19 done in esame i tre elementi che lo determinano, SEB N 20 cioè : 9 40 1 45 21 . È | AgetLa I. - L'ubicazione ; 29 O 50 Co SEO) IRA oa ‘ on 23 1 50 SANEEO 12 35 19 30 23 II. - La natura (materiale costitutivo) ; 24 225 8, 55 13 40 | 20 10 24 III. - La morfologia (dimensioni e forma). 25 30 935 14 259 20 45 25 | 4 26 330 10 15 155 2120 26 E evideate che 1° utilizzazione del capiente è 27 AGNO) 1050 15.45 | 21 45 27 4 4 i i Wo 98 4 30 e Ra 28 in relazione con questi tre elementi che lo indivi 29 50 ll 55.| 16 50 | 22 40 29 dualizzano, ma dallo studio degli elementi stessi 30 DI30 JONN25 Tee 02500 00230005 30 ? : 5 i SA ; | | | possiamo ricavare una sistematica coordinazione di | un ormai quasi innumerevole congerie di truogoli Alta marea più elevata fra 16h e 24h, cassette, vasche, tavole, fossi, peschiere, pescaie, canali, Bassa marea più depressa fra 2h e 11h, stagni e bacini diversi, che i piscicultori, un po? per REA LS ale industrialismo, un po’ per vanità di autori inven- tano 0 meglio riproducono, mediante piccole mo- dificazioni a modelli e forme tipiche. Si ingenera così confusione nella mente dei principianti, che Tavola delle alte maree per l’Isola d’Ischia Secondo trimestre 1908 non sanno come orientarsi fra tante moltiplicità di Pa indicazioni diverse e si fa credere che tutta la = Aprile Maggio Giugno piscicultura consista in una serqua di cassette, {die | 1| 9h 55m; 92]h95m | 91200 | 21h35m | 1h]Om | 292190m Coste, Jacobi, Remy, Rueft, d’ Hohenheim, Holtz, 2) 945 | 22 5 9 55 | 2215 | 1050 | 23 5 Coste modificate, Californiano, Shuster, ecc. 3 | 10 20 22 40 10 80 22 50 Ji (25 23 50 s a n E x È | A | 10 55 092315 | 11 10. | 2330 | 12.15 | 24 40 Conviene invece acquistare delle idee generali 9 | 1135 | 2355 | 1150 | 2415 0 40 39 che permettano di scegliere ed utilizzare quei ca- 6| 1220 | 2445 | 015 |12 40 1°35 Lia "5 tO i mMor45 | 1810 110 13 40 295 T5t10 pienti che corrispondono in special modo alla loca- 8| 145 |1420 | 220 | 1455 | 345 | 1615 lità, agli edifici preesistenti, alla quantità d’ aqua DIST 155000031350 Mes AS 20 i HE, 10| 435 | 1710 L45175 EA TEO disponibile, al personale di servizio ete. 11 5 45 15 10 5 45 USO, 6 25 1S 45 12] 630 | 13 50 625 | 1845 710 | 19 30 (2) — Ai riguardi dell’ ubicazione diconsi 13) 710 | 19925 75 |1920 755 | 20.15 i bisa ì i È 14 745 200 7 40 2) 0 835 %I 0 capienti positivi quei mezzi per contenere 1 aqua, l5| S15 | 2030 815 | 20 35 925 | 21 50 che sono costruiti in modo da presentare parete Mbi-(8 45 | 21 0°| 855. | 2115 | 10.10 |-22.85 Dro 17 9 20 21 35 9395 %1 55 1110 | 23 30 esterna e interna; tali sono le Cassette, è Tavoli, 18| 955 22 15 10 20 22 40 120 24 25 le Grondaie, le Vasche. do 1035 | 2255 | 11 5 | 2380 | 025 | 1255 } e bce e I 20 | 11 15 23 35 120 24 30 125 13 55 Questi capienti si distinguono inoltre, per la 21 (12 5 24 30 0 30 18 9 230 15 5 loro ubicazione, in capienti emersi e capienti immersi. BANt0.80 | 13.5. |. 140 |\1415:| 340 | 1610 IR i Vasa 23 140 | 14 20 PODI loR35 4 40 17 10 I primi, che il defunto compianto ittiologo Dott. 24 310 | 1555 410 | 1645 540 | 13810 Eugenio Bettoni chiama da camera sono posti su 25 | 4 85 17 10 515 17 45 6 35 19 0 ; a ; i 26) 545 18 10 610 18 35 T 20 19 45 sostegni, gradinate, tavoli ecc. che tengono i ca- 27 6 35 TOO. 6 55 19 20 to Jato) 20 25 28 720 19 40 740 20 0 S 40 21.0 SA 8 0 A 20 3 Si Di co 5 20 2 È (1) Vedere nel N. 1, gennaio 1908, l’articolo : Ai colleghi 31 Sa CATO, 9 35 9 55 SA A 15 el delle Cattecdrve e delle Scuole di Agricoltura e gli appunti: Cenni generali sull’ aquieultura. 99 pienti stessi sollevati dal suolo, in modo che l’aqua viene da uno zampillo più o meno alto. I capienti positivi sommersi, che il dott. Eugenio Bettoni chiama da ruscello, si utilizzano immergen- doli totalmente od in parte nell’aqua contenuta in maggiori bacini o capienti negativi cioè escavati artificialmente o naturalmente entro il suolo. I primi apparecchi inventati per la piscicultura artificiale dal Jacobi, e quello perfezionato dal Coste (Jacobi-Coste) appartenevano alla categoria dei ca- pienti positivi sommersi eran appunto cassette in legno che si immergono in aqua corrente. Sono Capienti negativi artificiali le vasche, escavate entro il suolo, i canali, gli stagni, le peschiere ; sono in- vece capienti negativi naturali i torrenti, i ruscelli, i fiumi, i laghetti e laghi. Naturalmente tutti questi capienti negativi presentano una sola parete: quella che è a contatto dell aqua e sono tutti per con- formazione fissi, mentre i capienti positivi di minore dimensione cassette, vasche sono come truogoli, trasportabili. (3) — La natura del dal materiale predominante nella costruzione. I ma- sapiente è determinata teriali dei vari capienti si possono così classificare : 1. Legno nel quale caso abbiamo truogoli, cas- sette, vasche, canali o grandaie. 2. Metallo latta o zinco, ne risultano capienti totalmente metallici o con sostegno esterno di legno Sono di solo metallo una numerosa serie di cas- sette che verranno più sotto descritte. Si aloperano inoltre tele metalliche di ferro zincato, e di rame, e piastre metalliche forate per delimitare i capienti nelle parti che devono rima- nere aperte all’ ingresso ed uscita dell’ aqua, nel mentre devono pur trattenere gli animali coltivati. 3. Terracotta, 0 cemento, 0 pietre con cui si for mano truogoli, cassette e vasche di varie dimensioni. 4. Terra, torba, pietre, cemento nei canali, sta- gni ed altri bacini. Oltre a questi elementi prende pur parte nella ‘apienti truogoli) il vetro. sotto forma di bacchette. formazione di alcuni piccoli (cassette e Questi materiali presentano tutti pregi ed in- convenienti vari; ad esempio per la ineubazione delle uova di salmonidi viene oggidì data la pre- ferenza a quei piccoli capienti positivi emersi fatti totalmente di metallo e che si dicono cassette di incubazione. Il Raveret-Wattel invece è d’ opinione che il contatto delle nova con un metallo qualsiasi per tutta la durata dell’ inenbazione, presenti degli inconvenienti almeno per certe aque. « Quantunque all’ estero, e specialmente in Germania - dice 1° il- lustre piscicultore - io abbia visto, usati i telai me- tallici per sostegno delle uova, per parte mia do la preferenza alle bacchette di vetro che, maneggiate con un po’ di cura, hanno una sufficiente solidità, » Sarebbe a ricercarsi quali fenomeni, nell’ evo- luzione dell’ uovo fecondato, esercitino certe azioni di elettro-magnetismo positive o negative, dipen- denti dal contatto delle uova con corpi ad elettri- cità diversa. Per molti capienti 1’ uso del legno è da racco- mandarsi più di quello di qualsiasi altro materiale. Un vecchio ed esperimentato piscicultore ame- ricano, il Livingston Stone dice a questo proposito : « Non sarà mai soverchia la nostra circospezione nel fur sì che le vasche sieno sicure. A tal fine vorrei raccomandarvi di costruire ogni vasca ed ogni condotto d’ aqua con assi della gros:essa di cinque centimetri. Così mi fossi io attenuto a questa regola, quando cominciai ad allevare le trote, che avrei salvato migliaia e migliaia di pesci ! lo ho sperimentato ogni sorta di vasche e d’arginature, ed erano costruite da esperti operai e garantite per la durata di 20 anni; ma di 23 che ne avevo, non una ha resistito all’ uso, fuor di quelle fatte con le assi. Alcune di loro hanno servito bene per cinque anni. Nello ste-so tempo furono infiniti gl’ inconvenienti, le spese annue e le perdite cagionate dal rompersi delle altre vasche; e se io ricominciassi da capo, metterei dappertutto, dall’ una estremità all’altra del percorso dell’aqua, assi di cinque centimetri. Pietre, conglomerato, cemento e simili sostanze possono furse riuscire proprie per singole vasche, ma trat'andosi di un materiale che deve porsi in ogni dove, io preferisco le assì, perchè sì può fidarsene di più, è più facile riparare un guasto, una grata presto sì mette dovunque, si possono sempre stab!- lire senza alcun disturbo salde commettiture, e più. sicure e convenienti comunicazioni con le correnti, e tutto 1° insieme regge alla prova del tempo e delle stagioni, soddisfa alle esigenze della pratica ed è appoggiato dall’ esperienza, tan‘o bene che io non conosco altro di meglio. » (4) — La forma e le dimensioni dei capienti sono diversissime non solo per 1’ ubicazione e per il materiale, ma anche per destinazione funzionale, cioè a seconda che si tratti di capienti per ] incu- bazione, per deposito degli avannotti, sino al rias- sorbimento della vescicola ombelicale, per primi allevamenti del novellame, e finalmente, per al- levamenti dei pesciolini di varia età sino alla ma- turità o per il mercato 0 per la riproduzione. Nel seguito dei presenti appunti si la zione più sopra addottata e che schematicamente verranno descrivendo i vari capienti secondo classifica- sì riassume così : RO emersi positivi È A immersi srala P Capienti AA ee artificiali negativi È È naturali Non si ha però la pretesa di descrivere tutti i capienti artificiali, da adoperarsi emersi od im- mersi, che il genio inventivo degli industriali seppe produrre più a scopo di luero che ra- gione tecnica. per Se ne dà più sotto la descrizione di 23 — Rimanga però fissato che il variare delle e, dimensioni, materiali, ubicazione, sono ezzi per arrivare al capiente pia adatto a deter- inate condizioni, specialmente economiche e to- didrografiche, rimanga fissato che il tipo migliore quello nel quale Vl aqua si rinnova meglio condi- one questa di capitale importanza sia che si fatti di incubazione delle uova sia che si tratti i allevare avannotti, o novellame o pesci da mer- ato o per riproduzione. (5) — CAPIENTI POSITIVI EMERSI ORIGINALE. — È padre della moderna piscicultura, T. TRUOGOLO COSTE dal delle sue Instructions pratiques sur la pisciculture ed è doveroso ricordarlo non solo per ragione sto- rica, ma perchè, con alcune modificazioni, il vecchio ‘truogolo Coste è capace igliori servizi. ancor di rendere i mi- Materiale. - Terra cotta smaltata. Forma. - Rettangolare. è Dimensioni. - ‘profondità 0.10. _ Immissario. Lunghezza m. 0.50, larghezza 0.15, L’aqua nel primo truogolo viene dall’ alto, a caduta, dal rubinetto nel sottostante ‘eapiente, questo viene ad alimentare il Sottoposto e così via; L’ emmissario del primo di- secondo venta immissario del secondo. Mmissario. - L’aqua esce dall’alto del truogolo per mezzo di un beccuccio a doccia posto a circa 6-7 centimetri da una delle due estremità. Su uno dei fianchi a livello del fondo esiste un altro foro, chiuso da un tappo e che serve per vuotare interamente il truogolo. Porta-uova. - Un telaio in legno serve di so- Stegno a cannuccie di vetro o bastoncini che sono poste parallelamente, distanti Y una dall’ altra 2 0 3 mellimetri, e tenuti fermi, mediante una sottile Striscia di piombo, nelle intaccature fatte sul mar- gine inferiore del telaio. Un traverso di legno, pure munito di scana- lature corrispondenti al numero dei bastoncini di Vetro, serve a rinforzare il telaio ed a sostenere meglio il fondo. Il telaio sporge 15 millimetri so- pra i bastoncini di vetro ; esso deve, senza sforzo, potersi porre nel truogolo ed essere rilevato: è tenuto sollevato dal fondo del truogolo stesso da : quattro beccatelli allineati ai quattro angoli, in modo che sopra il telaio vi sieno ancora 2 - 3 centimetri d’ aqua. II. CASSETTA COSTE quarium Trocadero). MODIFICATA (A- Materiale. - Zinco. Forma. - Rettangolare. La cassetta è divisa in tre scompartimenti, uno mediano, il più grande, per l’ineubazione; uno di tre centimetri di lunghezza per 1° emissione dell’ acqua e 1’ altro di 4 centimetri di lunghezza per 1’ immissione. Dimensioni. - Lunghezza 0,56 - larghezza 0,12 - profondità 0,06. Immissione. - L’ aqua cade nel primo scompar- timento il quale comunica collo scompartimento maggiore (nel quale avviene l’ incubazione) a mezzo di una stretta fessura longitudinale sul fondo. In tal modo Il’ aqua può cadere con quanto rimbalzo si vuole che non produrrà mai dei movimenti troppo violenti sulle uova. Emissione. - bagnate L’ aqua viene dal basso verso l’alto le uova nel secondo scompartimento, uscirà poi da questo per entrare nel terzo che ha la sua paratia interna tutta forata. L’ aqua così raccolta nel terzo scompartimento affluisce da un piccolo tubo di zinco o becco di uscita. L’ altezza alla quale è posto questo becco è molto importante, perchè esso regola 1° altezza dell’ aqua nell’ interno della cassetta. Un errore nella collocazione di questo beceo d’ uscita inuti- lizzerebbe quindi l’ appareechio o darebbe poca aqua sulle uova. - È nell’ apparecchio Coste. Porta - uova. formato da un telaio come Il telaio è regoli posti nella prima e nella seconda paratia. sostenuto su rala- tata in modo che, tenuto conto dello spessore dei La collocazione dei regoli di sostegno è bastoncini di vetro, le uova avranno due centimetri d’aqua al di sotto ed uno al di sopra Coste de Bellesme, che la inventò per servirsene nell’ Aquarium del Trocadero ove dove Utilizzazione speciale. - Questa cassetta Trocadero si deve al Tousset ra usare dell’ aqua con molta parsimonia. Essa può quindi rendere utili servizi a quelli incubatori che dispongono di uno zampillo d’ aqua molto povero, o per naturale deficenza 0 perchè, dovendosi pagare l’ aqua, conviene usarne poca III. CASSETTA CALIFORNIANA (Max von dem Borne). — Questa Cassetta californiana è stata preceduta dal Truogolo Williamson, modificato poi dal Livingston Stone. Nè il truogolo originale, nè quello modificato sono oggi consigliabili dati i sus- seguenti perfezionamenti che originarono le Cassette Californiane di vari autori. Materiale. - Lamina di zinco. Forma. - Consta di tre cassette rettangolari che possono essere poste una dentro 1 altra, avendo la stessa larghezza e variando solo per le altre di- mensioni. La cassetta esterna è quella che riceve 1’ im- missione, ed è tutta in lamiera, la cassetta inter- media è il porta uovo, la terza cassetta impedisce, nell’ emissione, la fuoruscita degli avannotti. — Queste due ultime cassette hanno il fondo di tela metallica. Le cassette sono munite di una canaletta a doccia per 1’ efflusso, e sono collocate in modo che Valtra la doccia maggiore riceve la minore così che tutte tre combaccino fra loro. ponendo le cassette stesse una dentro Dimensioni Cassetta esterna Intermedia Interna larghezza m. 0.25 m. 0.25 m. 0.20 lunghezza m. 0.40 m. 0.30 m. 0.10 profondità m. 0.25 m. 0.015 m. 0.10 Immissioni. - L’ aqua cade dall’alto di un rubi- netto nello spazio interposto fra la cassetta mag- giore e la media (porta-uovo), risale per il fondo bucherellato di questa in modo che la corrente si svolge dal collo stesso benefico effetto che si notò nella Costa-Trocadero di tenere le uova bene deterse dal pulviscolo e da qualsiasi basso all’ alto, eventuale leggero deposito dovuto all’ aqua od al- l’aria. nb) Porta - uova. - E’ rappresentato dalla seconda sassetta, il cui fondo, come fu detto, è eostituito di tela metallica in modo da sostenere le uova e di- com. lasciar montare I aqua. Un porta uova delle mensioni sopra citate è capace, secondo il pianto dottor Eugenio Bettoni, di 10.000 uova di T. fario. Emissione. - L’aqua dalla cassetta porta nova rimonta per il fondo della terza cassetta (la più piccola) ed esce per la doccia. Questa terza cassetta alle volte si sopprime ed è sostituita da una cassetta indipendente, posta sotto il d’ eflusso delle sassetta detta di presa ha la doccia ostruita da una canale altre due. Questa cassettina col fondo di rete metallica. IV. CASSETTA CALIFORNICA SCHUSTER. ?? simile alla Max von alla terza cassetta od alla stituisce una paratoia articolata in tela dem Borne solo _ che sassetta di presa si so- metallica. Al canale di smaltimento della cassetta M. V. d. Borne è sostituita una doccia larg a quasi quanto il lato nel quale è praticata. vari Dimensioni : Cassetta esterna Cassetta interna Lunghezza 0,40 0,32 Larghezza 0,3 0,29 Profondità 0,18 0,12 V.CASSETTA CALIFORNICA NITSCHE.— E’? sempre basato sul principio della primitiva cas- setta Californiana, solo che, alla terza cassetta di M. V. d. Borne ed alla paratoia Schuster è sosti. tuita una saracinesca che entra in apposita guida, i colla parete circolare in' lamina metallica ed il fondo in.tela metallica. Ad impedire la perdita di qualche avannotto, qualora si debba togliere la saracinesca, si aggiunge alla cassetta Nitsche una delle solite sassette di presa. Levi MorENos © (Continua) Od NOTE COMUNICAZIONI - CORRISPONDENZE La nutrizione’della sar: L' aver preso parte, in seguito dina. (*) a gentile invito della Presi- denza dell’ Association Fran-. caise pour 1 avancement des sciences, al Congresso che 1 Associazione medesima dal 1 al 6 agosto in Reims, mi offerse I’ occasione di presen: tenne ziare una importante seduta delle sezioni riunite di Zoologia e di Botanica, nella quale seduta si. discusse intorno ad un argomento che interessa entrambe queste discipline scientifiche: la mutri- zione dei pesci. i Tanto più volentieri ho assistito ad una discus sione sul cibo dei pesci, in quanto ho veduto con vivissimo piacere verificarsi un fatto, sul quale da lunghi anni io vado insistendo: la necessità che anche il botanico consegni i risultati de’ propri studi speciali, coadiuvando in così fatta maniera le pazienti ricerche dello zoologo, perchè, quando sarà bene conosciuta in tutti i più minuti e spesso oscuri particolari la qualità dell’ alimento e la va- riazione di questo a seconda degli stadii di sviluppo (*) Riportiamo dal « Bollettino IUfficiale » del Ministero d agricoltura del 24 novembre questa interessante notizi dell’ egregio valentissimo botanico dell’ Università di Mo dena, il prof. G. B. De Toni uno dei più noti competent studiosi di algologia. Siamo lieti di annunciare che nostro il vecchio amico. compagno di studi promise la sua collaborazione all nostra » Neptunia ». (DIREZIONE) degli animali aquatici, solo allora si potranno de- ‘“durre e conoscere parecchie leggi biologiche riguar- danti gli organismi viventi nelle acque. La questione discussa nelle sezioni riunite di zoologia e botanica, sotto la presidenza del prof. Caullery ed alla presenza del Giard, del Monticelli “e di altri valorosi scienziati, ha dato piena ragione al mio modo di vedere rispetto alla biologia degli ‘organismi aquatici nei riguardi sopratutto della pesca. l Il dott. Casimiro Cépède,, assistente al La- boratorio di zoologia marina di Wimereux (Pas de Calais) ed allievo dell’ illustre biologo A. Giard, espose i risultati dei propri studi sulla nutrizione della sardina (Alosa Sardina Risso). Si trattava di sardine lunghe 5 a 6 centime- tri, pescate in settembre ; il contenuto della parte media del tubo digerente era di un bel colore verde, indizio probabile di una alimentazione vegetale pre- ponderante, se non esclusiva, il sospetto venne tra- mutato in realtà dietro 1 esame microscopico ; il contenuto intestinale era infatti costituito, quasi in totalità, da un magma di Diatomee, da qualche ‘adiolario, da spicole di spugne e da setole di Anel- lidi, come si osservano con frequenza nel planeton; più di raro il Cépède riscontrò qualche frammento di Copepode e qualche uovo pelagico (forse di Tre- matodi); predominavano nel magma le grosse Dia- tomee Biddulphia Rohmbus (Ehr.) W. Sm., B. mo- biliensis (Bail.) Grun; ed altre specie di Actinobty- chus, Coscinodiscus la Niteschia longissima (Bréb.) Ralfs var. Closterium W. Sm. ed anche specie acci- dentali del planeton e piuttosto neritiche o epifiti- che come quelle dei generi Grammatophora è Me- losira. Queste osservazioni del Cépède tendono alla mostrazione che il vitto della sardina, quando gli individui sono pescati in settembre ed hanno nna lunghezza di 5 a 6 centimetri, è quasi esclusiva- mente vegetale; contributo questo preciso perchè fondato sulla statura od età dell’ animale e sull’ e- poca della pesca, contributo, giova ripeterlo, impor- tante anche se esso non si accorda con le osserva- zioni precedenti di Pouchet e De Guerne (1887), i quali invece sostennero che il vito delle sardine (di cui peraltro essi non indicarono le dimensioni) è talvolta esclusivamente animale (Copepodi pelagici), talvolta misto e variabile, secondo la composizione della flora e della fauna pelagica (Copepodi, Clado- ceri, embrioni di Gasteropodi, Trematodi, Peridiniei). Talvolta infine esclusivamente vegetale ( Peridinimm); avvertasi che gli animali esaminati provenivano da pesche fatte da luglio a settembre. Il dott. Cépède ha rilevato la variabilità del plancton nella regione da lui studiata (Wimereux, Pas de Calais) ed ha constatato che al 7 febbraio 1906 il planeton era quasi del tutto formato da Biddulphia mobiliensis (Bail. Grum.), al 17 aprile . 1906 da Phaeoeystis Poucheti (Hariot), al 27-28 giugno, 21 luglio e 3 settembre 1906 da Noctiluca miliaris e 1 S gennaio 1907 da Ceratium Pusus Ehr. Queste variazioni del plancton possono fino ad un certo punto spiegare le osservazioni differenti degli antori, variazioni dovute a cause molteplici, anche meteorologiche; nè è da escludersi che il cibo della sardina, come avviene per altri animali aquatici, possa mutare a seconda dell’ età del pesce. Di questo punto, ancora oscuro, del problema della nutrizione della sardina, si preoccupò il dottor Cépède, il quale propose : 1. di intraprendere ricerche sulle sardine di diverse età misurate con precisione e registrando la data ed il luogo della pesca ; 2. di completare tali ricerche con osserva- zioni sulla fauna e flora dei luoghi di pesca all’ e- poca stessa di detta pesca. A me sembra però che queste ricerche do- vrebbero venire controllate con indagini minuziose sopra sardine nutrite artificialmente con forme se- lezionate di organismi planetonici, investigando in pari tempo la digeribilità delle differenti forme, tra le stesse diatomee alcune possono mostrarsi di più facile (Rizorolenia, ecc.) altre di più difficile digestione (Biddulphia, diatomee discoidali, ecc.) Studi così fatti, che qualeuno potrebbe sorri- dendo chiamare « divertimenti da laboratorio » forse sarebbero capaci di condurre anche alla risoluzione di altri problemi di biologia, vale a dire a farci conoscere se e quali specie di organismi vegetali possono venire disseminate dai pesci fitofagi, come ci viene già per qualche specie marina dimostrato fino dal 1885 dalle belle osservazioni del compianto algologo Antonio Piccone. Alle ricerche antiche di Cuvier e Valenciames e di Martens, a quelle più recenti di Krause, Cun- ningham, Rochè, Pouchet, Monticelli, Day, Moebius, Levi Morenos, ecc. facciano seguito nuove e più accurate indagini, specialmente accompagnate dallo studio statistico del plancton, in modo che si arrivi a non poter più affermare col chiarissimo ittiologico Sauvage che la «nourriture des poissons de mer est encore mal ecnnue ». Osservazioni sul quan- L’ Allgemeine Fischerei-Zei- titativo di corpuscoli ng, nei numeri 2, 5 - 1907, rossi e di emoglolina pubblica un interessantissimo di alcuni pesci in base Studio del dott. Bayern circa alla diversa alimenta- l influenza che esercita sul nu- zione. mero dei corpuscoli rossi del sangue e sulla capacità in emo- globina dei pesci la varia alimentazione. IL’ autore, dopo aver determinato per tre specie di pesci Salmo irideus, Trutta fario, Perca fluviatilis il numero dei corpuscoli rossi per centimetro cubo e la capacità in emoglolina, sottopone i predetti pesci a tre specie d’ alimentazione, cioè caseina pura, caseina e sangue, sangue soltanto. Oltre i risultati egli volle sincerarsi anche su altri pesci presi allo ottenuti da questi tre studi stato selvaggio nei fiumi della Baviera. * Le conclusioni eni arriva Il autore sono inte- ressantissime, poichè potè determinare come 1° ane- mia che colpisce aleuni pesci sia direttamente le- gata all’ alimentazione, come egli potè determinare dal nutrimento a base di caseina pura. Altri autori, a mio parere, s° erano ocenpati dell’ alimentazione artificiale dei pesci ma nessuno che io ricordi s° era occupato di trovare il legame fra certi stati patologici del pesce ed il suo nu- trimento. A mio vedere lo studio €’ interessa poichè, come bene si sa, i nostri pesci di Valle come 1’ an- quilla, la passera, il gobio sono ricchi in emo- glolina, e la loro resistenza, fuori dell’aqua, all’ a- sfissia è legata all’ emoglolina come quella che S'appropria l ossigeno dell’ aria e che quindi in maggior copia viene trattenuto pei bisogni della respirazione. DoTT. Tona OTTORINO Dd = (SÒ) NOTIZIARIO ITALIANO CRONACA DELLA DINAMITE “. Dinamite e veleni per Da una corrispondenza al- le trote dell’ Adige. l’« Arena » di Verona (21 Di- cembre 1907 ) riportiamo aleune notizie nella distruzione fatta colle materie esplo- denti e intossicanti nelle aque dell’ Adige che sareb- bero per le trote fra le più pescose del Veneto : « La corrente, la temperatura bassa dell’ aqua, il clima dolce che favorisce lo ed il I Adige farebbero del nostro fiume il corso d’ aqua svilupparsi degli insetti, la mole immensa lungo corso del- più atto alla riproduzione della trota. « Purtroppo invece dalla mattina alla sera per tutto l’anno ed in barba a tutte le leggi vigenti sulla pesca, sull’ igiene e sulla sicurezza pubblica non si fa che una continua strage di tali pesci specialmente nell’ epoca della riproduzione. « Quasi ogni giorno i giornali registrano disgra- zie causate dall’ esplosione di cartucce di dinamite e di bombe preparate con del celorato di potassa in bottiglie allo scopo di pesca. « Poche settimane fa, uno di questi dinami; tardi andò in poltiglia, uccise una bambina e ferì altre persone. L’ altro ieri V « Arena »_ riportava un altro fatto simile, ma ad onta di tutto ciò si continua impunemente in su e in giù per I A- dige, pel Fibio e Altanello la pericolosa opera di distruzione. Il veleno, Ja coccola, la calce, il eloro sono pure all’ ordine del giorno e si può dire che ormai nell’ Adige nessuno pesca leciti. più con mezzi «È proibito inquinare le aque con veleni ed altre materie eterogenee, è proibita la pesca della trota ed il commercio da 1 novembre a 15 gennaio epoca della riproduzione, è proibito fabbricare e trasportare bombe e dinamite e tantoppiù di ser- virsene per tale uso, ed invece: aque colla coccola ed altri ingredienti, si s' inquinano le fabbri- ‘ano le bombe e si trasportano nelle sporte per- sino sui trams, si pigliano le trote dell’ Adige e del Fibio che vengono introdotte in città e che spesso fanno anche bella mostra nelle vetrine dei salumieri. « La distruzione che si compie colla coccola è addirittura enorme, Quelli di Tomba, Tombetta e dintorni nei giorni festivi si riuniscono in comitive e si recano sni carretti in massa lungo le rive dell’ Adige. Il pesce mangia la pasta avvelenata e muore, i frodatori con delle piccole reti raccolgono il pesce grosso, mentre le miriadi d’ avannotti se ne vanno morti alla deriva. « La torpedine, oltre che uecidere e fare strage del pesce, riesce dannosissima ai manufatti, alle briglie, agli argini. Si spinge 1 audacia persino a farla scoppiare sotto le pile dei ponti. Gli effetti sono terribili tantoppiù che nei tempi di magri il pesce»si raduna nelle curve, nei profondi là dove l’aqua spinge nell’ epoca delle piene e rompe se non trova una adeguata resistenza nell’ argine. Ora con queste continue scosse l’ argine riceve un urto ad ogni esplosione, si indebolisce ed in seguito ad una piena può cedere. Molti ritengono che alcune rotte, debbano essere state causate da questi scoppi. » L’ articolista cita poi ad esempio 1° opera spie- gata con indefessa perseveranza dal Comitato Vi- centino della Società Regionale Veneta, ricordando le sapienti cure del prof. cav. Luigi Meschinelli, anima di quel Comitato, mercè le quali il Bacchi- glione e le altre aque vicentine si splendidi salmonidi. ripopolano di I giornali politici nella fine di dicembre e nei primi di gen- Il disastro di Comac- chio. naio narravano con tutti i loro terribili particolari le sventure successe a Palermo ed a Comacchio per lo scoppio di dinamite in fab- briche clandestine entro 1’ abitato. ni i 1 giornali politici dicono che dalle informazioni ‘olte e dalle dichiarazioni spontanee di parecchi scatori e dalle semi-confessioni’ fatte dai feriti ta che il disastro fn causato dallo scoppio di re pirica che il Gelli Francesco teneva e la- ava nella sua povera abitazione, per suo uso € quello degli altri pescatori di frodo, ai quali vendeva. È assodato che il Gelli esercitava la sca e la tore. ‘saccia di frodo come fiocinino e come pe- O- Sl neralmente per cefali, brancini ma non per le an- ille che sono come è ben non noto la res furtiva dei fiocinini comacchiesi. vi Comunque, dato che il disastro avvenne in m centro peschereccio di tanta importanza mu @ per vendita di esplodenti, ne diamo qui sotto estesa notizia illustrandola con i cliches gentilmente favoritici dalla Tribuna il lustrata. come abusiva La località. A pochi passi dalla piazza centrale, sul principio del corso Garibaldi, s'apre alla destra il vicolo « Gomitoli », biforca in al canale di circonvallazione. Una fila di casupole a un solo piano si stende fra il vicolo e il canale Uma viuzza stretta che a metà circa si due stradicciuole parallele protendendosi fino interno. Una turba di povera gente viene accata- stata in quei bugigattoli, in sei, sette e più persone per vano. Nella seconda metà del vicolo e precisa- mente in quel braccio che è separato dal resto da una casetta povera, in quella casupola vivevano due famiglie. Il primo piano — dalla. fa- miglia Gelli, e il pian terreno, anch’ esso composto una specie di arco, sorgeva come tutte le altre che la eircondano, diviso in due stanzette — era occupato di due stanze basse e tetre, era abitato dalla fa- miglia Buonafede. Di questa casa che era fiancheg- giata da altre casette consimili, tetre, umide e buie, tutte abitate da famiglie di poveri pescatori, non rimangono in piedi che due muri; quello di fac- ciata e quello a tergo, ma così pericolanti che ver- ranno oggi abbattuti. Tutto il resto ; pareti interne, soffitti, travi ecc. non sono che un mucchio fumi- gante di rovine ! Il disastro. L’ immane sciagura pare sia avvenuta dopo le ore 21,30 per lo scoppio delle materie esplosive tenute elan- destinamente dalla famiglia del Francesco Gelli. aiuto risuonarono improvvisamente nell’intiero quartiere, Le urla dolorose inerociantisi con grida di ciò che rendeva più spaventosa la scena. Il fuoco presto si manifestò nella casa dove er: avvenuto lo scoppio, e poco dopo si propago ad altre case vicine, alcune delle quali sono crollate, ge } Da tutte le parti accorreva gente, che poi, presa da panico, fuggiva in uno stretto vicolo. Furono subito iniziate le operazioni di salvataggio. Dap- Il salvataggio. prima non si poteva vedere e si dovettero accen- dere delle candele per compiere il salvataggio. Da un muro quasi interamente crollato si estrassero il giovane Luigi Rossetti, marinaio in congedo, e la ragazza Luigia Gelli, figlia del Francesco, entrambi gravemente ustionati. Essi furono tosto trasportati all’ ospedale e quivi ricoverati, ma morirono poco dopo. Le due povere vittime erano fidanzati. L’estrazione dei feriti e dei cadaveri procedette con gravissimo pericolo, perchè si dovette proce- dere insieme allo sgombro delle macerie, anche allo spegnimento del fuoco. La scena era terrificante. Il Gelli Francesco apparve agli sguardi inorriditi dei presenti ridotto ad uno scheletro carbonizzato. Così pure la figlia di esso Teresa ed il nipotino Orlando di 12 mesi. Durante l'estrazione dei cadaveri si è evitato lo scoppio di un’altra latta di polvere, che venne in tempo allontanata. Atti di valore. Atti veramente notevoli di valore e di abnegazione furono compiuti nelle opere di salvataggio. Il carabiniere Federico Nanni bolognese, del quale diamo la fotografia, sal- vava col pericolo della propria vita una bambina. Un secondo salvataggio ad- dirittura miracoloso fu quello del ragazzo Samaritani, che abitava con i suoi genitori nella stanza attigua a quella abitata dalla famiglia Gelli. L’infelice era rimasto sepolto sotto le macerie del tetto diroccato. — I suoi gemiti dolorosi furono uditi dal muratore Folegatti, il quale aiutato dal carabiniere Nanni ed Edoardo Lamoni, dopo un lungo e pericoloso lavoro, riuseì a praticare fra il materiale diroccato e diroccante, un piccolo varco e trarre il ragazzo in salvo. La moglie del Gelli si è salvata unicamente perchè era uscita poco prima del fatto dalla casa dove avenne il disastro. Soccorsi ai super- stiti. Un Comitato cittadino pre- sieduto dal sindaco si è costi- tuito per raccogliere soccorsi a favore dei superstiti. Il sindaco pubblicò un mani- festo deplorando la immane sciagura ed invitando. la cittadinanza ai funerali, fatti a spese del Co- mune. La Deputazione provinciale inviava un soe- corso di trecento lire; Von. Meli spedì trecento lire e si recò subito a Roma per sollecitare prov- vedimenti di soccorso dal Governo, * * * CRONACA VARIA = Pesca ed Aquicultura nella stampa politica. Segnaliamo con piacere il cere-. scente interessamento che la stampa italiana viene mostrando per le indu- strie peschereccie ed aquicole : sa - Nel « Corriere delle Valli Estera ed Orba » di | Orada del 5 Gennaio vi è un assennato articolo La pesca net nostri fiumi, dal quale ricaviamo interessanti notizie più. volte riferite nella Cronaca della « Cattedra Ambulante ». is - ]l « Resto del Carlino » ha una tenace corrispon= denza da Comacchio contro il prof. cav. Mario Cermenati, | membro della Commissione Consultiva per la pesca, perchè come relatore della Commissione per la abolizione della | Legge Galli del 1854 egli descrive Comacchio come un Covo di gente litigiosa, dedita alla rapina, eternamente parassita. ss - Nei giornali locali come « La Vedetta » di Rubio la « Cronaca Prealpina » di Varese, il « Giornale di Novara » e nei giornali nazionali come il «Secolo », la « Perseve= ranza >, la « Lombardia » della « Conservazione Italiana > che hanno dibattuto la questione del divieto per la pesca not- turna, prescritto colla nuova convenzione italo-elvetica per le aque comuni ai due stati. La questione essendo inquinata di interessi elettorali solleva ancora molto rumore ed è natu rale che dilaghi nella stampa politica. sa - Il « Popolo Romano », il « Corriere Mercantile » di Genova, « L'unione Sarda » di Cagliari, riportano un rias sunto del resoconto sulla Crisi Sardiniera in Francia presen tato al Ministro della Marina francese dalla Commissione d’ inchiesta. blicato nel Bollettino del Ministero di Agricoltura. Agitazioni di pescatori Nelle provincie meridionali v® contro il dazio consu- serpeggiando agitazioni e scioperi con- mo sul pesce fresco. tro il dazio consumo imposto da alcuni Comuni sul pesce fresco. Diamo qui alcune notizie riservandoci di ritornare sull’ argomento a fatti più noti: —.-09. 35] pescatori di GALLIPOLI il 1 Gennaio, ritenendo le- vo ai propri interessi il dazio sul pesce in esportazione, riu- niti nella loro confraternita, nominarono una commissione la quale si presentò al sindaco per chiederne l’ abolizione. Il gior- nale Risorgimento di Lecce fa seguire alla notizia dell’ agita- zione i seguenti commenti : « Evideutemente tale movimento è stato fomentato dai pochi e noti speculatori di piazza ai quali soltanto | abolizione del dazio potrebbe in qualche modo interessare. Di conseguenza il Sindaco rispose che non si poteva prendere in esame la istanza se non dopo l’ approvazione della già presa delibera- zione da parte della Giunta Provinciale Amministrativa. | «A noi pare intanto che, rappresentando il dazio sul pesce uno dei maggiori cespiti di entrata pel comune e che non es- sendo esso eccessivamente gravoso non debba abolirsi. I pe- « scatori invece farebbero bene a svincolarsi una buona volta « dagli ingordi rivenditori studiando i mezzi onde poter for- « mare una cooperativa alla quale certo non mancherebbe « l’appoggio morale e materiale dei più onesti commercianti « di Gallipoli. ». «Non possiamo seguire il giornalista leccese nei suoì vari ap- prezzamenti, mancandoci elementi di fatto per giudicare delle condizioni locali odierne, noi pure che abbiamo cercato di ‘aiutare per quanto da lontano i buoni pescatori di Gallipoli perchè si costituissero in cooperativa lì incoraggiamo ancora a prendere il provvedimento sociale della Unione cooperativa che eliminando intermediari inutili farà sentire ai pescatori | meno gravemente il balzello del dazio consumo. 23 - Anche a MOLFETTA ci furono agitazioni, scioperiì, ma già si annuncia vittoria finale. Il 4 gennaio circa 1000 pe- scatori si astennero dal lavoro, essendo stati informati che la amministrazione comunale aveva elevato il dazio sulla pesca. I pescatori incaricarono dei loro rappresentanti di iniziare trattative con la amministrazione perchè questa receda dal proposito minacciando - se la disposizione amministrativa non sarà subito revocata - di recarsi tutti a vendere su altra piazza. Ma dopo due giorni di trattative fra 1’ amministrazione comunale ed i rappresentanti dei pescatori, si è finalmente composto lo sciopero, che minacciava di estendersi. L’amministrazione comunale ha diminuito di 20 lire l'aumento imposto al dazio sulla pesca, aumento che era di L. 80 per bilancella. Il dazio consumo si preleva sulla massa del prodotto e quindi va a colpire direttamente i marinai pe- A | scatori. # Sì - A MESSINA il dazio consumo sul pesce diede luogo __l°8 gennaio ad un fermo di 10 donne contrabbandiere di pesce | che erano già riescite a passare inosservate la cinta daziaria ma furono poste in contravvenzione dalle guardie municipali. Naufragio pesche- reccio. Il 13 gennaio nelle aque del Capo di Cervo (Liguria) dove si trovava per la pesca, veniva capovolta da una violenta ondata e sbattuta tra gli scogli una barca pesche- reccia di proprietà del sig. G. B. Vatteone di Oneglia, equi- paggiata da sette uomini, tra i quali certo Angelo Caramello detto Gion. Questi essendo rimasto impigliato tra i cordami delle reti che gli impedirono di salvarsi a nuoto perì mise- ramente tra le onde agitate. Gli altri non senza fatica rag- giunsero terra dopo essere stati a lungo sballottati tra le onde e contro gli scogli aguzzi di quei paraggi. Tutti furono subito fatti segno alle più amorevoli cure ._ da parte della nostra popolazione accorsa subito sulla spiaggia e dal distinto sanitario Allavena ch’ ebbe a medicare alcuni dei superstiti da escoriazioni al capo e alle braccia. La barca andò in mille frantumi. Anche le reti andarono perdute. La pesca di un grosso delfino. Alcuni operai addetti ai lavori della Diga Cettilinea presso Livorno avevano osservato da vari giorni in prossimità del porto un grossissimo delfino e stabilirono un piano di caccia che ha sortito buon esito. Infatti il giorno 8 febbraio il delfino si trovò ad un tratto accerchiato da una quantità di barche nelle quali stavano pronti alcuni operai con le necessarie fiocine. Il delfino è stato ucciso con un colpo di fucile a palla; trasportato in terra è stato pesato : il magnifico campione della specie pesava oltre 200 chilogrammi. Questa cattura dimostra che non è poi tanto difficile l’im- padronirsi di questo mammifero marino, malgrado che per la sua struttura quando sia ferito a morte scenda rapidamente sotto acqua. d “ 9) NoTIZIARIO ESTERO La pesca delle perle a Ceylon. Da un rapporto del console degli Stati Uniti a Colombo E. Crevey, si rileva che nessuna delle grandi pesche del mondo può paragonarsi a quella delle perle a Ceylon, sia per antichità sia per la continuità nel suo svolgimento. Del banco di perle di Ceylon e di una pesca organizzata per sfrut- tarlo si ha infatti sicura memoria fino dal secolo VI° avanti Cristo. Non si hanno notizie statistiche del reddito ricavato dalla pesca delle perle fino al tempo della dominazione bor- ghese (1666-1796), durante la quale esso variò da 7 a 340,000 sterline annue. Appena due anni dopo l’ inizio del governo inglese, il reddito salì a 710,000 sterline. Negli ultimi 3 anni il governo inglese ha ricavato, dalla pesca delle perle, ster- line 345,310 nel 1904; 797,683 nel 1905 e 445,064 nel 1906. Il Governo, preoccupato della diminuzione del prodotto negli ultimi anni del secolo scorso, dette incarico a due scienziati di studiare vari problemi che si riferivano alle condizioni di vita delle ostriche, ed ora che questi studi sono compiuti con pieno risultato e che la scienza ha potuto così concorrere al- l'incremento dell’ industria, è stato stabilito di cambiare il sistema di pesca e per la completa riorganizzazione dei me- todi e sistemi da usarsi a partire da quest’ anno 1907 la pe- sca delle perle è stata concessa per vent’ anni sotto determi nate condizioni ad una società anonima, che pagherà allo Stato un’ annualità di due milioni e mezzo di franchi. Il go- verno di Ceylon procedeva finora alla pesca nei mesi di calma del monsone di nord est, Febbraio, Marzo, Aprile. Ma fin dal- l’ Ottobre o dal Novembre un ispettore governativo aveva ri- conosciuto e delimitato per mezzo di boe i luoghi dove si tro- vavano i giacimenti di perle in età adatte (5 o 6 anni) ed in quantità sufficiente, per una pesca conveniente ed erano stati eseguiti saggi sul cui valore si era minutamente riferito nella Gazzetta Ufficiale. Il centro della pesca che prima era a Sil- vatturin ora si è spostato a Marichchikaddi, a cagione della sua migliore situazione per accedere ai banchi di pesca. In Dicembre Marichchikaddi è un deserto abitato da un paio di centinaia di poveri, ma in Gennaio ed in Febbraio esso si tra- sforma come per incanto. Ogni giorno i piroscafi vi riversano mercanti di perle, commercianti di ogni specie, « coolies », a centinaia: sorge una città improvvisa, ed in una settimana questa metropoli mondiale delle perle raggiunge una popola- zione di 40 o 50,000 abitanti, composta tutta di soli lavora- tori. E come la città, si improvvisano un governo ed una am- ministrazione, ingenti forze di polizia, un corpo sanitario, un wervizio ospitaliero, uffici postali e telegrafici, ecc. La città è traversata da ampie strade fiancheggiate da gran numero di botteghe. La pesca procede così: A mezzanotte si dà il se- gnale con un colpo di fucile, ed all'alba una fiottigla di circa 250 barche si trova ancorata intorno ad una vecchia barca che serve a segnare il centro del campo di pesca. Al colpo di fucile che segnala il principio delle operazioni, le barche si sparpagliano rapidamente in tutte le direzioni — I più abili e resistenti ricercatori sono gli arabi che armvano ad immergersi fino ad una profondità di 20 braccia. Varia assai il numero di ostriche che possono essere prese in cia- scuna immersione, e dipende specialmente dalla maggiore 0 minore resistenza che esse offrono ad essere staccate. Tal- volta in un solo sondaggio sono state raccolte 80 ostriche, ma anche 40 o 50 sono già una bella presa. La pesca di una giornata può essere più o meno considerevole Il rècord è te- nuto dal 18° giorno di pesca dell’anno 1904, nel qual giorno furono estratte 3,905,850 ostriche perlifere. Aumento del bilancio Da un discorso del s'g. Barone per la pesca marittima de Hiilterott alla Camera dei signori in Austria-Ungheria. di Vienna ricaviamo che in vent an- ni la Voce del bilancio dell’ Impero per quanto si riferisce alla pesca marittima passò da 200 0 corone a 60.000 corone annue. Inoltre 400.000 corone sono preventivate, in quattro successivi bilanci, ad incrementare la pesca marittima nel litorale Goriziano, Istriano e Dalmato, mediante prestiti a pescatori e piscicultori preferibilmente uniti in consorzio. Lo stato passa pure 30000 corone annue alla stazione 200- logica di Trieste e 15.009 corone di sussidio alla Società Au- striaca di pesca pure in Tries'e. Ma il barone de Hulterott protesta per la insufficenza di fondi, e domanda che sieno di molto aumentati. 6) —— ____ (©) ESPOSIZIONI MOSTRA DEL PO (Agosto - Settembre - Ottobre 1908 ) == rn In occasione della inaugurazione del ponte sul Po a Piacenza si terrà una originalissima esposi- zione intitolata la « Mostra del Po ». Essa inte- resserà in particolare modo le industrie pescherec- cie ed aquicole come dimostra il programma che qui riportiamo: DIVISIONE I. — Il Po nella storia, nella let- teratura e nell’ arte. Non è possibile stabilire una divisione in classi e gruppi di questa sezione la quale, a mente degli ordinatori, deve com- prendere tutte le manifestazioni artistiche, e letterarie, che sarà possibile raccogliere e che abbiano preso ad argomento il principale fiume d'’ Italia. Diamo le linee generali delle due elassi in cui intendiamo dividerla. CLasse I. — Il Po nella storia e nella letteratura. Si riuniranno tutte le descrizioni letterarie e grafiche che illustrino avvenimenti lieti o tristi ac- ‘aduti sul Po (feste, cerimonie, battaglie, inaugura- zioni di opere d’ arte, piene, rotte ecc.), le i zioni ed i modelli del materiale natante usa A PCI eZ a . . . a scopi bellici, sportivi o commerciali, ed infine È t tratto il Pe, negli stati ordinari della sua senza riferirsi a date ed epoche determinate 0. riche ; fra le varie raccolte speciale parte si ad una Mostra Fotografica, la quale ritragga. Po nei tratti più caratteristici e pittoreschi dal mi di benemerenza verranno dati a coloro avranno contribuito a rendere più completa poss fiume. DIVISIONE II. — Il Fo nella economia zionale. I. Studio sulla natura del fiume e suoi affluenti. CLASSE » II. Il Po come sorgente di energia. » III. La navigazione sul Po e sui suoi ti butari. » IV. Passaggi. Ponti e posti natanti. lini natanti. Porti militari. DIVISIONE II. — I Po nell’ industria zionale. CATEGORIA I. — Pesca. CLASSE I. Ami di varie forme e diversi mat riali, fiocine, arponi ece.; loro app cazione. » II. Esche naturali ed artificiali. » III. Attrezzi di pesca, in legno, meta filo ecc.; con bertovelli, nasse, Ss glie ecc. » IV. Reti da pesca in grandezza natura e modelli. » V. Barche da pesca in grandezza nat rale e modelli. CATEGORIA II. -- Pesca sportiva. CLASSE I. Attrezzi di pesca; canne, ami, reti » II. Esche naturali ed artificiali. » TII. Vestiti, calze, scarpe impermeabili. CATEGORIA LI. — Fauna e Flora del Po. CLASSE I. Mammiferi. Uccelli. Rettili. Anfibi. sci. Molluschi. Insetti. Crostacei. » II. Fanerogame e Crittogame. CLasse III. Studi Plancktoniei sul Po. » IV. Carta Ittiologica sul Po. » V. Scuole e Istituti biologici di pesca. » VI. Esemplari di pesci ed altri animali aquatici conservati in alcool, forma- lina, a secco o con qualsiasi altro me- todo. Fotografie e disegni. 4 » VII. Animali e piante utili e nocive, con- servati in alcool, formalina, a secco, 0 con qualsiasi altro metodo. » VIII. Metodi o disegni per la distruzione degli animali e piamte nocive. CATEGORIA IV. — Pesce per la vendita. CLASSE I. Storione fresco o congelato 0 conser- vato in altri modi. » II. Altre specie di pesci, id. id. » III. Vivai, recipienti, casse, barche, ceste, per conservare il pesce vivo. » IV. Apparecchi, recipienti, pel trasporto del pesce vivo. » V. Casse, ceste, imballaggi in genere per la spedizione del pesce morto. » VI. Bilanci ed attrezzzi. » VII. Disegni di mercati del pesce e di im- pianti frigoriferi per la sua conserva- zione. » VIII. Statistica della pesca. » IX. Statistica dei prezzi. CATEGORIA V. — Conserve di pesce e prodotti derivati. CLASSE I. Storione conservato in vari modi. Ca- viale. » II. Anguille od altri pesci ammarinati 0 conservati in altri modi. CATEGORIA VI. — Vallicoltura e stagnicoltura. CLASSE I. Peschiere delle valli; lavorieri, chia- viche ed argini, arelle (griziole). » II. Modelli e fotografie, disegni di valli e stagni. » III. Apparecchi d’ ineubazione artificiale, Impianti di incubatoi. CATEGORIA VII. — Azione governativa e privata. CLasse I. Legislazione antica ed attuale della pesca sul Po. » II. Azione governativa, sorveglianza, ri- popolamenti, ecc. » III. Società di pesca, loro azione attuale e futura. » IV. Statuti di società di pesca italiani, loro importanza ed azione esercitata. » V. Cooperative di pesca e statuti e re- lazioni. Monografie sul Po. Uno speciale concorso con premio unico di L. 500 è indetto per la migliore monografia che prenda per argomento uno dei temi seguenti : a) Le piccole industrie sul Po. b) La coltivazione lungo le sponde del Po. e) La flora lungo il Po. d) Studi di carattere geologico, idrografico ed idrometrico del Po. e) Studi per la sistemazione e navigazione del Po e dei suoi tributari. f) Studi sulle coltivazioni in valli salse, inte- ressanti il Po. Le condizioni e modalità del concorso savanno rese note ulteriormente. —+— IL + Esposizione di pesca in Norvegia. Nei mesi d’ Estate del nuovo anno 1908, si aprirà a Trondhjem, in Norvegia, una grande Espo- sizione di pesca, la quale occuperà oltre a tre grandi edifizi, anche un largo canale, ove potranno essere esibite le navi di ogni genere che danno opera di pesca. L’ America parteciperà a questa Esposizione con tutto il suo complesso arsenale di pesca. Od — == == (SÒ) VOLKLORISMO PESCHERECCIO Preghiera a Naviga- La religiosità, almeno esteriore, zione. delle classi marinare è ben nota. Ed è interessante la corrispondenza nei detti popolari del concetto che la navigazione è fonte, è sti- molo alla preghiera : Chi no navega no sa cossa sia timor de Dio \ è uno dei detti popolari raccolti dal Pasqualigo nei suoi « Pro- verbi veneti.» Ed in Sicilia il Pitrè raccoglie il detto popolare Cui nun sapi prigari vaga a Mari, Ma nella remota latinità correva il detto che è quasi let- teralmente la traduzione di quello siciliano più sopra raccolto: Qui nescit orare pergat ad mare, «La pena dei sque- dicono i pescatori di Chioggia e spe- raroi la ga do ponte» cialmente i bragozzanti che figurano nominalmentecome pescatori-armatori. E° noto che i proprietari di cautieri cioè gli squeraroi 0 proti dànno le barche di loro costruzione a credito, prendendo pegno sulla barca stessa. Il pagamento si effettuerà in otto, dieci anni: il prezzo pattuito più l'interesse, che nominal- mente è del 6-8, per cento, viene rateato in pro-rate a sca- denze varie ma che si continuano per anni ed anni. Sembra che i pescatori-armatori abbiano, come lo dice il proverbio, molto a laguarsi dei costruttori che non solo nella vendita rateale sfrutterebbero velata refero, i poveri lavoratori del mare, ma, e più ancora nella conse annua delle barche. Nomenclatura Anguil- Le anguille fin dai tempi più re- lare. moti diedero del filo da torcere ai naturalisti. Ma il pratico pescatore distinse in ogni luogo le anguille che non sentono ancora 1’ istinto sessuale e rimangono nelle aque dolci interranee 0 nelle salse e salmastre lagunari, dalle anguille che, spinte dalle modificazioni fisiologiche del loro organismo tendono al mare sentendosi già prossime alla maturità sessuale. Ecco un elenco delle denominazioni usate in vari luoghi e che riferiamo alle due ben note espressioni venete di an- quille marine e bisati femenali, essendo le marine le anguille che montano dal mare e rimangono nei fiumi, nelle valli o nelle lagune — le femenali, anguille che scendono al mare (smontata). Sueullle Bisati femenali VENETO marini femenali ComaccHIO pasciuti miglioramenti ORBETELLO storti diritti LESINA fontanine maretiche GERMANIA DEL NoRD Gelbe Aale Silbernenaale 0 Blauchenaale. Ricordiamo ancora che a Comacchio a seconda delle varie dimensioni e peso le anguille si distinguono in CapiLLaRI — corrispondono alle cieche o an- guilline trasparenti, di montata. BvraTELLI — dette anche cannaiuole. ANGUILLE PRG 1 1[2 al massimo ANGUILLACCI » » 2 » RoccHE » » 3 » MIGLIORAMENTI più di 3 Kil. QUESTIONARIO Risposta al quesito N. 1 - Nessuna pubblicazione sintetica ci fa conoscere l’ origine dei nomi dati alle singole Valli salse da pesca dell’e- stuario Veneto. Alcuni nomi sono certo originati dal casato dei primi proprietari, od almeno dei proprietari più famosi. Altri nomi, come ad esempio Valle dei sette morti devono alludere a qualche fatto notevole, disastro od altro, avvenuto in quelle determinate località. Qualchè altro nome, per e- sempio Valle poco pesce è evidentemente allusiva alla produttività normale della valle. In contrapposto a questo nome poco simpatico... per il vallicultore, sta il nome di Valle Dragoiesolo che, secondo quanto ci raccontava 1] illuste prof. Brusina verrebbe dalle due parole croate di Drago cioè lago o valle e jezero caro 0 ricco, cioè lago rieco, valle ricca, ben inteso di pesce. Sarebbe ora a sapersi come mai questa espressione croata fu aftibiata a quella lo- calità, ma von abbiamo elemento per questa ricerca. Sui nomi delle Valli salse da pesca: Non esiste un trattato ita- liano di ciprinicultura, nè la traduzione di qualcuno dei molti trattati, specialmente tedeschi, in questo argomento. Poche pagine vi dedica il dott. Eugenio Bettoni ili compianto fondatore della R. Stazione di Piscicultura di Brescia, nel suo Manuale Hoepli edito nel 1895. Trattato italiano nella coltivazione delle carpe. D. L. M. 9 Scampo — Nephrops norvegicus : Kg. 4710 da L. 3.60 a L Astese — Homarus vulgaris : Kg. 248 da L. 3.60 a L. È L) Aragosta — Palinuirus vulgaris è Kg. dagli a L Mazaneta — Carcinus moenas (Femm.) : Kg. dadi a cl Moleche — Carcinus moenas (in muta) : ; Kg. da L. — ale I più importanti prodotti delle aque sul Me cato di Venezia nella seconda quindici del mese di gennaio. © (Dalla Statistica del mercato del pesce del prof. dott. G. Nalato) — Branzin — Labraw lupus : Kg. 15210 da L. 2— att Tria — Mullus surmuletus : Kg. 1450 da L. 3.80 gixJi Corbetto — Umbrina cirrosa : x Ke. 5030 Dental — Dentex s.: Kg. 2830 da L. 2.— aa Arboro — Pugellus erythreus : Kg. 5050 da L. 0.80 a L Sgombro — Scomber scombrus : Kg. — da La — [RO VARI Lanzardo — Scomber colias : Kg. da L. — a L. Ton — Thynnus s. : Kg. 240 da L. 3.— a'ale Sanpiero — Zeus faber : Kg. 5500 da L. 1— a L. Volpina — Mugil cephalus : Kg. 7900 da L' 1.55 a L. Caustelo — Mugil capito : Kg. 9380 da L. 105 AR Lotregan — Mugil auratus : Kg. 4530 da L. 1.28 ul Veryelata — Mugil soliens : Kg. 10320 da L. t—- aL. Bosega — Mugil chelo : Kg. 4620 da L. 1.40 a L. Rombo-Soazo — Rhombus s. è Kg. 4697 ©da Li JdR20n a Sfogio — Solea s. : Kg. 8500 da L. 2.70 ala Sardella — Alosa sardina : Kg. da L. Sardon — Engraulis encrasicolus : Kg. 3270 da L. 1.30 Rao Bisati marini — Anguilla vulgaris : Kg.. 5370 da Ii A1°20 a L. Bisati femenali — Anguilla vulgaris : Kg. 4130 da L. 1.50 a L Calamari — Loligo vulgaris : Kg. (8300) da Ju 2/50 a Sepe — Sepia officinalis : Kg. 5360 da L. 0.70 a L. Folpo — Eledone moscata : Kg. 7610 da dis 9108 a L. Peocio — Mythilus s.: Kg. 2200 da L. 0.20 RALE Ostreghe — Ostrea s.: Kg. 6390 da L. 0.30 all: ISS __r————————_T a Dorr. DAVID LEVI MORENOS Direttore responsabile. Vicenza 1908 — Arti Grafiche Vicentine = " 1A i CARICHE & SOCIALI * PRESIDENZA GENERALE Presidente Generale NN ; È Vice - Presidenti ; SenaToRE Pror. GIUSEPPE VERONESE — Cav. Ure. Pror. FILIPPO TROIS Segretario Generale Cassiere i È pi Rac. MAMERTO CAMUFFO Noraro Dott. G. B. VOLTOLINA pil Ragioniere - Archivista RICCARDO BARBINI CONSIGLIO D’ AMMINISTRAZIONE l Inc. BONIVENTO POLIUTO Co. NINNI EMILIO pi Cav. Urr. Inc. BULLO Co. GIUSTINIANO | Prof. PARDO GIUSEPPE " È RaG. CAMUFFO MAMERTO | Cav. Rag. PIETRO PASINETTI P Cav. Avv. DE KIRIAKI NoB. A. S. I Cav. ROSSI ANTONIO 4 Cav. Dorr. GARIONI ANTONIO | SCARPA VINCENZO ta Cav. Dott. MADDALENA DOMENICO Dott. SPROCANI LODOVICO z Cav. Pror. MESCHINELLI LUIGI Dott. VOLTOLINA G. B. i ò ProrF. NALATO GIUSEPPE th: COLLEGIO DEI SINDACI Sen. Co. LORENZO TIEPOLO - Presidente delle Assemblee Notaio Dott. LAZZARO LEVI ; 18 PIETRO PARITI pe SEZIONI Sezione Marittima-Lagunare-Valliva Sezione d’ aqua dolce ; Presidente ? Presidente Cav. Urr. Inc. GIUSTINIANO Co. BULLO Cav. Pror. LUIGI MESCHINELLI È Segretario Segretario Rag. MAMERTO CAMUFFO N. N. COMITATI Comitato Vicentino Comitato Polesano 7 Comitato Trevisano Presidente Presidente Presidente ; Sen. Avv. G. LUCCHINI Cav. Urr. Dott. F. SALVAGNINI Cav. Pror. G. BENZI Di Segretario Segretario s Segretario / i N. N. Cav. Pror. O. MUNERATTI Dott. G. SARTORI. / Vice - Segretario Dott. B OREA 1; Pg ; i a laguna ‘n aim con Tragito incantevole Grande Stabilimento Bagni di Mare con n 500 Nuovo ISTITUTO KINESITERAPICO . per idroelettroterapia — Massaggio — Doccie — Radiografia e cure specia Caffè Restaurant di primo ordine — Salone e terrazza coperta sul mare — Frequentatissimo rit della più eletta società — Da Aprile a Ottobre tutti i giorni concerto — Grandi Hotels con Dep dances e Chalets, 300 camere e saloni — Parchi, Giardini, Viali e passeggiate ombreggiate lungo. — Capanne in riva al mare indicate per l’ aria marina e per i bagni di/sabbia — Servizio medi: manente — Farmacia — Posta, Telegrafo e Telefono nello Stabilimento — Teatro e divertimer — Soggiorno delizioso raccomandatissimo dai medici — Non vi sono zanzare. Tutto l’ anno servizio continuo di vapori tra Venezia e Lido. Temperatura media in estate dell’ aria 23 cent. — dell’ aqua 20 — Media Barometrica 761 —. umidità dell’ aria Re 30 — Brezze dominanti NE-S O — Salinità dei bagni 35 a 39 gr. pa litro. | Spazio disponibile Spazio disponibile o: gi DA] i È i ba, Mo Spazio disponibile Spazio disponibile Ton 7 » 1 4 ‘ SO Spazio disponibile Spazio disponibile VEITEZIA HOTEL D’ITALIE BAUER e RESTAURANT BAUER GRUNWALD GIULIO GRUNWALD; senior, Propriet. soi ti oi INNO DI PE SCA Cb. AQUICULTURA: | MARINA - FLUVIALE - LACUSTRE ij PREMIATA CON MEDAGLIA IA, oRO pone Naz. di Milano 1894, - - Esposizione Naz. di Torino 1898. - Esposizione Internaz. di Milano 1906” | Fondata e diretta dal Dott. D. LEVI MORENOS ERO Redattore Capo Rag: Mm SORVEEO gs BOLLETTINO UFFICIALE | della Società Regionale Veneta per la Pesca e |’ Aquicultura e delle Istituzioni annesse: È i Scuola Veneta di Pesca. — Asilo pei figli derelitti dei ‘marinai-pescatori dell’Adriatico. ‘ Cassa di Previdenza « S. Marco » fra Pescatori Veneti 0, — K \ Organo (Centrale per promuovere la Federazione Nazionale Aquicola SO MM ARIO. _ ——D.LeviMorenos. —I problemi del credito e della | scatori. - Per I’ osservanza delle norme rego- | cooperazione per le industrie. marittime pe- o lamentari sulla pesca del pesce novello. — schereccie italiane: Condizioni generali del- pi Per la cooperazione e per la previdenza fra l industria e dei lavoratori. (Continuazione al Pr pescatori. — Studi statistici sul mercato del \ precedente fascicolo). | È pesce. — Onorificenze. i — Leonhardt. — Le esperienze Bellini'sulle anguille. O i Flip PARTE UFFICIALE I Cronaca delle Società promotrici: Cattedre, Sta- | I° Società Regionale Veneta per la Pesca e l'A- zioni, Cooperative, Consorzi. — Cattedra Am- quicultura. — Operazioni di ripopolamento. — bulante di Agricoltura di Alessandria. - Co- Cassa di Previdenza. - Per l'illuminazione mizio Agrario del Circondario di Mondovì. | del porto di Chioggia. - Tutela dei pescatori. i | CS I° Scuola Veneta di Pesca ed Aquicultura. — Quantitativi e prezzi dei più importanti prodotti Convegno Veneto per |’ applicazione della à delle aque pel mercato di Venezia (nella pri- legge 11. Luglio 1904, N..378. — Corsi ele- ma e seconda quindicina del mese di Feb- mentari-tecnico-professionali pei figli dei pe- ; braio e nella prima quindicina di Marzo 1908). ù: . NB. - Si aggiunge in questo numero la tavola che per ragioni tipo- grafiche non si potè includere nel fascicolo precedente. nn î DIREZIONE ed AMMINISTRAZIONE - Venezia Nave-Scuola Scilla - Telefono n. 12-36 sa Abbonamento annuo alla « NEPTUNIA » Lire 12 — Coi supplementi Lire 20. Gli abbonamenti decorrono sempre dal Gennaio e quando, non sono disdetti s'intendono tacitamente rinnovati e inserzioni contratti a forfait. — Rivolgersi £ all’Amm.* della « NEPTUNIA » - Venezia y pULfC!*COLLETTORIA . DI CHIOGGIA e) Bollettino: del mese di Marzo 1908 *. MOVIMENTO DEI SOCI Per la pensione governativa : Pescatori inscritti al 29 Febbraio 1908 A 6 3 2 3 N. 2806 Pescatori inscrittisi durante il mese di Marzo 1908 = È 2 E » = Î N. 286. © Per la pensione graziale : Pescatori inscritti al 20 Febbraio 1908 7 n N. 639 i Pescatori riassicurati alla Cassa Nazionale nel mese di Marzo 1908 » 1 È d 640. Totale degli inscritti i È ; A è 6 N. 926. i MOVIMENTO DI CASSA | Fondo per le pensioni governative : . | Fondo esistente al 29 Febbraio 1908. è n è 6 L. 6990.00 i Quote versate dai soci nel mese di Marzo 1908 ; : À K » 2.00 FS ANA ; L. 6992.00 Fondo per le pensioni graziali : Fondo esistente al 29 Febbraio 1908. . £ : i È k L. 5517.07 Quote versate dai soci nel mese di Marzo 1908 } È ; » 39.75 / L. 5550.82 Importo delle pensioni pagate nel mese di Febbraio 1908 » 34.00 L 5522.82 Fondo per sussidi alle famiglie di naufraghi : Fondo esistente al 29 Febbraio 1908 . 3 L. 1800.0603 Contribuzioni versate nel mese di Marzo 1908 da armatori di barche da pesca » 7.50 L. 1814.13 Fondo per la bandiera sociale : Ammontare delle contribuzioni versate dai soci per la bandiera sociale A ; Li PLZ2:00 Fondo di Cassa al 31 Marzo 1908 L. 14500.095 È . ite et esime iena a SITUAZIONE DI CASSA AL 31 MARZO 1908 Buono fruttifero N. 0124 in data 30 Aprile 1907 Banca ERROAPE Soon di Chioggia . L. 4500.00 . Libretto di Risparmio N. 1887 della Banca suddetta s } ; 5 " È >». 1765.01 Libretto di Risparmio N. 1905 come sopra. ST Mo } È È » 1422.49 Danaro esistente presso la Cassa Nazionale di Previdenza . x 3 IVA » 6734.00 Danaro esistente presso il Cassiere delegato della Collettoria ; gi 3 7 » 79.45. Venezia 31 Marzo 1908 Totale 5 L. 14500.05 | per LA COMMISSIONE AMMINISTRATRICE II Presidente Inc. GIUSTINIANO BULLO Ii Segretario a ll Cassiere Rag. MAMERTO CAMUFFO Dott. G. B. VOLTOLINA Il Cassiere delegato della Collettoria GIUSEPPE MAZZAGALLO peschereccie italiane. «L'E f; ‘ #ti n Renee ci DAVID LEVI MORENOS problemi del credito e della cooperazione per le industrie marittimo- | Condizioni generali dell’ industria e dei lavoratori. (Continnazione al precedente fascicolo di Febbraio ) x Confronto fra la divisione del guadagno nel Barese, nelle Marche e nell’ alto Adriatico. — Si raccolgono nell’ unita tabella i dati che si riferiscono ad alcuni principali porti dell’ Italia, meridionale e centrale, dati che poi verranno confrontati con quelli di Chioggia i quali servono per tutto 1’ alto Adriatico : ] I Te = = Gi e 0) © p i A s > > DI (I) ° o o. s = IS [o] Si Si SE iS 2 0 S E S [2A 3 = vi a a se Soa sS FIST] e S (o) © è09 sa DINO d s Da © CRD 0 tai (ZIE FS i qa s DI 9 di o 5 a Snai ‘60 S $ ©£ ® È Len = Gi © £P 9 £ î aa a è Si ss 3 Ù S| è 5 si SE s ° Rai = ou tai SES o = = = > ° = o + a ce a ta SÌ Sì 10 nm - [ 2 2 I 8,8 Ss | Ego e N Q ql HErok ' I IA == è î _ —_ _ 5 5 CR | 9 | 5) 31 RT G | =] | eZ SA e 200) | OS ° r I © n OI = E <| fo 7 ac | da E MASO 2 gi = = & } È | ni ti! | | TRS SS SR TS gini £ <= Soa E, QI s i ' ' ' ' : î [SI i Du m DS IO m Qi pe Ss | t i | E es | RIZ| STO { si mim qa a di | Es i QI i osi ARI i — Oi rei co 2 QI SEI - E | =: i Î eli | onto Î i > (Q10guosod 1050 i que ]) SIE IS ET Salt A | 110980524 Op | IRC O E e E) O | OISUUN sana i ui sN | | @ & E ga 11 "— = sù a DS _ tria I ESS EE = amo | (SS 10 ZA | E) = QLl Ì 3 cn © £ Slex ve 10 19 19 D 10 10 10 0060 Fee go nm _ mm mi LI Pasta [ I Ù GIEb.I (ga TG IERARII EC © NU. dee N S DA S ——_____€ 2 £ £ ni ® = & a 2 > 3 “i PS PRI = ZO: 2 a OS SR SOLA = = s 4 ni = DA a pe 4 2 3 si o] ti si Ea Fl nu | | Dai dati così sinteticamente presentati appari- alcune notevoli differenze, che ricevono la loro spiegazione da altri fatti. scono La divisione del guadagno è nel compartimento marittimo di Bari più sfavorevole ai marinai-pesca- tori del porto di Bari che negli altri porti finitimi. Ciò concorda col fatto in maggior numero gli armatori-capitalisti in confronto che in Bari sono degli armatori-pescatori. Alla maggior parte che il capitale fa al suo utile si aggiunge lo sfruttamento esercitato sui viveri e del quale parlerò più sotto. Confrontando la divisione del guadagno nei porti del medio Adriatico impressiona subito la differenza che si Benedetto del Tronto (il che fa regola per gli altri porti di e- canati, S. Giorgio, Civitanova, Pescara) e Fano e Pesaro (questi due porti fanno parte del comparti- mento marittimo di Rimini) nella proporzione delle parti che vanno a beneficio del capitale. Ma devesi riscontra fra S. notare che da Ancona a Pescara non esistono veri porti, per cui le barche dovendo essere trascinate alla spiaggia non durano più di dieci anni; men- tre che a Fano e a Pesaro ove vi sono i porti-ca- nali le barche hanno una durata anche doppia. Questo fatto giustifica 1’ apparente sproporzione. A Chioggia invece la divisione delle parti si fa con una deliminazione maggiore a seconda della località nella quale si reca la barca, e che è dimo- strata dall’ unito prospetto : È sc; AGION Parte Luogo pi Pesca STAGIONI delta based Da Chioggia ad Ancona . TMVEEnos ee 21/4 Isole Dalmate . | Da Settembre a Pasqua E: 20/2 Golfo di Trieste IRtALCoe ee e. 21/2 Coste Istriane Autunno 3 1/2 e Canali Dal- mati Inverno . DR « I bragozzi dei chioggiotti variano da 10 a 12 tonnellate di registro, sono quindi più piccoli delle barche del Barese. Ad ogni modo la divisione del guadagno è più equa a Chioggia che fra i pesca- tori dei porti meridionali. La parte che a Chioggia va alla barca, cioè all’ armatore, è appena sufficiente alla reintegrazione del Capitale. Sfruttamento diretto sui marinai -pesca- tori: a) - A mezzo provvigionamento. — Nei Porti del Barese e nei porti delle Marche, da in giù, esiste dovunque più o meno grave lo sfrut- con la Ancona tamento esercitato da armatori sommini- strazione dei viveri. Dal prodotto così detta spesa più sopra accennata. Ora la som- totale si toglie anzitutto la ministrazione dei viveri, per antica consuetudine, viene fatta dagli armatori, i quali in molte parti del Barese, sono anche. come si disse, negozianti di vino e di commestibili. Lo strozzinaggio avvie- ne sulla qualità e sul prezzo dei generi sommini- strati (1’ aceto, che misto all’ aqua serve per be- vanda venne pagato molto più caro del vino, riscia- quature di botti vennero accontate a L. 0.40 il litro, l'olio a L. 1.40 il litro, il pane L. 0.60 il chilo; ed è a notarsi che questi generi erano di cattiva qualità ed acquistati fuori dazio). Tutto ciò diede origine a Molfetta ed a Bari a scioperi dei pesca- tori contro gli armatori. Db) - A mezzo delle regalie. — Im diversi porti, così a S. Benedetto del Tronto come a Bari, gli armatori vantano uno speciale diritto a regalia (la così detta scafetta) per porsi a paro col pesce che i marinai-pescatori venendo a terra portano alle proprie famiglie. Ma questa regalia padronale è una quota doppia e spesso tripla di quella per- cepita dal marinaio-pescatore. €) - A mezzo spese addossate alla massa. — Im qualche porto, come per es. in quello di Barletta, la spesa per rifare la rete è prelevata dalla massa. In altri porti, come a S. Benedetto del Tronto, l’armatore percepisce la così detta parte nobile, cioè il 10 °/, sull’ introito lordo per rifare gli arnesi. d) - A mezzo della vendita. — Riferirò più sotto le condizioni in cui avviene il mercato con danno dell’ armatore e del marinaio-pescatore. Quì occorre ricordare che quando 1 armatore sta a terra e fa anche il negoziante di pesce, 1’ interesse dei com- tutelato. Notevoli a questo proposito sono le lagnanze che vengono dai partecipanti è tutt’ altro che porti così delle Romagne come del Barese. II° Organizzazione attuale del mercato. — In quasi tutti i porti dell’ Adriatico 1° organizzazione del mercato è su questo tipo : le barche mandano rica di fare asta e garantisce al produttore 1’ es zione del prezzo di vendita. In altri termini, qu entra come compartecipante ed ha una parte come. se fosse pescatore-marinaio. Gli acquirenti grossisti acquistano al mercato d’ origine o per rivendere ai dettaglianti, o per commissione dei negozianti delle piazze di consumo, s o per mandare la merce per conto proprio su altre piazze ove la merce stessa è rimessa all’ asta fra grossisti e dettaglianti. Sui grandi mercati interni di consumo, per es. su quello di Roma, vi sono altri intermediarii per l asta, che ricevono la merce e percepiscono altre senserie sulla vendita. Sfruttamento esercitato sul produttore, data Il’ organizzazione attuale del mercato. — Dall esposizione dell’ attuale organizzazione del mercato si vede che esiste un numero esorbitante di intermediari fra i produttori ed i consumatori, spe- cialmente delle grandi piazze interne. Ma dobbiamo esaminare anche un’ altra sfruttamento così pel produttore che pel consumatore. Vi sono alcune piazze di arrivo di nessuna forma di importanza come consumo locale; per es. Cesena- tico, Cattolica, Pescara nell’ alto e medio Adriatico, Margherita di Savoia, Mola di Bari, Monopoli nel- I Adriatico meridionale, le quali sono invece molto importanti per il considerevole arrivo di pesce. Ed in ognuna di queste piazze il mercato è fatto da due ditte legami di parentela od anche di società. In una piazza del Barese, i grossisti rispettivamente tra loro padre e due figli, in un’ altra, padre, figlio e due o tre vincolate fra loro da sono nipoti. Uno dei grossisti riceve il prodotto della pe- sca e l’ asta viene fatta così fra-le altre due o tre persone consanguinee e cointeressate. In diversi siti I’ armatore è anche il commer- ciante e nello stesso tempo riceve la propria merce e quella di altre barche per porla all’ incanto. La veste giuridica, che in tal caso 1 armatore-nego- ziante-rappresentante assume, è così complessa che è facile prevedere da penderà la bi- lancia. qual parte I prezzi d’ origine e quelli di vendita. — Il prezzo pagato dal consumatore nei varii mercati è generalmente sempre elevato, per quanto esso subisca notevoli oscillazioni, a seconda della quan- tità degli arrivi, i quali alla lor volta sono in re- lazione con le condizioni elimatologiche che per- ione del prodotto dal luogo di pesca al porto. eci molteplici e minuziose ricerche per poter gato dai negozianti ai produttori primi, cioè catori ed agli armatori compartecipanti all’ u- ( ella vendita. \ Im generale nei varii porti dell’ Adriatico ho tuto verificare che il prodotto si divide in due uppi ; quello di prima qualità nel quale si tro- ano fra altro Sfoglie, Triglie, Merluzzi, Calama- etti e Astici, e quello di seconda qualità che com- rende: provenienti da bilancelle Razze, San Pieri ombi, Cagne, Polpi, Seppie e Sarde. Il prezzo medio oscilla intoruo a L. 0.40. al hilo per la seconda qualità e L. 0.60 per la pri- ima qualità. Î In generale i pescatori e gli armatori (quelli [non commercianti di pesce) di tutto 1 Adriatico, una o due piazze eccettuate, dicono che si stime- rebbero fortunati se potessero ricevere un prezzo unitario annuo di L. 0.50, 0.60 al Kg. per la II. qualità, di L. 0.60, 0.70 per la I qualità. Cercai procurarmi alcune informazioni prezzi unitari fatti sulla piazza di Roma (dove ‘vien fatto in Italia il maggior consumo di pesce) i grossisti ai grandi consumatori (alberghi, isti- tuti, convitti ecc.) mediante contratti annui, e mi ‘risulta che il pesce vien diviso in prima, seconda | e terza qualità. | Per la prima qualità (Spigole, Storione, Den- tici, Rombi, Triglie, Cefali, Merluzzi grossi, O- rade, Anguille, Cefali grossi) si fanno contratti an- mui per L. 2.70 al chilo; per la seconda qualità, (Frighe mezzane, Cefali e Merluzzi piccoli, piccole Anguille) il prezzo è di L. 2.25; per la terza qua- lità (Razze, Palombi, Serofani, Pesce Caffone, pic- coli Sgombri, Murene, ecc.) il prezzo è di L. 1.50. Le sogliole grandi sono valutate al prezzo unitario BRL. 3.25. * Sperpero della produzione per insuffi- bi cienza di mezzi di trasporto e di conserva- zione. — La produzione attuale è insufficiente alle richieste delle piazze italiane ed estere. Ciò i sui i mon ostante non piccola quantità del prodotto at- tuale viene sperperata causa la deficiente organiz- zazione del trasporto dai luoghi di pesca alle piazze di spedizione e da queste a quelle di consumo. Così per es. ho potuto verificare che il guadagno tto dai pescatori di Molfetta nell’ estate scema in modo notevolissimo al di sotto della media. La causa’sta in ciò: le bilancelle Molfettesi che si |vrecano a Cargano, {donia, Vasto, fanno pesche abbondantissime, ma |non potendo smerciare il prodotto su quelle piazze Rodi, Tremiti, Viesti, Manfre- (causa la scarsità del consumo e la difficoltà dei mezzi di trasporto fino ai mercanti interni) sono co- stretti a portare il pesce fino a Molfetta. Ora, con vento contrario od insufticiente, succede spesso che il prodotto arriva in porto fradicio e deve esser gettato via o venduto a prezzo irrisorio. Da Ancona vi sono pescatori che si recano a pescare a Sinigaglia; ma essi non portano poi il prodotto a questo porto, dove per ferrovia potrebbe venir subito spedito alle piazze di consumo e pre- feriscono, facendo per mare da 10 a 16 ore di viaggio, portare il pesce ad Ancona, perchè quivi gli intermediari, i quali forniscono la piazza di Roma ed altre di gran consumo, pagano un poco di più che non quelli di Sinigaglia. Ma intanto queste ore di viaggio vanno a de- trimento della freschezza del prodotto e della sua commestibilità. Di altre cause che limitano la produzione: a) - Cause tecniche. - Dato V attuale sistema di pesca dei bragozzi e delle bilancelle con le reti a strascico, l industria non può esercitarsi che in determinate zone e rimangono inesplorati nell’ A- driatico campi di pesca probabilmente ubertosissi- mi, ma che esigerebbero pesche profonde. Per ciò bisognerebbe studiare un maggiore sviluppo delle così dette palamidare, (i parangalli dell’ alto A- driatico) cioè sistemi di pesca ad amo. b) - Cause economiche sociali. — Ma anche co- gli attuali sistemi il prodotto potrebbe venire. au- mentato se in alcuni porti, specialmente in. quelli delle Marche e del Barese, 1 emigrazione atlantica non portasse via un numero notevole di trans- buoni lavoratori. Anche l emigrazione interna con abbandono del lavoro peschereccio per altri più rimunerativi toglie dei provetti pescatori all’ industria. In alcuni porti, specialmente a Chioggia, il nu- mero delle barche e dei pescatori è esorbitante per i campi di pesca sfruttati da quei lavoratori. Im qualche porto delle Marche invece (per es. a S. Benedetto del Tronto) ed in porto è insufficiente, essendosi qualehe del Barese il personale molti pescatori allontanati dal lavoro causa la me- schina rimunerazione che ne ricavano. III. L'emigrazione dal litorale Italiano verso l'Adriatico orientale ed il Mediterraneo orien- tale. — L'emigrazione temporanea per 1 estero dei pescatori dell’ Adriatico si indirizza special- mente : «) Sulle coste Austro-Ungariche ; 4) in ed Isole di Candia ; e) nella Turchia e nell’ Egitto ; d) in Tunisia, mrecia vagl {oa a ti en de Ù) RIS PINE CTR ] ITER RI Un ‘ Î pri vp CANE i x pia SB . fav vr e È Tan a ni Pe, L'emigrazione nell Adriatico orientale ha im- portanza anche per 1° approvvigionamento del mer- dei favore. cato italiano perchè, a seconda venti voli, da alcune parti del litorale orientale il. pro- dotto è spedito direttamente in Italia. Questo av- viene per opera specialmente dei Chioggiotti e dei fanesi; mentre che i Baresi, quando vanno nelle aque austriache, smerciano totalmente il prodotto nel litorale Dalmato. Per del come avviene questo movimento di. produzione e di importazione ricorderò quanto si fa a Chioggia loro dare un’ idea ove si costituiscono annualmente le compagnie che ranno a pesca nel litorale Dalmato-Istriano. Pren- diamo ad es. la compagnia così detta dei Tara- gnolo per la pesca nel Quarnero formata di 40 bragozzi appartenenti a 12 proprietari, e che dal Gennaio ai primi di Aprile pesca nei canali interni del Quarnero da Arbe a Zara. Dei 40 bragozzi, 6 servono per portare il pe- sce ai mercati di Chioggia, Fiume e Pola. Spesso il prodotto è diviso in 2 parti; uma per il mer- cato Italiano, altra per quello Austro-Ungarico ; e ciò per non fare abbassare i prezzi della piazza. Un altra 15 giotti, detta del Sansego, pesca dal Natale a Chiog- Pa- squa nell’ Arcipelago Dalmato e approvvigiona per compagnia di bragozzi lo più i mercati locali. : Da Fano invece 20 barche si recano pure a Santico, Lussin, Pola, ma mandano tutto il pro- dotto a Fano e ad Aneona; solo quando il tempo è cattivo essi poggiano a Pola. Dopo Chioggia, che per ‘prodotti, numero di pescatori e di barche è certo il più importante porto dell’ Adriatico (*) il porto di Fano è quello che manda maggior numero di barche nelle aque dell’ Austria-Ungheria. Dal Barese ne partono poche e smerciano il prodotto della pesca sul litorale austro-ungarico ; nel 1905 partirono da Bari per il litorale austro- ungarico 10 bilancelle con 110 uomini di equipag- gio; da Molfetta ne partirono S dirette a Spalato con circa 82 marinai. Più numerosa è 1 emigra- zione dal litorale Barese verso la Grecia, Candia, Turehia ed Egitto. Da Mola di nello scorso anno per porto della Grecia Bari partirono S bilan- celle con 105 persone; da Trani e da Bisceglie ne partirono altre 8 con 92 persone di equipaggio. (*) Si valuta che a Chioggia vi siano dalle 500 alle 550 barche (bragossi) munite di atto di nazionalità per la pesca illimitata e circa 600 altri bragozzi per la pesca limitata. — ll numero dei pescatori di mare di Chioggia è circa 6000 ai quali bisogna aggiungere i pescatori di laguna e quelli ad- detti alla piscicultura nelle valli salse da pesca. Il prodotto della pesca di mare ottenuto dai Chioggiotti si valuta in- torno ai 6 milioni e mezzo di lire. A questo bisogna aggiun- gere il prodotto della pesca di laguna e quello della pisei- cultura marina nelle valli salse dell’ Estuario. A Candia si recarono da Mola 20 bare 196 persone di equipaggio. saea Importantissima 1 emigrazione da Molfetta e] oltre alle bilancelle spedite a Spalato, parece altre ne indirizza ai vari altri porti esteri ‘| :01 apparisce dall’ unito prospetto : Aa DI i mei Tonnelaggio Cauipaggio Alessandria Eg. | 12 161 155 PAbrASSOR PSA] 4) 123 91 Spatatont de | D) 105 853 Zante OOO AMA 103 90 Cuzzola Mea: 1 1 Goletta di Tunisi | d 653 PIO! PACE I 2 26 CatactoM8.: 0 2 28 | Calamatta . . 2 | 25 Salonicco, st." 2 | 26 Totale DI | GOL Dalle notizie raccolte ne risulta che special dell’ Egitto, della Turchia, e di Candia vi sarebbe la possibilità di estendere note: mente per i porti volmente la pesca degli italiani e di organizzare V importazione di quella produzione per i mercati italiani. A Candia i pescatori. di Mola pescano abbon dantemente Triglie grandi, Merluzzi e Sfoglie gran di da L. 0.60 a L. 1.40 all’ oc: la vendita che vengono dopo pagate 1,250) gravata del 20 0, di spese daziarie. (uguali chilog. ma A Porto Said, Suez Alessandria, vi sarebber pure pesche abbondantissime ; vi si recano di soliti sei od otto barche di Trani e Molfetta. potrebbe pro pesce al giorno de Ogni paranza (due bilancelle) 100 a 300 chili di valutato come pesce d durre da quale una metà può venir prima qualità. Conclusione. -- A riassunto di queste notizie le condizioni dell’ industria peschereccia e dei la ‘atori che ad essa attendono, si possono render evidenti col seguente confronto : ì La nostra pesca d'alto mare nelle aque italian ed all’ estero si trova nelle stesse condizioni di un proprietà fondiaria lavorata a mezzadrìa, spess con l’ opera diretta del proprietario, uma propriet oberata da debiti usurari, mentre d’ altra parte li vendita del prodotto è fatta in tal modo che pra prietari e lavoratori compartecipanti ne ricavani il più meschino guadagno. ra RIO, Il nostro valentissimo collaboratore ed amico dott. cav. Arturo nob. Bellini di Comacchio entava al Terzo Congresso di Milano (Settem- e 1906) una relazione sulle esperienze di an- rillicultura da lui compiute con ammirabile rseveranza dal 1899 al 1900. | Il lavoro del Bellini (1) uscito nel 1907 in ascicolo a parte, ebbe già larga diffusione ed eco notevole specialmente nel campo degli studiosi e più ancora all’ estero che in Italia. La « Neptunia » ritardò a farne cenno per- chè avrebbe desiderato che la recensione non fosse ltanto un riassunto del lavoro, ma una notizia \ critica proveniente da fonte non sospetta di ami- chevole parzialità, come sarebbe stato sospetto lo scritto nostro, dati i vincoli di amicizia che da anni unisce il valentissimo studioso Comacchiese | alla direzione ed alla redazione della « Nep- tunia. » È Ci si presenta ora una favorevole occasione | per far conoscere — con un apprezzamento inso- È spettabile ed autorevolissimo — il lavoro del 6 Bellini, mediante la traduzione che siamo auto- rizzati a dare della recensione pubblicata dal | Leonhardt nella « Fischerei Zeitung >» (2). Lieti che | l’operosità del nostro amico e collaboratore ab- bia già avuto una così ampia corrispondenza di plauso ed incoraggiamento, ci auguriamo che egli | prosegua sempre con pari successo la sua via di studioso, e che le sue ricerche in breve volger di so empo rechino, con una estesa applicazione da parte degli aquicultori, un sensibile incremento alla ricchezza nazionale. = Gli studi del Bellini, se traducibili— come riteniamo fermamente — in pratica, con buon ccesso economico, ci condurranno a quella ra- zionale utilizzazione delle anguilline marine che fu da noi preconizzata (3) come una delle future e notevoli risorse dell’ aquicultura nazionale. Bi- “sogna però che impariamo a fare minor sciupìo della viva semente, naturale ricchezza che la pa- tria nostra riceve dai recessi marini, ma che in (1) A. BeLLINI - Esperienze di anquillicultura - Estratto dagli atti del III Congresso Nazionale di pesca, Milano 19-23 settembre 1906 - Tipografia degli operai, Milano 1907. (2) LeonHARDT - « Versuche ueber die Aufzucht des Quies in «_—den Lagunen von Comacchio » Fischerei - Zeitung N. 51 MT — 21 Dec. 1907. (3) D. Levi Morenos - « L’ utilizzazione delle anguilline ma- _»»rine per coltivazioni intensive in aque dolci. » Relazione al Congresso degli agricoltori Italiani tenutosi in Udine nel Settembre 1903 - in Bollettino della Società degli | Agricoltori Italiani - Roma, Unione Coop. Editrice, 1904. 1 parte non piccola sperpera in semine in gran parte inutili perchè non rispettate, o lascia, in-' curante, esportare pel ripopolamento di aque straniere. Io dò, principia V articolo, un riassunto delle magnifiche esperienze, interessanti anche dal punto di vista economico, che il prof, Bellini fece negli anni decorsi e che egli opportunamente comunicò al pubblico. Il padre del Bellini possiede nelle la- una valle (Valle Nuova) dal- l'estensione di 1000 ettari che racchiude due stagni di allevamenti di circa 30 ettari. Di questa superficie restavano disponibili per le 7000 in. che erano in comunicazione tra di loro e con le. Valle Per palustri (grisiole), il Bellini fece costrurre gune di Comacchio esperienze circa Nuova mezzo di pareti di canne 15 spazi, love potevansi rinchiudere i pesci. Dopo aver riferito tutti i dati delle dimensioni e della profondità, 1’ articolo riferisce Ja tempera- tura di 15 C.° d’ inverno a 80 em. e di 26 C.° in estate. In primavera teneva 0 0] di sale, in altri di 2! Of. Il contenuto al litro in estate e 7 !/, nelle altre stagioni. Di piante vivevano in quell’aqua Zostera marina, di profondità PV aqua con- mesi il massimo fu 3 d’ossigeno fra 5 em. em. e. nana Roth, Ruppia marittima, » Vancheria pilus Mart. Conferva erassa Ag Ulva latissima L. e Va- lonia ntrienlaris Roth. Il plankton vegetale comprendeva come da’ risultati ottenuti nei mesi da Maggio a Settembre le specie seguenti: Mragillaria rirescens, F. croto- nensis, Paubellaria fenestrata, Epithemia turgida, diatoma grande, Surivella gemma, S. constrieta, Am- phora ventricosa, Signatella linearis, Pediastrum Naricula rhomboides, Molto plankton animale. Il Bellini potè vedere attraverso boryanum, P. Pertusun, Spi- rogygra e Anabaena Sp. povero è invece il il mieroscopio Conochilus volvor, Synchaeta pecti- nata, Pompholix sulcata, Chydorus sphaericus, Anu- Tecta. Di nero Cardium lamacchii e la Orchestia Sphaeroma serratunm. raca aculeata e A. molluschi si rinven- Rissoa costata ; COSÌ pure la mediterranea, meno spesso il Così pure larve d’ insetti e di vermi; inoltre Crangon vulgaris, Palaemon squilla, Grobius pusillus e Lebias calaritana. Da ciò possiamo dedurre, che le anguille avevano nutrimento sutti- cente, anzi in certe epoche dell’ anno assai abbon- dante. fondarsi su basi sicure, era Perchè, però, gli esperimenti potessero ancora necessario di fissare il prodotto di ogni superficie d’ aqua in condizioni normali, Il Bellini si basò per i suoi caleoli sui risultati della pesca nell’ anno 1895 (3929589 anguille,) addiziondò a queste le anguille non sessualmente sviluppate e quindi non migranti al mare, numero ottenuto mediante il calcolo della probabilità, e riuscì adunque a stabilire, come po- polazione di un ettaro di superfieie aquea, 3000 Anguille di differente età. Poichè la più parte degli spazi destinati agli esperimenti misuravano 525 m.° così il loro popolamento sarebbe da porre in essere con 158 anguilline di montata, in quanto ciò dovesse avvenire in condizioni normali. Per gli altri pesci si ottenero i seguenti risul- tati: Boseghe, Volpine, Orade, 815, Passerini, Sfogli, (2) 62, Atherina, la preda più importante dell’ anguilla, 24000. E però i 525 m.° di esperi- mento dovrebbero venir popolati con : 158 Anguille (10,800) 42 Boseghe e Volpine (42;8:0/0) 1260 Atherina Lg Poerio (36,4 °/,) Ora il Bellini con le sue osservazioni ripetute per parecchi. anni, ha imparato a distinguere tre categorie d’ anguille per la grandezza e, poichè sembrava che queste differenze in animali della stessa età dipendessero da diversità nello sviluppo sessuale di questi pesci, egli decise di tener divisi negli esperimenti i tre gruppi. Il primo compren- deva individui da 56 - 61, il secondo individui da 65 - 73 e il terzo da 78-84 mm. di lunghezza. Gli esperimenti cominciarono nel principio del- l’anno 1899 coll immettere le anguilline nei 15 stagni: è degno di nota, che tutti questi, eccezion fatta di alcune parti irrilevanti della testa, erano perfettamente trasparenti. Ciò valga anche per il terzo gruppo (78-S4 mm.); solamente in questo si notava la: testa un po’ più larga e il muso meno appuntito. Mi condurrebbe troppo lontano il riportare tutto quanto riferisce a questo proposito il Bellini ; due fatti salienti, però, devono venir rilevati; in primo luogo che le anguille si raccorciarono un poco, il che vuol dire che erano ancora nell’ ulti- mo stadio della larva, ultimo stadio in cui 1 arro- tondamento del corpo porta seco altresì una dimi- nuzione in lunghezza. Molto importante è poi la nutrizione, che consisteva in larve di Ohironomus _ Plumosus, e in piccolissimi gamberetti (Gammarus). Prima poi di riferire esattamente sui risul- tati degli esperimenti del Bellini, mi si conce- dano alcune parole sull’ alimentazione artificiale. La carne di bue e di cavallo è troppo cara, quella di cane e di gatto si adatta di più al la- boratorio. L'A. si decise quindi per gli insetti, i vermi, le chiocciole, che si trovavano nelle vicinanze, per Atherina e per Lebias, poi per sangue polverizzato e la scoria dei macelli, che deve essere asciutta e ben sminuzzata. Da ultimo il Bellini seppe allevare la Orchestia in vasi di legno. Passiamo ora aì resultati ottenuti. È anzitutto importante il fatto che le an line più corte (gruppo 756 -61 mm.) fu. 99 0, composta di maschi, mentre le angui più lunghe si appalesarono col tempo fem PL sesso, il che è di grande importanza, sovratuti in considerazione del maggiore peso e delle d mensioni maggiori raggiunte dalle femmine. Ino tre esiste un certo rapporto fra la lunghezza delle anguilline di montata e la grandezza del pesce più adulto. Mentre i pesci del gruppo (56 - 61 mm. raggiunsero una lunghezza di 324 - 407 mm., nel gruppo 2° invece (65-73 mm.) raggiunsero 551-663 mm., e in quello terzo 790 - 906. Il gruppo 1° resta escluso, perchè in esso non sì trovavano che maschi i quali non raggiungono che la lun- ghezza massima di 520 mm.; nel gruppo 2°, però, io credo trattisi di forme di sviluppo ar retrato. È noto che nei pesci, specialmente nelle Carpe, quando gli individui non possono nutrirsi convenientemente nei primi mesi dell’ esistenza, ciò è deleterio anche per tutto lo sviluppo ulte- riore. E certo che le condizioni delle anguille del Bellini dovevano essere di grande importanza per lo sviluppo. Negli stagni di prova 1-6 le condizioni e rano presso a poco identiche, solo che nei nu- meri 4- 6 furono le anguille nutrite artificial mente. N.° 10-12 erano identici a 1-3, solo fuvvi immessa la metà della semina stabilita. Per quello poi che sì riferisce ai numeri 7-9 e 13- 15, vi mancavano le boseghe e le atherina, ma si rimediò a questo inconveniente mediante l’ alimentazione artificiale. Nei n. 13-15 inoltre fu immessa solo la metà delle anguilline Il peso medio delle anguille pescate fu: E e o [A SR e St PAM EI e e ROIO) € 0 MIE E «013-150 Re Verano nei numeri 1-3 anguille 394, di cui si pescarono nel corso dell’anno Kg. 838,240. (Prodotto per ettaro e per anno 57 Kg.). In quell 4-6 verano da principio 368 individui; la pe- sca risultò di anguille 278 pari a Kg. 58,5 ; (pro- dotto per ettaro ed anno Kg. 101). In quelli 7-9 v'era una montata di 421, furono pescate circa 283 anguille dal peso di 70,5 Kg.; in 10-12 se ne trovavano 234, di cui 136 dal peso comples sivo di 25,52 Kg. In 13-15 finalmente fu im messa una montata di 209 individui, di cui fu rono pescati 151, con 57,2 Kg. di peso. a Lei Sii La perdita media di anguille importò circa 37,6 °/, perdita che appare veramente un po’ rilevante. /Z prodotto medio annuale per ettaro fu di Kg. 75,4. Se si confronta col prodotto an- nuale di 45 Kg. per ettaro delle altre valli di Comacchio si vede che grazie agli sforzi razio- nali del Bellini il suo fondo è divenuto assai | più fruttifero. i Si osservi poi che in quegli stagni dove si curò l'alimentazione artificiale e in cui fu im- messo il minor numero d’ individui, le anguille raggiunsero una grandezza ed un peso maggiori. Esse disponevano di un maggior spazio d’ aqua e così la teoria Semper, seguita dal Bellini, a- vrebbe una dimostrazione palmare. Come sopra fu già osservato la grandezza della montata è d’ importanza per le dimensioni e il peso dei pesci adulti. Ma la possibilità di apprezzare i tre gruppi va ancora più in là. Il Bellini trovò, che nel gruppo 1° (56-61 mm.), gli individui si addimostrarono col tempo maschi e conservarono circa per ancora 3 '/» anni il colore argenteo. Il 2° gruppo (65 - 73 mm.) abbi- sognò per il suo sviluppo circa 4 anni 4 ‘/,. Il 8° gruppo (78-84 mm.) arrivò allo sviluppo sessuale in anni 6 ‘/, - 7. Naturalmente que- ste osservazioni non si possono generalizzare, in quanto la temperatura, il volume dell’aqua, la nutrizione ecc., esercitano indubbiamente una forte azione sullo sviluppo; ad egni modo ab- biamo qui un punto di partenza per altri esperi- menti. Nelle lagune di Comacchio, dove le anguille appartengono generalmente al 2° gruppo si cal- cola su di un periodo di sviluppo, che dura 4-5 anni, cosicchè le osservazioni del Bellini sono suffragate da una esperienza di 80 anni. Molto interessanti sono gli esperimenti del Bellini nel campo dell’ alimentazione artificiale. Non si può disconoscere che il cibo somministrato in grande quantità è assai giovevole per la crescita dei pesci. Si confronti ad esempio il peso medio delle anguille alimentate artificialmente, con quello dei pesci, cui non fu somministrato il cibo in altre aque. Il crescere più rapido ha naturalmente in- fluenza su tutto lo sviluppo; così le anguille del 1° gruppo (maschi) furono più presto in caso d’im- prendere la migrazione. Lo stesso dicasi dei pe- sci del 2° gruppo, mentre quelli del 3° assunsero il colore migratorio sei mesi prima degli altri individui, della stessa età, ma non alimentati artificialmente. Il Bellini alla fine del suo importantissimo lavoro risolve la questione della rendibilità e viene a risultati soddisfacenti. In tutto furono pescati Kg. 249,96, per un importo di L. 683,15. Le spese ammontarono a L. 283,15, cosicchè si ha un guadagno netto di 400 lire per uno spa- zio aqueo di 7000 m.°. Il guadagno si suddivide pur in sette anni; per anno ed ettaro abbiamo dunque un guadagno di 83 lire. Se sotto il titolo interessi passivi e spese diverse siano compresi anche gli interessi fondiari non è chiaro. Ora in questo quadro della rendibilità non si ha che un concetto generale, perchè infatti il costo del cibo è calcolato per tutta la produzione, mentre solo una parte dei pesci fu nutrita arti- ficialmente. Un allevamento razionale dovrebbe separare anzitutto i maschi dalle femmine, il che dopo gli studi del Bellini non presenta più al- cuna difficoltà Restano le anguille del 2° e 3° gruppo, per le quali il Bellini fa calcoli esau- rienti. Poichè le varie condizioni di vita producono diversità di rapporti, egli riporta la quantità di nutrimento per 1000 anguille e trova che, per il 2° gruppo, sarebbe da somministrare, per i mesi da Marzo a Otiobre la quantità seguente di cibo: o = Sua ol Sitia STO è © 23 23 SS sz s28°]|383 DTA ZI L= 190 — N _ mM ne O SS = q_E o tn +# DÒ 1 N © A I A A aa) A A A A A A & rs] 35 G eretto I | | I | 2 S DI lea I Il LURINSII LI s s Cc) Se i SOLA 23 Ra a RITA Da = pa) 10 t- IAT )a t 19 tn A vi CNS So RS PO Sa Si ‘S S SUS Si * & D so * AA AA DS A S| ce s ur + DIM Si o 92 i SUS * # =) VS) 0 00 co 00 ® = n + «@ =, dA \ I l=Y TORI dee ai JSN 2 é 3 5 5 e 3 Co) A (3) [ai 5 (3) (3) (3) HH b Si D ® vd ® Ei (O dà v a | 9 2 2 Ss d A A A D A = pe sd ta) © (o) a d do Ge E © Ca © & CAS s EOS 5 5 SN 0 È to SN 0 Sio @ È ho "A Ss 3 s = a = (ni >| = CIS ee E Me Ss Ci DM 2 WD È È eo DO A A A A A A [La o © GI GY MAGI i SU SS si si È i ss ENTO) E 2. A DS a a A AA A_A so do < = S 2 5 S E E E E È Ss dè a I è (°] (e) o (°] [e] G* =i = = > (= = = =. Si = D (c>) ,® O nad Zi Zi Li Zi 4 Poichè per ettaro si calcolano 3000 an- guille, così le spese, moltiplicate per 3 importe- rebbero L. 1050. A queste si contrappone un’en- trata di L. 1667,50, che risultano dalla vendita di Kg. 667 a L. 2,50. Per i pesci del 2° gruppo resta dunque un guadagno netto di 1050 lire per ettaro o, — calcolando pur un allevamento di 4 anni e mezzo — 187 lire all'anno e per ettaro. Lo stesso risultato si ha, se si conta su ‘ di una popolazione d’anguille ridotta alla metà, invece che 3000 per ettaro, solo 1500. In questo caso il prodotto è di 457 Kg. per l’ identica su- perficie d’aqua o, alla vendita, 1145,50 lire. Naturalmente si diminuiscono le spese. più favorevoli sono le condizioni per le anguille del 30 gruppo. o. SO ovo le 0]fi—) = © Sai vo © n SN duo | = Go + 10 N OS 19 © ia . 5 DURE RI CA TANA A_A R_R RITRAE TI II Il | \ na IST 8] Spes "© =) EA OA a ca Rae AAA LR RA < n 35 00 cn NE nr 25 eee Sa Sis s'e SS SS & pr a A ATA IR ALA AR ATALA NET E) rile: rd * n SB pig olo to ela, oleNstis Sio gisitio rara 0000. Mettiti so OT SOR "9. )=9 nl) NON (Sele) =" O © DM n | Il 1} I] (>) NE E EE RAT LINES IA NNET al Koi Il Il È . . . Uni . ai RAISI IS sie, RE £_$ $ ) (>) 3 ® (0) ® © È ® ® (i 9 Z di A A A A A S -) & (1) PI (o) ® 2 Cd) [d) & © dx È RAR SE 2 = è Fs S 0 È è S té S 0 S do È 2w 0 S o HA — 2 SIE e = — = — = fa = = Ss Us dè a ss a «ud ca = ds Ernst St EM 9 = 531 A A Sale TRIAL A sa o © 1910, SQ, 2° SS Se i SS ie GEGI Mmm SN UO D DD o S @ si ARR ARA RAC AR AO AR AA so =i < _— —!° _ — x — x —T _— —_ = — _ — ° © (o) o o ©) o s a Ss si Si (= Ss (ol [°i [i tei [ei sz (oi Co) ad CS) 5; cè fs) cè [e] o Da 2 (e) o [o] ia = = o a = = eo) = 5 = = i =. Di ® ® © ® ® 1 ® Li Li 4 (a 4 1a Li Si ammette che di tutte queste anguille non vi sian state che 1500 per Ettaro; le spese cal- colate per 1000 si aumentano per la metà (900 L.) Il prodotto ottenuto dal Bellini fu 725 Kg. (345 individui) per Ettaro. Il Kg. fu venduto a 4 Lire. Ciò dà L. 2900, e detratte le spese, per anno e per ettaro, 300 Lire, pari 240 M. Ancora ma semplicità secondo la grandezza degli indi- ; PR : : "On Se in alcuni casi questi calcoli non sar perfettamente esatti, sovratutto per quanto ri grato animo; e noi ii e dobbiamo aderire pienamente alle parole, con le quali il Bellini chiude il suo lavoro. Possano queste notizie, ricavate da un 1a] voro modesto e da faticosi esperimenti, far sì che altri piscicultori si rivolgano all’ alleva- mento delle anguille, che secondo la mia opi- nione, è rimunerativo e pieno d’ avvenire. A coloro, però, che vogliono imprendere una coltura razionale delle anguille in aqua dolce il | Bellini consiglia di evitare il più che sia pos- sibile un nutrimento unilaterale, con carne di animali di sangue caldo e con sangue. Egli. considera di assoluta necessità cambiare il nu- trimento, il che si può fare, immettendo del pe- sce bianco di qualità assai comune. i I resultati dei surriferiti esperimenti sono tanto importanti, aggiunge la Redazione della Fischerei Zeitung, che riteniamo opportuno, | che s' imprendano nell’anno venturo anche da noi tali esperienze nello stesso senso, in primo luogo per lo sviluppo e la nutrizione delle an- guille e sovratutto per verificare se trovano con- ferma le differenze sessuali, che, secondo il Bel. lini, potrebbero venir determinate con la massi vidui. Questo resultato sarebbe importantissimo dal punto di vista pratico, perchè in tale modo si avrebbe finalmente la possibilità di eliminare i maschi e di dividere anche le femmine in due gruppi, secondo le dimensioni. E così finalmente sarebbe risolta la questione tanto dibattuta nell’ ultimo decennio, se la ses- sualità si sviluppa solo relativamente tardi nel- l’anguilla e sotto l’ influsso di circostanze este-. riori, oppure se essa si trovi già nelle giovanis sime anguille alla foce dei fiumi. Le conseguenze pratiche, importanti a sufficienza, sono intuitive. E però noi vorremmo raccomandare al Deutscher Fischerei Verein di fare di queste esperienze già. in primavera, che potrebbero venir unite cori prove di nutrizione artificiale. Naturalmente vorrebbero le anguille esser tratte alla stessa epoca dallo stesso luogo, come” avviene per quanto ci consta, con le anguille che il Haack importa dall’ Italia. Come mutri- mento, in prima linea si dovrebbe pensare adi noi ai pesci di mare. I É | I O TOTO O 10 Mfuesto cibo e che dispongono di uno 0 | stagni per anguille, che solo per un deter. inato numero di anni potrebbero servire per tale scopo. Le basi di queste prove esistono intorno alla vita delle anguille, in maniera da riuscir utile al piscicultore. L'ultimo decennio tolse tante leggende, for- matesi in millenni intorno a questo pesce econo- micamente così importante, che noi possiamo bene esprimere la speranza di orientarci, in un ‘avvenire non lontano, sulla vita di questo pesce, come lo possiamo oggi per altri pesci migratori, ‘i quali vivono in rapporto e all’ aqua salsa e alla dolce. d O) PARTE UFFICIALE SOCIETÀ REGIONALE VENETA 3 perla Pesca e l Aquicultura A “. Vi centino ha ricevuto il 26 Feb- braio dalla R. Stazione di pisci- ‘cultura di Brescia 17 canestre contenenti duecento ‘cinquantamila anguilline, che, per cura del cav. prof. Luigi Meschinelli, presidente della Sezione d’ aqua dolce, e del cav. Antonio Rossi vice presi- dente del Comitato, vennero nei giorni 26 e 27 Febbraio distribuite in varie aque Vicentine. Esse furono così ripartite : 30,000 nel lago di Fimon ; 30,000 nell’ Asti- chello presso il Bagno pubblico ; 65,000 nel Bac- chiglione alla confluenza col Retrone e più in giù Verso Villa Modulo; 30,000 nel Retrone a S. Ago- stino ; 30,000 nel Bacchiglione a S. Croce ; 30,000 nel Bacchiglione da Britola oltre la frazione di Casale ; 15,000 nel Tesina alle Torri di Quartesolo ; 15,000 nel Tribòlo presso i mulini Curti a Berte- Sina e più in su verso Casalatina ; 5,000 nella Roggia Caveggiara alla Parolina. Della semina al Lago di Fimon ebbe il sig. Enrico Marangoni, al quale la Presidenza porge vivissimi ringraziamenti. Anche nelle aque della Provincia di Padova a cura della Scuola di Pesca, e di Rovigo a cura del Comitato Polesano, si procederà fra breve ad analoghe immissioni. Operazioni di ripopo- Il Comitato Provinciale lamento. cura Per la Provincia di Treviso la Società ha de- legato, per le operazioni di semina, il cav. utt. dott. Giuseppe Banzi il quale gentilmente ha ae- cettato. Il Comitato Vicentino ha iniziato anche la semina delle trote ; 3000 furono rente Posina in prossimità del paese omonimo, alla presenza dei maggiorenti del sito e dell’ egregio immesse nel Tor- maestro comunale che si appassiona ed iniziative interessa utili e moderne ; altre furono seminate lungo il corso su- assai a tutte le 10,000 trotelle periore dell’Astico in prossimità della stazione do- ganale di Casotto ; 20,000 nel Bacchiglione, 10,000 a Casale nella svolta di Britola; 10,000 presso il vonte di ferro a Porta S. Croce e 5.000 nel Leoora ] 2 oltre il paese di Valli dei Signori in prossimità del Ponte Castellani. Cassa di Previdenza. Pubblichiamo nella soconda pagina della copertina il bol- lettino di Marzo della collettoria di Chioggia. Nel primo trimestre 1908 si ebbero 13 nuove iscrizioni e si alla vecchiaia e riassicurarono 14 pescatori Cassa Nazionale di Previdenza per la l invalidità degli operai. bollettino, la collettoria di Chioggia ha già un fondo di lire 14500,95 e conta 926 soci, tutti pescatori. Come risulta dal I’ illuminazione del porto di Chioggia. Per In seguito alle pratiche fatte dalla Sezione marittima e delle quali si è data notizia nei pre- cedenti fascicoli, il Ministero della Marina ha in- formato la Società che la Commissione pel riordi- namento dell’ illuminazione delle coste del Regno, avuto riguardo anche a ragioni d’ indole militare, ha stabilito di limitare a metri 15,70 1’ altezza del faro di S. Felice nel porto di Chioggia e di ricor- rere per la produzione della luce ad un apparec- chio a vapori di petrolio con che si potrà sempre ottenere una portata luminosa di” tredici - ritenuta sufficiente per quella località. Fu pure approvata la chiesta sistemazione di um nuovo fanale a luce scintillante verde ogni cinque se- condi sull’ estremità della diga Caroman, ed è stato sollecitato il Ministero dei Lavori Pubblici a disporre la sollecita esecuzione di tali miglia. provvedimenti che rispondono ad urgenti necessità della marina anche ai riguardi militari. Tutela dei pescatori. La Presidenza della sezione Marittima ha appoggiato presso i Ministeri degli Affari esteri, della Marina e di Agricoltura Ind. e Com. il memoriale compi- lato dal Direttore della sezione in Chioggia della scuola Veneta di Pesca cav. prof. don Eugenio Bellemo sulla situazione dei pescatori chioggiotti nelle aque dell’ Impero Austro-Ungarico. Ha inoltre comunicato al Ministero Esteri il nuovo rapporto del Direttore della pre- detta Sezione della Scuola circa le difficoltà che ancora incontrano i pescatori italiani nelle aque dell’ Albania e dell’ Epiro per opera delle Autorità turche come risulta dalla seguente lettera da Corfù in data 5 febbraio : degli Il 6 Gennaio p. p.i bragozzi Terribile, capitano Giuseppe Del Gatto, battente bandiera italiana e Megas Petros, capitano Nicola Abattangelo, di bandiera greca, trovavansì a pescare a tre miglia dalla baia di Murto quando vennero fermati da un Guardiacoste Turco, e benchè provassero di essere in piena regola con il pagamento dei diritti di pesca e della autoriz- zazione necessaria, vennero condotti sotto sequestro a Prevesa dove tuttora si trovano” Immediatamente il Del Gatto si rivolse al Regio Conso- lato Italiano di Ianina esponendo il fatto ed invocando la sua azione, onde venisse subito rilasciato il suo bragozzo e per a- vere la rifusione cei danni subìti. Inoltre non mancò di se- gnalargli che quel Guardiacoste Turco dichiarò di aver ordine di sequestrare qualunque bragozzo trovasse, avesse 0 no la voluta autorizzazione. Ma a tutt'oggi (5 Febbraio) nessuna soddisfazione venne data nè il bragozzo venne rilasciato. Nel breve periodo di sei mesi è la seconda volta che sì ripete un simile fatto, e domandiamo con quale sicurezza pos- siamo esercitare il nostro mestiere pericoloso se le nostre Au- rità non sanno immediatamente darci la protezione dovuta e fare rispettare i diritti da noi acquisiti. Siamo più di 50 fa- miglie che vivono esclusivamente di questa industria ed una sospensione, sia pure momentanea, vuol dire la mancanza del pane necessario e la più squallida miseria. La nostra zona di pesca sì estende da Porto Palermo a Pre- vesa. Queste aque sono appaltate dal Governo Turco a tre di- versi possidenti, ai quali noi esattamente pagammo e paghiamo delle tasse per diritti di pesca senza avere limitazione alcuna di linea. Siamo muniti di regolare permesso rilasciato diret- tamente dalle Autorità Turchè per libera pesca. Il nostro modo di pescare è con reti a strascico che non danneggiano i fondali e non distruggono il novellame. x Tutto questo non è cosa nuova, da anni ed anni si è sempre fatto e mai si ebbe osservazioni di sorte alcuna. Ag- giungiamo ancora che durante la guerra Turco-Greca e l’anno successivo, non essendovi appaltatori su quelle aque, dal Governo Ottomano fummo invitati di pagare direttamente nelle casse dello Stato i diritti di pesca, cosa che facemmo e di cui conserviamo i documenti. Che si richiede ora dunque da noi? Forse perchè è cambiato il R. Console Italiano in Ianina sono mutati i nostri diritti e la nostra protezione? Nessuno emana questi ordini al dire delle Autorità Turche, ma intanto i nostri bragozzi vengono e restano sequestrati, e noi siamo impediti nel nostro lavoro e languiamo nella miseria. Cessi una buona volta questo periodo di suprusi e di an- gherie e vengano le nostre autorità con fatti, e non con se, con come e con quando in interminabili e inconcludenti cor- rispondenze, nè facciano questioni dove non esistono e pensino che ogni loro ritardo è la vita o la morte per fame di tanti connazionali, Fiduciosi che la sua parola e più ancora il suo appoggio farà cessare questa nostra triste situazione, voglia Ill.mo Sig. Cavaliere, accettare insieme alle nostre più calde preg gli ossequi più distinti. F; Firmati i Comandanti di squadriglie alla pesca : € Penzo Bagerotti, Francesco Azzariti, Paolo Quaranta, Leona Quaranta, Giuseppe Galimberti, Spiridione Spagno, Giuseppe Scavinzi. . LS ziteniamo utile riportare dal nuovo memo- riale del rev. cav. Bellemo la seguente parte riferentesi a tentativi austriaci di pesca a vapore: Se debbo esporre francamente la mia opinione personale temo che possa aver influito sulle decisioni delle Autorità Turche il tentativo del Capitano Orazio Vianello, ricco signore. di Trieste. Questi nel Dicembre del 1906, acquistato ‘ad Esbjerg in Danimarca un cutter denominato Condor della stazzatura di 56 tonnellate e del costo di ben 70.000 corone, lo trasportò nell’ estremo Adriatico orientale e nell’ Tonio per ten‘are la pesca a vapore nelle zone di sfruttamento dell’Al- bania e dell’ Epiro. | Il cutter, fornito di due motori della potenzialità il primo. di 30 ed il secondo di 8 cavalli ed armato. di cinque grandi reti, sistema « otter trawl », iniziò una lunga serie di espe— rimenti nelle aque turche colla validissima cooperazione dei Consol.ti dell’ Impero Austro-Ungarico di Durazzo e di Vallona. Per quell’ affetto che porto alla nostra marina pesche- reccia e per quel forte sentimento di patria di cui dev? es- sere animato ogni buon italiano, dichiaro senza sottintesi che la notizia di tali audaci tentativi m’impressionò fortemente. Infatti tale atto, all’ attento osservatore, assume senz’ altro l'aspetto di una viva espansione coloniale nei vilayet di Scu- tari e Ianina così poco distanti dalla penisola italica. — L’«otter trawl », che per un malinteso concetto di progresso dell’arte peschereccia da alcuni ardenti intellettuali special- mente dell’ Impero Austro-Ungarico si desidererebbe intro- durre nei nostri mari per soppiantare colla trazione a vapore i nostri audaci pescatori, a mio avviso, non può che riuscire rovinosa ai fondi subaquei. A che lamentano costoro la sag- gia direttiva delle nostre grandi reti a strascico a sistema di soveri di galleggio, se pensano introdurre nelle nostre zone come stromenti di trazione le forti « trawl » in rotta di vero dragaggio ed in fondi ben diversi dei mari Nordici? Si mo- strano davvero inesperti dell’ arte ed illogici nelle illazioni ! Se pertanto nei provvedimenti restrittivi e nei sequestri del Governo Ottomano influì il tentativo del cutter Austriaco e la denuncia alle Autorità di reti abusive e dannose usate dai nostri forti lavoratori, i Regi Consolati sostenendo con senno ed energia i diritti sanzionati dai patti bilaterali dovranno pur spiegare che i pescatori italiani adoperano reti di tra- zione innocue e permesse nelle aque territoriali del Regno d’Italia e dell’ Impero Austro-Ungarico. Pare impossibile : la Polizia marittima Ottomana va sofi sticando sul diametro delle maglie precisato dall’ Art. 30 della Legge del 18 Safer 1299 (1883), ma non vede o finge di non vedere il grosso nucleo di indigeni che pescano notte e giorno con dinamite, col latte delle euforbe e coll’ impasto del frutto del Menispermum Cocculum col fiele degli animali, col quale il pesce ubbriaca e muore asfissiato, conservando ì sapore di quello pescato colla dinamite | Per la dignità del buon nome italiano, per gli interessi | vitali politici ed eeonomici che abbiamo nelle coste Albanes ed Epirote sia risolta una buona volta con energia e cor tatto la spiacevole vertenza che da tanto tempo si trascina con danno immenso del nostro lavoratore del mare. Se 0g gidì sono insufficienti le norme degli antichi trattati tra il regno di Sardegna e la Sublime Porta ancora in vigore, sì giunga una Convenzione diplomatica. Alla Turchia conver- ebbe certamente monopolizzare i diritti di pesca, accordan- dosi coi comuni per facilitare una convenzione coll’ Italia, che è la sola delle potenze europee, la quale, per forte | contingente di lavoratori marittimi che tiene nella nostra a Adriatica, potrebbe fare proposte serie e concrete ] al Governo imperiale Ottomano. Continuando di questo passo le vie gloriosamente battute per secoli dalle galee di San Marco e delle Puglie saranno per sempre precluse al pescatore nostro. Nella gran lotta odierna è nostro dovere tenere con fermezza le antiche e con- i quistare con tenacia ed ardimento nuove palestre di lavoro e di guadagno onorato. Il Ministero ha risposto subito alla Società informandola che fino dai primi giorni di Febbraio diede istruzioni al R. Ambasciatore a Costantino- poli di adoperarsi presso 1 Amministrazione del Debito pubblico Ottomano per la migliore tutela degli interessi dei pescatori italiani e per una pronta e legittima definizione dell’ incidente oc- corso al bragozzo Terribile. Lo stesso Ministero degli Esteri assicurò poi la Società che 1 Amministrazione del Debito pub- blico, ha dato incarico al suo Agente di Durazzo di recarsi immediatamente a Prevesa e di proce- dere d’ accordo col R. Agente Consolare di colà ad una rigorosa e coscienziosa inchiesta. © So © Scuola Veneta di Pesca ed Aquicultura lid Convegno Veneto per Riteniamo opportuno di ripor- Il applicazione della tare integralmente il Verbale legge 11 Luglio 1904. dell’'Adunanza organizzata per incarico dell'on. Maffi dalla Scuola Veneta di Pesca perchè gli argomenti trattati interessano non solo la nostra regione, ma i marinai- pescatori di tutto il litorale italiano : « Oggi 10 Febbraio 1908 alle ore 2 pom. in una sala del Municipio di Venezia (gentilmente concessa) si sono riuniti i signori : Onor. Antonio Maffi, direttore della Coopera- zione Italiana, membro del Consiglio Superiore del Lavoro. — Comm. co. Piero Foscari, rappresen- tante il Comune di Venezia nella Commissione di Vigilanza della Scuola Veneta di Pesca. -— Cav. Gustavo Boldrin, rappresentante il Sindaco di Ve- nezia. — Cav. uff. Amadio Galimberti, Sindaco di Chioggia, presidente della Giunta Esecutiva della Senola Veneta di Pesca. -- Prof. dott. Giuseppe , Nalato pel Sindaco di Mestre. — Sig. Antonio Garbo pel Sindaco di Burano. — Rag. Gambari, Commissario Regio di Caorle. — Prof. dott. David Levi Morenos, direttore della Scuola Veneta di È RE ES TETI SIT) AN ci Pesca ed Aquicultura. — Cav. uff. Giustiniano co. Bullo, presidente della Sezione Marittima della Società Regionale Veneta per la Pesca ed Aqui- cultura. — Rag. Mamerto Camutro, segretario ge- nerale della Società stessa. — Cav. avv. De Ki- riaki nob. Alberto Stelio, presidente della Società di Mutuo Soccorso fra pescatori di Venezia. — Avv. Alberto Callegari di Chioggia. — Cap. Luigi Pavanati della Sezione in Chioggia della Scuola Veneta di Pesca ed i pescatori: Bertotto, De Am- .brosi Angelo e Bacci Angelo per la Cooperativa Clodia fra pescatori armatori di Chioggia. — Busetto Giovanni detto Datto, Busetto Pasquale detto Datto e Gavagnin Paolo detto Pendolin per la Cooperativa fra pescatori di Pellestrina. — Gusso Antonio, Marchesan Antonio e Pasqualato Cesare pel. Con- sorzio Peschereccio di Caorle. — Molin Giovanni di Burano. — Gallo Adolfo, Giani Domenico, Voltolina Adamo e Voltolina Francesco di Chiog- gia. — Scarpa Gioacchino e Scarpa Domenico di NS. Pietro in Volta e Portosecco, in rappresentanza dei gruppi locali. Avevano giustificata 1 assenza : il cav. avv. Francesco Voltolina, rappresentante il Ministero di Agricoltura Industria e Commercio nella Com- missione di Vigilanza della Scuola Veneta di Pe- sca. — Il dott. G. B. Voltolina della Presidenza Ge- nerale della Società Regionale Veneta perla Pesca e VAquicultura. — Il cav. prof. Don Eugenio Bellemo direttore della Sezione in Chioggia della Scuola Veneta di Pesca. Presiede il cav. uff. Amadio Galimberti ; funge da segretario il rag, Mamerto Camuffo. Il cav. Galimberti si onora di presentare l’ onor. Maffi, il benemerito apostolo della coope- razione e della previdenza e lo ringrazia pel vivo interessamento che addimostra anche in favore dell umile classe dei pescatori. tingrazia quindi il Sindaco di Venezia per la cortese ospitalità e per 1’ aiuto cordiale e vali- dissimo sempre dato alle istituzioni venete pesche- reccie, ed esprime gratitudine ai rappresentanti degli altri Comuni ed Istituzioni. Il cav. Galimberti spiega quindi 1’ oggetto della riunione che fu indetta allo scopo di fornire all’ on. Maffi tutte le spiegazioni e pareri che avesse a desiderare in merito allo schema di rego- lamento per l'esecuzione della legge 11 Luglio 1904 n. 378, portante provvedimenti in favore della pesca e dei pescatori, sul quale regolamento l’ on. Maffi ha avuto l’incarico di riferire al Consiglio Superiore del lavoro. Rieorda poi le molte promesse fatte fin qui dal Governo e dimostra la necessità che il confor- tante risveglio dovuto all’ opera della Società Re- I . ì gionale Veneta e della Seunola di Pesca sia asse- condato con aiuti veramente efticaci e solleciti. La Scuola di Pesca, superando non lievi osta. coli, ha istituito delle cooperative, ma queste non hanno potuto dare i risultati voluti perchè il Go- verno fa sempre le cose a metà. Il Governo, senza dubbio, è animato dalla migliore bnona volontà, e di ciò va tenuto conto, ma temiamo, alla prova di fatto, che non abbia ancora netta visione delle condizioni reali della classe peschereccia come le conosciamo noi pratica- mente, e perciò le provvide disposizioni della legge del 1904 non ebbero, per quanto si riferisce alle Cooperative, non solo 1 applicazione, ma neanche l interpretazione propostasi dal legislatore. Forse i pescatori di mare e chi li rappresenta pesano troppo poco sulla bilancia politica, e perciò dobbiamo stringerci attorno alle nostre istituzioni per dimostrare sempre più la serietà e la sincerità del nostro lavoro. Nel rinnovare ringraziamenti all’ on. Mafti, e per suo mezzo ai colleghi nel Consiglio Superiore del Lavoro onor. Luzzatti e Pantano, il cav. Ga- limberti esprime Vl augurio che finalmente il Go- verno assecondi una pratica soluzione del problema peschereccio. L’on. Maffi spiega lo scopo pel quale desi- derò 1’ odierno convegno. Quando seppe che anche per l’organizzazione cooperativa dei pescatori vi era una legge bellis- sima, quella del 1904, e che questa non aveva ancora il proprio regolamento, sollevò la questione al Consiglio Superiore del Lavoro. Il Ministro di Agricoltura sottopose allora la questione alla Com- missione Consultiva della Pesca, questa compilò lo schema di regolamento il quale passò al Con- siglio del Lavoro che diede a lui, onor. Maffi, l’ incarico di riferire. Egli perciò scrisse al direttore della Scuola Veneta di Pesca prof. Levi Morenos avvertendolo che si sarebbe recato a Venezia per abboccarsi privatamente con alcuni pescatori e rappresentanti di Cooperative o di gruppi pescherecci locali onde attingere dalla loro pratica e competenza pareri e osservazioni intorno al Regolamento in questione ; invece è lieto di constatare che la riunione ha as- sunto notevoli proporzioni ed importanza e pel ca- rattere delle persone intervenute e pel luogo che da ospitalità all’ adunanza. Avverte quindi che non intende circoscrivere i confini della discussione, ma che seopo suo mo- desto è quello di sentire il parere degli intervenuti sullo schema di Regolamento elaborato dalla Com- missione Consultiva della Pesca nel fermo propo- sito che il Regolamento abbia a corrispondere allo spirito della legge e non ecceda dai confini d questa, pur riservandosi di tener conto anche dell eventuali proposte che potrebbero costituire mate riale per i provvedimenti legislativi allo stato di. studio presso il Ministero di Agricoltura. Mie Per avviare la discussione a scopo pratico, aggiunge che eviterà una minuziosa analisi deg] articoli del Regolamento, ma riassumerà nei seguenti. tre quesiti le principali questioni a cui il Regola- mento stesso deve ispirare le proprie disposizioni — per applicare con efficacia la legge del 1904. i 10 - Quale deve essere la configurazione dei | Sindacati determinati dalla legge e quali i loro scopi ? 20 Quale la natura degli aiuti che le Coo- perative dei pescatori devono attendersi dall’appli- cazione «della legge ? 50 - Se al criterio dei concorsi a premio non sia opportuno sostituire quello del credito.» Il prof. Levi Morenos ricorda le origini della legge del 1904 « Provvedimenti in favore della pesca e dei pescatori » e gli studi ch'egli presentò al Ministro del tempo, riguardanti le condizioni generali dell’industria peschereccia, nei quali studi trattava sinteticamente î seguenti argomenti : Proprietà degli istrumenti e capitale di scorta: figura giuridica del lavoratore; confronto fra la divisione del guadagno nel Barese, nelle Marche e nell’ Alto Adriatico; sfruttamento diretto dei marinai pescatori; organizzazione attuale del mer- cato; emigrazioni del litorale italiano verso 1° A- driatico orientale ed il Mediterraneo orientale ; lente infermediario. Spiega gli scopi che egli si proponeva doves- sero avere i sindacati e la necessità del credito e di aiuti iniziali alle Cooperative peschereccie. Egli pensava che i Sindacati, per i quali avea presentato anche un primo schema di statuto, do- vessero avere la figura giuridica delle società ano- nime cooperative e che i Sindacati stessi dovessero avere due Sezioni solidali : Sezione I. Credito e Previdenza. Sezione II. Produzione e Commercio. O Con la sezione prima i Sindacati avrebbero dovuto : a) facilitare le operazioni di Credito ai propri soci, vigilando che esse avessero per fine diretto l’ esercizio dell’ industria ; b) provvedere con organizzazioni speciali alla mutua assicurazione del materiale peschereccio è dei lavoratori per gli infortuni in mare, nonchè V assicurazione alla Cassa nazionale di previdenza per l’ invalidità e la vecchiaia degli operai. ov v ci Fa) acquistare, per distribuirli ai soci, istrumenti, ierci, prodotti, scorte vive o morte occorrenti al- A . . . . l'esercizio dell’ industrie peschereecie ed aquicole ; 5) organizzare vendite collettive dei prodotti della pesca, ritirati dai soci anche a garanzia del eredito ; aprire perciò anche appositi spacci per la vendita all’ interno e per 1 esportazione, ricer- “cando nuovi mercati, sollecitando apposite facilita- zioni e nuovi mezzi per il trasporto dei prodotti nonchè l'esercizio di nuovi mezzi di conservazione I (vefrigeranti). A proposito del credito ai pescatori il prof. Levi Morenos accenna a quanto si propone in Austria e quanto si fa già nella Danimarca, mentre da noi anche il disegno di legge sull’ ipoteca na- rale e sul credito navale ipotecario, — allo stato di studio presso il Consiglio Superiore della Marina - Mercantile, — dimentica le barche da pesca della no- stra marina dell’ alto Adriatico, perchè per le opera- zioni di credito si stabilisce che le navi non pos- sano avere una portata inferiore alle 20 tonnellate lorde, mentre i nostri bragozzi non arrivano a questo tonnellaggio. A tale riguardo anzi il prof. Levi Morenos ritiene necessario di chiedere al Governo oppor- tuni emendamenti. Il prof. Nalato ricorda la sua relazione al III. Congresso Nazionale di Pesc: nel Settembre 1906 - tiva dei pescatori » e. legge - tenutosi in Milano « sull’ organizzazione coopera- ordine del giorno approvato da tale Consesso e trasmesso al Governo. È veramente doloroso di dover constatare che, il Governo non tenne aleun conto di tale voto e che, invece di seguire 1’ esempio della Germania ed ora quello dell’ Austria ove i Governi antecipano fondi alle cooperative che vanno istituendosi, ban- disca invece dei concorsi a premi i quali esigono organizzazioni già mature e vengono ora estesi a Società miste, nelle quali, naturalmente, vi è 1° in- tervento dei ‘apitalisti. 1l rag. Camuffo ci tiene a dichiarare che la Società Regionale Veneta per la Pesca e P Aqui- cultura, fino dalla promulgazione della legge del 1904, ebbe a richiamare 1 attenzione del Governo sulla necessità dei sussidi iniziali alle Cooperative peschereccie. Il Ministero, invece, insistette nell’ idea dei concorsi a premi, e, non ostante che la relazione della Commissione ministeriale sul primo concorso dimostrasse chiaramente che non si era raggiunto lo scopo e che ben diversa doveva essere la via da seguire, pure il Ministero, col voto favorevole della Commissione Consultiva della Pesca, bandì um secondo concorso peggiore del primo perchè si ammettono Cooperative miste ed a queste anzi si assegna in premi una somma quasi. doppia di quella destinata alla cooperazione pura. - Ed in tal modo - conclude il ‘ag. Camuffo - ri- mane preclusa la via alla concessione di speciali sussidi, perchè il Governo deve rispondere che col favorire una qualunque Cooperativa si mette- rebbe questa, ai riguardi del concorso, in condizioni privilegiate rispetto alle altre. L’ ing. Bullo a giustificare V opera sua e del collega prof. Levi Morenos nella Commissione Consultiva della Pesca, assicura che non mancarono in varie occasioni di delineare nettamente il pro- blema e di mostrarsi favorevoli al criterio dei sus- sidi in sostituzione dei premi. Il pescatore Giovanni Busetto Presidente della Cooperativa di Pellestrina assicura che i pescatori desiderano vivamente che la loro cooperativa pos- sa svilupparsi e dichiara che tale istituzione si tro- verebbe in condizioni migliori e qualche buon ri- sultato avrebbe ottenuto se il Governo fosse ve- nuto in suo aiuto. Ha quindi Juogo una viva discussione sui quesiti posti dall’ onor. Matti, alla quale oltre al- VP onor. Mafti ed al Presidente cav. uff. Galimberti, prendono parte il co. Foscari, il prof. Levi More- nos, Ping. Bullo, V avv. Kiriaki, il prof. Nalato, il rag. Camuffo, il cap. Pavanati ed i pescatori convenuti e si addiviene alle seguenti deliberazioni. I° I sindacati di cui all’ art. 1 della legge 11 Luglio 1904 - salvo la forma costitutiva da deter- minarsi dal Ministero - devono : a) avere i caratteri e la configurazione di rap- presentanza collettiva delle cooperative consorziate della rispettiva zona. i b) esplicare le seguenti funzioni : 1. migliorare le condizioni morali ed economiche dei marinai pesca- tori, mercè l’istruzione professionale, la propaganda l’ esercizio della cooperazione e della previdenza ; 2. sviluppare la produzione, la lavorazione ed il commercio del pesce e degli altri prodotti del suolo aqueo a maggiore vantaggio del produttore e del consumatore. IN L’opera del Governo, già determinata dalla predetta legge con la concessione di riserve spe- giali di pesca (art. 1), coi sussidi iniziati ai sinda- cati (art. 2) coi contributi alle Senole di Pesca, alle Cooperative, agli Enti morali, alle Associa- zioni intese al miglioramento dei pescatori (art. 3), deve integrarsi colla concessione del eredito indi- spensabile alle Cooperative dei pescatori per redi- SAGRE mere il lavoro della pesca dalla secolare servitù della proprietà delle barche, degli attrezzi e della superfice aquea. TRBtS Al criterio dei concorsi a premi, il quale si pre- sta ad artifizi e simulazioni, deve essere sostituito il criterio degli anticipi e degli aiuti pecuniari intesi ad aiutare negli inizi le Cooperative. In relazione alle considerazioni esposte dal prot. Levi Morenos ai riguardi del credito pesche- reccio in relazione al progetto di legge sul credito navale ed ipotecario, dopo discussione alla quale prendono parte 1° onor. Maffi, il co. Piero Foscari, VP avv. Kiriaki ed il prof. Levi Morenos, 1 adunan- za fa voti perchè le operazioni di eredito di cui al disegno di legge che sta davanti al Consiglio Superiore della Marina Mercantile, sieno estese anche alle imbarcazioni da pesca fino alla portata di 10 tonnellate lorde. Esaurito così 1 argomento che formava oggetto della riunione, il rag. Camuffo dà all’ onor. Maffi notizie sul funzionamento della Cassa di Previdenza S. Marco fra pescatori Veneti istituita dalla So- cietà Regionale Veneta per la Pesca, Cassa che conta già 920 pescatori inscritti dei quali circ: 300 sono riassicurati alla Cassa Nazionale per le invalidità e la vecchiaia degli operai. L’ onor. Matti si compiace vivamente per 1° o- pera benemerita compiuta dalla Società Regionale Veneta anche per promuovere la previdenza fra pe- scatori e si augura che a tale provvida istituzione il Governo conceda il meritato aiuto il quaie si rende necessario perchè la Società, nell’ interesse della nobilissima propaganda, possa provvedere di una sia pur modesta pensione i pescatori che fino ad ora si inserissero in età così avanzata, da non permettere la loro riassicurazione alla Cassa Nazio- nale di Previdenza. L’ onor. Maffi tributa un plauso sincero a coloro che con tenacia di propositi e di sacrificio, sor- retti solo dall’ entusiasmo per una nobile idealità, attendono ad una grande opera di fratellanza e di civiltà qual’ è quella di provvedere alla vec- chiaia dei poveri pescatori. Il cav. Galimberti, sicuro interprete del pen- siero di quanti assistono alla riunione, rinnova espressioni di viva e sentita gratitudine all’ onor. Maffi e quindi dichiara sciolta V adunanza. » Venezia, 10 Febbraio 1908 IL PRESIDENTE Amadio Galimberti IL SEGRETARIO Mamerto Camuffo Corsi elementari te- Ci riserviamo al prossimo nu- cnico-professionali mero di raccogliere in una ta- per i giovani pescatori bella sintetica i dati relativi dell’ estuario veneto. alle inscrizioni, alle lezioni im- 5 partite, ed alla frequenza nei corsi istituiti dalla Senola per i figli dei pescatori dell’ estuario veneto. Il direttore della Scuola prot. Levi Morenos visitò le due sezioni del corso in Chioggia assi- stendo, insieme al direttore della locale sezione della Scuola cav. prof. Don Eugenio Bellemo, a dei saggi dei giovani allievi ed ebbe parole di vivo elogio per 1’ opera efficace degli egregi insegnanti locali cav. prof. Bellemo, maestro Angelo Bullo e don Tobia Bullo. Fra giorni avranno luogo i saggi finali. Per l’ osservanza delle Poco dopo la metà di febbraio norme regolamentari fu riferito alla Direzione della sulla pesca del pesce Scuola che, contrariamente alle disposizioni della legge, alcuni pescatori esercitavano indistur- bati la pesca del pesce novello che veniva abu- sivamente seminato nelle fossate di Treporti, Lio piccolo e Cavallino. Il danno cominciava già a di- venire rilevantissimo anche perchè, data la. cle- menza della stagione, le oradelle avevano antecipata la loro comparsa e si incominciava già a pescarne a sciami. Il Direttore della Scuola, prof. Levi Morenos, rese immediatamente edotto del fatto il Comandante del Porto di Venezia ed ottenne da questi che fosse convocata d’ urgenza la Commissione Comparti mentale di Pesca. La Commissione si riunì subito e fece varie novello. proposte per ottenere un energico immediato prov- vedimento mediante 1° intervento del Comune di Venezia, uno dei pochi Comuni che ha sempre concorso attivamente alla repressione della pesca abusiva del pesce novello. Il prof. Levi Morenos conferì pure con le Au- torità Municipali ed ottenne che fosse per questo anno antecipata la vigilanza. Per la cooperazione e Il prof. Nalato ha compiuto per la previdenza fra vari sopraluoghi a Pellestrina ed a Chioggia per dare istru- zioni ed indirizzo a quelle coo- i pescatori. perative. Il rag. Camuffo continuò a Burano 1 iniziata propaganda in favore della Cassa di Previdenza e d’ accordo col sindaco di quel Comune stabilì per le feste Pasquali una riunione generale dei pesca- tori fra i quali, intanto, verrà distribuita una breve memoria compilata dalla Scuola sui vantaggi della Cassa S. Marco. sul A pag. 48 si riportano i dati relativi alle quantità ed ai prezzi delle specie portate sul cato del pesce in Venezia nella prima e seconda ndicina dello scorso febbraio. Al Direttore della Scuola prof. Levi Morenos - già pre- to come espositore - è pervenuto in questi NOTIZIARIO ITALIANO Cronaca delie Società Promotrici = Cattedre = Stazioni - Cooperative - Consorzi. Per iniziativa della Cattedra fu istituito un incubatorio con truogoli sistema Echardt, ca- ace di 75.000 uova. In questa campagna ittioge- nica la Cattedra incuberà 25.000 uova di S. Fario ‘e 25.000 di S, Irideus inviate dalla R. Stazione i Piscicultura di Brescia. Inoltre il direttore della . Ambulante, sta promovendo la costituzione di na società alla quale parteciperanno i pescatori locali, allo scopo di provvedere alla tutela dell’ in- C. A. di Agricoltura di lessandria. Questo Comizio, istituito il 25 i Maggio 1867, è uno dei più at- e tivi e vitali d’ Italia. Esso com- a sezioni Mandamentali, a Cerrù, Cherasco, Dogliani, Vicoforte; Associazioni federate a Ceva, Mondovì, Morazzo, Maruzzano, Villanova; inoltre esso ha nel suo seno una Cattedra Ambulante Cir- condariale che funziona come sezione dell’ ufficio ‘agrario Provinciale, Cattedra che nel 1906 tenne ben 76 conferenze, 277 sopraluoghi, diresse 6 campi | Sperimentali, promosse 13 prove di macchine, or- \ganizzò 7 concorsi di bestiame, patrocinò la costi- tuzione di 6 cooperative rurali. Il Comizio pubblica inoltre un Bollettino ufficiale contenente studi e ricerche originali, ed un foglietto di propaganda pratica intitolata 1 « Agricoltura Monregalese ». A questa molteplice, varia, organica attività Sì aggiunse nel 1907 l opera a vantaggio del ri- popolamento dei torrenti montani. Il Comizio istituì un incubatorio per Salmonidi capace di 65.000 uova di T. Fario destinate all’ immissione nei tor- renti Casoglia, Casotto, Roburentello. Speciale at- tenzione merita il fatto che il Comizio seppe in- omizio Agrario del Circond. di Mondovi. i. teressare anche i Comuni quotandoli con una lie- vissima tassa di L. 1 per ogni 1000 avannotti de- stinati per le immissioni a beneficio delle aque interessanti i Comuni contribuenti. Ma vi è pure un’ altra iniziativa che può ser- vire d’ esempio all’ attività delle nuove associazioni che vengono sorgendo « pro aquicultura » e dei Comizi e Cattedre d’ Agriceultura. Il Comizio Agra- rio ha già convocato, per un’adunanza speciale, i sindaci ed i rappresentanti di tutti i Comuni in- teressati direttamente al miglioramento delle pe- scosità delle pubbliche aque. Scopo dell’ adunanza provvedere ad una azione concordata per tutti i detti comuni onde ottenere che le 11 fabbriche di estratto di castagno e le 2 cartiere che versano le aque di rifiuti nelle pubbliche aque del circondario osservino rigorosamente le norme e disposizioni di legge a tutela dell’ interesse generale della pesca. A suo tempo la « Neptunia » riferirà sull’ esito dell’ importante iniziativa e di quant’ altro farà pro aquieultura il Comizio di Mondovì. Intanto ci com- piaciamo di riportare le seguenti notizie cortese- mente fuvoriteci da un nostro corrispondente : Il Comizio Agrario di Mondovì, impensierito della disa- strosa diminuzione della popo'azione aquea del Circondario, convin‘o del reddito non inditferente del commercio dei pesci, e della grande importanza di questi animali nella alimenta- zione umana, inviava nei giorni scorsi una circolare invitante i Sindaci della regione montana ad un convegno per il 14 marzo. — L'invito ha avuto il suo effetto, e molti rappresen- tanti dei comuni interessati convennero in detto giorno alla sede stessa del Comizio. Il prof. Remondino incaricato di riferire sull’ argomento della pesca, illustrò con forbita parola e grande competenza un ordine del giorno, che, in seguito a lievi aggiunte, venne approvato ad unanimità. In esso si stabilisce di sollecitare il governo o riformare la legge sulla pesca, che più non corrisponde alle esigenze dei tempi, e che è insufficiente a garantire persino la conser- vazione della popolazione aquea tanto insidiata da indiscreti pescatori e dalle industrie immittenti nei corsi dei fiumi so- stanze velenose. Si fanno voti affinchè la legge riformata, con lo stabilire penalità e col garantire l’ esecuzione della stessa, possa avere un effetto vero e duraturo coll’ impedire la pesca troppo e- sauriente e reiterata ed i mezzi fraudolenti (veleni, esplodenti, reti a superficie troppo estesa). Dato il grande sviluppo che da poco tempo hanno assunto le industrie sono sorti lungo i nostri fiumi e torrenti grandi ed importantissimi opifici, che hanno avuto gran parte in questo spopolamento per il motivo sopra esposto. E’ necessario quindi che la nuova legge lungi dall’ arrecare detrimento alla fabbriche (alle quali riconosciamo il merito di aver attivato il commercio) faccia obbligo agli industriali di costruire ser- batoi, depuratoi, filtri, ecc. sufficienti a rendere i rifiuti, che poì verranno immessi nei fiumi, assolutamente irnocui agli abitatori delle aque. Tutto ciò si è creduto bene di esprimere affinchè sia ga- rantita la vita a quei scarsi resti che sono rimasti, pare, per ricordarci che non solo dai campi, ma anche dalle aque le popolazioni possono sperare miglioramento economico. Ad un secondo intento, quello di accrescere la popola- zione aquea,i rappresentanti con voto unanime hanno creduto dover esprimere un invito al governo a voler devolvere una parte almeno dei proventi erariali d’ affitto dei corsi d’ aqua al Comizio Agrario. Ciò sì è fatto affinchè esso possa efficace- mente ed in più larga scala, continuare per molti anni ancora l’ allevamento già così bene iniziato quest’ anno con 65000 a- vannotti di trote, che saranno destinate al ripopolamento dei fiumi e torrenti montani. Esaurita la quistione della pesca l’ assemblea è passata alla quistione de) miglioramento dei capitolati d’ affitto delle alpi comunali. Ha riferito su questo argomento con gran va- lore il prof. Fricai. Mondovì, 17 Marzo 1908. E. F. I più importanti prodotti delle aque sul Mercato di Venezia nella prima e seconda quindicina del mese di Febbraio e nella prima quindicina di Marzo 1908. i, (Dalla Statistica del mercato del pesce del prof. dott. G. Nalato) Branzin — Labrax lupus : Sardella — Alosa sardina : Kg. 8230 da L. 1.90 a L. 450 Kg. datti Raz » 4038 » 2.80 » 4.20 >. aa ia Li >. 8420 » ‘3.60 >» 14.80 » 2300 » 1.00 » Tria — Mullus surmuletus : Sardon — Engraulis encrasicolus : Kg. 320. dal. 4—- al. 450 Kg. 1910. daL. 140 aL. , 1570 » 2.80 » 4.50 » 7070 » 1.30 » » 170 » © 4.30 >». 520 5 >. 2110 » 140 » Nanneita Si Umbrina Cintosa» Bisati marini — Anguilla ‘vulgaris : Ke. 2590 dal. 175 aL. 270 Kg. 1170, da LO e CI î ; >» 8130 x Ra » 3390 » 1.50 » 2.40 6900 1.00 » 1400 » 2.90 » 3.00 > K 4 s RO enicn se Bisati femenali missiva vulgaris : Ke 16200 Var D. 02 Kg. 2140 da Lo Vl È DI c SE » 1280 » 1.20 » » 1230 » 2.00 » 2.50 1950 135 » 800 » 2.00 » 2.7 È vo cl di PÀ Arboro — Pagellus erythreus : Calamari — Loligo vulgaris : Kg 16800 \dalh, AO, CALI Kg. 1350, da L-: 3. NC » 2740 » 0.70 » 1.60 » 2160 » 200 > » 2300 » 0.85 » 1.20 » 2530 3.50 » Sgembro — Scomber scombrus : Sepe — Sepia oficinalis : Kg. da L. — mil, = Kg. 3550 da Lì. K= a L « E » — » -_ — » 3950 » 090 » » ——— » — » —— » 4685 » 1.00 5) Lanzardo —- Scomber colias : Folpo — Eledone moscata : Kg. da LL. — == Kg. 1910 da L. 1.18 a L. » > » na » _ — » 2710 » 1.00 » » —_—_ » — » __ » 2410 » 1.00 » Ton — Thymnus s.: Peocio — Mythilus s.: Kg. 462 da L. 3.40 a L. 3.80 Kg. 2165 da L. 0.25 a 510 » 2.90 » 4.00 » 1430 » 0.20 » 998 » 3.00 » 3.70 » 5 >». za bi Sanpiero — Zeus faber : Ostreghe — Ostrea s. : Kg. 1460 da L. 1.40 a L. 1.80 Kg. 4350 da L. 0.40 al » 1955 » 1.10 » 1.80 » 6400 » 0.30 » 1720 » 1.30 » 2.00 » 3440 » 0.30 » Volpina — Mugil cephalus : Scampo — Nephrops norvegicus : Ke! ‘7390 da U. 430 2.60 Kg. 4540 ‘dal 1.28 Ma » 3500 » 1.40 » 2.10 » 3740 » 1.392 » » 4670 » 2.40 » 20 » 2750 » 1.50 » Caustelo — Mugil capito : Astese — Homarus vulgaris : Kg. 2100 da L. 1.60 agi. 172 Kg 125 da L. 3.50 av » 2360 ) 1.40 d 1.90 » al2 » 3.50 » » 2570 » 2.40 » 2.75 » 214 » 4.00 » Lolregan — Mugil auratus : Aragosta — Palinurus vulgaris : Kg. —— da LL —— ali. Kg. da L — aL » === » mi » i » =— » oi » » = » —— » _ » —_ » —- » Veryelata — Mugil soliens : Mazaneta — Carcinus moenas (Femm.) : Kg. 7360 da L. 28 a L. 1.89 Kg. da L. —— ala » 9220 » 1.10 ) 1.52 » — » » » 5320 » 1.65 » 180 » — » == » Bosega — Mugil chelo : Moleche — Carcinus moenas (in muta) : Kg. 970 da L. 1.50 a bi 2 Kg. dei a. » 1510 » 1.38 » 1.80 » se » » 3930 » 2.20 2.60 » 290 » 1.50 » Rombo-Soazo — Rhombus s. : bf Preghiamo vivamente i direttori delle cattedre am N Kg. 3400 da L. 1.60 aL. 2_ lanti di agricoltura qualora si interessino nel » 3010 » 1.35 » 2.00 loro propaganda alle industrie peschereccie ed aqu 330 1.79 2.10 cole di farci conoscere le loro attività (conferer Sfogio — Solea s. : incubazioni, semine, propaganda per la repressio Re: 1740 IERI var L. 420 delle pesche;proibite): NES: 4 1920 3.30 1.30) Dorr. DAVID LEVI MORENOS Direttore responsabil » 2520 3.60 » 6.00 = a Vicenza 1908 — Arti Grafiche Vicentine VENEZIA i a dI. pe CERCORE SOCKALI PRESIDENZA GENERALE Presidente Generale N. N. a Vice - Presidenti SenatoRE Pror. GIUSEPPE VERONESE — Cav. Urr. Pror. FILIPPO TROIS Segretario Generale Cassiere Rag. MAMERTO CAMUFFO . î Notaro Dott. G. B. VOLTOLINA Ì " A Ragioniere - Archivista RICCARDO BARBINI CONSIGLIO D’ AMMINISTRAZIONE ‘Ino. BONIVENTO POLIUTO Co. NINNI EMILIO È Cav. Urr. Inc. BULLO Co. GIUSTINIANO Pror. PARDO GIUSEPPE ‘Rac. CAMUFFO MAMERTO | Cav. Rag. PIETRO PASINETTI Cav. Avv. DE KIRIAKI Nos. A. S. | Cav. ROSSI ANTONIO Cav. Dotr. GARIONI ANTONIO | SCARPA VINCENZO | Cav. Dorr.. MADDALENA DOMENICO I Dort. SPROCANI LODOVICO Cav. Pror. MESCHINELLI IUIGI I Dott. VOLTOLINA G. B. Pror. NALATO GIUSEPPE COLLEGIO DEI SINDACI Sen. Co. LORENZO TIEPOLO - Presidente delle Assemblee Notaio Dott. LAZZARO LEVI PIETRO PARISI SEZIONI Sezione Marittima-Lagunare-Valliva Sezione d’ aqua dolce ; Presidente Presidente «Cav. Urr. Inc. GIUSTINIANO Co. BULLO Cav. Pror. LUIGI MESCHINELLI Segretario i Segretario Rag. MAMERTO CAMUFFO , N. N. COMITATI Comitato Vicentino Comitato Polesano Comitato Trevisano Presidente Presidente Presidente ‘Sen. Avv. G. LUCCHINI Cav. Urr. Dott. F. SALVAGNINI Cav. Pror. G. BENZI Segretario Segretario Segretario N. N. Cav. Pror. O. MUNERATTI Dott. G. SARTORI Vice - Segretario DorTT. BOREA agi : [O x Tragitto incantevole sulla laguna - 12 minuti con battello a vapore sulla più bella spiaggia d’I lia Grande Stabilimento Bagni di Mare con 500 Cabine Nuovo ISTITUTO KINESITERAPICO “a per idroelettroterapia — Massaggio — Doccie — Radiografia e cure speciali. 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Trieste. — Assemblea. della Società n cr la di Torbole. 4 Lio VARIETÀ gliole di Ostenda. Società Regionale Veneta per la Pesca e | Eretta in Ente Morale con R. Decreto 24 Novembre 1896 “= CASSA DI PREVIDENZA Sì MARCO FRA PESCATORI VENETI . COLLETTORIA DI CHIOGGIA le) Bollettino del mese di Aprile 1908 MOVIMENTO DEI SOCI Per la pensione governativa : Pescatori inscritti al 31 Marzo 1908 . È i è i ; N. 286 Pescatori inscrittisi durante il mese di Aprile 1908 : 4 : A » == Sy N. 286 Per la pensione graziale : ; Pescatori inscritti al 31 Marzo 1908 . N. 640 Pescatori riassicurati alla Cassa Nazionale nel mese di Aprile 1908 » 2 » 642 Totale degli inscritti È : 7 ; : È N. 928 MOVIMENTO DI CASSA Fondo per le pensioni governative : Fondo esistente al 31 Marzo 1908. ; î . : L. 6992.00 Quote versate dai soci nel mese di Aprile 1908 5 ; È È da 15250 L. 7144.50 Fondo per le pensioni graziali : ; Fondo esistente al 31 Marzo 1908 È ; $ ‘ È |: ‘7:DA22:82 Quote versate dai soci nel mese di Aprile 1908. : ; i h » 180.50” L. 5700.32 Importo delle pensioni pagate nel mese di Aprile 1908. » 34.00 L 5075.32 Fondo per sussidi alle famiglie di naufraghi . Fondo esistente al 31 Marzo 1908. L. 1814.13 \ Contribuzioni versate nel mese di Aprile 1908 ‘da armatori di barche da pesca » 20.00 L. 1834.13 Fondo per la bandiera sociale : VE Ammontare delle contribuzioni versate dai soci per la bandiera sociale : : L. 193.00 Fondo di Cassa al 30 Aprile 1908 L. 14846.95 SITUAZIONE DI CASSA AL 30 APRILE 1908 Buono fruttifero N. 0124 in data 30 Aprile 1907 Banca (FOR Soersitia di : Chioggia . L. 4500.00 Libretto di Risparmio N. 1887 della Banca suddetta a La >» 1785.01 » Libretto di Risparmio N. 1905 come sopra ; È ; - ; 1748.49 Danaro esistente presso la Cassa Nazionale di Previdenza : ; È È : » 6734.00 Danaro esistente presso il Cassiere delegato della Collettoria : ; È ; » 79.45 Venezia 30 Aprile 1908 Totale x L. 14846.95 per LA COMMISSIONE AMMINISTRATRICE Il Presidente Inc. GIUSTINIANO BULLO v Il Segretario Il Cassiere Rag. MAMERTO CAMUFEO Dott. G. B. VOLTOLINA Il Cassiere delegato della Collettoria GIUSEPPE MAZZAGALLO 5 E g TRAE ARE e, "d +% 3 Sp no XXIII — N. 4 «NEPTUNIA» MORA NC JUL 7 19088 - 30 Aprile 1908 BE. GIACOMINI Sulla Gonogenesi nelle anguille. — In- | torno all’ epoca del differenziamento sessuale in questi murenoidi. (Riassunto della memoria originale) (*) Dopo che Syrski fece conoscere nel 1874 gli mgani maschili della riproduzione nelle anguille, quasi tutti gli autori, che ebbero ad occuparsi lella questione, non si dubitò che 1 organo lobulare coperto dal Syrski fosse un testicolo e pertanto listintivo del maschio, come del resto rivelava an- dochi maschi maturi catturati in mare mostrava la onfigurazione lobulata, quantunque i suoi, lobi in eguito all’ attività funzionale si fossero notevol- fano del Syrski doveva interpretarsi anche in que- i esemplari nei quali, essendo ancora lontani la maturità sessuale, ha i lobi più piccoli e più Stinti perchè relativamente più profonde le inci- autore e segnatamente, di recente, dal Mazza si è ato che l’organo lobulare del Syrski sia proprio e tintivo del maschio, affermandosi invece che esso appresenta la gonade indifferenziata e che pertanto 1 differenziamento sessuale nelle Anguille avver- bbe molto tardivamente, dopo raggiunta la lun- ghezza di 38 em., cosicchè sino a cotesta epoca tutte le yrski, il quale si trasformerebbe poi in testicolo in ovario, avendo soltanto allora luogo la distin- zione dei sessi. Anguille possiederebbero 1 organo del Propostomi di eseguire nuove indagini sulla teressante e dibattuta questione, feci le mie ri- che in Anguille raccolte presso Malalbergo lungo lo scolo denominato Lorgana, nel basso bolognese, dl Comacchio. Gli esemplari inferiori ai 300 mm. o (*) Siamo vivamente grati all’ Egregio prof. E. Giacomini, rettore del laboratorio di Anatomia comparata della R. U- Versità di Bologna, di aver accondisceso al nostro invito fa- Innghezza furono pescati tutti nel Lorgana. endoci un suo cenno riassuntivo della memoria da lui pre- Sentata alla R. Accademia delle Scienze dell’ Istituto di Bologna ‘e pubblicata nel rendiconto della sessione 8 Dicembre 1907. Questo riassunto originale torna tanto più prezioso in quanto Do sintetizzando le ricerche fatte, ne rende pure le conclu- sioni accessibili facilmente anche a coloro che non si occu- pano di scienza pura. Siamo lieti di aver aquistato per questa nostra rivista un uovo e preclaro collaboratore. DIREZIONE Us Sopra a 193 individui compresi tra i limiti di mm. 176 e 299 di lunghezza trovai 31 femmine e sopra a 150 individui compresi tra i limiti di mm. 300 e 395 di lunghezza rinvenni 28 femmine. Assai notevole si è il fatto che le femmine da me tro- rate vanno per lenti gradi da 230 a 395 mm., onde non è possibile credere che una tale serie graduale di femmine inferiori alla lunghezza di 400 mm. rappresenti soltanto singoli casi di precoce differen- ziamento sessuale o di precoce sviluppo dell’ ovario. La serie dei maschi va gradatamente da esem- plari di 176 mm. ad esemplari di mm. 388. Già in una femmina di 230 mm. di lunghezza sono distintissimi i nastri ovarici sotto forma di due fettuece della larghezza di circa 2 mm. col margine libero che corre ondulato per lievi inerespature. Sulla faccia laterale o germinale dei medesimi si sarat- teristiche dell’ ovario. L’ esame microscopico di- mostra con la massima evidenza che si tratta ef- fettivamente di un ovario, poichè oltre a nidi di oogoni, sì scorgono nidi di giovanissimi oociti ed nòtano numerose e fine pieghe trasversali, oociti già in via di accrescimento (che misurano sino a 40 4 di diametro) con la vescicola germi- nativa assai voluminosa (24 a 28 x nei più grandi). Ancora più distinto è il nastro ovarico in femmine della lunghezza di mm. 252-255, dove esso ha la larghezza massima di 2 mm. e dove le sue pieghe trasversali appaiono maggiormente manifeste. La larghezza del nastro ovarico nelle femmine al di- sopra di 252 mm. varia, ma già in qualcuna che sia attorno ai 550 mm. di lunghezza può rag- giungere i 4 mm., mentre l’organo di Syrski, ossia il testicolo, il quale non presenta pieghe trasver- sali avendo sempre le sue due faccie liscie, non supera i 2-2,5 mm. di larghezza anche in individui lunghi 385-388 mm. Il nastro ovarico di mano in mano che diviene più fargo presenta sul suo mar- gine libero ondulato delle lievi insenature, cosicchè questo margine mostrasi festonato, quando si di- spieghi. Di grande importanza è poi il fatto che mentre gli ovari di Anguillette di 230 mm. di lunghezza offrono tutti quei caratteri strutturali che attestano la loro recente provenienza dalla gonade indiffe- renziata, tali particolarità mancano all’ incontro nei nastri ovarici di femmine della lunghezza di 350 a 595 mm. e di 400 a 450 mm. Ciò vale pure a dimostrare che l’ organo del Syrski non può consi- derarsi come la gonade indifferenziata destinata, almeno in una parte delle Anguille, a trasformarsi in ovario al momento in cui esse stanno per rag- giungere la lunghezza di 400 mm., perchè se così veramente accadesse, sarebbe invece nelle femmine Eee comprese tra i 400 e i 450 mm. che si dovrebbe riscontrare un ovario giovanissimo con i caratteri rilevati per quello delle Anguillette di mm. 250, mentre si verifica il contrario. Gli organi maschili della riproduzione sono già riconoscibili in esemplari molto giovani di 176 e di 194 mm. di lunghezza e meglio ancora in quelli di 200 mm. In tali esemplari i testicoli si manifestano sotto forma di due nastrini assai stretti, misurando ciascuno appena mm. 0,5 di larghezza, col margine libero quasi rettilineo e pa- rallelo al margine d’ inserzione, essendo sul mede- simo pochissimo pronunziati i tratti convessi che sono il primo accenno dei lobi. Tuttavia sui na- strini si scorgono porzioni più spesse e d’ una certa opacità che si alternano con brevi tratti sottili e trasparenti. In esemplari della lunghezza di 230-250 mm. il nastrino testicolare non giunge a superare il mezzo mm. di larghezza, quantunque mostri più distinto V accenno dei lobi. Questi vanno poi accrescendosi e acquistando la loro for- ma caratteristica, quale posseggono nei maschi di ‘alata, ma non si fondono nemmeno nei detti ma- schi in un nastro, bensì rimangono con la distin- ta forma di lobi quantunque congiunti tra loro per mezzo di tratti sottili, costituiti ugualmente di sostanza testicolare. I lobi mantengono sempre li- scie le loro due faccie. Sono meno larghi dei na- stri ovarici e anche nei maschi di calata non su- perano mm. 2-2,5 di larghezza. Lo studio dell’ organo a vario grado di svi- luppo dimostra che nei maschi giovanissimi il te- sticolo contiene numerose spermocellule primor- diali, simili ad ovuli primordiali, le quali danno origine a spermatogonî. Le cellule germinative, 0s- sia spermocellule primordiali e spermatogonî, sono circondate da piccole cellule vegetative (cellule fol- licolari). Gli spermatogonì, continuando a molti plicarsi, aumentano notevolmente di numero e si raccolgono in cordoni tortuosi, ramificati e ana- stomizzati tra loro. I cordoni, limitati da una pa- rete connettivale (teca follicolare), fornita dal con- nettivo fibrillare che costituisce lo stroma del te- sticolo, sono circondati, all’ interno di detta parete, da cellule vegetative che inviano prolungamenti del loro citoplasma tra gli spermatogoni, e cellule vegetative con prolungamenti citoplasmatici si rin- vengono anche dentro i cordoni medesimi tra gli spermatogonî. La moltiplicazione degli spermato- gonî si fa attivissima nei maschi della lunghezza di 340 a 380 mm. e che siano maschi di calata, migranti al mare, Tuttavia anche nel testicolo di tali maschi non si è ancora iniziata la spermiogenesi. T cordoni, che possono considerarsi come cisti chiu- se, si metteranno in comunicazione col canale de ferente al momento della completa maturità ses- suale. 29 In base ai risultati surriferiti delle mie ricer- che, dichiaro che per ora si può con tutta certez za concludere : 1° « che effettivamente 1 organo lobulare de « Syrski è un testicolo ed è caratteristico del « maschio delle Anguille; 2° che il differenzia <« mento sessuale nelle Anguille avviene ad un? e « poca abbastanza precoce, sicuramente negli in- « dividui della lunghezza di 200 mm. se si pens « che, per essersi iniziato 1’ acerescimento degli. « oociti già in femmine di 230 mm. deve il diffe « renziamento avere avuto luogo in un tempo an « teriore, e se inoltre si considera che il Freud « trovò femmine di 200 mm. e che, come io ho os- « servato, si rinvengono maschi al disotto di mm, « 200 (*); 3° che i maschi, quantunque col testicolo < immaturo, vale a dire non ancora in attività « spermiogenetica, si trovano numerosi anche nelle « aque continentali, lontano dal mare, che anzi « le femmine si rinvengono piuttosto raramente. « tra gl’ individui compresi nei limiti di mm. 395 « e 300, più raramente tra quelli compresi nei l A < limiti di mm. 299 e 176 di lunghezza. » Faccio osservare che la verità di quest? ultimo fatto, che per adesso ci rimane oseuro e la spie- gazione del quale dovrà esserci fornita dall’ esame. di un gran numero di Anguillette attorno .ai 200, e i 250 mm, di lunghezza, non infirma la mia as serzione del precoce differenziamento sessuale, nom essendo ammissibile che le giovani femmine al di sotto di 380 e di 360 mm. costituiscano soltanto un’ eccezione. 4 La ragione per cui si rinvengono di rado: femmine giovanissime, certamente dipende in parte. a crederlo pure le belle esperienze con le quali il Bellin potè dimostrare che le cieche o anguille capillari (anguil di montata) della lunghezza di mm. 65 a 73 e quelle di a 84 mm. sono destinate a divenire femmine. mentre quelle non eccedenti i 61 mm. divengono maschi, cosicchè convez rebbe supporre che già a quest’ epoca sia differenziato il ses L'AUTORE | io «mm. gli esemplari compresi entro i limiti di lun- ghezza ora detti, dati | parte da maschi che si avvicinano alla maturità i giovani e da poche saranno per la massima sessuale, da maschi ancora giovani femmine. PS. - Profittando della pubblicazione di que- sto riassunto, desidero dar notizia che, nel conti- nuare le mie ricerche, ho trovato, tra le altre, una femmina della lunghezza di 217 mm. il cui ovario è largo mm. 1,5 e mostrasi sotto forma di un mastrino leggermente increspato. Esso sul lato ger- ‘aratteristiche tra- ì _ minale possiede già le pieghe sversali, che raggiungono x 120 a 180 di altezza. AI esame microscopico, dal suo aspetto generale si riconosce che trattasi di un ovario ancor più giovane di quello descritto per 1 Anguillette di 230 mm. Sono infatti più numerosi i nidi di oogonî e di giovanissimi oociti come sono più abbondanti gli oociti all’ inizio del loro accrescimento. Tuttavia buona parte degli oociti sono già avanzati nel loro 40 a 50 % di diametro e possedendo una grossa vescicola germi- nativa di 20-30 x. aumento di volume misurando da ® — -—_______—— DS DOT CARNIONLA Osservazioni intorno agli effetti fisio- logici sul pesce dal cangiamento nella densità dell’ aqua. R. Quinton in una relazione pubblicata dalla Accademia di Scienze di Parigi ei rende noti alcuni suoi esperimenti sugli effetti che il cangiamento di densità dell’ aqua hanno prodotto sull’ anguilla. Già precedentemente M. Gautrelet aveva fatto analoghe osservazioni arrivando per altra via ai medesimi altri Questi risultati appoggiati dalle osservazioni del risultati su pesci precisamente sul Gobius. Mosso e del Bottazzi venivano per così dire a get- tare uno sprazzo di luce su di un fenomene an- cora oscuro circa VD adattabilità e la inadattabilità di molti pesci al cangiamento di densità dell’ aqua, Il Mosso ed il Bottazzi studiando rispettiva- mente gli effetti del sale di rossi del sangue e sugli eritrociti poterono consta- cloro sui corpuscoli tare per alcuni pesci e specialmente per quelli migratori come (Acipenser, Anguilla, Salmo ecc.) che sopportano cangiamenti di densità dell’ aqua W È un diverso potere fissatore dell’ emoglobina, potere che dopo le recenti osservazioni del Berthelot sulla influenza esercitata dalla temperatura sulla scompo- sizione dell’ ossigeno nel composto ossiemoglobina vengono per così dire a completarsi. Diftatti è noto come 1° anguilla possa vivere fuori dell’ aqua molto minor tempo nell’ estate che non nell inverno e che analogamente la resistenza ai cangiamenti di densità vengono meglio tollerati a bassa temperatura piuttosto che ad alta. ’artendo dall’ ipotesi che il meccanismo della respirazione, chimicamente parlando, sia uguale tanto negli animali che vivono nell’ aqua quanto in quelli che vivono nell’ aria, era logico arrivare d’ ambiente non alla conclusione che la diversità debba influire che in causa dell osmosi e conse- guente intossicazione o diluizione del sangue e più specialmente sugli elementi costitutivi cioè corpu- scoli rossi ed eritrociti. Che la cosa sia in questi termini lo conferma anche le recenti osservazioni pubblicate nella Fiseherei del Bajern sull’ influenza del quantitativo in emoglobina e corpuscoli rossi prodotta dal diverso genere di alimentazioni sui pesci. Secondo me tutti questi fenomeni, per ora non ancora bene chiariti, troverebbero una chiara ed esplicita dimostrazione quando fossero studiati presso questi animali nel loro sviluppo circolatorio. Riporto qui aleune osservazioni originali da me fatte presso la Scuola veneta di Pesca che mi accordò gentile ospitalità ed aiuto di materiale per quanto le fu possibile dati i suoi modestissimi mezzi. Le mie osservazioni vengono a collimare con quelle cel Quinton fatte sull’anguilla, ma ebbero di mira altre specie avute dalla scuola. Su 6 Platesse, (Passere), procedetti al dissanguamento immediato di 3 determinandone il peso specifico del siero san- guigno in 0,983. Ù) Poste le rimanenti 3 in un aquarium d’ aqua dolce che ebbi cura di far cambiar spesso ne le lasciai per 5 giorni determinando successivamente ad intervalli il peso delle Platesse stesse, ottenendo i risultati che io riporto nella tabella seguente : qu pi db AND For LIE) 50m » 50 » 60 SIE 1 30 » 50 » 60 DIRLO 9h » 48 » DI » 116 AL » 50 » 59 » 120 19 » 52 » 60 >» 120 98 » 53 » 62 > 122 5g » 52 » 61 morto Al termine dell’ esperienza determinai il peso Specifico del sangue di questi animali in 1,0319, Da questi risultati appoggiati dalle osservazioni del Loeb sul potere assorbente delle membrane in- testinali e sull’ esclusione che 1° assorbimento av- venga per altra via si viene a concludere che la variazione di peso è dovuta al diverso potere di- luitivo del sangue. La scarsità dei mezzi messi a mia disposizione malgrado tutto il David Levi Morenos direttore della Scuola Veneta buon volere dell’ egreg. prof. di Pesca mi impediscono per ora di procedere più oltre nelle mie osservazioni sul fenomeno cui spetta certamente la risoluzione di molti problemi inte- ressanti la vita del pesce nella Veneta laguna. Confido però che in breve la benemerita Scuola Veneta di Pesca possa aver modo di sistemare studio che possa per- mettere almeno alcune modeste ricerche biologiche un modesto laboratorio di su problemi di tanta importanza. Dott. Toxa O G NOTE COMUNICAZIONI - CORRISPONDENZE e . M. Summer nel Bulletin of Variazioni nell’ Emo» globina dei pesci nel passaggio dall’ aqua salsa alla dolce. the Bureau of Fisheries (Was- sington) accennando alle cause che presiedono all’ adattamento del pesce agli ambienti di varia densità, mette come causa efficente le varie modifi- azioni che possono subire i corpuscoli rossi del san- gue. Già precedentemente Bottazzi esperimentando sui corpuscoli rossi del sangue di pesci migratori, come l’anguilla, lo storione, il salmone, ecc. determi- nava una varia resistenza dei globuli, ai sali di nel venga ceduta più o meno presto sotto 1° influenza cloro, senso che l’ emoglobina dei medesimi del sale di cloro. Non e’ è chi non veda l importanza di questo fatto, quando si pensi che le varie funzioni di nu- trizione, respirazione ecc. hanno la loro sede prin- cipale nel sangue ed annessi fenomeni. Per esempio il Semper accennando al diverso sviluppo dei pesci nei vari ambienti, indica come causa prima uno speciale reagente chimico che trovasi nell’ aqua e che agisce come eccitante. Tutto ciò ci fa pensare che per spiegar tanti fenomeni occorre studiare molto davvicino i fatti solo accennati dal Summer, dal Semper, dal Bot- tazzi e da altri. nel modesto laboratorio Pertanto potei fare della Scuola Veneta di Pesca, aleune ricerche su materiale vivo — passere, anguille, gobii, — posto a mia disposizione ; studiando così al microscopio il modificarsi dell’ emoglobina sotto 1 influenza del vario ambiente. Le mie conclusioni (se tali si possono chiamare per ora semplici osservazioni fatte in un modo elementare, data la limitatezza dei mezzi disponi bili,) confermano precisamente le ipotesi avanzate. Infatti esaminati i corpuscoli dei pesci pre- detti dopo averli tenuti per alquanto tempo in aqua dolce, notai una evidente variazione nella quantità dei granuli di emoglobina. Osservai inoltre un vario sviluppo nella su- perficie dei corpuscoli legata la medesima colla varia resistenza del pesce al vario. ambiente. Mi riservo di controllare con altre esperienze queste prime conclusioni che mi sembrano non prive di interesse. O. Toxa Un decennio di pesca Il prof. Floreste Malfer nel Garda. lesse, domenica 16 Febbraio, all’ Accademia d’ Agricoltura di Verona, una sua memoria sul tema: Il lago di Garda in un decennio di pesca. Il corpo acca- demico votò di mandar copia del lavoro, appena stampato, a S. E. il Ministro, agli On. Deputati della Provincia ed alle autorità, e ciò è indice dell’ importanza degli argomenti trattati. Riservandoci di ritornare sull’ argomento non possiamo non segnalare fin d’ ora alcuni fatti. Il prof. Malfer, premessa un’ analisi minuta e individuale sul materiale peschereccio e sui pro- dotti, dà come media annua del decennio il quan- titativo di quintali 3500 di pesce, per un impor- tare totale lordo di L. 302 mila e di L. 218 mila nette, ciò che porta al guadagno medio giorna- liero individuale di L. 0,65. fattori di tanto disagio e con la scorta di dneali, proclami e regolamenti fa vedere succedutisi dal 1400 ad oggi non abbiamo mai rispecchiati i veri biso; stati Conclude invocando Analizza i come i dispositivi di pesca gni, non solo; ma non sieno neanche mai osservati in non soltanto la necessaria riforma; ma sopra tutto il rispetto. Tratta poi dei mezzi illeciti, delle reti dannose e addita i miglioramenti... Infine si dif- fonde sulle semine di avannotti di 'Prota, L’ argo- generale ed è nessuna parte. mento è importantissimo, d’ indole trattato a fondo. Con la scorta di atti ufficiali ri- leva che in questo ventennio di lavoro piscicolo dal milioni di uova e furono ritornati 20 milioni di trotelline. Essendo la pesca annua media di quintali 190 di trote, cioè furono estratti Garda 36 di trote 12-15 mila e al massimo 20 mila, segue che le semine (non essendo la relativa pesca, du- rante il ventennio, nel suo complesso aumentata,) hanno provveduto alla sola estrazione fatta, dando così di utile soltanto il 2 010. E ciò senza tener conto delle fecondazioni naturali. Questa previsione di cassa porterà, speriamo, ‘a mutar sistemi e località di semina, come da anni si suggerisce. Intanto attendiamo, augurandoci che autorità ed interessati abbiano a fondersi in un comune | intento: migliorare il Benaco che attende da secoli. Garda 28 Febbraio 1908. >:G O. —— ® NoTE TECNICHE La Ciprinidicultura è consigliabile in Italia © Pongo il quesito e non mi sento ancora il co- raggio di rispondere dogmaticamente sì, senza qualche riserva. La ciprinidicultura, è, in senso ristretto, l’alle- vamento intensivo delle più pregiate varietà di Carpa (Cyprinus Carpio), di quelle varietà vera- mente notevoli che ci offrono gli stabilimenti di piscicultura esteri, ben più pregevoli della indi- gena rusticana reina. Anni sono non mi sentivo ancora di consi- gliare la ciprinidicultura in seguito ai risultati ne- gativi, non tanto dal lato culturale come dal lato economico, avuti da coraggiosi proprietari che, spe- cialmente nell’ Emilia, tentarono Vindustria su va- Sta scala, a scopo di speculazione. La nostra popolazione non è una grande con- Sumatrice di pesce d’ aqua dolce; solo la trota è dovunque ricercatissima, ma la carpa non rappre- senta da noi nei banchetti della vigilia di Natale il piatto nazionale come lo rappresenta all’ estero. Si aggiunga che la conformazione della nostra pe- Nisola permette, malgrado la deficente organizza- zione dei nostri mercati, che il pesce di mare pe- netri, con relativa facilità e rapidità, all’ interno. Si aggiunga che anni or sono quando seonsi- gliavo l’impiego di capitali nella ciprinidicultura l’ esportazione del nostro pesce di mare nei mercati esteri era limitatissima, e che i grandi centri nazionali interni come Milano e Torino erano e Sono forniti con sufficiente larghezza di pesce dei laghi, pesce più pregiato dell’ indigena carpa. Si ag- v giunga infine che il consumo di pesce era anni sono più limitato assai di adesso, forse destando troppo il ricordo della imposizione chiesastica del magro. Ma oggidì questa condizione di cose viene rapidamente cambiandosi; la produzione del pesce di mare diventa sempre più insufficiente alla richie- sta; l' ittiofagia perde quel suo sapore chiesastico di penitenza, e 1’ alimentazione ittica aumenta di pregio da quando non è più imposta quasi direi violentemente dai bollettini chiesastici. Il migliorare delle condizioni economiche dei lavoratori, fa aumentare la richiesta di tutti gli alimenti ; e 1’ avviato commercio aumenta il prezzo anche del pesce fresco. Perciò la coltivazione intensiva in stagni si pre- senta, specialmente in certe zone, come molto più rimunerativa di anni or sono anche per altro fatto di capitale importanza : la produzione agricola è aumentata di molto, ma la rendita della terra tende fatalmente a diminuire per l aumentato costo della produzione. Ponendo nella bilancia dell’ industria agraria da un lato il costo odierno della produzione e dall altra l utile del prodotto si vedrà che scioperi agrari, aumento di salari, nuove spese obbligatorie di assicurazioni sociali — provvide ma limitanti sem- pre più la rendita -— rendono difficili le condizioni della possidenza agraria. Tutto ciò consiglia di in- trodurre in quei terreni, che per natura sono in condizioni specialmente favorevoli, quelle comple- mentari colture che sfuggano ad aleuni di questi maggiori aggravi, richiedendo una limitata mano d’ opera, come sarebbe appunto la coltivazione in- tensiva dei ciprinidi negli stagni «a carpe. Richiamo qui in special modo su questa industria 1 attenzione dei colleghi delle cattedre ambulanti di agricoltura : Adelante cum judicio... come dice don Ferrante, ma dopo aver studiato e visto, i due elementi primi indispensabili, sperimentate con coraggio 1 intro- duzione di questo nuovo elemento di reddito agrario. Oggidì il personale delle scuole e cattedre d’ agricoltura ben spesso completa la sua istru- zione con viaggi all’estero. Specialmente in Ger- mania, in Gallizia e in aleune provincia dell’ Au- stria e della Russia sarebbe facile vedere col- tivazioni intensive modello e convincersi della uti- lità economica di questa industria anche per 1° I- talia. Qualche dato: il « Max Von den Borne » uno dei vecchi ma più seri e valenti piscicultori che si sieno occupati col maggior successo della coltivazione intensiva delle carpe ricorda che nel distretto governativo di Francoforte nell’ Oder si costruirono in parecchie foreste di proprietà della corona, degli stagni a carpe, che diedero i seguenti CRE redditi: Nel territorio del Capo Guardia boschivo di Hocehzeit si fabbricarono in un periodo di 4 anni cinque stagni complessivamente di 11, S ha. Il costo totale fu di marchi 8521 e se ne ebbe un utile netto corrispondente ad una rendita del 15 0[o del capitale impiegato per la trasformazione. Notisi che là il suolo utilizzato era paludoso, ina- datto alla coltivazione arborea, dando prima di esser trasformato a stagno una rendita annua del 2 00. Nel territorio del Capo Guardia boschivo di tegenthin furono fabbricati due stagni d’ una gran- dezza di 4.4 ha, spendendo per questa trasforma- zione marchi 2554. Si ebbe un reddito pari al 35 0] nel capitale impiegato. Non riferisco dati che potrei ricavare da quanto molti stabilimenti esposero a Vienna nel 1901 ed è umano! — a Milano nel 1906, le esposizioni non sono sempre lo specchio il più fedele della verità; ma ad ogni modo si capisce che sia molto notevole il reddito di questa coltura aquea in paesi ove la carpa è molto apprezzata e ricercata. Però oggi tutto considerato si può, con tran- quilla coscienza, incoraggiare gli studiosi di indu- strie agricole ad occuparsi anche di questa speciale coltivazione pel suolo aqueo. sE Cei STAGNI E RENE 000 Caratteri degli stagni. Il concetto culturale di stagno non corrisponde punto a quello comunemente inteso in Italia con questa parola « stagno ». I tedeschi distinguono, secondo la diversa pro- venienza dell’ aqua, tre tipi di stagni : 1. - Stagni di piova (Himmelsteiche - letteral- mente: stagni di cielo) diconsi gli stagni che ven- gono alimentati solo dall’ aqua piovana ; essi rice- vono l’ aqua dai fossi circostanti e in periodi di siccità rimangono perciò all’ asciutto. 2. - Stagni di sorgente (Quellteiche) diconsi quelli che hanno per alimentatore aqua di fonte. Presen- tano Jo speciale vantaggio, essendo l’aqua di sorgen- te, Ci poter esser utilizzati anche, anzi più vantag- giosamente per i salmonidi, poichè V aqua di sor- gente è di solito abbastanza fredda all’ estate e più calda all’ inverno, dell’ aqua dei fiumi. MIMINANINININI 3. - Stagni di fiume (Flussteiche) diconsi quelli che sono alimentati mediante derivazione da corsi daqua perenne: ruscelli o fiumi. Questa classificazione che non si riferisce alla funzione enlturale degli stagni ma che considera l’aqua non tanto nella sua qualità, temperatura, ecc. come nella sua provenienza, è tuttavia impor- tante assai determinandosi subito i vantaggi che presentano gli stagni per quanto si riferisce alla provenienza dell’ aqua. Rimane poi a determinarsi subito il carattere dell’ altro elemento del suolo aqueo, cioè la na- tura del capiente. In generale si può senz? altro ritenere che vi è un certo parallelismo fra i carat- teri che fanno ritenere buono un terreno agricolo e quelli che lo rendono adatto alla coltivazione delle carpe. La maggiore produttività negli stagni a carpe è data, secondo tutti i pratici piscicultori, dai ca- pienti formati con terra grassa ed argillosa, o con sabbia argillosa. I peggiori di tutti sono gli stagni a fondo roe- cioso o con fondo di torba non neutralizzata. La produttività dello stagno è poi in funzione non della massa totale dell’aqua, ma della super- ficie sommata — fondo e pareti — del capiente. Egli è per questo che in alcuni casi si aumenta la superficie sommersa mediante lavori speciali del suolo, isolotti, arginelli intermedi; solchi più 0 meno profondi. Gli stagni da carpe si devono inoltre distin- guere, quando si considerino dal punto di vista funzionale, nel seguente modo : I° Stagni da frega, per riporvi i ripreduttori, affinchè ivi dieno i prodotti sessuali e per raeco- gliere dopo la naturale incubazione, gli avannotti. II° Stagni da novellame, per allevare i neonati nel primo anno e nei due successivi. III° Stagni da ingrassamento, per mantenervi gli individui che hanno tre estati e più. IV° Stagni di svernamento, ove vi passano le ‘arpe degli stagni su elencati i quali si possono chiamare anche stagni estivi. D. Levi MorENos Preghiamo vivamente i direttori delle cattedre ambu- lanti di agricoltura, qualora si interessino nella loro propaganda alle industrie peschereccie ed aqui- cole, di farci conoscere le loro attività (conferenze, incubazioni, semine, propaganda per la repressione delle pesche proibite). \LNIMANLNININININININININININIMI MINI NI MINI MINI MIMINIMININININISININEMINININIMIMIMININININININININI NANI PARTE UFFICIALE | SOCIETÀ REGIONALE VENETA per la Pesca e l Aquicultura nn ssemblea generale Domenica 8 Marzo si riunì ei soci. — Comme- l'assemblea generale che riuscì imorazione del Sen. importantissima per gli argo- Sormani Moretti. menti trattati e per largo in- tervento dei soci. Sedevano al tavolo della presidenza il sin- daco della Società notaio dott. Lazzaro Levi, il comm. Besana rappresentante della consorella Lom- barda, il segretario generale rag. Camuffo, il pre- sidente della sezione marittima cav. uff. Giusti- niano Bullo, il presidente della sezione d’ aqua dolce cav. prof. Luigi Meschinelli, il direttore della Scuola veneta di pesca e dell’ annesso Asilo prof. Levi Morenos ed il segretario delle assemblee sig. Riccardo Barbini. Era presente anche il Barone dott. cav. Ales- sandro Monti socio della Veneta e Vice Presidente della Società Benacense. L’ assemblea, per acclamazione e con vivi ap- plausi, riconfermò a presidente delle assemblee il Senatore co. Lorenzo Tiepolo e pregò 1 avv. De Kiriaki di farne le veci presiedendo Vl adunanza. Il rag. Camuffo segretario generale, con parola commossa commemora il compianto presidente ge- nerale sen. eo. Luigi Sormani Moretti. Dopo di aver rievocata la veneranda, cara fi- gura del perfetto gentiluomo, ne ricorda la car- riera diplomatica e parlamentare, gli atti di valore nelle guerre per la indipendenza nazionale, la «grande attività pel bene della patria e le beneme- renze per le istituzioni venete peschereccie. E termina mandando in nome della presidenza generale il più affettuoso, il più riconoscente sa- luto alla memoria dell’ illustre e benemerito de- funto. Tutti i soci si alzano in piedi, ed il presidente avv. Kiriaki ringraziando il rag. Camuffo per la bella commemorazione, si associa in nome dell’ as- Semblea al vivo rimpianto per 1 uomo che, con fede sincera e profondendo sempre e dovunque V affetto più intenso, fu per ben 15 anni duce va- loroso della istituzione. Ricorda quindi con elevata e commossa parola un altro benemerito scomparso, il comm. Emilio Penzo ed alla memoria di lui invia pure 1 affet- tuoso saluto dell’ assemblea. Il comm. Besana, in nome della Società Lom- barda si associa alla commovente affettuosa dimo- strazione. Altrettanto fa il barone Monti vice pre- sidente della Società Benacense. Il rag. Camuffo dà quindi relazione sul lavoro svolto dall Assaciazione nel biennio 1906-907 col- legando fra loro le varie attività in modo da dare un quadro completo ed armonico dell’ opera com- piessa alla quale attende la Società. Passa quindi in rapida rassegna tutto il la- voro compiuto e ne analizza 1° importanza. Ricordata l opera della Scuola Veneta di Pe- sca, parla sul funzionamento dell’ Asilo e ricorda che sono ora venti gli orfani e derelitti ricoverati nella nave-scuola « Scilla » e dei quali si intende di fare sani ed utili elementi di propaganda, be- nefica semente che darà ottimi frutti nella nuova generazione peschereccia. Mette in rilievo quanto fu fatto pel rispetto alla legge ed ai regolamenti sulla pesca e pel ri- popolamento delle aque pubbliche del Veneto. Accenna all’ opera prudente ed attiva spiegata a tutela dei pescatori chioggiotti che esercitano industria nelle coste del vicino impero austro- ungarico e nelle aque albanesi ed epivote, e ri- corda molteplici altre pratiche per patrocinare gli interessi generali e professionali dei pescatori. Parla del grave problema della cooperazione fra pescatori ricordando che gli apostoli della coo- peraziane italiana, S. E. Luzzatti e l on. Maffi, patrocinano con benevola simpatia il problema pe- schereccio. Viene infine a parlare della Cassa di previ- denza « S. Marco » facendo rilevare come nella Collettoria di Chioggia sieno inscritti oltre 900 pescatori dei quali quasi 300 sono riassicurati alla Cassa Nazionale; accenna al fondo destinato a portare henefico soccorso alle famiglie dei nau- fraghi e dice che facile sarà in breve tempo l ot- tenere dai pescatori il modesto sacrificio che loro sì chiederà a compenso dell’ immenso vantaggio sul quale non potranno più dubitare. La relazione del rag. Camuffo riscuote vivi applausi, ed il presidente rilevando che essi dimo- Strano il pieno consentimento dell’ assemblea per l importante lavoro compiuto, ringrazia vivamente il relatore e quanti nei varii uffici della Società con tanto intelletto e con tanto amore danno opera benemerita. Il comm. Besana ed il barone Monti hanno vive parole di plauso e si rallegrano per l’attività sociale. N prof. Levi Morenos si dice lieto di parteci- pare all’ assemblea come il Comitato permanente del Consiglio superiore del lavoro, su relazione dell’ on. Maffi, nel discutere il regolamento per l'esecuzione della legge 11 luglio 1904 abbia con- fortato col suo voto le proposte sempre da noi sostenute ed i provvedimenti fino ad ora da noi invocati in favore delle cooperative. Il cav. avv. Voltolina ed il cav. uff. dott. Miiller raccomandano di sollecitare dal Ministero degli esteri i provvedimenti invocati in favore dei pescatori chioggiotti nelle aque austro-ungariche. Il dott. Miiller ed il prof. Pellizzari interes- sano la presidenza ai riguardi del commercio del pesce. L’ avv. Voltolina, il sig. Lanza, ed il cap. Gavagnin intrattengono 1’ assemblea sulle pratiche da farsi per impianto di un stazione di salvatag- gio a Chioggia, stazione che l avv. Voltolina ri- terrebbe opportuno fosse istituita fuori del porto di Chioggia tra le foci del Po e quelle del Piave. Il cav. prof. Meschinelli presenta un ordine del giorno, che l'assemblea, approva perchè il Ministero di agri- coltura abbia a sussidiare 1’ Asilo della nave « Scilla ». Ai riguardi dell'adesione chiesta dal comitato promotore di una Società nazionale di pesca, l as- semblea si associa alle decisioni prese dalla con- sorella lombarda. Il notaio dott. Lazzaro Levi, anche a nome del sen. Tiepolo, dopo d’aver ricordato con elevate parole il compianto sen. Sormani Moretti presenta la relazione del collegio dei sindaci sui bilanci, relazione colla quale il Collegio sindacale, ricono- sciuta la perfetta regolarità dell’ amministrazione della Società, della Scuola e dell’Asilo, ne approva i bilanci e propone all’ assemblea di volerli san- zionare e deliberare anche un voto di plauso al prof. Giuseppe Pardo per l’opera benemerita spie- gata in pro delle finanze dell’ Asilo. Il collegio fa poi alcune raccomandazioni ai ri- guardi del chinino di Stato, alle famiglie dei pesca- tori che ‘abitano in zone malariche, circa le spese spedaliere per i ricoverati nella nave « Scilla » ecc. Approvati i bilanci ed il voto di plauso al prof. Pardo, la presidenza accetta la raccomanda- zione di appoggiare l’ iniziativa dei promotori di un grande aquario già progettato e che dovrebbe sorgere al Lido. Si rimanda ad altra seduta la nomina del presidente generale, e, procedutosi alla votazione per la nomina delle altre cariche vacanti, risul- tano eletti a Consigliere il cav. Antonio Garioni con voti 35 su 35 votanti: a Sindaco il sig. Piero Parisi con voti 34. Nomine ed Onorifi- Il cav. prof. Luigi Meschi- cenze. nelli Presidente della Sezione d’ aqua dolce della Società Re- gionale Veneta per la Pesca e 1’ Aquicultura e Presidente del Comizio Agrario di Vicenza è stato nominato Membro della Commissione compartimen- tale del traffico di Venezia. Ci compiaciamo vivamente con legregio e ca- rissimo collega ed amico, sicuri che in seno alla Commissione egli sosterrà valorosamente anche Vim-_ portante questione del trasporto ferroviario del pesce. 5: - L’egregio consocio ed amico professore dottore nobile Arturo Bellini, con Regio Decreto 1 Marzo, su proposta di S. E. il Ministro di Agr. Ind. e Comm. è stato insignito della croce di Ca- valiere della Corona d’ Italia. Allo stesso prof. Bellini la Società Centrale di Pesca di Parigi, nell’ adunanza del 7 aprile decretava la grande medaglia d’ argento (la mag: giore onorificenza della quale dispone la Società) per gli studi sull’ anguillicultura. $ Al valente ed appassionato studioso la « Ne- ptunia » porge vivissime congratulazioni per le meritate onorificenze. : d = (SI) Scuola Veneta di Pesca ed Aquicultura se i : i È Lunedì 13 Aprile a bordo della nave-scuola « Scilla » si è riunita la Giunta esecutiva della Scuola Veneta di Pesca e dell’ Asilo pei figli dei marinai-pescatori. Erano presenti il presidente cav. uff. Galim- berti, il vice presidente prof. Giuseppe Pardo, il comm. Cerutti presidente della Deputazione Pro- vinciale, il prof. Levi Morenos, il cav. prof. Me- schinelli, il dott. G. B. Voltolina, il rag. Camuffo, ed il cav. ing. Beppe Ravà. Seduta della Giunta esecutiva. Avevano giustificata 1’ assenza il cav. uff. Giu- stiniano Bullo, il cav. avv. Francesco Voltolina, i sav. uff. dott. Miiller ed il direttore didattieo Benassi. La Giunta approvati i bilanci di previsione 1908-1909 della Scuola e dell’ Asilo e prese varie deliberazioni d’ ordine interno specialmente ai ri- guardi delle esercitazioni pratiche della pesca i mare dei giovani ricoverati nell’ Asilo e nella fe- sta della Seuola nel giorno di S. Marco, deliberò un voto di ringraziamento ai proprietari di Valle Lesd È, 57 — Dogà per l’ ospitalità e gli aiuti accordati agli al- lievi della « Scilla » per le esercitazioni ‘ pratiche vallive. Approvò pure la proposta di ammissione nel- l Asilo dell’ orfano Vianello Luigi. Si riassumono nel seguente prospetto i dati relativi agli inscritti, alle frequenze ed alle lezioni impartite nei Corsi elementari tecnico-pro- fessionali tenuti a cura della Scuola Veneta di Corsi elementari te- cnico-professionali. Pesca ai figli dei pescatori dell’ estuario veneto nell’anno 1907: QIQUuIOoI(T m © # — = S QIQUIOAON 10 lesi n IT Sì S QUOISSOS iti I 3 OzIEN © dd re a 0 1 = (Li titero) CARE | La) 9 = QUOISSOS oo Do = TS rl Ab S QIqUuIAoI(] SE ca | S = 3 3 Qt o OA NEE= NON a Sal QIQquaaoNn DB i Sa Ò N Cn) DI Zi A alto lgi S n OZIEN 9 00 D Gi eee Da va ; - = ; (A OIBIQGOT SCO foi d Nar! _ CREA LI D O O DIEUISo) + © @ Serie | rasi = (N Re sic es se oe IIVLOL Sasa i MSA ia | S id n S 5 QI1quIdoT 19 19 | | 19 109 [ ] | (=) =) QIQuoAON Si Sia | Ea = QUOISSOS | s E ì = OZIEN È SÌ = 1019 è (ee) cs eo ORION I oi Ii | & QUOISSOS | Seo = TIVIOL Si da | iS S E 5 = CACLUGAITEA # 10 [esso Les] N) Ss QIQUIOAON Dm na) SI TE5 QUO:SSAg 2 S S OZIEN è O. Mm. 0 | 10 —- # 0 m = o1BuuAL) (Colo (Cu I mm DÌ QUOISSIS | "i 43 A ta o. *» esi es «8 & ERACE SIA PE SEA Si) SALI REM RIME SS 3 (= MITE = IC] S SU RS Li (i ; E I 5 ki Da) 5 L E 2 sa ded 3a) ° n v = sa ® _ Pi IS = 2 n Z v ò e) ©) (SA (7) [co] Studi ed Esperienze. Il dott. Ottorino Tona fre- quenta da più mesi la Scuola onde giovarsi del materiale di consultazione e di quel tanto di materiale sperimentale che alla Di- rezione fu dato fin qui - coi scarsissimi mezzi di- sponibili - di procurarsi. Il dott. Tona ha fatto in questi mesi delle interessanti ricerche sperimentali intorno agli ef- fetti fisiologici che si riscontrano sul pesce pel cangiamento della densità dell’ aqua e delle quali egli riferisce in altra parte pel periodico. Vennero pure fatte dal dott. laboratorio della Scuola, Tona, nel modesto interessanti osservazioni sulle modificazioni subite dall’ emoglobina delle passere, gobii ed anguille nel passare dall’ aqua salsa alla dolce. La Festa di « S. Mar- . La gaia festa gentile pro- co » pei figli dei ma- mossa 1’ anno scorso pel giorno rinai-pescatori dell’ E- di San Marco dalla Scuola Ve- stuario Veneto. neta di Pesca (vedi.\« Neptunia » 31 luglio 1907 pag. 93) s'è rin- novata quest’ anno bella e cara, malgrado il tempo piovoso, allietata dalla letizia ehe portano sempre i fanciulli quando sono raccolti per una lieta oc- casione. L’ arrivo. Alla mattina del 25 alle ore ì 9 giunsero col vapore di Chiog- gia gli alunni dei corsi serali, instituiti a Chioggia e a S. Pietro in Volta dalla Scuola di Pesca col preciso e pratico obbiettivo di combattere 1 anal- fabetismo e di preparare opportunamente del mare i figli dei pescatori. alla vita Portavano tutti un uguale distintivo (il leone di S. Marco su nastro rosso), ed erano accompa- gnati dai rispettivi insegnanti: maestro Angelo Bullo, sac. Tobia Bullo, cap. Luigi Pavanati di Chioggia, maestra Olimpia Viani-Schiavon di San Pietro. Li attendevano all’ approdo sulla riva degli Schiavoni: i figli derelitti dei pescatori accolti sulla nave-scuola « Scilla » col prefetto dell’ Asilo sig. Benedetti e con la loro maestra signora An- netta Viani, la banda dell’ Istituto Coletti gentil- mente concessa, una rappresentanza con il presi dente e la bandiera delle società: Mercato del pe- sce, Pescatori di S. Nicolò in Venezia, Arsenalotti Chioggiotti, Margherita di Savoia fra cittadini Chiog- giotti, Arsenalotti di Burano. V’ erano inoltre 1° 0- norevole Antonio Maffi, il nob. ing. G. Bullo, il prof. Giuseppe Pardo, il rag. M. Camuffo. LS Se n Corteo e passeg- al suono giata istruttiva. di girarono intorno al monumento Ordinato il corteo, allegre marcie, i fanciulli di Vittorio Emanuele, poi si recarono in piazza, San fermarono a visitarono la Basilica di Marco, percor- S. Salvatore intorno alla Colonna commemorativa del 748 e in corsero le Mercerie, si campo S. Paternian, davanti al monumento di Da- della « Scilla » sul ponte della quale doveva seguire la niele Manin; quindi sì portarono a bordo studiosi, € Pe- consegna dei premi ai più assidui e dove li attendeva il direttore della Scuola di sca e dell’ Asilo dott. Davide Levi Morenos. A bordo della na- ve «Scilla». - Le Autorità rappre- sentate. alla bordo della nave-scuola « Seilla» (riunsero spicciolata a per assistere alla cerimonia ; il cav. dott. Sartori in rappresen- tanza del Prefetto, il colonnello Verna pel generale Coen comandante del presidio militare, il magg. cav. Zornutti pel Comando del Di- stretto Militare, il comm. G. Cerutti pres. della Depu- tazione Provinciale, il cav. Testolini per il Sindaco, il senatore co. Tiepolo, 1 onorevole Teso, il capi tano Rossi pel comandante del Porto, il cav. A. S. De Kiriaki per la Societa di Mutuo Soccorso fra i pescatori di San Nicolò e pel cavaliere Caffi presidente della Congregazione di Carità, il conte Colleoni presidente della Deputazione Provinciale di Vicenza, il prof. G. Ceroni per la Società di M. S. fra i maestri elementari, il prof. cav. D. P. Ghidinelli di Belluno, il dir. D. Lega fra gli insegnanti, il sig. F. Bon sindaco di Benassi per la 3urano, il cav. Viale direttore dell’ Istituto Coletti, il comm. Giacomo Levi per la Dante Alighieri, il comm. Antonio Santalena per il Museo Commer- ciale, il cav. A. Barzan, il cav. prof. L. Me- schinelli, V avv. A. Cornoldi anche per la Scevola Libera Popolare, il dott. Tomiolo, la signora Levi- Morenos, il sig. G. I. Lanza, il maestro Costa di Pellestrina ecc. ecc. Telegrafarono, scusandosi di non potervi in- tervenire il Commissario distrettuale di Chioggia, il cav. A. Galimberti sindaco di Chioggia e presi. dente della Giunta esecutiva dell’ Asilo per i figli derelitti dei pescatori, il cav. prof. D. E. Bellemo direttore della Sezione di Chioggia della Seuola Veneta di pesca, il prof. Carlo Galimberti direttore della Casa Paterna di Lido, la contessa Teresina Comello e altri. Si dichiararono inoltre dolenti di dovere per altri impegni mancare, il dott. G. B. Voltolina, il prof. Nalato, il cav. dott. Miiller, il senatore Lucchini, on. Marcello e il av. ing. Beppe Ravà. * * * Alle 11, quando gli invitati ebbero preso po- sto e gli alunni si furono collocati nello spazio a. loro riservato, la parola il dott. Levi-More- nos, che pronunciò il seguente discorso : prese « È la seconda volta che nella Nave-Scuola si « La cooperazione del bene ». festeggia, con l’ intervento dei nostri giovani allievi dei Comuni pescherecci dell’estuario, la festa di S. Marco. « La Nave-Scuola inizia ormai una sua ricorrenza, si stabilisce una tradizione poichè qui si rinnova una gentile cerimonia, che rimarrà, spero, impressa nell’ animo vostro anche nella più tarda età come un caro ricordo dei giovani anni. «Ma un’ombra dolorosa si proietta nella luminosa giocondità dell’ odierna festa; legge fatale della vita che il dolore si alterni alla gioia! « Non apparisce, nè apparirà mai più ai nostri ri- trovi la veneranda, affettuosa immagine paterna del nostro buon Senatore Sormani Moretti, che non avrebbe certo mancato di essere qui con noi. « A Lui rivolgevo l’anno scorso con le mie prime parole, a nome di tutti voi, il primo saluto invi- tandolo a porgere il premio ai figli dei pescatori di Chioggia, Pellestrina, S. Pietro, Burano che si distinsero nei nostri corsi elementari tecnico - pro- fessionali. « A ricordarlo è sacro dovere rivolgere anzitutto il pensiero nostro oggi, poichè nella rieordanza dei morti vi è una forza educativa pei vivi. « Ricordo qui di Lui, come già nel giorno delle sue esequie, sovratutto due recenti immagini. Lo riveggo al Ponte di Vigo, in Chioggia, fra i vec- chi del fornito la loro giornata, lo riveggo su questa no- — le cadenti rovine mare — che hanno stra « Scilla » un anno fa, a banchetto, seduto fra Voi, alla mio vita. E questi due momenti assurgono, nel animo, come a simbolo dell’ enigma che si dice vita, che ci apparisce morte. «Una esistenza si chiude qui in basso, una vita — abbiamone fede -— si continua e rinnova fuori dei nostri sensi. Ma comunque il sentimento, 1 in- telletto e la fede risolvano 1 enigma, qualche cosa è certo che rimane di ognuno di noi: rimane tutto ciò che abbiamo voluto di bene, tutta la buona fede, il buon sentimento che ci mosse e sorresse nell’ opera nostra. < Vorrei che I immagine di Lui, come quella del compianto indimenticato amico Antonio Comello, come quella di tanti altri buoni, rimanesse, ricordo o giovani figli del mare che vi presentate ora cl perenne, nell’ animo dei piccoli derelitti del mare «che la nostra Scuola raccoglie ed educa. « Ma anco se nel succedersi degli anni la ricor- “danza di uomini e nomi si affievolisce e si perde, oh, rimanga sempre e si educhi nell’ animo della giovane generazione un sentimento affettuoso di perenne riconoscenza per tutti coloro che, noti 0 sconosciuti, pensarono il bene, vollero il bene, ope- rarono per il bene. * * * « Ed ora anche a voi venuti qui oggi a dare mag- giore solennità alla nostra modesta festa, a voi rap- presentanti egregi dell’ autorità marittima, scola- stica, politica, cittadina, a voi che incoraggiaste la Senola ed aiutaste 1 Asilo, nell’ ambito del vostro ufficio, a voi non solo a nome dei preposti, ma jan- che a nome di questi figlioli che la Nave-Scnola ospita stabilmente e di quelli oggi convenuti dalle isole sieno rese grazie vivissime. « Ed un ringraziamento pure a tutti i buoni, che aiutarono questa complessa opera, non di sola edu- cazione tecnico- professionale, ma anche ed anzitutto di eduzione morale e sociale; grazie ai miei colla- nella Sezione boratori che qui nella Nave-Scnola, di Chioggia, o nei corsi elementari diedero con buon volere 1 indefessa, intelligente opera loro. « E poichè di quest'opera della Scuola Veneta di Pesca è parte non solo integrante ma sostanziale sieno rese di l Asilo pei piccoli figli del mare, nuovo vivissime grazie a tutti i generosi che con- eorsero con le loro offerte al mantenimento dei pic- coli marinai pescatori che la « Scilla » rimanderà fra voi, ne ho fede, come buoni seminatori a por- tarvi buona semente. « E vi ricordo, anche quest'anno, che la giornata di S. Marco ospiti, una festa memoranda, perchè essa deve ri deve essere per voi nostri giovani manervi nell’ animo come una efficacissima lezione pratica, ideale: alla bontà, il principio fondamentale che solo può ravvicinare i lottanti per la vita, i softe- renti d’ ogni classe, i credenti d’ ogni fede. che concorra ad educarvi al supremo « Noi vogliamo che i piccoli figliuoli della «Scilla » possano un giorno, ritornando modesti lavoratori fra voi che istruiamo nei corsi elementari, portarvi la buona semente della voi in forma concreta adoperandosi, con voi e per umanità, e coltivarla con voi, nella organizzazione della mutualità, della pre- videnza, della cooperazione. « Ricordatevi però che queste espressioni esterne di solidarietà non sorgono e non si mantengono, con inesauribile potenzialità di bene, per virtù ma- gica di programmi, di statuti, di regolamenti. « Non le regole messe sulla carta, ma il sentimento che agita l’ animo fa prosperare gli organismi della cooperazione nelle sne molteplici forme di mutua- lità, previdenza e lavoro. Non programmi e statuti sulla carta fanno prosperare le cooperative ma il sentimento che educa al sacrificio, alla generosità, al disinteresse e induce a procurare il proprio bene senza far danno al prossimo ma anzi col fare il bene altrui. « Voi, o figliuoli non foste qui convocati per Vat- trattiva del piccolo premio materiale, nè, di ciò che mangeremo e berremo, ma perchè questo aftratella- mento in una solenne giornata, sia per tutti voi un esercizio per quanto ora limitato, di buoni sen- timenti. « E poichè l’ esempio è più efficace di qualsiasi teoria, così all’ esercizio di pratica morale, al quale vi si chiama in questa giornata assieme vissuta, volli si aggiungesse la presenza di un uomo pre- claro per tanti meriti, ma sopratutto per questo che egli, nelle asprezze delle lotte politiche, eco- nomiche, sociali non si lasciò mai condurre alla violenza, all’ acrimonia, alla presunzione, ma man- tenne sempre vivido il miglior sentimento dell’ a- nimo, il sentimento dell’ umanità. « Amico AnroxIo Marri! la tua vita di lavoratore, che seppe per forza di volontà salire e degnamente occupare i più alti posti nel tuo paese, non sarebbe qui da me ricordata ad esempio ai miei piccoli la- voratori del mare, se in questa tua vita non riful- gesse pure la dote migliore: la bontà d’ animo. « Ricordatevi, figliuoli, che a pochissimi è dato elevarsi ad alte condizioni, vuci economiché, vuoi politiche, che a pochissimi è dato veder ricono- sciuti e ricompensati tutti i propri meriti, tutto il proprio lavoro. Ma ricordatevi pure che a tutti i volonterosi è possibile diventare i eooperatori del bene se lotteranno giorno per giorno, nel proprio animo, tutto condurebbe alle forme più basse della vita, contro la prepotenza, contro ciò che li la menzogna, la superbia; se coltiveranno, nel loro animo, i sentimenti di compassione, di equità, di amore che soli innalzano la vita, rendendola vera- mente umana. « Siate i cooperatori del bene in qualsiasi for- ma, in qualsiasi attività della vostra vita! « Ricordate che la cooperazione economica non è un fine, ma un mezzo, giacchè la funzione morale e sociale della cooperazione è quella di sviluppare, nel quotidiano esercizio della vita, i migliori senti- menti dell’ animo umano. e uggine E poichè gli effetti diventano alla lor volta causa, e producono nuovi effetti, così il prevalere dei buoni sentimenti rafforza ed estende i vincoli della solidarietà, venendone nuova vita agli orga- nismi cooperativi; si crea così la vera cooperazione integrale, ogni qual volta si sopprimano discordie, si tolgano violenze, si limitino sfruttamenti. xicordate, in questa festa di S.Marco, che vi sarà pace in terra ed in mare, nelle officine e nei campi, che vi sarà pace tra gli uomini di buona volontà quando avremo organizzata veramente la coopera- zione, per il bene sociale, educando la nuova generazione a pensare il bene, a volere il bene, ad operare per il bene ! (Applausi vivissimi !). Discorso dell’ on. Maffi. Egli, più che un vero di- scorso, fece una lezione, pie- na di sentimento e di fede ai cari ragazzi che gli stavano attorno, spiegando loro i beneficii della cooperazione, dalla quale la classe dei marinai-pescatori ha diritto e ragione di attendere il proprio risorgimento economico e mo- rale. Disse prima delle instituzioni create dalla Società Regionale Veneta per la pesca, delle coo- perative da essi promosse, e in ispecie dell’ Asilo che ha sede sulla nave « Scilla » dicendo che Ve- nezia deve andare orgogliosa di questa geniale iniziativa, futuro semenzaio di cooperatori, che segnerà un grande progresso nell’ avvenire della patria nostra. Immaginando due quadri di cinematografo, de- serisse nel primo la vita attuale dei pescatori, che sono più di centomila, di cui appena ventimila sanno a stento leggere e serivere, che guadagnano secondo quanto riferisce il pref. D. Vinciguerra in media 50 centesimi al giorno, che faticano molto, affrontano i peggiori stenti e vivono in miseri tu- guri privi di tutto come i servi del medioevo. Trat- teggiò nel secondo quadro la vita del pescatore del tempo futuro, ma non lontano quando la coopera- zione gli assicurerà 1’ intero prodotto del suo lavoro, sopprimendo ogni specie di sfruttamento : allora il cresciuto guadagno gli consentirà una vita più comoda, più igienica, più confacente alle esigenze della salute e del cuore: e ciò perchè le cooperative si varranno di tutto 1’ aiuto che la scienza può dare all’ industria, perchè esse si gioveranno delle agevolezze disposte per loro dallo Stato con la legge 11 luglio 1904, perchè esse formeranno i sin- dacati potenti per la difesa di tutto il mercato, di tutta la produzione. Aggiunse però che ad affrettare questo lieto av- vento occorrono i piccoli sacrifizi individuali, giac- chè solo i volonterosi capaci di qualche sforzo hanno diritto di aspirare ad un più comodo stato. Presentando uno dei diplomi che accompagnavano i premi, e leggendovi il motto « Procura di farti ogni giorno migliore », osservando quindi infatti come i premi fossero costituiti da orologi, ne trasse la feli- cissima chiusa della sna bella lezione, in cui disse ai ragazzi: non mancate al dover vostro di miglio- rarvi, neppure un’ ora, neppure un minuto, nel corso della vostra vita. L'on. Mafti fu ascoltato con viva attenzione dal suo uditorio: grandi e piccoli lo applaudirono più volte e gli rinnovarono alla fine i più fervidi ap- plausi. I Premiati. I diplomi e i premi furono consegnati dallo stesso Maffi, il quale rivolse lodi ed incoraggiamenti con la sua buona maniera paterna a tutti i premiandi, i quali sono: Lanza Eugenio di Antonio, Chiereghin Inno- cente di Eugenio, Albanello Umberto di Vittorio, Sfriso Napoleone di Giovanni, del corso di Chioggia, Ballarin Giuseppe di Vittorio e Schiavon Federico di Silvestro del corso di San Pietro in Volta. I marinaretti della « Scilla » - distribuirono a tutti gli invitati il numero unico «I Figli del Mare » pubblicato per la circostanza, il quale viene distribuito agli oblatori ed alle autorità che, sus- sidiando 1’ Asilo, hanno diritto di conoscerne il funzionamento. Esso infatti, nella sua elegante veste tipografica, racchiude una quantità di indi- cazioni relative all’ Asilo, alla vita che vi si con- duce, agli scopi pei quali è instituito e contiene un completo elenco delle offerte che gli sono per- venute. Partiti i rappresentanti delle autorità e delle associazioni, con una rapidità veramente mera- vigliosa i giovani pescatori della « Scilla » sgom- bravano il ponte della nave dalle poltrone, sedie e panche disposti per le. autorità e gli invitati, e approntarono le tavole che erano accatastate sotto il castello. Approntata così in un batter d’ occhio la mo- desta mensa, oltre un centinaio di ragazzi prese posto al modesto ma bellissimo banchetto, al quale, parteciparono pure 1’ on. Antonio Maffi, il comm. Cerutti, il personale dirigente ed insegnante della Scuola Veneta, dei corsi elementari e dell’ asilo. Il servizio di tavola fu fatto dagli stessi pie- coli marinaretti della Nave-Scuola « Scilla », divisi in squadre agli ordini del loro Prefetto. Il numero unico a ricordo. È tl È: fo 3 TR] A Ecco il menu della caratteristica colazione : Zappa di trippe, polenta e moleche, formaggio, dolce. AIl «Aquarium» e alla «Casa Pa- terna » al Lido. Alle 2.30 p. con un rimor- chiatore e sporto concessi una barca da tra- dall’ autorità militare, i piccoli pescatori si recarono al Lido; visitarono la «Casa Paterna » accolti dal presidente comm. Pellesina e dai con- siglieri dott. Garioni, conte Avogadro, ing. Bullo ; si recarono quindi all’ « Aquarium » del sig. Ama- dori che fornì loro gentilmente molte spiegazioni, oltre avere accordato il libero ingresso. Carlo Picco, che in ogni occasione dimostra la sua simpatia per le nostre instituzioni pescherec- cie, volle offrire a tutti i ragazzi bibite e dolci nel suo ristorante Al Teatro. Alle 6 la lieta brigata era di nuovo sulla Riva degli Schiavoni, e gli allievi dei corsi serali ripar- tivano, grati ed esultanti, mandando calorosi evviva a Venezia, alla festa di S. Marco, alla Scuola di pesca che aveva preparato per loro il gentile con- vegno. Offerte signifi- I soci della M. S. fra arse- canti. nalotti chioggiotti intervenuti alla cerimonia vollero con gen- tile pensiero lasciare a beneficio dell’Asilo un’ of- ferta di L. 10.50: il maestro Costa offrì L. 5. Sono ma rilevantissime se si guarda alla loro provenienza. somme poco rilevanti in sè, °) è) NOTIZIARIO Cronaca delle Società Promotrici «= Cattedre = Stazioni - Cooperative = Consorzi. Cattedra Ambulante per Questa Cattedra, che ha il Casentino (Poppi - A- rezzo). una zona d’ azione famosa per ricchezza d’ aque rivolse attività anche a fa- vore del ripopolamento pei fiumi e torrenti del Casentino. Per iniziativa della Cattedra, e col- aiuto della R. Stazione di Piscicultura di Roma fu istituito un stabilimento ittiogenico presso la Stazione Agricolo Zootecnica annessa alla Cattedra stessa. Quest’ incubatorio è posto alla confluenza del torrente Lora col fiume Arno presso Ponte dei Poppi. la sua piccolo L’ incubatorio non potè tuttavia, per cause indipendenti del buon volere del personale della cattedra, pronto questa campagna ittiogenica. Perciò a cura ed a spese della Cattedra nel mese corrente si provvederà ad di Trota nel 20.000 avannotti nel torrente Solano affluente l’ uno di sinistra, 1’ altro di destra dal fiume Arno. Inoltre la cattedra con conferenze e con azione diretta presso la popolazione rivierasca eurerà che sieno rispettate le semine ed i divieti di pesca. esser a funzionare in una immissione di 20.000 avannotti torrente Archiano e di altri Cattedra Ambulante di Albenga. Per opera di questa solerte Cattedra l’anno scorso nel vicino Comune di Zucca- rello un modesto ma adatto ineubatorio capace di circa 50.000 ova di salmonidi. Nel 1907 si fecero immissioni di S. Irideus nel Neva e nel Penna- vaire mediante avannotti avuti da incubazione nel detto piccolo stabilimento. Anche rinnovarono le operazioni ittiogeniche avendo la R. Stazione di Piscicultura. di strate le ova di salmo irideus. sorse quest’ anno si 3rescia sommini- Il 29 marzo scorso 1 Asso- ciazione acquese pro aquicul- tura e pesca ha immesso nelle aque della Bormida e dell’ Erro 23 mila avannotti di trota Auviale. L’ immissione fu fatta in parte Ponte Carlo Alberto, in parte al disopra della diga di Terzo ed in parte a monte della diga di Malvi- cino, diga costruita della Città d’ Acqui. Il materiale ittiogeno fu inviato dalla R. zione di piscicultura di L’Associazione acque- se pro aquicultura e pesca. a monte del per 1’ aquedotto Sta- 3rescia che si è valsa per l incubazione delle uova di un nuovo ineuba- torio costruito in Alessandria presso il locale Con- sorzio Agrario. Apprendiamo inoltre che martedì 7 aprile, a cura della stessa Associazione Aequese, furono im- tratto preso fra Rivalta e Bistagno circa 20 mila anguil- messe nelle aque della Bormida nel com- line pur esse fornite dalla R. Stazione di Brescia che ne ha fatto praticare la pesca dalla Stazione di Marina presso Pisa. Società cooperativa a Nello scorso mese ebbe luogo Palermo. nei locali della Federazione dei lavoratori del porto, la seconda riunione per la costituenda Cooperativa fra i pe- seatori di S, Erasmo, La numerosa assemblea fu ] resieduta dal pre- sidente signor Domenico Benfante. Il sig. Sposito disse del bisogno di trasfor- mare la Società di Mutuo Soccorso in Cooperativa, per la emancipazione economica dei pescatori, mercè la cooperazione, la mutualità e la previdenza. Lega Pescatori di Co- Il giornale « Sorgiamo » di macchio. Comacchio riferisce che per ini- ziativa del compagno Vincenzo Carli, e col concorso del dott. Nibbio, domenica 1 marzo si costituiva la nuova Lega dei così detti pescatori delle mani dei poveri. Questa categoria di operai — aggiunse il « Sorgiamo » si agita per migliorare le proprie condizioni, che sono disgraziatissime. Nella seconda quindicina del Dicembre 1908, veniva dira- Per una Società Ita- liana di pesca. mata in Roma fra i membri della Commissione Consultiva per la pesca e altri autorevoli cittadini che s' interessano dei problemi economici-sociali, la seguente circolare : Roma, 15 Dicembre 1907. On. Signore, Quanti s' interessano alle condizioni della pesca in Italia deplorano sovente che ben pochi sono coloro che ai vitali problemi di quella industria dedicano intelletto ed amore. Così l'energia dei nostri abili pescatori potè andare dispersa nell’ uso di tradizionali sistemi di pesche, spesso irrazionali, ed ancora oggi l’ eco dei progressi raggiunti all’ estero, sia nei sistemi di conservazione del pesce, come nei trasporti e nell’ uso di nuovi e rimunerativi mezzi di pesca, non trova chi sappia attuarli. Questa nostra inferiorità non è imputabile alla sola classe dei pescatori perchè essi non hanno poi tutta la colpa se la loro ignoranza non è stata corretta coll’ esempio dei pro- gressi ottenuti altrove e se lo spirito di associazione non è stato in essi destato da una propaganda sana e cosciente. Certo non è a negarsi che in questi ultimi anni sono stati fatti dal ministero di Agricoltura, Industria e Commercio costanti tentativi per migliorare le condizioni della pesca e dei pescatori, ma l° azione del Governo andrà infeconda, ove sorgano soltanto organismi di vitalità fittizie, destinati a rac- cogliere le iniziative ministeriali solo per tornaconto del momento, senza preparare quel risveglio generale delle nostre pesche, il quale non può nè deve essere cimentato dai soli sacrifici che lo Stato ha cominciato ad imporre al suo bilancio. Già da qualche anno, precorrendo i’ opera del (o- verno, la Società Veneta e quella Lombarda per la pesca, furono le prime a suscitare nella coscienza puh- blica l’ importanza di problemi di pesca; estenderne il programma a tutta l’Italia costituisce oramai una necessità nazionale. Allo scopo pertanto di stringere in un fascio tutti coloro che alla pesca portano interesse o che da essa ritraggono sostentamento e lucro, crediamo giunto il momento opportuno per la fondazione di una Società Italiana per la Pesca, che imponendo ai suoi aderenti un tenuissimo contributo, ne faci- liti le partecipazioni anche ai semplici pescatori e si pro- ponga di tutelare, d’ accordo con le Società già esistenti, gli interessi di quell’ industria, per mezzo specialmente dell’ a- zione di gruppi locali. Nella speranza che V. S. voglia, approvando questa pro- posta, accettare di far parte del Comitato promotore della istituenda Società, La preghiamo ad intervenire ad una adu- nanza che a tale scopo avrà luogo nei locali dell’ Associazione Nazionale pel Movimento dei Forestieri (Via Colonna n. 52 primo piano) nel giorno di martedì 17 corr. alle ore 18 1{2. Qualora Ella non possa intervenire, La preghiamo a far per- venire la Sua adesione e le sue eventuali proposte all’ indi- rizzo dell'avvocato Giuseppe Palmisano (Via Palermo n. 49). Col maggiore ossequio Cav. FerpinanDO GALADINI - On. Pietro LANZA pi ScaLEA - Comm. Pietro ORSINI - Avv. Giuseppe PaLMIsANO - Avv. ALFREDO Ro- MIzi - Comm. G. RoncagLI - Comm. STEFANO Rosso - Pror. DECIO VINCIGUERRA. La seduta condusse alla costituzione di un nu- meroso Comitato Promotore che si pose .all’ opera elaborando uno Statuto per la costituzione della Società. Furono avviate trattative colle Società tegionali Veneta, Lombarda e Benacense perchè entrassero a far parte della istituenda Società come sezioni della stessa, trattative che non pote- rono però approdare, malgrado il buon volere dei preposti sia alle Società che al Comitato della istituenda associazione. Sappiamo però che, elimi- nati gli articoli che si riferiscono alle Società già esistenti, la nuova proposta di statuto fu accolta anche dai preposti delle Società dell’ Alta Italia e che la Società Italiana sarà fra non molto rego- larmente istituita. Auguriamo quindi alla nuova Associazione quelle prospere sorti che non pos- sono mancarle data 1 autorità ‘dei promotori @ futuri preposti all’ Associazione Nazionale che si propone di estendere a tutt’ Italia 1’ opera iniziata e tenacemente proseguita fra mille difficoltà dalle Associazioni locali, specialmente dalle Società Ve- netae Lombarda, pioniere di questo movimento eco- nomico-sociale che ora finalmente richiama Vatten- zione dell’ autorità e della pubblica opinione, — 63 VARIA IN ITALIA E ALL’ ESTERO La Commissione d’ in- La Commissione d’ inchiesta chiesta per la pesca nominata dal ministro italiano nel lago di Garda. di Agr. Industr. e Comm. in se- guito ai reclami pervenuti sulle condizioni della pesca nel Lago di Garda è stata così composta: prof. comm. Giglioli, presidente ; barone dott. cav. Alessandro Monti, presidente della commissione provinciale di pesca in Brescia ; prof. Floreste Malfer della commissione provin- ciale di pesca in Verona; prof. comm. Lorenzo Ratfo, capo sezione al Ministero di Agricoltura ; dott. cav. Enrico Giacobini, capo sezione per 1 uf- ficio della pesca nel Ministero di Agricoltura; Bet- toni Giulio, direttore della regia stazione piscicola di Brescia in qualità di segretario. x La commissione si recherà sul Garda nell’ ul- tima decade dell’ aprile corrente. Alcuni tentativi di An- Nel precedente numero della guillicultura nelle Valli «< Neptunia » si riferì sulle e- salse da pesca nel Po- sperienze che a scopo scienti- lesine. fico e tecnico furono condotte dal nostro collaboratore prof. dott. Arturo Bellini in Val Nova nel Comacchiese. Quelle esperienze, tanto meritamente apprez- zate, attendono però 1’ ampia conferma della pra- tica, conferma che non mancherà ad opera degli stessi Bellini proprietari di valli e valentissimi vallicultori. È però doveroso ed utile tener nota di tutti i tentativi pratici fatti anche da altri val- licultori i quali, guidati da felice intuito industriale, compresero che solo provando e riprovando si può riuscire nella razionale intensiva anguillicultura come in ogni altra coltura. Ci consta che il signor Luigi Ravagnan di Chioggia, della ditta Fratelli Ravagnan, proprie- tario di Valle S. Leonardo in Po di Levante viene da più anni seminando nella sua Valle da pesca an- guilline capillari fatte venire dalla Toscana, di poi delle anguilline cannajole pescate in Laguna di Vallona, seguendo in ciò lo splendido esempio dato dalle Valli di Mesola dirette dal nostro va- lentissimo collaboratore cav. uff. L. Costantini. Speriamo di poter avere i dettagli delle semine fatte dal Luigi Ravagnan; ad ogni modo quello che oramai si può dire accertato si è che 1 esito pratico delle semine fu ottimo poichè la Valle, che in seguito alla rotta di Scanavilla aveva visto all’ improvviso rapidamente abbassarsi. P usuale produzione di femmenali, nel giro di quegli anni colle semine fatte non solo migliorò le sue condi- zioni, ma superò 1 ordinaria produttività delle an- nate prosperose. Congresso della So- Questa Società teneva il suo cietà austriaca di Pe- XX congresso generale dome- sca in Trieste. nica 26 aprile alle 11 antim. nell’ edificio del Governo marit- timo, col seguente ordine del giorno : 1. Lettura del protocollo del congresso ante- cedente. - 2. Discussione sul rapporto annuale. - 5. Discussione ed approvazione del bilancio an- nuale. - 4. Presentazione del preventivo per 1’ anno 1909. - 5. Comunicazioni. - 6. Eventuali proposte dei soci. - 7. Elezione di due revisori del bilancio. Assemblea della So- Pel 5 maggio p. V. ad ore cietà di Piscicultura 10 antim. è stata indetta 1° as- di Torbole. semblea generale della fiorente Società di Piscicultura Artifi- ciale per trattare il seguente ordine del giorno : 1. Prelettura del Protocollo dell’ ultima tor- nata. - 2. Relazione della Presidenza sulla gestione sociale. - 5. Proposte relative al dividendo pro 1907. - 4. Nomina di due revisori dei conti pro 1908. - 5. Nomina della Direzione. - 6. Eventuali proposte. In base al conchiuso dell’ Assemblea Generale dei 25 agosto 1906 la Direzione di Piscicultura, quale rappresentante della Società, a tutti quei signori azionisti, che onoreranno di loro presenza VP assemblea dei 5 p. v. maggio offrirà dopo la chiusa un saggio gratuito di trota ed accessori. 6) —— ——_—_ ® VARIETÀ Le sogliole di Ostenda. Un epicureo raccontava che trat- tenutosi tre settimane in Ostenda, nei suoi tre pasti quotidiani si era cibato solamente di sogliole cotte in varie maniere, e quel paese, invece di essergli ve- nuto a noia, gli era piaciuto ogni giorno più: anzi assicurava, nessuno avrebbe potuto offrirgli un pasto più gradito. Si può pensare che l’arte dei cuochi sia giunta in Ostenda alla mag- giore perfezione : invece — scrive il signor A. Piteairu Kno- wles nella Woche — la fama mondiale acquistatasi dalle so- gliole vendute sul mercato di quella città dipende dal fatto che esse sono pescate nel luogo ove trovano le migliori con- dizioni per vivere e fare la carne più saporosa cioè tra il 51° il 53° grado di latitudine. La pesca di quel pesce — che i fiamminghi chiamano, per la sua forma piatta, lingua di mare — costituisce una fonte notevole di ricchezza per il Belgio. Ogni anno ad Ostenda se ne vendono per oltre cinque milioni di franchi. I negozianti, appena le sogliole sono sbar- cate dai pescatori, le accomodano tra strati di ghiacci e le spediscono in tutte le direzioni, dimodochè esse arrivano fre- schissime nei grandi restaurants di Parigi, di Berlino e di Vienna. La pesca delle sogliole non si può fare con le comuni reti, perchè esse amano di stare mezzo sepolte nella sabbia del fondo del mare: si adopera quindi una rete a strascino che da una parte termina in una specie d’ imbuto e si stri- scia sul fondo. Lo scrittore, che è un belga, orgoglioso del suo pesce nazionale, termina l’ articolo con una ricetta per cuocere le sogliole, in maniera tale da disgradarne i cuochi di Lucullo Devesi incominciare dal tagliare a pezzi un gam- bero e cuocerlo con burro: poi vi si aggiunge un po’ di brodo, un bicchiere di madera, qualche goccia di cognac, po- modori e pepe. In questa salsa si cuociono i filetti di sogliole, e sì servono su fette di pane arrostite, guarnite di pezzi di gambero. La ricetta è un po’ complicata, ma l'autore assi- cura che vale la pena di provarla, e perciò l’ abbiamo, come curiosità, riprodotta. + Xa = GUCE I più importanti prodotti delle aque sul Mercato di Venezia nella se- conda quindicina del mes= di Aprile 1908. Branzin — Labrax lupus : Kg. Tria — Mullus surmuletus : Kg. 760 » 840 Corbetto — Umbrina cirrosa : Kg. 2290 » 1213 Dental — Dentex s.: 1570 » 535 Kg. Arboro — Pagellus erythreus : Kg. 4100 » 3940 Sgombro — Scomber scombrus : Kg. 120 « 350 Lanzardo — Scomber colias : Kg. — »d —_—_ Ton — Thyinus s.: Kg. 1050 » 3335 Sanpiero — Zeus faber: Kg. 4400 » 3050 Volpina — Mugil cephalus : 3500 » ——— & Kg. Caustelo —- Mugil capito : Kg. 1790 » 1160 Lotregan — Mugil auratus : Ke. — » —— Vergelata — Mugil saliens : Ke. 7680 » 1970 Bosega — Mugil chelo : Kg. 1250 » ==. Rombo-Soazo — Rhombus s.: Kg. 2210 » 2270 Sfogio — Solea s.: Kg. 2530 » 4250 (Dalla Statistica del mercato del pesce del prof. dott. G. Nalato) da L. da L. da L. » 0.83 0,80 0.85 » EMA 2.80 2:20 4.20 Marzo e nella prima quindicina di Sardella — Alosa sardina : Kg. 49900 da L. 0.42 a L. 1.20 » 22600 » 0.60 » l— Sardon — Engraulis encrasicolus : Kg. 5350 da L. 1.28 a L. 1.50 » 2400 » 1.10 » 1.50 Bisati marini — Anguilla vulgaris : Kg. 9400 da L. 0.80 a L. 1,40 » 8250 » 0.65 » 0.90 Bisati femenali —— Anguilla vulgaris : Kg. 1070 da L. 1.38 a L. 1.80 » 1950 » 1.50 » 2— Calamari — Loligo vulgaris : Kg. 2490 da L. 2.60 a L. 450 » 2450 » 1.95 » 3.50) Sepe — Sepia oficinalis : Kg. 35270 da L. 0.52 a L. 1.40 » 145000 » 0.38 » 0.68 Folpo — Eledone moscata : Kg. 6550 da L. 1. al Li. lido » 7070 >» 0.90 » 1.25 Peocio — Mythilus s.: Kg. — da LL. — aL — » —— — » —_—€ » —_—_— Ostreghe — Ostrea s. (*) Kg. 1705 da: L. 0.30 a L. 0.45 » 450 » 0.70 » 1. - Scampo — Nephrops norvegicus > Kg. 12650 da L. 0.83 al Laelzo » 8550 » 0.90 » 1.22 Astese — MHomarus vulgaris : Kg. 180 da L. 3.70 aL 5- » 304 DAMA :50, » 4.50 Aragosta — Palinurus vulgaris : Kg. — da L. — aL —— » = » —_—_m » —_— Mazaneta — Carcinus moenas (Femm.) : Kg. — da LL. — aL. —— » i » —— » —_ Moleche — Carcinus moenas (in muta) : Kg. 2200 dal. 1.18 aL. 150 » 67500 » 0.62 » 1.22 o) Dal 15 Marzo è proibita la vendita dei. Molluschi che sì mangiano crudi; non però delle ostriche prove- | nienti dai parchi di allevamento con Bolletta d° origine del Fusaro da Taranto o dalla Spezia. - Quelle notate erano provenienti da Taranto e Spezia. Dorr. DAVID LEVI MORENOS Direttore responsabile Vicenza 1908 — Arti Grafiche Vicentine OTO + Afrarne PESCA. ED AQUICULTURA - VENEZIA —g_ NO TESI ZIA BE SULLA i ASSA DI PREVIDENZA *S. MARGO,, FRA PESCATORI VENETI È 6 x ” fr. KO j ] Scopo della Cassa di Previdenza , e concorrono alla permsione graziale la quale, qualora i mezzi lo permettano, verrà ad essi assegnata su deliberazione di tutti i pescatori soci della rispettiva Collettoria ‘ della Cassa e secondo le norme stabilite da apposito regolamento. «S. Marco » è amministrata gratuitamente da una Commissione nominata dal Consiglio della Società Regionale Veneta per la Pesca e | Aquicultura. — Perciò nessuna spesa grava sulla Cassa « S. Marco. » Tutto il danaro versato dai pescatori viene depositato presso un Istituto di credito e non può essere prelevato che pel pagamento delle pensioni o delle quote di assicurazione alla Cassa Nazionale di Previdenza. I fondi della Cassa « S. Marco » per le pensioni graziali vengono, anzi, anmentati cogli interessi che si maturano, coi sussidi del Governo e di Corpi morali e coi *premi della Commissione di propaganda della Cassa Nazionale. I pescatori di ogni Comune ove si costituisce una Collettoria, d’ accordo col Cassiere della Società Regionale Veneta, scelgono il Cassiere delegato per la Collettoria stessa presso il quale viene effettuato il versamento delle quote mensili. Quando uno qualunque dei pescatori riassicurati alla Cassa Nazionale venisse a morire prima del godimento della pensione, tutti î danari versati dal socio vengono resti- tuiti alla famiglia. A Chioggia esiste da due anni una Collettoria alla quale sono inscritti 926 pescatori. — Di questi 286 sono riassicurati alla Cassa Nazionale. — La Collettoria di Chioggia ha un capitale di Lire 14500,95 e pensiona già quattro vecchi pescatori inabili al lavoro. PARI ARTISTI LIES SEO E e I 3 4 Venezia, Aprile 1908. Nessuna spesa di amministrazione grava sui fondi della Cassa « S. Marco.» — La Cassa Stazione Climatica e Bagni di Mare da Venezia a Lido | Tragitto inanierle $ «sulla La - 1 DRESE be: a na #; » Caffè Restaurant di primo ordine — 'Salone è della più eletta società — Da Aprile a Ottobre t dances ‘e Chalets, 300 camere e saloni — Parchi — Capanne in riva al mare indicate pet l’ aria ma manente — Farmacia — Posta, Telegrafo. e ‘Telefone — Soggiorno delizioso raccomandatissimo dai mai ALLOGGI Cucina proafa a fuife le-ore E ; Spazio disponibile VENEZIA i HO:FEL"D' I? 31 Maggio 1908 — N. 5. NEPTUNIA RIVISTA ITALIANA DI PESCA ED AQUICULTURA MARINA - FLUVIALE - LACUSTRE PREMIATA CON MEDAGLIA D'ORO I all’ Esposizione Naz. di Milano 1894. - Esposizione Naz. di Torino 1898. - Esposizione Internaz. di Milano 1906 Fondata e diretta dal Dott. D. LEVI MORENOS Redattore Capo Rag. M. CAMUFFO BOECEETINO SME EIGERILE della Società Regionale Veneta per la Pesca e l’ Aquicultura e delle Istituzioni annesse: Scuola Veneta di Pesca. — Asilo pei figli derelitti dei marinai-pescatori dell'Adriatico. Cassa di Previdenza « S. Marco » fra Pescatori Veneti Organo Centrale per promuovere la Federazione Nazionale Aquicola + STO MM #©0R.I O: D. Levi Morenos. - Per la coltivazione intensiva delle anguille in aque dolci. PARTE UFFICIALE Società Regionale Veneta per la Pesca e l’Aqui- cultura. — Assemblea dei pescatori chiog- giotti per la costituzione del Sindacato Adria- tico. —- Repressione della pesca con la dina- mite. — Cassa di Previdenza « S. Marco » fra pescatori Veneti. - Per reprimere l inquina- mento delle aque pubbliche. - I risultati del- l’opera sociale nelle aque vicentine. - Con- vocazione del Consiglio d’ Amministrazione. Scuola Veneta di Pesca. — Perl’ incremento delle Cooperative fra pescatori. — Per la contabilità delle Cooperative fra pescatori dell’ estuario Veneto. — Studi statistici sulla produzione. — Istruzione professionale ai giovani ricoverati nell’ Asilo. NOTIZIARIO Cronaca delle Società promotrici : Cattedre, Sta- zioni, Cooperative, Consorzi. — Società Ita- liana per la Pesca. — Orfanotrofio pei figli dei pescatori in Porto d’ Anzio. — Cattedra Ambulante di Alessandria. — Per la fonda- zione di una Cooperativa di lavoro fra pe- scatori a Marsala. VARIA IN ITALIA E ALL’ EsTERO La pesca in Parlamento. - Un discorso dell’ on. Alfredo Lucifero. - Notevoli pesche di sgom- bri nell’ Adriatico. - Semine in laghetto al- pino. - Contro le pesche abusive in Provincia di Lucca. - Vendetta di pescatori fraudolenti. — Per la esplorazione scientifica dell’ Adriatico. — Pesca delle aringhe nel Nord. - Un sotto ma- rino per la pesca delle spughe. - La coltura intellettuale e morale dei pescatori danesi. Quantitativo e'prezzi dei più importanti prodotti delle aque sul mercato di Venezia. — (Vedi pag. 80). SUPPLEMENTI M. Camuffo. — L’opera della Società Regionale Veneta per la Pesca e l’ Aquicultura nel bien- nio 1906-1907 (Relazione all’ Assemblea gene- rale del giorno 8 Marzo 1908). —_—-T8tg8tg-—-T-—-° ° DIREZIONE ed AMMINISTRAZIONE - Venezia Nave-Scuola Scilla - Telefono n. 12-86 Abbonamento annuo alla « NEPTUNIA > Lire 12 — Coi supplementi Lire 20. Gli abbonamenti decorrono sempre dal Gennaio e quando non sono disdetti s'intendono tacitamente rinnovati Per inserzioni contratti a forfait. — Rivolgersi all’ Amm.° della « NEPTUNIA >» - Venezia # Società Regionale Veneta per la Pesca e 1’ Aquiculti Eretta in Ente Morale con R. Decreto 24 Novembre 1896 i a CASSA DI PREVIDENZA S. MARCO FRA PESCATORI VENETI COLLETTORIA DI CHIOGGIA 9; Bollettino del mese di Maggio 1908 LAd MOVIMENTO DEI SOCI Per la pensione governativa : Pescatori inscritti al 30 Aprile 1908 . È x ; i - N. 286 Pescatori inscrittisi durante il mese di Maggio 1908 È è : E » —_ ‘ N. 286. Per la pensione graziale : Pescatori inscritti al 30 Aprile 1908 . 3 î N. 642 Pescatori riassicurati alla Cassa Nazionale nel mese di Maggio 1908 » 2 » 644 Totale degli inscritti E 3 MT e MOVIMENTO DI CASSA Fondo per le pensioni governative : Fondo esistente al 30 Aprile 1908 2 ; È È P L. 7144.50 Quote versate dai soci nel mese di Maggio 1908 . - : z » 47.50 i i L. 7192.00 Fondo per le pensioni graziali : Fondo esistente al 30 Aprile 1908 ; : - ; j L--t13.907582 x Quote versate dai soci nel mese di Maggio 1908. » 62.50 Premio della Commissione di propaganda della Cassa Nazionale di Previdenza . ; ; E : È È a 3 ; È » 50.00 L. 5787.82 Importo delle pensioni pagate nel mese di Maggio 1908. > 34.00 x L. -D153:92% Fondo per sussidi alle famiglie di naufraghi. Fondo esistente al 30 Aprile 1908 È 45 (Ls 1839413 Contribuzioni versate nel mese di Maggio 1908 da armatori di barche da pesca . : 5 È È 5 : " s ; » —_.- L. 1834.13. Fondo per la bandiera sociale : Ammontare delle contribuzioni versate dai soci per la bandiera sociale : L.7#203:58 Fondo di Cassa al 31 Maggio 1908 L. 14983.45 SITUAZICNHE DI CASSA AL 3! MAGGIO 19608 Buono fruttifero N. 0124 in data 30 Aprile 1907 Banca i ORARI paio di Chioggia . L. 4500.00 Libretto di Risparmio N. 1887 della Banca sudgetta | |. .. /<. /.. +... >» 178501 Libretto di Risparmio N. 1905 come sopra E 3 i ° : » 1884.99 Danaro esistente presso la Cassa Nazionale di Previdenza. : - è : » 6734.00 Danaro esistente presso il Cassiere delegato della Collettoria i È È A » 79.45 Venezia 31 Maggio 1908 Totale È L. 14983.45. per LA COMMISSIONE AMMINISTRATRICE Ii Presidente È Inc. GIUSTINIANO BULLO Il Segretario ; Il Cassiere Rag. MAMERTO CAMUFFO | OR li Cassiere delegato della Pollettoring e > s, La ICONE Ss «MEPTUNIA» 31 Maggio 1908 Per la coltivazione intensiva delle anguille in aque dolci. In seguito all’ampio riassunto che abbiamo dato del ma- gistrale lavoro di Arturo Bellini nelle coltivazioni di an- guilline in aque salse ed al cenno fatto in nota allo stesso riassunto sulla relazione presentata nel settembre 1903 dal prof. dett. Levi Morenos al Congresso degli Agricoltori Ita- liani in Udine sull’ opportunità di utilizzare le anguilline ‘marine per coltivazioni in aque dolci, ci viene richiesto da vari abbonati copia di questa relazione. Crediamo perciò non inutile che la « Neptunia » ritorni fessor Levi Morenos svolse la sua relazione verbalmente su dei semplici appunti. 3 4 sull’ argomento anzitutto per avvertire che nel 1903 il pro- | î : La relazione fu però ottimamente riassunta dal bravissi- simo segretario del Congresso ed il riassunto fu pubblicato nel bollettino quindicinale della Società degli agricoltori ita- liani (1904). Crediamo però fare cosa gradita cando qui in « Neptunia » quel riassunto che ora alla di- stanza di pochi anni torna veramente di attualità essendo le previsioni del Levi Morenos confermate dalle splendide ripubbli- esperienze del Bellini sulle quali è doveroso richiamare la attenzione dello Stato e dei privati. Il prof. Levi Morenos fa notare, quale premessa alla sua relazione, con dati statistici e citando i lavori speciali di Albertoni, Celli, Manfredi, Nice- foro, Novi, Serafini, Zagato, come le classi lavora- trici italiane soffrano per deficenza di alimentazione, azotata. Questa deficenza non è causata solo da cat- tiva distribuzione del prodotto ma in verità, e più che tutto, dalla ricchezza nazionale, ‘dalla povertà di produzione. Il relatore ricorda i dati raccolti dal Tiravoni I. deficenza di nel lavoro: Patrimonio e reddito di alcune nazioni civili, che mostrano come il prodotto annuo delle varie nazioni europee, se fosse distribuito in parti eguali, darebbe per ogni gruppo di 5 persone il se- guente reddito annuo : Iebran cai e Ao Niro ARR SO, INGMAR AR e ZIO INFAUSINArIRalo 05200 IATA RR ISO « Ravvicinate queste cifre -— dice il Levi Mo- renos — che constatano la povertà della produzione italiana, con quelle che vi mostrano la deficenza di alimentazione azotata nelle classi lavoratrici, e ne avrete più che mai evidente 1’ urgenza di au- mentare la produzione delle cose necessarie alla vita, e sovra tutto di quelle che ci danno | elemento primo per la rigenerazione somatica del popolo nostro, dico la materia alimentare azotata ». Ma se l'Italia è ancora una nazione povera, se è la patria di malnutriti lo si deve in ultima analisi a questo: che noi non sappiamo utilizzare tutte le forze produttive possedute dalla nazione. « Ed ecco, o signori, continua il relatore la finalità altissima alla quale s' ingrana la modesta opera dell’ aquicultore, ecco la coordinazione di fi- nalità, che mi apparve manifesta nei temi che vi vennero sottoposti. i i) « Voi agricoltori siete già chiamati ad aumen- tare potentemente la ricchezza nazionale ed il quan- titativo di azoto assimilabile all’ uomo. « Ma non possiamo, non dobbiamo più arre- starci alla coltivazione della sola terra emersa ; 0- vunque si trovano le condizioni convenienti alla produzione di alimento azotato bisogna approfitarne, se vogliamo togliere il substrato alle più gravi in- fermità fisiche del corpo sociale italiano, cioè la denutrizione cronica che affligge tanti lavoratori nostri. « Ed oggidì il concetto che il suolo aqueo, come il terreno agrario, sia coltivabile; che gli a- nimali agricoli, come i terricoli, sieno allevabili, e non soltanto catturabili come ce li offre natura, 0g- gidì, ripeto, questo concetto elementare comincia a farsi strada anche in Italia, ma non s’ intende an- cora tutta V immensa importanza che lo sviluppo dell’ industria aquicola presenta per la produzione rapida e diretta di alimento azotato ; non si vede come, in determinati casi gli animali aquicoli deb- bano essere prescelti quale mezzo per trasformare in materia azotata assimilabile certi prodotti non diret- tamente utilizzabili dell’ uomo. « Voi agricoltori per produrre la materia azo- tata per eccellenza, la carne, dovete dare alimento al terreno — i concimi — dovete produrre e rae- cogliere e lavorare i foraggi; getali (mediante gli allevamenti nella stalla o nel trasformare poi i ve- pascolo) in carne bovina, ovina 0 suina. Orbene, in alcuni casi si può abbreviare questa serie di tra- sformazioni ed utilizzare quindi una maggiore som- ma di energie creative. « AI estremo margine della sorge una fabbrica di concimi chimici che nelle sue Laguna Veneta manipolazioni, utilizza pure non poca materia orga- nica, ch’essa riceve dalla città e dalla laguna. « N sangue ed altri rifiuti del macello, gli a- nimali sequestrati sui mercati come avariati, i ca- scami delle pescherie, quintali e quintali di erc- stacei — tutto questo materiale organico viene reso inorganico e portato, concime chimico, nel terreno che darà un prodotto vegetale povero di albumina, che poi si trasformerà nella stalla o nel pascolo in albumina animale. Orbene, mediante la coltivazione Peet di animali aquicoli, e precisamente di pesci carni- vori, come i salmonidi ole anguille, quel materiale organico potrebbe direttamente, senza essere disor- ganizzato e poi reintegrato, trasformarsi in mate- riale azotato vivente. « Questo è un esempio quasi simbolico, tipico, dello sperpero che 1’ uomo fa delle forze naturali ; che dire poi dell’ immensa somma di materia orga- nica che le aque e la terra ci offrono e che noi lasciamo inutilizzata mentre potremmo approfit- tarne, trasformando la forza potenziale in forza viva, mediante ) allevamento degli animali a- quicoli ». Il relatore viene quindi alla diretta trattazione del suo argomento e per amore di brevità riassume la storia biologica dell'anguilla con le parole stesse dell’ illustre biologo G. B. Grassi al quale si deve anche questa notevole scoperta, che onora la scienza italiana : « Le anguille diventano sessualmente mature nel mare, ad una certa profondità; quivi si cele- brano le loro nozze, le uova qui depositate, per il loro peso specitico vengono a galia; stando a galla in un ambiente favorito dalla luce, dall’ abbondanza di ossigeno e dal calore, rapidamente si schiudono. « Le larve neonate (piccolissimi leptocefali) abbandonano la superficie dell’ aqua, o come noi ci esprimiamo la vita pelagica, e si portano nel fondo del mare. « Quivi ingrandiscono (ordinari leptocefali) ed a suo tempo si trasformano nelle ben note anguil- line montanti alle foci dei fiumi ». È lieto di poter mostrare ai membri del Con- gresso le larve delle anguille i Zeptocefali, forme pro- fondamente diverse da quelle che si vedono mon- tare su nei fiumi e che, più o meno, ricordano le anguille. Queste larve nascono, si nutrono e cre scono almeno a 500 metri di profondità sotto il livello del mare, mentre le anguilline montano su per le foci dei fiumi e vengono a contatto im- mediato della mano dell’ uomo. Il relatore si ferma quindi a dare qualche cenno tecnico circa la montata delle anguille e la quantità di esse che si trova alle foci dei fiumi. Il primo a scorgere la relazione esistente fra la mon- tata delle anguilline e la discesa delle anguille a- dulte fu nel 1687, il Redi, il quale, descrivendo l'ascesa delle anguille nell’ Arno, afferma di aver contato 3000 anguilline per chilogramma; ‘il Gobin ne contò 3500 nella Senna e nella Loira e il Giglioli, uno dei pochi che in Italia si sieno occupati seria- mente di questa materia, sebbene i suoi studi ri- montino a trent’ anni fa, ne enumerò 3800. L’ ar- gomento è tutt'altro che mdifferente per la pratica. L’ oratore si atterrà nei suoi calcoli al dato minimo di 3000 anguilline per chilogramma. Le anguilline abbondano lungo tutto il litorale e in generale in tutte le nostre aque. In Toscana, dove esse son chiamate forse per antitesi cieche, perchè hanno occhi molto grandi, vi sono alcune località classiche per la preda delle anguilline ; ri- corda il Calambrone, le Bocche d’ Arno, i canali di comunicazione coi laghetti di Massa-Ciuccioli. Il Giglioli racconta che una volta vide un migliaio di pescatori sopra la foce dell’ Arno pescarne con i setacci per tutta una notte, e prenderne da 60 a 100 libbre per setaccio, vale a dire in una buona nottata, circa cento milioni. Ma Vimmensa quantità di anguilline che si può talora raccogliere non deve farci grande impressione; non bisogna dimenticare che 1’ azione che 1 uomo può esercitare sulla ripro- duzione delle anguille è nulla, mentre egli può mol- tiplicare a volontà la produzione delle trote e dei salmoni e in generale di tutti i salmodini. Il fatto che le uova vengono alla superficie del mare e il leptocefalo vive a grandi profondità è molto importante; bisogna pure tener conto che Italia, per 1’ estensione delle sue coste adatte a ricevere la montata, possiede questa ricchezza in quantità forse maggiore di tutti gli altri paesi del mondo. Il relatore passa quindi ad accennare ad altre proprietà biologiche delle anguille dal punto di vista industriale e commerciale, proprietà che rendono questo pesce così importante nella futura razionale produzione ‘di materia azotata. In con- fronto ai salmonidi indigeni è notevole 1 adattabi- lità dell'anguilla alle aque più diverse, salse, sal- mastre o dolci ; essa sopporta limiti di temperatura non sopportati dai salmonidi e predilige, a diffe- renza di questi, i fondi fangosi. La sua potenzia- lità gastronomica è così grande che si ciba di tutto, purchè si tratti di materie animali, siano esse or- ganismi viventi o morti o in sfacelo. Importante è pure il fatto che le anguille sono trasformabili con gran facilità mediante la lavorazione industriale (salagione, affumicazione, marinatura), la quale è anche di un costo molto limitato. Un’ ultima pro- prietà notevole dal lato pratico è la grande vitalità delle anguille fuori dell’ aqua. Tutti sanno che esse possono vivere fuori dell’ aqua ed anche per gior- nate intere, cosicchè, spedite da Comacchio in casse di legno bucate, dopo cinque giorni di viaggio ar- rivano quasi tutte vive a Londra, dove sono im- messe nei bacini del mercato di Billingsgate. Si potrebbe obbiettare che v è chi sconsiglia la coltivazione delle anguille, perchè esse riescono molto facilmente a sfuggire dal luogo dell’ alleva- mento uscendo dall’ aqua per vagare pei campi. i = G Sebbene questo fatto sia ritenuto per vero da il- lustri scienziati fra i quali Agassis Figuier, Nilson, Jarre], Micklas tati, pure l’esperienza sta a dimostrare il contrario. Vogel, direttore della Scuola | e affermato anche in recenti trat- pratica di pisci- cultura di Cragen, secondo riferisce il prof. Ar- turo Bellini autore di studi molto interessanti sul- l’emigrazione delle anguille, mise per esperienza nell aqua di un piccolo stagno, dove si trovavano delle anguille, sostanze nocive che ne produssero quasi la morte; eppure non una di esse uscì dallo | stagno. Ha voluto far cenno di ciò per togliere un pregiudizio tanto largamente diffuso. Ricordata quantità di anguilline che viene su per il litorale italiano, il utilizzata I immensa relatore passa ad esaminare come si è finora questa montata e come la si dovrebbe secondo un sistema organico e razionale. Non farà capillari nè delle cannajole nelle cosiddette valli, an’ industria utilizzare cenno della utilizzazione delle anguilline che fu a lungo studiata dell’ illustre comm. Cava- lieri. L’ argomento richiederebbe una speciale trat- tazione, ma si riferisce alla piscicultura marina ; < gli è ad ogni modo grato e doveroso ricordare il nome del cavaliere ufficiale Luigi Costantini bene- del quelle valli che dal 1890 ad oggi per prime fecero merito direttore tenimento di Mesola e di a merito del Costantini regolari semine di anguil- line cannajole. Si limiterà a rilevare che 1° incetta delle anguilline in Italia rimonta all’ 82, quando il direttore dello stabilimento di piscicultura di Hu- ningen, popolò il Danubio di anguille francesi e italiane. In seguito il Ministero di agricoltura in- caricò il prof. Giglioli di fare, giovandosi dell’ espe- rienza, la semina delle anguilline capillari, che fu iniziata nel 1885. È un del quale il relatore ha potuto aver dati che vanno fino al 1897, atti della consultiva per la pesca sono in arretrato e non si hanno quindi argomento pratico perchè gli Commissione notizie più recenti. In 18 anni fu- rono seminati circ: milioni di cifra esigua. Quattro milioni nove anguilline ; grossa in apparenza, ma in realtà molto furono immessi nel lago Trasimeno, le rimanenti furono distribuite nel lago di Bolsena, nel lago di Ohiusi, nel lago di Monte- pulciano, nel lago Maggiore, nel lago di Garda, nel lago di Mesola, nel lago d’ Iseo, nel Volturno, nel Sarno, ecc. ; ma basta pensare solo al lago Mag- giore e al lago di Garda per immaginare che cosa sono divenuti questi cinque milioni di anguilline. Nella provincia di Vicenza furono fatte, dal 189S al 1903, delle semine di anguilline in bacini molto ristretti, sotto la sorveglianza di un modesto ma valentissimo piscicultore, Luigi Meschinelli. In cire: cinque anni fu immesso mezzo milione di cieche nel laghetto di Fimon ed in piccole roggie e torrenti, in modo da poterle seguire in avvenire. Crede che fatti Giorgio della anche nella provincia di Udine siano stati aleuni tentativi, per esempio a San Richinvelda dal Pecile, a Butrio dal Ooncina, ecc. Il prof. Pecile potrà dire qualche cosa sui risultati che ha ottenuto, ma purtroppo mancano dati precisi. Ricorda a questo poposito che il Giglioli scriveva, venti anni or sono, le seguenti parole : « Coneludero dicendo che le aque del Trasi- meno sono eminentemente adatte per 1 anguilla, che vi raggiunge straordinarie dimensioni; onde possiamo fondatamente ritenere che la più parte delle cieche ora immesse potranno giungere al loro pieno sviluppo, ed in tre 0 quattro anni rappresen- teranno un valore approssimativo di circa 200,000 lire; anche se solo la metà di esse giungono ad essere adulte è un bel frutto per le 1040 lire spese per la loro immissione ». Certo, il prof. Giglioli non seriverebbe ora nello stesso modo, data la conoscenza che oggi si ha dell’ azione limitatissima che 1° uomo può eser- citare per rompere l'equilibrio naturale nelle aque pubbliche. E oramai accertato che V azione dell’ uomo nelle aque libere è tanto più limitata quanto più vasto il bacino. Immettere muovi pesci dove quelli che vi erano sono diminuiti 0 scomparsi, senza togliere le cause che li hanno fatti diminuire 0 scom- parire, è come seminare il grano in um terreno dove si sa che il grano seminato viene distrutto da cause molteplici. Dopo vent'anni di esperienza dovremmo esserci convinti che prima di seminare è indispensa- bile provvedere ad eliminare almeno aleune delle mag- giori cause che rendono così poco efficace la semina delle anguilline capillari in aque pubbliche. Bisogna dunque raccogliere queste anguilline che vengono su dal mare italiano e portarle in un ambiente tale dove non esistano i loro nemici, fra carni- i quali le stesse anguille adulte, che sono vore per eccellenza. Bisogna trasformare la colti- vazione estensiva in intensiva e prendere tutti quei provvedimenti che possano giovare non agl’ inte- ressi elettorali di questo o quel deputato, che pesca i voti persino facendo semine di pesciolini, ma a me- rendere questa industria veramente proficua diante la razionale aquicultura. Quì V oratore accenna ai principî generali della razionale coltivazione : L’aquicultura ne’ suoi vari rami di attività, quindi anche in questo dell’ anguillicultura, ha per i) SES Di 1 £ teen do prima fondamentale operazione 1 adattamento del capiente nel quale si coltiva la specie ittica. Per le anguilline il capiente va da vasche di pochi metri quadrati agli stagni di allevamento. in speciale î nel capiente bisogna prendere E nel capiente bisogna prender considerazione i mezzi per trattenere la semente, cioè le anguilline, e lasciar rinnovare 1 aqua; la produzione dell’alimento naturale, l'allontanamento dei nemici e dei commensali inutili, anzi dannosi perchè consumerebbero 1’ alimento destinato alle anguilline; accenna poi alle varie operazioni aqui- cole (custodia, alimentazione sussidiaria intensiva, selezione per la vendita), facendo notare che ognuno di questi argomenti abbisognerebbe di una speciale < conferenza, pur non nascondendo che purtroppo in questo campo si deve lamentare la mancanza di ricerche e dati tecnici ben provati dall’ esperienza. fede a Perciò cieca quanto dicono sull’anguillicultura i trattati di pisci- non bisogna prestare cultura ; il vero trattato pratico su questo argo- mento è ancora da farsi, e non si avrà che dopo molteplici coltivazioni sperimentali. Non bisogna prestare fede cieca a ciò che rae- contano i piscicultori circa i risultati ottenuti, sia in Italia, sia all’ estero. Per esempio, il Milet asse- risce che un chilogrammo di anguilline da lui poste in una torbiera dell’ Aisne ha prodotto, dopo tre anni, 2500 chilogrammi di anguille. Occorre dunque agire con prudenza, e non fare promesse di favolosi raccolti. Ha parlato delle anguille capillari; però, se lungo le foci di certi fiumi vengono su le anguilline capillari, in certi estuari, come nell’ estuario veneto si trovano anguilline non più trasparenti, che ven- gono pescate in notevole quantità e sono lunghe on ordinariamente meno di 25 centimetri. La legge proibisce la pesca delle anguilline di lunghezza inferiore ai 25 centimetri; ciononostante una grande quantità se ne trova in commercio ; per esempio, dai friggipesce di Venezia. Queste anguilline, dette a Comacchio anguilline cannaiole, si prestano benis- simo ad essere coltivate in bacini chiusi, meglio che non vi si prestano le cieche. All'estero si fa di esse un notevole commercio ; in Francia vi sono Case che commerciano a prezzi molto elevati le anguilline di 30 centimetri; per nella Charente Infè- esempio, una Casa residente rieure le vende a 50 lire il mille; ma fa pure spe- dizione di piccoli pacchi da 10 chilogrammi, che non contengono che 1S0 anguille, per il prezzo di L. 11.50. In Germania le anguilline di 535 centi- metri costavano, sino a pochi anni sono, 75 marchi ogni mille; ora sono un po’ a miglior prezzo. A. Chioggia, a Venezia è possibile avere anguille lunghe da simi il chilogrammo; div Marano Lagunare forse anche per meno. Il costo delle anguille da semina è dunque minore in Italia, quantunque esse ab biano una lunghezza maggiore, il che nell’ anguilla ha molta importanza. raccogliendo quanto ha esposto, il relatore fa due proposte distinte ai riguardi della utilizzazione h 25 a 35 centimetri, per 40 0 50 cente- delle anguilline marine per colture in aque dolci ; tenendo distinta 1 utilizzazione delle anguilline can- naiole, da quella delle anguilline capillari o cieche, il relatore propone che si suggeriscano agli agri- coltori le prime per allevamenti industriali da farsi in capienti di 20 a 30 are. Le anguilline capillari dovrebbero invece sug- gerirsi per allevamento in piccoli bacini; questi allevamenti dovrebbero servire per portare le capil- lari alla dimensione delle cannaiole allo scopo di seminarle poi nelle aque pubbliche o negli stagni di allevamento. Sono quindi gl’ Istituti governativi agricoli, zootecnici e quelli speciali come le Regie Stazioni di piscicultura, che dovrebbero curare queste eol- tivazioni per le semine in aque pubbliche, ovvero le grandi Amministrazioni private per sperimentare la coltivazione in stagni di proprietà. Accenna al disegno di Osservatorì aquicoli da istituirsi per opera di privati col concorso dello Stato e dei quali trattò già per la Scuola di pesca ed aquicultura istituita in nel suo programma quest’ anno in Venezia. Sino ad ora in Italia — conclude 1 autore — la coltivazione del suolo aqueo interraneo non ha portato un sensibile contributo alla ricchezza na- zionale, alla produzione di alimento azotato. La causa di ciò non solo a sno giudizio, ma anco secondo quello di altri studiosi, consiste spe- cialmente nel fatto che, per molti soltanto all’ Amministrazione dello Stato 1° occu- parsi di piscicultura d’ aqua dolce. Quindi si ebbe anni si lasciò della piscicultura ufficiale, estensiva, la quale fatte poche eccezioni, diede risultati molto limitati. Occorre mutare indirizzo e sviluppare la col- tivazione intensiva del suolo aqueo nelle sue tre forme culturali più convenienti per le nostre aque dolci: ciprinidicultura, salmonidicultura, anguilli- cultura. Ma a ciò non basta più Popera del Governo ; occorre quella dei privati. L’ Amministrazione dello Stato deve dare tutti gli aiuti necessari; ma 1 iniziativa privata, essa sola, potrà far assurgere la coltivazione del suolo aqueo ad industria di vera importanza economica, a grance produttrice di alimento azotato. i : d 3 À leo i A Il relatore conclude con queste parole, che “amiamo riportare integralmente : « Se, quando e come questi voti potranno essere accolti dall’ Amministrazione dello Stato e da altri enti, come provincie ed Associazioni, non so. « Ma se quanto venni esponendovi varrà a destare fra privati non la velleità di tentativi spor- tivi, ma la volontà di esperienze culturali saggia- mente preparate e tenacemente condotte, per ricavarne un lucro reale, io credo che vedremo in breve tempo dei risultati notevoli, non inferiori a quelli che si vengono ottenendo in altre esplicazioni della zootecnica. « Ed i proprietari del suolo aqueo, gl intra- prendenti che avranno rivolto alla nuova industria fatto vera- capitali ed intelligente opera avranno mente col loro interesse il vantaggio pubblico. Poichè quello che più urge oggi è 1’ aprire nuovi ‘ampi di attività al lavoro umano, di un’ attività materiale, ma utilizzante non rozza € puramente V esercizio di facoltà intellettive più elevate. « Il gran inoto odierno di plebi ascendenti, organizzantisi a classi lavoratrici, questo gran e diffidenze e tante as- surde speranze, malgrado criminosi eecitamenti da moto che desta tante ire una parte e cieche resistenze dall’ altra, mi appa- risce invero fra i più importanti fattori del pro- gresso agricolo. « Poichè l’ industria vostra, in breve volgere di tempo, è assurta, dalla sua secolare routine ad una meravigliosa modernità di opere razionali e feconde. « Ma al teenicismo dell’ agricoltura scientific: male si adatta la rozza mente del contadino, indu- rita nell’ atavica cocciutaggine, mentre le colture che trae in Nettuno esigono acutezza di osservazioni, diligenza di opera, nuove — come, ad esempio, questa domestica vita il libero armento di ‘ sollecita cura in minuziosi atti culturali. « Ora, mentre le plebi, tarde ed ignoranti, nel diventare classe lavoratrice, intelligente, anche la teenica del loro fatale ascendere sono destinate a lavoro può e deve fatalmente ascendere a forme più elevate ; nè quindi vi sembri utopia 1 accesso alla pratica agraria della nuova industria aquicola ne’ suoi campi d’ azione sfruttanti il liquido ele- mento. « Non utopistico il disegno delle nuovissime industrie; non tale potrete dirlo voi, chiamati a . visitare in Torre di Zuino 1’ inizio riuscitissimo di uno stabilimento d’ aquicultura, primo a capienti alleva già da più mesi il salmone dell’ Oceano pacifico ; sorgere nel Friuli, e che ne’ suoi adatti voi che conoscete le meraviglicse applicazioni del- l’ elettricità, sia che essa venga forza motrice alle macchine agrarie, sia che all’ azoto atmosferico essa chieda l’ alimento pei campi. « Non utopistiche mie suolo possono alla aqueo al lavoro umano, quando vedete, in questo inizio del secolo XX, il fervore nuovo che si dif- fonde per VItalia alla del vapore quella che verrà dal nostro carbone bianco, apparire le modeste vedute intorno conquista del onde sostituire forza così che forse, fra non molti anni, ai giovani stu- denti si dovranno commentare i versi del poeta che «i boschi e ’aque de 1 Umbria verde » ‘antava: « in faccia a noi, fumando : ed anelando nuove industrie, in corsa « fischia il vapore ». Presenta, da ultimo, V ordine del giorno del presente tenore : « Il Congresso agrario nazionale, udita la re- lazione del dott. David Levi Morenos : Considerando «1. che a substrato delle più gravi malattie del corpo sociale italiano sta una condizione orga- nica di denutrizione ; «2. che la insufficiente alimentazione del la- voratore italiano non è dovuta solo ad una mala delle modo notevole, alla deficienza di distribuzione ricchezze, ma anche, ed in produzione na- zionale di alimento azotato ; « 3. che si rende perciò più che mai neces- sario promuovere tutte le industrie produttrici di alimento azotato e, con speciale enra, quelle fino ad ora lasciate inoperose, quali le coltivazioni degli animali aquicoli ; Constatato della piscicultura ra- zionale intensiva di aqua dolce: salmonidicultura, « 1. che dei tre rami l ultimo deve ve- nire considerato da uno speciale punto di vista : ciprinidicultura, anguillicultura, « a) perchè V anguillicultura non può svolgersi dello monopolizzatore nelle aque dolci senza ‘il diretto intervento Stato, che dovrebbe essere il severo della semente ; « b) perchè date le peculiari qualità dell’ ani- male coltivabile, 1 anguillicultura dal presenta van- taggi suoi propri notevoli, così lato commer- ciale come da quello industriale ; « 2. che 1 opera della piscicultura estensiva ufficiale, con la semina di anguilline capillari in aque dolci, non ha dato, in circa un ventennio di prova e malgrado il buon volere del Governo e la AN costante attività dei regi piscicultori, un risultato evidente, mancando ancora un sensibile aumento di d’ altra parte quelle stesse anguilline che vennero seminate nelle questo pesce sul mercato, mentre aque pubbliche, se si fossero usate in coltivazioni intensive private, avrebbero potuto produrre una rie- chezza alimentare motevole € creare un’ importante industria nazionale ; Fa voti < 1. che i vari rami dell’ aquicoltura sieno considerati dal Governo, dalle Associazioni agrarie e dagli della ricerche spe- agricoltori come parte integrante zootecnica, e sieno quindi oggetto di rimentali e d’ insegnamento nelle applicazioni pra- tiche assodate dall’ esperienza ; del Governo, delle Società promotrici dell’ agricoltura, « 2. che vengano istituiti, col concorso ece., degli Osservatori aquicoli, per sperimentare € fur conoscere le coltivazioni intensive ittiche le più adatte al nostro suolo aqueo ; I « 3. che venga, da parte del Governo, delle Associazioni agrarie e degli altri enti, efficacemente incoraggiato 1 allevamento razionale intensivo nelle aque dolci non solo dei salmonidi e dei ciprinidi, ma anche delle anquilline marine ; «4. che il Governo, alla semina di anguilline capillari nelle aque pubbliche interranee, sostituisca la concessione delle anguilline stesse, da prima titolo gratuito, poi a pagamento, a quei privati che volessero fare dell’ aquicultura intensiva cd, a prefe- renza, alle Società promotrici ed alle Cooperative di produzione che per questa industria avessero a sor- gere ». Il PresipentE dichiara aperta la discussione generale. Il prof. SamoGGIA desidera sapere dal relatore se le an- guilline da 20 a 25 centimetri di lunghezza siano esposte agli stessi pericoli di quelle capillari, e se la Scuola di aquicoltura di Venezia s' incaricherebbe di provvederle a chi ne facesse richiesta. Chiede pure in che cosa differiscano gli Osservatori aquicoli dalle Stazioni di aquicoltura, e se non sarebbe opportuno studiare un nuovo organismo da sostituire a questi istituti e che avesse sede in varie provincie d’Italia. Il comm. CavaLierI ringrazia il relatore di aver ricor- dato gli studi da lui fatti in questa materia ed esprime il desiderio che nell’ ordine del giorno che sarà sottoposto al voto del Congresso sì faccia cenno altresì della necessità di eliminare il grave inconveniente derivante dagli scolì delle industrie, tanto dannosi alla conservazione delle che sono anguille. Il prof. PeTRI ricorda di avere altre volte sostenuto la possibilità di utilizzare per la coltivazione delle anguille certi nemici dell’ agricoltura, per esempio, î maggiolini, che in certe stagioni arrecano tanto danno alle campagne e coi quali si potrebbe formare una composta eccellente per le anguille. Si potrebbe altresì in alcuni luoghi trarre vantag- gio dalle aque grasse che avanzano dai campi per fare delle vasche in cui alimentare artificialmente le anguille. Fa osservare al relatore che la denominazione di esse cadono con la massima facilità nelle reti, tanto che il più delle volte basta mandar giù in acqua un setaccio munito di un manico per prenderne una gran quantità. Del resto, queste anguille costituiscono un alimento eccellente per la popolazione, nè la strage che se ne fa sembra arrecare molto danno, perchè il mare ne manda sempre moltissime. Il prof. IraLo GiGLioLi chiede quali limiti di lunghezza o di grossezza possa raggiungere l’anguilla mediante 1° alle- vamento artificiale. Il prof. Levi-MoreEnos, relatore, osserva che non è pos- sibile rispondere con precisione a quest’ ultima domanda, per- chè lo sviluppo del'e cieche varia grandemente secondo la qualità dell’ alimentazione e le condizioni dell’ ambiente. Nella provincia di Vicenza si è constatato che in due anni e mezzo le cieche allevate in aque pubbliche sono cresciute da 5 a 30 centimetri. Giaechè ha la parola, risponderà anche alle domande rivoltegli dal prof. Samoggia. E prima di tutto fa osservare che le anguilline di 20 a 25 centimetri di lunghezza immesse nelle aque pubbliche sono esposte a minori pericoli di quelle capillari, perchè si difendono meglio, fuggono meglio e non possono essere ingoiate che da pesci di dimensioni molto maggiori. Gli Ossercatori aquicoli dovrebbero poi essere una cosa molto diversa dalle Stazioni di aquicoltura ; essi dovrebbero avere uno scopo essenzialmente sperimentale, alla stessa guisa dei campicelli sperimentali. È infine lieto di assicurare che la Scuola di aquicultura di Venezia si presterà ben volentieri a provvedere le anguille a chi volesse farne acquisto per scopo di allevamento. A proposito di quanto ha osservato il comm. Cavalieri, ricorda che nei due Congressi speciali di aquicoltura tenuti il primo a Venezia nel 1899 e il secondo a Palermo nel 1901 come pure nel Congresso internazionale d’ agricoltura tenuto a Roma nello scorso mese di maggio, sì è discusso a lungo intorno al modo di conciliare gl’ interessi delle industrie ma- nifatturiere ed agricole con quelli dell’ aquicoltura. Ma si -tratta di una questione gravissima, non meno grave, forse, di quella della filossera, che ha portato nel Congresso così gravi dibattiti. Non erede perciò opportuno di farne cenno vell’ ordine del giorno, e gli sembra piuttosto che la tratta- zione di questo argomento potrebbe essere rimandata ad uno dei prossimi Congressi. Del resto, egli è d’ avviso che non sia sempre possibile conciliare gl’ interessi dell’ agricoltura con quelli dell’ aquicoltura, trattandosi in qualche caso di interessi opposti, ma che meritano entrambi un’ efficace tutela. S' intende che, qualora questi due interessi vengano fia loro ad irrimediabile conflitto, deve applicarsi il principio generale secondo il quale il danno dev essere risarcito da chi lo ha prodotto. Per esempio, dove sorgono delle grandi industrie non si può ottenere altro che un indennizzo per i pescatori che ne sono danneggiati, giacchè, se non è impossibile impe- dire lo sviluppo di esse, non è neppur lecito permettere che soffochino le industrie minori. La ricchezza delle nazione si ottiene raccogliendo tutte le piccole risorse, ciò che 1° Italia non ha saputo fare. La Francia ricava 12 milioni di franchi dalla bruciatura delle erbe marine, estraendone iodio ed altri prodotti chimici. cieche che ì Toscani danno a queste anguille deriva dal fatto che. (71 Il comm. CavaLiERI, persuaso della chiara riposta del relatore, non insiste nel desiderio espresso. pere Il prof. Levi-Morenos, relatore, propone esso stesso una iecola modificazione all’ordine del giorno, di omettere, tioè, nel primo comma le parole « quali la malaria e la pellagra », e ciò per nen compromettere la tesi svolta ieri agistralmente dal prof. Grassi. Il prof. Cavazza erede che non basti approvare con lauso l’ ordine del giorno proposto dal relatore, e far voti he la sua relazione venga integralmente stampata negli iti del Congresso, ma sia opportuno rivolgere alla Società egli agricoltori italiani la preghiera che alla relazione stessa lano unite brevi istruzioni popolari, dove il geniale argo- ento sia esposto con quei particolari che sono necessari per arlo conoscere a tutti, e a queste istruzioni sia data una diffusione molte maggiore di quella che possono avere gli tti ufficiali. In tal modo non solo sì renderà omaggio all’ o- era del relatore, ma sì raggiungerà più facilmente lo scopo che egli si è prefi.so. 7 Il PRESIDENTE assicura che si farà interprete di questo desiderio presso la Società degli agricoltori italiani. î Mette quindi ai voti l'ordine del giorno proposto dal relatore, che è approvato all’ unanimità. è) PARTE UFFICIALE SOCIETÀ REGIONALE VENETA per la Pesca e l’ Aqguicultura ‘00 Assemblea dei pesca- Domenica 26 aprile nell’ aula tori chioggiotti perla magna dell’ istituto Sabbadino costituzione del Sin- con |’ intervento dell’ onorevole dacato Adriatico. Matti, Vl infaticabile e beneme- rito apostolo della coopera- zione italiana, la marina peschereccia chioggiotta. convocata dalla Sezione Marittima della Società Regionale Veneta, trattò 1° importante questione dell’ organizzazione cooperativa e della costituzione del Sindacato Adriatico. Col piroscafo delle 10 e mezza arrivarono da Venezia I on. Maffi, il prof. Levi Morenos diret- tore della Scuola ed il rag. Camuffo segretario generale della Società. Erano a riceverli con la banda di Zarlino il Sindaco cav. Galimberti, il cav. Lomasto in rap- presentanza del Commissario distrettuale, il diret- tore della locale sezione della scuola di pesca cav. don Bellemo, gli assessori cav. Boscolo e cav. Marcozzi ; il segretario comunale avv. Ruggerini, gli insegnanti della scuola di Pesca maestro An- gelo Bullo, don Tobia Bullo e cap. Pavanati, il Signor Giuseppe Mazzagallo cassiere delegato per la collettoria di Chioggia della Cassa di previdenza » 3. Conferimento di premi ad agenti pubbiici per e —- (rea accertamento di contravvenzioni per pesca con la parte delle cooperative istituite e delle istituende dinamite. e corvispondendo ai criteri svolti dagli on. Luzzatti 4. Deliberazioni ai riguardi della costituzione e Maffi nel loro progetto di legge sulle Cattedre del Sindacato Pescareccio Adriatico previsto dalla ambulanti della Previdenza. lesge 11 Luglio 1904. 5. Interpellanza del Consigliere cav. prof. Me- Nel dubli 7 7 ; x 3 ES Per ilità Nel duplice intento di con- schinelli sul progetto di aquario e giardino zoolo- la. contabilit 1 CR Suo nevalo delle cooperative fra trollare la regolarità delle o- 5 « 4 . . . . . e_. : : Sas : atori ) - perazioni amministrative ch 6. Deliberazioni sulla domanda del Comitato pescatori dell’ estua- 1] er - i, e ; SI a 5 È io veneto. 7anno compiendo le coopera- esecutivo delle Esposizioni del Po a Piacenza per RIONE È i ] a Il ; ; DICIO î tive fra pescatori dell’ estua- la partecipazione della Società alla Mostra di Pesca. : È ne » ; CRI È i DIO 0a ; rio veneto, e far sì che ogni cooperativa possa 7. Bilancio di previsione per | esercizio 1908- . 3 1 5) DEE dep E 1909 | con economia di spesa mantenere sempre al cor- SIZESI SIR; CAREZIO NIE : : . | rente la propria contabilità, la Direzione della 8. Eventuali comunicazioni e conseguenti deli- ; ; ; NR È I Scuola di Pesca ha interessato la Società Regio- dere. a VARE. 3 nale Veneta ad istituire presso la propria sede 9 ———_ ———— @ uno speciale ufficio per 1 amministrazione delle Scuola Veneta di Pesca ed Aquicultura Per l'incremento delle Nella sala del Consiglio Co- Cooperative fra pesca- munale di Chicggia, ebbe luogo tori. il giorno 26 Aprile p. p., alle ore 2 pom., una importante riu- delle Auto- rità cittadine, dei rappresentanti la Scuola Veneta di nione con l intervento dell’ on. Maffi, Pesca, della Cooperativa Clodia fra pescatori-ar- matori e di molti fra i pescatori chioggiotti che maggiormente si interessano pel miglioramento della classe. Scopo della seduta era uno scambio di idee sui provvedimenti da adottare per dare ineremento all altra fra pescatori regolarmente costituitasi in Chioggia alla Cooperativa Clodia ed Cooperativa fino dal 1905 ad opera della Scuola. La discussione fu animata ed interessantissima perchè ad essa all’ on. Maffi, Morenos, al cav. prof. Bellemo, al rag. M. Camutto al del parteciparono con logiche argomentazioni molti fra oltre al prof. Levi ed cav. Marcozzi rappresentante Sindaco, ì pescatori presenti. La riunione fu molto proficua perchè tutti i pescatori convenuti vollero dimostrare il convinci- mento ritratto dalla discussione inserivendosi su- bito alla cooperativa. Fu deciso — su proposta del rag. Camuffo —- Scuola Veneta di per tutte le Cooperative del no- da Marano nare ai Polesini compresi, coordinando così il mo- che il personale della di Pesca si costituisca in collegio consulenza tecnica ed amministrative: stro campartimento marittimo Lagu- vimento iniziale con economia notevole anche da cooperative. Tale proposta fu accolta con favore e 1° uffi- cio ha già cominciato a funzionare. Le registrazioni sono eseguite a cura di ap- note e giustifica- alla So- cietà dalla Presidenza delle cooperative, documenti posito impiegato in base alle tivi che mensilmente vengono trasmessi che — per accertare la regolarità delle operazioni dal segretario gene- rale e dal ragioniere della Società. — vengono prima sindacati Studi statistici sulla La Scuola, a mezzo del prof. produzione. Nalato, continua le ricerche statistiche sul mercato del pe- Pubblichiamo a pag. S0 il bol lettino riferentesi alla seconda quindicina di Aprile sce in Venezia. — ed alla prima di Maggio. Istruzione professio L’anno scorso, durante la nale dei giovani rico- pesca delle seppie (primavera- estate) i più grandicelli fra i allievi dell’ Asilo pei dell’ Adriatico si verati nell’ Asilo. giovani figli dei marinai-pescatori reca- vano per turno a piccoli gruppi, ad esercitare la pesca fuori del porto di Lido. Li accompagnava un provetto pescatore, cl’ era il loro maestro sul ‘ampo del lavoro; un altro li aiutava ed evitava ad essi le maggiori fatiche; poi venivano col sandolo in città a smerciare la piccola « pescata » ; alla sera entravano in laguna, e dormivano a bordo del Nicoletto. Nei momenti di riposo leggevano o scrivevano, e qualeuno an- loro bragozzo presso San che insegnava... al marinaio di bordo. Nell’ anno corrente quattro di essi, i più ma- turi di senno e di età, furono per oltre dune mesi in una valle, occupati nella pesca e nei lavori di apertura della valle stessa: così, esercitati con prudente misura, essi apprendono le speciali ope- “razioni che la vallicultura richiede, si abituano a quella vita ruvida e semplice, acquistano una quan- tità di cognizioni che mai potrebbe dare la scuola, ma che la scuola potrà poi integrare dire con modelli, con le raccolte scientifiche del museo che e _approfon- le opportune spiegazioni, coi libri, coi trovasi nella nave « Scilla. » I fratelli Voltolina, proprietari della valle « Dogà », poco discosta da Burano, avevano messo a disposizione dei piccoli valligiani e del pesca- tore a cui erano affidati (quello stesso che li di- rigeva nella pesca di mare), un « casonetto » in una piccola valle annessa : ivi essi alloggiavano e prendevano il pasto della sera; a mezzogiorno man- giavano nella valle grande insieme con i lavoratori adulti. Essi avevano le loro brande, le loro vetto- | vaglie, e anche i loro libri e i quaderni per conti- «nuare in determinate ore gli esercizi scolastici. teneva la della piccola azienda famigliare ; uno mandava frequenti po al direttore della sue letterine, non sempre immuni di 4 Uno dei ragazzi contabilità Scuola di Pesca, e le errori e di | vocaboli dialettali, erano sempre care per la inge- mua semplicità del concetto e dell’ espressione. Di loro si occupava con particolare premura il dott. G. gionale Veneta per la della Giunta si recava spesso a vederli, e procurava che nulla del avessero tutti i riguardi 3. Voltolina, cassiere della Società Re- Pesca e 1 Aquicultura e membro Esecutiva dell’ Asilo; egli mancasse ad essi necessario, che per loro si sotto il doppio aspetto dell’ igiene e della moralità. A. bordo della « Scilla », invece, altri quattro lavoro “allievi furono adibiti a un tutto speciale, importantissimo per la professione loro, quello della fabbricazione delle reti. È una piccola senola di reti, il cui insegnamento è affidato a un pesca- Scatore molto esperto, che li esercita in ogni ge- nere di maglie, in ogni sorta di riparazioni. Essi preparano così gli strumenti per le esercitazioni pratiche di pesca in mare. Tutti gli altri, i più piccoli, ricevono lezioni dal prefetto, che ha servito per molti anni nella regia Sui primissimi elementi di nautica nostromo- | marina, e attendono agli svariati servizi di bordo. nei quali dànno prova d’ una disciplina, d’ una re- Sistenza e d’ una agilità ammirabili. MUNANFAIAA\AAZAZAZA/A/\/\ANA\INZ\ININANININININIMI NINA MINININI MMI NINA NININININI VI INININININIMIMINI NININIMIVINININI. Preghiamo vivamente i direttori delle cattedre ambu- lanti di agricoltura, qualora si interessino nella loro propaganda alle industrie peschereccie ed aqui- cole, di farci conoscere le loro attività (conferenze, incubazioni, semine, propaganda per la repressione delle pesche proibite). NOTIZIARIO Cronaca delle Società Promotrici «= Cattedre - Stazioni - Cooperative - Consorzi: Società Italiana per la Il 20 Maggio nella sede del- Pesca. lAssociazione Italiana pel mo- vimento dei forestieri in Roma sì è costituita con atto pubblico la Società Italiana per la Pesca, allo scopo di promuovere e di tute- VP aqui- lare in ogni regione d’ Italia la pesca e coltura, marina e di aqua dolce, le industrie ine- renti ed il miglioramento dello stato morale ed economico dei pescatori. della principalmente nei seguenti modi : L’ azione nuova Società si esplicherà Incoraggiare e premiare gliì agenti che eserci- tino efficacemente la sorveglianza della pesca; — studiare e diffondere i mezzi moderni per la pesca, la conservazione e preparazione dei pesci e degli altri prodotti di pesca; — fondare scuole per mi- gliorare la istruzione tecnica dei pescatori e isti- tuzioni di assistenza e previdenza a favore dei pe- scatori e loro famiglie; — promuovere ed attuare proposte che tendano a perfezionare l’attuale ordi- namento della pesca; — incoraggiare la formazione di collezioni di animali aquatici, di imbarcazioni, di reti ed altri istrumenti di pesca; organizzare metodi e misure efficaci per redigere una statistica del prodotto della pesca in Italia; — diffondere le cognizioni e suscitare l interessamento per quanto si riferisce alla pesca, con pubblicazioni, conferenze, esposizioni e congressi. Il Consiglio direttivo è stato così formato: on. principe Pietro Lanza Di Scalea, presidente; vice- presidenti: prof. Enrico Giglioli e onor. Alfredo Lucifero ; consiglieri: comm. Giuseppe Astuto, cav. Carlo Bruno, ing. Giustiniano Bullo, prof. Mario Cermenati, dott. Torquato Chiappi, conte Crivelli Serbelloni, cav. Ferdinando Galadini, dott, Giuseppe Garroni, avv. Enrico Giacobini, prof. David Levi Morenos, dott. Lo Bianco, cav. Federico Mandillo, cav. Mercadante, prof. Moreschi, cav. Pietro Orsini, avv. Palmisano, prof. Paolucci, cav. Ricotti Ma- gnani, avv. Romizi, dott. Roncagli, comm. Rosso, cav. Spadaro, prof. Vinciguerra, sen. Visocchi; re- visori: cav. Foà, Rodolfo Moscato, e cavaliere Mengacci. La Società probabilmente avrà la sua sede al- l'Acquario Romano. Orfanotrofio pei figli È noto che nel 1903. per dei pescatori in Porto iniziativa del benemerito cav. d’Anzio. Galadini Bucci, negoziante di pesce in Roma, sorgeva un Co- mitato per promuovere un Orfunotrofio Nazionale pei figli dei pescatori morti in mare. Il Comitato ebbe varie vicende, fu presieduto prima dall’ on. prineipe di Scalea, poi dall’ on. principe Scipione Borghese. Nella prima metà dello scorso aprile all’ Associazione Nazionale dei fore- stieri, in Roma, si tenne 1 annua assemblea del Comitato per 1 istituendo Orfanotrofio. Dopo aver approvato il bilaneio della prece- dente gestione, si procedette alla nomina di otto componenti il Consiglio in sostituzione di altret- tanti assenti. Il nuovo Consiglio risulta così com- posto: on. Pietro Lanza principe di Scalea, presi- dente; prof. Decio Vinciguerra, vice presidente, 3ello Luigi, duca di Gallese, Foà Galadin, dott. Giacobini avv. cav. Enrico, direttore dell’ Ufficio di pesca e caccia al Ministero d’Agricoltura, avv. Giacobini, cav. Mencacci, sindaco di Anzio, Mo- scato Rodolfo, comm. Moreschi Bartolomeo. ispet- tore superiore zootecnico, comandante Orsini, avv. Palmisano, rag. Ramadoro, avv. Romisi comm. Rosso, revisori Mazzolani Emilio e cav. Picarelli. Fu preso in esame il progetto di costruzione presentato dagli ingg. Quartoni e Furino e fu data comunicazione all’ Assemblea della cospicua offerta di lire 5000 deliberata dalla Società dei naufraghi e di una lettera colla quale il Ministero della Ma- rina è ben lieto di contribuire alla benefica istitu- zione, che riguarda anche gli orfani dei sottufti- ciali e marinai da gQuerra periti in infortuni ma- rittimi. Del nuovo Consiglio entra a far parte il Sin- daco di Anzio e per riguardo alla persona e per le offerte generose del terreno e di altri aiuti che quel Consiglio ha deliberato per 1 erigendo Orfa- notrofio. Cattedra Ambulante L’'incubazione procedette re- di Alessandria. golarmente e gli avannotti ven- nero immessi nelle aque della provincia. Le trote di montagna vennero inviate alla Società di piscicultura di Aequi che procedette d’ accordo con quella Cattedra ad immetterle nelle aque di quella località; le trote americane ven- nero immesse nel fiume Tanaro. Per la fondazione Dopo lunga e tenace propa- della Cooperativa di ganda anche i lavoratori di Mar- lavoro fra pescatori a Sala, del porto famoso nei fasti Marsala. patriottici, stanno per organiz- zarsi in cooperativa. Nell’ as- semblea indetta per la costituzione, il Sindaco, cav. dott. Giacomo Dell’ Orto scelto a Presidente, ha dimostrato come dal nulla questa classe di as- sidui lavoratori potrebbe assurgere a un grande benessere economico. ; Ricordò quale sia stato, specie in questi ultimi tempi, il movimento delle altre cooperative di pe- appunto le So cietà di Trapani, Mazzara e Castellammare, le quali seatori dal lato finanziario e citò hanno dato un grande incremento al rifiorire della loro classe. Fece osservare poi come il Governo ab- bia istituito dei premi per dette Cooperative, anche di L. 10,000; protezio- nista della Camera di Commercio per le Società e quale sia stata 1’ opera riunite dei pescatori, liberate dall’ intervento sfrut- tatore degli intermediari. Notò pure come per mezzo d’ un fondo di cassa potrebbero provvedersi in appresso degli attrezzi, di cui mancano, per la pesca di certe qualità di pesce che vive nel no- stro mare; e come con indirizzo tutto speciale po- trebbero agevolare la loro opera, seguendo 1° esem- pio di Messina e Catania. Così il Sindaco terminò coll’ augurio fervido d’ una concreta organizzazione. Il Cap. Fici ringraziando per il cortese ed ef- fieace intervento ha voluto anch’ egli con franche parole riaffermare quel sogno da tanto tempo va- gheggiato e che finalmente, pare, stia per giun- gere a buon fine. Infatti si è costituita subito una Commissione composta di 12 individui di diverse categorie di quella classe, che, ispirata a miglior fortuna dalle parole del Sindaco, si propone di formulare gli atti che si richiedono dalla legge per il riconoscimento presso il Gaverno. 9 (O) VARIA IN ITALIA E ALL’ ESTERO La Pesca in Parla- Il valente deputato di Taranto mento. - Un discorso del quale la « Neptunia » ebbe dell'on. Lucifero AI- l'onore di pubblicare vari scritti fredo. sulla pesca delle spugne, tenne nella tornata del 18 marzo alla Camera un importante discorso sull’ industria della pesca. Non abbiamo ancora ricevuto gli atti parla mentari che riportano il discorso. Ma dalla « Gaz-. zetta delle Puglie,» di Lecce ne ricaviamo il cenno che qui sotto si riporta alla lettera : Egli deplorò che una scarsa importanza sia attribuita in Italia alla questione della pesca, che è pur di così vitale interesse per noi. Segnalò 1° esempio delle altre principali nazioni, accennò alle eminenti qualità dei nostri pescatori da cui proviene la massima parte della nostra valorosa gente di mare. Consta'ò la diminuzione del prodotto della pesca; lamentò l'esodo dei nostri pescatori verso altri lidi mediterranei e dimostiò come, nonostante la estensione di gran lunga mag- giore delle nostre coste, il reddito complessivo della pesca sia presso di noi immensamente minore di quello della Francia e della Germania. Giudicò inadeguati molti provvedimenti speciali proposti dalla comm'ssione consultiva come quelli pel divieto della pesca dei bianchet'i e quella relativa alla ubicazione delle tonnare. Ricordò l’antica istituzione dei guardiani di mare del Golfo di Taranto e dei comandatori addetti alla vigilanza della pesca del corallo. Vorrebbe che siffatti uffici od altri consimili fossero richiamati in vita e preposti alla vigilanza della pesca. Affermò la necessità e l’ urgenza di provvedere ad esem- | pio delle legislazioni straniere, inspirate tutte ad un concetto energicamente protezionista. Invece noi abbiamo ammesso che tutti vengano a pescare nei nostri mari e non ci siamo mai curati di garautivei il diritto di reciprocanza. Vorrebbe anche la istituzione di casse regionali di credito marittimo a favore delle associazioni di pescatori ad esempio di quanto ha fatto la Francia. Invoca perciò dal Governo un energico e provvido atto di volontà a beneficio dei nostri modesti e bravi lavoratori. del mare. Il discerso dell'on. Lucifero venne accolto dalla Camera con vivi segni di plauso. Infatti, l’ argomento, che pare d'una futilità da bambini, è invece argomento d’ interesse nazionale. (*) Abbiamo riportata alla lettera, e sottolineando del nostro l’ultimo periodo dell’articolo della « Gaz- zetta Leccese, » perchè davvero è doloroso che in una terra forte e gentile come il Leccese si possa ritenere che 1’ occuparsi delle industrie pescherec- ‘ cie sia futilità da bambini! E pure non bisogna meravigliarsene ! Venti anni or sono, quando chi dirige questo periodico iniziava nel Veneto la propaganda per richiamare l’attenzione dei suoi connazionali sulla necessità di tutelare e svilup- pare le industrie peschereccie ed aquicole si trovò per molti anni di fronte alla apatia e quasi al- l’irrisione del pubblico. Occorreva una tenace propa- ganda di più lustri perchè questa apatia fosse vinta e si riconoscesse anche dalla generalità 1 impor- tanza nazionale delle industrie peschereccie. Notevoli pesche di Si hanno buone notizie sulla sgombri nell’Adria- pesca degli sgombri o del pesce tico. matto come lo dicono i nostri pescatori. Il 20 maggio sul mercato di Pola vi fu una pletora inaudita di questo squisito pesce. (*) L' oratore riceve generali approvazioni e molte strette di mano, fra le quali primissima quella dell’ on. Fortis, seguito dagli onn. Wollemborg, Fulci, Bertolini, Lucca, De Nobili, Fani ed altri. L'on. Sesia si congratula che nell’ agricoltura sieno entrate le corazzate come l'on. Lucifero. (Viva ilarità). La pescheria fu a tutte le ore presa d’ assalto dal pubblico consumatore, e fra le compratrici vi furono addirittura dei conflitti per giungere prime a comperare il pesce. I primi cinquemila chilo- grammi di sgombri giunti a più riprese nel mat- tino andarono subito venduti. Poi ne giunsero al- tre quantità, cosiechè si caleola che furono ven- duti in una giornata oltre 10,000 chilogrammi di sgombri, quantità che mon si rieorda sia stata venduta e comperatà a Pola in un solo giorno. Le prime quantità di sgombri giunte stamane si vendettero a 72 centesimi al chilogramma, ma il prezzo andò ribassando d’ ora in ora, e alle 5 pom. si griGava dai pescivendoli: « A ventiotto !» cioè a 56 centesimi il chilogramma. Tutti gli sgombri sono provenienti da Badò, Lisignano e Medolino ; una piccola parte ne giunse anche da Pirano. I pescatori che se ne intendono, ritraggono da que- sta straordinaria abbondanza di sgombri ottimi auspici per la pesca di tonno. Il tonno sarà cer- tamente molto abbondante quest’ anno, mentre meno ricca dovrebbe essere - secondo gli esperti - la pesca delle sardelle. Vedremo se queste previsioni dei pratici 1lo- ‘ali sì verificheranno. Ne sappiamo ancora così poco per non dire nulla sulle cause di abbondanza o deficienza dei pesci emigranti ! Semine in laghetto al- Merita esser segnalato 1 ini- pino. zio di privata intraprendenza nella piscicultura alpina. Il 31 marzo scorso venivano immessi nel lago del Barbellino, a cura della società Franchi-Griffin, 10,000 avannotti di trota. Tali avannotti provenivano dalla Piscicultura Borghi di Varano. Il trasporto in tre recipienti, da 50 chilo- grammi uno, riuscì assai bene, malgrado la grande quantità di neve esistente sull’ alpe del Barbellino. Per immettere nel lago gli avannotti occorse praticare un’ apertura nel ghiaccio, poichè 1 aqua era gelata per lo spessore di un metro. Fu constatato che 1 aqua, sotto quel riparo gelato, aveva la temperatura di 4 gradi. Contro le pesche abu- La Camera di Commercio di sive in provincia di Lucca che fra le istituzioni Lucca. congeneri ha saputo crearsi un bel nome, quale infaticabile pro- pulsore di ogni progresso e d’ ogni industria, mercè l’opera intelligente ed alacre del suo ottimo Pre- sidente, del valente Segretario e di tutti i suoi membri attivi e zelanti, nella sua ultima seduta del mese di aprile ha votato quest’ ordine del giorno : « La Camera di Commercio ed Arti di Lucca: consapevole, per ì numerosi reclami pervenu- tile, che anche nel fiume Serchio e negli altri corsi d’aqua minori di questo distretto, più che altrove, si va esacerbando lo scempio di pesci con mezzi criminosi di pesca, quali lo secco, il tramaglio, la palletta, la torpedine coadiuvati da calce viva, clo- ruro di calcio, acido solforico o nitrico, e, a vergo- gna nostra, pure per parte di persone apparte nenti alle classi più elevate dalle quali dovrebbesi aspettare tutt altro esempio ; considerando che tali mezzi condannati dalla legge, oltre deteriorare nella qualità e rendere poco conservabile il pesce, si rivelano anche no- civi alla pubblica salute, dacchè il cibo di animali avvelenati non può affermarsi innocuo ; considerando, altresì, che tali mezzi danneg- giano i pescatori onesti, nuociono alla piscicultura e insidiano la merce pesce sui mercati ; ritenuta assai debole la vigilanza esercitata dagli Agenti della Pubblica forza, specie nella provincia di Lucca; delibera di sollecitare una vigilanza più efti- cace per parte delle autorità competenti nella provincia di Lucca; domanda che sieno stabiliti premi speciali a favore degli agenti che elevino contravvenzioni; muove caldo e fiducioso appello alle istituzioni, che hanno a cuore il progresso morale e civile delle classi popolari, confidando in un’opera di efficace propaganda ». Vendetta di pescatori Il 19 aprile ignoti malvi- fraudolenti. venti più che a scopo di furto, ad evidente insano sfogo di bassa vendetta, si sono introdotti nell’ emissario del lago di Castel Gandolfo, e quivi hanno con sostanze, tuttora non bene accertate, avvelenato il corso d’ aqua che immette nella stanza di incuba- zione del concessionario del lago, signor Beltrame, producendo la morte a circa venticinquemila trotel- line pronte ad essere immesse per la riproduzione nel lago. L’ atto vandalico si collega certo ad una serie di rappresaglie che si stanno perpetrando a ca- rico del signor Biagio Beltrame, il quale, cultore appassionato com’ egli è della pesca, cura con ogni sforzo di poter far divenire il lago di Ca- stello uno dei più proficui centri pescatorìî della nostra provincia e fa quindi una spietata guerra ai razziatori e pescatori di frodo, specie contro quelli che usano materie esplodenti. Per la esplorazione Una società mista di ele- scientifica dell’ Adria- menti austriaci e germanici ha tico. costituito in Trieste una so- cietà per 1’ esplorazione scien- tifica dell’ Adriatico. Verso la metà di aprile detta società conse- gnò a mezzo del suo vice-presidente consigliere aulico Wiesner una imbarcazione a vapore costruita dalla ditta Schnobl & Co. e che sostituirà la vec- chia imbarcazione a motore « Argo » della I. R. stazione Zoologica di Trieste. Le condizioni della fora e della fauna del- V Adriatico -- giustamente osservava il prof. Cori, direttore della stazione — sono forse uniche, va- riando durante l’anno la temperatura nelle aque delle lagune dallo zero a trenta gradi di calore. Nella gita inaugurale fatta colla nuova imbar- cazione il contrammiraglio comandante fece un entusiastico discorso augurando che ben presto la stazione zoologica di Trieste abbia tutti gli aiuti necessari dello Stato per assurgere all’ importanza che si merita. Il battello — che fu denominato « Adria » ha 20.5 metri di lunghezza per 4 metri di larghezza, un pescaggio di 1 m. 50 e uno spostamento di 44 tonnellate ; il suo motore da 75 cavalli gli dà di- ritto a 16,2 chilometri di velocità. La coperta è sgombra di tutto quanto possa opporre resistenza al vento j sotto coperta, e precisamente a prua, si trovano la camera dell’ equipaggio e il gabinetto fotografico ; da questi si passa al laboratorio, prov- veduto di quanto abbisogna alle indagini mierosco- piche, e completato dai minori locali di servizio. Il piccolo appartamento comprende inoltre una sa- letta con quattro letti. Le macchine sono raccolte verso la poppa; e consistono del motore, di un impianto elettrico con un piccolo motore separato per 1 illuminazione della nave e per la manovra dell’ ancora e delle reti automatiche, di una pompa per aqua di mare e di una pompa d’aria, che debbono servire ai bisogni dell’ aquario natante. A poppa infine trovano posto la cucina e la dispensa. L’ albero piantato a prua serve di sostegno alle reti e agli altri apparecchi da pesca, manovrati, come si è detto, elettricamente. Le reti vengono vuotate in una cassetta speciale posta sulla coperta dove si procede all’ esame e alla selezione degli animali e delle piante ritirati dal mare. Di qui essi passano nei bacini del sottostante aquario, nei. quali circola costantemente l aqua pura di mare, ed è provveduto altresì al suo eventuale movimento mercè le condotte d’ bat- tello sia all’ ancora in porti melmosi 0 allo sbocco aria, per il caso che il dei fiumi. Mercè tale disposizione perfetta dell’ a- quario di bordo, si è sicuri di serbar vivi per pa- recchi giorni, anche nei massimi calori d’ estate, gli animali, spesso sensibilissimi, pescati nel mare. Il battello porta ai suoi fianchi una barca a tore e un canotto a remi, ciascuno di cinque metri mo- di lunghezza: preziosi ausiliari P uno e l'altra per le ricerche che si fanno presso le coste. battello sponda a tutte le esigenze, Il suo arredo di ma- Non v'è da dubitare che il corri- teriali scientifici e di strumenti, le sue agili adatto alle indagini oceanografiche e biologiche, alle quali qua- lità nautiche, lo rendono eminentemente la giovane generazione degli scienziati si dedica D'ora innanzi i corsi di botanica e di zoologia impartiti con passione e con straordinario profitto. nella Stazione zoologica potranno avere più ampio svolgimento nelle escursioni scientifiche, e «diver- ‘anno frequenti i viaggi di tre giorni dal nostro golfo al Quarnero, dove nella flora e nella fauna subentrano già i caratteri del mezzogiorno, e che sono i più ricchi di attrattive per gli studiosi. Pesca delle aringhe La pesca delle aringhe fu nel Nord. quest’ anno abbondantissima. I banchi di aringhe, nelle aque di Kiel sono cosi fitti che i pescatori riem- piono notte per notte le loro barche fino all’ orlo Naturalmente i prezzi sono assolutamente irrisori cosiechè interi vagoni di pesce vengono spediti come concime. Una cassa di 600 arringhe venne pagata solo 50 pfenning, cosicchè con un pfenning (poco più di un centesimo) si può avere una doz- zina di aringhe. La Società « des Forges et del ha Un sottomarino per la pesca delle spugne. Chantiers » Mediterraneo, alla Seyne, costruito per conto d’ una Società di studi, formata a Biserta, un sottomarino destinato alla pesca delle spugne. Questo sottomarino ha la forma d'un cilindro con estremità arrotondate ed è sormontato da chiosco ul formante « panneau » d’ accesso all’ in- terno. Questo « panneau » è munito d’ una ferma- tura che si manovra, sia dall’ interuo in tempo normale, quando si discende per la pesca, sia dal- Vesterno in caso d’ accidente. di e di tre casse a « bal- All’ interno il sottomarino è munito due riserve d’aria compressa last », la cui manovra deve produrre 1’ immersione Re della vorra in ghisa, di 680 chili si trova e il ritorno alla superficie nave. Una za- posta al di- sotto del sottomarino e deve servire a risalire ra- pidamente in caso di pericolo. Infine, un piombo di sonda di 20 chili, che può essere manovrato dall’ interno, serve a produrre dei leggeri cambia- menti verticali. Allorchè il sottomarino $° immerge ed arriva al fondo può darsi che la pressione sul fondo del mare sia quasi nulla. Esso può allora girare sopra un « galet » posto ad una delle sue estremità, lo spostamento del sottomarino essendo prodotto dall’ azione dei due remi sottomarini i quali si manovrano dall interno. Le manovre sono facilitate dalla illuminazione elettrica. Di più, un grande « hublot », situato al disopra dell uscita della forca, permette di vedere dall’ interno tutta la superficie del settore battuto dalla forca. Un filo telefonico ed adattato un. portavoce alla chiglia del sottomarino, permettono la comu- nicazione costante tra questo ed il battello di scorta. Il sottomarino è stato immerso in rada di Tolone, ad una profondità di 100 metri per pro- varne la resistenza, ed è stata constatata la com- pleta solidità della « coque » e 1 eccellente stato di tutti gli utensili di bordo. La coltura intellettuale Per formarsi un concetto del hanno i e morale dei pesca- grado di coltura che tori danesi. pescatori dei paesi nordici e specialmente della. Danimarca e della penisola scandinava, basti il seguente aned- doto che riportiamo dai giornali politici esteri, A Copenhagen durante il trasporto della salma dello da episodio commovente. Un serittore Drachmann Homback avvenne un pescatore di Hornback la amati sopratutti dallo serittore — si avvicinò alla bara e Debbo un Saluto a Holzer Drachmann in nome dei pescatori delegato dalla sua classe. — classe e il paese disse semplicemente: « dare di Hornback ». E si asciugò gli occhi. I giornali dieeno che molto maggiore profondità di senti- mento erano in queste semplici parole di quello che in tutti i discorsi ufficiali tenuti per la morte dell’ estinto. LL Fe Ei V. E: f d i > dol LI pra lu) è © ehi TRA, A ACTIBEGII SPREA ERCRORE. Bi e “Pay I più importanti prodotti delle aque sul Mercato di Venezia nella se conda quindicina del mese di Aprile e nella prima quindicina di Maggio 1908. (Dalla Statistica del mercato del pesce del prof. dott, G. Nalato) ro Branzin — Labraa lupus : Sardella — Alosa sardina : ; ; Kg. 15720 da L. 3— aL. 5.80 Kg. 3950 da L. 135 .a L 1.60. » 870 » 3.40 Si 450 » 17400 » 0.68 » 1,40) Turin — Mullus surmuletus : Sardon — Engraulis encrasicolus : Kg. 210 da L. 3.80 adi. 4.00 Kg. 1950 da 0, 1:30 ac 1.50 » 380 » 3.40 » 4 50 >; 3500 n 0.80 5, 1.40 Corbetto — Umbrina cirrosa : L4 , ASA p 7 Ko. 470 de L. ‘1.60 Mi, È Bisati marini — Aviguatia DITE : ta 2035 A 1.60 a 2.80 Kg. 6750 da L. 0.70 a. L: 1520) » 8550 » 0.60 » 0.95, Dental — Dente s.: - Kg. 150 ao 40 ue 2 Bisati femenali -- Anguilla vulgaris : » 1420 » 2. » 2.60 Ke. 700 da; I: 120 a L. 2.60 » 60) » 1.60 » —_— Arboro — Pagellus erythreus : Kg. 950 da Ti (0:90 RMRATISO Calamari — Loligo vulgaris : » 790 » l.—- » 1.40 Kg. 1500 da LL» 3.29 a L 450 » 3240 » l—- » 3.20 Sgombro — Scomber scombrus : Kg. 770 da L. l.— EE 140 Sepe = Sepia oficinalis : A) ni io: ea Ia Kg. 441350 da L. 0.20. a L. 0.32 Lanzardo -- Scomber colias : » 187100 » 0.18 » 03 Kg. da L. a LL. Folpo — Eledone moscata : SATA RI er ARE Kg. 3900 da L. 078 a L 1. Ton — Thynnus s.: » 2050 » ‘0.80 » Kg. 5260 Aa VIeniE82 IE N2:60) È 8 i) lg ky i Peocio — Mythilus s.: » 2461 » 1.68 » Qe= Kg. — da LL. — a L. Sanpiero Zeus faber : » 880 » 0.40 » 0.45 Reg 2250 da L. l— a Li 1.30 > 1170 $ WIRD 5 1AGBN O OStTegHo Ost eale ‘ Kg. —— da LL — gli Volpina — Mugil cephalus : Di SUO È $ Ke. 300% da L03204 0fa L. 4-3 ” 45 » 2.00 » 3- Scampo — Nephrops narvegicus è , A Kg. 3480 la L. 145 L::‘2a Canstelo Mugil capito : 5 200 Gr soa PA 3 È Ke. — da LL — aL — » 200 » 1.90 » — Asteso — Homarus vulgaris : Lotregan — Mugil auratus : Kg. 177 da L. 3.60 aL al ì » 345 » 320 » d Kg. — da Lì. — aL. — ( ; 1.45 —— e È 1 100 ‘i 200 is Aragosta — Palinurus vulgaris : Vorzelata — Mugil saliens : Kg. — da Li —- a L Kei 490, dal: 1.90. a L. 2.4 » 40 Poe * » 1600 » 1.15 ) 1.60 3 Mazancia — Carcinus moenas (Femm.) : Bosega — Mugil chelo : Ky. daltoee= Sh Ke. 220. da L. 1.40 aci. 3.90 » — » — » » 100 » 3.40) » —— Moleche — Carcinus moenas (in muta) : ; Rombo-Soazo — Lhombus s. : Kg. 23850 di L. 0,52 a Lo Kp. 1495 da L. 150 a Li 2:20 » 4370 » 0.90 » 1. » 2050 » 1.10 » 2, © MERITO, ARIETE Sfogio — Solea s. i Dorr. DAVID LEVI MORENOS Direttore responsabili Kg. 2990 da L. 3.60 aL 5—_- ii.e:12Ie.-:--e ur » 2770 SM0:3,70 ) 4.50 Vicenza 1908 — Arti Grafiche Vicentine cd NOSTSI Zil A SULLA I PREVIDENZA “ S. MARGO,, FRA PESCATORI VENETI DADDA D | i È Ko Scopo della Cassa di Previdenza < S. Marco.» — La Cassa di Previdenza « S. Marco » è stata istituita dalla Società Regionale Veneta per la Pesca e 1 Aquicultura perchè i pe- scatori dell’ estuario veneto possano essi pure — come altre categorie di lavoratori — assi- curarsi una pensione per la vecchiaia ed anche una pensione immediata pel caso d’ inva- lidità permanente. Chi può inscriversi alla Cassa < S. Marco.» — Possono inscriversi alla Cassa « S. Marco » tutti i pescatori di età dai 12 ai 58 anni, purchè si assoggettino al pagamento di almeno cinquanta centesimi al mese. Si avverte però che per I anno venturo coloro che abbiano compiuto i 57 anni di età non potranno essere inscritti alla Cassa perchè troppo vecchi. ta Quali benefici avranno i pescatori inscritti alla Cassa <« S. Marco.» — Tutti i pesca- tori che al momento della inserizione non hanno oltrepassato i 40 anni di età vengono immediatamente riassicurati alla Cassa Nazionale di Previdenza, istituita dal Governo con legge 17 Luglio 1898 e perciò, raggiunta 1’ età di 60 a 65 anni hanno diritto alla pen- sione governativa; gli stessi hanno pure diritto alla pensione governativa quando, a qualunque età; si rendessero inabili al lavoro, purchè inseritti alla Cassa da almeno cinque anni. I pescatori che hanno oltrepassata 1 età di 40 anni rimangono inscritti alla Cassa «S. Marco », e concorrono alla perrsione graziale la quale, qualora i mezzi lo permettano, verrà ad essi assegnata su deliberazione di tutti i pescatori soci della rispettiva Collettoria della Cassa e secondo le norme stabilite da apposito regolamento. Nessuna spesa di amministrazione grava sui fondi della Cassa < S. Marco.» — La Cassa «S. Marco » è amministrata gratuitamente da una Commissione nominata dal Consiglio della Società Regionale Veneta per la Pesca e 1 Aquicultura. — Perciò nessuna spesa grava sulla Cassa «S. Marco. » Tutto il danaro versato dai pescatori viene depositato presso un Istituto di credito e non può essere prelevato che pel pagamento delle pensioni o delle quote di assicurazione alla Cassa Nazionale di Previdenza. i I fondi della Cassa «S. Marco » per le pensioni geraziali vengono, anzi, aumentati cogli interessi che si maturano, . coi sussidi del Governo e di Corpi morali e coi premi della Commissione di propaganda della Cassa Nazionale. e I pescatori di ogni Comune ove. si costituisce nna Collettoria, d’ accordo col Cassiere della Società Regionale Veneta, scelcono il Cassiere delegato per la Collettoria stessa presso il quale viene effettuato il versamento delle quote mensili. i ‘ Quando uno qualunque dei pescatori riassicurati alla Cassa Nazionale venisse a morire prima del godimento della pensione, futtî 7 danarî versati dal socio vengono resti- tuiti alla famiglia. ; A Chioggia esiste da due anni una Collettoria alla quale sono inscritti 926 pescatori. — Di questi 286 sono riassicurati alla Cassa Nazionale. — La Collettoria di Chioggia ha un capitale di Lire 14500,95 e pensiona già quattro vecchi pescatori inabili al lavoro. Venezia, Aprile 1908. Ani LN Pmi mM INÉ mIo! An IAN VI ARI IE IZ AE SA A cime gg Peso ( ] PRGIDE Boia gia | All'Schiavi AN di LUIGI LUZZATI nale di Politica, L | KR E KR E Scienza ed firte. 9 | rgoue rereeem L | ALIA pa 2A pz d DIRETTORI: Arturo Labriola - A. O. Olivetti — Fran- AS 78 cesco (Chiesa. ; Sommario del N. 3: Arturo Labriola - L'onestà polemica contro G. Plekanoff — Louis Dumur - Nietzsche e la coltura — Edouard Berth - Mercanti, in- tellettuai e politicanti — Ciro Alvi - Viva la vital (Novella) — ) — Guido Marangoni - Pagine Vallini - Dopo il teatro (Versi d'Arte — Pirro - Lettere ed Arti — Ausonio Semita - La politica ANNUARIO DELLA ATTIVITÀ NAZIONALE della quindicina - Notiziario — Alberto Norzi - Cronaca scientifica - Bibliografia - Dalle Riviste. s LIRE SO AE SAS SI Prezzi d’ abbonamento: Italia e Svizzera: Anno Fr. 10.— Semestre Fr. 5. -— La Popolazione - l’ figricoltura - L’Industria - Il Commercio - La Ab DIA ea 5 > 7.50 Finanza - Il Lavoro - - - - Ogni fascicolo di 64 grandi pagine Cent. 50 j D) Anno Il — 1908 — — In vendita presso i Librai e le principali Edicole TY _ bi MILANO (Società Editrice di Annuari) VIA GESÙ - 12 si ume e vete Re Chioggia - Albergo Restaurant Luna - Chioggia: I condotto da ERMENEGILDO DE MENEGHETTI | 4 vicino al mare ed all’ approdo dei piroscafi. i n la i | Hi "ar ALLOGGI — ALLOGGI , Cucina pronta a tutte le ore Cucina pronta a tutte le ore PREZZI: MODICISSIMI.. —BERVIZIO INAPPUNTABILE e — NI )|1|()(|D||LDJL)Ùte+kÒC---------.rrYrYr TX Le Congregazioni di Carità, le Case di Sa- lute, gli Ospedali ecc. si rivolgano fiduciosi, per il loro fabbisogno in cotoni e garnze $ Ao da medicazione alla Società — — — : L’Antisettica di Luino (Como) 2 che è il più grande e moderno Stabilimento Spazio disponibile per Ja fabbricazione delle medicazioni anti. settiche ——\ cor Leader Fornitori dei Ministeri della Guerra e della Marina —___ Esportazione in tutto il mondo —— — Rappresentante in Venezia: EMILIO MONTI Uenezia —— S. Fantino N. 1872 — Telefono N. 13-06 —— Venezia | VENEZIA —- HOTEL D’ITALIE BAUER e RESTAURANT BAUER GRUNWALD. GIULIO GRUNWÈD, senior, Propriet. VENDZI. “ot > | 30 Giugno 1908 — NL MARINA - FLUVIALE - LACUSTRE PREMIATA CON MEDAGLIA D'ORO bi all’ Esposizione Naz. di Milano 1894. - Esposizione Naz. di Torino 1898, - Esposizione Internaz. di Milano 1906 3 i Fondata e diretta dal Dott. D. LEVI MORENOS Se Redattore Capo Rag. M. CAMUFFO è BOLLETTINO UFFICIALE della Società Regionale Veneta per la Pesca e 1’ Aquicultura e delle Istituzioni annesse: Scuola Veneta di Pesca. — Asilo pei figli derelitti dei marinai-pescatori dell’Adriatico. Cassa di. Previdenza « S. Marco » fra Pescatori Veneti Pl a 0 “Ca Organo (Centrale per promuovere la Federazione Nazionale Aquicola S'oM-M BsR. LEO. . A. Bellini. -—- Attorno alle scoperte. del dottore | scatori. di Torino. - Commissioni di pesca «_ Schmidt e alla loro influenza sulla pesca delle | fluviale e lacuale per le Provincie di Lucca e anguille della Germania in rapporto con quella | di Parma. - Commissione compartimentale di d’Italia,» I pesca marittima in Rimini. — Cattedra Ambu- ‘ G. Grablovitz. -— Tavole delle-maree per Venezia lante di Porto Maurizio. - Una Società Coo- e per l'Isola d’ Ischia (7//. trimestre 1908.) perativa per la pesca sul lago di Varese. PaRrTE UFFICIALE | Varia iN IraLria E ALL’ ESTERO Società Regionale Veneta per la Pesca e 1’ Aqui- | H Regolamento per la legge 11 Luglio 1904 al cultura. — Partecipazione della Società al con- Consiglio Superiore del Lavoro. — Concorso a corso a premi bandito con R. Decreto 27 Ot- premi fra Associazioni pescareccie. — Per la concessione di nuove riserve di pesca a scopo di ripopolamiento e vigilanza sulla pesca. - L’ inchiesta ministeriale sul lago di Garda. — | Coltivazione industriale di carpe specchio. - Prescrizioni igieniche per il tonno sott'olio tobre 1907. - Premi per la repressione della pesca con la dinamite. — Cassa di Previdenza fra pescatori Veneti. - Pel ripopolamento delle aque Vicentine. - Seduta del Consiglio d’Am- .. ministrazione. E o i È us È ; " < È importato, — Riserva di pesca nel fiume Sesia. — , Scuola Veneta di Pesca ed Aquicultura — Istru- DE 7 SRO). : ù Aia TA IATA Per Lotta per l'appropriazione di aque pescose. — Tu P 9 o a Pescatori valorosi. - Comm. prof. Spiridione le Cooperative dei pescatori dell’ estuario Ve- : , È È Brusina. neto. — Per il Museo peschereccio. — Dati | statistici sulla produzione (vedi pag. 90). SIRIA da izic andi i pesca 4 dhi Asilo pei figli derelitti dei marinai-pescatori del- iv e poca LT ORE nel 1908. — L’ Esposizione di pesca a Graz. Adriatico. — Una circolare del Sub-Comi- tato di Rimini. | = NotIZIARIO . | Quantitativo e prezzi dei più importanti prodotti Cronaca delle Società promotrici: Cattedre, Sta- delle aque sul mercato di Venezia. — (Vedi zioni, Cooperative, Consogzi. — Unione pe- i pag. 96). i rbt iiantiA BT EIAIE DIREZIONE ed AMMINISTRAZIONE - Venezia Nave-Scuola. Scilla - Telefono n. 12-86 _r—_———_—————____——#yttz=z=z‘%“z%2Zz2zkz2-—-#<->=+<+k#+-+-+-}-+<;TF-<-=<-+-+#+#+-+-+;;;T!“S<|Y| “<< Abbonamento annuo alla « NEPTUNIA » Lire 12 — Coi supplementi Lire 20. Gli abbonamenti decorrono sempre dal Gennaio e quando mon sono disdetti s'intendono tacitamente rinnovati Per inserzioni contratti a forfait. — Rivolgersi all’Amm.* della « NEPTUNIA > - Venezia Raffineria Silvio Pivato Conservazione delle reti Venezia La corteccià ti ‘Pino macinata, posta in commercio dalla DITTA SILVIO PIVATO, proviene dai pini; delle (INolè \Blutta e Curzola. Questa corteccia di Pino, superiore per qualità a tutte quelle provenienti dalle altre località, è da-preferirsi come assolu- tameute pura da miscele di qualsiasi specie. Per acquisti all’ ingrosso*indirizzarsi alla Raffineria Silvio Pivato - Isola della Giudecca - VENEZIA Uenezia- LIDO | Grande —Stagione Bol ilneare LL i NUOVO GRANDE STABILIMENTO BAGNI ——— —— 100 camerini - Installazione modernissima - Vasta ferrazza sul mare —— “ee=— Salone per spettacoli con concerti classici diretti da illustri maestri. 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LI a Restaurant sulla Grande Terrazza = Giardino dell’ Albergo Meraviglioso Palazzo Moresco costruito sulla spiaggia, dotato di tutti i più moderni conforti - In comu- nicazione immediata col Mare e la Laguna - Spiaggia riservata ai clienti dell’ Alberoo —___— n — nea Festeggiamenti durante la Stagione Balneare: Teatro aperto durante tutta la Stagione_-. Grande Concorso di ombrelli. e cappelli da De signora, guerniti - Gymkana sulla di iegia - Battaglie di fiori - Feste notturne nel Parco - Serenate nel Bacino dell’ Exgelsior Palace - Fuochi d’ artificio in - Mare e in Laguna - Gare di a al Piccione | Diabolo - Tennis - Hokey - Polo in acqua - Regate a vela - Corse di Automobili Nautici —- ———_ Grande Concorso Ippico d====__-->_°T<*--*®°® £——-=>=>=>=>=><° TTT (È "cpp === cHioggia - Alberco Eesteuranit L'OTTaSi condotto da ERMENEGILDO DE MENEGHETTI E vicino ai mare ed all’ proce dei piroscafi. > ALLOGGI ALLOGGI Cucina pronta a fuite Je ore Cucina pronia a futfe Je ore PREZZI MODICISSIMI .-. SERVIZIO INAPPUNTABILE Pa «NEPTUNIA» Pn ti elio e dia 30 Giugno 1908 . —@ alla loro influenza sulla pesca delle anguille della Germania in rapporto con quella d’Italia. IG È noto omai urdi et orbe che l’ anguilla comune subisce una metamorfosi passando per una forma larvale denominata Leptocephalus brevirostris. 1 Leptocefali sono conosciuti da lunga pezza. Come indica il loro nome, essi hanno piccolo il capo ; il corpo nudo, alto e sottile, arieggiante la foglia d’ oleandro, ha una lunghezza oscillante sui 70 millimetri; ha trasparenza vitrea ed è di- viso in tutta la sua lunghezza da circa 115 miomeri. Gli occhi sono relativamente grandi; le narici, ben distinte l’ una dall’ altra, hanno due tubi divergenti; le mascelle, di cui l’ inferiore suole sporgere più di quella superiore, sono mu- nite di denti acuti e forti; la lingua è libera. La fessura branchiale è angusta e generalmente seguita da una pinna pettorale rudimentaria. La dorsale è bassa e più o meno lunga; la caudale tende ad assumere la forma di quella che sì osserva nelle anguilline di montata o cieche. L’ ano e il meato urinario sono situati molto all'indietro. Il sangue e la bile sono incolori. Mancano punti o macchie di pigmento e le appendici piloriche. Le glandole genitali non sembrano ancora sessualmente differenziate. Per molto tempo i Leptocefali vennero considerati come una specie ittica autonoma, finchè nel 1861 il zoologo tede- sco Carus espresse l’ opinione che essi rappresentassero degli esseri adulti colpiti d' arresto nello sviluppo di qualche or- gano e particolarmente degli organi della riproduzione. Sol- tanto tre anni più tardi la teoria dell’ individualità propria dei Leptocefali cominciò ad essere attaccata. Infatti nel 1864 l’ittiologo americano 7%. .Gill emise l’ ipotesi che uno dei Leptocefali conosciuti potesse essere la larva del Congro volgare. Quasi contemporaneamente il francese ©. Dareste scese alla stessa conclusione, condivisa poi più tardi dal suo conterraneo C. Robin (1880). Poco appresso il celebre ittio- logo inglese A. Grnther fece regredire l’ interessante proble- ma, già sì felicemente avviato verso la sua soluzione, col- l’ ammettere che i Leptocefali discendessero bensì dall’ an- guilla, ma che rappresentassero delle forme anormalmente sviluppate, destinate a morire prima di assumere i caratteri dell'animale adulto. Nel 1886 | insigne zoologo francese Y. Delage potè distruggere un’ ipotesi tanto singolare, riu- scendo a mantenere in vita, durante sette mesi, nel Labora- torio di Roscoff in Normandia, un Leptocefalo tenioide, del quale seguì la trasformazione in giovanissimo Congro. In questo stadio il problema venne assunto dall’ illustre nostro Prof. Grassi e dal di lui discepolo S. Calandruccio, i quali nel 1893, elucidando quasi tutti i punti più oscuri e più importanti del problema stesso, annunziarono di aver scoperto che il Leptocephalus brevirostris è la forma larvale dell’ anguilla comune e dichiararono in pari tempo di aver potuto osservare in agquario la sua metamorfosi in una an- guillina capillare o cieca. Il Leptocephalus brevirostris fu scoperto or son molti anni nello Stretto di Messina. Quivi fu pure trovato un esem- plare dal Challenger ed uno dalla Stazione zoologica di Napoli. a Oltre a ciò, un altro esemplare venne pescato dal Krupp col suo yacht “ Maja,, poco lungi da Capri sopra una profon- dità di oltre 1000 metri. Nel Marzo del 1895 Grassi e Calan- druccio ne raccolsero molte migliaia in un solo giorno in vi- cinanza del Faro nello Stretto di Messina. Del resto, sino al 104 non si pescarono mai di questi pesci nè nell’ Oceano Atlantico, nè nel Mare del Nord, nè nel Baltico. * * * Ora è d’ uopo notare che in questi due ultimi mari ven- gono operate, sino dal 1903 e in tutte le stagioni, delle pe- sche intensive dai vapori di esplorazione appartenenti ai dieci paesi che fanno parte dell’ Esplorazione Internazionale dei Mari. Malgrado che con tali pesche si fosse riusciti a cattu- rare le forme larvali di tutti i pesci utili popolanti quelle aque, non fu mai dato di trovare dei Leptocefali. Senonchè il vapore danese di esplorazione *“ Thor,, il quale aveva esteso i suoi viaggi alle aque attorno alle Farder e a quelle d’ Islanda sotto la direzione del biologo danese Dr. Johs. Schmidt, catturò un solo Leptocephalus bre- virostris e precisamente il 22 maggio 1904 a occidente di Farò (a 61° 20' di lat. N. e ll di long. E. G.) sopra una profondità di 1300 metri e presso la superficie. Questo importantissimo ritrovamento, senza precedenti nelle aque dell'Europa Settentrionale, indusse il Dott. Schmidt ad emettere l’ ipotesi seguente: Tenuto conto che le ricerche effettuate nel Mediterraneo hanno dimostrato che i Leptoce- fali vengono trovati in aque la cui profondità supera î 1000 metri e la cui temperatura è di oltre 10° C.; considerando, inoltre, che il « Thor» ha ripetutamente pescato a simili pro- fondità, ma soltanto in regioni settentrionali dove le tempe- rature, nelle profondità, oscillano fra 0-5° C., è ragionevole ammettere che le aque delle Fàréer rappresentino il limite settentrionale a cui il Leptocefalo perviene e che, per conse- guenza, la ricercata stazione di fregola dell’ anguilla debba trovarsi a mezzodì di quel gruppo insulare. Bastò tale assen- nato presupposto perchè la base d’ operazione del « Thor» venisse cambiata. Alla fine di maggio 1905 il Dott. Schmidt riprese infatti le sue ricerche più a Sud. Nell’ agosto dello stesso anno, a ponente delle Ebridi (a 57° 45! di lat. N. e 10° di long. E. G.), sopra un fondo di 1150 m. e presso la superficie, venne raccolto un secondo Leptocefalo e poco dopo altri 8. Breve: nei successivi viaggi compiuti nel 1905 e 1906, il predetto scienziato potè catturarne circa 80'. I punti nei quali vennero effettuate le pesche sono compresi nella zona che si stende parallelamente alle curve batometriche di 1000 e 2600 metri, le quali, partendo a ovest delle Fàrder, passano lungo la costa occidentale dell’ Irlanda e della Francia prose- guendo lungo tutto il littorale settentrionale della Spagna. Il Dott. Schmidt ha potuto stabilire che le condizioni necessarie alla riproduzione dell’ anguilla nell’ Oceano Atlan- tico ed allo sviluppo dei primi suoi stadi, sono le seguenti: l. — Una profondità di almeno mille metri ; 2. — Una temperatura, alla predetta profondità, di oltre UOC, Egli ha inoltre constatato che le forme leptocefaliche vi- vono pelagicamente ad una profondità di 50 - 100 metri. Nè va taciuto che egli trovò ed illustrò tutti gli stadii di evolu- zione fra la larva anguillare e l’ Anguillina di montata. Le cieche trasparenti non sono conosciute nei fiumi nord- germanici, ma lo sono invece nella Gran Bretagna, in Francia e in Spagna dove sono oggetto di una pesca assidua. Esse penetrano pure, attraverso la Manica, nel Mare Germanico e nel Baltico, però in quest’ ultimo mare interno soltanto nella forma già vestita, ossia con molto pigmento. Il Dott. Schmidt, basandosi sulle esatte informazioni raccolte circa l’epoca della ' ALARE Leni ve Tit MELIA Mo a pesca delle Cieche nelle differenti località, ha potuto mettere in sodo che la loro comparsa è tanto più tardiva quanto più le dette località distano dalle profondità di 1000 metri. Da ciò dunque s' inferisee che ha luogo una migrazione delle anguilline trasparenti dalle profondità del mare verso le coste e le foci dei fiumi e che mentre una parte di esse risale la corrente dei fiumi sfocianti nell'Atlantico, un’ altra parte attra- versa, come s'è detto, la Manica e penetra nei fiumi del Mare del Nord ed una terza parte si spinge attraverso lo Skagerak nel Cattecat e nel Baltico. Nei riguardi della Germania, la principale stazione di fregola avente per essa peculiare impor- tanza si trova, secondo ogni probabilità, all’ imboceatura occi- dentale della Manica. = Da quanto molto succintamente si è esposto (!), emerge che le anguilline di tutta 1’ Europa Settentrionale derivano dalle cieche che vi immigrano ogni anno dall’ Atlantico e che la massa delle cieche immigranti (favorite od ostacolate nel loro cammino dalle correnti e dai venti) deve diminuire in ragione della distanza frapposta tra le stazioni di frega e le località in cuì vanno ad insediarsi. E che que- sto avvenga in modo positivo, lo prova il fatto che men- tre nel Baltico sono le \anguillette che vi arrivano e per lo più località della Spagna, della Francia e dell’ Inghilterra più prossime ai focolai di riproduzione, le cieche si presentano invece da settembre a febbraio ed in falangi così numerose esse orientale poche in maggio o giugno, in alcune e cosi dense, che quei piccoli pesci vermiformi vengono pe- scati a milioni e servono di cibo ad uomini e ad animali. Il Dott. Schmidt riferisce che p. es. nel Canale di Bristol cen- tinaia di pescatori sono dediti, in primavera, a questa pesca adoprando degli apparecchi primitivi e che ciascuno non ne raccoglie meno di mezzo quintale al giorno. Ammettend» ora che in ogni kg. sì contino, in media, 3500 cieche, è chiaro che ogni pescatore ne stermina in una sola notte 175000 e 100 pescatori 17 milioni e mezzo ! Nel Canale di Bristol un chilo di anguilline (Evers) si paga circa 45 centesimi di nostra moneta. Orbene: gli è appunto dalle coste dell’ Atlantico che il Dott. Schmidt, nell’ intendimento di aumentare la produzione anguillifera delle aque danesi e dei paesi bagnati dal Baltico, suggeriva nel suo magistrale lavoro di raccogliere il prezioso materiale da semina e di trasportarvelo direttamente, evitando per tal modo alle giovani anguilline i perigli del lunghissimo viaggio naturale attraverso la Manica, il Mare del Nord, lo Skagerak e il Cattegat. a È risaputo che da varì decenni a questa parte vengono immesse nelle aque dell’ Europa Centrale delle cieche prove- nienti dall’ Italia e dalla Francia. Senonchè il prezzo a cui nell’ Europa Centrale vengono rivendute è sempre stato ele- vatissimo: da 40 a 60 lire per ogni kg.! Ora però la Germa- nia è sulla via di emanciparsi dall’ Italia e dalla Francia per l'acquisto di cieche da semina. Allo scopo, pertanto, di sfrut- tare praticamente le belle scoperte del Dott. Schmidt, la So- cietà Germanica per la Pesca, sempre all’ avanguardia nel campo della pescicoltura europea, ha di recente istituito un esperimento di capitale importanza. Essa ha commesso al solerte Direttore delle pesche Sig. Libbert 1° incarico di organizzare e di far eseguire nel Canale di Bristol, a sud-ovest dell’ In- ghilterra e precisamente a Gloucester sul Severn River, la pesca del novellame d’ anguilla e di spedirlo in Germania (1) Rimando il lettore desideroso di più minuti ragguagli alla rassegna illustrata, dal titolo « Kriproduzione e metamorfosi dell’Anguilla nell'Oceano Atlantico,» da me inserita nel N, di Gennaio - Febbraio 1908 della « Iivi- sta Mensile di Pesca, » entro a delle casse e cioè fra due strati di ovatta inumidita, poggianti sopra dei trucioli. A facil tare il buon esito della prova, lo Stato federale di Amburgo ha messo spontanea- mente a disposizione di detta Associazione i bacini ittiono- mici del porto peschereccio di Cuxhaven onde immettervi le cieche, lasciarle acclimatare ed inviarle, a misura ehe ac- affidata alle cure ) corrano, ai richiedenti. Tale bisogna è dell’ Ispettore delle pesche Sig. Duge. Il primo contingente di cirea mezzo milione di cieche giunse ai primi di aprile a Cuxhaven, ed il secondo, costi- tuito un milione e mezzo arrivò aprile. Le Cieche vennero deposte nelle indicate piscine e accuratamente custodite. Le anguilline, nella pluralità, si rifecero sollecitamente dagli inevitabili strapazzi del viaggio compiuto in ferrovia da Gloucester a Plymouth e da qui, in piroscafo, sino a Cuxhaven. Qual fiducioso e, quasi direi, entusiastico interesse pren- dano alla cosa gli aquicultori tedeschi, lo attesta il fatto che le ordinazioni di cieche superavano già alla metà di aprile i 10 milioni di esemplari. Per potere, pertanto, soddisfare a tutte le richieste. atteso il felice risultato delle due prime spe- dizioni, venne disposto di mandare a Cuxhaven altri ingenti stocks di avannotti d’ anguilla a mezzo di vapori veloci della Hamburg - Amerika - Linie e del Norddeutscher Lloyd. Frat- tanto la nominata Società spedisce in tutta la Germania le cieche del primo invio al prezzo di 1 Marco a 1,20 per ogni 1000 individui, ossiano di L. 1,25 a 1,50 circa, corrispondenti a L. 4,38-L. 5,25 circa per kg. Ora tutto ciò induce a ritenere che se si riuscirà a ren- dere perfetti la tecnica della pesca, il metodo dell’ imballaggio e del trasporto della sementa anguillare, Ja Germania sarà posta in grado di popolare le sue aque interne private in modo molto più intensivo e ad assai più buon mercato di quanto non si sia fino ad ora verificato e la produzione an- guillifera di queste potrà, in un giorno non lontano, raggiun- gere notevole importanza. dì circa di cieche, TU Ora è lecito il domandare: Dato che ciò avvenisse, che cosa dovrebbe farsi in Italia per poter con vantaggio conti- nuare ad imporre colà le nostre anguille fresche ? Per esser posti in grado di convenientemente avvicinarsi alla soluzione dì tale quesito, occorre, secondo me, ren lersi ragione anzitutto dell’ attuale situazione della Germania dal punto di vista della pesca e del commercio delle anguille. Qualche tempo fa ebbi ad occuparmi della questione ed avviai un’inchiesta. Allo scopo pertanto di raggiungere al- meno un’ approssimativa espressione del vero, mi rivolsi a degli eminenti specialisti in materia di pescicoltura, a dei pratici notoriamente autorevoli in cose attinenti alla pesca e a varie Camere di Commercio, come quelle che, occupandosi di ogni ordine di fatti economici, avrebbero potuto fornirmi (così mi illudevo) dei dati statistici ufficiali, 0, almeno, dei ragguagli di peculiare rilievo. - I referti delle suddette persone e degli accennati corpi consultivi furono, a vero dire, poco numerosi e poco eirco- stanziati; ce n’ era tuttavia abbastanza per autorizzarmi a de- sumerne delle conclusioni tutt’ altro che prive d’ interesse e d'importanza. Dal contesto dei varii referti (i quali si riferi- vano al Nord-Germania e al littorale baltico tedesco, la cui produzione in anguille rappresenta circa i 9/6 di quella data dalle aque dell’ Impero) due erano le illazioni capitali che seaturivano e cioè : i l. - che la produzione nazionale anguillifera è scemata; 2. - che il consumo dell’ anguilla è aumentato. il 22 ‘dettero A tinte nee, Vediamo ora di elucidare partitamente questi due punti. E egli possibile stabilire la effettiva consistenza dell’ o- dierna produzione in anguille della Germania? Se esistesse una statistica ufficiale comple‘a per la pesca di questo Mure- noide sulle coste del Baltico, nelle lagune salmastre littora- nei fiumi, nei laghi, negli stagni ecc., il compito sa- rebbe esaurito. Ma tale statistica non esiste ancora. Dei dati ufficiali e regolari non si hanno che per qualche provincia soltanto, ma limitati ad alcune fra le più importanti specie di pesci. È vero che non mancano in Germania alcune im- portanti ponderose pubblicazioni di statistica pescicola, come quelle del Lindemann e del Metzger ; senonchè anche qui le produzioni ittiche sono conglutinate in vaste unità, così che non è dato di poter separare da tanta congerie il prodotto an- guillico!o. Del resto queste accurate pubblicazioni non potreb- bero ausiliarci che in scarsa misura, in quanto che la prima risale al 1878 e la seconda al 1880. Qualche tentativo stati- stico viene però fatto, da qualche anno, da Alberto Schaller Nelle compilazioni di questo Signore, irte di cifre, è preso in considerazione anche il prodotto delle pesche di an- guille nel littorale baltico tedesco e nella maggior parte delle aque nord-germaniche. Secondo lo Schaller la pesca media di anguille nell’ ultimo decennio ascende a cirea un milione e mezzo di Kg. all'anno sulle coste tedesche del Baltico e noi laghi littoranei e a oltre 200 mila Kg. quella che sì fa in una ventina di fiumi. Lungi da me il pensiero di porre sotto sospetto l’ autenticità e il valore di tali statistiche, egli è però innegabile, almeno a mio avviso, che esse hanno il difetto i- della nerente a tutti i documenti stessa specie :- esse. non danno degli apprezzamenti e dei giudizi, ma delle cifre Ora, poichè queste appunto sono dissociate dalle cause che le in- fluenzano. così appaiono, dal nostro particolare punto di ve- duta, come prive di eloquenza ed essenz'almente sterili. Tutto, certamente, può essere espresso coi numeri, ma nulla però di più incerto dei numeri quando questi non siano presi con di- scernimento e convenientemente analizzati. Perciò, «lla stre- gua di questi criterì, ci si può chiedere perchè in dette sta- tistiche non vengano fatte delle rigorose distinzioni fra le varie categorie delle anguille pescate, e cicè fra le anguille migranti 0 argentine (bisati femenali) che sono le veramente adatte al commercio, le anguille gialle 0 immature (bisati marini o pasciuti) che pure si consumano largamente sui mer- cati alemannìi e che hanno, naturalmente, un valore venale inferiore e le anguilline di montata che servono in meno agiale e sperpero quanto graude altrettanto inconsulto. Visto dunque, da quanto precede, oggi come oggi. gran parte come alimento alle classi di cui si fa uno che di determinare con precisione la non è possil:le, quantità di anguille che si pescano nelle aque germaniche. è giocoforza È È ci nccoutentiamo di sapere, come infatti sap; amo con certezza, che tale quantità è ora relativamente scarsa ed in progies- siva diminuzione. Nei tempi andati, certamente, la diversa, ben diverse erano però allora in Germania le condizioni fisico- tecniche e quelle economico-sociali. Così, nel medio-evo l’ anguilla costituiva uno dei principali e più g&ra- diti nutrimenti del popolo ed era sì comune in quelle pro- vincie, che i domestici imponevano come condizione nel con- tratto coi loro padroni che non si potesse far loro mangiare dell’ anguilla per più di due volte la settimana, ciò che è analogo a quanto anche allora avveniva, ma per del salmone, nel Limosino, in Bretagna, in Alsazia, in Ir- landa, in Iscozia, in Cornovaglia. A quei tempi un chilogr. circa di anguille p'ccole argentine (da 80 a 100 grammi) non costava, fresco, che 25 o 30 centesimi. Nel 1774 (come ri- cosa era ma per esempio. la pletora sulta da un atto di una Corporazione di pescatori esumato dal Benecke) tali anguille costavano ancora, a Kénigsberg, 50-60 cen‘esimi, mentre al giorno d’ oggi non si vendono sui mercati di Stettino, Berlino, Amburgo ece. a meno di L. 1.25, 1.50, 1.75 per chilogrammo. L’ indagine minuta delle cause che manifestamente co- spirano a minorare il prodotto delle anguille delle aque fiscali germaniche esorbiterebbe dai limiti assegnati al pre- sente articolo. Mi si consenta tuttavia di accennarle. Quasi trentott’ anni suno passati dal giorno in cui la mo- derna Germania emerse trionfante dal sanguinoso campo di Sédan e prese decisamente posto fra le grandi potenze del mondo. Tutti sanno che la sua trasformazione economica da paese puramente agricolo in nazione industriale e commer- ciale ha avuto anche conseguenze politiche superiori a quelle prodotte dalle vittorie del 1870. Senonchè si è appunto anche in forza dell’ enorme sviluppo preso dall’ industria, i cui ef- fetti sembrano piuttosto inverosimili che meravigliosi, che la pesca nelle aque continentali germaniche ha subito e subisce dei danni gravi. La grande industria, infatti, dominata e vi- vificata com'è dalla che interroga la natura, che seruta, che scopre, che signoreggia sempre nuove forze del nuovi elementi di produzione, fa sua schiava la materia bruta, la svincola, l’ affranca, la trasforma e la reca nella sfera del lavoro e dell'uso umano, ma nel tempo stesso avviene che l° emissione dell’ enorme compagine dei suoi ma- teriali di rifiuto inquina presto o tardi (lo sappiamo per dura esperienza !) le aque pescifere, alterando o inesorabilmente distruggendo la conditio optima per il vivere e per il pro- sperare dei pesci. — L'industria mineraria e quella delle sa- line, l iudustria metallurgica e quella del catrame, l° indu- stria chimica e le fabbriche di gaz illuminante danno, infatti, alla vita dei scienza mondo fisico, micidialissimi della carta e della dei residui di natura minerale, pesci. — L’ industria delle materie tessili, cellulosa elaborano bensì materie di natura organica, ma necessitano però di un cumulo di materie minerali, così che espellono dei materiali organicì e minerali parimenti perni- ciosi alla pescosità. —- Nelle concerie di pelli e nelle fabbri- che di colla le condizioni sono analoghe. Non così nelle co- industrie agrarie, come fabbriche di zucchero, di fe- le quali smaltiscono essenzial- sidette cola, dì spirito, di birra, ecc., mente delle materie organiche, ma non per questo meno esì- ziali all’ esistenza delle popolazioni aquatiche. A questi ele- menti d’inquinaz one aggiungiamo le aque di fognatura delle città, quelle domestiche di rifiuto, quelle dei macelli e delle sardigne. Nè basta. A tutte queste che concorrono a diminuire il contingente dei pesci non esclusa, naturalmente, altre consistenti nelle cause l’ anguilla, se ne devono far seguire modificazioni apportate dalla mano dell’uomo all’ habitat dei pesci stessi. È cosa notorìa che dove Vl uomo non ha distrutto o in qualche modo turbato le condizioni naturali, le aque pullu- lano di pesci. E evidente, pertanto, ehe se queste condizioni di esistenza mancheranno, i pesci non potranno vivere e pro- sperare. Orbene : che cosa avviene in Germania quando si vuol facilitare la navigazione, favorire l’ agricoltura e |’ imdustria ? Si correggono 1 corsi d’ aqua, si asportano dalle sponde gli alberi e le vegetazioni erbacee, si draga, si espurga il letto dei fiumi per assicurare un tirante d’ aqua minimo; si per- mette inoltre l’ impianto di molini con turbine che stritolano principalmente le anguille montanti e quelle migratriei, si accorda la,costruzione di dighe, di sbarramenti, die chiase, di salti d’ aqua, sì concedono derivazioni ed opere di prosciu- gamento di estesi spazi aquei, ecc. — Ora è facile compren dere che con tutto ciò l’Rabitat dei pesci rimane più o meno sovvertito. Ma non si creda che le cose accennate rappresen- tino le sole cagioni concorrenti implicitamente all’ impoveri- mento della pesca delle anguille nei corsi d’ aqua della Ger- mania Superiore, giacchè altre ragioni vi concorrono, fra cui alcune disposizioni di legge. Vediamo. (continua) G. GRABLOVITZ Tavole delle maree per Venezia. Luglio 1908 Giorno Bassa 1 5h 55m d 6 25 3 6° 5 10329 ) S 0) lì ta) 45 7 9Y-45 N TL 10 o 12 40 10 13 40 11 | 14 40 12 15 80 ISAGRO TIC TA AC) 15 TrASDO 16 T3x035 17 9 N99 IS 20 50 19 2Id30 21 O 20 22 lieto 25) 210 24 2 40 25 DIRLO 2) 340 27 | 4 10 28 + 40 29., D D 230 | pda 31 6 () | Alta marea più elevata fra ]4h e 23h Bassa marea più depressa fra 2" e 9, Giorno Alta ] Oh 5m 2 0135 o RSI, 4 195 D Si (89 6 6 25 T 850 S 9 ‘20 9 VITOD 10 10.30 LI 11 0 12 1I 80 13 12 5 14 12 40 103) 13. lo 16 lanoo 17 147195 IS 15.25 19 16 40 20) 15 D 21 TORO, 22 20 0 23 2045 24 PAZ 20 Zoo A TESE Zi N22 NOD 28291025 29 | 23 50 31 0 20 Alta marea più elevata fra 12h Alta | Bassa Alta Giorno 13h 0©| i1Sb 5m 23h 45m 1 1335. /| 18-45 Rao 3 Mu ala | 19 40 Otto 0 CE FOTO A 20R5 LSON I LIORE50NI M22IIALO, DI) 6 60145 4 40 | T 1645 6. 45 $ IS 40 SINICO 9 19.25 9 15 10 20) 10 9 55 Il 2050 10 35 12 21 30 dl 5 13 DOD lil (50 14 22 46 TONNSO RITO 93095 13.10 16 13 55 17 14 40 18 15 40 19 51 16. 45 20 È 9 55 10) 2 tea 20) 11 400.|-- 18° 50 22 9 5 RON 90 23 9 40 GIONE 2010020) 24 10 10 14 55 55 25 10 45 15 35 21 30 26 11 10 16 10 OOO 27 11 35 16 40 22 30 28 TOA TAI 29 12.35 17 50 | 23 85 30 Za gi0. IS 30 DANDO. 3 Agosto 1908 Bassa | Alta | Bassa |Giorno 6h 25m | 18h 300m| 19h 10m ] 645 iI: RAMOS) TONO 2 Melo IAELO RENE] () 3 TA 0h 5 ND | 22 30 4 85 16 30 | 0 15 6 9 30 17 40 1825 ri 11 40 l3 45 ZIE. S 13 40 19 45 9 50 9 14 40 2035 3.30 10) 10050 21, 20 LMR) 11 an Va) 4 45 12 5I DONI 13 B}; 5 45 14 I 6 15 15 6 40 16 5 f10 17 25 {30 18 55 T 55 19 E | 25 10 40 20 LOR OTO 19 (55 21 DRESS ROIO IL 5 22 NO | MEG CORIO 14. 55 23 HI) 1025 15 580 24 0 TON 50 TGMNIO, 25 4 20 TRANI. 1630 N26 4 45 1iN 35 17 () 2A DSL | RAT] I 0) 28 5 30 12 20 TIZIO 29 550. .| 12.45 | 18 35 30 6 15 130 MSI9 10 31 Ì e 22h, Bassa marea più depressa fra 0h e 8h, Giorno Alta Oh 55m 1 u50 2.25 6 0) 8/35 DIRE20 4 45 10 10 isso ll 5 Lissa, 12 5 12 39 Rito, E e Ji Ho at MU i o La) 18.50 19 55 201885 21 15 21 45 22.15 22. 45 23 15 23.145 15 DI Settembre 1903 Bassa Alta 6h 35 181 40m | Teti) TONY Ao) JOLCIONEI T 30 16 10 EDO, 1820 13/095 19 35 14 45 20. 35 1580 2120 16 10 225 16 45 22 45 17 20 23 20 (1 ese Tver ONS55 Laglo. DIRO) 4 25 ORO, 5 eo ZON, ALI St I AES 9 LO I QUORE è 25 10RK15 350 1035 4 15 LORD5 4 40 RO) DIO. 11 40 01425) LIO Ì 5 50 12% 630008] I bi bElo | 12/55 | Alta marea più elevata fra 11h 6 20. liassa marea più depressa fra Oh e 6h, 000 Bassa Giorno 20h Om 1 DON 2 DI DM 5 0) 59 5 2 () 6 240 ‘A 315 S 345 15) 4. 20 10) 4 50 11 5.20 12 5_50 DE 6, 15 l4 6 359 15 6 55 16 T 10 17 929 18 13 0 | 19 14 20 | 20 14 50 21 15 20 22 15 45 253 16 15 24 16 40 25 17 10 26 17 -35 27 185 28 18 40 29 19 20 530 Tavola delle alte maree per l'Isola d’ Ischia Terzo trimestre 1908 = Luglio Agosto (che ] 1 | 10h30m ; 220506 | 11h15m | 28 80m Ae 5 11 50 | 24-10 3} abts 24 10 0.10 | 12 30 4| ‘0.10 | 12.30 0 55 13 20 FIESSO IE 45 14 15 GI MO4ON STATO 2 50 15 25 To 240 15 10 4° 5 16 45 8| 3 45 16 15 5 20 I7 55 9| 450 17 20 6 30 18 55 10}|5f5008/GISalo T 25 19 50 Ni ‘6040 19 10 8150 | 20.35 12) 7.35 | 20 0 900 8|52125 NET 882520150 950 | 22 10 TA 95 21 40 10 35 29 55 fi i1005 22 30 TIS2000 NOZIO 16 | 10 55 23 20 12) 024995 Tra IIS 24 10 0 25 12 50 TR MIOSIO | 19035 IMSA ALIELO TONINO, 13 25 210 | 14 45 20 DD 14 25 | 3130 16 10 Sl N26 15 30 4 50 17.25 DI 4 5 16 40 6 0 | 18 30 930 05 15 17 50 6 55 19 15 24, 6 20 18 45 Tagore 9R95 25 7 5 19 30° | 8 10. .| 20.25 26| 750 | 20 10 840 | 20 55 27| 830 | 20 45 9-15 21030 ORA R9185 21 20 945 | 22 0 29 | 940 | 21 55 TOM 022830 30] J0 10 | 22 25 10 45. | 230 37 | 10:40. | 23. 0° |.J1 15 23 35 Settembre 11555 | 24h]5m OEL5! 12 40 Taro 1335 210 14 55 53 40 16 25 ANCO, 17 45 6 15 18 45 710 19 35 S_0 20 20 8 45 21 5 9/25. 21 50 1010 22. 30 10 50 23 10 11 80 25 50 12 10 24 35 035 dSC 20, 130 14 10 2 50 15 40 4 20 IRTENNO. h039 18 10 6 35 18 55 710 19 30 7 45 200 S 15 20 30 S 45 21.0 9. 15 21. 30 9 45 220 10 15 22 30 10 45 23-.d 11 25 23 45 E° gras PARTE UFFICIALE SOCIETÀ REGIONALE VENETA perla Pesca e l Agquicultura 000 Partecipazione della So- La Società ha presentato cietà al Concorso a pre- mi bandito col R. De- creto 27 Ottobre 1907. istanza al Ministero di Agri- coltura Industria e Com- mercio per essere ammessa al Concorso a premi bandito col R. Decreto 27 Ottobre 1907 N. 762. L’ istanza fu corredata da una sintetica rela- zione della Presidenza Generale, dai documenti ri- chiesti pel dimostrare ’ attività svolta dall’ Associazione dal- concorso e da numerosi allegati per l epoca dalla sua fondazione, come dal seguente : Sommario I. - Costituzione della Società e sua erezione in Ente morale. bi ica ' Scopo della Società. III. - Soci. IV. - Organizzazione della Società. V. - Opera della Società : a) Per la vecchiaia e l’ invalidità dei pescatori. b) Per la cooperazione fra pescatori. c) Per peschereccia. l istruzione professionale della classe d) Per Vinfanzia derelitta dei pescatori dell'A - driatico. e) Tutela dei pescatori nelle emigrazioni tem- poranee all’ estero e nelle aque dello Stato. 7) Assistenza igienica. g) Per VP osservanza delle leggi che regolano la pesca ed il commercio del pesce. h) Pel ripopolamento delle aque pubbliche. î) Tutela delle aque pubbliche contro inqui namenti prodotti da rifiuti di stabilimenti indu- striali. l) Studi ed esperimenti. m) Prima inchiesta sulla produzione e commercio del pesce nell’ Adriatico. n) Per migliorare il trasporto ferroviario del pesce e dei prodotti della della produzione. pesca nell’ interesse o) Per modificazioni od aggiunte alla legge € regolamenti sulla pesca. ‘9 p) Organizzazione del 19 Congresso Nazionale di Pesca. q) Organizzazione di una Mostra collettiva di pesca della regione Veneta. r) Museo didattico peschereccio. s) Per la fondazione di un aquario Adriatico. Premi per la repressione In seguito a deliberazione della pesca con la dina- del Consiglio d’ amministra. mite. zione della Società Regionale Veneta, la Presidenza ha di- stribuito i seguenti premi per accertamento di contravvenzioni di pesca con la dinamite : Diploma di benemerenza e lire 20 al custode idrau- lieo Basso Domenico. lire 10 al Giuseppe. Premio di guardiano idraulico Baron Idem al guardiano idraulico Tonello Nicodemo. Idem alla guardia di finanza Allegro Angelo. Idem alla guardia di finanza Di Stefano Giuseppe. Nella copertina terza pagina della pubblichiamo il 3ollettino del mese di Giu- Cassa di Previdenza fra pescatori Veneti. gno della Cassa di Previdenza « S. Marco » fra pe- seatori veneti. Da tale Bollettino risulta che per la Collettoria di Chioggia inseritti, dei quali 286 riassicurati alla Cassa Na- si hanno 9353 pescatori zionale. fondo di Cassa di 1930,03 per Al 50 Giugno figura un lire 15933,28 delle quali lire sussidi alle famiglie dei naufraghi. Il Comitato Provinciale Vi- della nale Veneta per la Pesca il 18 Pel ripopolamento del- le aque vicentine. centino Società Regio- Aprile inviò a Bassano un suo incaricato ad ese- guire una semina di 7000 trotelle nel Brenta. Sarson e in Furono trasportate in località prossimità della Caserma delle guardie di finanza vennero seminate nel Brenta, nelle cui aque guizzarono vispe dileguandosi. Presenziarono alla semina le guardie di finanza Silvestro Sollarini e Sebastiano Argentini. Seduta del Consiglio Presieduta dall’ on. senatore d’ Amministrazione. Tiepolo ebbe Inogo domenica 14 Giugno l annunciata seduta del Consiglio d’ amministrazione della Società Re- gionale Veneta per la Pesca, presenti i consiglieri ing. Bullo, avv. De Kiriaki, rag. Camutto, prof. Meschinelli, prof. Nalato, prof. Pardo, dott. Spro- cani e dott. Gio. Batt. Voltolina, il direttore della Scnola Veneta di Pesca prof. Levi Morenos, il dott. Salvagnini presidente del Comitato Polesano per la Pesca ed il ragioniere della Società signor Barbini. Avevano Luechini, il prof. Trois, il Pasinetti, il dott. Garioni, il sig. Parisi ed il sig. giustificata 1’ assenza il senatore av. Galimberti, il rag. Scarpa. Il rag. Camuffo, segretario generale, dopo varie comunicazioni, riferì al Consiglio sulla grave questione della pesca con la dinamite e ricordò le fatte dalla della combattere il deplorevole molteplici pratiche Presidenza Sezione marittima per abuso. della lo- ‘ale R. Pretura in causa per contravvenzioni alla A. proposito della recente sentenza pesca con la dinamite, «il rag. Camuffo comunicò al Consiglio la cortese risposta e gli affidamenti dati dal Procuratore Generale del Re in seguito al ricorso presentato dalla Società. Il Consiglio, su proposta della Presidenza, deliberò mento ad agenti che si distinsero’ nell’ accertamento quindi i seguenti premi di incoraggia di contravvenzioni alla pesca con la dinamite : Diploma di benemerenza ed indennità di lire venti al custode idraulico Basso Domenico; pre- mio di lire dieci ciascuno ai gQguardiani idraulici Baron e Tonello ed alle guardie di finanza Allegro Angelo e Di Stefano Giuseppe. Il Consiglio de- ferì poi alla Presidenza l’ incarico di segnalare i detti agenti al Ministero di Agricoltura industria e Commercio ed alla Deputazione Provinciale di Venezia. Il segretario generale partecipa 1 avvenuta approvazione da parte del Consiglio Superiore del Lavoro, del Regolamento per V applicazione della 1904 portante provvedimenti in legge 11 luglio favore della pesca e dei pescatori e ricorda che relatore in seno al Consiglio stesso fu Von. Maffi il quale venne due volte a Venezia per avere dalla Società e dalla Scuola notizie sui reali bisogni della classe pescareccia e su quanto Società e Scuola operarono in favore della cooperazione fra pe- scatori. Dà comunicazione del voto emesso dallo stesso Consiglio Superiore del Lavoro « perchè il Mini. « stero di Agricoltura rivolga specialmente gli stan- della « zione di nuove cooperative e « ziamenti legge a promuovere la costitu- vivificare la fun- « zione di quelle esistenti, sostituendo al eriterio « del concorso a premîì quello dei sussidi, degli « antecipi e del credito », e richiama 1 attenzione dei colleghi sul fatto che con tale voto si viene a dare ragione ai criterì esposti fino dal 1904 dal prof. Levi Morenos e dallo stesso sempre e tenace- mente sostenuti, eriterì che il prof. Nalato svolse al III Congresso Nazionale di Pesca tenutosi a Mi- nel 1906 e provare a voti unanimi. lano che il Congresso ebbe ad ap- dalla legge, ben pogo si potrà sperare dall’ azione iso- E poichè senza i Sindacati previsti lata delle Cooperative, il rag. Camuffo dimostra urgente necessità che V Associazione abbia a promuovere al più presto la costituzione del Sin- dacato pel litorale Adriatico. Dopo ampia discussione il Consiglio, appro- vando le proposte della Presidenza, deferisce alla Scuola Veneta di Pesca l’incarico di studiare e compilare uno schema di Statuto pel Sindacato Adriatico e delibera un congruo sussidio alla Scuola stessa per la necessaria propaganda. Il cav. prof. Luigi Meschinelli svolge la sua interpellanza sul progetto di un aquario ed an- nesso giardino zoologico al Lido. Egli rimase impressionato dal fatto che dap- prima vide nei giornali politici accennato ad un Aquario Amadori Antico al quale, dicevano i giornali, la Società Regionale Veneta dava il suo patrocinio morale perchè 1’ Aquario stesso avrebbe della accennato potuto servire anche per studii d’ interesse pesca e piscicultura marina. Poi vide anche all’ idea di un annesso giardino zoologico. Chiede quali impegni abbia la Società e cosa vi sia di vero in argomento. Il prof. Levi Morenos ricorda tutti i tentativi fatti fino dal 1894 dalla Società per istituire un aquario che avesse a funzionare come stazione zoologica applicata all’ industria della pesea e dal ed accenna alle cir- piscicultura com’ era stato progettato com- pianto Canestrini e da altri, costanze che impedirono a quei progetti di riuscire non ostante che le pratiche sieno state poi pro- seguite tenacemente per molti anni. Dopo ampia discussione, alla quale presero parte il sen. Tiepolo, il cav. Kiriaki che ricordò 1° 0- pera del Consorzio dei Comizi Agrari per la stazione Bullo, il prof. Meschinelli ed il rag. Camuffo che riferì in merito all’ Aquario Ama- zoologica, V ing. dori, il Consiglio votò un ordine del giorno col quale si fa voti che qualora il Governo abbia a fare delle concessioni a privati per far sorgere un Aquarium, tali concessioni sieno circondate da op- portune garanzie le quali dieno affidamento di un serio indirizzo scientifico e tecnico. del delibera la non partecipazione Infine il Consiglio, causa la ristrettezza tempo assegnato, TOTP DI: 94 della Società alla Mostra di Pesca che si terrà in Piacenza nel prossimo agosto in occasione del- l’ inaugurazione del nuovo Ponte sul Po, approva il bilancio preventivo proposto dalla presidenza per l’esercizio 1908-1909 e delibera V invio di un telegramma di condoglianza al SinGaco della So- cietà dott. Lazzaro Levi colpito da grave Iutto. O) È) Scuola Veneta di Pesca ed Aquicultura Istruzione tecnica. La Scuola a mezzo della sua tulle sist Sezione in Chioggia, ha aperto la tredicesima sessione di lezioni per i pesca- tori aspiranti al comando di barche alla pesca illimitata ed all’ estero. Opera di consulenza. La Scuola vede con. piacere svolgersi più estesamente l’ope- ‘a di consulenza che è richiesta non solo dagli elementi locali, ma anche da persone ed istituzioni con le Scuola stessa ri- extra-regionali quali la tiene egualmente doveroso di corrispondere. della. Scuola sopraluoghi a Chioggia, Bu- per tener vivo e svilup- Per le Cooperative Il personale fra pescatori dell’e- ha compiuto vari stuario Veneto. Pellestrina e rano pare lo spirito di cooperazione fra i pescatori e | per trattare con le Autorità locali degli interessi delle Cooperative. Il Comune di Burano cederà a prezzo di fa- vore l area occorrente per la costruzione della tintoria delle reti. A CHIOGGIA. —. In occasione della As- semblea promossa dalla Sezione Marittima della Societa Regionale Veneta e che si terrà lunedì 29 Giugno, il Direttore della Seuola di Pesca tratterà del per la Cooperativa « Clodia » fra pescatori-arma- della organizzazione magazzino cooperativo tori. IL’ Assemblea di quella Cooperativa per il resoconto finanziario è fissata per il 30 Giugno. A PELLESTRINA. — Il Direttore della Scuola fu a Pellestrina il 16 Giugno per confe- rire col Segretario Comunale e con altri maggio renti del Comune. nella di togliere di mezzo gli atriti e divisioni che in seguito a lotte funzionare speranza locali impedirono alla Cooperativa di attivamente. In seguito ai buoni affidamenti avuti il Di rettore ha fatto pratiche per una adunanza pescatori che seguirà Domenica 25 Giugno. dei Per il Museo Pe- schereccio. Il conte Emilio Ninni, tanto denti doni già benemerito per prece- di materiale scien- tifico fatti alla . Scuola Veneta di Pesca, e per l’opera prestata nell’ organizzazione delle Mostre di pesca di Brescia (1904) e di Milano (1906) sta preparando raccolta di per la Scuola una pesci stessa ed ha intanto regalato al nostro modesto Museo i seguenti esemplari splendidamente prepa- rati a secco: 1. Rhombus marimus 4. Acipenser Naccarti 2. Pleuronectes italicus —b. Uranoscopus scaber. 5. Trigla hirundo (DI =" ® Si pei figli derelitti dei marinai-pescatori dell’ Adriatico Sub-Comitato di Rimi- Siamo lieti di riportare la ni pro-Asilo. Circolare diramata dalla Pre- sidenza del Sub-Comitato di Rimini per la propaganda in favore dell’ Asilo : « Nella vicina Venezia, in cui la vetusta arte marina è maestra e da ove partono ancora per le aque del globo i precursori della civiltà e dei com- merci, è stato fondato un asilo per raccogliere i figli derelitti — orfani o abbandonati — dei pe- scatori del litorale Adriatico. « Istituzione migliore non poteva sorgere per provvedere ad un sentito bisogno delle popolazioni ardimentose del mare e la nostra regione, che al mare dà tanti figli, deve rispondere con ricono- scenza e plauso al nobile pensiero che animò Ve- nezia, sempre prima nella pietà e nella previdenza sociale, in prò della classe marinaresca. « Rimini, quale sede di Compartimento marit- timo e importante centro peschereccio, non poteva mostrarsi indifferente verso un’ opera sì pietosa e filantropica e costituì un Sub-Comitato allo scopo di diffondere la utilità dell’ Asilo e di porgere ai piccoli sventurati un efficace e durevole aiuto. « Questo Sub-Comitato si rivolge perciò alla S. V. II. per chiedere la un qualche aiuto economico al fine di formare in- sua adesione morale ed tanto le prime borse della regione romagnola-mar- chigiana. « Quest’ opera pro-infanzia, marittima conta tre ‘ategorie di sostenitori e cioè : «a) Soci perpetui dell’ Asilo coloro che offrono non meno di cinquecento lire. i E « b) Soci benefattori dell’Asilo coloro che offrono non meno di duecentocinquanta lire. « e) Oblatori dell’ Asilo coloro che versano qual siasi offerta. « L’ Asilo funziona come V. S. Il. apprenderà a pagina 21 del numero unico « I figli del mare » che accompagnasi in dono, nel quale opuscolo a pagine 17, 19, 25, 28, trovansi anche interessanti illustrazioni ed articoli sulla benefica istituzione. « Il ranza che anche la Sub-Comitato riminese nutre viva SSAVESIE cooperare alla nobile iniziativa che merita il plauso spe- vorrà con slancio e l aiuto di tutti; aiuto intenso e generoso, poi chè nell’ Asilo, oltre trovar ricetto ereature infelici, havvi la scuola che saprà migliorare e completare la educazione intellettuale e pratica di tanti de relitti. « Diamo prova della nostra riconoscenza alla Asilo per comunanza di vita e di abitudini, vivranno benemerita Venezia. Nel suo i figli nostri, tranquilli e apprenderanno assai. » Presidente : Cav. Riccardo Ravegnani (Presidente della Camera di Commercio e della Società M. S. fra la Marineria di Rimini). Vice-Presidente: Rag. Carosi Alberto (Rappresentante della Congregazione di Carità di Rimini). Consiglieri: Cav. Camillo Duprè (Sindaco di Rimini) Colonn. Cav. Allegra Guarino Giovanni (Presidente della Lega Navale Sezione di Rimini) — Cav. Caval- lari Giuseppe (Comandante del Compartimento marit- timo di Rimini) — Sig. Beltramelli Giuseppe Secondo (Rappresentante della Società Fratellanza e Previ- denza fra î marinai di Rimini). Membri aggiunti : On. Gattorno Col. Federico — On. De Andreis Ing. Luigi — On. Albicini Marchese Ales- sandro — Cav. Cecchi Romolo e Sig. Serra Manin- chedda Romolo di Pesaro — Avv. Gabrielli Vincenzo di Fano — Rag. Pietro Cagnoni — Sig. Puliti Au- relio e Sig. Turchi Pilade di Ravenna. È) B NOTIZIARIO Cronaca delle Società Promotrici - Cattedre = Stazioni - Cooperative - Consorzi. A cura dell’ attivissimo Pre- sidente della Unione pescatori di Torino. Unione pescatori sig. G. B. Serra, furono semi- nati 50.000 avannotti di provenienti dalla R. Stazione di Gli avannotti furono seortati a Torino dal sig. R. Ca- della trota fario Piscicultura di Brescia. rugati attivissimo e valoroso vice-direttore stazione bresciana; essi vennero immessi nel Po, nel tratto a valle del Vittorio Emanuele I, sotto la diga del canale Michelotti. Presenziarono la semina ’ avvocato Diego Bruno, l’ avv. Emilio Monaca ed il dott. ponte di Piazza Giovanni Iaco- netti, in rappresentanza, rispettivamente, del Sin- daco e del Prefetto di Torino e della Cattedra ambuiante provinciale di Agricoltura e i sigg. avv. bb: R. Borghese e David Carlo, quali testimoni. La « Gazzetta di Torino » fa notare giusta- mente che è questa la settima immissione di sal- monidi che viene effettuata nel massimo fiume per 4 Î opera della benemerita Unione pescatori di Torino. Ad essa quindi ed in particolar modo al sno ap- passionato ed infaticabile Presidente, tornino gra- diti un pubblico ringraziamento e Vl augurio che i racchiusi nobili sforzi dell’ Unione pescatori, pur troppo finora nella sola cerchia di pochi simpa- tizzanti cultori del suolo aqueo, trovino finalmente incondizionato appoggio nelle autorità locali, sia nella rigorosa applicazione della legge sulla pesca, sia nella volgarizzazione dei sani prineipi che re- golano la piscicultura moderna, branca zootecniea importantissima ma presso di noi ancora troppo trascurata ». Alle nobili espressioni di augurio dell’ autore- vole foglio torinese, la vecchia rivista « Neptunia » aggiunge pure il suo plauso e V augurio che altri dilettanti pescatori sì uniscano per ripopolare e seminare razionalmente se vuolsi poi raccogliere. Con decreti ministeriali del 18 1908, sono stati con- fermati, per il triennio 1908- 1911, nell’ ufficio di componenti le Commissioni di pesca flu- Pe- sca fluviale e lacua- Commissioni di maggio le per le provincie di Lucca e di Parma. viale e lacuale per, le provincie di Lucca e di Parma, i signori: Comm. prof. Guelfo Cavanna — } Prof. Annibale Stefanini — Prof. Alberto Del | Testa — Prot. Fabio Pierucci — Signor Ferruccio x Mencacci, per la prima, e i signori: Prof. Angelo Andres — Prof. Federico Boschetto — Prof. An- tonio Bizzozzero — Prof. Guglielmo Lombardi — Dott. Arcade Guareschi, per la seconda provincia. Commissione compar- timentale di pesca 15 marittima in Rimini chiamati a (Forlì). Commissione Con decreto ministeriale del î maggio 1908, sono stati far parte della compartimentale di pesca marittima in Rimini i signori Pietro Mancini — Ignazio Renzi — Ugo Germiniani. Mario Cal- vino continua dalla sua Catte- dra Ambulante di Agricoltura indefesso la- voro ed ottiene risultati anche dalla propaganda Cattedra Ambulante di Porto Maurizio. L’ egregio prof. in Porto Maurizio ad occuparsi con aquicola. L’ opera sua torni ad esempio del bene- fico effetto che si avrebbe in tutta Italia se la pi- scicultura fosse — come da anni va predicando il nostro direttore — considerata dagli insegnanti di agraria per quello che è realmente: un ramo della zootecnia. Riportiamo qui dall’ « Agricoltura Ligure » le notizie che lo stesso prof. Mario Calvino dà nella sua propaganda, in un articolo intitolato Nell’ Arrogna affluente dell’ Arroscia. Riceviamo e pubblichiamo : Arno, 7 marzo 1908. Bgregio professore, Mi raccomando per avere anche quest’ anno una partita di trote da seminare nei torrenti di questo Comune. Quelle seminate negli anni passati sono an- date bene e se ne vedono già delle grossissime. Vi sono però ancora dei laghi più in alto, vicini alle sorgenti, dove, credo, prospererebbero bene. Quando gli avannotti dell’ ineubatorio di Pieve di Teco saranno al punto da potersi immettere nei corsi d’ aqua, mi avvisi, chè verremo a ritirarne qualche migliaio... RoLanDO GIUSEPPE Nell’ Arroscia di Cosio. — Informazioni giunteci in questi stessi ultimi giorni ci assicurano del buon esito delle se- mine e della presenza di belle trote in quel tratto di torrente. Nell’ Argentina. — Nel confluente di Gavano in quello di Corte, e nel Capriolo si ammirano molte trote ben grosse. Ve ne sono poi ai Molini di Triora di quelle grossissime. Alla Ferriera, vicino alla Villa del comm. Martemucci, i cantonieri provinciali ne vedono tutti i giorni di magnifiche. Anche nell’ alto Argentina, sotto Realdo, si vedono trote, e così molte se ne trovano nell’ affluente di Carpasio. Nel Nervia. -- A Pigna, a Buggio, in Gordale, in Carne, in Bunda, sì vedono ovunque delle belle trote. Nel Roja. — Non è il caso di ripetere che anche nel Roja è aumentata di assai la pescosità per le semine di avan- notti da noi fatte. Le semine di quest’ anno. — Quest'anno abbiamo già iniziate le semine di avannotti, mettendone 10.000 nell’ alto Prino, 10.000 nell’ alto Impero, 20.000 nell’ Argentina, 15.000 nel Nervia, avannotti di trota arcobaleno. Nel Roja abbiamo seminato 25 mila avannotti di trota di fiume. Le semine continuano. Dobbiamo ancora immettere 5000 avannotti di trota arcobaleno nel Nervia, 20 mila nell'Arroscia e 20.000 nell’ alto Tanaro. Stagnicoltura. — Abbiamo negli anni decorsi iniziato esperimenti di stagnicoltura, o troticoltura intensiva delle vasche, ottenendo ottimi risultati. Speriamo che la iniziativa privata non trascurerà in paesi come i nostri, nei quali le trote si vendono così care, una simile industria. La stagnicoltura per essere redditiva, come impresa, deve essere fatta in grande. A quando una Società per azioni, forte di capitali, per l'impianto e l’ esercicio della piscicultura ? Basterebbero delle vasche, dei laghi artificiali, latistanti al Roja, al Nervia, all’ Argentina, un buon incubatoio ed un po’ di personale per nutrire, vigilare e pescare le trote ! Il telefono metterebbe il custode delle vasche in comuni- cazione cogli Hotel della Riviera e con motocielo si porterebbe ad ogni chiamata pesce vivente ai consumatori. Abbiamo anche in vari torrenti i gamberi e si può fare dell’ astacicoltura. E dire che vi sono tante persone che hanno molti denari e che non sentono il dovere di sviluppare le ricchezze del nostro paese. To vi dico che anche da queste nostre belle aque scor- renti, dopo averle utilizzate per sviluppare migliaia e centinaia di migliaia di cavalli di forza, possiamo ancor trarre nuove ricchezze ! Quel mattacchione di prete-lavoratore di Carpenosa l’aveva cominciata circa dieci anni fa un po’ di stagnicoltura colti- vando i salmoni, ed era ben avviato; ma non pensava alle alluvioni ed alla malvagità umana. Le piene gli ruppero gli sbarramenti ch’ egli, troppo fidando, aveva costrutti attraverso il torrente per crearvi i suoì stagni e gli portarono via i bei pesci che in essì aveva cresciuto. Quei pochi giossi salmoni rimasti gii furono portati via da gente rapace. Ma G. B. Say c’ insegna che una esperienza tentata senza riuscita, è l occasione di un'altra esperienza fatta da un’altra persona, e che poi riesce. Il simpatico prete-lavoratore si mise a fabbricar calce ed a dissodare un bosco, che trasformò in un bel frutteto — nel mentre che noi venivamo facendo della piscicultura in vista del ripopolamento dei terreni, ed ora, dopo aver dimo- strato i buoni risultati conseguiti, richiamiamo 1’ attenzione sopra la stagnicultura, come un’ industria delle migliori. MarIo CaLvino Il 10 Giugno si costituiva per la Pesca sul lago in Milano a rogito notaio di Varese. Guasti, Anonima Coopera- Una Società Cooperativa tiva Pescatori per 1’ esercizio di pesca sul lago di Varese. Alla costituzione della Società aderirono 40 ditte. La società ha per scopo di assumere in affitto il diritto di pe- sca dal suo proprietario sen. marchese Ettore Ponti. Gli utili verranno ripartiti fra i soci della cooperativa stessa in proporzione del pesce dagli stessi affidato alla Società per la vendita. (O) = LO) VARIA IN ITALIA F ALL’ EsTERO Nella Sessione di Giugno inaugurata da S. E. Luigi Luzzatti, il Consiglio riore del lavoro discusse il re- golamento per 1’ applicazione della legge sulla pesca e sui pescatori. Nella se- duta del giorno 11 Il Regolamento per la legge 11 Luglio 1904 al Consiglio Superiore del Lavoro. Supe- Giugno presieduta dall’ on. ESS) | Je Chiesa, fu presentata la relazione dell’ on. Maffi, il quale, rilevate le cause che portarono a un così lungo ritardo nella compilazione di un rego- lamento da cui dipende la esecuzione di una legge così utile, propose varie modificazioni al testo presentato dalla Commissione consultiva della pesca. Sulla discussione generale 1’ on. Lucchini fa nota la necessità che si provveda seriamente ad impedire lo sciupìo di pesci d’aqua dolce che si fa con dinamite o altro; il Consiglio approva poi il seguente voto : « Il Consiglio esprime il desiderio che il Mi- nistro di agricoltura, industria e commercio, quello della marina e quello di grazia e giustizia vo- gliano accordarsi affinchè nel progetto di legge per disposizioni sul credito navale, sia tenuto pre- sente il voto manifestato dall’ adunanza dei pe- scatori radunati in Venezia il 10 Febbraio 1908, perchè il limite della portata delle navi per con- seguire il beneficio del credito sia conveniente- mente ridotto ». Pisa, osserva esser necessario, per avere una maggiore osservanza delle vigenti disposizioni sulla pesca, aumentare il premio a chi intima le con- travvenzioni. Il cav. Giacobini comunica esser già pronto, un progetto per 1 inasprimento delle penalità ai contravventori. Il Consiglio approva la proposta Pisa. Su proposta Maffi si vota il seguente ordine del giorno : « Il Consiglio, preso atto del voto 12 Aprile 1906 del Comitato permanente con cui si chiede che i -beneficii della legge 11 Luglio 1904, n. 378, siano estesi anche alle Cooperative dei pescatori di aqua dolce; e tenuto conto della nota ministe- 1906 Ministro d’ agricoltura, riale 9 Maggio favorevole a questo voto ; esprime al industria e commercio, il parere che in un prossimo ritocco sollecito - della predetta legge - che si augura sia provveduto a siffatta estensione ». Si vota Maffi, dopo che Von. Cabrini ebbe ben chiarito che pure quest’ altro ordine del giorno tali aiuti debbano essere dati alle sole e vere Cooperative .e dopo alcune osservazioni del sen. Salmoiraghi : « Il Consiglio ritenuto che quella parte di aiuti alle Cooperative pescatori, contemplata dal- 11 Luglio 1904 sotto forma di concorsi a premi, non raggiunge che scarsa- l'art. 3 della legge mente gli scopi lodevoli che la legge si propone per deficienza nel numero e nella consistenza organica delle Cooperative esistenti; afferma la opportunità che il Ministero d’ agricoltura rivolga specialmente gli stanziamenti della legge a pro- muovere la costituzione di nuove Cooperative e a vivificare le funzioni di quelle esistenti, sostituendo al criterio dei concorsi a premio quello del sussi- dio, degli anticipi e del credito ». Sì passò quindi a discutere i singoli articoli, approvandone anzitutto uno aggiuntivo, per ben determinare gli scopi dei sindacati. Ad uno ad uno i 35 articoli vengono discussi, occupando due sedute. Salvo qualche questione di forma, tutto il regolamento è approvato secondo le proposte del Comitato Permanente. Concorso a premi fra Col 31 Maggio scorso è sca- Associaz.i pescareccie. duto il termine per partecipare al concorso indetto dal Mini- stero di agricoltura tra Società di pescatori e mi- collettivo della pesca, o attendono al miglioramento dello ste, le quali provvedano all’ esercizio stato economico e morale dei pescatori, o alla pro- tezione della loro incolumità, o ad assistenze e previdenze diverse in favore dei pescatori e delle loro famiglie. I premi stabiliti per questo concorso sono 21: e cioè uno da lire 6000; due da 5000, tre da 3000; quattro da 2000, e poi un altro da lire 6000 ; tre da 3000; cinque da 2000; due da 1000 ece A. giudicare della gara è chiamato il Comitato permanente della Commissione consultiva della pe- sca. Di questo Comitato fanno parte cinque mem- il prof. Giglioli Enrico, il prof. Cermenati e il comm. Lu- bri e cioè gli on. Rizzetti e Di Scalea, dovico Mortara. Segretario è il cav. Giacobini, capo dell’ uffi- cio Pesca e Caccia al Ministero di agricoltura. * * * Diamo 1 elenco delle 24 Società che hanno preso parte al concorso : 1. Società pesca, Porto San Giorgio. 2. Società M. S. fra i marinai, Elena (Caserta). 3. Cooperativa della pesca San Benedetto del Tronto. 4. Società cooperativa fra pescatori di Ancona. 5. Idem pei pescatori del litorale Bari. 6. Idem fra iscritti marittimi esercenti la pesca <« S. Tommaso » Catania. 7. Società regionale veneta di pesca e. aquieol- tura, Venezia. S. Società M. S. fra armatori e marinai pesca- tori, Santa Margherita Ligure. 1 : di — 9. Società cooperativa per la pesca con battelli a vapore, Molfetta. 10. Società cooperativa fra i marinai da pesca, Bari. 11. Cooperazione degli originari di Garda. 12. Cassa di soccorso fra pescatori di Palermo. 15. Società Caccia e Pesca, Tirano. 14. Consolato dei pescatori, Termini Imerese. 15. Società italiana per la pesca, Roma. 16. Società in partecipazione per due bilaneelle da pesca, Molfetta. 17. Società di M. S. fra gente Stella Polare », Marina di Nicotera. di mare « La 18. Associazione per il miglioramento della pe- Séa e cooperativa di produzione e lavoro, Taranto. 19. Cooperativa di lavoro e di consumo fra pe- seatori, Carloforte. 20. Cooperativa fra pescatori stabiensi, Castel lammare di Stabia. 21. Cooperativa autonoma del Peloro tra pa droni, pescatori e marinari, Porre del Faro (Mes- sina). 22. Società liberale e di M. S. Laingneglia. 23. Cooperativa di pescatori, Orbetello. 24. Societa di protezione della pesca nel Golfo di Napoli. « Nella seduta parlamentare del 22 Febbraio S. E. Sanarelli Sottosegretario all’ Agricoltura, Per la concessione di nuove riserve di pesca a scopo di ripopola- mento e vigilanza sul- rispondendo all’ on. Cardani, il la pesca. quale invoca provvedimenti le- gislativi per autorizzare lo Stato a concessioni di nuove riserve di pesca, dichiara di riconoscere che sarebbe opportuno concedere nuove riserve di pesca ma a ciò si oppongono le leggi che sanciscono la libera pesca. Aggiunge, però, che il Governo si occupa della questione e si riserva di proporre eventualmente i provvedimenti relativi. «Lon. Cardani dimostra la necessità della concessione di nuove riserve anche contro paga- mento di una licenza, per reprimere 1 uso dei mezzi distruttori che spopolano le nostre aque. » Così dal resoconto sommario della Stefani. Siamo oramai alla fine di Giugno, la Camera la stione delle nuove concessioni per riserve di pesca sta per chiudersi e neppure quest’ anno que- si avvia ad una soluzione. E si ricordi che l’ argomento si trascina dal 1891 ad oggi da commissione a commissione. E si ricordi che nella seduta della Commis- sione consultiva per la pesca nel Dicembre 1907, su relazione dell’ illustre giurista Mortara fu rico- nosciuto che in questi 16 anni tutte le Commissioni e giuristi precedenti avevano sbagliata strada e che bisognava ricominciare da capo. A rivederci dunque forse fra altri..... sedici anni ! L’ inchiesta ministe- Il Ministro di Agricoltura riale sul Lago di nominò nello scorso Marzo una Garda. Commissione d’ inchiesta, da lungo tempo desiderata per lo studio delle varie questioni peschereccie che si dibattono sul lago di Garda. La Commissione fu così costituita: prof. comm. Giglioli, presidente, barone dottor cav. Alessandro Monti, presidente della commissione provinciale della pesca a Brescia; dott. prof. Floreste Malfer della vinciale di pesca a Verona; prof. comm. commissione pro- Lorenzo Raffo, capo-sezione al ministero di agricoltura ; dott. ‘av. Enrico Giacobini, capo-sezione per l’ufficio di pesca nel ministero di agricoltura; Bettoni Giulio, stazione direttore della piscicola di Brescia, se- gretario. La Commissione si recò sul lago di Garda nella ultima decade di Aprile. Dalle relazioni e corrispondenze dei giornali politici riassumiamo il lavoro fatto dalla Commissione che all’ultimo mo- mento, non essendo intervenuto nei sopraluoghi fatti nel Benaco l'illustre prof. Giglioli, fu presieduta al Ministero di Agricoltura, direttore dell’ufficio pesca dall’avv. cav. Enrico Giacobini capo sezione e caccia. Com- missione nella relazione che stava estendendo a « L'Arena » di Verona riferisce che la soma ai primi di Maggio riassumeva così il suo lavoro : « Partita il 27 prima seduta a Aprile da Roma tenne una 3rescia il giorno 28, tracciando l’intero programma dei lavori da compiere. Il 29 fu a Sirmione, ove interrogò le autorità ed i pe- seatori del luogo, discutendo ampiamente sull’uso delle reti searoline e del renatto. Il 30 fu a Riva e a Torbole, anche per visitare lo stabilimento di piscicoltura presso il quale il Governo acquista ogni anno notevole quantità di uova di trote, spesa che si cercherà di far rimanere in Italia. Il primo Maggio fu a Salò per continuare gli interrogatori dei pescatori. Furono sentiti in Salò anche i pe- seatori di Porlese. « Particolarmente interessanti furono le notizie fornite alla Commissione dall’ egregio sottoprefetto av. Cian. « Il due Maggio la Commissione fu a Gargnano, a Limone e a Campiona ove esiste 1 ineubatorio poli ae per il carpione. Furono interrogati varì pescatori di Gargnano, di Villa, di Bogliaco e di Limone. «Il 3 Maggio la Commissione fu a Malcesine per interrogare i pescatori del luogo e quelli di Cassone. Furono raccolte notizie importanti sugli strumenti da pesca e sui luoghi di fregola dei pesci. Il 4 Maggio fu a Torri, S. Vigilio, Garda, grande centro peschereccio del Gard, che permise alla Commissione di compiere esperimenti di pesca col renatto, coll’ orarolo e .colla birba e raccolse molti elementi per le proposte da presentare al Ministero. «IN cav. Giacobini spiegò ai pescatori la legge del 1904, per ciò che riguarda la costituzione di sodalizi pescherecci intesi a migliorare le condizioni dei pescatori e a istituire una seria vigilanza sulla pesca. Fu notevole la dichiarazione di parecchi pescatori di Scavolino che si pronunziarono contro l’uso di queste reti, ritenendole essi stessi troppo dannose. Alcuni pescatori si mostrarono propensi a trasformare certe reti, come le brassole, allar- gandone le maglie. «Il 5 la Commissione fu a Bardolino e a Peschiera per visitare gli incubatori governativi e il luogo della pesca affittato ad un appaltatore privato, e informarsi se fossero rispettate le norme di legge e di regolamento per la tutela della pe- scosità del lago. « La Commissione ha poi tenuto una riunione per riassumere le constatazioni fatte. Saranno sug- gerite al Ministro norme regolamentari più razionali per la conservazione delle varie specie di pesce e per tenere adeguatamente in conto i bisogni dei pescatori locali, che sono veramente in miserrime condizioni. « Alcune proposte riguardano il tempo ed i mezzi di pesca. Sarà perciò proposto qualche altro tipo di rete da sostituire a talune ora in uso, ritenute troppo dannose e veramente distruttrici di certe specie di pescì ». I convegni della Commissione diedero però luogo a qualche accentuata dimostrazione da parte dei pescatori. Così per esempio nell’assemblea di Bardolino dige » (9 Maggio) vi fu da parte dei moltissimi a quanto riferisce il giornale « L'A- pescatori intervenuti alla seduta nella sala muni- cipale un grido generale di protesta contro gli accalappiatori di Peschiera e contro chi permette un simile macello; a stento si potè rimettere la calma: tutti volevano parlare, tutti volevano far conoscere la propria miseria derivante da quel- I’ enorme distruzione, purtroppo. permessa dal no- stro Governo. Ingiustizia, ingiustizia gridavano i più: a noi non si permette di prendere la trota con la dindana in tempo cli fregola, e a Peschiera, perchè pagano, si lascia libertà d’azione. Persino 20 quintali di trote in due notti ne hanno prese. Dovrebbero saperlo che se là di- struggono la razza uccidendo le vecchie, quelle invece che prendiamo noi sono sterili od hanno già deposte le uova, perchè la trota in tempo di fregola non mangia, quindi ne viene di conseguenza che non si lascia abboccare all’amo. Intervenne alla discussione anche 1° Il. Sin- daco cav. Gianfilippi e il sig. F. Vivaldi e con soddisfazione di tutti i presenti si potè apprendere dalla Commissione, che non soltanto Bardolino si è lagnato di questo stato di cose, ma tutti i paesi del lago hanno portato alla Commissione le stesse lamentele. Dopo i vari appunti presi in merito a questa grave questione ed alla formale promessa fatta dalla Commissione, d’appoggiare cioè la classe trascurata, quella classe di pescatori che intende chiedere solo ciò che ha di legittimo diritto, sì sciolse la riunione rimanendo in tutti vivo il de- siderio di poter vedere in breve migliorato l’attuale sistema. Nè mancarono grandi e documentate lagnanze contro l’opera della R. Stazione di piscieultura in Brescia, che — a detta di una parte della stampa veronese — sembra funzioni con criterii troppo empirici. Una carica a fondo contro la R. Stazione di Brescia è fatta nell’« Adige » da un piscieultore che adotta il pseudonimo di Larus (1). Naturalmente (1) Ecco la parte sostanziale delle critiche di Larus : «La stazione piscicola di Brescia dal 1886, anno di sua fondazione. al 1906 ha prodotto 23,823,400 uova di trota ed ha seminati, come rilevasi dagli atti ufficiali esistenti presso la locale R. Prefettura, 13,917,000 avannotti. Le semine eb- berc lùogo, per la maggior parte, nel tratto di lago che si stende per circa due km. di raggio dall’ imboccatura del Mincio e nel braccio del Mincio stesso. Le freghe del Sarca hanno prodotto più di quelle di Pe- schiera, ma non vogliamo che portare dati ufficiali, e secondo questi Torbole ha dati 12 milioni d’ uova ed ha seminati 5,930,000 avannotti. Nel ventennio si ebbe quindi un’ estrazione di 36 milioni di uova con un’ immissione di quasi 20 milioni di trotelline, pari ad una immissione annua di quasi un milione e preci- samente 992,350. Quali risultati si ebbero da tanto lavoro? La statistica più onesta dà una produzione totale annua. media, di 190 quintali di trote. Ciò che conduce a trote 12 - 15 mila ed ec- cessivamente a 20 mila, e quindi a un due per cento senza tener conto cielle fecondazioni naturali... Troppo poco! Di chi la colpa ?.. Non dei concessionari delle pesche, perchè gli avannotti di Peschiera sono, non soltanto buoni, ma, a giudizio generale, ottimi sotto ogni rapporto e Fran- la « Neptunia » avendo elementi sufficienti per giudicare in merito, ed ignorando i retroscena delle competizioni locali, degli attriti personali ecc. non può far sue le osservazioni di Larus, ma rite- non niamo che opera della Commissione d’ inchiesta varrà a tranquillare i dubbi di coloro — e non sono pochî. — che non sono punto d’ accordo sull’ attività che viene spiegando la R. Stazione di Brescia, la quale pur troppo non ha più alla sua testa un uomo come il compianto dottor Eugenio Bettoni, la cui competenza scientifica era da tutti riconosciuta. Coltivazione industria — Dal giornale la « Lombardia » del 7 guente interessante notizia che le di Carpe-specchio. giugno riportiamo la se- onora 1 intraprendenza della Società Lombarda di Pesca e deve essere di esempio e sprone alla con- sorella Società Regionale Veneta : «In una delle sale dell’ Aquario di Milano la Società Lombarda per la pesca e l’ aquicultura te- neva alcuni giorni or sono la sua assemblea gene- rale. Prima che la riunione venisse sciolta, I’ avv. Vismara aveva il felice pensiero di vivamente rac- comandare al Consiglio direttivo della medesima Società Il appoggio all’ utile iniziativa del sindaco della metropoli lombarda, march. senatore Ettore dichiarato di Ponti, il quale ha ultimamente as cesco Lugo, vero cavaliere del lavoro piscicolo, non ha chi lo raggiunga... Non dei concessionari che pubblicamente hanno dichia- rato e scritto che sono lieti di seminare al Vò, e dove può sembrare più adatto, e ciò diciamo per impellente dovere, senza finì secondi, ma per sfatare supposizioni infondate... Ma per colpa dell’alta burocrazia, che vuol seguire come ha cominciato; che non vuol distaccarsi nè dal metodo pri- mo, nè dalle località prime e mai si è curata di vagliare 1 risultati... La colpa risale in alto e dall’ alto noi invochiamo quella razionale riforma che da onni predichiamo e che l’ inoppu- gnabilità eloquente delle cifre ora reclama. Ma v'ha di più. o Dai dati precedenti rilevasi che Peschiera estrasse 24 mi- lioni d’ uova e non seminò che 14 milioni di avannotti. Gli annali del Ministero d’ Agricoltura 1897-98-99 ece. — ci dicono che le sottratte (quasi a metà del prodotto), passa- rono a incrementare i laghi d’ Iseo, Idrp, Cavazzo, Ceresio, Como, Maggiore e passarono ad Hiisingen e Selzenhof in pa- gamento di uova di trota di fiume: furono cioè adoperate dal Ministero per altre aque o convertite in denaro, lucrando sulla nostra miseria. È vergognoso. Riforma quindi razionale nei metodi di semina e nelle località, ritorno al Benaco di tutto il suo intero prodotto, premendo perchè anche |’ Austria, che è obbligata per l’ ar- ticolo 14 della Convenzione del 1833, faccia altrettanto per le freghe del Sarca. » sumere a tutto suo carico le spese necessarie agli studi per la ricerca d’ un alimento sano, nutritivo, e di facile consumo popolare per il suo tenue costo. Accogliendo subito una tale raccomandazione, il comm. ing. Giuseppe Besana, a nome del Con- siglio direttivo della Società Lombarda, si diceva lieto di informare l assemblea che ad iniziativa di un socio (che si seppe poi essere il cav. Vincenzo Mazzucchi di Lodi) si stava per sperimentare nel Lodigiano una seminagione di carpe a specchi nelle risaie e aggiuugeva l egregio ingegnere che quando, come si augurava, V esempio di Lodi fosse altrove imitato, l’importante argomento dell’ alimentazione sana ed a buon mercato si avvierebbe ben presto verso la soluzione, essendo fuor di dubbio che il pesce fornisce una carne saporita e nutriente. Non tralasciò anche il comm. Besana di rilevare che. gli abitanti della Germania e di tutti i paesi del Nord dell’ Europa fanno del pesce il loro principale nutrimento. La notizia data dal rappresentante del Con- siglio direttivo era esattissima e l’ interessamento in proposito dello stesso ebbe nella corrente settimana una gradita ed assicurante conferma. Infatti, dopo una visita fatta allo stabilimento di piscicultura di Varano, lo stesso comm. Besana, per 1 interessamento di volonterose, fu l’altro giorno a Lodi allo scopo appunto di tra- durre in atto il sullodato progetto. Accompagnato dott. presi- Jamera di commercio di Lodi, cav. persone dai signori cav. Giambattista Rossi della Vincenzo Mazzucchi membro della Commissione di ‘appresentanza dente piscicultura, Angelo Ganzinelli in del Consiglio direttivo della Banca Popolare e dal dott. Fornaci per la Cattedra ambulante di agri- coltura, dott. Premoli, dott. Vigentini e dott. Cam- bieri per il Consorzio Agrario, l’ egregio rappresen- tante della Società Lombarda di aquicultura si è recato a visitare le località designate in podere Valgrassa e gentilmente messe a disposizione per tale scopo dal proprietario cav. Egidio Lombardo. grande compe- la scelta Il comm. Besana, con quella tenza che gli è riconosciuta, dei luoghi destinati agli esperimenti e forniva le ed utili in riguardo all’ alle- approvava istruzioni necessarie vamento delle carpe a specchi, non senza rilevare che con una spesa ai presenti i grandi vantaggi insignificante ne deriveranno agli agricoltori. Questi, popolando le loro risaie di carpe a specchi (qualità di pesce che si sviluppa rapidamente nelle aque salde, poco profonde e stagnanti) oltrechè 1’ utile accennato recheranno un altro beneficio non meno importante e di generale interesse. E noto che i pesci nelle ore crepuscolari risal- — 94 gono alla superficie delle aque in cerca di ossigeno e di alimento. È in queste ore appunto che una grandissima quantità di insetti, e specialmente di zanzare e « forbesette » (apus caneryformis) depon- gono le uova nelle risaie ed è da ammirarsi la ‘accia che i pesci dànno agli insetti alati ed anche ancora allo stato di larve. Speriamo quindi ed auguriamo sinceramente che l esperimento di carpicoltura trovi tutto 1 ap- poggio del Lodigiano. Nell’ interesse loro, a van- taggio anche della loro salute per il grande contri- buto che si porterebbe alla lotta contro la malaria, hanno studiato e lavorato le egregie e volonterose persone che hanno iniziato l'impresa. E le autorità è pure necessario abbiano a sentire quali siano i buona riuscita doveri che loro incombono per la della felice iniziativa, doppiamente vantaggiosa. » Prescrizioni igieniche In seguito a casi di avve- per il tonno sott'olio lenamento verificatisi in alcuni importato. Comuni del Regno per l uso di tonno sotto olio di prove- nienza estera il Ministero dell’ Interno ha disposto che nessuna partita di tonno possa venire intro- dotta dall’ estero a scopo di commercio senza pre- ventiva verifica dell'atto di importazione. Le sca tole più 0 meno gonfie saranno senz’ altro escluse Quelle questo segno di alterazione dall’ uso alimentare. che non presentano saranno ammesse al libero commercio nel Regno, Nè la verifica si limiterà alla semplice consta- tazione del carattere esteriore delle scatole, ma si procederà saltuariamente anche alla apertura di 7 caratteri qualche scatola per la constatazione dei organolettici del contenuto, nello stesso modo che è data facoltà di trasmettere campioni a labora- tori di vigilanza igienica, qualunque volta nasca sospetto di difettose condizioni. Presso 1 Ufficio del registro fiume Sesio. a Varollo ledì 19 concessione del diritto di Riserva di pesca nel luogo Merco- della tutto il fiume ebbe Giugno 1 asta pesca in Sesia ed affluenti, compreso il Mastellone. Lotta per | appro- Un interessante ed istruttivo priazione delle aque processo si svolse al tribunale pescose. di Lucca nei primi giorni di Giugno, contro 256 pescatori del Comune di Lesina, imputati di furto qualifi- cato aggravato dalla pesca. abusiva in quel lago. Quella contro gli utenti del lago, sostenendo la demania- cittadinanza da moltissimi anni si agita lità; vi furono in proposito dimostrazioni elamo- rose, ma la questione è rimasta insoluta. Gli utenti, in questi ultimi mesi, provvidero ad una maggiore vigilanza sul lago, per impedire la invasione dei pescatori. Malgrado ciò, continuò la pesca ritenuta abusiva e continuarono quindi le denuncie. ‘ La sentenza respinge le conclusioni dei pro- prietari del lago, ritenendo possa parlarsi solo di lieve ammenda i contravvenzione e condanna a numerosi imputati, che acclamano ai difensori Co- mandini, Perronecasiano, Mucci e alla giustizia del Tribunale. Pescatori valorosi. La mattina del 2 Giugno l ammiraglio Annovazzi, co- del solennemente la mandante dipartimento marittimo di Spezia, medaglia d’ argento pescatore Pietro Bertini ed Pietro Paolo consegnava al valor militare al attestati ad Angelo Leali e Bertini che salvarono | equipaggio di una barca capo- volta alla foce della Magra durante un furioso temperale. Il Comm. Prof. SPIRIDIONE BRUSINA, l’ illustre naturalista che consacrò l’ intera esistenza al progresso delle conoscenze scientifiche specialmente della fauna A- driatica, moriva in Zagabria il 21 Mag- PIO Upspi Alla memoria del compianto Zoologo che la « Neptunia » ebbe | onore di an- noverare fra i suoi collaboratori, il reve- rente memore tributo di affetto in uno colle nostre più vive condoglianze alla famiglia del defunto. Dd =“ === D ESPOSIZIONI x RIT L’ Esposizione scandi- La città di Throndhbjem sta nava di pesca a Thron- per diventare nei mesi di Lu- glio ed Agosto un centro di dhjem nel 1908. riunione di interesse non co- mune. Infatti, il primo di Luglio verrà inaugu- rata in questa città una Esposizione, destinata a attuale «dell’ industria della dimostrare lo stato pesca, tanto nei paesi secondari quanto nell’ I- slanda e sulle isole Faeroe. Tra la pesca danese, svedese e norvegese e’ è una grande differenza, che deriva principalmente dalle particolari condizioni naturali nelle quali si esercita questa industria. Il mare delle coste danesi è poco profondo, ciò che conviene perfettamente ad una quantità di pesci della famiglia delle pas- sere. Tra questi, la passesa (pleuronectes platessa ) è oggetto di una pesca di grande importanza dal punto di vista In fronto della Danimarca e della Norvegia, la Sve- dell’ economia nazionale. con- zia occupa con la sua pesca una posizione inter- mediaria. Lungo le coste della Svezia e è pure una pe- di beneficio, che ne ritira la Svezia, della delle aringhe, che si esercita sulla costa occiden- considerevole di differente specie pesci il non si può paragonare al sca piatti; ma provento pesca tale di questa contrada. Le coste ed i fjord della Norvegia oftrono invece quasi la quella del merluzzo e delle aringhe. dappertutto delle grandi profondità, perciò pesca principale. è Nell anno 1906, il numero dei merluzzi cat- turati in Norvegia s'è elevato a 47 milioni di pezzi rappresentante un valore di eirca 16,4 mi- lioni di corone. In questo computo si ha soltanto riguardo alla grande pesca e non ai pesci presi giornaliero. Il prodotto della pesca delle aringhe è stato nel 1906 di 1,076,000 ettolitri del valore di circa 7,5 mi- nei fjord e destinati al consumo lioni di corone. Nel 1906, 1° esportazione totale dei prodotti della pesca norvegese e della caccia alla balena secondo la statistica ufficiale s° è elevato al valore approssimativo di 66,7 milioni di corone o circa 93,5 milioni di lire. L’ Esposizione di di sarattere particolare dei paesi Throndhjem darà occasione al visitatore far la conoscenza col nordici in ciò che concerne 1 industria della pe- sca, ed offrirà del resto agli interessati dei par- ticolari istruttivi riguardo ai bastimenti, macchine e motori impiegati, arnesi ed utensili di pesca, la preparazione del pesce, il suo trasporto e la sua vendita, tutte le specie di pesca sportiva, ecc. La cornice dell’ Esposizione sarà formata dalla gloriosa città storica che nel 1907 potè celebrare il suo novesimo centenario. Throndhjem è stata per un tempo molto lungo la residenza dei re di Norvegia e il centro politico del paese. Vi si trova il più splendido monumento del passato, che la Norvegia possiede, cioè la Cattedrale, un lavoro del quale il diritto fieri. Sede d’ un città fu per secoli i Norvegesi hanno d’ essere d’un arcivescovo e il . apitolo, la foco intellettuale della na- uv zione. I doveri spirituali dell’ arcivescovo non gli impedivano però di occuparsi delle questioni eco- nomiche. Egli aveva i suoi famigliari nella mag- gior parte dei luoghi di pesca e lui stesso n’ era proprietario di qualcuno. Le sue rendite consi- stevano essenzialmente nei prodotti di pesca, e fu un tempo nel quale 1° arcivescovo aggiungeva alla sua dignità di primate della chiesa di Norvegia la qualità di essere anche il più grande mercante di pesce del paese. Come nei tempi antichi, Throndhjem è anche ora un centro naturale per la pesca e la vendita di pesce. Il commercio di pesce fresco ha preso colà un grande slancio negli ultimi anni. A causa della sua posizione nel mezzo dei distretti di pe- sca, si adatta splendidamente alla prossima Espo- sizione, che attirerà un gran mumero di visitatori. La bellezza dei dintorni e il clima gradevole contribuiranno egualmente a far affluire alla città dei viaggiatori di tutte le nazioni. La esposizione di Pe. sca a Graz. Le piccole mostre locali di pesca si moltiplicano ed inte- ressano sempre più il pubblico giovando a diffondere la conoscenza di questo ramo dell’ attività industriale. Nello scorso Aprile s' inaugurò a Graz, senza alcuna cerimonia uffi- ciale, ) Esposizione Adriatica che può dirsi in complesso bene riuscita. Ha tutto il carattere d’ una cosa improvvisata (1 osservarono anche i giornali tedeschi); un tentativo, sotto ogni aspetto, lodevole, di offrire agli stranieri un’ immagine, se anche pallida, della vita attivissima che si agita sulle coste dell’ Adriatico: e probabilmente pre- lude a un’ impresa maggiore. Le tre sale del museo storico provinciale di Graz sono forse un po’ troppo ristrette per com- prendere in serie bene ordinate tanti oggetti di- versi e di utensili disparati. Signoreggia nella prima sala, tutta una festa di pavesi, la sezione riservata al Lloyd. La seconda stanza è riservata alla pesca. Vi campeggia una tela del Grimani « La pesca delle sardelle »; poi utensili di pesca, fiocine, reti di varia sorte, tratte, cogulli, saltarelli, tutto per cura della Società di piscicultura di Trieste. Ri- produzioni dei parchi ostreari di Grado, Leme e Cherso, delle tonnare di Portorè e un disegno a matita, della tonnara di Ustrino (is. Cherso); un bel modello delle saline di Pirano, una minuscola sciaja con pergolari per l allevamento delle ostri- che. Barche da pesca in miniatura; con i fanali a gas acetilene della Ditta G. Rocco di Trieste. Belle cosine (osserva il corrispondente del « Pic- colo » di Trieste), ma vi manca il pesce, la rie- chezza del mare. ANININANINI MI NINNI MINIMI MI NI NIMININI NIN ENI INA NENININENINI NI NINININININININI INININIMININI NI MINIMINIMI MININIMINI Preghiamo vivamente i direttori delle cattedre ambu- lanti di agricoltura, qualora si interessino nella loro propaganda alle industrie peschereccie ed aqui- cole, di farci conoscere le loro attività (conferenze, incubazioni, semine, propaganda per la repressione delle pesche proibite). WAV 96 — I più importanti prodotti delle aque sul Mercato di Venezia nella se- conda quindicina del mese di Maggio e nella prima quindicina di Branzin — Labrax lupus : Kg. 2200 » 1345 Tria — Mullus surmuletus : Kg. 100 » ea Corbetto — Umbrina cirrosa : Ke. 2160 » 1670 Dental — Dentea s.: Kg. 1620 » 360 Arboro — Pagellus erythreus : Kg. 280 » 200 Sgombro — Scomber scombrus : Kg. 5950 « 5920) Lanzardo —- Scomber colias : Kg. — Ton — Thynnus s.: Kg. 2490 200 Sanpiero — Zeus faber : Kg. 7095 » 740 Volpina — Mugil cephalus : Kg. 130 » 980 Caustelo — Mugil capito: Kg. 500 » 1810 Lotregan — Mugil auratus : Kg. — » fa Verzelata — Mugil saliens : Kg. 1660 » 2290 Bosega — Mugil chelo : Kg. 160 » ——- Rombo-Soazo — Rhombus s. : Kg. 4530 » 2180 Sfogio — Solea s. ; j Kg: 6070 » 2200 (Dalla Statistica del mercato del pesce del prof. dott. G. Nalato) Sardella — Alosa sardina : Kg. 43300 da L. 0.70 a L. 140 » 55700 » 0.50 » 1.40 Sardon — Engraulis encrasicolus : Kg. 4150 da L. 0.40 aL. 1520 » 5800 » 0.40 » 1.40 Bisati marini — Anguilla vulgaris : Î Kg. 14400. daL. 055 a L. 1408 » 4900 » 0.62 » 1.40 Bisati femenali - Anguilla vulgaris : Kg. 80 da L. 1.80 aL — » = » = » PALE Calamari — Loligo vulgaris : Kg. 2400 da L. 1.60 aL. 4- » 2480 » 1.60 » 3.50) Sepe — Sepia oficinalis : Kg. 78800 da L. 0.15. aL 0.45 » 28200 >» 0.18 » 0.65 Folpo — Eledone moscata : Kg. . 3650 da Li070 a; Lal » 1940 » 0.90 » 1.30 Peocio — Mythilus s.: Kg. 1000 da L. 0.95 aL. 0.48 » 2680 » 0.32 » 0.594 Ostreghe — Ostrea s. : Kg... —— da Lì. — aL — » _—— »d —— » == 4 Scampo — Nephreops norvegicus è i Kg. 780 dal. 220 aL 4508 » 800 3. 111.90 >» 450, Astese — Homarus vulgaris è : Kg. 622 da L. 3.40 a L. 5-_ Mi » 155 » 3 » 3.80 é È Aragosta — Palinurus vulgaris : } ife e date aL » _— » -—_- » — Mazaneta — Carcinus moenas (Femm.) : Kg. —- da LL. — aL —— » =_= » = » —_ Moleche — Carcinus moenas (in muta) : Kg. 2530 da L. 0.90 a L. 1.40 J 2480 » 0.90 » 1.45 _ ____———r— Dorr. DAVID LEVI MORENOS Direttore responsabile Vicenza 1908 — Arti Grafiche Vicentine x È r li } ò Eretta in Ente Morale con R. Decreto 24 Novembre 1896 FE COLLETTORIA DI CHIOGGIA e) mese di Lia Bollettino del. Giugno 1908 Movimento dei Soci Per la pensione governativa : Pescatori inscritti al 30 Giugno 1908 Per la pensione graziale : Pescatori inscritti al 31 Maggio 1908 5 ; 7 2 ; N. 644 Pescatori inscrittisi nel mese di Giugno 1908 . - È : È » 3 Totale degli inscritti Movimento di Cassa Fondo per le pensioni governative : È Fondo esistente al 31 Maggio 1908 5 * L. 7192.00 Quote versate dai soci nel mese di Giugno 1908 È - 2 . _» 318.95 _ Fondo per le pensioni graziali : Fondo esistente al 31 Maggio 1908 . { E ; ; ERb703t82, Quote versate dai soci nel mese di Giugno 1908. È È 5 ISO Interessi sulle somme depositate . 5 168.17 L. 6285,74 Importo delle pensioni pagate nel mese di Giugno 1908 » —34.00 © Fondo. per sussidi alle famiglie di naufraghi ; Fondo esistente al 31 Maggio 1908 . 5 i 3 5 i È L. 1834.13 Contribuzioni versate nel mese di Giugno 1908 da armatori di barche da pesca ; È î 1 : * 78.00 Interessi sulle somme depositate . E) _ Fondo per la bandiera sociale : Ammontare delle contribuzioni versate dai soci per la bandiera sociale Fondo di Cassa al 30 Giugno 1908 Situazione di Cassa al 30 Giugno Î908 Buono fruttifero N. 00242 Banca Popolare Cooperativa di Chioggia Libretto di Risparmio N. 1887 della Banca suddetta ; È Libretto di Risparmio N. 1905 come sopra Danaro esistente presso la Cassa Nazionale di P revidenza Danaro esistente presso il Cassiere delegato della Collettoria Venezia 30 Giugno 1908 Totale per LA COMMISSIONE AMMINISTRATRICE II Presidente Inc. GIUSTINIANO BULLO Il Segretario Rag. MAMERTO CAMUFFO Dott. G. Il Cassiere delegato della Collettoria GIUSEPPE MAZZAGALLO Jie L. L. L. L onale Veneta per la Pesca e l’ Aquicultura - Venezia sì CASSA DI PREVIDENZA S. MARCO FRA PESCATORI VENETI 7510.95 6251.74 1930.09 240.50 L. 15933.28 6000.00 1915.37 1243.11 I Cassiere B. VOLTOLINA A cura delta Rivista Credito e Cooperazione, si è pubblicato : DAVID LEVI T problemi del Credito e della Cooperazione per le Industrie Peschereccie Ttaliane. Un volumetto di oltre 40 pag. L. 0.50 MORENOS K Ok + xo xo x DAN G. Pinardi PREFAZIONE | di LUIGI LUZZATTI NW ZAN e A. Schiavi L'ITALIA #& # E CONoNisi ANNUARIO DELLA ATTIVITÀ NAZIONALE [a Popolazione - V Agricoltura - L’Industria - Il Commercio - La Finanza - Il Lavoro - - - - Anno ll —- 1908 muno (Società Editrice di FE, m crsì - 12} NISSAN VOS EVI # rl ci | Riu lista | quindici- i nale di Politica, | Scienza e firte. [PAGINE = fi ” ne A DIRETTORI: Arturo Labriola - A. O. Olivetti — Fran- i cesco Chiesa. Sommario del N. 3: Arturo Labriola - L’onestà polemica contro G. Plekanoff — Louis Nietzsche e la coltura — Edouard Berth - Dumur Mercanti, in- tellettuali e politicanti — Ciro Alvi - Viva la vita! (Novella) — Vallini - Dopo il teatro (Versi) — «Guido Marangoni - Pagine d'Arte — Pirro - Lettere ed Arti — Ausonio Semita - La politica della quindicina - Notiziario — Alberto Norzi - Cronaca sclentiicae Bibliografia - Dalle Riviste T_ rOeb+dir T_‘d n E=-;- usi Prezzi d’ abbonamento: Italia e Svizzera: Anno Fr. 10.— Semestre Fr. 5. Altri paesi » 15. » 7.50 Ogni fascicolo di 64 grandi pagine Cent. 50 In vendita presso i Librai e le principali Edicole — — Chiedere numeri di saggio agli editori Egisto Cagnoni &C., Società Editrice “ Avanguardia,, — LUGANO. n KH Ko % A O Le Congregazioni di Carità, Ie Case di Salute, gli Ospedali ecc. © per il loro fabbisogno in cotoni e garze da medicazione alla Società, — — — L’Antisettica di Luino (Como) Stabilimento si rivolgano fiduciosi, moderno delle settithe — — =.= che è il. più grande e per Ja fabbricazione medieazioni anti- Fornitori dei Ministeri della Gana e della Marina — _ Fsportazione in tutto il mondo —— —_ Rappresentante in Venezia : EMILIO MON TI Uenezia S Fantino N. 1872 — Telefono N..13-06 —— Uenezia argani e pe rep 1 HO:EEt D' ITALIE BAUER e RESTAURANT BAUER GRUNWALD GIULIO >3RUNWLD; Propriet SAAS ITEZIA. senior, 31 Luglio 1908 — N. 7. NEPTUNIA RIVISTA ITALIANA DI PESCA ED AQUICULTURA MARINA - FLUVIALE - LACUSTRE PREMIATA CON MEDAGLIA D'ORO all’ Esposizione Naz. di Milano 1894. - Esposizione Naz. di Torino 1898. - Esposizione Internaz. di Milano 1906 Fondata e diretta dal Dott. D. LEVI MORENOS Redattore Capo Rag. M. CAMUFFO ———__ EOELCENEE 0. MF FICFOLE della Società Regionale Veneta per la Pesca e l’ Aquicultura e delle Istituzioni annesse: Scuola Veneta di Pesca. — Asilo pei figli derelitti dei marinai-pescatori dell'Adriatico. Cassa di Previdenza « S. Marco » fra Pescatori Veneti Organo (Centrale per promuovere la Federazione Nazionale Aquicola SOM M AFR'LO A. Bellini. -- Attorno alle scoperte del dottore Schmidt e alla loro influenza sulla pesca delle anguille della Germania in rapporto con quella d’ Italia. (Continuazione e fine). PARTE UFFICIALE Società Regionale Veneta per la Pesca e l’Aqui- cultura. — Assemblea della marina pesche- reccia chioggiotta. — Repressione di pesche abusive. - Premi per contravvenzioni alla legge sulla pesca. - Per facilitazioni nel tra- sporto ferroviario del pesce. — Cassa di Pre- videnza fra pescatori veneti. — Sussidio del ‘ Ministero di Agricoltura per 1’ attività gene- rale dell’ Associazione. Scuola Veneta di Pesca ed Aquicultura. — Istru- zione tecnico-professionale. - Opera di con- sulenza. — Per le cooperative fra pescatori. Asilo pei figli derelitti dei marinai-pescatori del- I’ Adriatico. - Visita di un delegato del Go- verno ungherese. — Istruzione professionale. — Istruzione elementare. - La Lega Navale per |’ Asilo. VARIA IN ITALIA E ALL’ ESTERO Pareri sulla pesca a vapore. — Divieti per la pe- sca con le reti a strascico. - Comitato per- manente per la pesca. - Appropriazione delle aque pescose. — La Società di protezione pe- sca nel Golfo di Napoli e la Cooperativa vongolari. — Il telefono applicato alla pesca. — I grandi disastri pescherecci. CRONACA DELLA DINAMITE Dinamitardi nel porto di Venezia. - Dinamitardi liguri. - Dinamitardi di toscana. - Pesca con la dinamite ad Arenzano ed arresto di un dinamitardo. VoLKLORISMO PESCHERECCIO I pescatori chioggiotti e Garibaldi. Quantitativo e prezzi dei più importanti prodotti delle aque sul mercato di Venezia. — (Vedi pag. 112). -DIREZIONE ed AMMINISTRAZIONE - Venezia Nave-Scuola Scilla - Telefono n. 12-36 Abbonamento annuo alla « NEPTUNIA » Lire 12 — Coi supplementi Lire 20. Gli abbonamenti decorrono sempre dal Gennaio e quando non sono disdetti s'intendono tacitamente rinnovati Per inserzioni contratti a forfait. — Rivo!gersi all Amm. della « NEPTUNIA » - Venezia eee er——_———-—-—- Eretta in Ente Morale con R. Decreto 24 Novembre 1896 Cos CASSA DI PREVIDENZA S. MARCO FRA PESCATORI VENETI COLLETTORIA DI CHIOGGIA 9 =s Situazione al 31 Luglio 1908 Soci Pescatori riassicurati alla Cassa Nazionale di Previdenza . 2 s i E n N. 2806 Pescatori inscritti per la pensione graziale . S ; ; o : i ; ì » 649 Totale dei Soci : N. 935 rr III SIOE ST IIIREN LIT II NIE GEN LI Fondo per le Pensioni Fondo per le pensioni governative ; È è 2 x i : i 20 L., 7030.95 Fondo per le pensioni graziali i ; ; i 7 i ; ; A i » 6332.39 Totale . —L. 13963.34 _———— dit see a i Pa dò Ad fe NI è INA NINA NI I NINI Conservazione delle reti Raffineria Silvio Pivato Venezia -La corteccia di Pino macinata, posta in commercio dalla DITTA SILVIO PIVATO, proviene dai pini delle Isole Blatta e Curzola, Questa corteccia di Pino, superiore per qualità a tutte quelle provenienti dalle altre località, è da preferirsi come asso/u- tamente pura da miscele di qualsiasi specie. Per acquisti all’ ingrosso indirizzarsi alla Raffineria Silvio Pivato - Isola della Giudecca - VENEZIA AN PMONININA PNIN A cura della Rivista Credito e Cooperazione, si è pubblicato : DAVID LEVI MORENOS T problemi del Credito e della Cooperazione per le Industrie Peschereccie Ttaliane. Un volumetto di oltre 40 pag. L. 0.50 AXEL G. Pinardi e PREFAZIONE AS di LUIGI LUZZATTI A. Schiavi LITALIA #& * ECONOMICA ANNUARIO DELLA ATTIVITÀ NAZIONALE La Popolazione - |’ Agricoltura - L’Industria - Il Commercio - La Finanza - Il Lavoro - - - - Anno Il — 1908 - tellettuali e politicanti — Ciro Alvi - PAGINE suse in] nale di Politica, LIBERE ssienca cò Arie. DIRETTORI: Arturo Labriola - A. O. Olivetti — Fran- cesco (Chiesa. Sommario del N. 3: Arturo Labriola - L'onestà polemica contro G. Plekanoff — Louis Dumur - Nietzsche e la coltura — Edouard Berth - Mercanti, in- Viva la vita! (Novella) — Vallini - Dopo il teatro (Versi) — Guido Marangoni - Pagine d'Arte — Pirro - Lettere ed Arti — Ausonio Semita - La politica della quindicina - Notiziario — Alberto Norzi - Cronaca scientifica - Bibliografia - Dalle Riviste. î Prezzi d’ abbonamento: Italia e Svizzera: Anno Fr. 10.— Semestre Fr. 5.— Altri paesi. : » >» 15. » » 7.50 Ogni fascicolo di 64 grandi pagine Cent. 50 In vendita presso i Librai e le principali Edicole — — Società Editrice “ Avanguardia ,, — LUGANO. Chiedere numeri di saggio agli editori Egisto Cagnoni & C., | o MILANO (Società Editrice di Annuari) VIA cesì SV) * NRE n° x Le Congregazioni di Carità, le Case di Salute, gli Ospedali ecc. si rivolgano fiduciosi, per il loro fabbisogno in cotoni e garnze da medicazione alla Società — — — , . . L’Antisettica di Luino (Como) DS O) che è il più grande e moderno Stabilimento I per Ja fabbricazione delle medicazioni anti- O settiche — — — — — —- — — — | gb e N Fornitori» dei Ministeri della Guerra e della Marina ———_ Esportazione in tutto il mondo —— Rappresentante in Venezia : EMILIO MONTI Uenezia — $S. Fantino N. 1872 — Telefono N. 3-06 —— Uenezia xMVEITEZIA. HOTEL D’ITALIE BAUER e RESTAURANT BAUER GRUNWALD GIULIO GRUNWLD, senior, Propriet. S7ENTEZIOO Vi Ul dle e, da ul > È PL Re 44 IF RIVISTA ITALIANA DI PESCA ED AQUICULTURA MARINA - FLUVIALE - LACUSTRE PREMIATA CON MEDAGLIA D'ORO all’ Esposizione Naz. di Milano 1894, - Esposizione Naz. di Torino 1898. - Esposizione Internaz. di Milano 1906 Fondata e diretta dal Dott. D. LEVI MORENOS Redattore Capo Rag. M. CAMUFFO rr» - BOECEttroi o CE EPOCLACE della Società Regionale Veneta per la Pesca e | Aquicultura e delle Istituzioni annesse: Scuola Veneta di Pesca. — Asilo pei figli derelitti dei marinai-pescatori dell'Adriatico. Cassa di Previdenza « S. Marco » fra Pescatori Veneti Organo Centrale per promuovere la Federazione Mazionale Aquicola SOMMA RIO. Redazione. - La Piscicultura e la lotta contro la malaria. E. Ninni. — In memoria del cav. prof. Kolom- batovich. Yack la Bolina — Materiali per lo studio del pro- blema della pesca sussidiata da motore mec- canico - (pesca a vapore). G. Grablovitz. — Le maree nei mariinterni, con le tabelle dell’ alta marea per i porti di Ve- nezia ed Ischia con riferimento di porti del Litorale Italiano-e della Colonia Eritrea (IV trimestre). ‘NOTIZIARIO Cronaca delle Società promotrici: Cattedre, Sta- zioni, Cooperative, Consorzi. — Assemblea della Società Lombarda. — Sezione Lariana. - Cooperativa fra pescatori. di Ravenna - Società Cooperativa pescatori varesotti. — Commissione di pesca per la Provincia di Como. - Nomina della Commissione di pe- sca marittima per il compartimento di La Maddalena (Sassari). - Nomina di Commis- sioni di pesca fluviale e lacuale. - Incuba- torio piscicolo d’ iniziativa del Re Vittorio E- manuele II. -— L’aquarium Romano trasfor- mato in cinematografo. È: VARIA IN ITALIA E ALL’ EsTERO Revisione della convenzione italo-elvetica per la pesca sui laghi Maggiore e di Lugano. - Un nuovo progetto di legge a favore della pesca e dei pescatori. — Proibizioni di pesca. con reti a strascico sul Tirreno. - Conflitti per diritto esclusivo di pesca nelle aque di Bol- seno. — Per la repressione della pesca abu- siva in Provincia di Padova. - Copiosa pesca di tonno. — Gare sportive peschereccie. — Ri- vendicazione di diritti esclusivi di pesca da parte di un Comune Veneto. - Pesca col clo- ruro di calcio in Provincia di Roma. EstERO Il dazio consumo del Comune di Vienna contro l'importazione del pesce dell’ Adriatico. — Di- sastri pescherecci. - Le collezioni ittiologiche della missione Gruvel. CRONACA DELLA DINAMITE Guardia campestre dilettante di pesca colla dina- mite. - Dinamitardo a Brindisi ferito grave- mente. — La dinamite nelle aque Rietesi. — La dinamite in Sardegna. - Dinamitardi liguri presi ed assolti. Quantitativo e prezzi dei più importanti prodotti delle aque sul mercato di Venezia. — (Vedi pag. 128). n___——————————_—————————r DIREZIONE ed AMMINISTRAZIONE - Venezia Nave-Scuola Scilla - Telefono n. 12-36 - Abbonamento annuo alla « NEPTUNIA » Lire 12 — Coi supplementi Lire 20. Gli abbonamenti decorrono sempre dal Gennaio e quando non sono disdetti s'intendono tacitamente rinnovati Per inserzioni contratti a forfait. — Rivolgersi all’Amm.° della « NEPTUNIA >» - Venezia * Società Regionale Veneta per la Pesca 6 1 Aquicultura - Y o. p Eretta .in Ente Morale con R. Decreto 24 Novembie 1896 LR pet CASSA DI PREVIDENZA S. MARCO FRA PESCATORI VENETI COLLETTORIA DI CHIOGGIA Bollettino del mese di Agosto 1908 Movimento dei Soci Per la pensione governativa : Pescatori inscritti al 31 Luglio 1908 2 ; . s SANE 286 Pescatori inscrittisi nel mese di Agosto 1908. 2 ; o 153 — N 286 Per la pensione graziale : Pescatori inscritti al 31 Luglio 1908 ; N. 649 Pescatori riassicurati alla Cassa Nazionale nel mese di Agosto 1908. » =. » 649 Totale degli inscritti è x : i; ] : N. 935 Movimento di Cassa Fondo per le pensioni governative : Fondo esistente al 31 Luglio 1908 " 5 È s L. 7630.95 Quote versate dai soci nel mese di Agosto 1908 Ì x sue >» 114.50 o L. 7745.45 Fondo per le pensioni graziali : Fondo esistente al 31 Luglio 1908 È i 3 1 2 i L. 6332.39 Quote versate dai soci nel mese di Agosto 1908 , . . : » 31.00 Interessi sulle somme depositate . 7 È : : È ; È » 65.00 L. 6478.39 Importo delle pensioni pagate nel mese di Agosto 1908 > 34.00 ; L. 6444.39 Fondo per sussidi alle famiglie di naufraghi : Fondo esistente al 31 Luglio 1908. S L. 1874.8384 Contribuzioni versate nel mese di Agosto 1908 da armatori di barche da pesca . 5 : 3 5 - 7 5 7 5 >» 14.50 L. 1889.34 Fondo per la bandiera sociale : Ammontare delle contribuzioni versate dai soci per la bandiera sociale E 3 L20150 Fondo di Cassa al 31 Agosto 1908 L. 16330.68 Situazione di Cassa al 31 Agosto 1908 Buono fruttifero N. 00246 Banca Popolare Cooperativa di Chioggia L. 6000.00 Libretto di Risparmio N. 1887 della Banca suddetta s . » 1874.62 Libretto di Risparmio N. 1905 come sopra . . » 1682,46 Danaro esistente presso la Cassa Nazionale di aa 3 » 6734.00 Danaro esistente presso il Cassiere delegato della Collettoria . ” : È » 39.60 Totale . __L. 16330.68 Venezia 31 Agosto 1908. ‘ per LA COMMISSIONE AMMINISTRATRICE - II Presidente Inc. GIUSTINIANO BULLO Il Segretario Il Cassiere Rag. MAMERTO CAMUFFO : Dott. G. B. VOLTOLINA Il Cassiere delegato della Collettoria GIUSEPPE MAZZAGALLO « N EP TU NIA » Sar LA PISCICULTURA la lotta contro la malaria Lad Crediamo utile riportare dalla Rivista Medica dî Milano il seguente articolo che riassume le osser- pazioni fatte sino dal 1902 dal prof. C. Terni, va- lente specialista, ben noto per i suoi studi sulle aque inquinate e su altri argomenti interessanti V aquicultura. IL argomento è ora di per V iniziativa di S. M. il Re. (Vedi « Varietà », questo stesso numero). moda anche Poichè si fa un gran parlare sui giornali po- litici e scientifici di questo nuovo mezzo di lotta contro la malaria, ci sembra opportuno far poche parole di storia retrospettiva. Già di questo argomento si occupò questo ciornale nel numero di settembre 1906, pubbli- cando un articolo del prof. C. Terni. Ci piace ora tornarvi sopra per rammentare che il prof. Terni stesso, con diverse osservazioni, fino dal 1902 si era occupato della piscicoltura intensiva come mezzo sussidiario di distruzione delle zanzare malarigene e di tanti altri ditteri che in vario modo tormentano, nelle località ma- lariche, la nostra esistenza. Le prime ricerche fu- rono eseguite nei laghi salmastri di Orbetello e in quelli del Faro in Messina, dove ora è limita- tissima la presenza delle zanzare in genere, men- tre un tempo erano località eminentemente mala- riche e finitime con altre dove ‘anofeli e malaria. Il prof. Terni ‘osservazioni col Ross nel Congresso Internazionale «di Medicina Tropicale al Cairo nel Dicembre 1902, mentre questi si occupava del risanamento anti- malarico di Ismailia, e in seguito fu accolta 1° idea di coltivare intensivamente, nei Nilo, dentro la zona protetta, intorno alla città, le specie di pesci che più manifestavano 1’ attitu- dine a cibarsi di ditteri del genere anofele» e culer. In generale si può dire che tutti i pesci, e Sopratutto nelle prime età della vita anche in quelle specie che più tardi diventano prevalente- mente fitofage, sono divoratori degli insetti che dominano ancora diseusse queste sanali irrigui del hanno comunque rapporti colle aque, rappresen- tando questi il cibo albuminoide di cui «tano per lo sviluppo dei tessuti fino allo stadio adulto. Si ripete anche pei vertebrati inferiori lo | Stesso fatto che vediamo in molti uccelli granivori «che, nelle prime età della vita, sono eminente. mente insettivori. necessi- i Più tardi il Terni studiò nella bassa Lom- bardia ancora meglio la questione, specialmente in rapporto alle località di colture irrigue inten- sive (risaie e marcite) e agli altri stagni coltiva- bili formati dagli impaludamenti dei nostri fiumi. E mentre per le aque salmastre si osservò che le specie più adatte per raggiungere 1 intento di di- struzione attiva delle zanzare erano le anguille e i muggini, non che altre specie locali da studiarsi per opportunità e convenienza di coltura nelle singole località — per esempio nei canali di Ismai- lia, nella parte bassa verso mare, risultarono più appropriati le anguille e i muggini, e nella parte alta d’ aqua dolce vi si coltivò la Tilapia galilea 0 nilotica, che è un pesce comune abitatore del Nilo — così studiando la fauna piscicola normale delle nostre aque dolci stagnanti, il Terni rilevò che fra le altre specie di pesci, indicata per una coltivazione intensiva in la tinca era la meglio queste aque, essendo già naturalmente adattata all’ am- biente, e manifestandosi voracissima verso gli in- setti malarigeni e altri insetti, che indirettamente possono recare danni alle colture, p. es. alla radi- cazione e sviluppo del riso. La tinca è anche preferibile dal lato commer- ciale e alimentare essendo molto più pregevole della carpa e meglio adatta di questa per 1° alle- vamento nelle aque paludose di risaia. Queste prime ricerche furono dal Terni rias- sunte e comunicate in una nota preventiva al Con- gresso Nazionale degli Agricoltori Italiani tenutosi in Milano nell’ aprile 1906, allo scopo di invogliare gli agricoltori a tentativi di pescicoltura intensiva nelle risaie e aque stagnanti, tenendo presente il alla lotta un problema doppio scopo di coadiuvare contro la malaria e di risolvere anche econo- mico, perchè senza alcun dispendio, a fine stagione, si può ricavare da queste colture un buon reddito dal prodotto in pesci. E ciò contadini nelle campagne irrigue la possibilità di un ottimo vitto albuminoide a e di pesci preparati (stoc- anche per offrire ai poco prezzo, ridurre la importazione dei cofisso, merluzzo, sardine, acciughe e arringhe) della pesca dei mari del nord, di eui siamo tribu- tari per quasi 100 milioni V anno. Nè all’ utilizzazione alimentare di questi pesci di aque stagnanti o morte ostacola il sapore spe- ciale ed ingrato di fango che essi hanno, perchè facilmente questo viene eliminato ponendo i pesci, ‘aptati per la alimentazione, in aque correnti per il periodo di una settimana circa. L’ odore di fango provenendo, come il Terni ha dimostrato, da stino dei pesci che vivono in aque cariche di limo, microfiti commensali dell’ inte- — 114 — il breve soggiorno in aque pure correnti lo eli- mina. provocando una epurazione del contenuto e della flora intestinale che produce i gas mefitici, propri della fermentazione del fango. Ed interessava di trattare questo argomento in quel Congresso d’ Agricoltori, anche per richia- mare ]) attenzione dell’ ufficio d’ igiene di Milano sopra questo mezzo complementare di lotta contro la malaria, da tenersi presente per i provvedi- menti da attuarsi nelle zone malariche rurali del Comune, circoseritte appunto alle plaghe irrigue in dipendenza del Naviglio della Martesana e Lam- bro, della Vettabbia e Naviglio di Pavia e Grande e dell’ Olona, come rilevasi dai cartogrammi della malaria nel territorio del Comune di Milano, otti- mamente rilevati da quell’ ufficio. Una delle condizioni che ha potuto influire a rendere più estesa ed intensiva in questi ultimi anni V infezione palustre nelle dette zone, è anche la di- struzione dei pesci, causa gli inquinamenti indu- striali delle aque pubbliche in queste zone, in modo tale da impedirvi il soggiorno nonchè la moltiplica- zione anche alle specie più resistenti alle aque in- quinate. Tutti gli abitanti nel circuito del Navi- glio della Martesana e in altri canali, fronteggianti abitazioni, risentono, indipendentemente dal peri- colo della malaria, la noia e il danno dell’ aumento delle zanzare comuni e di altri ditteri, che, pur non essendo ematofagi, ci disturbano assai colla loro presenza, specialmente nelle ore del crepuscolo e nella notte nelle nostre dimore. Tutto ciò avveniva in modo assai più limitato in passato, pur essendo più estesi i giardini e le rasche di abbellimento nell’ interno delle case alla periferia della vecchia cinta della città: ma allora le aque del Naviglio della Martesana erano assai popolate di pesci fino alle porte di Milano e oltre, e nel Naviglio di Pavia risalivano dall’ Adriatico i muggini migratori fino alla Darsena. Tutti poi gli appassionati della pesca all’ amo in Milano — e sono migliaia — sanno quanta ricchezza di pesce esistesse nel Lambro e nella Vettabbia e loro ca- nali, finchè V abbondono quasi completo delle più elementari prescrizioni mella epurazione delle aque ‘industriali di rifiuto, e V assoluta deficienza di sor- veglianza contro improprii e disastrosi mezzi di pe- sca, hanno spopolato completamente le nostre aque delle specie migliori e più utili dal lato gastronomico e della caccia alle zanzare. Il Terni quindi vuole, perchè la cosa diventi attuabile, interessando anche i meno disposti a fare la caccia alle zanzare malarigene, che il pro- blema si innesti alla questione economica ed ali- mentare. Quindi in prima linea interessa che que- ININININANININININIANANINININININININANI sta piscicultura intensiva sia fatta con specie di pesci utili alla alimentazione pubblica, dei quali ne abbiamo diversi anche in Italia adattati per aque dolci o salmastre, che sono anche voracissimi _ di insetti malarigeni. L’ importazione di specie esogene rappresenta sempre gravi pericoli: primo, quello di popolare eventualmente le nostre aque di pesci o inutili, e forse anche dannosi ad altre prezzate per uso alimentare : specie nostrali ap. in secondo luogo, nuovi parassiti e germi di infezione che distruggono poi le nostre per la possibilità di introdurre specie migliori. Due gravissimi errori commessi da poco tempo in Italia stanno a dimostrare la necessità di spe: ciali cautele al riguardo. La introduzione di una nnova specie di gam- bero ha importato fra di noi un parassita studiato dal Mazzarelli, una microscopica sanguisuga (Bran- chiobdella astaci) che distrusse in pochi anni i gam. beri nostrali. E così pure nelle aque del Varesotto ya ora diffondendosi su vasta scala il cosidetto gobin o Persico sole (Eupomotis aureus); un pesce che si riproduce con grande rapidità in danno di altre specie no- strali assai migliori, mentre non serve nemmeno per alimento dei lucci, avendo la pinna dorsale provvista di spine, per cui si difende e sfugge ai di scarsissimo valore alimentare, pesci predatori, La iniziativa di S. M. il Re, in questi studi, deve essere interpretata come un incitamento se- quando lo abbocecano. è rio e positivo per esperimenti che abbiano a indi- rizzarci e condurci a qualche cosa di veramente utile e pratico, non già come una designazione esotici da prefe- Sarebbe questo voler diminuire il giusto merito che Egli ha, per a priori di una specie di pesci rirsi senz’? altro a tutti gli altri. aver intuito tutto il vantaggio di questi tentativi, accordando a tali iniziative la sua alta deferenza e cooperazione. 1 E appunto su questo indirizzo, esatto dal lato i scientifico e pratico, si sono messi d’ accordo il Ministro di Agricoltura e la Direzione di Sanità | Pubblica, affidando I incarico degli esperimenti al prof. Decio Vinciguerra della R. Stazione di Pe- i scicoltura di Roma, ittiologo ben noto in Italia e i all’ estero. I primi esperimenti verranno eseguiti nelle paludi Pontine a Terracina, INLNINININININININININININANINIMINININENININININININI nali Preghiamo vivamente i direttori delle cattedre ambu- lanti di agricoltura, qualora si interessino nella loro propaganda alle industrie peschereccie edjaqui- cole, di farci conoscere le loro attività (conferenze, incubazioni, semine, propaganda per la repressione delle pesche proibite). — 115 EMILIO NINNI ORE CEISIO Ci VIRDIIONTE OP DI LIRE Ù AL Cav. Prof. Giorgio Kolombatovic NECROLGOGEA: Li 21 agosto si spegneva in Spalato (Dal- mazia) il Cav. Prof. Giorgio Kolombatovie. Quale destino! nel mentre io m’ aspettavo ri- sposta ad una mia non credevo proprio di mai più ‘arissimi altre indisposizione avuta, dover rivedere i suoi scritti, tanto più che, ultimamente, fra cose, mi comunicava duna leggera ma che sa- rebbe ripromettéeva quanto prima d’ intraprendere una delle consuete stata cosa leggera anzi si sue escursioni ittiologiche lungo le coste dalmate, assicurandomi di darmi poscia notizie in proposito. Pur troppo il male contratto più non volle abbandonarlo, il leggero miglioramento fu cosa ef- delle fimera ed ora comprendo la terribile verità la mia temeraria natura tutto, fui costretto a letto, dopo d’ aver lottato sue parole ..... io, causa che volle essere superiore a ai 15 giugno impru- dentemente col male che mi travagliava per molto tempo, continuando a fare difficili escursioni ....... Ora poi non sto male, ma devo esser schiavo delle prescrizioni mediche, il che pesa molto alla mia superba natura ...... Povero Professore, quante spe- ranze a nuovi studi e ricerche avrà egli fatto du- rante quest’ intervallo ! Sebbene lungi assai dalla possibilità di poter Lui, chiarissimo Pro- degnamente e diffusamente parlare di sento mio dovere il tributare al pure fessore, all’ Amico perduto, quest’ultimo mio tratto di personale amicizia, poichè anehe se mai ebbi occasione di conoscerlo personalmente, pure dalle sue lettere piene d’ affetto, dalle sue scientifiche considerazioni, mi traspariva da vicino la sua im magine e risentivo quella intellettuale amicizia i di cui legami, specialmente se stretti da analoga Scienza vieppiù si stringono e riescono poscia in- dissolubili. E mai Egli si dimenticava nelle sue lettere di porgere alla «sua bella Venezia» i più caldi saluti, poichè per le vaste relazioni avute e per alcuni anni ivi vissuti durante la sua educazione, egli amava tanto e la chiamava la sua seconda pa- tria. Ebbene! ti siunga pure e per l'ultima volta “di siste ancora il saluto di sorta come d’ incanto questa impareggiabile città dalle sue lagune, ove, Tu, hai trascorso la primavera della vita. Il Professore G. Kolombatovie nacque in Spa- lato li S dicembre 18453, vi fece il I e II Corso delle Reali, il III in Zara, e dalla IV alla VI nel Me ee di SA Giovanni iUaseraroni (fora Ginnasio-Liceo Marco Polo) in Venezia. Si laureò nella facoltà di matematica nella R. Università di nel 1864 docente nella Scuola Reale Superiore di Spalato, nel 1867 Padova e accettò il posto di fu abilitato all’ insegnamento delle Matematiche e Geometria descrittiva. Ebbe Nel 1881 fu nominato mandatario per la Dal- rari incarichi : mazia, del Comitato delle stazioni per le osserva- zioni ornitolegieche nell’ Austria-Ungheria. Nel 1882 della demarcazione confini membro Commissione per la dei per la pesca fluviale e lacuale. Nel 1883 invitato dal Segretario dell’ esposi- zione di pesca in Londra come rappresentante per } Adriatico. Nel 1884 per ordine telegrafico nente della Dalmazia si portò a Gorizia quale pe- del Luogote- rito tecnico della delegazione austriaca nella Com- missione Internazionale Austro-Italica per la pe- sca, da dove fu inviato in Italia dove firmò un protocollo internazionale da parte dell’ Austria. della permanente di pesca per il Circondario marittimo Nel 1855 membro tecnico Commissione di Spalato. Nel 1886 arbitro nella Commissione ambulante per le questioni pendenti di diritti di pesca. Nel 1893 della formazione di una legge di pesca nelle aque dolci della membro Commissione per la Dalmazia. Nel 1896 perito tecnico della Commissione di inchiesta sulla pesca marittima presso VI. R. Go- verno marittimo di Trieste. Nel 1900 insignito della Croce di Francesco Giuseppe I col titolo di cavaliere. merito di Dalle numerose pubblicazioni del prof. Ko- lombatovie emerge chiaramente che il campo da lui prescelto fu quello dei vertebrati, attenendosi strettamente alla sola regione dalmata, ragione per cui lianno questi un merito ed un interesse speciale, illustrando così si può dire completamente una vasta zona, —. ILL6 DI, Di questi io citerò i principali soltanto, non dimenticando notare per primo come il Kolomba- tovie sia stato un prezioso e dotto collaboratore Dott. Prof. Steindachner, al quale inviava un materiale seientifico importante, dell’ insigne ittiologo che andava così di mano in mano acerescendo di rari esemplari adriatici, quelle collezioni del Mu- seo di Vienna; pure il Museo di Palermo, quello di Roma e di Venezia ebbero più volte doni dal Kolombatovie. Nell’ elencare i seguenti suoi scritti, io m’ a- stengo da qualsiasi osservazione nè discussione sulla bontà specifica di nuove specie; sotto il ti- tolo d’ ogni lavoro, cito le specie ch’ egli per il primo trovò nell’ Adriatico, così pure quelle come nuove, fino allora sconosciute : 1S80 — Osservazioni sugli Uccelli della Dal- mazia. — A questo catalogo, si può dire per al- dello Schia- datano dal 1878 (aggiunte Serie I, 1880 - lora il più completo, poichè i lavori vuzzi Serie III, 1882) segue alcune osservazioni sopra il lavoro dello Stossich (Prospetto della fauna del mare Adriatico) ne fa menzione di alcune inesat Stossich rarità di Thyrsites praetiosus, Coc. — Temnodon saltator, (L.) — Pagrus Ehrenbergii, (C. V.) — non registrato dallo Stossich per 1° Adriatico e dal tezze in cui accade lo specialmente sul- l habitat, frequenza 0 alcune specie: Gobius lesueuri Canestrini per il solo Golfo di Genova — Gobius Cal Blennius dal Vinciguerra e zebrus (Steind) — Gobius guagga — cita il lyonimus lyra sulla fede del Giglioli — Canevae, per il primo descritto l Adriatico. — registrato dal Kolombatovie per Segue a questo catalogo, I’ elenco delle specie di Anfibi e Rettili dei dintorni di Spalato. 1881 — Pesci delle aque di Spalato e Cata- logo degli anfibi e rettili dei contorni di Spalato. — È questo un lavoro, sia per le osservazioni contenutevi di sana critica, sia per le descrizioni che condensano con poche parole fatti nuovi, assai apprezzabile, ed indispensabile allo studioso della ittiologia adriatica. 1882 — Lo stesso lavoro, ma riveduto ed am- pliato, contiene 277 specie, mentre il primo ne annovera 220 soltanto. Come nuove ed aggiunte : Dent ex filosus, (Val. — Deutex macrophthalmus, (C.V.) — Lepidopus candatus, (Whe.) — imperialis, (Rat.) — Lophotes cepedianus, (Gur.) — Mugil labeo, (Cuv.) — Ophichthys coecus, (L.) 1882 — Mammiferi, anfibi e rettili della Dal- mazia e pesci rari I’ Adriatico che furono catturati nelle aque di Spalato. Luvarus e nuovi per Come nuove specie della Dalmazia elenea del genere Vespurgo il V. nathusii, (K. et B.) — il VW. pipistrellus, (Sereib.) — il V. mystacinus, (Leis) della famiglia Myoridae — il M. nictela, (Selv.) e del genere Platydactylus — il P. facetanus, (Ad.). 1883 — Beitrige zur Kenntniss der Fische der Adria (Steindachner e Kolombatovie) Vienna. — (B. Canevae Kol. nec Vinci guerra) specie questa trovata già dal Kolombato- Blennius adriaticus vie, nel 1881 in Canale delle Castella. — BI. dal matinus. 1884 — Aggiunte ai vertebrati della Dal- mazia: Serranus (Cerna) erysotaenia, (Dod.) — Go- bius Lichtensteinii (K. et Kol.) Salmo trutta, (L.) specie questa che va aggiunta al catalogo del 1882. 1885 — Seconda aggiunta ai Vertebrati della Dalmazia: Serranus caninus, (Val.) — Gobius rho- dopterus, (Grìînt) — Blennius nigriceps, (Vine.) — Congromuraena balearicus (De la Roché) e la €. my star — Syngnatus phlegon, (Ris.). 1887 — Sui Pleuronectes Boscii (Bisso) e me- gastoma (Donor). Di quest’ ultima nuova specie per 1 Adriatico il Kolombatovie ne trovò ancora e gentilmente mi inviò un bell’ esemplare. 1588 — (Catalogus vertebratorum dalmatico- rum. — Riassume tutte le specie fino ad ora rin- venute in Dalmazia con quattro nuove specie. — Annovera 333 specie di uccelli; 28 di rettili; 8 di anfibi; 296 di pesci. 1890 — Notizie ittiologiche. — Contiene det- tagliata descrizione della seconda cattura di Trutra adriatica, (Trutta marina) — Cattura di Lophotes Cepedianus (G.) ed estese considerazioni sui Mullus dell’ Adriatico. 1S91 — Notizie sui pesci del Circondario ma- rittimo di Spalato. — Studio speciale sui genere Serranus e Dentex. 1891 — Catalogo dei Gobii della Dalmazia. — Vi sono elencate 25 specie delle quali il G. af finis-ferrugineus, Canestrini (Minis.) macrocephalus, Lichtensteinii, depressus, sarebbero specie nuove del Kolombatovie. dei verte- brati della Dalmazia. — Selachus maximum, (Cuv.) — Motella megalokynodon (n. sp. del 1894) — Ser- ranus cretensis (C. V.) della qual specie fino ad presi nell’ Adria- tico tra Ragusa e Spalato — Sebastes maderensis, (Lowe) — Il Centrolophus coreyrensis, Kol. (1902) sarebbe invece il Schedophilus Botteri (Hechel) — Tripterygium minor (Kol.) una specie o varietà al- meno del 7. nasus, (Risso). 1904 — Contribuzione alla fauna ora sei sarebbero gli esemplari rr _o n =— meo o Cs _P re DI TIA 1907 — Contribuzione alla fauna dei verte- brati della Dalmazia. — A quest’ ultimo lavoro È ricevuto incluse il « Trachurus pieturatus (sp. Bowd.) Carana Cuvieri, Lowe » specie del mare di Ma- | dera, accidentale nel Mediterraneo (Nizza e (renova) i nuova per l’ Adriatico, dandone dettagliata descri- | zione, facendo così seguito a quella del 1905 nel «Tedinstro. » In questo lavoro le ricerche del Kolombatovie | si versano più ai pesci d’ aqua dolce, vi forma il genere « squolioscardinus » da un esemplare ibrido dello Squalius e dello Seardinius. Negli anfibi trova di poter formare una nuova sottospecie del 7riton vulgaris, (L.) che chiama luna subsp. dalmatica V altra intermedia. Per la Dalmazia cita come nuovo il Triton alpestris. Degli uccelli registra la nuova cattura del Syrnium uralensis, la seconda del Phalaropus fuli- earius, e delle cinque specie di Anser trovate in Dalmazia, V albifrons, neglectus ed erythropus egli potè per il primo registrarle. La memoria del Prof. Cav. Kolombatovic, fornito di rare doti di cuore e di versatile mente, non potrà andare perduta, e la sua bella Dalma- zia rammenterà sempre con rimpianto la per- dita dell’ illustre suo figlio, al vantaggio della quale egli si prestò sempre con infaticabile atti- vità, e Spalato, sua città natale, ha perduto un uomo la di cui memoria rimarrà incancellabile nella mente e nel cuore de’ suoi concittadini. Alla sventurata e desolatissima famiglia, che tanto amò, priva ora del suo amato capo, invio i sensi del mio profondo cordoglio, e possa il gene- rale rimpianto essere almeno di qualche conforto nell’ immensa disgrazia che Vl ha colpita. Venezia, 9 settembre 1908. Emiio NINNI Dd O) Materiali per lo studio del problema della pesca sussidiata da motore meccanico - (pesca a vapore). Non la direi pesca a vapore, ma pesca sussi- diata da motore ; poichè questa espressione è più estesa, è più comprensiva e toglie subito quella uni- lateralità di vedute, di opposizioni, di pregiudizi che pur troppo inquinano l argomento. Il problema della industrializzazione della pe- sca non è stato purtroppo in Italia studiato con È serenità di vedute e sovratutto non fu mai studiato praticamente da industriali. La « Neptunia » sì riserva di trattare a fondo VV argomento e farà, a suo tempo, un ampio rias- sunto della bellissima relazione che il suo autorevole collaboratore, Giustiniano Bullo, presentava alla Commissione Consultiva per la Pesca nella sessione 1907. Intanto per la ricchezza di dati e fatti si ripro- duce il seguente articolo di Yack la Bollina (V. Vecchi) dalla « Rassegna Nazionale » dello scorso maggio. (Direzione) « Un ritrovato dell’ ingegno umano ha gene- ralmente per misura la vastità della sua applica- zione pratica: vastità mei due sensi; cioè nella moltiplicità dell’ industrie che se ne possono gio- vare e vastità del campo di applicazione dipen- dente dal buon mercato. La macchina a vapore applicata alla navigazione, e di cui 1’ anno scorso ‘adde il centenario, è prova di: quanto ho ora esposto. Lentamente ma sicuramente, mercè suceces- sive modificazioni, la motrice marina è giunta a tal grado che il piroscafo ond’ è animata è di eser- cizio più economico che il veliero. « La motrice a combustione interna sta percor- rendo una. curva analoga. Già altra volta ebbi l'occasione di segnalare che le ricerche di molte case costruttrici si aggiravano sulla creazione di un modello solido, leggero e maneggevole nel quale la carburazione dell’ aria fosse affidata a qualcosa di meno costoso che la benzina. L’anno 1907 ci offre vari esempi di scafi corredati di’ motori a petrolio. Mi ocenperò di quelli di grossa mole e tracciati per uso commerciale. «La palma spetta qui agli Stati Uniti. Colà al Northland di 2047 tonnellate (alberato con quattro alberi a vele auriche) lungo m. 75, largo 13,37 e con 8,08 di puntale è stato applicato un motore Standard a sei cilindri della forza di 500 cavalli col quale si fa agire un propulsatore ad elica del diametro di metri 2,10 e del passo di m. 1,20. «A diritta ed a sinistra della camera del mo- tore sono situati i serbatoi di pretrolio raffinato che ne contengono 27340 litri. Il numero del gior- nale Le Yacht del 9 novembre 1907 contiene, oltre una descrizione particolareggiata del motore, anche il suo disegno ; esso mostra come, anche in appa- renza esteriore, la motrice a combustione interna si va accostando alla sua rivale a combustione esterna. Pur troppo Le Yacht non segna il con- sumo orario per cavallo, e nemmeno la velocità che i 500 cavalli imprimono al Northland; mi rie- sce dunque fuor del possibile segnare quanto costi 7 là Vite — 118 — il percorso di un miglio. Ma siccome la Standard reti. La macchina sostituita al vento ed alle brae- comporta V uso simultaneo di tre cilindri, invece cia dell’ uomo procurano maggior numero di calate che sei e la riduzione da doppia a semplice azione, in plaghe non battute continuamente ; e, per con- è lecito adoperare (quando si voglia) il quarto della seguenza, risparmio. È poi cosa di poco momento forza totale di 500 cavalli, cioè 125, e col propor- corredare una barca ancorchè vecchia di zionale consumo di carburante. Due dinamo sono tore a scoppio, mentre per avere un buon pesche- all’ ilumina- zione e alla manovra degli elevatori cui sono affi- poste in azione dal motore: servono dati il caricamento e lo scarico della merce. Tutto fa supporre dunque che il tornaconto economico abbia suggerito di corredare il Nortàland di un motore che serva insieme al cammino ed alla ma- novi del carico. È notevole che gli elevatori fanno da portelli dei boecaporti, perchè chindono questi ermeticamente quando sono alzati a livello del bat- tente. tutta non sì comprende, nè La coperta rimane dunque libera e occorrono, come le ingom- branti mancine nè i verricelli che ne sono inse- parabili. « Mi pare, quantunque certo non ne sia sieuro, che la licenza Standard è stata acquistata da una delle nostre case italiane. «Questa nave americana ha già in Francia una ridotta. È la Qui Qui varata dicembre a Saint Malò. copia a sezione nel «Lunga 40 metri, larga 8,40, del tonnellaggio dalle case Beaudouin di Marsiglia; casa nota per i suoi di 375, è animata da un motore costruito prodotti adatti a scafi pescherecci. «E posto che sotto la penna è venuta rola pescherecci, continuo la rassegna delle applica- la pa- zioni del motore, trattando di quelle onde la pe- sca è stata 1 oggetto. «La pesca a lungo raggio di azione, quale la praticano gli Inglesi che vanno a gettar i loro in- gegni in Groenlandia e i Tedeschi che stendono il teatro della loro operosità a settentrione sino allo al banco d’ Ar- guin sulla costa occidentale d'Africa, non si giova ancora di scafi Il tra- wler inglese e il chalutier francese a gran potenza, Spitzberg ed a mezzogiorno sino animati dal nuovo motore. nonchè il loro confratello germanico sono piroscafi di circa 50 metri, corredati da una motrice a va- a 700 cavalli. loro modello muti pore di 6 Non è probabile che il per ora perchè risponde alle esigenze di lunghe navigazioni e di buona condi- zionatura del pesce. Ma appunto perchè portano sul mercato una quantità notevole di pesce tratto da mari in cui esso abbonda, inducono un tal ri- basso sul mercato di consumo da obbligare il pe- schereccio che frequenta mari prossimi al mercato stesso a ricercare il risparmio industriale. Esso si ottiene con 1’ applicazione del motore a scoppio sia alla propulsione dello scafo, sia alla manovra delle un mo- reccio a vapore e ben rispondente, occorre co- struirlo a nuovo. «IL evoluzione fuorchè in Italia) della pesca marittima ha indotto la conseguenza immediata della necessità di rifor- mare l’ istruzione teenie: La liberale concorso di qualche volonteroso, alle seunole del dipartimento un battello, rani vanno a far pratica. e professionale dei pe- scatori. Francia ha dato 1 esempio. Grazie al nautiche del Finestère è stato annesso il GoclandA, sul quale i gio- Il Goceland è scafo lungo m. 10, largo 2,65 e che ne pesca 1,10. e una motrice Millott da 10-12 cavalli che carbura un auto- Ha alberatura da cotre l’aria mediante il pe- trolio comune d’ illuminazione (densità 0,500). L? e- lica è reversibile, modello Meissner. Il massimo dei giri è 400. L’ accensione è automatica. Il petrolio, custodito in un recipiente prossimo alla motrice, sotto l’ aspirazione di questa si reca nel polveriz- industriale (accaduta dovunque | zatore da un orifizio che gli è verticale : là ineon- tra una corrente d’ aria che vi penetra in direzione orizzontale ; 1 incontro dell’ aria e del petrolio, am- bedue proiettati vigorosamente, determina la pol- verizzazione. Da codesto apparecchio il miscuglio penetra nel gassificatore che è una specie di cu- pola di ghisa riscaldata al calor rosso scuro ; d’ onde vaporizzato, il petrolio va nella camera di compressione sottostante al cilindro. L’ aceensione prodotta dalla compressione del gas e dal gas e dal suo contatto colle parti incandescenti del gas- Chiedonsi dieci minuti di navicella in La manutenzione limita a ripulire di tanto. in tanto sificatore, è automatica. tempo per mettere la cammino. la cupola del gassifieatore che occorre sbarazzare del polviscolo di coke che vi si va formando. Scopo del soggiorno degli allievi pescatori a bordo è, 91- tre alla pratica del mare, il famigliarizzarli col motore, tant) semplice da non richiedere il mini- stero di un meccanico. Perchè il motore sia sem- pre sotto gli occhi dei giovani è stato collocato a bordo allo scoperto, in una specie di pozzo. Mi sia lecito qui far un melanconieo paragone tra la esistenza di questo battello di pratica utilità sco- lastica e la mancanza di qualunque materiale na- vigante che caratterizza il corredo della scuola di pesca ed aquicoltura di Venezia, così fervidamente diretta dal mio amico Levi Morenos. Ma che noi si debba far sempre le nozze coi fichi secchi ? — 119 — «Il banco d’ Arguin (in 20° latitudine N e 20° longitudine O, Parigi) è ancora frequentatissimo. Al mantenimento in buone condizioni di pesce, vegliano le camere refrigerate; ma i crostacei vo- glionsi vivi dai consumatori, e quella plaga ne produce assai. Occorrono navi-vivai. Tale è la Lan- gouste di Paimpol. È una scuna lunga 35 metri e larga 8, con abbondante velatura. Il pagliuolo del vivaio è sessanta centimetri al disotto del bagna- sciuga. Il vivaio stesso, che comunica col mare mediante taluni orifizi, è scompartito in tre se- . zioni mediante paratie trasversali. Il motore che o anima la Langouste per fargli domare le calme od | aiutarne il cammino quando il vento è contrario, o è un Dan di 50 cavalli i cui organi di comando stanno a portata di mano del timoniere. Il motore riposa su solidi madieri sostenuti direttamente dal paramezzale. Il ponte del vivaio è oecupato dai recipienti di petrolio che ne contengono 12 mila litri e dai bertavelli (che sono gli ingegni per la sattura degli omari e delle ariguste). Questo mo- tore Dan è molto in voga nel settentrione d’ Europa. « Si può quasi dire anzi che ha conquistato il mondo peschereccio nella Scandinavia e nell’ In- ghilterra. Ha un rivale nel Kromhout, fabbricato dalla casa Godkoop di Amstercam, come il Dan è fabbricato dalla casa Jorgessen di Copenaga. «Il sig. Amblard, costruttore a Dieppe, vi ha costruito il Saint Charles, battello di 9 metri, con due vele al terzo, una maggiore sull’ estrema prora, l altra minore sull’ estrema poppa Il Saint Charles pesca mercè gl’ ingegni a strascico. Il suo motore di 14 cavalli gli fa percorrere il mare a 7 nodi trascinando sul fondo la rete. In capo a tre 0 quattro giorni il suo padrone era maestro nella condotta del motore, sì da andare per mare con un solo mozzo come aiuto, valendosi del suo Xro- mhout anche per la manovra del ricupero della rete. Siamo ben lontani dalle nostre coppie di pa ranze adriatiche eni occorre un equipaggio collet- tivo di 10 persone. Ma esse sono anche ben lon- tani i loro equipaggi da ottenere un lavoro rimu- neratore come questo che è procurato mediante la applicazione di mezzi meccanici alla propulsione ed alla manovra degli attrezzi. «La pesca meccanica è stata nell’ anno decorso oggetto di un primo premio conferito da un muni- fico privato. Il sig. Lebaudi ha consacrato la somma ' di 5000 franchi per costituirne due premi, uno di 4000, Vl altro di 1000, ad una gara di barche pe- schereccie automosse, sotto condizioni di superio- rità se il motore avesse i tre seguenti caratteri : I) usasse petrolio; II) fosse senza carburatore ; III) senz’ accensione elettrica. Il percorso di 40 miglia aveva ad esser eseguito, metà sotto vela, metà sotto motore. I due premi furono guadagnati da Ivonnic con 5 cavalli (Dan) e Andrée con 4 ‘avalli dell’ istesso modello. Erano stati accordati 19 litri di petrolio per 20 miglia da percorrere sotto motore. L’ Ironnie ne ha consumato 15 e 1]2 ; col nostro prezzo di L. 0,50 al litro, la corsa di 20 miglia sarebbe costata L. 7,75, cioè a L. 1,82 il miglio. Bramo aggiungere che in Francia vige la legge onesta e provvida per cui il petrolio con- sumato a bordo, per conseguenza fuori Stato, non paga che una miscea. Il miglio percorso da Ivon- nic gli è tornato a 10 centesimi; perchè codesto prezzo corrisponde al prezzo cui soggiace il eom- bustibile liquido per battelli di 3a 4 tonnellate. Noi imitiamo la Francia, con eccessivo ed esube- rante ardore, ma non le facciamo più la scimmia quando trattasi di aiutare lo sviluppo della rie- chezza nazionale. La marina peschereccia cotanto trascurata in Italia e che versa in condizioni sem- pre più dolenti, cui niuno pone rimedio fuorchè a parole, sollecita fuor di casa nostra la nobile ini ziativa dei Principi e il talento dei più chiari co- struttori. Eccone un esempio. «I principe Alberto del Belgio ha fatto co- struire, perchè serva a scuola di pesca, l Ibis III: ha incaricato nientemeno che Linton Hope di di- segnarglielo, e la costruzione n’ è stata eseguita da Anstruther. Ha membratura in quercia, e fa- sciame in pitehpine; è lungo 25 m., largo 6, ne pesca 2,83 è insomma il cotre tradizionale rinno- vato dalla scienza moderna. Una Dan di 34 ca- valli muove un’ elica a due ali e imprime al bat- tello il cammino di nodi 5 e 174. Il motore a tutta forza fa 300 giri e consuma 9 chilogrammi di pe- trolio all’ ora. Col prezzo del petrolio nel Belgio la spesa è di L. 1,50; il che significa che venti- quattro ore di pesca chiedono 36 franchi di spesa. «V?è a bordo alloggio per 14 uomini. Il mo- tore è isolato ; allato gli sta il recipiente che con- tiene la dotazione di 100 ore di fuoco, cioè 800 chilogrammi di petrolio; dall’ altra parte ha una minuscola officina di meccanico. Due ghiacciaie sono disposte per tener in buone condizioni il pe- sce preso dagli ingegni a strascico. Le ghiacciaie sono convenientemente isolate dalle rispettive mu- rate. Insomma la scuola di Ostenda avrà un buon battello-scuola. La camera del capitano è adatta anche agl’ intesi frequenti soggiorni del Principe. Varie trasmissioni permettono che il motore agisca sulle varie pompe di bordo; tutti i movimenti sono comandati dalla coperta. Anche il verricello per la manovra della rete è naturalmente connesso al motore. de è vir, VC G. GRABLOVITZ . Reni «(Qui apro una parentesi personale. Allorquan- do Levi Morenos mi diè I’ annuneio trionfale che Sg... il Ministero della Marina avrebbe dato alla Scuola Tavole delle maree per Venezia. di Venezia lo Scilla, evidentemente dispogliato di Ottobre 1908 ogni cosa, esclamai: « V? hanno regalato un ele- | 5 Alta Alta 1 d x } Giorno Bassa Bassa fante bianco », rammentando 1° aneddoto intorno a i ‘ Jh 30m 6h 35m 13h 25m 20h 10m | non so quale europeo che, benemerito del Re di 9 2 35 6 50 | 14 0 22 15 3 Siam, aveva ricevuto in dono un elefante altret- D BICE Cie AO oa TE È : : { 9 | 0) 8) a tanto bianeo quanto saero ; il pover’ uomo era di- 7 3 10 IIC Cect, | 1 50 re sperato, il santissimo venerato animale costandogli | 5 9 0 14 10 | 19 40 2 15 ca come il Serchio ai Luechesi. Allora condussi il | 6 9005 14 50 | 20 35 255 To 3 Levi Morenos alla fabbrica di automobili prossima | 8 iù 40 > zo) II] È 2a Si . . . . îh Hi D] 6 tI a casa mia e diretta da Guido Adami, la persona 9 10 35 16 50 4 30 10 che prima tra tutti in Italia costrusse il motore 10 ne im A elit 11 marino di 80-100 cavalli, motore che è sull Espero TI ae]o 17 35 5 25 12 di C. A. Fabbricotti. V? erano due barche lunghe 12 11055 18 15 0 5_55 13: 6 metri ciascuna cui si stabiliva a bordo il mo- |; 113 Di 25 | 18 50 : | 6 15 14 tore : gliele additai come il materiale ove i suol | 1a 25 55 | 1 a | 3 i nî Da intesi allievi pescatori avrebbero imparato qual | 16 TESI | 59. 0 6 15 18 257 cosa. Ne convenne ma aveva già accettato 1° ele- | IL 15 20 23 45 RIMORO) 13 30 18 fante bianeo ; e la gioconda canzonatura del Mini | IRUSZZIO 5 8 40 14° 0 19 stero verso la Scuola di pesca era già compiuta). ? ? LO 19830 50 N ISNE50 14 35 20 20 20. 25 2.25 9 15 lo ano 21 (Non ne convenni, caro egregio amico V. Vec- Lal 3 % 3 DO 3 D | Di ci c- chi; qui la memoria vi fa fallo. Prima della 93 92 5 9.45 10 15 16 20 24 macchina io voglio gli uomini; facciamo i pe- - 3; pa i n E n 16 i na scatori, eleviamo l elemento uomo; l industria- 26 23 40 55 1 130 850 27 lismo corre a rovina per questo chè crea la 28 0 15 5 30. | 1155 | SISMA macchina senza pensare che bisogna educare i 0 55 | 6 0 | 71220 (a i i , È 8 30 1 40 6 30 | 12.50. |.19 45. 030 il lavoratore al quale affidare la macchina. Pepe 20050) Le 13 1°20 1202050) 31 « L’ Elefante bianco » (divenuto ora grigio per ; il c . (i È SUO Alta marea più elevata fra 9 e 160. economia di colore) darà — ne ho fede — Bassa ‘marea. più depressa fra 18h (e.4b, degli elementi marittimi, ai quali ancor nes- Novembre 1908 suna scuola provvede in Italia; li vedrete alla prova anche il giorno che avrete i motori da | Siorno| Alta Bassa Alta Bassa |Giorno pesca. D. Levi MORENOS). 1 Sho sm| 9h Tom th 2004] QI 2 N95 IZ 17 35 0 35 3 «Ho detto più addietro che uno dei vantaggi i 3 a gi Di; ; > po | L A 2 che la motrice nuova ha sull’ antica è che la si 5 9 se 15 10 9] 50 | 30 6 può situare con poca spesa e lieve lavoro di adat- 6 9 30 15 40 22 0 3 35 T tamento anche sopra uno scafo vecchio. Ecco il caso T ONTO TGrao 2239 LRD 8 illustrato specificamente. L’ aringaio Louise-Marie 8 | 10 25 | 16 4 | 23 15 | 4 35 9 di Boulogne è una barca di 23 metri, dello spo- i Diet LT) CAMSL DTA 10 stamento di 115 tonnellate in pieno carico, equi- 10 ll 25 IT 55 9 |tamda 1l paggiata da 22 uomini e che fu costruita nel 1898. n sn SP n ;; 5 | È * da Bene; nel 1907 è stata corredata. di una Dan di 13 12 50 Los 3965 T 30 4 50 cavalli a quattro cilindri di ultimo modello che { 20 35 4 40 100 15 può girare dal minimo di 50 giri al massimo di 21 55 6 25 12 30 16 di 280. Il consumo di petrolio è esattamente pro- Dea Lodo DUET Dia porzionale al lavoro. Il numero d’ ordine del mo- Ono #1 DO 14 10 18 b siae EG IEL R a" 125 8 20 | 14 40 | 19 tore (speciale per pescarecci) è 1686; non è questa DIG 845 15 85 20 una prova del giovamento che l industria ha tro- 2 40 9 10 15 30 21 vato adottando il motore meccanico ? 315 9 40 16 0 22 «L’ approvvigionamento del carburante è di 3a IAA 16190 di 7 sota Di Lig a z E 4 15 | 10 35 LO, 24 7000 litri. La velocità è stata di 7 nodi, sufficiente 4 50 00055 17 35 925 per domare le calme: d’ altronde 1° uso del mutore SG 0 20 | 15 25 lil 30 18 10 26 non si limita a generar cammino, ma al ricupero | 27 1) VO SR Toto 18 45 27 delle reti. Vi sono motrici Dan in Italia? A mia DO 1 50 | 6 45 19 A 19 e, si notizia una su di un battello appartenente alla Z9L RAC: 09; 7 29) 319 2 5 casa che in Genova ha la rappresentanza della DO Sat 10 io Re ci; casa Iorgessen di Copenaga. » | Alta marea più elevata fra 6h e 13h, ui; Bassa marea più depressa fra 15h e 1h, Dicembre 1908 Giorno Alta Bassa Alta Bassa Giorno 1 5h 55m 12h 45m 16b 55m 23h 25m 1 2 To 00 13 45 19 35 | 0 40 3 3 T 45 JA 25 20 35 1 40 4 4 SIM20, 4 55 21 20 225 5 5 8.55 | 15.25 | 21 55 | QRMMLERE 6 9 25 TORO 22 35 DIANE) ORA, 7 100 16 30 23 15 4 20 8 8 10 25 eso 23 50 4 55 9 9 10 55 17 85 O 30 525 10 10 11 25 85 TIR (0) TYROL 11 ll 55 18 40 1 50 6:45: | 12 12 IDMN25 19 10 2 85 740 13 13 TR LO iI 335 95 14 14 13 45 | 20 85 4 40 MONS 15 15 15 25 21 30 5 40 12 35 16 16 17 30 22.50 | GSO BT 30 17 IO 20 | OSTIORE O NE 18 2020 SMNNTO O LAO) 19 19 DIS DANILO 820 METTO 20 20 21 45 2 40 90 15 40 21 21 22 .25 325 9 30 16 15 22 22 230 410 105 16 50 28 2i 28 40 4 40 | 10 40 | 17 25 924 25 ONE ME. 208 SRTRETSA IRSTRENIO 25 26 MENO 6 10 1150 1835 26 27 | INSONNI ANZIA AS 12. 80 19 15 27 28 DURO UST OO TEO 055 8 29081345 | 10 10 Id 30 | 120. 50 29 30 455 | 12 10 16 55 | 22 5 30 31 GRIO. | 13005 19 10 | 23. 400 31 Alta marea più elevata fra 31 e 12°. liassa marea più depressa fra 14l e 28h, 0000 Tavola delle alte maree per l'Isola d’ Ischia Quarto trimestre 1908 E Ottobre Novembre Dicembre DD 1 192h10m | 24h4()m 1b45m | 14 80m 2155m | 151980m 2 040 | 13.15 ZAR TGR 4 10. | 16 40 SION 614835 440 | 17 15 17 40 4.|.3.30. |.16:15 5.50. | 18.10 18 40 5 V4‘55° | 17.30 6 30 | 18 55 19 15 6| 6 5 |18 30 715 | 19 85 200 Ti '6r550 91920 7.55. |-20 15 20 40 8| 740 | 20 0 8 40 | 20 55 | 21 20 01352000 NZONONE THONT5) 221835 22 0 10, OO 218200 0155 F 22/015, 22 35 do orzon 221000 (1013502255 23 15 TA MEL ORO N? 2/0 RT5 N 23735 24 0 18 | 10.55: | 23.15 | 12 0 | 24.25 12 20 TS MORA 6240) 012508 12755 13 15 TRANI (EL288 0A 1308 IZ5, 14 15 160 M0n55 393002045, 15,25 15 20 Neri RZ OSE ARIAS LUI 16035 16 25 Bi 45) (16125 5 5 | 1730 17 20 Torso |nizC30 5.55 | 18.15 18 10 20 6 0 | 18-20 6 35 | 18 50 18 55 2 | 640 | 18 55 TO A1952570) 19 40 220 Tg E19E30 745 |.20 0 20 20 DORADO STO RO 035 21 5 24| 8 15] 20.30 855 | 2115 | IN21055 250 MISTA 2100. 935 | 22 0 22 40 Der NO 5 235% |SI020N 22/40 28 30 DR |EN985008 R22/1L0N NL 23130 24 20 28 10.25. || 22.45 | 12) (0: | 24.30 12 50 DO LIO 23 30 0X3 0/68 L3T0% 3 50 300 RI20 2430 1 35° 415 14 50 81 | 030 | 13.5 16 0 — isso NOTIZIARIO Cronaca delie Società Promotrici «= Cattedre = Stazioni - Cooperative «= Consorzi: Assemblea della So- Domenica 9 agosto si tenne cietà Lombarda - Se- in Bellagio ) Assemblea gene- zione Lariana. rale dei soci di questa fiorente Sezione Lariana della Società Lombarda per la Pesca e l’ Aquicultura. Dalle. notizie comunicate ai giornali quoti- diani locali ricaviamo il resoconto dell’ importante Assemblea : « Oltre ad una cinquantina di soci, in mag- gioranza pescato.i, fra i presenti si notarono: il conte Olgiati in rappresentanza del Prefetto di Como, il prof. Supino, vice-presidente della Dire- zione Generale, il conte Giovanni Barbavara se gretario generale della Società, il signor Assalini Arrigo in rappresentanza della consorella Verbana, il signor rag. Andreani per il Comizio Agrario di Como. « Del Consiglio direttivo oltre al presidente comm. Besana, erano presenti il vice-presidente cav. Benvenuto Vitali, i consiglieri cav. Carlo Grandi e il pescatore Rosolino Cadenazzi. « Il conte Crivelli Serbelloni presidente della Direzione generale, impossibilitato per motivi di salute ad intervenire, scusò | assenza con un vi- brato telegramma, partecipando al lutto della Se- zione per la grave perdita dell’ amico cav. Enrico Genazzini e stigmatizzando la proposta di riper- mettere 1° uso della rete dedina e I ingerenza degli interessi politici. « Aperta la seduta alle ore 11, approvato il resoconto finanziario 1907-908 e la relazione dei revisori dei conti, dall’ economo della Direzione generale signor Biassoni venne letto il rendiconto morale sull’ attività della Sezione, le semine ese- guite e il risultato del servizio di sorveglianza ef- ficacemente disimpegnato dal guarda-pesca Ceretti Stefano, il quale in un anno è riuscito. ad elevare ben 54 contravvenzioni alcune delle quali impor- tantissime: chiudendo la relazione con parole di vivo rimpianto per il defunto benemerito vice-pre- sidente Enrico Genazzini. « Si passò quindi alla nomina delle cariche sociali, ed a grande maggioranza riuscirono con- fermati gli uscenti consiglieri Grandi cav. Carlo, Mira dott. Carlo e Gilardoni Alessio, ed a vice- presidente, in sostituzione del defunto cav. Genaz- zini, venne eletto il signor Ruggero Pini. A revi- sori dei conti vennero rieletti il cav. Sigismondo Vitali e il rag. Davide Valsecchi. « Si discusse quindi la questione della pesca degli agoni in tempo di divieto, e i pescatori fra tolti i posti di agone tanto dannosi per la pesca. altri domandarono che vengano così detti « Sull argomento degli agoni prese pure la pa- rola il prof. Supino, direttore della Stazione Bio- logica di Milano, accennando agli studi intrapresi sulla riproduzione di questo prelibato pesce e sulla fecondazione artificiale. « Si accennò pure alla questione della pesca dei coregoni in tempo di divieto e sulla conve- nienza o meno di ripermettere’ 1’ uso della rete bedina, battezzata recentemente rete a catino. — E dopo lunga ed esauriente discussione la maggio- ranza dei pescatori presenti, deliberò .di far voti perchè venga mantenuto in molo assoluto il di- vieto di questa rete, ritenendola dannosa alla pe- seosità ed agli interessi dei pescatori. « Per ultimo il socio Carlo Cunico svolse la sua interpellanza snll inquinamento delle aque dei bacini di Bellano, lamentando la diminuzione della pescosità in quelle aque e su questo importante argomento prese pure la parola il rappresentante della R. Prefettura, assicurando, delle per eliminare che pur tenendo presente gli interessi industrie si sarebbe fatto tutto inconvenienti. » il possibile i lamentati Il 15 agosto nello studio del Notaio dott. rini Cooperativa fra pesca- tori di Ravenna. Venturino Ventu- si è costituita per opera ed iniziativa dei signori rag. Fortunato Buzzi e Giovanni Pirazzoli, una cooperativa di produzione della di del la denominazione « So- e lavoro fra i pescatori zona pesca Comune di Ravenna sotto cietà Anonima Cooperativa fra i pescatori di Ra- venna. » la Società Cooperativa pescatori del lago Società Cooperativa Venne costituita pescatori varesotti. di Varese, allo scopo di assu- mere in affitto il lago di Varese per esercitarvi la pesca nell’ interesse dei Zanetti soci. Presidente Giuseppe. Con decreto 24 giugno p. p il Ministero d’ Agricoltura, In- Commissione di Pesca per la Provincia di Como. dustria e Commercio, nominava la Commissione di pesca per la pel triennio 1908-1911, compo- nendola come segue: Besana comm. Giuseppe di provincia di Como Milano, Pini nob. Sisto di Como, Gilardi avv. Gia- como di Lecco, Contini Giovanni di Angera, Mez- zera Fiodo di Bellano. del Nomina della Com- Con decreto ministeriale missione di pesca ma- nati, per il triennio 1908-1911, componenti la Commissione com- rittima per il compar- timento di La Madda- lena (Sassari). partimentale di pesca marittima in La Maddalena, i signori : prof. Camillo Satta, cav. Pasquale Biaggi, dott. An- gelo Falconi, Luigi De Simone. Ha poi confermati per il triennio stesso, nel- l’ufficio di mentale di pesca marittima in Napoli av. dott. Salvatore Monticelli, cav. Domenico Polio, componenti la commissione comparti- i signori: Tommaso Albanese. Nomina di Commissio- Con decreti ministeriali 21 lu- glio 1908 sono stati nominati, per il triennio 1908-1911, i com- ponenti della Commissione pro- ni di pesca fluviale e lacuale. vinciale di pesca fluviale e lacnale delle segmenti provincie : provincia di Cremona i signori: prof. Carlo San- telli, Arturo Zambelli, ingegnere Annibale Ciboldi, dott. Attilio provincia di Padova i signori: prof. cav. Davide 3inda, avv. Arrigo Camisasca ; Carazzi, on. comm. ingegnere Leone Romanin Jacur, conte ing. Gustavo Corinaldi, conte cav. uff. dottor Ettore Oddi, nob. Antonio Brillo ; provincia di Pavia i signori: prof. Pietro Bastari, Guido Colli Tibaldi, Arrigoni degli ing. cav. Gerolamo Radice, rag. prof. Andrea Giardina; provincia di Potenza i signori: comm. prof. Emilio Fittipaldi, ing. Alberto Noli, cav.”ing. Luigi 3onoldi, prof. Ariodante Battisti ; provincia di Mantova i signori: ing. Silvio Ca- stagnari, Giovanni Battista Moretti? Foggia, mar- chese dott. Alfonso Capilunghi, Carlo Bianchi, conte Alessandro Alberighi de Quaranta. Per espresso desiderio di S. M. il Re Vittorio Emanuele fu, nel febbraio scorso, costruito Incubatorio Piscicolo d’ iniziativa del Re Vittorio Emm. III. un incubatorio in una località della provincia di Cuneo, detta Mottea, "allo scopo di provvedere gli avannotti necessari ai laghi del- l’ alta Valle Gesso. Alla scelta della località adatta, alla costru zione ed al funzionamento dell’ ineubatorio, prov- vide ottimamente il cav. Baretto, comandante il distretto di R. R. Casciè. Nella scorsa campagna ittiogenica furono incubate inf15“incubatriei, tipo Lavallette, 70,000 nova di trota provenienti dallo stabilimento ittiogenico di Brescia. 21 luglio 1908 sono stati nomi-_ reo pre” I = iena x n ‘rr ei (ie) a POICEAPTRO NE SANNO © PRO Lo stesso cav. Baretto provvide ad opere di ripopolamento di gamberi borghi presso il forte Rosso. nei del Gesso L’ Aquarium Romano Sembra da quanto riferisco- trasformato in cine- matografo. no i giornali politici di Roma che il ben noto Aquarium Ro- mano che passò tante e così varie vicende e nel quale ha ora sede la A. Sta- zione di Piscicultura di Roma, sia destinato ad es- sere trasformato in un Cinematografo. L’ assuntore pagherebbe al Comune, attuale proprietario dell’ e- dificio e dell’ annesso terreno, un fitto annuo di 20.000 lire. Fitto in vero molto modesto, se si pensi che il valore del terreno annesso all’ Aqua- rium e sul quale sorge 1 edificio è valutato a circa due milioni di lire. Cra" —————— O) VARIA IN ITALIA FR ALL ESTERO Revisione della con- Da notizie ufficiose risulta venzione italo-elvetica che sono avviate trattative per per la pesca sui laghi modificare la convenzione italo- Maggiore e di Lu- gano. elvetica del 1906, dovuta come è noto ai Commissari Giglioli, Bullo, proteste, sopratutto perchè essa Besana e che sollevò tante discussioni. e impone 1’ obbligo di una speciale licenza per. pe- seare e il pagamento di una relativa tassa, e per- chè proibisce la pesca durante la notte; dne im- posizioni queste che non. esistono affatto per le altre aque italiane. Il Ministero di Agricoltura tentò dapprima, a attenuare i ri- gori della nuova convenzione; ma è parso poi più opportuno avviare nuove trattative con il Governo svizzero per modificare specialmente gli articoli 15 e 25 mezzo del commissario italiano di di quell’ accordo internazionale. Il Ministero degli Esteri sta provvedendo alle pratiche dirette a tal fine, in vista della evidente necessità di precisare le norme per la pesca in quei grandi bacini. Tanto Von. ministro di agricoltara quanto il nuovo commissario italiano, on. Rizzetti, e il mi- nistro svizzero, dottor Pioda, stanno ocenpandosi di questo importante argomento. L’ Ufficio Pesca e Caccia del Ministero di Agricoltura sta atten- dendo alla redazione del nuovo regolamento in ap- plicazione della convenzione suddetta. Un nuovo progetto di Da fonte evidentemente ben legge a favore della informata si comunica nei gior- pesca e dei pescatori. nali politici che il ministro di ha in animo di presentare alla ripresa dei lavori par- agricoltura on. Cocco Ortu lamentari un disegno di legge inteso a migliorare le condizioni dell’ industria peschereccia e dei pe- seatori. L’ incarico di formulare questo nuovo disegno di legge fu dal ministro affidato al commendatore avv. Ludovico Mortara, all’ on. Di Scalea, al prof. Cermenati e al cav. avv. Giacobini, capo dell’ uf- ficio caccia e pesca al Ministero dell’ agricoltura. Non tenuto del- elaborato progetto dalla Commissione Consultiva dubitiamo ehe verrà conto per la Pesca per incarico di S. E. Pantano. Proibizioni di insistenti con reti pesca In seguito ai voti a strascico dei pescatori di parecchi com- del Tir- reno, della Sicilia e della Sar- Ortu I Ufficio preparare allo scopo di interpellare il Consiglio di Stato per la dal 10 maggio al 31 agosto, la pesca con reti a strascico tre nel Tirreno. partimenti marittimi degna, I on. Cocco ha incaricato pesca e caccia di una relazione emanazione di un decreto reale che vieti, tirate da paranze nelle aque marine sino a miglia marittime dal lido. Il divieto menti dovrebbe nei Porto nova, Spezia, Livorno, Civitavecchia, poli, Castellamare di Stabia e nei golfi di della (comparti- mento della Maddalena), nella zona da Punta di Pula Capo Sant’ Elia (compartimento di Cagliari), nel seno di Mazara da Capo Feto a Capo Grani- esplicarsi comparti- Ge- Na- pure marittimi di Maurizio, Savona, Gaeta, Pizzo, come Alghero e Asinara tola e nel seno delle tre fontane a destra di Capo Granitola (compartimento di Trapani), nella zona di Punta Capo Zafferano (comparti mento di Palermo) e nella zona da Punta Falco- nara a Capo San Marco (compartimento marittimo di Porto Empedoele). Ottenuto il parere del Con- Siglio di Stato, sarà sentito il Consiglio dei ministri per la pubblicazione del decreto. batteria a Conflitti esclusivi di pesca nel- le aque di Bolsena. per diritti La gravissima questione che agita da tanto tempo i Comuni rivieraschi, riflettente il diritto eselusivo di pesca che la fami- glia Brenciaglia vanta su parte del lago di Bol- sena e del fiume Marta, è stata decisa - a quanto riferisce il Messaggero di Roma - sfavorevolmente ai desiderata dei Comuni, con decreto prefettizio 23 corr. n. 386-907. — 124 — Il fu Enrico Brenciaglia avev: prefetto della provincia fin dal 1904 un ricorso per ottenere il riconoscimento del possesso del di- ritto sull’ emissario, e su una superficie del lago di oltre tre ettari. Nel 1907 gli eredi di Enrico Brenciaglia rin- novarono il ricorso, limitando la richiesta di rico- noscimento del possesso a parte dell’ emissario e a poco più di un ettaro di superficie del lago. Sotto la spinta delle popolazioni, recisamente avverse al riconoscimento di tale diritto, le ammi- nistrazioni dei Comuni di Gradoli, Grotte di Ca- Marta, Nuovo, Capodimonte hanno spiegato una costante stro, Montefiascone, Bolsena, S. Lorenzo azione di protesta contro la domanda dei Brencia- glia, per quanto il Consiglio comunale di Marta, in deliberazione 4 aprile 1886, avesse riconosciuto il diritto di questa famiglia. Il decreto prefettizio dichiara il possesso del diritto nei seguenti limiti per il lago su uno spec- chio d’ aqua presso V imbocco del fiume Marta, della superficie non maggiore di ettari 1, are 15, centiare S6; per il fiume su un tratto di circa metri 1050 fra il lago e 1’ edificio della Cannara. Per l esecuzione del decreto si recherà sul luogo un funzionario del genio civile a segnare i termini mediante tabelle e gavitelli. La decisione ha riscosso le generali disappro- razioni dei comunisti e già si parla di dimostra- zioni e di impedire al funzionario del genio civile di attendere all’ opera, alla quale lo destina il de- creto suddetto. Ma la parte più riflessiva della po- polazione pensa di attenersi alle vie legali per ot- tenere una definitiva decisione, che comunque for- mulata, dica ” ultima parola sulla questione. Per la repressione Siamo lieti di segnalare lo delle pesche abusive interessamento del Comm. Cec- in provincia di Pa- cato, R. Prefetto di Padova, dova. per reprimere la pesca abusiva nelle molte ed in altri tempi pescosissime aque della padovana. Il Prefetto ha indirizzato ai Sindaci dei vari Comuni lungo il Brenta e il Bacchiglione una cir- colare in cui annunzia che dalla Società Regionale Veneta per la pesca e 1’ aquicoltura è stato segna- lato il fatto che nei territori della Provincia lungo i due fiumi si esercita la pesca abusivamente con materie esplosive, sia con cloruro di calce, sia con la coccola del levante che può essere velenosa an- che per il consumatore ove il pesce preso con questo dannoso mezzo non sia immediatamente sventrato. inoltrato al. Il Prefetto avverte che occorre reprimere que- sti deplorevoli abusi i quali paralizzando 1 opera benefica della benemerita Società che sostiene da tempo spese e fatiche per ripopolare le nostre aque, e raccomanda vivamente di vigilare a mezzo degli agenti comunali perchè tali abusi non si ripetano. Il 19 agosto nella Pescheria di Trieste arrivarono 280 tonni Copiosa pesca di tonno. del peso complessivo di 4200 chilogrammi. Il prezzo del tonno dapprima alquanto soste- nuto scese poi a Corone 1.20, 1.60 al chilo. Gare sportive pesche- Domenica 12 luglio ebbe Iuo- reccie. go il primo concorso di pesca indetto dalla Società « Ancora » nel tratto del finme Lambro, dal fondone di Ve- rano Brianza al ponte del Maglio (Merone P. Nuovo). Vi erano inscritti S0 concorrenti, dei quali, 60 soci dell’ « Ancora » ; la partenza da Monza per Carate è seguita domenica alle 11.45 ed il ritorno da Carate il successivo lunedì alle ore 15. Tutto è proceduto nel massimo ordine, nessun in- cidente notevole si è verificato. L'assegnazione dei premi è avvenuta alla sede sociale, circa le ore 18 di lunedì riuscendo vincitori: I. premio (medaglia d’oro Castoldi Andrea - II. premio (medaglia ver- meille) Zocchi Arturo - III. premio (medaglia Qar- gento grande) Cernuschi Luigi - IV. premio (me- daglia d’argento media) Dassi Emilio, î primi tre soci dell’ « Ancora », il quarto della Pescatoi. Rivendicazione di di- Tl Prefetto di Venezia comu- ritti esclusivi di pe- nica che il Comune di Con- sca da parte di un cordia-Sagittara, ha prodotto di- comune veneto. chiarazione di possedere e di voler esercitare diritti esclu- sivi di pesca delle Lume e Ramo delle ponte esistenti nel Co- mune stesso. . lungo i canali pubblici navigabili Pesca col cloruro di Da qualche tempo nelle aque calcio in Provincia di del Mignone, presso la vicina Roma. Veiano (Prov. di Roma), veniva esercitata una pesca clande stina col cloruro di calcio; ed i veianesi, giusta- mente indignati, reclamavano energici provvedi- menti contro i contravventori. Tl brigadiere dei carabinieri Capocaccia, reca- tosi laggiù verso le undici del giorno 11 luglio, con un carabiniere, comprese dall’ aqua alquanto intorbidata, esservi dei pescatori. Procedendo con cautela, giunse nella località denominata molta « Fontiloro », dove sorprese quattro giovani intenti a raccogliere il pesce, già ucciso col cloruro. Sceso a guazzo nell’ aqua, sorprese i contravventori cui sequestrò del cloruro e del pesce, e li denunciò alla pretura di Sutri. È) —————_— ® ESTERO L’ italofobia del Comune di Vienna si sfoga anche sul pe- Il Dazio Consumo del Comune di Vienna ‘contro l’importazio- ne del pesce dall’ A- sce di mare importato da Trie- ste mentre il Comune stesso driatico. accorda facilitazioni eccezionali al pesce che arriva dal mare del Nord. — Ecco quanto 1’ illustre I. R. Consi- gliere aulico Anton Krirch ha esposto in un esau- riente memoriale alla Borsa di Trieste : Deputazione di « Già nella seconda metà del secolo scorso, e precisamente dall’ epoca dell’ inaugurazione della Si- prima congiunzione ferroviaria con Vienna, niziò una notevole esportazione di pesci dall’ A- driatico per Vienna e le stazioni intermedie della Monarchia, come Graz, Lubiana, Marburgo, Bruck, ece. Il pesce di qualità fina dell’ Adriatico, mal grado la forte concorrenza dei pesci del mare del Nord, rimase sempre il preferito, per il sapore gu- stoso e delicato. La miglior prova di ciò Vabbiamo nel fatto che la ferrovia Meridionale nel corso del 1906 trasportò non. meno di 44,300 chilog. di pesce fresco, spedito da Trieste. Oltre a ciò dall’Istria e dagli altri porti litoranei vennero spediti in quel- l’anno 1474 pacchi postali del peso di 6523 chilo- grammi diretti alle stazioni dell’interno. « Nell’occasicne della grande esposizione in- ternazionale del 1873, Vautorità marittima, d’ ac- cordo colla Camera di Commercio di Trieste e col Curatorio del civico Museo di storia naturale, si assunse l’incarico di esporre in um apposito padi- glione tutti i prodotti del mare, oggetti pescherecci ecc. Nel 1902 la società di pesca e di piscicultura partecipò all’ esposizione agricola e forestale di Vienna con un’aquario di pesci vivi, che destò il più grande interesse, e dimostrò l’importanza della piscicoltura nell’ Adriatico. « Tutti questi periodi dell’attività della nostra regione marineresca a favore del consumo del pesce a Vienna non impedirono a quel Comune di appli- care ai pesci dell'Adriatico un dazio consumo così opprimente, così rilevante, così esagerato da com- Si disse di voler proteg- contro promettere l’esportazione. gere il commercio dei pesci di aqua dolce V«accanita concorrenza dei chioggioti », (sic) senza tener conto che i chioggioti servono appunto il porto di Trieste_ e sono i principali fattori della pi- scicoltura, accontentandosi per conto loro di guada- gui così modesti da trovarsi in un livello economico di gran lunga inferiore a quello dei pescatori del- Vinterno. « E’ poi da notare che mentre il Comune di Vienna colpisce con dazi consumo assai gravosi il dell’ Adriatico, accorda facilitazioni eccezio- del pesce nali al pesce che arriva a Vienna dal mare Nord. Al congresso di piscicoltura, Vienna il 14 settembre 1902, Krisch, si tenutosi a al quale partecipò discusse il cons. aul. ampiamente la questione del dazio consumo sul pesce dell’ A- driatico, e su proposta dello stesso cons. Krisch venne presentato e votato il seguente ordine del giorno : ministero d’accordo € TLT delle finanze, coll’amministrazione della città di Vienna, viene sollecitato a togliere totalmente il dazio consumo per il pesce fresco oppure ridurlo a minime pro- porzioni, affine di sollevare la produzione nazio- nale del pesce e facilitare l’esportazione ». « Quest’ordine del giorno rimase purtroppo lettera morta e il Comune di Vienna continuò a percepire dazi di consumo elevatissimi dal pesce dell'Adriatico. Soltanto dopo sei di Commercio dell'Austria inferiore, diresse alla mesi la Camera nostra Camera di Commercio una nota di data 19 marzo 1908 che non portò soverchia luce sulla questione. « Che la situazione creata dai dazi comunali viennesi al pesce dell'Adriatico sia insopportabile, risulta da queste cifre : mentre i pesci del mare del Nord pagano collettivamente il dazio consumo ri- dotto di 2 I’ Adriatico pagano l’esorbitante dazio consumo di cor. per 100 chilogrammi, i pesci del- cor. 15,60 per 100 chilogr. Il cons. Krisch riferisce in proposito di aver tentato di dividere i pesci dell’Adriatico da esportare a Vienna in due gruppi ben distinti, « pesci fini, non specialmente nomi- nati » e « pesci mangiabili, non specialmente no- minati ». Con tale divisione si avrebbe potuto fa cilitare V esportazione del pesce meno fino, a Che sarebbe stato assoggettato ad un dazio più corri- sporidente al valore del pesce. Ma neppure questa proposta trovò accoglienza da parte dell’ inesora- bile Comune di Vienna, che mantenne inalterato il dazio elevato. « Il procedere del Comune di Vienna è ine- splicabile ove si consideri che il pesce fresco nel transito commerciale internazionale, quasi dovun- que gode la piena esenzione del dazio, che in tutta l'Ungheria e nella città di Trieste va esente dal dazio consumo, e che nelle città cintate di Bruna, Graz, Lubiana, Linz, Praga, Leopoli e Cracovia si paga per pesci non specialmente nominati cor. 3,74 e per pesci comuni soltanto cor. 1,24 per 100 chili. < Il memoriale del cons. Krisch insiste con vibrate parole affinchè i pesei dell’ Adriatico ab. biano da parte del Comune di Vienna um tratta- mento corrispondente all’importazione di quest’in- dustria marinaresca. « Il cons. Krisch accenna infine alle conserve alimentari di pesce, industria che attual- reclamando anche per questo prodotto un trattamento Attual- mente le conserve di pesce pagano di dazio con- fiorisce mente a Isola e a Grado, migliore. sumo a Vienna quello che paga. il pesce fresco, ed ognuno vedrà quanto sia illogico accomunare in uno stesso dazio la materia prima con la ma- teria lavorata. Una riforma della tassa è assoluta- mente necessaria. industrie locali « Per le della conserva di pesce si deve poi tener conto della concorrenza dell’estero, dell’assoluta mancanza di protezione. Sotto simili circostanze il dazio di cor. 15,60 per 100 chil. diventa proibitivo. < Anche su questo punto la Deputazione di Borsa dovrà rinnovare le sue rimostranze affinchè non rimanga senza successo il lodevole tentativo di esitare a Vienna i prodotti conservati della pesca. < Il memoriale si augura infine di raggiun- gere, dopo tante lotte, gli scopi prefissi che tor- neranno di vantaggio oltre che alla piscicoltura an- che al mercato alimentare di Vienna ». (1) Disastri pescherecci. Il mare vuole le sue vittime! I giornali francesi ricevono no- tizie che nel porto di Cancale tutti i pescatori di ritornati. dall’ annuale Islanda sono ormai spedi- zione di pesca, meno tre golette che avevano a (1) Questa assurda guerra daziaria che dalla Capitale austriaca si muove alla produzione, in gran parte italiana del pesce dell'Adriatico non ci spiace punto. Il pesce pro- dotto dai nostri pescatori troverà speriamo la via delle città italiane che richiedono sempre più del prelibato alimento ; si tratta «li organizzare il rapido trasporto e la conserva- sione ed a questo l'industria italiana arriverà prima di quanto si crede. (Red.) bordo 78 pescatori bretoni. Esse erano partite colle altre navi il marzo scorso ma più nessuno della flottiglia le aveva viste nè incontrate. La loro per- dita è ora sicura ed a Cancale il lutto è generale. Le coilezioni ittiolo- giche della Missione Gruvel. Le collezioni ittiologiche rae- dalla missione francese per la pesca sulla costa occi- dentale dell’ Africa, diretta da marocchine e senegalesi, tra il colte Gruvel sulle coste Capo Bianco ed il Capo Verde, durante le campa- gna da gennaio ad aprile 1905; sono oggetto di due pubblicazioni del dott. J. Pellegrin (1). Le specie raccolte sono 109, di cui 12 di aqua è " . . si dolce del Senegal. In riguardo alla distribuzione geografica esse si possono ripartire in 8 categorie, senza pretesa di valore assoluto, essendo V habitat di ciascuna specie molto variabile. Le categorie sono le seguenti : I. Specie dei mari temperati, trovansi sulle coste del Mediterraneo e su quelle prossime all’ A- tlantico. Vi appartengono 23 specie. II. Specie che abitano le coste del Mediterra- neo, dell’ Atlantico temperato e intertropicale. 11 specie. III. Specie che abitano le coste del Mediter- raneo dell’ Atlantico e dell’ Oceano Indiano, 9 specie. IV. Specie dei mari temperati ehe non sì ri- scontrano sulle coste europee; abitano il Mediterra- neo e le parti prossime all’ Atlantico. 5 specie. V. Specie dell’ Atlantico tropicale, più speciali alla parte del Nord (Madera, Canarie, a Nord del Capo Verde). 18 specie. > VI. Specie dell’ Atlantico tropicale, più spe- ciali alla parte Sud (Gambia, Golfo di Guinea, Ga- bon, ece.). 22 specie. VII. Specie dell’ Atlantico tropicale, dell’ O- ceano Indiano e al di là. 9 specie. VIII. Specie dell’ Africa tropicale, esclusiva- mente di acqua dolce. 12 specie. Il Pellegrin ha rinvenuto nella collezione una specie e due varietà nuove per la scienza. Il Platy cephalus Gruveli nov. sp. della Famiglia della Pla- tycephalidae, raccolto dalla missione nei dintorni di Guet N° Dar sulla costa della Senegambla; Synap- tura punctatissima Peters var. migromaculata nov. rar. m' baoensis nov. var. della Famiglia delle Pleuronectidae, rac- var. e la Solea senegalensis Raup colte la prima tra Nouackott e Guet N° Dar. e la seconda a M? bao fra Dakar e Rufisque. L. Curino (Boll. della Soc. Africana d' Italia) (1) Missioni des pécheries de la Cote Occidentale d’Afri- .que dirigèe par M. Gruvel. (Bull. Soc. Zoolog. Franc. XXX, 1905 e XXXII, 1907). È dinamite. - CRONACA DELLA DINAMITE Guardia campestre di- Il « Roma » di Napoli (24 lettante di pesca colla agosto) ha la seguente istrut- tiva corrispondenza da Con- tursi. La riportiamo ad edifica- zione di coloro che della aquicultara nazionale : sperano sull’ avvenire « La mattina del giorno 16, mentre nella « stazione ferroviaria di Contursi erasi in attesa « del treno che conduce a Salerno, una forte de- « tonazione, simile ad un colpo di cannone, portò «lo spavento in tutti gli astanti. Usciti fuori la « Sala d’ aspetto, potemmo constatare, che una « guardia campestre, piuttosto tarchiata, e bruna, « coadiuvata da alcuni impiegati ferroviari, gittava < delle bombe di dinamite nel fiume Platano, giù « dal ponte di ferro adiacente. alla Stazione a « scopo di pesca. 3505 Sanpiero — Zeus faber: Kg. 615 » 422 Volpina — Mugil cephalus : Kg. 3920 » 20:90 Caustelo — Mugil capito : Kg 4170 » 4560 . Lotregan — Mugil awratus : Kg. 1020 » 1850 Verzelata — Mugil saliens : Kg. 3950 » 3860 Bosega — Mugil chelo : Kg. » 950 Rombo-Soazo — Rhombus s. Kg. 815 » 1310 Sfogio — Solea s.; Kg. 4220 » 4050 (Dalla Statistica del mercato del pesce del prof. dott. G. Nalato) dal. » da L. da L. »d da L. Sardella — Alosa sardina : Kg. 15'00 da L. » 16800 » Sardon — Engraulis encrasicolus : Kg. 3010 da L. » 2650 » Bisati marini — Anguilla vulgaris : Kg. 4800 da L. » 3650 » Bisati femenali - Kg. da L. » 470 » Calamari — Loligo vulgaris : Kg. 3150 da L » 2220 » Sepe — Sepia oficinalis : Kg. 6310 da L. > 6680 » Folpo — ZEledone moscata : Kg. 14000 da L. » 9100 » Peocio — Mythilus s.: Kp. 2950 da L » 242) » Ostreghe — Ostrea s. : Kg. — da L ————& » Scampo — Nephrops norvegicus : Kg. 600 da L. » 1135 Astese — MHomarus vulgaris : Kg. 405 da L. » 390 » Aragosta — Palinurus vulgaris : Ke. Ml5z0 da L. » 960 » Mazaneta — Carcinus moenas (Femm.) : Kg. — da L. » 11300 » Moleche — Carcinus moenas (in muta) : Kg. 1340 da L. » 1020 » n Anguilla vulgaris : 0.50 a L..1.20 0.90 vata 0.90 atea 1.20 » 1.40 0.80 a Lo 150 6.85 » 1.20 alor > aid = d= » 2.70 1.60 a LL 4° 2.40 » 3.20 0.52 sila 1220 0.58 » 1.20 0.88 acli, 140° DES » l.- 0.40 a L. 0.70 045 » 0.65 -— aL —— CAR si aa 2.80 a L. 4.20 2.30 » 3.— 3 a EN 0420 290 » 4. 3.50 arl 4920 ZT » 4.20 aL — 0.25 » 0.35 lt ai La 190 bi » 1.20 prodotti delle aque sul Mercato di Venezia nella sen : Dorr. DAVID LEVI MORENOS Direttore responsabile Vicenza 1908 — Arti Grafiche Vicentine TERME pi BATTAGLIA presso PADOVA Linea Venezia-Bologna, a due minuti dalla Stazione Ferroviaria. 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Plekanoff — Louis. | | Dumur - Nietzsche e la coltura — Edouard Berth - Mercanti, in-- tellettuali e politicanti — Ciro Alvi - Viva la vital (Novella) — 5 Vallini - Dopo il teatro (Versi) — Guido Marangoni - Pagine | d'Arte — Pirro - Lettere ed Arti — Ausonio Semita - La politica | della quindicina - Notiziario — Alberto Norzi - Cronaca scientifica - Bibliografia - Dalle Riviste. Le e ee]). erro ANNUARIO DELLA ATTIVITÀ NAZIONALE Prezzi d’ abbonamento : Italia e Svizzera: Anno Fr. 10,—— Semestre Fr. 5. E 7 ; Altri paesi . : > >» IB—- » » 1.50 La Popolazione - |’ Agricoltura - pra È SE 3 w $ Ogni fascicoio di.64 grandi pagine Cent. 50 — L’Industria - Il Commercio - La — — In vendita presso i Librai e le principali Edicole. — — 1a Finanza - Il Lavoro - - - - Chiedere numeri di suggio agli editori’ Egisto Cagnoni &C., Anno ll — 1908 Società Editrice “ Avanguardia ,, — LUGANO. { sf“ = = == aaa MA) MILANO (Società Editrice di Annuari) VIA GESÙ - 12 È Le Congregazioni di Carità, le Case di Salute, gli Ospedali ecc. si rivolgano fiduciosi, per il loro fabbisogno in cotoni e garze da medicazione alla Società — — — , . LI L’Antisettica di Luino (Como) < DS che è il più grande e moderno Stabilimento doN per Ja fabbricazione delle medicazioni anti- | ò settiche .—* = Sten: =#=. = ee ss SU fr N Fornitori dei Ministeri della Guerra e della Marina ——__- Esportazione in tutto il mondo —T—__ aL Rappresentante in Venezia: EMILIO MON TAI è Venezia —— $. Fantino N. 1872 — Telefono N. [3-06 —— Venezia VENEZIA | HOTEL D’ITALIE BAUER e RESTAURANT BAUER GRUNWALD GIULIO GRUÙUNWLD, senior, Propriet. AENAZIAI n > % pd È ti IL 3 RIVISTA ITALIANA DI PESCA EO AQUICULTURA ft MARINA - FLUVIALE - LACUSTRE PREMIATA CON MEDAGLIA D'ORO all’ Esposizione Naz. di Milano 1894, - Esposizione Naz. di Torino 1898. - Esposizione Internaz. di Milano 1906 Fondata e diretta dal Dott. D. LEVI MORENOS Redattore Capo Rag. M. CAMUFFO se—_ BO LET TTFN:0 UE ENEL della Società Regionale Veneta per la Pesca e l’ Aquicultura e delle Istituzioni annesse: E. Scuola Veneta di Pesca. — Asilo pei figli derelitti dei marinai-pescatori dell’Adriatico. ; Cassa di Previdenza « S. Marco » fra Pescatori Veneti Organo: Centrale per promuovere la Federazione Nazionale Aquicola E SOMMA RIO. 2 Redazione — Sull’impianto di Scale di monta. Cronaca delle Società promotrici: Cattedre, Sta- Riassunto sintetico dello studio di H. Lòschner zioni, Cooperative, Consorzi. — Società Coo- (con 6 tavole illustrative). perativa fra affittuari ed esercenti la pesca nel Comune di Ravenna. - Cooperativa fra b: PARTE UFFICIALE proprietari pescatori di Camogli. - Comizio 3 Scuola Veneta di Pesca. - Istruzione professio- del Comitato Pro Sebino. : nale. - Corsi elementari-tecnico-professionali CRONACA DELLA DINAMITE | per i figli dei pescatori. - Corsi speciali per E DI ALTRE PESCHE ABUSIVE fn la marina del commercio. Î Asilo pei figli derelitti dei marinai-pescatori del- I’ Adriatico. — Impressioni di un naturalista sull’ istruzione professionale. sec NOTIZIARIO Commissione Provinciale per la pesca fluviale e lacuale — Verbali delle sedute della. Com- .missione Provinciale di Venezia (Pesca nei canali di Salzano con reti a bertelli — Pesca con la tratta nel canale del Brenta). Le Scuole di Pesca in Italia. — Circolare mini- steriale per promuovere la. fondazione di Scuole di Pesca. - Scuola di Pesca nell isti- tuendo Istituto di biologia marina di Catania. — Una Scuola di Pesca in Provincia di Mes- sina. - Altre Scuole di Pesca in Sicilia. - Una : Scuola di Pesca a Rimini. - Una Scuola ma- gistrale fra gli insegnanti dei pescatori a Mes- sina .- Una Scuola di Pesca a Pozzuoli - Scuola di Pesca a Porto S. Giorgio. - Scuola di pesca a Comacchio. - Scuole per i pescatori analfabeti istituite dal Ministero della Pub- blica Istruzione. bat € e ii" ei iii iti cà I) Mbit a ue DI I dinamitardi in Liguria. — Ragazzi dinamitardi. Dinamitardi arrestati a Livorno - Dinamitardi e passeggiero feriti a Civitavecchia. — Pesca col cloruro in provincia di Belluno. — Pesca col cloruro di calce in Toscana. VARIA IN ITALIA E ALL’ ESTERO L’opera governativa pel ripopolamento delle aque dolci - Divieto di pesca con la Lampara. - Rinnovazione di divieto temporaneo per la pesca del corallo. - La pesca di un enorme cetaceo a Massa — Nuovo voto per una esplo- razione internazionale oceanografica nel Me- diterraneo. - Manuale per la cooperazione peschereccia in Austria-Ungheria. CoxGRESSI Congresso internazionale di pesca a Washington nel 1908. — Il Congresso Internazionale per la pesca a Roma nel 1911. Quantitativo e prezzi dei più importanti prodotti delle aque sul mercato di Venezia. — (Vedi pag. 144). : —_—————————€———€—_6 DIREZIONE ed AMMINISTRAZIONE - Venezia Nave-Scuola Scilla - Telefono n. 12-36 RE pp TTI, Le I Abbonamento annuo alla « NEPTUNIA » Lire 12 — Coi supplementi Lire 20. Gli abbonamenti decorrono sempre dal Gennaio e quando non sono disdetti s'intendono tacitamente rinnovat | Per inserzioni contratti a forfait. — Rivolgersi all’ Amm.* della « NEPTUNIA » - Venezia "LL Società Regionale Veneta per la Pesca e 1’ Aqu Fretta in Ente Morale con R. Decreto 24 Novembre 1896 - usi CASSA DI PREVIDENZA S. MARCO FRA PESCATORI VENETI. COLLETTORIA DI CHIOGGIA Bollettino del mese di Settembre Movimento dei Soci Per la pensione governativa : 1908 Pescatori inscritti al 31 Agosto 1908 : 22 280 Pescatori inscrittisi nel mese di Settembre 1908. ta — ì N. 286. Per la pensione graziale : Pescatori inscritti al 31 Agosto 1908 N. 649 Pescatori riassicurati alla Cassa Nazionale nel mese di Settembre 1908 . n= » 649 E Totale degli inscritti N. 935. Movimento di Cassa i Fondo per le pensioni governative : E, Fondo esistente al 31 Agosto 1908 2 : - ; L. 7745.45 Quote versate dai soci nél mese di Settembre 1908. ; ; 3 » 89.50 L. 783495 Fondo per le pensioni graziali , | Fondo esistente al 31 Agosto 1908 5 5 - 3 L. 6444.39 Quote versate dai soci nel mese di Settembre 1908 . 5 È : » 68.00 L. 6512.39 Importo delle pensioni pagate nel mese di Settembre 1908 > 34.00 © L. 6478.39 Fondo per sussidi alle famiglie di naufraghi . Fondo esistente al 31 Agosto 1908 L. 1889.34 Contribuzioni versate nel mese di Settembre 1908 da armatori di barche da pesca ; : ; 5 2 » 15.00 L. 1904.34 Fondo per la bandiera sociale : ù È Ammontare delle contribuzioni versate dai soci per la bandiera sociale 3 L.. -255:005 Fondo di Cassa al 30 Settembre 1908 L. 16472.68 Situazione di Cassa al 30 Settembre 1908 i Buono fruttifero N. 00246 Banca Popolare Cooperativa di SI L. 6000.00 Libretto di Risparmio N. 1887 della Banca suddetta : » 1904.12- Libretto di Risparmio N. 1905 come sopra . 5 » 1794.40 Danaro esistente presso la Cassa Nazionale di TELA ; » 6734.00. Danaro esistente presso il Cassiere delegato della Collettoria » 40.10 n Totale L. 16472.68 Venezia, 30 Settembre 1908. per LA COMMIggIONE AMMINISTRATRICE Il Presidente Inc. GIUSTINIANO BULLO Il Cassiere Il Segretario Dott. G. B. VOLTOLINA — Rag. MAMERTO CAMUFFO Il Cassiere delegato della Collettoria GIUSEPPE MAZZAGALLO Maimmo XXIII — N. 9-10 e «MEPTUNIA» Settembre-Ottobre 1908 bi - SULL'IMPIANTO DI SCALE DI MONTA" . Riassunto dello studio del Dott. HANS LòSCHNER : «Ueber die Anlage von Fischwegen ». In fiumi della Stiria ultimamente si progetta- rono ed in parte si eseguirono vari importanti la- vori di chiusa, e perciò oramai è diffuso e vivo l’ interesse per l’ impianto di scale di monta, che servono a facilitare ai pesci la salita per inelina- zioni piuttosto forti. Tali impianti possono dare grande incremento alla pesca; così il fiume Ballysadare in Irlanda perchè troppo accidentato nelle pendenze sino al 1856 non aveva pesci migranti ma dopo aver im- piantato tre di questi passaggi, e dopo aver po- polato il fondo superiore del fiume di nova di sal- .mone, bentosto si ebbe aumento di pesca, sicchè nel 1870 vi s'erano già presi 9750 salmoni del peso di oltre 2.6 chili e del valore di vendita di quasi Mk. 60000. Ci sono varie specie di tali impianti per le scale di monta. — Si distinguono infatti : 1. Passaggi per pesci, formati nella foggia più primitiva da una scanalatura pianamente inclinata che incomincia nell’ acqua superiore con una in- cisione (un taglio) nella corona della chiusa. L’ asse della scanalatura può essere rettilinea e curvilinea. 2. Vedi figura 3 e testo illustrativo. 3. Vedi figura 4 e testo illustrativo. * * * Diamo ora alcune regole generali per tali im- pianti : Bisogna prima di tutto tener conto delle di- mensioni e delle abitudini dei pesci in questione ; poichè tutto può influire, così bisogna aver pre- (1) Nella O/sterreichische Fischerei-Zeitung n.7 a 10 di quest’ anno venne pubblicato uno studio del dottor Hans Loschner sulle Scale di Monta, interessantissimo anche per le illustrazioni. — Dobbiamo alla cortesia del Comrrato DI REDAZIONE del periodico viennese, anche pel gentile interes- samento dell’ illustre nostro amico ]. R Consigliere aulico Anton Krisch, di poter offrire con un riassunto di questo studio anche le illustrazioni originali per il concessoci uso dei clichés che servirono alla rivista austriaca. sente la presumibile altezza riodo di migrazione. dell’ acqua nel pe- Se il passaggio vi può esser fatto in modo che i pesci lo possano trascorrere totalmente al nuoto, è sempre preferibile, perchè in generale, anche i pesci saltatori, non saltano che forzatamente. Le dimensioni si regolano secondo la gran- dezza dei pesci Stessi; i salmoni (lunghi fino a m. 1.5) sono i più lunghi tra i migranti; i loro fatti in per le trote invece basta sieno molto più piccole. Fra questi due passaggi stanno in generale quelli per le altre specie di pesci. passaggi devono quindi esser corrispon- denti dimensioni ; Sarebbe preferibile fare tali impianti seguendo i punti più profondi della corrente, perchè i pesci percorrono più volontieri, salendo, tali linee ; però siccome praticamente 1 impianto fatto lungo tale linea presenterebbe molti inconvenienti, così si fanno quei passaggi per lo più lateralmente, e cor- rispondono difatti, purchè sieno soddisfatte spe- cialmente le seguenti condizioni : 1. Lo sbocco del passaggio deve trovarsi in un punto pel quale i pesci passano nel loro viaggio contro corrente. 2. Allo sbocco deve trovarsi una pozza più pro- fonda, affinchè possa essere presa la rincorsa ne- cessaria a vincere la corrente. 3. Da questi passaggi, dati i livelli d’ acqua nel periodo del passaggio, deve uscire una quantità corrispondente d’ acqua. 4. I pesci non devono essere allontanati, impau- rendoli, dalle vicinanze dei epassaggi. Perciò sa- rebbe da vietare o da impedire la pesca nei pressi di tali passaggi. (P. es. nelle grandi chiuse della Moldava ca- nalizzata sotto Praga allo sbocco del passaggio ci sono delle grate, per impedire la pesca ). Si osservi che in generale si trova una pozza profonda al piede della chiusa. Se la corrente non è troppo turbinosa e non fa troppa schiuma nelle dighe inclinate verso la linea più bass® è oppor- tuno di pescare nell’ angolo acuto. Bisogna scegliere con cura particolare la pro- fondità dello sbocco inferiore della scala di monta. Essa deve essere più in basso della massima ma- gra durante la migrazione dei pesci. Bisogna però tener conto pure della massima piena durante il periodo della migrazione; anche a quel livello d’ aqua bisogna che una corrente sensibile entri dalla scala di monta nell’ aqua inferiore, per allet- tarvi i pesci. di monta, bisogna che lo sbocco sia fatto in guisa che i pe- Sci vi possano entrare sempre nuotando. Per render più efficace una scala Aleuni ritengono sia aumentata 1° efficacia di una via di monta, se I aqua allo sbocco inferiore passa su un ponticello trasversale e rumoreggia. Ma secondo Paolo Gerhardt non può servire il ru- more dell aqua relativamente lieve all’ uscita dalla scala di monta, di fronte al forte rumore che fa laqua cadente dalla chiusa, mentre senza dubbio è preferibile di tener insieme 1 aqua uscente in un’ unica apertura. Questo va specialmente consi- gliato quando si debba fare economia dell’ aqua d’ alimentazione ; inoltre è consigliabile di tener l’ aqua uscente piuttosto larga, affinchè esca con minor violenza, poichè da questa il pesce è meglio allettato. Gerhardt propone di fare le aperture d’ uscita di grandezza tripla o quadrupla in ceontronto di quelle delle chiuse superiori. Dovendo fare una scala di monta piuttosto grande in una chiusa di larghezza piuttosto pie- cola, allora per poter trovare più facilmente lo sbocco, è meglio praticarla nella direzione verso la estremità della chiusa e di far giungere la estre- mità superiore della scala di monta nell’ aqua su- periore al di là della chiusa, anzichè operare in senso opposto. Nello sbocco situato nell’aqua superiore biso” gna badare alla possibilità d’ un impedimento per otturazione per opera di oggetti galleggianti od altro. Possono servire a ciò dei congegni simili ai rompighiaccio. In eerti fiumi che trasportano ghiaie, ece., può esser facilmente interrato lo sbocco deila scala di monta in caso d’ una piena ; se la scala è vicina alla riva, essa può rapida- mente essere bene spazzata. Perciò in Norvegia queste scale di monta si fecero quasi sempre fuori del letto del fiume. Importante, ma difficile è la giusta alimenta- zione delle scale di monta; non si deve traspor- tare nè troppa aqua, nè troppo poca. Con troppo poca i pesci non sono abbastanza allettati, con troppa aqua la forte corrente rende più difficile la salita anche senza badare che la scala di monta può allora esser più facilmente danneggiata. Per quanto possibile 1’ alimentazione dovrebbe rimanere costante pure essendo differenti i livelli d’ aqua, specialmente non devono mai essere inon- date le pareti laterali d’ una scala di monta. Se l aqua è esposta a forti dislivelli, allora lo sbocco della scala di monta è provveduto di una chiusura regolabile; talvolta si provvedono di chiusura anche più aperture di sbocco disposte luna sopra 1 altra e se ne tiene aperta sempre solo quella che è più vicina alla superficie d’ aqua ; oppure si fa la scala di monta verticalmente rego- labile in tutto il suo percorso 0 anche solo la sua parte superiore. Questo naturalmente non fuò farsi che colle scale di monta fatte di legno o di ferro. È notevole che la salita dei pesci avviene nel maggior numero dei casi solo nei livelli fra medi e superiori; perciò per lo più l entrata nella scala di monta vien disposta a tale altezza da poter essere raggiunta solo a livelli d' aqua piuttosto elevati. ( Per le vie di legno si scarterà questo metodo perchè altrimenti il legname fuor d’ aqua si conserverebbe meno). Le chiuse delle scale di monta, per livelli d’ aqua molto bassi, fuori del periodo della migrazione dovrebbero esser chiusi, per non sciupare troppa aqua. Il consumo d’ aqua delle vie di monta in certi casi può quindi non recare pregiudizio agli utenti rivieraschi. Alcune di queste scale di monta o sono del tutto aperte superiormente, o del tutto o in parte coperte ; sulla Moldava sotto Praga, il canale dei pesci, del resto coperto, ha delle aperture in alto per la luce, riparate da un graticolato. I pareri sono divisi circa 1 opportunità mag- giore delle scale di monta aperte in confronto di quelle scoperte; del resto dai pratici nei casi spe- ciali il quesito sarà sciolto giustamente. L’ autore ritiene preferibile la via aperta che dà accesso alla luce ed al calore solare i quali allettano i pesci. Difatti i pesci vanno contro corrente solo _ col tempo caldo e soleggiato ; altrimenti non viag- | giano più; nei mesi più freddi migrano solo nelle | giornate più calde. La relativa pendenza dei passi e delle scale di monta, secondo M. Strukel non dovrebbe supe- rare 1:12 sino 1:10; del resto l’ inclinazione in generale deve esser tanto più dolce quanto più lunga è la via, per non stancare il pesce. Spesso le scanalature sono fatte d’ inclinazione anche più. dolce; se ne trovano con pendenze da 1:25 e da 1:35 altrimenti ne è più difficile la manutenzione e più facile la distruzione. I ponticelli nelle vie di monta diminuiscono la forza della corrente chel . devono vincere i pesci; la pendenza dipende dun- que dal sistema prescelto; poi non è indifferente la scelta o dell’ uno o dell’ altro materiale pel fondo della via di monta. Le dimensioni di questi passi e di queste scale dipendono dalle dimensioni dei pesci che ci devono passare. Per scale di monta piuttosto lunghe è indicato di disporre a certi intervalli dei bacini alquanto | grandi come punti di riposo. î Può esser opportuno di far scorrere un po? d’aqua sopra gli scalini delle scale o sui ponti-_ celli trasversali dei passaggi per rendere più in- | — 131 — | quieta e meno trasparente l’aqua nei bacini. Così nelle scale di monta Scoperte i pesci sono più pro- tetti dagli uccelli di rapina e meno molestati dalle persone che passano. 19) Dd -— PARTE UFFICIALE € Scuola Veneta di Pesca ed Aquicultura Istruzione professio- Nei mesi di settembre ed ot- nale. tobre, a cura della Sezione in Chioggia, si tennero la XIV e XV sessione di lezioni per i marinai - pescatori aspiranti al comando di barche alla pesca illimi- tata ed all’ estero. I seguenti marinai-pescatori, che frequentarono le lezioni della Scuola di Pesca, superarono felice- mente gli esami presso la Capitaneria del Porto di Chioggia, davanti alla Commissione prescritta dal Codice per la Marina mercantile, e consegui- rono la patente : XIV Sessione — Alfieri Cherubino di Felice di anni 23 - Fabris Domenico di Cherubino di anni 51 - Fabris Romeo di Cherubino di anni 27 - Mainer Agostino di Federico di anni 26 - Padran Luigi di Tomaso di anni 43. XV Sessione — Boscolo Aristide di Fortunato di anni 24 - Camuffo Egidio di Pacifico di anni 24 - Gianni Aldebrando di Francesco di anni 24 - Naccari Giuseppe di Federico di anni 24 - Pa- gan Francesco di Giovanni di anni 23. . Corsi elementari te- Il 15 ottobre sono stati a- cnico - professionali perti a Chioggia ed a S. Pietro per i figli dei pesca- in Volta (frazione di Pellestrina) tori. i Corsi elementari tecnico pro- fessionali pei figli dei pescatori di laguna e di mare ed in generale per i figli della gente di mare (marinai del commercio, val- ligiani, carpentieri, ecc.) che esercitano già od in- tendono di seguire la professione paterna. Il Corso per i pescatori del Comune di Bu- rano si aprirà il 15 novembre, epoca nella quale Sarà possibile la maggiore frequenza degli allievi. Quest’ anno i corsi comprenderanno tre classi : Prima Classe - preparatoria per analfabeti e semi- analfabeti Seconda Classe - di proscioglimento elementare, e con la quale si preparano pure i giovani agli esami di terza elementare. età Terza Classe - di insegnamento specialmente te- enico-professionale, Ai Corsi sono ammessi soltanto i giovani di età non inferiore ai 12 anni e non superiore ai 16, salvo alla Direzione della Scuola specialissime eccezioni. L’ insegnamento elementare è affidato in Chiog- gia ai maestri Angelo Bullo e Carlo De Stefano ; a S. Pietro in Volta alla maestra Olimpia Viani- Schiavon; a Burano al direttore didattico Mario Bertazzoni. Alla parte tecnico-professionale attenderanno specialmente il prof. Levi Morenos, il cav. Belle- mo, il rag. Camuffo ed il nostromo Pavanati. Anche quest’ anno alla chiusura dei Corsi verranno distribuiti : a) premi di merito agli alunni che, frequentate assiduamente le lezioni daranno prova di aver sa- puto ritrarre il maggior profitto ; b) premi di diligenza agli allievi assidui, disci- plinati e che mostreranno costante buonvolere. Corsi speciali per la La Presidenza della Giunta marina del commer- Esecutiva della Scuola Veneta cio. di Pesca, in seduta 5 ottobre, accolse con vivo plauso la pro- posta avanzata dal direttore della Sezione in Chiog- gia cav. prof. Bellemo, ed appoggiata dal direttore della Scuola prof. Levi Morenos, di organizzare dei Corsi speciali per i. marinai che intendono dare gli esami alla Capitaneria di Porto per otte- nere l’ autorizzazione al comando di bastimenti pel traffico non superiori a 50 tonnellate. La proposta è ritenuta tanto più opportuna in quanto che essa può effettuarsi con 1° attuale personale della Scuola e perchè, specialmente nella marina di Chioggia, non vi è sempre netta demar- ‘azione fra i marinai addetti alla pesca e quelli per il cabotaggio, Nella stessa seduta su proposta del cav. ca- pitano Gavagnin, vice-presidente della Giunta Ese- cutiva, e salvo ratifica della Commissione di Vigi- lanza, si stabilì di studiare il modo che l inse- gnamento della Scuola si estenda con analoghi Corsi abbreviati speciali, anche alla preparazione dei « padroni » abilitati al comando di bastimenti a sensi dell’ articolo 59 del Codice per la Marina mercantile. Con 1’ attuazione di queste proposte la Scuola Veneta di Pesca verrebbe a colmare completa- mente, per le provincie venete, le gravissime la- cune esistenti nell’ insegnamento nautico governa- tivo in quanto che essa già provvede all’ istru- — 132 — zione elementare tecnico-professionale dei giovani fra i 12 ed i 16 anni inscritti od inscrivendi fra la gente di mare, ed alla preparazione dei marinai- pescatori che aspirano al comando di barche alla pesca illimitata ed all’ estero. d ® ASST.EBbO pei figli derelitti dei marinai-pescatori dell’ Adriatico —_ee— Impressioni di un na- Siamo lieti di rendere pub- turalista sull’Istruzio- blica questa notizia che il chia- rissimo conte Emilio Ninni, va- lente naturalista, membro della Commissione Compartimentale di Pesca, ha comu- nicato alla Presidenza dell’ Asilo, sulle impressioni da lui ricevute in una gita in mare fatta col bra- gozzo «Italo » nel quale erano imbarcati per turno gli allievi dell’ Asilo: ne professionale. « Alle sei di un mattino di questo mese mi tro- vavo sul pontile della R. Capitaneria di Porto di S. Nicoletto di Lido. È questa lora, nella quale in quel punto estremo della lunga isola che difende Venezia dal mare, vi regna un insolito movimento, una vita febbrile; drappelli di marinai scendono dalle navi di guerra e si recano a terra, guardie «i finanza si sparpagliano chi per di quà, chi per di là se condo gli ordini ricevuti; a bordo dei trabaccoli ancorati vicinissimo alla riva s’ attende alla puli- zia, chi lava la tolda, chi assetta le tende, chi al di fuori colorisce i fianchi del legno ece. mentre di tratto in tratto echeggiano per 1 aria allegri squilli di tromba che partono dall’ interna omonima fortezza. Come dissi, mi trovano fermo sul pontile d’ ap- prodo dove tutte le barche indistintamente devono accostarsi per subire la visita daziaria. Il maggior contingente di quelle lo dava Te barche peschereccie. Un colo d’oceh ) strp 0 offrivano i bragozzi (grossa barca di ; are “n fondo piatto, porta due alberi e due vele) che spinti da leggera brezza colle loro vele variopinte ed indorate dal sole na- scente, dovevano descrivere un largo semicerchio per porsi parallele al ponte d’ approdo, a questi snecedevano senza interruzione piccoli topi, porto- late, mestiereti, sandoli ecc. chi con maggiore e chi con minore quantità di canestri ricolmi di pesce ; subita la visita daziaria prendevano la via diretta per Venezia ed in lunga processione, portavano la loro merce in vendita alla pescheria di Rialto. LAUINICI Portolata è il titolo marinaresco che si dà a qua- lunque barca che serva a trasportare il pesce; per questo vedonsi anche brogozzi far ufficio di porto- lata, sono questi reduci dalle compagnie che pe- scano in Quarnero semprecchè in quelle aque ri. manga un numero pari di bragozzi necessari per formare la bilancella, la coccia. Aspettavo appunto la portolata del bragozzo Italo noleggiato per conto dell’ Asilo pei figli de- relitti dei marinai-pescatori dell’ Adriatico, della Nave-Scuola Scilla e sul quale mi dovevo imbar- care. (1) In questo dragozzo prendono posto cinque di questi orfanelli, fanno un tirocinio di 3 0 4 set- timane, finito questo vengono rimpiazzati da altri cinque, per scopo di apprendere la pesca di mare, mentre altri intanto, attendono alla pesca pratica di laguna o con la tartanella o con le chebe, sepere, togna, ecc. ecc., cioè secondo le stagioni o il tempo idoneo per le varie qualità del pesce, altri ancora trovansi per istruzione nella Valle Dogado, ospiti del chiarissimo dott. G. B. Voltolina. Finalmente da lungi posso scorgere i marina- retti della Scilla, facilmente distinguibili per le loro camicette bianche che risaltavano coll’ azzurro intenso del cielo, vogavano di lena. A1 loro arrivo educatamente e senza goffaggine perchè abituati @ questi fondamentali tratti di civiltà, mi salutarono rispettosamente a capo scoperto, misero piede a terra, sostenendo con gran sforzi una botticella più grande di loro, la riempirono d’ aqua potabile per uso di bordo e di nuovo con raddoppiati sforzi la rotolarono in barca. Posti pure con precauzione i miei istrumenti ci dirigemmo subito verso il porto di Lido, dove al largo in mare doveva aspettarci il bragozzo. Durante quel tragitto, un’ oretta, e più, par- lando sempre di argomenti pescherecci potei farmi un preciso criterio delle loro cognizioni in propo- | sito; ad ogni domanda, mi davano una breve, _ concisa risposta, senza addimostrare imbarazzo alcuno, erano sicuri del loro sapere ed ogni loro discorso, ciò che mi colpì, era improntato sempre di rispetto senza quella soggezione compagna infal- : libile dell’ ignoranza, e dai loro visi già ben ab- bronzati e dall’ espressione del loro occhio vi leg- gevo entro la contentezza che provavano nello scorgere nello stesso tempo in me la mia piena (1) Otfertomi, come zoologo della Scuola Veneta di Pesca. ed Aquicoltura, di fondare una collezione di pesci per il Museo che trovasi nella nave «Scilla e di seguire peli iscopo scientifico la campagna ittiologica di quest’ anno, mio. n malgrado, per ragioni imprevedute, non mi fu possibile rea. lizzare completamente questo mio desiderio. soddisfazione. E davvero ero si lieto trovarmi fra loro ! Non molto lungi dall’ estremità della diga Nord, si cullava il bragozzo fermo all’ ancora e sulla vela poppa distintamente il nome segnato in nero « Scilla ». Al nostro arrivo dopo d' iver fatto conoscere giallognola di leggevasi al «paròn Gigi» un vecchio lupo di mare, lo seopo della mia visita e dopo d’ aver fatto una co- lazione consistente in pasta-fagiuoli e galletta, con- dita da un’ eccezionale appetito, detto « paròn Gigi » conscio della capacità del suo minusculo equipaggio diede semplicemente il laconico ordine: ivi, da bravi femo una calà. (Calà signitica ogni qualvolta si cala la rete in aqua, mentre pesca equivale allo spazio di tempo che corre dalla partenza all’ arrivo di una barca peschereccia.) I marinaretti della « Scilla » si suddivisero parte del (sSgura 0 a prua e parte a poppa, posta la prua bra- gozzo Verso greco, uno rimase a timone ribola) altri con 1 aiuto di due uomini prepararono la « tartana » per esser pronta di gettarla in mare, (grande rete di mare provveduta di cogolaria e di due grandi ali o braccia. Dicesi « fartana » quando isolata è trascinata da un solo bragozzo, la rete « coccia » pure coccia » dicesi quando è tirata da due bragozzi). Mi sembravano quei fanciulli tanti scoiattoli, saltavano a destra e sinistra, lesti e sicuri nel loro < pesca slancio, possedevano non già quella sveltezza pro- pria de’ fanciulli di quella età, ma quella elasticità caratteristica de’ che speciale ginnastica di bordo. Dopo fermo posto, aspettavano 1’ ordine della calata. Ad un dato momento, misurata prima la pro- fondità del mare collo scandaglio, uno getta in mare il segnale della cioè molti e grossi suri uniti insieme e legati ad una lunga corda la quale riferisce al termine del cogollo o coeta. Serve detto segale ad indicare il luogo ove trovasi la rete; a questo segue la rete cioè prima il sacco 0 cogollo, il gielo, vengono poscia i brazzi o parè fino alla brena, le due corde o cime che limitano il lato supericre (ima da suro) ed inferiore (ima da piombo) della rete, sono annodate ad un bastone detto canon. Da due annodature allacciata marinai s' acquista con la varie manovre, ognuno al suo « tartana », queste parte una corda alla l’altra alla gabissa o tortissa detta libàno; dopo saca da brena e il libàno seguono le reste (corde di canape lunghe 50 passa), il bano è quasi sempre di caresina, ca- rice. Tutte queste operazioni furono eseguite a per- fezione e nel mentre si veleggiava verso terra i INININININININININININININININININININININININININININININININININININIVIMINININI marinaretti della « Scilla » furono occupati chi a la- vare la coperta del bragozzo, chi aggiustava le reti, un altro ammucchiava rotolando in se le corde, sorvegliati sempre dal « paròn Gigi», che di tanto in tanto con amorevolezza mi additava i suoi al- lievi. Sembra impossibile che in uno spazio così piccolo debbansi trovare necessarie e continue oc- cupazioni per grandi e piccoli. Al comando di salpare la rete, un marinaretto dal viso intelligente, il quale fra altro e seriamente dissemi che desiderava studiare per diventare ca- pitano di lungo corso, tirò a se il tiralai (corda che va legata ad una resta della rete per tenerla alla dello spontèro o spontiero) gli altri aiutati dagli nomini che fu riporre in alla voluta distanza, e sempre parte di bordo, tiravano pure a sè la rete fino sopra coperta; giulivi m' aiuta cono a alcool ciò che m° interessava, m atre gli altri de- ne’. cane-tri. e sebbene di malincuore doveva abbandonare il bragozzo dove ponevano accuratament - il pese Ma già era giunto il tramonto passai tante ore in lieta compagnia e dove con vera contentezza vidi col fatto quei ragazzetti già iniziati ad una via di progresso mentre due anni prima non rappresentavano che una parte di quella ragazzaglia che raminga passa la giornata per la strada. i Scesi nella portolata e nel mentre mi saluta- vano agitando il loro berrettino alla marinaia, len- tamente il sua ombra il bragozzo fino a celarsi completamente crepuscolo avvolgeva colla crescente a’ miei sguardi. Possano, o simpatici marinaretti della « Scilla », tornarvi di vantaggio le cure e l'educazione che Vimpartono giornalmente i vostri superiori, pos- sano i principii che vi ineulcati nelle vostre giovanili menti esservi di scorta e difesa sempre, nelle vicende della vita, e siate padri, periti in quello stesso mare, da dove voi un giorno proba- bilmente come bravi intrepidi ed arditi capi, lo sol- cherete ricavandone il sostentamento perle vostre famiglie, sorgeranno per benedire voi e chi, con sa- la vostra pre- sani vengono certi che Vl immagini de’ vostri pienza e cuore cerca di alleviare sente e futura vita ». Venezia, 26 agosto 1908 EmiLio NINNI Preghiamo vivamente i direttori delle cattedre ambu- lanti di agricoltura, qualora si interessino nella loro propaganda alle industrie peschereccie ed aqui- cole, di farci conoscere le loro attività (conferenze, incubazioni, semine, propaganda per la repressione delle pesche proibite). ININININANINININANINANININANININININAN — 134 — è 4 ig 0, "TR NOTIZIARIO COMMISSIONE PROVINCIALE PER LA pesca fluviale è [cul del Provincia di Venezia Riassunto dei Verbali delle Sedute tenute dalla Commissione. Pesca nei canali di Salzano con reti a berte//i (Primo argomento trattato nelle due sedute 2 settembre 1908) luglio e 28 Sono presenti alle due sedute il Presidente della Com- missione cav. Uff. F. Trois, i membri co. ing. G. Builo, prof. dott. D. Levi Morenos, co. Emilio Ninni, segretario. PRIMA SEDUTA Viene data lettura della seguente lettera del R. Prefetto di Venezia co. Nasalli-Rocca : « Il Sindaco del Comune di Salzano domanda che venga permesso l’uso della rete a dertelli (probabilmente rete ber- tovello) per la pesca nei canali consorziali, Marzenego-Muson Vandura e Rovigo. L’ ufficio del Genio Civile ha dichiarato che nulla osta, nei riguardi idraulici, all'uso della rete della quale trattasi in quanto. sia compatibile con la osservanza delle disposizioni dell’ art. 9 del Regoiamento 15 maggio 1884 n. 2449, per la esecuzione della legge sulla pesca per quanto riguarda la pesca fluviale e lacuale. Prego la S. V. Ill.ma di voler provocare in proposito il voto della Commissione da Lei presieduta. Con vivi ringraziamenti e perfetta osservanza ». La Commissione delibera : l1.- Di soprassedere ad ogni referto sino a che con un sopraluogo fatto da un membro della Commissione si abbia una esatta descrizione della rete a dertelli e suo uso; 2. - Dare incarico di questo sopraluogo al commissario co. Emilio Ninni perchè riferisca in proposito ; 3. Di riferire quanto sopra al R. Prefetto. SECONDA SEDUTA Presenti i su nominati, dietro invito del Presidente, il referente Emilio Ninni comunica che recatosi in Mira nel mentre si per assumere dirette informazioni sulla pesca con reti a strascico nel canale Brenta, potè sapere che la rete a bertelli, sarebbe precisamente il dertovello. — Dà in argomento le seguenti dilucidazioni: del dertovello si distin- occupò guono localmente tre diverse forme : I. - Grandi bertovelli o cogolarie, volgarmente traturi. II. - Piccoli bertorelli, volgarmente coete. III. - Bertovelli, volgarmente bartoeli. Sono queste reti fisse. e vengono (le due ultime) poste lungo le rive del canale, mentre la prima attraversa tutto il canale. Tale ordigno di pesca è libero dovunque poichè il suo esercizio non contrasta con le disposizioni del seguente articolo : L'art. 9 del Regolamento (15 maggio 1884 num. 2449) 7 « E° « qualsiasi altro apparecchio fisso 0 mobile da pesca, più | dice: vietato di occupare con reti, siepi, bertovelli e. « della metà della larghezza dei corsi d’aqua, misurata ad « angolo retto dalla riva. In qualunque caso dovrà rimanere « fra l’una e l’altra sponda uno spazio non minore di un « metro, per il libero passaggio dei pescì ». Ora nel foglio della R. Prefettura dicesi chiaramente rete a bertelli, è escluso adunque l’uso del taturo, ed es- sendo noto che i bertovelli vengono pvsti lungo le rive dei canali, ad una certa profondità, e distanza l'uno dall’ altro, lasciandovi sempre uno spazio anche maggiore di un metro, (dalla rete alla sponda del canale) non si saprebbe per quale ragione dovrebbero essere proibiti, semprechè essi corrispon- dano o alla rete coeta od al dartoélo ; la prima misura circa un metro di lunghezza ed uno di diametro alla bocca, possiede due ritrosi (enche) le maglie hanno circa 2 em. di lato; la seconda ha la coda prevveduta di 4 cerchi di legno, mentre la bocca vien formata da un mezzo cerchio assai più grande. La coda è tenuta a dovere. per mezzo d’ un bastoncino, mentre le estremità sporgenti del mezzo cerchio (o bocca) vengono infisse nel fondo del canale. { i La Commissione, dopo la Relazione su riportata dichiara : i doversi ritenere libero 1° uso della vete a bertelli (bertovello), — riconfermando che per l'uso del traturo è mecessaria la stretta osservanza dell'art. 9 del Regolamemto 15 maggio 1884 n. 2449). IL SEGRETARIO EMILIO NINNI Pesca con tratta nel Canale Brenta (Secondo argomento trattato nelle due sedute del 2 luglio e 28 settembre 1908) Sono presenti: Il cav. uff. F. Trois, presidente, ed i com- missari co. ing. G. Bullo, prof. dott. D. Levi Morenos, conte Emilio Ninni, segretario. PRIMA SEDUTA Viene data lettura della seguente lettera del R. Prefetto di Venezia in data 15 giugno 1908 n. 10880 Div. 3.: « Coll’ unita istanza (vedi allegato A) diretta al Sindaco di Mira, parecchi abitanti del Comune chiedono che venga proibita la pesca con la trata nel Canale Brenta. « Tale ordigno di pesca effettivamente riesce dannoso al | corso delle acque, quindi dovrebbe essere vietato a sensi dell’ articolo 11 cel Regolamento 15 maggio 1884 n. 2449. « Allo scopo di rendere veramente efficace la disposi- zione del detto articolo, spetta al Prefetto, sentite la Depu- tazione Provinciale e la Camera di Commercio, dichiarare nominativamente quali sono nella Provincia le reti a strascico vietate. « Volendo ora io provvedere in conformità, prego la S. V. Ill. di volermi indicare nominativamente le reti a strascico che a giudizio della On. Commissione da Lei presieduta do- vrebbero essere vietate. « Anticipo fino da ora ì miei ringraziamenti. » . La Commissione provinciale, esaminata la questione, votò ] uente ordine del giorno: - La Commissione provinciale per la pesca fluviale e uale per la provincia di Venezia, vista la lettera della Prefettura e l’ istanza del Sindaco di Mira, delibera di as- mere informazioni presso le finitime provincie di Treviso . Padova per conoscere quali retì a strascico siano state proi- vite in base dell’ art. 11 del Regolamento in dette provincie; .2.- Di assumere. dirette informazioni alla Mira sulla qualità delle reti a strascico che sono adoperate nel Canale Brenta, rinviando ogni ulteriore deliberazione a quando sarà compiuta questa inchiesta e si avranno le risposte della Prefettura di Padova e Treviso. 3. - Incarica il commissario Emilio Ninni delle su indicate ricerche. SECONDA SEDUTA . Presenti i su nominati, viene data dal referente lettura della seguente relazione intorno alla pesca con tratta nel Ca- nale Brenta: j È. i Li 4 luglio, il sottoscritto chiese alla Prefettura di Pa- dova ed a quella di Treviso le informazioni chieste al n. II, nessuna risposta si. ebbe da Padova, mentre da Treviso con data 16 luglio perveniva la seguente : i } ì | provinciale di Vacil di Breda ed a quelli riferentesi ai lavori della Commissione provinciale della pesca, non trovo che sia mai stata presa nessuua deliberazione riguardo alle reti a | strascico nella Provincia di Treviso. Il sottoscritto inoltre, recatosi alla Mira potè convincersi che la rete in discorso non trattasi già della sciabica, ma bensì della grande rete a strascico provveduta di cogolaria — volgarmente chiamata traturo da strazzin. ; £° noto che le reti a strascico che usasi nelle aque dolci del Veneto sono due: la trata (sciabica di diverse dimensioni) Pea il traturo da strazzin, sciabica provveduta di cogolaria. | Queste reti quando usate ne’ canali, rieseono dannose, mentre ne’ fiumi di grandi dimensioni puossi senza danno alcuno I « Esaminati tutti gli atti relativi al cessato incubatorio o | pescare colla semplice tratta. % Ora nell’ istanza inviata dal Sindaco di Mira, leggesi: « la rete che occupa tutta la larghezza del canale, viene tra- scinata da parecchi uomini lungo le due strade alzaje » men- | tre la trata va adoperata tenendo uno o più uomini una fune alla riva, mentre gli altri rimanendo in barca, gettano la rete in acqua, descrivendo un semi-cerchio, fino a raggiun- gere la stessa riva, da dove lentamente vien tirata a terra. L’ uso adunque di questo traturo da strazzin è danno- sissimo, perchè raccoglie tutto il pesce che incontra essendo di maglia fittissima. sconvolge il fondo del canale inqui- nando l’aqua che, venendo usata dagli abitanti, lontani dai pozzi, per uso domestico, e dei lavandai perla loro industria, reca grave danno alla salute, sradica le erbe. -sulle. quali . all’epoca del fregolo cadono e s’ attaccano le uova dei pesci. E qui opportunamente incalza a perfezione l° art. 11 del ‘Regolamento : « E’ vietato di pescare con ogni sorta di reti a strascico « con sacco, e tirate da terra o da barche fisse, che neces- < sariamente sconvolgono il fondo delle acque. « Il Prefetto, sentite le deputazioni provinciali e la Ca- « mera di Commercio, dichiarerà nominativamente quali siano « nella Provincia le reti a strascico vietate ». Letta la relazione. la Commissione propone che siano dichiarate proibite le reti a strascico munite di cogolaria, le di cui ali sono tirate da terra dalle due rive. Si fa voti che nelle provincie finitime si addotti lo stesso. provvedimento. IL SEGRETARIO EMILIO NINNI (Allegato A) IMustrmo Signor Sindaco di Mira, I sottoscritti abitanti del Comune di Mira, pregano cal- damente la S. V. Illma affinchè voglia compiacersi di inol- trare e di appoggiare presso |’ autorità competente, la se- guente istanza, perchè venga proibita la pesca colla tratta nel Canale del Brenta. I danni che arreca questo genere di pesca sono parecchi e gravi. Dovendo la rete strisciare sul fondo del. canale, ne. solleva il putrido pantano, inquinando l’ aqua, che venendo usata dagli abitanti lontani dai pozzi, per uso domestico e dai lavandai per la loro industria reca grave danno alla loro salute. d E° poi notorio, come questo modo di pescare, catturi tutto il pesce novello e ne distrugga i vivai, tanto. che per il passato, venne proibita. Dalla distruzione del pesce, ne consegue il danno, anzi la rovina de’ numeresi pescatori del Comune, che traggono il loro sostentamento dalla pesca con sistemi che, non arrecano danno alcuno. Per ultimo la rete che occupa tutta la larghezza del Canale, viene trascinata da parecchi uomini lungo le due strade alzaje, intercettando così la viabilità dei natanti e dei cavalli che li rimorchiano. s Tenuto conto quindi dei gravi danni che il predetto sistema di pesca arreca alla maggioranza dei Comunisti mentre non porta vantaggio che a pochi speculatori, che il genere di pesca stesso dimostra non bisognosi, i sottoseritti sperano che la S. V. Ill.ma vorrà far presente i loro voti e, li raccomanderà all’ autorità superiore. (Seguono le firme di 78 Comunisti) È) © Le Scuole di Pesca in Italia Sino dal 1893 il nostro direttore prof. Levi Morenos iniziava la propaganda allo scopo di pro- muovere una associazione di patronato in favore delle industrie peschereccie italiane e pel miglio- ramento intellettuale, morale ed economico dei pe- scatori. Si addivenne allora alla costituzione della Società Regionale Veneta per la Pesca e ) Aqui- cultura, cui poco dopo seguì quella, della Società Lombarda, ma ciò non ostante all’ infuori del pic- colo gruppo degli aderenti a tali Associazioni la continuò a svol- l’ opposi propaganda del Levi Morenos gersi fra lo scetticismo, il misoneismo, zione massima o I indifferenza del pubblico e delle autorità. — 136 — Naufragato il progetto di una stazione 200- logica interprovinciale, che, proposta in seno alla Commissione Consultiva nel 1886 fu abbandonata dopo 10 anni di progetti e relazioni, fu ripresa dalla Società Regionale Veneta di Pesca, auspice il compianto comm. professor Canestrini Giovanni. In quella occasione il professor Levi Morenos propugnò la fondazione di Scuole pratiche di pesca e nel 1897 fece il tentativo della prima Cattedra Ambulante mediante un Corso pratico di lezioni tenute ai pescatori, dell’ estuario veneto. Lo stesso Levi Morenos nel 1899 riferiva al I° Congresso Nazionale di Pesca sulla necessità di una scuola per i pescatori dell’ estuario Veneto tracciandone il disegno ed il programma, ed il Congresso approvando 1’ ordine del giorno proposto Ve- nezia avesse a favorire la sollecita istituzione della dal relatore, fece voti perchè il Sindaco di Scuola provocando aiuti economici e morali dal Governo, dai Municipi e dagli altri enti di Venezia e dei paesi pescherecci della regione. Nel 1903, difficoltà si riusciva a fondare in Venezia la prima Scuola di superando non lievi Pesca ed Aquicultura, 1) unica che fino ad ora funzioni in Italia sia come ufficio di consulenza per i marinai-pescatori, sia come Scuola ambulante con annessi corsi continuativi. Continuarono però le diffidenze e le opposi- zioni, forse perchè, malgrado il successo già avuto dalle benefiche cattedre Ambulanti di Agricoltura, non si comprendeva ancora l importanza di ana- loghe istituzioni per le industrie aquicole. Ma il tempo è galantuomo ! Venne infatti la provvida legge 11 luglio 1904 n. 378 la soltanto diede confor- tevole sviluppo alla incoraggiò la propaganda in altre regioni italiane, quale non Scuola Veneta di Pesca, ma tanto che oggi vediamo lo stesso Governo adope- ‘arsi per promuovere e favorire dovunque il sor- gere di Scuole pratiche di pesca. Coloro che quindici anni or sono non degna- del Levi Morenos e che deridevano il suo apostolato, rano prendere in considerazione le proposte vedano oggi quale vastità ed importanza prende il movimento per le scuole dei pescatori ! Nell’ intento di diffondere e di favorire anche noi questo benefico movimento, apriamo un’ ap- posita rubrica nella quale faremo la cronaca non soltanto della nostra Scuola Veneta, ma anche delle istituende Scuole che il Governo promuove, augurando ch’ esse corrispondano pienamente al proposito governativo, che sieno veramente pra- tiche, focolari di educazione professionale per il progresso dell’ industria e per il miglioramento in- tellettuale, economico e morale dei lavoratori del mare. (Red.) Circolare Ministeriale La legge 11 luglio 1904 nu- per promuovere la mero 378 contenente provvedi- fondazione di Scuole menti in favore della industria di Pesca. peschereccia e dei pescatori, tra i suoi fini ha anche quello di incoraggiare il mantenimento e la diffusione di scuole pratiche di pesca e di aquicoltura. Anzi l'art. 3 dà a questo Ministero la facoltà di sov- venirle con un largo contributo. Ma, purtroppo, furono scarsi finora gli esempi delle dirette a dar vita o vigore alle istituzioni scolastiche che tanto possono giovare alla elevazione morale e materiale di una classe di lavoratori così numerosa e forte. j Forse si è temuto di andare incontro a note voli oneri finanziari e fors anche si è dubitato della iniziative di queste scuole supponendo che soltanto con i si- stemi ed i metodi delle altre elementari non adat- pratica utilità potessero e dovessero attuarsi tabili alle condizioni speciali dei pescatori. Ma ad eliminare tali dubbi bastano le consi- derazioni seguenti : 1. — che la scuola di pesca per i modesti insegnamenti che deve impartire, per la disconti- nuità e la brevità dei corsi, come per la possibilità di utilizzare bene e spesso i locali di scuole co- munali può importare una spesa tenue e quindi rendersi facile a più enti (Comuni, Provincia, Ca- mera di Comm., Comizio Agrazio, Società erette in corpi morali ecc.) di unirsi in consorzio allo scopo della nuova istituzione e che 1° onere può essere meno grave perchè agli effetti dell’ art. 12 della legge 8 luglio 1904 n. 407 il Ministero della Pubblica Istruzione concede sussidi per insegna- menti serali e festivi agli adulti analfabeti. 2. — che la scuola di pesca deve essere essen- zialmente pratica ed ambulante dovendo sopratutto corrispondere ai bisogni dei pescatori, e funzionare solo e quando quei lavoratori scendono a terra. Venuti meno questi dubbi gli enti locali non dovrebbero esitare a dare opera solerte per la erea- zione di scuole tanto provvide. - A raggiungere l'intento, sarà opportuno che i signori prefetti del Regno mediante accordi coi capitani di Porto nelle provincie dove vivono pescatori di mare o in altro modo si adoperino a coordinare le forze e l azione degli enti locali. Intanto, mentre si maturano i provvedimenti volti a formare queste scuole e a sistemarle defi nitivamente, reputo opportuno che nei centri pe- scherecci più importanti del Regno si faccia 1’ espe- — 137 — rimento della istituzione di un insegnamento am- bulante sopra materie attinenti direttamente e strettamente alla professione dei pescatori, all’ aqui- coltura, alle norme legislative e regolamentari che debbono osservarsi nell’ esercizio dell’ industria, alla costituzione legale ed al funzionamento di società peschereccie, il che costituisce una prima e sem- plice forma di seuola pratica. Per l’anno finanziario 1908-1909 sono io di- Sposto a concedere in venti provincie per ognuna di queste senole che sorgan in un notevole centro peschereccio il sussidio di lire mille. Tale aiuto sarà accordato a condizione che enti morali od altre isti- tuzioni. provvedano i locali occorrenti alle lezioni ed assumano l’ obbligo di esercitare una assidua vigilanza. L’ Insegnante pei pescatori dovrà inviare ogni bimestre a questo Ministero una relazione dell’ opera propria e riceverà il sussidio in quat- tro rate di lire 250 ciascuna, senz'altro impegno per I Amministrazione. Prego la S. V. Il. di promuovere nei luoghi adatti le deliberazioni degli enti morali © di altre istituzioni che diano gratuitamente i locali nel- l anno 1908-1909. Saranno preferite le provincie dove si abbia la probabilità che la scuola sia fre- quentata da maggior numero di pescatori. 3 Scuola di Pesca nel- E? noto che una tombola te- l’ istituendo Istituto di legrafica di due milioni -- una biologia marina di Ca- delle prime — fu concessa dal tania. Parlamento per istituire un Istituto di Biologia Marina nel- l’ isola di Cicopli presso Messina. La commissione incaricata di compiere gli studi necessari per impiantare detto Istituto ha pro- fittato delle disposizioni recenti dell’ Ufficio Cen- trale della Pesca, riguardanti le scuole ambulanti per i pescatori, inviando un memoriale all’ Ufficio suddetto, presso il ministero di agricoltura, perchè venga concesso un congruo sussidio per la istitu- zione di una scuola di pesca. In seguito ad accordì fra i pescatori Messinesi ed i così detti Cocciolari appartenenti alla frazione di Ganzirri e Torre al Faro, è stato chiesto al ministero 1 istituzione di una scuola Speciale per 1’ esercizio razionale della pesca e per un migliore sistema di allevamento dei Mitili e delle Ostriche. Il professore Mazzarelli dell’ Università di Messina si è offerto di impartire le lezioni gra- tuitamente. Una Scuola di Pesca in Prov. di Messina. Altre Scuole di Pesca in Sicilia. Le Società di pescatori (le antiche Confraterne) di Spada- fuori e S. Martino, nonchè la Lega lavoratori del Mare di Castellamare Golfo hanno fatto domanda al Ministero di Agricoltura per l’ impianto di Scuole di Pesca. Una Scuola di Pesca a Rimini. Per invito del prefetto della Provincia, avv. comm. Pietro De Nava, si è tenuta nella sot- toprefettura di Rimini un’ adunanza per avvisare ai mezzi migliori di istituire una senola ambulante per i pescatori, in seguito alle premure del Mini- Stero di A. I. C., a norma della legge 1904. Intervennero l’ assessore dott. Lazzari pel sin- daco di Rimini, l'avv. Mancini sindaco di Catto- lica, un rappresentante del comune di Cesenatico. il cavalier Riccardo Ravegnani presidente di questa Camera di Commercio e della Società di M. S. fra la Marineria Riminese, il sig. Voltolini Vittorio presidente della Società di Fratellanza e Previ- denza fra i marinai di Rimini, un rappresentante della Camera di Commercio di Forlì, un marinaio di Cesenatico ed il cav. Cavallaro capitano di porto di Rimini. Il prefetto fece presente agli adunati l'utilità dell’ istituzione e tutti furono d’ accordo nell’ a- derire a tale proposta, formando un Consorzio fra i Comuni di Rimini, Cattolica e Cesenatico, le due Camere di Commercio di Rimini e Forlì e le So- cietà marinaresche della provincia. . La florida Società di M. S. fra la Marinaria Riminese, premiata in tutte le esposizioni nazio- nali, promise, per bocca del suo presidente cav. Ravegnani, che avrebbe offerto il locale occorrente alla scuola. Venne deliberato di chiedere un contributo anche alla Provincia, alle Casse di Risparmio e ad altri enti pubblici e fu nominata una speciale Commissione per gettare le basi di detto Con- sorzio dal lato tecnico e finanziario. (Vedi parte ufficiale della Scuola Veneta di Pesca) Una Scuola Magistrale Dalle notizie pervenute ai per gli insegnanti dei giornali politici dell’ Emilia pescatori a Messina. (vedi « Resto del Carlino » 10 ottob.) rileviamo che allo scopo di agevolare la diffusione della buona pratica di pesca e dei sistemi razionali di aquicoltura il mi- nistro Cocco Ortu ha istituito una Scuola per gli insegnanti dei pescatori. Questa scuola avrà sede in Messina località ricca di svariate specie di — 138 — pesci e per 1’ abbondanza dei tonni, dei pesci spada, dei molluschi, ecc. L'incarico di tenere un corso di lezioni di biologia applicata alla pesca, il quale corso com- prenderà l insegnamento sulla vita animale del mare e delle aque continentali, sulle principali specie di pesci, sul sistema di pesca, sulla pisci- coltura di aqua dolce, sulla anguillicoltura e mol- luschicoltura, sul rapporto fra regioni e pesca, sulle condizioni dell’ industria peschereccia in Italia, sulla legislazione, è stato affidato al prof. Mazza» relli dell’ Università di Messina. Il ministro Cocco Ortu ha predisposto un con- tributo pecuniario per 1 esperienza, occorrente a questi corsi e per i premi a coloro che la frequen- teranno con maggior profitto. Una Scuola di Pesca La Circolare Ministeriale tro- a Pozzuoli. vò favorevole eco a Pozzuoli. La Giunta Municipale, convinta della grande opportunità ed utilità delle medesime, ha tosto avanzata domanda onde Pozzuoli divenga sede di detta istituzione. Scuola di Pesca a Alla fine dello scorso set- Porto S. Giorgio. tembre la Cooperativa di Pesca di Porto S. Giorgio indirizzava al prefetto di Ascoli Piceno un'istanza, perchè in quella marina venga istituita una Scuola per i pescatori, a norma della lettera del ministro Cocco Ortu per questo insegnamento ambulante. La Coo- perativa ha già in pronto i locali, prossimi al mare, per accogliere la nuova istituzione. Scuola di Pesca a Co- Leggiamo nel «Resto del macchio. Carlino » di Bologna: Per mez- zo del prefetto di Ferrara fu dal Ministero offerto al cav. prof. Arturo Bellini di Comacchio, l’incarico di fare un corso teorico- pratico sulla pesca, e in seguito all’accettazione da parte sua, la Giunta Municipale di Comacchio deliberava di concedere i locali e tutti quegli aiuti morali e materiali che la utilissima istituzione ri- chiederà. Certamente la competenza non comune del Bellini darà un grande sviluppo degno del l importanza che per la scienza e per 1’ industria deve avere quell importante stabilimento vallivo. Le nostre più cordiali congratulazioni al ca- rissimo amico e valente collaboratore cav. dottor Arturo Bellini e 1’ augurio di ottimo successo. Scuole per i pescatori I giornali didattici riferisco- analfabeti istituite dal no che per iniziativa del comm. Ministero della P.1. Corradini, direttore generale dell’ insegnamento primario, nel regolamento che dovrà applicare la legge sulla pe-. Ò sca sono state introdotte disposizioni per istituire a canto alle scuole professionali di pesca, scuole per i pescatori analfabeti, i quali nessun giova. mento potrebbero trarre dall’ insegnamento profes- sionale sprovvisti come sono di ogni cognizione di leggere e scrivere. Queste scuole speciali peri pe- scatori analfabeti cominceranno a funzionare in quest’ anno scolastico con largo sviluppo, specie nell’ Italia del Mezzogiorno, nelle isole, nel Lazio e nelle Marche. i, d = nni c# è) Cronaca delle Società Promotrici - Cattedre = Stazioni - Cooperative = Consorzi. Società Cooperativa Questa Cooperativa si istituì fra affittuari ed eser- regolarmente con rogito Ventu- centi la pesca nel Co- rini in data 14 agosto 1908, mune di Ravenna. con sede in Ravenna, allo SCOPO : | } 1. - di assumere in affitto le valli da pesca esi- stenti nel Comune di Ravenna; 2 - subaffittarle ai soci; 3.- di promuovere il miglioramento delle di-, sposizioni legislative riguardanti 1 industria pe- schereccia ; 4. - il ripopolamento delle valli da pesca ; 5. - di acquistare per conto sociale attrezzi per l esercizio della pesca e rivenderli od affittarli ai SOCI; , 6. - di intervenire nei contratti di vendita del pesce ed eventualmente venderlo per conto sociale istituendo se del caso negozi di vendita diretta 0 rappresentanze ; 7.- di promuovere lo sviluppo della industria peschereccia migliorando i metodi di pesca e di igienica conservazione del pesce ; S. - ed infine, se sarà del caso, d’ impiantare uno stabilimento per la lavorazione del pesce in conserva e degli ammarinati. La Società che sorge seguendo le norme di: mutualità e di previdenza, sarà regolata e ammi- nistrata secondo le disposizioni di legge, essa potrà procurare grande miglioramento economico e mo- rale alla classe dei pescatori. Ed inoltre grande beneficio apporterà alle zone di pesca mediante 1’ applicazione delle norme dettate dalla scienza ittiologica, sia in riguardo ai | sistemi di pesca, che al ripopolamento delle valli. «zone di pesce, nonchè la elasse dei Di tale beneficio andranno a godere i proprietai che vedranno aumentata la produttività delle loro pescatori, la quale dando le dovute garanzie si ripromette di assumere direttamente in affitto dette nando qualsiasi intermediario. valli elimi- Cooperativa fra pro- Nella prima metà di ottobre prietari pescatori di in seguito a lungo lavorìo e Camossi. indefesse pratiche dell’ egregio sig. cap. Antonio Casabona, i principali proprietari di pesca della città gettarono le basi di una cooperativa intitolandola ai patroni S. Prospero e S. Fortunato martire. A unanimità venne eletto a presidente il sig. cap. arm. Antonio Casabona. Il 16 ottobre si tenne, come leggiamo nel Giornale « Il Se- Comizio del Comitato « Pro Sebino. » bino » di Lovere, a Peschiera, Sul lago d’ Iseo, 1’ assemblea indetta dal Comitato Pro Sebino per provvedere agli interessi della pe- scicoltura locale. Vi intervennero gli onorevoli Quistini e Casti- glioni, il Direttore della R. Stazione di piscicol- tura di Brescia, le rappresentanze della provincia bresciana, della Camera di Commercio pure bre- sciana, della commissione Provinciale della pesca, e dei Comuni rivieraschi di tutte e due le sponde bresciana e bergamasca. Da Bergamo vi parteciparono: il Deputato Provinciale rag. Berzi, il Consigliere Provinciale comm. Franceschini, ed il cav. Bortolotti per la Camera di Commercio. Per acclamazione, venne eletto presidente l'on. Quistini. Lette le adesioni, numerose ed autorevoli, il dott. cav. A. Monti, presidente della Commissione provinciale bresciana di piscicoltura, spiegò quanto è stato fatto sul lago di Garda per contenere il diritto di reprimere le frodi mercè la vigile sorveglianza del regio guardiapesc: aque con le immissioni annuali lioni di uova di trote e di carpio che le stazioni di Brescia, di Peschiera, di Campione e di Torbolo forniscono. Prese quindi la parola il sig. Archetti, presi- dente del Comitato quale così riassunse le condizioni della pesca sul lago d’ Iseo : pesca nei periodi meno dannosi, per e sopratutto per ripopolare le di milioni e mi- che promosse il comizio, il dell’ industria — 139 — < Le allarmanti condizioni nelle quali si trova ittiologicamente il nostro bel lago, ed il continuo progredire nell’ audacia dei pescatori clandestini, hanno indotto l’egreg. Comitato a convocare questo Comizio allo scopo di porre un freno ai molteplici ed inveterati abusi tendenti a distruggere quasi totalmente, ogni specie di pesce nel nostro Sebino. Mi sia permesso pertanto accennare i sistemi abu- Sivi che sono in vigore, per far conoscere quanto sia necessaria un’ immediata repressione, e quanto prezioso ed utile ci sia Il appoggio delle autorità e del Governo. Il numero dei pescatori ora è molto diminuito perchè gran parte di trovando i mezzi essi, non per vivere furono costretti ad emigrare od adat- tarsi ad altre occupazioni, e quei pochi che resta- no, stentano la vita e si trovano in generale in Tra di pescatori che restano, una squallida miseria. questo esiguo gruppo si contano però 44 reti a trascico, dette volgarmente « birbe cosore 0 saca- Di queste ve ne sono N.24a Carzano, 8 a di Solto, 2 la Pisogne, 1 a Toline; toe ». Predore, 5 a Riva a Tavernola, 2 a Sarnico, 1 a Peschiera, in totale N. 44. (Gli N. 65 dei quali 17 a Peschiera, 12 a Sarnico, 10 a Carzano, 3 a Tavernola, 3 a Toline, strosighi o stroseghe sono a Predore, 12 2 a Clusane, 2 a Pisogne, 2 a Riva, uno ad Iseo ed uno a Lovere. E le reti a sacco che rodono e sconvolgono il Regio fondo, già bandite dal Governo, oltre al distruggere ogni più piccolo pesce fanno orribile Scempio delle uova deposte nel fregolo annullandone quasi totalmente la fecondazione. Il perdurare di questi sistemi, ha indetto an- che i pescatori più onesti, costrettivi dalla neces- sità ad associarsi ai disonesti. e perciò i mezzi più leciti di pesca, raffinati nella dimensione delle maglie, o nel modo d’ usargli divennero abusivi, quindi, tutti si pesca clandestinamente. Il fregolo non è rispettato, perchè quantunque le date di si pesca senza alcun riserbo, non badando all’ enor- posso dire con sicurezza, che quasi da sì conoscano proibizione, pur tuttavia me danno che apportano impedendo il ripopola- mento del lago. Mi piace il dirlo, l’ industria ittiologica, tanto lucrosa se ben ordinata merita di essere presa in seria considerazione dal Regio Governo, imitando altre nazioni, che ne ritraggono frutti incalcolabili. Vogliano pertanto tutti i qui convenuti pren- dersi a cuore la causa nostra, cooperando col con- siglio e col valido loro appoggio a rialzare le con- dizioni dell’ umile pescatore, che ridonato alla pro- sperità serberà loro perenne gratitudine. — 140 — S' ingaggiò dipoi una viva discussione, tutta intesa a provvedere il ripopolamento del lago, il quale, come si è detto, va di continuo impoveren- dosi di pesci; e si nominò un Comitato esecutivo nelle persone dei signori: Rossetti cav. Francesco, avv. Corna Pellegrini, Archetti Luigi, Bortolotti Ulisse, Gatti Serafino, Gregorini Andrea, Ventura avv. Erba, prof. Sina, generale comm. France- schini. Dd = == D Lronata della dinamite e di altre pesche abusive == *. eo I dinamitardi in Li- Nel « Secolo XIX » di Ge- guria. nova troviamo la seguente let- tera indirizzata all’ autorevole giornale ligure da un assiduo di Quarto al Mare. Dalla lettera riportiamo il seguente brano : « Le autorità marittime e purtroppo anche « quelle giudiziarie pare non vogliano comprendere « tutta la gravità della cosa» (cioè della pesca colla dinamite ed altri esplodenti). «Chi siano i dinamitardi del porto e delle « riviere ognuno lo sa: i galantuomini non si de- « dicano certamente alla delittuosa pesca : la caccia «ai dinamitardi, dovrebbe essere perciò una delle « più utili misure di sicurezza sotto tutti i rapporti. « Ma io non voglio dilungarmi su argomenti che A il secolo XIX ha già ampiamente e nobilmente « svolti, mi limito per ciò a render noto, che tutti «i reclami fatti, sono rimasti lettera morta per « quanto riguarda il littorale prossimo a Genova < nella riviera di levante. «In questi giorni di bonaccia il mare è tea- « tro di un continuo bombardamento. Specialmente «a Pietraruggia ; la pesca colla dinamite è fatta «nel modo più sfacciato. I vandali del mare se «ne stanno tranquillamente sulle punte ad atten- « dere la preda e poi giù bombe una dopo l’altra «come se in questa località non vi fossero guardie « di finanza addette alla sorveglianza costiera. « La sicurezza con la quale i dinamitardi di « Pietraruggia esercitano la criminosa pesca, con: « ferma quello che è già stato pubblicato ; che « esista cioè a Quarto al Mare un centro di dina- « mitardi, che deve avere il lascia passare non « solo dalle guardie di finanza, ma da tutte le «autorità costituite. « Intanto fra gli abitanti di Pietraruggia e dintorni, vi è non poco timore che da un mo- mento all’ altro, possa avvenire qualche terribile À A ’ 3 disgrazia, sapendo che in una casa o nell’ altra « vi devono essere depositi di dinamite. Si dice < « À N infatti che uno di questi depositi venne trovato } « fra le bottiglie di nna cantina, ad insaputa del « proprietario, È « Si tratta adunque anche della sicurezza. « pubblica ed Ella Il.mo signor Direttore, farà «opera altamente civile, segnalando questa ver- < gognosa persistenza dei vandali del mare, fra i L « quali si annidano contrabbandieri, rapinatori, tep-. A pisti ecc. ». Ragazzi dinamitardi. Narra il Giornale « 1l Ser- chio » di Castelnuovo di Gar- fagnana che vennero, in questi ultimi giorni (18 ottobre) sorpresi dalla guardia comunale Giuseppe Ricci e dal cantoniere della via Nazionale Alfredo Bonaldi, due ragazzi a pescare col gettito di ca- stagnole di dinamite. È quindi a domandarsi quale sia la sorgente da dove è uscita tanta dinamite da esserne prov- visti perfino i ragazzi. Dinamitardi arrestati Il Corriere Toscano del 1 a- a Livorno. gosto riferisce che il sotto-bri- gadiere di finanza Orlando e la guardia Giovanni Venielli, del Deposito Franco, trassero in arresto due pregiudicati perchè sorpresi a pescare con le torpedini. Il pesce fu sequestrato e di poi Gato in dono all’ Ospedale ; e i due arrestati furono consegnati alle guardie della brigata di Marittima. Dinamitardi e passeg- La mattina del 27 settem- giero ferito a Civita- bre verso le ore 11 una barca da pesca si accingeva ad al- lontanarsi dal molo di Civita- vecchia e mentre i pescatori erano intenti a pre- vecchia. parare alcune cartucce di dinamite, il terribile esplosivo maneggiato maldestramente da certo Tani, scoppiò fra le sue mani ferendolo mortal mente. Il Tani ebbe asportata completamente una mano e spezzata l’ altra all’ altezza del polso ; ri- mase cieco ed ebbe il ventre squarciato. Tuttavia non morì sul colpo. Gli altri due ricevettero ferite ed ustioni alla faccia e alle gambe e il loro stato fu giudicato grave. Gli effetti dell’ esplosione giunsero fino sul molo. Una scheggia della barca lanciata contro un individuo che passava casualmente, lo ferì leg- germente al capo. La mano del Tani fu pure lan- ciata sul molo ed è rimasta per qualche tempo in- set gio circondata da sanguinata e palpitante atterrita. Malgrado questo terribile esempio i pescatori dinamitardi di Civitavecchia continueranno libera- mente a pescare... colla dinamite ! Pesca col cloruro in Sino dai primi di giugno al- provincia di Belluno. cuni dilettanti di pesca si erano recati alla roggia, che esiste presso la località Palu, non molto distante da Se- dico, con lo scopo di fare pesci. L’ impresa continuò per qualche tempo. Ma siccome nè l amo nè la rete potevano dar garan- zia di fare così i dilettanti che, come vedremo non sono dei poveri ignoranti una buona retata di una preda vistosa, contadini o miseri pescatori di contrabbando, ma dei benestanti distinti signori, si diedero al dilet- tevole esercizio di corrompere le aque della rog- gia con cloruro di calce e con carburo. Sotto 1° azione tali ingredienti è naturale che tutti i pesci rimanessero uccisi e che la rete riuscisse ad essere enormemente gravida poichè la preda veniva trascinata dalle aque e non occorreva che attenderla al varco. Ma non fu solo questo il grave danno pro- dotto per lo spazio di centinaia di metri. Perchè giova notare che lungo la roggia esi- chimica di stono alcune abitazioni di contadini, i quali spesso sì recano ad abbeverarsi in quelle aque potabili. In uno di quei giorni pur troppo un povero diavolo, arso dalla sete, volle l arsura bevendo un po’ dell’ aqua della roggia, ma ritor- nato a casa costui calmare da forti dolori che si protrassero anche per buona parte della notte. si sentì preso Sulle prime il contadino non sapeva spiegarsi quale fosse la ragione di quell’ improvviso disturbo allo stomaco, ma poi dubitò che si trattasse del- laqua senza pensare però che potesse essere stata corrotta. Tuttavia fu pure lo stesso contadino che finì dilettanti ave- per le quali Veva essere stata intorbidita. La scoperta venne suffragata dal fatto che il con l accorgersi che quei signori vano seco delle bottiglie Vaqua do- giorno dopo alcuni contadini allo sbocco della roggia ritrovarono una grande quantità di pesce morto, Fu allora che la benemerita arma dei Carabi- nieri, davvero questa volta benemerita anche della pesca, aprì un’ inchiesta ed il maresciallo D’ An- drea sequestrate le bottiglie, le venefiche sostanze, una folla ottenute altre prove potè assodare i nomi dei col- pevoli e denunziarli all’ Autorità giudiziaria di Belluno. Gli indiziati sono i signori: conte Corrado Zuppani, Perrera Ferdinando e Calza Giuseppe tutti di Belluno. Pesca col cloruro di calcio in Toscana. Il 5 luglio alle ore 4 le guar- die comunali Catalani Giovanni Battista e Catalani Luigi sor- prendevano nel torrente Greve in località denomi- nata « Gatti» poco distante dal Ferrone certi Ma- netti Gusmano di Domiziano negoziante di laterizi, Grifoni Dante di Carlo mugnaio, Bartolozzi Luigi fu Federigo fornaciaio, Formigli Andrea fu Pietro fornaciaio, Sacchi Alfredo di Giuseppe fornaciaio tutti del Ferrone (Greve) che erano intenti a dare il veleno ai pesci. Le guardie sequestrarono ai suddetti individui circa 8 chilogrammi di pesci, due reti, ed un in- volto contenente cloruro di calcio, e venne conte- stata loro regolare contravvenzione. | d SÒ) VARIA IN ITALIA E ALL’ ESTERO L’ opera governativa Da notizie che ricaviamo dai pel ripopolamento del- giornali politici e che abbiamo esatte ci consta che nella stagione ittio- genica del 1908 I Ufficio della pesca del Ministero le aque dolci. ragione di ritenere di Agricoltura ha provveduto, per mezzo delle Stazioni governative di Roma e di Brescia e di quella sussidiata di Belluno, al ripopolamento delle aque dei laghi e dei fiumi colle seguenti semine : La Stazione di piscicoltura di Roma immise 1,070,000 trote di fiume; 85,000 trote di lago; 50,000 corregoni bianchi; 4,815,000 gli avannotti di anguille e molti gamberi e trote arcobaleno. Inviò ad istituti incubazione e la immissione che ne eurarono la 120,000 trote di fiume; 2000 trote di lago: 80,000 trote arcobaleno e 1,050,000 anguille. La Stazione di uova e avannotti per piscicoltura di Brescia im- mise ed ordinò la immissione nelle aque dei laghi e fiumi di oltre un milione e centomila avannotti di trota fluviale, di 224,000 avannotti di trota cobaleno ; di quasi un milione e mezzo avannotti tre di coregoni; e di quasi un milione e mezzo avan- notti di anguille. al- di trota lacustre; di quasi milioni avannotti LUO i ;à un SUR gr PO ALI) 13000 no the Nel lago d’ Orta furono immesse 25 mila trote lacustri; nel lago Maggiore 1,900,000 coregoni e 95,000 trote lacustri; nel lago di Lugano 47,000 trote lacustri e 145,000 coregoni; nel lago di Co- mo 200,000 trote lacustri; nel lago di Iseo 95,000 trote lacustri, 20,000 coregoni e 200,000 anguille ; nel lago di Garda 165,000 trote lacustri ; nel lago d’ Idro 200,000 anguille, 95,000 trote lacustri e 200,000 coregoni; nel lago di Mergozzo 200,000 coregoni. Il Ministero di agricoltura ha anche fatto dono di un notevole numero di anguilline all’ imperiale e reale Ufficio di Zara Vecchia, per immetterle nel lago di Vrana in Dalmazia e al Consiglio Provin- ciale dell’ Istria per semine nello stesso lago e in quello di Arsa. A tutela di queste immissioni, 1 Ufficio della pesca ha sollecitato le autorità lo ‘ali perchè sia esercitata una zelante vigilanza da parte degli agenti pubblici, specialmente contro 1° uso della di- namite, ricordando anche come recenti sentenze della Cassazione dichiarino passibili delle pene comminate dalla legge 19 luglio 1894 sugli esplo- denti (che punisce perfino con 1’ arresto) anche coloro che per la pesca si servano di quel mezzo violento. Il detto Ufficio inoltre ha concesso e con- cede speciali premi agli agenti (guardie forestali, campestri, di finanza, carabinieri, ecc.) che si sono segnalati e si segnalino, per un’ attiva vigilanza a tal fine. Il Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio ha ri- chiesto al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici il parere circa il ripristina- mento del divieto della pesca con l uso della rete chiamata Lampara. Questo divieto fu prima stabilito con decreto dell’ 11 giugno 1900 pel periodo di tre anni, e fu rinnovato con quello del 22 luglio 1904, per altri due anni, durante i mesi di giugno, luglio, agosto e settembre; e dalla sospensione sì ottennero ot- timi risultati. La Società per la protezione della pesca nel golfo di Napoli si fece strenua promotrice della rinnovazione del divieto ed in vista del risultato avuto dall’ esperimento ripetuto già due volte, la Società di Napoli spera che il divieto diventi du- 1 che IV uso della Lampara Divieto di pesca con la « Lampara. » raturo, ritenoentin sia dannoso agl’ interessi di coloro stessi che se ne servono. essa L’ esperienza fatta dal Mini- stero di Agricoltura con l ap- plicazione di un divieto tem- poraneo della pesca del Corallo negli anni 1904-906 ha dimostrata la utilità di tutelare i nostri pescatori di barche coralline nella stagione invernale in cui, essendo scarsa € nulla la rimunerazione per quei lavoratori, pochi sono d’ altra parte i sinistri vanno ineontro. Dalla relazione presentata alla Commissione consultiva per la pesca risulta che in conseguenza Rinnovazione di di- vieto temporaneo per la pesca del corallo. quasi non ai quali essi | di quel provvedimento poche o minime furono in generale le avarie riportate dalle barche e molto ridotte le disgrazie di persone, e le poche avve- nute dipesero da cause indipendenti dalla stagione. Il Ministero di Agricoltura ha raccolto i voti degli enti locali sulla opportunità di rinnovare il divieto temporaneo in futuro ed ora ha presentato la relazione al Consiglio superiore dei lavori pub- blici per il parere richiesto dalla legge sulla pesca. Il 6 settembre sull’ imbrunire un enorme cetaceo si è arenato sulla spiaggia della marina di Massa, popolata da una fiorente colonia di bagnanti. Alcuni operai che lavoravano in prossimità della spiaggia, e precisamente nella località detta Bondano, hanno veduto fra le onde del mare lie- vemente agitato come un isolotto semovente dal quale sorgevano ad intervalli violenti getti d’ acqua che ricadevano poi fragorosamente, come vivaci zampilli. Comprendendo che si trattava di un grossis- simo cetaceo, da loro non mai veduto nè immagi- nato, rimasero dapprima terrorizzati; ma poi, chia- mata altra gente, entrarono nell’ acqua assai bassa in quelle parti e si accostarono all’ animale che si era frattanto arenato. Il grosso balenottero — giacchè d’ un bale- nottero senza dubbio si trattava — era quasi mo- rente. Pure dava ancora dei guizzi formidabili con le mostruose pinne caudali e non era troppo pru- dente avvicinarsi. La pesca di un enor- me cetaceo a Massa. Gli vennero passate attorno alla coda delle grosse funi; ma queste furono spezzate. Applicate allora delle catene di ferro, che servono per la liz- zatura dei blocchi di marmo, si attaccarono a que- ste diverse paia di buoi per trascinare il cetaceo a riva, all’ asciutto; ma essendo la spiaggia com- posta di finissima arena, il grosso e pesante bale- nottero vi si approfondava senza inoltrare ; per cui l impresa venne abbandonata. Il peso del cetaceo era almeno di, dodici ton- nellate; certamente un così grosso cetaceo rara- mente è stato catturato nel Mediterraneo. Il Comando locale delle guardie di finanza ha telegrafato al Ministero per le opportune istruzioni. Nuovo voto per una I voti sn questo argomento risalgono a ben lontano. Nel I interesse della pesca nazio. nale si incominciarono a formu- larli nel 1899 al 9° Congresso Nazionale di Pesca tenutosi in quell’anno in Ve- esplorazione interna- zionale oceanografica nel Mediterraneo. nezia. Di poi e in Congressi di pesca, nazionali ed internazionali, ed in sezioni di Congressi interna- zionali d’ agricoltura ed in Congressi nazionali ed internazionali di pesca, di geografia ete. il voto — 143 — È fu Sempre riproposto, relatore quasi sempre 1 e- gregio direttore della Stazione di Pesca in Roma, | prof. Decio Vinciguerra. Il quale nello agosto trattò ancora 1 argomento nel internazionale di tenutosi a Ginevra. Dalle relazioni pubblicate dai giornali politici si rileva che il Vinciguerra dopo aver rilevato come dallo studio delle condizioni fisiche e biologiche del mare dipenda lo sviluppo ed il perfezionamento dell’ industria della pesca venne ad esaminare le ragioni per cui il Mediterraneo pescoso degli altri mori. Ma il relatore ritiene che la diventare anche nel Mediterraneo fruttifera quando si trovasse modo di esercitarla utilmente a profondità maggiori delle attuali, citando i fatti che dimostrano questa possibilità considera- zioni teoriche che la confermano, tra cui princi ‘pale quella delle uniformità di temperatura negli strati profondi del Mediterraneo. Anche lo studio delle condizioni di correnti, di salinità e di tem- perature delle aque superficiali distanti dalle coste, può fornire dati importanti per la pesca ed in ispecie per quanto riguarda la comparsa periodica scorso Congresso geografia apparisce meno pesca più e le di alcune specie, quali il tonno e la sardina. Il Vinciguerra espose poi il programma di ricerche preparato dalla società geografica Italiana richiamando i precedenti voti dei congressi italiani di pesca per l’ esecuzione di tali ricerche. Ha insistito della. collabora- zione internazionale analogamente a quanto si è fatto per i mari del Nord ed ha guente ordine del giorno che il Congresso approvò ad unanimità : sulla necessità proposto. il se- « Il nono congresso geografico internazionale ri- conosce la opportunità di una esplorazione oceano- grafica del Mediterraneo, in ispecie dal punto di vista dell’ interesse della pesca marittima ed affida al Comitato del Congresso V incarico di promuovere una conferenza tecnica nella quale siano rappresen- tati tutti gli Stati mediterranei, allo scopo di stu- diare il programma di un tale lavoro e i nrezzi per compierlo. » Manuale per la coo- Il governo marittimo di P 8 perazione peschereccia Trieste si è fatto editore di in Austria- Ungheria un Manuale per i consorzi dei pescatori, nell’ intendimen- to di nel campo della promuovere un’ efficace azione cooperativa pesca. Il redatto in forma chiara e popolare, contiene anzitutto la storia dei pesca, quindi reca uno statuto modello per gli stessi, dà le indicazioni manuale, consorzi di potrebbe. Î necessarie per formare un consorzio, riassume in breve normative della consorzi, indica i libri indispensabili, le imposte, le disposizioni legge sui le competenze ed i bolli che occorrono ai con- infine tratta della e di altre disposizioni per i consorzi. Quanti hanno interes- se di consorzi di pesca chiedere copie del Manuale al Governo marittimo, rispettivamente ai Capitanati di porto e sanità marittima. La pubblicazione di Manuale stata deliberata dalla Commissione centrale per la pesca marittima su proposta del dott. Francesco sorzi ed revisione possono questo era Salata, il quale ne curò anche la compilazione. CONGRESSI Dal 22 al 26 settembre ebbe luogo in Washington il quarto Congresso internazionale di pe- sea, con lo scopo di discutere sopra importanti problemi relativi alla pesca ed alla piscicoltura. La « Neptunia » diede già per esteso il pro- Congresso internazio- nale di pesca a Wa- shington nel 1908. gramma di questo congresso. Ricorda ora fra i vari argomenti trattati, i seguenti come i più impor- tanti: I— Industria della pesca (apparecchi e metodi di pesca, preparazione e conservazione del pesce, utilizzazione di prodotti minori). II — Questioni concernenti il ceto pescareccio (igiene nei bastimenti e nelle case dei pesca- tori, malattie dei pescatori, mezzi per preve- nire infortuni marittimi, scuole di pesca). III — Leggi e regolamenti relativi alla pesca, alla piscicoltura e agli inquinamenti delle acque. — Legislazione e statistiche sulla pesca al- l estero. V — Aquicoltura (pesci d’aque dolci, pesci di aque salse: molluschi, crostacei, spugne, alghe ed altre piante. VI — VII — VIII — Ricerche biologiche anplierte alle aque cd agli animali aquatici. Acclimatazione di pesci esotici. Passaggio e scale di monta per i pesci. — Malattie dei pesci, dei crostacei, dei mol- luschi e di altri animali aquatici. X — Pesca all’amo e sport di pesca. Il Congresso interna- Il Congresso internazionale zionale per la pesca di Washington ha deciso di a Roma nel 1911. riunirsi in Roma nel 1911 ed ha dato notizia di tale delibe- razione al sindaco di Roma col seguente tele- gramma : . « II IV Congresso internazionale di pesca in Washington ha proclamato Roma sede del pros- simo Congresso da tenersi nel 1911. » reni peer rile via dt n = Te n Dai P, SL RSI " ‘ I più importanti prodotti delle aque sul Mercato di Venezia nella se- conda quindicina del mese di Agosto e nella prima quindicina di Settembre 1908. Branzin — Labrax» lupus : Kg. 3920 » 1800 Tria — Mullus surmuletus : Ke. 180 » 640 ' Corbetto — Umbrina cirrosa : Ke. 3400 » 2950 Dental — Dentea s.: Kg. 3250 2250 Arboro — Pagellus erythreus : Kg. 2640 » 5850 Sgombro — Scomber scombrus : Kg. 2340 « 2331) Lanzardo —- Scomber colias : Kg. 3080 » 1440 Ton — Thynnus s.: Kg. 48768 51307 Sanpiero — Zeus faber: Kg. 520 » 490 Volpina — Mugil cephalus : Kg. 3550 » 3060 Caustelo — Mugi! capito : Kg. 5200 » 3400 Lotregan — Mugil auratus : Kg. 2340 » 7390 Verzelata — Mugil saliens : Ke. 3900 » 6300 Bosega — Mugil chelo : Kg. 2500 » 3210 tombo-Soazo — Rhombus s.: Kg. 884 » 2040 Sfogio — WSolea s.: Kg. 2640 » 3200 0.90 0.80 (Dalla Statistica del mercato del pesce del prof. dott. G. Nalato) aL. 4.- » 4.20 a L. 4.50 » 4 50 a L.' 2.40 » 3 a I 240 » 2.60 mel e]t60 » 1.10 a L. 1.80 » 0.90 aL l- » ih= a L. 2.40 » 1.50 a 160) » 1.70 DU 240 » 2.50 CIR er » 1.80 a L. 1.80 » CASS CN ES 310) » 1.70 aL 2/60 » 1.80 a L. 2.40 » 210 a L. 40 3.50) va a Sardella — Alosa sardina : Si - Kg. 26600 da L. 0.68 a L. 1.10 » 22600 » 0045: Sardon — Engraulis encrasicolus : Kg. 2330 da.L.. (065° cattico0 » 2120 ae (071) » SO.SD Bisati marini — Anguilla vulgaris : Kg. 3400 daL. 0.80 a L. 1.40 » 4400 » 6.80 » 1.30 Bisati femenali -- Anguilla vulgaris : Kg. — da L. — aL _ » _ » — » — Calamari — Loligo vulgaris : Kg. 2090 da L. 1.40 a L. 3.40 » 3150 i alii » 4. — Sepe — Sepia oficinalis : Kg. 8350 da L. 0.48 avili. R0 > 8000 » 0.50 » l— Folpo — Eledone moscata : PE RITI VOTE ri Kg. 8200 da L. 1— a L. 1:30 » 11900 » 1 » 1.20 Peocio — Mythilus s.: Kg. 1230 da L. 0.60 a L. 0.85 » 2000 » 0.40 » 0.65 Ostreghe — Ostrea s.: Kg. — da L. — a Li = » e » ce » —___ Scampo — Nephrops norvegicus è i Kg. 2280 da L. 1.40 a L. 2.40 » 1640 » 1.40 » 2.40 Astese — Homarus vulgaris : Kg 485 da lens Coe CAM » 332 » 2.40 » 3.50 Aragosta — Palinurus vulgaris : Kg. 1150 da L. 3.-- a » TS0 » 3.20 » 48 Mazaneta — Carcinus moenas (Femm.) : Kg. 68000 da L. 0.14 a L. 0.30 114000 » 0.18 » 0.24 Moleche — Carcinus moenas (in muta) : Ke. 1360 da L. 0.70 aL la » 650 » 0.70 » 0.90 —_——P—_—_P—ttt<***+t+s-zsz-stg-*----* Dorr. DAVID LEVI MORENOS Direttore responsabile Vicenza 1908 — Arti Grafiche Vicentine TERME DI BATTAGLIA Tea: Venezia- Bologna, a due minuti dalla Stazione Ferroviaria. 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Questa corteccia di Pino, superiore per qualità a tutte quelle provenienti dalle altre località, è da preferirsi come assolu- tamente pura da miscele di qualsiasi specie.: Per acquisti all’ ingrosso indirizzarsi alla Raffineria Silvio Pivato - /sola della Giudecea - VENEZIA AI A cura della Rivista Credito e Cooperazione, si è Saffo DA VID LEVI MORENOS T problemi del Credito e della Cooperazione per le Industrie Peschereccie Ttaliane. Un volumetto di oltre 40 pag. L. 0.50 si it - e PA Gi E Rivista quindici- ‘È G. Pinardi PREFAZIONE pone { | nale di Politica, ? —— ASTE Dr | Scienza eò firte . | . A. Schiavi di LUIGI LUZZATTI LI BE RE. | resi DIRETTORI: Arturo Labriola - A. O. Olivetti— Fran- . cesco Chiesa. JE A LIA & pa FA Sommario del N. 3: pe cu PRA Arturo Labriola - L'onestà polemica contro G. Plekanoff — Louis Dumur - Nietzsche e la cltura — Edouard Berth - Mercanti, in: | ; tellettuali e politicanti — Ciro Alvi - Viva la vital (Novella) — - Vallini - Dopo il teatro (Versi) — Guido Marangoni - Pagine C &; N O M | CA d'Arte — Pirro - Lettere ed Arti — Ausonio Semita - La politica della quindicina - Notiziario — Alberto Norzi - Cronaca scientifica - Bibliografia - Dalle Riviste. I a A e E ANNUARIO DELLA ATTIVITÀ NAZIONALE Prezzi d’ abbonamento: I E Italia e Svizzera: Anno Fr. 10.— Semestre Fr. 5. = 7 3 Altri paesi .:-l» » 5. » » 7.50 La Popolazione - |’ Agricoltura - - ta . = x A 2 Ogni fascicolo di 64 grandi pagine Cent. 50 L’Industria - Il Commercio - La — —. In vendita presso i Librai e le principali Edicole — — Finanza “all Lavoro ARE Chiedere numeri di saggio agli editori Egisto Cagnoni & C., Finno ll — 1908 Società Editrice “ Avanguardia, — LUGANO. = = => = MAN MI__— MILANO Gocicta Editri ice di Nunigii) mm Gesì 12 oa o: gg e Le Congregazioni di Carità, le Case di Salute, gli Ospedali ecc. si rivolgano fiduciosi, per il loro fabbisogno in cotoni e garze da medicazione alla Società — — — ’ î î . 3 i AI L’Antisettica di Luino (Como) => che è il più grande e moderno Stabilimento — || Ci 1 per Ja fabbricazione delle medicazioni anti- : ò c è 0 È Setbiches = Miane dna gl | sx spec) RL : Fornitori sei Ministeri della Gu e della Marina E ———_- Esportazione in tutto il mondo —— — 3 Rappresentante in Venezia: EMILIO MONTI ? Uenezia —— S. Fantina N. 1872 — Telefono N. 13-06 —— Uenezia E VIEN ZA ; HOTEL D’ITALIE BAUER e RESTAURANT BAUER GRUNWALD GIULIO GRUNWLD, senior, Propriet. MEIER TOO “i e ag "Sir Si » mbre - Dicembre 1008 — N.\10-11, 1107 i AVE RIVISTA ITALIANA DI PESCA ED AQUICULTURA MARINA - FLUVIALE - LACUSTRE PREMIATA CON MEDAGLIA D'ORO all’ Esposizione Naz. di Milano 1894, - Esposizione Naz. di Torino 1898. - Esposizione Internaz. di Milano 1906 Fondata e diretta dal Dott. D. LEVI MORENOS Redattore Capo Rag. M. CAMUFFO o een BOLLETTINO UEFICIALE della Società Regionale Veneta per la Pesca e | Aquicultura e delle Istituzioni annesse: Scuola Veneta di Pesca. — Asilo pei figli derelitti dei marinai-pescatori dell'Adriatico. Cassa di Previdenza « S. Marco » fra Pescatori Veneti Dad Organo Centrale per promuovere la Federazione Nazionale Aquicola STOSMI:M- ASRELO:: Grablovitz G. — Sulle maree dei nostri mari. .Ellena T. — La pesca, la lavorazione e il com- mercio delle spugne, con speciale relazione a Tripoli di Barberia. - ., ‘ NoTE - COMUNICAZIONI - CORRISPONDENZE O. T. — Osservazioni sulla nutrizione della sar- dina. - Riassunto di una nota di Casimir Cépède. Red. -- La pesca delle sardine ad Arcahon, per mezzo dei battelli a vapore. Ninni E. — Sopra una nuova forma di metacro- matismo. FA Norte TECNICHE Tona 0. — Pasta a pallottole per i pesci. Tona 0. — Il verme e le sue diverse varietà. NOTIZIARIO MSI Cav. Luigi Bellini BB - Sulle scuole ambu- lanti dei pescatori - Cooperativa fra pesca- _——— =_———@— tori di Procida - Una lega di pescatori a Ca- gnano Varano. VoLkLORISMO PESCHERECCIO Bullo C. — Garibaldi a Cesenatico ed i pesca- tori Chioggiotti. RECENSIONI Tona 0. — Malfer F. - Il Lago di Garda in un decennio di pesca 1897-1906. Tona 0. — Supino F. - Note biologiche sugli Agoni. Tona 0. — Supino F.- I così detti pesci anti- malarici. I più importanti prodotti delle aque sul mercato di Venezia, nella seconda quindicina del mese di Settembre e nel mese di Ottobre 1908 Indice dell’ annata 1908. _———_—_—*—" È ; . 5 MES : x e Messina perchè appartenenti a brevi zone dì transi- o À \ / 1 { i A 5 zione, DOnGha La Canea perc prossima alla linea no- : E tino: i i ei co dale, ma il risultato non varierebbe sensibilmente. Parenzo . . : . 5 9 4 39 Pirano È ; ò : ; O 9S Trieste. : : : E SIG SI Bacino Est Grado E 5 È c ; 10 0 SS và n LIU i / 3 ; DE fe Alessandria (Egitto). - ; een 30? o PAGINE CATIA na 3 i Porto Bio. dpi i ott ST Bitto Consini È é ; 5 10 4 5a RED (RANIR) { i : i Sdi Sp ” bi sei Tripoli (Siria) . . ; c 97.0 61 SR: i $ i PIERO, #1 Famagosta (Cipro) . 2 ? 90 61 è Vromo (golfo di Volo) " 5 90 76 Ora portuale media == 9" 8" (escluse le prime tre dalla zona nodale) Ora portuale media = 8" 54" MIO Oscillazione di 24 ore sideree Mediterraneo occidentale Ora Ampiezza Tolone . . " È IS 64 Genova . £ 5 ; 5 ZO) 65 Livorno . ; è . : 18 6 55 Ischia ; E } i 0020878 60 Cagliari . ° : h 2040 49 Palermo . o ; i , ZO 45 4 Media = 19% 8 Mediterraneo orientale e Adriatico Ora Ampiezza Mazzara del Vallo . , 3 Ju (9m 60 Malta " 6 i : È 89 29, Catania . È » i E 10 0 Bari. ; ì 7 È ; OSO 5S Ortona . 5 E ; è TS 192 Ancona . o ù A x 11 9 204 Porto Corsini . ; A 4 19 al 210 Venezia . o : » 5 IC: 375 Ragusa . : È È 5 1002 SS Pelagusa . È > 5 AEON, 109 S. Andrea i i i i ata 129 Lesina. P . è \ LONGO 150 Rogosuizza i x : È T015 152 Porto Tajer |. È i . TONES 163 Zara. _ è ; , > 0 234 Fiume i , 7 x 7 bl +2 257 Pola. È è 5 ; TONN5 295 Trieste. I; i 4 i to 392 Media = 10% 9 Dd La pesca, la lavorazione e il commercio delle spugne, con speciale relazione a Tripoli di Barberia. (Rapporto del dott. Tiro ELLENA, titolare di una Borsa di pratica commerciale a Tripoli di Barberia). Cenni storici Sino dall’ antichità più remota era conosciuto questo prezioso prodotto del mare e dalla» stessa epopea omerica si rileva, che 1’ uso delle spugne era già entrato nell'economia domestica di quei tempi: certo si è che nei primi periodi, di cui la storia può darci cenni sicuri, la pesea delle spugne era esercitata nelle isole dell’ Arcipelago greco e specialmente nelle Sporadi. Aristotele stesso, par- lando delle spugne, dice che la buona qualità si pescava entro il Capo Matapan e che al di là di questo si aveva la qualità scadente, fatto che si verifica ancora al giorno d’oggi. Le qualità note agli antichi erano distinte in fine (pienos) e non fine (areos) e tra le fine le bel- lissime, che si denominavano «axrilios, o strettissime. Per la pesca si usavano o la fiocina o si ricorreva all’opera di pescatori ienudi e Aristotele » ., parlando di essi, dice che questi pescatori, per uso di un congegno, che egli paragona alla tromba dell’ Ele- trattenersi molto sott’ aqua, facevano fante; ciò ha fatto dubitare che già sino d’ allora si facesse uso di una forma embrionale del mo- derno scafandro. Nel periodo della massima floridezza greca e romana l’uso delle spugne è grandissimo, tanto da diventare la spugna uno degli elementi più neces- sari alla vita domestica di quei popoli. L'uso di essa decade subito sotto i Bizantini e sotto la dominazione turca esso scompare quasi totalmente e le poche isole, che esercitavano questa pesca, inviavano i loro prodotti alle fiorenti re- pubbliche di Genova e di Venezia, donde il nome di Venise, che ancora oggi denota in Francia una qualità di spugna. AI principio del secolo XIX il campo della pesca delle spugne era ancora limitato al Capo Matapan, le isole Jonie, I’ Arcipelago e Asia Minore. Non fu che mezzo secolo fa, che la pesca delle spugne dalle isole di Symi e di Calymnos sì spinse in Egitto e nella Cirenaica orientale e fu solo verso il 1585 che un pescatore greco scoperse i banchi della Tripolitania, dove, a causa delle esa- gerate ipotesi sulla produzione di questi banchi, affluirono numerosissime flottiglie di pescatori, ge- nerando una crisi famosa di queste imprese, crisi tanto più grave, data anche la qualità della spugna pescata, di molto inferiore a quella già corrente sul mercato. La pesca della Tripolitania ha però continuato in seguito a risorgere e con tanto buoni risultati, che si può dire che questa pesca ha, come quella di Lampedusa, fatto la fortuna di gran numero di pescatori e di armatori. Lo sviluppo di questa pesca in Tripolitania ha incoraggiato e facilitato la pesca in Tunisia, dove oggi esistono mercati importantissimi di spugne, e ciò specialmente in forza della comodità dell’ esistenza di numerose banche e dei porti e banchieri. Centri di pesca La pesca delle spugne si fa in tutto il Medi- terraneo e primo centro per la qualità è 1 Egitto; seguono, quindi, la Soria, la Cirenaica, le isole e i banchi della Grecia, la Tripolitania, la Sicilia e la Tunisia. Le spugne pescate in Italia (Sicilia e Sardegna) sono di qualità fina, ma di prezzo tanto alto quanto quello delle spugne della Tripolitania e della Ci- renaica. In America la pesca si fa nelle Antille e nelle Florida; e la qualità della Florida, essendo quella che più si avvicina alla Mediterranea, è di prezzo più elevato. La pesca delle spugne è esercitata quasi esclu- sivamente da greci, in ogni centro di pesca: in America, oltre che da greci, è esercitata da negri impiegati come pescatori. In Italia sono pescatori di Torre del (Greco, di Terranova di Sicilia, Lampedusa e Trapani, che esercitano questo mestiere. 5 Le partenze per la pesca si verificano nella buona stagione (campagna estiva), cioè dal Maggio al Novembre, però anche durante Vl inverno gran delle conda campagna (campagna invernale). Generalmente la pesca viene fatta dalle com- parte barche di pescatori iniziano una se- pagnie di pescatori, che compongono 1 equipaggio delle barche adibite a quest’ uso, o con sceafandri, o a torso nudo o con le così dette cangave. L'impresa è in conto sociale fra tutti i membri della compagnia. In questi ultimi anni le coste sono state tanto sfruttate, che non si dà più il tempo alla spugna di riprodursi; ciò ha spinto la pesca a profondità sempre maggiori, con maggiore sacrificio di vittime umane. Anui or sono una barca da pesca con Jo sca- fandro era composta di 4 o 5 palombari e di Sa 10 o 20 metri di pro- 10 marinai e lavorava a fondità, pescando circa 1000 chili di spugne, che si vendevano per circa 20000 franchi; oggi invece il capitano, capo della compagnia, è obbligato ad gr associarsi 10 0 15 palombari e 20 o 25 marinai, per poter pescare la stessa quantità di spugne, scendendo a profondità di 40 e 60 metri. L'alto rischio della vita ha fatto, quindi, enor- memente accrescere il compenso dovuto al pesca- pagg t07. tore, tanto da triplicare il costo della partita d pescata. a Le compagnie di pescatori di spugne sono così composte : x di un capitano, riconosciuto capace di navigare e nello stesso tempo di saper dirigere la compagnia; di marinai addetti alla navigazione; di palombari, adibiti alla pesca. Il capitano si rivolge ad un capitalista e si fa da esso antecipare i fondi necessari, sui quali rilascia il 18, il 20 ed anche il 24 per cento; col ‘apitale avuto anticipa a sua volta prima a sè stesso la quota contrattata, poi ai soci tutti e pa- lombari e marinai, in proporzione del lavoro e della capacità di ciascuno e della percentuale di cui ciascuno ha diritto sul quantitativo di spugne pescate. vitornati dal viaggio, a campagna finita, ven- dono il prodotto al maggior offerente, pagano col ricavato l’anticipazione avuta dal capitalista, uni- tamente agli interessi, e si dividono il residuo, in proporzione della percentuale loro spettante per contratto. In generale, la pesca delle spugne viene fatta dai pescatori del Inogo dove esse si trovano, un tempo, invece, si faceva esclusivamente nelle isole di Symi, Egina, Calymnos e Hydra. In questi ultimi anni, però, a causa dello svi- luppo che ha preso questo genere di pesca fra gli italiani, e fatto che le francesi, austriache ed italiane hanno cercato di comperare per il case direttamente le spugne dai pescatori della Tripoli- tania e della Tumisia, Sfax, Tripoli e Lampedusa sono diventati mercati importantissimi di questo articolo. Il movimento dei vari mercati si riassume presso a poco nelle cifre che seguono: Symi, 2 milioni e 300,000 franchi; Calymnos, 1 milione e 400,000 franchi; Egina, 500,000 franchi; Hy- dra, 1 milione e 500,000 franchi; Tripoli, 600,000 milioni di franchi circa; Lampe- 300,000 fr; Gerba (Tunisia), 200,000 fr. Occorre, però, considerare che quasi tutto il riversato sul mercato di Sfax: è da augurarsi, perciò, che il ca- pitale italiano riesca in avvenire non. lontano ad Tripoli il prodotto della pesca italiana, assicurando ai nostri pescatori, che franchi; Sfax, 2 dusa, prodotto della pesca italiana viene attirare sul mercato di dessero la preferenza a questo mercato, la colloca- zione rapida delle spugne ed il suo appoggio morale ed economico. che trattiene i La ragione principale, però, EA italiani _ pescatori spugne nella Tripolitania è la | porto sicuro, nel quale le barche possano trovare riparo dai forti venti e dalle correnti marine, dall esercitare la pesca delle mancanza di un Sistemi di pesca Come per lo passato ed in epoche molto lontane da noi, la pesca delle spugne si fa colla fiocina, o valendosi dell’ opera dei pescatori, che ignudi si tuffano alla ricerca del prezioso prodotto. La fiocina vale, però, solamente per le pro- fondità di 5 metri al massimo, ma nel Mediter- raneo, dove le profondità normali di pesca sono maggiori, la fiocina è poco usata. I pescatori venivano principalmente dalle isole di Symi e di Calymnos, dove sino da ragazzi si esercitano a rimanere sommersi sott’aqua ed anche oggi si vedono pescatori capaci di restare tuftati, alla profondità di 60 metri, per il periodo di tre a quattro minuti. Questo metodo di pesca, che richiede un grande esercizio e grande capacità, aveva i suoi gravi inconvenienti: prima di tutto esponeva la vita del pescatore al rischio continuo dei pescicani ed in secondo luogo al pericolo delle correnti sot- tomarine, che talvolta impedivano al pescatore di ritornare alla superficie. L’ esperienza ha cercato di eliminare, per quanto fu possibile, questi inconvenienti ed oggi i pescatori si servono di una pietra rettangolare delle dimensioni di 60 centimetri per 40 circa e dello spessore di circa 8 centimetri, che viene im- piegata non solo come mezzo di direzione durante la discesa subaquea, ma anche per aftrettarla. Questa pietra è solidamente attaccata alla barca per mezzo di una fune, che serve pure da mezzo di comunicazione per il pescatore, quando vuole avvisare l'equipaggio della barca per risalire alla superficie. Coll aiuto di questo mezzo primitivo, il pe- scatore si dirige verso quella parte del fondo dove ha intravisto delle spugne, abbandona la pietra sul fondo e tenendosi legato con un’altra fune che parte dalla fune principale e che impedisce che egli sia trasportato dalle correnti, eseguisce la sua pesca in un raggio di qualche decina di metri. La pesca si fa pure con il sistema delle cangave. La cangava è un semplice congegno for- mato da un robustissimo ferro tagliente, che tra- scinandosi sul fondo del mare svelle tutto ciò che trova sul suo cammino e lo raccoglie nelle maglie a sistema di rete chiusa annessa al congegno. La cangava è messa in moto dalla barca a vela ed è il sistema adottato da gran numero dei pescatori delle isole dell'Arcipelago e da tutti i pescatori italiani. Brano questi i sistemi di pesca più noti ed usati quando un pescatore dell’isola di Symi, la- vorando come palombaro all’ apertura del Canale di Suez, pensò di adattare il sistema dello sca- fandro anche alla pesca delle spugne. Data 1 abbondanza dei depositi di spugne allora esistenti, perchè ancora inesplorati dai pe- scatori col vecchio sistema, I adozione dello sca- fandro ha portato una vera rivoluzione in questo genere di pesca, e la popolazione dei pescatori ignudi, che vi scorse la fine del loro prezioso me- stiere, sì oppose, anche con dimostrazioni violen- tissime, alla introduzione di esso nella pesca delle spugne. Malgrado queste energiche rimostranze, la pesca cogli scafandri assunse in brevissimo tempo uno sviluppo considerevolissimo per 1 alto valore dell’ articolo e per i nuovi campi d’industria che si aprivano col nuovo sistema. Il saerificio di vittime umane fu, però, la triste conseguenza del rapido rifiorire di queste imprese, tanto che il Governo Ottomano ha do- vuto impedire la pesca cogli scafandri nelle aque dell’ Impero. L’ iradè rimase, però, lettera morta, e venne in seguito modificato, coll’ impedire la pesca sola- mente nel raggio di tre miglia dalle coste ottomane. (Queste restrizioni hanno fatto emigrare la pesca verso le coste della Grecia, della Tunisia e della stessa Tripolitania, dove il valy permette di pescare, in seguito al fatto che da molti anni non si verificano molti casi di vittime umane. Le barche adibite alla pesca delle spugne ed della secondo le varie isole e i porti che vi si dedicano : il valore produzione sono così distribuiti, | la) | ° " E ISOLE È 3 | A 2) | = G [©) (CA) n NESS ILINE N.° | Franchi Turchia | cai Shot a ari e i a 39 130 | 240 | 2,400,000 CAlvDINONE eee e at 2520) 120 10 | 1,080,000 SOT ST i TAN 6 | 10 150,000 Castello Rosso (Kasteloryz0) . 3405 » 100,600 BI dritto 60 180,000 Grecia IBS pe RE lE ) 6 330,000 Hd rase o e OO N 40 |1,200,000 Spezzia,(Spetzal)io. to, 10 ) 200,000 Ernia ione sata eta E » » 20 100,000 Mepolitanit. Ve. ea 22 S 600,000 Tunisia | DEROGA DORIA O OREOA (LETO 6 | 30 180,00 | Italia | 300 | 2.300.000 | Le cangave italiane sono così distribuite: 120 a Torre del Greco, 100 a Trapani, 50 a Lampedusa e 30 a Terranova di Sicilia. Nella produzione della Tunisia deve pure con- siderarsi il prodotto della pesca fatta dagli arabi nei periodi di bassa marea, 300 mila franchi circa. Qualità delle spugne Nel delle 4 qualità principali, così denominate : commercio spugne si conoscono Qualità Cavallo ( Venise in francese, Honeycomb in inglese); Qualità Fine Turkey in inglese) ; (Champignon in francese, Pine Qualità Zimoca (Fines dures in francese, Broni in inglese); Orecchie d’ Elefante (Oreilles d’ Elephante in francese, Wars 0° Leather in inglese). Il prezzo medio per chilogrammo può essere stabilito sulla base della qualità Cavallo, che co di stituisce il primo elemento di ciascuna partita spugne ed è, per i singoli centri di produzione, presso a poco il seguente: Egitto (Mandruca) . da franchi 100 a 120 Bengasi ; . » » 60» _S0 Arcipelago — . : ) » 40 » 60 Tripoli . : 3 » » 30 » 50 Lampedusa . È » » 30» ‘40 Sicilia. 3 : » » PESTO Tunisia . ; - » » 12 >» 29 Proprietà di una buona spugna La spugna di ottima qualità deve essere di tessuto finissimo, elastica, assorbente, leggera e di grandezza media, deve cioè, come comunemente si dice dai, pratici, riempire la mano aperta. È per il fatto della grande difficoltà, che si incontra nella determinazione del valore di questo prodotto, che una spugna di una stessa grandezza può valere da 530 centesimi a 530 franchi; ciò i di tanto che il prezzo spiega pure enorme differenza prezzo che corre tra qualità e qualità; di un chilogramma può variare da 60 centesimi a 500 franchi. Lavorazione delle spugne Sul fondo del mare le spugne o sono adagiate sopra pietre o sporgenze di scoglio, o sull’ alga, 0 sopra una sabbia grossolana detta Tragana: pietre sono alquanto aderenti, alla tragana: n all’ alga pochissimo. : Le spugne vivono, però, anche stacca queste spugne, rotolando sul fondo del mare | causa delle correnti marine, perdono la morbidezza. À tag del loro tessuto: sono infatti di qualità scadente sono chiamate in arabo Hagi (pellegrino). è Sul fondo del mare le spugne si presentano tutte nere, contenenti un liquido spesso di consi-. stenza lattea, che viene eliminato dai pescatori immersa nell acqua marina stessa ed agitandola; dopo una immersione. di 24 ore battono la spugna in modo da provocare una maggiore uscita del liquido latteo, rilavano la ripetendo l'operazione, finchè non rimane che la fibra, il tessuto della spugna. stessi col lasciare la spugna spugna, così La spugna, così ridotta, è però ancora rico- perta da un velo nero, che i pescatori eliminano facilmente con una punta tagliente. i Le spugne vengono, quindi, infilzate in corde esposte al sole per il loro completo prosciugamento, ed una volta bene asciutte sono imballate in sacchi e vendute dai pescatori come spugne allo stato greggio. Alla loro volta i negozianti aquirenti, 0 ri- spediscono le partite tali e quali sui vari mercati. europei, oppure le lavorano sui mercati d’ origine, preparando il prodotto di esportazione verso 1° In- ghilterra per lo più in Germania. Queste diverse lavorazioni, alle quali Je spugne vengono assoggettate, varia a seconda del mercato di destinazione. Nelle spugne destinate per l Inghilterra, tutte le irregolarità, che presenta la base della spugna, che è aderente al fondo del mare, vengono tagliate colle forbici, in modo da dare ad essa una forma regolare. È La bagno leggero di acido solforico od ossalico al 3 spugna viene in seguito passata in un o 4 per cento: questo bagno serve per togliere il colore rossastro, che la spugna ha nella parte inferiore, cioè nella radice. Tolta dal bagno di acido solforico, la spugna, dopo un’ accurata lavatura, riaquista, per mezzo di un bagno leggero di calcina, il suo bel colore na- turale, perduto nel bagno d’ acido che aveva reso la spugna nerastra. 1 Lavata ed asciutta, la spugna viene in se- guito sabbiata. A tal uopo si impiega una sabbia finissima, che si trova nelle medie profondità del Capo Corona, sulle coste dell'Asia Minore. Questo sistema di sabbiatura delle spugne sussiste ancora, perchè la clientela inglese e te- desca, che compra e vende al minuto, persiste sempre a voler vedere nelle spugne detta sabbia a - causa del sistema della vendita a peso. La sabbia contenuta faciliterebbe perciò la vendita, venendo il prezzo regolato a seconda della quantità di sabbia contenuta. Le spugne sabbiate ed asciutte vengono dai negozianti divise in 4 qualità ed ogni qualità in 8 od in 9 grandezze ed imballate in casse, ben con- fezionate, di legno bianco, del valore ciascuna da 200 a 300 franchi. Tale è la preparazione del prodotto nei paesi d’ origine per le destinazioni di Londra, Trieste e Berlino, dove le spugne si vendono dai negozianti al minuto tali e quali sono ricevute dall’ Oriente. Medi. subire le Gli altri paesi ricevono le spugne del terraneo allo stato greggio; fanno loro operazioni accennate per regolarne la forma ed il bagno di acido solforico, ma dopo questo bagno, per dare alla spugna una colorazione più bianca del naturale, la passano in un bagno leggerissimo di permanganato di soda: in seguito le fanno subire un’ altro bagno di iposolfito di soda, che le ridona il colore candido. La spugna è lavata per venire sottoposta all’ ultima operazione di colora- zione, ottenuta o coi cristalli di soda o colla cal- cina o col zafferano, ecc., a seconda delle esigenze del mercato. Quest’ ultima lavorazione è detta Uso mentre la prima suddescritta è Londra od Uso Trieste, Il mercato principale per il poi accuratamente Parigi, denominata Uso delle spugne è Londra, che da sola consuma quasi tutta la buona qualità, perchè gli inglesi non servono delle spugne come uno dei primi elementi dell’ igiene domestica e della loro toilette, ma adi- biscono le spugne di qualità fine a molti altri usi, non ultimo certo quello della pulitura dei loro ca- valli, che ingenera un consumo non indifferente e consumo solo si una cifra di commercio considerevole. Dopo Londra e sue colonie, con essa l Inghilterra tutta e: le segue per l importanza come mercato di consumo Parigi, viene dopo Trieste, che fornisce non solo l’ Austria, ma parte dei paesi tedeschi. IL’ America fornisce i mercati di una quantità di spugne forse maggiore di quella del Mediterraneo. anche gran I principali centri di pesca e mercati di spugne sono la Florida (Tarpongspring) e le isole delle Antille, specialmente Cuba (golfo di Batabano). La pesca della Florida, iniziatasi in tempo recente e sviluppatasi non sono ancora due anni, impiega già un centinaio di barche a scafandro con equipaggio greco e dà una qualità, che è senza dubbio la qualità americana che più si avvi- cina alle spugne Tunisine e Siciliane, inferiori del Mediterraneo. le qualità La pesca di Cuba dà invece un prodotto for- tissimo di qualità scadente, ordinarissimo, di un valore medio di franchi 2 al chilogrammo, prodotto che ingombra i mercati e che, per la sua somi- glianza alìa spugna mediterranea, ingenera grande talvolta il ciante inesperto si chiede se una Grass americana diffidenza nel commercio, e commer di 20 o 30 centesimi ad una spugna della medesima grandezza del Mediterraneo non sia superiore del valore invece di 5 o 6 franchi. IL’ Italia, che nel passato era relativamente il paese dove più florido si esercitava il commercio ci si delle spugne, tanto che ancora 0g chiamano in Francia Venise le spugne del Mediterraneo, ha perduto molto della sua importanza come mercato consumatore. Essa non consuma ormai che delle qualità poco che importa del Mediterraneo scadenti americane ed il prodotto della pesca del non serve che alla ulteriore lavorazione per la riesportazione in Inghilterra, Germania e Francia. I pescatori italiani ed il mercato di Tripoli Come ebbi già occasione di accennare, Tripoli ha assunto in questi ultimi anni un’ importanza considerevole come centro di pescatori e come mercato accentratore di questo prodotto per quel che riguarda la pesci nelle aque della costa tri- polina. Oggigiorno il prodotto della pesca italiana viene quasi tutto gettato sui mercati della Tu- nisia e di Sfax specialmente, dove viene da tempo accaparrato da pochi grandi speculatori. Ci è lecito perciò domandare: perchè non po- trebbe il prodotto italiano essere riversato sul mercato di Tripoli, con grande beneficio economico nei nostri rapporti commerciali con questa regione ? Tripoli non dista molto di più di quello che disti Sfax dai nostri centri di pesca. Altro problema, che è degno di ogni atten- zione, si è Quello di persuadere i nostri pescatori a recarsi a pescare in Tripolitania, dove colla so- brietà della loro vita lavoratori, facilite- rebbero senza dubbio la formazione delle imprese, sana di acerescendone certo il profitto. In Tripolitania sono adibiti alla pesca esclusivamente dei greci, parte di. quella popola- zione che rappresenta il livello più basso di civiltà quasi e di educazione morale: ineuranti del domani, questi infelici sciupano in pochi giorni le forti an- ticipazioni avute dal capitano ed indeboliscono il corpo preparandolo alle paralisi e ad altre malattie che colpiscono il pescatore sregolato. I nostri pescatori, colle qualità del lavoratore italiano, avrebbero tutto il vantaggio di esercitare il loro mestiere nelle aque tripoline e di portare il prodotto della loro pesca sul mercato di Tripoli, dove ora più che mai troverebbero la collocazione rapida delle singole partite e dove non manche- rebbe certo 1 appoggio economico del capitale ita- liano, che da poco tempo soltanto ha manifestato la sua larga e benefica azione in Tripolitania. D —— — ® NOTE COMUNICAZIONI - CORRISPONDENZE OSSERVAZIONI SULLA NUTRIZIONE DELLA SARDINA Riassunto di nna nota di Casimir Cépède. Da due anni intrapresi alla stazione zoologica di Wimereux sotto gli auspici del Ministero della Marina, delle ricerche speciali sulla fauna e flora del Pas-de-Calais e ho terminato aleuni studi di bio- logia marina in relazione coll’ ittiologia applicata e la questione «delle pesche marine. Ho potuto completati e controllati da quelli raccolti anterior- riunire numerosi documenti che mente dal signor prof. Giard costituiscono già un istraumento di lavoro molto sicuro ed. una guida necessaria per lo studio delle questioni così de- licate e così complesse che ci pone la Biologia marina. È Queste osservazioni dovranno proseguire du- rante lunghi anni ancora prima che noi possiamo tentarne la conclusione e portare lè spiegazioni definitive dei fenomeni biologici troppo sovente modificati da circostanze accidentali. La crisi sardiniera di cui si preocenpa, a giusta ragione, V amministrazione della Marina, da molti anni, rende desideratissime tutte le osservazioni che toccano, da vicino o da lontano, le condizioni biologiche della sardine. Benchè industriale della sardina, ciò che importa alle volte del ma- teriale, 1’ interesse pratico del problema ci ha spinti col prof. Giard ad affrontarne lo studio. In questo primo lavoro io mi propongo di abbastanza grandi ditticoltà nella ricer: portare alcuni dati nuovi sul nutrimento di que- st’ importante specie di elupeide commestibile e di fare aleune osservazioni, che reputo necessarie sulla maniera di considerare interessante questo problema. In questo genere di ricerche, occorre non so- lamente determinare nettamente la specie del pesce studiato, ma pur anco di notare esattamente le di- a;mensioni degli individui all’ epoca delia pesca. Queste due indicazioni combinate permette- ranno di fissare approssimativamente età del fattore studio della sua biologia. Nel Settembre 1905 ho che si pesce considerato importantissimo nello sulla costa Pointe-a-Zoie e Ambleteuse (Passo di Calais) con reti a piccole arrivava in truppe, pescato sabbiosa estende tra la maglie, del novellame che vi delle quali alcune erano inseguite da piccoli sgombri. Il prof. Giard ed io stesso, abbiamo potuto convincerci della complessità di questi gruppi: essi racchiudono delle specie distinte della famiglia dei clupeidi (giovani arringhe, sprats ecc.). Noterò più semplicemente la presenza di giovani sardine (Alosa, sardina) di cui la lunghezza oscilla tra 5 e 6 centimetri e di cui io ho studiato il contenuto gastrico del tubo digestivo. Appena misi a nudo l'intestino, rimasi colpito dal colore di un del verde dalla media del tubo digestivo indice probabile di un’ alimentazione parte vegetale importante se non esclusiva. L'esame mi- croscopico confermò questa supposizione. Il conte- nuto intestinale era infatti costituito, quasi inte- ramente da un magma di diatomee, colle quali ho incontrato abbastanza sovente un Radiolario della famiglia dei Dietyoches, delle spicule di spugne ed alcune setole d’ Annellidi come se ne trova fre- nel Plankton. Ho osservato una volta solamente presso un individuo, un quentemente piccolo framento di Copepode, più sovente l’organismo planktonico che E. Canu (1) ha (1) E. Canu. — Note de Biologie Marine ete., T. Ill. — Un oeuf pelagique de Trematode? (Ann. Station aquicole de Boulogne - Sur-Mer. - Vol. 1, Part. II - Juin 1893). il nostro labo- ‘atorio sia fuori delle regioni dove si fa la pesca lottato trenta tei att n e sull novo di F vesto; genere. Ii spe- e e dominante è Biddulphia rbhombus — Con essa ho incontrato le specie so optychus splendens (Ebr.) comune. tà inoptychus undulatus (Bail) molto comune. iadulphia (Triceratium) alternans (Bail) H.V. H. comune. ddulphia (Triceratinm) favus (Ehr.) Grun co- | mune. Biddulphia (Zygouros) molibiensis (Bail) Grun_ co- mune, Bellerochea (Triceratium) malleurs (H. V. H.) ab- bastanza comune. , Coscinodiscus ercentricus (Ehr.) comune. Coscinodiseus subtilis (Ehr.) var. normanii (Grég.) rara. | Coscinodiscus radiatus (Ehr.) comune. Eupodiscus argus (Ehr.) comune. _Grammatophora marina (Lyngb-Ktz.) molto rara. Grammatophora serpentina (Ehr.) molto rara. Melosira Jurgensii (Ag.) comune. Melosira (Saralia) sulcata (Ktz). Navicula clepsydra (Donkin) rara. » Fusca (Grég.) varietà delicatula Ad. chem rara. » musca (Grég.) rara. » granulata (Breb.) rara. » palpebralis (Breb,) rara. W Sm. molto comune. Viteschia longissima (Breb.) Ralfs, var. elosterium Hi surirella (Breb.) Grun comune. Secondo Sauvage per le sardine pescate sulle coste del Boulonnais nel mese di Giugno, sono residui d’ Idrari, che riempiono quasi esclusiva- mente la prima parte del tubo digestivo. L'esame dei risidui della digestione ci ha per- esso di determinare le specie seguenti : Obelia longissima Pallas. » gelatinosa » T È Sertularia eupressina L. ° » argentea Ellis È Hydralmania falcata L. nabili Gammarus locusta, Carcinus moenas, giovane. Non credo che questi animali costituiscano il nutrimento normale delle Alosa sardina ©. V. nella nostra regione almeno. Pouchet e de Guerne hanno trovato che il nu- trimento delle sardine (delle quali essi non danno le dimensioni) è qualche volta esclusivamente ani- male (copepodi pelagici) Pleuromma armata Boek Calanus finmarchieus - Euterpe gracilis Claus ed altri Harpacticidae, dei numerosi Cladoceri del genere Podon (P. minutus G. O. Sars) ed altri organismi animali associati ad alcuni resti d’origine vegetale: Concarneau Luglio-Agosto-Settembre (La Corogne: Podon minutus - Euterpe gracilis - Ektinisoma atlanticum Brady, embrions di Gastropodes) Tre- matodes microscopico; grande abbondanza di Pe- ridinium divergens Ehr. e P. polyedricum Pouchet. Qualche volta il contenuto fu esclusivamente vege- tale (Concarneau Luglio 1874). Gli autori insistono sull’ estrema abbondanza nello stomaco delle sar- dine di Corogna di P. divergens e P. polyedricum. Questo fatto concorda colle osservazioni che io ho potuto fare sulle variazioni del plankton del Passo di Calais. L’ abbondanza dei Peridini si spiega dal fatto che il plankton di questa epoca doveva essere quasi esclusivamente costituito in questa regione dai fHagellati. Infatti ho notato al iargo di Wimereux il 7 Febbraio 1906 un plankton quasi esclusivamente composto di Biddulphia (Zygoceros) mobiliensis (Bail) Grum ; il 17 Aprile 1906 un plankton a Phoe- cystis Poucheti. (Hariot); il 27 ed il 28 Giugno, il 21 Luglio 1906 ed il 8 Settembre dello stesso anno, un plankton a Noctiluca miliaris predomi- nante, infine molto recentemente ancora S Gennaio 1907 osservai un plankton quasi esclusivamente composto di Peridinio, il Ceratium fusus Ehr. Il professore Marion trova in Febbraio a Mar- siglia dei RWizosolenia pelagiche, nello stomaco dei Box vulgaris e delle sardine e Gourret nell’ intestino delle sardine dei dintorni di Marsiglia, specialmente dei Cladoceri appartenenti al genere Podon (P. mi- nutus) (G. O. Sars). Queste due osservazioni con- trollano in un modo generalissimo quelle di Pouchet e di Guerne. Però mi permetterò di far loro le critiche trova alla fine dell’anno 1888 nelle Cey ar abba- stanza abbondanti sulle nostre coste fra Ambleteuse A e il Portel sopratutto dagli annellidi indetermi- — 15% stesse dei precedenti. Gli autori hanno dimenticato d’indicare le dimensioni degli individui osservati. suoi E. Canu più predecessori trova il tubo digestivo delle grandi sardine adulte preciso dei (Celins dei pescatori di Boulogne s. m.) riempito di alghe pelagiche di cui egli enumera le specie alcune linee più sopra: Choetoceras boreale Bail. » secundum Cleve. Rhizosolenia Stoterfothii Peragallo ? Skeletonema (2 specie). Pyrilla baltica Hensen. Eucampia Zodiacus Er. Asterionella (Ralfsii W. Sm.) Biddulphia aurita Breb. » Baileyi Sm. ecc. Coscinodiseus. Nitsschiella. Bupodiscus argus (Elr). Le alghe microscopiche ed altri organismi che io ho osservato sul tubo digestivo delle giovani sardine si ripartiscono in due gruppi. Il più ab- bondante tra essi è pelagico il rimanente littorale aleuni del primo gruppo possono trovarsi acciden- talmente nel secondo perchè rigettate alla costa, come l’ha già fatto osservare il prof. Giard per altre specie della stessa regione. Da queste osservazioni, disgraziatamente ancora troppo poco numerose, sembrerebbe risultare che la sardina (Alosa sardina Risso) non ha preferenza ben netta sia per una nutrizione animale, sia per una nutrizione vegetale. - Ma non possiamo in questo momento dire se ella non preferisca nei diversi stadi Nello stato deve essere della sua vita una nutrizione speciale. attuale della questione il problema precisato diventando necessario : 1. Intraprendere delle ricerche sulle sardine di diverse età e misurate esattissimamente e di cui la data ed il luogo di pesca saranno registrati. 2. Completare queste ricerche colle osserva- zioni sulla fauna e la flora planktoriea ed autoc- tona del luogo di pesca all’ epoca stessa di questa pesca. Disgraziatamente, le risorse attuali del labo- Wimereux non mi permettono di svi- tutta la studi comparativi si im- ratorio di sceerare il problema in sua estensione mentre d’ altronde degli pongono. mici Perciò io mi permetto ar appello «ai colleghi delle diverse stazioni marittime e di solleci- tare il loro concorso per procurarmi del materiale sia per il proseguimento di studi paralleli sui loro laboratori. Non è che da una stretta collaborazione che questi problemi sì complessi e d’ una importanza economica sì eonsiderevole, potranno un giorno essere risolti. OSE La pesca delle sardine ad Arcachon per mezzo dei battelli a vapore o Il Journal «Le Yacht» revole tivista di Parigi, pubblica nel suo numero de la Marine l auto- di ottobre una notizia interessantissima sullo svi luppo della pesca alle sardine a mezzo di barca con motore a benzina. La pesca si esercita ad Arca- chon e noi non intendiamo che 1° esempio possa senz’ altro esser seguito dai nostri porti nei quali si hanno condizioni tanto diverse e in mare ed in terra. Ma è utile raccogliere Ie notizie che ci ven- gono dalle varie parti sui risultati della pesca con barche a motore meccanico; solo poi 1° esperienza potrà dare per la pesca italiana il responso vero. (Redazione) della sardina ad Arcachon con battelli mossi da un motore a petrolio « Le prime prove di pesca datano dall’ anno 1906 cioè a dire due anni e più Nella 1906, alcuni proprietari di lancie a petrolio di cui or sono. — metà di settembre di tale anno si servivano durante la loro villeggiatura per loro tentare l’esperienza di pesca dai loro marinai. La sardina divertimento, ebbero la felice idea di far avendo soggiornato quasi tutto 1) inverno lungo la ì costa tra Arcachon e Bayonne i risultati furono meravigliosi. La pesca durò così durante la mag- gior parte dell’ inverno e fu particolarmente pro-. duttiva in ottobre e novembre. armatori e padroni pescatori si decisero ad adottare il nuovo Incoraggiati da questo successo sistema che prese rapidamente una grande esten- sione. I battelli impiegati sono di due specie prin- cipali: la lancia a poppa quadrata. destinata primitivamente al solo turismo e l’antica pinasse a vela ed a remi alla quale si è adattato un mo- tore. I pescatori tendono a conservare questa ul- LI | | : t $ î al i per sini meglio resistere al mare. forma è divenuta più piccola notori impiegati variano tra i quattro e i ici cavalli a vapore, secondo la forza dei attelli ai quali essi sono adattati. I più diffusi Prad - sono i motori Conach, Fairbanks, Dan, Wolverine, Herald, Marine, ecc. Ogni lancia 0 pinassa a motore è montata da cinque o sei uomini e porta altri apparecchi uno 0 più barchetti. ultimo l’altro. Sui Inoghi di pesca i barchetti sono messi a bordo colle reti e In questo :aso i barchetti erano incassati uno dentro nell’ acqua e montati ognuno da due nomini mu- niti di istramenti necessari; i due o tre altri re- stano a bordo del battello a motore che serve alla così parecchi gruppi pescanti separatamente, degli uomini tenentesi ai mentre 1 altro si occupa delle reti e getta 1 esca al pesce. ugualmente pesca. L'equipaggio costituisce l’ uno remi La maniera di pesca è la stessa di bretoni impiegando unicamente 1 esca d’ uova di merluzzo quella usata dai pescatori con le stesse reti e (pugne) che è venduta, ad Arcachon a peso e non a barile. Abbiamo constatato col più grande pia- cere che i pescatori del bacino ignorano assoluta- mente l uso delle sostanze stupefacenti di cui essi non conoscono l’ impiego. Dall ottobre 1907 al marzo 1908 la pesca si. tra Bisca- bagni di è fatta a circa 25 miglia da Arcachon alla destra dei S. Eulalia ad aleune miglia al largo, da 25 a 30 braccia di profondità. I banchi di sardine si erano accantonati durante tutta questa epoca e dalle di- mensioni di questo pesce noi crediamo che fosse lo rose e Mimizan-Plage, stesso di quello pescato durante la campagna 1907 nei dintorni di Sables-d’ Olonne e dell’ isola di Yen. Dalla metà del mese di marzo la sardina si è avvicinata nei dintorni d’ Ar brerebbe avere essa incominciato la sua migrazione verso le coste Vandeane e Bretoni, e ‘achon ciò che sem- indicare ciò che ci conferma in questa opinione è che la da 54 metri cioè otto al « quarto » circa. a 56 milli- risulta che la con battelli a motore avrebbe dalla sua inaugura- zione dato eccellenti risultati Da sicure informazioni pesca agli armatori e ma- Dal 4 al 24 ottobre 1906 una pi- nassa da m. S.50 di lunghezza con motore da sel rinai pescatori. ino ai con la aa 3,662 franchi e 50. centesimi. Le spese diverse (esca, olio, benzina, grasso, ecc.) si erano elevate durante questo pe- riodo a fianchi 513.25; ne è risultato perciò un beneficio netto di franchi 3,149.25 che ripartiti in sette parti eguali di cui due per il battello e cinque per Vl equipaggio, ha dato in cifre rotonde per un periodo di venti giorni 900 franchi all’ ar- matore e 450 a ogni uomo. Un'altra pinassa a motore ha dato più re- centemente durante sei 1907 sl 29° febbraio 1500 franchi mesi dal primo settembre 1908 un ri netto di a ciascuno «dei sei 3000 Una terza barca ha potuto, malgrado frequenti fermate causate dalle tempeste dal 10 novembre 1907 al 21 25 giornate di pesca, ‘avato uomini e. franchi all’ armatore. marzo 1908 ed in ‘atturare S0,000 sardine in cifra rotonda (esattamente 79,608) che hanno pro- dotto alla vendita una somma totale di 3614 fran- chi e 30 centesimi. E a notarsi che il nostro studio non s’ ap- plica che alla pesca si pratica d’ inverno cioè a quella che nelle condizioni più cattive e del cattivo tempo e col mi- nimo di regolarità per causi delle interruzioni. Non ci sembrerebbe dubbio che le condizioni essendo migliori durante la bella stagione, i risul- tati sarebbero migliori, al contrario di ciò che av- viene in Bretagna ove 1 armatore procura col bat- tello le reti necessarie alla pesca, queste ultime sono fornite dall’ equipaggio ad Arcachon. Le spese d’ acquisto dell’ esca e tutte quelle necessarie per la battello grasso ecc.) sono prelevate sul pro- della vendita del della spartizione fra gli interessati. messa in marcia del ( benzina, olio, dotto lordo pesce prima Queste condizioni adottate dalla maggior parte dei pescatori non sono però generali e sono pure molto variabili, alcuni armatori non fornendo che il battello senza entrare ma in tal ‘aso essi non hanno che una sola parte nelle spese; sul pro- dotto lordo della pesca. Dal senza l aiuto I’ Oceano come durante 1’ estate nostro studio si deve concludere che di battelli a non potrebbe farsi durante | inverno allorchè il motore la pesca nel- trova fuori di portata dei battelli a vela. Devesi quindi felicitare dello sviluppo portato da questa trasforma - pesce si zione nell’ industria della pesca e sarebbe da augu- ‘arsi che nell’ interesse dei pescatori come dei fab- bricanti si generalizzasse altre parti della costa. » =; Sopra una nuova forma di meta- cromatismo. — In un esemplare di P/ewronectes italicus (Ginth) — In quest’ esemplare lungo centimetri 16, la pelle è biancomiveo, sparsa d’ innumerevoli chiazze di tinta assai scura; sopra queste hannovi dei punticini neri, sensibili al contatto della mano, come nell’ esemplare N. 2 della mia Nota (1). — Queste chiazze o macchie si estendono pure sulle pinne ad eccezione della caudale. ]l lato cieco è di colore normale, fatta ecce- zione di numerose macchie brune, che si riscon trano però di sovente nelle pianuzze passere prese nelle valli da pesca del nostro Estuario, e che, facilmente provengono dal fondo in cui abitano. Ma ciò che non ancora fu osservato da altri, sì è la terza tinta (tricomia) d’ un giallo eromo, sempre rarissima, la quale, invece di presentarsi con disegno irregolare od a macchie, segue questa con regolarità il contorno delle macchie brune, dando | aspetto di dischi sovrapposti : il primo, il giallo è il più vasto; il secondo, la macchia bruna minore, ed in fine il punto nero come centro di questi dischi. La colorazione in quest’ esemplare è più in- tensa sulla regione cefalica e va verso la coda sbiadendo, ciò che osservò diggià il chiarissimo Prof. E. F. Trois (2) ed ancor io in diversi esem- plari esistenti nella mia collezione. Il PI. italicus in discorso, fu preso in Valle Serraglia li 23 dicembre 1905. Venezia dicembre 1908. EMILIO NINNI (1) Vedi: Metacromatismi in pesci raccolti nel mare e la- guna di Venezia. — Attì del Congresso dei Naturalisti italiani. — Milano 1906. (2) Nota sopra una forma di metacromatismo osservata in un esemplare di Pleuronectes italicus, Giinth : preso nella Laguna di Venezia. — Atti R. Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti. - Tomo LX VII 1907-1908. Parte prima. NOTE TECNICHE Pasta a pallottole pei pesci (1) Una piccola ricetta che interesserà i pescatori all’ amo è, quella d’ una pasta a pallottola alla. quale mordono tutti i pesci. Si taglia del for- maggio di Gruyère, e lo si tiene immerso nel latte per 24 ore. In seguito asciugato tra due tele lo si stempera con altrettanto miele, quindi si ag- giunge della farina di segala fino a consistenza conveniente. Per dare la durezza da pallottola lo si inzuppa in un liquido ottenuto mescolando con dell’ olio di mandorla dolce alcune gocce d’ absinte, dell’ estratto di camomilla ed una forte presa di polvere di cinimo e di sibetto (falso muschio). Il venme e le sue diverse varietà (2 Il lombrico o verme di terra è una delle migliori esche conosciute per la pesca alla lenza, tutti i pesci vi mordono con avidità; essi lo conoscono pel fatto che appena una tramontana si manifesta, i vermi sortono, e la sera si rifugiano nei luoghi secchi, che abbandonano appena 1 acqua comincia a raggiungerli. Ci sono parecchie varietà di vermi di terra a testa nera, il rosso senza nodo, il rosso con nodo, il piccolo rosa, e quello egualmente piccolo conosciuto sotto il nome di verme da letamaio, quanto al verme verdastro non ha alcun valore. Quello che noi preferiamo, eccetto però per la pesca alla carpa, è il verme a testa nera. Lo si trova in abbondanza, d’ Agosto e in Aprile talvolta pure in Luglio se il tempo è umido a partire da Luglio, in Marzo - Aprile, egli si caccia a una grande profondità, s’ arrotola in cerchio e vi cresce senza più muoversi, se lo si scopre du- rante questo periodo si constata che 1° estremità della sua coda è sottilissima e d’ um colore rosa, quando il suo corpo è brunastro, egli hafla pre- ziosa qualità d’ essere molto più duro degli altri vermi ciò che permette alla punta dell’ amo di non (1) «Pàte à boulettes pour le poissons». — Dal « Bulletin Swisse?de Péche et Pisciculture » N. 11 - anno 1908. (2) CH. WENDELN. - « Le vert et ses diverse varietés ». Dal « Bulletin de Peche e Pisciculture » N. 11 - 1908. | mostrarsi, fatto che impedisce ai pesci di mordere “a questo apparato, il suo solo inconveniente è di essere lungo. Noi lo tagliamo in due, ed introduciamo 1° amo nella sezione, adoperando il pezzo della testa per la pesca alla perca, questa parte agitantesi conti nuamente per staccarsi dall’ amo attira 1° attenzione del pesce che non tarda a precipitarsi sud’ essa ed inghiottirla. La parte della coda serve per PP anguilla, avendo constatato che quest’ ultima ne è ghiottissima. La maggior parte dei grossi ciprini hanno verme. ugualmente una predilezione per questo Il verme rosso senza nodo non diventa così grande quanto il lombrico, egli ha anche la pelle un po meno dura ed è meno abbondante. E 1 esca preferita per la carpa e per la finca. Il lombrico, o verme rosso senza nodo, non conviene per la pesca che quando egli ha acquistato il suo intero sviluppo. Si può, tagliarlo in due, come si è detto pel verme a testa nera e lo si utilizza general- mente per la pesca all’ anguilla, alle pelote. Il piccolo verme rosa, è egualmente una buo- nissima esca, avendo il vantaggio d’ essere molto duro. Pescando un giorno all’ anguilla, al largo, si sola è catturato con questa esca, la posseduta, 7 ciprine. L’ anguilla, la tinca e il branzino ne sono ghiotti. Il verme rosso da letamaio è Y esca per eccellenza di tutti i pesci, ma si ha frequen- temente 1 inconveniente d’ avere P amo svaligiato dal minuto pesciolino. Se si dispone d’un giardino per quanto piccolo esso sia, oppure d'una corte di cui il suolo non sia lastricato ci si pratica un buco di m. 0,40 di profondità su una superficie di m. 0,50 quadrati, si può d'altronde farlo tanto largo: quanto lungo come si vuole, tanto meglio sarà, se vi si versa sopra tutti i residui dei le- gumi della cucina, vi si aggiunge della feccia di caffè ed alcuni cenci composti di materie vegetali, di vecchi stracci di cui ci si è serviti pel lavaggio dei corridoi sono sopratutto eccellenti. Se si vuole far presto, si mette fino dal primo versamento dei detriti una o due manate di vermi rossi, essi non saranno d’ altronde perduti poichè si troveranno sempre e considerevolmente ingranditi dato una novella generazione. Se non si ha ed ingrassati, essi avranno inoltre luogo a fretta, è inutile mettere dei vermi nel muechio, poichè tutti quelli del giardino vi si dirigeranno alla pioggia e vi faranno elezione di domicilio. prima E’ però necessario metterne, se si opera in una corte selciata, perchè quantunque i residui dei le- gumi racchiudano sempre dei piccoli vermi o delle uova di verme si dovrebbe attendere troppo lungo tempo prima che esso sia abbastanza sviluppato per poter essere attaccato all’ amo. Una vermaia di questa specie basta ai bisogni estivi del pescatore, ma egli deve avere cura di lasciarvi sempre dei piccoli vermi. Se fa troppo asciutto si bagnerà copiosamente di tratto in tratto la terra. Dott. Toxa O —_——— ® NOTIZIARIO Il 31 Ottobre p.p. spirava in Comacchio al- l’ età di 77 anni il Cav. LUIGI BELLINI Patrizio Ravennate. Ingegno eletto, cuore altamente buono e ge- neroso, alla sua intelligenza ed inesauribile atti- vità Egli dovette la Sua fortuna e la rinomanza del Suo nome nelle industrie e nei commerci. Alla memoria di Lui, che fu fra i fondatori della Società Regionale Veneta per la Pesca, e fra i più convinti sostenitori della nostra propaganda mandiamo il mesto affettuoso nostro saluto ; ai Suoi Cari le nostre più vive, sincere condoglianze. Sulle Scuole ambu- Pubblichiamo la seguente lettera dell’ illustre Pror. ParoNA della Re- gia Università di Genova : lanti dei pescatori. Da parecchio tempo il pubblico è a conoscenza della lo- devole iniziativa presa dal Ministero d’ Agricoltura di istituire Scuole ambulanti pei pescatori, avendo moltissimi giornali riportata la circolare con la quale il Ministero dava le norme per tale istituzione. Già le Autorità prefettizie e le (Capitanerie di porto si interessarono presso gli Enti per l'impianto di siftatte Scuole, ottenendo da quasi tutti promessa di appoggio morale ed anche materiale e proponendo, qualcuno, persino persone che sì ritengono idonee a siffatto insegnamento. blicata nella seconda edizione del giornale Il Cittadino del 25 corrente mese, sono spinto ad uscire dal riserbo fin qui impostomi, sebbene il Ministero e le Autorità locali non ab- biamo creduto opportuno di interpellarmi nè come docente di zoologia di questo Ateneo, ne come membro della Commis- sione di pesca per il Compartimento marittimo di Genova. Senza atteggiarmi ad oppositore od a cattivo profeta, esprimo alcune mie idee sulle difficoltà che si incontreranno nel met- tere in pratica la Iodatissima iniziativa del Ministero. A parte il poco o nessuno interessamento innato nella maggior parte dei pescatori per tuttociò che sa di novità, lo scoglio più grande sarà certamente quello di trovare le per- sone idonee per impartire tale insegnamento, poichè 1° inse- gnante non solo deve conoscere |’ arte della pesca, l’ ittiologia scientifica e pratica e l’ intricata legislazione sulla pesca, ma dovrà eziandio saper farsi intendere da gente per nulla istruita, dovendo parlare, con ogni probabilità, il dialetto locale. Quella che i pescatori difficilmente potranno disporre del tempo necessario per frequentare le lezioni. Infatti questa povera gente lascia, giornalmente e per gran parte dell’anno, la terra all’ alba e vi ritorna a tarda ora, dalle fatiche e dai pericoli del giorno. Ma pure ammettendo che le due prime difficoltà possano essere superate, e cioè che si possano trovare le persone adatte quasi stanca per l’ insegnamento e i pescatori ern la buona volontà e pos- sibilità di assistere alle lezioni, ne rimarrà sempre un’altra, quella cioè finanziaria. L’ assegno stabilito dal Ministero in live mille, accordato con certe condizioni e pagato in quattro rate senza impegno per l’ Amministrazione, non può certo permettere all’ insegnante di fare quella vita nomade come ad un docente di cattedra ambulante si addice. Dopo queste considerazioni io sono indotto a ritenere che il mezzo più pratico per far fiorire queste scuole dei pescatori sarebbe quello di valersi dell’opera dei maestri elementari, dopochè ad essi fossero state impartite le istruzioni necessarie da persona di indiscussa competenza. Un programma breve e semplice riguardante l’ ittiologia locale, la riproduzione del pesce, i mezzi più opportuni di pesca, i riguardi che si debbono avere al materiale pescato, le norme igieniche da seguirsi dai vescatorìi. la legislazione vigente sulla pesca. Ecco quanto i maestri dovrebbero im- parare, dopodichè potranno divenire esperti istruttori dei pe- scatori. Questo breve corso per i maestri dovrebbe aver luogo in un ceniro scientifico, per opera di un naturalista, zoologo, sia esso insegnante ufficiale, o valente cultore di ittiologia, il quale, ne sono certo, presterebbe l’opera propria gratuita- mente o con piccola retribuzione. I comuni dovrebbero, dacchè dimostrano tanta buona volontà ed interesse, incoraggiare con modesti questo corso sussidii i loro maestri desiderosi di frequentare ; da impartirsi in epoca nella quale i predetti maestri sono liberi dai loro impegni scolastici. I maestri abi- litati a tale insegnamento, soddisfatti nel loro amor proprio, e lusingati dal compenso che avrebbero, dividendo fra loro la somma assegnata dal Ministero, potrebbero con comodo loro e dei pescatori, trovandosi sul posto, di lezioni, dare un certo numero le quali sarebbero al certo più frequentate di quelle date da un docente ambulante, il quale, o per torna- conto o per altri impegni potrebbe tenere le sue lezioni in epoche nelle quali i pescatori non hanno la possibilità di frequentarle. Affidando ai maestri elementari l' insegnamento in parola, Avendo lette le assennate considerazioni. tte in argo- | — mento dall’ egregio prof. D. Santucci, in una sua lettera pub-. nistro troverebbe la più smpia applicazione con. % bilità di pieno successo. ] ; ù 1a : + NOTA-BENE. — Vediamo con vico piacere chi prof. Parona propone un indirizzo che la Scuola Pesca, a mezzo del suo Direttore prof. Levi Moren per prima sperimentato con successo findicando deg ii la via da So egli ne avrebbe tenuto conto nella sua lettera. Di fatto egli esamina il volume della «Neptunia » 1907, nel Tosti DA Gennaio, Giugno dove sono raccolti gli atti della Società Re "A gionale Veneta, vedrà a pag. 3031, 32 e 83 come la Scuola Veneta di Pesca a Chioggia, a Pellestrina, a S. Pietro in Volta ed a Burano abbia utilizzato dei bravi maestri locali. Richiamiamo specialmente l' attenzione dell’ egregio prof. Parona sul brano della Relazione ove si riferisce sul metodo didattico per l'indirizzo tecnico professionale, conferenze ai maestri, conferenze ricreative agli allievi. lezioni catechistiche per è maestri ecc. Domenica 4 Dicembre nel- l’isola di Procida si costituì la locale cooperativa-pescatori. Da Napoli convennero i signori professor cav. Lucio Scolart, presidente della cooperativa della Ma- rinella, organizzatore della cooperativa del golfo, il capitano Consiglio, rappresentante la cooperativa- vangolari ed il presidente della medesima signor Amodio. Furono gentilmente ricevuti dal comandante del porto, signor Seiman con una rappresentanza di pescatori, i quali invitarono gli ospiti a recarsi nella sala della società « Marcello Scotto. » Il valente cav. Achille Salzano, direttore del « Piccolo Marittimo, » trovandosi egli a Venezia per affari professionali non potè intervenire, ma non mancherà certo la sua desi- deratissima cooperazione. Dichiarata aperta l'assemblea, dopo una dettagliata relazione del capitano Consiglio su tutto quanto il Governo fece a favore delle società già costituite, co- minciando dall’ abolizione della Lampara e Volonte, seguì il professore Scolart, illustrando i vantaggi che si ottengono dalle forme di cooperazione. Dopo questi discorsi si procedette alla regolare omologazione dell’atto giuridico per la fondazione della Cooperativa Pescareccia Procidana. Cooperativa fra pesca- tori di Procida. Una Lega di Pescatori Ci scrivono da a Cagnano Varano. rano : Cagnano Va- Dopo la lega dei contadini è sorta quella dei | pescatori. Ed era necessaria, per impedire che pochi spe- culatori facessero lauti guadagni a danno di centinaia Con el si Su i ob ole, ur anguille, capomazzi e capitoni. chiedenti ottengono questo vantaggio: che l rattando direttamente colla lega in Cagnano, con- ‘uiranno quel guadagno che finora hanno ritratto peculatori e grossisti locali. Oltre al pesce, si fanno pure spedizioni di fo- laghe, anitre ed altri uccelli aquatici. d SÒ) VOLKLORISMO PESCHERECCIO Garibaldi a Cesenatico ed i pescatori Chiog- giotti. Nel fascicolo 31 Luglio p. p. della “ Neptunia ,, abbiamo riportato l’ar- ticolo di Paolo Mastri pubblicato nel “ Resto del Carlino ,, del 27 detto mese, articolo che diede luogo ad una polemica nei giornali politici fra il cav. don Eugenio Bellemo ed il dottor Piva figlio del generale Domenico. Siamo lieti di riportare il seguente articolo che il chia- rissimo conte comm. Carlo Bullo ebbe a pubblicare nella “Gazzetta di Venezia,, del 1 Ottobre p. j. : Nella polemica insorta tra il cav. don Eugenio | Bellemo e il dott. Piva, figlio del generale Domenico, sulla condotta dei pescatori Chioggiotti, che nel 1849 tentarono di condurre il generale Garibaldi ed i suoi seguaci da Cesenatico a Venezia, trovo che il dottor < Piva è incorso in numerose inesattezze spiegabili trat- tandosi di fatti antichi a cui il dott. Piva non fu pre- sente; di fatti narrati dal solo generale Piva quando fatti non confer- mati nè dal generale Garibaldi, nè da alcuno del nu- era un volontario di Garibaldi; di meroso suo seguito all’ infuori del volontario Piva. Avendo pubblicato nel 1904 un opuscolo sui Ga- ribaldini di Chioggia dove mi occupo anche dei pe- scatori Chioggiotti del 1849, è mio intendimento di fare una più estesa e documentata rettifica delle ine- sattezze del dott. Piva, dopo avere raccolti nuovi do- cumenti e testimonianze. Ma intanto non posso fare a meno di pubblicare unallettera che mi invia il mio amico comm. avv. Fortunato, Nordio, ora residente a Venezia, che sparge molta luce sui fatti narrati dal dott. Piva, fondandosi sulle annotazioni private lasciate dal padre. 2 co la lettera: di Mai MAMUTIR ‘Carissimo Amico, Nella polemica tra il nostro nce cav. Eugenio Bellemo ed il sig. dott. Edoardo Piva, figlio del generale Domenico Piva, non sarà inutile il fatto. seguente avvenuto in Chioggia nel 27 Febbraio 1867, e di cui fui testimonio in mezzo a più migliaia di Chioggiotti e forestieri. In quel giorno venne a Chioggia il generale Ga- ribaldi. Erano con Lui, il deputato Miceli, il colonnello Bruzzesi, la signora Witte Mario ed altri che ora non ricordo. La Giunta Comunale di Chioggia, la prima eletta con le leggi italiane, riceveva il Generale al suo arrivo da Venezia. Facevano parte della Giunta il conte Carlo Via- nelli, prosindaco, gli assessori effettivi Angelo Cipriotto, dott. Nicola Scarpa e lo scrivente e gli assessori sup- plenti Francesco Vianelli e Fortunato Boscolo Bra- gadin, ed erano presenti anche numerosi consiglieri comunali. La Giunta aveva preparato un /andau a due cavalli per condurre il Generale a Palazzo Muni- cipale, ma il popolo staccava i cavalli e conduceva il Generale lungo tutto il corso Vittorio Emanuele fino alla porta Garibaldi, ritornando poscia al Municipio. Ivi per le insistenti acclamazioni della popolazione il Generale si affacciava ad un balcone del Palazzo Municipale e pronunciava un discorso che era tutta una lode per i pescatori Chioggiotti, e cominciava con le parole: In mezzo a voi mi sembra di essere in mezzo alla mia famiglia. Uscito dal Municipio il Generale si avviava alla casa di un fervido e provato patriotta, che aveva tre figli tra i volontari di Garibaldi, il fu signor Tomaso Venturini, avendo il Generale accettato l’ invito di far colazione presso di Lui. Mentre il Generale si avviava alla casa Venturini, incontrava il padrone Penzo detto Romola, seguito da altri pescatori fra quelli che nel 1849 coi loro bra- gozzi tentarono di portare il Generale e il suo se- guito da Cesenatico a Venezia. Il Tomaso Venturini presentava al Generale quei pescatori, il Generale subito li riconosceva e faceva loro grande accoglimento ed a molti stringeva la mano a cominciare dal Penso che era il padrone di uno dei bragozzi in cui si era imbarcato il Generale col suo seguito. Improvvisamente il generale Garibaldi, rivolgen- dosi alla numerosa popolazione che lo accompagnava, con una voce tonante diceva: È mio dovere di proclamare dinanzi a tutti voi, che questi bravi Chioggiotti esposero le loro sostanze e la loro vita per me e per la causa italiana, e tutto ciò che si disse contro di loro è una mera calunnia. ML e - BD Questa è la verità che pubblicamente attesto a tutti voi. Tutti i miei colleghi di Giunta sono ora morti; sono morti anche tutti i consiglieri comunali, che erano presenti a questo discorso. Ma non devono essere morti tutti quelli che erano presenti quando Garibaldi lo pronunciava e che lo devono avere sentito. Il cav. don Eugenio Bellemo, che abita a Chioggia, potrebbe fare una inchiesta per trovare altri testimoni, che avranno certamente sentito questo discorso del generale Garibaldi. Fra questi forse vi sarà il signor Ernesto Venturini, unico dei figli viventi del fu To- maso, e che abita a Bologna. Faccia l’uso che crede di questa mia attestazione e con una stretta di mano mi riaffermo Venezia, 28 Settembre 1908. Amico Avv. FortuNATO NoRrDIO * * del 27 Feb- braio 1867, di cui non può dubitarsi dinanzi all’auto- Il discorso del generale Garibaldi revole attestazione di un testimonio, che era presente quando fu pronunciato, non può certo conciliarci con quanto va pubblicando il dott. Piva sulle traccie delle annotazioni del padre. Ad ogni modo tra le pubbliche affermazioni del generale Garibaldi e le annotazioni del generale Piva non può esser dubbia la scelta. Non posso però ammettere l’ovvia osservazione che il generale Piva accenna al poco patriottismo di un solo chioggiotto (Angelo Penzo) che non era nem- meno un padrone di bragozzo. Ma se questo fosse anche vero, e si può dubitarne, è una enorme ingiu- stizia quella di. rendere responsabili delle colpe di un solo pescatore tutti i 50 Chioggiotti che formavano gli equipaggi dei 13 navigli in cui si erano imbarcati a Cesenatico il generale Garibaldi e i 200 volontari del suo seguito. CarLo BuLLo Dd = © BIBLIOGRAFIA Dorr. FLoreste MaLrer. — Il Lago di Garda in un decennio di pesca - 1897-1906. In questa importante pubblicazione 1 A. rife- di esso praticate su alcuni Entomostraci risce il risultato osservazioni fenologiche da del Benaco, in relazione alla loro presenza nel lago stesso edi alla nutrizione dei pesci. rat Uno dei problemi più interessanti la Deo cultura si è appunto 1’ alimentazione dei pesci. È lo stesso problema che interessò (mi si per- metta il paragone) la coltivazione del terreno in | rapporto alla sua concimazione. L’ attenzione degli studiosi oggidì fauna è fissa su che costituisce il plankton 0 per meglio dire quell’ enorme massa di piccoli esseri animali, invisibili, che popo- lano le aque e che costituiscono 1 alimento, se non preferito, almeno accettato dai pesci quella numerosissima quasi sempre stessi. Su questo punto molto si discusse, ma sì finì sempre per concludere essere il plankton V ali- che costituisce almeno per aleuni stadi di vita 1 unico alimento. mento primo per molti pesci — © L'A. si occupa nel suo lavoro sopracitato, della biologia particolare di questi esseri sulla cause della medesima. un trien- nio (1904-05-06) accurati scandagli a diverse pro loro emigrazione ecce., e sulle A questo proposito egli eseguì per fondità a ore diurne (in rapporto alla illuminazione) per temperature e località diverse, determinando la natura dell’ emigrazione di alcuni entomostraci. in questa sua dati, cerche- remo di riassumerne brevemente i risultati. Egli, fauna pelagica in Noi non possiamo seguire 1’ A. ricca ed importante esposizione di della migra: anzitutto, divide la migrazione migrazione orizzontale € zione verticale, la quale poi a sua volta può es- sere diurna e notturna, essendo determinata dalla diversa trasparenza di luce, Il movimento migratorio della fauna pelagica obbedisce a leggi perfettamente ammornizzanti variante seconda colla trasparenza dell’ acqua e perciò delle delle ore del giorno stesso. LA. appare secondo la natura giornate, ed a espone alcuni diagrammi - interessanti, da il massimo d’ affondamento della migrazione verticale od abissale avvenne dalle 12 alle 13 durante fu di 12-14. Il minimo è ed ebbe luogo verso 21 Dicembre anche Mas- 125. giorni cui come il mese di m. 0 con ore di Giugno € mM. il sima pari a Nei distacco dalla superficie quando il passa da 140 a 125 — quindi il limite massimo particolarmente intensità luminosa la fauna pelagica inizia il grado sereni di luce d’ intensità luminosa sopportata dalle forme giovanili di Diaptomus e di Cyclops si aggira intorno ai 120, e quello sopportato dalla grande famiglia si aggira intorno ai 150. Il si- o spostamento è di soli 2-3 metri al massimo. migrazione orizzontale pur essendo diurna as- È e un’ importanza sempre maggiore sia pel | quantitativo planktonico sia per la molteplicità delle specie, dall’ Estate all’ Inverno. Ha il suo | massimo in Dicembre- Gennaio e a quest’ epoca si . trovano sulle sponde copiosissimi il Diaptomus ed il Cyelops e vi rimangono più di frequente Lepto- dore e Daphnelle. Tanto la migrazione verticale quanto quella orizzontale sono iniziate nel movi- mento d’ espansione dalle forme più giovanili che sono poi le ultime ad abbandonare la superticie 0 la riva, resistendo esse più alla luce. Sui moti migratori è importante notare come non influisca tanto lo stato del lago o la tempe- ratura dell’ aqua quanto il dell’ aqua che ha invece importanza grandissima. È } grado di trasparenza L'A. fa quindi la biologia particolare dei . principali Entomostraci incominciando dal Diapto- mus, Cyclops strenuus (Fischer), Bresn, gigante bre- | virostris n. Sp., Bythotrephes longimanus Liy, Daph- nia Pavesii e Daphnella brachyura Liev, Leptodora hyaline Liljet. Da essa apprendiamo come esso sia molto numeroso il Diaptomus, tanto che con una rete del diametro di 50 cm. in un terreno di 50 m. ne furono catturati circa 30 mila individui in una volta, pari a /00 individui per ogni centimetro cubo Bosmina coregoni n. var. ametystina Bosmina CAR O PI Citta tn tt Esso si riconosce Subito per le sue lunghe antenne costantemente perpendicolari alla linea del corpo. I maschi sono “in numero prevalente al massimo lunghi un mm. e le femmine mm. 1 12 di aqua ricavata dalla dragata. { i Esse portano 4-5 uova i ed in via affatto eccezionale 6-7. In quanto al quantitativo planktonico esso è assai scarso in Maggio ed in Giugno, copioso invece negli altri mesi. Il Cyclops strenuus Fischer è quello che viene È subito appresso al Diaptomus per importanza nu- merica; per quanto la sua diffusione non sia così omogenea quanto quella del Diaptomus. E I maschi sono in prevalenza, e sono lunghi mm. 1 1)2, mentre la femmina raggiunge i mm. 3, questo pes pel suo npeso SR. maggiore di quello. di e P acqua. Ha colore verde-sporco, talvolta aranciato, e rosso ombreggiato a seconda Vele sostanze in- gollate. Essi muoiono quando o tolti "or loro ambiente normale, e resistono solo se tenuti in speciali condizioni di temperatura variante tra i 4° 0 3° gradi C., perdendo la loro vivacità carat- teristica dapprima e conseguentemente la loro vita quando la temperatura s° abbassa allo zero e sotto lo zero. Viceversa a temperature elevate resistono fino gradi muoiono tutti. amethystina Brehm. 230%, ma a 35° Bosmina Coregoni n. var. Poco frequente alla riva, normale in alto lago, in famiglie numerose talora incolore ma il più so- 1 1]4. Carat- teristica sul suo movimento quasi rotolante. Bosmina gigante brevirostris (n. sp.) forma cir- colare, color verde sporco, ovigera con d-6b uova, la parte anteriore ricorda 1’ occhio ed il becco Vive attaccata alle erbe ed è poco vente rosato, lunga al massimo mm. della civetta. numerosa. Ancor più limitate sono le altre specie tanto, che volendo fare un paragone, si potrebbe dire che, il numero di Diaptomus a quello di Cyclops, dei Bythotrephes e della Bosmina come un mi lione, sta mille sta a dieci sta all’ unità. Dott. Toxa ee Dorr. Pror. FeLice Supino. — Note biologiche sugli Agoni. - (Estratto dalla « Rivista men- sile di Pesca » ). In questa breve nota 1 A. tratta dello svi luppo e metamorfosi dell’ Agone ( Alosa finta Cuv. varietà Lacustris) problema interessante e non an- cora bene risoluto. La fecondazione artificiale, di sce presenta grandi difficoltà nel mentre nessuno ha mai potuto pescare uova di agone. Il Malfer afferma che esse vengono deposte sul fondo ma il più sovente abbandonate dalla femmina in moto, e sparse ovunque dalla femmina nei vari strati aqui — tanto èjvero chef pescando colla rete fissa sceardine, cirenenti ed interessanti come, siepi, luoghi di frega I alosaa è per lo più catturata nella parte superiore della rete e fanno pesca tanto le file di reti interne quanto le esterne. È difficile poi osservare il modo di deposizione delle cominciando la frega coll’ 0- uova degli Agoni seurità. Per giunta a rendere difficile 1’ osservazione s aggiunge il fatto che questi pesci non si ripro- ducono in cattura. L’ Agone s' avvicina alla riva dalle 9 alle 11 di sera, e specialmente sulla ghiaia depone le uova, che appena emesse sono bianche, piccole, ma en- fiate dall’aqua ingrossano fino a mm. 2 '/, Lo spazio perivitellino per questo fatto è molto grande tanto da avere un volume quasi doppio di quello della sfera vitellina, assumendo in pari tempo una grande trasparenza. L’ A. consiglia un modo di pescare queste uova a mezzo d’ un returo di garza an dando nei luoghi ove si suppone si debbano tro. accennato ai tentativi di tentati come il Malfer, Vincent ece. vare. L’ A. dopo aver fecondazione artificiale da vari ittiologi descrive il procedi- mento da esso seguito in tale bisogna. Faceva cadere in un piccolo recipiente uova e sperma su poca aqua, agitando poi il recipiente, tal fecondate che portate da che in seguito riempiva d’ aqua del Lago, In modo si ebbero uova Como a Milano furono poste in 3 vasche con aqua a 200 di veramente stabile, ossia aqua ferma, poco corrente, e continuamente rinnovantesi. Dopo 70 ore si ebbero le uova schiuse, che non fu però possibile portare avanti nello sviluppo, per cause in massima dovute all’ aqua in cui si trovavano quei pesci. Le ? A. da tutto ciò delle uova libere che finora non era della artificiale, che se fatta colle dovute cautele è re- conclusioni che trae 1 sono: la pese: fecondazione stata possibile, e la riuscita lativamente facile e di sicuro effetto. Dott. Tana —— = Dorr. Pror. FeLice Supino — I così detti pesci antimalarici. - (Estratto dagli Atti della No- cietà Italiana di Scienze Naturali - Pavia 1908.) LAT ci osservazioni sui così detti pesci malarici che tanto In questa nota riferisce aleune sue rumore sollevarono quando si ritenne per un mo- mento che essi potessero costituire un efficace mezzo per combattere la malaria. Il Van-Dine pubblicò nel 1907 una nota sulla introduzione nelle isole Hawai di alcuni pesci con- siderati come i naturali nemici delle zanzare. Infatti nello stomaco di queste canallose spe- cialmente Gambusie, furono trovate numerose nova i e larve di zanzare. I L'A. nella sua nota ci spiega come proce dette negli esperimenti. : i Posti i pesci in tante vasche in modo che in : ciascuna vi fosse un pesce e gettate in ciascuna un ugual numero di larve di Chiromus e di larve e ninfe di zanzare non osservò che fossero man giate le une prima che le altre in modo da far ritenere che questi pesci avessero una speciale predi- lezione per alcune, piuttosto che per le altre. La prova fatta sopra pesci nostrani ha dimo- strato come essi mangiassero ugualmente le larve di vari insetti tanto quanto quelle di zanzare. Le tinche e le anguille si mostrarono special- mente voraci per le larve di zanzare, sicchè V A. affermando non portare utilità dal lato commerciale avendo i pesci suddetti valore quasi nullo, e non avendo alcun interesse particolare riguardo alla malaria. Allo stesso ufficio potrebbero benissimo ser- vire i pesci nostrani. della di distruzione delle In quanto poi alla praticità utilizza. zione dei pesci come mezzo zanzare, l’idea può dirsi in tesi generale buona e le esperienze mostrano che certi pesci hanno una grande voracità non solo per le larve e le ninfe di zanzare ma anche per le loro uova. Ad ogni modo con tutto questo non sono da ritenersi di una grande efficacia nel combattere la malaria. In certi casi avviene che le zanzare deposi- tino le loro uova laddove non vivono pesci nel mentre basta talora una pozzanghera improvvisa per deporvi le loro uova. depongono le nova Inoltre le Anophles non che formano come nei Culex la ben nota barchetta, pra ma le loro uova galleggiano ed in natura molto facilmente sparpagliate, ciò che permette di fug- A gire ai loro nemici. Rimane perciò stabilito che possono servire benissimo come mezzi di distruzione contro le zan- zare, ma a ‘tale scopo servono benissimo anche i pesci nostrani, di non difficile importazione come sarebbe pei così detti pesci malarici esotici. la Dott. Toxa | Mn: 8190 - Dental — Dentex s.: «SI Kg. 3280 >> 3820 Kg. 1500 » 11930 î ; Sgombro — Scomber scombrus : Kg. 850 « 4970 Lanzardo — Scomber colias : Kg. » 1650 Ton — Thymnus s.: Kg. 42950 » 15590 Sanpiero — Zeus faber: Kg. 650 » 2545 Volpina — Mugil cephalus : Kg. 2870 » 12450 Caustelo — Mugil capito : Kg. 10650 » 23300 Lotregan — Mugil auratus : Kg. 11350 » 38050 Verzelata — Mugil saliens : @ Kg. 9550 » 24270 Bosega — Mugil chelo : Kg. 740 È » 19225 | 3 : | | { Kg. 2260 » 3985 Arboro — Pacgellus erythreus : Rombo-Soazo — Rhombus s. fa TZUGAA IMESS00 A e Ri2:00) da L. 1.40 » 1.30 da L. 140 » 1.50 da L. 0.80 » 0.80 da L. 0.80 » 0.70 da L. — » 0.80 da L. 1.18 » 1822 da L. 1.40 » 1 da L. 1.80 » 1.45 da L. 1.05 » 1.20 CARO » 1 da L. 1.20 » 0.80 da L. 180 » 1.10 da I. 1:50 » 1.30 1.90 he ‘CN ‘ Sardella — Alosa sardina : E Ta i TRO S00 RAI » Ei » Sardon — Engraulis encrasicolus : Kg. 3950 da L. » 3640) » Bisati marini — Anguilla vulgaris : Kg. 4200 da L. - » 20880 » Bisati femenali - Kg. da L. » 38140 » Calamari — Loligo vulgaris : Kg. 2820) da L » 10550 » Sepe — Sepia oficinalis : Kg. 9250 da L » 24960 » Folpo — Eledone moscata : Kg. 9300 da L » 15350 » Peocio — Mythilus s.: Kg. 2650 da L » 5120 » Ostreghe — Ostrea s.: Kg. — da L » 4540 » Scampo — Nephrops norvegicus : Kg. 2090 da L » 3090 » Astese — Homarus vulgaris : Kg. 450 da L » 570 » Aragosta — Palinurus vulgaris : Kg. 380 da L. » 510 » Mazaneta — Carcinus moenas (Femm}): Kg. 130000 da L. » 339500 » Moleche — Carcinus moenas (in muta) : Kg. da L. » 9140 » Anguilla vulgaris : 0.20 0.25 Ll_ 4$ È " Reilemo E. — sistema delle anticipazioni nella marina peschereccia di Chioggia, in relazione allo schema di legge NEDO, per la pesca e i pescatori . Bellini A. — Attorno alle scoperte del dottor Schmidt e alla loro influenza sulla pesca delle anguille della Germania in su) con quella d’ Italia Id. — La laguna di Comacchio sodo il o) minio della Corte di Vienna Ellena T. — La pesca, la lavorazione ed il commercio delle spugne con speciale rela- zione a Tripoli di Barberia " Giacomini E. — Sulla gonogenesi tao an- guille. — Intorno all'epoca del differen- ziamento sessuale in questi murenoidi Grablovitz G. — Le maree nei mari interni, con le tabelle dell’ alta e bassa marea per i porti di Venezia ed Ischia e con riferi- mento ai porti del Litorale Italiano e della Colonia Eritrea (anno 1908) Id. — Sulle maree dei nostri mari . Leonhardt. — Le esperienze Bellini sulle an- guille 5 È c : È . Levi-Morenos D. — In memoria del conte Luigi Sormani-Moretti Id. — Appunti per conferenze (ai Colleghi delle Cattedre e Scuole di Agricoltura) — Cenni generali sull’ aquicoltura — I Problemi del credito e della coope- Id. razione per le industrie marittime pesche- recce italiane: Premessa — Condizioni ge- nerali dell’ industria e dei lavoratori Id. - Appunti per conferenze tecniche — Il suolo aqueo: I° Il Capiente (con una tavola illustrativa) . Jd. — Per la coltivazione intensiva four an- guille in aque dolci Ninni E. — In memoria del cav. professore Kolombatovich ; 5 5 4 Redazione. — La Piscicultura e la lotta contro la malaria d Id. — Sull'impianto di scale di E Roo sunto sintetico dello studio di H. Lòsehner (con 6 tavole illustrative) . Tona 0. — Osservazioni intorno agli effetti fisiologici sul pesce, dal cangiamento nella densità dell’ aqua È NOTE . Pag. 149 49 6-20-84 145 COMUNICAZIONI — CORRISPONDENZE Cépède C. — Osservazioni sulla nutrizione delle sardine De Toni G. B. — To nutrizione delle sardine Jack la Bolina. — Materiali per lo studio del problema della pesca sussidiata da motore meccanico (pesca a vapore) Meschinelli L. — Osservazioni sul Catfish Ninni E. — Sopra una nuova forma di meta- GO EETE ”» 117 167 S7. SÈ e di emoglob pesci in base alla diversa. Id. — Variazioni nell’ emoglobin nel passaggio dall’aqua salsa X. — Un decennio di pesca nel Garda a NOTE TECNICHE sevi-Morenos D. — La ciprinidicultura consigliabile in Italia? 3 Id. — Gli stagni a carpe — ii Gegli stagni . È 5 A » - 5 Nalato G., — Quantitativo e prezzi dei più im- portanti prodotti delle aque sul mercato di en Venezia : 7 ; è 5 ; ERA, 16-32 48-80-96 112-128 144 Tona 0. — Pasta a pallottola pei pesci . e Id. -- Il verme e le sue diverse varietà +46 158 158 PARTE UFFICIALE Società Regionale Veneta per la? Pesca e l'Aquicultura cn Assemblee annuali dei pescatori chioggiotti . Pag. 12-71 103 Assemblee generali dei soci 7 3 h e, DO Cassa di Previdenza «S. Marco » fra pescatori veneti . : 5 3 3 ‘ È . 0, 16-41-73 85-104 170 Consiglio di amministrazione . . Tan? 73-85 Distribuzione dei diplomi dell’ TEDORiAi a nazionale di Milano E "I 170 Esperienze d’ allevamento del Catfish + 170 Illuminazione del porto di Chioggia e cc 13-14 Nomine ed onorificenze . LESS 56 Onoranze al compianto un alc se- natore conte Luigi Sormani-Moretti . MESE: Mer Partecipazione della Società al Concorso a premi bandito col Regio Decreto 27 Otto- bre 1907 N. 762 AE 85 Premi per la repressione di pesche ROTA + TRS 0A Per facilitazioni nel Mia ferroviario del ; pesce . c a 34 104 Repressione di AA di aque pube iehe Pi 19, Repressione della pesca con la dinamite a RD Ripopolamento di aque pubbliche + 13-41-73 85-170 Sussidio del Ministero di Agricoltura. dh 104 Tutela dei pescatori nelle emigrazioni tempo- ranee all’ estero e nelle aque “dello Stato ,, 41-169 SCUOLA VENETA DI PESCA ED AQUICULTURA Convegno veneto per l’ applicazione della legge ll Luglio 1904 N. 378. . È NiBaps 43 Corsi accelerati per i marinai bali aspi- ranti al comando di barche alle pesca illi- b mitata ed all’estero 6 Ò , 13-170. ” TIT SA, — 167 — Corsi elementari tecnico professionali pei figli dei pescatori i : s o ò 3 Corsi speciali per la marina del commercio Festa di S. Marco, pei figli di pescatori Mostra di Pesca all’ Esposizione del Po Museo didattico peschereccio Onorificenze A È Opera di consulenza e di Proneggnda Lis; la cooperazione fra pescatori Opera di propaganda per promuovere la previ denza fra pescatori per la vecchiaia e la invalidità . 5 c : Opera varia di consulenza Per la conoscenza e l’ osservanza delle disposi- zioni legislative sulla pesca : Sedute della Giunta Esecutiva Studi statistici sul mercato del pesce Visite alla Scuola . 13-46-57 105-181 131 57 171 87 47 5 14-46-74 87- » ASILO PEI FIGLI DERELITTI DEI MARINAI PESCATORI Costituzione di sub-comitati nell'Adriatico Istruzione elementare , Istruzione tecnico professionale Impressioni di un naturalista seliiciruzione professionale impartita ai ricoverati Inscrizione degli allievi alla Palestra Marziale La Lega Navale italiana per l’Asilo Visita di un delegato del governo Laghersa NOTIZIARIO Pag. » » 105-181 14 14-87 105 1-46 56 15-47 07-74 lîl DELL’ ADRIATICO 14-87 107 107 132 171 107 107 Cronaca delle Società promotrici Cattedre, Stazioni, Cooperative, Consorzi LAd Aquarium Romano, trasformato in cinematografo Cattedra ambulante d’ senior di Porto Maurizio Cattedra ambulante d' sine d° ESCI 2 Cattedra ambulante per il Casentino (Poppi- Arezzo) ò A c Cattedra ambulante di it Comizio agrario del circondario di Mondovì del comitato * Pro Sebino ,, . RA di pescatori italiani e svizzeri Commissione di pesca fluviale e le provincie di Lucca e Parma Commissione di pesca fluviale e lacuale cip) la provincia di Venezia 5 ; Commissione di pesca marittima in Rig Commissione di pesca pel ERO di “La Maddalena,, © Commissione di pesca per la provincia di Sono Commissione consultiva per la pesca . Cooperativa di lavoro fra pescatori a Marsala Cooperativa fra pescatori di Procida . Cooperativa fra pescatori di Ravenna Cooperativa fra proprietari pescatori di GAMiosE Incubatorio piscicolo d’ iniziativa del Re . La pesca a Comacchio i Lega di pescatori di Cagnano vena Lega pescatori di Comacchio Nomine di Commissioni di lacuale lacuale per pesca fluviale e Pag. Orfanotrofio pei figli dei in Porto d' Anzio Per la pesca nel lago ai Orbetello Scuole ambulanti dei pescatori 3 Società Acquese pro pesca ed aquicoltura Società Caccia e Pesca di Reggio Emilia no Cooperativa a Palermo s Cooperativa BEE la pesca sul lago di Varese . 5 . o d o so x Italiana di pesca % Lombarda per la pesca . Ufficio agrario provinciale di Cuneo Unione pescatori di Torino ae CRONACA DELLA DINAMITE E DI ALTRE PESCHE ABUSIVE Comizio di pescatori a Napoli Dinamitardi di Toscana Pag. Dinamitardi e passeggero feriti a Gaicatrciso " Dinamitardi liguri Divamitardi nel porto di Velezia Dinamitardo a Brindisi ferito gravemente Dinamite e veleni per le trote dell’ Adige Dinamite in Sardegna Dinamite nelle aque Rietesi 3 : Disastro di Comacchio (con 3 illustrazioni) Guardia campestre, dilettante di dinamite deco colla Pesca col cloruro in provincia di ani Pesca di cloruro di calcio in Toscana Pesca colla dinamite ad Arenzano Pescatori feriti colla dinamite Ragazzi dinamitardi CRONACA VARIA Agitazione di pescatori contro il dazio consumo sul pesce fresco Naufragio peschereccio Pesca di un grosso delfino Pesca ed Aquicultura nella stampa foi LE SCUOLE DI PESCA IN ITALIA Scuola Veneta di Pesca ( Vedi Parte Ufficiale ). Circolare ministeriale per ALU la fonda- zione di scuole di pesca Scuola di Pesca nell’ Istituto di iglonia marina di Catania Scuola di pesca Scuola di pesca a Scuola di pesca a di pesca a Pag. in ino vinela di Mica Rimini Pozzuoli Scuola Scuola porto a S. Giorgio di pesca a Comacchio Scuole di Pesca in Sicilia Scuole per ì pescatori analfabeti istituite Ministero della Publica Istruzione . n Una scuola magistrale per gli insegnanti dei pescatori a Messina . 0 dal ESPOSIZIONI Esposizione di pesca a Graz Esposizione di pesca in Norvegia Pag. Esposizione scandinava di pesca a Throndhjem nel 1908 Mostra del Po 159 16-61 15 61 89-122 62-75 15-121 15 88 173 110-140 140 110-140 109 Biel ZI 26 127 127 26 127 141 141 110 173 140 28 28 28 29 136 137 137 137 138 138 138 138 158 138 95 GIL 94 30 Alcuni tentativi di anguillicoltura nelle valli salse da Pesca nel Polesine EDO | Assemblea della società di piscicoltura di Tor- boleftt: STE SOI | Aumento del bilancio per la pesca in Austria- Ungheria . o o 5 Collezioni ittiologiche della missione Gruvel Coltivazione industriale di Carpe-specchio Coltura intellettuale e morale dei pescatori da- nesì . - - . > Comitato permanente per la pesca Commissione d’ inchiesta per la pesca sul lago Garda . 3 ; - È Concorso a premi fra associazioni peschereccie Conflitti per diritti esclusivi di pesca nelle aque di Bolsena . 9 6 Congresso della società austriaca di pesca in Trieste . 7 5 î Contro le pesche abusive in provincia SN Lucca Copiosa pesca di tonno Dazio consumo del Comune di Vienna, contro l’ importazione del pesce dall’ Adriatico» Disastri pescherecci Divieti per la pesca colle reti a strascico Divieto di pesca con la “ Lampara,,. È Gare sportive peschereccie. d Grande pesca austriaca all’ estero Inchiesta ministeriale nel lago di Garda . Lotta per l’ appropriazione delle aque pescose . Manuale per la cooperazione peschereccia ìn Austria-Ungheria . È 6 ; 5 Notevoli pesche di sgombri nell’ Adriatico Nuovo progetto di legge a favore della pesca e dei pescatori " Nuovo voto per una esplorazione internazionale oceanografica nel Mediterraneo . Opera governativa pel ripopolamento delle aque dolei . : c . à 5 5 . Pareri sulla pesca a vapore Per la concessiome di nuove riserve di pesca a scopo di ripopolamento e vigilanza sulla pesca . 3 x c Per la esplorazione scientifica dell’ Adriatico Per la repressione delle pesche abusive in pro- vincia di Padova . 3 - 5 S ci Pesca col cloruro di calcio in provincia di Roma . a 9 a 125. 109-126 108-123 142 124 174 91 94-118 143 77 3 Prescrizioni i j portato | Gusto Spesa del e Revisione della convenzione italo-elve i la pesca sui laghi Maggiore e di Rinnovazione di divieto temporaneo per ta sca del corallo . FO à Riserva di pesca nel fiume Sesio Rivendicaziove di diritti esclusivi di pesca da | parte di un Comune Veneto Semine in laghetto alpino . s , e SOT Società di protezione pesca nel golfo di Napoli e la cooperativa vongolari <.<. N Sottomarino alla pesca delle spugne . ò A Telefono applicato alla pesca . : i Vendetta di pescatori fraudolenti È O LEICA, QUESTIONARIO a Sui nomi delle valli salse da pesca . Trattato italiano sulla coltivazione delle carpe, 32 VARIETÀ Le sogliole di Ostenda Pag. 63 SUPPLEMENTI 5 Camuffo M. — L’opera della Società regionale veneta per la pesca e l’aquicultura nel i biennio 1906-1907 Num. 7 CONGRESSI Congresso internazionale di pesca a Washington nel 1908 È E 5 È È Pag. ] Congresso internaz. di pesca a Roma nel 1911 De 43 RECENSIONI 7 Tona 0. — Dott. Alessandro Brian - Copepodi Li parassiti dei pesci d’ Italia . Pag. 17 Id. — Prof. Ludovico Marini — Confronto degli arevometri al immersione parziale e ad immersione totale per la misura della densità dell’ aqua di mare è SUR Id. — Dott. Florese Malfer -- Il Lago di Garda in un decennio dì pesca 1897-1906. NS Id. — Prof. Felice Supino — Note biologiche sugli Agoni . o . A . o ap 4; Id. — Prof. Felice Supino — ] così detti pesci antimalarici È È 5 a ; ga SISSA LIO NE ISS Dorr. DAVID LEVI MORENOS Direttore responsabi Vicenza 1909 — Arti Grafiche Vicentine j | Pescatori inscritti per la pensione graziale =» 1960.82. Fondo per la Bandiera sociale Fondo esistente al 31 Dicembre 1908 > 258.— Fondo di cassa al 31. Dicembre 1908 L. 18788.68 Situazione di Cassa Mihieito di risparmio N. 1887 della Banca Popolare Cooperativa di RE L. 1134.03 Libretto di risparmio n. 788 della Banca suddetta. ; È » 8021.0605 Danaro esistente presso la Cassa Nazionale di Previdenza : a) per quote sociali versate 5 ; È L. 3713.— d per contributi della Cassa ud : 3 » 5920. — > 0033: Totale L. 18788.68 Venezia, 31 Dicembre 1908. per. LA COMMISSIONE AMMINISTRATRICE Il Presidente Inc. GIUSTINIANO BULLO Il Segretario i Il Cassiere — Rag. MAMERTO CAMUFFO Dott. G. B. VOLTOLINA TERME pi BATTAGLIA È presso PADOVA Linea Venezia- Bologna; a due minuti dalla Stazione Ferroviaria. 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