1^ ^ a o C; a.. 0 '''"a ♦'>-♦ - V j- '*/« ^- < r al i5 in 1 H c6 HARVARD UNIVERSITY LIBRARY OFTHE Museum of Comparative Zoòlogy Purchase boston Society of Hatural Eistory HERPETOLOaX n ^^x^.rs^X<^ «HiVERSiTY Gì 'iacchè richiedete d'essere informato della controversia promossa dal signor doli. Mauro Btisconi intorno i rap- porti che esistono tra i vasi linfatici e i sanguigni nei rettili , io lo farò con tutta la brevità e chiarezza , che per me si potrà, e ntUro speranza che esimio cultore qual voi siete della Notomia Comparata, vorrete pigliarne pen- siero, e appurare colle vostre mani e co' vostri occhi la verità. Yi rammentale che nella mia opera sul sistema linfti- tico dei rettili, i833, parlando della testuggine, alla fine della pagina 9, mi espressi nel seguenle modo : « La « grande cisterna, i dutti toracici, ed i tronchi massimi il linfatici del mesenterio e dello stomaco, involgono sif- « fattamente colle loro pareli i tronchi arteriosi, che vi « pajono contenuti, e le ramificazioni di questi pajono « traforare uscendo le slesse pareli linfatiche. Infatti se " si fendono lungiludinalmente la cisterna ed i due dulli « veggonsi nel loro interno le aorte che sembrano a " contatto del fluido in quelli racchiuso, neliistessa guisa, ^i:tv.c : a 4 « ohe l'arloria carolldo interna sembra a contatto del « sangue venoso nel seno cavernoso della dura meninge. « IMa non altrimenti da questa arteria le due aorte nella « testuggine, e ciò che si dice delle aorte è a ripetersi (( dei vasi arteriosi che da esse traggono origine, non arlicolarità del signor dott. Rusconi accennata ri- guardo alle arterie ed ai linfatici mesenterici della salamandra, ebbe poi a generalizzarla agli altri ret- tili, siccome emerge dalla seconda lettera diretta a Bre- schet, e pubblicata nel giornale delle Scienze Mediche- Chirurgiche di Pavia, nella quale dopo di aver parlato del metodo di fare le injezioni , dice quelle parole, che noi abbiamo già citate di sopra: « Je ne m'etends w pas d'avantage sur ce sujet, car j'ai hàté de vous an- »• noncer que depuis ma première lettre j'ai fait des re- " cherches sur les aulres reptiles et j'ai trouvé que les " lortues de terre, les lézards et les couleuvres soni or- « ganisés sous le rapport des vaisseaux lymphatiques " comme les grénouilles, et les salamandres. »» Quindi è, secondo il signor dott. liusconi, uhe anco nella testuggine 49 di terra i vasi linfalu;i del mesenlerio, e lubo iiilesliuak* contengono entro di sé le diramazioni arteriose, le quali si trovano a contatto colla linfa e col chilo. Per verità nella testuggine terrestre, Greca ed Euro- pea, la cosa non ista così avendo sempre veduto, che le diramazioni sanguigne, le quali si prolungano nel mesen- terio, e nel tubo intestinale non sono entro i linfatici, come afferma il signor Busconi, ma sono unicamente ri- cinte dagli stessi linfatici, i quali corrono lungo i vasi sanguigni intrecciandovisi intorno a foggia di plessi più o •Tieno fitti. Questa maniera di comportarsi dei vasi di cui ragiono, apparisce chiaramente nel pezzo di intestino tenue col lembo corrispondente di mesenterio di testuggine greca, pezzo già deposto nel Gabinetto, al N." 545. Dalla quale preparazione viene inoltre dimostrato, che i linfa- tici lungo il mesenterio, e tubo intestinale, non seguono le sole arterie, ma anco le vene avviticchiandosi ad esse ; il che era facile a prevedersi, noto essendo che in genere nella testuggine, lungo il tubo gastro-enterico, il sistema venoso va di pari passo coll'arterioso. A proposito di ciò farò anche notare come sieno accompagnate dai linfatici quelle diramazioni arteriose e venose che dalla piccola curvatura dello stomaco vanno alla concavità del fegato. F'atlo che io ebbi a rappresentare nella mia opera par- lando della testuggine di mare, nella qual opera benché avessi solo di mira la diuìostrazione del sistema linfatico in tutta la sua estensione nei quattro ordini dei rettili, e quindi trascurassi il sistema sanguigno per evitare confu- sione nelle figure, pure dichiarai e rappresentai quanto è necessaiio a dar contezza dell'andamento del iinfalicu 20 sistema sul sanguigno, ed il loro reciproco rapporto. In prova di questo piacemi riportare quanto ho scritto alia pag. 6, intorno ai linfatici della testuggine marina : « Tutti « i linfatici, io dissi, sì interni che esterni delle inte- w stina si riducono in rami di diverso diametro al loro M marsine concavo, vale a dire a auel marsine, a cui s'at- « tiene la piegatura peritoneale, ove intrecciandosi mira- « bilmente tra essi formano un plesso, tav, IIIj fìg. Ili, «r N." 5, che circonda i vasi sanguigni, e si estende a tutta " la lunghezza del margine. Da questo plesso si spiccano «< numerosi vasi, i quali o accompagnando i vasi sangui- " gni mesenterici, od altrimenti, sempre però anastoraìz- « zandosi tra essij e sempre intralciati e gibbosi, si por- « tano quasi tutti verso il ceppo del mesenterio, ove si « fanno più gibbosi, e comunicano tra di essi per più « frequenti anastomosi finché ivi tutti riuniti compongono * un plesso così intricato che è iiiq)Ossibile descriverlo, »< tav. I, N." 27. Questo plesso abbracciando le dirama- « zioni principali dell'arteria mesenterica e vena mesa- « raica proprio al ceppo del mesenterio giunge al mar- « gine posteriore della milza, y Quindi parlando dei vasi linfatici degli arti posteriori, pag. 8, dissi che « pro- « seguono il lor cammino fino verso l'estremità pelvica del « femore dove intrecciati intorno alla arteria, alla vena, ed « al plesso nervoso, ec. « Alla pag. 9 tenendo discorso dei linfatici degli arti anteriori accennai che : « si diriggono verso " il cubito in compagnia dei vasi sanguigni, ed in ispecie « delle vene, » e parlando del plesso linfatico ascellare dissi che: « abbraccia tulli i vasi sanguigni di questa regione, " A." 6i e 65. tav. II. li.;. I. Dui resto l'aver ommesso 21 nella fig. 1, della tav. II, di indicare lunghesso le arterie l'andamento dei vasi linfatici, fu solo perchè quella figura è puramente destinala a rappresentare la ci?teina linfa- tica ed i dutti toracici, non che i punti di rapporto delle quattro arterie coi dutti medesimi. Non pertanto ho indi- cato nella stessa figura alla rejione del ventre tutti i lin- fatici componenti il plesso mesenterico circondante l'ar- teria per dimostrare come i vasi linfatici vi si avviticchiano, cosa che ho espressa nella spiegazione. D'altronde nella fig. Ili, della tav. Ili, ho rappresentato i vasi linfatici lungo le vene così come mi apparivano nella preparazione d'onde fu tiatta la stessa figura^ e nella quale l'injezione dei linfatici erami riuscita meravigliosa. IVella stessa pre- parazione non essendo injettate che le vene non ho potuto indicare nella figura le arterie; ma alla pag. 6, nel testo, ove fo allusione a questa figuia, ho pigliato in considera- zione anco le arterie, ed il loro rapporto coi vasi linfatici. I\è poteva altrimenti operare in quantochè, massime lungo la parte superiore del tubo intestinale, il sistema venoso segue a pari passo l'arterioso ; e quindi i vasi linfaiici si avvolgono intorno alle arterie ed alle vene, come dimo- strano le preparazioni analoghe (fig. Ili, tav. Ili, della testuggine marina) deposte in questo Gabinetto, ai N.' 550 e 250. Da tutto ciò mi sembra emergere che la singolarità del sistema linfiitico riguardo alla testuggine maiina enun- ciata diU signor dott. Rusconi all'istituto nell'adunanza del 24 novembre 1843 e pubblicata nel fascicolo di di- cembre dello stesso anno, pag. 281, cioè: « che i vasi ii lattei non solo camminano ai lati delle vene, e vi for- 22 " mano sopra varie maglie,, ina i-he le niterie inesenlerì- « che sono ne! caso identico delle vene » non sia punto un fatto non avvertito da nessuno, come egli crede, essendo che trovasi chiaramente esposto nei passi sopra allegai» della mia opera, contro i quali non si può direttamente muo- ver dubbio alcuno. Fja sola singoluritù che appare in questo scritto del signor dott. Rtiscuui, si è l'essersi ri- credulo della sentenza decisivamente proferita e ripe- tuta, che quanto egli diceva della salamandra e della rana era egnalmeiite applicabile a tutti i iettili ; vale a dire, che i vasi sanguigni sono a contatto immediato della linfa, e sì patentemente « che il dubitarne sarebbe Io « stesso che mettere in dubbio,, che i pesci che noi ve- « diamo negli stagni siano o no bagnati dall'acqua in cui « guizzano. » Come può ora conciliare tale sentenza col- l'ainmettere, che i vasi lattei della testuggine marina cam- minano a' lati de' vasi sanguigni formandovi sopra delle maglie? Dirà forse avere inteso di parlare della testug- gine terrestre: ma con pace del nostro autore i rapporti vascolari linfatici e sanguigni dell'una e dell'altra testug- gine sono pi'oprj gli stessi, stessissimi, e si riguardo al- l'una, che rispello all'altra saiebbe errore il credere che i vasi sanguigni fossero iuchiusi nei linfutlci. Che il celebre Unjanus avesse annunciato sul dutto toracico ciò che io pure ho esposto, non ho mai negato; né io sono tale d'usurparmi il merito di una scoperta che non mi appartenga. Posso però asserire, che quando io intendeva alle mie osservazioni sul sistema linfatico dei rettili ignorava quelle di Bojanus ; giacché soUanto due anni sono, mercè la gentilezza del mio amico il cav. Lan- 23 franchi, hibliolecario di questa Università, Iio potuto pro- cacciarmi dalla Germania la seconda parte dell'opera in cui quegli parla del sistema linfatico della testuggine eu- ropea. In vero mi sono compiaciuto assai d'essermi tro- vato d'accordo con un osservatore così distinto. INulladi- meno non devo ommettere di avvertire, che quanto scrisse in proposilo alla pag. 142, e dimostrò nella Tav. XVI.*^ e seguenti, non vale a chiarire se l'aorta è inviluppala davvicino e da lontano, come sarebbe il cuore dal peri- cardio. Infatti r Autore non fa cenno del dutto toracico aperto, e quindi non dichiara se le arterie sieno a con- tatto 0 no della linfa ; nulla dice delle briglie membra- nose, che dal sacco linfatico si portano sull'aorta, nulla del loro espandersi sull' aorta per entro il sacco lin- fatico. Ma poiché il signor doti, finòconi si mostra assai tenero della fama e delle propiietà altrui, mi fo lecito di osser- vare ^ che egli parlando delle vescichette pulsanti n.m dovea occultare che sino del 1831, nella mia opera: Ot- sei'vazioni antropu-zoolomico-fìsiologiche, ho descritto per il primo, e rappresentalo nelle Tav. IX e X le vesci- chette linfatiche sacrali negli uccelli oca, anitra, pollo, e PelUcanus Carbo ( Linneo ) ; vescichette che non fuiono indicate dal celebre Lnuth nella sua inleressaniissima Memoria sul sistema linfatico degli uccelli, lo ho esposio come due linfatici del plesso crocialo vi mettano foce, ed in qual maniera dalle vescichette linfatiche esca l'umore e sia >ersato direttamente nelle vene ^ meccanismo del quale io tenni ampiamente discorso alle pag. 79, 80 e 81. Dunque tre anni prima del celebre Miillfr ebbi scoperto una tale parliculaiità negli uccelli ; d'onde io mi condussi ad investigarla nei rettili, nei quali ho fatta la stessa scopeita contemporaneamente a lui, di che rendè testimo- nianza la mia opera pubblicata nell'anno 1833. Tale sco- perta infatti è stata dai dotti egualmente aggiudicata a me ed al Miiller. Non pertanto, se piace al signor dottor Rusconi di levarmene affatto il merito , rapporto alle rane, egli è pur forza di sopportale c!ie altri me lo ascriva rispetto al cocodrillo, al boa Àmelhijstina, al colu- ber nairix e favescens, de' quali tre ultimi m'appaitiene anche di avere notata quella singolarità dell'ossatura, la quale consiste nella biforcazione dell'apofisi trasversa, delle ire o quattro vertebre sacrali, d'onde risulta mio spazio opportuno a dare in parte ricetto alle vescichette pulsanti. ìNella seconda lettera diretta a Brescliet, il 16 novem- bre 1841, il siiinor dott. Ruscoìii soir^iunse : « Je vous « prouverais en autre d"une manière inconlestable, et à u l'aide de figure faite d'après naluie et mise en regard «t des siennes (le mie) que toutes les planches annexes à son « ouvrage, quoique dessinées et gravées par un des artistes « les plus habiles, representent des vaisseaux lymphati- « ques enlièrement deforme, et que leur deformation pro- « vient de lusage que Panizza à feiii du mercure dans « les injeetions pour demonlrer les vaisseaux lymphati- « ques. » iMa il signor dott. Rusconi non poteva igno- l'are per tre circostanze di fatto che nelle mie investi- gazioni sul sistema linfatico oltre il mercurio mi sono servilo d' altre materie. La prima circostanza è questa, che nella mia opera alle pag. 25, 26, 29, 32, 33, par- lando del ramarro, del boa, dcUa raiia, della testuggine è 25 espresso, che ho adoprato aria, olio di trementina , olio d'uliva, glutine animale. La seconda è che nel Gabinetto di Pavia sino dall'anno -1824 furono posti a catalogo, pre- parazioni del sistema linfatico del testicolo del toro, sotto i numeri 385, 386, 387, 388, fatte con glutine ani- male tinto in rosso e con materia ceracea tinta pure in rosso ; ed inoltre quelle ai numeri 377, 580, 394, 359, che risguardano appunto il sistema linfatico dei rettili , e che ho deposte nello stesso Gabinetto sino dal tempo in cui mi apparecchiava tutti i materiali per l'opera ; pre- parazioni le quali dimostrano che ho adoperato il glutine animale tinto in rosso sì nella testuggine che nella rana e nel boa , e la materia ceracea nel colubro. Che anzi nell'uomo istesso ho usato il glutine per injettare i vasi inferenti ed efferenti d' una gianduia linfatica. La terza circostanza di fatto si è, che il signor dott. Beolchini prestossi, me consapevole, a mostrargli come si procede collo stromento di fFalter nel cercare i linfatici nelle salamandre, avendogli anche indicato che scoperto il sito opportuno per l'introduzione di un tubetto vi si fa l' in- fezione 0 del glutine o d'altra materia ; la 'quale circo- stanza, sebbene il signor dott. Rusconi più non rammenti, non è per questo men vera. Benché da tanti fatti risulti non aver io adoprato esclusivamente il mercurio, pure mi si potrebbe opporre doversi il contrario argomentare dalle figure dell' opera, nelle quali i linfatici sono ombreggiati in guisa che ap- pajono pieni di mercurio. La qual cosa è verissima , ma parvemi opportuna a mantenere una certa armonia nelle figure , quantunque molli preparali che servirono al di- 26 segno fossero injettali di glutine animale o di materia ce- racea, come la cisterna dei datti toracici delle testuggini, dei colubri, delle salamandre e delle rane, i quali non pos- sono reggere al mercurio senza rompersi ; né avrei potuto farli ritrarre, quando avessi adoprato questo mezzo. Afferma inoltre il signor dott. Rusconi, che le figure delle mie tavole rappresentano i vasi linfatici tutti defor- mati per colpa del mercurio,, di cui ho fatto uso. — Benché i disegni sieno stati tratti da pezzi preparati, come dissi, con materie di varia natura, pure non nego che i linfa- tici sieno in generale riusciti un poco più ampj di quello che sono in realtà ; ma si consideri che in taluni indi- vidui i vasi sono più sviluppati che in altri , e che si lasciano più distendere dalla materia se l'injezione viene fatta in animale morto da molte ore, essendone allora il tessuto più rilasciato e cedevole. Ma dal canto suo non vorrà negare il signor dott. Rusconi^ che qualunque sia la materia, aria, acqua, olio, glutine animale, cera, mer- curio che si adoprl, la distensione dei vasi sta in ragione diretta non solo del peso, ma della quantità della materia che vi si fa entrare, e della forza con cui la si spinge, e che sia la quantità della materia, sia la forza deir im- pulso, non possono essere contenuti entro quel limite che sarebbe necessario a conferire ai linfatici il grado di distensione che rigorosamente loro si converrebbe, quando vogliasi ottenere non solo l'injettamento degli alvei mag- giori, ma eziandìo quello dei capillari. Credo per altro che con queste sue censure non avrà voluto far allusione alla forma data ai vasi linfatici, che in tal caso mi perebbero affatto insussislenli, sia riguardo 27 ai vasi maggiori, come le cisterne ed i dulli toracici, sia rispetto ai minori e minimi vasi. Tutto questo sistema ha un carattere così speciale e costante nella figura mo- iiiliforme, che gli costituisce per così dire una fisionomia sua propria j e lo diflerenzia assolutamente dal sistema sanguigno. Questo carattere speciale è sì evidente che vale a distinguerlo sino nelle sue parti, che appena sì possono discernere col mezzo del microscopio ; cosicché un esperto anatomico a prima giunta sa giudicare se i vasi che os- serva sieno linfatici o sanguigni : della qual cosa mi ac- certai replicatamente esaminando le fine injezioni dei ca- pillari sanguigni e linfatici, delle membrane sierose e mucose. Se adunque si ascrivesse ad errore 1' avverli rappresentati nodosi, io non ne farei caso , certo come sono d' aver copiato la natura, pensando appunto che i più distinti scrittori di quei^ta materia li hanno con tal forma descritti e rappresentali. Barlolino infatti così ne parla : » Maxima pars anulari forma exprimunt flu- " minum amphractuosus alveos, quibus per apertos cam- » pos sinuoso tramite currunt, errantque; nodosa quoque w sunt , et externe adparent inequaliter tumentia. » IVel- l'opera di Fesillngio alla Tav. XXIV e XXV così si rap- piesentano. Cruikshank li dice nodosi o articolati, rasso- miglianti ai grani di una corona, e parlando dei linfatici dei quadrupedi soggiunge : non esservi ragione di censu- rare Ruischio d'averne nelle figure esagerate queste no- dosità, ff^illiam Heverson nella terza parte della sua opera alla Tav. II, N.° i, 2, li rappresenta palesemente valvolosi, gozzuti, monìliformi. Tali appajono nelle bel- lissime tavole di /fcrner e Feller sui vasi lattei, e sì 2S nella grande monografia del sistema linfatico dell' uomo, come nel prodromo alla grande anatomia del celebre Mascagni^ ove dimostra con figure il sistema linfatico ca- pillare. Questo carattere finalmente proprio ai linfatici è espresso nell'opera del celebre mio collega il prof. Bevres, nonché in quelle dell'illustre Breschet, del grande yéìes- sandio Montò, e del celebratissimo Fohmann sul sistema linfatico dei pesci, e nella memoria di Laulh sul sistema linfatico degli uccelli. Coll'avere citata l'autorità di sì ce- lebrati autori ho creduto di rendere un omaggio alla ve- ritàj verità che si palesa in tutta la sua evidenza nella copiosa raccolta di preparati dei linfatici umani e dei bruti esistenti in questo Gabinetto. Adunque la forma generale dei vasi linfatici è quella di canali nodosi, gozzuti, moniliformi. Non per questo s'intende di escludere che in qualche tratto si presentino cilindrici, se non che vuoisi ciò considerare come una ecce- zione alla legge generale. Nel cavallo, a mo' d' esempio, più e pili volte, dietro rinjezione dei linfatici mesenterici e di quelli delle estremila anteriori e posteriori, avvenne a me stesso di vederne alcuni tratti cilindrici, o presso- ché tali, così pure nel cane e negli arti dell' uomo , ma questa eccezione nulla toglie alla realtà ed alPimportanza del carattere anzidetto; di che ognuno può convincersi, ove si faccia ad aprire il ventre di un agnello pasciuto da qualche ora. Gli appariranno allora i chiliferi confor- mali a gozzi e stringimenti , conforma/ione che renderà più appariscente applicando un laccio al ceppo del me- senterio; onde impedito il corso del chilo si fanno più turgidi ed esprimono chiaramente il loro carattere anche sul tubo intestinale. 29 M'accorgo ora d'essermi dilungalo con questioni secon- darie dall' argomento, intorno il quale vi è piaciuto dì richiedermi. Anzi ni' accorgo d' avervi favellato di cose affatto superflue, siccome quelle che essendo già passate, per così dircj ingiudicate al tribunale dei dotti , del quale a buon dritto voi fate parte^ non mutano consistenza per le opposizioni di nessuno. Tuttavia non v' incresca di averle udite, dacché non è senza dolore che io le ho ram- memorate. Pavia, il 4 ottobre 1844. SPIEGAZIONE DELLA TAVOLA Fig. I.' — Rappresenta la porzione mediana del corpo di un Coluber flavescens o milordo. I. Tubo intestinale, a. Q. Cisterna linfatica aperta. 3. 3. Arteria aorta. 4. Briglie della membrana della cisterna che vanno a formare una specie di mesenterio lungo la linea mediana dorsale dell'aorta. 5. Esile guaina membranosa del sacco linfatico che cinge dav vicino l'arteria aorta. Fig. II.' — Piccolo pezzo dello stesso Colubro corrispondente alVesofago e fegato. j. Porzione della colonna vertebrale. a. Dutto toracico. 3. Arteria aorta. ^. Separazione dell'arteria dal dutto toracico. 5. Pezzetto della guaina che unisce l'arteria al duUo toracico. 32 Fig. IH.* — I. i. I. Contorno dal dutto toracico destro di una testuggine greca aperto longitudinalmente. -ì. Briglie che dal dutto toracico vanno sull'aorta. 3. Membranella, che dal fondo cieco del dutto si ripiega sul- l'aorta. 4. Guaina membranosa del dutto linfatico che copre l'aorta. Fig. IV.' — Contorno della parte anteriore del dutto toracico della salamandra terrestre. 1. Cisterna e dutto linfatico. 2. Arteria aorta separata dql dutto toracico. 3. Membranella che unisce l'aorta al dutto toracico. Fig. V.' — La stessa preparazione. I. Dutto toracico fesso per il lungo e rovesciato. 1. Strato membranoso del dutto toracico, che copre 1' arteria aorta. ^L ^i/afU! la tA /^A'erfofft. .•?1 DIGEST OF THE LIBRARY REGULATIONS. No hook shall be taken from the Library without the record of the Librarian. No person shall be allowed to retain more than five vol- umes at any oiie time, unless by special vote of the Coimcil. 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