Skip to main content

Full text of "Alessandro Stradella | opera romantica in tre atti"

See other formats


^^^f.^^'^' 


M-* 


OPERA  ROMANTICA  IN  TRE  ATTI 


W.    fMIiePHICH 

FATTA  ITALIANA  DA 

CAIilSTO  BASSI 

SULLA  MUSICA  DI  F.  FLOTOW 


DALL    I.    R.    STABILIMENTO    NAZIONALE    PUIVCLEG."    DI 

Cont.  degli  Omenoni,  N.  i7t>0 
e  sotto  il  portico  a  fianco  dell  I.  R.  Teatro  aìla  Scala. 


aiDCCCXLJX 

2t67G 


A  rrtSH  TMJWJSJW  t  o. 

Il  presente  libretto,  essendo  di  esclusiva  proprietà  dell' edi^ 
tore  Glovanrd  Ricordi  y  come  venne  annunciato  nella 
Gazzetta  di  Milano  ed  in  altri  Giornali  d' Italia  ,  re- 
stano diffidati  i  signori  Tipografi  e  Libraj  di  astenersi 
dalla  ristampa  dello  stesso  o  dalla  introduzione  e  vendita 
di  ristampe  non  autorizzate  dall'editore  proprietano ,  di- 
chiarandosi dal  medesimo  che  procederà  con  tutto  il  ri- 
gore delle  Leggi  verso  chiunque  si  rendesse  colpevole  di 
simili  infrazioni  dei  suoi  diritti  di  proprietà  a  lui  deri- 
vati per  legittimo  acquisto,  e  quindi  protetti  dalle  vigenti 
Leggi y  e  più  particolarmente  tutelati  dalle  Convenzioni 
fra  i  diversi  Stati  italiani* 


PERSONAGGI 


ATTORI 


ALESSANDRO    STRABELLA 
cantante 

BASSI,  ricco  veneziano    .     . 

LEONORA  ,  sua  pupilla   .     . 

MALVOLIO 

BARBARINO 


banditi 


Primo  Tenore. 
Basso  Profondo. 
Prima  Donna  Soprano. 
Primo  Tenore. 
Primo  Basso. 


CORI  e  COMPARSE 


Scolari  di  Stradella  -  Maschere  -  Patrizii 
Contadini  romani  -  Servi,  ecc.,  ecc. 


L  azione  succede  verso  la  fine  del  1600,  nel  I  allo  a   Venezia^ 
net  il  e  nel  III  presso  Roma,  nel  villaggio  appunto  ove  Slra 
della  ebbe  i  nalali. 


Digitized  by  the  Internet  Archive 
in  2013 


http://archive.org/details/alessandrostrade001849 


▲TTO  P£tIMO 


-^SSSSSSS€^ 


SCENA    PRIMA. 


Una  lìiazzella  di  Venezia.  Canale  in  fondo.  Alla  destra  dello 
speilatore  la  casa  di  Bassi  situala  siilP  angolo  di  una  piccola 
strada.  Al  primo  jncmo  gira  un  balcone  che  si  perde  oltre 
V  angolo.  E  notte.  Splende  la  luna.  La  piazza  è  rischiarata 
da  varie  lampade  e  dai  lumi  che  splendono  nelV  interno  delle 
abitazioni  e  si  riflettono  sulle  finestre. 


All'alzarsi  della  tela  alcune  gondole  attraversano  il  Canale,  in  una 
delle  quali  è  ^traclella.  con  alcuni  suoi  scolari. 


Coro         ]\\  chiaror  d'argentea  luna, 
Della  notte  nel  mister  , 
Dalla  placida  laguna 

Tu  ne  scorgi  .  o  gondolier  , 
Dove  alberga  la  vezzosa, 

Che  air  amor 
Fida  r  ansia  procellosa 
Del   suo    cor.   - 
Str.  Oh  !   Venezia  ,  lu  sei  bella 

Quando  il  sole  allegra  il  eie!  : 
Ma  più  il  sei  quando  la  stella 
Della  notte  appar  fedel. 
Ttjtti        Al  chiaror  d'  argentea  luna  , 

Della  notte  nel  mister  , 
•     Alessandro  SlradeUa. 


Dg!I?  placida  irgona 

Ta  ne  scorgi ,  o  goadolk-r , 
Dove  alberga  la  vezzosa. 

Che   air  amor 
Fida  r  ansia  procellosa 

Del  suo  cor.      (scendono  dalla  gondola) 
Sta.  Giunti  noi  siam  ove  il  mio  ben  dimora! 
Coi  nostri  canti  al  suo  sopor  si  tolga  , 
E  mostri  ad  essa  il  ver  fida  V  imago 
Deir  amator  sagace, 
Che  in  sogno  appar  ftigace. 
TtTTi  Già  coir  aurora 

Spuntò  il  maltin  : 
Gentil  Leonora , 
Ti  desta  alfin. 
Str.  (vòlto  al  balcone  di  Leonora) 

Cara  !  il  tuo  bene 
A  te  sen  viene 
Con  lieto  cor  5 
E  sul  liuto 
Canta  d'  amor. 
Vietato  altrove 
È  forse  il  dir , 
A  quali  prove 
Regga  il  desir^ 
Qui  non  è  imposta 
Legge  air  amor , 
E  il  cor  risposta 
Può  dare  al  cor. 
Cara!  il  tuo  bene 
A  te  sen  viene 
Con  lieto  cor  ^ 
E  sul  liuto 
Canta  d**  amor. 
Coro  Dal  suo  balcone 

Niun  lume  appar: 
Qual  mai  ragione 
La  fa  tardar  ?  - 


Stb.  Cara  !  Il  luo  bene 

A  te  sen  viene 
Con  lieto  cor^ 
E  sul  liuto 
Canta  d^  amor. 
Mentre  Venezia 
Emula  il  Sol , 
Splende  di  Cinzia 
Qui  r  a^tro  sol  ^ 
E  con  i  zeffiri 

Scherzano  i   fior, 
Che  in  mar  specchiandosi 

Parlan  d""  amor.  - 
Cara  !   il  tuo  bene 
A  te  sen  viene 
Con  lieto  cor  ! 
E  sul  liuto 
Canla  d^  amor! 
Coao  Né  giunge  ancor  ! 

Stu.  Ma  zitto!  nella  stanza  del  mio  bene 
Splender  un  lume  io  veggo... 
Glie  raggio  di  speranza 
È  al  misero  che  aspetta.  Amici!..,  andate... 
E  attenti   invigilate 

Che  sorprenda  nessun  quante  alP  amore 
Può  dar  lusinghe  appassionato  un  core.  - 

(gli  scolari  si  ritirano) 

SCENA    II. 
IjeonorA  sul  balcone  e  detto. 

Leo.  Stradella! 

Stb.  Mia  Leonora! 

Deh  vieni!...  Amor  t'invita! 
Leo.  Oh  tacìf...  ancora 


8 

E  desto  il  mìo  tutor.  -  L"*  insidia   vile  ^ 
11  geloso  sospetto 

Tendono  agguati  al  nostro  puro  affetto. 
Str.E  non  son  io    qui  forse  in  tua  difesa? 

E  sacra  non  è  a   te  la  vita  mia  ? 
Leo.  11  sostegno  a  che  giova  d*'  un  cantante^ 
Quando  sagace   è  qui  il   poter  delT  oro  ? 
Domani...  oimè!...  pretende  il  mio  tutore 
Che  ad  esso  unita  in  matrimonio   io  sia., e 
Ma  pria  morrò...  Sì.,  vo*'  morire  in  pria! 
Stu.  Dunque   fuggiamo  \ 
Leo.  Il  dirlo  è  facil  cosa. 

Ma  vegliata  son  io  severamente. 
Str.  Dove  tu  assenta  al  desiderio  mio  5 

Ne  reggerà,  Leonora.,  amico  un  Dio!   - 
Per  colline  e  valli  erbose 

Ne  conduca  in  porto  amor  ! 
E  deir  ali  sue  preziose 

Largo  ei  faccia  a  noi  favor. 
Ei  ne  giovi  di   consiglio  , 

Ei  ne  insegni  a  pazientar, 
E  ne  apprenda  del   periglio 
Tutti  i  scogli  a  superar. 
Leo.  Sì  ^  con  te  partir  io  bramo 

Il  piacere  ed  il  dolor  ^ 
Tua  sin  d'  ora.  io  tua  mi  chiamo, 

E  seguir  te  voglio  ognor. 
Sia  tranquillo  il   cielo  o  irato, 

Mai  ti  voglio   abbandonar; 
E  saprò   r  estremo  fato 
Teco  intrepida  affrontar. 
a  2  Del  pietoso  suo  consiglio 

A  noi  possa  amor  giovar  ! 

(voci  di  giubilo  e  rumore  bn(aiio) 
Str. Oh  senti!  Un'orda  sollazzevol  muove 
Ver  questo  asil  di   pace  !... 
Entrambi  .   o  cara  .  • 


Rltiriamei ,  e  vedlam  se  11  giunger  loro  ] 

Possa  alla  nostra  speme  offrir  ristoro. 

SCENA    HI. 

4 

3Iascherc  di  lultc  le  sorla,  alcune  dello  quali  scendono  dalle  gon- 
dole che  approdano  alla  riva ,  altre  irrompono  feslosamenle 
dalle  strade  ed  innondano  tutta  la  piazza.  -  Alcune  recano 
delle  faci. 

Cono 

Romoreggìan   d^  ogni  intorno  -^ 

La  letizia  ed   il  piacer: 
E  la  notte  più  del  giorno 

E  qui  falla  per  goder.  -  i 

Delle  maschere  la  gioja 

Si  diffonde  in  ogni  cor. 
Il  rammarico  e  la   noja 

Kon  si  mischian  con  T  amor.  -  ' 

Sui  terrazzi  e  in   ogni  via  ,  { 

Tutto  ride   e  allegro  sta  ; 
Delle  trombe  F  armonia 

Echeggiar  fa  la  città.  -  : 

Viva!  viva  la  galloria,  \ 

Che  dominio  ha  qui  regal! 
Alla  gioia  eterna  gloria!  , 

Gloria  eterna  al  carnovali  -  | 

Danza.  ì 

S  C  E  N  A    IV.  i 

Gli  aRzidotii  e  SCrailella.  Più  tardi  JLeoilora.         ( 

Str.  Alla  vostra  festevole  banda 

Associate  il  modesto  cantor. 
Dove   Como   alla  festa  comanda  j 

Non  si  de^  ricusar  tal  favor. 


io 

Cobo  Ma  bravo  ,  Stradella  ! 

Hai  fatto  benone! 
Oli  !  teco  più  bella 
La  festa  sarà. 
Str.  Volete  aiularmi  ? 

Volete  giovarmi? 
Aver  d**  un  amico 
Volete  pietà  ? 
Cono  Disponi...  comanda... 

Siam  tutti  per  te. 
Che  accade  ?  che  e'  è  ? 
Sxa.  Un  beir  angioletto 

Mi  diede  sua  fé  ^ 
D*^  un  Argo   il  sospetto 

La  stoglie  da  me.  - 
Eppure,  se  appena 

Del  liuto  ode  il  suon  , 
S'  affretta  serena 
La  bella  al  balcon. 
Coro  Davvero?...  Se  appena 

Del  liuto  ode  il  suou, 
S'  affretta  serena 
La  bella  al  balcon? 
Stb.  (rivolgendosi  verso  al  balcone) 
Cara  !  il  tuo  bene 
A  te  sen  viene 
Con  lieto  cor^ 
E  sul  liuto 
Canta  d^  amor. 
Vieni ,  o  perduto 
E  il  tuo  tesor. 
Leo.  Alla  cella  ove  io  vivo  romita ,   (tul  balcone) 

La  canzon  della  speme  montò. 
Del  mio  bene  la  voce  m'  invita 
E  resistere  ad  essa  non  so.  - 
Cono  Coraggio  !...  Vieni  !... 

E  mille  beni 
T'^  accerta  amor. 


1 

il 

Str.  Vieni,  o  perduto 

E  il  tuo   lesor.  - 

(alcune  maschere  vanno  a  prendere  in  una  gondola  una  \ 
scala  da  corda  e  la  gettano  a  Leo.,  che  presala  si  ritira  per 
r  angolo  del  balcone) 

i 
SCENA    V.  . 

Gli  anzidetti  e  I^eoiiora.  i 

Leo.  (arrivando  sulla  piazza  dal  vicolo)  | 

Oh  dolce  libertà  quanto  sei  cara! 
Di  tal  favor  mercede  a  t»Uti  io  rendo... 
Or  la  mia  nuova  vita  ' 

E  la  gioia  e  i!  piacer  rendan  compila.  - 
Tutti       Viva  !  viva   la  galloria ,  \ 

Che  dominio   ha  qui  regal!  j 

Alla  gioia  eterna  gloria  !  ' 

Gloria  eterna  al  carnoval  ! 
Delle  maschere   la  gioia 

Si  diffonde  in  ogni  cor. 
Il  rammarico  e  la  noia 

Non  si  mischian  con  V  amor.  - 
Viva!  viva  la  galloria,  i 

Che  dominio  ha  qui   regal  ! 
Alla  gioia  eterna  gloria  !  \ 

Gloria  eterna  al  carnoval  !  - 

SCENA    VI. 

i 
I  precedenti,  ed  il  signor  Bassi. 

Bassi  Leonora!  Leonora!...  (di  dentro)  1 

Leo.  Oimè  !  son  perduta  ! 

Coao  Coraggio  ,  signora  : 

Coi  sordi  ei  disputa. 

In  vostro  soccorso 

Noi  tutti  -siam  qua.  1 


12 
Bassi  (affacciandosi  al  balcone) 

Leonora  I  Leonora! 
Alcunedonne Tutore,  coscia?... 
Tutti  Ve''  il  veecbio!...  ab  !  ahi  - 

Bassi         Guardie!  Birri!  SerTÌtori!... 

Presto  in  piedi ^  presto  fuori!... 
Voglio  aver  la  fuggitiva 
Tostamente  in  mio  poter. 
Tutti       Guarda  il  vecchio!  Guarda  il  vecchio  ! 

(deridendolD) 
Oh!  fa  pure  il  bel  veder!... 
(appena  il  signor  Cassi  si  ò  ritiralo  dal  balcone ,  clic  le 
maschere  circondano  subilo  Leonora  e  Slradella) 
Cobo         E  la  gondola  già  presta  : 
Prevenite  la  tempesta^ 
Ed  il  vecchio  a  noi  lasciate 
Di  confondere  il  pensier. 
(mentre  Stradéllà  e  Leonora  s'avviano  al  canale,  il  signor 
Bassi  esce  dalla  casa  seguilo    da'  suoi  domestici,  e    veden- 
doli fuggire  grida  loro) 
Bassi         Su!  prendetela...  arrestate... 
Coro  Opra  tal  non  arrischiate  !.,. 

(opponendosi  animosamente  ai  domestici) 
Bassi  Cento  scudi,  se  cedete!       (alle  maschere) 

Coro  Cento  colpi  se  insistete! 

Bassi  Ah!   pupilla  del  mio  core... 

Non  partire  e  sta   con  me. 
Leo.  Ah  tutor  !  di  questo  core 

Il  piacer  mi  tien  con  sé. 
(tutte  le  maschere  circondano  il  signor  Bassi  e  lo    costrin- 
gono a  ballar  con  esse:  Slradella  e  Leonora  approfittando 
di  questo  momento  raggiungono  la  gondola  e  s'allontanano) 
Tutti       Viva!   viva  la  galloria, 

Che  dominio  ha  qui  regal  ! 
^   Alla  gioia  eterna  gloria  ! 

Gloria  eterna  al  carnovali  - 
(il  signor  Bassi  cade  senza  flato  a  terra,  e  si  abhossa  la  tela). 

FINE  dell'atto  PRIMO, 


^TTO  SSSOXfDO 


SCENA   PRIMA.  i 

Villagfjio  nelle  vicinanze  dì  Roma,  luogo  della  nascita  di  Slra- 
dclla.  -  Alla  sinistra  la  di  lui  casa  su  cui  è  dipinta  una 
campana  colla  leggenda  Ajla  Campanella.  A  destra  un''  osteria; 
innanzi  a  questa,  panche,  sedie,  tavolitri,  ecc. 


Ije onora,  viene  dalla  casa  a  destra  in  abilo  nuziale. 

Oono  pur  giunta  al6n.^  vinti  i  perigli, 
Air  istante  bramato; 

E  dopo  un  lungo  errar,  Roma  mi  porge, 
Qua!  patria  del  mio  ben,  sicuro  asilo.  - 
A  una  coppia  fedele  il  ciel  sorride, 
E  lieto  il  giorno  splende 
Al   nodo  che  alT  aitar  oggi  m**  attende.   - 
Della  gioja  che  il  seno  m**  innonda 

Testimoni  mi  sono,  col  Ciel, 
Ed  il  prato  che  i  fiori  feconda  ;, 

E  il  boschetto  ai  misteri  fede!.  - 
La  natura  più  lieta  e  più  bella 

Par  ch^  esulti  al  piacer    del  mio  cor; 
Han  le  cose  e  pensiero  e  favella 
Per  sentire  e  parlare  dVaraor. 
Ti  ringrazio,  o  Fattore  del  tutto, 
Per  il  ben  che  mi  venne  da  te, 
Mi  togliesti  air  affanno  ed  al  lutto, 
Ai  miei  mali  tu  desti  mercè.  - 


Ogni  cosa 

Qui  per  ine 
Più  vezzosa 
Si  rendè  ^ 
Sì  che  air  ara 
M'  addurrà 
La  più  cara 

Voluttà. 
Neir  ebbrezza 
Deiramor 
Mi  si  spezza 
Lieto  il  cor. 
Al  diletto  -  del  mio  petto 

Troppo  angusto  è  fatto  il  sen  ! 
Ciel  pietoso  -  di  riposo 
Tu  mi  sii  cortese  almen. 
Ogni  cosa 

Qui  per  me 
Più  vezzosa 
Si  rendè; 
Sì  che  air  ara 
M'  addurrà 
La  più  cara 
Voluttà.  - 

SCENA    li. 

Conladlul  e  Contadine  con  fiori  e  corone,  e  Delta. 
Poi  Stradeila. 

Cobo 
La  campana  che  risuona 

Ne  fa  invito  al  sacro  aitar  : 
Dove  il  Cielo  alfin  corona 
Di  due  cuori  lo  sperar. 
11  bel  piacer 
Dì  questo  di 


i5 

Con  voi  dividerà 
Quel  cor  sincer 
Che  sempre  ambi 
Felice  r  amistà. 
La  campana  che  risuona 

Ne  fa  invito  al  sacro  aitar  : 
Dove  il  Cielo  alfin  corona 
Di  due  cuori  lo  sperar.  - 
Str.  Leonora  ! 
Leo.  Amico  !  - 

Ste.  Tutto  è  già  disposto. 

Il  ministro  ne  attende 
Presso  r  ara  infiorata  ^ 
E  lieti  i  nostri  amici 
Chieggon  vederci  entrambi  appien  felici.  - 

Sxa.  e  Leo. 

Oh  lieto  istante 

Che  ambiva  il  cor  ! 
A  me  costante 
Ti  serbi  amor. 
Cobo  .  D^  erbe  odorose, 

Di  freschi  fior 
Per  voi  compose 
Un  serto  amor. 
Tutti       La   campana  che  risuona 

Ne  fa  invito  al  sacro  aitar, 
Dove  il  Cielo  alfin  corona 
Di  due  cuori  lo  sperar. 
Il  bel  piacer 
Di  questo   di 
Con  voi  dividerà 
Quel  cor  sincer 
Che  sempre  ambì 
Felice   r  amistà.  - 
La  campana  che   risuona 
Ne  fa  invito  al  sacro  aitar  , 


,^ 


16 

Dove  il  Cielo  alfin  corona 
Di  due  cuori  lo  sperar. 

(lutti  partono  seguendo  a  due  a  due  Leonora  e  Slradella.  - 
Il  suono  della  campana  va  lentamente  scemando) 

SCENA   III. 
]t[al%olio ,  e  più  tardi  Barbarliio. 

(IMalvolio  ha  il  cappello  abbassato  sugli  occhi  ;  entra  lenta- 
mente leggendo  una  lettera) 

Mal.  99  Y^  è  del  Tebro  al  manco  lato,  (leggendo) 

55 A  man  destra  andato  il  colle, 
5rUn  villaggio  circondato 
5? Da  una  siepe  d'Haiti  allòr. 

95Dove  c^  è  una  campanella  , 
55lvl  sta  il   signor  Slradella, 
55Gran  cantor...  ruba-fanciulle... 
59]Nè  cader  puoi  tu  in  error.  -j? 

Qua  il  villaggio...  ivi  gli  allòri... 

(guardando  ed  esaminando  il  luogo  attentamente) 
Là  del  Tebro  van  gli  umori... 
Ecco  qui  la  campanella... 
Eh!  mio  caro  e  buon  Stradella  , 
Non   ti  posso  più  sbagliar,  (batte  alla  porta) 

Che  cos^è?  Nessun  risponde?...(si  pone  in  ascolto) 
Non  un^  anima  si  sente!...  (tenta  l'uscio  che 
Schiuso  r  uscio  !!..  Ottimamente  si  apre) 
Voglio  entrare   ed  indagar.  - 

(entra  pian  piano  e  chiude  la  porta  dietro  di  se) 
Bar.  (egli  pure  ha  11  cappello  sugli  occhi  e  sta  leggendo  una  lettera) 

5?V' è  del  Tebro  al  manco  lato,     (leggendo) 
55A  man  destra  andato  il  colle  ^ 
55Un  villaggio  circondato 
59Da  una  siepe  d'Haiti  allòr. 

wDove  c^  è  una  campanella, 
«Ivi  sta  II  signor  Stradella... 


17  1 

wGran  cantor...  ruba-fauciulle...         -  ] 

«Nò  cader  puoi  tu  in  error  ?9.  | 

Qua  il  villaggio...  ivi  gli  allòri...  \\ 

(guardando  ed  esaminando  il  luogo  altenlamcnlc)  i 

Là  del  Tebro  vari  gli    umori...  ' 

Ecco  qui  la  campanella...  i 

Eh  !  mio  caro  e  buon  Stradella  .  i 

Non  ti  posso  più  sbagliar.  | 

(fa  per  entrare  in  casa,  ma  trovando  la  porla  chiusa 

va  a  guardare  per  la  finestra) 

Nessun'  anima  vivente  I 

Qui  si  vede...   niun  si  sente...  1 

Che  il  cantante   sia  snidato  ?  1: 

Me  ne   voglio  assicurar.  -  { 

(nel  mentre  sta  salendo  la  finestra  ,  Malvolio 

esce  dalla  porta  e  lo  afferra  per  di  dietro)  ^ 

Ah  !  curioso  1  or  vo''  insegnarti  !... 

Satanasso  ,  vuoi  restarti  ?  1 
Giù  il  cappello,  masnadieri  (cavando  il  pugnale): 
Va  air  inferno,  paltonieri  - 

(cavando  il  ferro    esso  pure.  Nel  lottare  cade  loro  il  ,; 

cappello  e  si  riconoscono)  ^ 

Ah!  ah!   ah!  Veli!   Malvolino  !...       (ridendo)  !j 

Ah!  ah!  ah!..  Tu!..  Barbarino!..      (e.  s.)  [ 

Che  voleva  alP  altro  mondo  j 
Invialo  esser  da  me  !.. 

Eh!  eh!   eh!   eh!..  ; 

Come  va?..  Stai  bene?..  Amico  ?  (porgendogli  ^ 

Io?..  Benone!..    E   tu    T  antico  ?    la  mano)  j 

Per  salute  ottimamente  .  : 
Ma  pel  resto   orrendamente. 

I  bei  tempi  son   passati  .  j 

E  gli  affar"'  son  rovinati.  -  \ 

Ma  tua  moglie  ?..   i  figli    tuoi  ?  j 

Vispi  !  -'e  i  tuoi  ?'  ' 

I  miei  ?  benone  !  ] 

Beppe  è  il  re  de**  pari  suoi  ^  ': 


48    • 

Già  dà  briga  alle   persone... 
È  una  volpe  astuta  e  fina  ! 
Bab.  e  il  mio  Momolo...  indovina... 

Già  il  coltel  sa  maneggiar. 
Senza  mai  colpo  fallar.  - 
a  2   (mostrandosi  entrambi  commossi  e  quasi  alle  lagrime) 
Bravi  figli  !..  Assenta  il  ciel 

Che  s**  aumenti  il  loro  zel  ! 
Ma  ,  di''  un  po\..  cosa  fai  qui  ? 

Io  son  qui,  per...  (facendo  segno  di  pugnalare) 
Ah  !..  sì ,  sì  !  - 
E  tu,  di'*:  perchè  sei  qua? 

AnchMo  per...  capisci  già...  (accennando e. s.) 
Ho  un  intrigo  io  per  un  vecchio  (con  mistero) 
Di  Venezia...  un  avaraccio  !... 
E  un  cantante  m^  apparecchio 
A  spedir  col  ferro  o  il  laccio. 
Per  il  diavolo  !... 

Cos^è? 
È  curiosa  !...  senti  a  me  !  - 
Far  qui  freddo,  amico  mio. 
Per  un  vecchio  deggio  anch''  io 
Un  cantante...  e  la  sua  moglie 
Qui  lasciar  senz**  uomo  e  spoglie. 
E  un  errore  ! 

Signor  no  ! 
Tu  t^  inganni  !  - 

Esser  non  può  ! 
(levano  entrambi  di  tasca  una  lettera  e  leggono) 

Ohi...  5»  del  Tebro  al  manco  lato... 
59A  man  destra,  andato  il  colle, 
wDove  e**  è  una  campanella 
wlvi  sta  il  signor  Stradella  ! 
wGran  cantor  ! 

wRuba-zitelle  ?... 
55Nè   cader... 

5?Puoi  tu  in  error  ! 

(si  mettono  a  ridere  entrambi) 


19     • 
a  2  Ah  davver  la  scena  è  bella  ! 

Siam  qui  eletti  ad  opra  egual...^ 
Ti  minacciano  ,  o  Stradella  ,  ; 

Quattro  braccia  il  di  final. 
Ma  quel  vecchio  peccatore 

Da  sottile  la  pensò  : 
Due  fan  sempre   pel  migliore 

Mentre  un  sol  mancar  gli  può.  \ 

Bar.  Di  noi  due  chi  far  de'  il  frate  ? 

Mal.  Io  pel  primo  ! 

Bar.  Messer  no  !  ^ 

Mal.  Io  son  bravo  a  pugnalate...  j 

Bar.  a  schermirmi  proverò.  1 

(levando  entrambi  il  pugnale  e  minacciandosi)  j 

Mi  rincresce  pei   tuoi  figli  !  i 

Mal.  Per  tua  moglie  ho  in  sen  pietà  !  ! 

Bar.  Dividiam  oro  e  perigli  ! 

Mal.  Accettato!.,  tocca  qua.  (porgendogli  la  mano) 

Bar.  Amistade  -  il  cor  m^  invade.  i 

Mal.  Mi  governa  P  amistà.  - 

a  2  .: 

Ah  davver  !  la  scena  è  bella  !  | 

Siam  qui  eletti  ad  opra  egual. 
Ti  minacciano  ,  o  Stradella  , 

Quattro  braccia  il  dì  final. 
Ma  quel  vecchio  peccatore 

Da  sottile  la  pensò  : 
Due  fan  sempre  pel  migliore, 

Mentre  un  sol  mancar  gli  può.  - 
La  campana  ! 

Arriva  gente  ! 

Ritiriamoci  di  qua. 
Osserviamo... 

Attentamente...  \ 

Quel  che  avvien  !..  quel  che  si  fa.  -         ' 

(si  ritirano)  : 


20 

SCENA  IV. 
Kieouora,  Stradella  e  Coa^o  di  Goniadini. 

Couo         Alla  gioia  della  vita 

Può  mirare  il    vostro  cor  , 
Or  che  imen  rendea   compita 
La  speranza  delT  amor. 
Il  bel  piacer 
Di  questo  dì 
Con    voi   dividerà 
Quel  cor  sincer 
Che  sempre  ambi 
Felice  r  amistà.  - 
E  la  gioia  della  vita 

Vostra   dote  ognor  sarà.  - 
Str.  Orsù,  miei  buoni  amici ,  oggi  spendiamo 
Allegramente  il   tempo... 

Che  fra   P  amor 
Ed   i   bicchier^ 
Più  dolce  al  cor 
Si  fa  il   piacer  !.. 
Domani  pòi  nel  tempio,  e  fra  i  devoti, 
Innalzeremo  al  ciel   preghiere  e  voti... 
CoRoOh  si!...  doman  nel  tempio,  e  fra  i  devoti, 
Innalzeremo  al  ciel  preghiere  e  voti  !  -         ^ 
Leo.,  Str.  e  Coro 
Ah  !  così  di  nostra  vita 

Scorrer  possan  sempre  i  dì  ; 
Or  pregando  il  ciel  d'aita, 
Or  godersela  cosi.  - 

Bar.   e  Mal.  •      (in  disparte) 

Sta  in  man   nostra  la  sua  vita... 
Già  il  pugnale  è  pronto  qui... 
La  fortuna  fu   compita^ 
Ci  distinse.,,   e  favorì.   - 


21 

Sxa^  Adesso,  sposa  mia,  recaci  tosto, 

Quanto  di  cibi  e  vini  hai  già  disposto. 
(Leonora  assislita  da  varie  contadine  porta  dalla  casa  fiaschi, 
bicchieri,  ecc.;  mentre  tutti  si  pongono  intorno  ai  tavolini) 
Coro  In  fra  T  amor 

Ed  1  bicchier'' , 
Più  dolce  al  cor 

Si  fa  11  piacer^ 
E  quando  il  vin 

Ascende  in  su  , 
D''  un   rio  deslin 

Non  temi  più.  - 
Ah  si  !  beviani 
Ognor  così  : 
Ed  aspettiam 

Che  sorga  il  dì... 
Cacciando  in  bando  il  mal  umor  , 
Sereni  in  volto ^  e  lieti  in  cor, 
Beviam  !..  perchè  sia  sol  nel   vin  ^ 
Di  tutti  i  mali  estremo  il  fin. 
In   fra  T  amor 

Ed  i  bicchier', 
Più  dolce  al   cor 
Si   fa  il  piacer  !   - 

SCENA    V. 

(ili  anzidetti.  -  I^Iaìvolio  e  S§aft*Iiarliio  avanzandosi. 

Mal.  E  permesso  aver  parte  alla  gioia  ? 

Bah.  Posta   in  bando  qui  sembra*  la  noia  ! 

Str.  Voi  chi  siete? 

Mal.  Due  buoni -cristiani  ! 

Bar.  Per  la  festa  arriviam  di  domani! 

Mal.  In  cui  deve  T  esimio  Stradella  , 

Ci  fu  dello  ,  far  pouìpa  di  sé. 
Alessandro  Slradella,  ^ 


Egli  dee  eo^  suoi  mezzi  possenti 
Incantar,  sbalordire  le  genti!.. 

Str.  l  ben  giunti  qui  siale  !  Un  banchetta 

Con  piacere  io  qui  v^  offro,  e  un  ricetto 
Da  cantante  qual  son  .. 

Mal.,  Bau.  Mille  grazie!.. 

Mal.  Lunga  vita  il  buon  Dio  vi  conceda  ! 

Bar.  Lunga   vita  !.. 

Mal.  Ed  un  prospero  fin  !.. 

(accennando  nascaslamcntc  di  assassinarlo) 

Coro  In  fra  T  amor 

Ed  i  bicchier"', 
Più  dolce  al  cor 

Si  fa  il  piacer  ! 
E  quando  il  vin 

Ascende  in  su  , 
D^  un  rio  clestin 

Non  temi  più.  - 
Ah   sì!   beviam 
Ognor   cosi  : 
Ed   aspetliam 

Che  sorga  il  dì... 
Cacciando  in  bando  il  mal  umor , 

Sereni  in  volto,  e  lieti  in  cor, 
Beviam  !..    perchè  sta  sol  nel  vin 
Di  tutti  i  mali  estremo  il  fin. 
In  fra   V  amor 

Ed  i  bicchier, 
Più  dolce  al  cor 
Si  fa  il  piacer  !  - 
(Leonora  avrà  frattanto  recalo   i  bicchieri  a  Malvolio 
0  Barbarino  che  bevendo  cantano  la  seguente 

Canzone 
Dal  tino  sgorga  il  vin. 

Nel  vetro  poi  va  giù: 
Passando  in  bocca  alfin  , 

Mai  più  ritorna   su. 


25 

Gl«!  giù!  gin!  giù! 

Or  versa  qua: 

Bevlam  ,    conipar... 

Giù!  giù!  giù!  giù! 

Cile  il  buon  vino  è  salutar.  - 

Se  il  vino  ascende  su. 
Mi  dono  alla  bella  : 
Do  briga  alla  virtù  . 
E  sdegno  aver  pietà  1 
Giù!  giù!  giù!  giù  ! 
Or  versa  qua; 
Beviam,  compar... 
Giù!  giù!  giù!  giù! 
Che  il  buon  vino  è  salutar.  - 

Perchè  mi  piace  il  vin  , 
La  moglie  mi  lasciò  : 
Sia  pur,  ma  senza  fin 
Strabevo,  e  ognor  berò. 
Giù!  glul  giù  !  giù  ! 
Or  versa   qua  : 
Beviam  compar... 
Giù!  giù!  giù!  giù! 
Che  il  buon  vino  è  salutar.  - 
Coro  Giù!  giù!  giù!  giù! 

Or  versa  qua  : 
Beviam  ,  compar... 
Giù!  giù!  giù!  giù!.. 
Che  il  buon  vino  è  salutar.  - 

Danze 

UlnPaes.11  piacer  qui  dev**  essere  compito, 

Che  dritto    n'  ha  il  convito. 
Coro     Or  via  ,  Stradella  .,  cantaci  una  ronda. 
Str.      Ben  volontier  !  dirò  quella  famosa, 

Del  gran  Salvator  Uosa.  - 


24 

Non  c*^  è   quel  mal  che  puoi   pensar  ^ 
Se  al  dritto  ver  ti  sai  piegar.  - 
GlialtriNou  c^  è  quel  mal  che  puoi  pensar  • 

Se  al  drillo  ver  ti  sai  piegar.  - 
Str.  In  fondo  agli  Abruzzi 

Mirò  con  terror 
Diversi   Irisluzzi 

Rapaci   aggressor , 
E  li  vede 

Venir  a  sé 
Recando  un  forziero 
Con   molto    lesor , 
Che  troppo  leggero 
Kon   era  per  lor. 
Tralalà  ! 
In  fra  i  ladri  e  siniil  gente 
La  clemenza  è  una  virtù. 
Nulla   prendono  al   pezzente 
Ed  al  ricco  il  sol  di  più. 
Tutti        Non  e'  è  quel  mal  che  puoi  pensar  , 

Se  al  dritto  ver  ti  sai  piegar. 
Str.  •  S^  appressa  il  viandante... 

-  Olà  !..  chi  sei   tu  ? 
-   Un  uom   ti  sta  innante...  - 
r  Non  dirne  di   più. 
Or  fa  veder 

Il  tuo  forzier.  - 
Il  genio   m'  è  duce 
E  rubo  di  cuor 
Ai  giorno  la  luce  , 
Al  prato  i  suoi  fior. 
Tralalà  I 
Pur  qual  voi  son  io  clemente 

La   pietade  è   mia  virtù  ; 
Perchè   rendo  ad  ogni  gente 
Tutto   quello  clr  è  di   più. 
Tutti       Non  e'  è  quel  mal  che  puoi  pensar, 


Se  al  drillo  ver  li  sai  piegar. 
Stb.  lo  sono  pitlore 

Spedilo  di  man,  ] 

E  son  Salvatore , 

Il  Rosa  sovran  !  - 
-  Tu  puoi  restar,  ì 

Con  noi  rubar,  ^ 

E  un  buon  camerata  ì 

Se  in  le  troverà  i 

L''  intera  brigata 
Onor  ti  farà.  - 
Tralalà!... 
Del  ladrone  il  uobil  foco  ; 

Sa  gP  ingegni  rispettar^  | 

E  gli  artisti  in  ogni  loco  | 

Un  asil  si  pon^  trovar.  - 
Tutti        Non  e''  è  quel  mal  che  puoi  pensar, 

Se  al  drillo  ver  ti  sai  piegar.  -  i 

(Str.  entra  in  casa  con  Leo.  accennando  a  Mal.  e  Bar.  di  seguirli) 

Mal.  Del  ladrone  il  nobil  foco  (guardando  gli  altri) 

Sa  gP  ingegni  rispettar. 
Bab.  e  gli  artisti  danno  un   loco  (e.  s.) 

Al  mescliln  per  riposar. 

(entrano  lenlanienlc  e  tentennando  il  capo) 
Cobo.  Giù!  giù!  giù!  giù!  ' 

Or  versa  qua  : 
Beviam,  compar... 
Giù!  giù!  giù!  giù! 
Che  il  buon  vino  è  salutar.  -  \ 


FINE  DELL   ATTO  SECONDO. 


ATTO  T5RZ0 


-o^imami^^ 


SCENA    PRIMA. 


Atrio  nella  casa  dì  Stradella  chiuso  in  fondo  da  un  cortinaggio, 

JLeoufyra ,  Stratlella ,  Malvolio ,  Barbarliio.  Sul 

davanti  Leonora  e  Slradella  seduli  sopra  una  panca  da  una 
parte;  dall'altra  Malvolio  e  Barbarino  seduti  in  terra  e  giuo- 
cando  alla  niorar 

Str.  yjlìl  cara  Italia  !...  oh  dolce 

Terra  de''  padri  miei! 

Il  core  in  te  si  niolce 

Perchè  leggiadra  sei... 

Oh!   tu  sei  bella,  Italia, 

Sebbene  a  te  erudel... 
Bella  per   le  tue  glorie. 

Bella  per  il  tuo  ciel  !  - 
Leo.  Mi  parlano  al  core 

Di  Roma  le  glorie: 

Le  mille  vittorie 

Ond'alta  si  fe\ 
Pei  marmi  sublime^ 

Pei  lempj  famosa. 

Air  arti  preziosa 

Iddio  la  rendè. 
Ma  più  che  i  suoi  lempj 

Che  i  marmi  lodati , 

Adoro  i  suoi  p»alt 

Smaltali  di  fior. 


E  desia  in  me  dolce 

L''  allodola  incanto, 

S'  esprime  col  canto 

Le  gioie  d'^amor,  • 
Bab.  San  lutti  i  paesi 

Sublimi  per  certo, 

Ma  quello  ha  più  merlo 

Che   vino  ha  miglior. 
La  bella  Toscana, 

La  Spezia  si  vanta 

Pel  vino  che  agguanta 

Le  fibre  del  cor. 
Evviva  il  buon  vino!  ^ 

Evviva  Tamor!  -  ^ 

Mal.  Io  Napoli  apprezzo  , 

Adoro  il  suo  ciel , 
Che  pieno  di  vezzo 

Rifugge  dal  gel. 
I  suoi  maccheroni 

Mi  scaldano  il  cor^ 
De^  suoi  Lazzaroni  i 

Mi  piace  r  umor. 
I^ormir  alla  stella, 

A  nulla  pensar  ^ 
E  la  tarantella 

Scherzando  ballar  !  - 
a  4  Oh!  tu  sei  bella  Itaha,  1 

Sebbeu  con  te  crudel  !...  \ 

Bella  per  le  tue  glorie, 

Bella  per  il  tuo  ciel  !  - 

Coro  di  pellegrini  : 

Oggi,  o  Vergin,  più  ridente        (di  dentro)  | 

Splende  il  sole  in  ciel  per  te  ;  \ 

Ed  implora  il  soflferente 

La  divina  tua   mercè. 
Ti  consacran  gì'  infelici 

Questi  ceri  e  questi  fior; 


28 

Tu  gli  accogli  5  e  benedici 
A  chi  vive  nel  dolor. 
Leo.  De''  romei  la  schiera  implora 

Dalla  madre  del  Signor , 
Che  men  Irisla  sia  P  aurora 
Al  deserto  peccalor. 
Bar.  Selle!  sei  !.  .  maledizione!  - 

Mal.  Nove!  quattro I...  va  benone! 

Bar.  Dieci  !  tre  !...  per  il  demonio  ! 

La  fortuna  è  avversa  a  me.  - 
Mal.  Otto!  quattro!  sette!  nove!... 

Ho  colpito  per  mia  fé. 
Bar.  Sette!  quattro  !...  infame  giuoco! 

Ora  molto  ed  ora  poco. 
Ho  perduto!...  tutto  a  te. 
Mal.  Io  tMio  vinto  !...  bravo  affé. 

STR,,LEO.Ah  !  noi  pur,  ben  mio,  cogliamo 
Rose,  viole  ed  altri  fior, 
Ed  un  serto  presentiamo 
Alla  madre  del  Signor.  - 
(Leonora  e  Stradella  partono    pel    fondo  ;    Malvolio  e  Bar- 
barino  entrano  ciascuno  per  una  porta  laterale) 

SCENA   li,. 

Basai  che  fa  capolino  da  una  porta  in  fondo,  poi  UlalTOllo 
e  Barberino  con  cappello  e  bastone. 

BassiE  deserta  la  casa  !...  il  colpo  forse 
Che  meditai  sarebbe  già  compito  ? 
Forse  i  banditi  han  fatta  la  lor  parte!... 
Ma...  viene  alcun...  tubiamoci  in  disparte,  (si  ritira) 
Mal.  Dimmi  un  po'*^  mio  Barbarino  , 

L'^affar  nostro  come  va? 
Bar.  Parla  tu,  buon  Malvolìno; 

Hai  nessuna  novità  ? 


29   I 
Mal.  No,  davver!  -  SulF  orior  mio  ^ 

Lascerei  lutto  per  te. 
Bau,  Così  pur  la  penso  ancliMo  :  ; 

Nulla  aver  vorrei  per  me.  ! 

Mal.  Ma  no  ! 

Bau.  Oh  sì!  j 

Mal.  Domando  scusa...  ' 

Bar.  Tua  la  preda  ! 

Mal.  Tuo  Touor!  | 

Bah.  La  mia  mente  è  alquanto  ottusa  ! 

Mal.  Anzi  hai   testa,  hai  genio  e  cor. 

Bar.  Tutto  vano!  il  piano  ordito  ! 

Io  condurre  a  fin  non  so. 
Mal.  Anch''  io   prendo  il  mio  partito, 

Né  il  cantante  ammazzerò. 
Bassi  (che  si  sarà  loro  avvicinato) 

Cosa  sento  ?  - 
Mal.,  Bar.  (Il  vecchio  !  Oh  imbroglio!  )    i 

Bassi  Tal  da  voi  si  tien  la  fé? 

Mal.  Ammazzarlo  io  più  non  voglio.  1 

(presentandogli  una  borsa)  ! 
Bar.  e  ciò  pur  deciso  è  in   me.  (e.  s.) 

Bassi  Ma  la  promessa?  | 

Bar.,  Mal.  Più  non  si  tiene.  I 

Bassi  La  somma  emessa?  j 

Bar.,    Mal.   A  voi  riviene  !  (gettandogli  le  borge)j 

Bassi         E   voi  siete  banditi?  (con  ironia)! 

Bar.,  Mal.  U  dubbieresti  ?...  di'?...  \ 

(mettendo  mano  al  pugnale)  \ 
Bassi  E  men  vi  rende  arditi 

Un  canterino?... 
Bar.,  Mal.  Si  !  -  i 

Del  ladrone  il  nobil  foco  ' 

Sa  r  ingegno  rispettar!... 
E  gli  artisti  danno  un  loco  j 

Al  meschin   per  riposar.  -  ' 

Bassi         (Sono  ingannalo  ; 


50 

Da  quei  bricconi! 
IVr  han  rovinato 
Quei  mascalzoni  ! 
Or  se  il  mio  piano 
Scoperto  viene, 
Finirla  in  bene 
Non  si  potrà.) 
Bab..»  Mal.       (Ei  fu  ingannato 

Nel  suo  progetto  ^ 
Ma  un   uom  salvato 
Abblam  perfetto  ! 
Un  nobll  core, 
Un  uom  d''  onore, 
Che  alla  sua  patria 
Onor  farà.) 
(Malvolìo  e  Darbarino  vogliono  allontanarsi) 

Bassi  Ehi  ?  Sentite. 

Mal.  Ho  troppa  fretta... 

Da  mia  moglie  deggio  andar  !... 
Bassi         Ascoltate! 
Bah.  Mi  permetta: 

Ho  i  figliuoli  da  educar. 
Bassi         Se  la  somma  raddoppiassi , 
Non  potreste  acconsentir? 
Mal.  La  va  in  lungo,  signor  Bassi!... 

Bau.  Egli  è  tempo  di  finir.  - 

Bassi  Venti  ducati  (accarezzandoli) 

Faran  beati 
I  vostri  figli 
La  moglie  ancor. 
Mal.,  Bau.       Mal  ti  consigli , 

Vecchio  ribaldo! 
(Voglio  star  saldo 
Nel  mio  rigor  !  ) 
Bassi  Dieci  ne  aggiungo  ! 

Mal.  Non  sottoscrivo. 

Bassi  Anche  altri  dieci! 


•  1 

51  ^ 
Bab.  No,  resti  vivo  !  (i 

Bassi  Genio  io  ne  do.  -  ^ 

MiL.  Lo  Stradella  è  un  gran  cantor  !  ,^ 

Bassi  Ve  ne  do  cinquanta  ancor.  j 

Mal.,  Bar.  Che  voce  !...  che  cantor!  i 

Bassi  (Sono  ingannato 

Da  quel  bricconi  I  .^. 

M*'  han  rovinato 

Quei  mascalzoni!  I 

Or  se  il  mio  piano 

Scoperto  viene,  ^ 

Finirla   in  bene  ^ 

Non  si  potrà.) 
Bar.,   Mal.        (Eì  fu  ingannato  ,j 

Nel  suo  progetto  •,  j 

Ma  un  uoni  salvalo  I 

Abbiarn  perfetto! 

Un  nobil  core, 

Un  uom  d''  onore,  ! 

Ch^  alla  sua  patria 

Onor  farà  )  i 

Bassi  Ve  ne  voglio  dar  duecento  !  | 

Mal.  Che!  duecento!  (indeciso) j 

Bar.  (tentennando  il  capo)  Eppur  la  vita 

D'  un  artista  !... 
Mal.  In  tal  momento 

Rari    son!... 
Bar.  Mancano  affatto  ! 

Bassi  Venti  ancora  !  j 

Bar.  Gr  impresari 

Ne  investiscono  di   più. 
Bassi  Ve  ne  do  dugencinquanla. 

Mal.  Aspettate  che  la  voce  j 

Egli  perda  !  - 
Bar.  e  sarà  presto  ! 

Bassi  Va  trecento  ! 

Mal.  (piano  aBarbarino)        Che  di'' tu?  - 


32 
Bar.  Tu  che  dici?...  (come  sopra  a  Mal.) 

Bassi  Lesti  un  po\.. 

Li  volete  si  o  no?  - 
Mal.  Chiedi  a  lui  !... 

Bar.  a  lui  domanda! 

Mal.,  Bar.  No,  no,  no,  no  !... 

Colpir  non  \o\ 
Bassi         lo  ve  n''  offro  quattrocento  I 
Mal.,  Bar.    Quattrocento  ! 
Bassi  E   sul  momento 

11  cantante  spedirete, 
E  la  donna  ruberete. 
Mal.  Per  servirvi ,  il  colpo  io  voglio 

Azzardar  spedito  e  lesto. 
Bar.  Or  metà  !... 

Mal.  Più  tardi  il  resto  ! 

Bassi  Ecco  amici!...  (Oh  i  traditori...) 

(Ho  guadagnalo  ! 
Ci  son  riuscito! 
Quel  disgrazialo 
Sarà  colpito  1 
Fra  una  niezz'^  ora, 
Fra  pochi  istanti , 
Più  fra  i  cantanti 
Ei  non  sarà.) 
Bar,,  Mar.        (Quel  quattrocento 
Tal  fu  una  botta. 
Che  sul  momento 
L**  alma  ha  corrotta! 
Fra  una  mezz'bora  ^  [ 

Fra  pochi  istanti 
Più  fra  i  cantanti 
Ei  non  sarà.) 
BAssiMa  silenzio  !..  Alcun  vien  !.. 
Mal.  Egli  è  il  cantante 

Che  verrà  qui  a  provar... 
Bar.  Sì:  sì...  a  memoria 


35   I 
Melter  vorrà  II  versetto...  i 

BissiLa  mia  vendetta  a  entrambi  voi  commetto. 
a  3  Plano  ,  zitto  ,   attenti  ben  !  i 

Nella  rete  a  porsi  ei  vien.  ; 

Su  di  lui  si  piombi...  e  allor... 
Buona  notte  al  gran  cantor.  - 

(si  rilirano  in  disparte)  I 

SCENA    III. 
Stradella   solo.  ^ 

Oh  !  come  bello  è  il  giorno  !  i 

Oh  !    come  liete  Intorno  j 

Risplendono  le  cose,  e  par  che  tutta  • 

La  natura  si  allieti!  Ovunque  i  prati  ' 

Si  veggono  inondali  ^ 

Dai  devoti  accorrenti, 

Tutti  d*  affetto  religioso  ardenti.  i 

Ma  ,  se  indegno  apparisse 

11  cantor  di  sua  fama  ?  E  se  il  timore 

Ne  lo  vincesse?..  Oh  giusto  ciel  m'' assisti  !.. 

Tu  mi  reggi,   gran   Dio!..  \ 

In   chi  sperar,  se  non   in  te,  degg'^Io?  -              , 

SCENA  IV. 

Ilas^i,  Iflalvolio ,  Bai'liariiio  7  entrano  piano  piano  ^ 
ilcìl  fondo  e  si  tengono  in  disparte  mentre  Stradella  va  a  > 
prendere  su  di  una  tavola  un  foglio  di  musica  e  stadia  quanto  , 
deve  eseguire.  Più  tardi  liOOilora  . 

O  santa  ,  o  pia 

Del  elei  regina  , 

Madre   di  Tina  \ 

Del   Redentor,  ' 

Che  ,  come  stella 

Onnipossente 


O'i^ 


Guidi  il  soffrente 
Col   tuo  splendor. 
Madre  del  Sommo 
Che  il  ciel  governa. 
Di  lode  eterna 
Sei   degna   tu  ; 
Che   r  infelice 
Scampi  ai  perigli 
E  lo  consigli 
Alla  virtù. 
Tu  sperdi  i  nembi, 
Tu  i  venti  infreni, 
Tu  il    ciel  sereni  , 
Sgombri  il  terror. 
Tu  nostra  speme  , 

Tu  nostro  amor.  - 
Adesso  è  il   tempo!.,     (piano  a  Malvolio) 
Che!..  Non  lo  senti? 
Ma  che  trattienti?  (a  Barbarino) 

Quel  suon   d'  amor.  - 
Al  soffrente...  oh!  fa  che  splenda 

La  gran  luce  del  Signor-, 
Ma  il  tuo  sdegno  a  colpir  scenda 
Il  protervo  peccator. 
Guai  pel  malvagio 

Che  offende  il  Ciel  ! 
Guai  per  i  figli 
Deir  infedel  ! 
Nessun  rifugio 

Trovar  potrà, 
Maledizione 

Lo  colpirà  ! 
Rabbrividisco! 

Terror  mi  fa  ! 
Ma  salvato 

Sia  il  traviato 

Che  il  dolor  conduce  a  te , 


38 


Che  pregando , 
Lagrimando 


Ti   scongiura  di  mercè. 
Se  il  rimorso   e  il  pentimento 

Emendato  hanno  il  suo  cor. 
Trovi  un  giorno  di   contento 

Nella  speme  del  Signor. 

Bassi,  UlalYolio,  Barbariiio  inginocchiandosi  lasciano 
cadere  i  pugnali  e  ripetono  con  Stradclki. 

Se  il  rimorso  e  il   pentimento 
Emendato  hanno  il  suo  cor, 

Trovi  un  giorno  di  contento 

Nella  speme  del  Signor.  -  , 

IStradella  avvisandosi  di  coloro  che  sono  inginocchiali. 

Come  !..  che,  vedo  !  . 
Leo.  (accorrendo)  Il   mio  tutor! 

Stb.  Qui  armati  ? 

Mal. Per  farli  spento  ! 
Bar.  e  il  tuo  canto  divino 

Ci  converti!  - 
Bassi  Deh  !  perdonale  entrambi ,  I 

E  scusate!.. 
Stb.  Di  cuor  !  (tendendogli  la  mano) 

Mal.,  Bar,  Ecco  il  vostr''  oro!.. 

Bassi    Egli  è  vostro  !   - 
Bar.,  Mal.  Per  noi  questo  è  un  tesoro. 

SCENA  V. 

Si  alza  la  tela  del  fondo  e  lascia  vedere  un  colle  sulla  cima  del 
quale  un  tempio.  Ovunque  popolo,  pellegrini,  ragguardevoli 
cittadini,  palrizj,  Autorità,  ecc.  ecc.  [furante  il  coro  seguente, 
alcuni  giovani  pastori  invitano  Stradolla  a  salire  sopra  una  spe- 
cie di  barella  festosamente  adornata.  ^ 

Coro  Va  ,   t'  affretta  , 

Che   t*^  aspetta 


Per  udirti  un  mondo  Inter  i 
E  lontana 
La  campana 
Ne  fa  invito  al  gran  mister! 
Nel  tempio  già 
Con  ansietà 
Vien  tratto  il  gran  cantor  . 
Ed  ivi  udrem, 
Arnn^rerem 
L''  immebsLO  suo  valor. 
Ed  implori  da  quel  Dio 

Gir  ei  può  solo  impietosir^ 
Alle  colpe  eterno   obBlio  ^ 
E  beato  T  avvenir.  ~ 


FINE.