si CA pe SA e n nel va) SIRO Mg ara, ata Ba ov L na È Fra, ARIA pr ? ; 2 n a cappio pari STO fas sa o It, PIRLA, e i e TE St, 3 x ih Leva cia AU) MII A i 711 SIVE 4253 [ati der A | ISTANZA d G <> ari = AF È Field — i Ng a, Museum i) DI, a Se È Natural Mristory dj È eta ea C.FGronemann. : bs " dé Digitized by the Internet Archive in 2012 with funding from Field Museum of Natural History Library http:/archive.org/details/ornitologiaitali03savi ORNITOLOGIA ITALIANA. è à ver (Sete 9 | Proprietà degli Editori. ORNITOLOGIA ITALIANA OPERA POSTUMA | DEL PROF. COMM. PAOLO SAVI SENATORE DEL REGNO. VoLume TERZO. A FIRENZE. SUCCESSORI LE MONNIER. 1876. ORDINE SESTO. — Sid UCCELLI AQUA.TICLI. ANSERES. Becco di varia forma. Narici nude. Gambe corte, quasi intieramente nascoste fra le penne, con un piccolo spazio nudo sopra il cal- cagno. Tarso corto, compresso. Diti tre o quattro: i tre anteriori riuniti fino alla cima da una membrana, o solo lobati o pinnati. Unghie non retrattili, piccole, ordinariamente schiac- ciate ed ottuse. Costumi. — La superficie dell’acqua è il luogo che destinò la Natura per dimora di questi uccelli; ed affinchè le estremità posteriori servissero loro di remi, con membrane riunì ad essi le dita, o le dilatò con espansioni coriacee; diede poi loro delle penne foltissime, rinforzate da una spessa calugine, per difen- derli dal freddo e dall'umidità. Per la forma e la forza delle ali, molto diversificano gli aquatici fra di essi, giacchè certi ve ne sono che hanno le ali grandissime, e che, quantunque lentamen- te, pure quasi sempre le adoprano, dovendo cercare la preda col volo. Altri, benchè di ali mediocri, son nel volo potenti, per avere grossi muscoli pettorali, e penne tenaci; ma essi non volano che per mutare di sito: altri, portando ali piccole e di penne deboli, sono incapaci di far lunghi tragitti e con velo- 6 ORDINE SESTO. cità, perciò non se ne servono che negli estremi bisogni. Ed in altri finalmente (de’ quali bensì non vi è esempio nell’ Europa temperata), le ali son tramutate in organi di nuoto, così che giammai possono staccarsi dalla terra o dall'acqua. Il perfe- zionamento delle estremità inferiori per il nuoto è stato a tali uccelli di scapito per i moti sulla terra, per ciò i più cammi-. nano malissimo e lentamente, ed alcuni appena vi si posson muovere. Il cibo degli uccelli del presente ordine è vario, es- sendovene degli erbivori, de’ granivori, degl’insettivori e de’ car- nivori; in conseguenza il becco di essi ha forme diverse, se- condochè deve servire per una od un’altra sorta di cibo. I più fanno il nido sull'acqua o a questa vicino: pochi lo fabbricano - sugli alberi. Ordinariamente i pulcini appena usciti dal guscio son coperti di calugine, camminano, nuotano e cercansiil vitto ;. ma anche in ciò vi è eccezione, giacchè diversi ve ne sono che han bisogno d’esser covati ed imboccati. PRIMA TRIBÙ. LAMELLOSO-DENTATI. — PALMIPEDES LAMELLIROSTRES. Becco con i margini muniti di denti o lamelle rego- larmente disposte. Mascella superiore ed inferiore terminate anterior- mente da un’ unghia attondata, convessa: la su- periore molto più sviluppata dell’ inferiore. Ali che chiuse non giungono all’ estremità della coda. Diti quattro: 1 soli tre anteriori riuniti fra loro da una membrana. Piedi posti, nella stazione, un poco posteriormente al centro di gravità del tronco. Costumi. — La destrezza ed eleganza con cui questi uc- celli stanno alla superficie dell’acqua, i colori belli e vivaci delle lor penne, ed i continui movimenti che essi eseguiscono UCCELLI AQUATICI. 7 o nuotando o volando riuniti in branchi numerosi, son qualità tali, che li rendono l’ornamento primario delle acque, i veri animatori della quieta superficie degli starmi e de’ laghi. Semi, piccole radici, pianticelle, vermi, conchig!® aquatiche e pesci fanno il lor nutrimento. Il becco dilatato, i cui margini son muniti d’ una specie di rastrelliera, serve benissimo, a molti di questi, per trovare tali sostanze, quasi vagliando e nettando il limo, o le erbette palustri, guidati nel far ciò dallo squisito tatto che ha sede nella lingua, ed in quella pelle delicata, da cui è involta la superiore mascella. Alcuni pascolano passeg- giando fra le erbe; altri, nuotando ne’ siti d'acque basse e molto erbosi, prendono il cibo sott’ acqua con l’immergere solo il collo, o una parte del corpo. Altriche tuffano con gran facilità, stan quasi sempre ne’ luoghi d’acque profonde, e si procac- ciano il vitto immergendosi continuamente. Ma ancor di quelli ve ne sono, i quali cibansi esclusivamente di pesci: questi hanno becco sottile, ed armato d’acuti e forti denti rivolti indietro, dai quali i pesci afferrati più non ne possono fuggire, ed anzi con facilità sono inghiottiti; questa sorta di Nwuotatorî si tuffano con l’ abilità stessa di quelli formanti la seguente tribù dei Pe- scatori. Nel tempo delle cove, pochi se ne trovano da noi; pure non vi è stagno o padule, in cui qualche coppia non abbia preso domicilio. Ma quando l'inverno ritorna, e ché le immense pa- ludi, ed i seni di mare, ed i fiumi settentrionali s° agghiac- ciano, allora quel numero infinito d’uccelli, andato là nella buona stagione a trovare una dimora tranquilla e il nutrimento copioso, come è necessario per le cove, cala di nuovo verso il Mezzogiorno, e torna a popolare tutte le nostre acque. Il modo di volare dei Lamelloso-dentati è a tutti noto. Ognuno ha sicuramente veduto, nelle giornate burrascose del principio d’inverno, quelle lunghe file d’uccelli, le quali obliquamente si avanzano nell’aria, spesso ad una tale altezza che spariscon quasi nelle nuvole, da cui allora suol essere il cielo oscurato. Per il solito, dall’ estremità anteriore di quella linea un’ altra più o meno obliqua ne parte, e le due riunite formano così una specie di V. Fra noi, nell'inverno ed in primavera, quando questi uc- celli si sono stanziati, han l'abitudine di passare tutto il giorno sul mare, e nella notte di venire a pascere dentro terra, sui pian, i bi PR DES I UN NIE NSICAZON i NIRO ‘ ZA ; 3A RO i) RR SA PROEL gt) Ù ) dae INT) Pd CdR sod ‘ eta) NR Vinti ‘Qt i \ pinco GRADI RU (Qi w N \ ; 8 ORDINE SESTO. fossi, sui fiumi, sui laghi, per ripartirne di nuovo allo spun- tar del giorno. Inclinano alla poligamia, ma per il solito son monogami, ed il maschio non abbandona la femmina, mentre cova, e seco lei divide le cure dell'educazione de’ figli. Questi nascono coperti di folta calugine, e poco dopo la nascita si get- tano nell'acqua, ove, cosa veramente sorprendente, nuotano e tuffano così bene come la loro madre. Il nido lo costruiscono .. con assalindustria, e quasi sempre lo rendono più molle e più caldo con delle penne, che la madre ‘si strappa dal petto; gli servono queste anche per ricuoprire le uova in que’ momenti, ne’ quali essa è obbligata ad andare a procacciarsi il cibo. Cacce. La carne di tuttii Lamelloso-dentati, eccettuata quella degli Smerghi, è molto buona a mangiare, e perciò si fa loro una continua guerra, ed un’ infinità se ne consuma nel tempo. che rimangono fra nol. Siccome con le stesse sorte di caccia si prendono quasi tutti i Lamelloso-dentati, secondo il mio co- stume, descriverò quile cacce comuni a più specie d’ uccelli, e le particolari ad una sol razza le riporterò nella generalità di quella. La caccia del passo si fa sulla sera. Î cacciatori vanno con i loro fucili ne’ paduli e negli stagni, o muniti degli stivali da acqua, o in un piccol barchetto, e si nascondono dietro qual- che giuncola o cespuglio: altri stanno appiattati sul margine dell’acqua. Ordinariamente, appena il sole è scomparso dall’oriz- zonte, o quand’ anche i suoi ‘ultimi raggi fan risplendere le vette scoscese delle Alpi Apuane, si cominciano a veder comparire d'Occidente i branchi degli uccelli aquatici, che impazienti di pascolare abbandonano l’asilo sicuro del Mediterraneo, per venire a posarsi sulle acque dolci de’ laghi e degli stagni. A poco a poco, in ragione chela notte s’avanza, un maggior nu- mero di branchi comparisce, e mentre prima silenziosi passa- vano per l’alte regioni dell’aria, allora volando più vicini ‘alla terra, tutti fan sentire la boro stridula voce. In breve la super- ficie del lago, poco avanti quieta e tranquilla, e sopra cui re- gnava un silenzio perfetto, o turbato solo dai canti de’ Merli e de’ Pettirossi, che sul margine. del bosco riconoscenti salutano nel loro linguaggio il Creatore, con lo sparir della luce, questo stesso luogo divien tutto agitazione e scompiglio. In numero in- finito gli uccelli arrivano da ogni parte, l’aria ne è ripiena, ed UCCELLI AQUATICI. — 9 . altro non si ode che la lor aspra e garrula voce. Il fischiare de’ Bibbi , l’anatrar de’ Germani e il cigolar dell’ Alzavole si con- fondono insieme da tutti i lati. Di qua e di là sull’acqua sen- tesi lo sciacquìo, l’ottuso romore che fan nel tuffarsi, e le va- rie lor voci, con le quali si chiamano ‘e cercano di riunirsi. I cacciatori, che stavano nascosti ad aspettar quel momento, trag- ‘gono continuamente. Da ogni lato si vede il balenar de’fucili, ‘da ogni lato se ne ode il romore. Le grida de’ cacciatori, che incoraggiscono i cani a cercar gli uccelli atterrati, si mescolano con gli altri suoni. Nè un tal frastuono è capace di far cessare quell’affluenza d’uccelli: seguitano essi ad arrivare nella stessa abbondanza fino ad un’ora, o un’ora e mezzo di notte. Ma verso quel tempo, adagio adagio diminuisce il numero de’ colpi di fu- ‘cile; il numero de’ branchi che arriva va gradatamente sce- mando, si chetano le voci degli uccelli aquatici, e finalmente la quiete notturna solo è turbata da qualche grido interrotto , ; tramandato dagli uccelli che pascolano sull’ acqua, e dalle voci de’ cacciatori e de’cani ch’ escono dal lago. La mattina poi, verso il nascer del giorno, si fa nello stesso modo e negli stessi | luoghi la caccia del ripasso. Nel ripasso sì tira agli uccelli che dalle acque dolci torriano al mare. La caccia dell'aspetto equivale presso a poco a quella del : passo, ma sì fa in luoghi molto lontani dalle acque. Nel Pisano sonovi tre ampli paduli, cioè quel di Massaciuccoli, quel di Bien- tina e quel di Fucecchio, ove una gran quantità d’ uccelli nella notte concorre; ma per chi arriva dal mare, trovandosi questi : paduli dietro alla giogaia de’ Monti Pisani, conviene o il monte varcare, o attorno girarne la base. Non pochi branchi d° uccelli vanno a quelle acque dolci, seguitando il corso dell’ Arno o del Serchio, ma il numero più grande direttamente vi arriva scavalcando il monte; edisiti più bassi del crine , dove le val. late si terminano, son quelli ove maggior copia d’uccelli tra- ghetta, e dove molti cacciatori si pongono ad aspettarti. Verso questi luoghi adunque i cacciatori vanno sul finire del giorno, per arrivarvi all’ ora del passo. Se il monte è vestito di mac- chia, si nascondono fra i cespugli; ma se è nudo, come esser sogliono la massima parte de’ nostri Monti Pisani, formati di schisto talcoso o del calcare cavernoso, allora nel sito più basso e più adattato per vedere arrivare i Germani fabbricano con 1 noi 10 ORDINE SESTO. un muro a secco un piccol casotto, superiormente scoperto, ed alto tanto da giungere al collo del cacciatore. Là dentro, da quel muro nascosti, vedon bene senza esser visti, e liberamente posson tirare contro gli uccelli che passano. Ma i tempi più favorevoli per la caccia di questi uccelli sono i più burrascosi. Allora essa non si limita al sorgere ed al tramontar del sole, ma dura tutta l’intiera giornata. Quando il vento Libeccio, soffiando col furore con cui suole imperver-. sare nella nostra pianura, ove non di rado gli alberi svelle, le arene scommuove e l’acqua salata trasporta fino nella città di Pisa, agitando profondamente il mare non solo, ma anche i laghi e gli stagni, allora quelli uccelli, che non possono stare ove gli altri giorni soglion trovar quiete e sicurezza, volano conti- nuamente da un luogo in un altro, e s’ espongon così ai colpi del cacciatore, che sta ad aspettarli appiattato in mezzo all’acqua fra igiunchi o i cespugli. In quei luoghi destinati esclusivamente alla caccia, ove questo esercizio esser deve un puro piacere, ed in conseguenza scevro per quanto è possibile da quelle fa- tiche ed incomodi che a molti, al contrario, sogliono renderlo più gradito ed accrescere il pregio del frutto che con esso raccol- gono, sl suole in varii punti dello stagno porre in terra delle botti sfondate da un lato, ed in tal maniera interrate, che il margine della parte senza fondo rimanga poco superiore al li- vello dell’acqua. Si metton discoste fra loro queste botti tre o quattro tiri di fucile, ed a tutte cingesi la bocca con pochi ce- sti di giunchi, così che stando il cacciatore dentro di esse, rimane perfettamente nascosto agli uccelli, e di più il suo corpo resta ben difeso dalla incomoda violenza del vento. É quella allora una delle cacce più belle che possa immaginarsi: gli uc- ‘celli, sicuri volando da tutti i lati, e non dubitando che un. uomo possa stare nascosto in mezzo all’acqua fra radi cespu- gli, passano a poche braccia di sopra alla botte, senza scuo- prire l’insidia, o scuoprendola quando più a tempo non sono per scansarla. Chiamasi questa la caccia della botte. Dilettevolissima ed anche molto proficua è la caccia col barchino. Si fa in ogni ora del giorno sui paduli d’ acque li- bere, ma il momento più adattato è all’alba, giacchè allora non son per anco ritornati tutti ibranchi sul mare. Un caccia- tore ed unrematore entrano in un barchino delle più piccole A vi =. UCCELLI AQUATICI. 11 «dimensioni, e vanno in qua ed in là girando sulle acque, fino a che non scuoprono una truppa di uccelli. Allora cercano di accostarsi il più che è possibile, passando dietro alle canne o ai cespugli; ma se gli uccelli sono al largo nel chiaro, quei che stan nel barchino vi si distendono, e tenendosi tutti verso la sponda opposta alla parte ove trovansi gli uccelli, fanno che l’altra sorga di più dall'acqua, così che meglio ne rimangon nascosti. Poi con l’intelligenza e destrezza che l’ abitudine ha | dato a quei cacciatori, servendosi d’ un piccolo bastone se vi è poco fondo, o di un piccolo remo ove le acque sien alte, . s'avanzano adagio adagio verso gli uccelli, non in linea retta, ma obliquamente, e presentando loro sempre quel fianco del ‘ barchino che di più sporge dall'acqua, e che perciò meglio li cuopre. In questa maniera facilmente giungono a giusta distanza . dal branco insidiato, ed agli uccelli di quello possono allora tirare, o sian sempre fermi sull’acqua, ovvero quand’ abbian levato il volo. Nel Mugello, ed in molti altri luoghj della Toscana posti ad una certa distanza dal mare e dai grandi paduli, si ucci- donò molti uccelli aquatici nei così detti Laghi. Son questi va- sche per lo più artificiali, in cui l’inverno si trattengon le acque piovane, e che ordinariamente han per diametro poco più d’un tiro di fucile. Un arginetto che intorno intorno le cinge, pian- tato d’una bassa siepe, o un capannello fatto sopra il suo mar- gine, dà al cacciatore tutto il comodo per tirare agli uccelli che | vi si posano. Tanto per questa, quanto per la caccia della botte, è utilissimo l’adoperare le stampe, vale a dire pelli di uccelli imbottite in maniera da imitare l’ attitudine di quei che nuo- tano: le quali stampe mettonsi a galleggiare nel mezzo del lago, o poco lontano dalla botte, e servono mirabilmente a chiamare gli uccelli passeggieri. ‘1° Famiglia. — CIGNIDEI. Becco tanto largo alla cima, quanto alla base. Mandibole inferiori quasi intieramente nascoste dalle superiori. Denti laminari, perpendicolari. 19 i ORDINE SESTO. Ali che chiuse non giungono all'estremità della coda. Redini nude. Dito esterno eguale al medio; il posteriore sottile, senza alcuna appendice inferiormente. 41° Genere. — CYGINUS. Linn. Becco grosso, alla base più alto che largo, depresso alla cima. | Denti laminari, perpendicolari. Redini nude. Dito interno subeguale o più lungo del tarso; esterno subeguale al medio; posteriore semplice. Becco eguale alla testa, depresso in cima ed attondato; alla base più alto che largo. Margine d’ ambo le mascelle guar- nito di laminette trasversali: 1’ apice della mascella superiore munito d’una larga unghia rivolta in basso; tutta la superficie della mascella, eccettuata l’ unghia, ricoperta da una mem- brana molle e liscia. Redini nude. Lingua depressa, carnosa, sfrangiata sui margini, ottusa in cima. Narici poste verso la base, e dal lato superiore del becco, ovali e semichiuse da una membrana. Gambe corte, intieramente nascoste sotto gli integumenti e sotto le penne de’ fianchi. Tarso subeguale o più corto del dito interno, mediocremente compresso, reticolato. Diti quattro: i tre anteriori interamente riuniti da una mem- brana; il posteriore articolato più in alto degli anteriori, sot- tile, senza nessuna appendice; l’ esterno subeguale al medio. Unghie mediocri, subadunche. Coda corta, rotondato-acumi- nata, di dodici timoniere. Ali mediocri: la prima e la quarta remigante eguali, la seconda e la terza le più lunghe di tutte. Color dominante: bianco o nero. Costumi, — Sono uccelli di bellissime forme, abili al volo ed al nuoto, ma punto a tuffarsi, per causa del loro corpo vo- luminoso ed abbondantemente vestito di penne. Quando nuo- tano, son mirabili per l’ eleganza con cui muovono il corpo, per le belle curve che danno al lor collo: questo, che è lunghis- REATI ARIA rai ug) ME UCCELLI AQUATICI. 13 simo, serve loro per cercare il nutrimento nel fondo de pa- duli fra la mota e fra le erbe. Si cibano di sostanze vegetabili, d’insetti e di rettili aquatici. Son monogami, ed il maschio prende parte all’ educazione de’ figli. Sono uccelli coraggiosi, che si difendono, ed attaccano a colpi di becco, d’ alate e d’ ugnate. CIGNO SALVATICO. — CYGNUS FERUS. Ray. Becco nero, giallo alla base ; fronte piana. Adulti. Becco nero, ricoperto alla base da una cera gialla, che s’estende e cinge la regione degli occhi. Iride scuro-nera. Penne della testa bianche, leggermente tinte di giallognolo. Tutte le altre penne son bianche di neve. Piedi neri. Giovani. Hanno la parte anteriore del becco d’ un nero pallido; la cera color di carne livida; tutte le penne di color grigio-chiaro. Piedi grigi 0 rossastri. Gigno salvatico, Cygnus musicus, Bechst. Savi, Orn. Tosc., III, p. 170. Sinonimia. — Cygnus ferus, Ray, Syn. Av. (1713), p. 136. — Anas Cygnus, Linn. S. N. (1766), II, p. 194. — Cygnus musicus, Bechst. Nat. Deutsch. (1809), IV, p. 830. — Cygnus melanorhyn- chus, Meyer, Tasch. Deutsch. (1840), IT, p. 498. — Cygnus olor a major, Pall. Zoogr. (1814-1831), II, p. 211. — Anas Cygnus, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 828. — Olor musicus, Wagl. Isis (1832), p. 1234. — Cygnus musicus, Temm. Man., 4° parte (1840), p. 526. — Cygnus vanthorkinus, Naum. Vòg. Deutsch. (1842), XI, p. 478, pl. 296. — Cygnus ferus, Degl. et Ger. (1867), II, p. 473. Ficure. — Gould, Birds of Eur. a 355. NOMI VOLGARI STRANIERI. _Hiase Le Cygne Sauvage. Ingl. The ‘ Whistling or wild Swan. Ted. Der Singschwan. DmeNnsIONI. — Lunghezza totale: 1%, 58; apertura del becco, 0”, 107; coda, 0%, 155; tarso, 0%, 107. Costumi. — Questo bellissimo uccello, quando il freddo lo scaccia dal Settentrione, viene spesso ad ornare i nostri paduli e, se non Vi è inquietato, vipassa tutto l’ inverno. Nel 1822 un branco di sei o sette si stabilì nella Reale Bandita di San Ros- 14 ORDINE >: sore, e virimase fino alla primavera. Essi sovente varian luogo: ora si vedono navigare in mezzo alle lame, o paduli puliti e liberi d’erbe, ora negli stagni erbosi posti nel mezzo de’ bo- schi, ora vanno a riposarsi sul mare. Nè il loro passo, nè il loro arrivo sono costanti in Toscana; ma quest’ ultimo ordina- riamente suole accadere nel novembre,” Propagazione. Nidifica per il solito nel Gerchio polare bo- reale, fra le canne e le grandi erbe prossime alle acque. Il nido è fatto con istecchi e con fronde di piante aquatiche, ammas- sate ed intralciate insieme in tal quantità, che assai si solleva dal livello dell’ acqua. Mentre la femmina fabbrica il nido o cova, il maschio nuota nelle vicinanze quasi continuamente con le ali alte, pronto a combattere contro qualunque essere che egli creda capace d’inquietare la sua compagna. Se un’ Oca o un altro Cigno viene a porre dimora vicino alsuo nido, o solo si presenta sul lago, egli gli si getta addosso, ardito lo combatte, e fa tutti i suoi sforzi per allontanarlo. Se poi due maschi di forze eguali combattono insieme, ordinariamente terminano le loro querele col ritirarsi ciascuno in una data parte del lago, ove fabbricano il lor nido, e dove ciascuno costantemente ri- mane, senza mai entrare nella giurisdizione dell'altro: ma se uno di loro oltrepassa il limite stabilito, dicesi che immedia- tamente ricominciano i combattimenti. Le uova son da cinque a sette. per covata, di color verde-olivastro, e grosse più del doppio di quelle d’ Oca. CIGNO REALE. — CYGNUS MANSUETUS. Ray. Becco rosso nella cima, con l’ unghia e la base nera; una protuberanza carnosa e nera sulla fronte. Adulti. Becco rosso-giallo, con il margine delle mascelle e l'unghia neri. Una gobba carnosa sulla fronte che s’ estende in avanti anche sulla base del becco. Un largo spazio nudo e di color nero s’estende da questa gobba fino all’ occhio, e dal- l'occhio all’ angolo del becco. Iride scuro-nera. Tutte le penne bianche. Piedi nero-rossastri. Giovani dell’anno. Becco e piedi hanno il color del piombo. Penne cenerognole. 26 3 ASCA NI, Tap si age UCCELLI AQUATICI. — 15 Cigno reale, Cygnus olor, Vieili. Savi, Orn. Tosc., II, p. 172. Sixonimia. — Cygnus mansuetus, Ray, Syn. Av. (1743), p.136.— Cygnus, Briss. Ornith. (1'760), VI, p. 288. — Anas Cygnus, Linn. S. N. (1766), I, p. 194. — Anas olor, Gmel. S. N. (1788), I, p. 501. — Cygnus gibbus, Bechst. Nat. Deutsch. (1809), IV, p. 845. — Cygnus sibilus, Pall. Zoogr. (1814-1834), II, p. 215. — Cygnus olor, Wieill. N. Dict. (1847), IX, p. 37. — Anas olor, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 830, et Cygnus olor, 4° parte (1840), p. 529. — Cygnus mansue- tus, Degl. et Ger. (1867), II, p. 475. Ficure. — Buff., PI. enl. 943. NOMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le Cygne domestique. Ingl. The Tame Swan. Ted. Der Hockerschwan. Dimensioni. — Lunghezza totale: 1", 59; apertura del becco, 0%, 107; coda, 0%, 165; tarso, 0%, 97. Costumi. — A questa specie appartengono i Cigni dome- stici, che così bene ornano i canali, le vasche ed i laghi arti- ficiali. Dicesi che quest’ uccello non distrugga nè inquieti i pe- sci, ma che anzi li difenda. È proprio delle parti orientali del Settentrione d’ Europa, ma anch'esso in stato selvaggio vien qualche volta da noi, benchè molto più raramente dell’ altra specie. Nell’ autunno del 1822 ne comparve una coppia sul Lago di Massaciuccoli, ove un certo tempo si trattennero; e nel di- . cembre del 1845 ne fu ucciso nelle vicinanze di Pisa un bel- l'individuo maschio che conservasi in questo Museo. Propagazione. Nidifica nelle regioni orientali, fra i giunchi e le canne più folte, sopra qualche isolotto, qualche grossa ceppa d'albero che sporge sull’ acqua, oppure sulle canne pie- gate, ove egli ammassa una grandissima quantità di radici, di ramoscelli e giunchi, il tutto assai industriosamente intral- ciato: tali materiali li raccoglie al fondo dell’acqua. Ogni anno, se questo nido non è stato intieramente distrutto, vi ritorna a covare, e prima lo rassetta e l’aumenta. Tutti i nidi conten- gono sei od otto uova, il doppio grosse di quelle d’Oca, di co- lor giallo-olivastro chiaro. 2° Famiglia. — GLI ANSERIDEI. Becco per il solito un poco più largo all’ estremità che alla base. - 16 ORDINE SESTO. Mandibola inferiore in gran parte nascosta dalla su- periore. Denti laminari, perpendicolari. Ali che chiuse giungono quasi all'estremità della coda. Redini pennute. Dito esterno più corto del medio; il posteriore senza alcuna appendice dal lato inferiore. 2° Genere. — ANSER. Barrère. Becco subeguale alla testa. Unghia superiore lunga quanto l’estremità del becco, molto convessa. Tarso subeguale al dito medio. Becco subeguale alla testa, conico, tetragono, più largo alla base che in cima, alla base più alto che largo, non intac- cato al di sopra. Unghia superiore larga quanto l'estremità del becco, molto convessa. Unghia inferiore piccola, subrotondata. Denti della mascella superiore brevi, conici, verticali. Mascella inferiore solo in parte nascosta dalla superiore. Coda mediocre, - subrotondata. Ali che chiuse oltrepassano un poco la coda. Tarso quasi eguale, munito d’unghia rivolta in basso. Tutta la superficie della mascella, eccettuata l’unghia, ricoperta da una membrana molle e liscia. Redini pennute. Lingua grossa, car- nosa, sfrangiata sui margini. Narici situate verso la parte me- dia e superiore del becco, ovali, e semichiuse da una mem- brana. Gamba di mediocre lunghezza, visibile. Tarso più lungo del dito interno, quasi eguale al dito medio , quasi tanto grosso, quanto largo, reticolato. Diti quattro : i tre anteriori intieramente riuniti da una membrana; il posteriore articolato più in alto degli anteriori, sottile, senza nessuna appendice; l’esterno subeguale al medio. Unghie mediocri, subadunche. Coda corta, rotondato-acuminata, di dodici timoniere. Ali mediocri, ristrette: prima e seconda remiganti più lunghe di tutte. Color dominante cenerino. Non vi è nessuna differenza nel colore fra il maschio e la femmina. bogl }; ; UCCELLI AQUATICI. 17 Costumi. — Fra tuttii Lamelloso-dentati quelli del presente genere sono i più terrestri; volano molte bene a grandi altezze, e fan viaggi lunghissimi, ma non san tuffarsi, e poco amano a nuotare; e siccome il loro cibo consiste quasi esclusivamente in erbe, semi e radici, perciò stanno sempre a pascolare nei prati, o sui margini de’ paduli. Son clamorosi, particolarmente nel tempo degli amori. Caccia. Se ne uccidono diversila sera al passo, o la mattina al ripasso; ma nel giorno mentre stan pascolando per i-prati, per icampi, siccome sono uccelli sospettosissimi, è molto diffi- cile il potere avvicinarli. Nonostante si può loro accostarsi anche a tiro di fucile, uccavallandoli, come suol dirsi. Per accavallare gli uccelli è necessario d'avere un cavallo che non tema lo sparo d’un fucile, che sia docile ed chbediente; dimodochè a piacer del padrone avanzi o retroceda solo indicandoglielo con la voce, o col toccarlo appena, senza bisogno di briglia o cavezza. Munito il cacciatore d'un simile ausiliario, d'un fucile di grossa portata, ed abbigliato presso a poco d’un color simile al pelo del suo cavallo, va ne’ campi o prati palustri, ove spera trovare il salvaggiume. Avendone scoperto un branco, scende dal suo cavallo, e diritto va verso del branco, sino a che crede d’ es- ser giunto in un sito od a tal distanza, da cui gli uccelli lo pos- sano discernere. Allora si ferma, e postosi dietro al cavallo, lo lascia pascolare, ed intanto prepara il fucile. Poi mentre fa con lentezza camminare il cavallo, dimodochè quantunque con li- nee oblique, pure continuamente un poco s’'accosti al branco, egli si tiene sempre da questo nascosto, stando con le sue gambe dietro alle gambe anteriori del cavallo, e con il tronco dietro al petto ed al collo di quello. Se il cacciatore vede qualche indizio di sospetto negli uccelli del branco da lui insidiato, al- lora fermato il cavallo quietamente lo fa pascolare, e non si muove più, che ‘dopo aver veduti dissipati que’ sintomi d'’ al- larme. Così adagio adagio, adoprando pazienza e discerni- mento, arriva a portata di fucile da quegli uccelli, e, scelto l'istante in cui un numero maggiore ne può abbattere con il suo sparo, imposta con celerità il fucile, e fatto un leggiero romore onde, quelli uccelli alzando la testa, il colpo riesca ‘ più micidiale, scarica la sua arme. È questa una caccia molto proficua, e con la quale, oltre le Oche, si possono Ornitologia italiana. — Ill. 2 18 ORDINE SESTO, ingannare ed uccidere molt’ altre specie d’ uccelli nuotatori e di ripa. I OCA PAGLIETANA. — ANSER CINEREUS. Meyer. Cenerino-chiara, inferiormente biancastra; groppone cenerino; ali più corte della coda; becco aranciato ; narici biancastre; piedi giallastri (Bonaparte). Becco e cerchio nudo delle palpebre giallo-aranciati pal- lidi. Unghia del becco biancastra. Iride scuro-cupa. Testa, collo, schiena, scapolari, groppone e grandi cuopritrici delle ali d’un cenerino-cupo. Le penne della parte superiore del dorso, le scapolari, le medie e le grandi cuopritrici, cenerine. Ali eguali alla metà della coda. Remiganti bruno-cenerine. Penne del sopraccoda e base dell’ addome bianche. Timoniere bruno- cenerine, col margine biancastro. Piedi cenerino-giallastri. Oca paglietana, Anser cinereus, Mey. Savi, Orn. Tosc., II, p. 176. Sinonima. — Anas anser, Gmel. S. N. (1788), I, p. 540. — Anser cinereus, Meyer, Tasch. Deutsch. (1840), II, p. 552. — Anas anser ferus, Temm. Man. (1815), p. 526; 2* parte (1820), p. 818, et Anser ferus, 4° parte (1840), p. 517. — Anser ferus, Steph. in Shaw., Gen. Zool. (1824), XII, p. 28. — Anser palustris, Flem. Brit. Anim. (1828), p. 126. — Anser vulgaris, Pall. Zoogr. (1841-1834), II, p. 2901 — Anser sylvestris, Brehm (nec Briss.), Handb. Nat. Vog. Deutsch. (1834), p. 836. — Anser cinereus, Degl. et Ger. (1867), II, p. 479. Ficure. — Gould, Birds of Eur., pl. 347. — P. Roux, Orn. Prov., pl. 358-359. NoMI VOLGARI TOSCANI. — Oca salvatica (Pisano). Ronco (Vec- chiano). Oca reale (Bientinese). Nomi VOLGARI STRANIERI. — Franc. L’Oie cendree. Ingl. The grey-Leg. Ted. Die graue Gans. | DmensIonI. — Lunghezza totale: 0m, 85; apertura del becco, 0m, 056; coda, 0”, 136; tarso, 0", 071. Costumi. — (Questa è la specie da cui son provenuti i no- stri Paperi, e tutte le altre varietà d’ Oche che stan domesti- _— è; x (ei ‘x che con l’ uomo. In istato selvaggio fra noi è molto più rara dell’ Oca granaiola, e tanto, che mentre di queste ne arriva UCCELLI AQUATICI. 19 ogn’ inverno una grandissima quantità, dell’ Oca paglietana, dal tempo che m' occupo d’ uccelli, non ne ho veduto che raramente sul nostro mercato. Essa è comune nelle regioni orientali e, secondo il Temminck, rarissimamente s’ avanza verso il Nord al di là del 53° grado. Propagazione. Nidificano le Oche paglietane in Germania, in Russia, in Danimarca, in Inghilterra, ec. A. quest’ oggetto si riuniscono in società piùo meno numerose, raccolgon fram- menti di canne, foglie, giunchi ec., e ne formano un nido di larghezza ed altezza notabili. Ciascuna covata è composta di cinque, sei od otto, e raramente quattordici uova, dello stesso colore e della stessa forma di quelle dell’ Oca domestica. An- che nel Padule di Castiglion della Pescaia ve ne covano tal- volta. Mi sono accertato di ciò nella primavera del 1827, avendo preso in quel padule, da un’ intiera covata che vi si trovò, un giovane, mentre ancora era vestito della sua calu- gine, ed avendolo fatto crescere, ed anche mantenuto Vivo per lungo tempo. OCA GRANAIOLA. — ANSER SYLVESTEIS. Briss. Capo cenerino, inferiormente biancastro; groppone cenerino ; ali più lun- ghe della coda; becco lungo, subdepresso, nero ed arancione; narici nere; coda di diciotto timoniere (Bonaparte). Adulti. Becco con la metà inferiore e con l’ unghia nere, l’altra metà gialla. Iride scuro-cupa. Tutte le penne delle parti superiori e de’ fianchi sono di color cenerino-scuro; il collo è grigio-giallastro; ed il margine delle penne del dorso, delle scapolari, delle cuopritrici delle ali e delle penne de’ fianchi bianco-giallognolo. Il petto e la parte superiore dell’ addome son cenerino-biancastri. Penne del sopraccoda e della parte inferiore dell'addome bianche. Remiganti bruno-nere, con lo stelo bianco. Ali che oltrepassano l’ estremità della coda. Ti moniere scuro-nere, marginate di bianco. Piedi giallo-aran- cioni. Giovani. Hanno delle macchie bianche alla base del becco. Oca granaiola, Anser segetum, Meyer Savi, Orn. Tosc., II, p. 177. 20 ORDINE SESTO. Sinonmia. — Anser sylvestris, Briss. Ornith. (1760), VI, p. 265. — Anas segetum, Gmel. S. N. (1788), I, p. 512. — Anser segetum, Meyer et Wolf (nec Naum.), Tasch. Deutsch. (1810), II, p. 554. — Anser segetum, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 820, e 4° parte (1840), p. 517. — Anser ferus, Flem. (nec Temm.), Brit. Anim. (1828), p. 126. — Anser arvensis, Brehm, Handb. Nat. Vog. Deutsch. (18341), p. 839. — Anser sylvestris, Degl. et Ger. (1867), IL, p. 481. FicurE. — Buff., PI. enl. 985. — Naum., Vòg. Deutsch., pl. 286. Nomi voLGARI TOSCANI. — Oca granatiola (Pisano). Oca piccola (Bientinese). NOMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. L’Oie des moissons. Ingl. The Beau Goose. Ted. Die Saatgans. Dimensioni. — Lunghezza totale: 0m, 817; apertura del becco, Om, 058; coda, 0%, 134; tarso, 0", 067. Costumi. — Ogni inverno ne arrivano dei grandissimi bran- chi, che si fermano nelle pianure basse ed umide; ma siccome sono uccelli molto accorti e timorosi, non si stabiliscono che nelle Reali Bandite, o nel mezzo de’ vasti e poco frequentati paduli, da’ quali poi nella notte sen vanno a pascere ne’ campi di grano, o d’ altri cereali, ove fanno de’ guasti notabili. Propagazione. Nidifica, al dire del Temminck, nelle re- gioni del Cerchio artico. Fa dieci ovvero dodici uova bianche. OCA LOMBARDELLA. — ANSER ALBIFRONS. Bechst. Scuriccia, inferiormente biancastra, macchiata di nero; fronte e gola bianche, marginate di nerastro ; becco e piedi arancioni; narici bian- castre (Bonaparte). Maschio. Becco giallo-aranciato, con l’ unghia biancastra. Palpebre nude e giallo-aranciate, come il becco. Iride scura. Fronte candida. Prime penne della gola bianche. Testa e parte\ superiore del collo color grigio-scuro: la porzione che circonda il bianco della fronte è nera. Base del collo e petto cenerino- ferrigni. Penne scapolari e della schiena grandi, quasi tron- cate in cima, di color grigio-scuro, nell’ estremità marginate di biancastro. Groppone e penne interne del sopraccoda color cenerino-lavagna cupo. Penne esterne del sopraccoda candide. Penne de’ fianchi grigio-scure, marginate di biancastro-ferri- UCCELLI AQUATICI. 21 gno. Addome biancastro-cenerognolo, con macchie nere. Re- gione anale e sottocoda candidi. Ali cenerino-cupe. Grandi cuopritrici marginate di bianco. Remiganti primarie cenerine, con lo stelo bianco; secondarie nerastre. Coda più corta delle ali. Timoniere esterne cenerino-scure sul lato interno, dal lato esterno ed in cima candide; le altre cenerino-scure alla base, bianche in cima: tutte hanno lo stelo bianco. Piedi arancioni. Unghie biancastre. Femmina. Ha lo spazio bianco della fronte più ristretto: tutti i colori non tanto accesi, ed è più piccola del maschio. Oca Lombardella, Anser albifrons, Bechst. Savi, Orn. Tosc., III, p. 179. SINONIMIA. — Anser septentrionalis sylvestris, Briss. Ornith. (1760), VI, p. 269. — Anas albifrons, Gmel. S. N. (1788), I, p. 509. — An- ser albifrons, Bechst. Nat. Deutsch. (1809), IV, p. 898. — Anser albi frons, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 821, e:4° parte (1840), p. 518. — Anser erythropus, Flem. (nec Linn.), Brit. Anim. (1828), p. 127. — Anser intermedius, Naum. Vog. Deutsch. (1842), XI, pl. 288. — Anser Bruchi, Bp. ex Brehm, Rev. crit. (1850), p. 191. — Anser albifrons, Degl. et Ger. (1867), II, p. 483. Fieure. — Gould, Birds of Eur., pl. 289. — Naum., Vòg. Deutsch., pl. 289. Nomi VOLGARI STRANIERI. — Franc. L’Oie rieuse, ou à front blanc. Ingl. The White fronted Goose. Ted. Die blasse Gans. DimeNsIONI. — Lunghezza totale: 0m, 613; apertura del becco, Om, 038; coda, 0m, 147; tarso, 01, 058. Costumi. — Abita le regioni settentrionali dell’ antico e del nuovo Continente, ne’ luoghi palustri e nelle lande vestite . di scope. In inverno cala in grande abbondanza nell’ Olanda; se ne incontrano anche in Francia ed in Germania, ma in minor quantità. In Italia è rarissima, e non era a mia notizia che ne fosse stato preso se non quell’ individuo, conservato nel Museo Pisano, che io trovai nel mercato della città la mattina del 19 gennaio 1828, del quale non potei aver alcuna notizia sul luogo, ove fosse stato ucciso. Ma altro bellissimo individuo fu ucciso nei paduli della Reale Tenuta di San Ros- sore nel dì 12 gennaio 1871. L’ Autore dell’ Ornitologia Fio- rentina, indicando questa specie di Oca col nome di Lombar- 99 i ORDINE SESTO. della, come quello che le si dava allora in Italia, proverebbe che in quel tempo non vi fosse rara. Propagazione. Nidifica ne’ siti paludosi delle contrade bo- reali, al di là del Cerchio polare. Partorisce da cinque a otto uova, perfettamente ovali, bianco-giallastre. 3° Genere. — BERNICLA. Bose. Becco più corto della testa. Unghia superiore poco sviluppata, assal più ristretta dell’ estremità del becco, poco convessa. Tarso un poco più lungo del dito medio. Becco più corto della testa, conico, tetragono, alla base più alto che largo, e largo un poco più che alla cima, non in- taccato superiormente. Unghia superiore mediocremente svi- luppata, poco convessa. e quasi nascosta. dalla inferiore. OCA COLOMBACCIO. — BERNICLA BRENTA. Steph. ex Briss. Nericcio-cenerina; testa, collo e petto neri (giovani), con una macchia bianca sui lati del collo (adulti); parti inferiori biancastre; becco e piedi néri; coda di sedici timoniere. Maschio adulto. Becco nero. Iride scuro-nerastra. Testa, collo ed alto del petto e della schiena di color nero-lavagna. Una macchia bianca su ciascun lato del collo. Schiena, sca- polari e cuopritrici delle ali color scuro-cenerino. Groppone e . ‘penne medie del sopraccoda del medesimo colore, ma più intenso. Le scapolari han nella cima uno stretto margihe più chiaro e tendente al giallastro. Penne dell’ addome e de’ fian- chi grigio-cenerine, marginate di biancastro. Regione anale e sottocoda candidi. Penne esterne del sopraccoda candide. Ti- moniere e remiganti nero-grigie. Piedi neri. Femmina. Non differisce dal maschio che per essere un poco più piccola. Giovani dell’ anno. Non han le macchie bianche sui lati UCCELM AQUARIGI Va 0 93 del collo, e quasi tutte le penne scure son marginate di co- lore più chiaro. I piedi sono nero-scurastri. Oca Colombaccio, Anser bernicla, Bp. Savi, Orn. toe, II, p. 180. Sinonima. — Anas bernicla, Linn. S. N. (1766), I, p. 198. — Brenta, Briss. Ornith. (1760), VI, p. 304. — Anser torquatus, Frisch., VOg. Deutsch. (1743-1763), II, p. 156. — Anser brenta, Pall. Zoogr. (1811-1834), II, p. 229. — Anser bernicla, Temm. Man., 2? parte (1820), p. 824, e 4° parte (1840), p. 522. — Bernicla brenta, Steph. ‘in Shaw., Gen. Zool. (1824), XII, p. 46. — Bernicla melanopsis, Macgill, Man. Nat. Hist. Orn., b ABI. — Bernicla brenta, Degl. et Ger. (1867), II, p. 489. FIGURE. — Buff, PI. enl. 342. — Gould, Birds of Eur. , pl. 352. Nomi voLGARI STRANIERI. — Franc. L’Oie Cravant. Ingl. The Brent Goose. Ted. Die Ringelgans. i DmENsIONI. — Lunghezza totale: 0, 584; apertura del becco, Om, 038; coda, 0%, 097; tarso, 0%, 058. wu Costumi, — Allorquando nel 1831 pubblicai il terzo tomo dell’Ornitologia; non sapeva che alcun individuo di questa spe- cie fosse stato preso fra noi; e solo lo descrissi nel mio libro per averne trovato fatta menzione nella Storia naturale degli Uccelli pubblicata dal Gerini. Ma dopo quel tempo, tre indivi dui furon presi nel Pisano, uno dei quali femmina fu ucciso nel 22 dicembre 1868 nella Tenuta di Migliarino del duca Salviati. Quest’ uccello abita nell’ estate le regioni artiche dei due Continenti. Nell’ inverno è comunissimo nell’ Olanda; tro- vasi anche sulle coste settentrionali della Francia: in Germa- nia è raro. Dicesi che la sua carne sia saporosa e facilmente digeribile. ; Propagazione. Nidifica nelle regioni polari artiche dell’ Eu- ropa e dell’ America: fa delle uova bianche. ! 4° Genere. — CHENALOPEX. Steph. Becco più corto della testa. o Unghia rostrale mascellare attondato-ovata, poco | convessa. 1 Temminck, Man. d’Ornith., pag. 826 Toni È DA. ORDINE SESTO. Un orliccio carnoso assai rilevato fra la base del becco e le penne della testa. Tarso più lungo del dito medio. Becco più corto della testa, conico, tetragono alla base, più alto che largo, non intaccato al di sopra, con un orliccio car- noso fra la base del becco e le penne della testa. Unghia ro- strale mascellare attondato-ovata, più stretta dell’ apice del becco, convessa, col margine anteriore assai piegato in basso. Unghia della mascella inferiore attondato-spatolata, larga poco meno della superiore. Denti della mascella superiore piccoli, laminari, inclinati indietro; quelli della mascella inferiore na- scosti dalla superiore. Ali che serrate giungono all’ estremità della coda, con tubercolo osseo assai sporgente al pugno. Coda assai larga, troncato-attondata. Tarso più lungo del dito medio. Nora. — Gli uccelli di questo genere, tanto per le forme, quanto per i costumi, costituiscono l’ anello di congiunzione fra le Oche e le Anatre; ma partecipano più delle prime che delle seconde. OCA D'EGITTO. — *CHENALOPEX 4EGYPTIACA. Steph. ex Linn. Regione orbitale di colore castagno vivace; becco e piedi rossastri; un- ghia e margine del becco neri; coda nera; cuopritrici delle ali bian- che, con linea nera obliqua che l’ attraversa. i Maschio. Becco rossastro. Iride aranciona. Testa e collo di color bianco-grigiastro: parte anteriore della fronte guarnita . ai lati del becco di color castagno acceso, che si unisce con lo stesso colore che trovasi attorno all’ occhio. Un collare dello stesso colore inferiormente al collo. Alto della schiena, spalle, petto, fianchi e cosce di color grigio-fulviccio, che divenendo più intenso s’ estende alle scapolari, le quali parti tutte son finamente striate in traverso a zig-zag o di nerastro o di ce- ciato. Una larga macchia ovato-allungata, e d’ un castagno- cioccolata acceso, posta in traverso fra la base del petto e l'alto dell'addome. Grandi remiganti nere; remiganti secon- darie verde-moscone; terziarie castagno-fulve. Piccole e medie UCCELLI AQUATICI. 25 cuopritrici superiori delle ali candide, all’ estremità inferiore traversate da una fascia nera morata assai ristretta. Coda scuro-nera cangiante. Piedi rossastri. SINONIMIA. — Anas ZEgyptiaca, Linn. S. N. (1766), I, p. 197. — Anser Zgyptiacus, Briss. Ornith. (1760), VI, p. 284. — Anas varia, Bechst. Orn. Tasch. (1802-1812), II, p. 454. — Anser varius, Meyer, Tasch. Deutsch. (1810), II, p. 562. — Tadorna ZRgyptiaca, Boie, Isis (1826), p..84. — Chenalopex Egyptiaca, Steph. in Shaw., Gen. Zool. (1824), XII, p. 43. — Anser Agyptiacus, Temm. Man., 4? parte (1840), p. 523. — Bernicla Egyptiacus, Eyton, Rar. Brith. B. (1836), pl. 65. — Chenalopex Egyptiaca, Degl. et Ger. (1867), II, p. 495. FicuRE. — Buff., PI. enl. 379, 982 e 983, sotto il nome di Oye du Cap de Bonne-Espérance. NOMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Chenalopex d’Egypte. Dmensioni. — Lunghezza totale: 0", 66; apertura del becco, Om, 054; coda, 0%, 150; tarso, 0%, 068. Costumi. — È propria dell’ Affrica, di dove si assicura che ogni anno ne passino in Grecia e sul Mar Nero. Ne sono stati uccisi varii individui ancora in Francia, nel Belgio, in Inghil- terra ed in Germania. Non è a mia notizia che alcun selvag- gio siasene visto in Italia, ma essendo probabile vi capiti, così ho creduto bene farla conoscere in questo libro. S’ addome- stica e si moltiplica facilmente in ischiavitù. APPENDICE-ALLA-FAMIGLIA DEGL'ANSERIDEI Per terminare I° enumerazione delle Oche proprie all’ Eu- ropa, giacchè potrebbe darsi il caso che qualcun’ altra specie, oltre le sopra descritte, capiti in Italia, riporto qui sotto le ‘frasi che ne dà Carlo Luciano Bonaparte, principe di Musi- gnano, nella sua bellissima opera .tante volte da me citata: The genera of ubi american Birds, ec. New-York, 1828. D 26 ORDINE SESTO. ANSER LEUCORPSIS. Bechst. Cupo-cinerea; collo e coda neri; fronte e parte inferiore del petto bian- che; becco e piedi neri. Costumi. — Abita le contrade del Cerchio artico; assai abbondante in inverno nell’ Olanda; più rara in Germania ed in Francia. ANSER RUFESCENS. Brehm. Cenerino-cupa, inferiormente biancastra, tinta patentemente di ruggine; ali più corte della coda; becco corto, mediocremente forte, assai depresso, nero ed aranciato. Costumi. — Abita le regioni artiche, comune in Irlanda; qualcheduna arriva accidentalmente nel Nord dell’ Europa. — ANSER MEDIUS. Temm. Cenerino-cupa, inferiormente biancastra; groppone nerastro; ali eguali alla coda; becco e piedi gialli. Costumi. — Abita le regioni artiche, accidentalmente emi- gra nel Nord dell’ Europa. 3* Famiglia. — ANATIDEI. Becco per il solito più largo all’ estremità che alla base. O Mascelle inferiori in gran parte nascoste dalle supe- riori. Denti laminari, perpendicolari. Ali che chiuse giungono quasi all’ estremità della coda. Redini pennute. Dito esterno un poco più corto del medio; il poste- riore senz’ appendice dal lato inferiore. Tarso subeguale al dito medio. UCCELLI AQUATICI. 97 | Becco o eguale o più lungo della testa, molto depresso, ‘dilatato un poco nella cima; il margine d’ ambo le mascelle guarnito di laminette trasversali; l’ apice della mascella supe- riore guarnita d’ una larga unghia rostrale mascellare, rivolta in basso; tutta la superficie della mascella, eccettuata 1’ un- ghia, ricoperta da una membrana molle e liscia. Redini pen- nute. Lingua depressa, carnosa, sfrangiata sui margini. Narici poste verso la base, e dal lato superiore del becco, ovali, se- michiuse da una membrana. Gambe corte, intieramente na- scoste sotto gl’ integumenti e le penne dei fianchi. Tarso più lungo o subeguale al dito interno, compresso, reticolato. Diti quattro: i tre anteriori intieramente riuniti da una membrana; il posteriore articolato più in alto degli anteriori, sottile, senza alcuna appendice; l’ esterno più corto del medio. Unghie me- diocri, ottuse, depresse. Coda corta, rotondato-acuminata, di quattordici a diciotto timoniere. Ali mediocri, strette: la prima remigante subeguale alla seconda. Color dominante: varia moltissimo. Ordinariamente or- nano la testa de’ maschi colori vivaci e di splendore metallico, e questi colori forman anche lo specchio. Fra il maschio e la femmina, gli adulti ed i giovani, vi è sempre una gran diffe- renza nel color del vestito; ma nella massima parte delle spe- cie le ali degl’ individui de’ diversi sessi e delle diverse età son colorite presso a poco nella maniera stessa. Costumi. — Vivono nell’ acque poco profonde, ma abbon- |” danti d’ erbe, giacchè i semi, le fronde e le piccole chiocciole formano il loro alimento. Non si tuffano che essendo spaven- tati, o per scherzare fra loro; ma volendo cercare il nutri- mento solo immergono la testa, il collo e la parte anteriore del corpo, mentre sollevano la posteriore, facendo centro al- l’ articolazione delle gambe. Sono disposti alla poligamia. S’ ad- domesticano facilmente, adattandosi a cibarsi di sole grana- glie. La loro carne è succolenta e sana. 5° Genere. — CASARCA. Bp. Becco più corto della testa; alla base tanto alto, quanto largo, appena incavato al di sopra. Unghia rostrale superiore mediocre, attondata poste- MI Fim 28 ORDINE SESTO. riormente, più larga che lunga; col margine an- teriore fortemente ripiegato in basso, quindi un poco indietro. À Tarso subeguale al dito medio. Becco assai più corto della testa, d’ egual larghezza alla base che verso la cima, alla base tanto alto, quanto largo, ap- pena incavato al di sopra. Unghia rostrale mascellare mediocre, attondata posteriormente, più larga che lunga, col margine ante- riore fortemente ripiegato prima in basso, poi un poco indietro. Unghia rostrale mandibulare inferiore mediocre, subcircola- re, tanto lunga, quanto larga. Denti laminari, verticali. Mascella inferiore quasi intieramente nascosta dalla superiore. Coda assai grande, subtroncata. Ali un poco più lunghe della coda. Tarso subeguale al dito medio. Nora. — Comparando non solo la forma generale del becco N della adorna con quello della Casarca, ma più ancora le loro unghie della mascella superiore, appariscono differenze così decise, che, a mio credere, non si può a meno d’ imitare il Bonaparte e porre questi uccelli in due generi distinti, e non seguire l’ esempio del Boie, Macgill e Degland, che in un sol genere li riunirono. | Gostumi. — Per questi somiglia assai alla Tadorna, come questa vivendo a coppie e scavandosi il nido. CASARCA. — CASARCA RUTILA: Bp. Becco nero; corpo lionato acceso; remiganti primarie e timoniere nere; remiganti secondarie verdone; cuopritrici delle ali candide. Maschio. Becco nero. Iride scuro-giallastra. Testa e tutta la metà superiore del collo di color grigio-topo: sotto questo colore uno stretto collare bruno-nerastro. Groppone e coda nero-verdone; tutte le altre parti color lionato acceso. Remiganti nere. Cuopritrici medie delle ali che formano uno specchio di color bianco-puro, e le più grandi formano uno specchio di color verde-cupo. Piedi lunghi, bruno-nerastri. Femmina. Becco nero. Testa biancastro-fulva. Collo va- MOTTO ad MEN RR UCCELLI AQUATICI. 99 riamente dipinto di bianco e bruno-cenerino. Tutte le altre parti lionate, ma d’ un color più sbiadito che nel maschio. Le altre parti son colorite nel modo stesso che nel maschio. Casarca, Anas rutila, Pallas, Savi, Orn. Tosc., III, p. 168. SINnoNIMIA. — Anas casarca, Linn. S. N. (1768), III, App., p. 224. — Anas rutila, Pall. Nov. Comm. Petrop. (1769-1770), XIV, p. 579. — Anas rubra, S. G. Gmel. Reise (1774-1784), II, p. 182. — Anser casarca, Vieill. N. Dict. (1818), XXIII, p. 341. — Anas rutila, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 832, e 4° parte (1840), p. 534. — Tadorna ru- tila, Boie, Isis (1822), p. 563. — Casarca rutila, Bp. B. of Eur. (1838), p. 56. — Vulpanser rutila, Keys. et Blas. Wirbelth. (1840), p. 84. — Tadorna casarca, Macgill, Man. Brit. Ornith. (1840), II p. 163. — Tadorna casarca, Degl. et Ger. (1867), II, p. 501. Fieure. — Savigny, Descript. de l’Egypte, pl. 10, fig. 4. — Gould, Birds of Eur., pl. 358. Nomi VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le Canard Kasarka. Ingl. The Roddygoose. DimensIONI. — Lunghezza totale : 0%, 554; apertura del becco, 0%, 048; coda, 0%, 097; tarso, 0”, 058. Costumi. — Questo bello e raro uccello è proprio delle parti orientali dell’ Europa, ed è sparso fino in Persia, nel- l’Indie ed in Affrica. Accidentalmente passa in Austria ed, in Ungheria, e qualche volta in Italia. Due individui ne sono stati trovati in Toscana: uno de’ quali è figurato nella Storia naturale degli Uccelli del Gerini, e 1’ altro è conservato nel Mu- seo di questa Università, e faceva parte dell’ antica collezione; ma daltempo che io mi occupo d’ Ornitologia, non so che mai ve ne sia capitato alcuno. Propagazione. Fabbrica il suo nido nelle buche che sono lungo i gran fiumi di Russia, o fra gli spacchi de’ massi, o nei cavi degli alberi. Fa ottoo dieci uova simili, per la forma e per il colore, a quelle d’ Axatra, ma un poco più grosse. 6° Genere. — TADORNA. Flem. Becco lungo quanto la testa; alla base più alto che largo, fortemente incavato al di sopra. 30 ORDINE SESTO. ‘ Unghia rostrale superiore piccola, più lunga che larga, acuto—lanceolata, col margine anteriore for- | temente ripiegato prima in basso, poi in dietro. Tarso subeguale al dito medio. Becco d’uguale larghezza alla base che alla cima, alla base più alto che largo, fortemente incavato al di sopra. Unghia rostrale mascellare piccola, più lunga che larga ; posteriormente ovato-lanceolata, col margine anteriore fortemente ripiegato prima in basso, poiin dietro. Unghia rostrale mandibulare as- sal più lunga che larga, ovato-lanceolata. Denti laminari, ver- ticali. Mascella inferiore quasi intieramente nascosta dalla su- periore. Coda corta, subrotondata. Tarso subeguale al dito medio. | VOLPOCA. — TADORNA BELONII. Ray. Becco sanguigno; testa e collo verde-nerij petto bianco; tronco cinto da larga fascia baio-ocracea. Maschio. Una protuberanza carnosa sulla fronte. Becco un poco rivolto in alto, con la base protuberante. Becco e protuberanza carnosa di color rosso-sanguigno. Iride scuro- nera. Testa e parte superiore del collo color nero, cangiante in verdone. Base del collo, dorso, penne scapolari interne, fianchi, lati dell’ addome, timoniere e cuopritrici superiori, di color bianco. Una larga fascia baio-rossa cinge tutto il corpo, passando sul petto, sulle spalle e sul dorso. Scapolari esterne, remiganti, estremità delle timoniere ed una fascia che scorre sull’addome, di color nero-puro. Specchio color verdone, can- giante in porporino: nella parte superiore color baio-castagno. Zampe carnicine. Femmina. Ha i colori più smorti, e non ha la protube- ranza carnosa sul becco. Volpoca, Anas tadorna, Linn. Savi, Orn. Tosc., II, p. 166. Sinonima. — Tadorna Belonii, Ray, Syn. Av. (1'713), p. 140. — Anas tadorna, Linn. S. N. (1766), I, p. 195. — Tadorna, Briss. UCCELLI AQUATICI. SI Ornith. (1760), VI, p. 344. — Anas cornuta, S. G. Gmel. Reise (4774-1784), II, p. 185. — Anas tadorna, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 833, e 4 parte (1840), p. 531. — Tadorna familiaris, Boie, Isis (1822), p. 56. — Tadorna vulpanser, Flem., Hist. Brit. Anim. (1828), p. 122. — Tadorna gibbera, littoralis et maritima, Brehm, Hand. Nat. Vog. Deutsch. (1831), p. 856. — Vulpanser ta- dorna, Keys. et Blas. Wirbelth. (1840), p. 84. — Tadorna Belonti, Degl. et Ger. (1867), II, p. 499. FicurE. — Buff., PI. enl. 53, maschio. Nomi voLGARI STRANIERI. — Franc. Le Canard Tadorne. Ing]. The Shieldrake. Ted. Die Brandt-Ente. Dimensioni. — Lunghezza totale: 0m, 613; apertura del becco, Om, 052; coda, 0m, 097; tarso, 0", 052. Costumi. — Nella Regia Bandita di San Rossore, nel luogo chiamato Lame di fuora, grande estensione di colmate e stagni, posto accanto alla foce dell’ Arno, e separato dal mare solo da una serie di tomboli, non di rado vi si fermano nell’ inverno delle Volpoche. L’ anno 1820 una coppia vi passò ‘tutto l’inverno. Nel dicembre del 1829 ne fu uccisa una fem- mina, ed un’altra nel gennaio del 1830. Ma l’ apparizione di quest’ uccello fra noi è accidentale, mentre è costante e copiosa sulle coste settentrionali ed occidentali d’ Europa. Si addomestica assai facilmente col prender le uova, e farle co- vare da un’ Anatra domestica. Secondo il Nilsson, la carne di quest’ uccello è poco buona a mangiare. Propagazione. Va a cercare le tane abbandonate da’ Co- nigli, dalle Volpi o da’ Tassi, e nel fondo di queste deposita le uova. Sceglie quelle tane che son poco lontane dal mare, e che han l’ apertura rivolta a mezzogiorno. Non impiega per fare il nido altro materiale che il piumino strappato dal pro- prio petto ed addome. Le uova han quasi la grossezza e il co- lore di quelle dell’ Oca, ed ogni nidiata ne contien da dieci a dodici. La maggior quantità nidifica in Olanda, in Danimar- ca, nel Ducato di Holstein e di Sleswick. Nell’ Isola di Lyst il signor Boie ha veduto fino a tredici nidi di Volpoca, nello spa- zio di venti passi, e vicinissimi alle case. Gli abitanti di quei luo- ghi non inquietano mai questi uccelli, ed anzi, avanti il tempo del loro arrivo, ripuliscon le tane ove esse si stabiliscono a nidificare: ma sul posto del covo vi lasciano un’ apertura che 93, i ORDINE SESTO. ricoprono prima con una tavola, o con una lastra di pietra, poi con terra; e quando le Volpoche han partorito sei uova, tolgono tutte le altre a mano a mano che le fanno, ed anche una porzione del piumino su cui riposano; giacchè quelle uova sono un buonissimo nutrimento, ed il piumino è d’un alto valore. 7° Genere. — ANAS. Linn. Becco alla base quasi tanto alto, quanto largo; dopo il secondo terzo un poco più largo che alla base; oltre le narici un poco incavato superiormente. - Unghia rostrale mascellare ovato-acuminata, poste- riormente lunga il doppio che larga: larga circa un terzo del maggior diametro trasverso del becco, anteriormente ricurva in basso, poco at- tondata, quasi troncata. Denti assai lunghi, triangolari alla base e solcati verticalmente, all’ estremità laminari, acuti, incli- nati in dietro. Mascella inferiore nascosta dalla superiore. Coda corta, attondata. Becco un poco più lungo della testa, attondato in cima: alla base quasi tanto alto, quanto largo; dopo il secondo terzo un poco più largo che alla base, dopo le narici leggermente in- cavato. Unghia rostrale mascellare ovato-acuminata, lunga il doppio che larga: larga circa un terzo del maggior diametro trasverso del becco, col margine anteriormente ricurvato in basso, poco attondata, quasi troncata. Unghia rostrale mandi- bulare mediocre, spatolata, poco rilevata. Denti assai lunghi, notevolmente triangolari, acuti, inclinati indietro. Mascella in- feriore nascosta dalla superiore e dai denti di questa. Coda corta, attondata. Ali che non giungono all’ estremità della coda. Tarsi più corti del dito medio. UCCELLI AQUATICI. 33 GERMAN REALE. — ANAS BOSCHAS. Linn. Becco lungo, giallo-verdastro; piedi di colore arancione ; specchio grande, violetto, marginato anteriormente e posteriormente prima di nero, poi di bianco. Maschio adulto. Becco olivastro-giallo , con 1’ unghia nera. Iride scuro-nera. Testa e collo color verdone splendido. Petto color cioccolata. Un collare bianco separa il verde del collo dallo scuro del petto. Addome e fianchi di color biancastro, finis- simamente striati in traverso a zig-zag di nero. Sottocoda nero. Spalle e scapolari medie dello stesso colore, e nello stesso modo dipinte quelle dell'addome: le scapolari esterne ed interne in al- cuni posti sono sfumate di scuro-cioccolata. Penne della schiena scure, finissimamente macchiettate di bianco. Groppone e so- praccoda d’ un bel color verde-bottiglia, cangiante in nero. Ti. moniere bianche: le esterne solo macchiettate di scuro-cenero- enolo, le altre son di questo colore dal lato interno; le quattro medie sono del colore delle penne del sopraccoda, arricciate e rivolte in alto. Ali grigio-cenerine, con un bello specchio verde-violetto, anteriormente e posteriormente, prima margi- nato da una fascia nera, poi da una bianca. Piedi giallo-aran- cioni. Femmina. Becco giallastro, macchiato di nero. Penne della testa, collo, petto, addome, fianchi e del sottocoda, lionate e %. grigio-lionate, con una macchia scuro-nera nel mezzo: quelle ! della gola non han macchia. Le penne scapolari, le più lun- | ghe de’ fianchi e quelle del sopraccoda son marginate di lio- nato, han la parte media scuro-nera, ed in questa un’ altra e. eran macchia lionata. Timoniere di color bianco-gialliccio , con più e grandi macchie scure: le medie non sono arricciate, ma i piane come le altre. Penne del sottocoda biancastre, con la parte media scuro-ceciata. Ali presso a poco colorite come nel maschio. Lo specchio è meno splendido. German reale, Anas boschas, Linn. Savi, Orn. Tosc., III, p. 164. Sinonimia. — Anas boschas, Linn. S. N. (1766), I, p. 205. — Anas fera, Briss. Ornith. (1760), VI, p. 318. — Anas boschas, Temm. . Man., 2° parte (1820), p. 835, e 4° parte (1840), p. 531. — Boschas Ornitologia italiana. — MI. 3 è # Znnre e 34 ORDINE SESTO. domestica, Swains., Faun. Bor. Amer. (1834), II — Anas boschas, Degl. et Ger. (1867), II, p. 506, Ficure. — Buff., PI. enl. '7776, maschio; 777, femmina. — Anas boschas, Eugenio Bettoni, Uccelli che nidificano in Lombardia (1868- 1870), vol. II, p. 86. Nomi voLcari Toscani. — German-reale, Colloverde (il ma- schio), Anatra (ia femmina), (Pisano e Fiorentino). NOMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le Canard sauvage. Ingl. The Wild Duck. Ted. Die gemeine Ente. DimENSIONI. — Lunghezza totale: 0", 534; apertura del becco, Om, 062; coda, 0%, 084; tarso, 0”, 052. La femmina è sempre più piccola. Costumi. — Come ognun sa, questa è la specie più gene- ralmente sparsa e più abbondante dell’intera tribù de’ Lamel- loso-dentati. Essa è il tipo dell’ Anatra comune, e di tutte le sue varietà, le quali o intieramente domestiche o mezze selvagge popolano i fossi, le vasche ed i piccoli stagni delle vicinanze de’ borghi e delle case di campagna. Libera e del tutto indipen- dente trovasi in Europa ed in America. Appena s’ approssima l’ inverno, ne arrivano fra noi de’ branchi immensi; alcuni qua sitrattengono, e molti seguitano il loro viaggio verso il Mezzo- giorno. Nonostante, anche il passo de’ Germani reali è ora più abbondante ed ora meno, come quello di ogni altro uccello migratore. Nel marzo segue il ripasso, che è molto meno co- pioso del passo. In quel mese i Germani si accoppiano, e le coppie si separano da’ branchi in ragione che si formano, e stabilisconsi nel primo stagno o padule da loro incontrato. TT In alcuni inverni, ne’ quali rimangono a stanziare nelle nostre acque palustri un gran numero di Germani, non di rado molti di loro presentano un fenomeno che risveglia la curio- sità de’ Naturalisti ed interessa i cacciatori. Sono, cioè, attac- cati da una malattia, che indebolendo, se non paralizzando, i muscoli pettorali e delle estremità anteriori, li rende inetti a volare. Negli anni 1786-87, nel 1818-19, nel 1821-22 e nel 1328-29 abbondantissima fu la quantità de’ Germani che restarono ne’ nostri paduli, e fra questi, quelli che s' ammala- rono. Allora nel girare per que’ paduli delle Bandite reali o di qualunque altro sito, ove questi uccelli godendo la maggior si- curezza in abbondanza dimorano, fra quel numero grande che UCCELLI AQUATICI. 9 spaventati, agili e svelti, da ogni lato vedeansi prendere il volo, altri se ne incontravano deboli o pigri in tal modo; che con le bastonate poteansi fermare, o che venivano azzannati dai cani, dopo averli un poco inseguìti. E questi Germani, ancorchè at- tentamente osservati, non mostravano nè d’ esser feriti, nè di aver le ali in muta o prive di penne; non erano molto magri, nè eccessivamente grassi, cosicchè all’ esterno non scorgevasi differenza alcuna fra quei incapaci di volare, e quei ch’ erano stati uccisi, mentre pienamente godevano ogni facoltà locomo- trice. Furon varie le ipotesi de’ cacciatori per ispiegare questo fenomeno : chi l’ attribuiva al cibarsi troppo abbondantemente di alcuni semi proprii a que’ tali paduli, ne’ quali più copiosi s’ in- contravano i Germani malati 5 altri lo faceva dipendere dal nu- trirsi d’alcune particolari specie di chiocciolette aquatiche; ed altri finalmente ne vedevano la causa in quel piombo che so- vente incontrasi nel loro stomaco. Nell’ inverno del 1828-29 ebbi a mia disposizione una gran quantità di Germani stati presi da’ cani, o da’ cacciatori solo a colpi di bastone, di quelli cioè che dicevasi essere malati, ed io potei fare varie ricerche per conoscer la causa della loro impotenza a volare; e pongo qui i resultati di queste mie indagini, quantunque non sian che di poca o niuna conseguenza. Nel corpo di tali uccelli non’ vidi ferita alcuna d’ arme a fuoco, nè antica nè recente: come so- pra ho già indicato, non avevano molta pinguedine, ma nem- meno erano estenuati. I visceri mi comparvero in perfetto stato di salute; lo stomaco era sano, mediocremente ripieno, ed inutilmente vi cercai semi o chiocciole particolari: vi erano quelli stessi semi, e quelli stessi avanzi di chiocciole, che io aveva ritrovati nello stomaco de’ Germani più sani, perciò non potei supporre che l'impotenza a volare fosse prodotta da tali sostanze. L’ unica particolarità osservata in quel viscere fu il piombo, dicui aveva sentito parlare. Insieme con gli alimen- ti, e con quei sassolini soliti a trovarsi nello stomaco di tutti gli Uccelli granivori, trovai in ognuno di quei Germani della munizione, o de’ pallini di piombo: chi più chi meno ne aveva; chi ne aveva quattro, chi sei, chi dieci; alcuni erano intieri, altri tanto corrosi da esser convertiti in sottili lamine. Or co- noscendo le qualità venefiche del piombo, particolarmente se è ossidato, e sembrandomi che l’ azione meccanico-vitale dello SN 36 ORDINE SESTO. stomaco di questi granivori possa con facilità e sollecitudine convertire in ossido quel piombo metallico, mi sembra non ir- ragionevole l’ attribuire quella debolezza alla presenza del detto metallo nel loro apparato digerente. Per altro debbo di- chiarare che contro tal supposizione sta il fatto di aver io di- verse volte trovato, benchè in minor quantità, de’ pallini anche nello stomaco de’ Germani che perfettamente volavano. Alla loro presenza adunque non sì può se non che dubitativamente attribuire la causa della malattia in questione. La via, per cui questi pallini sono entrati nello stomaco de’ Germani, non è difficile ad immaginarsi; giacchè, come ho detto poco sopra, non avendo trovato a quelli uccelli alcuna ferita nelle pareti dello stomaco, non vi possono essere penetrati se non per la naturale strada, cioè per l’ esofago. Ma è molto più difficile di poter rispondere all’ altra questione, che naturalmente vien fatta, cioè dove trovaron quel piombo? Due sono le supposi- zioni state fatte : alcuni credono che essi lo trovino al fondo de’ nostri stagni e paduli; cosa non improbabile, giacchè da un numero grandissimo d’ anni su di questi continuamente si cac- cia con il fucile. Altri poi credono che i Germani, nel cui sto- maco s’ incontran pallini, sieno di quelli, ai quali essendo stato tirato da lontano, o con polvere mal regolata, la munizione non penetrò nelle carni, ma. solo rimase avviluppata fra le piume: e che poi col becco ravviandosi e pulendosi, trovati i D4 pallini, l’ inghiottano. piene \ 77. Propagazione. Tutti i luoghi, ove è un poco d’ acqua, sono # “ a lor sufficienti per stabilirvi il nido. I paduli, i fossi erbosi, le praterìe ed i tagli inondati nascondono sempre in estate una o più famiglie di Germani reali. Il covo è fatto grossolanamente con foglie d’ albero, radiche e piante aquatiche; e quando le uova son già cominciate a covare, vi sì trova sempre una buona quantità di piumino e di penne, che la madre si è strappata dal ventre. Questi nidi son situati ordinariamente in terra, o a livello dell’ acqua fra 1’ erbe; ma alcune volte, al dire degli Autori, ed anche secondo l’ osservazione di varii de’ nostri cacciatori, son posti sul tronco di qualche grosso albero, o sulla cima de’ suoi rami, in qualche vecchio nido di Falco o di Cornacchia: quando poi i Germanotti sono sviluppati in questi. nidi, la madre li prende tutti successivamente col becco e li UCCELLI AQUATICI. 37 porta sull’ acqua, ove spesso li lascia cadere anche da un’ al- tezza notabile, senza però che ne risentano alcun male. Le uova son similissime a quelle dell’ Anatra domestica. S° Genere. — CHAULELASMUS. G. R. Gray. * Becco alla base quasi tanto alto, quanto largo; nel terzo estremo largo quanto alla base, legger- mente depresso presso la cima. . Unghia rostrale mascellare poco rilevata, subroton- Coda attondata. data, tanto larga, quanto lunga: lunga circa un terzo del maggior diametro trasverso del becco, col margine anteriore piegato in basso ed assai attondato. i Denti laminari, quasi verticali, acuti. Mascella inferiore nascosta . dalla ALE e dai suoi denti. AVA ‘Becco un poco più corto della testa; alla base quasi tanto | alto, quanto largo, e nel terzo estremo so quanto allabase, attondato nella cima, presso la quale è leggermente depresso. Unghia rostrale mascellare poco rilevata, subrotondata, tanto lunga, quanto larga: larga circa ùn terzo del maggior diametro trasverso del becco, col margine anteriore rivolto in basso ed assai attondato. Denti laminari. Unghia rostrale mandibulare spatolata, pochissimo rilevata. Mascella inferiore nascosta dalla superiore e dai suoi denti. Ali che chiuse giungono all’ estremità della'coda. Coda dina Tarso Eoco più corto del dito medio. ‘ GANAPIGLIA. — CHAULELASM US. STREPERA. G. È. Gray. ex Linn. ‘ Becco nero, lungo; specchio bianco superiormente , inferiormente nero- cenerino; delle grandi macchie castagne son sulle cuopritrici delle ali; zampe arancione. UO) Maschio. Becco nero. Iride scuro-nera. Fronte e lati della testa biancastri e punteggiati di nerastro. Vertice scuro-nero, 38 ORDINE SESTO. è con macchie nerastre. Lati del collo grigio-ceciati, macchiati di nero. Gola ceciato-pallida. Un collare a mezzo il collo ceciato-lionato. Penne del gozzo, del petto e delle spalle nere, con una o due fasce bianche semilunari e concentriche. Ad- dome bianco, con qualche; macchia nerastra irregolarmente dispersa. Fianchi e lati della regione anale bianco-grigi, striati in trasverso sottilmente e ad onde di cenerino-cupo. Sottocoda nero. Penne della schiena e penne scapolari esterne e basi- lari nere, finmamente striate ed ondulatamente di bianco. Grandi scapolari interne nerastro-sbiadite, alla base macchiettate di bianco, nella cima marginate di lionato-sudicio. Groppone nero- verdone, punteggiato minutamente a linee di bianco. Penne del sopraccoda color verdone-bottiglia. Cuopritrici piccole e medie delle ali cenerine: sopra varie delle medie vi sono delle linee bianche trasverse e diritte; diverse delle più grandi son d’un bel colore castagno, con macchiette nere. Le grandi cuo- pritrici esterne sono cenerognole, le interne scure, le medie nere. Remiganti primarie nero-cenerognole; secondarie medie (che forman lo specchio) bianche; le esterne cenerino-vellu- tate e nere; le interne cenerine. Timoniere grigio-cenerine, marginate di biancastro. Tarso e diti arancioni: membrana ne- rastra. Femmina. Becco giallastro. Penne della testa, della cervice e del gozzo bianco-giallicce, macchiate longitudinalmente di nerastro. Sul vertice queste macchiuzze son più grandi, perciò esso è quasi nero. Gola biancastra, picchiettata di nerastro. Penne del petto, de’ fianchi, della base della cervise, scapolari de’ fianchi e del sopraccoda, color ceciato-lionato, con macchia nera sul mezzo. Groppone nero, macchiato di lionato-fosco. Timoniere bianco-ceciate, con macchia scuro-nerastra paral- lela al margine. Penne del sottocoda bianche, con macchie scuro-nerastre. Piccole e medie cuopritrici nerastre, marginate di ceciato: fra le medie ve ne son molte d’ un bel color cioc- colata. Grandi: l’ esterne e le interne cenerognolo-scure, le medie nere. Remiganti primarie nero-cenerognole; secondarie medie (quelle che formano lo specchio) bianche; le interne cenerine; le esterne cenerino-vellutate e nere. Tarso e diti cialli: membrana nerastra. UCCELLI AQUATICI. 39 Canapiglia, Anas strepera, Linn. Savi, Orn. Tosc., III, p. 159. SINONIMIA. — Anas strepera, Linn. S. N. (1766), I, p. 200. — Anas kekuschka, S. G. Gmel. Reise (1774-1784), II, p. 249. — Anas: strepera, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 837, e 4* parte (1840), p. 532. — Ktinorhynchus strepera, Eyton, Monogr. Anat. (1838), p. 137. — Chauliodus strepera, Swains., Journ. Roy. Instit. (1839), II, p. 19. — Chaulelasmus strepera, G. R. Gray., List. Gen. of B. (1840), p. 74. — Querquedula strepera, Macgill, Man. Brit. Ornith. (1840), II, p. 169.— Chaulelasmus strepera, Degl. et Ger. (1867), II, p. 510. Ficure. — Buff., PI. enl. 788, sotto il nome di Chipeau. NOMI VOLGARI TOSCANI. — Canapiglia (Pisano). Morigiana, Cica- lone (Bientinese). NOMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le Canard Chipeau, ou Ri- denne. Ingì. The Gadwall. Ted. Die rauschende Ente. Dimensioni. — Lunghezza totale: 0®, 476; apertura del becco, 0, 047; coda, 0%, 077; tarso, 0%, 047. Costumi. — Vediamo quest’ uccello assai abbondantemente nell’inverno. Non si trattiene giammai nell’ estate. Secondo varii scrittori, egli sa ben tuffarsi, ed è più notturno che diurno. La sua voce è simile a quella del Germano, e quantunque il Gesnero gli désse il nome di Anas strepera, essa non è niente più strepitosa delle altre specie. Propagazione. Per stabilirsi a covare non s’ avanza molto verso il Polo. É comunissima in Olanda, ove abita nelle stesse località del German reale. Il suo nido è rozzo, e racchiude otto o nove uova, perfettamente ovali, e di colore o rossastro o verdastro. 9° Genere. — DAFILA. Leach. Becco alla base più alto che largo; nell’ ultimo terzo un poco più largo che alla base; dopo le narici leggermente incavato al di sopra. Unghia rostrale mascellare poco rilevata, ovato- attondata, tanto lunga, quanto larga: larga meno d'un terzo del maggior diametro del becco. Denti sottili, triangolari, piuttosto brevi, inclinati in dietro. 40 i ORDINE SESTO. Mascella inferiore quasi intieramente nascosta dalla superiore. i Coda piuttosto larga, molto acuminata, giacchè le due timoniere medie son più del doppio lunghe delle esterne. Becco subeguale alla testa, alla base più alto che largo; nell’ ultimo terzo un poco più largo che alla base, mediocre- mente depresso , dopo le narici leggermente. incavato. Unghia rostrale mascellare poco rilevata, ovato-attondata, tanto lunga, quanto larga: larga meno d'un terzo del maggior diametro del becco, con margine anteriore mediocremente rivolto in basso, assai attondato verticalmente. Unghia rostrale mandibulare mediocre, spatolata, poco rilevata. Denti sottili, triangolari, piuttosto brevi, inélinati in dietro. Mascella inferiore quasi in- tieramente nascosta dalla superiore. Coda piuttosto larga, cu- neata, molto acuminatà, giacchè le due timoniere medie son lunghe più del doppio delle esterne, non giungono all’ estre- mità della coda. Tarso più corto del dito medio. 3 | CODONE, — DAPILA in. Becco lungo, turchino-nero; piedi cenerini; coda acuminata; specchio verdone, superiormente marginato di color di nocciòla, inferiormente di nero e di bianco (maschio); ovvero specchio color di nocciòla macchiettato di nero, superiormente marginato di giallo-ruggine, in- feriormente di bianco (femmina). Maschio. Becco nero-celestognolo. Iride scura. Testa e sola colore scuro-nero, cangiante in verdone ed in rosso di rame. Il collo, il petto e la parte anteriore dell’ addome color bianco-niveo: una larga fascia dello stesso bianco s’inalza da ciascun lato della cervice fino all’ occipite, ponendo in mezzo una fascia nera cangiante in porporino-verdone, a quale pren- dendo origine dal color scuro del pileo, con cui è unita e sfu- mata, si continua fino al color grigio della schiena, col quale ancora si unisce e si sfuma. La base di questa fascia, le spal- le, la schiena, le scapolari basilari ed i fianchi sono di color cenerino-perlato, delicatamente striato in traverso di nero a ) UCCELLI AQUATICI. 41 zig-zag. Le scapolari dell’ estrema metà, che sono lunghe ed appuntate, son nere, ed hanno larghe fasce longitudinali o gri- gie o cenerine. Penne del groppone cenerino-nere, ed han delle strie e delle macchiette bianche. Parte posteriore dell’ ad- dome e regione anale bianche, finamente punteggiate, e debol- mente striate di cenerino. Penne del sopraccoda scuro-cene- rine, marginate di cenerino-chiaro: quelle che sono a contatto delle timoniere, ove toccano le timoniere ; son nere. Timoniere bruno-cenerine, marginate di bianco-ceciato: le due medie son più lunghe delle altre, ed in cima molto assottigliate. Penne del sottocoda e nel luogo ove toccan le timoniere, nere. Cuopritrici delle ali d’ un color cenerino, che leggerissima- mente tende all’ametistino. Remiganti nero-cenerine, con lo stelo bianco. Specchio color verde-olivastro, superiormente marginato di nero, anteriormente di color di cannella, e po- steriormente prima di nero, poi di bianco. Piedi cenerino- nerastri. Femmina. Becco nerastro. Testa e collo di color lionato-pal- lido, macchiettato di nero. Penne della schiena e scapolari nero- scure, marginate di ceciato, con due macchie bislunghe sulla parte media, lionate o lionato-fulvicce. Penne del groppone nero-cenerine, con due macchie biancastre verso la cimà, 0 ‘con una piccola fascia trasversa interrotta. Penne del soprac- coda, timoniere e penne de’ fianchi nerastre, con margine ceciato- chiaro e con alcune fasce trasverse interrotte, o dello stesso colore o lionate. Coda conica, con le due timoniere medie meno appuntate che nel maschio. Petto e addome di color bianco- sudicio, con macchie sbiadite scuricce o cenerognole: sul petto son più appuntate. Cuopritrici delle ali cenerino-nerastre, con sottilissimo margine bianchiccio. Remiganti nerastro-scuricce, con lo stelo bianco. Specchio color di nocciòla, macchiettato di nero cangiante in verdone : anteriormente marginato da larga fascia giallo-ruggine, posteriormente, prima di nero, poi di bianco. | Codone, Anas acuta, Linn. Savi, Orn. Tosc., III, p. 156. Sinonmia. — Anas acuta, Linn. S. N. (1766), I, p. 202. — Anas longicauda, Briss. Ornith. (1760), VI, p. 369. — Anas caudacuta, Leach, Syst. Cat. M. and B. Brit. Mus. (1846), p. 38. — Anas 49 ORDINE SESTO. acuta, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 838, e 4? parte (1840), p. 532. — Dafila caudacuta, Steph. in Shaw., Gen. Zool. (1824), XII, p. 127. — Trachelonetta acuta, Kaup. Nat. Syst. (1829), p. 115. — Anas caudata, Brehm, Handb. Nat. Voòg. Deutsch. (1831), p. 869. — Phasianurus acutus, Wagl. Isis (1832), p. 1235. — Querquedula acuta, Selby, Brit. Ornith. (1833), II, p..341. — Dafila acuta, Eyton, Rar. Brith. B.(1836), p. 60. — Querquedula caudacuta, Macgill, Man. Nat. Hist. Ornith. (1840), II, p. 170. — Dafila acuta, Degl. et Ger. (1867), II, p. 545. Ficure. — Bufî., PI. enl. 954, maschio adulto, sotto il nome di Canard à longue queue. NOMI VOLGARI TOSCANI. — Codone (Pisano). Campigiana (Fioren- tino). NoMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le Pilet, ou Canard è lon- gue queue. Ingl. The Pivieil. Ted. Der Spiess-Ente. Dimensioni del maschio. — Lunghezza totale: 0m, 607; apertura del becco, 0", 058; coda, 0%, 126; tarso, 0", 044. Costumi. — Arriva in Toscana con i suoi congeneri sul principio dell’ inverno, e restavi fino alla primavera. Ha i co- stumi delle altre specie. Propagazione. Nidifica nel Nord. Le sue uova son simili a quelle del German reale, ma hanno un colore un poco più cu- po. Sono in numero di sei o sette per nido. 10° Genere. — MARECA. Steph. Becco alla base tanto alto, quanto largo, press’ a poco della stessa larghezza in tutta la sua estensione, appena incavato superiormente oltre le narici. Unghia rostrale mascellare ovato-acuminata, rileva- ta, tanto lunga, quanto larga: larga circa quanto la metà del maggior diametro trasverso del bec- co; col margine anteriore assai sporgente in basso, attondato verticalmente. Denti sottili, triangolari alla base, poco sporgenti, inclinati in dietro. Coda mediocre, attondata, leggermente acuminata, tai UCCELLI AQUATICI. 43 le timoniere medie essendo appena un terzo più lunghe delle esterne. Becco più corto della testa, alla base tanto largo, quanto alto, press’ a poco della stessa largliezza in tutta la sua esten- sione: alla cima attondato-acuto, mediocremente depresso, superiormente appena incavato dopo le narici. Unghia rostrale mascellare rilevata, posteriormente ovato-acuminata, quasi tanto lunga, quanto larga, e larga circa tanto quanto la metà del diametro maggiore del becco; suo margine anteriore assai sporgente in basso ed attondato. Unghia inferiore poco rile- vata, spatolato-troncata. Denti sottili, appena triangolari alla base, poco sporgenti, inclinatiin dietro. Mascella inferiore quasi intieramente nascosta dalla superiore. Coda mediocre, atton- data, leggermente acuminata, le due timoniere medie essendo appena un terzo più lunghe delle esterne. Ali che non giun- sono all’ estremità della coda. Tarso subeguale al dito medio. Nora. — Il Bibbio è la specie di questo genere realmente pro- pria all’ Europa: per altro accidentalmente vi capitano, benché di rado, alcuni individui della specie dell’ America settentrionale (Ma- reca Americana), ma fino ad ora questa specie non si è fatta vedere che in Inghilterra. FISCHIONE. — MARECA PENELOPE. Selby ex Linn. Becco celeste; specchio marginato di bianco anteriormente e superior- mente; piedi cenerini (maschio e femmina): vertice ceciato, rimanente della testa e collo baio-chiari (maschio); testa e collo giallo-lionati, macchiati di nero (femmina). Maschio. Becco celeste, con la punta nera. Iride nera. Fronte e vertice ceciato-acceso. Testa e collo color baio-rosso vivace: attorno degli occhi, particolarmente dal lato posteriore, delle macchiette nere cangianti in verdone. Gola nera. Petto di color carnicino-ametistino. Penne del dorso, scapolari e dei fian- chi cenerino-perlate, finamente striate di nero per traverso ed a zig-zag. Penne esterne del sopraccoda nere ; le medie bianche, punteggiate di nero. Timoniere cenerino-nere, marginate di biancastro. Addome bianco. Sottocoda nero. Piccole cuopritrici Ri IT "N BSI ARD LALA ORDINE SESTO. delle ali cenerine ; medie e grandi bianche. Remiganti cenerino- scure. Specchio verdone cangiante in porporino, cinto da ogni parte di nero. Piedi cenerino-celestognoli. Femmina. Testa e collo giallo-lionato, foltamente coperto da macchie nere. Petto e fianchi scuro-giallicci. Penne del dorso, scapolari, del sopraccoda e timoniere scuro-nere, mar- ginate di scuro-rossiccio. Addome bianco-sudicio. Ali cenerino- nere: le piccole cuopritrici hanno. un sottil margine bianchic- cio. Lo specchio è cenerino-sudicio, cinto di bianco. Piedi cenerino-celestognoli. Maschi giovani. Somigliano le femmine. Fischione, Anas Penelope, Linn. Savi, Orn. Tosc., III, p. 146. SinoniMia. — Anas Penelope, Linn. S. N. (1766), I, p. 202. — Anas fistularis, Briss. Ornith. (1760), VI, p. 301. — Anas kagolka, S. G. Gmel., Nov. Com. Petrop. (1'770-1771), XV, p. 466. — Anas Penelope, Temm. Man., 2* parte (1820), p. 840, e 4? parte (1840), p. 533. — Mareca fistularis, Steph. in Shaw., Gen. Zool. (1824), XII, p. 134. — Mareca Penelope, Selby, Brit. Ornith. (1833), II, p. 324. — Mareca Penelope, Degl. et Ger. (1867), II, p. 512. Ficure. — Buff., PI. enl. 825, maschio adulto, sotto il nome di Canard siffleur. NowmI voLGARI TOSCANI. — Bibbio (Pisano). Fistione (Fiorentino). Bibbo (Bientinese). Capo-rosso (Val di Chiana). NOMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le Canard siffleur. Ingl. The Wigeon. Ted. Die Pfeif-Ente. Dimensioni. — Lunghezza totale: 02, 447; apertura del becco, Qnm, 041; coda, 0", 09; tarso, Om, 042. Costumi. — Quest’uccello ha ricevuto il nome di Fischione in grazia della sua voce che è un vero fischio, e che volando fa quasi continuamente sentire. È comunissimo; e son poche le serate burrascose dell’autunno e dell’ inverno, nel silenzio delle quali, anche dal centro della città di Pisa, stando atten- tamente ad ascoltare, non odansi i fischi de’ branchi di tali uc- celli che volando sen vanno dal mare ai laghi. Ai primi del- l'autunno compariscono i Fischioni, e spesso tanti da noi ne rimangono, che come nuvoli vedonsi inalzare da que’ paduli delle regie Bandite, ove, proibita la caccia, sicuri si sono stabi- liti. Alcune volte bensì pochi ne compariscono nell’ autunno e RE a +e SOS += UCCELLI AQUATICI.. 45 nell'inverno, mentre poi una quantità grandissima ne arriva a primavera, nel tempo del ripasso. Questo è appunto ciò che accadde specialmente nel marzo del 1825, in cui per più di quindici giorni ogni notte tutte le nostre acque ne eran coper- te, ed i cacciatori ebbero modo di farne abbondanti prede. Propagazione. Credo che qualche coppia nidifichi ne’ nostri paduli. Per la massima parte vanno a nidificare nel Settentrione, ma le regioni orientali sono le prescelte da essi, cosicchè ab- bondantissimi sono sulle rive del Mar Caspio, e sopra igrandi laghi posti dal lato orientale de’ Monti Urali, mentre in piccol numero covano nel Nord dell’ Olanda e della Germania. Par- toriscono otto o nove uova per covata, d’un color grigio-ver- «dastro sudicio. 11° Genere. — QUERQUEDULA. Steph. Becco più alto che largo alla base, presso a poco della stessa larghezza in tutta la sua estensione; leggermente incavato al di sopra dopo le narici. Unghia rostrale mascellare mediocremente rilevata, ovato-acuminata posteriormente, assai più lunga (circa un terzo) che larga: larga poco più d'un terzo del maggior diametro del becco; anterior- mente molto rivolta in basso, attondata sul mar- gine. Denti sottili, poco rilevati, verticali. Coda mediocre, attondata, o attondato--troncata, non acuminata. Becco subeguale alla testa, alla base più alto che largo, presso a poco della stessa lunghezza in tutta la sua estensione, leggermente incavato al di sopra dopo le narici. Unghia rostrale mascellare mediocremente rilevata, posteriormente ovato-acu- minata, assai più lunga (circa un terzo) che larga: larga un poco più d’un terzo del maggior diametro del becco ; anterior- mente non molto rivolta in basso, attondata sul margine. Un- ghia rostrale mandibulare mediocremente rilevata, spatolata, 46 ORDINE SESTO. troncata al margine anteriore. Denti sottili, poco rilevati, quasi verticali. Mascella inferiore quasi intieramente nascosta dalla superiore. Coda mediocre, attondata in cima. Ali subeguali alla coda. Tarso più corto del dito medio. Costumi. — Vivono più sulle acque dolci che sulle salate, son vispe e garrule, facendo sentir sovente la loro voce, tanto volando, quanto pascolando. Questo genere formasi di molte specie così del nuovo come dell’antico Continente. Sei di que- ste sono europee, o a quando a quando vi si fanno vedere. ALZAVOLA. — QUERQUEDULA CRECCA. Steph. ex Linn. Becco bruno-nero; specchio verde superiormente, inferiormente nero- azzurro; margine anteriormente e posteriormente biancastro (ma- schio e femmina); vertice rosso-castagno; petto pallato di nero (ma- schio). Maschio adulto. Becco nerastro. Iride scura. Testa ed alto del collo color castagno-acceso. Una larga macchia color ver- done-cangiante cinge l'occhio, passa sopra l’ orecchio, s’estende - sull’occipite, e cala sulla nuca. Quasi dappertutto questa mac- chia ha un sottil margine bianco. Un'altra sottile striscia bian- castra va ondulando dalla base del becco fino sopra all’occhio. Il petto è bianco-ceciato, e coperto di belle macchie rotonde e nere. Addome bianco. Le penne della base del collo, delle spalle, della schiena, ed una gran parte delle scapolari e dei fianchi, son di color bianco, striate fittamente in traverso a zig-zag di nero. Sul rimanente delle scapolari vi sono due grandi macchie, l’esterna nera, l’interna bianca. Groppone cenerino-cupo, macchiettato finissimamente di bianco. Penne del sopraccoda nere, cangianti in verdone, marginate di ceciato. Penne del sottocoda: le laterali bianco-giallicce, con una fascia nera trasversa alla base; le medie nere, in cima bianche. Ti- moniere scuro-cenerine, finissimamente marginate di bianca- stro. Ali cenerine: una fascia bianca, color di nocciola dal lato superiore, termina le cuopritrici più grandi. Lo specchio è di color verdone-sericeo, superiormente e inferiormente limitato da due larghe fasce nere, marginato anteriormente e posterior- mente di biancastro. Zampe cenerognole. UCCELLI AQUATICI. AT Femmina adulta. Becco scuro, marmorizzato di scuro, e scuro-giallastro inferiormente e sui lati. Testa, gozzo e cer- vice color ranciato, con piccole macchie scuro-nere. Gola bian- castra. Petto e fianchi dello stesso colore, ma con macchie più amplie. Penne del dorso, scapolari e del sopraccoda nere, con margine ceciato-scuro. Addome biancastro-sudicio, mac- chiato di cenerognolo. Sottocoda e regione anale colorite come l’addome, ma con macchie cenerognole più grandi e più in- tense. Penne laterali del sottocoda e de’ fianchi scuro-cene- rognole, con largo margine biancastro. Le ali son colorite come quelle del maschio. Maschi giovani avanti la prima muta. Somiglian le femmine. Alzavola, Anas crecca, Linn. Savi, Orn. Tosc., III, p. 148. SINONIMIA. — Anas crecca, Linn. S. N. (1766), I, p. 204. — Quer- quedula minor, Briss. Ornith. (1760), VI, p. 436. — Anas crecca, Temm. Man., 2? parte (1820), p. 846, e 4° parte (1840), p. 539. — Querquedula crecca, Steph. in Shaw., Gen. Zool. (1824), XII, p. 146. — Nettion crecca, Kaup. Nat. Syst. (1829), p. 95. — Querquedula subcrecca et creccoides, Brehm, Handb. Nat. Vog. Deutsch. (18341), p. 835-836. — Querquedula crecca, Degl. et Ger. (1867), II, p. 521. Figure. — Buff., P1. enl. 947. Nomi voLeari ToSscanI. — Alzavola (Pisano). Bozzolo (Padul di Fucecchio). Baruzzola (Bientinese). Bozzaracchio (Lucchese). NomI VOLGARI STRANIERI. — Franc. La petite Sarcelle d’hiver. Ingl. The common Ieal. Ted. Die Krichen. Dimensioni. — Lunghezza totale: 0", 369; apertura del becco, 0», 044; coda, 0", 056; tarso, 0, 029. Costumi. -- L’Alzavola si trova in Toscana, in qualunque stagione dell’anno, giacchè molte ne arrivano alla fin d'autunno, o al principio dell’inverno, molte svernano sui nostri laghi, e qualcuna vi cova. Sta quasi sempre unita in grandi branchi, che volano con molta celerità. Quando il branco è nell’ alto dell’aria, va in retta linea; ma quando è prossimo a terra, on- deggia velocissimamente d'alto in basso, da destra a sinistra. La carne dell’ Alzavola è morbida e saporita. Propagazione. Quantunque qualche coppia sia stata trovata, a covare fra noi, la massima parte va in estate nelle regioni più settentrionali d’ Europa. In Irlanda ve ne covano molte. Esse 48 ORDINE SESTO. pongono il nido fra l’erbe folte degli stagni, fra le canne che cingono i laghi. Le loro uova son poco più grosse di quelle di Piccione, e di color bianco-gialliccio, secondo lo Schinz. ! Il maschio prende parte all’ incubazione. MARZAIOLA. — QUERQUEDULA CIRCIA. Steph. ex Linn. Becco bruno-nero ; specchio verdastro-glauco, orlato anteriormente e po- steriormente di bianco; vertice nero-scuro ; petto dipinto di nero a Scaglia. Maschio adulto. Becco nerastro. Iride scura. Testa e parte superiore del collo color rosso-mattone, foltamente macchiato da lineette bianche. Gola nera. Una fascia di color nero, leg- germente cangiante in verdone, parte dalla fronte, passa sul vertice, sull’occipite, e s’estende fino alla parte media della cervice. Una larga fascia bianca parte di sopra all’occhio, si prolunga sui lati dell’ occipite, e marginando la fascia media nera va ad unirsi con quella del lato opposto, verso la metà della cervice. Gozzo, petto e parte anteriore dell’addome color lionato, foltamente dipinto a scaglia da macchie nere semilu- nari. Parte posteriore dell'addome bianco-gialliccia. Penne dei fianchi bianche, macchiate di nero da strie rade a zig-zag: le posteriori son terminate di celestognolo, e deetre o quattro fa- sce larghe bianche e nere che si alternano. Penne della schiena e del groppone cenerino-olivastre scure, marginate di chiaro. Penne del sopraccoda dello stesso colore di quelle del grop- pone, e macchiate in traverso ondulatamente di ceciato. Penne del sottocoda e della regione anale bianco-sudice, macchiate di bruno-cenerino. Scapolari: le esterne cenerino—perlate, le interne nere cangianti in verdone, con una bella striscia bianca sullo stelo. Remiganti bruno-cenerine. Cuopritrici delle ali ce- nerino-perlate. Specchio color verdone-glauco, poco splendido, messo in mezzo da due fasce bianche. Zampe cenerine. Femmina. Pileo nerastro, macchiato di gialliccio-scuro. Lati della testa d’un bianco gialliccio-sudicio, macchiettati di nero. Una linea biancastra parte dal lato superiore e poste- 1 Schinz, Mist. Natur. des nids, etc., pag. 24. "E ENI UCCELLI AQUATICI. 49 riore dell'occhio, e s'estende verso la nuca: un'altra parte di sotto all’ occhio, e prende la stessa direzione. Gola e parte me- dia dell'addome bianco-ceciate. Penne della cervice, della base del collo, del petto, dorso, groppone, fianchi, sopraccoda e timoniere di colore scuro-nerastro, marginato di giallo-scu- riccio sudicio. Penne della base dell'addome e del sottocoda bianco-giallicce, lungo lo stelo scuro-nere. Cuopritrici delle ali scuro-cenerine, marginate di cenerino: una sottil fascia bianca passa sull’ estremità delle grandi cuopritrici. Specchio scuro-cenerino , leggermente cangiante in verdone-glauco. Re- miganti cenerino-scure. Giovani avanti la prima muta. Somiglian le femmine. Marzaiola, Anas querquedula, Linn. Savi, Orn. Tosc., III, p. 154. Sinonima. — Anas querquedula et circia, Linn. S. N. (1'766), I, p. 203-204. — Querquedula, Briss. Ornith. (1760), VI, p. 427. — Anas querquedula, Temm. Man., 2* parte (1820), p. 844, e 4° parte (1840), p. 539. — Querquedula circia, Steph. in Shaw., Gen. Zool. (1824), XII, p. 143. — Querquedula glaucopterus et scapularis, Brehm, Handb. Nat. Vòg. Deutsch. (1831), p. 882-883. — Cyanopte- rus circia, Eyton, Monogr. Anat. (1838), p. 130. — Pferocyanea circia, Bp. Ucc. Eur. (1842), p. 71. — Querquedula circia, Degl. et Ger. (1867), II, p. 518. Ficure. — Buff., PI. enl. 946, maschio adulto. Nomi voLGARI TOSCANI. — Marzaiolo (Pisano). Carrucola (Fio- rentino). Granaiolo (Bientinese). Grecarello (Val di Chiana). NOMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. La Sarcelle commune, ou d’ Éte. Ingl. The Summer Teal. Ted. Die Sirzente. ‘ Dimensioni. — Lunghezza totale: 0m, 34; apertura del becco, Om, 044; coda, 0m, 062; tarso, 0", 029. Costumi, — Alla fine di febbraio, e più ordinariamente ai primi di marzo, ritornano in Toscana questi belli uccelli, e vi ar- rivano in branchi copiosi. Non solo sul far della sera, ma anche nel giorno, son quasi sempre in‘ moto, volando da un punto all’altro degli stagni, dagli stagni al mare, dal mare all’im- boccatura de’ fiumi, e per questi risalendo, molto s’ internano nel paese, e giungon perfino presso alle città, che alcune volte ‘ancora attraversano. Mentre volano; è facile il conoscerli dal lor gracidare, simile a quel rumore che fa una carrucola gi- Ornitologia italiana. — 1I1. % 20 ORDINE SESTO. rando sopra il rozzo suo pernio: perciò nel Fiorentino chia- mano questi uccelli Carrucole. Per tutto marzo sono abbon- danti in Toscana; ma anche nell'estate non poche ve ne restano, ciacchè si propagano ne’ nostri più estesi paduli; e nell’ autun- no, cacciando per le valli e le lagune, frequentemente se ne incontrano de’ giovani. Ma quantunque abbondantissime sian le Marzaiole nella Toscana, quando gli uccelli viaggiatori ri- tornano verso il Settentrione, nessuna se ne vede all’ epoca del passo, cioè quando dal Settentrione van verso il Mezzo- giorno. Propagazione. Nidifica nelle parti temperate dell’ Europa, specialmente nelle orientali. I grandi paduli della Toscana, come quelli di Castiglione, Bientina, Maciuccoli, ec., dan ricetto in estate ad una gran quantità di coppie. La Marzaiola stabilisce il suo rozzo nido ne’ gerbai, e fra le erbe folte degli stagni. Il lato interno del covo è reso molle e caldo da un copioso strato di piumino: partorisce da sette a dodici uova per covata: son queste di color giallo-verdastro. ALZAVOLA SARDA. — QUERQUEDULA ANGUSTIROSTRIS. Bp. ex Meénét. Becco nero; tutte le penne della testa, collo e petto di color biancastro- grigio, macchiato di nerastro nella testa e nel petto; parti inferiori immacolate; ali grigio-cenerognole, senza specchio; dorso e scapo- lari cenerino-nerastre, con macchie biancastre attondate. Maschio adulto. Becco nero. Iride scura. Pileo e faccia cenerino-lionato con macchiette scuro-nere, ondulate sulla parte anteriore della testa, punteggiate sulla posteriore. Gote e collo biancastro-grigi, con fitte macchiuzze grigio-nere. Petto e regioni ascellari d’ un bianco-grigio tinto di lionato, con lar- ghe macchie grigio-nere messe in traverso. Addome, fianchi e sottocoda dello stesso bianco senza macchie. Fianchi, regione anale, sopraccoda e sottocoda del solito bianco, ma macchiato di grigio-nerastro. Penne del dorso e scapolari di color grigio- scuro, più o meno chiaro, con larghe macchie bianco-grigie attondate sulloro margine posteriore. Cuopritrici delle ali grigio— scuricce: le inferiori biancastre. Remiganti grigio-cenerine. Ti- moniere dello stesso color grigio, ma marginate di bianco alla hi 4 ae #4 pa VV apt è e à i ua roi È i 44 ; LCMET TO SL ni ia pi la x =iS08 Lar UCCELLI AQUATICI, 51 cima. Piedi neri. Il maschio ha la nuca guarnita d’un ciuffo di penne assai lunghe. Femmina. Somiglia perfettamente al maschio, ma ha le tinte più confuse, e le macchie meno distinte. SINONIMIA. — Anas angustirosiris, Ménét, Cat. rais. Cauc. (1832), p. 58. — Anas marmorata, Temm. Man., 4 parte (1840), p. 554. — Querquedula angustirostris, Bp. B. of Eur. (1838), p. 56. — Marma- ronetta angustirostris, Reich. Syst. Av. — Querquedula angustiro- stris, Degl. et Ger. (1867), II, p. 528. Ficure. — Gould, Birds of Eur., pl. 373. — Bp., Faun. Ital., tav. 47, fig. 1-2. NOMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Sarcelle angustirostre. Dimensioni. — Lunghezza totale: 0%, 40; apertura del becco, 0, 047; coda, 0", 09; tarso, 031. Costumi. — È comune assai sulla costa settentrionale del- l’Affrica: io ne ho avuti due belli individui da Tangeri. Qualche volta, benchè non molto frequentemente, si trova in Sardegna, e là furono presi i primi tre individui che servirono a farla co- noscere agli Ornitologi. I primi due furono presi colà verso il 1835 dal professore Contraine, il quale li mandò al Temminek che li descrisse per la prima volta nel IV tomo del suo Ma- nuale. Il terzo individuo fu preso nella stessa Isola dal signor Cara, e da esso spedito al marchese Durazzo di Genova: servì poi al principe Bonaparte per farne quell’ importante pubblica- zione che trovasene nella Iconografia della Fauna Italiana. 12° Genere. — SPATULA. Boise. Becco alla base più alto che largo; all’ estremità il doppio più largo che alla base, perciò fortemente spatolato, quasi rettilineo superiormente. Unghia rostrale mascellare posteriormente ovato- lanceolata, assai più lunga che larga: larga solo un quinto del maggior diametro trasverso del becco; anteriormente rivolta assai in basso, con margine ovato-acuto. Denti, specialmente nella prima metà della mascella 52 ORDINE SESTO. superiore, lunghi, laminari, formanti un delicato pettine: un poco inclinati in dietro. Unghia della mascella inferiore poco rilevata, spa- tolata, troncata; mascella inferiore molto più ri- stretta della superiore. Coda attondata, leggermente acuminata, le timoniere medie essendo di poco più lunghe delle laterali. Becco un poco più lungo della testa, assai ristretto alla base, ove è più alto che largo: all’ estremità il doppio più largo che alla base, perciò fortemente spatolato e depresso: quasi rettilineo superiormente. Unghia rostrale mascellare posterior- mente ovato-lanceolata, assai più lunga che larga: larga solo un quinto del maggior diametro trasverso del becco ; anterior- mente rivolta assai in basso, con margine ovato-acuto. Denti, specialmente nella prima metà della mascella, lunghi, laminari, formanti un delicato pettine, un poco inclinati in dietro: ma- scella inferiore molto più stretta della superiore. Unghia ro- strale mandibulare poco rilevata, spatolato-troncata. Coda at- tondata, leggermente acuminata, le timoniere medie essendo di poco più lunghe delle esterne. Ali subeguali alla coda. Tarso piuttosto sottile, più corto del dito medio. UCCELLI AQUATICI. 53 == a EEN = = MESTOLONE. — SPATULA CLYPEATA. Flem. Becco più lungo della testa, molto dilatato in cima, scuro o nero; cuo- pritrici delle ali celeste-cenerognole; specchio verde, marginato an- teriormente di bianco; piedi arancioni. Maschio. Becco più lungo della testa, con margini muniti di lunghi denti laminari: superiormente nero, giallastro di sotto. Iride gialla. Testa e collo color verdone cangiante in violetto. Petto, scapolari basilari ed esterne e penne laterali del grop- pone d’un bianco-candido. Addome e fianchi d’ un bel color castagno-cioccolata. Le penne de’ fianchi son finamente mac- chiettate di nero. Penne della schiena, scapolari interne del groppone, penne medie del sopraccoda, di color scuro-nero cangiante in verdone. Le penne scapolari esterne più lunghe, d’un bel color celeste dalla parte esterna, dall'altra bianche; le interne scuro-verdone esternamente, bianche nel mezzo. Penne esterne del sopraccoda verdone-cangiante. Penne del sot- tocoda nere cangiantiin verdone. Remiganti bruno-nere. Cuo- pritrici delle ali celesti verso la cima, nerastre alla base: le grandi terminate da una larga fascia bianca. Specchio d’un bel color verdone-cangiante, marginato anteriormente e posterior- mente di bianco. Timoniere: le due medie cenerino-cangianti ; le esterne biancastre, macchiate sulla parte media di scurie- cio. Piedi gialli. 54 ORDINE SESTO. Femmina. Becco scuro-nerastro, inferiormente e lateral- mente scuro. Testa e collo color lionato-chiaro. Il pileo e la cervice abbondantemente macchiate di nero. I lati della testa, del collo e il gozzo han macchie nere più piccole e più rade. La gola è del tutto priva di macchie. Tutte le parti inferiori sono dello stesso color lionato, ma il petto, i fianchi e la regione anale han delle grandi macchie rotondate scure. Le penne del sottocoda, oltre ad avere alcune di queste grandi macchie, ne hanno ancora una gran quantità delle piccolissime nere, ed al- cune sfumature biancastre. Penne della schiena, scapolari, groppone e sopraccoda di colore scuro-nero, col margine lio- nato, ed una fascia lionata semilunare. Ali colorite come quelle del maschio, ma in queste lo specchio è di colore più sbiadito, e non ha dalla parte posteriore il sottil margine bianco. Ti- moniere: esterne bianche, le altre ceciate, macchiate di scuro- nerastro. i Mestolone, Anas clypeata, Linn. Savi, Orn. Tosc., III, p. 154. SinonIMiA. — Anas clypeata, Linn. S. N. (1'766), I, p. 200. — Anas rubens, Gmel. S. N. (1788), I, p. 519. — Anas clypeata, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 842, e 42 parte (1840), p. 540. — RAhynca- spis clypeata, Steph. in Shaw., Gen. Zool. (1824), XII, p. 115. — Spatula clypeata, Flem. Brit. Anim. (1828), p. 123. — Clypeata macrorhynchus, platyrhynchus, pomarina et brachyrhynchus , Brehm, Handb. Nat. Vog. Deutsch. (1831), p. 876 a 879. — Spatula clypeata, Degl. et Ger. (1867), II, p. 503. Figure. — Buff., PI. enl. 971, maschio adulto; 972, femmina. Nomi voLGaRI TOSCANI. — Mestolone (Pisano). Palettone (Fio- rentino). NoMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le Canard Souchet. Ingl. The red breasted Shovler. Ted. Die Loffelente. Dimensioni. — Lunghezza totale: 0%, 486; apertura del becco, 0%, 074; coda, 0%, 075; tarso, 0”, 032. Costumi. — I Mestoloni, le Marzaiole e le Morette tabac- cate, son chiamati da’ nostri cacciatori Uccelli di bel tempo, giac- chè compariscono con le belle giornate del marzo. Spesso an- che verso la fine d’aprile se ne vede qualche branco, ma in breve tutti spariscono, ed è caso raro che nel novembre qual- cuno ne ritorni. UCCELLI AQUATICI. 55 Propagazione. Non è a mia notizia che alcuno si propaghi fra noi. Nidifica quest’uccello nel Settentrione, ma per il solito di qua dal Cerchio polare, sulle rive de’ paduli o delle lagune | ben guarnite di giunchi. Ogni sua covata è composta di dodici o quattordici uova, grosse quanto quelle di Gallina, e di color verdognolo. 4° Famiglia. — I FULIGIDEI. Becco in generale più largo alla base che all’ estre- mità. Mascelle inferiori i in gran n parte nascoste dalle penne superiori. 2 Denti laminari. Unghia rostrale mascellare più stretta dall estremità di questa mascella. Redini pennute. Diti: esterno quasi sempre lungo quanto il medio; il medio più lungo del tarso; il posteriore artico- lato più in alto degli anteriori, e fortemente lo- bato da un’ espansione membranosa posta dal suo lato inferiore. Ali che chiuse giungono alla coda. Tarso più corto del dito medio. Becco subeguale alla testa, alla base più alto che largo, in cima depresso, molto più largo che alto, rotondato. Il mar- .gine d’ambo le mascelle guarnito di laminette trasversali; l'apice della mascella superiore con una larga unghia rostrale ma- scellare ricurvata in basso: tutta la superficie della mascella, eccettuata l’unghia, è coperta da una membrana molto liscia. Redini pennute. Lingua depressa, carnosa. Narici poste ordi- nariamente verso la parte media e dal lato superiore del becco, ovali, semichiuse da una membrana. Gambe corte, intieramente nascoste sotto gl’ integumenti e le penne de’ fianchi. Tarso più corto del dito medio, e più corto o subeguale all’interno: com- 56 ORDINE SESTO. presso, reticolato. Diti quattro: i tre anteriori intieramente riu- niti da una membrana; il posteriore articolato più in alto degli anteriori, corto, lobato; l'esterno eguale al medio. Unghie me- diocri, ottuse; depresse. Coda corta, rotondato-acuminata, di quattordici a diciotto timoniere. Ali mediocri, strette: la prima remigante subeguale alla seconda. ; Color dominante. Il nero o lo scuro: nessunà ha lo spec- . chio con splendore metallico, e la differenza fra il maschio e la femmina, nella massima parte delle specie, non consiste-che in tinte più chiare o più cupe. Costumi. — Eccettuando gli Smerghi, sono le Fuligole, fra tutti i Lamelloso-dentati , i più abili tuffatori, giacchè esse son costruite per una tale operazione, come lo mostrano le zampe più grandi, ed articolate più prossime all’ario. Il cibo vanno a prenderlo al fondo delle acque, o dolci o salate, giacchè indif- ferentemente abitano sulle une e sulle altre, ma preferiscono le assai profonde, imperocchè le poche piante di lor gusto, ed i molluschi, di cui fan quasi tutto il lor nutrimento, trovansi su i fondi che mai non si disseccano. Camminano malamente, ma volano con velocità e per lungo tempo. Emigrano in branchi copiosi. Nel maggior. numero delle specie non vi è differenza alcuna fra i due sessi. Caccia. Della rete sott acqua. Consistendo il cibo delle Fu- ligole in conchiglie e piante‘che crescono ne’ paduli, o nel fondo del mare, hanno immaginato i cacciatori un modo assai facile per prenderne un gran numero. Consiste in sospendere sot- t'acqua, parallelamente alla sua superficie, molte reti di ma- glia assai grande, il margine delle quali è guarnito di sugheri, onde galleggino, e mediante quattro o più cordicelle che pen- dono da’ canti, ed a cui sono ‘attaccati sassi o piombi, si fan restare all’altezza che credesi opportuna. Siccome gli uccelli non si tuffano perpendicolarmente, ma in linea inclinata, e ri- tornando a galla risalgono descrivendo una linea che presso a poco ha una medesima inclinazione, ed è nella direzione me- desima, accade che ricompariscano sull'acqua in un sito di- verso da quello, ove s’immersero. Perciò se nel loro tragitto in- contrano una rete, vi restano presi col collo, e non potendosene più sviluppare, in poco vi muoiono affogati. L'osservazione e la pratica hanno insegnato a’ cacciatori de’ paduli quali sono i SOMEZIRA difese ui Co UCCELLI AQUATICI. o - siti più i afrdast d’esca prediletta dagli uccelli da tuffo, ed è là che tendono le loro reti. 1 luoghi ove le acque son limpi-. de, ed hanno il fondo vestito di Putera (Chara vulgaris Linn.), sono sempre riguardati come buoni. Han quei cacciatori scru- polosa cura di porre le reti a tal profondità, che sia impossibile agli uccelli rimastivi, qualunque sforzo ‘e dibattimento si fac- ciano, di poter arrivare a sollevar la testa fuori d’ acqua: glac- chè, se ciò accade, i prigionieri violentemente sbatteridosi, e de’ gridi mandando, ‘rendono in tal maniera accorti i compagni, che mai più a quel sito non s’ accostano. È 43° Genere. — BRANTA. Boie. Becco alla base un poco più alto che largo, un poco rigonfio lateralmente fra le aperture nasali e le penne delle gote, spianato sulla parte media; ed a destra e a sinistra l’astuccio corneo fa un an- solo sporgente quasi retto, che s' inoltra un poco fra le penne della fronte. Unghia rostrale mascellare pochissimo rilevata, di scoildea, un poco più larga che lunga: larga quanto la metà del maggior diametro trasverso del becco. Denti della mascella superiore laminari, assai grossi, distanti e leggermente voltati in dietro. Coda attondata, egualmente che le timoniere. Tarso più corto solo un terzo della lunghezza del dito medio, compresa l’ unghia. Becco poco più corto della testa: alla base un poco più alto che largo, un poco rigonfio lateralmente fra le aperture nasali e le penne delle gote, spianato sulla parte media; ed a destra e sinistra l’astuccio corneo, facendo un angolo sporgente quasi retto, s’inoltra un poco fra le penne della fronte: nella cima depresso, attondato, e meno largo che alla base. Unghia rostrale mascellare pochissimo rilevata, discoidea, un poco più 58 | ORDINE SESTO. larga che lunga: larga quanto la metà del maggior diametro trasverso del becco. Suo margine anteriore piegato in basso, attondato. Unghia inferiore poco rilevata, spatolato-troncata. Denti della mascella superiore laminari, ma assai grossi, di- stanti, e leggermente inclinati in dietro: mascella inferiore quasi interamente nascosta dalla superiore. Ali più corte della coda. Coda breve, attondato-acuminata. Tarso solo più corto un terzo della lunghezza del dito medio, compresa l’unghia, questa me- diocre. Cervice ed occipite muniti di ciuffo ne’ maschi adulti. FISCHIONE TURCO. — BRANTA RUFINA. Boie ex Pall. Pileo munito d’ un ciuffo di penne lunghe e sottili, fulve (maschio) o ce- nerine (femmina); becco lungo, depresso in cima, o rosso-vivace (maschio) o rossastro (femmina); specchio grande e bianco (maschio) o baio-grigio (femmina); piedi rossi (maschio) o bruno-nerastri (fem- mina). Maschio. Becco rosso. Unghia bianca. Iride rossa. Testa e sola di color baio-lionato serico. Le penne del pileo e della nuca molto lunghe, e formanti un bel ciuffo. Le gote e i lati del collo son di color più intenso. Parte inferiore della cervice, gozzo e petto, spallacci e sottocoda, di color nero-fosco. Schiena, scapolari e cuopritrici delle ali d’un color baio caffè e latte. Una macchia bianca su ciascuna spalla. Remiganti primarie esternamente scuro-baie, internamente biancastre: remiganti secondarie bianche, o bianco-cenerognole, con l’ estremità scuro-baia. Addome nero-cenerognolo. Fianchi biancastri. Coda cenerino-nerastra. Tarso e diti rosso-vivacl: membrana nera. Femmina. Becco rosso-scuro. Pileo, cervice, schiena, sca- polari, cuopritrici delle ali, fianchi, sopraccoda e timoniere, di colore scuro-grigio. Le scapolari e le cuopritrici della coda sono un poco più chiare. Groppone di colore scuro quasi nero. Gola e lati della testa di color bianco-perlato tendente al gialliccio. Gola e tutte le altre parti inferiori cenerino-scuricce chiare. Sottocoda bianco. Remiganti primarie: le prime nero-scuricce, le altre biancastre, con la sola cima nero-scuriccia: remiganti secondarie biancastre. Piedi bruno-rossastri. I) UCCELLI AQUATICI. 59 Fistione turco, Fuligula rufina, Savi, Orn. Tosc., II, p. 137... Sinonmia. — Anas fistularis cristata; Briss. Ornith. (17760), I, p. 398. — Anas rufina, Pall. Voy. (1776), édit. franc., in-8°, VIII, . Append., p. 39.— Anas rufina, Temm. Man,, 2° parte (1820), p. 864, e 4° parte (1840), p. 544. — Branta rufina, Boie, Isis (1822), p. 564. — Fuligula rufina, Steph. in Shaw., Gen. Zool. (1824), XII, p. 188. — Netta rufina, Kaup. Nat. Syst. (1829), p. 102. — Callichen rufi- ceps et rufinus, Brehm, Handb. Nat. Vòg. Deutsch. (1831), p. 922 e 924. — Mergoides rufina, Eyton, Rar. Brith. B. (1836), p. 57. — Aythya rufina, Macgill, Man. Brit. Ornith. (1840), II, p.194. — Branta rufina, Degl. et Ger. (1867), II, p. 530. Ficure. — Buff., PI. enl. 928, maschio adulto, sotto il nome di Canard siffleur huppé. — Bp., Faun. Ital., tav. 47, fig. 3 (testa). Nomi VOLGARI STRANIERI. — Franc. Te Canard siffleur ei Ingl. The red crested Duck. Ted. Die Kolbenente. at Dmensioni. — Lunghezza totale: 0, 514; apertura del: Li Om, 054; coda, 0®, 067; tarso, 0m, 038. . Costumi. — Non è raro nell’ Adriatico, e particolarmente sulla Laguna di Venezia. Qualche volta capita nel Golfo di Ge- nova, come asserisce il professor Calvi. In Toscana è rarissimo, ed io non ne ho veduto che un individuo femmina, nell’ inverno del 1822. Pare che sia proprio delle parti orientali d’ Europa ed occidentali dell’ Asia. Comparisce con regolarità sul Mar Ca-' spio, nell’ Ungheria ed in Turchia. Propagazione. Non si conosce. 14° Genere. — FULIGULA. Steph. Becco alla base un poco più alto che largo; supe- riormente , fra le narici e la fronte, con uno spa- zio triangolare spianato-concavo, con ispigoli la- terali che risalgono in punta fra le penne della fronte; lateralmente assai compresso. Unghia rostrale mascellare assai rilevata, ovato- acuta posteriormente, più lunga che larga: larga un terzo del maggior diametro tras verso del becco. = n Ali subeguali alla coda. 60 ORDINE SESTO. Denti piuttosto fitti, triangolari. Coda subtroncata. Timoniere acuminate. Becco più corto della testa, alla base un poco più alto che largo; superiormente, fra le narici e la fronte, con uno spazio triangolare spianato-concavo, cogli spigoli laterali che risalgono in punta fra le penne della fronte; lateralmente, presso le penne delle guance, assai compresso; verso la cima un poco più largo che alla base, ed_attondato. Unghia rostrale mascellare assai ii rilevata, ovato-acuta posteriormente, più lunga che larga: larga i un terzo del maggior diametro trasverso del becco; margine i inferiore attondato, ricurvo in basso. Unghia inferiore un poco rilevata, spatolata, troncata. Denti piuttosto fitti, triangolari, sol- cati alla base, acuti. Mascella inferiore nascosta dalla superiore. Ali subeguali alla coda. Coda subrotonda. Timoniere acuminate. Dito medio assai più lungo del tarso: sua unghia JuncHa rivolta un poco in dentro, e dilatata. 7 N Ut) NP LO DI \ \ i) di Srl > - MORETTA GRIGIA. — FULIGULA MARILA. Steph. ex Linn. Becco celestognolo, con cima nera; specchio bianco; dorso macchiato a zig-zag di bianco e di nero; piedi celestognoli. Maschio adulto. Becco celeste-scuro, con l'unghia ed il margine delle mascelle nero; contorno delle- narici biancastro. UCCELLI AQUATICI. 61 Testa e cervice di color verdone-cangiante. Penne della schiena e scapolari bianco-perlate, striate trasversalmente a zig-zag di nero. Groppone e sopraccoda nerastri. Gola, gozzo e petto d’un nero-puro. Addome e fianchi candidi. Regione anale cenero- gnola, striata in traverso di nero. Sottocoda nero. Coda nera- stra. Cuopritrici delle. ali nerastre, striate in traverso a zig-zag di bianco. Remiganti primarie nerastre; secondarie bianche, con la cima nera. Tarso e diti cenericci: membrana nerastra. Femmina adulta. Iride giallastra. Testa e parte ‘superiore del collo d'un nero-tabaccato. Una larga fascia bianca cinge la — base del becco. Petto, spalle e schiena dello stesso scuro- tabaccato. Addome bianco. Regione anale scuriccia. Fianchi biancastri, striati finamente di scuro a zig-zag. Dorso, scapo- lari, groppone, sopraccoda, timoniere e remiganti primarie, colore scuro-cupo. Le remiganti secondarie son bianche, con la cima nera. Le scapolari e il groppone son finamente pun- teggiate di bianco. Tarsi e diti cenetino-nerastri: membrana cenerino-nerastra.. Morta grigia, Puligula marila, Stop Sevi, Om. Tosc., II, p. 129. Sinonmia. — Anas marila; Linn. S. N. (1766), I, p. 196. — Anas.frenata , Sparm. Mus. Carls. (1'786-4'789), pl. 38. — Anas ma- rila, Temm. Man., 2? parte (I 820), p. 865, e 4° parte- (1840), p. 545. | — Aythya marila, Boie; Isis (1822), p. 564. —- Fuligula marila, | Steph. in Shaw., Gen. Zool. (1824), XII, p. 198. — Nyroca marila, Flem. Brit. Anim. (1828), p. 122. — Aythya Islandica et leuconiotus, Brehm,-Handb. Nat. Vég. Deutsch. (1831), p. 944 e 913. — Fuligula Gesneri, Eyton, Rar. Brith. B. (1836), pi — Fuligula marila, Degl. et Ger. (1867), II, p. 536. .Ficure. — Buff., PI. enl. 1002, maschio. © NOMI VOLGARI STRANIERI. — ‘Franc. Le Canard Tric. Ingl. The Sgaup Duck. Ted. Die Bergente. . Dimensioni. — Lunghezza totale: 0m, 448; apertura del becco, - Om, 048; coda, 0a, 048; tarso, Om, 039. Costumi. — olii specie è rarissima in Toscana, e non so che vi sia stata trovata che una femmina. Ne’.mari interni dell’ Olanda, d’ inverno, se ne trova un’ immensa quantità: è molto comune anche in Inghilterra e sulle coste settentrionali della Francia. | 62 ORDINE SESTO. Propagazione. Nidifica nelle regioni polari, sulle coste della Russia, della Siberia e dell’ Irlanda. Dicesi che ami a porre il suo nido sotto qualche arbusto che lo nasconda: e dicesi an- cora che non di rado più femmine partoriscano nel medesimo nido, e covino a vicenda. yi MORETTA TURCA. — FULIGULA CRISTATA. ‘ Steph. ex Linn. Becco celestognolo, con la cima nera; specchio bianco; dorso bruno-nero, finissimamente punteggiato di bianco; piedi celestognoli; narici aperte verso la base del becco. Maschio adulto. Becco celestognolo, con l'unghia nera. Iride gialla. Testa e cervice d'un bel color nero cangiante in violetto-paonazzo. Le penne dell’occipite son molto lunghe, ar- cuate, sottili, cosicchè formano un bel ciuffo. Dorso, scapolari, sopraccoda, sottocoda, regione anale, timoniere, remiganti pri- marie e cuopritrici delle ali, di colore scuro-nero, in varii punti cangiante in verdone. Le remiganti secondarie son bianche, con la cima scuro-nera cangiante. Le penne della schiena e le sca- polari son finissimamente punteggiate di biancastro. Gola, gozzo e petto neri. Addome e fianchi bianchi. Tarso e diti celesto- enoli: membrana nerastra. Femmina. Becco celestognolo-nerastro. Unghia nera. Iride giallastra. Testa e cervice nero-fosche, o d’ un nero-castagna. Penne dell’ occipite formanti un ciuffo più corto che quel del ma- schio. Penne del gozzo, del petto, dellaschiena e delle scapolari scuro-nere, marginate di scuro-sbiadito tendente al giallastro. Groppone, sopraccoda, sottocoda, regione anale, timoniere, cuopritrici delle ali e remiganti primarie, nero-scuri. Le remi- santi secondarie son bianche, con la cima nero-scura. Tarso e diti nero-celestognoli: membrana nerastra. Giovani avanti la prima muta. Non han ciuffo; hanno una gran macchia biancastra sui lati del becco, del color bianco sulla fronte, e qualche volta dietro gli occhi. Nel rimanente so- migliano quasi perfettamente le femmine. Giovani dell'età d’un anno. Cominciano a mettere il ciuffo, ed a perdere la macchia bianca della base del becco ; i colori delle lor penne sono più intensi. UCCELLI AQUATICI. 63 Moretta turca, Muligula cristata, Steph. Savi, Orn. Tosc., HI, p. 131. Sinonima. — Anas fuligula, Linn. S. N. (1766), I, p. 207. — Glaucion, Briss. (nec Linn.) Ornith. (1'760), VI, p. 406. — Anas :* latirostra, Briinn. Ornith. (1'764), p. 24. — Anas scandiana, Gmel. S. N. (1788), I, p. 520. — Anas colymbis, Pall. Zoogr. (1814-4834), II, p. 266. — Anas artica, Leach, Syst. Cat. M. and B. Brit. Mus. (1816), p. 39. — Anas fuligula, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 873, e 4% parte (1840), p. 547. — Aythya fuligula, Boie, Isis (1822), p. 564. — Nyroca fuligula, Flem. Phil. of Zool. (1822), II, p. 260. — Fuligula cristata, Steph. in Shaw., Gen. Zool. (1824), XII, p. 190. — Fuligula cristata, Degl. et Ger. (1867), II, p. 533. FicurE. — Buff., PI. enl. 1001, maschio adulto. Nomi VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le Morillon. Ingl. The Tufted Duck. Ted. Die Rheier-Ente. Dimensioni. — Lunghezza totale: 0", 428; apertura del becco, 0®, 048; coda, 0%, 054; tarso, 0”, 038. Costumi. — Uccello molto comune in Toscana. Vola in branchi numerosi, ed è de’ primi a comparire. Ama le acque libere, cosicchè sempre sta in mare o ne’chiari de’ paduli. Se ne prende una gran quantità con le reti sott’ acqua. Propagazione. Io suppongo che qualche coppia si trattenga a covare anche da noi, giacchè nel principio dell'estate e nel- l'autunno ne ho veduti più volte alcuni individui volare sopra i nostri paduli: ma fino ad ora non ho potuto trovare il lor nido. Il Temmincek e lo Schinz dicono che nidifica nelle regioni australi. Le sue uova, al dire di quest’ultimo Autore, son più piccole di quelle di Gallina, e di color bruno-verdastro. MORIGLIONE. — FULIGULA FERINA. Steph. ex Linn. Becco lungo, celestognolo, con cima e base nere ; ali senza specchio, ce- nerine; piedi celestognoli. Maschio adulto. Becco celestognolo, con la base e l’estre- mità nere. Iride giallo-rossa. Testa e parte superiore del collo color baio-siviglia. Penne della base del collo e del petto nere; quelle che son prossime all'addome hanno l’ estremità munita d’un sottil margine cenerognolo. Penne della schiena, scapo- lari e de’ fianchi color cenerino-perlato, finissimamente striate 64. ORDINE SESTO. in traverso di nero a zig-zag. Cuopritrici delle gli cenerine, con alcune sottilissime punteggiature bianche. Groppone, soprac- coda, sottocoda, timoniere e remiganti, nerastri. Addome ce- nerino, striato finissimamente con debolissima tinta cenerina. Tarsi e diti cenerino-celestognoli: membrane nere. Femmina adulta. Becco celestognolo-nerastro, con la base e la punta nere. Pileo, gote, cervice e gozzo colore scuro- castagno chiaro. Contorno dell'occhio, gote, una fascia che dal- l'occhio scorre verso l'orecchio, e, gola, biancastri. Schiena e scapolari scuro-nerastre , in qua ed in là bianco-perlate, e sot- tilmente striate di nero a zig-zag. Groppone, sopraccoda, sot- tocoda, timoniere e remiganti, nerastri. Cuopritrici delle ali cenerine, finamente picchiettate di bianco. Penne del petto scuro-cenerognole, col margine giallo-scuriccio. Addome cene- rognolo-sudicio, macchiato in qua ed in là di scurastro. Tarso e diti cenerino-celestognoli: membrane nere. Giovani dell’anno. Somigliano le femmine. Moriglione, Fuligula ferina, Steph. Savi, Orn. Tosc., III, p.135. . Sinonmia. — Anas ferina, Linn. S. N. (1766), I, p. 203. — Pe- nelope, Briss. (nec Linn.) Ornith. (1760), VI, p. 384. — Anas ruficol- © lis, Scop. (nec Pall.), Ann. I, Hist. Nat. (1769), p. 66. — Anas rufa, Gmel. S. N. (1788), I, p. 515. — Anas ferina, Temm. Man., 2* parte (1820), p. 868, e 4° parte (1840), p. 546. — Nyroca ferina, Flem. Phil. of Zool. (1822), II, p. 260. — Aythya ferina, Boie, Isis (1822), > p. 564. — Fuligula ferina, Steph. in Shaw., Gen. Zool. (1824), XII, p. 193. — Aythya erythrocephala, Brehm, Handb. Nat. Voòg. Deutsch. (1834), p. 999. — Fuligula ferina, Degl. et Ger. (1867), II, p. 938. Ficure. — Buff., PI. enl. 803, maschio adulto. Nomi voLGarI TOScANI. — Moriglione (Pisano). Bosco (Val di Chiana). NOMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le Milouin. Ingl. The red headed Vigeon. Ted. Die Tafelente. DimENSIONI. — Lunghezza totale: 0", 447; apertura del becco, 0", 054; coda, 0”, 048; tarso, 0%, 038. È comune nell'autunno e nell'inverno. Sta in branchi più o meno numerosi,_e frequenta le acque profonde. Propagazione. Qualche coppia si ferma a covare anche da: noi. In gran copia si propaga sopra i grandi laghi del Setten- trione, ove fabbrica un nido grossolano, che contiene da otto Costumi. UCCELLI AQUATICI. 65 fino a tredici Wava, grosse come quelle d’ Anatra, ma più ro- tondeggianti, e di color gialliccio-verdastro. MORETTA TABACCATA. — FULIGULA NYROCA. Steph. ex Guldenst. Becco lungo, celeste-nero, con l’ unghia nera; una macchia bianca sotto la gola; iride bianca; testa e collo castagni; piedi cenerino-neri. ' Pa Maschio adulto. Becco celeste-rierastro, con l’unghia nera. Iride bianca. Testa, collo, petto e spalle d’ un bel color cioc- colata vivace. Sotto il becco vi è una macchia bianca. A mezzo del collo vi è un collare nerastro. Schiena e scapolari scuro- nere cangianti in verdone, e tutte finissimamente punteggiate di castagno-rossastro. Groppone, sopraccoda e coda neri can- gianti in verdone. Angolo dell’ala bianco. Cuopritrici delle ali «e remiganti primarie scuro-nere cangianti in verdone. Remi- ganti secondarie bianche, scuro-nere in cima. Fianchi e re- gione anale castagni. Addome e sottocoda di color bianco. Tarsi e diti cenerino-nerastri: membrane scure. Femmina adulta. Testa e collo colore souro-casfagno) ma «meno acceso che nel maschio. Non ha il collare nerastro sul collo. Penne del petto bruno-castagne, marginate di baio-gial- liccio. Penne del dorso e scapolari scuro-nere, marginate di giallastro-sudicio. Regione anale e coscie castagno-scuro sbia- dito. Addome bianco-sudicio. si e coda simili a quelle del maschio. Nora. — Non.di rado trovansi degl’ individui o maschi o fem- mine che hanno le penne dell'addome d'un bel color di ruggine. Questo colore non occupa tutta l’ estensione di ciascuna penna, ma « ne-tinge solo quella porzione della cima che, mentre l’ animale è in | Vita, l’ una con l’altra soprapponendosi, resta scoperta, e forma la superficie esterna dell’abito dell’uccello. Ame è nato il dubbio che questo colore non sia proprio delle penne, ma sia un colore stato loro comunicato dalle acque, in cui quegli uccelli hanno per lungo tempo nuotato: ed un tal pensiero fu fatto nascere, ed in | parte reso probabile, dall'avere osservata una simil coloritura nelle penne candide d’ uria gran quantità d’ uccelli di questa razza, come nelle Alzavole, ne’ Bibbi, ne’ Codoni, nelle Anatre, ne’ Cigni, ec. È . forse l’acqua del mare che produce un tale effetto? forse l’ acqua Ornitologia italiana. — II, i 5 66 ORDINE SESTO. minerale di qualche lago? forse le acque torbe degli stagni imbrat- tati da foglie e rami in decomposizione? Ovvero è proprietà di tutte le acque? Giovani. Somigliano molto la femmina: solo hanno i colori anche più sbiaditi. Moretta tabaccata, Fuligula nyroca, Savi, Orn. Tosc., III, p. 138. SINONIMIA. — Anas nyroca, Guldenst, Nov. Comm. Petrop. (1'769- 1770), XIV, p. 403. — Anas africana et ferruginea, Gmel. S. N. (1788), II, p. 522 e 528. — Anas leucophthalmos, Bechst. Nat. Deutsch. (1809), IV, p. 1009. — Anas glaucion, Pall. (nec Briss.) Zoogr. (18414- 1831), IL, p. 268. — Anas leucophthalmos, Temm. Man., 28 parte (1820), p. 876, e 4* parte (1840), p. 546. — Aythya nyroca, Boie, Isis (1822), p. 564. — Fuligula nyroca, Steph. in Shaw., Gen. Zool. (1824), XII, p. 201. — Nyroca leucophthalmos, Flem. Brit. Anim. (1828), p. 121. — Fuligula nyroca, Degl. et Ger. (1867), II, p. 540. FicurE. — Buff., PI. enl. 1000, maschio, sotto il nome di Sar- celle d’ Egypte. ; Nomi voLGARI TOSCANI. — Moretta tabaccata, Rossina, Rossella (Pisano). Colletto (Bientinese). NOMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le Canard è iris blanc, cu Nyroca. Ingl. The african Jeal, and Nyroca. Ted. Die Weissaugige- Ente. DimeNsIONI. — Lunghezza totale : 0®, 409; apertura del becco, 0%, 047; coda, 0%, 047; tarso, 0”, 023. Costumi. — Nel marzo, insieme con le Marzaiole ed i Me- stoloni arrivano in Toscana le Rossine, e vi restano, o per dir meglio continuano a passare fino verso il termine d’ aprile. Ma se ne trova sempre qualcuna in tutta l'estate e nell'autunno, giacchè molte coppie nidificano soprai nostri gran paduli, per esempio in quel di Maciuccoli, di Bientina, di Castiglione, ec. Sogliono le Rossine volare in branchi, ma quando arrivano da noi sono spesso a coppie. Amano i luoghi, ove sono acque li- bere, qualche volta pure trovansi anche fra i paglioni. Spesso si vedono in moto durante il giorno. Sono uccelli proprii alle regioni orientali e meridionali dell’ Europa. Propagazione. Fanno il nido con poca cura, e lo nascon- dono fra le erbe e le canne. Le loro uova son nove o dieci per covata, di color grigiastro. UCCELLI AQUATICI. 67 15° Genere. — CLANGULA. Flemm. Becco alla base assai più alto che largo, e nel terzo anteriore più largo che alla base: superiormente a questa, dalle narici alla fronte attondato, non spianato, con gli spigoli laterali ottusi, i quali risalgono poco fra la penne della fronte. - Narici poste alla metà del becco. Unghia rostrale mascellare poco rilevata, ovato- attondata posteriormente, più lunga che larga: larga un poco meno d'un terzo del maggior diametro trasverso del becco. Denti assai grossi, piuttosto radi e brevi. Ali assai più corte della coda. ‘ Coda attondata egualmente che le timoniere. Dito medio lungo più del doppio del tarso. Unghia del dito medio col margine interno dilatato. I Becco assal più corto della testa: alla base assai più alto che largo, e nel terzo anteriore più largo che alla base: supe- riormente alla base fra le narici e la fronte attondato, non ‘ spianato, con gli spigoli laterali ottusi, che poco risalgono fra le penne della fronte. Narici mediane. Unghia rostrale mascel- lare poco rilevata, ovato-attondata posteriormente, più lunga che larga: larga un poco meno d’un terzo del maggior diame- tro trasverso del becco. Unghia rostrale mandibulare poco ri- levata, spatolato-troncata. Denti assai grossi, piuttosto radi e brevi. Ali assai più corte della coda. Coda mediocre attondata, con timoniere attondate. Dito medio lungo più del doppio del . tarso: sua unghia assai piegata in dentro, ma poco dilatata. x iù 68 ORDINE SESTO. QUATTR’OCCHI. — CLANGULA GLAUCION. Brehm ex Linn. Becco nero, o nero con la cima gialla; specchio grande bianco; piedi ‘gialli. Testa e parte superiore del collo nere; una gran macchia bianca sopra ogni gota (maschio adulto); testa e parte superiore del collo color scuro-cupo (femmina e giovami). Maschio adulto. Becco nero. Iride gialla. Testa ed alto del collo color verdone cangiante in nero. Le penne del vertice, molto lunghe, formano un bel ciuffo. Una larga macchia tonda bianca sulle gote. Base del’collo e tutte le parti inferiori bian- che. Dorso, scapolari interne, groppone e sopraccoda di color nero. Scapolari esterne bianche e nere. Margine dell’ala nero. Medie, srandi cuopritrici e remiganti secondarie bianche: re- miganti primarie nere. Timoniere cenerino-nerastre. Tarso e diti giallo-arancioni. Membrane ed unghie nerastre. Femmina. Becco nero, con la cima gialla. Unghia nera, Iride giallastra. Testa e parte superiore del collo di color scuro- cupo. Un collare bianco cinge la parte media del collo. Petto e fianchi di color cenerino-piombato intenso. Addome e sotto- coda bianchi. Penne del dorso, schiena, scapolari, piccole cuo- pritrici, groppone, sopraccoda, timoniere e remiganti prima- rie, di colore scuro-nero; le scapolari e le penne della schiena hanno un sottil margine più chiaro. Cuopritrici medie delle ali bianche e nere; le grandi bianche, con la cima nera. Remiganti secondarie bianche. Tarso e diti gialli. Membrane ed unghie nerastre. Giovani maschi dell’anno. Somigliano alla femmina adulta; . il loro becco è cenerino-nerastro, e l’ iride giallo-verdastra; i diti scuro-giallastri. ' Giovani maschi d’un anno compito. Cominciano sulle loro gote le macchie bianche, e le penne della testa cominciano a nereggiare. ° Quattr Occhi, Fuligula clangula, Bp. Savi, Orn. Tose., III, p. 133. Sinonmia. — Ancs clangula et glaucion, Linn. S. N. (1766), I, 1 Temminck, Mar. d’Ornith., pag. 858. ? Ihid., idem. AAA UCCELLI AQUATICI. 69 p. 201. — Anas hyemalis, Pall. (nec. Linn.) Zoogr. (1811-1831), -II, p. 270. — Anas clangula, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 870, e 4° parte (1840), p. 550. — Clangula chrysophthalmos, Steph. in Shaw., Gen. Zool. (1824), XII, p. 182. — Clangula vulgaris, Flem. Brit. Anim. (1828), p. 120. — Glaucion clangula, Kaup. Nat. Syst. (1829), p. 53. — Clangula leucomelas, peregrina et glaucion, Brehm, Handb. Nat. Vog. Deutsch. (1831), p. 927 e 929. — Clangula glaucion, Deg]. et Ger. (1867), II, p. 542. Figure. — Buff., PI. enl. 802, maschio adulto. NomI VOLGARI TOSCANI. — Quattr’ Occhi (1 adulto), Morettone (il giovane e la femmina) (Pisano). Cagnolo, Canone (Bientinese). Cagnaccio (Vecchiano). NOMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le Canard Garrot. Ingl. The goldeney Duck. Ted. Die Schelleente. Dmensioni. — Lunghezza totale: 0%, 467; apertura del becco, 0%, 048; coda, 0%, 083; tarso, 0", 044. Gostumi. — Nell'inverno è molto comune: spesso se ne vedono degli adulti, ma i giovani son molto più abbondanti. Frequenta i laghi e paduli, ove sono acque profonde. La sua carne è poco buona a mangiare. Propagazione. Nidificano i Quattr Occhi nelle regioni artiche, tanto del nuovo, quanto dell’ antico Continente. Qualche coppia nidifica nel Settentrione della Germania, ma io non so che mai questo accada in Toscana. Ne’ paduli d'acque profonde fabbri- cano il loro nido sopra qualche isolotto o grosso cesto di giun- chi, riunendo rozzamente dell’erbe e degli stecchi. Le uova son quattordici o diciassette per covata, di color verdastro, ed un poco più grosse di quelle di Gallina. Il nido di questi uccelli è fatto con tanto poca cura, che spesso alcune uova cadono nel- l’acqua, quando la femmina vi: entra o ne esce. Secondo il Temminck, questa specie fabbrica qualche volta il suo covo anche sui tronchi degli alberi. 16° Genere. — HARELDA. Leach. Becco alla base più largo che alto, e che nel terzo inferiore si va ristringendo; superiormente alla sua base, fra le.narici e le penne della fronte, 70 ORDINE SESTO. attondato, e senza spigoli che penetrino fra le dette penne. Narici aperte alla base del becco. Unghia rostrale mascellare fornicata, assai rilevata, ovato-acuminata posteriormente; un poco più larga che lunga; suo margine anteriore inclinato in avanti, assai sporgente in basso, attondato. Denti piuttosto grossi, distanti fra lorò, brevi, leg- germente inclinati in dietro. Ali più corte della coda. Coda cuneata. Timoniere cuneato-acute. Tarso lungo poco più della metà del dito medio: unghia di questo un poco curva, e dilatata dal lato interno. Becco più corto della testa, alla base più alto che largo, e più largo alla base che nel terzo anteriore, nel quale grada- tamente si ristringe: superiormente alla sua base, fra le narici e la fronte, attondato, non spianato, cogli spigoli appena accen- nati, ma che non penetrano fra le dette penne. Narici aperte - nella prima metà del becco. Unghia rostrale mascellare for- nicata, assai rilevata, ovala, ma appuntata dal lato posteriore, più lunga un poco che larga: larga circa la metà del medio diametro trasverso del becco ; suo margine anteriore inclinato avanti, assai sporgente, in basso attondato. Unghia rostrale mandibulare mediocremente rilevata, posteriormente troncata, anteriormente attondata. Denti piuttosto grossi, distanti fra loro, brevi, leggermente inclinati in dietro. Ali più corte della coda. Coda cuneata, con timoniere cuneato-acuminate: le medie nei maschi adulti molto più lunghe delle altre, ed assottigliate verso la cima. Tarso assai compresso, poco più lungo della metà del dito medio: unghia di questo un poco ricurva, e di- latata dal lato interno. Dito posteriore fortemente lobato. UCCELLI AQUATICI. 71 MORETTA PEZZATA. — HARELDA GLACIALIS. Steph. ex. Linn. Becco nero, con fascia trasversa gialla, o giallo senza specchio, con una gran macchia nera o scura sui lati alti del collo. Maschio adulto. Becco corto, alla base nero, rosso verso la cima. Unghia nera. Iride color arancione. Fronte e lati della testa di color cenerino; questo colore si distende sui lati del collo scendendo fino al suo terzo inferiore, ma nella parte più bassa è d’un colore che tende al castagno. Dopo l’orecchio, fin quasi all’ estremità di questa macchia cenerino-castagna, ve ne è un’altra molto estesa, di color nero-puro. Contorno del becco, vertice, nuca, gola, gozzo, base del collo, addome, regione anale e sottocoda, di color bianco-niveo. Quasi tutte le scapo- lari, alcune delle quali son molto lunghe, e fianchi, di color cenerino-perlato. Petto, dorso, sopraccoda, timoniere medie, alcune delle scapolari esterne e le ali, d’ un bel color nero. Ti- moniere esterne bianche, o bianche e nere. Coda cuneata e lunghissima, in grazia delle due timoniere medie, che sono molto più lunghe delle altre ed acuminate. Tarsi e diti gialli: membrane nere. Femmina adulta. Becco celestognolo, verso la cima gialla- stro. Iride scura. Lati della testa e del collo bianchi come la nuca. Fronte, collottola e parte media della gola e del gozzo di color cenerino-cupo. Vertice e due grandi macchie sotto l’ orec- chie di color nero: il rimanente della testa, del collo e dell’ ad- dome di color bianco-puro. Petto cenerino-puro. Penne del dorso, del sopraccoda ed ali di color nero-filiggine. Coda sub- cuneata, corta. Timoniere medie nerastro-sudice: le esterne marginate esternamente di bianco. Piedi piombati. ‘ Giovani dell’anno. Somigliano molto la femmina, ma hanno una gran quantità di macchie nere o nerastre sparse sul corpo. Giovani dopo V età d'un anno. Hanno il petto cenerino; il collo e la testa quasi con tanto bianco, quanto ne hanno gli adulti; le scapolari sono parte scure, parte cenerine; le due penne medie della coda un poco più lunghe dell’ altre. 1 Temminck, Man. d'Ornith., pag. SSI. 72 ORDINE SESTO. Moretta pezzata, Fuligala glacialis, Bp. Savi, Orn. Tosc., III, p. 140. SINONIMIA. — Anas glacialis et hyemalis, Linn. S. N. (1766), I, p. 203. — Anas longicauda Islandica, Briss. Ornith. (1760), VI, p. 379. — Anas glacialis, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 860, e 42 parte (1840), p. 553. — Clangula glacialis, Boie, Isis (1822), p. 564. — Harelda glacialis, Steph. in Shaw., Gen. Zool. (1824), XII, p. 175. — Pagonetta glacialis, Kaup. Nat. Syst. (1829), p. 66. — Crymo- nessa glacialis, Macgill, Man. Brit. Ornith. (1840), II, p. 186. — Harelda glacialis, Degl. et Ger. (1867), II, p. 549. Ficure. — Buff., PI. enl. 999, giovane, sotto il nome di Sarcelle de Ile de Feroé; 1008, maschio adulto, sotto il nome di Canard de Miquelon. NowmI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le Canard de Miquelon. Ingl. The long tailed Duck. Ted. Die eisente Winter-Ente. Dmensioni del maschio adulto. — Lunghezza totale (misurata dall’ estremità del becco alla base della coda): 0", 398; apertura del becco, 0%, 041; coda, 0%, 233; tarso, 0", 034. Costumi. — Questa specie di Fuligula vive quasi sempre verso le regioni polari; qualche volta cala sulle coste del- l' Olanda, o sui gran laghi dell’ Alemagna, ma quasi mai nelle parti meridionali dell’ Europa. Pure, nel novembre del 1824 ne fu ucciso un individuo giovane presso Pisa, che adesso conservasi nel Museo dell’ Università. Abitano tali uccelli le coste marittime, e nutrisconsi di conchiglie. Propagazione. Nidifica nel Spitzberg, in Islanda, alla Baia d’ Udson, ec. Fabbrica il nido con alghe, e internamente lo tappezza con morbidissimo piumino, che strappa dal suo petto. Partorisce cinque o sette uova giallastre, macchiate di cele- stognolo. 17° Genere. —- ERISMATURA. Bp. Becco alia base molto più alto che largo: nel terzo estremo più largo che alla base: base lateral- mente compressa (nei giovani), o rigonfia (adulti) superiormente fra le narici e le penne della fronte, con incavo triangolare, limitato lateralmente da due spigoli rilevati ed attondati, che risalgono as- sai fra le penne della fronte. UCCELLI AQUATICI. 73 Unghia rostrale mascellare poco rilevata, a lati pa- ralleli, posteriormente troncata, il doppio più lunga che larga: larga appena l'ottava parte del maggior diametro trasverso del becco; suo mar- gine anteriore largo, fortemente piegato in basso ed in dietro. Denti assai distanti, laminari, diritti, brevi. Ali brevi, che appena giungono all'origine della coda. Coda attondato-ovata. Timoniere strette, a barbe divise, a stelo rigido, troncate all’ apice. Dito medio lungo (compresa l unghia) più del dop- pio del dito medio: unghia di questo assai grande. Becco eguale alla testa: alla base molto più alto che largo (una volta ed un terzo); nel terzo estremo un poco più largo che alla base; base lateralmente compressa (ne’ giovani), o rigonfia (negli adulti) superiormente fra le narici e le penne frontali, con incavo triangolare, limitato lateralmente da due spigoli assai rilevati, attondati, che risalgono assai fra le penne della fronte. Unghia rostrale mascellare poco rilevata, a lati pa- ralleli, posteriormente troncata, il doppio più lunga che larga: larga appena l’ ottava parte del maggior diametro trasverso del becco; suo margine anteriore largo, fortemente ripiegato in basso ed in dietro. Unghia rostrale mandibulare spatolata, troncata anteriormente. Denti assai distanti, laminari, diritti, brevi. Ali brevi, che appena giungono all’ origine della coda. Coda attondato-ovata. Timoniere strette, a barbe divise, a stelo rigido, troncate all’ apice. Dito medio lungo (compresa 1’ unghia) più del doppio del dito medio: unghia di questo assai grande. GOBBO RUGGINOSO. — ERISMATURA LEUCOCEPHALA. Bp. ex Scop. Becco azzurro, senza specchio; piedi bruno-cenerini o bruno-rossastri. Maschio adulto. Becco con la base molto elevata, ma inca- vata superiormente, di color turchino. Iride gialla. Pileo nero. 74 | ORDINE SESTO. Cervice nera. Fronte, gote, occipite e gola d’ un bianco-niveo. Gozzo, petto, schiena, scapolari e fianchi d’ un bel color baio- rossastro, striato trasversalmente a zig-zag di scuro-nerastro. Groppone color fulvo-castagno. Parti inferiori bianco-rossastre, finamente striate in traverso a zig-zag di scuro. Coda nera, cu- neata. ! Timoniere strette, con barbe rivolte in alto e formanti così una specie di doccia: lo stelo, che s’ estende di là dalle barbe, è ingrossato in cima. Piedi bruno-cenerini. Femmina adulta. Becco scuro-nerastro. Iride gialla. Penne della testa nero-scure, marginate di ceciato-fulviccio. Una fascia larga di questo stesso colore, coprendo la parte media della cervice, scorre verso il dorso. Dalla parte superiore del- l'angolo del becco parte una stretta fascia bianca, che scorre fin sopra all’ orecchio. Gola e lati del collo candidi. Penne del gozzo e laterali della cervice grigio-cenerognole, macchiate di più cupo. Dorso, scapolari, sopraccoda e cuopritrici delle ali scuro-nere, tutte macchiettate ondulatamente e minutamente di fulvo-lionato cupo. Parti inferiori fulvo-scure, variate di ne- rastro sulle spalle; e alla regione anale il color fulvo è più acceso. Remiganti e timoniere scuro-nerastre. Piedi scuro- nerastri. Maschio giovane. Becco nerastro, molto rilevato alla base. Testa scuro-nera: una larga fascia bianca dalla base del becco scorre sotto l’ occhio fin sopra all’ orecchio. Per il rimanente somiglia perfettamente alla femmina. Gobbo rugginoso, Fuligula leucocephala, Bp. Savi, Orn. Tosc., III, p. 142. SINoNIMIA. — Anas leucocephala, Scop., Ann. I, Hist. Nat. (1769), p. 65. — Anas mersa, Pall. Voy. (1769), édit. frang., in-8°, Append., VII, p. 40. — Anas leucocephala, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 859, e 4° parte (1840), p. 554. — Erismatura mersa, Bp. B. of Eur. (1838), p. 59. — Undina mersa, Keys. et Blas. Wirbelth. (1840), p. 86. — Erismatura leucocephala, Bp. G. R. de l’Acad. des Sc. (1856), XLIII, p. 652. — Erismatura leucocephala, Degl. et Ger. (1867), II, p. 566. Ficure. — Savigny, Descript. de l’Égypte, pl. 10, fig. 2. — Gould, Birds of Eur., pl. 384. NOMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Canard couronne. ' Temminck, Man d’Ornith., pag. 859. UCCELLI AQUATICI. 75 Dimensioni. — Lunghezza totale: 0%, 413; apertura del becco, 0», 044; coda, 0%, 018; tarso, 0”, 062. Costumi. — Dal modo con cui è conformata la coda di quest’uccello, parmi che, all’uso de’ Marangoni, non debba potere star ritto sul terreno senza servirsi di quella per pun- tello. Difatti il Pallas afferma che il Gobbo rugginoso non sa camminare, e rarissimamente va a terra. È un uccello de’ paesi orientali, che abita i grandi laghi salati posti fra i Monti Urali ed i fiumi Ienessei ed Obi della Siberia, ed in altre parti dell’ Im- pero russo. Dicesi che non è raro nell’ Ungheria. So che nel- l'inverno frequentemente s’ incontra in Sardegna. Il professore Ranzani, nel dicembre del 1808, ebbe due giovani maschi uc- cisi nelle Valli Comacchiesi. Adesso è molto raro in Toscana: da che mi occupo d’ uccelli non so che vi sia stato trovato se non che poche volte: nell’ ottobre del 1818 ne incontrai un branchetto di tre individui adulti sul fosso della Madonna del- V Acqua; l’anno seguente fu portata una giovane femmina sul nostro mercato; altra volta ebbi pure due individui giovani, un maschio ed una femmina, i quali erano stati uccisi sul Lago di Maciuccoli. Secondo ciò che dice il Gerini nell’ Ornitologia Fiorentina, un tempo era comunissimo nel Padul di Bientina, ma adesso ancor là non vi capita più, o rarissimamente. Propagazione. Fa il nido ne’ laghi salati, o ne’ seni di mare, con giunchi e canne, e lo dispone in tal maniera che possa inalzarsi o abbassarsi coll’ inalzarsi o abbassarsi delle acque. Contiene questo nido otto o dieci uova di color bianco- verdastro. 18° Genere. — SOMATERIA. Leach. Becco alla base compresso, assai più alto che largo, verso la cima poco più stretto che alla base; ma- scella superiore un poco depressa e strozzata al di dietro dell’ unghia. Narici poste nella metà anteriore del becco: la por- zione del becco posta fra le narici e la fronte su- periormente spianata ed anche alquanto solcata longitudinalmente, giacchè munita di due spigoli 76 ORDINE SESTO. longitudinali tra loro distinti, assai grossi, i quali risalgono alquanto fra le penne della fronte. Penne delle guance che s' estendono sui lati della mascella superiore, fino al disotto della metà d'ogni apertura nasale. Unghia rostrale mascellare rilevata, fornicata, di- scoidea, posteriormente attondata, che occupa tutta l'estremità del becco, più lunga che larga, col suo margine anteriore attondato, curvato in basso. . Denti mediocremente distanti fra loro, Rose incli- nati, brevi. Ali più corte della coda. Coda attondato-troncata. Timoniere attondato-acuminate. Tarso più lungo della metà del dito medio: unghia di questo forte, assai dilatata dal lato interno. Costumi. — Questo genere non contiene che due specie di Palmipedi, de’ più singolari e belli fra tutti quelli proprii all’ Europa. Ambo son proprii delle varie regioni del Cerchio © artico, dal quale pochi individui e raramente allontanansi; ‘s’ alimentano di molluschi bivalvi e di crostacei che facilmente prendono al fondo del mare, giacchè tuffano abilissimamente. Volano con velocità, ma s’ inalzano poco. Sono soggetti a dop- pia muta, e l'abito de’ maschi adulti diversifica moltissimo da quello delle femmine e de’ giovani. L’ unica specie fino ad ora trovatane in Italia, per quanto mi è noto, è la seguente. L’ ANATRA DAL PIUMINO. — SOMATERIA MOLLISSIMA. Boîe ex Linn. Becco conico-cuneato, senza alcun rilievo sulla sua base; becco e piedi cenerino-verdastri. Maschio adulto in abito d’ amore. Becco cenerino-verda- stro. Iride scura. Parte superiore della testa vestita di penne i ron dn Mgitont NÉ UCCELLI AQUATICI. 77 nero-violette vellutate, le quali s° estendono indietro sull’ occi- pite in due masse distinte, ed in avanti, invadendo la regione degli occhi, s’ estendono assottigliandosi alle aperture nasali: estendonsi anche alla fronte, e di là sulla base del becco frai . due spigoli della mascella superiore. Lati della testa, collo, gozzo, dorso, penne scapolari e lati del sopraccoda, di color can- dido. Sulla nuca e sull’ occipite una gran macchia verde-erba. Parte inferiore del dorso, sopraccoda, addome, fianchi e sot- tocoda, d’ un bel nero-morato. Cuopritrici inferiori delle ali e penne ascellari bianche. Petto e suoilati bianchi, con sfumatura carneo-vinata. Piccole e medie cuopritrici superiori delle ali bianche; le grandi e le più esterne nere; le più interne bian- che, e le medie nero-morate. Remiganti primarie nere: le sette più interne ed approssimate al corpo bianche, allungate, solcate. Timoniere nero-fosche. Piedi giallo-verdastri. — Femmina adulta. Color castagno-grigio, striato trasversal- mente di nero. Penne cuopritrici delle ali nel mezzo nerastre, marginate di grigio-castagno: sopra le ali vi sono spesso due fasce bianche trasverse. Parti inferiori di color castagno-grigio , o cenerino-nero, con fasce trasverse nere. ‘ Giovani. Intieramente color cenerino-filigginoso , più in- tenso sulle parti superiori, ove le penne son marginate di ‘ceciato-castagno. Una fascia biancastra, punteggiata di casta- gno-nerastro, parte dalla base del becco, passa sopra l’ occhio, e dilatandosi giunge sopra l’ occipite. Petto e addome di color scuro-castagno, striato in traverso da fasce Pro distinte, bianco-ceciate. SIinoNIMIA. — Anas mollissima, Linn. S. N. (1766), I, p. 198. — Anser lanuginosus, Briss. Ornith. (1760), VI, p. 494. — Anas Cutberti, Pall. Zoogr. (1841-1831), II, p. 235. — Anas mollissima, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 848, e 4° parte (1840), p. 541. — So- materia mollissima, Boie, Isis (1822), p. 564. — Somateria mollis- sima, Degl. et Ger. (1867), II, p. 555. Figure. — Buff., PI. enl. 208, giovane (e non femmina); 209, maschio in abito di amore, sotto il nome di Oie d duvet de Dane- mark. NoMI vOLGARI STRANIERI. -— Franc. Eider vulgaire. 1 Temminck, Mar. d’Ornith., tomo II, pag. 851. ll Mi MIK, NOgo CARI RI. La Ad 78 ORDINE SESTO. Dimensioni del giovane preso presso Pisa. — Lunghezza totale: 0", 60; apertura del becco, 0”, 17; coda, 0”, 08; tarso, 0”, 05. Costumi. — Abbonda nell’ Islanda, nel Groenland, nello Spilzberg, a Terra Nuova, nelle Isole Ebridi e nelle Orcadi. Tro- vasi comune nella Lapponia Svedese, ove è rispettato e fatto ri- spettare dai naturali del paese, giacchè ne traggono guadagno non indifferente, vendendone il prezioso piumino, che raccol- gono ne’ loro nidi, quando le femmine se ne sono private il petto per cuoprire le uova. Gl’ individui adulti, e specialmente i ma- schi in abito d'amore, quasi mai non abbandonano le regioni artiche; ma delle femmine e de’ maschi giovani, a quando a quando, nel tempo dell’ emigrazione autunnale, compariscono in Inghilterra, in Germania, in Francia, ed anche sui laghi della Svizzera. In Italia è rarissimo, e, come ho detto, non so che siavi stato trovato che l’ individuo giovane sopra descritto, e che io ebbi dal Padul di Vecchiano, nel dicembre del 1856. Propagazione. Nidificano sulla riva del mare, componendo il covo con erbe marine. Partoriscono cinque o sei uova un poco bislunghe, grigio-olivastre, che ricuoprono col proprio piumino a bella posta strappato dal petto. 19° Genere. — OIDEMIA. Flem. Becco alla base tanto alto quanto largo, o un poco più alto; verso la cima un poco più stretto che alla base, e alquanto depresso. Parte superiore della base del becco, fra le narici, notevolmente ri- gonfia. Unghia rostrale mascellare pochissimo rilevata, spe- cialmente nel suo margine posteriore, larga quanto l'estremità del becco. Denti assai grossi, distanti fra loro, debolmente cur- vati in dietro. Coda cuneata, con timoniere cuneate. Tarso eguale in lunghezza ad un terzo del dito me- dio, compresa l’ unghia: sua unghia poco dilatata dal lato interno. UCCELLI AQUATICI. 79 Becco subeguale alla testa, alla base tanto alto quanto lar- go, 0 un poco più alto, depresso verso l’ apice, attondato nella cima. Parte superiore della base del becco, fra le narici e le penne della fronte, notevolmente rigonfia. Unghia della mascella superiore pochissimo rilevata, specialmente nel margine po- steriore, larga quanto l’ estremità del becco: suo margine . anteriore reflesso in basso, un poco curvo. Unghia rostrale mandibulare molto larga, spatolata, mediocremente rilevata. Denti assai grossi, distanti fra loro, debolmente inclinati in die- tro. Ali assai più corte della coda. Coda cuneata, con timoniere cuneate. Tarso due terzi più corto del dito medio: sua unghia poco dilatata dal lato interno. Costumi. — Sono de’ più abili tuffatori: stanno costante- mente sulle acque del mare, sia questo pelagico, sia interno, ma particolarmente delle regioni settentrionali. Il loro nutri- mento consiste quasi solo in molluschi bivalvi, che vanno a trovare, tuffandosi, nelle sabbie marine. MACROSA. — OIDEMIA NIGRA. Flem. ex Linn. Testa scuro-nera; ali senza specchio. Maschio adulto. Becco, con una protuberanza ossea so- pra la base, intieramente di color nero, eccettuato lo spazio medio, ove le narici sono racchiuse, che è di color giallo. Iride scura. Palpebre nude, gialle. Tutte le penne sono di un bel color nero-morato. Tarsi e diti di color cenerino-scuro: membrana interdigitale nera. Femmina. Becco con la base superiormente rilevata, ma non protuberante come nel maschio; il contorno delle narici è giallo, e gialla ancora è una macchia verso la punta del becco; tutto il rimanente del becco è di color nerastro. Pal- pebre nude, scure. Il pileo e la cervice son d’ uno scuro quasi nerastro. Le gote e la gola di color cenerino-chiaro, macchiato di scuro. Schiena, ali e addome d’ un colore scuro-cupo: tutte le penne di queste parti son marginate di scuro-biancastro. Penne del petto scuro-cenerine, tutte terminate di scuro—bian- castro. ! ! Temminck, Man. d’Ornith., tomo II, pag. 857. 80 ORDINE SESTO. Maschio giovane del primo anno. Becco con la base rile- vata: contorno delle narici carnicino: il rimanente del becco colore scuro-livido. Iride cenerino-scura. Gote, vertice, occi- pite, nuca e petto di colore scuro-cupo. Spazio al di sotto del- l'occhio, parte anteriore e laterale del collo di color bianco- puro. Tutte le altre penne son di colore scuro-filiggine. Tarsi e diti di color verde-giallastro sudicio: membrana interdigi- tale nerastra. ‘ Femmina giovane. Ha tutti i colori più chiari. ° Macrosa, Fuligula nigra, Bp. Savi, Orn. Tosc. III, p. 127. Sinonimia. — Anas nigra, Linn. S. N. (1766), I, p. 196. — Anas cinerea, S. G. Gmel. Reise (1774-1784), II, p. 184. — Anas cinera- ceus, Bechst. Nat. Deutsch. (1809), IV, p. 1025. — Anas atra, Pall. Zoogr. (1814-1831), IL, p. 247. — Anas nigra, Temm. Man., 2* parte (1820), p. 856, e 4° parte (1840), p. 543. — Oidemia nigra, Flem. Phil. of Zool. (1822), II, p. 260. — Melanita nigra, Boie, Isis (1822), p. 564. — Oidemia leucocephala, Flem. Brit. Anim. (1828), p. 119. — Oidemia nigra, Degl. et Ger. (1867), II, p. 560. Figure. — Buff., PI. enl. 978, maschio. NOMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le Canard Macreuse. Ingl. The scoter black Diver. Ted. Die trauer Ente. DimensIoNI. — Lunghezza totale: 0m, 525; apertura del becco, 0», 052; coda, 0%, 092; tarso, 0%, 042, il maschio adulto. La fem- mina è 0”, 29 più piccola. Costumi. — Sono gli stessi di quelli della specie prece-. dente. In Toscana è molto più rara: ve ne è stato trovato un solo individuo, che adesso conservasi nel Museo del signor barone Ricasoli a Firenze. Fu ucciso sul Padule di Maciuccoli nell’ autunno del 1830. Propagazione. Nidifica di là dal Cerchio artico. Essa par- torisce otto o dieci uova d’ un color bianco-giallastro sudicio, che tende al verde. 1 Temminck, Man. d’Ornith., pag. 858. 2 Ibid., idem, È vi e n UCCELLI AQUATICI. 31 GERMANO DI MARE. — OIDEMIA FUSCA. Flem. ex Linn. Becco non rigonfio lateralmenlej corpo scuro-nero o nero; specchio bianco. Maschio adulto. Becco rosso-giallastro, eccettuato nel margine anteriore e nella regione nasale, ove è nero. Iride rossa. Tutte le penne sono d° un bel color nero-vellutato, ec- cettuate le remiganti secondarie che sono bianche, e formano lo specchio bianco, ed eccettuato un piccolo spazio semilunare posto sotto 1’ occhio. Tarsi e diti rossi: membrana nera. Femmina. Becco cenerino-nerastro. Iride rosso-scura. Tutte le parti superiori color nero-filiggine. Fra il becco e l'occhio vi è una macchia biancastra. Sottogola ed addome biancastro-sudici, macchiati di scuro-nerastro. Le ali nera- stre, eccettuate le remiganti secondarie che son bianche. Piedi di color rossastro-sudicio. . Giovani. Somigliano alle femmine, ma han le macchie bianche de’ lati della testa più piccole, ed i tarsi ed i diti co- lor di rosa. Germano di mare, Fuligula fusca, Bp. Savi, Orn. Tosc., II, p. 126. SiNoNIMIA. — Anas fusca, Linn. S. N. (1766), I, p. 196. — Anas nigra maior, Briss. Ornith. (1760), I, p. 423. — Anas fuliginosa, Bechst. Nat. Deutsch. (1809), IV, p. 962. — Anas carbo, Pall. Zoogr. (1844-1831), II, p. 244. — Anas fusca, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 854, e 4° parte (1840), p. 543. — Oidemia fusca, Flem. Phil. of Zool. (1822), Il, p. 260. — Melanetta fusca, Boie, Isis (1822), p. 564. — Oidemia fusca, Degl. et Ger. (1867), II, p. 562. Ficure. — Buff., PI. enl. 955, maschio adulto, sotto il nome di Grande Macreuse; 10047, giovane maschio, sotto il nome di Canard brun. NOMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le Canard double Macreuse. Ingl. The Velvet Duck. Ted. Die Rustfarbige-Ente. Dmensioni. — Lunghezza totale: 0%, 873; apertura del becco, 0”, 047; coda, 0%, 077; tarso, 0%, 058. Costumi. — Quest’ uccello, che da noi è molto raro, è, come la Fuligola nigra, fra quelli che con i loro innumerevoli Ornitologia italiana. — 1Il. 6 s2 ORDINE SESTO. branchi quasi ricuoprono i mari delle coste settentrionali del- l'Olanda, della Francia, ec. Io non ne ho trovati in Toscana che due soli individui: uno fu ucciso nel Padule di Maciuccoli al principio dell'inverno del 1819, l’altro in quel di Bientina nel 1829. È un caso che compariscano sulle acque dolci. Propagazione. Nidifica 1° Oidemia fusca di là dal Cerchio polare artico, sulle sponde de’ gran laghi della Lapponia, e so- pra gli scogli delle isole della Svezia, nel Gothland, ec. Na- sconde il nido fra i cespugli di ginepro o di salcio, e lo co- struisce con alga e penne. Le sue uova sono poco più grosse di quelle di Gallina, di color gialliccio- CuSTO, otto o dieci per covata. 5: Famiglia. — MERGIDEI. Becco subcilindrico verso la cima. Mascella inferiore non nascosta dalla superiore. Denti o subconici o subulati, inclinati in dietro. Redini pennute. Unghia della mascella superiore larga quanto l’estre- mità della mascella stessa. Dito esterno lungo quanto il medio; il posteriore lobato, articolato più in alto degli anteriori. 20° Genere. — MERGUS. Linn. Becco eguale o più lungo della testa, diritto, subci- lindrico verso la cima, più grosso verso la base, e subtetragono all’ estremità della mascella su- periore. Nella cima della mascella superiore vi è un unghia rostrale mascellare assai adunca, larga quanto la mascella stessa. Margine delle mascelle munito di denti conici rivolti in dietro. Lingua subterete, superiormente munita di papille cornee rivolte all’ indietro. UCCELLI AQUATICI. | 83 Narici subbasilari, ovate, semichiuse dalla pelle molle del becco. Gambe corte, quasi intieramente nascoste sotto gli integumenti de’ fianchi, con piccolissimo spazio nudo sopra il calcagno. Redini pennute. Diti quattro: i tre anteriori intieramente riuniti da una membrana; il posteriore corto, articolato più in alto degli anteriori, lobato. Unghie mediocri, subadunche, leggermente com- presse. Coda corta, rotondata. Ali mediocri, strette; prima remigante subeguale alla seconda. Tarso compresso, reticolato. Costumi. — Il nutrimento degli Smerghi consiste in pesci ed in rettili, che essi vanno a prendere sott’ acqua, ove nuo- tano con la stessa franchezza, e sì trattengono lo stesso tempo, dei 7uffatori. Raramente posansi sulla terra fuori del tempo delle cove. Nuotano alla superficie dell’acqua con eleganza, ma il più delle volte tengono nascosto tutto il corpo, e stan fuori solo con la testa e con una piccola porzione del collo. Volano bene, con forza e per molto tempo. Ordinariamente nidificano ne’ paesi settentrionali, e nell’ inverno emigrano verso il Mezzogiorno; ma in Toscana per il solito n’ arrivano soltanto dei giovani: gli adulti qua sono rarissimi. La carne de- gli Smerghi è poco buona a mangiare, giacchè fortemente puzza di pesce. Si prendono nel modo stesso dei Giovani tuffatori. PESCIAIOLA. — MERGUS ALBELLUS. Linn. Testa più lunga del becco; specchio nero, con due fasce bianche. Maschio adulto. Becco più corto della testa, color nero- cenerognolo. Iride nera. Testa, collo e tutte le parti inferiori di color bianco-niveo. Gote d’ un bel color nero cangiante in Bd ORDINE SESTO, verdone. Sull’ occipite una macchia nera cuneata assai lunga. Le penne medie dell’ occipite son candide, lunghe ed erigibili in un bel ciuffo. Dorso ed alto del groppone di color nero in- tenso, un poco cangiante in verdone. Sul principio del dorso vi sono due fasce nere sottili, che, dipartendosi dal nero della schiena, calano sui lati del petto assottigliandosi sempre più. I gruppi delle penne scapolarison bianchi nel mezzo, neri nel contorno. Le ali son nere, con tre fasce bianche: la prima larga, le altre due strette. Remiganti interne cenerine. La base del groppone, sopraccoda e timoniere color cenerino-nerastro. Fianchi finamente moschettati a zig-zag di nero. Zampe ce- nerine, con membrana nerastra. Femmina e giovani. Parti superiori della testa, occipite e cervice di color castagno-rossiccio: questo colore insensibil- mente si cangia in cenerino-nerastro in ragione che sì avvi- cina alla schiena, la quale nella porzione prossima al collo è di tal colore. Il groppone e la porzione della schiena che le è contigua, son di color nero. Le scapolari ed il sopraccoda di colore cenerino-nerastro. Il petto e la parte inferiore del gozzo son color cenerino : questo colore s° unisce e si sfuma con quel della schiena, ed estendendosi sui fianchi giunge fino al so- praccoda. Tutte le altre parti inferiori son bianco-candide. Piccole cuopritrici delle ali e remiganti primarie nero-cenero- enole. Cuopritrici medie bianche, insudiciate di cenerino-bistro: grandi cuopritrici e piccole remiganti nero-morate, con la cima candida. Coda nero-cenerognola. Pesciaiola, Mergus albellus, Linn. Savi, Orn. Tosc., II, p. 118. Sinonimia. — Mergus albellus et minutus, Linn. S. N. (1766), I, p. 209. — Merganser cristatus minor et stellatus, Briss. Ornith. (1760), VI, p. 243 e 252. — Mergus glacialis, Briinn. Ornith. Bor. (1'764), p. 24. — Mergus asiaticus, S. G. Gmel. Reise (1774-1784), II, p. 188. — Mergus albellus, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 847, e 4° parte (1840), p. 559. — Mergellus albellus, Selby, Types of Birds (1840). — Mergus albellus, Degl. et Ger. (1867), II, p. 573. Figure. — Bufîf., PI. enl. 449; maschio; 450, femmina, sotto il nome di Prette. NOMI VOLGARI TOSCANI. — Pesciaiola (Pisano). NoMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le petit Harle huppe, ou la Piette. Ingl. The Smewor white Nun. Ted. Der weisse Stiger. £; si unta vi "i UCCELLI AQUATICI. 85 DmensionI. — Lunghezza totale: 0", 438; apertura del becco, Qu, 041; coda, 0", 077; tarso, 0", 044. Costumi. — È la specie di Smergo più comune in Toscana. Tutti gli anni nel gennaio ne compariscono de’ branchi più o meno numerosi, i quali s’ aggirano ordinariamente all’ imboc- catura de’ fiumi, ove divorano una gran quantità di piccoli pe- sci e particolarmente di Crognoli (Atherina Hepsetus). Propagazione. Va a nidificare nelle regioni artiche, sul margine de’ laghi e de’ fiumi. Partorisce da otto a dodici uova bianche. SMERGO MINORE. — MERGUS SERRATOR. Linn. Becco più lungo della testa; specchio bianco con due fasce (nel maschio), o una sola (nella femmina), nere trasverse; narici basilari. Maschio adulto. Becco rosso. Iride rossa. Testa e parte superiore del collo di color nero cangiante in verdone. Le penne dell’ occipite son lunghe e sottili, e formano un bel ciuffo. Parte media del collo bianca. Base e petto color di noc- ciòla, con macchie bislunghe e nere. Addome e sottocoda candidi. Spalle, schiena e scapolari interne color nero-puro. Scapolari esterne bianche. Penne che vestono l’ articolazione dell’ ala bianche, con largo margine nero. Groppone e soprac- coda di color bianco-cenerino, striato finamente per traverso di nero a zig-zag. Coda scuro-cenerina. Angolo dell’ ala bianco. Piccole cuopritrici nero-cenerine : medie cuopritrici bianche, le grandi bianche nella cima, nere nell’ altra porzione. Remi- santi primarie nere: remiganti secondarie bianche, le interne col margine esterno nero. Piedi arancioni. Femmina adulta. Becco arancione-fosco. Iride scura. Pi- leo, cervice e base laterali del collo di colore scuro-castagno chiaro. Lati della testa e del collo baio-gialliccio. Gola bianco- sudicio. Dorso, lati del petto e scapolari di colore scuro-cene- rino nerastro. Le penne della schiena e le scapolari con mar- gine più chiaro: tutte han lo stelo nero. Parte media del petto ed addome candidi. Penne del sottocoda bianche nella cima, cenerognole alla base. Ali nero-cenerine. Specchio bianco, con una fascia trasversa nera. Coda scuro-cenerina. Piedi fo- sco-arancioni. 86 ORDINE SESTO. Smergo minore, Mergus serrator, Linn. Savi, Orn. Tosc., II, p. 120. Sinonmia. — Mergus serrator, Linn. S. N. (1766), I, 208. — Mer- gariser cristatus, Briss. Ornith. (1'760), VI, p. 237. — Mergus serra- tor et niger, Gmel. S. N. (1788), I, p. 546.— Mergus serrator, Temm. Man., 2? parte (1820), p. 884, e 42 parte (1840), p. 556. — Mergan- ser serrator, Steph. in Shaw., Gen. Zool. (1824), XII, p. 165. — Mergus leucomelas, Brehm, Handb. Nat. Vog. Deutsch. (1831), p. 947. — Mergus serrator a Pallasii, Bp. C. R. de l’Acad. des Sc. (1856), XLII, p. 652. — Mergus serrator, Degl. et Ger. (1867), II, p. 570. Figure. — Buff., PI. enl. 207, maschio, sotto il nome di Harle huppe. NoMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le Harle huppé. Ingl. The redlereasted Mergauser. Ted. Der Lircheueblicher Siiger. DimeNsIONI. — Lunghezza totale: 0%, 603; apertura del becco, 0, 86; coda, 0%, 76; tarso, 0%, 48. Costumi. — In Toscana è mediocremente comune, vestito dell’ abito di gioventù. In abito perfetto è rarissimo: qualche | volta trovasi con l’ imperfetta livrea. Nel Settentrione, al con- trario, è molto comune. Propagazione. Per covare va in primavera, verso la fine di maggio, nelle regioni boreali de’ due Continenti, e spesso di là dal Cerchio polare. Pone il suo nido sul margine del- l’acque, e lo forma con erbe secche e penne. Racchiude questo da otto a tredici uova, simili alle uova dell’ Anatra selvaggia. SMERGO MAGGIORE. — MERGUS MERGANSER. Linn. Becco più lungo della testa ; specchio bianco, senza fasce nere; narici me- diane. Maschio adulto. Becco rosso-fosco, con l'unghia e la parte superiore nere. Iride rossa o scuro-rossastra. Testa e parte superiore del collo di color nero cangiante in verdone- violetto. Tutte le penne dell’ occipite son lunghe ed anche eret- tili, dimodochè formano un folto e bel ciuffo. Parte inferiore del collo, petto, addome, fianchi, sottocoda, scapolari, ester- ne, medie e grandi cuopritrici e remiganti secondarie, di co- lor bianco. Le remiganti secondarie più prossime al capo son TRE e UCCELLI AQUATICI. 87 marginate di nero. Il bianco del petto e dell’ addome è colorito di carnicino-gialliccio negl’ individui freschi o da poco tempo preparati. Schiena, scapolari interne e grandi remiganti d’ un bel color nero-morato purissimo. Piccole cuopritrici nere e bianche. Groppone e sopraccoda cenerini. Coda nero-ceneri- na. Piedi color rosso-cinabro. Femmina e giovani. Becco rosso-scuro. Iride scura. Testa e cervice color baio-nocciòla. Penne dell’ occipite lunghe, e formanti un ciuffo. Parte inferiore del collo, lati del petto, alto dell’ ascelle e cosce di color bianco, macchiato di cenerino- piombato. Base del petto, addome e sottocoda bianchi, con leggiera tinta giallo-rossiccia. Dorso, scapolari, sopraccoda e coda di color cenerino-piombato. Remiganti secondarie me- die, e le grandi cuopritrici, che loro corrispondono, candide: tutte le altre cuopritrici e remiganti secondarie dello stesso color piombato del dorso. Remiganti primarie nere. Piedi giallo-rossastri. Smergo maggiore, Mergus merganser, Linn. Savi, Orn. Tosc., III, p. 122. i SINONIMIA. — Mergus merganser et castor, Linn. S. N. (1'766), I, p. 209. — Merganser et Merganser cinereus, Briss. Ornith. (1760), VI, p. 234 e 254. — Mergus rubricapilla, Briinn. Ornith. Bor. (1'764), p. 22. — Merganser Raîù, Leach, Syst. Cat. M. and B. Brit. Mus. (1816), p. 36. — Mergus merganser, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 884, e 4° parte (1840), p. 556. — Merganser gulo, Steph. in Shaw., Gen. Zool. (1824), XII, p. 164. — Merganser castor, Bp. B. of Eur. (1838), p. 59. — Mergus merganser, Degl. et Ger. (1867), II, p. 569. Ficure. — Buff., PI. enl. 951, maschio adulto; 953, femmina, Nomi VOLGARI STRANIEBI. — Franc. Le grand Harle. Ingl. The Goosander or Marganser. Ted. Der Ginsen-Stiger oder Taucher- Gans. Dimensioni del maschio. — Lunghezza totale: 0%, ‘73; apertura del becco, 0%, 067; coda, 0", 94. — La femmina: lunghezza to- tale: 0, 61; apertura del becco, 0", 06; coda, 0, 092; tarso, Om, 043. Costumi. — In Toscana è molto raro. Non ne ho trovato mai alcun individuo in abito perfetto. Nel Nord è comune, particolarmene in inverno. 88 ORDINE SESTO. Propagazione. Per il solito lo Smergo maggiore suole andar a covare nelle regioni boreali, ma qualche volta alcune coppie si propagano anche nel centro d’ Europa. Fabbrica il nido o fra le ghiaie del letto de’ torrenti, o nell'interno di vecchi tronchi, o negli spacchi de’ massi. Le sue uova son simili a quelle dell’ Oca, ma un poco più ottuse, ed in numero di do- dici o quattordici per covata. SECONDA TRIBÙ. I PESCATORI. — TOTIPALMATI. Becco con margini non seghettati, ma taglienti. Ali grandi, ma che essendo chiuse non giungono all’ estremità della coda. Diti quattro, tutti collegati da una stessa membrana: pollice articolato dal lobo interno del tarso. Coda mediocre, e timoniere resistenti, Costumi. — Nuotano e volano abilmente. Nuotano non solo alla superficie, ma anche sott’ acqua, inseguendo veloce- mente ed ostinatamente la lor preda, cioè i pesci, di cui esclu- sivamente si cibano nello stato di libertà. Quantunque abbiano i piedi intieramente palmati, e con tutti i diti da una stessa membrana riuniti, stringono con forza i corpi; perciò questi uccelli stanno sovente e comodamente a pollaio sugli alberi. Camminano assai bene, e non di rado allora la coda serve d’appoggio. Fanno il nido sugli alberi e sugli scogli, o fra i cespugli presso l’acqua. Partoriscono poche uova per ogni covata; e covano ed imboccano i figli fino a che questi non sieno abili a volare. La loro carne è oleosa, nera e puzzo- lente. 241° Genere. — PELECANUS. Linn. Becco molto depresso e dilatato nella parte media. UCCELLI AQUATICI. 89 Becco molto più lungo della testa. Mascella superiore depressa ed un poco allungata nella metà estrema: superior- mente con due solchi longitudinali, che pongono in mezzo una costola assai rilevata, liscia, che nella cima termina in un’ unghia rostrale forte, grossa e rivolta in basso; le due parti del becco laterali alla costola media sono scagliose. Ma- scella inferiore formata di due branche sottili, unite insieme alla cima per un piccolo tratto: un gran sacco membranoso pende da queste branche, e chiude così il disotto del becco. Lingua piccola, ottusa in cima, cartilaginea. Narici basilari, lineari, longitudinali, appena visibili. Gambe corte, con un piccolissimo spazio nudo sopra il calcagno. Tarso subeguale al dito medio, reticolato, molto compresso. Diti quattro: 1’ esterno subeguale al medio; il posteriore articolato dalla parte interna, molto lungo, unito agli anteriori mediante una membrana co- mune. Unghie subadunche. Coda mediocre, composta di venti o ventidue timoniere. Ali grandi: prima remigante più corta della seconda, che è la più lunga. Costumi. — Avendo ali molto grandi e robuste, volano benissimo e per lungo tempo. Si cibano esclusivamente di pesci, che prendono alla superficie dell’acqua, o tuffandosi ed inseguendoli. Singolare è la maniera, con la quale dicesi che gli uni con gli altri sì aiutino per fare una copiosa pesca. Gl’ individui di quel dato branco si dispongono sull’ acqua in modo da formare una lunga linea un poco curva, ed in tal ordine progredendo a poco a poco, e quelli delle estremità avanzando più che quei del centro, alla fine formano un cer- chio, nel cui mezzo è ragunato tutto quel pesce che fecero fug- gire nel cammino: allora immergendosi ne fanno una pesca abbondante. Dicono ancora gli Autori che i Pellicani seguitino a pescare fino a che non abbian fatto una provvista sufficiente di pesce nel sacco, e che allora volano sopra qualche punta . di scoglio, ove, sostenendosi con una sola gamba, stanno im- mobili a digerire tutto il pesce che ammassarono nella loro ampia ingluvie. NotA. — Due sono le specie di questo genere proprie all’ Eu- ropa: l’ uno il Pelecanus onocrotalus Linn., che è la specie, la quale non di rado viene in Italia. Vi ha poi il Pelecanus crispus Bruch, il 90 ORDINE SESTO. quale abita 1’ Europa orientale, 1’ Asia e l’Affrica settentrionale, che fino ad ora non si vide in Italia: ma siccome dicesi essere assai frequente in Dalmazia, in Grecia, in Barberia, è molto probabile che o prima o dopo vi capiti; così credo opportuno riportarne in nota la frase specifica. ‘ PELLICANO. — PELECANUS ONOCROTALUS. Linn. La regione degli occhi e della fronte, che è denudata di penne, molto estesa; penne della parte superiore della testa assai lunghe, distese in dietro: quelle dell’ occipite sono assai più lunghe e formano un ciuffo pendente; veste pennuta di color candido, tinto di roseo. Abito degli adulti. Parte superiore del becco cenerino= carnicina, giallastra nel mezzo. Unghia di color fulvo-arancione. Sacco della gola carnicino-gialliccio. Porzione nuda della testa carnicino-livida. Iride bruno-rossastra. Remiganti nere. Tutte le altre penne bianco-rosee. Sull’ occipite vi è un ciuffo di penne lunghe e sottili. Zampe color carnicino-livido. Giovani. Son di color cenerino-biancastro. Ali e dorso di color più cupo. Addome biancastro. Remiganti cenerino-nera- stre. Tutte le penne son marginate di più chiaro. ° Pellicano, Pelecanus onocrotalus, Linn. Savi, Orn. Tosc., II, p. 99. Sinonimia. — Pelecanus onocrotalus, Linn. S. N. (1'766), I, p. 915. — Onocrotalus, Briss. Ornith. (1760), VI, p. 519. — Pelecanus ono- crotalus, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 894, e 4® parte (1840), p. 560. — Pelecanus roseus, Eversm., Addend. Zoogr. Rosso-Asiat. (1835), p. 29. — Pelecanus minor, Riipp. Mus. Senkenb. (1837), p. 186. — Pelecanus onocrotalus a minor, Bp. Consp. Gen. Av. (1857), II, p. 163. — Pelecanus onocrotalus, Degl. et Ger. (1867), II, p. 342. FicurE. — Buff., PI. enl. 87. Nomi voLGaRI TOSCANI. — Pellicano (Pisano). Tambau (Bienti- nese). NoMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le Pelican blane. Ingl. The great white Pelican. Ted. Der grosser Pelekan. î *PELLICANO RICCIUTO. — PELECANUS CRISPUS. Bruch. Regione degli occhi che è denudata di penne, assai ristretta. Penne della parte su- periore della testa e del collo lunghe, strette, ricciute e sollevate. Veste pennuta di color bianco-argentino. 2 Temminck, Man. d’Ornith., pag. 891. x 5 ì UCCELLI AQUATICI. 91 Dimensioni. — Lunghezza totale: Am, 96 circa; apertura del becco, 0%, 398; coda, 0%, 146; tarso, 0%, 117. Costumi. — Abitano i Pellicani le parti orientali dell’Eu- ropa, come la Russia meridionale e 1’ Ungheria: comuni sono nell’ Asia Minore, nell’ Egitto ea in Barberia, in tutti quei paesi cioè che cingono l’ Italia da oriente e da mezzogiorno. Deve dunque spesso accadere che, sorpresi ne’ loro viaggi da qual- che burrasca e fatti deviare dall’ impeto e contrarietà de’ venti, sieno sospinti fra noi. Di fatto, non di rado si veggono Pelli- canî in Toscana, quantunque non abitino costantemente nes- suna parte d’Italia. Ne sono stati presi in Val di Chiana, nelle Maremme ed anche nel Pisano. Sul principio dell’ inverno del 1810 ne comparve un branco di circa quaranta al di sopra del Lago di Bientina: girarono quasi un’ intiera giornata ad una grande altezza, poi sparirono; ma il giorno dopo furono tutti trovati nuotando sul lago; varii cacciatori gli assalirono, e qual- cuno ne uccisero. Spaventati ripresero il volo, e stettero va- gando in qua ed in là per uno o due giorni; ma poi rifiniti dalla fame e dalla stanchezza si posarono sui monti de’ Ba- gni di Lucca, ove, non avendo più forza di fuggire, furono tutti uccisi anche a colpi di bastone. Nel 1830 un bell’ indivi- duo fu preso nel Pian di Ripoli poco lontano da Firenze. Nel giugno 1836 due altri ne furono uccisi, cioè uno presso Em- poli e l’altro sul Lago di Bientina. Nel 1859, nella seconda metà di giugno, dopo la gran burrasca di grecale-ponente che fu cotanto favorevole al nostro esercito italiano nella gran battaglia di San Martino e Solferino, ne apparve sul Pisano un branco di sette, i quali poco dopo si posarono sul chiaro del Lago di Maciuccoli; ma là senza posa perseguitati dai cac- ciatori, e o per essere affranti dalla fatica, o per avere smar- rita la strada, non sapendosi determinare ad allontanarsi di là, in pochi giorni vi furono tutti uccisi. Altro individuo apparì sullo stesso Lago di Massaciuccoli nel giugno del 1860, ed esso pure fu ucciso. A quando a quando qualcuno ne appari- sce in Sicilia ed in Sardegna, secondo quanto ne scrivono il . Benoit ed il Cara in piccol numero ed assai raramente, dal che sembrami potersi arguire che quelli, i quali con più fre- quenza ed abbondanza sì fan vedere in Toscana, provengano 92 ORDINE SESTO. dalle regioni orientali di Tebavae ed MI IOILE anzichè dal- )’ Affrica. Propagazione. Nidifica ne ° paesi orientali. Fa due, tre o quattro uova bianche, e le deposita in una ‘buca vicina ‘al l’ acqua. 22° Genere. i Briss.. Becco cilindrico, | suboompresso. Becco bey alla cla , subcompresso, diritto. Ma- scella superiore adunca nella cima, in modo da formare 'una specie di gancio. Un solco scorre da ciascun lato del becco, e termina al gancio della cima. Mascella inferiore diritta, un poco ingrossata nella cima, che finisce a doccia. Lingua carti- laginea, cortissima, ottusa. Narici indiscernibili. Gambe intie- ramente nascoste sotto gl’ integumenti de’ fianchi. Tarso più, corto del dito medio, reticolato, compresso. Diti quattro: l’ esterno più lungo di tutti gli altri; il posteriore articolato in- ternamente, mediocre; tutti riuniti da una stessa membrana. Unghie di mediocre lunghezza, assai adunche. Coda grande, rotondata, di dodici o quattordici timoniere. -Ali mediocri, ro- tondate: la prima remigante più corta della seconda; seconda e terza son le più lunghe. Costumi. — Sono destri a nuotare, e, all’ uso de’ Colimbi, quando stanno a fior d’ acqua tengono fuori solamente la te- sta. Come i Colimbi inseguono i pesci tuffandosi, ma per in- ghiottirli sono obbligati di ritornar fuori dell’ acqua. Frequen- tano tanto le acque dolci, quanto le salate: quando sono a terra tengono il corpo verticale; e la coda, che è forte e resistente, serve loro di puntello. Come i Pellicani, ed anzi anche me- glio, stanno a pollaio sopra gli alberi. Volano velocemente ed in linea retta. Nidificano in società sopra i cespugli di giunchi, sopra gli alberi o sui massi. I due sessi non differiscono per i colori. L’ abito degli adulti in estate è diverso da quello d’ in- verno. Si avvezzano a pescare per l’ uomo. Nota — Quando nel. 1831 pubblicai il terzo tomd dell Ormib | tologig, Vi enumerai e deserissi nel genere del Marangone 0 ‘\Phala- UCCELLI AQUATICI. i 99 crocorax le tre seguenti specie: Phal. carbo Dumont, Phal. cristatus e Phal. graculus; ma, come rilevasi da quanto scrissi parlando di que- | ste tre specie, da apparisce non essere stato allora io sicuro che della determinazione scientifica del Phal. carbo. Quest’ uccello ‘è così ben conosciuto in tutti i suoi stati da non potersi giammai né da alcuno disconoscere. Non era così, né lo è ancora per «il Phal. cristatus, ‘ed îl confronto che avevo fatto in Parigi fra il Cristatus del Nord e la specie affine trovata in Corsica dal signor Peyraudeau, ‘ @.da lui denominata Phal. Desmaresti, fece nascere in me grandi in- certezze. Dopò quel tempo l’ identità o la distinzione de’ due nomi-. nati uccelli formarono soggetto di molti studii e lunghe discussioni, alle quali principalmente presero parte il Temminck, * il Degland, ?. il signor Salvadori, ec. : * diseussioni, il risultato delle quali, secondo l’opinione odierna del maggior numero degli Ornitologi, sarebbe che il Phal. cristatus ed il Phal. Desmaresti non sieno che varietà (forse geografiche) d’ una medesima specie : cioé quella conosciuta col mome di Phal. cristatus sarebbe più particolarmente propria alle regioni settentrionali, e l’ altra, ossia il Phal. Desmaresti, alle me- ridionali, e specialmente alle drandli Isole del Mediterraneo. In quanto poi al Phal. leucogaster, specie proposta nel 1848 dal signor Cara, è ormai da tutti ammesso non essere altro che ‘la. livrea nio del Phal. Desmarestì. La terza specie da me enumerata nella prima edizione dell’ Ornitologia,, cioè il Phal. Graculae, secondo 1° opinione odierna, va addirittura tolta dalla Fauna Italiana, giacchè è stato riconosciuto essere una specie esotica. Ma, in compenso, embrami indubitabile debbasi aggiungere alla nostra avifauna un’ altra specie, quella cioè del Phal. pygmaeus. Il signor Nardo * assicura che si mo- ‘stra nelle vicinanze di Venezia; il De Betta * ‘asserisce esserne stato ucciso uno nel 1842/dal Perini nelle Valli di Zerpo; il Cara° scrisse comparire in Sardegna, e ciò-è confermato dal signor Salvadori,” il quale ne vide tre presi in quell’Isola, l’ uno conservato hel Mu- . seo di Cagliari, l’altro in quel di Torino, ed un terzo in quel di Ge- nova. Di più, ancora in Toscana ne fu trovato un individuo giovane, cioè quello, del quale parlai nella prima edizione dell’ Ornifologia (tono II, pag. 108), che fu preso ne’ fossi d’ un Lazzeretto di Li- 1 Manuel d’ Ornithologie, 2° édition, iroisieme partie (1835), pag. 560. 2 Ornitologia Europea, tomo II (1867), pag. 320. ? Catalogo degli Uccelli di Sardegna. î " Nardo, Prospetto. 5 De Betta Edoardo, Materiali per una Fauna Veronese (1863), pag. 113. $ Cara Gaetano, Elenco degli Uccelli che trovansi nell? Isola di Sar "degna(1842), pag. 200. LI Salvadori Tommaso, Catalogo degli Let di Sardegna (4864), pag. 120. 94 ORDINE SESTO. vorno, nell’agosto del 1830, e che tuttavia conservasi nel Museo di questa Università. In conseguenza adunque di tutte le esposte considerazioni, noi non possiamo enumerare nell’ Ornitologia Italiana che le tre seguenti specie di Phalacrocorax: Phal. carbo Leach, Phal. cristatus Steph., e Phal. pigmaeus Dumont, MARANGONE. — PHALACROCORAX CARBO. Leach. Becco assai grosso , più lungo della testa; penne del dorso e scapolari di color verde intenso, cangiante in nerastro. Testa e parte superiore del collo tutte cosperse di strette pennuzze bianco-argentee; una gran macchia egualmente bianca sul lato esterno della gamba (adulti in primavera): quattordici timoniere. Adulti in abito d’ inverno. Becco grigio-cenerino. Iride verdastra. Pileo e cervice nerastri, con misto di grigio e di Ki C/30 UCCELLI AQUATICI. 3 95 nero cangiante in verdone. Penne scapolari e cuopritrici delle ali color scuro di rame, con largo margine nero cangiante in violetto-verdone. Gozzo, lati del collo, petto, addome e fianchi color nero-verdone cangiante. Gola e redini nude e giallastre. Una larga fascia bianco-sudicia parte dall’ occhio e scorre sotto la gola, marginando la pelle nuda della gola. Remiganti primarie nere: secondarie leggermente tendenti al verdone. Timoniere in numero di quattordici di color nero. Piedi neri. Adulti in abito d’ estate. Becco cenerino-verdastro. Iride verde. Membrana nuda della gola e delle redini color nero- verdone, macchiettata di giallo. Una larga fascia bianca parte dal.didietro dell’ occhio e va sotto la gola, cingendo la mem- brana nuda. Testa, collo, petto, fianchi, addome e coscie color nero-verdone cangiante. Penne scapolari e le cuopritrici delle ali di color nero cangiante in scuro di rame, con largo margine cangiante in nero-violetto. Le penne dell’ occipite son sottili e lunghe, formanti una specie di ciuffo. Sulla testa e sui lati del collo vi sono moltissime penne bianche, lunghe e sottili. Sui fianchi, all’ origine delle coscie, vi è uno spazio assai grande, vestito di penne lunghe e bianche. Remiganti primarie o timo- niere nere. Piedi neri. Giovani dell’anno. Becco grigio-sudicio. Iride scura. Fascia che cinge la porzione nuda della gola e della faccia, più ri- stretta che negli adulti, di color bianco-sudicio, e che insen- sibilmente si sfuma con il colore del collo. Testa e parte superiore del collo color nero-scuro, misto di gialliccio-scuro. Tutte le altre parti superiori colorite come negli adulti in in- verno. Il petto ed il gozzo è scuro misto di biancastro-scuric- cio. L’ addome è bianco macchiettato di scuro. Piedi neri. Nidiacei. Sono intieramente vestiti da una calugine nera. Marangone, Phalacrocorax carbo, Dumont Savi, Orn. Tosc., III, p. 103. SINoNIMIA. — Pelecanus carbo, Linn. S. N. (1'766), I, p. 246. — Phalacrocoraa, Briss. Ornith. (1760), VI, p. BIA. — Pelecanus pha- “ lacrocoraa, Briinn. Ornith. Bor. (4764), p. 34.— Carbo cormoranus, Meyer et Wolf., Tasch. Deutsch. (1810), II, p. 575. — Phalacrocorax carbo, Leach, Syst. Cat. M. and B. Brit. Mus. (1846), p. 34. — Hydrocorax carbo, Vieill. N. Dict. (1817), VIII, p. 83. — Carbo cormoranus, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 894, e 4° parte (1840), 96 ORDINE SESTO. p. 563. — Cormoranus crassirostris, Baill., Mem. de la Soc. d’ém. d’Abbeville (1834), p. 77. — Phalacrocorax medius, Nilson, Skand. Faun. (1835), II, p. 478.— Hallaeus cormoranus, Naum. Vog. Deutsch. — (1842), XI, p. 52. — Graculus carbo, G. R. Gray, Gen. of B. (1844- 1846), III, p. 667. — Graculus maior, Temm. in Bp., Consp. Gen. Av. (1857), II, 168. — Phalacrocorax carbo a medius, Bp. Consp. Gen. Av. (1857), II, p. 169. — Phalacrocorax carbo, Degl. et Ger. (1867), II, p. 352. Ficure. — Buff., Pl. enl. 927, adulto in abito di amore. NoMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le gran Cormoran. Ingl. The commun Cormorané Ted. Der Kormoran's Carbo. Dimensioni. — Lunghezza totale: 0%, 847; apertura del becco, 0”, 104; coda, 0%, 015; tarso, 0", 069. Costumi. — Piacciono loro infinitamente le Anguille, perciò son comuni nelle acque, ove questi pesci abbondano. In To- scana ne abitano sempre nel Padule di Castiglion della Pe- scaia, e in quello di Massaciuccoli e nello Stagno d’ Orbetello; ma nei due nominati paduli non è tanto facile lo scorgerli, giacchè son troppo vestiti di canne e giunchi. Al contrario nello Stagno d° Orbetello, ove solo accosto alle ripe si trovano piante palustri, ed il rimanente è chiaro del tutto polito, se ne vedono sempre molti, o che nuotano, tenendo solo la testa fuori dell’acqua, o che volano strisciandone la superficie, o che stanno a pollaio sugli arboscelli della ripa, sulle frasche e sulle croci di legno poste nel mezzo dell’ acqua per indicare i limiti delle varie bandite di pesca. Questi uccelli son poi ab- bondantissimi negli estuari della Sardegna, e specialmente nello Stagno di Scaffa: colà trattengonsi tutto l’ anno, molti- plicandovisi. In Sicilia frequenta i pantani presso Lentini; raro nel Veneto, invece abbondantissimo ne’ paduli e nelle Valli della Costa orientale d° Italia, ed in specie in quelle di Comac- chio, ove la sua presenza è assai dannosa, distruggendovi quan- tità grandissima di Angwille, la cui pesca è uno dei primarii guadagni del paese. Nelle località per lui adattate, tanto perchè abbondanvi le Angwille, quanto per avere l’acqua la profondità favorevole alle sue pesche, è stazionario, e vive in grandi branchi, socievolissima essendo la sua natura, talchè non solo in branchi nidifica, in branchi riuniscesi la sera per dormire, in branchi cambia stazione, ma in branchi eseguisce anche le sue pesche UCCELLI AQUATICI. 97 più fruttuose. È appunto nelle adesso citate Lagune di Co- macchio che più facilmente e meglio che altrove può aversi lo spettacolo assai divertente della pesca de’ Marangoni. Scelto il posto della laguna, ove vogliono esercitarla, riuniti in truppe di più diecine, quietamente notando si dispongono in una sola linea o fila, leggermente incurvata e concava; così per un ‘ certo tempo conlentezza procedono, ma dopo non molto vedesi che quello, il quale trovasi ad una delle estremità della linea, sparisce tuffandosi: immediatamente in egual modo si tuffa quello che trovasi all’ estremità opposta, quindi il secondo del- l'estremità, nella quale cominciò l’ immersione, e così conti- nuano alternativamente, perciò da ogni lato, e dall’ esterno - all’interno, in pochi istanti tutti sono scomparsi; poco per al- tro restano sott’ acqua, e vedonsi ricomparire alla sua superfi- cie portando tutti nel loro becco Î’ Anguilla che hanno predato. Dopo averla inghiottita, si dispongono di nuovo nell’ ordine che prima avevano, e in modo analogo ripetendo a quando a quando le immersioni, continuano le loro pesche. Propagazione. Il nido lo fabbricano sugli alberi, che son posti nel mezzo de’ paduli: se ne trovano molti nelle Garzaie del Padule di Castiglione ed attorno allo Stagno d’ Orbetello. Il nido è intessuto grossolanamente con stecchi, e per il solito tutto insudiciato ed anche incrostato di escrementi. Le uova son tre o quattro per covata, di figura ovale: han colore ver- dastro, e son rivestite da una specie d’ incrostazione calcarea. MARANGONE LARGUP. — PHALACROCORAX CRISTATUS. Steph. ex Fabr. Becco piuttosto sottile, più lungo della testa; scapolari e cuopritrici supe- riori delle ali color verde-cupo bronzato, strettamente marginate di nero vellutato; penne del vertice e dell’ occipite allungate e ristrette, che formano ciuffo (adulti): dodici timoniere. Maschio e femmina adulti în primavera. Becco scuriccio, con la base gialla; membrana della gola e redini gialle. Sul. l’occipite un ciuffo di penne erigibili, assai larghe, lungo circa trentasette centimetri, di color verdone-splendido. Sulla cima vi son dieci o dodici penne assai lunghe, ma strette, e nel co- lore simili a quelle dell’ occipite. Penne della testa, del collo, Ornitologia italiana. — III: 7 98 ORDINE SESTO. del petto, dei fianchi e dell’ addome di color verdone-splen- dido. Penne della schiena, scapolari, cuopritrici superiori delle ali e remiganti d’ un bel color di bronzo, con margine stretto nero. Coda nera. Piedi neri. Maschio e femmina adulti in autunno. Portano la stessa li- vrea.che nella primavera, ma non han ciuffo, e la fascia nera delle penne scapolari e delle cuopritrici superiori delle ali n° è un poco più larga. — NB. Le penne del ciuffo non si mani- festano che nel marzo; nell'aprile incominciano a cadere, e nel maggio son già tutte cadute. Giovani dell’ anno. Becco grigio-corneo. Iride bianco-ver- dastra. Redini e sacca gutturale color bianco-livido. Parti su- periori della testa, del collo e del dorso, groppone e fianchi, di color grigio-scuriccio, con sfumatura verde cangiante. Le penne del dorso hanno esse pure tali sfumature, al contorno una fascia più cupa, e son marginate di biancastro; tutte le parti inferiori bianco-puro sericeo, eccettuata la parte sopra- stante esternamente alle sambe, che è scuriccia. Timoniere e remiganti bruno-nere, con margini biancastri. Piccole cuopri- trici delle ali grigio-scure, con margini biancastri. Piedi DARA lividi. ; Nota. -—— Riguardo alle diversità delle proporzioni e de’ colori che si riscontrano fra gl’individui di questa specie, ed ai differenti nomi specifici dagli Autori assegnati a tali differenze di forme e co- loriture, vedasi quanto si dice nella relativa nota posta qui addie- tro, in seguito alle generalit) de’ Phalacrocorax. Marangone Largup, Phalacrocoraz i Dumont Savi, Orn. Tosc., IMI, p. 106. Smmonnma. —. Pelecanut graculus, tor S. N. (1766), I, p. 217. — Pelecanus cristatus, Fabr., Faun. GroénI. (1'780), p. 90. — Cardo graculus, Meyer et Wolf., Tasch. Deutsch. (1810), II, p. 900. — Pha- lacrocorax graculus, Leach, Syst. Cat. M. and B. Brit. Mus. (1816), p. 34. — Hydrocorax cristatus, Vieill. N. Dict. (1847), VII, p. 88. — Carbo cristatus, Temm. Man., 2* parte (1820), p. 900, e 4° parte (1840), p. 565. — Carbo ani Peyraudeau, Ann. des Sc. Nat. (1822), p. 460. — Phalacrocorax cristatus, Steph. in Shaw., Gen. Zool. ‘ (1825), XII, p. 83. — Cardo leucogaster, Cara, Ornith. Sarda (1842), p. 199, spec. 261, — Graculus cristatus et Tiimapi, G. R. Gray, Gen. UCCELLI AQUATICI. 99 of B. (1844-1846), III, p. 667. — Graculus cristatus a Desmaresti, Bp. Consp. Gen. Av. (1857), II, p. 171. — Phalacrocoraa cristatus, Degl. et Ger. (1867), II, p. 354. Figure. — Gould, Dias of Eur., pl. 410. — Schleg., Ois. Néerl., pl. 327. Nomi voLGARI STRANIERI. — Franc. Cormoran huppe, ou Largup, ou Tingmik.Ingl. The crested Cormoran. Ted. Der Kauben Kormoran. Dimensioni. — Lunghezza totale: 0", 65; apertura del becco, Om, 10; coda, 0%, 10; tarso, 0”, 067. Costumi. — Trovasi sulle coste occidentali d’ Europa, e di- cesi comunissimo nell’ Islanda ed in Norvegia, comune sulle co- ste della Corsica e della Sardegna. In Toscana è molto raro. Io, da quando mi occupo d’ Ornitologia, non so che ve ne sieno ca- pitati che due soli individui dell’ anno, che furono presi nel 1860 sul Lago di Massaciuccoli. Propagazione. Nidifica nelle fessure degli scogli: partorisce due uova per covata, bislunghe, di color biancastro, con su- ‘perficie aspra e terrosa. MARANGONE NANO. — PHALACROCORAX PYGMAUS. Dumont ex Pall. ° Becco piuttosto sottile, più corto della testa. Scapolari e cuopritrici su- periori delle ali di color grigio-scuro più o meno acceso, stretta- mente marginato di nero. Gote, parte superiore del collo e faccia esterna delle gambe punteggiate di bianco (adulti in abito di nozze); unicolari (adulti in abito d’ inverno e giovani). Dodici timoniere. Maschio e femmina adulti in primavera. Becco e parte nuda delle palpebre e della gola neri. Iride nero-azzurra. Te- sta, collo, dorso, sopracaudali e tutte le parti inferiori di co- lor nero-verdastro splendido, con le penne occipitali allungate: e, come nel Phalacrocorax Carbo, un gran numero di punti e strisciole bianche, prodotte da candide e sottili penne, stanno sulle gote, sul vertice, sul collo e sulla parte esterna delle gambe. Scapolari e cuopritrici superiori delle ali di colore scuro-cenerino cangiante, marginate di nero vellutato, con lo stelo lustro: remiganti e timoniere tinte di nero-verdone DURO: Piedi cenerino-nerastri. Maschi e femmine adulti in autunno. Hanno lo stesso abito 100 ORDINE SESTO. che in primavera, mancano per altro delle penne lunghe e strette all’ occipite, e delle penne bianche della testa, del collo e delle gambe, non hanno che alcuni punti bianchi disposti in arco sopra gli occhi. Abito de’ giovani in autunno. Becco più corto della testa, grigio-sudicio. Pileo, cervice e lati del gozzo di colore scuro- castagno nerastro. Penne della schiena, piccole scapolari e del groppone color scuro-castagno, con sottil margine sfumato bianco-sudicio. Le grandi scapolari son larghe, ottuse e roton- date nella cima, di color nero-scuro, con leggiera velatura cenerognola, e con un margine stretto sfumato, lionato-sudicio. Gola cenerina che volge al lionato-sudicio. Parte media del gozzo, del petto e dell’ addome di colore lionato-scuro, variato di scuro-castagno. Lati dell'addome che tendono al castagno. Fianchi, cosce e regione anale tinte di nero-castagno. Piccole cuopritrici delle ali leggermente vacuminate, dello stesso colore delle grandi scapolari, ma con margine nerastro avanti al lio- nato. Coda di dodici timoniere, lunghe, graduate, nero-scure. Piedi neri. Phalacrocorax pygmaeus, Dumont Savi, Orn. Tosc., II, p. 140. SINONIMIA. — Pelecanus pygmaeus, Pall. Voy. (1776), édit. franc., in-80, VIII, Append., p. 42. — Carbo pymaeus, Temm. Man. (1815), p. 591; 2° parte (1820), p. 901. e 4° parte (1840), p. 568. — Hydro- corax pygmaeus, Vieill. N. Dict. (1817), VIII, p. 88. — Phalacroco- rax pygmaeus, GC. Dumont, Dict. des Sc. Nat. (1818), X, p. 452. — Graculus pygmaeus, G. R. Gray, Gen. of B. (1844-1846), III, p. 667. — Microcarbo pygmaeus, Bp. Cat. Parzud. (1856), p. 10. — Hallaeus pygmaeus, Bp. Consp. Gen. Av. (1857), II, p. 179. — Phalacrocorax pygmaeus, Degl. et Ger. (1867), II, p. 356. Ficure. — Pall. Zoogr., pl. '74.— Gould, Birds of Eur. , pl. 409. NomI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Cormoran pygmee. Dmensioni. — Lunghezza totale: 0%, 55; apertura del becco, 0», 055; distanza fra le prime penne della fronte e la punta del becco, 0%, 029. Costumi. — È proprio dell’ Europa orientale, dell'Asia occi- dentale e dell’ Affrica settentrionale. È comune sul Mar Caspio, in Dalmazia, in Ungheria sul Danubio. Come sopra ho detto, raro ed assolutamente avventizio in Italia, ove, per quanto mi + UCCELLI AQUATICI. 101 so, non capitano che individui giovani, non mai di quelli in abito di primavera. In Toscana non so esserne stato trovato che un individuo, ancor questo giovane. Fu preso nell’ agosto del 1830 ne’ fossi d'uno de’ Lazzeretti di Livorno, e adesso conservasi in questo Museo, che lo deve alla gentilezza del signor dottore Stefano Stefanini. La sua descrizione è quella da me qui sopra riportata, ove parlo de’ giovani dell’ anno in autunno. Propagazione. Secondo i signori Naumann e Baldamus, se ne riproduce un gran numore al Sud dell’ Ungheria, in Val- lachia, in Moldavia, ec., ne’ paduli del Bannato, della Sava, del Danubio, ec. Il suo nido ha la stessa struttura di quelli dell’ or- dinario Marangone, insieme col quale va a nidificare sugli al- beri e sui grandi macchioni che vegetano in mezzo ai paduli, e sui quali fanno il covo ancora le Ardee. Le sue uova sono ellittiche, celestognole, verdastro-olivastre. TERZA TRIBU. I VOLATORI. — LONGIPENNES. Becco a margini non seghettati e taglienti. Ali che, essendo chiuse, toccano od oltrepassano l'estremità della coda. Coda ‘assai grande. Piedi posti, durante la stazione, sotto il centro di gra- vità del tronco. Diti quattro, o solo tre, per mancanza del posteriore: quando esiste, breve ed articolato più in alto de- gli anteriori. Questi riuniti fra loro, almeno alla base, da una membrana. Costumi. — Non stan nuotando che mentre vogliono ri- posarsi. Ordinariamente volano sul mare, uniti in branchi, ad oggetto di far la posta ai pesci ed agl’ insetti che accostansi alla superficie, o per iscorgere i cadaveri che l’acqua tiene a ea Di tI 102 - ORDINE SESTO. galla. Camminano malamente e con difficoltà, cosicchè non fermansi sulla terra se non per prendere riposo, o per fare il nido e deporre le uova. = 1° Famiglia. — 1 PROCELLARIDEI. Becco eguale o subeguale alla testa, alto alla base quasi quanto verso l'apice, diritto ne’ primi due terzi, adunco in cima, privo di cera. Narici aperte o alla cima d’ un tubo dipendente dal- l’astuccio corneo del becco, o in un disco della stessa sostanza. i x Angolo mentale assai sporgente: spigolo della sinfisi del mento diritto e molto inclinato in alto. Tarso assai compresso, reticolato. Dito posteriore ridotto alla sola unghia. Coda attondata e cuneata: prima remigante più lunga delle altre. Nota. —Il becco degli uccelli di questa famiglia presenta nella sua teca cornea delle speciali modificazioni di struttura, che meri- tano d’ esser considerate, anche onde potersene valere per caratte- rizzare i varii generi della famiglia stessa. Adunque gli astucci cor- nei dell’arcata mascellare superiore del becco e della mandibulare o inferiore, anziché esser formati ciascuno d’ un unico e. continuo pezzo, appariscono composti da più, a causa di rilievi che sulle varie parti di detti astucci si vedono, e da altrettanti solchi inca- vati fra l’uno e l’altro de’ pezzi stessi. Nell’ astuccio della parte su- periore del becco quattro ve se ne trovano, due impari e due pari. La prima parte impari è la regione nasale, la quale si stacca dalle penne della fronte, estendesi in avanti sul ridosso del becco stesso e contiene i canali nasali, i quali, in essa regione, si aprono per ciò nella parte anteriore del becco: tal regione o ha la forma d’ un di- sco ovato, leggermente convesso, ed in tal caso i fori nasali si apronò alla sua superficie, o costituisce un canale che, al solito, partendo dalla fronte, estendesi in avanti fino verso la metà del becco, ove termina bruscamente con un'apertura, che è quella de’ canali nasali. Vi ha poi lo spigolo nasale, che riveste la parte superiore del becco, i sr «II ‘UCCELLI AQUATICI. - 103 fino al suo pezzo terminale adunco, o unghia rostrale mascellare. Lateralmente poi vi hanno i due pezzi pari, o delle regioni labiali, che foderano le parti laterali della mascella superiore e ne formano i suoi margini taglienti. Questi pezzi labiali incominciano dalle penne delle guance e, restringendosi nel loro procedere verso l’ apice del becco, terminano in punta, ove incontrano l’ unghia rostrale ma- scellare adunca. La mandibula poi o mascella inferiore è vestita da teca cornea di tre pezzi: i due labiali, che vestono esternamente le branche di detta mascella, ed il terminale, ossia l’ unghia rostrale niandibulare, molto compresso lateralmente, subtroncato, a mar- gine anteriore tagliente e ripiegato a doccia nella parte anteriore. 23° Genere. — THALASSIDROMA. Vig. Becco più corto della testa, piuttosto delicato; unghia rostrale mascellare assai adunca. | Regione nasale tubulata, con una sola apertura, ri- guardante in avanti ed in alto. Uno spazio nudo assai esteso alle gambe. Coda o troncata o forcuta. Color dominante nero-filiggine, tanto nelle parti su- . periori, quanto nelle inferiori. Becco più corto della testa, alla base tanto alto, quanto lar- go;in cima compresso, piuttosto debole. Mascelle superiori con unghia rostrale molto adunca nella cima: inferiore anch’ essa piegata in basso nella cima. Narici in forma d’un tubo disteso sopra la base del becco, che, verso la metà di questo, si apre in avanti con un sol foro guardante ora in avanti, ora un poco in alto. Lingua mediocre, depressa, intiera, sottile, terete in cima, appuntata. Gambe mediocri, con una porzione nuda so- pra il calcagno. Tarso reticolato, subeguale al dito medio. Diti tre davanti, uno di dietro, l’ esterno poco più corto del medio e più lungo dell’ interno, riuniti da una membrana intiera; dito posteriore formato dalla sola unghia. Unghie anteriori legger- mente adunche, appuntate; la posteriore articolata sul tarso più in alto de’ diti anteriori, diritta, appuntata. Coda troncata, 10% ORDINE SESTO. o leggermente incavata, di dodici timoniere. Ali molto lunghe; seconda e terza remigante le più lunghe. Costumi. — Sono uccelli seminotturni: nel tempo che la luce è viva stan nascosti fra gli scogli, e compariscono sul mare ai crepuscoli o nelle tenebre delle burrasche. Volano rapida- mente, strisciando la superficie dell’ onde: qualche volta vi si fermano e, mediante le ali distese e col percuotere l’ acqua con i piedi, vi si trattengono sospesi; ma non sanno tuffarsi. Si ci- bano di piccoli animali marini, frutti di alghe e fuchi: e quelle Talassidrome che vedonsiin branchetti volare e volteggiare entro il solco lasciato nel mare dai vascelli velocemente sospinti dal vento, altro non fan che impadronirsi degli animaletti e del semi levati di posto e scoperti da quell’ agitazione dell’ acqua. Nidificano in società sugli scogli e sulle isolette selvagge: non depongono più d’un uovo per ciascun nido, ed alimentano i pulcini vomitando nella lor bocca i semi semidigeriti. UCCELLO DELLE TEMPESTE. — THALASSIDROMA PELAGICA. Selby. Una stretta fascia bianca scorre sulla estremità delle grandi cuopritrici delle ali; cuopritrici superiori della coda bianche, con la cima nera; membrana interdigitale; coda troncato-attondata. Adulti. Becco nero. Iride scura. Testa, cervice, schiena e scapolari di color nero, leggermente tendenti al color di filiggi- ne. Ali dello stesso colore, ma con l’ estremità delle grandi cuopritrici bianca. Gola, gozzo , petto, addome, fianchi e penne medie del sottocoda nero-filigginosi. Le penne de’lati della base dell’ addome e del sottocoda bianche. Penne del soprac- coda bianche: quelle che riposano sopra le timoniere hanno la parte estrema nera. Coda troncata, nera. Piedi neri. Uccello delle tempeste, Thalassidroma pelagica, Wigors Savi, Orn. Tosc., III, p. 43. SINONINIA. 1 procellaria pelagica, Linn. S. N. (1760), I, p. 212. — Procellaria, Briss. Ornith. (1'766), VI, p. 140. — Thalassidroma pelagica, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 810, e 4* parte (1840), p. 514. — Hydrobates pelagica, Boie, Isis (1822), p. 562. — Hydro- bates ferraensis, Brehm, Handb. Nat. Tae: Deutsch. (1834), p. 803. — Thalassidroma pelagica, Selby, Brit. Ornith. (1833), II, p. 533, pl. 103, de * x » î UCCELLI AQUATICI. 105 fig. 2.— Thalassidroma melitensis, Schembri, Catal. Orn. del gruppo di Malta (1843), p. 118, con tavola. — Thalassidroma pelagica, Degl. et Ger. (1867), II, p. 384. i Figure. — Naum., Vog. Deutsch., pl. 275. — Gould, Birds of Eur., pl. 417, fig. 2. NOMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le Petrel tempéte. Ingl. The Stormy Petrel. Ted. Der kleinster Sturmvogel. DimensIoNnI. — Lunghezza totale: 0m, 155; apertura del becco, Om, 011; coda, 0, 048; tarso, 0", 021. Costumi. — Questo piccolo e singolare uccello è molto co- mune nelle vicinanze di Malta, come fino dal 1840 fece cono- scere il signor Benoit nella sua Ornitologia Sicula; e questo naturalista notò fin d’ allora che la più frequentata sede di questa Procellaria si è un’ isoletta chiamata 7%/folo. Anche il signer Schembri di Malta, e più recentemente C. A. Wright nel 1863, la dissero esser frequente nell’ indicate regioni. Il Cara e il Salvadori l’ hanno poi annoverata fra gli uccelli non rari in Sardegna. Propagazione. Nidifica o negli spacchi degli scogli, o nelle tane abbandonate da piccoli quadrupedi. Partorisce un uovo quasi sferico e bianco candido, come quello delle Civette. * UCCELLO DELLA TEMPESTA AMERICANO. THALASSIDROMA OCEANICA. Schinz. ex Kuhl. Una fascia chiara scorre sopra l’ estremità delle grandi cuopritrici secon= darie delle ali; cuopritrici superiori della coda intieramente bianche, compreso anche il loro stelo; membrana interdigitale in parte bian- ca, in parte nera; coda troncato-attondata, più corta delle ali. Adulti. Becco nero. Iride nera. Testa, cervice, schiena e scapolari di color nero-filiggine. Remiganti e timoniere color nero-filiggine. Ali dello stesso colore, con una fascia chiara al- l'estremità delle grandi cuopritrici secondarie. Gola, gozzo, petto, addome, fianchi e sottocaudali medie nero-filiggine. Le penne de’ lati della base dell’ addome e le laterali del sotto- coda bianche; penne del sopraccoda, compreso lo stelo, candide. Coda troncato-attondata, nero-filiggine: membrana interdigi- tale nera, con macchie gialle sul mezzo e sfumata di giallo lungo i diti. Tarso e diti neri, 106 ORDINE SESTO. Sinonimia.— Procellaria pelagica, Wils. (nec Linn.), Amer. Ornith. (1808-1814), VII, p. 90. — Procellaria oceanica, Kuhl, Beitr. Zool. Procellar. (1820), p. 136. — Procellaria Wilsoni, Bp., Journ. Acad. Philad. (1824), III, 2* parte, p. 231. — Thalassidroma Wilsoni, Bp. B. of Eur. (1838), p. 64. — Thalassidroma Wilsoni, Temm. Man. 4° parte (1840), p. 512. — Oceanites Wilsoni, Keys. et Blas. Wir- belth. (1840), p. 93. — Thalassidroma oceanica, Schinz, Europ. Faun. (1340), I, p. 397. — Oceanites oceanica, Salvadori, Catal. Ucc. di Sard. (1864), p. 132. — Thalassidroma oceanica, Degl. et Ger. (1867), II, p. 386. Ficure. — Buff., PI. enl. 993, sotto il nome di Petrel, ou l’Oiseau tempéte. i NoMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Thalassidrome oceanicu. Dimensioni. — Lunghezza totale: da 0m, 170 a 0%, 175; tarso, Om, 035. Costumi. — Fu il signor professore Tommaso Salvadori che per il primo enumerò quest’ uccello fra gl’ Italiani, avendo trovato nella Collezione Ornitologica di Cagliari una Talassi- droma uccisa nelle vicinanze di quella città, con i caratteri pro- prii a quella specie. Il signor Cara per altro non è di questo parere, e crede piuttosto essere l'individuo, di cui si tratta, un maschio della Pelagica: io non conoscendo l’ individuo in que- stione, non posso decidere chi abbia ragione de’ due Ornito- logi. Ciò non ostante, non esito ad annoverare in questo libro la presente specie, almeno per esser possibile che apparisca an- che ne’ nostri mari, sapendosi che il signor Hardy, nel dicem- bre 1854, ne ebbe due individui presi nel Golfo di Guascogna, ed il signor Lunel asserendo che si fa vedere sulle coste della Linguadoca. La sua patria per altro è il Golfo del Messico, le coste del Brasile, degli Stati Uniti e del Chilî.! 1 Deglande et Gerbé, Ornith. Europ., 1867, tomo II, pag. 386. nt : ui mu de UCCELLI AQUATICI. 107 * UCCELLO DELLA TEMPESTA CULBIANCO. THALASSIDROMA LEUCORHOA. Degl. et Gerb. ex Vieill. Una larga fascia bianco-filiggine sulle cuopritrici medie e sulle remiganti secondarie; grandi cuopritrici superiori della coda di color bianco- sudicio, con lo stelo scuro-filiggine; membrana interdigitale nera; coda forcuta. Adulti. Becco nero. Iride nera. Testa, cervice, schiena e scapolari di color nero, leggermente tendente al color di filig- . gme. Ali dello stesso colore, eccetto che una larga fascia , che ‘s’ estende dall’ angolo del pugno sulle medie e grandi cuopri- trici e sulle remiganti secondarie, di color biancastro-ruggine. Gola, gozzo, petto, addome e penne del sottocoda dello stesso color nero-filiggine, ma più chiaro: queste hanno per altro, nelle più esterne, delle macchie bianche, che connettonsi con altre analoghe delle laterali delle ultime dell’ addome. Penne del so- praccoda di color bianco-sporco, con lo stelo scuro-filiggine chiaro: le mediane scuro-filiggine verso la cima. Remiganti e timoniere nero-filisgine. Coda forcuta. Piedi neri. Sinonimia. — Procellaria leucorhoa , Vieill. N. Dict. (1817), XXV, p. 422, et Faun. franc. (1828), p. 404. — Procellaria Leachii, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 812, e 4° parte (1840), p. 512. — Procellaria pelagica, Pall. (nec Linn.) Zoogr. (1814-1831), II, p. 316. — Hydro- bates Leachii, Boie, Isis (1822), p.562. — Procellaria Bullakii, Flem. Brit. Anim. (1828), p. 136. — Thalassidroma Bullakii, Selby, Brit. Ornith. (1833), II, p. 537. — Thalassidroma Leackii, B. of Eur. (1838), p. 64. — Thalassidroma melitensis, Schembri, Catal. Orn. del $ruppo di Malta (1843), p. 118. — Thalassidroma leucorhoa, Degl. et Ger. (1867), IL, p. 387. Fieure. — Gould, Birds of Eur., pi. 477, fig. 4. — Naum., Vegan. Deutsch., pl. 275, fig. 2. ) NOMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Thalassidrome cul-blanc. pelpiù DmensioniI. — Lunghezza totale: 0", 20; tarso, 0m, 025. Costumi. — lo non ho mai veduto quest’ uccello fra noi, nè so che alcun individuo siavene stato preso. Certamente per altro, o prima o dopo, vi deve capitare, essendo già stato os- servato sul Mediterraneo : il signor Jaubert lo trovò sulle spiagge di Cette. Ne furon trovati nel 1843 varii individui morti sulla 108 ORDINE SESTO. spiaggia di Dunkerque, ed un individuo ne fu ucciso in Pic- cardia. Dice il Temminck essere assai comune nell’ Isola di Santa Kilda. Alimentasi d’ insetti, piccoli crostacei e mollu- schi, che prende alla superficie delle acque, volando o solo ap- poggiandosi sull’ acqua stessa, per altro sempre librato sulle ali. Propagazione. Nidifica sul lido del mare, negli spacchi dei massi o ne’ nidi abbandonati dai topi. Partorisce un solo uovo ‘per covata, bianco, con una corona di punti rossastri sulla sua maggiore estremità. 24° Genere. — PUFFINUS. Briss. Becco eguale o più lango della testa, mediocremente grosso. Unghia rostrale mascellare adunca, assai allungata, acuta. Regione nasale discoidea “con due aperture ovali, rivolte lateralmente ed in alto. Spazio nudo della gamba brevissimo. Coda attondata, acuminata, | Colore dominante superiormente scuro, 0 scuro- cinereo, inferiormente bianco. - | AJ Becco subeguale o poco più lungo della testa, diritto, com- presso e molto più verso la cima che alla base: mascella supe- riore con un solco da ciascuna parte, munita d’ unghia rostrale fortemente adunca, con margini taglienti: mascella inferiore di- ritta, piegata in basso all’ apice. Narici basilari superiori formate da due tubi riuniti, aperti separatamente nella parte anteriore. Lingua mediocre, conica, intiera. ‘ Gambe corte, quasi intiera- mente nascoste sotto la pelle de’ fianchi. Tarso molto com- presso, reticolato, subeguale al dito medio. Diti tre davanti e uno di dietro: il posteriore formato dalla sola unghia; degli anteriori 1’ esterno più lungo dell’ interno, più corto del medio; gli anteriori riuniti intieramente da una membrana. Unghie: la posteriore diritta, articolata sul tarso più in alto degli altri ! C. L. Bonaparte, op. cit., pag. 369, UCCELLI AQUATICI. 109 diti; le anteriori mediocri, un po’ curve appuntate. Coda di dodici timoniere, mediocre. Ali. molto lunghe, strette: prima remigante la più lunga. Costumi. — Gli uccelli del presente genere abitano in tutti i mari. Vivono di pesci, de’ quali s° impadroniscono tuffandosi, ed inseguendoli sott’ acqua, come fanno gli uccelli della fami- glia dei Pygopodi, con cui son molto affini. Sono ancora abili e forti nel volo, potendo continuare i loro viaggi per più giorni. Ordinariamente non sono in moto che di notte o nei tempi procellosi. Prendon riposo fra gli scogli e nelle buche di questi, o negli incavi da loro stessi fatti sulle spiagge arenose. Depon- gono un uovo per covata. Per il solito sono grassissimi, ed il loro grasso è quasi liquido. BERTA Metto — PUFFINUS CINEREUS. Cuv. Becco, dalla fiori all’a apice, lungo quanto il dito interno; ali più lunghe della cada. Becco e piedi gialli; ‘ sopracaudali cenerino-scure; sotto- caudale bianche; fianchi e regione anale Diencilo Nota. — Non avendo potuto avere sott occhio tutte le specie. di questo genere, e perciò essendomi stato impossibile di comporne le. esatte frasi specifiche, - ho reputato più, conveniente l’ adottare Ne del Degland. Rie Pd 1 lu Becco giallastro. Iride scura. Testa e tutte le parti superiori di color cenerino. Gola, gozzo, petto, addome, fian- chi, sottocoda e cuopritrici inferiori delle ali, bianchi. La fron- te, le gote, e lo spazio fra il cenerino della cervice, ed il bianco della parte anteriore del collo, coperti di macchie bianche e cenerine. Remiganti e timoniere nerastre. Ali più lunghe della coda. Piedi, membrane ed unghie giallo-lividi. Giovanî. Becco nerastro. Tutte le parti superiori d’un co- lor cenerino-lavagna. Il bianco delle parti inferiori con macchie cenericce ondulanti. Berta maggiore, Puffinus cinereus, Cuv. Savi, Orn. Tosc., III, p. 38. Sinonmmia. — Procellaria puffinus, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 805. — Puffinus cinereus, Temm. Man., 4° parte (1840), p. 506. — 110 ORDINE SESTO. Procellaria cinerea, Kuhl, Beitr. Zool. Procellar. (1820), p. 148. — Puffin cendré, G. Cuv., Rèégne Anim. (1829), I, p. 554. — Procellaria Kuhlii, Boie, Isis (1835), p. 257. — Puffinus Kuhli, Bp. Consp. Gen. Av. (1857), II, p. 202. — Pu/finus cinereus, Degl. et Ger. (1867), II, p. 375. Ficure. — Buff., P1. enl. 962, giovane. — Kuhl, Monogr. Procel., pl. 11, fig. 12. NomI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le Petrel cendre. Ingl. The cinereus Petrel. Ted. Der aschenfarbig Sturmvogel. DmensIonI. — Lunghezza totale : 0%, 457; apertura del becco, 0», 058; coda, 0", 107; tarso, 0%, 048. Costumi. — Assai comune nel Mediterraneo. Io ne ho ve- duti spesso volare nel mare che circonda l’ Isola dell’ Elba, e specialmente nel Canale di Piombino. Il Benoit l’ indica come frequente in Sicilia, e racconta che nel 1838 se ne vide un numeroso branco nel Porto di Messina. Il Cara lo disse molto comune in Sardegna ; ed ancora il Salvadori l’ annovera fra gli uccelli di quell’ Isola. Incontrasi ancora presso quasi tutte le altre isole e coste del Mediterraneo, dell’ Adriatico e dell’ Ar- cipelago Greco, e di più in varii punti dell’ Atlantico, al Groen- land ed alle Isole Canarie. Vive principalmente di pesci, onde non di rado ne restano presi nelle reti, ed è facile farne cac- cia con ami adescati con pesciolini. Propagazione. Secondo le osservazioni del signor Peyrau- deau, nidifica nelle citate località, entro le buche degli sco- gli. I giovani, dicesi, hanno una voce simile al pianger d’ un bambino. BERTA MINORE. — PUFFINUS ANGLORUM. Boie ex Gmel. Becco, dalla fronte all’ apice, più corto che il dito interno; ali più lunghe della coda. Becco scuro-nerastro ; dito esterno e faccia posteriore del tarso nerastri; membrana interdigitale giallastra o grigio-livida, venata di scuro; sopraccoda nero; penne del sottocoda bianco, le esterne marginate di nero esternamente; fianchi bianchi. Becco nerastro. Iride scura. Parti superiori della testa, cervice, dorso, scapolari, sopraccoda, timoniere, cuopritrici UCCELLI AQUATICI. 111 delle ali e remiganti, di color nero leggermente cangiante. Go- la, gozzo, petto, addome, fianchi, sottocoda e cuopritrici infe- riori delle ali, bianchi. Sui lati della testa, sul collo e sui fianchi il limite del color nero s’ estende sul bianco, cangian- dosi in macchie trasverse cenericce. Tarso, dito medio o in- terno e parte interna della membrana di color giallo-arancione. Dito esterno e margine della membrana nerastri. Berta minore, Puffinus Anglorum, Ray. Savi, Orn. Tosc., II, p. 39. Sinonima. — Puffinus Anglorum, Ray, Syn. Av. (1'743), p. 134. — Puffinus, Briss. Ornith. (1760), VI, p. 131. — Procellaria puffinus, Briinn., Ornith. Bor. (1'764), p. 29. — Procellaria Anglorum, Kuhl, Beitr. Zool. Procellar. (1820), p. 146. — Puffinus Anglorum, Temm.. Man., 2° parte (1820), p. 806, e 4* parte (1840), p. 509. — Pu/finus articus, Faber, Prodr. der Island. (1822), p. 56. — Nectris puffinus, Keys. et Blas. Wirbelth. (1840), p. 94. — Pu/finus Anglorum, Degl. et Ger. (1867), II, p. 3178. Ficure. — Naum., Vog. Deutsch., pl. 2'77, I e II. — Gould, Birds of Eur., pl. 443. Nomi VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le Petrel Marks. Ingl. Marks Pujffin. Dmensioni. — Lunghezza totale: 0m, 409; apertura del becco, Om, 044; coda, 0", 067; tarso, 0", 042. Costumi. — È tanto abbondante nel Settentrione quest’ uc- cello, che in alcuni luoghi della Scozia ogn’anno ne salano delle migliaia, per mangiarli durante l’ inverno. Nell’ Isola di Santo Kildo, in quella di Man, nelle Orcadi, in Irlanda, in Norvegia, ec., è comunissimo. Nel Baltico non si vede, e ra- ramente trovasi sulle coste dell’ Olanda e della Francia setten- trionale. Secondo le osservazioni del professore Calvi, ' questo Puffino comparisce non di rado nel Golfo di Genova, ed anzi l’ individuo che si conserva nel Museo di Pisa è stato ucciso vicino al porto di quella città. Propagazione. Nidifica nelle buche degli scogli, o nelle tane de’ Conigli : partorisce un solo uovo per covata, quasi globoso, della grossezza di quelli dell’ Aratre, e di color bianco. 1 Catalogo degli Uccelli di Sardegna, pag. 87. 112 ORDINE SESTO. I BERTA FORESTIERA. — PUFFINUS YELKOUAN. Bp. ex Acerbi. Becco, dalla fronte all’ apice, più corto del dito interno; ali più lunghe della coda, la quale è grigia o picchiettata di bigio sulle barbe interne. Becco scuro-verdastro, con la base della mascella inferiore bianca- stra; membrana interdigitale e diti biancastri di sopra, marginati di nero esternamente ed al di sotto; sopracaudali nero-brune; sottocau- dali mediane bianche, le laterali grigio-cupe; parti laterali dell’ ad- dome sfumate di grigio. Adulti. Becco scuro-verdastro: mascella inferiore con una specie di fodera biancastra, che dalla base inoltrasi verso la cima, fino alla distanza di otto o nove millimetri. Iride bian- castra. Parte superiore della testa, del collo, del tronco, delle ali e della coda di colore bruno-scuro. Parti inferiori della te- sta, del collo, delle ali e della coda bianco-candide; ma le sottocaudali laterali color grigio uniforme, o picchiettate di grigio, e qualche volta di grigio-scuro sulle barbe interne, bruno sull’ esterne: anche i lati delle regioni crurali han la stessa tinta. Membrana interdigitale e diti biancastri al di so- pra, marginati di nero esternamente al di sotto. Sinonimia. — Procellaria Yelkouan, Acerbi, Bibl. Ital. (agosto 18217), p. 294. — Puffinus Anglorum, Nordm., Cat. Rais. des Ois. de la Faun. Pont. (1839), p. 282. — Pu/finus Yelkouan, Bp. Consp. Gen. Av. (1857), II, p. 205.— Puffinus Yelkouan, Degl. et Ger. (1867), II, P.349. NOMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Puffin Yelkouan. DmENSIONI. — Lunghezza totale: da 0", 27 a 0%, 28; becco, da Om, 036 a 0%, 038; coda, 0%, 67; tarso, da 0", 45 a 0", 48. Costumi. — Abita il Mar Nero, il Bosforo ; nell'Isola dei Principi, avanti Costantmopoli, la trovò l’ Acerbi, il quale as- serisce che ancora vi nidifica. Incontrasi ancora nell’ Arcipe- lago Greco, e, secondo il Salvadori, il La Marmora nel 1823 la trovò in Sardegna. (5) UCCELLI AQUATICI. li PRINGUELLO DI MARE. — PUFFIN “e OBSCURUS. Cuvier. Becco, dalla fronte all’ apice, più corto del dito interno; ali più corte della coda. Becco nero, con i Jati bruni; diti giallastri; membrana interdigitale giallo-arancione ; sopracaudali e sottocaudali laterali ne- re; lati del gozzo macchiati di scuro. (Degland.) Becco bruno-nerastro. Iride scuro-nera. Vertice, nuca e ceneralmente le parti superiori del corpo, le ali, la coda, le cosce, ed il margine del sottocoda, di un color nero-bruno, che le fa comparir vellutate; tutte le parti inferiori d’un bianco- puro : il nero ed il bianco de’ lati del collo s° uniscono a mezze tinte, in modo che costituiscono due specie di mezzelune. Tarso e diti d’ un bruno-rossastro; membrane giallastre; il dito esterno marginato di nero. Nora. — Io non ho veduto nessun individuo di questa specie, né fresco nè conservato in alcun Museo; in conseguenza non posso che copiarne la descrizione statane data dal Temminck. Fringuello di mare, Puffinus obscurus, Cuv. Savi, Orn. Tosc., HI, p. 40. | SinoniMia. — Procellaria ‘obscura, Gmel. S. N. (1788), I, p. 559. — Puffinus obscura, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 808; e 4° parte (1840), p. 510. — Puffinus obscurus, Boie, Isis (1826), p. 980. — Cymotomus obscurus, Macgill, Man. Nat. Hist. Orn. (1842), II, p. 13. — Nectris obscura, Keys. et Blas. Wirbelth. (41840), p. 94. — Puffi- nus obscurus et Puffinus nugax a Baillonii, Bp. Consp. Gen. Av. (1857), II, p. 204-205. — Puffinus obscurus, JB. Jaubert et Barthé- lemy, Rich. Orn. (1859), p. 382. — Puffinus obscurus, Degl. et Ger. (1867), II, p. 380. Fieune. — Vieillot, Gai. des Ois., pl. 304. — _ Gould, Birds of Eur., pl. 444. Nomi VOLGARI STRANIERI. — Franc. Puffin obscur. Dimensioni. — Lunghezza totale: da 0%, 29 a 0m, 30; becco, 0m, 03; tarso, 0m, 04. Costumi. — Abita, al dir del Temminck, le contrade au- strali dell’ Europa, le corrispondenti d’ America, verso il Capo Ornitologia italiana. — III. 3 114 ORDINE SESTO. di Buona Speranza, ec. Comparisce anche nel Mediterraneo, ma per anche io non mi sono imbattuto a incontrarne alcuno. Riportato qui solo per avere trovato in J.-B. Jaubert e Bar- thélemy un Puffinus come proprio del mare e delle coste della Provenza; ma siccome per sinonimo vi è pure un Puffi- nus Anglorum, temo non sia il vero Puffinus obscurus del Jaubert. 25° Genere. — PROCELLARIA. Linn. Becco più corto della testa, robusto, rigonfio alla base, compresso verso la cima, con appendice unguiforme, robusta, adunca, acuta. Regione nasale tubulata, con una sola apertura ri- voltà in avanti ed un poco in alto. Spazio nudo della gamba breve. Coda attondata o cuneata. Becco diritto: margini delle mascelle superiori festonati, taglienti, che s’ addossano a quelli della mascella inferiore. Mascella inferiore diritta, munita anteriormente d’ un pezzo ad unghia, anteriormente fatta a sgorbia. Gambe corte, con bre- vissimo spazio nudo sopra al calcagno. Tarso più corto del dito medio, compresa l’ unghia, compresso, reticolato. Diti tre d’ avanti, uno di dietro: questo ridotto alla sola unghia, ar- ticolato più in alto degli anteriori; di questi l’ esterno ed il medio eguali, ed un poco più lunghi dell’interno. Coda cu- neato-attondata, di quattordici remiganti. Ali allungate, sub- eguali alla coda. Costumi. — Sono robusti ed abili ‘volatori. Non è a mia notizia che niuna specie ne sia stata fino ad ora trovata in Italia; ma siccome tanto la Procellaria glacialis, quanto la Ca- pensis sì sa essere state prese; o nel Mediterraneo, o sui la- ghi della Svizzera, e perciò è probabile che, prima o dopo, si mostrino ancora sulle coste italiane, così ho reputato oppor- tuno di darne la descrizione. UCCELLI AQUATICI. 115 * PROCELLARIA GLACIALIS. Linn. Parti superiori del corpo, delle ali e della coda cenerine; tutte le altre penne bianche (adulti abito d’ estate), o cenerino-sbiadite sulla testa e sul collo (abito d’inverno e giovani); stelo delle grandi remiganti color ruggine alla base. Becco giallo all’ estremità. Adulti. Becco giallo, col tubo nasale arancione. Iride scura. Testa e collo candidi, con una macchia scura avanti gli occhi: parti superiori cenerino-celestognole; parti inferiori, sopracaudali e sottocaudali candide. Cuopritrici superiori delle ali dello stesso colore delle altre parti superiori, ma un poco più intenso. Remiganti cenerino-scure. Piedi celestognoli, sfu- mati di giallo. Stwonma. — Procellaria glacialis, Linn. S. N. (1766), I, p. 213. — Procellaria cinerea, Briss. Ornith. (1760), VI, p. 143. — Procel- laria glacialis, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 802, e 4° parte (1840), p. 505. — Fulmarus glacialis, Steph. in Shaw., Gen. Zool. (1825), XIII, p. 234. — Rhantistes glacialis, Kaup. Nat. Syst. (1829), p. 105. — Procellaria hiemalis, Brehm, Handb. Nat. Vog. Deutsch. (1834), p. 800. — Procellaria glacialis, Degl. et Ger. (1867), II, p. 371. FiGure. — Buff., PI. enl. 59, adulto, sotto il nome di Petrel de l’ile de Saint-Kilda. — Naum., Vòg. Deutsch., pl. 276, fig. 4, ma- schio; fig. 2, femmina; fig. 3, giovane. Nomi VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le Petrel fulmar, ou glacial. DinensionI. — Lunghezza totale: 0”, 43. Costumi. — La sua patria è nei mari polari, e nelle isole set- tentrionali dell’ Inghilterra, ec. Esso abita gli scogli ed i diacci galleggianti de’ mari polari artici. Gli abitatori delle Baie di Baffin e d’ Hudson ne fanno grandi cacce, e li salano. Acci- dentalmente qualche individuo scende verso il Sud, ed appa- risce ne’ nostri mari, ma assicurasi esserne stati uccisi ancora sopra alcuni de’ grandi laghi della Svizzera: da un tal fatto ne dedussi esser possibile comparisca anche in Italia, e per ciò credei bene farlo qui conoscere. Propagazione. Nidifica nei fori dei massi, e non depone che un solo uovo di un bianco-puro. 116 ORDINE SESTO. * PROCELLARIA CAPENSIS. Linn. Parti superiorl del corpo e delle ali coperte di penne bianche, macchiate di nero nella cima; remiganti secondarie nere in cima, bianche sul margine interno ed esterno; timoniere nere sul terzo estremo, bian- che nel resto; piedi neri. Adulti. Becco nero. Iride scuro-nera. Testa, collo e piccole cuopritrici delle ali nero-lavagna. Gola dello stesso colore, ma picchiettata di bianco. Penne de’ lati del collo, dorso, grandi cuopritrici delle ali, del dorso, del sopraccoda candide, con macchia nera nella cima; tutte le penne delle altre parti del corpo candide, eccettuate le più lunghe cuopritrici inferiori della coda, che han esse pure una macchia nera in cima. Piedi nerastri. SINONIMIA. — Procellaria capensis, Linn. S. N. (1766), I, p. 243. — Procellaria naevia, Briss. Ornith. (1760), VI, p. 146. — Daption capensis, Steph. in Shaw., Gen. Zool. (1825), XII. — Procellaria capensis, Degl. et. Ger. (1867), II, p. 372. Ficure. — Buff., PI. enl. 964, sotto il nome di Damier. NOMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Petrel du Cap. Dimensioni. — Lunghezza totale: 0”, 33 circa. Costumi. — Assicura il Degland nella sua Ormnitologia che nell’ ottobre del 1844 un individuo della presente specie fu ucciso vicino alle isole d’ Hières, individuo che conservasi tuttavia nel Museo di Marsiglia. E a causa della possibilità, pro- vata da questo fatto, del potersi far vedere la Procellaria del Capo ancora nei mari itali, che la descrivo in questo libro. Ma la stazione ordinaria di tale uccello è 1 Emisfero australe, ed è molto comune nelle vicinanze del Capo di Buona Speran- za, e lungo una gran parte della Costa meridionale affricana. 2° Famiglia. — LESTRIDEI. Becco subeguale alla testa, alto alla base presso che quasi quanto l’ apice: diritto ne’ primi due terzi, rivestito da una cera piuttosto sottile. UCCELLI AQUATICI. 117 Narici aperte nella teca cornea della mascella supe- riore, sotto il margine laterale della parte ante- riore della cera. Angolo mentale poco rilevato; spigolo della sinfisi del mento mediocremente inclinato in alto. Tarso poco compresso, scudettato. Dito posteriore piccolo, articolato un poco più in alto _. degli anteriori. Goda subtroncata, con le due timoniere medie molto . più lunghe delle altre. Prima remigante più lunga delle altre. Becco subeguale alla testa, subcilindrico alla base, com- presso in cima, alla base ed alla cima presso a poco della stessa altezza. Mascella superiore ricoperta per più della metà da una cera subcornea, alla base vestita di penne, in cima adunca, più o meno visibilmente intaccata. Mascella inferiore un poco più corta della superiore, con un piccolo angolo spor- gente inferiormente. Lingua canaliculata, appuntata, debol- mente divisa'in cima. Narici laterali, poste nel terzo anteriore del becco, superiormente limitate dalla cera, inferiormente ed anteriormente dalla sostanza cornea del becco, anteriormente rotondate: dalla parte posteriore van ristringendosi, termi- nano in un sottilissimo fesso, e comunicano insieme. Gamba di mediocre lunghezza, con una piccola porzione nuda sopra il calcagno. Tarso subeguale al dito medio, scudettato. Diti . quattro: gli anteriori subeguali, intieramente riuniti da una “ n "1 SARA ROL ALIVA0A membrana; il posteriore molto piccolo, libero, articolato sul tarso. Unghie mediocri, forti, arcuate, aguzze. Coda mediocre, subrotondata,,di dodici remiganti; le due medie molto più lunghe delle altre. Ali grandi: prima remigante più lunga di tutte le altre, e subeguali alla seconda. Costumi. — Gli uccelli di questo genere somigliano assai ai Gabbiani per le loro forme, ma ne diversificano infinita- mente nei costumi, ed anzi sono di essi, delle terme e delle Albatresse, acerrimi nemici. Mediante l’ adunco lor becco, che in qualche specie anche è dentato, prendono e dilaniano i » P 118 ORDINE SESTO. deboli animali, come piccoli quadrupedi e giovani uccelli. Men- tre essi hanno i figli, è grandissima la distruzione delle uova, e la strage che fanno dei pulcini di Gabbiano, di Uria, di Mor- mon, ec. Amano molto il pesce, ma o non lo sanno pescare, o non vogliono prendersi una tal briga, giacchè per procurar- selo si servono d’ un modo singolarissimo. Seguono e si aggi- rano attorno ai branchi de’ Gabbiani, ed incontrandone alcuno che sembri essersi ben pasciuto, gli volano addosso e ardita- mente incominciano ad inquietarlo e percuoterlo col becco. Il Gabbiano allora, ad oggetto forse d’ essere più agile nella fu-* ga, forse anche conoscendo il volere del suo temuto nemico, fa risalire nel becco quel che aveva ammassato nel gozzo, e fuora lo rigetta. Lo Stercorario ciò visto, lascia immediatamente la sua vittima, e serrate le ali, si piomba sopra il cibo cadente, e quasi sempre lo afferra avanti che sia giunto a toccare la terra o l’acqua. Un tal costume dei Lestris, stato male osser- vato, e da lontano, valse a questi uccelli negli scorsi tempi il nome di Stercorari, giacchè fu creduto che essi si nutrissero, non del cibo vomitato da’ Gabbiani, ma de' loro escrementi. Questi rapaci uccelli de’ mari amano anche gli avanzi dei ce- tacei e de’ pesci, che trovano morti e galleggianti sul mare. Abitano quasi costantemente il Settentrione: solo per accidente qualcuno ne capita ne’ paesi del Mezzogiorno, ma ordinaria- mente non sono che de’ giovani. Perciò di rado vedonsi in Ita- lia, ed io, fino ad ora, non ho trovato in Toscana che un solo individuo in abito giovanile. Nidificano ne’ paesi seltentrionali, sulle coste della Svezia, dell'Islanda, del Groenland, ec. Fanno un covo grossolano, ammassando fuchi ed altre erbe sopra le spiagge, o sopra i massi, ma per il solito ad una certa distanza dal mare. Fuori deltempo delle cove vivono solitarii, ma allora sì uniscono in branchi, e fabbricano i nidi prossimi gli uni agli altri. Il loro coraggio per difendere i figli è grandissimo, e furiosamente attaccano ogni animale e l’uomo stesso, se troppo si accosta alle loro colonie. Non vi è differenza nota- bile nell’ abito degl’ individui de’ due sessi, ma molta fra gl’in- dividui di varia età. Camminano col corpo quasi eretto. Hanno un curioso modo di volare, descrivendo continuamente e con gran rapidità delle piccole curve, movendosi in giri vorti- così, ec. UCCELLI AQUATICI. 119 26° Genere. — STERCORARIUS. Briss. Becco meno lungo che la testa, quasi cilindrico, ro- busto. Narici laterali, lineari, oblique. Tarsi mediocri, della lunghezza del dito medio o un poco più corti. Questo genere comprende quattro sole specie, due delle quali, benchè raramente, si fanno vedere in Italia, cioè lo Ster- coriarius parasiticus ed il Pomarinus. Il Longicaudus è stato visto in qualche parte d’ Europa, ma giammai non vi fu tro- vata la quarta specie, cioè il Cataractes, il più voluminoso ed il più fiero e vorace di tutti, il quale abita solo ne’ mari artici ed antartici. Nora. — Le frasi delle due seguenti specie son quelle date dal . Bonaparte nella sua opera più volte citata: The genera of north American birds, etc. LABBO. — STERCORARIUS PARASITICUS. G. R. Gray ex Linn. Becco mediocre, diritto, largo alla base, intiero ; timoniere medie lun- ghissime, repentinamente ristrette ed appuntate; tarso posterior- mente quasi liscio. Adulti in abito perfetto. Becco nero, con cera glauco-oli- vastra. Penne che cingono la cera bianco-giallastre. Gote, regione degli orecchi e pileo di color scuro-bistro. Gola e lati del collo bianchi, con leggiera sfumatura gialliccia. Penne della cervice cenerognole, con lo stelo e una sottile striscia, lungo questo, di color bianco-giallo. Dorso, scapolari, sopraccoda, ti- moniere, sottocoda, ali e lati del petto, di color cenerino-bistro, simile al pileo: questo colore, sul mezzo del petto, diviene un cenerino-chiaro tendente al gialliccio. Parte inferiore del petto e addome candidi. Remiganti del color del dorso, ma legger- mente bianche alla base dal lato interno, e con lo stelo candido. Coda rotondata: le due timoniere medie molto più lunghe delle altre, della stessa larghezza di queste alla base, ma 120 ORDINE SESTO. che gradatamente van ristrettendo, appena che le han sorpas- sate. Piedi ed unghie neri. Abito della media età. Becco come negli adulti; le parti superiori di color scuro-bistro ; le inferiori d’un simile colore, ma più chiaro. Le penne della cervice, nella parte media, hanno una striscia longitudinale gialliccio-ceciata. Le ali e la coda del colore del dorso, con gli steli bianchi. Piedi neri. Giovani dell’anno. Becco nero, conla cera verdastra. Testa e collo color scuro-bistro chiaro. Le penne del dorso, le scapo- lari e le cuopritrici delle ali scuro-bistro, con una larga margina- tura in cima di color lionato. Le penne del petto del colore del collo, ma con sottil margine bianchiccio. L’ addome eguale nel colore al petto, ma con larghe fasce trasverse biancastre. Penne del sopraccoda e del sottocoda scuro-bistro, con larghe fasce trasverse lionate. Remiganti e timoniere scuro-nere, con lo stelo bianco. Parte nuda della gamba, tarso e base de’ diti e della membrana color cenerino-celestognolo : il rimanente della membrana e de’ diti di color nero. Labbo, Lestris parasiticus, Boie Savi, Orn. Tosc., III, p. 46. SINONIMIA. — Larus parasiticus? Linn., Faun. Suec. (1746), p. 55. — Stfercorarius, Briss. Ornith. (1'760), VI, p. 150 (di mezza età). — Cataracta cepphus, Briinn, Ornith. Bor. (1764), p. 36. — Larus cre- pidatus, Gmel. S. N. (1788), I, p. 602. — Cataracta parasitica, Retz, Faun. Suec. (1800), p. 160. — Lestris parasiticus (excl. Syn.) et cre- pidatus, Temm. Man., 4° parte (1815), p. 512 e 515; 2° parte (1820), p. 796, e 4° parte (1840), p. 501. — Cataractes parasita, Pall. Zoogr. (1811-1834), II, p. 310. — Lestris Richardsonii, Swains. in Richards, Faun. Bor. Am. (1834), II, p. 433. — Lestris Boti, Brehm, Handb. Nat. Vog. Deutsch. (1831), p. 719. — Lestris parasiticus et crepida- tus, Degl., Labbes d’Eur. Mém. de la Soc. R. des Sc. de Lille (1838), 3° parte, p. 115 e 117. — Stercorarius cepphus, Degl., Ois. obs. en Eur. (1839), p. 285, et Ornith. Eur. (1849), II, p. 295. — Lestris pa- rasita, Keys. et Blas. Wirbelth. (1840). — Stercorarius parasiticus, C. R. Gray, Gen. of B. (1844-1846), III, p. 653. — Lestris parasiti- cus a Coprotheres, Bp. Consp. Gen. Av. (1857), II, p. 209. — Sterco- rarius parasiticus, Degl. et Ger. (1867), II. p. 397. Figure. — Buff., PI. enl. 991, individuo di mezza età, sotto il nome dì Stercorare. NOMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le Stercoraire parasite, ou Laubbe parasite. Ingl. The artic Gull. Ted. Die schmarotzer Raubmove, UCCELLI AQUATICI. 121 Dimensioni. — Lunghezza totale (cioè fino alla cima delle timo- niere laterali): 0, 41; apertura del becco, 0", 045; timoniere late- rali, 01, 117; timoniere medie, 0”, 204; tarso, 0", 043. Costumi. — È proprio delle rive del Baltico, della Svezia e della Norvegia, ma l’ inverno si spande nell’ interno d’ Eu- ropa sui laghi e sui fiumi. Arriva qualche volta in Germania, in Olanda, in Francia, in Svizzera, e anche in Italia: di fatto nel 1828 ne fu ucciso un individuo giovane, presso all’ imboc- catura dell’ Arno, il quale tuttora conservasi nel Museo Pisano; precedentemente uno se ne conservava nel Museo allora du- cale di Lucca, stato ucciso sul prossimo Lago di Maciuccoli; e nell’ autunno del 1852 due altri individui, ma giovani dell’anno, i quali fanno parte del Museo Pisano, furono presi in quella provincia, che l’uno sul Lago di Bientina, 1’ altro alla Bocca dell’ Arno. Comparisce ancora, a quando a quando, sui laghi della Lombardia: infatti il signor Balsano Crivelli ne vide uno sul Lago Maggiore presso Angera, ed il conte Luigi Garzola altro ne uccise molti anni or sono nel Benaco. ° Propagazione. Fa il suo nido sulla terra, con musco, non lontano dalla riva del mare; partorisce tre o quattro uova molto appuntate, d’ un color verde-olivastro, con 1’ estremità più grossa dipinta da una zona di macchie scure, e su tutto il resto punteggiature e macchiette rade. ° GABBIANO NERO.— STERCORARIUS POMARINUS. Vieill. ex Temm. Becco corto, curvo; timoniere medie lunghe, rotondate in cima; tarso lungo circa venti piccioli , posteriormente coperto di protuberanze. Adulti in abito perfetto. Becco olivastro-chiaro , nero nella cima. Iride scuro-gialliccia. Fronte, sommità della testa, occi- pite, dorso, ali e coda d’uno scuro molto cupo, senza alcuna sfumatura. Penne della cervice lunghe, subulate e d’ un giallo- aureo splendido. Gola, gozzo, addome e regione anale bian- chi: sul petto vi è un largo collare formato da macchie scure: simili macchie, ma trasversali, son disposte sui fianchi e so- 1 Monti, Catalogo e Notizie compendiose degli Uccelli di Como , pag. 43. 2 De Betta, Fauna Veronese, pag. 42. ® Temminck, Man d’Ornith, pag. 799. 1292 ORDINE SESTO. pra le penne del sottocoda. Piedi e membrana interdigitale di color nero intenso. ‘ Abito della mezza età. Becco olivastro-chiaro, nero nella cima. Tutte le parti superiori, del pari che le inferiori, d’ un colore scuro-cupissimo. Le penne del collo e della cervice bis- lunghe, subulate e lustre, ma di colore scuro-giallastro; le due penne timoniere medie meno lunghe che negl’ individui in livrea perfetta, ma, come in quelli, di larghezza uniforme fino alla cima, che è rotondata. Piedi neri. ° Giovani dell’anno. Base del becco blù-verdastro, con la punta nera. Penne della testa e del collo d’' un color bruno-fosco, marginate d’ uno scuriccio più chiaro: avanti l’ occhio uno spa- zio nero. Schiena, scapolari e cuopritrici delle ali d’ uno scuro- fosco, e ciascuna penna è terminata da una mezzaluna d’ un fulvo-vivace. Petto, addome e fianchi di uno scuro-cenerino, con macchie a zig-zag fulve, che sono disposte trasversalmente. Groppone, addome e penne del sopraccoda e del sottocoda dipinti da larghe fasce alternanti nerastre e fulvicce. Le due penne timoniere medie han la punta rotondata, ed oltrepassano le altre timoniere di cinque piccioli. Piedi cenerino-celestognoli; base de’ diti e delle membrane bianca: nel rimanente i diti e le membrane son neri. Unghia posteriore bianca. * Gabbiano nero, Lestris pomarinus, Temm. Savi, Orn. Tosec., III, p..48. Sinonmia. — Stercorarius striatus, Briss. Ornith. (1'760), VI, p. #52 (giovane). — Larus parasiticus, Meyer et Wolf. (nec Linn.), et Larus crepidatus, Tasch. Deutsch. (41810), II, p. 490 e 493. — Le- stris parasiticus et pomarinus, Temm. Man. (1815), p. 512 e 514. — Stercorarius pomarinus, Vieill. N. Dict. (1819), XXXII, p. 154, et Faun. Franc. (1828), p. 291. — Lestris pomarina, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 793, e 4° parte (1840), p. 495. — Cataractes po- marina, Steph. in Shaw., Gen. Zool. (1825), XIII, p. 216. — Cata- ractes parasita, Var. Camtschatica, Pall. Zoogr. (1811-1834), II, p. 3412. — Lestris Sphaeriuros, Brehm, Handb. Nat. Vòg. Deutsch. (1831), p. 718. — Lestris pomarina a fuscus, Bp. Consp. Gen. Av. (1857), II, p. 208. — Stercorarius pomarinus, Degl. et Ger. (1867), II, p. 394. 1 Temminck, Man. d’Ornith., pag. 796. 2 Ibid., idem. 8 Ibid., idem. UCCELLI AQUATICI. 123 Figure. — Coprotheris pomarinus, Reich., Syst. Av., pl. 52, fig. 328-329. — Naum., Vég. Deutsch., pl.274, fig. 4, adulto; fig. 2, giovane. — Gould, Birds of Eur., pl. 440. Nomi VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le Stercoraire pomarine. Ingl. Pomarin Gull. Ted. Felsenmove. Dimensioni. — Lunghezza totale: 0%, 379 0 0,, 409; le timo- niere medie oltrepassano le laterali di 0m, 188 0 0m, 146; tarso, Om, 02. Costumi. — Anche questa specie è propria della Svezia, della Norvegia, delle Orcadi, delle coste settentrionali di Sco- zia e di molti altri paesi del Cerchio artico. Gli adulti rarissi- mamente calano verso il Sud, specialmente sul Reno e sulle coste dell’ Oceano; ma i giovani giungono a quando a quando nella Svizzera ed in Italia. In Toscana è rarissimo: non so che siavi stato trovato altro che il bell’ individuo in abito perfetto conservato in questo Museo, il quale nella primavera del 1856 fu trovato presso l’ etrusca città di Populonia, posta sul pro- montorio di Piombino, sulla Costa tirrena. Era così spossato dalla stanchezza e digiuno, che si lasciò prendere con le mani, ed il proprietario di quel vasto tenimento, nobile signor Gio- vanni Desideri, lo mandò in dono a questo Museo, nelle cui col- lezioni tuttora figura. Comparisce ancora, benchè di rado, di là dall’ Appennino. Il professore Ranzani riporta ne’ suoi Ele- menti di Zoologia, che nell’ ottobre del 1822 uno ne fu ucciso presso Bologna. Il dottor Paiola ne trovò uno sulle Lagune di Venezia, ed il signor De Betta fa sapere nella sua Fauna Ve- ronese, sull’ asserzione del signor Perini, che un individuo ne fu ucciso presso Erbezzo ed un secondo presso a Breonio. Propagazione. Costruisce il nido negli stagni, sopra dei monticelli fatti con erbe e musco; partorisce due o tre uova molto appuntate, d’ un colore cenerino-olivastro, con un pic- col numero di macchie olivastre. _ 3° Famiglia. — LARIDEI. Becco più corto o subeguale alla testa, subcompresso, alla base un poco più basso che alla cima, o della medesima altezza, dritto ne’ primi due terzi. 124 ORDINE SESTO. Senza cera. Narici aperte ordinariamente nella prima metà del becco. Angolo mentale nel maggior numero molto sporgente. Spigolo della sinfisi del mento debolmente inclinato in alto. Tarsi scudettati, subcompressi. Diti quattro: il posteriore piccolo o piccolissimo, ed in alcuni anche privo d’ unghia, articolato più in alto degli anteriori. Coda troncata o subtroncata: prima e seconda remi- gante quasi eguali fra loro, e le più lunghe. Becco subeguale alla testa, robusto, compresso, quasi diritto. Mascella superiore più o meno adunca verso la cima: mascella inferiore un poco più corta della superiore; all’ apice piegata in basso, e con un angolo sporgenle nella sua parte inferiore. Lingua appuntata, un poco divisa nella cima. Narici nella parte media del becco, laterali, aperte nella sostanza cornea, comunicanti insieme, bislunghe, lineari, o solo più larghe ed ovate anteriormente. Gamba di mediocre lunghezza, ordinariamente con l’intiero terzo inferiore nudo. Tarso poco o punto compresso, scudettato, subeguale al dito medio. Diti quattro: il posteriore piccolo o piccolissimo, libero, articolato sul tarso, ora con l’ unghia, ora senza; gli anteriori subeguali fra loro, riuniti del tutto da una membrana intiera o mediocre- mente incavata. Unghie mediocri, un poco arcuate, ottuse. Coda quadrata, di dodici timoniere. Ali grandi: la prima remigante eguale o poco più corta della seconda, che è la più lunga. 27° Genere. — PAGOPHILA. Kaup. Becco più corto della testa. Mascella superiore non adunca, ma solo leggermente curva nella cima Mascella inferiore con angolo mentale appena ac- cennato. vi A Oa UCCELLI AQUATICI. 12 Gambe tutte ricoperte dalle penne. Membrana interdigitale molto smarginata. Becco più corto della testa, subcompresso. Narici aperte presso la metà del becco, lineari, comunicanti fra loro. Gambe piuttosto corte, tutte nascoste dalle penne. Tarso breve, leg- germente compresso, assai grosso, eguale al dito medio, com- presa l’ unghia, scudettato anteriormente. Diti quattro: il po- steriore assai grosso, articolato più in alto degli anteriori, con unghia che non giunge a terra; anteriori riuniti da una mem- brana fortemente smarginata. Unghie mediocri, assai grosse. Coda troncata, leggerissimamente incavata, più corta delle ali. Ali lunghe, appuntate: prima remigante più corta delle altre. * GABBIANO CANDIDO. — PAGOPHILA EBURNEA. Kaup. ex Gmel. Scapolari, penne del dorso e di tutte le altre parti superiori ed inferiori, ali e coda, candide; becco giallo; piedi neri. SinoniMia. — Larus niveus, F. Mariens (nec Pall.), Spitzb. oder. Groenl. Reise (1671), p.'77. — Larus candidus, O.Fabr., Faun. Groénl. (14780), p. 103. — Larus eburneus, Gmel. S. N. (1788), I, p. 596. — Larus eburneus, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 769, e 4* parte (1840), p. 474. — Gavia eburnea, Boie, Isis (1822), p. 563. — Pa- gophila eburnea, Kaup. Nat. Syst. (1829), p. 69. — Cetosparactes eburneus, Macgill, Hist. Brit. B. (1839-1841), II, p. 252. — Pago- phila brachytarsa, Bruch, Journ. fir Orn. (1853), p. 106, sp. 54. — Paaophila eburnea et nivea, Bp. Cat. Parzud. (1855), p. 11. — Pa- gophila eburnea, Degl. et Ger. (1867), II, p. 405. Ficure: — Buff., PI. enl. 994. — Gould, Birds of Eur., pl. 436. Nomi voLGARI STRANIERI. — Franc. Pagophile blanche. Dimensioni. — Lunghezza totale: 0%, 46 (maschio); 0m, 42 (fem- mina). Costumi. — Abita le regioni artiche nello Spizberg, nel Groenland, nella Baia di Boffin, ec., ma a quando a quando scende anche nelle regioni temperate d’ Europa; talche si è non di rado fatto vedere in Germania, in Inghilterra, in Francia, ed anche sui laghi della’ Svizzera. Per altro non so che fino ad ora comparisse sopra alcuno di quelli d’Italia. 126 ORDINE SESTO. Propagazione. Fa il nido sugli scogli de’mari artici: par- torisce due o tre uova alla volta, di color grigio-verdastro pal- lido o giallastro-sudicio, con macchie, alcune profonde grigie, le altre superficiali scuricce o scuro-olivastre, alle quali si me- scolano de’ punti dello stesso colore. 0 28° Genere. — LARUS. Linn. Becco subeguale o poco più lungo della testa. Mascella superiore adunca in cima; mascella inferiore con angolo mentale ben distinto. Gambe con uno spazio nudo sopra il calcagno. Tarsi assai lunghi. Membrana interdigitale non incavata. Costumi. — Il mare è la dimora ordinaria de’ Gabbiani, ma v'è qualche specie che vive quasi costantemente sulle acque dolci. Essi hanno un volo lento e grave; girano ad una distanza mediocre dall'acqua spiando i pesci che troppo s’ avvicinano alla superficie, e sopra i quali piombano con grandissimo im- peto. Ma i pesci vivi non sono il loro unico cibo; gl’ insetti ed i vermi aquatici son l’unico alimento di alcune delle specie più piccole, ed i cadaveri ed ogni sorta di sostanze animali corrotte piacciono a tutti, e particolarmente a quei di dimen- sioni maggiori. Spesso prendono riposo sull'acqua, o posati sulla spiaggia, quantunque siano anche capaci, all’occasione, di sostenere un volo lunghissimo, talchè impunemente ne’ loro grandi viaggi sul mare son sorpresi e battuti dalle più furiose tempeste. Se però all’avvicinarsi d’una burrasca non sono molto lontani dalla terra, prevedendo ciò che deve accadere, si ritirano sui laghi e sui fiumi. Sono abilissimi a prevedere le procelle; e dal loro volo agitato e dal loro spesso gridare ne possono gli uomini trarre dei sicuri indizii. Emigrano. L'inverno innumerevoli truppe s’aggirano sulle nostre acque, e dolci e salse, ma nell'estate il loro numero fra noi è molto minore. Essi si ritirano allora quasi tutti sulle spiagge marine del Cer- chio artico, ove covano in società. Il loro nido è fatto grosso- lanamente con alghe o con fuchi; oppure depositano le uova UCCELLI AQUATICI. 127 nel cavo d'uno scoglio, o in una buca della spiaggia. Le spe- cie più piccole nidificano presso agli stagni o nelle praterìe umide. I giovani differiscono dai vecchi fino al secondo o terzo anno; ed i vecchi soffrono ogni anno in primavera alcune mu- tazioni di colore nelle penne della testa e del collo. MUGNAIACCIO. — LARUS MARINUS. Linn. Dorso, scapolari e cuopritrici delle ali color nero-lavagna; remiganti nere, con lo stelo nero, bianche in cima; ali subeguali alla coda; piedi co- lor bianco-sudicio. Adulti in abito perfetto d'inverno. Becco giallo-biancastro, con l’apice della mascella inferiore rosso acceso. Palpebre rosse. Iride di color giallo-brillante marmorizzato di scuro. Penne dell’occipite, regione orbitale e cervice bianche, ma con una striscia longitudinale sullo stelo di color scuro-chiaro. Fronte, sola, gozzo, petto, addome, fianchi, sottocoda, coda e groppone. bianco perfetto. Schiena, scapolari ed ali di color nero-fosco, un poco cangiante in turchiniccio. Remiganti ne- rastre terminate di bianco. Scapolari del color del dorso termi- nate di bianco. Piedi color bianco-sudicio.* Adulti in abito perfetto di nozze. Schiena, scapolari e parte esterna delle ali color nero-lavagna. Remiganti nerastre: la prima ha un grande spazio bianco nella cima; le altre prima- rie vi han due macchie; tutte le remiganti secondarie han la cima con largo margine bianco. Cuopritrici inferiori delle ali e margine esterno di color bianco. Tutte le altre parti del corpo vestite da candidissime penne. Giovani dell’anno. Becco nero. Iride nerastra. Penne del vertice, occipite, cervice e lati della testa bianchi. Gola e lati del collo bianchi, con deboli macchie scuricce. Penne del dorso, scapolari e cuopritrici delle ali nerastre, con largo margine biancastro-ceciato. Le grandi scapolari e cuopritrici, oltre il margine, hanno delle macchie laterali dello stesso colore. Petto, addome e fianchi bianchi, con larghe macchie nerastre. Parte media dell’addome e regione anale bianche, senza alcuna mac- chia. Penne del sopraccoda e del sottocoda bianche, con macchie ! Temminck, Man. d’Ornith., pag. 76. 128 ORDINE SESTO. nere. Timoniere bianche alla base, nere verso l’ estremità, mar- gmate in cima di bianco, con macchie nere sulla base, e bian- che sui lati verso la cima: di tali timoniere, le medie hanno la porzione nera più estesa che le esterne. Remiganti primarie intieramente nere; soltanto nell’apice hanno un sottilissimo margine ceciato. Remiganti secondarie nericce, col margine biancastro più esteso. Piedi bruno-lividi. Unghie nerastre. Giovani del secondo anno. Sì distinguono per avere una maggior quantità di bianco. I margini delle penne sono più ampli e di color bianco più puro, e le parti inferiori han meno macchie scure e più piccole. Il becco comincia a colorirsi di giallo alla base, ed i piedi divengono più chiari. | AV età di due anni dopo la muta d'autunno. Comparisce il colore scuro del manto; allora esso è di color nerastro, con macchie irregolari scure e grigie. Il color bianco delle varie parti divien puro, e solo è in alcuni luoghi asperso di macchie nerastre. Sulle timoniere vi son molte marmorizzature nericce. Il becco divien giallo-livido, con macchie nere, e vi comparisce la macchia rossa e nera sul mezzo. ‘ Mugnaiaccio, Larus marinus, Linn. Savi, Orn. Tosc., III, p. 53. Sinonmia. — Larus marinus, Linn. S. N. (1766), I, p. 225. — Larus niger et varius, Briss. Ornith. (1760), VI, p. 158 (adulto), e 167 (giovane). — Larus maximus, Leach, Syst. Cat. M. and B. Brit. Mus. (1846), p. 40. — Larus marinus, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 760, e 4° parte (1840), p. 471. — Leucus marinus, Kaup. Nat. Syst. (1829), p. 86. — Larus maximus, Mullerì et Fabriciù, Brehm, Handb. Nat. Vog. Deutsch. (1831), p. 728, 729 e 730. — Dominicanus marinus, Bruch, Journ. fiir Orn. (1853), I, p. 100, sp. 2. — Larus marinus, Degl. et Ger. (1867), II, p. 413. Figure. — Buff., PI. enl. 266, giovane, sotto il nome di Grisard. — Gould, Birds of Eur., pl. 430. NoMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le Goéland à manteau noir. Ingl. Wagel-Gull. Ted. Mantel-Move. DIMENSIONI. — Lunghezza totale: 0", 672; apertura del becco, 0, 069; coda, 0%, 159; tarso, 0%, 077. Costumi. — Abita costantemente sul mare. Abbonda presso le Orcadi e le Ebridi. Non è molto comune sul Mediterraneo, ! Temminck, Man. d'Ornith., pag. 762. in UCCELLI AQUATICI. 129 particolarmente nella livrea perfetta. Io ne ho ricevuto dal Mar Rosso un adulto in abito di estate. Propagazione. Ordinariamente, per quel che dicono, nidi- fica nel Cerchio artico e nelle isole più settentrionali del Mar Baltico. Secondo lo Schinz, questa specie fa il nido solitario, e non in compagnia, come quasi tutte le altre specie. ZAFFERANO MEZZO-MORO. — LARUS FUSCUS. Linn. Schiena, scapolari e cuopritrici delle ali colore nero-lavagna; remiganti nere con stelo, bianche in cima; ali più lunghe della coda; piedi co- lor giallo acceso. Adulti in abito d'inverno. Becco giallo, con apice della ma- scella inferiore fulvo. Palpebre giallo-rosse. Iride giallo-chiara. Penne del vertice, dell’ occipite e della cervice candide, con una macchia longitudinale media nerastra. Tutte le altre penne della testa, del collo, petto, addome, fianchi, coda, e parte interna delle ali, candide. Dorso, cuopritrici delle ali e scapo- lari color nero-lavagna. Remiganti primarie nere: la prima con una-macchia bianca assai grande irregolare verso la cima; la seconda con una macchia bianca più piccola, e questa remi- gante ha l’apice bianco: tutte le altre non hanno di bianco che l'apice. Remiganti secondarie color nero-lavagna, con largo margine bianco nella cima. Le grandi scapolari hanno anch’ esse un simile margine. Piedi d’un bel color giallo. Un- ghie nere. Abito di nozze. Tutte le penne della testa e del collo sono intieramente candide: nel rimanente dell’abito non vi è diffe- renza da quello d'inverno. Giovani dell’anno. Becco nero, con la base scura. Gola e gozzo biancastri, con strie longitudinali d’ un color bruno-chiaro. Petto e l'altre parti inferiori biancastre, quasi intieramente co- perte da grandi macchie d'un color bruno molto forte. Penne delle parti superiori e cuopritrici delle ali nericce, nel mezzo intieramente marginate da una stretta fascia giallastra. Timo- niere nerastre, con la base grigia marmorizzata di nero, in cima terminate di bianco. Remiganti nere, senza nessuna mac- chia bianca. Piedi di color giallo-ocraceo sudicio. Ornitologia italiana. — Ill, do Cino]. q 130 ORDINE SESTO. Zafferano mezzo-moro, Larus fuscus, Linn. Savi, Orn. Tose., MEET Sinonima. — Larus fuscus, Linn. S. N. (1758). — Larus griseus, Briss. Ornith. (1760), VI, p. 162 (adulto); et Gavia grisea, op. cit., p. 171 (giovane). — Larus flavipes, Meyer et Wolf., Tasch. Deutsch. (1810), Il, p. 469. — Larus cinereus, Leach, Syst. Cat. M. and B. Brit. Mus. (1816), p. 4041. — Larus flavipes, Temm. Man., 2° parte (1820), p. ‘767, e 4° parte (1840), p. 471. — Leucus fuscus, Kaup. Nat. Syst. (1829), p. 86. — Laroides melanotus, harangorum et fu- scus, Brehm, Handb. Nat. Vog. Deutsch. (1831), p.'747, 748 e 749. — Dominicanus fuscus, Bruch, Journ. fir Orn. (1853), I, p. 100, sp. 6. — Clupeilarus fuscus, Bp. Consp. Syst. ‘Av. (1857), II, p. 220. — Larus fuscus, Degl. et Ger. (1867), II, p. 415. Ficure. — Buff., PI. enl. 990, sduità. sotto il nome di Noir- Manteau. — Nim, Vog. Deutech , pl. 267. — Gould, Birds of Eur., pl. 431. Nomi VOLGARI TOSCANI. — Gabbiano, ui (Pisano). Marti- naccio (Vecchiano). i Tigri STRANIERI. — Franc. Le Goeland a pieds jaunes. rring Gull. Ted. Der gelbfiissige Move. DmeNsIONI. — Lunghezza totale: 0", 544; apertura del becco, o”, 067; coda, 0", 146; tarso, 0", 058. Costumi. — Non è delle specie più comuni. Qualche volta ascende i fiumi, e gira sui laghi, ma la sua dimora ordinaria è il mare. A dire del Calvi, nelle vicinanze di Genova se ne vedono sovente de’ giovanissimi, il che fa sospettare possa que- sta specie propagarsi anche nel Mediterraneo. Propagazione. Nidifica nelle dune, nella rena o sugli sco- gli; partorisce due o tre uova grigio-brune macchiate di nero.‘ MARINO PESCATORE.T— LARUS ARGENTATUS. Brinn. Schiena, scapolari e cuopritrici delle ali cenerino-perlate ; remiganti nere, con lo stelo nero: la prima con una gran macchia bianca terminale, la seconda oltre la macchia terminale ne ha un'altra rotonda; ali poco più lunghe della coda; piedi giallo-carnicini. Adulti in abito perfetto d’inverno. Becco giallo, con l’ apice della mascella inferiore meno fulvo. Palpebre gialle. Iride gialla. ! Temminck, Man. d’Ornith., pag. 769. UCCELLI AQUATICI. DST Penne del vertice, dell’occipite, delle regioni orbitale e tempora- le, della cervice e dei lati del collo candide, con una fascia cene- rina longitudinale sul mezzo. Fronte, gola, gozzo, petto, fianchi, addome, groppone, sopraccoda, coda, sottocoda e cuopritrici inferiori delle ali, di color candido. Schiena, scapolari e cuopri- trici delle ali cenerino-perlate. Remiganti: la prima nera alla base, bianca nella cima; la seconda nera nella cima, con due larghe macchie rotondate che si congiungono sul margine ester- no: il nero della cima va ristringendosi col calare verso la base della penna, dimodochè questa ha una larga macchia cenerina, sul lato interno; la terza remigante cenerina nei due terzi infe- riori, nera nel terzo superiore, con la punta bianca; la quarta ha la punta bianca, un piccolo spazio nero sotto il bianco, e nel rimanente è cenerina; la quinta come la quarta, ma il bianco ed il nero son più ristretti; la sesta ha la punta bianca, e una piccola macchia nera sul lato esterno, nel rimanente è cene- rina: tutte le altre remiganti sono cenerine, con l’ apice bianco. Le grandi scapolari son colorite in questa stessa maniera. Piedi giallo-carnicini. Unghie color di corno. NotA. — Secondo le diverse età il nero delle remiganti è più o meno esteso, le macchie bianche nella cima di queste più o meno grandi; in alcuni le due macchie della seconda timoniera sono del - tutto separate. Adulti în abito di nozze. Differiscono da quelli in abito d'inverno per avere il capo ed il collo intieramente bianchi, senza nessuna macchia nerastra. Giovani dell’anno. Becco nero. Iride nerastra. Penne del vertice, dell’ occipite, della cervice e dei lati della testa bian- che, con fascia grigio-nerastra longitudinale. Fronte, gola e lati del collo bianchi, con deboli macchie scuricce. Penne del dorso, scapolari e cuopritrici delle ali nericce, con largo mar- gine biancastro-ceciato. Le grandi scapolari e le cuopritrici, oltre il margine, hanno delle macchie laterali dello stesso co- lore. Petto e fianchi bianchi, con larghe macchie nerastre. Parte media dell’ addome e regione anale bianche, senza al- cuna macchia. Penne del sopraccoda e del sottocoda bianche, con macchie nere. Timoniere bianche alla base, nere verso 132 ORDINE SESTO. l'estremità, marginate in cima di bianco, con macchie nere sulla base, e bianche sui lati verso la cima: le medie hanno più delle interne estesa la porzione nera. Remiganti primarie intieramente nere; soltanto all’ apice hanno un sottilissimo margine ceciato: remiganti secondarie nerastre, col margine bianchiccio più esteso. Piedi bruno-lividi. Unghie nerastre. Marino pescatore, Larus argentatus, Brehm. Savi, Orn. Tosc., III, p. dò. SinoniMia. — Larus cinereus, Briss. Ornith. (1760), VI, p. 160. — Larus argentatus, Briinn, Ornith. Bor. (1764), p. 44. — Larus glaucus, Retz (nec Briinn), Faun. Suec. (1800), p. 156. —- Larus argentatus, Temm. Man., 2° parte (1820), p. '764, e 4° parte (1840), p. 470. — Laroides argentatus et argentaceus. Brehm, Handb. Nat. Vog. Deutsch. (1831), p. 742. — Glaucus argentatus, Bruch, Journ. fur Orn. (1853), I, p. 104, sp. 15. — Larus argentatus, Degl. et Ger. (1867), II, p. 417. Ficure. — Buff., PI. enl. 253, adulto in abito da nozze, sotto il nome di Goeland cendre. — Gould, Birds of Eur., pl. 434. Nomi voLGARI TOSCANI. — Gabbiano, Mugnaiaccio (Pisano). Mar- tinaccio (Vecchiano). Nom VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le Goeland à manteau bleu. Ingl. The %perring Gull. Ted. Der weissgraue Move. Dimensioni. — Lunghezza totale: 0", ‘70; apertura del becco, Om, 077; coda, 0", 165; tarso, 0%, 067. Costumi. — È molto comune sulle coste della Toscana, e vicino alle isole del Mediterraneo, ove nidifica in grande ab- bondanza. Ne’ tempi di forti venti e burrasche di mare ritirasi sopra i laghi. È la specie più grande di questo genere che ve- dasi volare sopra le nostre acque. GAVINA. — LARUS CANUS. Linn. Schiena, scapolari e cuopritrici dell’ ali cenerino-perlate ; remiganti scure, con lo stelo nero; ali molto più lunghe della coda; piedi livido-cele- stognoli. Adulti in abito perfetto d’inverno. Becco verde-livido alla base, giallo-ocraceo in cima: interno della bocca giallo-fulvo. Iride scura. Palpebre scuro-rossicce. Penne del vertice, occipite, UCCELLI AQUATICI. 133 cervice, e lati della base del collo candide, con macchia roton- ‘data cenerognolo-nerastra verso la cima. Regione orbitale bianca, con piccole strie longitudinali nerastre. Fronte, gote, lati del collo, gola, gozzo, petto, addome, fianchi, sopraccoda, timoniere, sottocoda e parte interna delle ali, di un bianco- puro. Dorso, scapolari e cuopritrici delle ali cenerino-piombate. Remiganti: la prima e la seconda nere, con una gran macchia bianca verso la cima, nella punta bianche; terza cenerina alla base, nera nell’altra metà, con la punta bianca; le altre hanno la ‘parte inferiore cenerina, la punta bianca, ed una macchia nera sotto il bianco, la qual macchia va sempre diminuendo in ra- gione che s’accosta alle remiganti secondarie, dello stesso co- lore del dorso, con la cima bianca. Le grandi scapolari son colorite nella stessa maniera. Piedi livido-celestognoli, mac- chiati di giallo. Unghie color di corno. Adulti in abito perfetto di nozze. Hanno il becco color giallo d’ocra; le palpebre color rosso-vermiglio; la testa e il collo candidi, senza alcuna macchia; i piedi giallo-ocracei; con mac- chie celestognole. ‘ Giovani dell’anno. Becco nero, con la base di color livido. Palpebre scure. Fronte e tutte le parti inferiori biancastre, con macchie e sfumature grigio-chiare, particolarmente sopra il petto e sopra i fianchi: tutte le parti superiori di color grigio- bruno. Le penne del dorso e delle ali marginate e terminate di bianco-giallastro o di rossiccio; quelle della parte alta della schiena con sottil margine di questo stesso colore. Gola e parte media dell’ addome di color bianco, senza macchie. Remiganti bruno-nerastre. Base della coda bianca, nel rimanente bruno nerastra, con la cima biancastra. Piedi giallastri o bianco- lividi. ? Giovani dopo la prima muta d’ autunno. Becco nero in cima, con la base cenerino-livida. Iride nerastra. Pileo, tempie, cer- vice, lati della base del collo, petto e lati dell'addome candidi, con numerose macchie cenerino-nerastre sudicie. Quelle della fronte, del vertice e delle tempie sono bislunghe, quelle della cervice rotondate, quelle del petto a mezzaluna. Gote, gola, sozzo, lati del collo, addome e sottocoda bianchi, senza alcuna 1 Temminck, Mar. LO pag. 772-773. ì Ibid., idem. 134 ORDINE SESTO, macchia. Davanti all’ occhio e sulla gota una mezzaluna di peli neri. Penne del dorso, scapolari e cuopritrici delle ali cenerino-piombate per la massima parte, mescolate a molte grigio-scure sudicie. Remiganti primarie nero-sudicie, senza nessuna macchia bianca: le secondarie cenerognole alla base, nero-sudicie in cima, marginate di bianco dal lato esterno. Penne del sopraccoda bianche, con alcune macchie nerastre semilunari: quelle del sottocoda sono ancor esse bianche, ed hanno una minor quantità di macchie nere, ma angolate. Piedi bianco-lividi. Unghie nere. Gavina, Larus canus, Linn. Savi, Orn. Tosc., III, p. 59. SINoNIMIA. — Larus canus, Linn. S. N. (1766), I, p. 224. — Gavia cinerea maior, Briss. Ornith. (1760), V, p. 182 (adulto in abito d’ inverno). — Larus hybernus, Gmel. S. N. (1788), I, p. 596. — Larus procellosus, Bechst. Nat. Deutsch. (1809), IV, p. 647 (giova- ne). — Larus cyanorhynchus, Meyer et Wolf., Tasch. Deutsch. (1840), p. 480. — Larus canus, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 771, e 4* parte (1840), p. 477. — Larus canus, Degl. et Ger. (1867), II, p. 424. Ficure. — Buff., Pl. enl. 977, individuo in abito d’ inverno, sotto il nome di Grande Mouette cendree. Nomi voLcari Toscani. — Gabbiano, Mugnaîiaccio (Pisano). Mar- tinaccio (Vecchiano). NoMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. La Mouette a pieds bleus. Ingl. The Common-Gull. Ted. Der Sturm-Move. DimensIoNI. — Lunghezza totale: 0m, 467; apertura del becco, 0m, 058; coda, 0%, 146; tarso, 0, 067. Costumi. — Questa specie di Gabbiano è una delle più ab- bondanti in Toscana. Frequenta le imboccature de’ fiumi, i seni, l’interno de’ porti, ec., ed in quello di Livorno vedonsene sem- pre molti che volano d’ogni banda, che piombano sull’ acqua a prendere i piccoli pesci, o che scherzano per l’aria, ec. Nei tempi burrascosi sì ritirano sui paduli o sui fiumi, e qualche volta posansi sui campi di fresco lavorati, per beccare i lom- brichi che l’aratro scoperse. Propagazione. Accade ordinariamente nel Settentrione. I nidi trovansi riuniti in gran numero fra le erbe della riva del mare, e particolarmente presso l’imboccatura de’ fiumi. Le loro uova sono in numero di tre o quattro per covata, di color UCCELLI AQUATICI. 135 bianco-giallastro, con una gran quantità di macchie nere e grigie. ! GABBIANO CORSO. — LARUS AUDOUINII. Payraudeau. Schiena, scapolari e cuopritrici superiori cenerino-perlate ; remiganti pri- marie perlate, nere verso la cima, con macchia bianca ; becco rosso- sanguigno; dito posteriore con unghia; piedi neri. Becco rosso, leggermente nerastro nel mezzo. Testa, ad- dome, sottocoda e coda bianchi: verso la base della cervice e dei lati del collo comincia a comparire il color cenerino-perlato, che ricuopre il dorso ed il groppone. Le ali son di questo stesso colore, ma il margine loro è bianco. Remiganti cenerine d’ambo le facce : lo stelo loro è cenerino-scuriccio, nerastro esterna- mente. Le remiganti primarie hanno una macchia bianca alla cima: la prima ne ha un’altra piccola attondata, dal lato in- terno, o poco sotto l’apice; la seconda verso la metà inferiore diviene intieramente cenerina; la terza bianca in cima, il nero più esteso, e che scende lungo lo stelo, fin verso la metà della lunghezza dell’ intiera penna. Nella quarta il nero è più ristretto, e questo colore non scorre lungo lo stelo; nella quinta la punta è bianca, e lo spazio nero è assai ristretto, e s’ estende sul margine esterno e sull’interno; nella sesta il nero non è ben visibile che su d’un lato, Le altre han solo biancastra la som- mità: la seconda è la più lunga di tutte; la prima è più lunga della quarta, più corta della seconda. Penne scapolari bianche. . Coda subrotondata, candida. Steli delle timoniere bianchi. Piedi neri. Unghie nere. Dito posteriore piccolo. Gabbiano còrso, Larus Audowinii, Payraudeau Savi, Orn. Tosc., IMI, p. 74. SinoniMia. — Larus Audouinti, Payraudeau, Ann. des Sc. Nat. (1826), VIII, p. 460. — Larus Payraudei, Vieill., Faune franc. des Ois. (1828), p. 396. — Laroides Audouinii, Brehm, Handb. Nat. Vog. Deutsch. (1831). — Glaucus Audouvinti, Bruch, Journ. fir Orn. (1853), I, p. 102, sp. 21. — Gavia Audouiniîi, Bp. Consp. Gen. Av. (1857), 1 Schinz, Hist. Natur. des nîds, etc., pag. 16. 136 ORDINE SESTO. II, p. 222. — Larus Audouinii, Temm. Man., 4° parte (1840), p. 475. — Larus Audouinti, Degl. et Ger. (1867), II, p. 420. | Figure. — Temm. et Laug., PI. enl. 480, adulto in abito d'estate. — Vieill., Faun. franc. des Ois., pl. 172. NoxI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Goéland d’ Audoin. Dimensioni. — Lunghezza totale: 0%, 486; coda, 0%, 155; tarso, Om, 052; dito medio, 0%, 042. Costumi. — Il signor dottor Payraudeau è stato lo scopri- tore di questa specie che incontrò nel suo viaggio di Corsica. Io ho veduto a Parigi nella sua Collezione l'individuo da lui ucciso, quello stesso stato disegnato nelle Planches coloriées, e su quello io ho fatta la descrizione qui sopra riportata. “GABBIANO TERRAGNOLO. — LARUS ARA Linn. Schiena, scapolari e cuopritrici delle ali cenerino-perlate; remiganti pri- marie nere in cima; dito posteriore senz’ unghia; dito medio, non | compresa l’ unghia, lungo presso a poco 35 millimetri. Adulti in abito perfetto d’inverno. Becco giallo. Iride scura. Palpebre rosse. Testa, collo, petto, fianchi, addome, sopracco- da, sottocoda e timoniere, di color candido. Le penne dell’ occi- pite hanno nella cima una sfumatura cenerina: quelle della cer- vice e dei lati del gozzo l’hanno anch’ esse, ma più chiara; sopra le orecchie una macchia rotonda nerastra; davanti agli occhi una sottil macchia nerastra semilunare. Dorso, scapolari e cuo- pritrici delle ali cenerino-piombate. Remiganti primarie cene- rine, con lo stelo nerastro: la prima ha tutto il margine esterno e la cima nera; la seconda, la terza e la quarta han tutte la cima nera; ma lo spazio occupato dal nero va sempre dimi- nuendo con l’accostarsi alla quinta. La quinta non ha che due macchiuzze nere verso la punta; la quarta però ha una mac- chia bianca in cima. Remiganti secondarie cenerine, con la cima bianca. Piedi grigio-olivastri. NoTA. — Varia assai il modo con cui son macchiate di nero le remiganti primarie, giacchè alcune volte tutte hanno una macchietta UCCELLI AQUATICI. 137 bianca in cima, altre volte la quinta non ha che una fascia tra- sversa sotto l’ apice, ec. Adulti in abito di nozze. Tutta la testa ed il collo bianco- candidi, senza nessuna sfumatura cenerina sull’ occipite e sulla cervice, e nemmeno nessuna macchia nerastra davanti gli occhi. ! Giovani dell’anno. Becco nero. Iride nera. Testa, collo, pet- to, addome, fianchi, sopraccoda e sottocoda di color bianco-can- dido. Sulla base del collo, un mezzo collare nero che s’estende dall’ angolo d’un’ ala all’altro. Al di sopra di questo mezzo col- lare, fino a tutto l’occipite, vi è una sfumatura cenerino-cele- stognola che sulle orecchie è molto più intensa. Dorso e scapo- lari cenerine, con qualche leggiera sfumatura giallo-sudicia. Piccole e medie cuopritrici nerastre: le grandi cenerine, e di queste, quelle prossime al tronco bianche dal lato interno e in cima, dal lato esterno alla base cenerine, nere verso la ci- ma. Remiganti: le prime quattro nere esternamente e in cima, bianche sul lato interno; la quinta e la sesta bianco-cenerine, con la punta bianca, una macchia nera verso la cima ed una alla base dal lato esterno. Timoniere bianche, con la cima nera. Piedi scuro-olivastri. Unghie nere. Gabbiano terragnolo, Larus tridactylus, Lath. Savi, Orn. Tosc., HI, p. 70. SINONIMA. — Larus tridactylus, Linn. S. N. (1766), I, p. 224. — Gavia cinerea et Gavia cinerea noevia, Briss. Ornith. (1760), VI, p. 175 e 185. — Larus rissa, Briinn, Ornith. Bor. (1764), p. 42. — Larus torquatus, Gavia et canus, Pall. Zoogr. (1844-1834), II, p. 328, 329 e 330. — Larus tridactylus, Temm. Man., 2* parte (1820), p. 774, e 4 parte (1840), p. 478. — Gavia tridactyla, Boie, Isis (1822), p. 563. — Rissa Briinnickii, Steph. in Shaw., Gen. Zool. (1825), XIII, p. 184. — Cheimonea tridactyla, Kaup. Nat. Syst. (1829), p. 84. — Laroides tridactylus, rissa et minor, Brehm, Handb. Nat. Vos. Deutsch. (1831), p. 754, 755 e 756. — Rissa cinerea, Eyton, Iist. Rar. Brit. B. (1839), p. 52. — Rissa tridactyla, Macgill, Man. Nat. Hist. Crn. (1840), II, p. 250.— Larus tridactylus, Degl. et Ger. (1867), II, p. 428. Ficure. — Buff., PI. enl. 253, adulto in abito d’ inverno, sotto il nome di Mouette cendree; 387, giovane, sotto il nome di Mowette cendree tachetée. ! Temminck, Man. d’Ornith., pag. 776. 138 i ORDINE SESTO. Nomi voLGARI STRANIERI. — Franc. Goéland tridactyle. Dimensioni. — Lunghezza totale: 0®, 438; apertura del becco, 0», 048; coda, 0", 092; tarso, 0”, 029. Costumi. — E rarissimo nel Mediterraneo: in Toscana io non l’ho mai trovato: il professor Calvi dice nel suo Catalogo che qualche volta vedesi presso Genova. Il Temminck gli asse- gna per abitazioni i mari interni ed i golfi. Propagazione. Nidifica nel Settentrione di là dal Cerchio artico, in grandi società, sugli scogli più percossi dalle onde. I nidi son formati con alghe secche, ed hanno una tal qual consistenza a causa de’ loro fetidi escrementi, da cui son co- perti. Le uova sono assai globose, col guscio molto sottile; son di color verdastro-sudicio, ora più chiaro ora più scuro, con delle linee e macchie scuro-chiare. ‘ GABBIANELLO LAMBRUSCHINI. — LARUS GELASTES. Lichst. i Schiena, scapolari e cuopritrici superiori delle ali di colore cenerino-per- lato chiaro. Prima remigante bianca, ma con l’estremità, le barbe esterne ed una sottil marginatura sulle barbe interne di color nero; la seconda e terza esse pure bianche, con largo margine nero sulle barbe interne, ed ugualmente nera ne è la cima. Becco rosso-car- minio; cuopritrici inferiori delle ali bianche, tendenti al perlato ; piedi rossi. Adulti in abito d’inverno. Becco-rosso vivace quasi coral- lino. Parti superiori e laterali della testa e collo color bruno- roseo, che sul dorso passa al bianco-cinereo perlato. Groppone, sopraccoda e parti inferiori bianco-rosei. Le tre prime remi- ganti esse pure bianco-rosee, compreso lo stelo: la prima ha le barbe esterne nere quasi fino alla cima, ove è nero ancora lo stelo; seconda e terza con il nero terminale più esteso verso la base, il qual colore scende più sulle barbe interne che sulle esterne; sulla quarta e sulla quinta il nero estendesi nello stesso modo viemaggiormente. Cuopritrici alari superiori del colore del dorso; le inferiori turchinicce nel mezzo, bianche sui mar- gini dell'ala. Coda leggermente rotondata. Timoniere attondate ' Schinz, Mist. Natur. des nids, etc., pag. 16. h UCCELLI AQUATICI. i 139 in cima, color bianco-roseo. Piedi arancione-accesi. Unghie carneo-scure, ‘ Nora. — Che io mi sappia, non si conosce il suo abito d’ amore. SIiNoNIMIA. — Larus gelastes, Lichst. in Thien., Fortpflanz. der Vog. Eur. (1838), 5° parte, p. 22. — Larus rubriventris, Vieill. in Bp., Rev. et Mag. de Zool. (1855), 2* serie, VII, p. 17. — Larus Lam- bruschinii, Bp. Faun. Ital. (1838-1842). — Larus leucocephalus, Boisson. in Bp., Consp. Gen. Av. (1857), II, p. 227. — Larus Genei, De Breme, Rev. Zool. (1839), II, p. 324. — Larus tenuirostris, Temm. Man., 4° parte (1840), p. 478. — Xema Lambruschinii, Bp. Ucc. Eur. (1842), p.'78.— Gavia gelastes, Bruch, Journ. fùr Orn. (1853), I, p. 102. — Larus columbinus, Golowatschow , Bull. Soc. Imp. Nat. Moscou. (1854), I, p. 435. — Gelastes Lambruschinii et columbinus, Bp. Cat. Parzud. (1855), p. 44. — Lambruschinia gelastes, Salvad., Cat. Ucc. Sard. (1864), p. 128. — Larus gelastes, Degl. et Ger. (1867), II, p. 422. Figure. — Bp., Faun. Ital. Aves., pl. 45, fig. 1. Nomi voLGARI STRANIERI. — Franc. Goé/and railleur. Dimensioni. — Lunghezza totale: 0, 44; apertura del becco, O», 063; coda, 0%, 063; tarso, 0", 013. Costumi. — Da quanto ne scrivono 1 variì Ornitologi, sem- brami se ne possa dedurre che quest’uccello abiti le coste me- ridionali del Mediterraneo, e 1’ Affrica settentrionale ed orien- tale, non che il Mar Caspio. Non di rado capita in Italia: ne. sono stati veduti ed uccisi diversi in Sicilia, in Sardegna, sulla Costa Ligure; anche nella Francia meridionale vi si trova, e secondo le osservazioni di M. Crespon, ancora vi si riprodur- rebbe, giacchè nel 1842 egli s’imbattè in un nido di esso scavato nella sabbia d’un isolotto alla foce del piccolo Rodano. Propagazione. Secondo il nominato M. Crespon, le uova di quest’ uccello son bianco-lattee, con macchie grigio-scuricce, di varia grandezza, come di varia intensità di colore, sparse irregolarmente, .a volta ancora aggruppate. Il loro diametro maggiore è 0%, 54 a 0”, 58; il piccolo 0”, 59 a 0”, 41. 1 Non possedendo questo bell’ uccello, tanto la frase, quanto la descrizione ]’ ho tolta dall’ Zconografia della Fauna Italiana del Buonaparte; come pure da quell’ opera son prese le dimensioni. 140 | ORDINE SESTO. * GABBIANO GRECO. — LARUS LEUCOPHTHALMUS. Lichst. Schiena, scapolari e cuopritrici superiori deìle ali di color cenerino- lavagna. Le tre prime remiganti intieramente nere ; remiganti se- condarie terminate da un grande spazio bianco. Becco rosso, con la cima nera. Cuopritrici inferiori delle ali cenerino-cupe; (nell’ abito di nozze) un gran cappuccio nero che cuopre tutta la testa e parte su- periore del collo, ed anteriormente estendesi fino sul gozzo, limitato sulla nuca e sui lati del collo da imperfetto collare bianco. Piedi gialli. Maschio e femmina in abito d’ estate. Becco rosso-corallo, con la punta nera. Iride bianca. Penne del dorso, del groppone, sca- polari e cuopritrici superiori delle ali di colore cenerino-cupo; sfumato di scuriccio specialmente sulle scapolari e sulle ali, men- tre che dorso e groppone son di un cenerino più puro. Coda, sottocoda, addome e petto color candido, che passa al perlato sui fianchi, e nella base del collo al celestognolo. Testa, cer- vice ed alto del collo di color nero-cupo, ma che leggermente tende allo scuro-filiggine. Le palpebre superiore ed inferiore marginate da un assai largo cerchio di penne bianche, ima non continuo, bensì interrotto da piccolo spazio nero, tanto all’an- golo palpebrale anteriore, quanto al posteriore. Il nero della gola e collo si continua in basso sul gozzo, e cala sulla parte alta del petto, ove, come sui lati e sulla parte posteriore del collo, è limitato dal bianco-candido, che passa e si sfuma col cenerino del collo ; e sul petto, prima essendo tinto di cenerino-perlato, continuasi poi in basso col bianco delle parti inferiori. Remi- ganti nere, anche sullo stelo, con macchie bianche. Piedi aran- cioni. Maschi e femmine adulti in inverno. Il loro abito differisce essenzialmente da quello d’estate per mancare del cappuccio nero, avendo la testa e l’alto del collo d’ un bruno-cenerino. SiNoNIMIA. — Larus leucophthalmus, Lichst. in Temm., Man, 4* parte (1840), p. 486. — Xema leucophthalmum, Bp. Uce. Eur. (1842), p. '78. — Adelarus leucophthalmus, Bp. GC. R. de l’Acad. des Sc. (1856), XLII, p. 7714. — Larus leucophthalmus, Degl. et Ger. (1867), II, p. 430. FicurE. --- Temm. et Laug, PI. enl. 366, in abito d'estate. à fa, Ss sj UCCELLI AQUATICI. 141 NOMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Goéland leucophthalme. DimensIoNI. — Lunghezza totale: 0%, 4A. Costumi. — Non è a mia notizia che fino ad ora siasi ve- duto in Italia; ma il Temminck asserisce comparire accidental- mente nel Mediterraneo. Abbonda nelle isole dell’ Arcipelago e sulle coste del Mar Rosso. * GABBIANO DEL PALLAS. — LARUS. ICHTHYATUS. Pallas. Schiena e scapolari di color grigio-perlato, assai chiaro sul dorso, sulle scapolari ed alle cuopritrici superiori delle ali più ravvicinate al tronco. Le tre prime grandi remiganti bianche all'estremità, ed in gran parte sulle barbe interne, nere sulle barbe esterne, ed in pic- . cola estensione delle barbe interne, sotto la macchia bianca termi» nale; seconda remigante largamente marginata di nero sul terzo po- steriore , con la sua estremità bianca; come pure è bianca una macchia ovale che trovasi poco al di sotto, sulle barbe interne ed ai due terzi anteriori della penna. Becco giallo=vivace, che passa al rosso verso la punta, interrotto verso l’ angolo della mascella inferiore da due fasce nere verticali. Piedi scuro-rossastri. * Adulti în abito d'estate. Becco giallo, che passa all’ aran- cione, rosso in cima. Testa e metà superiore del collo d’ un nero-morato vellutato, che discende un poco più in basso, tanto anteriormente, quanto posteriormente, e con una macchia bianca sopra ed una sotto l'occhio sulle penne finali. Resto del ‘collo e tutte le parti inferiori del corpo candide. Parti supe- riori ed ali cenerino-celestognole. Remiganti nere, con macchie bianche. Coda bianco-candida. SinoniMiA. — Larus ichthyaetus, Pall. Voy. (1766), édit. frang., in-8°, VIII, Append., p. 43, et Zoogr. (1811-1831), II, p. 322. — Ichthyaetus Pallasiù, Kaup. Nat. Syst. (1829), p. 102. — Xema ichthyaetus, Bp. B. of Eur. (1838), p. 62. — Larus ichthyaetus, Temm. Man., 4° parte (1840), p. 472. — Larus ichthyaetus, Degl. et Ger. (1867), II, p. 433. pissdod ) Ficure. — Gould, Birds of Eur., pl. 435. Mah NOMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Goé/and ichthyaete. Gi ! Dbegland et Gerbé, Ornith. Europ., 1867, tomo II, pag. 452. 142 ORDINE SESTO. Dimensioni. — Lunghezza totale: 0”, 64 a 0”, 75; tarso, 0%, 068 ai024075,* Costumi. — Questo Lar:de fu scoperto dal Pallas sulle rive del Mar Caspio; vive ancora su quelle del Mar Rosso; ma si fa vedere qualche volta nelle Isole Ioniche, ed anche sui laghi della Svizzera. È probabile adunque che comparisca sulle coste, o sui laghi italiani, e perciò ho creduto opportuno, se- condo il mio costume, di darlo sommariamente a conoscere in questo libro. 4 ri < ve (A \_ $%l << >Ò N GABBIANO CORALLINO.— LARUS MELANOCEPHALUS. Natterer. Schiena, scapolari e cuopritrici superiori delle ali cenerino-perlate; remi- ganti primarie bianche intieramente, o con margine nero, bianche in cima; becco rosso-sanguigno; cuopritrici inferiori delle ali can- dide; dito posteriore con unghia; (nell’abito di nozze) cappuccio nero-morato; piedi color rosso-vivace. Adulti in abito perfetto d’inverno. Becco assai grosso , forte, molto adunco nella cima, di color rosso-vivo, con una macchia nera verso la cima. Iride bruno-nera. Parte della testa e nuca ! Degland et Gerbé, op. cit., loc. eit. | UCCELLI AQUATICI. 145 di color bianco leggermente perlato. La fronte non ha mac- chie, ma sul vertice, sull’occipite, sulla nuca e sulle gote vi è una gran quantità di macchie piccole, bislunghe, di color cenerino-nerastro. La regione dell’orecchio è quasi di un sol colore cenerino-cupo. La gola, il gozzo, il petto, l'addome, i fianchi, le cuopritrici inferiori delle ali, il sopraccoda, le timo- niere ed il sottocoda, di color bianco-candido. Dorso, scapolari e cuopritrici superiori delle ali color perlato-cenerino. Le remi- ganti alla base son di color perlato-sericeo, bianche nella cima: la prima ha il margine esterno, sino al terzo superiore, d'un bel nero-morato. Piedi di color rosso-vivace. Unghie nere. Adulti in abito di nozze. Becco color rosso-coccineo, con una macchia nerastra verso la cima. Cerchio palpebrale nudo, colore arancione. Iride scuro-chiara. La testa e la parte su- periore del collo è di color nero purissimo. Una macchia bianca bislunga e in trasverso sulla palpebra superiore e sulla infe- riore. Il rimanente del collo, il gozzo, il petto, l'addome, i fianchi, il sottocoda, il sopraccoda, le timoniere e le cuopritrici inferiori delle ali, son bianco-candidi. Il dorso, le scapolari, le cuopritrici superiori delle ali sono di color cenerino-perlato. Remiganti primarie candide, leggermente tinte di perlato-seri- ceo: la prima ha il margine esterno nero fino quasi verso la cima della penna; la seconda ha nero questo stesso margine, ma non fino alla punta; la terza ha nero uno spazio minore del margine esterno, che verso la punta s’ estende anche sul margine interno; la quarta ha una simile macchia, ma più piccola; la quinta non ha che una macchia fatta a cuore verso la cima. Tutte le altre remiganti sono d’un cenerino perlato-sericeo. Piedi rosso-lacca. Unghie nere. Nota. — L’ abito d’ inverno descritto qui sopra, come pure l’abito di nozze, sono assai diversi da quelli che il\Temminck as- segna al suo Larus melanocephalus: giacchè le penne remiganti, che ne’ miei individui sono più o meno colorite di nero, in quelli del Temminck/sono intieramente candide. Nonostante questa cospicua differenza; io non credo-dovere esitare a riguardarli come appar- tenenti alla specie del Melanocephalus, sapendo a quante, mai mu- tazioni-è soggetto il nero delle remiganti, nei diversi Larus, col- l’avanzarsi essi in età. Io credo adunque--di dover solo tenere 144 ORDINE SESTO. gl individui da me trovati in Toscana come più giovani di quelli descritti dal Temminck. Giovani in primavera. Han lo stesso abito degli adulti in inverno; ma han poi il vertice, l’occipite e la nuca Be, con macchie longitudinali bianche. Nora. — Ho trovato sovente in primavera degl’ individui con la testa colorata nel modo qui sopra riportato, altri che l’ avevano più bianca, altri più nera. Suppongo che siano giovani, ma non ne ho alcuna certezza. Ienoro poi affatto quale sia la livrea del Larus melanocephalus avanti la prima muta. Il Temminck gli assegna un abito simile a quello da me descritto per l’ abito d’inverno, ma avente di più il margine esterno delle remiganti nero, ed una larga fascia nera in cima alla coda. Io, sino ad ora, non ho veduta una tal livrea. Gabbiano corallino, Larus melanocephalus, Natterer Savi, Orn. Tosc., III, p. 65. SINONIMIA. — Larus melanocephalus, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 777, e 4 parte (1840), p. 480. — Xema melanocephala, Boie, Isis (1822). — Gavia melanocephala, Bp. GC. R. de l’Acad. des Sc. (1856), XLII, p. 774. — Larus melanocephalus, Degl. et Ger. (1867), II, p. 437. Figure. — Gould, Birds of Eur., pl 427. — Bp., Faun. Ital. Aves., pl. 47, fig. 3 Nomi VOLGARI STRANIERI. — Franc. La Mouette à capuchon noîr. Dimensioni. — Lunghezza totale: 0m, 309; apertura del becco, 0, 048; coda, 0m, 028; tarso, 0", 5. ga Costumi. — Non è molto frequente. Nell'inverno di quando in quando qualcuno ne comparisce, ma allora è più raro che nella primavera. L'individuo in abito perfetto d'inverno de- scritto qui sopra fu ucciso presso la foce del Serchio nel gen- naio del 1826. Quello in abito perfetto di nozze fu ucciso in Arnino il 29 maggio del 1828; e nel maggio o nell'aprile ordi- nariamente ne comparisce il numero maggiore. I suoì costumi sono presso a poco gli stessi di quelli del Larus ridibundus; s’aggira volentieri vicino alla costa nell'interno de’ prati, e so- pra i paduli o stagni che son prossimi al mare. Trovasi tanto nel Mediterraneo, quanto nell’ Adriatico. Al dire del Calvi, è assai UCCELLI AQUATICI. 145 comune a Genova. Da Venezia ne ho avuti molti individui; e il Temminek dice che abbonda anche sulle coste della Dalmazia. GABBIANO COMUNE. — LARUS RIDIBUNDUS. Linn. Schiena, scapolari e cuopritrici superiori delle ali cenerino-perlate ; remi- ganti primarie bianche, marginate più o meno di nero; becco rosso- sanguigno; dito posteriore con unghia ; piedi rosso-lacca; lunghezza del becco eguale a quella del dito medio. . Adulti în abito perfetto d'inverno. Becco rosso-cinabro, con l’apice nerastro. Iride bruno-nera. Testa, collo, petto, addo- me, fianchi, angolo dell'ala, sopraccoda, sottocoda e timoniere di color bianco-candido. Una macchia cenerina circonda ante- riormente gli occhi, poi passa sul vertice, e va a riunirsi a quella del lato opposto. Un’altra simile fascia, a questa pa- rallela, passa sull’occipite e si distende da una all’ altra regione dell'orecchio: presso di questa regione vi è una macchia ro- tonda nera. Le penne della schiena, dell’alto del groppone, le scapolari, e le cuopritrici superiori ed inferiori delle ali, di color cenerino-perlato. Remiganti: le primarie bianche, tutte con la punta nera; la prima, e spesso la seconda, hanno nero ancora il margine esterno; le altre non di rado hanno una macchia bianca all’estremità del nero. Remiganti secondarie cenerine; le contigue alle primarie hanno la cima nerastra. Piedi rosso= cinabro. Unghie nere. Giovani dell’anno avanti la prima muta. Becco di color li- vido alla base, con la punta nera. Testa e occipite di colore scuro-chiaro, con una gran macchia dietro gli occhi; tutte le parti inferiori bianche, ed un collare bianco sulla nuca; sul gozzo viè una sfumatura scuriccia, e sui fianchi vi sono delle macchie semilunari scure. Dorso, scapolari e cuopritrici medie scure, marginate di giallastro-sudicio. Angolo dell'ala bianco. Remiganti bianche alla lor base e sul margine interno, nere esternamente ed in cima. Grandi cuopritrici di color cenerino- perlato. Timoniere bianche, con fascia nera in cima. Piedi giallastri. ‘ Giovani dopo la prima muta. Testa, collo, petto, addome, 1 Temminck, Man. d’Ornith., pag. 782. Ornitologia italiana. — II. 10 146 ORDINE SESTO. fianchi, sopraccoda e sottocoda di color candido. Una piccola fascia semilunare avanti l’occhio; una macchia nera presso dell'orecchio. Le due fasce trasverse, sull’occipite e sulla nuca, leggermente indicate. Dorso, scapolari e grandi cuopritici delle ali cenerino-perlate. Remiganti primarie candide: le due prime marginate di nero nei due terzi superiori; le altre han nera solo la cima. Remiganti secondarie cenerine, con macchia ne- rastra verso la cima. Piccole e medie cuopritrici delle ali come avanti la muta, cioè nerastre, con margine biancastro. Coda candida, con larga fascia terminale nera. Piedi giallastri. Un- ghie nere. Abito di nozze. Becco di color rosso-carnicino. Un cappuc- cio nero-sbiadito cuopre la testa, estendendosi più avanti verso il gozzo, che di dietro sulla cervice. Prime remiganti primarie con strettissimo margine nero. In tutto il rimanente somigliano perfettamente gli adulti in abito perfetto d'inverno. Piedi color rosso-carnicino. Unghie nere. Gabbiano comune, Larus ridibundus, Leisler Savi, Orn. Tosc., III, p. 62. SINoNIMIA. — Larus cinerarius et ridibundus, Linn. S. N. (1766), I, p. 224 (abito d’inverno), e p. 225 (abito d°’ estate). — Gavia ridi- bunda et G. ridibunda phaenicopus, Briss. Ornith. (1760), VI, p.192 e 196.— Larus erythropus, Gmel. S. N. (1788), I, p. 597 (giovane). — Larus atricilla et naevius, Pall. Zoogr. (1814-1831), II, p. 324 e 327. — Larus ridibundus, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 780, e 4° parte (1840), p. 485. — Xema ridibundus, Boie, Isis (1822), p. 563. — ema pileatum, Brehm, Handb. Nat. Vòg. Deutsch. (18341), p. 761. — Chroicocephalus ridibundus, Eyton, Cat. Brit. B. (1836), p. 53. — Larus ridibundus, Degl. et Ger. (1867), II, p. 435. Figure. — Buff., PI. enl. 969, adulto in abito d’ inverno, sotto il nome di Petit Goèland; 970, adulto con gran parte di abito d’ estate. Nomi voLGARI Toscani. — Gabbiano, Mugnaio (Pisano). Fron- colo (Valdichiana). NOMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. La Mouette rieuse. Ingl. The brown headed Gull. Ted. Der braunkòpfige Move. DimensIONI. — Lunghezza totale: 0", 398; apertura del becco, Om, 048; coda, 0m, 114; tarso, 045. Costumi. — E questa specie fra noi delle più comuni: in autunno cominciansi a vedere i Gabbiani in abbondanza, e re- UCCELLI AQUATICI. 147 stano qua sino a primavera. Amano molto più l’acqua dolce della salata, perciò sempre qualcuno ne vola sui paduli e sui fiumi, anche a gran distanza dal mare. Ove poi straripano de’ fiumi, o le pioggie innondano i campi lavorati, là ne compa- riscono branchi innumerevoli, che continuamente sì aggirano su quelle acque, or si posano, or riprendono il volo, ora stri- dono, ec., sempre cacciando gl’insetti, che in quel luogo galleg- giano o nuotano. Propagazione. È questo Gabbiano una delle specie che meno s'avanza verso il Settentrione per nidificare, giacchè, come il signor Schinz asserisce, spesso ne rimane qualche coppia sul Lago di Costanza; ed io ho qualche ragione di credere che ne nidifichino anche nell’Italia. Le sue uova sono un poco più piccole di quelle di Gallina, di color giallo-olivastro, con molte macchie scure di varia grandezza. GABBIANO PIOMBINO. — LARUS ATRICILLA. Linn. Schiena, scapolari e cuopritrici superiori delle ali cenerino-perlate; le tre prime remiganti nere sulle barbe esterne, e su quasi tutta l’esten- sione delle barbe interne: in qualche individuo vi ha una piccola macchia bianca alla cima. Becco rosso-lacca; dito posteriore con unghia; piedi rosso-lacca; lunghezza del becco maggiore di quella del dito esterno; testa e collo bianchi. Adulti in abito d’ inverno. Testa e collo bianchi. Occipite, parte superiore della nuca e lati della testa color nero-cene- rino turchiniccio, econ una macchia a mezzaluna turchino-nera- stra avanti agli occhi. Parti superiori del corpo, cuopritrici su- periori delle ali e remiganti secondarie color cenerino-perlato; parti inferiori candide, male parti laterali del collo e del petto. sono sfumate di cenerino-chiaro. Le remiganti secondarie son bianche in cima; le primarie nere. Adulti in abito d'estate. Becco color rosso-lacca fosco. Te- sta e parti superiori del collo color nero-piombato, il quale estendesi in basso, più sul davanti che sul di dietro del collo. Una macchia bianca sopra l'occhio, ed una sotto. Parti supe- riori del corpo color cenerino-piombato scuro. Gozzo, petto, addome e sottocoda bianco-rosei. Cuopritrici superiori delle ali e remiganti secondarie dello stesso colore del dorso; ma que- 143 ORDINE SESTO. ste ultime han la cima bianca, le remiganti primarie intiera- mente nere o, dopo la muta, con una macchia piccola e sottile bianca, la quale sollecitamente sparisce dal consumarsi. Piedi color rosso-lacca. Giovani avanti la muta. Somigliano moltissimo quelli del Larus ridibundus, e non si posson distinguere che ponendo at- tenzione alle dimensioni relative del becco e de? piedi, Gabbiano piombino, Larus atricilla, Linn. Savi, Orn. Tosc., II, p. 76. SINONIMIA. — Larus atricilla, Linn. S. N. (1766), I, p. 225. — Larus ridibundus, Wils. (nec Linn.), Amer. Orn. (1808-1814). — Larus atricilla, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 779, e 4a parte (1840), p. 483. — Larus plumbiceps, Brehm, Lehrb. (1823), p. 722. — Xema atricilla, Boie, Isis (1822), p. 563. — Gavia atricilla, Macgill, Man. Nat. Hist. Orn. (1840), II, p. 240. — Atricilla Cate- sbei, Bp. C. R. de l’Acad. des Sc. (1856), XLII, p. 774. — Larus atricilla, Degl. et Ger. (1867), II, p. 431. Fieure. — Gould, Birds of Eur., pl. 426. NowMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Goéland atricille. DimeNsIONI. — Lunghezza totale: 0%, 040; tarso, 0%, 050. Costumi. — È proprio dell’ America settentrionale, ma si è fatto vedere non di rado in Inghilterra, e qualche volta in Francia e nell’ Illiria: ed il Michelles fece sapere che nel 1829 ne fu ucciso a Trieste un individuo in abito d’inverno. Il Tem- minck assicura, nel suo Manuale, non solo trovarsi in Spa- gna, ma che è comune ancora in Sicilia e sopra altre isole del Mediterraneo. Propagazione. Al dire del Wilson fa il nido presso i paduli, e partorisce tre uova di color d’ argilla, con piccole macchie ir- regolari, rosse e bruno-chiare. È *GABBIANO MEZZANO.— LARUS CAPISTRATUS. Temm. Schiena, scapolari e cuopritrici superiori delle ali cenerino-perlate; remi- ganti primarie bianche, marginate più o meno di nero ; becco rosso- scuro; cuopritrici inferiori delle ali cenerine; dito posteriore con unghia; (nell’ abito di nozze) cappuccio nero-sbiadito che poco s’ estende sull’ occipite. ; Adulti in abito perfetto d'inverno. Becco rosso-scuro. Te- sta, collo, petto, addome, fianchi, angolo dell’ala, sopraccoda, UCCELLI AQUATICI. 149 sottocoda e timoniere, di color bianco-candido. Una macchia cenerina circonda anteriormente gli occhi, poi passa sul ver- tice, e va a riunirsi a quella del lato opposto. Un'altra simil fascia parallela alla prima passa sull’occipite, e si estende dal l’una all’altra regione dell'orecchio : vicino all'orecchio una mac- chia rotonda nera. Le penne della schiena, dell’ alto del grop- pone, le scapolari, le cuopritrici superiori ed inferiori delle ali di color cenerino-perlato. Remiganti: le primarie bianche, tutte con la punta nera; la prima, e spesso la seconda, hanno anche il margine esterno; le altre non di rado hanno una macchia bianca all'estremità del nero. Remiganti secondarie cenerine: le contigue alle primarie hanno la cima nerastra. Piedi rosso- scuri. Abito di nozze. Becco rosso-scuro. Una maschera di color nero-lavagna cuopre tutta la testa, eccettuato l’occipite, ed an- terlormente riveste tutta la gola. Le penne della gola son d’un colore più intenso delle altre. Cervice, lati del collo, gozzo, petto, addome, fianchi, sottocoda, sopraccoda, coda ed angolo del- l'ala, di un bianco ‘purissimo. Schiena, groppone, scapolari e cuopritrici superiori ed inferiori delle ali d’un bel color cene- rino-perlato. Remiganti: la prima candida, con il margine in- terno, la punta e la base del margine esterno di color nero; la seconda e la terza come la prima, ma il lato esterno ha un orlo sottilissimo nero nella parte estrema; la quarta ha la cima | nera, con una piccola macchia bianca nell’apice; il margine esterno è bianco, l'interno è cenerino;la quinta e la sesta son nere verso la cima, con l'apice ed il rimanente della penna ‘ cenerino. Remiganti secondarie cenerine. Piedi rosso-scuri. Unghie nere. Gabbiano mezzano, Larus capistratus, Temm. Savi, Orn. Tosc., TH :p:172. SINONIMA. — Larus capîstratus, Temm. Man., 2* parte (1820), p. 785, e 4? parte (1840), p. 485. — Xema capistratus, Durazzo, Uccelli Liguri (1840), p. 86. Ficure. — Xema capistratus, Bp., Faun. Ital. Ucc., tav. 45, fig. a. — Gavia ridibunda, Bettoni, Uccelli che nidificano in Lom- bardia, tav. 98. NomI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Mouelte dà masque brun. 150 ORDINE SESTO. Dimensioni. — Lunghezza totale: 0%, 328; apertura del becco, Om, 038; coda, 0%, 107; tarso, 0%, 004. Costumi. — Trovasi comune nelle regioni settentrionali d'Europa e d’ America. È frequente alle Orcadi ed in Scozia, ma qualche volta trovasi anche nel Mediterraneo , come lo pro- vano le osservazioni del più volte lodato professor Calvi di Genova, il quale nel suo Catalogo riporta, che nell'aprile del 1826 ne fu ucciso un individuo presso all’ imboccatura della Polcevera, e che nello stesso mese del 1827 ne fu veduto un numero notabile dentro il Porto di Genova. Io non l’ho giammai trovato in Toscana, e l'individuo in perfetta livrea sopra descritto appartiene alla Collezione del signor Calvi, il quale gentilissimamente, volendo cooperare a render meno im- perfetto questo mio lavoro, insieme con molte altre specie alla mia collezione mancanti, a me l’ inviò, onde comodamente l’esaminassi e descrivessi. GABBIANELLO. — LARUS MINUTUS. Pallas. Schiena, scapolari e cuopritrici superiori delle ali cenerino-perlate ; re- miganti primarie cenerino-nerastre o nere, bianche in cima; becco nerastro; dito posteriore senz’ unghia o piccolissima; piedi rossi; (nell’abito di nozze) cappuccio nero-morato. Adulti in abito perfetto d’ inverno. Becco scuro-nero. Iride scuro-nera. Fronte, vertice, gote, regione orbitale, gola, goz- zo, petto, fianchi, addome, sopraccoda, sottocoda e timoniere, di color bianco-niveo. Occipite e nuca color nero-cenerognolo. Cervice, lati del petto, dorso, groppone, scapolari e cuopritrici superiori delle ali color cenerino-perlato. Remiganti: la prima col margine esterno nero, bianca in cima, cenerino-perlata lungo lo stelo, con larghissimo margine nerastro dal lato in- terno; tutte le altre colorite come la prima, ma col margine esterno intieramente cenerino e non nero; tutte poi hanno lo stelo cenerognolo. Dalla parte inferiore tutte le remiganti son nerastre, e lo stelo è bianco. Piedi rossi. Unghie nere. Adulti in abito perfetto di nozze. Becco nerastro. Iride scuro-nera. Testa e parte superiore del collo d’un bel color nero, leggermente cangiante in verdone. Base del collo, alto UCCELLI AQUATICI. 151 della schiena, petto, fianchi, addome, sopraccoda, sottocoda e timoniere color candido. Base della schiena, groppone, sca- polari e cuopritrici delle ali color cenerino-perlato. Remiganti bianche in cima: nel rimanente, sulla pagina esterna son ce- nerine, col margine interno nerastro e lo stelo celestognolo; sulla pagina interna son nerastre, con lo stelo bianco. Cuo- pritrici inferiori nerastre. Piedi rosso-lacca. Unghie nere. Giovani dell’anno. Becco nero. Fronte, vertice, gote, lati ‘del collo, gola, gozzo, petto, fianchi, addome, sottocoda, ‘so- praccoda e cuopritrici inferiori delle ali, candidi. Occipite ne- rastro. Una macchia nera rotondata sui lati del collo, dietro l'orecchio. Cervice, dorso e scapolari cenerino-perlati. Piccole e medie cuopritrici nero-sudicio, marginate di giallo-rossastro sudicio; grandi cuopritrici biancastre, cenerino-nerastre alla base dal lato esterno. Remiganti primarie con lo stelo nero, nere .dallato esterno edin cima, bianche sul margine interno ; remi- canti secondarie bianche, con macchia nera sul mezzo. Coda bianca alla base, con larga fascia nera in cima. Piedi rosso- carnicini. Unghie nere. Gabbianello, Larus minutus, Pallas Savi, Orn. Tosc., III, p. 68. SinonIiMiaA. — Larus minutus, Pall. Voy. (1776), édit. frang., in-8°, VIII, Append., p. 44; et Zoogr. (1811-1834), II, p. 334. — Larus minutus, Temm. Man., 2° parte (41820), p. 842, e 4° parte (1840), p. 490. — Xema minutum, Baie, Isis (1822), p. 365. — La- rus d’Orbignyi, Aud., Descript. de l’Égypte, Zool. (1827), XXIII, p. 341. — Hide minutus, Kaup. Nat. Syst. (1829), p. 113. — Larus nigrotis, Less., Tr. d’Ornith. (1831), p. 619. — Larus pygmaeus, Bory, Exp. Sc. en Morée (1833). — Chroicocephalus mi- nutus, Eyton, Cat. Brit. B. (1836), p. 54. — Gavia minuta, Macgill, Man. Nat. Hist. Orn. (1840), II, p. 242. — Larus minutus, Degl. et Ger. (1867), II, p. 441. FIGURE. LEE Sc. Mor., pl. 5, Mastio) in abito di nozze. — Gould, Birds of Eur., pl. 428. NoMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. La Mouette pygmee. Ingl. The little Gull. Ted. Der kleine Meve. Dimensioni. — Lunghezza totale : 0, 292; apertura del becco, 0», 038; coda, 0%, 097; tarso, 0%, 029. | Costumi. — Benchè non molto comunemente, pure ogni anno arriva in Toscana qualche individuo di questa specie. 152 ORDINE SESTO. Nel 1816, essendo nella Bandita di Tombolo in una quieta gior- nata del settembre, vidi”arrivare ad un tratto una quantità sì grande di Gabbianelli, che ne rimase quasi intieramente co- perta la superficie del piccolo stagno, presso cui io cacciava. Essi volavano da una parte e dall’ altra piombandosi sull’acqua, ed alcune volte fermandovisi appunto come sogliono fare le Sterne. Non erano timidi, anzi con indifferenza passavano presso di me, e non fuggivano neppure ai molti colpi di fucile che ti- ravo contro di loro. Vestivano tutti l'abito d'inverno, o quello di gioventù. Nell'aprile del 1828, sul Padule di Maciuccoli, ne comparve nuovamente una quantità assai grande, e quasi tutti in abito di nozze. Fuori di quei tempi, non ne ho veduti che uno o due per annata. Il Gabbianello trovasi anche lungo l’Adria- tico, e qualche volta sui laghi dell’Italia settentrionale e della Svizzera. Propagazione. Nidifica sul Basso Danubio e in altre parti dell'Europa orientale, ed anche sulle coste del Mar Baltico, e si stabilisce nelle basse lagune prossime al mare o ai grandi fiumi. Molti ne covano ancora negli stagni delle steppe della Russia orientale, ove il signor Martin li trovò a covare riuniti in grandi branchi, misti a coppie di Larus canus. Le sue uova son quasi sempre tre per nido, attondate, di color grigio-oliva- stro o giallastro o scuro-rossiccio, tutte asperse di macchie e di punti scuro-nerastri o scuro-ruggine. 4° Famiglia.— STERNIDEI. Becco più lungo della testa, leggermente e regolar- mente curvato in basso in tutta la sua esten-_ sione. Senza cera: le due mascelle appuntate. Narici aperte nel primo terzo del becco: angolo men- tale quasi nullo. Spigolo della sinfisi della mascella inferiore assai al- lungato, debolissimamente inclinato in alto. Tarsi irregolarmente scudettati, assai sottili. Diti quattro, il posteriore articolato poco sopra al li- vello degli anteriori. UCCELLI AQUATICI. 155 .Coda più o meno forcuta. Prima remigante la più lunga di tutte. Becco più lungo della testa, leggerissimamente voltato in basso, subtetragono alla base, compresso in cima. Mascella superiore quasi diritta, appuntata. Mascella inferiore quasi eguale alla superiore, anch’essa appuntata, quasi diritta, con l'angolo mentale appena visibile. Lingua terete, appuntata, bi- fida. Narici laterali, basilari, forate nella sostanza cornea del becco, posteriormente limitate da una piccola membrana, co- municanti insieme. Gambe piuttosto corte, con piccolo spazio nudo sopra il calcagno. Tarso subeguale al dito medio, poco compresso, irregolarmente scudettato. Diti quattro: i tre ante- riori uniti fra loro da una membrana, che in quasi tutte le specie riunisce intieramente le dita, in alcune giunge solo fino verso alla metà; il posteriore corto, articolato quasi allo stesso livello degli anteriori. Unghie piuttosto lunghe, più o meno ar- cuate, secondo le varie specie, appuntate. Coda più o meno forcuta : le timoniere esterne alcune volte lunghissime. Ali lun- ghe, strette: prima remigante la più lunga. Costumi. — Le Sterne o Rondini di mare abitano sempre sulle acque, tanto salate, quanto dolci; non si tuffano, e quasi mai stanno nuotando, ma volano per lo più a poca distanza dalla. superficie dell’ acqua, girando ora in una, ora in un’altra direzione, con volo lento e disadatto. Qualche volta si posano sull’acque, e, se a lor piace, possono un poco anche nuotare, avendo i piedi palmati; ma per il solito vi stanno immobili, e per poco tempo. Quando vogliono riposare si fermano sulla terra, ove prendono una curiosa positura, tenendo il corpo quasi perfettamente orizzontale, e la coda e le ali elevate. Camminano assai bene, e piuttosto velocemente. Si nutrono di piccoli pesci, di vermi o d’ insetti marini o lacustri, che esse stanno spiando nel continuo volare ed aggirarsi sul mare o sui laghi, e s'impadroniscono delle prede piombando loro impe- tuosamente addosso appena le veggono comparire alla super- ficie dell’acqua. Non solo vanno in branchi a cercar di che nutrirsi, ma vanno in branchi emigrando, ed in società de- pongono le uova. La maggior quantità si propaga nel Setten- 154 ORDINE SESTO. trione: ma ne covano diverse ancora in varie parti dell’ Eu- ropa temperata, come negl’immensi paduli dell’ Ungheria e nelle lagune d’Italia. Il loro nido o consiste in poche erbe rozzamente ammassate sulla riva del mare, o sulla mota de’ pa- duli, o sulle foglie di piante aquatiche, oppure ancora in una semplice buchetta fatta nella terra o nella rena. Questi nidi sono in tal quantità riuniti nello stesso luogo, che sovente l’uno con l’altro si toccano. Le uova sono in numero di quat- tro o di due o ancora d’un solo per ciascun nido, sempre co- perte d’una gran quantità di macchie. Le Rondini di mare sono soggette ad una doppia muta. Non vi è differenza nell’abito del maschio e della femmina d’una stessa età; ma notabilmente differisce la livrea de’ giovani da quella de’ vecchi, e l’abito d’inverno da quello d'estate. La massima parte delle specie che possediamo non si vedono nell’Italia media e meridionale che ai tempi dei loro due passi, cioè in primavera ed in au- tunno: la primavera è sempre quella che più ne abbonda. 29° Genere. — STERNA. Linn. Membrana interdigitale, che giunge fino all’ articola- zione della falange ungueale, debolmente incur- vata fra dito e dito. Colore delle parti inferiori del corpo più chiaro di quello delle superiori. Becco raramente più corto della testa. Ali sempre o più lunghe della coda o uguali. Coda mediocre o lunga, sempre più o meno formata. Unghia del dito medio robusta ed assai adunca. Costumi. — Vivono per il solito presso al mare all’ imboc- catura de’fiumi o sugli stagni. Il loro nutrimento consiste prin- cipalmente in piccoli pesci, molluschi, zoofiti, ec. Nidificano in società sulle spiagge o sulle isole deserte, ed il loro nido non consiste che in una leggiera escavazione fatta alla superficie del suolo. UCCELLI AQUATICI. 155 RONDINE DI MARE MAGGIORE. — STERNA CASFIA. Pallas. Becco rosso; piedi neri; coda poco forcuta. Adulti în abito perfetto d'inverno. Becco più lungo della te- sta, grosso, di color rosso acceso. Iride scuro-giallastra. Fronte e vertice bianchi. Occipite bianco e nero. Cervice, dorso, sca- polari e le cuopritrici delle ali cenerino-perlati. Lati della te- sta e del collo, gola, gozzo, petto, addome, fianchi e sottocoda, candidi. Remiganti cenerine. Timoniere cenerino-perlate. Coda più corta delle ali, poco forcuta. Piedi neri. Adulti in abito perfetto di nozze. Han tutto il pileo e tutta la nuca d’un bel color nero. Le penne di tutte le altre parti somigliano perfettamente a quelle della precedente livrea. * Nora. — Nel tempo della muta si trovano alcuni individui che hanno tutto il pileo e la nuca neri, ma coperti di macchie bianche. Rondine di mare maggiore, Sferna caspia, -Pallas Savi, Orn. Tosc., III, p. 96. . Sinonimia. — Sterna caspia, Pallas, Nov. Comm. Petrop. (1'769- 1770), XIV, p. 582. — Sterna tschagrava, Lepechin, Nov. Comm. Petrop. (1'769-1770), XIV, p. 500. — Sterna megarhynchos, Meyer et Wolf, Tasch. Deutsch. (1810), II, p. 457. — Thalasseus caspius, Boie, Isis (1822), p. 563. — Sterna caspia, Temm. Man., 2* parte (1820), p. 733, e 4° parte (1840), p. 454. — Hydroprogne caspia, Kaup. Nat. Syst. (1829), p. 94. — Sylochelidon caspia, Brehm, Handb. Nat. Vog. Deutsch. (1831), p. 770. — Sterna caspia, Degl. et Ger. (1867), II, p. 448. FIGURE. — Sig. Descript. de l’Égypte, I, p. 928 (in abito d’ inverno). — Gould, Birds of Eur., pl. 414. Nomi VOLGARI STRANIERI. — Franc. L’Hirondelle de mer Tsche- grave. Ingl. The caspian Tern. Ted. Die grosse oder Caspische Meer- schwalbe. | Dmensioni. — Lunghezza totale: 01, 525; apertura del becco, Om, 097; coda, 0%, 137; tarso, 0m, 039. Costumi. — Nei mari settentrionali ha sua patria questa Sterna gigantesca, ma essa trovasi ancora sul Mar Caspio, 1 Temminck, Man. d’Ornith., pag. 753. 156 ORDINE SESTO. nell’ Arcipelago e ne’ mari dell’ Egitto, come pure sui grandi laghi e sui fiumi dell’ Europa; fra noi è molto rara, ma qual. che volta vi comparisce. Difatto nel maggio del 1829 o 30, essendo nella Maremma Grossetana, una mattina m’ imbattei in due bellissimi individui adulti di questa specie, che stavan volando quietamente al disopra delle acque sottili di quella parte del grande Padule di Castiglion della Pescaia, detta il Marrucheto, posta non lungi dalla città di Grosseto. Di quella coppia uno ne abbattei; e quello conservasi tuttora nel Museo di questa Università. Secondo il Cara ed il Salvadori, non è rara in Sardegna. Propagazione. Nidifica abbondantemente nel Nord lungo le coste della Svezia, nelle isole di Shetland e di Ferde, sul- l'Isola di Sylt presso le coste dell’Holstein, ec. Le uova son grosse quanto quelle d’° Anatra, di color grigio-verdastro 0 giallastro, con punti e con piccole macchie nere, brune e grigio-cenerine. RONDINE DI MARE CODA-LUNGA. — STERNA PARADISEA. Briinn. Becco rosso fino alla punta; coda molto forcuta; ali eguali e più corte della coda; piedi rossi. Becco subeguale alla testa, rosso fino alla cima. Pileo e quasi tutta la cervice di color nero puro. Dorso, scapolari e cuopritrici delle ali color cenerino-perlato. Parti laterali della testa, del collo, gola, gozzo, cuopritrici inferiori delle ali, so- praccoda e sottocoda, bianco-nivei. Petto e addome bianchi, leggermente tinti di perlato. Remiganti primarie di color cene- rino-nerastro, con lo stelo e col margine interno bianchi; re- miganti secondarie del colore delle cuopritrici. Coda più lunga delle ali, molto forcuta. Timoniere bianche: la prima ha il mar- gine esterno cenerino-nero. Piedi rossi. Unghie nere. Rondine di mare coda-lunga, Sterna arctica, Temm. Savi, Orn. Tosc., II, p. 86. Simonmia. — Sterna paradisea, Briinn, Ornith. Bor. (1764), p. 46. — Sterna hirundo, Linn. S. N. (1766), I, p. 227. — Sterna macroura, Naum., Isis (1819). — Sterna arctica, Temm. Man., UCCELLI AQUATICI. 157 2° parte (1820), p. 742, e 4° parte (1840), p. 460. — Sterna argen- tata, Brehm, Beitr. zur Vog. (1820), III, p. 692. — Sterna Nitzschi, Kaup., Isis (1824), p. 153. — Sterna hirundo, Bp. GC. R. de l’Acad. des Sc. (1856), XLII, p. 772. — Sterna paradisea, Degl. et Ger, (1867), IL, p. 458. Ficure. — Gould, Birds of Eur., pl. 419. Nomi voLGARI STRANIERI. — Franc. L’Hirondelle de mer Arctique. Drwensioni. — Lunghezza totale (dall’ estremità del becco al- l'estremità delle timoniere medie): 0”, 292; apertura del becco, Om, 042; timoniere medie, 01, 067; timoniere esterne, 0", 184; tarso, 0%, 012. Costumi. — È propria del Cerchio artico in ambedue i continenti. Ogni anno ne calano verso il Sud, e dicesi che non pochi individui ne arrivino sulle coste settentrionali della Fran- cia. In Italia è assai rara. La prima l’ebbi nel maggio del 1823, | presa nelle vicinanze di Pisa, ela quale viaggiava in compagnia d’un branco di Rondini di mare. Propagazione. :Nidifica sulle spiagge del mare: partorisce | tre o quattro uova, con macchie grandi e piccole, il cui colore generalmente varia dal giallastro-ruggine al rossastro più o meno cupo. RONDINE DI MARE. — STERNA HIRUNDO. Linn. Becco rosso, con la punta nera; ali più lunghe o subeguali alla coda; coda molto forcuta; piedi rossi. Adulti. Becco poco più lungo della testa, rosso-carnicino alla base, nero in cima. Iride scura. Pileo e quasi tutta la cer- vice di color nero puro. Dorso, scapolari e cuopritrici delle ali color cenerino-perlato. Parti laterali della testa e del collo, gola, gozzo, cuopritrici inferiori delle ali, sopraccoda e sotto- coda, bianco-nivei. Petto e addome bianchi, leggermente tinti di perlato. Remiganti primarie di color cenerino-nerastro, con lo stelo e col margine interno bianchi; remiganti secondarie del colore delle cuopritrici. Coda eguale o poco più corta delle ali, molto forcuta. Timoniere bianche: la prima ha il margine esterno cenerino-nero. Piedi rossi. Unghie nere. Giovani dell’ anno avanti la muta d’autunno. Becco nero, 158 ORDINE SESTO. con la base aranciona. Iride scuro-nera. Fronte bianca. Vertice bianco, macchiettato di nero. Nuca ed occipite color nero-sbia- dito, con sottilissime strie trasverse bianche. Penne del dorso, scapolari e cuopritrici medie delle ali color cenerino-perlato alla base, con una fascia biancastro-sudicia in cima, ed una fascia nerastra avanti di questa. Gola, gozzo; lati del collo, petto, addome, fianchi, sottocoda e cuopritrici inferiori delle. ali, color bianco-candido. Remiganti primarie cenerino-scure, con lo stelo e colla metà interna bianchi; quelle prossime alle secondarie han lo stelo cenerino-bianco, ed un margine candido. Angolo delle ali bianco. Piccole cuopritrici delle ali cenerino- nerastre, marginate di biancastro. Coda forcuta. Timoniere ce- nerino-nerastre esternamente e verso la cima: stelo bianco. Piedi arancioni. Unghie nerastre. Rondine di mare, Sterna hirundo, Linn. Savi, Orn. Tosc., IL, ‘p. 85. Simonmia. — Sterna hirundo, Linn. S. N. (1766), I, p. 227. — Sterna fluviatilis, Naum., Isis (1820). — Sterna hirundo, Temm. Man., 2a parte (1820), p. 740, e 4% parte (1840), p. 450. — Hydro-. cecropis hirundo, Boie, Isis (1844), p.179. — Sterna marina, Eyton in I. E. Gray, Spec. Brit. Anim. Birds (1850), p. 266. — Sterna hirundo, Degl. et Ger. (1867), II, p. 456. Ficure. — Buff., PI. enl. 987. — Gould, Birds of Eur., pl. 417. — Sterna hirundo, Eugenio Bettoni, Uccelli che nidificano in Lom- bardia (1868-1870), vol. II, tav. 84. Noyi VOLGARI TOSCANI. — Mignattone, Anima di sbirro grossa (Pisano). Nomi voLGARI STRANIERI. — Franc. L’Hirondelle de mer Pierre- Garin. Ingl. The greater Tern. Ted. Die rothfiissiger Meerschwalbe. Dimensioni. — Lunghezza totale (dal becco fino all’ estremità - delle timoniere medie}: 0m, 292; timoniere esterne, 0m, 175; aper- tura del becco, 0", 045; tarso, 0", 025. Costumi. — Non si trova nel Pisano che nel maggio, men- tre passano le altre specie. Arriva in branchi; altre volte soli- taria, altre a coppie. Frequenta i paduli ed i fiumi. Propagazione. Nidifica in abbondanza nel Nord: nidifica anche nelle Lagune di Venezia, come ho saputo dal signor dot- tore Paiola. Le sue uova sono due o tre per nido; di colore UCCELLI AQUATICI. 159 cenerino-olivastro scuro, con molte macchie cenerognole o nericcie. RONDINE DI MARE ZAMPE-NERE. — STERNA ANGLICA. Montagu. Becco nero; piedi neri; coda poco forcuta. Adulti în abito perfetto d’inverno. Becco eguale alla testa, grosso. Iride scura. Fronte, pileo, cervice e tutte le parti infe- riori, candidi. Una macchia nera a mezzaluna fra l’ occhio ed il becco : dietro l’occhio una macchia dello stesso colore, subro- tonda. Dorso, ali e coda d’uno stesso colore cenerino-perlato: lungo lo stelo delle remiganti, e verso la loro punta, questo colore è più cupo, e mescolato di cenerino-nerastro. Piedi neri. * Adulti in abito perfetto di nozze. Becco nero. Pileo e cer- vice di color nero profondo. Lati della testa, gola, gozzo, lati del collo, petto, addome, fianchi e sottocoda, candidi. Dorso, scapolari, cuopritrici delle ali, remiganti e parte superiore delle timoniere color cenerino-perlato. Le timoniere sono di color ce- nerino-nerastro dal lato interno, verso la cima: il loro stelo è candido. Piedi neri. Giovani dell’anno. Becco scuro-nerastro verso la cima, giallastro alla base. Pileo bianco, con piccole macchie longitu- dinali. Dorso ed ali miste di grigio-scuro, di giallastro-chiaro e di cenerino-perlato. Parti inferiori candide. Remigafiti cene- rino-nerastre. Coda pochissimo forcuta. Timoniere cenerine, con la cima bianca. Piedi scuri. ? Rondine di mare zampe-nere, Sterna aranea, Wils. Savi, Orn. Tosc., III, p. 90. Sinonima. — Sterna anglica, Montagu, Ornith. Dict. Suppl. (1813). — Sterna aranea, Wils., Amer. Ornith. (1808-1844), VIII, p. 143, pl. 72, fis. 6. — Sterna anglica, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 744, e 4° parte (1840), p. 460. — Thalasseus anglicus, Boie, Isis (1822), p. 563. — Gelochelidon balthica et meridionalis, Brehm, Handb. Nat. Vòg. Deutsch. (1831), p. ‘772 e 774. — Laropis 1 Temminck, Man. d’Ornith., pag. 744. 2 Ibid., idem. 160 ORDINE SESTO. anglica, Wagl., Isis (1832). — Gelochelidon palustris, Macgill, Man. Nat. Hist. Orn. (1840), II, p. 237. — Gelochelidon anglica, Bp. B. of Eur. (1838), p. 64. — Sterna anglica, Degl. et Ger. (1867), II, p. 450. Ficure. — Savigny, Descript. de l’Égypte, pl. 9, fir.2. — Gould, Birds of Eur., pl. 416. NOMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. L’Hirondelle de mer Hansel. Ingl. The Gull billed Tern. Dimensioni. — Lunghezza totale: 0®, 359; timoniere esterne, Qnm, 124; apertura del becco, 0", 052; tarso, 0", 029. Costumi. — Al dir degli Autori, la patria di questa Sterna è l'Europa orientale, la Turchia, le sponde del Mar Nero, i grandi paduli dell’ Ungheria; ma trovasi ancora nel Nord- Ovest d’Europa, come nella Germania settentrionale, in Da- nimarca, ec. In Italia non è molto comune: rara può dirsi in Toscana, ove per il solito arriva nel maggio mista ai grandi branchi di Mignattini (Hydrochelidon fissipes). Propagazione. Depone le uova presso al mare o agli sta- gni salati: son queste giallastre macchiate di nero, di scuro o di celestino-turchiniccio; in ciascuna covata ne partorisce tre o quattro. BECCAPESCI. — STERNA CANTIACA. Gel. Becco nero, con la punta gialla; piedi neri; coda molto forcuta; ali più lunghe o eguali alla coda. Adulti in abito perfetto d’ inverno. Becco molto più lungo della testa, sottile, nero, con la punta gialla. Fronte bianca. Penne del vertice e dell’ occipite nere, con largo margine bianco. Penne della nuca, della regione auricolare e della parte po- steriore all'occhio lunghe, sottili ed appuntate, di color nero; alcune con sottilissimo margine bianco. Gote, gola, gozzo, base della cervice, lati del collo, petto, addome e fianchi, co- lor bianco-sericeo dolcemente cangiante in carnicino. Dorso, scapolari, cuopritrici delle ali e sopraccoda color cenerino- perlato. Remiganti cenerino-nerastre, con lo stelo e col mar- sine interno bianchi. Coda forcuta, bianca. Piedi neri, con la punta gialla. Abito perfetto di nozze. Becco nero, con la punta gialla. UCCELLI AQUATICI. 161 Pileo e nuca color nero puro. Una striscia bianca sopra ciascun lato della base della mascella superiore. Base della cervice, lati del collo e della testa, gola, gozzo, petto, fianchi, addome e sottocoda, color bianco-sericeo dolcemente cangiante in ro- seo. Dorso, scapolari, cuopritrici delle ali e sopraccoda color cenerino-perlato. Remiganti cenerino-nerastre, con lo stelo e col margine interno bianchi. Coda forcuta, bianca. Piedi neri, con la pianta gialla. Giovani. Becco nero-livido, con punta gialla. Fronte bianca. Pileo, occipite, regione postorbitale vestita di penne nere, con sottil margine candido. Penne della schiena, cuopritrici delle ali e scapolari marginate di nerastro, poi di bianco-gialliccio. Timoniere bianco-cenerine nella parte inferiore, nerastre in cima, con la punta bianca. Remiganti cenerino-nere, margi- nate di bianco verso la cima. Beccapesci, Sterna cantiaca, Gmel. Savi, Orn. Tosc., II, p. 87. Sinonimia. — Sterna cantiaca et striata, Gmel. S. N. (1788), I, p. 606 e 609. — Sterna Boysî, Lath. Ind. (1790), II, p.806. — Sterna columbina, Schranck, Faun. Boica (1798), p. 252. — Sterna noevia, Rew., Hist. Brit. B. (1804), II, p. 207.— Sterna canescens, Meyer et Wolf., Tasch. Deutsch. (1810), II, p. 458. — Sterna cantiaca, Temm. Man., 2* parte (1820), p. '735, e 4 parte (1840), p. 454. — Thalas- seus cantiacus, Boie, Isis (1822), p. 563. — Sferna Bergii, Reichenb. (nec. Lichst.).. — Sterna cantiaca, Degl. et Ger. (1867), II, p. 482. Figure. — Gould, Birds of Eur., pl. 415. Nomi VOLGARI TOSCANI. — Beccapesci (Pisano). Nomi voLGARI STRANIERI. — Franc. Hirondelle de mer Geagere Ingl. TheLandwich Tern. Ted. Die weissgraue Meerseshwalbe. Dimensioni. — Lunghezza totale: 0", 398; timoniere esterne, Om, 175; apertura del becco, 0%, 071; tarso, 0%, 029. Costumi. — Specie piuttosto rara, che gapitfa a quando a quando nel nraggio,/ne' luoghi paludosi flelle vicinanze di Pisa. Essa viene di solito Uhita a’grandi brafchl o ue specie d’ Hydrochelido dre e\ Totanus\Il maggior numefo degl’ in- mostrano, sono\adulfitt abito |perfetto. Nel Î 162 ORDINE SESTO. ne apparvero sul Porto di quella città. Anzi in quel tempo il sullodato Professore ebbe occasione di fare sulla Sterna can- tiaca una curiosa osservazione, che ha registrata nel suo Ca- talogo. Qui la riporto, copiando le sue stesse parole: « Sulla fine » dell'ottobre 1827, un buon numero di questa specie fu os- » servato nel Porto, volando di un rapidissimo volo, e spesso » voltandosi per l’aria in modo da fare un capitombolo, e poi » arrestandosi un momento, dirigersi a perpendicolo, e tuffarsi > nell’acqua, a guisa e colla celerità di un dardo, immergersi » assai profondamente, prendere un pesciolino, e ritornare » fuori della stessa, come se non avessero cessato di sospen- » dersi nell'aria col loro volo. Ne ho uccise molte, fra le quali » una sorpresa dal piombo, mentre sortiva dal fluido, ed era » così asciutta, come se nonl’avesse mai toccato. La loro com- » parsa fra noi, ed in tal numero, è rarissima. »‘ Propagazione. Nidifica in grandissime società nei paesi set- tentrionali, sulle rive del mare, o sui prati che ne sono vi- cini, o sulle isole deserte. Il Boie racconta che nell’ Isola di Norder6g sulla costa occidentale del Mar Baltico si riuniscono a covare molte migliaia di coppie di questi uccelli, i quali tro- vano il loro nutrimento percorrendo le vicine contrade in ogni direzione. Sono in tanta quantità in quel luogo, che i marinari, passando a tre miglia di distanza, ne vedono tutte le rive bian- cheggianti: e quando queste Sterne vogliono prendere il volo, bisogna che le une con le altre si urtino. Le uova son così fitte, che è difficile posare i piedi senza stiacciarne. Sono queste uova di colore bianco-giallastro, o giallo più o meno cupo, coperte di macchie scuro-rossiccie, o grigio-cenerine; ma la grandezza e la disposizione di queste macchie variano all’infinito. RONDINE DI MARE ZAMPE-GIALLE. — STERNA DOUGALLII. Montagu. Becco nero; l’apice delle due mascelle color di corno; piedi gialli; coda molto forcuta, più lunga delle ali. Adulti in abito di nozze. Becco nero, eguale o più lungo della testa, piuttosto sottile. Pileo e cervice di color nero puro. 1 Calvi, Catalogo d’ Ornitologia di Genova, pag. 84. ? Schinz, Hist. Natur. des nids, ete., pag. 17. UCCELLI AQUATICI. 163 Dorso, scapolari e cuopritrici delle ali di color cenerino=perlato. Lati del collo, gola, gozzo, petto, addome, fianchi, angolo del- .l’ale e coda, di color bianco-candido. Remiganti primarie cene- rino-nerastre, col margine interno e con lo stelo candidi: le se- condarie cenerino-chiare, con l'estremità marginata di bianco. Coda molto forcuta, in modo chele timoniere esterne oltrepas- sano la cima delle ali piegate, da sei a sette centimetri. Piedi gialli. Unghie nere. Rondine di mare zampe-gialle, Sterna Macdougalli, Montagu Savi, Orn. Tosc., III, p. 93. i Sinonma. — Sterna Dougalliî, Montagu, Ornith. Dict. Suppl. (1813). — Sterna Dougallii, Temm. Man., 2* parte (1820), p. 738, e 4° parte (1840), p. 457. — Talassea Dougallii, Kaup. Nat. Syst. (1829), p. 97. — Sterna paradisea, Keys. et Blas. Wirbelth. (1840), p. 97. — Sterna Macdougalli, Magill, Man. Nat. Hist. Orn. (1840), II, p. 233. — Hydrocecrops Dougallii, Boie, Isis (1844), p. 179. — Sterna Dougalliî, Degl. et Ger. (1867), II, p. 459. Figure. — Gould, Birds of Eur., pl. 418. — Vieill., Gal. Des Ois., pl. 290. NoMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. L’Hirondelle de mer Dou- gall ou Rosee. Ingl. The Roseate& Tern. Ted. Die Dougallische Meer- schwalbe. Dmensioni. — Lunghezza totale (dall’ estremità del becco ai- l’estremità delle timoniere medie): 0%, 272; timoniere medie, 0”, 074; apertura del becco, 0%, 048; tarso, 0”, 019. Costumi. — Abbonda sulle coste dell’ Inghilterra e della Scozia, si treva anche in Norvegia. Non di rado, in que’ paesi vata in Toscana; n individuo, il giugno del sue uova sono similissime a quelle-della Sferna arctica, ma il x. 2 fondo del colore è meno verdastro. 1 Calvi, Catalogo d° Ornitologia di Genova, pag. 84. 2 Schinz, Mist. Natur. des nids, etc., pag. 19. 164: ORDINE SESTO. FRATICELLO. — STERNA MINUTA. Linn. Becco giallo, nero in cima; piedi gialli; coda molto forcuta. Adulti in tutte le stagioni. Becco poco più lungo della testa, piuttosto sottile, giallo, con la punta nera. Iride nera. Fronte bianca. Una fascia nera va dall'apertura d’una narice all’oc- chio, corrispondente. Vertice e cervice neri. Dorso, scapolari ‘e cuopritrici delle ali cenerino-perlati. La prima e la seconda remigante son nere, con lo stelo nero e col margine interno bian- castro: le altre remiganti son cenerine. Gola, gozzo, lati del collo, petto, fianchi, addome e sottocoda, d’ un bianco-sericeo. Sopraccoda e timoniere bianche, con leggiera sfumatura per- lata. La coda è molto forcuta, ma più corta delle ali. Piedi gialli. Unghie nere. su Giovani avanti la prima muta d’ autunno. Fronte bianco- giallastra. Vertice, occipite e cervice di color bruno, con delle “strie nerastre: una macchia nerastra avanti e dietro l’ occhio. — Dorso-ed ali di colore ' scuriccio-giallastro: tutte le penne di queste parti son marginate di cenerino-nerastro, ed hanno lo stelo dello stesso colore. Timoniere e remiganti terminate di bianco-giallastro. : / xv ni) dC Fraticello, Sterna minuta, Linn. Savi, Orn. Tosc., III, p. 94. Sinonimia. — Sferna minuta, Linn. S. N. (17766), I, p. 228. — Sterna minor, Briss. Ornith. (1760), VI, p: 206. — Sferna metopo- leucos, S. G. Gmel., Nov. Comm. Petrop. (1770-1771), XV, p. 475. — Sterna minuta, Temm. Man., 2° parte (1820), p. ‘752, e 4® parte © (1840), p. 464. — Sternula minuta, Boie, Isis (1822), p. 564. — Ster- nula pomarina, Brehm, Handb. Nat. Vog.: Deutsch. (1834), p. 794. — Sterna antarctica, Forster, Descript. Auim. (1844), p. 107. — Sterna minuta, Degl. et Ger. (1867), II, p. 461. Figure. — Buff., PI. enl. 996, sotto il nome di Petite Hirondelle de mer. — Gould, Birds of Eur., pl. 420. NOMI VOLGARI TOSCANI. — Monachina, Mignattino (Pisano). NOMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. La petite Hirondelle de mer. Ingl. The Messer Tern. Ted. Die kleine Meerschwalbe. \ Dmensioni. — Lunghezza totale: 0", 213; apertura del becco, Om, 042; coda, 0%, 079; tarso, 0%, 017. UCCELLI AQUATICI. 165 Costumi. — Questi eraziosi uccelletti non arrivano da noi che già adulti. Il loro passo non è costante, giacchè in alcuni anni non se ne vede neppure un individuo, in altri ne arrivano bran- chi innumerevoli. si trattengono pochi giorni. Restano sempre prossimi al mare. Propagazione. Nidificano in abbondanza sulle coi setten- trionali della Francia e dell'Olanda. Alcuni covano anche nelle Lagune venete, come mi è stato comunicato dal signor dottor Paiola. Fanno il nido insieme con la Sterna nigra, e le loro uova son grosse quanto quelle d’un Merlo, avendo un fondo bianco-verdognolo, con molte macchie scure e cenerine. Caccia. Se ne prendono molti, e con assai facilità, tendendo loro nel modo stesso che ai Mignattini. * STERNA INDIANA. — STERNA FULIGINOSA. Gmel. Becco nero; piedi neri; coda forcuta, più corta delle ali; pileo e redini di color nero-morato; una fascia che cinge la fronte e giunge sotto l’ano e tutte lé parti inferiori, color candido-sericeo, n Nora. — Non‘avendo potuto procurarmi di questa specie in- dividui ben conservati e di varie livree per poterla descrivere in questo libro, ho dovuto formare I’ esposta frase, il meglio che potei, prevalendomi delle descrizioni che ne dà il Degland nella sua Or- nitologia. Spero per” altro averne in seguito ‘alcuni buoni individui, ced allora riempirò questa lacuna. © SINONIMIA. — Sterna serrata, T R. Forst. i (1770), I, p. 443. — Sterna fuliginosa, Gmel. S. N ./(1768), I, p. 605. — Sii infu- ‘© scata, Lichst., Doubl. Zool. Mus. (1823), p. 81. — Halyplana fuligi- ‘ nosa, Wagl., Li (1832). — Sterna fuliginosa, Degl. et Ger. (1867), II, p. 462. ; Ficure. — Schleg., Faun. Iap., pl. 89. PRA Nomi VOLGARI STRANIERI. — Franc. Sterne fuligineuse. #° Dimensioni. — Lunghezza totale: 0m, 37 a 0, 38, Costumi. — Trovasi nel grande Oceano Atlantico e nei mari delle Indie Orientali. L'individuo conservato in questo Museo (un giovane) proviene dalla Cocincina. Scrivesi che una gran quantità si propaga sull’Isola dell’ Ascensione. Qualche ) N 166 ORDINE SESTO. volta, ma raramente, si è fatta vedere in Europa: e due anni fa, secondo le notizie avute dal professor Salvadori, un bel- l’ individuo ne fu preso in Piemonte. *STERNA DEL RUPPEL.— STERNA AFFINIS. Epp. Becco giallo-acceso, il doppio più lungo del tarso ; coda forcuta, più corta delle ali; piedi neri. Becco giallo. Fronte , vertice ed occipite nero-morati (in estate), o fronte e metà anteriore del vertice bianche, punteg- giate di nero (in inverno). Nuca, parti inferiori del corpo, an- teriori e laterali del collo, e gote, bianco-argentine. Dorso e cuo- pritrici superiori delle ali cenerino-perlate. Timoniere esterne marginate di bianco. Remiganti cenerino-chiare vellutate: sulle barbe interne marginate esse pure di bianco. Piedi neri. ‘ Sinonimia. — Sterna affinis, Riipp., Atlas zu Reise N.Afr.(1826), p. 23. — Sterna maxuriensis, Ehrenb., Naturg. Reis. (1828). — Sterna affinis, Temm. Man., 4° parte (1840), p. 454. — Thalasseus affinis, Bp. Cat. Parzud. (1856), p. 12. — Sterna affinis, Degl. et Ger. (1867), II, p. 454. Ficure. — Riipp., Atlas, pl. 14. Sgr seri i NoNI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Sterne rayeuse. " Dimensioni. — Lunghezza totale: da 0", 38 a 0", 39; tarso, Om, 025. Costumi. — Secondo i signori Degland e Temminck, incon: trasi nell’ Arcipelago greco, sul Bosforo, nel Danubio, sulle rive del Mar Caspio, non che nel Mar Rosso e nelle Indie. Non so che fino ad ora sia stato veduto in Italia. * STERNA BERGII. Lichst. Becco giallastro nella metà anteriore; verdastro o nerastro alla base; coda forcuta, subeguale alle ali; piedi neri. * Becco verdastro o nerastro verso la base, giallastro verso la punta. Iride scuro-cupa. Fronte bianca. Vertice ed occipite 1 Degland e Temminck. ? Degland, Ornith. Europ., tomo II, pag. 455. UCCELLI AQUATICI. 167 di color nero-morato (abito d’ estate): le penne dell’ occipite son lunghe. Parti superiori del corpo e del sopraccoda color cenerino-perlato intenso. Remiganti dello stesso - colore, ma con: lo stelo bianco. Timoniere cenerine superiormente, bian- che inferiormente: tutte le altre penne candido-sericee. ‘ SINONIMIA. — Sterna Bergii, Lichst. (nec. Reichenb), Doubl. Zool. Mus. (1823), p. 80. — Sterna velox, Ripp., Atlas zu Reise N. Afr. (1826), p.21.— Sterna longirostris, Less., Tr. d’Ornith. (1831), p. 623. Thalasseus velox, Bp. Cat. Parzud. (1856), p. 12. — Pelecanopus ve- lox et Berg, Bp. GC. R. de l’Acad. des Sc. (1856), XLII, p. 772. — Sterna Bergii, Degl. et Ger. (1867), II, p. 455. Ficure. — Riipp., Atlas, pl. 13. NOMI VOLGARI STRANIERI, — Franc. Sterne de Berge. DimensIonI. — Lunghezza totale: 0%, 48; tarso, 0%, 030. Costumi. — Vive sulle coste meridionali ed orientali del- l’ Affrica, ed inoltrandosi nel Mar Rosso, dicono il Temminck ed il Degland, si fa vedere ancora presso le Isole dell’ Arcipe- lago greco e del Mediterraneo. 30° Genere. — HYDROCHELIDON. Boie. Membrana interdigitale che giunge solo all’ articola- zione della terza falange. Colore delle parti inferiori del corpo più cupo di quello delle superiori. Becco più corto della testa. Ali assai più lunghe della co- da. Coda mediocre e poco forcuta. Unghia del dito medio poco curvata, assai sottile. I Costumi. — Vivono in grandi branchi sui paduli, sugli stagni e sui fiumi. Il loro nutrimento si forma essenzialmente d’insetti aquatici. Il loro nido è galleggiante, formandosi di avanzi vegetali che trovansi raccolti alla superficie dell’acqua; che bagna le sponde de’ paduli e degli stagni. 1 Degland, Ornith. Europ., tomo II, pag. 455. 168 ORDINE SESTO. MIGNATTINO. — HYDROCHELIDON FISSIPES. G. R. Gray ex Linn. Becco nero; piedi scuro-neri; coda quasi troncata; ali più lunghe della coda. Adulti in abito perfetto d’ inverno. Becco nero. Iride scura. Vertice, occipite e cervice color nero intenso. Dorso e soprac- coda di color cenerino-piombato. Fronte, gote, gola e gozzo, bianco-candidi. Petto, addome e fianchi, nerastro-cenerini. Sottocoda candido. Timoniere piombato-cenerine. Remiganti color cenerino-piombato ; le due prime hanno il margine in- terno bianco. Piedi color nero-scuro. ‘ Abito perfetto di nozze. Becco nero. Iride scuro-nera. Testa e cervice di color nero intenso: tutte le altre parti su- periori color cenerino-piombato. Gola, gozzo, petto, fianchi ed addome color cenerino. Sottocoda bianco. Ali cenerine. Remiganti cenerino-nere, vellutate da una sottil peluria cene- rino-perlata: stelo bianco. Cuopritrici inferiori delle ali bianco- perlate. Coda mediocremente forcuta. Timoniere dello stesso colore delle remiganti. Piedi nero-scuri. Membrane interdigi- tali moltissimo scavate: l’interna arriva poco più oltre della prima falange. Giovani avanti la muta d’ autunno. Becco nero. Fronte, margini superiore e posteriore dell’ occhio, gote, gola, goz- zo, lati del collo, un collare che cinge la base della cervice, parte media del petto, addome, fianchi, sottocoda e cuopri- trici inferiori delle ali, bianco-candidi. Vertice, occipite, nuca, regione delle tempie e delle orecchie color nero-sudicio. Penne della schiena, de’ lati del petto, e scapolari, color scuro- sudicio cenerino, marginate di biancastro-sudicio. Groppone colorito come la schiena, ma un poco più chiaro. Penne del sopraccoda cenerine, con margine bianco-perlato. Cuopritrici delle ali cenerino-sudicio, con margine bianco-sudicio. Remi- santi cenerino-nere, vellutate da sottil peluria cenerino-perlata. Coda mediocremente forcuta. Timoniere dello stesso colore delle remiganti. Piedi scuriccio-nerastri chiari. Unghie nere. 1 Temminck, Man. d’Ornith., pag. 749. UCCELLI AQUATICI. 169 Mignattino, Sterna nîgra, Linn. Savi, Orn. Tosc., III, p. 79. Sinonmia. — Sterna fissipes, Linn. S. N. (1766), I, p. 228. — Sterna nigra et naevia, Briss. Ornith. (1760), VI, p. 211-216 (gio- vane). — Sterna nigra, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 749, e 4° parte (1840), p. 644. — Hydrochelidon nigra, Boie, Isis (1822), p. 563. — Viralva nigra, Steph. in Shaw., Gen. Zool. (I 825), XIII, p. 167. — Hidrochelidon nigricans et obscura, Brehm, Handb. Nat. Vog. Deutsch. (1831), p. '794-795..— Hydrochelidon fissipes, G. R. Gray, Gen. of B. (1844-1849), III, p. 660. — Hydrochelidon fissi- pes, Degl. et Ger. (1867), II, p. 465. Ficure. — Buft., PI. enl. 333, adulto, sotto il nome di Hiron- delle de mer, appelée l’Epouvantail; 924, giovane, sotto il nome di Guifette. Nomi voLGARI TOSCANI. — Anima di Sbirro, Mignattino (Pisano). Anima di Guardia (Vecchiano). Cazzalbagio (Bientinese). NoMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Hirondelle de mer Noire, ou Epouvantail. Ingl. The black Tern. Ted. Die schwarze Meerschwalbe. Dimensioni. — Lunghezza totale: 0©, 233; apertura del becco, 0%, 034; coda, 0%, 077; tarso, 0%, 117. Costumi. — In due diversi tempi dell’ anno arrivano 1 Mignattini fra noi in quantità così grande, che tutte le acque dolci, particolarmente delle pianure summarine, ne sono rico- perte. Quei tempi sono il maggio e l’ agosto. Nel maggio ven- sono dal Mezzogiorno, vestiti dell’ abito di nozze; nell’ ago- sto arrivano dal Settentrione, con la livrea di gioventù. E per quanto mai grande sia il lor numero in quei tempi, passati pochi giorni spariscono, e neppure un individuo se ne vede prima del prossimo ripasso. Io non ne ho trovato mai nessuno | che avesse la livrea perfetta d’ inverno, e perciò ho dovuto co- piare la qui sopra riferita descrizione che ne dà il Temminck: ma nell’ autunno del 1824 un individuo ne uccisi sul fiume Arno, che quasi tutta l’ avea rivestita, e solo ancora fra le penne cenerine dell’ addome qualcuna gliene rimaneva delle bianche appartenenti alla livrea di gioventù. Nei tempi del passo, come ho detto, tutti gli stagni , tutti i fossi ed i fiumi non molto lontani dal mare ne sono ripieni. Anche in quella porzione dell’ Arno che divide la città di Pisa, molte se ne ve- dono scendere e risalire il fiume, con quel volo irregolare e pesante, ad ogni momento soffermandosi e precipitando sul- l’acque a prendere i piccoli pesci e gl’insetti. La loro voce 00 200 170 ORDINE SESTO. a è stridula, e simile al romore che produce una carrucola di le- gno girante arida sopra un pernio troppo grosso. Propagazione. Segue nel Nord. Secondo ciò che mi ha. co- municato il dottoè Paiola, anche nelle Lagune venete. Ne’ luo- ghi paludosi, ove le foglie di Nînfea fanno un piano sull'acqua, ‘o ne’ luoghi, ove radici, foglie e ramoscelli galleggianti for- mano un piano di tal solidità da sostenerle, essi vi fabbri- cano una gran quantità di nidi così vicini gli uni agli altri, che quasi si toccano. Le uova sono della erossezza di quelle delle Quaglie, e presso a poco dello stesso colore. In ogni nido se ne trovano due o quattro. Caccia. La carne del Mignattino è sicuramente ‘una delle peggiori: nonostante tutte le volte che i loro branchi arrivano sopra i nostri paduli, più e più diecine di cacciatori sono occu- pati a tender loro insidie. La caccia si fa ordinariamente con le reti aperte, tese sul margine de’laghi e degli stagni ne’ po- sti solo bagnati, e dove sono erbe rotte e marcite. Il cacciatore si nasconde, al termine del traito, in un piccolo casoltto, dopo che ha posto accanto alle reti delle stampe di Mignattini. Quei che volano, vedendo i richiami, e credendo che là vi sia un luogo buono per riposarsi, si fermano a quegli accanto, e ben presto la piazza e le reti ne son ricoperte. Trenta e quaranta ne restano in un.sol tiro. A sacchi nel maggio son portati i Me gnattini sul nostro mercato; e quasi tutti senza le ali; giacchè, pesando queste molto, ed a peso essendo valutata la gabella che deggion pagare per l'introduzione in città, senza una tale avvertenza la gabella sarebbe quasi eguale al valore degli uc- celli. Adopransi le ali, in alcuni luoghi del Pisano e del Luc» chese, per concime, particolarmente per gli ulivi. Il valorè or- dinario di un mazzo di Mignattini, cioè di quattro, è da sette a dieci centesimi. Molti ne sono ancora portati a vendere vivi. > Un numero grandissimo di ragazzi ne comprano per avere il pia- cere di vederli volare, dopo che li legarono con un filo; e, con la sconsigliatezza propria a quell’età, non pensano ai terribili patimenti della fame che fanno-involontariamente soffrire a que- gli uccelli, e che ben presto, con loro gran dispiacere, li uc-, cide. Ma non pochi ancora, dotati di un cuore che all'uomo civile non si conviene, per il piacere barbaro di vedere un ani- male penare si dilettano a tormentarli in più modi, ora con UCCELLI AQUATICI, {71 ‘obbligarli a gol attaccati ad un cartoccio di carta, ora la- sciandoli prendere la fuga dopo che appesero al ior corpo un fuoco d’artifizio che s’incendia, e li uccide, quando, volando per l’aria, credono d’avere riacquistata la libertà. MIGNATTINO ZAMPE-ROSSE. — HYDROCHELIDON NIGRA. G. R. Gray. Becco nero; piedi rossi; coda quasi troncata ; ali più lunghe della coda. Adulti în abito perfetto d’ estate. Becco subeguale alla testa, bruno-nero. Iride nero-castagna. Testa, collo, petto, addome, fianchi e cuopritrici inferiori delle ali, neri. Dorso e scapolari di color cenerino-nero, che insensibilmente si unisce col nero del collo. Piccole cuopritrici delle ali, sopraccoda e sottocoda, candidi. Grandi cuopritrici delle ali cenerine. Remiganti secon- darie cenerino-cupe. Remiganti primarie: le due esterne ce- nerino-nerastre, con macchia bislunga bianca sul margine in- terno; le altre di color cenerino-perlato: tutte han lo stelo bianco. Coda poco o punto forcuta. Piedi color di minio. Unghie ‘ nere. Membrana interdigitale molto incavata: quella che uni- sce il dito interno col medio non oltrepassa la prima falange. Nota. — Insieme con gl’ individui vestiti della sopradescritta livrea, altri ne compariscono che hanno il bianco delle ali più ten- dente al cenerino. Le timoniere, particolarmente le medie, anch'esse colorite di cenerino, e solo le piccole e medie cuopritrici inferiori delle ali nere. Nella primavera del 182% ne trovai un individuo che aveva la testa, il collo, il petto, l'addome e le piccole cuopritrici delle ali di color bianco e nero. Nel dorso, nelle\ali e nella coda somi- gliava gl’individui qui sopradescritti.' s sa Migntiino zampe-rosse, Sterna leucoptera, Temm. Savi, Orn.o Tosc., III, p. 83. 7 Sivonmma. — Sterna nigra et naevia, Linn. (nec Briss.), S. N. (1766), I, p. 227. — Sterna leucoptera, Meisn. et Schinz, Vòg. der Schweiz (1815), p. 264. — Stferna leucoptera, Temm. Mi 2° parte (1820), p. 747, e 4° parte (1840), p. 463. — Sterna fissipes, Pall. (nec Linn.), Zoogr. (1814-1834), II, p. 398. — Hydrochelidon leucoptera, 172 ORDINE SESTO. Boie, Isis (1822), p. 563. — Viralva leucoptera, Steph. in Shaw., Gen. Zool. (1825), XII, p. 170. — Hydrochelidon nigra, G. R. Gray, Gen. of B. (1844-1849), III, p. 660. — Hydrochelidon nigra, Degl.. et Ger. (1867), II, p. 466. Ficure. — Gould, Birds of Eur., pl. 423. Nomi voLGARI STRANIERI. — Franc. Hirondelle de mer Leucoptere. Ted. Die weisschwinglichle Meerschwalbe. DimensIONI. — Lunghezza totale: 0%, 223; apertura del becco, 0%, 029; coda, 0%, 067; tarso, 0”, 019. Costumi. — Sono gli stessi di quelli della Sterna nigra. Ar- riva da noi in primavera, verso la fine del passo della prece- dente specie. In autunno non se ne vede nessun individuo; mentre in primavera, dopo il Mignattino, è la specie più co- mune. Propagazione. Non sì conosce. Caccia. Se ne prendono molte con le reti aperte nel me- desimo modo, e nelle stesse tese, che si fanno ai Mignattini. RONDINE DI MARE PIOMBATA. — HYDROCHELIDON HYBRIDA. G. kE. Gray. Becco rosso; piedi rossi; coda poco forcuta; ali molto più lunghe della coda. Adulti in abito perfetto d'inverno. Becco color rosso-lacca molto cupo. Iride nera. Pileo, lati della testa, cervice, gola, gozzo, lati del collo, petto, addome e sottocoda, bianco-can- didi. Dietro gli occhi vi ha una macchia nera. Dorso, scapo- lari, cuopritrici delle ali, remiganti, sopraccoda e timoniere, color grigio-cenerino. Piedi color rosso-lacca molto cupo. * Adulti in abito perfetto di nozze. Becco eguale alla testa, assai grosso alla base, di color rosso-acceso. Iride bruno-nera. Pileo e nuca di color nero puro: il rimanente della cervice, il dorso, le scapolari, il sopraccoda, le timoniere, il gozzo, i lati del collo e del petto, di color cenerino-piombato: questo colore calando sull’addome e sui fianchi diviene molto più cupo e quasi nero. Gola, lati della testa, cuopritrici inferiori delle ali, sottocoda, base delle timoniere, e stelo delle remiganti, bianco- ! Temminck, Man. d’Ornith., pag. 746. UCCELLI AQUATICI. 173 nivei. Remiganti cenerino-cupe: le primarie hanno una lunga macchia bianca appuntata sulla base del margine interno. Coda più corta delle ali, pochissimo forcuta. Piedi rossi. Unghie nere. Giovani dell’ anno. Becco scuro, con la base rossastra. Pi- leo bianco-giallastro, macchiato di scuro-nerastro. Nuca, re- sione postorbitale e l’ auricolare di color cenerino-nerastro. Penne del dorso, le scapolari e le secondarie delle ali scuro- nerastre nel mezzo, marginate e terminate di color isabella. Le remiganti e le timoniere han la parte esterna cenerino- nerastra: le timoniere sono bianche in cima. Piedi color di carne. ‘ Rondine di mare piombata, Stferna leucopareia, Natterer Savi, Orn. Tosc., III, p. 92. Sinonima. — Sterna hybrida, Pall. Zoogr. (1811-1834), II, p. 338. — Sterna leucopareia, Natterer in Temm., Man., 2* parte (1820), p. 746, e 4 parte (1840), p. 463. — Viralva leucopareia, Steph. in Shaw., Gen. Zool. (1825), III, p. 171. — Sterna Delamottei, Vieill. Faun. Franc. (1828), p. 402. — Pelodes leucopareia, Kaup. Nat. Syst. (1829), p. 107. — Hydrochelidon hybrida, G. R. Gray, Gen. of B. (1844-1849), III, p. 660. — Hydrochelidon hybrida, Degl. et Ger. (1867), II, p. 468. Ficure. — Gould, Birds of Eur., pl. 424. NOMI VOLGARI STRANIERI. -— io Hirondelle de mer Moustach,/ Keo rr Dmensioni. — Lunghezza totale: 0%, 225; apertura del becco, 0%, 049; coda, 0”, 088; tarso, 0", 0921. Costumi. — È una specie piuttosto rara in Toscana. Ar- riva mescolata ne’ branchi dei Mignattini. Dicono gli Autori che sia molto comune negli stagni dell’ Ungheria e della Dalmazia. Propagazione. Non si conosce. QUARTA TRIBÙ. I TUFFATORI. — PIGOPODA. Becco non seghettato, a margini taglienti. Ali brevi, strette. 1 Temminck, Mar, d’Ornith., pag. 746. 174 ORDINE SESTO. Diti quattro o tre, per la mancanza del pollice; gli an- teriori tutti riuniti fra loro da una membrana, 0 muniti sui lati da larghe marginature lobate : pol- lice, quando esiste, esso pure marginato, lobato. Coda corta, o con timoniere resistenti, o senza vere timoniere. Costumi. — Sono compresi in questa tribù gli uccelli che meglio degli altri san nuotare e tuffarsi. Essi non si scostano dall'acqua che neltempo delle cove, ed anche allora per poco tempo. Son tutti abitatori de’ climi settentrionali, donde alcuni accidentalmente, altri periodicamente, emigrano verso il Mez- zogiorno. 1° Famiglia. — SVASSI. Popicipet. Becco subconico, appuntato. Redini nude. Gola senza penne. Tarsi molto compressi. Diti quattro: i tre anteriori latamente lobati , l esterno più lungo del medio. Coda nulla. 31° Genere. — PODICEPS. Lath. Becco subeguale alla testa, diritto o debolmente ri- volto in alto, subcompresso, appuntato. Mascelle con margine intiero, e con l'apice non adunco. Lingua mediocre, stretta, appuntata, divisa in cima. Redini nude. Narici aperte verso la metà del becco, bislunghe, semichiuse da una membrana nuda. (rambe cortissime, impiantate nella parte posteriore UCCELLI AQUATICI. 175 del corpo, l’ una molto vicina all’ altra, quasi in- tieramente vestite di penne. Tarso subeguale al dito medio, estremamente com- presso, scudettato. Diti quattro: l'esterno più lungo di tutti gli altri, tutti muniti d’ una dilatazione coriacea; gli ante- riori riuniti alla base. Unghie depresse, larghe, troncate. Coda nulla. — Ali piccole, strette: le tre prime remiganti subeguali, e le più lunghe. Costumi. — Questi uccelli, a causa della forma delle zampe, della situazione di esse all'estremità posteriore del corpo, e dell’esser tanto l’una all'altra approssimate, sono pochissimo adattati a camminare; perciò raramente si posano sulla terra asciutta, e quando ciò accade, non stanno in piedi che tenendo il corpo a piombo, e non camminano che strascicandosi sul terreno. Anche nel volo sono poco abili, avendo le ali piccole e strette, perciò o non si muovono da que’ paduli ove son nati, o emigrando seguon sempre le direzioni de’ fiumi o la riva del mare, onde aver così un luogo, ove potersiriposare ogni qual- volta a lor piaccia. Ma la natura ha in essi compensato que- sti difetti col dar loro una grande abilità per nuotare. Tutte le penne che li vestono son folte, resistenti, continuamente un- tuose, ed avendo alla lor base una calugine abbondante, fan sì che questi uccelli possono stare lunghissimamente nell’acqua senza correr rischio che la pelle loro si bagni, nè di sentire in- «comodo dal freddo. Le zampe, per la loro situazione e per la dilatazione del margine de’ diti, servono mirabilmente da remi, non solo quando essi navigano alla superficie dell’acqua, ma an- cora quando in questa s° immergono. E per il modo di confor- mazione de’loro organi circolatorii e respiratorii, potendo so- spendere impunemente per un certo tempo la respirazione, essi stan sott'acqua non poco, e vi percorrono delle distanze assai grandi. Il loro cibo consiste in insetti, vermi, piccoli pesci e piante aquatiche. Vivono in branchi poco numerosi. Il nido or- 176 AG ORDINE SESTO. dinariamente lo costruiscono con canne e giunchi, ed in ma- niera che galleggia. Sono ordinariamente molto grassi: il loro. grasso è liquido e giallo-arancione; la carne nera e puzzolente , di pesce salato. | «Caccia. In: grazia: dell'abitudine che han di ui ad una, eran profondità g di fare sott'acqua de’ lunghi tragitti, ul che spesso ‘se rimangono presi nelle varie sorte di reti da pe- scare;.ne' tramggli, ne' dertabelli, ec. Ma col fucile è difficile l’ucciderli,. giacchè hanno una vista Così acuta, e sono sì destri e pronti. ne’ moti, che per il solito rion lasciano ai cacciatori il tempo di mirarli, immergendosi immediatamente: e quarido. anche si possono mirare, con i fucili ad acciarino a polvere ordinariamente non si uccidono, giacchè al comparire della vampa vello scodellino col tuffarsi scansano il colpo: coni fu- cili a percussione riesce molto più facile il colpirli. SVASSO COMUNE. — PODICEPS CRISTATUS. Lai. Apertura del becco subeguale al tarso; becco alla base più alto che largo, diritto, superiormente grigio-corneo, biancastro in cima. Adulti. Becco rosso-fosco, grigio-corneo superiormente, biancastro in cima, diritto, subcompresso, subeguale al tarso. Iride rosso-focata. Redini rosse. Pileo nero-fosco. Lati della te- sta e gola, bianchi: sulla parte posteriore e nella inferiore della testa vi è un largo collare, o sottogola, bipartito, formato da penne lunghe, sottili e semierette: ove queste penne toccano i lati della testa e la gola, ch’ è di color bianco, sono castagno- - fulve, nel rimanente nere. Cervice, dorso e scapolari, nero- cenerini. Gozzo al di sotto della corvatta, petto ed addome, bianco-sericei. Fianchi scuro-cenerini, che si sfumano in ful- vastro verso l’addome. Piccole cuopritrici delle remiganti se- condarie, e remiganti secondarie esterne, candide. Medie ‘cuo- pritrici, remiganti secondarie interne, remiganti primarie e loro cuopritrici, cenerino-scure. Piedi nerastri dal lato ester- no, biancastri dall’ interno. Giovani dopo V età di due anni. Pileo nero-cenerognolo. Lati della fronte bianchi. Le penne dell’occipite sono un poco più lunghe delle altre, e formano una specie di zazzera. Latì della - edi n x CR RR) A SI UCCELLI AQUATICI.. 177 testa, gola, gozzo, petto ed addome, candido-sericei. Non hanno altro indizio di corvatta o sottogola, se non che qualche penna un poco più lunga e macchiettata di nero. Parti supe- riori ed ali colorite come negli adulti. . | Giovani avanti l'età di due anni. Pileo ‘nero-cenerognolo, Nessuna fascia bianca sui lati della fronte. Gola, gozzo, petto e tutte le altre parti inferiori, bianco-sericei. Sui lati della te- sta vi son delle fasce nerastre, ondulate, longitudinali. Non hanno nessuno indizio nè di zazzera, nè di sottogola. Nel co- lore delle parti superiori e delle ali somigliano gli adulti, eccet-. tuando bensì il bianco che cuopre le piccole cuopritrici, il quale - è meno esteso. Sribo comune, Podiceps cristatus, Lath. Savi, Orn. Tosti, III, IPprdgo o i SinonmIA. — Colymbus cristatus et urinator, Linn. S. N. (1766), dI pe ‘222- 223. — Colymbus (Colymb.) cristatus et cornutus, Briss. Grniih (1760), VI, p. 34, 38 e 45. — Podiceps cristatus, Lul Indi” (1790), II, p. 780. — Podiceps cristatus, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 717, e 4° parte (1840), p. 448. — Lophaithya cristata, Kaup. Nat. . Syst. (1829), p.'72. — Podiceps mitratus et patagiatus, Brehm, Handb. Nat. Vog. Deutsch. (1831), p. 953-954. — LORD cristatus, Degl. et Ger. (1867), II, p. 577. n. FIGURE. — Buff, PI. enl. 400, adulto in abito d’ amore, ‘sotto il nome di Grébe cornu; 941, giovane; 944, individuo di due o tre anni, sotto il nome di Grébe huppé. Nomi voLGarI ToscanI. — Tuffolo o Tuffetto grosso Pisino Nomi VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le Grébe huppe. Ingl. The VA si (i G crested Grebe. Ted. Der gehònnte Steissfuss. Dimensioni. — Lunghezza totale: 0%, 540; apertura del becco, Om, 056; tarso, 0m, 056. Costumi. — Gli adulti sono in Toscana rarissimi, i giovani molto comuni sopra tutti i paduli. Si adopra la pelle del ‘loro addome per farne piccole pellicce da guarnire le balze delle vesti muliebri di lusso. Propagazione. Covano nei laghi o nei paduli, ove 1’ acqua è piena di paglie o di cespugli. Il loro nido è galleggiante, e costruito grossolanamente con pezzi di piante aquatiche, fo- glie, radiche, ec., che essi vanno a prendere al fondo dell’ del Ornitologia italiana. — II, è 12 178 ORDINE SESTO. Le uova sono di color bianco-verdognolo, ma sempre insudi- ciate dalla mota, giacchè sempre una parte ne è bagnata dal- l’acqua che penetra attraverso il nido. Tanto il maschio, quanto la femmina covano alternativamente. Quando debbono allon- tanarsi dal nido, coprono le uova con piante aquatiche. ‘ » SVASSO COLLO-ROSSO. — PODICEPS RUBRICOLLIS. Lath. Apertura del becco subeguale al tarso; becco alla base tanto alto, quanto largo, diritto, di color nero, col margine delle mascelle giallo ; gola e lati della testa biancastri (negli adulti); parte anteriore e laterale del collo color baio, Adulti. Becco nero, con la base gialla. Iride scuro-rossic- cia. Penne del pileo nere: queste sori più lunghe di quelle della cervice, così che formano una specie di zazzera. Parti laterali della testa, gola, ed alto del gozzo di color cenerino, che si sfuma in bianco sul margine. Cervice, schiena, groppone, sca- polari, cuopritrici delle ali e remiganti primarie, neri. Gozzo fulvo-castagno, che si sfuma col bianco dell’addome. Fianchi e regione anale color nerastro. Piedi esternamente neri, inter- namente verde-olivastri. | Giovani. Han le penne della testa tutte d’ egual lunghezza. Lati della testa e gola biancastri: sui lati della testa vi son delle fasce longitudinali nerastre. Gozzo di color fulvo-sbiadito. Nel rimanente simile agli adulti. . Svasso collo-rosso, Podiceps rubricollis, Lath. Savi, Orn. Tosc., III, p. 24. SINoNMIA. — Colymbus grisegena, Boddaert, Table des PI. enl. de Daubenton (1783), p. 55. — Colymbus subcristatus, Jacq., Beitr. zur Geschichte der Vòg. (1'784), p. 37. — Colymbus parotis, Sparrm. Mus. Carls. (1786-1789), pl. 3. — Colymbus rubricollis, Gmel. S. N. (1788), I, p. 592. — Podiceps rubricollis, Lath. Ind. (1'790), II, p. 783. — Podiceps subcristatus, Bechst. Nat. Deutsch. (1809), IV. — Colym- bus cucullatus, Pall. Zoogr. (1811-1831), II, p. 355. — Podiceps ru- bricollis, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 720, e 4a parte (1840), ! Schinz, Mist. Natur. des nids, etc., pag. 9. lar UCCELLI AQUATICI. 179 p. 448. — Pedetaithaya subcristatus, Kaup. Nat. Syst. (1829), p. 44. — Podiceps canogularis. Brehm, Handb. Nat. Vog. Deutsch. (1831), p. 958. — Podiceps grisegena, G. R. Gray, Gen. of B. (1844-1846), II, p. 633. — Podiceps grisegena, Degl. et Ger. (1800, II, p. 579. FicurE. — Buff., PI. enl., adulto. NoMI VOLGARI TOSCANI. — Astrologa (Pisano). Nomi voLGARI STRANIERI. — Franc. Le Grébe è joues grises. Ingl.. The red-necked Grebe. Ted. Der Kastajemhiilsiger Steissfuss. i DmeNsIONI. — Lunghezza totale: 0%, 34; apertura del becco, 0», 055; tarso, 0m, 045. Costumi. — Dicesi molto comune nelle contrade orientali d’ Europa. Io non ne ho trovato in Toscana che tre individui giovani, ed uno adulto. Propagazione. Nidifica ne ° paduli, e partorisce tre o quat- tro uova per covata, di color giallastro o verdastro. ‘ *SVASSO A BECCO LUNGO. — PODICEPS LONGIROSTRIS. Bp. Apertura del becco più lunga del tarso; becco un poco rivolto in alto nella metà estrema, scuro superiormente, bianco-giallastro inferior- mente. Becco scuro superiormente, con i margini inferiori bianco- giallastri. Fronte, vertice, cervice, parte superiore del corpo, cuopritrici superiori delle ali e fianchi, di colore scuro-nero. Lati della testa bianco-sudici; lati e parte anteriore del collo rossastri. Petto ed addome bianco-sericei. Remiganti prima- rie bianche alla base, fosche all'apice; remiganti secondarie e grandi cuopritrici delle ali candide. Piedi verdastri. NortaA.]—-*:Questa specie di Suasso fu prima fatta conoscere dal Bonaparte, giacchè esso ne vide nel Museo un individuo del marchese Durazzo di Genova, il quale era stato ucciso in Sarde- gna. Il dottor Tommaso Salvadori ne vide un altro, conservato-nel Museo di Cagliari, che da lui fu descritto accuratamente nel Ca- talogo degli Uccelli di Sardegna. Io non solo non l’ ho giammai trovato in Toscana, ma non l’ho nemmeno veduto: perciò, tanto 1 Schinz, Mist. Natur. des nids, etc., pag. 9. 180 ORDINE SESTO. la descrizione che qui ho riportata, HET, la frase, son tolte dal citato articolo del Salvadori. Sinonimia. — Podiceps longirostris, Bp., Faun. Ital., Introduct. à la classe des Ois., p. 4A. — Podiceps longirostris, Salvadori, Cata- logo degli Uccelli di Sardegna (1864), p. 136. — Podiceps longiro- stris, Degl. et Ger. (1867), II, p. 582. Nomi voLcarI STRANIERI. — Franc. Grébe longirostre. Dmenstoni (secondo il Salvadori). — Lunghezza totale: 0", 52; apertura del becco, 0%, 08; tarso, 0%, 06. Costumi. — Secondo quanto ne scrive il signor Salvadori, e quanto ne pubblica il Cara nel suo opuscolo stampato in Ga- gliari nel 1866, ‘ quest’uccello non di rado s'incontra in Sarde- gna, e specialmente nello Stagno d’ Oristano. Propagazione. Non si conosce, come non se ne conoscono i costumi. SVASSO SCHIAVONE. — PODICEPS CORNUTUS. Lath. Apertura del becco più corta del tarso; becco diritto, alla base più alto che largo, con apice diritto; nero, con apice giallo-arancione; collo bajo-acceso (adulto). Adulti. Becco nero, diritto, subcompresso, con la punta e con la base della mascella inferiore gialle. Iride scuro-rossa- stra. Redini giallo-fulve. Le penne della nuca, de’lati della te- sta e della gola sono d’una tal lunghezza e disposizione, che, erigendosi, formano una specie di cuffia. Le penne che margi- nano le redini sono di color castagno: dietro a ciascun occhio parte un ciuffo di penne sottili e sericee, giallo-lionate, che si estendono indietro a guisa di corna: tutte le altre parti della cuffia di color nero-morato. Cervice, schiena, groppone e sca- polari, nero-olivastri. Parte anteriore e laterale del collo e gozzo d’un bel color castagno-fulvo: sui fianchi vi sono delle penne nerastre miste a delle fulve. Basso del petto ed addome bianco- sericei. Cuopritrici delle ali e remiganti primarie nero-scure; remiganti secondarie bianche. Piedi esternamente neri, inter- namente cenerognoli. 1 Osservazioni di Gaetano Cara al Catalogo degli Uccelli di Sardegna, del dottor Tommaso Salvadori, pag. 181. Pr n IP e fene Pn E E Tn 1 I UCCELLI AQUATICI. 181 Giovani fino all’età d’ un anno. Becco cenerino-celestognolo, con la base biancastra ela cima giallastra. Iride esternamente rosso-chiara, internamente bianca. Redini carnee. Tutte le penne della testa d’ugual lunghezza. Testa, cervice e tutte le parti superiori d’un cenerino-nerastro. Gola candida. Una fa- scia larga, candida, a guisa di collare, s'estende molto indietro sulla cervice. Gozzo, mezzo petto e addome bianco-sericei. Lati del petto e fianchi cenerino-nerastri. Piedi esternamente nerastri, internamente cenerino-celestognoli. * Svasso forestiero, Podiceps cornutus, Lath. Savi, Orn. Tosc,, III, p. 20. Sinonimia. — Colymbus cornutus minof (abito d' inverno), Briss. Ornith. (1760), VI, p. 42, 50 e 56. — Colymbus cornutus (abito d’in- . verno), Lath. Ind. (1790), II, p. 781, 782 e 785. — Podiceps cornu- tus, Temm. Man., 2° parte (1820), p. ‘721, e 4° parte (1840), p. 450. — Podiceps cornutus, Ranz., Elem. di Zool. (1825), III, p. 9, tav. 34, fis. A. — Podiceps cornutus, P. Roux, Orn. Prov. (1825-1839), II, tav. 348. — Podiceps còrnutus, De Betta, Mater. per una Fauna Veronese (1863), p. 107. Figure. — Buff., PI. enl. 404, adulto in abito d’ amore, sotto il nome di Grebe de l’Esclavonie; 942, giovane, sotto il nome di Petit Grébe. — Vieill., Gal. des Ois., pl. 281, sotto il nome di Po- diceps cornutus. NOMI VOLGARI STRANIERI. fine Le Grébe cornu, ou Esclavon. Ingl. The horned Grebe. Ted. Der gehòrnter Steissfuss. DIMENSIONI. — Lunghezza totale: 0%, 34; apertura del becco, Ou, 032;-tarso, 0", 038. Costumi. — È un uccello assai raro in Italia, particolar - mente in abito perfetto. Non l’ho mai trovato in Toscana. Non vi ha dubbio per altro che quest’uccello si debba annoverare nella Fauna Italiana , ron solo per l’asserzione del Temminck, che lo dice comune nell’Adriatico (Man. d’Ornith., tomo IV, pag. 451), ma specialmente per il seguente passo a tale uccello relativo che trovasi nella Fauna Veronese del signor Edoardo De Betta: « Podiceps cornutus Lath. Giunge fra noi sul terminare i Temminck, Mar. d’Ornith., pag. 723-724. 2 De Betta Edoardo, Materiali per una Fauna Veronese (1863), pag. 107. 182 i ORDINE SESTO. del marzo, recandosi ad abitare sul Benaco, ove: anzi ni-. » difica, come fu comprovato dal signor Francesco Fontana di » Lazise, che ne ‘scoperse il nido, e_che sentilmente m'inviò un:giovanissimo individuo, appena sortito dal nido stesso. » —_ * Anche il signor Benoit l’ enumerò fra gli Uccelli siciliani, benchè lo dichiari rarissimo. Propagazione. Nidifica fra le cannelle: il suo nido è gal- leggiante, fatto con erbe, ed attaccato ai vicini cespugli. Vi partorisce tre o quattro uova bianco-sudicie, macchiate di scuro. * % % x — SVASSO PICCOLO. — PODICEPS AURITUS. i Lath. ex Linn. sig Apertura del becco più corto del tarso; becco alla base più largo che alto; | leggermente rivolto in alto nella metà estrema; collo ed alto del petto color nero-morato (adulto). Adulti. Becco. nero, subdepresso, leggermente rivolto in alto verso la cima. Iride color rosso-focato. Redini scuro- rossastre. Le penne della nuca, de’lati della testa e della gola sono d’una tal lunghezza e disposizione, che, erigendosi, for- mano una specie di cuffia. Dal lato posteriore degli occhi par- tono delle penne sottili, lunghe, arcuate, e di color sericeo giallo-fulvo, che si distribuiscono come a raggio verso le orec- chie. Tutte le altre penne della testa, come pure quelle del collo, del petto, delle spalle, della schiena, del groppone e le scapolari, nero-morate. Addome bianco-sericeo. Fianchi e re- gione anale tinti di fulvo-castagno. Cuopritrici delle ali e re- miganti primarie nerastre; remiganti secondarie bianche. Piedi nero-cenerini esternamente, nero-olivastri dal lato interno. Giovani. Han le penne della testa tutte d’egual lunghezza. Becco nero-corneo. Pileo, regione auricolare, cervice, schiena, groppone, scapòlari, cuopritrici delle ali e remiganti primarie, bruno-neri. Gola bianca: appunto sotto la gola vi è una fascia assai larga, la quale, quasi come un collare, s’ estende attra- verso il collo. Gozzo cenerino-gialliccio.-Addome bianco-seri- ! Temminck, Man. d’Ornith., pag. 723-724» UCCELLI AQUATICI. 183 ceo. Fianchi e regione anale cenerino-nerastri. Remiganti se- condarie bianche. Svasso piccolo, Podiceps auritus, Lath. Savi, Orn. Tose., IlI, p. 18. l i .. Sinonima. — Colymbus auritus, Linn. S. N. (11758), p. 135, e (1766), I, p. 222. — Colymbus auritus, Briss. Ornith. (1760), VI, | p. 54. — Podiceps aurîtus , Lath. Ind. (1790), II, p. ‘784. — Podiceps auritus, Temm. Man., 2° parte (1820), p. ‘725, e 4° parte (1840), p. 451. - Ficure. — Podiceps auritus, P. Roux, Orn. Prov. (1825-1839), vol. II, tav. 250. — Wieill., Gal. des Ois., pl. 281. Nomi VOLGARI TOSCANI. — Tuffolo 0 ‘Tuffetto (Pisano e Bienti- nese). Crocchiotto (in abito di nozze) (Bientinese). Nomi voLGARI STRANIERI. — Franc. Le Grebe oredlard. Ingl. The eared Grebe. Ted. Der gehòrnter Steissfuss. DmEensIoNI. — Lunghezza totale : 0%, 514; apertura del becco, 0», 027; tarso, 0%, 045. Costumi. — È la specie fra noi più comune, particolar- mente in abito giovanile. Gli adulti non peso far vedere che verso il fine della primavera: i giovani s’ incontrano tutto l’anno. ‘: Propagazione. Nidifica negli stagni e nei paduli. Il nido, come la specie precedente, lo pone fra l’erbe folte, ne’ luoghi ove si sono ammassate delle piante aquatiche, o secche o mar- ‘ cite. Le sue uova sono di color verde-biancastro ; e tre o ‘quattro per covata. Nota relativa al Podiceps nigricollis Sundevall ed: al Podiceps auritus Lath. — Nel 1848 il signor Sundevall pubblicò negl’ Atti della R. Accademia di Stocolma i s suokstudii sulle specie di Podiceps euro- pei, € specialmente sul Podiceps cornutus e sul Podiceps auritus, ‘0 resultato primario di quelle sue ricerche si fu di crearne una nuova specie, cioè quella del Podiceps nigricollis, facendo scomparire lan- tico Podiceps cornutus, che, secondo esso, non sarebbe che una livrea particolare dell’ Auritus. Gun tali cambiamenti: nel genere in questione sieno stati compiutamente adottati da varii Ornitologi, alla testa de’ quali dicono-esser posti il Degland ed il Gerbé, io debbo |. dichiarare che, per adesso, non posso in niun modo approvarli, sem- brandomi ‘non vi siano ragioni sufficienti da poter distinguere il 184 x ORDINE SESTO. Podiceps nigricollis del Sundevall dall’ Auritus del Latii ‘mentre che, per i caratteri che presenta il Podiceps cornutus Lath. di fronte all’ Auritus Lath., non è possibile di confondere insieme, queste due ultime specie. Per tali.ragioni credo conveniente il non ammettere, almeno per ora, la specie formata dal Sundevall, cioè il Podiceps nigricollis. TUFFETTO. — PODICEPS MINOR. Lath. Apertura del becco subeguale al tarso; becco alla base tanto alto, quanto lungo, diritto, nero, con Ja punta e la base bianchicce (adulti); lati della testa e del collo e gozzo fulvo-castagni; gola nera. Adulti. Becco nero, con la base e la punta bianchicce, di- ritto, subconico. Iride color scuro-castagno. Redini biancastre. Pileo e cervice neri. Dorso, scapolari ed ali nero-sudici. Gola nera. Lati della testa e del collo e gozzo fulvo-castagni. Petto nerastro, con sfumature grigio-giallastre. Addome bianco. Fian- chi e penne anali giallastro-scuricci. Remiganti secondarie bian- che dal lato interno. Piedi nero-olivastri dal lato esterno, grigio- cenerini dal lato interno. Giovani d’un anno d’età. Becco bruno-nero, con la base bianchiccia. Iride giallo-scura. Pileo, cervice, dorso e scapolari di colore nero-giallognolo scuriccio. Gola e addome bianchi. Lati della testa del collo, petto e fianchi color bianco-giallic- cio sudicio, leggermente tendente al castagno. Tuffetto, Podiceps minor, Lath. Savi, Orn. Tosc., III, p. 477. Sinonima. — Colymbus fluviatilis, Briss. Ornith.(1'760), VI, p. 59. Colymbus Pyrenaicus, Lapeyer, Mém. de l’Acad. de Stockolm (17782), III, p. 105. — Colymbus minor et hebridus, Gmel. S. N. (1788), I, p. 591-594. — Podiceps minor, Lath. Ind. (1790), II, p. 784. — Podiceps minor, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 727, e 4* parte (1340), p. 452. — Podiceps pygmaeus, Brehm, Handb. Nat. Vog. Deutsch. (1831), p. 966. — Sylbeocyclus minor, Bp. B. of Eur. (1838), p. 64. — Sylbeocyelus europaeus, Macgill, Man. Nat. Hist. Orn.(1840), II, p. 205. — Tachyraptes minor, Reich. — Podiceps fluviatilis, Degl. et Ger. (1867), II, p. 587. Ficure. — Buff., PI. enl. 905, individuo in abito d’inverno o di giovane. NoMI VOLGARI TOSCANI. — Tuffolo o Tuffetto piccolo (Pisano). Brinzo (Val di Chiana). UCCELLI AQUATICI. 185 NOMI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le Castagneaua, ou Le Grébe de riviére. Ingl. The little Grebe. Ted. Der kleiner Steissfuss. Dmensioni. — Lunghezza totale: 0m, 213; apertura del becco, Om, 023; tarso, 0", 036. Costumi. — Quanto son comuni fra noi i giovani di que- sta specie, altrettanto ne son rari 1 vecchi. Abitano i Tuffetti ne fossi e negli stagni: per pochi momenti stanno alla super- ficie dell’acqua, subito sì tuffano, e ricompariscono ad una certa distanza. Io ne ho veduto una volta un branchetto, sullo Stagno d’ Arno Vecchio, che comparivano e sparivano continuamente: ma dopo esser venuti a galla non si rituffavano nello stesso luogo, ma facendo un piccol volo, d’una lunghezza presso a poco eguale allo spazio che avevan percorso sott'acqua, si tuffavan di nuovo; così che essi avanzavano, descrivendo una serie di curve alternativamente concave e convesse, le concave sot- t'acqua, le convesse nell’ aria. Propagazione. Fabbrica il nido sull’acqua nei luoghi, ove l’erbe son più folte. Vi depone quattro o cinque uova, subglo- bose, di color bianco-verdastro. 2a Famiglia. — LE STROLAGHE. CoLmmerpet. Becco subconico, appuntato. Redini pennutè. Gola senza penne. Tarsi molto compressi. Diti quattro: i tre anteriori riuniti da ampia mem- brana. Dito esterno più lungo del medio. Coda cortissima, rotondata. 32° Genere. — COLYMBUS. Linn. Diti quattro: i tre anteriori palmati. Becco subeguale alla testa, quasi diritto, o leggerissima- mente curvato in basso, subconico, appuntato. Lingua lanceo- 186 ORDINE SESTO. lata, e dentellata sopra i margini della base. Redini pennute. Narici poste verso la metà del becco, bislunghe, semichiuse da una membrana nuda. Gambe nascoste intieramente sotto la pelle de’ fianchi. Tarso più corto del dito medio, estrema- mente compresso, quasi tagliente sugli spigoli, reticolato. Diti quattro: tre davanti intieramente riuniti da una membrana; l'esterno uguale e più lungo del medio; il posteriore corto, schiacciato, unito con l’ interno mediante una membrana flo- scia. Unghie: quella del dito medio molto schiacciata, ottusa; le altre bislunghe, leggermente curve. Coda cortissima, roton- data, composta di circa venti timoniere. Ali bislunghe, strette: prima e seconda remigante più lunghe di tutte. Costumi. — Vivono indistintamente tanto sulle acque dolci, quanto sulle salse. Fuori del tempo degli amori, è caso raris- . simo che vengano a terra, giacchè è quasi loro impossibile di star ritti, e solo, come i Tuffetti, posson moversi strascicandosi, mediante le zampe e le ali, col ventre a terra. Sono nuotatori perfetti, e fan sott'acqua anche cento passi di tragitto senza aver bisogno di tornare a galla a prender respiro. E stando a galla, per il solito non tengon fuori che la testa, e spesso an- cora il solo becco. Volano piuttosto bene, ma non molto alto. Quando emigrano, seguono il corso delle acque. Il loro cibo consiste particolarmente in pesci, che inseguono e prendono perfino al fondo dell’acqua: nutronsi bensì anche con insetti, e qualche foglia o frutto aquatico. Nidificano ne’ paesi oltra- - - montani, sulla riva de’ laghi e degli stagni, e per il solito non fan più di due uova per covata: il colore di queste è scuriccio, con larghe macchie più intense. In Toscana non se ne trovano che individui giovani. STROLAGA MAGGIORE.— COLYMBUS GLACIALIS. | Linn. i Parte del becco soprapposta alle narici rotondeggiante; mascella supe- riore diritta; apertura del becco maggiore d’ otto centimetri. Adulti. Becco molto alto, compresso, diritto, nero, cene» rognolo in cima. Iride scura. Testa e collo di color nero can- siante in verdone: questo colore anteriormente termina con SET 13 UCCELLI AQUATICI. 187 una linea leggermente concava, posteriormente s’unisce col color del dorso. Sotto la gola viè un mezzo collare di macchie longitudinali bianche. Più in basso sulla cervice vi è un altro mezzo collare, molto più largo, di macchie bianche longitudi- nali. Tutte le parti superiori sono di color nero-verdone, co- perte da macchie bianche subquadrate, disposte in serie tra- sversali: quelle sulle scapolari son più lunghe dell’ altre. Fra la base del collo e le spalle vi sono molte piccole macchie lon- situdinali, poste in serie parallele. Una larga fascia dello stesso colore del dorso, ed anche essa macchiata di bianco, scorre sui fianchi parallelamente all’ala, rinchiudendo l’ ascella che è bianca. Parti inferiori candide. Ali nere. Cuopritrici macchiet- tate di bianco. Coda nera. Diti e lato esterno del tarso nera- stri; lato' interno biancastro; membrana interdigitale pure bian- castra. ! Giovani dell’anno. Parte superiore del becco grigio-cene- rina, inferiore biancastra. Iride scura. Pileo e cervice bruno- cenerini. Penne del dorso, delle ali e de’ fianchi grigio-scure nel mezzo, marginate e terminate di cenerino-celestognolo. Gola, latidella testa, gozzo, petto e addome, bianchi. Gote macchiate di punti cenerognoli. Diti e lato esterno del tarso scuro-neri: parte interna del tarso e membrana interdigitale biancastre. ° Strolaga maggiore, Colymbus glacialis, Linn. Savi, Orn. Tosc., III, p. 26. . Sinonimia. — Colymbus glacialis et immer., Linn. S. N. (1766), I, p. 221-222.— Mergus maior et Mergus maior naevius, Briss. Ornith. (1760), VI, p. 105-120. — Colymbus torquatus, Briinn, Ornith. Bor. (1764), p. 41. — Colymbus atrogularis, Meyer, Tasch. Deutsch. (1810), IT, p. 449. — Cepphus torquatus, Pall. Zoogr. (1811-1831), II, p.340.— Colymbus glacialis, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 910, e 4° parte (1840), p. 587I.— Colymbus inaximus et hiemalis, Brehm, Handb. Nat. Vog. Deutsch. (1831), p. 971-972. — Eudytes glacialis, Naum., Vog. Deutsch. (1844), XII, p. 397, pl. 327. — Colymbus °. glacialis, Degl. et Ger. (1867), II, p. 590. 1 Questa descrizione e quella dell’ adulto della seguente specie sono state fatte sopra due bellissimi individui, che furono uccisi sul Lago di Ginevra dal signor Ph. Bonjour, ed ora conservati nella di lui elegante Collezione di Parigi. 2 Temminck, Man. d’ Ornith., pag. 912. 188 ORDINE SESTO. Figure. — Buff., PI. enl. 952, adulto in abito d’ amore, sotto il nome di Imbrim des mers du Nord. Nomi VOLGARI TOSCANI. — Tuffolone (Pisano). Nomi VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le Plongeon Imbrim. Ing]. The Northern Diver. Ted. Der schwarzhalsiger Taucher. Dimensioni. — Lunghezza totale: 0%, 595; apertura del becco, 0%, 114; coda, 0%, 058; tarso, 0%, 088. Costumi. — Raramente vedesi in Toscana: un solo indi- viduo so esservi stato preso, ed era giovane. Abita in gran quan- tità i mari artici del nuovo e dell’antico Continente. ini Propagazione. Fa il covo ne’ siti selvaggi e scogliosi, o sulle piccole isole che.sono prossime al lido. Le uova sono in numero di due per covata, di color bianco-isabella, con delle grandi macchie e dei punti cenerino-porporini. STROLAGA MEZZANA.— COLYMBUS ARCTICUS. Linn. Parte del becco soprapposta alle narici spianata; mascella superiore leg- germente curvata in basso; apertura del becco maggiore di otto centimetri. Adulti. Becco compresso, leggermente curvo in basso, ne- rastro. Iride scura. Pileo e cervice di color cenerino-piombato, che sulle tempie si unisce sfumandosi col color nero della parte anteriore del collo. Gola e gozzo di color nero cangiante in vio- letto: questo colore verso il petto termina ad un tratto, facendo sul mezzo del collo un angolo sporgente in basso. Una serie trasversale di macchie bianche e bislunghe formano un mezzo collare sotto la gola. Nella metà inferiore del collo molte di queste macchie, disposte longitudinalmente, separano il color cenerino della cervice dal color nero del gozzo. Tutte le parti superiori del tronco sono di color nero cangiante in verdone. Quattro grandi serie di macchie bianche quasi graduate scor-. | rono sul dorso, una sopra la schiena, e due sopra le scapole. Sui fianchi, parallelamente all’ala, scorre una larga fascia del color nero del dorso, la quale racchiude l’ ascella che è bianca. 1 Temminck, Man. d’Ornith., pag. 913. UCCELLI AQUATICI. 189 Parti inferiori candide. Sui lati del petto un gran numero di macchie bianche disposte longitudinalmente. Ali nere: sulle cuopritrici vi son delle macchie bianche. Coda nera. Diti e lato esterno del tarso di color nerastro. Parte interna del tarso e membrana interdigitale bianco-cenerognole. Giovani dell'età di due anni. Becco cenerino-nerastro. Pi- leo, cervice, lati del petto, dorso e scapolari, nero-cenerognoli. Gola; gozzo, parte media del petto ed addome, bianchi: Lati del gozzo cenerino-nerastri: alcune macchie bislunghe cenero- gnole scorrono sui lati del petto. Ali nerastre: molte delle cuo- pritrici son nero-verdone nella cima, ed hanno delle macchie bianche. Strolaga mezzana, Colymbus arcticus, Linn. Savi, Orn. Tosc,, III, p. 28. Sinonima. — Colymbus arcticus, Linn. S. N. (11766), II, p. 221.— _Mergus gutture nigro, Briss. Ornith. (1760), VI, p. 115. — Cepphus arcticus, Pall. Zoogr. (1811-1831), II, p. 94. — Colymbus arcticus, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 913, e 4° parte (1840), p. 574. — Colymbus macrorhynchos, Brehm, Hoagh Nat. Vog. Deutsch. (1834), p. 974. — Eudytes arcticus, iu Vog. Deutsch: (1844), XII, p. 418, pl. 328. — Colrmbus arcticus, Degl. et Ger. (1867), II, p. 592. FiGurE. — Buff., P1. enl. 914, giovane, sotto il nome di Grand Plongeon. Nomi voLGARI STRANIERI. — Franc. Le Plongeon lumme, cu è gorge notre. Ingl. The blakheaded Diver: Ted. Der schwarzkòpfiger Taucher. «DIMENSIONI. — Lunghezza totale: 0%, ‘704; spariti del becco, om, 9; coda, 0%, 5; tarso, 0%, 088. Costumi. — È questo un uccello molto raro, anche in abito giovanile, rarissimo in abito perfetto. Nel Pisano so che ne fu preso un giovane. Abita nell’ Emisfero boreale, nel Nord della Siberia e della Russia d’ Europa, nelle regioni boreali del- l'Europa occidentale, donde gl’ individui giovani nella cattiva stagione emigrano verso le parti più meridionali. Propagazione. Nidifica specialmente nelle regioni settentrio- nali. Assicurasi che grandissimo numero d’ individui se ne riunisce ogni anno nelle Isole Orcadi per la propagazione della specie, e che colà ne avvenga una gran distruzione, con la % dr 190 ORDINE SESTO. raccolta delle loro uova, delle quali si fa un gran commercio. Qualche coppia nidifica ancora ne’ Laghi svizzeri, come fu ve- rificato dal professore Schinz, il quale ne ebbe in Zurigo una coppia, maschio e femmina, da poche ore uccisi, i-quali erano in perfetto abito di nozze. Pone il nido fra le alte piante aqua- tiche de’ margini de’ Laghi Salati e degli stagni, spesso anche a gran distanza dal mare. Partorisce due uova per covata; queste sono assai bishinghe e di varia tinta: alcune sono scuro-olivastre uniformi, o sfumate di rossastro o d’ olivastro puro o di scuro-cioccolata, generalmente son macchiettate, in specie presso l’ estremità ottusa, da punte e macchie nere e da fregi irregolari; ve ne hanno ancor di quelle unicolori. STROLAGA PICCOLA. — COLYMBUS SEPTENTRIONALIS. Linn. Parte del becco soprapposta alle narici rotondeggiante; mascella supe- riore quasi diritta; apertura del becco minore di otto centimetri. Adulti. Becco nero. Iride arancione-cupa. Testa, gola e lati del collo d’un bel color cenerino-piombo. Sul pileo delle mac- chiette nere. Cervice e lati del petto di color cenerino-nerastro tendente al verdone, con una gran quantità di macchie bian- che bislunghe, longitudinali. Dorso, ali, coda e fianchi nera- stri. Sul gozzo una gran macchia bislunga d’un color rosso si- mile al sangue disseccato. Petto e addome candidi. Diti, e parte ‘esterna del tarso, nero-olivastri: parte interna e membrana in- terdigitale bianco-livide. Nora. — Gl’ individui non tanto adulti han delle macchie bian- che sul dorso. Giovani. Pileo e cervice cenerino-nerastri, minutamente macchiati di bianco. Penne del dorso e delle spalle, scapolari, cuopritrici delle ali e del sopraccoda, nerastre, con due mac- chie biancastre verso la cima. Remiganti e timoniere nerastre. Gola, gozzo, petto e addome, candidi. Lati del collo bianchi, finamente macchiettati di cenerino. Diti e tarsi esternamente UCCELLI AQUATICI. 191 scuro-olivastri: internamente, e membrana interdigitale , bian- castri. Strolaga piccola, Colymbus septentrionalis, Linn. Savi, Orn. Tosc., III, p. 30. Sinonmia. — Colymbus sonda Linn. S. N. (1766), II, p. 220. — Mergus gutture bruno, Briss. Ornith. (1760), VI, p.114. — Colymbus lumme, borealis et stellatus, Brinn, Ornith. Bor. (1764), p. 39. — Colymbus striatus, Gmel. S. N. (1788), I, p. 586. — Co- lymbus rufugularis, Meyer, Tasch. Deutsch. (1810), II, p. 453. — Cep- phus septentrionalis, Pall. Zoogr. (1811-1831), p. 342. — Colyimbus septentrionalis, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 916, e 4° parte (1840), p. 572. — Eudytes septentrionalis, Naum., Vog. Deutsch. (1844), XII, p. 435, pl. 329. — Colymbus septentrionalis, Degl. et Ger. (1867), II, p. 594. Ficure. — Buff., PI. enl. 308, adulto; sotto il nome di Plongeon a gorge rouge de Siberie ; 992, giovane, sotto il nome di Plongeon. — Vieill., Gol. des Ois., pl. 282. Nomi VOLGARI TOSCANI. — Tuffolone (Pisano), Pescina (Bienti- nese). Suasso (Valdichiana). i Nomi VOLGARI STRANIERI. — Franc. Le Plongeon Cat-marin, ou à gorge rouge. Ingl. The red-throated Diver. Ted. Der rothkehliger Tau- cher. Dimensioni. — Lunghezza totale : 0”, 654; apertura del becco, 0%, 071; coda, 0”, 048; tarso, 0, 074. Costumi. — È questa la specie più comune fra noi. Ogni inverno se ne trovano molti individui sopra i nostri po ma, come segue delle altre specie, solo dei giovani. Propagazione. Accade nel Settentrione, sul margine dei pa- duli e dei laghi. Partorisce due uova per covata, bislunghe, subceilindriche, di colore scuro-olivastro, con poche macchie scure. 3% Famiglia. — LE ALCHE. Arcieri. Becco compresso. Redini pennute. (rola intieramente pennuta, Tarsi poco compressi. Diti solo tre davanti, intieramente riuniti da una 199 ORDINE SESTO. membrana: l’ esterno, anche compresa l’ unghia, più corto del medio. Coda cuneata. Costumi. — I vasti e desolati mari che bagnano le coste delle regioni glaciali del Nord, sono la patria degli uccelli di questa famiglia, i quali da tutti gli altri distinguonsi per la quasi assoluta impotenza ad una efficace locomozione, tanto terrestre, quanto aerea. La brevità de’loro femori, delle ossa del tarso, e la situazione nella parte più posteriore del corpo. della cavità pelviana obbligandoli ad una stazione verticale, ed a non effettuare che passi cortissimi, sono le primarie cause del loro stentato e quasi inefficace camminare, come la . piccolezza e la situazione delle loro ali, che in alcuni son tali da non permetter loro altro uffizio che quello di remi, mal si ‘prestano al volo. Siccome le indicate modificazioni, mentre sono a carico del camminare, sono invece a vantaggio del nuoto, così gli Alcidei sono, fra tutti gli altri Pigopodi, i più abili nuotatori e tuffatori. Difatti stanno quasi sempre nell’ acqua, non venendo per qualche tempo a terra che nel tempo delle cove, o quando vi son costretti dall’infuriare de’venti e delle ondate. Non restano per altro costantemente nelle stesse re- gioni: in estate stanno nelle più settentrionali, trovandovi quanto occorre per il loro nutrimento, e per farvi con sicu- rezza le loro covate; ma quando le nevi ed i diacci copron la terra e consolidano il mare, allora, seguendo le coste, parte a volo, parte a nuoto si conducono più verso il Sud, e giungono anche nelle parti fredde dell’ Europa. Rarissime ed accidentali sono le apparizioni di questi uccelli in Italia, ove, come qui dopo esporrò, non so che ve ne sieno state vedute altro che tre specie, e appartenenti ‘a tre distinti generi: 33° Genere. — URIA. Briss. Becco molto più lungo che alto alla base. Mascella superiore verso l'apice subcompressa, ap- puntata, non solcata. Narici semichiuse da una membrana pennuta. UCCELLI AQUATICI. 193 Becco diritto, appuntato, compresso. Mascella superiore leggermente piegata in basso. Narici aperte sotto la parte estre- ma delle membrane impennate, che cuoprono i lati della metà basilare della mascella superiore. Ali che giungono all'origine della coda: prima remigante la più lunga di tutte. Piedi corti, posti all'estremità posteriore del corpo. Tarsi piuttosto grossi, ‘reticolati. Diti tre. Foglio subarcuate, appuntate. Coda me- diocre. Costumi. — Di struttura e d’indole analoga a quella degli altri Pigopodi, come essi rarissimamente si vedono nelle con- trade meridionali d’ Europa. Nel loro luogo nativo vivono in grandi branchi: nidificano in società fra gli scogli scoscesi delle spiagge, e s’ alimentano specialmente d° Anellidi, piccoli Cro- stacet, ec. URIA TROILE. Lath. ex Linn. Adulti in estate. Becco nero-cenerognolo, internamente giallo-vivo. Iride scuro-rossastra. Testa, collo e tutte le parti superiori di un nero d'avorio, un poco tendente al color filiggine, ma vellutato, e tutte le parti inferiori, e la regione del gozzo, candide: vi ha pure una stretta fascia bianca, che, partendosi posteriormente dall’ occhio, discende incurvandosi sui lati del collo. Bianche sono le estremità delle remiganti secondarie: sui fianchi vi hanno delle larghe macchie nere longitudinali. Maschio e femmina in inverno. Parte superiore della testa, del collo e del corpo d’ un nero-vellutato che passa al cinereo. Occipite bianco, con macchie nere. Gola, gozzo, petto e quasi tutti i lati del collo, come pure l'addome ed il sottocoda, can- didi. Spazio fra l'occhio ed il becco e fianchi macchiati longi- tudinalmente di nerastro: del cenerino nerastro sulle parti la- terali del collo, che estendesi a guisa di collare sul petto. Ali come nell’abito d’ estate. SINONIMIA. — " Colymbus Troie, Linn. S. N. (1766), I, p. 220. — Uria, Briss. Ornith. (1'760), VI, p. 70. — Uria lomvia et Svarbag, Briinn, Ornith. Bor. (1'764), p. 27. — Colymbus minor, Gmel. S. N. (1788), I, p. 594. — Uria Troile, Lath. Ind. (17790), II, p. ‘796. — Uria Troile, Temm. Man., 2° parte (1820), p. 924, e 4* parte (1840), Ornitologia italiana. — HIT. 13 194. ; ORDINE SESTO. p. 573.— Uria Norwegica, Brehm, Handb. Nat. Vòg. Deutsch. (1831), p. 933. — Uria Troile, Degi. et Ger. (1867), II, p. 598. Figure. — Buff., PI. enl. 903, individuo in abito di nozze. nt NowmI voLGARI STRANIERI. — Franc. Guillemot Troile. naso Dmensioni. — Lunghezza totale: 0m, 42 a 0m, 43. csf iano ( Costumi. — Enumero l’ Uria Troile fra gli Uccelli italiani soltanto sull’autorità del principe Carlo Bonaparte (Introduzione agli Uccelli, nell’ Iconografia della Fauna Italiana), non avendone io giammai visto alcuno preso sulle nostre spiagge, nè sapendo che da altri ve ne sieno stati visti. È questo un uccello proprio de’ mari glaciali boreali, dai quali per altro nell'inverno scende lungo le coste del Baltico, dell’ Olanda, del Belgio e della Francia, fino a Baionna. È sedentario su varie parti delle coste inglesi. 34° Genere. — FRATERCULA. Briss. Becco quasi tanto lungo, quanto alto alla base. Mascella superiore molto compressa, solcata dall’ alto al basso, attondata verticalmente alla cima. Narici semichiuse da una membrana nuda. Becco poco più corto della testa, estremamente compresso, con spigoli quasi taglienti: quello della mascella superiore for- ma alla base un angolo sporgente. Mascella superiore un poco adunca in cima, lateralmente solcata. Redini pennute. Lingua piccela, compressa, intiera, appuntata. Narici basilari, poste sul margine inferiore della mascella, bislunghe, semichiuse da una membrana nuda. Gambe nascoste intieramente sotto la pelle de’ fianchi. Tarso più corto del dito medio, compresso, reticolato. Diti solo tre davanti, intieramente riuniti da una membrana. Unghie subcompresse, mediocri, subadunche, ap- puntate. Coda piccola, subcuneata, di sedici timoniere. Ali strettissime, piuttosto corte: prima remigante subeguale alla seconda, e più lunga di tutte. Costumi. — Simili a quelli degl’ uccelli del’ precedente genere. UCCELLI AQUATICI. i 195 . POLCINELLA DI MARE. — FRATERCULA ARCTICA. Vieill. | Distanza dall’ angolo posteriore delle narici fino alla punta del becco al- meno eguale al dito interno, il quale con l'unghia è lungo ventinove millimetri. Adulti. Becco cenerino alla base, nel mezzo giallo-rossic- cio, rosso-vivace in cima. Contorno degli occhi nudo e di co- lor rosso. Iride biancastra. Vertice, cervice ed un largo collare che gira sul collo, molto più ristretto sul davanti che sui lati, di color nero. Dorso, scapolari, sopraccoda, coda ed ali di color nero. Lati della testa e gola cenerino-piombati: questo colore nella parte inferiore è separato dal collare nero per mezzo di una sfumatura bianca. Petto, addome e fianchi bianco-candidi. Piedi arancioni. Unghie nere. Polcinella di mare, Mormon arcticus, Lichst. Savi, Orn. Tosc., II, p. 35. Sinonimia. — Alca arctica, Linn. S. N. (1766),I, p. 214. — Fra- tercula, Briss. Ornith. (1760), VI, p. 81. — A/ca deleta, Briinn, Ornith. Bor. (1'764), p. 25. — Alca Labrador, Gmel. S. N. (1788), I, p. 550. — Alca canagularis, Meyer, Tasch. Deutsch.(1810), II, p. 442. — Mormon fratercula, Temm. Man., 2» parte (1820), p. 933, e 4* parte (1840), p. 580. — Fratercula arctica, Leach, Syst. Cat. M. and B. Brit. Mus. (1816), p. 42. — Lunda arctica, Pall. Zoogr. (1811-1834), II, p. 365. — Mormon polaris et Grabae, Brehm, Handb. Nat. Vog. Deutsch. (1831), p. 998-999. — Fratercula (ceratoblepharum) arctica, Brandt, Bull. de l’I. Acad. des Sc. de St.-Péters. (1837), II, 348. — Mormon arcticus, Macgill, Man. Nat. Hist. Orn. (1840), II, p. 218. — Fratercula arctica, Degl. et Ger. (1867), II, p. 608. Figure. — Buff., PI. enl. 275. — Gould, Birds of Eur., pl. 403. NowmI VOLGARI STRANIERI. — Franc. Macareux arctique. veci Dmensioni. — Lunghezza totale: 0", 30; apertura del becco, 0, 035; coda, 0m, 037; tarso, 0”, 027. Costumi. — Vivono nelle regioni settentrionali tanto del- l’ Europa, quanto d’ America. Fuor del tempo delle cove abitano sempre in mare. Verso il 15 di maggio vengono a terra per prepararsi i nidi, ed al 15 di giugno ritornano in mare per non 196. ORDINE SESTO. abbandonarlo più, fuori che in circostanze di straordinarie bur-. rasche, fino al maggio del seguente anno. È assai frequente sulle coste settentrionali dell’ Inghilterra e su quelle Nord-Ovest della Francia. Rarissima è la sua comparsa nel Mediterraneo, ma pure a quando a quando vi si mostra. Il signor Benoit ri- porta nell’Ornitologia Siciliana, che nel 1838 ne comparve un branchetto d’otto o dieci nel Canale di Messina. Io ne ebbi un bell’individuo nel 1836, preso nel Porto Baratti, alla falda del monte, sul quale risiedono i ruderi dell’etrusca Populonia. Propagazione. Non si propaga che nel Settentrione. Le uova le depone al nudo sugli scogli, in qualche loro incavo, o in una buchetta fatta nell’ arena. Alcuni Autori dicono che depone due uova per covata, altri un solo; il colore di queste è bianco- sudicio. (i 5) FINE DEL TERZO ED ULTIMO VOLUME. INDICE ALFABETICO DEI TRE VOLUMI. A Accentoridei.. Accent sii —_ alpinus.. BE — modularis. . Accipilness. ttt Aecipilridet n, ALCIPUCRI — MISUSTAU SI ACSIAN — hypoleucos...... — .macularia...... Acutirostri. Aegyptatus .. FORO pendulinus. : Aegialites CREME O — cantianus ... —., Curonicus... — hiaticula.... Agrodroma — campestris. Airone maggiore...... —. minore........ Aironcino forestiero... Alaudidei............ Alanda: ti ii, — arvensis..... i Albanelle............ Albanella piccola ..... — Tealeui. — siciliana..... Alcedinigase sil. Alcedinidei........... Alcedo Alectorides;...<.\..... AtectrideSi<;. i... vaso. PAITOCCORES e ; Ù Volume ame "za I. II. | III 466 ivi 468 467 95 180 183 ivi sus EA AT) SERE ivi io AD II HS ivi «se 293 Aa AO die 2296 203 IE 63 00 ivi AT E 449 «e. | 450 ata 70 hac 78 489 494 189 193 329 ivi ivi 330 332 REMI ivi Sh 4977 xh 224 2AA Allocco di padule.Pag. Alzavola = sarda...... e. Amnicola.........<.... ni melanopogon. Ampelidl.:->.ici.0 ® 0 0 0 0 0 s 0 0 0 00 ANAS Anatra del piumino ... Ancylocheilus — cinclus.... _ subarquata Angulirostri.......... Angulirostres......... Anseres so. ® 0 00 0090 Appendice alla Fami- glia degli Anseridei. © 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 00 MEdiUS. 600.0 TYUfESCENS... +. sylvestris.. so Antidei CARA ANMUS St — Cervinus....... — pratensîis...... — sSpinoletta...... Anthropoides ......... — Virgo.... Aguilera Aquilidei. cone. Aquila di mare ....... Aquila....... ron Velume ZAP E I. II. | III. 213 DI: 46 Saro 50 hhh 445 DEE 13 Dita ivi oa ivi Lam A4 SRI 26 CIAU SPIE 32 ERO HA REA 33 i 76 sO VA) PERSO 3924 ivi li 5 15 do, 25 SI 16 E 20 E 48 si 26 “SÌ ivi DS ivi SE 49 55 198 Aquila anatraia... imperiale ...... NADA. 3000000 EE beeeeiz - lagopus .... Ardeideti iv Ardea —. CINCrEA... Li... — purpurea...... Axdeola Sun — MINUÎA ....... Ascalafo sii Assiolo Liana ape ASSIONI FA Store: een ASSUNTA A AGUOLTO SI, ee Averla capirossa...... — . cénerina...... —. di Spagna..... — forestiera...... — maggiore...... — . piccola........ FAVOCELe: i oro Avvoltoi...... RIO Avvoltoio — barbuto. ... 'Baleanico Wi he, i, — pavonina. ... BalestrDceero sane ti ii DELA. sala intel — Vedova...... Barbagianpi. ......... Bartramia ie ue —_ longicauda . Beccamoschini........ Beccamoschino........ Beccafico di padule.... — canapino.... Becco-frusone........ Beccalepre........... Volume as SA I. II. | III. 124 126 ivi 129 ivi 129 419 ivi 430 4124 130 4122 4143 444 ces | JA sE 449 Lee 443 see | 445 49 se. | 460 244 205 180 184 180 484 229 233 234 238 236 229 234 soa E) | 96 | 98 409 SUI 438 E e) 314 Nice 8 or 9 rata 40 SPOT 42 249 EINE LA | Re A: 21. 446 447 452 155 Lino 44; 6 Branta INDICE ALFABETICO DEI TRE. VOLUMI. Becchigrossi..... Becchigrossi .......... Beccaccia di mare..... Beccapesgl asce BernicolaLr Sera —_ Brenta {eh Berta forestiera....... — maggiore....... — minore......... Biancone.............. Bigia grossa .......... Bigiarella as Bistone=>w/. duole Biglarelle,. ce ; BORASIO na - sylvestris..... Boscareccìs.. Botaurus _- stellaris. .... © 0 » Co 0 e c 0 0 0 0 Babbo sere aa BUI0IEI —. MAXLÎMUS........ Bubulus -i...0....... LAME nera BUS Sa — cinereo-capilla. — flava.......... SEN CIO RENDI SIIT Buphas siii ela Buteo Calamodyta.......... — aquatica .. n phragmitis. Calamoherpidei. ...... Calamoherpe ......... _ arundinacea. — turdoides... Calandro —_ forestiero ... Volume TR A È II. | JIMI 449 LI, . 302 IR, 380 PARERI 15 100) iRev |) LE ivi fi 442 ipa 109 go 410 132 115 418 413 Tela 23 MRO 051: SRO DI 410 se0 | AB n 455 |a A 57 SUE 58 333 335 207 208 ivi APR A) ERO. ivi A 45 ngi: 48 (E: 46 DO ba Dati 54 cai | AD CA ivi ara 6 ZA ivi è 431 ivi 134 442 440 137 Î 439 44A 440 449 450 452 454 Mr 63 65 INDICE ALFABETICO DEI TRE VOLUMI. Volume ra ee —_a i I. II. | III. Calandra... Pag. 73 Calandrella........... tt) — brachydactyla. 176 Galandrimos: sa ivi FCAMdran Ei 308 Caldiero e 306 Caldpis 307 — arenaria..... 308 Calidridei ..0..(.1.. ... | 306 Palliopeno is 409 — Camtschatkaensis.| ivi Calliope. .... ra ivi Callieromi:(#/- 00% 239 Callicromi ii. svi CampereGci....c. Sat RION CAMPESITes. i 60.0... ivi Ganapiglia.. 0.0. SH SA E] Cannareccione........ 454 Cannabina........-: «+0 | 169 Cannabina flavirostris.| +... | 172 — linota..... SOIATO CAROL ia 343 Cano iii ivi Capinera: 4AA Capovaccaio..........| 105 Cappellaccia.......... Lav 7A Caprimulgidei ........| 304 Caprimulgus.......... ivi _ europaeus .| 302 — ruficollis..| 304 Cardellimora.. uti ++. | 456 Carpodacus .......... set 089 co — erythrinus.| ... | 184 Carduelidei........... Iii 40 Carduelis il: Son CRA ivi _ elegans...... .. | 156 Casaneas ia e IA 27 — rutila........ WAI 23 Gasarea ti e tino SE ivi Castrichei:-<. ste: 233 Cavalier d’Italia. ..... de 0305 Celega padovana .....| 419 Certhilaudidei........| ... 68 Certhilauda .:........ Lore ivi — desertorum.| ... ivi — Duponti ...| ... 69 Ceresio ea 337 Centhidern: ssi 4, ivi Ceriano " 399 — brachydactyla .| 340 — familiaris.....| 342 Cesena ita) 365 Celia ii 437 — altisonans...... ivi Charadridei.......... 286 Charadrius........... dda 297 — pluvialis ..| ... | 288 Chaulelasmus......... Sant Se 37 Chaulelas. strepera. Pag. Chenalopex........... — aegyptiaca. Chelidonin ae —_ piccolo... — wviridis........ — spinus... Ciconidel zi. CICORMERI i a CiCOMALiti Sa Lit AA Cicogna bianca. ...... Merda Ciconia nigra......... Gignideissti o Cigno reale .......... — salvatico....... Cinciallegra.......... Cinciarella. Wii — boreale........ — Dalmatina..... — romagnola..... Gince:ciuffute-.... i. Cincia col ciuffo ...... Cinclide i an, Cincustis e ee —. aquaticus .i.... Cincaetusii e — gallicus..... — aeruginosus .... —. cineraceus...... — cyaneus........ — Swainsonii..... Cisticolideri ot, Cisticolaii i — schoenicola... Citrinello: dl. ci... Cruffolotto ten, Ciurlottello........... Givettasio abano — glaucian..... Coccothraustidei ...... Volume Tdi as I. II. | IMI. di 37 UNA 23 A 24 344 ivi Lu I9 1920 SR dt | TI e929 e. 950 SSIS) Pen gi TUTA vee: /1478 ‘ee | 459 SA ivi vee | 464 DIARI ivi Rol ivi Ds A02 a) ivi o AO SI ivi ALSO a 4A DI IST 14 O ARE 43 chi 20 DIRO 21 XS 25 i 26 ul 23 dl 29, LS Di SO 27 SI ivi 345 132 ivi 185 186 485 186 494 189 4193 116 ivi 447 ... | 462 Si ivi RAI Lenti 99 198 215 202 Sa 67 ia) 68 179 200 Volume ii AT Les I. | II. {1II. Coccotraustes ... Pag. 180 _ vulgaris. ivi Coccyzus inni 295 — americanus ..... 300 — erythrophthalmus 33 — glandarius...... 296 Cochlorhynchi ........ .ee 1 4605 Codibugnolo.......... No 29 Codirossone.......... 380 Codibianco raro ...... 388 Godirossi::...0. Li. 395 Codirosso,i.v i 396 —- spazzacamino. 398 Codone:tcsp rr nio) 40 Colimbidei ........... 185 Colymbus. i... ivi — arcticus...... 188 — glacialis...... 186 — septentrionalis.| ... 190 Colluriones........... 227 Golombe;si a... Aa 205 Columbae. ........... 203 Columbidei vie aL205). Columba . LL... ss ivi — livia........ «at QUA — OEnNas. ...... 209 _ palumbus...| ... | 206 Colombaccio ......... RE ivi Colombella........ ergal R09 Coracidei:..:.....0... 240 Coracestst vee o 243 Coracias: er 210 — garrula QUA Corydalla 0... SA 65 — Richardi... ivi Gorrilori. rolla IL CONtUOrI 275 COnrioniss Lo eo TOA | Corrione biondo ......| .-. | ivi Corriere grosso....... sala C203 — piccolo...... Sed, Corritoritist. Ao aa S04 Cornacchia bigia...... 248 _ Dea. ...: 246 Corticicoli.. 266 Corvi.. PREMIERE BI. Corvo imperiale - Veleton 245 Corde ee Q44 COrVUS II e E ivi — corax 245 — Corone .| 246 — COTNÌL........ sio _ rugilegus..... —. Micia a 253 Gorvoreale:. iu. 249 Coturnice............ n'e CIOZAS Colurnini.. i. vete 256 _ communis... 257 INDICE ALFABETICO DEI TRE VOLUMI. TA —_m Volume I. |iLlur. Cotyle <=. Pag.| 346 MPA, 317 — rupestris....... 318 Croccolone:=t=g. e. s'e 7398 Crocierito. esseri I RL 1, Crociere. areetoe ..0.| 496 —_ delle pinete..| ... | 199 CPUPIUT ATI ETÀ SOM 240, Crypturidets. ire rr \E202 i Cucali, a Rn 290 | Cucult se one ivi I Cuculidei .......0.;,. ivi I Cuculus:: 0500, 291 — Canorus...... ivi . Gueco enna ivi | Cuculo col ciuffo...... 296 | Culbianco abbrunato..| 389 Gulbianco- e 383 Curruca: e nea 444 — cCinerea....... 446 — conspicillata..| 426 — garrula...... 4183 — leucopogon...| 424 — nisoria....... 449 — orphea....... 4415 Cursoridei .... SRI SOS, CUursoriuss: ano e 2S1v — SIR Ou = e 292 Cutrettola. . are EN 44 Culti = SE 46 Cutti capo nera....... Se 52 — forestiero....... i 64 CUTE BOC PSRIRE o I MOrUSI TO nn Se SE 13 Cupselidetm. Lune. 349 CUPSCUSst OR RP ED) Da Opuss ati no 321 — Melba....... 323 Db Dofila .......... TREE SEO 39 — acula.... dali ddt 40 Damigella di Numidia .| ... 436 Dryocopus.iivph 275 —_ martius....| 276 ID BgrElla tania ni see. | 447 — alba... san ivi — garzetta svelo AA9 Ransie 155 — . caruleus....... 156 Emberizidei.......... BR 94 Embertza::. Ria 100 | INDICE ALFABETICO DEI TRE VOLUMI. Emberiza cia.... Pag. cirlus..-.1 citrinella Lera Siae oh pusilla ...... Sete Emipodi Erismatura........... leucocephala. Erythacidei........... Erythacus: o... rubecula . Eryihrosterna .. Erythrospiza githaginea. Eudromias......... Pte © 0 098 00 00 Fa ani PAR A cappone........ pescatore....... Falchi pecchiaioli..... Falco pecchiaiolo..... Falconi © 0 0 0 0 0 0 0 060 0 Falchi gentili o nobili.. Balcone nat Falco Eleonora....... lithofalco....... peregrinus. ..... SOCBUO nai subbuteo subbuteo micro- a © 0 0 0 0 e tinnunculus .... tinnunculoides . . Falchetto della Regina. Falco cappuccino ..... — cuculo......... pyrrhuloides . Volume I re er I. II. | III. 4104 140 412 407 105 404 4108 4415, 424 443 ae AS a 204 DISSI rar 72 O 73 cul | 440 RAI 404 409, ivi ste 40 41 188 489 291 ivi | IMERIARIDA a) den 1206 se 295 2017 {19 ivi 144 137 444 145 146 157 ivì 4158 459 164 167 Vi 464 162 164 165 172 NTA 167 186 476 ATA Falco vespertinus. Pag. Falchi di padule...... Balaropioiioo. Suu. Falaropo iperboreo. .. platirinco ... Falcirostri ® 9 00 00 990090 ® 0 0 0 9 0 a e 000 0 ® 00 0 0% 00 infuocato.. Fiaschettone......... Fifa armata RICE, COTE E Eierancino:.<: 2.5: Eissirostrigse fina Fischione ® 0 00000 000 ® 9 0 09 0 0 0 0 0 0 è Forapaglie Forapaglie Forapaglie castagnolo . . macchiettato Francolino di monte .. Francolinidei......... Francolinus.......... Francolino . sa EFratinonSocn eno Fraticello ....... Fratercula 0 ® 0 00 0 0 0000 graculus Li Fringillaria n striolata .. Fringuell=nea Fringillidei........ ai Fringilla ® 0 90 0 s a 00 0 00 coelebs ....... montifringilla. Fringuello ® 0 0 eo 0 00 0 0 o cristata. EFuhgidet. iii Fuligula........0...: 176 185 264 126 ivi 148 ivi ivi 149 454 149 153 479 180 398 399 400 405 _ 43 98 164 194 195 143- 202 WVolume È De O i DO: Gabbiano candido. Pag. 125 —_ GOrsor ad 435 - Delos. renne 1921 terragnolo .. 136 Copbimalo Lambru- SCIIDISI e. SUS Gabbiano comune..... PAL - corallino.... ca 449, a del Pallas... e | A4A —... greco....... . | A40 —_ mezzano.... -. | 148 —_ piombino ... RESO 00: Gabbianello/ 4,0%. sa AD0 Galerida;::C..:.14.. 7A —_ cristata ..... ivi Gallinge:; i. 0.0.0, 249 Gallina di Faraone ... 271 — prataiola...... 277 — prataiola fore- stiera...... 279 Gallinella i. a. 408 Gallinula:. i, 418 _ chloropus.... 449 Gallinulidee ....0..... 410 Gallo: proel 270 Gallus aaa ivi — , domesticus .... ivi Gambecchio.......... 374 —_ frullino... 376 Gambetta: ii 1/.00 338 _ americana... 342 Gambette..... E 326 GADPA Sua 225 — forestiera...... RINO Garrulidei..?......... 254 Garrulusi e oi ivi — glandarius..... 255 — melanocephalus.| 256 CIV 1392 ERZZO MI 257 Cazzera ti ea 258 ECM o 277 — CONUSI 279 — VNidis 1... 277 Germano reale. Did 33 — di mare, to SOUR E 84 Gheppioags toto, 474 GRERPIONI tie E 4792 Ghiandaia marina..... Q4A Ghiandale.dhi gue 254 Ghiandala dia tiv 255 — Breca dita 256 GICAlOniN ee Le 208 Glareolidei........... 428 Giarcola iaia ivi — pratincola 429 GOL Adi 327 — ‘nalansivivetae. ivi VIA MM PR: I i a NI 16 #71 ROL {ts a i INDICE ALFABETICO DEI TRE VOLUMI. I. Gobbo rugginoso. Pag.| ... Gracche nere a 260 Gracchiofe ni 261 — forestiero 265 Grallacs 0 aan Ist Grandule RR A Grifone ...... ea] 99 _ italiano. ...... 404 Gruccione... Seo 929 — forestiero..| 328 Gruccionil a ee 324 Gruviasa i coste Moto GIUR LIS Gruidei. io: de PASO Grdsiatà pe oa dr — Cinerea....c..... Lala Gufo reale ll... 208 — ‘salvaticò........ 247 Gipetll senta 108 GuPpaelidea Ei ivi Gypaetus.s cn ivi —_ barbatus 109. (OLI E 99 =. ofulvusti- ana ivi — occidentalis...... 404 H Haematopoidei. . Set Haematopus .... Ze — ostralegus SNEBETERI Halaetusy ea 416° — albicilla..... 147 HORA LARE —_ glacialis.. SCSI Herodiones...... LISI Heterorhynchi ...... SR Hrant essa Ste Lorelei 04 Himantopodei......... Gai Himantopus .......... ii _ candidus. .| ... Hirundinei .......0.6%. 305 Hiruado 307 — cahirica...... 310 — daurica....-. ivi Lt MUSRCONRIO. 308 Holiaetidei ......01,.. 143 Hoplopteridei ......... 3%: Hoplopterus.......... — spinosus... ITOMDORAI Atala _ — Macqueenii.. 23, undulata. ... Hydrochetidon........ _ fissifes .. _ hibrida.. — nigra... RAV BIRRE di n ta PIA0 Pi PA Ù iI = x 273 223 432 434 432 433 434 304 IVI 302 440 4A 304 ivi 305 299 ivi 300 279 280 279 -—1 DD 167 168 172 474 INDICE ALFABETICO DEI TRE VOLUMI. . Volume I. II. | III} Hygrobatae...... Pag.| ... | 390 Hypolais....:...+...| 454 — elaeica. 456 — polyglotta....| 455 Id pideiea a 468 Ibinae ivi TSO. 469. — falcinellus........ ivi Igrobate........... di 390 Imantopizi-at 30% Introduzione all’ Orni- tologia Italiana .... IP Eabbossg Goes | se: 1449 | LAGOPUSi RI 234 — mutus....... 239, Lamelloso dentato ....| ... |... Lande. SIE RP EOS SEA ivi — collurio....... 234 — excubitor..... 229 — meridionatis 236 — minor... 231 RE MU[USi oi 233 Lande eo DSG 423 Brusa ERO 126 | — Audouinii...... SRI 4135 | — argentatus......| ..- 130 —vatricilla ci. ba 447 COMUN tt 439 | — cCapistratus..... Ho 1438 | — fuscus......... 10 429 | — gelaestes........ De 133 — ichthyaetus..... DI ALA | —. leucophthalmus.| ... 440 — marinus.. A 427 —_ melanocephalus . va 142 | — minutus........ sha 150 | — ridibundus..... Lia 1455 | — iridactylus..... sE 436 | Prbaticamdii 000 433 Laticaudidei.......... ivi Lestrid=aa=330. al ie AA0. Tiricoless aio 312 Limicolae GR ivi Limosidee. 346 IMOSR SIR e ivi = aegocephala. 350 =; irufa........ 347 Limicolazi. ci 376 — Pygmea...... ivi puriolo inaria ti AT DORCAlsi Sch = ORUTESCENS 2 rtobipestocns i hyperboreus. . lanceolata. . i Lodola gola gialla. .... panterana..... I Lodolaio............. i Longipennes i Lophophanes.......... I Loxinidi i Loxia 0 e a 0 ® 9a e. 8.0 0 00 a 0 0 e 0 ® e 0 a 0 0 9 020 | — pityopsittacus. .. Lucarino RI ao a © 0 0 0 9 e 0 0 0 0 a 0 0.5 0 e © ® ® 0 0 0.0 0 a 0 0 e 00 ArDOrea è « +0... | Lusciniopsis.......... luscinoides. NA © + 0 00 0 8 0 0 0 a a ugnax a © 0 6 00 p i Macrodattili. ......... Macrodactyli......... Macrorhamphidei 'MOCPOSO: IRR Mareca o: Penelope ...... FMarzaiola Bn i Marangone ® 0 0 0 0 0 0 0 00 Marino pescatore ..... Melanocorypha ....... calandra. gallopavo . . Melizophilus melanocephalus. provincialis.... ni Meda Meropidei Merops aegyptius.. ati apiaster ..... na 203 Volume ria nen CAS e I. II. | III. 4161 464 467 165 ì 393 SR IO 443 ivi 0 90 dial 78 164 a 0] CU 27 .00 | 49% -. | 195 L19060 ..0. | 499 nia 409 457 462 460 461 458 AR 87 o 88 434 ivi 382 ART. 338 k06 ivi AT RS Slo 9 498 Part? 42 si 43 da 48 1) 9% VI 97 TE 99 REL e) (8. () £ 73 RIS ivi as EZI0 >> | 274 428 431 4928 430 324 325 328 325 204; INDICE ALFABETICO DEI TRE VOLUMI. Volume Volume TT 7 _à N . I. | II. | III. I. | II. | III. Merli acquaioli .. Pag.| 344 Neophron....... Pag.| 104 Merlo acquaiolo....... 345 — percnopterus.| 105 Mesi pi ato 368 NIbbI- espe o 151 Meno asi. ie 359 Nibbio nero.......... 153 — col petto bianco.| 360 — reale......... 152 Mergidet nine al USO ONU CORO RARA, «LU OARÙ Mergusi io eg a Ivi NIZZzole ig too Pea SI) — albellus....... Sei 21051389 RONOCCIO] IO 268 — merganser..... RISO NOCIGLIA 497 — serrator....... AS oo) lE MUNON 198 Mestolone.\. i... RS E SR) — passerina...... 202 Mieliarin[. ie aee «-. | 143 NONDA: LEE METE, Migliarino di padule...| - «- | 118 NOnnoitor e Re .+* | 460 Mignattalo:.-.-i20%.. -.- | 469 Nottolon®............ 302 Mignattimo =... «ee |... | 168 = col collare..| 304 _ zamperosse.| «---| ... | 474 | Nucifragideî.......... 267 Milviders a "I. 150 |. Nucifraga............ 268 Mivus ivi —. caryocatactes.| ivi —i imigeri..... i. 153 Numenidei.......<... «MR 1950 — Fegalis........| 152 Numenius ........... o 1) Miotere,-si son see 5 — , arquata...| ... | 356 Mirmecofagi.......... 273 — phoelopus ..| ... | 358 Monachella .......... 336 _ tenuirostris.| ... | 359 — con la gola) ... NUM alzi e NA nera....| 387 — meleagris..... DEM i Monachina.....0.000- --- | 39 NUciale ss 214 Monticola nia 373 — Tengmalmi....| 2145 — — cyanea......| 379 Nycticora®®.L. 0 C|CA 6 — saratilis ....| 380 Si europaeus .| .... | 457 Montanello .......... Rel PATO _ Riska ..... Oo i Monticolidei .......... 378 | LL, Montifringilla ........ «1712953 3 — — mvalis..| -.- | ivi Oca colombaccio...... RARI IR E Moretta grigia. ....... tira AGRIELUEO a I Zig ddl'nite I IARIE — pezzata...... DA ISO TI SA e GeV 0 (0) EROE TT — tabaccata....| .-- | ...| 65 — lombardella...... RI e RL, CIRO RA 02 Spa lelanact se Dea ASo AI Moriglione ........... «elio 05 A OCCHIFOSSI NR 427 Motacillidei........... «-» | 39 Occhiocotto sardo..... 430 Motacille............. «> | ivi Occhiacotto ze 431 Motatiliat<. Mani esiti ÎVÎ OcchIEnegt At ».. | 284 —_ alba. ....... (ee | 40 Oedicnemidei ......... ... | 283 _ boarula..i..| --- | 4h Oedicnemus ........... «.. | 284 Cor Varellii. -«.. eo 49, — crepitans..| ... ivi Mugnaiaccio.......... «ee | 5. | 427. Oenanthotdei.......... 390 Muratore Mec: - 274 Oidemia ......... Fat MASO e Muscivoridei. ......... 457 = CUSCatntn oi pda ade o ORSI Muscicapidei.......... OE 6 — 1! LIS ORI RITA STR Mu Muscicape.lsr teo --. | ivi ORMAI 243 Muscicapa ........... 7 ORE 103 _ atricapilla..| ... 9 FAMDGIOLUSTE TIR 355 - collariîs....| «.. 8 — Galbula....... 356 MVOterEs ae derz 5 OPMESTE ei OR RR.) —.. caudatus... 0. + 029 Organetto... gen AO 15) Vriolider: SIMeisoNa, 355 OrtOLABI a nta 60 |-A03 1A n) INDICE ALFABETICO DEI TRE VOLUMI. Volume I. JI. | III. Ortolano........ Pa se. | 405 Orthygometra ........ .<. | 440 — crex s. | 4/44 OLA IAA Ceo QUEL n Ros ivi atarda=so; alice ENALITO — dellax.......06. REA, OlOConisA at ci di 90 — alpestris..... noe VIVI Ologupsss.. ci. 103 —_ auriculariîs...| ivi Oss on 2/10 — ascalaphus ...... 244 — brachyolus...... 213 — vulgaris......... 201 ODIOSA SC12280 > Pagliarolo............ 4A Pagophila:® 00.0. Fi 424 — eburnea..... 125 Palminedes lamelliro- SINesso en n, SO 6 BanuwrusEts ti 30 — biarmicus....|... 34 Pandion .............| 444 — haliaetus..... ivi Panptanat ar 0 EAT Parder: si 0a È 17 Paride SA 20 Paruste ti neo, DI 18 ROTA (0) I O ; 22 — borealis........|... 26 — coeruleus....... di 21 — cristalus........ ERI 27 — lugubris...... SA 23 — maiolr......... Rob 20 — palustris....... ri Passeres!i. 22/1 Passera solitaria... ... 379 — scopaiola..... 467 Passeracei............ Se 94 Passerini............. DS ivi Passere di padule..... 120 Passera di padule..... 421 Passerind ............ 4127 — aureola ...... 134 — melanocephala. 128 Passeridei............ 132 Passere: tt nie ivi Passert i e 133 — domesticus..... 140 — hispaniolensis... A4A — Italiae........ 134 Passera lagia......... 147 — mattugia...... 443 Passera oltramont.Pag. Pavo . Pelecanus Pellicano ISSORIORORO 0 0 0 0 0 ® 0 0 ® è 0 e 00 0 0 0 0 6 ® 0» 9 0 0 0 00 © MIMULA, 00 Temminchii.... e 0 0900 onocrotalus. . 0 001 00 0 0 0 04 Peppola.............- Pescatori... ah Perdia Pernice Peristera turtur . Pernici-piccioni . Pernice turchesca Perdides............ e Pernici Pernis Pesciaiola CORORORORORO) CORRONO è d 0 S 0 a 0 0 0 0 0 0 9 0 0 0 0 0 a sa © CISORORORO di montagna. . è 04 00 è 0 00 aprivorus. 0 0 000 09000 Pescatori... .s000000ì Pett' azzurro ® 0 00 Pettirossi.. .....0000.. Pettirosso Petronia . Pettegola ® 0 ® 0 ® 0 09 rupestri Phalaropoidei.. .. Phalaropus Phasianus 0 00 00 ® 0 800 CROROROR fulicarius. . Phasianidei...... Philomelidei.......... Philomela Phalacroc Phyrrula s 0° 0 00 ® 0 000 luscinia.... maior. OraAx® è» e 008 0 cristalus .. pygmaeus . o 0a 205 Volume Ea Ton SII ea I. II. | III. ui 440 134 00 | 444 } 352 359 ivi ivi 372 374 373 p QUA 88 da 90 OA IE ivi SS ivi vd: vi -.. | 4151 i 443 ceh 'D46 ip LR PA 1) È Rn I «ee | 250 Sta ivi SR ZA] I 032 a IO Ad io e 020] Be MIA ARI 240 Vers ivi ARRO 4146 ivi At 83 Bet RSS 88 Be” 399 401 402 AZIO cel 447 E RI | 0893 x... | 396 i SIT see | 266 TRN SIVA a 0207] SO 405. 406 ivi 408 E 92 NIE 9 97 SURE 99 494 4192 206 INDICE ALFABETICO Volume I. II. Phyllopneuste ... Pag.| 458 —- Bonelli. ..| 462 — rufa..... 464 —_ sibilatria.|. 458 te trochilus .! 460 Phoenicopteridei...... ile v.AETZ Phoenicoplerus ....... Liv _ eritraeus.| ... | 475 — ruber....| .;-. | 472 Pico. ae 258 — caudala......... ivi Piece n 274 Picchio cenerino ...... 279 — con tre dita...| 287 — forestiero.....| 283 — gallinaccio ....| 277 — muraiolo...... 337 — Nero .....00. 276 — il piccolo, e...» 285 —. rosso maggiore.|. 284 — rosso mezzano.| 282 Piccione selvaggio ....| ... | 244 Piede e 274 Picus: ea 280 — leuconotus...... 283 — MOAÎ0f.. 0.0... 284 — medius......... 282 — MINMOF.e ici 285 Picordesisi Mate LL 286 — tridactylus....| 287 Pigliamosche pettirosso| ... | 44 PigOpoddai iii AGU Bieolantio tl asian 16 Piovanello maggiore. .. 363 —iWManors, chie 373 —.. pancia nera. 370 — pancia rossa. 367 — violetto..... 365 Pinnatipedi........... 392 Pinnatipedes.......... ivi Piro-piro americano... 335 —_ becco corto.. 3Ì3 — boscareccio . 345 — culbianco ... 336 — gambe lun- het 333 _ piccolo...... ABBIA DSG La; PIrLCoIe RR see | 183 Pittima piccola........ 347 at TERE 350 Pivieri o. ene ATI E 286 PIVICYAS e DINA 288 —'tortolind;. 0% 2914 Pivieri armati ......... 299. Piviere de’ coccodrilli. 314 Pivieressal Austen 314 Plaotalec. ca taten 466 Platalerdk. iaia ivi AO PERO TI VAT ee TROTA n'e #\ N fr RR, ATRIA A re EIN RCA STARS SRO I IO AN INCI PILA ATE dal at tono e pi pr DEI TRE VOLUMI. ; Volume I. IL: DEE | /Platalea tt Pap. ‘466 i — leucorodia.... 467 I Plectrophanes ........ 95 —_ Lapponica 96 — nivalis... 97° PluviIanva ssi sea. 3410 Pluvianidei........... ‘ivi Pluvianus:: alia 314 — — Aegyptius .. ivi { Poiana bianca........ 140 — a strisce...... 442 Polli sultani. An. ora 424 Pollo'sultano::i.0##-. 425 Podicidett oa nate PASTOR PORCEPS COAT 6, — (auris... 3=| 4893 Ses cornutus..i.. Lo!) = cristalus..... Ape e Jr — longirostris.. ; 179 — MINOV....... £ ESE — rubricollis... gite 8 (PPorciolonia. en tieze 407 Porphyrio Gallinula Al= leni..... NPA RI: 0 _ Gallinula...|... | 424 | Porphyrionidei....... i. | 424 [IROMPIVRO TIE SE ivi — COCSÌUsS..... to 425 Porzonaris asti e 22.0] 442 — Baillonii..... : 417 — maruetta....| ... | 443 I — minuta...... -.. | 416 i INPratimcola e RIU 391 E — rubetra....| 392 — rubicola....| 393 Pratalols ine SaR 38 1 |-\Pratensesi nord. ivi i Prispolett. iena 9}a) IECISpoloResta te te 58 |Prispolata ana ia 60 | — o gola rossa.. 64 | Procellaridei ll: V| -402 3 Procellaria (005% cera SY 411% — capensis <. see | 416 ss glacialis . . SIE 6 hl Pleroclidei. Ss a 222, Pterocles Nave ivi _ alchata..... 223 | _ arenarius . . 225 Puranussio sese «4108 — angloricus....| ... | +... | 140 — cinereus...... VELE INA — obscurus..... SERI, 443 i — yelkouan..... i DE RAS ; Pulcinella di mare.... |... |... | 195 È Pyrgaa c.c ri RE se | 142 i — montana..;<.| ... | 143 Pirrocoracidei. .......| 260 |' N tt Volume TI IT stano . Pag.| 260 alpinus .. 261 Pyrophtalmidei. Ve 427 ® Quaglass. eva 257 — tridattila 262 Quattrocchi... o... | 68 Querquedula ......... 45 — . angustirostris. 50 RC 48 i \CPeccal.ic.. 46 4 Ra Rallidet:i to. Suiee AA0T: RAMUS i RSIIVI — aquaticus....... La 408 Rampicatori.......... 266 Rampichino alpestre ..| 342 —. . comune...| 340 Ranocchiaia.......... se. | 445 Rapaci diurni......... 96 — notturni....... 195 Rapa 227 Raperino. it IO Razzolatori 2 e E AE) _ domestici..|. ... | 269 Recurvirostridei....... 101391 Recurvirostra ........ ur ivi = avocetta.| ..- ivi Regolo ora. i 36 Regulidewt i i. Lei, 35 Regulus son . ivi — cristatus..... Qi) 36 — ‘ignicapillus....| ... 37 Re di quaglie......... e | 414 Rie oggi ia 355 Rispsolo isti 356 Role 240 ROndini..0i 0.04 305 Rondine: o, 308 — collo giallo...| 340 — del Cairo.. ivi — dimare...... 3 157 | — di mare coda i lunga tt 156 I. — di mare mag- giore. ..... 155 | — di mare piom-| batafrtatiza 472 | — dimare zampe gialle sei 162 | — dimare zampe Nere: <<... 159 | MS f. INDICE ALFABETICO DEI TRE VOLUMI. Rondine montana.Pag. Rondoni. A ia di mare..... Rusienoli ee RUSsienol0) ts. —_ di padule.. — È forestiero.. Rubicilio i L0, — phoenicura... — suecica...... — Tithys....... | Sagittilingues......... i Salclalola nn n I Saltimpalo.... e. 4a. Saltimpalo i uri. i Saricolidei. .........: mSaricolali dti — daurila....... leucomela.... — leucura...... — Ocnanthe..... — sfapazina.... [Schiribilla nen. 3 grigiata..... i Sciabiche ............ | Scolopacidei...!...;...: |iScolopacidi......«-. [iScalopa eee o = gallinago.... _ gallinula .... — meridionalis.. Sgarza ciuffetto....... Sirli del deserto ...... — Dupont RE a I SIZZeErino Sis , i Smergo maggiore. .... —.i MINore;<.. e) a LO, STRA dii RI \ e ATA Fia . RASO RRLIEI TA 0A Vl PISA sa } 207 Volume e E rn I. II. (III. 348 349 324 323 405 406 437 408 396 ivi 399 398 4169, 273 43h 390 393 352 ivi 386 388 389 383 387 ALICI Risa 447 «sé | 410 seco 449 IC IONIABIAAO } ivi arara92 ..* |.386 una 889 --. | 383 203 205 463 464 ina 19, | it ivi 2308 174 RO RADO RE 68 fo 69 GANERIZo 224 270 ivi ivi 274 AT LO 86 85 fa, ALS 208 « Volume aaa ——SYC on I. | II. { III. Smerigli......... Pag.| 164 | SMELIEHO (Sottile 470 Somateria.. 11 RA ‘75 —_ mollissima..| +.. 76 SORAONE Ss: nil 468 SPACVIECE, eo et n 483 Spatolasezi. ped Or Spatulirostri.......06%0 . 465 SPaUla aversi . Lala ol — clypeata....... . A 53 SPIONCEMNOL ini ne 56 Starda..... Sal 270 Stara A NOO) — cinerea BR ivi Starnaissn nt ... | ivi Stercorarius.......... ci ATO — gomarinus.| -.. 124 — parasiticus.| -. 119 Serna vo 35% 154 ESC affinis Sdefo 166 = anglica......., see 159 = Bergii..<«...... "e. 166 — cantiaca.......| --- 160 Sil Caspio iii ne 155 — Dougallii...... Sor 162 — fuliginosa..... o 165 — hirundo....... DEE 157 2 indiana, (0 ReE 165 —. ‘minuta........,| xa 164 — paradisea...... SÈ 456 — (GRuppel..s #00 SE 166 Sternideniti 0 DRG 154 Sterpazzola,. 0 416 Sterpazzolina.. .| 424 Sterpazzola di ‘Sarde- ORALI IO0O 426 SHACCINO sa 392 SKODA eee dee 346 Storno ..... 343 — marino..<.... 352 — .nero....... ...| 351 Strepsilidei........... ».- | 322 SEREDSUAS att --- | 323 _ interpres....| <»- | 324 Strozzi ga «.* | 404 Stnllozzo res: een, DE ivi Striginidi 218 | SITA IE n tt IVI — flammea.......| 219 Striscialola. 1. 9 gone e 48 Strolache net ee MRC STIRO DE <]>) SURANO 347 UMD 354 —. Vulgarts..«... 348 Strigi Sua 195 Striges ivi SUASA Mea UNE 474 Suasso a becco lungo . 179 INDICE ALFABETICO DEI TRE VOLUMI. w Rari Ned LA RR Dia SI TT tte }——rr ana I: Suasso collorosso.Pag.|\... 1 COMUNE cieco Bata —. ‘piccolo.:.......- ate — schiavone..... bia SUTNIdCERE RR 197 - Syivider:: zano 410 Sdi O 4AA o — atricapilla......| ivi — hortensis....... 443 4 SITR E 216 : —_ aluco....... 217 Syrrhaptes . . LR evi —_ paradoxus. : 227 Syrrhaplidei.......... 226 È dh Tadotna-ggo e RE 29 — Belonîi.......| ... |... 30 Taccolasn ia 253 Tacchimo:s Son SESIA Tachidromi.......... 5° Q74 Tallugini<=- sete oraze 283 TantalidL ne see | 468 Tarabuso.t sete Sali LEE Telephonus . . CRV ale — Tschagra.. 238 Tenuirostri........... 333 Tenuîrostres... .......| iVi Terechidee. i.e SCR Terechia Biel o ga ivi — cinerea....... BS N15) Tetraoni: segna na La 236) TOlrAOnesi SR le ivi Tetraonidei........... MARI Tetnaonisi tot i le PIRA AR 717 01 MO SITO ae | 29d — STO ERRE MER 07% Tichodroma . SA IGY) — muraria . RSlivi i Thalassidroma........ O a 403 _ leucorhoa.| ... 107 Ta Oceanica..| ... 405 — pelagitas. |... 104 Topino ari 317 Torcieollsat irene e 287 Targicolle raster 288 Tordola sro e 363 Tordi. 357 TONCO i Pri 363 Tordo americano ..... 373 i iz ADOLTAGCIO. sso 366 —. dorato......w..\ 370 | — foréstiero. ..... 374 =" FOllVastro LIME 376 1 — sassello.... +... 369 | — sbiadito........ 374 RR LALA ERE, Li RE CI, i INDICE ALFABETICO .DEI TRE VOLUMI. 209 Volume Volume I III Ti -| II II Tordi rupestri... Pag.) 378 Uneirostri* =. Paget n£27 Wontoras< 100% go. So PI Upupidei siii 333 Torquillidei..\........ 287 Upupari ita «| 934 Motanidei att St |493 _SRENIUSCUSTI OLI Urogallo in SEZ — glareola...... --. | 335 _ ochropus..... -.. | 336 v — stagnatilis.....| ... | 333 È THotipalmatit.t ao. SELE NOTA 88 Lottayillatt tas ar Ra 88 Manetti. do. e ESS | 313 dringideiic doge -.. | 364 Vanelliders= == Pi IEDIVI Brnga oo |... | 363 Vanellusic si — canulus....... e ivi —.' “cristalus.-...|-.-|:347 — marilima...... ... | 365 Vanello codibianco....| ... | 321 | Troglodytidei......... 463 — forestiero.....| ... | 320 Troglodytes .......... ivi VEniurine. to sen at ASI —_ parvulus..| 464 Verdone;.i-. +-+... Ri Urombetta: otti: 00189 — bastardo..... ee di uffa tori tono Lo ASclaVolatori= ss save 104 Hue e A eo MS] Volpoca-f. i. CA i 30 Rurdus Si 358 Moltapietres. 2.4 si. | 322 — atrigularis..... 362 Voltapietre: 030 SIRSIZZE — aureus........ 370 Violtolino: = sue | 413 thracus.i-.:.. 369 Valturesi n See 96 — merula........ 359 Vulturider. ......0-.... 97 MUSÎCUS....... | 366 | Valtur ivi — Naumanni.....| 374 | — monachus.....| 98 — olivaceus......| 376 | —. palbidus....... | 374 | Y — pilaris........ 365 i — Swainsonii....| 373 È i — torqualus..... 360 TUND ....,.....0.... 287 | — viscivorus..... 363 — dlorquilla....... 288 Turnix . TEA 202 s ylvaticus . as; JE ivi z U. Zafferano mezzo moro.) ... | ... | 129 yeolis. osa i 94. | Uccelli di rapina...... 95 Zigolo capinero. ......| ... | 128 | Uccel Santa Maria.....| 330 — dalmatino...... sa AI Uccelli di ripa........ Ed S279 — di Lapponia....|... 96 | Uccello reale ......... | xe. | 439 —. di Mitilene..... 208] 443 | — delle tempeste.| ... |... | 104 — della neve...... eta SLOZE — della tempesta giallo o sa. . 142 americano..| ... | ... | 105 — muciatto....... 4104 — della tempesta -— D@ro.. e... «e STAO culbianco ..| ... | ... |-407 — _ parrucca bianca. ... | 108 Ululideî............. 216 — rugginoso...... det |AOZO] —_—=+—tZricte—_ Ornitologia italiana.» — Ill, 14 INDICE DEL VOLUME TERZO. ORDINE vi. Uccelli aquatici. Anseres..................... Pag. 4° Tribù. Lamelloso-dentati. Palmipedes lamellirostres........... ierRAMIGLIA- /Cignidet ra o (SEGENERE:SGVUORUS Inte ea Cigno salvatico. Cygnus ferus................060.... Cigno reale. CYgnus MAnsuelus..... LL... ZueEAMIGIIA Gli AnsEridevi io GENERE SSANSON Oca paglietana. Anser cinereus...................... Oca granaiola. Anser SYUWVEStris........0.. 00 Oca lombardella. Anser albdiÎfrons......... La SIIGENERE MEMO n i «_—Oca Colombaccio. Bernicla Brenta. .................. ASZGENERES SCNENAIOPERN inn o ta Oca d’ Egitto. Chenalopea aegyptiaca................. Appendice alla famiglia degli Anseridei.......... Anser leUCOpSsis i ANSCIIUIESCONS In eh Anser Medius............... Sa a 3a FAMIGLIA. Anatidei................... EEA II ONGENERE: CASANCAi n e Casarca. Casarca vutiligii i n CRCENERE PA ORIO I I o, Volpoca. Tadorna Belonii................ L00000 MA CENENE ANAS NI A German reale. Anas DOSCchas......... iL. SSIGENERE. Chaulclasmus... 0.0 iii Canapiglia. Chaulelasmus strepera..........000000. È 9° GENERE. Dafila.................. ERA Codone. Dafila acuta...............- Ao “Mo Crenere Marea di oi) SIR Fischione. Mareca Penelope E e So {GENERE QUerguedula. i MEI 15 ivi ivi ag ga TORI vi eee 212 INDICE DEL VOLUME TERZO. 14° GENERE. Alzavola. Querquedula crecca .......... ANSIA i Marzaiola. Querquedula circia........... 00.0 : i Alzavola sarda. Querquedula angustirostris........... A9°"GENERE: Spalla;